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LE NOVITÀ Il contagio elettrizzante delle piccole “cittadine” ALLE PAGINE 6 e 7 LA TENDENZA Anche il Suv diventa coupé e alimenta il suo fascino A PAGINA 12 LA SICUREZZA Un’industria che scommette su una guida a rischio zero ALLE PAGINE 10 e 11 La tecnologia Le nuove rotte del futuro tracciate dal navigatore PAGINA 5 Il mercato Ora le case strizzano l’occhio all’universo femminile PAGINA 15 ALLE PAGINE 2 e 3 Inizia lo spettacolo alla ricerca della vettura più bella dell’anno Auto Show Auto TUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA AUTUNNO 2016 2017

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LE NOVITÀ

Il contagioelettrizzantedelle piccole“cittadine”ALLE PAGINE 6 e 7

LA TENDENZA

Anche il Suvdiventa coupée alimentail suo fascinoA PAGINA 12

LA SICUREZZA

Un’industriache scommettesu una guidaa rischio zeroALLE PAGINE 10 e 11

La tecnologia Le nuove rotte del futuro tracciate dal navigatore PAGINA 5

Il mercato Ora le case strizzano l’occhio all’universo femminile PAGINA 15

ALLE PAGINE 2 e 3

Inizia lo spettacoloalla ricerca della vettura più bella dell’anno

Auto Show

AutoTUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA AUTUNNO 2016

2017

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Design, comfort, sicurezza,economicità d’esercizio, gui-dabilità, prestazioni, funzio-nalità, rispetto per l’am-biente e rapporto qualità-

prezzo. La serie di macroaree che la giu-ria di esperti incaricati del gravoso com-pito deve valutare sono tante, tra l’altrocon un occhio di riguardo per tutte le au-to che hanno portato innovazione in di-versi settori. Ma alla fine dovranno pren-

derne in considerazione solo una: lei,l’auto dell’anno 2017. Tra l’altro, trat-tandosi della competizione svizzera,l’impresa è ancora più ardua rispetto alleanaloghe classifiche delle altre nazioni,perché nessun Paese come la Confedera-zione può vantare la presenza di presso-ché tutte le marche, in primis quelle piùprestigiose, che non affidano mai al mer-cato elvetico le “seconde scelte”, i mo-delli base, ma sempre e solo le vetture altop della gamma.

Certo, fa un po’ impressione confron-

tare i quaranta modelli rossocrociati inlizza con quelli dei maggiori mercati delVecchio Continente, e basta fare una car-rellata sulle reginette della strada inquesta panoramica per avere un’idea di

un’offerta esaustiva. Dalla city car dalleprestazioni hi-tech alle super sportive dilusso che, in altri mercati, sarebberoconsiderate alla stregua di esclusive fuo-riserie.

Un altro particolare che non sfugge,nemmeno agli occhi dei meno esperti, èl’abbondanza di candidate dall’aspettoinconfondibile del Suv. Che poi sianocrossover, full size o compact, cambiapoco. Ed è la dimostrazione di una ten-denza che ha contribuito non poco (vediarticolo in pagina) a trasformare un anno

L’evento.

2 AUTO

NEL 2012 QUASI UN RECORDNel 2012 in Svizzera sonostati immatricolati 431.000nuovi veicoli a motore, valea dire il 2,4% in più del2011, il maggior incrementodal 2001. Il nuovo primato,è stato realizzato prima dellanuova norma sul Co2

NEL 2013 UNA LIEVE FLESSIONENel 2013 in Svizzera sonostati immatricolati 402.117veicoli stradali a motore,il 6,7% in meno rispettoall’anno record 2012. Ilparco veicoli complessivoè cresciuto dell’1,6% finoa raggiungere 5,7 milioni

NEL 2015 AFFARI PER 33 MILIARDINel 2014 il settore dell’autoha fatturato circa 33,1miliardi di franchi. La quotapiù alta e stata realizzatacon le auto nuove (13,3miliardi di franchi). Nel 2014sono stati immatricolati396.588 nuovi veicoli

NEL 2015 NUOVA SPINTA A +7%Nel 2015 le immatricolazionidi auto sono state 327.143,pari al 7,6% in più rispettoal 2014. Un nuovo record,inoltre, lo hanno segnatole moto, con 51.787 nuoveunità in circolazione in tuttoil territorio nazionale

Solo l’imbarazzo della scelta separaNOSTRO SERVIZIO

Una inattesa accelerata in autunnocancella l’idea di acquisti al ribasso

Quarantaregine nella corsaper il titolo

I BILANCI

IL MERCATO

Tra le finaliste anchesuper sportive di lussoconsiderate fuoriseriedagli altri mercati

Il 2016 eraprevisto segnasseuna decisa fase dicalo del mercato,ma se continuacosì sarà ripresa

La domanda di veicoli a trazione integrale segna un boom e quasi pareggia i conti

Un mese ancora, e poi si tirerà ilbilancio. Ma il 2016, l’anno chedoveva segnare una decisa fase

di calo del mercato dell’auto, con unaprevisione fissata a meno 5 per cento,se continua così sarà invece quello checonfermerà una buona ripresa. Dopo ilsuccesso del 2015, con 427.168 nuoveimmatricolazioni, una cifra che ha su-perato del 7,7 per cento il valore del2014 e ha quasi scalzato il record del2012 (430.973 veicoli), quest’anno siattendeva un rallentamento dettatoda un effetto saturazione. E questeerano infatti le indicazioni dei primimesi dell’anno caratterizzati da unapartenza stentata. Invece dopo l’esta-te c’è stato un inatteso guizzo, e levendite sono riprese. E bene. Un colpod’acceleratore, che ha consentito direcuperare terreno. E così, a conti fat-ti, si è scoperto che nei primi nove me-si del 2016, in calo è stato appena del2,7 per cento rispetto allo stesso pe-riodo del 2015. Una evoluzione che“supera tuttavia ampiamente le atte-

se”, hanno detto gli esperti di Auto-Svizzera. Il mese di settembre, soprat-tutto, è stato ottimo per il settore, datose sono state registrate 26.145 imma-tricolazioni, ovvero l’8,3 per cento inpiù dello stesso mese del 2015, quotache in Ticino è salita andando a più 12per cento.

“Osserviamo un fenomeno tipicodell’autunno - dicono gli analisti diAuto-Svizzera -. La crescita del mer-cato è principalmente dovuta all’altadomanda di veicoli a trazione inte-grale”. Il loro numero, infatti, è au-mentato del 18,3 per cento, pari a12.150 vetture vendute, il che haconsentito alle 4x4 di raggiungereuna quota di mercato record del 46,5per cento in settembre. Sull’arco deinove mesi, i nuovi veicoli a quattroruote motrici messi in circolazionesono circa 101mila, il 7,3 per cento inpiù rispetto allo stesso periodo del2015.

Nella classifica per marche la Vol-kswagen rimane in testa, nonostante

un calo del 3,3 per cento rispetto a unanno fa per il costruttore tedesco. Equesto nonostante le “scorie” delloscandalo dei motori diesel, con29.073 vetture vendute. Bmw seguecon 18.289 unità, in crescita del 2,5per cento. In terza posizione figuraMercedes con 17.904 vetture vendu-te (+3,4%). Volkswagen, poi, vantala maggiore quota di mercato in Sviz-zera, con il 12,5 per cento, immutatorispetto ai primi nove mesi del 2015.Completano il podio Bmw (7,9 percento) e Mercedes (7,7 per cento).

C’è da ricordare che invece l’an-no scorso, grazie anche a offerte edeurobonus, era cresciuto in particola-re il segmento di mercato delle auto-mobili di piccola cilindrata, al di sottodei 1000 centimetri cubi (+44,6 percento rispetto al 2014). Nel 2015 levetture diesel avevano inoltre segna-to circa il 39,1 per cento delle nuoveimmatricolazioni, leggermente di piùrispetto al 2014 (37,3 per cento).

m.sp.

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di vendite che si prevedeva di transizio-ne, e che invece ha virato in positivo pro-prio grazie all’exploit della domanda diveicoli a trazione integrale.

Al di là delle caratteristiche e innova-zioni prettamente tecniche, poi, c’è dasottolineare come la componente esteti-ca giochi un ruolo sempre più preponde-rante. Il design di tendenza sembra averdeciso di eliminare qualsiasi asperità,spigoli, puntando sulle linee “morbide”,sinuose, decisamente affusolate. Un’al-tra caratteristica che non passa inosser-

vata, e che è anche facilmente riscontra-bile sulle nostre strade, è l’“aggressivi-tà” della parte frontale di quasi tutti imodelli, che riescono a conferire allavettura sia una configurazione sportiva,

sia una sensazione di accresciuta sicu-rezza per chi sta al volante. E la sicurez-za (vedi l’intera pagina dedicata in que-sto stesso speciale) è stato il vero bancodi prova di tutte le major automobilisti-che. L’obiettivo dichiarato è quello della“sicurezza totale” e sono tante le novità,tra assistenti alla guida e safety-pack,entrate a far parte del corredo delle pri-me della classe.

Insomma, tante e con pari opportuni-tà le candidate al titolo, ma alla fine, ne-cessariamente, ne resterà una sola. E sa-

rà lei l’auto dell’anno, la preferita daglisvizzeri, quella che più di tutte ha saputoinnovare il mercato sia dal punto di vistastilistico e tecnologico, sia per le presta-zioni. Dotata in fondo di uno “stellonci-no”, un’etichetta di superiorità che l’ac-compagnerà per tutto il prossimo anno.Auto dell’anno 2017 è un’etichetta-rico-noscimento che non va sottovalutata,semplicemente perché alla “borsa” delmercato delle quattro ruote corrispondead una lievitazione del “titolo” per nullatrascurabile.

3IL CAFFÈAutunno 2016

IL PICCO DELL’USATOIl centro di ricercheBakBasel prevede nel 2017un forte aumento dei cambidi proprietà delle auto. Ilmercato, quello delle vetturedi seconda mano inSvizzera, considerato il piùlussuoso a livello globale

LE NUOVE IMMATRICOLAZIONIDal 2018 al 2021 latendenza alleimmatricolazioni di nuoveautomobili e dei veicolileggeri, secondo leprevisioni di BakBasel,dovrebbe ulteriormenteconsolidarsi

L’INCOGNITA ELETTRICANessuno studio, almenofinora, attesta una crescitasostanziosa nel mercatodelle auto elettriche edibride. I dati relativi alleimmatricolazioni negli scorsianni sono stati nettamenteinferiori alle attese

I MODELLI DI TENDENZALe auto a quattro ruotemotrici continueranno aconquistare quote dimercato e, secondo AutoSchweiz, anche le vetturediesel - arrivate al 40% delsettore - continueranno laloro ascesa nelle vendite

a il podio dall’auto dell’anno 2017

LE PREVISIONI

Sotto esame design,comfort, sicurezza,rispetto per l’ambientee innovazionetecnologica

Vendite consolidate per un lustro e i diesel continueranno a crescere

LE PROIEZIONI Positive almeno fino al 2021 le previsioni dell’istituto di ricerca economica BakBasel

Certo, non si può passare di re-cord in record, ma anche i pros-simi anni riservano al mercato

elvetico dell’auto prospettive rosee.Le previsioni dell’istituto di ricercaeconomica BakBasel, in collaborazio-ne con Unione professionale svizzeradell’automobile (Upsa), ad esempionon escludono che nel 2017 si assistaad un lieve calo delle nuove immatri-colazioni, ma negli anni successivi, al-meno fino al 2021, si dà quasi perscontato un ulteriore consolidamento.Grazie allo sviluppo favorevole deiprezzi dell’usato rispetto a quello del-le auto nuove, però, il mercato svizze-ro - che ha il parco auto di “secondamano” più lussuoso del mondo - nellostesso anno prevede un’impennatanell’aumento dei passaggi di proprie-tà. Settore di vendita che, ovviamen-te, non dovrebbe brillare più di unastagione considerando il numero divetture nuove che torneranno a domi-nare - sempre secondo BakBasel - nelquinquennio successivo.

Ma al di là delle cifre d’affari, saràinteressante assistere ai mutamentiche si prevede subentrino nella sceltadi modelli e motorizzazioni. Molto piùcauti, invece, i pronostici per quantoriguarda le propulsioni alternative.Pur auspicandone una crescita, infat-ti, nessuna ricerca parla di un boomdelle auto elettriche e ibride. “Ciaspettiamo comunque un aumentodella domanda nella trazione elettrifi-cata, soprattutto nelle auto ibride conbenzina - dice al Caffè il presidente diAuto Schweiz, François Lunaz -, ma èanche vero che finora le cifre di que-ste vetture alternative sono percen-tualmente molto basse, inferiori alleattese. L’evoluzione della mobilitàelettrica difficilmente sarà soddisfa-cente”. Altro discorso, invece, per lemotorizzazioni classiche dalle quali cisi aspetta un ulteriore incremento so-prattutto nei modelli a quattro ruotemotrici, Suv o comunque 4x4. Il fattopoi che la percentuale delle vetture agasolio in Svizzera si sia ormai alli-

neata alla media euroepa, rende diffi-cile credere che i modelli diesel con-tinuino a conquistare quote di merca-to. Anche per le polemiche relative alloro contributo all’inquinamento, e ai“trucchetti” adottati dai costruttoriper eludere il controllo ambientale.“Non credo, anzi a mio parere il mer-cato delle auto diesel continuerà acrescere - obietta François Lunaz -.Non dimentichiamo che già ora i mo-delli del Paese rappresentano il 40%del mercato, e sono praticamente tuttidi tecnologia di ultima generazione. Econ le nuove norme Ue che entreran-no in vigore nel 2018 gli automobilistisvizzeri si ritroverannno comunqueall’avanguardia”.

Più difficile prevedere se, entro il2021, per tutte le auto si raggiunge-ranno i limiti di 95 km per chilometrodi Co2 auspicati dal Consiglio federa-le. Secondo le associazioni di catego-ria, Auto Schweiz inclusa, un risultatoottenibile solo con l’exploit delle autoelettriche. e.r.b.

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1. Abarth / Fiat 124 Spider,2. Alfa Romeo Giulia, 3. AlfaRomeo Giulia, 4. Audi A5,5. Audi Q2, 6. Cadillac CT6,7. Cadillac XT5, 8. ChevroletCamaro, 9. Citroën C3,10. Citroën E-Mehari, 11. CitroënSpaceTourer / Peugeot Traveller /Toyota Proace Verso, 12. DS 3,13. Ferrari GTC4Lusso,14. Fiat Fullback, 15. Fiat Tipo,16. Ford Edge, 17. Honda NSX, 18.Hyundai Ioniq, 19. Infiniti Q30, 20.Infiniti QX30, 21. Jaguar F-Pace,22. Kia Niro, 23. Kia Sportage, 24.Maserati Levante, 25. MercedesClasse E, 26. Nissan Micra, 27.Peugeot 3008, 28. PorschePanamera, 29. Renault Megane,30. Renault Scenic, 31. Seat Ateca,32. Skoda Kodiaq, 33. SuzukiBaleno, 34. Tesla Model X, 35.Toyota C-HR, 36. Toyota Hilux, 37.Toyota Prius, 38. Volvo S90 / V90,39. VW Amarok, 40. VW Tiguan

LE AUTO CHE SI SFIDANO

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Strada sicura. I tre colossi tedeschi delle auto di lusso hanno unito le forze per utilizzare sui loro servizi di assistenza alla guida le mappe interattive create da Here

La tecnologia.

5IL CAFFÈAutunno 2016 AUTO

NavigatoreLe nuove rotte verso il futuro

TOMTOM PER CAMIONCon “Pto 7250 Truck” la dittaTomTom offre un servizio dipercorsi specifici che si adattaalla singola portata di camionin tutta Europa, connesso via internet con Webflett per il controllo remoto

SATELLITARE GARMIN PER LE MOTO Il navigatore Zumo dellaGarmin per moto avvisa ilconducente in prossimitàdi curve strette, di cambidel limite di velocità,presenza di scuole, indicanuovi percorsi tortuosi e con tanti pendii

LA CAPOSTIPITE BLAUPUNKTLa tedesca Blaupunkt, leadernella produzione di autoradioe dispositivi audio per le auto,nel 1989 fu la prima a metterein vendita un navigatoresatellitare destinato agliautomobilisti comuni

IL PIONEER CHE VIENE DALL’ORIENTELa Pioneer Corporation,azienda giapponesespecializzata in prodotti diintrattenimento digitale,commercializza navigatorisatellitari ricchi di funzionicon un ampio displaytouchscreen

CONSORZIO FRA LE TRE CASEL’azienda Here incomproprietà delle caseautomobilistiche tedescheAudi, Bmw e Daimler fornisceservizi e tecnologie di dati ditipo geografico e di mappaturaper il settore automobilistico

GLOBAL POSITIONING SYSTEMIl Gps (Global positioningsystem) è il primo sistemadi navigazione satellitare almondo. È stato sviluppatodagli Stati Uniti. Fu ilDipartimento della Difesaa dare al Gps il suo nome ufficiale

I 24 SATELLITIIl Gps si basa su 24 satellitiche ruotano attorno alla Terralungo sei orbite, inviandosegnali radio dalla loroposizione nell’orbita,all’altezza di 20.300 chilometrisopra le nostre teste

I 4 SATELLTI DI RIFERIMENTOL’orbita dei 24 satelliti èimpostata di modo che unricevitore Gps in qualsiasipunto della superficieterrestre possa riceveresegnali) da almeno 4satelliti che determinano la sua posizione

mercato, per sviluppare le nuove mappe perle prossime auto. Un’acquisizione miliarda-ria, di 2,5 miliardi anche in funzione anti-Google che ha mappato tutto il mondo. Unprogetto ambizioso visto che a partire dal-l’anno prossimo queste mappe digitali cherappresentano una delle chiavi del futurodelle automobili, saranno connesse e condi-videranno in tempo reale le informazioni.Una tecnologia che sfrutterà i sensori a bor-do delle singole auto per ricevere e fornire ai

conducenti tutte le informazioni in temporeale sulle condizioni del traffico, a partiredai potenziali rischi stradali, comei lavori incorso sulla carreggiata, i banchi di nebbia,segnalando i limiti di velocità, ma anche ladisponibilità di parcheggi. Oltre al classicoGps utilizzerà anche una fotocamera fronta-le. Il tutto per monitorare direzione e posi-zione di ogni veicolo, frenate strade chiuse,code e condizioni climatiche comprese e ren-dere ogni viaggio più sicuro. c.m.

Fate inversione di marcia, quandopotete”. Il navigatore satellitare,pressoché di serie su tutti i modellidi autoveicoli, ha ormai mandato inpensione le cartine stradali. Nessu-

no chiede più ai passanti indicazioni, nessu-no si sporge dal finestrino con il classico“scusi, per andare a…”, nessuno si fermacompulsando cartine e mappe stradali, im-precando contro i cambiamenti della viabili-tà.

Ormai ci si affida alla voce anonima,femminile e gentile del navigatore satellita-re, che quando si sbaglia strada non vi man-da al diavolo ma vi ripete che sta... “ricalco-lando il percorso”. Costa poco, il più dellevolte è già predisposto sulle auto, è quasisempre efficace, segnala il tempo di percor-renza. Permette agli automobilisti di rag-giungere una qualsiasi destinazione preim-postata partendo da casa, senza troppi pro-blemi e patemi d’animo. Basta ricordarsi diaggiornare le carte stradali, però per evitaresgradite sorprese e perdersi come un tempo,quando si usavano e si spiegazzavano le car-te sul cofano dell’auto cercando di individua-re un nuovo tragitti.

Perché ad andare in pensione sono sololoro, le vecchie mappe cartacee, ormai di-ventate obsolete. Sono state sostituite daquelle digitali, precise fino al dettaglio. Sonoloro, le nuove mappe interattive a spopo-lare: permettono agli automobilisti di co-noscere esattamente la situazione deltraffico nelle zone circostanti comel’evolversi del traffico lungo tutto ilpercorso. I migliori navigatori hannoanche sistemi di informazione deltraffico in tempo reale. I preferiti so-no quelli con comandi vocali, unafunzione che permette di cercarenuovi indirizzi, cambiare e impostarenuove destinazioni senza distrarsi dalla gui-da, senza abbandonare il volante con opera-zioni pericolose. Un servizio di assistenzache si sta facendo sempre più “performante”ed economicamente interessante.Tanto che itre colossi tedeschi dell’auto Mercedes, Audie Bmw hanno rilevato quest’anno “Here”,l’azienda che ha prodotto le mappe digitaliad alta definizione e che copre l’80% del

L’AUTO INFORMA

I PRODOTTI/2

LA STORIA

Quell’aiutante intelligentefiglio della guerra spaziale

I PRODOTTI/1

Datemi 24 punti e vi dirò dove siete. Altro che Archimede e il suopunto d’appoggio per sollevare la terra. Con 24 satelliti l’uma-nità ora sa dove sta andando... almeno quando è in auto. Tutto

il sistema Gps (Global Positioning System) si regge su 24 satelliti chegirano attorno alla terra notte-giorno a 20mila chilometri d’altezza. Ilmodello della loro orbita è tale che un ricevitore Gps in qualsiasi pun-to si trovi è sempre "visibile" da almeno 4 satelliti. Poi basta unasemplice triangolazione…

Un progetto pensato a fini militari (il famoso scudo stellare ame-ricano) trasformato in un servizio utiile per agli automobilisti da Ro-nald Reagan. Successe dopo il 1 settembre 1983 a seguito dell’ab-battimento di un aereo di linea coreano fuori rotta che era entratosenza accorgersi nello spazio aereo dell’Urss: tutti i 269 passeggeri el’equipaggio morirono sul colpo. Fu allora che il presidente degli StatiUniti Reagan propose di rendere disponibile il Gps, che era costatocirca 12 milioni di dollari a fini militari, per scopi civili, così da evitarein futuro errori di navigazione che provocano simili catastrofi.

L’uso “automobilistico” del navigatore satellitare risale però aldecennio precedente. E non sulla terra, ma sulla luna. Nell’estate del1971 permise agli astronauti di Apollo 15 a bordo di un “Luna rovervehicle” equipaggiato con un rilevatore satellitare di non perdersi sul-la superficie lunare. Funzionò sulla luna e funziona da oltre trent’annisulla terra. Ma fu solo nel 1989, che, grazie all’azienda tedesca Blau-punkt, fu messo a punto il primo navigatore satellitare per le auto:un’innovazione che,cambiò radicalmente le abitudini degli automobi-listi. Attualmente è la società olandese TomTom, leader mondiale diprodotti e servizi per la localizzazione con le mappe Tele Atlas, inconcorrenza con la Garmin svizzera.

IL LEADER TOMTOM

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La tecnologia.

6 AUTO

Le scelte. In Svizzera il segmento delle vetture“full electric” non supera ancora il 2% del totalecon una crescita frenata dalle abitudini e dai prezzi

elettricoCitycar fuori

ma dal cuore

Dopo aver coinvoltosoprattutto il seg-mento medio-supe-riore, l’energia elet-trica “contagia” ora

anche un numero crescente diCitycar, ossia vetture dalle picco-le dimensioni, che sembranoadattarsi alla perfezione alle ca-ratteristiche tipo di un veicolospinto soltanto attraverso le bat-terie. Mentre le automobili di di-mensioni e peso maggiori hannofinito col prediligere - per ora -soluzioni ibride, per le “piccole”la soluzione elettrica rappresentacertamente una strada molto in-teressante. Anche perché l’am-biente urbano rappresenta “l’ha-bitat” ideale per questo genere divettura, sia per la capacità dimuoversi ad emissioni zero, siaper una maggior facilità nel repe-rire eventuali punti di ricarica ri-spetto, ad esempio, alle zone pe-riferiche. Oggi in Svizzera il mer-cato dei veicoli completamenteelettrici rappresenta ancora me-no del 2% del totale, soprattuttoa causa di condizioni quadro an-cora perfettibili nel Paese, men-tre a registrare percentuali sem-pre più elevati sono i veicoli ibridicon motore a benzina quale pro-pulsione di tipo tradizionale.

Nei prossimi anni, comun-que, la via aperta da vetture co-me l’avveniristica Bmw i3 saràulteriormente arricchita di mo-delli e nuove soluzioni tecnicheda parte di molte case e anche ilmercato delle Citycar elettrichegodrà di una scelta maggiore ri-spetto a quella attuale. Oggi, in-fatti, chi vuole acquistare un’au-

tomobile completamente elettri-ca non gode di un catalogo moltovasto. Accanto alla leader assolu-ta del segmento, ossia la NissanLeaf, sono comunque emersi ne-gli ultimi due anni anche altrimodelli capaci di stuzzicare ilmercato. Come ad esempio laZoe di casa Renault, prodotta dal-l’azienda francese quale “rispo-sta” all’offensiva di Citycar ademissioni zero del gruppo Psa,quello che comprende Peugeot eCitroën. Grazie ad una collabora-zione con la giapponese Mitsubi-shi, infatti, sono da qualche tem-po in vendita anche le piccole

Peugeot iON e la “sorella” Citro-ën C-Zero. Non si è fatta attende-re neppure la risposta tedesca,con la Volkswagen a presentarequasi contemporaneamente laversione “elettrificata” della Up,

ossia la e-Up, e anche la Smart -regina delle Citycar - ha svilup-pato un modello totalmente abatteria. Più timido, invece, losbarco sul mercato di modelli co-me la Fiat 500e e la Kia Soul Ev.

Dal profilo delle prestazioni, alcentro dell’attenzione c’è semprel’autonomia. La spinta innovativa“generata” dalla rivoluzionariaTesla, sta pian piano toccando tut-ti i modelli. In generale, la sogliadei 200 km senza doversi recaread una stazione di ricarica è sem-pre più la normalità con le nuovebatterie agli ioni di litio, mentre larapidità di ricarica è ancora un

Il futurodelle auto“a batteria”sarà nellepiccole

Rimane aperto il dibattito sul“bilancio” totaledei veicoli spintisolo da energiealternative confonti “discutibili”

Autonomiada “grande”e listiniconcorrenzialipossono esseredue atoutrivoluzionari

Invia la tua “denuncia” dal sito caffe.cho scrivi a “Dillo al CAFFÈ”, via Luini 19, 6600 Locarno

DILLO AL CAFFÈ

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7IL CAFFÈAutunno 2016

Ora anche il Suvdiventa “green”e sceglie l’ibridoIl miglioramento delle tecnologie ibride per i

motori è tale, che anche i tanto vituperati Suvsi scoprono improvvisamente “green” e scelgo-

no le unità motrici miste per guardare al futuro econvincere una fetta crescente di clienti. Basta da-re un’occhiata ai modelli presentati ultimamenteper rendersi conto di come il cambiamento d’oriz-zonte sia molto avanzato. Al recente salone di Pa-rigi, ad esempio, accanto ai molti veicoli elettrici adare spettacolo per gli appassionati sono stati pro-prio i nuovi Suv ibridi. Se il Rav 4 di Toyota haaperto la strada, è altrettanto innegabile che ormaitutte le principali case produttrici hanno seguito ilgigante giapponese.

Naturalmente iniziando da Lexus - che non acaso è strettamente imparentata proprio con Toyo-ta -, che ha lanciato sul mercato il suo Suv compat-to Nx Hybrid, veicolo con consumi ed emissionimolto limitati nonostante le dimensioni (5,1 litriper 100 chilometri nel percorso combinato, secon-do la casa), ed evidentemente disponibile anchenella versione a trazione integrale. Addirittura tri-

pla la tecnologiache equipaggia ilcrossover Ou-tlander della Mit-subishi, capaceanche di muo-versi solo adenergia elettrica,mentre la moda-lità ibrida abbinaun motore benzi-na, con consumied emissioni a li-velli davveromolto bassi.Scelta simile an-che per un altromodello di Suvmolto fortunato,ossia la Tiguan dicasa Volkswa-gen, che con ilmodello GtePlug-In Hybridannuncia consu-mi sotto i 2 litriper 100 chilome-tri con tanto dipannello solaresul tetto per ga-

rantire un ulteriore aumento dell’autonomia com-plessiva del veicolo. Ovviamente, quando si diceSuv, nella categoria sono inseriti anche gli autenti-ci “colossi” del genere dal profilo delle dimensioni.Ma anche in questo particolare segmento - quellodegli “extra-large” - la tendenza verso l’ibrido noncambia. Anzi. Audi per il suo Q7 ha presentato laversione e-tron, tecnologia ormai diffusa su diversimodelli della casa di Ingolstadt. Il possente Suvnella sua versione ibrida sviluppa addirittura untotale di 373 cavalli, grazie al 6 cilindri diesel ab-binato ad un propulsore elettrico. Stessa strada an-che per l’X5 della Bmw, con un sistema che svilup-pa 313 cavalli e mantiene tutte le caratteristichedel modello tradizionale. Per gli appassionati delgenere, insomma, la scelta non manca.

Per i possentifuoristrada è iniziatal’evoluzione“ecologica”senza rinunciarea potenza e lusso

punto su cui le differenti casestanno un po’ inseguendo Tesla(vedi articolo a lato). La situazionesta però migliorando e anche iclienti si stanno sempre più con-vincendo dell’efficacia e dell’effi-cienza di questi veicoli, che siadattano alla perfezione al tragittocasa-lavoro senza incidere sull’in-quinamento atmosferico.

Pur ammettendo che il “bi-lancio energetico” complessivodi una vettura elettrica è ancoraal centro di parecchie discussioni- ad esempio a proposito dell’im-patto ambientale della produzio-ne e dello smaltimento delle bat-terie -, il prezzo rimane ancoraun freno piuttosto notevole allosviluppo sul mercato di questosegmento. Anche per un model-lo di Citycar, se si sceglie la pro-pulsione completamente elettri-ca si superano facilmente i30mila franchi. La tendenza ap-pare comunque al ribasso e pre-sto le vendite potrebbero davve-ro esplodere. m.s.

Elon Musk, patron di Tesla, non pensa soltantoa colonizzare Marte - l’imprenditore america-no è tra i promotori di una futura missione

umana sul pianeta rosso -, ma è pronto ad “invade-re” anche il segmento medio con un’auto elettricache, ancora una volta, si annuncia rivoluzionaria.Dopo la Supercar Model S, capace di stupire il mon-do con prestazioni da grande sportiva, ma ad emis-sioni zero, dopo qualche tentennamento tecnico, ec-co che la casa californiana è sbarcata in grande stilesul mercato con la nuova Model 3, un’auto che po-trebbe segnare una svolta epocale partendo dagliStati Uniti, Paese sempre più attento al mercato del-le “eco-car”.

Alcune caratteristiche di questo modello per-mettono di capire tutto il potenziale di questo pro-getto. Iniziando dal prezzo. La Model 3 sarà sul mer-cato a 35mila dollari, il che rappresenta un cambia-mento di rotta quasi epocale, se si considera come -anche per le “piccole” - il prezzo base è normalmen-te attorno ai 30mila franchi (vedi articolo principa-le). La nuova Tesla “popolare” offre infatti prestazio-ni di qualità superiore. A partire da un’autonomia di345 chilometri, praticamente il doppio di gran partedelle concorrenti nel medesimo segmento di merca-to. A questo si aggiunge una capacità di scattare da0 a 100 chilometri orari in meno di 6 secondi. Uno

“spirito sportivo” già ben noto e molto apprezzato abordo della Model S. Progettata per ottenere le 5stelle dal profilo della sicurezza (almeno nelle inten-zioni del produttore), la Model 3 è anche compatibi-le con il sistema “Supercharging” che - connettendola vettura ad una delle 4.543 colonnine Tesla in giroper il mondo, una sola, per ora, in Ticino, in cima alMonte Ceneri - permette di ricaricare le batterie inpochi minuti fino all’80% della loro capacità. Unatout finora vincente per la casa californiana.

Ma veniamo ai “limiti”, perché qualche “limite”è pur emerso nella fase d’avvicinamento all’avviodella produzione della Model 3. Il primo è legato al-la tecnologia. Il pilota automatico montato a bordoha causato qualche incidente, anche mortale, suimodelli precedenti sui quali era stato sperimentato.Rimane poi da capire la reale capacità dell’aziendadi produrre un modello “di massa”. L’obiettivo diTesla è infatti quello di raggiungere quota 500.000veicoli, ma - anche tra i “fan” della casa - si temonotempi d’attesa molto lunghi. Non a caso, l’iniziodella produzione vera e propria è stato più volte po-sticipato e, dalle ultime indicazioni fornite dall’en-tourage dello stesso Elon Musk, sembra che lo“start” alla fabbricazione sia definitivamente fissa-to per l’inizio del 2017. Date più precise, però, nonsono disponibili.

Tesla riparteda Model 3e invadela classe media

L’INNOVAZIONE

I MODELLI ALTERNATIVI

LE NOVITÀ

Produttori e aziende, itinerari

tra i vigneti e le cantine, ricette

e interviste, rubriche sui prodotti

del territorio, una selezione

di news dal settore

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LA RIVISTA DI CHI AMAI SAPORI DELLA TAVOLA

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La sicurezza.

10 AUTO

L’innovazione. La svolta tecnologica permetterà di avere in dotazione radar e telecamere, prima riservate alla categoria lusso, pure sulle utilitarie di serie

Più che sul pedaledell’acceleratoresi spinge sul tastodella sicurezza

La valutazione si basa su quattroparametri: l’impatto frontale, quel-lo laterale contro un’altra auto,

quello sempre laterale, ma contro unpalo, e il test del colpo di frusta. La ri-sposta dimostra quanto può essereconsiderata sicura l’auto scelta. E so-no sempre di più i guidatori che, primadi acquistare un’auto nuova (ma an-che usata), controllano quante “stelle”s’è guadagnata dall’Euro Ncap. Sì,perché l’European New Car Asses-sment Programme, programma euro-peo di valutazione, come agli chef as-segna ai nuovi modelli di auto le ambi-te stelle. E basta inserire marca e mo-dello prescelto nell’apposito spazio delsito www.euroncap.com per vedere la“pagella”.

Proprio per non correre il rischioche le auto sottoposte ai test corri-spondano solo ai “migliori piatti” dellacasa, cioè i modelli super accessoriati,da quest’anno la valutazione in stelle èdoppia. Una prima valutazione è riferi-ta all’equipaggiamento di sicurezza diserie su tutte le versioni disponibili sulmercato auto europeo (cosa che riflet-te il livello minimo di sicurezza che cisi aspetta da qualsiasi veicolo vendu-to), la seconda invece è riferita al “Sa-fety Pack”, l’equipaggiamento avanza-to offerto in opzione, attestando il livel-lo di sicurezza che il veicolo può rag-giungere. La valutazione complessiva,comunque, non si limita alla sicurezzadi guidatore e passeggeri, ma è estesaagli occupanti bambini e anche ai pe-doni. E tutte le nuove tecnologie, dal-l’Aeb all’eCall (vedi articolo in pagina)sono già stati testati da EuroNcap.

La tua auto non è ancora dotata di Aeb,Lls e Attention assist? Non hai nean-che eCall e MyKey? Ci dispiace, manon stai guidando in condizione di si-curezza. O almeno di sicurezza totale,

visto che stiamo parlando di sigle e dispositivi(vedi articolo in pagina) non esattamente di se-rie che, appunto, dovranno permetterci unasvolta tecnologica “democratica”, non riser-vando alle sole vetture extra lusso quegli op-tional (a pagamento) che potrebbero salvarci lavita.

Poi è vero che le auto sono sempre più “in-telligenti” e, alla fin fine, nella stragrandemaggioranza degli incidenti stradali è più pro-babile vedere il guidatore e i suoi errori sulbanco degli imputati, e non un errore della“macchina”, ma è altrettanto vero che se lenuove tecnologie ci danno un “aiutino” a esse-re meno distratti e dannosi non possiamo cheringraziare. Probabilmente ci vorranno anniprima di sedere su un’auto senza pilota, che siguida da sè (e in questo caso le colpe sarannotutte sue?), ma le tappe verso l’automobile delfuturo, a sicurezza totale, sono sempre più ve-loci. Comunque molto più veloci rispetto aqualche decina di anni fa, quando già l’autonon era più un lusso concesso a pochi, ma unmezzo di mobilità di massa.

Sembra incre-dibile pensarciora, ma i “vetera-ni” del volante ri-cordano bene, adesempio, che aconsentire la no-stra possibilità divisione dell’am-biente circostan-te, oltre al para-brezza e ai fine-strini, era previsto

solo lo specchietto retrovisore. Lo specchiettolaterale era un optional, averlo anche sul latodestro, poi, quasi un’esagerazione.

E che dire delle cinture di sicurezza? Eranoin commercio già nel 1960, ma prima di otte-nere una reazione a catena servì una legge chele impose in Francia nel 1973 (tredici anni do-po!), mentre gli ultramoderni Stati Uniti aspet-

tarono il 1975, e neanche in tutti gli Stati.Oggi è impossibile trovare anche la più eco-

nomica delle utilitarie senza gli air-bag, maforse dovrebbe far riflettere il fatto che il lorobrevetto fu depositato nel 1953 e ci vollerovent’anni di perfezionamento per vederlemontate sulla prima auto prodotta in serie: laOldsmobile Toronado nel 1973.Per la cronaca èbene ricordare che il dispositivo venne defini-tivamente adottato (a pagamento, s’intende)solamente nella prima metà degli anni Ottan-ta.

Ora ci sembra banale avere a disposizionesistemi di frenata assistita, telecamere peri-metrali, segnalatori acustici e tutti i marchin-gegni possibili e immaginabili a protezione eaiuto durante la guida. E nella nostra sceltadell’auto da acquistare difficilmente rinuncia-mo a dare un’occhiata alle “pagelle” periodica-mente aggiornate dei test Euro Ncap. Perchètanto noi clienti quanto le case automobilisti-che abbiamo finalmente capito che la sicurezzanon vale meno dei cavalli, della cilindrata, deldesign e del comfort dell’auto. E men che me-no dei gadget digitali di cui viene costante-mente imbottita.

Così i tempi per arricchire la nostra dota-zione di tecnologie salvavita sono diventatisempre più rapidi. Anche se la stessa Bosch ri-corda come per ladiffusione del si-stema antibloc-caggio (Abs) aifreni - oggi prati-camente obbliga-torio in tutto ilmondo - servì unquarto di secolo. Èandata meglio, in-vece, all’Electro-nic Stability Con-trol (Esp), il con-trollo elettronico della stabilità, che ne richiesepoco più di dieci di anni. Insomma, è vero cheil progresso tecnologico ha subito una bruscaaccelerazione, ma quello che maggiormente hacontribuito è la maturazione di coscienza col-lettiva che ha “spinto sul pedale” - e questo èil caso di dirlo - non dell’acceleratore, ma quel-lo più importante della sicurezza. e.r.b.

Il “Safety Pack” ha una pagellatutta stellata

L’EURONCAP

Le cintureerano incommercio giànegli anni ‘60,ma ci vollerodecenni primad’imporlecon una legge

Aspetteremoanni prima di

sedere sull’autoche si guida dasè, ma le tappe

per arrivare al rischio zero

sono più rapide

LE NOVITÀ SUL CRUSCOTTODall’attention Assist alla chiave MyKey, passandoper l’eCall gli assistenti alla guida sicura sonosempre più presenti nel quadro comandi dellevetture di ultima generazione, anche se finorabuona parte di queste novità sono opzionali

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11IL CAFFÈAutunno 2016

I dispositivi.

Il decalogo.

LA COSCIENZA COLLETTIVATra assitenti digitalie accessori salvavita il progresso tecnologico ha visto un’accelerazione,ma ha maggiormentecontribuito la maturazionedella coscienza collettiva

Gli assistenti che salvano la vita

Software, test e designnella vettura “pensante”

Tutti i congegni che ritroveremo sulla nostra vettura

Forse metteremmo in imbarazzo il nostrogaragista di fiducia chiedendo se la nostraauto prevede i nuovi dispositivi, ma visto

che si tratta della nostra (e altrui) sicurezza è co-munque il caso di conoscere gli ultimi ritrovati diassitenza tecnologica. A partire dalla frenata au-tonoma, l’Autonomous emercengy braking me-glio noto come “Aeb”, utilissimo in caso di distra-zione alla guida perché entra in azione in situa-zione percepite come critiche, limitando almenol’impatto in caso di velocità elevata. Oppure l’At-tention assist, che non solo s’accorge di un calodi concentrazione di chi è al volante, ma si per-mette anche di consigliargli una sosta prima chesubentri il classico colpo di sonno.E non sonocongegni fantascientifici, visto che non pocheauto le prevedono già nel listino. Ovviamente di serie nella categoria vip, o in ognicaso come salatissimi optional, ma diamo tempoal tempo... Non è poi così lontana la data che farà appariresul nostro cruscotto, compreso nel prezzo, laspia del dell’Intelligent speed assitancequell’”Isa” che ci impedisce di superare una ve-locità, da noi stessi stabilita, e che ci permetteràdi evitare le distrazioni che, immancabilmente,ci colgono in vicinanza daei soliti radar. Avremoin dotazione anche la “MyKey”, la chiave elettro-nica che permette di preimpostare alcune fun-zioni alla guida quando consegnamo la nostraauto a un altro guidatore. Diventerà anche piùtranquillittante rispondere sì alla domanda delfiglio neo patentato: “Mi presti la macchina?”.Sarà invece già obbligatorio, nel 2018, su tuttele nuove auto l’”eCall”; il sistema che trasmetteautonomamente una serie di dati all’apposito

centro servizi in caso di incidente, e chiamare isoccorsi.

Anche il Lane support sytem, detto “Lls”, sista facendo le ossa sui modelli esclusivi, ma que-sti accorgimenti che oltre correggere la traietto-ria dell’auto mal impostata ti segnalano quandoinavvertitamente oltrepassi la linea della tuacorsia farebbero comodo un po’ a tutti i veicoli aquattro ruote. Anche i congegni che esaltano lanostra visuale non vanno sottovalutati. Soprat-tutto di notte, ad esempio, diventano più che uti-li i fari a Led, i sensori luci, i proiettori allo Xenon- già proposti da varie case autobolistiche -, epersino, anche se in rari casi, anche usando latecnologia laser.

Non sono disprezzabili anche i cosidetti “fariadattivi”, che possono ruotare il facsio di lice in-torno alle curve rendendo visibili parti di carreg-giata altrimenti al buio. E non c’è niente di piùbuio, invisibile, che l’insopportabile “angolo cie-co”, quello che ci impedisce di accorgerci pertempo di un veicolo che ci sta sorpassando ed èsfuggito all’inquadratura dei nostri specchietti.Un segnale luminoso o sonoro, coi riflessi digitalipiù immediati dei nostri, ci potrà avvisare intempo reale.

Ma il futuro ci riserva molte altre sorprese inqueste tappe verso la sicurezza totale al volante.Prematuro parlarne, ma le “macchine intelligen-ti” se non in cantiere, sono già in fase di studio odi test. Come ad esempio le auto “car2car”, i vei-coli interconnessi ad altri veicoli che si trasmet-tono simultaneamente tra loro, e anche alle in-frastrutture apposite sulle strade, tutti i datiutile a rendere ancora più efficace la prevenzio-ne degli incidenti.

IL FUTUROGià in fase di test le auto“car 2 car”, macchineintelligenti che trasmettonoi dati fra le vetture stesse

La frenata autonomaAeb entra in azionein situazionipercepite comecritiche limitandoi danni dell’ impatto

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LA GRANDE SFIDARealizzare vetture a guidaautonoma, cioè senza l’interventodiretto dell’uomo, è una delle sfidepiù interessanti degli ultimi anni. E coinvolge i colossi dell’industriadell’auto che da tempo si stannoconfrontando con le nuovetecnologie e la loro capacità di mutare molto rapidamente

IL DEBUTTOSecondo diversi analisti, soprattuttodi scuola americana, il debutto dellavettura autonoma, senza guidatore,potrebbe arrivare nel 2020. Ma sitratta unicamente di una stima.L’esordio potrebbe avvenire negliStati Uniti, a patto tuttavia che l’enteamericano per la sicurezza alla datadi partenza dia il proprio via libera

IL TRAFFICOUno degli elementi che potrebbeportare a una svolta è la capacità didialogare tra vetture e sistemidifferenti. Cioè la possibilità di farerete, in pratica di scambiareinformazioni in tempo reale sullaviabilità e gli ostacoli che n’autosenza guidatore incontra durante i suoi percorsi

L’INTELLIGENZAIl cuore della “guida senza autista”sta nello sviluppo di una intellgienzaartificiale, in modo da arrivare aprodurre una macchina “pensante”.Ma non solo. L’auto dovrebbe anchepoter apprendere progressivamenteimmagazzinando dati. Dati dasfruttare durante i percorsi,attraverso segnali del cellulare

I CONSUMIUn algoritmo, secondo le previsionidegli studiosi, dovrebbe portare a un equilibrio ideale fra velocità di marcia e consumo, in modo daottenere un risparmio energeticoattorno al 24 per cento. Sarebbe ungrande passo avanti anche sul frontedella lotta all’inquinamento e delleemissioni nocive

LE TECNOLOGIEMolte tecnologie sono già pronte,diversi programmi sono stati messi a punto dai team di ricerca delleindustrie. Ora bisognerà tuttaviaintegrare questi sistemi l’uno conl’altro e “fonderli” in un unicosoftware. Ogni casa automobilisticaproverà poi a personalizzarei propri programmi

LA GUIDA E IL DESIGNProgettare l’auto del futuro non vuoldire soltanto mettere a punto sistemidi guida che consentano all’autista di non tenere le mani sul volante.Ma progettare anche interniconfortevoli, tecnologici, in modoche chi sta nell’abitacolo possaleggere o rilassarsi in un ambiente di design. È una sfida

LA CONDIVISIONEIl rischio è quello di avere troppiprogrammi e troppe sigle, differenti non solo per casaautomobilistica, anche per areegeografiche. Per questo si pensa aprotocolli comuni tra industrie,soprattutto sui livelli di sicurezza,dove si lascerebbe spazio appuntoalla personalizzazione

I TESTUn’altra grande sfida è sottoporrel’intelligenza artificiale sviluppataper l’auto a una serie di test, virtualima anche fisici, di lunga durata.Occorre mettere a confronto l’autocon situazioni che si possonoincontrare durante un tragitto. Ilproblema è che spesso in strada sicreano situazioni non immaginabili

IL QUADRO LEGALEPer far partire le sperimentazioni,come ultima tappa, serve un quadrolegale. Norme sul comportamentostradale. Gli esperti fanno notare poiche occorrono regole etiche in modoche i programmi dell’auto senzaautista possano subito scegliere, incaso di pericolo, come salvarele persone prima delle cose

Le tappe di una rivoluzione che è già partita

Sensori a ultrasuonianteriori

Sensore diprotezioneimpatto

Telecamere a raggi infrarossi

Sensoria ultrasuoni laterali

Sensoria ultrasuoniposteriori

Sensori radar posteriori

Telecamereper la vista dall’alto

Gps e sistema ditelecamere 3D

anteriore e posteriore

Avvisi via cloudIl sistema tramite il cloud, in 10secondi avvisa il guidatore della presenza di un veicolocontromano. Nella vetturaconnessa il guidatore è in grado divedere oltre il dosso o la curvaimmediatamente successivi

Percezione sotto le dita del piedeIl pedale dell’acceleratore attivo alleggerisce la pressione sull’acceleratore e avverte i guidatori in contromanoattraverso una lieve vibrazione

La diagnosi preventivaL’auto connessa registra anchei dati d’esercizio dei singolicomponenti. Algoritmiintelligenti consentono una diagnosi preventiva

Officine connesseGrazie ai dati del veicolotrasmessi è possibileindividuare piùrapidamente i ricambie calcolare meglio i tempi di lavoro richiesti

Touch screenI tasti sul touch screen sono percettibili al tattograzie a variazioni della struttura superficiale, a seconda dell’intensità di pressione dei tasti si possono richiamare diverse funzioni

LA TECNOLOGIA A BORDO

Telecameraanteriore 3D

Sensori radar

frontali

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L’innovazione.

12 IL CAFFÈAutunno 2016AUTO

La linea. Un settore ineditomonopolizzato finora dalle migliorimarche tedesche, ma la tendenza cheridisegna il look anche dei modellipiù grintosi è destinata ad espandersi

Dopo i motorianche il design diventa ibrido

Un Suv è un Suv e una coupé è una coupé. Un concetto che sembrava in-contestabile, anche perché a caratterizzare le due categorie di modelli bastava-no le qualità grintose, con ambizioni da fuoristrada della prima, e la sportivitàelegantemente corsaiola della seconda. Niente di più sbagliato, visto che il mer-cato ha premiato quella tendenza all’ibridazione che, evidentemente, non si fer-ma ai motori, ma si estende al design. Detto fatto, il Suv coupé è già un must.

Una caratteristica unisce tutti i piùimportanti saloni automobilisticidel mondo. In America come inEuropa, in Cina come in Australiail Suv si restringe, si rifà il look e

si trasforma in coupé. Audi, Bmw, Mercedes,infatti, non esitano a farsi una spietata con-correnza e fanno a gara nel presentare mo-delli in una finora inedita categoria: quella dei“suv-coupé”. Un segmento di mercato, nonproprio accessibile a tutti, che è diventato su-bito un trend modaiolo.

L’avvicinamento all’ibri-dazione stilistica del designha richiesto anni, e ha presoconsistenza soprattutto gra-zie all’innovazione tecnolo-gica che ha permesso di con-cretizzare uno stile. E i primisegnali li aveva già dati, giànel 2008, proprio Bmw con ilmodello X6, dotato di di-mensioni massicce ma conun tettuccio spiovente, da

auto sportiva. Lo stesso marchio bavarese cheoggi rilancia la puntata con la X4. Stesso con-cetto - anzi “concept” come amano dire gliesperti -, forme simili, dimensioni ancor piùcompatte e la stessa provenienza: entrambe,infatti, sono prodotte negli Stati Uniti, negliimpianti di Spartanburg, Sud Carolina.

Il guanto della sfida è stato subito raccolto

atout. Ad esempio sarà un’ibrida con ricaricawireless, visto che basterà parcheggiarla suun’apposita “piastra” per fare il pieno allebatterie. Interni ovviamente all’ultimo stadiodell’ hi-tech e fari Led Matrix, per assicurarela migliore visione possibile in ogni condizio-ne di oscurità e di maltempo. E queste sonosolo alcune delle tecno-novità presentate daAudi all’appuntamento di Las Vegas...

Chi ha scommesso senza indugi nel seg-mento dei Suv Coupé è invece Mercedes. LaGlc Coupé, come la “sorella” Gle, infatti, sin-tetizza pienamente le caratteristiche fonda-mentali di queste tipologie di automobili. Piùlunga di 7 cm, con i suoi 4,73 metri, e piùbassa di 4 cm 1,60 metri, rispetto al modelloda cui è stata preceduta, la nuova propostadella casa dalla stella, è caratterizzata da li-nee che sono poi riprese anche nella più ro-busta Gle.

Il risultato dà vita ad una linea muscolosae filante, e a tutto a vantaggio di chi - magariun po’ più alto della media - fa di solito faticaad accomodarsi sui sedili posteriori. Nella Glc“normale”, giusto per non farsi mancareniente, il sistema d’infotainment con naviga-tore comprende pure un tablet da 8” sopra laparte centrale della plancia.

Insomma, il segmento Suv Coupé finora èun affare tutto tedesco, e non sarà facile per icompetitor recuperare il gap ottenuto sulmercato dalla case teutoniche. e.r.b.

da Audi e Mercedes che, a differenza dell’an-tagonista, che predilige il mercato nordame-ricano, hanno scelto come mercato di riferi-mento la Cina. Ed effettivamente il mercatoorientale sembra avere un debole per griffeprestigiose e prodotti di lusso; terreno fertileper vetture pensate soprattutto per le fascemedio-alte degli automobilisti. Le due caseteutoniche si sono addirittura spinte a pre-sentare due “concept car”, modelli destinatial mercato futuro: l’Audi TT Offroad Concepte la Mercedes Concept Coupé Suv.

Il primo modello è un’ulteriore evoluzionedel concetto TT, la sportiva lanciata dai“quattrio cerchi” nel 1998. Dopo l’ultima ver-sione, lanciata un paio di anni or sono, la piùsportiva delle Audi ora diventa una specie dilaboratorio-tecnologico e, in un certo senso,anche stilistico del marchio tedesco. Non acaso queste ultime novità arrivano dopo il“concept allroad Shooting Brake”, visto al sa-lone di Ginevra, ma con l’aggiunta di nuovi

Anche il Suv riscopre il fascino e la sportività del coupéLE PRIME DELLA CLASSENel ristretto listino dei nuovi Suv Coupé i postid’onore spettano, dall’alto a sinistra in senso orario,alla Mercedes Glc, allaBmw X4, alla oversizeAudi Q7 e ancora alla Mercedes Gle

Audi, Mercedes e Bmwsi danno battagliada qualche anno,sviluppando originali ed eleganti crossoverdi grande successo

I fuoristrada acquistano un’identitàgrazie agli “stilisti” della carrozzeria

Non solo coupè, ma anche cabriolet e persinoin versione “compact”. Forse solo il piùclassico e tradizionale dei modelli d’auto, la

berlina, ha conosciuto tante rivisitazioni dei desi-gner come il Suv. Nessuno, però, come il Suv hastuzzicato così tanto la fantasia dei progettisti incosì poco tempo.

È difficile ricordare i tempi in cui il termineSuv, acronimo di Sport Utility Vehicle, cioè “veico-lo utilitario sportivo”, identificava semplicementeuna particolare categoria di autoveicoli dall’asset-to rialzato e con trazione integrale. Più semplice-mente dei “fuoristrada”, e fino agli anni Ottantal’unico rappresentante europeo della categoria erapraticamente la Range Rover. È solo all’inizio diquesto terzo millennio che gruppo dei Suv si è di-versificato in più fasce di mercato, in tutte le cilin-drate, dimensioni e tasche. Il paradosso è dato dalfatto che una vettura, inizialmente grezza e poten-te per affrontare gli sterrati più impervii, si è tra-sformata in una delle auto più “intonate” alla gui-da cittadina: bella, elegante, alla moda.

E il termine “moda” è proprio il più adatto,perché proprio come uno stilista fa con un abito,carrozzieri e design hanno fatto a gara per “cucireaddosso” al nostro Suv una nuova identità, confe-zionata su misura. E che questi “sarti” delle quat-tro ruote abbiano intuito il potenziale dell’esteticarispetto alle funzionalità originarie (ed effettiva-

mente utilizzate da ben pochi) del Suv, è dimostra-to proprio dal fatto che il papà del primo Suv dilusso compatto con la capote, la Evoque Converti-ble, sia lo stesso Gerry McGovern, già capo desi-gner del Land Rover Freelander, un Suv storico,che è stato più venduto in Europa per diversi anni.Per non parlare della tendenza glamour del fuori-strada convertito alla passerella urbana, che nonavrebbe dovuto sfuggire un lustro fa, quando de-buttò l’Evoque “by Victoria Beckam”, che si distin-gueva soprattutto per il set di borse e valigie fir-mate in prima persona dall’ex Spice Girl. E quandoun Suv finisce per essere una “Posh car” è eviden-te che parliamo di auto nel senso più trendy deltermine...

Parlando di designer, infine, una nota la meritail danese Remco Meulendijk che, dopo aver messola matita sulla Porsche Panamera, la Bmw serie 5Touring e la nuova Volvo 60, ha griffato anche lapiù compatta dei nuovi Suv: la Polo. Anche la Vol-kswagen, quindi, entra in un mercato - quello del-le “crossoverine” - che ha mietuto fasce di clientia tutto spiano negli ultimi anni. Si prevede che sa-rà sul mercato solo nel 2018, ma a confermare latendenza della Suv da design il fatto che della nuo-va Polo (ancora in cerca di un nome) non si disqui-sisce su pianale e motore, ma di linea, allure, for-me, fiancate scolpite... Insomma è tutta questionedi estetica, di design.

IL CONCEPTL’Audi TT offroad conceptdiventerà realtà nel 2017. Il Suv coupé, inserito nellafamiglia crossover, dovrebbeessere commercializzato con il nome “TTQ”

LA POLO COMPACTUscirà nel 2018 il piùminuscolo dei crossover,l’inedito Suv Polo, il piùpiccolo della Volkswagenche entra cosìin un segmento di mercato di grande successo

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La curiosità.

13IL CAFFÈAutunno 2016 AUTO

App,software,Suv…è il nuovodizionarioper mettersial volante

APPO applicazione. Ormai anche le automo-

bili non possono fare a meno dello smar-tphone o delle tecnologie ad esso collegate.Basti pensare alle innumerevoli possibiliapplicazioni di Google. Dalle mappe alla ri-cerca di indirizzi, dalle informazioni sul traf-fico alle indicazioni su alberghi o luoghi davisitare. Se l’auto è sempre più smart, lacolpa, o il merito, è anche delle applicazioni,che ormai consentono anche di gestire ilveicolo a distanza. Dall’accensione del ri-scaldamento quando l’auto è ancora in ga-rage fino ai sistemi di allarme e di geoloca-lizzazione.

AUTONOMIALo sviluppo sempre più rapido del seg-

mento delle auto elettriche ha inserito ilnuovo concetto. La domanda “Sì, ma quantichilometri faccio?” non è più legata al pienodi benzina (o diesel), ma alla capacità dellemodernissime batterie agli ioni di litio disupportare le esigenze e lo stile di guida dichi sta al volante.

CONDIVISIONEIl semplice fatto che le automobili han-

no - di solito - più di un sedile, dovrebbe es-sere sinonimo di condivisione. E, anzi, l’av-vento delle sette posti dovrebbe incentivareulteriormente l’utilizzo dei veicoli in com-pagnia. E, invece, soprattutto nel tragittocasa-lavoro è necessario inventarsi iniziati-ve per il “car sharing”, che altro non è, senon la buona e vecchia condivisione dell’au-tomobile (nel caso, con i colleghi).

CONNETTIVITÀÈ diventato quasi un mantra per le case

automobilistiche. Anche l’auto (come già vi-sto alla voce App) ha necessità di esseresempre connessa. Nel senso che l’accessoad internet non solo è un “benefit”, ma stadiventando un “must have” per evitare diritrovarsi sì al volante del mezzo un tempoconsiderato sinonimo di libertà, ma tagliatifuori dal mondo… virtuale.

ELETTRICITÀSarà davvero l’energia che permetterà al

mondo di muoversi in futuro. Qualche se-gnale in questo senso, c’è, eppure

non mancano i dubbi. Come quelloche impone di capire da che fonteattingere per evitare di ricaderenel circolo vizioso dell’inquina-mento. Oppure comprendereappieno quanta energia sia ne-cessaria per produrre e smaltirele moderne batterie. Se il santo,

insomma, vale la candela.

IBRIDOL’era ibrida è cominciata. Ormai tutte le

classi di veicoli hanno un modello ibrido. Dal-le micro car cittadine come la Smart, fino al-l’auto da sogno, sia essa la supersportiva contecnologia derivata direttamente dalla For-mula 1 (che non a caso utilizza unità motriciibride), oppure un imponente Suv. Sì, perchéora anche i Suv sono sempre più ibridi.

ROBOTQualche incidente di troppo nella fase

sperimentale della guida automatizzata starallentando un tantino un processo che ap-pare comunque inesorabile. Perché prestoin auto saliremo solo come passeggeri e aguidare ci penserà il robot. Chiamatelo purecon il nome che preferite, ma sempre di ro-bot si tratterà.

SICUREZZACome recita il detto, la sicurezza assolu-

ta non può essere raggiunta. Eppure la stra-da imboccata dall’industria automobilisticaè quella. I sistemi di gestione automatizzatadella frenata, il controllo della corsia, gli av-visi sulla distanza tra i veicoli, l’aiuto allaguida in caso di maltempo, sono ormai unarealtà consolidata anche su molti modelli abasso costo.

SOFTWAREÈ forse la parola chiave per il futuro

dell’automobile, perché solo un’intelligenzaartificiale sarà in grado di gestire al 100%tutte le diavolerie tecnologiche montate abordo del veicolo. Il libretto delle istruzionirischia davvero di diventare un tomo inquattro volumi.

SUVChe senso abbia il Suv senza la trazione

integrale è ancora da capire. Fatto sta chequesto segmento sembra non aver ancoratoccato il suo apice. Si sperimentano nuovevie, dal Suv Coupé a quello ibrido, ma il con-cetto è sempre quello: se non mi compro un“bestione”, che automobilista sono? m.s.

paroleLe

Il dizionario. Altro che bielle e pistoni.Ecco come cambia il linguaggio tra gli amantidelle quattro ruote

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La tendenza. L’auto diventa sempre più donna.Basta osservare i tanti spot pubblicitari “female oriented” per capire che lo scardinamento di tutti i pregiudizi è realtà

Il mercato.

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LE REGINEOltre alla Mini Countryman(dall’alto), Classe AMercedes, 500X e Peugeot108 tra le auto preferitedalle donne, anche laToyota Yaris Blu,la nuova Lancia Ypsilon, laCitron C3 Vanity Fair, mapure la più impegnativaBmw X1 e il MaggiolinoVolkswagen, soprattuttonella versione cabrio

L’auto è donna. E non ne avevadubbi, già nel 1925, GabrieleD’Annunzio, che attribuendoleuna A maiuscola, sancì che“L’Automobile è femminile.

Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacitàd’una seduttrice; ha, inoltre, una virtù igno-ta alle donne: la perfetta obbedienza. Ma,per contro, delle donne ha la disinvoltalevità nel superare ogni scabrezza”. Ascardinare il pregiudizio della tradizio-ne popolare, che voleva il binomiodonne e motori automaticamente mu-tuato in “gioie e dolori” hanno, in unprimo tempo, contribuito le statistiche

delle agenzie di assicurazioni rivelandol’esatto contrario: percentualmente sono gliuomini a causare più sinistri! Ma la spallatadefinitiva l’hanno data le campagne pubbli-citarie che hanno progressivamente abban-donato l’idea di raccontare un mondo auto-mobilistico esclusivamente al maschile. Ba-

sta osservare gli spot tv delle majordel volante per capire che, busi-ness is business, la capacitàdelle donne di scegliere e com-prare un’auto da sole è ormaiacquisita. Anzi, anche quando

la vettura è per lui, meglio “te-nersele buone”, perché è sempre

lei ad accompagnarlo dal garagista, e lasua “consulenza” può essere determinan-te. È vero che le donne continuano a nonavere troppa dimestichezza con la mecca-nica e la manutenzione, ma - ammettiamo-lo - anche gran parte degli automobilistiignora la materia. E in ogni caso queste la-cune non comportano necessariamentel’incapacità di scegliere le caratteristichefondamentali che deve avere la loro auto.Sempre più spesso, infatti, le donne riven-dicano e sono in grado di decidere in com-pleta autonomia il marchio, il modello, l’al-lestimento e il tipo di optional necessari. Esenza i consigli di un uomo, anche perché,come è noto, il fatto che vi chiedano un pa-rere non necessariamente significa che neterranno conto. Anzi.

In ogni caso, stando all’identikit traccia-to dagli esperti di marketing del settore, leauto preferite dalle donne generalmentenon sono troppo ingombranti, sono scattan-ti e agili nel traffico per rispondere facil-mente alle mille attività che fanno partedella routine quotidiana tra casa, figli e la-voro. Ma il fatto che preferiscano vetturepiù piccole e manovrabili, non le esime daldare importanza al design, alla spaziosità,alla sicurezza, alla qualità dei materiali, aicolori e pure alla sostenibilità ambientale. Ele case automobilistiche, infatti, non a casocercano di proporre modelli sempre più “fe-male oriented”, analizzando tutte le scelteal femminile, soprattutto per quanto riguar-da strumentazione e accessori di bordo. Tragli optional, ad esempio, le automobilsteamano dispositivi come il park assist,l’apertura automatica dei bocchettoni per ilrifornimento facilitato (e senza sporcarsi lemani), l’apertura delle porte senza chiavi egli indispensabili sistemi integrati per glismartphone. Solo su una cosa non si riusci-rà mai a sodisfarle: il climatizzatore. Può es-sere manuale, automatico o persino bi oplurizona; non riuscirete mai a regolarlo co-me vuole lei... e.r.b

Quel binomioche non fa più rimacon “gioie e dolori”

La guida in rosae le sue abitudini irrinunciabili

LO STUDIO

Donnemotori

I modelli al femminile non devonoessere troppoingombranti, maagili e scattantiper risponderealle mille attivitàquotidiane tra casa, figli eimpegni di lavoro

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