Agricoltura sostenibile e rapporto prodotto - territorio · - Gestione dei flussi informativi -...

PAT- Ufficio per le produzioni biologiche

1

Agricoltura sostenibile e rapporto prodotto - territorio

Riva del Garda, 21 ottobre 2011Dott. Federico Bigaran


2

Il rapporto tra produzioni agricole e territorio si èmodificato nel tempo in relazione all’evoluzionedella società, dei suoi bisogni e valori;

Ogni territorio è il risultato delle interazioni fraambiente ed attività umane; esperienze passate,necessità attuali e visione del futuro.

Il Territorio: un’entità dinamica


3

- Densità della popolazione, livello di occupazione- Istruzione e formazione degli operatori - Potenzialità agro-climatiche (vocazionalità), - Aspetti fitosanitari- Patrimonio genetico (piante, animali)- Struttura fondiaria- Opere di bonifica- Urbanizzazione (concorrenza nell’uso del suolo)- Infrastrutture di mercato, reti, logistica

Forze-guida della trasformazione agricola (sistema complesso)


4

- Assistenza tecnica, ricerca applicata- Innovazione nelle tecnologie produttive (irrigazione, energia, viabilità, miglioramento genetico) e nelle tecnologie post-raccolta (conservazione, trasformazione)- Flussi di commercio internazionale (rete di trasporti, GDO) - Capacità di investimento- Gestione dei flussi informativi- Sicurezza alimentare, abitudini alimentari

Forze-guida della trasformazione agricola


5

�Ruralità agraria (1950-1960): prevalenza di occupati inagricoltura,interrelazione fra produzione agraria ezootecnica, autoconsumo;�Ruralità industriale (1960-1990): nascita di piccole-medieimprese, imprese industriali, servizi → spopolamento areeagricole, abbandono aree marginali, perdita del ruoloprimario dell’agricoltura, affermazione dell’agro-industria,aumento della produttività agricola;�Ruralità post-industriale (dal 1990 ai giorni nostri).poliformismo, integrazione, multifunzionalità, sviluppo eliberalizzazione del mercato internazionale (WTO).

Alcune fasi della ruralità


6

Agricoltura: un'economia amministrata

�Unificazione dei mercati agricoli europei: anni 1960�meccanismo di prezzi garantiti, aiuti all’esportazione, barriereall’import (distorsioni del mercato e costi enormi),�l'agricoltura produce troppo e genera “stock”;�forme di controllo delle produzioni, (soglie quantitative set-aside) escalation della burocrazia;�dal sostegno al prodotto, al disaccoppiamento, al sostegno alproduttore, all’eco-condizionalità;�contenimento dei costi di produzione, razionalizzazione dellestrutture, produttività/ha già a livelli elevati;�crescente peso della GDO, perdita del rapporto diretto fral'agricoltore e consumatore, apertura dei mercati�Richiesta di diversificazione, qualità certificata, individuare illuogo di provenienza degli alimenti.


7

Agricoltura: uno scenario in mutamento

�Ridimensionamento delle riserve mondiali di derrate;�Necessità di contenimento dei costi di produzione,razionalizzazione delle strutture, produttività/ha già alivelli elevati;�Competizione crescente nell’uso del suolo;�Crescente peso della GDO, perdita del rapportodiretto fra l'agricoltore e consumatore;�Richiesta di diversificazione, qualità certificata,individuare il luogo di provenienza degli alimenti.�Dal mercato agricolo allo sviluppo rurale.

1968: Piano Mansholt: più efficienza; 1985: Il Libro Verde: limitare le eccedenze, 1992: Riforma Mc Sharry: aiuti compensativi e protezione dell’ambiente; 1999. Agenda 2000: sostenibilità e multifunzionalità


8

Evoluzione del bilancio UE

Share of the EU agricultural and rural development expenditure in the Gross National Income of the European Union

(1991-2013)

0.3

0.4

0.4

0.5

0.5

0.6

0.6

0.7

0.7

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Share of total EU agricultural and RD expenditure i n the EU GNIShare of CAP market and direct aids expenditure in EU GNI

in %

0,0%

0,2%

0,4%

0,6%

0,8%

1,0%

1,2%

1,4%

1962 1967 1972 1977 1982 1987 1992 1997 2002 2006

Agriculture Structural Funds Internal Policies External Actions Pre-accession aid Administration


9

Agricoltura: un sistema in revisione

La revisione della politica agricola dell’Unioneeuropea, avviata con Agenda 2000, assegnaall’azienda agricola compiti e funzioni chevanno oltre alla produzione di alimenti ematerie prime, ma la individuano anche comeerogatrice di servizi ai singoli ed allacollettività.


10

L’agricoltura multifunzionale connette la produzione, trasformazione ecommercializzazione dei prodotti agricoli con l’equilibrio territoriale, laconservazione del paesaggio e dell’ambiente, l’approvvigionamentoalimentare sicuro e garantito ed attività connesse come artigianato,agriturismo, sport, ricreazione e tempo libero, occupazione, formazione,sanità,protezione e gestione delle risorse naturali, tutela dell’ambiente edel paesaggio, conservazione delle biodiversità, riequilibrio territoriale.

“Oltre alla produzione di alimenti e fibre (sani e di qualità) l’agricoltura puòmodificare il paesaggio, contribuire alla gestione sostenibile delle risorse,alla preservazione della biodiversità, a mantenere la vitalità economica esociale delle aree rurali” (OCSE, 1998).

Multifunzionalità


11

L’importanza della multifunzionalità dell’azienda agricola

L’agricoltura multifunzionale sostiene non solo la produzione primaria, ma assume anche il ruolo di tutela del reddito, dell’ambiente, del patrimonio culturale e di presidio e vitalità del territorio rurale;

Le aziende agricole sono chiamate a nuove responsabilità di fronte alla società, alla domanda di alimenti si aggiungono nuove aspettative, l’occupazione, la tipicità, la protezione dell’ambiente, un equilibrato sviluppo territoriale.

La tutela ambientale, l’identificazione e caratterizzazione dei prodotti, il benessere animale non sono considerati vincoli ma potenziali vantaggi economici per le imprese.

Capacità progettuali per valorizzare risorse e prodotti locali e capacità di innovazioni sono differenziate sul territorio.


12

Esternalità positive: dell’azienda agricola multifunzionale

Mantenimento della biodiversità e dei suoi serviziProtezione del suolo e regimazione delle acqueSequestro di CO2Protezione da valanghe e smottamentiProtezione da incendiMantenimento del paesaggio colturaleFacilitazione delle attività ricreativeConservazione delle tradizioni culturali delle comunità rurali


13

Esternalità positive: mantenimento della biodiversità

I “servizi” forniti dalla biodiversità (varietà di ecosistemi, delle specie, genetica); servizi di fornitura: acqua, cibo, medicine, legno e fibre…;servizi di regolazione: ad es. purificazione dell'acqua e dell’aria, mitigazione del clima, protezione da frane e inondazioni, barriera alla diffusione di malattie…;servizi culturali: ispirazione culturale, artistica, spirituale, valore ricreativo…;servizi di supporto: formazione di suolo, fotosintesi, regolazione dei livelli di CO2, impollinazione, riciclo dei nutrienti…


14

Lo spazio rurale assolve, nei confronti della società, unatriplice funzione economica, ecologica e sociale.L'agricoltura è una delle principali utilizzatrici dello spaziorurale,nel quale essa interpreta un ruolo multifunzionale einnovatore, in quanto fattore che determina la qualità deiprodotti alimentari, del paesaggio e dell'ambiente.La funzione ecologica dello spazio rurale si concretizzanella salvaguardia dell’ambiente mediante un utilizzosostenibile delle risorse naturali.

Carta Rurale Europea 1996


15

Allargamento: nuove attività in azienda, agriturismo, diversificazione delle produzioni, gestione della natura e del paesaggio,servizi che si affiancano all’attività agricola.Approfondimento: prodotti tipici e di qualità, catene di offerta corte, agricoltura biologica (innovazioni di prodotto o di processo, attività integrate a monte e a valle dell’agricoltura).Riposizionamento: integrazione con redditi extraziendali, attività esterne a quella agricola, ma integrate e complementari.

Integrazione e diversificazione


16

Mutamento delle politiche di sviluppo

Nel corso degli anni ‘70 le politiche di sviluppo simodificano:

�dagli approcci esogeni (apporto di capitale e risorseumane esterne) ci si orienta verso quelli endogeni,�dalla localizzazione degli investimenti (poli industriali) sipreferisce il dinamismo relazionale (effetto cumulativodello sviluppo e diffusione per reti),�oltre ai fattori di produzione (terra, lavoro, capitale,energia, etc.) assumono maggiore importanza gli attori,soggetti sociali ed istituzionali (capitale sociale).


17

La politica regionale comunitaria

L’Unione europea sviluppa e rinforza la politicaregionale comunitaria. Nell’ottica della politica dicoesione vengono articolati gli obiettivi dellacoesione economica, sociale e territoriale nelrispetto dell’ambiente e delle risorse naturali e diuna competitività equilibrata fra i territori


18

I principi fondamentali

�il principio di sostenibilità�Il principio di sussidiarietà�coinvolgimento attivo di un vasto partenariato�approccio integrato e intersettoriale�uso delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione


19

Il concetto di sostenibilità

“è sostenibile quello sviluppo in grado di soddisfarei bisogni delle generazioni attuali senzacompromettere la capacità delle generazioni futuredi soddisfare i propri bisogni” (rapporto dellaCommissione Brundtland - ONU, 1987).


20

Il principio inter-temporale

Si riferisce all’avvenire, al presente ed al passato.L’equità , come valore da realizzarsi fra generazioni,richiama una scala temporale diversa rispetto a quellacorrentemente usata in economia.Per garantire lo sviluppo sostenibile si deve adottare unaprogrammazione di lungo periodo al fine di prendere inconsiderazione l’impatto sul benessere delle futuregenerazioni.


21

Il principio inter-regionale

Si riferisce all’assenza di confini della dinamica ambientale.Nessun paese può considerarsi separato dagli eventigenerali della natura.Oggi questo è vero anche nell’economia e nella società(globalizzazione dei mercati, istituzioni, stili di vita, culture).Ogni cosa è connessa.Locale e globale, sono importanti e simultanei.


22

Il principio di sussidiarietà

Le decisioni devono essere prese il più possibile vicino aicittadini, in modo decentralizzato permettendo, ovepossibile, un approccio dal basso verso l’alto.Sviluppo di metodi partecipativi:animazione, informazione, formazione, ricerca, sviluppoprogetti, comparazione delle alternative, analisi degliscenari, valutazioni e diagnosi intermedie, ricerca disquilibri e sinergie…


23

Per agricoltura sostenibile si intende il rispetto dei criteridi sostenibilità nella produzione agricola e agroalimentare.L'agricoltura sostenibile è un concetto molto ampio e noncodificato “utilizzo oculato delle più aggiornate tecnologie”.Consiste nell'utilizzo di tecniche agricole in grado dirispettare l'ambiente, la biodiversità, la fertilità del suolo ela capacità dell'intera produzione agroalimentare mondialedi far fronte alla domanda globale, non solo nei paesiindustrializzati ma anche in quelli in via di sviluppo.

Agricoltura sostenibile


24

Locale / globale

�Nel quadro generale della globalizzazione l’identitàterritoriale assume sempre più valore strategico dello sviluppolocale ed il territorio diviene fattore produttivo e sistemadinamico di elementi materiali ed immateriali;�si assiste ad una sempre maggiore integrazione econnessione fra la filiera agroalimentare e la filiera turistico-culturale;�importanza delle reti (corte e lunghe) di soggetti nel sistema territoriale locale e grande sviluppo della società dell’informazione e della comunicazione.


25

Visione economicista: il territorio rurale è uno spazioesclusivamente agricolo e contrapposto a quello urbano-insediativo (rurale = microcollettività, prevalenzaproduzione agricola, ritardo di sviluppo).

Visione geografico-ecologica: lo spazio rurale divieneluogo di interazione, diversificazione, di specificitàecologiche.

I diversi approcci al territorio


26

Il territorio nella sua globalità

1.Le risorse fisiche e la loro gestione (risorse naturali, impianti e infrastrutture, patrimonio storico e architettonico...).2.Le risorse umane (demografia, struttura sociale, livello di istruzione).3.Le attività (imprese, settori di attività, dimensioni, localizzazioni, ecc.) el’occupazione (struttura, stabilità, ecc.).4.Le competenze (livello tecnologico, ricerca e sviluppo, ...).5.La cultura e l’identità del territorio (valori e beni culturali, attitudini, usie costumi..).6.La “governance ”: istituzioni, amministrazioni, operatori collettivi, lerelazioni, le associazioni, l’autonomia nelle decisioni, le risorse finanziarie,il livello di partecipazione.7.L’immagine e la percezione del territorio (tra gli abitanti, all’esterno), lacomunicazione sul territorio.8.Le relazioni con l’esterno (posizionamento del territorio sui diversimercati, i contatti con altre zone, le reti di scambio, ecc.).


27

I capitali da integrare

L’agricoltura deve dimostrare una relazione equilibrata con letipologie di capitale: naturale, sociale, umano e artificiale.Il capitale naturale: risorse naturali, biodiversità, sostanzaorganica e fertilità, suolo, capacità di assorbimento, acqua,equilibrio idrogeologico.Il capitale sociale: sistema di istituzioni locali formali e informali,regole e costumi, diritti, patrimonio culturale, rapporti diproprietà e di uso, forme di partecipazione e organizzazione.Il capitale umano: conoscenza, esperienza, capacitàimprenditoriali, aspettative, dignità, struttura demografica dellapopolazione, salute, cultura, formazione.Il capitale artificiale: è costituito da impianti e macchinari, livelloe distribuzione del reddito, infrastrutture, forme di utilizzo delsuolo.


28

I capitali da integrare


29

Il capitale territoriale

Insieme di elementi e di condizioni materiali e immateriali, di beni comuni, che offrono vantaggi collettivi.

I beni comuni presentano tre caratteristiche congiunte:l’immobilità: sono risorse immobili, non trasferibili;la specificità: hanno qualità e caratteristiche particolari, difficilmente reperibili altrove;la patrimonialità: si sono accumulati sul territorio nella lunga durata storica, non sono producibili nel breve periodo.


30

Il prodotto territoriale

Punto d’incontro fra tre settori: agricoltura, artigianato eturismo e che, grazie alle oggettive (verificabili ecertificabili) relazioni funzionali con il territorio, apporta unsignificativo valore aggiunto alle popolazioni locali intermini di competitività e sostenibilità.Il rapporto territorio/prodotto e prodotto/territorio vieneanalizzato ed esplicitato nelle sue componenti fisiche,sociali, storiche, culturali ed economiche e l’informazionedeve giungere al consumatore in modo chiaro ed efficace.


31

L’apporto dei vari settori

Agricoltura e foreste: materia prima, conservazione delpatrimonio culturale, del paesaggio e della biodiversità;

Artigianato: trasformazione dei prodotti agricoli, zootecnicie forestali, realizzazione di prodotti tradizionali edinnovativi, artistici;

Turismo: induce l’incremento dei servizi generali per lapopolazione, incrementa e sostiene il mercato delleproduzioni territoriali.


32

Elementi strategici del prodotto territoriale

�presenza di un adeguato livello di “capitale sociale” e di servizi,�creazione di stabili relazioni fra i settori e collaborazioni con la ricerca per favorire l’innovazione, la capacità progettuale e programmatoria.�qualità (sicurezza alimentare, idoneità delle caratteristiche dietetiche e organolettiche, rispetto dell’ambiente) e specificità dei prodotti, dei processi e dei servizi, tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni;�mantenimento del patrimonio genetico e della biodiversità, miglioramento del grado di territorialità delle produzioni, innovazione e tutela della tipicità/identità territoriale percepita, sviluppo di una nuova cultura delle colture;�Se è il risultato di processi “sostenibili” contribuisce al miglioramento dell’ambiente limitando gli impatti su: sistema dei trasporti, ciclo dei rifiuti e delle deiezioni, paesaggio, qualità della vita, risparmio energetico, riduzione delle emissioni.� formazione di nuove professionalità a supporto delle azioni di rete e della programmazione/progettazione intersettoriale


33

Strategie di valorizzazione dei prodotti

�Costruzione di un sistema “prodotto territoriale” mediante accordi d’area;�creazione di valore aggiunto territoriale: utilizzare con successo le risorse territoriali nelle catene di produzione e servizi;�capacità d'azione sociale: diffusione dei valori socioculturali e loro contributo alla qualità della vita;�valorizzare le aree protette: possono dare un significativo contributo alla creazione di valore aggiunto territoriale e alla biodiversità;�migliorare la mobilità: attuare iniziative per il traffico locale, turistico, pendolare e per il tempo libero;�sperimentare nuove forme di partecipazione e cogestione nella scelte di utilizzo del territorio;�maggiore attenzione alle aspettative dei consumatori, maggiori informazioni e piư accurate, trasparenza e armonizzazione dei regimi di controllo della qualità e rintracciabilità delle produzioni�costruzione di un sistema di aiuti per le iniziative intersettoriali


34

Le possibili azioni

�Costruire delle proposte partendo dalle esperienze esistenti;�ricercare complementarità ed integrazione fra i sistemi produttivi localicon il territorio rurale;�prevedere risultati tangibili e visibili; �promuovere attività di pubbliche relazioni, di informazione e pubblicità;�realizzare investimenti ed infrastrutture locali a carattere pilota;�favorire la connessione e la formazione di reti con altre aree;�sviluppare l’“info-struttura” (informatica, telematica, formazione, ricerca, accesso alle conoscenze);�controllare i consumi urbani del suolo, conservare l’uso agricoli e ricreativo, razionalizzare il sistema della mobilità;�salvaguardare gli ecosistemi e le reti ecologiche;�promuovere la qualità ambientale, paesaggistica, architettonica e del vivere quotidiano;�valorizzare le produzioni tipiche e tradizionali.


35

La dieta mediterranea viene raccomandata per mantenersi inbuona salute e prevenire patologie. Il 16/11/2010 è stato ilprimo modello alimentare ad essere riconosciutodall’UNESCO quale Patrimonio Culturale Immaterialedell'Umanità, per il suo valore storico-culturale e per i suoieffetti benefici sulla salute dell’uomo.Il modello della doppia piramide: alimentare ed ambientale.

Maggiore attenzione all’alimentazione


36

Maggiore attenzione all’alimentazione

Elaborazione INRAN (2011) su dati ISTAT e FAO


37

Il paesaggio agrario

Elemento integratore di tutte le dinamiche produttive e relazionali, svolge funzionidi interesse generale. Gli attori: istituzionali, politici, economici, associazioni,abitanti, residenti, forestieri, turisti, cacciatori, ambientalisti, salariati, attivi,disoccupati, esclusi, cittadini, rurali, agricoltori….“…non si difende soltanto con i discorsi dei “difensori del paesaggio” e tanto meno con i soli vincoli o la cosiddetta tutela passiva e neppure soltanto con strutture di

tipo museale,… ma si difende soprattutto facendone una delle poste in gioco della gestione attiva delle risorse locali.... di una società che abbia vinto, anche grazie all’idea di paesaggio, il mito della monocultura del territorio e della mente che è

tipico della globalizzazione.”Massimo Quaini


38

Il paesaggio agrario

Sulla qualità della connessione fra i quattro capitali si basa il valore del paesaggio, si misura lo sviluppo locale, si determina la qualità della vita, si assicura l’attrattiva e la competitività dello stesso sistema locale


39

Grazie per l’attenzione!

Dott. Federico Bigaran

Ufficio per le produzioni biologiche - PAT

e-mail [email protected]

Agricoltura sostenibile e rapporto prodotto - territorio · - Gestione dei flussi informativi -...

Documents

Transcript of Agricoltura sostenibile e rapporto prodotto - territorio · - Gestione dei flussi informativi -...