Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

31

Transcript of Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

Page 1: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 1/30

Page 2: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 2/30

 

Page 3: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 3/30

Page 4: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 4/30

 

Page 5: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 5/30

  5

Il presente documento rappresenta il testo noto come “Allegato Tecnico Generale” alla

Convenzione-Quadro DPC-INGV 2007-09, la cui stesura è stata concordata tra l’INGV ed il DPC, e

sostituisce il precedente documento (“Allegato Tecnico Generale” - prot. INGV/AOO Palermo n. 50 

del 03.02.2006 – alla Convenzione-Quadro DPC-INGV 2004-06), ancora in vigore.

Il presente “Allegato Tecnico Generale” è stato redatto in ottemperanza all’art. 3, comma 1 dellaConvenzione-Quadro 2007-2009 tra INGV e DPC che prevede che l’articolazione delle attività

oggetto della convenzione stessa nonché le modalità e le procedure di trasferimento dei dati e

delle informazioni al DPC siano definiti in appositi documenti tecnici predisposti e approvati 

congiuntamente dai due soggetti firmatari della convenzione stessa. L’art. 3, comma 2 stabilisce

inoltre che tali documenti tengano conto dello sviluppo di tutte le attività di sorveglianza sismica e

vulcanica, delle attività di studio e ricerca finalizzate agli obiettivi di protezione civile e delle

esigenze procedurali di comunicazione e trasferimento dati con riferimento alle specifiche esigenze

del DPC stesso.

Page 6: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 6/30

  6

Page 7: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 7/30

  7

!ommario

1. Premessa ______________________________________________________________________ 9

2. Il sistema DPC-INGV ____________________________________________________________ 11

3. Servizio di sorveglianza del territorio nazionale_________________________________________ 13

3.1. L’architettura generale del sistema ______________________________________________ 13

3.2. La sorveglianza sismica ______________________________________________________ 15

3.2.1. Sistema di condivisione delle informazioni in tempo reale ___________________ 15

3.2.2. Gestione tecnico-scientifica delle crisi e delle emergenze sismiche ___________ 18

3.2.3. Gestione, manutenzione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti _________ 183.2.4. Gestione dei mezzi di supporto e del personale specialistico ________________ 19

3.3. La sorveglianza vulcanica ____________________________________________________ 19

3.3.1. Sistema di condivisione delle informazioni _______________________________ 20

3.3.2. Comunicati, bollettini e relazioni _______________________________________ 22

3.3.3. Gestione tecnico-scientifica delle crisi e delle emergenze vulcaniche __________ 25

3.3.4. Gestione, manutenzione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti _________ 25

3.3.5. Gestione dei mezzi di supporto e del personale specialistico ________________ 26

Page 8: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 8/30

 

Page 9: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 9/30

  9

1. Premessa

La Convenzione sottoscritta in data 11 aprile 2007 tra Dipartimento della Protezione Civile e Istituto

Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (d’ora in avanti DPC e INGV, rispettivamente) per il triennio

2007-2009, ai sensi dell’art. 2, comma 2 del decreto legislativo 29 settembre 1999, n. 381,

definisce i rapporti organizzativi e funzionali tra il DPC e l’INGV, nell’ambito delle finalità del

Servizio Nazionale di Protezione Civile. In tale prospettiva l’INGV, quale Ente di ricerca che

partecipa al Servizio Nazionale di Protezione Civile ai sensi dell’art. 11 della legge 225 del 1992,

viene qui inteso non solo come l’Istituto in senso stretto, ma anche come interfaccia tra DPC e

mondo della ricerca sui temi per i quali è Centro di Competenza. Pertanto, esso rappresenta

l’insieme e la sede di aggregazione e coordinamento scientifico degli Enti, degli Istituti e di tutti gli

altri Centri di sviluppo e supporto con competenze di pertinenza della Convenzione.

La Convenzione regola le attività in coerenza con le prioritarie funzioni di previsione, prevenzione emitigazione dei rischi di competenza del Servizio Nazionale di Protezione Civile, già definite in

sede legislativa sia nazionale che regionale.

Tutto quanto previsto nel presente Allegato costituisce norma di indirizzo per le attività in

convenzione sottoscritte tra il DPC e l’INGV e ad esse devono essere armonizzate le intese e le

integrazioni previste da ulteriori convenzioni anche con soggetti terzi.

Page 10: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 10/30

 

Page 11: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 11/30

 11

2. l sistema PC3NG6

In premessa alla Convenzione vengono richiamati gli Indirizzi Operativi emanati dalla Direttiva del

Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004 ai sensi del comma 2 dell’art. 5 della legge 401 del

2001 e pubblicati nel Supplemento Ordinario n. 39 alla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 aprile 2004,

che, insieme al D. Lgs. 381 del 1999, rappresentano il generale quadro organizzativo e funzionale

a cui riferire il sistema DPC-INGV, inteso come organizzazione di attività sinergiche finalizzate alla

riduzione del rischio sismico e vulcanico del territorio nazionale, nel rispetto dell’art. 33 della

Costituzione.

Il presente allegato definisce, indirizza e stabilisce:

!

I rapporti organizzativi e funzionali tra il DPC e l’INGV, la responsabilità della diramazione degliallertamenti, della valutazione e dell’adozione delle scelte d’intervento;

! La destinazione, le modalità, gli strumenti e le procedure per la condivisione delle informazioni

derivanti delle attività di monitoraggio e delle analisi sismiche e vulcaniche prodotte dall’INGV,

nonché gli strumenti di efficace comunicazione e concertazione, anche in tempo reale, tra

l’INGV ed il DPC per eventi sismici e vulcanici significativi, che interessino il territorio nazionale;

! Le modalità e gli strumenti per rafforzare la capacità valutativa e decisionale del DPC;

! Le modalità e gli strumenti di aggregazione, anche ai fini delle attività di sorveglianza in tempo

reale, di eventuali competenze non presenti nell’INGV per il rafforzamento del sistema DPC-

INGV stesso;

! Il coordinamento nell’ambito di un quadro nazionale armonico di rapporti, anche secondo

procedure concordate e condivise, la continuità operativa del sistema di sorveglianza sismica e

vulcanica, nonché lo sviluppo e l’integrazione delle reti di monitoraggio nei diversi territori

regionali, pur nel rispetto delle competenze e delle autonomie assegnate e/o trasferite alle

Regioni ai sensi del quadro legislativo vigente.

Ai fini della pianificazione, valutazione e prevenzione del rischio sismico e vulcanico nel Paese, il

sistema DPC-INGV deve sempre più affermarsi come il sistema nazionale di riferimento,territorialmente e istituzionalmente distribuito, fortemente aggregante, funzionalmente organizzato

in una rete di componenti nazionali e regionali ai fini di una chiara e consapevole assunzione di

responsabilità da parte delle Autorità di protezione civile.

In tal senso, ferma restando l’autonomia dell’INGV di partecipare ad attività, azioni, programmi e

progetti anche europei, l’INGV si impegna a un opportuno ed esaustivo scambio di informazioni

con il DPC qualora i risultati di tali progetti scientifici siano fruibili ed utili per le finalità di protezione

civile.

Devono altresì rientrare nella totale disponibilità reciproca:

Page 12: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 12/30

 12

! tutti quei dati, prodotti e strumenti, anche di natura generale e di base, acquisiti nell’ambito della

Convenzione utili e/o necessari per il Servizio Nazionale di Protezione Civile;

! prodotti, strumenti e informazioni acquisite e/o sviluppate dall’INGV e dal DPC anche su fondi

esterni alla Convenzione, utili e/o necessari per il Servizio Nazionale di Protezione Civile,

qualora sia stata acquisita l’autorizzazione da parte dei soggetti che ne partecipano la proprietàintellettuale e/o materiale, secondo intese, accordi o disciplinari.

Qualora, nell'ambito sia dei nuovi sviluppi metodologici e tecnologici, approvati e sostenuti dal

Dipartimento anche attraverso la Convenzione, che delle attività di protezione civile per prevedere

e prevenire, nonché fronteggiare il manifestarsi di rischi vulcanici e/o sismici, si ravveda come

necessario il concorso di più soggetti istituzionali, quali agenzie, enti o altri Centri di Competenza

oltre a quelli reperibili in seno all’INGV, il Dipartimento definirà i compiti e le funzioni di tutti i

soggetti coinvolti e sarà direttamente responsabile dei rapporti convenzionali e/o delle intese da

sottoscrivere con essi.

Nell’ambito di tali attività, l’INGV garantirà la più ampia disponibilità e collaborazione per il

conseguimento degli obiettivi comuni, ferme restando le funzioni, i compiti e le competenze ad

esso attribuiti dalla Convenzione. Analoga disponibilità e collaborazione sarà garantita dal DPC.

Altresì, nell’ambito e nello svolgimento di tali funzioni, compiti e competenze, e nel rispetto del

sistema di responsabilità previsto dalle norme vigenti in materia di protezione civile, l’INGV dovrà

utilizzare prodotti e procedure già adottati e resi disponibili dal DPC e/o dalle Regioni, nonché

metodologie e strumenti, qualora ritenuti di concerto adeguati. Nell’ambito della presente

Convenzione non sarà ritenuto ammissibile a finanziamento alcun programma di attività, di

acquisto di beni e servizi, di sviluppo metodologico e tecnologico, di ricerca applicata, di

trasferimento di tecnologia che sia già stato attribuito dal DPC e/o dalle Regioni alla competenza di

altro Centro e/o soggetto istituzionale.

In caso di necessità e per rispondere alle esigenze di protezione civile, i due Enti concorderanno il

ricorso a competenze di carattere tecnico-scientifico esterne al sistema DPC-INGV nell’ambito

delle tematiche relative alle attività di monitoraggio e per la definizione della pericolosità sismica e

vulcanica.

Il DPC e l’INGV si impegnano ad uno scambio sistematico delle informazioni, funzionale al corretto

adempimento di questi aspetti.

Nell’ambito della convenzione l’INGV ha facoltà di far confluire attività e progetti finanziati da altri

Enti, purché ne informi adeguatamente il DPC. Le attività, i sistemi e le relazioni regolate

esplicitamente con una intesa istituzionale di programma tra il DPC, l’INGV e una o più Regioni, se

di diretto interesse e competenza del Sistema Nazionale di Protezione Civile, devono essere

armonizzati con gli indirizzi dettati dalla Convenzione, con i programmi ed i progetti stabiliti e

descritti negli Allegati Tecnici e, in particolare, con le modalità, le procedure e gli strumenti definiti e

sanciti nell’ambito del presente documento.

Page 13: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 13/30

 13

. !ervi9io di sorveglian9a del territorio na9ionale

.1. L>architettura generale del sistema

Al fine di evitare sovrapposizioni ed inutili ridondanze tra le programmazioni nazionali e locali,

nonché tra programmi nazionali ed internazionali, il DPC e l’INGV concertano le attività di comune

interesse, oggetto della Convenzione. A tal proposito, per le tematiche sismiche viene istituita una

commissione paritetica DPC-INGV con lo scopo di redigere un quadro sinottico delle

programmazioni, se del caso coinvolgendo le Regioni, di monitorare costantemente lo sviluppo

delle suddette attività e di indicare eventuali azioni correttive.

La commissione paritetica contribuisce a definire e coordinare l’interscambio, la condivisione e la

valutazione di dati ed informazioni tra il DPC, l’INGV ed altri enti scientifici e di ricerca, servizi

regionali, esterni all’INGV stesso e/o appartenenti ad altri settori disciplinari, suggerendo inoltre

eventuali miglioramenti nei sistemi comuni di monitoraggio e sorveglianza.

Il presente Allegato stabilisce l’architettura organizzativa e funzionale del sistema DPC-INGV

relativamente alle fasi di monitoraggio e sorveglianza, nonché di previsione nel caso di rischio

vulcanico, demandando al DPC e alle Regioni di indirizzare e/o stabilire le procedure e le modalità

di allertamento ai diversi livelli: nazionale, regionale, provinciale e comunale. Pertanto l’INGV

partecipa al Sistema d’Allertamento Nazionale, il quale si basa sulla Rete dei Centri Funzionali e si

avvale anche di altri Centri di Competenza.

Il DPC indirizza gli obiettivi fondamentali e coordina le azioni e le attività tecnico-scientifiche

relative alla funzionalità organizzativa di protezione civile, e assume la responsabilità della

definizione dei livelli di criticità, dell'emanazione degli allerta e della gestione dell'emergenza.

In ambito vulcanologico, l’INGV svolge le azioni scientifiche, anche sul campo, producendo scenari

di pericolosità, mentre il DPC produce le valutazioni che riguardano le criticità conseguenti al

verificarsi degli eventi pericolosi ed il rischio.

La funzione tecnico-scientifica di supporto, sia alle decisioni delle Autorità di protezione civile

competenti per gli allerta e per la gestione dell’emergenza che alle necessità operative dei sistemi

di protezione civile, è assunta dal DPC attraverso i settori del Centro Funzionale Centrale (CFC)

dedicati ai rischi sismico e vulcanico.La valutazione, l'ufficializzazione e la verifica del livello di criticità degli effetti conseguenti al

verificarsi di un evento rimane nella responsabilità del CFC, presso il quale devono pervenire le

informazioni necessarie provenienti sia dall’INGV che dai presidi territoriali.

L’INGV opera attraverso la propria rete nazionale di monitoraggio, che è organizzata nei Centri di

Sorveglianza, specialisticamente e/o territorialmente individuati come segue: Centro Nazionale

Terremoti, Sezione di Napoli “Osservatorio Vesuviano”, Sezione di Palermo e Sezione di Catania.

Tali Centri, nell’ambito delle attività previste dalla presente Convenzione, svolgono attività

scientifiche, di sorveglianza, di monitoraggio e di assistenza tecnico-scientifica in tempo reale.

L’INGV svolge anche nel tempo reale le funzioni relative:

Page 14: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 14/30

 14

! alla raccolta, concentrazione, composizione, elaborazione, visualizzazione ed analisi dei dati

rilevati dalla rete per le diverse finalità dalle diverse tipologie di sensori;

! alla caratterizzazione dell’evento in atto, oppure, quando possibile, alla previsione anche a

brevissimo termine del manifestarsi di un evento, delle sue caratteristiche e della sua

evoluzione, anche utilizzando modellazioni matematiche condizionate sulla base dei datistrumentali rilevati;

! alla predisposizione di tutte le informazioni utili alla valutazione degli effetti sulle popolazioni e

sui beni e/o dei livelli di criticità conseguenti al manifestarsi dell’evento atteso e/o in atto,

nonché alla trasmissione delle precedenti informazioni al CFC secondo adeguate procedure

stabilite in base alle esigenze del DPC;

! alla comunicazione tempestiva alla Sala Situazione Italia (d’ora in avanti SSI) secondo

adeguate procedure (vedi par. 3.2. e 3.3.) stabilite in base alle esigenze del DPC, del

manifestarsi degli eventi sismici e vulcanici significativi, nonché delle prime informazioni e

valutazioni, anche sintetiche e speditive, ritenute comunque utili a un corretto allertamento del

sistema preposto alla gestione della prima emergenza e/o ad azioni di contrasto degli eventi

stessi e dei loro effetti.

Il CFC presso il DPC, sulla base delle informazioni pervenute dall’INGV, nonché tramite le notizie

non strumentali reperite localmente in tempo reale, anche attraverso adeguati presidi territoriali:

! assume piena coscienza e responsabilità del manifestarsi di una anomalia, della sua

pericolosità, del conseguente e complessivo livello di criticità atteso e/o in atto;! procede, anche a seguito dell’evoluzione dell’evento in atto e sulla base di una valutazione

congiunta con l’INGV che predispone ed elabora scenari di pericolosità, sia alla conferma degli

scenari di rischio già prefigurati nel tempo differito e/o previsti nel breve periodo, oppure, se del

caso, al loro aggiornamento, sia, quando necessario, ad una nuova e per quanto è possibile

tempestiva formulazione di scenari non prevedibili, né previsti;

! supporta le decisioni delle autorità competenti per gli allerta e per la gestione dell’emergenza,

nonché assolve alle necessità operative dei sistemi di protezione civile.

Lo sviluppo in corso del sistema di condivisione delle informazioni in tempo reale tra il CFC del

DPC e l’INGV, per il rischio e la sorveglianza sia sismica che vulcanica, per le parti specifiche e

non ancora disponibili presso il Centro Funzionale stesso, è integrato, migliorato e aggiornato

dall’INGV, tenendo conto dell’architettura e dei formati adottati e già in uso al CFC (al fine di

rendere confrontabili le informazioni provenienti da tutti i Centri di Competenza del DPC), in

collaborazione e d’intesa con il DPC. Tale sviluppo è da intendersi compreso tra le attività e le

azioni indicate e finanziate nell’ambito della Convenzione già sottoscritta in data 11 aprile 2007.

Page 15: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 15/30

 15

.2. La sorveglian9a sismica

Nell’ambito del sistema DPC-INGV, l’approfondimento delle conoscenze in materia sismica può

essere tale da rendere opportuno il coinvolgimento di ulteriori competenze non presenti nel DPC-

INGV. Il coordinamento delle attività di tutti i soggetti rimane nella diretta responsabilità del DPC

attraverso l’Ufficio “Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico” del DPC (d’ora in

avanti SISM).

.2.1. !istema di condivisione delle inBorma9ioni in tempo reale

Presso la SSI viene installata una postazione, in connessione diretta con la sala sismica

dell’INGV–Centro Nazionale Terremoti (CNT), che consente il continuo aggiornamento e la

consultazione dei dati relativi agli ultimi terremoti verificatisi.

In particolare, l’INGV-CNT comunica, seguendo le modalità e la tempistica riportata nella

successiva “Matrice Decisionale delle Comunicazioni”, tre parametri di riferimento:

1. Localizzazione dell’evento attraverso le coordinate geografiche dell’epicentro, in termini di: 

!  terraferma o entro 20 km dalla costa o dai confini nazionali, in area non vulcanica (sigla DF

negli SMS);

!  area vulcanica, con epicentro sia su terraferma sia in mare (sigla 6 negli SMS);

!  mare con distanza dalla costa maggiore di 20 km (sigla MA negli SMS).

2. Magnitudo.

3. Profondità dell’ipocentro in km.

Questi parametri sono corredati dalle relative incertezze, espresse in km e riferite a 1 deviazione

standard per localizzazione e profondità, e in valori di magnitudo.

La trasmissione dei dati numerici avviene via telefono (presso la SSI) e via e-mail (presso la SSI e

il CFC). La trasmissione via fax viene considerata come terzo sistema ridondante, in caso di

mancato funzionamento dei primi due sistemi di trasmissione.

La trasmissione dei dati numerici avviene anche via SMS, nella consapevolezza che non è al

momento possibile definire delle procedure per garantirne l’arrivo, ma solo l’effettivo invio.

La trasmissione dei dati cartografici (mappe, ecc.) avviene attraverso pagina Web ad accesso

riservato per il DPC su un server dell’INGV-CNT.

Raggiunta una localizzazione stabile dell’epicentro ed una corretta magnitudo del sisma, questa

informazione è immediatamente condivisa con la SSI e il CFC presso il DPC. In particolare, entro

30 minuti sono fornite le informazioni definitive relative a localizzazione, profondità e magnitudo,

con le relative incertezze, secondo le modalità riportate nella Matrice Decisionale delle

Comunicazioni.

Superata questa fase, l’INGV-CNT può procedere alla comunicazione dell’evento secondo

l’Agenda Terremoti.

Page 16: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 16/30

 16

La comunicazione al DPC di eventi che si verifichino nel bacino del Mediterraneo è effettuata per 

Ml ! 5.5. La comunicazione di eventi in aree più lontane (telesismi) è effettuata per Ml ! 6.5.

Matrice ecisionale delle Comunica9ioni degli eventi sismici

(a cura del CNT)

Tabella 1: Eventi in Italia in aree non vulcaniche in terra o in mare, in questo ultimo caso entro 20 km dallacosta (in mare oltre 20 km la prima colonna non viene adottata).

Ml!2.4 2.5!Ml!2. .0!Ml!4.0 Ml4.0

2 min - - Telefonata SSI Telefonata SSI

5 minInvio XX su GeoServer 

se Q " DD

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

se Q " DD

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

se Q " DDe-mail XX a SSI-CFC

SMS XX a SSI

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

se Q " DDe-mail XX a SS-CFC

SMS XX a SSI

0 minEventuale

invio WW su GeoServer 

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTe-mail WW a SSI-CFC

SMS WW a SSI

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTe-mail WW a SSI-CFC

SMS WW a SSI

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTe-mail WW a SSI-CFC

SMS WW a SSIShake Map su web CNT

Comunicato delFunzionario INGV (entro

1h)

Note:Con XX si intende la localizzazione automatica, Q è il codice di qualità della soluzione (DD equivale a una soluzione nonaccettabile).Con WW si intende la localizzazione rivista definitiva.GeoServer è il web server che ospita il sito riservato al DPC.

Tabella 2: Eventi nell’area Euro-Mediterranea.

5.0!Ml5.5 in area rbana Ml"5.5

2 min - -

5 min-

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

0 min

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNT

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTInvio e-mail con WW a SSI-CFC

Comunicato del Funzionario INGV (1h)

Page 17: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 17/30

 17

Tabella 3: Eventi Telesismici.

.0!Ml.5 Ml".5

2 min - -

5 min -Telefonata SSI se evento importante sulla base

dei sismogrammi

0 min

-

Invio WW (eventualmente prodotto da CSEM,Geofon o USGS) su GeoServer 

Telefonata SSIInvio WW (eventualmente prodotto da CSEM,

Geofon o USGS) su GeoServer e-mail WW a SSISMS WW a SSI

Comunicato del Funzionario INGV se evento

superficiale (1h)

Tabella 4: Eventi sismici in aree vulcaniche (da CNT).

!oglia!Ml!2.4 2.5!Ml!2. .0!Ml!4.0 Ml4.0

2 min - - Telefonata SSI Telefonata SSI

5 minTelefonata SSI

Invio XX su GeoServer se Q " DD

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

se Q " DD

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

seQ " DD

e-mail XX a SSI-CFCSMS XX a SSI

Telefonata SSIInvio XX su GeoServer 

se Q " DDe-mail XX a SSI-CFC

SMS XX a SSI

0 min Invio WW su GeoServer 

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTe-mail WW a SSI-CFC

SMS WW a SSI

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTe-mail WW a SSI-CFC

SMS WW a SSI

Telefonata SSIInvio WW su GeoServer 

Mappe su web CNTe-mail WW a SSI-CFC

SMS WW a SSIShake Map su web CNTComunicato CNT a SSI

I valori della magnitudo di “Soglia” nella seconda colonna della Tab. 4 sono fissati per complesso

vulcanico nel seguente modo:

! Campi Flegrei ed Ischia Ml = 1.5

! Vesuvio Ml = 2.0

! Etna, Isole Eolie, Pantelleria, Colli Albani Ml = 2.4

Qualora l'INGV riceva notizia di avvertibilità da parte della popolazione, è tenuto in ogni caso a

comunicarlo, indipendentemente dal valore di Ml.

Page 18: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 18/30

 18

La prima colonna della Tab. 4si applica solo nel caso che l’evento sia stato registrato e/o sia

localizzabile.

Le comunicazioni entro 30 minuti del CNT in area vulcanica saranno inviate solo se le sezioni

preposte al monitoraggio vulcanico non hanno inviato le localizzazioni riviste definitive, fermo

restando che in caso di doppia comunicazione da parte di CNT e delle sezioni preposte almonitoraggio vulcanico, fa comunque fede la localizzazione inviata dalle sezioni preposte al

monitoraggio vulcanico.

.2.2. Gestione tecnico3scientiBica delle crisi e delle emergen9e sismiche

Altre procedure a maggior valenza tecnico-scientifica, ma sempre di grande importanza per 

guidare l’intervento emergenziale, e ulteriori ambiti di collaborazione tra l’Ufficio SISM e l’INGV

riguardano:

! la generale gestione dei dati provenienti dalla RNSC e dalla RAN, nonché la condivisione in

tempo reale delle informazioni ottenute dalla RAN e dall’elaborazione delle “shakemaps”;

! il rilievo macrosismico, anche ai fini della classificazione degli eventi (coordinamento DPC-

QUEST);

! il rilievo geologico (coordinamento DPC-EMERGEO);

! il monitoraggio geodetico;

! il monitoraggio sismico tramite reti mobili;

! la divulgazione delle informazioni e di risultati delle attività alle Amministrazioni regionali e locali.

Qualora intervengano necessità particolari, il DPC e l’INGV-CNT concertano e definiscono le

modalità di trasmissione delle informazioni anche facendo ricorso a supporti diversi in funzione dei

diversi livelli di criticità e ricorrendo a sistemi informativi ad accesso riservato e protetto.

Tali supporti e sistemi devono garantire quantomeno la possibilità permanente e continua di

comunicazione tra la SSI, il CFC presso il DPC e i Centri di Sorveglianza dell’INGV competenti, per 

ciascuno degli eventi ritenuti rilevanti e meritevoli di sorveglianza.

.2.. Gestione, manuten9ione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti

Il mantenimento dell’efficienza e dell’efficacia delle reti e le attività destinate alla sorveglianza

devono soddisfare prioritariamente le necessità del sistema di protezione civile di rispondere in

tempo reale al verificarsi di un evento sismico.

In tal senso, qualora si verificassero malfunzionamenti degli apparati di rilevamento predisposti dai

Centri dell’INGV tali da compromettere l’efficienza del sistema di monitoraggio sismico, l’INGV è

tenuto a darne tempestiva comunicazione alla SSI e ad attivare un servizio di pronto intervento,

anche con il supporto di mezzi e personale specialistico messi a disposizione dal DPC. L’INGV si

impegna ad intraprendere azioni indirizzate a favorire la robustezza e la ridondanza della rete di

monitoraggio sismico nella prospettiva di definire una rete fiduciale.

Page 19: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 19/30

 19

Il DPC si impegna ad intraprendere possibili azioni di propria competenza indirizzate a favorire il

rapido ottenimento di permessi e autorizzazioni eventualmente necessari.

Presso il settore del CFC dedicato al rischio sismico e presso l’Ufficio SISM del DPC vengono

organizzate le attività relative alla gestione, alla manutenzione e allo sviluppo:

! della rete accelerometrica nazionale (RAN) e dei prodotti destinati all’identificazione immediata

e puntuale delle aree a maggior risentimento;

! della rete per il monitoraggio degli edifici di riferimento;

! delle modellazioni per una valutazione degli effetti e una realizzazione degli scenari di danno

probabili a seguito di eventi sismici significativi;

! dei sistemi di condivisione in tempo reale con l’INGV delle informazioni sismiche e geodetiche.

.2.4. Gestione dei me99i di supporto e del personale specialistico

In caso di emergenza sismica, tenendo conto delle differenti condizioni di intervento in caso di

terremoto, valgono comunque di principio le indicazioni riportate nel paragrafo 3.3.5. per la

sorveglianza vulcanica.

.. La sorveglian9a vulcanica

L’architettura generale del Servizio di Sorveglianza Vulcanica del territorio nazionale potrà

progressivamente includere i Centri Funzionali decentrati della Regione Campania e della RegioneSiciliana.

Il sistema di condivisione delle informazioni e delle comunicazioni tra il CFC e la rete dei Centri di

Sorveglianza dell’INGV, per quanto riguarda il rischio vulcanico, già articolato per complessi

vulcanici, deve essere mantenuto permanentemente attivo.

Le informazioni da trasferire e da condividere con il CFC presso il DPC sono concordate e

finalizzate ad evidenziare possibili manifestazioni anomale del sistema vulcanico, a stabilirne il

livello di criticità (ordinaria, moderata ed elevata), nonché a prefigurare possibili scenari d’evento.

Per questo, il sistema DPC-INGV di condivisione delle informazioni dovrà tener conto anche della

possibilità di accadimento di eventi senza preavviso, come le forti esplosioni, degli eventi

concatenati e dei conseguenti effetti per la popolazione e i beni.

L’INGV, alla luce dei dati multiparametrici acquisiti dai propri Centri e sulla base di modelli di

funzionamento dell’apparato vulcanico effettuerà valutazioni di pericolosità per ogni singolo

apparato vulcanico controllato. Inoltre, per quanto di pertinenza della Convenzione, l’INGV dovrà

assicurare per la valutazione dei livelli di criticità da parte del DPC:

! un sistema di condivisione delle informazioni in tempo reale;

! un sistema di comunicati, bollettini e relazioni.

Page 20: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 20/30

 20

I livelli di criticità, una volta valutati dal DPC, sono quindi adottati e dichiarati dal Capo del

Dipartimento o dal soggetto da lui a tal fine delegato, così come per quanto riguarda l’allertamento

del sistema della protezione civile nazionale e regionale.

Sarà cura del DPC, d’intesa con le Regioni interessate, far sì che al raggiungimento di prestabiliti

livelli di criticità siano pianificati e fatti corrispondere i livelli d’allerta del sistema della protezionecivile.

..1. !istema di condivisione delle inBorma9ioni

Il sistema di condivisione delle informazioni e dei dati, tra il CFC ed i Centri di Sorveglianza INGV,

prevede un sistema informativo telematico ad accesso riservato su server dell’INGV.

Su tale sistema telematico tutte le informazioni, cartografiche e non, devono tenere conto dei

formati utilizzati dal DPC secondo modalità concordate e, inoltre, devono:

! essere organizzate per complesso vulcanico;

! essere mantenute in funzionalità H24 e aggiornate dai Centri di Sorveglianza INGV competenti,

ove possibile in tempo reale o con cadenze temporali adeguate (dipendenti dai tempi di

acquisizione dei dati, da quelli di elaborazione e dalla tipologia dell’informazione);

! potersi visualizzare e confrontare con continuità.

L’accesso a tale sistema informativo avverrà attraverso il sito del Sistema di Allertamento

Nazionale.

Al fine di assicurare una comune e contemporanea attività di concertazione tra la rete dei Centri di

Sorveglianza INGV e il CFC, e per la possibilità di accadimento anche di eventi senza preavviso,

deve essere completato e mantenuto un sistema indipendente, che permetta la visualizzazione in

tempo reale, presso il CFC, di alcuni segnali del monitoraggio più significativi e immediati ai fini di

protezione civile.

Poiché ciascuno dei vulcani italiani presenta caratteristiche di pericolosità molto diverse, legate a

differenti meccanismi eruttivi, sono di seguito indicate le principali tipologie di dati che devono

essere rappresentate presso il CFC, tramite i sistemi informativi di cui sopra o tramite sistemi

indipendenti. L’INGV avrà cura di sviluppare i seguenti sistemi anche tenendo conto dei risultati e

dei prodotti realizzati nell’ambito dei progetti DPC-INGV della precedente Convenzione.

A) !tromboli

Sismicità

! Segnale sismico di tre stazioni di riferimento.

! Andamento temporale dell’ampiezza del tremore vulcanico in finestre temporali selezionabili.

! Mappe di localizzazione dei segnali sismici VLP.

! Frequenza di accadimento degli eventi sismici ed andamento delle ampiezze nel tempo.

Page 21: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 21/30

 21

Deformazioni

! Andamento temporale delle deformazioni misurate dalle stazioni totali.

! Andamento temporale dei segnali rilevati dalla rete GPS.

! Andamento temporale dei segnali rilevati dai dilatometri.

Geochimica

! Andamento temporale di alcuni parametri geochimici nel plume e nelle emissioni gassose

fumaroliche e dal suolo (una o più stazioni di riferimento) e, ove disponibili, dati geochimici in

falda.

Sorveglianza visiva

! Immagini in tempo reale da telecamere nel visibile e nel termico.

! Immagini satellitari acquisite dall’antenna AVHRR.

) Etna

Sismicità

! Segnale sismico di quattro stazioni di riferimento.

! Andamento temporale dell’ampiezza spettrale del tremore vulcanico campionato ad una o più

stazioni di riferimento e relativo a periodi selezionabili.

! Mappe epicentrali e sezioni ipocentrali di eventi sismici.

! Elenco degli eventi con relativa localizzazione e valore di magnitudo.

! Andamento temporale (frequenza di accadimento) della sismicità e energia associata (strain

release).Deformazioni

! Andamento temporale rilevat0 dalla rete GPS.

Geochimica

! Andamento temporale di alcuni parametri geochimici nel plume e nelle emissioni gassose

fumaroliche e dal suolo (una o più stazioni di riferimento) e, ove disponibili, dati geochimici in

falda.

Simulazioni

! Mappe di previsione della distribuzione di ceneri vulcaniche al suolo.

! Mappe di previsione della dispersione di ceneri vulcaniche in atmosfera.

! Modelli di previsione dell’andamento di colate laviche.

Sorveglianza visiva

! Mappe dei flussi lavici.

! Immagini in tempo reale da telecamere nel visibile e nel termico.

! Immagini satellitari acquisite dall’antenna AVHRR.

Page 22: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 22/30

 22

C) 6ulcano

Sismicità

! Segnale sismico di due stazioni di riferimento.

! Mappe epicentrali e sezioni ipocentrali degli eventi sismici.

! Elenco degli eventi sismici con relativa localizzazione e valore di magnitudo.

! Andamento temporale (frequenza di accadimento) della sismicità e energia associata (strain

release) relativo a periodi diversi.

Deformazioni

! Andamento temporale delle variazioni misurate dalle stazioni GPS.

Geochimica

! Andamento temporale di alcuni parametri geochimici in falda, nelle emissioni fumaroliche dal

suolo (una o più stazioni di riferimento).

Sorveglianza visiva

! Immagini in tempo reale da telecamere nel visibile e nel termico.

) 6esuvio, Campi Flegrei e schia

Sismicità

! Segnali sismici di tre stazioni di riferimento per il Vesuvio, tre per i Campi Flegrei e due per 

Ischia.

! Mappe epicentrali e sezioni ipocentrali.

! Elenco delle scosse con relativa localizzazione, quando determinabile, e valore di magnitudo.

! Andamento temporale (frequenza di accadimento) della sismicità e energia associata (strain

release) relativo a periodi diversi.

Deformazioni

! Andamento temporale dei dati rilevati dalla rete GPS per complesso vulcanico.

Geochimica

! Andamento temporale di emissioni gassose dal suolo di una o più stazioni di riferimento per 

complesso vulcanico e, quando disponibili, dati geochimici in falda e sul flusso di CO2.

Simulazioni! Mappe di pericolosità per ricaduta di materiale piroclastico connesse ai diversi scenari attesi.

..2. Comunicati, bollettini e rela9ioni

A cura dell>NG6

Oltre la condivisione dei dati di cui al paragrafo precedente, le comunicazioni tra l’INGV e il DPC

devono prevedere l’invio di Comunicati, Bollettini, Rapporti e Relazioni scientifiche. Tali documenti

saranno redatti secondo formati concordati e trasmessi al CFC. L’INGV dovrà provvedere a

inserire i suddetti documenti nel sito ad accesso riservato del Sistema d’Allertamento Nazionale,

Page 23: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 23/30

 23

predisposto dal DPC, ai fini della condivisione istituzionale con altre componenti del Sistema

Nazionale di Protezione Civile.

A cura dei Centri di !orveglian9a dell>NG6

I Comunicati, relativi al verificarsi di eventi sismici (in area vulcanica) e/o eventi vulcanicisignificativi e/o di anomalie vulcaniche, sono emessi dalla rete dei Centri di Sorveglianza dell’INGV

competenti e trasmessi, in aggiunta a quanto previsto nella tabella 4 da parte del CNT, alla Sala

Situazioni Italia e al CFC, nonché ad altri Enti interessati, individuati di concerto con il DPC.

Le Sezioni INGV preposte al monitoraggio vulcanico dovranno comunicare l’occorrenza di eventi

secondo il seguente schema: 

Tabella 5A: Eventi sismici.

Aree vulcaniche EntitU

Dempi e a9ioni

D0V5> D0V0>

Colli AlbaniCampi FlegreiVesuvioIschiaIsole EolieEtnaPantelleria e Canale di Sicilia

M > Soglia (vedi tab. 4) Vedi Tab. 4comunicato e-mail a:

SSICFC

Sciame sismicoEvento di cui INGV riceva notizia di

avvertibilità da parte dellapopolazione

telefonata a:SSI

comunicato e-mail a:SSICFC

Tabella 5B: Eventi vulcanici o di possibile natura vulcanica.

Aree vulcaniche EntitUDempi e a9ioni

D0V5> D0V0>

Colli AlbaniCampi FlegreiVesuvioIschiaIsole EolieEtnaPantelleria e Canale di Sicilia 

Eventi potenzialmente significativi aifini di protezione civile di cui l’INGV

abbia capacità di rilevamentotramite reti di monitoraggio

realizzate (frana di dimensionisignificative, boato…),

considerando T0 come il tempo incui è acquisita consapevolezzadella occorrenza del fenomeno

stesso

Vedi Tab. 4notizia e-mail a:

SSICFC

Attività effusivaAttività esplosiva

Esplosione maggiore o parossisticaa Stromboli

Repentino incremento del tremore odi altri parametri indicatori di

possibile imminente attività eruttivaEventi di cui INGV riceva notizia,considerando T0 come il tempo in

cui è acquisita consapevolezzadella occorrenza del fenomeno

stesso

telefonata a:SSI

comunicato e-mail a:SSICFC

Page 24: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 24/30

 24

I Bollettini, prima di essere resi pubblici, devono essere trasmessi al CFC; inoltre devono:

! essere periodici, emessi ordinariamente con una frequenza concordata col DPC e dipendente

dal livello di attività del complesso vulcanico (di norma settimanale), per assumere cadenza

anche giornaliera (in orario concordato) in caso di attività eruttiva, di fenomeni significativi o di

specifiche esigenze di protezione civile; contenere esplicite valutazioni vulcanologiche e di

pericolosità relative ai fenomeni osservati e allo stato di attività vulcanica per la definizione

dell’appropriato livello di criticità;

! contenere informazioni su eventuali malfunzionamenti, anche parziali, della rete di

monitoraggio, indicando azioni e tempi previsti per il ripristino.

I Rapporti di approfondimento, relativi allo stato di ciascuno dei complessi vulcanici sorvegliati, allo

sviluppo e manutenzione del sistema di sorveglianza, alle attività svolte devono essere predisposti

con cadenza annuale, o semestrale quando richiesto dal DPC o quando l’INGV lo riterrà

opportuno.

Le Relazioni tecnico-scientifiche di approfondimento devono essere tempestivamente elaborate e

fornite dall’INGV nel caso del manifestarsi di eventi anomali, oppure di variazioni significative dei

parametri rappresentativi dello stato del sistema vulcanico. L’INGV avrà cura di coordinare le

informazioni provenienti dai suoi diversi Centri di sorveglianza e da tutte le relative componenti del

monitoraggio, in modo che tali relazioni includano una valutazione complessiva dei fenomeni e

dello stato del vulcano, nonché le attività svolte dall’INGV in merito. Tali relazioni devono essere

prodotte anche a seguito di eventuale richiesta del DPC.

A cura del CFC

Bollettini di vigilanza e criticità e Rapporti di evento. In tali documenti, emessi dal CFC, vengono

sintetizzate le principali informazioni sullo stato di attività provenienti dai Centri di Competenza e

dai Presidi territoriali, e vengono fornite valutazioni di criticità a supporto delle decisioni delle

autorità. Per favorire la necessaria condivisione dell’informazione e delle valutazioni di criticità, tali

documenti vengono inseriti a cura del CFC nel sito riservato del Sistema d’Allertamento Nazionale

al quale hanno accesso tutti i soggetti istituzionali definiti dal DPC.

I Bollettini di vigilanza e criticità vengono emessi con cadenza settimanale per tutti i vulcani attivi

italiani, mentre per lo Stromboli in considerazione dell’attività persistente viene emesso concadenza giornaliera, anche in ottemperanza all’Ordinanza del Sindaco di Lipari.

I Rapporti di evento vengono emessi a seguito di variazioni significative del sistema vulcanico o del

verificarsi di eventi significativi.

Nel caso in cui il livello di attività atteso e/o in atto sia valutato non più ordinario anche da uno solo

dei Centri di Competenza interessati ad un particolare complesso vulcanico e/o questo comunichi il

manifestarsi di un evento significativo, il CFC avvia la concertazione con l’INGV relativa:

!  ai possibili eventi ed ai conseguenti scenari di pericolosità;

!  all’eventuale esigenza di rinforzare i sistemi di monitoraggio e di sorveglianza.

Page 25: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 25/30

 25

... Gestione tecnico3scientiBica delle crisi e delle emergen9e vulcaniche

L’INGV è chiamato a partecipare a commissioni definite dal Capo del Dipartimento, ai fini di

incrementare la generale e complessiva capacità valutativa del DPC nella gestione delle possibili

emergenze, con le seguenti funzioni:

! concorrere alla definizione di scenari di pericolosità e di criticità (sulla base di acquisite

informazioni sulla vulnerabilità e sull’entità e collocazione territoriale degli esposti);

! contribuire adeguatamente a stabilire e coordinare l’interscambio, la condivisione e la

valutazione di dati ed informazioni tra il DPC, servizi regionali ed altri enti scientifici e di ricerca,

esterni all’INGV stesso e/o appartenenti ad altri settori disciplinari.

..4. Gestione, manuten9ione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti

Il mantenimento dell’efficienza delle reti e le attività destinate alla sorveglianza devono rispondere

prioritariamente alle necessità del sistema della protezione civile di rispondere in tempo reale.In tal senso, qualora si verificassero malfunzionamenti degli apparati di rilevamento predisposti dai

Centri dell’INGV tali da compromettere l’efficienza del sistema di monitoraggio vulcanico, l’INGV è

tenuto a darne tempestiva comunicazione al CFC ed attivare un servizio di pronto intervento,

anche con il supporto di mezzi e personale specialistico messi a disposizione dal DPC.

Il DPC provvederà a supportare presso gli Enti competenti le richieste di autorizzazione avanzate

dall’ INGV.

Le realizzazioni di nuove installazioni saranno eseguite nel rispetto delle norme vigenti tenendo

anche conto delle interferenze con le parti eventualmente comuni ad altri Centri di Competenza o

direttamente gestite dal DPC.

Per quanto riguarda l’affidabilità, l’efficienza, l’efficacia e l’ampliamento delle reti di monitoraggio è

importante procedere, compatibilmente con le risorse assegnate:

! a sviluppare e mantenere una rete di monitoraggio sismico, geodetico e geochimico adeguata a

riconoscere ed interpretare eventuali anomalie, anche sui complessi vulcanici quali Pantelleria,

Lipari e Panarea;

! a potenziare il monitoraggio per l’isola di Ischia, finanziato dalla presente Convenzione e anche

contemplato nell’ambito di una convenzione tra il DPC e la Regione Campania;

! al completamento degli interventi già stabiliti da precedenti Convenzioni e allo sviluppo e

potenziamento di sistemi di sorveglianza e allertamento rapido, anche tenendo in

considerazione le risorse presenti all’interno del Sistema di Allertamento Nazionale da porre nei

complessi vulcanici di Stromboli, Vulcano, Etna, Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia;

! al mantenimento delle attività di monitoraggio delle nubi di cenere vulcanica emesse dall'Etna

attraverso:

i) la previsione giornaliera della dispersione di nubi vulcaniche con modelli numerici in grado di fornire

informazioni utili sia alle Autorità di protezione civile nazionali e locali che alle Autorità aeronautiche;

ii) l'osservazione strumentale dei pennacchi vulcanici con specifici sensori adatti a rilevare la loroporzione sia prossimale che distale. Le suddette attività dovranno integrarsi con le attività svolte dai

Page 26: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 26/30

 26

Centri di Competenza in materia e dal CFC, sotto il coordinamento e la responsabilità del DPC,

tenendo in considerazione quanto già esistente all’interno del Sistema d’Allertamento Nazionale.

Il sistema integrato per la previsione e la sorveglianza messo a punto per l'Etna potrà essere

esteso al Vesuvio, anche in funzione della gestione del piano d’emergenza.

..5. Gestione dei me99i di supporto e del personale specialistico

Il DPC svolge le attività di supporto con l’ausilio di mezzi aerei, natanti e personale specialistico,

quali Guide Alpine Vulcanologiche, Corpo del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e Corpo

Forestale della Regione Siciliana, necessari per le attività di sorveglianza e manutenzione delle reti

di monitoraggio nel rispetto dei seguenti criteri, prescrizioni e procedure:

1. l’uso dei mezzi aerei e dei natanti, così come il supporto di personale specialistico, è concesso

solo a personale appartenente ad enti convenzionati con il DPC, a giudizio del DPC stesso ed

esclusivamente per le attività di protezione civile previste in Convenzione; non sono ammessi

altri operatori se non previa formale autorizzazione del DPC a seguito di richiesta scritta fatta

pervenire con debito anticipo e nella quale deve essere esplicitata la copertura assicurativa di

eventuale personale non INGV;

2. l’INGV provvederà a predisporre, possibilmente con cadenza mensile, un unico dettagliato

programma per tutte le attività di tutti i propri Centri di riferimento, da cui si evincano, tra l’altro, i

voli richiesti, i nominativi del personale da trasportare per ciascun volo, il peso del carico e il suo

ingombro; il programma dovrà essere trasmesso al Ufficio PREN del DPC, nonché all’Ufficio

Gestione delle Emergenze, almeno 15 giorni prima del periodo previsto per le attività (sirimanda alla modulistica disponibile sul sito www.protezionecivile.it);

3. sulla base delle disponibilità di mezzi e personale, valutato il programma ricevuto, il DPC, per 

quanto a suo giudizio ammissibile e possibile, predisporrà un programma definitivo che

ritrasmetterà all’INGV almeno 10 giorni prima dell’avvio delle attività previste; in tale programma

definitivo, organizzato anche per sottoprogrammi di insiemi d’attività coerenti e/o collegate, il

DPC assegnerà un responsabile delle attività di supporto e del coordinamento operativo a

ciascuno dei singoli sottoprogrammi;

4. per quanto riguarda l’uso dei mezzi ad ala rotante, il loro periodo di utilizzo dovrà essere

continuativo e non potrà essere interrotto se non per imprevisti tecnici e/o per condizioni

meteorologiche avverse; al presentarsi di tali eventualità, il mezzo, se possibile, sarà

riassegnato alle attività già programmate ed interrotte immediatamente e sempre

indipendentemente dall’occasione di festività o meno, qualora fosse necessario e

indispensabile inserire le festività nella programmazione;

5. il personale e/o soggetti appartenenti all’INGV avanzeranno le loro richieste direttamente ai loro

Centri di riferimento competenti, evitando – salvo eccezionali esigenze di emergenza – di

trasmettere singole estemporanee richieste direttamente al DPC;

6. nella fase esecutiva delle operazioni, il personale e/o soggetti appartenenti all’INGV eviteranno

di prendere contatti diretti con gli operatori dei mezzi e con il personale specialistico, facendo

Page 27: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 27/30

 27

riferimento al responsabile del DPC presente in campo, oppure al Responsabile della struttura

permanente del DPC competente per le attività di supporto e per il coordinamento operativo del

programma da attuare;

7. in zona operativa devono essere sempre rispettate le misure e le procedure di sicurezza previste,

come indossare elmetti protettivi ed altri dispositivi di protezione individuale ritenuti necessari, essereaccompagnati da personale specialistico, assicurare la disponibilità e l’operatività delle

comunicazioni radio e ogni altra indicazione data dal responsabile DPC di riferimento; in ogni caso si

assume che i ricercatori siano pienamente consapevoli dei rischi connessi con l’attività a cui viene

dato supporto dal DPC, e il personale non esperto dovrà essere adeguatamente informato in merito

da parte dei ricercatori INGV che partecipano alle attività;

8. per il trasporto di personale o cose fuori da e per la zona operativa deve essere fatta richiesta

esplicita unitamente con il programma delle attività; il DPC se ne riserva l’autorizzazione;

9. quotidianamente verrà predisposto dal responsabile del DPC il piano di volo dei mezzi aerei, di

utilizzo dei natanti, di supporto del personale specialistico per il giorno successivo, di cui verrà

data informazione al personale che utilizzerà il servizio;

10. in caso di temporanea indisponibilità dell’elicottero del DPC, l’INGV potrà contattare, anche tramite il

DPC, altre strutture del Servizio Nazionale di Protezione Civile dotate di mezzi idonei o

eventualmente vettori privati a proprio carico, soprattutto in caso di necessità di interventi o di sorvoli

non differibili. Il DPC dovrà comunque essere informato e autorizzare l’eventuale utilizzo di piazzole

e aree di atterraggio già predisposte dal DPC stesso nelle zone operative. Tutti gli interventi

dovranno svolgersi nel rispetto delle procedure suddette e delle normative sulla sicurezza del volo.

PER IL DIPARTIMENTO

DELLA PROTEZIONE CIVILE

Il Dirigente delegato

(Prof. Mauro Dolce)

PER L’ISTITUTO NAZIONALE DI

GEOFISICA E VULCANOLOGIA

Il Presidente

(Prof. Enzo Boschi)

Roma, _______________________ 

Page 28: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 28/30

Page 29: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 29/30

Page 30: Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

8/7/2019 Allegato Tecnico Generale Finale Ridotto

http://slidepdf.com/reader/full/allegato-tecnico-generale-finale-ridotto 30/30

tp  :   /   /  w  w  w .   i

  n  g  v .   i   t

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

ROMA

Via di Vigna Murata, 605 - 00143 Roma

NAPOLIOSSERVATORIO VESUVIANO

Via Diocleziano, 328 - 80124 Napoli

CATANIA

Piazza Roma, 2 - 95123 Catania

MILANO

Via Bassini, 15 - 20133 Milano

PALERMO

Via Ugo La Malfa, 153 - 90146 Palermo

BOLOGNAVia Donato Creti, 12 - 40128 Bologna