5 5 5...Un rizoma non comincia e non finisce, è sempre in mezzo [au milieu], tra le cose,...
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Networked media :Internet, media digitali, portatili, personali, ‘vestibili’, ‘locativi’, interattivi, ‘ubiqui’, etc.
Sito web di The Guardian, 14 giugno 2009, sulle proteste in Iran dopo la controversa ri-elezione di Mahmoud Ahmadinejad
Sito web BBC, 19 agosto 2009, sulle elezioni in Afghanistan
Alcuni tra i più famosi strumenti e marche del web 2.0
l’iPhone, l’iPad... e il networked individualism
“Per cercare di raggiungere attraverso un nuovo formato mediatico la loro audience, i designers o i creatori si rifanno
a delle pratiche che sono già comprese ed apprezzate da quelle audience. I designers dei nuovi media in questo senso ‘ri-mediano’ media precedenti, nel senso che prendono in
prestito delle pratiche rappresentative da media precedenti proponendosi di migliorarle. Ad esempio, la fotografia
analogica rimediò la pittura di ritratto nel senso che occupò le funzioni sociali ed economiche e le tecniche compositive
di quella. Ma la fotografia dichiarò anche di superare la pittura di ritratto nella fedeltà con cui poteva trattare il
soggetto – quantomeno secondo i criteri di fedeltà visuale promossi dai fotografi stessi.”
Jay Bolter et al., “New Media and the Permanent Crisis of Aura” (2006)
“Non ci sono punti o posizioni in un rizoma, come ne troviamo in una struttura, un albero, una radice. Non ci sono che linee ... Un rizoma non comincia e non finisce, è sempre
in mezzo [au milieu], tra le cose, inter-essere, intermezzo. L’albero è filiazione, ma il rizoma è alleanza, unicamente di
alleanza.”
Gilles Deleuze, Félix Guattari, Rizoma (1977)
“Le reti formano la nuova morfologia sociale delle nostre società, e la diffusione della logica reticolare modifica
sostanzialmente l’operazione e il risultato dei processi di produzione, esperienza, potere e cultura … La presenza o l’assenza dalla rete e le dinamiche di una rete rispetto alle
altre forniscono fonti cruciali di dominazione e di mutamento nella nostra società: una società che, pertanto,
potremmo propriamente chiamare la network society, caratterizzata dalla prominenza della morfologia sociale
sull’azione sociale.”
Manuel Castells, The Rise of the Network Society (1996)
“I circuiti degli impulsi elettronici sono il fondamento materiale dell’era dell’informazione proprio come la città lo
era della società mercantile e la regione di quella industriale ... L’informazione è l’ingrediente chiave della
nostra organizzazione sociale: segna l’inizio di una nuova esistenza, contraddistinta dall’autonomia della cultura
rispetto alla propria base materiale.”
Manuel Castells, The Rise of the Network Society (1996)
“La Rete nega la geometria ... è fondamentalmente e profondamente antispaziale.”
William J. Mitchell, City of bits (1995)
Blast Theory, uno dei primi esperimenti di mixed reality (2001)
“Can You See Me Now? (2001) è un gioco che si svolge contemporaneamente online e per le strade. Giocatori da tutto il mondo possono giocare online in una città virtuale
contro membri di Blast Theory. Tracciati dal satellitare, i corridori di Blast Theory appaiono online insieme agli altri giocatori. Per le strade, dei device informatici mostrano le
posizioni dei giocatori online e guidano i corridori a raggiungerli. Con 20 giocatori ci si possono scambiare
tattiche e mandare messaggi a Blast Theory. Uno stream audio dalla strada permette di ascoltare gli avversari che ti cercano: persi, al freddo e senza fiato là fuori per le strade.”
Dal sito di Blast Theory : http://www.blasttheory.co.uk/bt/work_cysmn.html (aprile 2011)
“I new media possono essere osservati come parte di quel che Foucault chiamava il processo governamentale di
urbanizzazione del territorio. La governmentalità infatti non è imposizione di condotte ma predisposizione di un campo di
eventi possibili, calcolo di gamme e soglie.”
Andrea Mubi Brighenti, “New Media and the Prolongations of Urban Environments” (2010)
“Questo nuovo ‘sfondo calcolativo’ che sta venendo ad esistere, si basa su una gamma ubiqua, pervasiva e interconnessa di spazi, sistemi ed equipaggiamenti
computerizzati, che sempre di più si fondono senza saldature nell’ambiente urbano più ampio.”
Stephen Graham, “Software-sorted geographies” (2005)
“La ‘materia’ che costituisce la trama sociale e urbana è cambiata – non abbiamo più solo a che fare con proprietà emergenti che derivano da un complesso di associazioni e
interazioni. Ora infatti queste associazioni e interazioni sono non solo mediate dal software e dal codice sorgente, ma
sono sempre di più costituite da esso.”
Roger Burrows, “Urban Informatics and Social Ontology” (2009)
Una ricerca su YouTube
“Nella nuova economia online del web 2.0 quel che conta non è più la sola attenzione o i volumi di traffico, ma l’attività
degli utenti produttivi. La chiave per attrarre i mirabolanti investimenti (come gli1,65 miliardi di dollari pagati da
Google per acquisire YouTube) è di generare una piattaforma con cui gli utenti abbiano voglia di interagire, creare rete o
produrre qualche contenuto commerciabile.”
Adam Arvidsson, The Logic of Brand (2007)
“Le applicazioni del web 2.0 sono delle tecnologie ‘ravvicinate’ [close-up] che stanno ‘dentro’ le vite degli utenti. Gli atti di partecipazione e collaborazione che definiscono
l’era del web 2.0 consistono nel generare informazione sensibile e privata che viene poi raccolta [harvested] e utilizzata da processi algoritmici di messa in ordine.”
David Beer, “Power through the algorithm?” (2009)
L’ideologia del crowdsourcing
“Il crowdsourcing è l’atto con cui si esternalizzano [outsource] dei compiti, tradizionalmente svolti da un impiegato o un contrattista, a un ampio e indefinito numero di persone
ovvero una communità (una ‘folla’), attraverso ua chiamata aperta [open call]. Jeff Howe, uno dei primi autori ad
utilizzare questo termine, ha stabilito che il concetto di crowdsourcing dipende essenzialmente dal fatto che una
chiamata aperta a un gruppo indefinito di persone finirà per riunire quelli più adatti a svolgere il compito, a risolvere problemi complessi e a contribuire con le migliori e più
innovative idee.”
Definizione di “Crowdsourcing” in en.wikipedia.org (2011)
“Il nostro obiettivo principale è migliorare la qualità dei motori di ricerca ... il grafico di citazione del Web è una importante risorsa che non è stata finora utilizzata nei
motori di ricerca esistenti”
Sergey Brin, Lawrence Page, “The Anatomy of a large-scale hypertextual Web search engine” (1998)