Amico del Fanciullo

16
del fanciullo ANNO XLV - N. 1 - 2013 E-mail: [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale tariffa associazione senza fini di lucro: D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma P A A S N Q O U U A B

description

Giornalino Gennaio 2013 del SacroCuore di Fasano

Transcript of Amico del Fanciullo

Page 1: Amico del Fanciullo

del fanciullodel fanciullo

ANNO XLV - N. 1 - 2013E-mail: [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale tariffa associazione senza fini di lucro: D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma

PA A

SNQO

UUAB

Page 2: Amico del Fanciullo

Periodico editodalla Prov. Italiana

della Congregazionedei Servi della Carità

— Opera Don Guanella —TRIMESTRALE

redatto dall’Istituto S. Cuoredi Fasano (BR)

ANNO XLV - N. 1 - 2013

Sede: 72015 Fasano (Brindisi)Direttore responsabile: Curri Giuseppe

Autorizzazione Tribunale di Brindisi, n. 82 del 24.4.1968

Con approvazione ecclesiasticaSpedizione in A. P.

D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma

Aut. Filiale Poste Brindisi Stampa: EVI s.r.l.

C.da Piangevino 224/B - MonopoliTel. 080.803215 - Fax 0806907026E-mail: [email protected]

Se cambiate indirizzo, notificateci il nuovo mandandoci anche il vecchio per poterlo togliere, onde evitare duplicati. Scrivendo o inviando offerte, mettete sempre completo e chiaro il vostro indirizzo in modo da facilitare la rispo-sta e la registrazione.Le signore mettano tutti e due i cogno-mi o sempre lo stesso per evitare dupli-cati. Grazie.

“Un ambiente accogliente per tutta la famiglia”

L a Casa per Ferie dell’Opera Don Guanella è situata nel centro di Torre Canne, sul litorale nel territorio del Comune di Fasano (BR), a cinquanta metri dalla sabbia dorata del limpido mare

Adriatico e a cinquecento metri dalle Terme di Torre Canne.La struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della

zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona pa-noramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locorotondo.

La Casa per Ferie “Sacro Cuore” dispone di ambienti confortevoli, ascensore, stanze con TV e aria condizionata. All’esterno si trovano ampi spazi attrezzati e parcheggio. Bed & breakfast, mezza pensione o completa, cucina mediterranea e locale. Animazione e momenti di festa.

Ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, religiosi e suore (per questi ultimi sono predisposti ambienti più riservati).

DirezioneVia Matarano, 172015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

Sede EstivaCasa per Ferie “Sacro Cuore”Opera Don GuanellaVia del Faro, 118 e Via Messina, 7672010 TORRE CANNE (BR)Tel. 080.4829418 - 338.3382572

Casa per ferie“Sacro Cuore”Opera Don GuanellaTorre Canne (BR)

Foto copertina: Gesù Risorto... nel mondo.

SOMMARIO

Carissimi, il Signore è Risorto!

“So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!”

La vita cristiana, ben prima ancora che alcuni comportamenti da osser-

vare, è un “cercare Gesù, il Crocifisso”. Ora Risorto per sempre.

È un’immensa, a volte struggente, ricerca e quando lo si è trovato,

occorre cercarlo nuovamente perché Egli è sempre vivo. Non è un soprammobile, né un quadro.

Il Signore è vivo e ad ogni angolo della mia personale vicenda o della storia, è presente non come

un amuleto, ma come uno che mi chiede: “Mi ami?”. Come a Pietro, una volta Risorto, mentre tornava

da una pesca fallimentare, e il suo cuore era ancora chiuso al miracolo della risurrezione: “Mi ami?”.

Il Sacro Cuore è un’immagine di una realtà: la realtà del Cuore di Gesù che, permanentemente,

pulsa perché, ormai liberato dalla morte, vive per sempre e ci dà continui appuntamenti lungo le

strade della nostra vita, per incontrarlo, riconoscerlo, adorarlo e servirlo.

Non a caso, gli angeli avvertono che il Risorto “li precede in Galilea”. C’è un appuntamento. Il Cristo

è sempre avanti e la ricerca non è mai del tutto compiuta. C’è sempre una Galilea presso cui tornare e

dove Lui, il Vivente e il Veniente, ci attende. C’è sempre un nuovo inizio – la Galilea è la terra di

Nazareth e Cafarnao dove tutto cominciò – da cui ripartire.

Può essere che vi sia qualcuno la cui vita di fede, negli ultimi anni, si sia affievolita. A questi dico,

con gli angeli: “Non abbiate paura. È Risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea, là lo vedrete!”. È

ora di ri-cominciare a cercare Gesù, inizio e traguardo della nostra vita, compimento del desiderio di

Dio che portiamo nel cuore, vera gioia dell'anima.

“So che cercate Gesù” con grande attesa, partecipazione, affetto, fede e, perché no, generosa

contribuzione alla vita della Chiesa. Anche in questo, si vede che cercate Gesù e la Sua Chiesa, come il

bene della vita.

“So che cercate Gesù” nei momenti di preghiera, di adorazione.

“So che cercate Gesù” nel gesto di carità per sostenere la vita dei più poveri, dei più umiliati.

Il cuore del nostro popolo è un popolo che cerca Gesù. Lo riconosce vivo ed operante. E anche

quando questa ricerca non pare essere rivolta a Lui vengono in mente le parole del Beato Giovanni

Paolo II “Quando cercate la felicità… è Lui che cercate”. Di questo sono fermamente convinto. Ogni

ricerca di bene, di gioia, di felicità, anche quelle più varie e sconclusionate, sono espressione di un

desiderio nascosto di Cristo.

Buona pasqua a voi tutti, cari amici e benefattori!

Carissimi benefattori dell’“Amico del Fanciullo”,BUONA PASQUA! Cercate ogni giorno della vostra

vita Gesù Risorto!

Don Donato Lioi

3

LETTERA DEL DIRETTORE

Lettera del direttore

Commemorazione di tutti i fedeli

defunti 3

I nostri morti: la casa di tutti 4

POF anno scolastico 2012/2014 7

Mari e monti…

parlatemi di Dio 8

Parrocchia Sacro Cuore

di Torre Canne 12

i i25 e 50 anniversari di

matrimonio 13

Don Sante Perna 14

3

So che cercate Gesù

Page 3: Amico del Fanciullo

Periodico editodalla Prov. Italiana

della Congregazionedei Servi della Carità

— Opera Don Guanella —TRIMESTRALE

redatto dall’Istituto S. Cuoredi Fasano (BR)

ANNO XLV - N. 1 - 2013

Sede: 72015 Fasano (Brindisi)Direttore responsabile: Curri Giuseppe

Autorizzazione Tribunale di Brindisi, n. 82 del 24.4.1968

Con approvazione ecclesiasticaSpedizione in A. P.

D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma

Aut. Filiale Poste Brindisi Stampa: EVI s.r.l.

C.da Piangevino 224/B - MonopoliTel. 080.803215 - Fax 0806907026E-mail: [email protected]

Se cambiate indirizzo, notificateci il nuovo mandandoci anche il vecchio per poterlo togliere, onde evitare duplicati. Scrivendo o inviando offerte, mettete sempre completo e chiaro il vostro indirizzo in modo da facilitare la rispo-sta e la registrazione.Le signore mettano tutti e due i cogno-mi o sempre lo stesso per evitare dupli-cati. Grazie.

“Un ambiente accogliente per tutta la famiglia”

L a Casa per Ferie dell’Opera Don Guanella è situata nel centro di Torre Canne, sul litorale nel territorio del Comune di Fasano (BR), a cinquanta metri dalla sabbia dorata del limpido mare

Adriatico e a cinquecento metri dalle Terme di Torre Canne.La struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della

zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona pa-noramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locorotondo.

La Casa per Ferie “Sacro Cuore” dispone di ambienti confortevoli, ascensore, stanze con TV e aria condizionata. All’esterno si trovano ampi spazi attrezzati e parcheggio. Bed & breakfast, mezza pensione o completa, cucina mediterranea e locale. Animazione e momenti di festa.

Ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, religiosi e suore (per questi ultimi sono predisposti ambienti più riservati).

DirezioneVia Matarano, 172015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

Sede EstivaCasa per Ferie “Sacro Cuore”Opera Don GuanellaVia del Faro, 118 e Via Messina, 7672010 TORRE CANNE (BR)Tel. 080.4829418 - 338.3382572

Casa per ferie“Sacro Cuore”Opera Don GuanellaTorre Canne (BR)

Foto copertina: Gesù Risorto... nel mondo.

SOMMARIO

Carissimi, il Signore è Risorto!

“So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!”

La vita cristiana, ben prima ancora che alcuni comportamenti da osser-

vare, è un “cercare Gesù, il Crocifisso”. Ora Risorto per sempre.

È un’immensa, a volte struggente, ricerca e quando lo si è trovato,

occorre cercarlo nuovamente perché Egli è sempre vivo. Non è un soprammobile, né un quadro.

Il Signore è vivo e ad ogni angolo della mia personale vicenda o della storia, è presente non come

un amuleto, ma come uno che mi chiede: “Mi ami?”. Come a Pietro, una volta Risorto, mentre tornava

da una pesca fallimentare, e il suo cuore era ancora chiuso al miracolo della risurrezione: “Mi ami?”.

Il Sacro Cuore è un’immagine di una realtà: la realtà del Cuore di Gesù che, permanentemente,

pulsa perché, ormai liberato dalla morte, vive per sempre e ci dà continui appuntamenti lungo le

strade della nostra vita, per incontrarlo, riconoscerlo, adorarlo e servirlo.

Non a caso, gli angeli avvertono che il Risorto “li precede in Galilea”. C’è un appuntamento. Il Cristo

è sempre avanti e la ricerca non è mai del tutto compiuta. C’è sempre una Galilea presso cui tornare e

dove Lui, il Vivente e il Veniente, ci attende. C’è sempre un nuovo inizio – la Galilea è la terra di

Nazareth e Cafarnao dove tutto cominciò – da cui ripartire.

Può essere che vi sia qualcuno la cui vita di fede, negli ultimi anni, si sia affievolita. A questi dico,

con gli angeli: “Non abbiate paura. È Risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea, là lo vedrete!”. È

ora di ri-cominciare a cercare Gesù, inizio e traguardo della nostra vita, compimento del desiderio di

Dio che portiamo nel cuore, vera gioia dell'anima.

“So che cercate Gesù” con grande attesa, partecipazione, affetto, fede e, perché no, generosa

contribuzione alla vita della Chiesa. Anche in questo, si vede che cercate Gesù e la Sua Chiesa, come il

bene della vita.

“So che cercate Gesù” nei momenti di preghiera, di adorazione.

“So che cercate Gesù” nel gesto di carità per sostenere la vita dei più poveri, dei più umiliati.

Il cuore del nostro popolo è un popolo che cerca Gesù. Lo riconosce vivo ed operante. E anche

quando questa ricerca non pare essere rivolta a Lui vengono in mente le parole del Beato Giovanni

Paolo II “Quando cercate la felicità… è Lui che cercate”. Di questo sono fermamente convinto. Ogni

ricerca di bene, di gioia, di felicità, anche quelle più varie e sconclusionate, sono espressione di un

desiderio nascosto di Cristo.

Buona pasqua a voi tutti, cari amici e benefattori!

Carissimi benefattori dell’“Amico del Fanciullo”,BUONA PASQUA! Cercate ogni giorno della vostra

vita Gesù Risorto!

Don Donato Lioi

3

LETTERA DEL DIRETTORE

Lettera del direttore

Commemorazione di tutti i fedeli

defunti 3

I nostri morti: la casa di tutti 4

POF anno scolastico 2012/2014 7

Mari e monti…

parlatemi di Dio 8

Parrocchia Sacro Cuore

di Torre Canne 12

i i25 e 50 anniversari di

matrimonio 13

Don Sante Perna 14

3

So che cercate Gesù

Page 4: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

4

MESSAGGIO DELLA DOMENICA

DI PASQUA DI RISURREZIONE

PER GLI UOMINI DEL TERZO MILLENNIO

da un annuncio di speranza: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risor-to (Mc 16,6). Sono le parole che l’angelo rivolge alle donne sorprese e impaurite.

Cristo Risorto ha vinto la morte, non solo ha tolto via la pietra che rappresentava un ostacolo per le donne e che impediva di uscire dalla pri-gionia del sepolcro ma soprattutto ha liberato la vita dalla morte e da tutto ciò che sa di morte.

Nell’alba di quel giorno dopo il sabato ci è stata donata una nuova luce: Gesù è il vincitore e può vincere tutto il male che c’è in noi, Egli è il Signore e l’amico che, portando con noi le soffe-renze delle nostre croci, ci conduce per mano verso un futuro di risurrezione dove il buio del momento presente si trasformerà in un avveni-

a m i c o d e l f a n c i u l l o

5

Nel Messaggio ai giovani, già citato, il Papa, invitando a cercare la gioia nel Signore, aggiun-ge: … imparate a vedere come Dio agisce nelle vostre vite, scopritelo nascosto nel cuore degli avvenimenti del vostro quotidiano. Credete che

Egli è sempre fedele all’alleanza che ha stret-to con voi nel giorno del vostro Battesimo. Sap-piate che non vi abbandonerà mai. Rivolgete spesso il vostro sguardo verso di Lui. Sulla croce, ha donato la sua vita perché vi ama. La contem-plazione di un amore così grande porta nei nostri cuori una speranza e una gioia che nulla può abbattere. Un cristiano non può essere mai triste perché ha incontrato Cristo, che ha dato la vita per lui.

Il credente in Cristo non può essere un pessi-mista anche nelle situazioni più difficili, non può perdere la speranza, ma la sua fede gli fa confidare nel suo Signore che promette una pie-nezza di vita.

Un’ultima riflessione voglio trarre dal rac-conto di Marco: l’angelo, il messaggero di Dio, invita le donne ad andare ad annunciare la ri-surrezione di Gesù ai suoi discepoli. Le donne diventano così, a loro volta, le messaggere della risurrezione, ossia assumono lo stesso ruolo dell’angelo, recando ai discepoli la buona no-tizia.

Oggi risuona per noi una buona notizia che ci riempie di speranza e di gioia: Cri-sto nostra Pasqua è risorto! Ma cosa

può ancora significare per noi uomini del Terzo Millennio questo messaggio che ormai sembra logorato dall’abitudine e forse anche da un sot-tile scetticismo?

Il racconto della Risurrezione di Gesù secon-do l’evangelista Marco si apre con una doman-da: Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro? (Mc 16, 3).

È questa la domanda che si pongono le donne che il giorno dopo il sabato si recano al sepolcro per completare l’unzione del corpo di Gesù che avevano dovuto sospendere a causa della festa.

Questa domanda mi fa pensare alle tante situazioni difficili che pesano come macigni su di noi e che ci bloccano lasciandoci nell’ango-scia e nella tristezza: difetti e incoerenze che non riusciamo a superare, gli ostacoli a realizza-re un progetto che desideriamo tanto, l’incom-pren-sione dell'altro, l’incapacità a ricomporre le divisioni col perdono, la sofferenza della malattia, il lutto per la perdita di una persona cara… E come non pensare in questo tempo di crisi economica al grave peso della disoccupa-zione e a quello della povertà che affliggono tante famiglie?

Chi ci ridarà fiducia in noi stessi e speranza nel futuro?

Chi ci toglierà la pesantezza dell'angoscia, della paura, dell'incertezza, della disperazione che ci schiaccia e ci chiude in uno stato di immo-bilità spirituale, quasi di morte?

Questi interrogativi oggi vengono illuminati

re di luce. La certezza della presenza amorosa del Cristo vivente che non ci lascia mai soli diventa poi fonte di gioia.

Il Santo Padre Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata della Gioventù di quest’anno scrive commentando il racconto della risurre-zione: È la gioia della salvezza che viene loro offerta: Cristo è il vivente, è Colui che ha vinto il male, il peccato e la morte. Egli è presente in mezzo a noi come il Risorto, fino alla fine del mondo (cfr Mt 28,20). Il male non ha l’ultima parola sulla nostra vita, ma la fede in Cristo Sal-vatore ci dice che l’amore di Dio vince.

Nel racconto lasciatoci dall’evangelista Gio-vanni la scoperta del sepolcro vuoto viene se-guita da un dinamismo, da una corsa: corre la Maddalena verso i discepoli, corrono i discepo-li verso il sepolcro. Nella vita si può correre mossi dallo sconforto, dal dolore di aver perso un bene prezioso:

Hanno portato via il Signore dal sepolcro (Gv 20,3). Si può correre tutta la vita nella ricerca di un senso, di una voglia di capire quello che ci accade. Ma spesso ciò che può aiutarci a dare una risposta e un senso è la fede del discepolo che Gesù amava: Vide e credette (Gv 20,8). Che cosa vide? I teli e il sudario che avvolgevano il corpo di Gesù. Perché credette? Perché si ricordò delle parole della Sacra Scrittura. È la parola di Dio, infatti, che dà credibilità e com-prensione ai segni che il Signore Risorto colloca nella nostra vita.

Cristo Redentore di Maratea.

Preparazione dell’albero di Pasquanei corridoi delle Comunità.

Cena pasquale nella Comunità “Agora”.

Page 5: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

4

MESSAGGIO DELLA DOMENICA

DI PASQUA DI RISURREZIONE

PER GLI UOMINI DEL TERZO MILLENNIO

da un annuncio di speranza: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risor-to (Mc 16,6). Sono le parole che l’angelo rivolge alle donne sorprese e impaurite.

Cristo Risorto ha vinto la morte, non solo ha tolto via la pietra che rappresentava un ostacolo per le donne e che impediva di uscire dalla pri-gionia del sepolcro ma soprattutto ha liberato la vita dalla morte e da tutto ciò che sa di morte.

Nell’alba di quel giorno dopo il sabato ci è stata donata una nuova luce: Gesù è il vincitore e può vincere tutto il male che c’è in noi, Egli è il Signore e l’amico che, portando con noi le soffe-renze delle nostre croci, ci conduce per mano verso un futuro di risurrezione dove il buio del momento presente si trasformerà in un avveni-

a m i c o d e l f a n c i u l l o

5

Nel Messaggio ai giovani, già citato, il Papa, invitando a cercare la gioia nel Signore, aggiun-ge: … imparate a vedere come Dio agisce nelle vostre vite, scopritelo nascosto nel cuore degli avvenimenti del vostro quotidiano. Credete che

Egli è sempre fedele all’alleanza che ha stret-to con voi nel giorno del vostro Battesimo. Sap-piate che non vi abbandonerà mai. Rivolgete spesso il vostro sguardo verso di Lui. Sulla croce, ha donato la sua vita perché vi ama. La contem-plazione di un amore così grande porta nei nostri cuori una speranza e una gioia che nulla può abbattere. Un cristiano non può essere mai triste perché ha incontrato Cristo, che ha dato la vita per lui.

Il credente in Cristo non può essere un pessi-mista anche nelle situazioni più difficili, non può perdere la speranza, ma la sua fede gli fa confidare nel suo Signore che promette una pie-nezza di vita.

Un’ultima riflessione voglio trarre dal rac-conto di Marco: l’angelo, il messaggero di Dio, invita le donne ad andare ad annunciare la ri-surrezione di Gesù ai suoi discepoli. Le donne diventano così, a loro volta, le messaggere della risurrezione, ossia assumono lo stesso ruolo dell’angelo, recando ai discepoli la buona no-tizia.

Oggi risuona per noi una buona notizia che ci riempie di speranza e di gioia: Cri-sto nostra Pasqua è risorto! Ma cosa

può ancora significare per noi uomini del Terzo Millennio questo messaggio che ormai sembra logorato dall’abitudine e forse anche da un sot-tile scetticismo?

Il racconto della Risurrezione di Gesù secon-do l’evangelista Marco si apre con una doman-da: Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro? (Mc 16, 3).

È questa la domanda che si pongono le donne che il giorno dopo il sabato si recano al sepolcro per completare l’unzione del corpo di Gesù che avevano dovuto sospendere a causa della festa.

Questa domanda mi fa pensare alle tante situazioni difficili che pesano come macigni su di noi e che ci bloccano lasciandoci nell’ango-scia e nella tristezza: difetti e incoerenze che non riusciamo a superare, gli ostacoli a realizza-re un progetto che desideriamo tanto, l’incom-pren-sione dell'altro, l’incapacità a ricomporre le divisioni col perdono, la sofferenza della malattia, il lutto per la perdita di una persona cara… E come non pensare in questo tempo di crisi economica al grave peso della disoccupa-zione e a quello della povertà che affliggono tante famiglie?

Chi ci ridarà fiducia in noi stessi e speranza nel futuro?

Chi ci toglierà la pesantezza dell'angoscia, della paura, dell'incertezza, della disperazione che ci schiaccia e ci chiude in uno stato di immo-bilità spirituale, quasi di morte?

Questi interrogativi oggi vengono illuminati

re di luce. La certezza della presenza amorosa del Cristo vivente che non ci lascia mai soli diventa poi fonte di gioia.

Il Santo Padre Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata della Gioventù di quest’anno scrive commentando il racconto della risurre-zione: È la gioia della salvezza che viene loro offerta: Cristo è il vivente, è Colui che ha vinto il male, il peccato e la morte. Egli è presente in mezzo a noi come il Risorto, fino alla fine del mondo (cfr Mt 28,20). Il male non ha l’ultima parola sulla nostra vita, ma la fede in Cristo Sal-vatore ci dice che l’amore di Dio vince.

Nel racconto lasciatoci dall’evangelista Gio-vanni la scoperta del sepolcro vuoto viene se-guita da un dinamismo, da una corsa: corre la Maddalena verso i discepoli, corrono i discepo-li verso il sepolcro. Nella vita si può correre mossi dallo sconforto, dal dolore di aver perso un bene prezioso:

Hanno portato via il Signore dal sepolcro (Gv 20,3). Si può correre tutta la vita nella ricerca di un senso, di una voglia di capire quello che ci accade. Ma spesso ciò che può aiutarci a dare una risposta e un senso è la fede del discepolo che Gesù amava: Vide e credette (Gv 20,8). Che cosa vide? I teli e il sudario che avvolgevano il corpo di Gesù. Perché credette? Perché si ricordò delle parole della Sacra Scrittura. È la parola di Dio, infatti, che dà credibilità e com-prensione ai segni che il Signore Risorto colloca nella nostra vita.

Cristo Redentore di Maratea.

Preparazione dell’albero di Pasquanei corridoi delle Comunità.

Cena pasquale nella Comunità “Agora”.

Page 6: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

6 7

Nella storia della Chiesa tanti cristiani hanno testimoniato la risurrezione del Cristo con le pa-role e la loro vita, sono stati angeli di risurrezio-ne per gli altri mettendo in atto gesti e iniziative volte a risollevare fisicamente, socialmente e spiritualmente il loro prossimo, soprattutto quello più bisognoso di aiuto: sono coloro che la Chiesa addita come esempio e sono venerati per la loro santità.

Anche noi, sollecitati da questo numeroso stuolo di testimoni, dobbiamo essere nel mondo di oggi angeli di risurrezione, capaci di risollevare e far risorgere gli altri dagli stati di abbattimento con una presenza su cui contare, che non abbandona, che è sempre vicina con

una parola di speranza e di incoraggiamento, con un gesto di aiuto e di solidarietà.

L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisi-co, morale e spirituale (…) Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraterni-tà e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell’altro, desiderando che anch’egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di «anestesia spiri-tuale» che rende ciechi alle sofferenze altrui.

L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di que-sta situazione che può crearsi nel cuore dell’uo-mo. In quella del buon Samaritano, il sacerdote e il levita «passano oltre», con indifferenza, da-vanti all’uomo derubato e percosso dai briganti (cfr Lc 10,30-32), e in quella del ricco epulone, quest’uomo sazio di beni non si avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla sua porta (cfr Lc 16,19). In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contra-rio del «prestare attenzione», del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce que-sto sguardo umano e amorevole verso il fra-tello?

Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dob-biamo essere incapaci di «avere misericordia» verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero.

Solo se abbiamo sperimentato nella nostra vita la forza rinnovatrice della risurrezione e il sostegno dell’amore misericordioso di Cristo potremo essere per gli altri veri messaggeri di amore e di misericordia.

La Santa Pasqua di quest’anno ci lasci, dun-que, nel cuore questo invito:

Siate per tutti angeli di risurrezione, veri testimoni del Cristo Risorto!

Una volta alla settimana, i giovani delle Comunità Educative e del C.S.E.D. dell’Opera Don Guanella di Fasano e

Torre Canne si riuniscono per socializzare, a-scoltare, commentare il libro del P.O.F. “ARIA NUOVA… IL FUTURO PARLA GIOVANE” che af-fronta il Pianeta adolescenza; Dopo una buona introduzione, il libro prevede per ogni capitolo un laboratorio di ricerca su Internet di alcune Parole-chiave come per esempio l’adolescenza vista attraverso un libro, una canzone, un musi-cal, un film…

I cambiamenti adolescenziali non mettono alla prova semplicemente ragazzini e ragazzine ma anche le loro famiglie che si trovano a dover affrontare i mutamenti dei propri figli.

I figli si trovano in una ambigua condizione che li vede da un lato alla ricerca di protezione e dall’altro con una forte voglia di autonomia. Ascoltiamoli…

La parola ai genitori: “Non lo riconosco più!

“… Non è possibile… non è mia figlia”. Le ho regalato un bellissimo libro per ragazzi ed alla sua amica ha detto che sono uno scemo perché potevo regalargli un bel tatuaggio …” “Le dico di tornare dalla discoteca alle due di notte e si pre-senta alle 5 del mattino… ma io la lascio fuori di casa…” E ti rendi conto che anche loro ci stanno male e non sai come aiutarli perché non ti ascol-tano più… E ti chiedi: “Dove ho sbagliato?”.

Prima mi diceva tutto adesso non parla più, di lui non so più nulla… Si chiude in camera sua e non si sa cosa faccia, esce solo per mangiare… ma questo non è un albergo…”. Per entrare nella sua camera serve un permesso autorizzato

Pianeta adolescenza

Riflessioni in blue jeansPrima puntata

La parola agli adolescenti: “Non vedo l’ora di avere 18 anni, poi farò quello che voglio io…” Sì, Sì, e che mi mantiene…” Farò il disc-jockey e mi mantengo da so-lo…” Sono un sepa-rato in casa… Sono spinto verso la fan-tasticata “libertà”, ma faccio fatica a fare i conti con i problemi che una “libertà” implica… Sento la voglia di essere grande, uscire dalla famiglia originaria… voglio costruirne una nuova, la mia…

Gli adolescenti si raccontano: Mi racconto…Sembrerebbe facile e immediato parlare di

sé, ma mi rendo conto che è alquanto difficile. Talvolta è più semplice parlare degli altri. Per raccontarsi, infatti, occorre conoscersi, almeno a sommi capi.

Sono una ragazza molto riflessiva e sensibi-le, tendo a chiedermi sempre infiniti “perché”, che sfociano quasi sempre nella creazione di fobie inutili e martellanti. Ritengo che ognuno di noi di fronte alle difficoltà della vita, reagisca in maniera differente ed unica; taluni tendono a voler essere il centro di ogni attenzione, altri invece preferiscono isolarsi, e creare un mondo utopistico nella propria mente. Entrambe le rea-zioni potrebbero incidere, più o meno pesante-mente, sulla personalità e la vita future. Perso-

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Cena pasquale nella Comunità “Il Delfino”.

Segni pasquali.

Page 7: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

6 7

Nella storia della Chiesa tanti cristiani hanno testimoniato la risurrezione del Cristo con le pa-role e la loro vita, sono stati angeli di risurrezio-ne per gli altri mettendo in atto gesti e iniziative volte a risollevare fisicamente, socialmente e spiritualmente il loro prossimo, soprattutto quello più bisognoso di aiuto: sono coloro che la Chiesa addita come esempio e sono venerati per la loro santità.

Anche noi, sollecitati da questo numeroso stuolo di testimoni, dobbiamo essere nel mondo di oggi angeli di risurrezione, capaci di risollevare e far risorgere gli altri dagli stati di abbattimento con una presenza su cui contare, che non abbandona, che è sempre vicina con

una parola di speranza e di incoraggiamento, con un gesto di aiuto e di solidarietà.

L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisi-co, morale e spirituale (…) Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraterni-tà e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell’altro, desiderando che anch’egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di «anestesia spiri-tuale» che rende ciechi alle sofferenze altrui.

L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di que-sta situazione che può crearsi nel cuore dell’uo-mo. In quella del buon Samaritano, il sacerdote e il levita «passano oltre», con indifferenza, da-vanti all’uomo derubato e percosso dai briganti (cfr Lc 10,30-32), e in quella del ricco epulone, quest’uomo sazio di beni non si avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla sua porta (cfr Lc 16,19). In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contra-rio del «prestare attenzione», del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce que-sto sguardo umano e amorevole verso il fra-tello?

Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dob-biamo essere incapaci di «avere misericordia» verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero.

Solo se abbiamo sperimentato nella nostra vita la forza rinnovatrice della risurrezione e il sostegno dell’amore misericordioso di Cristo potremo essere per gli altri veri messaggeri di amore e di misericordia.

La Santa Pasqua di quest’anno ci lasci, dun-que, nel cuore questo invito:

Siate per tutti angeli di risurrezione, veri testimoni del Cristo Risorto!

Una volta alla settimana, i giovani delle Comunità Educative e del C.S.E.D. dell’Opera Don Guanella di Fasano e

Torre Canne si riuniscono per socializzare, a-scoltare, commentare il libro del P.O.F. “ARIA NUOVA… IL FUTURO PARLA GIOVANE” che af-fronta il Pianeta adolescenza; Dopo una buona introduzione, il libro prevede per ogni capitolo un laboratorio di ricerca su Internet di alcune Parole-chiave come per esempio l’adolescenza vista attraverso un libro, una canzone, un musi-cal, un film…

I cambiamenti adolescenziali non mettono alla prova semplicemente ragazzini e ragazzine ma anche le loro famiglie che si trovano a dover affrontare i mutamenti dei propri figli.

I figli si trovano in una ambigua condizione che li vede da un lato alla ricerca di protezione e dall’altro con una forte voglia di autonomia. Ascoltiamoli…

La parola ai genitori: “Non lo riconosco più!

“… Non è possibile… non è mia figlia”. Le ho regalato un bellissimo libro per ragazzi ed alla sua amica ha detto che sono uno scemo perché potevo regalargli un bel tatuaggio …” “Le dico di tornare dalla discoteca alle due di notte e si pre-senta alle 5 del mattino… ma io la lascio fuori di casa…” E ti rendi conto che anche loro ci stanno male e non sai come aiutarli perché non ti ascol-tano più… E ti chiedi: “Dove ho sbagliato?”.

Prima mi diceva tutto adesso non parla più, di lui non so più nulla… Si chiude in camera sua e non si sa cosa faccia, esce solo per mangiare… ma questo non è un albergo…”. Per entrare nella sua camera serve un permesso autorizzato

Pianeta adolescenza

Riflessioni in blue jeansPrima puntata

La parola agli adolescenti: “Non vedo l’ora di avere 18 anni, poi farò quello che voglio io…” Sì, Sì, e che mi mantiene…” Farò il disc-jockey e mi mantengo da so-lo…” Sono un sepa-rato in casa… Sono spinto verso la fan-tasticata “libertà”, ma faccio fatica a fare i conti con i problemi che una “libertà” implica… Sento la voglia di essere grande, uscire dalla famiglia originaria… voglio costruirne una nuova, la mia…

Gli adolescenti si raccontano: Mi racconto…Sembrerebbe facile e immediato parlare di

sé, ma mi rendo conto che è alquanto difficile. Talvolta è più semplice parlare degli altri. Per raccontarsi, infatti, occorre conoscersi, almeno a sommi capi.

Sono una ragazza molto riflessiva e sensibi-le, tendo a chiedermi sempre infiniti “perché”, che sfociano quasi sempre nella creazione di fobie inutili e martellanti. Ritengo che ognuno di noi di fronte alle difficoltà della vita, reagisca in maniera differente ed unica; taluni tendono a voler essere il centro di ogni attenzione, altri invece preferiscono isolarsi, e creare un mondo utopistico nella propria mente. Entrambe le rea-zioni potrebbero incidere, più o meno pesante-mente, sulla personalità e la vita future. Perso-

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Cena pasquale nella Comunità “Il Delfino”.

Segni pasquali.

Page 8: Amico del Fanciullo

98 9

nalmente penso che esistano due “me” conti-nuamente in lotta fra loro. L’una appare molto determinata, sicura di sé, forte ed indistruttibi-le, l’altra, d’altro canto, sembra sensibile, timi-da, estremamente fragile ed insicura. Una cosa però è certa: ho un bisogno incolmabile di affet-to. Ogni adolescente, sebbene appaia scontro-so con tutti, specialmente con la sua famiglia, in realtà cerca solo un nido stabile ed importanti punti di riferimento. Credo, dunque, che il nu-cleo familiare sia la base del processo formativo di un ragazzo in età adolescenziale.

Mi racconto…Dal mio punto di vista, l’adolescenza assomi-

glia un po’ al vuoto. Con chi parlare? Dove tro-vare un libro che possa determinare le nozioni di libertà, violenza con giusta espressione ed esempi di vita vissuta? Come capire la vera ragione per cui viviamo? Nel difficile percorso che va dall’infanzia alla prima giovinezza il no-stro corpo si trasforma, i nostri desideri, i nostri pensieri, le nostre aspettative cambiano radi-

calmente. Si riversano su di noi inaspettati e improvvisi sbalzi d’umore, si vivono intense emozioni, tutto è come un giro sulla ruota pano-ramica della nostra adolescenza ma con più bri-vidi e paure che spesso nascondiamo nell’om-bra dei nostri pensieri, come per sfuggire a un immaginario lontano persecutore. Adesso è un po’ difficile da spiegare, ma credo che sia i ragazzi, sia le ragazze, abbiano queste stesse ansie ed incertezze. Ansie molto spesso banali ma per noi molto importanti, per un compito andato male o per doversi esprimere con il timo-re di essere giudicati. L’ansia di perdere tutto e tutti con un solo gesto, con una parola inoppor-tuna. In questa fase molto importante della nostra vita nasce il bisogno di allontanarsi dai genitori, che generalmente non ci capiscono fino in fondo e si ostinano a consigliarci con le loro noiose raccomandazioni. Molto spesso mi capita di cercare sicurezza e sostegno e mi rivol-go ad un amico o a un’amica per scambiare con loro idee, sogni, aspirazioni o per confidare loro le mie gioie, i miei dolori, i miei desideri. Cresce-re non è così semplice. Nessun adolescente affronta i suoi problemi senza sofferenza e que-

a m i c o d e l f a n c i u l l o a m i c o d e l f a n c i u l l o

sto è per noi un periodo ricco di dolore ma anche pieno di gioie intense. Può sembrare assurdo ma, a volte, mi domando chi siamo vera-mente noi e chi sono gli altri e penso che, in fon-do, ci si possa amare anche se si hanno opinioni e prospettive diverse, anzi la conferma affettiva più convincente è proprio l’accettazione della diversità dell’altro. La contrapposizione che c’è tra noi e i nostri genitori è, dunque, fisiologica alla crescita. Gli adulti non dovrebbero avere paura del conflitto e delle provocazioni degli adolescenti ma dovrebbero, invece, consentirci di esprimere liberamente il nostro disappunto. Questi sono i miei pensieri, le mie preoccupa-zioni, le mie piccole ma fondate verità. L’adolescenza merita di essere vissuta piena-mente giorno per giorno e spero tanto di poter-la godere fino al suo compimento, con la felicità e la spensieratezza di una ragazza di “17” anni…

Mi racconto… A mio parere l’adolescenza “OGGI” è molto

cambiata in molti sensi. I ragazzi di oggi ormai non seguono più le tradizioni di una volta pren-do l’esempio dei nonni, di persone che hanno vissuto la vera vita. All’epoca, una delle tantetradizioni alla quale ormai nessuno più da il giu-sto peso nella nostra “era” è la Chiesa! Ormai i ragazzi oggi pensano che andare in chiesa sia una cosa banale e troppo impegnativa come andare in chiesa la domenica mattina, nessuno più ci va perché sono tutti troppo presi dalla notte precedente quindi molti ragazzi vanno a dormire mentre la messa inizia! Poi ci sono i sacramenti , molti ragazzi si vogliono fare la cre-sima non perché è uno dei sacramenti ma per avere i regali: più una cosa a convenienza! Non pensano che sia una cosa davvero importante.

Io parlo per me ora non so quanti ragazzi abbiano fatto la mia stessa cosa io ho 17 anni e non ho ancora fatto la cresima ma non perché è una cosa che non mi interessa ma è una cosa che a 12 anni ancora non puoi capire e secondo il mio punto di vista bisogna essere pronti men-talmente non fisicamente… ma bisogna capire

davvero cosa in quel momento si stia facendo!! Io non posso dire di andarci spesso in chiesa

ma ci vado quando ho la necessità di avere chia-rezza nella mia mente, ci vado quando sono tri-ste, quando sono felice ,quando ho un proble-ma grave e ho bisogno di confidarmi con qual-cuno perché poi so che quel qualcuno non mi tradirebbe mai… e poi penso che sto davvero bene... mi sento più leggera... concludo dicen-do non bisogna pensare che la chiesa sia una cosa banale ma pensare che la chiesa può sem-pre aiutarti anche se non la frequenti molto spesso... almeno sai che non ti tradirà mai. Paro-le di una “diciasettenne”…

Mi racconto…L’adolescenza oggi con le persone “diversa-

mente abili”. A mio parere non è solamente un problema adolescenziale ma più un problema “umano”... Le persone oggi vedono i disabili come persone fragili, persone che ormai sono morte dentro ma non è così: le persone disabili hanno più forza di quanto una persona possa immaginare. Io parlo per esperienza personale perché sono figlia di due disabili e dico anche

8

Gli adolescenti e il cibo.

Gli adolescenti e il cellulare. Gli adolescenti e internet.

Page 9: Amico del Fanciullo

98 9

nalmente penso che esistano due “me” conti-nuamente in lotta fra loro. L’una appare molto determinata, sicura di sé, forte ed indistruttibi-le, l’altra, d’altro canto, sembra sensibile, timi-da, estremamente fragile ed insicura. Una cosa però è certa: ho un bisogno incolmabile di affet-to. Ogni adolescente, sebbene appaia scontro-so con tutti, specialmente con la sua famiglia, in realtà cerca solo un nido stabile ed importanti punti di riferimento. Credo, dunque, che il nu-cleo familiare sia la base del processo formativo di un ragazzo in età adolescenziale.

Mi racconto…Dal mio punto di vista, l’adolescenza assomi-

glia un po’ al vuoto. Con chi parlare? Dove tro-vare un libro che possa determinare le nozioni di libertà, violenza con giusta espressione ed esempi di vita vissuta? Come capire la vera ragione per cui viviamo? Nel difficile percorso che va dall’infanzia alla prima giovinezza il no-stro corpo si trasforma, i nostri desideri, i nostri pensieri, le nostre aspettative cambiano radi-

calmente. Si riversano su di noi inaspettati e improvvisi sbalzi d’umore, si vivono intense emozioni, tutto è come un giro sulla ruota pano-ramica della nostra adolescenza ma con più bri-vidi e paure che spesso nascondiamo nell’om-bra dei nostri pensieri, come per sfuggire a un immaginario lontano persecutore. Adesso è un po’ difficile da spiegare, ma credo che sia i ragazzi, sia le ragazze, abbiano queste stesse ansie ed incertezze. Ansie molto spesso banali ma per noi molto importanti, per un compito andato male o per doversi esprimere con il timo-re di essere giudicati. L’ansia di perdere tutto e tutti con un solo gesto, con una parola inoppor-tuna. In questa fase molto importante della nostra vita nasce il bisogno di allontanarsi dai genitori, che generalmente non ci capiscono fino in fondo e si ostinano a consigliarci con le loro noiose raccomandazioni. Molto spesso mi capita di cercare sicurezza e sostegno e mi rivol-go ad un amico o a un’amica per scambiare con loro idee, sogni, aspirazioni o per confidare loro le mie gioie, i miei dolori, i miei desideri. Cresce-re non è così semplice. Nessun adolescente affronta i suoi problemi senza sofferenza e que-

a m i c o d e l f a n c i u l l o a m i c o d e l f a n c i u l l o

sto è per noi un periodo ricco di dolore ma anche pieno di gioie intense. Può sembrare assurdo ma, a volte, mi domando chi siamo vera-mente noi e chi sono gli altri e penso che, in fon-do, ci si possa amare anche se si hanno opinioni e prospettive diverse, anzi la conferma affettiva più convincente è proprio l’accettazione della diversità dell’altro. La contrapposizione che c’è tra noi e i nostri genitori è, dunque, fisiologica alla crescita. Gli adulti non dovrebbero avere paura del conflitto e delle provocazioni degli adolescenti ma dovrebbero, invece, consentirci di esprimere liberamente il nostro disappunto. Questi sono i miei pensieri, le mie preoccupa-zioni, le mie piccole ma fondate verità. L’adolescenza merita di essere vissuta piena-mente giorno per giorno e spero tanto di poter-la godere fino al suo compimento, con la felicità e la spensieratezza di una ragazza di “17” anni…

Mi racconto… A mio parere l’adolescenza “OGGI” è molto

cambiata in molti sensi. I ragazzi di oggi ormai non seguono più le tradizioni di una volta pren-do l’esempio dei nonni, di persone che hanno vissuto la vera vita. All’epoca, una delle tantetradizioni alla quale ormai nessuno più da il giu-sto peso nella nostra “era” è la Chiesa! Ormai i ragazzi oggi pensano che andare in chiesa sia una cosa banale e troppo impegnativa come andare in chiesa la domenica mattina, nessuno più ci va perché sono tutti troppo presi dalla notte precedente quindi molti ragazzi vanno a dormire mentre la messa inizia! Poi ci sono i sacramenti , molti ragazzi si vogliono fare la cre-sima non perché è uno dei sacramenti ma per avere i regali: più una cosa a convenienza! Non pensano che sia una cosa davvero importante.

Io parlo per me ora non so quanti ragazzi abbiano fatto la mia stessa cosa io ho 17 anni e non ho ancora fatto la cresima ma non perché è una cosa che non mi interessa ma è una cosa che a 12 anni ancora non puoi capire e secondo il mio punto di vista bisogna essere pronti men-talmente non fisicamente… ma bisogna capire

davvero cosa in quel momento si stia facendo!! Io non posso dire di andarci spesso in chiesa

ma ci vado quando ho la necessità di avere chia-rezza nella mia mente, ci vado quando sono tri-ste, quando sono felice ,quando ho un proble-ma grave e ho bisogno di confidarmi con qual-cuno perché poi so che quel qualcuno non mi tradirebbe mai… e poi penso che sto davvero bene... mi sento più leggera... concludo dicen-do non bisogna pensare che la chiesa sia una cosa banale ma pensare che la chiesa può sem-pre aiutarti anche se non la frequenti molto spesso... almeno sai che non ti tradirà mai. Paro-le di una “diciasettenne”…

Mi racconto…L’adolescenza oggi con le persone “diversa-

mente abili”. A mio parere non è solamente un problema adolescenziale ma più un problema “umano”... Le persone oggi vedono i disabili come persone fragili, persone che ormai sono morte dentro ma non è così: le persone disabili hanno più forza di quanto una persona possa immaginare. Io parlo per esperienza personale perché sono figlia di due disabili e dico anche

8

Gli adolescenti e il cibo.

Gli adolescenti e il cellulare. Gli adolescenti e internet.

Page 10: Amico del Fanciullo

11

a m i c o d e l f a n c i u l l o

molto di più: non sono figlia unica... i miei genitori hanno avuto una forza inspiega-bile e anche un gran coraggio a mettere in piedi una famiglia! Perché al giorno d’oggi, e posso capirlo solo ora, non è faci-le… dico posso capirlo solo oggi perché quando ero piccola a volte i miei genitori non li capivo nel senso che non capivo per-ché non ero uguale agli altri, vedevo che ero molto diversa ma non dal punto di vista fisico e mentale ero diversa perché io a differenza dei miei compagni di scuo-la non potevo andare ad una festa di com-pleanno oppure peggio ancora non pote-vo festeggiare il mio di compleanno con i miei compagni di scuola e molte volte ero arrabbiata con loro, si era spento qualcosa den-tro di me... però crescendo la cosa che si era spenta dentro di me si è piano piano riaccesa

10

come una lampadina perché cominciavo a capi-re che loro purtroppo non potevano starmi die-tro come tutti gli altri genitori… anche se, sono onesta, aver capito la situazione dei miei genito-ri non mi ha aiutata molto perché ad un certo punto mi sono troppo lasciata andare, volevo recuperare tutto il tempo perso in tutti gli anni precedenti… e ora che ci penso ho fatto davvero l’errore più grande della mia vita da adolescen-te: ho fatto soffrire loro, i miei genitori, che già

MONTE IMPERATORESecondo quanto detto dagli altri ragazzi

ospiti delle comunità educative, si ripete per noi, ormai da anni, l’esperienza della visita alla casa di cura Monte imperatore, una clinica riabilitativa gestita da don Pasquale Tinelli. Prima di Natale noi ragazzi, insieme agli educatori, abbiamo offerto un caratteristico presepe che oggi è esposto nella hall della clinica, e anche delle natività più piccole da destinare agli ospiti della Casa di Cura e alle loro famiglie. Ho conosciuto oggi per la prima volta questo sacerdote, tanto nominato e stimato dagli altri. Ora è in carrozzella a causa di una brutta caduta ma, nonostante questo, mi è parso molto sereno e sorridente. Ci ha accolti come fossimo i suoi parenti più cari: ha fatto preparare un’immensa tavola imbandita da 35 posti, appa-recchiata con cura, amore e precisione; il sorriso dei camerieri è stato il primo piatto più delizioso e significativo. A capotavola si è seduto il nostro superiore Don Piero, vicino don Pasquale, poi Don Lorenzo, Don Giuseppe Curri ed il nostro Direttore Don Donato. E poi… le infinite bevande, i taralli, il bis di pasta al forno, le patatine fritte, la costata di maiale, i formaggi locali, la frutta mista, i dolci.

NATALEDI SOLIDARIETÀ

Alcuni, soprattutto i più grandi, hanno poi gradito anche un piccolo assaggio liquore e il caffè. Ogni pietanza è stata equilibrata e molto gustosa. Al ter-mine del pranzo, dopo aver salutato i due respon-sabili del reparto, sono dei Caposala, che si sono offerti di servirci, abbiamo lasciato spazio ai rin-graziamenti, che mi hanno commossa perché evi-denziavano l’importanza del contributo economi-co di don Pasquale per la realizzazione di moltepli-ci progetti e per l’acquisto di uno dei nostri mezzi di trasporto: un pulmino molto grande, e special-mente per la realizzazione di progetti come il Sog-giorno Montano ed il Soggiorno Marino a Torre Canne. Significativa è stata anche la gratitudine dimostrata dallo stesso Sacerdote, soddisfatto di averci lì con sé. Questo pranzo, retto da un clima di fiducia e familiarità, ha costituito per noi un’op-portunità di crescita e di confronto con un altro ambiente e altre problematiche, nettamente dif-ferenti dalle nostre. Il pranzo nella clinica è stato preceduto, tuttavia, da un’esperienza altrettanto straordinaria e interessante: la visita all’abbazia “Madonna della Scala”, situata nella periferia di Noci.

All’interno siamo stati folgorati dalla vista di un immenso altare, dietro al quale sta il grande Coro, accompagnato dal melodico suono del-l’organo. La navata destra ospita, nel periodo nata-lizio, una solenne natività, caratterizzata dalla povertà dei materiali utilizzati. Usciti dal monaste-ro, ci siamo recati nel cimitero dei frati, seppelliti uno accanto all’altro. Su ciascuna tomba sono inci-se, oltre al nome e le date di nascita e morte, anche l’ufficio che ricoprivano nel Monastero. Ani-mati dalla curiosità e l’interesse, abbiamo esplo-rato tutta la zona circostante, quali fattorie e immensi campi verdi, dove pascolano grandi greg-gi di pecore e buoi. È stato entusiasmante immagi-nare, tramite la bellezza di questi luoghi, la vita quotidiana condotta dai frati, la loro dedizione per l’orto e le attività manuali e soprattutto i momenti d’incontro, confronto e preghiera.

Gli ULTRAS e i giocatori del Fasano al Don Sante, tra le Comunità del Sacro Cuore

La vita talvolta ci riserva sorprese incredibili, che mai avremmo pensato di vivere; restano rac-

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Gli adolescenti e ...

Gli adolescenti e ...

Gli adolescenti e ...

nella loro vita avevano sofferto abbastanza e magari speravano in me, nell’orgoglio che pote-vo trasmettere loro, ma non l’ho fatto!! però ora che la tempesta è passata... mi sono soffermata su tutto il mio passato e vedo i miei genitori molto cambiati, non più arrabbiati con me, in fondo non lo sono mai stati!!! e ora più li guardo e più mi viene da dire che sono dei genitori fan-tastici e che hanno dato davvero la vita per me nonostante tutte le loro difficoltà, non si sono mai fatti mancare l’affetto e l’amore nei nostri confronti... concludo dicendo che le persone diversamente abili sanno come sorprendere le persone in ogni modo.

Ma la cosa importante è che non vedrai mai dal loro viso un’espressione negativa rispetto alla loro “vita”.

Parole di una “diciasettenne”…

Don Pasquale Tinelli e i bambini delle Comunità.

Page 11: Amico del Fanciullo

11

a m i c o d e l f a n c i u l l o

molto di più: non sono figlia unica... i miei genitori hanno avuto una forza inspiega-bile e anche un gran coraggio a mettere in piedi una famiglia! Perché al giorno d’oggi, e posso capirlo solo ora, non è faci-le… dico posso capirlo solo oggi perché quando ero piccola a volte i miei genitori non li capivo nel senso che non capivo per-ché non ero uguale agli altri, vedevo che ero molto diversa ma non dal punto di vista fisico e mentale ero diversa perché io a differenza dei miei compagni di scuo-la non potevo andare ad una festa di com-pleanno oppure peggio ancora non pote-vo festeggiare il mio di compleanno con i miei compagni di scuola e molte volte ero arrabbiata con loro, si era spento qualcosa den-tro di me... però crescendo la cosa che si era spenta dentro di me si è piano piano riaccesa

10

come una lampadina perché cominciavo a capi-re che loro purtroppo non potevano starmi die-tro come tutti gli altri genitori… anche se, sono onesta, aver capito la situazione dei miei genito-ri non mi ha aiutata molto perché ad un certo punto mi sono troppo lasciata andare, volevo recuperare tutto il tempo perso in tutti gli anni precedenti… e ora che ci penso ho fatto davvero l’errore più grande della mia vita da adolescen-te: ho fatto soffrire loro, i miei genitori, che già

MONTE IMPERATORESecondo quanto detto dagli altri ragazzi

ospiti delle comunità educative, si ripete per noi, ormai da anni, l’esperienza della visita alla casa di cura Monte imperatore, una clinica riabilitativa gestita da don Pasquale Tinelli. Prima di Natale noi ragazzi, insieme agli educatori, abbiamo offerto un caratteristico presepe che oggi è esposto nella hall della clinica, e anche delle natività più piccole da destinare agli ospiti della Casa di Cura e alle loro famiglie. Ho conosciuto oggi per la prima volta questo sacerdote, tanto nominato e stimato dagli altri. Ora è in carrozzella a causa di una brutta caduta ma, nonostante questo, mi è parso molto sereno e sorridente. Ci ha accolti come fossimo i suoi parenti più cari: ha fatto preparare un’immensa tavola imbandita da 35 posti, appa-recchiata con cura, amore e precisione; il sorriso dei camerieri è stato il primo piatto più delizioso e significativo. A capotavola si è seduto il nostro superiore Don Piero, vicino don Pasquale, poi Don Lorenzo, Don Giuseppe Curri ed il nostro Direttore Don Donato. E poi… le infinite bevande, i taralli, il bis di pasta al forno, le patatine fritte, la costata di maiale, i formaggi locali, la frutta mista, i dolci.

NATALEDI SOLIDARIETÀ

Alcuni, soprattutto i più grandi, hanno poi gradito anche un piccolo assaggio liquore e il caffè. Ogni pietanza è stata equilibrata e molto gustosa. Al ter-mine del pranzo, dopo aver salutato i due respon-sabili del reparto, sono dei Caposala, che si sono offerti di servirci, abbiamo lasciato spazio ai rin-graziamenti, che mi hanno commossa perché evi-denziavano l’importanza del contributo economi-co di don Pasquale per la realizzazione di moltepli-ci progetti e per l’acquisto di uno dei nostri mezzi di trasporto: un pulmino molto grande, e special-mente per la realizzazione di progetti come il Sog-giorno Montano ed il Soggiorno Marino a Torre Canne. Significativa è stata anche la gratitudine dimostrata dallo stesso Sacerdote, soddisfatto di averci lì con sé. Questo pranzo, retto da un clima di fiducia e familiarità, ha costituito per noi un’op-portunità di crescita e di confronto con un altro ambiente e altre problematiche, nettamente dif-ferenti dalle nostre. Il pranzo nella clinica è stato preceduto, tuttavia, da un’esperienza altrettanto straordinaria e interessante: la visita all’abbazia “Madonna della Scala”, situata nella periferia di Noci.

All’interno siamo stati folgorati dalla vista di un immenso altare, dietro al quale sta il grande Coro, accompagnato dal melodico suono del-l’organo. La navata destra ospita, nel periodo nata-lizio, una solenne natività, caratterizzata dalla povertà dei materiali utilizzati. Usciti dal monaste-ro, ci siamo recati nel cimitero dei frati, seppelliti uno accanto all’altro. Su ciascuna tomba sono inci-se, oltre al nome e le date di nascita e morte, anche l’ufficio che ricoprivano nel Monastero. Ani-mati dalla curiosità e l’interesse, abbiamo esplo-rato tutta la zona circostante, quali fattorie e immensi campi verdi, dove pascolano grandi greg-gi di pecore e buoi. È stato entusiasmante immagi-nare, tramite la bellezza di questi luoghi, la vita quotidiana condotta dai frati, la loro dedizione per l’orto e le attività manuali e soprattutto i momenti d’incontro, confronto e preghiera.

Gli ULTRAS e i giocatori del Fasano al Don Sante, tra le Comunità del Sacro Cuore

La vita talvolta ci riserva sorprese incredibili, che mai avremmo pensato di vivere; restano rac-

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Gli adolescenti e ...

Gli adolescenti e ...

Gli adolescenti e ...

nella loro vita avevano sofferto abbastanza e magari speravano in me, nell’orgoglio che pote-vo trasmettere loro, ma non l’ho fatto!! però ora che la tempesta è passata... mi sono soffermata su tutto il mio passato e vedo i miei genitori molto cambiati, non più arrabbiati con me, in fondo non lo sono mai stati!!! e ora più li guardo e più mi viene da dire che sono dei genitori fan-tastici e che hanno dato davvero la vita per me nonostante tutte le loro difficoltà, non si sono mai fatti mancare l’affetto e l’amore nei nostri confronti... concludo dicendo che le persone diversamente abili sanno come sorprendere le persone in ogni modo.

Ma la cosa importante è che non vedrai mai dal loro viso un’espressione negativa rispetto alla loro “vita”.

Parole di una “diciasettenne”…

Don Pasquale Tinelli e i bambini delle Comunità.

Page 12: Amico del Fanciullo

1212

a m i c o d e l f a n c i u l l o

chiuse in uno scrigno magico del cuore, scritte indelebilmente, e concorrono a far parte del baga-glio di esperienze.

Ieri abbiamo accolto, nella sala ordinariamen-te dedicata al Centro Diurno, un numeroso gruppo di giocatori e ultras della squadra del Fasano. Il loro ingresso è stato accompagnato da un signifi-cativo applauso; poi si sono accomodati tra noi. Il nostro direttore e la pedagogista hanno successi-vamente spiegato loro le nostre attività e l’orga-nizzazione delle comunità educative, ponendo l’accento specialmente sulla vita quotidiana e sull’integrazione con il territorio: scuole, catechi-smi presso Parrocchie, palestre… Il rappresentan-te degli ultras biancazzurri, detti “allentati”, ci ha illustrato, in risposta, la loro motivazione e passio-ne nel gioco del calcio. Nelle sue parole ho notato, inoltre, la volontà che avevano nell’instaurare con noi un dialogo amicale. Forte è stato il desiderio di tutti di conoscerli meglio, per cui si è fissato un altro appuntamento nelle varie comunità, che pre-vede l’organizzazione di una partita di calcio ed un incontro volto al confronto. Dopo la merenda, abbiamo scattato una bellissima foto di gruppo.

Gli ultras hanno esposto lo striscione che li caratterizza, unito ai cori in diretta, che noi ragazzi siamo già abituati a sentire la domenica pomerig-gio dalla nostra casa. Per l’occasione, il gruppo degli allentati ed i giocatori della squadra del Fasa-no, ci hanno offerto un calendario, un quadro e delle tute personalizzate. Mi era stato detto che gli ultras sono spesso la causa di disordini negli stadi, ma mi sono ricreduta, in quanto i loro interventi sono stati centrati sulla solidarietà, l’amicizia, ed il

dialogo, dichiarandosi contro ogni tipo di violenza. Hanno infatti detto: “… siamo giovani che lavo-

rano e, nello stesso tempo, coltivano una passio-ne, che è quella di “far gruppo” allo stadio e ditifare per la squadra biancazzurra dal 17 aprile 1988…”. Nel saluto molti ragazzi, specie i più pic-coli, hanno chiesto di frequentare la scuola calcio, gestita da loro. La risposta è stata positiva. Arrive-derci a presto… ai giocatori ed agli ultras, oltre agli occhi rossi, è scappata qualche lacrimuccia e tanta commozione.

Forza allentati Fasano!

Allegra tombolata dei ragazzi delle nostre Comunità Educative con gli anziani “Regina Pacis” …. numero 12… numero 80… numero… 90… Tombola!!!

Il giorno 18 dicembre ci siamo riuniti per l’ormai immancabile appuntamento con gli anzia-ni della casa di riposo “REGINA PACIS”, di Fasano con i quali abbiamo orga-nizzato una piccola tom-bola ed una fraternità con dolci natalizi. È diffici-le da esprimere piena-mente a parole e non avrebbe la stessa valenza di vivere questa esperien-za ma, detto in breve, stare insieme a delle persone anziane, è qual-cosa che riempie il cuore di gioia e di tanti, tantissi-mi doni.

Visita alla mostra dei presepi del Sacro CuoreCentinaia di persone visitano i nostri presepi e

restano ammirati del bel lavoro fatto dai nostri ragazzi. Anche quest'anno infatti si sono impegna-ti a fondo, grandi e piccoli, maschi e femmine, lavorando con passione e il risultato si vede. È bel-

lo osservare come i ragazzi e le ragazze stessi si industriano a dare spiegazioni del lavoro e della bella riu-scita dell’opera.

Benvenuti a tutti.

Foto di gruppo con Il Fasano Calcio e gli Ultras.

Tombolata a“Regina Pacis”.

13

a m i c o d e l f a n c i u l l o

13

LA SANTA MESSA A SUFFRAGIO DEI DEFUNTIPregare per i defunti e far celebrare la Messa per il loro

suffragio è un’antichissima tradizione della chiesa. Lo ricorda il

catechismo degli adulti della Chiesa italiana: «Il cristianesimo

antico coltiva la pietà verso i defunti: preghiera, elemosina,

digiuno e soprattutto celebrazione dell’eucaristia. Ma

l’insegnamento del magistero ecclesiale si mantiene

estremamente sobrio e si può così riassumere: al termine di questa vita terrena, è concessa ai

defunti, che ne hanno ancora bisogno una purificazione preliminare alla beatitudine celeste».

UN NUOVO SACERDOTE GUANELLIANOAL SACRO CUORE DI FASANO

Nel mese di ottobre la Casa di Fasano dell’Opera don Guanella ha accolto un nuovo sacerdote, Don Piero Lippoli, con il ruolo di SUPERIORE ED ECO-NOMO

Un benvenuto di cuore, dunque, a Don Pietro per una presenza intensa e fruttuosa tra i suoi confratelli Religiosi, il personale educativo ed ausiliario, gli ospiti delle Comunità Educative di Fasano e Torre Canne ,gli ex allievi ed il popolo Fasanese. Un ruolo importante e nel contempo laborioso verso il quale ne siamo certi, Don Piero rivolgerà tutta la sua attenzione ed i suoi sforzi di uomo impegnato, da anni, nel seminare “Pane e Signore”.

Trisciuzzi GinoMuscato Gigetta27 ottobre 2012

Cucci OttavianoFanizza Antonia

26 dicembre 2012

Ditano GiovanniArete Giovanna

29 dicembre 2012

Convertini OrazioColucci Giuseppina28 dicembre 2012A

nn

ive

rsar

i

Page 13: Amico del Fanciullo

1212

a m i c o d e l f a n c i u l l o

chiuse in uno scrigno magico del cuore, scritte indelebilmente, e concorrono a far parte del baga-glio di esperienze.

Ieri abbiamo accolto, nella sala ordinariamen-te dedicata al Centro Diurno, un numeroso gruppo di giocatori e ultras della squadra del Fasano. Il loro ingresso è stato accompagnato da un signifi-cativo applauso; poi si sono accomodati tra noi. Il nostro direttore e la pedagogista hanno successi-vamente spiegato loro le nostre attività e l’orga-nizzazione delle comunità educative, ponendo l’accento specialmente sulla vita quotidiana e sull’integrazione con il territorio: scuole, catechi-smi presso Parrocchie, palestre… Il rappresentan-te degli ultras biancazzurri, detti “allentati”, ci ha illustrato, in risposta, la loro motivazione e passio-ne nel gioco del calcio. Nelle sue parole ho notato, inoltre, la volontà che avevano nell’instaurare con noi un dialogo amicale. Forte è stato il desiderio di tutti di conoscerli meglio, per cui si è fissato un altro appuntamento nelle varie comunità, che pre-vede l’organizzazione di una partita di calcio ed un incontro volto al confronto. Dopo la merenda, abbiamo scattato una bellissima foto di gruppo.

Gli ultras hanno esposto lo striscione che li caratterizza, unito ai cori in diretta, che noi ragazzi siamo già abituati a sentire la domenica pomerig-gio dalla nostra casa. Per l’occasione, il gruppo degli allentati ed i giocatori della squadra del Fasa-no, ci hanno offerto un calendario, un quadro e delle tute personalizzate. Mi era stato detto che gli ultras sono spesso la causa di disordini negli stadi, ma mi sono ricreduta, in quanto i loro interventi sono stati centrati sulla solidarietà, l’amicizia, ed il

dialogo, dichiarandosi contro ogni tipo di violenza. Hanno infatti detto: “… siamo giovani che lavo-

rano e, nello stesso tempo, coltivano una passio-ne, che è quella di “far gruppo” allo stadio e ditifare per la squadra biancazzurra dal 17 aprile 1988…”. Nel saluto molti ragazzi, specie i più pic-coli, hanno chiesto di frequentare la scuola calcio, gestita da loro. La risposta è stata positiva. Arrive-derci a presto… ai giocatori ed agli ultras, oltre agli occhi rossi, è scappata qualche lacrimuccia e tanta commozione.

Forza allentati Fasano!

Allegra tombolata dei ragazzi delle nostre Comunità Educative con gli anziani “Regina Pacis” …. numero 12… numero 80… numero… 90… Tombola!!!

Il giorno 18 dicembre ci siamo riuniti per l’ormai immancabile appuntamento con gli anzia-ni della casa di riposo “REGINA PACIS”, di Fasano con i quali abbiamo orga-nizzato una piccola tom-bola ed una fraternità con dolci natalizi. È diffici-le da esprimere piena-mente a parole e non avrebbe la stessa valenza di vivere questa esperien-za ma, detto in breve, stare insieme a delle persone anziane, è qual-cosa che riempie il cuore di gioia e di tanti, tantissi-mi doni.

Visita alla mostra dei presepi del Sacro CuoreCentinaia di persone visitano i nostri presepi e

restano ammirati del bel lavoro fatto dai nostri ragazzi. Anche quest'anno infatti si sono impegna-ti a fondo, grandi e piccoli, maschi e femmine, lavorando con passione e il risultato si vede. È bel-

lo osservare come i ragazzi e le ragazze stessi si industriano a dare spiegazioni del lavoro e della bella riu-scita dell’opera.

Benvenuti a tutti.

Foto di gruppo con Il Fasano Calcio e gli Ultras.

Tombolata a“Regina Pacis”.

13

a m i c o d e l f a n c i u l l o

13

LA SANTA MESSA A SUFFRAGIO DEI DEFUNTIPregare per i defunti e far celebrare la Messa per il loro

suffragio è un’antichissima tradizione della chiesa. Lo ricorda il

catechismo degli adulti della Chiesa italiana: «Il cristianesimo

antico coltiva la pietà verso i defunti: preghiera, elemosina,

digiuno e soprattutto celebrazione dell’eucaristia. Ma

l’insegnamento del magistero ecclesiale si mantiene

estremamente sobrio e si può così riassumere: al termine di questa vita terrena, è concessa ai

defunti, che ne hanno ancora bisogno una purificazione preliminare alla beatitudine celeste».

UN NUOVO SACERDOTE GUANELLIANOAL SACRO CUORE DI FASANO

Nel mese di ottobre la Casa di Fasano dell’Opera don Guanella ha accolto un nuovo sacerdote, Don Piero Lippoli, con il ruolo di SUPERIORE ED ECO-NOMO

Un benvenuto di cuore, dunque, a Don Pietro per una presenza intensa e fruttuosa tra i suoi confratelli Religiosi, il personale educativo ed ausiliario, gli ospiti delle Comunità Educative di Fasano e Torre Canne ,gli ex allievi ed il popolo Fasanese. Un ruolo importante e nel contempo laborioso verso il quale ne siamo certi, Don Piero rivolgerà tutta la sua attenzione ed i suoi sforzi di uomo impegnato, da anni, nel seminare “Pane e Signore”.

Trisciuzzi GinoMuscato Gigetta27 ottobre 2012

Cucci OttavianoFanizza Antonia

26 dicembre 2012

Ditano GiovanniArete Giovanna

29 dicembre 2012

Convertini OrazioColucci Giuseppina28 dicembre 2012A

nn

ive

rsar

i

Page 14: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Si dispone di ambienti acco-glienti per autogestione, mez-za pensione, pensione comple-

ta, bed & breakfast.La Casa per Ferie “Sacro Cuore”

ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, campi-scuola. Chie-sa grande utilizzabile per le celebra-zioni e piccola cappella a disposizione degli ospiti.

Sala convegni con 90 posti e salet-te per riunioni di gruppo.

Ampi spazi esterni per le attività ludiche e ricreative, con possibilità di illuminazione serale.

La Casa è situata a circa 8 Km dal mare, con il quale è ben collegata da una strada a scorrimen-to veloce. Inoltre, la struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona panoramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locoro-tondo.

Casa per ferie “Sacro Cuore”OPERA DON GUANELLA - FASANO (BR)

Avviso ai lettori: Cara lettrice, caro lettore, il Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico del nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. n. 196/2003 per la tutela dei dati personali, chiamata “privacy”, che riguarda la segretezza delle proprie convinzioni, comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Guanella, ente proprietario del suddetto periodico. I suoi dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Direttore di “Amico del Fanciullo”.

15

Sede e DirezioneVia Matarano, 1

72015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518

Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

“Un ambiente accoglienteper ogni

tua necessità”

a m i c o d e l f a n c i u l l o

14

LA PREGHIERADall’eternità beata, Dio Trinità, Padre, Figlio e

Spirito Santo, decide di comunicare all’uomo la bellezza del suo amore. Prima di crearlo, gli prepa-ra un ambiente adatto, fatto di cose belle e buone, come l’immensità del firmamento col sole, la luna e le stelle, la grandezza della terra ricoperta di fiumi e mare, di pianure e montagne, di animali terrestri e marini, di erbe, fiori e frutti.

Quando la culla dell’Eden è pronta, Dio crea l’uomo a sua immagine e somiglianza; in un impa-sto di terra soffia il suo alito di vita, di libertà, di intelligenza e di capacità di amare e pone su di lui la sua predilezione.

Fin dalla sua origine, tutta la storia dell’uomo si intreccia con gli interventi di Dio, che rinnova il suo progetto di amorosa alleanza ogni volta che l’uomo si allontana da Lui.

La promessa del Salvatore dopo il peccato ori-ginale, lo splendore dell’arco baleno dopo il dilu-vio universale, la chiamata di Abramo, la liberazio-ne di Israele dalla schiavitù d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, le Tavole dei Comandamenti, l’in-carnazione del Figlio.

Gesù attraversa le vie della Palestina e manife-

LA PAGINA DELL’EX ALLIEVOsta l’amore del Padre guaren-do ogni sorta di male degli uomini, anzi caricandosi dei dolori di tutta l’umanità col pesante legno della croce, al quale viene crocifisso.

Davanti a Dio l’umanità non è una massa di persone, ma la somma di tante singole persone, tra le quali ci sono io. Per me Dio ha creato l’universo, per me ha sottoscritto la sua alleanza, per me ha scritto i Comandamenti, per me ha mandato suo Figlio sulla terra; su di me Gesù ha fissato il suo sguardo amoroso e guarito-re, per me si è fatto cibo nell’Eucarestia, per me si è lasciato inchiodare sulla croce. Oggi Egli, risorto e vivo, bussa alla porta della mia esistenza e atten-de che gli apra per inondarmi del suo amore. Se apro quella porta, io rispondo all’amore che Dio ha per me fin dall’eternità e apro con Lui un dialogo che si chiama preghiera.

Soprattutto nel periodo pasquale imminente vogliamo aprire la nostra porta a Gesù che sta fuori e bussa e dirgli che abbiamo deciso di rispon-dere al Suo amore col nostro.

Il volume SANTI E SIMBOLI Storia, miracoli, tradizioni e leggende nell'arte sacra, scritto da Rocco Panzarino e Marzia Angelini e appena edito dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, mira a far conoscere i Santi attraverso i loro simboli e poi richiama il fatto biblico, storico o leggendario che l’artista vuole ricordare con quel simbolo raffigurato.

Quando l’istruzione era poca, la catechesi avveniva attraverso le immagini: per i nostri genito-ri, sacerdoti, catechisti ed educatori vari… era facile decodificare l’opera d’arte, soprattutto quella dei santini, ricordare avvenimenti edificanti e con questi educare alla vita spirituale. Oggi che l’istruzione è tanta, perché non ricuperare quegli insegnamenti e quei valori?

Il libro SANTI E SIMBOLI vuol fare da ponte tra le passate generazioni e la presente, per aiutare l’uomo contempora-neo a riappropriarsi di tanti valori perduti. Esso costituisce una vera enciclopedia con 242 simboli e 1054 Santi, è com-posto da 288 pagine ed è illustrato da 384 immagini, che riproducono perlopiù i santini.

Per gli amanti dell’arte, per i collezionisti che vogliono trarre insegnamento dai loro santini, per chi vuole incremen-tare la sua devozione ai Santi, per i sacerdoti e i fedeli che vogliono riconoscere i personaggi raffigurati nello loro chiese, per i genitori, i catechisti e gli educatori che vogliono raccontare storie e leggende edificanti ai ragazzi, questo meravi-glioso volume può essere una bella guida.

Elegante nella sua veste tipografica e contenuto nel prezzo di copertina, si presenta come un gradito regalo da fare a se stesso o a qualche amico. Rocco Panzarino Tel.: 080-4422105 - Mail: [email protected]

RECENSIONE

Page 15: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Si dispone di ambienti acco-glienti per autogestione, mez-za pensione, pensione comple-

ta, bed & breakfast.La Casa per Ferie “Sacro Cuore”

ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, campi-scuola. Chie-sa grande utilizzabile per le celebra-zioni e piccola cappella a disposizione degli ospiti.

Sala convegni con 90 posti e salet-te per riunioni di gruppo.

Ampi spazi esterni per le attività ludiche e ricreative, con possibilità di illuminazione serale.

La Casa è situata a circa 8 Km dal mare, con il quale è ben collegata da una strada a scorrimen-to veloce. Inoltre, la struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona panoramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locoro-tondo.

Casa per ferie “Sacro Cuore”OPERA DON GUANELLA - FASANO (BR)

Avviso ai lettori: Cara lettrice, caro lettore, il Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico del nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. n. 196/2003 per la tutela dei dati personali, chiamata “privacy”, che riguarda la segretezza delle proprie convinzioni, comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Guanella, ente proprietario del suddetto periodico. I suoi dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Direttore di “Amico del Fanciullo”.

15

Sede e DirezioneVia Matarano, 1

72015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518

Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

“Un ambiente accoglienteper ogni

tua necessità”

a m i c o d e l f a n c i u l l o

14

LA PREGHIERADall’eternità beata, Dio Trinità, Padre, Figlio e

Spirito Santo, decide di comunicare all’uomo la bellezza del suo amore. Prima di crearlo, gli prepa-ra un ambiente adatto, fatto di cose belle e buone, come l’immensità del firmamento col sole, la luna e le stelle, la grandezza della terra ricoperta di fiumi e mare, di pianure e montagne, di animali terrestri e marini, di erbe, fiori e frutti.

Quando la culla dell’Eden è pronta, Dio crea l’uomo a sua immagine e somiglianza; in un impa-sto di terra soffia il suo alito di vita, di libertà, di intelligenza e di capacità di amare e pone su di lui la sua predilezione.

Fin dalla sua origine, tutta la storia dell’uomo si intreccia con gli interventi di Dio, che rinnova il suo progetto di amorosa alleanza ogni volta che l’uomo si allontana da Lui.

La promessa del Salvatore dopo il peccato ori-ginale, lo splendore dell’arco baleno dopo il dilu-vio universale, la chiamata di Abramo, la liberazio-ne di Israele dalla schiavitù d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, le Tavole dei Comandamenti, l’in-carnazione del Figlio.

Gesù attraversa le vie della Palestina e manife-

LA PAGINA DELL’EX ALLIEVOsta l’amore del Padre guaren-do ogni sorta di male degli uomini, anzi caricandosi dei dolori di tutta l’umanità col pesante legno della croce, al quale viene crocifisso.

Davanti a Dio l’umanità non è una massa di persone, ma la somma di tante singole persone, tra le quali ci sono io. Per me Dio ha creato l’universo, per me ha sottoscritto la sua alleanza, per me ha scritto i Comandamenti, per me ha mandato suo Figlio sulla terra; su di me Gesù ha fissato il suo sguardo amoroso e guarito-re, per me si è fatto cibo nell’Eucarestia, per me si è lasciato inchiodare sulla croce. Oggi Egli, risorto e vivo, bussa alla porta della mia esistenza e atten-de che gli apra per inondarmi del suo amore. Se apro quella porta, io rispondo all’amore che Dio ha per me fin dall’eternità e apro con Lui un dialogo che si chiama preghiera.

Soprattutto nel periodo pasquale imminente vogliamo aprire la nostra porta a Gesù che sta fuori e bussa e dirgli che abbiamo deciso di rispon-dere al Suo amore col nostro.

Il volume SANTI E SIMBOLI Storia, miracoli, tradizioni e leggende nell'arte sacra, scritto da Rocco Panzarino e Marzia Angelini e appena edito dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, mira a far conoscere i Santi attraverso i loro simboli e poi richiama il fatto biblico, storico o leggendario che l’artista vuole ricordare con quel simbolo raffigurato.

Quando l’istruzione era poca, la catechesi avveniva attraverso le immagini: per i nostri genito-ri, sacerdoti, catechisti ed educatori vari… era facile decodificare l’opera d’arte, soprattutto quella dei santini, ricordare avvenimenti edificanti e con questi educare alla vita spirituale. Oggi che l’istruzione è tanta, perché non ricuperare quegli insegnamenti e quei valori?

Il libro SANTI E SIMBOLI vuol fare da ponte tra le passate generazioni e la presente, per aiutare l’uomo contempora-neo a riappropriarsi di tanti valori perduti. Esso costituisce una vera enciclopedia con 242 simboli e 1054 Santi, è com-posto da 288 pagine ed è illustrato da 384 immagini, che riproducono perlopiù i santini.

Per gli amanti dell’arte, per i collezionisti che vogliono trarre insegnamento dai loro santini, per chi vuole incremen-tare la sua devozione ai Santi, per i sacerdoti e i fedeli che vogliono riconoscere i personaggi raffigurati nello loro chiese, per i genitori, i catechisti e gli educatori che vogliono raccontare storie e leggende edificanti ai ragazzi, questo meravi-glioso volume può essere una bella guida.

Elegante nella sua veste tipografica e contenuto nel prezzo di copertina, si presenta come un gradito regalo da fare a se stesso o a qualche amico. Rocco Panzarino Tel.: 080-4422105 - Mail: [email protected]

RECENSIONE

Page 16: Amico del Fanciullo

a m i c o d e l f a n c i u l l o

l Viaggiatore che si dirige verso le nostre verdi colline e alza appena lo sguardo, scorge colorata, nel cupo colore di muschio e di ulivo, una improvvisa e felice costruzione, un castello feudale, pare, o qualcosa di simile. È l’istituto Sacro Cuore della Congregazione dei Servi della Carità “Opera Don Guanella”.

Come tutti sanno, l’istituto fu creato da un umile sacerdote di Fasano, Don Sante Perna, il quale dedicò alla realizzazione di questo suo progetto tutte le sue energie e il suo coraggio. E con l’aiuto di tanti Amici, infatti, nel 1932 cominciava la storia dell’Istituto Sacro Cuore di Fasano. In seguito, nel 1937, Don Sante, preoccupato per l’avvenire della Casa, l’affidò all’Opera Don Guanella, che tuttora la gestisce.

L’Istituto è Ente Giuridico (R.D. 2 luglio 1931 e 2 gennaio 1932): può quindi ricevere donazioni e lasciti testamentari.

www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected] [email protected] [email protected]

72015 FASANO (BR) - Via Matarano, 1C.C. Post. n. 12662722Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518Direttore Responsabile: Giuseppe CurriAut. del Trib. di Brindisi n. 82 del 24.4.1968Taxe perçue - Con approvazione ecclesiasticaStampa: EVI s.r.l. - Monopoli - [email protected]

I

IL SACRO CUOREUNA CASA AMICA PER RAGAZZI

In caso di mancato recapito inviare al CPO di Brindisi per la restituzione al mittente previo pagamento “resi”.

Per donazioni:

Conto Corrente Postale intestato a:

Istituto Sacro Cuore - Via Matarano, 1 - 72015 FASANO (BR) - N. 12662722

Banco POSTA Fasano IT32 N076 0115 9000 0001 2662 722

Banca APULIA Filiale di Fasano IT24 R057 8725 8000 4357 2000 799