a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui...

24

Click here to load reader

Transcript of a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui...

Page 1: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Sete di Parola

III Settimana di Pasqua

La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono. E’ anche giudizio: Dio ci giudica amandoci. Ricordiamo questo: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono

condannato, non da Lui, ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva. Cari fratelli, la parola della Croce è anche la risposta dei cristiani al male che continua ad agire in noi e intorno a noi. I cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la Croce, come Gesù.

PAPA FRANCESCO

dal 14 al 20 aprile 2013

Parola di DioCommentoPreghieraImpegno

Per questo tempo di Pasqua, rivolgeremo l’attenzione alla prima lettura, ricavata per lo più dagli Atti degli Apostoli, che

Page 2: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

offrono una intensa e suggestiva testimonianza della nascita e dello sviluppo della prima e delle successive comunità cristiane dopo la risurrezione del Signore Gesù. Domenica di Pasqua, 14 aprile 2013

Liturgia della ParolaAt 5,27b-32.40b-41; Sal 29; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli Apostoli dicendo: «Non vi avevamo espres-samente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo». Rispose allora Pietro insieme agli Apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». Fecero flagellare [gli Apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

…È MEDITATAIl brano degli Atti ci racconta le imprese degli apostoli che creavano non pochi turbamenti all'autorità religiosa del tempo. Essi infatti erano stati arrestati per la seconda volta e liberati miracolosamente dalla prigione da un Angelo e, manco a dirlo, erano tornati al tempio per predicare la buona notizia di Gesù Cristo morto e risorto per la salvezza di tutti gli uomini. Prelevati dal capitano delle guardie comparvero nuovamente davanti al sinedrio e il sommo sacerdote li rimproverò severamente per non aver ascoltato l'ordine imposto dall'autorità, cioè di non più parlare di Gesù. La risposta di Pietro è pronta: "bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini"; poi

vennero fustigati ed essi erano "lieti d'essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù". Se dovessimo dare un nome a questo comportamento questo è "coerenza", cioè il portare avanti sempre, anche di fronte alle difficoltà, alle imposizioni di chi ha il potere, ciò in cui crediamo anche a costo di subire torti, incomprensioni e violenza. Se poi questa coerenza comporta argomenti di fede è di estrema importanza, c'è una virtù da praticare che è coraggio e franchezza. Questo però deve farci riflettere, quante volte la nostra coerenza è vacillata per timore d'andare contro a chi è più forte di noi, per paura d'essere emarginati, per paura di confrontarsi con una realtà che sta abbandonando quei

Page 3: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

valori e quelle proposte che sono costate la vita a Gesù?-----------------------------------------------Anche oggi per noi credenti dire di 'sì' a Cristo e al Vangelo significa dire dei 'no' decisi, anche se sofferti, a quanti in tono di minaccia o in tono di lusinga "pretendono" che rinneghiamo la nostra vocazione cristiana o la viviamo nel compromesso. Il coraggio di dire

'no', rimanendo fedeli a Dio, ha sempre un prezzo. Per gli Apostoli è la "fustigazione", che per molti oggi può assumere le forme del compatimento, della squalifica, della derisione, del disprezzo...Ma gli Apostoli erano "lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù". Una gioia e una pace che veramente non hanno prezzo.

…È PREGATAPadre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio, che continua a manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito, per proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore. …MI IMPEGNAI cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la Croce, come Gesù. Si testimonia in umiltà, e non certamente per mettersi sul piedistallo, per essere stimati, per realizzarsi, ma solo per far conoscere ai fratelli quello che attraverso la preghiera silenziosa il Cristo ci dice.

Lunedì, 15 aprile 2013San Damiano di Veuster, sacerdoteJoseph De Veuster nacque nel 1840 nel Belgio fiammingo. Entrato nella Congregazione dei Sacri Cuori, assunse il nome di Damiano. Partito per Honolulu, nelle isole Hawai, fu ordinato sacerdote nel 1864; spese la sua vita curando e assistendo con

dedizione totale i lebbrosi, in condizioni terribili di degrado morale e deficienze sanitarie. Morì di lebbra a Molokai nel 1889, a 48 anni. Proclamato beato il 3 giugno 1995 da Giovanni Paolo II, fu canonizzato da Benedetto XVI il 1° dicembre 2005.

Liturgia della ParolaAt 6,8-15; Sal 118; Gv 6,22-29

LA PAROLA DI DIO...È ASCOLTATA

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei

Page 4: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio. Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato». E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

...È MEDITATANell'arresto di Stefano, il primo dei martiri, si riflette in qualche misura la vicenda di Gesù. La sua attività, simile a quella degli apostoli e favorita oltre che dalle sue doti naturali dalla forza dello Spirito, suscita la reazione dei giudei di lingua greca, al cui gruppo egli apparteneva. Si comincia con le parole, si passa quindi alle false accuse e ai falsi testimoni, come del resto era avvenuto con Gesù, e si giunge al processo davanti al sinedrio. Anche le accuse contro di lui ricordano quelle lanciate contro Gesù, cui si imputava di non rispettare le tradizioni e lo stesso tempio.La bellezza del volto di Stefano è segno che in lui si manifesta un riflesso dello splendore e della gloria di Dio, che si rivela attraverso i suoi testimoni, come era avvenuto per Mosè e,

soprattutto, con Gesù Cristo . La vicenda di Stefano è così posta come prosecuzione di quella Gesù, che egli annuncia e ne diviene testimone libero e coraggioso, anche di fronte all’opposizione e alla violenza; egli è un modello straordinario per i cristiani di ieri e di oggi. -------------------------------------L'abituale comunione con Cristo, la tensione verso un pieno conformarsi a lui fino a vivere lui, traspare dalla persona senza che la medesima se ne renda conto. Ed è la testimonianza più credibile che si possa dare. La parola può essere contestata, può anche suonare falsa agli orecchi di chi non la vuole ascoltare. Ma la vita no! La vita grida più forte,

...È PREGATAO Dio, che manifesti agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Amen.

Page 5: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

...MI IMPEGNAPAPA FRANCESCO: Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra. La verità cristiana è attraente e persuasiva perché risponde al bisogno profondo dell’esistenza umana.Martedì, 16 aprile 2013

Liturgia della Parola At 7,51 – 8,1a; Sal 30; Gv 6,30-35

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata». All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì. Saulo approvava la sua uccisione.

…È MEDITATAStefano muore, dunque, per Cristo e come Lui: affidandosi totalmente al suo Signore e pregando, come Lui, per i suoi uccisori. La sua vita così, come quella di Gesù, non gli è strappata dalla malvagità degli uomini, ma è da lui donata per la loro salvezza; e la

sua morte, che umanamente segna una sconfitta e un blocco nella diffusione del vangelo, contiene in sé nascosti i germi di una nuova vitalità del messaggio e realizza l’intuizione di Tertulliano, e cioè che il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani: proprio Saulo infatti,

Page 6: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

il giovanetto che collabora badando ai mantelli degli uccisori ed approva la sua morte, sarà chiamato e costretto tra poco a riempire del nome e della grazia di Gesù morto e risorto le menti e i cuori dei pagani. -----------------------------------------------La voce di un martire di oggiVoglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo

Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora, in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del mio paese, Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire".Shahbaz Bhatti

…È PREGATARendimi, Signore, testimone autentico e coraggioso di te: Luce di verità che si oppone a ogni compromesso con il male.

…MI IMPEGNAI libri, i documenti, i ragionamenti non ci potranno mai convincere e convertire. Ciò di cui c'è bisogno è la luce di una vita, ma l'irradiamento di un volto, il battito di un cuore: è il dono di tutta una vita

Mercoledì, 17 aprile 2013

Liturgia della ParolaAt 8,1b-8; Sal 65; Gv 6,35-40

LA PAROLA DI DIO...È ASCOLTATA

In quel giorno, scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli Apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria. Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione. Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio. Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città.

Page 7: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

...È MEDITATAGesù aveva detto: "Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi". E la Chiesa nascente non tarda a farne l'esperienza. Dapprima minacce seguite dall'imposizione di non parlare più di Gesù, poi violenze fisiche, prigionia e condanne a morte. I cristiani sono costretti a lasciare la Palestina per prendere la via dell'esilio. Quella via che tante volte i loro padri avevano dovuto imboccare nel segno della schiavitù, per essersi allontanati da Dio. Ora, al contrario, è nel segno della libertà e per un'esigenza di fedeltà al suo Signore che la Chiesa s'incammina per questa strada. Il suo non è un battere in ritirata, bensì un allargare i propri orizzonti verso un universalismo che non conoscerà preclusioni di sorta. Davanti ad essa non è più il solo ristretto ambito giudaico, ma il mondo intero che attende la Parola. Fecondità insospettata. Vita che germoglia perché il chicco di grano ha accettato la morte. E lungo la storia sarà sempre così. Quando la

Chiesa non è che un manipolo di uomini che "non contano nulla", quando è contrastata e perseguitata è allora che dal suo seno esplode vittoriosa la vita. Ma quando viene circondata di privilegi, quando il suo volto si confonde con quello del potere, così che resta difficile riconoscervi i tratti del Crocifisso-Risorto, essa cessa di essere credibile e si apre per lei la stagione della sterilità. Il "deserto" che si schiuderà allora dinanzi ai suoi passi sarà purificazione provvidenziale, luogo in cui ritrovare la freschezza di un incontro più autentico con Dio. -----------------------------------------------Nei periodi più oscuri, molto spesso un piccolo numero di donne e di uomini, sparsi nel mondo, sono stati capaci di rovesciare il corso delle evoluzioni storiche, perché speravano contro ogni speranza. Ciò che sembrava destinato alla disgregazione, è entrato allora nella corrente di un dinamismo nuovo. Roger Schutz

...È PREGATASignore Dio nostro, fa’ che i tuoi fedeli, formati nell’impegno delle buone opere e nell’ascolto della tua parola, ti servano con generosa dedizione liberi da ogni egoismo, e nella comune preghiera a te, nostro Padre, si riconoscano fratelli. Amen.

...MI IMPEGNAPAPA FRANCESCO: Lo Spirito di Cristo Risorto scaccia la paura dal cuore degli Apostoli e li spinge ad uscire dal Cenacolo per portare il Vangelo. Abbiamo anche noi più coraggio di testimoniare la fede nel Cristo Risorto! Non dobbiamo avere paura di essere cristiani e di vivere da cristiani! 

Page 8: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Giovedì, 18 aprile 2013

Liturgia della ParolaAt 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrit-tura che stava leggendo era questo: “Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita” Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa.

…È MEDITATAA causa della persecuzione che infieriva a Gerusalemme, il diacono Filippo si reca in una città della Samaria e inizia a predicare ottenendo ampi consensi. Qui viene raggiunto da una chiamata

particolare che lo porta sulle tracce di un Etiope intento alla lettura di un passo del profeta Isaia. Alla domanda di Filippo, l'uomo risponde lasciando trapelare la sua disponibilità ad accogliere la luce

Page 9: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

della Parola e invitando Filippo a salire sul carro su cui viaggiava. Possiamo leggere dietro questa situazione un appello ad aprire gli occhi sui molti uomini donne di tutte le età, che percorrono le strade della vita senza trovare nessuno che spezzi loro il pane della verità, che li aiuti a trovare il senso il gusto della vita, che porga loro una mano per uscire dallo stato di confusione in cui le situazioni, la società, la mancanza di guide li ha gettati. Dietro tanto smarrimento c'è una sete di Dio veramente struggente! È necessario condividere la storia, le ansie, i problemi in cui si dibatte questa società che è la nostra. Non possiamo esimerci dal dovere di dare il nostro contributo per

renderla migliore. Non possiamo stare a guardare inerti e delusi. Dio ha bisogno di noi. -----------------------------------------------il Signore ci chiede di aprire le porte del nostro cuore, della nostra vita, delle nostre parrocchie - che pena tante parrocchie chiuse! - dei movimenti, delle associazioni, ed “uscire” incontro agli altri, farci noi vicini per portare la luce e la gioia della nostra fede. Uscire sempre! E questo con amore e con la tenerezza di Dio, nel rispetto e nella pazienza, sapendo che noi mettiamo le nostre mani, i nostri piedi, il nostro cuore, ma poi è Dio che li guida e rende feconda ogni nostra azione. PAPA FRANCESCO

…È PREGATADonaci, Signore, un servizio perseverante nella tua volontà, perché cerchiamo con tutte le forze il regno dei cieli e annunziamo al mondo il tuo amore. 

…MI IMPEGNAHo il coraggio di testimoniare la fede in Gesù? Nell'ambiente in cui vivo, tra i colleghi di lavoro, in famiglia, con gli amici riesco a comunicare la gioia di credere in Gesù? 

Venerdì, 19 aprile 2013.

Liturgia della ParolaAt 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quei giorni, Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato,

Page 10: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Si-gnore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.

…È MEDITATAPaolo, l'accanito persecutore dei cristiani, viene folgorato dalla grazia di Dio proprio mentre sta dando libero sfogo alla sua avversione verso quella che considera una pericolosa eresia da sradicare prima che prenda troppo piede. È Gesù stesso a bloccarlo sulla via di Damasco con una visione che gli fa prendere atto della terribile cecità in cui si dibatte il suo spirito. Il suo animo è ormai

orientato verso la verità: non oppone resistenza a chi prima perseguitava spietatamente. Solo una domanda: chi sei? Poi la resa incondizionata. Eppure per riacquistare la vista ha bisogno di incontrarsi con Anania. È la tattica di Dio: egli coinvolge l'uomo per soccorrere chi cerca la luce. Dal mio sì, dalla mia disponibilità dipende in parte la salvezza di chi stenta a credere. Uomini e donne i

Page 11: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

cui occhi sono spenti, accecati da tante luci illusorie che poi lasciano delusi e amareggiati. Uomini e donne che forse come Paolo si scagliano contro la Chiesa, contro Colui che in fondo non conoscono. La nostra reazione può ricalcare quella iniziale di Anania: "Ho udito tutto il male che ha fatto". Una reazione più che giustificata che spinge a mettersi al sicuro. Ma non la pensa così il Signore. Egli è venuto perché tutti, proprio tutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. E in questo vuole essere affiancato da noi che per primi siamo stati raggiunti dalla sua grazia. Un dono, sicuramente, ma non un privilegio da gestire arbitrariamente. Se siamo stati chiamati a seguirlo è per diventare luce e sale della terra.

---------------------------------------Ricordatevi quello di san Paolo: di che cosa mi vanterò se non della mia debolezza, della mia povertà? Proprio nel sentire il mio peccato, nel guardare il mio peccato io posso vedere e incontrare la misericordia di Dio, il suo amore e andare da Lui per ricevere il perdono. Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza; ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato.PAPA FRANCESCO

…È PREGATADonami, Signore, un cuore umile e aperto alla verità. Infrangi tu stesso le mie sicurezze là dove esse sono di ostacolo alla tua luce. Non farmi mai mancare la tua Parola e chi, nel tuo nome, mi aiuta a comprendere la tua volontà.. 

…MI IMPEGNAnon mimetizzare la mia fede, ma andare verso il fratello che fatica a credere nel segno del rispetto e della carità. 

Sabato, 20 aprile 2013

Liturgia della ParolaAt 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quei giorni, La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero. E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche

Page 12: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saron e si convertirono al Signore. A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro. Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto al corpo, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva. La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

…È MEDITATAIl brano degli Atti degli Apostoli ci presenta i protagonisti della storia della chiesa: Gesù, lo Spirito Santo e la comunità, con i suoi ministri. Pietro esce da Gerusalemme e visita le comunità per rianimarle. La sua presenza è accompagnata da fatti miracolosi: a Lidda la guarigione di un paralitico di nome Enea, a Giaffa la risurrezione di Tabità. La forza di guarigione, la potenza risanatrice di Gesù è passata ora alla sua chiesa, nella persona di Pietro, che invoca esplicitamente Gesù: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto».  Pietro è presentato nella sua veste di pastore, che ripresenta nella giovane comunità non solo la Parola, ma la potenza di guarigione di Gesù. L'autore degli Atti degli Apostoli non perde occasione per ricordare che nella chiesa

apostolica Gesù vive e continua ad operare, come quando era vivo in mezzo ai suoi. Il Signore è presente nella sua chiesa e la riempie di forza mediante il suo Spirito. I discepoli vivono sotto lo sguardo di Dio. Misurano la loro esistenza su di lui e sulla sua volontà. Essi diventano docili all'azione dello Spirito che fa crescere la comunità. L'annuncio più discreto ed efficace della buona novella si sprigiona dalla vita dei discepoli, dalla gioia che anima la loro sofferenza, dallo spirito di servizio senza calcoli meschini e senza riserve. ---------------------------------------------L'albero si riconosce dal suo frutto: così chi professa di appartenere a Cristo si riconosce dalla sua fede che opera amore.

Page 13: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Sant'Ignazio di Antiochia,

…È PREGATAO Padre, santifica e rinnova la tua Chiesa, perché tutti coloro che si gloriano del nome cristiano siano autentici testimoni del Signore risorto. 

…MI IMPEGNAO mio Dio, fammi intendere, nella concretezza delle situazioni, quello che devo dire e operare.

Basilica di San Giovanni in Laterano

II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, 7 aprile 2013

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

1. Celebriamo oggi la Seconda Domenica di Pasqua, denominata anche «della Divina Misericordia». Com’è bella questa realtà della fede per la nostra vita: la misericordia di Dio! Un amore così grande, così profondo quello di Dio verso di noi, un amore che non viene meno, sempre afferra la nostra mano

e ci sorregge, ci rialza, ci guida.

2. Nel Vangelo di oggi, l’apostolo Tommaso fa esperienza proprio della misericordia di Dio, che ha un volto concreto, quello di Gesù, di Gesù Risorto.

Page 14: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Tommaso non si fida di ciò che gli dicono gli altri Apostoli: «Abbiamo visto il Signore»; non gli basta la promessa di Gesù, che aveva annunciato: il terzo giorno risorgerò. Vuole vedere, vuole mettere la sua mano nel segno dei chiodi e nel costato. E qual è la reazione di Gesù? La pazienza: Gesù non abbandona il testardo Tommaso nella sua incredulità; gli dona una settimana di tempo, non chiude la porta, attende. E Tommaso riconosce la propria povertà, la poca fede. «Mio Signore e mio Dio»: con questa invocazione semplice ma piena di fede risponde alla pazienza di Gesù. Si lascia avvolgere dalla misericordia divina, la vede davanti a sé, nelle ferite delle mani e dei piedi, nel costato aperto, e ritrova la fiducia: è un uomo nuovo, non più incredulo, ma credente.

E ricordiamo anche Pietro: per tre volte rinnega Gesù proprio quando doveva essergli più vicino; e quando tocca il fondo incontra lo sguardo di Gesù che, con pazienza, senza parole gli dice: «Pietro, non avere paura della tua debolezza, confida in me»; e Pietro comprende, sente lo sguardo d’amore di Gesù e piange. Che bello è questo sguardo di Gesù – quanta tenerezza! Fratelli e sorelle, non perdiamo mai la fiducia nella misericordia paziente di Dio!

Pensiamo ai due discepoli di Emmaus: il volto triste, un camminare vuoto, senza speranza. Ma Gesù non li abbandona: percorre insieme la strada, e non solo! Con pazienza spiega le Scritture che si riferivano a Lui e si ferma a condividere con loro il pasto. Questo è lo stile di Dio: non è impaziente come noi, che spesso vogliamo tutto e subito, anche con le persone. Dio è paziente con noi perché ci ama, e chi ama comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare. Ricordiamolo nella nostra vita di cristiani: Dio ci aspetta sempre, anche quando ci siamo allontanati! Lui non è mai lontano, e se torniamo a Lui, è pronto ad abbracciarci.

A me fa sempre una grande impressione rileggere la parabola del Padre misericordioso, mi fa impressione perché mi dà sempre una grande speranza. Pensate a quel figlio minore che era nella casa del Padre, era amato; eppure vuole la sua parte di eredità; se ne va via, spende tutto, arriva al livello più basso, più lontano dal Padre; e quando ha toccato il fondo, sente la nostalgia del calore della casa paterna e ritorna. E il Padre? Aveva dimenticato il figlio? No, mai. É lì, lo vede da lontano, lo stava aspettando ogni giorno, ogni momento: è sempre stato nel suo cuore come figlio, anche se lo aveva lasciato, anche se aveva sperperato tutto il patrimonio, cioè la sua libertà; il

Page 15: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Padre con pazienza e amore, con speranza e misericordia non aveva smesso un attimo di pensare a lui, e appena lo vede ancora lontano gli corre incontro e lo abbraccia con tenerezza, la tenerezza di Dio, senza una parola di rimprovero: è tornato! E quella è la gioia del padre. In quell’abbraccio al figlio c’è tutta questa gioia: è tornato! Dio sempre ci aspetta, non si stanca. Gesù ci mostra questa pazienza misericordiosa di Dio perché ritroviamo fiducia, speranza, sempre! Un grande teologo tedesco, Romano Guardini diceva che Dio risponde alla nostra debolezza con la sua pazienza e questo è il motivo della nostra fiducia, della nostra speranza. E’ come un dialogo fra la nostra debolezza e la pazienza di Dio, è un dialogo che se noi lo facciamo, ci dà speranza.

3. Vorrei sottolineare un altro elemento: la pazienza di Dio deve trovare in noi il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella nostra vita. Gesù invita Tommaso a mettere la mano nelle sue piaghe delle mani e dei piedi e nella ferita del costato. Anche noi possiamo entrare nelle piaghe di Gesù, possiamo toccarlo realmente; e questo accade ogni volta che riceviamo con fede i Sacramenti. San Bernardo in una bella Omelia dice: «Attraverso … le ferite [di Gesù] io posso succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia, cioè gustare e sperimentare quanto è buono il Signore». É proprio nelle ferite di Gesù che noi siamo sicuri, lì si manifesta l’amore immenso del suo cuore. Tommaso lo aveva capito. San Bernardo si domanda: ma su che cosa posso contare? Sui miei meriti? Ma «mio merito è la misericordia di Dio. Non sono certamente povero di meriti finché lui sarà ricco di misericordia. Che se le misericordie del Signore sono molte, io pure abbonderò nei meriti». Questo è importante: il coraggio di affidarmi alla misericordia di Gesù, di confidare nella sua pazienza, di rifugiarmi sempre nelle ferite del suo amore. San Bernardo arriva ad affermare: «Ma che dire se la coscienza mi morde per i molti peccati? “Dove è abbondato il peccato è sovrabbondata la grazia”». Forse qualcuno di noi può pensare: il mio peccato è così grande, la mia lontananza da Dio è come quella del figlio minore della parabola, la mia incredulità è come quella di Tommaso; non ho il coraggio di tornare, di pensare che Dio possa accogliermi e che stia aspettando proprio me. Ma Dio aspetta proprio te, ti chiede solo il coraggio di andare a Lui. Quante volte nel mio ministero pastorale mi sono sentito ripetere: «Padre, ho molti peccati»; e l’invito che ho sempre fatto è: «Non temere, va’ da Lui, ti sta aspettando, Lui farà tutto». Quante proposte mondane sentiamo attorno a noi, ma lasciamoci afferrare dalla proposta di Dio, la sua è una carezza di amore. Per Dio noi non siamo numeri, siamo importanti, anzi siamo quanto di più importante Egli abbia; anche se peccatori, siamo ciò che gli sta più a cuore.

Page 16: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

Adamo dopo il peccato prova vergogna, si sente nudo, sente il peso di quello che ha fatto; eppure Dio non abbandona: se in quel momento inizia l’esilio da Dio, con il peccato, c’è già la promessa del ritorno, la possibilità di ritornare a Lui. Dio chiede subito: «Adamo, dove sei?», lo cerca. Gesù è diventato nudo per noi, si è caricato della vergogna di Adamo, della nudità del suo peccato per lavare il nostro peccato: dalle sue piaghe siamo stati guariti. Ricordatevi quello di san Paolo: di che cosa mi vanterò se non della mia debolezza, della mia povertà? Proprio nel sentire il mio peccato, nel guardare il mio peccato io posso vedere e incontrare la misericordia di Dio, il suo amore e andare da Lui per ricevere il perdono.

Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza; ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato.

PAPA FRANCESCO

Cari fratelli e sorelle, lasciamoci avvolgere

dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza

che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio

Page 17: a cura di  · Web viewSete di Parola III Settimana di Pasqua La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male,

di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo

amore, lasciandoci amare da Lui,

di incontrare la sua misericordia

nei Sacramenti.

Sentiremo la sua tenerezza, tanto bella,

sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza,

di perdono, di amore.