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Una guida alla scoperta delle piante spontanee che s’incontrano passeggiando nel Parco fluviale Gesso e Stura andar per erbe nel parco fluviale

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Una guida alla scoperta delle piante spontanee che s’incontrano

passeggiando nelParco fluviale Gesso e Stura

andar pererbenel parco fluviale

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Coordinamento editoriale e impaginazione Più Eventi Edizioni - Bbox s.r.l.

Testi e ricetteFranco Ariano, Piero Dadone

Fotografie Pia&Maggio

Contributi fotograficiArchivio Parco fluviale Gesso e Stura, Paolo Viglione

Supervisione scientificaMarta Spada, Dottoressa in Tecniche Erboristiche

Stampa Tipolitoeuropa - Cuneo

Città di Cuneo

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34. Primule 8485

35. Prugnolo 8636. Rosa Canina 8737. Ruchetta selvatica 88

89

38. Salvia selvatica 9139. Sambuco 92

93

Passeggiando... 94

40. Silene 9697

41. Tarassaco 100101

42. Timo selvatico 10243. Trifoglio 10344. Verbasco 10445. Violette 105

Passeggiando...Un orto spontaneo

108110, 112, 113

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IntroduzioneAndar per erbe nel Parco fluviale 6Il Parco fluviale Gesso e Stura 10

01. Acacia 2021

02. Acetosa 22

03. Achillea 23

04. Aglio orsino 2425

05. Alliaria 27

06. Arquebuse 2829

07. Assenzio 3208. Bardana 33

09. Biancospino 3435

10. Camomilla 36

11. Cardo dei lanaioli 37

12. Carota selvatica 38

13. Cicoria selvatica 39

14. Crescione 4041

Passeggiando...3615. Equiseto 44

45

16. Farfaraccio 47

Passeggiando... 48

17. Fragoline di bosco 51

18. Iperico 52

19. Lampascione 53

20. Luppolo 5455

21. Malva 5855

Passeggiando...6022. Mele selvatiche 62

23. Menta selvatica 63

24. More selvatiche 6465

25. Noce 6869

26. Ortica 7071

27. Papaveri 7228. Piantagine 7329. Pimpinella 7430. Piselli selvatici 7531. Polmonaria 76

77, 81

Passeggiando...7832. Portulaca 8233. Pratoline 83

Schede piante

Legenda

Questa icona segnala lespecie tossiche, le pianteche hanno parti velenose equelle che possono essereconfuse con altre speciepericolose

Queste icone specificano ilperiodo di raccolta delleparti di pianta utilizzabili peruso officinale e culinario

Questo simbolo nell’indicemostra quali schedebotaniche sono affiancate dauna ricetta

AVVERTENZA: È SEMPRE NECESSARIO ESSERE BEN SICURI DELLE SPECIE RACCOLTE. IN CASO DI INCERTEZZA CONSULTARE SEMPRE UN BOTANICO O UN ERBORISTA.

sommario

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Nel Parco fluviale Gesso e Stura si può fare jogging, footing,mountainbiking, orienteering, canoeing, kayaking, fitwalking, cross countryskiing e via “ing…ando”, magari con le cuffie nelle orecchie per ascoltareSebastian Bach, gli ultimi successi di Bruce Springsteen e i classici diOrietta Berti oppure la radio e le chiamate telefoniche di amici e parenti. Si torna a casa stanchi e ritemprati, pieni di aria buona nei polmoni,contenti di avere a disposizione sotto casa una così vasta area colorata diverde da una miriade di specie vegetali. Delle quali però non sappiamoquasi nulla perché, tra una pietra da scansare, una pozzanghera e unacuto del Boss in cuffia, non abbiamo avuto il tempo e la pazienza diprestarvi attenzione, se non per evitare di farsi pungere dalle ortiche edagli aculei del biancospino.C’è però anche un altro modo di inoltrarsi tra gli infiniti sentieri del Parco,senza diversivi che ci possano distrarre dall’osservazione della natura checi circonda. Un passeggiare non solo guardando a dove si mettono i piedi,ma osservando attentamente ciò che incontriamo, il quale, in particolarenella bella stagione, cambia di giorno in giorno. Un modo di passeggiareche trova nella lingua francese una definizione precisa: “flâner”, traducibileapprossimativamente in italiano con bighellonare, gironzolare. Ingenere s’intende “flâner” per le vie cittadine e si epiteta il“flâneur” come un perditempo che vagabondeggianotte e giorno senza una meta precisa. Ma si puòfare il flâneur e la flâneuse anche in campagna, neisentieri di un parco come quello fluviale cuneeselungo il Gesso e lo Stura e allora si osservano moltepiù cose e si torna a casa ricchi di conoscenze. E anche di erbe e frutti selvatici, se si è avutal’accortezza di portarsi dietro la sporta e uncoltellino. Pratica usuale per Franco Ariano, cuocosopraffino, gastronomo e amante della natura,creatore e titolare fino al 2006 della gastronomia cheporta il suo nome in piazza Galimberti, rinomata econosciuta in Italia e all’estero.

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ANDAR PER ERBE NEL PARCO FLUVIALE

GESSO E STURA

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discipline botaniche, sono semplicemente degli attenti osservatori dellavita vegetativa che costella le nostre campagne, che intendono segnalareagli altri numerosi fruitori del Parco fluviale le loro esperienze econoscenze, consapevoli di non aver forse colto tutti gli aspetti. Per questoil manuale nasce “aperto”: una prima raccolta che potrà essere arricchitacon le testimonianze di antichi e nuovi “aficionados” delle passeggiatelungo i fiumi cuneesi. L’alimurgia è la scienza che riconosce l’utilità di cibarsi di determinatepiante selvatiche, il cosiddetto foraging è la sempre più in voga attività dicoloro che ricercano quelle erbe e quei frutti. Sarebbe stato forse piùtrendy intitolare il presente manuale “Foraging nel Parco fluviale”, anchesolo per rimare le altre numerose attività che abbiamo elencato all’inizio,tutte con la desinenza del gerundio anglosassone “ing”. Ma perchéricorrere a tutti i costi all’inglese quando ci si spiega benissimo in italiano:“Andare per erbe”. Passeggiando e osservando senza una meta precisa. In questo caso sì che ci viene in soccorso un verbo straniero più precisodegli omologhi nostrani: il francese “flâner”. Girovagare per i 4.500 ettarilungo i 60 km dei corsi d’acqua del Parco fluviale Gesso e Stura istituitonel 2007, significa altresì varcare i confini della città capoluogo, dove lemain street per arrivarci sono il Parco della Gioventù, la discesa dedicataalla memoria del poeta Gino Giordanengo che parte dal viale Angeli, l’oasiattorno alla pedancola “Vassallo” sullo Stura. Ma l’area del Parco inizia neiComuni di Roccasparvera e Roccavione e termina a Sant’Albano Stura,toccando dieci municipi, tutti attivamente coinvolti nella gestione. Erbe,fiori e frutti che si susseguono nel corso delle stagioni, non sono tutticommestibili, profumati o esteticamente “belli” secondo i canoniconvenzionali. Anzi, alcune erbe sono velenose, come la cicuta disocratiana memoria e certi funghi, altre pungono, alcuni fiori emanano unprofumo sgradevole, ma ogni specie è utile e svolge una funzionenell’ambiente. Franco ci aiuterà a trovarle, distinguerle, coglierle e cifornirà anche consigli sulle principali modalità d’uso. Buona lettura.

Piero Dadone

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Con i suoi fedeli amici di razza caninaGimmy, Ugo e ora Mimì, da anni esplorapasseggiando le rive dei fiumi cuneesi,

fin da quando ancora non era stata decretata lanascita del Parco fluviale. Il coltellino sempre con sé e anche una

sporta, perché, almeno nel corso di tre stagioni su quattro, Franco nontorna mai a casa a mani vuote e spesso quelle frutta e verdure sonodiventate leccornie in bella mostra nella sua bottega. E siccome neppurelui “è nato imparato”, ha via via approfondito la conoscenza dellavegetazione del Parco camminando, curiosando, osservando, provando.Come può fare chiunque di noi fruitori di quel grande polmone verde. Nelcorso del 2016 Franco ha “flânato” per il Parco ancora più spesso eattentamente del solito, annotando informazioni da condividere con ilettori del presente manuale. E per alcune di quelle erbe e frutti suggerisceanche ricette per il loro impiego in cucina, frutto della propria esperienza.Ma spesso non è sufficiente descrivere erbe e frutta per agevolare la loroidentificazione, è necessario rappresentarnel’immagine. E allora Franco si è accompagnato aun altro frequentatore delle sponde fluviali,maestro nell’arte della fotografia, MaggioCampra, che ha ritratto erbe, fiori, frutti, piantee panorami che nel manuale completano ladescrizione dei vari prodotti e si manifestano intutta la loro bellezza e varietà cromatica. I nostri due flâneur fluviali, ormai liberi da quotidianiimpegni professionali, hanno girovagato per un anno nelParco, nei momenti più adatti per seguire germogli, fioriture,fruttificazioni, seguendo il corso delle stagioni. E i risultatisono qui, nella pagine di questo manuale, a disposizione dellettore. Chi fosse alla ricerca di un trattato di botanica sullavegetazione del Parco sentirà la necessità di rivolgersi altrove,perché quella non é l’ambizione di questa raccolta né lo potevaessere. Franco e Maggio non sono esperti delle

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Esteso attualmente a 10 Comuni, il Parco fluviale Gesso e Sturarappresenta una cerniera di collegamento tra area montana epianura. Il Parco racchiude in sé ambienti e zone dallecaratteristiche più svariate, per questo è stato definito un“mosaico ambientale”: dalle riserve naturali orientate allaconservazione dell’ambiente, alle areeattrezzate per lo sport, la didattica e il tempo libero.Oggi il Parco è, per il territorio cuneese, non solo un preziosostrumento di salvaguardia e difesa diquello stesso territorio bensì anche unelemento fondamentale per il miglioramento della qualità di vitadei cittadini oltre che un motore per lo uno sviluppo turistico ed economicodel territorio in chiave sostenibile.

UN PO’ DI STORIAL’idea di creare un’ampia zona verde attorno allacittà nacque dal basso: la proposta originaria diParco fluviale infatti è da attribuirsi ad alcuni cittadini cuneesi che già dal 1979, conlettere e petizioni, avevano sollecitatol’Amministrazione a valorizzare il territoriofluviale. Dopo un lungo iter amministrativo,politico e progettuale, nel 2007 la Regione istituìufficialmente l’area protetta, che nel 2012inglobò anche i comuni limitrofi di Borgo SanDalmazzo, Castelletto Stura, Centallo, Cervasca,Montanera, Roccasparvera, Roccavione, Vignoloe Sant’Albano Stura, arrivando a comprendereuna superficie di circa 4.500 ettari e 60km difiume. Ai piedi della città di Cuneo si trova cosìuna vera e propria “rete verde” di servizi,percorsi ciclo-pedonali e culturali insieme e unlaboratorio scientifico-didattico impegnato inmodo significativo nella divulgazione enell’educazione ambientale oltre che nellostudio scientifico.

Il Parco con la citt�

4500ha di

estensione60 km

di fiume10comuni

Cuneo, Borgo San Dalmazzo,

Castelletto Stura,Centallo, Cervasca,

Montanera,Roccasparvera,

Roccavione,Sant’Albano Stura,

Vignolo

100.000abitanti

6 riservenaturali13aree

attrezzate215 speciedi uccelli

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I LUOGHI DEL PARCOLa Casa del FiumeCentro di EducazioneAmbientaleTransfrontaliero del

Parco comprende 400 m2 di aule per la didattica e laboratori e 5000 m2

di ambiente naturale esterno progettato e realizzato per raggiungere livellielevati di sostenibilità energetica e risparmio delle risorse (tetto verde,autonomia energetica, impianto geotermico con pompa di calore,impianto fotovoltaico…). È il centro nevralgico delle attività didattiche ericreative del Parco.

Polo canoistico “Le Basse”Frutto della riqualificazione dell’area attrezzata di Basse Stura, conlaghetto per la pratica sportiva della canoa, parete multipla d’arrampicata,campo da beach volley, bar ristorante, area attrezzata con giochi per i piùpiccoli.

La Casa del BoscoA Sant’Albano Stura: sede di attivitàdidattiche, ludiche e ricreative di tipoambientale e naturalistico e di iniziativedi promozione del territorio a due passidalla Riserva Naturale “La Madonnina”.

In un battito d’aliPercorso ad anello di circa 300 metriche disegna sul territorio una grande aladi farfalla e prevede undici tappe concartelli di approfondimento.

Parole di legnoPercorso didattico sugli alberi, in zonaSanta Croce di Cervasca, dotato di unadozzina di bacheche e leggii, realizzato

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in collaborazione con la Direzione Didattica di Cervasca e i Comuni di Cervasca e Vignolo.

Area RelaxArea verde sottostante il Santuario degli Angeli attrezzata con tavoli, panche in legno, fontanella, servizi igienici.

Punti di osservazione naturalisticaPunto birdwatching ai laghetti di TettoLupo, in frazione Madonna delle Grazie,Padiglione di sosta a Vignolo, Oasi Naturale “La Madonnina”, la Rocca diRoccasparvera, Monserrato, Canali storicidi Vignolo, Roccavione.

Ascensore panoramicoIl collegamento tra il Parco fluviale e il centro di Cuneo; un milione di corseeffettuate nei primi sette anni.

Area camperArea attrezzata con i principali servizi percamper e camperisti nei pressi della Casa del Fiume, può ospitare fino a 8 veicoli, 900 m2

complessivi.

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da Mondovì

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COSA FARE NEL PARCOEducazione ambientalell Parco fluviale Gesso e Stura e un grande“laboratorio a cielo aperto” che ha l’obiettivo di stimolare l’osservazione,suscitare stupore, divertire e, attraverso l’esperienza diretta in natura,rafforzare il legame con l’ambiente naturale e favorire l’acquisizione diabitudini e buone pratiche sostenibili. Organizza numerose attivita rivoltealle scuole, alle famiglie e ai cittadini in generale.

Iniziative ed eventiIn ogni stagione vengono organizzati corsi, laboratori per bambini, eventitematici, giornate naturalistiche, spettacoli e vere e proprie feste all’ariaaperta.

Attività all’aria apertaNel Parco fluviale ci sono oltre 60 chilometri di piste ciclo-naturalistichetracciate e segnalate, con paline, bacheche e leggii che guidano il visitatorealla scoperta del territorio. Le si può percorrere in bici, a piedi, di corsa eanche a cavallo, sostando per un pic nic nelle numerose aree attrezzateche s’incontrano lungo i percorsi.

VolontariatoA sostenere il Parco fluviale Gesso e Stura e a contribuire alla sua crescitadanno il loro prezioso contributo i ragazzi del Servizio Civile e numerosivolontari, diversi per età, attitudini, competenze e storia di vita.

LA NATURA DEL PARCOIl Parco fluviale Gesso e Stura è un “mosaico ambientale”con ambienti e zone dalle caratteristiche più svariate, tra cui diverseriserve naturali orientate alla conservazione dell’ambiente e ZPS. Gli ambienti che racchiude, come uno scrigno di biodiversità, sono molti:dalla fascia fluviale del Fiume Stura di Demonte a quella del TorrenteGesso, passando per le sue numerose risorgive e le riserve naturali dellaMadonnina, della Crocetta, della Confluenza e di Sant’Anselmo.

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...in questo giardino selvatico checirconda la città e che, da quandosiamo bambini, è il luogo doveritroviamo il contatto dei sensi con lanatura. Maggio si porta dietro, per nondire addosso, il suo armamentariofotografico. Io sempre ho con me unasporta e il mio fedele cane Mimì.Disperdiamo nell’aria molte parole maanche, per molti tratti, procediamo nelsilenzio rotto solo dal fruscìo delle foglie edal gorgoglìo del torrente, del fiume, dei canali e dei rivoli ches’insinuano tra i sassi. Torniamo sempre a casa con qualcosa: erbe primaverili, fiori e bacche estive, radici tirate su con la terrad’autunno e se non troviamo nulla da raccogliere, ci portiamodietro, comunque, l’aria pulita, i colori cangianti con le stagioni,la meraviglia e il rinnovato stupore per aver, ai piedi delle nostrecase, un giardino così ricco e lussureggiante.

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Franco Ariano, per anni è stato celebresalumiere e sopraffinogastronomo.

Maggiorino Campra,tipografo in pensione, è oggi un appassionato esensibilissimo fotografo.

Usciamo spesso apasseggiare nel parco...

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da non confondere con il maggiociondolo la corteccia e i semi sono tossici

Proprietà L’acacia è una pianta officinale molto usata per la sua azioneastringente e antinfiammatoria, viene usata contro le dispepsie e glispasmi gastrointestinali.

Impiego L’acacia è molto nettarifera quindi ha una grande importanzanell’apicoltura: il miele d’acacia risulta molto apprezzato per il fatto diessere molto chiaro, liquido, con un basso grado di acidità e un elevatocontenuto di fruttosio; è molto adatto per i bambini.

Curiosità Il nome dell’acacia deriva dal greco a-kakia, che significacandore e innocenza, probabilmente in riferimento ai suoi fiori. Poiché resiste al disseccamento, è da sempre considerata simbolo diimmortalità. In Medio Oriente è segno di buon auspicio.

01. Acacia (Robinia pseudoacacia L.)

Passeggiando lungo i sentieri del parco non è infrequente essere solleticati dal profumo delle acacie, anche dette “gaggie”,che crescono in pieno sole su terreni asciutti, ben drenati e noncalcarei. I bellissimi fiori a grappolo di colore bianco-cremafioriscono solo per dieci giorni all’anno!

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PreparazionePreparare una pastella con la farina di riso el’acqua frizzante. Immergere i grappoli deifiori nella pastella e friggere nell’olio perpochi minuti, finchè la pastella non diventacroccante. Una volta cotti, spolverare con lozucchero. Volendo è possibile aggiungerealla spolverata di zucchero, anche un pizzicodi cannella.

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Frittelledolci di acacia

Difficoltàfacile

Tempo richiesto15 minuti

Per 4 persone

Ingredienti

• Grappoli di fiori di acacia

• Farina di riso • Acqua frizzante • Zucchero

• Olio di girasole

I fiori d’acacia sonomolto delicati, vannolavati con garbo. Si usano a grappoloper i fritti, a fiorisingoli per le insalate.

la ricetta

mag-giu