Aaron Copland...1948 di Edward Dmytryk con Marlon Brando e Montgomery Clift, Quiet City per tromba,...

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Aaron Copland (New York, 1900 – New York 1990)Quiet City per tromba, corno inglese e archiDurata: 11'

Originariamente concepita nel 1939 comemusica di scena per un lavoro teatrale delventiseienne Irwin Shaw, il futuro sceneg-giatore de I giovani leoni, celebre film del1948 di Edward Dmytryk con Marlon Brandoe Montgomery Clift, Quiet City per tromba,corno inglese e archi forse sarebbe stata av-volta dall'oblio se Copland non avesse decisodi farne una piccola suite. Chiamato in modoun po' contraddittorio «fantasia reale», il la-voro teatrale di Shaw, che aveva per prota-gonisti due fratelli dei quali il primo, dopoaver rifiutato le sue origini, si era inserito nelmondo degli affari, mentre il secondo era untrombettista che vagava di notte per le stradedella città cercando di riprodurre con il suostrumento le emozioni della gente che in-contrava, dopo due anteprime, delle quali laprima si era tenuta il 16 aprile 1939, venne,infatti ritirato. Come ricordato dal produttore,«tutto ciò che è rimasto del nostro duro la-voro è stata la bella musica di Aaron Co-pland», il quale nel 1940 realizzò una suite,che, dedicata a Ralph Hawkes, titolare dellacasa editrice Boosey & Hawkes, fu eseguitail 28 gennaio 1941 a New York con la Sai-denberg Little Symphony sotto la direzionedi Daniel Saidenberg.Questa partitura di rara finezza ha per pro-tagonisti il corno inglese e soprattutto unatromba le cui parti, che descrivono una formadi vagabondaggio, si stagliano su un tappeto

sonoro costituito dall'orchestra d'archi inmodo da far emergere il personaggio prin-cipale della commedia, come lo stesso Co-pland ebbe modo di affermare nella sua au-tobiografia: “Il mio trombettista è semplice-mente il tentativo di rispecchiare il travagliatopersonaggio principale della commedia di Ir-win Shaw. Infatti una delle mie indicazioniper il trombettista è di suonare nervosamente.Ma Quiet City sembra essere diventata un’en-tità musicale a se stante, che va oltre le ra-gioni originali della sua composizione".

Dmitrij Dmtrevič Šostakovič(Pietroburgo 1906 – Mosca 1975)Sinfonia n. 13 in si bemolle minore "Babi Yar" per basso solista, coro maschilee orchestraBabi Yar (Adagio)Humour (Allegretto)Al grande magazzino (Adagio)Paure (Largo)Una carriera (Allegretto)Durata: 106'

Non si era ancora del tutto spenta l'eco del-l'esecuzione della Dodicesima sinfonia, nelmese di ottobre del 1961, che già nel 1962Šostakovič già pensava ad una nuova com-posizione. Šostakovič lavorò alacremente alla sinfoniapensando anche agli interpreti, ma la primaesecuzione, fissata per il 18 dicembre 1962,fu messa a rischio. Alcuni giorni prima, infatti,Nikita Chruščëv aveva invitato molti rappre-sentanti dell'ambiente artistico a casa sua

Note di Sala

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che divenne teatro di un violento alterco tralo stesso Chruščëv e Yevgeni Yevtushenko,autore del testo vocale, il quale accusò il po-litico sovietico di antisemitismo. Oggetto delcontenzioso era il primo movimento, nel cuitesto poetico veniva evocato l'eccidio di due-centomila ebrei commesso dai nazisti pressoKiev che il regime sovietico non si era maipreoccupato di commemorare. Nonostantequesto clima di tensione e le pressioni delministero della cultura e del partito sul di-rettore Kirill Kondrašin affinché ritirasse dalprogramma la sinfonia o almeno la eseguissemutila del primo movimento, la premièreebbe luogo comunque nella Sala Grande delConservatorio di Mosca e con la partecipa-zione del basso Vitaly Gromadskij e dei bassidel Coro di Stato Repubblicano, del Coro del-l'Istituto Gnessin e dell'Orchestra Filarmonicadi Mosca. A questa esecuzione, rimasta me-morabile in quanto capace di suscitare fortiemozioni tra il pubblico tanto che molti deipresenti non riuscirono a trattenere le lacrimee Aram Khachaturian definì la partitura sem-plicemente «geniale», sulla «Pravda», giornaleufficiale del partito, non fu dedicata che unariga; la vera stroncatura, per questa sinfonia,sarebbe arrivata, il 2 aprile 1963, dalle co-lonne della «Sovetskaya Belorussiya» («Biel-lorussia Sovietica») dove, in un articolo, aYevtushenko fu rimproverato di «correr dietroa effetti a buon mercato» e Šostakovič fu ac-cusato di «disonore».Il primo movimento (Babi Yar), che è il piùdrammatico, si presenta come una denunciacontro l'antisemitismo operata attraverso larievocazione, quasi teatrale, di alcuni emble-matici fatti storici, come l'antico Egitto, il casoDreyfus, gli ebrei polacchi di Bialystockv, AnnaFranck e infine l'eccidio di Babij Yar. La musica,

che si snoda in un Adagio di carattere dolo-roso, trova uno dei suoi momenti di maggioreeffetto nel momento in cui viene abbattuta laporta del luogo in cui era nascosta AnnaFranck. Formalmente uno scherzo, il secondomovimento (Humour), che si presenta comeuna satira nei confronti del potere, rappresen-tato dai vari zar, re o dittatori, e della sua ma-nifestazione costituita da insulse parate militari,è basato sul tema della lirica "L'addio di Mac-pherson" tratta dalle Sei romanze su versi dipoeti inglesi, Op. 62. Di carattere cupo, il terzomovimento (Al grande magazzino), che si con-figura come un lamento che si conclude conuna cadenza plagale di ascendenza liturgica,evoca la difficile vita delle donne sovietichedurante la guerra, elevandola al rango di dram-ma esistenziale. Il quarto movimento, il cui ti-tolo Paure si riferisce al timore suscitato dal-l'opprimente dittatura di Stalin, è intriso disuoni lugubri e rintocchi di campane, mentreuna forma di resistenza, sia pure concepitasolo nella mente, sembra insinuarsi attraversouna marcia cadenzata. Elementi autobiograficicontraddistinguono l'ultimo movimento, il cuititolo Una carriera si riferisce a quella di Galileiil quale è accusato dai due artisti di aver abiu-rato alle sue idee per ragioni di carriera; in re-altà dietro alla figura di Galilei c'è quella diŠostakovič costretto ad adottare comporta-menti improntati a maggiore prudenza neiconfronti del regime per ragioni di carriera.Musicalmente caratterizzato da toni buffi eleggeri, questo movimento si conclude conuna pagina di grande suggestione con unabellissima melodia degli archi sull'accompa-gnamento della celesta.

Riccardo Viagrande

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Il direttore armeno Eduard Topchjan ha stu-diato violino al Conservatorio di Yerevan edirezione d’orchestra con Ohan Durian a cuihanno fatto seguito preziosi insegnamenti diSir George Solti, Claudio Abbado e Nello San-ti. Topchjan inizia a dirigere nel 1991, quandocon un gruppo di amici del Conservatorio diYerevan crea la Serenade Chamber Orchestra,che in brevissimo tempo diventa l’orchestrapiù promettente in Armenia e si crea un’ottimareputazione anche in Europa, vincendo premiin vari concorsi internazionali e registrando

CD con diverse etichette.Appare regolarmente in tour in Europa conla Serenade, esibendosi in più di 700 concerti.Fa il suo debutto con l’Armenian NationalPhilharmonic Orchestra nel 2000. Lo stessoanno viene nominato Direttore artistico e Di-rettore principale dell’orchestra e inizia le esi-bizioni di successo con l’APO a Yerevan eall’estero. Già nel 2001 ha diretto l’OrchestraFilarmonica Armena presso la Sala Grandedel Conservatorio di Mosca e, nel 2003, alTeatro Bolshoi, ricevendo ottime critiche daparte del pubblico e della critica musicale.Dirige abitualmente sia repertorio orchestraleche operistico. Come direttore ospite ha di-retto con molte importanti orchestre in Eu-ropa, Stati Uniti e Asia. Ha ricoperto l’incaricodi direttore artistico di molti importanti fe-stival. Nel 2007 ha fondato lo Yerevan Inter-national Music Festival assumendone la di-rezione artistica.Nel 2011 Eduard Topchjan ha ricevuto dalMinistro della Cultura armeno una Medagliad’oro.

Diplomato in tromba con il massimo dei votipresso il Conservatorio A. Corelli di Messina,ha intrapreso gli studi di direzione d'orchestrapresso l'Accademia Musicale Pescarese doveha frequentato il Corso Triennale di Alto Per-fezionamento di Direttore d'Orchestra tenutodal maestro Donato Renzetti, conseguendoil diploma con il massimo dei voti. In seguitoha approfondito la direzione con J. Kalmare Hans Graf ai Master Courses di Vienna.Attualmente ricopre il posto di prima trombapresso l'Orchestra Sinfonica Siciliana.

Eduard Topchjan direttore

SalvatoreMagazzùtromba

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Maria Grazia d’Alessio corno ingleseCorno Inglese dell’Orchestra Sinfonica Siciliana è nata a Roma,dove ha studiato presso il Conservatorio di Santa Cecilia di-plomandosi in Oboe e Corno Inglese sotto la guida di Fran-cesco Manfrin e in Musica da Camera nella classe di LucianoCerroni con votazione finale 10/lode. Ha frequentato i corsidi Hansjörg Schellenberger presso la Scuola di Musica diFiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Dal 1993 al 1996 èstato primo Oboe della Nuova Orchestra Alessandro Scarlattidi Napoli. Si è perfezionata con Paolo Pollastri con il qualeha iniziato anche lo studio dell’Oboe barocco. Ha vinto nel1994 il primo premio Concorso per Borse di Studio, indettodall’Ass. Orchestra Filarmonica della Scala di Milano con Ric-

cardo Muti presidente della commissione. Ha collaborato con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia,incidendo dei dischi per la Deutsche Grammophon e partecipando ad una tournée in Giappone, Coreae Cina. A seguito della vincita di una borsa di studio del MAE – Ministero degli Affari Esteri, si trasferiscenel 1998 in Olanda per perfezionarsi in Oboe barocco e moderno ottenendo il Diploma Superiore inOboe moderno sotto la guida di Emanuel Abbühl, presso il Conservatorio Superiore di Rotterdam. ARotterdam ha completato anche gli studi del Corso di Direzione e Arrangiamento. Con il mezzosopranoCecilia Bartoli ha partecipato ad una tournée in Nord America con l’Ensemble “I Delfici” e, con lastessa solista, all’incisione di un DVD e tournée europea con Il Giardino Armonico. Con la pianistaGiusy Caruso, ha vinto il secondo premio al Concorso Nazionale di Musica da Camera “De Harmonie”di Rotterdam – grazie a questo premio si è esibita in una serie di concerti in Italia e all'estero.

Michail Ryssov bassoNato in Crimea, si laurea presso il Conservatorio di Minsk e completa glistudi al Centro di Perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano. Vincitoredi numerosi concorsi nazionali e internazionali, debutta in Italia nel 1989nel ruolo del Commendatore in Don Giovanni al Teatro Comunale di Treviso,quale vincitore del Concorso Toti Dal Monte. Nell’anno successivo esordisceall’Arena di Verona in Aida (il ruolo del Re), dove nel corso delle 11 stagioniconsecutive canterà i principali ruoli in Nabucco, Aida, Rigoletto e La Forzadel Destino. Interpretando i ruoli primari del suo repertorio, si è prodottonegli importanti teatri italiani, fra i quali La Scala di Milano, Teatro dell’Operadi Roma, La Fenice di Venezia, Comunale di Trieste, Regio di Parma, Mas-simo di Palermo, Bellini di Catania, Filarmonico di Verona, ai Festival delleTerme di Caracalla e del Teatro greco a Taormina, nonché nei principaliteatri esteri. Nell’ambito concertistico vanno ricordati i concerti della 13-

ma Sinfonia di Dm. Shostakovich al Teatro di Muenster con la direzione di Andrei Boreiko, la14-ma Sinfonia a Birmingham, Sydney e Praga sotto la direzione dei M° Sir Simon Rattle, MarkElder, Eri Klas e MaximShostakovich, nonché le musiche di Janacek e Shimanowsky con laBoston Symphony e i Berliner Filharmoniker sotto la bacchetta di M° Simon Rattle.

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Coro Nazionale Armeno“Hover Chamber Choir”

Il Coro da camera “Hover” è stato fondatonel 1992 da un’iniziativa privata. Già dalla pri-ma apparizione, il Coro ha presentato un pro-gramma originale con musiche corali armene,aperto a vari stili e generi e strettamente con-nesso con l’arte della musica corale europea.Sono molte le prime esecuzioni assolute ese-guite: opere di Britten, Hindemith, Messiaen,Oneger, Poulenc, Schütz, Purcell, Stravinski,Brahms e altri compositori dell’Europa occi-

dentale, così come opere corali di compositori armeni contemporanei (A. Ghazarian, V. Manukyan,A. Voskanyan) e brani di Yekmalian e Komitas, considerato il padre della moderna arte coraleArmena. Già premiato in numerosi concorsi, nel 2000 il Coro da camera Hover ha vinto lamedaglia d’Oro alla prima edizione delle Olimpiadi Corali a Linz (Austria). Nel 2003, per la primavolta in Armenia, il Coro ha debuttato in un genere innovativo definito dalla critica “teatro corale”;l’allestimento corale di Six Fables di V. Aygektsi con musiche di Babatorosyan diretto da A.Manukian. Il CD Six Fables è stato premiato agli American Music Awards.Dal 2003 il Coro svolge un’intensa attività concertistica in tutta Europa. Il Coro ha preso parteanche a molti concerti insieme all’Armenian Philharmonic Orchestra sotto la direzione di EduardTopchjan, eseguendo sia repertorio sacro che partecipando alla messa in scena di alcune opereliriche. In poco più di vent’anni di storia, il coro ha inciso molti CD che spaziano dalla musicapopolare armena a quella contemporanea, passando per la musica della tradizione Ortodossa.

Nel 2008 Sona Hovhannisyan, direttore arti-stico del Coro, ha ricevuto la medaglia d’orodal Ministero della Cultura della RepubblicaArmena e, nel 2010, le è stato conferito iltitolo di “Honored Worker of Art”. Nel 2009il Coro Hover è stato premiato con lo statusdi Coro di Stato. Lo stesso anno, su richiestadel Ministero della Cultura della RepubblicaArmena, il Coro ha messo in scena il nuovospettacolo teatrale corale The Parallel al Teatro

sperimentale Goy, aggiudicandosi il premio “The Best Musical Project of year 2009”. Nel 2012 ilCoro ha celebrato il ventennale dell’attività e ha ricevuto la medaglia d’oro dal Ministero dellaCultura Armena.Dal 2013 lo sponsor del Coro è VivaCell-MTS Company. Questa circostanza ha consentito alCoro Hover di sostenere ancor più la promozione dell’attività creativa, proseguendo nellarealizzazione di idee e progetti versatili.

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DIRETTORE PRINCIPALE OSPITEEvgeny Bushkov

FUNZIONARIODIREZIONE ARTISTICACarlo Lauro

COORDINATORE DIREZIONE ARTISTICAFrancesco Di Mauro

VIOLINO DI SPALLAMassimo Barrale *

VIOLINI PRIMIFabio Mirabella **Antonino AlfanoMaurizio BilleciSergio Di FrancoCristina EnnaGabriella FedericoSergio Guadagno °Domenico MarcoAndrea Montalbano °Luciano SaladinoAgostino ScarpelloIvana Sparacio Salvatore Tuzzolino

VIOLINI SECONDIPietro Cappello *Francesco D’Aguanno **Donato CucinielloAngelo CumboFrancesco GrazianoGabriella IusiSerena La Paglia °Giulio Menichelli °Salvatore PetrottoGiuseppe PirroneSalvatore PizzurroFrancesca Richichi

VIOLEVincenzo Schembri *Salvatore Giuliano **Francesca AnfusoGiuseppe Brunetto

Gaetana BruschettaRoberto De LisiIgnazio Lo MonacoVytautas Martisius °Roberto PrestiRoberto Tusa

VIOLONCELLILuca De Muro *°Francesco Giuliano **Loris BalbiAlberto Baldo °Claudia GamberiniSonia GiacaloneDomenico GuddoGiancarlo Tuzzolino °

CONTRABBASSIDamiano D’Amico *Vincenzo Li Puma **Michele Ciringione Paolo IntorreRosario LibertiFrancesco Mannarino

OTTAVINODebora Rosti

FLAUTIFloriana Franchina *°Claudio Sardisco

OBOIGabriele Palmeri *°Stefania Tedesco

CORNO INGLESEM. Grazia D’Alessio

CLARINETTIAlessandro Cirrito *°Tindaro CapuanoInnocenzo Bivona (cl. basso)

FAGOTTICarmelo Pecoraro *°Giuseppe Barberi

CONTROFAGOTTORaimondo Inconis

CORNILuciano L’Abbate *Antonino Bascì °Rino Baglio Gioacchino La Barbera °

TROMBESalvatore Magazzù *Antonino PeriFrancesco Paolo La Piana

TROMBONIFrancesco Tolentino *Calogero OttavianoAndrea Pollaci

BASSO TUBASalvatore Bonanno

TIMPANISauro Turchi *

PERCUSSIONIMatthew FurfineMassimo GrilloGiuseppe MazzamutoGiovanni Dioguardi °.

ARPAFrancesca Cavallo *°

PIANOFORTERiccardo Scilipoti *

ISPETTORI D'ORCHESTRADavide AlfanoDomenico Petruzziello

L’Orchestra

* Prime Parti / ** Concertini e Seconde Parti / ° Scritturati Aggiunti Stagione

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Prossimi appuntamenti

VENERDì 31 GENNAIO, ore 21,00 SABATO 1 FEBBRAIO, ore 17,30Duncan Ward direttore / Duo pianistico Schiavo - Marchegiani

Poulenc Concerto in re minore per due pianoforti e orchestraMahler Sinfonia n.1 in re maggiore “Il Titano”

VENERDì 7 FEBBRAIO, ore 21,00 SABATO 8 FEBBRAIO, ore 17,30Michail Jurowski direttoreŠostakovič Sinfonia n 7 in do maggiore op.70 “Leningrado”

VENERDì 14 FEBBRAIO, ore 21,00 SABATO 15 FEBBRAIO, ore 17,30Enrico Dindo direttore / violoncelloČajkovskij Variazioni su un tema rococò op.33 per violoncello e orchestraProkof’ev Sinfonia n.1 in re maggiore op. 25 “Classica”Schubert Sinfonia n.5 in si bemolle maggiore D 485

Orchestra Sinfonica Siciliana

FONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

Consiglio di Amministrazione Revisori dei ContiMarco Intravaia Presidente Mario Sciumé PresidenteSonia Giacalone Bernardo CampoGiulio Pirrotta Lorenzo Mira

SovrintendenteAntonino Marcellino

INFO: Botteghino Politeama GaribaldiTel 091 6072532/533 • biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.itwww.orchestrasinfonicasiciliana

STAGIONE CONCERTISTICA2019/2020 Politeama Garibaldi