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2/32
RADIMIONE INFRAROSSA
(TE
RMOTE RAP|A
ESOGENA)
I
raggi infrarossi
sono onde
elettromagnetiche
aventilungh ezze
d'opdae
frequenze iocaliziate
if
prbssiffiilTilella
banda del
visibile, oltre
la banda
el
rosso.
La
radiazione infrarossa
(IR)
in verit
una
banda molto ampia, che comprende lunghezze
d'onda assai diverse,trai7700,4.
e 1 mm
(10
mi-
lioni
di A,).
Possiamo individuare tre
settori
(Tb.
3.I): il vl-
cino infrarosso
(Near
Infra Red);
il
medio
(Middle
Infra
Red)
e il lontano infrarosso
(Far
Infra Red).
Come
tutte
le radiazioni luminose, anche
gli
in-
frarossi seguono le
leggi
dell'ottica.
L'uso
a
scopo
terapeutico
dei raggi
infrarossi
molto
diffuso
in
Fisioterapia e viene
definito
termoterapia
esogena,
in
contrapposizione
alla termoterapia
endo
gena
che viene
eseguita con onde
radio.
GENERATORI
DI RAGGI
]NFRAROSSI
GENERATORI
NATURALI
In natura,
il
sole
il
principale
produttore di
raggi
infrarossi;
infatti,
la radiazione
solare
co-
stituita
per
l'80%o
da
un'emissione
continua
di
tut-
te
le frequenze delf
infrarosso.
Tuttavia, ogni
cor-
po caldo eroga
raggi
infrarossi.
GEN ERATORI
A,RTI
FICIALI
I
generatori
artificiali
sono essenzialmente
di
due
tipi:
-
generatori non luminosl. Sono
costituti
da
una
bobina
awolta
su
un
cilindro di materiale
isolan-
te. Il
pir
comune elettrodomestico
realizzato
in
questi
termini
il radiatore elettrico.
Laradiazio-
Iob. 3.1
-
Rodiozione infrorosso: sottodivisione
in bonde
di frequenze.
SIGTA
NFRAR0SS0
tUNGHEZZA D',oNDA
()
l{tR Vicino
7.00
+
14.000
ililR Medio
14.000
+
30.000
flR
Lonlono
30.000
+
1.000.000
ne
emessa
da
questi
dispositivi
ha-
una
lunghez-
za d'onda
compresa
tra 50.000
A e 7770
A;
la
maggiore
emissione awiene attorno a 40.000 4..
Lapotenza
molto variabile, oscillando
da 500
W
a
1000
W;
-
generatori luminosi. Sono
i
pi
utilizzati in Me-
dicina.
I generatori luminosi
sono
costituiti da
una
o
pi
lampade
a
incandescenza, realizzate
secondo
la classica
tecnica del
filamento di un
metallo
ad altissima
temperatura di fusione,
racchiuso
in
un bulbo
di
vetro.
Il bulbo
contie-
ne un
gas
inerte, non essendo
pir
usato
il
vuo-
to
perch
causa
pericolosi scoppi
in
caso
di
rot-
tura
della
lampada;
d'altra
parte, il
gas
inerte
necessario
perch
I'aria
provoca
I'ossidazione
del
filamento
metallico.
Lincandescenza
produce
un
gran
numero di
ra-
diazioni:
raggi infrarossi,
raggi
visibili
e
anche
ul-
travioletti.
Il vetro dei
bulbi
viene dotato
di
filtri
colorati
per
assorbirele
radiazioni non desiderate,
soprattutto
del tipo ultravioletti
e visibile
(Fig.
3.1).
t,,;;
i
:
ffi
Fig.
3.1
-
Generoore
luminoso
(lompodo)
di roggiinfrorosi
25
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
3/32
ffi7tWqta.FlstCA
-,Nuow
TrcNoncre
N MrorclNr
RasrLrTATrvA
Lo
spettro
d'emissione
di questi
dispositivi
ha
un range
di 40.000
+
3500,4.,
con maggior
emis-
sione
attorno
a
14.000
+
10.000
A.
A livello
della
cute,
la
radiazione
IR
delle
lam-
pade
luminose
pi
penetrante
di quella
emessa
da
una
sorgente
non luminosa.
EFFETTI
BIOLOGICI
DEI
RAGGI
INFRAROSSI
Abbiamo
visto
che,
come
concetto
eenerale. le
radiazioni
sono
tanto pi
penetranti
qJanto
mag-
giore
lalunghezza
d'onda.
Nel caso
della penetrazione
delle
radiazioni
infia-
rosse
nel
corpo
umano,
il
rapporto
si
inverte,
per
la
peculiarit
dei cromofori
presenti
nei
tessuti:
acqua,
eme
e
melanina,
che
presentano coefficienti
di
assor-
bimento
specifici
molto
alti per
alcune
frequenze
del-
l'infrarosso.
Le
radiazioni
superiori
a 12.000.4.
ven-
gono
totalmente
assorbite
negli
strati
superficiali
del-
I'epidermide,
mentre
le
radiazioni
tra
7700
A e
12.000
A
raggiungono
la
parte
pi profonda
del
der-
ma
e
del
sottocutaneo.
Per questo,
i
generatori
"non
luminosi'l
con
emissione
principalmente
distribuita
attorno
a 40.000
A, hanno
una
penetranza
minore
di quelli
"luminosi",
che
emettono
prevalentemente
nella
banda
attorno
ai
10.000
A.
Comunque, I'energia
trasportata
dalla radiazio-
ne infrarossa
assorbita
totalmente
dai tessuti
su-
perficiali
dell'organismo
e
trasformata
in calore
(da
cui la definizione
"termoterapia
esogena").
Il
calore
viene
poi
trasmesso
ai tessuti piir profondi
per
conduzione,
ma soprattutto
per
convezione,
tramite
la
circolazione
sanguigna.
EFFETTI
LOCALI
Vasodilatazione
locale.
-
il
fenomeno
di rea-
zione
ai
raggi
infrarossi
piir
importante;
si
mani-
festa
con
un
eritema
che scompare
poco
dopo
il
trattamento,
a differenza
di quello
degli
ultravio-
letti
che
perdura
per
12-24
ore. La
vasodilatazio-
ne
induce
un
aumento
circolatorio
nei
tessuti vi-
cini
con
estensione
degli
effetti.
Rilassamento
muscolare.
-
Il
riscaldamento
fa-
vorisce la
funzionalit
del tessuto
muscolare,
con
maggiore
facilit
sia nel
rilassamento
che nella
contrazione.
Per questo,
i raggi
infrarossi
sono
molto
utilizzati
come
tecnica
di preparazione
alla
masso-
chinesiterapia.
Effetto
analgesico.
-
Le
terminazioni
nervose
li-
bere
"nocicettive"
presenti
nella
cute rispondono
a
un
blando
aumento
della
temperatura
(2-3"C)
innalzando
la
soglia
di
scarica.
Al
contrario,
un
in-
cremento
termico
maggiore
viene
interpretato
da-
gli
stessi
recettori
come
uno
stimolo
algogeno,
con
aumento
dell'attivit
di
scarica. Il
calore
modera-
to
pu
ridurre
il
dolore
muscolare
agendo
anche
come
fattore
decontratturante.
EFFETil
GENERALI
Aumento
del metabolismo.
-
Ogni
reazione
chimica
viene
accelerata
dall'incremento
della
temperatura,
in quanto
il
calore
rappresenta
una
fonte
di
energia
(legge
di
Vant'Hoff).
Lirradiazio-
ne con
raggi
infrarossi
porta
a
un
aumento
gene-
rale
delle
attiyit
metaboliche
dell'orsanismo.
che
si
evidenzia
tramite
un
maggior
.orrr]r'r-o
di
ossi-
geno.
Diminuzione
della pressione
arteriosa
sistemi-
ca.
-
I-Sesposizione
prolungata
ai raggi
infrarossi
causa
una
vasodilatazione
generale
che,
se
non
compensata
dall'attivit
cardiaca,
induce
un'ipo-
tensione
pi
o meno
marcata.Il
fenomeno
piir
frequente
negli
individui
con
bassa
pressione
co-
stituzionale
e
negli
anziani;
quest'ultimi,
per
l'inef-
ftcienza
dei
meccanismi
di
comDenso.
Incremento
della
sudorazion.
-
L'incremento
della
sudorazione
locale
e
generale
un
fenome-
no
riflesso
che si
attiva per
contrastare
I'incremen-
to
della temperatura
corporea.
I raggi
infrarossi,
quando
vengono
erogati
a bassa
intensit
e
per
tempi prolungati,
inducono
un'abbondante
sudo-
razione
generale,
molto
utile all'eliminazione
di
tossine
locali
e sistemiche.
PARAMETRI
E
MODALITA
DI
TRATTAMENTO
Lapotenza
dei generatori
di
entit
assai
diffe-
rente;
per
esempio,
un
trattamento
classico
consta
di una potenza
dell'ordine
di
500
V,
per
un area
di 2000
cm2,
a
una distanza
di
50
cm,
per
un
tem-
po
di
trattamento
di 20-30
minuti
al d
(intensit
=
0,25Wlcm2
;
flienza
=
300
+
450
Jlcm2).
Prima
di iniziare
il
trattamento,
deve
esser
va-
lutata
la sensibilit
del
paziente;
buona
norma
non
irradiare
la regione
del
capo,
per
evitare
spia-
cevoli
congestioni
alle
meningi;
a questo
scopo,
sufficiente
ricoprire
la
testa
con un
telo
bianco.
Si
raccomanda
comunque
di non irradiare
il
volto,
soprattutto
gli occhi, per
evitare
complicanze
gra-
vi
(cataratta).
I
_?
.
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
4/32
Tranotrwew
ffi.
Si consiglia
di erogare inizialmente
un'intensi-
t
pi
bassa
di
quella
d'esercizio,
diminuendo
la
tensione
tramite
il
potenziometro,
se disponibile,
o, altrimenti. aumentando la
distanza
della
lam-
pada
dal
paziente;
dopo 10
minuti
si
pu
portare
l'intensit
ai
valori ottimali.
La
terapia con
raggi infrarossi richiede la
rimo-
zione
dei
vestiti;
la
lampada
deve esser
posta
il
pir)
possibile
in
maniera perpendicolare
alla regione
da trattare
per
evitare
un'irradiazione
di
densit
disomogenea.
Lambiente
di trattamento
non
de-
ve essere termicamente
isolato,
I'aria, infatti,
deve
poter
circolare per favorire
Ia
traspirazione.
INDICAZIONI
TERAPEUTICH
E
La
terapia con raggi infrarossi
la
forma di
ter-
moterapia
di
pi
facile
utilizzo, qualora
si
voglia
ottenere
un
moderato
aumento
della
temperatu-
ra corporea; pu
essere impiegata
in molteplici
si-
tuazioni.
Contratture
muscolari.
-
I raggi infrarossi
ri-
sultano
molto
validi per
contrastare le
contrattu-
re
muscolari involontarie
dei pazienti
affetti
da
particolari
malattie quali, per
esempio,la
spastici-
t
e la
spasmofilia. Sono
assai
utili anche
per
pre-
parare
alcune tecniche chinesiterapiche
comples-
se,
diversamente recepite
come dolorose.
Ipotermia
da scarsa
circolazione
locale.
-
Alcu-
ni
pazienti con
paralisi
del
secondo
motoneurone
presentano
spesso sindromi ipotermiche
da
insuf-
ficiente circolazione
sanguigna;
per
condizioni di
questo
genere, i raggi infrarossi sono un pratico
strumento di
terapia.
Ulcere
trofiche.
-
I
raggi
infrarossi
sono
utiliz-
zali
anche
per
incrementare
I'irrorazone
delle
ul-
cere cutanee e/o muscolari;
a
questo
scopo,
i
rag-
gi infrarossi
si
applicano
prima
dei raggi
ultravio-
letti,
in
una
sorta di terapia
sequenziale.
Lo
schema
pi comune
:
4
minuti
di
raggi
in-
frarossi, seguiti
da
l-2
minuti
di
raggi
ultraviolet-
ti
(v. Cap.
precedente).
Artrosi.
-
Fin
dall'antichit la
termoteraoia
eso-
gena
stata consigliata per
il
trattamento
delle
pa-
tologie degenerative
dell'apparato
locomotore
in
forme
assai
varie:
bagni termali,
mattoni
caldi,
elioterapia. Attualmente,
il
trattamento con lam-
pade
luminose
sembra of[rire
la
migliore efficacia
con
il minor
numero di effetti
collaterali.
Il
tratta-
mento dell'artrosi con
raggi
infrarossi indicato
nella fase
sub-acuta
e
cronica della malattia,
cio
quando
la reazione
flogistica
in via
di
risoluzio-
ne
o esaurita. Iesposizione
ai raggi infrarossi
mi-
gliora
la
condizione
circolatoria
delle articolazio-
ni,
riduce
il
dolore
e la contrattura
muscolare
del-
e
strutture
osteo-articolari
interessate.
CONTROINDICMIONI
Oltre che negli
stati
di
flogosi
acuta,l'irradia-
zione con raggi
infrarossi
va
evitata
anche
nei pa-
zienti
con
condizioni cardiocircolatorie
in
stato di
compenso
precario.
Infine, il
trattamento
con raggi infrarossi
da
evitare o
da
eseguire con cautela
nelle regioni
cor-
poree
con sensibilit
alterata
o
assente.
PERICOLI
I-lustione
cutanea rimane
il
pericolo
pii
concre-
to;
pu
accadere soprattutto
per
il
concorrere
di
varie cause:
disattenzione
dell'operatore, insensi-
bilit
del
paziente,
assopimento
dello
stesso
duran-
te
il
trattamento. Anche
un
flusso sanguigno
in-
sufficiente
pu
essere causa di ustione; infatti,
la
mancanza di
circolazione
rende
pi
difficile
la
dis-
sipazione del
calore.
A livello
oculare
le
complicanze
pi
temibili so-
no il danno retinico
e,
soprattutto, la
pseudo-ca-
taratta, cio l'opacizzazione
della cornea; questa
struttura, priva
di
vasi
sanguigni,
infatti
molto
sensibile
all'esposizione
rawicinata
dei raggi
in-
frarossi.
In verit, quest'ultima
patologia,
diffusa
tra gli
addetti
alle
fornaci,
ben
difficilmente
si
pu
in-
staurare come
conseguenza
di
una singola,
incau-
ta, irradiazione.
rl
ffi
2t
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
5/32
ONDE RADIO
(TER
ENDOG.ENAI
Le
onde
radio
sono
caratterizzate
da una
lun-
ghezza
d'onda
superiore a un millimetro
e da
una
frequenza
che
pu
variare da
alcune centinaia
di
gigaHz
a
pochi
unit
di Hz.
Il
nome
dato
a questa
banda
di frequenze
de-
riva
dal fatto
che queste
radiazioni
sono
state
uti-
Iizzate
inizialmente
nelle
trasmissioni radio;
la
lo-
ro
principale
caratteristica
infatti
quella
di dif-
fondersi
nello spazio,
senza
bisogno di
una
gui-
da
fisica
come,
per
esempio,
un
cavo metallico.
D'altra
parte,
ogni corpo
celeste
emette
una
grande quantit
di onde
radio
facilmente
ricono-
scibili
sulla terra,
anche
se
emesse
migliaia
di
an-
ni
prima.
Le sigle
internazionali
che
meglio codificano
le
onde
radio
sono
elencate
nella Tab.
3.II.
In
Medicina
si
potrebbero
impiegare
moltissi-
me frequenze
"radio",
ma
le
limitazioni
di tipo le-
gislativo fanno
si
che
attualmente
siano
disponi-
bili
per
il
settore
sanitario
solo
poche
e ben
codi-
ficate frequenze.
t.
1.t
EFiF
DE
.O
,i,..,",
Le
onde
radio provocano
sugli
organismi
bio-
logici
una serie
di effetti,
che si possono
sintetiz-
zare
in
due
tipi fondamentali:
effetto termico
ed
effetto magneto-meccanico.
E F FErtO,
TERM|CO.
{EF,FEr,rCI,JOUtE}
Le
onde a frequenza
superiore
a
3 KHz
non
causano
eccitazione
dei
tessuti neuromuscolari,
in
quanto
gli
scambi
ionici,
responsabili della depo-
larizzazione
delle membrane,
hanno
un
tempo
inerziale
troppo
elevato
rispetto
al tempo
di
inver-
sione
di
polarit
indotto
dall'onda
elettromagne-
tica. Tuttavia,le
rapide
oscillazioni
indotte
negli
ioni
dalle onde
elettromagnetiche
inducono
un
trasferimento
di energia
cinetica
nell'organismo,
che
si trasforma
in
calore.
La
produzione
di calore
all'interno
dei tessuti
per
trasformazione
energetica delle
onde
elettro-
magnetiche
definito
ffixo
Joule.Vedremo
come
xr"
',t'
Iob.
3.ll-
Closificozione
intemozionole
delle onde rodio.
n
ffi
ffi
n
Mogneto-teropio
(3750
Hz)
Trosferimeno Energeico
Copocitivo-Resisivo
(450-00
KHz)
Morconi-eropio
(2/
MHd
Rodor
teropio
(2.45
GHz); lpertermio
(433
MHz;
920
MHr.
I
.,?8_"
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
6/32
la maggior
parte
delle
apparecchiature
per
diater-
mia
a
onde
corte
(Marconi
terapia
e
TCR)
e a
mi-
cro-onde
(radar
terapia
e
ipertermia
computeriz-
zata),
sfruttano
questo
principio
e vengono per-
tanto definite
termoterapie
endogene.
EFFE,.O,:MCO
Gli effetti
magneto-meccanici
sono
propri
di
tut-
te
le onde
elettromagnetiche,
ma
appaiono
parti-
colarmente
spiccati
nelle
bande di frequenza
infe-
riori
a
3KHz
(ELF
e
ULF).
Gli
effetti magneto-meccanici
dipendono
diret-
tamente
dal
campo
magnetico
generato
dall'onda,
il
quale
in grado
di influire
sull'orientamento
di
tutte
le
sostanze
contenenti
ferro
(sostanze
magne-
tiche)
e sul
comportamento
della maggior
parte
delle
sostanze
paramagnetiche
che si
trovano
nel
suo raggio
d'azione.
Gli organismi
viventi
si sono
dimostrati
sensi-
bili
ai campi magnetici;
tra i vari fenomeni
evi-
denziati
in
condizioni
sperimentali,
ricordiamo,
per
esempio,l'influenza
dei campi magnetici
sul-
la
disposizione
dei
fusi
mitotici
durante
la repli-
cazione
cellulare.
Altri
fenomeni
di notevole
im-
portanza
sono
possibili
negli
organismi
comples-
si
sottoposti
a
campi
magnetici;
vedremo
meglio
questi
aspetti nel
capitolo
dedicato
alla
magneto-
terapia.
I
I
I
I
I
I
I
I
i
I
I
I
I
I
I
I
I
29
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
7/32
DIATERMIA CON ONDE CORTE
(oNDE
METRICHE,
MA:RCONI
TERAPIA)
La termoterapia
a
onde corte,
nota in Italia
co-
maggiormente
conosciuto e utilizzato
in Fisiote-
me
Marcooi:eraBia,
si basa su
radiazioni
della
rapia, mentre assai
poco si
conosce
degli effetti
banda
"High
Frequency''(HF), cio con
frequen-
magneto-meccanici indotti da
questo
tipo
di onde
za
dell'orAirFdIffiz--ionlunghezzad'onda di elttromagnetiche.
Quest'ultimi
sono
probabil-
tipo
metrico. mente
di entit
minore
di
quelli
espressi
da
fre-
La frequenza riservata
alla
Marconi
terapia
di
quenze pi
basse, quali
le ELF
e le ULF.
27 MHz,
con
"
pari
a l1 metri.
Questa
restrizione
Noi ci
limiteremo
alla descrizioqejell'effetto
dovutaaIlaneiessitdievitareintetfercnzecont"ffi_;ffi
7e
apparecchiature
di radio-telecomunicazioni
e l%f1tfFi-t
levante
della
yaglodiga.
Tuttavia,
ri-
.on
g1i
altri molteplici
dispositivi
sensibili alle ra-
tEfrfffi"LffiAii?ffii;iraiolistici
di
benessere
Vasodilatazione.
-
L'effetto
tslmico
assai
p
GENERATORI
Dl ONDE
CORTE
profondo
di
quello
indotto
dallaradiazione
ir
frarossa,
potendo
facilmente
verificatsi
un at
I
generatoi
d onde corte
HF
sono
costituiti da rnento dlerrperatura anche
dvelsi centmetr
un
condens atore a
bassa
resiste
nza,
detto oscilla-
stlo ITui. fuvia,
aumento
di cIdeprElo
tore,
che si
carica
e
scarica
ripetutamente
alla
fre-
riiffrG'tessuti
superficiali,
in
quq .tg_gg
ir
qlJenza
desiderata.
La corrente
generata
induce,
a
questa
zona
-le
on_d_e_
HE
sqbiscono
urr.
discreto
as.
sua votta
(induzione
elettromagnetica),
urfanalo-
so6Gnt.
ga
corrente
in un
secondo
circuito
detto
circuito
-TTl"tto
termico
totale notevole
ed dor.ut,
rsonante;quest,ultimalacorrenteada1tafre-'iu@dqEEshealr
quenza
re.v\ene
eroga\a
a\pazren\e.
sca\amen\o
ss\etnrco,
rltuso \tarnrte\a
cucol
\*=
dio
frequenze.
improwiso
e di sensazioni
"energetiche",
riporta-
In realt, i
generatori
di
radiofrequenze
produ-
ti
spesso
in
passato
dalla letteratura
e descritti an-
cono anche multipli delle frequenze fondamenta-
che
in reTazione
ad alcune nuove metodiche
che
si
li,
le
cosiddette
"atmoniche".
Questo
fenomeno
rifanno
alla
diatermia, ben difficilmente possano
ts:rs\Kt\r(ss=r(sre-sq.r-qr:\sr:xe-r:\e-s3*\r,:s\srs,\se-N
:=-sx\\:$:\\lx\.=rss-t-s\s'*xussN.=\s\'=sx\==*s*.:.
5*lr:o*s'=S=
\\\\\--'\\
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
8/32
DIATERMIA CON ONDE CORTE
(oN
DE
METRICH
E,
MARCONI,
TTRAPIA)
La termoterapia
a
onde corte,
nota in Itaha co-
me
Marconi-teragia,
si basa su
radiazioni
della
banda
"High
Frequency"
(HF),
cio con
frequen-
za
dell'orilTie
n lunghezzad'onda
di
tipo
metrico.
La frequenza riservata alla
Marconi
terapia di
27 MHz, con "
pari
a ll metri.
Questa
restrizione
dovuta
alla
necessit di evitare interferenze con
le
apparecchiature di
radio-telecomunicazioni
e
con gli altri molteplici dispositivi
sensibili alle ra-
dio
frequenze.
In
realt,
i
generatori
di
radiofrequenze produ-
cono
anche
multipli delle frequenze
fondamenta-
li,
le
cosiddette
"armoniche".
Questo
fenomeno
assai
difficile
da
gestire
e
per questo,
anche in
pre-
senza
di dispositivi schermanti molto avanzati,
praticamente impossibile
evitare
la
possibilit
d'interferenze.
GENERATORI
DI ONDE CORTE
I generatori
di
onde corte
HF
sono
costituiti da
un
condensatore
a bassa
resistenza,
detto oscilla-
tore, che si
carica
e
scarica
ripetutamente
alla
fre-
qtenza desiderata.
La corrente
generata
induce,
a
sua volta
(induzione
elettromagnetica),
un'analo-
ga
corrente
in un secondo circuito
detto
circuito
risonante;
quest'ultima
la
corrente
ad alta fre-
quenza
che viene
erogata alpaziente.
EFFETTI
BIOLOGICI
Questo
tipo
di
onde
elettromagnetiche
pu
in-
teragire con un
organismo animale senza dare al-
cun effetto
sensibile,
in
quanto
l'alta
frequenza
non
compatibile
con I'eccitabilit
neuromusco-
lare.
lnfatti,
per-gccitare
un tessuto
nervoso, ne-
.
,
.f*--f-.'-_-.-=+L.
*r,*-t'
cessarlo
cne I
rmpulso
elettrrco
aDDIa
almeno
la
drata1i-1tu
a mlitiitndo;
inta;' 27,n
MHz
le fasi
della corrente
sono inferiori a
1/50
di
microsecondo.
In
determinate
condizioni,
l'alta frequenza de-
to all'aumento
generale
della
temperatura: infatti,
termina effetti termici
e
magnetici.
esso
accompagnato da un
aumento della sudora-
-
't_Sffetto
Iermico
deltr-ontfe"mtliche
gg _o
zione
e
dalla
diminuzione
della
pressione
arteriosa.
30
maggiormente
conosciuto e
rtilizzato
in
Fisiote-
rapia, mentre assai
poco si conosce degli effetti
magneto-meccanici
indotti
da
questo
tipo di onde
eTettromagnetiche.
Quest'
ultimi sono
probabil-
mente
di entit minore
di
quelli
espressi
da
fre-
quenze piir
basse,
quali
le ELF
e
le
ULF.
Noi
ci
limiteremo
alla descrizione
dell'effetto
_-
-=''' ".,.#
._-=-.__"%
teffiiiella Marconi terapia, iella Marconi terapia,
in
quanto questo
Gffettitr
rilevante della metdica. Tuttavia. ri-
tRm;rfi
E*ii-frriii"ioiirti.idibenessere
improwiso
e
di
sensazioni
"energetiche']
riporta-
ti spesso
in
passato
dalla
letteratura
e
descritti
an-
che in
relazione
ad alcune
nuove metodiche
che
si
rifanno alla diatermia, ben difficilmente
possano
esser
spiegati solo
in
base all'azione termica
indot-
ta dalle
onde
corte.'
EFFETTI
TOCALI
Vasodilatazione.
-
Leffetto tqLmico
assai
pir
profondo di
quello indotto daIIa radiazione
in-
frarossa,
potendo facilmente verificarsi
un au-
rento
di temteratura
nche dlversi Cnllmtii
.#-'=^-l
:
ri
sotto
la
cute. tuttavra,Tumnto
di
cdlrdreoo-
tiffi'fiessuti
superficiali,
in
quanto
gi-
in
questa
zona le onde-
H-E-sqbiscono
91-
discreto
as-
sortlmento.
-Te?etto
termico totale
notevole ed
dovuto
sia all'asrorbimento
bglg
jell.-qude
Hflghe
al
rl-
,.uffiso
tramite
la
circola-
zione
sanguigna. Parimenti,
appaiono spiccati
an-
che la
vasodilatazione artero-venosa e
l'incremen-
to del consumo d'ossigeno locale
e
generale.
Effetto
analgesico.
-
stato
molto
enfatizzato
in passato; I'ury1gqliq o
lqegliq.l_poalgesia,
si rea-
lizra
solo per
l-ierriinct.-er.rti
ai t=t"p"fqtur;
:--.-
J\-
-
mentr eccessryr
dr
temperatura
possono
causare
invece un
peggioramento della
sintomatologia.
EFFETTI
GENERALI
Effetti metabolici.
-
Il metabolismo sistemico vie-
ne accelerato;
I'incremento metabolico appare
lega-
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
9/32
Trnuorrmne
3
fre-
ri-
an-
si
PARAA4ETRI
DI
TRATTAMENTO
La
potenzadi
un
apparecchio
di Marconi
tera-
pia
regolabile
da
0 fino
a
qualche
centinaio
di
watt
(per
es.:
0
+
400
W) in
modalit
continua
e
\
fino
a
1000
W in
modalitffiffittavif,-dutu
l'
liiEhevaliabilit
aelt
tcficfre-di
applicazione,
I'
unicq.
p_q11g1e 10_
di-"ri&.rimento
p
er
stabilire
I' ade
g
u ata
p
t
gtt_Zg-g
Le
p-ereezio
n e
del
calo
re
da
__;:__.*:. "
.----7-f-
plrte
del paziente,
che
devrc essere
dunque
assolu-
ta_mente
in
grado
di collaborale.
La potenza
va erogata
partendo
da dosi
mini-
me
(10-20
W),
per
poi
crescere
fino
a che
il
pa-
ziente
non
awerta
chiaramente
il
calore,
che
non
deve
tuttavia
essere
mai
fastidioso.
Se il
paziente
non
riferisce
alcuna
sensazione
calorica,
assai
probabile
che vi
siano
errori
tec-
nici
o
applicativi
da
parte dell'operatore.
buona
norma
fornire
7a
potenza
minima
necessaria
per
ottenere
l'effetto
calorico
desiderato.
Dopo
circa
dieci
minuti,la
dispersione
calorica
dovuta
agli
adattamenti
vascolari
fa
si che,
per
mantenere
co-
stante
la
temperatura,
si
debba
incrementare
la
potenza;
segue
un
plateau
per
ulteriori
dieci
mi-
nuti.
Il
ttattamento
va
concluso
in
un
temp,o
di
gryg-
"d"t1
-it'_"ti
(
Fis.
i2):
MODALITA
DI
TRATTAMENTO
Laterapia
a
onde corte
pu
essere
erogata
in
due
modalit
diverse:
capacitativa
e
induttiva.
MODALITA
CAPACITATIVA
Questa
modalit
utilizzalo
schema
del
conden-
satore,
dove
le
due
"armature"
sono rappresenta-
te
da due
circuiti
elettrici
che
devono
essere
sinto-
nizzati;
negli
apparecchi
pi
recenti
la ricerca
del-
la sintonia
automatica.
I tessuti
biologici
inter-
posti
tra
i
due
circuiti
rappresentano
il
"dielettri-
Fig. 3.2
-
Somministrozione
di
onde corte;
dopo circo l0
minui
lo
potenzo
vo incrementofo
per
odeguoni ollo vosodilotuzione
(0rp0re0;
segue uno fose
di
stoto,
in
cui l'energio
erogolo
(0mpenso
lo
dispersione
corporeo.
co",
cio
la
resistenza
del
condensatore
che
al pas-
saggio
della
corrente
si riscalda.
I
due
circuiti,
che chiameremo
elettrodi,
posso-
no
essere
di vario
tipo
e
combinati
in manira
as-
sai
diversa.
Coppia
di elettrodi
contrapposta.
-
Gli elettro-
di possono
presentarsi
in
forma
di
dischi
rigidi
e
rivestiti
in
plastica,
oppure
essere
costituiti
da
la-
mine metalliche
flessibili,
sempre rivestite
di
ma-
teriale plastico.
Questa
la
modalit
pir)
utilizza-
ta
per
trattare
strutture profonde
o
di
notevole
di-
mensione
quali,
per
esempio,
I'anca
o
il
ginocchio.
Il posizionamento
degli
elettrodi
influenza
molto
il
trattamento.
Se
gli
elettrodi
sono
dispo-
sti
orizzontalmente,
in
modo
da
"vedere"
in
serie i
vari
tessuti
interposti,
i
tessuti
che
subiscono
il
ri-
scaldamento
maggiore
sono
quelli
a
pi elevata
impedenza, cio
il
grasso,
il
tessuto
fibroso
e
l'os-
so
(Fig.
3.3).
Se gli
elettrodi
sono
disposti
in
maniera
da
in-
teragire
tra
loro
longitudinalmente,
per
esempio,
secondo
I'asse pi
lungo
di un
arto)
il campo
elet-
trico
"vede"
le
diverse
strutture
in
parallelo.Yen-
gono
allora riscaldati
i
tessuti
con
pi
bassa
impe-
denza,
specie il
muscolo,
ove
il
sangue
abbon-
dantemente
contenuto.
Nel
caso in cui
venga posto
un elettrodo
sotto
la pianta
del
piede
e
uno sul ginocchio
flesso
(co-
me
appare
in
Fig.
3.4), I'aumento
di temperatura
sar
maggiore
nell'area
ove
il
campo elettrico
ha
la
minore
sezione,
cio nella
caviglia.
pi
in-
au-
in
as-
ri-
n-
3l
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
10/32
3
TERAPIA
FISICA
-
Nuovr
TecNorocrr
rN
MrorcrNl
RAsrLralvl
Tli
tra
i
due
elettrodi;
la
tecnica
utilizzata per
lo pi
per
il
trattamento
delle
mialgie
paravertebrali;
sto-
ricamente risulta
essere
stata impiegata
con suc-
cesso anche
per
il
trattamento
degli
ascessi cuta-
nei
(foruncoli,
favi,
ecc.).
importante ricordare
che la
disposizione
de-
gli elettrodi complanari
deve
rispettare
Ia seguen-
te
regola:
"[.
. .) la distanza
tra
gli
elettrodi deve
es-
sere superiore
alla distanza tra gli
elettrodi e la
cu-
te
[...]'llnfatti,
nel
caso
in
cui
gli
elettrodi
siano
troppo rawicinati,
la radiazione
HF
cortocircuita
la cute, escludendola
dal
campo elettrico.
MODALITA INDUTTIVA
Si utilizza un solo elettrodo.
In
questa
maniera
i
tessuti
non
sono
parte integrante del circuito,
co-
me alrliene
col
metodo
capacitativo,
ma subisco-
no l'induzione
delle onde
elettromagnetiche,
con
produzione
endogena
di
calore per
dissipazione
energetica
delle
correnti
elettriche
indotte.
Descri-
viamo
le
due
modalit
pi
note
(Fig.3.6
A
e B).
Monode.
-
costituito
da
un
conduttore
uni-
co
ar,volto
a
elica
piatta,
racchiusa
in
un
cilindro
di
plastica;
I'insieme
definito
tecnicamente.,pan-
cake".
Il
monode
emana
onde
elettromagnetiche
nei
tessuti,
che
si
riscaldano,
soprattutto
in
super-
ficie, ma
non
con quella
prevalenza
nei tessuti
a
pi
alta
resistenza
(grasso),
tipica
della
modalit
capacitativa.
Spirale.
-
ra1
presentato
da
un conduttore
tu-
bolare
flessibile
e
plastico,
che
si
a'u.volge
attorno
alla regione
da trattare.
Dato
che
la
tecnica
causa
in
genere
un'abbondante
sudorazione,
consiglia-
to interporre
un
telo
assorbente
tra la
cute
e la
spi-
rale,
al
fine
di eyitare
che
il sudore
divenea
una
via
di fuga
a
bassa
resistenza
del
campo
eletomugne-
tico.
Con
questa
modalit
il
campo
elettrico
per-
mea
i
tessuti, che si
riscaldano
soprattutto
negli
strati
superficiali.
La
metodica
richiede
molta
at-
tenzione
da
parte
del
paziente
che non
deye
mo-
dificare
la
propria
posizione,
pena
il
mutamento
delle
condizioni
di
erogazione.
aftualmente
po-
co
usata,
data
la scarsa
praticit.
N.B.
Complessivamente,
la
metodica
bipolare
con-
trapposta
assicura
un
effetto
termico
molto pro-
fondo
(6-8
cm),
ma prevalente
nel
grasso
superfi-
ciale;
per
ridurre
I'assorbimento
da parte
del
gras-
so,
si deve cercare
una
modalit pir)
consona
allo
scopo, per
esempio,
un'
applicazione
longitudina-
le
a
un
arto.
tr
Fig. 3.4
-
Elettrodi
dispos longiflidinolmente, in
poroilelo:
riscoldomento
dei
essuti
con
pi
bosso mpedenzo.
Coppia
complanare.
-
Se gli
elettrodi
sono po-
sti
sul
medesimo
piano,
per
esempio,
a
livello
dor-
so-lombare,
i
tessuti
sottostanti
a
pi
bassa
impe-
denza
sono
ancora
una
volta
i
muscoli,
che
diven-
gono
il
circuito
di
raccordo
tra
i
due
solenoidi
(Fig.
3.5).
Con
questa
soluzione
si ottiene
un
ri-
scaldamento
poco
profondo
dell'area
interposta
---ttt'
Fig.
3.5
A"
B
-
Elettrodi
complonori:
A)
schemo
correto,
con riscoroomen.
to
dei esut
interposti
lro
i due
elettrodi;
B)
schemo
scorrefio.
con
cortocircui.
to interpolore.
tr
-
32
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
11/32
f'l.nortwnt
ffi
La modalit
induttiva,
o similmente la
modalit
bipolare
complanare,
permette
un buon
assorbi-
mento
da
parte
del
tessuto
muscolare,
pur
limita-
to agli
strati superficiali.
Il
trattamento
teoricamente
piir
consono
al tessu-
to
osseo e
articolare
quello
a
elettrodi
contrap-
posti in
serie;
in realt, il
tessuto osseo,
pur
aven-
do una discreta impedenza, viene raggiunto
solo
parzialmente
dalle onde corte, specie nei pazienti
con spesso
strato
adiposo.
Tuttavia, il riscaldamen-
to complessivo
del
tessuto
osseo
mediante
onde
corte elevato;
infatti, il
tessuto muscolare
adia-
cente
e la
circolazione
sanguigna
garantiscono
an-
che un
riscaldamento
indiretto.
La presenza
del
grasso
un problema
da conside-
rare
sempre;
nel
caso di obesit manifeste,
me-
glio utilizzare
una tecnica
diversa da
quella
delle
onde
corte
(Kloth,
1984;
Del
Pizzo,1987).
REGOLE
DELTE
DIATERMIA
A
ONDE
CORTE
Ricordiamo
alcune regole
da rispettare:
t.
Gli
elettrodi non
devono
venire mai a
contat-
to
tra di
loro,
pena
il
danneggiamento per
cor-
tocircuito.
I
cavi non devono
mai incrociarsi
tra di loro
per
lo stesso motivo
di cui
sopra, essendo par-
te
integrante
degli elettrodi.
Gli elettrodi, nella modalit
capacitativa con-
trapposta, devono
essere
posizionati
parallela-
mente
tra di loro;
una contrapposizione
"obli-
qua"
tra
i
due
piatti
di erogazione
causa una
concentrazione anomala
su uno
dei
due
piat-
ti, cio
su
quello
obliquo,
nella parte pi
vici-
na
all'altro elettrodo
(Fig.3.7
A
e
B).
Gli elettrodi
devono
essere
di diametro
legger-
mente
superiore
alla
regione
che
si
vuole
trat-
tare,
per
evitare
l'eccessiva
concentrazione
del
campo elettrico,
con riscaldamento
superfluo
nei
tessuti superficiali.
Gli elettrodi devono
essere
posti
a
2-3
centi-
metri di
distanza dalla
cute. Infatti, I'aria,
avendo una
bassa
costante
dielettrica. facilita
Ia penetrazione
delle
onde elettromagnetiche
nei
tessuti ed
evita
contatti
con
la
cute,
poten-
zialmente
ustionanti.
Se vi
sono
prominenze
ossee
nella
regione
da
trattare, la
distanza degli elettrodi va
aumenta-
ta di alcuni centimetri, per non
causare un
ec-
cessivo
riscaldamento
della
zona prominente.
Evitare di
irradiare
le zone
vicine
alle
gonadi
o agli
occhi;
in
quest'ultimo
caso,
se
si
ritiene
5.
Fig. 3.
A"
B
-
Morconi
ter0pi0+jclgjEde"$ico:
A) monode
(ponmke);
B)
spirole modellcbile.
utile f irradiazione
con onde
corte. ricordare
che
sono
disponibili
occhiali
protettivi,
tipo
gabbia
di
Faraday.
8.
necessario
togliere
gli indumenti
che
rive-
stono
la
regione
da trattare,
per
non incorre-
re
in
condizioni di conducibilit pir)
alta
del
previsto,
quali
si possono
verificare in presen-
za
di bottoni,
cerniere o altri accessori
metal-
lici.
Per
lo stesso motivo
devono essere
ri-
2.
3.
6.
7.
33
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
12/32
ffiwWntXrt
,*,N
'TqcNoroerirr,r
Mrorenn
Rpeiir
iiD
#
[l
.:k
:r:ii
ttttl
ry
ig. 3.7 Ar B
-
Cli eletfrodi vonno
dispo$i
porolleli
ro
di
loro
per
evitore
concenfozioni
elettriche sullo
proiezione
obl(uo:
A)
schema corretto;
B)
sche-
mo
rorrefto.
mossi:
orecchini, anelli o
altri
oggetti metal-
lici
situati
nella
vicinanza della regione
da
trattare.
9. Se
la
sudorazione eccessiva, si
pu
interpor-
re
tra la zona corporea
e
ciascun elettrodo un
telo di materiale
assorbente.
10. Il paziente
deve essere posizionato
su di una
sedia o un
lettino
di legno o di
un altro mate-
riale non elettroconducente.
lNDlcAZloNLrg
[eHE,.'
.,''
Alterazioni circolatorie.
-
Come
gi
descritto
per la
termoterapia
esogena, anche la termotera-
pia endogena a onde corte atilizzata
per pro-
4ueve-re
la circolazione sanguigna, tramite
I'aper-
t
oso indotto dal
__:--.-.-'...-'-...-...-..-.
-...'-...-.-
c3p19pift re-a"to
calorico
inAote;?a-llin6
crte assai
p@i
quello
in-
aT6?atta
radiazione infrarossa; inoltre, la possi-
bilit di poter
tras$irgglgli
quantita
t=..lglgu
.
t1.sgng
91
tlssutl,
proonclrra
4nc 9
"dr
-q:94ll
\petri
sicuiamente
il
punto
di
eccellenza dellafi
lMarconi
terapa.
-
^1
l.
.----*
t
Thttavia, quest'azione
calorica
profonda
pu
aggravare
un deficit
di
ossigeno
gi presente
in
un distretto motorio, proprio
a
causa del troppo
rapido incremento
del
metabolismo
locale.
Sono
stati descritti casi in
cui
il
trattamento diatermi-
co ha accelerato, anzich contrastare, una condi-
zione
pre-gangrenosa
di
un
arto.
Pertanto,
se vi
un serio
pericolo
di
indurre
un'ischemia acuta
in
un arto poco
vascolarzzato,
per
esempio,
un
ar-
to inferiore
affetto
da
un'ostruzione
arteriosa
se-
vera,
consigliato trattare
il
deficit vascolare
agendo indirettamente sull'addome, dunque
a
monte
della
lesione.
In
questa
maniera
viene
sti-
molato il
sistema gangliare
periarterioso
addomi-
nale a
indurre
una vasodilatazione nella
circola-
zione a valle.
Infiammazioni.
-
L
azione del calore
nella
flo-
gosi
assai discussa;
vi sono
giustificate perplessi-
t
nel
trattare
le flogosi acute con onde corte, co-
me stato segnalato
da
diversi autori
(Farneti,
1966;
Cla1lon,
1975).
Peraltro, l'azione delle
dia-
termia sulle flogosi
croniche
senz'altro vantag-
giosa, come
dimostrato da pi
di cinquant'anni
di
esperienza.
Certamente I'alta penetranza
di
questa
radiofrequenza
assai
utile
qualora
si
voglia
riat-
tivare metabolicamente
strutture
profonde
segre-
gate
dalla circolazione
sanguigna, come gli
asces-
si
cronici,
le
osteomieliti,
ecc.
Infezioni.
-
Molte
infezioni localizzate quali,
annessiti,
prostatiti,
mastoiditi,
o
altre raccolte
ascessuate
rispondono molto
bene alla terapia
con
onde
corte.
Leffetto
dor,.uto
sia
all'aumento
del-
I'ossigeno che
all'incremento di fattori
deputati al-
la
difesa immunitaria,
entrambi indotti dalla
mi-
gliorata
circolazione artero
-venosa.
Attualmente,
con I'al'vento
della terapia
anti-
biotica,la Medicina ha
messo in disparte l'uso
del-
le
onde corte
in
queste patologie;
tuttavia, dato
il
successo
riscosso dalla
metodica
in tempi
non
lon-
tani, non
da escludere
che
queste propriet in
fu-
turo vengano
rivalutate.
taumi.
-
Gli
ematomi
possono
essere trattati
fa-
vo revolmente AnEhde ;orte
nella
65
po
sT:?rCu-
ia,io
qufndtiion
+i sit
piiol'di
infmnta-
r*I' StifrG$lli6ti.
f
etrettvulsino T$ al-
I'in.lffiiltuboli.o
indotto
dal
calore.
Artrosi.
-
Negli anni settanta la Marconi
tera-
pia
stata
una delle terapie fisiche
protagoniste
nel
trattamento
dell'artrosi.
-F
Neeli anni
novanta
una revisione
critica della
mateia
ha fatto
s che tutta la
diatermia fosse
messa
in
forte discussione;
si ipotizzato che
I'in-
cremento
eccessivo della
temperatura nelle
artico-
lazioni
possa
indurre la
degenerazione del delica-
to
sistema
cellulare ed enzimatico
che
regola
l'omeostasi
della cartilagine.
Certamente
le
inten-
se e ripetute
somministrazioni di onde corte alle
articolazioni affette da artrosi sono da
evitare.
Tirt-
tavia,
plausibile
che.una
limitata
e attenta som-
ministrazione
della diatermia.
esclusivamente
nel-
le fasi croniche
e
non flogistictildtt%iiiilis-
6
favo rire-if
tr6m deie rticlazioni
de
gene
-
rate.
tr
,
34
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
13/32
Trmnorrupn
3
sti-
flo-
co-
dia-
di
con
del-
al-
mi-
el-
il
fu-
al-
nel
CONTROINDICMIONI
Pesgnakeriadiac-l"ploJ9$
?Qtr_stre-he,
altd
ap-
e={gc-ch
-e,l_et q-oni
ci
Gli app are cchi
el ettronici
n e
-
cessariamente
utiltzzati
dal
paziente
escludono il
trattamento.
Si ricorda
che
questi
dispositivi pos-
sono
esser
influenzati
da
un
generatore
a
onde
corte anche nel raggio
di due metri.
Gravidanza.
-
un'altra controindicazione
as-
soluta
all'uso
della diatermia,
sia
per
il
pericolo
di
favorire
emorragie placentari,
sia
per
non
esporre
il
feto
agli
effetti
dei
campi
magnetici,
che
a livel-
1o genetico
non
sono ancora
stati suffcientemen-
te chiariti.
Cartilagini
in accrescimento.
-
Pur
non
essen-
do
stato
accertato
che
la diatermia
HF
causi
dan-
ni
agli
individui
in
accrescimento,
buona norma
evitare
l'esposizione
delle
cartilagini
fertili.
Diatesi
emorragica.
-
Le
onde corte possono
far
precipitare
una
condizione
emorragica
latente.
Per
Io
stesso motivo,
si
sconsiglia I'applicazione
diret-
ta delle
onde
corte
all'addome
durante
tf
mestruo
o in
presenza
di
ulcere
gastroduodenqli.
Il discorso
valido
anche
per
le
altre condizioni
patologiche
comportanti
rischi
di
emorragie.
Corpi metallici.
-
In presenza
di
chiodi, di
sin-
1es
e di
protesi
metailEll?i*imia
pu
caua-
re iiiiiilintin
per
eccessivo
riscaldamento
dei
materiali
ad alta cnduzione
elettrica.
Protesi
in
polietilene.
-
Molte protesi articola-
ri
contengono
componenti in
polietilene
poten-
zialmente
danneggiabili
dalf incremento
di tem-
peratura.
Il
danno
pu
essere
accentuato dalia pre-
senza
di
parti
metalliche
che, riscaldandosi,
dena-
turano
il
polietilene,
rendendo
pi
breve la
"vita"
di
questo
prezioso
materiale.
Neoplasie
maligne.
-
Si sconsiglia
l'uso delle
onde
corte
in presenza
di tali
patologie,
in
quan-
to
I'incremento
ematico,
conseguente
al riscalda-
mento
endogeno,
pu
diffondere
le cellule
neopla-
stiche tramite
il torrente
circolatorio.
Terapie
radianti.
-
La
Roentgen
terapia
dimi-
nuisce
la
reattivit
dei tessuti,
che
potrebbero
ri-
cevere
danni dall'incremento
termico
indotto
dal-
le
onde corte.
PERICOLI
Ustione.
-
il
pericolo
pi
concreto
che
puo
derivare
da un so inappropriato,
incauto
o ecces-
sil"?iL-nd
Crte.
Lustione
da
onde corte
appare
a
livello
cutaneo
come
una
?ona
biancastra
circondata
da
un
alone
rosso.
=-
Lustione
di
strutture
profonde
rara,
ma pos-
sibile;
in
genere
favorita
dalla presenza
di corpi
metallici
in
seno a
strutture
ossee
ed di
difficile
individuazione.
I
corpi metallici
che favoriscono
l'ustione
sono
quelli
di
forma
allungata con
un'estremit appuntita. Oggetti
aventi
forma
ap-
puntita
di
uso
comune possono
essere le
chiavi,
le
aste
degli
occhiali
(se
di metallo
o con
anima me-
tallica), gli
orecchini
appuntiti,
ecc.
Per
causare I'ustione
l'asse
longitudinale
del-
l'oggetto
metallico
deve
essere disposto
secondo
le
linee
di forza
del
campo
elettromagnetico;
non
de-
ve
dunque
stupire
se spesso
l'ustione
non
awiene,
pur
in
presenza
di
oggetti
simili.
Le
otturazioni
dentarie,
avendo
una forma rotondeggiante,
non
costituiscono
di norma
un
problema;
al contrario,
la
presenza
di ferule
dentarie,
di
forma
allungata
e
sottile, sono
un
potenziale pericolo.
I
contraccet-
tivi
uterini
sono considerati pericolosi,
anche
se
alcuni
autori li
considerano
sicuri
(Nielson,
1979).
Vertigine.
-
un fenomeno
occasionale,
non
sempre
imputabile
alla terapia
con onde
corte.
Si
ritiene
che
la
diatermia
possa
alterare I'omeostasi
dei
canali
semicircolari
dell'orecchio,
con
produ-
zione
di
vertigini,
comunque
sempre
transitorie.
Il
trattamento
del
capo,
come nel
caso
di
ma-
stoiditi
o
sinusiti,
la
causa
pi
frequente
dell'in-
sorgenza
della vertigine
da
onde corte.
35
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
14/32
DIATERMIA
CON
MICRO.ONDE
(RADAR
TERAPTA)
La
termoterapia
con micro-onde
o radar
tera-
pia
ha
rappresentato
""
piio
in
avanti
rispetto
al-
le
terapie
con
onde
corte;
essa
utilizza
orrd.
h"r-
tziane
della
banda
ultra
High
Frequency
(UHF),
con
lunghezza
d'onda
dell'ordine
dei
centimetri.
Il
nome
radar
stata
una
felice
idea
pubblicita_
ria
che
ha
sfruttato
la
notoriet
di queste
onde
im_
piegate
anche
dai
sistemi
radar.
La frequenza
riservata
alla
Fisioterapia
di
2.45
GHz
con
), pari
a
12,24
cz.
euesta
radiazione
possiede
una penetranza
minore
rispetto
alle
on-
de
corte,
ma
risulta
molto
pir
maneggevole
di
questa,
evocando
effetti
terapeutici
complessiva_
mente
simili.
Attualmente,
laradar
terapii
la
ter_
moterapia
endogena
pi
diffusa
nel
mondo.
GENERATORI
DI
MICRO-ONDE
Le
onde
elettromagnetiche
UHF
utilizzate
in
Fi_
sioterapia
vengono
generate
da
un
dispositivo
elet_
tronico
detto
"magnetron".
Le
onde
prodotte
ven-
gono
immesse
in
un
cayo
coassiale
che
le
convoglia
a
un'antenna;
questa
alloggiata
in
tn
riflettore,
di
varia
foggia.
Lantenna
con
il
riflettore
costituisco-
nol'erogatore,
cio
lo
strumento
che
viene
posto
in
vicinanza
della
regione
corporea
da
trattare.
A
differenza
di ci
che
awiene
nella
Marconi
terapia,
nella
radar
terapia
il
paziente
non
mai
parte
del
circuito
elettrico,
ma
subisce
il
riscalda-
mento
per
irraggiamento
diretto,
come
gi
visto
a
proposito
della
terapia
esogena.
La
frequenza
della radar terapia
intermediatra quella
dei
raggi
infrarossi
e quella
delle
onde
della
Marconi
terapia
(HF);
infatti,
presenta
carat_
teristiche
fisiche
intermedie.
per
esempio,le
onde
UHF
hanno
un'ottima
trasmissibilit
nell'etere
co-
me
le
onde
HF;
tuttavia,
sono
soggette
anche
a
no-
tevoli
fenomeni
di
riflessione
e rifrazione
come
i
raggi
infrarossi,
che
si
comportano
secondo
le
leg-
gi
dell'ottica.
EFFETTI
BIOLOGICI
DELLE
MICRO-ONDE
Leffetto
prevalente
di
questa
radio
frequenza
nei
tessuti
irradiati
il riscaldamento.
Non
sono
noti,
invece,
gli
eventuali
effetti
magneto-mecca-
nici.
La penetranza
nel
corpo
umano
di
3 cm
cir-
ca
sotto
la
cute;
infatti
questa
radiazione
viene
rapidamente
assorbita
dai
tessuti
ad
alto
conte_
nuto
acquoso,
come
il
muscolo.
Il
tessuto
adipo_
so
invece
meno
sensibile
al
riscaldamento
di_
retto
da parte
delle
microonde.
In
questa
manie_
ra
viene
superato
il problema
del riscaldamento
eccessivo
del
grasso
sottocutaneo,
tipico
della
te_
rapia
a
onde
corte
erogata
in
modalit
capacjta_
tiva.
EFFETTI
LOCALI
Vasodilatazione.
-
generalmente
limitata
al_
l'organo
bersaglio
delfa
r
adiazione,
essendo
la par
_
tecipazione
generale
dell'organismo
molto
pitr
ti_
mitata
rispetto
a
quella
delle
onde
corte.
Analgesia.
-
Come
altre
termoterapie,
anche
la
radar
terapia
in
grado
di
elevare
la
soglia
del
do_
lore nelle
regioni
corporee
piir
superficiali
dove,
d'altronde,
si trova
la
maggior
parte
dei
nocicet-
tori
dell'organismo.
EFFETTIGENERALI
La sudorazione
abnorme
e
I'ipotensione
sono
reazioni
assai
rare
e
certamente
di
minore
entit
rispetto
a
quelle
espresse
sia
dalla
radiazione
in_
frarossa
che
dalla
Marconi
terapia.
PARAMETRI
E
MODALITA
DI
TRATTAMENTO
La potenza
d'emissione
delle
apparecchiature
assai
varia,
in genere
compresa
tra
200
W
e
250
W
all'uscita,
in
modalit
continua.
Sono
poi
disponibili
dispositivi
che
erogano
le
micro-n_
de
in
modalit
pulsata,
con potenze
in
uscita
molto
pii
elevate,
fino
a
1500
W La
modalit
pulsata
stata
ideata
per
consentire
una
miglio-
re
dissipazione
del
calore
indotto;
il
duty
iycte
pu variare da
70o/o
a
90o/o.
Lerogatore
va
posizionato
a
una
distanza
di l0-
1
1
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
15/32
Trwtorrnapn
cir-
di-
li-
la
in-
20
cm, ricordando che il raddoppio
della
distanza
riduce di 4 volte
f
intensit
della radiazione.
La presenza
di
un
unico erogatore rende la mo-
dalit
di
applicazione della
diatermia
a microon-
de
assai semplice.
Tirttavia, al fine
di ridurre
i fe-
nomeni di riflessione a cui
queste
onde
possono
incorrere,
bene
aver
cura
di
disporre la superfi-
cie dell'erogatore
quanto
pi
possibile parallela
al-
la regione
da
trattare.
E
buona
norma)
poi,
rimuo-
vere i
vestiti,
per
evitare
di incorrere in
situazioni
di iperconducibilit
(eccesso
di
sudore,
presenza
di oggetti metallici,
ecc.), come gi visto
a
propo-
sito delle onde
corte.
Il
generatore richiede
un tempo
di
"riscalda-
mento" per
raggiungere
la
massima
efficienza,per
cui opportuno
esporre
il
paziente
solo
dopo al-
cuni minuti
di
accensione dell'apparecchio.
Gli erogatori sono di norma circolari,
di diame-
tro
15-20
cm; tuttavia,
esistono
in
commercio ero-
&--*-*.'-----;m
Fig.
3.8
Ar
B
-
0
Rodor
teropio
con
erogotore
circolore clossico;
B)
oltri
ti-
pi
di erogotori di Rodor turopio.
gatori
assai
piir
grandi
e
piir
piccoli.
Quest'ultimi
hanno
spesso una foggia adeguata
allo scopo di
trattare regioni
molto Iocalizzate
(Fig.
3.8
A e B).
II
trattamento deve
essere erogato
per
un tem-
po non
superiore a
15-20
minuti in modalit
con-
tinua; in
modalit
pulsata,
la
durata
pu
essere
maggiore (20-30
minuti).
I
N
DICAZION
I
TER/APEI.,ITICHE
Le alterazioni
circolatoriepossono
beneficiare
ti
un trattamento
con
microonde, ma
la terapia
non
appare
la
pi
indicata
per
questo
scopo.
Alterazioni
traumatiche.
-
Le onde
centimetri-
che si
prestano
molto
bene al
trattamento
dei
traumi
con
ematomi o
edemi
localizzat, specie
nelle
fasi sub-acuta
e cronica.
Esse inducono. in-
fatti, un buon aumento
della
circolazione
locale,
promuovendo
Ia
rimozione
di
materiali necrotici
e
favorendo la
riattivazione
metabolica.
Infezioni.
-
La
limitata
penetranza
rende Ia ra-
dar
terapia
assai
adatta al
trattamento
delle infe-
zioni
della cute
(ascessi,
acne, pustole,
ecc.),
in
condizioni di scwezza
molto
maggiori rispetto
al-
la
diatermia
con onde metriche.
Artrosi.
-
Come
le
altre
termoterapie, la
radar
terapia
trova
indicazione
nelle fasi croniche
del-
I'artrosi;
tuttavia,
appare
meglio tollerata
sia
della
Marconi terapia,
che
dei raggi infrarossi.
CONTROINDICAZIONI
Le controindicazioni
sono
simili a
quelle
delle
altre
metodiche diatermiche:
presenza
di
disposi-
tivi elettronici
endocorporei
(pacemaker,
protesi
uditive, ecc.); stato
di
gravidanza;
vicinanza
di car-
tilagini fertili,
neoplasie, TBC
ecc.
PERICOLI
Lustione
rimane sempre
una
possibile
compli-
canza in
caso
di inappropriato
uso della strumen-
tazione.
Rispetto
alla
Marconi
terapia,
il
pericolo
dovuto
alla vicinanza
di mezzi
metallici appare
meno consistente, a meno
che
quest'ultimi
non
siano
collocati
nella regione
direttamente esposta
alle
microonde.
Pi reale appare il pericolo
di
indurre
cataratta
oculare
e sterilit
da lesione dei
testicoli;
bene
dunque
proteggere queste
parti in maniera idonea
(occhiali
a
gabbia)
o,
meglio
ancora, evitare di
ir-
radiare
Ie
zone
in
questione.
,
*g*
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
16/32
I PERTERMIA
COMPUTE
RIZ
ZATA
E
TE
RMOSTAT
TZZAT
A
(
|
CT)
Lipertermia
una
delle
applicazioni
pi
recen-
ti
delle
onde
radio
e si
basa
sull'esperien
za
acqui-
sita
mediante
la
diatermia
a
onde
corte
e
micro_
onde;
tuttavia,
si
discosta
nettamente
da queste
per
qualit
e
precisione.
L ipertermia
mira,
infatt,
a
indurre
un preciso
e
costante
aumento
di
tempe_
ratura
in
una
regione
corporea
ben
definita;
a
que_
sto
fine
vengono
utihzzate
raffinate
tecniche
dier_
mo
statizzazione
e
computer
izzazio
ne.
L
ipertermia
computerizzata
e
termos
tatizzata
(ICT)
nasce
come
terapia
oncologica;
infatti,
mol_
ti
tessuti
neoplastici
presentano
una
tolleranza
al_
l'incremento
termico
inferiore
a quella
dei
tessuti
sani.
Le
associazioni
dell'ipertermia
con
altre
terapie
antineoplastiche
sono
molteplici;
ricordiamo:
la
combinazione
con
la
radioterpia,
che
consente
di
utilizzare
dosi
radianti
inferiori
rispetto
agli
sche_
mi
classici;
I'associazione
con la
chemioterapia,
mediante
la
quale
i farmaci
divengono
pir
attivi
e
selettivi sulla
massa
tumorale; infine,
l,ssociazio-
ne
di
ipertermia,
chemioterapia
e
terapia
radian_
te,
che fornisce
un'arnpia
possibilit
di percorsi
te-
rapeutici,
tutt'ora
oggetto
di
studio.
Dopo
I'Oncologia,
altre
branche
della
Medici-
na
si
sono
aperte
all'ipertermia.
In
Urologia
I'ipertermia
utilizzata
in
diverse
patologie,
per
esempio
per
l'ipertrofia
prostatica.
--
In
Ginecologia
si
atilizza
l'ipertermia
per
l'asportazione
dell'endometrio
e nel
trattamento
delle
menorragie
di
difficile
gestione.
Pi
recentemente,
l'ipertermia
ha
fatto
il
suo
in_
gresso
in
Fisioterapia,
ottenendo
in
breve
una
lar_
ga
applicazione
nel
trattamento
di molte
malattie
dell'apparato
muscolo-scheletrico.
EFFETTI
BIOLOGICI
DELTIPERTERMIA
tutilizzo
dell'ipertermia
in
patologie
tanto
complesse
e
varie
ha
indotto
un
serio
approfondi-
mento
sugli
effetti
biologici
del
calore.
Da
molto
tempo
noto
che il
valore
della
tem_
peratura
assoluta
indotta
da
una
fonte
calorica
inun
organismo
un parametro
determinante
per
l'attivit
metabolica
di
quest'ultimo.
Nel
corpo
umano,
che
ha
una regolazione
termica.o-pr.ru
tra
36"C
e 37"C,I'induzione
di
temperature
oltre
i
4I-42"C
sono
citolesive
per
diversi
tessuti.
Tirttavia,
durante
un
processo
di
riscaldamento
forzato
di
un
organismo
altre
variabili
devono
es_
sere
considerate
con
attenzione;
tra
queste:
-
la
rapidit
con
cui
si
determinato
I'incremen_
to termico;
il
tempo
durante
il
quale viene
mantenuto
co_
stante
un
determinato
valore
termico:
il
volume
trattato:
il
tipo
di
tessuto,
che
pu
essere
pir
o
meno
ter_
mosensibile
e
diversamente
vascolar
izzato:
il
riscaldamento
delTe
regioni
circostanti.
CICLO
IPERTERMICO
Per
meglio
comprendere
i
fenomeni
relativi
al_
I'incremento
della
temperatura,
si
suole
suddivi_
dere
in
tre periodi
il
ciclo
ipertermico.
1o
periodo, incremento termico.
-
La tempera_
tura
sale
fino
a
raggiungere
il
valore
voluto;
la
ve_
locit
di
incremento
termico
dipende
essenzial-
mente
dalla potenza
della
rorg.n"
termica
e
dal-
la
reazione
vasomotoria
del
tessuto,
che
tender
a
dissipare
il
calore
soprattutto
mediante
meccani-
smi
convettivi,
cio
incrementando
la
propria
cir_
colazione
sanguigna.
Inizialmente,
si assiste
a
una
progressiva
dilata_
zione
arteriolare
e
capillare,
indotta
dai
termore_
cettori
di
cui
dotato
il
tessuto
sottoposto
al ri_
scaldamento. Contemporaneamente,
l;organismo
elabora
strategie
pi
complesse,
che
coinvolgono
anche
meccanismi
neurologici
centrali:
la
vasodi_
latazione
e la
sudorazione
divengono
progressiva_
mente
pi
evidenti
con
il
passare
del
tempo.
Da
37"C
a
40"C
si
assiste
a
un
progressivo
in_
cremento
di tutte
le
reazioni
metaboliche:
aumen_
tano
gli
scambi
gassosi
tra
il
sangue
e
i
tessuti;
i
prodotti
catabolici
vengono
drenati
pi
rapida_
mente;
aumenta
la
diapedesi
di granulociti,
ma_
crofagi
e di
altre
cellule
coinvolte
nei
processi
flo_
gistici
e
riparativi.
Le
cellule
senescenti
o
ipofunzionanti
subisco_
,
38
-
7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf
17/32
es-
co-
al-
a
i
no precocemente
l'incremento termico
come
un
danno, essendo
meno
efficienti a
resistere
all'in-
sulto termico
rispetto
a
quelle
sane;
questo
feno-
meno
detto
"cell
killing" e
favorisce
il ricambio
cellulare.
Tra
4loC
e 45"C
un trattamento
non
superiore
a
trenta
minuti
causa
lesioni
cellulari
complessi-
vamente
reversibili.
Tuttavia,
anche
un
incremen-
to termico
attorno
a
4I-42"C,
se
protratto
per
un
tempo
superiore
a trenta
minuti,
porta a
un
bloc-
co
progressivo
e irreversibile
della circolazione,
con
fenomeni
catabolici
di entit
proporzional-
mente crescente.
Se
I'incremento termico
supera
la
soglia
di
45"C, si determinano
nei tessuti
franche reazioni
cataboliche,
quali
denaturazioni
proteiche ed en-
zimatiche,
che conducono
alla
necrosi cellulare.
2o
periodo,
fase
di
stabilizzazione
termica.
-
Ijincremento
termico raggiunto nel
1o
periodo vie-
ne mantenuto
costante
mediante i sistemi
di ter-
mostatizzazione
dell'apparecchio,
che
fornisce
l'energia
necessaria a
compensare
I'azione
di dissi-
pazione calorica
da
parte dell'organismo.
La
perfu-
sione ematica
nei tessuti
si stabilizza
e i fenomeni
anabolici aumentano
fino
a
un livello
massimale.
La durata
di
questo periodo
assai
variabile
in
funzione
dei
parametri
prescelti,
specie
della
tem-
peratura
indotta
nell'organo
bersaglio.
3o
periodo, decremento
termico.
-
Terminata
I'erogazione
di
calore,
i
meccanismi
fisiologici
len-
tamente
riprendono
il
controllo
della situazione
e
riportano
la
temperatura
verso
i
limiti basali.
interessante
notare
che spesso
permane
per
alcune
ore un
incremento
termico
sistemico
di cir-
ca
0,5oC. Si
ritiene
probabile
che
il
protrarsi
di
questa
situazione
ipertermica
sia
l'espressione
del-
I'accelerazione
che
ha subito
il
metabolismo
orga-
nico
e che
questi necessiti di un
determinato
tem-
po
per
tornare
ai
livelli
normali.
TERMOTOLLERANZA
Un altro
aspetto interessante
la produzione,
da
parte
dei
tessuti
esposti
a
ipertermia,
di
nuove
proteine
dette
"heat
shock
proteins", che
rendono
le
cellule
pi
resistenti
al calore
per un certo
pe-
riodo
di tempo
dopo
I'esposizione
(da
due
a cin-
que giorni).
Il fenomeno
detto
termotolleranza
ed
un
fattore da considerare
attentamente
nella
programmazione
di un
ciclo
terapeutico;
infatti,
Ia termotolleranza
si
esprime
anche
con
una
scar-
sa
reattivit
a una
nuova
stimolazione
termica
rav-
T*norcwne"t&-
vicinata
nel tempo. Per
questo motivo
in
Oncolo-
gia
l'ipertermia
viene
erogata
con
una
cadenza
non inferiore
alle
quarantotto ore.
In
Fisioterapia,
ove
i
protocolli
sono
meno
rigidi,
pu
essere
tol-
lerato anche
un
intervallo
di 24 ore.
EFFETTI
DEL
CALORE SUI
PRINCIPALI
TESSUTI
DELTAPPARATO
LOCOMOTORE
Tessuto
muscolare.
-
Il
tessuto
muscolare
ric-
camente vascolarizzato
e ripnd
ipidamente
a
Ee4"
qrltul:ryt.3qlu
jlg-'1i:"tando
il p
ro-
pno volume
ematlco.
vrene
cosl
lavonto lo scam-
,bjo-
metabolico
tra
le cellule
e
il
circolo,
con
rimo-
zione dei
prodotti
catabolici, di
cui l'acido lattico
il pi
conosciuto.
Viene
poi favorito l'apporto
di
b,rgge*"tirr
gc,nerale
l'attivit
aerobica,
con
mi-
gliori
prestazoni funzionali
complessive.
-
noto che
il calore
favorisce
il
rilasciamento
nUigq@cquestofenrdriciT6ilisuuna
serie
di
reazioni.
Innanzitutto,
il
migliore
metabolismo
aerobico
riduce
la
fatica e la tendenza
al blocco
funzionale.
Il
calore
agisce
poi
sulla
regolazione
del tono,
influenzando
l'attivit
di scarica di
diversi neuro-
recettori
periferici; tra
questi,
gli
organi
muscolo-
tendinei
del
Golgi,
la cui attivit
viene
incremen-
tata dal calore;
al contrario,
i
fusi neuromuscola-
ri rispondono
al calore
riducendo
la
propria atti-
vit.
Infine,
il
tessuto connettivale
che
raggruppa le
fibre muscolari,
sotto
I'ef[etto
del
calore
incremen-
ta il
proprio
modulo
elastico.
Tessuto
tendineo.
-
I
te
nd*qu,
i
Le
gaqrsnt-i-
e
le
capsule
articolari
sono
costituiti
da una
notevole
picentual di
iollug"tt..
I1
calore
moderato
indu-
ce
contenute
deformazioni
plastiche all'interno
di
queste
strutture,
che
divengono
complessivamen-
te pi
estensibili.
Il calore
pare
agire
a livello
dei
legami chimici
esistenti tra
le
proteine
delle
fibre
collagene
ed elastiche.
Queste
modificazioni
sono reversibili
con
il ri-
torno
della temperatura
ai
valori fisiologici;
per
questo
importante
utlizzare
l'aumentata com-
pliance
di
queste
strutture
nell'ambito
di
un
per-
corso
fisio-chinesiterapico.
Per
ottenere dunque
un allungamento
stabile
degli apparati
legamen-
tosi
e tendinei
patologicamente
retratti,
oppor-
tuno,
dopo
una seduta
di
ipertermia,
dare seguito
a un
programma adeguato
di
chinesiterapia.
Tessuto osseo.
-
Gli