4 marzo 2018: buon compleanno in Cielo, Lucio! · sera dei miracoli, Caruso: se si riascoltano...

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APSCRISTIANITODAY.IT Testata registrata numero 1957/2017 presso il tribunale di Tivoli in questo Numero -4 marzo 2018: buon compleanno in Cielo, Lucio! -La musica è il miracolo che Dio ha fatto nella mia vita -San Pio X e la potenza della preghiera Ornella Brunetto è un attrice e una cantante siciliana, in alcune occasioni anche ballerina. Pagina 3 San Pio X e la potenza della preghiera Pagina 5 Per tante ragioni, forse passerà in sordina ma vale sicuramente la pena commemorare il 75° anniversario della nascita di un grande artista, un grande italiano e anche un grande cristiano : Lucio #Dalla (1943- 2012). In giorni in cui il tema dominan te sono le elezioni politiche e in un tempo in cui la musica è legata al business dei talent show, non c’è nulla di più controcorrente ed eversivo che parlare di un “artigiano” della musica e di uomo libero da qualunque collocazione ideologica, come fu appunto Dalla. Riascoltare le sue canzoni è una boccata d’ossigeno dopo l’altra. Musica che sembra arrivare da un mondo senza tempo, eppure profondamente reale. Il gigante e la bambina, Com’è profondo il mare, La sera dei miracoli, Caruso: se si riascoltano questi ed altri capolavori, si può cogliere il leitmotiv della poetica dalliana. Da un lato c’è la consapevolezza della propria unicità nel bene o nel male (Piazza Grande), un senso di incolmabile solitudine (Il cucciolo Alfredo), l’incomunicabilità tra esseri umani (Cara), i ritmi opprimenti della civiltà odierna che schiacciano in modo spietato i sentimenti più veri (Telefonami tra vent’anni); dall’altro lato, c’è una profonda pace interiore che nemmeno le peggiori tempeste riescono a travolgere (Henna), una capacità di stupirsi di fronte alla bellezza degli esseri umani (Stella di mare) e del creato (Le rondini), una fiducia quasi “metafisica” in un destino benevolo e nella possibilità di redenzione per qualunque essere umano (Futura). pag2 4 marzo 2018: buon compleanno in Cielo, Lucio! La musica è il miracolo che Dio ha fatto nella mia vita

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in questo Numero

-4 marzo 2018: buon

compleanno in Cielo, Lucio!

-La musica è il miracolo che

Dio ha fatto nella mia vita

-San Pio X e la potenza della

preghiera

Ornella Brunetto è un attrice e una

cantante siciliana, in alcune

occasioni anche ballerina.

Pagina 3

San Pio X e la potenzadella preghiera

Pagina 5

Per tante ragioni, forse passeràin sordina ma vale sicuramentela pena commemorare il 75°anniversario della nascita di ungrande artista, un grandeitaliano eanche ungrandecristiano: Lucio#Dalla(1943-2012). Ingiorni incui iltemadominante sonoleelezionipolitichee in untempo incui lamusica èlegata albusinessdeitalent show, non c’è nulla di piùcontrocorrente ed eversivo cheparlare di un “artigiano” dellamusica e di uomo libero daqualunque collocazioneideologica, come fu appuntoDalla.

Riascoltare le sue canzoni èuna boccata d’ossigeno dopol’altra. Musica che sembraarrivare da un mondo senzatempo, eppure profondamente

reale. Il gigante e la bambina,Com’è profondo il mare, Lasera dei miracoli, Caruso: se siriascoltano questi ed altricapolavori, si può cogliere il

leitmotiv dellapoetica dalliana.Da un lato c’è laconsapevolezzadella propriaunicità nel bene onel male (PiazzaGrande), unsenso diincolmabilesolitudine (Ilcucciolo Alfredo),l’incomunicabilitàtra esseri umani(Cara), i ritmiopprimenti dellaciviltà odiernache schiaccianoin modo spietato isentimenti piùveri (Telefonamitra vent’anni);dall’altro lato, c’è

una profonda pace interioreche nemmeno le peggioritempeste riescono a travolgere(Henna), una capacità distupirsi di fronte alla bellezzadegli esseri umani (Stella dimare) e del creato (Le rondini),una fiducia quasi “metafisica”in un destino benevolo e nellapossibilità di redenzione perqualunque essere umano(Futura). pag2

ANNO II - Numero 27 - Settimana °1 0 - 07 Marzo 201 8

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La musica è il miracoloche Dio ha fatto nella mia

vita

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Per tante ragioni, forsepasserà in sordina ma valesicuramente la penacommemorare il 75°anniversario della nascita di ungrande artista, un grandeitaliano e anche un grandecristiano: Lucio #Dalla (1943-2012). In giorni in cui il temadominante sono le elezionipolitiche e in un tempo in cuila musica è legata al businessdei talent show, non c’è nulladi più controcorrente edeversivo che parlare di un“artigiano” della musica e diuomo libero da qualunquecollocazione ideologica, comefu appunto Dalla.Riascoltare le sue canzoni èuna boccata d’ossigeno dopol’altra. Musica che sembraarrivare da un mondo senzatempo, eppure profondamentereale. Il gigante e la bambina,Com’è profondo il mare, Lasera dei miracoli, Caruso: se siriascoltano questi ed altricapolavori, si può cogliere illeitmotiv della poetica dalliana.Da un lato c’è laconsapevolezza della propriaunicità nel bene o nel male(Piazza Grande), un senso diincolmabile solitudine (Ilcucciolo Alfredo),l’incomunicabilità tra esseriumani (Cara), i ritmiopprimenti della civiltà odiernache schiacciano in modospietato i sentimenti più veri(Telefonami tra vent’anni);dall’altro lato, c’è unaprofonda pace interiore chenemmeno le peggiori tempesteriescono a travolgere (Henna),una capacità di stupirsi difronte alla bellezza degli esseriumani (Stella di mare) e delcreato (Le rondini), una fiduciaquasi “metafisica” in undestino benevolo e nellapossibilità di redenzione perqualunque essere umano(Futura).Anche di fronte alle brutture

più deprimenti, l’artistabolognese sapeva levare gliocchi verso la volta celeste,come fa lo sfortunato in amoredi Disperato erotico stomp. PerDalla era quasi un’ossessione:“Prendi il cielo tra le mani,vola alto più degli aeroplani”(Balla balla ballerino): “Congrandi mani / prese la Luna trale mani / tra le mani / e volò via/ e volò via / era l’uomo di

domani” (L’ultima luna). Dallaera infatti profondamentecredente, di un credo cheandava molto al di là diqualunque formazionecatechetica o di qualunqueappartenenza ecclesiale. Lasua era una fede assai pococlericale, tanto carica diirregolarità e anarchia, quantoricca, creativa e capace dioffrire uno sguardo semprenuovo sul reale. Ecco dunqueun Gesù Bambino che rinasceda una ragazza madre, tra la“gente del porto” chebestemmia, beve e giocad’azzardo (4 marzo 1943), unangelo che orina in testa ai“potenti mascalzoni” (Se iofossi un angelo), i preti che“potranno sposarsi ma soltantoad una certa età” (L’anno cheverrà).Era uno dei pochi cantautoriitaliani che non nascondeva la

propria fede: “Sono cristiano,sono cattolico, credofermamente in Dio e professola mia fede sempre – dichiaròDalla nel 1994 –. La fedecristiana è il mio unico puntofermo, è l’unica certezza cheho. La fede è una grandecertezza in una società come lanostra che diviene ogni giornopiù complessa, più enigmatica.La nostra società moderna haun grande bisogno di fede.Nelle mie canzoni ci sono moltivalori cristiani. Mettereil’accento sulla parteumanistica della vita, quelloche cerco attraverso le miecanzoni è invitare adaumentare la propriacoscienza. Ho trovato unagrande forza nelle parole deiSalmi, non lascianoindifferenti”.Un percorso, quello di Dalla,che diventa più esplicitonell’ultimo ventennio della suavita. Canzoni e dischi dai titoliinequivocabili – Amen, INRI –l’esibizione davanti a SanGiovanni Paolo II nel 1997,quella davanti a Benedetto XVInel 2007, la frequentazionedell’Opus Dei e dei domenicanidi Bologna (la basilica di SanDomenico, a due passi dallasua abitazione a via d’Azeglio,dove andava spesso a messa ea confessarsi, divenne il suopunto di riferimento spirituale,in particolare nella persona dipadre Bernardo Boschi, checelebrò poi i suoi funerali).“Nessuno può impedireall'uomo di aspirare al divino.Dio è in ogni luogo, nel voltodegli uomini, nel sorriso di unbambino, anche in una canzoneben eseguita”, dichiarò ilcantautore alla fine del 2007,al quotidiano cattolico onlinePetrus. Nella stessa intervista,Dalla confidò la suaammirazione per SanJosemaria Escrivà de Balaguer:“Non faceva del lavoro un

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Ornella Brunetto è un attrice euna cantante siciliana, in alcuneoccasioni anche ballerina.Per anni ha studiato al teatrostabile di Catania. Il suo esordioufficiale è arrivato con il ruolodella baronessa di carini e la suacarriera artistica è stata semprein ascesa, tantè che decide distudiare canto lirico. Oggi laconosceremo sotto l’aspetto“spirituale”.Quando esattamente ti seiavvicinata alla fede?Non c’è un momento preciso,ricordo che sin da bambina hoavuto questa vocazione, hosentito questo amore per Gesù.Ma questo sentimento vienemesso alla prova durante il corsodella vita. E’ infatti attraverso ledifficoltà che ho capito di volerveramente seguire Gesù. Difronte ad esse puoi scegliere inche modo affrontarle o seaddirittura schivarle. Penso chesia sano per chiunque, anche perun non credente, considerare leprove opportunità per maturarespiritualmente e non solo, amaggior ragione lo sono per uncristiano, per colui che ponendola propria fiducia in Cristo eseguendo le Sue orme, sceglie diaffrontare le contrarietà dellavita facendosene carico fino infondo anche se queste possonoessere causa di rinunce e

sofferenza. E così, passo dopopasso, apprendo che il dolore nonè un errore della natura, unacasualità, un intruso daannientare, bensì parte del miopercorso così come lo è la gioia eche soltanto accettandolo confede, certa che il Signore lotrasformerà in gioia, ho lapossibilità di maturare unaspiritualità concreta fondata sullacarità, sui gesti concreti e nonsolo su sentimenti ed emozioni.Poi, ogni volta ci troviamo adover affrontare nuovi conflitti,nuovi dubbi, ma si sa che la viaper l’Amore è in salita.

Che ruolo ha avuto la musicanella tua vita?“..e par che sia una cosa venutada cielo in terra a miracolmostrare”.  Solo la musica più diquesta citazione di Dante (Tantogentile e tanto onesta) puòdescrivere ciò che la musica èper me. Un miracolo, una cosasospesa tra il cielo e la terra permostrarci la bellezza della vita,l’armonia che abbraccia e legatutte le cose.  Un vero e proprioinnamoramento ed è per questoche canto sempre. Anche neimomenti di sconforto la musicami ha sempre riportato all’equilibrio e, come fosse un’entitàassestante, ha scelto lei chefacessi del canto la miaprofessione malgrado tante mieresistenze, affinché io potessidonare un Dono ricevuto.Hai cantato una cover che parladelle “adozioni a distanza” daltitolo “Figlio della polvere”. E’ unargomento molto complesso noncredi?Credo che noi rendiamocomplesse e contorte le cosesemplici.Questa cover, nata per gioco dauna collaborazione con uno deisuoi autori, Francesco Palmieri,l’altro è Marco Masini, mi hapermesso di approfondire gliaspetti della realtà delle adozionia distanza che prima conoscevosolo per sentito dire.

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La musica è il miracolo che Dio ha fattonella mia vita

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idolo, ma affermava che qualsiasiattività dovesse essere eseguitacon scrupolo, professionalità ededizione. Così ci si santifica nellavoro e si santifica il lavoro”,disse a proposito del fondatoredell’Opus Dei. Si dichiarò anchecontrario all’aborto: “La vita vadifesa sempre e comunque, dalsuo momento iniziale alla finenaturale”.Un capitolo sofferto edelicatissimo: l’omosessualità.“Non appartengo a nessuna sfera

sessuale” e “non mi sentoomossessuale”, arrivò adichiarare nel 1979. “Mi sentopronto e disponibile a tutte lesituazioni di amore, di affetto, diamicizia, di sentimenti, ditenerezza” ma “la mia culturanon è una cultura omosessuale”,disse in un rarissimo momento diapertura sulla sua intimità. Dalladifese sempre a spada tratta ilsuo privato e non volle mai chevenisse a condizionare la suaimmagine di artista. Con che

spirito realmente vivesse il suoorientamento sessuale non ènoto. Di sicuro, non aderì mai anessuna ideologia da Gay Pride,non ostentò mai le sue tendenze,né le strumentalizzò a finipersonali, come invece cercaronodi fare taluni attivisti lgbt subitodopo la sua morte. Anche inquesto fu un grande. Non eraperfetto Lucio Dalla ma nella suaanima era sempre accesa unascintilla di infinito.Luca Marcolivio

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Ho conosciuto persone che hannoadottato bambini a distanza,sostenendoli nelle loro necessitàprimarie, nei loro studi. Tuttoquesto semplicemente versandoquote mensili irrisorie per noioccidentali, ma molto utili per ibambini in causa e mantenendocon loro una corrispondenzacostante, attraverso cui hannopotuto seguire il loro percorso dicrescita e di formazione, creandoun vero e proprio legame fino alpunto da incontrarsi.Tutto questo è molto semplice,semplice come pure adottare unbambino orfano in casa propria,perché amare è semplice comedonare. Ma oggi gli uominiconfondono l’amore con ilpossesso rendendo tuttocomplicato e malato. Mi riferiscoalla realtà sempre più praticatadell’ “utero in affitto”, alla pretesadi assecondare ad ogni costo e inogni modo i propri desideri,calpestando l’unicità dellamaternità, la dignità di noi donnecolpite nel cuore della nostrafemminilità, della nostra natura. Eancora calpestando il diritto diogni bambino ad avere il propriopapà e la propria mamma,strappandolo dalla vera madre efacendo di tutto questo un mercatoper il miglior offerente. L’ uomovuole fare di se stesso il padronedella vita e sostituirsi a Dio,confondendo la sua possibilità digenerare attraverso ciò che giàesiste con l’impossibilità di crearedal nulla, e in nome della “tantonota felicità” sarebbe disposto alegittimare qualunque scempio purdi raggiungerla. Ma la felicità èfrutto dell’amore e l’amore nonpassa certo dall’ esaltazione di se,tutt’altro!Qual è il tuo rapporto con lapreghiera?Per me la preghiera èfondamentale. Intesa nel senso piùampio del termine, la preghiera èil sentirmi e pormi sempre allapresenza del Signore, propriocome da innamorata. Un cristianonon può considerare se stesso e leproprie attività giornaliere distantida Dio perché è proprio attraverso

la relazione costante con Lui cherealizza anche le piccole cose. Edecco che così la preghiera sitraduce in azioni, comportamenti,scelte e obiettivi. E affinché questosia possibile è necessario unallenamento costante che partadalla preghiera intesa nel modopiù tradizionale ed efficace e cioèriservando alcuni momenti,durante la giornata, unicamente aldialogo con Lui cominciando dalrisveglio al mattino. La preghierache amo di più è la coroncina delS. Rosario.Nel 2012 sei stata per la primavolta a Medjugorje. Com’è arrivataquesta chiamata?E’ arrivata come una vera epropria chiamata dal momento chequesto viaggio non rientrava neimiei progetti. Era l’iniziodell’Estate ed io ero alle prese conla pianificazione di alcuni concerti.All’ improvviso un mio amico miinvita ad andare a Medjugorje, iorispondo che non avevo il temponé il denaro e lui si offre diprestarmi la somma necessaria peril viaggio. E’ un dettaglio che mipreme raccontare perchésembrava proprio che qualcosainsistesse. Quando sono arrivata aMedjugorje, malgrado la totaleassenza di spirito da pellegrina daparte mia, mi sono ritrovatacatapultata in un’altra dimensione,immediatamente travolta da unospirito mistico che avevo provatosoltanto ad Assisi molti anniprima.Quindi questo pellegrinaggio harafforzato la tua fede?Si, questa è stata una delle tappeche ha rafforzato la mia fede.Avevo già un rapporto forte con laMadonna, ma non così chiarocome da quel momento, perchénon sempre è naturale percepirlanella sua pienezza e bellezza.  AMejugorje riesci a vederla cosìcome è.  Molti, soprattutto tra iprotestanti, non riescono a vederela sua Umiltà e Purezza e credonoche con la sua immagine si vogliasostituire quella di Gesù Cristo,ma questa sorta di concorrenzaavviene soltanto nella loro testa. Inrealtà la Madonnina è Serva di Dio

ed ogni suo gesto, a partire dalsuo “Si”, ha come unico obiettivoquello di salvare noi con infinitaamorevolezza e portarci a suoFiglio e quindi alla gioia. AMejugorje ho visto tutta questagrazia che mi ha condottounicamente a Gesù al Cui cospettotutte le ginocchia si piegano. E’una guerra in difesa nostra controil demonio e la Madre di Dio è laSua prima e più forte alleata, chepiaccia o no. Ma comprendo chetutto questo è incomprensibile senon si prova.Hai duettato l’Ave Maria conPadre Raffaele Giacopuzzi. Cherapporto hai con la Madonna?Esatto e sono molto grata a PadreRaffaele di avermi dato questapossibilità. Dal pellegrinaggio aMejugorje ho un legameulteriormente rafforzato come dafiglia ad una madre speciale, certadel suo conforto.  Infatti se la miamamma terrena darebbe la vitaper la mia felicità, cosa nonfarebbe Maria, la Madre di Dio difronte alle mie preghiere, alle miefragilità, paure, alle mie richiestedi aiuto?Trovi difficoltà a testimoniare Dionel tuo ambiente di lavoro?Certo! E’ vero che nell’ambientedello spettacolo può essercimaggiore predisposizione arifiutare Dio, ma credo chetestimoniare Gesù sia difficile pertutti e in ogni ambiente. Gesù nonè mai stato di moda perché chiedetutto e il mondo rifiuta questo.Oggi più che mai non è figo agliocchi dei giovani (e non solo)rispettare i dieci comandamenti edi conseguenza il prossimo.Non è necessario quindi mettersi apredicare. Per essere testimoni diDio basta farsi un segno dellacroce a tavola o esprimere unparere che si discosti dai pensiericomuni ed oggi nello specifico dal“pensiero unico dominante” che civuole tutti trasgressori in unasocietà fondata unicamentesull’esaltazione dell’istinto, la cuiregola è non avere regole,negando l’esistenza di ogni ordinenaturale delle cose perautodeterminarsi. Tutto questo è

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frutto di ideologie molto pericoloseche non tollerano chi non aderisceai loro dogmi e purtroppo a pagareil prezzo di tanta violenza camuffatada bontà, saranno i più deboli.Basta molto poco dunque, oggi piùdi ieri, per aver puntato il ditocontro ed essere discriminati lì,dove si predica tanto la nondiscriminazione. Ma a me questonon spaventa perché Gesù disse:«Figlie di Gerusalemme, nonpiangete su di me, ma piangete suvoi stesse e sui vostri figli. (…)Perché, se si tratta così il legnoverde, che avverrà del legnosecco?». Ecco, noi siamo legnisecchi, siamo semplicementepersone che sbagliano perché ilcristiano non è colui che nonsbaglia, bensì colui che riconosce disbagliare e si prefigge di nonperseverare nell’ errore. Il punto èche i nostri errori vengono usaticome pretesto per attaccarci, pernegare l’esistenza del peccato edenigrare la validità dell’esserecristiano e di tutto il cristianesimo.

Ma noi, che non traiamo nessunvantaggio materiale nellatestimonianza, ogni volta che noi ciesponiamo con spirito di caritàverso le anime, in nome della fedein Cristo, non abbiamo motivo diarrenderci perché sappiamo che lanostra forza è Lui.Che consiglio vuoi dare ai ragazziche sognano una carriera artistica?I ragazzi di oggi mi sembrano moltodeterminati a volte anche troppo. E’facile confondere l’idea dellacarriera artistica per unascorciatoia il cui fine reale diventasolo la notorietà che poco o nulla ache vedere ha con l’amore perl’arte. Molti dicono ai giovani di nonmollare mai. Ecco, io vadocontrocorrente e l’unico consiglioche mi sento di dare è proprioquello di stare molto attenti all’ostinazione poiché se è vero chebisogna lottare per ciò in cui sicrede è altrettanto vero chebisogna fissarsi delle tappe e darsidelle scadenze, perché la vita è unasola. Accanirsi inoltre predispone a

cedere ai compromessi e questonon è mai un bene perché anche seti permettono di raggiungere i tuoiobiettivi, non sarai mai veramentefiero di te.Ai giovani, nei cui occhi si leggesete di valori e di bellezza, auguroquindi di imparare a contare solosulle proprie reali capacitàpuntando molto su una buonaformazione, di andare avantisempre con umiltà e dignità e diessere portatori di bellezza sana damettere a servizio degli altri congenerosità, perché se veramenteavete talento la vita vi dara infinitepossibilità.Concludo con un verso dellacanzone “Gli uomini” cantata dallagrande Mia Martini:“…che se l’uomo in gruppo è piùcattivoquando è solo ha più paura” e,aggiungo io, implora bellezza eAmore.Servizio di Rita Sberna

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San Pio X e la potenza della preghiera

Giuseppe Sarto, un uomo cresciutoin piena campagna del nord Italia,in un paesino isolato che rispondeal nome di Riese, e guardandoquesto umile sacerdote dicampagna, capiamo perché Dionell’alto dei cieli, sceglie semprepersone povere e umili permetterle alla guida della Suachiesa.Quella di Giuseppe era una chiesaveramente a Nome di Dio, oggidiremmo che don Giuseppe era untimorato di Dio, ma non solo inapparenza quanto più nellaconcretezza della vita quotidiana.Divenne sacerdote per vocazione,ma parlando di don Giuseppe Sartonon di Papa San Pio X, sarebbetroppo semplice, ma propriodell’uomo don Giuseppe, scopriamoun tempo in cui andare in chiesaera veramente considerato ingrande dono di Dio.Ma andando ancor più nel succo econcentrato della vita di donGiuseppe, scopriamo una cosa

ancor più importante, che al suotempo, le Famiglie andavano inchiesa la Domenica mattine tutteunite, e nessun figlio osava dire algenitore:“ Ho sonno non ho voglia di venireala messa “

Perché ai tempi di Don GiuseppeSarto, c’era un credo forte nellafede in Dio, ed era una fede che siviveva in famiglia, ma non inmaniera marginale, ma in manieracompleta, osando fare quelle opereper le quali don Giuseppe Sarto èpoi diventano Pontefice e santo.Non si diventata santi per niente,così dal nulla, servono le pregheiree servono le opere.Ma l’opera più grande che lacomunità di Riese fece, fu quella dipregare di pregare per il futuro diquesto giovanissimo sacerdote, epoi come tutti ben sappiamo, lepreghiere quando vengono recitatecon il cuore e con amore, cambianosempre e in meglio la vita delleperone.Ora noi riusciamo meglio a capireperché poi nel corso della Sua vita,Don Giuseppe sarto si diventatodapprima Vescovo, poi Cardinale,poi Papa, e cosa importantissima, èdiventato santo.Ma il merito del Suo Pontificato

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In questo momento in cui mi trovo in preghiera tra le Tue braccia,Gesù, Ti chiedo la grazia di essere libero dal veleno che è l’invidia,

portata nel mondo da Satana.Signore, Ti chiedo di venire in aiuto delle mie debolezze e delle mie

fragilità.Ti offro con tutto il cuore, Signore, tutti i momenti in cui ho

sperimentato il sentimento dell’invidia, nei confronti delle amicizie odei beni materiali. Spirito Santo, Ti chiedo di venire nel mio cuore e

nella mia vita, liberandomi dalle radici dell’invidia.Vieni, Spirito Santo di Dio, donami un cuore puro e semplice, che sirallegra di quello che sono e che ho. Vieni, Spirito Santo, ad aprire i

miei occhi perché possa vedere le ricchezze che possiedo.Vieni, Spirito Santo di Dio, a blindarmi con il Tuo potere per

proteggermi dagli invidiosi, che vogliono pregiudicare me e i mieifamiliari.

Rinuncio ad OGNI INVIDIA nel nome del Padre, del Figlio e delloSpirito Santo.

Amen!

APSCristianiToday.it

07 Marzo 201810°SettimanaANNO II,numero 27Testata Registratanumero 1957/2017pressoil tribuna le di Tivoli

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Preghiera contro l’invidia

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dobbiamo darlo esclusivamente alle

numerose preghiere che il Suo piccolo

paesino ha innalzato al Signore.

La gente pregava per lui, ma non per

farlo diventare Pontefice, al la gente di

quel tempo interessava solo che questo

giovane seminarista divenisse solo un

santo sacerdote e confessore di anime.

Ma le preghiere come la storia poi ci

insegna hanno un potere enorme nella

storia del mondo, e quelle stesse

preghiere che lo condussero al

sacerdozio, poi lo fecero diventare

anche Pontefice, e infine gl i aprirono le

porte della santità del Regno dei ciel i .

Andrea Pagnini