Annibale

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IL LIBROAnnibale ha soltanto nove anni quando la sua vita spensierata a Cartagine, sulla costa africana, è infranta bruscamente: lascerà la patria, la mamma e i fratelli per seguire il padre in Spagna e aiutarlo nella sua grande e incredibile impresa contro i Romani. Un racconto avventuroso, pieno di emozione e di colpi di scena, attraverso cui scoprire un personaggio unico nella storia antica, dotato di genialità in battaglia, ma anche di profonda umanità e di rispetto per il nemico.NEGLI APPROFONDIMENTI:- Schede di comprensione del testo e di approfondimento alla tematica.- Spunti di lavoro interattivi, compatibili per la LIM, sono disponibili su www.raffaellodigitale.itL’AUTORE:Federica Grilli vive nelle Marche. Archeologa professionista, ha partecipato a missioni di scavo in Italia e all’estero. Appassionata anche di letteratura per l’infanzia, ha scritto testi per la scuola primaria.

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  • Annibale ha soltanto nove anni quando la sua vita spensierata a Cartagine, sulla costa africana, infranta bruscamente: lascer la patria, la mamma e i

    fratelli per seguire il padre in Spagna e aiutarlo nella sua grande e incredibile impresa contro i Romani. A fargli compagnia

    solo un animale, un cucciolo di elefante comprato for-tuitamente al mercato ma destinato a diventare il suo

    migliore amico nonch il pi fedele alleato.

    Un racconto avventuroso, pieno di emozione e di colpi di scena, attraverso cui scoprire un per-sonaggio unico nella storia antica, dotato di ge-nialit in battaglia, ma anche di profonda umanit e di rispetto per il nemico.

    Federica Grilli nata a Jesi (An). Archeologa professionista, dipendente del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, ha partecipato a missioni di scavo in Italia e allestero. Appas-sionata anche di letteratura per linfanzia, ha scritto testi per la scuola primaria.

    Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE,-GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n 633, art. 2 lett. d).

    ANNI

    BALE

    ISBN

    978-

    88-4

    72-1

    945-

    8

    E 7,50

    annibale

    Federica Grilli

    Il Cartaginese che sfid Roma

    Imprese eroiche, vita quotidiana e curiosit di uomini e donne che hanno lasciato una traccia significativa nella storia.

    AN

    NIB

    ALE

    Fed

    erica Grilli

    Il libro dotato di approfondimenti online suwww.raffaellodigitale.it

    annibale: 247 a.C. 183 a.C.

  • Collana di narrativa storica per ragazzi

    Per volare con la fantasia

    IL MULINOA VENTO

  • assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.

    Editor: Paola ValenteRedazione: Emanuele RaminiUfficio stampa: Salvatore PassarettaTeam grafico: Letizia Favillo

    1a Edizione 2013

    Ristampa7 6 5 4 3 2 1 2020 2019 2018 2017 2016 2015 2014

    Tutti i diritti sono riservati

    2013

    Raffaello Libri SrlVia dellIndustria, 2160037 - Monte San Vito (AN)www.raffaelloeditrice.itwww.grupporaffaello.it

    e-mail: [email protected]://www.ilmulinoavento.itPrinted in Italy

    www.facebook.com/RaffaelloEditrice

  • Federica Grilli

    Illustrazioni di

    Mauro Marchesi

    annibaleIl Cartaginese che sfid Roma

  • 5LA REGINA DEL MEDITERRANEO

    Non ci sono dubbi: Cartagine, da qualsiasi parte la si guardi, il pi bel posto del Mediterraneo. O del mondo, che come dire la stessa cosa. E di sicuro lo in una bella giornata, quando il dolce sole di primavera ti scalda il viso e un vento fresco che sa di mare ti arriva fin dentro i polmoni.

    Questo era quello che pensava Annibale mentre am-mirava la splendida vista della baia dalla collina che di-grada dolcemente verso il mare. Nove anni, gambe non troppo lunghe, fisico magrolino, una montagna di capel-li ricci che arrivavano fin sugli occhi, due fessure lucenti che non perdevano una virgola di quello che succedeva, il giovane Annibale era sempre pronto allavventura.

    Lo seguiva continuamente, nei passi e nei pensieri, Asdrubale, minore di un anno, ma non pi piccolo nel fisico. I due fratelli sembravano coetanei, molti li scam-

    Cartagine, primavera 237 a.C.

  • 6biavano per gemelli, eppure bastava osservarli un poco per capire quale dei due prendeva le decisioni.

    Come tutte le settimane, stavano approfittando del-la loro giornata di vacanza per farsi una passeggiata in citt, scortati dal vecchio servo Naravas. Per la verit la compagnia di Naravas non durava mai molto. In ge-nere partivano da casa tutti e tre con un passo lento e meditato, che si manteneva per la strada che arrivava in citt. Nei pressi del porto, solitamente i due ragazzi cominciavano a correre, tanto che dopo pochi minuti Naravas aveva gi il fiatone, e i fratelli, veloci come vol-pi, si infilavano in una delle tante stradine.

    A quel punto il gioco era fatto: al povero vecchio non rimaneva che abbandonarsi a sedere su qualche scalino a riprendere fiato, prima di mettersi con pazienza alla ricerca dei suoi protetti. Ricerca che, inspiegabilmen-te, terminava sempre quando arrivava lora di tornare a casa per il pranzo.

    I due ragazzi nel frattempo andavano a curiosare nel-la zona del porto per vedere le ultime navi attraccate. Ce nerano di ogni genere e forma: eleganti e tozze, fatiscenti e lucide che sembravano appena uscite dal cantiere; alcune erano enormi e adatte a lunghe traver-sate, altre piccole e leggere.

  • 7Annibale e Asdrubale le osservavano tutte, com-mentando la qualit del legname, la robustezza dei fi-nimenti, la resistenza delle sartie come fossero stati due vecchi lupi di mare.

    Una volta oltrepassato il porto, i due ragazzini accede-vano a un mondo a parte: larea del mercato, una serie di strette stradine su cui si aprivano centinaia di botteghe, taverne, bancarelle, osterie, carri e tendoni. Un mondo brulicante di uomini e bestie, in cui si potevano sentire versi di ogni tipo e tutte le lingue inventate dalluomo. Per non parlare degli odori! Gli unguenti pi ricercati si confondevano con gli olezzi pi insopportabili: puzzo di sudore, di animali, di escrementi, di salsedine, di cuo-io macerato, di pesce andato a male. Nella zona infatti cera in attivit anche una tin-toria, dove si facevano vesti di porpora.

    Nel mercato di Car-tagine cera veramente di tutto: incenso dArabia, orecchini dargento puro, vel-luti di porpora, schiavi nubiani, mirra dOriente, pappa-galli colorati, ampolle di vetro alessandrino

    I Fenici erano famosi per la pro-duzione di stoffe di porpora. Il ti-pico colore rosso intenso veniva ottenuto dalla macerazione di molluschi chiamati murici, il cui composto emanava un odore molto intenso.

    DENTRO LA STORIA...

  • In una strada, un macellaio castrava vitelli, accanto, un mercante di sale litigava con il suo vicino, un grossi-sta di pessimo vino tagliato con spezie. Nella strada suc-cessiva, un intagliatore davorio esponeva la sua pregiata mercanzia: pettini, collane, amuleti, parure di gioielli. Subito dopo, un artigiano del cuoio lavorava bellissime cinture, finimenti per cavalli e bisacce. Un altro vende-va maschere, un altro uova di struzzo decorate, un altro scarabei in corniola e diaspro verde.

  • 10

    Annibale e Asdrubale saltavano da una parte allaltra come due cavallette. Fingevano di voler acquistare una partita di datteri e tenevano impegnato il venditore fin-ch quello si rendeva conto che lo stavano prendendo in giro; odoravano una serie di sacchi contenenti spezie con tutti i possibili colori e profumi esistenti in natura, ma mescolavano tutte le polveri e fuggivano rincorsi dal venditore; facevano il verso a una scimmietta che balla-va davanti a un pubblico radunato, fintanto che quella, accortasi della cosa, si aggrappava sul braccio di Asdru-bale dandogli un morso sulla mano, con gran risate di Annibale.

    Velocemente arriv lora di pranzo.Adesso disse Annibale ora di andare a farci trova-

    re da Naravas e di tornare a casa. E cos cominciarono a cercare il vecchio servo, ma

    mentre camminavano successe qualcosa di strano.Annibale si ferm di botto e Asdrubale, dietro, gli

    and a sbattere contro: Ehi, fai attenzione a dove cammini Asdrubale non termin la frase, perch si accorse che

    lo sguardo di Annibale era bloccato da qualcosa. Ovvia-mente cerc di capire da cosa.

    Nellarea pi estrema del mercato, quasi sul molo, in

  • 11

    una zona solitamente vuota, stava esponendo alla clien-tela le sue merci un mercante tornato proprio quella mat-tina da un viaggio di rifornimento in Siria. Il venditore era un vecchietto smilzo come un bastone, con una pelle tanto grinzosa che a distenderla ci si poteva fare una vela di nave, ma tutta bruciata dal sole e dal vento di mare. Occupava una vasta area intorno a lui, dove aveva dispo-sto tutte le sue meraviglie, che avevano richiamato una piccola folla. Cerano statuine e amuleti in avorio, uova di struzzo intagliate, vasi dargento, vetri soffiati dai mille colori, perfino statue di leoni e sfingi, e poi sei uomini e una donna, schiavi appena catturati dai pirati.

    Annibale per non vide niente di queste cose: la sua at-tenzione fu catturata da un cucciolo di elefante che se ne stava raggomitolato su se stesso e barriva terribilmente per lo spavento di trovarsi tra tutta quella gente e soprattutto per il dolore causato dalle frustate che il venditore gli rifi-lava di continuo su tutto il corpo: la schiena, le zampe, le orecchie, perfino sulla proboscide. Il povero animale era atterrito, lanciava dei barriti che spezzavano il cuore, ma nessuno sembrava accorgersi di niente.

    Annibale invece non ci pens un secondo. Con la mano blocc la frusta che il vecchio stava per abbattere di nuovo sulla povera bestia.

  • Il mercante, indispettito, cerc di scrollarlo via. Vai via, ragazzo, o dovr usarla anche su di te!Annibale non si fece intimorire. Non ti vergogni di frustare cos un piccolo animale?

    Lo ucciderai se non ti fermi. E di cosa ti impicci tu? Lelefante mio, ma sta-

    to un pessimo acquisto. Questo furbastro si mangiato tutta la frutta che avevo intenzione di vendere questa mattina, e adesso deve ripagarla e nel dire questo cerc di nuovo di strattonare via la frusta dalle mani di Annibale, che per non cedette di un millimetro.

  • Ti ripagher io la frutta, se tu smetti di frustarlo disse Annibale.

    Tu?! E come pensi di pagarmi dieci casse di ottima frutta fresca? Sei solo un povero ragazzetto. Non sai di che stai parlando, vattene.

  • 14

    Asdrubale stava tirando la manica del fratello per convincerlo a lasciar perdere, ma Annibale reag:

    Certo che posso pagare, vecchio. Fa attenzione: stai parlando ad Annibale, il figlio maggiore di Amilcare Barca! gli url contro sprezzante.

    Al nome del Barca, il venditore per un attimo rimase sorpreso, ma solo per un attimo, perch mezzo secondo dopo aveva gi avuto un guizzo di furbizia per mettere a segno un altro affare.

    Il figlio di Amilcare, eh? cominci subdolamente il vecchio, se tu fossi veramente figlio di Amilcare po-tresti comprare anche lelefante, altro che frutta!

    Certo che posso farlo, e lo far!Annibale, tradito dallet e dal carattere orgoglioso,

    cadde in pieno nel tranello del venditore. Fai portare lelefante nella nostra tenuta in campa-

    gna, e sarai pagato, avido mercante!Il ragazzo aveva appena finito di pronunciare quelle

    parole quando alle spalle arriv trafelato il vecchio Na-ravas, che si mise le mani sui capelli. E chi glielo spie-gava ora alla padrona che al mercato si erano comprati addirittura un elefante?

  • 15

    Annibale e Asdrubale non sapevano capacitarsi del-lo strano comportamento dei loro genitori. Niente puni-zioni, niente facce arcigne, niente sfuriate, nemmeno un rimprovero.

    Non che i Barca fossero crudeli, ma certo erano ge-nitori severi perch pretendevano il massimo dai loro figli sia nellimpegno negli studi, sia nel comportamen-to in privato e in pub-blico. In fondo si stava parlando dei figli di Amilcare Barca, il pi grande generale di Car-tagine, luomo che ave-va lottato contro i Ro-mani senza essere mai sconfitto.

    Annibale si fece avanti.

    UNA BRUTTA SORPRESA

    Amilcare era detto Barca da ba-rak, che in punico significa fulmi-ne, per le sue doti di condottiero. Barca non era quindi un cogno-me vero e proprio, ma un sopran-nome, che poi passato anche ai suoi figli.

    DENTRO LA STORIA...

  • 16

    Mamma, stata tutta colpa mia, sono io che ho detto al mercante

    Il padre lo interruppe con un cenno della mano. Ragazzi, arrivato il momento di parlarvi di una

    cosa importante.Annibale e Asdrubale si scambiarono uno sguardo

    perplesso. Se i genitori erano disposti a lasciar andare su un episodio come quello, lacquisto sconsiderato di un elefante, evidentemente cera qualcosa di grosso sotto. In un secondo furono assorbiti dalla curiosit.

    Fu il padre a parlare di nuovo: Ascoltate bene, figli miei. Domani partir per la

    Spagna. Quelle parole ebbero leffetto di una coltellata. Amil-

    care era tornato a Cartagine solo tre anni prima, solo da tre anni tutta la famiglia era riunita, e lui voleva gi partire di nuovo.

    Annibale si volt verso sua madre per trovare la con-ferma di quelle parole e non pot fare a meno di notare il luccichio sul suo ciglio destro, appena un secondo pri-ma che la donna girasse con un brusco scatto la testa dallaltra parte.

    S, so cosa volete dire continu il padre. Volete dire che vi sto abbandonando di nuovo, ma non cos.

  • 17

    Il padre ora stava sudando per cercare le parole pi adatte.

    Mi si spezza il cuore a lasciare voi e vostra madre, ma non sarei un uomo onesto e un bravo cittadino se non facessi fronte alle mie responsabilit. E la mia re-sponsabilit adesso proteggere Cartagine dai suoi ne-mici e aiutarla a rialzarsi dalla condizione di servit in cui si trova.

    Servit? Nemici? Annibale non capiva. Da quando era nato era sempre stato bene a Cartagine. Loro, lui e la sua famiglia, erano liberi in tutto, non erano schiavi come il vecchio Naravas o gli altri schiavi che conosce-va, che dovevano lavorare per qualcun altro. E poi chi erano i nemici?

    Amilcare cap la difficolt dei suoi figli, perci si sfor-z di spiegarsi meglio. Ci teneva davvero tanto che An-nibale capisse! Cos ricominci:

    La nostra amata pa-tria, Cartagine, come ben sapete venne fondata secoli e secoli fa dalla re-gina Didone. Ella am a tal punto la sua creazione da decidere di immolarsi

    Secondo la leggenda, Cartagine sarebbe stata fondata da Dido-ne, principessa di Tiro, dopo es-sere stata usurpata del trono da parte del fratello Pigmalione.

    DENTRO LA STORIA...

  • 18

    sul fuoco, per attirare la benevolenza degli dei sulla citt e farla divenire forte e potente. E ora noi Cartaginesi non possiamo permettere che il sacrificio della regina Didone si perda invano. Voi non potete saperlo, perch non eravate ancora nati, ma Cartagine nel tempo era diventata un grande impero che si estendeva dalla costa dellAfrica alla Spagna, fino a tutte le isole del Mediter-raneo. Ventanni fa eravamo i signori del Mediterraneo ma i Romani, prepotenti e invidiosi, vollero la ricchezza che avevamo noi. Noi Cartaginesi abbiamo sempre vo-luto la pace, perch noi amiamo la pace, ma i Romani ci costrinsero a far guerra, e anche se noi combattemmo con ardore e valore, alla fine vinsero loro E ci obbliga-rono a firmare un accordo di pace umiliante.

    I due fratelli ascoltavano attenti. Perci riprese Amilcare ora Cartagine non pi

    libera di fare quello che vuole, non siamo pi padroni a casa nostra, dobbiamo chiedere il permesso per attrac-care le navi nelle colonie che prima erano nostre. Ma io non ho lottato come un leone per vedere la mia patria sottomessa e non mi rassegner finch non avr fatto il possibile per liberarla. Per questo devo andare in Spa-gna, figli miei, per combattere ancora contro i Romani e salvare il nostro impero.

  • 19

    I due ragazzi erano stupefatti. Appena pochi minu-ti prima erano in apprensione per la punizione dovuta allacquisto di un elefantino, e ora si ritrovavano a dover dire unaltra volta addio al proprio padre.

    Annibale si sent una stretta al cuore, mentre un cor-done pesante attorno al collo quasi gli impediva di re-spirare. Guard i fratelli Asdrubale e Magone, di soli due anni, e le tre sorelle, che stavano in disparte dietro la mamma. Certo, loro erano ormai grandi, sposate o fidanzate, e avviate verso nuove famiglie; i due fratelli erano invece troppo piccoli per ricordare, troppo pic-coli per capire quanto sarebbe stata dura stare senza il loro padre, ma lui, Annibale, sapeva perfettamente cosa avrebbe perso. Ricordava bene comera prima che il pa-dre tornasse dalla guerra.

    Il dolore era cos lancinante che egli fece lunica cosa che gli venne in mente. In un secondo prese la decisio-ne che avrebbe cambiato il resto della sua vita. E aveva soltanto nove anni.

    Annibale and verso il padre e tra lo stupore generale gli disse:

    Ti prego, portami con te!Il padre lo guard con grande tenerezza, poi lo abbrac-

    ci calorosamente e gli disse:

  • Non puoi Annibale, sei solo un ragazzo. Il tuo posto qui a Cartagine, vicino a tua madre.

    No padre, il mio posto vicino a te.

  • 22

    Luomo sembr molto colpito dalla determinazione di quelle parole, come tutti gli altri, del resto. Subito cer-c ancora di dissuaderlo parlandogli dei disagi della vita militare, della dura vita che avrebbe fatto in Spagna, senza contare i pericoli in cui sarebbe incorso Infine, per, resosi conto che tutte le parole erano inutili, prese Annibale per le spalle e lo condusse con s nella terraz-za pi alta, di fronte allaltare della loro casa, laltare in cui facevano le offerte e le preghiere al dio Baal, che in cambio proteggeva la casa e i suoi abitanti.

    Sotto un cielo di stelle luminose e affascinanti, Amil-care disse:

    Annibale, se proprio vuoi venire in Spagna, devi prima fare una cosa per me, qui, ora, davanti a questo altare.

    Annibale cap che quel momento era di estrema im-portanza, perci assunse unaria seria. Si limit quindi ad annuire, per dire che era pronto.

    Segui le parole del mio giuramento e ripeti: Io Annibale, figlio del comandante Amilcare detto Bar-ca, giuro, qui davanti al dio Baal, alla dea Tanit, al dio Melkqart e a tutta la mia famiglia che mai, mai, mai nel-la mia vita sar amico di un romano. Io prover sempre odio eterno verso quel popolo!

  • 23

    Annibale rimase un poco impressionato dalla violen-za di quelle parole ma non ebbe dubbi e ripet il giura-mento, parola per parola. Era sicuro di avere reso felice suo padre.

    Ora il destino era stato scelto, non si poteva pi tor-nare indietro: Annibale sarebbe partito per la Spagna con suo padre e, di sicuro, non era per una vacanza di pochi giorni. Nessuno in quel momento lo poteva preve-dere, ma sarebbero passati trentatr anni prima che egli potesse far ritorno a Cartagine.

  • il Cartaginese chesfid Roma

    approfondimenti

    conA TU PER TU

  • 130

    Cartagine...Il nome Cartagine significa Citt Nuova. Secondo

    una leggenda romana, Didone, la regina di Tiro, si era allontanata dalla sua terra dopo che il fratello Pig-malione le aveva ucciso il marito per impossessarsi del suo trono e delle sue ricchezze. Approdata sul-le coste dellAfrica, fond una nuova citt, appunto Cartagine.

    Cartagine, in realt, fu fondata attorno all800 a.C. da esuli fenici provenienti da Tiro.

    Antiche rovine di Cartagine

  • 131

    ... la signora del MediterraneoNel corso dei secoli, Cartagine divenne una citt

    grande, ricca e raffinata, con numerose biblioteche, palazzi, piscine e bagni pubblici. Il sistema di governo era simile a quello di Roma: il potere era in mano a un Senato e i sufeti, due figure simili ai consoli, met-tevano in pratica le decisioni prese.

    A differenza di Roma, per, Cartagine aveva svi-luppato una vocazione per il commercio marittimo e nel III secolo a.C. aveva il dominio politico e commer-ciale di tutto il Mediterraneo occidentale.

  • 132

    Cartagine...Sempre secondo la stessa leggenda romana, Dido-

    ne si innamor di Enea, un eroe troiano che, in fuga dalla sua citt in fiamme, era naufragato sulle coste cartaginesi. Gli dei, per, avevano riservato per lui un altro destino: egli avrebbe dovuto proseguire il suo viaggio fin sulle coste del Lazio dove avrebbe fondato una nuova citt. Dalla sua stirpe sarebbe nato il fon-datore di Roma. Quando Didone scopr la sua fuga, maledisse Enea, prevedendo eterna inimicizia tra i loro popoli.

    Dalla maledizione di Didone, nacque, secondo i Ro-mani, la feroce rivalit tra Roma e Cartagine.

  • ... e il contrasto con RomaI veri motivi di contrasto erano, invece, politici ed

    economici. Roma, infatti, dopo aver esteso i propri domini in tutta Italia, doveva rendere sicure le pro-prie coste. Questo era possibile solo allargando la sua influenza sulle regioni che si affacciavano sul Mediterraneo le quali, per, erano zone di dominio cartaginese. Si crearono perci dei forti contrasti fra le due potenze. Fra il terzo e il secondo secolo a.C. furono combattute tre guerre molto sanguino-se, le guerre puniche, chiamate cos perch i Romani chiamavano Puni i Cartaginesi.

    Le guerre puniche si conclusero con la completa distruzione di Cartagine.

  • 247 a.C. 221 a.C. 218 a.C. 216 a.C.

    ANNIBALE SULLA

    Nasce a Cartagine Vienenominatogenerale

    Inizia laspedizione

    in Italia

    Vincea

    Canne

    Annibale... Annibale considerato uno dei pi grandi generali

    della storia. Lattivit militare era per lui una sorta di tradizione familiare. Anni-bale era, infatti, figlio di Amilcare Bar-ca, lunico generale cartaginese a non essere mai stato sconfitto dai Romani durante la prima guerra punica.

    134

  • 135

    LINEA DEL TEMPO202 a.C. 183 a.C.

    Viene sconfittoa Zama

    Si suicida in Bitinia

    ... genio militareAnnibale inizi giovanissimo la carriera militare. A

    soli nove anni part assieme al padre alla volta della Spagna e, nella conquista di quella regione, si distin-se per intelligenza militare e coraggio. Cos, quan-do il generale Asdrubale mor, i soldati allunanimit acclamarono generale il giovane Annibale ed egli si ritrov, a soli26 anni, a capodi uno dei pipotenti esercitidel Mediterraneo.

  • 136

    Annibale... Annibale fu uno dei maggiori protagonisti della

    seconda fase della guerra tra Romani e Cartaginesi, la cosiddetta seconda guerra punica.

    A differenza del-la prima, che fu com-battuta principalmente sul mare, la seconda fu un continuo susseguir-si di battaglie terre-stri. Questo per volere dello stesso Anniba-le che costrinse i Ro-mani a combattere sul

    loro territorio in seguito alla sua incredibile impresa dellattraversamento delle Alpi, unimpresa mai ten-tata prima. Per questo i Romani, che avevano sempre pensato che le Alpi fossero invalicabili, furono presi di sorpresa e non riuscirono a reagire prontamente.

  • 137

    ... e la seconda guerra punicaIn breve tempo, Annibale riusc a vincere ripetuta-

    mente la resistenza dellesercito romano. Era la pri-ma volta, dopo molti secoli, che Roma era veramente in pericolo. A questo punto i Romani decisero di at-taccare direttamente Cartagine. Annibale fu, quindi, costretto a lasciare i territori italiani conquistati per far ritorno in patria. Lo scontro decisivo si ebbe a Zama (202 a.C.) che termin con la sconfitta di An-nibale e la presa di Cartagine.

  • Annibale... Annibale considerato uno dei pi grandi geni mi-

    litari non solo per le sue incredibili vittorie ma an-che perch introdusse importanti novit nel campo delle tattiche militari. Fu infatti il primo a utilizzare la manovra a tenaglia. Tale manovra si basa sullac-cerchiamento delle truppe nemiche, realizzando una vera e propria trappola per la fanteria avversaria che non ha pi vie di fuga per potersi ritirare.

    RomaniCartaginesi

    fanteriapesante

    fanteriapesante

    fanterialeggera

    cavalleriacavalleria

    Ricostruzione della manovra a tenaglia

  • La regina del MediterraneoUna brutta sorpresaSi parte!Le cose cambianoUn ambizioso progettoLinizio della Grande MarciaI primi problemiLa traversata delle AlpiLa prima vittoria: il TrebbiaLa morte di SurusUnaltra vittoria per AnnibaleLa grande vittoria di CanneE ora?Chiacchiere da osteriaIl grande avversario: Publio Cornelio ScipioneIl capitolo finale: la battaglia di Zama

    A TU PER TU CON IL CARTAGINESECHE SFID ROMA

    INDICE

    5152431

    35404753626977849499107117

    129

    Annibale CopertinaAnnibalePagina vuotaPagina vuota