A inizio estate è stata contattata la RSA di Olmarello e ... · 8 Il baule dei Ricordi LA RICETTA...

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3 A inizio estate è stata contattata la RSA di Olmarello e abbiamo chiesto loro se era possibile far scrivere, dai loro assistiti, un piccolo resoconto riguardante la vita all’interno della struttura…. La struttura di Olmarello è situata su una verdeggiante collina, in mezzo a tanti alberi e prati in cui spuntano a primavera centinaia di margherite, vicino vi è una piccola fattoria degli animali con asini, cavalli e galline; il tutto in una zona luminosa no a caso denominata “Le Colline de Sole”. Sono 40 le persone assistite che vi sono accolte molte delle quali giovani, attive e vivaci e ben inserite nel contesto sociale territoriale Chiedendo ad alcuni di loro di riferirci qualche impressione sulla vita in struttura scopriamo vissuti e punti di vista positivi: Marco, che proviene dalla campagna toscana ed è qui da 2 anni, apprezza molto il territorio che comprende l mare, la montagna e la collina ed è un estimatore della struttura, un edificio settecentesco con un bellissimo parco. Anche Roberto è un amante della natura e dei paesaggi ed è felice di poter prendersi cura del parco che pulisce con solerzia e delle piante aromatiche che lui stesso ha piantato. La “cura del verde”, dice, è una grande passione e qui il lavoro non manca. Gianluca invece apprezza in particolare le attività interne e dice “qui a Olmarello con i laboratori, le uscite programmate e autonome, le mansioni interne abbiamo imparato ad organizzare meglio la quotidianità e tutto ciò che ci ha aiutato a crescere.” Lorella, anch’ella toscana e di buona forchetta apprezza molto i pranzi mensili che si svolgono in qualche pizzeria o ristorante della zona. Ma aggiunge:”Qui nel corso degli anni, mi sono fatta tanti amici a cui tengo, verso cui provo affetto. Passiamo tanto tempo assieme e spesso ci ritroviamo nella sala fumo in cui abbiamo dipinto un grande murales che vivacizza l’ambiente”. A settembre Lorella rientrerà a scuola grazie ad una borsa lavoro è aiuto bidella in una vicina scuola media; qui ha intessuto amicizie e affetti importanti. Sara, ragazza giovane e attiva, dice: “La mia vita da quando sono qui è cambiata, e ormai sono 9 anni, qui ho trovato le regole giuste e le persone giuste. Posso uscire per le mie commissioni, posso andare al mare, uscire con le mie amiche frequentare i laboratori che più mi piacciono come Arteterapia e Psicomotricità. Ho trovato anche lavoro, da diversi anni faccio l’ausiliara per la mensa di una scuola materna della zona. Inoltre ho una camera tutta mia dove ho la tv, lo stereo, il lettore dvd e tante altre cose che mi aiutano a passare il mio tempo libero. Un’altra delle cose belle di Olmarello è il parco, che è molto grande e ci consente di organizzare molte cose, come le feste che di solito si svolgono durante l’estate; la mia preferita la Festa di Mezza Estate perché c’è la musica, il karaoke, buon cibo e tante persone simpatiche. È sempre un bel momento per stare tutti insieme anche con persone che vengono da fuori. Marco, Roberto, Gianluca, Lorella, Sara

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A inizio estate è stata contattata la RSA di Olmarello e abbiamo chiesto loro se era

possibile far scrivere, dai loro assistiti, un piccolo resoconto riguardante la vita

all’interno della struttura…. La struttura di Olmarello è situata su una verdeggiante collina, in mezzo a tanti alberi e prati in cui spuntano a primavera centinaia di margherite, vicino vi è una piccola fattoria degli animali con asini, cavalli e galline; il tutto in una zona luminosa no a caso denominata “Le Colline de Sole”. Sono 40 le persone assistite che vi sono accolte molte delle quali giovani, attive e vivaci e ben inserite nel contesto sociale territoriale Chiedendo ad alcuni di loro di riferirci qualche impressione

sulla vita in struttura scopriamo vissuti e punti di vista

positivi:

Marco, che proviene dalla campagna toscana ed è qui da 2 anni, apprezza molto il territorio che comprende l mare, la montagna e la collina ed è un estimatore della struttura, un edificio settecentesco con un bellissimo parco.

Anche Roberto è un amante della natura e dei paesaggi ed è felice di poter prendersi cura del parco che pulisce con solerzia e delle piante aromatiche che lui stesso ha piantato. La “cura del verde”, dice, è una grande passione e qui il lavoro non manca.

Gianluca invece apprezza in particolare le attività interne e dice “qui a Olmarello con i laboratori, le uscite programmate e autonome, le mansioni interne abbiamo imparato ad organizzare meglio la quotidianità e tutto ciò che ci ha aiutato a crescere.”

Lorella, anch’ella toscana e di buona forchetta apprezza molto i pranzi mensili che si svolgono in qualche pizzeria o ristorante della zona. Ma aggiunge:”Qui nel corso degli anni, mi sono fatta tanti amici a cui tengo, verso cui provo affetto. Passiamo tanto tempo assieme e spesso ci ritroviamo nella sala fumo in cui abbiamo dipinto un grande murales che vivacizza l’ambiente”. A settembre Lorella rientrerà a scuola grazie ad una borsa lavoro è aiuto bidella in una vicina scuola media; qui ha intessuto amicizie e affetti importanti.

Sara, ragazza giovane e attiva, dice: “La mia vita da quando sono qui è cambiata, e ormai sono 9 anni, qui ho trovato le regole giuste e le persone giuste. Posso uscire per le mie commissioni, posso andare al mare, uscire con le mie amiche frequentare i laboratori che più mi piacciono come Arteterapia e Psicomotricità. Ho trovato anche lavoro, da diversi anni faccio l’ausiliara per la mensa di una scuola materna della zona. Inoltre ho una camera tutta mia dove ho la tv, lo stereo, il lettore dvd e tante altre cose che mi aiutano a passare il mio tempo libero. Un’altra delle cose belle di Olmarello è il parco, che è molto grande e ci consente di organizzare molte cose, come le feste che di solito si svolgono durante l’estate; la mia preferita la Festa di Mezza Estate perché c’è la musica, il karaoke, buon cibo e tante persone simpatiche. È sempre un bel momento per stare tutti insieme anche con persone che vengono da fuori.

Marco, Roberto, Gianluca, Lorella, Sara

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Festa della Repubblica Italiana La Festa della Repubblica Italiana viene celebrata il 2 giugno a ricordo della nascita della Repubblica.

Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne, infatti, il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l'Italia diventava Repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.

Il 2 giugno celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della Presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (giorno in cui nel 1776 venne firmata la dichiarazione d'indipendenza).

In tutto il mondo le ambasciate italiane tengono un festeggiamento cui sono invitati i Capi di Stato del Paese ospitante. Da tutto il mondo arrivano al Presidente della Repubblica italiana gli auguri degli altri capi di Stato e speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia.

Cosa ne pensiamo noi.. Paolo M.: il 2 giugno è la festa nazionale della Repubblica ,anniversario del 2 giugno 1946,quando la democrazia vinse sulla monarchia con l’espulsione dall’Italia del Re Umberto di Savoia, e si festeggia a Roma.

Maria Grazia P.: Festa della Liberazione, a Roma viene svolta la parata militare a cui partecipano tutti i corpi militari e all’altare della Patria viene deposta una corona di allora sulla tomba del milite Ignoto.

Giancarlo C.: Il milite ignoto è un soldato che rappresenta tutti i soldati caduti in guerra. A questa manifestazione vi partecipa anche il Presidente della Repubblica .

Leopoldo B.: Il presidente della Repubblica attuale è Giorgio Napolitano.

Duilio T. Giancarlo C e Maria Grazia P. si ricordano di essere stati all’altare della patria.

Tra i presenti nessuno era già nato nel 1946 tranne Maria Grazia P. che racconta : “ Avevo 6 anni e vivevo a Pisa, ricordo un bombardamento accanto a casa mia e io, insieme alla mia famiglia, siamo scappati tra i campi per andare a nasconderci nel rifugio antiaereo. Mentre correvo le bombe, lanciate dagli aerei mi cadevano ai piedi. La mia casa per fortuna non venne colpita…io avevo paura e dallo spavento avevo un tremito convulso in tutto il corpo”.

Parlando di attualità durante il

Gruppo Cognitivo

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29 GIUGNO - SANTI PIETRO E PAOLO

PATRONO DI SAN PIETRO IN PALAZZI

e il 6764 e il 67.

Giancarlo C.: Io mi ricordo di aver letto che Pietro è uno degli apostoli di Gesù il

quale gli disse:“Perciò, io dico a te che sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa”

Paolo M.: Ricordo che Paolo di Tarso era un persecutore dei cristiani, poi ebbe una

visione, si convertì e divenne apostolo di Gesù. Inoltre Paolo venne decapitato,

mentre Pietro venne condannato a morte e morì sulla croce capovolto.

Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo

secolo così come nella

costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne

apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu

l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi

aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece,

era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei

popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a a Roma tra il 64 e il 67.

SAN PIETRO SAN PAOLO

Parlando di attualità durante il Gruppo Cognitivo

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Si racconta che la notte di San Lorenzo è dedicata a Lorenzo arcidiacono della chiesa di Roma

nel corso del breve papato di Sisto II. Il Santo assisteva il papa nella celebrazione dei riti,

distribuiva l’Eucaristia e amministrava le offerte fatte alla Chiesa. Sotto Decio e poi sotto

Valeriano, iniziò la persecuzione cristiana e pare che il prefetto imperiale si fosse convinto che

la Chiesa avesse nascosto ingenti ricchezze. Alla richiesta di consegnare i beni della Chiesa,

Lorenzo chiese tre giorni di tempo, che gli furono concessi.

Radunò i poveri e i malati da lui assistiti, li condusse al cospetto del prefetto dicendo: "Ecco, i

tesori della chiesa sono questi!". Venne condannato a morte: era il 10 agosto del 258 d.C. La storia di San Lorenzo, racconta che fu condannato a una morte lenta e atroce: venne posto su

una graticola poggiata sui carboni ardenti. La pioggia di meteore proprio in prossimità della

ricorrenza della morte del santo fece sì che il fenomeno fosse collegato dalla tradizione

popolare al martirio di Lorenzo.

Le stelle cadenti sarebbero quindi le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio e ogni

anno il 10 agosto si ricorda il santo nella famosa notte delle stelle cadenti.

Questa è la storia di San Lorenzo più conosciuta ma è probabile, tuttavia, che Lorenzo fu

decapitato come papa Sisto II e gli altri vescovi.

SE VEDESSI CADERE UNA STELLA, VORREI….

VORREI

RIVEDERE IL MIO

NIPOTINO

ANDREA

FLORIANA:

VORREI UNA

DONNA

LUIGI:

VORREI UNO

CHALET IN

MONTAGNA.

MARIA GRAZIA.

VORREI CHE

MIO ZIO MI

VENISSE A

TROVARE.

PAOLO

AVERE FIGLI

E UNA

FAMIGLIA

GRANDE.

DUILIO.

VORREI

CHE

NON

PIOVES

SE MAI.

GIANNI

VORREI

RIVEDERE LE

RONDINI.

CARLA

Parlando di attualità durante il Gruppo Cognitivo

10 AGOSTO: LA NOTTE DI SAN LORENZO

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Ferragosto

Il Ferragosto è una festività che cade il 15 agosto. Negli altri paesi europei la festa assume il nome di assunzione di Maria. Tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta, è spesso caratterizzata da lauti pranzi al sacco e, data la calura stagionale, da rinfrescanti bagni in acque marine, fluviali o lacustri. Molto diffuso anche l'esodo verso le località montane o collinari, in cerca di refrigerio . Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae indicante una festività.istituita dall'imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la

fine dei principali lavori agricoli. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di autopromozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane allo scopo di fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro,asini e dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto. Nell'occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia: l'usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria dai decreti pontifici. Coincide con la festa cattolica della dormizione e assunzione di Maria (madre di Gesù). Esiste un parallelo tematico tra il rapimento delle vergini sabine e quello della Vergine in cielo.

Parlando di attualità durante il Gruppo Cognitivo

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Il baule dei Ricordi

LA RICETTA

Risotto con le vongole di Alessandra B.

Prendere l’aglio, il prezzemolo e l’olio e soffriggerlo con il riso già cotto a mezzo gas. Infine aggiungere la grappa con la ruta e il sale.

Girare il tutto per circa mezz’ora.

RICORDANDO UN ESTATE..

DUILIO: Quando facevo il cameriere alla Chimera e alla Capannina,

andavo a fare il bagno e a pescare sul molo, vedevo le barche, i motoscafi e tante belle ragazze nuotare…

GIANCARLO: Ricordo il caldo, il sole, il mare, i tanti bagni..io disteso a

prendere il sole e ricordo le avventure di Wong A Gum, uno dei personaggi dei fumetti di TEX che leggevo sempre sotto l’ombrellone.

MARIA GRAZIA: Sul Viale D’Annunzio, a Marina di Pisa, sulla sponda

dell’Arno, passavamo le giornate a pescare i crognoli (piccoli pesci da frittura) alla bilancia o retone, insieme ai miei familiari e amici.

PAOLO: San Giovanni, Portoferraio, Isola D’Elba,avevo una casa vicino

alle spiaggia delle Ghiaie dove a 12 anni mio cugino Leo mi insegnò a nuotare facendomi perdere la paura dell’acqua.

LUIGI: Vivevo in mezzo ai campi e spigolavo il grano.

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I Consigli della nonna

BIANCHERIA BRILLANTE

Per sbiancare la biancheria mettere una manciata di bicarbonato nel lavaggio.

COME TENERE LONTANE LE ZANZARE

Mettete in un recipiente a fondo piatto 5 cucchiai di aceto bianco e il succo di ½ limone.

Se potete tenete sui balconi o nelle vicinanze delle finestre dei gerani profumati o delle

piante di lavanda.

Preparate un decotto di menta e basilico (composto in parti uguali), filtratelo e

cospargetelo sul corpo.

COME CURARE LE SCOTTATURE:

Per il corpo: Prendete delle foglie di Aloe Vera, sbucciatele per bene e mettete il gel che c’è all’interno delle foglie in una bacinella, aggiungete un cucchiaino di olio extra vergine d’oliva e tritate il tutto. Usate il composto che avete appena fatto dopo una bella doccia. L’aloe Vera vi donerà una sensazione di freschezza, e allo stesso tempo curerà la vostra pelle.

Per il viso: prendete una patata, sbucciatela per bene, mettetela sotto l’acqua per un accurato risciacquo, tagliatela a rondelle, e applicate sul viso per 20 minuti. La patata contiene la solanina che aiuta la pelle arrossata. La patata è anche un ottimo lenitivo in caso di scottature da fuoco.

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La pagina dello Sport

Da un’idea della Tdr Alice Beccai, con la collaborazione di tutta l’equipè riabilitativa, la RSA di

Mezzana, il 26 maggio 2011, ha ospitato nel loro spazio ricreativo, la RSA di San Pietro in

Palazzi, la RSA di Cecina e la RSA di Rosignano per partecipare alla prima edizione delle

Olimpiadi 2011 con la calorosa tifoseria della RSD Santa Caterina di Collesalvetti.

La manifestazione sportiva è iniziata con la corsa del tedoforo rappresentato da una partecipante

residente alla RSA di Mezzana che ha mostrato impetuosa e orgogliosa la fiaccola dell’apertura

passando la parola al Direttore Generale che ha dato il via ai giochi olimpici incoraggiando tutti

i partecipanti delle squadre.

Il primo gioco consisteva in un percorso ad ostacoli che si concludeva con la

composizione di un puzzle dove hanno partecipato tutti i componenti delle varie

squadre.

Il secondo gioco prevedeva di ricordare una parola che doveva essere ritrovata

nelle figure poste sul tavolo alla fine di un percorso.

La prima parte delle olimpiadi si è conclusa con il terzo gioco

dove le varie squadre si sono sfidate nel gioco delle bocce.

I padroni di casa hanno organizzato una mega tavolata

all’interno della struttura accompagnata da un ottimo pranzo

a base di panzanella, schiacciatine e fresca macedonia..e

naturalmente il caffè.

Nel pomeriggio si è svolto il quarto gioco con la partecipazioni degli assistiti non

deambulanti che in cerchio dovevano passarsi la palla senza farla cadere.

Infine tutte le squadre si sono cimentante nell’ultima gara

che li ha visti protagonisti di un ballo di gruppo, dove

hanno scaricato la tensione divertendosi e mostrando la loro

simpatia bravura.

Alla fine dei giochi la giuria, composta da un dipendente di ogni

struttura e rappresentata da Andrea Mensuali dipendente dell’ufficio

Acquisti, valutando i punteggi finali ottenuti dalla somma di tutte le

prove ha ritenuto opportuno fare uno spareggio tra i padroni di casa

e la RSA di San Pietro in Palazzi con un balletto improvvisato decretando

così la vittoria alla squadra ospitata

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Io ho portato la fiaccola olimpica

Fabrizio

Io alla fine ho dovuto ballare il Tuca Tuca con la Rita perché non sapevano chi far vincere. Mi sono proprio divertito.

Gianni

Noi eravamo vestiti tutti con

la maglia arancione e la

nostra squadra si chiamava i

Galletti Arancioni

Livia

Ero emozionata, fra tutti i

giochi mi è piaciuto più di

tutti il percorso e io

giocavo per vincere

Rosanna

Io ero calma ma anche un po’ emozionata. Mi è piaciuto tutto delle Olimpiadi, anche i balletti degli altri ospiti.

Rita

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PROVERBI E STORNELLI

.

Chi ha tempo non

aspetti tempo.

Agosto,moglie

mia non ti

conosco.

Chi trova un

amico trova un

tesoro

Ciao ciao mare, non c’

è più la vela bianca,

d’inverno c’è il

gabbiano e io ti vengo

a salutare.

A settembre l’uva

è matura e il fio

pende

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Divertiamoci insieme!!

La RSA di San Pietro in Palazzi

Organizza

LA FESTA D’ESTATE

GIOVEDI 11 AGOSTO 2011

PROGRAMMA:

TENSOSTRUTTURA

ore 18.00 TANGO SONG

NEW YORK NEW YORK (con la partecipazione del Gruppo swing)

ore 18.30 WHEELCHAIR DANCE (Emilo Bargiacchi ed Alice Turbini)

GIARDINO NUCLEO 7°-7° A:

ore 19.30 Cena

ORE 20.30 karaoke

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FESTA D’ESTATE

Giovedi 11 agosto 2011 abbiamo festeggiato l’estate con due piccoli spettacoli presso la

tensostruttura della nostra RSA. Si sono esibiti Carlo, Roberto, Gianni, Maurizio, Gabriella, Rosanna,

Rita, Aurora, Angela, Milly e Lida suonando il “Tango Song” e

ballando “New York New York”

Per il terzo anno consecutivo, Alice e Emilio, con Wheelchair Dance (ruote danzanti), hanno

emozionato gran parte del pubblico mostrando la loro bravura e il loro affiatamento nei vari tipi di

ballo.

Infine la cena è stata accompagnata dal Karaoke di Pino

che ci ha intrattenuto fino a tarda sera con musica, canti e balli.

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FESTA D’ESTATE

Il gruppo SWING presenta:

Tierra lontana-Tango New York New York

I musicisti si intrecciano con i loro strumenti con “echi”,”sequenze”, “ostinati”, “ripetizioni”. “silenzi”… ispirati dall’improvvisazione musicale di un passionale Tango!!! creando momenti poliritmici ma soprattutto di gioia, di allegria, insomma!!..

DI PURO DIVERTIMENTO!! Dove si danza con il gesto, con il movimento si presenta la gioia di muoversi e di esprimersi, la fantasia, la vitalità …

CHE BELLO!!..

Lasciarsi andare e farsi portare dal liberante effetto del gioco, ci ha fatto scoprire la semplicità del “gioco musicale”… Dalle danze strutturate con cappelli, cravatte, ali di pipistrello, all’accompagnamento ritmico con strumenti a percussione;..

CHE GIOIA!! CHE EMOZIONE!! Nel lavoro di gruppo il contatto sociale assume un ruolo decisivo. Il gruppo può dare tra l’altro un sentimento di comunità e di sicurezza. Attraverso le singole persone, il gruppo offre diverse dimensioni dell’essere il che può stimolare molto lo sviluppo personale.

Maria Rosa Carrai

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FESTA D’ESTATE

I nostri commenti

Piera D. Mi è piaciuto di più il cantante Gabriele

(OSA di reparto) che ha cantato “partirò”. Mi

piacciono i suoi occhi. A parte Gabriele, mi è

piaciuto tutto e abbiamo mangiato molto bene.

C’era anche Maria Pia (Volontaria della

Misericordia di Cecina).

Navarina: Mi è piaciuto molto lo spettacolo sotto la

tensostruttura e gli ospiti che hanno suonato sono stati molto

bravi. Alla cena c’era anche Don Michele e Don Bruno.

Stella: A me sono piaciute molto la macedonia con la

panna e le salsicce.

Livia: Mi è piaciuto tutto tutto, è stato tutto bellissimo. A cena

con noi c’era anche il Direttore accompagnato dalla moglie.

Rosanna: Ho suonato i legnetti durante lo spettacolo sotto la

tensostruttura e dopo ho ballato New York New York, che avevo già

ballato alle Olimpiadi di Mezzana.

Roberto: Ho partecipato alla recita, ho battuto le mani a

tempo e ho suonato la pianola.

Floriana: C’era tantissima gente…e mi è piaciuto

molto il riso con i muscoli.

Giancarlo: Sono stato alla festa fino alle 22.30, avrei voluto rimanerci

per più tempo, ma avevo troppo sonno. Mi è piaciuto perché eravamo

in tanti e tutti insieme.

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FESTA D’ESTATE

“Sogno di una … (sera)..

.. di mezza estate”

In genere le feste e tante altre iniziative

alla Casa Maffi sono sempre ben

organizzate, per cui il loro successo è

indubbiamente assicurato, ma quello

che abbiamo vissuto tutti, il giorno 11

agosto u.s., ha superato ogni

aspettativa.

Pur rischiando di cadere nella retorica, non mi sembra fuori luogo un accostamento

poetico che mi è balenato alla mente al momento di lasciare la festa: “sogno di

una..(sera)..di mezza estate, proprio perché ciò che è stato realizzato ha qualcosa

dell’incredibile. Mi riferisco in particolare agli ospiti della Casa per il quali deve

aver avuto il sapore di un bel sogno sentirsi protagonisti, al centro dell’attenzione,

sia nella partecipazione attiva alle varie fasi di preparazione della festa, ma

soprattutto durante la loro esibizione nelle diverse forme di spettacolo, preparate con

grande professionalità dai vari esperti e dalle animatrici, che sono stati in grado di

far emergere capacità impensabili. È difficile dimenticare l’entusiasmo, che

rasentava l’eccitazione, e la gioia che si leggevano negli sguardi di tutti.

Ed anche per il personale, che chi ha speso tante energie a preparare una serata

come questa, penso sia sembrato un sogno vedere realizzate, in situazioni tanto

problematiche, iniziative straordinarie. Infatti, oltre allo spettacolo, è stata

interessante la mostra di quanto eseguito nei vari laboratori, è risultato molto curato

l’addobbo in tutta la struttura, ed in particolare, è stata apprezzata da tutti la cena

squisita, allietata da musica dal vivo e dai canti di alcuni ospiti.

Chi ha partecipato come noi “a cose fatte” ha avuto l’impressione di trovarsi di

fronte ad un meccanismo armonico dove tutto ha funzionato alla perfezione, perché

ogni elemento del mosaico era al posto giusto, nel momento giusto. Però, quanto

lavoro avrà comportato far combinare tutti i tasselli!

E per fare ciò non basta solo l’impegno: quello che fa funzionare bene certe cose e fa

riuscire iniziative come questa, è la passione dettata dall’amore e lo spirito di

sacrificio disinteressato, che ho sempre visto contraddistinguere tante persone

meravigliose che lavorano alla Casa Maffi.

Una volontaria della Fraternità della Misericordia di Cecina

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FESTA D’ESTATE

Il messaggio del

Direttore Generale

Cara Silvia,

sono stato davvero felice di essere presente

alla festa della RSA di Palazzi, giovedì

scorso.

Ho visto l’impegno e l’entusiasmo di tanti dipendenti, la gioia degli assistiti

della RSA, la presenza positiva dei volontari e la partecipazione opportuna

a questi momenti di condivisione degli assistiti e del personale di altre Unità

Operative della Fondazione.

Si colgono, in queste circostanze, i frutti di un lavoro positivo ed intenso che è

stato portato avanti in questi anni, fra tante difficoltà come Lei ben sa e, con

Lei, i suoi collaboratori più stretti. Ma il lavoro e l’impegno, sostenuto da

ideali importanti, non possono che premiare.

Il premio è il cambiamento e la crescita qualitativa dei servizi, che è stato

realizzato nella RSA di Palazzi, testimoniato dal clima generale che si

avverte nella vita della RSA e che tangibilmente, ho percepito ancora una

volta nel corso della cena di giovedì sera.

Ringrazio Lei, i suoi collaboratori più vicini e tutti i dipendenti per aver reso

possibile ciò in cui speravamo.

Con ogni cordialità e stima.

Mauro Torselli

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UN’ESTATE AL MARE

Come ogni anno abbiamo trascorso la nostra estate al Punto Azzurro di Vada,

tra bagni, lunghe passeggiate, tortellini panna e prosciutto, gelati e caffè,

ricche risate e chiacchierate ci siamo rilassati e divertiti.

Divertiamoci insieme!!

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A Maggio, non ricordo bene il giorno, sono stato chiamato dalle ragazze del laboratorio e mi è stato chiesto se avevo voglia di partecipare ad una gita un po’ particolare, un po’ diversa da quelle che normalmente vengono organizzate, incuriosito ho detto loro di “cantare” che se la proposta mi avesse convinto avrei accettato…ero un po’ incuriosito da quello che mi avrebbero detto….! Quando ho sentito la parola treno e la parola Pisa ho accettato subito perché l’idea mi piaceva parecchio!! Siamo partiti con un gruppetto di sei persone accompagnati da Erika, Clara e Sara, dalla stazione di Cecina e dopo un oretta di viaggio siamo arrivati alla stazione di Pisa. Lo sapevate che a Pisa per andare in bagno bisogna pagare 50 centesimi io sono rimasto un po’ stupito non avrei mai creduto che si dovesse pagare anche per fare pipì. Comunque, dopo una breve sosta, ci siamo incamminati verso Piazza dei Miracoli, che vale proprio la pena di vedere, il Duomo, la Torre, il Battistero sono delle

meraviglie,sapevo che sulla porta del Duomo c’era la “Certa Muralis”, sono andato a cercarla e l’ho toccata perché sembra che porti fortuna…. speriamo, ma tanto non ne fanno una a garbo!!! Tornando verso la stazione, siamo passati da piazza dei Cavalieri e ho visto la torre del Conte Ugolino ricordata anche nella Divina Commedia, “…la bocca sollevò dal fiero pasto quel peccatore forbendoselo appena…” ricordo di aver letto che il Conte venne rinchiuso e condannato a

morire nella torre insieme ai suoi figli che egli stesso mangiò. Dopo una lunga giornata, immersi nella storia, dopo aver scambiato anche qualche battuta in latino con una guida all’interno del Duomo, e dopo aver mangiato, come i giovani, al Mc Donald’s, siamo rientrati a Palazzi stanchi, ma felici di aver trascorso una giornata un po’ diversa.

Osvaldo

Divertiamoci insieme!!

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di Daniela S.

Londra 1666: Lady Gillian viene

rapita da due uomini mentre si

trova nella propria camera da

letto e viene portata su una

carrozza da cui cercherà di

fuggire. I due rapitori sono,

ma lei non lo sa, l’onorevole

Garrick Fitzwilliam e Sir

Ozwell Gilhooly , il primo dei

quali la vuol sposare e

mettere incinta per avere i

soldi dal padre di lei che è un

marchese con molte proprietà

sia in Inghilterra che in

Scozia.

Derbyshire Inghilterra : Dante,

conte di Morgan e visconte di

Wyldewoode, da tre anni vive in

Francia alla corte del Re Sole,

Luigi XIV , sta rientrando in

patria per visitare la tomba

della madre morta di peste

grazie al permesso del Re

Carlo II. Sulla strada del

ritorno trova una giovane e

minuta donna sdraiata in terra

con una ferita sulla testa. In

Inghilterra c’era stata la

peste, ma ora l’epidemia, che

aveva fatto tanti morti, è

passata e Dante portò la

ragazza nella sua residenza di

famiglia a Wyldewoode nel

Derbyshire. Questa ragazza era

Gillian che però aveva

dimenticato tutto, anche il

proprio nome. Dante chiamò

subito il medico che gli disse

che la ferita sulla testa era

stata provocata da una caduta e

questa aveva causato una

perdita di memoria ,ma non

aveva trovato nessun segno di

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contagio da peste. Dante decise

di chiamare la donna Beatrice,

Dante si prese cura di lei e

quando si mise a suonare la

viola da gamba, Dante capisce

la provenienza aristocratica

della giovane. Successivamente

a Wyldewoode si presenta una

signora con una bambina di nome

Phoebe, la cui madre è morta e

il vero padre è Dante che tiene

la bambina con sé e con

Beatrice. Phoebe aveva i

capelli neri come il padre e

gli occhi azzurri come quelli

della madre Lady Helena. A

Wyldewoode arriva Cassia, amica

di Dante, che aspetta un figlio

dal marito Rolfe. Cassia

riconosce un ricamo sulla

camicia da notte di Beatrice e

capisce che l’ha comprata da

Madame Olga, così Dante e

Beatrice, Cassia e Rolfe

partono per Londra con due

carrozze ( una per loro e una

per i bagagli). A Londra la

peste se n’era andata.

Successivamente Dante riesce a

scoprire la dimora di Beatrice,

si presenta dal marchese di

Adamsley scopre che Beatrice ha

tre fratelli Reginald, Arcibald

e Marcellus. Lord Adamsley

crede che a rapire Gillian sia

stato Dante, ma egli dice che

l’ha trovata su una strada e

che aveva perso la memoria. In

qualche modo il padre di

Gillian la trattiene e manda

via Dante, che però non si da

per vinto e torna a palazzo per

riportarla via con sé, se n’è

innamorato le chiede di

sposarla, partono per un luogo

dove il matrimonio può essere

celebrato velocemente e tornano

da marito e moglie a Wyldewoode

con la bambina Phoebe. Ed ecco

la ragione per cui Gillian era stata rapita: Reginald stava

per essere avvelenato e ucciso

dalla moglie Clare, Gillian se

ne era accorta, Clare voleva

dare la colpa del rapimento a

Dante, invece Dante è

sinceramente innamorato di

Gillian e lo dimostra

concretamente al padre di lei

sposandola nuovamente dopo che

Gillian ha recuperato la

memoria.

COMMENTO PERSONALE:

Di questo libro mi è piaciuto molto l’affetto

che i protagonisti dimostrano verso la

bambina Phoebe, la descrizione dei

rapporti da innamorati sposati e la dolcezza

tra Dante e Gillian, la storia basata su

dialoghi e su belle descrizioni. Non mi è

piaciuto invece il periodo storico che fa da

sfondo al racconto. Consiglio la lettura di

questo libro perché, anche se un po’ lungo,

è comunque divertente e di facile lettura.

24

L’ANGOLO DELLA POESIA

SABBIA FINE

L’estate si va in ferie

E d’estate mi metto gli zoccoli bianchi regalati.

Un granello di sabbia, fa caldo

E si fa un tuffo fra le onde con gli amici

mentre il motoscafo va in mare.

L’estate è una bella stagione.

In estate la mattina è freddo e poi fa più caldo.

L’estate è una stagione calda.

In estate si viene dalla montagna o dal mare.

MUCHO CALOR!!!!

GRUPPO TEATRALE

(Gianni, Alessandra, Duilio, Maria Grazia, Laura, Carla, Leopoldo, Carlo, Lida,

Giancarlo, Paolo)

25

La vacanza a San Vincenzo

29 Agosto – 2 Settembre 2011

Il Nostro Natale

La castagnata La pagina dello Sport Il baule dei Ricordi

NOI ED

EFESTO: (Associazione

sportiva

dilettantistica)

26

27

Hanno collaborato a questo numero:

Floriana, Gianni, Giancarlo, Roberto, Ida, Milly, Piera, Fabrizio,

Benito, Angela, Luigi, Osvaldo, Alvaro, Mariagrazia, Rita, Carlo,

Rosanna,Gabriella, Silvana, Navarina, Laura, Danila, Livia, Daniela,

Lida, Carla, Giancarlo, Leopoldo, Duilio, Alessandra, Ilva, Gianfranco,

Paolo

Copertina realizzata da: Gianni

In redazione:

Silvia Buoncristiani, Sara Belli, Mery Carrai, Erika Daveti, Sara Giannini, Carla Marfella, Daniela Ulivelli, Clara Zanatta

28

21 Settembre 2011

XVIII Giornata Mondiale Alzheimer

"

“Vorrei che i malati di Alzheimer non continuassero a starsene

in disparte, ma dicessero, accidenti, anche noi siamo persone.

E vogliamo ci rivolgano la parola, ci rispettino, per dio, come

esseri umani”

"Talvolta penso che chi soffre di Alzheimer farebbe bene a

tenersi un cagnolino che gli si affezioni. Qualcuno con cui

giocare e parlare - è simpatico parlare con un cane che non può

risponderti. Così non fai errori."

“Ogni volta che c' è una riunione di persone sembra che ci sia

una gran confusione, perlomeno nella mia testa. Ho proprio

bisogno di silenzio"

Brani tratti dal libro “Visione parziale: un diario dell’Alzheimer” di Cary

Smith Henderson.