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GKAMMATICA ALBANESEJ'OESIE BARE

VARIBOBA

V, LIBRANDi

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PURCHASED POR THE

UNIVERSITY OF TORONTO LIBRARY1

FROM THE i

GRAMMATICA ALBANESE

CON LE POESIE RARE DI VARIBOBA

MANUALI HOEPLI

GRAMMATICA ALBANESECON LE POESIE RAKE

DI

VARIBOBADEL

Prof. VINCENZO LIBRANDI

ULRICO HOEPLIKUITOBE-LIBRAIO DELLA REAI, CASA

MILANO1897

ror3 5-2

Tip. Lombardi di M. BelliiizagliiMilano - Fiori Oscuri, 7 - Milano

AMICHELE LTBRANDI

IL FIGLIO

IKTIDIOE

Pag.

Prefazione xiii

Alfabeto albanese 1Accento GNomi maschili 10Nomi femminili 17Plurale dei nomi 24Declinazioni 31Paradigmi dei nomi 40Nomi irregolari 48Ag-gettivo 5GAggettivi numerali 63Numerali ordinativi e distributivi 69Ag-gettivi partitivi, verbali e possessivi 74

Gradi di comparazione 83Pronome 88Pronomi possessivi, relativi ed interrogativi. ... 92Del verbo 97Ausiliario jam 104Ausiliario Aram 110

Verbi attivi 120Formazione dell'imperfetto 136Perfetto, piucheperfetto e participio 149

X Indice.

Pag.

Verbi passivi ed irregolari 154Avverbio IGOCongiunzioni 170Preposizioni 178Interiezioni 184

O endermia regin ! 3Oi ti ci diavassen ! 8Ghjella e S. Merijs Virghjer (Parte prima) .... 11

( seconda) ... 18( terza) .... 26

Caginira e Natlevet 33Ban za cuccie e ban nino 37Chanca e ti sglijuarit 42Gn'ater chanech 50Ti pir niu parcaglis I 57Oi Regin e cbjelevet GOIli i deetit ^ij 61

Oi e biciira speranz ! 64Maa e bcura copiglie I 65Garepsu 70Via dottrini! en i^aain tiil 72Credi arberist 76Cuniandamndet 78Oi Zot ndegliein 84Oi /ot, ti clijoscia truar! 86Tata iin i cbjelevet 89Spirtisciait ci jee ndir chjel 91Calru Spirtisciait 93Nani ghjecchj gni Gesut 94Nani giacca d te zaas 99Cristi fiet me Spirtin 107

Mbaa mend chit razion 113

Indice. xi

Pag.

Tij Zot laudaarg-nim 118Gesis, curoor e gliuglie 126

Ghjella Scili Banibinit (Parte prima) 127 ( secoiula) 137

Na er Scn Bambini 150Ast S. Bambini gni cunfctt 152Ghjella Scin Bambinit (Parte terza) 1550uajm saa durovve loSE checchje penn! 101Saa pir nee Cristi duroi I 101

Zoti Crist tee calvaari 107

Caglimera e Pascavet 171Dopu ci u ng-hjaal 173Regin e ma''e 178Scin Meriis Boncnnsiglit 179

Scin Andonit 183Scin Chjerglijt 184Scin Cosmaut 191Scin Vicenzit 193

Scin Giuseps 195E gljnrtema chanecli 197

PREFAZIONE

Sono duecento e pi mila gli Albanesi^ che,sparsi in ottanta comuni, abitano nelle Pro-vincie meridionali d'Italia. Hanno pagine illu-stri nella storia dei popoli, eppure si sentecontinuamente dimandare : Chi sono?

Chi sono? Un propalo di giganti, un popolodi eroi. Gli albanesi di oggi non sono che gliantichi Pelasgi, i pi antichi, i primi abitatoridella Grecia.Dopo la morte (1467) del valoroso ed intre-

pido skeptaro Giorgio Castriota Seanderbegh,VAlbania divenne provincia turca e le famiglie,che non si credevano pi sicure col, emigraronoe vennero in Italia. E giacch ho accennatoSeanderbegh, mi gode l'animo di dire breve-mente cii egli, sterminando sui campi di Torviolo il 29 Giugno 1444 il poderoso esercito diAmurat II, comandato da Ali Pasci, e tenendoalta la bandiera dell'Albania per 27 anni, dopo

XIV Prefazione.

aoer sconfitto il musulmano in altre 22 battaglie,riscosse il plauso e Vammirazione di tutti i So-vrani di Europa.

Gli Albanesi d'Italia non emigrarono dallamadre patria in una sola volta ma in pi ri-prese e si stabilirono nel Reame di Napoli, ovefurono bene accolti da Alfonso d'Aragona, daCarlo III il Borbone e da altri re. Formaronotanti villaggi, alcuni dei quali oggi sono grossee commercianti borgate, e si dedicarono esclu-sivamente airagricoltura ed alla pastorizia.

Queste diverse epoche di emigrazione impe-dirono che si fossero stabiliti in una sola pro-vincia; abbiamo quindi albanesi in Sicilia, nelleCalabrie, in Basilicata, nelle Puglie, negliAbruzzi, ecc. Nonfu possibile stanziarsi in unasola provincia anche pere/t i re di Napoli, iquali conoscevano a prova il valore degli alba-nesi nelle armi, ebbero timore che si dovesserorivoltare e sbalzarli dal trono.Subirono varie vicende, ma da popolo forte e

valoroso non si perdettero d'animo e continua-rono a mantenere gelosamente gli usi, i costumi,la religione e sopratutto la lingua.Hanno una letteratura propria, oggetto di

continui studi dei critici nazionali e stranieri.Dallo studio dei capilavori di tanti poderosiingegni albanesi riuscii, dietro pazienti ed as-sidue ricerche, di compilare la presente Gram-matica.Essa fondata principalmente sulla lingua

parlante e sulle poesie Uriche albanesi di Giulio

Prefa:cione. xv

Variboba, gi pubblicate a Roma nel 1762 edora esaurite.Fu per me e per tutti gli albanesi una vera

fortuna se, dopo tante ed infruttuose ricerchepresso le RR. Biblioteche d'Italia, per caso micapit tra le mani questo aureo libretto. Non mio compito parlare qui del Variboba e dellesue rime ; ne scrissero a lungo e bene parecchiillustri e competenti critici. Aggiungo solamenteche queste poesie meritano la pena di esserestudiate e tramandate ai posteri, ed per ciche mi son pigliato la libert di ripubblicarlenella mia Grammatica, sapendo anche di farecosa molto gradita a tutti gli albanesi.

Vaccarizzo Albanese (Calabria), Ottobre 1896.

Prof. V. LlBRANDI.

ALFABETO ALBANESE

7.' Vocali.

L'alfabeto della lingua albanese ha sette vo-cali.

a e i o u e

Le prime cinque hanno l' istesso suono checonservano nella lingua italiana, mentre la e dun suono nasale chiuso che si avvicina all'ita-liano dell'a

;per es. : IJnk (brodo) che si pro-

nunzia glianc; e l'altra vocale una mutasimile alla vocale francese e quando si trova infine di parola. Bisogna notare per che quandola si trova fra due consonanti, per legge fo-netica viene soppressa, per es. : invece di direi gapt (aperto) bisogna pronunziare i gap't.

2," Consoianti,

L'alfabeto albanese consta di 38 suoni sem-plici, di cui 10 dentali, 16 gutturali, 5 labiali, 4liquidi, 3 sibillanti.

LlBRANDI. 1

Grammatica albanese.

Dentali :l.(/ ha, come nella parola rfaro, ristesse suono

della lettera omonima italiana: derr (cinghiale).2." A, 6 non che il delta greco e si pro-

nunzia come un d raddolcito nella voce odore:es. : daar (pero).

?>." n suona gn.: nden (fermossi) si pronunziandagn.

4." 6, ha ristesso suono del theia greco:(-) (disse) Omi (diciamo).

5." z simile al z italiano nella parola ozio,

mentre6." zh ha un suono pi duro, come nella

voce zodiaco: es. : zhiap (becco) zhaOur (scalzo).7." n, S. t, 9 nd, 10." nt sono simili ai suoni

italiani corrispondenti.Gutturali :

1. e, 2 g, 3." J, 4. k, 5." A, 6. x, 7 nkj,8 ngj, suonano come in italiano.

9. sg corrisponde al j francese, gkoosgd(chiodo).

10. kj simile all'italiano ccii : kj'aan(piange).

11." gj equivale al gi italiano nella parolaghianda: gj'egj (senti).

12." /. conserva lo stesso suono della lettera

omonima greca : ye (ombra).13. gh ha il suono dolce del g, invece14. gk e 15. ngk hanno quello aspro del

k: es. : gkuur (pietra) e ngkuur (indura).16. il q si trova solamente in quelj plur. di

kalj (cavallo).


Labiali :1. b, 2./, 3. m, 4. p, 5. v, che suonano

come in italiano.

Liquidi :1. l, 2." r, come in italiano.

3. Ij equivale a g, e.s. : malj (cima delmonte) si pronunzia magi; ma se Ij seguilada vocale, allora si legge gli, es. : Ij'alja (lo zio)equivale a gliaglia.

4 rr all'italiano r in reo, es. : rr (vivi).Sibillanti :

1. s come in italiano.2. s corrisponde allo se nella parola scena,

es.: sisia (la scopa) si legge sciseia.3." z, J^ ha ristesso suono della consonante

omonima greca, es. : logk (uccello).

Oi endermia regin !

Ti vien soment mbi tries gni pemm e ree,ci ningh e chee pravuar mai ci cuur jee udirChjel. Ast gni zie scalangre, dimerre e egher :virtet. Fare duchet e bucur si at ti tierat, cingaa dit ti silen rigaal vasctat e tua. Ma mose rest, oi Cogna e S. Mrij. Pravee ed cst,ast ti rat Cristi ! U dii se gni gheer gni regghji eut ghangher diz ghorizza e Sa: Som ti vir-teten scham ngrann mai pemm cacchj t'mbegliasi ct. I Sa regghj aghiera ci fiaagl j se fteta


ghorrizzat jaati t'ambeirlia, ma se ai cuur ighangher chisc uu, e andai i ducscin zucar.Nani fias?em paa latine na ti di, iôgna e S.

Mrij. E chea priltur mai ti caa ghjacn riga-laartur gni rimm' e arberesc mbi chit maneere cacchj e glijalt si ast eli io ci soment ti vaandirduar? U e dii se ndir ghj5 ghjugliel ti tierachee passar acclij rimm' ti glijatta e t'ambegliae ti bcura saa si caan cund e numer, ma ndighjugliet tann' arbrest mund Sôm se chi aste para ci ti vien nani, eli io ci ti rifien ghj^ ghjelientande, glij5 ghareet, ed duiuret, e ghosdat ci tispuan âmren, cuur isce ndi chit jett. Gn' aterchanch, si chi, certu se ningh e chee passurmai, nemangu t'arbrest e caan passur.Ast ghjuga arbrest acchj frusculore, acchj

ciotta, saa ti dchet se j jater faagl mundoughen mose malchimme, namm', ti sciaita, ofiet pir turp. Ma pir raziona, pir prdica, pirsciurbisse spirituaal e pir urterii, ndi d ti clij-scignisc sa êe fiil ti fiasc arbrest. Ma spirtici ti bari, 9 : Eeee enim ex hoc beatam me di-eunt omnes generationes, e ti taxi se chiscet' isce e laudaartur e becuar caa ghj^ piasmete ghjughet e eut. Ti mbaiti fiaglien e bari edchit miracul ci t' isce vanduar udir ghjuga ar-bresc. Oascia: bari chit miracul, ps mangumua mi scoi udir truut mai chit oper chisciate bagna u. E cuur mai rimaarta u ndi copi-giiariit lime arbresc? Mund e ôm me gni tibucur facchje se ndi ghjî mbcatat ci bara, etti veeja tue chnduar natten ningh e cam baar,


pir saa mund cugltscn jetlen lime. Nani ôti innbari ci clii cliancli cacciij e glijatt ndi ghjugaarbrest ti digl caa gn ci schise rimaartur mai,aposta se ti buftonet se opra ast e tares e tij emosgneriu maa. E ai ast e mosgnerii maa cicaa pensier pir tina, ti jesc e laudaartur e e be-cuar. Ma giacca ast cst, oi ?ogna e S. Mrij,ndaje, saa do miir tinn' ônn', doren tande emirre chit rimm'. Pravee pir ngulii chit pemm,ci li vien mbi tries soment, e mos ruaj se astdimarore, ruaj caa ti vien: se ti vien caa innzot ci disc ast. Mirre, o Zogna e mae, meduart tande e beec mua ci te siel, e beccpuru ghj^ at ci pir ndert tande caan te dia-vassignin o te chndognin me divnzioon.Diovassa se gni grua vigliane i dual pirpara

gni perandescie ci veej a spassu e pir ghjugni rigalaarti za peegn, se scliisc jater, glinazzie.Regina paa peegnit se iscin ti tierr finn' e mesciumm fastis, e i.muar me gliaree, ndorrinase peegnit iscin glinazzie, e ninch sciurbejin pirat. I 9 assaj grua : ciaa vigliane pir pagh ? tibagn patrune acchj territoor saa mund malet meat peegn, e csl chj. Me peegnit glinazzie ubaa iôgn corronzee?. Bann* ed ast me mua tiôgn e mae e chjelvet e e eut, Zogna e S. Mrij.Ti vet. e dii ci fastid ast ti rimaargnis arbreste ti rimaargnis urtrist. Nani prejaru j rigalit,u e gnogh se ast glinazzie e ningh bann pirgrandizzen tande, ma prejru fastidiit, e ndi doti mi base miir pir chit fligh, ndorii se se me-ritgn,sua jater mose chit grazie, chit gljmsen.


Mbaaprn mend se cuur iscia diagl diovassia rimaghj5 scjortje e bara puru latin pir viersce o pirti clijesciur o pir ti chjeltur duun. Ningli bagnascrupul aghiera, se mi duciiscin mbcat ti gliea.Ma nani me ti giij9 Camer pendirem, se gnoglivachandariin time, scndalin ci dee, motin cibora. Andaina ti parcagliessign,Zogna e S. Mrij,ci cuur ti vign ghera e mnrts time e ti daagldimoni ti mi ngagijessign pir glijS mbcatat timeme prucessin ti ma9, digli mbiatu ti, Zogna eS. Mrij, e nzier chit jater chanch ci u scruagnpir tij e ban ti partiret me gui plamb guund.E glijegghje, Zogna e S. Mrij, grazien e gli-mseneu ci dua pir chit rimm? Ci cuur tijem i judicaartur, ti mos jem cundannaartur.Ast chioft I reghjriis tande servituri eschjavi pir semper Ti e dii cusc jam.

Accento,

La lingua albanese consta quasi tutta di pa-role monosillabiche, percui la maggior partedei filologi convinta di ritenerla, se non lapi antica, almeno una delle pi antiche linguedel mondo.

I seguenti nomi monosillabici, che indicano lecose di prima necessit, e propriamente quelleche hanno immediata attinenza coU'uomo e chedell'uomo fanno parte integrale, ci dimostrano


chiaramente quanto sopra abbiamo detto. In-cominciamo con l'enumerare le parti prmcipalidel corpo umano :

sii occhio, g/tund naso, buul, labbro,gkrigk bocca, ves orecchio, Ijes capelli,mb dente, door mano, kmh piede, gjst dito, ecc.

I primii abitatori, dediti naturalmente alla pa-storizia ed all'agricoltura per trarne di che so-stentarsi, sentirono il bisogno di dare un nomeagli oggetti che li circondavano, ed ecco quindiche gli albanesi con monosillabi chiamarono:

vic \\ vitello, kau \ bue, jop la vacca,derr il cinghiale, oii la capra, buk il pane,mie la Cctrne

,

gkjep la cipolla,

krip ilsale, ecc.

Entrando nel santuario del focolare domestico,appellano :

at o tal il padre, cm la madre, vlaa ilfratello, jaj \o zo, ecc.Entusiasmati della bellezza della natura, vol-

sero uno sguardo alla terra e la chiamaronoee. Inoltre :

ieZ il sole, // la stella, /.ee l'ombra, boor la neve, uj l'acqua, dritt la luce, dit ilgiorno, kjel il cielo, ecc.Essendo dunque questa lingua formata quasi

tutta di parole monosillabiche, non abbiamo cheil solo accento grave, il quale anche in qualcheparola polisillaba si mantiene costantementenella sillaba fondamentale della radice.Sul proposito il Prof. G. Meyer rilev che


quesito carattere si riscontra anche nella linguatedesca. Dello slesso parere pure l'albanofloG. De Rada, il quale alle osservazioni del Meyeraggiunse che l'accento nella lingua albanese siscosta dal tema in due sole eccezioni.

1. Se nel tema trovasi un dittongo, l'accento,che preme su la prima lettera del dittongo,passa su la seconda quando la parola, coniu-gandosi o declinandosi, subisce qualche modifi-cazione. Es. : mbiel io semino, ha l'accento sulprimo elemento del dittongo, invece mbilmi seminiamo, lo trasporta sul secondo. Cosi ancheper i nomi.

2." Se nel contesto del discorso viene a tro-varsi qualche pronome od avverbio bisillabocon l'accento sull'ultima sillaba, allora l'accentosi ritira sulla prima sillaba, quindi invece didire : kst ms fooj, ti biir, si dice kestums ecc. (cosi non parlare, figlio mio).

01 ti ci diavassen !

Mos ^e fiil nani ti chjescignis e t chjelgnisdun, gnota se ed ghiuga arbrest d ti ghiignndir Icjel, e ti !Iaar fiil ed aj kankjegijn e saj.Chiime bs : ningh ast subrvie, mangu vakau-darii, o prusunzion ! Te 5/om u nani si chj. Tiningh e chee diavasur storien e Gionas ci ri-l'ien carta sciait. Ghii missionant chj stuur ndi

Grammatica albanese. 9

deet kaa marinaaret e chj scaftitur kaa gnipiseli i ma9; e mbranda ndi barcut chtij piscuningli vdichje, maiigu u lamndua, ma chndiat chancha ci prifterat grecli caan te Fizi Evois eu Olipsc mu. Nani mutui ^om se pala edu chit furluun. Chieva pir mbcatat lime j stuurndi deet ti mi -/.ajin pisciijt, ma drgliuar nasiilRomm. Alle inn 'Coi mi bari e gnogna se iiscvulundatla e tij, j ti lamrlgscia distinit, si ba-gnin grat, o te chiscia me ala ci chjenn' caus,pa se dii~c propriu 'Cootiin asl pir ti mirttimm, ma ti cliendgn S. Mrijs, ci ali, ma seglijetk, mi pai cuur e pruvidenzie ; e asl pac,e ngaa pac saa duroi nasi li bara ghj5 et chncha,se li ''coscia ed u si O Davidi Cantabiles mihierant justifeationes iuae in loco peregrinationismeae. Bara pensier se et rimm' can li pigl-chjegnin gni mos t'Arbresc, ci si diin jalerart maa miir mosse ti chjelgnin duun, alminuS. Merijs pir di mulive. Ps ast gni chnch ndigni ghjugh, ci pir saa dii u, ningh' caa stam-paarlur ed ndgn rimm' spiritual, e puru, psmbranda ndi chit cart, ast ed dottrina e Kri-stil, ci S. Merla e stimaar achj, saa diavassi-gnim ndi sloriet, se aj vet u caa pies-gherascalaarlur caa Parraisi, e ca mbssuar Gredine tilieral sciurbisse li dollrmas. Discia pstai tichndogna j mbi gni fori viersc, ma mbi ghjQat viersce ci u ghjegghja , se chendoghenRomin' ndi doltrinat, se ala ci duan ti chndo-gnin, ti clin vierscin e kanghjegljt, ti kagljmeras,ti virscevet, ci stien naten, e sciumm viersce

10 Grammatica albaiese.

puru glitist, maa i miri ci mi duchet mua astai ci ast le sciummat e rimms, ci ciendonetRomm', ndi dottrinat pura Vergine bella. Eghjegghje nani si vale sciurbsi ? Ti diavasse:ndi jee divot e ti pilchjn rima, ze alla mende,e parcagljs li S. Mrijn ed pir mua. Ndi niosti pariirlit, e li bn gni li miir frunguleer edigghje, se asl alminu ngroghen duart Tifagljign.

Koinl MasciilL

La lingua albanese comprende nomi di generemaschile e femminile, i quali si dividono in duecategorie di determinati ed indeterminati.I maschili indeterminati diventano determi-

nati con l'aggiunta del suffisso i quando termi-nano

in dentale :

saat zappa, saat-i la zappamn gelso, mn-i il gelso

eccezione per tat padre, ââ il padre.2. in u, che poi va cambiata in o

^jta unghia, ô-i l'unghiabugha polvere, bugho-i la polvere.

3." in a opp. uu. Bisogna osservare perche r ultima di queste due vocali si perde e


quindi si frappone un r tra la radice del nomeed il suffisso

(jjii seno, gji-r-i il senobrii corno, bri-r-i il corno

fjhuu palo, (/hu-r-i il palo.

Diventano detern:iinati ancora con l'aggiuntadel suffisso u quando i nomi terminano

1." in gutturale :

pjak vecchio, pj'ak-u il vecchiokrogh spalla, krag/i-u la spalla.

2 in aa, ee, ii. Nei nomi, finicnti in questevocali, la finale si perde e si aggiunge subitoil suffisso.

vaa fratello, vla-u il fratellolee terra, 6e-u la terra

sii pioggia, si-u la pioggia.

Eccezione : erte capo, erie-t il capo.

Ghjella e S. Mrijs Virghjer.

PARTE PRIMA.

1. Oi jelt e ambeglj, o S. Mrij,Vierscin e rii ea na mbisSi d sciurbier; si t' it piglchjerTi baso me ne ng e chend.

12 Grammatica albanese.

2. Na ningh dimi ti t vandognim,Ti t nderognim si meritn,Se jee fanmiir, se na d miir :et ti 5omi, ciij bastn.

3. Ziglj gnerii saa e gljart jeSaa grazie che, mund nimrgn.Vet Coti iin ti dii vandiinJater glijugh sdii ti chndgn.

4. Ndat dicret ci flet cliarta,Vetem saa gljart ti clijeve van,Neve titiert ti bierrat, ti mieratGlijarpri mbcatat na patt ngran.

5. E baar aposta pir tann i^oonnSchegije Dimonin, i ree pir mort:Ti vetem chjevve por sa u glievveNdi truut ja nghjocche; ja nghjocche fort.

6. Jot' amm' Scind'Anna me Scin GiachinFimiglj sciiinn' e piot me gljot,E scertran, e aglijranAst ti bilin ca inn' Coi.

7. Me vute e mese e me raziunaMe divuziuna e me jiijTi cuncipiirti, ti parturiirtiScind'Anna e miir ndi pikrij.

8. Kur ti u gljeve, e Kjel e AeeBari -/.aree ndir glij'5 cuntlt;Xaret i slle cuur ti dlleDolle si dieli e pa mbcat.

9. Trij viecia u mbille, ndign cumendBare cutiend ti tann (^onn',I e gni gljuglje, gni trendafigije,I e ti virghjriit ci gljugljesonn.


10. Andai X,oi iin tij tu prejaarTu namurar, e miir ti disc.Ti beci, ti sciaiteriE spirti curmin te bari chjisc.

11. Ga'Anglijel aposla ti sua! mbasciatenTi sua! uraten ndi cliit mo3 :O e gijumia gra, Ti si e &a?Ti ôti iin per amm ti sglijo?'.

12. Ti rispndovve : u jam e virghjrSi gni e virghjr mund jeet amm'?Chej mbascit ning" ast urt,Pir gni ti virglijr ast maa se namm'.

13. Anghjgii fogli : j se ôti iin'l'ec vete ghiin ningli e dannVirginitaten e puritatenTee ma e nghet, ma e nghjarn.

14. Si passichjeri tee dieli gliiinAi ningh e nziin, e dritssnMos chij paguur, mos chij timuur:Vet Spirti sciait vien e ti mbiuc

15. Puru ci gijugljen ti me salvgn,() clij iôgn, u jam cutiendSi ai ti deet; si ai ti 9etSempre jam prontu ed gni mend.

10. Porsa 9a et Kjeli u gapEr^ji Kristi prp ndi skaft saaj,U ba bambina, e fachjesinOGiuslu si pupes, si gljugije maaj.

17. Spirti sciait, si ^lot Vanghjegli,Zamren i ceglj si gni flnghjil,Me dizz ghjac, ne sciumm, ne pac,Curmin e Kristit ja ?uu fijl.


18. Andai bambinS, e Zoti JâmresE diagli i !;amres cartel ja 6n,Andai iâmret pir tij jann camertTee vele rii, e i chjln.

19. Se caa gni iâmr u generaarCliij iil i chjaar, chij vasile,O ci miracul! o ci spitlacul!Oi S. Mrij, Ouana si clij.

20. Ndii scafti land ghiri Zotiin,Cliij na perpiin, cliij e verlel,E Kjeli e eu ning' i piglchju,Ti i piglchjeve, e ti erO vet.

21. O (ôgna e gliarta, Suana ci &eCuur scafin pe me ciiit bambin,Se truvet mia i ra zaglja,E chij spittacul mua mi mbin.

22. Gurmin e spirtin li lambarissiTe pirciagljsi chij iîarm i fori:Acchj ti vamparli, acchj li nfocarli,Sa pir miracul ningh" ti 6 mort.

23. Me tij garepsm o e S. MrijPer ci gaidii ci che sol,Ma li me ne do ti base gareSe na ti nmurit chjagnim me gljot.

24. Aghiera valle tee LisabettaPiot si bigljella me tanno 'ConU niss carrera, vate si heraSe Spirti sciali isc ci e rssn.

25. eirri Sabella persa e pa :Gljumm' cusc ti ca, o e gljummea i^gn,Ghj'S ci grazie e fagurenzieU peccalrea s' i meritgn.


26. J se si jra dignu ci te spiaE S. Mria mua ti mi vign,Tee u e iiamura, tee u e glijamuraSi te t rie chj buk e grign ?

27. Eccu se porsa ti ghjegghj gni figlMbiatu chij digl mu tund ndi skaft;Ci porsa m' ere, e miir se rn' ereDiciglin me bare ti mbiatu sciait.

28. Ma tij fanmiir, e ti beecuar,Ti sciaiteruar ôtiin ti ghjett,Glij9 graat e tiera i muar heraGiija me dimoniu ban prmiett.

29 Mund garepses, o e S. Mrij,Se mosgnerii ca "ti te scognSaa ai biir ti te rie miirSempre e Kjelevet jee Zgn.

30. Ma jee fanmiir se at ti gijartaCi Siot carta, i pat bess,Vien ed oor ci nghet me dorSaa Anghjgljt i more vess.

31. Ma S, Merijn e lixw jidiaCuur glijiria Cu e vandn.Bari pir ne gni chaneh ti reSe na ti becognim "(ot tann' i^nn.

32. 0 nani (ôgna : e laudarignE ringraziarign nga ditt e natt,Spirti imm' glieôi, curmi bagijoiSe mua mi bari pa t mbcatt.

33. Mua mi disc miir ai saa j maaJam faregghjaa, u gi e dii,Ma jam fanmiir, se cam pir biirE tinn' ôtt, e e sciogli me sii.


34. E becuar u cam ti jeemE cam ti cheem gni migl urat,disc do ti jet caa ti me Set :Oi ti fanmira e paa mbcat.

35. Ma ghj5 Parraisin me l e nissiTee u e sporri^i chij Onnipotend,Saa maa mundi cuscjelt i scundiG\-]fi ndi chit pragher, e s'aa kutieiK

36. Sciait ast Iati, e i Biri sciait

E Spirtisciait tee tre gni i^otTi tre me ma e namur gruaArauri i gljdi chit dit st.

37. E si me mua pai gljpisiiPir glij5 gnerii ai caa piett,Pir gni al ti mir e pir ti biirE pir ghj5 razzen ti paa mbcat.

38. Vetem subervien ningh e duroiTee do e cioi s'i pat pielat;I ruculissi e i gramissiAngbjgijt per d mbcat.

39. Glij'5 pulendet me gapparij.Me canossii i stuu permisi,U canslin, ma u gliostin,Vet i gumbi ghj^> ndi pist.

40. E li nmurit piot me bonttE me umiliai, paa jaler art,I beeci, i ndeeriI sluu gljart, e chli gljart.

41. Gn"ater miracul, pir li biggtMe cumlt, vdiciijlin uri;E ti nmurit, ti glijmurit,Glij^ i l'riili bue gruri.


42. Ma chj i pari maa i ghiirMe bue ti miir cusc e sciurbuE cusc do rij mbi flagljet tijE me spera nz ningh e gljru.

43. Ala ci taxi tat AdamitE Abramit s' garriMa sot atire e razzes tireMaa se taxi i drgi.

44. E S. Mria furni chndimE glia /,aUm odi chit razion :Cusc e chadn, zuccarin cinGuur e chndon me divuzin.

Nomi FenminiU,

I femminili indeterminati diventano determi-nati mediante il suffisso a quando finiscono

1." in e, avvertendo di cambiare questo edel tema in i.

deje pecora, delj-i-a la pecora.

2." in dittongo. In questo caso l'ultima vo-cale sparisce.

ii capra, i-a la capra/.ee'Ombra, x,e-a l'ombra.

Osservazione : Se la parola per finisce in a,LlBRANni. 2


questa vocale allora si mantiene e per leggeeufonica divisa dal suffisso con un j.

gkrua donna, gkrua-j-a la donna.

3. in consonante: il suffisso si aggiungeimmediatamente.

door mano, door-a la manovas fanciulla, vas-a la fanciulla.


PARTE SECONDA.

45. Me door e cali ElisabettaTe cameretta, te chisc rcet,E pir tri muaj, j si e guajSi e spiis scrbu e mbet.

46. U glie Sinjagni e chj RegiinMe gni scuttiin ci vet e sual,Vet e glidi, vet e sghjdiE vet ndi fascet me e pstual.

47. Andai erS chj GreaturPiot me amuur pir tann Conn;Ai chj fanmiir se si gni biirAt e ngraiti vet chj Togn.

48. U ngr gljegonna, e S. MeriaSot caa ghjiria u licenziaarE glj paa ghiir, e u partiirCaa Lisabetta e tue chjaar.


49. Ma ndi spiit cuur rvoizeppen e cioi, scioccuji e saajI rifieiti saa d e pieitiE se Sabetten e glia e chjaaj.

50. Ma cur rvoi e i rifenSe aj ndieii vetgheeii me baarr;Barcun piot Zeppa ine gijotVet e giiogu e e ngrogu îarr.

'

51. Natten e dilten rij i gunduar,I pisseruar ai saa j maa,Vetem pensn, e gljghjern,Ma S. Mrijs mai si 9 giijaa.

52. Ai ti virglijer gi cliit gruaAi me mua vet inn Cot,Ast gni divote e paa mbcat,Ma si e caa scaffiii piot?

53. Aj si gn' Anglijel ast onesteAst modeste, u vet e dii,Ma se ast gliatiî, e se nani9Vien te baagn e sciogli me sii.

54. U piriîetim ti di na baseE ti di base gi baam vutVirginitaten e purilatenBase te chjelgnim ndi lavut.

55. Se aj fare s duaj raartuar,Ndi mua mi inuar clij me chit patN saa ti rognim, ti dlirognimE ti di base me castitat.

56. Ne mangu nani gi mund jeetCi li mj cheet mua ciaar bessen,J benmio ! j perdio !J se facchjea se ngagliessen.


57. Si caa ti me jeet sot chii latinE virghjer sinn' ed me baar,Sicuur gni grua caa gni cruaUuj e ?iarm' base li marr.

58. Gliit miracul ii se capiirE inaa miir dua te gljirgn,Saa i glijaal ti jeem scindm li chemTee do ti ghjaiidem mund scjurbegn,

59. Ai cst fogli, e muar schjepaarChjan smilaar se ti fiulurn

;

Ti, S. Mrij, me gliot ndr siiParcagljessegne tann Zoon.

60. Ma eccutila se gi u ngrisE ai si unnis se ti mirr gni glijam,Gl)j9 at nat chj e paa mbcatStuu gliot saa ban gni gijum.

61. O spirti sciali, o ti ja ^ixa.O gliem mua ti 5om si chj,Se mbiatu u ngris ai sa u nisMa ai si donej, dot veej tulle.

62. Ea li ja nzier cliit cartagijGhit mirij ci mua mi mbaa,Ti cumpatire se com' a direMangu tort ai scium caa.

63. Unis gn'Anghjel, ma revoiG chjloi gneriut miir.Ai glie?' e chjel u vuu e fetE si gn'ander me ti miir.

64. C-)uaim caa t'erfii tij. Zeppa im,Ghij turbim ci ti turbo!; ,Gruaja jolle asl gni divote,Ti ningh e dii se sciaiteri.


65. Vet Spirtisciait mua mi dirgnE ti ciijartn se do te gliaasc.Giij (foglia jonn' caa tinn ConnNdi scafli saj, ndi d te zaasc.

06. Sciorten tande ti nde dijeGi si rije me mirij,Mbre ci clie Kjel e SePir chit grua ti caa ?iglij.

67. Gat bagli aj gni diaagl,Si curaagl, i bar i cucchjAclij t'ambegli6i, ti vogiiegliSiSaa te piije ti ndi gni cupp.

68. E ciiii diaagl caa tit rogn,E ti salvgn piasmen e een,E saa jaann' e saa vaann,E saa ti vignin e ti jeen.

69. Nani sat sciocciije cuur ti i fietE dit e viet ez e i gljus,Pistna diaglit, faccijje finitMba ment merin, vria Gess.

70. Tue 9aan Gess, Zeppen e sglijoi,Chii scertoi me scium duluur;t : u ci bara? U si e baraGunder Merijs chit erruur?

71. Se cusc e prit cliit dit ti miirTi cliisc pir biir vet tann' Zonn ?Me cliit tircu'C e cer e buuCDua ti battirem giustu si mbronn.

72. Si e o bari, e u patax,

Porsa u garax vate e ghjettDuaj ti mbiltej, duaj ti vrittejE ti picchj criet ndi gni buffett.


73. Oirri tue chjaar: ndglim, oi grua,Ndglim ti mua saa gheglm ti SePer giijelien tande ndglim oi gruaE ngaa mi vrit se gljcchj ti ciie.

74. E S. Mria, me siit piot gljott,eirri : imm' zot ci bn cst?Ci ast clij jiii ? Ti ningh e diiSe jot sciocchje jam u ct ?

75. Ndir duart tua (^otiin mi vuuSi che ndir truut ti urdr,Ndi ctii spii o vate, o rii,Ti je i zotti u si ti Som j.

.76. Zoliin ti disc gni zie gheglmarSe gassular ti cliee ti jsc;Oh saa legrizz ! e cutndizzCa cliii diagl ti cliee ti eli esc !

77. Gi u secrlin ningh ti sbugliovvaSe u fidovva mbi tinn zonn',Ai nucenzien, ai pacenzienCuur i vien ghera e cal^n.

78. Ma nani via ndi mi d miirBarn piagiir, rii me x^re,E laudargnim e ringraziargnimN chit diagl ci er9 me ne.

79. Aghiera base me cer parmist()ann' : Oi Krist chiscim becarSe u ngarnaarte, se u dignaarteTi ti na vije ndi ct duar.

80. E pu^tin Seen ti di me i^amretTi di parmiet sciurbien e baan,Ti S. Giusep bare gni diep,Saa scin Bambin ti mund' e nzan.

Grammalica albanese. 23

81. Ma S. Mria gni fase e ghjer,Si gni pander, me scrogne sciumm,E ricamaarli e lavuraartiTi taar gni nat eli spat giijumm.

82. E bari puru scium sentinaTi bara e fina pir cliit diaglCi chisc li vinej e ti schglkjnejSi gni iil i clijaar, e si eristagl.

83. E gi u clijass dita e miirTi parturiir eliit vilastaar,Me gni dicret ci Regghj vetE cliisc drguar, u bandiaar.

84. Ordni ^500] ei ngaa gneriiMe ti ghjO spii eliisc ti partiirE te eittatta, maa e bghtla,Ghise ti veej ngaa diffndiir.

85. E ali merin e casattenE cittatten cliisc ti scruanejPstai sattril InciperaturitPuru eolten chise pagnej,

86. Ise Scindru e boor e sciiPunend i ^ij terriir eenBreseeri i bar, viagg i largh,Zeppa pensn ti mos veej.

87. E Seinraria 9ooj : saa paguurNa riim sicuur, via ti verni,Cusc ubbediirti santificaartiTinn zon me nee e elicmi.

8. Pir ci faagi S. Giuseppa,I cuccbj si kieppa, u mandegliaarTi Scinmrij uglie ala siizure fiil e 9e rusar.


89. Ma paar se nissej vastaguanAli ngarcan me gni spurtn,E trii ciaudeglie baan gni craveglieSe ti pravojin gni mizicn,

90. Fascen pastai e za sculinna,Ghj Reginna joon e miirSicuur e dij se ali riijE se cliisc ti parturiir.

JPlurale dei noinL

I nomi tanto rnascliili clie femminili possonoterminare in qualsiasi lettera delTalfabeto. Man-cano nomi finienti in o.

II plurale dei nomi maschili si forma1." aggiungendo al puro tema della radice

la desinenza ra.

sing. sii plur. si-ra le pioggie jum Ijum-ra i fiumi va-a va-ra le brecce ee le-ra le terre diep diep-ra le culle.

Eccezione : Ai nomi che finiscono in r si ag-giunge solamente a.

sing. ferr plur. ferr-a i rovi.

Avviene delle volte nei nomi maschili, cheterminano in consonante, di dover mutare lavocale radicale del tema a in e ed e in i.


sing. pjak plur. pj'ek vecchi derk dirk i porci.

2. Aggiunoendo la desinenza n ai temi cheterminano in a.

sing. lla phir, ^{na)n Oo/T le unghie.

Irregolari :

sing. ra-/^ plur. rex-e le colline

vlaa > vle^,er i fratelli iil ijX le stelle.

Il plurale dei femminili 1. per quelli che terminano in due vocali

ed in e preceduta da consonante, simile al sin-golare.

sing. e plur. kusii la caldaia e le caldaie foljee il nido e i nidi maece la gatta e le gatte.

2. per gli altri, che terminano in qualsiasialtro suono dell'alfabeto, il plurale si forma ge-neralmente aggiungendovi la desinenza a.

sing. gkoosd plur. gkoosd-a chiodi daar daar-a i peri sies sies-a le scope.

Irregolari :

sing. deer plur. cZier le porte door duar le mani.



PARTE TERZA.

91. Rvan Betlem, ati u scruatinEd pagatin colten e randPstai tue ciuar van tue chercarGni zie ricett ma ningh u ghjand.

92. U ngriss gi nduttu, ghiitin maa fiêll,Mbranda gni speli, ee paa drit,Ali ti gijeghej, ati ti dighej,Jin Cot 1 ma9 cusc mai e prit.

93. Ruaj frtunnan : Dieglmt e tieer,Biglj Gavaler gljeghen gaidiaar,Ma chii diaagl, mbranda gni staaglEd pa drit e paa glinaar.

94. Gai zie !;iarm Giuseppa iûE vuu za druu, ma baan fumat.Oh vabsij ! Pezzendarij !Oh ci ast e mae chj povertat !

95. Pir basdunij nun dica nenteMa allegramente e S. MerlaVet i chjari, vet i paslriSaa S. Giuseps i er9 jila.

96. Ai u prghjugn e chjaan me gljott,tooj : oi iin iôt, lat'Amm' e gnegh ?Saa umiltat! Saa povertat!Aj dura ti gi e sciegh.

97. Bari razion saa fiiuturoiVate e ri voi nder Chjel me mend,Nduttu u disci.'!, nduttu u zaglisAchj lôtiin e disc cutiend.


98. Ma e S. Merla e sii e duarI ngraili stuar, i ngraiti gijart,U cegl, u s, u ngucch si bres,U baa e glie, si foglj cart.

99. U nani daglj i biri i fijt Por ti nni pril, oi marna ime;E cuur aa, mos men maa,Jama i 9ooj, Oi jetta ime.

100. Er9 miisnalta e ningh larisiinNing fiisiin mosgnerii,Aghiera chj, Bambini u glieE caa ti dual, o S. Mrij.

101. Giustu si chjeglclijn ci paa ciaarCi paa ndaar Dieli e scon,E illustraar, e illuminaarMa ai rmb se scattrron,

102. Ast bambini mbialuna scoiE si ja cioi curmin ja glia.E nghjaaroi e drittsoiE glia ti virghjer e ma diz.

103. U glie gi Cristi, e ndat duar,Fanmira duar! i fiuturoi.Nani ci ee cuur ti e peOi S. Mrij e ti faccioi ?

101. Birre ti fort: 01 biri imm'01 mali imm', oi jelta ime,Oi beglizz, oi cutndizz,01 parrais, oi dritta ime!

105. Miir se m'erSe, e tit pu^Jlgn,Ea tit gliussign u ditt' e viett'Vet ti glidign, vet ti sghjdignDua chit jett' u vet, vet.


i06. Vtemie dua u te stringgnE te dirtogn beglizzen time.Ai ast immi j rnos me nghiniU lit mbaagn 'Camera ime.

107. Csl i flit Jama e beecarCuur ndi duar ti biir e cliiss,Por e gljmn, por e stringnE por e pu5en e i jip siss.

108. Oi Amm e Virghjer, oi ti fanmiir,Oi passichjir, oi ndeeria jon,0uaim si e patte, o e paa mbcatte,Ghj6/ ciiit y.ee me tann' zon ?

109. tuaj si li disc tij cacchj miirE tij pir biir Vetgheen ti ,E ti e ritte, e ti e pritteE tij Mamm' ai ti 'Jk.

110. Anghjeglit mbiatu er&in caa Chjelt,Giustu si mielt cuur fiuturanGrutteii e mbjuan, ed u struanE ghj9 prghjugii cst chndan.

111. Doxan e past tee aa e rii.Se sot gnerij Zotiin u baa,Ghjel e e baaii garee,Baan ed pacch mori jo maa.

112. Ma glia Giuseppe!! glijummi i paarE u addunaar se u glie bambiniSi ghjegl chzeu, bambin rmbeuE oramai te vrit ghaCimmi.

113. I gljummi piach chjaiti e chjessiBambin pir messi fort e stringoi,E si gni biir chii piach fanmiirPuru e pu^i e gljmoi.

Grammatica albaiese. 29

114. Ma gli' ater Anghjel dual, fiuluroiE vate sghjoi za pecuraar,w : via pghjonni, via gheroni,Oi j furiss, oi j massaar.

115. U sol j japp gni noov ti miirSe u glie gni biir sot caa gni Zogn,Ci peccaturt, iânier guretAi ghj'5 er^ se li salvogn.

116. Via ndat slaagl ci sot u gap,Ridi j vrap, e sciglii miirSe gni Regin me gni bambinE mbaan ndi glijir si gn'Amm ti biir.

117. Mbiattii mas^saret furist i sghjuanE glighjran ci mund jeet,Via ti verni, 5Nicodemi,Sot chj grutl ghjaa caa ti cheet.

118. J s'ast miir ^â Chjaramaglj Na te diaglj, giacca u glie,Paa gni rigaal, paa gni signaalE duar 5iaal ti verni ati.

119. Strexi Gjallca vlaserij,Via ghj') gnerii me ghjaa ti vee,Pir mua gni Siis chjl e gni ghjisE chjl gni chjanghjer ci ban bee.

120. Oi (/ Grabielli mua ti me scoscTi mi vinciosc u ningh ti glia,Ez me mirr' at musctierrMe ghj5 vicin ci ban maa.

121. Oirri Vicenzi, 5 bnia dona,Mbre Siit tona j cu i chinni?Mbaû ti Fringh, schjou ti Stringh,U ghj'5 mandren dua te nghinni.


122. Gni miigl malanne, oi Cirissan,Ti graslaan se glie miir,Sielme ct te gliign ,Ha Dumincu, e u partiir.

123. Gi ghj5 u nisstin, ghj9 fiuturanE u iigarcuan bambin li ghjenn,Cuiir vaan e paan, pir ghjugn i raanSe acchj facchjea atii scliiciijnn.

124. I aan rigagiiet tue chnduarE tue gliuar sicuur ndi Priil,E fiscarogiiet, e russignoglietBucur i raan e 'Cuun fiil :

125. Boni bambinit canchen ti ree,Bani gare se e meriln,U glie amuur, i^iarnrjin si uurTi vaa mbi i;amer cuur i chndn.

126. Grazie ti clien, giacca li dolle,Baan Irii crapiolle ghj5 nibi gni vend,Se u glie chij diaagl, si gni curaagl,Gaa chj Zogn ndi chit vend.

127. Clijumest e maun sol pir suvglZuccar e miagl ti deet gliss,Se u glie i ambegli5', se u glie i voghegli^Cliij Zol i ma9, via mos glijm.

128. Ed ju Anghjegl 'Cani gni vaalGni trecusaal ndi chit nat,Se u glie me nee, banni ghareBanni ghare gnera ment.

129. Ma S. Merla j ringraziaartiI cuinbagnaarti glij9 me urat,Ju 9: chij diagl ju 5ot gni fiaglGi ju ndglieu ghj^ve mbcat.


130. Pu9tin Bambinin e u re^anMa ghj5 chjndruan me gni gran maalE tee do fiisin, tee do nghiisiinBojin Bambini ci pat rigaal.

131. Ghj9 at nat si baan chjnderAddio mander; gni caglimeerVaan e chnduan, ghjndien e sghjuanPoor tue Oirr deer mbi deer.

Deelina^ioni.

La lingua albanese ha due declinazioni, unaper i masciiili, l'altra per i femminili.

1. Ciascuna declinazione ha cinque casi, (1)di cui il nominativo e vocativo sono sempreuguali tra loro nel singolare. Al plurale si unisceanche Vaeeusativo.

2. Il genitivo simile al dativo in lutti e duei numeri.

(1) Un esimio albanofllo tent d' introdurre nelle decli-nazioni altri due casi, il Locatico e l'abiatico.

Li escludiamo perch a questi due casi non possiamodare una desinenza fissa e perch li troviamo semprepreceduti dalla preposizione che li determina. Infattiogni volta che siamo costretti di localizzare un nomeod un pronome dobbiamo servirci della preposizione, ese non lo facessimo, il discorso resterebbe oscuro o nonsi comprenderebbe atfutto. Es. : nella casa nder spii,iva voi niii'r Juu. Cosi succede anche dell'ablativo.Es : con la vacca me IJopen, dalla casa ka spia.


3. Il nomitialivo e vocativo singolare pertutti e due i generi sono simili al puro tema.

Nom. vie il vitello, ree la nubeVoc.

.vie o vitello, ree o nube.

4. L'accusativo singolare dei maschili efemminili si forma dal puro tema, aggiungen-dovi nn semplice n.

Osservazione: Quando i nomi terminano inconsonante, allora per legge eufonica tra la fi-nale del tema e la n si frappone una delle vocali.

Tema vie, accusativo vie-i-n logk, Cogk-ii-n.

Iji vicin leg il vitello, vru logkun uccisel'uccello.

Se poi il tema finisce in vocale, allora nonv' bisogno di frapporre la vocale eufonica e siaggiunge immediatamente la lettera n.Tema ree, accus. reen.Pee reen vidi la nube.

5. Levando la desinenza n dell" accusativoed aggiungendo un i si hanno il genitivo ed ildativo singolare dei maschili.Tema vie, accus. oicin, gen. e dal. vicit del,

al vitello.

Owa vidi l'ugna del vitello, kj'assu vicit av-vicinati al vitello.

Per avere invece il genitivo ed il dativo sin-golare dei femminili bisogna cambiare V n del-l'accusativo in es.


Tema Ijop, acc. Ijopen, gen, e dat. IJopes della, alla vacca.

cuu liarrin kastes mise il fuoco alla paglia.6. II genitivo plurale dei maschili e fem-

minili si forma dal nominativo plur. aggiungendola desinenza t.Tema vie, nom. plur. vicera, gen. plur. vi-

eera-t dei vitelli.

Tema kast, N. plur. kasta, G. pi. kasia-i delle paglie.

7 Per avere il dativo plur. bisogna frap-porre ce tra le desinenza del Nom. e quella delGen. plur.Tema vie, dat. pi. vicera-ve-t ai vitelli.vuu 'Ciarrin kastaoet mise il fuoco alle paglie.

Caglimra e Natlevet.

Eghsuaci, Zognat e mia,Ti faglia j dirgn e S. Merla.

Mirri vesc j canchsen e miirCuur erQ e S. Merla te parturiir

Ezi ci miesdit ghj9 gni cittatChrcoi gni zie ricelt e ningh e pat.

Base me S. Giuseppen ghiri te stagliaMe gni cogliat rii bari frangaglia.

Ghanghtin ti di base me scium ghareE mbiatlu u prghjugntin ndi 6e.

Vece i S. Giuseppa u parmisBari raziona scium saa u zaglis.

LlBRANDr. 3


E S. Mria ndi scaft chisc tan znOor pir oor prit ti na buftn.

Guur erO miesnatta, ora e becuarZoti Grist i dual, j vuu ndir duar.

Dual si dieli dgl ngaa menatI bucur, i scliiglchjer, i paa mbcat.

Ghj9 grulla me chil diel u lambarisU baa parrais slaglia, e mu sloglis,

Mbialu jama me maal e rmbu,E pu^>i, e e giiemoi si gn'amm u.

Miir se m'ere biir, mi i chndoi,Me gni ghaCim li ma5 mi e slringoi.

Veel ci chisc ndi criet jama e sghjsiE curm'5in li ngroglitiO ja gliSi.

I baar, i cucchj, e leneriS mi iscGurmi i Zolil Crisi cuur piij sis.

E glii jama e ndi ghjit e vuuOnera ci parraisi mi e zuu.

U gaplin mbialu Ghjelt e u calaarSrvsl e linn Zol te aduraar.

G\\Y) Anghjeglit pir ghjugn me violine0an canchn ti miir me ribicchine.

Dox pafl chi Zol i maS ci glipisiiPai pir gnerzit, e u baa gnerii.

Pacclij e gas pacin e gareGnerzit e miir mbii 6ee.

Me chil chanch Giuseppa u rinoviirRmbeu banbin ndir duar e spat te ghiir.

Gni migl gheer e pu(5i e strngiGlijaiti pir legrizz ed chndi.

Pecuraret erOin e diaglin e ciuanE ninnn base me Zeppen i chnduan.


Mali (âmres Gess Diagli i ambgli^ amurs Ndi chit Warner ea mu str Ban za cuccie e ban nino.

Spirli sciait plumb i gliart Chit diagl si fogl cari Ti mbi iâmr me puss Ban za cuccie e ban nino.

Glieni Anghjegl e gheroni Diaglit ninnn i chendoni Chjel e ee base rispnd, Ban za cuccie e ban nino.

Di si aa chj creatur D por âmr e amuur,Mirre l' imen ndi e d, Ban za cuccie e ban nino.

Oi bainbin ci jee Zotiin Si e glireve Zolriin Pir chit iâmr ci li d, Ban za cuccie e ban nino.

Oi bambin ci jee beglizz, Ndi chil âmr schee frmizz Se li ghj9 amuur e d Ban za cuccie e ban nino.

Oi bambin eie jee amuur, Ndi chj âmr asl gni gkuur Vari Uarr amuur e mbi Ban za cuccie e ban nino.

Oi bambin ndi mi d miir Chit iâmr bamm piagiir Base me tanden me chjel Ban za cuccie e ban nino.


Oi bambin ti chesc ti vds Me chit maal e me chil bs Banne saa miir me d Ban za cuccie e ban nino.

Zani j canghjeglin zognat e miaSe ghj^v gareet i sual e S. Mria.

Zani base me nee virscin e rii,Diaglil ci u glie banni gaidii.

Pu^'nie ghj5 e^mos e sparagnonniOrn ci u glie j e beconni.

Ci ast e mira chj nat:Ghj nat e paa mbcat.

Chj nat ci ban dritMaa se dieli miesdit.

Ndi chit nat Chjeli u gapAnghjeglit gh^) ro vrap,

Se caa Zogna e S. MerliUn Zot u baa gnerii

Miir se er6 se ti na salvgn,Ghj9 gnerii gliee ti ghsgn.

Ngrghi ghj9 nani ndi chini maalBani S. Hambinit gni rigaal.

J paguatit e S. MriaGhjverrisi via Zognat e mia.


Ban za cuccie e ban nino.

Dilla u dii e ghj5 &ann'Mbrepa ci jan d parambotle?Ro por massaar, ro5 por pecuraarE ro ee dizz divote.

Ma ati te grulla ti S. GiusepTi pir gni diep u valandseMe cast e gkuur gni mangialuurGiustu si diep ti ja Iropse,

E Scinmria li biir e saajMe gassava] ati e vuu,Se ti chjlon gni ninn chndnSi Spirtisciait ja vuu ndir truu :

Cuccie biir, jetta imme,Cuccie lec Camera imme,Spirti Sciait ea me chjlBan za cuccie e ban nino.

Ti vien glijumm, Parraisi im,,Scam u diep, Trsori im,Por mbi (^amr ea mu slrBan za cuccie e ban nino.

Oi biir ciaa chi distinCi ti amuri inn ?Ast disce, malpatBan za cuccie e ban nino.

Cuu i glje, biir, gaisiit.Si u gesce pir gneriit?Ciijescen ai, ti scertBan za cuccie e ban nino.

3S Grammatica albanese.

Caa t' er'5 ghj9 chij amuurPir gneriin Camr gkuurBiir, ai miir se t; dBan za cuccie e ban nino.

Do te zaas saa chij amuurTij ti viglici penn e duluur ?Spirti Sciait ti mi buftBan za cuccie e ban nino.

Ti pir dirica jee i miirMaa vien Juda e ti tradiir,Pu'5e e Quaj : mie' ci d ?Ban za cuccie e ban nino.

Malcu i gljggu ndir suldetTi mbr^n gni gran scaffetEz e vescin ja scerBan za cuccie e ban nino.

Sciogli por '5C, e por martieglieGlijeghjgn 5irm, ghjeghjgn frageglieGhj^ pir tij, ti i durBan za cuccie e ban nino.

Sciogh ed gni grimb ti cucchjeTi piglchjn chj turp e checchje?Visce biir giacca e dBan za cuccie e ban nino.

O ci giijamba farmcoorTij ti ngugliegnin pir curoor,Vare biir e mos recBan za cuccie e ban nino.

Ecce homo! ai PilatTi buftn si ndi marcaiOli ci turp! ma e durBan za cuccie e ban nino.


Ghjach i taar, i taar gni chjaghPuru e merr' ti cricchjn ngragh,Ningh varesen se ^^ua joBan za cuccie e ban nino.

Oi biir si ti parmisurE me cricchjn ruculisurU ti sciogli miera u !Ban za cuccie e ban nino.

Ci li checchja baan at duar,E ti sciogh me ghosda spuar ?Ghjach ti maa mos frusculBan za cuccie e ban nino.

Porsa fine, se ti vieii ettSponza uC/ul ti chiet,Puru farmcun pravoBan za cuccie e ban nino.

Ti mi ruan me sii pit gliotE mi '5ua : Mamm' vds sot !Chjeverrisu aiglimon !Ban za cuccie e ban nino.

Oi diel, oi ghann'Nzighi e mos e doi Oann'Se pir mua s'aa dit ciijBan za cuccie e ban nino.

Tue chjaar vds si i mierMa armichjt i gliaa ndglierE me i^amr miir i dBan za cuccie e ban nino.

Oi biir mua si smi merrPor mi gliaa ti seei^, ti err,Mirrem saa miir mi dBan za cuccie e ban nino.


Puru vdecur ti patiir,Vieu me lanz e ti feriirGuerci ; ma ti e dritesBau za cuccie e ban nino.

Base me tj u dua ti riiNdi smburcut cumpagnii,Mos mi rest, mos mi largBan za cuccie e ban nino.

Ma ci Oom? u ci tendiir?lee ndi fasct i voghgl biirTi ct penn mos i pensBan za cuccie e ban nino.

Gi mbili siit Sciiti BambinE si ziccliin jama e cuvaarSchise ti ndandur, schise ti scugliurAcchj beglizza e namuraar.

Si aj porsexi se lega vinejTe S. Bambini vate t sghjnGuur vate e sghjoi paa met chndoiSi Spirti Sciait at mbesn.

Paradigni dei nomi.

Maschili.

SINGOLARE PLURALE

N. e V. logli ruccello 'Cogk-ra gli uccelliG. logk-ut dell'uccello ôgkra-i degli uccelliD. logk-ut all'uccello ôgka-ve-t agli uccelli

A. logk-un Tuccello lôgk-ra gli uccelli.

Grammatica albaiese. 41

SINGOLARE

N. e V. eu la terraG. c,eut della terra

D. oeut alla terra

A. ean la terra

PLURALE

lera le terreerat delle terreeravet alle terrecera le terre.

Esempi di altri nomi maschili.

N. SINGOLARE

42 Grammalica albanese.

Esempi di altri nomi femminili.

N. SINGOLARE

ciuf nastrodaar perobot creta

IJoi lagrimadruu legnomacce gatta

kusii caldaia

N. PLURALE

ciufa nastridaara peribota creteIJot lagrimedruu legnamacce gatte

kusii caldaie.

Ghanea e ti sghjuarit.

Sghjou biir j maa ghjummSghjou se mi fiite sciumm,

Jetta imme via mu sghjSghjou se bare nino.

Vien gni leegh pecuraarPrucissionn ti visitaar.

Ghjeghje si gliosgnin, si chndogninAeen e deitin ghjmognin,

Carramunza e fiscarogliSurdulinna e russignogli

Miir bucur e ngulaarO ci viersc ! ti ricriaar.

Ghjeghij biir, e ju ghsMe ct duars i beec.


Ruaj rigaglie ci ti saltin,Glij(5 mandren e rCaa.

Ng me door ti chit chjanghjGiast e bar si gni scamanghj.

Ciast e tener clij ghjis !Ruaj e sual chii cacciapriis

E cazzicchjin me chit iiE sual chij buusUi,

E graslatin piot gliscE sual chij chambaglisc.

Giast i ambegl chij guaiErO Nicola e te sal.

Migliacozzi sual gni raseNgreu biir te gami base.

Gni manre prattunereE gni Cocc si cacciugliere

E gni t'eghiri9 plumbE sual Nghiscu me gni tumb.

Via biir sghjou, pravoi,Pecurret beecoi.

Er*^ ed gni leegh divetteTue chnduar parambotte.

Ruaji biir, e i gh!^,Sghjou se bare nino,

Vien Giuditta me gni ghjeglSuu fiil aj canghjegl.

Ifigenia sual gni copulGni gliacrar, gni chamb vrocul.

Sal Maglitta gni capaE e motra gni paga.

Pes brazz zagareglieSal e vee Ruticeglie.


Sal e biglia za chstagnaChjrgorinna, ed milagna.

Sal Rachlea gni bressSe te nghjessign ndat mess.

Pasci Debber li salGni roseti, gni muslazual.

Me gni fase ricamaiErO Susanna cimenat.

Sciunamitlea vien me pennMa ti sal gni gran serenn.

Maddalena me ghassimSal gni pann scarlalin.

Eva vien ma paa viguurSiel ti bucur cannaruul.

Sual Sabelta gni cruclSal e motra gni cuglil.

Lia sal dizz scutinna,E zaa ve Zarafinna.

E gni gliop me gni fasctSal Nomia ci S^rrt.

E Scranna si d iscSal urleltje gni chmisc.

Tria li tiera pasciaglicchjeSaltin rusc e za caglicchje.

Za staffide e za percoccaSal gni vasc ci ^ghet Cocca.

E Digliuscia ci u martaSal gni cheeC, me sal mua.

Rabegliuccia ciast e namurPoor mbi door sal al ?amr.

E Beglina ciast divoleSal za pemm, ma Acriote.


Marta 5ot se deiment,Jania i jep gni cacciuglit.

Ruaji gh]0 e i beec,Sghjou se bare nino.

Er^ prucssiona e ghj^gneriiPor me jisij Bambin e paan,Ma at divotel MbusaziotetAchj !;iarrnit duen te ghaan.

Ghj5 ati îrr' : schini crianzieNe riverenzie, ma S. MriaAj i glissn e i beecn,Ghannie ju ôi bigliat e mia.

Di si er5 ghj^ chij amuur,GlijQ cliij sapuur ndi et gra?Cusc d e ruan at fanmiirSmund saziaret, i bucur aa.

Ma ti e gnegh, oi S, MriaCi pazzij ndi Jan li miraTi rii e ruaj, ti na e ûajNdat jaan fichjool, o glighetira.

At îan chanca e si russalleZuun gni valle pir S. BambitiGhjeglije si ân cuur ati vanMa nghit gn' Anghjel violin :

Scin Bambin i becam,Mali inn, mirr se t ciam.

Erîm se n chemi maalZamren t jam rigaal.

Ti jee canart amriNeve gi na docciij amri.


Er9 si plumb i ChjelevetErS si iôcc i maglievet.

Si na sal, si na pastualzamren gi na e niuar.

E andai Scin BambinVetem tij duain pir trim.

Se pir lij cliemi amourE clindognim paa russuur.

(-)onnie neve li nmuraSi j chinni (Ramer.

Diggiijemi e semi,Ggliemi e glissemi,

Digiiemi, e ngrissemi,Ngrissemi e diglienai.

Sciiemi se cu scighetniTee do verni dcliemi.

Ghij maal si fiaa mai,Chij îarm si 5ot pstai.

Oi bambin ti na jep mort,Jee diagl ma jee i fori.

Hieni zercun namuretSchemi jo pir juu affett.

Ruani diaglin ti bcuri^,TneriO, li voghgli'5,

Ci pir sciocch e S. MriaSol na jep, scichet e mia.

Curmîn e caa ti gesciur,Gaa beglizzen pir ti vesciur.

Ngucchjen si gni trendafiglieSbaren si bora ndir magliel.

I scliglchjn gliesc&itI bau drit balieOit.

Grammatica albanese. Ari

Gaa ti W. sii!:it,Caa ti cucchj vsceît.

Aa zucar biêsaMoli e cucchje fcchjesa.

Gglisa aa gni coglianderE puên e schee ti ndander.

Jaan mariole duarsit,Ti vgheglia chmbasit,

Maa se muschj vien arduur,Maa se zuccari sapuur.

Ast gni gioj, gni tr?uar,Ast gni diaagl scippacuar,

'Amerin ja 5onn amuurTee ti nghet si li glia viguur.

Ridi vrap sciochet, te gaaini,Nd mest (âmeres te mbaami.

Do pubanc diep^'iSe ti rie bambinai.

Do scuttinaset AnnaEd iascen scarlalina.

Na e gli^^ ti ci e dii,Glie ti, ci S. Mrii.

Ti e gliO e na chndognimZamoren pir diep i strognim.

I chndognim chanch'CenSe ti na bagn cuccieiên.

Oi Banabini i âmeres,I biri e si Virghjeres.

Scioccu j si namuresDritta e si vrberes.

Ghjella e si vdcuresForza e si trmbures.


Beglizza e si bcuresZmera e i^mres.

Ndi mest i^amres mi fiaj,Ali ri, ali mu praaj.

Novni irregolari.

Vi sono alcuni nomi i quali si scostano dalleregole stabilite e che si chiamano irregolari.L'irregolarit di questi consiste nel formare icasi non da un solo tema, ma da due o pi ra-dici differenti.

1. maschili.

SINGOLARE

N. e V. ai; o jat il padreG. jaiit del padreD. jatit al padreA. jtin il padre.

PLURALE

N. A. e V. atra o jaira i padriG. atrat o jairat dei padriD. atravei o jatravet ai padri


2. Pemminili.

SINGOLARE

N. e V. em o jm la madreG. jmes della madreD. jmes alla madreA. jmen la madre

PLURALE

N. A. e V. ma, jma, Jemes le madriG. j'mat delle madriD. jmavei alle madri.

Osservazioni :1. I nomi propri di persone, di regioni, di

citt, di fiumi, ecc. si declinano regolarmente.2." La lingua albanese ammette solamente

il diminutivo ed il vezzeggiativo. Si ottengonoaggiungendo al nominativo singolare i suffissi

1." s 2. es 3. B.

Hanno il primo tutti i nominativi che termi-nano in vocale: macce gatta, macces gat-tina, folj'ee nido, folj'ees piccolo nido.Hanno gli altri due i nomi in consonante:

pjak vecchio,

pj'akO vecchierello,

liop

vacca, jopes vaccarella.3. Nelle interrogazioni, che ammettono una

risposta di specificazione precisa e determinala,al nome specificativo, che va sempre messo in

LlBRANDI. 4


caso genitivo, bisogna premettere il prefisso is' maschile ed e s* femminile.

Kuja st spia? i jatit.Di chi la casa? del padre.Kuja st vresta? i Z.otit.Di chi la vigna ? del signore.Kuja st zoga? e niisses.Di chi r abito nuziale ? della sposa.

Gn' ater chanch.

Cuur gni gheer pir gni gheerM' erS mua cht pensieer :

Si li Zot i maO, i gliart,Plot me glorie chati gliart,

Ti ci scon Ghjel* e magi'Mi u bare zie diagl,

Si plumb i vghegli^Si zucar i mbegli^ ?

Si ti Zot i ^ognavet

Jee diagli i divtevet?E me t bier vinn' e monn'Se ti base cumbersazion.

Caa ti vien chj ngulijSe ti vesc ti ndi spij,

E durn acchj judichijSe me t ban pragmatij?

Nani gliemni te chndogu,Gliemni mua te cal^gn.


Chij bambiii i baar vet.Aa gni later me vertet.

Vele ghjaan ti virghjratSe li ju viogn ti bcurat.

Vele cin ti nmuratSe ti ju vie*^ âmrat.

Gliee6i e chjet me marjolijTi si diagl si vaa cuscij.

Ti cliilt dorerei!Ti rimbn Camrten.

Ti me t vaghe e fiaaPaa (âmer ti gliaa.

Ci cuur u bambin e moraGi u iâmren e bora.

Si e mora me ghareMaa iâmren se pee.

E clircova ghj6/ paruZamren e bora mparu.

Se âmer e âmresSi m'iche si fiutures.

Gliij diagli(> marjualGliij Zamren me muar.

Mos vaccia te ngagljessignZanni bessen sdua varessign.

Saat dagl u caa spiaVete tee e S. Mria,

Oi Mamm, ime MammGhjeghje se mi cioi gni damm.

FacchjeccucchjeQi it biirEr9 tee u e mi doo miir.

Tue ngaar e tue scaarMua mi ndit se chjacchjariaar.


Glie^ e chjel me e caloiZamren me fiuturoi.

Gapia gliee^ darsit,Sghjia nduttu fscesit.

Mos e ghjacia ndat goneeGuaj, erreme, si e 6iee ?

Dua ti jap ed signaalSe le gnoghsc paa paar.

Scigli se e ghjaan ti ngriretsScigh se e don ti ngurets.

Ast i nguret si gliuur,Ast i ngriret si boor.

Aa si ghuri fussavetSi sacugli i maglievet.

Ndi ai ningh ndrriAa si schamb, si vogl prroi.

Ma si fiass u lavurist?Si se gnogh ne crie ne bist ?

Si e sciaagn lteri^Chit diagl ti vogheglii?

Zamren e bari vetJ ci doi se ai me nght?

E bari pir vetghnJ ci doi ndi e rmbn ?

E cuur laterizi ti iscManga turp mund chisc.

Ai si vie^ 'rghjand o aarManghu ghecur o azzaar.

Ai si vie^> puglia, ne ghjegliaManghu 6ii o gliop ti pieglia.

Vie^ tanfirat saa coss'Aa bambin e do ti glioss'.


I caln ma chjet e daglDo ti bre^v se aa diagl.

Ma oi bambini i i\n ZotTi ci do, Camera Sol,

Ndi u jam âmer ghuurSi mi vieQ me cacchj amuur?

U si jam (âmr e glieeCui ja che glij'/ et gharee?

Io se piarmi ci do nghetMi e bau si ast vet.

Ed ghuuret piarmi i diedi,Ed giicurin e piech.

Oi bambin ti jee amuurTi vaa Uarr, ti ceglien uur.

Mirre poca âmrenCeglie ti ti nmuren.

Nduttu digghje, percigiisse,Ndullu picchje, lambarisse.

Si finghjil bamme ti eiêtE si dillet bau ti glioset.

Ma paa iâmr u pstaiU amuur scam mai.

Paa iâmer ti mi gliaaU amuur cu cam maa ?

Saa Camera ti jeetGtijaa amuur caa ti cheet.

Guur ?amer' u si pussdiirOuaj si cam ti dua miir?

Ma ci jam e lvura IMa ci jam e trmbura !

Guur gn âmren ti mbaaGhj6i amuur me tij e caa.


Ndaa ast, o jelta imme,Mirre iâmeren lime.

Ti ci Cameren e bareTi ndi frimt lande vare.

Ndaj art maa me muaIo se âmren se dua.

Ndaj art maa tee uDua te press u me gai druu.

Se âmer e CamresNdi u priersc e trmbures,

Ti si jee Camer amuriPrire e jee âmer gliuri.

Ndart gnerii ndi chit jettTi mi 9eet, chjelm affett,

Ndart amuri paa gliiirTi mi Oeet, duajm miir,

Dua ti ôm : ez e rii chjet,zamren se cam u vet;

Scimbambini me e muarRuaj se e caa ndir duar.

Ningh e sciegh si e stringn?Fort e mbaan e s' e largn.

Oi bambin i voghgli^,Oi bambin i virghjeri^,

Oi bambin i mbeglif)',Oi bambin si zuccari^,

Ci bre*^ me ti virghjeratCi sbaren ti bcurat

;

Ci rii me ti nmurat,Se ti ja vie3sc tamrat.

Mirre ti Zamren limeMbee ti ^mrsen imme.


Chjeti via, mos 5oni maaEnni e puOnie, se fisa.

Nani enni ci i chjloi,PuOnie saa maa te doi.

U e puOign dagl e dagl,Ciast i ambgli chii diagli.

Asl divotet cancheri furnuanMa ghjO chjendruan me goglien gapt,Mbre si i nzuart, mbre caa i muartCI canea ti mira ? mort ci ju raft.

Ma e S. Mria scium i vandoiE i gli^^oi, cst i Oa :Diaglin, ci bara, pir ju e baraMos ndicuronni ci 9on et.

Isc gni copiglie e u ghjand divot,0 : puru u sot dua ti chndogndiesai Regin ci caa bambinin

;

Dii diz viersce dua ti glisciogn.(-)irri divotet: Pir vita tuaChsaj grua Suaij ghjaa ghjaa,Na fi chndognim e te vandognimMaa schemi friim, vugia na glia.

Mbiatu Cuu fiil: ed bambini,Diagl tenerini, e muar vesc,Ningh i chjloi cur ai chndoiMaghjeghj tue chjesciur cnchn arbresc.


Aggettivo,

Gli aggettivi nella lingua albanese, salvo pocheeccezioni, sono sempre indeclinabili tanto nelsingolare che nel plurale, e possono essere:

1," qualificativi, 2." numerali, 3." verbali, A pos-sessivi.

Si dividono in due classi, secondo il diversomodo con cui formano il maschile ed il femmi-nile. Alla prima classe appartengono tutti gliaggettivi di genere maschile e si formano pre-mettendo il prefisso i.

i bukur bello, i miir buono.burr i bukur e i miir uomo bello e buono.I femminili, che costituiscono la seconda classe,

hanno il prefisso e.e bukur bella, e miir buona.eiuf e bar e e gjat nastro bianco e lungo.Osservazione : Quando l'aggettivo preceduto

da un nome finiente in vocale, allora il prefissosi cambia in ti per i maschili ed in t per ifemminili.

sii ti bukur occhio bello, macee t bar

gatta bianca.Molte volte succede di dover usare il genitivo

di un nome, invece dell'aggettivo qualificativocorrispondente. Cosi in luogo dell'espressioneanello ferreo, si dice anello di ferro ed in al-banese unaa^ ghnurit.

Tutti gli aggettivi qualificativi vengono deter-

Grammatica albanese. hi

minati dai suffissi i per i maschili ed a per ifemminili. Al plurale tutti e due i generi hannoil suffisso e l'aggettivo preceduto dal pre-fisso t.

i miir buono, i miiri il buono, e ralir buona, e miira la buona, te miir i buoni ele buone.Eccezione : I maschili, che terminano in vo-

cale, invece della particella determinante ihanno u.

i tu nero, i '(,iu il nero, i jee leggiero,i Ij'eu il leggiero.

Ti pir mua parcaglis !

Egh^uasc, oi S. Mrii,Plot me grazie e me gaidii,

Inn Zot me tij aaDiagli ndi scaft tande u baa.

Ti e virghjer, e vanduarMbii ghjO graat e becuar.

Chit diagl ti si gni pemmNa e bara paa penn.

Chj pemm e barcut itBecuar chioft nat e dit.

Ti d base ncumpagniiJesus e S. Mrii.

Amma sciait e tinn ZotParcaglis pir mua sot,


Se u jam peccatuurE ti vds cam timuur.

E nani e cur ti vdsTi pir mua parcagiis,

zogna e S. MrijEa me tit biirVaagu ndir siit e mijVagu si passiclijir.

Cui- u li cam prparaU ti cam acchj giiaree,Mai u te ^>om prpara,Maa si jam ndi ciiit ee.

Amuri me disissen,Spirti me fiuturnDi cusc me-parmissen,Zamren me caln.

Mbittem me cutendizzGlijescign ma glie^ e chjet,O Dio ci clij dulcizz !Cuur ti vaghe e mi flet.

Sempre ti chisc ti rije,Sempre me chit maal,Curmin se doja te dije,Se ndicurogna vraar.

Ma ti me fiuturnZa gheer me cunsulaar,Gnimend me gassulnMbiatuna me vulaar.


0uajm maide psZa gheer mi ban cutiend,Pstai mbiatu tutiReste e mi gljaa mbi vend.

Aghiera vien armicuE Sot : baan mbcat,Andai mbialuna icuE ti gljaa disperat,

U vaghem e Qirrs :Ti cu mi vaite, mamm,Ali! mos mi glj li vds,Piacsur me chit ghjamm.

U ci ti bara 5uaj E mi gljrn cst ?Poca se jam i guajPoca iti ningh jam ii ?

Bara vertet mbcat,Bara cusc e negaarMa ti piot me bont

t

Via mi perdunaar.

Nani ti dna miir,Gi ti e dii si jamAhi mos mi u partiirSe maa speranz u scam.

Tij vetem ti duaSpirtin te vaa ndir duarDuaim ed ti mua,Mamm, u ti chjoscia truar.


Nda se mi d miir li muaBuftee me gni signaal,Jater signaal u sduaMose ti vds pir maal.

Oi Regin e chjelevet.

Oi Regin e clijelevet,Perndescia e Anglijeglvet,

Glijella e speranza jon,Zucca ri ci na scrn

Amma jonn e glipisijs,Glipisia e vabsijs,

U li ruagn me ziglijEghei^uasc oi S. Mrij.

Eva, aj mamma jonMe mbcatel buar tan Zon,

Gheglmoi gni maestatVrau ti biglt me gni mbcal.

Na te bierrat ndi chit ee,Rimi mbranda gni gagljee,

Sdiim ci bagnim, sdiim cu verni,Si ti nmura ci jemi.

Por me tij na chit !:amerScrifgnim si ghj9 ti namur,

Scertimma tonna glijeglijE si amm na u prghjeghj.

Ti e scegli se saa gliotStiem ndi cambet tinn Zot,

Ci ti vette e 9ua gni fiaaglTinn' Zot ci tu baa diaagl.


Avvucata jon e paar,Fogli e na riparaar :

Miir vesc, priir at siiCi chee piot glipisii,

Ed Gristit tit biirCi ti do tij acchj miir.

J nani: s' meritognGuur ti vds u ti chercogn

Digli prpara, e me bufl,Me chit biir ea mi gh^;

Ea saa ti miir mi d;Ngru e mos mi 9uaj jo.

Saa e ambagi mi jee,Saa pietat mbi Camer chee,

Si jee rilur gaidiare,Por saa jee glipisiare!

Si jee e gliart e jee fanmiirBamme via'chit piagiir

Ndi parraisit ed muaGhjeelm me duart e tua.

Ili i deetit i^ij.

Ili i deetit t^ij,

Banna drilt, oi S. Mrij,lee li amm o saa fanmiir,Se tann Zol e chee pir biir.

Ti e virghjer, ti acchj gliart,Sbaren si gni fogl cart,

E Parraisit jee deraE si ross' ti ngucchjen cera.

G2 Grammatica albanese.

T' erS gn' Anghjel te spiaE li f> : Ave Maria !

Eva na pal me mbcat,Ti na mbin me puritat.

Me mbcatet Eva na spoiE na glji, na slrngi,

Ti na sglijS, na liberaar,Na ban drit, na luminaar.

Saa guaje na u sghjuan,Saa armiceli] na u sbuglian,

Ndi et guaje na glipisMe ti mira na drosis.

Ndi vrteta mi do miirNdi jee mamm e ti jam biir

Mi buft me ehit signaal,Mbaim ti paa mbcat mortaal.

I piglehjscin gliot e mijT' inn Zot, oi S. Mrij,

Si euur ti chjagne me gliotI piglehjeve tinn Zot.

O e virglijer trentaflglieSi pumbac e butt, si gliuglie,

Mua puru sbuts,Si pumbac mi sbardul.

Scoccia u jelten paa mbcat,Me modestie e castitat,

Se me lij u ti gh^^ogn,Base gni dit Gristin te ciogn.

Ast chioft ndir chjel e jastPater terni glorie paft,

Clijoft i biri i becuar,Spirli Sciail puru nderuar.


E nani e saa ti jeetSpirti i ghjaal mbi deet,

Puru ti, oi S. Mrij,Pasc dritt e ram me sij.

Aggettivi numerali.

Gli aggettivi numerali si dividono in 1." car-dinali, 2." ordinatici, 3." distrihuiivi, 4. partitivi.

Numerali cardinali.

1 ne


20 nlt, 30 ireit, 40 diKt cosi di seguito, inmodo che le decine dispari si formino con lavoce it e le pari con tt.Nota : Da venti {ilt) in poi i numeri sem-

plici si aggiungono sempre dopo, percui: 21 neC.ie ne, 32 treit e di, ecc.

I nomi, anche quando sono determinati, vannosempre dopo gVi aggettivi numerali.

lt trima dieci giovani, it trimat i diecigiovani.

Oi e bcura speranz!

Oi e bcura speranz,Oi e mbeglia neranz,

Oi Parrais, oi maal,Oi amuri imm' i paar.

Oi dritt, oi passicchjir,Oi mamma ime e miir,

Oi ghjell, oi glipisij,Oi ^ogna e S. Mrij.

Cuur ti ruagn, o ti cugltogn,Guur ti flass o ti chndogn,

Za mera si mund rognPir gharee dot fiuturogn.

Guur u rii i gheglmuar,Ed glijaccu aa i trubuluar,

Saa li (Jom e S. Mria,Mbiattu m' ichen ghj'J /jia.


Ghjandem ndi gni deit ti X,\\Ndighem ti, zogna S. Mrii,

Barn drit, oi iil i chjaar,Se suvaglia mi fucaar.

Saa e dasciur mi jee,Ndi ta Cogna mbaim mbi -/.ee

Ndi chit yee 'Caa chit bes,Dua ti rii gnera ci vds.

E ndi pacia u chit sciortNdi chit -/.ee ti clieem mort

Mua mi ghignili ghj6i ^aretCam parrisin mbii Seet.

Via calare tee e chee,Stier gni sgul ti ree,

Gliem mua me gni catiinGliSem pir titaar viin.

Glime Cameren ti sotMos m' e sghj^ pir motmot,

Gliur mbe ndat' ataarGliSur si gni filastaar.

Gi u !^mren s' duaEvura ndir duart tua,

Sdua di jeem e namurijs,Dua ti jeem e S. Mrijs.

Maa e bcura copiglie !

Maa e bcura copiglieCi ngucchjen si trendafiglie

Jee ti rogna e S. MerijSi jee ti ningh aa gnerij.

LlBIlANDI.


Aa parrais facchjea joteGusc e ruan banet divote,

GhjO beglizza e tinn ZotNdat facchje u mbioî sot.

Jaan di iglies ala siiPiot amuur e glipisii,

Ca d ruan e namuraar,Ci d scegh e ricriaar.

Piot mee aar jan at duar,Tinn Coen can pir ter?ar,

Glipisiare saa jo maaNdi parraisit si glie ghjaa.

Reghjern ti ciijel e ee,Ghj5 ndi chanab suggelt i cliee,

Puru ti, me ghj9 Marnar,D si bigi, saa jaan ti namiir.

Ghit spirt ja nzier armicutBannia chit scatt ti glicut,

Ghj5 vinu e ghjî monn'Ban ti rii me tinn zonn.

Guur ti ndandign et siiTit sciogh oi S. Mrii?

Cur rivn ditta e miirTit ruagn, e ti jeem fanmiir?

Via glioni, via chndonni,Via ghareps, via ghiônni;

Dox paft ^'oi zotiin Ci criarti S. Merlin,

eoi Viva e S. Merla E te chjscia e te spia

Vetem ôi e in cumpagnla Viva, viva e S. Moria

Grammatica albanese. OH

Oi amma e linn' ZotN tee ti mbiidemi sot.

Si te Oommi me duluurJemi ghj'5 pecca tu ur.

Ti jee sciaite, jee fanmiirPeccaturet j curjir.

I glipisen si ti namurI ndaglin me glij9 !;amer.

Glij'5 ti mirat ndat duarIn !;ot pir nee ti sua).

Ti si amma e glipisiisDuar piotta e varQriis

Ghj^ ti nmurit tagghjsenMe ti mira j drosisen.

Na ^irrsmi: oi mamm'Ndighna e mos e duaj Oranti'.

Jemmi ndi gni 5ee i ?iiChj jett aa gn'usterii.

Ndanna doren e salvonnaJee ti glij5 speranzat tona,

Paa tij jemi ti bierr,Gifari na ban guerr.

Digl prpara e na u buflGuur ti vdessem na salv.

O fanmiir cusc ti do miirMe bambin'9in tit biir

Scaa paguur se vete cliecclijRii cutiend maa se gni reghj.

Gaa t mira saa d vet,Pacclij, e ghas ed scindt.

Maa fanmiir aa me vrtetCusc ti virghjerjit ti jep.


Chij rigaal aa gni curoorCi vigliii maa se gni ghoor.

Aa gni gioj, gni ter^arScaa ti bieer, scaa ti pagar.

Ti t virglijerat do miirMaa se jama d gni biir,

I glimn, i carizzarTit biir i rigalaar.

Ai aa scioccu i tireSaa ti deen i ban piagire.

Saa gnerii ndi chit jettTit deet me maa affett.

S'ast amuur mbii chit eeTit mbiogn me maa gharee.

Maa e miir vascia e virghjerNdoorrii se ast e namur.

Jee Regin me gni curoorPiot me gioja e me ter^oor.

Dee te beecogna vinn'Saa t virghjerijt e scinn'

Pir gni trenn, gni zagareglieGni roset, gni ricoteglie.

O mbcat ! o cicatii !Scaa ti ciijaar chj pazzii.

Ghj9 u gumbscim gni menatE mos bacim chit mbcat.

Duam riim si at chirstaglieSi e bar bora ndir maglie.

U ti virglijerjit ja SeeS. Mriis me gharee.

Aj clij ci m'e mbessoiGiije aj ci me vandoi.


Base me ta u cam gn ditTi i^aa valle natte e dit.

Saa e ghjatt ast jtra jeltCam te 5om u me vertet..

Chit viersc, chit chandim,Zotti Crist aa scioccu im.

JViinierali ordinativi e distributivi.

Gii aggettivi numerali ordinativi si formanodai cardinali con l'aggiunta del suffisso t. Quelliper che terminano in t formano l'ordinativocorrispondente con la desinenza it = stat sette,i stata il settimo, e statit la settima.Per distinguerli nel genere si premette ai ma-

schili il prefisso i ed ai femminili e.Eccezione: Il numerale ne uno, si forma

irregolarmente e si ha: t/)aar il primo, e paar la prima.

M. F,

1." i

2."

M. F.

3."

4."

5."

e paare dit

e tret

e katert

e pesi

7." i

8." i

9." i

10."

11." i

e statit

e tetit

e ntntit

e Zitit

e nmhi-'rjitit6." i e gjastit 12." i e dimbcitit ecc.

Gli aggettivi numerali ordinativi, determinan-doli, si declinano; quindi:


MASCHILE SING.


Garepsu o e paa mbcatSe pemma e barcut land dual me urat.

Garepsu o amma sciaitSe chij pregaar pir mua ti jem sciail.

Garepsu o Reglijersc,E ea mi visitaar cuur u ti vds.

Garepsu oi S. Mi'ijE bamm agliiera ci ti vign me tij.

I.

Beglizza joLte tann' Zonn' vingioiNdir chjel vate e glijelti e e rmbu,Pir tij ai u niss e fiuturoi,Pir tij ai parraisin e gliru.

II.

E saa ti mira chisc s' i ndicuroiVetem beglizza jote i piglchju,O fanmira beglizz ! ci meriloiTinn Zon pir namurat, j trimm 5eu!

III.

Garepsen cuur cugltn se mbii eeSpatta jater affett, o namurij.Amuri i paar, e e para ghareeVetem ti chjeve, Zogna e S. Mrij.

IV,

Pir tij Camera m'u doccbj si gamoglieeE saa gheer ndrra natten, andrra tij,Nani ndi mi d miir, ndi li cam /.eeDuaim me tij, oi S. Bambin, ti rii.


Via dottrinnen âam fil.

Onera nani chii copiglitSluari'5 mbet, ghj5 cumpagniaGhjO e vanduan e e nderuan,Chjesci ed e S. Mria.

Ju î pstai : biglieît e miiPir ci gaiSii ci mua mi banniGi d raziona e divuzionaDua ti ju 5om se ju ti zanni,

Ed gni canch set laudaarniTi ringraziaarni ju lann ZonJu 5om Arbrist, te eu glitist,Se ju te zanisi gni razion.

E Pater ternit si ti GoniCuur j e doni buchen e grign,E si te prinni e te CîrrinniSpirtit sciail se ti ju vign.

E gn'ater chianch ci caa ti daglCuur chii diagl, ci u gliee gni mend,Caa ti ju vign si bue e grignMe juu ti rie ndi sacramend.

Per dottrinnen, se ghj9 maa paar,Dua ju spiegaar nani arbrisc,Si mbii eet ndi ti chirsteetPrifti r e Geet gni dit mbi chjsc.

E martin vesc, ghjG mbenn chjettPuru ai vet c'isc zoti CristCuur chj Regin me vugen finZuu fil e ^Jk canchen arbrist,

- Grammatica albanese. 73

Via dottrinnen !;aani fiilCi erO bambini ti na siil.

Mb'merit Tet e ti Birit.Spirti sciait puru ti mirit,

Ti tre vet jann gni ZotiinSi vangl]jegli na avertiirn.

Aa Zoliin Jati e i BiriSpirti sciait puru i miri.

Ma ti tre bagnin gni ZotSempre paru si jann sot.

Mirr pir siemp ti gni chjriiEz e es e ruaj me sii.

Aa Stigli, aa luminer,Aa dilet ci pii hera.

Puru ti e scegh me siiGni ti vetem chjrii.

Ast aa Jati e i BiriSpirti sciait puru i miri.

Jan tre vet ma gni ZotiinChee ti ^asc j tre Zotiin.

E ti tre gni volundat,Gahn' gni "Camer, gni bontat,

O si 9ot teologiaCi diovassen urteria :

Ndi personal TrinitatNdi sustanziet Unilat.

S' ndiglgogn, ma e cam bsE jam prontu ed ti vds.

Pir cliit bes gni migl martiirJam u lesta ti patiir.

Ma i biri sual ghareetG na er9 mbii eet.


Ai er^ e u baa gneriiSe na pat glipisii,

Muar pir amm ti S. MriinNdat scaft ghiri Zotiin.

Glij grua si patt nammChj e virglijer e chj amm.

Zoti Crist pir cumpassionMuar mort, e muar passion.

Vdicchj mbi cricchjt Zoti CristSe ti raos verni na ndi pist.

Ma te Creddi maa miirCt fiaagl ti i capiir.

Aggettivi parUtivi, verbali e possessivi.

I principali aggettivi partitivi e quelli pi inuso nella lingua albanese sono:

ile vie un vitello1." n uno ^_ i. ,1

ne cas una fanciulla.

^, , , ,. i nater vie altro vitello2. /mter altro < ^ , i. / n

( nater vas altra lanciulla.3." nk maschile, nkail femminile, ogni (1)

nk vie ogni vitello, nkail vas ogni fan-ciulla.

4." neri e jeteri l'uno e l'altro.

(I) nka-n, il secondo elemento dalla parola serve araodiflcare nka e renderlo femminile-


5." nera e jetra l'una e l'allra.6." Mos nessuno, vuole dopo di s i, per

es. : mosn burr nessun uomo.7." Ndo alcuno, alcuna.

MASCHILE FEMMINILE

N. rieri e jetri nera e jetraG. D. rierit e jeirit fieres e jetcresA. nerin e jetrin reren e jetren.

Tutti i participi dei verbi possono unirsi ainomi per dinotare una qualit, e sono precedutisempre, come gli altri aggettivi, dal prefisso iper i maschili, ed e per i femminili.

gkuur i stissur pietra fabbricata.spie e stissur casa fabbricata.

Eccezione: -Gli aggettivi verbali che terminanoin aar ed in oor, nella formazione del genere,non ricevono i prefssi.ghj'mtaar piangente, driitcsoor lucente.

Formano il femminile mediante il suffisso e.

Sono possessivi: imi mo, itti tuo, ittij suo, inni nostro, iji vostro, i attirece loroI primi cinque si declinano nel seguente modo,l'ultimo invece non che il genitivo del pro-nome corrispondente.


E pstai ai PilatI 5 mort paa pietat.

Scoi penn' saa ed vdicchjSi gni later mbi gni cricchj.

Trii dit tee varri mbetE tee limbu vate vet.

Dual andai, ed u nghjaalJu buftua euuj chisc raaal.

Nani vate me ghaidiiNdi ti dia^t Tet, e rii.

Caa ti vign ti judicarignNgaa gnerii, e ti distinarign.

Si ti banet tonna 6'onnNa perir o na salvn,

Spirtisciait cst na Oot,Ai puru ast imi Zot.

Cam bess se ti chirsteet,Ci jaan sprissur pir ndi eet,

Cana gni crie ci Papp' ja ^oonAi rii pir tann Zoonn.

E si chemi ghj9 gni bessNdi razionai ehemi piess.

Ghj^ mbcat caan rimissionNdi chit jett me cundrizion.

Cam ti vds ma pir tij righemE i ghjaal prirem e silem.

Schee se ehjaan o scertnJatra jett mai furna.


Cumandamndet.

Ghjeghj nani cumandamndetE pstaina sacrarandet.

Gna i vetem aa zotiin,Adurare perndiin.

Pir malchimme e si 9onnMos e (^ee fiil ti tinn zonn.

Ndi ti cramtet e di dieltMbai truut sempre ndir clijelt.

Ndi cliee prind o superiuurGhjeghj e- mos j jip duluur.

Gap sit mos vrasc gnerijMos ban turp o mariolij.

Mos mirr ti bessen reerNe pir tij, ne pir titieer,

Ndi chee sinn' ti mos e ruajPetcun e gruan e guaj.

Mos e ban ti si ne pramtetTi biersc mescen ndi ti cramtet.

Crescmit ti aghjroiE vijiliet ti cugltoi,

E ti pramtet mos ghaa misctNe ndi stuun, ndi ban glitist,

E ndir Pasc alminu sghjouScamalissu e cungou.

Dcimen e sodisfaarAst clijscia ordinaar.

Cuur ti ciaan cumandamndetGhiin ndir gaaje e ndi turmendet.

Mbiatu ban mbcat mortaalE maa miir moss isce ghjaal.

Grammatica albanese. " 79

Splrtin tand te vret mbecattaE t'e nziin si miesnalta

;

Si dimoni jee i ?iiJee gni mosler, gni stiglili.

Si t' e duasc glim gliestMa ti clijeglben si gni pest.

Ci viglin se cliee beglizz,Cliee stoglii e chee riccliizz?

Tija ti gaan crimbet ti giijaalGuur ti ban nibcan mortaal.

O te dije i '5eel, i i^ii,Saa Zotiin ti caa mbii sii

Si carogn, si chjen i vraarSmund ti sciogli e li odiaar.

Ti periir ^ot ez ndi pist,U gramisc, u bieer pcrmist.

J i namur maa paarEz te prifti e u giustaar.

Ndi do pacchj me la nn Zonn,Ez mbi chjisc me cundrizion.

Via mbcaten scamalisePriru Spirtin e stoglise.

Guur gna mbcann e chjaanGrazien paa met e caa.

Grazie e tinn ZotAa gni drit, si carta Oot,

Ci ti mbaan e si gni biirInn Zot tij ti do miir.

Ti schiglchjn e li lustraarSaa parraisin namuraar.

Guur ti grazien e cheeSchee bisogn mbii ee.


Ci bugliaar? ci reghjrii ?Mbidie schee pir mosgnerii.

Gliee ti cheen lirgtijand e aarGhjndinaar ee migliaar.

Grazia, si bessa ^ot,Tij ti bann si inn Zot.

Poca via scamalissu,Ti ci pret? gni mend nissu.

Ma cuur vete e scamalisseGhee ti base ci sciurbisse.

Giij5 mbcat vaaghu e pensaarGool, gool i saminaar.

Ez pstai te Zoti GristE i beer me ceer prmist.

Ban gni cund se ndi calvaarTi e ghjaan e peniaar.

Me -/Jdii ez e ju truajE ct fiagl me gliot i 5uaj.

Zoti Grist maa jee armich?Aa virteta e ciiee gljcli

Gt clijaagh e et varaMose u vetem ti bara.

Ma culto se ndi jam ftsPuru ti pir mua vds.

E andai vetglieen ngagliesgnSe dua ti cheem ndgliesn.

U te vura at curoorMe et ghjamba farmcoor

Me subervie e vanitalMe ct truu piot me fumat.

Pir et ghjac, pir et marliirTi ndaslim e barn ti miir.


Goglien puru te ngagliesignTi e dii saa u ti l'tesign.

Saa trrme, saa vandii,Saa namm, saa judichij,

Mangu mund' i ncmerogn,I gharrova, e s' i cultogn.

U i gligliu u te eeGiijeglchjn uûl e camne.

Puru vesct bau rnbecatMe saa paan curiusitat

Saa fiagl e sa moneeZiglia crie mund' i mbee ?

Ti nani giij9 i scundnMe ti sciarat ci durn.

Tij ti Son later, nnagaar,Scatta vdiss e meritaar.

Ee siil m' u mbiuan mbcatSpann ghjaacn modestitat.

Glijî ti glighat ci peeTee do vaita u i êe.

Zoti Grist, u ndi et siiMeritogn camnuan e îi

Se mbcatet scann' te referMeritogn siit u l'i bier.

Ma ti chee siit piot gliot,Me ct ti gliami set.

Gt chamb e ct duarU ti sciogli me gliosda spuar.

Por mbcatet ci u baraCbjeen pir lina ghosda e vara.

Gurmi im muar ghaidiitGurmi it scoi tiranniit.

LURANDI, 6

82 G-rammatica albanese.

U t' i bara ct chjaaghU te vura cricclija ngraagh.

Chjeva u ai Judee,Ci passion e mori li dee.

Maa se Juda ti tradirtaSi dimoni u superbirla.

Mieri u pir et mbcatSi ti vrava paa pielat!

Nani gnogh se bara checchj/iarmi i pisses mi diech.

Bora pir gni gheer eenE parraisin e ghareen.

Zoti Crist nani pendiremRuaj grustet si ballirem.

Mea culpa, mea culpaEt mea maxima culpa.

Zoti Crist plot me bont

t

Chij ed pir mua pielat.Maddalenen e ndglievveE Scin Pietrin s'o glirevve.

E ndglievve BonlalrnPres ee u chil furtun.

Bane pir ndeer sat amm,Bagnim pacchj, ndgliesen amm.

U te laxign, maa paarBua ti vdes se ti peccaar.

Maa paar gni migl mortSe tit ftesign. Ast chioft !

Ez pstai me chit yjdiiGhjaaj gni prift paa glipisii.

Ghj9 mbcalet ja nmerMaa ti glichet ja sbugli.


Penitenzieri ci urdrnMos e nghjatt si chee zacn.

Ma ndi do virtet pietatCaa Cristi e caritat,

Ngaa dit nae gliot ndir siiOuaj pir giijugn me f\'\\.

Gradi d conx>cira^ioie.

Si forma il comparativo premettendo all'ag-gettivo la voce m (pi). Es. :

trim m i maO se i bukurgiovane pi alto che bello.

Il superlativo pu essere assoluto e relativo.Il primo si ottiene col premettere all'aggettivodi grado positivo la parola sium.

sium i bukur bellissimo.

Il superlativo relativo si pu formare in duemaniere :

1." con la forma del comparativo, determi-nando il nome e l'aggettivo.

trimi me i bukuri yoresil giovine il pi bello del paese.

2." col premettere all'aggettivo la parolasium me.

trim sium m~ i bukur se i claugiovane molto pi bello che il fratello.


Oi Zot ndgliem !

Misericordie, zot, misericordiePir saa ti mae chee misericordie,

Pir saa glimosna ban, saa caritatNdgliemmi mua ti nmuri mbcat.

Ti mi gliaai lordiriit, ti mi pastrE ghj^ chjaghet e Spirtit mi scer.

I gnogh ti glicat e turpet ci baraMbcatet e mia i cam sempre prpara.

Oi Zot i glichu u ti chjeva ftesNdt sii ti dispettissa, e si vds ?

Maide ! se glij5 castighet ci mi deeI meritovva e maa ti glicchj mi chee.

Mbcatta porsa u glieva mua mi prittiE mamma me mbcatet mi ghglitti.

Ma ti ci ti vrteten mi mbsovveE ghj^ secretet e spirtit ni'i sbugliovve,

Sprisce za ghjacc ed mbi chit ti namurE maa se bora mi sbarel chj -amer.

Ban ti ghjeghjn me vesc se mi ndglievveE mbiattu sctrat me gharee m"i mbiovve.

Oi Zot, mbcatet ci bara via gharroiE ti glighat ci chjndruan scatrroi.

Priru e barn gni i^amer ti reeE chit spirt ti rand bane ti gliee.

Mos mi rest caa ti, e mos mi nziir,Mangu Spirtin sciait mos m'e partiir.

Prirem scindn e pacchjen si ma paarDirgomme Spirtin sciait ti mos peccaar.


Me mua marren speranz cusc do ti flesen,Gnoghen se jee i niiir e duan ndegliesen,

Puru caa armicchjt e mii mi liberaar,Ast mai pussogn tit laudaar.

Ea ti Zot, me gap bui^en timeBan ti ti laudargn clij ghjuga ime.

Ndi dasc rigaglie o vute u dua ti bagnMa pir rigaglie o vote schee bsogn.

Gliolt e cundriziona aa vuti i miirVetem (Ramer cundritu ti piagiir.

Via ban pacchj oi Zot me spirtin timTi stiset ndi parraisit vendi imm.

Ati autaar e mese paa cund e numerAti ti siel pir vut u chit (Tamer.

Ti ftessa oi Zoti Crist me saa bara mbcattNani me ceer parmist ^rrs e dua pietat.

Oi Zot ti chjossa truar, ndeglim, Tat im i miir,Cultou se me at duar mi bara, e u jam itbiir.

Ftessa u ste negaar, mbcat e scium u baraPeschjndepesmigliaar ferita e chjaagh ti bara.

Mbcat ndi diaglicrij, ci porsa u ghglitta,Por me googl, e me sii li ftessa ngaa ditta.

Ma chii pietat pir mua, cliii ghjaa misericordie,Misericordie u dua ^rres misericordie.

Maa miir ti jem u vraar se maa ti bagn mbcat,U gumbscia maa paar, j zot, j maa mbcat.

Zogna e S. Mrii, spirtin mbim puritat,E ghj^ senset e mii pastroi e amm urat.

U ti bagn dunazioon: sii, vesc, googl, camb e duarOi sciitia Guncezioon, tij u ti chjossa truar!


Ndi oi Zot u ti f>ee: chj !;amer tij li dGlij fiaglia ci dual, gni errme pir mua.

Me googl u t' e ^êe, schj iâmra jNdi oi.Zot u ti 5ee : chj iâraer tij ti d.

Ndi u mai scertovva, ndi ciijaita me gliotClij gn' eter errme ci êe, oi Zot.

Me geste vagltovva, me iâmer j ZotNdi u mai scertovva, ndi cliiajta me gliot.

Nani si vrtet ti glipign ndgliessNani chj Camer se gnigliet e namur,

Cundrilu ^êrret, dulurit u vds,Nani si vrtet ti glipign ndgliess.

Za, Zot, chit bes, j mai maa mbcatTi dna ndir sii e maa mosgnerii,

Ndorrina se vds me Sic e me spat,Za, Zot, chit bes, j mai maa mbcat.

Pir proov e signaal se miir u ti dnaDua curmin te vrs, puru ujet ti mas.

Mbcatta mortaal jo Zot maa me muaPir proov e signaal se miir u li dua.

Oi Zot, ti chjoscia truar!

Cam bess se scaa ti vign pir mua dit,Mbcatet ti ra' i ndaglin gbj^ iin Zot.Bara mbcat u maa se gni bandiiE damme maa sciumm se terremot.Nani dua ti vele ti bnem remitDua ti bagn gni glium ghjacc, gni deet gliot.


Sempre dua V aghjergn e nat e ditDua ti 5rrs : misericordie, oi Zot.Tee jam i ^e\, i ^ii ndi purgaluarU ^'irra ibrt : Oi Zot ti clijoscia truar !Mirr vesc si ciijaagn me gliot e me 'vagltim,Glipisem zoti ma5 turmendim lim.Mos 5uaj se bara glieli e cam mbcat,Se zigli i glieer aa ci scaa mbecat ?Gultoi se ti jee prind glipisiaarE u jam it biir e jam glimosniaar.Mbi fiagliet tande u ct rii e pressFiagliea ci mi dee u cam bess.Se dighet dit pir mua sempre serposetVetem speranza jote nangh mi ngriset.Maa se tij zot piets saa mosgneriiMaide se schee sciocc ndi glipisii.Andina mos nani mi bandunaarSpirtin ci aa ndir peen m'e liberaar.Jipi repos, oi zot, jipi rccelt,Ti vdecurit e drit tee jatra jett.

Ndgliei Zot' ti vdecurit glipisi ti nmurit,Nzieri Zot caa purgatori se ju doccbj cragarri,Mos i giee maa li 6'rressen mos i gliee ali ti vdessenLiberari caa al peen ndi parraisit ban ti veen.Ngru ti 'Cogna e S. Mrii chii pir l ghjaa glipisii.Ghjegglij se tij ti ^rressen caa ti glimosnen pressen.Ndaji doren e salvoi caa piarmi ci i spoi.Via moviru, chii pielat baan ti cheen libertat.Saa ti duas ti gliscin saa t'e ^Juasc i fiuturn.Huaj cst o S. Mrii banna sot cumpagnii.Ndjei Zot ti vdecurit glipisi li namurit,


Zoti Crist chij pielat jipi atire libertat.Spirti i tire dritten cioft e parraisin. Ast chiofl!Sacramendet jaan stai ci na bagnin paa mbccaf.Pachsiimi ai na gliaan grisma fort na mbaan,Ma cunghimi na ghi^n scamalia na scern,Vagltesciait mortenemiir prifterianaban fanraiiir.Ti mosbacj si at ndir pist metermn gliaa Zoti Crist.

JPronotne

Pronomi personali.

SINGOLARE PLURALE

N. V. u io

G. imi di ineD. mua a meA. mua me

na noineve di noi

neve a noi

na noi.

N. V. ti lu

G. itti di te

D. tiij a te

A. tiij te

JU VOIjuve di voijave a voij voi.

N. V. ai colui

G. D. attij di, a coluiA. atta colui

aita coloroaitireve di, a coloroaita coloro.

N. V. aj coleiG. D. assai di, a coleiA. aita colei

atto quelle

aitirave di, a quelleait quelle.


SINGOLARE MASCHILE SINGOLARE FEMMINILE

N. V. kit questi kj questaG. D. kWj di, a questi ksai di, a questaA. kei questi kci questa

PLURALE

N. A. V. ket questi krt questeG. D./v(^^/ret;e di,aquesti kiHireve a queste.

Tata iin i chjelvet.

Tata iin i clijelevet,Reghj i regiijerivet,

Amri iit ctiioft becuaar,Ghj5 paru i nderuaar.

Ar^ reghj eria jotte,Cliioft baar vuleinmia jotte

Si ridir clijel e mbi eeDit e nat me gharee.

Ma ci bagnim oi Tat?Na vien uu soment.

Ti e dii ci besgnaarAnna bue sa na bastaar.

Mos na Quaj se bann mbecatSe na 9ommi: Jee Tat.

Tat, ndglienna li mbcanSi ed na armichjet tann.

Mos na glie ndir tentazionnaMa ti glighascit largonna.

Spirtit sciait ti di continu0;rri e mos e ban di ninu,


Spirtit sciait ti ci menat,

Se t mos bacia mbecat,Spirtit sciait ti nat e dit

Se ti cheesc ajut e dritt.Ngraji siit te Spirti sciaitNdi ti d ti jees sciait,

Ndi ti d cousulazionuaj nga dit ciiit razion.

Spirti sciait ea ri me mua,Spirti sciait u tij ti dua.

Mos m'u rest, mos m'u partiirRi me mua ndi mi d miir.

Oi diel i AngbjeglivetOi dritta e chielvet,

Oi plumb i barS si boorEa m' u vaaj si gai curoor.

Ndi jee drit mi luminaar,Ndi jee ^iarm ea mi vambaar.

Spirti sciait i sciumm i miirMos mi gl

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