A2 Magazine N°0 Gennaio 2015

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N. 0 - anno I - gennaio 2015 - free press ADE A2 Magazine, prendi la piega della connessione! Sesso? Si grazie, tanto per prevenire overtheworld David Linch Velluto Blu Free cinema Il mio Giappone Alla scoperta di Tokyo musica Al Quartetto la magia del violino Bioarchitettura & Eco-design Pianeta terra # ‘Nel bar’ della vita con Munoz e Sampayo Bookcrossing Soft Air attira le Aziende VIRAL VIDEO te tro @ Luna e Gnac Click art I grandi occhi di Margaret Keane salute in cucina Cavoli a merenda in viaggio

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Rivista di Cultura & Attualità A2 Magazine viene stampato in 5000 copie, distribuito gratuitamente si rivolge ad un pubblico senza età, curioso e amante di cultura.

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Sesso? Si grazie,tanto per prevenire

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David LinchVelluto Blu

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Il mio GiapponeAlla scoperta di Tokyo musica

Al Quartettola magia del violino

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di Maryline Milesi

Sesso? Sì grazie, tanto per prevenire!

OVERTHEWORLD

Crediti Fotografici:Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperir-li. È ovviamente a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

COPYRIGHT A2 MAGAZINE: TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RI-PRODOTTI CON MEZZI GRAFICI, MECCANICI O DIGITALI SENZA AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA ADE. OGNI VIOLA-ZIONE SARà PERSEGUITA A NORMA DI LEGGE.

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TEL. 035 [email protected] - www.adeditore.it

A2 MAGAZINE, MENSILE CULTURALE DI INFORMAZIONE GLOCALE ISCRIT-TO PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGA-MO N° 25/14 DEL 1 DICEMBRE 2014

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direttrice responsabile

Maryline [email protected]

redazione

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Ogni mese 5000 copie vi aspettano nei locali, studi professionisti, e nelle migliori edicole.Si ringrazia per il contributo:

#

Da anni ormai sappiamo che una regolare attività sessuale stimola l’ormone del buon umore nelle don-ne, e rinforza ossa, muscoli e siste-ma immunitario negli uomini, oltre a farli vivere entrambi più a lungo, bruciando calorie in eccesso e libe-rando ferormoni che stimolano il de-siderio sessuale in chi ti sta vicino: + fai sesso e + ti capitano occasioni ;-) ma non solo!

La novità, infatti, è che, secondo i risultati di una lunga indagine con-dotta dal Pr David Khayat, fare sesso rima con prevenzione tumorale, attenzione però serve regolarità e... penetrazione! altrimenti niet, nada, rien!

Se volete scoprire il perché e so-prattutto quante volte ;-) dovete peccare di lussuria per prevenire, inquadrate questo QR o visitate il nostro sito a2magazine.it:

Fare sesso aiuta a prevenire i tumori al seno e alla prostata, ma attenzione:bisogna essere in due!

Foto: Alessandro Di Miceli

‘Nel bar’ della vitacon Munoz e Sampayo

Bookcrossing

Soft Air attira le Aziende

VIRAL VIDEO

te tro@Luna e Gnac

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I grandi occhidi Margaret Keane

salute in cucina

Cavoli a merenda

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Sesso? Sì grazie, tanto per prevenire!

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Da anni ormai sappiamo che una regolare attività sessuale stimola l’ormone del buon umore nelle don-ne, e rinforza ossa, muscoli e siste-ma immunitario negli uomini, oltre a farli vivere entrambi più a lungo, bruciando calorie in eccesso e libe-rando ferormoni che stimolano il de-siderio sessuale in chi ti sta vicino: + fai sesso e + ti capitano occasioni ;-) ma non solo!

La novità, infatti, è che, secondo i risultati di una lunga indagine con-dotta dal Pr David Khayat, fare sesso rima con prevenzione tumorale, attenzione però serve regolarità e... penetrazione! altrimenti niet, nada, rien!

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brochure ecc.Studio e

realizzazionegrafica

logo aziendale.Biglietti da visita,

cartoline,flyer, pieghevoli,

poster.Siti internet,

banner.

Le feste sono finite, ma già avete voglia di vacanze? Che ne dite di rifugi incastonati nella roccia a strapiombo su vallate magiche, dove il tempo e il mondo si ferma e l’immensità della Natura si mostra in tutta la sua mera-viglia conciliando tecnologia e sostenibilità?

Se scalate le vette del Monte Bianco, sul ghiacciaio Fréboudze, vi imbatterete in una costruzione in legno molto futuristica, il LEAP, Living Ecological Alpine Pod, un rifugio alpino ad impatto zero, costruito nel 2011.Il progetto tutto italiano è costituito da una struttura mo-dulare temporanea a forma tubolare, dotata di tutte le comodità, realizzata con materiali di riciclo e ovviamente completamente autosufficiente, vista la sua posizione. La pelle della copertura è un involucro attivo, rivestito da microfilm di fotovoltaico, che cattura i raggi solari, a questa quota di intensità maggiore, permettendo così una produzione tale da coprire tutti i consumi della baita.

Il piccolo rifugio è perfettamente coibentato, e una piccola stazione meteo - che valuta istante per istante le condizioni climatiche esterne - regola la temperatura all’interno degli ambienti. Anche i servizi igienici sono ecologici, grazie a un sistema che non disperde gli sca-richi. Il fabbricato pesa complessivamente 2.000 kg, ma es-sendo una struttura temporanea potrebbe essere am-pliata o “trapiantata”, senza influire sull’elevata qualità degli spazi e sul bassissimo impatto ambientale. Ma di LEAP ne trovate altri, ad esempio nella catena del Caucaso, sul monte Elbrus: vulcano inattivo, nonché vetta più alta dell’Europa geografica. Qui, dal 2013, ci sono quattro edifici completamente autosufficienti con 49 posti letto con tutti i comfort.

Per coloro che desiderano soggiornare tra i ghiacci, da segnalare il rifugio sul Monte Rosa del Politecnico di Zurigo, progettato in collaborazione con il club alpi-no svizzero, dotato di tecnologia di altissimo livello. La forma ricorda un cristallo di ghiaccio, l’edificio è dotato di 120 posti letto, rivestito di alluminio riflettente e di ampie vetrate sul fantastico paesaggio alpino circostan-te. La struttura è in grado di produrre il 90% dell’ener-gia necessaria nel pieno rispetto dell’ambiente grazie all’integrazione di pannelli fotovoltaici nella facciata sud. L’energia prodotta in eccesso è inoltre conservata in particolari batterie per essere adoperata all’occorrenza.

L’acqua, in abbondanza in un ghiacciaio perenne, viene raccolta nel periodo estivo, quando si scioglie la neve, e immagazzinata in grandi serbatoi sotterranei in modo da avere una riserva nel periodo invernale.

Ma il rifugio, non è solo una meta straordinaria, ha an-che uno scopo scientifico, infatti, vengono raccolti dati, attraverso un sofisticato sistema informatico, che per-mettono di studiare il clima.

Infine, per i più romantici, che ne dite di guardare l’aurora boreale e milioni di stelle dentro un igloo? L’Hotel Kakslauttanen si trova nello splendido scenario della Lapponia, è un artic resort, costituito da 20 igloo di vetro termico speciale, che permette alla tempera-tura interna di rimanere sempre ad un livello costante ed abitabile. Inoltre, quando la temperatura all’esterno scende oltre lo zero, il vetro non ghiaccia e il panorama resta lì sopra i vostri occhi. Il piccolo villaggio apre ogni anno a dicembre/gennaio, in base alle condizioni me-teo, e resta aperto fino ad aprile.

Buon pernottamento, ma prima... buona scalata perché per queste mete non basta un biglietto aereo!

Per altre mete straordinarie nel rispetto dell’am-biente, inquadrate questo QR o visitate il nostro sito a2magazine.it:

Quando il

sole della

cultura è

basso, i nani

hanno

l'aspetto

di giganti.

Quando il

sole della

cultura è

basso, i nani

hanno

l'aspetto

di giganti.Karl Kraus Karl Kraus

VIRAL VIDEO

Quando la naturale evoluzione dei giochi che i bambini di tutto il mondo praticano entra a far parte della for-mazione aziendale, nell’ambito del team building e del problem solving, sembra d’obbligo andare a vedere da più vicino cosa si cela dietro quest’attività ludico-sportiva.Soft Air deve il suo nome alle armi ad aria compressa che utilizza: Air Soft Gun, vere repliche di armi leggere da guerra che proiettano pallini sferici a distanza variabili.Attività per eterni bambini, come lo sostengono i suoi detrattori, o sport cazzuto, come lo ritengono i softgunner e le aziende?Per scoprirlo,inquadrate questo QR o visitate il no-stro sito a2magazine.it:

Soft Air un gioco per aziende?

di Selenia [email protected]

di Enzo Furfaro

Bioarchitettura & Eco-design

Pianeta terradi Maryline Milesi

Foto:

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areleg

gere.

net

Illustrazione: Alessandro Di Miceli

La (pluri)premiata ditta argentina Munoz-Sampayo, fa-mosa per il detective Alack Sinner, nel 1978 ci regalò la prima edizione di ‘Nel bar’- Volume 1, un’altra serie di avventure disperate di umanità bruciata dalla vita. Le incredibili facce storte di Munoz: visi segnati, solcati dalle rughe e dai punti neri, facce stanche, sporche e sgraziate di personaggi loschi e viziosi, si sposano alla perfezione con i dialoghi secchi e i personaggi sghembi inventati da Sampayo.Tutto il contrario dell’estetica supereroistica americana: qui non ci sono eroi, c’è solo ‘l’umano, troppo umano’ della miseria, degli espedienti e degli affari sporchi.Il nero della china che pervade tutto, lasciando quella pic-cola quantità di bianco, di luce, che concede una minima possibilità di riscatto. Giusto per non affogare nel nero.La prima vicenda narrata, ‘Pepe l’architetto’, tratta di un architetto irregolare, un immigrato clandestino che lavo-ra in nero come barista. È una storia disperata e paranoica dove il protagonista è ossessionato dalla polizia e dall’i-dea di essere arrestato e torturato.‘Quelli che’ è la cinica storia di due amici particolari, e di come sarebbe preferibile non mischiare amicizia e la-voro…‘Storie arrugginite’ è la dolorosa parabola di Moses Man, ex-pugile ormai in declino.‘Ella’ è una storia d’amore come tante, ma raccontata con una delicatezza tale che diventa universale. In poche pagine Munoz e Sampayo rimettono anche in gioco per-sonaggi delle storie precedenti: un piccolo gioiello.L’ultima storia è davvero forte: amore e morte procedono paralleli nelle vite di Mike Weiss, suo padre e la giovane Rosa.Un libro splendido, consigliato a chi ha voglia di storie crude ed emozionanti.Per saperne di più su Munoz, inquadrate questo QR o visita-te il nostro sito a2magazine.it:

‘Nel bar’ della vita con Munoz e Sampayo

bookcrossing

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Le feste sono finite, ma già avete voglia di vacanze? Che ne dite di rifugi incastonati nella roccia a strapiombo su vallate magiche, dove il tempo e il mondo si ferma e l’immensità della Natura si mostra in tutta la sua mera-viglia conciliando tecnologia e sostenibilità?

Se scalate le vette del Monte Bianco, sul ghiacciaio Fréboudze, vi imbatterete in una costruzione in legno molto futuristica, il LEAP, Living Ecological Alpine Pod, un rifugio alpino ad impatto zero, costruito nel 2011.Il progetto tutto italiano è costituito da una struttura mo-dulare temporanea a forma tubolare, dotata di tutte le comodità, realizzata con materiali di riciclo e ovviamente completamente autosufficiente, vista la sua posizione. La pelle della copertura è un involucro attivo, rivestito da microfilm di fotovoltaico, che cattura i raggi solari, a questa quota di intensità maggiore, permettendo così una produzione tale da coprire tutti i consumi della baita.

Il piccolo rifugio è perfettamente coibentato, e una piccola stazione meteo - che valuta istante per istante le condizioni climatiche esterne - regola la temperatura all’interno degli ambienti. Anche i servizi igienici sono ecologici, grazie a un sistema che non disperde gli sca-richi. Il fabbricato pesa complessivamente 2.000 kg, ma es-sendo una struttura temporanea potrebbe essere am-pliata o “trapiantata”, senza influire sull’elevata qualità degli spazi e sul bassissimo impatto ambientale. Ma di LEAP ne trovate altri, ad esempio nella catena del Caucaso, sul monte Elbrus: vulcano inattivo, nonché vetta più alta dell’Europa geografica. Qui, dal 2013, ci sono quattro edifici completamente autosufficienti con 49 posti letto con tutti i comfort.

Per coloro che desiderano soggiornare tra i ghiacci, da segnalare il rifugio sul Monte Rosa del Politecnico di Zurigo, progettato in collaborazione con il club alpi-no svizzero, dotato di tecnologia di altissimo livello. La forma ricorda un cristallo di ghiaccio, l’edificio è dotato di 120 posti letto, rivestito di alluminio riflettente e di ampie vetrate sul fantastico paesaggio alpino circostan-te. La struttura è in grado di produrre il 90% dell’ener-gia necessaria nel pieno rispetto dell’ambiente grazie all’integrazione di pannelli fotovoltaici nella facciata sud. L’energia prodotta in eccesso è inoltre conservata in particolari batterie per essere adoperata all’occorrenza.

L’acqua, in abbondanza in un ghiacciaio perenne, viene raccolta nel periodo estivo, quando si scioglie la neve, e immagazzinata in grandi serbatoi sotterranei in modo da avere una riserva nel periodo invernale.

Ma il rifugio, non è solo una meta straordinaria, ha an-che uno scopo scientifico, infatti, vengono raccolti dati, attraverso un sofisticato sistema informatico, che per-mettono di studiare il clima.

Infine, per i più romantici, che ne dite di guardare l’aurora boreale e milioni di stelle dentro un igloo? L’Hotel Kakslauttanen si trova nello splendido scenario della Lapponia, è un artic resort, costituito da 20 igloo di vetro termico speciale, che permette alla tempera-tura interna di rimanere sempre ad un livello costante ed abitabile. Inoltre, quando la temperatura all’esterno scende oltre lo zero, il vetro non ghiaccia e il panorama resta lì sopra i vostri occhi. Il piccolo villaggio apre ogni anno a dicembre/gennaio, in base alle condizioni me-teo, e resta aperto fino ad aprile.

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Quando la naturale evoluzione dei giochi che i bambini di tutto il mondo praticano entra a far parte della for-mazione aziendale, nell’ambito del team building e del problem solving, sembra d’obbligo andare a vedere da più vicino cosa si cela dietro quest’attività ludico-sportiva.Soft Air deve il suo nome alle armi ad aria compressa che utilizza: Air Soft Gun, vere repliche di armi leggere da guerra che proiettano pallini sferici a distanza variabili.Attività per eterni bambini, come lo sostengono i suoi detrattori, o sport cazzuto, come lo ritengono i softgunner e le aziende?Per scoprirlo,inquadrate questo QR o visitate il no-stro sito a2magazine.it:

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Illustrazione: Alessandro Di Miceli

La (pluri)premiata ditta argentina Munoz-Sampayo, fa-mosa per il detective Alack Sinner, nel 1978 ci regalò la prima edizione di ‘Nel bar’- Volume 1, un’altra serie di avventure disperate di umanità bruciata dalla vita. Le incredibili facce storte di Munoz: visi segnati, solcati dalle rughe e dai punti neri, facce stanche, sporche e sgraziate di personaggi loschi e viziosi, si sposano alla perfezione con i dialoghi secchi e i personaggi sghembi inventati da Sampayo.Tutto il contrario dell’estetica supereroistica americana: qui non ci sono eroi, c’è solo ‘l’umano, troppo umano’ della miseria, degli espedienti e degli affari sporchi.Il nero della china che pervade tutto, lasciando quella pic-cola quantità di bianco, di luce, che concede una minima possibilità di riscatto. Giusto per non affogare nel nero.La prima vicenda narrata, ‘Pepe l’architetto’, tratta di un architetto irregolare, un immigrato clandestino che lavo-ra in nero come barista. È una storia disperata e paranoica dove il protagonista è ossessionato dalla polizia e dall’i-dea di essere arrestato e torturato.‘Quelli che’ è la cinica storia di due amici particolari, e di come sarebbe preferibile non mischiare amicizia e la-voro…‘Storie arrugginite’ è la dolorosa parabola di Moses Man, ex-pugile ormai in declino.‘Ella’ è una storia d’amore come tante, ma raccontata con una delicatezza tale che diventa universale. In poche pagine Munoz e Sampayo rimettono anche in gioco per-sonaggi delle storie precedenti: un piccolo gioiello.L’ultima storia è davvero forte: amore e morte procedono paralleli nelle vite di Mike Weiss, suo padre e la giovane Rosa.Un libro splendido, consigliato a chi ha voglia di storie crude ed emozionanti.Per saperne di più su Munoz, inquadrate questo QR o visita-te il nostro sito a2magazine.it:

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Cavoli a merenda

Intorno al film: David Lynch è uno dei nomi più illustri del cinema contemporaneo, attivo dagli anni Settanta a oggi: impossibile da classificare in un genere, la sua poetica ha attraversato varie correnti ed è in continuo mutamento, anche se possiamo trovare un denomina-tore comune nel surrealismo. Celebre pure come idea-tore della serie televisiva Twin Peaks, ha diretto spesso opere di difficile comprensione, ma anche film amati dal grande pubblico e che conservano comunque la sua impronta stilistica: Velluto blu è forse il più riuscito ed esemplificativo in tal senso, nonché uno dei suoi film più conosciuti.

La vicenda: nella cittadina americana di Lumberton, il giovane Jeffrey (Kyle McLachlan) trova un orecchio umano in un prato. Dopo aver consegnato il reperto alla polizia, inizia a indagare insieme alla figlia dello sceriffo, Sandy (Laura Dern). I due risalgono a una cantante di night-club, Dorothy (Isabella Rossellini), e il ragazzo inizia a pedinare l’affascinante donna, rimanendo sem-pre più coinvolto nella sua vita pericolosa: Dorothy è infatti ricattata da Frank (Dennis Hopper), un gangster psicopatico e tossicomane che la costringe a sottostare al suo volere.

Narrazione e stile: come per tutte le pellicole di Lynch, è difficile definire con precisione che tipo di film sia Velluto blu: un noir, un giallo, un dramma, un’opera

Raggiungo Tokyo dopo 12 ore di volo Alitalia (lo ammetto…non è la mia compagnia preferita, ma il prezzo era buono!)Se avete tempo vi consi-glio di prenotare in anti-cipo per poter usufruire di tariffe vantaggiose, soprattutto se vorre-te visitare il Giappone durante la fioritura dei ciliegi, periodo di massi-ma affluenza turistica in Giappone.Oppure potete fare come me: viaggiate last second e affidatevi alle migliori quotazioni del momento!Carica di entusiasmo e di fuso orario (… ma che ore sono???) mi dirigo al ritiro del Japan Rail Pass valido per sette giorni, precedentemente ac-quistato in Italia. (non è acquistabile in loco). Il Japan Rail Pass è FON-DAMENTALE per viaggia-

Il mio Giappone. Alla scoperta di Tokyo.

free cinema salute in cucina

in viaggio di Fiorenza Parsani [email protected]

di Davide [email protected]

di Silvia [email protected]

surrealista, tutto questo amalgamato con maestria. Ri-spetto al surrealismo estremo di Eraserhead (il suo film d’esordio) oppure del recente Inland Empire – oggetti-vamente di difficile fruizione – Blue velvet ha il grande merito di essere un film rivolto a un pubblico ampio (come anche il fantascientifico Dune): c’è una trama li-neare e appassionante, misteri da risolvere, personaggi ben costruiti, storie d’amore e di malavita. Al contempo, non è però un classico noir (nonostante ne contenga gli elementi essenziali), ma una vicenda rivisitata secondo la narrazione e lo stile tipici di Lynch (suoi sono infatti il soggetto e la sceneggiatura), con un’atmosfera onirica, torbida e rarefatta.Velluto blu presenta similitudini con Twin Peaks e con il film prequel Fuoco cammina con me: è ambientato infatti in un immaginario paese della provincia ameri-cana, un luogo quasi favolistico dove il tempo sembra immobile (vedasi le inquadrature speculari all’inizio e alla fine), fatto di segreti e pettegolezzi in cui fa irruzione un evento straordinario. Jeffrey è un ragazzo qualsiasi, coinvolto in una storia più grande di lui, che lo affascina ma al contempo lo spaventa: un mondo “sotterraneo” dove si muovono trafficanti, killer, poliziotti corrotti e soprattutto lei, Dorothy (grandiosa la Rossellini), femme

Che famiglia bistrattata, quella di cavoli e broccoli. Sei un broccolo, non capisci un cavolo, non fai un cavolo, c’en-tri come i cavoli a merenda. Già: cosa c’entrano i cavoli con la merenda? Niente, appunto!Però… questo cavolo, mal-grado tutto, un po’ speciale lo è. Le sue proprietà, infatti, sono riconosciute fin dall’anti-chità. Per i Greci era addirittura sacro. Per Ippocrate, considera-to il padre della medicina, era un “ortaggio dalle mille virtù” e i romani, che già ne avevano scoperto l’utilizzo come cura di svariate malattie, lo mangiavano crudo prima dei

fatale sui generis che rischia di portarlo alla perdizione. Onnipresente nel film sono il voyeurismo e la perver-sione: McLachlan è ripreso spesso nell’atto di guardare in segreto la Rossellini che si muove e si spoglia in casa (da notare le soggettive dall’interno dell’armadio dove è nascosto). Memorabile è il folle Dennis Hopper, sempre intento ad aspirare droga da una maschera per l’ossi-geno: crudele e tarantolato, sottomette Dorothy ai suoi desideri sessuali, violenti o sublimati attraverso com-plessi edipici e feticismo – in particolare l’adorazione del suo vestito in velluto blu. L’erotismo è più suggerito che mostrato (poche sono le immagini di nudo), ma è sempre messo in scena con una morbosità perversa ti-picamente lynchiana. Notevoli sono anche i personaggi di contorno, che compongono un universo grottesco e “felliniano” in certi momenti; vedasi la festa nella villa con l’effeminato Dean Stockwell e altri caratteri surreali. Il protagonista (e lo spettatore) intraprende un viaggio da incubo attraverso questo mondo così diverso eppure fisicamente vicino, creando una dimensione di strania-mento.

Meravigliosa è la fotografia, diretta da Frederick Elmes: fin dalla prima inquadratura presenta i colori saturi e vi-

vaci che caratterizzeranno tutto il film. Le immagini che rimangono più impresse sono i toni psichedelici presen-ti nelle sequenze al night-club, con le contrastanti luci al neon rosse e blu. Il rosso e il blu sono i colori basilari della fotografia, presenti anche nell’appartamento della Rossellini – rispettivamente, la tappezzeria e il suo ve-stito.Il nucleo della colonna sonora è la ricorrente canzone Blue velvet di Bobby Vinton (c’è un continuo rimando fra il titolo, la canzone e il vestito della protagonista). La sua melodia romantica e misteriosa contribuisce in modo decisivo alla costruzione dell’atmosfera sognante e rimane impressa, spesso usata in funzione intradie-getica, cioè cantata da Dorothy. Completano il tutto le affascinanti musiche di Angelo Badalamenti e un pezzo struggente che sentiamo in due sequenze: In dreams di Roy Orbison.

Del celebre e visionario regi-sta americano, inquadrando questo QR potrete vedere o rivedere uno dei suoi film più amati: Velluto blu (1986)

20 gennaio,

69esimo compleanno

del regista

David Lynch

banchetti, proprio come oggi noi ci prepariamo un bel piattone di insalata per depurare l’organismo e predi-sporlo a cibi più impegnativi. Per non parlare di Capi-tan Cook che, per contrastare lo scorbuto, fece grande scorta di cavoli, ancor più ricchi di vitamina C degli agrumi, riuscendo in tal modo a mantenere in salute

tutto il suo equipaggio per anni. E ancora un secolo fa, i cavoli erano uti-

lizzati per guarire malattie legate all’apparato respiratorio (avete

presente quel tipico “odorino” che emanano quando vengono cotti? Non vi richiama alla mente le pro-prietà benefiche delle acque sul-furee delle terme di mezza Italia?).

Come tutti i cibi considerati “pove-ri”, nel nostro secolo è stato poco ap-

prezzato, ma la scienza lo sta rivalutando, scoprendo tra le molteplici proprietà quella di

essere importantissimo per la prevenzione dei tu-

mori, nonché ottimo rimedio per la cura dell’ulcera.È un ortaggio prettamente invernale, quindi in questo periodo potete trovare tutti i membri della sua fami-glia: cavolfiore, cavolo cappuccio, broccoli, broccoletti, verza.Una raccomandazione: per preservarne le qualità va mangiato appena scottato, ancora bello croccante, me-glio se al vapore o saltato direttamente in padella, o meglio ancora crudo! Crudoooo? Ebbene sì, provare per credere! Tagliato sottile, sottile, preserviamo tutto il contenuto in vitamina C e sicuramente avremo zero odore per casa. Possiamo dire, in questo modo, che… salviamo capra e cavoli.

Inquadrando questo QR, o andando sul nostro sito a2magazine, potrete trovare una gustosa, semplice e salutare ricetta. Buon appetito!

Foto

: Fio

renz

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rsan

i

re in Giappone con tran-quillità ed in autonomia; con esso potrete utilizza-re le numerose linee JRche sono presenti anchein città, così da evitareulteriori spese per la me-tropolitana.

Subito sperimento la ve-locità degli shinkansen, i cosiddetti treni proiettile, per raggiungere l’hotel.Munitevi di una mappa dettagliata e di una bel-la guida; orientarsi non sarà così difficile come possiate immaginare o come vi sembrerà nel ve-dere le numerose linee e

le enormi stazioni.Nonostante la scarsa dime-stichezza delle lingua ingle-se i giapponesi sapranno aiutarvi; la loro disponibili-tà andrà oltre la comunica-zione verbale.Tokyo non ha un vero e pro-prio centro, ma piuttosto diversi quartieri, ognuno con le proprie peculiarità; la scelta dell’hotel è, quindi, un po’ complicata.Io vi consiglio APA Hotel Hatchobori-eki Minami nel quartiere di Minato a poche centinaia di metri dalla fer-mata della stazione Hatcho-bori, dove ho alloggiato du-rante la mia permanenza a Tokyo.Prenotato senza troppa at-tenzione, l’hotel si è rivelato un’ottima scelta: zona tran-quilla, ottima pulizia delle camere e, soprattutto, posi-zione strategica in quanto vicino alla fermata della JR ed a poche fermate dalla stazione di Tokyo da dove partono i maggiori treni per le zone limitrofe.Potrete trovare altri hotel appartenenti alla stessa catena , sia a Tokyo che nel resto del Giappone; lo stan-dard è ottimo, anche se le camere sono molto picco-le… ma a questo vi dovrete abituare! Nonostante il jet lag, e, dopo un doveroso riposino ed un primo gustosissimo approccio con la cucina lo-cale, parto alla scoperta di

Tokyo, la Tokyo più nota, tec-nologica, fatta di luci, suoni, gente, negozi ed innovazio-ne: Shinjuku.

Shinjuku è uno dei quartie-ri più movimentati e affolla-ti di Tokyo, sia di giorno che di notte.Questa zona racchiude mol-te delle contraddizioni tipi-che della Capitale nipponi-ca, da una parte i grattacieli altissimi e gli immensi in-croci stradali, dall’altra una fitta rete di viuzze in cui si susseguono piccoli locali dall’atmosfera caratteristica.I rumori ed i colori del quartiere incantano ed una sensazione di tranquillità mi avvolge, nonostante le numerose persone in stra-da… una sensazione che mi accompagnerà per tutto il viaggio in Giappone.La tipica sensazione di ressa non ci sarà mai; i giappone-si sono un popolo ordinato e preciso, lavorano molto, ma la fretta delle nostre città non esiste. O, per lo meno, io non me ne sono resa conto!Per quanto ordinato, vi

consiglio di non alloggiare in questo quartiere: pena il vostro riposo notturno!Shinjuku è anche la sede di Kabukichō, il principale quartiere a luci rosse in città.Kabukichō è ricco di slot house e le sale giochi la fan da padrone; si trovano, inoltre, numerosi Love Ho-tel, Night Club, Strip Club, case chiuse e discoteche per soli uomini.

Per vostra informazione: in molti di questi locali è vie-tato l’ingresso agli stranieri.Per farvi un’idea più appro-fondita vi consiglio di leg-gere “Tōkyō Soup” di Ryū Murakami nel quale l’auto-re descrive accuratamente il quartiere Kabukichō e tutti i tipi di locali che lo popolano.Questo è, forse, il Giappo-ne che avevate in mente: tecnologico, luminoso e ca-otico, ma abbiamo ancora molto da scoprire insieme.Continuate a seguirmi e conoscerete il Giappone più misterioso, silenzioso e affascinante.

Vi renderete conto che le cose da fare e da vedere sono tantissime.Il mio consiglio è sempre quello di prendervi il vostro tempo, rinunciare a qual-cosa per godere di ciò che state facendo. E, quindi, ora vi fermate ed entrate in un sushi restaurant a mangia-re del buon pesce!

Se volete saperne di più sulla città di Tokyo guardate questo video inquadrando questo QR o visitate il nostro sito a2magazine.it:

Page 7: A2 Magazine N°0 Gennaio 2015

SCORPIONE Amore: nella coppia c’è voglia di sperimentare e di cimentarsi tramite stimoli nuovi. Tanti week-end fuori porta, gite romantiche e avventure a due. Sei single e cerchi l’amore? Ecco che in primavera un partner bussa alla porta del tuo cuore. Lavoro: il peggio è passato. Sie-diti e respira a pieni polmoni l’aria del successo. SAGITTARIO Amore: 2015 all’insegna del riesame. Se il rap-porto non funziona dirai addio al tuo partner. Viceversa, potrai dare un senso nuovo alla tua storia attraverso un matrimonio, un figlio, una nuova casa. Single! Niente amore in vista! Lavoro: tagli netti col passato. Riassetti professionali, trasferimenti. CAPRICORNO Amore: la prima parte dell’anno ti da la possibi-lità di risolvere impicci di coppia e ritrovare l’armonia nel dialogo. Da Giugno, nuovi percorsi a due o decisioni importanti che segnano la via del successo personale. Lavoro: un avanzamento di carriera, un’opportunità di crescita e nuove collaborazioni. ACQUARIO Amore: se la tua storia d’amore barcolla, la fine è certa. Sei single? In primavera ti attende un incontro passionale. Lavoro: è richiesta disciplina e pazienza nel trovare un nuovo impiego. Ottimo anno che ti regalerà il lavoro dei sogni. PESCI Amore: dopo l’ultimo anno difficile costernato di scelte, ora tutto tace. Da Luglio, se sei single, un incontro importante ti attende. Lavoro: risolti impicci con colle-ghi e datori, puoi ricominciare da zero verso obiettivi di successo.

ARIETE Amore: ottima la prima parte dell’anno per un in-contro d’amore inaspettato che ti sorprenderà. Se sei in coppia, è tempo di matrimoni e figli. Lavoro: da Giugno in poi, opportunità sul lavoro, ma cogli al volo il cambia-mento! TORO Amore: la coppia in crisi dovrà dirsi addio defini-tivamente, mentre i single riscopriranno il piacere d’in-namorarsi. Lavoro: attendi la seconda parte dell’anno, un impiego farà al caso tuo! GEMELLI Amore: il 2015 è l’anno della tua più grande trasformazione. Farai piazza pulita di un partner scaduto da tempo. Single! Togliti dalla testa scappatelle passio-nali: è giunto il momento di mettere la testa a posto. Lavoro: chiusure, trasferimenti e nuovi inizi non certo facili. CANCRO Amore: alti e bassi nella coppia. Piccoli flirt per single ancora in cerca di avventure passionali.Lavoro: interessanti progetti e sblocco negli affari da Giugno. LEONE Amore: i primi sei mesi ti regalano nuovi incontri d’amore che lasceranno il segno. La coppia ritroverà l’armonia: matrimoni, figli, compravendite immobiliari all’orizzonte. Lavoro: miglioramenti economici e nei rapporti. Possibilità d’impiego per i precari. VERGINE Amore: ottieni ciò che vuoi da Giugno. Single! Un incontro, un legame stabile da cogliere al volo sarà la tua fortuna. Lavoro: da Febbraio nuove attività, proget-ti, mansioni o contratti. Saturno ti farà faticare e dovrai adattarti, ma Giove da Giugno ti regalerà gratifiche e un aumento d’introiti. BILANCIA Amore: buona l’intesa di coppia. Piccole tensioni in primavera con Marte avverso. Single! Non è l’anno per il grande amore, ma divertiti a letto. Marte e Urano indicano tanti flirt e accese passioni. Lavoro: cambio di rotta improvviso. Accettalo con sorrisi e diplomazia.

“Perché ci sono così tanti violinisti ebrei e pochi piani-sti?”. “Perché il violino è molto più pratico se devi scap-pare da un pogrom”. Questa storiella della tradizione Yiddish spiega, in modo scanzonato ma profondamente vero, uno dei motivi per cui il violino resiste ostinata-mente a qualsiasi forma di innovazione e di stravolgi-mento. Da un lato è indiscutibilmente uno degli strumenti musicali più facili da portarsi dietro, dall’altro, nella sua apparente semplicità, è altrettanto difficile da suonare, così scoraggiante da essere attaccabile solo quando si è dotati dell’incosciente pervicacia propria dei bambini, oppure di un indefinibile quanto innato talento.Questo strumento così ostico e insieme affascinan-te è il protagonista della stagione della Società del Quartetto, che nel 2015 festeggerà il 140esimo anno dalla fondazione. Da decenni il Quartetto porta a Bergamo artisti di primo piano da tutto il mondo, e anche quest’anno la stagione si preannuncia interessan-tissima. Nel programma dei 12 concerti il violino appare spesso in primo piano, sia come solista nelle mani di Guido Ri-monda, che in duo col pianoforte, nella prestigiosa cop-pia formata da Domenico Nordio e Pietro De Maria in un programma sofisticato fra Carl Nielsen e Richard Strauss, e anche con i giovani talenti di Anna Tifu e Ro-meo Scaccia. Scintille promette anche il duo russo dei violinisti Lidia Kovalenko e Ilya Ioff, così come le altre formazioni da camera in programma, su tutte il Cuarteto Latinoamericano e l’ungherese Quartetto Kelemen. Pure in evidenza il duo formato da Enrico Fagone al contrabbasso e Andrea Dindo al pianoforte, e infine il giovane Ars Trio di Roma e il trio “Suoniamo Insieme” con una proposta tutta romantica. Completano la rasse-gna due promettenti piano recital con due artisti italiani,

Al Quartettola magia del violino(e non solo)

oroscopo

musica

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Richiedete la vostracopia gratuita nelle

seguenti edicole:

Bergamov. Zambonate ang. v. Silvio Spaventa

–v. Suardi 87 ang. v. S. Caterina

–v. Papa Giovanni XXIII chiesa

Madonna delle Grazie–

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v. IV Novembre ang. v. Vittorio Veneto

di Miriam Ghezzi [email protected]

di Joseph [email protected]

WARNING: il vostro segno vi dà indicazioni per i grandi progetti, il vostro ascendente per le cose quotidiane, e per l’amore: leggete il segno nel quale cade la vostra luna!Per saperne di più inquadrate questo QR o visitate il nostro sito a2magazine.it:

Gianluca Luisi e Sara Costa, quest’ultima impegnata in un programma che mette insieme il classico di Schu-mann col Novecento di Ravel e Bartok e la contempo-raneità del bergamasco Stefano Gervasoni. Buona musica a tutti.

La stagione inizia lunedì 2 feb-braio, se volete saperne di più sul programma, inquadrate questo QR o visitate il nostro sito a2magazine.it:

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Il 2015 si apre con un’interessante novità cinematogra-fica: il nuovo film di Tim Burton, Big Eyes, ispirato alla vicenda della pittrice Margaret Keane e del marito Wal-ter Keane. Per anni si è ritenuto che il vero autore delle opere fosse il marito, fino a quando Margaret, dopo il divorzio, non rivelò la verità ad un’emittente radiofonica. Portato il caso in tribunale, il giudice decise di mettere gli ex coniugi davanti ad una tela, il primo che avrebbe finito il quadro sarebbe stato il vero autore di tutte le opere. Walter si ritirò dalla gara lamentando problemi alle spalle, Margaret eseguì il suo in 53 minuti.Sebbene la critica non abbia mai espresso pareri partico-larmente positivi, i suoi quadri invasero l’America degli anni 50-60; Andy Warhol confermò che: “I lavori di Margaret sono davvero interessanti! Se fossero brut-ti, non piacerebbero a così tante persone!”. Uno dei punti cardine del genere pop, ovviamente.Margaret iniziò a dipingere quando era ancora una bambina. Molti sono gli artisti che l’hanno ispirata nel corso degli anni: Modigliani, artista prediletto, ma an-che Van Gogh, Botticelli, Picasso e Klimt.Questi ritratti di bambini e di animali ci colpiscono soprattutto per una caratteristica: gli enormi occhi che danno profondità allo sguardo. Lei stessa spiega questa particolarità “gli occhi sono le finestre dell’anima”.Margaret Keane, oggi considerata una delle artiste ame-ricane più influenti del nostro tempo, vive in California e, all’età di 87 anni, continua a dipingere.

Inquadrando questo QR, o andando sul nostro sito, a2magazine.it, scoprirete perché il regista, Tim Bur-ton, ha scelto di fare un film proprio su di lei, e come si sono conosciuti:

Digitando in Google “teatro Bergamo” appare più di un milione di risultati!Sì, perché non ci sono solo Creberg e Donizetti, ma miriadi di grandi e piccole compagnie che, in un modo o nell’al-tro, vogliono fare cultura.Tra loro c’è Luna e Gnac - in omaggio all’omonima novella di Italo Calvino - di Michele Eynard e Federica Molteni, con sede presso il monastero di Valmarina nel Parco dei colli; la loro è una compagnia che crea ogni anno nuovi spettacoli, organizza corsi e partecipa a rassegne nazionali e internazionali: tra 2009 e 2011 Luna e Gnac ha rice-vuto riconoscimenti in Russia, Polonia e Scozia per la qualità delle sue produzioni.Abbiamo voluto chiedere ai fondatori che rapporto hanno con la nostra città, a quali modelli si ispirano e cosa signi-fica fare teatro nel 2015: “A Bergamo c’è una concentrazione altissima di compa-gnie ed è difficile crearsi uno spazio: per questo, fatta eccezione della rassegna estiva “Teatro Cocomero”, tendia-mo a lavorare fuori città.La personalità che influisce di più sul nostro stile è pro-prio un bergamasco, Marcello Magni, un attore italiano famosissimo in Gran Bretagna, che si è formato alla scuola parigina Jacques Lecoq. La creazione dei nostri spettacoli, d’altra parte, risente molto dei rapporti con la letteratura, la televisione e il cinema: secondo noi il teatro deve es-sere in relazione con la vita e con tutte le arti, altrimenti rischia di diventare asfittico.Fare teatro oggi significa recuperare l’importanza del rapporto diretto tra persone: per fare uno spettacolo bi-sogna essere presenti in carne e ossa e non un’immagine virtuale. Merce rara, di questi tempi!”

Per saperne di più su Luna e Gnac, inquadrate questo QR o andate a visitare il nostro sito a2magazine.it:

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“La notte durava venti secondi, e venti secondi il Gnac. [...] Il Gnac era una parte della scritta pubblicitaria Spaak-Cognac sul tetto di fronte, che stava venti secondi accesa e ven-ti spenta, e quando era accesa non si vedeva nient’altro.” Italo Calvino

di Daniela [email protected]

Page 8: A2 Magazine N°0 Gennaio 2015

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