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L’ECO DI BERGAMO 29LUNEDÌ 14 SETTEMBRE 2015
poi anche in questa edizione l’esperienza dei «Circoli di Resistenza», gruppi di lettura distribuiti in tutta la provincia di Bergamo che si riuniscono più volte per approfondire e commentare un libro: «Nascere di nuovo» è il titolo del testo appositamente redatto quest’anno per «Molte fedi», pubblicato dalle Edizioni Gruppo Aeper. Autori dei due saggi raccolti nel volume sono rispettivamente il monaco Luciano Manicardi, vicepriore della Comunità di Bose, e il filosofo Roberto Mancini,che incontreranno i gruppi di lettura il 15 gennaio nella parrocchiale di Ponte San Pietro. Informazioni e programma completo su www.moltefedi.it G. B.
tore della «Stampa» Mario Calabresi (il 29 settembre al Teatro Serassi di Villa d’Almè) e l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea RomanoProdi (venerdì 2 ottobre, nell’auditorium del Seminario di Bergamo, sul tema «Ero straniero e mi avete accolto. In un mondo che cambia: la misericordia tra principio evangelico e responsabilità politica»). La sezione «Meditatio dello Spirito» (di cui riferiamo in questa stessa pagina nell’intervista a Daniele Rocchetti) sarà invece inaugurata dal vescovo Francesco Beschi, che giovedì 5 novembre alle 20 e30, al priorato di Sant’Egidio in Fontanella, a Sotto il Monte, condurrà una riflessione su «Maria, la madre». Si ripeterà
tembre alle 20 e 45 nella Basilicadi Santa Maria Maggiore, con unevento organizzato in collaborazione con la Fondazione Mia: il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, terrà una «lectio magistralis» sul testo di Isaia 43, 19 («Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?»). Tra i relatori dei successivi incontri di questo ciclo – sempre con inizio alle 20 e 45 –, vi saranno il diret
del Palazzo della Provincia: l’attore e regista Moni Ovadia leggerà «Il cammino dell’uomo», un celebre testo del filosofo ebreo Martin Buber, nel corso di un incontro riservato ai sottoscrittoridella Card di «Molte fedi». Tra i numerosi appuntamenti del programma – che comprenderà anche concerti, proiezioni cinematografiche e visite guidate in varie località – ricordiamo la sezione «Semi per un nuovo inizio», che si aprirà martedì 22 set
La «maratona»Il 22 settembre in Santa Maria Maggiore «lectio magistralis» del cardinale Gianfranco Ravasi su un testo di Isaia
L’edizione 2015 di «Molte fedi sotto lo stesso cielo»,la rassegna interconfessionale promossa dalle Acli con il sostegno di altre associazioni ed enti del territorio, si aprirà giovedì prossimo alle 20 e 30 nel cortile
Ovadia legge Martin BuberAnche concerti, film, visite
Moni Ovadia
Nel capitolo 43 del Libro di Isaia, Dio si rivolge quasiin tono stupito ai figli di Israele:«Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle coseantiche! / Ecco, io faccio unacosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?».Prenderà spunto da questi versetti l’edizione 2015 di «Moltefedi sotto lo stesso cielo – Peruna convivialità delle differenze», che inizierà giovedì prossimo con il titolo «Nascere di nuovo». Daniele Rocchetti, vicepresidente provinciale delle Acli e
Il cardinale Gianfranco Ravasi
coordinatore dell’iniziativa, ritorna sui principi a cui essa siispira: «Quando l’esperienza di“Molte fedi” è iniziata, nove annifa, era piuttosto diffusa una corrente di pensiero per cui le religioni – viste come fonti di divisioni e conflitti – non avrebberodovuto rivestire alcun ruolo nelprocesso di costruzione della convivenza civile. Noi invecesiamo convinti che, per incontrare l’uomo, si debba prenderein considerazione anche la dimensione della fede; riteniamoche, al di là delle deformazioni
e degli abusi a cui talvolta sonosottoposte, le religioni continuino anche oggi a proporre delle“parabole” di giustizia, verità emisericordia».
Questi elementi positivi come van
no comunicati, in una società ormai
multiconfessionale?
«Attenendosi al metodo dellalaicità, nel senso che i rappresentanti delle diverse fedi sonochiamati a mostrare la “pertinenza antropologica”, la rilevanza sul piano umano e civiledi ciò in cui credono. Dunque, la
proposta di “Molte fedi” parte dadue assunti: da un lato, che lereligioni possano avere un ruolonel discorso pubblico; dall’altro,che la dimensione religiosa nondebba restare ripiegata su sestessa, ma sia chiamata a fare iconti con le questioni e i problemi dell’epoca storica in cui citroviamo a vivere».
Il titolo generale di questa edizione
di «Molte fedi», «Nascere di nuovo»,
evoca un tema ricorrente nelle gran
di religioni ma anche un’esperienza
comune a tutti gli esseri umani:
ognuno di noi, in particolari periodi
della sua vita, sente l’esigenza di
imprimerle un nuovo corso...
«Il titolo di quest’anno costituisce idealmente una continuazione di quello della scorsa edizione, “Non abbiate paura”. Untratto tipico dell’“uomo religioso” è l’attitudine a camminare,a superare i confini, ad accettarela sfida di sempre nuovi inizi. Anoi pare che questa capacità siaccordi con un’esigenza diffusanella nostra epoca: tutti, magariconfusamente, intuiamo che ilnostro è un tempo di passaggio,di travaglio; stiamo abbandonando un vecchio modello diciviltà per avviarci verso un altro, di cui non possiamo ancoraintravedere la forma complessiva. Sarebbe stupido dire che di
Tra il pomeriggio di venerdì 30 otto
bre e la mattina seguente è in pro
gramma una lettura continua a più
voci dei Vangeli sinottici e degli Atti
degli apostoli.
«Sì, nello Spazio Creberg delquadriportico del Sentierone,dove lo scorso anno si era svoltaun’analoga lettura del Libro deiSalmi. Questa volta numerosilettori, credenti di diverse confessioni e non credenti, si confronteranno con la domanda cheGesù aveva rivolto ai suoi discepoli: “Voi chi dite che io sia?”».
Si parlerà pure di un fenomeno di
drammatica attualità, in un ciclo di
incontri su «Le migrazioni del Medi
terraneo», promosso in collabora
zione con la Fondazione Serughetti
– La Porta.
«Anche sul tema dei migranti,non vi sono alternative al metodo della conoscenza reciproca edel dialogo, a meno di non rassegnarsi alla prospettiva funestadi uno “scontro di civiltà” a livello mondiale. In collaborazionecon la Caritas diocesana e conaltre istituzioni, abbiamo tral’altro lanciato una proposta allefamiglie bergamasche: chiediamo loro di accogliere in casa, apranzo, dei profughi provenientidal continente africano.».Giulio Brotti
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Nascere di nuovoReligioni in dialogocol mondo cambiato«Molte fedi». Daniele Rocchetti (Acli): per incontrare l’uomo, si deve prendere in considerazione anche la dimensione della fede. Da giovedì il via agli incontri
questo cambiamento “non si deve avere paura”. Molto più sensato è affrontare le paure – checi sono –, cercando però di individuare nella realtà presente degli aspetti promettenti, dei motivi per sperare comunque nel futuro».
Vogliamo segnalare alcuni appunta
menti, tra i tanti dell’edizione 2015
di «Molte fedi»?
«Una sezione, “Semi per un nuovo inizio”, comprenderà gli interventi di autorevoli relatori,dal cardinale Gianfranco Ravasiall’ex presidente del ConsiglioRomano Prodi, che ci aiuteranno appunto a rintracciare nelnostro tempo dei “germogli disperanza”. Una serie di incontrisarà dedicata a “Gerusalemme.Una città, due popoli, tre religioni” e un’altra al genocidio armeno, a cent’anni dal suo inizio. Visarà, come nelle scorse edizioni,la sezione “Meditatio dello Spirito”, che verrà aperta dal vescovo Francesco Beschi giovedì 5novembre presso il priorato diSant’Egidio in Fontanella, a Sotto il Monte: le sei meditazioni diquesto ciclo saranno incentratesu altrettante figure femminilidell’Antico e del Nuovo Testamento, da Maria di Nazaret aRut, da Tamar a Maria Maddalena».
Mario Brunello
Romano Prodi
Massimo Recalcati
Il vescovo Francesco Beschi
Elena Loewenthal
Mario Calabresi
Antonia Arslan
Luciano Manicardi
Ramin Bahrami
Roberto Mancini
Gad Lerner