3-1S13 Il Rachide Lombare Ernie Discali

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1 LE ERNIE DISCALI © CENTRO STUDI DI OSTEOPATIA TRADIZIONALE

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rachide lombare

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LE ERNIE DISCALI

© CENTRO STUDI DI OSTEOPATIA TRADIZIONALE

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ERNIE DISCALI ANAMNESI: - Inizio improvviso o progressivo - In seguito a sforzi, starnuto in flessione del tronco, sollevamento di un oggetto pesante,

movimenti particolari, sport - Durata dei sintomi e modificazioni nel tempo - Altri problemi del rachide - Antecedenti di problemi lombari CARATTERISTICHE DEL DOLORE: - Zona di dolore massimo - Irradiazione agli arti - Aggravato alla tosse o allo starnuto - Anestesie o parestesie degli arti - Dolore costante o intermittente - Fattori che migliorano o aggravano ALTRE: - Perdita di peso o aumento - Disturbi e/o sintomi del sistema digestivo, urinario o cardio vascolare e polmonare ISPEZIONE: - Morfologia del paziente/ postura/ movimenti/ attitudini. - Contorni ossei e dei tessuti molli - Colore e qualità della pelle - Cicatrici TESTS ATTIVI: - Test della commare (L3) - Test del passo in avanti (L5) - Test di Flessione in Piedi - Test di Estensione - Test di Flessione Laterale Esaminare la facilità del movimento, il ritmo, i dolori associati ai movimenti. TESTS PASSIVI: - Test di mobilità seduti, prono, supino, laterale. TESTS SPECIFICI: 1) Test di Lasègue implica un coinvolgimento della radice nervosa di L5/S1. Il paziente è in

posizione supina con gli arti rilasciati. Ogni gamba è testata individualmente con la flessione del ginocchio, la gamba è sollevata dolcemente verso l’alto, una leggera rotazione interna può

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essere indotta (il plesso sacrale è stirato maggiormente).L’anca è flessa fino a che il paziente sente un dolore o uno stiramento, a questo punto abbassare la gamba per calmare il dolore. Bisogna notare l’angolo e la distribuzione del dolore.

2) Test della flessione dorsale della caviglia o test di Bragard conferma il test di Lasègue, poiché quando vi è una limitazione di questo test una tensione supplementare può essere applicata effettuando una flessione dorsale del piede. Se il test è positivo si ha certamente la compressione della radice L5 S1, il dolore parte dal basso della schiena e irradia nell’arto inferiore, posteriormente nel decorso dello sciatico.

3) Test di Lasègue incrociato quando il dolore aumenta nell’arto inferiore colpito nel momento in

cui l’altro arto è sollevato questo conferma molto un problema radicolare. E’ un segno di allarme. Nel test di Lasègue incrociato, bisogna sollevare l’arto inferiore non dolente se è presente una ernia discale con compressione ed irritazione di una radice nervosa, il movimento che si trasmette alla zona vertebrale, può fare insorgere un dolore ischiatico.

4) Test di Brudzinski quando uno stiramento supplementare della colonna e della dura madre

può essere effettuato flettendo il collo durante l’esecuzione del test di Lasègue. E’ più utile per trovare una irritazione meningea, una implicazione di una radice nervosa, una irritazione della dura madre che ricopre la radice nervosa, un tumore.

Se il dolore non aumenta in flessione bisogna vedere se è dovuto ad una tensione degli ischi crurali, da un articolazione lombo sacrale o sacro iliaca o un problema della anca. INTERPRETAZIONE POSSIBILE DEL TEST DI LASEGUE: Positivo unilaterale tra 0° e 35° ischio crurali o ernia discale 35° e 70° L5 - S1 70° e + lombari o sacro iliache positivo unilaterale o con un segno positivo incrociato: tumore o ernia discale. Il test di Lasègue viene eseguito a ginocchio teso, in seguito si può flettere il ginocchio e tenderlo nuovamente fino alla riapparizione del dolore (questa variante è il test di Kernig). Il nervo tibiale posteriore è di nuovo teso a livello del solco popliteo, si può spingere con il pollice sui tendini degli ischio crurali e in seguito al centro e si domanda al paziente se un dolore si manifesta e di mostrare la localizzazione. Il test è positivo se il dolore compare improvviso alla gamba, e si estende alla zona sensitivo motoria dipendente dalla relativa radice nervosa. In genere il paziente tende a sollevare il bacino dal lato esaminato per alleviare il dolore. Se i dolori tendono ad aumentare progressivamente nella zona lombare o sacrale, quando si solleva la gamba o quando i dolori si irradiano alla parte posteriore della coscia, in genere la causa è una artrosi delle faccette articolari. In alternativa la causa può essere una tensione degli ischio crurali o un’infiammazione tendinea o dei legamenti del bacino. Se si presenta un dubbio, si fa sedere il paziente con il ginocchio flesso e l’estensione del ginocchio è equivalente a 90° e si riproduce, in questo modo, il test di Lasègue.

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Inoltre bisogna controllare il test punte talloni che consiste nella possibilità del paziente di mantenersi sulle punte o sui talloni, se esiste una impossibilità di stare sulle punte si è in presenza di un problema a livello L4/L5 se questo si verifica sui talloni sarà S1. Test di Lasègue femorale o invertito: il paziente in posizione prona bisogna flettere l’arto e sollevarlo. Una iperestensione dell’anca a ginocchio flesso equivale ad uno stiramento del nervo femorale provocando dolori anche bilateralmente in corrispondenza delle radici nervose. I dolori nella parte anteriore dell’arto o anche alla parte posteriore e all’osso sacro, possono dipendere da lesioni delle vertebre L3/L4. Bisogna fare una diagnosi differenziale con un artrosi di anca, raccorciamento dell’ileo psoas o del retto femorale. Implicazione dell’articolazione sacro iliaca TEST DEL ROCKING PELVIS: Il paziente si trova in posizione supina, le mani sono poste sulle creste iliache con i pollici sulle SIAS e i palmi sulle iliache. Si comprimono le iliache verso il centro e, se sono dolorose, è possibile che vi sia una patologia delle sacro iliache. Implicazione delle coxo femorali TEST di FABER: Il paziente in posizione supina piazzate il piede dell’arto inferiore coinvolto sul ginocchio opposto ciò provoca una flessione, abduzione e rotazione esterna della anca. Il test è positivo quando si manifesta un dolore al legamento inguinale, indicando un problema generale dell’anca e dei tessuti molli. Per implicare maggiormente le sacro iliache si deve porre una mano sul ginocchio e appoggiare in direzione del tavolo (verso il basso) facendo un contro appoggio sulla SIAS opposta. Se il dolore aumenta, questo indica un problema della sacro iliaca. ERNIA DISCALE: Anamnesi: - la persona ha fatto uno sforzo sollevando qualcosa, - caduta, - dolore manifesto tra la dodicesima e la ventiquattresima ora dopo l’incidente, - antecedenti di ernia, - inizio di dolore basso schiena e in seguito sciatica con segni motori e sensoriali - apparato urinario: ritenzione urine. Fattori aggravanti: - Posizione ortostatica, cammino, movimento in genere, - Tosse starnuto. Fattori migliorano: - Trazione, - posizione supina. -

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Esame: 1) Ortostatismo: posizione antalgica - Se l’ernia è laterale alla radice, il paziente si piegherà dal lato opposto poiché la flessione

laterale dallo stesso lato tira la radice verso l’ernia. - Se l’ernia è mediana rispetto la radice, tra la radice e la dura madre, il paziente sarà inclinato

dallo stesso lato della lesione. DIAGNOSI DIFFERENZIALE : Muscolo scheletrico: - stiramento muscolare e/o ligamentoso, tessuti molli, bloccaggio delle faccette, sacro iliache,

discopatia, ernia discale. Strutturale: - frattura, scoliosi, spondilolistesi, canale midollare ristretto Degenerazione: - artrosi, spondilolistesi Congenitale: - spina bifida, spondilolistesi, megapofisi. Infezione: - tubercolosi, osteomielite, zoster Reumatismale: - Spondiloartrite anchilosante, poliartrite reumatoide. Neoplastica: - primaria, secondaria prostata, seno, polmone, rene, tiroide. Metabolica: - osteoporosi, Paget, osteomalacia. Dolore riferito in proiezione: - Torace: cuore e polmoni - Addome: rene, aorta, intestino - Nervoso: neurofibroma, zoster - Addome basso: endometriosi, fibroma, cisti, salpingite - Psicologico: depressione, stress.