a cura di Manageritalia · lo status di start-up innovative, nella prima decade di maggio 2015,...
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a cura di Manageritalia
NOVEMBRE 201516
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OSSERVATORIO LEGISLATIVO
REGIME FISCALE SPECIALE PER I LAVORATORI RIMPATRIATI
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decre-
to legislativo 14 settembre 2015, n. 147, con-
tenente “Disposizioni recanti misure per la crescita
e l’internazionalizzazione delle imprese”, entrato in
vigore il 7 ottobre.
Il provvedimento riguarda diversi ambiti della nor-
mativa tributaria ed è volto non solo all’internazio-
nalizzazione imprenditoriale ma anche ad attirare
investimenti stranieri nel territorio nazionale.
Tra gli altri, al fine di attrarre capitale umano quali-
ficato, all’art. 16 si prevede un regime di favore per
i lavoratori rimpatriati; viene stabilito che per tali
lavoratori, impiegati in ruoli direttivi o con alta
specializzazione, che trasferiscono la residenza nel
territorio dello Stato, impegnandosi a permanervi
per un periodo di almeno due anni, il reddito di
lavoro dipendente ivi prodotto concorre alla forma-
zione del reddito complessivo limitatamente al 70%
del suo ammontare.
Non sono previsti limiti di età, ma di livello di istru-
zione. Occorre infatti avere almeno una laurea alle
spalle e rivestire “una qualifica per la quale sia richie-
sta alta qualificazione o specializzazione”. È prevista
anche una soglia minima temporale: aver risieduto
all’estero per almeno cinque anni, prima del ritorno
in Italia. La norma, definita “regime speciale per la-
voratori rimpatriati”, si applica per un quinquennio.
Per la piena operatività della nuova normativa oc-
correrà attendere un decreto del ministero dell’Eco-
nomia e delle finanze che fisserà le disposizioni di
attuazione e le cause di decadenza dal beneficio.
Ricordiamo che ha una filosofia analoga, ma con
declinazioni pratiche diverse, la legge 238/10 (defi-
nita legge Controesodo) che si applica ai nati dopo
il 1° gennaio 1969 e abbraccia una platea profes-
sionale ampia, includendo tra i beneficiari i lavora-
tori dipendenti, i lavoratori autonomi e gli impren-
ditori, mentre la nuova norma approvata parla solo
di redditi da lavoro dipendente.
In termini di bonus fiscale, la legge 238/10 risulta
più conveniente (calcola come reddito imponibile
solo il 20% per le donne e il 30% per gli uomini),
tuttavia scadrà il 31 dicembre 2017. Dopo tale data,
senza ulteriori proroghe, resterà in vigore solo la
nuova norma.
Decreto legislativo 14/9/15, n. 147 “Disposizioni
recanti misure per la crescita e l’internazionalizza-
zione delle imprese”:
http://bit.ly/dir2-11-15Legge 30/12/10, n. 238 “Incentivi fiscali per il ri-
entro dei lavoratori in Italia”:
http://bit.ly/dir3-11-15
INCONTRI PER LA SESSIONE DI BILANCIO
Manageritalia ha avviato gli incontri in vista dell’iter del disegno di
legge di stabilità 2016. Abbiamo analizzato la possibilità di preve-
dere ulteriori sostegni per le start-up e le pmi innovative, in particolare
per l’introduzione di voucher che consentano alle pmi di avvalersi della
figura di un innovation manager e per agevolare l’investimento nel
capitale di start-up o di micro/piccole imprese degli incentivi all’esodo
di manager estromessi dal mercato del lavoro.
Disegno di legge di stabilità per il 2016:
http://bit.ly/dir1-11-15
17NOVEMBRE 2015
START-UP E PMI INNOVATIVE
INDAGINE SULLE PMI: PER ESSERE ECCELLENTI DEVONO AVERE MANAGER
Il ministero per lo Sviluppo economico ha diffuso i risultati di un’in-
dagine su un campione rappresentativo di mille piccole e medie
imprese “eccellenti”, con la principale finalità di approfondire la re-
cente performance congiunturale e i principali fattori di competitività,
il grado di conoscenza e di utilizzazione delle recenti misure di politi-
ca industriale adottate dal governo nell’ambito della direttiva comu-
nitaria relativa all’attuazione dello Small business act (Sba), il grado
di informatizzazione, le strategie di investimenti, le strategie di inno-
vazione e di internazionalizzazione. Da notare che tra i criteri di indi-
viduazione delle pmi eccellenti, per le quali non esiste una definizio-
ne univoca, sono state selezionate, da un universo di circa 61mila
imprese (tra i 10 e i 250 addetti) con un fatturato tra 2,5 e 50 milio-
ni di euro, quelle che superavano almeno due tra questi tre requisiti:
avere realizzato nel triennio 2012-2014 spese in r&s, avere un discre-
to livello di managerialità (presenza di almeno tre manager/quadri),
avere realizzato nel 2014 o programmato per il 2015 investimenti
innovativi. Tra le imprese selezionate, più dell’80% ha realizzato in-
vestimenti nel 2014 e ha annunciato l’intenzione di realizzarne entro
la fine del 2015. Il 96,7% ha ammesso di aver sostenuto investimen-
ti innovativi (di prodotto, di processo e di carattere organizzativo) nel
2015, mentre il 95,4% ha dichiarato il proposito di farlo l’anno
prossimo. Inoltre, il 56,3% delle imprese eccellenti ha comunicato di
avere svolto attività all’estero tra il 2012 e il 2014, per di più con
ottimi risultati: la quota di fatturato esportato è pari al 34,8%, con
una punta del 43,5% nella manifattura. Infine, il 38,3% delle impre-
se ha dichiarato di avere indirizzato le esportazioni verso nuovi mer-
cati, dei quali l’82% verso i paesi appartenenti all’area extra Ue.
D’altronde l’apertura verso i mercati esteri è una tendenza diffusa tra
le cosiddette imprese “eccellenti”.
Sintesi dell’indagine: http://bit.ly/dir5-11-15
I l ministero dello Sviluppo economico ha
pubblicato di recente due interessanti rap-
porti sulle micro, piccole e medie imprese.
Il primo, dal titolo “Small business act - Le
iniziative a favore delle micro, piccole e
medie imprese” (Sba), è il sesto rapporto
redatto dal Mise, con la finalità di analizza-
re le azioni intraprese dal governo italiano
per favorire l’attività economica di queste
imprese. Oltre a illustrare tutti i provvedi-
menti legislativi emanati a favore delle due
tipologie d’impresa, le start-up e le pmi in-
novative, il rapporto evidenzia come il lavo-
ro e la produzione si stanno evolvendo e i
Fablab, centri attrezzati per realizzare pro-
totipi e sperimentazioni, siano in crescita
costante: “Oggi, per molte imprese italiane,
il luogo della produzione sta diventando
sempre più un mix tra garage, bottega arti-
giana e laboratorio: dall’incontro tra tecno-
logia digitale e produzione personalizzata,
dal mix tra tecnologie di stampa 3D e crea-
tività tipica della produzione artigianale e
manifatturiera di alta qualità, può passare
la via di un nuovo ‘saper fare’ artigiano e il
rilancio della manifattura italiana attraverso
il connubio tra abilità artigiane, innovazioni
e design”.
Se anche registriamo un ritardo rispetto agli
altri paesi europei sul fronte dell’innovazio-
ne, nel periodo più recente, tuttavia, stanno
emergendo segnali di un certo “risveglio
tecnologico” da parte di molte imprese ita-
liane.
Da quando è stata istituita la nuova sezione
del registro delle imprese, hanno acquisito
lo status di start-up innovative, nella prima
decade di maggio 2015, 3.925 imprese. Gli
incubatori certificati sono 28, 21 dei quali
nel Nord, 6 nel Centro e 1 nel Mezzogiorno.
Le start-up innovative operano prevalente-
mente nel comparto dei servizi (oltre l’80%
delle imprese), in particolare nei settori del-
la consulenza informatica e produzione di
software (circa il 40% del totale start-up),
ricerca scientifica e sviluppo (il 17%), com-
mercio (4,5%). Solo poco meno del 17%
delle start-up opera nei settori dell’industria.
Il 56% delle start-up innovative è localizzato
al Nord, il 22% sia al Centro che nel Mezzo-
giorno.
Il rapporto conclude affermando che in re-
lazione agli incentivi, i primi riscontri sull’ac-
cesso alle misure agevolative sono positivi e
si registra un numero crescente di imprese
che si qualificano come start-up innovative
e accedono a una serie di strumenti volti ad
accrescerne il potenziale innovativo.
Il Rapporto Sba:
http://bit.ly/dir4-11-15