Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse...

44
testimone Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 Periodico quadrimestrale dell’Associazione “Seniores Telecom-Alatel” Piemonte e Valle d’Aosta spedizione in AbbonAmento postAle – d.l. 353/2003 (Conv. in. l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, d.C.b/torino - n. 78 - luglio 2015 il

Transcript of Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse...

Page 1: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

testimone

Anno 23 - n. 78 - luglio 2015

Periodico quadrimestrale dell’Associazione “Seniores Telecom-Alatel” Piemonte e Valle d’Aosta

sp

ed

izio

ne

in

Ab

bo

nA

me

nt

o p

os

tAl

e –

d.l

. 35

3/20

03 (

Co

nv.

in

. l

. 27

/02/

2004

n.

46)

art.

1,

com

ma

2,

d.C

.b/t

or

ino

- n

. 78

- l

ug

lio

201

5

il

Page 2: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

sede regionAle

Consiglio regionAle

presidio dellA sede

indirizzo postAle

corso Bramante, 20 (c/o Telecom Italia Spa) - 10134 Torino - telefoni 011 572.3491 - 572.3492fax 011 487.382 - numeri verdi 800.805.031 - 800.012.777 (da telefono fisso)

mattino: ore 9,30 -12,00 il martedì e il giovedì

Seniores Telecom-Alatel c/o Telecom Italia - casella postale 497 - 10121 Torino.

Versamenti seniores teleCom-AlAtel Consiglio regionale piemonte e Valle d’Aosta

http://[email protected]

conto corrente postale n°

18645101Bonifico bancario Banca Prossima Codice IBAN

it56g0335901600100000117057

presidente: Carlo Trabaldo Togna

ViCe presidente: Filippo Balocco

segretArio: Giacomo Mancuso

Consiglieri: Filippo Balocco, Daniele Curtetto, Giuseppe Gallo, Ivo Fontanelle, Chiara Lucivero, Doris Massari, Giovanni Torasso

FiduCiAri: Luciana Béthaz, Luigi Ferrando, Lodovico Foglio, Vittorio Marchizza,Luigi Paleari, Caterina Scomazzon,Nicola Sola

reVisori dei Conti: Andrea Lento, Giorgio Sassone

AlessAndriA - luigi Ferrando - [email protected]. 0142 63.180 tel. 335.130.34.76

AostA - luciana béthaz - [email protected]. 0165 45.670

Asti - nicola sola - [email protected]. 0141 644.179 - 338 885.46.28 il mercoledì ore 9,00 -12,00

biellA-VerCelli - luigi paleari - [email protected]. 0161 252.500 tel. 339.635.84.95

Cuneo - lodovico Foglio - [email protected]. 0174 481.143 tel. 334. 288.77.18 corso Italia 6 - Mondovì

noVArA-VerbAno Cusio ossolA - Vittorio [email protected] - tel. 338 693.24.57tel. 0321 462.555

torino - Caterina [email protected] - via Ardigò 13/A dal lunedì al venerdì ore 10,00 -12,00

tel. 011 572.6795 - 572.6147 fax 011 572.3446 - 572.6584

sezioni territoriAli

seniores telecom-alatel

consiglio regionale del piemonte e della valle d’aosta

e-mail associazione

[email protected]

e-mail redazione sito web

1ª di copertina:Asti. Cattedrale di San Secondo.

2ª di copertina:La Redazione.

3ª di copertina:Grandi eventi a Torino.

4ª di copertina:Papa Francesco.

Page 3: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

dit

oria

lee

1

are Amiche, cari Amici,

come un fulmine a ciel sereno è arrivata la triste notizia della scomparsa dell’avv. Luigi di Castri. Pensiamo che inTelecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura e anche per il modo difare, sempre cortese, nei limiti concessi dal suo ruolo.

Era il Presidente Onorario della nostra Associazione, ma anche e soprattutto un validissimo collaboratore della no-stra rivista il Testimone di cui, fino a che la salute gli ha consentito di spostarsi senza disagio, era stato anche un redatto-re. Crediamo che tutti ricordino, tra altri articoli di varia natura, il ciclo di dissertazioni sul linguaggio, quello sulla filo-sofia che è stato particolarmente apprezzato da molti soci, ed infine il ciclo di discorsi in libertà pubblicati nell’ambito del-la rubrica “medio evo e dintorni”.

Ci attendevamo tutti che da un giorno all’altro ci avrebbe onorati con qualche altro “pezzo” del genere che solo luisapeva scrivere e invece le dure regole della nostra esistenza terrena hanno avuto il sopravvento.

Ricordiamo il suo sorriso ed il tratto signorile che lo caratterizzava e siamo veramente addolorati che ci abbia la-sciato e, a parte il doveroso rispetto per il suo prestigio e la sua cultura, vogliamo anche dire … che gli volevamo bene.

Ed esprimiamo anche il nostro profondo cordoglio per la recente scomparsa di un altro amico, Virgilio Micheletti, cheè stato per diversi anni segretario dell’Alatel. Recentemente aveva lasciato l’incarico a causa di problemi di salute. Di luiricordiamo la gentilezza, la generosità ed il carattere aperto nonostante varie vicissitudini che ha attraversato.

Purtroppo, la nostra Associazione, ed in particolare il direttivo regionale, in questi ultimi tempi è stata falcidiata datroppi luttuosi eventi, ma la vita continua e, dopo queste tristi notizie, ritengo opportuno aggiornarvi sulle novità che ci ri-guardano.

Innanzi tutto è stato definito il nuovo logo, come potete vedere nel nostro periodico, in pieno accordo con Telecom Ita-lia: vuole indicare, tra le altre cose, una Associazione dinamica, in movimento.

Ad ottobre ci sarà la nostra Convention nazionale a Milano; in quella occasione ci sarà anche la possibilità di visi-tare l’Expo da parte di chi, interessato, non lo ha potuto ancora fare.

Le opportunità commerciali offerte da Telecom Italia, come potete verificare nelle pagine dedicate, sono state moltodiversificate per accontentare ogni esigenza; ciò testimonia quanto la nostra Azienda tenga in considerazione l’Alatel.

Infine è stato completato il sondaggio di cui ebbi già modo in passato di parlare: ringrazio tutti coloro che hanno vo-luto partecipare in quanto, con la loro adesione, hanno consentito di far sentire la voce del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Vi lascio alla lettura del nostro giornale.Un abbraccio dal vostro

Carlo Trabaldo Togna

C

Eventi

IL TESTIMONE 78

Page 4: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

seniores telecom alatelil Punto

2 La voce deLLa redazione

Devo subito dire che è difficile ripartire per tutti noi e soprattutto per chi in qualche modo deve

assumersi delle responsabilità prima di aver maturato la necessaria esperienza. Per fortuna i

“vecchi redattori” faranno in modo di continuare a tenere la barra diritta e di mantenere alto il

livello qualitativo della pubblicazione seppur in assenza di chi ne è stato punto di riferimento per

tanti anni. D’altra parte non faranno mancare il loro prezioso aiuto i nostri Fiduciari ai quali verrà

reso disponibile più spazio per descrivere i fatti, le attività e le persone del loro territorio.

Ci proveremo tutti insieme mettendoci il massimo impegno, cercando di soddisfare la sempre

maggiore esigenza di informazione dei soci, in un contesto, spero, di fidelizzazione e collabora-

zione sempre più partecipata.

I principali obiettivi che ci poniamo da subito sono: informare i soci, con la massima trasparenza,

della vita operativa dell’Associazione; essere in qualche modo di aiuto nel trattare le problema-

tiche della terza età con particolare attenzione agli aspetti della salute e della sicurezza; dare

spazio, anche nell’ambito de “il Testimone”, ai soci che sentiranno la necessità di scrivere su un

argomento di interesse comune; far “parlare” chi è parte attiva in Azienda, per illustrare a tutti

noi i nuovi sviluppi tecnologici e organizzativi del Gruppo Telecom.

Non abbandoneremo ovviamente le pagine dedicate agli approfondimenti etici, morali, cultura-

li e di conoscenza del territorio che hanno reso negli anni “il Testimone” una pubblicazione di

buon livello da leggere e da conservare, per ritornare eventualmente a posteriori su di un arti-

colo e meditarlo serenamente.

Auguro buon lavoro a tutti i colleghi volontari che si impegnano giornalmente (o quasi) nell’As-

sociazione, spesso con notevoli sacrifici personali, e stringo in un caloroso abbraccio tutti gli ami-

ci di Alatel PV.

IL TESTIMONE 78

Alateldi Giovanni Torasso

Page 5: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

anno 23n. 78luglio2015

IL TESTIMONE 78

3

del piemONTe e dellA VAlle d’AOsTA

seniores telecom-AlAtel

iltestimone

78direttore editorialeCarlo Trabaldo Togna

direttore responsabileFrancesco Giordana

coordinatore di redazioneGiovanni Torasso

redazioneClotilde BaroneAlberto BoninoEnzo Cotto Luigi Gallero AlloeroGiuliana PerruccaDomenico SalatiIrma Viassone

Hanno collaborato a questo numeroFilippo Balocco, Clotilde Barone, Luciano Barone, Alberto Bonino, Carlo Chiavario, Enzo Cotto, Daniele Curtetto, Luigi Ferrando, Franco Filippetto, Lodovico Foglio, Luigi Gallero Alloero, Vittorio Marchizza,Giuliana Perrucca, Giuseppe Scanavino,Melita Schwab, Caterina Scomazzon,Nicola Sola, Giovanni Torasso, Irma Viassone, Katia Zinzalla, Alessandro Zopegni.

FotografieBalocco, Chiavario, Dellepiane, Ferrando, Filippetto, Foglio, Gallero, Marchizza, Perrucca, Romanò, Salati, Scanavino, Schwab, Scomazzon, Sola, Zinzalla.

Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4782 del 5 aprile 1995

Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (Conv. In. L. 22/05/2004 n. 46) art. 1, comma 2, D.C.B/Torino

Chiuso in tipografia il 20 marzo 2015Realizzazione grafica: Café Noir - TorinoStampa: Berrino Printer- Torino

sommariosommario

Periodico quadrimestrale dell’Associazione

1  Eventi

2  Il Punto 

La voce della Redazione

4  Agenda Alatel

Consiglio regionale del 17 aprile

Alatel pv - Risultati dell’esercizio 2014

Nel Consiglio dei Seniores della Città di Torino

Stelle al merito del Lavoro

7  Alessandria Festa della donna sul treno delle Centovalli

8  Asti A Portovenere e Lericiper la festa della donna

9  Alessandria Il centenario dello scudettoa Casale Monferrato

10  Biella-Vercelli Ad Orta per la festa delladonna

10  Asti In gita a Varzi e Cella di Varzi

12  Novara e Verbania Cusio Ossola

Novara dall’alto

12  Torino La Fiduciaria informa

13  Cuneo Il Fiduciario informa

15  Riscoprire il Piemonte 

Asti: a spasso tra musei e opere d’arte

17  Soci notizie

18  Agevolazioni

20  Ricordiamo con le foto

21  Un Socio alla volta

Elisabetta Strambi

22  Conoscere Torino 

Porta Palazzo, Borgo Dora, Valdocco

25  Visita alla Sindone

26  Il male

28  Previdenza

29  Cucina in famiglia

Tonno al verde

30  Truffe agli anziani

31  Il Tapino

32  Riabilitare

33  Immigrazione

34  Ricordi del giorno della Liberazione

36  La mia Istria

37  I nostri figli ... crescono

38  Una famiglia di maghi

39  L’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master

40  Lettera al Testimone

editoriAle intermezzo

al centro de “ il Testimone”

AttuAlità

AttuAlità

nuoVi stili di VitA

mondo d’oggi

il territorio

il territorio

lA Voce delle sezioni

seniores telecom

i nostri soci

Page 6: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

en

iore

se

lec

om

ST

4

IL TESTIMONE 78

Agenda 2015

Appunti

Riunioni

Incontri vari

agenda

alatel

Consiglio Regionale del 17 aprile

Nel corso dell’incontro sono stati trattati vari ar-gomenti interessanti dei quali diamo una brevesintesi.

Comunicazioni del dott. Turturici su AssiltIl dott. Turturici illustra come Assilt, in collabo-razione con la struttura operativa di Telecom Ita-lia, nell’ottica dell’efficienza dei servizi resi, ab-bia realizzato una nuova modalità di trasmissionedelle pratiche di rimborso, che si affianca al faxserver, mediante la funzionalità di UPLOAD fileche riduce a 20 gg i tempi di attesa del rimborso.Nel rispetto della riservatezza dei dati, il sociodovrà accedere al nuovo sistema tramite l’areapersonale del portale attraverso le credenziali diautenticazione in suo possesso (user e password),dovrà registrare, come per la procedura fax ser-ver, le informazioni relative ai documenti e stam-pare il “Modello di richiesta” contenente, oltre aidati inseriti, la stampa di un codice a barre checonsentirà al sistema di correlare le immaginidei documenti trasmessi e di confermare l’avve-nuta ricezione tramite messaggio sms.Per quei soci che non sono dotati di strumenta-zione informatica o che trovano difficoltà nell’u-tilizzare i sistemi sopra descritti è comunqueprevista la modalità cartacea di invio delle ri-chieste di rimborso, che prevede la lettura otticaOCR del modello di accompagnamento. La mo-dalità di invio cartaceo comporta peraltro tempidi rimborso più lunghi fino a 120gg. dalla datadi ricevimento della documentazione.

A tale proposito rammenta l’inutilità di conse-gnare le pratiche cartacee in via Tripoli, inquanto l’indirizzo postale dedicato esclusiva-mente al ricevimento è quello di Roma, dove co-munque le pratiche saranno indirizzate aggiun-gendo così ulteriori giorni ai tempi di rimborso(ricordiamo a tutti i soci che i Fiduciari forni-scono assistenza a coloro che ne hanno neces-sità).

Intervento del sig. Domenico SerenaDomenico Serena ha parlato sul tema “contribu-to di solidarietà”. Dopo un breve escursus sullasituazione delle pensioni e della riorganizzazio-ne delle Preture, i Fiduciari sono stati invitati adinviare le richieste di ricorso in loro possesso al-l’indirizzo di via Massena 19 alla cortese atten-zione di Domenico Serena per poter seguire almeglio l’evolversi del ricorso. Attualmente sonostate presentate ed accettate n. 9 pratiche di Cu-neo (costo di € 135,00 a pratica).

Comunicazioni del PresidenteA seguito delle dimissioni dei consiglieri MelitaScwhab, Piera Zaninetti e della prematurascomparsa dell’amico Franco Tenna che per an-ni è stato la voce della nostra associazione tra-mite “Il Testimone” si è reso necessario ricosti-tuire il Consiglio Direttivo. E pertanto si proce-de alla nomina dei nuovi consiglieri regionali frai primi non eletti nella precedente votazione eprecisamente Chiara Lucivero (voti 131), Ivo

Page 7: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

ALATEL PV - Risultati dell’esercizio 2014

Fontanelle (voti 105), in quanto i soci FedericaVercellini (voti 159) e Alberto Bonino (voti 152)non hanno accettato la nomina.Inoltre è stato nominato consigliere GiovanniTorasso al quale è stato conferito l’incarico diResponsabile delle pubblicazioni regionali insostituzione del compianto Franco Tenna.

Consuntivo 2014 e Budget 2015È stato discusso l’andamento dell’anno scorso ele previsioni per il 2015. I documenti sono statiinviati ai Fiduciari ed ai Consiglieri.

Convegno Alatel a MilanoNell’ultima riunione del Comitato Esecutivo deiSeniores Telecom Alatel è stata confermata dal-la Presidenza Nazionale l’intenzione di fare unaConvention a Milano dal 20 al 23 ottobre nelquadro di un tour che riservi almeno un giornoalla visita dell’Expo. Il nostro Presidente assicura il suo interessa-mento per conoscere tutti i dettagli della mani-festazione per poi decidere e quantificare l’en-tità della nostra partecipazione.

Normativa AggregatiIl Comitato Esecutivo Alatel e, a seguire, il Con-siglio Direttivo Nazionale del 23 ottobre 2014hanno definito i criteri da adottare nei confrontidi coloro che normalmente o in via occasionalepartecipano alle iniziative proposte dall’Asso-

Il conto economico di Alatel PVchiude con un avanzo di gestione di5.122 euro. Come evidenziato anche nella rela-zione dei revisori dei conti, taleavanzo è la risultante di un sensibilemaggior gettito dalle quote socialidovuto essenzialmente all’incremen-to del numero dei Soci, ma anche alcontenimento generalizzato dei costioperativi. La tabella a lato sintetizza il risulta-to operativo.

EntrateQuote sociali e contributi euro 69.310Attività euro 68.907

Totale entrate euro 138.217

UsciteCosti di gestione euro 16.875Attività promozionali euro 48.817Attività ricreative/culturali euro 44.621Pubblicazioni euro 19.832Solidarietà euro 2.950

Totale uscite euro 133.095Avanzo di gestione euro 5.122

ciazione. Dal 1° gennaio 2015 è prevista la nuo-va regolamentazione delle quote a carico degliaggregati e dei familiari. In particolare in questocontesto, si distinguono cinque tipologie diiscritti con relative quote annue di seguito indi-cate:

1. “Coniuge e/o conviventi di socio Alatel”quota annua € 0 (zero)

2. “Familiari non conviventi di socio Alatel”quota annua € 25

3. “Terzi aggregati Alatel”quota annua € 25

4. “Altro familiare di socio Alatel”quota annua € 10

5. “Altro familiare di socio aggregato”quota annua € 10

Per ottemperare a quanto espressamente richiesto dai Revisori dei conti nella loro relazione sul Bilancio,informiamo i Soci sull’andamento dello scorso anno.

5e

nio

re

se

lec

om

ST

Page 8: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

Stelle al Merito del Lavoro

Il primo maggio, in occa-sione della Festa del Lavo-ro, si è svolta la cerimoniadella consegna delle Stelleal Merito ai 91 nuovi“Maestri del Lavoro” delPiemonte.L’onorificenza viene confe-rita con decreto del Presi-

dente della Repubblica e con la finalità di pre-miare i meriti di laboriosità e buona condottamorale di lavoratori dipendenti. La consegna siè svolta con una cerimonia presso il Conservato-rio Giuseppe Verdi di Torino.Sono intervenuti il Sottosegretario al Lavoro On.Luigi Bobba in rappresentanza del Governo, ilPrefetto di Torino, il Console Regionale dellaFederazione dei Maestri del Lavoro d’Italia

di Filippo Balocco

Lo scorso 20 marzo si è svolta l’Assemblea delConsiglio dei Seniores nella Sala delle Colonnedi Palazzo Civico.Da parte della Vicepresidente Margherita DeAndreis Keller, è stata illustrata la situazionedel sistema di gestione delle prestazioni SocioSanitarie. Ha evidenziato che i fondi, sia regio-nali che comunali, sono diminuiti ed ha auspi-cato che vengano fatte scelte prioritarie a favoredei cittadini bisognosi di cure e particolarmenteindigenti.La dott.ssa Merana, dei Servizi Socio Sanitaridel Comune, ha sottolineato che, purtroppo, oc-corre contemperare il diritto alla salute con ilpareggio del bilancio. È poi intervenuto il nostro Socio ed ex Vicepre-sidente Alatel Mario Levi, attualmente Presi-dente della Circoscrizione 8, che ha illustrato lasituazione dei 38 Centri di Incontro per Anzianidelle 10 Circoscrizioni alla luce del recente Re-golamento Comunale che prevede il pagamentodi una quota a carico degli iscritti. Levi ha sotto-lineato che finora le iscrizioni sono state a titologratuito e che non ritiene opportuno il pagamen-to di una quota, anche se riferita solo ai costi dipulizia dei locali, in quanto andrebbe a colpire

anziani con scarse disponibilità economiche.È stato ricordato il Servizio Aiuto Anziani, consede in via Bruino 4, che risponde a segnalazio-ni di violenze e truffe ai danni di persone anzia-ne e sole. Il servizio è gestito da operatori che ri-spondono al numero telefonico 011 8123131. Organizzata dal Consigliere Edoardo Benedi-centi, il 18 maggio vi è stata la visita, molto in-teressante, al termovalorizzatore di Torino, im-pianto finalizzato allo smaltimento dei rifiutinon destinati alla raccolta differenziata. Si trattadi una struttura all’avanguardia il cui processo èparticolarmente sicuro e controllato. Inoltre pro-duce elettricità corrispondente al fabbisogno di175.000 famiglie ed energia termica in grado discaldare 17.000 abitazioni.Il termovalorizzatore di Torino è aperto al pub-blico; per prenotare una visita guidata è suffi-ciente andare sul sito web: www.trm.to.it e se-guire le istruzioni.Si ricorda che in occasione della Festa dei Non-ni, che si celebrerà il 2 ottobre, vi sarà la ceri-monia “In Silenzio per gli Altri” nel corso dellaquale, come di consueto, verranno premiate per-sone particolarmente meritevoli. Anche que-st’anno tra i premiati ci sarà un nostro Socio.

Edoardo Benedicenti e altre Autorità civili e mi-litari. Ha preso la parola il nostro PresidenteTrabaldo Togna, anche in qualità di Presidentedell’Anla, con espressioni di apprezzamento erispetto nei confronti dei Seniores ai quali va ilmerito di avere contribuito a costruire la nostraSocietà. Si diventa Maestri del Lavoro avendo più di 50anni, essere stati alle dipendenze di una o piùaziende, avere acquistato apprezzabili beneme-renze per oltre 25 anni e non avere pendenze pe-nali di qualsiasi tipo.Quest’anno è stato decorato con la Stella al Me-rito ed insignito del titolo di Maestro del Lavoroil nostro Socio Gregorio Dilauro, grazie ai suoimeriti, dopo aver trascorso 40 anni nella nostraTelecom percorrendo significativi passi di car-riera.

Nel Consiglio dei Seniores della Città di Torinodi Filippo Balocco

en

iore

se

lec

om

ST

6

Page 9: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

La vocedelle Sezioni

La Sezione diAlessandria hafesteggiato la ri-correnza con unagita in Val Vigez-

zo, culminata con l’arrivo intreno a Locarno.Partenza di prima mattina allavolta del Lago Maggiore; unaprima breve sosta per colazio-ne a Stresa e proseguimentoverso la valle lombarda. Arri-viamo verso le 10 a Santa Ma-ria Maggiore, un comune di1200 abitanti a 800 metri dialtitudine, nel cuore delle Al-pi Lepontine.Il paesino, nel quale prendeavvio la storia narrata dallascrittrice Sveva Casati Modi-gliani nel suo ultimo romanzo“Qualcosa di buono”, presentaparecchi luoghi di interesse.La nostra comitiva visita ilMuseo Internazionale delloSpazzacamino, sede dell’omo-nima Associazione Nazionaleche organizza ogni anno, nelprimo week-end di Settembre,il raduno degli spazzacamini

al quale partecipano ben 14nazioni. Il visitatore trova quigli attrezzi, le fotografie, i li-bri, i ricordi legati al mestie-re, percorrendo una galleriaaccompagnato dalle musiche,dalle canzoni che ricordanol’epoca in cui questa faticosa,impietosa attività allontanavadalle loro famiglie e dal paesebambini indifesi, vittime del-la povertà.Facciamo una sosta a Re e visi-tiamo il santuario della Madon-na del Sangue, una grandiosachiesa che ricorda il miracolodi una effige sanguinante; sitratta di una ferita inferta da untal Zuccone che aveva colpitol’immagine della Vergine conun sasso. Il santuario è notevo-le e merita la nostra attenzione.A Re la comitiva ha consuma-

to il pranzo, presso un risto-rante tipico, a base di portatedella zona. Gran varietà di an-tipasti, primi piatti con funghie crespelle con ripieno di car-ne e soprattutto polenta dellaValdossola con arrosti misti.Gran finale con dessert eduna torta beneaugurante per isoci Alatel.Da Re la comitiva è salita sultrenino delle Centovalli. Unacavalcata ferroviaria fra vallie percorsi mozzafiato con di-rupi, fiumi e tanta neve. A Lo-carno facciamo un’ultima so-sta per una breve visita dell’e-legante cittadina svizzera; quiritroviamo il pullman per ilrientro a casa dopo una gior-nata intensa, vissuta, fra turi-smo e gastronomia, con Socied Amici di sempre.

di Luigi Ferrando

Sezione di ALeSSAndRiA

Festa della donnasul treno

delle Centovalli

oc

e d

elle

se

zio

ni

v7

Page 10: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

Per il secondo anno consecu-tivo, visto il successo dell’an-no passato, abbiamo ripropo-sto, in occasione della Festadella Donna, una escursionein Liguria mirata alla scopertadelle bellezze del Golfo deiPoeti; le località scelte sonostate Portovenere e Lerici.Purtroppo l’epidemia di in-fluenza e le alterne vicendedella vita che ogni tanto si ac-caniscono contro di noi poverimortali, hanno impedito che ilgruppo dei partecipanti fossequello normalmente presentealle manifestazioni organizza-te. Nonostante questo, la vo-glia di partire da parte di co-loro che erano iscritti è statatalmente forte da convincercia metterci in viaggio.Accompagnati da una giorna-ta primaverile, caratterizzatada un ridente e caldo sole checi ha rallegrati e riscaldato,dopo circa tre ore di autostra-da siamo arrivati alla nostraprima meta: Portovenere.La visita del pittoresco e colo-rato borgo, che ha ottenuto iltitolo di “patrimonio dell’u-manità” dall’Unesco, ci haportati a scalare le comodegradinate in pietra per rag-giungere la Chiesa di S.Pie-tro, opera ben conservata del1274, posta sulla sommità diun’altura, a picco sul mare az-zurro, che ai suoi piedi ospitala grotta di Lord Byron.Il castello in pietra e la chiesaparrocchiale di San Lorenzohanno completato la scopertadelle meraviglie di questo in-cantevole posto.

Tanto per ridere….

La mamma è sempre lamammalettera di una madre al figlio

Caro Cesare,ti scrivo queste poche righe per-ché tu sappia che ti ho scritto.Se ricevi questa lettera, vuol di-re che è arrivata. Se non la rice-

Sezione di ASTi

A Portovenere e Lericiper la festa della donna

di Nicola Sola

Il nostro desiderio iniziale eradi fare, in battello, un tour in-torno alle tre isole del Golfodei Poeti, la Palmaria, il Tinoed il Tinetto, ma purtroppo lastagione della navigazioneiniziava dal primo aprile equindi ci siamo limitati ad os-servare da terra quel marepiatto che accarezzava le ver-deggianti coste davanti a noi.Il tempo è trascorso veloce epoiché il ristorante che dovevasaziare i crampi della fame deigitanti si trovava a Lerici, ab-biamo necessariamente dovu-to rifare il percorso a ritroso.L’arrivo al caratteristico risto-rantino con vista sul mare e lavisione della tavola prontacon bianche tovaglie e bic-chieri a calice, ha stuzzicatoancora di più il nostro appeti-to, anche grazie all’abbondan-te menù a base di pesce frescoche ci sarebbe stato servito. Egrande è stata la soddisfazio-ne da parte di tutti per l’otti-mo ed abbondante pranzoconsumato.Si sa che dopo pranzo, conqualche bicchiere di biancofresco assaporato, è sempredifficile riprendere il ritmogiusto, ma volevamo ancheammirare le bellezze di Lericie purtroppo il tempo stava la-vorando contro di noi e ci in-dicava che la strada del ritor-no era lunga.Saziate le nostre curiosità edormai stanchi ma appagati, ab-

biamo intrapreso il viaggio diritorno, riservando alcune sor-prese alle nostre festeggiate.Come da tradizione, non pote-va mancare l’omaggio del fio-re che per eccellenza rendepiù colorata la giornata di fe-sta: mimose a tutte con tantiauguri.

“Buon otto marzo a tutte le donne

A quelle che non hanno il dono di un sorriso

A quelle che non conoscono la dolcezza

A quelle che in silenzio subiscono la violenza

A quelle che non possono sciogliersi i capelli al ventoA tutte quelle che danno energia alla libertà

e alla vita”Con queste parole di augurioprese a prestito da un anoni-mo scrittore e lette in omaggioalle presenti, ha avuto termi-ne la nostra lunga giornata.Speriamo di rivederci più nu-merosi al prossimo anno.

8o

ce

de

lle s

ezio

ni

v

Page 11: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

Siamo nell’ottobre del 1909: ilprofessore Raffaele Jaffe del-l’Istituto Tecnico Leardi diCasale Monferrato incontra ungruppo di studenti che lo con-vincono ad assistere ad un“incontro di pallone” nel ver-cellese. Il professore rimaneentusiasta e convoca una“adunanza” aperta a quantisentono passione per il nuovogioco. La passione è contagio-sa, tanto che il 17 dicembredello stesso anno, sempre nel-l’aula dell’Istituto Leardi, vie-ne costituita l’AssociazioneCalcio Casale. In quel periodo il nord-ovestdel Paese era il centro del na-scente calcio italiano. Il Ge-noa, la Pro Vercelli e le squa-dre di Milano e Torino, eranoall’epoca le squadre più com-petitive, ma ben presto a que-sto gruppo si aggiunse il Casa-le che, per contrapporsi agliacerrimi rivali di Vercelli, inmaglia bianca, vestiva casac-ca nera con stella bianca sulpetto.Dopo diversi rafforzamenti, i

di Luigi Ferrando

Sezione di ALeSSAndRiA

il centenario dello scudetto

a Casale Monferrato

nero-stellati, in cui militavaun grande campione comeUmberto Caligaris, che fu poicinque volte campione d’Ita-lia con la maglia bianconeradella Juventus e campionedel mondo con la nazionalenel 1934, ottennero il miticoscudetto battendo in finale laLazio, squadra romana emer-gente.Il Casale resta l’unica squadradi città non capoluogo di pro-vincia ad essersi fregiata delloscudetto di campione d’Italia,campionato 1913-1914.L’evento ha compiuto centoanni e mercoledì 15 aprile u.s.è stato ricordato con una gran-de festa di sport abbinata allasolidarietà nella lotta control’amianto di cui Casale è cittàsimbolo e martire.A Casale c’erano tutti: il Tea-tro Municipale era pieno zep-po di ragazzi delle scuole, ditifosi e personalità del luogo.Al rosso vellutato delle poltro-

vi fammelo sapere, così te la ri-mando. Scrivo lentamente per-ché so che tu non sai leggere infretta.Qualche tempo fa, tuo padre haletto sul giornale che la mag-gior parte degli incidenti capi-tano entro un raggio di un chi-lometro dal luogo di abitazio-ne, così abbiamo deciso di tra-slocare un po’ più lontano. Lanuova casa è meravigliosa: c’èuna lavatrice, ma non sono si-cura che funzioni. Proprio ierici ho messo dentro il bucato, hotirato l’acqua e il bucato è spa-rito completamente.Il tempo qui non è troppo brut-to, la settimana scorsa ha pio-vuto due volte: la prima voltaper tre giorni, la seconda perquattro. Ti voglio informareche tuo padre ha un nuovo la-voro: adesso ha 500 personesotto di se infatti taglia l’erbanel cimitero.A proposito della giacca chemi avevi chiesto, tuo zio Pieromi ha detto che spedirla coibottoni sarebbe costato moltocaro (per via del peso dei bot-toni). Allora li ho staccati. Sepensi di riattaccarli , te li homessi nella tasca interna.Tuo fratello Gianni ha fattouna grossa sciocchezza con lamacchina: è sceso chiudendodi scatto la portiera e lascian-do dentro le chiavi. Allora èdovuto rientrare in casa aprendere il crick per spaccare ilvetro e così siamo potuti scen-dere anche noi.Se vedi Margherita salutalada parte mia, se non la vedinon dirle niente.Adesso ti saluto perché devocorrere all’ospedale, tua sorel-la sta per partorire, ma nonsappiamo ancora se avrà unmaschio o una femmina, percui non so dirti se sarai zio ozia .Un forte abbraccio dalla tuamamma che ti vuole tantobene.

P.S. Volevo metterti anche unpo’ di soldi ma avevo già chiu-so la busta. Il palco delle autorità.

La squadra campione d’Italia.

9

Page 12: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

ne ed agli stucchi dorati del-l’elegante “Municipale” sicontrapponeva un mare dibandiere azzurre.Sul palco con il sindaco, pro-fessoressa Titti Palazzetti, lapresidentessa dell’Associazio-ne Familiari e Vittime Amian-to Romana Blasotti Pavesi, ilPresidente del CONI Giovan-ni Malagò, il Presidente dellaFIGC Carlo Tavecchio, auto-rità e storici.In platea, campioni come Ro-berto Bettega, Antonio Cabri-ni, Renato Zaccarelli, Gian-carlo Antonioni ed il festeg-

situato sulla sponda del lago.Verso la fine del convivio, dopoil taglio di una torta dedicata atutte le signore presenti, il fidu-ciario sig. Paleari coadiuvatodal sig. Vettorazzo, hanno distri-buito a tutte le signore presentiun piccolo bouquet di mimosa,fiore simbolo della ricorrenza.Dopo una passeggiata digestivalungo la riva del lago abbiamopreso la via del ritorno.

gni di distruzione e di morte insimboli e richiami di vita.Questo Prete-soldato ebbe lafortuna di incontrare casual-mente a Parigi l’allora NunzioApostolico Mons.Angelo Ron-calli che divenne poi PapaGiovanni XXIII. Il futuro Pon-tefice prese a cuore l’iniziativae l’aiutò inviando anche la pri-ma pietra, tolta dall’altarefrantumato di una chiesa di-strutta dallo sbarco degli al-leati in Normandia. Una dele-gazione parigina portò la pie-tra a Cella il 7 settembre 1952su una slitta infiorata, trainatadai bambini del paese, e la po-se nel luogo dove doveva sor-gere il tempio.Dopo quel residuato bellico

IL TESTIMONE 78

Sabato 7 marzo i soci Alatel del-la sezione di Biella e Vercelli,per festeggiare la ricorrenzadell’ 8 marzo, Festa della don-na, si sono recati in gita a Orta.Dopo una passeggiata nel borgo,

si sono imbarcati sul traghettoper raggiungere la romanticaisola di San Giulio, visitare labasilica e fare una breve pas-seggiata lungo la “Via del Silen-zio” che si snoda lungo il peri-metro dell’isola; successiva-mente, a bordo di un battello,hanno attraversato il lago perraggiungere Omegna dove è sta-to servito un lauto pranzo pressoil ristorante “La Croce Bianca”,

Sezione di BieLLA-VeRCeLLi

Ad orta per la Festa della donna

di Leo Ravetto

Nel rispetto delprogramma 2015illustrato nel cor-so del pranzo de-gli auguri dello

scorso anno, siamo ripartiticon entusiasmo alla scopertadi nuove località e nuove tra-dizioni che, quando si valuta-no le manifestazioni da intra-prendere, sono il nostro obiet-tivo principale.La scelta fatta, che si è dimo-strata azzeccata, ci ha portatia conoscere Varzi e Cella di

Sezione di ASTi

in gita a Varzi e Cella di Varzi

di Nicola Sola

Varzi, località note per il Tem-pio della Fraternità e per es-sere la patria del famoso sala-me che qui viene prodotto ecommercializzato.La storia del Tempio dellaFraternità è legata al ricordodell’ultima guerra mondiale.Un cappellano militare reducedalla guerra, dopo aver vistotante distruzioni, trovandosi adover costruire una piccolachiesa nel suo paese, ebbe l’i-dea di raccogliere le rovinedel conflitto e con esse rico-struire il tempio come simboloed auspicio di una rinnovatafratellanza umana. Decisequindi di arredarlo liturgica-mente con tanti ricordi doloro-si, trasformando così gli ordi-

giatissimo commissario tecni-co della Nazionale AntonioConte.In mattinata questi campioniavevano tenuto lezioni aglistudenti nei Licei e negli Isti-tuti cittadini. La giornata si èconclusa con la partita ami-chevole Italia-Turchia under18, sul campo Natale Palli, lostesso su cui si concretizzò lostorico scudetto, oggi stadiodell’attuale Casale FBC chemilita in Eccellenza (segnodei tempi). Per la cronaca, al-la presenza di 1500 spettatori,ha vinto l’Italia per 1-0, con

goal di Bifulco al 40° del pri-mo tempo.Una festa non solo di autorità,ma anche di popolo, di sport,ed anche di solidarietà versole vittime di una tragediachiamata amianto, che hamietuto 1900 vittime in que-sta orgogliosa cittadina.Casale non vuole essere cittàdi morte e mercoledì 15 aprilelo ha dimostrato traendo daigloriosi ricordi nerostellati lostimolo per ridiventare città divita, città d’arte, capoluogo diquello splendido territoriochiamato Monferrato.

10

oc

e d

elle

se

zio

ni

v

Page 13: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

ne seguirono molti altri invia-ti dalle città del mondo dovemaggiormente infuriò la guer-ra; Milano inviò alcune gugliedel Duomo cadute durante ibombardamenti del 1943 eduna parte del pavimento delDuomo stesso che attualmen-te copre tutto il presbiteriodel Tempio di Cella.Interessante ammirare la va-sca battesimale costituita dal-l’otturatore di un cannonedella corazzata Andrea Doria;un crocefisso formato da armideposte ed offerte da varie na-zioni del mondo, una volta og-getto di morte ed ora simbolodi amore e fraternità; resti dinavi inglesi, che parteciparo-no allo sbarco in Normandia,formano il pulpito e rimango-no un segno ideale di pace percoloro che navigano nell’agi-tato mare del mondo di oggi.Per descrivere nella sua tota-lità questo Tempio-Sacrario,bisognerebbe avere a disposi-zione ancora molte pagine;consiglio di andarlo a vederedi persona.Autorità, diplomatici, Asso-ciazioni combattenti di varieNazioni, grandi ditte, giorna-listi e molti altri ancora, han-no contribuito alla realizza-zione completa dell’opera.Questa è una chiesa diversadalle altre e per capirla nonbisogna fermarsi all’oggetto

che si vede, altrimenti potreb-be sembrare una raccolta distrane cose; occorre leggere lescritte ed andare al significatodi tutto quanto appare.Indubbiamente l’animo delvisitatore si rattrista un po’perché trova una documenta-zione tangibile delle sventureche hanno colpito la nostragenerazione, ma quando siesce all’aperto, si ritorna asorridere ancora alla vita edal proprio avvenire.Ed è con il sorriso che ci sia-mo avviati al vicino ristoran-te, ansiosi di gustare le ottimespecialità del pranzo che ci èstato servito.Nel pomeriggio ci aspettava lavisita, di natura completa-mente diversa dalla prece-dente, ad un salumificio loca-le per conoscere la storia e latradizione di un prodotto checoncorre a rendere conosciutala località di Varzi: il salame.Ricevuti dal titolare del salu-mificio, abbiamo ascoltatodallo stesso la storia e la tra-dizione di questo prodotto,scoprendo che la sua nascitasi fa risalire all’epoca longo-barda, quando questo insac-cato si fece apprezzare e perle sue indiscutibili caratteri-stiche nutrienti e di lungaconservazione.Furono i Marchesi Malaspina,signori di questo territorio, che

11

IL TESTIMONE 78

lo presentarono agli ospiti del-la propria tavola come pietan-za eccezionalmente prelibata.Il salame si inserì poi perfet-tamente nella semplice men-sa dei contadini che videronel maiale una risorsa indi-spensabile alla loro sopravvi-venza.La sua ricetta unica, sostan-zialmente immutata nel tem-po, contribuì a farlo diventare“prezioso” tanto da permet-tergli di ottenere, unico sala-me italiano, la D.O.C nel1989 ed in seguito la presti-giosa D.O.P nel 1996.A fronte di tali spiegazioni econ il profumo che emanavadai prodotti appesi a stagiona-re, non abbiamo resistito edabbiamo provveduto a rifor-nirci delle varie specialità peravere la possibilità di goderea casa di queste prelibatezze.Purtroppo però il tempo è vo-lato e la strada del ritorno eralunga. La giornata è stata in-teressante e ci ha fatto scopri-re nuove emozioni e nuove co-noscenze.Da tutti i partecipanti è emer-so il piacere di aver presoparte alla manifestazione eper gli organizzatori è statagrande la soddisfazione di es-sere riusciti ad accontentarele loro aspettative.Grazie di cuore ed arrivedercialla prossima occasione.

Page 14: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

carlo Gaviorno che si è reso di-sponibile, pur essendo la visitaorganizzata al sabato.Le condizioni meteo sono statefavorevoli e dopo abbiamo avu-to anche l’opportunità di saliresulla Cupola di S.Gaudenziocon relativa visita alla basilica.Dopo una mattinata di panora-mi dall’alto con relative foto,scambi di impressioni ed emo-zioni, ci siamo recati al CircoloUfficiali dell’Aeronautica diVeveri dove abbiamo consuma-to, in tutta tranquillità, il nostro

IL TESTIMONE 78

L’anno scorso, mentre mi dedi-cavo alla stesura del program-ma per le iniziative del 2015,mi era venuta l’idea di far ve-dere dall’alto la nostra città diNovara, ma non solo salendosulla Cupola Antonelliana di S.Gaudenzio, ma anche dallaTorre Stadio Telecom.Ho contattato l’amico MarcoMoser, responsabile AOU diNovara, per le autorizzazionidel caso e, con la sua fattivacollaborazione, abbiamo avutola possibilità, unica per tuttinoi, di poter accedere alla Tor-re Stadio con la supervisioneed il controllo dell’amico Gian-

Sezione di noVARA e VeRBAniA CuSio oSSoLA

novara dall’alto

di Vittorio Marchizza

Desideriamo ricor-dare ai nostri Asso-ciati che presso lanostra Sezione diVia Ardigò conti-

nuiamo a fornire aiuto per tra-smettere tramite internet le ri-chieste di rimborso all’Assilt.Diamo anche la possibilità diavere un aiuto per richiedere al-l’Inps il modello OBISM tramiteinternet utilizzando il codicePIN personale necessario peraccedere a tutti i servizi online.Per coloro che fossero sprovvistidel PIN, sarà nostra cura aiutarea richiederlo.Ricorso contro il Contributodi SolidarietàI titolari delle pensioni del Fon-do Speciale Telefonici che per-cepiscono mensilmente più di 5

Sezione di ToRino

La Fiduciaria informa

di Caterina Scomazzon

volte il minimo e quindi unapensione lorda di oltre 2.505,9 €mensili (valore per il 2014) sonosoggetti al prelievo del contribu-to di solidarietà. Coloro che sitrovano nella suddetta condizio-ne possono procedere ad un ri-corso contro tale contributo com-pilando 2 appositi modelli pres-so la Sezione di Torino; è anchenecessario allegare una fotoco-pia del documento di identità edel codice fiscale.

Corsi internet e posta elet-tronicaDal mese di ottobre riprenderan-no i corsi internet e posta elettro-nica che saranno erogati pressola sede Alatel di via Ardigò 13/atutti i martedì ed i giovedì delmese di ottobre con orario 14-16oppure 16.30-18.30. I corsi sonorivolti a coloro che desideranoapprendere le nozioni necessarieper un corretto utilizzo della Po-sta Elettronica, di Internet, deimotori di ricerca e dei più comu-

ni servizi che con essi vengonoofferti: Google, Youtube, Skype eFacebook.Per partecipare al corso non è ri-chiesta alcuna conoscenza infor-matica ed al termine delle novelezioni gli allievi acquisirannouna conoscenza di base sull’uti-lizzo del pc. Ad ogni partecipan-te saranno distribuite delle di-spense relative alle tematicheaffrontante durante le lezioni;per lo svolgimento dell’attivitàformativa gli allievi avranno adisposizione un pc fornito daldocente; è naturalmente possibi-le partecipare utilizzando il pro-prio pc od il proprio tablet.

Corso di Make-upNel mese di novembre, il mar-tedì con orario 17.30-19.45, or-ganizziamo un corso di Make-updi 4 lezioni con l’obiettivo di in-segnare a gestire il proprio lookin maniera impeccabile parten-do dalla cura del viso, così strut-turato:

pranzo in allegria ed amicizia.Inoltre Maurizio Fiorillo, inuna pausa, ci ha aggiornatosulle ultime novità commercia-li telefoniche che ci riguardanocome soci Alatel, rendendosidisponibile per qualsiasi chia-rimento e consulenza.Soddisfatti per la bella giornatatrascorsa insieme siamo poirientrati alle nostre sedi.Grazie a tutti ed in particolareun sentito ringraziamento aSandro Visantini per la solitadisponibilità e collaborazione.

12

oc

e d

elle

se

zio

ni

v

Page 15: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

•Tutto sul trucco•Io mi trucco•La silhouette•Parto per le vacanze I corsi si svolgeranno presso lasede Telecom di via Ardigò 13/aTorino

Corsi di Lingua IngleseDal 29 settembre riparte il corsodi lingua inglese della durata di10 settimane con frequenza unavolta alla settimana al martedìcon i seguenti orari 15-17 e17.30-19.30.Il corso con orario 15-17 è rivol-to ai partecipanti del primo mo-dulo (già erogato nei mesi diaprile e maggio), ma è utile an-che per coloro che sono interes-sati ad ampliare le proprie cono-scenze dell’inglese. Il corso con orario 17.30-19.30 èun corso base che parte dal livel-lo zero e si propone di accompa-gnare i partecipanti nei primipassi. I corsi si svolgeranno presso lasede Telecom di via Ardigò 13/aTorino.

Corsi di Lingua SpagnolaIn autunno inizieranno i corsi dilingua spagnola della durata di 10settimane con frequenza una voltaalla settimana al giovedì con i se-guenti orari 15-17 e 17.30- 19.30.I corsi, che partono dal livellozero, si svolgeranno presso la se-de Telecom di via Ardigò 13/aTorino

Telefonista Day Come tutti gli anni, e visto il suc-cesso delle due precedenti edi-zioni, anche quest’anno abbiamoorganizzato il Telefonista Daysabato 23 maggio presso la boc-ciofila S.I.S di Parco Michelotti. È stata una bella occasione perritrovarci tutti: per quelli che so-no in pensione per chi è in mobi-lità e per chi è ancora in servizio.

Ferie 2015La sezione di Torino resta chiusada giovedì 16 luglio a lunedì 31agosto compreso.

Mercoledì 11 feb-braio i nostri Socisi sono recati avisitare il Museodi Arte Orientale

(MAO), uno degli ultimi inse-riti nel contesto museale tori-nese. Si trova all’interno diPalazzo Mazzonis, già PalazzoSolaro della Chiusa, in viaSan Domenico 11 che era ri-masto abbandonato per moltianni, dopo la chiusura dell’o-monimo cotonificio; acquista-to poi dal Comune di Torino,venne destinato ad ospitare lecollezioni di arte orientaleconservate in altri musei o incollezioni private. Negli ulti-mi anni, con l’acquisizione dialtro materiale, la strutturadispone di un importante nu-mero di reperti. Arrivati alle nove e trenta aPorta Nuova, ci siamo direttial museo a piedi, percorrendoi portici di via Roma e attra-versando piazza Castello. Quiabbiamo avuto la piacevolesorpresa di poter ammirare la

Sezione di Cuneo

il Fiduciario informa

di Lodovico Foglio

mostra temporanea “La Viadella Seta”, con le fotografiedi Michael Yamashita, foto-grafo del National Geo-graphic, che ha rifatto il per-corso di Marco Polo da Vene-zia alla Cina. Conclusa la vi-sita, durante il ritorno allastazione, avendo ancora deltempo a disposizione, abbia-mo deciso di visitare la mo-stra su Primo Levi allestitanel Palazzo Madama. L’eventoera pubblicizzato da un vago-ne ferroviario del tipo usatoper inviare i deportati politicie razziali nei lager tedeschi,collocato, fra molte polemi-che, davanti all’ingresso delpalazzo. Finite le visite, dopoun breve pranzo, ci siamo av-viati verso la stazione di PortaNuova, per il ritorno a casa. Il giorno di Pasquetta si è effet-tuata la consueta visita agli an-ziani in difficoltà presso le casedi riposo o le loro abitazioni. Lavisita mi ha permesso di incon-trare, per l’ultima volta, a po-che settimane dalla scomparsa,il dottor Virgilio Micheletti, permolti anni segretario della no-stra associazione.Domenica 10 maggio siamoandati in gita a Riva Ligure amangiare il pesce. La gita,

13

Page 16: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

realizzata in collaborazionecon l’ANLA, è diventata or-mai una consuetudine. In unabella giornata, il pullman, do-po un ampio e lungo giro perla provincia per raccogliere ipartecipanti, ha raggiuntoDiano San Pietro dove abbia-mo visitato l’Antico FrantoioSaguato. Questo frantoio è si-tuato dentro un’antica casaforte, che era stata eretta daifrati del convento di San Pie-tro per difendersi dalle incur-sioni dei saraceni. Accompa-gnati da un tecnico che ci haillustrato i procedimenti dellalavorazione dalle olive all’o-lio, abbiamo visitato il fran-toio. Dopo aver acquistato al-lo spaccio aziendale le spe-cialità della casa, siamo ri-partiti per raggiungere il ri-storante “La lanterna”, doveabbiamo potuto finalmentedegustare l’ottimo menù com-pletamente a base di pesce.Al pranzo erano presenti an-che i colleghi in servizio VitoD’Adamo e Davide Pruzzoche, nelle pause fra una por-tata e l’altra, hanno illustratoai commensali, le opportunitàdei nuovi contratti riservati aisoci Alatel. Vito, in particola-re, ha spiegato le nuove tec-nologie legate alla fibra otti-ca, che purtroppo in provinciadi Cuneo è attiva solo in alcu-ne zone centrali della città ca-poluogo, ed ha parlato dellapossibilità di ricevere i pro-grammi della televisione sa-tellitare Sky, senza posare la

parabola, installando CuboVision; nel frattempo Davidedistribuiva ai presenti, i de-pliant relativi a quanto espo-sto dal collega. Alle diciotto,dopo aver passeggiato perun’oretta fra le vie del borgo,siamo ripartiti per il ritornopercorrendo la statale del col-le di Nava.Ringrazio Vittorio Obino, no-stro collega e collaboratoreche, in qualità di ortolano delmonastero delle Clarisse diviale Madonna dei Fiori aBra, ha fatto celebrare, mer-coledì 6 maggio, nel conven-

to, una Santa Messa in suffra-gio dei colleghi defunti diBra. Dopo la funzione ci sia-mo recati in un vicino localedove la moglie del collegaVittorio Obino, per molti annicapo cuoca dell’OspedaleSanto Spirito di Bra e la mo-glie del collega GiuseppeGullino, ci hanno preparatoun’abbondante colazione abase di dolci e salatini. Un augurio va al collega diCuneo Edoardo Barberis e al-la consorte che, in moto, par-tendo da Cuneo, con un viag-gio di 32.000 chilometri fraandata e ritorno, raggiunge-ranno il Giappone attraver-sando l’Europa Orientale, laRussia e la Corea del Sud. Ilcollega ci ha promesso di rea-lizzare un ampio e documen-tato reportage per la nostra ri-vista. Auguro a tutti buone vacanze.

SANTE MESSE PER I COLLEGHI DEFUNTI DI:Bra-Fossano-Savigliano: a Savigliano martedì 15/12 ore 9,chiesa di San Filippo, via TapparelliSaluzzo: a Saluzzo martedì 15/12 ore 16.30, chiesa di San Bernardino, via San Bernardino 9Alba-Canale-Cortemilia: ad Alba mercoledì 16/12 ore 18,Duomo, piazza RisorgimentoCeva-Dogliani-Mondovì: a Mondovì giovedì 17/12 ore 18.15,chiesa Sacro Cuore, piazza MonteregaleCuneo: a Cuneo venerdì 18/12 ore 18, chiesa Sacro Cuore, corso Nizza.

14

oc

e d

elle

se

zio

ni

v

Page 17: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

15

IL TESTIMONE 78

il Piemonteriscoprire

culturaarte

tradizionistoria

attualità

Asti: a spasso tra musei e opere d’arte

di Giuseppe Scanavino

Spesso, durante le lunghe va-canze scolastiche, abbiamo,gradita ospite, la nostra nipoti-na appena adolescente, chepurtroppo ha l’abitudine di tra-scorrere parecchio tempo da-vanti al televisore.Per distrarla da questa dipen-denza, ho cercato di procuraledelle attività alternative e, du-rante questa ricerca, mi è capi-tato tra le mani un opuscolo(edito dall’Azienda per il turi-smo locale) che mi ha suggeri-to una interessante ed istrutti-va occupazione per una ragaz-zina appassionata di storia; in-fatti, l’opuscolo illustra impor-tanti luoghi da visitare in città,come musei, palazzi, luoghistorici, torri di cui in Asti esi-

stono ancora numerosi esem-plari. Ne esistevano più di 120,ma ormai da tempo sono stateabbattute a causa di guerre fra-tricide.Cercando di documentarmi perorganizzare un giro turistico,ho scoperto che, in una piccolacittà come la nostra, esistonoben otto musei. Provo a dareuna breve presentazione perogni sito.Percorrendo da est a ovest lastrada Maestra (oggi corso Al-fieri), incontriamo subito ilComplesso di San Pietro in Con-savia (del XII secolo) conosciu-to come il Battistero che ripro-duce il modello del Santo Sepol-cro; è un bellissimo esempio diromanico astigiano. Nei localiadiacenti è ospitato il MuseoPalenteologico e Archeologicodove possiamo ammirare i fossi-

li di animali marini risalenti adun periodo databile tra due ecinque milioni di anni fa, quan-do la pianura padana e quindi ilMonferrato erano sommersi dal-le acque del mare. Proseguendo per il Corso, arri-viamo nel centro storico e nellavia che porta a quello che fu unghetto Ebraico: qui troviamo laSinagoga con annesso il Museo.All’esterno, una semplice fac-ciata neoclassica; all’interno, sipossono ammirare alcune pre-gevoli opere d’arte come, alfondo del Presbiterio, l’Aron oArca Sacra, capolavoro di eba-nisteria datata 1809 eseguitodall’artista ticinese Bonzanigo.Inoltre è allestito un piccolomuseo dove sono esposti ogget-ti liturgici e altre testimonianzedella presenza ebraica ad Asti.Percorrendo verso ovest il cor-

l te

rrit

orio

i

Page 18: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

16

IL TESTIMONE 78

l te

rrit

orio

i

so Alfieri, troviamo il palazzoMazzetti (uno dei palazzi di fa-miglie astigiane importanti) tra-sformato, nella metà del 1700,da Benedetto Alfieri. Oggi è se-de della Pinacoteca Civica econserva opere di maestri mon-ferrini e liguri del ‘600; al pianoterreno ospita mostre tempora-nee e, proprio in queste stanze,ho potuto ammirare qualche an-no fa un museo itinerante di ci-meli Etruschi.A pochi passi, troviamo il Civi-co Museo di sant’Anastasio.Cito la locandina che presentaquesto interessantissimo luogo:“Il Museo si caratterizza per lasua duplice realtà di sito ar-cheologico e di sede museale.L’area archeologica presenta iresti di quattro chiese (databilidall’ottavo al sedicesimo seco-lo) facenti parte del monasterobenedettino di Sant’Anastasioe la splendida cripta romanicadel XII secolo”.Dei musei fa parte anche la Do-mus Romana, che si trova sottoun edificio abitato. Sono visibi-li i resti archeologici di una ca-sa patrizia; di particolare inte-resse la pavimentazione con alcentro un mosaico costruitocon una speciale tecnica; nellevicinanze di questo locale sitrova anche l’imboccatura diun forno che alimentava il ri-scaldamento domestico permezzo di un’intercapedine nel

pavimento (detto riscaldamen-to ad “ipocausto”).Siamo in pieno centro storicoe, tra le antiche case, troviamol’Archivio Storico Comunaleospitato nel cinquecentescopalazzo Mazzola, raro esempiodi architettura rinascimentalead Asti. In questo museo - ar-chivio sono conservati i docu-menti dal X secolo in poi, ilCodice Catenato ed il codiceAstensis, relativi alla vita cit-tadina. Inoltre esiste una saladedicata al Palio, con docu-menti riguardanti la storicacorsa e con il memoriale dellostorico Ventura che per primoparla dell’avvenimento del1275. Mi limito ovviamente acitare, per questo e per gli altrisiti, solo i reperti di maggioreimportanza.Prende nome dalla antichissi-ma chiesa di San Giovanni, ilmuseo Diocesano della Catte-drale detto Spazio S. Giovanni:si può ammirare all’ interno ilcoro ligneo in stile gotico del1477, argenti, paramenti, scul-ture, un affresco di Gandolfinoche raffigura la Madonna dellaBarca. Il percorso continua conla visita alla cripta che risaleall’VIII secolo; qui si ammira-no i quattro capitelli corinziche appartengono all’epocadella ricostruzione Teodorica-na di Asti.

Penso sia doveroso citare ancheun altro museo molto più mo-derno: un bell’ esempio di ar-chitettura industriale di fine ot-tocento, ricavato nell’ex birrifi-cio Metzger; si tratta dell’ Asso-ciazione Fondo Giovanna Pirascostituito dalle collezioni del-l’eclettico artista Flavio Piras,dove si spazia dalla fotografiamoderna all’arte contempora-nea, dalla progettistica al desi-gn d’autore, dalla musica all’e-ditoria pregiata; non manca unaricca biblioteca e lo spazio vin-tage, una collezione di pregiativini italiani e francesi.Per ultimo voglio ricordare unaltro importante museo: il mu-seo degli Arazzi annesso allaArazzeria Scassa, uno dei po-chissimi del genere in Italia(qualcosa di simile l’ho visto -senz’altro più ricco ed impor-tante - ai Gobelins di Parigi); ilcomplesso si trova un po’ in pe-riferia dove esisteva l’anticomonastero della Certosa, ingran parte distrutto da Napo-leone, ma ormai restauratocompletamente.A questo museo ho già dedica-to parecchia attenzione in unoscritto apparso su “il Testimo-ne” alcuni anni fa e quindi nonvorrei tediare i nostri lettoricon il ripetermi, anche se, co-munque, ritengo sia sempremeritevole di una visita.

Cripta e Museo di Sant’Anastasio.

Page 19: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

so

ci n

ot

izie

17

Socinotizie

anno 23 - n. 78 giugno 2015

al centro de .iltestimone

Seniores Telecom Alatel - Piemonte e Valle d’Aosta

In pensioneSezione di AlessandriaPeretto LuigiPica GianfrancoSfondrini MaurizioUghè Gianfranco

Sezione di AostaMelato Luciano

Sezione di AstiMagnetti SergioMusso MichelinoVaresio Maura

Sezione di Biella-VercelliAntoniotti PietroBianchi MauroBordin FulvioDolfini GiovanniEusebione RossanaFabris LinoMassarenti StefanoMelle Renato

Nagliati ErmannoPrimon GiuseppeRamella Bagneri QuintinoSantandrea Marco

Sezione di CuneoCastellino AldaEnrici SilvanoFerrero VincenzoGhiglione DomenicoGiraudo Giuseppe OsmarItaliano RobertoMagnano FrancoMoi AngiolinoMonasterolo DomenicoRiccardi GiuseppeRinaldi Giacomo

Sezione di Novara-Verbano Cusio OssolaDe Paoli AnitaPaulati Daniela

Sezione di TorinoAmateis EnricoArciero RobertoBeltramo FrancescoBiscione AntonioBoella ClaraBonino FrancescoBortolotto ValterBrunetti AntonioBrustia Cometti LucianaCarbone AnnaCerveglieri RiccardoCoffano FiorellaCotto VincenzoD’ambrosio PasqualeDell’angelo MarioDi Carlo MarioDi Tria GiuseppinaFabbrini Maria RosaFavre BrunoFerrino Maria AngelaFossati RobertoFranco Dario

Fronti Franceschinis EmiliaGrosso GiovanniIori Tenna RodolfaMagone FrancescoMariano ValterMarocco BrunoMenditto PasqualeMestriner GiovanniMetassi LuigiMoretti Marras SilviaMorini GianfrancoQuattrone PaoloRicaldone Pier GiorgioRomano GiacomoRosso GiovanniSofi GiorgioStrobino SusyTitli MarioTosco Giordano IvanaUsilla MarisaVillata Secondo

In pensioneSezione di AlessandriaCarnevale CarloGarbelli Gian PierluigiGastaldi Canavesio RaffaellaMichelon Giancarlo

Sezione di AostaGaillard MaurizioTognonato Otello

Sezione di AstiMussa Luciano

Sezione di Biella-VercelliSodo Celso

Sezione di CuneoArattano MargheritaCravero Lorenzo

Sezione di Novara-Verbano Cusio OssolaFaccin LorisManazza LuigiPasquali FlorianoZanni Gian Franco

Sezione di TorinoAltieri AntonioAmateis CarloBarbero NataliaBocchetti Zaino RaffaellaBottazzi EuclideDe Marco GiovannaDi Tria SalvatoreDonato AnnaDurando Stanzione OlgaFregnan LivioGilardi Maria AngelaGiorgetti Franco

Giuliano SergioMarzano Maria GraziaMigliavacca GiuseppinaMilazzo CarmeloMinicucci AmedeoPengue VincenzoPerrone ArmidaRosolen Pier MarioSerentha PieroSpinelli Gian FrancoTraina CastrenzeTricerri Carlo

In servizio Sezione di TorinoBerola Paola Maria

Gilletti GiuseppeRiboldi Alberto

Comunichiamo i nominativi dei nuovi Soci iscritti all’Alatel nel periodo dal 01.03.2015 al 31.05.2015 A tutti il nostro benvenuto!

Riportiamo qui di seguito altri nominativi di colleghi iscritti nel periodo dal 01.10.2014 al 28.02.2015 e non riportati nel precedente numero della nostra rivista.

a cura di Daniele Curtetto

Page 20: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

aG

eV

ol

az

ion

i

Prosegue la convenzione tra ALATEL e Telecom Italia S.p.A. per le offerte Internet sia conADSL che con Fibra Ottica.

Lo sconto in fattura bimestrale sarà sempre di 14,00 €/mese (168,00 €/anno)

Nella tabella riportata a pagina seguente abbiamo riassunto le varie offerte per facilitare il confronto. Nell’ultima colon-na sono state indicate anche le offerte per il “Tutto senza limiti”, che non è più commercializzato. Ai Soci che avevanoaderito in passato a tale offerta, non verrà effettuata alcuna variazione.

rete Fissa

È in fase di revisione la convenzione tra Telecom Italia e Alatel.

Eventuali ulteriori dettagli delle offerte per la Rete fissa e per la Rete mobile sono presenti sul sito Telecom Italia: www.187.it Le modalità per aderire a queste offerte ed i chiarimenti necessari sono descritti sui nostri siti.

REGIONALE: www.alatelpv.xoom.it NAZIONALE: www.alatel.itIn alternativa ci si può rivolgere presso le nostre Sezioni oppure telefonando ai numeri verdi: 800 805 031 da telefono fisso oppure scrivendo al fax 011 487 382 oppure al’indirizzo e-mail: [email protected]

rete mobile

OfferteTelecom ai Soci Alatel

18

Preghiamo i Fiduciari di Sezione ed i Soci, a conoscenza di notizie di in-teresse comune, di comunicarle direttamente a Seniores Telecom AlatelPiemonte e Valle d’Aosta, utilizzando i numeri verdi:

800.805.031 - 800.012.777 (solo da telefono fisso)oppure il fax 011 487.382 e-mail

[email protected]

Abbiamo avuto notizia di lutti che hanno colpito alcuni colleghi. La nostra Associazione partecipa al dolore delle famiglie. SEZ. DI AOSTA: Giancarlo Barucco. SEZ. DI BIELLA VERCELLI: Gian Franco Grignola. SEZ. DI CUNEO: Eliana Bajardi; Piera Martinetti; Virgilio Micheletti.SEZ. DI NOVARA-VERBANO CUSIO OSSOLA: Ermenegildo Pattarone.SEZ. DI TORINO: Enrica Baraggia; Bruno Buriano; Alfredo Chenna;

Luigi di Castri; Antonio Lanzillotta; Giorgio Marras; Roberto Minarelli.

Soci Ordinari in pensione:2.243

Soci Ordinari in servizio: 260

Soci con indirizzo di posta elettronica (e-mail):

1.989Soci che fruiscono

di agevolazione telefonica:1.373

Data di rilevazione: 31/05/2015Fonte: SIALATEL

quanti siamo

Page 21: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

aG

eV

ol

az

ion

i

19

AbbonamentoTelecom

Abbonamento (Promozione Telecom)

Abbonamento (Sconto Convenzione)

LineaTelefonica

Connessione Internet

Chiamate verso Fissi Nazionali

Chiamate verso Cellulari Nazionali

SIM (TIM)

Noleggio Modem

Voce Casa

Super Internet (a 20MB)

Internet Play

Trasferimento di chiamata

CHI È

rete Fissa - aGeVolazioni Per i soci alatel costo/mese - iva compresa

ca

no

ni

se

rV

izi b

as

eo

Pz

ion

i

€ 54,90 € 44,90 € 44,90 € 38,21 € 39,00 € 47,29

(1) (1) (1) (1) (1) No

€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00

Compresa Compresa Compresa Compresa Compresa Compresa

Fibra Ottica Fibra Ottica ADSL ADSL ADSL ADSL (30M/3M) (30M/3M) (7M/384Kbps) (7M/384Kbps) (7M/384Kbps) (7M/384Kbps)

Compreso 0,00 €/cent/min Compreso 0,00 €/cent/min 0,00 €/cent/min Compreso+ 16,13 €/cent + 16,13 €/cent + 19,00 €/cent

risposta risposta risposta

Compreso 19,15 €/cent/min Compreso € 5,00 0,00 €/cent/min € 5,00+ 16,13 €/cent + 19,00 €/cent (Super

risposta risposta Chiama Mobile)

NO NO NO NO 400 min NO+ 400 sms + 2GB

Compreso Compreso € 3,90 € 3,90 € 3,90 € 3,90

Compreso Compreso € 5,04 € 5,04 € 5,04 € 5,04

Compreso Compreso € 3,03 € 3,03 € 3,03 € 3,03

Compreso Compreso € 1,26 € 1,26 € 1,26 € 1,26

Compreso Compreso € 2,00 € 2,00 € 2,00 € 2,00

Servizio tUtto- internet- tUtto internet tim- tUtto

Opzioni Fibra Fibra senza limiti smart senza limiti

(1) Nota: Le suddette promozioni sono sempre da verificare con Telecom Italia (187 - Sito e/o vendite)

Non più com-mercializzato

€ 10,00 Traffico compreso

verso Fissi e Mobile nazionale

senza scatto alla risposta

Page 22: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

20

SP

EC

IALE

rIC

Or

DI

il te

lefo

no è

la tu

a vo

ce

Ricordiamocon le foto

15 settembre 1985 sullavetta della testa del Rui-tor: Darensod, Vignato,Giometto e Dellepiane(Foto Dellepiane).

La nostra associata sig.ra Bettinelli, vedovadel collega Villani Domenico, consegna aRomanò la raccolta fotografica, di cui a la-to due esempi, ricordo dei primi anni dell’at-tività di lavoro del marito alla posa cavi nel-la Stipel Cavo Ponti.(Foto Romanò).

Page 23: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

21

nte

rme

zzo

i

IL TESTIMONE 78

di Franco Filippetto

l’ho mai accettata e non mi sonopentita”. Altre avventure galan-ti? “Io ero molto timida, mi pia-ceva ballare, ma lo facevamo nel-la mia casa o nelle case vicine.Avevo un bel grammofono. I gio-vani mi avvicinavano volentieri,ma non ho mai preso nessuno sulserio. Anche un uomo maturo miha fatto una corte spietata, maho cercato sempre di tenere unalinea di rettitudine. Così non misono mai sposata”. Seconda ditre sorelle ha vissuto una vita se-rena, sempre in casa con i geni-tori e la sorella minore che co-mandava più di tutti. Ha lasciatola Sip il 30 settembre del 1976.Oggi abita ancora a Unchio, fra-zione ai piedi della collina di350 anime, in quella casa, che siaffaccia sull’acciottolato di viaSempione, che tiene linda e inordine senza ricorrere ad aiuti adispetto della sua età. Nel salot-to molti ricordi. Nel giardino ac-canto all’orto vasi di gerani mul-ticolore e il profumo dei fiori diuna pianta di gelsomino. Ci rac-conta quando a Intra è venuta inritiro la squadra dell’Inter e cheArturo Toscanini, che aveva casaa Pallanza, era un po’ prepoten-te. Ricorda lucidamente i diret-tori e colleghi e colleghe di In-tra, di Baveno e pure Arona. Di-ce: “Approfitto dell’articolo permandare un caro saluto e un ab-braccio a tutti”.

za, la lasciavo al Posto Pubblicoe in pullman andavo a Baveno”dice .“Ero in pensione da una fa-miglia di coniugi anziani che miavevano accolto come una figlia.Tornavo a casa al fine settimana,quando avevo il giorno di riposo.Allora c’era anche il tram traPallanza e Omegna, a volte pren-devo anche quello caricando labici sul vagone”. Elisabetta rice-vette una proposta dal direttoredella Montefibre di Pallanza chele offre di divenire la sua segre-taria. “Io ero già in Stipel e stavobene, quel posto non mi interessa-va”. Tra gli anni 1940 e ’43 lazona era invasa dai tedeschi cheerano di stanza a Villa Caramoraa Baveno. Racconta: “Due gio-vani delle SS, sui vent’anni sierano insediati al nostro fianco.Con un loro centralino, passava-no le comunicazioni tra i loro co-mandi. All’inizio noi abbiamoavuto timore, poi abbiamo fattoconoscenza. Erano dei ragazzi, illoro comando era a Vercelli. Avolte quando avevano delle razio-ni di cibo abbondante, ce ne da-vano volentieri. Abbiamo convis-suto a lungo con loro. Non cihanno mai fatto nulla di male,erano poco più che dei ragazzi,parlavano correttamente l’italia-no. So che Mussolini veniva sullago Maggiore a trovare la Pe-tacci, a Meina avevano il loro‘nido’. Ma qui non li abbiamomai visti”. Qualche avventurasentimentale tra una telefonata el’altra sotto la cuffia? “Una vol-ta il portiere di un albergo dellungolago mi ha mandato unalettera dove mi faceva una seriaproposta di matrimonio. Mi vede-va entrare e uscire dalla Stipel e,quando chiedeva di telefonareper conto dei clienti, riconoscevala mia voce. Quella proposta non

acquistata proprio quando Elisa-betta stava per ricevere il batte-simo. Allora accanto alla casac’era la stalla con la mucca, ilmaiale, galline e conigli. Erauna famiglia che viveva decoro-samente. Elisabetta frequentòcon profitto l’Avviamento Pro-fessionale e a 16 anni, era il 1°gennaio del 1938, entrò nellaStipel come centralinista. Primaa Baveno, poi a Intra per un pe-riodo e per una settimana anchead Arona. Era una adolescente,tutti le volevano bene ed era sti-mata per le sue qualità: precisio-ne, obbedienza, puntualità e ap-prendimento tempestivo di tuttoquello che le veniva insegnato.“Andavo in bicicletta sino allastazione delle corriere di Pallan-

Elisabetta Strambi

Quarant’anni al centralino

I ricordi tra spinotti, cuffie, di-sco combinatore e tavoli del

centralino sono ancora moltochiari nella mente di ElisabettaStrambi nata nel comune di Un-chio, ora frazione di Verbania, il5 novembre del 1922. Novanta-tre anni portati divinamente,tanto da far invidia a chi di de-cenni ne ha meno, vive sola nel-la sua casetta in via Sempione aUnchio. Era la casa dei genitori,la mamma Marianna Delmatti eil papà Francesco, che l’avevano

Page 24: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

Torino

22

Conoscere

Porta Palazzo, Borgo Dora, Valdocco

di Carlo Chiavario

TorinoConoscere

A nord delle vecchie mura romane, fuori, cioè, dalla Porta Sinistra, èsorta sulle rive della Dora Riparia una borgata e sono state trovate trac-ce di una necropoli di epoca romana, tombe scoperte in corso ReginaMargherita e sulle due rive del fiume. Forse i romani hanno costruito quipersino un impianto di terme. In epoca medioevale sono pure state co-struite alcune chiese di origine longobarda che, però vengono abbattutecon il borgo quando nel 1536 i francesi, durante le guerre tra Carlo V diSpagna e Francesco I di Francia, ordinano la distruzione di tutti i fabbri-cati civili e religiosi esistenti fuori le mura della città.

Al ritorno di Emanuele Filiberto, dopo il trattato di Cateau Cambre-sis, riprende la vita normale nella zona ed, anzi, aumenta l’interesse perla strada che porta verso Milano tanto che la Porta San Michele, sorta altermine dell’allora Contrada d’Italia (l’odierna via Milano), viene ad as-sumere il ruolo che prima era della Porta Palatina o Principale Sinistrae, durante il regno di Vittorio Amedeo I, viene denominata Porta Vittoriain onore del principe regnante. Vittorio Amedeo II, nel 1699, ne edificaal suo posto una più imponente e da questa porta, il 7 settembre 1706,uscirà il governatore di Torino, conte Daun, alla testa della guarnigioneper prendere alle spalle i francesi incalzati da Eugenio di Savoia e allasera dello stesso giorno, al termine della battaglia, entreranno i due prin-

cipi Vittorio Amedeo ed Eugenio per recarsi in duo-mo ad assistere al Te Deum in ringraziamento dellavittoria.

A nord delle mura della città si stende, in epocaromana, una pianura incolta e con rari alberi così dapermettere, in caso di assedio, una buona e spaziosavisibilità, una pianura detta “campanea” che diverràpoi molto fertile nei secoli successivi. Da “campa-nea” prende poi la denominazione della borgata “Ma-donna di Campagna”. In questa pianura si insedianogruppi di famiglie che danno vita a quello che diven-terà, in seguito, il “Balon”. Al medioevo risalgono leprime notizie dell’esistenza di questa borgata chia-mata “ad pillonos”, forse riferito al fatto che le casesono costruite proprio accanto ai piloni del ponte inpietra sulla Dora collegato per mezzo della via Roma-

Davanti al vecchio arsenale ora Sermig.

Piccola Casa della Divina Provvidenza.

l territo

rioi

Page 25: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

23

Quella che prenderà il nomedi piazza Emanuele Filiberto perpoi mutarlo, dopo la secondaguerra mondiale in piazza dellaRepubblica viene progettata daGiuseppe Formento nel 1826 do-po che già nel 1808 il governonapoleonico avrebbe voluto stu-diare una piazza alberata da farsorgere in luogo delle mura ab-battute. La piazza non ha maiavuto un aspetto grandioso per-ché nessun architetto è riuscitoad armonizzare le varie costru-zioni che via via sono sorte. Perabbellirla, nel 1845 viene postain opera una fontana al centro,poi demolita per motivi di traffi-co e, nel 1847, si vuole innalzareun monumento al vivente CarloAlberto, che mette il veto. Così lapiazza diventa sede del mercatopiù grande della città e, malgra-do i vari mutamenti di denomina-zione, per i torinesi doc saràsempre soltanto “Porta Pila”!

Al di là della piazza inizia laContrada di Ponte Mosca, par-don!, corso Giulio Cesare. Que-sto corso supera la Dora propriocon il ponte che prende il nomedal suo progettista, l’ingegnereCarlo Mosca, che riceve l’incari-co della progettazione dal re Car-lo Felice nel 1823. Data l’ardi-tezza dell’opera, ritenuta nonrealizzabile, Mosca, a sostegnodelle sue tesi, deve addiritturacostruire un modellino in scala1:20 eseguito con conci dellastessa pietra prevista per la rea-lizzazione dell’opera e collaudar-lo con i previsti carichi. La leg-genda vuole poi che il giorno deldisarmo lui e la famiglia abbianofatto merenda in barca mentre sieseguivano i lavori! Il ponte è co-munque ancora oggi, dopo quasiduecento anni, perfettamenteadatto al traffico che si svolge in-tenso sul suo piano di calpestio.

A ovest del corso Giulio Ce-sare, oltre la stazione della vec-chia ferrovia Ciriè-Lanzo, ora indisuso, è la zona del vecchio Ar-

na alla Porta Principalis sinistra. Questo ponte sorgeva tra l’odierno Pon-te Mosca e quello di via Bologna.

Il rione sopraddetto diventa, con gli Statuti di Torino del 1360, borgodi “Porta Doranea” e risulta, dal Registro Catastale del 1523, compren-dente cascinali, mulini, vigne di proprietà di molti torinesi. Ma qui si tro-vano pure ospedali, conventi e chiese, tutti, purtroppo, distrutti, comegià accennato in precedenza, nell’aprile del 1536 dai francesi impadro-nitisi della città; vengono in parte risparmiati soltanto alcuni opifici im-piantati sulle rive dei canali derivati dalla Dora, perché ritenuti utili alservizio degli occupanti.

Nel 1700 la zona prende la denominazione di “Borgo Dora”, ma ingenerale lo si chiamerà, anche in documenti ufficiali, “Borgo del Pallo-ne” e in dialetto “Balon”. Questo nome non si sa esattamente da cosa sisia desunto: il Viriglio afferma che derivi dal fatto che il terreno su cui ènato sia scosceso e quindi dal vallone; altri pensano che esisteva già nelSettecento in quella zona uno sferisterio per il gioco del pallone, però peri torinesi, in special modo da quando qui si è insediato il mercato dei ri-gattieri, è diventato “Strass-borg”, borgo degli stracci.

Il borgo ha mantenuto, ancor oggi, quell’atmosfera settecentesca conla serie di case costruite sul canale Meana, dove c’erano i mulini e lungol’odierna via Borgo Dora già descritta così dal Grossi: “Le case di dettoluogo sono irregolarmente costruite, avente però una larga contrada inmezzo, ed in serpeggiante forma”. È interessante notare che, un tempo,le case non possedevano un numero civico d’identificazione ma veniva-no riconosciute dal nome del proprietario ed erano raggruppate in isola-ti dedicati ad un santo.

Qui inizia una primitiva forma di industria; oltre ai Mulini, alla Fab-brica delle Polveri, sorgono, lungo il canale dei Molassi, alcuni filatoi ecosì, per sopperire alla necessità di alleviare la sete degli operai di que-ste prime fabbriche, si aprono pure diverse osterie, meta anche dei tori-nesi nei giorni festivi per la classica merenda fuori porta.

In Borgo Dora, per un certo periodo, è anche la sede di uno dei cimi-teri della città e lo sarà fintantoché non verrà costruito il Cimitero Monu-mentale per volontà del marchese di Barolo. Questo luogo di sepoltura,detto di San Pietro in Vincoli, per i torinesi sarà sempre “San Pè dij Còi”,e rimarrà in servizio attivo fino al 1827 quando viene solennemente inau-gurato con la benedizione dell’arcivescovo monsignor Colombano Chia-veroti il sopraccitato Cimitero Generale, ora Monumentale. Nell’odiernocorso Regina Margherita, dal 1740 al 1798 e poi dal 1820 al 1830, qua-si all’angolo dell’attuale corso 11 Febbraio, è stato posto il patibolo dopoaver trovato sede in piazza Palazzo di Città, piazza San Carlo e sugli spal-ti della Cittadella. Durante il periodo d’occupazione francese è stato so-stituito dalla ghigliottina innalzata in piazza Carlina e verrà poi spostatodefinitivamente al “Rondò dla Forca”.

All’inizio del Settecento Vittorio Amedeo II incarica l’architetto Juvar-ra di rettificare la contrada di Porta Vittoria e di progettare al suo termineuna piazza che appaia grandiosa agli occhi di chi entra in città da quellaporta. Juvarra rettifica la via demolendo diverse case di abitazione e ancheuna navata della trecentesca chiesa di San Domenico, mentre riesce a sal-vare la facciata della Basilica Mauriziana inserendola in una piazzetta rom-boidale appositamente studiata. La Contrada termina poi in una piazza por-ticata che deve, secondo i disegni juvarriani, essere conchiusa da un arcotrionfale. Purtroppo l’arco non verrà mai costruito, verrà invece demolita lachiesetta di San Michele, e la spettacolare piazza verrà soltanto realizzatanell’Ottocento dopo l’abbattimento delle mura cittadine.

l territo

rioi

Page 26: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

24

senale (ora sede del Sermig). Dalsecolo XV la regione tra il cimi-tero di San Pietro in Vincoli epiazza Borgo Dora era occupatada diverse segherie cosicchévenne denominata “Canton dleressierie”. Emanuele Filibertopensa di trasformare questa zonain “Fabbrica delle polveri e raf-fineria dei nitri” così vengonocostruiti i primi fabbricati poiampliati nel 1673, nel 1767 enel 1815. Poiché il borgo si staampliando e le case di abitazio-ne si avvicinano pericolosamen-te alla polveriera, si pensa dispostarla in zona disabitata, ma,come sempre accade se ne pro-crastina l’effettuazione. Si arrivacosì al tragico 26 aprile 1852quando avviene lo scoppio perautocombustione di una botte dipolveri; l’incendio si propaga ve-locemente e soltanto l’abnega-zione del sergente furiere PaoloSacchi serve a circoscriverlo.Subito accorrono ufficiali e sol-dati, vigili del fuoco e popolani.Accorre anche, con i suoi “cit”,don Bosco che, così si narra, im-presta il suo cappello da prete aSacchi perché possa attingereacqua in attesa dell’arrivo dellesecchie e delle pompe. Malgradoil prodigarsi di questi soccorrito-ri, il numero delle vittime è di 20morti e 19 feriti, dei quali tremuoiono subito in ospedale eduno poi il 14 maggio per asfissiadovuta ai vapori di zolfo. Moltecase sono gravemente danneg-giate e gli abitanti devono esserericoverati presso famiglie e neglialberghi cittadini. Paolo Sacchi

riceverà la medaglia d’oro e la nomina a sottotenente e gli verrà assegna-ta una pensione annua di £, 12.000, ma, soprattutto, gli verrà, lui viven-te, intitolata una delle più belle vie di Torino.

La polveriera sarà spostata, prima, a Stura e poi ad Avigliana e neifabbricati di Borgo Dora, ristrutturati, vengono spostate parti delle lavo-razioni dell’Arsenale. Nel 1867 viene costruito l’edificio neogotico tutto-ra esistente che diventerà sede di tutto l’ “Arsenale delle costruzionid’artiglieria di Torino”. Dal 1982 ha cessato di funzionare e nel 1983 èdiventato sede del SERMIG (Servizio Missionario Giovanile) fondato daErnesto Olivero e destinato a pacifici scopi assistenziali tanto da poteressere denominato “Arsenale della Pace”.

Si è detto dell’intervento di don Bosco in aiuto a Sacchi perché il“Prete dei giovani”, alcuni anni prima dello scoppio della polveriera,aveva aperto un istituto a Valdocco per accogliere ragazzi in difficoltà.Questo istituto diventerà poi una potenza nel campo dell’istruzione e sidiffonderà velocemente in tutte le parti del mondo grazie all’opera dei sa-lesiani, appartenenti alla congregazione da lui voluta e fondata propriocon lo scopo di educare civilmente e cristianamente la gioventù.

In Valdocco era però già sorta, nella prima metà dell’Ottocento,un’altra iniziativa assistenziale di ispirazione cristiana fondata dal cano-nico Giuseppe Cottolengo. Qui, infatti, aveva trovato ospitalità la “Picco-la Casa della Divina Provvidenza” quando aveva dovuto, per motivi di or-dine pubblico, lasciare gli angusti locali della “Volta Rossa”, nel centrostorico della città, dov’era nata nel 1828 per dare ospitalità ai poveri am-malati impossibilitati ad essere ricoverati nei pubblici ospedali.

Questa regione della periferia della Torino di allora diventa il bari-centro dell’attività di assistenza alle categorie di cittadini più indifesiche in quell’epoca viene svolta da quelli che saranno poi denominati i“Santi sociali”, Giuseppe Cottolengo e Giovanni Bosco. A questi due giàelevati all’onore degli altari è doveroso aggiungere due altre nobili figu-re: i marchesi Tancredi Falletti di Barolo e la sua sposa Juliette Colbertde Maulévrier che proprio in Valdocco aprono, nel 1821, un “Rifugio”per accogliere giovani donne pericolosamente avviate alla prostituzioneed ex carcerate senza una casa; a questo primo esempio di opera carita-tiva faranno seguito molte altre nel prosieguo degli anni perché tutta lavita della marchesa sarà dedicata a mettere in pratica l’evangelico co-mandamento dell’amore per il prossimo.

Questo borgo, sempre un po’ snobbato dai torinesi, ora è anche diven-tato un centro multietnico poiché in esso sono venuti ad abitare grandiquantità di extracomunitari; sono stati aperti molti negozi gestiti da perso-ne di varia origine e così si sta instaurando, pur con difficoltà enormi, unacerta dimestichezza, una convivenza tra i pochi vecchi cittadini rimasti equesto stuolo di nuovi arrivati in cerca di una vita dignitosa che possa fardimenticare loro le brutture, le malvagità lasciate nei paesi d’origine.

Ponte Mosca.

l territo

rioi

Page 27: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

25

AttualitÀ Visita alla Sindone

Mentre la lunga fila che attraversa i giar-dini del Palazzo Reale avanza lenta-mente, c’è tempo per pensare. È qua-

si come durante una processione: se non c’èl’amico pettegolo che ti distrae con qualcheconsiderazione sul tempo o sul modo di vestireo di comportarsi di questo o di quello, il tuopensiero si perde nelle volute dell’ignoto, dellapresenza di Dio e dei suoi imperscrutabili fini,della realtà della vita e della morte. Mentre siattende di essere alla presenza di quel lenzuo-lo che avrebbe raccolto il corpo del CristoCrocifisso ci si prepara a vivere una profondaemozione, un viaggio a ritroso nel tempo di cir-ca duemila anni, una tangibile presenza cheattesta la venuta del figlio di Dio sulla terra.Coloro i quali hanno una fede profonda nonfanno fatica a credere che quello sia il vero su-dario, che l’impronta lasciatavi da Gesù che vigiacque senza vita per tre giorni prima di resu-scitare sia la vera immagine del nostro Reden-tore e, anche se la scienza talvolta avanzaqualche dubbio, chi ha fede crede in ciò chevorrebbe con tutto il suo cuore che fosse veroe prova inconfutabile della venuta del figlio diDio in terra. E prova una profonda delusioneper il poco tempo concessogli. Vorrebbe ingi-nocchiarsi per qualche ora di fronte alla SacraImmagine e, sublimandosi attraverso di essa,giungere, attraverso il corpo del Cristo, ad im-medesimarsi nell’immensità del Creatore. Ma anche chi ha una fede meno salda, nontermina la visita senza emozione alcuna: forse,

Per celebrare l’evento che sta portando a Torino migliaia di fedeli, riproponiamo, per la sua attua-lità, un articolo che avevamo già pubblicato in occasione della precedente ostensione.

pensa, non è così antico, magari è stata una“montatura” avvenuta nel Medioevo da partedi qualche monaco senza scrupoli (pare chein quel tempo ve ne fossero molti!), pensa chesia difficile che un corpo possa lasciare un’im-pronta così definita, pensa che, anche sequella fosse l’impronta di un uomo vissuto duemillenni fa non è detto che costui sia il Cristo, o,se fosse il Cristo non è detto che questi fosse ilfiglio di Dio. Questi dubbi sono ombre che glioffuscano la mente mentre, avvicinandosi allapresenza del sacro lenzuolo il suo pensiero è ri-volto alla caducità della vita terrena ed al ter-ribile dubbio che con la morte tutto abbia fine.Forse pensa, di fronte a quell’immagine miste-riosa che pare materializzarsi attraverso la tela,che sarebbe bello che la Sindone fosse vera-mente ciò che affermano i credenti, forse invi-dia coloro che dalla fede traggono speranzaper una vita dopo la morte. Vedere la Sindone è, indipendentemente dal-la forza della nostra fede, un momento perprender coscienza della nostra esistenza e diciò che saremo quando la vita terrena avrà fi-ne: è un momento per uscire dalla nostra di-mensione e pensare all’infinito e all’eterno.“La cosa più povera, - ha scritto Giovanni Arpi-no - più lacera, più disposta a mostrare la suapovertà e le sue lacerazioni, è quel lenzuolo.Offre solo un’Orma. E in quell’Orma offre l’i-gnoto che noi siamo. La bellezza suprema del-la Sindone è questa: di capovolgere ogni do-manda in risposta. È perché è.”

di Luigi Gallero Alloero

IL TESTIMONE 78

ttua

litàa

Page 28: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

versonuovi

stili di vita

Il male

ordinato, sintesi di spirito e materia, cerca di collo-carsi al centro dell’universo per condizionare il si-stema in modo da renderlo più consono alle proprieaspirazioni, per affermare la propria personalità, persoddisfare i propri istinti e i propri bisogni indipen-dentemente dagli effetti che possono derivare agli al-tri. Questo male è quindi figlio dell’egoismo, dell’e-gocentrismo. Chi commette il male vuole, anche seinconsciamente, rendersi simile a Dio, acquisirne lecapacità, sovvertendo l’ordine del creato. Il male na-sce dal desiderio di avere qualcosa di materiale o dispirituale che non si possiede. Se pensiamo che Dio sia centro e motore dell’univer-so, sintesi di tutte le qualità, onnipotente, Egli nonpuò essere il male perché non ha alcun motivo di es-serlo. In Dio il male non esiste per il fatto stesso cheEgli è Dio e quindi può fare, essere, avere tutto ciòche vuole. La deduzione logica è che questo tipo di

di Luigi Gallero Alloero

26

Si parla talvolta del male come se fosseuna sorta di influsso che pervade il no-stro mondo e, di conseguenza, tutta l’u-manità. Ci si chiede anche cosa sia aprovocarlo; qualcuno dà la colpa a Diosostenendo che, essendo omnicompren-

sivo sarebbe egli stesso una sintesi di bene e di ma-le, qualcun altro - in particolare la Chiesa cattolica -attribuisce al demonio la sua origine accettando undualismo che in altre occasioni sembra negare. Prima di fare delle ipotesi, dobbiamo fare una distin-zione tra due tipi di male: quello che gli uomini pro-vocano o subiscono per colpa di altri e quello che in-vece subiscono per effetti naturali.Se proviamo ad individuare qual è la genesi del pri-mo, mi sembra che ci si possa sempre ricondurre alfatto che esso nasce da una tendenza dell’uomo, ilquale, anziché considerarsi integrato in un insieme

incontri - opinioni - esperienze - proposte

uo

vi s

tili di v

itan

Page 29: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

male sia una condizione essenzialmente terrena e le-gata ai nostri limiti materiali. Possiamo anche vederne l’origine nel libero arbitrioche Dio ci ha concesso allo scopo di non essere rele-gati al ruolo di marionette: questa forma di libertà ciconsente di scegliere se fare il bene o commettere ilmale. Ma che cosa ci orienta nella scelta? La nostranatura è costituita da una sintesi di spirituale e di ma-teriale che sono in contrapposizione tra di loro. Lo spi-rito, che ci orienta al rispetto della natura, alla convi-venza pacifica e che, per i credenti, ci guida verso Dioe verso i comportamenti più consoni con gli insegna-menti di Gesù Cristo mentre la materia ci orienta ver-so il benessere terreno ed il soddisfacimento di tutti inostri più bassi istinti. Se crediamo nell’al di là, la no-stra possibilità di scelta consentitaci dal libero arbi-trio ci orienta verso una vita eterna vicino a Dio o ver-so un’eternità senza la sua presenza. Questa potrebbe essere l’origine del male e del benesulla terra. Non andrei a cercare influssi maleficiesterni, non darei alcuna colpa a Dio: siamo noi acreare il male perché non ci accontentiamo di quelloche il giardino dell’Eden ci offre e vogliamo sempredi più inducendo magari in altri, privati dei loro di-ritti, reazioni altrettanto malefiche, non giustificabilima comprensibili. Si tratta di un fenomeno che la fi-sica definirebbe “effetto valanga” e che causa odiatavici, guerre, terrorismo.Dio sembrerebbe disinteressarsi a questo fenomenoquasi fosse endogeno ed endemico, un evento natu-rale compreso nella libertà di azione che ci ha con-cesso. Passiamo al secondo aspetto del male, quello cheviene indotto all’uomo da cause naturali e genera do-lore, quello che l’umanità subisce senza colpe appa-renti, come le malattie, gli handicap, le sciagure percause naturali piccole o grandi. Anche questo malenon sembra avere differente attenzione da parte diDio. Egli ha creato la natura e a volte questa non sicomporta nel modo che l’uomo ha previsto. Anzimolto spesso l’uomo potrebbe prevederlo, ma la suacecità fa sì che lo ignori, lo subisca e poi si lamenti.È chiaro che se costruisci una casa sotto un vulcanoo in prossimità di un fiume, non puoi pensare che la

27

natura si adegui alle tue necessità, ma i vulcani con-tinueranno ad eruttare ed i fiumi a straripare. Talvol-ta poi sono gli stessi comportamenti umani all’origi-ne di disastri o di malattie, e qui si inserisce il com-plesso discorso sull’ecologia, la salvaguardia del pa-trimonio naturale, la difesa del pianeta. Poi ci sono i casi (tanti casi) per i quali non è faciletrovare una spiegazione come per i precedenti: sitratta, ad esempio, della sofferenza, della morte pre-matura, delle lunghe infermità senza rimedio. Dobbiamo renderci conto che la natura ha dato al no-stro corpo una durata limitata e quindi esso è desti-nato a deteriorarsi fino a cessare di vivere senza al-cuna garanzia di giungere fino ad una tarda età. La“speranza di vita” è solo un dato statistico e quindianche le morti cosiddette premature, anche se stra-zianti per coloro che ne sono toccati, rientrano nellalogica della natura. Però forse le lunghe infermità, lesofferenze, potrebbero esserci risparmiate...A fronte di questi casi l’ateo troverà un’ulteriore ri-prova dell’assenza di Dio mentre il credente riesce asuperare questi momenti con la fede, non ponendosialcun motivo per dubitare della Sua esistenza ed ac-cettando il fatto che la condizione umana non con-sente di capire appieno il Suo disegno e spera che al-le sofferenze subite in questo mondo ci sia un com-penso nell’al di là. Qualcuno chiede un miracolo. Non penso sia possi-bile fare delle statistiche, ma mi pare che, rispettoalla marea di problemi che affliggono l’umanità, imiracoli constatati con metodi scientifici siano dav-vero molto pochi.Credo che le ipotesi che abbiamo fatto possano esse-re accettate da chi non crede, infatti escludono nellagenerazione del male qualsiasi intervento di naturadivina o satanica, ma forse non accontentano moltitra coloro che hanno fede in Dio; infatti, pensieri diquesto genere, pur non negandone l’esistenza, ce lofanno sentire più lontano di quanto la Chiesa ce lo faapparire. Io mi sono espresso solo in modo razionalee questo è solamente un mio modo di vedere le cose;può darsi che chi ha una fede profonda e sente unacontinua presenza di Dio la pensi diversamente, macontro la fede non c’è ragionamento che tenga.

uo

vi s

tili di v

itan

Page 30: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

Incostituzionalità del blocco della perequa-zione per gli anni 2012 e 2013. Calcolodegli arretrati dovuti ai pensionati vittimedella legge Monti del 2011.Decreto legge n° 65 del Governo Renzi,sua libera e discutibile risoluzione del pro-blema degli arretrati.

Già con la premessa a queste note sull’argomen-to di cui al titolo, ci sarebbe da scrivere un ro-manzo per ricordare, risottolineare, ribadire leassurdità che esistono nel sistema previdenzialeitaliano e che in parte ci siamo permessi di evi-denziare nel numero precedente de “Il Testimo-ne” (n° 77 dell'aprile 2015) trattando l’argomen-to del calcolo retributivo/contributivo delle pen-sioni.La sentenza n° 70/2015 ha trattato un argomen-to ben specifico e ha annullato la norma Monti2011 senza andare oltre sul piano delle altrenormative.In termini pratici i sostenitori dell'altro argomen-to (sistema di calcolo delle pensioni) si sono peròscatenati per sostenere ben altre problematiche erimettere in discussione norme e leggi che an-drebbero certamente affrontate in un contesto piùampio, senza demagogia, con concretezza per ilpassato, con una visione più realistica della si-tuazione attuale e alle prospettive dei prossimi30/40 anni.Limitandoci al DL n° 65 del 21 maggio 2015 chedovrebbe essere tramutato in legge entro 60 gior-ni e limitando le nostre osservazioni all’art. 1 vie-ne spontaneo un commento che non piacerà aidue ministri (Padovan e Poletti) che lavorandoper Renzi hanno trovato una soluzione che, al dilà degli aspetti economici che indubbiamentevanno considerati, non dà assolutamente attua-zione ai principi enunciati nella sentenza comeinvece il Governo asserisce nella premessa deldecreto inviato all’esame del parlamento. Anzi,esaminando con attenzione l’art. 1 si ha la certez-za di una solenne presa in giro per milioni di pen-

sionati e di una libera e disinvolta interpretazio-ne della sentenza.Hanno inventato altresì modalità di pagamentoche l’Inps dovrebbe attuare il prossimo 3 agostoper un minor numero di pensionati rispetto aquelli coinvolti dalla sentenza, hanno posto deilimiti assurdi e anacronistici al valore delle cifrein pagamento, hanno preso l'occasione per mette-re di mezzo non solo il periodo attinente gli arre-trati, ma trovando altresì empiriche soluzioni pergli anni 2014/15 e già ipotecando il 2016.Troppa inventiva, secondo noi, pur di dimostrareall’Europa che in Italia si sanno fare i compiti acasa e addirittura anche durante le vacanze esti-ve pur di non applicare quanto lapidariamenteemerso dalla sentenza.Il decreto, ora affidato alle commissioni parla-mentari e poi a Camera e Senato, per il suo glo-bale contenuto che fa da specchietto per le allo-dole con altri articoli, che potevano benissimoessere affrontati in un separato provvedimento,forse passerà pressoché indenne perché entro ilfine luglio deve essere convertito in legge e benpochi in concreto vogliono rischiare di disturbareil manovratore facendo finire la legislatura.Come sindacato certamente seguiremo con moltaattenzione l'evoluzione del dibattito parlamenta-re, e vedremo altresì il comportamento di deputa-ti e senatori che in non rari casi, a parole, con-cordano con noi in difesa dei pensionati ma poiin concreto, lo diciamo per l'ennesima volta, nonparlano mai delle loro prebende e vitalizi che an-drebbero adeguatamente riformati, ridotti e inmolti casi annullati.In concreto, come sindacato dei pensionati, assu-meremo nelle prossime settimane le necessarieiniziative nei confronti dell’Inps per creare lepremesse di un eventuale iniziativa legale a li-vello di territorio.In termini pratici sono interessati alla vertenza ipensionati che al 31.12.2011 avevano diritto a untrattamento pensionistico lordo derivante da unao più pensioni, superiore a 1443 euro mensili. Si-

osservatorio

Sentenza Corte Costituzionale n° 70/2015

Previdenza

28

ttua

litàa

Page 31: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

29

IL TESTIMONE 78

TradizioniCucina in famiglia

Tonno al verde

Questa è la ricetta che mia mamma tirava fuoridal cilindro quando non aveva tempo per prepa-rare un pranzo completo di primo e secondo; unpiatto unico era la soluzione all’eterna doman-da: “Cosa faccio per cena?”.Tritate mezzo spicchio di aglio con un mazzettodi prezzemolo (circa sei cucchiai colmi di trito) efatelo leggermente insaporire con quattro cuc-chiai di olio. Aggiungete tre cucchiai di conservaed uno raso di farina (attenzione ai grumi!), saleed, eventualmente, un po’ di peperoncino. Ver-sate sul tutto tre mestoli d’acqua e fate cuocerea fuoco lento per una ventina di minuti: notereteche si addenserà un poco.Nel frattempo preparate due uova sode e taglia-tele a quarti. Aprite una scatola di tonno da 120gr. e scolatene l’olio. Disponete il tonno sbricio-lato e le uova sulla “bagna” e servite con tantopane da “pucciare”.Le quantità indicate sono sufficienti per due o trepersone a seconda dell’appetito.

osservatoriodi

Domenico Serena

no al predetto importo lordo e per tutti gli im-porti inferiori la perequazione nell’anno 2012 èstata regolarmente applicata, e così per gli annisuccessivi.I nostri calcoli per pensioni superiori a 1.443euro prevedono la applicazione integrale dellalegge in essere per gli anni 2012 e 2013 deri-vante dalla efficacia della Sentenza n° 70/2015.Il predetto ricalcolo genera l’importo degli arre-trati da corrispondere e nel contempo si aggan-cia ai già normati meccanismi di perequazioneprevisti per l’anno 2014 e 2015.La proposta governativa, non affrontata nean-che a titolo di cortesia, con le parti sociali inte-ressate, indica soluzioni assolutamente inade-guate e appare, come già sottolineato, una for-zatura nella applicazione della Sentenza e inpiù la parallela discriminazione per titolari ditrattamenti pensionistici complessivi superioria 2867 euro lordi che vengono esclusi dal purmiserrimo diritto a qualche euro di arretrati.Questo limite di 2.867 euro esclude in terminipratici circa il 6% dei pensionati titolari di unasola pensione nel Fondo ma coinvolge in ma-niera numericamente più pesante coloro che ol-tre alla propria pensione percepiscono altresìpensione ai superstiti A parer nostro si poteva dare attuazione allaSentenza con una diversa metodologia e osser-vanza della decisione della Consulta, magaricon tempistiche a più lungo termine per dosaregli oneri nel corso di alcuni anni e senza discri-minare i vari gruppi di pensionati.Si è voluto fare e imporre un metodo tutto ren-ziano anche in questa occasione. Renzi a ognipiè sospinto e su qualsiasi argomento asserisceche lui agisce per sistemare i guai dell'Italia ge-nerati negli ultimi vent’anni.Il vero guaio per noi sarà che dovremo lavorareper altri 20 per riparare i danni generati dal-l’Amministrazione dello Stato.

di zia Lulli

ttua

litàa

Page 32: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

on

do

d’o

gg

im

30

Ciao a tutti,mi chiamo Giuseppina e ho 84 anni. Vivo da sola perché mi sento ancora in forma e poiperché avere uno di quegli estranei in casa che chiamano badanti è veramente una sec-catura. Mia figlia, quasi tutti i santi giorni, mi ripete che avrei bisogno di aiuto, di qualcu-no che mi supporti, così lei si sentirebbe più tranquilla; io invece sto bene così, non so-no stupida e non voglio nessuno tra i piedi. Ieri sono andata a fare la spesa al mercato come faccio quasi tutti i giorni. Mentre rinca-savo ho visto due signori, un uomo e una donna, ben vestiti e curati che mi guardavanocome se mi conoscessero. Anche a me sembrava di averli già visti. Mi fermano e michiedono perché non li riconosco. Dicono di essere amici di mio figlio. Io rispondo loroche ho solo una figlia, Anna, e loro confermano che è vero e che lui è un suo collega. Ioreplico: “Davvero anche lei lavora in Olivetti?”. Risponde “Si certo, anzi adesso la chia-miamo sul cellulare così le facciamo un saluto”. Ma guarda che fortuna, (penso). Che ca-so strano incontrare un collega di mia figlia. Li sento parlare al telefono, ridono e scher-zano, sono proprio amici. Lui me la vuole passare, ma mia figlia dice che ora è troppo oc-cupata. Richiamerà più tardi. Mi raccontano di loro e della loro vita. Hanno la casa in ristrutturazione e non si fidano dilasciare i gioielli in casa con gli operai che vanno e vengono, così se li devono portaresempre dietro. Meno male che mi hanno incontrata. Abito vicino e li posso invitare aprendere un caffè e mi chiedono addirittura se possono lasciare da me le loro cose. Cer-to che sì. Ho detto loro che ho anche una cassaforte dove tengo le mie cose di valore edè ben mimetizzata sotto un quadro.Saliamo in casa e la signora si dimostra molto interessata all’arredamento; mentre io fac-cio vedere una camera al marito, lei si sofferma ammirata in un’altra stanza.Comunque, meglio diffidare. Vado a prendere la chiave della cassaforte senza farmi ve-dere. Non sono mica sprovveduta. La apro e poso il loro rotolo di stoffa con dentro igioielli in cassaforte. È una bella cosa la fiducia. Si vede che anch’io ho un aspetto di per-sona per bene.Vado a fare il caffè mentre loro continuano ad ammirare il mio alloggio girando in tutte lestanze chiedendomi particolari sull’arredamento ed elogiando il mio buon gusto. Mi fan-no quasi girare la testa per la confusione. Beviamo il caffè ridendo.Ế arrivato il momento del commiato. Ci salutiamo e mi ricordano che telefoneranno perpassare a ritirare i loro gioielli che io custodisco nella mia cassaforte.Ho una gran voglia di dire a mia figlia della fiducia che mi hanno dato che quasi quasi letelefono, anzi lo faccio subito. “Ciao, ho incontrato un tuo collega”. Mi chiede chi è. “Saiche non gli ho chiesto neanche il nome. E poi gli hai parlato tu stessa al telefono quan-do ti ha chiamato. Però che persone per bene, le ho fatte entrate e ho messo addiritturain cassaforte i loro gioielli”.Mia figlia mi ha poi detto che in quel momento si è sentita morire. Sono andata a controllare la cassaforte. Per fortuna è chiusa. Però dopo averla aperta,constato che è vuota. Non mi hanno lasciato neanche il loro rotolo di stracci. Il maresciallo dei carabinieri ha detto che noi piemontesi siamo ingenui, creduloni e unpo’sprovveduti. Forse ha ragione, ma noi siamo persone oneste e corrette; non dovreb-bero essere le istituzioni a tutelare i più deboli?O forse le istituzioni in casi come questo non possono fare niente. Dovevo essere piùprudente. Forse dovevo dare retta a mia figlia. Comunque non lo ammetterò mai.Però, ripensandoci, erano così ben vestiti e rispettosi …

MOnDO D’Oggi

Truffe agli anzianidi Giovanni Torasso

Riprendiamo un argomento già introdotto in passato sulla nostrarivista, quelledelle truffe agli anziani, per sottoporvi una ipoteticaconfessione di un’anzianasignora su un caso che le è capitato.Può servire a metterci in guardia da incontri di questo genere,perché la signora è ipotetica, ma il caso è accadutoveramente.

Page 33: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

on

do

d’o

gg

im

31

IL TESTIMONE 78

Oggi, in vena di confidenze, voglio confessarvi di sentirmi molto fortunato per il fatto diavere ben cinque nipoti. Chi è nonno mi capirà e perdonerà il mio compiacimento.Una volta - a me pare solo ieri - li tenevo sulle ginocchia, raccontavo storie ed era facileessere loro amico e compagno di giochi! Oggi non è più cosi, ormai gli ex piccoli fannole medie e alcuni anche il liceo con tutto quello che è giusto che segua: lo studio, gli ami-ci, lo sport e gli infernali smart e tablet.Il vostro tapino, però, non si rassegna e, di tanto in tanto, ha preso a scrivere loro dellelettere un po’ “seriose” per tentare di instaurare un dialogo ad un livello più elevato… dauomo a uomo. In realtà la speranza, nascosta, è che servano da spunto a future auspicate chiacchie-rate che probabilmente non si faranno mai. Attualmente ne ho in preparazione una che ha la pretesa di avviare un discorso sempli-ce e sintetico sui nostri tempi, quelli ai quali anche i giovanissimi si stanno affacciando econ i quali dovranno trovare modo di convivere. Consentitemi di sottoporvela.Classicamente comincia così.C’era una volta gente che trovava perfettamente lecito che alcuni avessero grandi pos-sibilità economiche mentre altri si dibattevano in gravi difficoltà.Durò per molto tempo durante il quale l’uomo ne fece di tutti i colori- genocidi, schiavi-smo, guerre, sfruttamento, colonialismo e via di seguito- ma, ad un certo punto, si capìche si stava esagerando e, almeno in certe aree del mondo, si cercò di mascherare la si-tuazione attenuando le differenze.Purtroppo per fare ciò la politica, a grandi linee, non provvide ad una migliore suddivi-sione della ricchezza prodotta, ma prese a prestito risorse da mezzo mondo, contraen-do, in cambio di una provvisoria pace sociale, debiti enormi che ora bisogna pagare congli interessi.Così facendo si aumentò la popolarità del potere politico, che ambiva esser ricompen-sato in voti in occasione delle tornate elettorali, ma, altresì, si gettarono le basi per labancarotta dello Stato mentre i famosi potentati potevano continuare ad accumulare ric-chezza come prima.Non è inutile, a questo punto, precisare che tra i potentati, che sono molti e vari, occu-pano una buona posizione anche le consorterie di ogni tipo e le grandi associazioni a de-linquere in grado di ripagare, in voti, i favori ricevuti dalla politica in materia di appalti,concessioni, incarichi e via dicendo.Nella realtà di oggi le informazioni corrono istantaneamente da un capo all’altro del mon-do, così avviene che i più diseredati si muovano verso le risorse – vere o presunte –creando situazione di grande e ingovernabile tensione in molte parti del mondo.Sarebbe forse il caso di muovere parte delle risorse verso i popoli piuttosto che combat-tere, onerosamente, il movimento dei popoli verso le risorse.La nostra incongruenza può essere paragonata a quella di un soggetto che, colpito dagrave polmonite, per evitare la noia di andare dal medico, si autoprescriva dell’aspirinaper ridurre la febbre in luogo dell’antibiotico per debellare le cause del suo malanno.I nostri vecchi indicavano tali comportamenti con la frase: “papin ‘sna gamba d’bosc”, ov-vero impacco su una gamba di legno, notoriamente inutile!Cosa mi consigliate: la scrivo questa lettera ai nipoti oppure la butto nel cestino?A presto.

Auguri dal vostro Tapino

di Ellebi

il TapinO

MOnDO D’Oggi

Page 34: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

Ci sono passaggi culturali e storici che hanno portato a definire in maniera chiara cosa èe cosa non è la riabilitazione. In linee generali, riconosciamo al termine riabilitazione unasua missione, quella di recuperare le capacità e le abilità che una situazione patologicao traumatica ha compromesso. Chi soffre di una lombalgia non ha solo il dolore più o me-no localizzato, ma anche una limitata capacità ad eseguire le normali attività quotidiane.Chi è colpito da ictus trovandosi nella condizione di paralisi di una metà del proprio cor-po ha sì la difficoltà o l’impossibilità a muovere una mano o una gamba, ma può anchepresentare una difficoltà a deglutire, ad alimentarsi, a parlare, a immaginare e program-mare la sequenza corretta del gesto che fa mettere e mescolare lo zucchero nella taz-za del caffè. Gesti perduti, abilità ridotte, capacità perse, sensibilità alterate: queste sono le sfide quo-tidiane del “riabilitatore”.A raccogliere queste sfide, troviamo figure professionali diverse, mediche e non, chehanno conseguito una formazione universitaria adeguata agli standard europei. Hannola necessità di comunicare tra di loro, e nelle strutture o nei poliambulatori lavorano inquella che viene chiamata equipe riabilitativa. La figura medica responsabile per antonomasia del progetto riabilitativo è il fisiatra, unmedico che ha conseguito la specializzazione in medicina fisica e riabilitativa. A seguitodella visita, formula una diagnosi adeguata, identifica il quadro motorio sensitivo defici-tario e personalizza le fasi del recupero. Queste tappe sono definite “progetto riabilitati-vo” e sono monitorate durante tutto il percorso di recupero insieme al fisioterapista.Oltre al fisiatra, troviamo altre figure mediche a seguire o a definire la patologia da riabi-litare:- il neurologo, medico specializzato in malattie del sistema nervoso centrale e periferi-co. Chi è colpito da ictus, dopo il primo intervento e la stabilizzazione in pronto soccor-so, viene seguito in unità ospedaliere specializzate, le “stroke unit”, dove il neurologo èla figura responsabile del recupero clinico.- l’ortopedico, medico specializzato e chirurgo. Si occupa di tutte le malattie dell’apparatolocomotore che colpiscono ossa, articolazioni, legamenti, tendini, muscoli e nervi. E’ lui cheinserisce le protesi di anca e di ginocchio o che tratta chirurgicamente le ernie discali- il reumatologo, medico delle malattie degenerative e infiammatorie dell’apparato mu-scolo-scheletrico e dei tessuti connettivi (come la cartilagine). E’ lui lo specialista dellepatologie artrosiche e artritiche- il geriatra (medico specialista della terza età), coadiuvato dal cardiologo, dal pneumo-logo, dal medico interno, dallo psicologo (professionista non medico che si trova in equi-pe riabilitativa soprattutto nelle strutture e negli ospedali; cura l’aspetto relazionale, mo-tivazionale ed emotivo del paziente).Se il fisiatra è la figura medica cardine della riabilitazione, il fisioterapista è la profes-sione sanitaria più conosciuta e più diffusa. Abilitato alla professione dopo la laurea trien-nale, il fisioterapista è colui che con mezzi manuali o strumentali mette in atto le pratichee le tecniche in grado di recuperare la funzione persa. Sono le sue mani ad “operare” maè la sua testa a determinare i risultati. Può svolgere la sua attività in autonomia, sulla ba-se della diagnosi medica, valutando i problemi del paziente ed elaborando il programmariabilitativo. Per quanto “giovane” professione sanitaria, il suo titolo universitario è rico-

riabiliTareMolte figure professionali, un unico scopo

di Alessandro Zopegni

MOnDO D’Oggi

on

do

d’o

gg

im

32

Page 35: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

nosciuto in tutta Europa. Oltre ad occuparsi di affezioni dell’apparato muscolo-scheletri-co e neurologiche, tratta il recupero di patologie cardiorespiratorie, geriatriche, del pavi-mento pelvico, vestibolari, da immobilità forzata.Sempre tra le professioni sanitarie, abbiamo i logopedisti (terapisti della riabilitazionedella funzione comunicativa e delle patologie che interferiscono con la voce e con il lin-guaggio), i terapisti occupazionali (professionisti in grado di recuperare o mantenerequelle competenze necessarie a svolgere attività quotidiane quali l’igiene personale osociali e lavorative), i terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

(TpNEE, sono i terapisti che si occupano delle patologie e delle disabilità che colpisco-no l’età evolutiva, dai 0 ai 18 anni), il podologo (laureato che si occupa delle patologiedeformanti del piede, dalle callosità alle alterazioni posturali sotto carico trattate con iplantari).Infine, abbiamo il tecnico ortopedico che, sotto prescrizione medica, costruisce, adat-ta, applica, fornisce protesi esterne per amputati, ortesi come il busto o il plantare, ausi-li come il sollevatore o le più semplici stampelle. Tra i suoi compiti anche l’addestramen-to all’uso delle protesi da parte del paziente.

La cronaca quotidiana ci dà continuamente notizia di navi stracariche che continuano asbarcare sulle nostre coste migliaia di immigrati.. A parte la compassione per queste per-sone che evidentemente sono alla disperazione, tanto da affrontare un viaggio disage-vole e pieno di pericoli, i nostri connazionali per lo più mal sopportano questa invasioneche porta delinquenza, ghetti, disordine.Ma abbiamo anche immigrati che, adeguandosi alla nostra cultura e con la voglia di la-vorare, riescono ad assorbire la nostra civiltà il nostro modo di vivere e ad integrarsi nel-la nostra società. Vorrei parlare, una volta tanto, di uno questi esempi con la speranzache a poco a poco chi viene a vivere tra di noi si adegui. Da un paio di anni abitano nel mio condominio una coppia di immigrati africani con trebambini: il più grande ha 8 anni, il papà fa il muratore e la mamma svolge attività dome-stiche. Il proprietario dell’alloggio è contento di loro, non ha mai subito ritardi nel riceve-re il pagamento dell’ affitto, l’alloggio è tenuto bene e nessuno dei vicini si è lamentato dialcun disturbo. I bambini frequentano la vicina scuola e, come tutti i bambini della loroetà, sono vivaci ma molto educati; talvolta li vedo giocare al pallone nel giardino di fron-te alla casa, sorvegliati dalla mamma. In breve, una bella famiglia. Frequentemente misoffermo ad osservarli con piacere, perché mi rincuora il senso di accoglienza, ancora vi-vo in tanta parte del nostro paese, che permette a queste famiglie di integrarsi nella no-stra società civile. Mi ritorna in mente la frase che soleva dire mio padre “sono un citta-dino del mondo”. Talvolta incontro il marito, persona gentile ma di poche parole, stanco,con la tuta di lavoro intrisa di fatica; rivivo il tempo in cui mio padre, artigiano, lavoravain proprio dal mattino presto alla sera tardi, in un piccolo locale di un basso fabbricato nelcortile del palazzo dove abitavamo, il più delle volte aiutato da mia madre. La vita in quelperiodo era dura per la maggior parte della gente, ma la solidarietà era un sentimentocomune tra le persone, espressa con semplicità e naturalezza che permetteva di nonsentire quella che oggi è presente negli occhi e nelle parole di tanti “ la solitudine”.

di Alberto Bonino

iMMigraziOne

MOnDO D’Oggi

on

do

d’o

gg

im

33

Page 36: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

34

IL TESTIMONE 78

I nostri Soci

Quel giorno, fin dal mattino, lecampane di tutte le chiese diBra, dove abitavo allora, co-

minciarono a suonare festosamente eio chiesi a mia mamma :- Perché suonano tutte insieme e nonsmettono più? - Perché è finita la guerra e siamo tut-ti contenti – mi rispose lei.Le strade cominciarono subito adaffollarsi di gente felice che si abbrac-ciava, ballava e cantava insieme aipartigiani che sfilavano orgogliosi equando, in un secondo tempo, arriva-rono i soldati americani, abbracciaro-no e baciarono anche loro. Io me li ri-cordo come dei bei ragazzi giovani.Erano bianchi e anche neri e, fino aquel giorno, di neri non ne avevo maivisti! Ma mi sembrarono belli! Avevano il fascinodell’esotico e le camionette militari cariche di vi-veri che noi da tempo non vedevamo più: caffè,cioccolato e scatolette varie e le distribuivano atutti, specialmente ai bambini che prendevano vo-lentieri in braccio, forse pensando ai loro che li at-tendevano aldilà dell’oceano. Così finiva una guerra iniziata cinque anni primacon il consenso di molti italiani, si direbbe, guar-dando i filmati dell’epoca, dove si vede il Duce nelmomento della dichiarazione, applaudito da unafolla osannante. Immagini che mi sono sempresembrate inconcepibili. Ma quando, anni dopo,avevo chiesto ai miei genitori: “Ma come potevanogli italiani essere così contenti di entrare in guer-ra?”, la risposta fu: “Sai, la gente allora pensavache tutto sarebbe finito in pochi mesi e i vantaggiper l’Italia sarebbero stati molti”.Non finì in pochi mesi, come sappiamo, e neppu-re, purtroppo, in quei giorni di festa perché tantimisfatti avvennero anche dopo e ci volle tempoprima che gli italiani ritrovassero un po’ di pace.

IRMA VIASSONE

Sono trascorsi settant’anni da quei giorni dellaliberazione di Torino dall’occupazione tede-sca. Torino ha dovuto molte volte nella sua

lunga storia raggiungere la libertà dopo anni di ti-rannia straniera e sempre è riuscita a farlo prima

dell’arrivo degli eserciti alleati liberatori; infatti,anche questa volta, inglesi e americani sono entra-ti in città qualche giorno dopo la ritirata completadei tedeschi.È una constatazione che mi è venuta alla menteproprio ripensando a quei giorni di fine aprile1945. Ero un ragazzo di tredici anni ed abitavo,cioè ero sfollato, con la famiglia a Cavoretto. Quelmattino stavo studiando in compagnia dell’amicoRenato quando vennero a bussare alla porta altridue miei amici dell’oratorio che erano scesi incittà per recarsi a scuola, ma erano stati fermati inpiazza Zara, al Pilonetto, dagli spari che proveni-vano dalla sponda sinistra del Po, così prudente-mente erano ritornati verso casa e, gentilmente, sierano fermati per avvertirmi di non cercare di rag-giungere la scuola (io avevo lezione al pomeriggio)perché pericoloso!Ciò che mi è rimasto impresso è stato l’atteggia-mento di Renato che immediatamente si è alzato,ha preso i suoi libri e, scusandosi è sparito dicen-do “vado in fretta perché sono, forse, già in ritar-do”. Lì per lì nessuno di noi aveva notato questofatto e i due amici, dopo qualche istante, anche lo-ro mi hanno lasciato per tornare a casa.La spiegazione della fretta di Renato l’abbiamoavuta la sera quando tutta Cavoretto si è riversatain piazza Freguglia imbandierata, dopo che il pre-sidio della Guardia repubblicana aveva lasciata lascuola usata come caserma. Uno dei partigiani che

Ricordi del giorno della Liberazione

s

no

stri S

oc

ii

Page 37: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

faceva servizio armato e pregava i cittadini disgombrare la piazza per timore dell’arrivo di qual-che carro armato tedesco, che avrebbe potuto com-piere una strage, era proprio il mio amico Renato!I partigiani di Cavoretto avevano sempre tenuto insegreto la loro partecipazione alla resistenza ed era-no apparsi in pubblico all’ultimo momento essendoriusciti ad agire sempre in modo tale da non pro-durre danni e rappresaglie contro la popolazione.

CARLO CHIAVARIO

Avevo sei anni: mi rivedo come fosse oggi,affacciato con tutti gli abitanti ai lati dellavia Roma in quel di San Damiano d'Asti: i

soldati americani sfilano veloci verso Canale e Al-ba, i fucili mitragliatori in spalla, qualcuno di lorosembra allegro a dispetto di quella che certo nonera una gita di piacere. A tratti nella lunga filacompaiono alcuni soldati di colore: nessuno di noisandamianesi aveva mai visto prima di allora unnero, la curiosità è molta: “Varda ‘l moru, cribiusarè nei!” Ogni tanto qualche soldato lancia a bordo stradaalcune caramelle, preda immediata di noi piccoli:quelle lanciate dai soldati di colore vengono barat-tate tra di noi nella misura di due a una; possedereuna caramella del “moru” offre, ipso facto, il dirit-to ad averne due di quelle lanciate dai soldati,bianchi. Così andavano le cose di guerra tra noipiccoli in quel 25 aprile di settanta anni orsono ...

ENZO COTTO

Quando fu firmato l’armistizio, la mia fami-glia lasciò il ridente paesino di montagnadove eravamo sfollati e tornammo a Bolo-

gna. In città, oltre alla distruzione causata daibombardamenti, mi colpì subito la vista delle cen-

tinaia di fotografie esposte lungo un muraglionenella piazza Maggiore davanti alla fontana delNettuno. Si trattava di vittime, per lo più giovanipartigiani, martiri della libertà.E un bel giorno ci fu la “Liberazione”. Avevo circaotto anni; ricordo che stavo in via Santo Stefano al-l’angolo con la via Rialto dove abitavo, ed incomin-ciarono ad arrivare, tra due ali di folla festante, letruppe alleate. Statunitensi, canadesi, inglesi…li ri-conoscevamo dall’elmetto. E mentre le jeep, le auto-blindo, i carri armati, con a bordo i soldati che salu-tavano la folla, passavano per la strada, in cielo vo-lavano le “cicogne”, biplani monoelica da ricogni-zione. Alcune persone, incuranti delle regole delloschieramento si gettavano letteralmente tra le brac-cia dei militari, quasi a significare l’enorme sollievoche il loro arrivo aveva portato alla popolazione. Eppure pochi mesi prima questi stessi ci avevanobombardato senza preoccuparsi delle stragi tra icivili … ma questa è la guerra.

LUIGI GALLERO ALLOERO

Ho appena finito di rivedere un film straor-dinario: “Roma città aperta”. Un grandeFabrizi e una fantastica Anna Magnani;

bellissima, mamma mia quanto è bella!E il pensiero vola ai nostri nonni e padri che nonhanno avuto paura di salire sulle montagne, clan-destini, a combattere per un ideale straordinario,la libertà! Penso ai ragazzi nei campi di prigionia,spaventati con i loro vent’anni, ai loro amici, a tut-ti gli uomini e a tutte le donne che hanno avuto ilcoraggio di dire: “no, non ci sto!”Mi sento così orgogliosa e felice di queste persone!È un patrimonio immenso … buona Liberazione atutti!

UNA SOCIA ALATEL

Il giorno se ne va,un giorno da dimenticareche ha visto giovani in guerraaffondare il pugnalenel corpo di altri giovanie la terra coglierne il sangue.Sull’arida sabbiaspunteranno fiori vermiglia ricordare le vite recise.La luna illumina nella notteombre che c’inseguono ostili,poi, al mattino di un nuovo giorno,i giovani tenderanno le mani ai nemici.

Domani, forse, la pace.

pensieri

di Alberto Bonino

s

s

s

35

no

stri S

oc

ii

Page 38: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

36

I nostri Soci

Nel corso dell’ultimo secolo l’Istria è statauna terra bistrattata. Nel 1814 divenne Au-stria, poi Italia, poi Jugoslavia, ed infine

Croazia. I confini, mai stabiliti sino al 1975, furo-no definiti col trattato di Osimo, che confermò lostato di fatto di separazione territoriale venutosi acreare nel territorio libero di Trieste a seguito delmemorandum di Londra del 1954, rendendo defi-nitive le frontiere fra l’Italia e l’allora Jugoslavia.Dal 1° luglio 2013 la Croazia fa parte dell’UnioneEuropea. Questo lembo di terra che si protende nel marAdriatico non è mai stato valorizzato per quel cherealmente vale; mi riferisco alla tenacia delle per-sone, alla loro capacità, alla loro creatività lavora-tiva sia nel campo artistico che culturale. Qualchedecennio addietro, conversando con una personaanziana del paese alla domanda “ma lei, a qualepaese si sente di appartenere?” la risposta in undialetto istriano fu: “mi non so, da picolo jero au-stroungarico - e soffermandosi un attimo - bei tem-pi quei, semo poi diventadi balilla (italiani), e poisemo finì tuti quanti nel calderon con la stela rossasul capel; adeso dopo la guera semo co le bragheper tera (riferimento alla guerra con la Serbia del1990-91). Le mie origini sono istriane; il piccolo paese dovesono nata è composto da una chiesa attorniata dacase costruite con pietra della zona carsica ed è si-mile a molti altri piccoli paesi istriani. Da circasessant’anni vivo a Torino, ma tutte le volte chepenso al paese natio, rivedo la mia casetta in rivaal mare, la fontana dove si andava ad attingere

La mia Istria Sessant’anni anni dopo, una socia Alatel racconta ….

di Melita Schwab

l’acqua, e sento un forte richiamo per quei postidove ho trascorso la mia infanzia. Certo, il mio ri-cordo è legato ai tempi spensierati, quando ancheportare le pecore al pascolo era un gioco. La giornata del ricordo, che si celebra il 27 gen-naio, ha lo scopo di non dimenticare quello che ilpopolo istriano, anzi italiano per essere precisi, hadovuto subire. Per salvaguardare interessi socialie politici dei paesi interessati, si è sempre taciutala verità storica; solamente ora dopo decenni di si-lenzio, si sentono nominare le foibe, cavità carsi-che con profonde voragini naturali che si aprononel terreno, usate per la pulizia etnica attuata dalmaresciallo Tito nei confronti degli Italiani. Si sente parlare di esodo, ma pochi conoscono i re-troscena dell’evento. Eppure questa è storia di ie-ri. Su quanto è accaduto tra il 1943 e il 1947 inquelle regioni un tempo italiane, grava infatti damezzo secolo un assordante silenzio. Questo capi-tolo della nostra storia, che si vorrebbe cancellaredalla memoria collettiva, non si può cancellaredalle memoria personale, perché io rappresentouna protagonista di quell’area geografica interes-sata all’esodo. Ma cosa si intende con un’espressione del genere?Il termine – come è facile capire – è di derivazio-ne biblica, ed è stato scelto dagli stessi esuli pro-prio per intendere che è stato un intero popolo aspostarsi in blocco dai suoi luoghi di insediamen-to storico. Per esodo intendiamo l’allontanamentoin massa del gruppo nazionale italiano che vivevanei territori passati alla Jugoslavia. Più che parla-re di “allontanamento”, dovremmo parlare di emi-

grazione forzata, per ragio-ni di tipo economico, maanche e soprattutto per mo-tivi di natura politica. L’e-sperienza istriana non èstata una scelta spontanea,in quanto colui che si fosserifiutato di abbandonare lapropria terra, sarebbe statoesposto a persecuzioni diogni genere e costretto a vi-vere nell’ambito di un regi-me che lo rendeva senzapatria nella propria patria

no

stri S

oc

ii

Page 39: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

37

IL TESTIMONE 78

di origine e privo di qualsiasi tipo di libertà. Lapartenza di massa significa che decine di migliaiadi famiglie, per evitare le persecuzioni e non sva-nire nel nulla, hanno dovuto forzatamente abban-donare tutti i loro averi, la casa, il lavoro, le atti-vità professionali, tutto quello che avevano co-struito dopo anni di duro lavoro e sacrifici. Attual-mente dobbiamo constatare che, dopo decenni diisolamento dal flusso turistico, l’Istria sta recupe-rando il tempo perso; dopo Trieste, si percorre unbreve tratto in territorio sloveno, si entra in Croa-zia e, con una comoda autostrada, in meno di un’o-ra si raggiunge Pola, capoluogo della regione. Untempo, per percorrere quei cento chilometri, sicorreva il rischio di impiegare anche tre ore; lastrada romana, così chiamata perché costruita dairomani circa duemila anni fa, tortuosa con conti-nui saliscendi e curve strette, rendeva difficili isorpassi e quindi un autocarro o un pullman pote-vano rallentare il traffico e causare la formazionedi lunghe code di veicoli. Nell’Istria non vi è cittadina che non abbia unaimpronta veneziana; per effetto del turismo che sista sviluppando, si trovano prezzi contenuti, marepulito e strutture in riva al mare attrezzate per laricezione dei turisti. Da non perdere la possibilitàdi effettuare una gita in barca alle isole.Gli istriani sono gente laboriosa, che hanno dato,quando facevano parte del nostro Paese, molto lu-stro all’Italia; gli eventi negativi venivano superati

con olio di gomito, senza dover dipendere da aiutied interventi altrui. Gli istriani hanno anche la-sciato un segno nel campo politico, letterario esportivo con atleti che hanno vinto medaglie alleolimpiadi, nella boxe Nino Benvenuti vinse il tito-lo di campione mondiale, nel gioco del calcio, nel-le arti con scrittori cantanti e artisti: per citare ipiù famosi, Uto Ughi, il celebre violinista, Missonilo stilista conosciuto in tutto il mondo, Ylli famosoper il caffè, e l’attuale amministratore delegatodella Fiat Sergio Marchionne. In particolare vogliocitare due amici d’infanzia: il cantante ormaiscomparso Sergio Endrigo e l’attore Lino Capolic-chio che quando viene a Torino dai parenti nonmanca di fare una visita alla sottoscritta. Non pos-so elencarli tutti, sarebbero troppi, mi scuso perquelli che ho tralasciato. Di una cosa sono certa,sono fiera di essere istriana.

Tempi difficili i nostri; davvero e diffusa-mente difficili, capaci talvolta di offuscareo, peggio, di annientare le tante piccole lu-

ci che ancora e sempre guizzano ovunque intor-no a noi.Dovrebbe essere un nostro esercizio quotidianoquello di tenere le antenne sempre allerta e tese acogliere il bello e il buono, prima che venga som-merso e nascosto per sempre dal grigiore della ba-nalità e dello scontato. Recentemente mi è capitato di leggere una critica– molto favorevole – su di un piccolo film appenauscito; purtroppo non è abbastanza diffuso nei cir-cuiti della normale distribuzione per ragioni cheignoro ma credo di poterle attribuire alle ferree re-gole di mercato che regnano anche in quel settore.

Mi aveva incuriosito il titolo “Banana” ma soprat-tutto il nome del regista: Andrea Jublin.Chi ha lavorato come me all’Ufficio Personale, saper esperienza che la frequentazione quotidianadei nominativi dei colleghi per le pratiche più di-sparate inerenti alla loro vita aziendale, costruiscenel tempo un particolare sistema mnemonico chepermette di conservare schematicamente nome ecognome, fermamente abbinati, anche quandosvanisce invece il ricordo della fisionomia dellapersona.Quel nome … Andrea Jublin ha fatto scattare unodei pochi neuroni superstiti, tanto da permettermidi risalire alla collega Leda Bisotti vedova Jublin.Una telefonata è stata sufficiente per fugare ognidubbio: il regista Andrea Jublin era proprio suo fi-

I nostri figli … cresconodi Tilde Barone

I nostri Soci

no

stri S

oc

ii

Page 40: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

IL TESTIMONE 78

38

no

stri S

oc

ii glio … quel ragazzino biondo di sette, otto anni

che accompagnava la mamma nei primi contatticon i nostri uffici per lo svolgimento della praticad’assunzione.Andrea, crescendo, è stato per diversi anni anima-tore delle nostre colonie estive e credo di non sba-gliare dicendo che forse proprio in quegli anni si èformato quella particolare forma di empatia neiconfronti del mondo giovanile, dell’infanzia e del-l’adolescenza con tutta le difficoltà, le speranze, leattese, le fragilità e l’energia dirompente che ca-ratterizzano quel delicato periodo dello sviluppoumano.Ora la particolare ed acuta sensibilità di AndreaJublin ha trovato una forma espressiva privilegiatanella stesura del film, uscito nelle sale nei primimesi dell’anno, di cui è regista, sceneggiatore edinterprete. Si tratta di una storia insieme amara etenera il cui protagonista, di nome Giovanni, è so-prannominato Banana a motivo di una piccolamalformazione al piede. Banana ha deciso: vuoleessere felice, non contento, proprio felice e con

una determinazioneindomabile vive lasua vita di adole-scente tra i tantiostacoli che incon-tra: dai compagni digioco che lo rifiuta-no, alle ragazze del-la sua età che lo de-ridono perché è unpo’ sovrappeso, al-l’indifferenza di Jes-sica, l’amata compa-gna di scuola. Ma la sua dirompente vitalità avrà lameglio, lasciando intravvedere uno sviluppo posi-tivo della storia che si concluderà con la certezzaritrovata di una possibilità di riscatto per tutti. Una bella lezione di … speranza che ci viene of-ferta dalla generazione dei giovani e che indicanell’impegno forte, ostinato, inarrestabile, unostrumento perfetto per realizzare i propri sogni inqualsiasi fase della vita.

Una famiglia di maghi

Mio fratello è un mago. Vi pa-re strano? Be’, non immagi-natelo con una lunga palan-

drana coperta di stelline, cappello acono e bacchetta magica; mio fratel-lo lavora nell’Azienda dove anch’ioho lavorato tanti anni. Diciamo che èun nostro collega che nel tempo libe-ro si dedica alla professione di ma-go. E ci riesce bene. Una passionecoltivata fin da piccolo, che lo ha portato ad acqui-sire una professionalità che gli permette non solodi fare qualche piccola esibizione in famiglia, madi fare spettacoli in teatro. Le sue specialità prefe-rite sono la manipolazione delle carte e la spari-zione degli oggetti. Sua moglie è un’ottima spalla.E questi due appassionati della magia hanno avu-to una bambina, Gaia, che adesso ha tredici anni e- lo credereste? - è diventata una maga anche lei.Già in tenera età, passava ore a frugare nella vali-gia dei giochi di prestigio dei genitori, provandoda sola i numeri e in seguito frequentando con te-nacia e successo la scuola di magia di Torino. Pen-sate che a marzo di quest’anno ha vinto a Parma il

campionato italiano di Magia, organiz-zato da Masters of Magic, stabilendo ilrecord di più giovane campionessa maieletta prima, e anche la prima di sessofemminile. Nella sua vittoriosa perfor-mance ha mescolato le difficoltà delladanza e della magia creando suggestio-ni emozionali in un mondo surreale.Ma Gaia ha però le idee molto chiaresul suo futuro: si rende conto dell’im-

portanza del successo ottenuto, ma afferma che lamagia inizia dall’istruzione, tra i banchi di scuola.A conferma di ciò, il prossimo anno frequenterà illiceo classico Cavour di Torino.

Una bella famiglia, non c’è che dire. Forse avreidovuto fare la maga anch’io, magari sarei riuscita afare qualcosa di buono … ma non si sa mai.

di Katia Zinzalla

Magia: capacità di trasformare, mediante opportuni accorgimenti tecnici, gli aspetti e le dimensioni del reale, secondo moduli fantastici nell’ambito

di atmosfere incantate e surreali.

I nostri Soci

Page 41: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

39

IL TESTIMONE 78

I nostri Soci

Qualche tempo addietro, nel ten-tativo di mettere ordine nellamia disordinata libreria, mi è

capitata tra le mani una vecchia edi-zione dell’Antologia con alcune recen-sioni di Cesare Pavese nella traduzio-ne di Fernanda Pivano: è stato come sedi colpo fossi tornato indietro di ses-sant’anni nella mia vita, ai tempi felicie spensierati del liceo.Mi sono rivisto seduto in giardino in-tento alla lettura, come ero solito fare, immerso nelverde delle piante (all’epoca la mia famiglia abita-va a Cavoretto, piccolo borgo posto sul lato suddella collina torinese) e, potenza del ricordo, mi èparso di immergermi ancora nell’intenso e grade-vole profumo del glicine che avvolgeva con i suoibellissimi grappoli bianchi e azzurri un piccologazebo adiacente.L'impatto con gli epigrammi dell'Antologia fu de-cisamente nuovo e avvincente per me, giovane stu-dente abituato, come i miei compagni di studi, aiversi aulici e levigati della poesia italiana, dove ilmassimo della trasgressione letteraria da noi cono-sciuta era rappresentato dall'ungarettiano “Solda-ti: si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” edove, a ben guardare, affiora comunque un sottilecompiacimento estetico a dispetto della drammati-ca realtà bellica evocata.I versi sincopati dell'Antologia ignorano invecevolutamente la rima e il ritmo poetico, richiaman-do con un linguaggio ruvido e privo di compiaci-menti letterari le vicende personali di anti-eroisperduti in una America desolata e spoglia: appa-re qui nettissima la differente concezione della vi-ta nella società americana di Lee Masters (comepoco più tardi anche in quella di Hemingway) ri-spetto alla visione europea di una società civilepiù incline ai compromessi e in definitiva menoeroica di quella statunitense, fortemente pervasadallo spirito “di frontiera”.Viene da domandarsi per quali motivi un libro cheinizia con un'elegia su un cimitero e racconta dimogli adultere, mariti fedifraghi, scapoli scontrosi,personaggi difficili e in genere sconfitti dalla vita

L’Antologia di Spoon River di Edgar Lee MastersUn ricordo di altri tempi

di Enzo Cotto

abbia avuto un così grande successodi lettori, malgrado la voluta assenzadi qualsivoglia compiacimento esteti-co: a mio avviso uno degli aspetti piùavvincenti dell'Antologia è proprioda ricercarsi nell'estrema sincerità enella cruda descrizione delle vicendebiografiche rappresentate (molte del-le quali, occorre rammentare, sono ri-ferite a persone realmente esistite ele cui epigrafi rispecchiano fedel-

mente quanto avvenuto nella loro vita).Come non ricordare, a questo proposito, i versi chechiudono il racconto del giovane Homer Clapps asuggello di una vita tradita negli amori e negli af-fari:“E allora capii che ero un buffone della vita,di quelli che solo la morte avrebbe trattatoda uguale agli altri, facendomi uomo”oppure quelli conclusivi dell'epigrafe dedicata aNellie Clark, violentata all'età di otto anni e an-data sposa più tardi a un forestiero che inizial-mente ignorava l'accaduto:“Ma l'uomo che mi sposò, un vedovo trentacinquenne,era un nuovo venuto e non lo seppe maifino a due anni dopo il matrimonio.Allora si considerò truffato,e il villaggio convenne che in realtà non ero verginee allora lui mi abbandonò e io moriinell'inverno seguente”Una sola parola a commento: agghiaccianteAlleggeriamo questa brevissima carrellata conun'epigrafe più lieve, quasi scherzosa: si tratta inquesto caso di un uomo (tale Barney Hainsfeather)rimasto vittima di un disastro ferroviario vicino aPeoria e del conseguente scambio di cadavere.“Se il treno - turisti per Peoria -fosse soltanto deragliato, avrei forse salvata la vita.Certamente sarei scampato di qua.Ma quel treno bruciò, e mi hanno scambiatoper John Allen che venne speditoa Chicago, nel cimitero degli ebrei,e John per me, e così giaccio qua...era già brutto tenere un negozio di panni a SpoonRiver, ma starci sepolto! Acc...!”

no

stri S

oc

ii

Page 42: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

40

IL TESTIMONE 78

Tempo fa mi è capitato di leggere un articolo di giornale nelquale alcuni studiosi dichiaravano che, dopo il completamen-to della mappatura del genoma umano, sarebbe stato possibi-

le, attraverso l’esame del DNA dei resti fossili rinvenuti dagli archeo-logi, risalire alle grandi migrazioni della stirpe umana nei millennipassati, con una conseguente ben maggiore conoscenza della storiadell’uomo.Recentemente ho sentito dire che, nell’ambito della Redazione delTestimone, qualcuno ha proposto una maggior attenzione ai meno gio-vani – si noti la cura con la quale ho evitato di parlare di vecchi- checostituiscono sicuramente un’importante componente numerica, enon solo, della nostra Associazione.Così, mi è tornata alla mente una bella frase letta, non so più dove,che diceva, più o meno, cosi: “… figli e nipoti sono ciò che di noi la-sciamo all’eternità …”Mi piace pensare che in essa sia racchiuso il … “respiro” del genereumano a cui tutti partecipiamo, più o meno consciamente, indipen-dentemente dal personale diretto contributo alla procreazione.Infatti, quante donne hanno potuto diventare madri, quanti figli han-no potuto sopravvivere perché hanno potuto contare, in qualche mo-mento, sull’aiuto di parenti, amici e benefattori più anziani che, abuon diritto, possono considerarsi importanti “collaboratori di vita”del pari e forse più degli stessi “autori biologici”.Credo quindi che ogni generazione possa considerarsi genitrice re-sponsabile di quella seguente: quindi non si possono mai … tirare iremi in barca!“Girovagando mentalmente” su questi pensieri, ho considerato chebasta ascoltare qualsiasi trasmissione televisiva, leggere giornali epersino porre semplicemente attenzione alla pubblicità per rendersiconto di quanto peso sociale abbiamo noi anziani, come ben sa l’Inps!Certo, sono in molti a rendersene conto: la politica, che a tempo op-portuno ci blandisce con l’occhio attento ai nostri orientamenti eletto-rali, il commercio attento ai consumi tipici della terza età, il volonta-riato per non disperdere forze e soprattutto, esperienze ancora utili.Qualche volta viene da pensare che i meno consapevoli delle nostrepossibilità siamo noi, gli interessati, o, forse, sono l’età, gli acciacchidella salute e la minor mobilità a farci desiderosi, soprattutto, di tran-quillità almeno fino a quando la tranquillità non diventa solitudine,mancanza di contatto e tristezza. Bisogna reagire, cogliere le offerte egli stimoli che vengono dal mondo (Testimone compreso). Ve lo raccomanda un pigro della peggior specie …

Il Vostro Tapino

Lettera al Testimone

I nostri Soci

di Luciano Barone

no

stri S

oc

ii

Page 43: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura

il Segnomaggio 2015

Salone del Libro

aprile - giugno 2015

Ostensione della Sindone

giugno 2015

Papa Francesco a Torino

Page 44: Anno 23 - n. 78 - luglio 2015 e i e - ALATEL.PV · Luigi di Castri. Pensiamo che in Telecom fosse una della persone più note e stimate per le sue capacità manageriali, per la cultura