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anno XIV 24 ottobre 2016 N. 218
Il Botteghino
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culturale “BottegARTE” - Bruxelles
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La data di pubblicazione è
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AAA... ITALIA CERCASI !
Ma dov’è finita l’Italia? Quella degli anni 20, dove matrimonio e
sentimenti riuscivano a convivere. In cui si credeva nell’amore
perchè faceva rima con “cuore”?
… Era l'Italia dei dualismi: in politica, nell'arte,
nel cinema, nella letteratura e nello sport, dove la
rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali si
mescola alle fratture politiche e sociali che
attraversano il Paese. … Era l'Italia
dell'innovazione, dove tutti si rimboccavano le
maniche.
… Era l’Italia degli anni 50, dove nei viali
sfrecciavano la Lambretta e la Vespa. C’era la
voglia di ricominciare. E gli italiani ci riuscirono,
pensando in grande.
… Era l'Italia delle casalinghe che si lasciavano
affascinare dalle lavatrici Candy e dal frigorifero
Fiat.
… Era l'Italia dei trasporti. La Fiat 600 e la 500,
piccole utilitarie alla portata di tutti che
costavano tra le 500 e le 700mila lire. Ma c'erano
anche la Giulietta Sprint dell'Alfa Romeo firmata
Bertone e la Lancia Aurelia “Pinin Farina”.
… Era l’Italia di Domenico Modugno che, nel
'58, cantava "nel blu dipinto di blu".
… Era l’Italia delle prime autostrade, dei primi voli
aerei e dei primi treni, che impiegavano 33 ore
da Roma a Milano.
… Era l’Italia dei lutti: il 4 maggio 1949, un
aereo, con a bordo la squadra del Torino, si
schiantò contro la Basilica di Superga. Nel '56
affondava l'Andrea Doria, orgoglio della marina
italiana, e nel '60 moriva il "campionissimo"
Coppi.
… Era l’Italia della conquista del K2 e della
nascita della ‘Formula1’. L'architetto Giò Ponti
dava vita al Grattacielo per gli uffici Pirelli, oggi
più noto come il Pirellone. E la Olivetti
produceva la mitica ‘Lettera 22’.
… Era l’Italia in cui la parola "innovazione"
aveva un senso.
… Era l’Italia in cui non era tutto oro ciò che
luccicava. L'industrializzazione ebbe come
conseguenza lo spopolamento delle campagne.
Gli italiani si spostarono da Sud a Nord, fino a
provocare una crescente frattura tra Meridione e
Settentrione.
Ma era soprattutto un’Italia autentica…..
a cura di Vito Laraspata
È LA DECADENZA
Stiamo vivendo un'epoca di decadenza. Decadenza morale, economica, politica, istituzionale,
ecologica, della società, dei valori. Non c'è un solo settore della vita che non è risparmiato. Gli
scandali politici e finanziari si susseguono, le corruzioni sono all'ordine del giorno, i valori morali e
della famiglia si stanno perdendo. Per non parlare dell'esclusione sociale, della violenza senza limiti,
di intercettazioni telefoniche. I mali della nostra società si fanno sempre di più evidenti e
preoccupanti, creando in noi un misto di cattiva coscienza, di colpevolezza e d'insicurezza. Non ci
sentiamo più sicuri di niente e non si ha più fiducia di nessuno. La nostra vita può essere in pericolo
da un momento all'altro. Molti si sentono alla mercé del proprio direttore, del proprio banchiere o del
commerciante. Non sappiamo più a che Santo votarci, o peggio ancora a quali valori aggrapparci:
lavoro, famiglia, ideologia, tutto viene messo in discussione. A chi credere?
Stiamo assistendo alla disfatta di certi valori che i nostri padri si sono
battuti per conquistare.
Ma ciò che è più grave è che questa decadenza ormai la sentiamo come facente parte integrante della
nostra vita. Attraverso il materialismo, i verbi "Avere" e "Possedere", sono diventati sinonimi di
felicità e benessere. Siamo purtroppo diventati delle comparse o dei burattini, impotenti di fronte
all'accumulazione dei problemi. Quando avremo toccato veramente il fondo, forse, solo allora
risaliremo la china per forza d’inerzia. Ma… a che prezzo?
24 ottobre 2016 p. 2
ATTUALITÀ
pecorino ma tra le specialità più “tradite” ci sono anche - continua la Coldiretti
- la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella
di bufala o del fiordilatte, mentre non mancano i casi di pasta al pesto proposta
con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune
che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano.
Per non parlare poi della pizza che viene offerta nelle versioni più
inimmaginabili, da quella hawaiana con l’ananas a quella di pollo. Aumenta
anche l’offerta di piatti italiani pronto uso sugli scaffali dei supermercati
all’estero, dove è possibile acquistare dal sugo liofilizzato per spaghetti alla
bolognese ai torti alle lasagne in lattina fino ad un fantomatico piatto
all’italiana in barattolo fatto di polpette di carne e pastina da minestra, che
farebbero inorridire qualsiasi consumatore del Belpaese.
La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla
proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove - precisa la
Coldiretti - le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero
triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale
che è causa di danni economici, ma anche di immagine.
All'estero - stima la Coldiretti - sono falsi due prodotti alimentari di tipo
italiano su tre. Il rischio reale – conclude la Coldiretti - è che si radichi nelle
tavole internazionali un falso Made in Italy che toglie spazio di mercato a
quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche,
tradizioni e territori unici.
“Chi vuol esser lieto sia, del doman
non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)
“Cancellara,
Amore e… Fantasia”
Non sempre il successo di uno spettacolo è attribuito ad un famoso
artista o ad un ospite d’eccezione. L’evento “Cancellara, Amore e…
Fantasia”, al suo esordio - sabato 13 agosto - ne è stato l’esempio.
Una piacevole serata dedicata a coloro che per svariate esigenze
hanno lasciato il proprio paese pur rimanendone profondamente
legati. Un cordone ombelicale mai reciso, come quello che unisce
ogni madre al proprio figlio. Il comune senso di appartenenza ad una
terra ricca di tradizioni, sapori e indelebili ricordi, è stato il filo
conduttore di questa prima edizione “Cancellara, Amore e…
Fantasia”. Un evento fortemente voluto dalla neo Amministrazione
Comunale che ha raggiunto il suo apice durante la proiezione di un
video nel quale sono state raccolte le testimonianze di coloro che
sono emigrati in giovane età e appena possono si ritagliano un po’ di
tempo da trascorrere nell’amata terra. Testimonianze a sorpresa sono
arrivate da studenti universitari che dopo l’euforia iniziale di andare a
vivere in una grande città, si riscoprono irresistibilmente legati alla
propria terra e ogni volta che ripartono le loro valigie traboccano di
pane, salsiccia e… tanta malinconia. Non sono mancate le
testimonianze di chi, stregato dalla bellezza dei vicoli, dall’aria che si
respira, dalle peculiarità culinarie e, perché no, dalla generosa
accoglienza, ha persino comprato casa per viverci come un
cancellarese doc. Grande impatto emotivo ha suscitato l’allestimento
di una stazione ferroviaria piena di valige, con un pulmino d’epoca e
con tanto di orari di partenza verso mete aleatorie, quali il lavoro, la
speranza, l’avventura, la fortuna e ovviamente l’amore. Inoltre, è
stata allestita una postazione con macchine da scrivere d’epoca e
fogli di carta dove ognuno poteva riportare un ricordo o un’emozione
da imbucare in un’apposita cassetta postale. Straordinariamente
soddisfatto il primo cittadino Francesco Genzano che, oltre a
presentare l’evento, ha ringraziato calorosamente tutti coloro che
FALSI DUE PRODOTTI ALIMENTARI
SU TRE
Tre italiani su quattro restano delusi dai piatti “italiani” serviti
all’estero dove vengono portate in tavola le più bizzarre versioni
delle ricette tradizionali, come l’abitudine tedesca di impiegare l’olio
di semi nella cotoletta alla milanese, quella olandese di non usare il
mascarpone nel tiramisù, fino agli inglesi e agli americani che vanno
pazzi per gli spaghetti alla bolognese che sono del tutto sconosciuti
nella città emiliana.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al
“Carbonara gate” scoppiato nei confronti della Francia dove è stata
girata una video-ricetta transalpina delle 'farfalle alla carbonara' che
ha suscitato disgusto e indignazione. La pasta alla carbonara figura
tra le ricette italiane più sfregiate all’estero con, ad esempio,
l’abitudine belga di modificarla con l’impiego della panna senza il
Corrispondenza dall’Italia :
da Cancellara (PZ) Franca Caputo
alimentazione
hanno reso possibile il buon esito della prima edizione edizione “Cancellara,
Amore e… Fantasia”. Inoltre, ha raccontato la testimonianza di un signore
che scorgendo il paesaggio cancellarese “stravolto” dalla presenza di pale, ha
così commentato: … “questo cielo azzurro sotto cui viviamo, non ce lo leva
nessuno e finché c’è, noi ci sentiremo cancellaresi”. La serata, permeata da
forti emozioni, è proseguita fino a tarda ora sulle note di canti popolari, balli
coinvolgenti e prelibate degustazioni.
Cancellaresi a Bologna
per un conviviale incontro
Una settantina di compaesani si sono dati appuntamento a Bologna il 23
ottobre scorso intorno ad una tavola riccamente imbandita. Tutti originari di
Cancellara, un minuscolo e suggestivo borgo situato nel cuore della
Basilicata. Non erano compagni di classe e nemmeno affiliati di
un’Associazione, ma semplicemente un insieme di persone accomunate dalla
voglia di rinsaldare vecchi e nuovi legami e condividere il comune senso di
appartenenza alla propria terra d’origine. Un gruppo, dunque, piuttosto
eterogeneo che comprendeva lavoratori, pensionati e studenti dimoranti nel
comune di Bologna e dintorni. Una sorta di appuntamento al buio dove non
sono mancate sorprese e “carrambate”. L’incontro, permeato da forti
emozioni, ha raggiunto il suo culmine durante la lettura di un inaspettato,
quanto gradito messaggio inviato dal primo cittadino di Cancellara -
Francesco Genzano - che, nel rammaricarsi per la mancata presenza, ha
manifestato la sua vicinanza a tutti i partecipanti. Ha promesso, inoltre, di non
mancare in futuro e di impegnarsi affinché questo evento diventi un
appuntamento fisso da rinnovare annualmente. Tanta soddisfazione per Rocco
Erario, Giuseppe Scarfiello e Franco Caputo ai quali va il merito per aver
organizzato l’evento che si è svolto all'insegna della spontaneità e della
convivialità, dove ciascun partecipante si è sentito membro di una grande
famiglia e fiero di appartenere ad una terra per la quale non esistono tempi o
distanze in grado di affievolire il profondo legame che li tiene uniti.
Questa PAZZA, Pazza, Pazza CULTURA
24 ottobre 2016 p. 3
”Le radici della cultura sono amare,
ma i frutti sono dolci” (Aristotele)
INTERVISTA
di GENNARO GALDI
AL PITTORE RICCARDO VASDEKI
UN VALENTE ARTISTA CHE NASCE DA
UNA GRAVE MALATTIA
Roma - Ci siamo avviati verso le
colline Sperlongane, vicino Gaeta,
degradanti sulla via Flacca e su
Sperlonga, per incontrare il pittore
Riccardo Vasdeki, nel luogo che
lui stesso definisce un eremo,
fonte delle sue più belle creazioni
d’arte.
Maestro Vasdeki, che impressione Le fa essere chiamato “Maestro”?
Per me è strano, abituato da tantissimi anni ad essere chiamato ingegnere.
Si dice che l’allievo superi il maestro…ma non vale per me, io devo ancora
di più perfezionare le mie tecniche pittoriche… non si finisce mai di
imparare. Il vero maestro, cui devo molto per i miei passi da gigante nella
pittura, è il mio docente d’arte, Mario Salvo, consulente del Museo Regina
Sofia di Madrid (e non solo di quello!). La fortuna di averlo incontrato mi
ha reso felice in un rapporto ancora più stretto ed intimo con la pittura e
con i miei paesaggi. Non so se definirmi pittore in carriera; certamente
dipingo per piacere e per mia necessità di esprimermi; ma è pur vero che
non disdegno gli apprezzamenti e la concretizzazione degli stessi, cioè
l’acquisto delle mie opere.
Quando è esplosa la pittura nella Sua vita?
È esplosa quando ebbi un grave problema di salute, un tumore alla laringe
con successiva operazione alle corde vocali, che mi strappò al piacere di
comporre canzoni e di cantarle; iniziai quindi a dipingere da autodidatta.
Ma la vera svolta avvenne qualche anno più tardi quando incontrai il
maestro Mario Salvo, la guida che ha dato senso al nuovo aspetto della
mia creatività.
Come sceglie i Suoi soggetti?
Spesso vedo scene naturali con l’occhio critico di chi le dipingerà; allora
mi fermo ad esaminarle e a fotografarle, grazie all’utilissimo cellulare.
Altre volte, invece, scelgo il soggetto basandomi su foto provenienti da
dossier fotografici di mio figlio fotografo che viaggia in Estremo Oriente.
In tutti i casi, inserisco nei miei dipinti il mio modo di sentire il soggetto;
da qui il termine di “pittura sensoriale” che mi è stato attribuito molto
appropriatamente dal critico d’arte internazionale prof. Maria Teresa
Prestigiacomo, docente d’Istruzione superiore e giornalista, in una
recensione per una mia recente mostra personale a via Barberini a Roma.
Da dove nascono le Sue creazioni?
Se Lei allunga il suo sguardo a Est verso i Monti Aurunci, o a Sud verso
Gaeta, o a Ovest verso Monte Circeo, vedrà che è impossibile non essere
conquistati, o, meglio, ammaliati da questi paesaggi che cambiano aspetto
dall’alba al tramonto in una poesia di colori sempre nuovi.
Coloro che stanno a Lei vicino, i familiari ad esempio,
che rapporto hanno con la Sua pittura?
Mia moglie mi segue nella mia pittura ed esprime sempre le sue critiche
ed i suoi suggerimenti; quando li ho seguiti ho riscontrato un netto
miglioramento dell’opera in esecuzione.
I miei nipoti mi chiamano “zio Vincent” con una esagerata ed ironica
allusione a Vincent Van Gogh, ed io accetto di buon grado.
La mia nipotina di 6 anni volle guardarmi mentre dipingevo e quando,
successivamente, venne da me prese pennelli e colori e tratteggiò un
arcobaleno. Da allora dipinge con me ogni volta che ci vediamo. È un
grandissimo piacere vederla avviata su questa meravigliosa strada
artistica.
Ed il Suo maestro Mario Salvo cosa ne pensa?
Maestro ed amico, tengo a precisare! È contento di come ho messo in
pratica i suoi insegnamenti, e mi ripete che il turchese, tra tutti i colori, è
quello che più mi si addice, il colore della finezza e della classe
dell’anima. Ed anche lui mi conferma quanto penso: che dipingere è per
me diventato un atto naturale e necessario, come nutrirmi o dormire. Ciò
che mi spinge, ripeto, è la forza straordinaria e trascinante della natura,
questo mio rapporto ecologico con la bellezza della natura che mi
circonda, che mi offre spettacoli nuovi ed entusiasmanti ogni giorno. In
estate invito gli amici nella terrazza del mio eremo sperlongano con
affaccio sul Monte Circeo, per assistere ad uno show di tramonto seguito
da cena.
E il Suo lavoro di ingegnere?
Un’altra grande passione della mia vita. Ho trascorso in Selenia (oggi
Leonardo) molti anni della mia gioventù con grandi soddisfazioni
professionali: progettavo radar per il controllo del traffico aereo, quelli
degli aeroporti che servono da guida e di controllo per i piloti degli aerei
in volo nelle vicinanze.
Oggi continuo a svolgere attività di ingegnere libero professionista.
Prima non avevo mai preso un pennello in mano ed avevo la musica
come compagna di svago ed evasione. Poi il tumore…
Per cui, ogni male non viene per nuocere
se ci regala un buon artista?
Certamente no, come in molti altri casi. Invito tutti coloro che sono
colpiti da una malattia grave a non scoraggiarsi. Io sono un esempio
vivente di come il tumore alla laringe (che mi fece perdere quasi del tutto
la voce, adesso ripresa) abbia generato in me una straordinaria forza
interiore che mi ha spinto alla pittura che, oggi, mi gratifica
notevolmente.
Voglio vivere intensamente la mia età matura; frequento le palestre,
gioco a bridge (antico compagno di svago), continuo a lavorare come
ingegnere libero professionista e soprattutto dipingo, vivendo
pienamente questa fase della mia vita soprattutto con l’arte.
È vero che sta raccogliendo fondi per aiutare
i terremotati del Centro Italia?
Nel 2015, assieme a 10 ex-colleghi di Selenia, ho fondato la ONLUS
Amici Selenia che ha fini di beneficenza. Dopo il terremoto del Centro
Italia abbiamo lanciato un appello ai nostri soci ed ai loro amici per la
raccolta di fondi che saranno utilizzati per il recupero o il riavvio di una
piccola attività imprenditoriale nel comune di Accumoli (epicentro del
sisma), individuata assieme al sindaco, e seguita personalmente dai soci
fondatori. Chi vuole aderire può versare una donazione a:
ONLUS Amici Selenia, IBAN IT24W0200803284000104057706, causale:
Donazione pro terremotati, (detraibile fiscalmente). Oppure può
scrivermi ([email protected]) per avere visione dei miei
quadri in vendita; metà del ricavato delle vendite effettuate entro il 2016
sarà da me versato alla ONLUS pro terremotati.
CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018: SONO 21 LE CANDIDATE
Lo rende noto il ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, che ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata l’elenco delle
città candidate per avviare la procedura di valutazione che si concluderà entro il 31 gennaio 2017. Come nelle precedenti edizioni, la Capitale Italiana
della Cultura 2018 riceverà dal Governo un contributo pari ad un milione di euro per la realizzazione del progetto. Entro la metà di novembre verrà
definita una lista delle 10 città finaliste, tra queste sarà selezionata la vincitrice entro il 31 gennaio 2017. L’iniziativa “Capitale Italiana della Cultura”
è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga
recepito il valore della leva culturale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e il benessere individuale e collettivo.
in GIRO per L’ITALIA
24 ottobre 2016 p. 4
Compie 60 anni a Collodi, in provincia di Pistoia, il Parco a tema
dedicato a Pinocchio, il burattino di legno nato nel 1881 dalla fantasiosa
penna di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, dal nome del paese che lo ha
visto crescere, per poi ospitarlo di nuovo in età adulta, quando la
nostalgia dei ricordi lo ha riportato nei luoghi della sua infanzia. Il Parco,
dove arte, letteratura e cultura si fondono, per esaltare il libro e il suo
autore, si appresta a celebrare l’importante compleanno - i suoi primi 60
anni - il 28 maggio, ultimo sabato di maggio, che nell'800 vedeva la fine
della scuola, festa del Compleanno di Pinocchio che nel 2016 di anni ne
compie ben 135...
Non male per il discolo burattino dal cuore tenero, che proprio grazie alla
sua generosità d'animo, dopo molte vicissitudini che hanno appassionato
ragazzi e adulti in tutto il mondo, alla fine vede realizzarsi il suo sogno
più grande: diventare un bambino in carne e ossa. Per l'occasione del 60°
del Parco di Pinocchio, la Fondazione Collodi ha lanciato una campagna,
COMPIE 60 ANNI IL PARCO A
COLLODI DEDICATO A PINOCCHIO
grazie alla quale è possibile usufruire di un biglietto d'ingresso
fortemente scontato rispetto al costo normale. Un biglietto unico che
consente di visitare il Parco con i suoi nuovi percorsi avventura e il
Giardino Garzoni con la Butterfly House, cioè i capisaldi già realizzati
del prossimo Parco Policentrico Collodi-Pinocchio. Un'offerta speciale,
prenotabile solo online, utilizzabile da subito e fino al 31ottobre 2016,
che permette l'accesso a tutte le aree e le attrazioni dell'itinerario
collodiano. Questo il link http://goo.gl/vAAa6v.
Innanzitutto il Parco, dove la fantasia si trasforma in realtà e in mezzo
agli alberi spuntano giostre e giochi a tema, il Gatto e la Volpe, il grande
pescecane, la Fata dai capelli turchini e tutti i personaggi che hanno
accompagnato Pinocchio nelle sue peripezie, dove il Museo di
Pinocchio, i laboratori didattici e gli spettacoli dei burattini aspettano i
bambini di tutte le età, e dove due percorsi avventura, Vola sul Fiume e
La Nave Pirata, attendono i più "temerari" tra i giovani visitatori con più
di cinque anni e alti tra un metro e un metro e mezzo. Ma anche il
Giardino Garzoni, Monumento Nazionale, dove il visitatore passeggia
insieme a divinità e personaggi storici, mitologici, favolosi, un
incantesimo giunto a noi dal '700, fatto di acqua, fiori, statue,
architetture verdi, uno dei giardini barocchi meglio conservati al mondo,
tappa imprescindibile per chi ama i giardini storici, in cui l'antico
disegno viene arricchito con nuove piantagioni, che lo rendono ancora
più suggestivo e affascinante. All'interno del Giardino, la bellissima
Collodi Butterfly House: un gioiello di pietra e cristallo che ospita ogni
specie di farfalle originarie di climi caldo-umidi. All’interno è
ricostruito un ambiente equatorial-tropicale con piante viventi;
un’accurata climatizzazione e regolazione della luce permettono alle
bellissime farfalle di vivere, riprodursi e di svolazzare attorno agli
stupefatti visitatori.
C O L L O D I
Collodi ha avuto una storia molto travagliata, come tutti i paesi che si trovavano in una posizione geografica strategica.
La storia di Collodi è molto segnata dalle vicende svoltesi intorno alla famiglia Garzoni, che secondo gli storici ha forti analogie con la storia della
famiglia Uberti di Firenze. La famiglia Garzoni apparteneva ai Ghibellini ed è per questo che ebbe sempre come nemica la Guelfa Firenze.
Nel momento in cui (1339) Firenze ebbe consolidato il suo potere su tutta la Valdinievole, la famiglia Garzoni fu costretta ad emigrare a Lucca dove
fu accolta con benevolenza. Questo esilio fu causato non dalla città di Pescia, che ebbe solo benefici dalla famiglia Garzoni, ma da Firenze che,
temendola, la costrinse a stare lontano.
Per tutto il secolo XIV Collodi ebbe una vita intensa, partecipò dalla parte dei Ghibellini, alle battaglie di Montecatini (1315), di Altopascio (1325),
al fallito tentativo di riprendere Pescia, e alle disastrose vicende della guerra fra Pisa e Firenze. La famiglia Garzoni dopo essere diventata lucchese
conservò i suoi possedimenti a Collodi , a San Martino , e a Sesto. L'antico Borgo la cui esistenza è stata attestata a partire dalla fine del XII secolo,
ha una origine simile a quella di molti altri borghi medievali, per motivi prevalentemente militari la popolazione fu costretta a salire sulla collina per
meglio difendersi da eventuali attacchi di nemici.
Il Borgo si presenta come una vera e propria "cascata" di case piccole e arrampicate sul pendio di un colle scosceso, disposte sui lati di due triangoli
che si toccano con i vertici. Alla base del triangolo superiore c'è l'Antica Rocca, all' altra, invece, la maestosa Villa Garzoni, che sorge sulle rovine
dell'antico Castello medievale e che sembra sorreggere l'intero borgo.
Passeggiando per le viuzze del paese si osserva con stupore lo stato di conservazione del borgo. Si possono ancora ammirare le pietre che lastricano
le piccole vie in mezzo alle case che perlopiù mantengono il loro aspetto medievale, i resti delle strutture fortificate come alcune porte del borgo, e,
all'estremità scorgiamo la Rocca con un ampio recinto ed alcune torri, di cui una trasformata in campanile.
Giunti ormai all'apice dell'antico borgo del castello si contempla la stupenda Pieve di San Bartolomeo da dove si gode di uno splendido panorama.
Collodi oggi concentra le sue attività intorno alle attrazioni turistiche che sono : La Villa Garzoni e il suo Giardino all'Italiana, la Butterfly House e il
famosissimo Parco di Pinocchio.
Un turista che arriva a Collodi si imbatte subito nelle tante bancarelle che possono soddisfare ogni esigenza, offrono infatti souvenir, cibo,
bevande..... ecc. In ogni momento dell' anno, ma soprattutto da Aprile a Ottobre Collodi ospita migliaia di visitatori da ogni parte d'Italia e del
mondo. L'ultima settimana di agosto Collodi festeggia il Santo patrono S.Bartolomeo. il paese si arricchisce di appuntamenti divertenti e di
importanti eventi religiosi. Inoltre nel giorno del 24 agosto, dalle ore 18:00 si ha accesso gratuito sia al Giardino Garzoni che al Parco di Pinocchio.
(http://www.collodi.com/)
C'era una volta.... Eh no! questa storia non comincia proprio così!
Parkinson che soffrivano anche di gioco compulsivo indotto dalla terapia,
sia su 59 malati di Parkinson senza problemi di gioco d'azzardo.
Gli scienziati hanno scoperto che il nucleo subtalamico, di fronte al
rischio, reagisce in modo diverso nelle due categorie di pazienti: in chi
soffre anche di gioco d'azzardo compulsivo, infatti, questa porzione del
cervello è iperattiva durante gli ''stimoli conflittuali'', come appunto le
decisioni che portano a un rischio. Si tratta di una vera e propria
disfunzione che innalza la soglia alla quale si percepisce il rischio: è come
se il cervello dei malati di Parkinson che giocano d'azzardo non fosse più
in grado di valutare correttamente la gravità o meno della perdita
economica. Per contro, invece, dallo studio è emerso che il cervello dei
malati di Parkinson che non hanno problemi con il gioco d'azzardo usa una
strategia diversa per risolvere le situazioni conflittuali: davanti al rischio
sceglie la soluzione meno 'pericolosa' e più tranquilla.
24 ottobre 2016 p. 5
Solitamente pensiamo le attività di
acquisto e di consumo come azioni
rivolte verso di noi: portiamo il cibo
alla bocca o mettiamo un prodotto
nel carrello della spesa. Portare del
cibo o un prodotto verso se stessi
implica una flessione del braccio: lo
si piega all’altezza del gomito. E dal
momento che le braccia piegate sono
associate al consumo, la semplice
flessione delle braccia può
aumentare gli acquisti. Il proverbiale
“braccino corto”, in questo caso,
stimola consumi e spese. Estendere
le braccia allontanandole da sé può
invece diminuire il consumo. La
posizione delle braccia produce i
suoi effetti anche quando si acquista
‘online’.
I due ricercatori arrivano a queste
conclusioni attraverso una serie di
esperimenti: nel primo esperimento
è stato chiesto ai partecipanti di
spingere un carrello a braccia
piegate o a braccia tese e di indicare
quali prodotti volessero acquistare
tra quelli esposti.
Chi spingeva il carrello a braccia
piegate dichiarava di voler
acquistare più prodotti di chi lo
spingeva a braccia tese. Un secondo
esperimento simulava uno scenario
di ‘shopping online’. Questa volta i
SOCIETÀ
“Uno dei più grandi disordini dello spirito è
quello di vedere solo ciò che si vuole
vedere.” (Oscar Wilde)
DICHIARAZIONE DI PACE
Noi, giunti sui luoghi dove cento anni fa centinaia di
migliaia di persone persero la vita in scontri
fratricidi, determinati a sradicare la guerra dal nostro
secolo, dichiariamo pace all’Europa e al mondo.
Consapevoli delle violenze in corso e delle minacce che incombono ci
impegniamo a far venire meno ogni causa di guerra durante la nostra vita
e ad essere attivamente costruttori di pace promuovendo il rispetto di ogni
essere umano nella sua dignità e nei suoi diritti, eliminando ogni tipo di
ingiustizia.
Considerato che la pace è un diritto umano fondamentale della persona e
dei popoli, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti,
ci impegniamo affinché questo diritto venga effettivamente riconosciuto,
applicato e tutelato a tutti i livelli, dalle nostre città all’Onu.
Considerato che viviamo in un mondo di risorse naturali limitate, con
una popolazione quadruplicata dall’inizio della prima guerra mondiale,
abbiamo preso coscienza di essere tutti interdipendenti e decidiamo di
gestire con saggezza ed equità queste risorse cosi come il prodotto del
lavoro umano a beneficio di tutti e ciascuno, traducendo nei fatti la
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Rifiutiamo la concorrenza tra esseri umani e tra Paesi e scegliamo la via
della cooperazione tra tutti, della globalizzazione della solidarietà e
dell’aiuto reciproco in ogni campo.
Rinunciamo alla violenza come mezzo per risolvere i conflitti tra
individui e popolazioni.
Ci consideriamo responsabili gli uni degli altri e cercheremo di
proteggere chi è vittima o minacciato di abuso o di violenza dovunque
questo accada.
Per scrivere una nuova pagina della storia, invitiamo tutti a firmare
questa Dichiarazione di pace e a impegnarsi con noi a ri-unire la
famiglia umana. * * *
Il 18 aprile 2015, nelle trincee di Sagrado, Savogna d’Isonzo, Gorizia,
Nova Gorica (Slovenia), Drenchia, Tolmin (Slovenia), Monfalcone,
Fogliano Redipuglia, a cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia, più di
tremila giovani studenti giunti da ogni parte d’Italia insieme ai loro
insegnanti hanno letto questa Dichiarazione di Pace. Poche parole dense
di impegni che possono aiutarci a fronteggiare le minacce che incombono
e costruire fattivamente la pace. Firma anche tu la Dichiarazione di Pace!
Invia la tua adesione a : Tavola della Pace (Table de la paix),
via della viola 1 (06122) Perugia
Tel. + 39 075 573 68 90 - Mobile + 335 65 90 356 - fax + 39 075 573 93 37
[email protected] - www.perlapace.it
REGALI
CHI HA IL BRACCINO
CORTO SPENDE DI PIÙ
partecipanti dovevano indicare quali
prodotti volessero acquistare mentre
premevano il palmo di una mano sul
lato inferiore del tavolo (braccio
piegato) o su quello superiore
(braccio teso). Ancora, chi aveva il
braccio piegato dichiarava di voler
acquistare più prodotti di chi aveva il
braccio teso. Questo effetto (detto di
compatibilità ideomotoria) si verifica
perché, quando le persone pensano di
acquistare un prodotto, simulano
mentalmente i movimenti verso il
proprio corpo. Dunque movimenti
reali del corpo compatibili con
queste simulazioni motorie
favoriscono il comportamento
d’acquisto. In alcune situazioni, però,
pensiamo all’acquisto come a
un’azione che allontana qualcosa da
noi, come quando prendiamo un
pacchetto di chewing-gum e lo
allunghiamo alla cassiera o lo
mettiamo sul nastro trasportatore che
glielo fa arrivare. Quando l’acquisto
è concettualizzato come
allontanamento dei prodotti da noi
l’effetto della posizione delle braccia
si inverte e l’estensione favorisce
l’acquisto. Allungare le braccia non
vi salverà dagli acquisti dell’ultimo
secondo, quando siete in fila alla
cassa.
ricerca e università
L’8% dei pazienti con Parkinson sviluppa un curioso effetto collaterale alle
cure: si trasforma in un giocatore d'azzardo, un vero e proprio
scommettitore compulsivo. Ad oggi non è chiaro cosa 'scatti' nel cervello di
chi scommette senza freno in assenza di una patologia neurologica alla base
ma uno studio condotto dai ricercatori coordinati da Alberto Priori
dell'Università degli Studi di Milano, insieme agli scienziati del Policlinico
di Milano, dell'Istituto Neurologico Besta e dell'Istituto Neurologico
Mondino di Pavia, ha scoperto il meccanismo alla base delle scommesse
compulsive nel cervello del malato di Parkinson.
I ricercatori hanno studiato in particolare il nucleo subtalamico, una
porzione del cervello grande come una lenticchia coinvolta nei processi
mentali che ci fanno prendere le decisioni, ma anche nell'elaborazione delle
nostre emozioni. Grazie ad alcuni elettrodi sono state registrate le reazioni
di questo nucleo di fronte a decisioni di tipo economico, sia su 58 malati di
psicologia
Mathias Streicher dell’Università di Innsbruck e
Zachary Estes dell’Università Bocconi hanno
dimostrato che la postura delle braccia influisce sulla
quantità di merce che compriamo
FARMACI CONTRO
IL PARKINSON INDUCONO IL GIOCO D'AZZARDO:
COME REAGISCE IL CERVELLO
24 ottobre 2016 p. 6
3 novembre 2014 p. 9
DOSSIER
“Non esiste una via per la pace,
la Pace è la Via” (Dalai Lama)
''Se non puoi combatterli fatteli amici''. Potrebbe essere il principio ispiratore di ''Autography'', l'eccezionale iniziativa promossa con successo,
dall’Opera di Santa Maria del Fiore, per proteggere dal vandalismo, di quei nuovi barbari chiamati ‘’turisti’’, che affollano ogni anno i monumenti
dell’Opera del Duomo di Firenze. Turisti che desiderano, oltre a portarsi nel cuore, una volta tornati nei loro paesi d'origine, il ricordo di quelle
splendide immagini, anche la certezza d'aver lasciato ai posteri, un segno tangibile del proprio passaggio. Ciò significa voler tramandare a coloro che
dopo di noi verranno, invece di qualcosa di buono, la sola certezza dell'inciviltà e della maleducazione, che tra la gente di quest'epoca imperava, con la
sola speranza per il domani, di ottenere dalle generazioni future solo biasimo e riprovazione, e non anche spiacevoli comportamenti emulativi.
Senza però spingersi troppo indietro nel tempo, basti ricordare, cosa i tifosi olandesi della squadra del Feyenoord, giunti lo scorso anno nel nostro
paese, per assistere ad una partita di calcio, come abbiano trasformato piazza di Spagna, praticamente un campo di battaglia e sfregiando, l'appena
restaurata fontana della Barcaccia, quasi fosse la cosa più naturale di questo mondo.
Disgraziatamente, bisogna però constatare che i disgustosi atti di vandalismo di cui è vittima il nostro patrimonio artistico, non sono solo opera della
mano di incivili turisti stranieri. No, malauguratamente proprio no. Spesso, molto più di quello che vorremmo credere, il vandalo è un nostro
connazionale, magari un residente e troppo spesso un giovanissimo. E' il caso della città di Napoli, dove il numero dei monumenti imbrattati e di
graffiti, che deturpano il volto nobile della splendida Partenope, raggiunge livelli davvero inaccettabili. Un esempio di tutto questo sono certamente le
statue equestri di piazza del Plebiscito, sporcate per anni con scritte di ogni genere e nel 2014 in fase di restauro. Una nota positiva? Certamente, se gli
incivili di turno, non avendo trovato nuovamente la disponibilità del marmo delle statue equestri hanno pensato bene, invece di andarsene, di ripiegare
sul basamento della statua di Ferdinando I, il quale ha dovuto assistere impotente allo scrivano che armato di smalto per unghie ha vergato il suo
messaggio per i posteri sulla sua marmorea superfice.
E non è solo l'arte a venire massacrata da quest’orribile malcostume, anche i luoghi sacri, nemmeno per il rispetto loro dovuto vengono risparmiati da
tali barbarie. E’ questo il caso del bugnato della Chiesa del Gesù, sulla quale la mano dei vandali, non ha assolutamente esitato ignobilmente a posarsi.
Una piaga che sembra non aver soluzione, quella dei graffiti e del vandalismo, soprattutto perché è innegabile tutto questo, non sia solo opera del
''barbaro turista'', ma molto spesso delle nostre giovani generazioni, sempre meno legate al nostro patrimonio artistico e culturale. O bisognerebbe
parlare del centro storico di Reggio Emilia, afflitto da graffiti e imbrattato, prima della ripulitura, aveva visto infangare la sua bellezza dalla mano
infame di qualche incivile, con velleità artistiche. L'elenco potrebbe continuare molto a lungo, poiché più o meno tutte le città italiane si trovano
costrette a combattere questa battaglia, ed è proprio nell'ambito di questo contesto che la straordinaria idea dell'Opera del Duomo di Firenze di creare
''Autography'', geniale campagna di prevenzione che si accompagna alla recente ripulitura degli interni del Campanile di Giotto deturpato da migliaia di
scritte lasciate dai turisti in visita alla città di Firenze. D'ora in avanti, sarà possibile per i visitatori, affetti dal desiderio irrefrenabile di lasciare ai
posteri un segno indelebile del proprio passaggio, di utilizzare apposite lavagne digitali, dove sarà possibile scegliere il materiale da utilizzare per
lasciare il proprio messaggio, penna, pennarello, rossetto, etc., e la superfice sulla quale scrivere. Tutto però in maniera virtuale, con la promessa, per i
turisti, che le testimonianze della loro presenza in quei luoghi, non cadranno nell'oblio al prossimo restauro dei tanto bersagliati monumenti, ma come
un tesoro verranno accolti, catalogati e conservati per sempre, nell’archivio storico dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Un'iniziativa lodevole, di
grande senso civico e di alto valore sociale, visto che nel deturpare anche un solo frammento del patrimonio artistico non c'è nulla di più incivile ed
antisociale.
Bibliografia: http://www.archimagazine.com/rgesunuovo.htm http://autography.operaduomo.firenze.it/
http://www.arte.it/notizie/firenze/non-pi%C3%B9-graffiti-ma-messaggi-digitali-parte-a-firenzeuna-campagna-contro-il-vandalismo-11585
http://www.pontilenews.it/2546/CRONACA/arte-e-distruzione-un-binomio-incivile-i-monumentideturpati-ditalia.html
http://www.roadtvitalia.it/graffiti-monumenti-imbrattati-stop-vendita-bombolette-spray/ http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Roma-
Feyenoord-tifosi-olandesi-devastano-la-CapitaleDanni-alla-Barcaccia-adae583f-a3f6-42cf-baac-b55370889a8e.html
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/12/27/news/niente-graffiti-solo-sumonumenti-e-luoghi-di-culto-1.12681588?refresh_ce
http://www.associazioneantigraffiti.it/2015/12/29/niente-graffiti-solo-su-monumenti-e-luoghi-diculto/
''Se non puoi combatterli fatteli amici''
di Sabrina Gatti
È purtroppo un problema frequente, quello dei graffiti, lasciati impunemente sui monumenti di tutta Italia,
da visitatori con ben poco, se non nessun rispetto, non solo dell'arte, ma anche della cosa altrui.
Sfortunatamente un fenomeno tutt'altro che recente.
Tutti gli organismi viventi regolano le proprie attività in base ad un ritmo
circadiano, corrispondente alla durata del giorno, grazie ad un orologio
interno costituito da complessi meccanismi molecolari. Tale orologio
determina molti parametri fisiologici, tra cui i ritmi sonno/veglia, e si
mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte
mediante stimoli esterni, il più importante dei quali è la luce solare.
Tutti noi sperimentiamo i risultati della desincronizzazione del ritmo
circadiano quando un viaggio ci porta in una zona con diverso fuso orario
(jet-lag), e in alcune malattie psichiatriche come schizofrenia, disordine
bipolare e depressione la perdita del ritmo circadiano contribuisce allo
sviluppo della sintomatologia.
qualità della vita
Uno studio ha analizzato le varianti nei geni che codificano per le
componenti molecolari dell’orologio biologico umano. Gli autori sono
partiti da dati di variabilità genetica per 52 popolazioni che vivono a
diverse latitudini e da una considerazione semplice: gli esseri umani
hanno avuto origine in Africa, in una regione vicino all’Equatore dove i
ritmi giorno/notte sono più o meno costanti durante tutto l’anno e da qui
sono migrati, raggiungendo latitudini dove le variazioni stagionali nella
durata del giorno e della notte sono molto ampie. È possibile che, durante
la migrazione che ha portato l’uomo a colonizzare il pianeta, il suo
orologio biologico si sia evoluto per adattarsi a queste diverse condizioni
ambientali?
L’EVOLUZIONE DELL’OROLOGIO BIOLOGICO
NELLE POPOLAZIONI UMANE
24 ottobre 2016 p. 7
per CHI vuol
saperne DI PIÙ...
“La vera conoscenza, è sapere i limiti
della nostra ignoranza” (Confucio)
MIGRANTES:
BOOM DI ITALIANI ALL’ESTERO
SONO QUASI 5MILIONI
giormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che
vanno oltre confine. In brusca riduzione, invece, l'America meridionale (-
14,9% di variazione in un anno ovvero più -2.254 italiani in meno nell'
ultimo anno). Stabile l'America centro-settentrionale e solo 352
connazionali in più in un anno per le altre aree continentali contemplate
dall' AIRE (Asia, Africa, Australia, Oceania, Antartide). Da gennaio a
dicembre 2015, gli italiani sono andati in 199 paesi differenti partendo da
110 province italiane diverse. La Lombardia, con 20.088 partenze, è la
prima regione in valore assoluto seguita dal Veneto (10.374), dalla Sicilia
(9.823), dal Lazio (8.436), dal Piemonte (8.199) e dall’Emilia Romagna
(7.644). La Germania (16.568) è stata, lungo il corso del 2015, la meta
preferita dagli italiani andati oltre-confine: a seguire, con una minima
differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate la Sviz-zera
(11.441) e la Francia (10.728). Su 107.529 espatriati nell’anno 2015, i
maschi sono oltre 60 mila (56,1%). L’analisi per classi di età mostra che
la fascia 18-34 anni e la più rappresentativa (36,7%) seguita dai 35-49
anni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di
10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85
anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni).
Al 1° gennaio del 2016 sono 4.811.163 i cittadini italiani residenti
all’estero iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), il
7,9% dei 60.665.551 residenti in Italia secondo il Bilancio demografico
nazionale dell' Istat aggiornato a giugno 2016. L’aumento, in valore
assoluto, rispetto al 2015 è di 174.516 iscrizioni (+3,8% di crescita). La
maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (oltre 2,5 milioni) e per
nascita (1.888.223). Lo si legge nel rapporto "Italiani nel Mondo" della
Fondazione Migrantes presentato a Roma giovedì 6 ottobre. Pur restando
indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi, si sta
progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del
Sud a favore di quelli del Nord del Paese. Ciò consegue dal fatto che, negli
ultimi anni, pur restando la Sicilia con 730.189 residenti la prima re-gione
di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal
Lazio e dalla Calabria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in
evidenza una marcata dinamicità delle regioni set-tentrionali, in particolare
della Lombardia e del Veneto. Da gennaio a dicembre 2015, hanno
trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 107.529.
Rispetto all’anno precedente si registrano 6.232 partenze in più (+6,2% di
crescita). Il 69,2% (quasi 75 mila italiani) si è trasferito nel Vecchio
Continente: l’Europa, quindi, si conferma essere l’area continentale mag-
L’EMIGRAZIONE ITALIANA
SEMPRE PIÙ ROSA
Le donne italiane residenti all' estero all' 1 gennaio 2016 sono 2.312.309, il
48,1% a livello nazionale (+84.345 unità rispetto al 2015). I Paesi che nel
mondo accolgono le comunità femminili più numerose sono, nell' ordine,
Argentina, Germania, Svizzera, Francia e Brasile. Vi sono però 35 nazioni
nel mondo in cui il numero delle donne italiane supera quello degli
uomini. In particolare si segnalano l' Argentina (la cui differenza a favore
delle donne è di 36.487 unità), l' Uruguay (3.637), il Cile (1.628), il Perù
(947), la Grecia (922) e la Croazia (740).
Oltre alla riduzione degli italiani che si allontanano dall'Italia in tarda età
occorre sottolineare la loro specificità di genere: se per tutte le altre classi
di età, infatti, prevalgono i maschi, in questo caso - complice
probabilmente la superiore aspettativa di vita femminile - le donne,
soprattutto di età superiore agli 85 anni, sono il 62,6% rispetto ai maschi
loro coetanei. Si tratta, probabilmente, di donne che, dopo un periodo di
emigrazione vissuto all' estero con i mariti e un rientro in Italia dopo la
pensione, rimaste sole alla morte del coniuge, raggiungono i figli e i nipoti
nati, cresciuti e pienamente inseriti fuori dei confini nazionali. Il 60,2% di
chi è andato all' estero nel 2015 è celibe o nubile, il 33,0% è coniugato.
NASCE IL PORTALE PER L’ITALIANO
NEL MONDO
"È la prima volta che il Sistema Italia dispone di uno strumento
per registrare e promuovere la diffusione della lingua italiana.
Sappiamo quanti sono gli studenti di italiano nel mondo, circa 2,3
milioni in 116 paesi, e lo sappiamo anche grazie al Portale della
lingua italiana nel mondo, grazie a una raccolta dati che abbiamo
sviluppato negli ultimi due anni, dalla prima edizione degli Stati
generali, su tutta la rete diplomatico-consolare". Lo ha detto
Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema
Paese del ministero degli Affari esteri, a margine della seconda edizione
degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, il 17 ottobre a
Firenze. Il Portale, promosso dal ministero degli Affari esteri, è un canale
di accesso all’insegnamento della nostra lingua all’estero per tutti coloro
che hanno necessità o piacere di imparare l’italiano. Nel portale sono
accessibili informazioni, indirizzi, notizie e approfondimenti utili
provenienti dalla galassia dei soggetti attivi nell'ambito della promozione
dell'italiano nel mondo. Il Portale è composto da una parte statica
contenente tutte le informazioni e i numeri sull’insegnamento dell’italiano
all’estero e da una parte dinamica contente informazioni sui principali
eventi e sulle notizie relative al mondo della promozione culturale e
linguistica. Il Portale ha anche una sezione multimediale contenente video
ed interviste a personaggi famosi che parlano italiano per promuovere e
valorizzare lo studio della lingua italiana.
“LA PUGLIA... IN TASCA!” UNA GUIDA PER I PUGLIESI NEL MONDO
Con l’obiettivo di dare risalto alla “pugliesità” nel mondo, l'Associazione
Internazionale Pugliesi Nel Mondo ha deciso di avviare il progetto: “La
Puglia...in tasca!”. L'idea è quella di riunire in una guida le attività che i
pugliesi svolgono nel mondo, raccogliendo nomi, indirizzi, curiosità,
tradizione, sentimenti esportati nel mondo. Il progetto è rivolto ai pubblici
esercizi ed esercizi commerciali (ristoranti, bar, pizzerie, pub, negozi
alimentari), strutture turistiche/alberghiere (hotel, b&b, agriturismi), studi
professionali, artigiani, artisti, aziende e imprese varie, associazioni ed enti
istituzionali di ogni genere. Le attività devono essere di proprietà (o
comunque gestiti) da pugliesi (di nascita e/o di origine). L’obiettivo è
fornire a tutti i corregionali (e anche a chi ne vuole liberamente usufruire)
informazioni/indicazioni di dove trovare un "pezzo di Puglia" anche
lontano da casa. Contando sull'ormai immensa diffusione
dell’Associazione Internazionale Pugliesi nel Mondo" e pensando a tutti i
pugliesi che si recano (o che si trovano permanentemente) fuori dalla
Puglia in Paesi lontani (o anche solo in Italia) per lavoro, studio, affari o
turismo, nonché a tutti coloro che pur non essendo pugliesi vanno alla
ricerca del “Made in Puglia”. Per aderire è necessario mandare al
seguente indirizzo email: [email protected] le seguenti
informazioni: denominazione sociale; indirizzo; recapito telefonico; città.
NOVITÀ in Libreria
“C'è un solo bene: il sapere.
E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)
24 ottobre 2016 p. 8
Come ogni anno, in occasione della bella stagione e delle grandi letture
sotto l'ombrellone, Amazon rilascia la classifica delle città italiane che
leggono più libri, individuata secondo il numero di titoli in formato
cartaceo ed eBook acquistati dagli italiani su Amazon.it durante l’ultimo
anno su base pro capite, in città con più di 100.000 abitanti. Questa la
Top 10 delle città italiane che leggono di più: 1. Milano 2. Padova 3.
Verona 4. Trieste 5. Trento 6. Bologna 7. Bergamo 8. Firenze 9. Roma
10. Vicenza.
Per il quarto anno consecutivo Milano si conferma dunque campionessa
di lettura di libri sia in formato cartaceo sia digitale, mentre Padova sale
al secondo posto. Se Verona torna a sorpresa alla terza posizione della
top 10, grande assente di quest'anno è Cagliari che dalla 5a posizione
dello scorso anno scivola alla 18a. Roma scende dall'ottavo posto al
nono, ma si mantiene sempre nella top 10 delle città italiane che leggono
di più. Per quanto riguarda la classifica delle città italiane che prediligono
il formato digitale, Milano, Trento e Verona sono le regine indiscusse,
seguite da Trieste, Padova, Bologna, Udine, Bolzano, Vicenza e Berga-
mo. I lettori nel capoluogo lombardo sono in testa nei generi Non-fiction,
Viaggi e Salute. Pescara è la città dove si prediligono i libri di Cucina,
mentre la Fantascienza trova in Sassari il maggior numero di lettori.
Vicenza è la città dove si leggono più romanzi rosa, mentre a Cagliari si
apprezzano i libri dedicati all’economia, agli affari e alla finanza. In Emilia
Romagna, Ferrara, Ravenna, Bologna e Modena sono nelle prime posizioni
per i libri dedicati ai viaggi. Il Nord Est, con le città di Trento, Bolzano,
Trieste, Vicenza e Verona apprezza maggiormente i romanzi rosa. Non
salgono invece nella parte alta le città del Sud Italia: Palermo si attesta al
42esimo posto, Catania è ferma al 44°, seguita da Reggio Calabria al
47esimo posto.
Ed eccoci ai tre titoli più apprezzati. “La ragazza del treno” di Paula
Hawkins conquista la prima posizione in ben 22 delle 47 città analizzate,
tra cui Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna e Firenze. Per il secondo
anno consecutivo “Il Grande Gatsby” è tra i titoli più letti, al primo posto
in 12 città come Cagliari, Napoli, Palermo e Trieste. Al terzo posto
“L'amica geniale”, nella top 10 di 14 città.
ggio sorprendente alla ricerca di qualcosa
che non pensavamo di trovare fra miliardi
di cellule e di impulsi elettrici: il nostro io.
“Un libro che tutti dovremmo leggere” per
il The Times. “Una lettura affascinante e
accessibile su tutto quello che c'è da sapere
su come funziona il nostro cervello” scrive
il Sunday Times. Secondo la rivista Nature
il libro di Eagleman è “uno studio
eccellente che spiega in che modo la
biologia dà vita alla mente umana. Un
libro strutturato attorno a questioni
fondamentali e che solleva problemi
significativi in ambito scientifico e sociale,
ai quali Eagleman risponde in modo chiaro
e stimolante”.
Chiuso nel silenzio e nell'oscurità della
scatola cranica, il nostro cervello è lo
strumento che abbiamo a disposizione
per percepire e orientarci nel mondo e
per costruire la realtà nei suoi colori,
sapori, dimensioni; è il computer che
elabora le nostre decisioni; il laboratorio
che forgia la nostra immaginazione; il
centro che ci mette in contatto con gli
altri in una rete di relazioni sociali. “Il
tuo cervello, la tua storia” (Corbaccio,
224 pp) racconta come l'esperienza della
realtà dà forma al nostro cervello e come
il nostro cervello modella la realtà e la
vita che viviamo. Il neuroscienziato
David Eagleman guida i lettori in un viag
“LA LIBERTÀ VIAGGIA IN TRENO” di Federico Pace
Ci sono treni che inseguono l’odore del mare e treni
sottosopra. Treni che uniscono città separate da tutto ma che
non sanno vivere l’una senza l’altra. Treni a cui basta poco
per portarti in un altro mondo e treni che girano su sé stessi
per farti ritrovare qualcosa che pensavi di aver perduto per
sempre. Londra-Parigi, Venezia-Atene, Cagliari-Olbia,
Porto-Lisbona, Nizza-Marsiglia... Attraverso il Brennero e
sull’orlo dell'Oceano. Città, mondi e vite che si incontrano
sul filo di una ferrovia. In “La libertà viaggia in treno”
(Laterza) Federico Pace riunisce in ciascun capitolo viaggi in
treno che si assomigliano, come possono assomigliarsi i
fratelli e le sorelle di una stessa famiglia. Racconti per tirare
il filo di tante storie e riscoprire il viaggio nella sua forma più
sublime, antica e modernissima. Perché quando si parte in
treno, si parte davvero. Federico Pace, giornalista e scrittore,
lavora per il Gruppo Espresso dal 1997. Da anni scrive e
pubblica racconti di viaggio per riviste nazionali e per il
Touring Club.
“TI HO DATO UN BACIO MENTRE DORMIVI” di Pacifico
"Finalmente un libro. Iniziato anni fa, trasformatosi cento volte, ora finito. Le mosche
era una raccolta di pensieri, un libretto che mi accompagnava, e forse mi
accompagnerà ancora se farò concerti solitari. Questo è un romanzo. C'è una
famiglia, fortunata, poi allo sbando. Un errore imperdonabile. Un magazzino pieno
di memorie. Mille piccoli stratagemmi per nascondersi al tempo, inesorabile ma
ottuso, che sa solo andare e andare, Ci sono occhi neri come ricci di mare. Vinili
rimasti sul piatto, a far da vassoio alla polvere. Ricordi confusi, inventati ma
necessari. C'è l'estate cittadina, e le sedie in plastica rossa dei cinema all'aperto. C'è
un ragazzino che beve il suo primo caffè. C'è una casa con un giardino malcurato,
che resiste in mezzo alle nuove costruzioni di cemento e vetro. Ci sono io ovviamente,
un po' in tutti quelli che parlano, o ascoltano”. Così il cantautore Pacifico, al secolo
Gino De Crescenzo, racconta l'uscita di "Ti Ho Dato Un Bacio Mentre Dormivi", il
suo primo romanzo (pubblicato da Baldini&Castoldi), in libreria dal 29 settembre.
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come
fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)
MILANO LA CITTÀ CHE LEGGE DI PIÙ
“AUTOBUS BIANCHI” di Giulio Massobrio
“Se è vero che le ore che precedono l’alba sono le più buie,
lo stesso vale per gli ultimi mesi che hanno preceduto la fine
della Seconda guerra mondiale. Prendendo spunto da fatti
realmente accaduti, Giulio Massobrio in “Autobus bianchi”
(Bompiani) ci racconta un episodio quasi sconosciuto della
guerra, quello degli autobus bianchi: la Svezia decise di
recuperare dai campi di prigionia tedeschi tutti i propri
cittadini, e per farlo concordò con Berlino il via libera per gli
autobus bianchi, appunto, mezzi riconvertiti e dipinti di
bianco per evitare di incappare nel fuoco amico. Ed è così,
insieme ai personaggi già apparsi in Rex, finalista al Premio
Bancarella 2015, che inizia un viaggio attraverso l’orrore e
la speranza di quei giorni.
Giulio Massobrio è nato ad Alessandria. E' autore di due
romanzi, con al centro la figura del Commissario Piazzi: “A
occhi chiusi” (Newton Compton 2011) e “L'eredità dei
Santi” (Bompiani 2013); con Marco Gioannini è l'autore di
“Marengo. La battaglia che creò il mito di Napoleone”
(Rizzoli 2000) e “Custoza 1866. La via italiana alla
sconfitta” (Rizzoli 2003).
“IL TUO CERVELLO LA TUA STORIA” di David Eagleman
TACCUINO ITALIANO
“Qualunque petto amor d’Italia
accende” (G. Leopardi)
24 ottobre 2016 p. 9
LE CARAMELLE ROSSANA
TORNANO ITALIANE
Nuovo corso per le storiche caramelle nate in
Perugina quasi 100 anni fa, tra cui Rossana,
brand icona tuttora amato da generazioni di
italiani. È stato infatti sottoscritto il contratto
preliminare per la cessione da parte del
Gruppo Nestlé a Fida
del ramo d’azienda relativo alle caramelle a marchio Rossana, Fondenti,
Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi. Nestlé ha scelto infatti la
proposta presentata da Fida, azienda astigiana attiva dal 1973, che opera
esclusivamente nel settore delle caramelle: un pezzo di storia dolciaria
italiana va così ad arricchire il già ampio portafoglio di marchi
conosciuti e apprezzati di Fida, tra cui i noti Bonelle, Sanagola, Charms,
Gocce, Tenerezze, Gnammy e le Irresistibili.
Una nuova casa è quindi pronta ad accogliere Rossana e le altre, che
verranno prodotte all’interno dello stabilimento di Castagnole delle
Lanze, in provincia di Asti. L’azienda metterà i suoi oltre 40 anni di
esperienza a garanzia di un futuro di successo per questi prodotti storici,
investendo sul loro ulteriore sviluppo. Rossana, quindi, continuerà a
portare la sua dolcezza nelle case degli Italiani, come ha fatto nei suoi
90 anni di storia. Lo stesso vale per le altre caramelle del portafoglio.
La decisione fa seguito al piano di sviluppo presentato da Nestlé lo
scorso 2 marzo che punta a potenziare lo stabilimento perugino di San
Sisto per confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di
eccellenza del cioccolato all’interno del gruppo Nestlé, per rafforzare la
posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina un
simbolo del “Made in Italy” in tutto il mondo. In quest’ottica lo
stabilimento di San Sisto si focalizzerà sulla produzione core
dell’azienda, il cioccolato di eccellenza.
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Internazionale-Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche
Migratorie - riallaccia i contatti con i giovani connazionali che hanno deciso di
provare un’esperienza all’estero, per voglia o per necessità, mantenendo con le loro
testimonianze quel filo indivisibile che li lega all’Italia.
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COMUNICATO STAMPA
Con Decreto del Presidente della Repubblica del 27 settembre
2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre
2016 sono stati convocati per domenica 4 dicembre 2016 i comizi
elettorali per il REFERENDUM POPOLARE
CONFERMATIVO avente ad oggetto il seguente quesito
referendario: Approvate il testo della legge costituzionale
concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo
paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la
soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II
della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016.
Elettori residenti all’estero
ed iscritti nell’AIRE Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe
degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto
il plico elettorale al loro indirizzo di residenza. Qualora l’elettore
non lo ricevesse potrà sempre richiederne il duplicato all’Ufficio
consolare di riferimento. Si ricorda che è onere del cittadino
mantenere aggiornato l’UFFICIO CONSOLARE competente
circa il proprio indirizzo di residenza.
Chi invece, essendo iscritto nell’AIRE, intende votare in Italia,
dovrà far pervenire all’UFFICIO CONSOLARE competente per
residenza (Ambasciata o Consolato) un’apposita dichiarazione su
carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita,
luogo di residenza, indicazione del comune italiano d'iscrizione
all'anagrafe degli italiani residenti all'estero, l'indicazione della
consultazione per la quale l'elettoreintende esercitare l'opzione.
La dichiarazione deve essere datata e firmata dall'elettore e
accompagnata da fotocopia di un documento di identità dello
stesso e può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica
anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano all’UFFICIO
CONSOLARE, anche tramite persona diversa dall’interessato,
entro l’8 di ottobre pv, con possibilità di revoca entro lo stesso
termine.
informazioni istituzionali
Un intervento per la lingua italiana
Evitiamo gli anglicismi https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana
Ambasciata d’Italia a Bruxelles http://www.ambbruxelles.esteri.it/Ambasciata_Bruxelles
Cancelleria Consolare a Bruxelles http://www.consbruxelles.esteri.it/Consolato_Bruxelles
Parlamento Europeo
www.europarl.europa.eu / www.europarl.it
Commissione Europea
www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia
Consiglio dell'Unione Europea
www.consilium.europa.eu
Corte di giustizia delle Comunità europee
www.curia.europa.eu
Comitato economico e sociale
www.eesc.europa.eu
Comitato delle regioni
www.cor.europa.eu
Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea
www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm / www.ted.europa.eu/
EUR Info Centres
www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network
Associazione “SVILUPPO EUROPEO” sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia
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Nata dalla volontà di alcuni Componenti che hanno deciso di trovare uno spazio nella loro professione per offrire, attraverso un Sito web, un contributo
di pensiero e non solo. Esperti e professionisti curano Rubriche on-line, rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi
Fondamentali dell'Unione Europea, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività, Arte & Cultura. Chi ha necessità di un
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individuale, senza doversi preoccupare della gestione e dei costi di un
sito personale. Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare
un rapporto diretto tra visitatore e conduttore delle rubriche.
NASCE L’AGENZIA EUROPEA
DELLA GUARDIA COSTIERA E DI FRONTIERA
A meno di un anno dalla proposta iniziale della Commissione, è stata ufficialmente
varata (giovedì 6 ottobre) l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera.
L'evento inaugurale si è svolto presso il posto di controllo di frontiera Kapitan
Andreevo, alla frontiera esterna bulgara con la Turchia. Basandosi sulle strutture di
Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera monitorerà attentamente
le frontiere esterne dell’UE e collaborerà con gli Stati membri per identificare
rapidamente e affrontare eventuali minacce alla sicurezza delle frontiere esterne
dell'UE.
Sarà in grado di fornire sostegno operativo ai paesi terzi vicini che chiedono assistenza
alla loro frontiera e di scambiare dati di intelligence sulle attività criminali
transfrontaliere con le autorità nazionali e le agenzie europee a sostegno delle indagini
penali. Svolgerà inoltre un ruolo chiave alle frontiere marittime dell'UE attraverso le sue
nuove funzioni di guardia costiera. Nell’ambito del nuovo mandato, il ruolo e le attività
dell’Agenzia sono stati significativamente estesi. Il personale permanente dell’Agenzia
verrà più che raddoppiato e l’Agenzia potrà acquistare attrezzature proprie e destinarle
in tempi rapidissimi ad operazioni svolte alle frontiere. Una squadra di riserva rapida di
almeno 1 500 guardie di frontiera e un parco di attrezzature tecniche verranno messi a
disposizione dell’Agenzia.
A PARMA ISTITUITO IL CENTRO STUDI
IN AFFARI EUROPEI E INTERNAZIONALI Presso l’Università di Parma è stato istituito il CSEIA (Center for Studies in European
and International Affairs), nuova struttura di ricerca dell’Ateneo (Dipartimento di Giuri-
TACCUINO EUROPEO
“Per essere italiani nel mondo,
dobbiamo essere europei in Italia”
(Gianni Agnelli)
24 ottobre 2016 p. 10
sprudenza) in collaborazione con la Fondazione Collegio
Europeo di Parma. Presidente del Centro è Laura Pineschi,
professore di Diritto internazionale presso il Dipartimento di
Giurisprudenza.
Il Centro, che ha carattere interdipartimentale, svolge attività
di ricerca su tematiche di rilievo europeo e internazionale,
adottando un approccio interdisciplinare e promuovendo
l’organizzazione di gruppi di studio. L’attività si articola su
4 assi: - Asse 1: “Politica europea e internazionale: l’Europa
nel mondo che cambia” (referente: prof. Matteo Truffelli); -
Asse 2: “Biodiritto e bioetica: un confronto europeo e
internazionale” (referente: prof. Antonio D’Aloia); - Asse 3:
“Politica industriale integrata nell’era della globalizzazione”
(referente: prof. Franco Mosconi); - Asse 4: “Sostenibilità in
ambito agro-alimentare: nutrizione e sicurezza” (referente:
prof. Daniele Del Rio).
AEROPORTI, FIUMICINO SECONDO
PER SERVIZI AI PASSEGGERI
Si rafforza ulteriormente l’approvazione dei passeggeri per
la qualità dei servizi dell’aeroporto Leonardo da Vinci, che
conquista il secondo posto nell’Unione Europea. Secondo le
rilevazioni effettuate da ACI - Airport Council International,
l’associazione internazionale che misura la qualità percepita
dai passeggeri in oltre 250 aeroporti nel mondo - nel
secondo trimestre 2016 la percezione della qualità dei
servizi del Leonardo da Vinci tra i viaggiatori intervistati è
la più alta mai registrata nella storia delle rilevazioni sullo
scalo.
Con oltre 40 milioni di passeggeri, Fiumicino supera le
‘performances’ di Amsterdam, Madrid e Parigi-Charles de
Gaulle e si colloca subito dopo Londra ed a pari merito con
Monaco. In notevole crescita la valutazione relativa ai
controlli di security, dove sono particolarmente apprezzati la
cortesia del personale, la velocità e l’accuratezza dei
controlli ai varchi
L’Europa è più sana di quanto
molti credono
La vera malattia in Europa
sono i suoi oppositori (Jacques Delors)
notizie dall’europa