a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’...

32
IL MESSAGGERO SARDO EMIGRAZIONE POLITICA CULTURA CULTURA SPORT La Consulta approva il Piano Triennale e il Programma annuale a pagina 6-8 La Corte Costituzionale boccia il bilancio della Regione I vincitori del Premio Ozieri di Letteratura sarda a pagina 3 Un monumento per ricordare i caduti della Brigata Sassari sul fronte del Piave a pagina 14-15 a pagina 16-17 a pagina 30 Riparte con Allegri l’avventura del Cagliari in serie A Mensile della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo www.ilmessaggerosardo.com Anno XL / Luglio 2008 I primi frutti della Conferenza dei Sardi nel Mondo La Conferenza internazionale dei Sardi nel Mondo comincia a produrre i suoi primi frutti. Si tratta di tenui segnali di un risveglio di attenzione da parte delle Istituzioni regionali sulle problematiche vecchie e nuove dell’emigrazione. La massiccia, composta, articolata partecipazione dei rappresentanti delle strutture organizzate – che rappresentano solo una parte delle comunità sarde nei vari paesi, ma sono anche riconosciuti e apprezzati punti di riferimento per le istituzioni dei paesi ospitanti – ha ridestato un interesse che pareva sopito e che, comunque, si andava affievolendo. Il Piano Triennale (e il Programma annuale) degli interventi a favore degli emigrati, che è stato varato dalla Consulta e portato all’approvazione della Giunta, recepisce alcune delle indicazioni emerse dall’assise dei Sardi nel Mondo. Punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera – la qualità dei progetti. Si sta facendo strada anche l’esigenza di semplificare le procedure burocratiche per rendere più snello e produttivo il rapporto tra le strutture della Regione e i circoli. Una svolta decisiva potrà venire dalla nuova legge per l’emigrazione. Uno strumento atteso da troppo tempo sul quale non dovrebbe essere difficile – è auspicabile – trovare l’accordo di tutte le forze politiche. Una legge agile che sappia dare risposte alle nuove istanze che arrivano dai Sardi nel Mondo. Più attenzione per l’emigrazione TURISMO La Sardegna si conferma luogo ideale per le vacanze a pagina 9

Transcript of a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’...

Page 1: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

ILMESSAGGEROSARDO

EMIGRAZIONEPOLITICA CULTURA CULTURA SPORT

La Consultaapprovail PianoTriennalee il Programmaannualea pagina 6-8

La CorteCostituzionalebocciail bilanciodella Regione

I vincitoridel PremioOzieridi Letteraturasarda

a pagina 3

Un monumentoper ricordarei cadutidella BrigataSassarisul frontedel Piave

a pagina 14-15

a pagina 16-17

a pagina 30

Ripartecon Allegril’avventuradel Cagliariin serie A

Mensile della RegioneAutonoma della Sardegnaper i Sardi nel mondo

www.ilmessaggerosardo.com Anno XL / Luglio 2008

I primi fruttidella Conferenzadei Sardi nel Mondo

La Conferenza internazionale dei Sardi nelMondo comincia a produrre i suoi primi frutti.Si tratta di tenui segnali di un risvegliodi attenzione da parte delle Istituzioni regionalisulle problematiche vecchie e nuovedell’emigrazione.La massiccia, composta, articolata partecipazionedei rappresentanti delle strutture organizzate –che rappresentano solo una parte delle comunitàsarde nei vari paesi, ma sono anche riconosciutie apprezzati punti di riferimento per le istituzionidei paesi ospitanti – ha ridestato un interesse

che pareva sopito e che, comunque,si andava affievolendo.Il Piano Triennale (e il Programma annuale)degli interventi a favore degli emigrati,che è stato varato dalla Consulta e portatoall’approvazione della Giunta, recepisce alcunedelle indicazioni emerse dall’assise dei Sardi nelMondo. Punta a favorire – come ha sottolineatol’assessore Romina Congera – la qualità deiprogetti. Si sta facendo strada anche l’esigenzadi semplificare le procedure burocraticheper rendere più snello e produttivo il rapportotra le strutture della Regione e i circoli.Una svolta decisiva potrà venire dalla nuovalegge per l’emigrazione. Uno strumento attesoda troppo tempo sul quale non dovrebbe esseredifficile – è auspicabile – trovare l’accordodi tutte le forze politiche. Una legge agileche sappia dare risposte alle nuove istanzeche arrivano dai Sardi nel Mondo.

Più attenzioneper l’emigrazione

TURISMO

La Sardegnasi confermaluogo idealeper le vacanzea pagina 9

Page 2: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Editoriale2 Luglio 2008

Sommario

IL MESSAGGERO SARDOMensile della Regione Autonoma della Sardegna

per i Sardi nel mondo

Edito da “Messaggero Sardo società cooperativa a r.l.”Presidente Gianni De CandiaComitato di Direzione Gianni De Candia (responsabile),Marco Aresu, Luigi Coppola, Gianni Massa, Ezio PirastuRedazione e Amministrazione Via Barcellona 2 - 09124 CagliariTel. 070 664214 - Fax 070 664742Sito web www.ilmessaggerosardo.comredazione@[email protected] del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell’11-4-1969Iscrizione al R.O.C. n. 6415Fotocomposizione, impaginazione Prestampa Via Nenni 133Tel - Fax 070 883223 - 090450 Quartu S. E.Stampa Sarprint, stab. Tossilo - Macomer

Il Messaggero Sardo viene inviato gratuitamente agli emigrati e alle loro famiglie dalla Regione Sardegna.Per richiederlo scrivere al Messaggero Sardo, via Barcellona 2 - 09124 CAGLIARI o alla e-mail: [email protected]

La Conferenza internazionale dei Sardi nel Mondocomincia a produrre i suoi primi frutti. Si tratta ditenui segnali di un risveglio di attenzione da partedelle Istituzioni regionali sulle problematichevecchie e nuove dell’emigrazione.La massiccia, composta, articolata partecipazionedei rappresentanti delle strutture organizzate – cherappresentano solo una parte delle comunità sardenei vari paesi, ma sono riconosciuti e apprezzatipunti di riferimento per le istituzioni dei paesiospitanti – ha risvegliato un interesse che parevasopito e che, comunque, si andava affievolendo.La Sardegna, è noto, ha vissuto e vive il fenomenomigratorio in modo contraddittorio: in parte conorgoglio e in parte quasi con vergogna. Non c’èfamiglia sarda che non sia stata toccata dalproblema eppure la questione è stata quasi rimossadalla coscienza collettiva. Ma è innegabile che partedella crescita e dello sviluppo economico dell’Isolanegli ultimi 50 anni è stato propiziato eprodotto dai sacrifici degli emigrati, dal lorolavoro, dalle loro rimesse.La Regione non è stata insensibile al drammavissuto da decine di migliaia di famiglie. Havarato leggi e politiche di sostegno. Per un certoperiodo però gli interventi a favore degliemigrati, una briciola in confronto a quantoentrava in Sardegna con le loro rimesse, sonostati al centro di critiche e di polemiche.Tramontata la stagione degli interventiassistenziali, gli interventi della Regione si sonovia via assottigliati. Una visione pocolungimirante non ha fatto tenere nel dovutoconto il ruolo che la rete di struttureorganizzate, circoli e federazioni, poteva epotrebbe svolgere per la promozione dell’Isola,delle sue produzioni e delle sue potenzialità.Dalle pagine di questo giornale abbiamo piùvolte sostenuto che, insieme all’ambiente, i

Sardi fuori dall’Isola rappresentano l’unicaricchezza su cui contare per avviare una fase disviluppo e di crescita. Il loro numero, la loroconcentrazione in certi paesi, il loro attaccamentoalla terra d’origine, il loro senso di appartenenza, lecompetenze, le conoscenze e la credibilità che sisono conquistati con il duro lavoro, ne fanno unarisorsa da utilizzare per il rilancio della Sardegna.Dalla Conferenza questa realtà è emersa congrande chiarezza. Finalmente si è capito che gliemigrati non chiedono ma vogliono dare.Il Piano Triennale (e il Programma annuale) degliinterventi a favore degli emigrati, che è statovarato dalla Consulta e portato all’approvazionedella Giunta, recepisce alcune delle indicazioniemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta afavorire – come ha sottolineato l’assessore RominaCongera – la qualità dei progetti. Si sta facendostrada anche l’esigenza di semplificare le procedure

burocratiche, come aveva promesso il presidenteSoru, per rendere più snello e produttivo ilrapporto tra le strutture della Regione e i circoli.Rispetto all’anno precedente è stato mantenutoimmutato il finanziamento complessivo (la leggefinanziaria era già stata approvata prima dellaConferenza), ma sono state accolte le richieste deicircoli di aumentare gli importi dei contributi per illoro funzionamento. La prima esigenza, infatti, ètenere viva e operante la rete dei circoli, solo doposi potranno pensare, organizzare e realizzareprogetti e programmi.Ora che si comincia a guardare con uno sguardonuovo, più aperto, al ruolo che le comunità deisardi fuori dall’Isola e le loro strutturaorganizzative possono svolgere in favore dellaSardegna, occorrerà adeguare anche ifinanziamenti. Ma anche individuare insieme,Regione, Enti locali, organizzazioni produttive e

mondo dell’emigrazione progetti per valorizzarel’immagine della Sardegna.Anche il mondo dell’emigrazione sardaorganizzata deve fare la sua parte per scrollarsidi dosso le incrostazioni del passato eattrezzarsi – come molti circoli hanno già fatto– per affrontare le nuove incombenze e leconseguenti responsabilità. Il coinvolgimentodei giovani e delle donne diventa un passoobbligato per ridare slancio all’associazionismo.Ma la Regione deve dotarsi di strutture disupporto che favoriscano e assecondino questoprocesso.Una svolta decisiva potrà venire dalla nuovalegge per l’emigrazione. Uno strumento attesoda troppo tempo sul quale non dovrebbe esseredifficile – è auspicabile – trovare l’accordo ditutte le forze politiche. Una legge agile chesappia dare risposte alle nuove istanze chearrivano dai Sardi nel Mondo.

Editoriale2 Segnali di attenzione per i Sardi nel Mondo

Primo Piano3 La Corte Costituzionale boccia il bilancio ma Soru

difende la sua scelta di Gino Zasso

10 Visita della delegazione del Parlamento Europeo inConsiglio regionale di Gherardo Gherardini

Speciale Emigrazione6 La Consulta approva gli interventi a favore degli

emigrati di Antonello De Candia

7 Più risorse ai circoli nel Programma Annuale 20088 Parere unanime sul Piano Triennale 2008-2010

Attualità11 Dal rapporto di Bankitalia segnali incoraggianti per la

Sardegna di Andrea Frailis

Sostegno alle produzioni di latte ovicaprino chiesto daGiovanna Corda

12 Berlusconi conferma il G8 alla Maddalenadi Gino Zasso

Previdenza - La rateizzazione dei contributidi Giuseppe Foti

Cultura13 Meloniski, artista amigu de sa luna e de sos isteddos

di Paulu Pillonca

La Sardegna nel web di Andrea Mameli

14 Premiati a Ozieri i vincitori del Premiodi Letteratura sarda di Gerolamo Squintu

15 La relazione in limba di Antonio Canalis18 Il turismo planetario al Festarch 2008

Dario Fo e Salvatore Niffoi all’inaugurazionedella biblioteca di Sinnai di Antonio Serreli

22 Ricordo di Giovanni Lai suonatore di Launeddasdi Paolo Mercurio

32 I sardi “sterminatori” di cuori femminili e cantantinell’anno pucciniano di Adriano Vargiu

Storia

16 Sa Die de sa Sardigna dedicata alle eroiche impresedella Brigata Sassari sul Piave di Luigi Coppola

Tre giorni di cerimonie nel 90° anniversariodella battaglia del Solstizio di Dario Dessì

Paesi di Sardegna

19 Bonarcado: un passato glorioso e tormentatodi Franco Fresi

Orani: paese di artisti e scrittori di Salvatore Tola

Parlando in Poesia20 Burgos e Benetutti di Salvatore Tola

Parliamo della Sardegna27 Disperazione e speranza ne “L’ultimo pugno di terra”

di Gianni Olla

Sport

30 Riparte con Allegri in panchina l’avventura del Cagliaridi Andrea Frigo

31 Doppietta dell’Eurospin Torres di Giampiero Marras

Annata amara per il basket sardo

Rubriche

23 Dall’Italia27 Dal Mondo

Segnali di attenzione per i Sardi nel Mondo

Page 3: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

3Primo PianoILMESSAGGEROSARDO

Il presidente della Regione, Renato Sorucolpito va all’attacco e lancia accuse pesanti

come macigni alle giunte di centrodestra chehanno preceduto la sua. Il motivo del contendere èil bilancio. Perché la Corte costituzionale hadecretato che le risorse future inserite nellafinanziaria 2006 sono illegittime. I 500 milioni dicredito nei confronti dello Stato non potevanoessere computati nel documento di bilancioregionale perché contrari all’articolo 81 dellaCostituzione sull’accertabilità delle entrate. Difatto la Consulta ha dato ragione alla Corte deiconti della Sardegna, poiché erano stati proprio igiudici contabili, un anno fa, a trasmettere gli attia Roma. Cosa succede ora? Dal punto di vistatecnico, niente. Il dispositivo non sanciscenessuna bancarotta: il mezzo miliardo non èancora stato utilizzato e per la sua coperturabasterebbe l’accensione di un mutuo, unaprocedura alla quale i vertici della Regione nonsembrano però essere disposti.Il centrodestra non si è lasciato sfuggirel’occasione ed è andato alla carica, chiedendo agran voce le dimissioni del presidente e della suagiunta. Primi a scatenare la bagarre sono stati iparlamentari Mariano Delogu, Bruno Murgia eCarmelo Porcu, che hanno scritto a Berlusconi perchiedere al Capo dello Stato lo scioglimento delConsiglio regionale. È, evidentemente,l’anticipazione della campagna per le elezioniregionali del prossimo anno, e ad essa nonpotevano sottrarsi, con dichiarazioni di fuoco, iparlamentari e i consiglieri regionali Mauro Pili,Settimo Nizzi, Salvatore Cicu, PiergiorgioMassidda, Ugo Cappellacci, Ignazio Artizzu,Michele Cossa, Pietro Pittalis, Silvesro Ladu,

La Corte Costituzionaleboccia il bilancio della Regionema Soru difende la sua sceltaLa Consulta ha dichiarato incostituzionale l’inserimento tra le entrate delle risorsefuture dovute dallo Stato - Il presidente della Regione replica alle accuse delcentrodestra sostenendo che “cambia solamente un aspetto formale sul comefinanziare l’indebitamento degli anni precedenti, non di disavanzi o debiti di questagestione, bensì di debiti del passato” - La Sardegna regione virtuosa

Mario Diana. Raffaele Farigu, Roberto Capelli. Ilpresidente regionale di Confindustria, dal cantosuo, ha condiviso: “Il no all’iscrizione delleentrate future costituisce un fatto così importanteche qualcuno se ne dovrà assumere leresponsabilità”, ha dichiarato.Il presidente Soru, però, non si è scomposto e,accompagnato dagli assessori Eliseo Secci, CarloMannoni e Sandro Broccia, nel corso di unaconferenza stampa, ha respinto tutte le accuse ed èpassato al contrattacco. “Tanto chiasso – ha detto– ma in realtà non è successo niente. Sembra unragionamento complesso, in realtà è moltosemplice: Per il bilancio della Regione, nella parteche prevede le entrate e le uscite e la possibilità difinanziare le spese correnti, non cambia nulla: laRegione non perderà nemmeno un euro e gliimpegni resteranno gli stessi. Cambia solamenteun aspetto formale sul come finanziarel’indebitamento degli anni precedenti a questaamministrazione. Stiamo parlando non didisavanzi o debiti di questa gestione, bensì didebiti del passato: è bene ricordarlo a chi finge didimenticarlo. I cinque anni del centrodestra hannoportato i mutui da 427 milioni a tre miliardi 159milioni di euro. Contemporaneamente, però, altrimutui autorizzati sono passati da due miliardi 300milioni a tre miliardi 100 milioni di euro. Cioè,l’indebitamento in quei cinque anni è esploso,essendo la spesa fuori controllo. Questaamministrazione ha interrotto il processo diindebitamento: oggi il debito verso le banche, dopogli ultimi quattro anni, è diminuito di 600 milionidi euro. Ed è, questo un punto fermo”.“Il centrodestra, nella sua ultima Finanziaria – hapoi aggiunto – aveva richiesto nuovi mutui. Poi

entrammo in ballo noi e nel 2007 arrivammo alpareggio di bilancio grazie alla chiusura dellavertenza con lo Stato sulle entrate. Nell’ultimoanno di governo Berlusconi facemmo notare che laSardegna avanzava crediti di Iva per un miliardo500 milioni di euro, e noi volevamo impiegarli perfinanziare diversamente il disavanzo esistenteanziché accendere nuovi mutui”.“Con il governo Prodi – ha affermato – ci è statodetto: i soldi ve li daremo, però a rate, a partiredal 2010. Purtroppo la Corte Costituzionale si èsoffermata più sull’aspetto formale che sullavolontà di diminuire il debito pubblico, perciòdovremo dichiarare (nella Finanziaria 2009) chepotremmo sottoscrivere un mutuo. Ma c’è unadifferenza: poiché abbiamo saputo risparmiare eabbiamo recuperato risorse, per esempio nellasanità, emerge che dobbiamo autorizzare mutuiper un miliardo 860 milioni di euro mentre prima idebiti ammontavamo a tre miliardi 100 milioni dieuro. Non è detto che ricorreremo a questasoluzione, cercheremo anzi di agire diversamenterisparmiando un po’ di più”.La soluzione è stata già individuata: “In passato –ha spiegato Soru – molto progetti non sono statiportati a termine: quei soldi non spesi si chiamanoresidui passivi e ammontano a circa cinquemiliardi e 600 milioni di euro. Perciò con le nuoveentrate che stanno arrivando e con un’oculatagestione dei progetti ancora giacenti, non è dettoche dovremo far ricorso a nuovi mutui”.Soru ha proseguito: “C’è poco da ridere da partedegli esponenti del centrodestra (avevanoorganizzato, prima di quella del presidente, unaconferenza stampa ad hoc, ndr), perché questo –ha sottolineato – è l’effetto della loro incapacità digovernare la Sardegna. Il Consiglio regionale ha approvato una legge,d’intesa con il Governo e lo Stato, in cui sisottolineava, per i debiti del passato, un impegno arisparmiare di più in futuro. Ora non capisco checosa ci sia da gioire per questa sentenza. Purtroppoci si è soffermati di più sull’aspetto formale che suquello sostanziale Ma la Sardegna ha i contimigliori di tutte le Regioni italiane e, per questo,siamo considerati una Regione virtuosa”.A chi gli faceva notare il rischio della decisione alcospetto della Consulta, il Presidente ha risposto:“Quando abbiamo iscritto questo provvedimentoper la prima volta stavamo entrando in rotta dicollisione con lo Stato per la vertenza entrate.Volevamo continuare su quella strada. E poi, cisono opinioni diverse di illustri costituzionalisti edel direttore generale della Ragioneria dello Stato.Però oggi si sta privilegiando la cassa rispetto allacompetenza, anche se il mondo va a una velocitàmolto diversa rispetto a 50 anni fa. In ogni caso,considero la Corte Costituzionale un organismoequilibrato e lo rispetto”.Dal canto suo, l’assessore regionale dellaProgrammazione, Eliseo Secci, ha ricordato che“nel 2004, quand’ero vicepresidente dellaCommissione consiliare del Bilancio, eravamo altracollo. Fosse rimasto il centrodestra, dovesaremmo arrivati?” “Al commissariamento, come èaccaduto a tante Regioni per i disastri nellasanità”, ha sottolineato il Presidente Soru.L’assessore Secci ha poi aggiunto: “La battagliasulle entrate era un’operazione necessaria sin dal1983. Ma, dal 1999 al 2004, non vi è traccia diquella battaglia”.Poi Soru ha concluso: “Mi chiedo: che cosa direbbeTremonti se avesse trovato i debiti dello Statomoltiplicati per otto dopo cinque anni di governodel centrosinistra? Le acrobazie contabili sono diquegli scellerati che hanno lasciato una situazionedisastrosa, costringendoci a pagare mutui ingenti.L’accordo Stato-Regione per le entrate è unaconquista storica, quello sì. E, in una situazioneanaloga, cosa avrebbe fatto il sindaco di Roma,Alemanno? Avrebbe chiamato i carri armati”.

Gino Zasso

Il Presidente della Regione Renato Soru ha annunciatoal Consiglio regionale di aver promulgato la leggeStatutaria (che riforma l’organizzazione della Regione)nella mattinata del 10 luglio, pochi minuti prima dellariunione dell’Assemblea. “Ho voluto riferire direttamente al Consiglio i mieiintendimenti – ha detto il Presidente – anche per evitareinterpretazioni derivanti dalle notizie giornalistiche”.Soru ha sottolineato di aver riflettuto a lungo sul dafarsi, riflessioni arricchite dal parere di tre professoriuniversitari di Diritto costituzionale, oltre che da unaltro professore emerito già componente della Cortecostituzionale.Ha ricordato lo svilupparsi degli avvenimenti dopol’approvazione della legge da parte del Consiglioregionale, fino alla indizione e svolgimento delreferendum e ai pronunciamenti della Corte d’Appello.Sulla base degli accadimenti è maturato ilconvincimento – ha detto – e quindi la decisione dipromulgare la legge. Soru ha ribadito che “non è nelladisponibilità del presidente della Regione sindacare la

ULTIM’ORA

Promulgata la Legge Statutariacostituzionalità di una legge del Consiglio regionale”.Il presidente, ha aggiunto Soru, non ha neanche lafacoltà di rinviare una legge all’Aula.“Ho sperato che la Corte costituzionale rispondesse conqualche atto alla Corte d’Appello, ma ciò non è stato.Avevo pertanto il dovere di promulgare la legge e l’hofatto”.A questo punto – ha ricordato Soru – il Comitato per ilreferendum può impugnare tale atto davanti al Tar.Oppure potrà il Governo intervenire con una suainiziativa. O infine potrà essere il Consiglio regionale aritornare a discutere della questione per apportareeventuali modifiche alle norme. C’è ancora un anno dilavoro davanti – ha soggiunto – e possiamo utilizzarequesto tempo per ridiscutere su tutti gli elementi che siriterrà opportuno. Sarò pronto a dare il mio contributo.Questa non è la legge Statutaria del Presidente dellaRegione – ha sottolineato - vorrei anch’io poterintervenire su alcuni punti. Ma resta anche la possibilitàche nel frattempo venga richiamata l’attenzione dellaCorte costituzionale”.

Page 4: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Circoli e Federazioni4 Luglio 2008

ITALIA (0039)

PIEMONTE-VALLE D’AOSTA• Circolo “Su Nuraghe” - via Sardegna, 2 - 15100 ALESSANDRIAtel. 0131/252462 - fax 0131/510503 - [email protected]• Circolo “Su Nuraghe” - via Galilei, 11 - 13900 BIELLAtel.-fax 015.34638 - [email protected]• Circolo “Sa Rundine” - Cascina Pezzata, 3 - 10012 BOLLENGO (TO)tel. 0125.675974• Ass. Cult. “Ichnusa” - v.le Madonna dei Fiori, 108 - 12042 BRA (CN)tel. 0172.426257 - [email protected]• Circolo “Nivola” - via Briona, 17 - 28845 DOMODOSSOLA (VB)tel.-fax 0324.481956 - [email protected]• Circolo “G. Dessì” - corso Papa Giovanni Paolo II, 3113100 VERCELLI - [email protected]• Circolo cult. sardo E. D’Arborea - via Pessina, 328053 CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO)tel.-fax 0331/962246 - [email protected]• Circolo “Cuncordu” - corso Valsesia, 48 - 13045 GATTINARA (VC)tel. 0163/834693• Ass. sardi Novara “ S’Archittu” - via della Chiesa, 20 - 28100 GIONZANAtel.-fax 0321/456953 - [email protected]• Circolo “Gennargentu” - via San Matteo, 11 - 10042 NICHELINO (TO)tel. 011.6274704 - fax 011.6281842 - [email protected]• Circolo “Quattro Mori” - frazione Beaume, 26 - 10056 OULX (TO)tel.-fax 0122.831842 - [email protected]• Circolo “G. Deledda” - via S. Giuseppe, 52 - 10064 PINEROLO (TO)tel.-fax 0121.39306 - [email protected]• Circolo “Su Nuraghe” - p.zza S. Giacomo, 6 - 10045 PIOSSASCO (TO)tel.-fax 011/9068593 - [email protected]• Circolo cult. “Quattro Mori” - via Macario, 54 - 10098 RIVOLI (TO)tel. 011.9593845 - fax 011.9598772 - [email protected]• Circolo “Ass. Sardi Kinthales” - via Musinè, 5/7 - 10143 TORINOtel. 011.740227 - fax 011.7776668 - [email protected] “Sant’Efisio” - via degli Abeti, 15 - 10156 TORINOtel.-fax 011/2624655 - [email protected]

LOMBARDIA• Ass. “Amici della Sardegna” - via Veneto, 121013 CARDANO AL CAMPO (VA) - [email protected]• Ass. “Nazzari” - via Madonna Pellegrina, 64/c2 - 20010 BAREGGIO (MI)tel.-fax 02.9013131 - cell. 339.6579584 [email protected]• Circolo “Maria Carta” - via Moroni, 105 - 24100 BERGAMOtel. 035.240376 - [email protected]• Circolo cult. Sardo - via Berardo Maggi, 47/C - 25124 BRESCIAtel.-fax 030.2426581 - [email protected]• Circolo “Raimondo Piras” - via Marconi, 6 - 20040 CARNATE (MI)tel. 039.674537 - fax 039.6754993 - [email protected]• Circolo “Domo Nostra” - via Kuliscioff - 20090 CESANO BOSCONE (MI)tel.-fax 02.48602677 - [email protected]• A.M.I.S.-Emilio Lussu - via Cornaggia, 3720092 CINISELLO BALSAMO (MI)tel. 02.66048257 - fax 02.66048379 - [email protected]• Circolo “Sardegna” - via Isonzo, 30 - 22100 COMOtel.-fax 031/506269 - [email protected]• Circolo “Sa Domu Sarda” - via Naz. Sauro, 16a - 26100 CREMONAtel. e fax 0372.431794 - [email protected]• Ass. “Sebastiano Satta” - via Pascoli, 3 - 21013 GALLARATE (VA)tel. 0331.779176 - fax 0331.779006 - [email protected]• Ass. cult. Amsicora - via B. Buozzi, 7 - 23900 LECCOtel. 0341.361314 - fax 0341.350248 - [email protected]• Circolo “Grazia Deledda” - via Oberdan, 7/A - 20013 MAGENTA (MI)tel.-fax 02.9790958 - [email protected]• Circolo “G. Angioy” - piazza Borasio, 10 - 21030 MARCHIROLO (VA)tel.-fax 0332.722548 - [email protected]• Centro soc. cult. dei Sardi - via Foscolo, 3 - 20121 MILANOtel. 02.8690220 - fax 02.72023563 - [email protected]• Circolo “Su Nuraghe” - via A. Righi, 4 - 20015 PARABIAGO (MI)tel.-fax 0331.551946 - [email protected]• Circolo “Logudoro” - via Santo Spirito, 4a - 27100 PAVIAtel. 0382/470209 - fax 0382.460759 - [email protected]• Circolo “Nuova Sardegna” - via don Sturzo20068 PESCHIERA BORROMEO (MI) - tel.-fax 02.5471053• Circolo “G. Deledda” - via Parini, 54 - 21047 SARONNO (VA)tel. 02.9607598 - fax 02.9626437 - [email protected]• Circolo “S’Emigradu” - via Lario, 15 - 27029 VIGEVANO (PV)tel.-fax 0381.329387 - [email protected]• Circolo “Sardegna” - via Murri, 16 - 20059 VIMERCATE (MI)tel. 338.9504767 - fax 039.6042699 - [email protected]: via Arosio, 6 - 20052 MONZA;via Massironi, 11 - 20029 CONCOREZZO• Centro soc. “La Quercia” - via Fiume, 22 - 20090 VIMODRONE (MI)tel. 02.2650408 - fax 02.2650412 - [email protected]

LIGURIA• Circolo “Sarda Tellus” - via N. Daste, 5r/f - 16149 GENOVAtel.-fax 010.6429254 - [email protected]• Circolo cult. “Grazia Deledda” - stradone D’Oria, 102 - 19125 LA SPEZIAtel. 0187.525384 - [email protected]• Circolo “Il Nuraghe” - via Nino Oxilia, 16 - 17100 SAVONAtel. 019.814877 - fax 019.8428074 - il [email protected]• Circolo “G. Deledda” - via Hanbury, 6/f - 18039 VENTIMIGLIAtel.-fax 0184.231386 - [email protected]

EMILIA ROMAGNA• Circolo “Sardegna - via Stalingrado, 81 - 40128 BOLOGNAtel. 051.327800 - fax 051.237800 - [email protected]• Circolo “Nuraghe” - via Gramsci, 32 - 41042 FIORANO (MO)tel.-fax 0536/830965 - [email protected]• Circolo “Grazia Deledda” - via Baganzola, 7 - 43100 PARMAtel. 0521.941053 - fax 0521.941059 - [email protected]• Gremio Sardo “E. Tola” - via Guastafredda, 59 - 29100 PIACENZAtel.-fax 0523/315000 - [email protected]

VENETO• Circolo “Sardi nel Bellunese” - via S. Francesco, 37 - 32100 BELLUNOtel.-fax 0437.932514 - [email protected]• Circolo “G. Becciu” - calle Ponte S. Andrea, 780 - 30015 CHIOGGIA (VE)tel.-fax 041.492539• Circolo culturale “Ichnusa” - via Bellini, 8/10 - 30171 VENEZIAtel.-fax 041.970112 - [email protected]• Circolo “Eleonora D’Arborea” - via Cernaia, 1bis - 35141 PADOVAtel.-fax 049.8724425 - [email protected]• Circolo “Sardegna Nostra” - via Marchi, 3236060 ROMANO D’EZZELINO (VI) - tel. 0424.512782

• Ass. “Amicizia sarda nella marca trevigiana” - 31100 TREVISOvia Bernardi, 14 - tel.-fax 0422.210131 - [email protected]• Ass. “S. Satta” - vicolo Campo Fiore, 2/A - 37129 VERONAtel. 045.596014 - fax 045.597583 - [email protected]• Ass. Cult. “Grazia Deledda” - via della Pace, 51 - 36100 VICENZAtel.-fax 0444.584034 - [email protected]

TRENTINO-ALTO ADIGE• Circolo “Giuseppe Dessì” - via De Gasperi, 27 - 38100 TRENTOtel.-fax 0461.921662 - [email protected]• Circolo “Eleonora d’Arborea” - via Palermo, 87 - 39100 BOLZANOtel.-fax 0471.501399 - [email protected]• Circolo cult. “Maria Car ta” - via Perosi, 2b - 38068 ROVERETOtel.-fax 0464-490148 - circoloricreativomariacar [email protected]

FRIULI VENEZIA GIULIA• Ass. sardi in Friuli - Riviera del Pordenone, 14 - 33170 PORDENONEtel.-fax 0434.522776 - [email protected]• Ass. sardi in Friuli Ven. Giulia - corso Verdi, 13 - 34170 GORIZIAtel.-fax 0481.33725• Ass. sardi Friuli - via Ermacora, 10 - 33028 TOLMEZZO (UD)tel.-fax 0433.44938 - [email protected]• Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via di Torrebianca, 41 - 34122 TRIESTEtel.-fax 040.662012• Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via delle Scuole, 13 - 33100 UDINEtel.-fax 0432.402909

TOSCANA• Circolo “Ass. Sardi in Toscana” - p.zza S. Croce, 19 - 50122 FIRENZEtel. 055.240549 - fax 055.242006 - [email protected]• Circolo “Sandalia” - Bastione “Cavallerizza” - 58100 GROSSETOtel.-fax 0564.28851• Ass. “Quattro Mori” - piazza Anita Garibaldi, 2 - 57126 LIVORNOtel.-fax 0586.812588 - [email protected]• Ass. cult. “G. Deledda” - p.zza San Francesco, 3 - 56127 PISAtel. 050.543522 - [email protected]• Circolo “Peppino Mereu” - via Roma, 56, c/o Cor te dei Miracoli53100 SIENA - tel.-fax 0577.48596 - [email protected]• Ass. cult. “Bruno Cucca” - via Ninci, ex cinema Moderno - 57037PORTOFERRAIO - Isola d’Elba

LAZIO• Ass. “Sarda Domus” - via N. Bixio, 13 - 00053 CIVITAVECCHIAtel.-fax 0766.22859 - [email protected]• Circolo “4 Mori” - via Baleari, 85-87 - 00121 ROMAtel.-fax 06.5691369 - [email protected]• A.C.R.A.S.E. - via Rivisondoli, 11 - 00156 ROMAtel.-fax 06.4071450 - e-mail: [email protected]• Ass. dei sardi “Il Gremio” - via Aldrovandi, 16 - 00187 ROMAtel.-fax 06.36000208 - [email protected]

UMBRIA• Circolo “Sardegna” - via Bologna, 34 - 06078 PONTE VALLECEPPI (PG)

ABRUZZO• Circolo sardi d'Abruzzo “Shardana” - via S. Marco, 31 - 65129 PESCARAtel. 085.4326929 - fax 085.4309341 - info@[email protected]

BELGIO (0032)

• Gremiu sardu “Mar tinu Mastinu El-Tano” - 1040 BRUXELLES• Associazione Sardi del Borinage - 7301 BOUSSU-HORNURue An-dré Demot, 101 - tel.-fax 065.777158 - [email protected]• Circolo “Quattro Mori” - Rue des Charbonnages, 2516200 CHATELINEAU - tel. 071.402209 - fax [email protected]• Ass. “Su Nuraghe” - Av. du Champ de Bataille, 428 - 7012 FLÉNU-MONStel. 065.885830 - fax 065.884055 - [email protected]• Circolo “Grazia Deledda” - Noordlaan, 133 - 3600 GENKtel. 089.355886 - fax 089.304053 - [email protected]• Circolo “Eleonora d’Arborea” - Chaussee Paul Houtar t, 2957110 HOUDENG-GOEGNIES - tel. 064.213565 - fax [email protected]• Ass. “La Sardegna all’estero” - Quai Godefroid Kur th, 904000 LIEGI - tel. 042.275278 - fax 042.274304e-mail: [email protected]

GERMANIA (0049)

• C. S. “Quattro Mori” - Mauerberg Str., 29 - 86152 AUGSBURGtel. 0821.519435 -fax 0821.514028• C.S. di Berlino - Husemannstrasse 28 - 10485 BERLINtel.-fax 030.34356635 - [email protected]• C.S. “Maria Car ta“ Rhein-Main e V.65933 FRANKFURT/M - Hartmannweiler, Str. 67tel. 069.38030327/2 - fax 069.38030329 - [email protected]• C. S. “Su Nuraghe” - Streseman Str., 374 - 22761 HAMBURGtel. 040.895329-895343 - fax [email protected]• C. S. “Su Gennargentu” - Innsbrukerstrasse, 7 - 74072 HEILBRONNtel.-fax 07131.171964 - [email protected]• C. S. “Sa Domu Sarda” - Garten Str., 72 - 76135 KARLSRUHEtel. 0721.8302680 - fax 0721.8302681 - [email protected]• C. S. “Speranza sarda” - Mainau Str., 14 - 51063 KÖLNtel. 0221.613421 - fax 0221.616837 - [email protected]• C. S. “I Nuraghi” - Halberg Str., 54 - 67061 LUDWIGSHAFENtel. 0621.582889 - fax 0621.5296156 - [email protected]• C. “E. D’Arborea” - Lürriperstr. 176 - 41065 MÖNCHENGLANDBACHtel. 02161.4075333 - fax 02161.4076073 - [email protected]• Centro cult. “Sard’Europa” - Bismarck Str., 18 - 47443 MOERStel. 02841.507352 - fax 02841.518169 - [email protected]• C. S. “Su Gennargentu” - Fürstenrieder Str., 147 - 80686 MÜNCHENtel. 089.3543308 - fax 089.35799768 - [email protected]• C. S. “S’unidade Sarda” - Klingenhofstr., 50a - 90411 NÜRNBERGtel. 0911.397354 - fax 0911.3780353 - [email protected]• C. S. “Rinasci-ta” - Mülheimer Str., 38 - 46049 OBERHAUSENtel. 0208.874045 - fax 0208.889773 - [email protected]• C. S. “Su Nuraghe” - Wiesbadener Str., 12 - 70372 STUTTGARTtel. 0711.563783 - fax 0711.41148666 - [email protected]• C. S. “Grazia Deledda” - Diesel Str., 23 - 38446 WOLFSBURGtel. 5361.54407 - fax 5361.52018 - [email protected]

ARGENTINA (005411)

• Ass. “Sardi Uniti” - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIREStel. 011.44318376 - fax 011.44331412 - [email protected]• Circolo “G. Deledda” - Calle España, 3776 - 7600 MAR DEL PLATAtel.-fax 0223.4746931 - [email protected]• “Asociacion Circulo Sardo del Nord Ovest Argentina”4000 S. M. DE TUCUMAN - Crisostomo Alvarez, 1236tel. 0381.4247727 - fax 0381.4249021 - [email protected]• Asociacion Italiana “Sardegna” - Agustin de la Vega 6361650 VILLA BOSCH - tel. e fax [email protected]• Circolo “A. Segni” - Diagonal 73, 1555 - 1900 LA PLATA(BUENOS AIRES) - tel.-fax 0221.4221542 - [email protected]• Centro Unione Regionale Sarda - Calle 217607 CITA DI MIRAMAR (BUENOS AIRES)tel.-fax 0223.4809213 - [email protected]• Ass. “Famiglia Sarda” - Avenida San Martin 1952 - 2000 ROSARIO(SANTA FE’) - tel.-fax 0341.4817950 - [email protected]• Ass. di Cordoba - Suipacha 1229 - Barrio Pueyrredón - 5000 CORDOBAtel.-fax 0351.4762275 - [email protected]• Circolo “Radici Sarde” - Belgramo 124 - 1642 SAN ISIDRO(BUENOS AIRES) - tel.-fax 47423480 - [email protected]

BRASILE (0055)

• Circolo Em. Sardi Su Nuraghe - Rua Marechal Deodoro, 15009541-300 SÂO CAETANO DO SUL (SAO PAULO)tel.-fax 011.42243322 - [email protected]• Circolo “Gennargentu” - Avenida Herval 668, 1º andar87100-010 MARINGÀ PARANÀ - tel.-fax [email protected]• Circolo “Deledda” - Av. Princesa Isabel, 323/40922011-010 COPACABANA-RIO DE JANEIROtel.-fax 021.22759605 - [email protected]• Circolo “Giuseppe Dessì” SP - Av. Sâo Luiz, 50Edificio Italia 2º piano - Cep. 01046.926 SAN PAOLO - S.P.tel. 011.3288.96.94 - fax 011.3288.48.45 - [email protected]• Circolo “Gramsci” SP - Rua de Faria, 192 ed. Sao Lourenco 192 Apt. 40341910-300 RIO VERMELHO - SALVADOR BAHIA

CANADA (001)

• “Association Sarde du Quebec” - 10716 Boulevard St. LaurentH3L 2P7 MONTRÉAL QUÉBECtel.-fax 514-277-4000 - [email protected]• “Club Sardegna del Niagara” - 17, Gale CrescentL2R 3K8 ST. CATHARINES, ONTARIOtel. 0905.9848922 - fax 9846221 - [email protected]• “Sardegna Unita” - TORONTO, ONTARIOCircolo “Sardegna Vancouver” - VANCOUVER B.C.• “Circolo Sardo di Sarnia” - 2-565 Murphy RoadSARNIA ONTARIO N7T 7H2 - tel. 519.332.5400fax 519.332.6092 - [email protected]

PERÙ (00511)

• Asociación Sarda del Perù “Ulisse Usai” -Jr. Chiclayo 452 Of. HMIRAFLORES (LIMA) - tel. - fax 444-6014 - [email protected]

MESSICO (0052)

• Circolo di Città del Messico - Pino 32 Col. Florida, Del. Alvaro Obregon01030 Mexico, D.F., MEXICO - tel. 55 5661 1050 - fax 55 5661 [email protected]

USA (001)

• “Circolo Shardana” - 358 Thomas Avebue - 07071 LYNDHURST, NJ [email protected]• “Great Lakes Sardinia Club” - 54581 COVENTRY LANEShelby Township, Mi 48315 - tel. 586.697.6274 - fax 586.697.6283

FEDERAZIONI• ITALIA - via Daverio, 720122 MILANO - tel.-fax 02/54121891• BELGIO - Rue André Demot, 101 - 7301 BOUSSU-HORNUtel.-fax 065.777158 - [email protected] 68,Segreteria fax 0032.65884055 - [email protected]• FRANCIA - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIOtel. 0033.495213989 - fax 0033495221531 - [email protected]• GERMANIA - Mülheimer Str. 3846049 OBERHAUSEN - tel. 0049.208.874045fax 0049.208.889773 - [email protected]• OLANDA - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEMtel. 0031.26-4431921 - fax 0031/26/3703526 - [email protected]• SVIZZERA - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNEtel. 021.6240436 - fax [email protected]• ARGENTINA - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIREStel.-fax 0054.11-4331412 - [email protected]

ASSOCIAZIONI TUTELA• Federazione Associazioni Emigrati Sardegna “F.A.E.S.”09131 CAGLIARI - via Ariosto, 24tel. 070.4522197 - fax 070.44061 - [email protected]• “A.C.L.I.” - viale Marconi, 4tel. 070.401144-494351 - fax 40111309131 CAGLIARI - [email protected]• “C.R.A.I.E.S. - U.N.A.I.E-.” - via S. Giovanni, 41009127 CAGLIARI - tel.-fax 070.4912-03 - e-mail: [email protected]• “A.I.T.E.F.” - via XX Settembre, 2509125 CAGLIARI - tel. 070.652230 - fax 070.651432• A.T.M. “Emilio Lussu” - via Ariosto, 24 - tel. 070.49424309131 CAGLIARI - fax 070.4521765 - e-mail: [email protected]• Associazione di tutela A.N.F.E. - via Roma, 9309124 CAGLIARI - tel. 070.666353 - fax 070.666355• Associazione di tutela “F.I.L.E.F-.” - via dei Colombi, 109126 CAGLIARI - tel. 070.3013-81 - fax 070.302548 - [email protected]• Istit. Autonomo Sardo “Fernando Santi” - via Ariosto, 2409129 CAGLIARI - tel. 070.44061 - fax [email protected]

FRANCIA (0033)

• Circolo “Su Nuraghe” - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIOtel. 04.95221531 - fax 04.95213989 - [email protected]• Circolo “Su Nuraghe” - Ecole Chateaubriand, B.P. 2257460 BEHREN-LES-FORBACH - tel.-fax 03.87873067• Circolo Sardo “Su Tirsu” - 94, Rue de Belfort - 25000 BESANÇONtel. 0381.883130 - fax 0381.471518 - [email protected]• Ass. Famiglie Sarde di Douai - Av. des Potiers - 59500 DOUAItel. 0327.930212 fax 0327.886503 - [email protected]• Circolo “Grazia Deledda” - 1, Rue de Touraine - 57290 FAMECKtel. 0382.572437 - fax 0382.525871• Circolo “Su Nuraghe” - 15, Rue Molière - 57450 FARÉBERSVILLERtel. 0387.891132 - fax 0387.908512 - [email protected]• Circolo “Gennargentu” - 6, Rue Usson du Poitou57730 FOLSCHVILLER BP 18 - tel. 0387.923809• Ass. “Sardinia” - 8, Place Edmond Arnaud - 38100 GRENOBLEtel. 0476.849202 - fax 0476.849203 - [email protected]• Ass. “Ajò” - Maison des associations - chemin des Tartugues13800 ISTRES - tel. 442559669 - [email protected]• Circolo “Ortobene” - 94, Rue Marechel Foch - 71200 LE CREUSOTtel.-fax 03.85808213 (03.85555022)[email protected]• Circolo Sardo “Grazia Deledda” - 46, Rue de la Madelaine - 69007 LIONEtel. 0472.718004 - fax 0472.718320 - [email protected]• Circolo “Città di Cagliari” - 5, Rue des Ponts57300 MONDELANGE - tel. 0387.711529 - fax [email protected]• Circolo “Domo-sarda” - 168, Rue Raymond Losserand75014 PARIS - tel. 01.45436212 - fax 01.45431860• Circolo “Città di Nora” - 12, Rue du Rivage - 08200 SEDANtel. 0324.290176 - fax 0324.220893 - [email protected]• Circolo “Maison des Associations” - 1 a, Place des Orphelins67000 STRASBOURG - Tel e fax 0388.370335• Circolo “Gennargentu” - 3bis/A, Rue Du Jura - 74100 VILLE-LA-GRANDtel. 04.50955719 - fax 04.50958764 - [email protected]• Associazione “S’Isula Sarda” - 11, Avenue Maximilien Robespierre94400 VITRY SUR SEINE - tel. 0146817132 - [email protected]

INGHILTERRA (0044)

• Ass. “Sardegna 2000” - Safestore-Room 2007 5-10 Eastman RoadW3 7YG LONDON - tel. 079-41282333 - fax [email protected]

SVIZZERA (0041)

• Circolo “Amsicora” - Oberdorfstrasse, 11 - 5242 BIRR CHtel. 0041.56.444.11.12 - tel. e fax [email protected]• Circolo “Forza Paris” - Kagiswilerstrasse, 47 - 6060 SARNEN (LUCERNA)tel.-fax 041.6611187 - [email protected]• Circolo “E. d’Arborea” - Clarastrasse, 48 - 4058 BASILEAtel.-fax 061.6810096 - [email protected]• Circolo culturale “Coghinas” - via S. Gottardo - 6743 BODIO (TI)tel.-fax 091.8642288 - www.circolo-sardo-coghinas.ch• Ass. Circolo Ginevra - Rue Pictet De Bock, 7 - 1205 GINEVRAtel. 022.8001644 - fax 022.8001648 - [email protected]• Circolo “Sebastiano Satta” - Klosterstrasse, 14A - 9403 GOLDACHtel.-fax 071.8419038 - [email protected]• Circolo “Nuraghe” - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNEtel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected]• Circolo “Sa Berrita” - p.zza Molino Nuovo, 3 - 6904 LUGANOtel. 091.9233743 - fax 091.9233752 - [email protected]• Circolo “Efisio Racis” - Wydäckerring, 148 - 8047 ZURIGOtel. 01.2416216 - fax 01.2416215 - [email protected]

OLANDA (0031)

• C. “Amici Mediterranei” - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEMtel. 026.4431921 - fax 026.3703526 - [email protected]• Circolo “S’Argiola” - Zoutmansstraat, 23 R - 2518 GL DEN HAAGtel. 070.3642343 - fax 070.3569838 - [email protected]• Circolo “Eleonora d’Arborea” - Dennenweg, 1547545 WL ENSCHEDE - tel. 053.4333714 - fax 053.4307996• Circolo “Sardegna” - Prof. Mullerstraat, 56 - 6224 BE MAASTRICHTtel. 043/3634050 - fax 043/[email protected]• Circolo “Su Gennargentu” - Beersdalweg, 110/a - 6401 SC HEERLENtel. 045/5721651• Circolo Sardo “Su Nuraghe” - Bachstraat, 49 - 6137 RX SITTARDtel. 046.4521930 - fax 046.4518170 - [email protected]

SPAGNA (0034)

• Ass. “S. Salvador d’Hor ta” - Calle Muntanya, 50 - 08025 BARCELONAtel. 093/4358981 - fax 093/3479602 - [email protected]• Circolo “Ichnusa” - Ap.do De Correos, 7275 - 28080 MADRIDtel. 060.6676485 - [email protected]

AUSTRIA (0043)

• Assoc. “Saint Remy” - Joseph Platz, 6 - Palais Palffy - 1010 WIEN

BULGARIA (00359)

• Circolo “Sardica” - 113, Evlogi Georgiev Blvd. - 1504 SOFIAtel. 888637703 - fax 29431397 - [email protected]

AUSTRALIA (0061)

• Circolo Sardinian Cultural Association (VIC.) INC.c/o Assisi Centre 2nd Floor 230 Rosanna Road - 3084 ROSANNA VICtel. 03/94396376 - fax [email protected]• Ass. Sarda di Sydney - Suite 1-2/4 Melton Street - 2144 AUBURN - NSWtel.-fax 02.97294277 - [email protected]• Queensland Sardinian Culture Club “U. Usai”26 Gray St. - P.O. Box 131 - 4005 NEW FARM, QLD - tel. - fax [email protected]• Ass. del Queensland Inc. - 48 b Ainsdale Str. P.O. Box 2252 4032 CHERMSIDE WEST - BRISBANE QLDtel.-fax 073.8628303 - [email protected]

Page 5: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

5La posta dei lettoriILMESSAGGEROSARDO

Le origini dei cognomiPer poter rispondere alle domande sull’origine dei cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dai tre volumidel prof. Massimo Pittau, “Dizionario dei Cognomi di Sardegna”, Cagliari 2006, editrice “L’Unione Sarda” (www.pittau.it)

TRONCI

Caro Messaggero,sono quasi 10 anni emigrato in Emilia Romagna,ed oggi vi scrivo per due problemi.Uno è sapere l’origine del mio cognome, mentrel’altro è il motivo del ritardo – anche di 30-45giorni – dell’uscita mensile.Andrea Tronci - Via N. Gorini, 7 - Ferrara

Caro Tronci,il suo cognome rappresentato prevalentemente trail cagliaritano, Settimo S. Pietro, Guamaggiore, eil Nuorese, Isili, Macomer, e in Ogliastra, potrebbeavere origini pisane, da cognome locale Tronchi,plurale di tronco; oppure potrebbe originare dallospagnolo tronchar (troncare) paradigma diTronciu (pezzo, brandello). Letto nel CDS, atti del1410, come Tronchi e nel CV XIII documentatocome Tronki. Per l’altro problema dovrebberisolversi il tutto con le prossime spedizioni.

TOLU

Caro Messaggero,ho molto apprezzato e giudicato positivamente larubrica inerente “le origini dei cognomi”.Ho 65 anni e ben 58 passati nel Lazio tra Roma eCivitavecchia.Desidererei, se possibile, avere notizie sull’originedel mio cognome.Giuseppe Tolu - Via dei Colli, 30 - Civitavecchia

Caro Tolu,siamo noi a ringraziare Lei per le lodi indirizzatealla nostra rubrica dei cognomi.Per quanto concerne il suo cognome possiamolocalizzarlo prevalentemente nel centro Sardegna,tra Ulassai, Dorgali, Orani, Orgosolo,Fonni, Borore e Cuglieri. L’origine sarebberapportabile o ad un utilizzo come vezzeggiativo,rendendo nomi lunghi più facili da pronunziare,Bartolu, Portolu (da Bartolomeo); potrebbe ancheessere riferito, come tanti altri, a sostantivo latino,in questo caso tolus (pestello), da cui tolu, usato

per indicare parte della scure o del coltelloo della spada, oppure per variazione diconsonante dal latino dolus (danno, dolore)da cui sostantivo gallurese toluscon stesso significato. Troviamo nominatotale cognome ad indicare casato in Mamoiada,Seui, Siurgus, appartenente alla nobiltàsarda del 1700.Curiosità narra che nel 1843 l’ultimo nobiledecapitato a Cagliari fu un certo cavaliere di nomeTolu. Si ricorda anche che nel XIX secolo eramolto famoso un fuorilegge Tolu nativo diFlorinas, e che nel 1600 faceva notizia l’umanitàdi alcuni missionari gesuiti sardi, di stanza traCagliari e Posada, di nome Tolo, naturalmentevariante del suo cognome.

PISCHEDDA

Caro Messaggero,emigrato da quattro anni, scrissi tempo fa perchiedere due cortesie, una per avere notiziesull’origine del mio cognome e l’altra per perorareun servizio sul mio paese d’origine Fordongianus,ma non ho avuto notizie.Gesuino Pischedda - Via Iaggiaro, 34/1 - Rapallo (GE)

Caro Pischedda,dopo tanto come vede è arrivato anche il suoturno, ma deve credere che non basterebbe tutto ilgiornale per rispondere alle vostre lettere riguardoquesta rubrica. Diffuso tra le province di Oristanoe Nuoro, il suo cognome potrebbe avere originebipartisan, dal logudorese piskedda e dalcampidanese piscedda, termine indicativo di cestadi ampie dimensioni utilizzata per il trasporto diuva e pane, oppure scodella atta al trattamentodella ricotta e del formaggio, per darne la forma.L’origine di tutto ciò potrebbe essere paleosardoo nuragico, ma non si può escludere il latinofiscellus-a. Documentato ampiamentenel Condaghe di Silki, e nel DILS I.Nel 1400 Alfonso V ascrisse un casato Pischeddaalla nobiltà isolana.

Il sogno del rientro a casa

Caro Messaggero,vorrei richiedere l’invio del giornale in quantoemigrata da quasi 19 anni in Lombardia, piùprecisamente a Lumezzane, in provincia diBrescia. A casa di amici mi è capitato di sfogliare eleggere il vostro giornale che trovo interessante.Con l’occasione vorrei salutare tutti gli emigratisardi nel mondo e ricordare a chi vive in Sardegnaquanto è fortunato. Spesso mi viene voglia dirientrare ma, per ora, non è possibile. Un giorno,forse, quando andrò in pensione (se ci arriverò)tornerò finalmente a casa per sempre.Ad agosto i giornali e i telegiornali ci chiamanoturisti. E invece noi torniamo semplicementea casa dopo un anno di fatiche.Sabina Orrù - Via Cattaneo - Lumezzane (BS)

Cara Orrù,abbiamo inserito il suo indirizzo tra quellidei nostri abbonati. Tenteremo di tenerlecompagnia in attesa che si realizzi il suo sognodi tornare finalmente a casa. È veroche chi vive in Sardegna, sotto molti aspetti,può ritenersi fortunato. Ma, come saprà,l’Isola non offre le stesse opportunità di lavorodi altre zone del Paese.

Risposta al lettore sui martiri di Sutri

Caro Luciano Dessì,sul “Messaggero Sardo” di maggio 2008Lei ha chiesto di saperne di più sui 17 avierisardi trucidati dai nazisti a Sutri (in provinciadi Viterbo), il 17 novembre 1943, perchéun delatore fascista li aveva fatti sospettaredi collaborazione con i partigiani.

Le consiglio di leggere: 1) il mio articolo“I pastorelli di Ploaghe morti per la Resistenza”(“Il Messaggero Sardo” del giugno 1987);2) l’inchiesta di Dino Sanna sui “martiridi Sutri” nell’“Almanacco di Cagliari” dell’anno1993; 3) l’articolo di Paolo Murtas sul periodico“Sardegna Fieristica” (numero datato aprile-maggio 1994); 4) il libro di Gaetano Gugliotta“Arrestati a Capranica.Trucidati a Sutri”(Edizioni Vesa, presso Tipografia Press Colordi Quartu S. Elena, 2005); 5) l’articolodi Gianni Filippini “Quei 17 sardi trucidatia Sutri” (“L’Unione Sarda”, 9 maggio 2005).In ogni caso, visto che ha segnalato il Suoindirizzo, Le manderò alcune fotocopie su questavicenda storica di Suo interesse. Cordialmente.Paolo Pulinaresponsabile Comunicazione della Federazione delleAssociazioni Sarde in Italia (FASI)

Il collegamento Genova-Cagliari

Caro Messaggero,sono contento che abbiate ripreso a stampare ilgiornale rendendo così contenti molti sardi checome me vivono fuori dalla nostra Sardegna.Vorrei porvi alcune domande: per esempio comeandare in Sardegna via mare. È stato toltoil collegamento diretto Genova-Cagliari perché,stando alle agenzie di viaggio, non fatturavatanto. E chi, come me, deve raggiungereCarbonia e non può più guidare comeuna volta come deve fare?Secondo quesito: gli inceneritori che esistonoin Sardegna sono a norma come scarichinocivi e inoltre sono predispostiper ottenere energia elettrica?

Ascolto sempre Videolina e quando si parla dipolitica sono sempre tutti contro tutti e nessunopensa invece ai reali problemi che invece fannovivere male i Sardi visto che il governo centraletratta la Sardegna come una colonia.Ma i nostri parlamentari cosa fanno a Roma?Grazie per avermi ascoltato.Marco Littera - Via Tintoretto - Torino

Caro Littera,abbiamo riassunto la sua lettera che ha postodiverse questioni. La scelta della Tirrenia disopprimere la linea diretta da Cagliari per Genovaè motivata da ragioni economiche che non cihanno mai convinto. Nessun’altra compagnia dinavigazione si è però fatta avanti. Gli inceneritoriche funzionano in Sardegna – che ci risulti – sonoa norma. Il suo giudizio sui politici sardi cisembra ingeneroso. Sono condizionati dal sistema:le scelte vengono fatte dai vertici dei partiti e ilsingolo parlamentare non ha alcun peso, ancheperché non è stato scelto dagli elettori ma daivertici del suo partito quando hanno preparato leliste. Per quanto riguarda i dibattiti televisivipurtroppo fanno emergere solo il lato peggioredella politica: quello della contrapposizionee della polemica fine a se stessa. Per quantoriguarda la questione dei rifiuti della Campaniaabbiamo già scritto come stanno le cose.Infine per collegarsi al nostro sito deve digitare“www.ilmessaggerosardo.com”.

Suor Giuseppina Nicòli è nata a Casatisma

Nell’articolo “Suor Giuseppina Nicòliproclamata Beata” (“Il Messaggero Sardo”,marzo 2008) si dice: “Agli onori degli altari il 3febbraio è ascesa Suor Giuseppina Nicoli,Figlia della Carità (morta nel 1924, dopoaver trascorso in Sardegna 41 anni)”.Credo che possa essere di qualche interesseper i lettori sapere che Giuseppina Nicòlinacque a Casatisma, nell’Oltrepò pavese, inprovincia di Pavia, il 18 novembre 1863.Il padre di Giuseppina, Carlo Nicòli, era natoa Voghera (Pavia) nel 1820 da famiglia agiata.Aveva studiato in città presso i Gesuiti e si eralaureato a Genova in Legge, dedicandosi poi allaMagistratura. Esercitò la professione prima comegiudice poi come pretore del mandamento di CaseiGerola e di Casatisma, dove appunto nacqueGiuseppina, quintogenita di dieci figli, alcuni deiquali morti molto giovani. La madre di Giuseppinasi chiamava Delfina Pincetti, era nata a Tortona(Alessandria) ed era figlia di un avvocato. DaCasatisma la famiglia Nicòli-Pincetti si trasferì aVoghera nel 1871. Qui, oltre le suore Agostiniane,a guidare spiritualmente Giuseppina fu donGiacomo Prinetti, vice-parroco del Duomo diVoghera, fratello del più famoso padre FelicePrinetti (Voghera 1842 - Pisa 1916), anche luimolto attivo in Sardegna. Giuseppina Nicòliconseguì il diploma di maestra presso l’Istituto diPavia oggi conosciuto come “Adelaide Cairoli”, avent’anni entrò tra le Figlie della Carità e l’annosuccessivo fu inviata in Sardegna come insegnantenelle scuole magistrali, presso il Conservatoriodella Provvidenza.Non voglio qui riassumere la ben nota attività diSuor Giuseppina Nicòli nell’isola, in particolare aCagliari a favore dei “picciocus de crobi”, mainformare che sia il Circolo culturale sardo“Logudoro” di Pavia (impegnato da sempre nelricordo delle figure che consentono di rapportarePavia e la Sardegna) sia la parrocchiadi S. Guniforto Martire di Casatisma hannoorganizzato commemorazioni di Suor Nicòlialla fine del 2007, in vista della solenne cerimoniadi beatificazione di Suor Nicòli, che si è svoltaa Cagliari domenica 3 febbraio 2008.Paolo Pulina - vicepresidente vicario del Circoloculturale sardo “Logudoro” di Pavia

Caro Pulina,grazie per la preziosa e puntuale informazione.

Page 6: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Speciale Emigrazione6 Luglio 2008

La Consulta dell’Emigrazione, riunita a Cagliari il 21giugno, allargata alla partecipazione dei Presidenti di

Federazione, ha approvato all’unanimità, dopo un ampiodibattito e dopo opportune modifiche sulla ripartizione deifondi, sia il Piano triennale 2008-2010 sia il Programmaannuale per il 2008.Nel dettaglio, il Programma annuale, a fronte di unostanziamento iniziale che prevedeva 1.750.000 euro perl’attività dei Circoli, 200.000 per le Federazioni, 100.000 perle Associazioni di Tutela, le rispettive somme sono stateaumentate a 1.900.000 per i Circoli, 300.000 per leFederazioni, 140.000 per le Associazioni di Tutela, alle qualivanno aggiunti 70.000 euro per il funzionamento dellaConsulta e 30.000 euro per finanziare i nuovi Circoli chestanno per essere riconosciuti dalla Regione.Per poter “ricuperare” queste somme aggiuntive,ovviamente si è dovuto ridurre le altre previsioni di spesa, ecosì sono stati “tagliati” i fondi per i Progetti Regionali (peri quali erano previsti 1.000.000 di euro) che passano a750.000; sono stati anche ridotti i contributi per i Congressidella Francia e dell’Argentina (da 90.000 a 60.000 euro); laspesa per la pubblicazione degli atti della Conferenza “Sardinel Mondo” (da 80.000 a 60.000 euro); il progetto per labiblioteca e il portale “Migrantes” (da 60.000 a 40.000 euro).Resta immutato il contributo di 50.000 euro a favore delCentro Mastinu - Marras di Tresnuraghes.È stata confermata anche la spesa di 600.000 euro per ilMessaggero Sardo.I lavori della Consulta sono stati aperti dall’AssessoreRomina Congera, che era affiancata da tutto lo staff:il Capo di Gabinetto Alberto Sechi, il direttore del ServizioEmigrazione-Immigrazione Salvatorica Addis,la responsabile del settore Emigrazione Anna Cau,e il dottor Antonello Murgia, e il segretario della ConsultaFrancesco Pitzanti.“Nel Programma annuale – ha esordito l’Assessore – sonoindicate le linee guida. Purtroppo le risorse sono quelle chesono, e le stese del 2007 – ha sottolineato subito l’Assessore– per cui bisogna impegnarsi per spendere al meglio questerisorse, puntando ad una progettualità di qualità, anchecon interventi congiunti di più Federazioni e più Circoli, purmantenendo i Circoli la propria autonomia gestionale”.La parola è quindi passata ai consultori.Fausto Soru (in rappresentanza della Federazione Francese)ha esternato subito la sua lamentela: “In Francia – ha detto– i Comuni i programmi ce li richiedono a dicembre e vienemale programmare a luglio. Siamo sbandati perché a

CONSULTA REGIONALE DELL’EMIGRAZIONE

Gli interventi a favoredei sardi emigratiApprovati il Programma annuale 2008 e il Piano triennale 2008-2010 - Dibattito accesosulla ripartizione dei fondi e lamentele per i ritardi nei pagamenti - L’Assessore Congeraindica le linee guida per l’attività dei Circoli: progettualità di qualità

tutt’oggi nonabbiamo ricevutoi soldie non possiamonoi presidentiricorrere allebanche, comei privati”. Soruha ancheauspicato unacalendarizzazionedelle riunioni dellaConsulta per poterprogrammare iviaggi e far fronteagli impegnidi lavoro.L’assessoreCongera non hanascosto il suoimbarazzo. “Aveteragione – ha detto– purtroppo iritardi sono dovutial fatto che laFinanziariaregionale è stataapprovata a marzoe che la spesa dellaRegione è statabloccata dallabanca server”.Bruno Fois (dellaFederazioneOlandese) ha dettodi condividereil pensierodell’Assessore

per quanto riguarda la qualità dei progetti, e in quantoai ritardi nell’approvazione del bilancio della Regioneha sottolineato il problema politico. “In Olanda – ha detto –il bilancio si presenta a settembre, a novembre vieneapprovato e a gennaio c’è la disponibilità dei fondi”.Mario Agus, presidente della Federazione dei Circoli sardi inOlanda, ha fatto presente che anche in quel Paese lefamiglie non arrivano alla fine del mese, non solo inSardegna e che i Circoli olandesi stanno faticando a tirareavanti perchè anche i fitti sono aumentati. “È vero che laRegione sarda è l’unica che invia soldi in Olanda, ma questofondi stanno sempre diminuendo. Io sono presidente dellaFederazione dal 1994 e mi stimola fare iniziative, ma spessodevo mettere soldi di tasca, perchè la Federazione olandesericeve sempre meno contributi. Dobbiamo trovare risorseper andare avanti” .Giancarlo Farris, del Perù, ha lamentato di essere statotagliato fuori dalla sovvenzioni, pur avendo spedito a suotempo la domanda per ricevere i contributi per il Circolo,domanda che, però, per un disguido “non è mai arrivata inAssessorato”, come ha confernato la direttrice dei serviziSalvatorica Addis. Ha chiesto la disponibilità a trovare unasoluzione.L’impegno preso dall’Assessore è quello di verificare laposizione.Anche Gianni Manca, Presidente della Federazione tedesca,che conta 15 Circoli, si è lamentato per gli stessi motivi: “Adoggi – ha detto – non abbiamo ricevuto un soldo. È difficileprogrammare senza contributi. Non vogliamo

colpevolizzare nessuno, ma questo sistema evidentementenon funziona. Chi ha sbagliato? Evitate che l’annoprossimo si ripeta .Dateci l’anticipo a gennaio, solo cosìpotremo far funzionare i Circoli. I 200 mila euro per tutte leFederazioni, poi, sono una cifra irrisoria. Noi organizziamomanifestazioni di livello in tutta la Germania e vorremmorappresentare la Sardegna non da morti di fame”.Tonino Mulas, Presidente della Fasi, la Federazione deiCircoli sardi in Italia, ha lamentato il fatto che si arrivasempre in ritardo all’esame del Piano e che si deve deciderein tempi stretti senza poter esaminare attentamente ildocumento. Bisogna decidere che l’Ufficio di Presidenza siriunisca non poche ore prima della Consulta – ha dettoMulas – ma 15 giorni prima e che faccia avere ai Consultoriil documento, per discuterlo con cognizione di causa,altrimenti si tratta di avallare qualcosa di già deciso”.Il Presidente della Fasi ha poi lamentato che “non se ne puòpiù di banche, finanziarie in ritardo e via dicendo: siamosempre con l’acqua alla gola, occorre uno sforzo peranticipare i tempi della erogazione dei contributi”.Mulas ha quindi espresso soddisfazione per i risultati dellaConferenza Internazionale Sardi nel Mondo: “Questomondo dell’emigrazione – ha detto – è vivo e puòprogrammare il futuro, ma occorre rinnovare le struttureche sono vecchie ed eliminare la situazione di rottura traMondo dell’Emigrazione e struttura burocratica dellaRegione alla quale manca la capacità di adeguamento. Vasuperata questa conflittualità permanente, perché i Circolifanno attività diverse e importanti, perchè sono statitrasformati da Circoli dopolavoro in Centri culturali, maabbiamo compiti sempre più grandi con strutture semprepiù deboli. La Federazione non può vivere con questi pochifondi, la cooperazione tra Circoli va bene – ha aggiuntoMulas – ma ci vuole fiducia reciproca. Spetta alla Consultafare proposte per i piani – ha detto ancora il Presidente dellaFasi – altrimenti subirà burocraticamente: quindi piùautonomia alle Federazioni e anche più responsabilità;ragioniamo come devono essere spesi i soldi, ma la Consultadeve essere messa in grado di programmare. Altrimenti ilpiano è uguale a quello dell’anno prima e quindi ci troviamoa discutere solo di cifre!”.Domenico Scala, vice Presidente della Consulta, ha elencatonel dettaglio tutte le somme, così come sono ripartite tra levarie federazioni e i singoli Circoli, nella riunionedell’Ufficio di Presidenza, sottolineando come i Circoli loscorso anno abbiano fatto una cura dimagrante per cui haproposto di tagliare 150 mila euro dai progetti regionali perdarli ai Circoli esteri. “L’Assessore – ha detto Scala – questaproposta l’ha accettata”. Scala ha poi polemizzato conMulas sull’argomento facendo rilevare che i circoli esterierano stati penalizzati nella ripartizione e che solo la Fasiaveva avuto più vantaggi.L’Assessore ha tagliato corto: “non accetto contrapposizionitra Italia ed Estero”. Ha spiegato che non essendo statotrovato un accordo in Ufficio di Presidenza aveva deciso dilasciare alla Consulta l’incombenza di decidere comeripartirte i fondi.Lello Giua, vice Presidente Vicario della Consulta, ha dettodi condividere il discorso politico di Mulas: “Ci troviamosempre a parlare di soldi (pochi!) da spartire – ha detto –.C’è la necessità di innovazione delle strutture, ma anche nelmodo di pensare e ragionare. Gli uffici fanno il piano, civiene presentato e non possiamo alla fine che parlare dicifre. Se oggi non approviamo il piano, per assurdo, laGiunta regionale non approva e non arrivano i soldi”.Anche Giua, così come i Presidenti di Circoli e Federazioni,ha lamentato che anche le Associazioni di tutela sonopenalizzate dai contributi limitati: “Siamo otto associazionie 100 mila euro sono insufficienti. Insisto perché vadanoaumentati i contributi ai circoli, alle federazioni e alleassociazioni”. E con questa motivazione ha giustificato lasua astensione sul Piano in sede di Ufficio di Presidenza.Bruno Fois, consultore dell’Olanda, dopo aver ricordato diessere emigrato in quel Paese da oltre 50 anni, come tantialtri sardi, ha detto che “ i vecchi ormai stanno sparendo e igiovani aspettano un segnale dalla Sardegna per sentirsirappresentativi con i Comuni e il Governo Olandesi. Setagliamo i fondi ai Circoli, si rischia la chiusura: nontogliamo queste strutture ai giovani, che le usano non pergiocare a carte, ma per fare cultura e propaganda per lanostra Isola. La politica deve ragionare a lunga scadenza”,ha concluso Fois.

di Antonello De Candia

Page 7: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

7Speciale EmigrazioneILMESSAGGEROSARDO

Anche Fausto Soru, presidente del Circolo di Sedan, dopoaver conteso il primato da emigrato a Fois (“io sonoemigrato nel 1949 da Mandas quando avevo 10 anni”), ètornato sull’argomento giovani. “Nel mio circolo – hafatto sapere – i giovani hanno la loro giornata, il venerdì,tutta a loro disposizione. Noi siamo preoccupati per lasopravvivenza dei circoli. Se alcuni non spendono i soldivuol dire che non fanno attività, ma non potetepenalizzare quelli che funzionano”.Nel siparietto si è inserito Cosme Tavera, per direche “qui il più vecchio emigrato sono io, ormaida 60 anni in Argentina, e in quanto a sacrifici fattinon sto a raccontarveli”.Alberto Mario Delogu, consultore del Canada, hasostenuto che “occorre fare passi avanti per migliorare lacomunicazione con l’Assessorato, considerato cheveniamo da quattro punti del mondo distanti, ma oggi cisono gli strumenti per far viaggiare i documenti”. Delogu,anche lui, ha auspicato che le riunioni della Consultasiano calendarizzate per potersi organizzare per tempo. Edha ancora insistito per quanto attiene i Progetti regionalisull’informazione corrente tra l’Assessorato e “noi che lidobbiamo gestire – ha detto –; bisogna conoscere i criteri,le scelte politiche, sapere di che morte dobbiamo morire,se tra un anno o fra tre”.Carlo Lai, della Filef, ha detto di non essere in grado diesprimere un parere sui Progetti regionali perché “perdare un parere sulle tabelle – ha sostenuto – devoconoscerle. Occorre riorganizzare i lavori della Consultae dell’ufficio di presidenza: gestiamoci utilizzandodi più l’informatica”.Pietro Schirru, consultore dell’Australia, ha volutosottolineare che “quando si parla di contributi, bisognadare il suo significato alla parola: i contributi - ha detto -sono contributi, non sono somme a copertura totale.Non ci sono altre regioni come la Sardegna che fannoquel che fa la nostra regione per l’Emigrazione”.Il prof. Gabriele Cappai, esperto, intervenendo neldibattito, ha sostenuto che “la Consulta non può essereun organo distributivo alla ricerca di equilibri finanziari.La Consulta – ha detto – deve dare indirizzi, idee;altrimenti che consulta è? I circoli hanno più idee di noi. Iovivo da 25 anni in Germania – ha detto ancora Cappai – edevo registrare problemi gravi come il fatto che i giovanisardi non arrivano all’Università, sia in Germania che inSvizzera”.Ian Lai, della Filef, ha sostenuto che per il funzionamentodei Circoli le cifre devono essere certe e fisse, e che inveceper il resto delle attività i contributi devono essere dati achi fa progetti validi.Francesco Laconi, presidente della Federazione Francese,ha illustrato l’attività svolta in Francia e, non ultimo, ilprogetto di riportare in Sardegna le spoglie del più grandecompositore sardo, Lao Silesu, che si trovano nel cimiterodi Panten, a Parigi.Anche Lucia Cumpostu, della Spagna ha parlato deiprogetti regionali a Barcellona.“Il nostro circolo e quello di Madrid sono stimolati adoperare al di là dei sardi. La nostra associazione èautogestita – ha sottolineato –, potevamo averefinanziamenti anche dal governo catalano. I nostri circolihanno idee, hanno volontà di fare, ma non hanno soldi!”.Il presidente della Fasi, Tonino Mulas, venuto aconoscenza che la Regione ha finanziato due progetti (ReteSardi nel Mondo e Territori di Sardegna) rispettivamenteper 5 milioni di euro e per 2 milioni di euro, ha presentatoun o.d.g. chiedendo di poter partecipare all’elaborazionedei progetti per implementazione delle risorse.Dopo una breve sospensione per consentire la nuovadestinazione dei fondi, si è passati al voto eall’approvazione, all’unanimità, del programma annualee del Piano triennale.L’assessore Congera ha chiuso i lavori della Consultacomunicando che si sta predisponendo la nuova leggesull’Emigrazione, alla luce delle risultanze emerse nellaConferenza Internazionale (ed ha colto l’occasione perringraziare pubblicamente la Faes, se mi fosse sfuggito,per la collaborazione alla conferenza stessa); quindi haaffermato che si sta istituendo il Portale “Migrantes”, unsito dove sarà possibile ricostruire la storiadell’emigrazione sarda, ed ha invitato tutti a cooperare efornire eventuali documenti e testimonianze.

Il Programma Annuale 2008 si propone di definire equantificare l’ammontare delle risorse previste nel bilancio

regionale 2008 per gli interventi in favore dell’emigrazione edelle Organizzazioni dei sardi emigrati sulla base delleprescrizioni e indicazioni contenute nel Piano Triennale.Il Programma annuale che ha ottenuto il voto unanimedella Consulta prevede che 2.340.000,00 euro dellostanziamento del bilancio regionale, pari a 4.000.000,00 dieuro vadano al sostegno delle Organizzazioni dei sardiemigrati.Nel dettaglio la ripartizione destina 1.900.000 euro aiCircoli, 300.000 euro alle Federazioni dei Circoli e 140.000alle Associazioni di Tutela e alla loro Federazione (FAES).Inoltre sono stati riservati 30.000 euro per il riconoscimentonuovi Circoli.Il contributo totale destinato ai Circoli è stato indicato in1.900.000 euro ed è così ripartito:– 900.000 euro suddiviso in parti uguali fra tutti i Circoli. ICircoli che hanno acquisito locali per la propria sede inlocazione finanziaria ovvero ne stanno realizzando lacostruzione, possono utilizzare questa parte di contributo atale scopo, ferma restando la finalizzazione a sede di attivitàdel Circolo;– 1.000.000 di euro ripartito come segue: una quota di200.000 euro da assegnare ai Circoli con sede all’estero, inrelazione ai differenti costi di vita di ciascun Paeseospitante, calcolata in base ai coefficienti assunti da fontiufficiali, pubblicati nelle tabelle UBS (Unione banchesvizzere) e una quota di 800.000 euro ripartita tra i singoliCircoli in funzione della rispondenza tra le attivitàprogrammate e quelle svolte nell’anno precedente, inriferimento a quelle programmate per l’anno in corso e allaqualità delle stesse, secondo le seguenti priorità: interventifinalizzati alla risoluzione di situazioni di emergenza e/o digrave disagio, legate a particolari problematiche, gravantinell’area territoriale del Circolo di riferimento. Casi in cuipuò essere necessario il coinvolgimento delle Istituzionilocali e italiane all’estero.Tali interventi possono riguardare: azioni di primaaccoglienza e integrazione nel Paese ospitante, inserimentolavorativo e scolastico legato anche alla nuova emigrazione,mediazione con le Istituzioni locali, servizio di consulenza emediazione linguistica, sanitaria, amministrativa, socio-culturale ecc.; promozione e divulgazione della cultura edell’immagine della Sardegna, promozione economicafinalizzata a favorire l’internazionalizzazione del sistemaproduttivo della Sardegna; attività mirate a rafforzare lasolidarietà tra corregionali, a favorire la comprensioneinternazionale e la più ampia partecipazione, agevolare ilconfronto con i valori, la cultura e l’identità della comunitàospitante tramite attività culturali, sportive e del tempolibero finalizzate all’aggregazione e alla socializzazione.Le attività socio-culturali e di promozione della Sardegnadevono garantire elevati standard organizzativi eprofessionali, svolgersi in sedi adeguate tali dasalvaguardare l’immagine della Sardegna, garantire lapartecipazione attiva della comunità sarda e di quellaospitante, possibilmente anche a livello istituzionale.Le Federazioni e i Consultori, oltre all’attività di supporto

Più risorse ai circoli nel Programma 2008La Consulta, con voto unanime, ha definitonuovi criteri per la suddivisione delle risorsemesse a disposizione dalla Regione - Previsti bandiper la selezione dei migliori “Progetti regionali”

nella impostazione e realizzazione delle attività dei Circoli,sono chiamati a formulare una proposta di ripartizione delcontributo da assegnare ai Circoli, per lo svolgimento delleattività, sulla base delle risorse complessive attribuite aciascuna Federazione/Consultori, tenuto conto dellaeffettiva realizzazione delle attività e sui risultati raggiunti.Inoltre Le predette proposte sono oggetto di verifica primadi procedere all’assegnazione ai Circoli delle quote destinateall’attività.Alle Federazioni dei Circoli è assegnato lo stanziamento di300.000 euro da ripartire per il 50% in parti uguali tra le 7Federazioni esistenti; e per l’altro 50% sulla base del numerodei Circoli riconosciuti e operativi in ciascuna Federazione.Le risorse devono essere destinate allo svolgimento diattività qualificate, realizzate anche in partnership con iCircoli federati, Istituzioni locali e/o altri enti; allafunzionalità e operatività della stessa Federazione neiconfronti dei Circoli Federati e della stessa comunità sarda.Le riunioni tra i membri dei Consigli Direttivi, o parte diessi rientrano nel funzionamento.Le Federazioni hanno la propria sede presso il Circolo cheesprime il Presidente, concorrendo alle spese difunzionamento di quest’ultimo.Alla Federazione delle Associazioni di Tutela per l’attività e icompiti previsti dalla legge, è assegnata la somma di 14.000EURO pari al 10% dell’ammontare complessivo destinatoalle Associazioni di Tutela. La somma rimanente pari a126.000 euro è assegnata in favore delle Associazioni chenon si trovino in situazioni di contenzioso nei confrontidell’Amministrazione Regionale e secondo i seguentiparametri: 50%, pari a 63.000 euro ripartita in parti ugualifra tutte le 7 Associazioni; 50%, ripartita in funzione dellaqualità delle attività programmate e svolte nell’annoprecedente e di quelle programmate per l’anno in corso sullabase delle seguenti priorità. In particolare le attività miratealla risoluzione di situazioni di emergenza e/o grave disagio(casi di rientro forzato per licenziamento, malattia, morteconiuge e/o familiari, disoccupazione dopo il rientro ecc.);attività di mediazione finalizzata a favorire e facilitare ilreinserimento degli emigrati di rientro e delle loro famiglie(ambito scolastico, linguistico, amministrativo, sanitario,abitativo ecc.), su tutto il territorio regionale; attività diconsulenza previdenziale e legale, su tutto il territorioregionale, agli emigrati di rientro; attività di consulenzaprevidenziale, legale, sociale e culturale alle Organizzazionidegli emigrati; attività realizzate con la partecipazione delleOrganizzazioni degli emigrati; attività di partecipazione adeventi del mondo dell’emigrazione.Qualora in sede di rendicontazione si verificasseroeconomie, dovute a fondi non utilizzati o a spese nonammissibili ai sensi del regolamento e delle direttive invigore, i contributi assegnati per l’anno successivo aciascuna Organizzazione saranno proporzionalmenteridotti, detraendo la stessa percentuale corrispondenteall’economia verificatasi rispetto al contributo dell’annoprecedente.Le risorse derivanti da tali economie saranno ripartite tratutti i Circoli che, in base alle attività svolte, avrannodimostrato una capacità di spendita maggiormentequalificata, come da indicazioni contenute nel PianoTriennale.La Consulta Regionale per l’emigrazione è composta da 32consultori di cui 20 provenienti dall’Italia e 12 dall’estero. erisorse destinate previste per il funzionamento dellaConsulta ammontano complessivamente a 70.000 euro.Per tutti i servizi di informazione e comunicazione in favoredei sardi emigrati, compresa la produzione, stampa espedizione de “Il Messaggero Sardo” è destinata la sommapari a 600.000 euro.Al fine di incentivare e promuovere la partecipazione direttadelle Federazioni, dei Circoli e delle Associazioni di tutelanella realizzazione di progetti regionali innovativi equalificati, si intende proporre il finanziamento del 50 % deiprogetti presentati dalle Organizzazioni degli emigratimediante sistema di Bando.I progetti dovranno prevedere lapartecipazione attiva dei Circoli, in particolare delle nuovegenerazioni e delle donne, e garantire elevati standardorganizzativi e professionali. Per la realizzazione deiProgetti è prevista una spesa pari a 750.000 euro.

Page 8: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Speciale Emigrazione8 Luglio 2008

L a Consulta regionale dell’emigrazione, riunitaa Cagliari il 21 giugno, sotto la presidenza

dell’assessore del Lavoro, Romina Congera, haespresso all’unanimità parere favorevole sul“Piano triennale 2008/10 degli interventi in favoredei sardi emigrati”. Il provvedimento dovrà oraessere trasmesso dalla Giunta alla SecondaCommissione del Consiglio regionale per il parere,prima di essere definitivamente approvato.Nel Piano si ricorda che la Sardegna è stata tra leregioni maggiormente coinvolte dal fenomenodell’emigrazione. Nel decennio 1960-1970 iComuni e i territori dell’isola si sono spopolati,incrementando il già consistente numero dei sardiemigrati nei primi anni del 1900. Ai “vecchi”emigrati si sono aggiunti i numerosi giovani cheda circa un decennio ricercano fuori dall’Isolaopportunità di lavoro o di realizzazione personale,culturale e professionale.La Conferenza Internazionale sull’Emigrazione “ISardi nel Mondo”, svoltasi a Cagliari il 25-26-27aprile 2008 ha evidenziato la ricchezza del mondoemigratorio sardo. Ne ha mostrato la varietà ecomplessità e registrato notevoli bisogni espressi.Attualmente sono 135 i Circoli di emigrati sardi e 7le Federazioni, dislocati nei cinque continenti eformalmente riconosciuti dalla Regione, 126 quelliche risultano operativi al 30 marzo 2008: 68 Circolisono presenti in Argentina, Australia, Brasile,Bulgaria, Canada, Stati Uniti, Bulgaria, Belgio,Francia, Germania, Spagna, Olanda, GranBretagna, Svizzera; 58 Circoli sono quelli operativinella Penisola, presenti prevalentemente in quasitutte le Province e città del Centro Nord Italia.Le comunità organizzate dei sardi emigrati, in unaprospettiva di rivalutazione del loro ruolo, hannodato vita in questi ultimi anni ad un vivacedibattito teso all’emersione delle potenzialitàofferte dalla loro presenza nei Paesi ospitanti,in particolare rispetto ai problemi dello sviluppoe della crescita della Sardegna nel contestodella attuale società.La Regione Sardegna intende cogliere evalorizzare le capacità propositive e l’enormepatrimonio rappresentato dagli emigrati e, per ilrafforzamento dei legami con queste comunità, hapredisposto le seguenti linee programmatiche, cheandranno aggiornate e integrate di anno in anno.Il Piano Triennale si riferisce al triennio 2008/10.Le integrazioni e le modifiche entreranno in vigorenell’anno 2008 e saranno specificatenel Programma Annuale 2008, che saràsottoposto all’esame e all’approvazionedella Giunta regionale.Il Piano ricorda le finalità delle Organizzazioni dei

Parere unanime della Consultasul Piano Triennale 2008-2010Confermato lo stanziamento per gli interventi a favore dei sardi emigrati -Il provvedimento dovrà ora passare al parere della Seconda Commissionedel Consiglio regionale prima di essere varato dalla Giunta

sardi emigrati (promozionedei valori di solidarietà econdivisione tra i sardiresidenti fuori dallaSardegna; promozionedell’identità, della cultura,dell’arte e delle tradizionidella Sardegna;promozione dell’immaginee dei prodottidella Sardegna).Il Piano indica le attivitàper le quali l’Assessoratodel Lavoro assicura

le risorse per il funzionamentodelle Organizzazioni dei sardi emigrati.Il sostegno finanziario sarà commisuratoall’impegno di ciascuna Organizzazione infunzione della qualità e quantità delle attività,programmate e realizzate.Per poter beneficiare del sostegno finanziarioregionale le Organizzazioni devono: assicurare ilcontinuo aggiornamento dei dati sulla consistenzae composizione delle comunità di riferimento diciascuna Organizzazione (censimento, indagini,ecc.), quale base per l’avvio di ogni singolaattività, anche con riferimento alle relativeesperienze professionali e relazionali; assicurarela compartecipazione finanziaria, anche mediantela ricerca di altre fonti di finanziamento pubblichee private diverse da quelle regionali.I sistemi informativi e le reti di comunicazionesono ritenuti dal Piano strumenti fondamentaliper garantire le relazioni costanti e attivetra i cittadini sardi presenti nell’isolae nel resto del Mondo.Nel mese di gennaio del 2007 sono stati affidati,tramite Bando pubblico, i servizi per la fornituradei servizi di informazione destinati agli emigrati,il mensile cartaceo Il Messaggero Sardo. La parterelativa ai servizi telematici sarà ricompresa inapposito Portale dedicato all’emigrazione.Una parte delle risorse, da definirsi nelProgramma Annuale, ai sensi dell’ultimo commadelI’art. 18 L.R. 7/91, andrà, prioritariamente amigliorare la produzione di informazione consistemi multimediali, per il potenziamento el’incentivazione della comunicazione tra leAssociazioni e l’Amministrazione regionale.Nell’ambito del completamento del sistemainformativo per l’emigrazione, altre risorsesaranno destinate alle Organizzazioni dei sardiemigrati nei paesi extraeuropei e dove non esistela Federazione (procedure informatiche,acquisizioni software e hardware, corsi diformazione, ecc.). Il Programma Annuale, definiràl’ammontare delle risorse da destinare ai servizi dicomunicazione per gli emigrati.Il Piano Triennale indica poi i soggetti chepotranno beneficiare delle agevolazioni finanziarie:Circoli dei sardi nel mondo, le Federazioni,le Associazioni di Tutela e la loro Federazionee altri soggetti indicati dalla legge.Definisce i criteri in base ai quali sarà fattala ripartizione tra i vari soggetti.Il Piano prevede inoltre che l’Assessorato delLavoro curi direttamente la predisposizione deiProgetti Regionali, definendo ogni anno le relativetematiche e linee di intervento.

Al fine di incentivare e promuovere lapartecipazione diretta delle Federazioni, dei Circolie delle Associazioni di tutela nella realizzazione diprogetti regionali innovativi e qualificati, siintende proporre per il 2008 il finanziamento diuna parte dei progetti mediante sistema di Bando.I temi e gli obiettivi saranno definitidettagliatamente nel Bando, sentito il parere dellaConsulta. I criteri di valutazione dei progettisaranno rappresentati da: qualità complessiva delprogetto, piano economico di spesa, esperienzaqualificata del proponente e dei responsabili dellostesso progetto in materia di emigrazione,compartecipazione finanziaria del proponente allarealizzazione, anche tramite sponsor; eventualiattivazioni di partnership con altri Circoli,Istituzioni locali e/o sarde, altri enti. I progettidovranno prevedere la partecipazione attiva deiCircoli, in particolare delle nuove generazioni edelle donne, e garantire elevati standardorganizzativi e professionali. Nel corso del 2008saranno realizzati la maggior parte dei Progettiregionali finanziati con le risorse del 2007.Il Piano riserva attenzione ai “Progetti Regionali”rivolti agli studi, indagini e ricerche sulleproblematiche inerenti il mondo dell’emigrazione,con riguardo alla cultura, economia, salute,istruzione e storia, da realizzarsi anche inraccordo con gli Assessorati regionali competenti,Università, enti e istituti pubblici e/o privati.È evidente che il fenomeno migratorio nella suaevoluzione, la composizione e i problemi dellecomunità sarde emigrate presentano un livello dicomplessità, estensione e varietà che implicano unaggiornamento e studio continuo. A questoproposito è necessario continuare a ricercare sulcampo, in modo da poter disporre di un quadroaggiornato di dati e di informazioni, qualitative equantitative, che consentano agli organi politici eall’amministrazione di operare.I Programmi Annuali indicheranno i fondinecessari per il completamento del “Progetto diindagine e censimento sull’emigrazione sarda”, giàapprovato dalla Giunta Regionale nel 2004.Il Piano sottolinea che l’AmministrazioneRegionale intende esercitare un ruolo sempre piùattivo nelle politiche per l’emigrazione. Presiede egestisce tutte le fasi di predisposizione e diattuazione dei programmi, dispone i relativi atti diimpulso, coordinamento e controllo sulla gestionee sull’attività delle Organizzazioni. Nell’intento difinalizzare meglio le risorse, particolare attenzionesarà data all’attività di monitoraggio delle spese edelle attività svolte, sia dal punto di vistaqualitativo che quantitativo. Tra le iniziative chedovranno essere assunte rientra l’adeguamentodella L.R. n. 7 del 15 gennaio 1991, ormai datataa causa dell’intervenuto mutamentosia del quadro politico istituzionale sia delloscenario del fenomeno migratorio. È necessarioinfatti rendere le norme più snelle per quantoconcerne le procedure amministrative.La modifica della legge dovrà scaturire anche dairisultati e dal dibattito che ha avuto luogo nelcorso della 2ª Conferenza dell’emigrazione sardanel mondo, tenutasi lo scorso aprile 2008.Nell’ambito dell’Ufficio di Consulenza Emigrati(ex art. 23 della L.R. n. 7/1991), attualmente incapo al Settore emigrazione, sarebbe necessarioattivare il Centro di Documentazione, mirato allacreazione di una struttura multifunzionale alservizio degli emigrati e di chiunque vi abbiainteresse, con sezioni archivistiche e bibliotecarie,adeguatamente attrezzato di unità operative,apparecchiature audiovisive e telematiche.Sarà creata una banca dati dei socidelle Organizzazioni per permetteràall’amministrazione il continuoaggiornamento/censimento delle collettivitàdei sardi strutturati e, attraverso esse,raggiungere l’intera comunità dei corregionaliresidenti in ciascun paese di accoglienza.

Page 9: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

9AttualitàILMESSAGGEROSARDO

L a Sardegna si conferma luogo ideale per le vacanze. Èquanto emerso dall’edizione 2008 del TTI (Travel Trade

Italia) Sardegna, workshop internazionale organizzatodall’Assessorato regionale del Turismo, in collaborazionecon la Fiera internazionale della Sardegna e il TTG Italia.Il 23 maggio scorso si è tenuta l’inaugurazione allapresenza dell’Assessore del Turismo, Luisanna Depau, delpresidente dell’Ente Fiera, Gianni Biggio, edell’amministratore delegato di TTG, Paolo Audino. Unadue giorni intensa, un evento in cui domandainternazionale e offerta sarda si sono incontrate econfrontate. L’offerta turistica era rappresentata da uncentinaio di operatori isolani e la domanda da 177 buyernazionali e di oltre oceano. Gli operatori isolani che hannoaderito sono stati 112 tra strutture, catene alberghiere,consorzi, compagnie aeree e di navigazione, società ditrasporti e società di gestione degli aeroporti, e – tra gli altri– erano presenti anche le Camere di Commercio di Cagliarie di Oristano, ed il Teatro Lirico di Cagliari.L’edizione 2008, la terza in assoluto, ha registrato unacrescita ulteriore rispetto all’anno precedente. I buyer chehanno aderito all’iniziativa sono stati 12 in più rispetto ai165 della scorsa edizione, e sono giunti da 28 Paesi diversi(20 Paesi nell’edizione 2007). Quest’anno al workshop sono

Continua ad essere la Sardegna la regione italiana con ilmare migliore, almeno stando a Legambiente e Touring ClubItaliano. Secondo la prestigiosa “Guida Blu”, stilataannualmente proprio dalle due Associazioni, e presentata aRoma, nell’Isola si concentra infatti il più alto numero dilocalità costiere che ottengono il massimo riconoscimento diLegambiente, 14 premi su un totale di 54 su tutto il territorionazionale. Un risultato di prestigio, indubbiamente, dovutoalla capacità dei Comuni di arricchire le già meravigliosebellezze naturali che possiedono, con servizi attenti allasalvaguardia dell’ambiente. Le “vele”, l’unità di misura con laquale si dà un voto alle località costiere della Penisola, sonoassegnate per un massimo di cinque alle località che “nonsono solo luoghi di grandissimo pregio naturalistico, ma sonoanche quelli dove gli amministratori hanno fatto dellasostenibilità e della tutela ambientale un loro punto di forza”ha spiegato il presidente nazionale di Legambiente, VittorioCogliati Dezza. Su 54 località premiate, la Sardegna siconferma quindi quest’anno la regione italiana con piùlocalità premiate, tra cui Domus de Maria, Baunei e Posadaclassificate al settimo, nono e decimo posto. Primo posto trale sarde, con 5 vele, a pari merito per i tre Comuni, mentre

TURISMO

L’Isola si confermaluogo ideale per le vacanzeLa terza edizione del TTI a Cagliari ha confermato l’interesse crescente degli agenti di viaggio di 28 Paesi

arrivati per la prima volta operatori canadesi, giapponesi,brasiliani, turchi e israeliani, per quanto riguarda ilmercato extraeuropeo. Per quanto concerne il mercatoeuropeo, invece, nell’edizione 2008 si è avuta anche lapartecipazione di buyer provenienti da Ucraina, Grecia,Norvegia, Bielorussia, Slovenia e Repubblica di San Marino,non presenti l’anno scorso, a conferma di quanto il mercatoturistico isolano sia corteggiato e considerato in tutto ilMondo, e a dimostrazione che le azioni intraprese dallaRegione, soprattutto relativamente al mercato americano erusso, coincidono con l’interesse dei buyer locali.In questo senso da sottolineare i significativi numeri dellaGermania, mercato di riferimento per la Sardegna, con ben22 professionisti accreditati in Fiera.L’Isola si conferma quindi meta privilegiata del turismointernazionale, ma non solo perché si consolida l’interessedi americani e russi: sulle acque cristalline della Sardegna sisono affacciati per la prima volta operatori che mai primad’ora avevano partecipato all’evento, e che – proprio grazieall’evento in Fiera – hanno potuto prendere contattidirettamente con la realtà turistica isolana, dando vitacosì ad eventuali contrattazioni business to business tra ivari buyers. Al workshop hanno partecipato inoltreanche gli otto Sistemi Turistici Locali rappresentatividei corrispondenti territori delle Province isolane,nonché delle compagnie aeree e di navigazioneche consentono i collegamenti con l’Isola.La manifestazione, articolata in tre diverse iniziative qualiformazione, workshop ed educational tour, è stataorganizzata proprio per promuovere e favorire l’incontrotra la domanda e offerta del settore, ha affermatol’Assessore regionale al Turismo Luisanna Depau, e“l’evento del workshop è il tramite naturale perincrementare il volume delle contrattazioni”. “La crescitadel numero di buyer rispetto all’edizione 2007 in arrivo da28 paesi”, ha sottolineato, “conferma la vivacità dell’offertaturistica isolana”. Il TTI Sardegna, in pratica, per duegiorni , è stata la vetrina del turismo che ha cercato di“piazzare” il prodotto Sardegna con l’obiettivo di entrare di

prepotenza nei mercati emergenti, senza più accontentarsidi un ruolo da comprimario. A quanto pare, riuscendoci.Dal 29 settembre prossimo, infatti, si ritroveranno aCagliari per un simposio di una settimana, 300 operatoristatunitensi, mentre entro l’anno sono attesi tour operatorindiani e brasiliani. Come detto, mercato intercontinentalein crescita, conferme per quello europeo, dove non mancanole new entries: Ucraina, Grecia, Norvegia, Bielorussia,Slovenia e Repubblica di San Marino.Nel corso della inaugurazione sono stati presentatianche i dati emersi dall’indagine condotta dall’Osservatorioeconomico della Sardegna che nel settembre scorsoha analizzato comportamenti e gradimento dell’esperienzavacanziera nell’isola, dal viaggio alla strutture ricettiva,dalla durata alle preferenze per ambiente, culturaed enogastronomia. Italiano, di età compresa tra i 25 e i 44anni, con una spiccata preferenza per soggiorni in secondecase, di proprietà o in affitto, o come ospite di parentio di amici. È questo l’identikit del turista in Sardegnache emerge dall’indagine condotta su un campionedi 3.350 turisti intervistati, in partenza dai portie dagli aeroporti di tutta la Sardegna.Secondo i dati, è emerso che circa l’80% proviene dallaPenisola, mentre la componente straniera, che oscilla tra il19% e il 21%, è rappresentata da turisti tedeschi (46%),seguiti dagli inglesi (11,8%) e dagli svizzeri (10.9%). Se perentrambi, italiani e stranieri, si registra che non vi siadifferenza sulle motivazioni della scelta dell’Isola quale metavacanziera, con il mare saldamente al primo posto delgradimento, le diversità emergono in rapporto alla presenzadi amici e parenti per il turista nostrano e per il cibo e lacucina regionale per i vacanzieri d’Oltralpe. Il 41,9% delcampione, infatti, dichiara la propria predilezione nelsoggiornare nelle abitazioni, affittate tramite agenzie o Bed& Breakfast e affittacamere, oppure ospite di parenti eamici. Riguardo, invece, la struttura ricettiva scelta per lapermanenza nell’Isola, che si aggira in media su undicinotti, emerge il cosiddetto “sommerso” delle seconde case,che risulta essere l’anello debole della filiera dell’interaindustria turistica. Un tema rilevato anche qualchesettimana prima del TTI Sardegna, nella relazione annualedi Confesercenti. I vacanzieri, arrivati in nave (65,9%) o inaereo (34,1%, di cui il 66,2% con voli di linea), si fermano inSardegna almeno una settimana (50,4%) e solo in pochi(17,8%) si trattengono per 15 giorni o per una vacanza piùlunga (solamente il 4,5%). Tra questi ultimi vi sono i turistiche optano per le case in affitto (10,4%) o di proprietà(13,3%). Nessun problema in termini di accoglienza: oltre il40% degli intervistati si dice pienamente soddisfatto. dellestrutture ricettive e della ristorazione.

Fabrizio Serra

TURISMO

La “Guida blu” premia il mare della SardegnaPromosso da Legambiente e dal Touring Club Italiano - All’Isola 14 dei 54 riconoscimenti nazionali

con 4 vele si classificano Alghero, e, a seguire, Villasimius,Cabras, Bosa, Arbus, Alghero, Sant’Anna Arresi, Pula,Orosei, Teulada, Dorgali e Siniscola. Una guida, quella del2008 che quindi parla ancora una volta un po’ più sardo, incui Legambiente e il Touring Club Italiano presenta glialberghi, i camping, gli agriturismi e i B&B “che hannocapito l’importanza della tutela del territorio e dimostrano disaper fare ospitalità , servendo cibi sani, riducendo i rifiuti erisparmiando acqua ed energia”, come ha spiegato ilpresidente di Legambiente Turismo Luigi Rambelli. Le “5vele” rappresentano, di fatto, il riconoscimento d’eccellenzapiù alto in termini di pulizia delle acque, accoglienza turistica,cura del territorio e corretta conservazione dell’habitat diflora e fauna endemiche. La Guida Blu 2008, oltre ad unpremio alle qualità nostrane, è anche una vetrina verso imercati nazionali ed internazionali. Il prontuario, infatti,(320 pagine a colori, 300 foto, disponibile in libreria a 18euro) indica 286 località balneari e 70 lacustri e la descrizionedi ben 344 spiagge insieme alle indicazioni per raggiungerle,compresa una sezione dedicata alle grotte marine e un elencoaggiornato degli alberghi per l’ambiente. L’Assessoreregionale del Turismo, Luisanna Depau, ha espresso “viva

soddisfazione per il risultato delle rilevazioni sulla qualitàdell’offerta ricettiva e dell’ambiente di mari e spiagge dellaSardegna effettuate da Legambiente”. Ad aggiungersi al giàstraordinario risultato per la Sardegna c’è anche la“ciliegina” Bosa. Al Comune del Margine-Planargia vaquest’anno il Premio Speciale per la salvaguardiadell’avvoltoio Grifone (Gyps fulvus): la cittadina alla foce delTemo è infatti uno dei pochissimi siti in Italia dove è possibiletrovare questa specie di rapace. “Sono Comuni – haaffermato Cogliati Dezza – che hanno dimostrato come lasalvaguardia dell’ambiente non sia un freno allo sviluppo maun valore aggiunto che i turisti, di anno in anno, cercano eapprezzano sempre di più”. “La Sardegna e la Toscanarealizzano già da tempo un lavoro esemplare in termini disostenibilità e tutela ambientale – ha concluso SebastianoVenneri, vicepresidente di Legambiente –. In particolare laSardegna, oltre che per l’eccezionale e riconosciuto pregionaturalistico delle sue coste, continua a distinguersi comeregione leader per l’impegno nella salvaguardia del paesaggioe del litorale. Basti pensare alle tante iniziative divalorizzazione e tutela del territorio messe in campo dallagiunta del Presidente Soru, la prima ad aver varato nel 2004,la cosiddetta ‘legge Salvacoste’ che impedisce di edificare ameno di 2 chilometri dalla costa, e che oltre ad aver adottatoun piano paesistico, ha recentemente richiesto delle normeper la protezione delle spiagge e ha istituito la Conservatoriadelle Coste, un organismo sulla scia dell’omonimo franceseche ha il compito di gestire e vigilare sui circa duemilachilometri di litorale sardo”. (F.B.)

Page 10: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Primo Piano10 Luglio 2008

Piuttosto breve, ma intensa e approfondita la visita inSardegna di un’ampia delegazione dei parlamentari

europei componenti le Commissioni Agricoltura e Pesca,tutti aderenti al PSE. Dopo l’incontro con le massimeistituzioni regionali nel palazzo del Consiglio di viaRoma, tenutosi il 12 giugno, la delegazione – interessataa conoscere, attraverso riunioni operative e sopralluoghinelle zone di produzione, la realtà dei settori della pesca edell’agricoltura, con i condizionamenti e le diseconomieche derivano dall’insularità – si è recata a Pula, Cabras eBenetutti, per concludere la visita il 14 giugno adAlghero.Ai lavori svoltisi nel Palazzo di via Roma, a Cagliari,hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale,Giacomo Spissu, il presidente della Regione, RenatoSoru, e i presidenti delle Commissioni consiliariall’agricoltura, Paolo Antonio Licheri, e alle politichecomunitarie, Alessandro Frau. Insieme a loro,l’Assessore regionale al lavoro, Romina Congera, ediversi consiglieri regionali componenti le duecommissioni. Fra i parlamentari europei, BernadetteBourzai, vice presidente della commissione Agricoltura diStrasburgo, e Heinz Kindermann, coordinatore delgruppo Pse nella commissione Pesca. Di rilievo lapresenza di Giovanna Corda, di padre sardo, eletta inBelgio.Tutto incentrato sulla necessità di interventi mirati daparte dell’Unione europea e di una maggiore attenzionealla peculiarità della situazione sarda, il discorso delPresidente Spissu, che ha portato il salutodell’Assemblea regionale ai numerosi ospiti. Dopo aversottolineato con forti accenti le conseguenze chederivano dalla situazione di insularità, che condizionafortemente lo sviluppo economico e civile della Sardegna,il presidente del Consiglio regionale ha posto l’accentosulla questione degli aiuti comunitari, che devono tenereconto non solo del fattore isolamento dal restodell’Europa, ma anche dei problemi che derivano dallasituazione orografica e della disomogenea distribuzionedella popolazione.“L’agricoltura e la pesca – ha poi detto – soffrono di unacrisi che affonda le radici in un lontano passato, etuttavia sono ancora oggi settori in primo piano.Soprattutto in queste direzioni occorrono sostegniparticolari, che tengano conto non solamente dellecarenze sistemiche ma anche delle emergenze derivantida cause economiche internazionali: è il caso del caro-carburanti, che incide in Sardegna più fortemente chealtrove”.Nel concludere il proprio intervento, il Presidente Spissuha auspicato che l’incontro con la delegazione possaconsentire di allacciare in modo più stabile una rapportodiretto col Parlamento europeo.

Visita della delegazionedel Parlamento europeoin Consiglio regionale

Ha poi preso la parola l’eurodeputataGiovanna Corda, ricordando le proprie originisarde e il suo attaccamento all’Isola. “Poichènon vi sono, a causa dell’attuale leggeelettorale, parlamentari europei eletti inSardegna – ha detto – voglio farmi carico iodei problemi della mia terra”. Noi tutti, haaggiunto, vogliamo essere l’interfaccia fra voie Bruxelles.Sottolineando l’importanza dell’allevamentoovi-caprino, che rappresenta un connotatopeculiare dell’economia della Sardegna, Cordaha ricordato che sarà cura delle Commissioniagricoltura e pesca intervenire nella direzionedi un maggiore equilibrio degli interventianche rispetto al settore vaccino.Nel portare il proprio saluto, BernadetteBourzai ha manifestato lo specifico interesse

da parte degli eurodeputati a conoscere di persona iproblemi della Regione, che a Bruxelles arrivano semprein maniera filtrata. Ricordando di essere originariaanche lei di un territorio montagnoso e in difficoltà dellaFrancia, la Bourzai ha sottolineato la propria contrarietàad una certa politica comunitaria che propone il“disaccoppiamento” degli interventi europei, che invecedevono essere flessibili e differenziati.La crisi profonda dell’agricoltura sarda è stata illustratada Paolo Antonio Licheri, presidente della V commissioneconsiliare. Una crisi ha detto “che è particolarmenteaccentuata da fattori emergenti come l’indebitamentodelle aziende, il caro carburante, il meccanismopenalizzante delle quote latte. Non bastano le risposteannunciate a lungo termine – ha sottolineato – maservono interventi urgenti”È seguito l’intervento del presidente della II commissioneconsiliare, Alessandro Frau, che ha sostenuto l’esigenzadi un “modello produttivo e di sviluppo imperniato sullaqualità e sulla sostenibilità ambientale”, che rendononecessari vincoli comunitari maggiormente flessibilisulla base delle specificità. Per sostenere i sistemieconomici in crisi, ha ricordato Frau, servono strumentiche guardino non solamente agli indicatori economici,ma anche agli indicatori sociali.Il coordinatore del gruppo PSE della Commissione pesca,il tedesco Kindermann, ha sottolineato che, mentrenell’Unione cresce il numero delle adesioni degli Statimembri, diminuisce quello delle risorse, rendendo semprepiù difficile la politica perequativa. La pesca “irregolare”ed illegale produce un tonnellaggio doppio di pescatorispetto alla pesca regolare; intanto le risorse ittiche, inprogressiva diminuzione, rientrano nella lista rossa delleemergenze europee. Ne soffre soprattutto la pescacostiera e, in particolare, alcune qualità di pesce, come iltonno rosso, che ha difficoltà a riprodursi.Kindermann ha anche trattato la questione deicormorani. “Se i pescatori devono vivere del pescato – hadetto – è necessario che non debbano contenderlo agliingordi predatori, il cui numero è in aumento”. Quantoal costo del carburante (“un assillo che rischia dicondizionare il settore”), è improbabile che,politicamente, l’UE possa intervenire.Sugli euroburocrati e sui provvedimenti capestro cheaffossano le produzioni di nicchia è intervenutaMariagrazia Caligaris, consigliere regionale socialista,che ha raccomandato attenzione, in particolare, sullatutela delle biodiversità.Per Nicola Rassu, vicepresidente del Consiglio regionale,le piccole imprese agricole sarde, molte a conduzionefamiliare, non riescono a stare sul mercato anche per lamancanza di infrastrutture (viabilità, elettrificazione),che si sommano alla montuosità del territorio.

Indispensabile, secondo Rassu, prevedere aiuti speciali,essendo la Sardegna diversa dalle altre regioni italiane.Il futuro delle piccole aziende è nella cooperazione, harisposto il parlamentare ungherese Tebajdi Csaba.L’associazionismo è una strada indispensabile anche perl’Ungheria, che soffre di analoghi problemi.Csaba – che si occupa delle minoranze linguistiche – hafatto anche un accenno al sardo: “Mi dicono che l’80 percento della popolazione parla il sardo. Credo che lalingua vada difesa anche nelle forme giuridichenecessarie”.Ritornando all’agricoltura, il consigliere regionaleAlberto Sanna ha sollevato tre questioni: gli effettiperversi sul mercato della grande distribuzione dellemultinazionali, che acquistano i prodotti dai paesi poveri,non contribuendo ad attenuare i livelli di povertà econdizionando le produzioni locali dei paesi occidentali,che trovano difficoltà a vendere a prezzi adeguati;l’eccessiva fiscalità della Comunità nel sanzionare gliaiuti di stato, anche quando insularità e trasportidanneggiano l’economia; l’inadeguatezza degli interventi,che non rimuovono le cause strutturali e nonconsentono alle aziende di raggiungere livelli competitivi.Tre questioni sulle quali “la Comunità deve farsisentire”.Emanuel Fernandez, portoghese di Madeira, che conoscebene il problema delle isole periferiche, ha sostenuto chel’Unione europea dovrebbe intervenire con una politicadella portualità. Catherine Neris, francese, isolanaultraperiferica, ha sostenuto che l’insularità nonconsente di puntare sulla quantità delle produzioni, masulla qualità. Questa vocazione va assecondata e laSardegna potrebbe diventare una delle “vetrine”d’Europa.Uno dei pericoli da evitare, ha detto Gabor Harangozo,ungherese, è che l’UE punti sui mercati e a far cresce ilPil degli stati membri, anziché mettere in atto unapolitica di pari opportunità dello sviluppo.Il presidente della Regione, Renato Soru, intervenuto achiusura del dibattito, ha sottolineato “l’ingiustizia” chenon permette alla Sardegna di avere un propriorappresentante nel Parlamento europeo. Se iparlamentari del PSE hanno avuto bisogno di venire inSardegna per conoscerne i problemi, sarebbe più utile“per loro, e soprattutto per noi” avere un sardo aBruxelles, “che tutti i giorni ascolti e parli”. Per altriverso il peso dell’Europa si fa sentire: il piano rurale harisorse per 1,2 miliardi, il 70 per cento del prodotto lordovendibile del settore. Per Soru, è il segnale del rapportoche lega l’isola all’Europa.Il presidente della Regione si è poi lamentato delmonopolio Tirrenia, che soffoca la Sardegna erappresenta “il cattivo superamento dell’insularità”.La continuità territoriale via mare deve invece essereuno degli incentivi a sostegno delle produzioni.“Sulla pesca subiamo – ha detto Soru – un’altraingiustizia: le licenze sono contingentate, ma noi,“popolo di mare”, che importiamo il 90 per cento delpesce consumato, non possiamo pescare. Dobbiamoguardare il mare, ma non possiamo avvicinarci”. È una“crudeltà” che promuove, da un lato, la povertà e,dall’altro, la cultura dell’illegalità.Quanto all’agricoltura, ha aggiunto il Presidente, restaun problema da approfondire a livello europeo. Rimanela speranza dello sviluppo del settore, perché l’agricoltura“è una necessità umana” e, perciò, è destinata a salvarsi.“Puntiamo a consumare le nostre produzioni agricole –ha concluso – a “chilometro zero”. E puntiamo, comericchezza, sull’insularità, che con i 2000 km di costepromuove il turismo”.Riassumendo i lavori, il presidente del Consiglio Spissuha giudicato molto utile la riunione, sottolineando illegame tra Sardegna ed Europa, destinato a crescere, apatto che la politica dei vincoli non soffochi le politiche diespansione. La Sardegna chiede alla Comunità, ma incambio offre la forte carica identitaria, la cultura, letradizioni e la lingua “di cui andiamo fieri”.“Ci manca una rappresentanza diretta a Bruxelles – hadetto – e provo un po’ d’invidia per Madeira e Martinica,che hanno i loro rappresentanti. Ma l’imminentemodifica della legge elettorale potrebbe finalmenterenderci giustizia”. Gherardo Gherardini

Page 11: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

11AttualitàILMESSAGGEROSARDO

L’economia sarda cresce, magari lentamente macresce. Nel 2007 il PIL, e cioè la ricchezza prodotta

nell’isola ha fatto registrare un incremento pari all’1,3%,lievemente inferiore a quello messo a segno a livellonazionale.È il dato più evidente che risalta dalla tradizionale indagineche la Banca d’Italia compie sullo stato dell’economia sarda,le cui conclusioni sono contenute nel rapporto presentatoprima alla stampa e poi alle istituzioni e alle parti sociali.Certo non sembra davvero il caso di lasciarsi andare aprecoci entusiasmi, ma lo scenario appare profondamentemutato rispetto a un anno fa, quando le varie indagini disettore erano letteralmente infarcite di termini come“stagnazione” e “recessione” due termini che ora“possiamo accantonare” ha detto senza esitazioni,rispondendo alle domande dei giornalisti GioacchinoSchembri, dallo scorso mese di Settembre direttoredella sede cagliaritana di Bankitalia.Perché anche altri indicatori hanno fatto registrare il segnopiù, anche se la fase di generale sofferenza dell’economiasarda non sembra essere stata superata del tutto; colpa delriaccendersi dei focolai di inflazione, alimentati dallasfrenata corsa del prezzo del petrolio e dei continuirincari dei generi alimentari e di prima necessità,senza dimenticare gli effetti della crisi americana dei mutui“subprime” che stanno per arrivare anche da noi.Ecco spiegato il motivo di un andamentopositivo dell’economia isolana nella prima parte del 2007 e,al contrario, la sofferenza messain mostra un po’ in tutti i comparti produttivi nella fase

ECONOMIA

Dal Rapporto di Bankitaliasegnali incoraggiantisull’“Azienda Sardegna”Sembra scongiurato il pericolo di stagnazione o di recessione - Nel 2007 il Pil ècresciuto dell’1,3% - La dimensione troppo ridotta delle aziende frena lo sviluppo

di Andrea Frailis

finale dell’anno.Segnali moderatamente positivi, quindi, confortatinell’annuale relazione di Bankitalia anchedalla diminuzione del tasso di disoccupazione passato in unanno dal 10,8% al 9,9%.Certo che il dato sul progressivo invecchiamento dellanostra popolazione, e sulla riduzionedel tassi di attività non può lasciare tranquilli.Schembri, comunque, ha detto ai giornalisti di esseremoderatamente ottimista sul 2008, anche se l’ombra lungadell’aumento dei prezzi petroliferi potrebbe avere ulterioriripercussioni sulle tasche dei sardi, ma a parere del direttoredella sede sarda della Banca d’Italia ravvisa qualcheulteriore elemento positivo nei dati sull’economia tedesca(tradizionalmente la locomotiva del Vecchio Continente) cheha dato chiari segnali di ripresa nei primi tre mesi del 2008.Ma non è solo la congiuntura internazionale e crearepreoccupazione per il futuro del comparto produttivoisolano; Schembri, infatti, ha sottolineato più volte come trai fattori di debolezza della nostra economia rientri a pienotitolo la dimensione troppo ridotta delle aziende, il 95% dellequali ha a libro paga non più di dieci dipendenti “un fattoquesto – ha rilevato – incide in modo pesante sulla ricerca,sull’innovazione e sulle esportazioni delle aziende dellaSardegna”.Anche per le famiglie sarde, sempre secondo quel che ciracconta il rapporto di Bankitalia, il 2007 non è stato unanno disastroso, anche se qualche preoccupazione la portail sensibile aumento del ricorso ai prestiti erogati dallesocietà finanziarie, nel raffronto con quelli delle banche.

Ecco, questa sembra essere la vera differenzanella lettura dei dati che emergono dalla relazione diBankitalia: una situazione tutto sommatonon priva di elementi positivi per il tessuto industriale,molte più sofferenze per quelche riguarda le famiglie isolane.La spesa pubblica, inoltre, è cresciuta nel sostegnoall’economia regionale, grazie all’aumento delle erogazioniprovenienti dai fondi comunitari.Dall’indagine, poi, emerge che “nel 2007 il fatturato intermini nominali è cresciuto, sebbene a ritmo inferiorerispetto all’anno precedente, e la redditività è rimastacomplessivamente positiva”. Nelle costruzioni, inoltre, si èridotto il ritmo di espansione, che non è stato frenato solograzie alla realizzazione di nuovi complessi residenziali eall’attività di ristrutturazione. Ridotto, invece, il valore dellaproduzione di opere pubbliche, che però a parere diSchembri potrebbe registrare un’impennata nel prossimoanno, con la realizzazione delle opere bandite quest’anno, eche sono aumentate del 25,4%.Come detto, però, qualche preoccupazione la porta laconfermata debolezza della domanda di beni di consumo,mentre è proseguita la crescita degli scambi commerciali,trainati per il 67% dall’export dei prodotti petroliferi. Diparticolare rilevanza anche la performance nel compartolattiero-caseario, settore nel quale le esportazioni (dopo untriennio decisamente difficile) sono aumentate del 9,1%,grazie soprattutto alla ritrovata domanda da parte delmercato degli Stati Uniti. Sempre per quel che riguarda leesportazioni da sottolineare la crescita pari al 36,5% deiprodotti lapidei, in relazione alla aumentata domanda dimarmi, graniti e arenaria estratti in Sardegna, provenientedai paesi asiatici.Nel turismo, inoltre, la ripresa già intravista nel corso del2006 ha trovato conferma; in particolare confortal’aumento pari al 13% fatto registrare dagli stranieri nellestrutture extralberghiere. In crescita anche il movimentocomplessivo dei passeggeri nei porti e negli aeroportidell’isola, anche se un certo ruolo frenante lo ha giocato lariduzione del traffico negli scali marittimi, mentre negliaeroporti è stato registrato un aumento del 7%, attratti inparticolar modo dalla convenienza dei voli low-cost.Continua, peraltro, la congiuntura sfavorevole delcomparto agricolo, nel quale si sono ulteriormente ridotte lequantità prodotte delle principali coltivazioni, riduzioneperaltro in linea con quel che è stato riscontrato nei dueanni precedenti.

Con tre emendamenti e un intero paragrafo ex novo, il n. 8,il futuro delle produzioni di latte ovicaprino dellaSardegna è stato posto all’attenzione del ParlamentoEuropeo: li ha illustrati, nella seduta plenaria, aStrasburgo, la eurodeputata sardo-belga Giovanna Corda,che li ha firmati insieme ad altri del gruppo PSE, suproposta della vicepresidente della Commissione Agricolturadel Parlamento Europeo Bernadette Bourzai, primofirmatario Luis Manuel Capoulas Santos, coordinatore delgruppo PSE nella Commissione Agricoltura.È questo il primo atto tangibile e immediato effettuato dalladelegazione di otto eurodeputati delle CommissioniAgricoltura e Pesca, guidati da Giovanna Corda, subitodopo la loro visita in Sardegna, conclusa sabato 14 giugno.Tutti gli emendamenti pongono la necessità di sostenereanche le produzioni di latte ovicaprino, accanto a quelledelle carni, che interessano più specificamente le aree diproduzione della Francia, della Gran Bretagna e del centro-nord d’Europa e sui c’era già un orientamentoconsolidato. In particolare Giovanna Corda hasottolineato, che “la produzione del latte ovino e caprinodeve essere incoraggiata allo stesso titolo della produzione di

STRASBURGO

Sostegno alle produzioni di latteovicaprino chiesto da Giovanna CordaLa parlamentare sarda eletta in Belgio ha illustrato al Parlamento Europeo riunito in seduta plenariagli emendamenti del gruppo PSE

carne ovina e caprina, al fine di garantire prospettive reali per lo sviluppo della catena di trasformazione del latte e diproduzione dei formaggi di cui la tipicità e la qualità sonolargamente riconosciuti”.Nel primo emendamento si riconosce” la necessità urgenteper la Commissione e il Consiglio dei Ministridell’Agricoltura dell’Unione Europea di garantire unavvenire fruttuoso e duraturo alle produzioni di latte e dicarne di origine ovina e caprina in Europa, di incoraggiarela consumazione di questi prodotti”.Nel secondo emendamento è stata inserita la richiesta,rivolta alla Commissione e al Consiglio dei Ministridell’Agricoltura, di assegnare urgentemente un sostegnofinanziario supplementare anche produttori di latte diorigine ovicaprina, oltre che alle carni, affinché si possasviluppare una produzione autosufficiente, guidata dalmercato e orientata verso i consumatori europei.È stata quindi raccolta con un primo atto concreto laforte preoccupazione per questo settore essenziale dellaeconomia sarda, espressa negli incontri effettuati dalladelegazione di otto eurodeputati delle CommissioniAgricoltura e Pesca del Parlamento Europeo, guidati da

Giovanna Corda, nel corso della visita in Sardegna. Iproblemi del settore erano stati infatti sottolineatinell’incontro in Consiglio Regionale con le massimerappresentanze istituzionali sarde, il presidente delConsiglio Giacomo Spissu, il presidente dellaRegione Renato Soru, l’assessore del Lavoro RominaCongera, e con le Commissioni Agricoltura e Pesca ePolitiche Comunitarie. Ma anche nell’incontro conl’assessore dell’Agricoltura Francesco Foddis ad Arborea eCabras. Un momento significativo è stato rappresentatodalla visita ad alcune aziende di allevamento ovino di tipotradizionale nella zona di Benetutti, nel Goceano, dove lostesso sindaco Gianni Murineddu, a nome di decine diamministratori della zona, e allevatori come Fausto Mulas,che non dispone ancora neanche della luce elettrica,avevano avuto modo di esprimere in termini molto concretie tangibili le difficoltà del settore e i pericoli di un ulterioreaggravamento se a Strasburgo si fosse affermata la lineain atto, e cioè il sostegno alle produzioni di carni ovicaprine,sostanzialmente a favore dei produttori dellaFrancia o della Gran Bretagna o di altri Paesi del centro-nord, e a discapito di quelle produzioni in cui il latterappresenta ancora la risorsa fondamentale, come inSardegna.La “missione” in Sardegna degli eurodeputati,rappresentanti di cinque Paesi diversi, era stata fortementevoluta da Giovanna Corda, che il 20 luglio dello scorsoanno, al momento della notifica del suo ingresso aStrasburgo, si era impegnata a portare nel ParlamentoEuropeo anche le ragioni della “sua” Sardegna, dalla qualemanca da 50 anni, ma con la quale ha mantenuto e mantienefortissimi legami, e per la quale è costantemente impegnatanel ruolo di esperta nella Consulta per l’Emigrazione.

Page 12: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Attualità12 Luglio 2008

PREVIDENZA a cura di Giuseppe Foti

In pagamento ai pensionatila quattordicesima mensilità

Tante voci (Pratica di mare), tante illazioni(Villa Certosa, a Porto Rotondo), una secca

smentita: il G8 si farà alla Maddalena e nelladata prestabilita (primi giorni di luglio delprossimo anno). L’affermazione è del premierSilvio Berlusconi, che nell’isola ha incontrato ilpresidente della Regione e il sottosegretarioBertolaso. C’erano anche il sindaco AngiolettoComiti, il presidente della Provincia di Olbia-Tempio Pietrina Murrighile, l’assessoreprovinciale Pier Franco Zanchetta, i deputatidella Gallura, Settimo Nizzi e Paolo Vella, ilcomandante di Marisardegna Gildo Ugazzi ealcuni assessori comunali.Freddino, all’inizio, l’incontro Berlusconi-Soru,tanto che, salito su un’auto elettrica (di quelleimpiegate nel golf) per la visita all’arsenale, ilpremier ha tentato di “scaricare” il governatore,ma poi, raggiunto, si è mostrato affabile ecortese. Era arrivato, in elicottero, intorno alle17 e si era subito recato nel complesso Mordini,fino a pochi mesi fa sede del Comando americanoe oggi destinato a ospitare gli uomini dellaProtezione civile. Lo attendevano i suoiinterlocutori, padrone di casa Guido Bertolaso,che ha illustrato al premier i tempi e i modidell’attuazione del complesso programma.L’ispezione del premier è stata scandita dallafretta, quasi una “toccata e fuga”: quarantaminuti di filmato sui siti maddalenini, poi velocevisita alle Scuole Cemm, alle ex caserme Sauro eFaravelli, all’Ospedale militare e, soprattutto,all’Arsenale già della Marina.La visita è stata blindata: nessun giornalistaammesso, né, tantomeno – fatto del tuttoinconsueto – dichiarazioni alla stampa: contutta probabilità il premier ha temuto, alla suaprima uscita, domande sul recentissimo attacco“ad alzo zero” da parte dell’ex ministro DiPietro su telefonate e intercettazioni resepubbliche.Durante l’incontro a villa Mordini è statamostrata anche un’animazione grafica cheillustra come diventerà l’isola una voltacompletati i lavori preparatori del vertice.Sull’arcipelago si calcola che, nei giorni fatidici,convergeranno circa 25mila persone: igiornalisti accreditati avranno base aCannigione, a Palau e a Arzachena, mentre ledelegazioni saranno ospitate nelle strutture chedovranno essere allestite nell’isola, soprattuttonell’area dell’ex ospedale e delle quali, finora,non esiste traccia Le forze dell’ordine – sicalcola 16 mila persone – saranno alloggiateinvece su navi da crociera o militari ancoratealla fonda.Al vertice manca soltanto un anno, e nessunonasconde il fatto che si sia in fortissimo ritardo.Ma Bertolaso ha rassicurato “Per realizzare leopere previste, in tempi normali ci vorrebberotre anni. Noi, secondo un piano già predisposto(lavori ininterrottamente 24 ore su 24)riusciremo a farli in molto meno, e vi assicuroche saranno conclusi entro il maggio delprossimo anno”.E i soldi? Con gli ultimi 50 milioni in arrivo conla prossima Finanziaria nazionale e quelli ingran parte stanziati dalla Regione dai fondi Ueper le zone non ricche, in totale si investiranno800 milioni, 300 alla Maddalena per lariconversione delle vecchie strutture militari

Berlusconi confermail G8 alla MaddalenaIncontro con il Presidente della Regione, Renato Soru, e con il sottosegretarioBertolaso per definire i tempi di realizzazione dei lavori

nell’arcipelago (che, in prospettiva, potrannoessere riconvertite per il turismo sostenibile,portando nuovo respiro a un’economia oggiasfittica) e 500 per le strutture collaterali, qualila Olbia-Sassari, la Olbia-Arzachena,l’allungamento della pista dell’aeroporto CostaSmeraldaNessuna dichiarazione di Berlusconi,spiegazioni informali da parte del presidenteSoru, ha parlato il portavoce del commissarioBertolaso, Luca Spoletini, che ha dichiarato alleagenzie: ”Il presidente del Consiglio SilvioBerlusconi ha dato il via definitivo allarealizzazione di tutti gli interventi previsti perla realizzazione del G8. Il presidente delConsiglio ha potuto verificare personalmentetutti gli interventi, sia nel corso di numerosisopralluoghi, sia seguendo una relazionedettagliata da parte di Bertolaso, che hadescritto gli interventi da fare, la tempistica e lemodalità che porteranno alla realizzazione delvertice. Il presidente ha dato il deciso impulsoaffinché i tempi rapidi siano rispettati, cosìcome le scadenze previste”.Mentre Berlusconi si è imbarcato direttamentedall’Arsenale sul suo elicottero, velocementediretto a villa Certosa, il presidente Soru, cheda Cagliari era giunto in auto, si è imbarcatosul traghetto per Palau ed è qui che hascambiato qualche parola con i cronisti. “ Ilpremier si è mostrato entusiasta – ha detto,visibilmente soddisfatto – e, parlando dellaMaddalena (che l’ha accolto con una giornatasplendida, non un filo di vento, il mare comeuna tavola blu, ndr) l’ha definito posto bello emeraviglioso. Ha condiviso appieno la sceltadell’isola e si è impegnato a sostenerla in tuttele forme necessarie”. E chissà che, sulla base diquesto entusiasmo, visto che nave esommergibili made in Usa non ci sono più,l’arcipelago non diventi sede dell’America’s cup.Almeno in questo senso si è espresso, sollecitatoda Soru, il presidente del Consiglio prima diallontanarsi.Una giornata proficua, dunque, improntata allaserenità e alla più fattiva collaborazione. Uniconeo uno screzio tra Nizzi e Soru. L’ex sindacodi Olbia è sempre stato un sostenitore dellequattro corsie per la trafficatissima strada daOlbia a Arzachena, ma la Regione aveva posto ilveto: nuova strada sì, ma a due corsie, persuperare l’impatto ambientale.Il parlamentare gallurese (che un tempodeteneva “ambo le chiavi del cor” del premier,ma che ora sembra un po’ in disgrazia, tantoche dal tu confidenziale Berlusconi è passato aldistaccato Lei) non si è fatto sfuggirel’occasione di trovarsi, davanti alla sededell’ammiragliato, a faccia a faccia con ilgovernatore. “Lei è il presidente della Sardegnae non il presidente della Maddalena”, ha urlato,con un pizzico d’invidia e ha aggiunto: “Lei nonconta niente!”. Soru non si è scomposto e,braccia conserte davanti al suo agitatocontestatore (siamo ormai, ahimé, in campagnaelettorale) ha replicato con distacco: “Ascolti,deputato Nizzi, perché non parliamo dellastrada senza ideologismi? Io sono per farlasubito a due corsie, successivamentevedremo se è possibile allargarla a quattro”.Sipario e partenze.

di Gino Zasso

Ad oltre 2 milioni e 300 mila pensionati, dei quali70 mila 795 in Sardegna, è stata pagata, con lapensione di luglio, la 14ª mensilità. In praticasi tratta di una somma aggiuntiva non tassataintrodotta dalla legge 127/2007.Su scala nazionale la somma complessiva destinata aipensionati è di oltre 919 milioni di euro, dei quali 26milioni 872 mila 78,14 euro in Sardegna. Sull’interoterritorio nazionale l’importo medio della 14ª è di 389euro; in Sardegna l’importo risulta leggermenteinferiore e corrisponde a 380 euro.I beneficiari. A beneficiare della nuova mensilità,sono i pensionati di età pari o superiore a 64 anni chepercepiscono un reddito personale non superiore a8.640,84 euro annui. Dal reddito è escluso l’importocollegato agli assegni per il nucleo familiare,all’indennità di accompagnamento, al reddito da casa diabitazione, il TFR e le competenze arretrate sottopostea tassazione separata.L’importo. La somma aggiuntiva ha un importovariabile a seconda dell’anzianità contributivamaturata dal pensionato e dalla tipologia di lavorosvolto, dipendente o autonomo. Nel primo caso, conun’anzianità contributiva di 14 anni, l’importo della14ª è di 336 euro; con un’anzianità da 15 a 25 annil’importo aumenta a 420 euro; con anzianitàcontributiva superiore a 25 anni l’importo sale a 504euro. Nel caso di lavoro autonomo il pensionatoincasserà 336 euro con un’anzianità contributiva sinoa 18 anni; 420 euro se l’anzianità è compresa tra 18 e28 anni; nel caso di anzianità superiori l’importoraggiunge i 504 euro.Modalità di pagamento. Il pagamento vieneeffettuato alla scadenza della normale rata di pensioneper il mese di luglio. L’istituto di previdenza ha giàinviato a ciascun pensionato una lettera con leindicazioni precise dell’importo a cui ha diritto. In casodi mancato ricevimento, qualora il pensionato ritengacomunque di aver diritto alla somma aggiuntiva, potràrivolgersi agli uffici Inps o agli enti di patronato perricevere tutte le informazioni necessarie per richiedernel’eventuale pagamento. Per quanto riguarda ipensionati residenti all’estero la quattordicesimamensilità viene corrisposta a condizione che sianosoddisfatti tutti i requisiti richiesti per il normalepagamento dell’importo pensionistico.Le ferie non concordate determinano illicenziamento del lavoratore. Con l’arrivodell’estate, la maggioranza dei lavoratori è solitaandare in ferie. Accade, però, che spesso il datore dilavoro non conceda il periodo richiesto per noncompromettere il buon andamento dell’azienda. Da qui,discende, spesso che il lavoratore si assenti dal lavorosenza regolare autorizzazione. È questo unatteggiamento da evitare. Il godimento delle ferie non èlasciato alla libera scelta del dipendente. È un eventodella “vita aziendale” che va coordinato con l’attivitàproduttiva, per cui è subordinato alla valutazione deldatore di lavoro. È questa una decisione della Corte diCassazione riportata nella sentenza 9816/08 depositatarecentemente. La Suprema Corte si è pronunciata sulricorso presentato da un lavoratore contro ilprovvedimento emesso in Appello che rigettava la suaistanza contro l’azienda presso cui prestava servizio eda cui era stato licenziato. All’operaio era statacontestata un’assenza ingiustificata dal luogo di lavoroprotrattasi per oltre 3 giorni consecutivi e quindi inviolazione del CCNL di categoria. A sua discolpa ildipendente aveva sostenuto di aver utilizzato nelperiodo di assenza una parte delle giornate di feriespettanti nell’anno. La Suprema Corte ha rigettatole motivazioni del lavoratore in quanto il periododi ferie deve essere contemperato con le esigenzedella produzione in quanto la concessionedelle stesse rappresenta “una prerogativa riconducibileal potere organizzativo” del datore di lavoro.

Page 13: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

13CulturaILMESSAGGEROSARDO

La Sardegna nel Weba cura di Andrea Mameli

Ottantenne cagliaritana telematicaA 81 anni ha vinto il premio “Donne al traguardo” delComune di Cagliari per il suo blog “80enne sprint”.Sebastiana Aru Atzori ha destato ammirazione per lasua determinazione e per aver saputo sconfiggere la

depressione, causata da una serie di lutti e malattie infamiglia, proprio con la risorsa telematica. Nel suo blogSebastiana Aru Atzori pubblica poesie, racconti,pensieri, foto, filmati e si dichiara affascinata dallatecnologia: “Da quando ho fatto questa scoperta la miavita ha ricominciato ad avere un senso.”Nonna Sebastiana è nata il 25 gennaio 1927 e abita aCagliari, riceve commenti da tutte le parti d’Italia e siautodefinisce semplicemente “Una nonna che scrivema ha ancora tanta voglia di imparare”.http://80ennesprint.blog.tiscali.it

Sardi a GattinaraL’Associazione nazionale “Cuncordu” nasce a Gattinara.Nasce il 26 Luglio 2000 “per rinsaldare i vincoli disolidarietà e per tenere vivi i legami affettivi con la

Sardegna, per concorrere alla tutela, al potenziamentoe alla propagazione dei valori sociali, morali, culturalied artistici dell’Isola Madre; per creare rapporti diamicizia e di collaborazione leale tra tutti i soci nelperseguimento dei fini comuni.” Un sito webricchissimo di informazioni e di progetti: “Scatti nellaSardegna del ‘900”, “Pittori sardi di Gattinara”,“XXVI Festa dell’Uva”, IV Convegno sullaTalassemia”, “Laboratori di cucina”.www.cuncordu.it

Amici di Amedeo NazzariL’Associazione culturale sarda e amici della Sardegna“Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo nasce il 5dicembre 1997. Oggi i tesserati sono 400 e le attività delcircolo ne fanno una realtà conosciuta e apprezzatanella provincia di Milano. In seno all’Associazione

“Amedeo Nazzari” è attivo anche il “Gruppo Donne”,aperto a tutte le donne sarde o amiche della Sardegna.L’Associazione ha anche un Gruppo Folk molto attivo:[email protected]

Villanovaforru nel mondoUn trofeo ambitissimo, il Premio WWW del Sole 24 Ore,conquistato nel 2007. Un numero di visitatoriimpressionante: 100mila utenti mensili. Sono questi inumeri del blog di Villanovaforruwww.subiddanoesu.it, sostenuto da una comunità diutenti fedelissimi e diventato negli anni autenticapiazza virtuale per i cittadini residenti e per chi non civive. Tra i contenuti più commentati la ricerca delrecord per la via più corta: a Villanovaforru esisteinfatti la Via Breve, lunga appena 24,70 metri.www.subiddanoesu.it

Lu connoschen totuscomente Meloniski, ma

isse est Zuseppe Meloni deBiddexirdu (Villacidro) chia pitzinnu at isfidadu sasorte lassende unutrabagliu seguru,imbideadu de faghers’artista. At postu fatu aunu disizu e si comente sosbisos calchi ‘olta si mudanin realidade, oe est unu desos artistas italianos piusconnotos e apretziados.Pintore e iscultore desónnios, o domadore depedras: podides seberarecomente lu jamare. Sostrabaglios suos oe sun ispartos peri su mundu, indeghinas e deghinas de colletziones pùbblicas eprivadas. Oe chi puru non faghet a tempus acumprire totu su chi dian chèrrere dae isse, atmuntesu intreos s’umilidade e su sentidu deamistade chi teniat cando at comintzadu. In piuscomo chi tenet 65 annos su tempus l’at dadu unasabidoria de marca antiga chi li permitit deabbaidare a sos eventos de sa vida cun sa serenidadede sos filòsofos. Ómine de fide e de agguantu,abbàidat cun amargura a comente andan sosdestinos de su mundu.“Nois iscontzamus totu cantu su chi tenimus -narat - ma comente podimus pensare chi unu Deusnos apat postu in custa ispétzia de pallone chi sijamat terra e chi no ch’apat àteras vidas ins’universu o in sos universos? Chie podet narrer chinono? Pro custu donzi tantu - e sos chi miconnoschen ischin bene chi non b’at perunupresumu, in totu custu - deo naro: niunu mi podettrampare piusu. Non tenzo sa barrosìa de aer inbusciaca sa retzeta de s’assolutu o sa veridaderivelada. Ma apo chircadu e so sighendesemper a chircare, a modu meu, pro impararesas veridades de fundamentu in custu mundu.Cun custa chirca mi so isfrancadu dae paritzaspresonias, comente sa polìtica”.- Ma tue chie ses?Deo so unu chi pensat cun su chelveddu sou.E chie resessit a meledare in libbertadenon si podet fagher trampare dae niunu. Custachirca mia mi la jito in totu su chi fato. Si sesresessidu a agatare una relata de armonia cun savida, tando ti régulas subra de cussas virtudes debundu proite tue ses impastadu cun cussoselementos, ses cumpostu de cussas cosas.- Cuss’armonia a ite servit, a ite ti che jighet?

Meloniski, artista amigude sa luna e de sos isteddosArrejonende cun s’artista chi dat vida a sos sónnios de pitzinnos e mannos

Si un’ómine chi arrejonat, chene mancuandare a chircare imparos de mistériosin sos astros, leat unu fiore, cosa chidognunu podet fàghere in cale si siatdie, e l’abbàidat cun su contivizu chi bicheret, finas miréndelu in sumicroscopiu, bidet cun fatzilidade calearmonia lu guvernat, cale intelligéntziasuperiore l’at batidu a lughe.- Ses narende chi non podetessere una casualidade?Pretzisamente, mai. Totu su criadu estreguladu cun pretzisione.- E nois esseres umanos comentesemus, in cunfrontu a s’armoniade unu fiore?Dae su primu pensamentu nostru a sasassiones chi faghimus in su die pro die,totucantu devet esser operadu cunaficu. Bisonzat chi siemus semper a ojosabbertos. Su biculeddu de tempus chiformat su presente, ponzéndebbi aficu,cadaunu de nois si lu podet gosare inarmonia. Est unu segretu simple, ma sinon faghes in cussa manera su tempustiu che fuet. E su gosu puru.- Chirca de fagher unu cumprou.Deo paritzas bortas mi nd’ischido, in sasoras de iscuru pius nieddu, isculto em’isculto. No intendo sonos, b’atmudìmene ebbia. Non tenzo dolores, potonarrer de esser in salude. E naro: maabberu mi che devo lassare fùere custosmamentos de ammaju? Un’àtera cosa chis’ómine bidet cun fastizu mannu est su

dolu: su patimentu, s’anneu, sa suferéntzia. Ma finassu dolore, si tue lu leas comente devet esser leadu, insa medida justa, t’azuat a immanitare su piaghere desas oras in sas cales su dolore non b’est piusu e tuetorras in bonu e istas bene.- Comente faghes a narrer custu?Abbaidende chelu e terra, ca sa régula de s’universuest sa joba de sos contràrios: sa lughe e s’iscuru, subene e su male, s’altu e su basciu, su fritu e sucaente, su modde e su tostu. Su sole cada die atardighinu si ch’imberghet e benit s’iscuru, in sumundu s’agatat su male ma s’agatat su bene puru,bi sun sos bonos e sos malos. Cando nois chirramussa vida dae sa morte semus chirrende inter sos duospilastros de totu.- Ite nde naschet, a parrer tou?Nde naschet custa rejone de significu: si noispensamus a sa morte devimus pensare a sa vidapuru, ca vida e morte, meledéndebbi inprofundidade, sun sa matessi cosa.- No at a esser chi sa morte est un’ispétziade imbasciada de vida, de una vida diferentedae sa chi vivimus inoghe?Bella pregunta. A parrer meu, cando un’ómine siche morit est comente chi jambet bestimenta: estandende a un’àteru logu, s’aparitzat a intrare in-d-unu tretu diferente. Ma nois, ca no ischimus inuesiat custu logu, e ite b’apat, lu timimus. Comentes’iscuru pro sos pitzinnos e calchi mannu puru.Nois, medas de nois, creimus chi a pustis sa mortenon b’apat nudda e siat agabbadu totu.- Tue, a s’imbesse, ite crês?Chi siat unu pensamentu macu. Pro una rejone piusde sas àteras: própiu sos chi pensan chi non b’apatnudda a pustis de sa morte, frazan sa vida insoro eche l’imbolan comente chi nde tenzeran paritzas.

Paulu Pillonca

Page 14: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Cultura14 Luglio 2008

Domenica 22 giugno nelle accoglienti sale del Teatrocivico si è svolta la cerimonia di premiazione

dei vincitori della 48ª e 49ª edizione del Premio Ozieridi Letteratura sarda fondato nel 1956 dall’indimenticabilepoeta, scrittore ed impareggiabile valorizzatoredella lingua sarda, il maestro Tonino Ledda.Platea gremita di pubblico competente e amantiosu de sa

Premiati a Ozieri i vincitoridel premio di Letteratura sardaLa cerimonia si è svolta nel teatro Civico e ha riguardato le edizioni numero 48 e 49

limba e de sa poesia, numerosiorganizzatori di altri premi locali,poeti e letterati isolani econtinentali, autorità, civili emilitari, responsabili istituzionali erappresentanti del mondo dellascuola, della cultura e della societàlocale, provinciale e regionale.Con mano sicura e competenzaconsumata hanno animato lamanifestazione e diretto i lavori lostorico segretario del PremioAntonio Canalis ed il componentedella giuria Paolo Pillonca. Si sonosempre espressi in sonora, fluentelimba sarda-logudorese. Hannorilevato che il compito della giuriapresieduta dal prof. Nicola Tandacol quale hanno efficacementecollaborato Clara Farina, DinoManca, Anna Cristina Serra,

Salvatore Tola, Franco Fresi e gli stessi Canalise Pillonca non è stato per nulla agevole stantel’alto numero degli elaborati giunti da ogni partedell’isola, dal Continente ed anche dall’Estero,quasi tutti di alto contenuto formale ed estetico.Le opere sono state lette dagli attori Nino Pericu e ClaraFarina; qualcuna anche da Pillonca, Anna Cristina Serra o

La Segnalazione speciale per il miglior autoretra gli emigrati è andata, per laquarantottesima edizione del premio“Ozieri”, a Lorenzo Costantino Brandinu,per la poesia in quartine Ass’iscuru. Nato aOrani nel 1954, si dedica da lunghi anni allascrittura: sue opere sono comparse a piùriprese nella pagina che il “Messaggero”dedica alla poesia.Quando gli è giunta la notizia del premio sitrovava in Sardegna, al suo paese, dovetorna ogni volta che gli è possibile perché haancora la madre (che ha 92 ani), parenti eamici. Ha potuto così essere presente allacerimonia di premiazione, e abbiamo potutoconoscerlo meglio attraverso una breveconversazione.Oggi è un professionista competente edaffermato, ma si può ben dire che viene“dalla gavetta”. Da ragazzo ha fatto il servopastore. La svolta è avvenuta al momento delservizio militare: al termine è rimasto aMilano e ha accettato di dedicarsi a varilavori, anche modesti; nel frattempo siimpegnava, con grande sacrificio, negli studiche non aveva potuto seguire all’età giusta.Nel giro di 15 anni ha così conseguito lamaturità classica, quindi una laurea e unaspecializzazione che hanno consentito didiventare specialista in problemi socio-sanitari e della famiglia. In questa qualitàoggi lavora presso l’Azienda sanitaria diMilano; ed è giudice onorario – sempre per lasezione famiglia e minori – presso la Corted’Appello di quella città.Per la poesia, sarda, che continuaugualmente a coltivare, preferisce le formeche prevedono la metrica e la rima. La poesiacon la quale si è affermato a Ozieri è una

Da Orani a Cinisello BalsamoLorenzo Costantino Brandinu, il migliore degli emigrati alla 48° edizione

riflessione sulla parabola della vita, che siconsuma troppo velocemente e senza che cisia coscienza dei passi che ci troviamo adaffrontare; e come ci resta ignota la nostraorigine non sappiamo nulla del momentoterminale che ci attende, quello de “sadipedida”.

Ass’iscuruIte lughe, ite brama, it’ispaventu /dimandandesi inuve nd’est parau / a sibiver sa vida impreparau / ass’iscuru ’e supropriu naschimentu. / Si nd’agattatprotesu a cuatu mundu / mentres ch’in girusi chircat cossolu, / cheret bolare ma nonpicat bolu; / piantos de terrore dae profundu/ incumintzat sa vida bandulera, / s’andatammaniande su caminu / coment’achets’aradu in su terrinu / pessandesi ch’estsempre primavera, / e intanto su tempus lurimandat / cand’isettat profumos e fiores /sun bertulas de males e dolores / cun provaschi sa vida li cumandat; / si trabagliat inpropriu o in dom’anzena / persistitdimandande mai cuntentu / cal’est su sensusu proponimenti / de si sacrificare sacarena, / s’imbeces virtuosu istudiante / maili paret resa sa pariglia, / pius masticatlibros che a briglia / pius galu si paretignorante; / poi cando sa natura lucumandat / e lu separat dae sos mortales /no lu preparat ne mandat signales / nuddamancu pro morrer li dimandat. / Cando lugiaman a sa dispedida / l’agattan tristu chedisisiperau / ca tucat a sa morte impreparau/ comente imrpeparui fit a sa vida. / Sun sucominzu e su finire puru / trattos de sumedesimu caminu, / campat interrogandesu destinu / però naschir e morit ass’iscuru.

Per la quarantanovesima edizione delpremio “Ozieri” la segnalazione riservataal migliore tra gli autori che vivono fuoridalla Sardegna è andata a FrancescoPietro Pinna, per la poesia Po unufrorigheddu.Nato a Bonarcado una cinquantinad’anni fa, ha maturato moltepliciesperienze nel campo dell’emigrazione.Sin da ragazzo andava a lavorare, nelcorso della stagione estiva, negli alberghidella Riviera adriatica.Poi, subito dopo il servizio militare, partìper Torino con la fidanzata – divenuta poisua moglie – e i due trovarono impiego alservizio di una famiglia di piccoliindustriali.Ancora un breve rientro e poi ecco lacoppia in Germania, impegnata in varieattività, tra le quali quella presso unristorante italiano, a Bokhum.Poi il rientro in Italia, a Vercelli, e dinuovo al servizio di una famiglia diindustriali, quella dei famosi cappelliBiorsalino.Qui i coniugi Pinna si trovano ancoraoggi, con 25 anni di servizio; hanno duefigli; frequentano il locale circolo deisardi, “Su Nuraghe”, e fanno entrambiparte del Direttivo; e non sono potutiintervenire alla cerimonia ozierese dipremiazione perché impegnatinell’organizzare una manifestazione inquella sede.Francesco Pietro aveva fatto qualcheesperienza poetica da ragazzo; ma è solodi recente che, incoraggiato da uncompaesano che pubblica un periodicolocale, ha iniziato a dedicarsi con più

Da Bonarcado a VercelliFrancesco Pietro Pinna, il migliore degli emigrati alla 49° edizione

assiduità alla scrittura.In poco tempo ha conseguitoriconoscimenti ai concorsi di Atzara e diMacomer, e anche al premio “Logudoro”di Ozieri.È stato a lungo fedele alla metrica ed allarima, solo da poco ha iniziato a lanciarsinel campo del verso libero; ed in versiliberi è la composizione che gli hameritato il nuovo riconoscimento: sitratta, come si può vedere, di un invitoall’ottimismo.L’occasione è venuta dalla urgenza diindicare la via della speranza ad ognicosto ad alcuni conoscenti che sonoimpegnati nella lotta con una bruttamalattia.

Pro unu frorigheddu

Non lasses sas isperas / mancu candu…/ sas càmulas famidas / sun torrande /tottu sos arcorios in pruine, / e indogn’istamnpa / sun lassande cria / detristas mariposas isaladas.Non lasses sas isperas / mancu candu… /sas oras fuiditas / sen’e gosos / ndifurana su sensu / a sos disizos / e candos’iscurigat sa die, / sa luna e sos isteddos/ imbelados / ti cuana sa ghia / de sosamparos.Non lasses sas isperas, / mancu candu… /s’andala de sa vida / ti che leat, / in orosde gorropos / sen’e fundu, / e s’anima /si perdet in s’olvidu / cun sos imbitzos /chi non dana paghe.Non lasses sas isperas / fin’a candu… /un’uttiu de lentore / in su perdarzu /est nutrimentu / po unu frorigheddu.

dagli autori. Dopo la relazione del presidente Tanda, comesempre, anzi più di sempre, assai incisiva e densa di rilieviculturali e linguistici, nonché di indicazioni e suggerimentiper poeti e scrittori ma ancor più per gli operatori scolasticied i responsabili politici ed amministrativi isolani (ma nonsolo), è salito sul palco il sindaco di Ozieri Leonardo Laduche con accenti sinceri ha esaltato l’operato di altissimosignificato culturale, civile e sociale dei poeti e degliorganizzatori del “Premio Ozieri”, manifestazione digrandissimo spessore che degnamente onora la città el’intera Sardegna. Parole di lode sono state espresse anchedal Prefetto di Sassari Paolo Guglielman che evidentementestimolato dall’uso della lingua sarda si è inizialmenteespresso in simpatico dialetto romanesco. Il vice presidentedel Consiglio regionale sardo Nicola Rassu ha pureimprovvisato un’ottava in onore del Premio e dei poeti.Assai apprezzate dal pubblico e dagli autori, nonché dallaGiuria e da Canalis e soci le parole di sostegno dell’assessorealla Cultura della Provincia di Sassari Sergio Mundula.In sala numerosi sindaci del territorio, il vicari del vescovodi Ozieri, mons. Gavino Leone e diversi assessori comunali.Di altissima suggestione l’apertura dell’incontro colconcerto di launeddas offerto dal gruppo cagliaritano“Cuncordia a launeddas”, dalle struggenti note delle pietresonore presentate dal maestro Pinuccio Sciola e dai cantidel Coro femminile di Gavoi “Eufonìa” diretto dal maestroMauro Lisei. Ad essi unitamente al noto giornalista diRepubblica Sergio Frau, al calciatore Gian Franco Zola edal prof. Francesco Cucca (fondamentali i suoi studi sulgenoma sardo) sono stati attribuiti i premi per lepersonalità sarde che abbiano portato e degnamenteillustrato nel mondo i più originali aspetti, l’identità, lacultura, la civiltà della nostra gente e più in generale dellanostra amata terra sarda.Conclusione dell’intensa mattinata con un pranzocomunitario approntato sul palco stesso, tutto a base dipietanze, dolci e bevande tipiche del Logudoro.

Gerolamo Squintu

Page 15: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

15CulturaILMESSAGGEROSARDO

La relazione in limbadi Antonio Canalissegretario del Premio Ozieri

48° “PREMIO OZIERI” DI LETTERATURA SARDA 2006

SEZIONE POESIA SARDA INEDITA “ANTONIO SANNA”1° premio: Becciu Cristiano - Ozieri - Istrinadore2° premio: Piras Raffaele - Quarrucciu - M’acostu a su tempus3° premio: Colledanchise Antonello - Alghero - Arcans majorTarga Messaggero Sardo per gli emigrati: Brandinu Lorenzo Costantino- emigrato a Cinisello Balsamo - A s’iscuru

SEZIONE PROSA “ANGELO DETTORI”1° premio: Fois Nino - Por to Torres - Sassari - Inter caddos epoesia e...2° premio: Mulas Carlo - Quar tu S.E. - Babilonia3° premio: Piga Franco - Romana - Sa cascia de Bachis

SEZIONE “TRA POESIA E CANTO” (ANTONI CUBEDDU)1° premio: Sanna Mario - Nuoro - Serenada furistera2° premio: Murgia Salvatore - Macomer - S’incantu ’e setzere acaddu3° premio: Soggiu Giovanni - Bonnanaro-Alghero - Gosos a SantaMaria Iscalas

49° “PREMIO OZIERI” DI LETTERATURA SARDA 2007

SEZIONE POESIA SARDA MEDITA “ANTONIO SANNA”1° premio: (ex aequo) Bazzu Antonello - Sassari - Su colore ’es’jerru; Sanna Ignazio - Sassari - Notti di luna istrana2° premio: Inzaina Maria Teresa - Olbia - No amu3° premio: Piras Guglielmo - Sinnai - Femu piscatori attriviuTarga Messaggero Sardo per gli emigrati: Pinna Francesco Pietro -emigrato ad Alessandria - Po unu frorigheddu

SEZIONE PROSA “ANGELO DETTORI”1° premio: Chironi Giulio - Orani - Nuoro - Su mangiadischi del Lucheddu2° premio: Tusceri Gian Carlo - La Maddalena. - Santa MariaMaddalena (U contu d’una vita)3° premio: Brundu Antonio - Nuoro-Orani - Lòsore

SEZIONE “TRA POESIA E CANTO” (ANTONI CUBEDDU)1° premio: Piga Giovanni - Nuoro - S’urtima grina ’e luna2° premio: Murgia Salvatore - Macomer - Tronos burdos (37 retrogadufioridu e tentu a maglia)3° premio: Demelas Stefano - Chiaramonti - Poi cojuadu

Ben’ennidos poetes a Otieri. Custu fit su saludu’e Tonino Ledda, su Segretariu chi - in su 1956

de su seculu coladu - at fundadu custu Premiu.Ben’ennidos, amigos de su Premiu pius betzu ’eSardigna, e umi de sos pius antigos de Italia.Ben’ennidas sas autoridades. Ben’ennidos a sosamantiosos de sa limba sarda, de sa Literadura ede sa Cultura. Ben’ennidos a sos segretarios desos ateros premios, chi sun cherfidos giomper anos agatare. E sun testimonzos de cantu importue de cantu isetu appan ancora custas cosas in sucoro ’e sa zente, finas in tempos unu paguneulados, che-i custos chi semus bivende oe inlogos nostros...E sun 49 oltas chi cust’abboju otieresu faghetaccudire su fiore de sa poesia sarda a umi ’e sossiddados pius famados de s’Isula nostra, pro rimase pro cantigos. E-i sa ’e 50 est in caminu, e iscaditsu 15 ’e Cabidanni. Amus imbiadu su bandu amedas poetes e iscritores de Sardigna. Pius de 500.E benimus a ateras cosas. Duos annos como, suPremiu at giompidu chimbant’annos, e-i sosamantiosos de sa poesia sun torra inoghe, inOtieri, a fagher festa cun a nois. Chimbant’annossumi mannos. Non nde semus abistos cando amusleadu parte a un’impignu nodidu chi s’at cherfiduleare s’assessoradu a sa cultura de su Comune deOtieri e-i su Sistema Territoriale de sasbibliotecas. De fagher nascher, impitende sasmizas de iscritos chi su Premiu at regoltu in totucustos annos, umi portale”, gai si narat a dies deoe, inue enin postos a dispositzione de chie nd’atinteressu, iscolas, istudiosos, amantiosos de onziparte e logu ’e su mundu. Pro corno bi sun sosprimos chimb’annos, da-e su ’56 a su 60. Ma estandende ainnanti sa faina, e ateros annos sun abellu puntu pro Wintrare.Pro chi tottu custu faghe faghe non siat bistadu.una nue passizera, ma sa sienda chi tottu sos chisemus oe in custu logu creimus chi siat.Pro sa ’e 50 editziones, amus in bidea de no cheogare ateros avrinzos chi nos muizan incherveddos. Chirchende cantu pius de illongares’anca a trettu ’e non trambuccare. Ca pro faghercosa, bi cheret bideas, e finas nichiri. E-i suPremiu nostru si podet bantare chi su bisonzunon l’est bennidu mancu mai.Occannu puru. ch’amus pagos politicos. Aterasbias calecunu nos at improveradu chi amus dadupius alabanzia a issos chi no a sos poetes. E giaest abberu. Ma bos poto assegurare chi l’amussemper fatu pro che lis fagher bintrare in concas’importantzia chi custas cosas muntenen ancora

pro sa zente nostra. In debadas, a boltas. No sisun abizende, pero, chi medas de sos piseddos deoe sun famidos e sididos de isettu pro sasraighinas nostras, e chi totu custu no est cosa ‘èche frundire o de che frangher da’ia.E tando ride profitamus pro lassare campu a sospoetes e iscritores chi si sun distintos in custu ’e48 e 49 Premios, unificada pustis de su mezoru ede su torrare manu chi at bidu su Comitadu etzuoltadu in d’unu Sotziu nou. E oe faghimus festa!Ca sa festa est sa ‘ostra, a primu ’e tottu. E a bosfagher unore, occannu puru, ch’amus autoridadesmannas de sa cultura. Amigos, issos puru, de sa

poesia e de sa limba sarda. Un’unore mannu, prototu nois! Los saludo, tottu pinnigos, e lis narograscias de esser inoghe, oe, a intender sostribaglios chi sun bistados seberados in mesu ’etantos. Tribaglios nodidos, chi sas amas deautores chi - oc ch’est oe - sighin a iscriere in salimba nadia, nos an imbiadu...Devo narrer chi s’impignu nou chi amussemenadu in custos annos pro mezorare sas cosas,calchi fruture diliga e saborida l’at brotada. E piusde pius, sa essida a pizu de piciocos noos, chi sunlassende tratas fungutas in su caminu de custupremiu e in sas ateras cosas chi naschen dai sasraighinas de nois sardos. Calecunu, forsis proelosia, narat chi su sardu e-i su ’e dare contu arimas e a iscritos in custa limba antiga (chi antat300 annos pius de s’italianu) est una cosa dech’imbolare in su zostre de s’irmentigu, una cosapro zente chi vivet de ammentos de umi tempuscoladu, chi non dat perumi aggiudu a sa zivilidadede su duarniza.E b’at imbagliu!Meda sun sos agnosticos e-i sos contrarios. Mameda sun puru sos piseddos chi sun assaboriendesu mele de una identidade chi in dies de oe at adiventare sempre pius saborida. Un’istiga ’esighire cun impignu, si no cherimus chi sostempos noales nos bidan tottu fatos comente amollu, totu pretzisos e anonimos, chena identidadeperuna. S’intentu de su Sotziu nostru est propriucussu: de coglire bideas e fortzas noales, a manerachi custa faina manna chi est su Premiu de Otieri,chi no est solu sa nostra, ma est de totu sosautores de Sardigna, sigat a dare meritos ai custatzitade e a sa Sardigna intrea.Calch’ispera s’est aberta. Calecunu estcominzende a s’abbizare chi totu custu faghe faghen’o est bistadu in debadas. Calecunu de sos chi bisun iscritos in sos pabilos ch’amus imbiadu eapicadu in sos muros de carrela, est pessende chisu Premiu est una sienda manna, de tenner benein contu. Ma, ’ene cun bene, finas sas ateras cosaschi da-e su Premiu nde naschen. Su Centru deDocumentascione e-i sos liberos, chi dae tempusmeda non resessiamus pius a imprentare, e-i cornoamus torradu a comintzare. Nois lis amus atorrare grascias pro su chi an a resessire a fagherde bonu, ma no nos amus a irmentigare mai de loscontivizare die pro die.E grascias torramus a tottu sos chi an daduagiudu pro sa resessìda de custu abboju nodidu deoccannu. Comintzende a primu ’e totu dai sospoetes e da-i sa giuria. E pustis tota sa Cumone deOtieri, sa Regione Sarda, chi da-i ocannu. passadunos at abertu isperas de cussideru (s’ura piusmanna est chi diat semper pius importu a-i custascosas, comente sun sos premios e-i sas iniziativaschi enin deretas dai sa zente, e chi totu postasumpare - ene cun bene - sun firchinidas rninudasintro sa cascia manna ’e su pane). Sa Provintziade Tattari (chi gighet in cunsideru su Premiunostru), sa Fundatzione Bancu de Sardigna, chinos est ajuende in calchi faina noa, sos amigossemper presentes de su Rotary Club e de su LionsClub de Otieri, sa Pro Loco, sos amigos de suSotziu Organízadore chi est bistadu annoadu e atotennidu sa personalidade giuridica ed estbintradu in “sos logos nodidos de sa Cultura”, ein primis su Presidente Vittorio Ledda, fizu deTonino, e-i su “decanu” de sos chi su Premiu l’anfundadu: Gerolamo Squintu, chena m’irmentigarea Mariluccia Mariani, a Frantziscu Cossu e aDiegu Satta e totu sos chi faghen parte de suSotziu, betzos e noos.E pustis, tottu sos chi sun accudidos oe ai custa ’e48 e 49 editziones de su Premiu de Otteri, a dareunores a sa poesia ’e Sardigna: sas autoridades,sos ospites, sos istranzos, sos medios deiffrommascione...E, infinis, sos de domo mia, pro s’ajudu e-is’alentu chi m’an dadu semper, e chi finas custaolta no mi sun bennidos a mancu...

Da sinistra, Antonello Bazzu e Ignazio Sanna premiati dal Prefetto di Sassari; al centro, Cristiano Becciu; a destra,Lorenzo Brandinu, vincitore della targa “Messaggero Sardo” per l’edizione 2006

Page 16: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Storia16 Luglio 2008

Sa Die de Sa Sardignadedicata alle eroiche impresedella Brigata Sassari sul PiavePer iniziativa della Fasi, realizzato un monumento con le pietre della Sardegnadedicato ai 138 “Ragazzi del ’99” caduti nella Battaglia del Solstizio

P er tre giorni, da venerdì 20 a domenica 22 giugno aFossalta di Piave, a Losson della Battaglia (Meolo)

e a Musile di Piave in provincia di Venezia, hannorisuonato le note e le parole dell’Inno della BrigataSassari “ Dimonios”, del Piave e dell’Inno di Mameliaccompagnate dal passo cadenzato dei fanti Sassariniche sfilavano in armi con in testa la Banda direttadal 1° maresciallo Andrea Atzeni.Dopo novanta anni il famoso grido di guerra “ForzaParis” ha riecheggiato in quelle stesse indimenticabililocalità, dove tra domenica 16 e lunedì 24 giugno 1918,avevano combattuto i fanti della Brigata Sassari conl’arduo compito di arginare e respingere l’offensivanemica “Operazione Albrecht”, chiamata anche“Offensiva della fame” dagli stessi austriaci.“I fanti non avrebbero mai dimenticato Capodarginee Croce”. Disse Il capitano della Brigata SassariGiuseppe Tommasi.Ma perché Capodargine e Croce non dovevanoessere dimenticate?Sovente, durante le cerimonie celebrative, si sono uditeanche le note struggenti del silenzio checommemoravano i numerosi giovani fanti sardi, cadutiin quell’ultima battaglia sanguinosa e inutile, scatenatadagli austriaci, con la certezza di riuscire per la secondavolta a sfondare il fronte italiano, come era successo,

Tre giorni di cerimonie nel 90° anniversariodella Battaglia del SolstizioNei luoghi in cui si svolse lo scontro che cambiò le sorti della guerra - Inaugurato unmonumento e due cippi per ricordare l’eroico sacrificio dei fanti della Brigata Sassari

pochi mesi prima, a Caporetto.Tra caduti, feriti e dispersi arrivò a più di mille ilconteggio degli uomini della Sassari che furono messifuori combattimento (1/6 dell’intera brigata).Assieme ai monumenti dedicati ai caduti di Fossalta, diMeolo e di Musile di Piave adesso finalmente esistonoalcuni cippi che commemorano le fasi più salienti dellabattaglia combattuta dalla Brigata Sassari e uncomplesso monumentale dedicato a 138 fanti sardi, che

morirono, in appena tre giorni di cruenti combattimenti,con l’intento di ostacolare e di respingere l’avanzataaustriaca verso Venezia, verso Treviso e verso la pianurapadana.Tali vestigia, dedicate al valore e al sacrificio dei sardinella Battaglia del Basso Piave, a partire dal 1996, subitodopo l’inaugurazione del 2° monumento alla BrigataSassari nel Parco delle Rimembranze ad Asiago, furonofortemente volute da tre soci del circolo di Treviso, LuigiCanu, Bruno Ravaziol e Dario Dessì. Adesso finalmentesono state realizzate grazie all’intervento della Fasi con ilcontributo della Regione Sardegna, grazie all’impegno intermini di interessamento, di presenza e di contributo delComitato dei Comuni della Sardegna per la valorizzazionedei siti dove ha combattuto la Brigata Sassari e graziesoprattutto alla partecipazione, alla collaborazione e alcontributo delle Amministrazioni Comunali di Fossalta diPiave, di Meolo e di Musile di Piave.“Dopo novanta anni – ha detto Bruno Perissinoto,sindaco di Fossalta di Piave – il vuoto è stato colmato”.Dopo novanta anni il sacrificio di quei fanti, venuti datanto lontano, è stato finalmente rammentato etramandato alla memoria perenne dei veneti, dei sardi,degli italiani e degli europei, senza dimenticareche la Grande Guerra non fu altroche una guerra civile europea, da deprecaree da condannare sotto tutti gli aspetti.Tra le autorità civili che hanno partecipato alle cerimonie,con l’assessore del Lavoro della Regione sardegna, RominaCongera, spiccavano per la fascia tricolore una ventina disindaci venuti appositamente dalla Sardegna assieme alloro coordinatore, Antonio Quartu, sindaco di Armungia,paese natale di Emilio Lussu. Accanto a loro, semprepresenti, i sindaci di Fossalta di Piave Bruno Perissinotto,di Meolo Nillo Tallon e di Musile di Piave Gianluca

I l rischio era quello di cadere in una celebrazione d’inutileretorica. La Federazione della Associazioni Sarde in Italia,

però, non ha avuto timori: era giusto ricordare, a distanzadi 90 anni, in modo non simbolico ma concreto, quei 138ragazzi del ’99 della Brigata Sassari, caduti nella Battagliadel Solstizio.Una battaglia cruenta svoltasi, dal 15 al 24 giugno del 1918,su tutto il fronte dall’altopiano di Asiago, al Monte Grappa,alla linea del Piave fino all’Adriatico, e con particolareforza, da parte degli austro-ungarici, nella zona del “BassoPiave”, la dove era schierata la “Brigata Sassari” che dal1915, costituita soltanto con soldati e ufficiali sardi, avevagià subito pesanti perdite.Una battaglia vittoriosa che, a costo di tante giovani viteumane, consentì di respingere l’ultima disperata offensivadell’esercito austro-ungarico verso Treviso e verso Venezia,e indirizzare invece le sorti della Grande Guerra, cheapparivano disperate dopo la rotta di Caporetto dell’annoprima, verso la vittoria finale che sarebbe stata raggiunta,da lì a qualche mese, il 29 ottobre di quel 1918.L’occasione migliore, per ricordare quegli eroici ragazzi diSardegna, è parsa “Sa die de sa Sardigna”. Lacircoscrizione del Nord-Est della Fasi e la stessa Fasi hannoorganizzato e proposto e la Regione Sardegna, conl’assessorato del lavoro, ha condiviso e finanziatol’iniziativa che, d’intesa con i tre comuni veneti piùdirettamente coinvolti nella gesta della Brigata in quelgiugno del 1918, lo stesso comando della “Sassari” e ilMuseo storico della Brigata, i Comuni isolani (un centinaio)luoghi d’origine delle 138 vittime sarde di quella battaglia, icircoli sardi di Padova, Treviso, Mestre, la Regione Veneto,

la Provincia di Venezia, aveva lo scopo di riportare allamemoria collettiva, anche con un apposito monumento,quelle vittime, quella battaglia.Non soltanto per commemorare con cerimonie pubbliche,bande militari, inni e cori i protagonisti di quel drammaticoevento, ma per ricordare il contributo di sangue dei sardialla causa dell’unità d’Italia, ed ancora di più per rinsaldarelegami d’amicizia e di solidarietà, che proprio i fanti della“Brigata Sassari” contribuirono a far nascere e aconsolidare, riportando alla memoria eventi e gesta chesembravano quasi dimenticati.La chiave delle celebrazioni, che hanno visto – come riferitoa parte – non solo le iniziative dei tre comuni ma anche la

partecipazione di molte famiglie di emigrati sardiresidenti nelle regioni del Nord-est, è stata quelladi far riscoprire il valore di un sacrificio,importante, decisivo forse, per le sorti finali dellaguerra. Ancora di più riportare in primo piano ivalori di un’antica solidarietà umana tra le gentidi Sardegna e quelle del Triveneto e, ricordando itragici fatti della Grande Guerra, coglierel’occasione per sottolineare la sempre vitaleesigenza, per i sardi e non solo, di favorire,rafforzare e difendere la pace.Se il monumento, opera dell’architetto FrancoNiffoi e dell’artista Albino De Martis, formato dapietre sarde di granito, basalto, trachite, porfido,arenaria, tufo (raccolte in diverse localitàdell’Isola) vuol simboleggiare una fortezzanuragica, con nei quattro lati lastre di marmocon incisi i nomi (rintracciati dal maresciallo

Antonio Pinna, del Museo storico della Brigata) dei 138caduti della Brigata in quella battaglia, le tre giornate dicelebrazioni (con l’inaugurazione di una piazza dedicata allaBrigata Sassari e di due cippi) hanno avuto il meritoper fare rincontrare Sardegna e Veneto, sia a livellod’istituzioni ma, fatto forse più significativo e destinatoa migliorare la conoscenza tra le due Regioni, a livellodi gente normale, di gente comune.Non appaia, pertanto, inadeguato alla circostanza il fattoche siano stati allestiti, nei tre giorni di celebrazioni, anchediversi stand con prodottti enogastronomici sardi e veneti.Hanno svolto il ruolo di rendere l’incontro, nel ricordo dimomenti che appartengono alla storia del Paese e delle dueRegioni, una festa tra amici ritrovati. Luigi Coppola

Nelle foto: in alto,l’assessore Congeracon i sindaci e leautorità militari;a fianco, ilmonumento allaBrigata Sassari;sotto, il presidentedella Fasi, ToninoMulas e il sindacodi Armungia,Antonio Quartuinauguranoil monumento. Nellapagina a fianco,le varie fasi dellamanifestazione

Page 17: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

17StoriaILMESSAGGEROSARDO

Forcolin. Non potevano mancarei dirigenti e i soci di alcuneassociazioni sarde: il presidentedella Fasi, Tonino Mulas, la vicepresidente Serafina Mascia e ilcoordinatore dei circoli sardi delNord Est Maria AntoniettaDeroma, così come i labari e ivessilli delle Associazioni d’Armae Combattentistiche del BassoPiave. Tra le personalitàmilitari, oltre al Comandantedella Brigata Sassari gen. CarloFortino, erano presenti ilComandante Militare del Veneto,gen. Enrico Pino, già 34°Comandante della BrigataSassari, il comandante regionaleVeneto dei carabinieri gen.Raffaele Vacca e, quale massimaautorità, il Comandante del 1°FOD, il gen. Mario Marioli.Per tre giorni è stato un susseguirsi di cerimonie.Venerdì 20 giugno a Fossalta di Piave, alla presenza diautorità civili e militari, della banda e di una compagniareggimentale della Brigata Sassari è stato scoperto uncippo in località Osteria di Fossalta. Questa località nonera un osteria vera e propria, ma quel nomeconvenzionale stava a indicare un caposaldo difensivo aridosso del fiume Piave, ubicato in una posizionestrategica, dove convergevano tre strade di collegamentotra Treviso, Fossalta e Capo d’Argine.Su una lastra erano state incise le seguenti parole:All’eroica Brigata “Sassari” (151° e 152° ReggimentoFanteria) nel 90° Anniversario dei Fatti d’ArmelaComunità di Fossalta di Piave, riconoscente dedica aperenne memoria. Fossalta di Piave 20 giugno 2008”.Dopo aver presieduto all’ inaugurazione del cippo, tuttele Delegazioni, le Associazioni e la gente presente hannosfilato sino a raggiungere il monumento ai caduti inpiazza della Vittoria, dove, al termine di un solennealzabandiera, è stata deposta una corona d’alloro.Più tardi sulla riva destra del Piave, presso il Battistero,il Presidente Nazionale dell’Associazione “Ragazzi del99” ha rivolto un saluto, commemorando il sacrificio diquei ragazzi arrivati al fronte nell’ultimo anno di guerra.Alcuni, tanti sardi tra loro, avevano imbracciato il fucile,a diciassette anni appena compiuti.Da una barca spinta a remi sino al centro del Piave, duefanti della Sassari in uniforme d’epoca hanno lanciatouna corona d’alloro nelle acque del fiume, mentre gliastanti ascoltavano commossi il silenzio. Tutti i presentihanno voluto salutare quell’omaggio rivolto ai caduticon uno crosciante applauso e, mentre il Coro di Nuorocantava le prime strofe di “Procurare e Moderare”,alcuni aerei, appartenenti a un club di appassionati,eseguivano alcune stupende figure di alta acrobazia al disopra delle acque del fiume sacro alla Patria.Una volta concluse le cerimonie militari, su un palcoeretto di fronte al municipio di Fossalta, si sono esibiti inconcerto il Coro locale “Basso Piave”, diretto dalmaestro Narciso Zaramella, la Banda della BrigataSassari e il Coro di Nuoro diretto da Gian Paolo Mele.Nei dintorni, nel frattempo, erano in piena attività alcunistands di degustazione enogastronomica con prodottisardi e veneti, mentre i volontari del Consorzio delle“Pro Loco dal Sile al Piave” erano impegnati adistribuire pietanze tipiche della cucina veneta e bevandea tutti gli ospiti intervenuti per assistere allamanifestazione.Sabato 21 giugno la giornata ha avuto inizio con lasolenne cerimonia di un Alzabandiera e la deposizione diuna corona d’alloro al monumento ai caduti. È statoquindi inaugurato un cippo dedicato al capitano 152°Fanteria Tito Acerbo, caduto a Croce di Musile domenica16 giugno 1918 e decorato con la nona e ultima Medagliad’Oro individuale concessa ad un fante della Brigata“Sassari”.Successivamente presso il Cimitero di Croce, è statoinaugurato un altro cippo. Su una pietra in arenaria,proveniente da una casa antica del comune di Armungia,sono state incastonate due lastre marmoree, con incise le

seguenti parole – “Nel 90° Anniversario del Fattod’Arme - La Brigata Sassari i Comuni di Armungia eMusile di Piave affratellati nel ricordo dedicano aPerenne Memoria. Croce 21 giugno 2008” – in memoriadel Capitano del 151° Reggimento Fanteria, Medagliad’argento, Emilio Lussu.Tutti i partecipanti hanno quindi sfilato con lacompagnia reggimentale e la banda in testa sino araggiungere il ponte della Vittoria sul fiume Piave. Dalponte, che collega Musile a San Donà di Piave, è statalanciata una corona d’alloro sulle acque del fiume,mentre la Banda della Brigata Sassari eseguiva ilsilenzio. Il corteo ha quindi nuovamente raggiunto laPiazza XVIII Giugno, dove, dopo i rituali saluti delleautorità civili e militari è stata conferita la CittadinanzaOnoraria dei Comuni di Fossalta di Piave, di Meolo e diMusile di Piave alla Brigata Sassari. Al termine dellecerimonie militari, la gente è accorsa numerosa neglispazi espositivi, allestiti in Piazza Libertà, per degustare iprodotti enogastronomici del Veneto e della Sardegna. Lapresenza degli espositori dei prodotti tipici della Sardegna

è stata coordinata dalla Cameradi Commercio di Nuoro. Dopo lacena preparata e dispensata daivolontari del Consorzio dellePro Loco “Tra il Sile e il Piave”,su un apposito palco sistematoin Piazza Libertà, si sono esibitila Banda della Brigata Sassari,il Coro di Nuoro e il GruppoFolcloristico Trevigiano“Pastoria del Borgo Furo”.Domenica 22 giugno a Lossondella Battaglia, frazione diMeolo la cerimonia conclusivadella tre giorni dedicata alricupero della memoria dellegesta della Brigata Sassari sulPiave è cominciata con lacelebrazione della Messa con icanti del Coro di Nuoro,celebrata dal cappellano militare

dei lagunari don Giovanni Medeot. Successivamente lapiazzetta è stata intitolata alla Brigata Sassari amemoria perenne delle gesta dei fanti sardi.L’affetto e la commozione che vedeva coinvolta lacomunità locale nei confronti della Brigata Sassari èstata colta dall’Assessore Romina Congera che nel suointervento ha ringraziato la cittadinanza e le istituzioniper la calorosa accoglienza rivolta alle diverserappresentanze della Sardegna.Allo stesso tempo l’Assessore Congera ha ricordatocome la guerra sia stata combattuta da militiche avevano tutti una provenienza sociale e culturalecomune: contadini e pastori per lo più analfabetio con un basso livello di istruzione.Nel ricordo dei tanti morti l’Assessore ha portatoun messaggio di pace auspicando che le istituzionisi impegnino affinché non solo nei territori a noipiù vicini ma il mondo intero possa diventare luogodi fratellanza tra i popoli, seguendo lo spiritodella Sardegna che si propone anche negli atti ufficialiterra di pace e di accoglienza.Brevi saluti hanno rivolto anche il sindaco di Meolo NilloTallon e il comandante della Brigata Sassari gen.Fortino. Erano presenti, tra gli altri, l’assessore dellaProvincia di Venezia Danilo Lunardelli, il presidente dellaFASI Tonino Mulas e l’on. Mauro Pili.Di fronte alle autorità erano schierate la compagniareggimentale e la banda della Brigata Sassari; al centrole due bandiere di guerra reggimentali.Ai lati della piazza c’era tanta gente. In gran parte eranoemigrati sardi, arrivati in pullman dal Veneto, dal Friuli,dal Trentino e dall’Emilia-Romagna, oltre 500 personeche hanno raccolto l’invito dei circoli sardi dellacircoscrizione del Nordest. Richiamati di un avvenimentocosì prestigioso per la storia della loro terra. Può darsiche qualcuno di loro fosse anche un lontano discendentedi quei “Diavoli Rossi” che combatterono con onore eaccanimento in quelle fatidiche giornate del giugno del1918 e che seppero difendere il caposaldo di Losson sinoal definitivo stremo delle truppe scelte austro ungariche.Il tragitto tra Piazzetta Brigata Sassari e il sito è statorealizzato il monumento a ricordo perenne dei 138 fantisardi è stato percorso in corteo da tutti i presenti hannovoluto sfilare con la banda in testa che suonavae cantava l’inno della brigata “Dimonios”.Una madrina e un padrino d’eccezione hanno presiedutoalla solenne cerimonia dell’alzabandiera, le bandieredell’Italia, del Veneto e della Sardegna sventolano ora suitre pennoni sistemati accanto al monumento, e all’inaugurazione dell’opera commemorativa.La signora Anna Angioni, sarda, moglie del sindaco diMeolo Nillo Tallon e Battistino Pinna Musinu, nipote delgenerale Musinu che proprio a Croce di Musile di Piave,domenica 16 giugno 1918, fu ferito a un occhio.Il monumento ai caduti sardi della Brigata Sassari èstato inaugurato ufficialmente dal presidente della Fasi,Tonino Mulas, che ha ricordato come è nata e come si èsviluppata l’idea, e dal sindaco di Armungia, AntonioQuartu, presidente del Comitato dei sindaci sardiper la valorizzazione della Brigata Sassari.

Dario Dessì

Page 18: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Cultura18 Luglio 2008

Festarch si conferma un evento di grandesuccesso in grado di proiettare la Sardegna su uno

scenario globale. Dal 29 maggio al primo giugno, più di 40mila persone hanno animato i locali della ex Manifatturatabacchi, futura fabbrica della creatività, al centro di Cagliari.Il festival internazionale di architettura promosso dallaRegione Autonoma della Sardegna con le Università diCagliari e Sassari, l’Istituto Nazionale di Architettura e lacollaborazione del Comune di Cagliari è giunto alla suaseconda edizione.Un’edizione all’insegna del “turismo planetario”, temaindagato attraverso prospettive e linguaggi differenti, dallaletteratura al design, dalla fotografia alla politica, a unaarchitettura ricca di invenzione che riscopre anche la suavocazione sociale. Quattro, intense giornate inaugurate daun personaggio del calibro di Jacques Herzog e dal presidentedella Regione Renato Soru negli ampi spazi di una suggestivastruttura industriale nel cuore del capoluogo sardo. Spaziritrovati l’anno scorso, proprio in occasione del debutto diFestarch. Il pubblico, attento e in larga misura giovane, havisto tanti architetti, artisti e letterati in arrivo da tutto ilMondo.La chiave del successo è nella formula. Un festival che haproposto più di settanta appuntamenti nell’arco di quattrogiorni, dal mattino alla sera inoltrata. Un vero elettroshock disapere e conoscenza, lezioni magistrali, conversazioni, tavolerotonde, letture e conferenze affidate a un “cast” dieccellenza: architetti del calibro di Wolf Prix, Minsuk Cho,Bjarke Ingels, Fabio Novembre, Rudy Ricciotti, FrançoisRoche, Italo Rota, Benedetta Tagliabue e il premio “Pritzker”Jacques Herzog; scrittori come Geoff Dyer, Tom McCarthy,Richard Mason, Rick Moody, Luc Sante, Bruce Sterling,Maria Pace Ottieri, Marcello Fois, Michela Murgia e FlavioSoriga; fotografi come Oliviero Toscani, Mario Dondero ePaolo Rosselli; designer e artisti come Vito Acconci, PieroLissoni, Peter Saville, Pinuccio Sciola, Patricia Urquiola,Marcella Vanzo; studiosi e critici come Gillo Dorfles, AchilleBonito Oliva, Julia Peyton-Jones e Hans Ulrich Obrist.Festarch si conferma evidentemente una manifestazione direspiro internazionale, grazie alla collaborazione di due fra lepiù prestigiose gallerie di arte e architettura del mondo: laSerpentine Gallery di Londra e la Storefront for Art andArchitecture di New York. E per il futuro si attende un’altraimportante partnership, quella della Fondazione Chernikhovdi Mosca.Esprime soddisfazione Luisa Anna Depau, Assessore delTurismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonomadella Sardegna: «Per la seconda edizione di Festarch abbiamoavuto un’offerta ampia cui non solo Cagliari ha risposto inmodo importante ma anche un pubblico di qualità venuto dafuori». Grande entusiasmo anche da parte degliorganizzatori, l’associazione culturale “Amici del Festival”, edei direttori artistici Stefano Boeri e Gianluigi Ricuperati.Tra gli innumerevoli prestigiosi incontri in programma, uno

Il turismo planetarioal Festarch 2008Si rinnova il successo della rassegna che per quattro giorni ha richiamatoa Cagliari i più famosi architetti del mondo

di Ercole Olmi

dei più significativi è stato certamentequello con l’architetto svizzero Jacques Herzog.In occasione dell’evento inaugurale, il grande progettista hatenuto una lectio magistralis.Il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, RenatoSoru, ha introdotto la serata, moderatada Stefano Boeri e con l’assessore all’Urbanistica del Comune di Cagliari Giovanni Maria Campus,nella grande sala 1 della Manifattura.Le parole di Herzog, accompagnate da uno slideshow sulnuovo avveniristico stadio olimpico di Pechino, hannopreceduto l’illustrazione del progetto di recupero dell’areamineraria di Monteponi (Iglesias), in cui è impegnato il suostudio, Herzog & de Meuron. Importante progetto raccontatoattraverso disegni, tavole, plastici e rappresentazionitridimensionali nella mostra “Monteponi verso un piano -Monteponi towards a masterplan” inaugurata al terminedella lezione magistrale per restare aperta durante tutta ladurata del festival.Altro appuntamento di grande rilievo è stato l’intervista delgiornalista del TG1, David Sassoli, al Presidente dellaRegione, Renato Soru. Argomento della discussione, ilsummit G8 in programma il prossimo anno alla Maddalena.Progetti, prospettive di sviluppo, tutela dell’ambiente in vistadel vertice internazionale che si terrà nell’arcipelagogallurese.Ancora, Achille Bonito Oliva è stato il nome di spicco nellaconversazione intorno ai diversi eventi con cui il MAN(Museo d’arte della Provincia di Nuoro) ha partecipato a

questa edizione di Festarch: il “Tour della Vittima”, il video“Museum Sprints” di Florian Slotawa, il progetto dell’agenziaVu Vulà e quello di ampliamento del Man. Con Bonito Oliva,un altro critico d’arte, lo spagnolo Fernando Castro. Fra itanti appuntamenti notevole anche quello con Gillo Dorfles:novantotto anni compiuti lo scorso aprile, autentica iconadella critica d’arte. Il suo saggio “Ultime tendenze nell’arted’oggi”, edito la prima volta nel 1961, è un autenticobestseller nel settore. Lo studioso ha parlato di architetturadall’alto della sua lunghissima esperienza.Hans Ulrich Obrist ha intervistato alcunidegli autori presenti a Festarch: i sardi Marcello Fois eMichela Murgia, gli americani Luca Sante e Rick Moody,l’inglese Tom McCarthy, fra gli altri.Gli ultimi due sono stati poi protagonisti esclusivi deirispettivi incontri in programma nel prosieguo della serata:autore de “La Tempesta di Ghiaccio” e di altri capitoliimportanti della letteratura americana recente, Rick Moody,ha letto un racconto di ispirazione architettonica e hadiscusso con la traduttrice Martina Testa. Subito dopo iriflettori sono stati puntati su Tom McCarthy: l’autore diuno dei più acclamati romanzi del 2007, “Remainder”, unastoria toccante di recupero della memoria emotiva ecostruzione architettonica.Scrittura e architettura segnano anche il percorsodi Vito Acconci, artista e architetto americano(ma di chiare origini italiane) partito dalla poesiae passato attraverso la fotografia, il cinema, il video e laperformance prima di fondare, alla fine degli anni Ottanta, ilsuo studio dedicato allo sviluppo di progetti nei settoridell’architettura, dell’arredo e dello spazio urbano. Altroprotagonista di Festarch.Nel lungo elenco di grandissimi nomi ospiti del festival dellaRegione Sardegna, non si può dimenticare l’architettofrancese François Roche, lo scrittore Bruce Sterling,diventato famoso con “Mirrorshades”, un’antologia diracconti di fantascienza del filone cyberpunk pubblicata nel1986. E poi Oliviero Toscani, il noto e controversopubblicitario, che si è cimentato in un’arringa sul turismo esul mondo contemporaneo.

Straordinario appuntamento culturale a Sinnai perl’inaugurazione della biblioteca e degli archivi storicicomunali. Un appuntamento attesissimo, alla presenza delpremio Nobel per la letteratura Dario Fo e del premioCampiello 2006 Salvatore Niffoi.La struttura sorge nell’edificio dell’ex municipio del centropolivalente di documentazione. La biblioteca verrà intitolataproprio a Dario Fo. Dopo la benedizione del vescovoausiliario di Ales Monsignor Orrù è intervenuto il sindacoSandro Serreli. “Non ci troviamo a Milano o a Roma,neppure a Firenze o a Berlino – ha detto Serreli – ma citroviamo a Sinnai. Ed è vero, a Sinnai ci sono Dario Fo,premio Nobel per la letteratura nel 1997 e Salvatore Niffoi,premio Campiello 2006 con lo straordinario romanzo “Lavedova scalza”. Sono venuti per condividere con noi questomomento di gioia. Non poteva essere altrimenti visto chedopo tanti anni le porte di questo edificio si riaprono, peressere riconsegnato, sotto una nuova veste alla comunità.Ieri punto di riferimento e sede dell’attività politica eamministrativa, da oggi mi auguro punto di riferimento e

Dario Fo e Salvatore Niffoi a Sinnaiper l’inaugurazione della biblioteca comunale

sede dell’attività culturale. Finalmente il grande patrimoniolibrario e archivistico di cui disponiamo, da oggi trova lasua giusta e dignitosa collocazione in uno spazio di grandevalore storico e affettivo”.Lo spazio della biblioteca è articolato in modo tale da offrirela possibilità di consultare ben 30.000 documenti travolumi, libri antichi e supporti multimediali. Tra gli altri c’èun manoscritto che tratta della storia della Sardegnarisalente al 1635.Vi si trova lo spazio dedicato all’accoglienza, la salaconsultazione e libri antichi, la sala multimediale, mentrel’archivio storico raccoglie documenti (4881 fascicoli e 141registri) delle attività amministrative comunali dal 1771 al1958. Documenti resi alla disponibilità pubblica grazie allavoro di schedatura, classificazione e informatizzazione.Alcuni di questi di grande valore storico e sociologico fra iquali i tre censimenti fiscali del ’700 e gli atti amministrativiapprovati fra il 1771 ed il 1847.“Quando saranno portati a termine i lavori riguardantil’ala dell’ex pretura, la nostra cittadina può fregiarsi diavere il centro polivalente fra i più qualificati dell’Areavasta di Cagliari. Da qualche parte – ha concluso il sindacoSerreli – ho letto questa definizione “costruire biblioteche ècome costruire granai pubblici. La biblioteca è il granaiodell’intelletto e dello spirito”.Successivamente è intervenuto il presidente del consigliocomunale, Massimo Serra che ha rivolto il saluto delConsiglio e ha accolto la proposta del sindaco di intitolare labiblioteca a Dario Fo.Quindi gli interventi di Dario Fo e Salvatore Niffoi.Entrambi hanno sottolineato l’importanza della lettura. Foha parlato anche del caro petrolio e della crisi economica,ma anche del suo arresto in Sardegna. Affermando che ilcarcere è anche università. Ricordando Gramsci che èmorto proprio in prigione. Antonio Serreli

Page 19: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

19Paesi di SardegnaILMESSAGGEROSARDO

Si ritiene che l’attuale abitato di Orani derivi da quelloromano di Oddini, la cui popolazione si sarebbe fusa, nelcorso del Medioevo, con quelle di altri due villaggi,Sant’Andrea e San Sisto. Il nuovo nucleo crebbe e preseimportanza sino a diventare prima capoluogo dellacuratoria di Dore e poi sede di un marchesato checomprendeva due grandi territori, uno dislocato nelNuorese e nella Barbagia, l’altro esteso a buona parte dellaGallura.Il paese prese divenne sede di uffici amministrativi egiudiziari e dimora di famiglie nobiliari; e di tanto in tanto,sino a quando fu mantenuta quella diocesi, anche delvescovo di Ottana. In seguito perse importanza, manell’Ottocento Vittorio Angius registrava ancora lapresenza di ben otto famiglie nobili, e poi di quattroavvocati, tre medici, un chirurgo, due farmacisti, dueflebotomi, dieci sacerdoti e cinque notai.Negli ultimi decenni anche Orani, come tutti i centridell’interno, ha subito il calo della popolazione, dalla“punta” di oltre 3.650 abitanti del 1961 è sceso ai circa3.100 di oggi, ma rimane un centro importante del Nuorese,e nettamente preminente rispetto ai paesi vicini. E,soprattutto, si è dimostrato capace di valorizzare il propriopatrimonio artistico e le attività artigianali e culturali, tantoda mantenere il suo primato e creare motivi di attrazioneper il turista e il visitatore.Tra i motivi di maggiore interesse è il museo “Nivola”,ospitato in un vecchio lavatoio alle pendici del colle SuCantaru, alla periferia dell’abitato. Vi sono raccolte alcunecreazioni dell’artista che, nato qui nel 1911 da famigliamodestissima, per quanto avviato al mestiere di manovalemuratore seppe distinguersi e, attraverso gli studi,emanciparsi e acquisire importanza sempre maggiore come

Orani, paese di artisti e di scrittoriartista e scultore.Scomparso nel 1988, aveva trascorso la seconda parte dellavita negli Stati Uniti, ma aveva trovato anche il modo dimantenere i contatti con Orani e con la Sardegna, lasciandoin diversi luoghi il segno della sua genialità: nel 1958 esposele sue opere per le vie del paese; nel 1966 realizzò a Nuoro lapiazza Sebastiano Satta – della quale oggi tanto si discute –;tra il 1987 e il 1988 creò le sculture che ornano il Palazzodel Consiglio regionale, a Cagliari.Il Museo oranese ospita opere come la Grande Madre, nellaquale la maternità trova espressione in forme di grandearmonia; Su Muru Pringiu, Il Muro Incinto, che con unlieve rigonfiamento esprime l’attesa di una nuova vita; e poii “letti” in terracotta, i “lavoratori”, in bronzo; i ritratti dialcuni familiari; né manca uno dei pannelli realizzati insabbia e cemento con la tecnica del sand-casting, da luiideata. A valle del museo lo sguardo viene attratto da uncampanile che si leva al fianco di un edificio in rovina. Èquel che resta dell’antica parrocchiale di Sant’Andrea: unedificio piuttosto ampio, degno di questa «cospicua terra»,come scriveva Vittorio Angius.Ma la costruzione non era ben fondata, cominciò apresentare delle lesioni e fu necessario abbandonarla; leultime celebrazioni vi si tennero nel 1816. Si pose manoallora all’erezione di una nuova chiesa, ma i lavoriandavano così a rilento che i paesi vicini cominciarono asogghignare sull’inefficienza di un paese che era solitoprimeggiare; un poeta se ne fece interprete: “Orane no atcresia mazore, / sa chi tenian si nde l’an bettada / ca lispariat male frabigada; / como la tenen a unu muntone / epostos che cherian in presone / sos consizeris chin sanobilia, / prite su gloriosu Sant’Andria / dae mere esttorradu a pedidore!”.

Orani vanta un cospicuo patrimonio anche nel campodell’archeologia: oltre a numerosi nuraghi comprende imenhir e le tombe dei giganti di Logula, nonché la fontesacra di Sos Malavidos, pozzo sacro risalente al nuragicomedio, di impianto classico, legato al culto delle acque.Ma, prima di compiere un giro nel vasto territorio – chedovrà comprendere un’escursione al monte Gonare, sino alsantuario costruito al culmine –, bisognerà dareun’occhiata al centro storico: oltre ad alcune altre chiese,ricche di opere d’arte, vi si affacciano numerose bottegheartigiane, dove si lavorano il ferro, il legno, la ceramica. Lapiù celebre è senza ombra di dubbio la sartoria Modolo, cheper prima ha lanciato la moda dell’“abito etnico”, in velluto,fustagno e orbace, che si è diffusa rapidamente e ha attrattol’attenzione anche di forestieri e personaggi della politica,della cultura e dello spettacolo.Ma il fiore all’occhiello è oggi per Orani la produzioneletteraria. La “punta di diamante” è Salvatore Niffoi, ilromanziere che, attingendo dal patrimonio di storie epersone del paese e della Barbagia – e raccontandoli con unitaliano impastato di sardo –, ha saputo imporsiall’attenzione del pubblico nazionale. Né mancano gli autoriche restano in tutto fedeli alla lingua sarda. Alla recentemanifestazione conclusiva del premio “Ozieri” (doppia,perché riferita alla 48ª e alla 49ª edizione) si sono affermatidue autori oranesi: Giulio Chironi, che ha vinto la sezioneprosa con un racconto incentrato sulla storia di una lotteriadi paese: e Lorenzo Costantino Brandinu, residente aCinisello Balsamo, che è stato segnalato come il migliore tragli autori emigrati per una poesia nella quale riflessesull’impenetrabilità del destino dell’uomo.Intanto viene diffusa la notizia che un sodalizio culturalelocale ha dato vita a un nuovo premio letterarioper opere in lingua sarda: un’iniziativa che contribuiràad attirare l’attenzione sul paese e il suo patrimoniodi uomini e di cose. Salvatore Tola

BONARCADO

Un passato glorioso e tormentatoNel villaggio, abitato già dal VII secolo, si stabilirono i monaci bizantini cheintrodussero la coltivazione degli agrumi e diedero inizio ad attività di tessiturae di lavorazione del gelso – La basilica di Santa Maria di Bonacatu

P er un gallurese di Luogosanto lo stesso nome diquesto paese in provincia di Oristano evoca una data

quasi famigliare legata al castello di Balaiana,in comune di Luogosanto, di cui restano imponenti rovine.Per il suo possesso, annota lo storico Carta-Raspi, ci fucontroversia tra il giudice Costantino II e la famiglia diComita Spanu, curatore del castello. Per regolare ladiatriba si riunì a Bonarcado, nel 1146, un collectugenerale, un’assemblea, cui parteciparono i giudici deiquattro giudicati della Sardegna. Come arbitro delladisputa venne scelto il giudice d’Oristano perchéimparentato con entrambe le parti contendenti.Ma al di là di questo episodio, che comunque rimarca, perquel tempo, una certa supremazia del paese, la storia diBonarcado ha una collocazione importante in quellagenerale dell’isola.Nel villaggio, abitato già dal VII secolo, si stabilirono imonaci bizantini che introdussero nel territorio la

coltivazione degli agrumi e diedero inizio,anche se di ciò non si hanno notizie certe, adattività di tessitura e di lavorazione del gelso.Lo stesso nucleo abitativo si sviluppò intornoal convento dei monaci. Nella prima metà delsecolo XII il giudice d’Arborea donò unabuona parte del vasto comprensorio, cheandava dal mare di Cornus al nuraghe Losa diAbbasanta, ai monaci Camaldolesi che viimpiantarono un convento e una chiesa,consacrata nel 1147, che è oggi la parrocchialedel paese. Dalle notizie contenute nel condaghedel monastero risulta che la presenza deimonaci fece del villaggio un importante centroin cui valori culturali e politici crebberoassieme ad una certa ricchezza economica datadalla coltivazione del territorio. Un esempio di

questa valorizzazione sociale e umana può esseretestimoniato dal fatto che nel 1237 il giudice Pietro scelseBonarcado come sede per il solenne giuramento di fedeltàal pontefice; e che nel 1253 e nel 1302 vi si celebrarono deisinodi con la presenza dei vescovi sardi. Nel XIII secolo,che fu molto importante per il progresso di Bonarcado, sicostruì l’oratorio di Santa Maria di Bonacatu, opera cheoltre ad abbellire l’abitato, lo nobilitò in senso artistico.Il paese con il suo territorio nel 1410 entrò a far parte,dopo la fine del giudicato, del Regnum Sardiniae, ecompreso nel marchesato d’Oristano.Nel 1493 il marchesato venne confiscato a LeonardoAlagon, e venne incamerato dal patrimonio statale.Bonarcado non fu più infeudato fino al secolo XVIII e fucostretto, durante il Cinquecento e quasi tutto il Seicento,ad accomunare la sua sorte di progressiva decadenza conquella del marchesato stesso.Una spaventosa invasione di cavallette, avvenuta nel

1647, produsse danni così rilevanti che condizionò peranni la coltivazione delle campagne. Ci fu anche unaviolenta epidemia di peste che decimò nel 1652 lapopolazione di Bonarcado.Una certa ripresa delle attività lavorative, soprattutto nelsettore agricolo e un incremento della popolazione, siverificarono alla fine del Seicento: nel 1698 Bonarcadocontava più di 500 abitanti. Ma nel 1767 la buona sorteabbandonò il paese: una ricaduta inaspettata sotto ilvincolo feudale (sorte comune agli altri paesi delCampidano di Oristano) tagliò entrate e progetti dicrescita con la concessione del territorio a Damiano Nurracui fu conferito il titolo di marchese d’Arcais.La lotta del popolo per liberarsi dai legami feudali fu durama portò a ben poco. Nonostante la coraggiosa decisionedi non pagare, nel 1976, i tributi feudali, il feudo nel 1806passò in eredità ai Flores d’Arcais. Nel 1821 fu inclusonella provincia di Oristano. Fu riscattato agli ultimifeudatari nel 1838.Oggi Bonarcado (1.667 abitanti, al 2004; 283 metri dialtitudine) è uno splendido paese a ridosso del forte rilievodel Monte Ferru. Nel suo territorio di struttura inprevalenza vulcanica, approssimativamente triangolare, checonfina a nord con Santu Lussurgiu, a est con Paulilatino,a sud con Bauladu e Milis e a ovest con Seneghe, le attivitàprevalenti, nelle zone più fertili, sono l’agricoltura(soprattutto viticoltura e olivicultura) e l’allevamento. Nomancano intraprese legate alla pastorizia, al commercio,all’artigianato e alla ricezione alberghiera.Ricco il patrimonio archeologico: una cinquantina dinuraghi, Domus dei janas e altri monumenti preistorici,come il complesso di Scovera.Nell’assetto urbanistico del centro, caratterizzato da belleabitazioni in pietra mista, spiccano opere di pregio come laparrocchiale romanica di Santa Maria di Bonacatu, fattacostruire nel 1100 dal giudice Costantino I d’Arborea.L’interno, severo nella sua eleganza, è tutto in conci ditrachite nera. Adiacente si ammira il santuario dellaMadonna di Bonacatu databile tra il 1242 e il 1268, dallafacciata in trachite rossa e basalto scuro.Feste popolari di grande suggestione vengono celebratedal 18 al 20 settembre in onore della Madonna diBonacatu; di Santa Cristina, il 10 di maggio;di San Giovanni, il 24 giugno, e di san Romualdo,patrono del paese, il 7 febbraio. Franco Fresi

Page 20: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Parlando in Poesia20 Luglio 2008

a cura di Salvatore Tola

Burgos e BenetuttiSalvatore Cocco è una delle più vecchie

conoscenze di questa rubrica: suoi versi compaionoa partire dall’agosto 1978. Nel maggio di tre anni dopo,nella pagina intitolata I due Cocco (maggio 1981),spiegammo che dovevamo indicare il suo paese dinascita, Benetutti, per distinguerlo da un altroSalvatore Cocco, nativo di Borore, che risiedeva inBelgio (ora purtroppo non è più necessario perchéquesto suo omonimo è venuto a mancare);egli vive invece nella lontanissima Australia,ma riesce ugualmente, attraverso lettere e telefono,a tenere i contatti col paese natale e i tanti amiciche conta in Sardegna.Appassionato della poesia improvvisata e sostenitoredei poeti, è a sua volta poeta, sia sul palco, quando glicapita, sia “a tavolino”. La sua produzione è piuttostoabbondante, e trova poi collocazione in volumi che ci ècapitato di tanto in tanto di segnalare.Ultimamente ne ha pubblicato in un sol colpo due. Ilprimo, Benetutti antigu, è finanziatodall’Amministrazione comunale e racconta del paese la

storia e la cronaca che l’autore ha conosciuto dipersona, prima di partire; nella prefazione il senatorePino Mulas osserva che «un cortometraggiocinematografico non potrebbe essere più preciso».Il secondo, Su casteddu de Burgos, è patrocinatodall’imprenditore Romolo Tilocca e comprende unpoemetto su quest’altro paese del Goceano,più una serie di poesie di vario tema.Nelle pagine introduttive Michele Pinna si soffermasulla figura di Adelasia di Torres, cui il poeta dedicaampio spazio; e Maria Porcu, presidente della localeUniversità delle Tre Età, dà notizia delle iniziativeche si stanno prendendo per valorizzare il castello,il paese e il territorio del piccolo centro.Pubblichiamo un paio di ottave da ciascuna delle opere,e completiamo la pagina con testi dedicati a fatti dellastoria e della cronaca recente non solo della Sardegna,ma anche dell’Italia e di altri paesi del mondo.Per chi fosse interessato ai libri di Cocco diamo il suoindirizzo: The Ambassador, 108/95 Station Road,Auburn NSW 2144, Australia.

Su casteddu de BurgosA prepotentzias, dominiu e boria,a difesa de gherra e de ruina,a pedra dura, matone e carchinacostruidos in cursu de s’istoria,sos Genovesos, Giudices e Doria,e sos Pisanos e sos Malaspina:su pius riccu d’istoria e faedduiscrien, est de Burgos su Casteddu.Casteddu de Goceanu tituladuleat su numen però da su paesechi collocadu bi l’an a sos pese,unu burgu de colonos abitadu,cussu terrinu de aer cultivadua sustentu de soldados e rese,ortalissias, frutas e birdurase bestias d’ingrassu e de pasturas.Tenet tantos ammentos dolorosose leggendas terribiles contadas,tzertas unas solu acua iscusiadasateru iscrittu de fatos penosos,e istorias de ricos valorososiscritu e a boghe tramandadas,chi sian legendas o siat de aberude su casteddu creschet su misteru. Salvatore Cocco

Sa BefanaDae su liberu “Benetutti antigu”

Antigos e innotzentes chistionos,iscola, cresia e zogu sos iscialos,«sa Befana ponet sos regaloscando faghides a piseddos bonos,carvone solu bi lassat in donoscando ischit sezis fizos malos,o no colat in sa note frittae boida l’agatas sa caltzitta».In sa dottrina, don Manca retore,naraiat un’istoria modesta,a nois piseddos a ponner in testas’importantzia de Nostru Signore;«A su Bambinu a fagher onorede sos tres Res custa fit sa festa,andan dae levante terra issoroe regalan incensu, mirra e oro».Veramente seria fit s’iscenacomente oe bene cumprendimus,ma nois a sa Befana pessaimusuna femina eza in sa carena,a su manzanu sa cartzita prenade agatare totu sonniaimus,in sa cadrea post’a pagu tretuopuru prendiamus a su letu. Salvatore Cocco

Sa memoria eternaSessant’annos passados sun intreosch’an fattu ’ider cussos iscenarios,de Hitler agutzinos mercenarioschi sos populos postu an in anneos.

Mortu an ses milliones de Ebreos,ratzistas de su crimine impresarios,apostolos non fini ne giudeosma viles, inumanos e sicarios.

Sos ebreos ch’aian postu in listaschi de tottus an fatu s’isterminiu.Si parian sos meres de sa terra

ed est pro cussu ch’an fatu sa gherra,ca totale cherian su dominiusos prepotentes e nazifascistas.

E oe si festeggiat sa memoriachi pro eternu restat in s’istoria. Paolo Moro

S’Inghilterra de su 1940In su baranta su re d’Inghilterrade sas Indias fut imperadoree de battor dominios possessore:sos pius riccos de tota sa terra,colonias de istrategicu valorend’aiat de su mundu in dogni perra,ottenzesit su massimu isplendore,part’in diplomatzia e parte in gherra. Giuanne Frantziscu Soletta

Eleonora e sos AragonesosIn su milli e treghentos vinti tresecun prepotentzia e cun prosopopeasu fieru Giudicadu de Arboreade suggettare, infante Alfonsu, crese.

In su milli e treghentos sessantottocherias puru occupare Oristanu,ma su giudice quartu Marianusas cartas t’at mandadu a barantotto!

E poi sa giudichessa Eleonorapro dare a sa Sardigna libertadeti cumbàttede, Alfonsu; e grida’: «Fora

de sa Sardigna sos Aragonesos!».E curren da-e campagna e de tzittade,pro cumbatter, sos Sardos vilipesos. Antonio Salis

Addiu betza, italica liraAddiu lira, francu in Sardigna mia.Da chi chentu barant’annos fis in pègai, pro fortuna, si che jughet in sès’ultima istiga de sa Monarchia!Sa trist’era de gherra e tiranniasi ch’est andada umpare cun su re;e oe in sa noa Europa, o sardu, cre’ch’est de benesser’e de democratzia.Sas musas ghien sos nostros guvernantes,pro ch’in tottus sas bussaccas, pro recreu,s’intendan sos bellos euros sonantes!In su riccu continente europeua treghentos miliones d’abitantesche atan, benignas, su saludu meu. Edoardo Turnu

Addio liraAddio lira,! Tu sei stata, da quandofu costituita l’unificazionedi questa nostra risorta nazionela fedele compagna, attraversandotempi buoni e cattivi, ormai legataal passato remoto della storia:lira imperial dell’Italia littoria,della casa Savoia; deprezzataal tempo della occupazione alleata(che fu chiamata am-lira), poi risorta,rivalutata, ambita, anche premiata.Mi sia concessa un po’ di nostalgia,come ogni cosa che è oscurata e morta,per la cara moneta andata via! Elio Veccia

Su lamentuSìndigos dimandade o segretarios,o si no ricurride a sos annalese bidides sos saltos comunalesmeda passados a proprietarios:da custos prepotentes e falsariosnde sufrimus sos tempos attuales,dimandade fiscales e isatoresde su bene comune usurpadores.Sa prova luminosa e’ su catastu,fatemus in s’archiviu s’ispogliue incontramus da fogliu a fogliututtu cantu in disordine e guastu,un’ammassu perfettu de impiastru,cumulu de imbrogliu subra imbrogliu,Dinfatis pro accontzare cussos dannosbi sunu istudiende tantos annos. Mario Selis

S’arcanuO nuraghe, t’an fatu cun misurasos nostros antenados annos mizzas,pro sa tua arcana architetturati ponzo cun sas sette meravizas.

S’esistentzia e sa tu’istruturaa donzi chilcadore ispoetizase oe tue meda zà disizasde connoscher cuss’antiga cultura.

E deo puru ischire cherias’orizin”e sos tuos fundamentos,ma sos segretos ischis tu’ebbia.

Ides ancora traschias e bentose intemperis de onzi zenia,e tue mudu non faghes cumentos.

Anzelinu Cappai

Sa Sardignade sos seculos passadosTraditziones e fattos sunu notos,in dogni parte b’at un nuraghe,non s’ischit si pro gherra o si pro paghefin abittos in sos tempos remotosda-e sos abitadores non connotos,o “Messaggeru”, custu ischire mi lu faghe,si sos nuraghes in sa sarda terrasun esistidos pro paghe o pro gherra.

Appo intesu chi omines gigantesan costruidu tale architettura,omines mannos fora de misuralongos e russos, de forza bastante,dotados de una fortza esuberantecomente los at fattos sa natura,de poi chi de peste sun istadosmortos, ma sos nuraghes sun restados.

Gavino Pulina

Unu seculu chi passata s’istoriaSu Noighentos che passat a s’istoriaca sun chent’annos de veru progressu,s’omine cun onores e cun gloriain su pianeta Luna at fatt’ingressu;como pro sa sua macca boria,pro su troppu progress’est in regressu,s’omine a servitziu de s’iscentziaest portanne su munn’in decadentzia.

Sas fabricas si servin de robottose machinas de alta precisione,sos operaios ’enini ridottose avviados in cass”e integratzione;de tribagliu no si agattan postos,in tottue b’at disocupatzione,pro unu passu innantis de progressufaghimus trese o battor de regressu

Salvatore Corbinzolu

A fora s’invasore!In sa segunda gherra mundialesa nostra turmentada natzioneat fattu sa fatale unionecun sos nazistas, che manna impresa;pro aer caminadu cun vilesaintro sas camineras ’e su male.

S’annu barantatres in mal’istadu,Badoglio s’armistitziu at fattue su nazi-fascista in dogni trattunos at postu in duros patimentoschi an sos valorosos affrontadu.

Sempre an resistidu cun onorefintzas sos partigianos ’e Sardigna,e an lassadu nobile s’insignain tottu cussas lottas sambenosas,cando pro sas impresas valorosasch’an bogadu a foras s’invasore. Foricu Paba

Page 21: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

21Parliamo della SardegnaILMESSAGGEROSARDO

L a copia restaurata (in pellicola, occorrespecificarlo) di L’ultimo pugno di terra, il

lungometraggio di Fiorenzo Serra che nel 1966vinse il premio Agis al Festival dei popoli di Firenze,una delle maggiori rassegne di cinemadocumentario europee, è stata presentata alCineworld di Cagliari venerdì 4 aprile.Recuperato dalla Cineteca Sarda negli anniOttanta, dopo 25 anni di oblio fu presentato in unnuovo festival, la rassegna nuorese di cinemaetnografico dove, nel 1992 vinse il primo premio.Alla prima erano presenti il presidente della RegioneRenato Soru e l’Assessore alla Pubblica IstruzioneMaria Antonietta Congiu.Dopo la scomparsa di Serra, avvenuta nel settembredel 2005, la famiglia – presente alla serata divenerdì, accanto a Manlio Brigaglia e IgnazioDelogu, collaboratori del regista – ha riconfermatoquesta fiducia nell’istituzione cagliaritana, donandol’intero archivio del regista, comprendente gli appunti dimontaggio che hanno permesso la ricostruzione filologicadel film e il suo restauro, compiuto sui negativi originalidai laboratori della Cineteca di Bologna.La storia della realizzazione del film è un pezzo importante– anche se poco conosciuto – di quella spinta culturale checostituì un tardo e trasversale “background” dellaRinascita.Proprio alla vigilia del varo del primo Piano di Rinascita,Fiorenzo Serra riuscì infatti a coinvolgere numerosiintellettuali isolani nella realizzazione di una pellicola cheavrebbe dovuto fare il punto sulle problematiche socialiancora drammaticamente aperte.Alcuni collaboratori storici del regista (Pinna, Brigaglia)erano da tempo impegnati, anche istituzionalmente, in unriformismo anti ideologico che univa cattolici ed esponentidella sinistra. Ritenevano che la fase di transizione versola definitiva modernità sarda avrebbe dovuto finalmenteaffrontare alcune realtà “scottanti” finora messe aimargini dell’agenda politica.La nuova produzione era stata pensata come unlungometraggio di oltre un’ora e mezza, sempre acarattere documentario, ma con l’ambizione di potercircolare autonomamente nelle sale cinematografichesarde e nazionali.Gli argomenti trattati, in blocchi compatti, con tanto dititolo, sono dunque i seguenti: “I pastori, quasi unapreistoria”; “Cabras: un feudo d’acqua”; “Carbonia, unastoria moderna”; “Alle radici dell’isola”; “Nell’attesa deldomani”.Simbolico/poetico è invece il titolo del film, basato su unaleggenda: dopo aver creato oceani e terre emerse, Diorimase con un pugno di terra in mano e non sapendo chefarsene, lo gettò in mezzo al Mediterraneo per poicalpestarlo. Questo pugno di terra calpestato, soprattuttodagli uomini, è appunto la Sardegna, e l’esordio del film,prima dei titoli di testa, mette in relazione l’anticaleggenda con lo storico isolamento dell’isola.Il progetto accoglieva, ecumenicamente, le singolepersonalità intellettuali: al giornalista-scrittore GiuseppeFiori sono da attribuire non solo l’intero capitolo dedicatoa Cabras (da lui raccontato in un saggio di grandepopolarità, “Baroni in laguna”, pubblicato da Laterza),ma anche parti di quello dedicato a Carbonia.Tutto il blocco barbaricino risente altresì delle

CULTURA

Disperazione e speranzane “L’ultimo pugno di terra”di Fiorenzo SerraIl lungometraggio del grande regista sardo scomparso nel 2005 è stato restauratonella versione originale - Era stato commissionato negli anni della Rinascita -La Regione non aveva apprezzato alcuni contenuti

di Gianni Olla

collaborazioni di Antonio Pigliaru, Michelangelo Pira, edello stesso Brigaglia, impegnati nella rivista sassareseIchnusa, portatrice di una visione riformatrice cheintendeva guidare la Rinascita dal basso, coinvolgendo lepopolazioni locali e rispettando quanto più possibile letradizioni locali. Altre apporti minori furono quelli di Dessì(l’emigrazione), Ignazio Delogu e Salvatore Mannuzzu,che si firmava con il nome di Giuseppe Zuri.Infine, tra gli estensori del testo definitivo – poi letto daCucciolla in voce “off” – assieme a Manlio Brigaglia, viera Giuseppe Pisanu, oggi esponente di spicco di ForzaItalia, e allora uno dei rappresentanti più autorevoli dellasinistra democristiana.Al di là dei motivi direttamente politici, evidenti proprionei capitoli dedicati a Cabras e Carbonia, la sottotracciaculturalmente profonda del film stava nell’individuazionedella Barbagia come cuore di una Sardegna “nonriconciliata” con la modernità e dunque chiave di uncambiamento che avrebbe dovuto convivere con la vitacomunitaria di lunga tradizione.Non è un caso che le sequenze più suggestive sianodedicate alla transumanza: un vero e proprio viaggio,sotto la neve e il maltempo, le montagne e le collina, finoalle pianure vicine al mare, in una Sardegna che,letteralmente, appariva come un residuo antropologico, eche però Serra racconta con un’attenzione straordinariaagli aspetti di cultura materiale e di vita quotidiana delterritorio barbaricino.Linguisticamente, “L’ultimo pugno di terra” è anche ilfilm più avanzato di Fiorenzo Serra, che finalmentepresenta anche una Sardegna auditiva o almenotestimoniale, in questo certo influenzato dalle nuoveforme dell’inchiesta televisiva.Sono infatti una vera cadenza – quasi una punteggiatura– le 20 testimonianze, più spesso lette in voce “off”, cheinterrompono il fluire poetico della immagini. Ma le stessetestimonianze sono anche dei racconti paralleli che spessorimandano non solo al giornalismo audiovisivo, ma allatradizione letteraria sarda.Nei blocchi dedicati dedicati a Cabras e a Carbonia, letestimonianze sono però, obbligatoriamente, didascalico-politiche, e soprattutto, i brani relativi alla crisi delleminiere del Sulcis s’intonano al degrado della città fondatadal fascismo, sopra i cui resti la voce di Mussolini cheinaugura la città, riecheggia come un eco ironico di queigiorni gloriosi.

Un’altra voce “off”, nel capitolo successivo, è dedicataall’estraneità dei dominatori (soprattutto i vicerèpiemontesi), e di nuovo una frase celebre di SalvatoreCambosu (Cagliari non è la Sardegna e la Sardegna non èCagliari) rivela la chiave culturale che domina il film.Difatti le immagini successive sono dedicate alla Barbagiae, dopo alcune sequenze dedicate alle grandi feste (IMamuthones a Mamoiada, San Costantino a Sedilo), giàfilmate in altri titoli di Serra, compaiono due ampi brani digrande suggestione realistica: un matrimonio tradizionale,in cui la raccolta di soldi per gli sposi assume un valorecentrale, e l’uccisione misteriosa di un uomo, a Sedilo,seguita da un funerale povero e da una “attitidu”, cioè unlamento funebre, girato però a Orgosolo.Infine, la testimonianza più interessante, anche da unpunto di vista figurativo, è quella del pastore che racconta,mescolando sardo e italiano, il male antico e non curabile

della Sardegna: il furto per mera sopravvivenza.Commoventi e drammatiche – e intervallate dallelettere degli emigrati – sono infine le sequenzededicate allo spopolamento dei paesi eall’emigrazione.L’obbiettivo esplicito del film era quello dicomunicare all’esterno il mondo isolano eimplicitamente, come era già avvenuto e comeaccadrà di nuovo, si negava autenticità o credibilitàalle descrizioni “straniere” della Sardegna, anchedi quelle celebri, divulgate dai grandi viaggiatori,per accentuare l’idea, certo condivisibile ieri comeoggi, che i sardi avessero il diritto di raccontarsi, dimostrare il loro mondo e i loro problemi inmaniera non mitologica.Però quando Serra mostrò il materiale girato aCesare Zavattini, consulente per la regia, il padredel neorealismo rispose di sognare un film sullaSardegna fatto di sole pecore e, poi, come scrisse in

“Straparole”, si entusiasmò per la sequenza in cui gliagnellini, dopo la transumanza, compongono una sorta difiabesca coreografia di sapore disneyano.La comunicazione tra sardi e continentali continuavainsomma a svolgersi in due lingue diverse: l’una tendente,almeno per quanto riguarda il retroterra sociale del film diSerra, al realismo, l’altra dominata da un’arcaicitàleggendaria che, purtroppo, finì per trasfondersi (o forse siera già trasfusa) nell’immaginario isolano.Concluso nel 1964 – le riprese iniziarono nel 1959 – fupresentato in anteprima ai rappresentanti della Regione,ente che aveva parzialmente finanziato la produzione.Serra raccontò spesso che gli esponenti dell’allora giuntaregionale si complimentarono con lui per la qualità delleriprese, ma espressero delle grandi riserve sul contenuto.Ma proprio l’aspetto interrogativo del film, fu, noncasualmente, apprezzato dall’opposizione. E sempre Serraricorda che il film, dopo il 1966, fu proiettato, periniziativa di Girolamo Sotgiu, esponente di spicco delPartito Comunista, nelle sezioni e nei circoli comunisti ditanti paesi sardi.Il regista tacitò i vertici regionali montando una versionein cui alcuni temi “forti” – soprattutto la crisi di Carboniae l’emigrazione – venivano attutiti, sia nella parte visiva(con l’eliminazione di numerose testimonianze), sia neltesto, lodando le iniziative della Regione per favorire ilrientro degli emigrati attraverso nuove imprese,soprattutto in ambito turistico e agroalimentare.Quest’ultimo filmato è stato ritrovato, in tempi recenti,dalla Cineteca Sarda, ma non circolò mai.Infine, va accennato al fatto che il regista, per poterrientrare economicamente dal cospicuo investimento, losmembrò e, utilizzando anche altro materiale dimontaggio, produsse cinque cortometraggi (“Carboniaanno ’30”, “Un feudo d’acqua”, “La transumanza”, “Lalegge della vendetta”, “Dai paesi contadini”) checircolarono nelle sale autonomamente e checorrispondono, con buona approssimazione, ai capitoli dellungometraggio.Altre sequenze – utilizzate o meno nel lungometraggiooriginale ma derivate dalle riprese originali – nutrirono inabbondanza sia un buon numero di pellicole prodotte dallaCorona cinematografica, sempre negli anni Sessanta, oanche altri film a tema, come “I Mamuthones”,“L’autunno di Desulo”, “Ai margini della storia”, “Unmatrimonio in Barbagia”, “Il pane dei pastori”.

Page 22: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Cultura22 Luglio 2008

Giovanni Lai è stato uno dei più originalisuonatori di launeddas del Novecento. Un

musicista popolare che conquistava il pubblicoquando eseguiva il proprio repertorio, sia per ilvirtuosismo strumentale sia per quel particolaremodo. di presentare le “picchiadas”, che sono“patterns” tramite i quali si compongonoestemporaneamente le musiche per launeddas.Nato a Cabras nel 1937, ebbe la prima infanziacontrassegnata dalla perdita della mamma e daglieventi bellici della seconda Guerra. Sin dabambino iniziò a lavorare come aiuto pastore. Intenera età cominciò a suonare su “pipaiou” (suoprimo strumento musicale), successivamente siperfezionò con le launeddas. Come suonatore, aCabras e in tutta l’Isola, era consideratoautorevole interprete della tradizione sarda, madopo il prematuro decesso – avvenuto nel 1973, aseguito di un incidente stradale – si fece poco perricordare la sua persona.La magica miscela dei suoni di Lai è stataimpressa indelebilmente in alcune storicheincisioni, realizzate per la casa discografica IPM diMilano. Nel 1964, con il titolo Danze a launeddas,venne pubblicato un primo disco a 45 giri, nelquale il musicista suonava tre differentistrumenti: “Mediana”, “Punt’ ’e organu”, “FiudaBagadia”. Negli anni Settanta, Salvatore Medinamise in commercio una audiocassetta checonteneva le principali suonate di Lai, tra cui “sudillaru”, che venne inserito anche in un disco a 33giri. Tale disco (edito a cura di Giovanni Moretto)era una compilation di brani eseguiti da numerosimusicisti o gruppi tradizionali sardi, che mostravain copertina una foto (scattata in ambientenaturale), nella quale Lai indossava il costume diCabras.Giovanni Lai all’epoca delle incisioni era uno deipiù promettenti esecutori della polifoniastrumentale sarda. I dischi di musica tradizionale,è bene ricordano, venivano prodotti sia per ilmercato regionale sia per quello degli emigrati. Unmercato significativo, se si conta che, ancora oggi,nel mondo sono più di 300.000. Per chi vivevafuori dalla Sardegna, la musica rappresentava unmezzo di collegamento affettivo con la propriaIsola. E anche per questo motivo, i dischi eranoben venduti.Lai era un musicista tecnicamente preparato,degno di figurare a fianco dei più importantimaestri delle launeddas quali Efisio Melis,Aurelio Porcu, Dionigi Burranca, Giovanni Casu.Giovanni Dore, nel suo importante testo diorganologia Gli strumenti della musica popolaredella Sardegna, lo menziona come il più notosuonatore di Cabras, insieme a FrancescoCastangia (su Cau) e ai fratelli Daniele eGiovanni Casu (Paui). Inoltre, in un altro saggiodegli anni Novanta, Dore lo ricorda come abilecostruttore di launeddas e come giovane ebrillante suonatore... stimato dai compaesani eapprezzato dagli esperti, specie quandoaccompagnava le serenate alle ragazze, nellestrade della cittadina.Giovanni Casu, il più autorevole suonatorevivente della Scuola di Cabras, così lo ricorda:“Giovanni (Giuanicu, per gli amici) aveva gusto eil suo stile era unico, perché eseguiva lepicchiadas in un modo particolare che gli

registrazioni sul campo.Le sonate religiose e quelle di accompagnamentoal canto sono le più caratteristiche del repertoriostrumentale crabarissu, che Bentzon ipotizzavafosse il più arcaico dell’Isola. Tuttavia Lai, neglianni, divenne uno specialistadell’accompagnamento dei balli, alcuni dei qualiappresi da un musicista di Riola, paese che distada Cabras otto chilometri. Lì talvolta andava alavorare, e ciò gli aveva permesso di conoscere efrequentare i più bravi musicisti, tra i qualispiccava l’abile suonatore di fisarmonica, EfisioMocci. Il repertorio strumentale di Mocci, Lai lotrasferì sulle launeddas, e questo gli permise dimeglio caratterizzare il proprio stile esecutivo, e didifferenziarsi musicalmente dagli altri suonatori diCabras.L’incontro con il fisarmonicista di Riola e unattento ascolto dei suonatori del Sarrabus (Melis,Pili, Lara, Porcu) permise a Lai di perfezionare ilproprio virtuosismo strumentale, riscontrabileanche nel sostenuto tactus dei tempi musicali,nella vivacità ritmica delle picchiadas, nell’usovariegato dei contrappunti tra le canne melodiche,e nell’invidiabile ed energica tecnica di soffio, cheimprimeva a tutte le sue esecuzioni senso diprecisione e sicurezza. La musica di Lai, infatti,scorre spedita senza tentennamenti. Tuttavia larigorosa meticolosità con la quale, in modoordinato e accurato, vengono esposte le frasimusicali, talvolta rischia di far apparire ilsuonatore come espressivamente “ freddo”. Macosì non era.A Giovanni Lai piaceva suonare. E la sorellaErmelinda rammenta che “per la musica e per gliamici il fratello perdeva la testa”, ed era capace didimenticarsi degli obblighi familiari. Tuttaviatraspariva viva passione e gioia quando suonavale launeddas, poiché per lui rappresentavanoanche un modo per stare allegramente incompagnia e per rendere felici le persone del suopaese.Nei primi anni Sessanta, il musicista si sposò edal matrimonio nacquero 4 figli. Nel 1973 vi ful’incidente stradale che, in un attimo, sconvolse lavita del musicista e della sua famiglia. A GiovanniLai fu diagnosticata la lesione del midollo spinale:visse per alcuni mesi paralizzato. Assistito daifamiliari, passò a miglior vita, il 15 settembre del1973.Con questo tributo al musicista di Cabras, che hadato lustro alla propria Terra e alle sue tradizioni,a 35 anni dalla prematura scomparsa, auguriamoche la sua figura venga valorizzata e la suamusica adeguatamente fatta conoscere alle giovanigenerazioni.

Paolo Mercurio

MUSICA

Ricordo di Giovanni Laisuonatore di launeddasA trentacinque anni dalla scomparsa del musicista di Cabras uno dei più originaliinterpreti del Novecento

permetteva didistinguersi tratutti isuonatori dellazona. Giovanniera in grado disuonare tanti“suoni” e lisuonava tuttibene, e questaera un’altrasuacaratteristica,difficilmenteniscontrabiletra i suonatoridi Cabras.Inoltre, erabuono d’animoe non amavacriticare. Egli,infatti, non eradi queimusicisti cheper difendere lapropriaposizione era

disposto a denigrare altri suonatori. Io non l’homai sentito parlare male di nessuno, come pure –continua a raccontare Casu – non l’ho maisentito elogiarsi pubblicamente”.Verso i 15 anni, Lai iniziò a suonare nelleprocessioni: importanti occasioni ritualie sociali, nelle quali potersi presentaremusicalmente ai propri concittadini.Alla fine degli anni Cinquanta, Lai divenne unodegli informatori selezionati dal danese A.F.W.Bentzon, per approfondire le sue ricercheetnomusicali. Storiche rimangono le ripreseeffettuate con la cinepresa, nelle quali Lai comparecome suonatore accompagnatore dei questuanti.Tali riprese sono state inserite nel film diretto daFiorenzo Serra, il quale utilizzò vari spezzoni dipellicola (in 16 mm) girati da Bentzon durante le

BIELLA

Mostra di pitturadi Ilio BurruniHa riscosso un grande successo la mostra che ilpittore sardo-piemontese Ilio Burruni (bielleseda una vita), ha allestito nella sala “ilcantinone” del Palazzo della Provincia di Bielladal 29 marzo al 6 aprile.Ilio Burruni, nato a Ghilarza il 25 aprile del1917, si trasferì a Chieri nel lontano 1924 dovecompì gli studi classici, mentre quelli artistici licompletò a Torino. Laureato in giurisprudenzafrequentò contemporaneamente la libera scuoladell’Accademia delle Belle Arti di Torino.Ufficiale di marina, trascorse alcuni anni inArgentina ed in Brasile, coltivando sempre lasua grande passione per la pittura.

Dagli anni Ottanta risiede definitivamentea Biella.Le sue opere – ha scritto Battista Saiu –riflettono le diverse fasi della sua variaispirazione artistica.

Giuseppe Biasi, particolaredel “Corteo nuziale”

Page 23: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

23Dall’ItaliaILMESSAGGEROSARDO

Si è tenuta nella città di Ciampino la terza edizione dellamanifestazione “con la Sardegna nel cuore” organizzatadall’associazione culturale “Grazia Deledda”, di recentericonosciuta dalla FASI.La manifestazione culturale è stata aperta dal presidenteAntonio Corrias, che ha portato il saluto di tutto il direttivoe degli iscritti alle autorità presenti nell’auditorium“Bonicelli”, fra cui l’avv. Alessandro Licheri difensore civicodella provincia di Roma, Gemma Azuni, consiglierecomunale di Roma, Tonino Mulas presidente della FASI e ilsindaco di Ciampino Walter Perandini.L’evento è stata patrocinato dalla presidenza del Consiglioregionale del Lazio e dall’assessorato alla Cultura delComune di Ciampino.Dopo un breve saluto di Tonino Mulas a nome della FASI,presente per la prima volta a Ciampino dopo ilriconoscimento del circolo, la manifestazione si è apertacon la rappresentazione teatrale “Sinnos” con l’attoreGiovanni Carroni, che, accompagnato con musicheoriginali di Graziano Porqueddu, ha recitato brani delromanzo di Michelangelo Pira dedicando il tutto a donGiuseppe Todde parroco della Beata Vergine del Rosario,originario di Mogorella (Oristano), “per il suo impegno ededizione che il sacerdote svolge nei confronti della città diCiampino”.Il direttivo dell’associazione e il comitato esecutivoquest’anno, oltre all’esposizione di prodotti tipici artigianali,agro-alimentari e dolciari, hanno organizzato una cena

CIAMPINO

Successo della terza edizionedella manifestazione “Con la Sardegna nel cuore”Organizzata dal circolo culturale “Grazia Deledda” recentemente riconosciuto dalla FASI -Conferenza sul tema “La donna nella preistoria e protostoria della Sardegna”

tipica sarda, con prodotti giunti dall’isola e cucinati daalcuni cuochi provenienti da Nuoro ed Oliena. Questi ultimisi sono dedicati all’arrostitura del maialino allo spiedo, allacottura della pecora in cappotto, e dei malloreddus, il tuttopreparato alla presenza di molti cittadini accorsi incuriositidall’evento.A seguire nell’auditorium Bonicelli il professor MarioSanges, della Sovraintendenza Archeologica della Sardegna,ha tenuto una conferenza sulla “donna nella preistoria eprotostoria della Sardegna”.La relazione si inserisce nel filone dedicato dal circolo allatematica della civiltà Nuragica, iniziata qualche hanno fa,molto gradita dal pubblico e da molti esperti presenti in sala.La domenica il gruppo folk “Guilcer” di Norbello (Oristano)composto da giovanissimi ragazzi nel loro costumetradizionale, ha partecipato all’offertorio della Santa Messacelebrata da Don Giuseppe Todde. Nel pomeriggio allapresenza di un pubblico numeroso il gruppo ha avuto mododi mostrare la propria bravura con i balli tipici sardi, primain modo spontaneo davanti la chiesa e successivamentenell’auditorium.Questa festa poco a poco sta entrando a pieno titolo fra letradizioni della città di Ciampino, con l’intento di riunirenon solo tutti i Sardi del comprensorio, ma anche gliamanti della splendida terra che è la Sardegna.È stato un successo e non solo si è trattato di assaggiarealcune specialità sarde, ma anche folklore, musica, cultura,importate dall’isola a Ciampino.

È stata inaugurata sabato 31 maggio la nuovasede dell’associazione sarda “Cuncordu” di

Gattinara. A sottolineare il momento piùimportante della cerimonia, prima l’antico rito delgrano, che va gettato in aria da un piatto che poiviene rotto facendolo cadere a terra, per augurareprosperità e gioia e poi i colpi a salve dei Fucilierinell’antica milizia di Sardegna subito dopo il tagliodel nastro. Immediatamente dopo l’Ave Mariarecitata in lingua sarda (“Deus ti salvet, Maria”),da suor Maria Piras, salesiana in servizio aGattinara, ma originaria di Cagliari, e labenedizione del parroco, don Franco Givone.Così è iniziata la nuova era dell’associazione sarda“Cuncordu” di Gattinara che ha inaugurato lanuova sede di corso Vercelli 260. I locali, disposti sudue piani, sono abbinati a un ampio frutteto.Il pomeriggio si è aperto con la messa celebrata dadon Franco Givone nel santuario della Madonna diRado, a cui hanno partecipato anche i Fucilieri, delcircolo sardo di Biella.Al pomeriggio erano presenti anche i presidenti dialtri circoli sardi, il presidente nazionale della Fasi,Tonino Mulas, gli assessori Giovanna Platini eMario Mantovani e il preside dell’istitutoalberghiero Alessandro Orsi, con cui il “Cuncordu”ha avuto modo di collaborare.A fare gli onori di casa il presidente MaurizioSechi, che ha letto anche un messaggio del primopresidente (attualmente presidente onorarioresidente in Sardegna), Tonino Deliperi che, hadefinito il circolo «una piccola ambasciata diSardegna, con porte sempre aperte, mano distesa».“Come tanti – è detto nel messaggio di ToninoDeliperi – anche io sono sbarcato in “continente”negli anni 60/61, con fratello e sorelle in coda,attaccato ai bagagli dei miei genitori; avevo 4 anni,ancora non sapevo che, come comandati da unabussola genetica, prima o poi avrei fatto ritornonell’isola, che, seppur popolata da persone condiverse e spesso contrastanti origini, doveva esserela mia casa; oggi mi viene il dubbio che forse eropiù a casa tra i Sardi fuori. Da ciò, mentalmente epoi anche fisicamente, con un piede nell’isola el’altro in terra piemontese, pensai a quantopotevano i Sardi di Gattinara, se riuniti e motivati,non di potersi esprimersi singolarmente ma di faremassa propulsiva capace di dare ed esserci con ideee fatti, all’interno di una comunità che comunqueci aveva positivamente accolti. Un amico pavese invacanza nell’isola negli anni 98/99, mi disse:“conosco chi può darti una mano”; organizzòl’incontro, era Filippo Soggiu, allora presidentedella Federazione dei Sardi in Italia, per molti oggi.

GATTINARA

Inaugurata la nuova sededell’associazione “Cuncordu”Il messaggio del presidente onorario Tonino Deliperi

fondatori con le famiglie, soci e simpatizzanti,lavorarono gomito a gomito, con diverse età edesperienze personali, creando di volta in voltamaggior coesione e determinazione. Tanti i progettie numerosi gli obiettivi raggiunti: con leamministrazioni e associazioni comunali eprovinciali che in ogni occasione hanno dato lapiena disponibilità; con la Fasi, sperando che laFederazione possa essere vera rappresentante deivari circoli, diversi ma con egual spirito,coordinandoli pur mantenendo ognuno nellapropria realtà, caratteristiche, capacità eautonomia di pensiero; con le associazioni dei Sardivicine; con l’importante collaborazione dell’IstitutoAlberghiero “G. Pastore” di Gattinara, diretto daAlessandro Orsi, insostituibile consigliere nellemanifestazioni per la divulgazione e la promozionedella cultura enogastronomica sarda e con labenedizione della Chiesa, anche partecipandoattivamente attraverso i propri rappresentanti agliincontri ed eventi in Piemonte come in Sardegna.Oggi, con un poco di esperienza in più, nell’intentodi proseguire con l’iniziale determinazione, in unasocietà sempre più tecnologicamente globalizzatatesa all’omogeneizzazione dei popoli, probabilmentela vera ricchezza sta nell’insieme delle propriediversità, attraverso una concezione di solida eduratura unità familiare. E in questo sensoCuncordu è una grande famiglia; dove una strettadi mano deve contare più di un messaggioelettronico. Rivolgo un caro saluto a tutti ipresenti, ai miei soci e in particolare un affettuosoaugurio al presidente Maurizio Sechi, che, congrande capacità e perseveranza, nel mantenere vivii principi e i valori dell’associazione, inaugurandola nuova sede, si appresta a scrivere per Cuncorduun nuovo capitolo. Piccola Ambasciata dellaSardegna, con porte sempre aperte, mano distesa,cuore grande ma irriducibilmente sardi, alfieri diuna regione troppo spesso distratta con i proprifratelli, ma sempre e comunque l’Isola Madre».

Giuseppe Orrù

Si riuscì nel luglio del 2000, non con tanta facilità,ad andare con altri 11 sardi davanti a un notaioper apporre la propria adesione. Era nato“Cuncordu”, il Coro in italiano, il giusto nome perdare alle diverse voci, coralmente un unico scopo.In città poi, forti dei rapporti consolidati dai nostrigenitori, sardi di prima generazione e proseguita danoi, la strada era meno difficile e numerosi furono imotivi per una reciproca collaborazione. Inoltre icittadini e l’amministrazione comunale, inparticolare l’allora sindaco e amico MarioMantovani, considerava come oggi la presenza deisardi una parte dell’intera famiglia gattinarese.Da allora, con molti sforzi e piccolissime risorse, i

Page 24: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Dall’Italia24 Luglio 2008

I l circolo “Giuseppe Dessì” di Vercelli ha ricordato lafigura di Giovanni Maria Angioy, eroe nazionale sardo,

nel 200° anniversario della sua morte con uno spettacolodi Gianluca Medas.Cagliaritano, regista, narratore, scrittore, attore e autoreGianluca Medas, proviene da una delle più antiche famiglied’arte sarda e dal 1985 si occupa attivamente di tenere invita la tradizione dei Medas senza trascurare l’esecuzionedi nuovi progetti che traggono la loro ispirazionedalla cultura popolare dell’isola.Tra le numerose manifestazioni nelle quali Medas partecipacome primo attore-protagonista va ricordata la suacollaborazione con la “Fondazione Dessì” per l’attuazione dispettacoli tratti dalle opere dello scrittore villacidrese, alquale è intitolato il circolo sardo di Vercelli.Medas è noto e stimato non solo in Sardegna ma anche intutta la Penisola e anche oltre i confini italiani.Il 15 giugno scorso, concedendosi una breve pausa nella suatournee tra Piemonte, Lombardia e Puglia, ha accettatol’invito del circolo di fare una sosta a Vercelli per unspettacolo-recitato sulla figura di un eroe nazionale sardo:Giovanni Maria Angioy, nobile combattente contro la ilFeudalesimo ancora vigente.C’è da dire che Gianluca Medas è di casa a Vercelli ed è statauna gradita opportunità quella di poter assistere ancorauna volta alla sua esibizione. Infatti si ricordano le sueperformances dei mesi scorsi su: Grazia Deledda(E.Portolu), la memoria del vuoto – storia del banditoStocchino – (testo di Marcello Fois) e Gramsci.Gianluca Medas ha intrattenuto la platea del circolo “G.Dessì” con un racconto-recitato affascinandola con la suadizione chiara dai toni ben modulati accompagnati dal gestosapiente che integra e aiuta la comprensione della storia e,quando questa si fa dramma, il coinvolgimento emotivo delpubblico è immediato e pieno, coinvolgimento suscitato eaccresciuto anche dal commento musicale originale deifratelli Fabrizio e Maurizio Saiu, ottimi musici che

VERCELLI

Un recital di Gianluca Medasper ricordare Giovanni Maria Angioy

costituiscono sempre parte integrante dell’esibizione diGianluca Medas.Il tema, questa volta, uno dei più cari all’attore, che amaricordare gli eroi sardi che in tante lotte e battaglie hannodato anche la vita per il progresso, la giustizia e la libertà.Uno di questi uomini è, appunto, Giovanni Maria Angioydel quale cade quest’anno il 200° anniversario della morte(Bono 1751 - Parigi 1808).La sua storia è raccontata, in breve sintesi, qui appresso,inserita in un contesto storico tra i più difficili per lepopolazioni sarde e, in quegli anni, in particolare per icittadini di Cagliari.Gianluca Medas prima di parlare di Giovanni Maria Angioypresenta un sintetico ma vivace quadro storico dellaSardegna, passata nel 1720 dagli Spagnoli ai Savoia; questi,divenuti re di Sardegna, affidano ad un vicerè, residente aCagliari, il compito di governare un’isola che continua asoffrire il peso di una feudalizzazione secolare e, insovrappiù, si sente colonizzata da una dinastiache non rispetta neppure quei pochi elementid’autonomia che il potere spagnolo aveva concesso(riconoscimento della funzione degli Stamenti, una speciedi piccolo parlamento che riuniva i nobili, gli ecclesiasticie i rappresentanti della città).Giovanni Maria Angioy, nato da una famiglia cheapparteneva alla borghesia rurale, rimane orfano bambinoed è seguito dallo zio materno che lo avvia agli studi prima aBono, poi a Sassari presso i Gesuiti. A 21 anni è professoreuniversitario e a 39 viene nominato Giudice della RealeUdienza, carica allora molto importante.Quando si diffondono in Europa i principi dell’Illuminismoe scoppia la Rivoluzione (1789), Giovanni Maria Angioyfa propri gli elementi basilari del movimento, soprattuttoil tema dell’abbattimento dei privilegi feudali, i quali,in un’isola dove l’unica fonte di reddito era l’agricoltura,sfruttavano e taglieggiavano i sudditi con tributid’ogni genere.

Anche tra la nascente borghesia cittadina (avvocati, notai,medici) circolavano segretamente opuscoli politicirivoluzionari, ma, nel 1793, quando la flotta francese sipresenta nel porto di Cagliari per impadronirsi dellafortezza (Castello) e quindi dell’Isola, il clero ha buon gioconel presentare i Francesi come nemici della Chiesa, delpotere legale e soprattutto come invasori.La resistenza dei Cagliaritani guidati e organizzati da alcuniborghesi e da qualche nobile tiene in scacco la flotta chebombarda la città; le milizie sarde annullano il tentativodi’accerchiamento dei francesi che sono riusciti a sbarcarenella zona di Quartu e del margine rosso, dove si verificanoepisodi grotteschi come quando gli invasori confusi eallarmati finiscono per spararsi fra loro.Cessato il timore dell’invasione, il sovrano non riconoscel’apporto dei sardi nella lotta contro i francesi (quello dellemilizie piemontesi era stato in sostanza nullo). Nel 1794, ilmalcontento dei cagliaritani sfocia in aperta ribellione conl’uccisione di due personaggi che si giudicavano venduti aiSavoia, il Pitzolo e il Paliaccio e con la cacciata deipiemontesi dall’isola che viene governata provvisoriamentedalla Reale Udienza di cui fa parte Giovanni Maria AngioyNel Nord della Sardegna, i feudatari del Logudoro,spaventati dai fatti di Cagliari e dalla rivolta dei paesi chetendono ad unirsi contro i feudatari, chiedono al Re distaccarsi dal Sud e l’invio di un Vicerè.In questa situazione, per tentare di sedare i disordini cheormai sono dilagati fino in città, viene inviato a SassariGiovanni Maria Angioy con la carica d’Alternos, in altreparole con la possibilità d’esercitare il potere Vicereale.Il viaggio da Cagliari a Sassari di Giovanni Maria Angioy èun viaggio trionfale perché si vedeva in lui il liberatore deglioppressi e come tale egli si comporta quando chiede alViceré la fine del sistema feudale.Tale richiesta non viene accolta perché neppure laborghesia cagliaritana, appoggia il suo tentativoche viene definito rivoluzionario ed eversivo.Le speranze di Giovanni Maria Angioy svaniscono, vieneconsiderato un ribelle, sulla sua testa viene messa unataglia 3000 lire sarde ed è costretto a fuggire prima aTorino, occupata dai Francesi, poi a Parigi dove continua alottare per il miglioramento della situazione della sua isola.Muore povero nel 1808, e ancora oggi sulla facciata delMunicipio del suo paese natio si legge: “A Giomaria Angioyche, ispirandosi ai valori dell’89, bandì la santa crociatacontro la tirannide feudale”.

Giampaolo Porcu

TERNI

Conferenzasu Grazia Deleddaall’Associazione“Deu Seu Sardu”La figura di Grazia Deledda è stata ricordata in unaconferenza che si è tenuta sabato 24 maggio nella sededell’Associazione Culturale “Deu Seu Sardu” di via delSersimone 1/I, a Terni.La figura e l’opera della grande scrittrice, espressionedella Sardegna, è stata presentata ed illustrata conappassionata partecipazione dalla prof.ssa AlidaNardini, assessore alla Scuola ed all’Università delComune di Terni.Con numerosi riferimenti ad opere varie della scrittrice,la prof.ssa Nardini ha tenuto desti l’interesse el’attenzione di tutti i presenti, sardi e non, suscitando,grazie ad alcune acute riflessioni su eventi e personaggidei romanzi, viva curiosità e partecipazione attiva alconfronto ed al dibattito che ne è seguito.L’iniziativa – ci ha scritto Lucia Tanas – ha volutorappresentare la prima di una serie di conferenze ediniziative sulle donne e sugli uomini che più hannocontribuito a dare lustro alla Sardegna, ma anche suitemi ed argomenti più interessanti della nostra epocache faranno da filo conduttore ai futuri e giàprogrammati incontri.

Il circolo “Quattro Mori” di OstiaLido (Roma) ha riorganizzatoil suo Consiglio Direttivo. Il numerodei consiglieri è passato da 5 a 9,sono in carica Bruno Galluspresidente, Anna Farrisvicepresidente, Piero Nerasegretario, Antonio Bellu tesoriere,Patrizia Salis, Gemma Azuni,Mariantonietta Schirru, MarioDeiua, Mario Pisanu consiglieri.Il nuovo direttivo ha volutoinaugurare la sua attività sabato 5aprile con una conferenza incommemorazione di Giuseppe Dessi.La relazione tenuta da Nino Orrùpresidente della “FondazioneGiuseppe Dessì”, è stata accompagnata da musicheeseguite con launeddas, sulittu e trunfa da Fabio Melis,musicista versatile e creativo, che ha collaborato conartisti di fama internazionale.Durante la conferenza Fabio Melis ha illustrato ancheattraverso audiovisivi la tecnica antica ed ancora attualedella costruzione degli strumenti musicali.Le Launeddas, o “sonus de canna” sono l’emblema

OSTIA

Al circolo “Quattro Mori” conferenzasu Giuseppe Dessì con musiche di Fabio Melis

musicale della Sardegna. Sonoconsiderate lo strumento polifonicopiù antico del mondo (Bronzettorinvenuto in Sardegna, datato tra il900 e il 300 a.C.), è sostanzialmente l’insieme di tre canne comuni; la cannapiù lunga “tumbu” fa da bordone, la“mancosa”accompagna, la terza,detta “mancosedda” fa da solista.Il sulittu è l’antichissimo “zufolo”che si trova nelle mitologie di tutti ipopoli. Il sulittu, tipicamente sardo ècostruito da una canna da fiume,con tre fori superiori ed uno sulretro. Emette un suono dolce evellutato, ed accompagnava lelauneddas durante il balletto sardo.

La trunfa (detto in italiano “scacciapensieri”), strumentotipico dell’area barbaricina, è costituito da un piccolotelaio di metallo, dove viene fissata una linguetta liberadi vibrare ad una estremità.La conferenza-concerto si è conclusa con due splendidibrani della tradizione sarda “non poto reposare” e“l’inno della Gloriosa Brigata Sassari”.

Patrizia Salis

Page 25: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

25Dall’ItaliaILMESSAGGEROSARDO

Il Pio Albergo Trivulzio è un notissimo Ente perl’assistenza e per la cura degli anziani di Milano

(viene chiamato anche “Baggina” dai milanesi, mail nome ufficiale è “Azienda di servizi alla personaIstituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio AlbergoTrivulzio”).La comunità dei Sardi presente nell’Istituto (quindidipendenti e ospiti), sabato 24 maggio, ha dato vitaalla prima edizione della festa sarda intitolata“Saperi e sapori di Sardegna”, organizzata alloscopo di promuovere la cultura isolana e dirafforzare il sentimento di solidarietà tra ilavoratori e la città e la provincia di Milano.Dopo il saluto di benvenuto di Fedora Porcu,dipendente originaria di Teti, e dopo l’introduzionedi Lea Corrias, nativa di Ozieri, assistente socialein servizio nella struttura da anni e leader delcomitato organizzatore, l’incontro interculturaleha visto protagonisti, per la parte milanese, ilpresidente, Emilio Trabucchi, e il direttore sociale,Fabio Nitti, del Pio Albergo e il consigliere delegatoal Tempo Libero della Provincia di Milano,Costanzo Ariazzi e, per la rappresentanza sarda,

MILANO

Successo della festa sardaal Pio Albergo Trivulzio

l’assessore alla cultura del Comune diDomusnovas, Attilio Stera, e il sindaco di Pioltello(Pioltello è un Comune in provincia di Milano ma ilsindaco, che si chiama Antonio Concas, è nato inprovincia di Cagliari nel 1958).La manifestazione è proseguita con la consegna deiriconoscimenti per i racconti di esperienza vissutatra emigrazione dalla Sardegna e inserimentolavorativo a Milano: premiati due ospiti (AnselmoArgiolas di Musei, e Giovanni Sionis di Ballao) edue dipendenti (Margherita Fancellu di Bessude eFlaviana Firinu di Santa Giusta).La mattinata si è conclusa con un corale commossoricordo di una dipendente sarda dell’Istituto, PaolaChessa, originaria di Mores, prematuramentescomparsa. Tutti i presenti hanno voluto esprimerecon un calorosissimo applauso la loro solidarietà almarito e ai due figli di Paola e ai suoi tre fratelli,anch’essi prodigatisi nell’organizzazione dellagiornata sarda.All’ora di pranzo un sontuoso buffet, con menùtutto all’insegna delle specialità sarde che gliorganizzatori hanno fatto pervenire direttamentedall’isola, è stato gustato e apprezzato da centinaiadi persone.Nel pomeriggio il gruppo folk “Gent’arrubia” diAbbiategrasso ha proposto lo spettacolo “Il ciclodella vita” con balli e canti tradizionali sardi.Il comitato organizzatore ha anche allestito duemostre, una fotografica (con immagini di vari paesisardi e testi di diversi poeti) e una etnica (conutensili tipici di diverse zone sarde). Alla raccoltadi documenti e di oggetti hanno fattivamentecollaborato con i loro emigrati a Milano i Comunidi Domusnovas, Ussassai, Mores, Teti, Ozierie Pattada. Paolo Pulina

BIELLA

Proiettato un documentariodella Sardegna del 1964al circolo “Su Nuraghe”Nell’ambito della rassegna sul cinema sardo

Sabato 17 maggio, nell’ambito della rassegna“Su Nuraghe Film”, nella sede del circolo sardodi Biella, in via Galilei, 11, è stato proiettatoil documentario “Sardegna oggi, 1964”,una pellicola realizzata da Guido Re nel 1964.Il filmato, realizzato in 8 mm, è stato girato con scarsimezzi tecnici in Sardegna (allora terra di forteemigrazione) durante due settimane di vacanza inseguito al conseguimento della laurea di Guido Re.Alcune scene sono state girate nell’Oristanese,con i pescatori di Cabras, altre ad Orgosolo,allora irraggiungibile.Guido Re si era recato in Sardegna insieme all’amicoFlavio Giranzani, entrambi di Legnano,per incontrare alcuni studenti di Ozieri,aderenti alla locale Associazione di cineamatori.In località Maristella di Porto Conte (Alghero),avevano affittato alcuni locali messi a disposizionedall’Asilo per potersi ritrovare liberamentee scambiare le comuni esperienze.Nonostante la qualità delle riprese – anche a causa delnecessario riversamento – non sia del tuttosoddisfacente da un punto di vista tecnico, ildocumentario – ha sottolineato il presidente del circolo,Battista Saiu – presenta alcuni elementi interessantisia per le immagini raccolte, testimoni della realtàdell’epoca, sia per le poesie di Giovanna Maria Sini,animatrice locale della lieta comitiva di studentisardi e continentali.Di Giovanna Maria Sini, interprete di quella Sardegnalontana che cercava di inserirsi nella modernità,è la voce calda e carica di pathos, registratacon uno dei primi registratori “Geloso”.

Ancora un grande successo per il pittore sardoLeandro Serra di Armungia che ha voluto portarela sua Isola nel cuore di Roma allestendo, dal 21 al30 aprile scorsi, una personale nelle sale dellaprestigiosa Accademia Agostiniana in Piazza delPopolo. Oltre cinquanta i quadri esposti, in granparte a rappresentare la sua ultima produzioneche risulta molto rinnovata rispetto allaprecedente sia nei colori che nel formato deiquadri ma non nel contenuto.Leandro, che vive da oltre 30 anni nella Capitale,porta nel suo messaggio artistico la sua terranatale, quella dei suoi ricordi quando, bambino,libero dagli impegni scolastici faceva il pastorello.Nei suoi quadri ritornano vive scene campestrelegate ai cicli naturali della produzione nei campirisalenti ad una civiltà millenaria che non c’è più.Nell’ultima produzione presentata a Roma Serraha esposto per la prima volta dei soggetti nuovi: ledonne sarde che sono divenute protagoniste di unatempesta di colori sgargianti e festosi.Donne giovani e belle, soprattutto sorridenti cheindossano i loro costumi tradizionali.

ROMA

Mostra di Leandro Serraall’Accademia AgostinianaIl pittore di Armungia ha presentato 50 opere dedicate alla Sardegna

Serra ha svolto una ricerca specifica studiando ivari modelli che nei secoli scorsi hannocaratterizzato zone e paesi diversi dell’isola e li hariprodotti fin nei minimi particolari.Ed è stato un successo sia tra i Sardi riuniti nellaloro associazione romana Il Gremio, ma anche frai visitatori romani e stranieri, destando emozioni ericordi tra persone di tutte l’età.Un’altra novità nella produzione di Serraè la scoperta delle attività connesse al mare,lui da sempre legato alla terra e all’entroterrastavolta ha impressionato stagni e laghi costieriche ospitano sgargianti aironi e fenicotteri,ha realizzato splendidi soggetti addettialle attività quotidiane: uomini che riparanole reti, che sistemano le cassette di pescato,controllano le barche prima di prendereil largo o che si riposano al sole. Ecco, Serra ora,nell’ormai raggiunta maturità artistica,rappresenta nei suoi lavori l’intera isolache lui tanto ama e che intende far conoscereo solamente ricordare a chi, per le più varieragioni, ne è lontano.

CINISELLO BALSAMO

Gli alunni del Rivacon il Messaggero sardoGli alunni della quarta elementare della Scuolaelementare “Riva” di Cagliari, condotti dall’insegnanteChiara Zedda, hanno partecipato alla Conferenza

internazionale sull’Emigrazione, su invito del circoloAMIS di Cinisello Balsamo. Fra il circolo sardo del nordItalia e la scuola di Cagliari, si è instaurato un dialogomolto propositivo, sottolineato anche dalle insegnantiche hanno espresso vivo interesse per l’esperienzavissuta. Nella foto di Massimiliano Perlato, i ragazzileggono il Messaggero che viene utilizzato in classecome strumento didattico.

Page 26: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Dall’Italia26 Luglio 2008

N el pomeriggio di sabato 7 giugno, nella sede sociale, ilCircolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia ha

organizzato un convegno sul parlamentare sardo GiorgioAsproni, nella ricorrenza del bicentenario della nascita.Asproni (nato a Bitti nel 1808, morto a Roma nel 1876) èstato una delle massime figure della storia moderna sarda,grande autonomista e incrollabile repubblicano. Dal 1849entrò come deputato al Parlamento subalpino e gli furiconfermato poi il mandato, eccettuata l’ottava, sino alladodicesima legislatura del Parlamento italiano.La manifestazione è stata organizzata in collaborazionecon la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI)e con l’Assessorato del Lavoro della Regione Sardegna,con il patrocinio della Facoltà di Scienze Politichedell’Università di Cagliari, e del Comune di Bitti, nonchédella Prefettura, dell’Università, della Provincia e delComune di Pavia.Tra il folto pubblico che ha seguito i lavori del convegno –oltre i rappresentati della FASI (Filippo Soggiu ePasqualina Pira), dei presidenti dei circoli (Parabiago eVigevano) e dell’Università (i docenti emeriti Giovanni Boe Alberto Gigli Berzolari e il prof. Ezio Barbieri) – dueospiti d’onore: Ferdinando Buffoni, prefetto di Pavia, dipadre proprio di Bitti e di madre sassarese, e GiuseppeCiccolini, sindaco di Bitti.

PAVIA

Successo del Convegno di studi delCircolo “Logudoro” sul parlamentaresardo Giorgio Asproni

Il convegno, dal titolo “Fede nella democrazia e nellarepubblica e realismo politico in Giorgio Asproni”, haindagato anche i rapporti che Asproni tenne con irappresentanti della Democrazia lombarda e pavese inparticolare.Arianna Arisi Rota, docente di Storia contemporaneapresso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università diPavia, ha coordinato i lavori, che sono stati introdotti dauna relazione di Gesuino Piga, presidente del “Logudoro”,su “i legami di amicizia e il sodalizio politico di Asproni coidemocratici pavesi”.Marziano Brignoli, cultore del Risorgimento, ha illustrato“il rapporto di Asproni con la Democrazia lombarda, inparticolare con Cesare Correnti e con Agostino Bertani”.Tito Orrù, dell’Università di Cagliari, si è soffermato“sulla formazione e sulle scelte politiche di Asproninel passaggio da canonico a deputato”, e ha datouna sintesi della relazione di Luigi Lotti, dell’Universitàdi Firenze, su “le idee e l’azione politica di Asproni,deputato e giornalista, dopo l’Unità d’Italia (1861-1876)”.Infine Paolo Pulina, vicepresidente del “Logudoro”e responsabile Comunicazione della FASI,si è occupato del tema “la tradizione e la culturadella Sardegna nel carteggio tra Giorgio Aspronie Giovanni Spano”. (P.P.)

Il circolo dei sardi “Su Nuraghe” di Canegrate-Parabiago,ha organizzato un incontro per commemorare lo scrittore,drammaturgo e saggista Giuseppe Dessì nel 30°anniversario della morte.Il convegno si è svolto il pomeriggio di domenica 20 aprile2008, a Parabiago, nella sede sociale del circolo, che haorganizzato l’evento in collaborazione con la FASI el’Assessorato del Lavoro della Regione Sardegna. A presentare l’iniziativa sono stati la presidente del circoloMaria Francesca Pitzalis e il coordinatore dellacommissione cultura Piero Ledda. Il sindaco di Canegrate,Valter Cassani, ha portato il saluto ai numerosipartecipanti.Paolo Pulina, responsabile Comunicazione della FASI, hasottolineato il fatto che, nel corso del 2007, nel trentesimoanniversario della morte, non solo la Fondazione a luiintitolata, e che ha sede a Villacidro (il paese in cui ha vissutoinfanzia e adolescenza e che ha descritto in memorabilipagine dei suoi romanzi), ma anche diversi circoli degliemigrati sardi organizzati dalla FASI hanno inteso evitareche cadesse l’oblio su Giuseppe Dessì (nato a Cagliari il 7agosto 1909 e morto a Roma il 6 luglio 1977)., personaggiosardo di levatura nazionale: si pensi che Dessì non è neppurecitato dal sito Internet “Nur on line”, creato dalla RegioneSardegna per valorizzare gli uomini e le donne che hannodato lustro alla storia e alla cultura dell’isola. A GiuseppeDessì sono intitolati due circoli di emigrati sardi nell’Italiacontinentale (quelli di Trento e quello di Vercelli) e il circolosardo di San Paolo in Brasile ma le iniziative culturali volte afar conoscere la sua opera sono sempre state pochissimefuori della Sardegna (tra queste una promossa dal Circoloculturale sardo “Logudoro” di Pavia nel novembre 1999 etenuta presso l’Università, con relazioni dei professori NicolaTanda, Angelo Stella e Clelia Martignoni). Benemerita è stataquindi sicuramente la manifestazione con cui il circolo “SuNuraghe” di Parabiago ha voluto rendere omaggio al grandescrittore sardo, sulla scia di quanto già era stato fatto in

PARABIAGO

Convegno su Giuseppe Dessì a 30 anni dalla morteOrganizzato dal circolo “Su Nuraghe” per ricordare la figura dell’intellettuale sardo

precedenza dai circoli sardi di Rivoli, Cesano Boscone,Vercelli, Trento, Ostia Lido.Nicola Tanda, già ordinario di Letteratura e Filologia sardapresso l’Università di Sassari, nella sua lezione magistraleha ricordato il suo sodalizio culturale con Giuseppe Dessì,che produsse nel 1965, per l’editore Mursia di Milano,l’antologia “Narratori di Sardegna” in cui trovarono postonon solo i testi degli autori sardi “classici” ma anche lepoesie in lingua sarda premiate al “Premio Ozieri” diletteratura sarda.Tanda ha tratteggiato la figura di Dessì divulgando i risultatidelle sue analisi critiche sullo scrittore presenti negli ultimisuoi libri, “Un’odissea de rimas nobas. Verso la letteraturadegli italiani” (Cuec, 2006) e “Quale Sardegna? Pagine divita letteraria e civile” (Carlo Delfino editore, 2007). Ecco duecitazioni chiave da questi due volumi. La prima: “Dessì siavvale dei modelli elaborati dalla prosa del soggettivismolirico del Novecento e, soprattutto, dei procedimenti dellamemoria proustiana (…). La Sardegna è subito al centro delsuo progetto narrativo, mediata, come immagine, dallamemoria (…). Nella raccolta di testi di autori chetestimoniano, come dice il titolo, ‘La scoperta dellaSardegna’, il curatore Dessì opera una acuta e originalelettura antropologica e critica della società sarda”. Ecco laseconda citazione: “Grazia Deledda ha consegnatoall’immaginario europeo una Sardegna mitica; GiuseppeDessì ha evocato una Sardegna storica nelle sue opere e inparticolare in quella summa di riflessioni e di elaborazioneconcettuale che è il suo racconto drammatico, ‘Eleonorad’Arborea’ ”.Giampaolo Milazzo, docente di storia dell’arte, si èsoffermato sul romanzo oggi più conosciuto di Dessì,“Paese d’ombre”, per il quale ricevette il “Premio Strega”nel 1972 e col quale ha dato alla sua Villacidroe alla zona intorno uno straordinario lascito culturaleche, si spera, il Parco Culturale “Giuseppe Dessì”possa e sappia sfruttare al meglio. P.P.

CONEGLIANO VENETO

Settimo raduno deidesulesi nel VenetoRivivere in una giornata l’esperienzadi un’intera vita

Nel rispetto della consolidata tradizione, anchequest’anno, i Desulesi residenti nel Veneto si sonoritrovati, insieme alle loro famiglie, per festeggiare ilsettimo raduno annuale. L’incontro è avvenuto domenica18 maggio a Conegliano Veneto, importante centro aforte vocazione imprenditoriale della provincia di Treviso:sede di imprese agricole, vinicole ed elettro-meccaniche,scuole di agraria ed enologia. Conegliano deve gran partedella sua fama per aver dato i natali a Giovan BattistaCima, pittore del Quattrocento. La città è situata ai piedidello storico castello, risalente al Milleduecento, ècircondata da splendide colline ed è patria del proseccodoc, il vino frizzante famoso in tutto il Mondo.Ha curato l’organizzazione del raduno Peppinu Deidda,con l’aiuto dei suoi familiari. Il pranzo “ottimo eabbondante” dagli antipasti al dolce, è stato preparatoda cuochi esperti in carni grigliate alla veneta. Non sonomancati i grandi vini bianchi e rossi della provinciatrevigiana, tra cui il famoso spumante “prosecco” el’altrettanto famosa grappa “piave”. Il locale del ritrovo,interamente a nostra disposizione, ci ha permesso dicreare la giusta atmosfera gioiosa, con canti, balli dellanostra tradizione e con la recita di poesie di Montanaru.La pioggia battente non ha scoraggiato i partecipanti.Il settimo raduno, come i precedenti, è stato per noidesulesi presenti, una preziosa circostanza per riaprire icassetti della memoria cosicché nel pensiero diciascuno, sono riaffiorati antichi ricordi di spensieratagioventù. Desulo, terra in cui si è accesa la nostra primacandelina: in nome tuo anche quest’anno si celebraquesto festoso incontro. Oh maggio benedetto, mese difiori e di mai domate nostalgie, tu fai tornare alle nostrementi antiche gioie e lontane povertà: vecchie caseabitate da famiglie numerose, strade e cortili affollati dabambini intenti al gioco, movimento di persone e dianimali in partenza o al rientro dal lavoro, verdi colline,boschi, montagne, alberi da frutto, torrentigorgoglianti, limpide fontane, presenza di greggi in ogniparte del territorio con suoni armoniosi di campanacci,allegri canti di donne ortolane intente al dovere,profumi di rosa peonia, di timo, di biancospino e dibacche di corbezzoli in fiore, tanta generosità ecordialità tra le famiglie e momenti di intensa allegriadurante le feste patronali. Queste sono le cose ricordateda noi desulesi di una certa età che, pur sposati nelVeneto, continuiamo ad amare e a ricordare il nostropaese natio, come si ricorda il primo vero amore. Tiauguriamo – Desulo – un futuro migliore, un futurocapace di dare un lavoro sicuro ai giovani e tutte lenecessarie risorse onde evitare che altri ti abbandonino.Si chiude così il settimo raduno, all’insegna dei ricordi edella nostalgia: una storia di amore infinito con lenostre radici. Salutiamo con affetto i desulesi, nostriconcittadini, residenti in paese e tutti coloro che, comenoi, il paese lo hanno dovuto lasciare. Un cordialearrivederci all’ottavo raduno.

Giovanni Gioiil narratore cieco

Page 27: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

27Dal MondoILMESSAGGEROSARDO

Ha riscosso un lusinghiero successo la linea diborse realizzate con tessuti sardi lavorati in

modo tradizionale che Antonello Teddeha presentato al London Fashion Week,la settimana della moda inglese. La collezionedi borse eco-compatibili si chiama,significativamente, “Pibiones by Antonello”.Tedde è un designer originario di Siligo, inprovincia di Sassari, ha trasferito nel suo lavorola Sardegna che ha assorbito, ascoltato,imparato fin dall’infanzia.La sua è una famiglia di pastori, e dunque conosce

INGHILTERRA

Successo a Londradelle borse sardedi Antonello TeddePresentata alla settimana della moda inglese la linea “Pibiones by Antonello” -Sono eco-compatibili, realizzate con tessuti sardi

bene gli oggetti dellaquotidianità sarda:

le bisacce, i tappeti,gli arazzi, gliasciugamani.È dalla madre edalla nonna cheha imparatoad apprezzarel’arte delricamo, delcucito e dellatessitura.Alla ricercadi forme diespressioneper questa“estetica dellasardità”,si è laureato

in ScienzePolitiche a

Sassari con una tesi su “L’abbigliamento neglianni ’90", che gli ha permesso di conoscereseriamente il mercato della moda,e iniziare a progettare il suo futuro.Quindi, con la sua quotidianità sarda

La visita di Benedetto XVI in Oceania coincide con il 220°anniversario di fondazione dell’Australia, ricordato ogni26 gennaio.E proprio la Giornata Mondiale della Gioventù offrel’occasione di ripercorrere brevemente la storia – in cuiscorre il dinamismo democratico di una società di chiaramatrice europea – dell’immenso Continente (oltre 7milioni di chilometri quadrati, 60 mila km di fasciacostiera e solo 21 milioni di abitanti) che ospitauna significativa comunità italiana di circail 5 % della popolazione residente e una presenzadi sardi che si aggira sulle 5 mila unità.I Sardi d’Australia – frutto di diversi flussi migratoriiniziati negli anni ’20 – sono principalmente provenientidai paesi interni dell’isola e particolarmenteda Santulussurgiu, Pozzomaggiore, Pattadae dai Comuni goceanini di Benetutti, Bono,Bultei, Burgos, Esporlatu ed Illorai.Associazioni e circoli di riferimento sono presenti aSydney, Melbourne, Brisbane.La nascita della moderna Australia coincideufficialmente con l’arrivo della Prima Flotta della grandepotenza mercantile e coloniale inglese, per insediarvi unacolonia penale, al comando di Arthur Phillipe dopo 18 anni dello “sbarco – scoperta “di James Cook (1770), alla baia di Sydney.Quella inglese non può essere considerata tecnicamente“scoperta”, ma l’inizio di una colonizzazione in quantol’esistenza di un continente agli antipodi era conosciuta

AUSTRALIA

Il Papa alla Giornata mondiale della GioventùNel 220° anniversario della fondazione dello Stato australiano

fin dall’antichità e presente nelle carte dei navigatoriolandesi, portoghesi e spagnoli del XV secolo.È infatti del XV secolo il mappamondo del monacocamaldolese Fra Mauro, realizzato per re Alfonso V diPortogallo, e tratto da quello disegnato un secolo primadall’astrologo Cecco d’Ascoli, processato e condannato alrogo dalla Santa Inquisizione, in cui risultavano gliapprossimativi contorni dell’Australia.L’arrivo inglese – dopo due non significative spedizioniolandesi datate 1606 e 1616, guidate rispettivamente daW. Tanszoon e D. Hartogszoon – trovò una terrapopolata da 750 mila aborigeni, divisi in 500 tribù edoriginari probabilmente da una immigrazione dall’Asiasudorientale durante l’ultima glaciazione, chel’abitavano coltivando forme culturali arcaiche,rappresentate nell’originale arte rupestre, ed in perfettasintonia e comunione con “l’anima“ della naturaambiente.Attualmente la presenza aborigena è di circa 370 mila econserva carattere distintivo per le particolarissimeconvenzioni sociali e religiose e per la strutturazione deirapporti familiari e di clan. I discendenti dei primiabitatori dell’Australia parlano una serie di lingue,suddivise per aree territoriali, ed “accomunatedall’assenza di spiranti (h, f, s), di distinzione traocclusive sorde e sonore e di un sistema numerale chesuperi il 2 o il 3”.La questione aborigena ricorre nel dibattito politicoattuale ed è motivo di tensione per le cause legali, portate

avanti da parte degli autoctoni con l’ausiliodi diverse associazioni ed adesioni, per la rivendicazionedei diritti di proprietà della terra e per i contrasti generatidall’uso indiscriminato e di sfruttamento dei territori daparte di allevatori e società minerarie.L’attuale Australia, cresciuta nel determinante influsso eruolo inglese e in condizione spiccatamente multietnica emulticulturale, è uno Stato federale indipendente aregime parlamentare nell’ambito Commonwealthbritannico. La nascente Nazione australiana si dimostròben presto una società proiettata nel futuroe desiderosa di progresso e di emancipazione,riconoscendo la giornata lavorativa di 8 ore (1856);l’istruzione obbligatoria e gratuita fino ai 14 anni (1872)e concedendo il significativo voto alle donne nel 1894.Politicamente si registra una continua alternanzadi governo tra liberali e laburisti: da Fraser(1975-1983), a Hawke (1983-1991), Keating(1991-1996), Howard (1996-2007) e Kevin Michael Rudd,primo ministro laburista dal 3 dicembre 2007,che come primi segnali internazionali ha dato la suaadesione al protocollo di Kyoto e l’impegno al ritiromilitare australiano dall’Iraq.L’economia è basata sull’allevamentoe nell’esportazione di lana, carne e prodotti caseari.Rilevanti le trasformazioni industriali e i moderniimpianti per lo sfruttamento dei giacimento minerari.L’industria ha i suoi punti di forza nel settoresiderurgico, petrolchimico e meccanico.I principali partner commerciali sono gli Stati Uniti,Cina e Giappone; un freno ad un ulterioresviluppo e rappresentato dalla mancanzadi manodopera, in quanto l’Oceania è il Continentemeno popolato dell’intero globo.

Cristoforo Puddu

e la passione per i tessuti e i ricami dentrola valigia, si è trasferito a Londra.Dopo una durissima selezione ha frequentato ilLondon College of Fashion, usufruendo di unaborsa di studio del Governo Inglese, dove si èlaureato con una tesi su “Strategie diinternazionalizzazione delle imprese tessili e diabbigliamento italiane”. Ha collaborato ecollabora con stilisti come Antonio Marras,Prada, Paul Smith, Mulberry, Fendi.Ma il suo vero lavoro è cominciatocon ricerche sull’artigianato tessile sardoe con visite alle tessitrici locali che ancoralavorano su antichi telai.Ha riscoperto i tessuti tradizionali realizzatia mano da sapienti artigiani con le lane sarde,colorate naturalmente.Ha recuperato l’immagine di donna della suatradizione, ripensando alle donne della suafamiglia e del suo paese, prima fra tutte MariaCarta. Ha quindi immaginato e realizzato unprodotto che segua le nuove esigenze del lusso,talmente differente e specifico che siaassolutamente esclusivo e la cui identità stilisticasia legata ai simboli sardi attualizzati e rielaboratiin contesti davvero innovativi.La scelta è quindi andata sulla tecnica Pibiones,da cui prende nome la sua linea, i cui risultatiestetici sono stupefacenti. Su Pistoccu(il fiore stilizzato presente tradizionalmentesu tende e tappeti sardi) ma anche la stella,la neve, il papavero.La sua ultima collezione di borse per il 2008 èstata realizzata interamente in questo modo, conl’obiettivo preciso di offrire un prodotto eco-compatibile per il mercato globale e che reca in séil senso di continuità con le generazioniprecedenti. Importanti per l’identità culturale cosìcome per la salvaguardia delle l’intera culturatradizionale popolare in tutte le sue forme.Antonello Tedde è un altro esempio di ciò chepossono fare i Sardi fuori dalla Sardegna.Le sue proposte si possono ammirare anchenel sito www.pibiones.com

Page 28: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Dal Mondo28 Luglio 2008

Il 1° giugno scorso si è votato in Svizzera su tre temiriguardanti le naturalizzazioni degli stranieri, la politica

sanitaria e la politica informativa del Consiglio federale inoccasione di votazioni federali.Il tema maggiormente interessante e importante per gliimmigrati era indubbiamente il primo, un’iniziativa polareper «naturalizzazioni democratiche», promossadall’Unione democratica di centro (UDC), il partito delladestra populista svizzera.Per capire la portata di questa votazione va ricordato chein Svizzera, Paese federale, la cittadinanza ha una triplicedimensione: comunale, cantonale e federale. Si può esserecittadini svizzeri solo se si è anche cittadini di un Cantonee di un Comune. Alcune competenze in materia spettanoalla Confederazione, altre ai Cantoni e ai Comuni.In generale è il Comune che avvia la procedura, ma puòanche bloccarla col rigetto di una domanda dinaturalizzazione di un cittadino straniero. L’iniziativadell’UDC mirava a dare ai Comuni il diritto costituzionaledi stabilire nel proprio regolamento «quale organo» ècompetente per concedere in forma definitiva einappellabile la cittadinanza comunale.Nelle intenzioni dell’UDC, l’organo preposto allaconcessione della cittadinanza comunale avrebbe potutoessere «l’insieme degli aventi diritto di voto», ossial’assemblea dei votanti, chiamati a decidere con votosegreto e inappellabile l’accettazione o il rigetto delledomande di naturalizzazione.Apparentemente la richiesta potrebbe sembrareineccepibile. In realtà, nonostante il nome datoall’iniziativa «per naturalizzazioni democratiche», miravaa ribaltare due decisioni del 2003 del Tribunale federale(che in Svizzera è anche una sorta di Cortecostituzionale), con cui si stabiliva che le bocciature dellecandidature alla naturalizzazione devono essere motivate edevono poter essere impugnate. D’altra parte, sottoporrele decisioni di naturalizzazione a scrutinio segreto è

SVIZZERA

Bocciato il referendumdella destra populistasulle naturalizzazioniContro l’iniziativa dell’UDC ha votato il 63, 7 per cento degli svizzeri -Scarsa la partecipazione al voto

anticostituzionale, perché si viola il diritto a non esseretrattati arbitrariamente o in modo discriminatorio.Le intenzioni manifeste dei sostenitori dell’iniziativaandavano tuttavia ben al di là della questione procedurale.Essi intendevano, in caso di vittoria, dare un segnale forteper impedire la «svendita» del passaporto svizzero e la«naturalizzazione di massa» e per rendere lanaturalizzazione più difficile e più selettiva.Trattandosi di un’iniziativa popolare mirante a introdurreuna modifica della Costituzione federale, si è dovutopronunciare il popolo svizzero che così ha deciso: 36,3% afavore dell’iniziativa e 63,7% contro.Due elementi saltano subito agli occhi osservando irisultati della votazione.Il primo elemento è la scarsa partecipazione alle urne(44,8%), anche se nella media, che tende sempre più adabbassarsi. Nel 2004 i temi sulle naturalizzazioniagevolate e automatiche avevano suscitato un maggioreinteresse (53,8% dell’elettorato).Segno evidente che i temi (sollevati quasi sempre dalladestra) riguardanti gli stranieri non richiamano piùl’attenzione della maggioranza degli elettori svizzeri.Non è stato sempre così. Resterà negli annali dellademocrazia svizzera la votazione che ebbe luogo il 7giugno dell’ormai lontano 1970, quando si recò alle urneben il 74,7% degli elettori, quasi un record, superato solopochissime volte prima di allora e mai più superato inseguito. Di drammatico quella votazione del 1970aveva il compito di decidere se dar seguito all’iniziativapopolare denominata «contro l’inforestierimento»,conosciuta anche come iniziativa Schwarzenbach, dalnome del suo principale sostenitore.Anche l’oggetto della votazione era drammatico, perchériguardava la futura politica migratoria della Svizzera. Incaso di accettazione decine di migliaia di immigrati(soprattutto italiani) avrebbero dovuto lasciare la Svizzerae per il futuro i Cantoni, ad eccezione di Ginevra, non

avrebbero dovuto accogliere più del 10% di stranierisull’insieme della popolazione cantonale.Le conseguenze per l’economia e per i rapportiinternazionali della Svizzera sarebberostati presumibilmente enormi.Anche la votazione del 20 ottobre 1974 su un’analogainiziativa «contro l’inforestierimento e lasovrappopolazione della Svizzera» ebbe un’altissimapartecipazione popolare (70,3%), ma fu l’ultima volta chela politica migratoria suscitò tanto interesse. Le dueiniziative analoghe messe in votazione il 13 marzo 1977videro una partecipazione di appena il 45,2%.Il 7 giugno del 1970 non è una data storica, macertamente una delle più importanti della storia sociale edeconomica della Svizzera. È stato il punto più alto e piùdrammatico toccato dai sentimenti antistranieri, maanche il punto di svolta della politica migratoria svizzera.Da quel momento in avanti la parola d’ordine piùimportante sarà integrazione, di cui la naturalizzazionerappresenta a tutt’oggi il coronamento.Il secondo elemento che emerge dalle urne è lo scartodi voti tra il sì (approvazione dell’iniziativa dell’UDC) e ilno. Si tratta di un chiarissimo segnale per il Consigliofederale e in genere per la politica: proseguire sulla stradadell’integrazione e dell’agevolazione del processo dinaturalizzazione. Il risultato fa anche capire che laSvizzera non segue più le provocazioni dell’UDC su questoterreno. Se aveva respinto l’iniziativa di Schwarzenbachcol 54% di suffragi, l’iniziativa «per una limitazione dellenaturalizzazioni» (1977) col 66,2%, quella di domenicascorsa col 63,7% fa chiaramente capire che la grandemaggioranza del popolo svizzero non è disposta a seguirela destra quando propone di limitare i diritti fondamentalidella democrazia e dello Stato di diritto e rendere piùdifficile e selettiva la procedura di naturalizzazione.La maggioranza del popolo svizzero intende anche darefiducia al governo e al parlamento federale nella politicad’integrazione e di naturalizzazione che sta seguendo, siapure entro i limiti imposti nel 2004 quando disse no allenaturalizzazioni agevolate per i giovani della secondagenerazione e alle naturalizzazioni automatiche per laterza generazione.Il risultato della votazione potrebbe anche rappresentareun invito a riprendere nuovamente il tema dellenaturalizzazioni agevolate e delle naturalizzazioniautomatiche. È probabile che l’invito verrà colto daqualche forza politica, ma è certo che l’UDC continuerà aremare contro. Del resto, proprio il 15 febbraio diquest’anno, ha già depositato un’iniziativa popolare «perl’espulsione degli stranieri che commettono reati(iniziativa espulsione» e c’è da aspettarsi un’ennesimacampagna contro gli stranieri «criminali».

Giovanni Longu

Prestigioso riconoscimento per Albino Martis, un emigrato diSarroch che si è fatto onore in Francia, dove era arrivato nel1959 per fare il muratore. Martis, dimostrando prima grandespirito imprenditoriale e poi un vero talento artistico, haconquistato un ruolo di primo piano nella RegioneChampagne-Ardenne.Dopo qualche anno dal suo arrivo in Francia, Albino Martisaveva costituito una società edile a Deville. Nel 1963 si èsposato con Jannika, Infaticabile lavoratore, aiutato anchedalla moglie, ha avviato anche altre attività: ha lavorato perla società S.n.c.f. le ferrovie francesi, ha aperto un bar, e unpanificio. Ma è stata la sua vena artistica a farlo conoscere eapprezzare non solo in Francia.Ora lavora con grande impegno, passione e bravura, perchétrova nella scultura una realizzazione gratificante, una sortadi catarsi capace di riavvicinarlo alle bellezze della vita, dopotante privazioni. I suoi soggetti sono, quasi sempre,personaggi che hanno saputo dare agli altri senza prendere,

FRANCIA

Prestigioso riconoscimento per un emigratodi Sarroch imprenditore e artistaAlbino Martis, che si trova in Francia dal 1959, ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine della Stelladella Solidarietà Italiana dal presidente della Repubblica che lo ha nominato Cavaliere

senza pretendere niente incambio, ma che hannolottato una vita contro lamiseria, la povertà el’ingiustizia come MadreTeresa di Calcutta, GiovanniPaolo II, il vulcanologoTazief e altri personaggi dirilievo. Nonostante gliimpegni di lavoro loassorbissero per più di 18 oreal giorno Albino Martis hasempre mantenuto vivi i

legami con la Sardegna, e ha sempre appoggiato numeroseiniziative di carattere culturale volte a rafforzare i rapportitra gli emigrati italiani nella Regione Champagne-Ardenne, leAutorità locali e la comunità francese, prestando lorocostantemente ausilio attraverso la sua fama di artista noto a

livello nazionale ed europeo. È diventato una figuraemblematica della Regione Champagne-Ardenne. È dasempre impegnato a far conoscere la lingua, la cultura ed inparticolare la scultura italiana.La sua opera più conosciuta, intitolata “Pietà di Oggi”ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e attualmente si trovanel santuario di Sant’Antonio nella località di Hauts-Buttesnelle Ardenne. La scultura, che è stata benedetta dal Mons.Boishu, Arcivescovo di Reims, il 18 febbraio 2001,è stata oggetto di una lettera di encomio da partedi Papa Giovanni Paolo II.Ha offerto il busto di Marianna al Presidente Chirac che neha fatto dono al museo presidenziale della Corrèze, nell’ aprile2001. Ha fatto omaggio di un busto della scrittrice sardaGrazia Maria Deledda, premio Nobel per la letteratura, allaSede Culturale degli emigrati sardi di Sedan nelle Ardenne.Ha partecipato a diverse esposizioni in molte regioni d’Italia edi Francia, ottenendo ovunque premi e riconoscimenti. Direcente ha esposto con successo a Charleville Mézières.Tra i promotori dell’onorificenza a Albino Martis c’è FaustoSoru, presidente del circolo “Città di Nora” che ha segnalatol’impegno solidaristico dell’imprenditore-artista al ConsoleGenerale d’Italia a Metz, Salvatore Mallimaci, che haformalizzato la proposta la Ministro degli Esteri.La nomina a Cavaliere dell’Ordine della Stella dellaSolidarietà Italiana è stata firmata dal presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano.

Page 29: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

29Dal MondoILMESSAGGEROSARDO

Oltre alle consuete attività annuali, l’obiettivoprimario del Circolo “Sa Berritta” di Lugano

resta quello di promuovere eventi, suggerendotrame di percorsi culturali che si possanointrecciare con la memoria collettiva e la comunitàcon la quale si convive quotidianamente. Tessuti,trame, lane, orditi, sono stati il filo conduttoredegli ultimi mesi che ha visto i componentidell’associazione di Lugano, impegnati per larealizzazione della prima mostra tessile “Sul filodella cultura”, che si è svolta a Lugano dal 26Aprile all’ 8 Maggio.Sono stati tesi fili per dareinizio a rapporti tra due realtà scolastiche, unitidalla passione per un’arte antica, quale la

SVIZZERA

Mostra tessile a Luganopromossa dal circolo Sa BerrittaSuccesso della manifestazione “Sul filo della cultura” – I giovani di Samugheohanno esposto numerosi manufatti - Confronto con gli allievi della Scuola d’Arte

tessitura. La mostra è statapresentata nel patio della villadell’ex Asilo Ciani che gode di lucenaturale grazie alla particolarità diun lucernario piramidale in vetro emetallo, alla decorazione di architipici di fine 800 e di un bellissimopavimento in legno, valorizzandoulteriormente i manufatti esposti.Alcuni allievi e insegnanti dellascuola tessile di Samugheo, sezionedell’Istituto d’Arte di Oristano,hanno così potuto visitare il centroScolastico Industrie Artistiche diLugano, suggerendo spunti perfuturi stage. I giovani di Samugheohanno esposto numerosi manufattipresentando materiali diversi dallalana al cotone, utilizzando fili di

rame, carta, paglia. L’elegante angolo dei gioielli,tessuti con fili di rame, ha fatto da contrasto conla realizzazione di un telaio rudimentale, compostoda due rami nodosi di ginepro e da un orditogrossolano, come a suggerire l’atavica nascitadella tessitura. Gli allievi della Scuola d’Arte diLugano, avendo come tema per la maturità diquest’anno “Tessuti scolpiti sulla pietra”, hannopresentato diversi copricasse e copripanche,risultato del progetto legato al territorio diGiornico, in riferimento alla “Battaglia dei SassiGrossi” con la cacciata, nel 1478, delle truppemilanesi dal territorio ticinese.La mostra si è potuta realizzare grazie al sostegno

della città di Lugano e della Regione Sardegna.La mostra ha proposto due artiste sarde. EugeniaPinna : nata a Nule (Nu), artista tessilecontemporanea che, da diversi anni, sperimentacolori e disegni innovativi, affiancando al suoimpegno di artista il compito di trasmettere conmetodo didattico le sue conoscenze sulla tessituraclassica; e Wilda Scanu: socia “storica” dellacooperativa tutta al femminile di Mogoro ”SuTrobasciu”, attiva da trent’anni e impegnata apreservare gli antichi segreti della tradizione, purconsentendo alle esecutrici una personaleinterpretazione, che qualifica il manufattoartigianale a produzione artistica.La collaborazione delle due artiste ha permesso larealizzazione di uno spazio-laboratorio didatticoper l’esecuzione di piccoli manufatti da realizzaresu telaietti verticali e orizzontali.I lavori realizzati a Ploaghe, Aggius, Isili,Pozzomaggiore, presentati in un susseguirsi di telecome opere d’arte, sono stati la testimonianza che,con la tessitura, non solo venivano realizzatimanufatti per abbellire le case con arazzi ecuscini, ma si tesseva per soddisfare le esigenzequotidiane, lenzuola, teli per il pane, coperte “SaFressada” e bisacce “Sa Bertula”, utilizzate dagliuomini di campagna per trasportare cibi vari.Con la tessitura su telai orizzontali o verticali siconfezionavano inoltre capi di vestiario comepantaloni, mantelli e parti del costume sardo.Buona l’affluenza delle scuole e degli utenti deilaboratori protetti che con interesse oltre allavisita della mostra, hanno potuto assistere allaproiezione del filmato “Dalla Lana alla Trama”,documentario realizzato dalla regista nuorese P.JGambioli sulla storia della tessitura di Nule.Gli ultimi giorni della mostra hanno visto comeprotagonisti i giovani delle scuole di Lugano,incantati e ammutoliti davanti al fascino gestualee narrativo di Chiara Vigo, conosciutacome “La Tessitrice del Mare”, che filando filid’oro ha tessuto nelle loro anime l’amoreper il lavoro e il rispetto della natura,con la promessa di ritrovarsi nella sua Bottegadel Bisso, a Sant’Antioco in Sardegna,o in un futuro progetto a Lugano.

GERMANIA

Rinnovato il Consiglio direttivodel circolo Eleonora d’Arboreadi Mönchengladbach

Mario Cherchi di Anela è stato confermato presidentedel circolo sardo “Eleonora d’Arborea” diMönchengladbach. Sarà affiancato da Paoletto Farris(vicepresidente), Mario Musinu (segretario), CapulaFrancesco (tesoriere) e dai consiglieri Erika Caria,Bartolomeo Sechi e Decimo Oggiano.Il collegio dei revisori è composto da Karin Cuccu,Nicola De Bona, Salvatore Conconi.Il collegio dei Probiviri è costituito da Francesco Pinna,Giovanni Bua e Nicolino Sini.

Prestigioso riconoscimento per MaddalenaFadda Vitolo, vicepresidente dellaFederazione dei circoli sardi in Germania eco-fondatrice del movimento Donne Sardein Europa. Il 2 giugno scorso nella sede delConsolato italiano a Stoccarda è statainsignita del titolo di Cavaliere,onorificenza dell’Ordine della Stella dellaSolidarietà Italiana., conferitagli dalpresidente della Repubblica GiorgioNapolitano per i meriti acquisiti in camposociale a favore dei connazionali residentinella zona di Stoccarda.Con Maddalena sono state premiate,simbolicamente, tutte le donne sarde checon lei e come lei sono impegnate nel mondodell’emigrazione sarda organizzata.Radici a Siligo (il paese di Maria Carta e di Gavino Ledda),sposata con un salernitano, due figli che adora, lapresidentessa per antonomasia (ricopre la carica da 18anni) è a Heilbronn dal ’68: ha lavorato part-time inun’azienda IBM e ora è orgogliosamente casalinga.Inesauribile nelle iniziative è, fin dai tempi di Maastricht,sempre in prima fila nella rivendicazione dei diritti delledonne in emigrazione. Nella sua città di adozione haimpeccabilmente organizzato due convegni (1999 e 2005)

GERMANIA

Maddalena Fadda Vitolo nominataCavaliere dal Presidente della Repubblica

che, sull’argomento, hanno lasciato ilsegno. Il suo centro sociale è un esempioper tutti: 350 metri quadrati di superficie,una biblioteca fornitissima, ampi localiper lo svago e per le riunioni, 150 iscritticon una consistente presenza femminile,uno “sportello sociale” aperto due giornila settimana, una ricorrente festa diNatale per i detenuti italiani, corsi dilingua italiana per i tedeschi e di tedescoper gli italiani, frequenti conferenze edibattiti.“Oggi le donne sarde che vivono inGermania – aveva detto nel corso di unarticolato intervento – sono riuscite, in

punta di piedi, senza fare rumore, a evadere dal ristrettoambito familiare. Vogliono conoscere qual è il mondo che lecirconda, non vogliono più essere considerate gli angeli delfocolare, vogliono partecipare attivamente alla vitaassociativa e sono consapevoli del fatto che sono necessariecapacità, competenza e professionalità per farsi accettare eal tempo stesso per assumere responsabilità nelle attivitàsociali. Per questo non dobbiamo delegare più nessuno aparlare di noi per noi”.A Maddalena le felicitazioni del Messaggero Sardo e di tuttigli emigrati sardi.

Page 30: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

Sport30 Luglio 2008

Massimiliano Allegri è stato accontentato.Voleva a tutti i costi la riconferma del gruppo

che negli ultimi cinque mesi di campionato (dagennaio a maggio, con l’arrivo di Ballardini inpanchina, tanto per intenderci) ha compiutoun’impresa eccezionale, conquistando 32 punti nelsolo girone di ritorno e raggiungendo un’insperatasalvezza dopo un avvio di campionato disastroso.E così è stato, perché la rosa di giocatori che ilpresidente Massimo Cellino – di nuovo innamoratoed entusiasta del suo gioiello, dopo le manifesteintenzioni di lasciare – ha consegnato al giovanetecnico toscano è al 90% la stessa della scorsastagione.Poche le facce nuove che si sono presentate alraduno di Assemini, il 14 luglio. Una su tutte,quella del portiere Federico Marchetti, rivelazionedell’ultimo torneo cadetto tra i pali della rivelazioneAlbinoLeffe, seconda squadra di Bergamoapprodata ai play-off promozione. La serie Al’aveva appena sfiorata, sul campo, ora ilventicinquenne portiere veneto potrà esordire nelmassimo campionato con la gloriosa casaccarossoblu con il compito, non facile, di non farrimpiangere Marco Storari, uno degli artefici dellasalvezza.Già, perché Storari – come Ballardini – se ne èandato. O meglio, non è stato confermato dallasocietà, nonostante le pressioni di una tifoseria chelo aveva indicato come uno dei principaliprotagonisti della storica impresa. Maevidentemente, anche il portiere, come ilquarantaquattrenne tecnico di Ravenna, ha sparatotroppo alto, chiedendo cifre d’ingaggio non allaportata delle casse del club di Cellino. Peccato,perché nel frattempo Storari (giunto a gennaio inprestito dal Milan, dopo la breve avventura inSpagna con il Levante), si era liberato dalla societàrossonera e dunque il Cagliari non avrebbe dovutosborsare neanche un euro per il suo cartellino. MaCellino si è fatto due calcoli e i soldi che avrebbedovuto spendere per assicurare a Storari un riccotriennale, li ha, invece, investiti per acquisire leprestazioni di Marchetti, di sei anni più giovane,dalle pretese economiche minori ma secondo ilparere degli esperti, dal grande avvenire.Difesa, centrocampo e attacco, invece, non sonocambiati. Allegri potrà ancora puntare sullaformazione-tipo che il suo predecessore hamandato in campo nel trionfale girone di ritorno,comprese le alternative di lusso. Con la graditaconferma di Robert Acquafresca, il bomberdell’Under 21 convocato anche per le Olimpiadi diPechino, che era in comproprietà con l’Inter. Sullasua conferma in rossoblu è nato un piccolo giallo,proprio alla vigilia dell’apertura delle buste.Cellino e Moratti avevano, infatti, a sorpresatrovato un accordo per il rinnovo dellacomproprietà, poi i giorno dopo sembrava dovessesaltare tutto, ma alla fine l’Inter ha riscattatol’altra metà del giocatore (per cinque milioni dieuro), lasciandolo, però, per un altro anno inSardegna con la formula del prestito. Insomma,Cellino ha intascato una bella somma, ha tenuto ilgiovane bomber per un’altra stagione, con lasperanza, l’anno prossimo, di poterlo ancoraconfermare se l’Inter avesse ancora l’intenzione dilasciare maturare il ragazzo in Sardegna in attesadi far coppia un domani – perché no nell’Inter e innazionale – con Balotelli. Staremo a vedere.

CALCIO

Riparte l’avventura del CagliariConfermato il gruppo che ha conquistato la salvezza - Tra i pali Marchetti(ex Albinoleffe) al posto di Storari - Il ritiro nel centro sportivo rossoblùdi Assemini dal 14 luglio

Il calciomercatochiuderà il 31agosto prossimo,ma la maggiorparte delletrattative sonogià stateconcluse. Oltre aMarchetti, sonoarrivati duegiovani di bellesperanze: ildifensore DavideAstori, classe1987, diproprietà delMilan e reduceda una buonastagione in C1con laCremonese, e il

centrocampista Claudio Pani, prodotto del vivaiocagliaritano, 22 anni compiuti a marzo, la scorsastagione in prestito al Modena in serie B.Sono partiti, invece, oltre a Storari, ancheMarchini (in pratica mai utilizzato quest’anno,dopo la vicenda della presunta rissa con Foggia, etornato alla Triestina), Foggia e il portiere slovenoKoprivec.In pratica, gli 11 titolari che Allegri schiererà nelprossimo campionato presentano una sola novità: ilportiere. Perché poi il nuovo mister potrà contaresu una linea difensiva a quattro formata da Pisano,Lopez, Canini e Agostini; un centrocampo a tre conBiondini o Fini, Conti e Parola; e un attacco conCossu rifinitore alle spalle di Acquafresca e Jeda (oMatri).Ma il mercato aperto sino a tutto agosto potrebbeportare delle altre novità, sia in entrata che inuscita. Cellino ha annunciato di essere sulle traccedi una forte mezzala straniera e che, in caso dipartenza di Bianco e Del Grosso (richiesti a Sienada Giampaolo, che a sua volta li aveva portati aCagliari), arriverà un difensore, anch’egli

straniero.Sono poi saltati fuori – come in ogni mercato estivoche si rispetti – nomi altisonanti, come quelli diRecoba e Di Michele. Il fantasista uruguaiano, dopouna vista all’Inter tra altri (pochi) e bassi (molti),l’anno scorso a Torino ha deluso ed ora èsvincolato. Potrebbe essere un’ipotesi affascinante,l’ennesima scommessa rischiosa di Cellino chetenterebbe di rilanciare un giocatore, dato da moltiper finito, qui a Cagliari, nella “seconda patria” dimolti uruguaiani, dove l’amico Lopez loattenderebbe a braccia aperte.Intanto il Cagliari lavora e suda in quel di“Asseminello”. Quest’anno niente Alpi o Appennini.Sull’esempio di quanto fanno, già da qualche anno,alcune grandi società come Milan e Roma, anche lasquadra rossoblu ha deciso di non andare più inmontagna per il consueto ritiro estivo, ma svolgeràl’intera preparazione precampionato in Sardegna,più precisamente nel centro sportivo “ErcoleCellino”. Il giorno del raduno sono state anchepresentate alla stampa le nuove maglie, disegnatequest’anno da un nuovo sponsor tecnico, l’aziendaitaliana Macron.Due allenamenti al giorno, tanta corsa e palestra.Poi anche il pallone. La prima uscita della nuovastagione è fissata per domenica 20 luglio. AlSant’Elia i rossoblu se la vedranno controuna Rappresentativa cagliaritana digiocatori militanti in squadre di Serie C2 e D,Eccellenza e Promozione, guidati da BeppeMartinez. Secondo impegno giovedì 24, sempre alSant’Elia, avversaria una Selezione di giocatorioristanesi che avrà in panchina Vincenzo Fadda.Poi amichevoli a Olbia (27 luglio) e Nuoro (2agosto). Il 5 agosto, sempre ad Assemini, scatteràla seconda parte della preparazione, che prevedeanche una serie di amichevoli all’estero.A parte il gran caldo, il “clima” ad Assemini èbuono. Il gruppo è unito e desideroso di fare bene.Il grande girone di ritorno disputato nella scorsastagione fa ben sperare e anche il presidente Cellinosi è sbilanciato, dicendo che quest’anno la suasquadra punterà a raggiungere i 50 punti inclassifica.Tra i più motivati per l’inizio di questa nuovaavventura, c’è Marchetti, che la Sardegna laconosce bene non solo perché ci è venuto spesso invacanza, ma anche perché la fidanzata Rachele è diorigine sarda. “Suo padre è di Siliqua – spiega ilneo portiere rossoblù – ed in casa sono felicissimidel mio arrivo a Cagliari”. Nato a Bassano delGrappa, in provincia di Vicenza, il 7 febbraio 1983,Marchetti è cresciuto nelle giovanili del Torino.Nel 2002-03, ha giocato nella Pro Vercelli, in SerieC2, totalizzando 34 presenze. Dopo due brevipassaggi al Crotone e al Treviso, è rientrato alTorino, dove ha debuttato in Serie B, il 16 gennaio2005, in Torino-Treviso 1-2. Nello stesso mese,è tornato alla Pro Vercelli, per un totale di 13 gare.L’anno dopo è alla Biellese (28 presenze), quindiall’Albinoleffe: 13 presenze nel corso della primastagione, 36 in quella appena conclusa, nellaquale è stato definito da molti osservatori ilmiglior estremo difensore dell’ultimo campionato diSerie B.“Un’annata soddisfacente, abbiamo semprestazionato nelle posizioni alte della classifica e lemie parate hanno dato dei punti alla squadra.Questa è l’unica cosa che conta. Peccato non averecentrato la Serie A, è stata una delusione che nonsi cancella, ma ora sono contentissimo di stare qua.Il Cagliari mi ha cercato con molta insistenza.Credono in me, e questa fiducia non può che farmipiacere. Cercherò di ripagarla sul campo”.Marchetti si definisce “un portiere che dà unamano alla difesa sulle palle alte e ama rischiarel’uscita”. Dei nuovi compagni, conosce bene Biancoe Acquafresca. “Paolo è stato mio compagnoal Treviso: un bravissimo ragazzo, oltre che unottimo giocatore. Robert era con me al Torino”.

Andrea Frigo

Due fratelli sardicampioni di karateI fratelli Piras, Narj 20 anni e Giordano 17, hannoconquistato due ori ai campionati italiani di Karateda combattimento wado ryu F.E.S.I.K. per lecategorie: meno 65 kg Narj e meno 55 kg Giordano.Salgono così a quattro i titoli italiani per il primo ea tre per il secondo, sorretti da due argenti aimondiali di club per Narj e da un argento ed unbronzo agli stessi, per Giordano. Numerosi ori airegionali del Lazio ed interregionali per i due fratellidi sangue barbaricino.Particolarmente orgoglioso dei risultati ottenuti daifigli Domenico Piras, emigrato a Roma che ci hainformato dei successi di Narj e Giordano e che havoluto tributare “onore assa pandela de sa PatriaSarda!”Alle gare, che si sono tenute nel palazzetto delloSport di Frascati hanno partecipato anche gli allievidella palestra di Quartu Sant’Elena.

Page 31: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

31SportILMESSAGGEROSARDO

Finale di stagione travolgente per l’EurospinTorres: ha conquistato la sua settima Coppa

Italia e anche la sua seconda Italy Women’s Cup,il torneo internazionale che è una sorta di CoppaUefa. Il tecnico Tore Arca aggiunge: “Nel bilanciopiù che positivo metto pure il secondo posto incampionato. Sino a due giornate dal termineabbiamo conteso lo scudetto al Bardolino, che poi

Nessuna promozione e due retrocessioni, quelledella Silver Porto Torres (dalla B1 alla B2) e dellaMercede Alghero, che saluta la A2 femminile. Ilfinale di stagione ha lasciato il basket sardo conl’amaro in bocca. Nonostante le ottime premesse, iplay off promozione sono stati fatali sia per laDinamo Banco di Sardegna (terza nella A2maschile al termine della stagione regolare) siaper la Russo Cagliari (prima nella B2 maschile).Ecco analisi e prospettive delle squadre isolane.A2 MASCHILE - La Dinamo Banco di Sardegnaha ottenuto il record in campionato: terzo posto(ma solo per differenza canestri con Caserta, poipromossa) con 20 successi in 30 partite.La squadra allenata da Demis Cavinaè stata a lungo anche capolista, ma ha pagatocarissimi gli infortuni dell’ala Dordeie dei lunghi Verginella e Poletti. Con soli settegiocatori il Banco ha perso 3-0 nei quartidei play off contro Jesi (ma gli arbitraggi hannolasciato a desiderare) formazione che peraltroha reso la vita dura in finale a Casertadopo avere eliminato anche Reggio Emilia.Dopo qualche allarme sulla possibilità di noniscrivere la squadra al campionato a causa dellemancate risposte di regione e sponsor privati, ilpresidente Luciano Mele ha dato il via libera perla stagione 2008/2009 che sarà la diciottesimanon consecutiva in A2. La prima mossa di mercatoè stata confermare il coach Cavina che ha firmatoun biennale. La squadra ripartirà dal play Chessa,la guardia Bushati e il capitano Vanuzzo,che ha firmato un biennale. Probabile la confermadella guardia americana Whiting e dell’ala Dordeise sarà recuperato dal problema muscolareche lo ha tenuto fermo quattro mesi. L’esternoDevecchi rientra a Montegranaro dopo due annidi prestito: Sassari lo vorrebbe ancora.Il resto è tutto da decidere.B2 - Saranno tre le squadre sarde, perché la SilverPorto Torres è precipitata dopo quattro anni di

HOCKEY

“Ottoruote” di Carboniaal torneo di ChamberyHanno conquistato un meritato quinto posto alTorneo internazionale di Chambery (Francia), svoltosia metà giugno, i giocatori senior della società sportivaHockey club Ottoruote Carbonia. Si sono confrontaticon le più prestigiose squadre di Francia, Portogallo,Spagna, Svizzera oltre alla detentrice del titolo, lasquadra italiana del Sandrigo. La compagine sarda eraandata in Francia per partecipare alla competizionesenza grandi velleità, ma dopo alcune sconfitte consquadre provenienti dal Portogallo, dalla Francia èriuscita a vincere con la squadra della Svizzeraraggiungendo il quinto posto e riportando a casa –come ha spiegato Carlo Pala al “Messaggero Sardo” –sia la coppa sia il premio “Fair Play” per i giocatori chesi sono fatti apprezzare per lo stile, l’educazione, ilcomportamento e per il gioco.La comitiva dell’Ottoruote in Francia era cosìcomposta: giocatori Marco Pala e Adriano Pintus(portieri), Adriano Caggiari, Antonio Cherchi, CristianCocco, Tore e Giuseppe Labate, Alessio Pateri, PaoloPiras, Massimiliano Scroccu, Alessio Spada, CarloPala, Mattia Mulas, Francesco Orlando; allenatoreMassimo Cannas; meccanico Salvatore Adamo;massaggiatore paramedico Antonio Cannas; dirigentiFlavio Pala e Aldo Cocco.La società sportiva Hockey club Ottoruote di Carboniacon le sue squadre giovanili partecipa ai Campionati diCategoria, giocando sempre le partite fuori casa equindi sostenendo costose spese di trasferta, inoltrepromuove l’hockey nelle scuole e pubblica unperiodico. Attualmente nel suo campo di via Balillasono in corso i lavori che dovrebbero concludersi conuna pista coperta. In questo frangente i ragazzi dellasocietà continuano ad allenarsi, malgrado quindi ledifficoltà per aver dovuto lasciare il loro campo, in unapiccola palestra. “Ma il vero sport fa anche dei miracoli– ha sottolineato Pala – lo sport praticato da ragazziche non sono mossi dal desiderio del guadagno maesclusivamente dalla passione sportiva”. Così lasquadra sarda è andata in Francia riuscendo adiscriversi al prestigioso Torneo per “fare esperienza,per divertirsi”, per giocare con dignità”.

CALCIO DONNE

Doppietta dell’Eurospin TorresConquistata la settima Coppa Italia e la seconda Italy Women’s Cup

abbiamo superato nella doppia finaledi Coppa Italia”. Quello che haimpressionato è proprio la crescitadella squadra sassarese, capace dievolversi sotto ogni profilo.“Non è solo un discorso atletico,ma principalmente tecnico e tattico.Le ragazze hanno lavorato duroper migliorarsi e la qualitàdel nostro gioco è cresciuta. Il lavoro,alla fine, ha pagato, e sono moltosoddisfatto proprio dei progressimostrati dalla squadra, della vogliad’imparare delle ragazze”.Ha battuto tutte l’Eurospin Torres

negli ultimi due mesi. Prima ha sconfitto lacorazzata Bardolino che è arrivata sino allesemifinali della Champions League e ad iniziostagione aveva annichilito la Torres col punteggiodi 6-1. Poi ha fatto l’en plein in terra piemontesenella Italy Women’s Cup, superando nell’ordineDuslo Sala (squadra della Slovacchia), Clujana(Romania), Tavagnacco, Torino e Fiammamonza

(doppietta della bomber Fuselli nella finalissima).Trofei che arricchiscono la già ricca bachecasassarese: tre scudetti, sette Coppe Italia (recorddel calcio rosa), due Supercoppa italiana e dueItaly Women’s Cup.Le uniche note negative sono la partenza dellafantasista Conti e il quasi certo addio al calcio deldifensore Perelli. La palermitana Pamela Contilascia la Torres e l’Italia per soddisfare un suosogno: quello di giocare in un campionato estero.Andrà a Valencia, nel Levante, la formazione cheha vinto il fortissimo campionato spagnolo edisputerà la Champions League. Mister Arcaosserva: “È una perdita pesante quella di Pamela,non solo per motivi tecnici, viste le suecaratteristiche. E speriamo di non perdere anche ildifensore Giulia Perelli, che vuole smettere sia perproblemi fisici sia per motivi di lavoro. Si eraintegrata benissimo. Comunque Perelli ci haassicurato che se non smette l’unica squadra incui vuole giocare è la Torres”.La squadra comunque ha tante giocatrici giovanidi interesse nazionale che sono destinate acrescere: il portiere Penzo, le centrocampisteCrespi e Domenichetti, le attaccanti Iannella eColuccini, le sarde Soro e Sardu. E ha iniziato giàa muoversi sul mercato. Sembra certo l’arrivo delportiere Michela Cupido, 30 anni, ex Agliana,nella stagione scorsa al Milan, e dell’esternasinistra Raffaella Manieri, 21 anni, del Bardolino.

Giampiero Marras

B1. Retrocessione meritata quella della squadraturritana che ha vinto appena 3 gare sulle 26 delcampionato e nei play out è stata sconfitta per 3-1dal Firenze. A nulla sono valsi i cambi diallenatore: prima Restivo, poi Michelini e infineCarlini, che era anche general manager. Lafamiglia Falchi medita se mollare tutto oricominciare dai giovani.Il posto in B1 della Silver sembrava ipotecato dallaRusso Cagliari, che aveva disputato una grandestagione regolare: primo posto grazie a 19 successiin 26 turni. Nei play off però la squadra diMontemurro ha iniziato a rallentare: per liberarsidell’Arezzo in semifinale è stata necessaria laquinta partita, poi in finale contro Palestrina èstata fatale la sconfitta interna nel secondo matchal palazzetto di via Rockefeller. Dopo di che haperso le due partite in terra laziale. È statacomunque una grande stagione. Il pubblico èritornato a riempire il palazzetto. Quanto allasquadra, la realtà è che se ad affiancare l’ottimoToppino ci fosse stato un altro lungo, la sospiratapromozione sarebbe arrivata. Ecco perché sulmercato è necessario fare solo uno, massimo dueritocchi. Quanto all’Olbia, ha dovuto aggrapparsiai play out per salvare la categoria dopo uncampionato molto discontinuo. Negli spareggiperò i Galluresi si sono imposti nettamente sulCecina senza bisogno della terza gara.A2 FEMMINILE - Nessuna delle tre squadresarde è riuscita a centrare i play off promozione.E questo suona una bocciatura soprattuttoper la Virtus Cagliari, che aveva investito tantosulla squadra. Alla fine le virtussine sono finitead una lunghezza dalle cugine del Cus Cagliariche hanno raggiunto il 50% di vittorie: 15 su 30giornate. La Mercede Alghero invece è partitamale, poi col vice allenatore Barria in sella èriuscita a guadagnarsi almeno i play out(9/30 il bilancio) ma poi ha perso le due sfidesalvezza con Battipaglia. (G.M.)

BASKET

Annata amara: nessuna promozioneretrocedono Porto Torres e Alghero

Page 32: a pagina 9 a pagina 3 a pagina 14-15 a pagina 6-8 a pagina 16 · PDF fileemerse dall’ assise dei Sardi nel Mondo, punta a favorire – come ha sottolineato l’assessore Romina Congera

ILMESSAGGEROSARDOCultura32

www.ilmessaggerosardo.com

Qualcuno ha mai sentito parlare di CirilloAntognini? Cantante dalla voce melodiosa e

«maschia bellezza del viso e della persona». È statoun tenore sardo che nell’Ottocento furoreggiòsulle scene di New York. Beh, le cronache parlanoanche di altre sue qualità, e neppure tantonascoste: un donnaiolo, un amatore che fecestrage di cuori.Le poche notizie su di lui le ho trovate in giornalidel 1930: era tempiese (come Bernardo De Muro eGiovanni Manurita), ed era biondo. Scrisse anchepoesie, che pubblicò in un libro intitolato: La miadimora in America.Una copia del libro – forse l’unica – è statariportata alla luce dall’Evening Post (1930),ritrovata nel settore musicale della Biblioteca della42a Strada di New York. «Ogni poesia è dedicata auna signorina dell’aristocrazia metropolitanadell’epoca. Una addirittura scritta in francese èdedicata in blocco a Les filles de l’Ohio».Per diversi anni, Cirillo Antognini ebbe fama digrande tenore, anzi «del miglior tenoredel tempo». Gli faceva però «difetto la continuitàdella perfezione», ossia in certe seratestraordinarie, mandava in visibilio il pubblico,in altre cantava da cane.«Questi rapidi mutamenti di forma canora glicapitavano talvolta anche nella stessa sera, tantoche il pubblico cominciò a indispettirsi, ritenendoche il tenore si burlasse dei suoi ascoltatori. Forseper questo l’Antognini non fu posto dai critici afianco di Mario o di Schiavazzi o di De Muro...».Rimane la sua fama di «sterminatore di cuorifemminili americani e ciò è consolante, appuntoperché è la più concreta».Sui sardi sottanieri le leggende abbondano.Giovanni Sircana – che da Olbia emigrò aLivorno, divenendo un grande pittore – miraccontava d’un parroco che dal pulpito iniziava leprediche tuonando: «Feminas mias e ominis deDeus!». A Michele Columbu devo questaaffabulazione: nell’Italia fascista e coloniale, unsardo – fatto nero dal sole dei campi – si erainvaghito d’una ragazza somala. Per essersidistinto nella campagna del grano, fu premiato dalduce. «C’è qualcosa che posso fare per te?», glidomandò Mussolini. «Certo, vorrei sposare laragazza che amo, una somala» «Ma non èpossibile, ci sono le leggi razziali, tu sei unbianco!». «Duce, mi ha visto bene? Sono più neroio della mia ragazza!». L’amore fu più forte delleleggi, i due convissero mettendo al mondo sedicifigli. Si sposarono a guerra finita.Una via di Sassari è dedicata a Francesco Nieddu,«un gran tenore – ha scritto Aldo Cesaraccio –anzi una grande voce di tenore che fu celebre perun breve periodo». Nato a Sassari nel 1866 emorto a Milano nel 1906. C’è chi ha scritto perinfarto, ma per Aldo Cesaraccio – che lavoravacon i documenti – «aggredito da un maleincurabile». Nelle sue vene scorreva sangue dicionfra. Il suo spirito popolaresco lo portava ainteragire e battibeccare con il pubblico. Sul metroe sessanta, scuro, occhi neri, profondi e allegri,neri anche i folti capelli, musthazzus a manubrio.

Sardi “sterminatori”di cuori femminili e cantantinell’anno pucciniano

Sorriso stampatosulle labbra.Due aneddoti. Ilprimo daL’opinioneliberale –Periodico diVoghera, 22novembre 1901.Cantava Aida alTeatro Socialedella cittàdell’Oltrepopavese: «...Qualche spiritosonon si ètrattenuto dallanciare caramellesul palcoscenicoper far nascere,come è nato, delconfusionismo perparte dei ragazzi,che sopra vi silanciaronocarponi e congrotteschidivincolamenti.Ma queste licenze

non furono solo comuni alle comparse e aibambini. Anche il tenore Nieddu – l’artistachiamato “rinomato” su ogni manifesto grosso epiccolo – volle raccogliere e… mangiarsi anch’eglidinanzi al pubblico la caramella, abbandonandosipoi ad una mancanza di serietà durante lospettacolo ed a tali controscene e piroette nellechiamate dopo gli atti, che molti abbandonaronostomacati sedie e palchi, ed altri proruppero incerti fischi e zittii, di cui il “rinomato” tenoreNieddu farà bene a ricordarsi».Il secondo dal libro di Aldo Cesaraccio, Una città ateatro, storia del Teatro Verdi di Sassari: «I coristiche cantavano con lui nel Trovatore gliattribuivano il seguente sproposito. QuandoManrico rinvia Ruiz che gli aveva recatol’annunzio dell’assedio di Castellor, gli dice: “Iltempo incalza, corri, t’affretta del colle al pie’”.Nossignori. Il buon Nieddu affidandosi al ritmo eall’orecchio, cantava il suo do diesis così: “Itepitazza, corrette a fette, del collinpie”. Ma non sose sia vero.Nieddu ebbe autentici trionfi ovunque cantasse, eli ebbe a Sassari nel Trovatore: i suoi concittadinierano entusiasti della sua voce potente e metallicae anche un po’ orgogliosi dei successi avuti fuoridella Sardegna. Non so quante volte gli facesserocantare la Pira. Questo avvenne nella stagione del1903-04. Nella stagione 1905-06 Nieddu ritornòper cantare nell’Aida. La sua voce, però, era già indecadenza... Preoccupati dei possibili insuccessierano un po’ tutti. Lo era specialmente per lefuture recite (allora un’opera si ripeteva per diecio quindici volte) l’impresario improvvisato diquella stagione, che era Francesco Zirano, il re deipasticcieri di Sassari, cognato del tenore. Amici e

gestori del teatro lo invitarono a far arrivared’urgenza un altro tenore e gli diedero l’indirizzod’una agenzia, una delle tante che allora sitrovavano a Milano in Galleria. Partì iltelegramma di Zirano: “Inviate d’urgenza tenorePoliteama Verdi Sassari”.Telegraficamente l’agenzia rispose chiedendochiarimenti sul tipo di tenore che si desiderava,concludendo: “Di tenori c’è penuria”.L’impresario improvvisato subito incalzava conun altro telegramma: “Mandate Penuria”».Tempi nostri. Sono centocinquant’anni dallanascita di Giacomo Puccini. Ci sarannomanifestazioni anche in tutti gli istituti di culturaitaliana sparsi per il mondo.Piero Pretti è un ottimo tenore pucciniano, manon solo. Nato a Nuoro nel 1971, passione per ilcanto fin da giovane, nel coro polifonico nuoresediretto da Franca Floris.Nella Scuola Civica di Musica, frequenta la classedi canto di Antonietta Chironi.Si può non ricordare Antonietta Chironi (Nuoro19939-1996)? Soprano dalla splendida voce, con inrepertorio soprattutto il Settecento cameristico elirico. Diplomatasi al Conservatorio musicale diCagliari, nel 1962, scelse di vivere nella suaNuoro, impegnandosi nell’organizzazione e nelladiffusione della musica: insegnò canto, diresse laScuola Civica di Musica, fondò L’Ente Musicale,istituì il Seminario di Jazz (con la collaborazionedi Paolo Fresu). E amò moltissimo anche il cantosardo.Alla sua insegnante, Piero Pretti deve l’esordio inpalcoscenico, in opere di Mozart. Mettendo daparte il diploma conseguito all’Istituto d’Arte diNuoro, decide di frequentare i corsi diperfezionamento – master class – di GianniRaimondi e Renata Scotto. Nel 1991 entra a farparte del coro del Teatro Lirico di Cagliari.L’attività di corista gli calza stretta, avverte ilbisogno di sperimentare nuove strade, come quelladel piano bar, partecipa a una Voce per Sanremo eall’Accademia di Sanremo.Ritornato sul leggio della lirica, segue le lezioni diGiusy Devinu, altra grande soprano (Cagliari1960-2007), dalla voce straordinaria e dolcissima,che spaziava da Bellini a Donizetti, da Rossini aVerdi, a Puccini, dalla carriera ricca di successinei più importanti teatri del mondo.Poi studia col mezzosprano Rosy Orani e infinecon Gianni Mastino, sardo dalla carrieratrentannale di tenore e cattedra al Conservatoriomusicale di Milano.Dopo tanti concerti e spettacoli, da Mozart aCherubini e Rossini, nel 2006 veste i panni diRodolfo nella Bohème di Puccini, in una tournéeeuropea attraverso la Germania, l’Austria, ilBelgio, l’Olanda, la Francia, la Norvegia el’Inghilterra. Nel 2007 vince un’audizione – oltretrecento i cantanti concorrenti – per unacoproduzione di Bohème con i teatri di Venezia(La Fenice), Treviso, Fermo e Jesi. Per il 2008ha già una scrittura, Duca di Mantovanel Rigoletto al Teatro Lirico Sperimentaledi Spoleto (teatro che per sette anni è statodiretto da Sandro Sanna, direttore d’orchestranato a Cagliari nel 1945).Bohème e brani pucciniani, nell’anno del grandecompositore di Lucca. Non solo: il repertorio diPiero Pretti oggi comprende Traviata, Rigoletto,Werter, Lucia di Lammermoor, Pagliacci(Arlecchino), Don Giovanni. Aggiungendo ilRequiem di Mozart, Stabat Mater di Boccherini,Messa di Gloria di Puccini, Stabat Matere Petite messe solennelle di Rossini,Nona Sinfonia di Beethoven.

di Adriano Vargiu

Piero Schiavazzi