A proposito di Nuovi ricchi e Povertà diffusa nel tempo della crisi · A proposito di Nuovi ricchi...

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1 Redazione: Via Altobelli, 5 46100-Mantova . Responsabile Salvatore Altabella del Direttivo provinciale Spi Cgil Mantova. Tel. 0376/ 2021/ 202221, fax 0376-320453 , e-mail [email protected] - sito nazionale http://www.spi.cgil.it/ sito regionale www.spicgillombardia.it Questa newsletter viene trasmessa per posta elettronica , di norma, il 21 di ogni mese. Viene pubblicata anche sul sito provinciale www.cgil.mantova.it\SPI\ A proposito di Nuovi ricchi e Povertà diffusa nel tempo della crisi A cura di Stefano Landini (segretario regionale Spi Cgil Lombardia) Il Presidente degli Stati Uniti Obama, nel suo discorso all‟Unione, ha proposto di innalzare le tasse sugli americani molto ricchi, introdurre una nuova imposta su banche e istituzioni finanziarie con più di 50 miliardi di dollari di asset e portare al 28 per cento le tasse sulle rendite finanziarie; le risorse ricavate da queste misure serviranno per tagliare le imposte alle famiglie con redditi medi e bassi , per dare accesso gratuito ai college pubblici a milioni di giovani americani, per investire in infrastrutture fisiche e digitali e per rafforzare il sostegno sociale dei cittadini. Sono misure che da anni sosteniamo come movimento sindacale nel nostro paese, la proposta di introdurre una patrimoniale sulle grandi rendite finanziarie è stata presentata nei nostri ultimi congressi e nel piano del lavoro della Cgil. La lunga crisi, prima finanziaria poi divenuta economica e sociale, ha provocato l‟incremento esponenziale delle diseguaglianze sociali, i pochi ricchi detengono sempre maggior ricchezza, gli altri diventano sempre più poveri. La scomparsa del ceto medio rappresenta uno dei fenomeni di questi anni, lo dimostrano i dati sulle nuove povertà. Cittadini che sino alla fine del decennio scorso possedevano redditi in grado di consentire loro e ai propri famigliari un buon livello esistenziale si trovano ridotti nella povertà a causa della perdita del lavoro. Pensiamo,anche ai nostri pensionati, in pochi anni il reddito derivato da pensione ha visto perdere il 30% del potere d‟acquisto, milioni di anziani sono costretti a vivere con meno di 1000 euro al mese al prezzo di grandi sacrifici e spesso e volentieri sono costretti a rinunciare alle cure sanitarie o a quelle dentistiche. La newsletter dello Spi di Mantova n.° 1 26/1/2015

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Redazione: Via Altobelli, 5 46100-Mantova . Responsabile Salvatore Altabella del Direttivo provinciale Spi Cgil Mantova.

Tel. 0376/ 2021/ 202221, fax 0376-320453 , e-mail [email protected] - sito nazionale http://www.spi.cgil.it/ sito regionale www.spicgillombardia.it Questa newsletter viene trasmessa per posta elettronica , di norma, il 21 di ogni mese.

Viene pubblicata anche sul sito provinciale www.cgil.mantova.it\SPI\

A proposito di Nuovi ricchi e Povertà diffusa nel tempo della crisi A cura di Stefano Landini (segretario regionale Spi Cgil Lombardia)

Il Presidente degli Stati Uniti Obama, nel suo discorso all‟Unione, ha proposto di innalzare le tasse sugli americani molto ricchi, introdurre una nuova imposta su banche e istituzioni finanziarie con più di 50 miliardi di dollari di asset e portare al 28 per cento le tasse sulle rendite finanziarie; le risorse ricavate da queste misure serviranno per tagliare le imposte alle famiglie con redditi medi e bassi , per dare accesso gratuito ai college pubblici a milioni di giovani americani, per investire in infrastrutture – fisiche e digitali – e per rafforzare il sostegno sociale dei cittadini. Sono misure che da anni sosteniamo come movimento sindacale nel nostro paese, la proposta di introdurre una patrimoniale sulle grandi rendite finanziarie è stata presentata nei nostri ultimi congressi e nel piano del lavoro della Cgil.

La lunga crisi, prima finanziaria poi divenuta economica e sociale, ha provocato l‟incremento esponenziale delle diseguaglianze sociali, i pochi ricchi detengono sempre maggior ricchezza, gli altri diventano sempre più poveri. La scomparsa del ceto medio rappresenta uno dei fenomeni di questi anni, lo dimostrano i dati sulle nuove povertà. Cittadini che sino alla fine del decennio scorso possedevano redditi in grado di consentire loro e ai propri famigliari un buon livello esistenziale si trovano ridotti nella povertà a causa della perdita del lavoro.

Pensiamo,anche ai nostri pensionati, in pochi anni il reddito derivato da pensione ha visto perdere il 30% del potere d‟acquisto, milioni di anziani sono costretti a vivere con meno di 1000 euro al mese al prezzo di grandi sacrifici e spesso e volentieri sono costretti a rinunciare alle cure sanitarie o a quelle dentistiche.

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La Corte dei Conti, presentando il rapporto sul contenimento della spesa pubblica nel periodo 2008-2013 , ha sottolineato come queste manovre hanno colpito la spesa sanitaria e i servizi essenziali offerti ai cittadini, una situazione che va a discapito delle fasce di popolazione maggiormente colpite dagli effetti della crisi.

In questo contesto non è più rinviabile nel nostro paese una vera riforma fiscale accompagnata da una lotta senza quartiere agli evasori, che sottraggono ingenti risorse alla collettività intera. Lo Spi Cgil, unitamente agli altri sindacati dei pensionati, nelle piattaforme presentate in questi anni, ha posto al centro della sua iniziativa questo tema, chiedendo in primis la riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle prestazioni pensionistiche. Sino ad oggi non abbiamo ricevuto risposte da parte dei governi che si sono succeduti in questi anni, ma noi continueremo a riproporre questo tema con forza in questi mesi, in quanto siamo convinti che la lotta alle diseguaglianze rappresenti il primo dovere di una organizzazione come la nostra. Nel contempo ben ha fatto la nostra segretaria generale Carla Cantone nel riproporre il tema di una riforma del sistema pensionistico italiano. Condividiamo le sue parole:”Perché si sta impedendo ad una intera generazione di andare in pensione chiudendo lo spazio per nuovi posti di lavoro, perché esistono ancora gli esodati e perché i giovani non hanno alcuna certezza sul loro futuro previdenziale”.

Su questi temi l‟impegno dello Spi Lombardia non è venuto mai a mancare, nelle prossime settimane riprenderemo la nostra mobilitazione per ottenere una maggior giustizia sociale nel nostro paese.

Fonte: http://www.spicgillombardia.it/?comunicato-stampa=a-proposito-di-nuovi-ricchi-e-

poverta-diffusa-nel-tempo-della-crisi-di-stefano-landini

Importante novità per i titolari di esenzione ticket per patologia cronica e/o malattia rara e reddito A cura di Claudio Dossi (segreteria regionale Spi Lombardia) responsabile dipartimento welfar

Si comunica che Regione Lombardia a far data dal 18 novembre 2014 ha introdotto due nuovi codici di esenzione.

I cittadini che già hanno una esenzione per patologia cronica o rara che appartengono a nucleo familiare con reddito complessivo( riferito all‟anno precedente) non superiore a € 46.600,00 (incrementato in funzione della

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composizione del nucleo familiare) e che beneficiano altresì dell‟esenzione totale dal ticket per i farmaci correlati alla patologia, dovranno rinnovare l‟autocertificazione entro il 31 maggio 2015 per vedersi riconfermato tale diritto. Infatti a partire dal 18 novembre 2014, Regione Lombardia ha introdotto due nuovi codici di esenzione E30(patologia cronica reddito correlata ) e E40 (malattia rara reddito correlata) con i quali poter beneficiare dell‟esenzione dal ticket per la spesa farmaceutica per i soggetti affetti da patologia cronica e/o malattia rara correlata al reddito. Con l‟apposizione di tali codice sulla ricetta, scompare anche l‟obbligo della firma del cittadino sulla stessa.Per acquisire i nuovi codici E30 o E40 , il cittadino deve presentarsi all‟Ufficio ASL del Distretto di residenza con la carta dei servizi e fotocopia del documento di identità e compilare un‟autocertificazione attestante la propria situazione reddituale, sulla base dell‟ultima dichiarazione dei redditi presentata.

A partire dal 7 gennaio 2015 la stessa certificazione potrà essere fatta anche presso le farmacie , in questo caso sarà possibile solo per la persona direttamente interessata e non per tutori o altri aventi delega.Dal 15 gennaio 2015 il medico di base apporrà direttamente il codice sulla ricetta cartacea o per via informatica.E‟ previsto un periodo di transizione e coesistenza delle 2 esenzioni, dal 15 gennaio al 31 maggio 2015. Pertanto, dal 1 giugno 2015 l‟esenzione attualmente in vigore con l‟indicazione in prescrizione di patologia/malattia rara e firma del paziente non sarà più valida.

L‟esenzione totale dalla compartecipazione alla spesa per le prescrizioni farmaceutiche sarà riottenibile solo per i cittadini che nel frattempo avranno rinnovato l‟autocertificazione e che saranno in possesso dei codici di esenzione E30/E40.

Per questo invitiamo tutte le persone interessate ad attivarsi per tempo.

ALLEGATI

CIRCOLARE REGIONE scarica CIRCOLARE AUTOCERTIFICAZIONE scarica AUTOCERFICAZIONE S.CIRCOLARE scarica

Fonte: http://www.spicgillombardia.it/?comunicato-stampa=importante-novita-per-i-titolari-di-

esenzione-ticket-per-patologia-cronica-eo-malattia-rara-e-reddito

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Nuovo ISEE: Cgil, il caos si scarica sui cittadini

Lamonica: “Governo convochi tavolo di monitoraggio e avvii confronto serio”. Ritardi e confusione rischiano di trasformare il nuovo ISEE, nato per garantire equità e giustizia nell‟accesso alle prestazioni, in ostacoli e disparità per i cittadini. “Ritardi, confusione e approssimazione rischiano di trasformare le nuove regole sull‟ISEE, entrate in vigore il primo gennaio e nate per garantire equità e giustizia nell‟accesso alle prestazioni, in ostacoli e disparità per i cittadini”. Questo l‟allarme di Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, in merito al quadro che si sta configurando in seguito alla riforma dell‟indicatore della situazione economica delle famiglie. “I ritardi nell‟emanazione del provvedimento e i conseguenti tempi stretti, troppo stretti, accordati agli Enti locali e agli enti erogatori per la definizione dei regolamenti attuativi – spiega Lamonica – stanno scaricando sui cittadini i disagi legati alla transizione da un sistema all‟altro, non gestita o gestita con pressapochismo”. “Le regioni che stanno provando a dare soluzione ai problemi sorti – continua la dirigente sindacale – si trovano davanti ostacoli di carattere normativo e in questo contesto nei territori sta riprendendo forza il „fai da te‟ interpretativo, che mette in discussione una delle principali innovazioni dell‟ISEE: essere un livello essenziale di accesso alle prestazioni”. Lamonica denuncia che ad essere interessate da questi problemi sono “quelle famiglie e quei cittadini che richiedono o hanno richiesto servizi la cui scadenza è a „scavalco‟ tra vecchio e nuovo regime”, come le tasse universitarie, che scadranno il prossimo 31 gennaio. “Se le domande sono state fatte entro il 31 dicembre, sono state inoltrate con il vecchio ISEE, ma dal 1° gennaio devono essere inviate con il nuovo: un caos che, appunto, crea disparità di accesso alle prestazioni”. “Fin dall‟inizio – sottolinea la segretaria confederale della Cgil – abbiamo chiesto un periodo di sperimentazione per poter valutare tutte le problematiche che inevitabilmente sarebbero emerse con l‟avvio del percorso, ma il ministero ha respinto questa proposta”. “Anche l‟insediamento del tavolo di monitoraggio previsto dalla legge non è ancora avvenuto, manca quindi una sede in cui cercare di individuare le opportune soluzioni”, aggiunge Lamonica. Che conclude con una richiesta: “è necessario che il ministero riunisca il tavolo di monitoraggio, avvii un serio confronto con le parti sociali e con tutti i soggetti interessati per affrontare urgentemente questa situazione. Si interrompano le sperimentazioni sui cittadini”

Fonte: http://www.spicgillombardia.it/?comunicato-stampa=nuovo-isee-cgil-il-caos-si-scarica-

sui-cittadini

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Spi-Cgil: Allarme pensioni, a gennaio assegni più leggeri

Da febbraio le minime aumentano di 1,50 euro; di 3 euro quelle da 1.500 al mese

A gennaio gli assegni pensionistici saranno più leggeri. Nel primo mese del nuovo anno infatti i pensionati italiani dovranno restituire allo Stato una parte della rivalutazione ricevuta nel 2014, calcolata inizialmente con un tasso provvisorio dell‟1,2% e poi assestatosi in via definitiva all‟1,1%. In questo modo una pensione minima perderà 5,40 euro rispetto a dicembre 2014 mentre una pensione da 1.500 euro perderà 16,30 euro.

Questi gli importi per ogni singola categoria d‟importo delle pensioni messi a confronto tra dicembre 2014 e gennaio 2015:

Lievi aumenti sono invece previsti per il mese di febbraio. Il meccanismo di rivalutazione automatica porterà nelle tasche di un

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pensionato con la minima 1,50 euro in più rispetto al 2014. Una pensione da 1.500 euro aumenterà invece di 3 euro. Questa la dinamica degli importi pensionistici a febbraio 2015:

Spi-Cgil: Pagamento pensioni, a gennaio è caos. Per molti l’assegno il 10 del mese Il sindacato: norma poco chiara. Inps chiarisca.

A gennaio sarà caos pensioni.Il governo ha infatti rimesso mano al sistema di pagamento degli assegni previdenziali. Quelli Inps saranno liquidati il 1° del mese mentre quelli Inpdap il 16, così come è avvenuto fino ad oggi. Novità riguardano invece i titolari di due o più pensioni e nello specifico quelle di reversibilità, invalidità civile e di rendite vitalizie per l‟assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Queste saranno liquidate il 10 del mese.

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La norma, contenuta nell‟articolo 26 comma 3 della Legge di Stabilità, è però poco chiara e rischia di riguardare fino a 5 milioni di pensionati e non alcune centinaia di migliaia come dichiarato dal governo. E‟ una questione, sostiene il Sindacato dei pensionati della Cgil, che il neo-Presidente dell‟Inps Tito Boeri dovrà affrontare e chiarire quanto prima per limitare il più possibile i disagi arrecati alla popolazione anziana.

Cantone (Spi-Cgil): il governo si è dimenticato dei pensionati. Gli 80 euro solo una promessa elettorale

“Il governo – ha dichiarato il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone – si è dimenticato ancora una volta dei pensionati italiani e nella legge di stabilità per loro non c‟è nulla. La promessa di estendere il bonus fiscale di 80 euro non è stata mantenuta e ci viene il forte sospetto che si sia trattato solo di una mossa elettorale. Sarebbe bene che nel 2015 il governo e il Parlamento corressero ai ripari prestando attenzione alla condizione degli anziani e dei pensionati che da molti anni sono in forte sofferenza e che nonostante tutto continuano a fornire aiuto e sostegno a figli e nipoti senza lavoro”.

Fonte: http://www.spi.cgil.it/previdenza/allarmepensioni

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Pensioni: il ministro Poletti riconosce che la riforma Fornero va modificata

Dopo le reiterate proteste dei sindacati contro la legge di riforma delle pensioni, targata Fornero, il ministro Poletti riconosce la necessità di introdurre nella normativa previdenziale uno "strumento flessibile" che consenta a chi è vicino alla pensione e ha perso o rischia di perdere il lavoro di andare in pensione. Lo ha detto il ministro del Lavoro, aggiungendo che "in assenza di interventi sulla riforma Fornero si rischia di avere un problema sociale".

"Noi sappiamo - ha detto Poletti a margine di un convegno alla Luiss - che esiste un problema che riguarda, in particolare, quelle persone che sono vicine alla pensione e che, nella situazione attuale di difficoltà, hanno perso o possono perdere il posto di lavoro e non hanno la copertura di ammortizzatori sociali sufficiente fino a maturare la pensione".

"Credo - ha detto ancora - che qui uno strumento flessibile che aiuti queste persone a raggiungere i requisiti bisognerà sicuramente produrlo perché diversamente avremo un problema sociale".

Poletti non ha anticipato quali potrebbero essere gli interventi del governo ma, alla domanda se l'ipotesi possa riguardare il prestito previdenziale, ovvero la possibilità di andare in pensione in anticipo avendo un piccolo taglio sulla pensione, ha precisato che è una delle molte ipotesi allo studio.

22/01/2015 15.04

Fonte: http://www.inca.it/Archivionews/DettaglioNotizia.aspx?guid={702771F5-A261-45B4-

B179-40CE9E409B70}&parentId=831

Piccinini: "Inca dice no alla riforma della Pubblica amministrazione sulle spalle dei cittadini"

"Il taglio al Fondo patronati è stato ridotto, ma non eliminato. Quindi, dovremo fare ancora tanti sacrifici". E' quanto afferma Morena Piccinini, presidente Inca, intervenendo al convegno di Genova dedicato alla riforma della pubblica amministrazione che, afferma in una intervista (scaricabile dal seguente indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=j-wxfXifsIE ), "non può essere fatta pagare ai cittadini".

Articolo integrale: http://www.inca.it/Archivionews/DettaglioNotizia.aspx?guid={6F04D33A-

1D11-4870-97B6-968039467160}&parentId=831

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http://www.inca.it/IDirittiCheNonSai.aspx

Domanda: Lavoro da molti anni in una scuola elementare e sono addetta alla ristorazione scolastica. Vorrei sapere se i forti mal di schiena di cui soffro da un po‟ di tempo possono essere riferiti alla mia attività. Risposta: Studi recenti hanno evidenziato che i lavoratori del settore della ristorazione sono soggetti, nello svolgimento delle loro mansioni lavorative, a molteplici fattori di rischio che determinano l‟ insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici. In particolare mal di schiena, dolori al collo e agli arti superiori e inferiori sono dovuti a posture scomode, movimenti di carichi pesanti o movimenti ripetitivi della mano e degli arti superiori, fattori ambientali quali la temperatura e l‟umidità elevate. Anche secondo i dati Inail le attività di mensa scolastica concorrono per circa un terzo nella denuncia di malattie professionali rispetto all‟intero settore di servizi di alloggio e ristorazione. Premesso ciò per decidere se nel suo caso sia opportuno inoltrare all'Inail la denuncia di malattia professionale le consigliamo di rivolgersi alla sede Inca Cgil più vicina alla sua abitazione per avere tutte le informazioni necessarie, non solo da un punto di vista medico legale ma anche relativamente allo svolgimento del suo lavoro (modi e tempi e storia lavorativa) necessarie per fornirle l‟eventuale assistenza nei confronti dell‟Istituto assicuratore.

Domanda: Alcuni mesi fa ero in trasferta per lavoro e ho subito un incidente stradale mentre mi recavo dall‟albergo al posto di lavoro. Mi è stato detto che la ditta deve fare la denuncia all‟Inail. È vero? Risposta: La risposta è positiva. La trasferta e/o missione è infatti caratterizzata da modalità di svolgimento imposte dal datore di lavoro con la conseguenza che tutto ciò che accade nel corso della stessa deve essere considerato come verificatosi in attualità di lavoro. L‟Inail stesso in una circolare dello scorso anno ha impartito istruzioni in tal senso alle propri sedi affermando espressamente che, casi come quello a Lei accaduto, devono essere riconosciuti come infortuni avvenuti in “occasione di lavoro” e in quanto tali quindi essere tutelati dall‟Istituto assicuratore sia da un punto di vista economico che sanitario. Ovviamente - precisa l‟Inail - l‟evento non può ritenersi indennizzabile qualora sia riconducibile a scelte personali, irragionevoli e prive di alcun collegamento con la prestazione lavorativa “tali da esporre l‟interessato ad un rischio determinato esclusivamente da tali scelte”.

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Lavoro, non ti lasciamo solo. Campagna tesseramento CGIL 2015

19/01/2015 » MATERIALI GRAFICI: banner - manifesti - Tessera: 1 - 2

Iscriversi alla CGIL vuol dire entrare a far parte attivamente della più grande e articolata organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con i suoi circa 6 milioni di iscritti e le sue centinaia di sedi. Perché iscriversi? Perché la CGIL è il sindacato di chi ha un lavoro, di chi lo ha ma precario, di chi non lo ha e lo cerca e dei pensionati; perché la CGIL svolge un ruolo di protezione dall‟incondizionato funzionamento del mercato, difendendo i diritti individuali e collettivi contro i soprusi e le ingiustizie. Con la sua presenza nei luoghi di lavoro, nel territorio e tra i cittadini, la CGIL opera per la ricostruzione delle solidarietà, ovvero l‟integrazione di parti della società, attraverso la pratica quotidiana, l‟impegno concreto di rappresentanza e l‟attività capillare di contrattazione e negoziazione. Iscriversi è una scelta importante, soprattutto, perché la CGIL difende e persegue la “confederalità”, cioè quella forma originale della rappresentanza degli interessi delle persone che assume valori generali, sociali, insieme alle rivendicazioni contrattuali e di categoria. La confederalità è un valore dirimente, rappresenta la solidarietà tra lavoratori, precari, pensionati nel loro costante processo di emancipazione. Solo l‟azione collettiva, infatti, può porre un argine all‟individualismo imperante, oggi più che mai. Per questi motivi la CGIL è la casa comune per i lavoratori, per i giovani e per i pensionati. Il valore dell‟iscrizione passa anche attraverso l‟offerta di servizi e tutele alle persone che cercano una risposta ai problemi che incontrano nell‟attività lavorativa, nei rapporti con il fisco, in campo previdenziale, nella tutela della salute o nell‟accesso ai servizi sociali alla persona. In tutti questi casi, e in generale per tutto ciò che riguarda l'esigibilità dei tuoi diritti, il “Sistema Servizi” della CGIL ti può efficacemente aiutare. Oggi più che mai rafforzare il sindacato è importante per arginare e contrastare gli attacchi contro i lavoratori, contro i giovani e contro i pensionati. Lo puoi fare iscrivendoti alla CGIL e rendere così più efficace ed incisiva l‟azione di rappresentanza dei lavoratori.

Compila il modulo di pre-iscrizione alla CGIL

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In breve da www.rassegna.it Banche Esplode la diseguaglianza tra banchieri e bancari Un Report Fisac. I primi intascano 3,7 milioni all'anno, i secondi 46 mila euro. Il 30 gennaio lo sciopero generale. "Per un bancario ci vorrebbero circa 100 anni per guadagnare quanto un top manager". La forbice si sta allargando » IL REPORT

Cgil Tutti gli errori del Jobs Act Sorrentino a Radioarticolo1: "Con il decreto sul contratto a tutele crescenti si stanno riducendo i diritti dei lavoratori. Di fatto il contratto a tempo indeterminato diventa precario". No anche alla nuova Aspi: "Assegni più magri per i disoccupati" » PODCAST » Telecom, no a controllo a distanza

Analisi Così non si aiuta il lavoro Il Jobs Act è uno strumento che nelle intenzioni del governo Renzi ha lo scopo di rimettere in moto l'occupazione. Vi sono buone ragioni per essere scettici. Peggiorerà le condizioni dei lavoratori DI G. TRAVAGLINI » Camusso: quello "scambio" tra Stato e imprese » Forum degli economisti, le alternative ci sono

La ricorrenza Guido Rossa, la memoria di Genova Celebrazioni all'Ilva, alla Camera del lavoro e nei giardini dove l'operaio dell'Italsider venne ucciso. Bruzzese (Cgil Genova): "la sua morte rese esplicita la scelta di considerare il terrorismo come nemico dei lavoratori" DI P. ANDRUCCIOLI » VIDEO | La sua storia » La sua morte, uno spartiacque

Sanità #ProntoSoccorsoKo, protesta in tutta Italia Flash-mob di medici e infermieri, insieme alla Fp Cgil, davanti ai principali nosocomi del paese: “Basta tagli, siamo costretti a fare turni di 16 ore consecutive”. Dettori: "Il personale è allo stremo, non si può ancora fare cassa sulla salute" » FOTOGALLERIA

La fabbrica Com'è cambiato lavorare in Fiat Una ricerca Fim sul "World class manufacturing" (Wcm), il sistema di controllo della produzione introdotto dieci anni fa dal Lingotto. Cinquemila lavoratori coinvolti, 30 stabilimenti. Fatica fisica e stress sono peggiorati DI G.IOCCA

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In breve da www.cgil.mantova.it

Nuovo Isee 2015

Dal 1 gennaio 2015 è entrato in vigore il nuovo ISEE, ad oggi non risulta ancora possibile richiedere l'elaborazione della dichiarazione, in quanto manca la convenzione nazionale tra l'Inps e i Caaf. Leggi il Comunicato Stampa di Cgil Mantova e Uil Mantova

Ricerca confronto TASI - IMU

L'analisi della Cgil del peso del pagamento della Tasi 2014 sulle tasche dei cittadini mantovani, confrontato con l'Imu 2012. Ne emerge un sostanziale aumento del peso economico, specialmente in quei comuni che non hanno applicato le detrazioni. Nel quadro generale, la Tasi non tiene conto delle differenze sociali tra le famiglie italiane e mantovane, applicando parametri spesso iniqui. Vedi l'analisi; la tabella delle aliquote; l'esempio nel comune di Mantova; e il confronto nei comuni della Provincia

I dati della crisi mantovana relativi ai primi 10 mesi del 2014 e l'analisi del segretario generale Massimo Marchini

Crisi: i dati dei primi 10 mesi 2014, per il lavoro sempre peggio. Oltre 11 milioni di ore di cassa integrazione nei primi 10 mesi. Il mantovano al primo posto in Lombardia per utilizzo della cassa integrazione. Leggi il Comunicato stampa

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Il nuovo Isee, ciò che i cittadini devono sapere e che i Caf possono fare

Ancora un volta i Caf hanno agito con grande senso di responsabilità, nell‟interesse primario dei cittadini: hanno avviato il servizio del nuovo Isee (in vigore dal 1° gennaio 2015), ancora prima che l‟Inps desse luogo alla convenzione che regola i rapporti tra l‟Istituto e i Centri di assistenza fiscale, con tutte le indicazioni operative necessarie. I Caf, tutti insieme, hanno deciso di anticipare i tempi per non penalizzare proprio quella platea di cittadini che spesso riscontra i maggiori problemi di accesso ai servizi pubblici e che più necessita del servizio. Ricordiamo, infatti, che si tratta di uno strumento fondamentale per accedere alle prestazioni sociali e per usufruire di sgravi, dai bonus energetici a quelli “bebè”, dalle mense scolastiche agli asili nido, dal diritto allo studio a tutte le prestazioni socio-sanitarie. Va detto che il nuovo Isee, pur rispondendo certamente a criteri di maggiore equità sociale e correttezza fiscale, è nettamente più complesso da gestire. Proprio per questa complessità le persone continuano a rivolgersi ai Caf che, a loro volta, si trovano ad operare in una situazione a dir poco paradossale: non hanno a tutt‟oggi una convenzione all‟interno della quale agire e, a fronte della maggiore complessità del lavoro, non solo non vedono riconosciuto sul piano economico il loro maggiore impegno, ma seguitano a percepire compensi, di fatto bloccati da nove anni e ridotti ulteriormente, due anni fa, dalla spending review. Per queste ragioni il sistema dei Caf sta sollecitando il mondo politico e istituzionale a farsi carico del problema dell‟avvio di uno strumento così importante, fondamentale nell‟economia dei nuclei familiari, come il nuovo Isee, senza che le maggiori incombenze vengano scaricate sui soli centri di assistenza fiscale che, molto probabilmente, se non vi sarà una convenzione che tenga conto del maggior lavoro richiesto, con un congruo aumento degli attuali compensi, non saranno in grado di garantire a medio termine la continuità del servizio, se non mettendo a rischio la tenuta economica delle società e dello stesso personale che vi opera.

(22 gennaio 2015)

Fonte: http://www.cafcgil.it/hp2.asp?IDcontent=1243