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ANALISI DELLA TECNICA
DEGLI SPOSTAMENTI NEL
TENNIS DI VERTICE
Allievi Maestri:
Colaguori Vincenzo
Brescia Gerardo
INDICE
- Introduzione
- Cap.1: storia ed evoluzione della tecnica degli spostamenti dagli
anni 70 ad oggi.
- Cap. 2: Analisi tecnica del footwork in relazione con i singoli gesti
tecnici.
- Cap. 3: Match Analysis sulla tecnica degli spostamenti e
successiva comparazione tra le cinque tipologie di giocatore.
- Conclusioni
INTRODUZIONE
Il tennis è uno degli sport che più di tutti dal passato ad oggi ha subito innumerevoli cambiamenti,
sviluppando nuove tecniche e attribuendo un ruolo primario alla preparazione atletica. In questo
elaborato affronteremo in particolare come si sono evoluti, dagli anni ’70 ad oggi, gli spostamenti
nel gioco del tennis andando ad esaminare la tecnica di questi e, di conseguenza, la tecnica dei
colpi. Inoltre andremo ad analizzare nello specifico quelli che sono ad oggi i migliori giocatori ATP
e WTA e proveremo a paragonarli per trovare differenze o punti in comune che potrebbero fornire
altri spunti in merito a questo grande mondo chiamato: gioco di gambe.
In passato per via dell’utilizzo di racchette di legno, attrezzo pesante e poco manegevole, il gioco
era lento e per questo i gesti tecnici risultavano essere molto più laboriosi e gli spostamenti più
agevoli. Questi avvenivano in modo direzionale, cioè si arrivava verso la palla stando affiancati alla
rete di metà campo. L’appoggio dei piedi perpendicolare alla rete e l’ampia escursione di braccio
durante l’esecuzione del colpo impedivano la naturale azione sinergica del corpo. Inoltre tecnica e
tattica tennistica rivestivano un ruolo primario per la conquista di risultati di rilievo.
Con l’evoluzione della racchetta ( dal legno al metallo ) il ritmo di gioco divenne più veloce e per la
prima volta nella storia del tennis, un campione non diveniva popolare soltanto tra gli appassionati
ma incuriosiva la gente comune a tal punto da far scoprire il tennis alle grandi masse.
Caratterizzato da un tennis estroso, dal talento naturale e dalle esecuzioni acrobatiche dei
giocatori, il tennis finalmente cominciò nella scalata verso il successo che tutt’oggi detiene.
Attualmente si può notare come il ritmo degli scambi e la velocità di palla sono notevolmente
aumentati per le migliori tecnologie apportate all’attrezzatura. Di conseguenza, essendosi ridotti i
tempi di preparazione, gli spostamenti e la posizione del corpo al momento dell’impatto di palla
risultano essere decisamente più “open” rispetto al passato. Si può sottolineare quindi l’importanza
dell’aspetto fisico e psicologico della preparazione, che sono divenuti ormai il punto fermo su cui il
tennista moderno poggia le basi per rendere possibili i miglioramenti prestativi. Si affermano
sempre più atleti con ottime caratteristiche antropometriche, dotati di una straordinaria potenza
muscolare e grandi qualità di reattività. Gli scambi sono ormai caratterizzati dall’ alta intensità e da
una forte aggressività di gioco, indi per cui nel tennis moderno possiamo tranquillamente
riscontrare giocatori che colpiscono durante una fase di volo, oppure che giocano un winner con
equilibrio precario.
Capitolo 1
Storia ed evoluzione della
tecnica degli spostamenti
dagli anni ’70 ad oggi.
ANNI ’70
“Lo spostamento direzionale e il Serve and Volley”
Negli anni ’70 i tennisti, che giocavano con racchette di legno, non erano grandi atleti e la
tecnica di gioco era approssimativa e molto diversa da quella moderna. I giocatori
ricercavano la palla in modo direzionale, cioè quando vedevano partire la pallina dalla
racchetta dell’avversario assumevano subito una posizione affiancata rispetto alla rete e si
muovevano in direzione del punto d’impatto con la pallina.
Una volta eseguito il colpo, i giocatori rientravano perfettamente al centro del campo
eseguendo la tecnica del galoppo laterale ( precursore dello shuffle step ), ossia una
modalità di spostamento dell’atleta che si realizza mediante fasi di avvicinamento e
allontanamento dei piedi, in quanto la velocità di gioco non era elevata e di conseguenza il
giocatore aveva tutto il tempo per rientrare al centro del campo.
Proprio per i ritmi di gioco molto bassi, la tecnica utilizzata per colpire la palline era in
posizione affiancata rispetto alla rete di metà campo ( che in futuro prenderà il nome di
neutral stance ). L’esecuzione dei colpi prevedevano ampie escursioni di braccio e ampie
posizioni dei piedi che impedivano la naturale azione sinergica del corpo; i colpi erano
spesso eseguiti sia piatti e sia con una rotazione all’indietro ( back spin ), che ne allungava
la traiettoria consentendo anche di rallentare il colpo e di ottenere un rimbalzo più basso,
ideale per una discesa a rete.
L’attrezzo, data la sua pesantezza e la sua poca manegevolezza, consentiva l’utilizzo di
un solo tipo di impugnatura ( la continental ) che di li a poco venne presto modificata.
Gli anni ’70 sono stati spesso individuati come gli anni della transizione. Fino a quel
momento il gioco del tennis vedeva la predominanza del utilizzo di campi in erba e, vista la
facilità con la quale i campi si consumavano e l’influenza che avevano sul cattivo rimbalzo
della pallina, i giocatori deciso di prediligere l’uso della tecnica del serve and volley.
Questo gioco fatto di “tocchi”, presupponeva un grande controllo tecnico, ma una non
eccessiva fisicità. A livello fisico, i tennisti di questo periodo prediligevano un gioco fatto da
pochi spostamenti, pochi scambi e appoggi larghi per gestire al meglio la racchetta in
legno molto pesante.
ANNI ‘80
“L’evoluzione della racchetta, la nascita dello split step e della
rotazione Top Spin”
Alla fine degli anni ’80 qualcosa iniziò a cambiare. Entrarono in circolazione le prime
racchette costruite in grafite e fibre di vetro. L’ovale della racchetta era sempre
ridottissimo, per cui i tennisti dovevano possedere una buona tecnica di gioco. Le corde
non entravano più nel telaio come nelle normali racchette, ma erano sospese a delle
asole nella parte interna del telaio stesso. Grazie a questa innovazione, il gioco cominciò a
velocizzarsi e quindi nacque una nuova soluzione tecnica per migliorare lo spostamento:
lo Split Step. Fu Bjon Borg, ex tennista svedese numero uno del mondo, ad introdurre
questa nuova tecnica. Lo split step è definito come un pre-salto effettuato dal tennista che
precede l’esecuzione del colpo. La sua funzione è quella di determinare un pre-stiramento
della muscolatura (fase eccentrica) che renderà la successiva contrazione più rapida ed
efficace (contrazione concentrica). Esso infatti permette di essere più reattivi e rapidi nella
risposta al colpo avversario. Viene eseguito nell’istante in cui l’avversario impatta la palla.
Inoltre l’aumento della velocità di gioco, grazie all’innovazione tecnologica delle racchette,
costrinse i giocatori ad impattare la palla con movimenti sempre più rapidi e di
conseguenza con meno escursioni di braccio nelle aperture. Nonostante il gioco si fosse
velocizzato, gli spostamenti erano tuttavia ancora di tipo direzionale anche se i giocatori
cominciarono a ricercare la palla con le spalle meno affiancate rispetto alla rete di metà
campo, quindi in posizione leggermente più aperta. Questo nuovo tipo di spostamento
nella ricerca di palla derivava dal fatto che i giocatori iniziarono ad impattare con una
nuova tecnica. In questo tipo di appoggio, i piedi sono posizionati l’uno davanti all’altro
perpendicolari alla linea di fondo e alla rete. Questo tipo di posizione assunta dal giocatore
nel momento dell’impatto permette di effettuare colpi in lungo linea ed in avanzamento per
attaccare l’avversario. In questo caso uno sviluppo di potenza che si realizza mediante un
moto lineare dove vi è uno spostamento del peso del corpo da dietro verso avanti.
A seguito di un leggero aumento della velocità di gioco, il giocatore si trovò ad assumere
una posizione non più affiancata rispetto alla rete ma con un appoggio leggermente più
frontale, che in futuro prenderà il nome di Open Stance. Ovviamente questo tipo di
appoggio si sviluppò solo per quanto riguarda la parte del diritto in quanto nel rovescio,
essendo giocato nella maggior parte dei casi ad una mano, i giocatori tendevano a
posizionarsi molto di fianco rispetto alla rete di metà campo per avere una più ampia
apertura e quindi per guadagnare più forza nell’impatto con la palla. Infine, completando il
colpo, i giocatori ritornavano sempre al centro tramite un galoppo laterale ( shuffle step )
lungo la linea di fondo campo come descritto in precedenza.
Ciò che ha contribuito all’aumento della velocità di gioco, oltre al passaggio dalla racchetta
di legno a quelle in grafite, è l’introduzione di un tipico effetto dato alla pallina da tennis: il
Top Spin.
Questo, introdotto dal famoso tenniste Bjon Borg, è un tipo di colpo effettuato nel tennis
che consiste di colpire la palla dal basso verso l’alto con un rapido movimento di polso al
momento dell’impatto con la pallina, in modo da imprimere per mezzo della racchetta un
movimento rotatorio della sfera dall’alto verso il basso nella direzione del colpo con una
traiettoria parabolica discendente. In tal modo questo effetto ha contribuito ad aumentare
la velocità di palla.
Questo nuovo modo di colpire la pallina e di conseguenza la rotazione impressa ad essa
era ottenuto grazie all’utilizzo di un’impugnatura innovativa definita Eastern. Questa presa
veniva adoperata soprattutto nel diritto e permetteva un maggiore utilizzo del polso.
L’impugnatura Eastrern consentiva di coprire la pallina con la racchetta al momento
dell’impatto dando vita appunto al Top Spin.
Proprio per l’aumento del ritmo di gioco, dovuto all’innovazione di racchette più leggere
costruite in grafite e fibre di vetro, e a seguito del cambiamento della ricerca di palla e
dell’appoggio durante il colpo, nacque una nuova tattica di gioco: l’attaccante da fondo
campo.
Il tennista che più rappresentava questa categoria era Ivan Lendl, vincitore di otto titoli del
Grande Slam e quattro volte Campione del Mondo. Fu uno dei primi ad evidenziare una
grande propensione al gioco aggressivo da fondo campo. Il giovane tennista era in grado
di colpire il diritto con inedita potenza e ibridava lo stile classico degli attaccanti con quello
moderno dei regolaristi, producendo un palleggio pressante anche da posizioni molto
arretrate nel campo. Lendl tendeva a muoversi lungo la linea di fondo, occupava la zona di
tre quarti campo quando comandava il gioco nelle azioni di attacco e poche volte lo si
vedeva nei pressi della rete.
Nonostante la nuova figura da attaccante da fondo però, erano ancora pochi coloro che
prediligevano questo gioco. Ancora si poteva osservare il giocatore che tendeva ad
attaccare in serve and volley, e a difendere da fondo campo rimettendo dei colpi verso
l’alto sperando nell’errore dell’avversario.
ANNI ‘90
“Lo spostamento frontale, la nascita delle Stance e il rovescio bimane”
Dopo l’utilizzo di nuove tecniche di gioco, come l’appoggio un po’ più aperto nella fase di
impatto, il top spin e lo split step, che permettevano ritmi di gioco sempre più rapidi, verso
la fine degli anno ’80 e l’inizio dei ’90 le racchette continuarono ad evolversi sempre di più,
passando da quelle in grafite e fibre di vetro a quelle in carbonio. Gli ovali cominciarono ad
essere sempre più grandi, rendendo l’impatto di palla più semplice. Ciò portò ad un
ulteriore aumento di velocità di gioco durante gli scambi.
Conseguentemente all’aumento della velocità di gioco, i giocatori dovettero velocizzare la
ricerca di palla e cercare nuove tecniche di impatto per raggiungere una maggiore
competitività. Gli spostamenti nel tennis giocato negli anni ’90 cambiarono totalmente; non
erano più di tipo direzionale, ne semi aperto ma bensì completamente di tipo frontale.
Questa nuova tecnica utilizzata per la ricerca di palla veniva eseguita con una corsa di tipo
incrociata ( cross over step ) dove il primo passo era detto Cross: esso può essere definito
come il primo passo effettuato dal tennista per compiere uno spostamento laterale. Una
gamba scavalca l’altra spostandosi lateralmente ( outside leg ). Nonostante era ancora
evidente osservare il rientro perfettamente al centro del campo dei giocatori alla fine di
ogni colpo, come accadeva negli anni passati.
Questa ricerca frontale era utilizzata nel diritto mentre nel rovescio questo tipo di
spostamento veniva applicato solo da alcuni giocatori che colpivano la palla con la tecnica
del rovescio bimane. Gli altri, che seguivano invece il rovescio ad una mano ( e quindi la
maggior parte dei giocatori ), tendevano ad utilizzare ancora lo spostamento direzionale,
posizionandosi quindi in modo affiancato nel momento di impatto con la palla. Era quindi
più idoneo questo spostamento per i giocatori con il rovescio ad una mano per permettere
una più ampia apertura.
Le spalle, all’inizio dello spostamento, erano in posizione frontale, ma durante la fase
finale di ricerca, queste venivano posizionate perpendicolari alla rete, a differenza del
bacino che rimane frontale. La posizione delle spalle perpendicolari alla rete creava un
carico torsionale a livello del busto, che poteva così spingere tornando alla posizione
inziale, consentendo al braccio una maggiore capacità di accellerazione. Questo ritorno
del busto consentiva al giocatore di colpire in maniera più aggressiva la pallina ma allo
stesso tempo un miglior controllo.
In questi anni la tecnica del tennis cominciò ad acquistare nuove terminologie; venne
conferito quindi un nome ad ogni posizione assunta dal giocatore in fase di impatto con la
pallina: le Stance. Queste si identificano con la posizione della linea degli appoggi riferita
alla rete o alla linea di fondo campo.
L’utilizzo del pronunciato affiancamento nel periodo degli anni ’70 veniva chiamato Neutral
Stance. La Neutral Stance si ha quando la linea degli appoggi dei piedi risulta
perpendicolare alla rete. Un diritto portato in perfetto affiancamento è un buon esempio di
Neutral stance.
Come descritto in precedenza, negli anni ’80 i giocatori cominciarono ad assumere
appoggi e quindi posizioni sempre più aperte rispetto alla rete di metà campo; questa
nuova tipologia di impatto con la palla venne chiamata Neutral Stance. Con la neutral
stance il giocatore assume una posizione leggermente più aperta rispetto alla Closed
Stance precedentemente descritta. Grazie a ciò i tennisti iniziarono ad utilizzare per la
prima volta con grande efficacia le rotazioni del tronco per esprimere maggior potenza.
Grazie all’introduzione nel mercato di racchette sempre più moderne e leggere, e quindi
all’aumento dei ritmi di gioco, si sviluppò un nuovo tipo di tecnica che i giocatori
utilizzavano ed utilizzano tutt’ora per colpire la pallina: l’Open Stance. In questa posizione i
piedi sono divaricati all’altezza delle spalle, paralleli sia alla linea di fondo campo che alla
rete. La fase di caricamento avviene grazie all’azione della mano sinistra per i destrimani (
mano destra per i mancini ), che accompagna la racchetta in fase di apertura simulando
quasi una preparazione a due mani nel diritto ( chiamato movimento di associazione ).
Questa torsione delle spalle fa aumentare il caricamento del busto e la torsione dell’anca,
generando un effetto “molla”.
L’open stance favorisce i colpi in cross e garantisce inoltre uno sviluppo di potenza che si
realizza mediante moto rotazionale del tronco. Il ruolo dell’anca consentirà di innalzare
ulteriormente il carico torsionale del busto aumentando così l’esplosività del gesto di
ritorno del busto. Il primo giocatori che ha iniziato ad utilizzare in maniera massiccia e
sistematica l’anticipo dell’anca tanto da essere da molti considerato il vero “padre” di
questa tecnica è Guga Kuerten.
L’utilizzo sempre più frequente dell’open stance comportò cambiamento nell’impugnatura.
Infatti i giocatori adottarono una presa sempre più chiusa, cioè con il piatto corde della
racchetta rivolto verso terra. Con questa impugnatura si riusciva ad avere il polso più
mobile durante l’esecuzione del colpo in quanto essa, denominata Semi Western,
permetteva al giocatore di sbloccare l’articolazione del polso, cosa che non permetteva
l’impugnatura Continental.
In questi anni si cominciò ad osservare una percentuale maggiore di giocatori che
eseguivano il rovescio a due mani, anziché monomane. Il rovescio bimane, rispetto a
quello ad una mano, poteva essere eseguito con la tecnica dell’Open Stance. Questa
tecnica permetteva al colpo di impattare la palla in anticipo senza esasperare l’apertura e
creare così le condizioni ideali per un gioco più aggressivo. Questo nuovo colpo
permetteva ai giocatori di economizzare il movimento nella preparazione del colpo
assumendo una posizione del corpo molto aperta. Grazie al rovescio bimane i giocatori
riuscivano a mantenere un alta velocità di gioco.
Il più famoso rovescio bimane giocato in anticipo ad in posizione di Open Stance,
appartiene ad Andre Agassi, ex tennista statunitense vincitore di tutti o 4 i titoli dello Slam,
dotato di un eccellente timing, coordinazione, grande capacità di anticipo e velocità.
Nonostante negli anni ’90 c’era la tendenza ad abbandonare il vecchio schema offensivo
“serve and volley” e di avvicinarsi invece a quello di “attaccante da fondo campo”, Pete
Sampras è stato uno degl’ultimi grandi interpreti dello stile Serve and Volley. Il gioco a
mano a mano si modificava sempre di più avvicinandosi quindi al tennis moderno (
attaccanti con i piedi sulla linea di fondo e conquista del campo ). Questo sport divenne
sempre più fisico e con ritmi sempre più elevati rendendolo ancora più spettacolare e
sicuramente più coinvolgente.
ANNI 2000
“La teoria del mid point e il progresso tecnico degli spostamenti”
Il passaggio dalle stance chiuse a quelle aperte è considerata la vera rivoluzione tecnica
del tennis moderno perché ha consentito l’utilizzo del busto come elemento attivo di
spinta. La closed stance nel tennis moderno viene quasi esclusivamente usata per i
rovesci ad una mano e per i diritti in avanzamento. L’introduzione delle racchette moderne,
costruite con materiali sempre più leggeri e con un piatto corde più ampio, in continuo e
progressivo miglioramento delle tecniche di allenamento e di alimentazione dei giocatori, e
l’adeguamento della gestualità tecnica dei professionisti, hanno fatto sì che il tennis
moderno si basi sull’atletismo.
Come abbiamo detto in precedenza, la ricerca di palla nel tennis moderno è di tipo
frontale. I vantaggi di questa corsa sono:
- Propedeuticità a stance aperte
- Visione binoculare
- Tempi di reazione minori
- Semplificazione didattica
Lo split step diventa ormai uno spostamento utilizzato da tutti i tennisti, perché
eseguendolo si allungano i quadricipiti ed i tessuti ad essi associati, accumulando energia
elastica, che in fase di distensione, viene parzialmente recuperata in modo che la velocità
di spostamento del giocatore verso la palla possa risultare aumentata.
Contrariamente a quanto si pensava nel passato, il concetto del timing, ossia il tempo di
impatto con la pallina, non consiste soltanto nel colpire la pallina con un giusto rapporto di
tempo tra preparazione e impatto, ma nel riuscire a coordinare tutte le azioni corporee, dal
momento in cui la pallina ha lasciato le corde dell’avversario, in considerazione del
fondamentale trinomio palla- avversario-spazio.
Per questo motivo è di fondamentale importanza trovare una posizione ottimane nel
campo nel momento in cui si aspetta la pallina, perché con l’aumento della velocità di
gioco, è ridotto il tempo che occorre per tornare al centro. Questo concetto può essere
spiegato con la teoria del mid point.
Mid Point
Una volta aver ribattuto la palla, non si ritorna più al centro del campo come si faceva un
tempo, ma si recupera la posizione ottimale in quanto questa non deve essere
obbligatoriamente il centro del campo ma il centro dello spettro delle possibili angolazioni
dell’avversario. È un fattore geometrico strettamente correlato alla consistenza della palla
inviata all’avversario.
Weber e Ferraut (2001), nello studiare qualitativamente gli spostamenti dei tennisti
professionisti sulla terra rossa hanno rilevato che l’80% degli spostamenti ( a corto raggio )
che effettua un giocatore durante una partita avviene da 0 a 3 metri, mentre solo il 20%
riguarda spostamenti da 0 a 6 metri ( medio raggio ) e da 0 a 12 metri ( sprint). Infatti nel
gioco del tennis, al tennista non capiterà mai di raggiungere la massima velocità di
spostamento. Egli deve disporre comunque dell’abilità di accellerare, producendo sprint su
distanze fino ad un massimo di 12 metri ma soprattutto una esplosività podalica tra gli 0 ed
i 6 metri. Inoltre questi studiosi hanno constatato che l’81% degli spostamenti avvengono
lungo la linea di fondo campo, il 13% dalla linea di fondo verso la rete, il 3% nei pressi
della rete ed infine il 2.9% riguardano gli spostamenti all’indietro rispetto alla linea di fondo
campo. Questi dati sottolineano come il tennis odierno annulla quasi completamente gli
spostamenti all’indietro e riduce molto quelli in avanti, a differenza del passato dove i
giocatori eseguivano questi con grande frequenza.
Da questi studi possiamo dedurre come il gioco del tennis si sia ormai trasformato in una
battaglia da fondocampo con ritmi elevatissimi. Possiamo inoltre sottolineare come questi
dati forniscano risultati che caratterizzano sempre di più la figura dell’attaccante da fondo
campo.
Ovviamente il gioco dei professionisti attuali ci offre uno spettacolo completamente diverso
da quello di un tempo. Sono diminuite notevolmente le occasioni che permettono loro di
“toccare” la palla; normalmente la si colpisce con forza e velocità, il verbo è cambiato, oggi
si parla di “picchiare” la palla. Infatti sono di rilevante importanza le caratteristiche
antropometriche rispetto agli anni passati. Si affermano sempre più atleti dotati di un
ottima potenza muscolare e grandi qualità di reattività. Il tennista moderno di alto livello è
infatti di statura importante ( media tra i primi 100 giocatori di livello mondiale 1,82 cm per i
maschi e 1,72 cm per le femmine ) con muscolatura pronunciata.
81,10%
13,00% 3,00% 2,90%
Running direction of all shot under pressure
Runs sideways (baseline) Runs forward
Runs sideways (net) Runs backward
K. Weber
I colpi vengono eseguiti tutti in open stance. Per quanto riguarda il diritto, questo si è
andato affermando con l’utilizzo di posizioni esasperate in Open e con un impugnatura
estremamente “chiusa” detta Western.
Per quanto concerne il rovescio invece, secondo uno studio attuale, tra i primi 100 tennisti
al mondo, solo 15 eseguono il rovescio ad una mano. Un dato sconcertante se si pensa
che fino a un decennio prima, la maggior parte dei tennisti era monomane. Questo perché
ormai con i ritmi di gioco sempre più elevati il rovescio a due mani sembra essere la
proposta tecnica più adeguata ad un gioco così propositivo soprattutto nella risposta alla
servizio. Il concetto alla base dei colpi in stance aperti è semplice: se la linea degli
appoggi resta sostanzialmente parallela alla rete ( open stance ) durante l’apertura il busto
dovrà ruotare per consentire un normale arretramento della racchetta e quindi genera più
potenza rispetto ad un colpo in closed stance.
Anche il top-spin si è evoluto, grazie a racchette sempre più moderne. Oggi è giocato con
un grado di velocità di rotazione della palla talmente elevato da consentire ai campioni
attuali, di giocare spettacolari traiettorie in diagonale stretto anche con una sbalorditiva
velocità di avanzamento della palla. Questa evoluzione del top spin, che lo rende molto
insidioso, richiede, come nel caso del servizio, un tempo fisiologico di adeguamento dei
giocatori, che stanno imparando a fronteggiare le difficoltà che ne derivano.
CAPITOLO 2
Analisi tecnica del
Footwork in relazione con i
gesti tecnici.
Al giorno d’oggi il tennis si differenzia da molti altri sport per i suoi particolari, quelle
“piccolezze” che, unite assieme, fanno necessariamente la differenza.
Il complesso movimento dei piedi che si svolge nel tennis denominato con il termine
tecnico di “footwork”, è essenziale per riuscire a muoversi in modo tale da risultare più
incisivi nei colpi e per risparmiare più energie possibile. Può sembrare strano ma lo
spostarsi in maniera errata alla lunga costringe il tennista a faticare molto di più di quanto
in realtà dovrebbe ed essendo il tennis uno sport molto dispendioso, questo aspetto può
risultare letale, soprattutto nel gioco del singolare.
SPLIT STEP
Lo split step nel tennis è uno degli aspetti più importanti per aumentare la reattività di
gambe ed essere sempre pronti per rispondere ai colpi del nostro avversario. Nel tennis
odierno tutti i giocatori, nessuno escluso, eseguono lo split step in risposta al servizio e ad
ogni singolo colpo dell’avversario di turno.
Con il termine tecnico split step si intende un piccolo salto che un tennista deve fare
mentre l’avversario sta colpendo la palla. Quando il piatto corde tocca la palla noi
dobbiamo essere in aria, in posizione d’attesa, con la testa della racchetta ben alta e di
fronte a noi.
Nello split step anche la respirazione è molto importante. Infatti, è buona norma inspirare
l’aria dal naso quando si effettua il saltello e mentre si tocca terra bisogna buttare l’aria
fuori dalla bocca: così facendo avremo un’ossigenazione adeguata e non correremo il
rischio di andare fuori giri o in apnea durante lo scambio.
A livelli di tennis non professionistico, come è naturale che sia, lo split step non sempre
viene eseguito nonostante sia importantissimo. Il tennista amatoriale tende a rimanere
fermo sulle gambe, magari in maniera rigida e impacciata, con la racchetta in una sola
mano, ignorando cioè la posizione d’attesa.
In una posizione del genere, sia in risposta al servizio che in uno scambio, è impossibile
avere la giusta reattività per predisporsi e rispondere bene a un colpo. Con lo split step,
invece, i quadricipiti e i polpacci si trovano in una posizione di tensione, pronti cioè a
scattare in qualsiasi direzione vada a finire la palla. Il tempo di latenza tra contrazione
eccentrica e concentrica svolge un ruolo di importanza fondamentale per sfruttare al
meglio l’energia elastica prodotta attraverso la tecnica dello split step.
Lo Split Step si differenzia per le sue due tipologie di atterraggio, sincrono e asincrono.
L’atterraggio asincrono risulta essere più vantaggioso perché consente di ridurre i tempi di
reazione nella fase di spostamento in direzione della palla in arrivo, tant’è che la tecnica
corretta prevede un unico movimento fatto dallo split step insieme al primo passo verso la
palla.
GRAVITY STEP
Il nome di questo spostamento è determinato proprio dalla sua caratteristica più
importante, cioè quella di trasferire il corretto centro di gravità del giocatore verso la palla,
creando così uno squilibrio che risulta essere di fondamentale importanza per consentire
un rapido spostamento.
Tecnica di spostamento che consiste nell’allontanare il piede dalla direzione della palla in
arrivo, facendo così tornare in asse la posizione del corpo precedentemente instabile e
permettendo al giocatore di effettuare immediatamente un eventuale cross over step,
oppure di rigiocare una pallina giocata con molta profondità.
Il Gravity Step viene effettuato soprattutto per quanto riguarda i colpi a rimbalzo, ma
possiamo trovarlo, con una piccola rivisitazione, ad esempio anche nelle risposte ad un
servizio veloce diretto al corpo dell’atleta, che vedrà il ribattitore costretto ad eseguire
questa tecnica per crearsi, nel minor tempo possibile, lo spazio necessario per rigiocare al
meglio il colpo. Per lo stesso motivo il Gravity Step, lo possiamo riscontrare anche nel
gioco al volo, ovvero quando si è obbligati a gestire un colpo veloce destinato al centro del
corpo.
PIVOT STEP
Questo spostamento avviene sempre dopo uno Split Step e consiste nel fare perno con il
piede situato nel lato dove il giocatore dovrà direzionarsi per giocare il colpo successivo,
questa rotazione del piede favorisce allo stesso tempo anche una leggera torsione delle
anche che saranno subito disposte nelle direzione di spostamento. Questo spostamento
non è utilizzato solo per spostarsi lateralmente, ma anche quando si deve effettuare un
colpo all’interno del campo, perché si determina subito una stance affiancata e pronta per
esprimere velocità lineare, ad esempio su un diritto a chiudere. Ovviamente questa tecnica
è eseguita per i colpi a rimbalzo con la differenza che per giocare un diritto si muoverà il
piede destro e per il rovescio sarà l’esatto contrario.
Il Pivot Step è di fondamentale importanza anche per la risposta al servizio, dato che si ha
pochissimo tempo per disporre il corpo nel modo ottimale per eseguire una risposta. Non è
azzardato dire che questo spostamento è dettato anche dalla palla in arrivo, cioè qualora
non fosse troppo angolata questo spostamento basterebbe per fornire una corretta
distanza e un equilibrio ottimale per rispondere al meglio.
Il Pivot Step viene utilizzato anche nel gioco al volo. Durante la fase di preparazione del
colpo, il piede posizionato sullo stesso lato dell’impatto, esegue una torsione che sarà
destinata ad un successivo caricamento della gamba di riferimento per poi, subito dopo
aver eseguito il colpo, scaricarlo in avanti sulla gamba opposta (qualora si tratti di una
volèe non distante dal corpo).
JAB STEP
Il Jab Step è simile al Pivot Step ma, anziché fare perno con il piede posizionato nella
direzione di spostamento o di colpo, si prevede l’esecuzione di un passo eseguito con il
piede più vicino alla direzione del colpo successivo.
Anche il Jab Step è uno dei movimento più utilizzati nella risposta al servizio, con la
differenza che, rispetto al Pivot Step, viene utilizzato quando il servizio dell’avversario è
distante dalla posizione di attesa del giocatore.
Stessa considerazione vale per il gioco sotto rete, se la palla in arrivo è lontana dal corpo,
questa distanza viene ottemperata dal Jab Step che farà coincidere il passo con un
caricamento della gamba stessa per poi scaricare il peso del corpo in avanti sul piede
opposto.
Il Jab Step è utilizzato anche per il gioco da fondo campo, quando è necessario ad
esempio effettuare uno spostamento di media distanza, questa tecnica prevale sulle altre
perché favorisce una miglior rapidità del posizionamento e mantiene così una stance
adatta per colpire la palla.
CROSS OVER STEP
Il Cross Over Step è uno spostamento adibito al recupero della posizione ottimale,
utilizzato dai professionisti per ricoprire distanze di medio raggio. Tale tecnica è adatta a
gestire al meglio i primi passi di recupero a seguito dell’esecuzione del colpo. Per ottenere
un corretto Cross Over Step l’atleta, dopo aver fatto leva sul piede (destro per il diritto)
posizionato più vicino al centro del campo rispetto all’altro, esegue un passo incrociato con
il piede più lontano, incrociandolo.
.
SHUFFLE STEP
Lo Shuffle Step, consiste in un passo di recupero che l’atleta realizza ( per coprire
distanze brevi ) mediante fasi di avvicinamento e allontanamento dei piedi durante una
piccola e rapida fase di volo. Durante la fase di volo i due piedi compiono un movimento di
avvicinamento, successivamente atterrerà il piede esterno che, grazie all’avvicinamento
dell’altro piede, potrà effettuare una spinta laterale verso l’interno.
Durante questa tecnica il tennista avrà sempre un atteggiamento in Open Stance, fattore
che favorisce una migliore visione oculare, una posizione idonea per effettuare lo split step
al momento dell’impatto avversario. Lo shuffle step è molto utilizzato per gestire al meglio
il diritto in side in e in side out.
Questa tecnica è utilizzata anche per spostarsi nei pressi della rete, nello specifico quando
si tratta di rigiocare una volèe di media distanza. La velocità dello spostamento e la stance
sempre in Open favoriscono la corretta tecnica di ricerca palla.
DOPPIO PASSO IN AVANTI
Questa tecnica di spostamento è eseguita durante la fase di preparazione del colpo
tramite il susseguirsi di due shuffle step di avvicinamento alla palla, effettuati con una
neutral stance. Tale tecnica permette di imprimere al colpo maggior moto lineare che
consente alla tipologia di colpo di essere un colpo d’attacco.
PASSI DI AGGIUSTAMENTO
I passi di aggiustamento, anche chiamati baby step, consistono nel muoversi tramite dei
piccoli passettini in direzione della palla poco prima del colpo.
Grazie a questa importante tecnica, il tennista può avere il tempo e il modo di avvicinarsi
alla palla calcolando al meglio la giusta distanza che bisogna avere durante l’impatto.
I passi di aggiustamento li ritroviamo specialmente sulle superfici rapide per quello che
concerne gli spostamenti nel medio raggio nonché nella ricerca palla nel cortissimo raggio.
I passi di aggiustamento possiamo ritrovarli, a volte, anche nel gioco dei colpi al volo,
specialmente sulle volèe d’approccio, spesso capita di vederli eseguiti ( sempre in rigorosa
posizione di Open Stance ) in sostituzione dello split step per aver la possibilità di
proseguire con l’avanzamento verso una corretta posizione sotto rete per il colpo
successivo.
PASSO IN DINAMICA
Tecnica prettamente offensiva che viene utilizzata quando si vuole velocizzare il tempo
d’esecuzione e proseguire la corsa verso la rete. Questa tecnica infatti prevede che il
colpo effettuato sia giocato durante una leggera fase di volo, dove il passo precedente al
colpo, oltre a determinarne la distanza, ne effettua anche il giusto caricamento. In questo
modo il colpo determinato dal passo in dinamica, consentirà una corsa in avanti senza
soluzione di continuità.
PASSO DI STABILIZZAZIONE IN OPEN STANCE
Il passo di stabilizzazione in Open Stance rientra a far parte della tecnica degli
spostamenti in corsa. La stance con la quale viene eseguito il colpo è molto importante
perché ne determina lo spostamento che stiamo analizzando in questo caso, cioè in open
stance. Dopo che il giocatore ha effettuato una corsa con successivo colpo in Open
Stance, effettua un braking step ( cioè un ulteriore passo laterale effettuato con il piede
che ne ha determinato l’appoggio ) in tal modo si troverà con un corretto equilibrio che gli
sarà utile per riprendere la corsa.
DOPPIO PASSO DI STABILIZZAZIONE IN OPEN STANCE
Anche questa tecnica rientra a far parte degli spostamenti in corsa con esecuzione del
colpo successivo in Open Stance. Il doppio passo di stabilizzazione prevede, dopo una
corsa con impatto in Open Stance, un doppio passo di assestamento, il primo
caratterizzato da un passo incrociato dell’arto più interno su quello che ha determinato la
distanza del colpo, il secondo è dettato dallo sbilanciamento che questo passo incrociato
ha fornito al giocatore e quindi si avrà un appoggio di scarico del piede precedentemente
scavalcato. L’ultimo passo è molto importante che sia effettuato con un centro di gravità
ben centrale per poter dare la possibilità di renderlo più energico possibile.
Questo tipo di tecnica si differenzia da quella precedentemente spiegata ( passo di
stabilizzazione in open stance ) per la maggior distanza e velocità di corsa che l’atleta
compie per colpire la pallina. Più la velocità è elevata e più si ha necessità di effettuare un
doppio passo di stabilizzazione per frenare ma allo stesso tempo riuscire ad imprimere
forza al passo successivo.
PASSO DI STABILIZZAZIONE IN CLOSED STANCE
Questa tecnica prevede ovviamente una corsa precedente al colpo, ma con la differenza
che il colpo effettuato sarà eseguito in condizioni di Close Stance.
Il colpo viene effettuato attraverso una Closed Stance perché la palla in arrivo risulta
essere complessa e distante a tal punto da non permetterne una stance diversa da quella
in Closed.
La tecnica del passo di stabilizzazione in Closed Stance viene eseguita con questa
dinamica: dopo aver colpito in corsa in closed stance ed aver determinato la distanza con
il piede sinistro (nel caso del diritto), si compie una rotazione con il piede destro; tramite
questa azione si ripristina l’equilibrio e si riprende la corsa.
Capitolo 3
Match Analysis sulla
tecnica degli spostamenti e
successiva comparazione
tra le cinque tipologie di
giocatore.
STUDIO SPERIMENTALE SUL FOOTWORK NEL TENNIS DI VERTICE
Questo studio ha il compito di analizzare, attraverso dei valori ricavati con delle
percentuali, le varie tecniche di spostamento e di associarle alle diverse tipologie di
giocatori esistenti.
Sono stati presi 5 Campioni, ognuno relativo ad una differente collocazione tattica di gioco:
Roger Federer come giocatore a tutto campo; David Ferrer come contrattaccante da fondo
campo; Novak Djokovic come attaccante da fondo campo; Jhon Isner come attacking
player e Dustin Brown come giocatore serve & volley. Abbiamo eseguito una match
analysis e segnato ogni singolo spostamento del giocatore di riferimento. Per ogni
tipologia di giocatore, abbiamo osservato 20 games (di servizio e risposta) e ricavato ed
analizzato circa quattrocento colpi, sui quali abbiamo basato il nostro studio scientifico in
merito ad ogni singolo spostamento che ritroveremo nei grafici successivi.
Siamo arrivati così ad ottenere dei dati che ci hanno permesso di differenziare i Giocatori,
non solo per il loro numero di vincenti o di errori non forzati, ma anche per il loro modo di
spostarsi in campo. Con questo tipo di studio sarà possibile allenare in modo specifico non
solamente i gesti tecnici effettuati con l’attrezzo ma anche i relativi spostamenti
caratterizzanti dal tipo di giocatore.
In questo grafico sono rappresentati gli spostamenti con Cross Over visualizzati durante
un match intero, con le loro relative percentuali. Il dato più significante che abbiamo
ottenuto è stato quello del contrattaccante da fondo campo che ha effettuato molti più
spostamenti Cross Over rispetto alle altre 4 tipologie di giocatore. Questo può essere
spiegato attraverso l’analisi della sua espressione tattica di gioco, cioè di un giocatore che
si muove con estrema rapidità che gioca spesso lontano dalla riga di fondo campo e che
quindi per rientrare utilizza spesso questo tipo di tecnica. Cosa inversa per quanto
riguarda l’Attacking Player e il giocatore Serve And Volley che, per la loro struttura fisica e
con il loro gioco offensivo composto da scambi brevi, non favoriscono certo un elevato
numero di spostamenti di questo tipo.
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
17,60% 15,50%
25,10%
13,00% 13,00%
CROSS OVER
CROSS OVER
In questo grafico è evidenziata la differenza che intercorre tra i Cross Over svolti durante i
games di servizio contro i Cross Over effettuati durante i games della riposta al servizio. E’
molto evidente come nei games di risposta sia molto più alta la percentuale di Cross Over
effettuati dai tutte e cinque le tipologie di giocatore. Questo è deducibile dal fatto che dopo
aver risposto ad un servizio, preferibilmente diretto verso l’esterno del campo, il giocatore
si trova di fronte ad una situazione di difficoltà fisica e temporale che lo vedrà obbligato a
raggiungere, nel minor tempo possibile, il Mid Point successivo.
Questa teoria è supportata dall’analisi dei dati che fanno riferimento al giocatore Serve
And Volley e all’Attacking Player che, vista la loro grande percentuale di punti vincenti
direttamente effettuati con il servizio oppure con i colpi immediatamente successivi, non
hanno modo di andare in difficoltà e di conseguenza di rientrare attraverso un Cross Over.
Per i games di risposta invece non ci sono eccezioni, neanche per un giocatore Serve and
Volley.
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
CROSS OVER: Games servizio e risposta
CROSS OVER Games diservizio
CROSS OVER Games dirisposta
In questo grafico abbiamo a paragone due dati molto sensibili per quanto concerne un
tennis offensivo e di attacco. Abbiamo analizzato e in questo caso paragonato il Passo in
Dinamica e il Doppio Passo in Avanti di tutte e cinque le tipologie di giocatori che troviamo
oggi nel tennis moderno. Per quanto riguarda il Passo in Dinamica, notiamo innanzi tutto il
valore delle percentuali che vanno dallo 0,00% del contrattaccante da fondo campo fino al
3,7% dell’attaccante da fondo campo. Questi valori risultano essere molto bassi
innanzitutto perché questa tecnica di spostamento è estremamente complessa e inoltre
deve essere coadiuvata da una tipologia di tennis molto aggressivo, che come mostra il
grafico è presente in percentuali maggiori nelle restanti quattro tipologie di giocatore.
Il dati inerenti al Doppio Passo in Avanti invece sono presenti con percentuali decisamente
maggiori, facilitate dal fatto che per effettuare questa tecnica di spostamento è necessario
sprigionare una minor velocità nella ricerca palla e si possiede un maggior tempo per
eseguire il colpo. Non a caso infatti notiamo come siano maggiori nell’Attacking Player e
0,00%1,00%2,00%3,00%4,00%5,00%6,00%7,00%8,00%9,00%
COLPI D'ATTACCO
Passo in dinamica
doppio passo in avanti
nell’Attaccante da fondo campo, due tipologie di giocatore che fanno di questo colpo la
loro arma vincente.
Un ulteriore distinzione tra il Passo in Dinamica e Il Doppio Passo in Avanti è data dalla
traiettoria di corsa che viene effettuata dal giocatore, abbiamo riscontrato che nel Passo in
Dinamica il giocatore (specialmente sul diritto) compie una traiettoria di corsa in avanti ma
anche laterale, in modo da consentire una corsa in avanti senza soluzione di continuità.
Nel Doppio Passo in Avanti abbiamo analizzato che il rimbalzo della palla risulta essere
corto e prettamente centrale, questa caratteristica favorisce un migliore posizionamento in
neutral stance.
I dati sopra elencati rappresentano con che frequenza un giocatore esegue uno scatto nei
pressi della rete. E’ facilmente deducibile che per il giocatore Serve and Volley, vista la
sua propensione a giocare il prima possibile colpi al volo, abbia questo dato molto
rilevante e decisamente maggiore rispetto agli altri. Se osserviamo attentamente le
percentuali di questo studio, otteniamo una vera e propria classifica sull’aggressività di
gioco e propensione alla conquista dei punti sotto rete. A questo dato possiamo legarci
degli aspetti tattici in merito alla loro posizione di gioco durante gli scambi, e possiamo dire
che la percentuale di corsa sotto rete è direttamente proporzionata con la vicinanza di
gioco vicino ad essa durante lo scambio da fondo campo.
0,00%5,00%
10,00%15,00%20,00%25,00%30,00%35,00%40,00%
CONQUISTA DELLA RETE
CORSA FRONTALE VERSO LARETE
In questa rappresentazione grafica emerge con quanta frequenza le diverse tipologie di
giocatore eseguono un colpo nei pressi della rete (volèe o smash). I dati emersi sono
esemplificativi della loro collocazione in merito al tipo di giocatore che rappresentano,
l’unico dato che forse merita di essere spiegato nel dettaglio è il 2,10% dell’attaccante da
fondo campo. Ha una percentuale inferiore al giocatore a tutto campo ma superiore al
contrattaccante da fondo campo, questo è dettato dal fatto che l’attaccante da fondo
campo predilige si un tennis offensivo ma oltremodo non ha una buona propensione a
scendere nei pressi della rete, a meno che non ne sia costretto dalla situazione di gioco.
C’è da aggiungere anche che, essendo un calcolo in percentuale ottenuto dal numero
totale dei suoi colpi effettuati, ed essendo un giocatore che fa del tennis da fondo campo
un suo punto cardine, i suoi dati risultano essere inferiori agli altri giocatori.
5,30% 2,10%
0,60%
5,90% 24,70%
COLPI ESEGUITI SOTTO RETE
Giocatore a tutto campo
Attaccante da fondo campo
Contrattaccante da fondo campo
Attacking Player
Serve and Volley
Con questi dati diamo seguito al grafico precedente andando ad analizzare nel dettaglio
quello che accade alle diverse tipologie di giocatore quando arrivano nei pressi della rete.
Il grafico conferma che il giocatore serve and volley effettua ovviamente molti più split step
sotto rete ma anche molte colpi giocati con la tecnica del passo in dinamica. L’attacking
player e il giocatore a tutto campo hanno dei dati simili specialmente per quanto riguarda il
colpo effettuato con il passo in dinamica. Ma analizzando nel dettaglio il loro gioco
attraverso un’accurata match analysis, possiamo dire che il giocatore a tutto campo
effettua, nella maggior parte dei casi, il passo in dinamica per sorprendere l’avversario
attraverso un attacco in controtempo. Le sue caratteristiche antropometriche di velocità e
la sua ottima lettura delle situazioni, rendono questo possibile fino a collocarlo con una
percentuale molto vicina all’attacking player.
Dopo questo studio abbiamo riscontrato che la volèe giocata con il passo in dinamica
(sempre preceduta da dei passi di aggiustamento) nella maggior parte dei casi è
effettuata durante la vollèe di approccio alla rete.
0,00%
2,00%
4,00%
6,00%
8,00%
10,00%
12,00%
14,00%
16,00%
18,00%
COLPI AL VOLO: Split Step e passo in dinamica
Splite Step sotto rete
Passo in dinamica sotto rete
In grafico ci viene mostrato come, nella risposta al servizio del tennis di vertice, questo
spostamento sia diventato un punto d’incontro per tutte e cinque le tipologie di giocatore
presente oggi. Favorisce una reattività e una gestione del colpo decisamente idonee per
riuscire a rispondere a dei servizi che vanno ad una velocità sempre maggiore. Le
percentuali vanno dall’75% in su e questo dimostra quanto appena detto, ma se vogliamo
proprio trovare una differenza tra le varie tipologie di giocatore dovremmo evidenziare
l’efficacia della risposta al servizio attraverso delle percentuali inerenti alle risposte vincenti
o ai punti vinti con il colpo successivo.
0,00%10,00%20,00%30,00%40,00%50,00%60,00%70,00%80,00%90,00%
PIVOT STEP sulla risposta al servizio
PIVOT STEP sulla risposta alservizio
In questo grafico analizziamo lo spostamento Jab Step sulla risposta al servizio, ci
accorgiamo subito di due dati significativi, ovvero quello relativo al contrattaccante da
fondo campo che possiede una percentuale molto significativa, (pari quasi al 40% del
totale delle risposte analizzate) e al giocatore a tutto campo che ne possiede solo il 9%.
Nel caso del contrattaccante da fondo campo i dati sono spiegati non solo per la sua
grande rapidità e bravura nella risposta al servizio ma anche per le sue caratteristiche
antropometriche, dettate dalla sua altezza che non gli permette di coprire tutto lo spazio
come farebbero gli altri giocatori attraverso un Pivot Step.
Altro dato da analizzare è quello del giocatore a tutto campo che in questo studio risulta
essere un’eccezione dettata dal fatto che, il giocatore preso come campione, è l’unico a
possedere un rovescio ad una mano. Questo diversità sposta di molto i dati analizzati
perché la risposta ad una mano non consente di giocare un Jab Step quando ci si trova a
rispondere ad un servizio lontano da corpo, indi per cui la sua percentuale molto bassa in
grafico.
0,00%5,00%
10,00%15,00%20,00%25,00%30,00%35,00%40,00%
Jab Step risposta al servizio
Jab Step risposta al servizio
Questo grafico ci raffigura con quanta frequenza i cinque tipi di giocatore effettuano un
Gravity Step durante il gioco. Notiamo come ci siano tre dati molto simili in termini
numerici rispetto ai restanti. Vedremo nel dettaglio il perché di questa specifica così
marcata analizzandola sia a livello sperimentale che tattico.
Il contrattaccante da fondo campo insieme al giocatore a tutto campo e all’attaccante da
fondo campo posseggono, per caratteristiche fisiche e tattiche, una tipologia di gioco che li
vede effettuare molti scambi rispetto alle altre due tipologie di giocatori e quindi favorisce
questo tipo di spostamento.
Mentre per quanto riguarda il giocatore Serve and Volley e l’Attacking Player hanno la
caratteristica di far finire molto presto lo scambio e quindi non favoriscono di certo questo
tipo di spostamento ma bensì ne prediligono degl’altri.
9,60%
9,80% 10,80%
6,60%
3,70%
GRAVITY STEP
Giocatore a tutto campo
Attaccante da fondo campo
Contrattaccante da fondocampo
Attacking Player
Serve and Volley
I dati che troviamo in questo grafico sono stati analizzati solamente durante i games di
servizio del giocatore ad esso riferiti. Se lo paragoniamo al grafico precedente può venirci
il dubbio che ci sia stato qualche errore nella trascrizione dei dati, ma così non è e lo
spiegheremo subito. La prima grande differenza sono i dati del Gravity step dell’ Attacking
Player, nel grafico dove prendevamo in esame la totalità dello spostamento effettuato
durante tutto il match, risulta essere al penultimo posto, mentre ora lo vediamo collocato
con una percentuale molto importante addirittura prima del contrattaccante da fondo
campo. Questo è facilmente spiegabile dal fatto che l’Attacking Player, oltre a possedere
un ottimo servizio, ha una proiezione di gioco molto offensiva che possiamo riscontrare
con un uscita del servizio molto più piccola degli altri giocatori, tanto da restare con i piedi
all’interno della riga di fondo campo ed essere subito pronto ad avvicinarsi alla palla con
un colpo vincente. Questa sua peculiarità però, se trova di fronte un buon ribattitore che
riesce a rigiocare una risposta con buona profondità, lo costringe ad effettuare molti
0,00%
2,00%
4,00%
6,00%
8,00%
10,00%
12,00%
14,00%
16,00%
18,00%
GRAVITY STEP: games di servizio
GAMES di servizio
Gravity Step durante il match per riuscire a cercarsi un impatto di palla idoneo per essere
ugualmente offensivo sul colpo successivo.
Il giocatore Serve and Volley invece ha un dato molto chiaro e semplice da analizzare, non
effettua alcun Gravity Step perché dopo il servizio, sia sulla prima palla di servizio che
sulla seconda, si presente sempre a giocare un colpo al volo.
In questo grafico sono evidenziati e selezionati tutte le tecniche relative agli spostamenti in
corsa che si effettuano con i colpi a rimbalzo da fondo campo. Abbiamo il passo di
stabilizzazione in Open Stance rappresentato dal colore blu, il doppio passo di
stabilizzazione in Open Stance rappresentato dal colore rosso, il passo di stabilizzazione
in Closed Stance raffigurato con il colore verde.
Il primo dato che andiamo ad analizzare è il passo di stabilizzazione in Open Stance
effettuato dal contrattaccante da fondo campo, è subito evidente come il suo valore sia
superiore a quello dei restanti giocatori, questo è spiegabile attraverso la caratteristica che
lo contraddistingue, ovvero un alta specializzazione e qualità per quanto riguarda la
tecnica degli spostamenti. La maggior parte degli scambi risultano essere molto lunghi e
non disdegna affatto di giocare colpi di media e lunga distanza dal centro del campo, che
effettua proprio con questa tecnica di spostamento.
Il doppio passo di stabilizzazione in Open Stance ha un dato che è bene spiegare data la
sua elevata percentuale di esecuzione vista la tipologia così poco propensa allo
0,00%2,00%
4,00%
6,00%
8,00%
10,00%
12,00%
14,00%
16,00%
TECNICA DEGLI SPOSTAMENTI IN CORSA
Passo stabiliz. Open Stance
Doppio Passo Stabiliz. OpenStance
Passo Stabiliz. Closed Stance
spostamento come il giocatore Attacking Player. Effettuando un’accurata match analysis
abbiamo riscontrato che questo valore così alto è da attribuire alla sua statura fisica molto
importante che comporta quindi difficoltà maggiori nel gestire la fase difensiva dello
scambio, cosa che gli altri giocatori invece fanno meglio. La sua mole fisica e forse una
tecnica non eccellente negli spostamenti in recupero, fanno si che dopo aver giocato un
colpo in corsa l’attacking player sia costretto ad eseguire un doppio passo di
stabilizzazione, cosa che invece gli altri giocatori eseguirebbero solo su palle più
complesse.
Il giocatore a tutto campo invece risulto essere colui che ha dimostrato più propensione
per gli spostamenti con il passo di stabilizzazione in Closed Stance. Questo dato, a parer
nostro molto significativo, può essere attribuito al fatto che è l’unico giocatore dei cinque
selezionati che esegue un rovescio ad una mano, fattore che determina una stance
leggermente diversa e quindi anche con una tecnica di ricerca palla differente.
In questo studio abbiamo preso in esame la tecnica dello spostamento su recupero
massimo verso il rovescio del giocatore di riferimento. I dati percentuali, evidenziati con il
colore blu, (rovescio in allungo effettuato con stance molto chiusa e giocato con un colpo
in back estremamente difensivo) evidenziano con che frequenza i giocatori eseguono un
colpo in allungo durante un match. Invece per quanto riguarda il recupero di rovescio con
torsione 180° (dato presente con il colore rosso nel grafico), abbiamo calcolato quanti dei
recuperi effettuati ed analizzati vengono giocati con questa particolare tecnica.
Il risultato evidente è che, sia l’attaccante che il contrattaccante da fondo campo, hanno la
peculiarità di eseguire questo particolare spostamento che comporta una vera e propria
torsione effettuata in condizioni di notevole allungo e posizionati decisamente fuori dal
campo. Questa torsione è effettuata con l’obiettivo di cercare di recuperare il prima
possibile il centro del campo.
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
80,00%
ROVESCIO con MASSIMO RECUPERO
In allungo (back)
Torsione 180°
CONCLUSIONI
Questo elaborato ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, quanto la tecnica degli
spostamenti risulti complessa ma allo stesso tempo importante per il tennis di alto livello. Il
nostro studio ha esaminato, attraverso una match analysis, tutti i tipi di spostamenti
effettuati dai tennisti professionisti e sono stati successivamente paragonati alle cinque
tipologie di giocatore esistenti oggi.
Questo ha determinato la presenza di notevoli e marcate differenze in merito alla
frequenza e al numero di spostamenti che variano da una tipologia di giocatore all’altro,
mentre sulla tecnica specifica di ogni singolo gesto non sono state osservate differenze di
stile.
Il tennis professionistico risulta sempre più complesso per la sua velocità e per la forza
fisica, ed è per questo che uno studio approfondito sugli spostamenti, ma anche sulla loro
differenziazione in base alla tipologia di giocatore, può fornire maggiori spunti anche e
soprattutto per una preparazione sempre più specifica per la formazione dei nostri
aspiranti professionisti del futuro.
Il tennis moderno, favorito dal suo appeal e dal numero sempre crescente di praticanti, è
diventato uno sport molto seguito e di conseguenza molto studiato e analizzato in tutte le
sue sfaccettature. Infatti oggi la tecnologia ci fornisce un grande aiuto e deve essere
sfruttata per proseguire con l’innovazione e ulteriori studi scientifici che avranno il compito
di studiare tecniche e tattiche sempre nuove, in modo da renderlo sempre più competitivo
non solo tra i giocatori stessi ma anche con gli altri sport.
Questo elaborato sarebbe stato ancora più completo se nel suo interno fossero stati
inseriti altri tipologie comparative, ad esempio un ulteriore paragone degli spostamenti
effettuati sulle diverse superfici; oppure paragonare gli spostamenti del tennis maschile
con quello femminile. Crediamo che l’apporto di nuovi studi darebbero la possibilità di
creare confronti e discussioni che risulterebbero utili per la sperimentazione di nuove
teorie e nuove tecniche che porterebbero molti benefici ad uno sport bello e dannato come
il Tennis.