Animali Informa luglio 2011
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Ed eccoci nel 2011…. La nostra Rivista ha aggiunto una nuova edizione, quindi da quest’anno usciremo con un numero a Marzo, uno a Luglio ed infine uno a Novembre. La distribuzione raggiungerà anche la provincia di Milano Nord, oltre a Varese e Como.
É stata introdotta una sezione per gli allevatori ed uno speciale sul mondo dell’ip-pica, dal quale potremo aumentare le nostre conoscenze sui cavalli, animali che affascinano…Chi di noi non ha provato un’emozione di gioia e libertà, vedendo le immagini di un cavallo che, libero, corre in una prateria?
Con questa bellissima immagine, un saluto a tutti i lettori!
Marzo 2011
Il direttore Cinzia Crespi
EDITORIALE
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DIRETTORE RESPONSABILECrespi Cinzia
REDAZIONEPremoli Gianluigi
PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONEJakeline Garrone
Francesca Cariglino
[email protected]. 0331 48 21 80 via Roma, 10
21053 Castellanza
HANNO COLLABORATO:AIDAA Associazione Italiana Difesa
Animali e AmbienteCasarini AlbertoDagnino Barbara
dott. Cristiano Colombodott. Mauro Vasconi
dott.ssa Chiara Zoccatellidott.ssa Donata Bianchidott.ssa Paola Bolognadott.ssa Patrizia Arrighidott.ssa Simona Rivolta
Cristian SimonePaola Viero
STAMPAALFAPRINT SNCvia Bellini, 24
21052 Busto Arsizio (VA)
DISTRIBUZIONEgratuita presso studi veterinari
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ANIMALI INFORMA N. 07/09 DEL 03/04/2009
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L’ALANO
624
14CUCCIOLI:COME GESTIRE LE ENERGIE IN ECCESSO?
16HORSE AMBULANCE
22DEL NONNO MI FIDOOPERAZIONE SVUOTA CANILI, UN NONNO UN CANE
34I PIPISTRELLI
36LE PIANTE IN ACQUARIO
40IL PROGETTO PRO-ITTIO
44CENNI DI FLORITERAPIA
48I CACATUA
56TRATTA DI CUCCIOLI
57ELENCO VETERINARI VARESE
58-59ELENCO VETERINARI GALLARATEE BUSTO ARSIZIO
60-61-62ELENCO VETERINARI MILANO E COMO
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Roma (16 Marzo 2011) È senza ombra di dubbio
il cavallo, l’animale simbolo dell’unità d’Italia. E per
questo AIDAA lo ha nominato come animale che possa
rappresentare ufficialmente l’Unità d’Italia. Molti sono
gli animali che possono ambire per il loro ruolo
e per la loro natura ad assurgere al ruolo di
“animale simbolo” dei 150 anni della nostra
Italia, ma il cavallo è quello che maggiormente ha partecipato
direttamente alle diverse azioni a partire dalle campagne belliche per l’unità
d’Italia. Del resto non è un caso che tutti gli affreschi che riproducono l’incontro
di Teano (che in realtà si è svolto a Caianiello) tra il nuovo re d’Italia Vittorio
Emanuele II e Giuseppe Garibaldi riproducano i due padri della patria in groppa ai loro
cavalli. I cavalli erano i mezzi di trazione dei pezzi di artiglieria e di trasporto di uomini e
vettovaglie dell’esercito di Cialdini che attraversò gli Stati Pontifici per ricongiungersi con
i garibaldini che avevano conquistato il regno delle due Sicilie. I cavalli furono gli animali
che accompagnarono i garibaldini nella loro avanzata dalla Sicilia fino a Napoli e che
accompagnarono sull’altro fronte la ritirata dell’esercito Borbonico. E il cavallo è stato
considerato il primo e più importante animale assoluto nelle operazioni belliche fino ad
almeno la seconda guerra mondiale quando migliaia di cavalli morirono insieme ai loro
cavalieri nella campagna di Russia. “Oggi per fortuna i cavalli non servono più per fare la
guerra” ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- ma non possiamo dimenticare
il ruolo che hanno avuto nelle vicende dell’Unità d’Italia e per questo abbiamo voluto
nominare il Cavallo come animale simbolo dei 150 anni d’Italia. Proprio perché il cavallo
è un animale simbolo serve oggi un importante passo in avanti
nella sua tutela, da qui il nostro appello alle au to r i tà
in quanto in questo centocinquantesimo
anniversario della nascita dell’Italia si arrivi
a dichiarare il cavallo quale animale di
affezione paragonandolo nei diritti agli altri
animali di affezione quali i cani ed i gatti”.
COMUNICATO STAMPA AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente
IL CAVALLO NOMINATO ANIMALE SIMBOLO DELL’UNITA’D’ITALIA.
COMUNICATO STAMPA AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente
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L’alano è una razza canina co-
nosciuta per la sua taglia gi-
gante e il carattere gentile. Il
suo muso è simile a quello del
molosso, con testa stretta, oc-
chio sceso, labbro abbondan-
te e pendente, stop marcato
e orecchie tradizionalmente
amputate in modo che venis-
sero portate dritte e appuntite,
anche se ora sono molto più
diffusi gli alani con le orecchie
integre a seguito delle varie
ordinanze degli ultimi anni con-
tro la conchectomia; i membri
di questa razza sono in genere
apprezzati come efficienti cani
da guardia e da caccia ma
sono principalmente cani da
compagnia per la loro innata
sensibilità e mancanza di ag-
gressività. Gli Alani sono, insie-
me agli Irish Wolfhound, tra le
razze canine più alte; nel 2007
un cane di questa razza venne
proclamato il cane più alto del
mondo con ben 107 cm di al-
tezza al garrese.
In molti paesi viene chiamato Great Dane o
Gran Danese, nulla di più sbagliato al momento
che l’alano è di nazionalità tedesca. L’equivoco
nasce da una tavola disegnata dal naturalista
francese George Buffon, che denominò appunto
questo cane come Grand Danois (alcuni ritengo-
no che l’errore fu causato dalla grande diffusio-
ne che la razza ebbe in Danimarca).
La nazionalità tedesca della razza venne codi-
ficata in un primo momento nel 1878 a Berlino,
quando un gruppo di allevatori decise di catalo-
gare sotto il nome di Deutsche Dogge (Mastino
Tedesco) diversi gruppi di cani dalle caratteri-
stiche molto simili provenienti dalla regione sud
occidentale della Germania, e successivamente
nel 1880, quando fu redatto il primo standard,
e nel 1888 quando venne fondato il Deutsche
Doggen Club.
Il nome alano usato in Italia venne adotta-
to ufficialmente nel 1920: si ritiene infatti che i
Deutsche Dogge discendano dai cani giunti in
Europa probabilmente nel IV secolo al seguito
dei guerrieri sciiti Alani, o Alaunt. I cani Alaunt non
persero questa loro vocazione belligerante fino
al tardo Medio Evo, quando ne fu evidenziata la
grande attitudine alla caccia.
Divennero così cani da caccia agli animali sel-
vatici, specialmente al cinghiale (per questo era-
no chiamati saupacker, cacciatori di cinghiali),
ma anche al cervo e all’orso. Cacciavano quasi
sempre in muta, con le orecchie tagliate per evi-
tare di venire feriti dalla preda afferrata con le
potenti mascelle, non per ucciderla ma per trat-
tenerla in attesa dei cacciatori. Poiché la tecni-
ca di caccia consisteva nell’inseguimento al fine
di stancare la preda, alcuni studiosi sostengono
che, per associare alla resistenza una maggiore
velocità, l’alano sia stato incrociato con il le-
Brevi cenni storici
Allevamento degli
Allisonblu
di Casarini Alberto e
Dagnino Barbara
L’ALANO
vriero. Il suo essere stato cane da guerra, lo
faceva eccellere, oltre che nel combattimento e
nella lotta, anche come difensore del padrone,
attento custode degli interni dei castelli e delle
case dei nobili. Le sue qualità di guardiano, pro-
trattesi fino ai giorni nostri, presero rapidamente
il sopravvento sia perché, anche per il suo pelo
corto, preferiva il calore del focolare al freddo
inverno mitteleuropeo, sia per il suo aspetto par-
ticolarmente bello ed elegante che, dal rinasci-
mento in poi, lo fece diventare il cane di moda
della nobiltà europea, che lo voleva accanto a
sé nelle proprie case.
Il nuovo standard è in vigore dal 2001 e man-
tiene sostanzialmente le stesse indicazioni del-
lo standard precedente tranne che che per la
nuova disposizione in merito alle orecchie che
dovranno essere “naturalmente ricadenti” e dun-
que non potranno più essere tagliate Il secon-
do inserimento nello standard ufficiale riguarda il
mantello Platten Larghe pezzature nere su man-
tello bianco, che verranno giudicati insieme ai
neri e ai tigrati.
Standard F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale)
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Classificazione F.C.I.
Gruppo:II (cani di tipo pinscher e schnauzer,
molossoidi, e bovari svizzeri)
Sezione: 2.1 (molossoidi tipo mastino)
Standard: n. 235 del 13/03/2001 (en / fr)
Nome: Deutsche Dogge
Tipo: Molossoide
Origine: Germania
Altezza al garrese: almeno 80 / 85 cm. i
maschi e 72/75cm. le femmine
Altezza e peso
L’altezza al garrese di questi magnifici ani-
mali deve partire da un minimo di 80 cm
per i maschi e da un minimo di 72 cm per
le femmine. Il peso forma dovrebbe man-
tenersi tra i 70/90 kg nei maschi e tra i
60/70 kg nelle femmine, ovviamente è fon-
damentale che il suo rapporto con la statu-
ra sia proporzionalmente corretto.
ELFO DEGLI ALLISONBLU (18 MESI)
Accoppiamenti consentiti tra le varietà di
mantello:
Questi sono gli accoppiamenti consentiti:
fulvo X fulvo
fulvo X tigrato
tigrato X tigrato
tigrato X fulvo
arlecchino X arlecchino
arlecchino X nero da arlecchino
arlecchino X nero da nero
nero da arlecchino X nero da arlecchino
nero da arlecchino X nero da nero
nero da arlecchino X arlecchino
blu X blu
blu X nero da blu
nero da blu X nero da blu
nero da blu X blu
nero da nero X nero da nero
nero da nero X nero da arlecchino
nero da nero X arlecchino
nero da nero X blu
HALLOWEEN DEGLI ALLSIONBLU (9 MESI)
Nero: Nero lacca, sono ammesse macchie
bianche. Fanno parte di questa varietà gli
Alani Mantel Tiger, nei quali il nero copre il
tronco come un mantello, mentre il muso,
il collo, il petto, il ventre e l’estremità della
coda devono essere bianchi, così come gli
Alani Platten nei quali il mantello è bianco
con solo la testa nera e pochissime macchie
grandi sul corpo.
HEIRANI DEGLI ALLISONBLU (9 MESI)
Blu: Blu, acciaio puro, sono ammesse mac-
chie bianche al petto e ai piedi, meglio co-
munque blu integrale
L ’ A L A N O
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Colori del mantello
L’Alano è allevato in cinque varietà di colori:
Fulvo , Tigrato, Arlecchino, Nero e Blu (grigio
topo) , nella varieta’ nero esiste anche il
platten (completamente bianco con testa
nera o mantel tiger , completamente nero ,
con riga bianca che attraversa tutto il cra-
nio fino al collo , zampe anteriori e poste-
riori bianche , come se avesse delle calze
ai piedi .L’effetto del colore mantel tiger , e’
come sembrare di vedere un cane bianco
con addosso un mantello nero)
SOGGETTI NELLE 5 VARIETA’ DI COLORE
DELL’ALLEVAMENTO “ DEGLI ALLISONBLU ”
Fulvo: Mantello dal giallo-oro chiaro al
giallo-oro intenso. È ricercata la maschera
nera. Piccole macchie al petto sono indesi-
derate , ma ammesse dallo standard.
ANTIB DES TERRES DE LA RAIRIE PROPRIE-
TARIO ALLEVAMENTO DEGLI ALLISONBLU
Tigrato: Colore del fondo dal giallo-oro
chiaro al giallo-oro intenso con striature
nere più regolari possibile e nettamente
disegnate, che seguono la direzione delle
costole; è ricercata la maschera nera. Pic-
cole macchie al petto sono indesiderate,
ma ammesse dallo standard
GILDA SOFIA DEGLI ALLISONBLU (18 MESI)
Arlecchino: Fondo del mantello bianco
puro, quanto più possibile privo di moschet-
tature, con macchie nero lacca dal con-
torno strappato di dimensioni varie e ben
distribuite su tutta la superficie del corpo.
Macchie parzialmente grigie sono indeside-
rate, ma ammesse dallo standard
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Colori di mantello non ammessi dallo standard:
grigi arlecchinati o merle: sono alani con il fondo
grigio e macchie nere
albini: alani tutti bianchi
Alani con questi mantelli hanno diritto al pedi-
gree ma sono esclusi dalla riproduzione.
I merle, così come anche gli altri colori non con-
sentiti dallo standard di razza, si differenziano
dai “pregiati” fratelli arlecchini esclusivamen-
te per il colore del mantello. Morfologicamente
sono identici.Per quanto riguarda i merle è stato
fatto un passo avanti nelle leggi italiane e ora
possiamo leggere dal sito dell’ENCI:
“Per quanto riguarda il rilascio di certificati ge-
nealogici a soggetti nati da genitori iscritti al
Libro genealogico, che presentano un mantello
non previsto dallo standard di razza, è stata re-
cepita la normativa F.C.I. in vigore che prevede
l’iscrizione di tali soggetti al Libro genealogico
con la dicitura “soggetto non ammesso alla
riproduzione” qualora il colore del mantello è
incluso tra i difetti da eliminazione, da squalifica,
o non è previsto dallo standard stesso”
L’alano è un cane tranquillo, equilibrato, docile
e molto socievole. Ama la compagnia e si intri-
stisce se tenuto isolato. Per via delle sua mole
ha bisogno di un buon addestramento durante
la giovinezza che gli permetta di non diventare
troppo invadente e creare problemi alla famiglia
che lo adotta.
È molto intelligente ed apprende facilmente sia
i divieti che ciò che “ci si aspetta” da lui, ma se
non addestrato, tende ad essere molto espan-
sivo e ciò può costituire un problema specie
nei giochi con i bambini, che adora. Le tecniche
di addestramento sono basate soprattutto sul
comportamentismo sia tramite il condizionamen-
to che tramite il condizionamento operante ba-
sate soprattutto sul rinforzo delle azioni positive
messe in atto dall’animale.
11
L’Alano è soggetto, come altri cani di grossa
mole, alla displasia dell’anca, cardiopatie, malat-
tie dell’occhio e torsione dello stomaco.
Displasia all’anca:
La displasia dell’anca è un’anomalia dello svi-
luppo dell’articolazione che porta a conseguen-
ze più o meno gravi fino a provocare la totale
immobilità dell’animale. Il termine displasia deri-
va dal greco e significa “formazione anormale”:
è un’anomalia dello sviluppo della articolazione
coxo-femorale le cui conseguenze si manifesta-
no durante il periodo post-natale. La patologia
è caratterizzata da incongruenza delle superfici
articolari aggravata dalla lassità dei legamen-
ti di sostegno. I conseguenti movimenti anomali
dell’articolazione provocano rimodellamento del-
la testa del femore e dei margini dell’acetabolo
accompagnati da erosione della cartilagine e
neoformazioni ossee.
Cardiopatite:
L’alano, come tutte le razze di grossa mole è
soggetto a cardiopatie.
Molte delle malattie cardiache del cane sono
dovute a difetti congeniti. Anche alcune malat-
tie parassitarie (filariosi, leishmaniosi) e infettive
(piodermiti, metriti, broncopolmoniti, cimurro, par-
vovirosi) possono provocare danni al muscolo
cardiaco, alterandone le funzionalità. Le pato-
logie cardiache passano spesso del tutto inos-
servate e non è raro
che si manifesti-
no con la
morte
improvvisa del cane.
Tra le più frequenti ricordiamo:
Le cardiopatie congenite: sono cardiopatie
conseguenti a malformazioni delle valvole o di
altre strutture cardiache (persistenze del dotto
arterioso di Botallo, stenosi polmonare e aortica,
comunicazione interatriale o interventricolare, te-
tralogia di Fallot)
La cardiomiopatia dilatativa: è caratterizzata
da dilatazione cardiaca, riduzione dello spesso-
re delle pareti del cuore e presenza di aritmie
(extrasistoli e fibrillazioni). Anche in questa pato-
logia non sono rare le morti improvvise del cane
senza alcuna sintomatologia apparente che
avrebbe potuto mettere in allarme il proprieta-
rio. Quando compare una sintomatologia, questa
può essere caratterizzata da una maggiore fa-
cilità all’affaticamento e da dispnea moderata.
Durante l’attività fisica si può manifestare anche
perdita di coscienza (sincope). Progressivamen-
te il cane dimagrisce e le sue condizioni fisiche
peggiorano; compare anche la tosse prima sot-
tosforzo, poi a riposo. La terapia è complessa e
deve tenere sotto controllo l’insufficienza cardia-
ca. I farmaci devono essere dosati e personaliz-
zati in base allo stadio evolutivo della patologia.
Malattie all’occhio:
Le principali patologie dell’occhio che colpiscono
l’alano sono:
L’Entropion. L’entropion è il ripiegamento del
margine della palpebra verso la cornea; solita-
mente è una patologia congenita ed ereditaria,
soprattutto se compare nel cucciolo entro i sei
mesi di età, ma può essere anche conseguenza
di traumi, congiuntiviti, corpi estranei o lesioni,
che provocano dolore e spasmo nei muscoli pal-
pebrali. La terapia è chirurgica.
L’Ectropion. Al contrario del precedente, l’ectro-
pion è il rovesciamento verso l’esterno della pal-
pebra inferiore, con esposizione della congiunti-
va palpebrale all’azione irritante dell’aria e degli
agenti esterni. Oltre all’alano l’ectropion colpisce
molte altre razze con le guance pendenti e cute
lassa come il mastino napoletano, il Sanbernar-
do, il Basset-Hound e Cocker Spaniel inglese. La
terapia è chirurgica.
Torsione allo stomaco:
La torsione dello stomaco è una situazione di
estrema emergenza che colpisce maggiormen-
te i cani di grossa mole: è una sindrome acuta
caratterizzata da un esagerato accumulo di gas
all’interno dello stomaco, provocato dalla torsio-
ne dello stomaco sul proprio asse. Predispongo-
no alla torsione dello stomaco anche i pasti ab-
bondanti somministrati una sola volta la giorno e
ingeriti velocemente, lo strapazzo e l’eccitazione
dopo aver mangiato, le bevute abbondanti.
A causa della torsione dello stomaco, il cardias
e il piloro si chiudono e i gas, che derivano dalle
fermentazioni dell’alimento, si accumulano all’in-
terno della cavità gastrica. la conseguenza di
ciò è un notevole e progressivo rigonfiamento
dell’addome. Il cane manifesta agitazione, ansi-
ma e presenta conati di vomito che non sono se-
guiti da espulsione di materiale alimentare. Con il
passare del tempo la sintomatologia si aggrava,
la difficoltà respiratoria si accentua, il polso di-
venta debole. La morte può sopraggiungere in
un paio d’ore dopo un’estrema sofferenza.
La terapia è chirurgica e si deve agire nel minor
tempo possibile in quanto più il tempo passa è
minori sono le possibilità di un esito operatorio
positivo.
Molto importante per questa razza è l’alimen-
tazione, soprattutto nei cuccioli. I primi mesi di
vita sono importanti perché sono cani che hanno
uno svulippo di crescita imperioso e che quindi
hanno bisogno, più di altre razze, di essere se-
guiti con attenzione, per permettere una cresci-
ta armoniosa e corretta; molto spesso se mal
alimentati rischiano di deviare gli appiombi, sia
posteriori che anteriori. Quindi è consigliabile ri-
volgersi spesso al proprio allevatore o al proprio
veterinario, per verificare una eventuale crescita
anomala della struttura ossea.
12
CONSIGLI
13
Se a un cucciolo viene data la possibilità di
fare un leggero ma quotidiano esercizio fisico
avrà un atteggiamento sereno e tranquillo,
mentre se sarà costretto a passare le sue
giornate ad annoiarsi in un ambiente ristretto
e privo di stimoli diventerà sicuramente
irrequieto, nervoso e difficile da gestire.
E’ importante ricordare che i cuccioli molto
piccoli devono muoversi con moderazione a
causa delle strutture ossee ed articolari in
via di sviluppo e quindi più delicate, saranno
però più facili da educare se avranno la
possibilità di sfogare le energie in eccesso
con qualche divertente gioco e corsetta
all’aperto.
La quantità di tempo da dedicare all’esercizio
fisico dipende dall’età del cane e dalla razza.
In caso di dubbi non esitate a rivolgervi al
vostro veterinario di fiducia, ricordatevi
comunque di non esagerare almeno fino
all’anno di età.
Se avete poco tempo da dedicare al vostro
amico sfruttatelo al meglio, provate ad
organizzare l’esercizio fisico quotidiano in
questo modo.
Iniziate con una breve PASSEGGIATA A
GUINZAGLIO. Camminare insieme al vostro
cucciolo è un’attività estremamente
importante che porterà benefici e vantaggi
ad entrambi.
Spesso,
il tempo che riusciamo
a dedicare ai nostri
cani è quasi sempre
insufficiente a soddisfare
le loro reali necessità e
di conseguenza i problemi
comportamentali sono molto
frequenti.
Se le energie sono tante e la
possibilità di fare esercizio fisico
è piuttosto bassa, con il tempo
il cucciolo potrebbe manifestare
diversi comportamenti indesiderati
come abbaiare insistentemente per
attirare la vostra attenzione, rubare
e poi masticare qualunque oggetto
gli capiti sotto il naso, reagire in modo
esagerato al minimo rumore improvviso,
diventare addirittura ossessionato dal cibo
o scavare grosse buche in giardino e la lista
potrebbe continuare...
CUCCIOLI: COME GESTIRE LE ENERGIE IN ECCESSO?A cura di Paola Viero, Istruttore Cinofiloe Responsabile di ”WELCOME”,Scuola Educazione Cuccioli di Varese
14
Proseguite consentendogli un bella
CORSA IN LIBERTA’. Correre fa stare
bene il vostro amico, ricordate
però di insegnargli il “richiamo”
premiandolo ogni volta che torna
da voi, allenandovi un po’ sarete in
grado di recuperarlo senza problemi
in ogni circostanza. Se non vi sentite
abbastanza sicuri nel liberare il
cucciolo, all’inizio potrete utilizzare
un guinzaglio allungabile, in questo
modo potrà correre e divertirsi pur
rimanendo sotto controllo.
Successivamente GIOCATE insieme.
Non bisogna mai dimenticare che il
vostro cane per essere tranquillo ha
bisogno si di movimento ma anche
di stimoli mentali, cercate allora di
coinvolgerlo con qualche divertente
giocattolo che avrete portato da
casa piuttosto che lanciargli il solito
bastoncino che tra l’altro può risultare
molto pericoloso.
Infine terminate con un breve momento
dedicato all’APPRENDIMENTO.
Insegnategli qualche piccolo esercizio
di obbedienza, il movimento lo avrà
stancato abbastanza da consentirgli
di concentrarsi un po’ ed imparare
alcuni semplici esercizi come il seduto,
il terra o il resta.
Quindi, se il problema è tenere sotto
controllo l’esuberante energia del
vostro cane, l’esercizio fisico è la
soluzione! Sfogare la sua incredibile
energia lo renderà tranquillo,
rilassato perché felice e soddisfatto
ed una volta rientrati a casa potrete
finalmente godere della sua piacevole
compagnia.
SEZIONE “CAVALLI”
HORSEAMBULANCEUn aiuto concreto per le emergenze dei cavalli
A cura della Dott.ssa Chiara Zoccatelli
16
SEZIONE “CAVALLI”
Con l’espansione e l’evoluzione dell’equita-
zione e con le nuove normative vigenti, sia
per quanto riguarda le discipline olimpiche
che per tutte le altre manifestazioni equestri,
si è avuta una maggiore necessità di mezzi,
attrezzature, uomini e organizzazioni volte
alla tutela del benessere del cavallo proprio
durante le competizioni.
L’horse Ambulance, così chiamata, ne è un
esempio.
Fondata nel 1998 dal Dott. Alessandro Cen-
tinaio nasce da un’organizzazione no profit;
inizialmente non riconosciuta, ma in seguito
regolamentata da una legge europea del
2005, Regolamento CE 1/2005, il quale rife-
risce che in caso di infortunio di un cavallo
durante una competizione od ad una mani-
festazione equestre tale mezzo è autoriz-
zato al trasferimento dell’ animale ferito alla
clinica più vicina.
È facile vedere incidenti anche gravi durante
le gare, molto spesso il cavallo può essere
impossibilitato ad uscire da solo dal campo
di gara ed è qui che interviene proprio que-
sto tipo di servizio in soccorso dell’ animale
ferito.
L’Horse Ambulance oltre ai mezzi attrezzati,
si avvale di personale preparato da dei cor-
si teorici e pratici con tanto di simulazioni,
organizzati dall’associazione stessa.
Le autovetture utilizzate sono solitamente
fuoristrada munite di un gancio di traino a
cui viene agganciato un trailer predisposto
per questo tipo di interventi.
Le caratteristiche di quest’ultimo sono una
rampa bassa, che facilita la salita di un ca-
17
SEZIONE “CAVALLI”
18
vallo infortunato e molto spesso sottoshock,
dei fascioni laterali con cinghie, in modo
da sostenere un cavallo che ha difficoltà
a mantenere la stazione quadrupedale, un
verricello per I casi più gravi, in questo caso
quando l’animale non riesce più da solo a
mantenere la stazione quadrupedale e
deve purtroppo essere soppresso.
Tutti I trailer adibiti ad Horse Ambulance de-
vono avere inoltre dei tendalini, che servono
e vengono utilizzati per isolare l’area dell’
incidente in campo, cercando così di allon-
tanare curiosi o persone non addette ai la-
vori, che possano disturbare il veterinario e
gli ambulanzieri all’opera.
Ambulanzieri e veterinari dispongono su
ogni mezzo di un kit gessi e di stecche per
effettuare direttamente sul posto un primo
intervento di ingessatura od immobilizzazio-
ne dell’arto nel caso di fratture o lussazioni.
Questo tipo di attrezzature e mezzi sono
in realtà le più semplici disposizioni per le
emergenze in campo durante le manife-
stazioni equestri, esistono infatti delle vere
e proprie cliniche mobili, più ingombranti e
meno adatte al soccorso diretto in pista,
ma sulle quali è possibile trovare molti dei
mezzi diagnostici più utilizzati; quali, eco-
grafi, apparecchi per effettuare radiografie,
endoscopie ed analisi del sangue con ri-
sultati in “diretta”, utili ad ottenere in breve
tempo una corretta diagnosi e per decidere
SEZIONE “CAVALLI”
19
immediatamente sul futuro della com-
petizione del cavallo.
Le cliniche mobili possono disporre inol-
tre di attrezzature per la fisioterapia dei
cavalli: quali, stivali per idromassaggio,
tecarterapia, ultrasuoni, magnetotera-
pia, maschere per inalazioni etc etc.
Tutti I dispositivi sopraelencati vengono
messi a disposizione proprio per il be-
nessere del cavallo atleta, il quale non
potendo sfruttare I classici trattamenti
farmacologici, poichè doping, si serve
di questi strumenti utilissimi per miglio-
rare le performances e comunque per
mantenere la condizione più ottimale
per affrontare la gara.
È chiaro come un’Horse Ambulance
operi, come la sua presenza sia di fon-
damentale importanza e necessità du-
rante una gara così come lo è l’ambu-
lanza per gli esseri umani; ma insieme
a questo tipo di mezzi, al fine di avere
sempre meno incidenti, sono state ne-
cessarie e ancora lo saranno, le modifi-
che e le migliorie di tanti campi di gara.
Tali cambiamenti interessano soprattut-
to i terreni su cui corrono i cavalli, le
larghezze delle piste, il contesto in cui
viene organizzata la manifestazione, gli
ostacoli e molti ancora altri accorgi-
menti per la tutela dei nostri animali.
Bisogna ricordare inoltre che il servi-
zio di Horse Ambulance non si svolge
solo all’interno di manifstazioni; infatti,
soprattutto in questi ultimi anni, si è
cercato di rendere disponibile questi
mezzi per interventi d’urgenza anche
durante incidenti stradali in cui vengano
ovviamente coinvolti cavalli, in stati di
calamità, ed in casi in cui ci sia stato
segnalato una situzione di maltratta-
SEZIONE “CAVALLI”
20
mento di animali.
Ci auguriamo quindi che nel corso dei
prossimi anni si possano avere sempre
più manifestazioni equestri che operi-
no nel rispetto e nel benessere dell’
animale e che proprio per questo mo-
tivo, si servano di mezzi ed attrezza-
ture idonee all’ emergenza del cavallo,
appoggiandosi a strutture come l’Horse
Ambulance e ad un personale organiz-
zato e preparato ad ogni evenienza.
21
22
Roma (5 giugno 2011) – Parte oggi la nuova
operazione svuota canili di AIDAA.
In questa estate 2011 i soggetti a cui è rivolta
sono prevalentemente i nonni e più in generale
gli anziani e le strutture che li ospitano. La
campagna si intitola DEL NONNO MI “FIDO” e si
pone come obbiettivo di riuscire a tirare fuori
dai canili italiani almeno dieci cani al giorno
da affidare a nonni, anziani soli e strutture che
ospitano gli anziani dove spesso la presenza
degli animali non è contemplata o mal tollerata,
nonostante sia oramai patrimonio comune il fatto
che la presenza di un animale domestico (sia
cane o gatto) sia di giovamento non solo all’umore
ma anche alla salute delle persone anziane e
sole. L’operazione durerà fino al prossimo 30
settembre 2011 e punta ad incentivare l’uscita
dei cani ai canili da affidare a nonni o persone
anziane, ovviamente dopo i classici controlli pre
e post affido per valutare l’idoneità del singolo,
della famiglia o della struttura adottante, in
quanto il benessere di fido è prioritario rispetto
a qualunque azione di affido o di adozione.
COMUNICATO STAMPA AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente
DEL NONNO MI “FIDO”
La scelta di puntare ai nonni, agli anziani ed alle
case di riposo come obbiettivo primario della
campagna adozioni AIDAA dell’estate 2011 nasce
anche dal dato del sondaggio di AIDAA che nei
mesi scorsi ha rilevato che le persone anziane e
sole sono quelle che più facilmente adotterebbero
un cane ma che spesso sono impedite proprio
da questioni di ordine pratico, come quello di
andare in canile per trovare il proprio fido del
cuore. Come funziona l’operazione DEL NONNO
MI FIDO? Semplicemente con una telefonata al
3926552051 oppure con una e-mail all’indirizzo
di posta elettronica (qui entrano in gioco i nipoti
esperti di computer ed internet) presidenza.
[email protected] la persona che desidera
adottare un cane lascia i suoi dati e AIDAA li
trasmetterà al canile o al rifugio canile più vicino in
modo che le parti possano sentirsi ed incontrarsi
in modo da valutare insieme se e quale cane
ospitato in rifugio può essere il miglior candidato
a diventare l’amico per tutta la vita del nonno,
della persona sola o della intera comunità di
anziani ospitati nella casa di riposo.
“UN NONNO, UN CANE”OPERAZIONE SVUOTA CANILI
23
DEL NONNO MI “FIDO”“UN NONNO, UN CANE”OPERAZIONE SVUOTA CANILI
“L’obiettivo è quello di tirare fuori una media
di dieci cani al giorno, il che vorrebbe dire nei
circa 120 giorni della durata dell’operazione
troverebbero una nuova casa 1200-1500 cani
– ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale
di AIDAA- non si tratta di grandi cifre, ma sono
quelle dei riscontri delle passate edizioni delle
campagne estive svuota i canili di AIDAA, se poi
verranno risultati migliori, allora ne saremo
veramente felici, ovviamente per poter meglio
diffondere questa iniziativa abbiamo bisogno
del supporto di tutti ed in particolare dei mezzi
di comunicazione che facciano conoscere al
grande pubblico, specialmente agli anziani
questa iniziativa e permettano ai nostri amici
pelosi di uscire dai canili per trovare la loro
nuova casa e diventare amici inseparabili delle
persone sole che a volte hanno solo bisogno di
affetto, quell’affetto che i nostri amici a quattro
zampe presenti nei canili sono ben disposti a
dare in cambio di una carezza e di una manciata
di crocchette”.
IL CRICETOA cura del Dr Cristiano Colombo,Ambulatorio Veterinariodi Tizio e Colombo - Lonate Pozzolo
Il criceto è un animaletto con caratteristiche
che lo rendono particolarmente adatto alla
vita in appartamento: costa poco acquistarlo,
richiede spazi ridotti, cure poco impegnative,
alimentazione semplice e poco costosa, non
emana cattivi odori se la gabbia è ben gesti-
ta e, pur non essendo semplice maneggiarlo
date le dimensioni spesso minuscole ed il ca-
rattere non sempre docilissimo, la sua compa-
gnia è apprezzata dagli adulti e non solo dai
bambini.
E’ simpatico e vivace e la sua natura di “ani-
male notturno” lo rende ancor più adatto a
famiglie che lavorano di giorno e possono con
esso intrattenersi nelle ore serali quando il cri-
ceto si “attiva”.
Mentre il criceto europeo selvatico è una spe-
cie in pericolo e non diffusa in commercio, le
varietà che troviamo nei negozi specializzati
non sono autoctone, ma provengono da altri
paesi: tra queste varietà troviamo il criceto
dorato (Mesocricetus Auratus) dalle regioni
desertiche dei Balcani dell’Asia Minore, il cri-
ceto russo (Phodopus Campbelli) dalle step-
pe russe, dal nord della Cina e dalle regioni
dell’Asia centrale, il criceto siberiano ( Phodo-
pus Sungorus) originario del Kazakistan e della
Siberia, ed infine il criceto di Roborovsky (Pho-
dopus Roborovskii) detto anche criceto del
deserto originario della Russia, della Mongolia
e nord della Cina.
Il criceto dorato ha dimensioni maggiori rispet-
to ad altri criceti: è quindi più facile maneg-
giarlo per cui risulta una delle varietà più dif-
fuse.
Benchè sembri mansueto è, anche in natura,
il più territoriale ragion per cui può frequen-
temente reagire in maniera anche estrema-
mente aggressiva se si sente minacciato, ed
ancor di più in un ambiente ristretto come
quello della gabbia.
Il criceto russo ed il Roborovsky sono le altre
24
due varietà ampiamente presenti sul nostro
mercato: sono di dimensioni minori e quindi
meno maneggiabili dal proprietario, anche per-
chè sono estremamente vivaci e spesso non
addomesticabili, ciò nonostante sono meno
aggressivi nei confronti dei propri simili quindi
secondo alcuni autori sono specie che vivono
meglio in coppia, ma non secondo il parere di
chi scrive, in quanto nella maggior parte dei
casi nella crescita degli individui fenomeni di
aggressività sono sempre più frequenti fino ad
arrivare all’impossibilità della convivenza dei
due soggetti.
Il criceto selvatico è un animale pressoché on-
nivoro che si nutre prevalentemente di vege-
tali di cui consuma foglie, frutti, radici e semi,
ed anche di piccoli invertebrati quali insetti o
molluschi.
Anche il criceto domestico è un animale pre-
valentemente erbivoro, tuttavia è in grado an-
che di cibarsi di frutta, semi o altro. Per que-
sto motivo, sebbene in maniera impropria, può
essere considerato onnivoro.
Gli alimenti di solito utilizzati per l’alimentazio-
ne del criceto sono i pellets o le miscele di
vegetali che si trovano comunemente in com-
mercio e contengono semi di avena, frumen-
to, girasole, mais e talvolta anche riso. Inoltre
possono essere somministrate noci e nocciole
e frutta secca, non sgusciate, pane e biscotti.
Gli alimenti secchi non sono sufficienti nella
dieta del criceto, ma devono essere accom-
pagnati anche da alimenti freschi rappresen-
tati principalmente dalla frutta (mele, pere,
albicocche, banane, prugne, ciliegie, fragole)
e dalla verdura in genere (lattuga, carote, po-
modori, piselli, ecc.).
E’ indispensabile somministrare questi alimenti
a temperatura ambiente e non freddi, oltre
che asciutti.
Bisogna quindi porre estrema attenzione a non
usare alimenti appena estratti dal frigorifero.
25
L’alimentazione a base di cibi secchi e cibi
freschi, può essere ulteriormente integrata
con alimenti proteici: fra i più comuni ricor-
diamo il formaggio, fresco o stagionato e
prosciutto cotto.
Per quanto riguarda le quantità, è buona
norma proporre solo il cibo che il criceto è
in grado di consumare durante la giornata.
Per un criceto russo sono più che adeguati
dieci grammi di cibo al giorno.
Assolutamente sconsigliati sono i dolci di
qualsiasi genere: cioccolato, caramelle e
gelato contengono una quota di zuccheri
troppo elevata che può causare intossica-
zioni anche rapidamente mortali.
La gabbia deve rispondere a pochi, ma de-
terminanti requisiti: deve essere assoluta-
mente sicura, a prova di fuga del criceto
che se evadesse sarebbe alquanto difficile
da ritrovare ed in pericolo di vita.
Indispensabile quindi porre particolare at-
tenzione alla linguetta di chiusura dello spor-
tello in quanto di norma è presente uno spa-
zio sufficientemente ampio per la fuga dei
soggetti più piccoli.
Deve essere spaziosa (con base non minore
di 30x40 cm.), se alta meglio che sia a più
piani, che oltretutto rappresentano una buo-
na attività fisica per il criceto.
Deve essere facile da aprire, da smontare e
da pulire perchè l’igiene è davvero di impor-
tanza rilevante per il criceto.
Il fondo della gabbia dovrebbe essere pieno
e non con sbarre, sulle quali fanno fatica
a camminare soprattutto i criceti di taglia
nana o i cuccioli.
Davvero molto apprezzata in genere la pre-
senza di una ruota che può essere fissata
alle pareti della gabbietta o avere un piedi-
stallo senza quindi necessità di essere ag-
ganciata. Le dimensioni della ruota devono
essere adeguate alle dimensioni del criceto,
26
infatti le ruote normalmente in commercio
possono rivelarsi insufficienti per un criceto
dorato.
Di particolare rilevanza il fatto che non deve
presentare pioli, ma una superficie continua
per evitare traumi o fratture.
All’interno della gabbietta sistemeremo un
contenitore per il cibo che deve essere
mantenuto pulito, una casetta piena di ovat-
ta (meglio in cotone classico e non sintetico
che frequentemente causa legature delle
zampe dalle quali il criceto non riesce a
liberarsi) che funga da nascondiglio e luogo
di riposo, provvista di tetto staccabile per
facilitarne la pulizia; un abbeveratoio a goc-
cia (definito a sifone) è preferibile rispetto
alle ciotole perché più igienico e pratico;
una cassetta per le deiezioni che se il cri-
ceto imparasse ad utilizzare ci faciliterebbe
la pulizia e la manutenzione.
Sul fondo della gabbietta deve essere po-
sta una lettiera assorbente non tossica, irri-
tante o polverosa: meglio evitare la lettiera
per i gatti (che può lesionare le zampe),
assolutamente non profumata (il criceto è
estremamente irritato da odori estranei).
Adatti sono la segatura non fine, i trucioli di
legno ed il tutolo di mais.
Possono essere aggiunti fieno, carta a pezzi
(senza inchiostro) o foglie secche che l’ani-
male possa lavorare ed utilizzare per farsi
il nido.
Mai come per i criceti il noto detto “preve-
nire è meglio di curare” si rivela veritiero:
infatti i criceti sono soggetti a poche malat-
tie e se accuditi appropriatamente evitando
errori di gestione, di alimentazione o traumi
per gabbie mal costruite, arrivano frequen-
temente sani alla vecchiaia.
I criceti hanno in genere un’aspettativa di
vita piuttosto breve, compresa tra i due e i
tre anni, ma comunque variabile da specie a
27
specie. Nella nostra esperienza i criceti russi
da noi posseduti hanno superato ampiamente
i tre anni.
È controindicato fargli il bagnetto, non van-
no applicate sostanze profumate, non servo-
no vaccinazioni, ma una visita dal veterinario
dopo l’acquisto con un esame delle feci ne
garantirà lo stato di salute buono e l’assenza
di parassiti intestinali.
La gabbia verrà posta in una stanza con
temperatura costante senza correnti d’aria o
sbalzi termici importanti.
Se il criceto viene per qualche motivo lasciato
libero fuori dalla gabbia deve essere guarda-
to a vista, ed è meglio anche non permette-
re a bambini molto piccoli di maneggiarlo in
quanto è facile che venga fatto cadere o che
si ferisca.Se conosceremo il nostro criceto sa-
remo anche in grado di capire precocemente
se c’è qualcosa che non va, perché spesso
il criceto ammalato non mostra alcun sintomo
fino alla morte, soprattutto se nascosto nella
casetta e lontano dalla vista del proprietario.
I segnali che possiamo percepire sono dav-
vero tanti: citiamo per esempio una minore
attività fisica, zoppie, posizione curva, minor
appetito, maggiore sete, alterazioni delle de-
iezioni (o mancata emissione), pelo bagnato
in talune zone del corpo, tumefazioni o lesioni
varie, scoli oculari/nasali, starnuti, respiro dif-
ficoltoso, occhi chiusi, zone alopeciche localiz-
zate o diffuse, forfora, aggressività improvvisa
in un criceto normalmente mansueto.
In ogni caso una visita dal veterinario si rende
necessaria il prima possibile in quanto il rapi-
do metabolismo dei piccoli mammiferi porta le
malattie a progredire alquanto velocemente:
occorre informarsi in anticipo se il veterinario
che contatterete si occupa di questi animali e
portatelo alla visita nella sua gabbietta pronti
a rispondere alle numerose domande che vi
verranno poste dal veterinario stesso.
Molti specialisti di animali esotici ricoverano
volentieri questi piccoli pazienti per procedere
alle terapie in modo corretto e per seguire il
decorso della patologia ed il criceto nella sua
gabbietta non soffrirà molto del fatto di tro-
varsi in ambiente a lui estraneo.
E’ davvero sconsigliato ai proprietari sommi-
nistrare di loro iniziativa alcun farmaco che
può addirittura rivelarsi tossico o addirittura
mortale.
Facilmente i proprietari di criceti non ritengo-
no possibile curare un criceto e raramente si
rivolgono ad un veterinario o addirittura si stu-
piscono delle possibilità terapeutiche, ma nella
nostra esperienza clinica sono quotidiane le
visite di questi animali ai quali non è infrequen-
te somministrare farmaci, effettuare iniezioni o
procedere a chirurgie anche impegnative.
28
29
A cura della Dott.ssa Donata Bianchi
Il cane, come tutti gli esseri viventi, necessita di
un adeguato apporto energetico per condurre
tutti i processi metabolici legati alla vita: mante-
nimento, crescita, lavoro muscolare, gravidanza
e lattazione. e uno sbilanciamento negativo tra
energia consumata e quella ricavata dagli ali-
menti conduce a performance sub ottimali ed in
extremis a dimagramento e cachessia quindi la
determinazione dei fabbisogni energetici e la
stima dell energia contenuta negli alimenti rap-
presenta un importante punto di partenza per
un corretto razionamento. Per ciascuna di que-
ste esigenze l industria mangimistica ha prodotto
diete mirate a soddisfarle e per ogni mangime è
presente sulla confezione la quantità totale gior-
naliera necessaria per soggetti di un certo range
di peso e di età.. Ma come si ottengono questi
valori ?
La vita degli esseri viventi è consentita dalla tra-
sformazione dell energia chimica dei nutrienti or-
ganici ( proteine, lipidi e glucidi ) in varie forme
di energia : termica(calore), meccanica (lavoro
muscolare), energia chimica delle produzioni ani-
mali, (latte,carne, grasso).
Il contenuto energetico potenziale di un alimento
è chiamato energia grezza ma i processi dige-
stivi dell animale non riescono a trattenere tutta
l energia potenziale contenuta nell alimento per-
ché parte dell energia viene infatti persa con i
residui alimentari indigeriti eliminati con le feci
lasciando quella che viene definita energia dige-
ribile. ED
Tuttavia anche parte di questa energia viene ul-
teriormente persa all esterno con la produzione
di urine e i gas prodotti a livello di apparato
digerente lasciando la quota di energia che vie-
ne detta “ metabolizzabile” EM che rappresenta
quindi la parte di energia grezza dell alimento
che l animale effettivamente utilizza per i pro-
pri processi metabolici ed è quella che viene
30
31
utilizzata per la stima dei bisogni del cane e
del contenuto energetico degli alimenti ad esso
destinato.
La stima dell energia metabolizzabile dei vari
alimenti viene valutata seguendo protocolli ed
equazioni che portano a valori medi standard ;
i fabbisogni enegertici del cane si possono de-
finire tenendo conto di quattro componenti: me-
tabolismo a riposo, attività muscolare volontaria,
termogenesi indotta dal processo digestivoe ter-
mogenesi attiva per mantenere temperatura.
Il fabbisogno energetico basale è il valore minimo
compatibile con la vita;il fabbisogno energeti-
co di mantenimento esprime la quantità di
energia consumata da un animale adulto
con attività fisica moderata in condi-
zioni di termoneutralità: è questo il
valore di riferimento correntemente
utilizzato in alimentazione.
Bisogna comunque considerare
delle variabili come la tempera-
tura ambientale: gli animali han-
no maggior difficoltà ad adat-
tarsi al caldo e vivono meglio a
temperature leggermente inferiori
alla zona di neutralità termica che
per gli animali a pelo raso è situa-
ta intorno ai 25 °C quello dei cani a
pelo folto a 14°C; un altro dato varia-
bile è il lavoro digestivo che comporta
un dispendio energetico sia per l assimilazione
del cibo sia per la sua metabolizzazione; incide
anche il temperamento con l entità del movimen-
to spontaneo di ciascun individuo e non ultimo
anche la razza.
Quindi sono state proposte equazioni per il cal-
colo del fabbisogno di mantenimento tenendo
conto come dato importante il peso dell animale.
Durante la gravidanza il peso della cagna au-
menta del 20-25 %; prima dei 40 gg. aumentano
32
soprattutto i tessuti extrauterini e successiva-
mente si verifica l aumento considerevole del
peso dei cuccioli quindi il fabbisogno energetico
della madre aumenta dopo i 40gg. Ma in questo
periodo la cagna tende a mangiare meno quindi
si consiglia di aumentare l’apporto energetico a
partire dalla quarta settimana successiva all ac-
coppiamento.
Per valutare la quantità di energia necessa-
ria per l’allattamento occorre tenere conto dell
energia contenuta nel latte e la quantità di
latte prodotta. Una considerazione importante
da fare è la valutazione della densità
energetica dell alimento fornito
alla cagna e sapere che ca-
gne con molti cuccioli o di
razza gigante hanno ri-
dotta capacità di inge-
stione dell alimento per
cui è importante cerca-
re di fornire ai cuccioli
il più presto possibile ali-
mento supplementare.
Per i cuccioli in crescita i fabbisogni energetici
sono circa il doppio per unità di peso di un cane
adulto della stessa razza , avendo comunque
senso pratico nel considerare che soggetti che
non hanno stimoli o possibilità di svolgere atti-
vità fisica possono avere fabbisogni energetici
anche inferiori del 20% dei soggetti molto attivi.
Alimentare in modo corretto il proprio cane sotto
il profilo delle necessità nutrizionali e del rispet-
to della sua fisiologia è certamente la risposta
più efficace per promuovere la sua salute nell
immediato e nel lungo termi-
ne. Preoccuparsi dell ali-
mentazione significa
perciò rinnovare
quell’antico pat-
to tra uomo ed
animale che è
alla base del
processo di ad-
domesticazione.
32
33
34
I Chirotteri ....ossia i pipistrelli, sono mammiferi
da sempre temuti per via del loro aspet-
to e di alcuni luoghi comuni che di seguito
cercheremo di chiarire e quindi sfatare in-
sieme.
Il nome pipistrello deriva dal latino vespertilio,
da vesper che significa sera, come in greco
notte.
La terminologia nasce per le abitudini not-
turne di questi animali.
In Africa viene considerato come simbolo del-
le tenebre e dell’oscurita mentre per i cristiani
rappresentava l’uccello del diavolo per via
della sua natura ibrida di meta’ topo e metà
uccello: tutto ciò ovviamente non ha contribu-
ito a far scomparire le ataviche superstizioni
che riguardano questo animale.
Al contrario per i Cinesi il pipistrello è un sim-
bolo di felicita’ e un portafortuna, auspicio di
longevita’ e pace.
I pipistrelli sono mammiferi specializzati nel
volo, proprio come gli uccelli: la loro ala al-
tro non è che il risultato della trasformazione
dell’arto anteriore, in particolare della mano,
da cui il nome “chirottero mano alata”.
Gli arti anteriori sono per l’appunto modificati
in ali grazie allo sviluppo di una membrana, il
patagio, tenuta tesa dalle ossa delle dita e
delle braccia lunghe e sottili; vi sono poi gli arti
posteriori con 5 artigli robusti che i pipistrelli
utilizzano per appendersi a testa in giù al sof-
fitto delle grotte e ai rami degli alberi.
L’ordine dei Chirotteri comprende all’incirca
1.000 specie e nel sottordine Microchirop-
tera sono contemplate le specie che volano
di notte e utilizzano un sistema radar sonoro
per la cattura di di piccoli insetti; al sottordine
Megachiroptera appartengono le volpi volanti,
pipistrelli frugivori ossia che si nutrono di frutta
e altro materiale vegetale.
Alcune specie sud americane inoltre suggono il
nettare dei fiori, risultando quindi importantis-
simi per l’impollinazione e la disseminazione di
piante tropicali.
La fauna italiana comprende oltre 30 specie
sempre più minacciate dal rischio di estinzione:
l’urbanizzazione, il disboscamento e la man-
canza di rifugi contribuiscono a diminuire sig-
I PIPISTRELLIA cura delle Dott.sse Paola Bologna e Simona Rivolta
35
nificativamente il numero di questi animali.
Questa problematica ha favorito la nas-
cita di enti protezionistici, come ad es-
empio l’Ente Parchi e Riserve Naturali del
Lago Maggiore (www.parchilagomaggiore.
it), allo scopo di tutelare i chirotteri ital-
iani, informare e fare chiarezza sui RE-
ALI RISCHI che l’incontro con uno di questi
animali può comportare.
In generale i pipistrelli da sempre godono
di cattiva reputazione come portatori di
malattie: in America Centrale esiste una
specie, il Desmodus rotundus che morde
strappando il pelo e le piume di mammiferi
e uccelli per poi berne il sangue. Questa
è una delle rare specie veramente peri-
colosa in quanto può trasmettere il virus
della rabbia.
I pipistrelli europei invece sono insettivori
quindi importanti alleati contro insetti no-
civi come le zanzare.
Ricordiamo inoltre che i pipistrelli vanno
in letargo nel mese di Novembre per poi
risvegliarsi in primavera.
36
le piante in acquario
36
Il secondo gruppo di elementi fondamentali per
la crescita delle piante è formato dai fertilizzanti.
I fertilizzanti sono delle miscele di microelementi
che la pianta assorbe e che le servono per la
crescita e per la fotosintesi. I fertilizzanti che
vengono usati in acquario sono diversi da quelli
che si usano per le piante terrestri, quindi un
buon prodotto fertilizzante per i fiori che abbia-
mo in casa non è adatto a fertilizzare l’acquario.
Questa differenza dipende dal fatto che nelle
piante terrestri la fertilizzazione si basa su for-
mulazioni che contengono in larga misura com-
posti dell’azoto e del fosforo. Nitrati e fosfati
sono però già presenti in maniera più che suffi-
ciente in acquario, in quanto derivano dal meta-
bolismo dei pesci contenuti in vasca, quindi non
è assolutamente necessario aggiungerne altre
fonti. Un loro aumento produrrebbe soltanto un
pericoloso inquinamento dell’acqua. Gli elementi
che servono alle piante dei nostri acquari sono
principalmente ferro, potassio, manganese, rame
cobalto, e tracce di altre sostanze. Questi ele-
menti non possono però essere aggiunti in una
grande quantità iniziale e lasciati in vasca come
riserva in quanto ogni volta che noi andiamo a
cambiare parte dell’acqua ne perderemmo una
quota. Inoltre l’ambiente dell’acquario e del filtro
è particolare, in quanto tende tramite reazioni di
ossidoriduzione a trasformare lo stato chimico
degli elementi in una forma che non li rende as-
sorbibili e quindi utilizzabili dalle piante. Il ferro è
l’elemento che più subisce queste trasformazioni,
cambiando la sua valenza in acquario. È più uti-
le quindi una fertilizzazione periodica usando la
giusta quantità di fertilizzante necessario. Esisto-
no due forma di fertilizzazione che sono comple-
mentari tra di loro e che si integrano e comple-
tano a vicenda. Una prevede l’utilizzo di un fondo
fertile, mentre la seconda si basa su fertilizzanti
liquidi da mettere direttamente in acqua. Il fondo
fertile deve essere programmato nella fase di
allestimento. Esso viene venduto nei negozi e va
posto al di sotto della sabbia che poi costituirà il
fondo visibile dell’acquario. In questo strato met-
teremo a dimora le radici delle piante che abi-
seconda partea cura del Dr. MAURO VASCONI
le piante in acquario
37
teranno la nostra vasca. Il materiale fertilizzante
usato per il fondo costituisce una buona riserva
di nutrienti stabili per le piante, ma ovviamen-
te non è eterno, quindi dopo un anno dal suo
utilizzo deve essere periodicamente ricaricato
con integratori per fondo, venduti nei vari negozi
di acquariofilia. È importante utilizzare prodotti
fertilizzanti della stessa marca, sia per la parte
liquida che per il fondo, in quanto i due siste-
mi si completano. Usare prodotti di case diver-
se potrebbe causare una mancanza di qualche
elemento oppure una sovrabbondanza di altri,
contenuti in entrambe le vie di somministrazione.
Occorre sempre ricordare che tutto ciò che non
viene utilizzato dalle piante va a fertilizzare le
alghe, abili a cavarsela in qualsiasi situazione.
L’ultimo elemento necessario alle piante acqua-
tiche è un buon apporto di CO2. Questo com-
posto viene infatti utilizzato per sintetizzare gli
zuccheri che la pianta utilizza sia per costruire
la propria struttura che per alimentare il proprio
metabolismo. L’anidride carbonica viene prodot-
ta dai pesci presenti in acquario e si diffonde
dall’acqua all’aria. Questa quota non è però suf-
ficiente a creare un ambiente in cui le piante
possono crescere in maniera rigogliosa, quindi
per avere delle piante sane e forti con crescita
rapida, fattore molto utile per pulire l’acqua della
vasca, è necessario somministrare altra CO2. Ci
sono tre sistemi per poter aggiungere anidride
carbonica all’acqua. Il più economico si basa su
bottiglie in cui viene messo dello zucchero e del
38
lievito. In assenza di ossigeno il lievito fermente-
rà lo zucchero in alcol producendo come scar-
to proprio anidride carbonica. Il gas verrà quin-
di indirizzato tramite tubi in acqua dove potrà
diffondere. Questo sistema ha lo svantaggio di
non poter essere gestito in maniera ottimale, in
quanto la produzione di anidride carbonica non
sarà costante, visto che sarà massima e tumul-
tuosa all’inizio della fermentazione, per poi ridur-
si progressivamente. La fermentazione è inoltre
influenzata dalla temperatura ambientale e può
non partire se ci sono state contaminazioni della
cultura di lievito.
Il metodo di somministrazione più diffuso di CO2
si basa su bombole di questo gas vendute ap-
positamente nei negozi di acquariofilia. Esistono
sia bombole usa e getta che bombole ricaricabi-
li. Alla bombola è attaccato un riduttore di pres-
sione che consente di regolare il flusso di gas
che si inietta in acqua. Esistono poi vari sistemi
per diffondere ottimamente l’anidride carbonica
in acqua. È importante quindi creare delle bolle
di gas della minore dimensione possibile ed è
inoltre importante che queste bolle compiano il
percorso più lungo possibile prima di raggiunge-
re la superficie. Infatti quando queste bollicine
scoppiano in superficie la CO2 diffonde in aria
e non in acqua, andando persa. La dimensione
delle bolle è importante in quanto la diffusione
di gas tra la bolla e l’acqua avviene attraverso
la superficie di contatto; numerose bolle piccole
ottimizzano il rapporto creando la più vasta su-
perficie possibile. L’ultimo sistema utilizzato per
arricchire di CO2 l’acqua è attraverso l’elettrolisi.
Questo processo chimico genera anidride car-
bonica attraverso due piastre, una di grafite e
l’altra di metallo, attraversate da corrente elet-
trica. L’energia stacca il carbonio dalla graffite e
usa l’ossigeno contenuto nella molecola di acqua
per creare CO2.e idrogeno. Questo sistema ha il
vantaggio di non avere nessuna bombola, men-
tre comporta un consumo della piastra di grafite
che però si sostituisce con una spesa contenuta.
Per concludere il discorso dell’anidride carbo-
39
nica bisogna ricordare che la sua aggiunta in
acqua fa variare anche dei parametri chimico
fisici dell’acqua stessa, come pH e durezza car-
bonatica.
Per questo motivo è meglio interrompere l’ero-
gazione di CO2 quando le piante non sono in
grado di utilizzarla, ovvero nel periodo in cui
non vi è illuminazione. Sempre per questa ra-
gione è meglio tenere monitorati con particolare
attenzione i valori di pH e KH in vasche in cui
si somministra anidride carbonica. Sono in com-
mercio dei test permanenti da lasciare in vasca
che indicano attraverso un viraggio di colore se
stiamo somministrando la giusta quantità di CO2,
in alternativa su internet si trovano delle tabel-
le che consigliano la giusta quantità di gas da
somministrare in base ai due parametri chimici
che abbiamo citato prima.
Dopo tutto questo discorso come può un ap-
passionato capire se le piante del suo acquario
godono di buona salute oppure sono in soffe-
renza? In realtà sono le stesse piante che lo
comunicano. Una pianta con carenze di micro-
elementi presenta solitamente delle foglie di un
colore più sbiadito rispetto al naturale, in alcu-
ni casi parti di foglia diventano trasparenti. Le
piante con carenze hanno una crescita stentata
e le loro foglie appassiscono (nel caso dell’ac-
quario sarebbe più corretto dire marciscono)
prematuramente.
Un sintomo di carenza di luce è l’allungamento
delle piante, ovvero la loro tendenza a crescere
velocemente e in maniera non armonica verso
la superficie, dove trovano effettivamente una
maggiore illuminazione.
Generalmente una volta che la pianta ha rag-
giunto la superficie le parti rimaste immerse si
staccano o perdono le foglie e la pianta si svi-
luppa solamente nella sua parte emersa. Anche
una carenza di CO2 può portare a un compor-
tamento simile. Per quello che riguarda le piante
con foglie pigmentate di rosso, esse si sviluppa-
no in tonalità verdi se la luce non è abbastanza
intensa, perdendo il loro particolare fascino.
a cura del Dr. MAURO VASCONI
In questo numero interromperemo la consueta
descrizione degli ambienti acquatici della no-
stra regione per parlare dei risultati presentati
in Regione Lombardia durante un convegno a
favore degli interventi ittiocompatibili, ovvero
che non danneggiano la fauna ittica. Questi in-
terventi sono stati progettati e realizzati dalla
società GRAIA, che è attiva in vari ambiti della
salvaguardia degli ambienti naturali.
Molto spesso durante la descrizione dei nostri
laghi è stato detto come le modifiche appor-
tate dall’uomo all’ambiente naturale abbiano
danneggiato le popolazioni ittiche. L’uomo non
danneggia i laghi e i fiumi solamente inquinan-
do le acque, ma anche modificando l’ambiente
stesso. Vengono create delle barriere lungo i
fiumi che isolano interi compartimenti, impeden-
do ai pesci di spostarsi da un capo all’altro
della barriera creata. Altre volte le sponde dei
fiumi sono rese rettilinee e prive di vegetazio-
ne lungo le sponde, andando a eliminare tutte
quelle zone di rifugio e possibilità di alimenta-
zione che una sponda variegata fornisce ai pe-
sci. Un fiume dalle sponde monotone non con-
sente ai pesci di trovare un rifugio dagli uccelli
predatori, non offre nessuna zona ombreggiata
IL PROGETTO PRO-ITTIOIL PROGETTO PRO-ITTIO
che li protegga dal sole nei mesi più caldi e non
consente l’esistenza della popolazione di inset-
ti terrestri che cadendo in acqua forniscono un
alimento per i pesci. Anche nel letto stesso del
fiume sono necessarie delle interruzioni in modo
da creare delle turbolenze nel flusso delle ac-
que. In queste turbolenze si crea infatti una va-
riazione ambientale, che promuove la creazione
di ambienti particolari dove i pesci si possono
rifugiare. Un fiume con le sponde rettilinee e con
un letto omogeneo possono sembrare più ordi-
nati dal punto di vista estetico, ma sono in re-
altà “banali” dal punto di vista ambientale. Pur-
troppo nel passato la tendenza è stata quella
di organizzare e razionalizzare i fiumi, andando
ad intervenire anche pesantemente sul naturale
corso dei corpi idrici. Ciò non ha portato i benefi-
ci attesi dal punto di vista idrogeologico, ovvero
una salvaguardia delle sponde in presenza delle
piene, e ha anche danneggiato l’ambiente dal
punto di vista ecologico. La sensibilità odierna
è tornata a tenere conto anche degli abitanti
dei fiumi stessi, e si sta quindi tentando di re-
stituire ai corsi d’acqua un aspetto più naturale.
Questi interventi devono però essere pianifica-
ti e studiati da persone formate sull’argomento,
non si può improvvisare una rinaturalizzazione
di un corso fluviale, in quanto bisogna tenere
conto della dinamica del fiume stesso, bisogna
fare degli interventi che siano in grado di re-
sistere anche alle piene che sono in grado di
rimuovere e spostare elementi mal posizionati
ed ancorati. Elemento necessario all’esecuzione
di buoni interventi di rinaturalizzazione è anche
la conoscenza approfondita delle specie ittiche
che popolano il corso d’acqua e di quelle che
potrebbero potenzialmente popolarlo una volta
rinaturalizzato. Ogni pesce ha infatti una capa-
cità di nuotare a una determinata velocità di
corrente e di superare, grazie alle sue abilità
natatorie, alcuni ostacoli. Una rampa potrà es-
sere utilizzata da trote ma potrebbe essere un
ostacolo invalicabile, esattamente come la bar-
riera che si sarebbe voluto rendere valicabile,
per altre specie ittiche con meno abilità.
Durante la conferenza sono state presentate
come esempi alcune opere realizzate in questi
anni in Lombardia. Per quello che riguarda la
salvaguardia delle sponde è stato mostrato un
intervento realizzato lungo il fiume labro, dove
sono state poste delle ramaglie ancorate alla
riva in modo da fornire una protezione ai pesci
IL PROGETTO PRO-ITTIOIL PROGETTO PRO-ITTIO
che in una zona di fiume erano eccessivamen-
te esposti alla predazione da parte dei cormo-
rani. Altri interventi molto importanti sono stati
realizzati lungo il Ticino e il fiume Tresa, dove
sono stati realizzati tre importanti passaggi
per pesci che permettono quindi di rendere
percorribili ampi tratti di fiumi precedentemente
isolati. L’importanza delle opere appena citate
risiede anche nel fatto che durante la loro re-
alizzazione è stata allestita anche una cabina
di monitoraggio. Una parete del passaggio per
pesci è stato infatti realizzato utilizzando una
lastra di vetro, in modo da poter osservare
cosa accade sott’acqua. In questo modo si è
potuta verificare la funzionalità del passaggio
stesso e si sono potuti svolgere studi scientifici
sulla tendenza del pesce allo spostamento tra
un ambiente lacustre a uno fluviale in entrambe
le direzioni nei vari periodi dell’anno. Grazie a
queste osservazioni si sono osservati sposta-
menti di pesci ritenuti sostanzialmente stanziali
e si sono potute censire le specie più abbon-
danti in determinati ambienti.
Durante la presentazione del progetto è emer-
so che non solo gli ambienti fluviali molto spes-
so richiedano interventi di rinaturalizzazione,
ma anche le sponde e i fondali dei laghi ne-
cessitano di variazioni. Spesso ci si preoccupa
solamente di migliorare la qualità delle acque
dei nostri bacini, ma questi importanti interventi
se non accompagnati da una visione più ampia
dei problemi ambientali. I fondali dei nostri laghi
molto spesso sono piatti e melmosi, senza al-
cuna variazione. Interventi con la posa di osta-
coli sommersi, quali alberi abbattuti, legnaie
e ceppi possono fornire rifugi a varie specie
ittiche e anche luoghi, come avviene per il pre-
giato pesce persico, di riproduzione. In alcuni
casi si è provveduto anche alla piantumazione
di piante acquatiche che hanno creato prate-
rie sommerse dove precedentemente non vi
era nulla, ottenendo il ritorno di varie specie
ittiche. Anche tutti questi risultati sono stati mo-
nitorati, in questo caso grazie all’osservazione
diretta tramite esperti subacquei.
Un altro intervento esposto durante la confe-
renza ha riguardato la costruzione di un’isola
artificiale all’interno del lago di Iseo.
42
4343
Questo è stato possibile sfruttando l’opera di
pulizia del fondale del porto, con il sollevamento
di una notevole quantità di fango, che ancorato
tramite palificazioni, è stato posizionato in una
baia posta a sud del lago. Questa isola è sta-
ta quindi piantumata con canneto, creando un
ambiente subito colonizzato sia da fauna ittica
che da varie specie di uccelli lacustri. Da que-
sto esempio si può notare che sfruttando un
intervento che nulla aveva a che vedere con
la riqualificazione ambientale, ovvero la manu-
tenzione dell’attracco dei battelli che navigano
sul lago, si è potuto intervenire con una spesa
minima anche a favore dell’ambiente.
44
La Floriterapia , come la medicina omeopatica,
è una terapia che si basa su principi di funziona-
mento “energetico”. Sia nei fiori di Bach che nei
rimedi ad alta diluizione (30 ch-200ch) la quan-
tita’ di principio attivo è minore del numero di
Avogrado il che significa, per la nostra biochimi-
ca ufficiale, che non è possibile rilevare nessun
principio attivo e pertanto non ci si dovrebbe
aspettare nessun effetto terapeutico.
In realtà non è
così. Ogni rimedio e
ogni fiore ha una sua azio-
ne specifica che si manifesta in ogni
soggetto sensibile a quel livello ener-
getico. Gran parte della medicina di oggi
agisce rivolgendosi elusivamente al sintomo sen-
za considerare che la malattia è l’epressione
di uno squilibrio profondo che coinvolge non un
solo organo ma tutta la persona sia sul piano
fisico che psichico. Lo scopo della floriterapia è
questo: curare le persone non la malattia.
Il Dott. Edward Bach ebbe questa grande intu-
izione: del malato va guarito soprattutto la psi-
che perchè tutte le patologie hanno origine da
45
uno stato d’animo negativo, chre logora il corpo
alterandonel’equilibrio.
Edward Bach nacque il 24 Settembre 1986 a
Moseley, un villaggio del Galles. Fin da bambino
si dimostrò attento, curioso e innamorato della
campagna che lo circondava. Qualunque cosa
per lui aveva un’anima; le piante, gli uccelli, i fili
d’erba e tutto sembrava parlargli un linguaggio
misterioso che solo lui riusciva a capire.
All’età di vent’anni si iscrisse alla facoltà di
medicina di Birmingham, poi si trasferì aLondra
dove si laureò nel 1912 all’University College
Hospital.
Ilsuo interesse verso un nuovo metodo di cura lo
portò a lasciare il reparto di Chirurgia dell’Ospe-
dale dell’University College per passare a quello
di Immunologia.
In questi anni Bach scoprì che nello stomaco di
pazienti cronici si trovavano batteri strettamente
correlati alla malattia. Con questi batteri preparò
dei vaccini che inoculatati in alcuni ammalati die-
dero dei risultati eccezionali .Inoltre si accorse
che era possibile iniettare la seconda dosa solo
quando la prima aveva cessato il suo effetto
e che anzi cosi’ facendo si ottenevano risultati
migliori rispetto alla somministrazione in periodi
standard.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, nono-
stante fosse stato riformato per la sua salute
precaria, divenne responsabile di un reparto per
reduci di 400 letti.
Nel Luglio del 1917 ebbe un malore, fu’ traspor-
tato d’urgenza in ospedale dove gli venne dia-
gnosticato un tumore con metastasi. I medici gli
diedero tre mesi di vita.
La consapevolezza di aver poco tempo lo por-
tò a lavorare con piu’ fervore e passione e i tre
mesi passarono e la malattia regredi’ lasciando
i medici increduli .
La strada dei vaccini stava dando ottimi risultati
ma una grossa svolta l’ebbe quando lesse l’Or-
ganon di Hahnemann (padre dell’omeopatia) e
iniziò preparare i vaccini diluiti in modo tale da
poter essere somministrati per via orale e non
iniettati, evitanto cosi’ le reazioni nel punto d’ino-
culo in verita’ dolorose.
Questi vaccini chiamati “ i sette nosodi di Bach “
risolsero con successo centinaia di casi cronici e
furono utilizzati anche in America e in Germania
non solo dalla medicina omeopatica ma anche
da quella allopatica.
Bach si spinse oltre e suddivise i sette batte-
ri responsabili delle malattie croniche in sette
gruppi e inizio’ ad analizzare le personalita’
dei pazienti che avevano bisogno dello stesso
vaccino,perche’ alla base di ogni malattia ,se-
condo il Dott. Bach, c’e’ uno stato d’animo nega-
tivo ed e’ proprio da questo che bisogna iniziare
a curare il paziente. Inizio’ cosi’ a studiare ed
annotare ogni reazione alla malattia, le abitu-
dini, i cambiamenti, gli stati d’animo associati e
contemporaneamente si dedico’ alla ricerca di
nuovi rimedi.
Ritorno’ nella campagna Gallese e riprese lo stu-
dio e l’osservazione della natura.
Trovo’ i primi due fiori Mimulus e Impatiens con i
quali preparo’ dei nosodi secondo lo stesso me-
todo che aveva usato quando utilizzava i batteri.
Bach somministro’ i rimedi in base alla somiglian-
za tra la pianta e il paziente.
In sintesi i fiori agiscono ciascuno su un partico-
lare stato d’animo (paura, disperazione, solitudi-
ne, sfiducia in se stessi ecc.) e somministrati per
via orale o percutanea lo riequilibrano o raffor-
zano secondo le necessita’.
Mimulus cresce presso i corsi d’acqua e gli sta-
gni, è un fiore dall’apparenza timido e spaventa-
to ma le sue radici sono ben radicate nel terreno
e non ha paura di essere trascinato via perché
ben aggrappato al suolo.
Impatiens è un fiore il cui ba-
cello quando è maturo
si apre improvvisa-
mente ed espel-
le bruscamente
lontano i suoi
semi che di-
venta-
no come dei piccoli proiettili. I risultati furono
soddisfacenti e spinsero il Dott. Bach alla ricerca
di nuovi fiori, il suo lavoro sulle piante e sulle
personalità diventa un tutt’uno e alla fine del
1932 arrivò alla stesura dei dodici stati d’nimo
negativi fondamentali a cui associò dodici fiori
che chiamò “i dodici guaritori “.
Questi erano:
Paura: Mimulus
Terrore: Rock Rose
Tortura mentale: Agrimony
Indecisione: Sclaranthus
Indifferenza o noia: Clematis
Dubbio o scoramento: Gentian
Invadenza: Chicory
Debolezza: Centaury
Scarsa fiducia di sé: Cerato
Impazienza: Impatiens
Eccessivo entusiasmo:
Vervain
Solitudine: Water Violet
In questi anni oltre a
curare iniziò a divul-
gare i risultati della
sua ricerca, scris-
se: Healt Thyself
(Guarisci te stes-
so) e The Twelve
Healers and Other
Remedies (I dodici
guaritori e altri ri-
medi) e Free Thyself
(Libera te stesso).
Ma le emozioni han-
no mille colori e mille
sfumture e Back si mise
alla ricerca di altri fiori ca-
paci di curare tutte le varia-
zioni degli stati d’animo e così
47
arrivò nel 1935 a catalo-
gare e studiare 38 rime-
di.
Il 27/ 11/ 1936 morì
nel sonno diciannove
anni dopo la previsio-
ne fatta dai medici a
dimostrazione della
sua tesi e cioè che
un grande interesse,
un grande entusia-
smo, una passione,
un grande amore, uno
scopo nella vita pos-
sono dare forza allo
spirito e al corpo e man-
tenerlo in salute.
Diceva Bach: “La malattia
come noi la conosciamo è un
risultato, un prodotto terminale,
uno stadio finale di qualche cosa
di più profondo. La malattia inizia ol-
tre il piano fisico, più vicino al mentale.
E’ interamente il risultato di un conflitto fra
il nostro sé spirituale e il nostro sé mortale. Fino
a che questi sono in armonia siamo in perfetta
salute. Ma quando c’è discordia allora deriva
quello che noi conosciamo come malattia”.
48
Tra tutti i pappagalli che hanno
fatto parte della mia vita, quello
che sicuramente mi ha affascina-
to di più per la sua ineguagliabi-
le bellezza è stato un CACATUA
Galerita Eleonora.
Questo splendido pappagallo
appartiene alla enorme fami-
glia dei CACATUA, e vive nel
grande Continente Australia-
no (Australia, Nuova Zelan-
da, Polinesia ecc.)
Vi sarà capitato di vedere
in qualche spettacolo cir-
cense o in televisione un
grosso pappagallo
bianco con un grande
ciuffo giallo sulla testa:
ecco quello è un caca-
tua!!
Esistono molte specie
di Cacatua, alcune
molto costose e al-
tre, addirittura nem-
meno reperibili
perché molto rare.
Anche i CACATUA
rientrano nella
convenzione di
a cura di Cristian Simone Tropical World
49
Washington, quindi ogni soggetto necessi-
ta del suo documento CITES (Convention on
International Trade of Endangered Species)
che significa Convenzione sul commercio in-
ternazionale delle specie in pericolo di estin-
zione.
In particolare, i cacatua, si differenziano dagli
altri pappagalli per l’estrema capacità alla so-
cializzazione con l’uomo e la meravigliosa attitu-
dine alla comunicazione vocale e gestuale.
Infatti possiedono una mimica notevole legata per
lo più a movimenti del collo e del ciuffo.
Di tutti i pappagalli IMPRINTATI che ho posseduto,
questo si è differenziato per l’estremo affetto che
mi ha dato.
Cosa significa IMPRINTATO:
L’imprinting è un modello di comportamento che un
animale assimila nei primi momenti di vita, osservando
e imitando i genitori o , nel caso in cui se ne sia preso
cura l’uomo, noi. Questi effetti sono duraturi nel tempo
e i risultati sono eccellenti per preparare questi animali
a vivere nelle nostre case.
Fino al raggiungimento della maturità sessuale, sono in
grado di apprendere e conoscere, ma dopo questo pe-
riodo ( che dura circa sei anni) il nostro amico pappa-
gallo potrebbe avere dei seri problemi comportamentali.
In effetti, questo pappagallo non ha solo pregi, ma anche
qualche difetto.
Il mio cacatua, ad esempio, richiedeva continuamente at-
tenzione, tanto che se si accorgeva di essere trascurato,
emetteva dei fastidiosissimi schiamazza, solo per attirare
l’attenzione.
Il problema era che oltre infastidire,me e la mia famiglia,
riusciva a disturbare anche i miei vicini di
casa.
50
Con l’arrivo del mio primo genito,
purtroppo il suo atteggiamento è
diventato ancor più assillante, per-
ché non gli si poteva più dedicare
lo stesso tempo.
Pur essendo animali dotati di una
straordinaria intelligenza, per
quello che è la mia esperienza,
posso dire che i Cacatua, si
sentono un po’ oppressi tra le
nostre mura domestiche per-
ché, a differenza degli altri
pappagalli, amano volare e
urlare a squarciagola.
Per accogliere questo ani-
male in casa, è necessa-
rio essere preparati ed
esperti.
Il momento ideale per
l’acquisto, è subito dopo
lo svezzamento, quindi
un soggetto di 3-4 mesi
di vita. Le attenzioni e il
gioco, sono fondamen-
tali per lo stato psichi-
co del nostro amico
pennuto.
L’importante an-
che durante il gio-
co è di rispettare
alcune regole di
base e chiamare
ogni cosa con il
proprio nome in
modo che pos-
51
sa, piano piano, associare cose a nomi e
chiamarli in modo appropriato.
Da ricordare che come tutti gli esseri viventi si
possono ammalare, e alcuni virus possono es-
sere incubati per molto tempo senza provocare
danni , ma scoppiare all’improvviso causando
gravie e seri problemi.
Per questo motivo consiglio sempre una buona
visita da un veterinario specializzato che attra-
verso un piccolo esame del sangue potrà stabilire
lo stato di salute del vostro animale e consigliarvi
su alimentazione e detenzione in cattività.
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SPECIALE ALLEVAMENTIAllevamento di Schnauzer e Sealyham Terrier
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56
rende deboli, non solo il cucciolo può essere
portatore sano di malattie virali che si mani-
festano conseguentemente a stress, e si può
ben capire come un simile trasporto senza il
rispetto di minime condizioni igeniche sanitarie
possa essere la causa scatenante.
COME DIFENDERCI E DIFENDERE QUESTI CUCCIOLI?
In genere il cucciolo introdotto in italia in ma-
niera illegale ha un costo che può essere 20
volte inferiore al prezzo di mercato!!!!
Chiaramente una proposta allettante ma da
cui dobbiamo dubitare.
Verificare sempre le documentazioni allegate
e consultare il medico veterinario di fiducia.
L’unico modo per debellare questo sistema
è fermare la richiesta, è il cliente dhe deve
essere attento anche perché al dolore della
perdita del cucciolo si somma anche il danno
per aver investito soldi per un cucciolo che
non si ha più o per le spese mediche a cui si
va inevitabilmente incontro.
TRATTA DICUCCIOLI
Ogni anno arrivano illegalmente in italia miglia-
ia di cuccioli provenienti dall’europa dell’est, il
viaggio per loro è un’odissea, vengono sot-
tratti alle madri precocemente, stipati in spazi
angusti e nascosti, sottoposti a stress fisico
e psichico.
Questa situazione espone buona parte di loro
a morte atroce durante il tragitto, i più for-
tunati arrivano a destinazione che in genere
corrispone a negozianti compiacenti o a pri-
vati spesso, ma non sempre, ignari della pro-
venienza del cucciolo.
Capita spesso e volentieri che un privato ac-
quisti un cucciolo che sembra bello e paffuto,
col suo libretto sanitario in regola, dopo 24-
48 ore il cucciolo manifesta sintomi clinici di
malattia in genere gastroenterite, abbattimen-
to, inappetenza o altro.
CI VIENE CHIESTO COME È POSSIBILE?
Pultroppo questi cuccioli non ricevono per
il giusto tempo le cure materne e questo li
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56
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AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. KETTY PERU 21100 Varese - Via Giuseppe Giusti, 12/A tel: 0332 26 46 96
AMBULATORIO VETERINARIO VARESE LAGO 21100 Varese - v. G. Macchi, 99 tel: 328 91 23 233
CLINICA VETERINARIA CITTA’ DI VARESE21100 Varese - Via Gianni Rodari, 22 tel: 0332 26 44 46
CLINICA VETERINARIA C.M.V. DI GALLI DR. BATTISTA 21100 Varese - vl. Aguggiari, 162 - fax 0332 82 00 64 tel: 0332 82 00 02
CLINICA VETERINARIA CROCE AZZURRA - DR. AMEDEO PINI 21100 Varese (VA) - Viale Belforte, 168 tel: 0332 33 02 44
CLINICA VETERINARIA DR. SCHNEIDER & C. 21100 Varese - 3, v. Corridoni tel: 0332 31 14 66
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. SALVATORE DI BENEDETTO21100 Varese - Via Colleverde,32 tel: 338 83 91 100
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. EMILIO FERRONI21100 Varese - Via Crispi, 68 tel: 0332 24 23 22
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO CARLO MARCHIORATO21100 Varese - Via Sanvito Silvestro, 103 tel: 0332 22 28 04
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CLAUDIO PECCATI 21100 Varese - v. Ravasi, 23 tel: 0332 28 77 24
OSPEDALE VETERINARIO DI VARESE DI VEDANI DR. M. E DR. SOMMARUGA 21100 Varese - Via Correnti Cesare, 2 tel: 0332 26 54 96
Veterinari - area Nord - Varese
57
PINO LAGO M.
TRONZANO L. M.
VEDDASCA
CURIGLIA CONMONTEVIASCO
MACCAGNO
LAGO MAGGIO
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LAGO DI VARESE
DUMENZAAGRA
LUINO
GERMIGNAGACREMENAGA
MONTEGRINOVALTRAVAGLIA
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CAZZAGO B.
GALLIATE L.
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BREZZO DI BEDERO
Via Provinciale, 65 - 21033 CITTIGLIO (VA) - Tel. 0332 60 22 22 urgenze cell. 335 67 70 716 - e-mail: [email protected]
orario: da LUNEDÍ a VENERDÍ: ore 10-12 / 15-19 SABATO: ore 9-12
CLINICA VETERINARIA
Dir. San. Dott. GIORGIO ZAPPELLINI"SASSO DEL FERRO"
CHIRURGIA, LABORATORIO ANALISI, ECOGRAFIA, RADIOLOGIA, DAY HOSPITAL
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI VARESE E LAVENO MONBELLOVia B.Luini, 19 - 21100 VareseTel. 0332 33 36 81 - Tel. 0332 17 69 809Fax 0332 333293E-mail [email protected]
UFFICIO DI ARCISATEVia Matteotti, 18Tel. 0332 47 63 41
UFFICIO DI LAVENO MONBELLOVia Ceretti, 8Tel. 0332 62 53 50-349
UFFICIO DI LUINOVia Don Folli, 4Tel. 0332 51 12 16
CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 21041 Albizzate (VA) - Via Dinarda, 23 tel: 0331 99 40 24
CENTRO VET. DEL DR. M. HETTINGER E DELLA DR.SSA P. NEDALINI STUDIO ASSOCIATO 21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44 tel: 0331 96 03 18
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ANNALISA DESTITO 21010 Arsago Seprio (VA) - Via Garibaldi, 21 tel: 0331 29 67 74
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MASSIMO GANGI21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47 tel: 0331 27 50 43
STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7 tel: 0331 27 55 32
STUDIO ASSOCIATO DR. POZZI - DR. MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25 tel: 0331 95 38 54
AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18 tel: 0331 73 11 44
CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08
STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI21010 Carnago (VA) - Via Libertà, 6/8 tel: 0331 99 14 99
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA SABRINA TERNI21020 Casale Litta - Bernate (VA) - Piazza Repubblica, 13 tel: 0332 94 78 65
AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONEStud. Ass. DR. Martinoli - DR. Strappo - DR. De Toni - DR. poretti21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MARIO RAIMONDI21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17 tel: 0331 28 05 44
AMBULATORIO VETERINARIO SAN GIULIO DELLA DR.SSA MICHELA ROSSI21012 Cassano Magnago (VA) - Via Marconi, 15 tel: 0331 20 92 04
STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54 tel: 0331 20 32 82
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. DARIO MOTTERLE21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43 tel: 0332 89 21 68
STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 21010 Ferno (VA) - Via Roma, 28 tel: 0331 24 19 41
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ANTONIO BOSCARO21013 Gallarate (VA) - Via Checchi, 27 tel: 0331 78 44 33
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ROSELLA CASTIGLIONI 21013 Gallarate (VA) - Via Donatello, 4 tel: 0331 79 35 65
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA FRANCA BURAGLIO21013 Gallarate (VA) - Via Milano, 3 tel: 0331 77 48 71
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO FERRE21013 Gallarate (VA) - Via Custodi, 10 tel: 0331 78 48 76
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA PAOLA PORRINI21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8 tel: 0331 78 40 47
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MAURIZIO MAZZUCCHELLI21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1 tel: 0331 78 20 23
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MASSIMO REVEL21013 Gallarate (VA) - Via Covetta, 8/A tel: 0331 79 30 71
CLINICA VETERINARIA I RONCHI CVR DELLA DR.SSA CHIARA LUCATINI21013 Gallarate (VA) - Via Sciesa, 40/b tel: 0331 83 02 10
AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADA DEI DR. GOBBI A. E DR. MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14 tel: 0332 46 16 03
AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13 tel: 0332 78 01 80
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA S. DI TIZIO E DEL DR. C. COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49 tel: 0331 66 92 74
LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR. ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18
CLINICA VETERINARIA MALPENSA SRL DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55
NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9 tel: 0331 22 30 27
AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR. ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50
AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A tel: 0331 92 10 85
MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13 tel: 0331 92 45 38
AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20 tel: 0331 98 50 04
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI DR. BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA LAURA BOTTINI21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22 tel: 0331 99 15 03
AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DR. VISENTIN G. PIETRO E DR. AIMINI R. “PARCO DEL TICINO”21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO ROBUSTELLINI21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97
AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16
STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101 tel: 0331 25 90 47
AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. MARTA 21040 Sumirago (VA) - Via Cavour, 10 tel: 0331 90 50 20
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO GIULIANI21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18 tel: 0332 97 81 95
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. STEFANO POZZI21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2 tel: 0332 96 18 61
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA PAOLA BASSANI21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18 tel: 0331 96 40 30
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO ROBUSTELLINI21029 Vergiate (VA) - Via Corgeno, 17 tel: 0331 94 69 28
Veterinari - area Sud - GallarateMORAZZONE
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CARONNOVARESINO
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI GALLARATECorso Leonardo Da Vinci, 1Tel. 0331 70 99 47 - Fax 0331 70 99 65E-mail [email protected]
UFFICIO DI GAZZADAVia Roma, 18Tel. 0332 87 70 35-036
UFFICIO DI ANGERAPiazza Garibaldi, 1Tel. 0331 96 01 61
58
AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR. CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23 tel: 0331 67 91 75
AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2 tel: 0331 62 12 31
AMBULATORIO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Venti Settembre, 32 tel: 0331 62 45 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCESCO BARTOCCINI21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37 tel: 0331 62 60 93
CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51 tel: 0331 68 55 55
CLINICA VETERINARIA S. MICHELEDEI DR. TOVAGLIERI - DR. PAIELLA - DR. SIOLI21052 Busto Arsizio (VA) - Via Lepanto, 7 tel: 0331 62 73 76
CLINICA VETERINARIABUSTESE - DR.SSA MARINA VITTORELLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Maino, 13 tel: 0331 32 18 52
STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48 tel: 0331 35 10 91
ALBERTI DR. DANIELE 21053 Castellanza (VA) - Vle Italia, 1 tel: 0331 50 49 21
STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1 tel: 0331 82 49 77
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ISABELLA ARIANNA FRANCO 21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535
AMBULATORIO VETERINARIO PERTUSELLA DEL DR. MATTIA BASILICO21042 Caronno Pertusella (VA) - Via Trieste,1135 tel: 02 97388725
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAGANI E DEL DR. VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98
CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDAE BALLARATI DR. MARCO21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21 tel: 0331 61 15 05
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. VIRGILIO ROVANI21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42 tel: 0331 61 13 05
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA SABRINA ROMANI 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50 tel: 0331 61 07 67
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE’ - TRAVAINI21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03
AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA DEL DR. UMBERTO CARLO21040 Origgio (VA) - Via Piantanida, 8 tel: 02 96 73 06 39
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ROLANDO PAGANI 21040 Origgio (VA) - Via Dante, 60 tel: 02 96 73 24 04
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. SERGIO BUSNELLI21047 Saronno (VA) - Via Bergamo, 120 tel: 02 96 00 526
CLINICA VETERINARIA CITTA’ DI SARONNO PAOLO DR. VANZULLI 21047 Saronno (VA) - Via Novara, 18 tel: 02 96702062, 02 9606402
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DELLA DR. SSA PAOLA PAOLA E DELLA DR.SSA SIMONA RIVOLTA21047 Saronno (VA) - Via A. Manzoni, 5 tel: 02 967 04 664
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DELLA DR.SSA ANGELA BANFI 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FLAVIO CERVINI 21049 Tradate (VA) - Via Albisetti, 12 tel: 0331 81 09 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. GIOVANNI MENGOTTO21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39 tel: 0331 81 13 53
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FLAVIO CERVINO21049 Tradate (VA) - Via Monte Grappa, 22 tel: 0331 81 09 40
AMBULATORIO VETERINAIO DELLA DR.SSA SARA BELLIATO 21040 Uboldo (VA) - Via IV Novembre, 19 tel: 02 97 38 89 07
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA RAFFAELLA MONTICELLI21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38 tel: 02 96 78 83 68
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ANTONELLA PEJA 21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7 tel: 0332 86 62 60
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. EMILIO FERRONI 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24 tel: 02 40 01 84
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEL DR. BARBATTI E DEL DR. LEVY21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45
CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4 tel: 0331 86 49 90
AMBULATORIO VETERINARIO “DAY HOSPITAL” DEL DR. STEFANO POZZI21020 Trnate (va) - Via Milano, 3 tel: 0332 96 18 61
Veterinari - area Sud - Busto Arsizio
VEDANOOLONACASTIGLIONE
OLONA
GORNATE OLONA
CASTEL
SEPR
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NATE
CEPPI
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VENEGONOSUP.
VENEGONOINF.
TRADATE
FAGNANOOLONA
GORLAMAGG.
SOLBIATEOLONA
GORLAMIN.
CISLAGO.
GERENZANO
SARONNO
UBOLDO
ORIGGIOCARONNO
PORTUSELLA
OLGIATEOLONA
CASTELLANZA
BUSTOARSIZIO MARNATEAREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIOPiazzzale Plebiscito, 1Tel. 0331 62 12 98 - Fax 0331 62 36 58E-mail [email protected]
UFFICIO DI SARONNOVia Gorizia, 28Tel. 02 96 02 248
UFFICIO DI TRADATEVia Gradisca, 16Tel. 0331 84 07 52
59
CLINICA VETERINARIA LEONARDO DA VINCI DELLA DR.SSA PAOLA BILOTTA20081 Abbiategrasso (MI) - Via Luigi Cagnola, 11 tel: 02 94 96 74 13
AMBULATORIO VETERENARIO DELLA DR.SSA LAURA CIGNA20081 Abbiategrasso (MI) - Via Galli Emilio, 2 tel: 02 94 21 610
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MARZIO STABILE20020 Arese (MI) - Viale Platani, 6 tel: 02 93 58 13 62
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR. SSA RENATA LOVAGNINI20020 Arese (MI) - Via degli Orti, 11 tel: 02 93 58 10 21
CENTRO VETERINARIO ARESINO DEL DR. CHIUCCHINI20020 Arese (MI) - Via Mattei Giannetto, 70 tel: 02 93 82 046
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ELISEO AVIGNI20090 Assago (MI) - Via Roma, 13 tel: 02 48 82 464
AMB. VETERINARIO ASSOCIATO BAREGGIO DEL DR. MAGI E DEL DR. BONTEMPI20010 Bareggio (MI) - Via Roma, 78 tel: 02 90 36 32 00
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO MAZZERI20021 Bollate (MI) - Via Nazario Sauro, 148 tel: 02 38 20 00 12
AMBULATORIO CLINICA DEL DR. GUIDO PLAGA20021 Bollate (MI) - Via Garibaldi, 52 tel: 02 35 03 821
STUDIO MEDICO VETERINARIO SAN FRANCESCO DELLA DR.SSA STEFANIA MELZI20021 Bollate (MI) - Via Degli Alpini, 4 tel: 02 35 01 204
AMB. VETERINARIO SILVIO PELLICO DELLA DR.SSA ENRICA CHIARA RIPANTI20021 Bollate (MI) - Via Silvio Pellico, 46 tel: 02 35 12 934
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEL DR. CRUGNOLA E DEL DR. BONATI20090 Buccinasco (MI) - Piazza Vittorio Veneto, 5 tel: 02 48 84 23 09
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DEL DR. PAVESI E DEL DR. LORUSSO20090 Buccinasco (MI) - Via E. Duse, 16 tel: 02 48 83 922
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. TENCONI20022 Castano Primo (MI) - Via Kennedy, 7 tel: 0331 88 00 07
CENTRO MEDICO VETERINARIO DEL DR. ANSELMI E DEL DR. MAININI20022 Castano Primo (MI) - Vicolo Tortuoso tel: 0331 88 31 10
AMB. VETERINARIO DI CASTANO PRIMO DEL DR. COCCO E DEL DR. SIRONI20022 Castano Primo (MI) - Via Magenta, 35 tel: 0331 87 79 71
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CAPITELLI20090 Cesano Boscone (MI) - Via Roma, 100 tel: 02 45 83 930
AMBULATORIO VETERINARIO QUARTIERE OLMI DEL DR. VALENTE20090 Cesano Boscone (MI) - Via Pasubio, 51 tel: 02 45 84 939
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA CRISTINA MIGLIO20020 Cesate (MI) - Via Tagliamento, 10 tel: 02 99 41 991
AMBULATORIO VETERINARI ASSOCIATI DELLA DR.SSA ELENA BERETTA E DEL DR. MARCO LOMBARDI20011 Corbetta (MI) - Via Villoresi Eugenio tel: 02 97 71 500
CLINICA VETERINARIA ASSOCIATA DEL DR. A. MUGNAI E DEL DR. A.POZZI20010 Cornaredo (MI) - Via Garibaldi, 136/138 tel: 02 93 56 67 13
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA GIOVANNA RIZZI20010 Cornaredo (MI) - Via Garibaldi, 26 tel: 02 93 56 57 84
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO CAPRIOGLIO20094 Corsico (MI) - Piazza Carabelli, 7 tel: 02 44 05 437
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCO DRAGONI20094 Corsico (MI) - Via Turati, 15 tel: 02 44 74 570
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA CAROLA VARINI20094 Corsico (MI) - Via XX Settembre, 31 tel: 02 44 02 811
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCO DRAGONI20094 Corsico (MI) - Via Turati, 15 tel: 02 44 74 570
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA FRANCESCA SACCHI20094 Corsico (MI) - Via Montello, 6/c tel: 02 44 04 888
AMBULATORIO VETERINARIO CUSAGO DEL DR. CASTOLDI E DEL DR CONTARDI20090 Cusago (MI) - Via Libertà, 13 tel: 02 90 39 41 86
AMB. VETERINARIO GAGGIANO DEL DR. FERLINI, DR. MILLEFANTI E DEL DR.GRANATA20083 Gaggiano (MI) - Via Galvani, 42 tel: 02 90 81 636
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ADELIO CHIESI20024 Garbagnate (MI) - Via Kennedy, 15 tel: 02 99 02 75 50
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA MARINA LATTUADA20024 Garbagnate Milanese (MI) - Via Matteotti, 2 tel: 02 99 52 010
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. BALLARATI E DEL DR. TESTORI20010 Inveruno (MI) - Via Marconi, 17 tel: 02 97 28 91 25
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. NICO TAVIAN20020 Lainate (MI) - Via Re Umberto, 22 tel: 02 93 57 01 20
CLINICA VETERINARIA DEL DR. BARBUIO E DEL DR. BERNABEI20020 Lainate (MI) - Via Nerviano, 2 tel: 02 93 57 26 89
ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NEUROVET DEL DR. CAUDURO E DEL DR. FAVOLE20025 Legnano (MI) - Via Maestri del Lavoro, 29 tel: 0331 57 89 51
CLINICA VETERINARIA SAN MAGNO DELLA DR.SSA DONATELLA COZZI E DEL DR. MARZIO STABILE E DELLA DR.SSA BARBARA VILLA20025 Legnano (MI) - Via XX Settembre, 18 tel: 0331 45 43 43
CLINICA VETERINARIA DELLA DR.SSA ROBERTA CRISTANI20025 Legnano (MI) - Via Dante, 12/14 tel: 0331 54 67 79
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ROBERTO VALENTINI20051 Limbiate (MI) - Via Trieste, 90 tel: 02 99 48 13 74
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA STEFANIA FRANCHETTI20051 Limbiate (MI) - Via Massimo Gorky, 37 tel: 02 43 11 21 85
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ANDREA MARTINOLI20013 Magenta (MI) - Via Don Beretta, 26 tel: 02 97 29 11 637
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA VALERIA MARIA COLOMBO20013 Magenta (MI) - Via Novara, 71 tel: 02 97 29 95 41
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA DANIELA PAVONE20013 Magenta (MI) - Via Dante, 10 tel: 02 97 96 33 53
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ANDREA GRASSI20013 Magenta (MI) - Via Tommaseo, 4 tel: 02 97 95 01 27
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.SSA DE CARLI E DEL DR. CAPUTO20013 Magenta (MI) - Via Mazenta, 24 tel: 02 97 02 02 00
AMBULATORIO VETERINARIO DI MAGNAGO DEL DR. SIRONI E DEL DR. COCCO20013 Magnago (MI) -Piazza Italia, 26 tel: 0331 30 66 78
CENTRO VETERINARIO SEMPIONE DEL DR. FABIO BUCCHI20014 Nerviano (MI) - Via Milano, 23 tel: 0331 58 72 27
Veterinari - area MilanoDISTRETTO VETERINARIO DIABBIATEGRASSOVia San Francesco D’Assisi, 4Tel. 02 94 86 334
DISTRETTO VETERINARIO DI CASTANO PRIMOPiazza Mazzini, 43Tel. 0331 88 69 31
DISTRETTO VETERINARIO DILIMBIATEVia Monte Grappa, 40Tel. 02 99 45 67 19
DISTRETTO VETERINARIO DIMAGENTAVia Valle, 9 Loc. Ponte VecchioTel. 02 97 00 791
E-mail [email protected]
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CLINICA VETERINARIA NERVIANO DEL DR. PAOLO SOMMARRUGA20014 Nerviano (MI) - Via Lampugnani, 3 tel: 0331 41 52 63
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CANNATA E DEL DR. SAGREDINI20014 Nerviano (MI) - Piazza Brunelleschi, 7/c tel: 0331 58 53 42
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO MAZZA20026 Novate Milanese (MI) - Via Cavour, 32 tel: 02 35 43 720
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.SSA MAURA COTTI20026 Novate Milanese (MI) - Via Monte Grappa, 6 tel: 02 35 48 210
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.SSA PATRIZIA SIMONETTA ALLOCCA20026 Novate Milanese (MI) - Via Leopardi, 7 tel: 02 39 10 03 85
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. STEFANO AIRAGHI20010 Ossona (MI) - Via Baracca, 63 tel: 02 90 26 67 74
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. VITTORIO TAGLIABUE20037 Paderno Dugnano (MI) - Via Roma, 165 tel: 02 99 04 26 61
CLINICA VETERINARIA NORD MILANO DEL DR. BIANCHINI E DEL DR. PIROLA20037 Paderno Dugnano (MI) - Via Cascina Sant’Angelo, 1 tel: 02 91 04 016
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PLAGA E DEL DR. D’ASDIA20037 Paderno Dugnano (MI) - Via Riboldi, 88 tel: 02 91 89 026
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ORESTE CUSINI20015 Parabiago (MI) - Via G. Bertacchi, 30 tel: 0331 55 28 65
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA LAURA MUGGIANI20016 Pero (MI) - Via Sempione, 84 tel: 02 33 91 13 63
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. COMERIO E DEL DR. ANGIOLETTI20010 Pogliano Milanese (MI) - Via Pascoli, 20 tel: 02 93 54 86 65
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. LUIGI DI MASO20010 Pregnana Milanese (MI) - Via Varese, 10 tel: 02 93 29 07 12
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALESSANDRO BIANCHI20017 Rho (MI) - Corso Europa, 132 tel: 02 93 13 852
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CARLO MARTIGNONI20017 Rho (MI) - Via Madonna, 45 tel: 02 93 03 017
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA MARINA MARINELLI20017 Rho (MI) - Via Ghandi, 29 tel: 02 93 90 08 89
CENTRO VETERINARIO DARWIN DELLA DR.SSA LUCIANA TREVISAN20017 Rho (MI) - Via Santorre di Santarosa tel: 02 93 78 06 70
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ROBERTO ARDAGNA20088 Rosate (MI) - Via Cavour, 60 tel: 02 94 96 37 71
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA CAROLINA LATTUADA20088 Rosate (MI) - Viale Rimembranze, 28 tel: 02 90 83 44 06
AMBULATORIO VETERINARIO LE GROANE STUDIO ASSOCIATO20030 Senago (MI) - Viale Risorgimento, 13 tel: 02 99 48 14 58
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ROBERTA POZZI20030 Senago (MI) - Vicolo Nazario Sauro, 15 tel: 02 99 48 97 05
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. DANIELE MACCAGNI20019 Settimo Milanese (MI) - Via Panzeri, 19 tel: 02 33 50 03 92
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALESSANDRO PELLEGATTA20020 Soaro (MI) - Via Vespucci, 53 tel: 02 96 90 116
CLINICA VETERINARIA DEL PARCO DELLA DR.SSA LUISELLA CATTANEO20020 Solaro (MI) - Via Varese, 6 tel: 02 96 79 94 07
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALFREDO SACCHI20090 Trezzano sul Naviglio (MI) - Via Croce, 15 tel: 02 44 55 888
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA MANUELA MORTARI20090 Trezzano sul Naviglio (MI) - Via Morona, 40 tel: 02 44 53 913
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. TERZAGHI E DEL DR. BANNÒ20010 Vanzago (MI) - Via Umberto I°, 18 tel: 02 93 54 18 49
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MAURIZIO COCCHETTI20081 Vermezzo (MI) - Via Piave, 16 tel: 338 99 97 842
DISTRETTO VETERINARIO DIPARABIAGOVia Spagliarsi, 19Tel. 0331 49 85 29
DISTRETTO VETERINARIO DIRHOVia Beatrice d’Este, 28Tel. 02 93 92 33 35
DISTRETTO VETERINARIO DITREZZANO SUL NAVIGLIOVia Darwin, 31Tel. 02 44 59 752
E-mail [email protected]
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BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14 tel: 031 62 61 65
RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO22040 Alzate Brianza (CO) - Viale Vidario tel: 031 61 94 45
CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.FABIO TESTA22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1 tel: 031 82 16 45
CLINICA DR. LONGONI22060 Arosio (CO) - Via Oberdan, 11 tel: 031 76 23 40
SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO22021 Bellagio (CO) - Via Valassina, 140 tel: 031 95 03 41
AMBULATORIO VETETINARIO DELLA DR.SSA SIMONA LONGONI22063 Cantù (CO) - Via Puecher, 11 tel. 031 70 60 71
CLINICA VETERINARIA “CITTA’ DI CANTU’” DEL DR. CATTANEO E DELLA DR.SSA CAMPANELLA22063 Cantù (CO) - Via Ppa Giovanni XXIII, 4 tel. 031 68 70 183
CLINICA VETERINARIA LA TORRE22063 Cantu’ (CO) - Via Fossano, 17 tel. 031 35 10 020
AMBULATORIO VETETINARIO DELLA DR.SSA PAOLA CAMPANELLA 22063 Cantu’ (CO) - Via Genova, 2 tel. 031 73 20 03
TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO22063 Cantu’ (CO) - Viale Madonna, 19 tel: 031 71 46 40
CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78 tel: 031 68 44 44
CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE22060 Carugo (CO) - Via Toti, 23 tel: 031 76 43 25
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALA Cassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA LUCIANA BERETTA 22020 Cavallasca (CO) - Via al Roccolo, 1 tel: 031 53 97 84
AMBULATORIO DI MODONESI DEL DR. M. E VINTANI DR. M.22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33 tel: 031 77 35 87
AMBULATORIO ASS. DEL DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI22072 Cermenate (CO) - Via Carlo Moreschi, 38 tel: 031 72 40 092
GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO22012 Cernobbio (CO) - Via Cinque Giornate, 4 tel: 031 34 03 69
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MATTEO COLOMBO 22100 Como (CO) - Via Milano, 38/c tel: 031 24 24 93
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MARIO ROSSI22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26 tel: 031 26 99 56
ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO22100 Como (CO) - VIa Pio XI - - pronto soccorso 24 H tel: 031 54 32 31
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. SERGIO BOLOGNA22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12 tel: 031 30 09 63
CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25 tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. DOMENICO MOSCATELLI 22100 Como (CO) - Via Scalabrini, 6 tel. 031 52 13 95
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. GIOVANNI SENECA22100 Como (CO) Via Monte Grappa, 74 tel: 031 30 02 30
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO22100 Como (CO) - Piazzale S. Rocco, 43 tel: 031 26 14 33
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCESCO PETRUZZELLI22014 Dongo (CO) - Via Campiedi, 1 tel: 0344 82 165
DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53 tel: 031 64 06 25
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. VITTORIO FALLETTI22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19 tel: 031 61 15 37
TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO22036 Erba (CO) - Via Sciesa, 6 tel: 031 64 08 77
AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24 tel: 031 98 70 40
DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23 tel: 031 92 04 71
AMBULATORIO DELLA DR.SSA SANCHEZ22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30 tel: 031 98 65 91
CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62 tel: 031 28 36 88
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b tel: 031 74 49 02
VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR.22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e tel: 031 74 47 82
MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25 tel: 031 51 19 08
AMBULATORIO ASSOCIATO DEL DR. CERATI PISONI ROTA22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70 tel: 0344 32 99 0
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ANNALISA RICEPUTI 22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2 tel: 031 47 11 20
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. BARBATTI E DR. LEVY22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27 tel: 031 99 07 37
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ELIO BIANCO22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139 tel: 031 94 43 77
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. LUCA MOLTENI 22020 Pellio Intelvi (CO) - Via Molino, 16 tel: 031 83 01 17
ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9 tel: 0344 72 532
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3 tel: 02 96 75 13 70
AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2 tel: 031 21 06 46
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. IPPOLITA SEMEGHINI22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1 tel: 031 56 04 24
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALESSANDRO BIANCHI22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33 tel: 031 36 05 45
CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO22078 Turate (CO) - Via Vittorio Veneto, 3 tel: 02 96 88 446
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO RASTRELLI 22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio tel. 031 98 70 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. NICOLA GABRIELE22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29 tel: 031 90 11 64
GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO22063 Vighizzolo (CO) - Via Italia, 29 tel: 031 73 14 25
AMBULATORIO MAMBRETTI DR. TONELLI22044 Villa Romano’ (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9 tel: 031 60 54 44
Veterinari - area Como
DISTRETTO VETERINARIO DI COMOVia P. Stazzi, 3Tel. 031 37 03 00 - [email protected]
DISTRETTO VETERINARIO BRIANZACantù - Viale Ospedale, 18Tel. 031 71 34 [email protected]
DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIOPorlezza - Via Garibaldi, 64Tel. 0344 62 [email protected]
DISTRETTO VETERINARIOSUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMOOlgiate Comasco - Via Roma, 61Tel. 031 99 93 20 62 [email protected]
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DISTRETTO VETERINARIOSUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMOOlgiate Comasco - Via Roma, 61Tel. 031 99 93 20 62 [email protected]
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per la Provincia di VARESE
per la Provincia di COMO
Valori massimi della gamma Polo: consumo di carburante ciclo comb. 6,1 l/100 km – CO2 143 g/km.
Via Raffaello, 30 - GORLA MINORE (VA) - Tel. 0331.601127
Strada per Robecco, 72 - MAGENTA (MI) - Tel. 02.97280242
SS Sempione, 68 - PARABIAGO (MI) - Tel. 0331.552157
V.le Toselli, 25 - LEGNANO (MI) - Tel. 0331.57351
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Polo 2011Inconfondibilmente Volkswagen
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