2009 Trends Matrix: Eco-techno

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SOSTENIBILITÀ / ECO-TECHNO © Valentina Durante / District Vision Lab

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Ricerca multiclient realizzata nel 2009. In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.

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SOSTENIBILITÀ / ECO-TECHNO© Valentina Durante / District Vision Lab

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Obama è pronto per la green revolution. E la vostra azienda?

Eco-ego diventa Eco-techno (8 sub-trend) ed esplora le possibilità che le ultime tecnologie offrono allo sviluppo sostenibile.

Dagli edifici che producono energia alla biomimicry al design ibrido… nuove forme, nuovi materiali, nuovi modi di risparmiare aiutando l’ambiente.

ECO-EGO / TECHNO

SOSTENIBILITÀ ETICA E AMBIENTALE© Valentina Durante / District Vision Lab

macro trends

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ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

macro trends

COSTRUIRE CON IL VERDE

UNA CASA SULL’ALBERO

BIOMIMICRY

HYBRID DESIGN

MATERIALI SOSTENIBILI DA FONTI NATURALI

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

GREEN HI-TECH

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SOSTENIBILITÀ ETICA E AMBIENTALE

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Il concetto di abitazione ecosostenibile si è evoluto a

mano a mano che sono subentrate nel mercato nuove

tecnologie e nuovi processi produttivi.

Tuttavia nella fantasia dominante l’immagine

dell’abitazione eco-friendly è ancora condizionata da luoghi comuni di matrice arcadica…

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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Ma, avverte il vicedirettore nazionale di Legambiente

Andrea Poggio, la villa immersa nel verde non è eco.

Forse non si direbbe, ma è di minor impatto per l’ambiente la

coabitazione condominiale, soprattutto in termini di spazio

occupato e di spostamenti individuali.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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Considerazioni analoghe sono riportate in un recente numero di Wired: l’impatto ambientale

di un abitante di Manhattan è il 30% inferiore della media

statunitense.

A Manhattan il 65% della popolazione non possiede

un’auto.

E il mezzo di trasporto azionato da energia elettrica più

ecosostenibile in assoluto è l’ascensore.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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Negli Stati Uniti il trend dell’architettura ecosostenibile

è letteralmente esploso: quest’anno sono state inoltrate al U.S. Green Building Council

più di 16mila richieste di certificazioni LEED (che

attesta il design ecofriendly) contro 573 nel 2000.

Assieme alle richeste stanno aumentando anche le

dimensioni degli edifici, con la nascita del paradossale fenomeno delle Green

McMansion.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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L’edificio più grande dotato di certificazione LEED è il

Palazzo Resort Hotel e Casinò che ha aperto lo scorso

gennaio a Las Vegas.

Lo stato del Nevada offre una riduzione delle tasse del 35% ai

costruttori in grado di esibire l’ambita certificazione.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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È stata presentata in occasione dell’ultimo G8 la prima

abitazione giapponese a emissioni zero.

La Zero Emission House è dotata di svariate tecnologie

atte ad assicurare una emissione di CO2 nulla.

L’alimentazione energetica avviene grazie a una

combinazione di solare ed eolico.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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In crescita il trend degli eco-hotel.

Greenhouse 26, a New York: riscaldamento e

condizionamento alimentati da energia geotermale.

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URBN Hotels: la prima catena cinese di hotel a impatto zero. Il primo è stato aperto a Shangai,

altri 11 sono in previsione da qui al 2011.

La struttura è stata edificata con materiali di provenienza

locale.

L’hotel vende crediti di CO2 per compensare le emissioni dei

clienti che si spostano via aereo.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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Hotel Palomar, a Los Angeles: è il primo esempio a LA ed ha

aperto lo scorso mese di maggio.

Mette in pratica 40 azioni eco-friendly, dal cibo biologico nel mini bar al risparmio di acqua

ed energia elettrica.

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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Prospettive future

Apertura di nuovi hotel ecosostenibili.

Riconversione di hotel esistenti in strutture eco-

friendly.

Creazione di pacchetti turistici a tema (hotel a impatto

zero, cibo locale, compensazione delle emissioni

tramite l’acquisto di crediti…)

ABITAZIONI ECO-FRIENDLY

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A parte i tradizionali tetti vegetali (in significativa

crescita in Germania – il 10% dei tetti costruiti negli ultimi 10

anni sono di questo tipo) l’esempio più conosciuto è

quello dei giardini verticali di Patrick Blanc.

Ma il trend si sta diffondendo…

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Il Building C1, progettato da Jean Nouvel in Francia, è un

palazzo con una gigantesca serra al posto del terrazzo.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Anche l’Egg Building a Mumbai, progettato da James

Law Cybertecture International, prevede un innesto di verde sul “tetto”.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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I Living Walls di Michael Hellgren sono delle istallazioni di verde che possono ricoprire interamente le pareti dei luoghi

più impensati: dalle stazioni metropolitane alle hall degli

alberghi.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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I Silicone Planters di Paula Hayes sono vasi

appositamente pensati per la creazioni di “boschetti”

estemporanei sui terrazzi.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Rendering virtuale del Miami Art Museum, di Herzog & De

Meuron.

L’impianto generale modernista è “contaminato” dalla presenza

di piante rampicanti.

Apertura prevista per il 2011.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Interamente ricoperti di erbacee perenni anche i muri esterni e

interni del negozio fashion di Ann Demeulemeester.

Autori del progetto: Mass Studies.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Il giardino pensile Elevation Garden progettato da Philip

Nash.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Lo scorso mese di agosto la città di New York ha approvato

un piano di riduzione delle tasse per tutti i proprietari

immobiliari che decidono di dotare i loro edifici di un tetto

vegetale.

Lo strato di vegetazione consente infatti di assorbire l’acqua piovana, migliorare

l’isolamento termico e prolungare la vita dell’edificio.

Inoltre queste isole verdi creano un habitat ottimale per

gli uccelli.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Che il tetto vegetale abbia un impatto positivo non solo dal punto di vista ambientale ma

anche economico lo dimostrano le realizzazioni

dell’architetto William McDonough.

Il complesso di stabilimenti Ford, ad esempio, ha

consentito un risparmio di 48 milioni di dollari nei costi

destinati al convogliamento dell’acqua piovana.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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L’artista londinese Helen Nodding (aka Ladybird) ha

sviluppato un procedimento per dipingere con il muschio.

Frullando zolle di muschio, un vasetto di yogurt e mezzo

cucchiaino di zucchero ottiene un composto con cui realizza

graffiti, murales, quadri, sculture, istallazioni.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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The Mossberger Project di Anna Garforth impiega il

muschio come font “tattile” per graffiti urbani

“ecosostenibili” che non vandalizzano irrimediabilmente

gli edifici.

COSTRUIRE CON IL VERDE

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Classica fantasia infantile, è resa concreta e fattibile da studi

di architettura come il tedesco Baumraum.

Le abitazioni vengono realizzate su misura e tenendo

presente tanto le indicazioni del cliente quanto il contesto

naturale in cui devono sorgere.

UNA CASA SULL’ALBERO

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Un altro esempio è la O2 Sustainability Treehouse di

Dustin Feider.

Di notte la costruzione in polipropilene si illumina

creando giochi di luce estremamente suggestivi.

UNA CASA SULL’ALBERO

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La Free-Spirit Eco Treehouse di Tom Chudleigh è un altro

esempio estremamente immaginativo.

Si tratta di un vero e proprio villaggio sospeso nella foresta

canadese.

UNA CASA SULL’ALBERO

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Molte celebrities si affidano ai servizi dello studio di Roderick

Romero, noto designer di abitacoli in quota.

Clienti abituali sono Julianne Moore, Donna Karan, Van

Kilmer e Sting.

Il costo di una sua casa sull’albero va dai 70 ai 120mila

dollari.

UNA CASA SULL’ALBERO

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Un trend in ascesa è anche quello del “turismo arboreo”.

Si va da sistemazioni accessibili per famiglie come il Baumhaus Hotel a Görlitz, in Germania, a residence extra-

lusso come il Daintree Ecolodge a Queensland, in

Australia.

Il fenomeno è internazionale, con esempi anche in Italia,

India, Francia, Stati Uniti, Sudafrica…

UNA CASA SULL’ALBERO

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Descritta per la prima volta nel 1997 da Janine M. Benyus nel

suo libro Biomimicry: Innovation Inspired by

Nature, la biomimicry è una disciplina che negli ultimi anni ha acquisito sempre maggior

riscontro.

Parte dallo studio delle migliori soluzioni partorite dalla natura

(dove il concetto di “scarto” non esiste) per sviluppare

concept di design e processi che siano totalmente

sostenibili.

BIOMIMICRY

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È un approccio alla natura non regressivo/passatista/arcadico,

ma basato sul desiderio di comprendere la complessità,

l’efficenza e la longevità del mondo naturale, un laboratorio

di R&D che funziona da 3,8 miliardi di anni.

Ed è in uscita il primo Nature's 100 Best di Janine Benyus e

Gunter Pauli, una lista delle 100 migliori tecnologie adottate dalla natura che cambieranno il

volto dell'umanità.

BIOMIMICRY

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Alcune delle innovazioni candidate:

Un sistema di aria condizionata ispirato dai nidi

delle termiti.

Ritardanti di fiamma ispirati dalle cellule animali.

Plastica ricavata dall’anidride carbonica ispirata dalle alghe.

Celle solari ispirate dalle foglie.

Superfici auto-pulenti ispirate dalle foglie di loto.

Adesivi privi di collanti ispirati dai gecko.

BIOMIMICRY

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Designer e architetti stanno combinando materiali sintetici

con processi biomimetici.

Un esempio è la linea Bone Furniture di Joris Laarman,

ispirata al processo generativo delle ossa…

BIOMIMICRY

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… o le sedute Vasa Intestina di Lisa Jones.

BIOMIMICRY

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Zuki è un modello di sedia che rinuncia alle forme spigolose

tipiche del modernismo per riprendere morbide forme

naturali che meglio si adattano alla morfologia umana.

Designer: Ashley Hall & Matthew Kavanagh (United

Kingdom)

BIOMIMICRY

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Si ispira allo scheletro di un dinosauro il set di appendiabiti

Dino del designer Lincoln Kayiwa.

Frequentemente segnalato dalla blogosfera design

oriented.

BIOMIMICRY

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C’è un compatibilità assoluta fra nuovi materiali sintetici e

istanze di tipo ambientalista: si tratta di alternative – costituite o

da ibridi fra naturale e sintetico o da sintetici

derivati da risorse naturali – a risorse nel nostro pianeta che

sono sempre più limitate.

Power Plastic di Konarka è un pannello fotovoltaico in

plastica, pieghevole e versatile.

BIOMIMICRY

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I segmenti poligonali di Project OR reagiscono ai raggi ultravioletti: quando la

superficie si trova in ombra è bianca traslucida, mentre

diventa colorata quando è colpita dal sole.

Di notte OR emana una morbida luce che illumina gli

ambienti.

BIOMIMICRY

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I designer spagnoli G4E (Good for Environment) per il loro

progetto Econo hanno preso a esempio lo scarafaggio della

Namibia, che è in grado di sopravvivere nel deserto con pochissime riserve d'acqua.

Il risultato è un disco di plastica riciclabile da posizionare sulla

terra dei vasi di piante che condensa il vapore arrivando a

far risparmiare fino al 50% della quantità che si utilizza per

innaffiarle.

BIOMIMICRY

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L'australiana BioPower Systems si è ispirata ai principi della biomimicry per realizzare

BioWave e BioStream.

Entrambi accumulano energia sfruttando il movimento

ondoso: BioWave si ispira alle piante marine e BioStream

copia il movimento della coda di squali e tonni.

BIOMIMICRY

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L'aria dentro casa è spesso più inquinata di quella che c'è

fuori. Bel Air è una miniserra mobile che sfrutta le

potenzialità depurative di una piccola pianta.

Il designer Mathieu Lehanneur l'ha realizzata ottimizzando i

risultati di una ricerca della Nasa per rendere più vivibile

l'ambiente all'interno delle astronavi.

Per ora è ancora un prototipo ed entrerà in produzione solo

nel 2009

BIOMIMICRY

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La biomimicry applicata al design dà origine al cosiddetto

design ibrido, in cui è presente un dialogo continuo

tra progettazione e natura/biologia.

Un esempio è la lampada Vola di Isao Hosoe, le cui ali in

policarbonato si aprono quando la lampada è accesa e si

riscalda, per poi richiudersi quando è spenta e si raffredda,

simulando il volo.

HYBRID DESIGN

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Il design ibrido va oltre l’imitazione della natura: la reinterpreta criticamente costruendo un universo di

oggetti parallelo, con comportamenti e strutture

nuovi.

Si ha un’integrazione fra tecnologia e biologia grazie ai

nuovi materiali e processi produttivi come risposta a

esigenze e stili di vita altrettanto ibridi.

Meltdown Chair by Tom Price.

HYBRID DESIGN

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L’architettura biomorfa non è una novità, ma sono nuove le

possibilità generate tanto da materiali e processi quanto

dalle tecnologie informatiche di progettazione.

I software utilizzati non sono quelli tradizionali

dall’architettura, ma quelli derivati dall’animazione e dal

modelling dell’industria cinematografica e

automobilistica.

Ps1/Moma dello studio Gage/Clemenceau.

HYBRID DESIGN

SOSTENIBILITÀ / ECO-TECHNO

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Altri esempi sono il National Grand Theatre a Pechino

(conosciuto anche come The Egg), dell’ architetto francese

Paul Andrei…

HYBRID DESIGN

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…il National Olympic Stadium, sempre a Pechino

(conosciuto anche come Bird’s Nest), degli architetti Herzog &

de Meuron.

HYBRID DESIGN

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…la Stockholm Library addiction, dello studio Gage/Clemenceau…

HYBRID DESIGN

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…e soprattutto le strutture dinamiche di Greg Lynn.

L’architetto e designer americano già nel 1995 aveva

inventato l’espressione blobitecture per indicare forme

architettoniche organiche e globulari che instillano

nell’edificio un movimento morbido e sinuoso.

HYBRID DESIGN

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La costante di questi progetti è l’allontanamento drastico

dalle forme squadrate.

“Gli ambienti a forma di scatola in cui viviamo sono l’antitesi del

design ecologico.

Non possono distribuire lo stress e lo sforzo, non sono

aerodinamici, non permettono un efficiente utilizzo dei

materiali, nè un naturale riscaldamento o

raffreddamento” (Eugene Tsui, architetto e designer

statunitense).

HYBRID DESIGN

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Un ulteriore esempio è il progetto di Future Systems

per il centro congressi / sala concerti Antonín Dvořák a

České Budějovice nella Repubblica Ceca.

HYBRID DESIGN

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Con l’impennata del prezzo del petrolio e il terrore global

warming la ricerca di fonti alternative è sempre più

frenetica.

La newyorkese Ecovative ha sviluppato un’alternativa

ecosostenibile ai prodotti derivati dal polistirene: la base

di partenza è costituita da funghi e scarti dell’agricoltura.

MATERIALI SOSTENIBILI DA

FONTI NATURALI

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Il suo Greensulate viene a tutti gli effetti “coltivato”: un mix di

acqua, carta riciclata e scarti di riso viene addizionato di cellule

di fungo e lasciato in un ambiente chiuso.

In due settimane il risultato viene essiccato ed è pronto per

essere utilizzato come pannello isolante.

I primi prodotti saranno disponibili sul mercato a metà

del 2009.

MATERIALI SOSTENIBILI DA

FONTI NATURALI

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Halimaton Hamdan, uno scienziato malaisiano, ha

messo a punto un processo per produrre il costoso Aerogel

utilizzando gli scarti della lavorazione del riso.

Il suo Maerogel costa l’80% in meno della versione

tradizionale (che arriva a 3mila dollari al Kg) e spalanca le

porte a un utilizzo meno èlitario del materiale.

MATERIALI SOSTENIBILI DA

FONTI NATURALI

SOSTENIBILITÀ / ECO-TECHNO

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Vivere e produrre a impatto zero non è più sufficiente: è

necessario che i nuovi edifici si facciano carico anche della

produzione di energia e della riduzione del tasso di

inquinamento dell’ambiente.

Questo significa progettare con criteri ecoattivi: utilizzare

tecniche e materiali non solo ecosostenibili ma anche in

grado di giovare all’ambiente.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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Il Solar Drop Anti-Smog di Vincent Callebaut è un nuovo complesso museale realizzato

a Parigi.

Mentre il grande impianto fotovoltaico produce energia

elettrica, il rivestimento in biossido di titanio lavora con

le radiazioni ultraviolette facendole interagire con le

particelle d'aria e abbattendo così alcune sostanze inquinanti

e contaminanti.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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Il Pearl River Tower in costruzione a Guangzhou

(termine previsto per l’autunno 2009) è stato definito uno degli

edifici più ecologicamente sostenibili al mondo.

La progettazione è dello studio Skidmore, Owings & Merrill.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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Il Cor Building (Oppenheim Architecture + Design) in

costruzione a Miami è rivestito di una seconda pelle a maxi-

oblò che ripara dal freddo durante l’inverno, scherma

l’eccesso di calore in estate e include una corona di pale

eoliche per la gestione carbon-free dell’edificio.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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La Hearst Tower (Foster & Partners) a Manhattan è il

primo grattacielo verde di New York.

È stato progettato per un consumo energetico inferiore

del 25% rispetto agli standard della città.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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La Phare Tower (Thom Mayne) verrà costruita a Parigi

è sarà ultimata entro il 2012.

Sarà un “edificio verde” con una centrale eolica che

provvederà al riscaldamento e una “doppia pelle” in acciaio e

vetro che innescherà un meccanismo di auto-

raffreddamento nei mesi più caldi.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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In costruzione a Dubai, la Rotating Tower di David

Fisher è un grattacielo in cui ogni piano è indipendente da

quelli inferiori e superiori ed è in grado di ruotare su se stesso.

Inoltre sarà in grado di provvedere non solo al proprio

fabbisogno energetico, ma anche a quello degli edifici

vicini grazie all’installazione di 48 turbine eoliche e di celle fotovoltaiche sui tetti di ogni

piano

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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Si chiama GreenPix e porta la firma dello studio di architettura Simone Giostra and Partners

Architects di New York . Si tratta di un involucro

multimediale a impatto zero progettato per rivestire

l’entertainment center “Xicui” di Pechino, nel quartiere delle

Olimpiadi 2008.

GreenPix è simile a un organismo vivente

autosufficiente, che assorbe energia solare durante il giorno

per utilizzarla di notte.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

SOSTENIBILITÀ / ECO-TECHNO

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In molti di questi nuovi progetti ecosostenibili le superfici

dell’edificio aggiungono alla funzione di definire lo spazio

anche quella di produrre energia.

E stanno nascendo alternative ai tradizionali pannelli piatti e

rigidi: le tende solari di Sheila Kennedy del MIT (ancora un

prototipo) si muovono in direzione della luce e coprono

oltre la metà del fabbisogno energetico di una famiglia

americana.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

SOSTENIBILITÀ / ECO-TECHNO

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I ricercatori del Worcester Polytechnic Institute hanno

immaginato un nuovo modo di impiegare i milioni di chilometri

di asfalto sparsi nelle strade del globo.

Integrando dei convertitori di calore sotto la superficie si

potrebbe assorbire l’energia solare normalmente dispersa e

utilizzarla.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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E continua anche il trend dei progetti finalizzati a catturare e

utilizzare l’energia cinetica prodotta dal movimento umano.

Dopo il Temple Nightclub e il Watt di Rotterdam è stato

aperto un eco-nighclub anche a Londra. La pista da ballo è in

grado di produrre il 60% dell’energia necessaria

all’edificio.

L’iniziativa è dell’associazione Club4Climate.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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Lo stesso principio è alla base di River Gym.

Si tratta di una barca-palestra che viaggia avanti e indietro per

l’Hudson e l’East River di New York.

L’alimentazione è fornita dall’energia cinetica catturata

dalle apparecchiature per gli esercizi.

PROGETTARE CON CRITERI ECOATTIVI

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L’attenzione per la sostenibilità ambientale ha finalmente coinvolto anche il mondo

dell’IT.

Il 2% della CO2 emessa nel mondo arriva infatti

dall’industria informatica, una percentuale paragonabile a quella del trasporto aereo.

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Ma le motivazioni per questo interesse sono anche

economiche: per ogni dollaro speso in hardware circa la metà se ne va in energia consumata

per il suo funzionamento e questa spesa sta crescendo del

15% annuo.

La quantità necessaria per raffreddare i server

quadruplicherà nei prossimi 5 anni. Negli USA i data center

utilizzano più corrente elettrica di tutti i televisori messi

insieme.

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Nel 2007 Ibm ha lanciato Project Big Green: una task

force di 850 specialisti e un investimento annuo di un

miliardo di dollari per diventare leader tra i produttori di data

center a basso consumo.

L’obiettivo è quello di arrivare a offrire ai clienti un risparmio

energetico del 42%.

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Insieme a Ibm le altre grandi aziende statunitensi dell’IT –

Microsoft, Sun, Intel, Hp, Dell… - hanno dato vita nel 2006 al

The Green Grid, un consorzio che ha l’obiettivo di unire gli

sforzi per migliorare drasticamente l’efficienza

energetica dei data center e creare degli standard affidabili.

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Intanto nel settore del consumer hi-tech è un fiorire di

idee e soluzioni per tagliare i consumi.

La Dell ha dotato i suoi laptop di ultima generazione della

configurazione Energy Smart che taglia in consumi del 70%.

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La Sony si è aggiudicata il premio “Televisore ecologico Europeo 2007-2008” grazie a

un modello della serie Lcd Bravia in grado di consumare

solo 0,0395 watt di energia per cm² di schermo.

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Polaroid ZINK è una stampante fotografica portatile

che si collega tramite Bluetooth o USB a telefonini e fotocamere

digitali.

La sua particolarità risiede nell’adozione della tecnologia di stampa Zero Ink che usa il calore per riprodurre su carta

speciale i cromatismi delle foto digitali, senza ricorrere agli

inchiostri.

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Il sito Clash of the Consoles by Greenpeace mette a

confronto l’impatto ecologico di Wii, Playstation e Xbox.

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Motorola e Angstrom Power hanno presentato il prototipo di

un cellulare a idrogeno che si ricarica con l’acqua del

rubinetto.

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www.valentinadurante.com