4Trubini [modalità...

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METODOLOGIE METODOLOGIE

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METODOLOGIEMETODOLOGIE

PROGRAMMAZIONE INTERVENTO…PROGRAMMAZIONE INTERVENTO…E E EE E E

1. DESCRIVERE

2. COMPRENDERE, CAPIRE

3 INTERVENIRE3. INTERVENIRE

1.1. DESCRIZIONE OPERAZIONALEDESCRIZIONE OPERAZIONALE

“Dettagliare in modo preciso le forme specifiche diDettagliare in modo preciso le forme specifiche di

comportamento … riferendosi ad una descrizione in

termini osservabili” (Ianes & Celi, 2001)

NON ETICHETTARENON ETICHETTARE

1. OSSERVAZIONE SISTEMATICA1. OSSERVAZIONE SISTEMATICA

DATA:___________ ORA: ___________ LEZIONE: ______________OSSERVATORE: ATTIVITA’:OSSERVATORE: ______________ ATTIVITA : ___________________

Picchia CC AAAA

Sputa CSputa C

Tira calci C

Minacce CCCCCCMinacce CCCCCC

Parolacce CCCCCCCC IIII

Ridacchia CCCCCCCCCCCCCCCC IIIIRidacchia CCCCCCCCCCCCCCCC IIII

Aiuta III C

IncoraggiaIncoraggia

Fa un compimento

““““NESSUNO COMPORTAMENTO AVVIENE IN VUOTO NESSUNO COMPORTAMENTO AVVIENE IN VUOTO

AMBIENTALE E DI RELAZIONI …”AMBIENTALE E DI RELAZIONI …”

(Ianes & Celi, 2001)

COMPRENDERE IL SIGNIFICATOSIGNIFICATO DI UN COMPORTAMENTO, LA

FUNZIONEFUNZIONE CHE SVOLGE PER IL BAMBINO

2. ANALISI FUNZIONALE2. ANALISI FUNZIONALE

Antecedente Comportamento Conseguenza

Una Urla e cerca La maestra compagna lo provoca.

di colpirla con un pugno.

lo manda fuori dalla p p gclasse.

SCOPRIRE REGOLARITA’REGOLARITA’SCOPRIRE REGOLARITAREGOLARITA

IL COMPORTAMENTO PROBLEMATICO E’ UN IL COMPORTAMENTO PROBLEMATICO E’ UN MESSAGGIOMESSAGGIO (Carr, 1998)

“Equivalente comunicativocomunicativo, un comportamento che gli riesce facile e che q p gspesso permette di ottenereottenere il risultato sperato” (Ianes & Celi, 2001)

Le funzioni dei comportamenti Le funzioni dei comportamenti problema

1. Funzione di fuga: Il comportamento viene

messo in atto per interrompere un’attivitàmesso in atto per interrompere un attività

spiacevole o sgradita ed è mantenuto dal rinforzo

di secondo tipo.

Celi F. e Ianes D., Il Piano Educativo Individualizzato 1999, Edizioni Erickson

2. Funzione di ricerca di attenzione: Il2. Funzione di ricerca di attenzione: Il

comportamento viene messo in atto allo scopo

di ricevere attenzione o vicinanza fisica (rinforzo

sociale di primo tipo).

Celi F. e Ianes D., Il Piano Educativo Individualizzato 1999, Edizioni Erickson

3. Funzione di ricerca tangibile di oggetti o

attività: il comportamento problematico viene

messo in atto allo scopo di ottenere oggetti o

attività gradite (rinforzo consumatorio, tangibile,

simbolico dinamico di primo tipo)simbolico, dinamico di primo tipo).

Celi F. e Ianes D., Il Piano Educativo Individualizzato 1999, Edizioni Erickson

4. Funzione sensoriale: Il comportamento di4. Funzione sensoriale: Il comportamento di

questa funzione è auto-rinforzante. In altre parole

il piacere che deriva da un determinato

comportamento è un rinforzo di primo tipo per il

comportamento stesso, intrinseco.

Celi F. e Ianes D., Il Piano Educativo Individualizzato 1999, Edizioni Erickson

DA COSA E’ PROVOCATO?DA COSA E’ PROVOCATO?DA COSA E PROVOCATO?DA COSA E PROVOCATO?

•• STIMOLAZIONI INADEGUATE: attività sgradite; compiti troppo STIMOLAZIONI INADEGUATE: attività sgradite; compiti troppo

difficili; confusione in classe; richieste eccessive, pressanti e difficili; confusione in classe; richieste eccessive, pressanti e

ripetitive; provocazioniripetitive; provocazionir p t t ; pro ocaz onr p t t ; pro ocaz on

es. 7/10 volte mal di testa si manifesta a compito matematica …

troppo difficile?

•• ASSENZA DI STIMOLAZIONI: isolamento sociale, noia, carenza ASSENZA DI STIMOLAZIONI: isolamento sociale, noia, carenza

di attenzioni … di situazioni rinforzanti di attenzioni … di situazioni rinforzanti

es. 7/10 volte il mal di pancia si manifesta quando è lasciato solo a

non fare niente

QUNDI ….QUNDI ….

• è proprio un messaggio una comunicazione che alle volte diventa

QQ

difficile da comprendere … es. “ se un neonato piange …”

• associati a carenza di abilità comunicative, a uso del linguaggio …

attenti quindi alle funzioni a volte diverse di comportamenti simili• attenti quindi alle funzioni a volte diverse di comportamenti simili

• attenti alle trappole che ci tendono es “ se marco per non fare iattenti alle trappole che ci tendono … es. se marco per non fare i dettato …”

• ricorda che si insegna sempre qualcosa … ma cosa?

3. DOPO AVER DESCRITTO E 3. DOPO AVER DESCRITTO E

COMPRESO … COME INSEGNARE? COMPRESO … COME INSEGNARE?

MODELLO DEL TRATTAMENTO MENO RESTRITTIVOMODELLO DEL TRATTAMENTO MENO RESTRITTIVO

EVITARE ABUSI (NON USI) E USI INCONTROLLATI E INCONSAPEVBOLI DELLE PUNIZIONI

avere chiaro che esistono metodi più e meno intrusivi per la LIBERTA’avere chiaro che esistono metodi più e meno intrusivi per la LIBERTA E DIGNITIA’ DEL BAMBINO

F l d i t di d iù t itti i/ iti iFare un elenco dei metodi da meno a più restrittivi/punitivi

Se si ricorre ad una procedura punitiva, ci deve essere un perché chiaro e definito per cui le altre non sono così EFFICACI/FUNZIONALI

Questo consente un USO meno frequente, più positivo e costruttivo q , p pdella punizione (NON EMOTIVO ED ESTEMPORANEO)

1. CONTROLLO DELLO STIMOLO 1. CONTROLLO DELLO STIMOLO AAUSO ANALISI FUNZIONALE: “se scarabocchia perché stanco ha senso rimproverarlo? Se piange perché ha freddo ha senso …?

EVITARE DI PRESENTARE STIMOLI CHE PRODUCONO ILEVITARE DI PRESENTARE STIMOLI CHE PRODUCONO IL COMPORTAMENTO: no isolamento, no noia, es. proporre attività: PREVENZIONE DELLA RISPOSTA

QUANDO NON E’ POSSIBILE,

MODIFICARE E FACILITARE IL TIPO DI STIMOLO: compiti più facili, schemi riassuntivi, coinvolgerlo con domande adatte al suo livello (a cui può rispondere: non tranelli!!), chiEdergli se ha capito

CHIEDERSI: COME INTERAGISCO DI SOLITO CON LUI/LEI …

1. CONTROLLO DELLO STIMOLO 1. CONTROLLO DELLO STIMOLO A …A …STESURA DEI PASSI COMPORTAMENTALI

CARTA T

MODELLAMENTOMODELLAMENTO

ROLE PLAYING

TRAINING DI AUTOISTRUZIONE

MODELLAMENTO …MODELLAMENTO …MODELLAMENTO …MODELLAMENTO …

Il modeling consiste nell’apprendimento di un comportamentoIl modeling consiste nell apprendimento di un comportamento

tramite l’imitazione di un modello;

Vedere un modello competente può essere un aiuto molto

efficace nell’apprendimento di quell’azione;

Prima l’insegnante fa vedere come si auto-istruisce di fronte a un

compito cognitivo poi chiede ai bambini di imitare quello che

l’insegnante fa;

Ovviamente si devono rinforzare i tentativi sufficientementeOvviamente si devono rinforzare i tentativi sufficientemente

conformi al modello.

MODELLAMENTO …MODELLAMENTO …

M d ll t ò

MODELLAMENTO …MODELLAMENTO …

Modellamento può essere:

1. Comportamentalep

2. Verbale

3. Simbolico: film e libri

OS GMOSTRARE GLI EFFETTI

• IL MODELLO DEVE ESSERE OTTENERE CONSEGUENZE POSITIVE• L’OSSERVATORE DEVE ESSERE OTTENERE CONSEGUENZE POSITIVE

Prompting e fading = aiutare e attenuarep g gQuando un alunno è in difficoltà nello svolgimento di un compito

f iti i tivengono forniti aiuti;

Gli aiuti servono a favorire l’emissione della risposta corretta;

Gli aiuti servono a fare in modo che le risposte corrette si manifestino con la massima probabilità possibile. Questo ci consente di rinforzare il soggetto.

Quando forniamo aiuti cerchiamo di produrre la maggior quantità possibile di apprendimento con il minor tasso possibile di errori

Gli aiuti devono essere utilizzati solo fino a che sono necessari;

Più l’alunno progredisce più gli aiuti devono essere tolti.

APPRENDIMENTO SENZA ERRORI APPRENDIMENTO SENZA ERRORI APPRENDIMENTO SENZA ERRORI APPRENDIMENTO SENZA ERRORI

Celi F., Imparo a leggere senza errori, Edizioni Erickson

AIUTI …AIUTI …

• INTERNI ALLO STIMOLO ANTECEDENTE

• ESTERNI ALLO STIMOLO ANTECEDENTE

•• GUIDA FISICA (gli prendo la mano ..)

• GESTUALI (indicare la risposta corretta) … MODELLAMENTO

• VERBALI, scritte o orali (guardami!; promemoria) g p

• FIGURALI (foto,cartelloni,grafici)

• SISTEMARE AULA

• COMPAGNO TUTOR … APPRENDIMENTO COOPERATIVOCOMPAGNO TUTOR … APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Porcari, Fontana, Trubini e Celi, 2005Porcari, Fontana, Trubini e Celi, 2005

A OGNUNO IL SUO AIUTO!A OGNUNO IL SUO AIUTO!

Training per l’autoistruzioneTraining per l’autoistruzioneTraining per l autoistruzioneTraining per l autoistruzione

Parte dal presupposto che il linguaggio sia un valido strumento di controllo del comportamento (Meichembaum e Goodman, 1971);

Consiste nell’insegnare a utilizzare il linguaggio per dare g g gg pordini al proprio comportamento, per rivolgere a se stessi istruzioni aiuti e suggerimentiistruzioni, aiuti e suggerimenti.

Vannozzi, Trubini, Fontana e Celi, 2005Vannozzi, Trubini, Fontana e Celi, 2005

11 Tutti i passi a voce altaTutti i passi a voce alta1.1. Tutti i passi a voce altaTutti i passi a voce alta

Al i i ltAl i i lt2.2. Alcuni passi a voce altaAlcuni passi a voce alta

3.3. Tutti i passi dentro di séTutti i passi dentro di sé

ATTENUAZIONE …ATTENUAZIONE …

DETTAGLI DEL COMPORTAMENTO: QUALI SONO?DETTAGLI DEL COMPORTAMENTO: QUALI SONO?DETTAGLI DEL COMPORTAMENTO: QUALI SONO?DETTAGLI DEL COMPORTAMENTO: QUALI SONO?

STESURA DEI PASSI COMPORTAMENTALISTESURA DEI PASSI COMPORTAMENTALI

RISPETTO DEL TURNO DI PAROLARISPETTO DEL TURNO DI PAROLA

CONTO FINO A TRECONTO FINO A TRE

RISPETTO DEL TURNO DI PAROLARISPETTO DEL TURNO DI PAROLA

GUARDOGUARDO

ALZO LA MANOALZO LA MANO

A PETTOA PETTOASPETTOASPETTO

POSSO PARLAREPOSSO PARLARE

I passi comportamentali …I passi comportamentali …

Trubini e Pinelli Come condurre una didattica a mediazioneTrubini e Pinelli, Come condurre una didattica a mediazione sociale, Casa Editrice Uninova

Trubini e Pinelli Come condurre una didattica a mediazioneCarta T

Trubini e Pinelli, Come condurre una didattica a mediazione sociale, Casa Editrice Uninova

USO DI SOFTWARE DIDATTICIUSO DI SOFTWARE DIDATTICIUSO DI SOFTWARE DIDATTICIUSO DI SOFTWARE DIDATTICI

• Start, avviamento alla lettura (Celi, Fiorentino, Alberti e Laganà Erickson)Laganà, Erickson)

• La bella addormentata nel bosco (Celi e Potenza, (Erickson)

• Il giardino della lettura (Alberti, Laganà e Celi, Erickson

2. CONTROLLO DELLE CONSEGUENZE 2. CONTROLLO DELLE CONSEGUENZE CC

ESTINZIONE … RINFORZAMENTO DIFFERENZIALE

TOKEN ECONOMY

FEEDBACK INFORMATIVO

AUTOMONITORAGGIO AUTOMONITORAGGIO

PUNIZIONI DI DIVERSO TIPO …

PRIMA REGOLAPRIMA REGOLA

Nel nostro intervento faremo in modo Nel nostro intervento faremo in modo che i comportamenti inadeguatiche i comportamenti inadeguati

i i f i i i f inon vengano mai rinforzatinon vengano mai rinforzati

SECONDA REGOLASECONDA REGOLA

Nel nostro intervento faremo in modo Nel nostro intervento faremo in modo Nel nostro ntervento faremo n modo Nel nostro ntervento faremo n modo di rinforzare di rinforzare

tutti i comportamenti positivitutti i comportamenti positivi

TERZA REGOLATERZA REGOLA

Cercare il Cercare il positivopositivo dell’alunnodell’alunnoCercare il Cercare il positivopositivo dell alunno,dell alunno,

rinforzare rinforzare “con gli interessi”“con gli interessi”rinforzare rinforzare con gli interessicon gli interessi

accontentarsi di piccoliaccontentarsi di piccoli passi passi accontentarsi di piccoliaccontentarsi di piccoli passi passi

TOKEN ECONOMYTOKEN ECONOMYOKEN E ONOMYOKEN E ONOMYECONOMIA A PREMI SIMBOLICIECONOMIA A PREMI SIMBOLICI

• E’ una strategia per la gestione dei comportamenti di natura positiva e

non p niti a che pre ede l’attrib ione di p nti in presen a dinon punitiva che prevede l’attribuzione di punti in presenza di

comportamenti adeguati (o che si avvicinano a quelli adeguati) o per la

diminuzione di quelli inadeguati. I punti guadagnati, TOKEN, vengono poi

scambiati con rinforzatori di sostegno. g

• Adatto ai disturbi del comportamento, in particolare all’ impulsività,

spesso presente, insegna a differire nel tempo il rinforzatore.

A COSA SERVE?

Rid C t ti di d tti i di t i

A COSA SERVE?

• Ridurre Comportamenti disadattivi: mancanza di autonomia;

aggressività fisica e verbale; rifiuto a collaborare con i pari; difficoltà

attentive; lentezza nello svolgimento dei compiti.

• Aumentare comportamenti adattivi di natura sociale e comunicativa

• Ridurre comportamenti accademici scorretti: dai più banali errori di• Ridurre comportamenti accademici scorretti: dai più banali errori di

lettura e scrittura alle difficoltà logico-matematiche.

Organizzare una Token Economyg y

Stabilite i comportamenti da ricompensare (da ridurre o aumentare) e la loro linea di base (es. media: 30 volte su 20 minuti di lezione oppure 1 volta su 20 minuti di …)

Compilate un elenco di ricompense di sostegno efficaci;

Elencate le ricompense di sostegno secondo la preferenza manifestataElencate le ricompense di sostegno secondo la preferenza manifestata dal bambino;

Scegliete il token da utilizzare;

Decidete quanti token il bambino riceverà per eseguire o diminuire q p gciascun comportamento;

Decidete con quale frequenza avverrà lo scambioDecidete con quale frequenza avverrà lo scambio.

Cosa sono e come si scelgono i token?

• Sono quei rinforzatori che traggono il loro potere rinforzante dal

Cosa sono e come si scelgono i token?

Sono quei rinforzatori che traggono il loro potere rinforzante dal poter essere scambiati con oggetti o attività gradite;

•Possono essere gettoni, punti, bollini, smile, timbri su un tabellone. Nella scelta del token potete sbizzarrirvi e personalizzare la scelta sul soggetto come meglio potete;

•I token devono essere leggeri, trasportabili, durevoli facili da maneggiare e da erogare in qualsiasi momento;

•I token devono essere il più attraenti possibile

Vantaggi uso token - Non vanno incontro a saturazione facilmente perché possono

Vantaggi uso token …Non vanno incontro a saturazione facilmente perché possono essere utilizzati per comprare molte ricompense sempre diverse;diverse;

- Insegnano al bambino molti comportamenti utili quali: guadagnare, aspettare, scegliere e spendere;

C à- Consentono di non interrompere nessuna attività scolastica per rinforzare il soggetto in modo continuo

- Ricordano a insegnanti e alunni di rinforzare!!!

• Consentono di programmare uno svezzamento graduale dalle p g gricompense artificiali garantendo che il comportamento verrà mantenuto da rinforzatori naturali; ;

• Perfezionano comportamenti collaborativi col gruppo di pari sia quando il programma coinvolge tutti i componenti della classe sia quando le conseguenze arrivano all’intero gruppo sulla base del comportamento di un solo soggetto.p gg

1 Regola:

Più t t è d b l l di i / i è lPiù un comportamento è debole, vale a dire minore/maggiore è la

frequenza con la quale esso ricorre o quanto più il bambino ha

bisogno di aiuto per compierlo, più token dovrebbe guadagnare per

averlo eseguitoaverlo eseguito

2 Regola: SCAMBIO E DILAZIONE

1 Più un comportamento è debole più spesso dovrebbe1. Più un comportamento è debole, più spesso dovrebbe

avvenire lo scambio

2. Mano a mano, che il comportamento positivo aumenta e

quello negativo diminuisce, gli scambi avverranno con meno q g , g

frequenza

3 Regola:

Più una certa ricompensa di sostegno piace al bambino, più p g p , p

token essa dovrebbe costare.

1. ELENCO PREMI INDIVIDUALI

2. UN PREMIO INDIVIDUALE FINALE E DEI TOKEN ACCATTIVANTI E DEI2. UN PREMIO INDIVIDUALE FINALE E DEI TOKEN ACCATTIVANTI E DEI TOKEN DI MEZZO …

3. UN PREMIO COLLETTIVO A SEGUITO DEL TOKEN INDIVIDUALE3. UN PREMIO COLLETTIVO A SEGUITO DEL TOKEN INDIVIDUALE

4. UN PREMIO/ELENCO COLLETTIVO NELLA TOKEN COOPERATIVA, CHE COINVOLGE TUTTI PER OBIETTIVI DIVERSICHE COINVOLGE TUTTI PER OBIETTIVI DIVERSI

Il contratto comportamentaleIl contratto comportamentale

Prima dell’inizio del programma è bene stendere un contratto

Esso dovrebbe contenere la scelta del token, i rinforzatori di sostegno e il loro costo la frequenza dello scambio eccdi sostegno e il loro costo, la frequenza dello scambio ecc.

Ogni regola deve essere condivisa e accettata dalle parti coinvolte;

Sarebbe bene esporre un cartellone in classe con le regoleda rispettare. Questo favorirebbe l’auto-monitoraggio.

CONTRATTO DI IMPEGNO

Alcune attività scolastiche sono un po’ antipatiche: sono difficili e mi fanno prendere voti brutti.Un segreto per renderle più simpatiche però c’è: basta mettere il mio impegno e… un po’ di divertimento.Con il mio impegno posso esercitarmi e imparare cose nuove che mi serviranno per migliorare i miei voti.Un po’ di divertimento insieme ai miei compagni e ai miei insegnanti può rendere tutto ancora più bello Per questo leUn po di divertimento insieme ai miei compagni e ai miei insegnanti può rendere tutto ancora più bello. Per questo lemie maestre hanno deciso di trasformare tutti gli alunni della 5A in esploratori dello Spazio.

Per tutti questi motivi io sottoscritto ____________________________

dichiaro che:

il mio obiettivo è migliorare ____________________________

•Io mi impegno a fare le esercitazioni.

•Le mie maestre si impegnano a darmi i punti “astronauta” per i miei miglioramenti. Raccogliendo i punti “astronauta”avrò la possibilità di ottenere i pezzi del cartellone “esploriamo lo Spazio” Attaccando i pezzi del cartellone ottenutiavrò la possibilità di ottenere i pezzi del cartellone esploriamo lo Spazio . Attaccando i pezzi del cartellone, ottenutida me e dai miei compagni, avrò la possibilità di scoprire qual è la sorpresa finale che coinvolgerà tutta la mia classe.

Firma delle mie maestre: Firma mia:Firma delle mie maestre: Firma mia:

La generalizzazionegAumentare il numero di token necessari per ottenere un certo rinforzatore di sostegno;

Aumentare/diminuire il numero di comportamenti necessari perAumentare/diminuire il numero di comportamenti necessari per ottenere il token;

Dil i l’i t ll di t f l i t d l tt ilDilazionare l’intervallo di tempo fra la risposta del soggetto e il rinforzatore di sostegno;

Progressivamente il comportamento rimarrà sotto il controllo del rinforzatore simbolico (token) che va ad assumere un valore di tipo sociale come segno di approvazione e apprezzamento: CONDIZIONAMENTO DEI RINFORZATORI SOCIALI

FEEDBACK INFORMATIVO, AUTOMONITORAGGIO E FEEDBACK INFORMATIVO, AUTOMONITORAGGIO E AUTOVALUTAZIONE AUTOVALUTAZIONE

Celi F. e Fontana D., Fare ricerca a scuola, Edizioni Erickson

QUARTO … IMPERATIVOQUARTO … IMPERATIVO

QUANDO SI QUANDO SI RIDUCE RIDUCE QUALCOSAQUALCOSAQUANDO SI QUANDO SI RIDUCE RIDUCE QUALCOSAQUALCOSA

BISOGNA PROGRAMMARE SEMPRE BISOGNA PROGRAMMARE SEMPRE BISOGNA PROGRAMMARE SEMPRE BISOGNA PROGRAMMARE SEMPRE ANCHE OBIETTIVO POSITIVO DA ANCHE OBIETTIVO POSITIVO DA

AUMENTAREAUMENTARE

QUINTO IMPERATIVOQUINTO IMPERATIVO

L’USO DELLA TECNICA L’USO DELLA TECNICA L USO DELLA TECNICA L USO DELLA TECNICA INIZIALMENTE DEVE ESSERE INIZIALMENTE DEVE ESSERE N LMEN E DEVE E E E N LMEN E DEVE E E E

SISTEMATICOSISTEMATICO

E PROGRAMMATOE PROGRAMMATO