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3A Novità, spunti e soluzioni di processo per il mondo della lamiera Una geometria spaziale esatta Crediamo nei grossi quantitativi! Bisogna saper scegliere Da sarto a sarto Puntuali all’appuntamento … con la ripresa Creatività e originalità www.antil.it Antil Automazioni Applicazioni Anno 3 - Numero 3 giugno 2010

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Novità, spunti e soluzioni di processo per il mondo della lamiera

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3ANovità, spunti e soluzioni di processo per il mondo della lamiera

Una geometria spaziale esatta

Crediamo nei grossi quantitativi!

Bisogna saperscegliere

Da sarto a sartoPuntuali all’appuntamento … con la ripresa

Creatività e originalità

www.antil.it

Antil AutomazioniApplicazioni

Anno 3 - Numero 3giugno 2010

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giugno 2010

EVENTO

Puntuali all’appuntamento … con la ripresa

Si è da poco conclusa la quindicesima Fiera Lamiera. Antilha colto l’opportunità della manifestazione bolognese per presentare al mercato importanti novità, una delle qualirivoluzionaria per l’azienda di San Giuliano Milanese.

TUBO

Una geometria spaziale esatta

Ogni sistema automatico nasce da una reale problematicaproduttiva. Non c’è da stupirsi, quindi, che il nuovo sistemaper il taglio di tubi, barre e profilati messo a punto da Antilnasca anch’esso da un’esigenza produttiva ben precisa.

CARPENTERIA CONTO TERZI

Crediamo nei grossi quantitativi!

Muraro Isidoro & Figli realizza conto terzi carpenterie leggere.L’organizzazione produttiva è votata ai grossi numeri cometestimoniano le quattro isole di piegatura che permettono difronteggiare i flussi produttivi senza “colli di bottiglia”.

SUBFORNITURA

Bisogna saper scegliere

Quella della S.T.L. è una storia fatta di scelte oculate evincenti, come quella di investire in isole di taglio laserautonome e organizzate secondo la miglior logicasequenziale dell’iter produttivo.

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AUTOMOTIVE

Da sarto a sarto

Grazie alla perfetta organizzazione della produzione,Mercedes-Benz è riuscita ad avere nello stabilimento diMolsheim, in Francia, la flessibilità necessaria a soddisfarele esigenze di personalizzazione dei veicoli industriali.

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Riprendiamo la pubblicazione di 3A dopo un anno. Come tutti,costruttori di macchine e di parti, abbiamo “stretto i cordonidella borsa” per poter attraversare questo periodo di aridità erimodularci rispetto a un diverso livello di aspettative.L’insegnamento che possiamo trarre da questo difficile perio-do è che l’idea dello sviluppo continuo e inesorabile, della cre-scita assoluta e inarrestabile su cui basavamo tutte le nostre

previsioni fino a un paio di anni fa forse era poco realistica. Certo, negli anni recenticosì è stato, ma se guardiamo la storia ci sono sempre stati periodi di sviluppo e pe-riodi di stagnazione, alternatisi con cadenze non prevedibili. La seconda osservazio-ne è che la chimera di poter ottenere guadagni da speculazioni finanziarie, senza un“lavoro” reale, ha dimostrato la sua vera natura devastando il tessuto economico, pro-duttivo e sociale: ma di questo non tutti hanno ancora preso coscienza, perché itentativi di reiterare un modello che ha dimostrato la sua pericolosità non cessano.Resta una certezza, restano i fatti: i produttori, chi “fa”, chi costruisce, chi realizza benitangibili, qualunque essi siano, sono la vera spina dorsale di qualsiasi economia. Chilegge può dire “siamo noi”, perché il nostro è il mondo di chi costruisce, di chi faproduzione. Antil di questa certezza ha fatto la sua forza. In questo periodo abbiamosviluppato per i nostri clienti molti impianti speciali, ancora più “tagliati” sulle loro esi-genze, impianti che prima non esistevano come concezione e dimensione e ora in-vece producono: ringraziamo chi ha avuto il coraggio di continuare a investire, e sia-mo onorati di essere stati scelti.Ci piace dire di questo periodo che non è una crisi, ma un travaglio: dentro questa pa-rola è racchiusa una speranza che muove, l’attesa di qualcosa di nuovo che, pur neldolore e nella fatica, arriva con una carica di novità. Con questa spinta ci siamomossi, e questo periodo è diventato molto fruttifero di nuove proposte: a partire dal-la nuova serie dei magazzini Eco-Mag, più semplici ed economici, abbinabili a qual-siasi macchina di taglio laser, a seguire con i nuovi software di programmazionefuori linea per i robot di piegatura con versioni semplificate per chi lavora famiglie dipezzi, finendo con la vera novità rappresentata da una nuova proposta per la lavora-zione dei tubi e dei profili, di cui parliamo in questo numero. Speriamo, con questi nuo-vi prodotti, di portare un contributo apprezzato da chi decide di continuare a essere“costruttore”, contribuendo a migliorare la loro competitività.

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parlando di

Travaglio, non crisiPaolo ZanellaPresidente di Antil S.p.A.

Numero 3 - 06/2010

Periodicod’informazione a cura diAntil S.p.A. Via della Pace, 2b20098 San GiulianoMilanese (MI) ItalyTel. +39 02.98244688Assistenza 0298497048Fax +39 [email protected]

Progetto e graficaStudio Grafico PageVincenzo De RosaLorenzo Benarrivato www.studipage.it

La riproduzione totale o parziale degli articoli e delle illustrazioni pubblicatisu questo fascicolo non è permessa senza previaautorizzazione.

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F iera Lamiera è stata, infatti, l’oc-casione scelta per proporre in an-teprima assoluta un nuovo siste-

ma di taglio tubi con cui Antil diventa perla prima volta costruttore di una mac-china cosiddetta primaria. Un passag-gio epocale per chi, finora, ha fatto del-l’asservimento alle macchine la propriavocazione imprenditoriale.

C’è sempre una prima volta“Antil da sempre opera nell’automazio-ne, producendo magazzini e sistemi au-siliari alle macchine operatrici destina-te alla lavorazione e trasformazione dellalamiera” spiega Sig. Luca Perin, Re -sponsabile Commerciale Italia.“Abbiamo realizzato per la prima volta unsistema primario in un settore affine aquelli legati al nostro core business azien-dale: è quindi un passaggio diverso, det-

tato dalla volontà di ampliare e diversifi-care il nostro raggio d’azione verso altriambiti produttivi, senza modificare la no-stra vocazione. Vogliamo mettere a di-sposizione le conoscenze fin qui matu-rate con la lamiera e soprattutto la nostracapacità di studiare soluzioni originali emirate per permettere ai nostri clienti diprodurre in modo diverso”. È stato quindi avviato un ramo d’attività,come nella miglior tradizione Antil, per ri-spondere in modo mirato a un’applica-zione: nato da un’esigenza produttiva in-terna all’azienda stessa, questo sistemadi taglio tubi risponde, infatti, alle richie-ste di un segmento di mercato che ne-cessita di poter processare al meglio tubie profilati di dimensioni importanti. Si trat-ta di un sistema di taglio tubo particola-re, originale e contro tendenza, che in-troduce un nuovo approccio alla

tecnologia del taglio di elementi tubola-ri, proprio al fine di risolvere le problema-tiche riscontrate nella realizzazione deipropri particolari. “A Bologna abbiamo ri-scosso un notevole interesse e le carat-teristiche fondamentali della macchinasono state molto apprezzate dai visitato-ri della fiera. In particolare è piaciuta lacompattezza della soluzione e la possi-bilità di poter scegliere tra il taglio al pla-sma ad alta definizione e il taglio lasercon sorgente in fibra a seconda delle esi-genze del proprio contesto produttivo”afferma nuovamente Perin.

EVEN

TO

Puntualiall’appuntamento … con la ripresa

Si è da poco conclusa la quindicesima Fiera Lamiera.Un’edizione importante che, in virtù del buonandamento della manifestazione e degli oltre 18.000visitatori interessati, ci si augura possa diventare ilsimbolo di un cambiamento di rotta, finalmenteproiettato di nuovo alla fiducia e alla positività.Caratteristiche che non fanno certo difetto ad Antil cheha colto l’opportunità della kermesse bolognese perpresentare al mercato importanti novità, una delle qualirivoluzionaria per l’azienda di San Giuliano Milanese.

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Scelte low cost senza inficiare la produttivitàUn’altra novità proposta riguarda i ma-gazzini della serie Eco-Mag che nelcaso di tempistiche di taglio lunghehanno una notevole e interessante pos-sibilità di impiego. “Elaborando diver-se proposte di offerte per i nostri clien-ti - spiega Perin - abbiamo maturato laconsapevolezza di poter realizzare an-che dei magazzini molto più semplicied essenziali di quelli finora prodotti,che per determinati campi applicativi

e contesti produttivi costituiscono co-munque una soluzione soddisfacenteper le aspettative del cliente. Fino adoggi abbiamo realizzato impianti mol-to performanti con caratteristiche ele-vate di qualità e velocità dei movimen-ti, ma nel taglio della lamiera, quandosi inizia ad avere delle lavorazioni percui il tempo di taglio supera certi va-lori, è inutile correre per poi restare fer-mi. Il resto dell’apparecchiatura di as-servimento può quindi essere costruitacon dei criteri diversi, più semplici ri-

spetto a quelli finora adottati, con mi-nori caratteristiche dinamiche ma chegarantiscono comunque la totale fun-zionalità del sistema proporzionate alletempistiche dell’iter produttivo”. Tanto per dare un’idea, i magazzini Eco-Mag hanno una potenza installata cheè meno della metà di quella utilizzata pergli altri. Sono macchine molto più len-te perché non serve correre. Occupanoun po’ più di spazio; per contro, però, lafase di installazione a terra è molto sem-plificata, ottenendo delle tempistiche in-

Antil ha coltol’opportunità dellamanifestazionebolognese perpresentare almercato importantinovità.

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feriori e dei costi di installazione netta-mente più bassi. “Non si tratta di una versione light deinostri magazzini - puntualizza Perin -ma di macchine diverse, completa-mente progettate ex-novo, in cui sonostate fatte scelte low cost che non in-ficiano la produttività dell’impianto.Andiamo comunque a far lavorare lemacchine asservite con continuità, inmodo affidabile e con le movimenta-zioni mascherate nel tempo necessa-rio al taglio. È chiaro, però, che se siinizia a lavorare lamiera sottile, fare po-chi tagli con numerosi cambi tavola,gli Eco-Mag vanno in affanno ed è

quindi consigliabile usare la tipologiadi magazzino standard, più perfor-mante. Per questa ragione, oggi, la no-stra proposta è forse la più completae diversificata del mercato; siamo ingrado di fornire la soluzione più indi-cata per ogni applicazione”. Il grafico pubblicato esemplifica le pos-

sibilità di utilizzo dei magazzini Eco-Mag rispetto ai più complessi e inno-vativi magazzini della gamma Antil fi-nora commercializzati. Nel grafico sonostate individuate tre zone ben delinea-te e differenti in modo tale che, inter-secando coordinate e ascisse, ovve-ro tempi medi di taglio e numero di fogli

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RoboWave bending1 di ERXA consentedi programmarefuori linea sia ilrobot che lapiegatrice, e disimulare il processocompleto.

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per lotto tipici della propria produzio-ne, è possibile individuare la migliorcombinazione tra i magazzini e i siste-mi di asservimento Antil. “In questomodo, dimostriamo ancora una voltadi saper dare risposte mirate in baseall’applicazione e gli Eco-Mag nonsfuggono certo a questa regola” affer-ma ancora Luca Perin.

Il nuovo miracolo italianoA Bologna Antil ha anche registrato unenorme interesse dei visitatori per la suaproduzione storica, la piegatura robo-tizzata, tornata prepotentemente alla ri-balta anche grazie alla possibilità ormaiaffidabile e concreta di programmare lecelle in modalità off-line, realizzata conil prodotto RoboWave bending 1 diERXA di Torino. Il software consente di

costruire con estrema semplicità ognielemento della cella di lavoro e di defi-nirne il layout, di programmare fuori li-nea sia il robot che la piegatrice, e di si-mulare il processo completo di piegaturarobotizzata, dal prelievo, alla piegatura,all’impilaggio. Sequenza di piega otti-male, scelta e posizionamento degliutensili della piegatrice e movimenti delrobot sono generati automaticamente,tenendo conto dell’ingombro del robot

e verificando la raggiungibilità dell’areadi lavoro o il rischio di collisioni e otti-mizzando le sue movimentazioni, dimi-nuendo il tempo ciclo complessivo. Lagenerazione automatica dei movimen-ti di robot permette notevoli risparmi ditempo e non richiede particolari com-petenze all’operatore, che può quindiconcentrarsi sul processo di piegatura.Il risultato finale è la generazione deipart-program robot e piegatrice che, tra-dotti da appositi post-processor, pos-sono essere trasmessi alle rispettive uni-tà di controllo.“Si va verso una notevole semplifica-zione della programmazione del robot -conclude Perin - che avviene in tempomascherato mentre la cella robotizzatalavora e ciò rende ancora più interes-sante la piegatura robotizzata in un mer-

cato ormai fatto di lotti molto piccoli efrequenti cambi di produzione. È forsequesto il segreto delle tante richieste ri-cevute anche da parte di aziende cheper la prima volta si affacciano alla pie-gatura robotizzata. In questo caso, la no-vità sta quindi nel fatto che anche unatecnologia ormai consolidata, che pen-savamo avesse già raggiunto l’apice del-la diffusione, può riservare ancora bellesorprese e nuove possibilità”. l

Eco-Mag il completamento della gamma: per ogni esigenza un magazzino.

Enorme l’interesse dei visitatori per la piegatura robotizzatatornata prepotentemente alla ribalta.

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TUBO

Una geometria spaziale

La particolarità di questo nuovo pro-getto sta però nel fatto che questavolta lo stimolo è nata da una ne-

cessità operativa interna ad Antil stes-sa. Realizzando strutture di carpenteriametallica per i propri impianti, l’utilizzodei profilati metallici è all’ordine del gior-no; e con i profilati e i tubolari sono quo-tidianamente trattate anche le tecnolo-gie per il taglio e lavorazione di questicomponenti, con una presa di coscien-za, come utilizzatore, dei pregi e dei li-miti delle attuali macchine di taglio.

Un nuovo approccio al taglio tuboEcco quindi delinearsi l’opportunità didefinire un sistema di taglio tubo parti-colare, originale e contro tendenza,come nella miglior tradizione Antil, cheintroduce un nuovo approccio alla tec-nologia del taglio di elementi tubolari,proprio al fine di risolvere le problema-tiche riscontrate nella realizzazione deipropri particolari. Generalmente, infatti, nelle macchine ditaglio tubo tradizionali la testa operati-va resta ferma ed è il materiale a scor-rere e ruotare durante le fasi di lavora-zione. Antil ha invece scelto un’altrastrada, tenendo il tubo fisso e facendoscorrere lungo il tubo un’innovativa te-sta rotante toroidale per eseguire le la-vorazioni di taglio secondo il nesting pro-

grammato. All’inizio della lavora-zione il tubo viene posizionato su sup-porti a scomparsa che si abbassano esi rialzano man mano che la testa toroi-dale avanza. Nel caso di lavorazioni ese-guite per tutta la lunghezza di un unicotubo, al termine della lavorazione ritro-veremmo semplicemente il tubo stes-so lavorato con intagliate forme di qual-siasi tipo e geometria, appoggiato suidispositivi di sostegno così come erastato posizionato all’inizio della lavora-zione. Nel caso invece di taglio del tubo

Ogni sistema automatico che Antil ha progettato e realizzato è nato da una

reale problematica produttiva. Non c’è da stupirsi, quindi, che anche il nuovo

sistema per il taglio di tubi, barre e profilati messo a punto da Antil nasca

anch’esso da un’esigenza produttiva ben precisa.

esatta

in diverse parti, le stesse saranno di-sponibili raccolte da un nastro sul fron-te del sistema di taglio. Il primo vantag-gio di questa nuova soluzione, in terminidi ingombri di macchina è evidente, per-ché parliamo di occupazione a terra dicirca la metà dell’ingombro degli im-pianti tradizionali.

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TUBO

Lo spazio è una risorsa preziosa“Dal rapporto con i nostri clienti - spiegal’ingegner Agostino Zanella - abbiamoimparato che la superficie dei siti pro-duttivi è un bene prezioso, ed è impor-tante utilizzarlo al massimo: la riduzionedegli ingombri a terra è stato quindi unodei nostri obiettivi primari nella fase di svi-luppo di questa nuova macchina. La

compattezza è infatti la peculiarità fon-damentale del nuovo sistema, soprat-tutto se paragonato ai sistemi di tagliotubi tradizionali che per processare tubilunghi occupano aree importanti.Pensando alla lavorazione di tubi lunghi12 m, con la nostra soluzione si ha un im-pianto compatto lungo 14 m contro glioltre 26 m dei sistemi più comuni.Anche per il caricamento dei tubi inmacchina, oltre al tradizionale caricato-re frontale automatico da fascio di tubi,abbiamo previsto un magazzino verti-cale che permette di avere lo stoccag-gio del materiale direttamente sopra lamacchina con evidenti vantaggi, anchein questo caso, dal punto di vista degliingombri a terra. Il magazzino verticale

sarà la versione di carico-scarico uti-lizzata soprattutto per tubi di grosse di-mensioni con lavorazioni previste in tur-ni non presidiati”. Il magazzino verticale, tra l’altro, racco-glie e utilizza tutto il bagaglio di espe-rienze e conoscenze maturate da Antilnella costruzione dei magazzini vertica-li per lamiere piane.

Tagliate come volete … Dal punto di vista del dispositivo di ta-glio, il nuovo impianto può sfruttare lapiù moderna tecnologia di taglio al pla-sma ad alta definizione oppure puòmontare una testa di taglio laser in fibra.È chiaro che le “performances” di tagliosono differenti, ma un conto è lavorare

tubi strutturali di carpenteria pesante edun altro tubolari estetici in inox per l’ar-redamento. La possibilità di scelta del-la tecnologia di taglio aumenta la ver-satilità dell’impianto, che può cosìottenere il miglior livello di utilizzo a se-conda delle esigenze dell’utilizzatore. La parte di programmazione del nestingdi taglio sul tubo è stata sviluppata incollaborazione con una software hou-se specializzata che già disponeva diquesto tipo di tecnologia, ottimizzataper il sistema Antil. Antil stessa si è invece occupata del-lo sviluppo del software per la gestio-ne della movimentazione di tutta lamacchina, riscrivendo le funzioni dimovimento dedicate all’applicazione

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per ottimizzare le lavorazioni più diffi-cili, ad esempio il taglio degli spigoli oil taglio inclinato.

… quello che voletePer sua natura, non avendo il tubo damovimentare, la macchina si presta alavorare profilati o tubolari di tutte le di-mensioni disponibili sul mercato. Antilpropone tre taglie differenti di macchi-na in modo da coprire al meglio le esi-genze dei clienti: un modello in grado diprocessare tubi con diametro da 10 a80 mm, per chi deve lavorare tubi pic-coli, un modello intermedio per lavora-zioni da 40 a 340 mm, ideale per set-tori come per esempio quello delcondizionamento e dei convogliamen-to dell’aria, e l’ultimo per tubi da 60 a620 mm che ‘strizza l’occhio’ alla lavo-razione del tubo strutturale utilizzato nel-le grosse carpenterie ed in edilizia.Il concetto di base della macchina(tubo fermo) semplifica la lavorazioneproprio dei grossi formati. Dal punto di

vista delle lunghezze non vi sono gros-se limitazioni considerando appuntoche il taglio di profilati da 12 m do-vrebbe essere il “pane quotidiano” peruna soluzione del genere.

Scegliere a secondadell’applicazionePensando al taglio e alla lavorazione dicomponenti strutturali, Antil ha messoa punto un sistema in grado di soppe-rire alle problematiche legate alla scar-sa precisione geometrica dei tubi e deiprofilati. Tutti i prodotti a sviluppo linea-re ottenuti per estrusione hanno infattiun errore intrinseco di rettilineità rispet-to al loro asse teorico, che si manife-sta con uno svergolamento più o menoaccentuato. Tipicamente i sistemi di ta-glio non possono tenere in considera-zione questo fenomeno, perché ese-guono la lavorazione con riferimento allato del profilo del tubo. Questa modalità garantisce la precisio-ne rispetto al lato, ma nello spazio le la-vorazioni seguiranno lo svergolamentodel tubo o del profilo, con possibili pro-blemi in fase di assemblaggio dei com-ponenti lavorati. Pensando infatti ad untubo strutturale che deve fare da masterdi riferimento per una struttura spazia-le più complessa, sarà necessario pre-vedere giochi nei collegamenti o nelleintersezioni per permettere l’assem-blaggio sul campo dei diversi compo-nenti. In alcuni casi, dove è importanteavere allineamenti esatti, la lavorazionedi taglio tradizionale non può essere uti-lizzata proprio perché non assicura laprecisione necessaria. Il sistema Antil, invece, offre la possibi-lità di fare una scelta a priori decidendose realizzare fori e tagli in base al reale

andamento del tubo, oppure di riferirele lavorazioni ad un asse perfettamen-te rettilineo. Per poter realizzare le lavo-razioni secondo quest’ultima modalità,il sistema Antil è dotato di sensori la-ser con cui esegue prima del taglio unascansione di rilevamento della condi-zione reale del tubo. Sulla base dei dati rilevati da questascansione, tutti i supporti di tratteni-mento del tubo, sia quelli fissi a terra siaquelli sulla testa toroidale durante il ta-glio si posizionano seguendone il natu-rale andamento, senza forzarlo rispettoall’asse rettilineo della macchina. Questosignifica che le lavorazioni sul tubo ven-gono eseguite seguendo l’asse esatta-mente rettilineo che interpola le facceestreme del profilo, garantendo l’esat-tezza della loro disposizione nello spa-zio. A tutto vantaggio della struttura fi-nale da realizzare. “Se occorre un posizionamento preci-so degli elementi da tagliare, come è peresempio il caso di una struttura portan-te di un capannone o di un ponte, nonsi può prescindere da questa opzione”afferma Zanella. “Se invece si deve semplicemente rea-lizzare dei fori su un profilo senza alcu-na correlazione spaziale con il resto del-la struttura, si può tranquillamentelavorare seguendo il suo naturale an-damento. È una scelta che è possibilefare a priori, a seconda dell’applicazio-ne. Il risultato della lavorazione dei pro-filati con questa opzione sono struttureperfettamente allineate su tutta la lorolunghezza, ridotte tolleranze nelle giun-zioni bullonate, risultati strutturali edestetici ottenibili fino ad oggi solo conlavorazioni eseguite su grossi centri dilavoro ad asportazione di truciolo”.

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sSoftware low-cost per piegaturafuori linea l Qualora il cliente necessitasse di piegare pezzi simili tra loro in termini di tipo-logia di pieghe e di dimensioni Antil ha sviluppato alcune semplici soluzioni a bas-sa costo che programmano automaticamente il robot al variare dei parametri di-mensionali di tali pezzi. Queste soluzioni, basate su una minima interfaccia graficatouch screen e completamente customizzabili sulla base delle esigenze del sin-golo cliente, riducono drasticamente il tempo di programmazione degli APR/twi-ster e mantengono nel contempo un’elevata semplicità d’uso non necessitandodi complesse interfacce 3D per la piegatura fuori linea.

Per una gestioneavanzata dei magazzinil È sempre più frequente la necessità di gestire dati com-plessi all’interno di un magazzino lamiera (per esempio ma-teriale tagliato, pile di singoli pezzi …) e poter rintracciare agil-mente le lavorazioni effettuate sui materiali oppure seguire losviluppo delle singole commesse. Allo stesso tempo, perchénon utilizzare un magazzino lamiera per contenere anche og-getti di tipo diverso dalla stessa lamiera mantenendoli cata-logati e rintracciabili con facilità. Per soddisfare queste ne-cessità, Antil ha sviluppato un sistema di gestione centralizzatodei magazzini AWS denominato ATM (Antil Traffic Manager)che collegato a opportune postazioni client permette di ge-stire l’I/O del materiale, di effettuare ricerche all’interno del

magazzino e di estrapolare dati statistici sull’utilizzo dell’im-pianto. I dati sono conservati all’interno di un database rela-zionale (SQL) che permette uno storage sicuro ed efficientedei dati del cliente.

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A ogni necessità il suo robot l Al fine di garantire la massima versatilità e il massimo livello di automazionenella gestione logistica dei propri clienti e nell’asservimento delle macchine dilavorazione, Antil ha sviluppato una gamma di veicoli a guida autonoma attial trasporto di materiale (lamiere, pallet, prodotti lavorati …) secondo le speci-fiche esigenze del cliente. Tali robot della serie AMS possono interfacciarsi amagazzini Antil o essere specificatamente predisposti per il trasporto di robotcartesiani o antropomorfi per l’asservimento automatizzato di più presse pie-gatrici o per specifiche operazioni di picking di materiale.Antil conferma quindi la propria creatività e concretezza nella ricerca di solu-zioni efficienti a problemi complessi attraverso lo sviluppo di robot speciali perle applicazioni più disparate come per esempio: robot per la pulizia automati-ca di laminatoi, robot per la raddrizzatura di tondi, robot per l’applicazione diClear shield su vetri, robot per l’automatizzazione del processo produttivo diguaine e cavi per trasmissioni flessibili.

Più vicini al mercato tedescol È nelle fasi di mercato più travagliate che la diversificazione, sia a livello settoriale che come mercati di riferimento di-venta un aspetto strategico fondamentale per l’attività di un’azienda. Antil questo lo sa: l’estero rappresenta infatti il 20-25% del suo fatturato e l’obiettivo è quello di crescere fino a far diventare questa percentuale la parte fondamentale delfatturato globale. In questo contesto, la Germania e i paesi in lingua tedesca rappresentano in Europa, sia per dimen-sione che per interesse, il mercato più importante. È per questa ragione che, per seguirli adeguatamente, Antil ha deci-so di supportare la propria clientela attuale e potenziale con una presenza diretta in loco. Mr Klaus Buch (Area managercon elevata esperienza nel settore) sarà infatti il responsabile tecnico e commerciale che fungerà da vero e proprio pun-to di incontro tra Antil e le esigenze del mercato tedesco, da sempre tra i più esigenti in termini di qualità dei prodotti e deiservizi richiesti. Mr Buch seguirà quindi l’intera linea di prodotti Antil, dai magazzini ai robot di piegatura passando per isistemi di carico-scarico.

Interfacciamento e tele-assistenzal Come produttori di macchine per l’asservimentodi taglio laser, presse e punzonatrici Antil confermaed estende la propria capacità di integrazione conle suddette macchine attraverso lo sviluppo di solu-zioni software e hardware che risolvono brillante-mente i problemi legati all’operatività combinata dipiù macchine. Per intervenire il più rapidamente possibile sui pro-pri impianti, Antil ha anche sviluppato alcune effi-cienti strategie di tele-assistenza che permettono diintervenire repentinamente in caso di problemi sugliimpianti o per assistere direttamente l’operatore nel-l’uso delle nostre macchine.

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Quando un veicolo industrialedeve soddisfare pienamente leattese del cliente e deve esse-

re prodotto secondo criteri qualitatividi eccellenza, Mercedes-Benz mette adisposizione l’esperienza del suo sta-bilimento di Molsheim. Un vero “Sarto”capace di offrire una vasta gamma dipersonalizzazioni adattando i veicoli in-dustriali alle esigenze specifiche ri-chieste. Mercedes-Benz propone una vastagamma di veicoli commerciali. I diversimodelli di camion proposti: Actros,Atego, Axor, Econic, Zetros, Unimogpermettono di rispondere alla maggiorparte delle esigenze del cliente, sia peril trasporto a lungo raggio, il ritiro e laconsegna o la distribuzione. Per que-sti modelli sono disponibili più di 4.000opzioni differenti direttamente in cate-

na di produzione. Tuttavia, per ulterioriesigenze specifiche che non possonoessere soddisfatte sulla linea di produ-zione, lo stabilimento di Molsheim offreil proprio know how per progettare eprodurre veicoli su richiesta, sia che sitratti di un unico esemplare o di una pic-cola serie.

3.000 codici per le attrezzaturespeciali Anche se la sua attività principale è latrasformazione di veicoli commerciali,la fabbrica di Molsheim è dotata di unlaboratorio produttivo ben attrezzato eorganizzato, dove la tecnologia laser ap-plicata ai sistemi di taglio garantisce ri-sultati eccellenti dal punto di vista qua-litativo e della flessibilità, elementifondamentali per rispondere al meglioalle sollecitazioni del mercato. “La cre-

scita e l’innovazione tecnologica dei no-stri laboratori sono la conseguenza di-retta e naturale della necessità di au-mentare la produttività di pari passoall’evoluzione del mercato dei camion”afferma il signor Bender, responsabiledel servizio Produzione Componenti del-lo stabilimento di Molsheim. “Anche se le disposizioni legislative e

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Grazie a una perfetta organizzazione della produzione, Mercedes-Benz è

riuscita a ottenere nello stabilimento di Molsheim, in Francia, la flessibilità

necessaria a soddisfare le esigenze di personalizzazione dei veicoli industriali

richiesti dalla sua clientela.

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regolamentari si allineano sempre di più,ci sono ancora molti optional specificiper i differenti mercati; la legislazione re-lativa al peso massimo autorizzato e lalunghezza complessiva dei veicoli com-porta sempre nuove combinazioni diassi e telaio” prosegue Bender. “È il casodel trattore semi-rimorchio 6x4 che ab-biamo sviluppato per delle applicazioni

“B-double”, una sorta di treno-strada-le, in Australia. La legge locale imponeuna lunghezza massima combinata di27,5 m ed essendo le distanze percor-se molto importanti, abbiamo ottimiz-zato questo veicolo a passo corto at-trezzandolo con serbatoi con un volumetotale di 1.250 l”. Tra le modifiche proposte dalla fabbri-

ca di Molsheim, ritroviamo passi esporgenze di carico differenti per gliutilizzi particolari dei veicoli, con con-figurazioni speciali per gli assi e i grup-pi meccanici. Oltre alla trasformazio-ne del carrello di scorrimento e deltelaio, troviamo anche delle modifichesostanziali della cabina, la preparazio-ne dei veicoli per le riparazioni e la ver-

La tecnologia laserapplicata aiprocessi di taglioassicura ottimirisultati a livelloqualitativo e dalpunto di vista della flessibilità.

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niciatura su ordinazione. In breve, i settori d’intervento attorno aiquali gira l’attività dello stabilimento sonocinque: le trasformazioni specifiche le-gate ai differenti mercati, la modifica deitelai, la conversione e la preparazionedei veicoli per i carrozzieri e i grandi clien-ti, il montaggio assi (spinti, trascinati, di-rettori, con o senza sollevamento) e in-fine l’attività di subfornitura (parti saldatee cabine Unimog) per altri stabilimentidel Gruppo Daimler. Il punto forte risie-de nella perfetta organizzazione che ri-duce al minimo i ritardi di trasformazio-ne e di modificazione, permettendoanche di accettare degli eventuali ordi-ni supplementari mentre il processo ditrasformazione è in corso, senza pro-blemi di produzione particolari. “Le possibilità di personalizzazione chepossiamo offrire sono varie, i nostri uf-fici e laboratori di produzione hanno ac-quisito la capacità e l’esperienza ne-cessarie a soddisfare ogni domanda,anche la più particolare; certamente del-le personalizzazioni di questa portatasono giustificate da esigenze molto par-ticolari”. Tempi d’attesa minimi e consegna pun-

tuale, pianificazione degli interventi fa-cilmente calcolabile grazie ad un’orga-

nizzazione del tempo trasparente,qualità dei pezzi di ricambio origina-

li: sono solamente alcuni dei vantaggidi cui si può beneficiare quando si per-sonalizza un veicolo nello stabilimentoMercedes-Benz di Molsheim.

I materiali? Differenti per spessore e tipoLa maggior parte dei pezzi specifici èprodotta nell’azienda, eccezione fattaper i trattamenti di superficie medianteelettroforesi e i lavori di fresatura e tor-

nitura per i quali si fa riferimento all’out-sourcing. Numerose cabine di saldatura, un im-pianto di verniciatura a polvere, nume-rose presse piegatrici e soprattutto quat-tro sistemi di taglio laser caratterizzanol’attività di produzione dello stabilimen-to di Molsheim che, grazie alla sua fles-sibilità, è riuscito a soddisfare tutte le esi-genze richieste dall’attività principale ditrasformazione dei veicoli. “Lavoriamo molteplici pezzi di materia-le, differenti per caratteristiche e spes-sore (principalmente da 1 a 25 mm)”spiega ancora Bender. “Questo ci haspinti a installare un magazzino centra-le per lo stoccaggio delle lamiere chepossa assicurare una gestione intelli-gente, automatizzata e flessibile di tut-ti i differenti formati da lavorare. Con l’in-

vestimento della quarta macchina laser,abbiamo deciso di investire nel ma-gazzino automatico, pensando tra l’al-tro, ai vantaggi che avremmo potuto ot-tenere introducendo il lavoro notturnosenza operatori. Abbiamo dunque op-tato per la soluzione AWS proposta daAntil che assicura innanzitutto la flessi-bilità, elemento che oggi non può es-sere ignorato”.L’investimento è stato fatto per ottene-re un rendimento massimo delle mac-chine di taglio laser e per aumentare lasicurezza del personale in fabbrica,aspetto anch’esso importante. “Non c’èpiù alcun pacco di lamiera da gestire trale differenti postazioni di lavoro e ciò rap-

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presenta un vantaggio fondamentaleanche per la logistica e la gestione deltempo” aggiunge Bender. L’impianto comprende due dei quattrosistemi di taglio dell’impresa ed è com-posto da un magazzino a nove torri, di3,7 m di altezza e di 35 m di lunghez-za, per un totale di 95 locazioni che per-mettono di gestire al meglio le proble-matiche legate alla variabilità e laquantità dei materiali. “Possiamo an-

che lavorare in modo autonomo suogni sistema rispondendo rapidamen-te alle urgenze e sopportando in modoottimale i picchi di produzione” diceBender.

Una soluzione aperta “Antil è stata scelta non solo per la va-lidità e l’affidabilità della soluzione distoccaggio, ma anche per la flessibili-tà di cui ha fatto prova per “trovare” una

corretta soluzione per la nostra situa-zione specifica” spiega Bender. ”Da“Sarto” a “Sarto” questo esprime beneil tipo di rapporto che abbiamo avutocon Antil per realizzare questo impian-to; per i sistemi di taglio, la scelta è an-data su Bystronic, in ragione dell’espe-rienza positiva avuta con i tre sistemi giàinstallati in officina” . Antil si occupa di sistemi ausiliari perle macchine di produzione, e l’impian-to di Molsheim è un buon esempio delmetodo operativo della società. Ognisoluzione concepita da Antil è, per suanatura, flessibile e aperta ad interfac-ciarsi con la tecnologia proposta daqualsiasi costruttore; è così per i robotdi piegatura, per i sistemi di carico escarico, e i magazzini di stoccaggio edi asservimento. l

Non vi è più alcunpacco di lamiera da movimentare in officina tra i reparti.

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Acronimo di “Stampaggio tran-ciatura lamiere”, S.T.L. è una re-altà di oltre 80 persone attiva nel

campo metalmeccanico della lavora-zione lamiera. La storia di S.T.L. inizianel 1980 grazie allo spirito e all’intuitoimprenditoriale del signor Manzoni, ca-rismatico presidente della società, cheguida tuttora l’azienda assieme ai suoitre figli: Elide Maria, responsabile del-l’amministrazione, Giuseppe, respon-sabile di produzione, Marco, direttorecommerciale e responsabile del per-sonale.

Essere interlocutore unico“Sono stato dipendente per venti annialla SAME come responsabile dell’ap-provvigionamento nel reparto di as-semblaggio dei trattori” racconta il si-

gnor Manzoni, “ e lì ho deciso d’intra-prendere una mia attività per la lavora-zione della lamiera conto terzi. Ho ini-ziato un percorso che mi ha portatodopo quattro anni a rientrare in SAMEcome fornitore diretto, e dopo ventiseia diventare un loro importante fornitoredi lamierati”. “Mettersi in proprio è sta-ta una decisione sofferta ma l’unica chepotessi fare all’epoca per poter cresce-re, per potermi esprimere. Vedendo ilimiti legati ai diversi passaggi di lavo-razione, intuivo che poteva essere in-

novativo offrire al cliente un servi-zio completo: essere

attrezzati e organiz-zati per un servizio

a 360°, dalla sem-plice lavorazionedi taglio e tran-

SUBFO

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URA

Bisogna saper

scegliere

Quella della S.T.L. di Lurano, Bergamo, è una storia fatta di scelte oculate e vin-

centi, a partire dalla decisione del titolare di mettersi in proprio, per finire con

quella di investire in isole di taglio laser autonome e organizzate secondo la mi-

glior logica sequenziale per l’iter produttivo.

ciatura, alla finitura finale, compresa laverniciatura. È un bel vantaggio per iclienti che potevano così rivolgersi a ununico interlocutore, in grado di assicu-rare un prodotto di carpenteria finito,con il grado di qualità richiesto e rea-lizzato con la tecnologia più indicata, ecosa non da poco, nei tempi pattuiti”. Il core business aziendale riguarda lacostruzione di carpenterie medio leg-gere, diretta conseguenza della prove-nienza dal settore delle macchine agri-cole. Un mercato di sbocco che traeorigine dal lavoro per SAME ma cheoggi coinvolge altri produttori di tratto-ri e mezzi agricoli. Solo in un secondomomento S.T.L. ha diversificato la pro-duzione iniziando a realizzare anchecomponenti in lamiera per altri, come icostruttori di generatori di aria calda e

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di quadri elettrici, sempre mantenen-do comunque fede alla propria voca-zione di “terzisti”.

Tranciatura o taglio laser?S.T.L. lavora acciaio in un’ampia gam-ma di spessori fino ad un limite massi-mo di 20 mm, demandando in outsor-cing solo piccole lavorazioni secondarie.Piegatura, saldatura, assemblaggio e fi-nitura sono fasi importanti che contri-buiscono alla qualità certificata UNI ENISO 9001 dell’azienda, ma è nel tagliolaser della lamiera che ‘si gioca ormai lapartita’ per S.T.L. “Come dicevo in precedenza - raccon-ta il signor Manzoni - una nostra pecu-liarità è quella di svolgere internamentetutto il lavoro grazie all’ampio ed estre-mamente diversificato parco macchinedi cui disponiamo. Questo ci permette,a seconda dei casi, di proporre al clien-te la miglior soluzione produttiva, chenon sempre e non necessariamentedeve prevedere l’uso del laser, nono-stante questa tecnologia sia stata rivo-luzionaria per l’attività di S.T.L. e stiaprogressivamente sostituendo com-pletamente la tranciatura”. “La dimensione dei lotti per i quali è re-munerativo costruire stampi di trancia-tura è in continua diminuzione, e que-sto impone il cambio di tecnologia.Anche se abbiamo una buona attrez-zeria interna che permette di contene-re i costi dello stampo” spiega l’Ing.

Il core businessaziendale riguardale carpenteriemedio grandi,diretta conseguenzadella forteattenzione rivolta al settore dellemacchine agricole.

Giuseppe Manzoni “la proposta dellatranciatura rappresenta oggi solo un’al-ternativa in più, in base ai numeri ed alledimensioni dei pezzi da produrre”. Perlotti importanti, infatti, proponiamo ledue alternative lasciando al cliente lascelta; la discriminante è ovviamente ilfattore economico che conduce sem-pre più nella direzione del taglio laser.“Nel caso della tranciatura, tralascian-do il costo ed il tempo di realizzazionedello stampo (che già da soli spingonoverso il laser) vi è anche un tempo nonindifferente legato al piazzamento dellostampo in pressa, che pesa sul costopezzo in modo inversamente propor-zionale al quantitativo da produrre. Piùil lotto è basso e più il tempo di fermomacchina incide sul costo. Questa è laragione per cui, pur avendo operativoun reparto di tranciatura importante conpresse idrauliche e meccaniche da 25a 500 t, siamo ormai arrivati ad avereben quattro sistemi di taglio laser auto-matici, di cui due Bystronic resi com-pletamente autonomi da due sistemi dicarico/scarico Antil ACS9-1T con ma-gazzino a torre verticale”. Altri vantaggi importanti del laser sonola miglior qualità, il minor scarto e l’otti-mizzazione del materiale, anche nelcaso della realizzazione di particolari consagome complesse, grazie alla possi-bilità di realizzare dei nesting estrema-mente precisi ad alta densità. Nella tran-ciatura, invece, dovendo lavorare uncodice alla volta, si ha un maggiore scar-to, che è più difficile da ottimizzare.

Tre isole autonome di taglioUna delle prerogative di S.T.L. e del si-gnor Manzoni è sempre stata quella diinvestire in modo oculato per aggiorna-re di continuo il parco macchine instal-lato ed essere al passo con i tempi, in-dipendentemente dalla situazione dimercato, favorevole o sfavorevole chesia. Anzi. “È nei momenti di rilassamentoche occorre prepararsi per fronteggia-re le prossime nuove sfide del mercato”afferma Manzoni. “Occorre però farlo inmodo ragionevole attraverso sceltestrategicamente mirate che permetta-no di differenziarsi dalla concorrenza”.Un esempio è la scelta di dotare ogni

impianto laser di una propria automa-zione con il magazzino a torre in mododa renderlo indipendente e soprattuttoautonomo: un magazzino per ogni si-stema, anziché un magazzino unicocentrale.La scelta non è a caso, ma segue unastrategia imprenditoriale. “Aver installa-to i tre sistemi in epoche ed anni diffe-renti ha sicuramente agevolato questotipo di organizzazione che però rispec-chia a pieno la mia filosofia” spiegaManzoni. “Le quattro isole indipenden-ti ci mettono al riparo da eventuali pro-blemi legati ai guasti. Pensando agli ul-timi due sistemi installati, qualora sifermasse un magazzino o un carico/sca-rico si bloccherebbe solo l’impianto ditaglio abbinato: se avessimo scelto unmagazzino centrale, la fermata avrebberiguardato tutta la produzione. Tra l’altrola centralizzazione avrebbe avuto sicu-ramente delle problematiche ed un co-sto decisamente superiore, senza averla possibilità di modularlo nel tempo.Avremmo dovuto pensare ad un lay-outd’azienda differente e vincolante fin dal-l’inizio”. Oggi le tre isole di taglio sono state col-locate secondo una logica sequenziale,volta ad abbattere i tempi morti del pro-cesso produttivo interno. In pratica, è sta-ta ottimizzata al meglio la logistica di pro-duzione con il posizionamento deimacchinari che segue questa logica.Inoltre, ogni magazzino è stato configu-rato con scelte legate all’autonomia ne-cessaria all’impianto, alla potenzialità dellaser a cui è stato abbinato, e allo spa-zio disponibile nel capannone in cui vie-ne installato: l’impianto appena installa-to è dotato di una torre alta 8 m anziché6 m come i precedenti. “Ogni magazzino contiene lamiere dispessori diversi ma dello stesso forma-to (1.500 x 3.000 mm), che vengono pre-levate a seconda del programma di ta-glio da realizzare, in modo automaticoe su turni anche non presidiati. Poterlanciare produzioni concatenate senzanecessità di interventi da parte del-l’operatore è la vera flessibilità, che cipermette di differenziarci realmente dachi utilizza sistemi di taglio stand-alo-ne.” conclude Manzoni. l

S.T.L. è divenutonegli anni ilmaggior fornitoredi prodotti ecarpemnterie inlamiera di SAME.

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Crediamo nei grossi

quantitativi!Fabrizio Muraro, general manager.

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Qualità delle lavorazioni e rispet-to dei tempi di consegna deiprodotti sono da sempre i car-

dini dell’attività della Muraro Isidoro &Figli, iniziata nel 1959, come azienda de-dita alla tornitura in lastra per produrrepadelle, paioli in rame e articoli di que-sto genere, e solo in seguito mutata incarpenteria. “Già a quel tempo mio padre aveva

come dipendenti una ventina di tornitoriin lastra” afferma Fabrizio Muraro, ge-neral manager dell’azienda. “Agli inizidegli anni settanta, sulla spinta di alcu-ne importanti commesse provenienti dalsettore dei quadri elettrici e dei pulpiti dicomando, abbiamo acquistato e instal-lato un paio di cesoie a ghigliottina, quat-tro presse piegatrici e un numero co-spicuo di punzonatrici roditrici manualiper realizzare fori e punzonature, dan-do così una prima svolta all’attività.Parallelamente alla tornitura in lastra ab-biamo quindi affiancato la realizzazionedi carpenteria medio leggera, sempreconto terzi, rivolgendoci, almeno ini-zialmente, solo alla quadristica indu-striale. Realizzavamo quadri elettrici lun-ghi anche 15/20 m composti da diversiarmadi”.

Dai 200 ai 1.000 pezziGià all’epoca l’azienda vantava quindiun parco macchine importante; a metàdegli anni settanta, con il trasferimentodell’attività nell’attuale sede, si inizia aparlare di automazione grazie all’acqui-sto di una prima punzonatrice automa-tica. Ma è dai primi anni ’80 che MuraroIsidoro compie il salto tecnologico im-portante investendo in moderne pun-zonatrici e presse piegatrici a controllonumerico, dando un’impronta definiti-va a quella che è oggi l’azienda. La car-penteria prende il sopravvento sulla la-vorazione in lastra, andata via viadiminuendo nel tempo fino a scompa-rire in questi anni. “Nel 2001, in questo campo, eravamoormai monoprodotto nel senso che rea-lizzavamo fino a 100.000 serbatoi per

Con i macchinari dicui dispone, il lottoideale per MuraroIsidoro & Figli variadai 200 ai 1.000pezzi, range in cuisi “gioca” il 90%della suaproduzione.

Muraro Isidoro & Figli realizza conto terzi carpenterie leggere.

L’organizzazione produttiva è votata ai grossi numeri come testimoniano

le quattro isole robotizzate di piegatura che permettono di fronteggiare

i flussi produttivi senza “colli di bottiglia” in produzione.

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aerografi al mese. Era comunque unprodotto e un settore con poco futuro,ragion per cui abbiamo dismesso quel-l’attività investendo totalmente energiee risorse per far crescere l’attività lega-ta alla carpenteria” spiega ancoraMuraro. “Man mano che questa diven-tava preponderante per la nostra attivi-tà, fino a diventarne il core business,l’importanza della quadristica come set-tore di sbocco si è via via ridimensio-nata lasciando spazio a una diversifica-zione a 360° dei comparti, soprattuttoin quelli caratterizzati da quantitativi dimedia alta serie”.

Nel frattempo, infatti, l’automatizzazio-ne dei processi è diventata un dato difatto in Muraro Isidoro & Figli, a qualsiasilivello e per ogni lavorazione attuata, dal-la punzonatura al taglio laser, fino allapiegatura robotizzata. “Con i macchinari di cui disponiamo -spiega ancora Muraro - il lotto ideale va-

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Particolari dipiccole dimensionirealizzati con ilJoker di Antil.

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ria dai 200 ai 1.000 pezzi, range in cui si“gioca” il 90% della nostra produzione.La flessibilità la otteniamo attraversol’ampio parco macchine automaticheche ci permette di competere su tutti icampi”.

Le quattro isole robotizzate Oggi Muraro Isidoro & Figli è una real-tà da poco meno di quaranta dipen-denti, con circa 5.000 m2 di stabili-mento, che pur avendo diversificatotanto, ha nel settore del riscaldamen-to, vedi caldaie e stufe, e nel vending,per la distribuzione sia a caldo che fred-do, i due settori trainanti dell’attività.Destinazione merceologica finale chegiustifica e motiva l’organizzazione pro-duttiva votata ai grossi numeri. Già, poi-ché se in fase di taglio l’azienda im-pressiona per potenzialità in termini dicapacità produttiva e automatizzazio-ne degli impianti, non è da meno il re-

parto di piegatura. Quattro isole robo-tizzate Antil, nella fattispecie un APRHP 120, un sistema Joker, un altroJoker 2 poi sostituito nel 2006 con unAPR 30 di ultima generazione e un mo-derno APR 50, permettono di fronteg-giare i flussi produttivi senza “colli dibottiglia” in produzione, mantenendoanche in piegatura la qualità e la preci-sione dei semilavorati di taglio, di qual-siasi dimensione siano. Le celle Antilcoprono, infatti, range differenti, con-sentendo a Muraro Isidoro di piegarein automatico con un’estrema varietàdimensionale, dai particolari medio pic-coli del Joker ai pezzi pesanti fino a 120kg e grossi fino a 3.000 x 1.500 mm pie-gabili sui quattro lati con l’APR HP.

In particolare, l’APR 30 e l’APR 50 sonostati installati in conseguenza di un no-tevole incremento dei flussi produttivilegati ai particolari medi, là dove i Joker,per loro natura, incontravano qualchelimite di produttività, essendo nati e stu-diati appositamente per piegare i pic-coli pezzi. L’APR 30, in particolare, na-sce come completamento di gammaAntil per coprire le esigenze di piegatu-ra dei particolari ritenuti grandi per la po-tenzialità del Joker e piccoli per quelledell’APR 50, storico cavallo di battagliadi Antil.

Prestazioni e tempi da recordSia l’APR 30 installato a inizio 2008 chel’APR 50 - installato a inizio 2009 - ap-

partengono alla nuova generazione deisistemi robotizzati con cui Antil perse-gue, nell’ottica della clientela, le miglioriprestazioni dal punto di vista della sem-pre maggior produttività e dell’incre-mento di velocità. Avendo a disposi-zione diverse celle robotizzate di“epoche” differenti, in Muraro Isidoro èevidente e tangibile il miglioramentotecnologico compiuto in questi ultimianni da Antil con i suoi sistemi ultimagenerazione. “L’ultimo APR 50 installato, per esem-pio, ha una produttività superiore al50% se paragonato con precedenti si-stemi” spiega Fabrizio Muraro. “per-centuale che resta al 40% anche nelcaso del nuovo APR 30. A parità di par-

ticolare, il tempo di piega dell’APR50 èdi circa 9/10 s, mentre in precedenzacon il Joker2 si era su tempi ciclo di cir-ca 16 s”. Tutto ciò è stato ottenuto da Antil at-traverso la riprogettazione di alcunicomponenti meccanici dell’impianto,abbinata all’impiego della più moder-na elettronica oggi disponibile sul mer-cato e di azionamenti e motorizzazio-ni all’avanguardia. Ciò ha prodotto risultati importanti dalpunto di vista delle prestazioni opera-tive sia in termini di velocità che di no-tevole riduzione dei tempi ciclo in tut-te le fasi del processo. Dalla presa delquadrotto, fino al deposito del pezzopiegato. l

La cella dipiegatura con ilsistema APR30 diultima generazioneinstallata pressoMuraro Isidoro &Figli.

Le quattro isolerobotizzate Antilpermettono difronteggiare flussiproduttiviimportanti senza“colli di bottiglia”in produzione,mantenendo anchein piegatura laqualità e laprecisione deisemilavorati ditaglio, di qualsiasidimensione siano.

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plasma e laser: one world!