AFLATOSSINE DDR n. 105 del 20 settembre 2012 Linee guida ... · UTILIZZO DELL’OZONO NELLA...
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AFLATOSSINE
DDR n. 105 del 20 settembre 2012Linee guida del Ministero 16.1.2013
dr. Stefano Ferrarini
Vicenza. 14.11.2013
Argomenti trattati
1. Autocontrollo e controlli ufficiali aflatossine;
2. Trattamento con ozono negli ambienti di stagionatura;
3. Export prodotti a base di latte Federazione Russa;
4. Audit e sostanze inibenti nel latte;
5. Azioni conseguenti agli Audit di settore.
Decreto del Dirigente Regionale dell'Unità di Progetto Veterinaria n. 105 del 20 settembre
2012.
La durata del piano di monitoraggio e di tutte le misure di autocontrollo previste dal DDR n. 105/2012 si applicano nell'arco di 3 mesi
dall'approvazione dello stesso
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
I responsabili degli stabilimenti all'interno del proprio piano di autocontrollo devono prevedere una procedura che consenta la verifica periodica,
almeno quindicinale, delle cisterne di latte introdotte e una procedura che consenta la
rintracciabilità dei singoli conferenti nei casi di superamento del limite di aflatossine
Almeno un controllo quindicinale
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
procedure di autocontrollo con almeno un'analisi quotidiana per aflatossine M1 del latte presente nel serbatoio di stoccaggio.
Ogni giorno e ogni tank di stoccaggio
Campionamento in doppio Elisa e Hplc?Verifica bontà metodo Elisa?
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
Ai fini della ricerca di aflatossina M1 nel latte per i controlli è consentito l'utilizzo del metodo ELISA
sensibilità di 5 ppt, ovvero 10 volte inferiore al limite di legge
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
Il latte così controllato potrà essere lavorato in attesa dell'esito delle analisi purché sia assicurata la tracciabilità dei prodotti (es. controllo sulle cisterne).
Indispensabile che ogni caseificio dimostri di avere una procedura di rintracciabilità (giro latte con conferenti, tank di stoccaggio, schede di lavorazione ecc.). Modalità di campionamento.
Il latte e i relativi prodotti non potranno comunque essere esitati al consumatore finale fino a quando non si dispone dell'esito favorevole del controllo.
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
Entro 24 ore dal ricevimento di un esito non conforme al test effettuato in autocontrollo, il responsabile delle strutture (CASEIFICIO O
LABORATORIO) fornisce mediante fax o PEC al Servizio Veterinario competente per territorio, il
nominativo/i delle aziende risultate non conformi.
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
Il responsabile dello stabilimento provvede alla notifica della sospensione del conferimento al
produttore di latte dell'allevamento la cui analisi è risultata non conforme.
Autocontrollo negli stabilimenti di trattamento e trasformazione del latte
In caso di superamento del limite di 50 ppt (ng/kg) il latte e i prodotti ottenuti devono essere distrutti ai sensi del Regolamento CE n. 1069/2009
Procedure operative straordinarie per la prevenzione e la gestione del
rischio contaminazione aflatossine nella filiera lattiero casearia
Nota del Ministero del 14.9.2012
Nota del Ministero del 16.1.2013
Latte e prodotti a base di latte
1. I piani di controllo ufficiale sono indirizzati alla verifica dell’applicazione dei risultati dell’autocontrollo
2. Ai fini dell’autocontrollo è consentito l’utilizzo di test rapidi immunoenzimatici
3. Le Regioni programmano i controlli da effettuarsi in allevamento sul latte di massa, nei mulini e nei caseifici
Latte e prodotti a base di latte
Il Reg. (CE) 1881/2006 stabilisce
0,050 µg/Kg 1 µg
che
equivale a 0.001 mg
Le linee guida Ministeriali individuano una soglia di attenzione di 0,040 µg/Kg
Piano di monitoraggio micotossine
1. Nota Regionale del 01.3.2013 che fornisce la programmazione regionale dei campionamenti negli allevamenti di vacche da latte nel latte di massa (az. Ulss di Vicenza 31 allevamenti per il 2013);
2. Nota Regionale del 15.3.2013 che fornisce la programmazione regionale dei campionamenti nelle farine destinati all’alimentazione umana e serbatoio di stoccaggio per la ricerca della aflatossina M1 (az. Ulss n.6 n. 3 campionamenti tra marzo e agosto)
Centri di raccolta latte, stabilimenti di trattamento termico e di trasformazione
Cosa deve fare l’OSA
-Programmare uno specifico piano di monitoraggio sul latte crudo di massa in arrivo
-Il programma deve contenere:
1. l’indicazione delle frequenze di campionamento;
2. i metodi di analisi;
3. il sistema di rintracciabilità dei singoli conferenti;
4. le azioni correttive in caso di n.c. o di superamento del livello di attenzione.
Centri di raccolta latte, stabilimenti di trattamento termico e di trasformazione
Può risultare efficace un monitoraggio che preveda almeno un prelievo sulle cisterne almeno una volta la settimana
Salvo diversa valutazione:
1. 1. In considerazione della realtà geografica;
1. 2. del volume delle produzioni;
2. 3. dell’affidabilità;
1. 4. e previo parere del Veterinario ufficiale
Centri di raccolta latte, stabilimenti di trattamento termico e di trasformazione
Dovranno essere sottoposti a controllo il latte introdotto da stabilimenti nazionali ma anche quello importato
Centri di raccolta latte, stabilimenti di trattamento termico e di trasformazione
In caso di superamento del livello di attenzione, l’osa:
- deve comunicare il risultato entro 12 ore fornendo l’elenco dei fornitori identificando l’azienda/e da cui proviene il latte contaminato.
Centri di raccolta latte, stabilimenti di trattamento termico e di trasformazione
In caso di superamento dei tenori massimi, l’osa:
- 1. deve comunicare entro 12 ore al SV competente;
- 2. sospendere il conferimento del latte identificando l’azienda;
- 3. avviare l’eventuale procedura di ritiro/richiamo
Compiti dell’A.C. in fase di monitoraggio
1. - verificare il piano di autocontrollo, le registrazioni effettuate dagli operatori e gli esiti analitici ottenuti;
-verificare che il piano di autocontrollo sia adeguato alla gestione del rischio aflatossine: il rispetto delle frequenze di controllo, la corretta tenuta delle registrazioni
- effettua un campionamento ufficiale sul latte dalla cisterna, ai sensi del regolamento (CE) 401/2006 e successive modifiche e DPR 327/80, senza vincolo del prodotto
-
Compiti dell’A.C. in caso di superamenti dei limiti
In caso di superamento del tenore massimo stabilito dal Regolamento (CE) n. 1881/2006 per aflatossina MI, in campioni prelevati in autocontrollo;
il Servizio veterinario verifica le azioni correttive messe in atto dall'OSA sul latte non conforme e procede ad un campionamento nella aziende conferenti il latte segnalate come non conformi.
Compiti dell’A.C. in caso di superamenti dei limiti
in caso di superamento del tenore massimo a seguito del campionamento ufficiale, il latte dovrà essere prontamente destinato alla distruzione come materiale di categoria 1, ai sensi dell’art. 8 lettera d) e del art. 12 Reg CE n. 1069/2009
Compiti dell’A.C. in caso di superamenti dei limiti
in alternativa destinazione:
1. Biogas
2. La parte grassa in biodisel
3. Ecc.
Cinetica AFM1
La comparsa di AFM1 nel latte è di solito rapida, per assunzione di quantità elevate di AFB1 con l’alimento,
la AFM1 è presente nel latte già dopo 4 ore,
altrettanto veloce è la sua scomparsa dal latte: in media, già entro 3-4 giorni dalla sospensione dell’assunzione di AFB1
Ministero della SaluteDgisan del 03.7.2013
Quando si applica
1. Il Reg. (CE) 1881/2006 definisce il tenore massimo di aflatossina in 0,050 µg/Kg
2. Il superamento comporta la non idoneità del prodotto come ingrediente alimentare
3. Pertanto il latte non conforme ed i prodotti vanno trattati ai sensi del reg. (CE) 1069/2009
4. Il Reg. (CE) 1881/2006 all’art. 2, comma 2 prevede nel caso di prodotti alimentari trasformati, per i quali non esistono specifici tenori massimi per l’aflatossina M1, L’OSA deve fornire fattori specifici di concentrazione quando l’AC effettua un controllo.
Ministero della SaluteDgisan del 03.7.2013
Quando si applica
Questi fattori sono in relazione al processo di trasformazione delle singole tipologie di formaggio
Inoltre va tenuto conto della differente distribuzione della
Aflatossina M1 nelle diverse frazioni del latte
L’Aflatossina M1 ha una affinità elevata per la caseina.
Pertanto la ripartizione è diversa se abbiamo prodotti di
caseificazioni ottenuti da:
-siero
-cagliata
-panna
Ministero della SaluteDgisan del 03.7.2013
In Europa alcuni Paesi hanno fissato dei limiti nei formaggi
senza distinzione fra le diverse tipologie
(ad esempio la Svizzera: 0,250 μg/kg).
A livello UE, non ci sono indicazioni precise sui formaggi e gli altri derivati del latte ma nel Regolamento (CE) n. 466/2001 nell’articolo 2 si precisa che “nel caso di prodotti diversi da
quelli indicati nell’allegato (e quindi nello specifico nel
latte) che siano essi essiccati, diluiti, lavorati o composti da più di un ingrediente, il tenore massimo applicabile sarà quello
indicato nell’allegato 1 (cioè nello specifico per il latte)
Fattori di concentrazione di AFM1 tratti dalla bibliografia
Il fattore di concentrazione di AFM1 tra il latte di partenza e i formaggi molli in media è di 2.5 – 3.3 volte
Il fattore di concentrazione di AFM1 tra il latte di partenza e i formaggi duri in media è di 3.9 – 5.8 volte
Il fattore di concentrazione di AFM1 tra il latte di partenza e la mozzarella in media è di 8.1 volte
Fattori di concentrazione di AFM1 tratti dalla bibliografia
AFM1 nel latte non è uniforme, infatti si concentra per circa un 80% nel latte scremato a causa del suo legame con la caseina
Ministero della SaluteNota Dgisan del 03.7.2013
Applicabilità dei coefficiente di trasformazione di AFM1 nei formaggi
Coefficenti di concentrazione:
3,0 per i formaggi a pasta tenera e prodotti derivati dal siero
5,5 per i formaggi a pasta dura
Trattamento con Ozono dell’aria negli ambienti di stagionatura formaggi
L’ozono (dal greco ozein, odore) è una molecola costituita da 3 atomi di ossigeno (O3).
Si produce principalmente sottoponendo l'ossigeno a scariche elettriche, a radiazioni ultraviolette, o ad alcuni processi chimici
L’ozono è una molecola caratterizzata da un alto potenziale ossidativo
OZONO COME AGENTE DISINFETTANTE E DISINFESTANTE
L’azione ossidante esplicata dall’ozono ha fatto sì che sin dalla sua scoperta fosse utilizzato come agente:ù
battericida,
fungicida
e inattivante dei virus
L'ozono deve sempre essere prodotto sul luogo di utilizzo
UTILIZZO DELL’OZONO NELLA STAGIONATURA DEI FORMAGGI
Numerosi funghi e batteri trovano nel formaggio un eccellente mezzo di crescita.
L’impiego dell’ozono gassoso nelle camere di stagionatura dei formaggi favorisce l’eliminazione delle muffe presenti nell’ambiente di stagionatura. Non elimina però le muffe già presenti nel formaggio e non vengono alterati i normali processi di fermentazione e stagionatura.
UTILIZZO DELL’OZONO NELLA STAGIONATURA DEI FORMAGGI
Quando l’ozono è disciolto nella salamoia, cioè nell’acqua salata usata nella lavorazione del formaggio, esso è in grado di risanarla completamente, anche in presenza di alta carica batterica.
Direttiva 2003/40/CE
In Europa l’utilizzo dell’ozono è stato introdotto per fini alimentari nel processo di sterilizzazione delle bottiglie nel
2003 per l’acqua.
Amsterdam, Mosca, Parigi, Torino, Firenze, Bologna e Ferrara possiedono impianti che forniscono acqua potabile prelevata
da fiumi e trattata con ozono
In Italia
Il Min San con nota prot. 24482 del 1996 ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua.
Per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe e acari.
PARERE ESPRESSO DALLA COMMISSIONE
CNSA del 27 ottobre 2010
parere favorevole alla ozonizzazione delle camere di stagionatura e/o degli ambienti di stoccaggio, purché in
assenza di alimenti.
Export verso la Federazione Russanota del Ministero del 04.10.2013
Entro il 30.11.2013 il Ministero deve inoltrare le liste aggiornate alle Autorità Russe
Successivamente il Ministero procederà alla verifica del 10% degli stabilimenti confermati in lista
Export verso la Federazione Russanota del Ministero del 04.10.2013
Con l’inoltro delle liste alle autorità russe, il Ministero chiede:
1. Il ripristino della procedura di iscrizione
2. Il reinserimento in lista di stabilimenti cancellati
3. Valutare l’iscrizione in lista di nuovi stabilimenti
4. http://www.fsvps.ru/fsvps/importExport/index.html?_language=en
Audit e sostanze inibenti nel latte
La causa principale dei difetti di rigonfiamento tardivo che possono verificarsi durante la produzione di formaggi duri è rappresentata dall’agente Clostridium tyrobutyricum
Lo scambio di geni di antibiotico-resistenza in batteri lattici
Di regola i lattobacilli sono naturalmente resistenti a numerosi antibiotici
Non conformità per la presenza di sostanze inibenti.
Il Responsabile del laboratorio in caso di positività deve segnalare immediatamente e comunque entro le 24 ore dalla lettura dell’esito analitico via fax o e-mail al SV
SV effettua un’azione di farmacosorveglianza nell’azienda segnalata
Il SV effettua un campionamento ufficiale
Decreto Regione Veneton. 193/2009
Decreto Regione Veneton. 193/2009
In deroga alla segnalazione di nc in ac l’Osa del caseificio su
autorizzazione dell’AC può ricevere in vincolo sanitario il latte
verificando la presenza di inibenti.
Verifica ad ogni conferimento successivo
In caso di positività il latte va alla distruzione
In caso negativo va avviato alla lavorazione garantendone la
tracciabilità
"L'idea di esistere racchiude l'idea di tempo, di memoria e progettualità“
Cartesio
Stefano [email protected]