AIFI Corso 2012 Daniele Pilchard
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Transcript of AIFI Corso 2012 Daniele Pilchard
22° corso A.I.F.I.i tit i i tit i li l it l di i hiper investitori istituzionali nel capitale di rischio
La ricerca e la selezione delle opportunità di investimento
Milano, 23 ottobre 2012Milano, 23 ottobre 2012
presentazione di:
Daniele Pilchard
P i i / i lPrivate equity / venture capital
analisi preliminare del mercatoanalisi preliminare del mercato
Private equity is a cyclical business
fonte: Bain & Company
Global PE capital raised
700Bil $
500
600
400
200
300
100
200
01996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
fonte: Preqin, Bain & Company
Global PE capital raised
fonte: Preqin, Bain & Company
According to the2012 Preqin Global Private Equity Report2012 Preqin Global Private Equity Report
over $ 900 billion (*)were available at year-end 2011
for investment world-widefor investment world wide
(*) l b l t k f il bl itt d b t t ll d it l (“D P d ”)(*) global stock of available committed but as yet uncalled capital ( Dry Powder )
Global committed, uncalled PE capital
fonte: The 2012 Preqin Global Private Equity Report
The buyout dry powder could translateinto 3 5 years’ worth of investmentinto 3.5 years’ worth of investment
Media dei multipli (*)
(*) Enterprise value/EBITDA
New funds raised and investment in Europe(source: EVCA European Venture Capital Association)(source: EVCA - European Venture Capital Association)
120000 Funds raisedInvestment
(€ million)
100000
Investment
80000
60000
40000
0
20000
0
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Investment in Europe by Financing Stage
Source: EVCA / PEREP_Analytics
Investment in Europe by Financing Stage
Source: EVCA / PEREP_Analytics
Investment in Europe by Financing Stage
Source: EVCA / PEREP_Analytics
Ammontare investito medio in Italia per tipologia di operazione (I semestre 2012)
fonte: AIFI - PwC
Il mercato italiano:l li idità d l i t l 30 i 2012la liquidità del sistema al 30 giugno 2012
(€ mln)
25000
30000~ 26000 tot. ammontare gestito (*)
623520000
25000
Fondi disponibili per
1959110000
15000investimenti (*)
Portafoglio al costo
19591
5000 (n. 1080 società)
0al 30/6/2012
(*) esclusi i fondi pan-europei gli investitori captive e gli operatori regionali/pubblici( ) esclusi i fondi pan europei, gli investitori captive e gli operatori regionali/pubblici
fonte: AIFI - PwC
Private Equity e ricambio generazionale.Il passaggio generazionale in ItaliaIl passaggio generazionale in Italia
Caratteristiche delle imprese familiari
In Italia le imprese a controllo familiare sono:
90% delle aziende con meno di 10 dipendenti68% delle aziende con più di 50 dipendenti68% delle aziende con più di 50 dipendenti46% dei primi 150 gruppi industriali
Fonte: Aidaf
Characteristics of Italian family-owned companies
Distribution of entrepreneurs by age (%)20.7% are older than 70
32.0% between 60 and 70
26.8% between 50 and 60
15.3% between 40 and 50
5.2% between 30 and 40
Mortality rates of Italian family-owned companies50.0% during second generation
15.0% during third generation
only 5.0% grows and competes
Source: Osservatorio Asam, AIdAF
Tipologia di investitori istituzionali nel capitale di rischio
• Società di gestione di fondi chiusi• Banche e finanziarie di emanazione bancaria• Holding di partecipazione (investment company) iscritte negli
elenchi artt. 106, 107 o 113 T.U.B.• Investment companies quotate in borsa (M&C Mid Industry• Investment companies quotate in borsa (M&C, Mid Industry
Capital, Cape Live)• SPAC (Special Purpose Acquisition Company)• Società finanziarie per l’innovazione e lo sviluppo (S.F.I.S. – Art. 2
Legge 317/1991)• Finanziarie pubbliche e soggetti dell’area pubblica• Finanziarie pubbliche e soggetti dell area pubblica• Organismi comunitari (strumenti di intervento della U.E. attraverso
la BEI, il FEI e la Commissione Europea)• Gruppi industriali (corporate venturing)
Schematizzazione del processo di finalizzazione del deal
originationorigination
implementationp
closingclosing
nella fase di origination:nella fase di origination:
capacità: relazionalip
i i lvocazione: commerciale
“l’uomo di marketing”
nella fase di implementation:nella fase di implementation:
capacità: prospetticap p p
i li ivocazione: analitica
“l’analista/valutatore”
nella fase di closing:nella fase di closing:
capacità: negozialip g
i ilvocazione: mercantile
“il negoziatore”
Le fonti del deal flow per gli investimenti nelLe fonti del deal flow per gli investimenti nel capitale di rischio:
• canali “istituzionali”
• fonti esterne (rete di corrispondenti)• fonti esterne (rete di corrispondenti)
• marketing diretto (proprietary deal flow)
La gestione delle fonti esterneges o e de e o es e e
f i i di i di i• fonti esterne: operatori di M&A, intermediari, consulenti, commercialisti, avvocati, altri investitori istituzionali (coinvestimenti, secondary buy-out), la rete commerciale della banca, ecc.
• flusso di opportunità proveniente spontaneamente e disordinatamente dal mercatodisordinatamente dal mercato
• approccio necessariamente di tipo opportunisticoapproccio necessariamente di tipo opportunistico
Rappresentano la fonte principale di nuove pp p popportunità, caratterizzata però da:
• casualità
• qualità generalmente scadenteq g
• operazioni spesso già note tra gli• operazioni spesso già note tra gli addetti ai lavori
• su quelle buone (poche) c’è bagarreq (p ) g
La qualificazione e la gestione della rete di corrispondenti può avvenire:
i f d li ll i l i / i i à di i i• informandoli sulle tipologie/priorità di operazioni interessanti per gli investimenti (griglia di selezione)
• garantendo se è il caso un coinvolgimento professionale• garantendo, se è il caso, un coinvolgimento professionale (non solo “segnalatori/intermediari”)
• dando comunque riscontro sollecito alle loro segnalazioni• dando comunque riscontro sollecito alle loro segnalazioni (anche in caso di non interesse)
• effettuando un follow-up sistematico sui professionisti piùeffettuando un follow up sistematico sui professionisti più qualificati
• attuando azioni promozionali mirate (seminari, convegni)p ( , g )• cercando di stabilire un rapporto preferenziale (far sì di
essere “i primi della lista”)
Il marketing direttoe g d e o
• l’attività di marketing diretto è finalizzata a generare un proprietary deal flow di qualità e per quanto possibile esclusivoe, per quanto possibile, esclusivo
• le strategie di marketing devono essere i l li i h di i icoerenti con le politiche di investimento
I vantaggi del marketing diretto• possibilità di identificare “a tavolino” in modo
selettivo una rosa di aziende targetselettivo una rosa di aziende target potenzialmente interessanti
• flusso di opportunità (deal flow) generalmente di• flusso di opportunità (deal flow) generalmente di buona qualità
di i i à i i• consente di scoprire opportunità interessanti prima che siano visibili anche dalla concorrenza (scouting)
• consente di stimolare l’interesse di imprenditori pche altrimenti autonomamente non avrebbero contattato un investitore istituzionale (l’imprenditore si sente “scelto”)
I vantaggi del marketing diretto (segue)
• permette di scavalcare gli intermediari e di i il i d ll “ i i ”evitare il meccanismo delle “aste competitive”
• è quindi più facile stabilire una relazione q ppersonalizzata e costruire un rapporto di fiducia con l’imprenditore/proprietàp p p
• è una semina di medio-lungo periodo che consente di consolidare il proprietary deal flowconsente di consolidare il proprietary deal flow
• è indispensabile per implementare progetti ifi i ( i i t ti )specifici (approccio sistematico)
• permette il cross-selling di altri servizi (corporate finance, M&A, consulenza aziendale, ecc.)
Marketing diretto:Marketing diretto:schema del processo di origination
1. Chiara comprensione della pstrategia di investimento *
griglia di selezionegriglia di selezione
Marketing diretto:schema del processo di origination
(segue)
2 R l di i f i i “ li ”2. Raccolta di informazioni “a tavolino” e individuazione dei target potenzialie individuazione dei target potenziali
Fonti:
analisi di settore (es. Prometeia, Databank), articoli di stampa,riviste specializzate manifestazioni e fiere di settore classificheriviste specializzate, manifestazioni e fiere di settore, classifiche(Mediobanca, ecc.), annuari (Duns 50.000, Kompass, ecc.), banchedati su cd-rom, banche dati on-line (Il Sole 24 Ore, Cerved,mergermarket), anagrafe clienti interna, centrale rischi, Internet, ecc.
Elementi per la selezione del targetElementi per la selezione del target
• Analisi storica bilanci ultimi due/tre esercizi• Sito internet brochure rassegna stampa• Sito internet, brochure, rassegna stampa• Settore e posizionamento competitivo• Struttura azionaria (soci)• Valutazione di massima (Ev/Ebitda)( )• PFN e calcolo leva teorica (per LBO)• Business plan (se disponibile in questa fase)• Business plan (se disponibile in questa fase)• Rating
Marketing diretto:gschema del processo di origination
(segue)(segue)
3. Selezione del targetg
controllo banche dati interne per verifica contatti in esserecontrollo banche dati interne per verifica contatti in essere
Marketing diretto:Marketing diretto:schema del processo di origination
( )(segue)
4 Identifica ione del “decision maker”4. Identificazione del “decision maker”
chi incontrare ?
Marketing diretto:Marketing diretto:schema del processo di origination
( )(segue)
5 Ricerca contatto e5. Ricerca contatto erichiesta appuntamento
dove ?
Marketing diretto:Marketing diretto:schema del processo di origination
(segue)
6 Incontro
(segue)
6. Incontro• cosa e come comunicare (chi siamo noi)• cosa e come comunicare (chi siamo noi)• cosa chiedere (saper ascoltare)
ifi d ll l à i d l i i• verifica della realtà aziendale e societaria• verifica delle potenzialità (business plan)• profilo dell’imprenditore/management• individuazione delle opportunità di cross-sellingpp g• concordare i passi successivi
Operazioni di expansion capital:principali dubbi e timori dell’imprenditore
• valutazione dell’azienda inferiore alle aspettative (*)
ti i d ll t ( it d 3 5 i) id t• timing della way out (exit dopo 3-5 anni) considerato troppo breve
i d ll t i i d t• cessione della partecipazione ad un concorrente• scalata ostile• drag along option (**)
(**) definito anche “diritto di trascinamento”: diritto dell’investitore nel capitale di rischio di obbligareli lt i i ll dit d l t ll d ll’i l l i t d lità di di i ti tgli altri soci alla vendita del controllo dell’impresa qualora le previste modalità di disinvestimento
(way out) da parte dell’investitore non siano state perseguibili entro un termine concordato
Marketing diretto:Marketing diretto:schema del processo di origination
( )(segue)
7. Nota interna e follow-up
marketing “interno”
Principali fattori chiave di successo nell’attività di investimento nel capitale di rischio
• Capacità e qualità d ll’i dit / tdell’imprenditore/management
• Settore e posizionamento dell’azienda target
• Prezzo di ingresso
• Modalità/tempestività del disinvestimento ( t)(way out)
La selezione delle opportunità di investimentoll’ i d li St ti U iti i ti hnell’esperienza degli Stati Uniti si stima che su
100 business plans sottoposti per proposte di investimento
60% delle proposte sono scartate quasi subito
25% sono scartate dopo un’analisi più approfondita
15% sono analizzate in dettaglio, ma il 10% di questesono scartate a causa di dubbi e perplessità riguardanti il business plansono scartate a causa di dubbi e perplessità riguardanti il business plan
e/o la qualità del management, quindi solo
5 business plans su 100 rappresentano interessanti opportunità di investimento, e solo
3 business plans su 100 sono oggetto di effettivo investimento
La selezione delle opportunità di investimento(un caso italiano)(un caso italiano)
P ti h i tPratiche esaminate:n. 522
(100 ti h / i )(100 pratiche/anno circa)
Investimenti realizzati:n. 16n. 16
(3,2 investimenti/anno)
Percentuale di investimenti realizzati rispetto alle pratiche esaminate:3,07%
La selezione delle opportunità di investimento
22° corso A.I.F.I.i tit i i tit i li l it l di i hiper investitori istituzionali nel capitale di rischio
La ricerca e la selezione delle opportunità di investimento
Milano, 23 ottobre 2012Milano, 23 ottobre 2012
presentazione di:
Daniele Pilchard