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ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI, FINANZE ED URBANISTICA Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia 1 ALLEGATO C - Sintesi del Programma Integrato per Il Paesaggio DENOMINAZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGGIO Camineras Antigas CONTESTO TERRITORIALE E PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (Fornire una descrizione del contesto di riferimento cui il programma si riferisce, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza assunti come base per il progetto) Il contesto di riferimento è quello della Planargia (in sardo Planàrza), geograficamente posizionata nella zona nord-centro-occidentale della Sardegna, compresa tra la bassa valle del fiume Temo e il versante settentrionale del Montiferru, attualmente tutta all'interno della Provincia di Oristano. Il centro abitato più importante è certamente il comune di Bosa, una delle sette città regie della Sardegna, punto di riferimento per l’intero territorio della Planargia. Nei comuni che formano la rete si concentra una varietà geografica stupefacente, che assembla affascinanti scenari marini orlati da spiagge incantevoli, selvagge falesie che svettano tra cielo e mare, ricchezza di specie vegetali che si trovano nei suoi prati montani e valloni, frequentati dall'avvoltoio grifone e altre colorate specie avifaunistiche.All’interno della rete dei comuni si segnala la presenza di una zona ZPS a Nord di Bosa denominata “Entroterra e Zona Costiera tra Bosa, Capo Marargiu e Porto Tangone” ove vive l’unica colonia autoctona italiana della specie grifone (Gyps fulvus), e di una zona SIC compresa tra il comune di Bosa e Suni denominata “Valle del Temo” quest’ultima con piano di gestione approvato. L’idea progettuale portante del Programma è essenzialmente la valorizzazione, salvaguardia ed integrazione del paesaggio fondata sulla fruizione del bene naturalistico-ambientale che si interseca, si completa e interagisce con altre forme di integrazione sia fisiche che tematiche (itinerari cicloturistici, itinerari del trekking, itinerari enogastronomici, itinerari storici e archeologici, itinerari della transumanza, itinerari della musica, itinerari equestri, ecc.), il tutto finalizzato verso nuove politiche di gestione del paesaggio e nuove opportunità di sviluppo sia rurale che turistico. La scommessa della Rete è di offrire le identità locali, dei paesaggi storici e naturalistici è quella di allargare una immagine e una proposta turistica prevalentemente appiattita sulla dimensione costierobalneare, inserendo nel “menù turistico” significativi elementi di arricchimento. Certamente il contesto paesaggistico, ambientale ed archeologico è il punto di forza maggiore del progetto che aggrega a se anche innumerevoli peculiarità, relativamente ai punti di debolezza presi come riferimento allo sviluppo del programma, per i quali si cerca di dare delle risposte, sono: scarsa presenza di terreni comunali i quali potrebbero essere fruiti in perfetta tranquillità, forte antropizzazione

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ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI, FINANZE ED URBANISTICA

Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia

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ALLEGATO C - Sintesi del Programma Integrato per Il Paesaggio

DENOMINAZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGG IO

Camineras Antigas

CONTESTO TERRITORIALE E PAESAGGISTICO DI RIFERIMENTO (Fornire una descrizione del contesto di riferimento cui

il programma si riferisce, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza assunti come base per il progetto)

Il contesto di riferimento è quello della Planargia (in sardo Planàrza ), geograficamente posizionata

nella zona nord-centro-occidentale della Sardegna, compresa tra la bassa valle del fiume Temo e il

versante settentrionale del Montiferru, attualmente tutta all'interno della Provincia di Oristano. Il centro

abitato più importante è certamente il comune di Bosa, una delle sette città regie della Sardegna,

punto di riferimento per l’intero territorio della Planargia. Nei comuni che formano la rete si concentra

una varietà geografica stupefacente, che assembla affascinanti scenari marini orlati da spiagge

incantevoli, selvagge falesie che svettano tra cielo e mare, ricchezza di specie vegetali che si trovano

nei suoi prati montani e valloni, frequentati dall'avvoltoio grifone e altre colorate specie

avifaunistiche.All’interno della rete dei comuni si segnala la presenza di una zona ZPS a Nord di Bosa

denominata “Entroterra e Zona Costiera tra Bosa, Capo Marargiu e Porto Tangone” ove vive l’unica

colonia autoctona italiana della specie grifone (Gyps fulvus), e di una zona SIC compresa tra il

comune di Bosa e Suni denominata “Valle del Temo” quest’ultima con piano di gestione approvato.

L’idea progettuale portante del Programma è essenzialmente la valorizzazione, salvaguardia ed

integrazione del paesaggio fondata sulla fruizione del bene naturalistico-ambientale che si interseca, si

completa e interagisce con altre forme di integrazione sia fisiche che tematiche (itinerari cicloturistici,

itinerari del trekking, itinerari enogastronomici, itinerari storici e archeologici, itinerari della

transumanza, itinerari della musica, itinerari equestri, ecc.), il tutto finalizzato verso nuove politiche di

gestione del paesaggio e nuove opportunità di sviluppo sia rurale che turistico.

La scommessa della Rete è di offrire le identità locali, dei paesaggi storici e naturalistici è quella di

allargare una immagine e una proposta turistica prevalentemente appiattita sulla dimensione

costierobalneare, inserendo nel “menù turistico” significativi elementi di arricchimento.

Certamente il contesto paesaggistico, ambientale ed archeologico è il punto di forza maggiore del

progetto che aggrega a se anche innumerevoli peculiarità, relativamente ai punti di debolezza presi

come riferimento allo sviluppo del programma, per i quali si cerca di dare delle risposte, sono: scarsa

presenza di terreni comunali i quali potrebbero essere fruiti in perfetta tranquillità, forte antropizzazione

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della zona attorno al comune di Modolo, scarsa o inadeguata viabilità rurale, spopolamento delle

campagne, scarso interesse da parte dei giovani ai lavori legati alla campagna, alta frammentazione

agraria.

Una delle azioni più importanti, la quale favorisce innumerevoli obbiettivi, è la rimessa in pristino dei

vecchi camminamenti, che attraversano diverse varietà di paesaggio e ambiente, dalle colline dei

comuni che si affacciano sulla vallata di Modolo che risulta fortemente antropizzata in quanto in diretta

interconnessione con i centri abitati, zona a specifica vocazione viticola per la cultivar della malvasia,

per poi passare alla vallata del temo ove si percepisce un’altra diversità e peculiarità sia ambientale

che paesaggistica, ed infine il territorio a nord del comune di Bosa e nel comune di Montresta, ove il

paesaggio cambia totalmente essendo caratterizzato da una parte dalle splendide vedute sul mare da

quota circa 600 m per poi andare verso l’interno ove si alternano pascoli, radure e boschi di quercie e

lecci.

INDIRIZZI PROGETTUALI DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE (Fornire una breve sintesi degli indirizzi dell’ambito

di paesaggio del PPR cui si fa riferimento)

Relativamente agli indirizzi espressi dal PPR occorre fare riferimento sia all’ambito 11, che all’ambito

12 in quanto in quest’ultimo vi ricade parte del comune di Bosa e del comune di Montresta.

Di seguito si riportano integralmente quanto indicato negli indirizzi del PPR.

Ambito 11 indirizzi del PPR:

“Il progetto assume come elementi fondanti il Fiume Temo, matrice della "città fluviale" di Bosa, e il paesaggio agrario della Planargia. Si affermano come centri matrice del paesaggio: il sistema idrografico-ambientale del Temo per la parte settentrionale a monte dell’Ambito, le colline terrazzate per il sistema ambientale meridionale. Nella Planargia la coerenza, particolarmente evidente, tra il sistema insediativo urbano e agrario e il sistema ambientale geolitologico, orografico-morfologico e idrogeologico, richiama indirizzi di conservazione e riqualificazione di livello intercomunale. 1. Conservare il sistema delle coltivazioni degli olivi e della vite e le trasformazioni

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morfologiche dei suoli rappresentate nei terrazzamenti, quali importanti elementi per la salvaguardia della risorsa suolo, attraverso il recupero e l’innovazione delle tecniche colturali, mantenendo la sua connessione tra le pendici boscate ed i versanti acclivi. 2. Riqualificare paesaggisticamente gli argini del percorso fluviale dalla foce del Temo alla città di Bosa ed attivare un piano di gestione per la navigabilità e la promozione di attività culturali ed ambientali connesse. 3. Conservare i valori percettivi del paesaggio, riconosciuti nell’insieme delle emergenze orografiche, della bassa valle del Temo e delle propaggini del tavolato della Planargia, attraverso l’elaborazione, nelle fasi progettuali, di apposite analisi e valutazioni di inserimento nel paesaggio. 4. Definire le azioni necessarie per la diversificazione delle attività rurali, per la promozione e la regolamentazione di eventuali integrazioni con funzioni agrituristiche, con la promozione di itinerari tematici legati alla risorsa territoriale (enogastronomia, prodotti della terra), quali soluzioni complementari per le attività agricole affinché possano contribuire a garantire nel tempo il presidio del territorio. 5. Promuovere la predisposizione di un piano intercomunale fra i piccoli centri (Tresnuraghes, Magomadas, Modolo, Flussio, Tinnura, Suni) ad anfiteatro sul mare volto a creare opportunità di specializzazioni complementari, in particolare per i servizi di interesse collettivo, volto ad evitare la saldatura fra gli edificati urbani ed a salvaguardare la continuità delle parti di territorio rurale con la funzione agricola. 6. Conservare il rapporto del sistema insediativo sparso di Magomadas, nella parte meridionale dell’Ambito di paesaggio, con la campagna di pertinenza ed identificare come centri matrice del paesaggio le colline terrazzate, il basamento costiero, le valli incassate e i centri rurali come emergenze territoriali interne, al fine di garantire l’identità del luogo. 7. Integrare, per la parte dell’alta valle del Temo, le azioni mirate a qualificare il sistema dell’accessibilità con l’obiettivo previsto per l’Ambito di Paesaggio del Monteleone volto alla riqualificazione ambientale della rete delle infrastrutture esistenti, come miglioramento delle condizioni e come riqualificazione del tracciato ai fini di un integrazione con le valenze paesaggistiche ed ecologiche.”

Ambito 12 indirizzi del PPR:

“La progettualità dell’Ambito del Monteleone si fonda sul riconoscimento delle specificità che tale Ambito rappresenta, in relazione ai caratteri di naturalità e di elevata valenza paesaggistica, nonché sul rafforzamento delle relazioni istituite con le centralità storiche di Alghero, Bosa e con i territori interni del Meilogu e di Coros. Il complesso delle specificità del patrimonio naturalistico dei paesaggi costieri da Capo Marargiu alla Torre di Pòglina, la dominante consistenza delle risorse faunistiche e vegetazionali dell’interno, la connotazione degli assetti e delle tradizioni degli insediamenti, suggerisce il rafforzamento delle relazioni esistenti, attraverso una qualificazione ambientale del sistema infrastrutturale dell’accessibilità, finalizzata a favorire la fruizione delle risorse presenti all’interno dell’Ambito, da considerarsi come “presidio d’eccellenza” del paesaggio insulare sardo.

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Il progetto per la qualificazione dell’Ambito, si sviluppa attraverso azioni integrate attorno all’idea di un territorio della percorrenza in cui si favoriscono le attività di attraversamento e di sosta. 1. Qualificare il sistema dell’accessibilità da organizzare attraverso interventi integrati sulla rete delle infrastrutture e dei servizi per la fruizione delle risorse presenti nell’Ambito. L’obiettivo si fonda sulla riqualificazione della rete delle infrastrutture esistenti, come miglioramento delle condizioni e come riqualificazione dei tracciati ai fini di un’integrazione con le valenze paesaggistiche ed ecologiche. La rete delle infrastrutture dell’Ambito del Monteleone si configura come un “progetto pilota di strade-parco”, in cui la qualità tecnica e paesaggistica del progetto direcupero delle infrastrutture costituisce requisito programmatico di riferimento. L’organizzazione della rete viaria si pone come ambito privilegiato del progetto lungo il quale insediare attività e servizi qualificati finalizzati alla fruizione delle risorse, alla tutela ed alla conoscenza ambientale. 2. Identificare i siti per la localizzazione dei servizi funzionali alla fruizione del territorio, realizzando un sistema di luoghi di sosta come punti privilegiati di percezione e osservazione del paesaggio, incentrando le scelte sulla qualità progettuale e costruttiva dei manufatti che compongono e accessoriano la rete viaria, nel rispetto delle tipologie locali e nell’uso di materiali del luogo. Ad integrazione del sistema dei luoghi di sosta, riorganizzare la rete degli insediamenti rurali attraverso l’attivazione di funzioni complementari e alternative (pernottamento, ristoro, etc.) che svolgano un ruolo nel progetto d’Ambito. 3. Diversificare l’organizzazione della rete, sull’individuazione e agevolazione delle varieforme di percorrenza (veicolare, pedonale, equestre, ecc.), per la fruizione dei beni paesaggistici storici, culturali e ambientali presenti sul territorio, con particolare attenzione alle singolarità dei paesaggi costieri da Capo Marargiu a Torre di Pòglina e dei paesaggi dell’interno dell’alta valle del Temo e del Monteleone. 4. Qualificare i sistemi urbani degli insediamenti, attraverso il recupero integrato del patrimonio edilizio con l’organizzazione dell’ospitalità diffusa, più precisamente: - Prevedere che il recupero del patrimonio edilizio esistente si combini con la individuazione di funzioni e servizi complementari alla residenza, orientate verso la “riappropriazione, e diffusione delle tradizioni locali” e verso l’incentivazione delle relazioni di scambio fra i territori della costa e dell’interno. - Organizzare l’ospitalità diffusa attraverso un modello che prevede l’integrazione delle funzioni ricettive con forme di promozione delle produzioni locali, culturali, artigianali, agroalimentari, riconoscendo un ruolo centrale al sistema degli insediamenti per la promozione delle tradizioni e delle produzioni locali proiettate sul turismo costiero e verso i mercati extraregionali. - Integrare le forme di “esplorazione e conoscenza del territorio” con il modello organizzativo della rete dell’ospitalità, innovando il ruolo territoriale di tale Ambito come nodo strategico di comunicazione fra i territori della costa e dell’interno, come attrattore dei flussi turistici verso la fruizione delle risorse, ma anche come fattore di connessione delle stesse entro una rete integrata che collega le risorse del Monteleone con i sistemi insediativi dell’Algherese,della Planargia e del Meilogu. 5. Qualificare le attività agricole e zootecniche dell’alta valle del Temo e del Monteleone, in modo da favorire il ripristino della copertura vegetale e il mantenimento della funzionalità

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ecologica del sistema fluviale e lacustre Temo.

Come si evince dagli indirizzi esposti nei due ambiti, il programma integrato coglie appieno tali

indicazioni in particolare per quanto riportato ai punti 3-4-7 per l’ambito 11, mentre per quanto riguarda

gli indirizzi progettuali dell’ambito 12, credo che il programma integrato e gli obbiettivi che esso

persegue ne sia una trasposizione quasi fedele.Occorre anche evidenziare la sinteticità esposti negli

indirizzi del PPR, inoltre relativamente all’ambito 11, tutta l’attenzione è concentrata su Bosa ed il

sistema idrografico-ambientale del Temo, mentre vi sono certamente molte altre peculiarità e molto

altro da salvaguardare e valorizzare presenti negli altri comuni e nel comune di Bosa stesso, il

programma integrato analizza in maggior dettaglio le peculiarità paesaggistico-ambientali di ciascun

comune e cerca con tale progetto di metterle a sistema.

OBIETTIVI E STRATEGIE DEL PROGRAMMA INTEGRATO (Fornire una descrizione degli obiettivi specifici del programma

e delle strategie da perseguire in relazione agli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale. Illustrare in che modo il Programma

integrato è in grado di riconoscere, interpretare e specificare secondo le sensibilità locali le indicazioni progettuali definite

dall’ambito del PPR nel quale ricade, in relazione ai caratteri di naturalità e di valenza paesaggistica, assumendo come elementi

portanti l’interconnessione fra gli elementi ambientali, insediativi, storici e infrastrutturali, le dinamiche insediative e di fruizione

delle risorse, la conservazione, il ripristino o il riequilibrio delle relazioni, coerentemente con la struttura paesaggistica del

contesto in cui si inserisce. Illustrare, inoltre, in che modo il Programma è capace di accompagnare, attraverso azioni di

valorizzazione e gestione del paesaggio, i cambiamenti futuri, riconoscendone le diversità e le peculiarità, allo scopo di

preservarne e arricchirne la qualità, in coerenza con l’evoluzione e la sostenibilità delle trasformazioni)

Il programma ha come obbiettivo specifico la valorizzazione delle ricchezze paesaggistiche,

ambientali, archeologiche, architettoniche e culturali presenti nelle aree extraurbane dei territori dei

comuni della rete, passando attraverso nuove politiche di “gestione del Paesaggio” come definite dalla

convenzione Europea del Paesaggio, si vuole proporre in compartecipazione con le popolazioni un

nuovo modello di sviluppo rurale, in cui da una parte indente perseguire finalità di salvaguardia e

valorizzazione e dall’altra creare nuove fonti di sviluppo economico ad integrazione delle tradizionali

attività agropastorali esistenti.Il programma non considera il paesaggio come un’entità statica, ma

come la risultante di forze dovute a processi ed azioni naturali ed antropiche che ne modificano le

caratteristiche in continuazione, in virtù di quanto appena detto il Programma mette in atto azioni e

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interventi coerenti che perseguono fini di sostenibilità, ricomposizione ed ecocompatibilità.

Il programma focalizza l’attenzione soprattutto relativamente al territorio situato all’interno della costa

in quanto quest’ultima possiamo dire risulta già “carica” di attenzioni sia pubbliche che private.

Dunque il programma vuole mettere in luce delle risorse che finora non sono state adeguatamente

valorizzate, in quanto spesso tali ricchezze vengono oscurate dalla bellezza della costa e dalla perla

incastonata nella Planargia che è Bosa, la Planargia non è solamente mare, esso certamente è una

risorsa paesaggistica ed ambientale molto importante, il programma con gli obbiettivi che si pone

tende a potenziarla ed integrarla offrendo al turista o fruitore in genere, altre bellezze e altre emozioni,

dare avvio cioè ad una complementarietà al sistema costa-zone interne.

L’obbiettivo principale che il progetto si pone è sicuramente quello di creare una simbiosi tra il

recupero, la valorizzazione e la protezione del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale da una

parte e la promozione turistica quale attività economica dall’altra, con un progetto di comunicazione e

promozione unico, si avrà una maggiore spendibilità nell’ambito del mercato della fruizione turistica,

con evidenti risparmi di risorse, maggiori ricadute d’immagine ed una più efficace capacità di

penetrazione comunicativa nel mercato.Promuovere l’integrazione del sistema agricolo con le altre

attività economiche, in particolare artigianato e turismo rurale, valorizzando e promuovendo la nuova

impresa agricola, fondata sulla sicurezza alimentare ed ambientale, sulla promozione della tipicità e

sull’integrazione con gli interventi di valorizzazione ambientale e turistico;

Mediante una delle azioni cardine del programma, la riscoperta ed il ripristino delle antiche vie di

comunicazione nell’agro dei comuni della rete, si creeranno le condizioni per porre in essere ulteriori

azioni multifunzionali, e si conseguiranno molteplici obbiettivi tra i quali:

� Valorizzazione e tutela degli stessi, in quanto sono un bene identitario della cultura pastorale

ed agricola del passato, e riutilizzo a fini turistici;

� Valorizzazione delle peculiarità ambientali, archeologiche e paesaggistiche esistenti dei vari

territori comunali e mettere ciascuna peculiarità a sistema per lo sviluppo dell’intero territorio in

un progetto unitario, in quanto i camminamenti nel loro percorso intercettano le diverse

componenti e le diverse peculiarità del paesaggio di ciascun comune;

� Realizzazione di una rete di percorsi da percorrere in bici, a piedi oppure a cavallo, con

tematiche diverse quali: naturali, ambientali ed archeologiche;

� dare avvio al cosi detto turismo rurale, dunque diversificazione dell’offerta turistica, non solo

mare insomma;

� dare avvio a nuove opportunità di lavoro legate all’utilizzo di tali percorsi, es. guide turistiche,

guide ambientali, incentivazione dei maneggi e produzione ed allevamento del cavallo,

agriturismi specializzati nell’equiturismo, …etc…;

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� Sviluppo del bird-watching, sia relativamente alla specie grifone ed aquila reale presenti sul

territorio di Bosa ma anche altre specie di volatili presenti;

� realizzazione di itinerari eno-gastronomici e culturali e di fruizione turistica dello spazio rurale,

per sostenere la crescita turistica, la conservazione e la diffusione della tipicità delle culture

territoriale contadine, la conoscenza delle specificità dei prodotti e del territorio, percorsi

tematici legati alle produzioni locali, vie etno-eno gastronomiche, es. le “vie del Vino”, (dunque

valorizzare la Malvasia), valorizzazione delle produzioni agricole, pastorali ed artigianali quali:

olio, formaggi, vino, cestini in asfodelo etc..;

� realizzazione di eventi sportivi, per esempio legate alla mountain bike, oppure gare di

Triathlon data la varietà di paesaggi e percorsi, giornate ecologiche …etc;

� “mettere a sistema” più risorse territoriali, a volte divise da confini comunali, che presentano

tematismi e caratteristiche omogenee;

� realizzare percorsi di grande distanza e suggestione, che consentano al fruitore di apprezzare

il “viaggio”, come attraversamento di diverse realtà paesaggistiche (dal mare alla montagna,

alle foreste ai siti archeologici e così via) in una unica ricca esperienza percettiva;

� sviluppo di eventuali fattorie didattiche, con il coinvolgimento delle scuole dei comuni

interessati e non solo, dunque sensibilizzazione delle tematiche legate al paesaggio ed

all’ambiente.

L’intervento nel suo complesso porterà benefici sia ai cittadini dei comuni, sia al turismo non solo

locale ma anche regionale in quanto si potrebbero riscoprire zone naturali non raggiungibili o visibili

con le vie carrabili esistenti.

Salvaguardare e valorizzare il paesaggio e il patri monio architettonico e culturale rurale

Questo obbiettivo intende più esplicitamente salvaguardare in certi casi e valorizzare in altri le

testimonianze di quello che rimane dei vecchi manufatti quali gli antichi “pinnettos” e “Cuiles”, usati dai

pastori nell’esercizio del proprio lavoro, presenti nel territorio di diversi comuni della rete, essi fanno

parte integrante ed inscindibile del paesaggio, tali ovili sono presenti evidentemente dalla notte dei

tempi, risalenti anche ad epoca nuragica, alcuni di essi vengono ancora utilizzati dai pastori cosi come

nello stato originario, mentre in altri casi essi sono stati modificati per le attuali esigenze di conduzione

del fondo, altre volte essi risultano abbandonati e non più utilizzati. Essi si integrano in maniera

naturale con il contesto paesaggistico e percettivo, rappresentano una cultura agropastorale che non

c’è più, ma che comunque in certi casi continua ad essere viva anche se in forme e modalità diverse

rispetto al passato, essa è in continua trasformazione ed evoluzione sia per effetto delle innovazioni

tecnologiche, ma soprattutto per effetto di trasformazioni culturali della società contemporanea.

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Le azioni da mettere in campo da parte pubblica possono essere specificatamente il porre in essere

forme di incentivazione al ripristino funzionale e conservativo ed architettonico di questi antichi

manufatti anche in chiave di ospitalità diffusa, incentivi che possono essere per esempio relativi alla

riduzione degli oneri concessori, oppure anche forme di finanziamento in conto capitale.

Lo spazio rurale era anche luogo della spiritualità (chiese campestri e cumbessias che ancora oggi

rappresentano luoghi importanti per le comunità: San Pietro Extramuros, San Cosma e Damiano, San

Marco, San Narciso, Santa Giusta, San Martino etc..) e delle relazioni, anche economiche, rese visibili

nei sentieri, “sos caminos”, e negli itinerari della transumanza (dalla montagna al mare).

Lo spazio rurale è quindi, un importante “crogiolo” culturale che ben si presta ad essere valorizzato

con interventi di salvaguardia, recupero, ripristino e manutenzione.

Favorire la multifunzionalità delle aree rurali, e dello sviluppo rurale in genere L’obiettivo individuato intende garantire agli imprenditori e imprenditrici agricole la possibilità di offrire

un servizio multifunzionale qualificato e incentrato sulla promozione e valorizzazione della qualità dei

prodotti, dell’ambiente, della tradizione e tipicità, del patrimonio enogastronomico e della cultura.

L’obiettivo consiste nel sostenere lo sviluppo dei territori rurali e nel valorizzare le risorse agricole e

forestali, attraverso il miglioramento dell’impresa agricola fondato sulla sicurezza alimentare ed

ambientale, sulla certificazione di qualità, sull’individuazione dell’origine e sulla tracciabilità del

prodotto, sulla promozione della tipicità e sull’integrazione con gli interventi di valorizzazione

ambientale e turistica.

Un esempio per perseguire la multifunzionalità delle aziende agricole può essere sviluppare forme di

Incentivazione per investimenti aziendali finalizzati alla realizzazione e/o la ristrutturazione, di locali da

destinare all’ospitalità diffusa e rurale, incentivi finalizzati al miglioramento della azienda agricola.

Anche in questo caso sarà possibile sviluppare forme diverse di incentivazione da parte pubblica, quali

riduzione oneri concessori, contributi in conto capitale e/o interessi.

Valorizzare gli attrattori ambientali e culturali i n ottica di integrazione con il sistema di offerta Turistica

L’obiettivo si fonda sulla convinzione che la sostenibilità del modello di fruizione è il presupposto

essenziale per un turismo che deve basarsi sulla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale

localizzato nei comuni della rete. Il raggiungimento di tale obiettivo passa per il rafforzamento della

ricettività, la creazione di percorsi integrati per la valorizzazione turistica, il miglioramento delle attività

di produzione e promozione dei prodotti agroalimentari, e lo sviluppo di servizi turistici e alle persone.

Il turismo rurale è ancora, tranne qualche eccezione, scarsamente sviluppato ma ricco di potenzialità

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di crescita. Esso costituisce, infatti, un’ importante opportunità per la valorizzazione dei sistemi rurali e

per la riduzione di fenomeni propri di tali aree quali la marginalizzazione. A tal fine necessita di

iniziative volte al rafforzamento di una ricettività compatibile con le caratteristiche socioculturali ed

ambientali (agriturismi, B&B) e con l’erogazione di servizi pertinenti (fattorie didattiche, integrazione tra

le attività produttive e servizi turistici).Questo obbiettivo può essere raggiunto mediante la

realizzazione di interventi per il potenziamento dell’assetto infrastrutturale dei siti di maggiore pregio

(siti di interesse naturalistico, beni storici e archeologici, musei).

Realizzazione di sentieri naturalistici, ambientali, ed archeologici con previsione di segnaletica con

standard comune.

Realizzazione di itinerari eno-gastronomici e culturali e di fruizione turistica dello spazio rurale, per

sostenere la crescita turistica, la conservazione e la diffusione della tipicità delle culture territoriali

contadine, la conoscenza delle specificità dei prodotti e del territorio. Realizzazione di interventi per il ripristino e cura dei boschi, fontane campestri e luoghi di sosta e

ricreativi. La realizzazione di luoghi di sosta e ricreativi passa sia attraverso il potenziamento di quelli

esistenti sia anche mediante la realizzazione di nuovi scegliendo luoghi privilegiati per la percezione

ed osservazione del territorio.

Come si evince da qui sopra gli obbiettivi e le finalità sono molteplici e sotto certi aspetti anche

ambiziosi, una volta realizzati questi interventi sarà possibile mettere in campo tutte le idee ed

iniziative sia pubbliche che private e mettere a sistema le peculiarità e le caratteristiche di ciascun

comune per dare realmente avvio ad una risorsa fondamentale quale il turismo, che sempre più si

propone spontaneamente quale risorsa di sostentamento all’economia locale vista anche la grande

crisi dell’industria della Sardegna centrale, che ha fatto sentire fortemente i suoi influssi anche in

Planargia.Dunque se da una parte si cerca di salvaguardare e regolare lo sviluppo futuro delle

dinamiche ambientali e paesaggistiche, dall’altra si cerca di favorire nuova economia dalle zone rurali,

con il perseguimento di molteplici vantaggi, quale ad esempio molto importane, quello di riportare le

persone e le popolazioni a relazionarsi nuovamente con il mondo rurale, in quanto si registra sempre

più negli ultimi anni un graduale e costante abbandono delle campagne con conseguenze ed effetti

devastanti come gli incendi sulla terra di Sardegna, a seguito della mancanza del presidio e della

pulizia del territorio.La nascita di nuove attività, o l’integrazione ed il potenziamento di quelle esistenti,

non per forza deve essere in contrasto con l’ambiente ed il paesaggio, certamente le azioni devono

armonizzarsi e perseguire fini di sostenibilità, dunque un modo, se non l’unico per salvaguardare il

Paesaggio è proprio quello di far nascere nuove opportunità di lavoro e/o potenziare quelle esistenti,

ecco perché il Piano integrato punta molto sul potenziamento e lo sviluppo di attività economiche sia

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tradizionali che turistiche.

Un altro aspetto molto importante, è che gran parte del territorio rurale dei comuni interessati è di

propriètà dei privati e viene utilizzato a scopo agricolo e/o per l’allevamento di animali e non si hanno

vaste aree, come succede per esempio in Supramonte di territorio comunale o di altri enti per cui non

sempre è possibile l’accesso e la fruibilità dei territori, il ripristino dei vecchi sentieri consentirebbe una

fruizione di luoghi altrimenti inaccessibilità.

DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGGIO (Fornire una breve descrizione dell’idea portante del

programma, ponendo in evidenza come questa discenda dai progetti e dagli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale.

Illustrare in che modo il Programma è in grado di riconoscere il sistema complesso di relazioni, che connettono elementi

strutturali del paesaggio, di carattere funzionale, culturale, percettivo e temporale fra ambiente naturale, aspetti insediativi e

storico culturali. Sulla base delle trasformazioni strutturali avvenute e in atto e la valutazione dei fattori di rischio e del grado di

vulnerabilità del paesaggio, descrivere come il Programma prevede interventi che ricompongono e rafforzano il sistema

relazionale ed interagisce sulle relazioni imprimendo nuovo impulso alle peculiarità ed ai valori paesaggistici presenti o

potenziali. Esplicitare, inoltre, il livello di coerenza dell’idea portante definita dal Programma, strutturato in azioni e interventi,

individuata come specificazione ed attuazione del progetto dell’Ambito di riferimento; la contestualizzazione degli indirizzi

progettuali degli Ambiti di Paesaggio del PPR attraverso la definizione degli elementi di forza e debolezza del territorio, il

riconoscimento degli elementi strutturanti e la definizione della struttura paesaggistica del territorio nonché come la traduzione

degli indirizzi progettuali degli Ambiti di paesaggio del PPR avviene attraverso la previsione delle azioni riferite alla scala locale

che realizzano il progetto d’Ambito)

Il programma integrato proposto tende ad enfatizzare e valorizzare il territorio extraurbano dei

comuni che formano la rete, integrando e rafforzando tutte le eccezionali componenti quali: culturali,

naturali, paesaggistiche, archeologiche,architettoniche storiche e ambientali, che questi luoghi sono

in grado di esprimere.

La valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente passa attraverso una moltitudine di azioni ed

interventi di natura pubblica in sinergia con le componenti private e degli attori locali, si vuole

proporre in compartecipazione con le popolazioni un nuovo modello di sviluppo rurale, in cui da una

parte si intende perseguire finalità di salvaguardia e valorizzazione e dall’altra creare nuove fonti di

sviluppo economico ad integrazione delle tradizionali attività agropastorali già esistenti.Le iniziative

perseguono fini di sostenibilità, integrazione e ricomposizione del paesaggio.

Gli interventi ed azioni previsti sono in piena armonia con quanto suggerito dagli indirizzi del Piano

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Paesaggistico Regionale, e dalla Convenzione Europea del Paesaggio, in quanto sono volti alla

salvaguardia, fruizione e valorizzazione del paesaggio e delle componenti intrinseche ed estrinseche

che esso esprime, tali azioni le possiamo sinteticamente riepilogare di seguito :

� ripristino e recupero della vecchia viabilità rurale, quali i vecchi camminamenti;

� realizzazione di mappattura GPS della sentieristica e dei beni archeologici presenti nel

territorio;

� realizzazione di segnaletica con indicazione dei sentieri, percorsi e beni ambientali e

archeologici presenti;

� realizzazione di sito web, promozione del territorio anche mediante forme di pubblicità a

livello regionale e nazionale;

� valorizzazione beni archeologici, mediante interventi messa in sicurezza e fruizione, opere di

salvaguardia delle emergenze archeologiche;

� promozione di nuovi scavi archeologici, ricognizioni archeologiche del territorio per una

catalogazione e schedatura dei siti, e programmazione degli interventi con indicazione delle

priorità in compartecipazione con la Soprintendenza e le Università;

� Recupero e conservazione delle chiese campestri e relative aree di pertinenza;

� Sistemazione e miglioramento degli attuali luoghi di sosta, e realizzazione di nuovi anche a

fini ricreativi, scegliendo luoghi privilegiati per la percezione ed osservazione del territorio;

� Creazione di un Piano di Gestione del Fiume Temo e dell’intero bacino idrografico;

� Incentivazione dell’ospitalità diffusa, mediante il recupero del patrimonio edilizio esistente in

agro e non solo;

� Favorire la multifunzionalità delle aziende agropastorali;

� Realizzazione di un museo del territorio o/e potenziare le realtà esistenti.

Una delle azioni cardine della proposta progettuale e programmatica è la rimessa in pristino dei

camminamenti e tratturi esistenti o abbandonati presenti sul territorio dei comuni che formano la rete.

La situazione attuale ci propone dei sentieri e dei tratturi in condizioni non idonee ad un flusso di

mobilità locale o turistico soprattutto per le condizioni delle sedi stradali, della vegetazione, e dei muri

a secco che li costeggiano.

Gli interventi riguarderanno soprattutto la sistemazione della pavimentazione e dei muretti a secco

con le tecniche tradizionali, la pulizia e la sistemazione della vegetazione invadente i percorsi, la

sistemazione della regimentazione delle acque piovane, piccoli interventi con mezzi meccanici per

regolarizzare i percorsi abbandonati. L’intervento si propone di ridare alla popolazione locale e ai

visitatori amanti della natura, una parte di viabilità, soprattutto pedonale, la qual ha avuto un ruolo

fondamentale nella società e nell’economia agropastorale del passato, tali camminamenti

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attraversano gran parte dei territori comunali in cui ricadono bellezze ambientali, archeologiche e

paesaggistiche, di altissimo livello.Con tale intervento si perseguiranno innumerevoli obbiettivi quali

avere una diversa forma di fruizione del territorio, maggior presidio del territorio, raggiungere luoghi,

bellezze, siti archeologici altrimenti non raggiungibili etc…etc..

Tali camini hanno costituito una ricca rete di vie al pari di oggi come le autostrade, tali percorsi

venivano battuti a piedi, a cavallo, in asino oppure con il carro e sono state di fondamentale

importanza in quanto si trattava di una società prettamente agropastorale che fondava la propria

sussistenza sull’agricoltura e sull’allevamento, e che dunque interagiva fortemente con il territorio.

Scopo è quello di migliorare una viabilità rurale particolare perché percorribile a piedi e che collega

parti di territorio altrimenti inaccessibili, e raccordare evidentemente tali percorsi con la viabilità

esistente, i sentieri e i tratturi interessati sono vecchie vie che portano ancora i nomi di una volta e

rappresentano la memoria e la cultura del passato.

Lo scopo è anche quello di diversificare ed arricchire il prodotto turistico, a partire da politiche rivolte

alla fruizione del patrimonio esistente attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali, storico-

archeologiche, culturali e identitarie, la promozione di itinerari alternativi, la valorizzazione delle aree

interne, il miglioramento qualitativo delle strutture ricettive, in un’ottica di allungamento della stagione

e di diversificazione del prodotto marino-balneare. Tale strategia si sviluppa in piena sintonia con i

temi dibattuti e proposti dalla Commissione Europea in materia di turismo sostenibile ed è rivolta a

massimizzare i vantaggi economici del turismo nel rispetto della compatibilità ambientale, al fine di

integrare nel miglior modo possibile il turismo balneare con la ricchezza di diversità dell’entroterra dei

comuni interessati.

Tra gli elementi di forza vi sono certamente da rilevare le seguenti caratteristiche:

� Paesaggio;

� Patrimonio ambientale;

� Patrimonio archeologico;

� Prodotti enogastronomici tipici;

� Buona qualità della vita;

Elementi di debolezza da segnalare, sono certamente fenomeni di marginalizzazione ed abbandono

delle campagne e del territorio in genere, tutto evidentemente a discapito del paesaggio stesso in

quanto un territorio non più presidiato ed abbandonato a se stesso, rischia la violenza del fuoco,

come purtroppo è successo nell’estate scorsa ove sono andati in fiamme intere sugherete, problema

ben noto purtroppo per tutta la Sardegna.Inoltre altri punti significativi di debolezza sono:

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� Fragilità del territorio;

� Decremento della popolazione;

� Invecchiamento della popolazione;

� Scarsa autonomia occupazionale;

� Insufficiente ricettività turistica;

� Frammentazione delle iniziative di promozione turistica e degli eventi culturali.

SINTESI DEGLI INTERVENTI E AZIONI PREVISTE DAL PROGRAMMA INTEGRATO PER IL PAESAGGIO (Fornire una

breve descrizione degli interventi previsti dal programma nel suo complesso e delle singole azioni progettuali, ponendo in

evidenza come queste siano attuazione della strategia portante che discende dai progetti e dagli indirizzi del Piano

Paesaggistico Regionale e motivando le scelte e le relazioni di integrazione tra gli stessi. Illustrare come il Programma è

costituito da un complesso di azioni e interventi, strettamente coerenti e collegate tra loro in modo sinergico che, attraverso un

approccio attuativo unitario, strutturi l’idea portante rafforzando l’obiettivo comune e la rilevanza strategica; come gli interventi

previsti risultano correlati funzionalmente e garantiscono l’integrazione tra le azioni previste, sia materiali che immateriali, ai fini

dell’attuazione del programma ed in coerenza con l’idea portante del programma; come gli interventi previsti sono finalizzati ad

armonizzare lo stato dei luoghi, a migliorare o ripristinare gli ambienti naturali, a favorire lo sviluppo economico e produttivo del

territorio)

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L’idea progettuale portante del Programma è basata essenzialmente sulla valorizzazione, salvaguardia e

ricomposizione del paesaggio finalizzata alla sua fruizione ed allo sviluppo di nuove forme di economia e

lavoro, favorire l’integrazione con le attività agropastorali già esistenti, favorire il presidio, la salvaguardia e la

pulizia del territorio.

L’obbiettivo dei comuni costituenti la Rete è di offrire le identità locali, dei paesaggi storici e naturalistici è

quella di allargare una immagine e una proposta turistica prevalentemente basata sulla dimensione

costierobalneare, integrando quest’ultima con significativi elementi di arricchimento ed integrazione, quali i

territori interni alla costa.

Di seguito si espongono le azioni previste nel Programma integrato per il Paesaggio, in ordine di priorità, con

gli obbiettivi specifici da perseguire;

ORDINE PRIORITÀ

OBIETTIVI CODICE AZIONE

AZIONI DA PORRE IN ESSERE TITOLO AZIONE

1

Valorizzazione, recupero e rivitalizzazione degli antichi “Caminos”

1

Ripristino e recupero della vecchia viabilità rurale, quali i vecchi camminamenti: Azione 1 Camineras Antigas

2

Valorizzazione vallata che si affaccia verso Modolo

2

Opere di ingegneria ambientale, sistemazione terrazzamenti, creazione di luoghi di sosta ed avvistamento, rimboschimento, creazione di percorsi che congiungano i comuni interessati quali:Suni, Tinnura, Flussio, Modolo e Magomadas: Azione 2 Riqualificazione vallata Campizzolos-Riu su Tuvu

3

Valorizzazione, salvaguardia e monitoraggio del bene ambientale, uso sostenibile della risorsa Fiume Temo

3

Realizzazione di un Piano di Gestione ed utilizzo del Fiume Temo e dell’intero distretto idrografico: Azione 3 Piano di Gestione Fiume Temo

Coinvolgimento delle popolazioni e di tutti gli

Promuovere il dialogo, ascolto e partecipazione mediante assemblee, concorsi

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popolazioni e di tutti gli attori presenti nel territorio, condivisione del Programma

partecipazione mediante assemblee, concorsi di idee, realizzazione di servizi informativi/partecipativi rivolti ai ragazzi delle scuole secondarie, attraverso l'attivazione di laboratori sulla conoscenza del proprio territorio, attraverso escursioni, indagine storica, il tutto finalizzato alla raccolta ed analisi di dati che consentano di individuare la percezione del paesaggio e della ruralità per la costruzione di progetti futuri sostenibili e condivisi dalla gente locale, ed altri modi per esplicitare la volontà delle popolazioni: Azione 4 Coinvolgimento della Popolazione e di tutti gli Attori Locali

5

Valorizzazione, recupero e conservazione beni identitari della spiritualità

5

Recupero e conservazione delle chiese campestri, eventuali cumbessias e relative aree di pertinenza: Azione 5.1 Opere di Manutenzione straordinaria e Sistemazione Aree di pertinenza Chiesa di S.Narciso (Suni) Azione 5.2 Opere di Manutenzione straordinaria e Sistemazione Aree di pertinenza Chiesa di S.Cosma e Damiano e San Martino (Bosa) Azione 5.3 Opere di Manutenzione straordinaria e Sistemazione Aree di pertinenza Chiesa di S.Marco e S.Antonio (Tresnuraghes) Azione 5.4 Opere di Manutenzione straordinaria e Sistemazione Aree di pertinenza Chiesa Madonna del Grappolo (Modolo) Azione 5.5 Opere di Manutenzione straordinaria e Sistemazione Aree di pertinenza Chiesa di S. Costantino (Flussio) Azione 5.6 Opere di Manutenzione

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Azione 5.6 Opere di Manutenzione straordinaria e Sistemazione Aree di pertinenza Chiesa di Santa Maria del Mare (Magomadas)

6

Valorizzazione, salvaguardia dei beni archeologici e fruizione degli stessi

6

Interventi messa in sicurezza e fruizione beni archeologici, opere di salvaguardia delle emergenze archeologiche: Azione 6.1 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Giannas (Flussio) Azione 6.2 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Seneghe e Cannedu, Albaganes Nieddu (Suni e Modolo) Azione 6.3 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Santa Lucia –Nuraghe Sebes – Nuraghe Naratolu (Magomadas) Azione 6.4 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Nani e Nuraghe Martine (Tresnuraghes) Azione 6.5 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Nuraddeo - Nuraghe Assi (Suni) Azione 6.6 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Torre Punica Località Su Palatu ( Montresta ) Azione 6.7 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Furru (Bosa) Azione 6.8 Lavori di messa in sicurezza e sistemazione aree circostanti Nuraghe Tres Bias-Tomba dei Giganti Su Crastu Covoccadu, Tomba dei Giganti Su Furante, Funtana e Giosso ( Tinnura )

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Funtana e Giosso ( Tinnura)

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Valorizzazione degli attrattori ambientali, paesaggistici e culturali in ottica di fruizione del territorio

Sistemazione e miglioramento degli attuali luoghi di sosta, fontane campestri, realizzazione di nuovi spazi anche a fini ricreativi, scegliendo luoghi privilegiati per la percezione ed osservazione del territorio Azione 7.1 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta presso Località Santu Lò (Bosa) Azione 7.2 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta Colle San Marco (Tresnuraghes) Azione 7.3 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta Località Sa Fraigada ( Suni) Azione 7.4 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta Funtana Su Segadu – Funtana Su Casteddu (Montresta) Azione 7.5 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta Funtana e Canale (Modolo) Azione 7.6 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta località Sa Roda (Flussio) Azione 7.7 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta Località Sa Tanchitta (Tinnura) Azione 7.8 Sistemazione e realizzazione di area attrezzata per la sosta Località Santu Martine (Magomadas) Forme di incentivazione quali agevolazione e/o riduzione oneri concessori, piccoli contributi in conto capitale, per il recupero del

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ospitalità diffusa in centro storico, zona rurale, promozione turismo rurale

contributi in conto capitale, per il recupero del patrimonio esistente (interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria) in zona centro storico oppure in agro . Azione 8.1 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Modolo Azione 8.2 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Flussio Azione 8.3 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Bosa Azione 8.4 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Tresnuraghes Azione 8.5 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Montresta Azione 8.6 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Tinnura Azione 8.7 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Suni Azione 8.8 Promozione della ospitalità diffusa Comune di Magomadas

9

Valorizzazione, recupero e conservazione degli antichi “Cuiles” e “Pinnettas”

Forme di incentivazione, agevolazione e/o riduzione oneri concessori Azione 9.1 Recupero e conservazione degli antichi “Cuiles” e “Pinnettas” Comune di Bosa Azione 9.2 Recupero e conservazione degli antichi “Cuiles” e “Pinnettas” Comune di Montresta Azione 9.3 Recupero e conservazione degli antichi “Cuiles” e “Pinnettas” Comune di Suni Azione 9.4 Recupero e conservazione degli antichi “Cuiles” e “Pinnettas”Comune di Tresnuraghes

Anche in questo caso sarà possibile sviluppare forme diverse di incentivazione da parte pubblica, quali riduzione oneri concessori, contributi in conto capitale e/o interessi. Azione 10.1 Incentivi per Favorire la

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Azione 10.1 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Modolo Azione 10.2 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Flussio Azione 10.3 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Bosa Azione 10.4 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Montresta Azione 10.5 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Tinnura Azione 10.6 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Suni Azione 10.7 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Tresnuraghes Azione 10.8 Incentivi per Favorire la multifunzionalità delle aziende rurali Comune di Magomadas

11

Valorizzazione e fruizione del territorio

Azione 11 Realizzazione di mappatura GPS della sentieristica e dei beni archeologici presenti nel territorio dei comuni della rete (tutti i comuni della rete)

12

Valorizzazione e fruizione del territorio

Azione 12 Realizzazione di segnaletica con indicazione dei sentieri, percorsi e beni ambientali e archeologici presenti (con segnaletica unificata tipo CAI) (tutti i comuni della rete)

13

Valorizzazione e promozione del territorio

Azione 13 Realizzazione di un sito web e sviluppo di forme promozionali del territorio anche mediante forme di pubblicità a livello regionale e nazionale (tutti i comuni della rete)

Valorizzazione, salvaguardia dei beni archeologici e gestione delle emergenze

Promozione di nuovi scavi archeologici, promozione di ricognizioni archeologiche del territorio per una catalogazione, schedatura dei siti, e programmazione degli interventi con

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delle emergenze presenti

siti, e programmazione degli interventi con indicazione delle priorità in compartecipazione con la Soprintendenza e le Università Azione 14 Ricognizione, catalogazione, e programmazione Archeologica (tutti i comuni della rete)

15

Valorizzazione e promozione del territorio

Azione 15 Realizzazione di un museo del territorio o potenziamento delle realtà esistenti, dall’epoca prenuragica fino ai giorni nostri (tutti i comuni della rete)

Tutte le azioni e gli interventi proposti tendono a favorire nuovo sviluppo sostenibile ed ecocompatibile in armonia con l’ambiente ed il paesaggio.Le singole azioni sono tutte complementari tra loro al fine di sviluppare in maniera unitaria il Programma integrato del Paesaggio, le azioni da porre in essere produrranno le condizioni per uno sviluppo rurale multifunzionale.

FATTIBILITÀ DELLA PROPOSTA (Fornire una descrizione sulle condizioni istituzionali, amministrative, tecniche e procedurali

necessarie all’effettiva realizzazione e gestione delle azioni e/o interventi ricompresi nel Programma Integrato per il Paesaggio)

La proposta programmatica certamente richiederà il coinvolgimento di diversi enti ed istituzioni, la

richiesta di pareri, studi di fattibilità, ed analisi più approfondite ma il tutto può essere realizzato sia

sotto il profilo amministrativo-istituzionale che tecnico.

Come specificato nelle schede D le azioni saranno gestite o dal comune capofila oppure

singolarmente dai singoli comuni ove ricade l’azione.

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COMPOSIZIONE DEL PARTENARIATO (Fornire una descrizione che motivi, in relazione agli obiettivi del Programma, la

scelta del partenariato e il ruolo svolto da ciascun componente della rete)

Il partenariato è formato dai seguenti comuni : Modolo, Bosa, Flussio, Magomadas, Montresta, Suni,

Tinnura e Tresnuraghes, con comune capofila Modolo.

La scelta di tali comuni che formano la rete è stata quasi naturale in quanto legati sia geograficamente

che culturalmente.

Occorre rilevare che tutti i comuni della rete fanno parte dell’Unione dei comuni della “Planaria e del

Montiferru occidentale”, tale circostanza favorisce lo scambio di idee e problematiche tra gli enti,

dunque anche la messa in atto di strategie comuni per risolverli.

PROCESSO PARTECIPATIVO SVOLTO PER L ’ELABORAZIONE DEL PROGETTO (Fornire una breve descrizione del

processo partecipativo e sintesi delle risultanze e degli obiettivi delineati. Illustrare come l’elaborazione dell’idea progettuale

portante e la sottoarticolazione in singoli progetti è avvenuta attraverso processi partecipativi con gli attori locali, allo scopo di

coinvolgere le comunità nel processo ed elaborare proposte condivise e come i contenuti del Programma rispondono agli

obiettivi delineati durante il processo partecipativo)

Al fine della definizione progettuale i sindaci dei comuni della rete hanno svolto proficui incontri, tali da

mettere in campo la proposta con l’intento di produrre il maggior beneficio ai comuni ed alle comunità

interessate, tale proposta costituisce la mediazione dei diversi interessi delle comunità coinvolte.

Purtroppo per varie motivazioni non è stato possibile realizzare un programma con metodologia botton

Up con un grosso coinvolgimento delle popolazioni ed altri attori locali ma questo è stato posto come

una azione nel programma tale da far condividere ed integrare il programma finora sviluppato.

Le azioni comunque sono espressione è volontà delle comunità, espresse tramite le amministrazioni

locali che le rappresentano e che sono a diretto contatto con le popolazioni.

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Allegare idonee rappresentazioni cartografiche e pl animetriche che permettano di individuare il

territorio interessato dal Programma e la localizzazione operazioni dei singoli interventi e/o azioni da

esso identificati.

Il Sindaco (timbro e firma)