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Cronaca IL GAZZETTINO Domenica, 1 Agosto 2004 SPETTACOLI - CONCERTI Nove appuntamenti dal 22 agosto al 9 ottobre ALTOLIVENZA FESTIVAL NELLE VILLE E NEI PALAZZI PASIANO DI PORDENONE - Risultato della fusione di precedenti consolidate manifestazioni, l'Associazione Culturale Altoliventina XX Secolo dà il via quest'anno a Altolivenzafestival 2004. La nuova iniziativa è stata presentata dal direttore artistico Sandro Bergamo nel corso di una affollata conferenza stampa a Villa Luppis di Pasiano, presenti i consiglieri regionali Piero Colussi e Paolo Santin, diversi rappresentanti dei Comuni coinvolti, il direttore della filiale di Brugnera della Banca Friuladria. Nove concerti che si snoderanno tra altrettante ville e palazzi dell'Alto Livenza, dal 22 agosto fino al 9 ottobre, con lo scopo di valorizzare alcuni edifici di particolare interesse storico e artistico del territorio abbinando la visita a programmi musicali scelti con opportuna cura. L'inaugurazione sarà a Polcenigo in due differenti luoghi: la prima parte a Palazzo Scolari con il flautista Stefano Bet e il cembalista Francesco Cera, la seconda nella Chiesa di S. Giacomo, con lo stesso Cera al settecentesco organo Pescetti. Secondo appuntamento il 29 agosto a Villa Frova di Stevenà di Caneva, con il duo dei fratelli Francesco e Stefano Cerrato, violino e violoncello. A Villa Giustinian di Portobuffolè (12 settembre), una "schubertiade" con Alessandro Tenaglia al fortepiano e letture dall'epistolario del grande liederista viennese. A Villa Varda di Brugnera (19 settembre) il talentuoso violinista serbo Dejan Bogdanovich e il veneziano Gabriele Maria Vianello al pianoforte con un programma particolarmente impegnativo: "Trillo del diavolo" di Tartini, Gran Duo concertante di Liszt e Sonata "Kreutzer" di Beethoven. Il Trio messicano "Scherzando" si esibirà a Villa Luppis di Pasiano (24 settembre) con musiche di Velazquez, Ponce e Piazzolla, in collaborazione con il Consiglio Nazionale della Cultura e delle Arti del Messico. Ben due concerti nella serata del 25 settembre: l'Orchestra d'archi "I solisti in villa" diretta da Marco Comin con Federico Lovato al pianoforte a Villa Carretta-Molin di Mansuè e il duo pianistico Mauro Zulian-Irena Ristovic a Palazzo Michiel- Loredan di Meduna di Livenza. Programma a sorpresa il giorno dopo, 26 settembre, nel cortile di Villa Zilli a Fontanafredda: un quartetto jazz e Davide De Lucia al clavicembalo improvviseranno su temi reciprocamente proposti. Concerto conclusivo a Villa Altan di Campomolino (9 ottobre) con il gruppo Dumblis e Puemas diretto da Sandro Bergamo che presenterà alcuni brani riprodotti da artisti rinascimentali nei loro quadri assieme a musiche che fanno uso dell'onomatopea per ricreare immagini figurative. Eddi De Nadai SPETTACOLI/GLI APPUNTAMENTI DI OGGI - MUSICA BRUGNERA - Nell'area festeggiamenti (impianti sportivi comunali), alle 21, Lorenzo Pilat in concerto. LETTERE - PORDENONE Riz Office la filosofia della ristrutturazione In relazione all'articolo apparso sul Gazzettino del 30 luglio credo opportuno precisare alcuni particolari importanti per una completa informazione che eviti false interpretazioni o ancor peggio strumentalizzazioni. L'operazione consiste nella chiusura di un ramo di azienda della «Riz Office» ed esattamente lo stabilimento produttivo in Brugnera ove si producono camerette per bambini e arredamenti per comunità che sono commercializzati con il marchio «Rigo Mobili» e «Rigo Mobili contract». La mobilità non riguarderà comunque tutti gli attuali dipendenti, ma solo una parte in quanto alcuni saranno assorbiti dalle altre aziende del gruppo. L'operazione si rende necessaria in quanto problemi strutturali, di prodotto e di mercato rendono improponibile la prosecuzione in tale settore di attività se non con il rischio di pregiudicare il buon andamento dell'azienda principale. Quindi nessuna cessione dell'attività e neppure dei relativi marchi produttivi che continueranno ad essere proprietà della «Riz Office spa» e utilizzati nei tempi e nelle modalità che la stessa riterrà opportuno. In tale contesto può essere ipotizzabile il mantenimento di una semplice attività di commercializzazione trasferendo la produzione alle altre unità del gruppo. Tutti gli impegni commerciali e finanziari assunti saranno puntualmente rispettati dalla proprietà. Sergio Zaia Brugnera MESSAGGERO VENETO Domenica, 1 agosto 2004 BRUGNERA Autorizzata l’antenna in via Santissima Trinità Acceso dibattito in consiglio BRUGNERA. Che il punto all’ordine del giorno riguardante l’installazione di una nuova infrastruttura per il servizio di telefonia mobile avrebbe catalizzato le attenzioni dei consiglieri comunali era prevedibile, considerata l’attualità delle problematiche connesse ai fenomeni dell’elettromagnetismo e l’apprensione con la quale i cittadini la seguono. 1

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Cronaca

IL GAZZETTINO Domenica, 1 Agosto 2004

SPETTACOLI - CONCERTI Nove appuntamenti dal 22 agosto al 9 ottobre

ALTOLIVENZA FESTIVAL NELLE VILLE E NEI PALAZZIPASIANO DI PORDENONE - Risultato della fusione di precedenti consolidate manifestazioni, l'Associazione Culturale Altoliventina XX Secolo dà il via quest'anno a Altolivenzafestival 2004. La nuova iniziativa è stata presentata dal direttore artistico Sandro Bergamo nel corso di una affollata conferenza stampa a Villa Luppis di Pasiano, presenti i consiglieri regionali Piero Colussi e Paolo Santin, diversi rappresentanti dei Comuni coinvolti, il direttore della filiale di Brugnera della Banca Friuladria. Nove concerti che si snoderanno tra altrettante ville e palazzi dell'Alto Livenza, dal 22 agosto fino al 9 ottobre, con lo scopo di valorizzare alcuni edifici di particolare interesse storico e artistico del territorio abbinando la visita a programmi musicali scelti con opportuna cura. L'inaugurazione sarà a Polcenigo in due differenti luoghi: la prima parte a Palazzo Scolari con il flautista Stefano Bet e il cembalista Francesco Cera, la seconda nella Chiesa di S. Giacomo, con lo stesso Cera al settecentesco organo Pescetti. Secondo appuntamento il 29 agosto a Villa Frova di Stevenà di Caneva, con il duo dei fratelli Francesco e Stefano Cerrato, violino e violoncello. A Villa Giustinian di Portobuffolè (12 settembre), una "schubertiade" con Alessandro Tenaglia al fortepiano e letture dall'epistolario del grande liederista viennese. A Villa Varda di Brugnera (19 settembre) il talentuoso violinista serbo Dejan Bogdanovich e il veneziano Gabriele Maria Vianello al pianoforte con un programma particolarmente impegnativo: "Trillo del diavolo" di Tartini, Gran Duo concertante di Liszt e Sonata "Kreutzer" di Beethoven. Il Trio messicano "Scherzando" si esibirà a Villa Luppis di Pasiano (24 settembre) con musiche di Velazquez, Ponce e Piazzolla, in collaborazione con il Consiglio Nazionale della Cultura e delle Arti del Messico. Ben due concerti nella serata del 25 settembre: l'Orchestra d'archi "I solisti in villa" diretta da Marco Comin con Federico Lovato al pianoforte a Villa Carretta-Molin di Mansuè e il duo pianistico Mauro Zulian-Irena Ristovic a Palazzo Michiel-Loredan di Meduna di Livenza. Programma a sorpresa il giorno dopo, 26 settembre, nel cortile di Villa Zilli a Fontanafredda: un quartetto jazz e Davide De Lucia al clavicembalo improvviseranno su temi reciprocamente proposti. Concerto conclusivo a Villa Altan di Campomolino (9 ottobre) con il gruppo Dumblis e Puemas diretto da Sandro Bergamo che presenterà alcuni brani riprodotti da artisti rinascimentali nei loro quadri assieme a musiche che fanno uso dell'onomatopea per ricreare immagini figurative. Eddi De Nadai

SPETTACOLI/GLI APPUNTAMENTI DI OGGI - MUSICA

BRUGNERA - Nell'area festeggiamenti (impianti sportivi comunali), alle 21, Lorenzo Pilat in concerto.

LETTERE - PORDENONE

Riz Office la filosofia della ristrutturazione In relazione all'articolo apparso sul Gazzettino del 30 luglio credo opportuno precisare alcuni particolari importanti per una completa informazione che eviti false interpretazioni o ancor peggio strumentalizzazioni. L'operazione consiste nella chiusura di un ramo di azienda della «Riz Office» ed esattamente lo stabilimento produttivo in Brugnera ove si producono camerette per bambini e arredamenti per comunità che sono commercializzati con il marchio «Rigo Mobili» e «Rigo Mobili contract». La mobilità non riguarderà comunque tutti gli attuali dipendenti, ma solo una parte in quanto alcuni saranno assorbiti dalle altre aziende del gruppo. L'operazione si rende necessaria in quanto problemi strutturali, di prodotto e di mercato rendono improponibile la prosecuzione in tale settore di attività se non con il rischio di pregiudicare il buon andamento dell'azienda principale. Quindi nessuna cessione dell'attività e neppure dei relativi marchi produttivi che continueranno ad essere proprietà della «Riz Office spa» e utilizzati nei tempi e nelle modalità che la stessa riterrà opportuno. In tale contesto può essere ipotizzabile il mantenimento di una semplice attività di commercializzazione trasferendo la produzione alle altre unità del gruppo. Tutti gli impegni commerciali e finanziari assunti saranno puntualmente rispettati dalla proprietà. Sergio Zaia Brugnera

MESSAGGERO VENETO Domenica, 1 agosto 2004

BRUGNERAAutorizzata l’antenna in via Santissima Trinità Acceso dibattito in consiglioBRUGNERA. Che il punto all’ordine del giorno riguardante l’installazione di una nuova infrastruttura per il servizio di telefonia mobile avrebbe catalizzato le attenzioni dei consiglieri comunali era prevedibile, considerata l’attualità delle problematiche connesse ai fenomeni dell’elettromagnetismo e l’apprensione con la quale i cittadini la seguono.

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Cronaca

Così nei fatti è stato anche nella seduta del consiglio comunale di mercoledì in cui i sedici consiglieri presenti erano chiamati ad adottare la variante riguardante un’antenna Umts destinata a sorgere su un’area dietro il mobilificio Olindo Piccinato, non distante da via Santissima Trinità.In pratica, la quarta antenna dopo quelle già presenti in via Bandi (per Wind), via Garibaldi (Tim) e via Santissima, nei pressi del medesimo stabilimento, (per Omnitel).Ne è scaturito un acceso dibattito fra l’assessore all’urbanistica Angelo Salamon ed il sindaco Ermes Moras da una parte e alcuni esponenti della minoranza dall’altra.«L’adozione di una variante - ha spiegato l’assessore all’urbanistica Angelo Salamon - si rende necessaria in quanto né lo strumento urbanistico vigente né il nuovo piano regolatore in fase di approvazione prevedono zone destinate ad a strutture per il servizio di telefonia mobile. Il sito individuato è stato scelto dopo che è stata respinta la richiesta della ditta richiedente, la H3g, di posizionare l’antenna in prossimità del centro d’infanzia di via Santissima Trinità, punto ottimale per il servizio ma non accettabile sotto il profilo della tutela della salute».Argomenti che non hanno convinto la minoranza, non rassicurata neppure dal fatto che il progetto, per il quale è stata rilasciata una concessione edilizia in precario, ha già ottenuto i pareri favorevoli sia dell’Asl che dell’Arpa.Renato Piccinato di Insieme per Brugnera ha chiesto che venisse valutata la possibilità di ricorrere ad antenne con minore intensità in alternativa ai tralicci ad elevato raggio ed inoltre che si preferissero terreni di proprietà comunale a terreni privati per posizionare antenne di un servizio pubblico.«È una scelta incongrua», ha tuonato Dino Carniello, capogruppo di Forza Italia, che per diversi motivi ha chiesto il ritiro dell’argomento. Prima è necessario che nel piano regolatore generale si individuino i siti idonei, possibilmente in zone agricole o scarsamente industrializzate e preferibilmente di proprietà comunale, poi si può procedere al rilascio di concessioni ai gestori. La variante è stata deliberata con 11 voti favorevoli (la maggioranza al completo) e 5 contrari, tre della lista Insieme per Brugnera, uno di Forza Italia (Dino Carniello) e uno della Lega per Brugnera. Luca Ros

Un’estate di solidarietà per tre ragazze Ottavia, Lisa ed Elisa trascorrono le vacanze svolgendo l’opera di volontariato in Italia e all’estero Gli obiettivi: aiuto agli anziani, assistenza agli ammalati di notte e lavoro tra i diseredati africani«I nostri coetanei dovrebbero impegnarsi per darci una mano»Ragazzi in gamba, per un’estate alternativa. Le esperienze dei teen-ager provinciali sfondano l’immobilismo scontato di vacanze da spiaggia con volontariato tra gli anziani, stage per la scuola e scelte coraggiose sul futuro in missione umanitaria. Tre storie di ragazze molto in gamba, paradigma di una generazione troppo spesso seppellita sotto la retorica della passività.Ottavia S. 18 anni, è tra i 30 volontari della Casa di riposo di Castions di Zoppola e supera il massimo riserbo della scelta soltanto perché «se qualche altro giovane, leggendo, venisse qui – spera nell’effetto domino della testimonianza – sarebbe uno spettacolo. Noi volontari collaboriamo nell’attività della giovane animatrice Monica, che è un po’ il motore degli stimoli nella casa. Alcuni di noi partecipano settimanalmente, altri in occasione delle feste, uscite, tornei di tombola o carte. Il volontariato serve per stimolare all’attività gli anziani, un’occasione per creare amicizia, coinvolgimento, scambio. Non si deve pensare che stiamo facendo un favore: sono gli anziani che lo fanno a noi, persone che parlano con altre persone alla pari». Trenta volontari per 87 anziani: ne servirebbero altri, sostiene Ottavia. «È importante sapere che nella vita non ci sono soltanto shopping, vacanze e discoteche, ma anche la sofferenza della terza e quarta età. Frasi come “i parenti non vengono e sto male” mostrano le crepe della solitudine e il vero problema sta nel cosa puoi fare per loro».Ferie zero e allenamento al lavoro per i ragazzi delle classi quarte dell’Ipsc “Flora” di Pordenone. Elisa Grizzo è una stagista diciottenne dell’indirizzo servizi sociali a specializzazione operatori socio-sanitari e il tirocinio lo affronta nell’ospedale Santa Maria degli Angeli. Con altri 24 compagni è tuttofare tra sala operatoria e reparto, “angelo custode” dei malati nei turni a rotazione compreso il notturno. «Ho lavorato nel reparto terza medica – Elisa è entusiasta dell’esperienza –: un’esperienza bellissima. Anche nel turno di notte il tempo passa veloce, si corre sempre per cercare di aiutare chi soffre. Saremo i primi a ottenere il titolo di operatori sanitari in provincia e sono sicura della mia scelta futura professionale: infermiera al Cro di Aviano. A settembre faremo altre due settimane di stage con i disabili dell’Anfas, a marzo un tirocinio nella struttura psichiatrica dell’ospedale civile e l’assistenza domiciliare agli anziani».Altra storia da choc emotivo quella di Lisa Menegotto, 21 anni di Maron di Brugnera che chiude l’esperienza di un anno di volontariato sociale con i malati di Aids nella “Casa Santa Chiara” della Caritas e apre cuore e vita alla missione in Camerun, tra i poveri del mondo. «Un anno nell’esperienza del servizio Caritas mi ha fatto conoscere me stessa – racconta Lisa –. Un periodo sabbatico dall’università per porre le basi forti nella mia vita, tra i malati terminali di Aids, ex tossici, prostitute insomma gli “ultimi” che donano una ricchezza unica agli altri, cosiddetti “normali”. Il volontariato resterà una costante, poi vedrò che fare negli studi: la filosofia del guadagno non mi interessa, perché la ricchezza che conta è quella umana». Agosto sotto il sole dell’Africa, in missione a Yaoundé nel centro accoglienza dei bambini abbandonati e per costruire un pozzo. «Un’esperienza da vivere con gioia – dice Lisa –, una scelta semplice. Consiglio ai miei coetanei di avvicinarsi al volontariato, magari non conoscono i mondi sommersi e straordinari del sociale: aprite gli occhi ragazzi, la vera gioia non è nell’avere successo, ma nel ricevere dagli altri». (c.b.)

MESSAGGERO VENETO Lunedì, 2 agosto 2004

02-08-04, pag. 8, PordenoneAPPUNTAMENTI & INCONTRI - CHI C’ERASerata del liscio a Brugnera a conclusione della sedicesima edizione dei festeggiamenti che hanno tenuto banco per due settimane. Sono stati migliaia quelli che hanno potuto apprezzare il lavoro dei volontari della Sagra di Brugnera che hanno proposto menù tipici e, soprattutto, tanto divertimento e serate di liscio con orchestre qualificate.

IL GAZZETTINO Martedì, 3 Agosto 2004

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Cronaca

BRUGNERA I voti della maggioranza "promuovono" Istruzione e cultura e gli elenchi dei giudici popolari

Scontro sulle nuove commissioniBrugnera Sono due le Commissioni ritenute indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali: la commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari e la commissione consultiva Istruzione e cultura. Lo ha deciso l'assemblea che ha approvato con 11 voti positivi della (maggioranza) e 5 negativi delle opposizioni la proposta dell'Amministrazione. Critiche, sia pure con argomentazioni diverse, le opposizioni che con Renato Picconato di "Insieme per Brugnera", hanno sollevato il problema della commissione edilizia "troppo tecnica", ed eletta con criteri politici. Per questo ha chiesto la modifica dello Statuto che chiarisca questo aspetto importante. Critico è stato Dino Carniello, candidato sindaco di Forza Italia e Lega per Brugnera, che ha criticato l'assenza alla riunione dei capigruppo del sindaco, ai quali «compete - ha detto - sia convocare, sia presiedere queste riunioni». A tale proposito ha anche evidenziato che i capigruppo non devono essere convocati per ascoltare ciò che la maggioranza ha deciso, ma per

portare idee e proposte sulle quali discutere. Ha quindi chiesto come mai, tra le commissioni indispensabili, non è stata inserita anche la commissione Assistenza e sanità che pure era stata eletta nel passato mandato. Ha informato che al termine della riunione dei capi gruppo, «l'impegno era di discutere in consiglio comunale il problema della sua riproposizione».Il sindaco Ermes Moras si è detto invece dispiaciuto che la sua assenza sia stata interpretata male e ha assicurato che non si è trattato di cattiva volontà. «Del resto - ha aggiunto - a tutte le altre riunioni sono sempre stato presente». Circa la mancata riproposizione della commissione Assistenza e sanità, ha informato che in questo campo, da diversi anni si sta lavorando a livello di Ambito che si sta riorganizzando, dove il Comune è rappresentato dal sindaco. Ha aggiunto che nel programma della nuova Amministrazione c'è la realizzazione del Piano sociale per la redazione del quale saranno coinvolte le opposizioni. «In questo quadro - ha aggiunto - la Commissione sarebbe stato un doppione». Sui rilievi mossi sulla Commissione edilizia, il sindaco ha precisato che la normativa in materia è cambiata e che tale organismo fa parte di quelli di competenza della Giunta. Si è quindi proceduto alla nomina della commissione per la formazione dei giudici popolari: per la maggioranza è stato eletto William Lucchese, per le opposizioni Renato Picconato. La commissione Istruzione e cultura è composta da Marco Bertacco, Fabio Ragagnin, Corrado Bortolin e Milena Bortolin. Per la maggioranza i componenti sono Paola Busetto e Anna Maria Angeli per le opposizioni. M.S.

MESSAGGERO VENETO Martedì, 3 agosto 2004

Cauz, riconsegnata l’officina I carabinieri danno alla famiglia le chiavi della fabbrica Secondo l’accusa, in quei locali venne assassinato Fabio BRUGNERA. E’ stata materialmente riconsegnata ieri alla famiglia Cauz l’officina di San Giovanni di Livenza dove, secondo l’accusa, fu ucciso Fabio Cauz. Il dissequestro era stato disposto dalla Corte d’assise di Udine subito dopo la sentenza del processo a carico di Carlo Alberto Cauz, condannato, in primo grado, all’ergastolo. Secondo l’accusa, nei locali della fabbrica metalmeccanica sarebbe stato assassinato il giovane Fabio. IL SERVIZIO IN PROVINCIA

I carabinieri hanno dato ieri mattina alla famiglia le chiavi della fabbrica di San Giovanni di Livenza

Cauz, riconsegnata l’officina dove venne assassinato FabioNei prossimi giorni sarà presentata una nuova istanza per il dissequestro di un computer e di effetti personali di ENRI LISETTOBRUGNERA. E’ stata materialmente riconsegnata ieri alla famiglia Cauz l’officina di San Giovanni di Livenza dove, secondo l’accusa, fu ucciso Fabio Cauz. Il dissequestro era stato disposto dalla Corte d’assise di Udine subito dopo la sentenza del processo a carico di Carlo Alberto Cauz, condannato, in primo grado, all’ergastolo. I carabinieri hanno formalmente consegnato ieri mattina alle 10.40 alla moglie di Carlo Alberto Cauz, Daniela Nadin – costituitasi parte civile al processo attraverso l’avvocato Carla Panizzi – le chiavi della fabbrica, la Rdm di cui risultano contitolari Carlo Alberto e la moglie e dove lavoravano anche i figli Diego e Fabio nonché un altro operaio.Dopo oltre due anni, la donna è potuta rientrare nello stabile di San Giovanni di Livenza dove, secondo quanto emerso nel corso del dibattimento in Corte d’Assise, a Udine, sarebbe stato ucciso il figlio ventenne Fabio.Si chiude un altro aspetto della già dolorosa vicenda che da oltre due anni interessa una famiglia intera. Secondo l’accusa, infatti, fu dentro la Rdm che Carlo Alberto Cauz uccise il figlio prima di caricarlo sulla Fiat Punto blu, di cui è intestataria la moglie, e abbandonarlo accanto all’autostrada a Palse di Porcia. Anche l’autovettura è stata riconsegnata ieri alla famiglia.Daniela Nadin aveva più volte chiesto, nel corso dei due anni di indagini, il dissequestro dell’azienda per poter far fronte ai pagamenti dei macchinari che erano stati acquistati, all’epoca, dal marito, in leasing. Una situazione che di giorno in giorno diventava sempre più difficile, ma che non portava mai al risultato sperato. La Corte, infatti, si oppose al dissequestro fino a quando non venne conclusa la super-perizia attraverso la quale fu molto più chiara la dinamica dell’omicidio. Chiuso il dibattimento, Pier Valerio Reinotti, presidente della Corte d’appello di Udine, ordinò anche il dissequestro che materialmente è avvenuto ieri mattina.Secondo una prima valutazione, i numerosi e costosi macchinari sono in buono stato di conservazione e quindi il valore economico sarebbe ancora significativo. Quei macchinari, adesso, saranno venduti.

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Cronaca

Restano ancora sotto sequestro, invece, alcuni beni ed effetti personali, tra i quali un computer comprendente un programma informatico del valore di circa 10 mila euro, per i quali la difesa nei prossimi giorni presenterà un’altra istanza di dissequestro.E’ comunque finalmente arrivata una boccata d’ossigeno per la famiglia Cauz che potrà, oltre il dramma che li ha colpiti, onorare i debiti dell’attività imprenditoriale cessata dal giorno dell’omicidio.Il delitto avvenne il 2 marzo 2002 mentre i sigilli sulle porte della fabbrica furono apposti pochi giorni dopo e solo ieri sono stati tolti. La sentenza processuale venne pronunciata, dopo sette ore di camera di consiglio, il 14 giugno scorso e fu una condanna all’ergastolo per Carlo Alberto Cauz, padre della vittima.Intanto, sotto il profilo processuale, la difesa di Cauz ha annunciato ricorso in appello, ma potrà materialmente farlo una volta che saranno depositate le motivazioni della sentenza, entro la metà di settembre.

BRUGNERASì dal Comune alla sede delle associazioniBRUGNERA. Per l’avvio dei lavori bisognerà attendere ancora qualche mese, ma, con l’approvazione da parte del consiglio comunale del relativo progetto, l’iter per la realizzazione a Maron di una struttura da adibire a sede delle associazioni ha fatto un decisivo passo in avanti. La deliberazione favorevole dell’assemblea consiliare, ottenuta mercoledì grazie a 14 voti favorevoli (11 dei consiglieri di maggioranza e tre del gruppo Insieme per Brugnera) e due astensioni (Dino Carniello di Forza Italia e Fabiano Carniello della Lega per Brugnera) costituisce infatti adozione di variante al Prg e consente di procedere alla definizione del progetto esecutivo dell’opera.Il progetto definitivo, firmato dall’architetto Giordano Verardo di Tamai di Brugnera, aveva già ottenuto il varo da parte dell’esecutivo comunale il 28 aprile scorso, allo scadere quindi del primo mandato del sindaco Moras. «Si tratta - ha dichiarato l’assessore all’associazionismo Marco Bazzo - di un progetto elaborato con le associazioni del paese che da tempo avevano manifestato l’esigenza di spazi più congrui alle loro attività, in particolare l’Associazione festeggiamenti Maron».L’indicazione di destinazione urbanistica dell’area in cui sorgerà la struttura polifunzionale, situata a ridosso della piazza mercato, permetterà anche di riqualificare il sito attualmente dominato dalla presenza di una centralina dell’acquedotto. Nel dettaglio l’intervento prevede la demolizione di un piccolo manufatto annesso alla centrale, lo spostamento delle tubazioni presenti nel suolo e la costruzione di un edificio polifunzionale sviluppato su un piano terra, destinato alla fruizione soprattutto in occasione della sagra, e un primo piano dove saranno disponibili due sale per gli incontri e le attività delle associazioni.L’importo complessivo dell’opera approvata (il primo lotto di lavori) è di 170 mila euro: 111 mila euro per lavori e 59 mila euro per somme a disposizione dell’amministrazione, reperiti con fondi propri. Alcune scelte progettuali e il quadro economico allegato hanno determinato le riserve del capogruppo di FI Dino Carniello che ha così motivato il proprio voto di astensione; scelta condivisa anche dal consigliere leghista presente alla seduta. Luca Ros

Un coro di consensi all’analisi del giudice fallimentare del tribunale«Il futuro delle aziende è nell’innovazione» Palazzetti (Unindustria): le piccole imprese sono destinate a essere assorbite Zanetti (Giovani industriali): sono cadute le pere cotte perché siamo in troppidi ENRI LISETTO

E’ un coro di consensi, con diverse sfumature, da parte del mondo imprenditoriale, sindacale e del commercio all’analisi effettuata sul Messaggero Veneto dal giudice fallimentare Glauco Zaccardi sul futuro delle imprese, soprattutto del mobile e del commercio, nel Friuli Occidentale.«L’analisi del giudice è condivisa – spiega il presidente di Unindustria Cinzia Palazzetti – perché le piccole imprese vivono di subfornitura e non con un proprio marchio di mercato». E’ innegabile, prosegue la presiedente, che «nel settore del mobile ci sia una crisi più accentuata, le aziende più piccole sono anche quelle più a rischio. Ricordiamoci però – aggiunge – che negli ultimi 35 anni il settore è sempre cresciuto ed ora soffre la crisi del ricambio generazionale: alcune aziende, infatti, non ce l’hanno fatta e non illudiamoci che tutte riescano a farlo. E poi c’è la crisi contingente che è reale con il mercato tedesco letteralmente crollato».Le aziende più grosse «e lungimiranti, hanno fatto investimenti in management e organizzazione» e la necessità di fare accordi «deriva dalla volontà dei singoli gruppi. Le aziende tendevano giustamente all’individualismo, ora far cambiare questo orientamento è diventato urgenza». Insomma, l’impresa «va spersonalizzata, è difficile, lo comprendo, non va dimenticato che ci sono persone che nel lavoro hanno messo cuore e famiglia». Inoltre «non dobbiamo più permetterci di perdere risorse umane».«Quello dei fallimenti – spiega il presidente del Distretto del Mobile Ermes Moras – è un fenomeno che fa parte del mercato che in parte è già governato dagli imprenditori che stanno avvicinando i subfornitori in gruppi. Alcuni fenomeni recenti di chiusure avvengono proprio nell’ottica della riorganizzazione della struttura sociale verso il gruppo». Per superare la crisi, secondo Moras, «la palla è in mano all’imprenditoria che deve operare una scelta strategica attraverso la competitività, qualità di design e ponendosi al di sopra della concorrenza medio-bassa». Quanto alle prospettive di contrazione del numero delle aziende, «alcune sono già uscite dal mercato, mentre nel Distretto siamo in attesa della nuova bozza di legge da parte della Regione anche se alcune iniziative sono già attuate come il Progetto eccellenza, la laurea di settore e, in campo ambientale, Emas».Alessandro Zanetti è presidente dei Giovani imprenditori nonché operatore del settore del mobile: «Condivido l’analisi del giudice, soprattutto in alcuni passaggi: nelle aziende manca il controllo di gestione che è una cosa sacrosanta, è questione di cultura di azienda e di formazione dell’imprenditore. Nel nostro comparto, i margini hanno cominciato ad assottigliarsi e il controllo di gestione è indispensabile». Sulle responsabilità del mondo del credito, «l’imprenditore che vuole ricorrere al credito non si preoccupa di stendere business plan e di costruirlo in modo sostenibile»; e, sul passaggio generazionale che porta a termine diverse esperienze aziendali, «sono cadute le pere cotte perché siamo in troppi, c’è troppa concorrenza: facendo sinergia di distretto si può fare qualcosa, ma non mi risulta che altri settori facciano migliori alleanze».Per il segretario provinciale della Cisl Lorenzo Garziera «è sotto gli occhi di tutti il problema del ricambio generazionale, basti ricordare la Famup e la Dell’Agnese. C’è comunque un problema di crescita dimensionale perché il tessuto delle piccole imprese è stato il miracolo del Nordest, ma è chiaro che per fare massa critica sono indispensabili aziende con un numero significativo di dipendenti. Le imprese si possono mettere in rete attraverso consorzi di imprese, è importante che ogni azienda metta sul piatto della bilancia il suo valore aggiunto. A differenza del passato – aggiunge Garziera –, si creano le condizioni per poter rilevare aziende attraverso concordati stragiudiziali: nessuno vuole che le aziende si fermino perché sarebbe deleterio per il territorio».Infine il commercio, altra fetta molto importante coinvolto nei fallimenti: «Sono molte le cause che li determina – spiega il presidente dell’Ascom Alberto Marchiori – tra cui una forte riduzione dei consumi, a volte l’incapacità imprenditoriale e l’improvvisazione, ma soprattutto la difficile congiuntura economica che spinge i consumatori a tagliare i beni voluttuari».

GENTE DI PORDENONE - carnet de notesI segreti dell’imbottigliamento dell’acqua 4

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Cronaca

studiati a Pradis dai ragazzi di BrugneraSi è concluso dopo sei settimane di attività il punto verde nella scuola elementare di Brugnera e organizzato in collaborazione fra il Comune e la cooperativa Itaca di Pordenone. All’iniziativa hanno aderito un centinaio di ragazzi affidati a cinque animatori con i quali l’allegra comitiva ha organizzato ben quattro gite. Due hanno avuto come meta il parco giochi Acquafollie di Carole, una il parco di San Floriano di Polcenigo, un’altra le grotte di Pradis a Clauzetto. In quest’ultima occasione il gruppo ha visitato anche lo stabilimento dell’acqua Pradis, scoprendo l’affascinante procedura di imbottigliamento dell’acqua prelevata direttamente dalla fonte. La foto pubblicata in alto è stata scattata all’esterno dell’azienda, dove i ragazzi, dopo la visita guidata, hanno ricevuto in regalo una bottiglia di acqua confezionata appositamente per loro. Orazio Cantiello

IL GAZZETTINO Giovedì, 5 Agosto 2004

Elettrodotto, «attacco» al Wwf I Comitati di Chions, Brugnera e Pasiano tornano alla carica e criticano «chi pensa solo ai Magredi»

Pordenone La protesta dei Comitati di Pasiano, Chions, Brugnera che si oppongono alla realizzazione dell'elettrodotto "Cordignano -

Sesto al Reghena" approda sul tavolo del presidente della Provincia Elio De Anna. Su iniziativa di Martina Corazza, neoeletta consigliere provinciale nel collegio Brugnera, oggi alle 18 nella sede della provincia Lorenzo Battiston, coordinatore dei tre comitati, avrà un incontro con il presidente De Anna e alcuni funzionari del settore. Nel corso dell'incontro Battiston, oltre a illustrare l'attività pregressa dei comitati e gli attuali ricorsi al Tar, chiederà al presidente provinciale su quale «linea intenda muoversi la provincia in merito la salvaguardia del territorio». Supportati da migliaia di firme, i Comitati che si oppongono alla realizzazione dell'elettrodotto da 132 mila Volt (chiedendo in subordine che venga realizzato con tutti i crismi della sicurezza), mettono in evidenza che a tutt'oggi i soli sindaci di Azzano Decimo, Enzo Bortolotti, e di Prata, Nerio Belfanti, hanno fatto ricorso al Tar per bloccare la linea ad alta tensione, mentre i sindaci di Brugnera, Pasiano, Chions e Sesto al Reghena sul ricorrere al Tar «si sono posti per opportunità politica - sottolinea Battiston - in aspettativa». Ma Battiston non si ferma qui: «Apprendo con piacere - fa sapere - che per la questione Magredi il Wwf si fa paladino della salvaguardia e conservazione del territorio, vorrei che detta attenzione il Wwf la riservasse anche per il nostro territorio». Riferendosi all'ordinanza del sindaco di Azzano Decimo che vieta di coprirsi il viso con il velo o altri travisamenti, Battiston se la prende anche con il consigliere regionale Pio De Angelis. «Vedo l'interessamento del rappresentante regionale quando si tratta contrapporsi a un'ordinanza di un sindaco di centrodestra (in questo caso leghista), vorrei che De Angelis si interessasse anche dell'elettrodotto che la Regione, ora amministrata dal centrosinistra, vuol calare sulle nostra teste nonostante migliaia di firmatari chiedano di rivedere il progetto e la sua utilità». «Al presidente De Anna - conclude Battiston - illustreremmo tutto questo e, nel contempo, chiederemo come intende "muoversi" in merito alla spinosa questione». Romano Zaghet

IL GAZZETTINO Venerdì, 6 Agosto 2004

Nel settore del legno stop di quattro settimane, segni di ripresa nella meccanica

Le ferie misurano la crisi

Dalle coltellerie al mobile: la salute delle imprese "svelata" dai piani di chiusura

Pordenone La ripresa appare ancora lontana per l'economia del Friuli occidentale. Anche se in alcuni comparti - soprattutto nella meccanica e nel polo del metallo di Maniago, anche se le coltellerie sono ancora in sofferenza - qualche segnale di miglioramento comincia a farsi sentire. Ancora in netta difficoltà il comparto del legno-arredamento che, evidentemente, è più lento nell'agganciare la ripresa. Piuttosto grave resta invece la situazione nel settore della gomma-plastica, soprattutto per quelle aziende legate alla componentistica dell'elettrodomestico. I calendari-ferie delle aziende costituiscono un po' il termometro del "giro di boa" dell'anno e danno il segnale dello stato di salute dell'economia. Vediamo come va nell'industria della Destra Tagliamento. A PAGINA III

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Cronaca

Il barometro ferie divide le imprese Il quadro della crisi "rivelato" dai piani di chiusura: soffrono legno e plastica, ok la meccanica

Ripresa ancora lontana per l'economia del Friuli occidentale. Anche se in alcuni comparti - soprattutto nella meccanica e nel polo del metallo di Maniago, anche se le coltellerie sono ancora in sofferenza - qualche segnale di miglioramento comincia a farsi sentire. Ancora in netta difficoltà il comparto del legno-arredamento che, evidentemente, è più lento nell'agganciare la ripresa. Piuttosto grave resta invece la situazione nella gomma-plastica, soprattutto per quelle aziende legate alla componentistica dell'elettrodomestico. PIANI FERIE. I calendari-ferie delle aziende costituiscono un po' il termometro del "giro di boa" dell'anno e danno il segnale dello stato di salute dell'economia. Per più di qualche aspetto, gli imprenditori pordenonesi guardano con maggiore fiducia alla seconda metà di quest'anno: a differenza dell'anno scorso, infatti, diverse sono le imprese - in particolare della meccanica generale - che intendono "accorciare" le ferie da tre a due settimane per poter rispondere alle commesse che stanno per arrivare. Richieste che nell'estate del 2003 non si erano presentate in nessun settore. Anzi, l'anno scorso la tendenza era quella di "allungare" il periodo di pausa estiva rispetto alle classiche due o tre settimane. Quest'anno, al contrario, ci sono diverse situazioni che richiedono una riduzione del periodo di vacanza. Non che la crisi sia alle spalle, ma negli ultimi due mesi si sta registrando un miglioramento sia negli ordinativi che nell'export. COLTELLERIE. Il polo produttivo che sta, anche se lentamente, migliorando le proprie performance è sicuramente il distretto del metallo del Maniaghese. Segnali che giungono però dalle imprese meccaniche di una certa dimensione, più che dalle microimprese della coltelleria. «Il segnale arriva - precisa Alessio Belgrado dell'Unione Artigiani di Maniago - da alcune fiere all'estero al quale le imprese del coltello hanno recentemente partecipato. Prospettive positive giungono soprattutto dal mercato nordamericano, dove in alcune nicchie come quella della coltelleria sportiva, il nostro distretto può fare ancora molto vincendo la pur agguerrita concorrenza dei Paesi del Far-East, soprattutto del Pakistan». Nella stessa area territoriale, ci sono altre aziende (come la Zml Industries e la Siap del Gruppo Carraro) che hanno avanzato la richiesta di una riduzione delle ferie a sole due settimane. «Rispetto all'anno scorso - sottolinea Mauro Del Fabbro della Cgil - quest'anno la situazione è decisamente migliore. Più di qualche azienda si trova a dover soddisfare commesse che non si attendeva, perciò ci saranno riduzioni di ferie». DISTRETTO MOBILE. Alquanto diversa la situazione nel distretto del mobile (oltre 12 mila addetti) che fatica maggiormente a rialzare la testa dalla crisi che lo attanaglia da più di due anni. Fino a oggi le imprese - a parte i casi di crisi "acuta", come il fallimento della Celotto, della Vam e l'acquisizione della Dall'Agnese - hanno cercato di utilizzare al massimo sia il "polmone" del lavoro interinale che il taglio degli straordinari per non arrivare all'utilizzo di misure più drastiche, come la cassa integrazione o la mobilità. Soluzioni che, comunque, non sono mancate in più di qualche caso. Ma come sarà la seconda metà dell'anno? Difficile dirlo, anche se la maggior parte delle previsioni parlano di una stabilità nella crisi.

E infatti, dando un'occhiata ai piani-ferie della maggior parte delle imprese si nota che saranno molte le fabbriche a fermarsi per quattro settimane nel mese di agosto. GOMMA-PLASTICA. Situazione decisamente più grave nel comparto della gomma-plastica, un settore che in provincia dà lavoro a circa tremila persone. Accordi per "consumare" cassa integrazione ordinaria e richieste di mobilità continuano a essere chiesti dalle imprese del territorio. Nelle settimane scorse alcuni periodi di "cassa" erano stati applicate ai dipendenti della Ilpea Gomma di Orcenico. Più recentemente una richiesta di mobilità, seppur per un numero limitato di addetti, è partita dal vertice della Fama di Zoppola che sta risentendo della difficoltà nel comparto della componentistica della plastica. Le assunzioni sono ferme ormai da tempo anche nelle più importanti realtà del comparto: il Gruppo Rosa Plast ed Europlastica, particolarmente legate alla fornitura di componenti per gli elettrodomestici dell'Electrolux. «Il settore - conferma Danile Roviani, sindacalista della Filcea Cgil - sta cominciando a soffrire per le delocalizzazioni delle asciugabiancheria in Polonia da parte della multinazionale svedese. In autunno si aprirà un fronte decisamente difficile». FERIE FORZATE. E parecchie sono le crisi che restano aperte sul territorio in questo luglio "caldo". All'Electrolux Professional si è raggiunto un accordo che consente il rientro dei 148 esuberi che erano stati annunciati. Ma c'è chi parla già di un rinvio del problema. Nuove preoccupazioni anche per lo stabilimento di Porcia (anche se per il 2004 le previsioni su ordini e volumi produttivi sono positive) visto che il gruppo ha annunciato nuovi investimenti a Est nei prossimi due anni. Molti, inoltre, i fronti in cui i lavoratori dovranno fare ferie forzate. Oltre ai casi sanvitesi di Ledysan e Coris (Gruppo Zoppas), la "cassa" a rotazione continuerà a "girare" alla Vivaro Filati (tessile), alla San Marco Imaging, al Gruppo Ruffati e anche alla Seleco. E dalle difficoltà non è esente nemmeno la Base Usaf di Aviano (circa 700 addetti italiani): il taglio dei fondi ha portato al blocco delle assunzioni di personale civile. Davide Lisetto

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Cronaca

CANZONI Ai festeggiamenti di Brugnera

Pilade, "amarcord" degli anni del boomBrugnera Un juke box vivente quello ascoltato a Brugnera, a conclusione dei festeggiamenti locali, che risponde al nome di Lorenzo Pilat. Un tuffo all'indietro di circa trenta-quarant'anni, quando il cantante e autore triestino ha tenuto banco nel mondo della musica leggera nazionale, più come autore che come cantante. "Alle porte del sole" e la "Rosa nera" di Gigliola Cinquetti, "Fin che la barca va" e "Non illuderti" di Orietta Berti, "Quanto è bella lei" di Gianni Nazzaro, "Nessuno mi può giudicare" di Caterina Caselli sono alcune delle canzoni che recano la sua firma, assieme a quelle di Pace e Panzeri. Ma altre hanno preso il volo nel circuito discografico inglese e statunitense, come "Love me tonight" di Tom Jones che altro non è che la versione inglese di "Alla fine della strada" e come "The door of the sun" di Al Martino, versione british di "Alle porte del sole" della Cinquetti. Quasi tutte sono state cantate a Brugnera. Ma la bravura di Pilat (in arte Pilade) è quella di proporre successi americani degli anni 50-60 armato solamente di chitarra e di un'incredibile estensione vocale che gli permettono di cantare "Be bop a Lula", "Little darling" e "Il blues del mandriano" con un effetto straordinario di virtuosismi, in quanto Pilade riesce a simulare l'intero complesso che ha lanciato le cover in quel tempo: un concentrato di bravura e di tecnica. Ma alla fine prevale la sua anima triestina. Interpretando lo spirito popolare dei festeggiamenti di Brugnera, si è lasciato andare a pezzi folk, qualcuno in un improbabile friulano, il resto in triestino con tanta ironia e umorismo. Pilat ha promesso che l'anno prossimo sarà a Sanremo, per partecipare al festival. Sarebbe il quarto della sua carriera, ma a Sanremo finora ha conosciuto gloria più come autore che come cantante, ma con la voce e con l'estro che si ritrova, non è da escludere che riesca a riproporsi all'attenzione delle grandi platee. Celeste Piccolo

MESSAGGERO VENETO Venerdì, 6 agosto 2004

Bimbo di 4 anni morso dal cane mentre gioca Prata, ieri sera l’animale, un pastore belga, ha assalito il piccolo al volto procurandogli lesioni superficiali L’incidente è accaduto nell’abitazione del nonno. Il bambino è stato medicato all’ospedale di PordenonePRATA. Stava giocando con il cane del nonno, quando l’animale, un pastore belga, lo ha morsicato al volto, fortunatamente in modo leggero. Ad essere assalito è stato, verso le 21.30 di ieri, un bimbo di 4anni che abita con i genitori a Brugnera. Il piccolo, trasportato all’ospedale di Pordenone è stato medicato e le sue ferite, a detta dei sanitari, non sarebbero serie.L’incidente si è verificato a Prata, in via Alessandro Volta, nell’abitazione del nonno al quale il bambino e la sua famiglia avevano fatto visita. Da quanto si è potuto apprendere, il piccolo stava giocando con il cane e, a un certo punto, il pastore belga avrebbe assalito il bimbo mordendolo superficialmente al volto. Il bambino ha riportato, comunque, solamente qualche graffio, visto che il morso non è stato profondo. Immediato è stato l’intervento dei sanitari del 118, giunti sul posto insieme a un’ambulanza e all’automedica. Trasportato al Santa Maria degli Angeli, il bambino è stato medicato e dichiarato fuori pericolo con 9 giorni di prognosi.Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente, sulla ricostruzione della quale stanno lavorando i carabinieri del Nucleo radiomobile di Pordenone, subito intervenuti per i rilievi. I militari dovranno appurare come mai il cane si sia avventato contro il piccolo. Non è escluso, vista la tenera età del bimbo, che questi abbia in qualche modo, ovviamente senza rendersene conto, stuzzicato l’animale “scambiandolo” per un giocattolo. (l. p.)

IL GAZZETTINO Sabato, 7 Agosto 2004

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Cronaca

A settembre il progetto Emas diventerà operativo. Una via preferenziale alle ditte che possono già vantare il riconoscimento Iso 14000

Mobile, il marchio verde cerca aziende Appello di Unindustria alle imprese del legno: «Candidatevi per la certificazione ambientale»

Certificazione ambientale per il Distretto del mobile, il progetto Emas diventa operativo. A due mesi dalla sigla dell'accordo di programma con il ministero dell'Ambiente le aziende del polo mobiliero entrano nel vivo del progetto. L'iniziativa - per il momento unica del genere a livello nazionale - prevede l'adozione di un sistema di gestione ambientale finalizzato a far ottenere il "marchio verde" alla produzione made in Brugnera. I mobili che usciranno dalle aziende con il timbro Emas saranno la garanzia di un nuovo e innovativo sistema di produrre. Fondato sul rispetto dell'ambiente e sul risparmio energetico, insomma volto a fare impresa pensando allo sviluppo sostenibile. Unknow-how innovativo che sicuramente renderà le imprese del distretto del mobile più competitive sui fronti della qualità e dell'immagine. «Uno dei vantaggi per le imprese - spiega Vigilio Piccolotto che per Unindustria sta portando avanti l'iniziativa fin dalle sue primissima battute - è proprio il riconoscimento di valore per prodotti sempre più "verdi", specie in quei mercati che sono più maturi. Senza contare la gestione più risparmio sa delle risorse energetiche e materiali con un'ottimizzazione nel rapporto qualità-impatto e costo». Il percorso di certificazione ambientale - oltre al ministero dell'Ambiente e Unindustria vi collaborano Provincia, Camera di commercio, distretto del mobile, consorzio Comad che complessivamente hanno stanziato 300 mila euro - ha l'obiettivo finale di coinvolgere non solo le imprese ma anche il territorio. E per questo nel progetto sperimentale saranno coinvolti anche i Comuni del distretto dell'Alto Livenza. L'Arpa del Friuli Venezia Giulia, inoltre, sta fornendo l'indispensabile supporto tecnico-scientifico all'intera operazione. Insomma, si comincia a fare squadra proprio dall'ambiente. «Proprio così - conferma Piccolotto - Anche perché i vantaggi ricadranno anche sul territorio: ridurre l'impatto ambientale delle fabbriche significa avere un territorio più sano». Ma per fare questo anche i Comuni devono cominciare a pensare in modo diverso l'infrastrutturazione. Per esempio partendo da piani regolatori e piani del traffico che tengano conto di queste problematiche. «Politiche ambientali - aggiunge l'esperto in sicurezza e ambiente dell'Unione degli industriali - significa anche ripensare la logistica di filiera». In altre parole gestire mezzi di trasporto (oggi sono i camion i veri magazzini) in modo più razionale. Con settembre Emas diventa dunque operativo. E nei prossimi giorni in tutte le aziende del distretto arriverà una lettera firmata da Meri Polesello, presidente della sezione Legno di Unindustria, con la quale si invitano le imprese a candidarsi a essere tra le "prime dieci". Una via preferenziale sarà riservata alle società che sono già certificate con Iso14000, ma tutte le imprese possono partecipare. Inoltre, partirà la "gara" tra i Comuni: nel progetto, oltre alle dieci imprese campione dovrà esservi un'amministrazione locale che abbia i requisiti per la certificazione. A giocarsi la partita saranno probabilmente i tre municipi che registrano la maggiore presenza di imprese del legno-mobile: Prata, Brugnera e Pasiano. R.P.

LA SHEDA

COS'È Emas stà per Environmental Management and Audit Scheme. È un sistema di accreditamento parallelo a Iso 14000, ma orientato al pubblico: dipende dalle autorità pubbliche e include l'obbligo di pubblicare e diffondere periodicamente un documento di comunicazione, la Dichiarazione Ambientale, circa politiche, attività e obiettivi adottati in tema di salvaguardia ambientale da parte dell'organizzazione. LE VERIFICHE L'ente di accreditamento verifica che tale comunicazione sia svolta in modo trasparente, chiaro e adeguato alla cultura degli utenti. Esiste un marchio Emas che gli enti registrati possono utilizzare per qualificare la propria organizzazione.

BRUGNERA Il progetto definitivo è stato approvato dalla Giunta. Costerà 160 mila euro

Viabilità, rotonda in via SantissimaSarà realizzato anche un marciapiede sul fronte del Comune

Brugnera Approvato dalla giunta il progetto definitivo per la realizzazione di una rotonda all'incrocio tra le vie Santissima Trinità, Mazzini, Villa Varda e Dante Alighieri, per una spesa di 160 mila euro. L'intervento si è reso necessario al fine di migliorare e rendere più sicuro un incrocio attualmente regolato dal semaforo. La rotonda avrà il diametro esterno di 22.5 metri e l'anello rotatorio carrabile della larghezza di 6.75 metri.La corona interna semi transitabile avrà una larghezza di 2.75 metri; l'isola centrale insormontabile avrà infine il diametro esterno di 3.5 metri. Il progetto prevede inoltre, su via Santissima trinità, la costruzione di un nuovo marciapiede della larghezza di circa 2.5 metri su tutto il fronte della sede Municipale con conseguente minimo restringimento della attuale carreggiata da 7.05 a 6.5 metri. Nella stessa riunione la giunta ha deciso di bandire un concorso per l'assunzione di un "terminalista - messo", in sostituzione del personale attualmente in servizio che ha chiesto la mobilità. Infine la giunta ha deliberato di assegnare un contributo di 300 euro a favore del Tennis club Brugnera per l'organizzazione del torneo nazionale di tennis riservato a giocatori di 4. categoria che si svolgerà dal 4 all'11 settembre sui campi di Del Mas, e valido per il Trofeo Autosì, 1.500 euro sono stati deliberati a favore della Polisportiva Tamai, 1.550 all'U.S. Brugnera e 210 euro al Gruppo Amatori Pallavolo Brugnera.

«Questi contributi fanno parte di un secondo riparto deliberato dalla giunta; le altre associazioni hanno ricevuto analogo contributo in un primo riparto già deliberato dall'esecutivo». M.S.

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Cronaca

Il presidente Elio De Anna ha dato mandato al consigliere Martina Corazza di fare da tramite tra l’ente provinciale e i rappresentanti dei comitati

Elettrodotto, la protesta arriva in Provincia Nel corso di una riunione è stato evidenziato l’impatto ambientale sul territorio dell’impianto da 132 mila volt

Pordenone Promosso dal neoeletto consigliere provinciale (collegio di Brugnera) Martina Corazza, giovedì pomeriggio si è svolto un incontro che ha visto riuniti attorno al tavolo il presidente della provincia Elio De Anna, l'assessore Nicola Zille, la stessa Corazza, un esperto in materia di elettrodotti e rappresentanti dei comitati regionali e locali che si oppongono alla realizzazione dell'elettrodotto da 132 mila volt Cordignano - Sesto al Reghena, Luciano Zorzenone, Lorenzo Battiston e Flavia Conforto, rispettivamente coordinatori dei comitati di Pasiano e Chions. I rappresentanti i comitati, che oltre a Pasiano e Chions, interessa pure i comuni di Azzano Decimo, Sacile Brugnera, Prata e Fiume Veneto, hanno illustrato a De Anna i motivi della loro protesta avviata già da alcuni anni e supportata da migliaia di firme. «Non vogliamo - ha sottolineato Battiston - che l'elettrodotto passi sulle teste di altre popolazioni. Prima di realizzare la linea, si verifichi il reale fabbisogno di energia elettrica e che detta realizzazione sia subordinata all'approvazione del piano energetico regionale». Per supportare le loro richieste, Battiston ha sottoposto ai responsabili provinciali l'attuale progetto della linea ad alta tensione, linea che «passerebbe lontana dalle cosiddette zone industriali, vale a dire le più interessate dal fabbisogno energetico, ma per lo più, sopra le zone residenziali». Ma c'è di più. Progetto del maggio 1998 alla mano, Battiston mette in evidenza come «l'elettrodotto che parte da Cordignano, oltre ai comuni già interessati potrebbe, attraverso i comuni di Cordovado, Morsano al Tagliamento, Varmo e Ronchis, potrebbe arrivare fino a Latisana». Al presidente della provincia i rappresentanti dei comitati hanno messo in evidenza l'impatto ambientale che l'elettrodotto avrebbe sul territorio. De Anna ha dato mandato al consigliere Martina Corazza di fare da tramite fra l'ente provincia e i rappresentanti i comitati. Il tutto «per far si che l'annosa questione si risolva senza danni per il territorio e chi vi abita». Romano Zaghet

SANITA’

Carniello: «Sistema di servizi a rete»Sacile Si riunirà lunedì alle 15 in Municipio, l'assemblea dei sindaci dell'Ambito socio - assistenziale 6.1 che comprende i Comuni di Sacile, Capofila e Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda e Polcenigo. L'Assemblea provvederà alla nomina del Presidente di ambito. «Si tratta - sottolinea il sindaco Cappuzzo - della prima riunione operativa nel corso della quale inizieremo ad analizzare i problemi gestionali di questo organismo sovracomunale fondamentale, a fronte dei nuovi bisogni». Sull'argomento interviene l'assessore alla Sanità e Servizi sociali Giorgio Siro Carniello, evidenziando che è «solo attraverso una progettazione partecipata in una logica di equilibrio tra le parti, con il coinvolgimento di tutti gli attori, che potrà essere promosso lo sviluppo di un welfare delle responsabilità in grado di garantire e tutelare il diritto a stare bene del cittadino». Aggiunge poi che il progressivo invecchiamento generale della popolazione, la riduzione della potenzialità di assistenza informale da parte delle famiglie il cambiamento del concetto di salute e l'emergenza di nuovi scenari sociali e demografici, hanno promosso una vasta produzione legislativa nazionale e regionale, nel tentativo di rispondere appropriatamente ai bisogni sociali e sanitari della popolazione in un sistema a risorse limitate. Per Carniello l'attuale complessità di molti bisogni richiede la capacità di erogare risposte sociali e sanitarie «fra loro integrate in un sistema di servizi a rete, che presuppongono l'integrazione di tutti i soggetti coinvolti pubblici e privati». Dice inoltre che il primo piano nazionale sociale individua i seguenti obiettivi prioritari: valorizzare e sostenere le responsabilità famigliari, rafforzare i diritti dei minori, potenziare gli interventi a contrasto della povertà, sostenere le persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità sociale. Precisa che l'attuale quadro normativo raffigura una nuova centralità dell'Ente locale e una sua autonomia organizzativa. Per quanto riguarda i Comuni, rileva che si passa dai compiti di semplice erogazione di servizi all' attribuzione della titolarità delle funzioni con ruoli di programmazione, progettazione e realizzazione degli interventi sociali. Fa presente che particolare rilievo assume la funzione di governo attribuita ai Comuni associati in Ambiti territoriali socio assistenziali. Conclude rilevando che il "sociale" è un contesto di grande complessità, sia per la molteplicità, varietà e autonomia dei soggetti che vi operano sia, infine, per i continui mutamenti di scenario. Michelangelo Scarabellotto

MESSAGGERO VENETO Sabato, 7 agosto 2004

PASIANOElettrodotto, i comitati incontrano De AnnaPASIANO. Anche la Provincia si interessa al contestato progetto dell’elettrodotto Cordignano - Sesto al Reghena.La neoletta amministrazione provinciale, infatti, ieri pomeriggio ha ospitato una delegazione dei comitati civici contro l’elettrodotto. All’incontro, caldeggiato dal consigliere provinciale con delega alla zona del mobile Martina Corazza, eletta nel collegio Brugnera - Prata direttamente interessato dall’eventuale passaggio della linea elettrica a 132 mila volt, hanno partecipato il presidente Elio De Anna, l’assessore Nicola Zille, lo stesso consigliere Corazza e i funzionari Sergio Bergnach e Martina Zanette per la Provincia, mentre per i comitati c’erano il coordinatore regionale dei comitati in difesa dei diritti dei cittadini (Corecom), Luciano Zorzenone, il portavoce unitario dei comitati contro l’elettrodotto di Pasiano, Chions e Brugnera, Lorenzo Battiston, e il presidente del comitato di Chions, Flavia Conforto.Unanime la soddisfazione per l’esito del primo incontro bilaterale conoscitivo fra comitati e Provincia. «L’incontro è stato sicuramente positivo, in quanto il presidente ha capito qual è la problematica – ha commentato Martina Corazza –. La Provincia ha dimostrato sensibilità verso una tematica che investe la salute dei cittadini e un impatto ambientale così pesante. Ora è importante cominciare a

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Cronaca

ragionare dalla corretta analisi del fabbisogno energetico nella zona attraversata dall’eventuale costruzione dell’elettrodotto. Sicuramente, da parte della Provincia ci saranno risvolti per la fine del mese».Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso anche Battiston: «Siamo contenti perché la Provincia ha garantito che, in base alle sue competenze, non resterà a guardare. Questo è il riscontro dopo un’ora di dialogo costruttivo, durante il quale abbiamo esposto come il progetto Cordignano - Sesto al Reghena sia il figlio dell’elettrodotto inizialmente progettato per la Bassa udinese, sottolineando quanto l’iter sia stato controverso e pieno di incongruenze, specialmente fra il tracciato progettato e la reale distribuzione sul territorio interessato di zone industriali per le quali l’Enel dice l’impianto è stato pensato. Siamo soddisfatti dell’attenzione ricevuta dalla Provincia, speriamo solo che non si comporti come la Regione, che fece promesse poi non mantenute». Intanto, i consiglieri provinciali della Lega, Edouard Ballaman ed Ezio Bortolotti, hanno depositato un’interrogazione al presidente Elio De Anna con la quale chiedono chiarimenti sull’elettrodotto. I consiglieri chiedono spiegazioni sull’iter e che il presidente si attivi a tutela del territorio. Giacinto Bevilacqua

L’AZIONE Domenica, 8 agosto 2004

Omnibus - FRIULINasce l’Alto Livenza FestivalÈ stata presentata la prima edizione dell'Alto Livenza festival, rassegna di musica classica proposta dall'associazione altoliventina "XX Secolo" in varie località pordenonesi e trevigiane dell'Alto Livenza. Due i cicli che, da un decennio il primo, per il sesto anno il secondo, percorrono il territorio sulle due sponde del Livenza: gli Itinerari organistici e di musica sacra in Altolivenza e Concerto in villa, da quest'anno riuniti nel Festival Altoliventino. Dal 22 agosto al 9 ottobre, quattordici concerti complessivamente, di cui nove in ville e palazzi consentiranno non solo di ascoltare molta buona musica e tanti importanti interpreti, ma anche di visitare luoghi che, essendo talora privati, si aprono per la prima volta al pubblico. Il festival è realizzato grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Pordenone, della Banca Popolare Friuladria per Concerto in villa, del Credito cooperativo pordenonese per gli Itinerari organistici, dei Comuni interessati ai concerti e di numerose Pro loco e associazioni culturali. Il calendario dei concerti prevede un doppio appuntamento a Polcenigo il 22 agosto a palazzo Scolari e nella chiesa di San Giacomo, il 29 a villa Frova a Stevenà di Caneva, il 3 settembre in chiesa a Dardago di Budoia, il 12 a Portobuffolè a palazzo Giustinian e in chiesa a Pasiano, il 18 in chiesa a Campomolino, il 19 a Brugnera a villa Varda, il 24 a Rivarotta di Pasiano in villa Luppis, il 25 a villa Carretta-Molin a Mansuè e palazzo Michiel-Loredan a Meduna di Livenza, il 26 in villa Zilli a Fontanafredda, il 29 in chiesa a Maron di Brugnera, il 7 ottobre in chiesa a Ghirano di Prata e il 9 ottobre in villa Altan a Campomolino di Gaiarine.

MESSAGGERO VENETO Lunedì, 9 agosto 2004

Sacile. Con Cappuzzo ci saranno i primi cittadini di Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda e Polcenigo

Sanità, oggi il vertice dei sindaci Carniello: i servizi andranno in rete, più assistenza nei ComuniSACILE. Convocata per oggi pomeriggio alle 15, nella sede municipale di piazza del Popolo, l’assemblea dei sindaci dell’Ambito socio-assistenziale sacilese. Un appuntamento importante stante l’intenzione della nuova amministrazione comunale di dare il via a un nuovo corso per un settore, quello sociale, alle prese con problematiche non indifferenti. «Si tratta – spiega l’assessore Giorgio Siro Carniello – di un contesto di grande complessità sia per la molteplicità e rilevanza dei problemi che concorrono a definirlo, sia per la molteplicità, varietà ed autonomia dei soggetti che vi operano, sia infine per i continui mutamenti di scenario. E’ solo attraverso una progettazione partecipata in una logica di equilibrio tra le parti con il coinvolgimento di tutti gli attori che potrà, quindi, essere promosso lo sviluppo di un welfare delle responsabilità che garantisca e tuteli il diritto a stare bene del cittadino».Secondo l’assessore l’attuale complessità di molti bisogni richiede la capacità di erogare risposte, sociali e sanitarie, fra loro integrate in un sistema di servizi a rete, che presupponga l’interazione di tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. «L’attuale quadro normativo – spiega Carniello – raffigura una nuova centralità dell’ente locale ed una sua autonomia organizzativa. In riferimento ai Comuni, in particolare, si passa dai compiti di semplice erogazione di servizi alla attribuzione della titolarità delle funzioni con ruoli di programmazione, progettazione e realizzazione degli interventi sociali. Particolare rilievo assume la funzione di governo attribuita ai Comuni associati in ambiti territoriali socio-assistenziali coincidenti geograficamente nella nostra Regione ai Distretti sanitari.L’Ambito comprende, oltre a Sacile, i Comuni di Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda e Polcenigo. In proposito – sottolinea il primario – riprenderemo con forza e amplieremo il ruolo di Comune capofila tra i Comuni dell’Ambito per consentire a tutti i cittadini di usufruire dei benefici di una gestione “in rete”. Provvederemo, pertanto, di concerto con gli altri Comuni a definire ed introdurre modalità di lavoro che favoriscano l’efficacia e l’efficienza di questo prezioso strumento. Riorganizzeremo, inoltre, i servizi sociali dell’Ambito e completeremo il regolamento del servizio. Attiveremo, infine, servizi territoriali di assistenza comuni per aumentare l’aiuto ai cittadini in ottica di contenimento dei costi».Nel corso di un incontro informale con il sindaco Roberto Cappuzzo, intanto, il sindacato pensionati Cgil ha chiesto per dopo le ferie un incontro con le organizzazioni sindacali dei pensionati per discutere di sanità ed assistenza. Il primo cittadino al riguardo ha già dato la sua disponibilità. Molteplici i problemi sul tappeto che riguardano sia i servizi ospedalieri che territoriali a cominciare da quello delle liste di attesa. Altri nodi concernono la Casa di riposo e la Rsa nonché i Centri diurni. E’ stata posta al sindaco la questione dell’utilizzo del fabbricato di San Giovanni di Livenza (ex San Patrignano) da anni in stato di abbandono. Un ultimo tema riguarda la necessità di avere alloggi ad hoc (mini appartamenti) in centro per le persone anziane.

Brugnera, una nuova via dedicata a San GiuseppeBRUGNERA. E’ stata intitolata a San Giuseppe la nuova via sorta a di San Cassiano di Livenza nell’ambito degli interventi di edificazione a uso residenziale e di ristrutturazione e ampliamento dei fabbricati esistenti nell’area denominata “Borgo Milani”.La nuova strada, realizzata nel nucleo centrale della frazione di San Cassiano, partirà dal lato sinistro di via Cesare Battisti e sboccherà in una strada di raccordo, in fase di ultimazione, che servirà a collegare via Bidasio con un altro punto della stessa via Cesare Battisti.Allo stesso modo delle vicine via Bidasio e via Bassa, l’area di circolazione appena istituita è destinata al servizio di un traffico veicolare leggero per lo più legato agli spostamenti dei residenti che dimoreranno negli appartamenti e nelle villette di nuova costruzione.La scelta del santo protettore dei falegnami per la denominazione della nuova strada è giustificata dalla presenza al suo accesso di una piccola cappella gentilizia votata al culto di San Giuseppe lavoratore, patrono della Chiesa universale e protettore dei falegnami.

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Cronaca

La chiesetta, tuttora ben visibile da chi entra in San Cassiano provenendo da Portobuffolè, venne costruita nel 1732 dal nobile Milan Milani.Pare strano, ma in un comune dalla spiccata vocazione mobiliera come Brugnera l’intitolazione di una via al santo protettore dei falegnami ancora mancava. (l.r.)

IL GAZZETTINO Martedì, 10 Agosto 2004

L’assemblea ha eletto il presidente. «Ogni Comune dovrà censire i problemi e le risorse a disposizione»

Salute, patto per l'Ambito I sindaci riuniti nominano Cappuzzo capofila e si accordano per rilanciare l’organismo

Sacile L'assemblea dei sindaci all'unanimità ha confermato Sacile comune capofila ed eletto il sindaco Roberto Cappuzzo presidente dell'Ambito socio-assistenziale 6.1. La decisione è giunta al termine di una riunione alla quale erano presenti, oltre ai sindaci di sei dei sette comuni (assente Caneva) che compongono l'Ambito (Berto sindaco di Aviano, Moras di Brugnera, Zambon di Budoia, Baviera di Fontanafredda, Toppani di Polcenigo oltre a Cappuzzo per Sacile), anche il responsabile del distretto Antonio Gabrielli, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali pensionati di Spi Cgil, Cisl e Uil e le operatrici. Nel corso dell'incontro sono stati analizzati a fondo i problemi che alla base di un non completo funzionamento dell'organismo sovracomunale, che ha assoluto bisogno di essere rilanciato - come è stato sottolineato - per dare attuazione ai numerosi progetti fermi. Soddisfazione per l'esito dell'assemblea è stata espressa dai sindaci che all'uscita dei lavori hanno dichiarato che «non era importante la scelta di un sindaco in particolare, di un nominativo piuttosto che un altro, quanto trovare la persona che si assumesse un compito che non è certo agevole, per far ripartire quanto prima questo organismo». Anche il neo presidente dell'Ambito, Cappuzzo, considera importante sbloccare una situazione che langue e non consente di attuare i diversi progetti previsti dalla legislazione nazionale e regionale. «Sono soddisfatto che Sacile abbia conservato la guida dell'Ambito anche se sono consapevole che i problemi da affrontare sono molti, urgenti e tutti importanti». Cappuzzo ha aggiunto che, assumendo questo incarico, intende «essere collettore delle esigenze che arrivano dall'intero territorio e non portatore di decisioni personali». E proprio per dare immediate risposte ai bisogni l'assemblea si è già posta alcune priorità. «Ogni comune - ha sottolineato Cappuzzo - farà una accurata ricognizione interna per identificare quelle che sono le proprie esigenze e quelle che sono anche le risorse da poter mettere a disposizione dell'Ambito. Per quanto riguarda Sacile, si farà immediatamente carico di predisporre una bozza di regolamento che disciplina l'attività dell'Assemblea dei sindaci che ancora non esiste». Prioritario,secondo Cappuzzo, sarà individuare il responsabile di Ambito così da poter, con la speranza di riuscire a farlo entro ottobre, definire la pianta organica e iniziare a lavorare per dare attuazione ai progetti. Per il presidente dell'Ambito, l'attuale complessità di molti bisogni richiede la capacità di erogare risposte sociali e sanitarie fra loro integrate in un sistema di servizi a rete che nell'Ambito possono trovare soluzione, in relazione alla centralità che l'Ente locale ha assunto nell'attuale quadro normativo, unita ad una sua più marcata autonomia organizzativa. Cappuzzo ha aggiunto che il sociale è un contesto di grande complessità, per la molteplicità e rilevanza dei problemi che concorrono a definirlo, per la varietà e autonomia dei soggetti che vi operano e, infine, per i continui mutamenti di scenario.«Devo dire che nei colleghi sindaci così come in tutti gli attori che assieme a me saranno chiamati a gestire l'Ambito ho riscontrato grande desiderio di lavorare per dare risposte ai sempre nuovi bisogni derivanti sia dal cambiamento del concetto di salute che dall'emergenza di nuovi scenari sociali e demografici». Michelangelo Scarabellotto

MESSAGGERO VENETO Martedì, 10 agosto 2004

Brugnera, vetture “ripulite” dai ladri Topi d’auto in azione nel parcheggio di un noto ristorante. Analoghi furti a San QuirinoBRUGNERA. Topi d’auto in azione, nella tarda serata di sabato a Brugnera, nel parcheggio di un noto ristorante di via Ungaresca. Approfittando del fatto che i proprietari delle vetture in quel momento erano a tavola, dunque in tutt’altre faccende affaccendati, i ladri hanno forzato le portiere di almeno otto auto. Come da copione, hanno arraffato tutto ciò che di appetibile hanno trovato: dalla custodia con dentro documenti importanti solo per chi se li vede sottrarre al pacchetto di sigarette mezzo vuoto, dal paio di occhiali al cellulare lasciato inavvertitamente nell’abitacolo. Si sia trattato o meno di oggetti di modesto valore, la sorpresa in ogni caso non ha fatto piacere a nessuna delle “vittime”.Stesso discorso ieri mattina a San Foca di San Quirino, dove diverse auto parcheggiate lungo via San Daniele sono state forzate e alleggerite degli oggetti più disparati. Gli episodi sono stati segnalati ai carabinieri di Aviano.Quello dei furti nelle autovetture sta diventando un vero cruccio, anche perché ad agire sono solitamente nomadi o bande di balordi che si accontentano davvero di sgraffignare quello che trovano. Molto spesso, infatti, sono più ingenti i danni causati alla macchina per avervi accesso che il valore del bottino. L’antidoto è sempre e solo uno: non lasciare mai nulla in bella vista dentro l’abitacolo, ma nemmeno esporsi agli sguardi mentre si ripone qualcosa nel portaoggetti o nel bagagliaio. Non è raro, infatti, che prima di entrare in azione i topi d’auto tengano d’occhio - naturalmente senza farsi notare - i movimenti attorno alle macchine. Aspettano quindi che il campo sia sgombro e si danno da fare, eludendo eventuali testimoni fuggendo a bordo delle loro vetture con il portellone sollevato per nascondere la targa. (mb)

MESSAGGERO VENETO Mercoledì, 11 agosto 2004

L’Afds fa pubblicità sulle borse della spesa Brugnera, l’originale iniziativa affidata alla matita del disegnatore Paolo Cossi

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Cronaca

BRUGNERA. Chi si reca in questi giorni in un panificio o in uno dei vari negozi di alimentari di Maron tornerà a casa con la merce posta in un’originale busta di carta.All’esterno un simpatico disegno, due paperi colorati ed uno slogan, racchiuso nella classica nuvoletta dei fumetti, che dice: «Donare è simbolo d’amore! Facciamolo col cuore».E’ l’ultima iniziativa messa a punto dalla sezione Afds di Maron di Brugnera per sensibilizzare il maggior numero di persone alla donazione del sangue, specie in un periodo critico come quello dei mesi estivi.L’idea di apparire sui sacchetti per il pane è del presidente della locale sezione dei donatori Orlando Polesello; la realizzazione grafica ed il messaggio sono scaturiti invece dalla mente e dai pennelli di Paolo Cossi, il conosciutissimo fumettista di San Cassiano di Livenza autore, fra l’altro, dei libri di successo su Mauro Corona e Tina Modotti, editi da Biblioteca dell’Immagine.«Con questa iniziativa promozionale – ha spiegato il presidente Polesello – puntiamo a far giungere in ogni casa un messaggio semplice ma efficace: rendersi disponibili alla donazione è un gesto importante di solidarietà ed in questi giorni ancor più indispensabile».La scelta della busta alimentare del resto non è casuale. «In essa ci mettiamo il pane, un alimento indispensabile per la nostra alimentazione così come il sangue lo è per la vita di ciascuno, soprattutto se in pericolo di vita».Alla richiesta di collaborazione avanzata dai donatori maronesi il giovane Paolo Cossi ha risposto subito prontamente. D’altronde non è la prima volta che lega il suo nome a iniziative di questo genere producendo tavole ad hoc. Lo ha fatto lo scorso anno disegnando un logo utilizzato per fini divulgativi dalla sezione Afds di Tamai e creando il calendario 2004 dedicato a Guglielmo Marconi, commissionatogli dalla Associazione Radiantistica Trevigiana, i cui proventi sono stati devoluti in favore dell’“Associazione per la lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot”. Luca Ros

MESSAGGERO VENETO Giovedì, 12 agosto 2004

Nomine consiliari, minoranze polemiche col sindaco Brugnera, critiche sulla commissione edilizia: Forza Italia, è anacronistica. Moras difende le scelteBRUGNERA. Con la nomina da parte del consiglio comunale di Brugnera dei componenti della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari e la designazione di quelli alla commissione cultura, può dirsi completata l’individuazione degli organi collegiali ritenuti indispensabili per il perseguimento dei fini istituzionali.Il 30 giugno l’esecutivo comunale appena insediato aveva provveduto a nominare i membri della commissione edilizia: una decisione che, diversamente dalle scelte per la sua abolizione operate in altri comuni, rivela come la giunta Moras consideri ancora utile l’apporto della commissione per l’attività amministrativa dell’ente locale. Sull’opportunità della sua nomina e sulla sua composizione si sono fatte sentire, anche in occasione in occasione dell’ultimo consiglio, le voci critiche delle minoranze. In particolare Forza Italia, per bocca del capogruppo Dino Carniello, ha ribadito il carattere anacronistico e la scarsa incidenza pratica del collegio ai fini dell’assunzione delle scelte in materia urbanistica. Renato Piccinato, consigliere di “Insieme per Brugnera”, ne ha stigmatizzato invece l’incertezza circa le funzioni ad essa assegnate ed i criteri seguiti dalla giunta per la nomina dei suoi componenti.«Chiederemo una modifica dello Statuto comunale - ha preannunciato Piccinato - affinché si possa tener conto della necessità di dare rappresentanza anche alle minoranze e di consentire l’apporto di professionisti di formazione diversa, anche non squisitamente tecnica». Secca, su questo punto, la replica del primo cittadino Ermes Moras. «Ribadisco - ha detto il sindaco - la giustezza di scegliere i membri esclusivamente fra tecnici di specifica competenza e non, come in passato, anche fra politici». «Ricordo - ha puntualizzato - che la commissione edilizia è ed è sempre stato un organo a supporto della giunta e non del consiglio comunale».La commissione edilizia, che rimarrà in carica per 5 anni, è composta da Giuseppe Panontin, Lorenzo Quattrin, Gianni Rossetto, Federico Rosso, Ruggero Ragagnin, Franco Carniello e Claudio Costalonga, quest’ultimo quale esperto di tutela ambientale e paesaggistica. Della commissione cultura, rinnovata rispetto a cinque anni fa, fanno parte Claudio Bertacco, Fabio Ragagnin, Marina Marcat, Corrado Bortolin, Rita Bortolin designati dalla maggioranza, e da Annamaria Angeli e Paola Busetto designati da Fi, Lega per Brugnera e Insieme per Brugnera. I consiglieri William Lucchese della lista “Per il Futuro” e Renato Piccinato di “Insieme per Brugnera” comporranno, infine, la commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari. Luca Ros

MESSAGGERO VENETO Venerdì, 13 agosto 2004

Assistenza, rinnovate le strategie Sacile confermato capofila dell’ambito intercomunale Cappuzzo eletto alla presidenza dell’assemblea dei sindaci SACILE. Un’atmosfera di rinnovato entusiasmo e grande partecipazione ha salutato, nella sede municipale di piazza del Popolo, la conferma di Sacile quale Comune capofila dell’Ambito socio-assistenziale.Nell’occasione il sindaco Roberto Cappuzzo é stato eletto presidente dell’assemblea dei sindaci dell’Ambito sacilese. La decisione é stata presa a conclusione della riunione alla quale hanno partecipato sei dei sette sindaci dei Comuni dell’ambito socio-assistenziale (Berto per Aviano, Moras per Brugnera, Zambon per Budoia, Baviera per Fontanafredda, Toppani per Polcenigo, Cappuzzo per Sacile, assente il solo sindaco di Caneva per sopravvenuti impegni). All’incontro hanno partecipato, inoltre, gli assessori Biancat di Aviano, Del Rizzo di Brugnera, Silverii di Fontanafredda, Ianna di Polcenigo, Carniello di Sacile, Antonio Gabrielli e Maddalena Coletti per il Distretto sanitario, i rappresentanti sindacali di Spi-Cgil Mellina e della Uil Maccorin, l’attuale responsabile dell’ambito Flavia Nardini con la vice Carla Guerrera, il segretario comunale di Sacile Giovanni d’Altilia.«Nel corso dell’incontro - spiega l’assessore alla continuità assistenziale del Comune di Sacile, il primario Giorgio Siro Carniello - é stata ribadita la necessità di governare la complessità del sistema socio - sanitario ed in particolare le cosiddette aree di alta integrazione socio-sanitaria (minori, handicap, anziani) in una logica di sistema, cioè in una sinergia organizzativa e gestionale che coinvolga tutti gli attori». «L’attuale quadro legislativo ed in particolare la legge quadro 328 del 2000 - puntualizza Carniello - raffigura una nuova centralità dell’ente locale ed una sua autonomia organizzativa. In riferimento ai Comuni nello specifico si passa dai compiti di semplice erogazione di servizi alla attribuzione della titolarità delle funzioni con ruoli di programmazione, progettazione e realizzazione degli interventi sociali. Particolare rilievo assume, in questo senso, la funzione di governo attribuita ai Comuni associati in ambiti territoriali socio-assistenziali, coincidenti nella nostra Regione ai Distretti sanitari».Il sindaco Roberto Cappuzzo ha mostrato grande soddisfazione per il nuovo incarico, pur essendo ben consapevole della molteplicità, complessità ed urgenza dei molti problemi da affrontare. Il sindaco di Sacile, ha invitato ogni Comune ad analizzare e dimensionare, entro la prossima convocazione dell’assemblea fissata per settembre, le proprie esigenze ed a definire le risorse disponibili per l’Ambito che, come sottolineato dall’assessore Carniello, non deve essere considerato una semplice somma di risorse ma un sistema integrato in grado di rispondere, secondo criteri di efficienza ed efficacia, ai crescenti bisogni socio-assistenziali dei cittadini.

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Cronaca

Al termine dei lavori Cappuzzo ha espresso disponibilità ad elaborare una bozza di regolamento per disciplinare il funzionamento dell’assemblea dei sindaci.

PASIANOCasa di riposo, si stringono i tempi Ronchese: «Sarà pronta nel 2006»PASIANO. Procedono a gonfie vele i lavori di realizzazione della casa di riposo intercomunale di Pasiano. “Casa Lucia” (come verrà chiamata la struttura residenziale per anziani dal nome dell’autrice del lascito all’origine del progetto), nella quale sono coinvolti i Comuni di Brugnera, Prata e Pasiano e la parrocchia San Paolo apostolo di Pasiano, vedrà la luce nella primavera del 2006. nel frattempo sono a buon punto i lavori relativi al primo lotto dell’opera gestita da un’Ipab presieduta da Omero Ronchese.La prima fase riguarda essenzialmente le opere in muratura e costituisce il lotto più impegnativo verso la realizzazione della casa di riposo. I lavori, piuttosto avanti rispetto agli impegni contrattuali, dovrebbero concludersi ad inizio 2005 in modo da risparmiare tempo e partire immediatamente con il secondo lotto. A questo proposito a settembre il consiglio direttivo dell’Ipab si riunirà per cominciare a lavorare alla predisposizione della gara d’appalto per il secondo lotto. La seconda fase dei lavori, la cui gara verrà indetta verso dicembre, potrebbe partire a febbraio - marzo e riguarderà la sistemazione degli esterni con la pavimentazione, la realizzazione dei parcheggi e la cura del giardino, la posa di alcuni impianti come quello di aerazione, la ristrutturazione della dependance che ospiterà gli alloggi delle suore ed una cappella e tutti gli arredi interni.«Si può dire ormai che il grosso del lavoro è già fatto» ha commentato Ronchese, il cui mandato di presidente potrebbe essere prolungato oltre la durata prevista dal regolamento in considerazione della prossimità dell’assegnazione dell’appalto per il secondo lotto. «Se a marzo partiranno i lavori relativi agli arredi ed agli esterni “Casa Lucia” – sottolinea – sarà pronta per la primavera 2006».La casa di riposo potrà ospitare 60 anziani, 18 dei quali provenienti da ciascun comune convenzionato e sei dalla parrocchia di Pasiano.Giacinto Bevilacqua

Distretto “certificato”: l’iter procede spedito A ottobre la scelta del Comune pilotaBRUGNERA. Con settembre entrerà nel vivo l’ambizioso progetto di certificazione ambientale Emas II lanciato dal Distretto del mobile Livenza. Firmata la convenzione a giugno, il ministero dell’Ambiente, la Provincia di Pordenone, il Distretto ed il Consorzio del mobile dall’1 settembre avranno a disposizione 24 mesi per portare a compimento i contenuti del programma di riconoscimento ambientale del Distretto industriale.L’apposito comitato tecnico, del quale sono stati chiamati a far parte il ministero, l’Arpa, la Provincia ed altri organismi, ad ottobre comincerà a lavorare alla scelta del Comune e del campione di dieci aziende che verranno sottoposte ad analisi, verifica ed eventualmente certificazione. Il progetto, così atteso nella zona del mobile, è piuttosto impegnativo e complesso nella formulazione del suo iter. Traendo spunto dal Comune veneto di San Michele al Tagliamento, il primo in Italia ad aver ottenuto la registrazione ambientale Emas II, verrà preso un considerazione in base a vari parametri, quale fra i Comuni aderenti al distretto farà da campione. Tra Azzano Decimo, Brugnera, Budoia, Caneva, Chions, Fontanafredda, Pasiano, Polcenigo, Prata, Pravisdomini e Sacile in pole position, data anche la loro rappresentatività in seno alla zona del mobile ed alla manifestata disponibilità, appaiono Brugnera e Pasiano che con Prata sono le realtà a più alta concentrazione industriale. (g.b.)

IL GAZZETTINO Sabato, 14 Agosto 2004

BRUGNERA L’esecutivo comunale approva la ripartizione dei fondi che la Regione destina ai Comuni per l’assistenza scolastica e il diritto allo studio

Libri di testo, la giunta assegna i contributi Dodici mila euro destinati alle elementari, 4 mila alle medie. Istituite anche 5 borse di studio per i meritevoli

Brugnera Approvata dalla giunta la ripartizione dei fondi che la regione destina ai Comuni per l'assistenza scolastica e il diritto allo studio, così come prevede la legge regionale 10/88. Per l'anno scolastico 2004/2005 la giunta ha destinato la somma di 30.697,22 euro, che saranno utilizzati per diversi interventi. In particolare sono stati destinati 12.500 euro per l'acquisto di libri di testo per gli alunni delle scuole elementari. Inoltre 4 mila euro saranno utilizzati per l'acquisto di libri di testo da assegnare in comodato agli alunni delle classi seconda e terza della scuola media. Tale assegnazione è stata fatta sulla base delle adesioni all'utilizzo del comodato, da parte di 45 alunni delle classi seconde e 24 delle classi terze. Contributi sono stati previsti anche a favore delle Scuole materne di Brugnera e Tamai, proporzionalmente al numero degli iscritti in ragione. Ciascun alunno riceverà 41,82 euro. E, alla scuola materna di Brugnera, con i suoi 104 iscritti, andranno 4.394,28 euro, mentre alla materna di Tamai che ha 102 iscritti, è stato deliberato un contributo di 4.265,64 euro. «In questo modo - sottolinea il sindaco Ermes Moras - riusciamo a ridurre il costo di frequenza a carico delle famiglie». La giunta ha anche istituito 5 borse di studio, per un ammontare di 2.582,30 euro, che saranno assegnate ad altrettanti studenti bisognosi e meritevoli dell'Istituto professionale di stato per l'Industria e l'artigianato. Un altro intervento è stato previsto a favore degli alunni della 1. classe della scuola media che non aderiranno al comodato gratuito promosso diretta-

mente dalla Scuola. A ciascun alunno sarà erogato un contributo di 77,50 euro. Infine sono stati destinati 1.500 euro per l'acquisto di materiale didattico alla scuola media e 1.500 euro alle scuole elementari. Il sindaco ricorda che, con un precedente riparto, sono stati destinati 2 mila euro alle scuole elementari e 2 mila alla scuola media per acquisto di materiale didattico. M.S.

IL GAZZETTINO Domenica, 15 Agosto 2004

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Cronaca

IN BREVE

BRUGNERA - Incidente, un ferito Incidente stradale sulla provinciale, ieri alle 8.30, poco prima dell'abitato di Tamai. Per cause ancora in corso d'accertamento da parte della Polizia stradale, la Fiat Uno condotta dal cinquantenne operaio A.B., di Brugnera, è uscita di strada. L'uomo se l'è cavata con alcune botte di poco conto.

IL GAZZETTINO Martedì, 17 Agosto 2004

IN BREVE

BARCIS - Incidente, centauro feritoSchianto tra un'auto e una moto alle 12.30 di Ferragosto sulla strada statale che da Barcis conduce a Cimolais, in comune barciano. Ad avere la peggio è stato il centauro Ciro Palla, 27 anni, di Livinalongo Collana (Belluno). In sella alla Honda Cbr 600, il giovane si è scontrato con l'Alfa Romeo 146 condotta da Fabio Ragagnin, 37 anni, di Brugnera, rimasto illeso. Il bellunese è stato elitrasportato all'ospedale di Udine, ma non è in pericolo di vita. Rilievi a cura della Polizia stradale.

MESSAGGERO VENETO Giovedì, 19 agosto 2004

PASIANOElettrodotto, protestano scrittori e poeti I comitati annunciano nuove iniziativePASIANO. Anche gli intellettuali si mobilitano in difesa dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico e dell’aria.È stato un Ferragosto diverso quello trascorso da Gian Mario Villalta, famoso poeta e scrittore originario di Visinale di Pasiano. Il letterato, unitamente ai suoi colleghi Sebastiano Gatto e Giovanni Turra, ha aderito ad una speciale forma di protesta cui si sono unite associazioni quali Ecoistituto, Mountain Wilderness, Comitato Fadalto, Consiglio di quartiere, Legambiente e Verdi. Hanno inscenato una protesta contro il progetto di elettrodotto a 380 mila volt Lienz - Cordignano ed il ventilato prolungamento dell’autostrada A27 fino all’innesto con l’A23. Allestito un punto base con tanto di ombrellone, segnalato da vistosi striscioni, Villalta e gli altri poeti hanno manifestato la propria contrarietà declamando versi nelle vicinanze del casello autostradale dell’A27 verso il Fadalto.L’elettrodotto Lienz - Cordignano, secondo la tesi del Vas, l’associazione ambientalista nazionale Verdi ambiente società, è all’origine della diramazione che interessa la Destra Tagliamento, ovvero la linea elettrica a 135 mila volt Cordignano - Sesto al Reghena che attraverserebbe Cordignano, Orsago e Gaiarine in provincia di Treviso, Brugnera, Prata, Pasiano con realizzazione di una nuova cabina di trasformazione primaria), Pravisdomini, Azzano Decimo, Chions e Sesto al Reghena.Sempre sul piede di guerra, intanto, i comitati contro l’elettrodotto di Pasiano, Chions e Brugnera. «Non è mai stata data dimostrazione del perché di quel tracciato – ha argomentato Loreno Battiston, portavoce unitario dei comitati – Il Cordignano - Sesto al Reghena del resto presentava degli aspetti poco chiari fin dall’inizio, dal momento che nella sua prima stesura citava San Giorgio di Nogaro. A settembre programmeremo una serie di iniziative itineranti per spiegare gli errori del Cordignano - Sesto al Reghena e fare il punto sul ricorso al Tar». (g.b.)

IL GAZZETTINO Venerdì, 20 Agosto 2004

L'imprenditoria cambia pelle Ormai in Friuli le aziende guidate da extracomunitari sono oltre 4200, il 6 per cento del totale

In Friuli l'imprenditoria cambia pelle. Ormai, in regione le aziende guidate da stranieri sono più di 4mila 200, il 55 per cento in più rispetto a quattro anni fa. E oltre sei extracomunitari su cento, nella piccola patria operosa di fabbriche e aziendine individuali, sono titolari di impresa. Con gli stessi crucci e le stesse speranze dei loro colleghi autoctoni. Ma con, alle spalle, la dura gavetta di chi, straniero in una terra sconosciuta, affrontando una lingua e delle leggi spesso incomprensibili, ha dovuto percorrere tappa dopo tappa la strada dissestata della ricerca di una difficile integrazione. IMPRENDITORI - Se in numeri assoluti, il Friuli è solo al quattordicesimo posto nella hit delle regioni italiane con la maggior consistenza di imprenditori stranieri, guidata da Lombardia (con 29510 imprenditori), Toscana (16769) e Emilia Romagna (15703), in percentuale si impone al vertice della classifica. Con l'8 per cento di imprenditori sul totale di extracomunitari residenti, infatti, supera di quasi un punto e mezzo la media nazionale del 6,7%. Fra i "capitani d'impresa", secondo i dati della Camera di commercio di Udine aggiornati al primo semestre 2004, ormai sono 4mila 285 le persone na-

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Cronaca

te in un Paese fuori dai confini dell'Ue (4266 secondo le cifre elaborate dalla Cciaa di Bologna per un'indagine Labitalia), il 6,2% sul totale dei titolari d'azienda della regione. Un dato che sale a 8183, se si considerano tutti gli imprenditori (quindi, oltre ai titolari, anche tutti coloro che ricoprono cariche sociali). In provincia di Udine, alla guida delle aziende siedono ben 1630 imprenditori stranieri (il 4,8%), mentre Pordenone sfora il 5,4% con 979 capitani d'azienda nati fuori dall'Ue. IL BOOM - L'exploit 2004 è nei numeri. Più 55 per cento in quattro anni, da 2761 imprenditori stranieri agli attuali 4285. Addirittura più 20 per cento nel breve giro di boa di 12 mesi, secondo quanto afferma il direttore Cna Giovanni Forcione, che rileva un incremento più che ragguardevole rispetto al 2003. NAZIONALITÀ - Se in regione, in vetta alla hit delle nazionalità dei capitani d'impresa di terra straniera spiccano Serbia e Montenegro (27%), in provincia di Udine a far la parte del leone, schierando 463 titolari, il 28,4%(contro il 17% del dato regionale), è la Svizzera, patria adottiva dei molti emigranti rientrati al materno avello, seguita da Serbia e Montenegro (15,6% con 255 imprenditori), Albania (6,4% con 105 titolari), Argentina (5%), Marocco (4,9%) e Romania (4,7%). Le aziende del Pordenone se vedono sulla poltrona del boss il 26,6% di svizzeri, l'8,8% di canadesi, il 7,4% di argentini, il 7,2% di albanesi e il 6,6% di marocchini. SETTORI - Quanto ai settori, gli extracomunitari sembrano particolarmente versati nel comparto dell'edilizia, che riunisce il 14,5% delle imprese di cui sono titolari in regione, seguita da sanità (9,5%), trasporti (7%) e commercio (6,9%). Un trend in controtendenza rispetto al dato italiano, che dà gli esercizi commerciali al 42% del totale. Anche in provincia di Udine vanno per la maggiore le imprese di costruzioni (10,9%, addirittura 11,3% nel Pordenonese), ma, al terzo posto si impone il settore istruzione, che vede impegnata quasi un'azienda a guida straniera su dieci. Camilla De Mori

IL GAZZETTINO Domenica, 22 Agosto 2004

IN BREVE

BRUGNERA - Incidente Un lieve incidente è accaduto in serata nella zona industriale di Maron. Un'auto è finita contro un palo dell'illuminazione. Fortunatamente nessuna conseguenza per il conducente.

IL GAZZETTINO Lunedì, 23 Agosto 2004

La tre-giorni del rock a Villa Varda Al via giovedì a Brugnera Soundpark. Arrivano Arbe Garbe e Giorgio Canali

Brugnera Torna per il quarto anno consecutivo Soundpark, rassegna di musica indipendente nata dall'idea di alcuni giovani con il supporto del Comune di Brugnera e dell'associazione Cico. Si svolgerà da giovedì 26 a sabato 28 agosto nel parco di Villa Varda a Brugnera, nel pordenonese. Gli spettacoli inizieranno alle 20. Apriranno la manifestazione, il 26, i gruppi Handz Off (punk-rock, Sacile), i Almandino (Bologna) e i friulani Arbe Garbe. Ospiti della seconda serata saranno Brain Condor (hardcore, Pordenone), East Rodeo (Croazia) e gli Zu di Roma. Sabato da leoni con Santo Niente e Giorgio Canali, preceduti sul palco dai pordenonesi Victor Young (pornorock-stumentale). Ingresso libero a tutte le serate. Giorgio Canali, veterano del rock in Italia, quarant'anni suonati e un passato d'oro di chitarrista nei Cccp e Csi è uno che la musica l'ha bazzicata anche nel ruolo di cantante, meccanico del suono e produttore. Un anno fa ha pubblicato il secondo album solista, Rossofuoco. Un disco che, pur evidenziando tratti cantautorali, non tradisce l'indole ferocemente rock. Santo Niente nasce nel 1994 a Bologna da un'idea di Umberto Palazzo (voce e chitarra), allora reduce dall'esperienza con i Massimo Volume. La formazione originale è un trio che, nel 95, con la denominazione "Umberto Palazzo e il Santo Niente", realizza il cd "La vita è facile". Nel 1997 esce il secondo album "Sei na ru mo'no wa na 'i". Dopo una lunga pausa nel 2002 Umberto Palazzo ci riprova con Raffaello Zappalorto (basso), Gino Russo (batteria) e Alessio D'Onofrio (chitarra). Nel 2003 nasce una manciata di nuove straordinarie canzoni, in cui il vecchio spirito compie un salto evolutivo, incorporando nello stile psichedelia e ritmo.

IL GAZZETTINO Martedì, 24 Agosto 2004

BRUGNERA L’esigenza evidenziata nell’ultimo Consiglio

Protezione civile, nuova sedeBrugnera Brugnera avrà una nuova sede per il Gruppo di Protezione civile. Una necessità, questa, sottolineata, nel corso dell'ultima seduta consiliare, dal vicesindaco e delegato alla Protezione civile Marco Bazzo, alla quale si sono aggiunte le raccomandazioni del consigliere Dino Carniello (Fi), il quale ha auspicato che la nuova sede abbia valenza distrettuale e che diventi un punto di riferimento per le squadre di altri comuni. «La scelta dell'area e l'idea del progetto - ha assicurato l'assessore Bazzo - sono state pensate per una funzione distrettuale della sede. Il che non significa una sede unica per più comuni, ma che servirà un territorio distrettuale nel quale sono compresi altri 273 comuni. Ha concluso assicurando che la scelta dell'area è stata concordata con la Protezione civile regionale. Ha aggiunto che la collaborazione con le squadre di altri comuni esiste già e potrà senz'altro essere migliorata». Per contro il consigliere Cinzia Secco (Insieme per Brugnera) si è detta perplessa per la posizione, secondo lei troppo decentrata rispetto le aree bisognose.

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Cronaca

La nuova sede nasce da perché il Gruppo è notevolmente cresciuto e conta un centinaio di volontari, suddivisi in quattro squadre, di cui una di pronto intervento. I volontari, oltre alle attività di squadra eseguite ogni sabato pomeriggio, allerta e interviene nelle situazioni di emergenza, partecipa ai corsi di preparazione, alle occasioni di rappresentanza e agli incontri con gruppi comunali limitrofi. Eseguono inoltre interventi di messa in sicurezza sui corsi d'acqua, curano la divulgazione nelle scuole dell'obbligo e in occasione di manifestazioni sportive e ricreative. Mi.Sc.

IN BREVE

INCIDENTI - Carambola tra auto, tre feriti Carambola tra auto, ieri intorno alle 10, all'incrocio della Favorita a Spilimbergo. Per cause all'esame degli agenti della Stradale di Pordenone si sono scontrate alcune auto. Tre gli automobilisti feriti e medicati nel vicino ospedale della città del mosaico. Cause, dinamica ed eventuali responsabilità dell'urto sono all'esame dei poliziotti. Le condizioni dei feriti non preoccupano i medici. Altri incidenti, con complessivi due feriti (molto lievi), sono accaduti a Vallenoncello, Prata, Tamai, Aviano e Valvasone.

MESSAGGERO VENETO Martedì, 24 agosto 2004

24-08-04, pag. 1, PordenoneLE TENDENZE Angelo Piccinin: «L’innovazione carta vincente» Luci e ombre nell’area del mobile. L’andamento dei mercati preoccupa il sindacato «Il Distretto dia la sveglia» Gli imprenditori rivendicano maggiori competenze Legno-mobile in controtendenza per molti, ma non per tutti, in una provincia in cui il comparto è il secondo come fatturato e occupati dopo la meccanica. Mentre è quest’ultima che, per processi diversi, tra cui la delocalizzazione, genera preoccupazioni nel sindacato.Tra le aziende che, a dispetto della crisi, espongono dati positivi sia per le vendite interne che per le esportazioni, c’è il mobilificio Santa Lucia di Angelo Piccinin. «Intravediamo una ripresa di mercato, anche se il buon andamento di questi anni (il 2004 è il secondo consecutivo) lo ascrivo ad una notevole rivoluzione che, come azienda, abbiamo compiuto con importanti investimenti nel prodotto, nel processo ma soprattutto - rimarca Piccinin - nelle risorse umane. Abbiamo giovani capaci, motivati, molto in gamba. In autunno porteremo a termine altre scelte di programmazione produttiva e stiamo progettando investimenti strutturali». Non è il mercato che è cambiato, «lo potremmo definire stagnante, e i dati sostanzialmente lo confermano», ma «siamo noi ad essere cambiati, ad aver innovato».Generalizzare questa risposta positiva è, secondo l’imprenditore Angelo Piccini, assolutamente possibile ma lo diventa solo le istituzioni deputate comprendono che è ora di cambiare. Distretto, Camera di commercio e Unindustria per primi. «Il Distretto - spiega Piccinin - è il soggetto che dovrebbe muoversi per mettere insieme e coordinare energie e risorse per sostenere le imprese nelle sfida competitiva. Il problema è che non vedo grandi elementi positivi nel modo in cui Unindustria e Cciaa intendono impostare l’operatività del Distretto. A mio avviso dovrebbe essere in grado di produrre idee innovative che superino l’obsolescenza delle vecchie istituzioni, altrimenti rischia di trasformarsi in un nuovo generatore di burocrazia senza utilità».Non ha dubbi Piccinin sul fatto che «il Distretto debba avere funzioni precise, risorse precise, finalità altrettanto precise e possibilmente esclusive del Distretto», anche per evitare antiche e sterili sovrapposizioni. Sul “che cosa fare” e sul “come” farlo, l’imprenditore non ha risposte preconfezionate: «Mettiamoci insieme e discutiamone. Ma subito però». Perché gli indicatori sull’andamento economico sollecitano l’urgenza di affrontare le questioni.Su un diverso fronte c’è il sindacato che “legge” i dati sull’andamento congiunturale dell’industria come un ulteriore elemento di preoccupazione. «Viviamo in un territorio - rimarca Walter Tavian, segretario provinciale della Uil - dove la subfornitura, dopo la grande azienda, è presente in ogni lembo della provincia. Paghiamo un costo per questo e ci accingiamo a pagarne uno aggiuntivo in funzione della delocalizzazione, processo che trova giustificazioni se l’obiettivo è consolidare la presenza in nuovi mercati, non ne ha se finalizzato alla sola riduzione dei costi, come sta accadendo con il Gruppo Zoppas. Gli investimenti sul processo hanno dimostrato che si può produrre qui ed essere competitivi e questo dev’essere il nostro traguardo: uscire dalla fascia di prodotti a basso valore aggiunto per elevarne il contenuto». Una strada tracciata dalla ricerca e dal ricorso alla ricerca che, in questa provincia, è ancora difficile se è vero che «il Polo tecnologico di Pordenone tarda a decollare. Dovremo richiamare di più l’attenzione su questo e imboccare con decisione questo percorso se non vogliamo trovarci a fare i conti con gli effetti dell’assenza di innovazione che significa prodotti poveri, facilmente copiabili, sempre di più patrimonio dei Paesi emergenti e di una competizione che si gioca solo sul costo e dove noi saremmo perdenti».

Brugnera, resta alle società la gestione degli impianti Ma la giunta rivedrà i termini delle convenzioniBRUGNERA. La gestione degli impianti sportivi comunali a Brugnera continuerà a essere affidata alle società sportive locali ma i termini delle convenzioni attualmente in essere saranno rivisti. Questa la linea d’azione che la giunta Moras intende seguire per garantire, anche in futuro, la più ampia fruizione e nello stesso tempo l’adeguata manutenzione delle numerose strutture sportive presenti nel territorio comunale.La necessità di pronunciarsi su questo tema è stata determinata dalla scadenza, ormai prossima del 31 agosto, dei contratti stipulati fa dal comune per la gestione dei campi sportivi di Brugnera (dove disputa le partite casalinghe il Centro del Mobile Calcio), di Maron (dove giocano le formazioni giovanili dell’US Brugnera) e di San Cassiano, sul cui terreno scendono invece in campo i biancorossi dell’Afds Amatori Calcio Brugnera.Tutte e tre le convenzioni siglate cinque anni fa con le società calcistiche sono state per ora prorogate fino al 31 dicembre di quest’anno, in attesa che vengano ridefiniti i parametri temporali e soprattutto economici delle nuove convenzioni. Il tutto con la decorrenza del 1º gennaio 2005. Analogamente succederà per il bocciodromo comunale, dal 2001 in gestione all’US Bocciofila di Brugnera in forza di un contratto che vincola le parti fino al 31 agosto.Nessuna novità, invece, per quanto riguarda le strutture sportive site a Tamai: esse, fra cui il nuovissimo campo di calcio appena omologato, continueranno a essere gestite dalla Polisportiva Tamai retta dal presidente Elia Verardo fino alla naturale scadenza

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Cronaca

contrattuale. Quanto alla nuova pista di atletica leggera realizzata presso il polisportivo comunale di via Del Mas a Brugnera, nessuna necessità di rinegoziazione interesserà la convenzione stipulata con l’Atletica Brugnera del presidente Tito Foltran. L’accordo con il comune è infatti entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno e durerà fino alla fine del 2008. Luca Ros

IL GAZZETTINO Mercoledì, 25 Agosto 2004

BRUGNERA Artisti emergenti e ospiti speciali a Villa Varda

Soundpark, la tre giorni rock Brugnera Al via domani la quarta edizione di Soundpark, rassegna di musica indipendente nata dall'idea di alcuni giovani con il supporto del Comune di Brugnera e dell'associazione Cico. Si svolgerà da giovedì 26 a sabato 28 agosto nel parco di Villa Varda a Brugnera, nel pordenonese. Gli spettacoli inizieranno alle 20. Apriranno la manifestazione, il 26, i gruppi Handz Off (punk-rock, Sacile), i Almandino (Bologna) e i friulani Arbe Garbe. Ospiti della seconda serata saranno Brain Condor (hardcore, Pordenone), East Rodeo (Croazia) e gli Zu di Roma. Sabato da leoni con Santo Niente e Giorgio Canali, preceduti sul palco dai pordenonesi Victor Young (pornorock-stumentale). Ingresso libero a tutte le serate. Giorgio Canali, veterano del rock in Italia, quarant'anni suonati e un passato d'oro di chitarrista nei Cccp e Csi è uno che la musica l'ha bazzicata anche nel ruolo di cantante, meccanico del suono e produttore. Un anno fa ha pubblicato il secondo album solista, Rossofuoco. Un disco che, pur evidenziando tratti cantautorali, non tradisce l'indole ferocemente rock. Santo Niente nasce nel 1994 a Bologna da un'idea di Umberto Palazzo (voce e chitarra), allora reduce dall'esperienza con i Massimo Volume. La formazione originale è un trio che, nel 95, con la denominazione "Umberto Palazzo e il Santo Niente", realizza il cd "La vita è facile". Nel 1997 esce il secondo album "Sei na ru mo'no wa na 'i". Dopo una lunga pausa nel 2002 Umberto Palazzo ci riprova con Raffaello Zappalorto (basso), Gino Russo (batteria) e Alessio D'Onofrio (chitarra). Nel 2003 nasce una manciata di nuove straordinarie canzoni, in cui il vecchio spirito compie un salto evolutivo, incorporando nello stile psichedelia e ritmo.

IN BREVE

BRUGNERA - Corinsieme 2004 L'11 settembre, alle 20.45, nell' auditorium della scuola media, avrà luogo la 18. edizione di Corinsieme, manifestazione corale di canto popolare organizzata dal Coro Contrà Camolli.

INCIDENTI - Schianti con due feriti Il personale del "118" ha soccorso e medicato due automobilisti, rimasti feriti in modo lieve in uno scontro avvenuto a Borgomeduna di Pordenone dove - per cause all'esame della Polizia municipale - si sono scontrate due auto. I due automobilisti feriti hanno rifiutato il ricovero. Stradale e carabinieri hanno inoltre accertato cause e dinamica di altri incidenti, con solo danni ai mezzi, accaduti a Cordenons, Marsure di Aviano e Brugnera .

MESSAGGERO VENETO Mercoledì, 25 agosto 2004

CONGIUNTURA DIFFICILE Il legno-mobile e le coltellerie sono i settori che soffrono maggiormente Le strutture industriali previste dalla legge non riescono a incidere«Distretti, così non funzionano» Gli imprenditori chiedono alla Regione maggiori poteri di ELENA DEL GIUDICEDistretti industriali, così come sono, non servono. E’ un giudizio perentorio e generalizzato che imprenditori, categorie economiche ed analisti condividono. Istituzioni che, se prive di status giuridico e di fondi, non sono in grado di svolgere il compito che spetta loro. Distretto del legno-mobile e delle coltellerie i due istituiti in provincia di Pordenone, il documento Bertossi ne individua un terzo, quello della subfornitura, mentre se ne ipotizza un quarto, questa volta artigianale, del mosaico. Ma alla prova dei fatti, i Distretti hanno mostrato tutti i loro limiti che derivano, appunto, da una configurazione istituzionale ibrida, non sono enti, non sono società, non sono consorzi, e da una disponibilità finanziaria modesta alla quale è persino impossibile accedere.Sono nati, prima ancora di essere individuati come tali, come sistemi produttivi locali omogenei caratterizzati da un’elevata concentrazione di imprese industriali di piccola e media dimensione e da una elevata specializzazione produttiva, e insediati in comuni contigui. Caratterizzazione evidente nei due distretti pordenonesi che presentano, infatti, una presenza predominante di imprese del settore di riferimento, il legno-mobile-arredamento nell’area del Livenza, le coltellerie e il metallo nel maniaghese. Si sono sviluppati autonomamente negli ultimi decenni per venire poi “riconosciuti” dalla legislazione, nazionale prima e regionale poi.La struttura dei distretti è composta da aziende a forte tradizione artigianale e di dimensioni medio-piccole, a gestione spesso “familiare”. Nella loro evoluzione hanno influito la liberalizzazione dei mercati ed un acuirsi della concorrenza nazionale e internazionale. Le grandi imprese hanno infatti ritenuto conveniente esternalizzare parte della loro produzione ad aziende dei distretti, quando non hanno dato vita loro a veri e propri distretti, creando e consolidando una rete di subfornitura efficiente. Non c’è più, nel Distretto del mobile, un’azienda che realizza autonomamente una cucina, ma varie aziende che producono componenti di quella che, l’assemblatore finale, venderà come una “cucina”.Un esempio di esternalizzazione determinata da grandi aziende, è quella della Zanussi, oggi Electrolux, che ha determinato il sorgere di centinaia di piccole e medie aziende specializzate nella produzione di componenti e in diversi settori, dalla plastica alla meccanica di precisione.L’ente Distretto, che la Regione ha istituito con il varo di una specifica normativa, dovrebbe farsi carico della promozione del distretto, che poi significa promozione della specificità produttiva dell’area e non delle singole aziende, oltre che delineare attraverso i piani di sviluppo le linee politiche di intervento a sostegno del territorio, e quindi delle imprese. Ma al di là del piano di sviluppo, che è realtà da tempo, l’attività dei Distretti fino ad ora è stata inficiata dai noti vincoli che o si affrontano e si superano, o - come diversi imprenditori sostengono - questo modello di Distretto è assolutamente inutile.

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Cronaca

LE CRITICHE«Sono usati soltanto per occupare poltrone» «I Distretti avranno successo se si provvederà a dotarli di risorse economiche e di potere, ma anche se prevarrà il principio della sussidiarietà. Non se finalizzati alla ripartizione di poltrone, in questo caso sono destinati a fallire».Chiara Mio, docente universitaria alla Ca’ Foscari di Venezia, aveva individuato da tempo i limiti dei Distretti, così come definiti e resi operativi dalla legislazione nazionale, e oggi invita l’assessore regionale alle attività produttive Enrico Bertossi, ispiratore di quel documento di programmazione economica che ha preso il suo nome, a dare gambe ad un progetto «che contiene riflessioni interessanti che condivido. Occorrerà valutare il seguito che la Regione darà a quelle riflessioni - considera Chiara Mio - perché, rispetto alle perplessità, forse non tutte troveranno soluzione, ma quanto meno vengono affrontate».Questo è, dunque, un periodo di stasi in attesa di modificazioni importanti che riguarderanno, non solo ma anche, i Distretti. Distretti che non hanno mantenuto le promesse implicite nella loro costituzione, dato che - alla prova dei fatti - non hanno funzionato. «E’ accaduto - spiega la docente universitaria - perché sono stati creati senza “gambe”, laddove le gambe sono lo status giuridico e l’assenza di strumenti che li ponessero in grado di operare», iniziando dalle risorse economiche. Non hanno quindi adempiuto al loro ruolo che è, o dovrebbe essere «la promozione dell’idea, del cuore del distretto. Non tanto, quindi, come consorzi per la vendita, ma come enti che si occupano del collegamento tra ricerca e sviluppo inerente il distretto, come soggetti in grado di essere presenti sul mercato per promuovere il distretto» e non la singola azienda.Sia il legno-mobile che le coltellerie sono guidati da uomini delle istituzioni e non delle imprese. Ermes Moras e Emilio Di Bernardo, entrambi sindaci, sono presidenti dei rispettivi distretti. Per alcuni un limite più che un’opportunità. Ma per Chiara Mio è ininfluente l’appartenenza al mondo delle istituzioni piuttosto che dell’economia. «Dipende dall’uomo o dalla donna. Ciò che conta - considera - che non sia una designazione che proviene dall’alto ma sia una scelta locale, fatta sulla base delle competenze e delle propensioni del singolo».E’ stato detto che le associazioni di categoria, industriali compresi, hanno guardato con diffidenza, se non propriamente ostacolato, i Distretti. Secondo lei? «Gli interessi attorno ai quali si muovono i distretti sono così tanti che, in assenza di chiarezza, le associazioni di categoria possono tentare di difenderne una parte. Occorre guardare al distretto ponendosi in un’ottica diversa, allora è possibile che i diversi soggetti entrino a far parte del distretto, comprese le associazioni, e concordino i loro interessi con quelli degli altri».Il documento Bertossi individua il terzo distretto provinciale, quello della subfornitura. Che cosa ne pensa? «Concettualmente, come distretto, faccio fatica a capirlo. E’ innegabilmente vero - risponde la Mio - che esiste un settore economicamente importante che ha bisogno di essere governato, ha una sua dignità ed è giusto che venga posto all’attenzione». Infine il futuro. I distretti possono essere vincenti se i limiti dei quali soffrono verranno superati «e se prevarrà il principio della sussidiarietà. Ma non se utili solo ad una ripartizione di poltrone. In questo caso sono destinati a fallire».

IL GAZZETTINO Giovedì, 26 Agosto 2004

Guerra tra la segreteria provinciale dei padani e i dissidenti. A farne le spese Luigi Paggiaro che perde l’incarico

Lega Nord, notte dei lunghi coltelliMartina Corazza nominata vicepresidente di Edilizia Futura. Pottino: «Pagato il tradimento»

CHI VIENEMARTINA CORAZZA, consigliere provinciale e ora vice presidente di Edilizia Futura ha bruciato le tappe. Tre mesi prima delle elezioni provinciali si è iscritta alla Lega Nord e si è candidata con il Carroccio per la zona di Prata e Brugnera. Il risultato è stato sorprendente: la giovane (29 anni) ha ottenuto un esito strepitoso risultando all'interno del Carroccio la più votata percentualmente. Ma l'idillio con i "lumbard" è durato pochissimo. È subito entrata in rotta di collisione con la segreteria provinciale e ha appoggiato Nicola Zille nella sua battaglia per l'assessorato. Morale della favola è stata espulsa. Oggi fa parte del gruppo misto, ma in pochi mesi ha già portato a casa una vice presidenza. Retribuita naturalmente.

IN BREVE

BRUGNERA - Festeggiamenti Prenderà il via l'1 settembre, nel campo sportivo di Tamai, organizzati dalla locale Polisportiva e dal Coordinamento Pro loco & Associazioni Alto Livenza, la sagra che terminerà il 12 settembre. Ricco il programma: ogni sera, musica, giochi a premi con le freccette e il torneo "Acqua e sapone". Funzioneranno un chiosco enogastronomico, enoteca e luna park.

BRUGNERA - Infortunio Un infortunio sul lavoro è accaduto ieri mattina in un'azienda della zona industriale di Brugnera. Un operaio ha subito un taglio, non grave, a una mano.

SPETTACOLI/GLI APPUNTAMENTI DI OGGI - MUSICA

BRUGNERA - Nel Parco di Villa varda, alle 21, per Soundpark, concerto con i gruppi Handz Off, Almandino, Arbe Garbe. Ingresso libero.

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Cronaca

LETTERE - PORDENONE

Da 13 anni l'Università di Trieste Tredici anni fa, la Facoltà di Ingegneria, nelle persone di Antonino Antonini e Salvatore Tommasi del Dipartimento di Energetica, incontrarono a Pordenone l'allora sindaco Alvaro Cardin, il Presidente dell'Associazione degli Industriali, Moro e il Coordinatore del costituendo Consorzio degli Studi Universitari, monsignor Padovese. Tema del dialogo far nascere nella città di Pordenone un nucleo di studi universitari nell'ambito dell'ingegneria orientato alle prime esigenze allora evidenziate da parte delle realtà produttive locali. Secondo l'ordinamento didattico dell'epoca, potevano costituirsi dei percorsi biennali universitari, post-diploma della scuola media superiore, denominati Scuole Dirette a Fini Speciali (Sdfs). L'accordo, allora, fu di avviare due scuole: - "Tecnologia del Legno" (per l'industria del mobile) curato dal professor Tommasi; - "Macchine e Impianti Termici e Frigoriferi" (per i produttori di componenti di impianti) curato dal professor Antonini. Sono anni quelli in cui in Italia si dà inizio al riordino degli studi universitari con l'introduzione di percorsi triennali denominati Diplomi Universitari (Du): le Scuole Dirette a Fini Speciali possono essere direttamente essere trasformate in Du, e così avviene a Pordenone. Le due scuole Sdfs convergono in Du in Ingegneria Meccanica mantenendo però le sue caratteristiche con i due curricula: "Tecnologia del Legno" e "Macchine e Impianti termici e Frigoriferi". Il concomitante ingresso a Pordenone dell'Università di Udine con il Du in Ingegneria Meccanica, crea un infelice sdoppiamento dello stesso titolo di studio e, potendo solo l'Ateneo triestino cambiare denominazione del corso, era già presente con le Sdfs dalle quali poteva emanare un Diploma Universitario a sua scelta, il professor Tommasi concorda con il Consorzio l'avvio, per l'anno accademico 1995/96, di un corso innovativo e di massimo interesse del sistema produttivo pordenonese: il Diploma Universitario in "Ingegneria Logistica e della Produzione", denominazione allora forse poco comune nel panorama delle offerte di ingegneria, ma obbligata così come previsto dalle tabelle ministeriali. Anche in questo percorso di studi è stato mantenuto il curriculum "Legno" accanto a quello, ora introdotto, di "Manifatturiero meccanico" su una struttura base logistico-gestionale della produzione industriale. La capacità di offerta didattica di carattere innovativo dell'Università di Trieste ha indotto l'Unione degli Industriali della Provincia di Pordenone a chiedere nel 2000, per conto del proprio settore gomma-plastica, di avviare un Du che fornisse personale altamente qualificato con preparazione universitaria di cui lo stesso settore, che conta una forte presenza industriale nel Triveneto, era completamente sguarnito. Il nuovo Diploma Universitario in "Ingegneria dei Materiali-Materie Plastiche" prende avvio nell'anno accademico 2000/01. Dalla data del suo avvio ad oggi, il Du in "Ingegneria Logistica e della Produzione", ha compiuto tutto il percorso dei progetti europei Campus e Campus One, programmi rivolti in modo specifico ai nuovi corsi di laurea per sostenere e diffondere l'innovazione tecnologica e formativa conseguente alla riforma didattica universitaria. Il lavoro, svolto in otto anni di sperimentazione, ha consentito in primis di definire correttamente il piano degli studi, sentendo le parti interessate, quali mondo industriale e dei servizi, studenti e parti sociali, e quindi il laureato ingegnere, portatore di conoscenza e di capacità di trasferimento dell'innovazione. Nel frattempo, il riordino degli studi universitari italiani fa un passo avanti. Sulla scorta dell'esperienza e messa a punto del percorso triennale dei Du, si istituiscono le Lauree Triennali e, a seguire, il biennio della Laurea Specialistica. La cosa impone una razionalizzazione dei corsi di laurea, per questo la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Trieste a Pordenone accorpa in un unico corso di laurea i due Du presenti: il Corso di Laurea Triennale in "Ingegneria Industriale". I Du attivi potevano essere convertiti in Laurea Triennale e, quindi, con triennio compiuto, fu immediatamente possibile introdurre la Laurea Specialistica in "Ingegneria Gestionale e Logistica Integrata" a seguire della triennale in "Ingegneria Industriale" secondo il nuovo ordinamento. Tant'è che con il corrente anno accademico si è concluso il primo ciclo biennale con il primo laureato specialistico nella storia di Pordenone, licenziato il 30 giugno scorso. Le discipline che caratterizzano il percorso che orienta al settore produttivo pordenonese del mobile-arredo non vengono abbandonate. Infatti, esponenti del Distretto del mobile di Brugnera incontrarono, lo scorso anno, la Facoltà di Ingegneria dell'Ateneo triestino per valutare la possibilità di valorizzare maggiormente tale percorso con l'inserimento di specifiche discipline da loro indicate.Il profilo della figura professionale da formare, come specificato dalle parti interessate, richiede una preparazione di base gestionale-logistica della produzione con approfondimenti circa le tecnologie proprie del mobile e dei materiali legno e polimeri. Il percorso formativo è stato inoltre potenziato concordando con la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Udine insegnamenti nell'ambito impiantistico meccanico per la produzione del mobile, da inserire nel corso di Ingegneria Meccanica. L'accordo prevede poi la possibilità per uno studente di passare da un corso di laurea all'altro, secondo che maturi l'idea di possedere una preparazione di base meccanica ovvero gestionale-logistica. La Facoltà di Ingegneria dell'Università di Trieste si presenta quindi, dal prossimo anno accademico 2004/05 a Pordenone, con il corso di Laurea triennale in "Ingegneria Industriale", con orientamenti originali e a forte contenuto innovativo che la ha da sempre caratterizzata ed apprezzata nell'ambiente industriale: - "gestionale-logistica" per l'industria manifatturiera e dei servizi; - "materiali - materie plastiche" per il settore industriale della gomma-plastica; - "mobile - arredo" per l'industria del mobile. Nel corso della sua presenza a Pordenone la Facoltà di Ingegneria di Trieste ha laureato 164 ingegneri triennali e uno specialistico. Ora, con l'assestamento della struttura didattica conseguente al riordino degli studi universitari italiani, il corso di Laurea triennale in "Ingegneria Industriale" apre agli studenti pordenonesi e del Veneto orientale una formazione universitaria aderente alle esigenze del tessuto produttivo dell'intero Triveneto e la possibilità di accedere al secondo anno degli altri corsi di studio attivi nella sede di Trieste nella Facoltà di Ingegneria nonché accedere a tutte le lauree specialistiche della classe dell'Ingegneria Industriale. Una mobilità unica, flessibilità degli studi, a disposizione dello studente che può con molta semplicità variare/pianificare durante il percorso didattico il suo obiettivo formativo. Università degli Studi Trieste

MESSAGGERO VENETO Giovedì, 26 agosto 2004

26-08-04, pag. 1, PordenoneCHI & CHE COSAParte “Soundpark” a Brugnera Parte stasera il Soundpark di Brugnera, festival della musica indipendente che si svolge al parco di Villa Varda. Nove i gruppi che si esibiranno durante tutto il fine settimana. Oggi, dalle 21, è la volta dei manzanesi “Arbe garbe” che proporranno canzoni folk in friulano;

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Cronaca

seguiranno gli “Almandino”, trio bolognese che suoneranno “garage” e il gruppo “Hands off”, band di Sacile interprete di una musica dai timbri punk-hard core.

L’INIZIATIVAI vari link dedicati alla storia, ai luoghi di interesse e alle iniziative dell’associazioneAlto Livenza nel web, presto il sito Internet Il progetto già illustrato al direttivo dal presidente Mario PòSACILE. Un portale Internet per l’Alto Livenza. E’ questa l’ultima iniziativa messa in campo dall’associazione Civiltà Altolivenza per promozionare l’area segnata dall’alto corso del Livenza.In occasione dell’ultima riunione del consiglio direttivo il presidente Mario Pò ha illustrato il progetto predisposto dalla Promoservice di Chiarano, una ditta specializzata in servizi informatici. All’interno del portale é previsto in particolare la presentazione in dettaglio delle caratteristiche che contraddistinguono sia in chiave culturale che ambientale la zona dell’Alto Livenza. Un’area apposita, poi, conterrà informazioni dettagliate sulla associazione e sulle sue iniziative. Spazio troveranno, altresì, le risorse economiche, la storia, i comuni, i luoghi di interesse, news ed eventi, una galleria fotografica, il personaggio del mese, links e newsletter.Per quanto riguarda la prossima attività dell’associazione il 24 settembre a Mosca é in programma la conclusione del progetto Edef con la presenza di una delegazione altoliventina capeggiata dal presidente Pò, mentre nella seconda decade di ottobre é in calendario la visita al Parlamento italiano a Roma. Avviato, intanto, un progetto di partnership promozionale con Malta, mentre proseguono i rapporti di collaborazione con la Puglia ed in particolare con la neo-costituita provincia di Barletta-Andria-Trani. In questo contesto, tra l’altro, Civiltà Altolivenza patrocinerà il Concorso pianistico internazionale città di Trani che si terrà in ottobre. Sul fronte interno, invece, l’associazione punta a ridare fiato, dopo le recenti elezioni amministrative, alla Conferenza dei Comuni dell’Alto Livenza.Sono sedici attualmente, come é noto, le municipalità che si riconoscono sotto le insegne dell’Alto Livenza: sul versante friulano Budoia, Polcenigo, Caneva, Sacile, Fontanafredda, Brugnera, Prata e Pasiano, su quello veneto Cordignano, Orsago, Gaiarine, Portobuffolé, Mansué, Gorgo al Monticano, Meduna di Livenza, Motta di Livenza. In itinere, infine, una nuova iniziativa. Si tratta della proposta di un preambolo culturale da inserire negli Statuti dei comuni altoliventini.

IL GAZZETTINO Venerdì, 27 Agosto 2004

SPETTACOLI/GLI APPUNTAMENTI DI OGGI - MUSICA

BRUGNERA - Nel Parco di Villa varda, alle 21, per Soundpark, concerto con i gruppi Brain Condor, East Rodeo, Zu. Ingresso libero.

MESSAGGERO VENETO Venerdì, 27 agosto 2004

Brugnera, festival al parco: grande successo tra i giovaniBRUGNERA. Il parco di Villa Varda ospita “Soundpark”, festival dedicato alla musica indipendente. La manifestazione è organizzata da un gruppo di giovani di Brugnera con il sostegno del Comune e dell’associazione Cico.Primi a salire sul palco stasera saranno i pordenonesi “Brian Condor” con il loro sound hard-core; subito dopo la band croata degli “East Rodeo” che proporrà brani nati da una interessante forma di sperimentazione in cui si sono mescolati i caratteri del genere jazz e del rock. Da ultimo la performance degli “Zu”, attesa band capitolina autrice di canzoni coinvolgenti dai timbri jazz-core. Dopo la buona riuscita della serata di ieri, gli organizzatori si attendono altrettanto successo per quella di stasera; tre ore in cui, per le centinaia di ragazzi che affluiranno al parco, ad essere protagonista sarà solo la musica. «Oltre all’amministrazione comunale di Brugnera, per il sostegno economico, ed all’associazione “Cico” per il suo impagabile supporto logistico - ricorda Claudio Bertacco, fondatore e portavoce del festival - vogliamo ringraziare in forma particolare i ragazzi de “La cremeria”. Sono un gruppo di writers, molto stimati a livello nazionale, provenienti da Conegliano, Padova e Udine che ogni anno giungono a Villa Varda per una esibizione spontanea. Le loro opere, insieme agli spettacoli realizzati sempre spontaneamente da alcuni giocolieri, ravvivano ancor più la manifestazione».Per tutta la durata della manifestazione funzioneranno alcuni chioschi gastronomici. L’ingresso ai concerti è gratuito per tutte le serate. (l.r.)

IL GAZZETTINO Sabato, 28 Agosto 2004

BRUGNERA Promosso da Cico

Natura e ornitologia tra nuovo e antico Al via l’incontro "Flora e Fauna"

Brugnera Con le tre serate di Soundpark, musica fumetti e giocolerie sotto le stelle che si concludono oggi all'insegna della musica live, Incontro Flora e Fauna, il tradizionale meeting con l'ornitologia e la natura organizzato dal Cico, Centro iniziative culturali ornitologiche, ha vissuto un preludio che ha visto il suggestivo parco di Villa Varda brulicare di folla, in attesa del momenti clou della manifestazione in programma nel prossimo week end, da venerdì a domenica. «Anche questa edizione di Incontro Flora e Fauna - ha sottolineato il presidente del Cico Claudio Verardo - si presenta all'insegna della tradizione. Non solo. Non mancano infatti le novità che anche quest'anno, come ogni anno, cerchiamo di in-

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Cronaca

trodurre per avvicinare gli appassionati del canto degli uccelli a queste manifestazioni che corrono il rischio di sparire». A tale proposito il presidente Verardo manifesta una sua forte preoccupazione. «Noto ogni anno di più un diffuso disinteresse degli allevatori e degli espositori verso le nostre mostre ornitologiche. Disinteresse che si traduce in una partecipazione sempre più ridotta. Di qui nasce la necessità di vivacizzare le mostre con qualcosa di nuovo». Per quanto riguarda la edizione 2004, Verardo evidenzia che il clou è stato preceduto da un corso di Floricoltura, che si è articolato in cinque incontri e che si concluderà venerdì con la consegna dei diplomi. Questo il programma della manifestazione: venerdì alle 21 ci sarà la tradizionale serata di solidarietà, dedicata quest'anno al ricordo di Ruggero, figlio di un collaboratore morto lo scorso anno all'età di 5 anni. Ci sarà la partecipazione straordinaria di Sdrindule e Coccolo. Il ricavato della serata sarà devoluto all'Istituto che cura le malattie tumorali dei bambini. Sabato, alle 21, ci sarà l'apertura delle mostre in Villa, dove esporranno i pittori Luigi Buso, Mario Cossetti, Bruno De Luca, Daniela Gambolò, Monica Gobatto,. Marino Meneghini e Arianna Gasperini. Aprirà quindi la mostra degli acquari, la Mostra Micologica, e delle radio d'epoca. Alle 21 si esibirà la compagnia teatrale "I Nati mati" di Brugnera. Domenica alle 5 aprirà la mostra ornitologica e il concorso canoro; alle 7, esposizione animali da cortile, piante ornamentali e floricoltura, mostra dei falchi, mostra cinofila. Prenderà il via anche il concorso di bellezza. Alle 14 è in programma la manifestazione ippica; alle 16 sarà la volta del concorso e della gara agiliti; alle 21 la Compagnia "Piccolo Teatro Città di Sacile" presenterà la commedia "Le sorprese del divorzio. Per tutta la giornata revival musicali con Free style band folk rock. È in programma anche un'esibizione del Gruppo artistico "Furlan medioevo di Valvasone". mi.sc.

SPETTACOLI/GLI APPUNTAMENTI DI OGGI - MUSICA

BRUGNERA - Nel Parco di Villa Varda, alle 21, per Soundpark, concerto con i gruppi Victor Young, Santo Niente, Giorgio Canali. Ingresso libero.

MESSAGGERO VENETO Sabato, 28 agosto 2004

28-08-04, pag. 8, PordenonePAESITanta musica al “Soundpark” BRUGNERA. Termina oggi l’annuale appuntamento con la musica al parco di villa Varda di Brugnera. Dopo il successo riscosso nelle prime due serate, si esibiscono stasera dalle 21 al “Soundpark” tre gruppi rock: “Giorgio Canali”, “Santo niente” e “Victor Young”. L’ingresso alla manifestazione è libero.

MESSAGGERO VENETO Domenica, 29 agosto 2004

Patto a sostegno delle aziende Vertice in Curia per bloccare il processo di delocalizzazione Vincolare le imprese al territorio in cambio di infrastrutture

PORDENONE. Un “patto” fra istituzioni, politica e industriali per la tenuta dell’economia provinciale e un freno alla delocalizzazione. È la proposta che è emersa nell’ambito di un incontro riservato, promosso dal vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio Poletto, al quale hanno partecipato Regione, Provincia, Comune di Pordenone, sindacato e industriali. Sullo sfondo i punti di crisi che si sono aperti sul territorio e i processi di delocalizzazione in corso e annunciati. I SERVIZI IN CRONACA

Vertice voluto e coordinato dal vescovo Poletto fra rappresentanti di istituzioni, imprenditori e sindacalisti sui punti di crisi dell’economia Patto per bloccare la delocalizzazioneVincolare le aziende a restare sul territorio provinciale in cambio d’investimenti per infrastrutture e formazioneAll’incontro che si è tenuto in Curia hanno partecipato Bolzonello, De Anna, Moretton, Garziera, Chiara Miodi ELENA DEL GIUDICE

Un “patto” fra istituzioni, politica e industriali per la tenuta dell’economia provinciale e un freno alla delocalizzazione. E’ la proposta che è emersa nell’ambito di un incontro riservato, promosso dal vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio Poletto, al quale hanno partecipato Regione, Provincia, Comune di Pordenone, sindacato, industriali. Sullo sfondo i punti di crisi che si sono aperti nel territorio, i processi di delocalizzazione in corso e annunciati, gli effetti che questi processi possono determinare nel Friuli occidentale. L’incontro ha avuto luogo nei giorni scorsi su richiesta del vescovo, del quale Elio De Anna, presidente della Provincia, Sergio Bolzonello, sindaco di Pordenone, Gianfranco Moretton, vicepresidente della Regione, Lorenzo Garziera, segretario provinciale della Cisl, Chiara Mio, docente universitaria di economia a Venezia e profonda conoscitrice del tessuto economico del Friuli occidentale, e un rappresentante di Unindustria, sono stati ospiti. E’ stata l’occasione per un approfondimento di conoscenza su alcune realtà in crisi, come Ledysan e Coris, ma anche per valutazioni di prospettiva legate a processi in corso che coinvolgono il territorio e le aziende che qui si sono insediate. Iniziando dalla stessa Coris, Gruppo Zoppas, destinata a chiudere a fine anno obbedendo ad un piano industriale che prevede la delocalizzazione di buona parte della produzione e 620 esuberi tra Veneto e Friuli Venezia Giulia; non dimenticando Electrolux e gli investimenti che la multinazionale ha destinato all’Est trasferendo produzioni fino a ieri patrimonio degli stabilimenti italiani. Ma questi sono solo gli esempi più evidenti degli effetti della globalizzazione. La domanda è: che accadrà al tessuto economico pordenonese composto per oltre il 45% da piccole e medie imprese del comparto manifatturiero? Che accadrà se, ad entrare in crisi o a scegliere di delocalizzare, sarà anche solo il 10% di un settore che occupa, complessivamente, 50 mila addetti? «Una cosa è certa - risponde Elio De Anna, presidente della Provincia -: il territorio non sarebbe in grado di riassorbire 5 mila persone». Manifatturiero e subfornitura sono, a oggi, comparti trainanti da un lato e a rischio dall’altro. Innovazione, hight tech, servizi avanzati, realisticamente, non costituiscono un’alternativa occupazionale. E quindi? E quindi «bisogna ripensare, reinventare linee politiche di intervento» suggerisce De Anna. E vincolare l’economia a nuove regole del gioco.Nel recente passato il presidente della Provincia una provocazione l’aveva già lanciata, e oggi ripropone quelle considerazioni ancorandole ad una proposta. «Le imprese - prosegue De Anna - ci chiedono infrastrutture, la strada del mobile, la circonvallazione di San Vito, che comportano importanti investimenti. Ma le opere, una volta realizzate, non si possono delocalizzare. E se nel momento in

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Cronaca

cui il “pubblico” l’opera la realizza, le imprese delocalizzano? Quale utilità avrà avuto quell’intervento? E quali ritorni a chi ha sopportato i costi, non solo economici, di quella realizzazione? Per questo - è la proposta - occorre definire un nuovo patto tra politica, istituzioni, industriali» in cui ciascuno si impegna per la propria parte e laddove il risultato non è lo sfruttamento del territorio. «Chi disinveste - è l’opinione di De Anna - non dico che debba restituire tutto ciò che ha ricevuto, ma sicuramente una parte sì. Questo non significa impedire la delocalizzazione (che segue le logiche di mercato), ma è anche vero che non si possono chiedere infrastrutture e investimenti senza garanzie di ritorno».

IL PROGRAMMA Un incontro riservato quello promosso da monsignor Poletto che intendeva costituire un momento di approfondimento di conoscenza. «Ci saranno altri incontri - spiega don Livio Corazza - nella volontà di favorire uno scambio, un confronto libero perché crediamo che la cosa più importante, in questo momento, sia la coesione, la capacità di dialogo. Nei momenti di crisi va favorita l’unità», ed è con questo spirito che il vescovo si è mosso: cercando di costruire un clima che possa unire più che dividere, e per testimoniare la presenza della Chiesa che, anche in questi momenti, vuole fare la propria parte. E’ per creare questo clima di unità, per favorire la nascita di strategie e di impegni, che volutamente non è stata data pubblicità all’iniziativa che, anzi, si voleva mantenere riservata.L’incontro non ha carattere episodico, ci saranno altri momenti di confronto con le istituzioni, le categorie economiche, il sindacato, i lavoratori. del resto sono stati loro, i lavoratori della Ledysan, per primi, ad avviare questo processo.

RISCHIO DISOCCUPAZIONE

Si mobilita la Chiesa del Nordest «Inaccettabile», così ha definito il processo di delocalizzazione il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Giuseppe Zenti. Eticamente inaccettabile lo sradicamento delle imprese dal territorio, soprattutto se questa avviene attraverso un processo di delocalizzazione «selvaggia e senza regole» che rischia di provocare un nuovo modello di desertificazione di un territorio. Per monsignor Zenti, le aziende «nate in un territorio e sviluppate con l’apporto di persone del territorio, appartengono al patrimonio di quel territorio, come le opere d’arte. Di conseguenza - spiega il presule - un’azienda delocalizzata va considerata come una ramificazione di quella nata, cresciuta e resa produttiva in un territorio piuttosto che una nuova piantagione a se stante. Semmai i profitti più elevati dalla delocalizzazione dovrebbero avere un ritorno di utilità nei confronti dell’azienda d’origine se essa sta vivendo una situazione di crisi, allo stesso modo in cui la delocalizzazione è stata resa possibile dagli utili dell’azienda d’origine».Il vescovo sollecita una presa di coscienza su un fenomeno che non esiste solo a Nord Est, e una legislazione adeguata «prima che il fenomeno diventi ingestibile». E invita ad una coralità d’intenti che coinvolga la politica, come le imprese, come i lavoratori. Perché «dalla crisi incombente si esce solo insieme».

Le reazioni. Attese per un impegno finanziario massiccio della Regione a sostegno del sistema produttivo

«Garantire gli aiuti alle aziende» L’obiettivo è il sostegno pubblico alla pressante necessità di innovazione «Ci deve essere maggiore coesione tra istituzioni, associazioni di categoria e territorio perché questo consente di capire che cosa potrà ancora accadere nel comparto economico di questa provincia e del resto della regione. I processi determinati dai mercati internazionali - è l’opinione di Gianfranco Moretton, vicepresidente della Regione - a volte non sono arrestabili. Ma il compito della politica è quello di individuare nuove forme legislative per governare i nuovi processi. Fermare le delocalizzazioni è importante - ancora Moretton - ma è anche necessario capire che cosa fare se la forza della delocalizzazione è superiore a quella della politica». Da un lato, dunque, aggiornare la normativa perché sia in grado di governare i processi, dall’altro «incrementare le azioni per sostenere l’innovazione, specialmente nelle piccole e medie imprese», rimarca Moretton, perché è questo il fattore in grado di consentire alle imprese di affrontare la competizione e di riposizionarsi nei mercati continuando a produrre qui.Non entra nello specifico Cinzia Palazzetti, presidente di Unindustria, assente all’incontro con il vescovo perché fuori Pordenone. «Non conosco in dettaglio i contenuti di quella discussione e preferisco approfondire prima di esprimere un’opinione».Sergio Bolzonello, sindaco di Pordenone, è consapevole dell’esistenza dei punti di crisi. «Cerchiamo di monitorare la situazione e valutare le possibilità di intervento. E’ chiaro che un territorio cerchi di offrire opportunità per tutti, anche per il mondo dell’impresa, ed è evidente che non può essere esclusivamente il Friuli occidentale a farsene carico ma deve esserci un ragionamento di rilievo regionale. A me pare - continua il sindaco - che la Regione stia definendo strategie in materia di innovazione e di aiuto alle imprese in grado di produrre risultati. Dobbiamo proseguire su questa strada e, già nella prossima finanziaria, incrementare le disponibilità del fondo destinato alle imprese».Più che un patto occorre «un progetto che delinei il riposizionamento strategico del comparto manifatturiero della nostra provincia - osserva Lorenzo Garziera, segretario provinciale della Cisl -. Un settore che ha dimostrato di saper crescere ma di fronte alle sfide che avanzano, più che crescere deve svilupparsi all’insegna dell’innovazione e in modo compatibile. In questo contesto vanno valorizzate tutte le vocazioni territoriali, a partire da quella che è stata la trasformazione della coltelleria nel metallo nell’area di Maniago, allo spilimberghese con il mosaico, alla verifica di quale può essere la prospettiva di consolidamento del sanvitese che non ha avuto nè un’imprenditoria locale nè una vocazione specifica industriale, a come consolidare il legno-arredo che senz’altro è il settore più esposto. Per la meccanica, oltre a tenere conto delle condizioni che hanno visto Electrolux consolidare qui la realtà della componentistica con operazioni di cessione e il concentramento del Professional, vanno comprese nel medio periodo le prospettive dello stabilimento di Porcia». E va arginata «la progressiva perdita di identità delle aziende storiche della provincia, consapevoli del rischio che quest’area diventi terreno di acquisizione di imprese, da parte delle multinazionali e non, che rende più agevoli le operazioni di delocalizzazione».Infine mantiene il riserbo Chiara Mio, vincolata ad una promessa di riservatezza sui contenuti dell’incontro con il vescovo.

Numerose imprese vicine alla cessioneLedysan, Coris, Electrolux, Gruppo Ruffati, Seleco-Formenti. Sono nomi di aziende radicate nel Friuli occidentale le cui scelte e destini stanno richiamando l’attenzione generale, delle istituzioni, dei sindacati, della politica. Scelte e destini profondamente diversi tra loro. Per la Ledysan si tratta di crisi, forse irreversibile. Il Gruppo Ruffati si è andato smembrando, cedendo l’azienda leader nella produzione di macchine utensili, la Famup, ad una multinazionale austriaca, e optando per la messa in liquidazione di altre due, Silca e Omz. La Seleco-Formenti sta attraversando un momento di difficoltà finanziaria e, quindi, di incertezza. La Coris si appresta a chiudere, per sempre. Electrolux ha ultimato la propria fase di espansione in Italia e oggi sta spostando ad Est il proprio cuore produttivo. Scelte e destini determinati dalla competizione globale che premia chi resta al passo con le regole e penalizza, fino ad escludere per sempre, chi arriva in ritardo e non si adegua. Processi che investono un territorio, il Friuli occidentale, dove l’industria manifatturiera è il comparto trainante con un “peso” che supera il 45%, e non sempre presente nelle fasce alte di mercato, e quindi esposta alla competizione dei Paesi emergenti. Processi che hanno già determinato effetti sul mercato del lavoro, con un incremento della disoccupazione ma

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Cronaca

soprattutto con il primato dei contratti a termine rispetto a quelli a tempo indeterminato, con penalizzazioni per le donne e gli over 40. Quali le prospettive? Per quanto a lungo il territorio sarà in grado di reggere? E a quali condizioni? Con che velocità i processi trasformeranno la fisionomia del territorio? E con quali effetti? Domande che attendono una risposta ma che soprattutto attendono strategie, progetti in grado di affrontare e gestire il cambiamento.

IL GAZZETTINO Lunedì, 30 Agosto 2004

Rapine, la banda degli autogrill Presi di mira in contemporanea i distributori sull’A-28 a Porcia e Brugnera

Anche gli inquirenti parlano di "banda degli Autogrill". A distanza di neppure una settimana ignoti banditi sono tornati a colpire nella notte tra sabato e domenica le pompe di benzina delle aree di servizio sull'A-28 a Porcia e Brugnera. Il bottino è decisamente magro, neanche 3 mila euro, ma i rapinatori hanno seminato paura e, ora, psicosi. Dopo aver segnato un punto a loro favore con la rapina di Zoppola avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato, dove i Carabinieri hanno fermato e tradotto nel carcere di Pordenone due persone considerate gli autori della rapina al supermercato della Conad, le forze dell'ordine, Carabinieri e Polstrada, sono dovute tornare in azione.Nella notte tra sabato e domenica, verso l'una e venti, in contemporanea (ed è questo il particolare inquietante che porta a pensare a un'unica organizzazione criminale), nelle aree di servizio di Porcia nord e di Brugnera sud due persone incappucciate hanno fatto irruzione a mano armata nel gabbiotto dei benzinai. Pistole semiautomatiche alla mano, a Brugnera , facendo finta di far benzina, hanno racimolato un migliaio di euro aggredendo l'addetto senegalese, mentre a Porcia sono incappati in un "saggio" operatore che aveva appena versato gli incassi e che a tutt'oggi, nel bilancio della sua terrificante giornata ha messo quasi solo la paura. Peggio è andata a due bellunesi in transito sull'area di servizio di Porcia che hanno consegnato ai rapinatori 400 euro e un telefonino. La loro storia, raccontata a fianco, è comunque sintomatica di quanto rischia di diventare un vero e proprio caso - che susciterà allarme tra i frequentatori di un'autostrada che tale non è e che quindi, non prevedendo caselli e pedaggi, consente ai malviventi di defilarsi senza blocchi. Un incidente in più nel percorso di chi il pedaggio non lo vuole e potrebbe vederselo imporre se non altro per motivi di sicurezza. Limitandosi alla cronaca, comunque, l'auto degli autori della rapina di Brugnera (una Lancia Y) è stata ritrovata a Fontanafredda, incendiata, un paio d'ore dopo il crimine. L'altra macchina, quella di Porcia, stando alle testimonianze, dovrebbe essere una Fiat color bordeaux, probabilmente una Tipo, sicuramente non nuovissima. A nulla sono valsi, comunque, i blocchi stradali messi nell'immediato: dei rapinatori continua a non esserci traccia.Sul fatto che si tratti di una banda non hanno dubbi né la Polizia stradale né i Carabinieri. Dice il capitano Micucci, del Comando Carabinieri di Sacile, «è quella manciata di secondi di differenza tra la rapina a Porcia e quella di Brugnera che fa pensare a un gruppo di criminali organizzati, specializzati in assalti a mano armata ai benzinai della zona». Dello stesso avviso la Polstrada. Già la scorsa settimana l'area di servizio della Total di Porcia era stata assaltata da due uomini a viso coperto. Era solo il 20 agosto, quando all'operatore in servizio, il purliliese Marco della Motta, è stata puntata una pistola e portato via un migliaio di euro. I rapinatori, non paghi del "guadagno", hanno fatto man bassa di quanto l'uomo aveva nel proprio portafoglio, 250 euro. Poi, raggiunto il complice sulla Fiat Uno di colore chiaro si sono dileguati in direzione Sacile. «Anche i nostri aggressori sono andati in quella direzione - racconta una delle vittime della rapina della scorsa notte - Io avrei voluto prendere il numero di targa, ma queste sono circostanze dove è già tanto se ti ricordi alcuni particolari, quelli che restano più impressi. Sono situazioni che rimangono per la vita, io ricordo solo il colore della macchina, mi pare fosse una Fiat, mi pare anzi quasi sicuramente era bordeaux. Però, quando ti trovi in una simile situazione pensi solo a una cosa, a salvare te e gli altri. E allora resti lì e cerchi di tenere i nervi a posto e provi a tranquillizzare chi ti sta vicino. Bisogna essere lucidi, quando tutto sei, tranne che lucido. Bisogna essere tranquilli quando dentro ti sembra d'impazzire...». Francesca Longo

MESSAGGERO VENETO Lunedì, 30 agosto 2004

30-08-04, pag. 6, PordenoneCHI & CHE COSABirra, piatti esotici e musica a Tamai A Tamai di Brugnera si apre domani la 23ª edizione dei Festeggiamenti paesani. Il cartellone propone “Birra in allegria”, piatti tipici greci, il torneo “Acqua e sapone”, la gara di briscola e la prima serata della manifestazione musicale “Bluesin & jazzin in Tamai”, con i gruppi Creepers, Circlesouth e Lello Panico & Fritz Gang.

Doppia rapina nella notte sulla A28 Prese di mira le aree di servizio a Porcia e Brugnera. Bottino 3 mila euroDerubata anche una coppia di ragazzi che aveva fatto rifornimentoPORCIA. Doppia rapina sulla A28, per un bottino complessivo di oltre 3 mila euro. A essere prese di mira le stazioni di servizio di Porcia nord (già assalita poco più di una settimana fa) e quella di Brugnera sud. I colpi sono stati messi a segno quasi in contemporanea da quattro banditi, due per parte, tutti con il volto coperto dal passamontagna, con addosso guanti e giubbini e armati di pistola. A Porcia nord sono stati minacciati anche due clienti che avevano appena fatto rifornimento: sono stati fatti stendere a terra e derubati del portafogli. Secondo quanto si è potuto apprendere, le coppie di rapinatori – che si sarebbero espresse con accento dell’Europa dell’Est – non sarebbero le stesse, tuttavia potrebbero far parte di uno stesso “commando”. I SERVIZI IN CRONACA

I malviventi sono entrati in azione quasi in contemporanea a Porcia nord (già colpita il 20 agosto) e a Brugnera sud poco dopo l’una

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Cronaca

Doppia rapina nella notte sulla A28 Prese di mira le aree di servizio, bottino 3 mila euro. Derubata anche una coppia che faceva rifornimentoIl quartetto è fuggito con una Lancia Y10 rubata a Fontanafredda che è stata trovata completamente bruciata a Pieve di Porciadi LAURA PIGANI

Doppia rapina sulla A28, all’alba di ieri, in provincia di Pordenone per un bottino complessivo di oltre 3 mila euro. A essere prese di mira le stazioni di servizio di Porcia nord (già assalita poco più di una settimana fa) e quella di Brugnera sud. I colpi sono stati messi a segno quasi in contemporanea da quattro banditi, due per parte, tutti con il volto coperto dal passamontagna, con addosso guanti e giubbini e armati di pistola. A Porcia nord sono stati minacciati anche due clienti che sono stati fatti stendere a terra e derubati del portafogli. Secondo quanto si è potuto apprendere, le coppie di rapinatori – che si sarebbero espresse con accento dell’est Europa – non sarebbero le stesse, tuttavia potrebbero far parte di uno stesso “commando”. Nell’area di servizio di Porcia nord la banda ha colpito attorno all’1.20. Uno dei due banditi ha minacciato il dipendente in servizio al distributore di benzina Total-Fina – tra l’altro lo stesso che ha subìto la rapina venerdì 20 agosto – intimandogli di consegnare l’incasso e di aprire la cassaforte. Per raggiungere il suo scopo, il malvivente ha pure sfondato a suon di calci la porta dell’ufficio in cui si trova la cassaforte, ma non ha potuto andare oltre perché la chiave per aprirla non era in possesso del benzinaio. Per nulla intimidito, il rapinatore ha preteso il denaro contenuto nel registratore di cassa e il borsellino di lavoro del benzinaio.Nel frattempo, il secondo bandito ha rivolto le sue attenzioni a due clienti – un ragazzo e una ragazza – che avevano appena fatto rifornimento. Dopo averli condotti all’interno del locale di servizio, li ha buttati a terra sotto la minaccia di una pistola e li ha derubati dei loro portafogli. Fortunatamente, paura a parte, i clienti e il benzinaio non sono rimasti feriti. A quel punto i rapinatori sono fuggiti a bordo di una vettura bordeaux, facendo perdere le proprie tracce. A Porcia nord i rilievi sono stati compiuti dalla polizia stradale di Pordenone.Qualche minuto dopo la scena si è ripetuta nell’area di servizio di Brugnera sud (di fronte a quella di Porcia nord, sull’altro lato della carreggiata) dove, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sacile. Anche in questo caso due rapinatori, pistola in pugno e volto coperto, hanno minacciato il benzinaio che stava svolgendo il turno serale, un giovane senegalese, obbligandolo a consegnare l’incasso. Inizialmente il dipendente credeva fossero normali clienti, ma non appena la coppia è scesa dall’auto, una Lancia Y10 rubata a Fontanafredda, si è reso conto del pericolo. I banditi hanno chiesto con insistenza della cassaforte, ma non sono riusciti ad aprirla. I malviventi, inoltre, si sono impossessarsi del computer portatile che il benzinaio teneva nella propria auto, parcheggiata accanto all’impianto di carburante. Poi, la fuga con la Y10, ritrovata completamente bruciata dai carabinieri di Fontanafredda verso le 3 a Pieve di Porcia.Sui responsabili dei colpi, qualche elemento in più probabilmente lo potranno fornire i filmati delle telecamere delle due aree di servizio, che gli inquirenti stanno ora visionando.Sono già stati ascoltati, inoltre, i dipendenti e i clienti coinvolti.

I GESTORI«Servono più controlli notturni»«Lavorare in un’area di servizio autostradale è rischioso. Mancano i controlli di polizia e carabinieri durante la sera e la notte». A parlare è Lara Dell’Agnese, gestore dell’area di Porcia Nord, che nel giro di nove giorni ha subìto due rapine. «Io non ho nemmeno più il coraggio di venire qui», ammette poco dopo e il pensiero corre al dipendente che, per ben due volte in poco più di una settimana, è stato sorpreso dai rapinatori mentre svolgeva il turno serale.«I controlli sono essenziali – rincara la dose Antonio Fioretto, il primo assunto all’impianto di distribuzione carburante e il primo a essere rapinato – e fungono da deterrente. Quattro anni fa, quando è stata messa a segno la prima rapina all’area di servizio di Porcia Nord, c’ero io in servizio. Dopo il colpo, i controlli sono aumentati e non si sono più verificati episodi simili. Ma adesso – sottolinea – la situazione è cambiata, l’autostrada non è monitorata adeguatamente e l’aumento della criminalità ne è la conseguenza». La paura c’è e anche tanta. «In poco più di una settimana – conferma Loreno Ursolli, capopiazzale dell’area di servizio di Brugnera Sud – in questa zona sono andate a buon fine tre rapine. Lavorare la sera può essere davvero pericoloso». (l.p.)

IL GAZZETTINO Martedì, 31 Agosto 2004

Al riavvio dell’attività produttiva la presidente del settore legno Meri Polesello fa il punto

Mobile, ossigeno da Est È targata Russia la ripresa per un settore fondamentale dell’industria locale

Pordenone Parlare di chiari segnali di ripresa è certamente prematuro. Ma con la riapertura della stragrande maggioranza delle aziende del Distretto altoliventino del mobile, il clima che si respira tra gli operatori del comparto è senz'altro più ottimista di quello che aveva caratterizzato l'inizio dell'estate. Una scossa al portafoglio ordini di alcune imprese (soprattutto delle società del segmento delle cucine, meno nell'arredamento per ufficio e nelle camere) arriva dal mercato russo. «È presto - precisa Meri Polesello, presidente della Federlegno provinciale - per azzardare bilanci e previsioni per l'ultima parte dell'anno, ma il clima è migliore. Si colgono alcune deboli segnali che arrivano da alcuni mercati in particolare, quello russo e quello del Regno Unito». A PAGINA IV

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Cronaca

Il punto della presidente di Federlegno Meri Polesello alla riapertura del distretto dopo un mese di ferie

Mobile, ripresa targata Russia Con quello del Regno Unito, il mercato dell’Est sta facendo aumentare gli ordinativi

Legno arredamento, la ripresa arriva dalla Russia. E in parte anche dal Regno Unito. Sono questi i due mercati che nell'ultimo periodo hanno fatto aumentare, seppur senza grandi numeri, le voci nel portafoglio ordini delle imprese del distretto Altoliventino del mobile. Le aziende stanno riaprendo le porte dopo un intero mese di ferie. La stragrande maggioranza delle fabbriche ha già riaperto, ci sono alcune società che, avendo lavorato la prima settimana di agosto, ripartiranno con la produzione lunedì prossimo. Altre imprese ancora hanno riattivato le linee lunedì scorso. Un bilancio sulle previsioni dell'ultimo quadrimestre è perciò prematuro. Anche se il polso della situazione economica attuale evidenzia senz'altro un momento migliore rispetto a quello che si registrava nel luglio scorso, quando le aziende hanno chiuso per ferie. «È un po' prematuro - avverte Meri Polesello, presidente della Federlegno provinciale - azzardare bilanci e previsioni. Ma da quanto si può percepire il clima è un po' più ottimista rispetto all'inizio dell'estate. Prima delle ferie, tra gli operatori si era diffuso un certo pessimismo. In quest'ultimo periodo il clima che si respira è invece più improntato all'ottimismo. Non che ci siano particolari indicatori a mostrarci che i numeri stanno migliorando: si tratta di una percezione degli operatori sul campo. Perciò dovremmo attendere qualche settimana per avere in mano qualche dato preciso che inquadri la situazione e che consenta di "prendere le misure" per i prossimi mesi dell'anno». La ripresa si fa dunque sentire. Ma non in tutti i comparti allo stesso modo. Il primo "segmento" dell'industria del mobile ad agganciare la ripresa sembrerebbe essere quello delle cucine che stanno registrando le performance migliori dell'ultimo periodo. Ancora in sofferenza è l'arredamento per ufficio che sta risentendo maggiormente della congiuntura negativa che frena l'economia. Piuttosto stazionari sono i dati riguardanti i comparti delle camere e dei soggiorni. Segnali deboli di un rilancio del legno-arredo che in molti credono possibile entro il prossimo anno. Ma con la ripresa c'è anche chi è costretto ad applicare la mobilità: scatterà infatti il 4 settembre il licenziamento dei primi 13 dipendenti della Rigo Mobili di Brugnera, la società che il Gruppo Riz Office (guidato da Sergio Zaia) ha deciso di far cessare. Intanto, con la riapertura delle fabbriche ci saranno anche le assemblee per l'illustrazione ai lavoratori del nuovo contratto nazionale del settore industria del mobile approvato appena prima della pausa estiva. Ancora in discussione invece l'accordo che sarà applicato nelle aziende più piccole che aderiscono ad Apindustria: la piattaforma ricalca esattamente quella del contratto dell'industria. Dovrebbe trattarsi solo di limare alcuni aspetti prima di chiudere la partita contrattuale. Davide Lisetto

L’ANDAMENTO

LE CUCINE Il comparto del distretto altoliventino del Legno-arredamento che sta mostrando le migliori performance al momento è quello delle cucine. Il segmento che sembra avere le caratteristiche più adatte per poter “agganciare” la ripresa. Un rilancio che comincia debolmente a farsi sentire per l’aumento della domanda in particolare nel mercato russo. Alcuni segnali arrivano anche dal mercato del Regno Unito, area nella quale il distretto sta concentrando i propri sforzi.MOBILI PER UFFICIO Il segmento dell’arredamento per l’ufficio è invece quello che fatica di più a rialzare la testa dopo un paio d’anni di grande difficoltà. Un settore che risente maggiormente delle difficoltà dell’economia in genere: la congiuntura negativa rallenta infatti gli investimenti anche da parte delle stesse imprese perciò la vendita di mobili per uffici registra dati poco lusinghieri.CAMERE E SALOTTI L’andamento del mercato delle camere – e camerette – e dei soggiorni è forse quello più stazionario. Ovvero, non registra né exploit legati alla ripresa, né peggioramenti particolari. Situazione costante, non molto diversa da quando le fabbriche avevano chiuso i battenti nello scorso mese di luglio.

BRUGNERA Senza esito le indagini per risalire agli autori dei colpi messi a segno nelle aree di servizio

I rapinatori dell'autogrill sono svaniti nel nullaBrugnera Nessuna traccia dei rapinatori che nella notte tra sabato e domenica scorsi, hanno messo a segno due colpi in contemporanea nelle aree di servizio di Porcia nord e di Brugnera sud. Si tratta di due persone incappucciate che hanno fatto irruzione a mano armata nel gabbiotto dei benzinai. Pistole semiautomatiche alla mano, a Brugnera, facendo finta di far benzina, hanno racimolato un migliaio di euro aggredendo l'addetto senegalese, mentre a Porcia sono incappati in un "saggio" operatore che aveva appena versato gli incassi e che a tutt'oggi, nel bilancio della sua terrificante giornata ha messo quasi solo la paura. Peggio è andata a due bellunesi in transito sull'area di servizio di Porcia che hanno consegnato ai rapinatori 400 euro e un telefonino. L'auto degli autori della rapina di Brugnera, una Lancia Y10, è stata ritrovata a Fontanafredda, incendiata, un paio d'ore dopo il crimine. L'altra macchina, quella di Porcia, stando alle testimonianze, dovrebbe essere una Fiat di colore bordeaux, probabilmente una Tipo. A nulla sono valsi, comunque, i blocchi stradali scattati nella notte: dei rapinatori continua a non esserci traccia. Sul fatto che si tratti di una banda non hanno dubbi né la Polizia stradale né i Carabinieri.Già la scorsa settimana l'area di servizio della Total di Porcia era stata assaltata da due uomini a viso coperto. Era solo il 20 agosto, quando all'operatore in servizio, il purliliese Marco della Motta, è stata puntata una pistola e portato via un migliaio di euro. I rapinatori, non paghi del "guadagno", hanno fatto man bassa di quanto l'uomo aveva nel proprio portafoglio, 250 euro. Poi, raggiunto il complice sulla Fiat Uno di colore chiaro si sono dileguati in direzione Sacile. Roberto Vitale

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Cronaca

ASSOCIAZIONE FLORICOLTORI

C'È IL CONCORSO PER L'ASSEGNAZIONE DEL CICLAMINO D'OROBRUGNERA. (mi.sc.) - La presentazione del "Ciclamino" (ciclamino ad identificazione geografica protetta) che sarà presentato dall'Associazione Floricoltori del Friuli Venezia Giulia, è la grossa novità della mostra piante ornamentali e fiori che rappresenta senza dubbio uno dei momenti forti della edizione 2004 di "Incontri Flora e Fauna" organizzata dal Centro iniziative culturali e ornitologiche, che ha vissuto un prologo con le tre serate Sound Park, musica fumetti, aersol e giocoleria sotto le stelle, e che vivrà i suoi momenti clou, venerdì, sabato e domenica nella splendida cornice di Villa Varda che ospiterà una serie di manifestazioni legate alla flora e alla natura. «Tra le varie manifestazioni - sottolinea il presidente del Cico, Claudio Verardo - riveste particolare interesse la mostra piante ornamentali e fiori, arricchita ed impreziosita da tre iniziative: il concorso di floricoltura, il concorso per la assegnazione del ciclamino d'oro regionale e la presentazione del "ciclamino" da parte dell'Associazione floricoltori regionale». Per quanto riguarda il corso di floricoltura, quest'anno si articola in 5 serate che si concluderanno venerdì, con la consegna dei diplomi ai partecipanti. È aperto agli appassionati di piante da fiore da giardino, è tende a fornire le nozioni di base per la coltura di tali piante. La partecipazione è aperta a tutti. Il concorso si aprirà domenica alle 7; le adesioni devono pervenire ai delegati del settore entro e non oltre le 9 di sabato. Precisa che alla premiazione saranno ammessi solo due esemplari per Ditta. Al vincitore verrà assegnata la medaglia d'oro.

IN BREVE

BRUGNERA - Festeggiato nonno Guglielmo (ro.za.) - Nell'intimità familiare, dove è amorevolmente assistito dal figlio Luigi e dalla nuora Lucia, Guglielmo Gasparini ha festeggiato il suo novantanovesimo compleanno. Nato nel trevigiano, nonno Guglielmo da diversi anni risiede a Tamai di Brugnera e, sposatosi, dalla moglie Anna ha avuto 10 figli tutti viventi 2 dei quali emigrati in Australia. Per festeggiare i 99 di nonno Guglielmo, a Lucia e Lino si sono uniti gli altri figli residenti in zona e numerosi amici. Anche il parroco monsignor Saverio Bravin, nel corso della messa domenicale ha ricordato il nonno del paese e, nel contempo, ha annunciato che la comunità di Tamai si sta attivando per festeggiare, il 18 agosto 2005, il secolo di vita di Guglielmo Gasparini.

MESSAGGERO VENETO Martedì, 31 agosto 2004

L’ALLARME CRIMINALITA’ Proseguono le indagini sui due colpi messi a segno negli autogrill dell’A28, tra Porcia e BrugneraLa discussione si sposta sulla mancanza di controlli nella zona Il vicesindaco: «I militari sono encomiabili, ma troppo pochi»Doppia rapina, scoppiano le polemiche Zanot: a Porcia serve la stazione dei carabinieri, ci rivolgeremo al capo dello StatoI controlli svolti dalla polizia municipale non riescono a “coprire” il territorioPORCIA. Proseguono nel più stretto riserbo le indagini per far luce sulle due rapine messe a segno la notte tra sabato e domenica nelle aree di Porcia nord e Brugnera sud, nel tratto dell’A28 compreso tra Pordenone e Sacile. I malviventi, dopo aver aggredito i gestori, sono fuggiti non prima di derubare anche una coppia di ragazzi che aveva appena fatto rifornimento. L’auto usata per la fuga, una Y10 rubata a Fontanafredda, era stata poi trovata bruciata a Pieve di Porcia.E mentre continuano le indagini, partono le polemiche. Distributori di benzina saccheggiati dai malviventi, abitazioni prese di mira dai ladri, cittadini che installano inferriate su porte e finestre. «La gente è inferocita» ha affermato il vicesindaco di Porcia Giovanni Zanot, rinnovando la richiesta di una pattuglia di carabinieri che controlli strade e piazze per arginare la criminalità, che sembra in espansione, dopo gli ultimi furti. «Non si può continuare così – ha detto Zanot – bisogna puntare sulla prevenzione». La stessa amministrazione aveva inviato una lettera al comando generale dell’Arma dei carabinieri per chiedere che una pattuglia di agenti sorvegliasse Porcia. Ma «nessuno risponde - ha detto il vicesindaco – nemmeno il prefetto».Un silenzio che preoccupa, tanto che sempre Zanot sembrava fermamente intenzionato a rivolgersi addirittura al presidente della Repubblica se le cose non fossero cambiate. «A Porcia e dintorni – ha continuato il vicesindaco – ultimamente ci sono state due rapine ad altrettanti distributori. Si tratta di fatti allarmanti. Ma evidentemente ci si preoccupa di intensificare la sorveglianza solo a Pordenone, mentre della periferia non si interessa nessuno».Lo dimostrerebbe anche l’insufficienza di organico alla stazione dei carabinieri di Fontanafredda. Spesso i militari, che si prodigano in encomiabili sforzi per garantire la tutela delle persone, sarebbero impegnati a Pordenone e Porcia resterebbe sguarnita. «A Fontanafredda attualmente – ha detto Zanot – ci sono troppo pochi agenti. Per correre ai ripari ci vogliono più carabinieri, che facciano servizio anche sulle strade di Porcia, perché attualmente la situazione non è più sostenibile». Durante l’estate la sorveglianza è stata rafforzata. A svolgere il servizio di pattugliamento notturno ci hanno pensato gli agenti della polizia municipale.Un compito delicato, in cui si sono impegnati al massimo, svolgendo una utile funzione di deterrente. Ma evidentemente, nonostante l’ottimo lavoro dei vigili, qualcosa resta ancora da fare. «La polizia municipale è principalmente dedita a far rispettare il traffico – ha detto Zanot – per le altre mansioni occorrerebbero i carabinieri». Il servizio di pattugliamento dei vigili dovrebbe terminare alla fine dell’estate, quando si concluderanno le 100 ore messe loro a disposizione.Ma intanto il dibattito sulla sicurezza si allarga. Una lista civica aveva già proposto di installare le telecamere. I Ds di Porcia avevano chiesto che venisse messo a disposizione un maggiore numero di ore ai vigili per il servizio di pattugliamento. Ma finora nessuna misura è stata adottata. Inizialmente, dopo due rapine in altrettanti supermercati, lo stesso Zanot aveva chiesto che una piccola stazione dei carabinieri fosse aperta in città. Ipotesi difficilmente realizzabile in tempi brevi, per cui era stata domandata temporaneamente la pattuglia di agenti che sorvegliasse le strade. Ma anche questa richiesta sembra per ora arenata nelle paludi della burocrazia. Mentre i furti non sembrano diminuire e l’allarme, purtroppo, resta alto. Alessandro Sellan

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Cronaca

IL CASO I dipendenti ora invocano maggiori controlliPORCIA. Domenica all’alba è stata messo a segno una doppia rapina ai danni dell’area di servizio di Porcia nord e di quella di Brugnera sud. Due banditi per parte, quasi in contemporanea, hanno fatto irruzione con il volto travisato e armati di pistola. In entrambi le aree di servizio, è stato minacciato il dipendente dell’impianto di distribuzione di carburante Total-Fina che svolgeva il servizio di notte. A Porcia nord, però, sono stati rapinati anche due giovani del Bellunese che dopo essere stati gettati a terra sono stati derubati del portafogli. Complessivamente il bottino dei malviventi è stato di oltre 3 mila euro. Fatto il colpo, dei rapinatori nessuna traccia. È stata ritrovata soltanto la Y10 utilizzata dai banditi che hanno preso di mira l’area di servizio di Brugnera sud. L’altra coppia di malviventi ha utilizzato per la fuga una vettura di colore bordeaux.Chi lavora quotidianamente in tali aree di servizio non nasconde la sua preoccupazione e auspica un controllo maggiore da parte delle forze dell’ordine.

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