29.12.2016 VERONA/BERGAMO PALERMO · 2020. 1. 9. · al mondo, è il fatto che da ... valle dei...

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29.12.2016 VERONA/BERGAMO PALERMO VISITA CITTA’, PRANZO, MONDELLO, HOTEL CENA

30.12.2016 PALERMO, PRANZO, MONREALE, CENA SFERRACAVALLO

31.12.2016 PALERMO, VISITA SANTUARIO SANTA ROSALIA, PRANZO LIBERO, VISITA BALLARO’ E VUCCIRIA, CENONE

01.01.2017 PALERMO MATTINATA LIBERA, PRANZO, VISITA CEFALU’, CENA

02.01.2017 PALERMO, AGRIGENTO, PRANZO LIBERO, VALLE DEI TEMPLI, CENA

03.01.2017 SELINUNTE, PRANZO, AEROPORTO VERONA

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Cari Amici viaggiatori questa è la mia proposta per il viaggio di capodanno. Visiteremo la magica Sicilia che Dacia Maraini

descrisse cosi: “Quegli odori di alga seccata al sole e di capperi e di fichi maturi non li ritroverà mai da nessuna

parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole”. Anche il pensiero

di Guy de Maupassant, "Viaggio in Sicilia", 1885 rende onore alla nostra bella Isola «La Sicilia è il paese delle arance, del

suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo. Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica

al mondo, è il fatto che da un'estremità all'altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura».

Avremo modo di visitare bene la città di Palermo, 2 giorni con la guida , Monreale, Mondello ed il terzo giorno saremo

turisti liberi con un accompagnatore particolare, IO (da buon Palermitano) che vi guiderò sul monte Pellegrino fino al

Santuario di Santa Rosalia. Nel pomeriggio dopo una visita ad una delle piu belle e storiche ville di Palermo,Villa Giulia, ci

addentreremo in due dei piu caratteristici Mercati della Città, BALLARO’ e VUCCIRIA.

La serata si chiuderà con un super Cenone in una villa ad est della città.

Il giorno seguente visiteremo la splendida Cefalu’ ed il giorno dopo, trasferendoci a sud, trascorreremo una giornata nella

valle dei templi ad Agrigento e l’ultimo giorno il sito archeologico di Selinunte.

Durante il soggiorno palermitano avremo modo di pranzare/cenare in locali caratteristici ed in più un pranzo libero che

faremo in una delle piu conosciute rosticcerie palermitane. Il secondo pranzo libero sarà ad Agrigento.

Il programma dettagliato delle visite verrà fornito prossimamente. Quet’anno il viaggio costa circa il 25% in più degli altri anni. I motivi sono due; il volo che gli altri anni non avevamo e la

durata del viaggio che passa da 5 a 6 giorni. Spero vi sia gradita La possibilita’ di pagare la quota viaggio in tre rate.

Vi ricordo che i posti in Pullman verrano assegnati in base all’ordine d’iscrizione.

Vi aspetto numerosi il giorno 5 ottobre per l’’apertura delle iscrizioni. Lorenzo Raso

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: SOCI € 1070 - NON SOCI € 1090 Iscrizioni dal 5 Ottobre 2016 fino ad esaurimento posti c/o Biblioteca Circolo dalle 12,00 alle 14,00. Saro’ al Circolo il 5/10. Anticipo 350 euro, seconda rata (350 € ) entro 11 novembre, saldo entro il 14 dicembre

I POSTI IN PULLMAN VERRANNO ASSEGNATI SECONDO L’ORDINE DI ISCRIZIONE

Comprende:

Viaggio in pullman G.T. Volo Verona o Bergamo/Palermo e Palermo/Verona Sistemazione in Hotel 4* nella località prevista Pranzi in ristorante con bevande ai pasti Cenone di Capodanno con bevande Servizio guida come da programma Quota calcolata con un minimo di 40 partecipanti Non comprende: Ingressi Due pranzi Supplemento camera singola Euro 180 Tutto quanto non espressamente indicato nella voce “comprende” DOCUMENTI NECESSARI: Carta d’identità in corso di validità

PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A: SIG. RASO LORENZO – CELL.349 3260412 MAIL [email protected] Assicurazione Annullamento facoltativa Euro 65 (da stipulare all’iscrizione)

DIREZIONE TECNICA: I VIAGGI DEL COCCHIERE S.r.l. – C.so C. Battisti, 53 – 37031 ILLASI (VR) – Licenza della Provincia di Verona n. 04 / 97 del 04.04.97 – Assicurazione R.C.O.

UNIPOL ASSICURAZIONI– Polizza n° 40149751 – Programma redatto in conformità ai disposti della Legge 1084 / 77 e del D. L.vo n° 79/2011– Programma presentato alla Direzione

Turismo della Provincia di Verona il 28.09.2016

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PALERMO Prima città greca e romana, poi capitale araba, in seguito conquistata da normanni e svevi, questa è Palermo, un luogo in cui convivono la preziosità

arabesca e normanna, il gusto barocco e liberty dei monumenti, palazzi e teatri, ma anche dei giardini e dei mercati. L'influenza del passato multietnico di Palermo è visibile nella Cattedrale, maestoso edificio iniziato nel XII sec. e più volte rimaneggiato, arricchito da una cupola settecentesca e un campanile medievale. Nata su una basilica preesistente, trasformata in moschea dagli arabi e poi riconsegnata dai normanni alla religione cristiana, la cattedrale è abbellita con decorazioni gotiche e custodisce le reliquie di Santa Rosalia, patrona della città. Vi si trovano anche le tombe degli imperatori, tra cui Ruggero II e Federico II. Nelle vicinanze sorge il Palazzo dei Normanni, in origine edificio arabo, da sempre sede del potere: contiene la cappella Palatina, ricca di mosaici di influenza bizantina che, insieme a quelli della chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (o Martorana), rappresentano dei veri e propri capolavori

d’arte. L’elegante Martorana, con l’alto campanile ad arcate, risale all’epoca normanna, mentre la monumentale fontana Pretoria che occupa la vicina piazza omonima è di stile barocco. La strada che va dalla cattedrale alla Martorana passa attraverso piazza Vigliena, detta i “Quattro canti”, un incrocio decorato da statue e fontane del Seicento. Su piazza della Pretoria si affaccia il seicentesco palazzo del Municipio, con una splendida fontana del

Cinquecento costituita da ben 644 gruppi marmorei. È in questa zona che le strade portano nomi in italiano, arabo ed ebraico. Da qui, inoltre, si scende verso il mare, passando per la Vuccirìa, il mercato più antico e animato della città, in piazza San Domenico, dove sorge l’omonima chiesa, fra i più interessanti edifici barocchi cittadini.Altro edificio di epoca normanna è la chiesa sconsacrata di San Giovanni degli Eremiti, con le cupole rosse orientaleggianti, edificata sulle fondazioni di un’antica moschea. Nel cuore antico della città si trova l’imponente edificio trecentesco detto Steri (da hosterium, palazzo fortificato), già carcere e tribunale, oggi sede del rettorato universitario. Qui vicino sorgono la chiesa di Santa Maria degli Angeli, e Palazzo Abatellis, sede della Galleria regionale che ospita opere d’arte e dipinti che vanno dal medioevo al ‘700. La parte più moderna di Palermo è dall’altro lato della città. Superando il neoclassico Teatro Massimo, tempio della lirica, in piazza Politeama si scorge l’altro teatro cittadino, Teatro Politeama Garibaldi, eretto a metà Ottocento in stile pompeiano.Attrattiva cittadina è il caratteristico Teatro dei Pupi, teatro delle marionette, i cui

protagonisti sono da sempre Carlo Magno e i suoi paladini. Lungo via Libertà, ombreggiata dagli alberi, si entra nella zona dove trionfa l’architettura ottocentesca e liberty, i cui splendidi simboli sono le vie squadrate e animate. L’Orto botanico, fondato nel 1789, è famoso per gli esemplari provenienti da tutto il mondo. Più lontani dal centro sono, invece, la Zisa (sulla piazza omonima) e la Cuba (in corso Calatafimi), costruzioni orientaleggianti, risalenti al regno di Guglielmo II. Incantevoli anche i dintorni di Palermo. A cominciare da Mondello, la spiaggia dei palermitani, rinomata per il suo mare cristallino.

Qui i “polipari” vendono il polpo già bollito e tagliato a pezzetti.A Palermo é piacevole anche godersi la vivacità dei mercati alimentari come la Vuccirìa o il Ballarò, mentre chi ama l’antiquariato non può invece perdere una visita al Papireto. L'antica città ha intrattenimenti per tutti i gusti.

CEFALU’ Sulla costa settentrionale della Sicilia, all'estremità del Golfo di Termini Imerese sorge la cittadina normanna di Cefalù, splendida località

turistica e balneare, ogni anno meta di migliaia di turisti che vi giungono da diverse parti del globo per trascorrere le vacanze. Cefalù è adagiata in un posizione panoramica straordinaria, sovrastata da un'altura di circa 270 metri s.l.m., che cade a picco sul mare turchino, denominata Rocca, sulla quale domina ancora il falco pellegrino e la macchia mediterranea la fa da padrone. Il rapporto tra Cefalù e la sua Rocca è sempre stato molto stretto, tanto che, secondo alcuni storici, lo stesso nome antico della città 'Kephaloidion', deriverebbe da 'kefalis', cioè 'testa', che ricorda appunto la forma della caratteristica rupe.

Mondello (in siciliano Munneddu) è una frazione e località turistica di Palermo, racchiusa da Monte Pellegrino e Monte Gallo. Distaccata dalla città dal

Parco della Favorita, è raggiungibile per mezzo dei tanti viali reali alberati o tramite collegamenti secondari. La zona è rinomata per la spiaggia, che rappresenta uno dei lidi più ambiti della Sicilia, per le sue numerose ville in stile Liberty, note come migliore espressione dell'Art Nouveau in Italia, e per i siti di interesse storico. È sede del World Festival on the Beach. In questa località, nel 1975 nacque il Premio Mondello, kermesse letteraria oggi organizzata dalla Fondazione Sicilia insieme al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Valle dei Templi è un'area archeologica della Sicilia caratterizzata dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici

del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Oggi è parco archeologico regionale. Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo.[2]La nascita della polis agrigentina è legata allo sviluppo della polis Geloa: la città, infatti, fu fondata nel 581 a.C. da alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta, col nome di Ἀκράγας (Akragas), dall'omonimo fiume che bagna il territorio. Fu una delle principali città del mondo antico, centro urbano importante sia economicamente che politicamente.L'insediamento fu protetto nel VI secolo da un sistema difensivo, consistente in un circuito di mura che sfruttava le caratteristiche topografiche del luogo, costituito dal pianoro su fianco di colline che dominavano il litorale e di cui la "valle dei templi" occupava il margine sud e non costituiva l'acropoli, localizzata invece più a monte, in corrispondenza del nucleo medievale dell'attuale città.L'espansionismo militare di Akragas ebbe particolare impulso al tempo del tiranno Terone (488-473 a.C.) e della vittoria sui Cartaginesi. Seguì un periodo di rivalità con Siracusa. I grandi templi, costruiti nel V secolo, testimoniano comunque la prosperità della città.Dopo il saccheggio da parte dei Cartaginesi, nel 406 a.C., seguì un periodo di decadenza della città, che comunque fu ricostruita. Dal 262 a.C. Agrigento entrò nel dominio romano, restando tuttavia una città importante. A partire dal VII secolo la città si impoverì e si spopolò ed il centro urbano si ridusse alla sola collina dell'acropoli, venendo così abbandonate sia l'area urbana, che la zona dei templi.

Selinunte (in greco antico: Σελινοῦς, Selinûs; in latino: Selinus) era una antica città greca sita sulla costa sud-occidentale della Sicilia; oggi costituisce il

Parco archeologico più grande d'Europa. I ruderi della città si trovano sul territorio del comune di Castelvetrano, nella parte meridionale della provincia di Trapani. Nel sito archeologico, sull'acropoli vi sono alcuni templi insieme ad altre costruzioni secondarie, mentre altri templi si trovano su di una collina poco lontana[1].Molti edifici sono rovinati in seguito a sismi avvenuti in epoca medievale; tuttavia alcuni interventi di anastilosi hanno permesso di ricostruire quasi completamente il Tempio E (il cosiddetto tempio di Hera), e di rialzare in gran parte uno dei lati lunghi del Tempio C.Le sculture trovate negli scavi di Selinunte si trovano soprattutto nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo. Fa eccezione l'opera più famosa, l'Efebo di Selinunte, che oggi è esposto presso la Casa del Viaggiatore, all'interno del parco archeologico, a ridosso dell'acropoli.Selinunte chiamata dai greci "Selinùs", deriva il suo nome da σέλινον (sélinon), il sedano che tuttora vi cresce selvatico, divenuto simbolo della monetazione della città.La città ebbe una vita breve (circa 240 anni). In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a raggiungere i 100.000 abitanti[2].Lo stato in cui si presenta oggi la città non è dovuto solo alla sua distruzione ad opera dei Cartaginesi, ma anche a terremoti, a secoli di incuria e di gravi spoliazioni.Selinunte, sottofondazione di Megara Hyblea, fu fondata nel 650 a.C. (Diodoro Siculo)[3] lungo la costa del Mar Mediterraneo, tra le due valli del Belice e del Modione, su di un luogo non interessato da precedenti insediamenti indigeni. Selinunte fondò a sua volta nel 570 a.C. Heraclea Minoa presso la foce del suo estremo confine meridionale, il fiume Plàtani. Raggiunse velocemente il suo massimo splendore nel VI e V sec. a.C.; la sua ricchezza era forse dovuta al dominio che esercitava su di un vasto territorio[4]. Selinunte è la colonia greca più occidentale della Sicilia, a diretto contatto con l'area occupata dai Cartaginesi; tutta la sua storia è condizionata da questa posizione di confine, fino al dissolvimento del problema con la conquista romana della Sicilia.

La città di Monreale nacque con i normanni verso l'XI secolo. Distante dalla città normanna sorgeva un antico villaggio arabo Balharā[6]. situato alle

pendici del Monte Caputo a 310 m sul livello del mare. Era in questo luogo in cui i re normanni si ritiravano per riposare dalle fatiche della guerra e dal governo della Sicilia. Fu in una notte del 1171 che re Guglielmo II detto il Buono, ebbe in sogno l'apparizione della Madonna che gli svelava il posto dove era nascosto un immenso tesoro (bottino di guerra di suo padre), con il quale Guglielmo avrebbe dovuto erigere un tempio a lei dedicato. Il re diede inizio senza indugi alla costruzione del tempio, del Palazzo Arcivescovile e del chiostro. Dispose che cento monaci della Badia di Cava, con a capo l'abate Teobaldo, si trasferissero a Monreale per officiare nel tempio. Essi giunsero a Monreale il 20 marzo 1176 e l'abate Teobaldo venne insignito del titolo di "Signore della Città". Il 5 febbraio 1182, Lucio III, su richiesta dello stesso Guglielmo, elevò la chiesa di Monreale a "Cattedrale Metropolitana". Primo arcivescovo della diocesi di Monreale è stato fra' Guglielmo del monastero dei Benedettini. Alla fine del XVII secolo l'Arcivescovo di Monreale possedeva 72 feudi. Dalla elevazione a Cattedrale Metropolitana ad oggi, la sede di Monreale ha avuto 54 arcivescovi e, tra questi, 14 cardinali della Chiesa. Già prima che il Duomo fosse finito, il mondo ne parlava con meraviglia: lo stesso papa Alessandro III, in una bolla inviata al sovrano nel 1174, esprimeva tutta la sua gioia per la solennità del monumento.