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GRUPPO LAVORATORI ANZIANIDEL COMUNE DI TORINO

Via Garibaldi 25 1° piano 10122 TorinoTelefono: 011-4431951 - 011-4431952

Fax: 011 - [email protected]

Cod.Fisc. 80099240014

Orario di ufficioMartedì, Mercoledì, Giovedì: dalle 9,30 alle 11,30

PRESIDENTE: Vittorio FERRANDO

VICE PRESIDENTISoci Pensionati: Pieralberto ROLANDOSoci in Servizio: Fausto SORBA

SEGRETARIO: Giovanni AJMAR

TESORIERE ECONOMO: Liliana VALENTINI

CONSIGLIERI: Enzo BRAIDALivio CROSETTOAldo LANTERIMarisa MODICAChiaffredo MOSCAAntonio NACCALuisella NIGRAPier Vittorio PRATOPier Lorenzo RAVERALaura SILVAMaria TITTARELLIRenza VARVELLO

PROBIVIRI: Mario BIGNARDIDomenico PAVARINValeriano TEMPO

REVISORIDEI CONTI: Loredana IGUERA

Germana LA CHIOMAAldo PICCHETTO

IN…FORMA!

Direttore Responsabile:Vittorio FERRANDO

Comitato di redazione:Chiaffredo MOSCAPier Vittorio PRATORosanna ROCCIA

Pieralberto ROLANDO

Hanno collaborato a questo numero

Anna BRAGHIERI

Autorizzazione del Tribunale di Torino 1921 del 17 febbraio 1968

Stampato presso Grafica FerriereButtigliera Alta (TO) – Dicembre 2005

Sommario

Editoriale Pag. 1Solidarietà: un valore civile 3Un papa piemontese 6Il Concerto di Natale 9Cardiopatia ischemica 10Il Sudoku 12Un evviva 14Tempo libero 15Convenzioni 19

In copertina: Castello del ValentinoLitografia di Auguste Deroy su disegno di Nicolas-Marie-Joseph Chapuy (1845 ca.) (Da “L’Italie monumentale et pittoresque”).Costruito sulla sponda del Po a partire dal XVI secolo come villa fluviale, venne trasformato ed ampliato, per volontà di Cristina di Francia, moglie di Amedeo I, da Carlo e Amedeo di Castellamonte nel 1620-1660.

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I motivi di un’adesione

Quando queste note entreranno nelle vostre case mancheranno circa due mesi al 10febbraio 2006.

In quella sera si accenderà il “braciere” dello Stadio Olimpico (ex Comunale) diTorino: sarà il momento più solenne ed emozionante della Cerimonia di Apertura deiXX Giochi Olimpici Invernali, evento sportivo irripetibile atteso da centinaia di milionidi appassionati e spettatori.

La Fiamma si leverà verso il cielo comunicando a tutto il mondo che gli ideali olim-pici di lealtà, pace e fratellanza bruciano ancora. Una fiamma che arriverà a Torinosu una torcia trasportata da 10.000 tedofori in un viaggio lungo 64 giorni e 11.000chilometri, la distanza che separa Torino da Atene, sede dei Giochi Olimpici del 2004.

Un viaggio che tuttavia parte da molto più lontano: dalla Grecia classica, dalleOlimpiadi del 776 a.C. che per prime affermarono “l’ekecheiria”, la Tregua Olimpica,per celebrare – al riparo dalle guerre e in un clima di unione fra i popoli – l’impresasportiva, il gesto atletico, lo spirito agonistico, il valore della partecipazione, il sensodella vittoria.

Alla luce di questi valori, gli ideali Olimpici hanno preso forma e sostanza, hannoattraversato i secoli, alimentando i sogni e le speranze degli atleti che, a partire daAtene 1896, hanno partecipato alle edizioni dell’era moderna. Ora la staffetta passaal nostro Paese. Torino, il Piemonte e l’Italia si trasformeranno in un immenso palco-scenico dove sfileranno davanti agli occhi di tutto il mondo: la nostra storia, le nostretradizioni, il nostro territorio, e la nostra risorsa più importante: le persone. Fra i pro-tagonisti ci saremo anche noi volontari cui spetterà il compito di fare da padroni di casapronti ad accogliere sportivi e spettatorifacendoli sentire come a casa loro.

All’atto di chiusura delle iscrizioni, il31 luglio u.s., il numero delle adesionisuperava le 40.000 unità.

Una risposta entusiasta, un coro di“voglio esserci anch’io” arrivato a Tori-no non solo dalla città, ma da tutta Italiae anche dall’estero.

Editoriale

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Gentilissimi Soci,

In questi giorni state ricevendo ai vostri indirizzi l’invito per il Concerto diNatale del Gruppo Lavoratori Anziani del Comune di Torino. È una novità che,mi auguro, apprezziate. È un segno tangibile che, non solo l’Assessore al Personale,ma tutta l’Amministrazione vuole valorizzare l’azione del Gruppo che da oltre 50anni associa coloro che hanno reso e rendono un prezioso servizio alla Città. Vi attendiamo numerosi il 22 dicembre al Teatro Alfieri.

La mia segreteria in Via Garibaldi 23 (2° piano – tel. 011.4423637) è a disposi-zione per qualsiasi vostra necessità. Intanto mi è gradito porgere a voi e ai vostricari i miei più cordiali auguri di Buon Natale e sereno Anno Nuovo.

Gavino Olmeo

Assessore alle Risorse Umane

Uomini (56%) e donne (44%) di tutte le fasce di età hanno risposto con entusiasmoe desiderio di partecipare ad un evento unico ed indimenticabile entrando a far partedella squadra “NOI 2006”.

Sarà compito dei volontari assistere gli spettatori, gli atleti e gli accompagnatori uffi-ciali, i rappresentanti dei Comitati Olimpici di tutte le nazioni partecipanti, delComitato Internazionale Olimpico e gli sponsor.

Saranno impegnati a preparare i tracciati di gara, guidare le auto ufficiali, con-trollare gli accessi degli ospiti accreditati ed effettuare controlli di sicurezza. Sarannopresenti sui campi di gara, nei villaggi olimpici, nello stadio delle cerimonie, nellezone per i media, negli uffici e ovunque vi saranno attività collegate ai giochi.

Presso il Comitato organizzatore (TOROC) il ritmo di lavoro diventa ogni giorno piùserrato mentre noi volontari, selezionati in funzione delle oltre 350 attività da svolge-re, siamo sottoposti a corsi specifici di formazione per giungere adeguatamente pre-parati al grande evento.

Il desiderio di impegnarsi con entusiasmo per il rispetto e la valorizzazione dellediverse identità, per la condivisione e diffusione dei valori olimpici nonché l’amoreper la propria città sono tra i tanti motivi che ci hanno spinti ad offrire la nostra dispo-nibilità per vivere le Olimpiadi da protagonisti.

Vittorio Ferrando

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Valori

Mi pare importante recuperare il sensocivile della solidarietà, troppo spesso pen-sata esclusivamente come un dovere disoccorrere chi ha meno oppure, secondoaccezioni correnti, come il surrogato laicodella carità, intesa restrittivamente nellasua accezione tradizionale di elemosinae non come atteggiamento del cuore.Intendiamo la solidarietà come quel vin-colo che unisce tutti i cittadini tra loro, cheli sorregge nell’impegno civile, che litoglie dal desiderio di essere anonimi inmezzo alla folla. Dico “desiderio”, per-ché è certo che la tentazione dell’anoni-mato, e quindi della fuga dalle responsa-bilità, è una tentazione oggi ben presen-te nella vita dell’uomo, con un suo “tran-quillizzante” alone. Se nessuno mi cono-sce, nessuno potrà chiedermi nulla.Meglio, allora, celarsi nella mediocrità,quella mediocrità che sappiamo tantobene aborrire a parole, ma che cerchia-mo spesso nei fatti. La solidarietà è unorientamento del cuore; un “habitus”mentale, una virtù che ispira e norma icomportamenti del cittadino. Potremmodire che non può essere un cittadino, nétanto meno una Città, se viene rifiutata lasolidarietà, se essa è sbrigativamente li-quidata come un insieme di buoni pen-sieri, tipico di chi si lascia impietosire.

Non è, la solidarietà, qualcosa che ha ache vedere con una pietà di basso profi-lo. È qualcosa di ben più ampio. È,appunto, ciò che rende “solida” la Città,ciò che unisce i cittadini, ciò che non èscritto, né può essere comandato ed è tut-tavia necessario, così necessario chesenza di essa vengono minate le fonda-menta stesse della società. La solidarietàè, dunque, virtù di tutti, “habitus” menta-le e spirituale di tutti, dal più piccolo alpiù anziano, di chi abita la città da sem-pre, di chi vi è appena giunto, di chicrede e di chi non crede. Persino il cosid-detto senso civico è un’altra faccia del-l’accettazione del vincolo solidale cheunisce i cittadini.

Sarebbe utile, in proposito, tornare aduna riflessione sulle virtù civili necessarioper l’oggi e ad una conseguente peda-gogia: giustizia, solidarietà, amore perla verità, onestà, fedeltà, saggezza, vigi-lanza sulla parola. E su ciò che, essen-done l’esatto contrario, non serve e vabandito: il protagonismo, il parlare avanvera, l’infedeltà, la disonestà, la par-zialità, la menzogna, la schizofreniacostante tra parole e comportamenti...Senza vani moralismi, ma nella consa-pevolezza che si deve ripartire da quinell’educazione dei cittadini e, in parti-

Solidarietà: un valore civile

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colare, nei comportamenti della classepolitica. Bisogna coltivare la solidarietànella cultura di un popolo. Bisogna farlacrescere dentro di noi, senza soffocarla.Non bisogna consentire che vinca la cul-tura individualistica, che produce egoi-smo e schiaccia la persona nella suaessenza più profonda e ne impedisce losviluppo integrale. La solidarietà appar-tiene, ad onta di tutto, nonostante guer-re, massacri, eccidi, alla storia dell’uo-mo, alla sua cultura. Ne è, anzi, l’aspet-to migliore. L’aspetto che ha consentito ilprogresso dell’umanità. Che ha impeditoall’uomo di autosterminarsi, sterminandogli altri. Che ha reso possibile la messa incomune di ricerche e di studi, di tecnolo-gie e di medicine. Che ha sospinto lecoscienze e le azioni di tanti “santi” laicie cristiani, credenti delle più diverse reli-gioni e atei. Che ha animato l’insegna-mento di grandi anime perché il bene sidiffondesse ovunque. Pensiamo al cam-mino della solidarietà come alla messa incomune del bene e dei beni, materiali eimmateriali, fisici e spirituali.

Nei secoli della diffusione del Van-gelo e della cristianità, la solidarietà haavuto una sua rilettura e un suo comple-tamento. È stata arricchita dal sensodella carità e della speranza cristiane.Provocata dalla logica della gratuità,propria della visione cristiana, e conquesta continuamente confrontata, la so-lidarietà è stata riscattata dall’essere, in

qualche modo, semplice oggetto discambio. Anche nella prospettiva unica-mente civile, oggi la solidarietà, grazieall’apporto del cristianesimo, è resadiversa e appare più matura e com-pleta. Gli uomini, dunque, possono edevono fare ancora molto per la solida-rietà. È di tutta evidenza comunque chel’eliminazione della solidarietà dallefondamenta della moderna civiltà, tra-scinerebbe con sé conseguenze inenar-rabili o disastrose. Non possiamo perciòpermetterci di smarrirne il senso e lapratica. Infine, dire che la solidarietà èun valore civile non significa circoscri-verla alla sfera delle istituzioni in sensostretto. Essa rappresenta una questionesociale di tale ampiezza e importanza,che le istituzioni non possono che assu-merla e rifletterla. Non è un caso che lanostra Costituzione sia fondamental-mente solidaristica, indipendentementedai termini e dalle espressioni che neltempo sono stati usati. I Padri costituentinon avrebbero mai potuto pensare aqualcosa di diverso. La solidarietà è cosìanche un modo per rispettare la nostraCostituzione, il suo spirito profondo, lasua forza, la sua ispirazione, quasi ilsuo “desiderio” di essere per tutti un pat-to amato e condiviso. Nessuna nazionee nessun popolo potrebbero dirsi “na-zione” e “popolo” senza un legame,senza un “patto”, senza cardini su cuipoggiarsi, senza la condivisione di valo-

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ri e principi comuni, senza il riconosci-mento del vincolo che unisce la societàdegli uomini, senza l’accettazione dileggi che tutelino la società nel suo insie-me: non uccidere, non rubare, aiuta iltuo simile, non tradire l’amico, rispettachi ti ha dato la vita, proteggi i piccoli egli indifesi, vivi in pace con tutti. Nonsono queste le norme elementari e basi-lari che dicono, nel concreto, che esisteun reciproco vincolo di solidarietà? Essesono ancora scritte nel cuore dell’uomo?La nostra cultura le conserva o le hacan-cellate? La nostra società le custodi-sce o ha graffiato accuratamente la pie-

tra sulla quale erano incise e ha erosofinemente la pergamena sulla quale unamanuense sapiente le aveva vergate?

Perciò, quanto più sarà profondo eforte il vincolo di solidarietà che uniscegli uomini e le donne, tanto più la societàche ne verrà, sarà salda e forte, lontanadall’anonimato e dall’individualismo. Lasolidarietà è, dunque, come uno dei pila-stri, delle colonne portanti del nostroessere popolo e comunità.

Card. Arciv. Dionigi Tettamanzi

(dal “Discorso alla città” in occasione della festa di S. Ambrogio 2004)

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Piazza Castello agli inizi del 900

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La controversia sulle indulgenze del 1517sembrava inizialmente solo una ma-rginale disputa monastica e nulla facevatrasparire alle Autorità religiose del tem-po che dovesse, da questo po-co significativo episodio, na-scere una rivoluzione religiosache avrebbe avuto conseguen-ze socio-politiche devastantiper la Cristianità e per l’Europastessa: la Riforma.

La Chiesa cattolica si trovòimprovvisamente investita da una buferache si protrasse per molti decenni conconseguenze inimmaginabili per lecoscienze individuali e per le comunitàpolitiche europee.

Sorsero radicali mutamenti di spirito edi azione, sia nelle gerarchie religiose chepresso il popolo dei fedeli, con nuovi indi-rizzi teologici a cui parteciparono tutte lecomponenti religiose preesistenti, creandonuove entità innovative: il rinnovo di ordi-ni religiosi già presenti e la creazione dinuovi come quello notissimo dei “Gesuiti”.

In questo grande rivolgimento storico– religioso, un piccolo ed oscuro Borgopiemontese, sito nell’agro alessandrino –Bosco Marengo –, stava per assurgere agrande fama per avere inviato al mondo

della “Controriforma” un personaggioche avrebbe lasciato un’impronta indele-bile per il carattere deciso e ferreo dellasua opera: il padre domenicano Michele

da Bosco della famigliaGhislieri, diventato poiPapa con il nome di Pio V.

L’agire di questo Pon-tefice fu veramente fonda-mentale nel grave momentoche attraversava la Chiesadi Roma, che da lui, ebbe

una spinta decisiva nel riproporre il rin-novo dei fondamenti del culto contro-riformistico. L’entusiasmo che lo animavasino ad una intransigenza febbrile versoogni devianza, fece sì che venisse rimos-sa qualsiasi incertezza senza indugio oritardo.

La crescente emarginazione dell’Italianei secoli XVI e XVII per la preponderan-za politica spagnola, che aveva profon-damente inciso su tutte le entità territoria-li italiane, offuscandole in un soporesocio politico, solo nel papato romanotrovò un centro di potere che continuavaad essere un valido punto di riferimentoper l’intera civiltà occidentale.

Michele da Bosco nacque nel 1504 edentrò nell’Ordine Domenicano nel 1518;

La nostra storia

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Un papa piemontese e riformatore:S. Pio V

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si distinse subito per la sua solerzia efermezza nei compiti affidatigli comeCommissario inquisitore in diverse comu-nità italiane; suo grande coetaneo edinsigne estimatore per il rinnovamentodei costumi e delle pratiche pie fu SanCarlo Borromeo che offrì il suo infatica-bile sostegno presso il popolo dei fedeli ele relative strutture ecclesiastiche.

Per la fama che progressivamenteacquisiva, Michele da Bosco fu poi chia-mato, dal Papa Paolo IV alla Curia roma-na ove rivestì diverse cariche, tra l’altroanche quella di Vescovo di Mondovì.

Nel 1566, con una fama già consoli-data, nel grande ambito della RiformaTridentina, non senza sorpresa, fu elettopontefice con il nome di Pio V.

Come già più sopra detto, noto per lasua figura di integerrimo e zelantissimoservitore della Chiesa fu certamente ilmigliore Papa della metà del 1500 ecercò di introdurre nei costumi sociali ereligiosi, lo spirito della Controriforma,mostrandosi accanito persecutore di ogniallontanamento dall’ortodossia cattolica.

Mostrò spesso anche un volto aspro edeciso della Chiesa, diffondendo ancheil credo cattolico nelle lontane Americhee Asia; pretese sempre dalle organizza-zioni ecclesiastiche il massimo rispettodelle prescrizioni tridentine come laresidenza vescovile e dei parroci neirelativi ambiti territoriali, promosse ladiffusione popolare delle norme catechi-

stiche mediante la pubblicazione di untesto chiave da seguire come traccia: “ IlBreviarium Romanum” e “Il Missale Ro-manum” che diventarono i testi fonda-mentali di devozione.

Ove però eccelse la sua opera neisecoli, fu la politica estera di cui divenneun protagonista in Europa cercando intutti i modi di coinvolgere i Principi euro-pei, sia in una decisa opera di conteni-mento della Riforma luterana (a questoproposito è famosa ed indicativa la sco-munica della Regina Elisabetta I di In-ghilterra nel 1570, che esonerava i cat-tolici inglesi dall’obbedienza alla Sovra-na), sia creando una Lega Cattolica fra imaggiori Stati europei, per contenerel’espansionismo islamico dei Turchi pro-pugnando una Crociata anti musulmana.

I suoi sforzi furono coronati da succes-so e si concretizzarono in un’alleanzagenerale di Stati europei con la celebre“Battaglia di Lepanto” del 7 ottobre 1571;giorno che sarà perennemente ricorda-to come la festività della “Madonna delRosario”, ancora oggi di grande riso-nanza e suggestività, legata all’Ordinedomenicano a cui appartenne il papaPio V.

Però i contrasti politici sorti, le gelosie,le rivalità tra i vari Stati partecipanti allaLega, non permisero di raggiungerecompiutamente gli scopi della coalizionee cioè la completa disfatta del pericoloturco, anche se bloccò per sempre ogni

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tentativo espansionistico della “sublimeporta” verso occidente. Profondamenteamareggiato da tale stato di cose, Pio Vmorì l’anno seguente, nel 1572, senzaavere visto i frutti della sua opera; la fa-ma raggiunta in vita portò rapidamenteal processo di santificazione che si con-cluse nel 1712 con il Papa Clemente XI.

Notevolissima e diffusissima divennesubito la notorietà di questo Papa, specienell’immaginario popolare cattolico italia-no e per la grande impresa di Lepanto.

Il volto austero e scavato del Papaappare ancora oggi effigiato in una

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Le busie a su’n cum j sop, c’a s’cunosu da luntan.Le bugie, come gli zoppi, si distinguono da lontano.

Chi c’a l’è ‘n difet, a l’è n suspet.Chi ha difetti ha sospetti.

Avei la mel n’si laver e l’cutel an sacocia. Avere il miele sulle labbra e il coltello in tasca.

Chi aceta d’regai a vend sua libertà.Chi accetta regali vende la sua libertà.

Proverbi piemontesi

miriade di rappresentazioni sacre di pit-tori più o meno noti, sparse nelle chieseparrocchiali più sperdute del Piemonte ed’Italia, unitamente alle fasi più salientidella Battaglia di Lepanto; tutto ciò ariprova della diffusa popolarità raggiun-ta da codesto Papa.

Alfonso Adda

Auguri!Il Consiglio Direttivo porge le più vive felicitazioni a Capra Eugenia e BuccellaPietro che il 20 maggio 2005 hanno festeggiato 55 anni di matrimonio.

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Com’è noto la Città di Torino, dal 10 al26 febbraio 2006, ospiterà i XX GiochiOlimpici invernali.

Solo poche città al mondo hanno lapossibilità di ricevere questo onore nelcorso della loro storia e la nostra si pre-para con grande impegno alla buonariuscita di questo evento mondiale.

Il comitato Olimpico Internazionale, dasempre, affida l’organizzazione dei gio-chi (dopo un’accurata selezione) non aduno stato o ad una regione, ma ad unacittà. Se Torino ha ottenuto questa storicaopportunità, evidentemente è anche per-ché ha potuto vantare un’amministrazio-ne comunale composta di dipendenti dialto profilo.

Il Gruppo Lavoratori Anziani, con ilsostegno dell’Assessorato alle RisorseUmane della Città, ha ritenutopertanto opportuno organiz-zare un evento semplice, masignificativo, in onore di colo-ro che hanno prestato servizionell’amministrazione, contri-buendo in modo determinantea rendere Torino degna diospitare le Olimpiadi.

L’iniziativa consisterà in unconcerto di Natale del CoroGOIN’ GOSPEL che avrà luo-go Giovedì 22 dicembre p.v.

presso il teatro Alfieri di Piazza Solferinodalle ore 20,30.

Ospite d’onore sarà il Sindaco SergioChiamparino.

Sono stati invitati a partecipare gli exSindaci della Città ed alcuni campionitorinesi vincitori di medaglia d’oro dellevarie edizioni dei giochi olimpici.

Nel corso della serata inoltre si proce-derà alla presentazione ufficiale del Te-doforo chiamato a rappresentare gli exdipendenti comunali nel percorso cittadi-no della Fiamma Olimpica.

Alla serata sono stati invitati tutti i sociche, fino ad esaurimento dei posti, po-tranno ritirare i biglietti d’ingresso nume-rati e gratuiti presso la sede del Gruppoin Via Garibaldi 25.

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Il Concerto di Natale

Notizie sociali

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Per cardiopatia ischemica (C.I.), si in-tendono le conseguenze dell’arterioscle-rosi delle coronarie (i vasi che irrorano ilcuore): il restringimento e l’indurimentodi questi vasi provoca una diminuzionedel flusso di sangue al muscolo cardiaco(ischemia), che può a sua volta causaredolore, la cosiddetta “angina pectoris,l’infarto o addirittura la morte improvvi-sa. Bisogna anche ricordare che in alcu-ni casi l’ischemia non provoca disturbisoggettivi (Ischemia silente).

Che cosa si può fare per prevenire lacardiopatia ischemica?

Per capire come si può prevenire que-sta malattia, vediamo innanzitutto qualisono i fattori di rischio in grado di pro-vocare l’esordio e l’evoluzione dell’arte-riosclerosi.

La cardiopatia ischemica è una malat-tia che ha una certa familiarità, per cuivanno considerati particolarmente arischio le persone con familiari che “sof-frono o hanno sofferto di cuore”.

A parte la familiarità, il sesso (i maschisono più a rischio) e l’età (l’incidenzadella malattia cresce con gli anni), trecondizioni su cui non si può intervenire,esistono altre condizioni predisponenti

all’insorgenza della malattia su cui è in-vece possibile agire.

LIVELLO DI COLESTEROLO NEL SANGUE: esisteun rapporto diretto tra tassi di colestero-lo e rischio di cardiopatia ischemica,tanto più se sono presenti uno o più de-gli altri fattori

FUMO: è tra i principali fattori di rischio

IPERTENSIONE

OBESITÀ: aumenta il rischio perché si as-socia a ipertensione, incremento delcolesterolo totale e LDL e diminuzione delbuono (HDL) e ad alterazione dell’aggre-gazione piastrinica con maggiore ten-denza alla trombosi.

SEDENTARIETÀ: facilita l’obesità, l’aggrega-zione delle piastrine, l’aumento del cole-sterolo LDL. Un’attività fisica regolare tie-ne allenato il cuore.

DIABETE: agisce con meccanismi multipli;nel maschio raddoppia l’incidenza dimalattie di cuore, nella donna la triplicao quadruplica.

Quando inizia la prevenzione?

Dal momento che le lesioni iniziali del-l’arteriosclerosi iniziano già in giovaneetà, per poi svilupparsi lentamente senzaprovocare nelle prime fasi disturbi, la pre-

La nostra salute

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Cardiopatia ischemica

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venzione deve incominciare sin dall’etàscolare e proseguire per tutta la vita.

In che cosa consiste la prevenzione?

Ovviamente nel ridurre il più possibilei fattori di rischio che abbiamo elencato;in particolare nella cura attenta del dia-bete e dell’ipertensione arteriosa, e nelseguire una dieta sana. In effetti in Italiadovremmo essere facilitati in questo, dalmomento che la nostra dieta mediterra-nea è ottima. È bene infatti consumarepasta, carni soprattutto bianche, moltafrutta e verdura ed utilizzare come con-dimento l’olio di oliva anziché il burro.

Come l’alimentazione può aiutare nellaprevenzione dell’arteriosclerosi?

È ormai certo che l’invecchiamentodelle cellule sarebbe causato dai cosid-detti radicali liberi dell’ossigeno e dallereazioni a catena da essi scatenati.

I radicali liberi sono molecole estrema-mente reattive, in particolare verso gliaminoacidi e gli acidi grassi polinsaturi;questa reazione è in grado di provocaredanni alla cellula, sino alla sua morte,

tramite la lesione della sua membrana edelle strutture intracellulari.

Nel soggetto normale esistono mecca-nismi in grado di proteggere dall’azionedannosa dei radicali liberi dell’ossigeno,in particolare la vitamina E e la vitaminaC costituiscono un valido aiuto nel neu-tralizzare questi prodotti dannosi.

È evidente dunque che per combatterei danni da radicali liberi dell’ossigeno, èopportuno ridurre l’introduzione degliacidi grassi saturi (burro) e aumentarequella di acidi grassi insaturi (olio), chenon subiscono l’azione dei radicali liberie si oppongono allo stress ossidativo deitessuti.

Ricordiamo ancora che tutti gli olivegetali (oliva, semi, ecc.) hanno un ef-fetto favorevole sull’abbassamento delcolesterolo LDL, ma solo l’olio di olivasembra favorire anche un aumento delcolesterolo buono, quello HDL, proteg-gendo quindi le cellule dall’invecchia-mento, ostacolando e/o riducendo laformazione di radicali liberi e quindiproteggendo dall’arteriosclerosi.

Da Monitore Medico

Poliambulatorio LARC

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Il “Sudoku”, contrazione di una serie diparole giapponesi che significano “nu-meri unici”, è l’ultimo arrivato tra i tantigiochi che ci sono pervenuti dal lontanoOriente e sicuramente rappresenta uncaso a sé per la rapida ed ampia diffu-sione che ha avuto.

Infatti, già dopo pochi mesi dalla suacomparsa in Europa, era diventato unfenomeno di massa. Ora sono fiorite tan-te riviste che propongono questo gioco emolti grandi quotidiani, come La Stam-pa, La Repubblica e tanti altri pubblica-no regolarmente questi giochi, mentre,ad esempio, in Inghilterra è ormai unavera mania nazionale e “L’Indipendent”pubblica regolarmente un concorso tragli appassionati per nominare il “Sudo-ker Master” del mese.

Esistono già anche numerosi libri sul-l’argomento e se provate a cercare laparola “Sudoku” in Internet troverete labellezza di oltre 15 milioni di pagine,(delle quali quasi un milione su siti italia-ni) che trattano questo argomento.

In realtà qualcuno fa risalire le originidi questo gioco ad una personalizzazio-ne del “Quadrato Latino”, inventato dalmatematico svizzero Leonhard Euler neldiciottesimo secolo e riproposto nellaversione attuale su una rivista americana

di enigmistica negli anni ottanta; ma quinon ebbe grande successo. Visto daglieditori giapponesi Nikoli, venne impor-tato in questo paese e di qui, dove ebbeinvece un successo strepitoso, esportatoin tutto il mondo

Per chi non lo conoscesse ancora, ilgioco consiste in uno schema che ricordale parole crociate ed è costituito da 81caselle disposte su 9 righe per 9 colonne,ed è ulteriormente suddiviso in 9 “blocchi”.

Il principio su cui si basa è semplicissi-mo: ogni riga, ogni colonna e ogni bloc-co deve contenere tutti i numeri da 1 a 9e pertanto non sono ammesse ripetizionidello stesso numero. Semplice, no?

Occorre precisare che questo gioconon è assolutamente un gioco matemati-co. Vengono usati numeri per semplicità,ma potrebbe essere usato qualsiasi altrosimbolo.

Il gioco viene proposto con parte dellecaselle già riempite e sta al giocatorecompletare le caselle rimanenti. È evi-dente quindi come la difficoltà del giocosarà tanto più grande quanto minoresarà il numero di caselle già riempite,ma anche la scelta delle caselle già riem-pite è determinante ai fini della difficoltà.

Il gioco, nella versione classica, chequalcuno chiama anche “Super Sudoku”,

Giochi

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Il Sudoku

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ha la caratteristica che ogni metà delloschema è speculare alla metà opposta,ma esistono altre versioni come gli sche-mi multisoluzione, che prevedono più diuna soluzione, schemi che non tengonoconto della specularità, schemi con unnumero minore di caselle, ecc.

Il gioco è appassionante. Io l’ho prova-to e devo dire che mi è piaciuto subito. Perquesto vi consiglio di provarlo; o lo odie-rete o ve ne appassionerete.

Le regole per la soluzione si possonocompendiare in una sola parola: logica;la logica è l’unica capacità che si richie-de ad un giocatore di Sudoku.

Si può dire che ognuno adotta proprietattiche di gioco e che questo in certo mo-do fa parte del gioco stesso. Mi permettocomunque di darvi qualche consiglio.

La cosa da evitare assolutamente èinserire un numero senza avere la cer-tezza che quel numero deve essere lì;evitate quindi di inserire numeri solo per-ché “probabilmente” sono quelli giusti.Potreste arrivare alla fine del gioco e

accorgervi di aver fatto un errore, con laconseguenza di dovere ricominciare tuttoda capo, ma più probabilmente non riu-scireste a completare il gioco.

Un buon modo per iniziare il giocoritengo sia quello di esaminare ogni seriedi tre blocchi, orizzontale o verticale, equando lo stesso numero compare in dueblocchi, vedere se tale numero può esse-re inserito anche nel terzo blocco.

Completata questa prima fase potetecontinuare esaminando ogni singolariga o colonna o blocco, cominciando daquelli che contengono il maggior nume-ro di caselle già riempite.

Ricordate che ogni volta che aggiun-gete un numero, dovete controllare se ilnumero aggiunto può servirvi per riem-pire altre caselle.

Ora vi propongo un paio di schemi,uno facile, l’altro un po’ meno, ma comun-que abbastanza semplici.

Buon divertimento!PiVì

(Potrete controllare le soluzioni a pag. 17)

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Riconoscimenti

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Un evviva a Liliana e Giovanni

La Città di Torino nell’ambito della manifestazione “Ottobre Anziani” ha assegnato peril quarto anno consecutivo un pubblico riconoscimento intitolato “In silenzio per glialtri”, ad alcuni anziani benemeriti particolarmente distintisi nei campi assistenziale eculturale.

La cerimonia di attribuzione del riconoscimento, cui è stato dato debito rilievo dagliorgani di informazione cittadini si è svolta nella Sala Rossa del Consiglio Comunalegiovedì 20 ottobre.

A consegnare la medaglia e la pergamena erano presenti il Presidente delConsiglio dei Seniores Bersani, il Vice presidente del Consiglio Comunale Coppola, gli Assessori Borgione e Monta-bone e l’ex campione olimpioni-co di sci Gros.

Tra i premiati, segnalati dalpresidente del Gruppo per il lorocostante impegno sociale versotutti, i vicini ma anche i più lonta-ni, Liliana Valentini e GiovanniAjmar che, emozionati ed ancheun po’ commossi si sono volentie-ri sottoposti ai flash ed i microfo-ni dei tanti operatori presenti.

Un evviva ai nostri due amici.

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Tour

6 - 7 - 8 aprile

Cortona – Sansepolcro – Arezzo

Costi (comprensivi di ingressi e guide): soci € 260

Famigliari ed amici € 310

Supplemento camera singola € 48

Prenotazioni in segreteria, ove è a disposizione il programma dettagliato, entro il 9 febbraio 2006 con versamento dell’acconto di € 100

Non si accettano prenotazioni telefoniche.

Metà maggio

Viaggio a Linz – Praga – Monaco di Baviera – Lindau: sei giorni con viaggio in autopullman G.T. Sistemazione in hotel di cat. ***Sup./****

Il programma definitivo con relativi costi sarà a disposizione insegreteria entro metà febbraio.

23 - 24 giugno

Gryère (Svizzera): visita al castello e al caseificio con dimostrazione e degustazione.

Il programma definitivo con relativi costi sarà a disposizione insegreteria entro metà febbraio.

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Viaggi e GiteProgramma per l’anno 2006

Tempo libero

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Seconda quindicina di settembre

La costiera amalfitana: sei giorni con viaggio in aereo. Sistemazionein Hotel di cat. ***Sup.

Gite di un giorno

Sabato 1° aprile

Fontaneto Po (Vc): visita all’Antico Mulino - Riseria “San Giovanni”

Prima quindicina di giugno

Assemblea in località da definire.

Prima quindicina di ottobre

Polentata ad Alpette

Seconda decade di novembre

Pollenzo - Cherasco - Mondovì

Il Castello del Roccolo a Busca; meta della gita del 2 luglio 2005.

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L’esperienza degli ultimi anni ha evidenziato a chiare lettere che solo raramente si rie-sce a condurre a buon fine i programmi di viaggi di media o lunga durata se non siricorre al collegamento con altri Gruppi che consente, unendo le forze, di operare con-giuntamente ed in forma di reciprocità spesso con tempi ristretti per raccogliere even-tuali adesioni.

Se a ciò si aggiungono le proposte estemporanee delle Agenzie di Viaggio pressole quali normalmente ci appoggiamo, ne consegue l’impossibilità di informare tempe-stivamente, di volta in volta, tutti i soci sulle opportunità che si presentano.

È stato deciso pertanto di creare, con l’inizio del nuovo anno, una “Banca dati” peri soci “amici dei viaggi”, che potranno essere contattati, in caso di proposte di altriGruppi o delle varie Agenzie, che ricadano al di fuori della programmazione elabo-rata dalla Commissione Tempo Libero del nostro Gruppo, la quale continuerà a forni-re puntuali e precise informazioni a tutti i Soci tramite le pagine del notiziario.

Si richiede pertanto la collaborazione degli interessati che sono cortesemente invi-tati ad utilizzare la scheda allegata, con preghiera di restituirla, debitamente compila-ta, anche per posta, entro il 31 gennaio 2006.

Viaggi - Creazione banca dati

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Soluzione dei giochi di pag. 13

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Si rammenta che è in corso il tesseramento per l’anno 2006.

Con il rinnovo o la nuova iscrizione al Socio saranno offerti il consuetopanettone ed un piccolo omaggio.

Le quote, rimaste invariate da alcuni anni, sono, come in passato, diversifi-cate al fine di permettere a coloro che lo desiderano, di offrire al Gruppoun più solidale e consistente contributo per le sue attività sociali.

Socio ordinario Socio sostenitore Socio benemerito€ 10 € 15 € 20

II versamento può essere effettuato presso la sede del Gruppo (Via Garibaldi, 25 - 1° piano) nei giorni di martedì, mercoledì

e giovedì dalle ore 9.30 alle ore 11.30, dal 5 al 29 dicembre anche al lunedì e venerdì

oppure tramite il conto corrente postale n. 24352106 intestato al gruppo Lavoratori Anziani del Comune di Torino,

specificando il motivo del versamento.

La quota di iscrizione o di rinnovo all’ANLA (Associazione NazionaleLavoratori Anziani) comprensivo dell’abbonamento al mensile “Esperienza”è stata confermata in € 16 per i soci ed in € 7 per i famigliari conviventinonché, per il triennio 2006-2008 in € 42 per i soci

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Tesseramento 2006

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Per personale interessamento del Presidente dell’editrice La Stampa ing. SergioPininfarina è intercorso un accordo tra l’azienda ed il Consiglio dei Seniores in baseal quale tutti i soci ultrasessantenni delle Associazioni aderenti al Consiglio deiSeniores potranno usufruire di uno sconto del 10% sulle tariffe abbonamenti (annualepostale e metropoli) al quotidiano La Stampa.

Per ottenere il beneficio di cui sopra occorre presentarsi agli sportelli di via Romacon la tessera associativa del gruppo per l’anno in corso ed un documento d’identità.

Gli stessi documenti possono altresì essere inviati in fotocopia tramite fax.Per ogni abbonato è previsto inoltre, in regalo, un comodo borsone week end.Il servizio abbonati è a disposizione dei clienti per qualsiasi chiarimento al numero

011/56381 o via mail: [email protected]

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Nuova Convenzione

Convenzioni

Consulenza Assicurativa

L’esperienza personale maturata in oltre dieci anni di collaborazione con l’AgenziaTorino D’Azeglio della Società Reale Mutua Assicurazioni mi consente di offrire aiSoci, con il benestare del Consiglio Direttivo ed in via sperimentale, una consulenza,ovviamente gratuita, in campo assicurativo nei rami Auto, Casa, Infortuni, Malattia eVita in stretto rapporto con l’Agenzia precitata che si è dichiarata disponibile a pra-ticare, ove possibile, condizioni agevolate per gli iscritti alla nostra Associazione edeventualmente a porre a disposizione una seconda persona, da affiancare al sotto-scritto, qualora l’iniziativa dovesse riscuotere particolare interesse.

Coloro i quali intendano usufruire di questa nuova opportunità sono pregati, per ovvie ragioni organizzative, di prenotare gli appuntamenti telefonando allo 011 4431950/1.

Il servizio che, nella fase di avvio sarà limitato alla giornata di mercoledì, avrà ini-zio a partire dall’11 gennaio 2006.

Vittorio Ferrando

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Oblazioni

Si ringraziano i soci che hanno voluto offrire al Gruppo la loro concreta solidarietà.

BAUMGARTNER Angela; BERGADANO Maria; BORDON Matilde; BORDON Pio; BOSAEzio; BOSCO Orazio; BOTTAZZI Silene; BRUNI Ernesta; BURLANDO Giorgio; CAIANONicola; CERRO Pietro; CHIABOTTO Anna; CLERICO Innocenza; CORDERO Sabina; DADO-NE Domenico; DONATO Alessandro; FABBRI Lidia; FARINA Luciano; FASSERO Luigi; FEGICGiovanni; FENOGLIO Carlo; FERRANDO Vittorio; FERRERI Aurelia; FERRERO Aldo; GER-VASIO Carlo; GHIDONE Carlo; GIANOGLIO Ida; GILIBERTO Giancarlo; GIOVENCOVincenza; GODONE Domenico; GORZEGNO Giuseppe; GRAMAGLIA Felice; GRAME-GNA TOTA Maria, GRANA Graziella; GRIGNOLIO Luciano; GROSSO Luciana; GUIZZOCAGNA Anna; LAUDANO Annunziata; MAGLIANO Maria; MANGIONE BURONZONunzia; MELON Ernesto; MERLO Angela; MESTURINI M. Angela; MOACHIO Maria; MOLI-NO Pietro; MOSCA Chiaffredo; MUSTO Lucia; NEGRI Daniela; NEGRINO Giuseppina;OBENI Vittorina; PALOTTI Maria Angela; PENNELLA Franco; PIOVANO Lelia; POLLONEFiorenzo; PONTI Gianfranco; PONTILLO Gabriella; PRETE Luigi; RAVASENGA Umberto;RIGON Giovanni; ROLANDO Pieralberto; ROSSO Giuseppe; SCALONE Luciano; SERRAAngiola; SICCARDI Rosina; SILVANO Franco; SPINA Laura; TADDEI Lelio; TANI Milvia;TARAGLIO Cristina; TESTA Gennaro; TOPINO Rita; VALLE Giuseppe; VESSIO Maria An-giola; VETTOREL Franca; VIOTTO Anna Rosa; VIOTTO Augusta; VITALINI Metilde.

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Una nota triste

Nei primi giorni del mese di luglio si è spento dopo lunga malattia il comm. FilippoReita, Presidente onorario dell’UGRADAEL e del Gruppo Anziani del Comune di Asti.

Impossibilitato a presenziare alle esequie svoltesi sabato 9 luglio, ho espresso il cor-doglio del Gruppo con un telegramma alla famiglia. Da queste pagine desidero ora,all’amico Giancarlo Solaro attuale Presidente del Gruppo Anziani di Asti ed ai suoicollaboratori, manifestare la nostra solidarietà per la perdita di una persona tanto sti-mata da tutti.

Vittorio Ferrando

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Da parte del Consiglio Direttivo