Amore e gratitudine. Il Friuli di Hemingway

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\Amore \e \gratitudine \il \Friuli \di \Hemingway Lignano per la Cultura 08 MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR _ PARCO HEMINGWAY

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"With much love and gratitude", "con molto amore e gratitudine": così Ernest Hemingway, la mattina del 15 aprile 1954, si congeda per l'ultima volta dal Friuli. La nota località balneare dell'alto Adriatico, Lignano Sabbiadoro, che lo stesso Hemingway aveva definito "la Florida d'Italia", decretandone la fortuna nei decenni successivi, dedica allo scrittore non solo l'omonimo premio, assegnato ogni anno a giornalisti e scrittori di alto livello, ma anche un progetto mirato a ricollocare la figura di Hemingway all'interno di un contesto temporale, geografico e relazionale più saldo. "Amore e gratitudine - Il Friuli di Hemingway" è anche il tiotlo della mostra open air, realizzata grazie alla disponibilità assicurata dagli archivi dei due quotidiani regionali "Il Gazzettino" e "Il Messaggero Veneto", dalla sezione periodici della biblioteca Joppi di Udine, ma, soprattutto, dai testimoni diretti di quegli anni (la famiglia Kechler, Mario Casamassima e Carlo Scarsini in particolare).

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Lignano per la Cultura ’08 Lignano per la Cultura ’08MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR _ PARCO HEMINGWAY

Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

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Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

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Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

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Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

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Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

\Amore\e

\gratitudine

\il\Friuli

\di\Hemingway

Lignano per la Cultura ’08MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR _ PARCO HEMINGWAY

Mostra realizzata con il patrocinio dei quotidiani

Curatore della mostra, ricerche e testiDavide Lorigliola - Studio Terre da inventare

Progetto grafico e allestimento mostraBruno Morello Design

StampaGrafiche Filacorda

Riproduzioni fotograficheMassimo Crivellari

RingraziamentiGiorgio Ardito, Walter Caffiero, Mario Casamassima, Ario Cargnelutti, Civici Musei - Udine, Gianfranco D’Aronco, Carlo Gaberscek, John Hemingway, Livio Jacob - Cineteca del Friuli, Alessandro Kechler, Carla Kechler, Roberta Kechler, Franca Maldini, Marta Mastronardi - Biblioteca civica V.Joppi, sezione periodici - Udine, Paolo Medeossi - Messaggero Veneto, Rina Micon in Torossi, Maria Mondolo, Cristina Procaccioli, Luciano Provini, Adolfo e Mario Rimati, Umberto Sarcinelli - Il Gazzettino, Carlo Scarsini, Trattoria Alla Vedova - Udine

La mostra è stata realizzata a cura dellaBiblioteca Civica di Lignano Sabbiadoro

Si ringraziano:

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\il\Friuli

\di\Hemingway

Lignano per la Cultura ’08MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR _ PARCO HEMINGWAY

Mostra realizzata con il patrocinio dei quotidiani

Curatore della mostra, ricerche e testiDavide Lorigliola - Studio Terre da inventare

Progetto grafico e allestimento mostraBruno Morello Design

StampaGrafiche Filacorda

Riproduzioni fotograficheMassimo Crivellari

RingraziamentiGiorgio Ardito, Walter Caffiero, Mario Casamassima, Ario Cargnelutti, Civici Musei - Udine, Gianfranco D’Aronco, Carlo Gaberscek, John Hemingway, Livio Jacob - Cineteca del Friuli, Alessandro Kechler, Carla Kechler, Roberta Kechler, Franca Maldini, Marta Mastronardi - Biblioteca civica V.Joppi, sezione periodici - Udine, Paolo Medeossi - Messaggero Veneto, Rina Micon in Torossi, Maria Mondolo, Cristina Procaccioli, Luciano Provini, Adolfo e Mario Rimati, Umberto Sarcinelli - Il Gazzettino, Carlo Scarsini, Trattoria Alla Vedova - Udine

La mostra è stata realizzata a cura dellaBiblioteca Civica di Lignano Sabbiadoro

Si ringraziano:

Nel 1984, anno dell’inaugurazione del parco Hemingway, avvenuta alla presenza del figlio dello scrittore, Jack “Bumby”, e delle nipoti Margaux e Mariel, il Comune di Lignano avvia idealmente un processo di riappropriazione storica della figura del premio Nobel per la letteratura. Pronunciando la celebre frase «questa è la Florida d’Italia!» di fronte al “cantiere” di una Lignano Pineta che stava assumendo allora le forme tracciate sulla carta dall’architetto Marcello D’Olivo, Hemingway non avrebbe certo immaginato di legare per sempre il suo nome a quello di una località balneare avviata, negli anni ’50 e ’60, ad assumere un’indiscussa leadership tra le destinazione del turismo estivo dell’alto Adriatico. L’organizzazione, nel 1985, della prima edizione del premio Hemingway, assegnato nel corso degli anni a giornalisti e scrittori del valore, tanto per fare due esempi, di Indro Montanelli e Natalia Ginzbug, ha ulteriormente rinsaldato un rapporto divenuto quasi simbiotico tra l’autore di Addio alle armi e le spiagge lignanesi. Tuttavia è solo nel 2004, a vent’anni, cioè, da quel primo e decisivo atto di “ricongiungimento”, che sulla presenza fisica del grande scrittore americano a Lignano e, più in generale, in Friuli, prende le mosse proprio da Lignano un coerente processo di decodifica storica, mirato a ricollocarne la figura all’interno di un contesto temporale, geografico e relazionale più saldo, sottraendolo alla morsa di una mitologia che, se con le mille “apparizioni” friulane ne aveva moltiplicato anche il fascino, non poteva tuttavia reggere a lungo a una seria disamina critica. Nel giugno 2004, in occasione dell’allestimento, al parco Hemingway (di cui ricorreva allora il ventennale), della prima di una serie di mostre fotografiche open air, realizzata attraverso una selezione di primi piani o, meglio, di “sguardi” dello stesso Hemingway lungo l’intero arco della sua avventurosa esistenza, accade dunque che una breve ricerca, curata da Davide Lorigliola e inclusa nel catalogo della mostra, riveli come il rapporto tra lo scrittore e quella Lignano che lo assumerà in seguito a slogan e bandiera abbia origine nella mattinata del 15 aprile 1954, quando Hemingway accetta di compiere una deviazione sulla strada dell’amata Venezia (dove stava ritornando con la moglie per trascorrere qualche giorno di riposo all’hotel Gritti), verso una Lignano Pineta ancora in costruzione, che il suo ospite friulano Federico Kechler, fratello di quell’Alberto che fu tra i fondatori della Società Lignano Pineta Spa, aveva voluto mostrargli orgogliosamente “in anteprima”. Se le immagini scelte per la mostra dell’anno successivo, intitolata “Di là dal fiume – I luoghi di Hemingway”, ripropongono l’iconografia classica di Di là dal fiume e tra gli alberi (1950), romanzo di paesaggi sospesi tra l’immalinconita bellezza della Venezia autunnale e l’universo senza tempo delle cacce lagunari, il tema suggerito nel 2006 dalla Cineteca del Friuli, “Ritorno al Tagliamento – Sul set di Addio alle armi” ha reso finalmente possibile, grazie soprattutto all’omonimo documentario cinematografico realizzato da Gloria De Antoni e all’articolata introduzione al catalogo di Carlo Gaberscek (“Hemingway e il Friuli”), una ricostruzione dei rapporti tra Hemingway e la nostra regione fondata su precise testimonianze orali e fonti documentarie dirette. Così, dopo la parentesi “esotica”, e tuttavia iconograficamente felice, del 2007 (“L’Africa di Hemingway”), i pannelli fotografici allestiti a semicerchio accanto al busto in bronzo dello scrittore nel parco a lui dedicato ritornano a ospitare quest’anno, anche come anteprima della XXIV edizione del premio, una serie di testimonianze visive sull’ “Hemingway friulano”, selezionate sulla base di una dettagliata ricerca storica con la precisa intenzione, a quasi un quarto di secolo dall’avvio di questo processo di ripensamento, di “chiudere il cerchio” intorno alla mitologia hemingwayana locale: ai tanti, troppi “avvistamenti” di Hemingway tramandati per via orale nella Bassa pianura, alle immagini, rimaste finora decontestualizzate, che lo ritraggono accanto a volti noti del panorama culturale e politico regionale, alle spesso “scollegate” cronologie dei suoi soggiorni friulani, la mostra “Amore e gratitudine – Il Friuli di Hemingway”, realizzata grazie alla disponibilità assicurata dagli archivi dei due quotidiani regionali, Il Gazzettino e Messaggero Veneto, dalla sezione periodici della biblioteca “Joppi” di Udine ma, soprattutto, dei testimoni diretti di quegli anni (la famiglia Kechler, Mario Casamassima e Carlo Scarsini in particolare), tenta così di sostituire un percorso retto da una logica e da una coerenza che, senza voler diminuire il fascino proprio di ogni leggenda, mirano a ricondurla a una storia di cui la Città di Lignano continua a essere parte integrante.

Il SindacoSilvano Delzotto

L'Assessore alla CulturaLanfranco Sette

MI TROVO BENE TRA VOIDa sinistra a destra: Walter Caffiero, Hemingway, Rina Micon, Nani Valle,Carlo Scarsini (di nuca). Ristorante Friuli, piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Archivio Carlo Scarsini. Foto di Tino da Udine

«Tra le bottiglie c’erano i libri che i giovani avevano portato per farvi segnare un autografo:Hemingway ha scritto le dediche per ognuno» Messaggero Veneto, domenica 11 aprile 1954

Al termine delle memorabile bicchierata del 9 aprile 1954 al ristorante Friuli con una dozzinadi udinesi, tra cui si segnalano i nomi dell’organizzatore della serata, Carlo Scarsini,e quelli di Isi Benini, Piero e Loris Fortuna, Gino Valle e Aldo Bernardis, Hemingway dispensò,come riportano le cronache dell’epoca, «sorrisi e autografi», concludendo:«mi trovo bene tra voi, e rimarrei a lungo».

Nel 1984, anno dell’inaugurazione del parco Hemingway, avvenuta alla presenza del figlio dello scrittore, Jack “Bumby”, e delle nipoti Margaux e Mariel, il Comune di Lignano avvia idealmente un processo di riappropriazione storica della figura del premio Nobel per la letteratura. Pronunciando la celebre frase «questa è la Florida d’Italia!» di fronte al “cantiere” di una Lignano Pineta che stava assumendo allora le forme tracciate sulla carta dall’architetto Marcello D’Olivo, Hemingway non avrebbe certo immaginato di legare per sempre il suo nome a quello di una località balneare avviata, negli anni ’50 e ’60, ad assumere un’indiscussa leadership tra le destinazione del turismo estivo dell’alto Adriatico. L’organizzazione, nel 1985, della prima edizione del premio Hemingway, assegnato nel corso degli anni a giornalisti e scrittori del valore, tanto per fare due esempi, di Indro Montanelli e Natalia Ginzbug, ha ulteriormente rinsaldato un rapporto divenuto quasi simbiotico tra l’autore di Addio alle armi e le spiagge lignanesi. Tuttavia è solo nel 2004, a vent’anni, cioè, da quel primo e decisivo atto di “ricongiungimento”, che sulla presenza fisica del grande scrittore americano a Lignano e, più in generale, in Friuli, prende le mosse proprio da Lignano un coerente processo di decodifica storica, mirato a ricollocarne la figura all’interno di un contesto temporale, geografico e relazionale più saldo, sottraendolo alla morsa di una mitologia che, se con le mille “apparizioni” friulane ne aveva moltiplicato anche il fascino, non poteva tuttavia reggere a lungo a una seria disamina critica. Nel giugno 2004, in occasione dell’allestimento, al parco Hemingway (di cui ricorreva allora il ventennale), della prima di una serie di mostre fotografiche open air, realizzata attraverso una selezione di primi piani o, meglio, di “sguardi” dello stesso Hemingway lungo l’intero arco della sua avventurosa esistenza, accade dunque che una breve ricerca, curata da Davide Lorigliola e inclusa nel catalogo della mostra, riveli come il rapporto tra lo scrittore e quella Lignano che lo assumerà in seguito a slogan e bandiera abbia origine nella mattinata del 15 aprile 1954, quando Hemingway accetta di compiere una deviazione sulla strada dell’amata Venezia (dove stava ritornando con la moglie per trascorrere qualche giorno di riposo all’hotel Gritti), verso una Lignano Pineta ancora in costruzione, che il suo ospite friulano Federico Kechler, fratello di quell’Alberto che fu tra i fondatori della Società Lignano Pineta Spa, aveva voluto mostrargli orgogliosamente “in anteprima”. Se le immagini scelte per la mostra dell’anno successivo, intitolata “Di là dal fiume – I luoghi di Hemingway”, ripropongono l’iconografia classica di Di là dal fiume e tra gli alberi (1950), romanzo di paesaggi sospesi tra l’immalinconita bellezza della Venezia autunnale e l’universo senza tempo delle cacce lagunari, il tema suggerito nel 2006 dalla Cineteca del Friuli, “Ritorno al Tagliamento – Sul set di Addio alle armi” ha reso finalmente possibile, grazie soprattutto all’omonimo documentario cinematografico realizzato da Gloria De Antoni e all’articolata introduzione al catalogo di Carlo Gaberscek (“Hemingway e il Friuli”), una ricostruzione dei rapporti tra Hemingway e la nostra regione fondata su precise testimonianze orali e fonti documentarie dirette. Così, dopo la parentesi “esotica”, e tuttavia iconograficamente felice, del 2007 (“L’Africa di Hemingway”), i pannelli fotografici allestiti a semicerchio accanto al busto in bronzo dello scrittore nel parco a lui dedicato ritornano a ospitare quest’anno, anche come anteprima della XXIV edizione del premio, una serie di testimonianze visive sull’ “Hemingway friulano”, selezionate sulla base di una dettagliata ricerca storica con la precisa intenzione, a quasi un quarto di secolo dall’avvio di questo processo di ripensamento, di “chiudere il cerchio” intorno alla mitologia hemingwayana locale: ai tanti, troppi “avvistamenti” di Hemingway tramandati per via orale nella Bassa pianura, alle immagini, rimaste finora decontestualizzate, che lo ritraggono accanto a volti noti del panorama culturale e politico regionale, alle spesso “scollegate” cronologie dei suoi soggiorni friulani, la mostra “Amore e gratitudine – Il Friuli di Hemingway”, realizzata grazie alla disponibilità assicurata dagli archivi dei due quotidiani regionali, Il Gazzettino e Messaggero Veneto, dalla sezione periodici della biblioteca “Joppi” di Udine ma, soprattutto, dei testimoni diretti di quegli anni (la famiglia Kechler, Mario Casamassima e Carlo Scarsini in particolare), tenta così di sostituire un percorso retto da una logica e da una coerenza che, senza voler diminuire il fascino proprio di ogni leggenda, mirano a ricondurla a una storia di cui la Città di Lignano continua a essere parte integrante.

Il SindacoSilvano Delzotto

L'Assessore alla CulturaLanfranco Sette

MI TROVO BENE TRA VOIDa sinistra a destra: Walter Caffiero, Hemingway, Rina Micon, Nani Valle,Carlo Scarsini (di nuca). Ristorante Friuli, piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Archivio Carlo Scarsini. Foto di Tino da Udine

«Tra le bottiglie c’erano i libri che i giovani avevano portato per farvi segnare un autografo:Hemingway ha scritto le dediche per ognuno» Messaggero Veneto, domenica 11 aprile 1954

Al termine delle memorabile bicchierata del 9 aprile 1954 al ristorante Friuli con una dozzinadi udinesi, tra cui si segnalano i nomi dell’organizzatore della serata, Carlo Scarsini,e quelli di Isi Benini, Piero e Loris Fortuna, Gino Valle e Aldo Bernardis, Hemingway dispensò,come riportano le cronache dell’epoca, «sorrisi e autografi», concludendo:«mi trovo bene tra voi, e rimarrei a lungo».

«With much love and gratitude», “con molto amore e gratitudine”: così Ernest Hemingway, la mattina del 15 aprile 1954, si congeda per l’ultima volta dal Friuli. La frase di ringraziamento, che oggi suona come una felice epigrafe, è conservata nel libro degli ospiti della villa Kechler di Percoto, sopravvissuto al successivo trasferimento (1957) della famiglia di Federico Kechler nella residenza di San Martino di Codroipo. Hemingway, insieme alla sua quarta e ultima moglie, Mary Welsh, era arrivato a Percoto sei giorni prima, venerdì 9 aprile: a invitarlo, con l’intento di fargli trascorrere un periodo di riposo fu, ancora una volta, Federico, l’amico e compagno di tante avventure di caccia e di pesca vissute tra la Bassa friulana e il Veneto orientale che, dopo avergli fatto visita all’hotel Gritti di Venezia, ne aveva constatato le precarie condizioni di salute, dovute al doppio incidente aereo (23 e 25 gennaio 1954) subìto al termine del recente safari nell’Africa orientale. Il lungo e cordiale rapporto (tanto cordiale da indurre Hemingway a firmarsi “Ernesto Kechler Hemingway” in quella stessa pagina del libro degli ospiti) tra il futuro vincitore del premio Nobel e i Kechler era però nato al di fuori del Friuli, e precisamente a Cortina d’Ampezzo: qui, nel mese di ottobre del 1948, Ernest e Mary, provenienti da Genova, prendono in affitto villa Aprile, uno chalet che si trovava non lontano dalla villa allora di proprietà della famiglia Kechler. Gli aristocratici friulani erano gli ultimi discendenti di una dinastia che affondava le proprie radici nella regione montuosa della Selva Nera e, dopo avere espresso alcuni vassalli degli Asburgo, si era trasferita prima a Praga e poi a Lubiana e Fiume, per approdare infine a Udine: qui Carlo Kechler, il bisnonno di Federico, si era distinto come amministratore degli affari di Pietro Antivari, il più grande commerciante di seta della Provincia e, dopo averne sposata (1854) la figlia, Angiola Chiozza, era stato tra i protagonisti di imprese memorabili nella storia dell’economia friulana, come la nascita del Cotonificio udinese, la promozione del progetto di scavo del canale Ledra-Tagliamento e la fondazione della Banca di Udine. Il figlio Roberto, grande appassionato di cavalli e di caccia, tanto da essere tra i promotori della “Società udinese per la caccia alla volpe”, sposò Costanza dei Conti Crotti di Costigliole, da cui nacquero quattro fratelli: Carlo (1900-1965), che a Roma fu campione mondiale di equitazione ed ebbe una seconda vita d’attore in alcuni classici della commedia all’italiana; Federico (1901-1970), ufficiale di marina durante la seconda guerra mondiale e amministratore delle proprietà fondiarie di famiglia; Alberto, detto “Titi” (1904-1981), presidente dell’associazione agricoltori di Udine e tra i fondatori della Lignano Pineta Spa, che diede forma al grande progetto urbanistico dell’architetto udinese Marcello D’Olivo; e Mario (1910-1992) che, sofferente di salute, condusse vita ritirata nella villa di San Martino di Codroipo. A Cortina Hemingway entrò in amicizia con i Kechler per il tramite di Luigi Zambelli, titolare di un noto negozio di attrezzature sportive che, in risposta alla curiosità su alcune tecniche e luoghi di pesca espressa dello scrittore americano, gli consigliò di prendere contatto con Federico: questi, dopo il primo incontro con Hemingway al bar dell’hotel Posta, gli fece conoscere la moglie Maria Luisa e i fratelli Alberto “Titi” e Carlo. E fu proprio con Carlo che, in una piovosa mattinata del dicembre 1948 Hemingway, ospite per la prima volta a villa Kechler di Percoto, partecipò a una battuta di caccia in valle a San Gaetano di Caorle, nelle proprietà del barone Raimondo Nanuk Franchetti: dopo una breve sosta per la colazione a Fraforeano, nella villa in cui “Titi” viveva insieme ai figli e alla moglie Costanza de Asarta de’ Piccolo, arrivato al crocevia di Latisana Mr. Papa fece la conoscenza di Adriana Ivancich, diciannovenne discendente di una famiglia di origine dalmata che aveva casa tra Venezia, in un palazzo di calle del Remedio, e San Michele al Tagliamento, nelle stanze di una villa vicina al fiume Tagliamento, semidistrutta dai bombardamenti alleati del 28 agosto 1944: il tenero idillio “autunnale” con l’esile e raffinata aristocratica veneziana, iniziato dopo quel fatale incontro, e gli ambienti perilagunari frequentati durante le uscite di caccia ispireranno a Hemingway il romanzo Di là del fiume e tra gli alberi (1950), tradotto in italiano solo dopo la morte dell’autore, a causa delle polemiche suscitate dalla passione intrecciata tra il maturo protagonista, il

colonnello Cantwell, controfigura di Hemingway, e la giovane contessina Renata, trasparente trasfigurazione di Adriana: ventiquattro anni più tardi, nel gennaio 1972, l’attore americano Anthony Quinn , stabilendo la propria base al ristorante-albergo Bella Venezia di Latisana, dove Hemingway, nel corso dei suoi soggiorni friulani, aveva potuto assaporare gli straordinari piatti di pesce cucinati dalla cuoca Onelia Mondolo, trascorrerà tre giorni nella Bassa per compiere una serie di sopralluoghi in vista di una progettata (e mai realizzata) versione cinematografica di Di là del fiume. Dopo il breve soggiorno a Percoto, durante l’inverno 1948-1949, nel corso del quale Hemingway, che in Friuli avrebbe imbracciato il fucile anche lungo il torrente Ledra e in quella che oggi è l’oasi di Cornino, si spinse a cacciare anatre selvatiche nelle riserve di Marano e Torviscosa (città dove ebbe un fugace incontro con il decano dei giornalisti udinesi Chino Ermacora), lui e la moglie Mary ritornarono nella nostra regione nel gennaio 1950, ospiti di Carlo, trascorrendo due giorni nella villa di San Martino, imponente residenza dalle due caratteristiche barchesse rosse: nella tenuta, già proprietà dei Manin di Passariano e immortalata in una celebre descrizione di Di là del fiume, Hemingway ebbe modo di frequentare anche la madre dei fratelli Kechler, la contessa Costanza dei conti Crotti di Costigliole, cui lo scrittore, nel giorno della sua scomparsa (18 aprile 1954), fece dire una messa di suffragio a Venezia. Il 1954, l’anno da cui abbiamo preso le mosse per questa breve introduzione, fu l’ultima volta di Hemingway in Friuli, ma anche la più densa di avvenimenti: nei primi giorni di aprile, mentre si trovava convalescente nella sua stanza dell’hotel Gritti, reduce dagli incidenti aerei in Africa, oltre a ricevere la visita di Federico Kechler, che lo invitò a trascorrere qualche giorno di riposo nella sua villa di Percoto, e dell’amico Gianfranco Ivancich, fratello di Adriana, lo scrittore ebbe modo di conoscere Sergio Maldini: il futuro premio Campiello 1992 con La casa a Nord-Est era allora un giovane giornalista che, con il romanzo di ambientazione udinese I sognatori, aveva vinto un anno prima il premio assegnato dalla casa editrice Mondadori ai migliori inediti narrativi e intitolato proprio a Ernest Hemingway, che aveva messo a disposizione a tal fine parte dei suo diritti d’autore per l’Italia. Da Venezia Ernest e Mary Hemingway ripartono venerdì 9 aprile 1954, a bordo della Lancia Aurelia dei Kechler, accompagnati da Carlo e dall’autista di famiglia Adamo De Simon: la destinazione finale è villa Kechler di Percoto ma De Simon, contattato da un amico di Udine, il giornalista del Gazzettino Carlo Scarsini, riesce a convincere l’ospite dei Kechler a compiere una breve deviazione verso il capoluogo friulano, già noto, peraltro, all’Hemingway autista della Croce rossa durante la Grande guerra, che ne trasferirà il ricordo nelle pagine di Addio alle armi (1929). A Udine, seduti al tavolo del ristorante Friuli di piazza XX settembre (proprio la stessa sulla quale si affaccia, ancora oggi, palazzo Kechler), Mr. Papa è atteso da una dozzina di giovani tra cui, nelle fotografie scattate all’epoca da Tino da Udine, spiccano volti noti del giornalismo e della politica friulana, come quelli di Isi Benini e dei fratelli Piero e Loris Fortuna (quest’ultimo, qualche anno dopo, inizierà a frequentare, al pari di Hemingway, i tavoli del ristorante Bella Venezia di Latisana, attorno ai quali prenderà forma la bozza della futura legge sul divorzio). Giovedì 15 aprile Ernest e Mary ripartono da Percoto in direzione Venezia, compiendo un’altra storica deviazione, della durata di sole due ore, nell’allora nascente Lignano Pineta, impresa in cui era coinvolto direttamente Alberto “Titi” Kechler: qui Hemingway, dopo avere incontrato fugacemente l’architetto udinese Marcello D’Olivo e aver firmato una mappa della spirale da lui disegnata come pegno di un terreno promessogli dai Kechler (ma mai rivendicato), pronuncerà la storica frase «ma questa è la Florida d’Italia!», che farà la fortuna della località balneare nei decenni successivi. L’ultimo, indiretto contatto dello scrittore americano con il Friuli è invece legato alla figura del giornalista udinese Mario Casamassima, che accompagnò Hemingway in Spagna nel 1956 e nel 1959 facendogli, nel primo caso, anche da autista, a bordo di una Lancia Aurelia B21 noleggiata dallo storico concessionario Ferri di Udine.

Davide Lorigliola

«With much love and gratitude», “con molto amore e gratitudine”: così Ernest Hemingway, la mattina del 15 aprile 1954, si congeda per l’ultima volta dal Friuli. La frase di ringraziamento, che oggi suona come una felice epigrafe, è conservata nel libro degli ospiti della villa Kechler di Percoto, sopravvissuto al successivo trasferimento (1957) della famiglia di Federico Kechler nella residenza di San Martino di Codroipo. Hemingway, insieme alla sua quarta e ultima moglie, Mary Welsh, era arrivato a Percoto sei giorni prima, venerdì 9 aprile: a invitarlo, con l’intento di fargli trascorrere un periodo di riposo fu, ancora una volta, Federico, l’amico e compagno di tante avventure di caccia e di pesca vissute tra la Bassa friulana e il Veneto orientale che, dopo avergli fatto visita all’hotel Gritti di Venezia, ne aveva constatato le precarie condizioni di salute, dovute al doppio incidente aereo (23 e 25 gennaio 1954) subìto al termine del recente safari nell’Africa orientale. Il lungo e cordiale rapporto (tanto cordiale da indurre Hemingway a firmarsi “Ernesto Kechler Hemingway” in quella stessa pagina del libro degli ospiti) tra il futuro vincitore del premio Nobel e i Kechler era però nato al di fuori del Friuli, e precisamente a Cortina d’Ampezzo: qui, nel mese di ottobre del 1948, Ernest e Mary, provenienti da Genova, prendono in affitto villa Aprile, uno chalet che si trovava non lontano dalla villa allora di proprietà della famiglia Kechler. Gli aristocratici friulani erano gli ultimi discendenti di una dinastia che affondava le proprie radici nella regione montuosa della Selva Nera e, dopo avere espresso alcuni vassalli degli Asburgo, si era trasferita prima a Praga e poi a Lubiana e Fiume, per approdare infine a Udine: qui Carlo Kechler, il bisnonno di Federico, si era distinto come amministratore degli affari di Pietro Antivari, il più grande commerciante di seta della Provincia e, dopo averne sposata (1854) la figlia, Angiola Chiozza, era stato tra i protagonisti di imprese memorabili nella storia dell’economia friulana, come la nascita del Cotonificio udinese, la promozione del progetto di scavo del canale Ledra-Tagliamento e la fondazione della Banca di Udine. Il figlio Roberto, grande appassionato di cavalli e di caccia, tanto da essere tra i promotori della “Società udinese per la caccia alla volpe”, sposò Costanza dei Conti Crotti di Costigliole, da cui nacquero quattro fratelli: Carlo (1900-1965), che a Roma fu campione mondiale di equitazione ed ebbe una seconda vita d’attore in alcuni classici della commedia all’italiana; Federico (1901-1970), ufficiale di marina durante la seconda guerra mondiale e amministratore delle proprietà fondiarie di famiglia; Alberto, detto “Titi” (1904-1981), presidente dell’associazione agricoltori di Udine e tra i fondatori della Lignano Pineta Spa, che diede forma al grande progetto urbanistico dell’architetto udinese Marcello D’Olivo; e Mario (1910-1992) che, sofferente di salute, condusse vita ritirata nella villa di San Martino di Codroipo. A Cortina Hemingway entrò in amicizia con i Kechler per il tramite di Luigi Zambelli, titolare di un noto negozio di attrezzature sportive che, in risposta alla curiosità su alcune tecniche e luoghi di pesca espressa dello scrittore americano, gli consigliò di prendere contatto con Federico: questi, dopo il primo incontro con Hemingway al bar dell’hotel Posta, gli fece conoscere la moglie Maria Luisa e i fratelli Alberto “Titi” e Carlo. E fu proprio con Carlo che, in una piovosa mattinata del dicembre 1948 Hemingway, ospite per la prima volta a villa Kechler di Percoto, partecipò a una battuta di caccia in valle a San Gaetano di Caorle, nelle proprietà del barone Raimondo Nanuk Franchetti: dopo una breve sosta per la colazione a Fraforeano, nella villa in cui “Titi” viveva insieme ai figli e alla moglie Costanza de Asarta de’ Piccolo, arrivato al crocevia di Latisana Mr. Papa fece la conoscenza di Adriana Ivancich, diciannovenne discendente di una famiglia di origine dalmata che aveva casa tra Venezia, in un palazzo di calle del Remedio, e San Michele al Tagliamento, nelle stanze di una villa vicina al fiume Tagliamento, semidistrutta dai bombardamenti alleati del 28 agosto 1944: il tenero idillio “autunnale” con l’esile e raffinata aristocratica veneziana, iniziato dopo quel fatale incontro, e gli ambienti perilagunari frequentati durante le uscite di caccia ispireranno a Hemingway il romanzo Di là del fiume e tra gli alberi (1950), tradotto in italiano solo dopo la morte dell’autore, a causa delle polemiche suscitate dalla passione intrecciata tra il maturo protagonista, il

colonnello Cantwell, controfigura di Hemingway, e la giovane contessina Renata, trasparente trasfigurazione di Adriana: ventiquattro anni più tardi, nel gennaio 1972, l’attore americano Anthony Quinn , stabilendo la propria base al ristorante-albergo Bella Venezia di Latisana, dove Hemingway, nel corso dei suoi soggiorni friulani, aveva potuto assaporare gli straordinari piatti di pesce cucinati dalla cuoca Onelia Mondolo, trascorrerà tre giorni nella Bassa per compiere una serie di sopralluoghi in vista di una progettata (e mai realizzata) versione cinematografica di Di là del fiume. Dopo il breve soggiorno a Percoto, durante l’inverno 1948-1949, nel corso del quale Hemingway, che in Friuli avrebbe imbracciato il fucile anche lungo il torrente Ledra e in quella che oggi è l’oasi di Cornino, si spinse a cacciare anatre selvatiche nelle riserve di Marano e Torviscosa (città dove ebbe un fugace incontro con il decano dei giornalisti udinesi Chino Ermacora), lui e la moglie Mary ritornarono nella nostra regione nel gennaio 1950, ospiti di Carlo, trascorrendo due giorni nella villa di San Martino, imponente residenza dalle due caratteristiche barchesse rosse: nella tenuta, già proprietà dei Manin di Passariano e immortalata in una celebre descrizione di Di là del fiume, Hemingway ebbe modo di frequentare anche la madre dei fratelli Kechler, la contessa Costanza dei conti Crotti di Costigliole, cui lo scrittore, nel giorno della sua scomparsa (18 aprile 1954), fece dire una messa di suffragio a Venezia. Il 1954, l’anno da cui abbiamo preso le mosse per questa breve introduzione, fu l’ultima volta di Hemingway in Friuli, ma anche la più densa di avvenimenti: nei primi giorni di aprile, mentre si trovava convalescente nella sua stanza dell’hotel Gritti, reduce dagli incidenti aerei in Africa, oltre a ricevere la visita di Federico Kechler, che lo invitò a trascorrere qualche giorno di riposo nella sua villa di Percoto, e dell’amico Gianfranco Ivancich, fratello di Adriana, lo scrittore ebbe modo di conoscere Sergio Maldini: il futuro premio Campiello 1992 con La casa a Nord-Est era allora un giovane giornalista che, con il romanzo di ambientazione udinese I sognatori, aveva vinto un anno prima il premio assegnato dalla casa editrice Mondadori ai migliori inediti narrativi e intitolato proprio a Ernest Hemingway, che aveva messo a disposizione a tal fine parte dei suo diritti d’autore per l’Italia. Da Venezia Ernest e Mary Hemingway ripartono venerdì 9 aprile 1954, a bordo della Lancia Aurelia dei Kechler, accompagnati da Carlo e dall’autista di famiglia Adamo De Simon: la destinazione finale è villa Kechler di Percoto ma De Simon, contattato da un amico di Udine, il giornalista del Gazzettino Carlo Scarsini, riesce a convincere l’ospite dei Kechler a compiere una breve deviazione verso il capoluogo friulano, già noto, peraltro, all’Hemingway autista della Croce rossa durante la Grande guerra, che ne trasferirà il ricordo nelle pagine di Addio alle armi (1929). A Udine, seduti al tavolo del ristorante Friuli di piazza XX settembre (proprio la stessa sulla quale si affaccia, ancora oggi, palazzo Kechler), Mr. Papa è atteso da una dozzina di giovani tra cui, nelle fotografie scattate all’epoca da Tino da Udine, spiccano volti noti del giornalismo e della politica friulana, come quelli di Isi Benini e dei fratelli Piero e Loris Fortuna (quest’ultimo, qualche anno dopo, inizierà a frequentare, al pari di Hemingway, i tavoli del ristorante Bella Venezia di Latisana, attorno ai quali prenderà forma la bozza della futura legge sul divorzio). Giovedì 15 aprile Ernest e Mary ripartono da Percoto in direzione Venezia, compiendo un’altra storica deviazione, della durata di sole due ore, nell’allora nascente Lignano Pineta, impresa in cui era coinvolto direttamente Alberto “Titi” Kechler: qui Hemingway, dopo avere incontrato fugacemente l’architetto udinese Marcello D’Olivo e aver firmato una mappa della spirale da lui disegnata come pegno di un terreno promessogli dai Kechler (ma mai rivendicato), pronuncerà la storica frase «ma questa è la Florida d’Italia!», che farà la fortuna della località balneare nei decenni successivi. L’ultimo, indiretto contatto dello scrittore americano con il Friuli è invece legato alla figura del giornalista udinese Mario Casamassima, che accompagnò Hemingway in Spagna nel 1956 e nel 1959 facendogli, nel primo caso, anche da autista, a bordo di una Lancia Aurelia B21 noleggiata dallo storico concessionario Ferri di Udine.

Davide Lorigliola

AMORE E GRATITUDINEDa sinistra a destra: Marino Facco de Lagarda (di spalle), Adriana Ivancich,Roberta Kechler, Maria Luisa Kechler, Carla Kechler ed Hemingway a villa Kechler, Percoto, aprile 1954Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh Hemingway

«Ieri sera eravamo seduti a parlare di Percoto e di quanto felici siamo stati là con te e Luisae Roberta e Carla. É un posto così delizioso, e guardare la fotografia ci fa venire nostalgia di tutti voi»Ernest Hemingway, Lettera a Federico Kechler, Finca Vigia (Cuba), 21-9-54

La prima (dicembre 1948) e l'ultima (aprile 1954) volta di Hemingway in Friuli sono accomunate dallo stesso luogo:la villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine, dove Federico Kechler viveva insieme alla moglie Maria Luisae alle figlie Carla e Roberta. Nel 1954, Ernest e Mary vi soggiornarono dal 9 al 15 aprile: Hemingway,firmandosi “Ernesto Kechler”, lascerà scritto sul libro degli ospiti “with much love and gratitude”.

INTERNO DI FAMIGLIAAlberto “Titi” Kechler ed Ernest Hemingway nella libreria di villa Kechler a Cortina, ottobre 1948.

Collezione Maria Mondolo

«La villa Kechler di Cortina si trova ancora oggi lungo la strada che porta all’albergo Cristallo,prima della vecchia Ferrovia. Quando ci abitavamo noi, aveva otto stanze da letto» Roberta Kechler

Nell'ottobre del 1948 Hemingway, a Cortina insieme alla moglie Mary, oltre a fare la conoscenza diFernanda Pivano, la sua traduttrice italiana, stringe una forte amicizia con i componenti

di una famiglia aristocratica friulana, i Kechler: Luigi Zambelli, titolare di un noto negozio diattrezzature sportive, gli fa incontrare Federico, con cui pescherà trote nei torrenti dolomitici,

mentre il fratello Alberto, detto “Titi” (1904-1981), lo accompagnerà a caccia nella tenutadell'amico Raimondo Nanuk Franchetti, a San Gaetano di Caorle.

AMORE E GRATITUDINEDa sinistra a destra: Marino Facco de Lagarda (di spalle), Adriana Ivancich,Roberta Kechler, Maria Luisa Kechler, Carla Kechler ed Hemingway a villa Kechler, Percoto, aprile 1954Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh Hemingway

«Ieri sera eravamo seduti a parlare di Percoto e di quanto felici siamo stati là con te e Luisae Roberta e Carla. É un posto così delizioso, e guardare la fotografia ci fa venire nostalgia di tutti voi»Ernest Hemingway, Lettera a Federico Kechler, Finca Vigia (Cuba), 21-9-54

La prima (dicembre 1948) e l'ultima (aprile 1954) volta di Hemingway in Friuli sono accomunate dallo stesso luogo:la villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine, dove Federico Kechler viveva insieme alla moglie Maria Luisae alle figlie Carla e Roberta. Nel 1954, Ernest e Mary vi soggiornarono dal 9 al 15 aprile: Hemingway,firmandosi “Ernesto Kechler”, lascerà scritto sul libro degli ospiti “with much love and gratitude”.

INTERNO DI FAMIGLIAAlberto “Titi” Kechler ed Ernest Hemingway nella libreria di villa Kechler a Cortina, ottobre 1948.

Collezione Maria Mondolo

«La villa Kechler di Cortina si trova ancora oggi lungo la strada che porta all’albergo Cristallo,prima della vecchia Ferrovia. Quando ci abitavamo noi, aveva otto stanze da letto» Roberta Kechler

Nell'ottobre del 1948 Hemingway, a Cortina insieme alla moglie Mary, oltre a fare la conoscenza diFernanda Pivano, la sua traduttrice italiana, stringe una forte amicizia con i componenti

di una famiglia aristocratica friulana, i Kechler: Luigi Zambelli, titolare di un noto negozio diattrezzature sportive, gli fa incontrare Federico, con cui pescherà trote nei torrenti dolomitici,

mentre il fratello Alberto, detto “Titi” (1904-1981), lo accompagnerà a caccia nella tenutadell'amico Raimondo Nanuk Franchetti, a San Gaetano di Caorle.

IL GENTILUOMO DI GRAN CLASSERitratto fotografico di Federico Kechler.Collezione Roberta Kechler

«Che gentiluomo di gran classe. Gli italiani sono meravigliosi.Nessun popolo ha avuto probabilmente una così cattiva stampa»Ernest Hemingway su Federico Kechler, in A.E.Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori, 1988, p.116

Federico Kechler (1901-1970), ufficiale di marina durante la seconda guerra mondiale e amministratoredelle rendite fondiarie della famiglia, è il destinatario di numerose lettere in cui Hemingwaydiscute diffusamente con lui di caccia e di pesca: nel 1949 lo scrittore americano tenterà, invano,di persuaderlo a raggiungerlo a Cuba («vieni, ti prego. É la nostra sola e unica vita!») per andare a tonnie pescespada lungo le coste delle Bahamas.

IL PAPA E LA CONTESSAErnest Hemingway e Adriana Ivancich a villa Kechler, Percoto, aprile 1954

Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh Hemingway

«Adriana mi pregò di portarla a Cuba a bruciare la tua finca perché nessuno dormissemai nel tuo letto o si sedesse sulla tua poltrona o salisse sulla torre bianca. Povera ragazza»

Federico Kechler, in A.E.Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori,1988, p.115

Ernest Hemingway conosce Adriana Ivancich, diciannovenne discendente di un'antica famiglia veneziana, nel corsodi una battuta di caccia a San Gaetano di Caorle, organizzata nel dicembre 1948 da Carlo Kechler,

fratello di Federico. I modi aristocratici dell'esile contessina ispireranno a Hemingway il personaggio di Renatanel romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi (1950), mentre Adriana, all'inizio del 1954, dimostrerà il suo

affetto per Mr. Papa reagendo con disperazione alla falsa notizia della morte dello scrittore in Africa.

IL GENTILUOMO DI GRAN CLASSERitratto fotografico di Federico Kechler.Collezione Roberta Kechler

«Che gentiluomo di gran classe. Gli italiani sono meravigliosi.Nessun popolo ha avuto probabilmente una così cattiva stampa»Ernest Hemingway su Federico Kechler, in A.E.Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori, 1988, p.116

Federico Kechler (1901-1970), ufficiale di marina durante la seconda guerra mondiale e amministratoredelle rendite fondiarie della famiglia, è il destinatario di numerose lettere in cui Hemingwaydiscute diffusamente con lui di caccia e di pesca: nel 1949 lo scrittore americano tenterà, invano,di persuaderlo a raggiungerlo a Cuba («vieni, ti prego. É la nostra sola e unica vita!») per andare a tonnie pescespada lungo le coste delle Bahamas.

IL PAPA E LA CONTESSAErnest Hemingway e Adriana Ivancich a villa Kechler, Percoto, aprile 1954

Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh Hemingway

«Adriana mi pregò di portarla a Cuba a bruciare la tua finca perché nessuno dormissemai nel tuo letto o si sedesse sulla tua poltrona o salisse sulla torre bianca. Povera ragazza»

Federico Kechler, in A.E.Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori,1988, p.115

Ernest Hemingway conosce Adriana Ivancich, diciannovenne discendente di un'antica famiglia veneziana, nel corsodi una battuta di caccia a San Gaetano di Caorle, organizzata nel dicembre 1948 da Carlo Kechler,

fratello di Federico. I modi aristocratici dell'esile contessina ispireranno a Hemingway il personaggio di Renatanel romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi (1950), mentre Adriana, all'inizio del 1954, dimostrerà il suo

affetto per Mr. Papa reagendo con disperazione alla falsa notizia della morte dello scrittore in Africa.

CONTROCAMPODa sinistra a destra (esclusi i camerieri, in livrea bianca): Aldo Bernardis, Loris Fortuna, Carlo Scarsini (mentre versa il vino), Isi Benini, uomo non identificato, Valbruno “Foffi” Bertossi,Gian Maria Cojutti (in piedi), Walter Caffiero (alla destra di H.), Hemingway, Rina Micon,Adamo De Simon (in piedi, dietro Rina Micon) Ristorante Friuli, piazza XX Settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954Collezione Trattoria Alla Vedova. Foto: Tino da Udine

Tra gli invitati al tavolo udinese di Hemingway si riconoscono volti importanti della culturae della politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna, del giornalista Isi Benini,degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardis, ma anche persone meno note, da Attilio Fenu,rappresentante di vernici che sapeva Hemingway a memoria, all'autista dei KechlerAdamo De Simon, grazie alla cui “complicità” Carlo Scarsini era riuscito a organizzare la serata.

UN'ORA INDIMENTICABILEDa sinistra a destra: il giornalista Gian Maria Cojutti (in piedi), l'architetto Gino Valle,

Hemingway, Attilio Fenu, Rina Micon (sorridente, accanto a H.), Nani Valle, Mama Ester “Bibi” Lessana, il giornalista Piero Fortuna (al centro, con la sigaretta), Attilio Termini

(dietro a Fortuna), il giornalista Carlo Scarsini (di profilo, di fronte a H.), Mirella Marini,uomo non identificato, Carmen Micon, l'architetto Aldo Bernardis (di profilo).

Ristorante Friuli, piazza XX Settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954Collezione Adolfo e Mario Rimati. Foto: Tino da Udine

L' “ora indimenticabile” è quella vissuta da una dozzina di giovani friulani nel tardo pomeriggio del 9 aprile 195quando Hemingway, accompagnato dalla moglie Mary e da Carlo Kechler, nel trasferimento da Venezia alla

villa Kechler di Percoto accettò di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friuli di piazzaXX Settembre, il cronista del Gazzettino Carlo Scarsini aveva organizzato una bicchierata in suo onore.

CONTROCAMPODa sinistra a destra (esclusi i camerieri, in livrea bianca): Aldo Bernardis, Loris Fortuna, Carlo Scarsini (mentre versa il vino), Isi Benini, uomo non identificato, Valbruno “Foffi” Bertossi,Gian Maria Cojutti (in piedi), Walter Caffiero (alla destra di H.), Hemingway, Rina Micon,Adamo De Simon (in piedi, dietro Rina Micon) Ristorante Friuli, piazza XX Settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954Collezione Trattoria Alla Vedova. Foto: Tino da Udine

Tra gli invitati al tavolo udinese di Hemingway si riconoscono volti importanti della culturae della politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna, del giornalista Isi Benini,degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardis, ma anche persone meno note, da Attilio Fenu,rappresentante di vernici che sapeva Hemingway a memoria, all'autista dei KechlerAdamo De Simon, grazie alla cui “complicità” Carlo Scarsini era riuscito a organizzare la serata.

UN'ORA INDIMENTICABILEDa sinistra a destra: il giornalista Gian Maria Cojutti (in piedi), l'architetto Gino Valle,

Hemingway, Attilio Fenu, Rina Micon (sorridente, accanto a H.), Nani Valle, Mama Ester “Bibi” Lessana, il giornalista Piero Fortuna (al centro, con la sigaretta), Attilio Termini

(dietro a Fortuna), il giornalista Carlo Scarsini (di profilo, di fronte a H.), Mirella Marini,uomo non identificato, Carmen Micon, l'architetto Aldo Bernardis (di profilo).

Ristorante Friuli, piazza XX Settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954Collezione Adolfo e Mario Rimati. Foto: Tino da Udine

L' “ora indimenticabile” è quella vissuta da una dozzina di giovani friulani nel tardo pomeriggio del 9 aprile 195quando Hemingway, accompagnato dalla moglie Mary e da Carlo Kechler, nel trasferimento da Venezia alla

villa Kechler di Percoto accettò di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friuli di piazzaXX Settembre, il cronista del Gazzettino Carlo Scarsini aveva organizzato una bicchierata in suo onore.

DAL FRIULINO A TORVISCOSAFacciata dell'albergo-ristorante Friuli, piazza XX settembre, Udine, anni '50Fototeca Civici Musei, Udine

Oggi l'edificio che ospitava le stanze dell'albergo Friuli è sede di uffici e della redazione udinesedel Gazzettino, mentre una drogheria ha occupato gli spazi della saletta-ristorante,conosciuta dagli udinesi come “Friulino”: lì, prima e dopo il fugace passaggio di Hemingway,avevano l'abitudine di riunirsi artisti, critici d'arte e giornalisti locali.Decano di quest'ultima categoria era Chino Ermacora, già direttore del Lavoratore friulano e della rivista La panarie: Chino, come ricorda Gianfranco D’Aronco, aveva incontrato Hemingway a Torviscosa, nella cui riserva lo scrittore andava a caccia di fagiani:«Ermacora abborracciò qualche parola d’inglese, cui cordialmente rispose il narratore principe;una stretta, di mano, e via».

I GIOVANI TURCHIDa sinistra a destra: Valbruno “Foffi” Bertossi, Carlo Scarsini, Attilio Fenu, Ernest Hemingway,

Walter Caffiero, Piero Fortuna, uomo non identificato, Aldo Bernardis, Giancarlo “Cin” PozzoPiazza XX Settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954Collezione Adolfo e Mario Rimati. Foto: Tino da Udine

La copertura giornalistica della serata trascorsa al Friuli, durante la quale Hemingway, tra brindisi a basedi «Tokay» e «Traminer» e «gran manate sopra le spalle», parlò del suo recente doppio incidente aereo

in Africa e dei tempi della guerra civile in Spagna, fu assicurata dai due maggiori quotidiani locali,che uscirono lo stesso giorno, domenica 11 aprile 1954, titolando «sorride felice Hemingway

fra i «giovani turchi di Udine» (Il Gazzettino) e «Hemingway dispensa sorrisi e autografi» (Messaggero Veneto). Le foto furono affidate a Tino da Udine (Costantino Procaccioli, 1927-1996),

il maggiore fotoreporter friulano dell'epoca.

DAL FRIULINO A TORVISCOSAFacciata dell'albergo-ristorante Friuli, piazza XX settembre, Udine, anni '50Fototeca Civici Musei, Udine

Oggi l'edificio che ospitava le stanze dell'albergo Friuli è sede di uffici e della redazione udinesedel Gazzettino, mentre una drogheria ha occupato gli spazi della saletta-ristorante,conosciuta dagli udinesi come “Friulino”: lì, prima e dopo il fugace passaggio di Hemingway,avevano l'abitudine di riunirsi artisti, critici d'arte e giornalisti locali.Decano di quest'ultima categoria era Chino Ermacora, già direttore del Lavoratore friulano e della rivista La panarie: Chino, come ricorda Gianfranco D’Aronco, aveva incontrato Hemingway a Torviscosa, nella cui riserva lo scrittore andava a caccia di fagiani:«Ermacora abborracciò qualche parola d’inglese, cui cordialmente rispose il narratore principe;una stretta, di mano, e via».

I GIOVANI TURCHIDa sinistra a destra: Valbruno “Foffi” Bertossi, Carlo Scarsini, Attilio Fenu, Ernest Hemingway,

Walter Caffiero, Piero Fortuna, uomo non identificato, Aldo Bernardis, Giancarlo “Cin” PozzoPiazza XX Settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954Collezione Adolfo e Mario Rimati. Foto: Tino da Udine

La copertura giornalistica della serata trascorsa al Friuli, durante la quale Hemingway, tra brindisi a basedi «Tokay» e «Traminer» e «gran manate sopra le spalle», parlò del suo recente doppio incidente aereo

in Africa e dei tempi della guerra civile in Spagna, fu assicurata dai due maggiori quotidiani locali,che uscirono lo stesso giorno, domenica 11 aprile 1954, titolando «sorride felice Hemingway

fra i «giovani turchi di Udine» (Il Gazzettino) e «Hemingway dispensa sorrisi e autografi» (Messaggero Veneto). Le foto furono affidate a Tino da Udine (Costantino Procaccioli, 1927-1996),

il maggiore fotoreporter friulano dell'epoca.

SCOOP IN LAGUNAMessaggero Veneto, sabato 3 aprile 1953. Intervista di Sergio Maldini a Ernest Hemingway

«Sono andati a trovare Hemingway alcuni aristocraticidella pianura veneta, probabilmente già suoi conoscenti al tempo delle favolose cacce friulane»Sergio Maldini

Nell’aprile 1953, una settimana prima che Hemingway partisse alla volta di Percoto,dove sarebbe stato ospite dei Kechler, il giovane giornalista Sergio Maldini fu tra i pochi fortunatia poterlo incontrare a Venezia, mentre, in una stanza dell'hotel Gritti, iniziava la convalescenzadal doppio incidente aereo subito in Africa. Qui, tra una visita degli stessi Kechler e quelladi Fernanda Pivano, Hemingway accolse Maldini grazie alla mediazione di Alberto e Virginia Mondadori,che glielo segnalarono come fresco vincitore del premio letterario a lui dedicato.

IL VINCITORE DEL PREMIO HEMINGWAYDa sinistra a destra: Fernanda Pivano, Enzo Biagi, Sergio Maldini. Milano, febbraio 1953

Collezione Franca Maldini

«Carissimo Sergio, ti mando questa foto che per me ha un'enorme importanza: io sono infattialla destra del vincitore del premio Hemingway, e alla sinistra della scrittrice Fernanda Pivano»

Enzo Biagi, lettera a Sergio Maldini, 20 marzo 1953

Se nel 1954 non si fosse già trasferito a Bologna, anche Sergio Maldini (1922-1998), giornalista e scrittore,autore del romanzo La casa a Nord-Est, premio Campiello 1992, sarebbe stato al tavolo del Friuli, dove

sedevano gli amici dei suoi anni udinesi. Nel 1953, tuttavia, Maldini aveva ricevuto nella sede della Mondadori,per il suo romanzo di ambientazione friulana I sognatori, proprio un premio intitolato a Hemingway,

e destinato ai migliori inediti narrativi; tra i componenti di quella giuria c'era anche Fernanda Pivano.

SCOOP IN LAGUNAMessaggero Veneto, sabato 3 aprile 1953. Intervista di Sergio Maldini a Ernest Hemingway

«Sono andati a trovare Hemingway alcuni aristocraticidella pianura veneta, probabilmente già suoi conoscenti al tempo delle favolose cacce friulane»Sergio Maldini

Nell’aprile 1953, una settimana prima che Hemingway partisse alla volta di Percoto,dove sarebbe stato ospite dei Kechler, il giovane giornalista Sergio Maldini fu tra i pochi fortunatia poterlo incontrare a Venezia, mentre, in una stanza dell'hotel Gritti, iniziava la convalescenzadal doppio incidente aereo subito in Africa. Qui, tra una visita degli stessi Kechler e quelladi Fernanda Pivano, Hemingway accolse Maldini grazie alla mediazione di Alberto e Virginia Mondadori,che glielo segnalarono come fresco vincitore del premio letterario a lui dedicato.

IL VINCITORE DEL PREMIO HEMINGWAYDa sinistra a destra: Fernanda Pivano, Enzo Biagi, Sergio Maldini. Milano, febbraio 1953

Collezione Franca Maldini

«Carissimo Sergio, ti mando questa foto che per me ha un'enorme importanza: io sono infattialla destra del vincitore del premio Hemingway, e alla sinistra della scrittrice Fernanda Pivano»

Enzo Biagi, lettera a Sergio Maldini, 20 marzo 1953

Se nel 1954 non si fosse già trasferito a Bologna, anche Sergio Maldini (1922-1998), giornalista e scrittore,autore del romanzo La casa a Nord-Est, premio Campiello 1992, sarebbe stato al tavolo del Friuli, dove

sedevano gli amici dei suoi anni udinesi. Nel 1953, tuttavia, Maldini aveva ricevuto nella sede della Mondadori,per il suo romanzo di ambientazione friulana I sognatori, proprio un premio intitolato a Hemingway,

e destinato ai migliori inediti narrativi; tra i componenti di quella giuria c'era anche Fernanda Pivano.

AI BORDI DELLA TENUTAVilla Kechler, San Martino di Codroipo, vista dal parco sul retro, marzo 2008Foto Massimo Crivellari

«Mi piacerebbe essere sepolto lontano sui bordi della tenuta, ma in vista della vecchia casa elegantee dei grandi alberi alti. Sarei una parte del suolo dove i bambini giocano la sera e la mattina forsecontinuerebbero ad allenare i cavalli a saltare». Ernest Hemingway, Di là dal fiume e tra gli alberi

Per Roberta Kechler la descrizione contenuta nel romanzo hemingwayano di ambientazione friulanaDi là dal fiume e tra gli alberi corrisponde perfettamente a quella del parco che si trova sul retrodella villa di famiglia a San Martino di Codroipo: la stessa Roberta, che insieme alla sorella Carla svolgevale commissioni per conto di Hemingway, passava ogni mattina a cavallo sotto la sua finestra,perché lo scrittore potesse...dargli il buongiorno!

L’ANFITRIONE A CAVALLOCarlo Kechler in sella a “Fiano” durante un allenamento, fine anni '40

Archivio Comune di Lignano

«Trascorsero due giorni nella proprietà di Carlo Kechler a Codroipo, vicino a Udine. Ascoltando il ventoimpetuoso del Veneto che mugghiava all’esterno, Ernest si sentiva nel proprio elemento».

C.Baker, Hemingway, Mondadori, 1970, p.690

Carlo Kechler (1900-1965), il fratello più anziano di Federico e “Titi”, fu più volte campione mondialedi equitazione e, in seguito, attore nel cast di classici della commedia all'italiana come I mostri e La marcia su Roma.Nel gennaio 1950, prima di trasferirsi a Roma, ospitò Ernest e Mary nella villa di famiglia a San Martino di Codroipo,

dove abitava con il fratello Mario e la madre, Costanza dei Conti Crotti di Costigliole cui Hemingway,il giorno della scomparsa (18 aprile 1954) fece dire una messa di suffragio a Venezia.

AI BORDI DELLA TENUTAVilla Kechler, San Martino di Codroipo, vista dal parco sul retro, marzo 2008Foto Massimo Crivellari

«Mi piacerebbe essere sepolto lontano sui bordi della tenuta, ma in vista della vecchia casa elegantee dei grandi alberi alti. Sarei una parte del suolo dove i bambini giocano la sera e la mattina forsecontinuerebbero ad allenare i cavalli a saltare». Ernest Hemingway, Di là dal fiume e tra gli alberi

Per Roberta Kechler la descrizione contenuta nel romanzo hemingwayano di ambientazione friulanaDi là dal fiume e tra gli alberi corrisponde perfettamente a quella del parco che si trova sul retrodella villa di famiglia a San Martino di Codroipo: la stessa Roberta, che insieme alla sorella Carla svolgevale commissioni per conto di Hemingway, passava ogni mattina a cavallo sotto la sua finestra,perché lo scrittore potesse...dargli il buongiorno!

L’ANFITRIONE A CAVALLOCarlo Kechler in sella a “Fiano” durante un allenamento, fine anni '40

Archivio Comune di Lignano

«Trascorsero due giorni nella proprietà di Carlo Kechler a Codroipo, vicino a Udine. Ascoltando il ventoimpetuoso del Veneto che mugghiava all’esterno, Ernest si sentiva nel proprio elemento».

C.Baker, Hemingway, Mondadori, 1970, p.690

Carlo Kechler (1900-1965), il fratello più anziano di Federico e “Titi”, fu più volte campione mondialedi equitazione e, in seguito, attore nel cast di classici della commedia all'italiana come I mostri e La marcia su Roma.Nel gennaio 1950, prima di trasferirsi a Roma, ospitò Ernest e Mary nella villa di famiglia a San Martino di Codroipo,

dove abitava con il fratello Mario e la madre, Costanza dei Conti Crotti di Costigliole cui Hemingway,il giorno della scomparsa (18 aprile 1954) fece dire una messa di suffragio a Venezia.

MR. PAPA SI FERMÓ A MANGIAREDa destra a sinistra: Hemingway, Ornella Kechler, Federico Kechler, Roberta Kechler (seminascosta).Ristorante Bella Venezia, Latisana, giovedì 15 aprile 1954 Archivio Maria Mondolo

«I sapienti del viaggiare regolano i tempi in modo da fermarsi sotto l'argine del Tagliamentonell'ora giusta dei pasti: il pesce e la selvaggina della Bella Venezia sono leccornieche sarebbe peccato non degustare» Leone Comini, Il Gazzettino, 20 settembre 1960

Al Bella Venezia di Latisana, ristorante gestito dalla famiglia Mondolo (Mario, che nel '54 ne terminòla ristrutturazione, la moglie Onelia Pitta, cuoca celebre in tutto il Friuli, e i figli Maria e Giovanni),Hemingway si fermò spesso a mangiare, prediligendo il branzino accompagnato dal “broglio”,un vino fatto venire direttamente da Udine: l'ultima volta fu per una breve colazione con i Kechler,il 15 aprile 1954, sulla strada per Lignano.

INGRID BERGMAN KECHLERIngrid Bergman e Hemingway, inizio anni '40.

Archivio Comune di Lignano Sabbiadoro. Foto: Peter Buckley

«Ingrid Bergman era una delle poche donne che Ernest chiamasse “figliola” e che rifiutassedi chiamarlo “Papà”. “Non ho sentimenti figliali verso di lui”, spiegava Ingrid»

A.E.Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori,1988, p.125

Ingrid Bergman, che nel 1943 interpretò il ruolo di Maria nella versione hollywoodiana di Per chi suona lacampana (1940), era indirettamente imparentata con la famiglia Kechler: Maria Luisa, madre di Roberta, erainfatti cugina di primo grado del regista Roberto Rossellini, sposato con Ingrid dal 1950 al 1957. La Bergman

fu più volte ospite nella villa di San Martino di Codroipo: Hemingway, nell'aprile 1954, di ritorno dalsuo ultimo soggiorno in Friuli, la incontrò a Milano, dove stava interpretando Giovanna d'Arco alla Scala.

MR. PAPA SI FERMÓ A MANGIAREDa destra a sinistra: Hemingway, Ornella Kechler, Federico Kechler, Roberta Kechler (seminascosta).Ristorante Bella Venezia, Latisana, giovedì 15 aprile 1954 Archivio Maria Mondolo

«I sapienti del viaggiare regolano i tempi in modo da fermarsi sotto l'argine del Tagliamentonell'ora giusta dei pasti: il pesce e la selvaggina della Bella Venezia sono leccornieche sarebbe peccato non degustare» Leone Comini, Il Gazzettino, 20 settembre 1960

Al Bella Venezia di Latisana, ristorante gestito dalla famiglia Mondolo (Mario, che nel '54 ne terminòla ristrutturazione, la moglie Onelia Pitta, cuoca celebre in tutto il Friuli, e i figli Maria e Giovanni),Hemingway si fermò spesso a mangiare, prediligendo il branzino accompagnato dal “broglio”,un vino fatto venire direttamente da Udine: l'ultima volta fu per una breve colazione con i Kechler,il 15 aprile 1954, sulla strada per Lignano.

INGRID BERGMAN KECHLERIngrid Bergman e Hemingway, inizio anni '40.

Archivio Comune di Lignano Sabbiadoro. Foto: Peter Buckley

«Ingrid Bergman era una delle poche donne che Ernest chiamasse “figliola” e che rifiutassedi chiamarlo “Papà”. “Non ho sentimenti figliali verso di lui”, spiegava Ingrid»

A.E.Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori,1988, p.125

Ingrid Bergman, che nel 1943 interpretò il ruolo di Maria nella versione hollywoodiana di Per chi suona lacampana (1940), era indirettamente imparentata con la famiglia Kechler: Maria Luisa, madre di Roberta, erainfatti cugina di primo grado del regista Roberto Rossellini, sposato con Ingrid dal 1950 al 1957. La Bergman

fu più volte ospite nella villa di San Martino di Codroipo: Hemingway, nell'aprile 1954, di ritorno dalsuo ultimo soggiorno in Friuli, la incontrò a Milano, dove stava interpretando Giovanna d'Arco alla Scala.

DIVORZIO ALLA FRIULANADa sinistra a destra: Maria Mondolo, Gigi Morello, Loris Fortuna.Ristorante Bella Venezia, primi anni '80Archivio Maria Mondolo

Il 1. gennaio 1970 il Senato della Repubblica approva la legge sul divorzio,un provvedimento destinato a far epoca e strettamente legato al nome di un deputato friulano,Loris Fortuna (1924-1985) che nel 1956, dopo i fatti d'Ungheria, era passato nelle fila del Partito socialista.Fratello del giornalista Piero, Loris era stato seduto con lui allo stesso tavolo del ristorante Friuliin quel lontano 9 aprile 1954, quando Hemingway aveva brindato insieme a un gruppodi giovani intellettuali udinesi. E fu ancora ai bordi di un tavolo, quello del Bella Venezia,in cui Hemingway aveva pasteggiato a base di branzino, che Fortuna, legato da amicizia ai componentidella locale sezione del Psi, stese la bozza della rivoluzionaria legge.

IL COLONNELLO QUINNAnthony Quinn e Maria Mondolo al ristorante Bella Venezia, Latisana, 5 gennaio 1972

Archivio Maria Mondolo. Foto: Bertoja

Il Bella Venezia, dall'inizio degli anni '50 alla fine dei '70, vide avvicendarsi attorno ai suoi tavolivolti noti del teatro e del cinema italiano, come Vittorio Gassman e Alberto Sordi, ma anche

qualche star del panorama internazionale: è il caso di Anthony Quinn, a Latisanadal 5 al 7 gennaio 1972 per realizzare una serie di sopralluoghi preliminari a una progettata

(e mai realizzata) versione cinematografica di Di là del fiume e tra gli alberi, romanzo ambientatoda Hemingway tra Venezia e la Bassa friulana; Quinn, che avrebbe voluto recitare il ruolo

del protagonista, il colonnello Cantwell, realizzerà il suo sogno di un'interpretazionehemingwayana soltanto a 75 anni, nel 1990, impersonando Santiago in una riduzione

televisiva de Il vecchio e il mare.

DIVORZIO ALLA FRIULANADa sinistra a destra: Maria Mondolo, Gigi Morello, Loris Fortuna.Ristorante Bella Venezia, primi anni '80Archivio Maria Mondolo

Il 1. gennaio 1970 il Senato della Repubblica approva la legge sul divorzio,un provvedimento destinato a far epoca e strettamente legato al nome di un deputato friulano,Loris Fortuna (1924-1985) che nel 1956, dopo i fatti d'Ungheria, era passato nelle fila del Partito socialista.Fratello del giornalista Piero, Loris era stato seduto con lui allo stesso tavolo del ristorante Friuliin quel lontano 9 aprile 1954, quando Hemingway aveva brindato insieme a un gruppodi giovani intellettuali udinesi. E fu ancora ai bordi di un tavolo, quello del Bella Venezia,in cui Hemingway aveva pasteggiato a base di branzino, che Fortuna, legato da amicizia ai componentidella locale sezione del Psi, stese la bozza della rivoluzionaria legge.

IL COLONNELLO QUINNAnthony Quinn e Maria Mondolo al ristorante Bella Venezia, Latisana, 5 gennaio 1972

Archivio Maria Mondolo. Foto: Bertoja

Il Bella Venezia, dall'inizio degli anni '50 alla fine dei '70, vide avvicendarsi attorno ai suoi tavolivolti noti del teatro e del cinema italiano, come Vittorio Gassman e Alberto Sordi, ma anche

qualche star del panorama internazionale: è il caso di Anthony Quinn, a Latisanadal 5 al 7 gennaio 1972 per realizzare una serie di sopralluoghi preliminari a una progettata

(e mai realizzata) versione cinematografica di Di là del fiume e tra gli alberi, romanzo ambientatoda Hemingway tra Venezia e la Bassa friulana; Quinn, che avrebbe voluto recitare il ruolo

del protagonista, il colonnello Cantwell, realizzerà il suo sogno di un'interpretazionehemingwayana soltanto a 75 anni, nel 1990, impersonando Santiago in una riduzione

televisiva de Il vecchio e il mare.

VIAGGIARE IN ALLEGRIAHemingway, la Lancia Aurelia B21 dei Kechler e l'autista di famiglia Adamo De Simon, Spagna, 1953Cineteca del Friuli, collezione privata di Giovanni Venturelli

«Se vuoi viaggiare in allegria, viaggia con dei buoni italiani!»Ernest Hemingway, in C.Baker, Hemingway, Mondadori, 1970, p.732

Adamo De Simon da Osoppo, autista di fiducia della famiglia Kechler, fu inviato nel 1953 da Federico a Le Havre,dove Ernest e Mary Hemingway, provenienti da Cuba, sarebbero sbarcati il 30 giugno dal piroscafo Fiandre.Con De Simon alla guida e Gianfranco Ivancich, il fratello di Adriana, come accompagnatore, il gruppo percorseoltre tredicimila chilometri in poco più di un mese, fermandosi a Pamplona per seguire le corridee arrivando a Marsiglia il 4 agosto, in tempo per imbarcare Ernest e Mary con destinazione Mombasa,tappa di partenza del loro ultimo safari africano.

LA FLORIDA D'ITALIAHemingway tra le dune di Lignano Pineta, giovedì 15 aprile 1954

Archivio Comune di Lignano. Foto di Mario Kechler

Il 15 aprile 1954, la mattina presto, Hemingway firma insieme alla moglie Mary il libro degli ospitidella villa di Percoto, dove era stato ospite per una settimana, e sale insieme a Federico

sulla Lancia Aurelia dei Kechler, guidata dal fido autista Adamo De Simon.Una breve sosta a villa Kechler di San Martino di Codroipo, per salutare l'anziana contessa Costanza

e dare un passaggio a Mario, fratello minore di Federico, una colazione veloce al ristoranteBella Venezia di Latisana, ed ecco Lignano Pineta: qui Hemingway trascorrerà due ore,

incontrando l'architetto Marcello d'Olivo, lodando l'impresa avviata, tra gli altri,da Alberto “Titi” Kechler, firmando una mappa della spirale di Pineta e pronunciando la celebre frase

“questa è la Florida d'Italia”, prima di proseguire per Venezia. In Friuli non farà più ritorno.

VIAGGIARE IN ALLEGRIAHemingway, la Lancia Aurelia B21 dei Kechler e l'autista di famiglia Adamo De Simon, Spagna, 1953Cineteca del Friuli, collezione privata di Giovanni Venturelli

«Se vuoi viaggiare in allegria, viaggia con dei buoni italiani!»Ernest Hemingway, in C.Baker, Hemingway, Mondadori, 1970, p.732

Adamo De Simon da Osoppo, autista di fiducia della famiglia Kechler, fu inviato nel 1953 da Federico a Le Havre,dove Ernest e Mary Hemingway, provenienti da Cuba, sarebbero sbarcati il 30 giugno dal piroscafo Fiandre.Con De Simon alla guida e Gianfranco Ivancich, il fratello di Adriana, come accompagnatore, il gruppo percorseoltre tredicimila chilometri in poco più di un mese, fermandosi a Pamplona per seguire le corridee arrivando a Marsiglia il 4 agosto, in tempo per imbarcare Ernest e Mary con destinazione Mombasa,tappa di partenza del loro ultimo safari africano.

LA FLORIDA D'ITALIAHemingway tra le dune di Lignano Pineta, giovedì 15 aprile 1954

Archivio Comune di Lignano. Foto di Mario Kechler

Il 15 aprile 1954, la mattina presto, Hemingway firma insieme alla moglie Mary il libro degli ospitidella villa di Percoto, dove era stato ospite per una settimana, e sale insieme a Federico

sulla Lancia Aurelia dei Kechler, guidata dal fido autista Adamo De Simon.Una breve sosta a villa Kechler di San Martino di Codroipo, per salutare l'anziana contessa Costanza

e dare un passaggio a Mario, fratello minore di Federico, una colazione veloce al ristoranteBella Venezia di Latisana, ed ecco Lignano Pineta: qui Hemingway trascorrerà due ore,

incontrando l'architetto Marcello d'Olivo, lodando l'impresa avviata, tra gli altri,da Alberto “Titi” Kechler, firmando una mappa della spirale di Pineta e pronunciando la celebre frase

“questa è la Florida d'Italia”, prima di proseguire per Venezia. In Friuli non farà più ritorno.

OLÉ, MANDIDa sinistra a destra: Mario Casamassima, Ernest e Mary Hemingway, Peter Buckley. Spagna, 1956

Archivio Mario Casamassima. Foto: Cano

«Abbiamo fatto un viaggio piacevolissimo fin quassù, dalla Spagna, con Mario nella Lancia»Mary Hemingway, lettera alla famiglia Kechler, Parigi, 22 novembre 1956

L'8 settembre 1956 il giornalista Mario Casamassima (premio Napoli 1956), amico di Gianfranco Ivancich, parte da Udine a bordo di una Lancia Aurelia B21, noleggiata dallo storico concessionario Ferri, in direzione

di Le Havre, dove ad attenderlo ci sono Ernest e Mary Hemingway. Nei due mesi successivi Casamassima accompagnerà la coppia in un lungo tour tra le corride spagnole, come reporter per la Rai.

Nell’agosto 1959 il giornalista udinese, acquistata da Ferri una Flaminia per conto di Hemingway, gli consegnerà l’auto a Madrid: è l’ultimo, indiretto contatto del grande scrittore con il Friuli.

BIBLIOGRAFIA

ROMANZI

Ernest Hemingway, Across the River and into the Trees,Scribner’s, New York, 1950(Di là dal fiume e tra gli alberi, traduzione di Fernanda Pivano,Mondadori, 1965)

ARTICOLI GIORNALISTICI

Aldo Camerino,“Illustri a Venezia – Ernest Hemingway”,Messaggero Veneto, lunedì 5 aprile 1954

Sergio Maldini,“Incontro a Venezia con Hemingway”,Messaggero Veneto, sabato 3 aprile 1954

C.S. (Carlo Scarsini),“Sorride felice Hemingway fra i «giovani turchi» di Udine”,Il Gazzettino, domenica 11 aprile 1954

Senza firma (Isi Benini),“Hemingway dispensa sorrisi e autografi”,Messaggero Veneto, domenica 11 aprile 1954

“Con zio Ernesto” (fotonotizia),Messaggero Veneto, martedì 13 aprile 1954

I.S., “Nella Bassa Friulana è nato il penultimoromanzo di Hemingway”,Il Piccolo, 1954

BIOGRAFIE DI HEMINGWAY

A.E. Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori,1988(A.E. Hotchner, Papa Hemingway, Random House,New York, 1966)

C. Baker, Hemingway, Mondadori, 1970(C. Baker, Ernest Hemingway: A Life Story, Scribner’s,New York, 1969)

ALTRI STUDI

Carlo Gaberscek, Hemingway e il Friuli,in “Ritorno al Tagliamento sul set di Addio alle Armi”,Comune di Lignano Sabbiadoro, 2006�

OLÉ, MANDIDa sinistra a destra: Mario Casamassima, Ernest e Mary Hemingway, Peter Buckley. Spagna, 1956

Archivio Mario Casamassima. Foto: Cano

«Abbiamo fatto un viaggio piacevolissimo fin quassù, dalla Spagna, con Mario nella Lancia»Mary Hemingway, lettera alla famiglia Kechler, Parigi, 22 novembre 1956

L'8 settembre 1956 il giornalista Mario Casamassima (premio Napoli 1956), amico di Gianfranco Ivancich, parte da Udine a bordo di una Lancia Aurelia B21, noleggiata dallo storico concessionario Ferri, in direzione

di Le Havre, dove ad attenderlo ci sono Ernest e Mary Hemingway. Nei due mesi successivi Casamassima accompagnerà la coppia in un lungo tour tra le corride spagnole, come reporter per la Rai.

Nell’agosto 1959 il giornalista udinese, acquistata da Ferri una Flaminia per conto di Hemingway, gli consegnerà l’auto a Madrid: è l’ultimo, indiretto contatto del grande scrittore con il Friuli.

BIBLIOGRAFIA

ROMANZI

Ernest Hemingway, Across the River and into the Trees,Scribner’s, New York, 1950(Di là dal fiume e tra gli alberi, traduzione di Fernanda Pivano,Mondadori, 1965)

ARTICOLI GIORNALISTICI

Aldo Camerino,“Illustri a Venezia – Ernest Hemingway”,Messaggero Veneto, lunedì 5 aprile 1954

Sergio Maldini,“Incontro a Venezia con Hemingway”,Messaggero Veneto, sabato 3 aprile 1954

C.S. (Carlo Scarsini),“Sorride felice Hemingway fra i «giovani turchi» di Udine”,Il Gazzettino, domenica 11 aprile 1954

Senza firma (Isi Benini),“Hemingway dispensa sorrisi e autografi”,Messaggero Veneto, domenica 11 aprile 1954

“Con zio Ernesto” (fotonotizia),Messaggero Veneto, martedì 13 aprile 1954

I.S., “Nella Bassa Friulana è nato il penultimoromanzo di Hemingway”,Il Piccolo, 1954

BIOGRAFIE DI HEMINGWAY

A.E. Hotchner, Papa Hemingway, Mondadori,1988(A.E. Hotchner, Papa Hemingway, Random House,New York, 1966)

C. Baker, Hemingway, Mondadori, 1970(C. Baker, Ernest Hemingway: A Life Story, Scribner’s,New York, 1969)

ALTRI STUDI

Carlo Gaberscek, Hemingway e il Friuli,in “Ritorno al Tagliamento sul set di Addio alle Armi”,Comune di Lignano Sabbiadoro, 2006�

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Lignano per la Cultura ’08 Lignano per la Cultura ’08MOSTRA FOTOGRAFICA OPEN AIR _ PARCO HEMINGWAY

Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

\ Am

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udin

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il \ F

riuli

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ingw

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».

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Hemingway al tavolo del ristorante Friuli,piazza XX settembre, Udine, venerdì 9 aprile 1954.Foto di Tino da Udine«Se avessi voluto farmi pubblicità sarei andato a Roma:Udine, per me, ha un altro significato»Ernest Hemingway sul Messaggero Veneto di domenica 11 aprile 1954

Nel tardo pomeriggio del 9 aprile 1954 Hemingway,partito insieme alla moglie Mary da Venezia per trascorrerequalche giorno di riposo nella villa di Percoto, ospite della famiglia Kechler,accetta di fare una deviazione verso Udine: qui, al ristorante Friulidi piazza XX settembre, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali locali,lo attende una dozzina di giovani, tra cui compaiono volti che diventeranno importantiper la cultura e la politica friulana, come quelli dei fratelli Loris e Piero Fortuna,del giornalista Isi Benini, degli architetti Gino Valle e Aldo Bernardise che trascorreranno, come ricordano le cronache dell’epoca,«un’ora indimenticabile» insieme al loro idolo letterario.

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LIGNANO, FLORIDAVista area del “treno” di Lignano Pineta, 1961. Archivio Comune di LignanoLa mattina di giovedì 15 aprile Hemingway, che era stato ospite della famiglia Kechlernella loro villa di Percoto, riparte con la moglie Mary Welsh alla volta di Venezia.Federico Kechler, che li accompagna, chiede all’autista Adamo De Simon di fare una deviazioneverso Lignano Pineta, allora in costruzione, dove Hemingway incontrerà l’architetto udineseMarcello D’Olivo, “padre” della pianta a spirale, esclamando: «Questa è la Florida d’Italia!»

I RACCONTI DI PERCOTOVilla Kechler, Percoto, aprile 1954. Archivio Comune di Lignano. Foto: Mary Welsh HemingwayDal 9 al 15 aprile 1954 Ernest e Mary Hemingway soggiornarono per l’ultima volta in Friuli,ospiti della famiglia Kechler nella loro villa di Percoto, oggi in Comune di Pavia di Udine,una residenza settecentesca con un pozzo del XVII secolo già appartenuta ai Della Porta,da cui nacque l’importante erudito e storico friulano Giovanni Battista, autore di Udine scomparsae Memorie sulle antiche case di Udine, morto proprio nel 1954.

DEDICA AL FRIULIHemingway con un grosso esemplare di Marlin nerocatturato durante le riprese del film Il vecchio e il mare.Cabo Blanco, Peru, aprile 1956. Archivio Mario Casamassima.

Nell’aprile 1956 Hemingway vola insieme alla moglie Marya Cabo Blanco, un villaggio di pescatori del Peru settentrionale,per partecipare alle riprese del film tratto dal romanzoIl vecchio e il mare, premio Pulitzer 1953.Una delle foto scattate in quel’occasione accantoa un gigantesco Marlin nero fu in seguito autografatacon dedica «al Mario Casamassima – giornalista udineseche lo accompagnerà in Spagna nei viaggidel 1956 e 1959 - de su buen amigo y compañeroErnesto Hemingway».