6“L’antica Strada Regia in bici” La Strada Regia collegava ...L’itinerario prende il via dal...

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L’itinerario prende il via dal centro di San Vito, di fron- te all’ufficio turistico. Imboccata la ciclabile delle Dolomiti, direzione Borca, la abbando- niamo dopo soli 500 metri per attraversare la strada principale e procedere in discesa lungo via S.Marco, seguendo il cartello che indica “Serdes”. Oltrepassato il ponte, inizia sulla sinistra una breve salita da percorrere per circa 400 metri fino ad immettersi, ancora a sinistra, lungo via Villanova. Si scende ora sulla destra, attraversando una spettacolare radura dalla quale ammirare l’Antelao su un versante della valle, ed il Pelmo sull’altro. Pro- seguiamo in discesa per oltre un chilometro sino alla frazione di Villanova in comune di Borca. Si oltre- passa via O. Sala e, giunti ad un bivio in prossimità del- l’Hotel Villa Ines, svoltiamo a sinistra, confortati da un cartello indicante la Strada Regia. Superato l’abitato di Borca lasciandoci a destra la chiesa dei SS. Simone e Giu- da Taddeo, passando accanto alla chiesa di S. Rocco, fino all’hotel Antelao. Si fiancheggia ora per qualche tratto la statale. Sono stati percorsi fin qui circa 6 chilometri. E’ tempo di abbandonare l’asfalto. I primi metri di sterrato hanno inizio nei pressi di un fienile. più avanti un avvallamento richie- de di scendere dalla bicicletta, breve discesa a piedi, e risalita per una cinquantina di metri sul versante opposto per inforcare nuovamen- te la bici su un prato dove il percorso risulta nuovamente ben evidente. Si pedala quindi sotto un traliccio, lasciandoci sulla sinistra una casa isolata. La traccia diviene più incerta per qualche decina di metri per farsi nuova- mente visibile nel prato attiguo alla rotabile. Poco prima di raggiungere l’abitato di Vodo il percorso si restringe, è prudente pertanto per i meno esperti o per i giovanissimi percorrer- lo a piedi. L’asfalto, ed un vivaio floreale sulla destra, ci accolgono a Vodo, paese nel quale ci addentriamo fino alla piazza principale dove è esposto un grande cartello con il percorso dell’Antica Strada Regia. Superata la chie- setta, l’itinerario, qui ben segnalato, prosegue nuovamente con una piacevole stradina erbo- sa sino a Peaio. Il crocefisso e la panchina che incontriamo lungo il sentiero vanno lascia- ti sulla destra. Quindi nuova- mente un ponte e la chiesetta del borgo (le indicazioni della Strada Regia sono sempre ben visibili). Il successivo tratto sterrato risulta molto piacevo- le. Ci inoltriamo nuovamente nel sottobosco e, giunti al bi- vio, ci teniamo sulla destra. Un moderno pon- te ci permette di superare il rio Ru Vinian e di proseguire il percorso in leggero declivio nel bosco (per le numerose radici che affiorano dal terreno, consigliamo di procedere con la massima prudenza e a bassa velocità). Il trat- to molto spettacolare termina intersecando la rotabile che unisce Cibiana con Venas di Ca- dore. Una volta sull’asfalto risaliamo per 900 metri fino ad incrociare la Lunga via delle Do- lomiti. Infilata a sinistra la ciclabile, ci attende un comodo rientro a San Vito. lunghezza 23,5 km durata 2 h 50’ c.a. disl. in salita 300 m sterrato c.a. 6,5 km “L’antica Strada Regia in bici” itinerario 6 itinerario 6 STRADA REGIA La Strada Regia collegava la pianura veneta con il Tirolo, prima della costruzione della strada di Alemagna, inaugurata nel 1832. Numerose le testimonianze lasciate dai suoi illustri precorritori. Risale all’anno 1428 il primo documento certo sull’esistenza ed importanza sulla strada Regia; si tratta della relazione lasciataci da Giovanni e Gasparre Daniele inviati dalla città di Pordenone in missione diplomatica presso il Duca del Tirolo. Nel 1484 un frate, di nome Felix schmid, latinizzato Feber, da Ulm, percorre la Strada Regia per ritornare al suo convento. Raggiunto il Cadore così lo descrive “… salendo una ripida collina finalmente arrivammo in Cadore. Il Cadore è una regione interamente montuosa, un tempo sotto il dominio dei veneziani. I nostri lo chiamavano volgarmente Hadober… in quella regione incontrammo molti ostacoli sul nostro cammino; sia la strada sia gli spiazzi pubblici per lo scambio erano occupati per intero da carri, veicoli di ogni genere e muli imbastati che trasportavano vino italico e friulano in Germania. Più oltre altri carretti ci venivano incontro senza che vi fosse la possibilità di un percorso alternativo a causa di neve. Quando dovevamo incrociare, ed uscivamo dal solco, i cavalli affondavano nella neve fino alla pancia ed era una fatica improba farli vanir fuori. Nel 1508 la strada fra Ampezzo e Pieve è percorsa dall’esercito di Sixt von Trautson che va a conquistare il castello di Pieve, venendo poi sconfitto e ucciso da Bartolomeo d’Alviano sulla piana della Valle. Nel 1509 la strada sarebbe stata percorsa da Martin Lutero per recarsi a Roma. Nel 1511 la strada viene percorsa da Massimiliano d’Austria che, preso il Castelli di Botestagno, dove si alloggia, scende a conquistare quello di Pieve (7-8 dicembre 1511) Nel 1547 la percorre Tiziano da Pieve ad Augsburg (Augusta), inviato colà dall’Imperatore Carlo V, ma sul tratto da Venezia a Pieve il pittore la percorreva quasi tutte le estati, per recarsi a villeggiare in Cadore. Negli anni 1797-1809 i soldati francesi, e rispettivamente quelli austriaci, percorrono la Strada Regia in un andirivieni frenetico e i comuni attraversati sono costretti a continue riparazioni onde consentire il transito delle artiglierie. I lavori di Manutenzione spettavano alla Magnifica Comunità del Cadore, che li delegava ai paesi attraversati non senza frequenti lagnanze da parte di questi per l’eccessivo onere. Dopo la costruzione della nuova Strada d’Alemagna, l’antica Strada Regia venne via via abbandonata, ma alcuni tratti furono ancora utilizzati dai valligiani fino a metà del 1900. Testi: Dolomiti Turismo e B. De Vido - Foto: arch. AltoCadore Dolomiti, D. G. Bandion e B. De Vido

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L’itinerario prende il via dal centro di San Vito, di fron-

te all’ufficio turistico. Imboccata la ciclabile delle Dolomiti, direzione Borca, la abbando-niamo dopo soli 500 metri per attraversare la strada principale e procedere in discesa lungo via S.Marco, seguendo il cartello che indica “Serdes”. Oltrepassato il ponte, inizia sulla sinistra una breve salita da percorrere per circa 400 metri fino ad immettersi, ancora a sinistra, lungo via Villanova. Si scende ora sulla destra, attraversando una spettacolare radura dalla quale ammirare l’Antelao su un versante della valle, ed il Pelmo sull’altro. Pro-seguiamo in discesa per oltre un chilometro sino alla frazione di Villanova in comune di Borca. Si oltre-passa via O. Sala e, giunti ad un bivio in prossimità del-l’Hotel Villa Ines, svoltiamo a sinistra, confortati da un cartello indicante la Strada Regia. Superato l’abitato di Borca lasciandoci a destra la chiesa dei SS. Simone e Giu-da Taddeo, passando accanto alla chiesa di S. Rocco, fino all’hotel Antelao. Si fiancheggia ora per qualche tratto la statale. Sono stati percorsi fin qui circa 6 chilometri. E’ tempo di abbandonare l’asfalto. I primi metri di sterrato hanno inizio nei pressi di un fienile. più avanti un avvallamento richie-de di scendere dalla bicicletta, breve discesa a piedi, e risalita per una cinquantina di metri sul versante opposto per inforcare nuovamen-te la bici su un prato dove il percorso risulta nuovamente ben evidente. Si pedala quindi sotto un traliccio, lasciandoci sulla sinistra una casa isolata. La traccia diviene più incerta per qualche decina di metri per farsi nuova-mente visibile nel prato attiguo alla rotabile. Poco prima di raggiungere l’abitato di Vodo il percorso si restringe, è prudente pertanto per i meno esperti o per i giovanissimi percorrer-lo a piedi. L’asfalto, ed un vivaio floreale sulla

destra, ci accolgono a Vodo, paese nel quale ci addentriamo fino alla piazza principale dove è esposto un grande cartello con il percorso dell’Antica Strada Regia. Superata la chie-setta, l’itinerario, qui ben segnalato, prosegue nuovamente con una piacevole stradina erbo-

sa sino a Peaio. Il crocefisso e la panchina che incontriamo lungo il sentiero vanno lascia-ti sulla destra. Quindi nuova-mente un ponte e la chiesetta del borgo (le indicazioni della Strada Regia sono sempre ben visibili). Il successivo tratto sterrato risulta molto piacevo-le. Ci inoltriamo nuovamente nel sottobosco e, giunti al bi-

vio, ci teniamo sulla destra. Un moderno pon-te ci permette di superare il rio Ru Vinian e di proseguire il percorso in leggero declivio nel bosco (per le numerose radici che affiorano dal terreno, consigliamo di procedere con la massima prudenza e a bassa velocità). Il trat-to molto spettacolare termina intersecando la rotabile che unisce Cibiana con Venas di Ca-dore. Una volta sull’asfalto risaliamo per 900 metri fino ad incrociare la Lunga via delle Do-lomiti. Infilata a sinistra la ciclabile, ci attende un comodo rientro a San Vito.

lunghezza 23,5 km

durata 2h 50’ c.a.

disl. in salita 300 m

sterrato c.a. 6,5 km

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La Strada Regia collegava la pianura veneta con il Tirolo, prima della costruzione della strada di Alemagna, inaugurata nel 1832.Numerose le testimonianze lasciate dai suoi illustri precorritori. Risale all ’anno 1428 il primo documento certo sull’esistenza ed importanza sulla strada Regia; si tratta della relazione lasciataci da Giovanni e Gasparre Daniele inviati dalla città di Pordenone in missione diplomatica presso il Duca del Tirolo.Nel 1484 un frate, di nome Felix schmid, latinizzato Feber, da Ulm, percorre la Strada Regia per ritornare al suo convento. Raggiunto il Cadore così lo descrive “… salendo una ripida collina finalmente arrivammo in Cadore. Il Cadore è una regione interamente montuosa, un tempo sotto il dominio dei veneziani. I nostri lo chiamavano volgarmente Hadober… in quella regione incontrammo molti ostacoli sul nostro cammino; sia la strada sia gli spiazzi pubblici per lo scambio erano occupati per intero da carri, veicoli di ogni genere e muli imbastati che trasportavano vino italico e friulano in Germania. Più oltre altri carretti ci venivano incontro senza che vi fosse la possibilità di un percorso alternativo a causa di neve.

Quando dovevamo incrociare, ed uscivamo dal solco, i cavalli affondavano nella neve fino alla pancia ed era una fatica improba farli vanir fuori. Nel 1508 la strada fra Ampezzo e Pieve è percorsa dall’esercito di Sixt von Trautson che va a conquistare il castello di Pieve, venendo poi sconfitto e ucciso da Bartolomeo d’Alviano sulla piana della Valle.Nel 1509 la strada sarebbe stata percorsa da Martin Lutero per recarsi a Roma.Nel 1511 la strada viene percorsa da Massimiliano d’Austria che, preso il Castelli di Botestagno, dove si alloggia, scende a conquistare quello di Pieve (7-8 dicembre 1511)Nel 1547 la percorre Tiziano da Pieve ad Augsburg (Augusta), inviato colà dall’Imperatore Carlo V, ma sul tratto da Venezia a Pieve il pittore la percorreva quasi tutte le estati, per recarsi a villeggiare in Cadore. Negli anni 1797-1809 i soldati francesi, e rispettivamente quelli austriaci, percorrono la Strada Regia in un andirivieni frenetico e i comuni attraversati sono costretti a continue riparazioni onde consentire il transito delle artiglierie. I lavori di Manutenzione spettavano alla Magnifica Comunità del Cadore, che li delegava ai paesi attraversati non senza frequenti lagnanze da parte di questi per l ’eccessivo onere.Dopo la costruzione della nuova Strada d’Alemagna, l ’antica Strada Regia venne via via abbandonata, ma alcuni tratti furono ancora utilizzati dai valligiani fino a metà del 1900.Te

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La Scura

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Cancia Corte

Corte delleDolomiti

Ponte di Cancia

MolinoVarettoni

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Chiesa SS.Simone eTaddeo

Centro Dolomiti Pio X

Molin de Rugnan

Borca di Cadore

San Vitodi Cadore

Vodo di Cadore

Peàio

Vinigo

Col Festinel1204m

Ex Bivacco Brunetta2132m

Forc. Cadin2132m

Forc. del Ghiacciaio2584m

Forc. Salvella2455m

Forc. Duogo

Bus del Diau

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2807m

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M. CASTELLO

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Forc. de Cuze1265m

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rio 6 23,5 km 2h 50’ c.a. disl. in salita 300 m asfalto e sterrato

Dolomiti Turismo Ufficio IAT San Vito di CadoreVia Nazionale, 932046 San Vito di Cadore (BL)Tel. +39 0436 9119 - Fax +39 0436 99345www.infodolomiti.it - [email protected]

Consorzio di Promozione Turistica di San Vito, Borca, Vodo e Cibiana di CadoreVia Nazionale, 932046 San Vito di Cadore (BL)Tel/Fax +39 0436 9238www.altocadore.it - [email protected]

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