9.Altri tumori primitivi del fegato -...

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ALTRI TUMORI ALTRI TUMORI PRIMITIVI DEL FEGATO PRIMITIVI DEL FEGATO Elisabetta Ascari Elisabetta Ascari Fabio Bassi Fabio Bassi Medicina III Medicina III Gastroenterologia Gastroenterologia Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia “I TUMORI DEL FEGATO” SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE, CORSO 2010/2013.

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ALTRI TUMORI ALTRI TUMORI PRIMITIVI DEL FEGATOPRIMITIVI DEL FEGATO

Elisabetta AscariElisabetta Ascari

Fabio BassiFabio Bassi

Medicina III Medicina III –– GastroenterologiaGastroenterologia

Azienda Ospedaliera di Reggio EmiliaAzienda Ospedaliera di Reggio Emilia

“I TUMORI DEL FEGATO”

SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE, CORSO 2010/2013.

COLANGIOCARCINOMA

EPIDEMIOLOGIA

• È neoplasia poco frequente (negli studi autoptici: 0.01-0.46%)

• L’incidenza aumenta con l’età

• La localizzazione peri-ilare, alla confluenza dei dotti epatici di destra e di sinistra, è la più frequente (tumore di Klatskin)

FATTORI DI RISCHIO

• Litiasi dei dotti biliari

• Infestazioni parassitarie

• Cisti coledociche

• Malattia di Caroli (ectasia duttale intraepatica congenita)

• Colangite sclerosante

• Colite ulcerosa

CLINICA

• Età alla diagnosi in genere compresa tra i 50 e i 70 anni

• Maschi:Femmine 1,3:1

• Segni classici: ittero colestatico, con feci acolichee urine ipercromiche

• Possono associarsi: prurito, modesto dolore addominale in ipocondrio destro irradiato posteriormente, astenia, anoressia, calo ponderale

ESAMI DI LABORATORIO

• Iperbilirubinemia prevalentemente diretta e rapidamente ingravescente

• Incremento degli indici di colestasi (GGT, fosfatasi alcalina)

• Possono associarsi: aumento delle transaminasi, ipoalbuminemia, anemia, riduzione della attività protrombinica

• Marcatori neoplastici: possono risultare alterati il Ca 19.9 e il Ca 50

INDAGINI STRUMENTALI

• Ecografia: esame di primo livello

• Colangio-RM: definisce il livello e la natura della stenosi

• Ecoendoscopia: definisce il livello e la natura della stenosi

• ERCP + eventuale FNAB: per la diagnosi citologica

TRATTAMENTO

• Trattamento chirurgico, con intento curativo (< 15% dei pazienti) o palliativo (risoluzione della colestasi)

• Trattamento endoscopico: ERCP con posizionamento di drenaggio biliare interno (risoluzione della colestasi)

• Trattamento radiologico: colangiografia transepatica percutanea (PTC) con posizionamento di drenaggio biliare interno-interno o interno-esterno (risoluzione della colestasi)

• Chemio- e radio- terapia: protocolli di studio

CARCINOMA FIBROLAMELLARE

INQUADRAMENTO GENERALE

• Colpisce prevalentemente pazienti giovani non cirrotici

• Istologicamente è costituito da elementi ben differenziati

• In termini di sopravvivenza ha prognosi migliore rispetto all’HCC

• Non si associa a incremento dell’alfa-fetoproteina

LESIONI FOCALI EPATICHE BENIGNE

• Cisti (parassitarie e non)

• Ascessi

• Tumori benigni

CISTI EPATICHE NON PARASSITARIE

CISTI EPATICHE NON PARASSITARIE: RUOLO DELL’ECOGRAFIA

Sono un reperto occasionalein ecografia.

L’accuratezza diagnostica dell’ecografia èelevata:

• Sensibilità: 93-100%• Specificità: 88-95.6%

Caremani L et al, Acta Tropica 1997Del Carpio M et al, Medicina 2000

CISTI EPATICHE NON PARASSITARIE: MONITORAGGIO

Cisti semplici : no follow up

In contesto oncologico:controllo US a 1 e 6 mesi

Linee guida AIGO 2001

CISTI EPATICHE PARASSITARIE

CISTI EPATICHE PARASSITARIE

Ruolo degli US:

• Diagnosi differenziale con cisti biliari

• Guida al trattamento della lesione

• Follow up post-trattamento

ASCESSI EPATICI

ASCESSI EPATICI

L’ecografia è:

1. metodica di imaging di primo livello nella diagnosi (accuratezza diagnostica superiore al 90%)

2. essenziale per il trattamento percutaneo ecoguidato.

Caremani M et al, Giorn It Ultrason 1990

TUMORI BENIGNI DEL FEGATO

• Angiomi

• Adenomi

• Iperplasia Nodulare Focale

ANGIOMI EPATICI

ANGIOMI EPATICI: RUOLO DELL’ECOGRAFIA

La diagnosiecografica di angioma è:1. CERTA se la lesione presenta TUTTI gli elementi

semeiologici TIPICI e se tale lesione era già presente con le stesse caratteristiche in precedenti ecografie

2. MOLTO PROBABILE se la lesione presenta TUTTI gli elementi semeiologici TIPICI ed è riscontrata in un PAZIENTE A BASSO RISCHIO (accuratezza diagnostica: 99.7%)

3. DA APPROFONDIRE CON INDAGINI DI 2°LIVELLO se la lesione non presenta tutti gli elementi semeiologici tipici

Leifer DM et al, Radiology 2000

ANGIOMI EPATICI: MONITORAGGIO

Follow Up:• L’angioma tipico non necessita di sorveglianza.

Leifer DM et al, Radiology 2000

Herman P et al, J Gastrointest Surg 2005

• Un angioma con diametro > 5 cm, dopo conferma diagnostica con indagini strumentali di 2° livello, deve essere sottoposto a follow up ecografico .

Mergo PJ et al, Med Clin North Am 1998

ADENOMA EPATICO

ADENOMA EPATICO

Con l’Iperplasia Nodulare Focale rappresenta la prima ipotesi diagnostica in caso di riscontro ecografico di lesione focale solida in una donna che assume estro-progestinici.

NON possiede un aspetto ecografico TIPICO.

Sia l’ecografia che le altre indagini di imaging considerate singolarmente NON permettono di fare DIAGNOSI di SICUREZZA.

Cherqui D et al, Hepatology 1995

IPERPLASIA FOCALE NODULARE

IPERPLASIA NODULARE FOCALE: DIAGNOSI

• Aspetto ecografico varioShirkhoda A et al, Abdom Imaging 1994

• Aspetto ecografico e flussimetrico tipico in donna in terapia estroprogestinica = FNH

Shamsi K et al, Abdom Imaging 1994

• La RMN è il gold standard per la conferma diagnostica

Hussain SM, Radiographics 2004