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2007 Nell’anno 2007 la Fondazione Mediterraneo promuove la prima Edizione del “Premio Mediterraneo del Libro”, costituisce il “Parlamento dei Giovani Euromed”, organiz- za il Workshop “Musulmani e Democratici” con la parte- cipazione dei paesi arabo-musulmani. Tra gli assegnatari del “Premio Mediterraneo” lo scrittore Alaa Al-Aswani, il premio Nobel Shirine Ebadi, la Regina Rania Al-Abdullah di Giordania, il Presidente del Consiglio d’Europa René Van der Linden. L’Appello per il Grande Mediterraneo, seminari, Work- shop e Master sul dialogo completano l’intensa attività di quest’anno.

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Parlamento dei Giovani Euromed, Grande Mediterraneo

Transcript of 2007

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2007

Nell’anno 2007 la Fondazione Mediterraneo promuove la prima Edizione del “Premio Mediterraneo del Libro”, costituisce il “Parlamento dei Giovani Euromed”, organiz-za il Workshop “Musulmani e Democratici” con la parte-cipazione dei paesi arabo-musulmani.Tra gli assegnatari del “Premio Mediterraneo” lo scrittore Alaa Al-Aswani, il premio Nobel Shirine Ebadi, la Regina Rania Al-Abdullah di Giordania, il Presidente del Consiglio d’Europa René Van der Linden.L’Appello per il Grande Mediterraneo, seminari, Work-shop e Master sul dialogo completano l’intensa attività di quest’anno.

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RASSEGNA STAMPA 1245

“Egyptian Gazette” 1 gennaio 2007

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1246 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1247

“Al-Hayat” 12 gennaio 2007

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“Corriere della Sera” 20 gennaio 2007

“Corriere del Mezzogiorno” 21 gennaio 2007

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“Corriere del Mezzogiorno” 21 gennaio 2007

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“Il Denaro” 23 gennaio 2007

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RASSEGNA STAMPA 1251

“Corriere del Mezzogiorno” 24 gennaio 2007

DISTRIBUITO CON IL

CORRIERE DELLA SERA

NON VENDIBILE

SEPARATAMENTE

MERCOLEDI’24 GENNAIO 2007ANNO XI - NUMERO 20

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NAPOLI—Tragedia nella notte aCaso-ria. Due persone, un uomo e una donna,IgnazioBastone e lamoglieMariaGiusep-paCastaldo (entrambi 72 anni), sonomor-ti nell’incendio del locale che gestivano invia Diaz, ai confini con il Comune di Afra-gola. L’incendio è scoppiato intorno alle22 in un chiosco chiama-toBar Chalet. In breve lefiamme si sono estese al-l’interno del locale e nonhanno lasciato scampoai due. Sul posto sonogiunte due squadre deivigili del fuoco e diversepattuglie dei carabinieri.Il bar eramolto conosciu-to e frequentato; al momento dell’incen-dio alcuni avventori sono riusciti a scappa-re e a mettersi in salvo. La prima ipotesi èquella di una causa accidentale, forse unaperdita di gas da una stufa.

T. B.

I CASI DELLA VITA

«Ha il physique du rôle per fare il presidente del Consiglio, ma per ora lavora bene a Roma»

COMM I S S A R I A TO R I F I U T I

EUROPA E ISLAM

La sindaca al Quirinale per il San Carlo. Poi vertice per lo stadio

Seicento loculi in più al cimitero. Sono abusivi Premio Napoli, si è dimesso Ermanno Rea

Via Acton, si stacca il filo di un lampione: dramma sfiorato

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Iervolino: Veltroni premier del futuro

Deficit di idee nel dibattito a sinistra

diMASSIMO GALLUPPIe ARMANDO SALVATORE

Il futuro del San Carloal centro del vertice di og-gi al Quirinale tra la sin-daca Iervolino e il capodello Stato, Napolitano.«Non intendo gettargli ilproblema addosso, maparlargli dei problemi edelle potenzialità del tea-tro», spiega la sindacache poi, nel pomeriggio,sarà all’Agenzia del De-manioper trattare la con-cessione per l’utilizzo del-le areedelle caserme aSe-condigliano per costruirelo stadio nuovo. Ieri mat-tina l ’assessore al loSport, Ponticelli, ha an-che effettuato un sopral-luogo per verificare le po-tenzialità dell’area. LaIervolino ha poi commen-tato la serata al Merca-dante con Veltroni: «Dav-vero ha il physique du rô-le per fare il presidentedel consiglio. Anche seora fa bene il sindaco».

U A pagina 2Cuozzo

Soccavo: si scopre che a fronte di 1400 regolari concessioni ne sono stati costruiti 2000 Lo scrittore lascia la presidenza. Pausa di riflessione per nominare il successore

Ora cadono cavi, ragazza feritaIeri in via Acton, poco

dopomezzogiorno, un ca-vo di acciaio al quale sonosospesi lampade dellapubblica illuminazione ècaduto sulla strada. Sfio-rata la tragedia: una ra-gazza è rimasta contusa— ed è stata ricoverata alVecchio Pellegrini — edun’auto danneggiata. Ilcavo si è sganciato, percause non ancora chiari-te, dalla parete laterale diPalazzo Reale. Il maltem-po ha anche fatto crollarealcuni calcinacci dalle vol-te del colonnato di piazzaPlebiscito. Il problema siera già verificato domeni-ca sera, tanto da renderenecessario l’interventodei vigili del fuoco che so-no stati costretti a tran-sennare l’area di entram-bi i porticati. L’episodiosarebbe dovuto alle infil-trazioni d’acqua piovana.

U A pagina 5Merone

QUESTAQUERCIAVACILLANTE

LA LEZIONE DI WALTER

INCENDIO IN UN BAR

Ermanno Rea si è dimessodalla presidenzadella Fonda-zionePremioNapoli. «Nessu-na dietrologia, è tutto assolu-tamente lineare. Ero un po’stanco e poi ho voglia di met-termi a fare altre cose», ha di-chiarato Rea, che nel 2007compirà ottant’anni e che at-tende alla stesura di un nuo-vo libro del quale, peraltro,preferisce non parlare.Ieri pomeriggio s’era diffu-

sa la voce che al presidentedimissionario sarebbe subitosubentrato il suo vice SilvioPerrella. Ma dal Comune diNapoli sarebbe giunto l’invi-to a tenere ancora in sospesola nomina. Accanto al nomedi Perrella, ieri sera hannopreso a circolarne anche al-tri, tra cui quelli di Montesa-no, Starnone, De Luca.

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PERSINO LA CIACI INSEGNAA DIALOGARE

Sul Corriere della Sera del20 gennaio Magdi Allam hacriticato duramente gli orga-nizzatori del seminario che siterrà aNapoli il 23 e 24 febbra-io prossimi («Dare voce ai de-mocratici musulmani») peraver invitato cinque eminentipersonalità politiche e intel-lettuali del mondo arabo isla-mico. La sua tesi (riassumibi-le in una dichiarazione ripor-tata da Simona Brandolinisul Corriere del Mezzogiornodel 21 gennaio) è che il dialo-go è possibile soltanto «se sindall’inizio i dialoganti condivi-dono quei valori universali,assoluti (…) che concernonola sacralità della vita e delladignità della persona», il chesignifica che non è possibilediscutere con persone checondividono un’ideologia che«immagina se stessa come in-carnazione della verità asso-luta» e che appartengono a«uno schieramento ideologi-co che legittima il ricorso allaviolenza». Coloro che la pen-sano a questo modo — con-clude Allam — non possonoessere identificati come de-mocratici. Per loro, la defini-zione più appropriata è quel-la di «fascisti islamici».In realtà, la tesi che il dialo-

go presuppone la condivisio-nedi alcuni «valori fondamen-tali» è contraddetta dalla sto-ria, sicuramente daquella del-la secondametà delNovecen-to. All’epoca della GuerraFredda intellettuali e politicicomunisti e democratici libe-rali si confrontarono fra di lo-ro e questo confronto non fuinutile. Anche i comunisticonsideravano la loro dottri-na come l’incarnazione diuna «verità assoluta» e chi di-scuteva con loro sapeva che ilrispetto dei governanti stali-nisti omaoisti per la sacralitàdella vita umana era più chedubbio. Nel 1971 il GrandeBalzo in avanti e la Rivoluzio-ne Culturale avevano già fat-to alcune decine di milioni divittime, eppure ciò non impe-dì all’America diNixon di dia-logare con la Cina di Mao,con risultati generalmenteconsiderati benefici per l’inte-ra comunità mondiale.

Giovanni Corona, il pm antimafia cheindagò sulla faida di Scampia, diventaconsulente di Guido Bertolaso al com-missariato per l’emergenza rifiuti.

U A pagina 3 Abate

AVVOCATO UCCISO,

IL PM ARRESTA

IL SUO PRATICANTE

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di ALDO TRIONE

Ha ragione Sergio Ro-mano quando rileva che inodi irrisolti della Querciasono nel fatto che i dirigen-ti ds, sin dalla stagione del-la Bolognina, non hannomai affrontato in manieradecisiva il problema dellanatura del partito, ovverodella sua nuova identità.E affrontarlo doveva signi-ficare innanzitutto ammet-tere che «l’erede vincentedelle grandi battaglie delNovecento era il sociali-smo, non il comunismo».Oggi, la Quercia è am-

malata. La diaspora nonsolo di molti suoi autore-voli dirigenti, ma di mili-tanti, operai, giovani, sem-plici anonimi elettori, è unfatto incontrovertibile. Epiù vasto di quanto dica-no le cronache. Ed è am-malato l’Ulivo — lo hasottolineato con amarezzaun finissimo e attento «teo-rico». dell’unità del centro-sinistra come Pietro Scop-pola all’indomani dell’inu-tile kermesse casertanapromossa da Prodi. Suquesta situazione conver-rebbe riflettere in manieranon «difensiva»; e soprat-tutto sarebbe opportunomettere una buona voltatra parentesi certe appros-simative ipotesi rivolte arecuperare l’improbabile«vitalità» che qualche de-cennio addietro sembrò ca-ratterizzare la prima fasedella cosiddetta stagionedei sindaci. Nell’attuale si-tuazione non ci si può ser-vire della vecchia «pedago-gia» postcomunista, comeha fatto Fassino, il quale aFilippo Ceccarelli che sula Repubblica analizzava ilmale oscuro che sta sgreto-lando la Quercia, ha rispo-sto riproponendo l’elencodelle vittorie conseguitedal centrosinistra e dai Dsdal 2002 a oggi.Lo scontro che da molti

mesi agita la Quercia, se-condo Fassino, non va so-pravvalutato. I contrasti,le differenze, anche le in-giurie e le offese, tutto rien-tra nell’ordine delle cose.È evidente che il segreta-rio non ha colto il sensodell’analisi di Ceccarelli, ilquale parlava di cadutadella tensione morale, dimancanza di un progettocredibile, dell’ambiguità

di certe scelte, dell’appros-simazione culturale chesta accompagnando la na-scita del Partito democrati-co. Questioni di grande ri-lievo che non possono es-sere sbrigativamente ri-mosse o affrontate nel se-gno di modelli ideologicidel passato.Nell’incipit di un suo

b r e v e s a g g i o , Ma xHorkheimer rilevava chequanto più incerta è la sor-te delle «ideologie necessa-rie» tanto più assurdi e, ag-giungerei, inefficaci e vuo-ti sono i mezzi ai quali siricorre per sostenerle.«L’accanimento con cui sidifendono gli idoli vacil-lanti rivela quanto il crepu-scolo è già cominciato».Questo passo può costitui-re la chiave per leggere lasituazione della Quercia.Una situazione che nelSud, e in special modo inCampania, appare quantomai drammatica e contrad-dittoria. Basti leggere i ti-toli di questi giorni: «Bas-solino a D’Alema: Partitodemocratico, siamo già incampo»; «Con il Partitodemocratico la sinistra sidissolverà»; «Ultimatumdi Bassolino»... Ma, al dilà delle pronunce, non c’èuna sola idea, una propo-sta, un avvio di discussio-ne. Alcuni attendono il«rompete le fila», per ritro-vare una nuova e conve-niente collocazione nelloscacchiere politico prossi-mo venturo.Fassino è stato nei gior-

ni scorsi a Napoli. Ha in-contrato gli industriali.Ha partecipato a un «semi-nario» con alcuni intellet-tuali di area ds. Non si sache cosa sia emerso in que-sto incontro, al quale, pa-re, non sono stati invitatiosservatori «non integra-ti», quelli, per intenderci,che sono stati in questi an-ni assai critici nei confron-ti della politica onnivora edi molte scelte discutibilis-sime del centrosinistra inCampania. Ancora unagrande assente: la politica.È questa la nuova parolad’ordine di D’Alema? Sa-rà, perciò, forse, molto ar-duo immaginare una rina-scita o una «ripresa» eticae culturale della sinistranel Mezzogiorno.

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diMARCO DEMARCO

La piaga dell’abusivismoedilizio si estende ai cimiteri.Sono ben 600 i loculi realizzatisenza concessione scopertidalla poliziamortuaria in quel-lo di Soccavo: a fronte di 1400per i quali il Comune aveva for-nito un regolare permesso, nesono stati costruiti duemila.Un affare molto redditizio, ge-stito da un’arciconfraternitache fa capo alla Curia di Poz-zuoli; i responsabili del sodali-zio sono stati denunciati. Nonsi è potutoprocedere al seque-stro dei loculi irregolari per-ché, nel frattempo, molti sonogià stati occupati: il seque-stro, dunque, avrebbe impedi-to ai familiari dei defunti di ac-costarsi alle sepolture.

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La fortuna aiuta chi la cerca(e non dimentica gli sbadati)

E intanto dalle volte del colonnato di piazza Plebiscito si staccano calcinacci

Corona, il pm antimafiaconsulente di Bertolaso

ERCOLANO

di TITTI BENEDUCE

LA TERZA VIADELMERCADANTE

A quella cultura politica napoletanache ancora oscilla tra realismo e immate-rialismo, tra Nitti e Benjamin, Walter Vel-troni è venuto a proporre il suo idealismopragmatico, una fusione di buonismo gio-vanile e di razionalità amministrativa. Ilsindaco di Roma ha lasciato un segno inquel settore consistente di pubblico fattodi dirigenti e militanti, assessori, consu-lenti e professionisti coinvolti nel governodella città. E non già per la proposta poli-tica contenuta nella conferenza spettaco-lo delMercadante, più gospel che comizio.Bensì per aver creato una sorta di spec-chio in cui ognuno ha potuto vedere rifles-sa la propria stanchezza culturale, conse-guenza di un lento scivolamento verso laroutine quotidiana.

Unmilione di euro al «Gratta e vinci»,e milleduecento euro al «Vola e lascia».Il primo caso riguarda un fortunatooperaio di Durazzano, in provincia diBenevento, che ha acquistato al bardel paese il biglietto della lotteriaistantanea «Megamiliardario»benedetto dalla sorte. Il secondo casoha invece per protagonista unavvocato napoletano che, in partenzada Capodichino per Monaco, almomento dei controlli d’imbarco hadimenticato di recuperare il portafogli.In Germania se n’è accorto: hatelefonato a Napoli e l’ha ritrovato.

di ANTONIO FIORE

Tragedia nella notte, due morti a Casoria

I pompieri nel bar devastato dal fuoco (foto di Ciro Lauria)

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1250 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1251

Xxxxxxx“Corriere del Mezzogiorno” 24 gennaio 2007

Per ciò che concerne la violenza politica, èevidente che si tratta di una questione di estre-ma importanza. Anche in questo caso le criti-che di Allam hanno il merito di essere formu-late con franchezza, in un paese in cui su certitemi si preferisce svicolare. Però sono impre-cise e fuorvianti. Per esempio, non è vero cheTariq Ramadan neghi «il diritto di Israele al-l’esistenza» (intervista a Foreign Policy, no-vembre-dicembre 2004). Così come non è ve-ro (anzi è vero il contrario) che egli abbia fat-to «l’apologia del terrorismo suicida palesti-nese» (intervista a Repubblica del 28 settem-bre 2004). Inoltre va sottolineato che tra i re-latori del workshop napoletano non c’è nes-suno che abbia mai commesso atti di violen-za politica, mentre alcuni di loro sono sogget-ti a repressioni da parte di governi autoritario semi-democratici.In ogni caso, il problema della violenza po-

litica deve essere affrontato in un quadro sto-rico e teorico più ampio. La violenza politicada parte di Stati o di soggetti non statali faparte del panorama politico del XX secolo.Nel National Security Council 68 (il docu-mento che nel 1950 ha fissato alcuni dei prin-cipi della politica estera americana negli an-ni della Guerra Fredda) si riconosce che la«integrità» della democrazia americana nonsarebbe stata «compromessa da iniziative,scoperte o segrete, violente o non-violente,tese a frustrare i disegni» del comunismo so-vietico, purché non «eccessive o mal diret-te». Per più di trent’anni uno dei compiti del-la Cia è stato quello di mettere in pratica que-sta proposizione. D’altro canto il governo diWashington non ha esitato a negoziare conla guerriglia sud-vietnamita — che il terrori-smo lo praticava seppure in modo selettivo— per districarsi dal Vietnam.Sotto questo profilo, il conflitto me-

dio-orientale offre notevoli spunti di rifles-sione. Negli anni ’70 l’Olp era considerata—e in effetti lo era — un’organizzazione terro-ristica, ma americani ed europei hanno fini-to per considerarla un interlocutore rispetta-bile in Palestina. Molti ex-terroristi (Begin eArafat) o politici in gioventù ammiratori del

nazismo (Sadat) hanno saputo articolare lapropria posizione in modo da tenere contodegli interessi legittimi dei loro nemici e, at-traverso lo sviluppo della loro capacità didialogare con le controparti, hanno poi ac-quisito credenziali accettabili; per alcuni di

loro fino al puntodi essere celebraticome eroi della pa-ce, in alcuni casi(forse) affrettata-mente.Quanto all’eti-

chetta di «fascistiislamici», essa si èdiffusa negli StatiUniti dopo l’11 set-

tembre grazie a Daniel Pipes che ha organiz-zato il sito campuswatch.org per screditare illavoro di quegli studiosi del Medio Orienteche avevano posizioni sospettate di non colli-mare con gli interessi dell’attuale ammini-strazione, a cominciare proprio dall’apertu-ra a forze democratiche afferenti a una tradi-zione politica di tipo islamico. I modi di lot-ta politica alla Pipes sono l’esatto oppostodell’approccio analitico e dialogante che sipropone il seminario napoletano del 23 e 24febbraio che, invece, intende favorire l’identi-ficazione degli interlocutori islamici impe-gnati nella democratizzazione dei paesi dellaregione; un approccio la cui utilità è stata evi-denziata dall’ultimo rapporto Euromesco edè sottolineata da numerose analisi di impor-

tanti pensatoi statunitensi, come ad esempiol’Us Institute for Peace. Va anche sottolinea-to che questo modo di vedere le cose è tutt’al-tro che isolato. Uno dei paradossi della posi-zione di Allam è che l’esigenza di aprire undialogo politico con esponenti di tradizionipolitiche islamiche a vocazione democraticaè sentita — come lui stesso riconosce — pro-prio dai governi occidentali come quello in-glese e americano più impegnati nella lottaal terrorismo islamico.Naturalmente, l’idea del dialogo presup-

pone un lavoro di analisi comune che pongaal centro del dibattito le questioni chiave delriconoscimento del metodo democratico edel ripudio della violenza. Questa chiave deldialogo va però applicata a tutte le parti, sen-za eccezioni. L’Europa non esercita sufficien-te vigilanza nei confronti dei processi repres-sivi di molti governi della regione, e in parti-colare del Nord Africa, considerati «amici».Le clausole di sospensione degli accordi conpaesi della riva Sud nell’ambito del dialogoeuro-mediterraneo non sono mai state utiliz-zate per alleggerire la repressione di tali go-verni verso le loro opposizioni (liberali, di si-nistra, e islamiche). I democratici musulmanidevono non solo fornire ma anche riceveregaranzie sull’effettiva disponibilità dell’Euro-pa ad appoggiare le forze che si oppongono agoverni autoritari in maniera pacifica e sullabase di valori e metodi democratici condivisi.Senza tali garanzie, la speranza che l’ondatadi interesse e in molti casi di entusiasmo per ivalori e i metodi della democrazia anche in se-no a componenti importanti del movimentoislamista è destinata a svanire. Bisogna svilup-pare (senza reticenze, doppi linguaggi e miopicalcoli politici, su questo punto Allam ha ra-gione) un linguaggio democratico comune,come premessa per un partenariato politicoforte nel Mediterraneo e in Medio Oriente.* Docente di storia politica e diplomatica

alla Facoltà di Scienze politichedell’Università «L’Orientale»

** Arabista e docente di sociologiadei processi culturali e politici

all’Università Humboldt di Berlino

DALLA PRIMA

CI SCRIVONO

IL SEMINARIO A NAPOLI

Corriere del Mezzogiorno, vico II San Nicola alla Dogana, 9 - 80133 NapoliIndirizzo e-mail:[email protected]

Fax: 081.5802779LETTERE Le lettere vanno inviate a:

VELTRONI

Che fine ha fatto Hilary?Caro direttore, ho provato profonda delu-

sione nell’ascoltare Veltroni, in teatro qui aNapoli. Sono un elettore di centrosinistra eda anni seguo con interesse la lenta marcia diavvicinamento degli ex-comunisti alla miglio-re socialdemocrazia europea. Ebbene hoascoltato il (probabile) nuovo leader della si-nistra italiana richiamare tutte le tradizionipossibili ed immaginabili per giustificare unnuovo approccio alla politica — da Kennedyal neo-candidato musulmano alla presidenzaUsa, da Gorbaciov a De Gasperi, da Bache-let a Foa, da Gandhi a Zaccagnini, da Berlin-guer aMartin Luther King. Bene. Tutti perso-naggi degnissimi ma completamente estraneialla teoria e alla pratica del socialismo demo-cratico che ha espresso pacifisti, leader lungi-miranti e guide spirituali di nobile rilievo mo-rale e ideologico come i socialisti italiani Tu-rati, Nenni, DeMartino e Lombardi o france-si come Mitterrand e Delors, laburisti comeAttlee, tedeschi come Brandt. E oggi nuoveprospettive sono aperte da Gonzales in Spa-gna e dalla candidata alla presidenza france-se, Ségolène Royal. Ma anche vorrei ricorda-re Hilary Clinton per gli Usa stranamente di-menticata da Veltroni (peraltro fino a pochimesi fa Walter non stravedeva per Blair?) Epoi. Come mai tanta attenzione da parte diVeltroni per i tormenti di Zaccagnini all’epo-ca del sequestro Moro laddove l’unico a pre-occuparsi, realmente, della salvezza del lea-der dc fu Bettino Craxi? Mi viene il dubbioche sembri necessario per il gruppo dirigenteDs espungere la tradizione progressista dei so-cialisti da un futuro programma della sinistraper poter fondersi a testa china e senza dilem-mi con i cattolici della Margherita nel partitodemocratico quando, invece, nei partiti socia-listi europei sono i cristiani ad accettare conlealtà e rispetto i valori laici, civili e politicidel socialismo democratico.

Elio CapriatiNapoli

CAMORRA

Iniziativa frettolosaCaro direttore, la Provincia di Napoli ha

deciso di battere un colpo. Ha disposto, comeapprendo dai giornali, che su ogni manifestoche pubblicizza un evento finanziato da piaz-za Matteotti ci dovrà essere la scritta «questamanifestazione è contro la camorra». Poi pe-rò si specifica che dovrà comparire anche ilnome del clan che delinque in un certo territo-rio. Argomento delicatissimo: uno, perché sirischia di fare pubblicità alle vanagloriose fa-miglie del potere camorristico; due, perché -mi chiedo - come si fa a d essere sempre esatta-mente aggiornati sulla conquista di un quar-tiere da parte di un clan o di un altro? E comela mettiamo se ci sono indagini della procurain corso? Mi sa che nella «fretta» i consiglierihanno dimenticato di limare la parte «prati-ca» dell’iniziativa. Peccato.

Domenico AmendolaNapoli

NOI E L’ISLAM

opinioni

«Si vuole identificaregli interlocutoriislamici impegnatiper la democrazia»

A L I S C A F I

7.55; 10.00;16.06; 18.30.

8.35; 10.35; 12.40;16.30.

7.10*; 9.30; 11.35;14.40.

6.50; 8.50;14.00; 17.25.

9.35; 11.35; 14.35; 17.30.8.15*; 10.35; 13.35;

16.30.

8.20 (vp); 12.30(vp); 16.20 (vp); 18.45 (vp).

7.10 (vp); 9.45(vp); 11.25 (vp); 13.45 (vp); 17.20 (vp).

9.55 (vp);13.10 (vp); 15.10 (vp).

7.35* - 8.05*- 9.10* (via Mergellina) - 9.40 - 10.30 - 12.05(via Mergellina) - 12.50 - 14.35 - 15.30 (viaMergellina) - 17.05 - 17.55 (via Mergellina) -20.10* (via Mergellina). 7.10*; 9.30*; 12.20; 14.10*; 15.50; 18.10;20.25*.

8.50 (d) (vp);12.00 (vp); 14.15 (vp); 16.15 (vp).

6.35* - 8.00*(via Mergellina) - 8.35 - 9.25* - 10.15* (viaMergellina) - 10.30** (via Mergellina) -11.40 - 13.20** (via Mergellina) - 14.00 (viaMergellina) - 16.05 - 16.45 (via Mergellina) -19.00* (via Mergellina).13.20’ - 15.00* - 19.00.

10.40.

16.40.

8.05* (via Ischia) -10.30* (via Ischia) - 14.35 (via Ischia) - 17.05(via Ischia).

7.00* - 8.15** (ViaIschia) - 9.10* (via Ischia) - 13.50* - 15.45(via Ischia).

7.40; 9.55;13.10; 15.10; 17.55; 20.10.

8.20; 12.30; 16.20;18.45. 18.50

6.50; 9.15;12.15; 14.30; 16.30; 19.30.

7.35; 10.05; 14.05;17.40. 18.50

6.50*; 7.40**.

17.25.

9.00 - 11.00 -13.05 - 15.15 - 17.05.

9.00; 11.00; 13.05; 15.15;17.05; 18.35.

8.20 - 9.45 - 12.00 -14.20 - 16.25.

7.20; 8.20; 9.45; 12.00; 14.20;16.25.

7.20*; 8.35; 9.50; 11.45; 13.30*; 14.00**;14.45*; 15.50; 16.50; 17.40*.

7.55*; 9.10; 10.55; 12.55*;13.20**; 14.05*; 15.15; 16.25; 17.25; 18.15*.

9.30.

17.20.

8.50.

8.25.

[tel. 0771/23800]8.10 (lun.); 15.30 (escl. dom.).

[tel. 0771/23800]6.30 (lun.); 8.00 (da mart. a sab.) 10.30 (lun).

15.30 (escl. dom.); 16.00 (dom.).

6.45 (escl. dom.); 7.30 (dom.).

Napoli (da Beverello) p. 14.00;Stromboli 18.00; Panarea 18.35; Salina19.10; Vulcano 19.45; Lipari arr. 19.55.

Vulcano p. 06.50; Lipari 07.05;Salina 07.35; Panarea 08.10; Stromboli08.45; Napoli arr. 12.55.

ALILAURO tel. 081/7611004; CAREMAR tel. 892.123LMP tel. 081/8073024; LMS tel. 089/871483; tel. 081/5520763;NEAPOLIS (Napoli) tel. 081/5527209

NEAPOLIS (Capri) tel. 081/8377577; SNAV tel. 081/4285555

4.00* C; 5.50*; 6.40*;7.25 C; 8.25 C; 9.30; 11.20; 11.50 C; 13.30;14.40; 15.30 C; 16.30; 17.40; 18.50 C; 20.20 C.

9.55 (C); 13.50; 18.55.04.00*(C); 05.50*;

06.40*; 07.25(C); 08.25(C); 09.30; 11.20;11.50(C); 13.30; 14.40; 15.30(C); 16.30;17.40**; 18.50(C); 20.20**(C).

2.30* C; 5.00*; 6.00C; 6.40 C; 7.30* (vp); 8.10 C; 9.10 C; 10.10 C;11.10; 13.00 ; 14.00 C; 15.00; 16.00; 17.00 C;19.00.

8.30; 11.20; 17.35. 02.30*(C); 04.00*;

05.00*; 06.00(C); 06.40(C); 08.10; 09.10(C);10.10(C); 11.10; 13.00; 14.00(C); 15.00;16.00**; 17.00(C); 19.00**.

6.25; 8.55; 10.55; 14.30; 15.40;17.30; 19.20; 21.55.

08.40; 10.05(C); 13.55;16.50(C); 19.00; 21.30.

6.45; 9.00; 12.30 (C); 13.50; 15.15;17.15; 19.30; 20.10.

06.40; 07.45(C); 10.30;14.30(C); 17.00; 18.50(C).

5.40v; 9.05; 14.05; 16.55v; 20.10.

7.15; 11.00; 15.10v; 16.15; 20.05.

09.05; 12.35; 18.00; 21.20**.

07.05**; 10.40; 16.05; 19,35.

6.25; 8.55; 14.30; 15.40; 17.30;19.20; 21.55.

7.15; 13.00; 15.50; 17.50; 20.00.

7.30; 10.00; 10.30 (C); 14.25; 15.35;16.35; 18.35; 19.20; 20.25; 22.50.

6.45; 8.30; 11.20; 12.30 (C); 15.20;17.15; 17.35; 19.30.

9.55; 13.50; 18.55.4.50 (lun. merc. ven.);

7.00*; 7.45; 9.25; 11.45; 13.30; 15.30; 16.20;17.25; 18.25; 20.00; 20.55** (ven.).

8.55 - 11.45 - 17.55.4.00 (lun. merc. ven.);

5.45*; 6.30; 7.50; 9.55; 10.45; 12.40; 13.45;15.30; 16.40; 17.30; 19.10; 20.10** (ven.).

7.00v; 9.50v; 13.30v; 18.30v..06.00**.

7.45v; 10.40v; 14.15v; 19.15v..22.40**.

19.30 (dom.) - 21.00 (escl. dom.).

19.30(ven. e dom.) - 21.30 (escl. ven e dom.).

20.00.

20.15.

20.00.

20.15.

19.15 (giov) .

18.30 (merc).

14.00 (lun).

11.00 (ven).

m/n Cartour Beta -tutti i giorni p. 12.30; a. 20.00;m/n Cartour - martedì, mercoledì p. 16.00;a. 00.00; giovedì venerdì e domenica p.23.00; a. 07.00.

m/n Cartour Beta -tutti i giorni p. 00.15; a. 08.00;m/n Cartour - martedì, mercoledì, giovedì edomenica p. 04.00; a. 12.00; venerdì p. 11.00;a. 18.30.

- Migliucci C.so Garibaldi, 218,081/449306; Pesaresi P.za Dante, 71, 081/5499336;

- Garzia C.so S. Giovanni a Ted. 102, tel.081/7523685; - Carducci Via Carducci, 22, tel. 081/417223;Sellitti Riviera di Chiaia, 169, 081/680000; Pergola Via M. Schipa,25/27, 081/7613203; Buonaiuto Via Chiaia, 153, tel. 081/417001; Fo-cone Via Filangieri, 67, tel. 081/418284;

- Leone S. Maria a Cubito0, 081/7400244; Trifari ViaE. Scaglione, 24, 081/7401503; De Luca P.za Tafuri, 1, tel.081/5852910; - Maddaloni V.le Colli Aminei, 249,081/7414232; Pensato Via Pietravalle, 11/13/15, 081/5468975; An-tonelli Via Poggio a Capodimonte, 27, tel. 081/7435701;

- Cotroneo P.za Marcantonio Colonna, 21, 081/2391641;Ferrara Via Caio Duilio, 66, tel. 081/2394440;

- Helvethia P.zza Garibaldi, 11, 081/5548894;Grilli Via Arenaccia, 106, 081/7807109; Melillo Calata Ponte Ca-sanova, 30, 081/260385; Torelli C.so Garibaldi, 354, 081/268626; DeBiasi P.za Garibaldi, 102/105, 081/282203;

- De Nigris Via Janfolla, 640, 081/5436168; Petriello C.so Se-condigliano,174, 081/7364866; - Petrone Via S. Dona-to,18, 081/5884961; De Falco Via Provinciale, 18, tel. 081/7261372;

- Vecchioni Via P. Grimaldi 78, 081/7283701; ManfrediVia Epomeo 487, 081/7283160; Sessa Via Ruggiero, 40,tel. 081/5601506; - Trodella C.ta Capodichi-no, 123, 081/7801310; De Simone Via N. Nicolini, 36, 081/7807764;Piras Via F. M. Briganti, 312, 081/7803565; Ricciardi S. Teresa alMuseo, 106, 081/5446321; Greca Via Carlo De Marco, 9, tel.081/7515426; - Alfani Via Cilea, 120,081/5604623; Pisapia Via Merliani, 37, 081/5567910; Guadagno ViaS. Martini, 80, 081/5791170; De Tommasis P.zza Muzi, 25,081/5563166; Del Vecchio Cannone Via Scarlatti, 85, 081/5781302;Sansone Via P. Castellino, 165, tel. 081/5455063; Cifariello Via G.Gigante, 184, tel. 081/5781226.

Bruno M. Via Ruggiero, 74, tel. 0823/355337 - De PaolaVia A. Modigliani, 87 tel. 081/8111684 : Pa-sciuti Via delle Acacie 10/11, tel. 0815093212 - Ia-devaia M. Piazza Trivio, tel. 0823/434080 - De LisiCorso Matteotti, 36 tel. 0823/831617 - Satolli ViaCampanile, 60 tel. 0823/978303 - Merolla CorsoMoro Aldo, 43 tel. 0823/799869 - Zacchia ViaFerranzio, 3 tel. 0823/937115.

Rescigno Largo Prato tel. 089/752542 Degli ArsenaliPiazza dei Dogi, 34 tel. 089/871063 - Langone ViaPaolo Baratta, 3 tel. 0828/305894 - Carleo Cor-so Italia, 216, tel. 089/341653 Tucci Corso Umberto I 13 -tel. 0828/366104 - Frezzella Corso DiazArmando, 95 tel. 089/879262 Proto Via S. Maria Vetra-no, 31 tel. 089/877200 - Corrado Via Cicalese Domeni-co 56 - tel. 081/5179193 - Trapani C.so Padovano, 54 tel.081/916158 - Tropiano Via Vittorio Emanuele, 29 tel.0975/391153 - Pigari Piazza Umberto I , 18 tel.0975/21021 - Donnarumma C.so Amendola n. 39, tel.081/967938 - Comunale Via Passanti, 514 tel.081/8636319 - La Vecchia C.so UmbertoI tel. 0974/4267.

T R A G H E T T IMEDMAR tel. 081/33344111; SNAV tel. 081/4285555; TIRRENIA/SIREMAR tel. 892123

CAREMAR tel. 081/5513882; CAREMAR NAVI SET. PONTINO tel. 0771/23800; LMP tel. 081/7041911PROCIDA LINES 2000 tel. 081/8960328; TRAG. POZZUOLI tel. 081/5267736;

TOMASOS T. & T tel. 800/915365

F A R M A C I E

SERVIZIO NOTTURNO

diMASSIMO GALLUPPI * e ARMANDO SALVATORE **

Loculi abusiviSEGUE DALLA PRIMA

I controlli sull’abusivi-smo nei cimiteri sono scat-tati da quando, un paio dimesi orsono, la poliziamor-tuaria è stata inglobatadalla polizia municipale diNapoli. Nuovo assetto,nuove disposizioni, nuovaorganizzazione: tre ufficia-li coordinano adesso il lavo-ro, che va dalle verifichesul rispetto delle normeigieniche, alla disciplinadel traffico nei viali, ai con-trolli, appunto, sull’osser-vanza delle norme edilizie.A dirigere la nuova sezio-ne, il comandante della po-lizia municipale, CarloSchettini, ha chiamato ilmaggiore SalvatoreGreco.Ora incominciano ad ar-

rivare i risultati, e la sensa-zione è che, con il passaredel tempo, nei cimiteri na-poletani si faranno scoper-te ancora più clamorose.Numerosissime sono in ef-fetti le segnalazioni che sisono accumulate nel tem-po e che gli agenti stannoadesso verificando.Dalle indagini svolte a

Soccavo è emerso che i lo-culi sono stati costruiti al-cuni anni fa, ma che finora,anche se quelli privi di con-cessione sono seicento,nessuno si era mai accortodell’abuso. Questo è perl’appunto l’aspetto che lapolizia municipale dovràora approfondire: ci sonostate omissioni? Qualcunoha chiuso un occhio? E incambio di che cosa?

Titti Beneduce

Persino la Ciaci insegna a dialogare

10 CORRIERE DEL MEZZOGIORNO U MERCOLEDÌ 24 GENNAIO 2007NA

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“Al-Ahram” 24 gennaio 2007

“Il Denaro” 24 gennaio 2007

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1252 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1253

“Il Denaro” 25 gennaio 2007

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“Il Denaro” 26 gennaio 2007

“Corriere del Mezzogiorno”26 gennaio 2007

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“Il Denaro” 27 gennaio 2007

Sabato 27 gennaio 2007 20MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Apriamo le finestre al dialogo tra le culture

“Apriamo le finestre al dialogo.Cacciamo via l’aria viziata e la-sciamo entrare aria pura”. Que-ste parole sono pronunciate dagliinterpreti nelle loro cabine tradu-cendo dall’arabo le parole che ipartecipanti ai primi incontri, cuila Fondazione Mediterraneo col-labora, hanno ripetuto quasi insintonia.Come comprendere l’altro, comeinterpretarlo, come collegare ledue Rive, come promuovere uncolloquio vero e costruttivo traIslam e Occidente, come trasfor-mare la convinzione che l’Islamsia un pericolo in una conoscen-za vera di questa “religione-cul-tura” che è da sempre risorsa perl’Oriente e per l’Occidente: suquesti temi ci siamo confrontatinei primi incontri al Cairo e, spe-cialmente, nella tavola rotondadedicata all’Orientalismo ed allasua crisi. Chi scrive ha sottoli-neato come l’Orientalismo abbiatrascurato il dialogo tra le cultu-re arroccandosi, spesso, su posi-zioni esclusivamente di “potere”senza minimamente comprende-re che solo un “nuovo umanesi-mo” può ritessere la tela del dia-logo, dello scambio e dell’incon-tro. Siamo di fronte non ad uno“scontro tra le civiltà” ma ad uno

“scontro tra le ignoranze”; vi è,infatti, soprattutto da parte delmondo occidentale, poca cono-scenza del mondo arabo-islamicoe questo crea frustrazioni e pre-giudizi errati: di fronte ad una ab-bondante traduzione di opere dal-le lingue occidentali verso l’arabo,vi è al contrario una percentualeminima di opera tradotte dall’a-rabo verso l’italiano per esempio.E non mi riferisco solo alle operedi letteratura, ma anche ai tratta-ti scientifici, ai manuali tecnici del-l’artigianato e degli antichi me-stieri, a tutte le discipline che ven-gono definite immateriali.Se pensiamo per esempio al tea-tro, nei paesi arabi – grazie so-prattutto agli intellettuali egiziani– il teatro di Goldoni e di DarioFo e’ stato tradotto, studiato erappresentato. Al contrario nellalingua italiana solo pochissimi te-sti sono stati tradotti, parzial-mente e non per essere rappre-sentati. Eppure, vedendo e leg-gendo le opere teatrali del mondoarabo-islamico è possibile com-prendere quanto vi è in comunetra le culture delle due Rive.E’ stato molto bello verificare lapiena condivisione di questo pen-siero con Alaa El Aswany - unodei più importanti scrittori egi-ziani del momento, autore del be-st seller “Palazzo Yacoubian”(Feltrinelli editore) - che mi ha ac-

compagnato in una delle confe-renze. Le sue parole (vedi intervi-sta a lato) sono la risposta a que-gli “Orientalisti” da strapazzo –non mi riferisco agli “Orientalistisapienti”, che meritano rispetto egratitudine – che vagolano nei sa-lotti letterari e televisivi sputandosentenze frutto della loro grandeignoranza e della assoluta non co-noscenza dei problemi, della

realtà e della verità storica.Riscoprire un “nuovo umanesi-mo”, porre al cuore delle azionifuture la creazione di una grandecoalizione di valori e di interessicondivisi con al centro l’Uomo,con i suoi problemi ma anche conla sua ricchezza e la sua umanità,è un dovere di tutti noi intellettualiche operiamo per una vera inte-razione sociale e culturale nell’a-

rea del Grande Mediterraneo.E’ un dovere cui dobbiamo adem-piere e che, qui al Cairo, è condi-viso non solo da intellettuali co-me El Aswany, ma anche dallagente semplice che numerosa in-terviene agli incontri ed ai dibat-titi apportando quella linfa vitaleche ci da la forza di continuaresulla strada difficile da tempo in-trapresa.

Domanda. Qual e’ il ruolo della letteratura nell’inte-razione culturale delle diverse società e culture?

Risposta. La letteratura è lo specchio della coscien-za di una società. Quando leggiamo, per esempio, laletteratura russa, vediamo che vi sono vicende uma-ne. Non dobbiamo dimenticare che l’uomo ha sem-pre un “cuore umano” e, per questo, una visione“umana” della letteratura può contribuire ad avvi-cinare uomini e donne anche se di differenti culture.

D. Quali sono le cause dei conflitti interreligiosi? R. Uno dei problemi principali è la politicizzazionedella religione. Ho letto I libri delle tre grandi reli-gioni monoteistiche (Cristianesimo, Ebraismo eIslam): sono simili, venerano lo stesso Dio e sosten-gono, in massima parte, gli stessi valori e principi. Ilproblema è l’interpretazione delle religioni. Ci puòessere una “interpretazione aperta” che ci rende più

umani e capaci di comprendere edi aiutare l’altro, specialmente senon appartiene alla nostra stessareligioine o se è addirittura un noncredente.Il grave problema è quando vi èun’interpretazione chiusa dellareligione che conduce a posizionedi estremismo e fondamentali-smo, causando i gravi danni chesono sotto gli occhi di tutti noi.D. Cosa pensa dello scontro tra le ci-viltà? R. Non amo questo termine econcordo pienamente con la po-sizione della Fondazione Medi-terraneo: bisogna piuttosto par-lare delle cause che ci allontana-no dall’altro producendo ostilitàed odio. Da scrittore, posso testi-

moniare il rapporto di amicizia edi dialogo che si è instaurato nella

letteratura tra noi scrittori e poeti: credo sia un esem-pio da seguire ed imitare.

D.In sintesi quali sono le cause di questa recrude-scente ostilità tra i popoli e le religioni

R. In primo luogo, lo ripeto, la lettura “chiusa” del-le religioni. La seconda causa è il colonialismo che haprodotto una ferita difficilmente rimarginabile. Peruscire da questo circolo vizioso occorre sostenere laletteratura e la mutua conoscenza. Per questo plau-do al Premio istituito dalla Fondazione Mediterra-neo perchè, agevolando la traduzione di opere dallalingua araba e viceversa, aiuta la comprensione, laconoscenza e gli scambi. Dobbiamo essere in gradodi trattare gli altri in modo personale, senza porci ilquesito della loro appartenenza: il rapporto umano,quello autentico, garantisce l’integrità e l’autenticitàdella visione e del senso della vita.

La letteratura è lo specchio della coscienza di una societàINTERVISTA CON LO SCRITTORE SCRITTORE EGIZIANO ALAA EL ASWANY

Per la prima volta la Regione Campania è presente alla Fiera del Librodel Cairo. La Regione, la cui presenza è stata curata dalla Presidenza attraverso il Settore Musei e Biblioteche e il Servizio Cultura, prende par-te alla rassegna del Cairo con cinquanta case editrici e centinaia di vo-lumi in esposizione. Tra gli appuntamenti in programma, promossi dal-la Regione, anche la proiezione del video "Campania una terra alla lu-ce del sole" e il recital dell'artista napoletana Adriana Bruni al teatroGumhouria. Alla Fiera del Cairo sono presenti 26 Paesi e 667 editori.

La prima volta della CampaniaAlla Fiera del libro del Cairo

“L’Italia deve essere grata per aver avuto questa opportunita’: non solo in ter-mini culturali ma soprattutto politici in un momento in cui le tensioni in MedioOriente sono alte”. Cosi’ si e’ espresso il Sottosegretario di Stato per i Beni e leAttivita’ Culturali Andrea Marcucci commentando la presenza italiana alla Fie-ra internazionale del Libro del Cairo, ed ha proseguito affermando: “ In Libanoabbiamo acquistato credibilita’ ma utilizzare la cultura come veicolo di dialo-go e confronto e’ fondamentale e costituisce una grande occasione. Il pro-gramma italiano, sostenuto da varie istituzioni tra cui la Fondazione Mediter-raneo, non e’ un semplice programma editoriale ma valorizza la nostra cultu-ra e si apre ad una integrazione che deve essere rafforzata laddove la diplomazianon riesce ad arrivare. Nei tempi recenti, laddove la diplomazia non era capa-ce di ottenere risultati, l’arte e la cultura hanno consentito di tenere le porteaperte. Continueremo su questo tracciato e desidero ufficialmente annuncia-re che l’Egitto sara’ l’ospite d’onore al Salone del Libro di Torino del 2008 a con-ferma dell’interesse dell’Italia per l’Egitto e per tutti I Paesi della Riva Sud”.

Marcucci: Questa è una grande occasione per l’Italia

� Michele Capasso

Si sono svolte ieri al Cairo, nell’ambito della Fiera internazionale delLibro, incontri, conferenze, mostre e spettacoli che vedono l’Italiaprotagonista non solo quale Ospite d’onore ma, specialmente, per laqualità e quantità delle iniziative.La Fondazione Mediterraneo sostie-ne questa azione anche in virtù dell’accordo sottoscritto con la Fieradel Libro del Cairo e che ha già prodotto iniziative importanti quali lapubblicazione in lingua araba del “Breviario Mediterraneo” di Pre-drag Matvejevic’, convegni e seminari sul dialogo tra le culture.Diparticolare importanza e’ l’evento programmato per oggi alle 14 nellagrande sala “6 ottobre”: la presentazione delle attività della Fonda-zione e, specialmente, del “Premio Mediterraneo del Libro”, che siarticola – quale sezione del “Premio Mediterraneo” costituito dallaFondazione nel 1997 - in varie sezioni e costituirà uno strumentoimportante per promuovere la conoscenza tra le due Rive attraversola traduzione di opere dalla lingua araba all’italiano e viceversa.Parteciperanno a questo evento ed alla premiazione delle primeopere personalità del mondo politico e culturale presenti al Cairo.

I membri dello staff e dello stand della Regione Campania guidato daifunzionari Loredana Conti e Raffaele Balsamo

Il Cairo – Da sinistra: La direttricedell’Istituto di Cultura Adelia Rispoli, ilpresidente Michele Capasso, ilSottosegretario Andrea Marcucci,l’ambasciatrice Dunia Abourachid,l’ambasciatore Antonio Badini, ilDirettore generale per i Beni LibrariLuciano Scala

Nella foto in basso da sinistra:L’ambasciatore Badini ed il presidenteMubarak durante la visita allo standdella Regione Campania.

Il Cairo - Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso con loscrittore egiziano Alaa El Aswany .

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1256 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1257

“Il Denaro” 1 febbraio 2007

“Il Denaro” 31 gennaio 2007

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1256 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1257

Xxxxxxx“Il Denaro” 2 febbraio 2007

Venerdì 2 febbraio 2007 9MEDITERRANEO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 1

Assegnati i Premi del Libro edizione 2007

Il Premio Mediterraneo del Li-bro arricchisce, con una nuo-va sezione il Premio Mediter-raneo creato dalla Fondazio-ne Mediterraneo nel 1997 edoggi ritenuto uno dei più pre-stigiosi riconoscimenti per laqualità delle giurie ed il pre-stigio dei premiati che lo han-no sinora ritirato.Questo specifico Premio de-dicato al libro è animato dal-la volontà di rendere possibi-le il dialogo tra le lingue, leculture ed il pensiero delle dueRive, e, più in generale, il dia-logo sui valori universali. Hacome principio fondamentalela promozione dell’interazio-ne culturale e, ponendosi co-me vero ponte tra le due rive,permette al lettore arabofonodi leggere nella sua linguaopere di riferimento del pen-siero della riva Nord e rendeaccessibile al lettore europeoun lato spesso non conosciu-to della letteratura e del pen-siero contemporaneo della ri-va Sud, essenzialmente quelloarabo. Per il suo battesimo, il Premioha scelto la Fiera Internazio-nale del Libro del Cairo cheaccoglie per la sua trentano-vesima edizione l’Italia comeospite d’onore. Esso si inseri-sce in un quadro di azioni del-la Fondazione Mediterraneocome un evento letterario me-diterraneo valorizzando leopere premiate presso i mediaed un largo pubblico. In que-sto senso, la Fondazione mo-biliterà i suoi organi di infor-mazione e mediatici.Il Premio Mediterraneo del Li-bro viene conferito ogni annoin occasione dello svolgimen-to di un Salone del Libro inuna delle due Rive. Nell’an-no 2008 sarà attribuito in oc-casione del Salone del Libro diTorino che avrà, quale ospited’onore, l’Egitto. A confermadel legame tra i due Paesi chela Fondazione continuerà arafforzare con azioni bilate-rali e regionali.

I PROTAGONISTI

Così il dialogo tra le culture si sviluppa anche di pagina in paginaLa Fondazione Mediterra-neo ha assegnato, nel corsodi una cerimonia svoltasialla Fiera del Libro del Cairo,i “Premi Mediterraneo delLibro”. Coordinato dall’ara-bista Dounia Abourachid, ilPremio è nato quale emana-zione del “Premio Mediter-raneo” creato nel 1997 dallaFondazione Mediterraneo,con diverse sezioni qualiPace, Cultura, Diplomazia,Istituzioni, Architettura,Arte e creatività, ecc. (Ved.www.euromedi.org / PremioMediterraneo). Ha l’obietti-vo di promuovere e premia-re la traduzione, l’edizione,la promozione, la diffusionee la divulgazione di operecontribuendo ad una miglio-re conoscenza “dell’Altro” etenendo conto della diver-sità e della vitalità dellaforma letteraria, dellericerche e dei dibattiticontemporanei nelle duerive. In questo modo sipotranno favorire gli scambied aprire i dibattiti ad unpiù ampio pubblico mediter-raneo.

� Michele Capasso

L'editore italiano Jouvence ritira il premio

L’Atellier du Caire ritira il premio

Il traduttore Bashir Al Sibai ritira il premio

L'editore Dar El Alam El-Thaleth ritira il premio per l’opera “Un ebreo al Cairo”

Il traduttore Adel El-Siwi ritira il premio

Un momento della cerimonia di assegnazione dei premi

Isabella Camera d’Afflitto ritira il Premio in memoria del marito Pier GiovanniDonini

La figlia del traduttore Khalil Kalfat ritira il premio

IL DENARO

A seuire l’elenco dei premiati nelle varie sezioni e le motivazioni:Sezione Editori•All’editore egiziano Afaq in virtù dei suoi sforzi, senza sostegno pubblico,nel campo della traduzione e del dialogo delle culture.

• All’editore italiano Jouvence per la sua azione di promozione della lettera-tura araba in Italia.

Sezione TraduttoriAi traduttori egiziani:• Khalil Kalfat • Adel el-Siwi • Bechir Sebaie in virtù del loro percorso intellettuale e per traduzioni eccezionali.Sezione Promozione• Al cenacolo artistico letterario Atelier du Caire (premio assegnato in colla-

borazione con l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo).Sezione Autori• All’opera Un ebreo al Cairo, dello scrittore egiziano Shehata Haroun (Dar El

Alam El-thaleth editore), per aver promosso la convivenza tra le religioni inun’area geografica dalla storia antica.

• All’opera La fine e’ il mio inizio, dello scrittore italiano Tiziano Tersani (Lon-ganesi editore), in quanto autentico vademecum sulla via della reciprocacomprensione tra i popoli e le culture.

• All’opera La casa delle onde, dello scrittore italiano Giuseppe Conte (Lon-ganesi editore) per aver rievocato la poesia e gli ideali del grande poeta Shel-ley.

• All’opera Togliete le maschere, dello scrittore egiziano Lenin Al Ramly (DarMisr Mahroussa editore), per aver promosso la convivenza tra le religioniin un’area geografica dalla storia antica.

• In memoria di Pier Giovanni Donini sostenendo la traduzione in arabo del-la sua opera: Breve storia del mondo islamico dal 500 a oggi, Ed. Laterza,2003.

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“Il Denaro” 2 febbraio 2007

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“Corriere della Sera” 5 febbraio 2007

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“Il Denaro” 8 febbraio 2007

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“Unione Interparlamentare” 8 febbraio 2007

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“Ansamed” 8 febbraio 2007

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“Ansamed” 9 febbraio 2007

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“Corriere della Sera” 9 febbraio 2007

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“Il Mattino” 10 febbraio 2007

“Il Denaro” 10 febbraio 2007

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“Jordan Times” 11 febbraio 2007

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“Jordan Times” 11 febbraio 2007

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“Il Denaro” 13 febbraio 2007

Giornale dell’Europa MediterraneaANNO XVII - N° 27 MARTEDÌ 13 FEBBRAIO 2007 1 EURO IL DENARO CON IL DENARO SANITÀ: 1,5 EURO

IL DENAROdenaro.it

>>> segue a pagina 6

Borsa

>>> da pagina 43 a 47

Telecom Italia, Telefonica più vicinaPirelli: volano i titoli del gruppoMittel-Hopa, Unipol blocca le nozze

MISSIONE IN CINA

Italia (S&P/Mib) -0,69%da inizio anno 2,46%

Area euro -0,81%da inizio anno 2,28%

Stati Uniti (ore 21) -0,22%da inizio anno 0,73%

Giappone mercati chiusida inizio anno 1,62%

Euro/dollaro 1,2956da inizio anno -1,62%

Spazio Italia a Tianjin entro il 2008: il Cis Interporto strappa l’esclusivaPunzo nel business delle Olimpiadi

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB (NA)

Notizie dal Mediterraneo alle pagine 9, 10 e 11

Le Olimpiadi di Pechino 2008 saranno unaffare anche per il Cis Interporto di Nola.Il presidente del polo logistico e commer-ciale campano, Gianni Punzo, è in missio-ne sotto la Grande Muraglia con il gover-natore Antonio Bassolino per preparare ilterreno all’apertura della più grande vetri-na nazionale, chiamata “Spazio Italia”, aTianjin: la metropoli del nord che ospita un

quartiere italiano e che tra un anno sarà rag-giungibile da Pechino in trenta minuti conl’alta velocità ferroviaria. Ieri, Punzo e Bas-solino hanno incontrato le autorità locali,strappando un’opzione esclusiva a favoredel Cis-Interporto: il contratto definitivosarà siglato entro il prossimo maggio. “Spa-zio Italia” sarà pronta entro il 2008.

>>> 12

NICOLETTA’ CAFFE’

>>> 34

Caffè e zuccheroper i locali tedeschi

IMPRESE & MERCATI

� Daniel Gros*

Negli ultimi tempi sembra diventato dimoda indicare l’Italia come il malatod’Europa, e indulgere in scenari cata-strofici: il paese va in default sul debitopubblico, esce dalla zona euro, e così viadrammatizzando. La tendenza si è af-fermata perché la maggior parte degliosservatori non guarda al di là dei tito-li dei giornali, dai quali emerge che ilpaese ha essenzialmente tre problemi: lafinanza pubblica; la perdita di competi-tività; e la mancanza di volontà di ef-fettuare riforme. Tuttavia, da tutti e trei punti di vista, uno sguardo più atten-to rivela che il problema, sebbene serio,non è talmente grave da giustificare il ca-tastrofismo imperante.La debolezza chiave è che l’Italia ha unalto rapporto debito pubblico/Pil. In ter-mini di deficit, la situazione non è cosìnegativa. Il deficit dell’Italia è stato ne-gli ultimi anni simile a quello della Fran-cia o della Germania: la media per tut-ti e tre i grandi paesi della zona euro siè mantenuta tra il 3 e il 3,5 per cento delPil nel periodo 2001-2006. Quanto pe-sa il più alto livello di debito? Il rapportodebito/Pil dell’Italia è attualmente ap-pena al di sotto del 110 per cento, cir-ca 50 punti percentuali oltre il valore diriferimento di Maastricht del 60 per cen-to del Pil.

*presidente del Centre for EuropeanPolicy Studies (Ceps) di Bruxelles

COMPETITIVITA’

Italia malato d’Europa?Troppo catastrofismo,il baratro è più lontano

� Gigi Porcelli

Ho spesso riflettuto sulle motivazioniche hanno portato me e tantissime altrepersone ad essere da sempre appassio-nati della squadra azzurra e a frequen-tare assiduamente lo Stadio, indipen-dentemente dai risultati ottenuti, dallamilitanza in serie A, B, C, dal vedere itanti campioni che hanno indossato lanostra gloriosa casacca.Sono sicuro che non ci sia alcuna mo-

tivazione razionale ma è qualcosa di ge-netico che è stato sempre in me e nel mioDna, forse favorita solo da una sana vo-cazione sportiva. Con i tanti amici concui ho parlato e che soffrono di questa"piacevole malattia", anche provenen-do da culture diverse e senza alcun in-segnamento comune in materia, ci sia-mo sempre ritrovati nel condividere lestesse "sensazioni" e a recepire, conimmenso piacere, quelle "sfumature divita" che solo partecipando in diretta sipossono rubare. Sto parlando, è chiaro,di quella strana nobile razza (...)

>>> segue a pagina 6

SPORT & SOCIETA’

Noi razza nobiledel San Paolonon ci arrendiamo >>> 18

Nicolais: Arriva MicrosoftSarmi: Alle Poste 60 mln

878DISKYLa TV del Denaro

Ogni martedì e giovedì sul Denaro gli ap-profondimenti e le cartografie del PianoTerritoriale.Oggi:la rete infrastrutturale.

al centro del giornale

OGGI SU

Il palinsesto completo è a pagina 6Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia nelle ore

8-8,40; 10-11,10; 14-15; 18,30-18,50; 23,20-24• sul digitale terrestre nel bouquet di Canale 8

alla posizione 67• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder

5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4

COMMERCIO

• Opportunità formativedalla società Conateco

• Confcommercio in campoper le etichette trasparenti

>>> alle pagine 21, 22, 27 e 28

& LOGISTICA

NOTES >>> 38 e 39

L’AGENDA >>> 41

Napoli. Nomine, Unione Industriali: Di Giusto al posto di Altieri >>> 19

Avellino. Alta formazione, Miur:partono i nuovi corsi Ict >>> 30

Benevento. Accordo Regione-Governo:Sannio, parte la banda larga >>> 31

Caserta. Turismo, Terra di Lavoro alla Bit:gli enti fanno sistema >>> 33

Salerno. Agroalimentare, Paestum:via al marchio tipico >>> 34

Espansione internazionale:le sinergie Stato-Regioni

SPECIALE DENARO TV

>>> ALLE ORE 21,30

Speciale Piano Territoriale Regionale

IN TUTTE LE LIBRERIE DI NAPOLI

Ascolta i giornali radio di

on line su www.denaro.it

AVVISO NUOVA FREQUENZADENAROTV

Dallo scorso 11 febbraio DenaroTv èvisibile esclusivamente sul nuovosatellite Hot Bird 7 A Transponder 5con Frequenza di Down-Link 11.296Mhz, Polarizzazione X (orizzontale),Symbol Rate 27.500 Ms/sec, Fec 3/4.

Nulla è cambiato per i telespettatoriche ricevono DenaroTv sulla piattaforma Sky (canale 878).

La TV del Denaro

878DISKY

Da sinistra Claudio Azzolini, Michele Capasso, Rania Al-Abdullah e Pierferdinando Casini guardano inalto, nell’aula di Motecitorio, un folto gruppo dibambini che urla festante: “Viva la Regina”.

“Dobbiamo essere buoni vicini e lotta-re insieme contro il terrorismo”: è ilmessaggio di pace che la regina di Gior-dania, Rania Al-Abdullah, lancia al po-polo italiano e al mondo occidentale, inoccasione della cerimonia di attribu-zione del “Premio Mediterraneo per lasolidarietà sociale e lo sviluppo soste-nibile”, ricevuto lo scorso venerdì 9febbraio a Montecitorio.

>>> 10 e 11

FONDAZIONE MEDITERRANEO

La regina di Giordania:Siamo buoni vicininella lotta al terrorismo

NUOVE TECNOLOGIE

>>> 14 e 15

RAPPORTO MEZZOGIORNO EUROPA

Una cabina di regia per i fondi Ue

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“Il Denaro” 13 febbraio 2007

Martedì 13 febbraio 2007 10MEDITERRANEO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 1

Rania di Giordania: Vivere da buoni vicini

Grazie mille, onorevole Casini eprofessor Capasso, per il vostrocaloroso benvenuto e per que-sto prestigioso Premio, e, cosaancora più importante, per tut-to ciò che la Fondazione Medi-terraneo fa per promuovere lapace, sostenere la comprensio-ne e favorire i rapporti di buonvicinato tra i popoli nella re-gione mediterranea così comealtrove.Sono tornata in Italia da solidue giorni, ma devo confessaredi essere già pervasa dalla dol-ce vita! Essere qui con voi oggiin questo meraviglioso scena-rio aggiunge a tutto ciò un sen-so di gioia.È per me un grande onore rice-vere questo Premio dalla Fon-dazione Mediterraneo che, ne-gli ultimi dieci anni, si è affer-

mata in quanto istituzione diriferimento rispettata a livelloglobale: sinonimo degli sforziprofusi per rafforzare il dialo-go, la giustizia e la coesistenza.Vi ringrazio inoltre per l’impe-gno nel sollecitare l’opinionepubblica sul bisogno di unamaggiore solidarietà sociale inquesto momento cruciale per lenostre vite.Mentre le migrazioni accelera-no il passo, i rapporti di vici-nato si trasformano e le societàsi stanno diversificando: perquesto la sfida al mantenimen-to dell’armonia sociale ed a sta-bilire pari opportunità è piùgrande che mai. Non c’è dubbio che il mondostia affrontando una stagionedi conflitti, dal terrorismo al-l’estremismo, alla guerra, a ten-sioni all’interno e all’esternodelle nostre società: tutto que-sto genera paura e sta allonta-nando la gente.

Istituzioni come la FondazioneMediterraneo, al contrario,operano per riavvicinarla: manon possono assolvere da soleun compito così difficile ed im-pegnativo.Per assicurare il successo diquesta azione, dobbiamo ten-dere loro la mano, dobbiamosostenere la loro azione finaliz-zata a conoscerci a vicenda,dobbiamo supportarci l’un l’al-tro e restare uniti da buoni vi-cini: non solo a casa, a scuola enelle nostre comunità, ma oltrei confini dei nostri Stati, dellenostre culture, delle età e dellerazze.Dobbiamo dimostrare conesempi concreti che ciò che l’u-manità ha in comune è moltopiù forte di ciò che ci divide. Eciò significa azioni e non sem-plici parole: ciò significa dareforza e sostanza alle voci dellamoderazione e del dialogo.Oggi siamo ispirati da questo

splendido palazzo Montecito-rio, con i suoi ricchi graniti ela famosa facciata del Bernini,la sua volta di vetri colorati e isimboli araldici nascosti. Inquanto sede di eventi impor-tanti nel corso della storia, èuna costruzione in cui la gra-zia e la gloria trascendono leepoche.La nostra generazione è an-ch’essa chiamata a costruire.

E mentre i progetti del nostroedificio sono ancora in conti-nuo cambiamento, sappiamoche se il nostro palazzo devedurare ed essere fonte di ispi-razione, come questo in cui sia-mo oggi, deve essere un luogoin cui tutti si sentano benvenu-ti e bene accolti. così come io misono sentita benvenuta e beneaccolta oggi da voi.

Rania Al-Abdullah

“Dobbiamo cercare dicapirci, sostenerci ed esserebuoni vicini. Perché tensio-ni crescenti e la lotta alterrorismo allontanano lepersone l’una dall’altra.Dobbiamo essere capaci ditravalicare le differenze dietà, di appartenenza etnicae religiosa. L’umanità è lacosa più importante. Sevogliamo durare dobbiamocostruire un edificio in cuitutti si possano sentirecome a casa propria nelrispetto delle diverse iden-tità e culture”. Questa lasintesi del discorso diringraziamento delle reginaRania Al-Abdullah di Gior-dania in occasione dellacerimonia di attribuzionedel “Premio Mediterraneoper la solidarietà sociale elo sviluppo sostenibile”svoltasi a Roma venerdì 3febbraio 2007 nella SalaGialla del Palazzo Monteci-torio. Di seguito si riporta-no i punti salienti del suointervento.

IL DENARO

Un momento della cerimonia. Dasinistra: la regina di Giordania RaniaAl-Abdullah, l’ambasciatore Wijdan Al-Hashemi, il presidente dellaFondazione Mediterraneo (FM)Michele Capasso, il presidentedell’Unione InterparlamentarePierferdinando Casini, il presidentedella Commissione Esteri della Cameradella Camera dei Deputati e membrodella FM Umberto Ranieri, l’onorevoleClaudio Azzolini membro dellaCommissione Esteri e responsabilerapporti istituzionali della FM, lavicepresidente della FM CaterinaArcidiacono, il presidente delConsiglio scientifico della FM PredragMatvejevic’

Lo scorso venerdì 9 febbraio, laFondazione Mediterraneo haattribuito alla regina di Gior-dania Rania Al-Abdullah il“Premio Mediterraneo per lasolidarietà sociale e lo svilup-po sostenibile”. La cerimonia siè svolta nella Sala Gialla di Pa-lazzo Montecitorio e la reginaè stata accolta dal Presidentedell’Unione interparlamentarePierferdinando Casini, dall’on.Claudio Azzolini, e dal Presi-dente della Fondazione Medi-terraneo arch. Michele Capas-so. Il riconoscimento è statoattribuito per la sua azione infavore dei diritti delle donne edell’infanzia, dimostratasi an-cora una volta nella sua con-cretezza lo stesso giorno di ve-nerdì quando la regina Raniaha sostenuto - a Roma con ilministro italiano dell’econo-mia, i rappresentanti dei go-verni di vari Paesi, la Bill &Melinda Gates Foundation epoi in un incontro con il papaBenedetto XVI - uno dei piùimportanti interventi di vacci-nazione a livello mondiale. Su questi temi e su aiuti speci-fici all’infanzia abbandonata –

quali il sostegno ad un centrodi piccoli lebbrosi al Cairo ge-stito dalla Caritas – la Fonda-zione Mediterraneo è forte-mente impegnata.Il palazzo di Montecitorio èquello delle grandi occasioni:tutto è pronto per ricevere laregina di Giordania che giungepuntuale alla cerimonia edesprime il proprio apprezza-mento per il lavoro svolto dal-la Fondazione Mediterraneo,ricordando gli oltre dieci annidi collaborazione con il RegnoHashemita di Giordania e, spe-cialmente, la tenacia e la pas-sione con cui vengono supera-te le difficoltà. A questo pro-posito il presidente Capassoelenca alcuni episodi inerentiattività svolte congiuntamentetra la Fondazione ed il RegnoHashemita di Giordania sotto-lineando, solo come esempio,alcune delle tante difficoltà su-perate: è il caso della Confe-renza euromediterranea del 10ottobre 2000, alla quale parte-cipò tra gli altri il direttore de“Il Denaro” Alfonso Ruffo, chesi svolse nonostante le forti ten-sioni causate dalla nuova inti-

fada e la presenza di ospitiisraeliani. Furono molti, adesempio, i problemi generatidalla Mostra “Stracciando iveli: donne artiste dal Mondoislamico” che provocò il vetodi svizzeri, tedeschi e francesiirremovibili nell’impedire l’ac-cesso a “quadri islamici” daltitolo “stracciando i veli”: lasoluzione, allora, fu di farviaggiare le opere sotto cestidi frutta e verdura per farlegiungere in tempo all’inaugu-razione della mostra a Lus-semburgo in presenza del reAbdullah II. Ascoltando consimpatia e apprezzamento que-sti “dietro le quinte” di even-ti ed attività, la regina giungenell’Aula di Montecitorio, do-ve un gruppo di insegnanti ebambini delle scuole elemen-tari romane la riconosce e gri-da “Viva la regina Rania!”.

E i bambini in aula gridarono: Viva la Regina!

Ecco le motivazioni del premio attribuito alla regina Rania Al-Ab-dullah di Giordania:Per la Sua azione costante a difesa dei diritti dell’infanzia e per la salva-guardia delle generazioni future.Per il Suo impegno a favore della promozione del ruolo delle donne nel-la società a difesa dei loro diritti civili e legali.Per il Suo impegno per l’educazione delle giovani donne.Per la Sua costante azione destinata ad integrare le diverse componen-ti delle società arabe nel processo globale.

Le motivazioni del Premio

La regina circondata da bambini

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“Roma” 24 febbraio 2007

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“Il Denaro” 24 febbraio 2007

Fin dall'11 settembre 2001, unodei problemi fondamentali che laclasse politica delle due spondedel Mediterraneo ha dovuto af-frontare è stato quello di unacrescente identificazione, nell'o-pinione pubblica occidentale, traIslam e fondamentalismo, quan-do non terrorismo. Un'identifi-cazione miope, che ha portato intaluni casi a conseguenze ancorpiù radicali: una fra tutte, la con-vinzione che Islam e democraziasi fondino su sistemi di valorinon compatibili. A poco è servito e servirà ricor-dare la complessità e ricchezzastorico-culturale del mondo isla-mico, e le tante occasioni, pas-sate come recenti, in cui sonostati proprio i Paesi islamici delMediterraneo, ben lungi dalchiudersi in una difesa apriori-stica dei propri modelli, a tene-re alta la bandiera della tolle-ranza e dell'apertura verso altreciviltà. Le lezioni che si possonoe si devono trarre dalla storiasono senza dubbio preziose, marischiano di rimanere letteramorta se non saranno accompa-gnate da un atteggiamentoproattivo, dalla capacità di adot-tare misure concrete per tenervivo e rafforzare il dialogo eu-romediterraneo. A distanza didieci anni dalla Dichiarazione diBarcellona, atto inaugurale delpartenariato euromediterraneo,e di soli tre da quel 2010 che era

stato proposto come termine ul-timo per la creazione di un'areaeuromediterranea di liberoscambio, la Commissione euro-pea ha rilanciato con forza i te-mi della cooperazione politica,economica e culturale tra l'U-nione europea e i partner dellasponda Sud, proponendo una se-rie di misure concrete e coordi-nate che toccano tutti e tre i vo-let del partenariato. L'aperturadei mercati e uno sviluppo eco-nomico deciso di queste aree è lacondizione indispensabile perpermettere un più forte radica-mento di sistemi politici rappre-sentativi e degli istituti demo-cratici. Il rafforzamento della democra-zia nei nostri partner mediterra-nei passa dunque non solo at-traverso il rilancio del dialogopolitico (intorno ai temi condi-visi della sicurezza e della lottacomune contro il terrorismo),tale dialogo infatti è destinato arestare lettera morta se non saràaccompagnato da misure eco-nomiche efficaci nella lotta con-tro quelle sacche di povertà, di-suguaglianza sociale e sottosvi-luppo nelle quali, da sempre, ilterrorismo trova appoggio e pro-selitismo. Occorre con più decisione pro-muovere l'apertura dei mercati elo sviluppo economico dellasponda sud del Mediterraneo.Non sono mancati in propositosoprattutto negli ultimi anni, ap-procci innovativi che hanno por-

tato a esiti di grande interesse.Penso soprattutto alla facility eu-romediterranea istituita in am-bito Bei per sostenere la nascitadi un solido tessuto imprendito-riale nei paesi partner (la cosid-detta Femip): un'esperienza con-siderata positiva tanto dalle isti-tuzioni quanto dagli operatori, eche andrebbe rafforzata e resaautonoma, creando quella Ban-ca del Mediterraneo di cui l'Ita-lia si è fatta ripetutamente pro-motrice. Non v'è dubbio infattiche il credito d'impresa, e più ingenerale un sistema fondato suincentivi e agevolazioni, rappre-senti lo strumento principe perrafforzare in modo duraturo iltessuto economico di Paesi chesoffrono di pesanti disegua-glianze e ritardi di sviluppo, po-nendo solide basi per una com-piuta economia di mercato e sti-molando indirettamente queiprocessi di democratizzazione eapertura che da esse traggonolinfa vitale. Se il rafforzamento del partena-riato economico- finanziario e ilsuperamento definitivo di unmodello fondato su interventi "apioggia" gestiti nell'ambito diun unico programma (il cosid-detto Programma Meda, oraconfluito all'interno degli stru-menti finanziari inclusi nellanuova Politica di Prossimità) co-stituiscono elementi imprescin-dibili per un rilancio dei proces-si dì democratizzazione all'inte-mo dei partner mediterranei, va

tuttavia evitato il rischio di unapproccio squisitamente econo-micistico. Oggi come non mai appare ne-cessario che alle misure econo-miche si accompagni un granderilancio del dialogo culturale trale due sponde del Mediterraneo,e si moltiplichino le occasioni incui i cittadini, soprattutto i gio-vani, possano confrontarsi sen-za pregiudizi, individuando va-lori comuni a partire dal rispet-to delle reciproche identità e dif-ferenze. Fin dalla Conferenza eu-romedìterranea di Siviglia, te-nutasi all'indomani dell'11 set-tembre, il rafforzamento deglistrumenti di dialogo è stato col-locato al centro delle politiche dipartenariato. Sono stati poten-ziati gli scambi tra giovani e stu-denti, estendendo ai paesi dellasponda sud del Mediterraneo ibenefici dei programmi Tempused Erasmus; è stata creata unaFondazione euromediterraneache ha proprio nel consolida-mento del dialogo tra culture eciviltà la sua ragion d'essere: diquesta istituzione la FondazioneMediterraneo e il professor Ca-passo costituiscono il Capofiladella rete italiana; è stata istitui-ta l'Assemblea parlamentare eu-romediterranea, un organo cheriunisce parlamentari di tutti gliStati mèmbri dell'Unione euro-pea, del Parlamento europeo edei Paesi partner della spondaSud: un forum permanente che,al di là degli importanti poteri

propositivi che gli sono stati con-feriti direttamente dal livello in-tergovernativo del partenariato,costituisce un'occasione davveropreziosa di dialogo, confronto,ricerca di valori comuni e di ele-menti di stabile condivisione. Unpasso ulteriore ed essenziale perrafforzare il dialogo e il con-fronto potrà essere compiuto nelmomento in cui l'Unione euro-pea, parlando con una sola vo-ce, saprà affiancare alle misure- pur necessario - di interposi-zione ai flussi di immigrazione il-legale una politica di integrazio-ne dei migranti che consenta lo-ro una partecipazione attiva econsapevole alla vita civile neiPaesi di residenza. L'assenza dimisure europee concrete e con-divise in tal senso rappresentaun danno per un processo ma-turo di dialogo: priva gli stessicittadini europei di quel mo-mento di confronto sereno conl'altro nel quale i pregiudizi sistemperano e prevalgono curio-sità e condivisione; soprattutto,priva i migranti di un'occasioneper conoscere e far proprio quellaico insieme di valori, diritti edoveri che è il sale stesso dellademocrazia e della tolleranza re-ciproca, la precondizione per-ché, in un mondo sempre piùcomplesso e articolato, le libertàdi tutti siano rispettate e la di-versità sia ragione di ricchezzaanziché di conflitto. *presidente della Commissione

Affari Esteri del Senato

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Sabato 24 febbraio 2007 22IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia

nelle fasce orarie 10-11,10; 14-15; 18,30-18,50; 23,20-24• sul digitale terrestre nel bouquet di Canale 8 alla posizione 67• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder 5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4

In onda dal lunedì al sabato su Denaro tv, il Tg Med è uno spazio di informazio-ne e di approfondimento sugli eventi e sugli scenari politici, sociali, economici eculturali dell’Area Med. Realizzato in collaborazione tra Denaro tv e il quotidia-no Il Denaro, il notiziario rappresenta per imprenditori e istituzioni un’opportu-nità di sviluppo e di cooperazione. Il Tg Med va in onda dal lunedì al sabato alleore 16.20 e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo.

TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

La TV del Denaro

878DISKYALLE ORE 16.20

e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Lamberto Dini e Michele Capasso

Dini: Oggi condividiamo i valori comuni

Il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nel suo inter-vento all’incontro “Musulmani e Democratici” ha affermato che“la convivenza tra i popoli è possibile e la risposta deve partiredalle comunità islamiche che vivono in Occidente. E´ necessariodimostrare che qui, nelle città e nelle regioni, la convivenza trapopoli è possibile. E’ da qui che bisogna far partire una rispostaper il Mediterraneo. La globalizzazione dell’economia ha bisognodella forza dei localismi e l’arma principale è quella della cultura”.Il presidente Marrazzo ha inoltre assicurato la presenza dellapropria Regione in tutte le attività che vadano in questa direzione,ricordando l´impegno già portato avanti dalla Fondazione Medi-terraneo con cui ha già instaurato rapporti in precedenza. Marraz-zo ha sottolineato il ruolo assunto dalla Regione Lazio, a partiredalla decisione di entrare nella Conferenza delle regioni periferi-che e marittime in cui ha assunto la vicepresidenza della Commis-sione intermediterranea.

Michele Capasso e Piero Marrazzo

Marrazzo: I territori sono custodi delle identità

Il 22 febbraio si è svolta a Roma la tavola rotonda“Musulmani e Democratici”, organizzata da Aki-Adnkronos International, quale prologo al Work-shop Internazionale “Dare voce ai musulmanidemocratici”, che la Fondazione Mediterraneo haorganizzato in collaborazione con l’Università“L’Orientale di Napoli” ed il Centro Prince Alwa-leed Bin Talal for Muslim-Christian Understandingdella Georgetown Univesity nell’ambito delprogramma “Mediterraneo, Europa, Islam: attoriin dialogo”, che la Fondazione Mediterraneo halanciato con il coordinamento di JohnEsposito.Tra i partecipanti il senatore LambertoDini, il presidente della Regione Lazio PieroMarrazzo, gli ambasciatori dei Paesi arabi ed irappresentanti delle comunità islamiche in Ita-lia.Dini ha sottolineato la validità del partenariatoeuromediterraneo come luogo di incontro e diconfronto costruttivo fra le varie anime del Medi-terraneo.La cultura deve avere la sua centralitànel confronto. O meglio le culture, poiché nel

Mediterraneo si muovono religioni, credenze,appartenenze di varia natura, tutte aventi dirittodi cittadinanza.La Fondazione euromediterraneaAnna Lindh – come ha ricordato Dini – fu creatanel 2005 per volontà del Consiglio europeo per “ildialogo fra le culture”. La Fondazione Mediterra-neo è il referente italiano della “Anna LindhFoundation”. L’una e l’altra perseguono la stessamissione: aprire gli spazi di dialogo a tutti, allasola condizione che il confronto sia pacifico. Suqueste basi – ha concluso Dini – la FondazioneMediterraneo ospita a Napoli il workshop interna-zionale di cui l’incontro romano costituisce ilprologo. Di seguito si riporta il testo dell’interven-to del presidente della Commissione affari esteridel Senato Lamberto Dini, che partecipò allaConferenza euromediterranea del 10 ottobre2000 ad Amman con cui la Fondazione ha iniziatoil programma “Mediterraneo, Europa e Islam” dicui il workshop del 23 e 24 febbraio costituisce untassello importante.

� Lamberto Dini*

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“Roma” 24 febbraio 2007

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“Roma” 25 febbraio 2007

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“Il Denaro” 27 febbraio 2007

Martedì 27 febbraio 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 1

Ezzat: Ascoltiamo l’Islam democratico

Domanda. Cosa le sembra impor-tante raccontare per esprimere leorigini del suo impegno politico ?

Risposta. Ho un backgroundcomplesso, cosmopolita: un padreliberale, una madre molto religio-sa. Ho frequentato una scuola cat-tolica tedesca, il ché mi ha indottoa non acquisire né la religiosità cat-tolica, né il modello occidentale te-desco: entrambi non attribuivanovalore alla mia cultura e alla miareligione. Ciò nonostante non hosubito la loro superiorità, ma, inloro ho visto l’intolleranza del-l’Occidente. Appartengo alla pri-ma generazione che si vela ed homesso il velo a 13 anni dando allesuore molti problemi, in quantosono stata la prima di tre ragazzeche si sono velate. (Per 75 anni delloro insegnamento la comunità re-ligiosa non aveva avuto studentes-se velate. Infatti tra le loro allieveche provenivano dalle classi medieurbane non era costume velare leragazze). Con questa esperienzaho sperimentato l’intolleranza del-l’Occidente, ma con gli anni sonodiventata una attivista del dialogointerreligioso. Ho una culturamultiforme. Le mie radici sonoarabe e musulmane, ma esposta al-la cultura occidentale. Cairodowntown è la mia radice, e i suoipalazzi sono espressione dell’ar-chitettura italiana e greca di inizio‘900. La mia casa si affaccia da-vanti al museo egizio, vicino allascuola tedesca, non lontano dallasede della Lega Araba..

D. Cosa pensa del velo? R. Non credo nella validità di im-porre il velo. Per me è un pezzo del-la mia identità. Il velo riflette la miaessenza islamica, anche se non ri-duco il mio essere islamica al velo.L’islam mi ha insegnato che il dia-

logo è importante; mi ha insegna-to a comprendere Dio e come hacreato il mondo; è un esperienzareligiosa più che culturale. Mi ve-do nello specchio degli altri:L’’Islam è libertà e rispetto degli al-tri.

D. Forse la domanda le può sem-brare retorica, ma l’esperienzache noi della riva nord abbiamodell’Islam è di una religione chevuole imporre le sue scelte sullegiovani donne e quando le donnedisubbidiscono, il padre o i fratel-li si sentono autorizzati ad ucci-derle. Ciò ci fa ritenere l’Islam mol-to pericoloso. E’ così?

R. l’Islam non è questo. Quandociò accade si tratta di tradizioni ar-

caiche, legate a culture locali po-polari . Bisogna salvare l’Islam daquesti stereotipi. Sono tradizionirurali. Sono padri e fratelli che te-mono di perdere l’autorità. Adesempio il delitto d’onore che vigetuttora in Giordania, non risale al-la tradizione islamica. Si tratta didifferenti tradizioni culturali.

D. Ma allora secondo lei da dovederivano le attribuzioni di violen-za e fanatismo alla religione isla-mica?

R. Bisogna riconoscere che l’im-patto con l’Islam si è avuto al tem-po delle crociate e poi sempre inperiodi di guerra, in cui al nemicovenivano tagliate le teste. Nella suaessenza l’Islam è invece religione

della convivenza e del dialogo.D. Ha ripetuto più volte che com-batte per l’affermazione di dirittidi cittadinanza per tutti promuo-vendo l’azione della società civile;per il diritto delle donne a divor-ziare e a interrompere le gravi-danze non volute. Cosa pensa delfenomeno che viene definito fem-minismo islamico? Ci si riconosce?

R. No, non si può ritornare alla ra-dici dell’Islam, cambiando solo idiritti delle donne. Io critico que-sta posizione e non sono una fem-minista islamica. Insegno agliimam sociologia politica e comesviluppare una visione più eguali-taria dell’Islam, ma la definizionedi femminista è riduttiva. Io mi de-

finisco piuttosto una riformistamusulmana, attiva nella culturadell’Islam. Ho raggiunto la spiritualità che èil carburante della mia vita; non sitratta però di un’esperienza passi-va di riflessione; è un esperienzache mi spinge all’azione sociale.Non voglio convincere nessunodella mia religiosità, ma intendopiuttosto negoziare con gli altri lerispettive diversità.

D. . Per la sua posizione politica èstata identificata con i fratelli mu-sulmani? Chi sono?

R. I fratelli musulmani erano i rap-presentanti di una tradizione intel-lettuale, oggi sono anche un movi-mento politico. Ho amici che ri-spetto tra loro , ma non li condivi-do, sono lontano da loro. Sonotroppo semplicisti e moralisti.

D. E’ un appartenenza in cui si ri-conosce?

R. No, per una migliore attivitàpolitica bisogna lavorare insieme eio faccio consulenza e supporto amolti gruppi che agiscono a livellodi base. Il mio ruolo è riconosciu-to da gruppi diversi. Per un panela cui sono stata invitata dai socia-listi, sono stata apprezzata anchedai fratelli musulmani. Io mettovalore sulle relazioni individuali enon solo a livello delle relazioni tragruppi e credo che nei periodi dicrisi il reciproco rispetto è l’unicacosa che tenga. Con l’onestà puoicreare ponti tra pensieri diversi.Non volere che qualcuno si espri-ma attraverso la spiritualità è unatto contro-ossessivo, che diventauna contrapposizione.

D. In cosa vede il contributo del-l’Islam alla società attuale?

R. Nello sviluppo della società ci-vile attiva in molti paesi arabi, pro-prio laddove invece, i governi so-no incivili e corrotti. Il contributodell’Islam è nel portare dignità e li-berta alla società. Si tratta di in-staurare un umanesimo modernoal quale la tradizione comunitariae accogliente dell’islam può ap-portare notevoli e significativi con-tributi: un umanesimo capace dide-territorializzare, de-totalitariz-zare e de-terrorizzare la societàcontemporanea. *vicepresidente della Fondazione

Mediterraneo e docente di Psicologia Sociale

e di Comunità all’UniversitàFederico II di Napoli

CLAUDIO AZZOLINI ANTONIO VALIANTE

Claudio Azzolini, già vicepresidente delConsiglio d’Europa e membro della Com-missione Affari Esteri della Camera dei De-putati, intervenendo al workshop ha evi-denziato l’assoluta indispensabilità deldialogo quale strumento per dirimere ogniquestione politica e culturale nell’area delGrande Mediterraneo. “D’altronde – aggiunge Azzolini – lo stes-so Cardinale Crescenzio Sepe ha posto ildialogo interculturale ed interreligioso trale priorità della sua missione pastorale,per rendere Napoli e la Campania al centrodi questa azione finalizzata a realizzare unnuovo “umanesimo” del terzo millennio.Di qui il valore del workshop organizzatodalla Fondazione Mediterraneo che ha da-to spazio all’ascolto dell’umanesimo isla-mico di cui l’occidente ha una visione ste-reotipata e demonizzante. Dialogare per conoscersi e per condivide-re: è questa la sfida nel processo globaleche vede sempre di più le identità religio-se quale pretesto per lo scontro tra paesi

ed economie.

Il dialogo strumento per la conoscenza reciprocaIl messaggio di saluto inviato dal vice-presidente della Regione Campania, An-tonio Valiante ai partecipanti al conve-gno dal titolo ´Dare voce ai musulmanidemocratici´ svoltosi a Napoli, ribadisce"giustamente" quanto già evidenziatodal presidente della Regione Lazio, Pie-ro Marrazzo intervenuto a Roma alla pre-sentazione del convegno: "Alle regionispetta un ruolo non marginale nel favo-rire ogni opportunità di dialogo".Valiante ha anche sottolineato l´interes-se che suscita l´approfondimento degliinterrogativi scaturiti del seminario ecioè verificare se esiste un pensiero mu-sulmano democratico e approfondire ilrapporto tra questo e l´idea di laicità del-lo Stato. Si tratta di alcune delle que-stioni rispetto alle quali é importante chei l m o n d o O c c i d e n t a l e s a p p i a p o r s iall´ascolto senza pregiudizi e senza al-cuna pretesa di esportare necessaria-mente le nozioni che abbiamo maturatonel corso della nostra esperienza storicae culturale.

Campania epicentro del confronto interreligioso

Il 23 e 24 febbraio si è svolto a Napoli, presso la sede della Fonda-zione Mediterraneo, il Workshop internazionale dal titolo “Darevoce ai musulmani democratici”, che la Fondazione Mediterraneoha organizzato in collaborazione con l’Università “L’Orientale diNapoli” ed il Centro Prince Alwaleed Bin Talal for Muslim-Chri-stian Understanding della Georgetown University nell’ambito delprogramma “Mediterraneo, Europa, Islam: attori in dialogo”, chela Fondazione Mediterraneo ha lanciato nell’ottobre 2000 adAmman.L’anteprima del workshop è stata la tavola rotondasvoltasi il 22 febbraio a Roma dal titolo “Musulmani e Democrati-ci”, organizzata da Aki-Adnkronos International, ed alla qualehanno partecipato, tra gli altri, il senatore Lamberto Dini, il presi-dente della Regione Lazio Piero Marrazzo, alcuni ambasciatori

dei Paesi arabi e rappresentanti delle comunità islamiche inItalia.Il workshop è stata un’occasione per ascoltare alcune vocidell’islam democratico. Una tappa dell’azione che la Fondazionesvolge e che riunisce esponenti delle varie anime dell’Islam,dell’ebraismo e della laicità. A mettere in guardia dal rischio diparlare troppo a livello teorico della compatibilità tra Islam edemocrazia è Heba Raouf Ezzat, professoressa di Teoria Politicaall'Università del Cairo e una delle fondatrici del sito 'Islam Onli-ne.net'. L’indicazione è contribuire a costruire una società civilebasata su valori condivisi in cui la centralità dell’uomo e dei suoibisogni deve prevalere sugli stereotipi delle appartenenze.Diseguito si riporta l’intervista di Caterina Arcidiacono, vicepresi-dente della Fondazione, ad Heba Raouf Ezzat.

I partecipanti al workshop

� Caterina Arcidiacono*

Claudio Azzolini Antonio Valiante

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“Il Denaro” 27 febbraio 2007

Martedì 27 febbraio 2007 11MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 2

Napoli diventa città della condivisione

Il Workshop “Dare voci ai mu-sulmani democratici” – conclu-sosi nei giorni scorsi a Napoli –costituisce un altro pezzo della“Casa del Mediterraneo” che laFondazione da me presieduta staedificando, non solo attraverso lacreazione di spazi fisici, ma spe-cialmente attraverso il consolida-mento del programma “GrandeMediterraneo” che punta allacreazione di una grande coalizio-ne di valori e di interessi condivi-si su cui fondare un futuro di pa-ce e prosperità condivisa nella re-gione.Perché parliamo di “Grande Me-diterraneo”? Lo abbiamo giàscritto su questo giornale in oc-casione della visita del primo mi-nistro turco Erdogan del 2 set-tembre 2005, ma credo utile ri-peterlo proprio in queste ore in cuisi prospetta un nuovo cupo sce-nario di guerra in Iran.L’insieme dei Paesi che fanno par-te del Partenariato euromediter-raneo, nonostante i recenti am-pliamenti dovuti ai nuovi membridell’Unione europea, non includela Libia, la Mauritania, gran par-te dei Balcani, i Paesi del Mar Ne-ro e quelli del Medio Oriente: tut-ti quei Paesi, cioè, che attraversoi secoli hanno gravitato o gravi-tano sul Mediterraneo in conti-nuità storica con le grandi sintesiculturali e politiche del passato -rappresentate dall’Ellenismo, dal-l’Impero di Roma, dall’Impero diBisanzio e dalla civiltà Islàmica -e che oggi - per contiguità geo-grafica, reciproche influenze so-cio-culturali ed intensità di scam-bi umani - rappresentano l’areasolidale del “Grande Mediterra-neo”. Una tradizione di sinergie,anche turbolente ed inquiete, madalle quali è sorta un’indissolubi-le interdipendenza più forte di tut-ti i contrasti, le opposizioni e leguerre. La Fondazione Mediterraneo sindalla sua costituzione ha valoriz-zato queste sinergie dando lorospessore, operando nello spiritodella pace e collaborazione tra ipopoli e nel rispetto dei diritti fon-damentali che hanno la loro gran-de espressione nella carta dell’O-NU. Il Grande Mediterraneo, da trop-po lungo tempo, è percorso datensioni, crisi e conflitti che han-no lacerato il tessuto di una con-vivenza pacifica e prosperosa. Larecrudescenza del terrorismo e ilrischio di una frattura fra chi cre-de nel dialogo e chi va dritto alloscontro di civiltà impone un ac-cresciuto impegno di Governi eistanze della Società Civile perpromuovere una “Coalizione divalori e d’interessi condivisi” chedovrà agire sul terreno dei fattisviluppando modelli e program-mi di crescita morale e materialenella regione basati sulla pari di-gnità e il rispetto reciproco diidentità originarie diverse, porta-

trici di principi e valori autono-mamente prescelti e definiti, maaperte allo scambio e al confron-to. Specificità, ricchezza delle tra-dizioni e al tempo stesso comu-nanza di interessi e azioni: lo spar-tiacque tra specificità e comu-nanza di valori troverà la sua ra-gione nel rispetto dei diritti fon-damentali della persona umana ecostituirà l’impegno a far frontealle nuove sfide comuni, quale ildiritto all’eguaglianza tra uomo edonna. Tutto questo lavoro è ba-sato sul principio della egua-glianza di sovranità e delle pari di-gnità dei popoli e sul rispetto delpluralismo, delle diversità cultu-rali, dei diritti fondamentali dellapersona e della democrazia.Uno dei punti fondamentali dellaCoalizione è il dialogo interreli-gioso come base fondante per unainterazione sociale e culturale del-l’area. Nel 1995 la Fondazioneha lanciato il programma “Unmare, tre fedi” e, successivamen-te – su specifica indicazione deglioltre 2000 partecipanti al II Fo-rum Civile euromed (svoltosi aNapoli nel dicembre 1997) il pro-gramma “Mediterraneo, Europae Islam”. Un lungo percorso conuna tappa importante. Su incari-co del Consiglio europeo riunito-si a Stoccarda nell’aprile 1999, laFondazione Mediterraneo orga-nizzò il 10 e 11 ottobre 2000 adAmman – presente, tra gli altri, ildirettore di questo giornale Alfon-so Ruffo – il primo Workshop in-ternazionale sul tema “Mediter-raneo, Europa e Islam: quale dia-logo possibile”. In quell’occasio-ne, circa 300 partecipanti di 26paesi si confrontarono su temati-che complesse in un clima diffici-le: da poco era iniziata la nuovaintifada, molti i palestinesi mortie i rapporti con Israele tesissimi.Ciononostante, la lungimiranzadel re Abdullah II ci consentì disvolgere l’incontro con la presen-za di partecipanti israeliani. Unavittoria del dialogo che ha lascia-to un segno importante, come hasottolineato il senatore LambertoDini che ha inaugurato sia il cita-to primo workshop di Amman(in qualità di ministro degli Affa-ri esteri) sia l’anteprima dell’ulti-mo workshop di Napoli in qua-lità di presidente della Commis-sione esteri del Senato).Perché la Fondazione Mediterra-neo ha scelto questo programma?Il Mediterraneo, l’Europa, l’Islàme le altre fedi che hanno contri-buito e contribuiscono alla for-mazione dell’identità del Medi-terraneo hanno un interesse vita-le a seguire un altro cammino daquello dell’imposizione di formedi Governo dall’esterno e del ri-corso al terrorismo e al sovverti-mento violento. La via della col-laborazione, della mutua com-prensione e della solidarietà è l’u-nica via possibile. Non dobbia-mo dimenticare che la civiltà eu-ropea ha verso l’Islam un grandedebito poiché l’Europa occiden-tale ha dovuto il suo risveglio in

gran parte alla civiltà islamica.Noi riteniamo essenziale ricono-scere il ruolo fondamentale cheha avuto la cultura musulmana ela civiltà dell’Islàm nello sviluppodell’universalismo e, anche se sisottovaluta questo apporto, tuttele nostre società dovrebbero mag-giormente accentuare iniziative ingrado di risolvere questo occulta-mento della memoria.La Fondazione, che fino al 2004,con il programma “Mediterra-neo, Europa e Islam” ha datoascolto specialmente alle voci del-l’ebraismo e del cristianesimo -con il prezioso contributo di al-cuni membri della FondazioneMediterraneo quali lo storico ita-liano Franco Cardini e l’israelia-no Shmuel Hadas - nel 2004 haritenuto giusto e coerente dar vo-ce a quelle voci dell’Islam demo-cratico e progressista (queste de-finizioni sono solo indicative enon esaustive del complesso arci-pelago dell’islam) affidando la re-sponsabilità scientifica di questaparte del programma ad uno deiprincipali esperti mondiali sul te-ma, il professor John Esposito del-la Georgetown University. L’atti-vità si è sviluppata in un pro-gramma triennale – 2004/2007 –che ha visto la realizzazione didue cicli di workshop con la par-tecipazione di intellettuali, ricer-catori e docenti di varie parti delmondo unanimemente ricono-sciuti per la loro professionalità.Il workshop conclusosi sabato 24febbraio costituisce la sintesi delprogramma ed al tempo stesso labase sostanziale per completareuna fase di seminari d’ascolto, ini-ziata nel lontano 2000, e passareal momento di dialogo e di sinte-si delle varie posizioni emerse.La fase di ascolto sarà completa-ta entro il 2008 con workshopdedicati ad altre voci dell’islam,della laicità, del cattolicesimo edell’ebraismo.Un punto fondamentale del pro-gramma della Fondazione è dedi-cato al rapporto tra l’ Islàm e lamodernità. Questi ultimi non de-vono essere considerati come dueantagonisti in quanto il problemaè a tre termini: l’Islàm, l’Occidentee la modernità. Due realtà stori-che e un’area critica comune; unaproblematicità dove ognuno vedenell’ occhio dell’ altro l’ espres-sione della propria mancanza; ununiverso condiviso dove le logiche

del grande capitale mondiale ren-dono l’Occidente europeo e il Me-diterraneo sempre più perifericiai luoghi di governo globale. La questione, che posta in due ter-mini porta a una politica d’oppo-sizione, a tre termini non poneIslàm e Occidente in contrasto marichiede una politica di solidarietàper muovere insieme in un’evolu-zione parallela e concorde versouno stesso fine, anche se diversoè il punto di partenza e diversesono le distanze dal termine e gliobiettivi. Una collaborazione ne-cessaria non solo nell’interesse del-l’Islàm ma anche in quello del-l’Occidente poiché l’Occidente inquesto processo non avanza ret-tilineo ma ha i suoi arresti ed ar-retramenti.Questa collaborazione è uno de-gli elementi fondanti del pro-gramma “Mediterraneo, Europae Islam” ed individua nella So-cietà Civile dei Paesi del GrandeMediterraneo – in primo luogo leComunità locali, le Università, leOrganizzazioni imprenditoriali,gli Ordini professionali, i Sinda-cati, le Ong, le reti di associazio-ni, i media, ecc. – il fattore chia-ve per progredire nei diritti fon-damentali, nella sicurezza politi-ca, nella cultura, nell’economia,nella scienza, nello sviluppo so-stenibile, nella comunicazione enell’informazione.Riconoscere che Occidente eIslàm nascono dalla stessa cullanon è un atto di subordinazione,ma il riconoscimento della verità

su cui fondare “Alleanze tra le Ci-viltà”, in cui Mediterraneo, Eu-ropa e Islàm costituiscono i pila-stri fondamentali su cui costruireun futuro globale fondato spe-cialmente sul confronto con nuo-vi grandi protagonisti, quali la Ci-na e l’India. Ed a proposito di “fa-re” la Fondazione Mediterraneoriunirà nei prossimi mesi una con-sulta napoletana composta dairappresentanti di tutti i movimentilaici e religiosi, al fine di prospet-tare la creazione di un organismosul modello di “Marseille espe-rance”, sostenuto sin dal suo na-scere dalla stessa Fondazione, cheha ricevuto pubblico riconosci-mento dal sindaco di MarsigliaGaudin in occasione della sua vi-sita a Napoli nel maggio 2004.Nella città francese, durante i mo-menti di crisi e conflitto – nelGrande Mediterraneo come nelmondo – gli esponenti di tutte lefedi si riuniscono e lanciano unmessaggio comune di pace. A Na-poli desideriamo riproporre que-sta esperienza aggiungendo i rap-presentanti dei movimenti laici edella società civile. Questa, cre-do, è la migliore risposta alle inu-tili e sterili critiche che hanno ac-compagnato questo ultimo work-shop: critiche giustificate, vogliosperare, solo da una mancanza diinformazioni che chi desidera puòattingere ed analizzare puntual-mente sul portale della Fondazio-ne www.euromedi.org.

*presidente della Fondazione Mediterraneo

Le conclusioni del Workshop “Dare voce ai musulmani democrati-ci” hanno sottolineato l’importanza di dare ascolto alle diverserappresentanze dell’islam, delle altre fedi religiose e della laicitàpresenti nell’area del Grande Mediterraneo. L’obiettivo di medioperiodo è passare ad una fase di dialogo, analisi e confronto pertracciare un percorso comune in grado di costituire quella “gran-de coalizione di valori condivisi” presenti in tutte le fedi e nellalaicità ed indispensabili per assicurare un futuro di pace, solida-rietà e convivenza. Di seguito si riportano le riflessioni conclusivedi Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo,che sintetizza le tappe salienti di questa azione.

� Michele Capasso*

In basso alcuni partecipanti al workshop: da sinistra Roberto Aliboni, Alvaro deVasconcelos, Cosimo Risi e Massimo GalluppiIn alto una panoramica del tavolo dei lavori

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“Corriere del Mezzogiorno” 27 febbraio 2007CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 27/02/2007

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“La Repubblica” 1 marzo 2007

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“Il Mattino” 2 marzo 2007

“Ansamed” 2 marzo 2007

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“Il Mattino” 3 marzo 2007

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“Il Denaro” 3 marzo 2007

Sarà Shirin Ebadi, premio Nobele tra i principali attori per la co-struzione del dialogo nell’area delGrande Mediterraneo a ricevereil “Premio Mediterraneo di Pa-ce”. La cerimonia consegna èprevista lunedì 5 marzo 2007, al-le ore 17.30, presso la Sala Ve-suvio della Maison de la Médi-terranée in Napoli alla Via De-pretis, 130.In questa occasione, Shirin Eba-di terrà una conferenza dal tito-lo “Il ruolo delle donne nel pro-cesso democratico dei Paesi isla-mici”. Interverranno, tra gli altri:il presidente della Regione Cam-pania Antonio Bassolino, il vice-presidente della Regione Cam-pania Antonio Valiante, il presi-dente della Fondazione Mediter-raneo Michele Capasso, la vice-presidente della Fondazione Me-diterraneo Caterina Arcidiaco-no, l’onorevole Claudio Azzolini,già vicepresidente del Consigliod’Europa e membro della Com-missione esteri della Camera deideputati, ambasciatori dei Paesimediterranei, membri della Fon-dazione Mediterraneo e perso-nalità del mondo politico, eco-nomico e culturale della regione.Negli indirizzi di saluto del pre-sidente della Fondazione Medi-terraneo Michele Capasso sa-ranno illustrate le motivazionidel Premio, tra le quali il ricono-

scimento dell’impegno di ShirinEbadi in favore dei bambini af-finché crescano in un universorelazionale, emotivo ed affettivodove non vi sia né violenza nésopraffazione. “La sua figura di praticante mu-sulmana – si legge nelle motiva-zioni - è emblema dell’antica tra-dizione di accoglienza e rispettodell’Altro, propria della culturadell’ Islam, e contraddice imma-gini stereotipate”. Dopo la conferenza di ShirinEbadi sarà presentato l’Appelloper la Pace contro la guerra in

Medioriente e in Iran, quale ri-sposta ai “venti di guerra” con-tro l’Iran che da più parte in que-sti ultimi giorni vengono prean-nunciati. “Su comunità di tradi-zioni diverse – si legge nell’Ap-pello - dopo lo smembramentodell'Impero ottomano unite dal-le potenze occidentali in struttu-re politiche inizialmente sogget-te a protettorato ma poi emanci-patesi, e sulle vestigie di cinque-mila anni di civiltà, sopravvissu-te alle invasioni e alla forza an-nichilatrice della storia, bombar-dieri furtivi e non furtivi e basi

lontane hanno riversato e river-sano migliaia e migliaia di bom-be, quelle che penetrano ogni di-fesa, quelle che si disperdono inframmenti antipersonali, quelleelettromagnetiche che sconvol-gono il tessuto delle morte cosee degli esseri viventi, e migliaiamigliaia di missili che la tecnicapiù raffinata ha studiato per la di-struzione e il massacro.Una guerra, una nuova guerra,che la Superpotenza ha decisocon la stessa certezza di sé e delproprio destino delle superpo-tenze del passato. A questa guer-

ra la Società Civile dell'Occiden-te ha detto di no. Ha detto di noperché dopo la tragedia della se-conda guerra mondiale, risultatod'una degenerazione del darwi-smo nell'eugenismo, dello spiri-to della libertà nazionale nel na-zionalismo, della forza espansivadella civiltà nel colonialismo,l'Europa s'è risvegliata ai valoriche tre secoli di coscienza laicaavevano creato: i diritti umani esociali, la pace tra le nazioni, ildialogo invece della guerra e l'as-senso collettivo contro le deriveindividuali”.

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Sabato 3 marzo 2007 23IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia

nelle fasce orarie 10-11,10; 14-15; 18,30-18,50; 23,20-24• sul digitale terrestre nel bouquet di Canale 8 alla posizione 67• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder 5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4

In onda dal lunedì al sabato su Denaro tv, il Tg Med è uno spazio di informa-zione e di approfondimento sugli eventi e sugli scenari politici, sociali, econo-mici e culturali dell’Area Med. Realizzato in collaborazione tra Denaro tv e ilquotidiano Il Denaro, il notiziario rappresenta per imprenditori e istituzioniun’opportunità di sviluppo e di cooperazione. Il Tg Med va in onda dal lunedìal sabato alle ore 16.20 e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo.

TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

La TV del Denaro

878DISKYALLE ORE 16.20

e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Shirin Ebadi riceve il Premio per la Pace

Da sinistra la vicepresidente della Fondazione Mediterrane, CaterinaArcidiacono, e Shirin Ebadi durante l’annuncio dell’attribuzione del Premio

Concorso di composizione musicale“Intorno a Nino Oliviero”

La sezione “Arte & cultura” dell’Api Napoli, in collaborazione con la Camera diCommercio di Napoli, bandisce il 1° concorso di composizione “Intorno a NinoOliviero”, per la selezione di una libera elaborazione musicale del brano originale“Nu poco è sole!..” di Nino Oliviero, uno dei maggiori musicisti napoletani del ‘900.

Il concorso è rivolto a compositori di ogni età e nazionalità. Le opere presentatedovranno essere composte per un organico formato da pianoforte, violoncello e sas-sofono; esse saranno giudicate da una qualificata Commissione per l’assegnazioneal primo classificato di un premio pari a 500.

Al vincitore sarà offerta anche l’opportunità di effettuare uno stage, completamen-te spesato, presso lo “Studio Zero TV” di Roma, per il montaggio della propriacomposizione come colonna sonora su di un documentario firmato da GigiOliviero, nonché uno stage presso la casa discografica “Polosud” di Napoli per laregistrazione del brano.

Il concorso prevede un’esecuzione in pubblico concerto della composizione vincitri-ce e di quelle che verranno giudicate meritevoli dalla Commissione esaminatrice.

Lo spartito, il bando e il modulo di iscrizione possono essere ritirati presso l’ApiNapoli (Centro Direzionale isola C/2 scala B Via G. Porzio 80143 Napoli), dalle ore9:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 18:00, o scaricati dal sito www.api.napoli.it allasezione “Iniziative”.

Le partiture candidate dovranno essere inviate in duplice copia al I Concorso diComposizione “Intorno a Nino Oliviero”, presso l’Api Napoli, entro e non oltre il20/04/2007.

La consegna potrà avvenire a mano o tramite raccomandata A/R, nel qual caso faràfede la data del timbro dell’Ufficio postale di partenza.

SPORTELLO CertificAPIcertificati e servizi camerali

Tutti i giorni dalla 9 alle 18 puoi richiedere in Associazione:

• Certificato "antimafia"

• EBR (European Business Register): Accesso ai Registri delle ImpreseEuropee* per la richiesta di scheda impresa, lista titolari di cariche; atti ebilanci; scheda persona. *(I paesi europei sono: Austria, Belgio, Danimarca,Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Norvegia,Spagna e Svezia)

• Ricerca Anagrafica (per Provincia di iscrizione o Nazionale) su imprese e suPersona;

• Visure: Ordinaria, Storica, Assetti Proprietari;

• Visure protesti: protesti levati sul territorio nazionale negli ultimi 5 anni a cari-co di persone fisiche e giuridiche

• Certificati: Iscrizione Registro Imprese, Storico Registro Imprese;

• Documenti Ottici: Interrogazione e Stampa di Atti e Bilanci contenutinell'Archivio Ottico Nazionale.

Per le modalità di accesso ai servizi contatta in Associazionela responsabile: Sig.ra Tilde Ippolito 081.562.90.85

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Xxxxxxx“La Repubblica” 4 marzo 2007

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“Ansamed” 5 marzo 2007

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“Ansamed” 5 marzo 2007

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“Ansamed” 5 marzo 2007

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“Ansamed” 6 marzo 2007

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“Il Mattino” 6 marzo 2007

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Mercoledì 7 marzo 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 1

Ebadi: Dobbiamo evitare la guerra in Iran

Su comunità di tradizioni diverse,dopo lo smembramento dell'Im-pero ottomano unite dalle poten-ze occidentali in strutture politicheinizialmente soggette a protetto-rato ma poi emancipatesi, e sullevestigie di cinquemila anni di ci-viltà, sopravvissute alle invasionie alla forza annichilatrice dellastoria, bombardieri furtivi e nonfurtivi e basi lontane hanno ri-versato e riversano migliaia e mi-gliaia di bombe, quelle che pene-trano ogni difesa, quelle che si di-sperdono in frammenti antiper-sonali, quelle elettromagneticheche sconvolgono il tessuto dellemorte cose e degli esseri viventi, emigliaia migliaia di missili che latecnica più raffinata ha studiatoper la distruzione e il massacro.Dopo la guerra in Iraq, una nuo-va guerra si prospetta in Iran chela Superpotenza decide con lastessa certezza di sé e del propriodestino delle superpotenze delpassato: l'impero romano al tem-po che, perduti la forza dinamicae lo splendore culturale, procla-mava orgoglioso d'essere eletto adominare con il suo illuminatodiritto le genti oppresse da ingiu-ste leggi; Bisanzio, che opponevaai barbari i valori della sua civiltàcristiana e suprema quando, fini-ta la sua espansione culturale e

religiosa, si era chiusa nella co-razza dell'organizzazione impe-riale ed ecclesiastica e mantenevai suoi privilegi con la guerra ocomprando la pace; i Mongoli,allorché la loro cavalleria avevaesaurito lo slancio ed essi si rin-chiudevano nell'orgoglio del po-tere proclamando anche al Papala loro missione divina.A queste guerre la Società Civileha detto di no. Ha detto di noperché dopo la tragedia della se-conda guerra mondiale e della for-za espansiva della civiltà nel co-lonialismo, sia l’Occidente che ilMondo arabo-musulmano sonoin grado di promuovere quei va-lori universali su cui fondare lapacifica coesistenza delle diverseidentità e culture: i diritti umani,la pace tra le nazioni, il dialogo in-vece della guerra. La soluzionegiusta non è la guerra ma la dif-fusione della democrazia non co-me imposizione ma come proces-so di autodeterminazione dei po-poli contro ogni tirannia. Certo ilmondo è pieno di governi tiran-ni. Ma lo è soprattutto dove la

spogliazione nei secoli ha portatola degradazione della vita, dellasocietà e della politica. Di questitiranni siamo responsabili tutti enon solo quegli Stati che li hannosostenuti per un certo tempo se-condo le convenienze del mo-mento e ora mentre combattonol'uno si alleano con gli altri.Dob-biamo tutti adesso scrollarci daqueste responsabilità, rivivificarel'Onu perché sottometta l'arbitriod'uno solo alla decisione colletti-va e perché nessuno invada, op-prima, depauperi od offenda. Chei piccoli Stati siano rispettati quan-to i grandi, che gli umili abbianola stessa dignità dei potenti, chenessuno s'investa della rappre-sentanza divina e in nome del cie-lo porti stragi sulla terra. Che tut-ti gli uomini siano eguali, che lericchezze del suolo vadano a be-neficio di quelli che ancestral-mente lo abitano, che il nostro be-nessere non si fondi sulla miseriadi prossimi o lontani. Queste so-no le condizioni perché cessino ilterrorismo di singoli che dispera-ti s'immolano per la dignità della

propria patria e trascinano con sévittime occasionali, come il terro-rismo d'un esercito che distruggeabitazioni, ambiente, risorse e chinon può difendersi caccia dallasua terra. Il dialogo, il rispetto deidiritti umani, lo spirito di equità,la forza della compassione sonogli strumenti perché il millennioiniziato con sofferenze e miserie siriscatti in un'epoca di solidarietàe di giustizia. Queste condizionidipendono da noi, uomini e don-ne del Grande Mediterraneo, cheabbiamo concesso ad una mo-dernità aggressiva di sconvolgereil mondo e ora vogliamo trasfor-marla in una modernità di rico-struzione e di pace.Pertanto, con questo appello perl’Iran:1. Condanniamo ogni possibile

attacco militare all’Iran e de-nunciamo che la guerra non so-lo non risolve i problemi ma liaumenta sia in Iran che nell’in-tera regione mediorientale.Sia-mo testimoni che l’attacco mi-litare all’Iraq ha portato all’au-mento del terrorismo, del fon-damentalismo e della violenzaconducendo il Paese alla sogliadella guerra civile.

2. Condanniamo quelli che igno-rano la volontà del popolo ira-niano, anche creando disaffe-zione tra paese reale e legale etra il popolo iraniano e il suoGoverno. Di ciò è testimonian-za il fatto che alle elezioni diMohammad Khatami hannovotato 22 milioni di iraniani,mentre alle elezioni di Ahmadi-nejad hanno votato solo 14 mi-lioni di iraniani. Questa distan-za tra il popolo e il Governopuò portare, nella situazione dioggi, alla guerra civile: ciò nonè a favore né del Governo ira-

niano né della tranquillità dellaregione.

3. Invitiamo il Governo degli Sta-ti Uniti d’America a rispettarele leggi internazionali, special-mente la Convenzione di Gi-nevra, e a non agire unilateral-mente a livello internazionale.Invitiamo il Governo della Re-pubblica Islamica dell’Iran a ri-spettare i diritti umani e ad ac-cettare le richieste di democra-zia espresse dal suo popolo.

4. Proponiamo che la continua-zione o la sospensione dell’ar-ricchimento dell’uranio in Iransia sottoposta a referendum po-polare sotto la sorveglianza egaranzia dell’Onu; ciò in quan-to il Governo iraniano affermadi voler continuare il processodi arricchimento per volontàdel popolo iraniano. Speriamoche in questo modo si possa-no superare le divergenze at-tuali e sostituire, con la pace, laviolenza e lo spargimento disangue.

Primi firmatari:Shirin Ebadi,

Michele Capasso,Caterina Arcidiacono,

Antonio Valiante,Claudio Azzolini,

Antonio D’Andria,Cosimo Risi,

Giulio Pecora,Carmine Nardone,Stefania Cantatore,

Loredana Conti,Ester Basile,

Liliana Pagliuca,Nadia Fiore,

Rita Allamprese,Clara Pappalardo,

Cristina Gauber,Fernanda Gandolfi,

Maria Antonietta Pappalardo,Giuseppe Capasso

CLAUDIO AZZOLINI ANTONIO VALIANTE

Dopo questo “incontro napoletano” con ShirinEbadi sono sempre più convinto che il dialogoe il confronto tra persone di culture diversesiano la sola strada da percorrere per il conse-guimento della pace nell’area del Grande Me-diterraneo. La testimonianza che abbiamo rac-colto, con grande attenzione e rispetto, di Shi-rin Ebadi, della sua vita, del suo impegno e del-le lotte che ha portato avanti nel suo paese,conferma la linea che abbiamo portato avan-ti in questi anni come Fondazione Mediterra-neo e costituisce un naturale raccordo tra le po-litiche che nel mio percorso ho messo in cam-po sin dal 1994 al Parlamento europeo e suc-cessivamente nella mia prima Legislatura2001/2006 del Consiglio d’Europa. Con tutti i miei interlocutori della sponda Suddel Mediterraneo ho pututo con sempre mag-giore e significativa incisività rafforzare il dia-logo, nel confronto e nell’amicizia tra colleghiparlamentari ed esponenti di partiti e aree di-verse ma accomunati da un forte e intimo con-

vincimento: l’uno ha bisogno dell’altro, anchenel confronto, per crescere e per arricchirsi, sulpiano istituzionale come sul piano della poli-tica più in generale e della cultura, ma quellacon la C maiuscola. Il lavoro che è stato svoltonegli anni dalla Fondazione nell’Area Med, alquale ho potuto contribuire negli ultimi 13 an-ni, rappresenta un tassello fondamentale nelmosaico del dialogo interculturale volto al rag-giungimento della Pace. E continuerò a lavo-rare in tal senso anche in seno all’APM - As-semblea Parlamentare Mediterranea, dellaquale sono stato chiamato a far parte in rap-presentanza del Parlamento Italiano e che dal25 al 28 marzo si riunirà a Ginevra per la Ter-za Commissione Cultura. In estrema sintesi:dialogo, confronto, tolleranza e disponibilitàalla solidarietà sono tutti passaggi fonda-mentali che devono accompagnare l’azione dichi fa politica, la responsabilità di chi è nelle isti-tuzioni e la disponibilità di chi è portatore diuna cultura, figlia del confronto, figlia della ac-quisizione rigorosa e scientifica di dati, di fat-ti e di storia. Non figlia di improvvisazione na-te da mediazioni approssimative e di interes-si non collettivi: quando gli interessi non ri-specchiano le aspettative della collettività nonsi possono considerare interessi della colletti-vità ma soltanto di parte. Il solo interesse chepuò essere condiviso da tutti è quello della pa-ce, della stabilità nell’area del Grande Medi-terraneo. In quest’ottica è fondamentale il con-fronto con eminenti personalità del mondodella cultura internazionale, come Shirin Eba-di, del mondo arabo e islamico così come del-l’ebraismo e del cristianesimo.Dialogo interculturale e interreligioso: questoè il percorso, questa è la strada giusta. Ne sia-mo consapevoli e siamo fortemente convintiche non demorderemo da questo intento.

Il confronto tra le diversità aiuta a crescereIl vicepresidente della Regio-ne Campania ed assessore airapporti con i paesi del Me-diterraneo Antonio Valianteha consegnato il 5 marzo ilPremio Mediterraneo di Pace2007 a Shirin Ebadi, PremioNobel.“Sono davvero onorato diconsegnarle il Premio Medi-terraneo di Pace, conferitoledalla Fondazione Mediterra-neo – ha affermato Valiante– e vogliamo in questo modo,anche noi, contribuire allasua giusta lotta, alla sua ca-

pacità di dare voce ai bisognie le aspirazioni più profondedel suo Paese e del mondoislamico.“Dolce” è la traduzione let-

terale del suo bellissimo no-me. Dietro questa dolcezza viè una forza, un coraggio eduna determinazione straor-dinarie che abbiamo ammi-rato in tutti questi anni.Lesue battaglie a favore dei di-ritti umani, della democrazia,della libertà e dei diritti deibambini le sentiamo profon-damente vicine. Le sue bat-

taglie sono le nostre batta-glie. Perché questo è il desti-no di un mondo interdipen-dente dove abbiamo bisognogli uni degli altri. Lei rappre-senta una grande luce pertutti le donne del suo Paese eper le donne di tutto il mon-do. In questi anni Lei ha sa-puto pronunciare grandi ve-rità”. “Verità che parlano al mon-do intero. Non solo all’inter-no dell’Iran e del mondo isla-mico. Noi per primi dobbia-mo saperle ascoltare”.

Un premio per dar più forza alla sua lotta

Shirin Ebadi, Premio Nobel perla Pace e membro della Fonda-zione Mediterraneo, ha presen-tato il 5 marzo 2007, prima aSan Sebastiano al Vesuvio e poia Napoli, un accorato appelloper evitare la guerra in Iran.L’Appello sarà presentato intutto il mondo ed alle NazioniUnite nei prossimi giorni. Diseguito si riporta il testo inte-grale.

Antonio Valiante consegna il Premio Mediterraneo di Pace a Shirin Ebadi

Da destra Claudio Azzolini e il consiglierediplomatico della Regione CampaniaAntonio D’Andria

Michele Capasso e Sharin Ebadi leggono l’appello in italiano e in lingua farsi

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“Il Denaro” 7 marzo 2007

Mercoledì 7 marzo 2007 11MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 2

8 marzo: Liberiamo le donne iraniane

Contraria ai ripetuti at-tacchi del presidenteiraniano Mahmud Ah-madinejad contro Isralee a favore della nascitadi uno stato palestine-se, Shirin Ebadi sostienele manifestanti impri-gionate che il governodi Teheran ''deve libe-rare subito'' e spera cheGeorge W. Bush non de-cida di attaccare l'Iran.Lei, il premio Nobel perla pace 2003 e, da ieri ,Premio Mediterraneo diPace, in un'intervista adAnsamed propone unreferendum popolareper risolvere la crisi delnucleare nel suo Paesee chiede alle donne delMediterraneo, ''motoredella democrazia'', diessere piu' unite percombattere la discrimi-nazione. Ebadi, difen-sore dei diritti delledonne iraniane, e' l'av-vocato di alcune attivi-ste arrestate a Teherandue giorni fa per avermanifestato a sostegnodi altre colleghe. ''Il go-verno deve liberarle su-bito perche' non hannofatto nulla di male'', hadetto il premio Nobelnella sede della Fonda-zione Mediterraneo. Ribadendo la sua fermacondanna agli arresti,ha spiegato che spesso ilgoverno, intollerantecontro ogni minima for-ma di dissidenza, perdeil controllo e si lasciaandare a questi ''atti diforza''. Da qualche tempo, as-sieme ad altre femmini-ste iraniane, Ebadi halanciato una campagnaper cambiare le leggi na-zionali che discrimina-no le donne. Oggi spie-

ga che la raccolta dellefirme sta andando mol-to bene e che l'obiettivodi raggiungerne un mi-lione in due anni sara'raggiunto molto prima. ''Consegneremo le fir-me e l'appello alle Na-zioni Unite, al governoiraniano e ai media enon potranno non te-nerne conto'', ha spie-gato. Per quanto ri-guarda il pericolo di uneventuale attacco all'I-ran, Ebadi non nascon-de un certo pessimismo. ''Bush ha detto piu' vol-te che attaccare il no-stro Paese non e' unasoluzione da escludere'',ha detto, augurandosiche il presidente degliUsa abbia imparato lalezione dell'Iraq e che''non gli venga voglia diattaccare l'Iran''. La soluzione alla crisinucleare, invece, perl'avvocato delle donnee' nella popolazione ira-niana. Considerato cheil governo di Ahmadi-nejad sostiene che l'ar-ricchimento dell'uraniosia dettato dalla volon-ta' popolare, e' giustoche siano i cittadini aconfermarlo o meno, at-traverso una consulta-zione pubblica, consa-pevoli dei pericoli a cuiandranno incontro se laloro decisione sara' incontrasto con le richie-ste della comunita' in-ternazionale. ''Solo unreferendum sotto vigi-lanza dell'Onu potra'stabilire se gli esperi-menti devono continua-re oppure no - spiega ilNobel - perche' su unaquestione cosi' impor-tante non puo' essere ilsolo governo a decidere.

Di qui l’importanza del-l’Appello presentatodalla Fondazione Medi-terraneo ''. Ebadi e' dalla parte delpopolo anche per quan-to riguarda il desiderio''legittimo'' dei palesti-nesi di avere un propriostato. Il premio Nobelper la pace non esita adefinire ''inaccettabile''la negazione al dirittoall'esistenza di Israeleespressa piu' volte dalpresidente della Repub-blica iraniana e si pro-nuncia a favore dellanascita di uno stato pa-lestinese indipendente''che possa convivere inpace accanto ad Israe-le''. Shirin Ebadi, se-condo cui i progressi nelcampo della democra-zia vanno di pari passocon l'affermazione deidiritti delle donne, e'convinta che le donnedel Mediterraneo con-dividano la stessa sto-ria, ma anche l'attuali-ta', di discriminazione esoprusi. ''In maniera piu' o me-no intensa, tutte assi-stiamo quotidianamen-te alla negazione dei no-stri diritti'', spiega, sot-tolineando che il pro-blema e' nella culturache si tramanda di ma-dre in figlio con la com-plicita' delle donne che''non fanno abbastanzaper combattere questaeredita'''. Percio', con-clude, sarebbe una buo-na idea creare ''una re-te di donne del Medi-terraneo che alimenti ildialogo e la collabora-zione''.La Fondazione Medi-terraneo si è impegnatain tal senso.

Shirine Ebadi, Michele Capasso eCaterina Arcidiacono lanciano unaccorato appello per la liberazionedelle donne iraniane, da ieri in sciope-ro della fame, ingiustamente arrestateil 4 marzo scorso. C’è il rischio che l’8marzo scoppino gravi tensioni in Iran.Per questo la Fondazione Mediterra-neo ha lanciato un appello a tutti gliorganismi internazionali affinchèintercedano presso il Governo irania-no al fine di scarcerare le donne

iraniane proprio l’8 marzo, festa delladonna.L’appello è stato recepito daistituzioni (prima fra tutte la Provinciadi Benevento) associazioni, organismi,reti di donne e da molti parlamentariitaliani.Oggi il presidente Capasso consegnaal presidente della Commissione AffariEsteri della Camera dei Deputati, unarichiesta specifica sottoscritta daimembri della Fondazione, tra i quali lastessa Shirin Ebadi.

Parvin Ardalan, Nooshi Ahmadi e Shahla En-tesari - attivisti per i diritti delle donne inIran - sono sotto processo con l’accusa di op-posizione alle leggi discriminatorie. Abbia-mo saputo che il giorno 4 marzo 2007 alcu-ne donne, che per solidarietà con loro face-vano un sit-in sul marciapiede di fronte altribunale dove era in corso il processo, sonostate attaccate dalla Polizia e 32 di loro so-no state arrestate.Esprimiamo la solidarietà con le donne ira-niane, sosteniamo la loro lotta di protestacontro le leggi discriminatorie e chiediamo

che le persone arrestate il 4 marzo venganoimmediatamente ed incondizionatamenterilasciate. Chiediamo che in tutte le manife-stazioni in programma per l’8 marzo sia lan-ciato un appello in tal senso indirizzandospecifiche richieste all’Ambasciata dell’Iranin Italia. [email protected] 06/86328492

Per aderire a questo appello inviare unae.mail a Fondazione Mediterraneo: [email protected]

Da Napoli l’appello per le prigioniere

Il Consiglio Comunale di San Seba-stiano al Vesuvio, all’unanimità, haconferito la cittadinanza onoraria aShirin Ebadi. E’ la prima di 53 “citta-dinanze” che, su proposta della stes-sa Ebadi, saranno conferite nei pros-simi mesi ad altrettanti rappresen-tanti – specialmente donne – di ri-spettivi Paesi del Grande Mediterra-neo. Lo scopo è riunire tante perso-nalità che, in quanto “cittadini” diuno stesso paese posto alle falde delVesuvio ed al “centro “ del Mediter-raneo, si riuniranno periodicamente– in varie sedi – per dibattere delletematiche e problematiche che inte-ressano l’intera regione: un Forum

di Saggi del Grande Mediterraneo,presieduto dalla stessa Ebadi per unperiodo di 9 anni.Shirin Ebadi è stata accolta da centi-naia di studenti delle scuole di ogniordine e grado ai quali ha rivolto unaccorato appello a rispettare i dirit-ti di base per evitare derive indivi-duali e collettive.Shirin Ebadi ha espresso sentimentidi gratitudine ed il proprio apprez-zamento per il lavoro svolto. Subitodopo ha visitato il Vesuvio e la cittàdi Napoli condividendo il ruolo chequesta città potrà assumere nel dia-logo tra i Paesi del Grande Mediter-raneo.

Il Premio Nobel nominata cittadina onoraria di San Sebastiano al Vesuvio

Shirin Ebadi con alcuni degli oltre trecento bambini delle scuole di San Sebastiano alVesuvio che l'hanno accolta

Un momento della delicata stesura dell’appello nella sede della Fondazione Mediterraneo

Da sinistra Caterina Arcidiacono e Shirin Ebadi sulla terrazza della Fondazione a Napoli

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Xxxxxxx“Il Denaro” 8 marzo 2007

“Milano continua ad essereMediolanum, cioé il centro del-l'area mediterranea anche qua-le modello per le piccole e me-die imprese dell'area, a partiredall'esperienza dei distretti in-dustriali". Lo afferma la presidentessa diAssolombarda, Diana Bracco,in occasione della visita al com-parto sanitario lombardo diuna delegazione di donne ma-nager rimaste in Italia dopo losvolgimento del primo Forumdelle imprenditrici del Medi-terraneo, del Medio Oriente edel Golfo persico. "Con l'area mediterranea - ag-giunge Bracco - ci sono giàscambi e collaborazioni note-voli, anche con importanti jointventure. Il Forum è un punto dipartenza e se questo diventa unappuntamento stabile, visto

che già c'é la disponibilità delKuwait a ospitarlo l'anno pros-simo, darà grande impulso al-lo sviluppo non solo economi-co" delle imprese del bacinodel 'mare comune'.Secondo la presidentessa del-l'industria di Milano e provin-cia, "in Italia abbiamo distret-ti con caratteristiche di eccel-

lenza: abbiamo assorbito loshock globalizzazione e ora sia-mo al passo con i tempi. E il di-stretto della sanità è una delleeccellenze della Lombardia edi Milano". Le imprenditrici straniere, pro-venienti fra l'altro da Egitto,Giordania, Algeria, Marocco,Arabia Saudita, tutte del setto-re farmaceutico, biotecnologi-co e chimico, ieri a Milano sisono concentrate su una visitaal Centro diagnostico italiano(Cdi) e hanno mostrato parti-colare interesse per le strutturedel 'Cyberknife', un chirurgo-robot per la cura dei tumoricerebrali e del sistema nervosocentrale, per le apparecchiatu-re della tomografia a emissio-ne di positroni (Pet), e per i ser-vizi di check-up e del poliam-bulatorio.

Giovedì 8 marzo 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

» ALTRE NOTIZIE

Giordania: via al bando dell’Ue per attrezzature di laboratorio Il programma europeo Meda bandisce unconcorso per l'assegnazione di un contrattodi fornitura di attrezzature per l'identifica-zione e la registrazione degli animali e per ilaboratori fito-sanitari destinate al ministerodell'Agricoltura della Giordania. Il bandorientra nell'ambito del programma Saad II(sostegno all'applicazione dell'accordo diassociazione Ue-Giordania). Possono parte-cipare tutte le organizzazioni con persona-lità giuridica,singolarmente oppure in grup-pi, appartenenti a uno dei 27 stati membri

della Ue o a quelli candidati, i paesi benefi-ciari del programma Meda e i tre stati del-l'Eea (Islanda,Liechtenstein e Norvegia).Tut-te le attrezzature fornite secondo contrattodevono provenire da uno dei paesi soprae-lencati. Le candidature vanno presentateentro il 18 marzo 2007,alle 10 (ora della Gior-dania). Il bando completo è disponibile sulsito http://europa.eu.int/comm/euro-peaid/tender/index_en.htm.

Siria: dalle sette zone franche un volume d’affari in crescitaAttualmente esistono in Siria 7 zone fran-

che (Damasco città, Aeroporto Internazio-nale di Damasco,Adra,Dara'a,Lattakia,Tar-tous città ed Aleppo) che ricadono sotto laresponsabilità della "General Organizationfor Free Zones" (Gofz).Alla fine di quest'anno dovrebbero termi-nare i lavori dell'ottava zona franca, quel-la di Ya'roubieh, nel nord-est del Paese.Nuove aree di libero scambio dovrebberoessere realizzate nei prossimi anni (Tartusporto, Homs, Deir ez-Zoor ed Idlib).Secondo i dati statistici diffusi dalla stessaGofz, il valore totale degli scambi pressoqueste zone franche hanno raggiunto nel2006 l'ammontare di 206 miliardi di L.S.

(circa 4 miliardi di US$) con un aumentodel 30,4 per cento rispetto al 2005 (158miliardi L.S.,circa 3 miliardi di dollari),men-tre il numero delle società operanti nellestesse e' di 932 (sette istituti bancari, otto-centododici società commerciali, ottanta-due società industriali e trenta società diservizi), che impiegano in totale circa ven-tiduemila persone.Si sottolinea inoltre che gli investimentinelle zone franche siriane sono ammontatinel 2006 a 15 miliardi di dollari, con un au-mento del 15,4 per cento rispetto all'annoprecedente (nel 2005 erano infatti circa 13miliardi US$).

Aderendo a un Appello della Fonda-zione Mediterraneo, la Camera deiDeputati con gli interventi in aula deiparlamentari napoletani Claudio Az-zolini e Maria Fortuna Incostante, haespresso piena solidarietà alle donneiraniane in lotta per l’abolizione del-le leggi discriminatorie del loro Pae-se. La Camera dei Deputati – rap-presentata dal presidente della Com-missione Affari Esteri Umberto Ra-nieri e dal presidente del Comitatoper i Diritti Umani Pietro Marcena-ro – ha espresso piena solidarietà alPremio Nobel per la Pace, Shirin Eba-di, nel corso di un incontro avvenu-to ieri a Montecitorio. Presenti Clau-

dio Azzolini,componente della Com-missione Affari esteri della Camera,il presidente della Fondazione Medi-terraneo, Michele Capasso e la vice-presidente Caterina Arcidiacono. Iparlamentari hanno auspicato che perl’8 marzo, festa della donna, sia so-stenuto l’Appello per la liberazionedelle donne iraniane assicurando illoro pieno sostegno nonché la dispo-nibilità a recarsi in delegazione inIran. I presidenti Ranieri e Marcena-ro hanno sottoscritto, in presenza diShirin Ebadi, l’Appello per evitare laguerra in Iran, promosso dalla Fon-dazione Mediterraneo e dalla stessaEbadi il giorno 5 marzo a Napoli.

FONDAZIONE MEDITERRANEO

La Camera dei Deputati sostienel’appello del Nobel Shirin Ebadi

Diana Bracco

AREA MED

I distretti italiani modello di eccellenza

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“Ansamed” 8 marzo 2007

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“Il Denaro” 9 marzo 2007

Giornale dell’Europa MediterraneaANNO XVII - N° 45 VENERDÌ 9 MARZO 2007 1 EURO IL DENARO CON IL DENARO SANITÀ: 1,5 EURO

IL DENAROdenaro.it 9

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EDILIZIA

Il dato è nello studio di settore commissionato dal Consiglio regionale Trecentomila case entro il 2020

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB (NA)

Notizie dal Mediterraneo alle pagine 9, 10 e 11

ENERGIA

>>> 13

Via al Piano: Campania oltre Kyoto

Borsa

>>> da pagina 43 a 47

Telecom Italia: approvatii conti 2006 e il programmaL’AGENDA >>> 41

NOTES >>> 38 e 39

Napoli. Bagnoli: rimozione della colmata,Sdi e Dl si oppongono >>> 17

Avellino. Infrastrutture e investimenti,D’Antoni in città per il rilancio >>> 30

Benevento. Rifiuti, discarica a Dugenta:arriva il no di Nardone >>> 31

Caserta. Traettino (Giovani Imprenditori):Più spazio per il private equity >>> 33

Salerno. Urbanistica, Agro Invest:via ai lavori del Piano di Taurana >>> 34

Italia (S&P/Mib) 1,31%da inizio anno -1,30%

Area euro 1,51%da inizio anno -0,91%

Stati Uniti (ore 21) 0,45%da inizio anno -1,74%

Giappone 1,94%da inizio anno -0,79%

Euro/dollaro 1,3152da inizio anno -0,14%

& CITTADINI

• Titolo V, l’Anci avverte:L’attuazione non soddisfa

• Codice degli appalti, Pmi:Partecipazione regolata

>>> alle pagine 21, 22, 27 e 28

ENTI LOCALI

Kiton Donna, un’eleganzache gioca con linee maschili

MODA&AFFARI

878DISKYLa TV del Denaro

OGGI SU

Ospedale Cotugnoa dimensione umana

TG SANITA'

>>> ALLE ORE 9,30

Parla Gennaro Biondi:Por all'esame di Bruxelles

DENARO CON

>>> ALLE ORE 15,10 E 20,00

Tfr, una scelta per il futuroLavoratori chiamati a decidere

IN A WEEK

>>> ALLE ORE 21,00Il palinsesto completo è a pagina 6Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia nelle ore

8-8,40; 10-11,10; 14-15; 18,30-18,50; 23,20-24• sul digitale terrestre nel bouquet di Canale 8

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5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4

Trecentomila nuove case entro il 2020: èquesto il fabbisogno complessivo di resi-denze indicato da uno degli studi di settorein possesso della commissione Urbanistica.“Dati sovrastimati e che probabilmente sa-ranno corretti al ribasso”, dice il presidentePasquale Sommese. Ma è proprio da qui che partirà l’organismoconsiliare per stendere la Legge quadro perl’emergenza casa. “Un testo - assicura Som-

mese - che sappia dare risposte al disagio abi-tativo di intere fasce di cittadini, giovani cop-pie ed anziani”. “Che si basi sui concetti del-la riqualificazione urbana - aggiunge il pre-sidente in un’intervista al Denaro - e su unmodello di edilizia residenziale pubblica,privata e convenzionata, recuperando l’esi-stente senza sottrarre ulteriore territorio, senon quando sia davvero indispensabile”.

>>> 15

Michele Capasso (nella foto a destra), presidentedella Fondazione Mediterraneo, riceverà oggi al-l'Università Cadi Ayyad di Marrakech, il primodottorato Honoris Causa della storia dell'ateneoafricano. A consegnarlo è il rettore Ahmed Jebli.“E' un riconoscimento importante per tutti noi,per Napoli e per l’Italia - dichiara Capasso - per-ché i criteri valorizzano l'impegno per il Medi-terraneo e per avere svolto attività finalizzate alsuperamento degli antichi problemi del Sud.

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Honoris causa a Capassodall’Università di Marrakechper l’impegno al dialogo

>>> 9

L’ECLISSE

>>> 20 >>> al centro del giornale

Da Napoli ceramicheper gli Stati Uniti

IMPRESE & MERCATI

� Giuseppe Pedersoli

Caro direttore,consiglieri di amministrazione più nu-merosi dei dipendenti. Con i primi, chespesso non hanno mai lavorato in vita lo-ro, ad organizzare il lavoro dei secondi.Le nomine ai vertici di società partecipa-te o in qualche modo controllate dallaPubblica amministrazione hanno eviden-ziato uno scenario a dir poco inquietan-te. Mentre fervono le trattative per la no-mina di un manager per la gestione di Ba-gnoli, si apre il dibattito su due questioniche nessuno pare abbia voglia di affron-tare, forse per timore di pestare i piedi aqualcuno. A costo di incrementare il la-voro di podologi e ortopedici, c’è da os-servare che: 1) la figura del “politico diprofessione” rischia di diventare eccessi-vamente diffusa; 2) il rinnovamento del-la classe dirigente si deve fondare su com-petenze e volti nuovi. I dirigenti di parti-to che a Napoli e in Campania si alter-nano al vertice di Provincia, Regione eComune tra assessorati e presidenze divario genere, non sono concettualmentediversi dai colleghi che sui palcoscenicinazionali oscillano tra ministeri, sottose-gretariati e premierato. Il senatore a vita(e ago della bilancia nelle votazioni a Pa-lazzo Madama) Giulio Andreotti è arri-vato a sette presidenze del Consiglio (...)

LETTERA AL DIRETTORE

Ci vogliono volti nuoviai posti di comandodelle società partecipate

>>> segue a pagina 7

>>> segue a pagina 6

� Carlo Zappatori

Dopo quasi quattro anni di difficili trat-tative fra l’Unione Europea e gli StatiUniti, il Consiglio dei Ministri europeodovrebbe approvare, in via definitiva, ilprossimo 22 marzo, l’accordo che daràil via, a decorrere dal 1° ottobre del2007, ad una completa liberalizzazionedel trasporto aereo tra il Continente Nor-damericano e quello Europeo. Fino adoggi, il traffico aereo tra i Paesi Europeie gli Stati Uniti di America era, infatti,regolato, esclusivamente, da trattati trai singoli Paesi e gli Usa, e, quindi, i col-legamenti, ad esempio, tra l’Italia ed ilricco Paese nordamericano, prevedevala reciprocità, nella tratta Usa-Italia, travettori aerei del nostro Paese e quellostatunitense.Dal prossimo primo Ottobre non saràpiù, così, in quanto ogni vettore europeopotrà stabilire collegamenti diretti conqualunque città degli Stati Uniti, e vice-versa. I più importanti vettori europeipotranno, perciò, far decollare ed atter-rare i propri aeromobili da qualunqueAeroporto Italiano verso il Continentedel Nord America.

TRASPORTO AEREO

Cieli aperti tra Usa e Ue:nuove opportunitàper il Mezzogiorno

IN TUTTE LE LIBRERIE DI NAPOLI

>>> 16

SANITA’

Nuove strutture:sanatoria per i privati

È IN EDICOLACON IL DENARO

Il mensile degli operatori

pubblici e privatidel settore

SANITÀ

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“Corriere del Mezzogiorno” 6 marzo 2007

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Xxxxxxx“Il Denaro” 9 marzo 2007

Caro Michele,decidendo di concederti il primo Dottora-to Honoris Causa della sua storia, l’Uni-versità Cadi Ayyad onora nella tua perso-na l’impegno a favore della causa della pa-ce e del dialogo, il rigore intellettuale ed ilcoraggio di un uomo che ha consacrato lasua azione all’avvicinamento dei popoli delMediterraneo. L’ampiezza del tuo proget-to si può misurare dall’estrema passioneche ha da sempre caratterizzato le relazio-ni tra i Paesi del Mediterraneo e dalla per-manenza dei malintesi che li ha opposti. Pe-riodicamente ed alternativamente questimalintesi sono stati esacerbati dai tentati-vi di imporre ai popoli del Mar Bianco re-lazioni di subordinazione che hanno la-sciato tracce indelebili nella memoria col-lettiva. In contesti di questo tipo, il chias-so dei conflitti tende, generalmente, a soffo-care la voce della saggezza e della coesi-stenza pacifica: tuttavia, è quest’ultima chetu hai scelto di diffondere portando, in-stancabilmente, il tuo bastone da pellegri-no nelle capitali del Mediterraneo.L’identità di un uomo, diceva Foucault, èil suo itinerario. Il tuo, mostra con inequi-vocabile evidenza un percorso atipico co-stellato da abnegazione e tenacia. Pochiuomini possono, nei nostri giorni, abban-donare una vita confortevole e comodaper ciò che può sembrare una chimera:creare uno spazio di dialogo pacifico in cuigli intellettuali del Mediterraneo possanoconfrontarsi senza pregiudizi né partiti pre-si. Per realizzare questo scopo tu hai la-sciato uno studio di architetto fiorente perconsacrarti interamente ad una Fondazio-ne che tu hai creato e che si dedica all’av-vicinamento dei popoli del Mediterraneo.Una professione di fede che solo gli uomi-ni e le donne investiti di una missione cheli trascende e li sublima possono realizza-re.Le tue convinzioni prendono la loro for-za dalla fede nel destino comune dei popolidella Terra di Mezzo. Coloro che voglio-no riuscire trovano i mezzi, dice il saggio.Tra gli strumenti che hai mobilitato per larealizzazione del tuo progetto, il più em-blematico, secondo me, è la FondazioneMediterraneo con l’Accademia del Medi-terraneo. Le culture non si scontrano che nel mo-mento in cui esse sono strumentalizzate egerarchizzate dalle ideologie. Le culture sitrasformano, in tal caso, in propagande alservizio di disegni egemonici che suscitanoreazioni di chiusure identitarie e di movi-menti di nazionalismi esacerbati. Non èforse questo l’esempio della Bosnia-Erze-govina, che è stato per te l’elemento scate-nante che ha cambiato il corso della tua vi-ta? La Fondazione Mediterraneo, costi-tuendosi come spazio di dialogo sereno esenza condiscendenza tra le culture del Me-diterraneo, è un baluardo contro l’impe-rialismo culturale che cerca di diffondersiseguendo i solchi della globalizzazione.La sede Sud della Fondazione Mediterra-neo, che hai voluto costituire a Marrake-ch, organizza annualmente, dal 1998, laChaire Averroès sotto l’egida dell’Unesco.E’ un’importante Cattedra di alti studi eu-romediterranei con lo scopo di costituireuno spazio di dialogo e riflessione intornoalle questioni di sviluppo delle nazioni me-diterranee, valorizzando il patrimonio co-

mune e le potenzialità endogene di ognu-na di esse. La scelta di Averroè come no-me per questa cattedra, rendendo onore aquesto grande uomo del Mediterraneo, èal contempo un forte segno di adesione al-la sua prassi intellettuale, che è consistitanel trovare un terreno d’intesa pacifico trafede e ragione.La verità non contraddice la verità, egli af-fermava. Riconosciamo che questa azioneè altamente attuale poiché nuovamente,nelle nostre società, questi due concettisembrano opporsi. La ricerca della verità dalla ragione ed ildialogo spassionato è quindi un contribu-to alla pace ed al rispetto reciproco. È, inogni caso, l’ipotesi di lavoro della Cattedra.Annualmente, una dozzina di intellettualie decisori tra le più eminenti personalità delMediterraneo e del mondo sono invitati aportare il loro contributo al dibattito sul-le questioni di attualità che animano i Pae-si del mare di mezzo. Diritti dell’uomo, emigrazione, globaliz-zazione, prevenzione dei conflitti…sono

solo alcuni dei temi trattati. Nonostantela molteplicità degli approcci e delle disci-pline che ha caratterizzato i dibattiti, èemerso un punto di convergenza: solo unosviluppo equilibrato, solidale ed armonio-so di tutte le società che vivono nel Gran-de Mediterraneo può condurre alla pace edalla coesistenza pacifica. Dunque, è spia-cevole constatare che il Mediterraneo og-gi, invece di costituire una continuità co-me è sempre stato, rappresenta una verafrattura tra un Nord protezionista che vi-ve nell’opulenza ed un Sud che si dibattein un deficit di sviluppo di cui non riesce adisfarsi. Nei confronti dei Paesi della riva Sud delMediterraneo il tuo discorso non è indul-gente: per loro si tratta di mobilitare le lo-ro potenzialità endogene e di iscriverle inuna prospettiva di complementarietà e mu-tualizzazione. Solo in questo modo po-tranno colmare il loro deficit di sviluppo.È giocoforza constatare che, eccetto qual-che caso isolato, le relazioni Sud-Sud in-contrano ancora più difficoltà per svilup-

parsi in modo ottimizzato rispetto alle re-lazioni Nord-Sud. Gli ostacoli, l’ordinegeopolitico, sono lungi dallo scoraggiarti.L’azione che conduci presso i poteri pub-blici europei, per metterli di fronte alla lo-ro responsabilità storica di concretizzare gliimpegni presi, è conosciuta da tutti. Lastrada è necessariamente lunga poiché sitratta di cambiare le mentalità e di sanarele relazioni Nord-Sud dai guasti dell’epo-ca coloniale che complicano il dialogo ebloccano la spontaneità.C’è un aspetto in queste relazioni Nord-Sudche investe le nostre università, particolar-mente in quanto strutture d’insegnamento,ed è quello della formazione di ruoli capa-ci di rilevare le numerose sfide di sviluppoper ridurre la frattura che ci separa dalNord. Vi è, sicuramente, un campo di coo-perazione Nord-Sud molto promettenteper quanto poco si possa credere e che met-te in atto i meccanismi appropriati. Per-mettere una maggiore mobilità degli uni-versitari in entrambi i sensi e organizzareinformazioni comuni sono oggi imperati-vi inevitabili per fondare una vera coope-razione aperta e produttiva. E’ ora di da-re al Mediterraneo il suo ruolo di inter-mediario, permettendo lo scambio d’ideee di conoscenze. Questo passa necessaria-mente, secondo noi, dall’università e anchelà il ruolo della Fondazione Mediterraneoè fondamentale nella misura in cui essapuò facilitare i contatti tra università nelquadro della propria rete.Lo scambio tra le università euromediter-ranee è uno dei progetti maggiori di Al-mamed, che è un’altra istituzione che haicreato nel quadro della strategia globaledella Fondazione. Questa rete universita-ria euro-mediterranea, attualmente direttadalla nostra università, è chiamata a rico-prire un ruolo essenziale nell’elaborazionedi formazioni comuni nel quadro di co-di-plomazia o di co-tutela di lavori di ricer-ca. Sono formule che funzionano bene conla Francia e che bisogna estendere agli al-tri paesi mediterranei. Non si tratta, evi-dentemente, attraverso queste azioni dicooperazione, di sopprimere le differenzené di omogeneizzare totalmente i cursus alpunto da condurre alla monocultura. Sitratta di arricchirci delle nostre differenzee di prendere coscienza del nostro patri-monio comune. Sostengo che l’ortodossiasia la morte della conoscenza, poiché lacrescita della conoscenza dipende intera-mente dall’esistenza del disaccordo, dice-va Karl Popper.So benissimo che condivi-di questo punto di vista con noi: saremotutti più ricchi se prendessimo coscienzadelle nostre differenze senza arroganza esenza complessi d’inferiorità.Vorrei concludere questo omaggio, che ab-biamo fortemente voluto per l’insieme del-le azioni che hai intrapreso a favore del dia-logo euro-mediterraneo e degli scambi uni-versitari, citando questa frase di AndréMalraux, che mi sembra appropriata allasituazione: l’uomo non si costruisce cheseguendo ciò che lo supera. Nei fatti tu haivinto con ostinatezza questa scommessache all’inizio sembrava chimerica: creareuno spazio di dialogo tra i protagonisti chea lungo si sono ignorati. Nei tuoi forum edincontri, Palestinesi ed Israeliani, Turchi eGreci, Bosniaci e Serbi si sono affiancati esi affiancano e dialogano: in questo caso èuna sfida che pochi uomini sono riusciti arealizzare.

Ahmed Jeblipresidente dell’Università Cadi Ayyad

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Venerdì 9 marzo 2007 9IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

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In onda dal lunedì al sabato su Denaro tv, il Tg Med è uno spazio di informazione e di approfondi-mento sugli eventi e sugli scenari politici, sociali, economici e culturali dell’Area Med. Realizzato incollaborazione tra Denaro tv e il quotidiano Il Denaro, il notiziario rappresenta per imprenditori eistituzioni un’opportunità di sviluppo e di cooperazione. Il Tg Med va in onda dal lunedì al sabatoalle ore 16.20 e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo.

TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

La TV del Denaro

878DISKYALLE ORE 16.20

e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Un riconoscimento a Napoli per il dialogo

L’Università Cadi Ayyad porta il nome del grande Cadi (giudice) Ayyad, la più autorevolefigura morale della storia di Marrakech; è stata fondata nel 1968, ha 40000 studenti, 1300professori e circa 1000 amministrativi; ha un cuore scientifico culturale basato sulle sue 14facoltà e scuole. Secondo la classifica di Shangai è attualmente la piu importante Universitàdel Marocco, tra le prime d’Africa. E’ un’istituzione che persegue una politica universitariarivolta al futuro: ha istituito aziende miste (università-imprese), promuove la formazionedegli studenti negli scambi sud-sud. Sotto la guida del presidente (rettore), professor AhmedJebli, ha compiuto il miracolo della qualità e della competenza: nel ranking delle universitàafricane è saltata dal 500mo posto alla testa della graduatoria. Quali i motivi di tale successo?Avendo compreso che è inutile competere con le grandi università del Nord europa, nate esviluppate in contesti del tutto differenti, si è impegnata a sviluppare il proprio ruolo diguida nel dialogo Sud-Sud, nella qualificazione della formazione scientifica, nello sviluppodella etica della formazione. In questo scenario si inscrive l’istituzione della cattedra Averroèse il dottorato honoris causa assegnato a Capasso.

Cadi Ayyad: Università rivolta al futuro

Da sinistra il presidente della FondazioneMediterraneo Michele Capasso e il rettoreAhmed Jebli.

Sarà attribuito oggi a Marrakech aMichele Capasso il primo DottoratoHonoris Causa dell’Università Cadi Ayyadper l’impegno a favore del dialogo e dellapace costituisce un riconoscimento delruolo e della funzione di Napoli nelMediterraneo. Di seguito si riportanoalcuni stralci del discorso solenne delpresidente dell’Università di Marrakech.

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“Il Denaro” 9 marzo 2007

“Ansamed” 9 marzo 2007

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“Il Denaro” 10 marzo 2007

L’illusione che l’8 marzo fosse una festaretorica è svanita: mimose negli uffici,fiori di amici, figli ed amanti, cene e ape-ritivi rigorosamente al femminile sonosolo un uso delle nuove classi medie. Lacondizione delle donne è ben più com-plessa e intrinsecamente legata ai pro-blemi dello sviluppo sociale in un uni-verso postmoderno ricco di ineguaglian-ze e privo di solidarietà comunitaria. Lapratica dell’eguaglianza, il rispetto dei di-ritti di base, languono sotto l’accrescersidelle violenze e degli abusi nelle ricchemetropoli d’Occidente i cui abitanti so-no sempre più poveri, cosi come nei pae-si governati da regimi totalitari e antide-mocratici. Il 2007, anno della parità uo-mo-donna, è funestato dall’accrescersi diviolenze familiari dove le donne e i bam-bini sono le vittime designate.Nei Paesi della riva sud, allo stesso tem-po, fervori a noi del tutto ignoti, anima-no la società civile: donne per i dirittiumani, donne attive nella piattaformadei giovani e in quella della società civi-le, gruppi femministi, socialisti, ed orapersino cosiddette femministe islamiche.Un insieme variegato e complesso che sinasconde dietro lo stereotipo tradiziona-lista della donna velata che regna nei Pae-si dell’Occidente. Un universo femmini-le che combatte con impegno nelle uni-versità, nei gruppi, nei media e nel mon-do del lavoro. Iniziative per noi spesso in-comprensibili si susseguono. Da citarecome ad esempio, tra le più giovani l’u-so di coprire la testa è assunto quale ri-vendicazione identitaria in veste anti oc-cidentale. Shirin Ebadi racconta di unadonna algerina che lasciò il Paese per lademocratica Francia e che oggi non rie-sce a dialogare con la nipote diciottenne,che, pur vivendo in Francia rivendica l’u-so del fazzoletto. Shrin Ebadi, giurista, av-vocato iraniana a cui il regime ha obbli-gato di indossare il velo ed ha impeditodi esercitare la funzione di giudice ri-muovendola dal suo incarico istituzio-

nale, afferma: “dobbiamo portare avan-ti la lotta per la democrazia e per i dirit-ti umani. Non esiste né la democraziaislamica, né il femminismo islamico. Ilfemminismo non ha bisogno di aggetti-vi. Democrazia, femminismo e diritti uma-ni, non hanno bisogno di caratterizza-zioni religiose. In Iran con la mia asso-ciazione abbiamo lanciato una campa-gna di raccolta di un milione di firmecontro le leggi discriminatorie che obbli-gano le donne al velo, le hanno escluse daogni funzione istituzionale e hanno toltoloro ogni diritto civile. Si tratta di leggiinique che introducono l’ineguaglianzatra uomini e donne. In virtù della rifor-ma islamica della legislazione in tribu-

nale la testimonianza di una donna valela metà di un uomo: pensate che in unprocesso le parole di due donne valgonoquelle di un solo uomo, sia esso analfa-beta o letterato”. Da Napoli Ebadi, for-nendo angosciose descrizioni degli effet-ti delle leggi discriminatorie, ha chiesto lasolidarietà delle donne italiane. L’Udi,l’unione province italiane, donne dellapolitica e delle istituzioni lo hanno rac-colto: alla Camera dei Deputati é imme-diatamente intervenuta l’on. Maria For-tuna Incostante rilanciando l’appello inloro difesa ed ha affermato: “in queste orea Teheran sono state arrestate alcune don-ne che protestavano sedute su un mar-ciapiede davanti al Tribunale, propriocon riferimento ad un processo che vede

imputate altre donne che a loro volta ave-vano manifestato per l’affermazione deidiritti civili. Chiedo pertanto alla Presi-denza di voler intervenire nel modo e nel-le forme che riterrà più opportune, na-turalmente con l’urgenza e la tempestivitàdel caso”. Una buona lobbying trasver-sale si è messa in campo. Il Presidentedella Commissione Esteri ha promessol’invio di una commissione parlamenta-re italiana e ha assicurato il sostegno del-l’Italia alla campagna contro le leggi di-scriminatorie. Peccato che la sinergia isti-tuzionale sia un evento che si attua solonelle emergenze, e non una pratica di usoed esercizio quotidiano.

*vicepresidente della Fondazione Mediterraneo

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 1

UMBERTO RANIERI

Sabato 10 marzo 2007 25IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia

nelle fasce orarie 10-11,10; 14-15; 18,30-18,50; 23,20-24• sul digitale terrestre nel bouquet di Canale 8 alla posizione 67• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder 5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4

In onda dal lunedì al sabato su Denaro tv, il Tg Med è uno spazio di informazione e di approfondi-mento sugli eventi e sugli scenari politici, sociali, economici e culturali dell’Area Med. Realizzato incollaborazione tra Denaro tv e il quotidiano Il Denaro, il notiziario rappresenta per imprenditori eistituzioni un’opportunità di sviluppo e di cooperazione. Il Tg Med va in onda dal lunedì al sabatoalle ore 16.20 e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo.

TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

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878DISKYALLE ORE 16.20

e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

8 Marzo: Iran, l’appello dei parlamentariL’8 marzo è stato una festa per ricorda-re le conquiste realizzate in questi annie quelle ancora da fare. Ma soprattuttoper non dimenticare le altre donne nelmondo, Iran in prima fila, ancora oggivittime di leggi discriminatorie. E'l'appello lanciato dalla FondazioneMediterraneo di Napoli per la festadell'8 Marzo. Un appello lanciato daNapoli, in occasione del Premio Medi-terraneo a Shirin Ebadi, e rimbalzatopoi a Roma, dove i parlamentari napo-letani Claudio Azzolini e Maria FortunaIncostante hanno espresso pienasolidarietà alle donne iraniane in lottaper l'abolizione delle leggi discrimina-torie del loro Paese. il Premio NobelShirin Ebadi ha voluto portare allacamera dei deputati l’appello dellaFondazione Mediterraneo. A Monteci-torio, accompagnata da CaterinaArcidiacono e Michele Capasso haincontrato il presidente del Comitatoper i Diritti Umani Pietro Marcenaro eClaudio Azzolini. I parlamentari hannoauspicato che per l'8 marzo sia soste-nuto l'appello per la liberazione delledonne iraniane assicurando il loropieno sostegno nonché la disponibilitàa recarsi in delegazione in Iran. Ranierie Marcenaro hanno sottoscritto poil'appello per evitare la guerra in Iran,promosso dalla Fondazione Mediterra-neo e dalla stessa Ebadi durante lavisita a Napoli.

� Caterina Arcidiacono*

Accogliendo il premio Nobel iraniano Shirin Ebadi, il presidentedella Commissione affari esteri della Camera dei deputati Um-berto Ranieri ha raccolto e sottoscritto gli appelli lanciati dallaFondazione Mediterraneo per evitare la guerra in Iran e per il ri-lascio delle donne iraniane ingiustamente imprigionate. Ranieri ha espresso la solidarietà dell’intera Commissione este-ri affermando che " é vicina alle donne iraniane ed è disponibilead ogni iniziativa per il loro rilascio. La Commissione – ha concluso Ranieri – condivide con la Fonda-zione Mediterraneo la necessaria mobilitazione per evitare laguerra in Iran e per la difesa dei Diritti umani, specialmente quel-li delle donne : ciò è ancor più significativo nel 2007, perché é l’an-no dedicato dall’Unione europea alle donne ed all’eguaglianzadi genere ".

Sostenere la lotta delle donne

Il rispetto dei Diritti umani è alla base di ogni Governo che vogliadirsi rispettoso dei suoi cittadini. Claudio Azzolini, membro dellaCommissione Affari Esteri e membro del Comitato per la tutela deiDiritti umani della Camera dei Deputati, nel lanciare un appello perfar trasformare la Nunziatella di Napoli in Istituto di alta formazio-ne per le operazioni e le missioni di peace-keeping, ha ripropostonell’aula di Montecitorio l’appello di Shirin Ebadi affermando: “E’ unacondanna a tutti quelli che ignorano la volontà del popolo irania-no, come quello afgano, creando disattenzione e disaffezione trapaese legale e paese reale, tra il popolo iraniano e il suo Governo.Questa distanza tra il popolo e il governo è il senso della denunciadi Ebadi che vuole dimostrare come la situazione di oggi può por-tare alla guerra in Iran e ciò non è né a favore del Governo iraniano,né della tranquillità dell’intera Regione.

Promuovere i Diritti umani

Da sinistra Shirin Ebadi e Caterina Arcidiaconoall’ingresso di Montecitorio

Claudio Azzolini e Shirin Ebadi discutono dell’Appello nel salone dellaPresidenza della Commissione Affari esteri alla Camera dei Deputati

Umberto Ranieri e Shirin Ebadi nel salone della Presidenza dellaCommissione Affari esteri alla Camera dei Deputati

CLAUDIO AZZOLINI

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“Il Denaro” 10 marzo 2007

Sabato 10 marzo 2007 26MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 2

Grande impegno da Montecitorio al Marocco

Signor presidente dell’Università Cadi Ayyad,Signori membri del Senato Accademico,Autorità,Signore e Signori,Credo di non essere in grado ditrovare le parole giuste per espri-mervi la mia gioia di essere quicon voi a Marrakech, città dallastoria millenaria e perla del Ma-rocco e del Mediterraneo.Desidero esprimere la mia profon-da riconoscenza al presidente Je-bli ed a tutti voi, per l’onore cheavete voluto tributarmi asse-gnandomi il primo Dottorato Ho-noris Causa nella storia di questaprestigiosa università : la prima epiù importante in Marocco, tra leprime in Africa e nel mondo inte-ro. Ogni volta che vengo a Mar-rakech mi sento a casa mia, nella" mia " città, nella " mia " medi-na. Nel Corano la parola medinaè citata diciassette volte, per en-fatizzare l’importanza dell’habi-tat sedentario rispetto al nomadi-smo. Ancora oggi molti credentiislamici si lamentano del fatto chenelle città moderne la medina nonoccupa più il posto che merite-rebbe. Analoghe lamentele si sen-tono anche da parte di credenti dialtre religioni, cristiani ed ebrei: lospazio consacrato, come pure lospazio dedicato specificamente al-le relazioni umane e sociali tipi-che, è diminuito rispetto al pas-sato, tanto a Napoli che ad Ate-ne, a Barcellona, a Dubrovnik, aTunisi o a Beirut.Partendo dalleantiche medine, il capitale socia-le e umano si è esteso spesso al difuori dello spazio che delimita lamedina stessa. Lo dimostrano leosterie e le botteghe artigiane sor-te vicino al mare, i diversi centriin cui questo capitale sociale eumano, in varie epoche, si è radi-cato nel Centro Antico come nel-le periferie, dove esistevano giàvecchi centri di villaggi inglobatipoi nelle grandi città. Da questa considerazione si com-prende l’assoluta prevalenza delcapitale sociale e umano di unacittà rispetto allo spazio materia-le che teoricamente delimita eidentifica centri e medine e l’as-soluto valore di questo capitaleche, se si sposta o viene meno,svuota le architetture e gli spaziumani rendendoli privi di signi-ficato e di vita. Per questo è impossibile identifi-care modelli urbani allo stato pu-ro: “sono gli uomini che costrui-scono le città e non i muri soltan-to o le navi senza passeggeri”, ri-cordava Tucidide all’alba dell’etàstorica, e Sant’Agostino scriveva“La civitas, il Centro Antico, lamedina non sta nei sassi, ma ne-gli uomini”.Voci, suoni, odori, sa-peri, sapori, leggende, memorie,osterie, botteghe, preghiere, spe-

zie, mercati, canti e quant’altro;prima ancora che pietre, mura,stucchi, pitture, sculture: un gran-de patrimonio “immateriale” checostruisce la linfa vitale ed il sen-so stesso della “materia architet-tonica e monumentale” delle città.La piazza Jamaa el-Fnaâ di Mar-rakech è l’esempio eclatante delvalore primario del capitale so-ciale e umano della medina: vuo-ta è una distesa d’asfalto roventee informe, contornata da costru-zioni di modesto valore architet-tonico; piena di gente è un cam-pionario d’umanità unico e irri-petibile, tanto da essere inserita,per questo, dall’Unesco nella listadel patrimonio mondiale “imma-teriale” dell’umanità.La piazza è uno spazio enormedove si susseguono, pittoresche elugubri, la storia e la memoria, lamiseria e l’immaginazione: attra-verso gli odori, i sapori, i suoni, icolori, gli antichi saperi, le tradi-zioni, le superstizioni, le magie, lestregonerie, i racconti.In ogni ora del giorno e della not-te questo luogo muta non soloper effetto della luce e delle om-bre, del sole o della pioggia, delvento o della sabbia, ma, soprat-tutto, per il variare del suo conte-nuto umano. Di giorno prevalgono i venditoridi frutta, verdura e spezie, gli spre-mitori di agrumi, i cavatori di den-ti, i giocolieri e i cantastorie; di po-meriggio i saltimbanchi, gli indo-vini, gli incantatori di serpenti:tutti sono protagonisti di una sog-giogante corte di patetici miraco-li, che di sera e di notte, nella spet-trale luce delle lampade ad aceti-lene invase dai fumi dei mille for-nelli di improvvisati ristoratori,continua il suo perpetuo lavoriodi complessa esistenza, popolataspesso da molti silenzi e dalle pi-pe di Kif che passano, ritmica-mente, da una bocca all’altra.Dalla piazza ci si addentra nellamedina: una penombra densa divoci, suoni, chiacchiere, spezie,piani, esseri e oggetti, di cloacheallagate. È la Marrakech secola-re dei mercati e dei mercanti, de-gli artigiani, dei mendicanti. Sei-cento ettari in cui vivono quasi

mezzo milione di persone: un bru-lichio umano che riempie fino al-l’inverosimile le strade coperte daitendoni e disseminate di un’infi-nità di negozi.Eåormai il momento di afferma-re che le identità del passato nonpossono essere l’elemento su cuifondare la paura del futuro. Il fu-turo per sua natura è incerto inquanto da costruire. Il pericolo èche nel timore di un qualcosa an-cora sconosciuto, si fermi losguardo sulle certezze del passa-to. In tal modo le sicurezze di ie-ri si traformano in cattivi anco-raggi, che minacciano ancor piùla possibilità di un domani con-

sapevole di ciò che sta cambian-do. In questo senso la ricchezzadell’identità del passato può di-ventare per ognuno la debolezzadel futuro. Bisogna far sì che le identità del-la tradizione siano una lente perguardare il mondo e non l’uni-verso culturale di riferimento en-tro cui chiudere la propria visio-ne del mondo. E questo sembra illavoro che tutto il Marocco – so-cietà civile, università, imprese,ecc; - hanno oggi intrapreso sot-to lo sguardo vigile e aperto del reMohammed VI.Un punto fondamentale del mioimpegno nella Fondazione Medi-

derraneo è dedicato al rapportotra l’Islàm e la modernità. Questiultimi non devono essere consi-derati come due antagonisti inquanto il problema è a tre termi-ni: l’Islàm, l’Occidente e la mo-dernità. Due realtà storiche e un’a-rea critica comune; una proble-maticità dove ognuno vede nel-l’occhio dell’altro l’espressionedella propria mancanza; un uni-verso condiviso dove le logichedel grande capitale mondiale ren-dono l’Occidente europeo e il Me-diterraneo sempre più perifericiai luoghi di governo. La questione, che posta in due ter-mini porta a una politica d’oppo-sizione, a tre termini non poneIslàm e Occidente in contrasto marichiede una politica di solidarietàper muovere insieme in un’evolu-zione parallela e concorde versouno stesso fine, anche se diversoè il punto di partenza e diversesono le distanze dal termine e gliobiettivi. Una collaborazione ne-cessaria non solo nell’interessedell’Islàm ma anche in quello del-l’Occidente poiché l’Occidente inquesto processo non avanza ret-tilineo ma ha i suoi arresti ed ar-retramenti.Questa collaborazione individuanella Società Civile dei Paesi delGrande Mediterraneo – in primoluogo le Comunità locali, le Uni-versità, le Organizzazioni im-prenditoriali, gli Ordini profes-sionali, i Sindacati, le Ong, le re-ti di associazioni, i media, ecc. –il fattore chiave per progredire neidiritti fondamentali, nella sicu-rezza politica, nella cultura, nel-l’economia, nella scienza, nellosviluppo sostenibile, nella comu-nicazione e nell’informazione. Ri-conoscere che Occidente e Islàmnascono dalla stessa culla non èun atto di subordinazione, ma ilriconoscimento della verità su cuifondare “Alleanze tra le Civiltà”,in cui Mediterraneo, Europa eIslàm costituiscono i pilastri fon-damentali su cui costruire un fu-turo globale fondato specialmen-te sul confronto con nuovi gran-di protagonisti, quali la Cina el’India.

* predidente della FondazioneMediterraneo

In occasione della festa della donna il segretario di Sta-to alla Famiglia, Yasmina Baddou, e un gruppo di fem-ministe marocchine intervistate dal settimanale Le Jour-nal hanno definito le loro priorità, che in molti casi coin-cidono. "Bisogna raddoppiare gli sforzi per consolidarele conquiste ottenute dalle donne, attraverso program-mi in tutti i settori", sostiene Baddou in un'intervistapubblicata da Aujourd'hui Le Maroc, prima di elencarela sua lista di priorità."Promuovere i diritti economici delle donne attraversol'incoraggiamento delle imprese al femminile, lottareper una maggiore partecipazione femminile nella vita po-litica, soprattutto a livello locale", dice Baddou aggiun-gendo la necessità di varare norme severe contro la vio-lenza domestica, contro lo sfruttamento del personaledomestico e a favore dell'alfabetizzazione delle donne,

soprattutto nel mondo rurale. E le priorità espresse dalsegretario di Stato non sono troppo lontane da quellemanifestate dalle organizzazioni femministe. I dieci punti definiti "prioritari" sono, infatti, una mag-giore integrazione politica, tolleranza zero sulla violen-za domestica, legalizzazione dell'aborto, proibizione to-tale del matrimonio delle minorenni, leggi contro le mo-lestie sessuali, armonizzazione del codice sulla cittadi-nanza, lotta al lavoro domestico delle minorenni, aboli-zione della poligamia, uguaglianza nelle eredità e paritàeffettiva nel mondo del lavoro. Questi argomenti sonostati al centro della “lectio magistralis” che il presidentedella Fondazione Mediterraneo Michele Capasso ha svol-to ieri nell’aula magna dell’Università Cadi Ayyad di Mar-rakech, nel quadro della Chaire Unesco di altri studi me-diterranei “Chaire Averroes”.

Le priorità: più donne in politica e in economia

Da sinistra Shirin Ebadi, Pietro Marcenaro (presidente del Comitato per i Diritti Umani), Michele Capasso e Claudio AzzoliniIn basso Boumediene Tanouti, vicepreside dell’Università Cadi Ayyad, e Michele Capasso

L’attribuzione del primo Dottorato Honoris Causa dell’UniversitàCadi Ayyad di Marrakech a Michele Capasso – un alto riconoscimentoconcesso, in virtù della legge n.1 del 19.5.2000, con decreto ministe-riale n.2.03.317 del 15.12.2006 ed in precedenza attribuito dall’Uni-versità di Rabat al presidente della repubblica del Senegal MaitreAbdoulaye Wade – non è stata una cerimonia celebrativa, ma un’oc-casione importante per rilanciare l’ " Appello per evitare la guerra inIran " e l’ " Appello per il rilascio delle donne iraniane " ad una folta equalificata platea internazionale che ha condiviso i due documentidella Fondazione Mediterraneo attribuendo loro ulteriore legittimitàperchè sostenuti da esponenti del mondo islamico progressista, che,in Marocco e negli ultimi anni, hanno prodotto mutamenti importan-ti e significativi nel campo della democrazia e dei diritti. Di seguito siriportano alcuni stralci del discorso di Michele Capasso.

La versione integrale del testo della Lectio magistralis è disponibilesul sito www .euromedi.org

� Michele Capasso*

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“Il Denaro” 15 marzo 2007

Giovedì 15 marzo 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Galassia Gutenberg: pagine del nostro mare

Il libro di Michele Capasso è un “Diario di bor-do” tra l’Intifada, il Processo di Barcellona, ilDialogo tra le Culture, l’Alleanza tra le Civiltà, lemigrazioni, i turismi, ecc.E’ un viaggio non solo attraverso la geografia, lastoria, le tradizioni, la politica, le culture, le reli-gioni, l’economia e le problematiche della regio-ne del Grande Mediterraneo, ma, soprattutto, at-traverso il destino…La percoca, Il signor niente, Il pianoforte, La fon-dazione, Il tema dalla Bosnia, La poesia, Il fuo-co, La guerra, Il gemellaggio, La lettera, La cittàmartire, Il faro, L’appello, La rivista, Il sindacoin bicicletta, I sassi, La casa, Il ponte sul fiume,La bottiglia nel mare, Il vulcano, L’angelo, Il ma-nifesto, La conferenza, Il forum civile, La spe-ranza, Il bicchiere di grappa, Il pomodorino, Lamattanza, L’elemosina, Il porto, La fede, Il pa-ne, Il canto, Il palestinese, Lo specchio, La ma-cedonia, La voce, La paella, La sorgente, La ba-gna cauda, Il mercato, La boa, Il maiale, La Ma-carena, Lo scrittore, Il tiranno, L’addio, Il caffèdi Damasco, La rabbia dell’ Est, Il ramadan disangue, L’ombelico, La grotta, L’antiquario, L’al-larme, Il turco, Il clandestino, Lo sciopero, Lamutanda, L’acciuga, L’isola, La zuppa, Il tunnel,Il pilastro, Il babà, La bomba, Le sfere, Le rosedi Gerico....Sono i titoli di 300 eventi che raccontano vicen-de del Mediterraneo contemporaneo tra tradi-zione, globalizzazione, passione, fato e razio-nalità; sono vicende quotidiane che attraverso lavoce dell’autore descrivono ben più complesse in-

terazioni relazionali, sociali e politiche: storie chehanno attratto l’attenzione dello scrittore egi-ziano ‘Ala Al-Aswani che considera Michele Ca-passo interprete di quella tradizione che, attra-verso la narrazione delle vicende umane, espri-me la complessità dell’appartenenza e della soli-tudine, del desiderio e della capacità di comuni-care aldilà delle barriere.Nella lunga prefazione – un libro nel libro – Al-Aswani lega le varie storie in un unico denomi-natore e riconduce l’intera trama del diario ad “unnuovo umanesimo” su cui basare un futuro di pa-ce e rispetto reciproco, seppellendo gli stereotipie le incomprensioni.

La Fondazione Mediterraneo, anche perquesta edizione del 2007, è partner di Galas-sia Gutenberg curando, in particolare, lasezione “Editoria e cultura del Mediterra-neo”. Ospite d’onore è lo scrittore egiziano‘Ala Al-Aswani (autore di Palazzo Yacoubian,edito da Feltrinelli) che presenterà – con unasua prefazione - il libro di Michele Capasso“Nostro Mare Nostro”L’appuntamento è perdomenica 18 marzo alle ore 17, nella SalaCristoforo Colombo della stazione marittima.

Gli appuntamenti in programma Di seguito gli eventi organizzati dallaFondazione Mediterraneo nell’ambitodell’edizione 2007 di Galazzia Gutenberg:

Venerdì 16 marzo, ore 11 – Maison de laMéditerranée, Via Depretis 130Cerimonia di attribuzione del “PremioMediterraneo di Cultura” allo scrittore‘Ala Al-Aswani.Intervengono: Caterina Arcidiacono,Claudio Azzolini, Michele Capasso,Franco Liguori, Nullo Minissi.

Venerdì 16 marzo, ore 18 – Sala Cristofo-ro ColomboCerimonia di inaugurazione della XVIIIedizione di Galassia GutenbergLa Fondazione partecipa con gli inter-venti di Michele Capasso ed ‘Ala Al-Aswani.

Sabato 17 marzo, ore 17 – Sala Ferdinan-do Magellano Il libro strumento per la conoscenza, ildialogo e la paceIntervengono: Dounia Abourachid,Isabella Camera d’Afflitto, GiuseppeConte, ‘Ala El Aswani, Maria Ida Gaeta,Alessandro Gallo, Ahmed El Zayady.Coordina: Antonio Badini.

Sabato 17 marzo, ore 18 – Sala Ferdinan-do Magellano Cerimonia di attribuzione del “PremioMediterraneo del Libro”Intervengono: Dounia Abourachid,Antonio Badini, Michele Capasso, MariaIda Gaeta.Saranno presenti i premiati GiuseppeConte¸ per Tiziano Tersani l’editoreLonganesi e Galassia Gutenberg.

Domenica 18 marzo, ore 10,30 – SalaAmerigo Vespucci Presentazione del libro “Lineamenti perun rinnovato dialogo tra le culture” diAntonio Badini. Intervengono con l’autore ClaudioAzzolini e Michele Capasso.

Domenica 18 marzo, ore 17 – SalaCristoforo Colombo Presentazione dell’edizione araba dellibro “Nostro Mare Nostro” di MicheleCapasso con la prefazione di ‘Ala Al-Aswani.Intervengono con l’autore ‘Ala Al-Aswani, Caterina Arcidiacono e Ahmed ElZayady (Ibrahim Al Moallim)In questa occasione saranno lette alcunepagine del libro.

Domenica 18 marzo, ore 18.30 – SalaCristoforo Colombo “Anche gli angeli preferiscono il tè.Napoli: appartenenza e spaesamento”.Incontro con l’autore Giusi Fioretti. Intervengono Caterina Arcidiacono,Gabriella Ferrari Bravo, Leonardo Impe-gno, Paolo Macry, Giovanna Mozzillo.

Lunedì 19 marzo, ore 12 – Sala AmerigoVespucci Breviario Mediterraneo: un libro, unastoria.Presentazione della nuova edizione dellibro “Breviario Mediterraneo” di PredragMatvejevic’. (Garzanti editore).Intervengono con l’autore MicheleCapasso e Thierry Fabre.In questa occasione saranno illustrate leedizioni in 25 lingue in cui il volume èstato tradotto.

La copertina del volume di Michele Capasso

Altro articolo a pagina 18

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“Il Denaro” 15 marzo 2007

Giovedì 15 marzo 2007 18AFFARI REGIONALI � NAPOLIIL DENARO

I clienti dei ristoranti napole-tani mangerebbero più vo-lentieri frutta e verdura al ri-storante se fossero messi aconoscenza della provenien-za dei prodotti serviti a tavo-la e della loro freschezza. E’quanto emerge da una ricer-ca commissionata da Confa-gricoltura Napoli alla so-cietà Scenari srl, che saràpresentata oggi alle 9 pressola sede della Camera diCommercio di Napoli in unconvegno dal titolo “Man-giare bene per vivere me-glio… all’ombra del Vesu-vio”. Secondo la ricerca, loscarso consumo di frutta everdura fuori casa è dovutoanche al fatto che i menu deiristoranti non prevedono ri-cette particolari e gustose abase di frutta e verdura e chespesso c’è una vera e propriapaura di consumare anchedelle semplicissime macedo-nie perché non si è sicuri chela frutta utilizzata sia fresca.

“I prodotti tipici servitinei ristoranti sono in generepiù che sicuri, è chiaramenteun problema di percezioneda parte del cliente, allarma-to da sporadici casi di cattivaconservazione che si leggonosui giornali. Ma la ricercaevidenzia che una promo-zione dei prodotti tipici na-poletani – afferma ArturoNucci, presidente di Confa-

gricoltura Napoli – non puònon passare anche attraver-so una corretta informazio-ne su ciò che viene propostoe quindi venduto. Una utilesoluzione potrebbe esserequella di prevedere “cucine avista” nei locali per rassicu-rare i clienti o carrelli per lascelta a buffet della frutta.”Al convegno prenderannoparte, tra gli altri, il presiden-

te di Confagricoltura Cam-pania e di Agripromos Pie-tro Micillo, il presidente del-la Camera di CommercioGaetano Cola, l’assessoreprovinciale all’AgricolturaFrancesco Borrelli, il presi-dente nazionale dei frutticol-tori di Confagricoltura Fa-brizio Marzano, l’esperto inricerche di mercato CarmineScaramella, Franco Contal-

do, ordinario di medicina in-terna dell’università Federi-co II, che ha effettuato un’in-dagine sui consumi di pro-dotti tipici napoletani daparte della popolazione an-ziana. Quest’ultima eviden-zia che “una modesta cono-scenza del valore nutriziona-le degli alimenti e l’insuffi-ciente disponibilità econo-mica condizionano un ina-deguato apporto di pesce,verdure e latte. Quello di cuiveramente necessitano que-ste persone è un’educazioneed un’informazione alimen-tare che li guidi nella sceltadegli alimenti. Bisogna farein modo che a determinare lescelte alimentari degli anzia-ni non siano i disturbi o lescarse possibilità economi-che, ma i principi di base diun piano di educazione ali-mentare.

AGRICOLTURA

Un week-end all’insegna del-la tecnologia quello che siprepara nei padiglioni dellaMostra d’Oltremare. Da do-mani a domenica 18 marzola struttura fieristica di Fuori-grotta ospiterà Menti@con-tatto: cinquemila metri qua-dri, con ingresso gratuito, de-dicati alla tecnologia e allesue applicazioni nella vita ditutti i giorni. L’evento, giuntoormai alla settima edizione,quest’anno sarà incentratosull’individuo, inteso comebeneficiario e fruitore al tem-po stesso, dalle potenzialitàofferte dalla tecnologia e dal-l’innovazione. La manifesta-zione sarà articolata su areetematiche (E-business, E-school, E- government, E-li-fe) e su alcuni progetti specia-li (borse di studio per scuolemedie superiori ed Univer-sità su tematiche legate al tu-rismo, trasporti ed agroali-mentare). I percorsi tematicirispecchiano le modalità concui la tecnologia incide sullavita di ogni individuo nellasua formazione, nel lavoro,nella scuola, nel gioco, nelrapporto con la Pubblicaamministrazione, insomma,nella quotidianità. I progettispeciali rappresentano degli“eventi nell’evento” in quan-to concepiti come poli di at-trazione nell’interesse di par-ticolari categorie di pubbli-

co. Menti@contatto 2007sarà caratterizzata da un’a-rea espositiva dove le aziendee le pubbliche amministra-zioni potranno far “toccarecon mano” le novità riguar-danti il proprio settore di at-tività. L’area dedicata ai con-vegni, alle tavole rotonde edai Workshop costituirà unacassa di risonanza per le in-numerevoli informazionitrasmesse tra i principali at-tori del settore: Governo,amministrazioni locali e im-prese.

FIERE. 2

Menti@contatto in Mostra:domani l’inaugurazioneFrutta doc nei ristoranti cittadini

Una manifestazione per lanciare lo stile partenopeo nel settore dell'abbigliamento a livello in-ternazionale, soprattutto nei mercati emergenti delle aree asiatiche. E' questo il progetto daltitolo “Moda è Napoli” presentato ieri nell'Antisala dei Baroni al Maschio Angioino, dal vice pre-sidente della provincia di Napoli Antonio Pugliese e dal presidente della Commissione Svilup-po ed Innovazione del Comune di Napoli Salvatore Galiero alla presenza di Domenico Lotti, ungiovane stilista napoletano che ha già conquistato il pubblico e la critica internazionali con duesola partecipazioni alla manifestazione capitolina “AltaRomaAltamoda”. Domani sera Dome-nico Lotti inaugurerà in via Riviera di Chiaia a Napoli il primo atelier campano di alta moda conil suo marchio "Domimì".

>>> Domani ampio servizio sul Denaro

Lotti torna a Napoli e apre un atelier a ChiaiaMODA

Gaetano Cola Pietro Micillo

� Velia De Sanctis

Naviagare è il tema scelto per ladiciottesima edizione di GalassiaGutenberg, la fiera del libro e del-la multimedialità che “approda”da domani (fino a lunedì 19 mar-zo) alla Stazione Marittima diNapoli. Ad inaugurare la mani-festazione culturale sarà lo scrit-tore egiziano Ala-Al-Aswani, au-tore del beste seller “Palazzo Ya-coubian”, che giungerà a Napo-

li per ricevere da Michele Capas-so, presidente della FondazioneMediterraneo - partner di Galas-sia Gutenberg - il “Premio Me-diterraneo” (prestigioso ricono-scimento già consegnato ai NobelNaghib Mafhuz e Shirin Ebadi, ealla regina Rania di Giordania).Ieri, alla Stazione Marittima, lapresentazione dell’evento: “Cen-trale anche quest’anno - sottoli-nea Capasso, che da poco ha ri-cevuto il dottorato honoris cau-sa dall’Università di Marrakesh -sarà la sezione dedicata al Medi-terraneo”.

Incontri con gli autoriDiversi gli appuntamenti nel cor-so dei quattro giorni della fiera,allestita al primo piano dell’edi-ficio portuale, da pochi mesi re-staurato e trasformato in centroExpò.

Ci saranno incontri con gli au-tori dell’area del medio orienteal Cafè letterario Arabo (tra cui,lo scrittore libico Ibrahim Al-Khoni e l’egiziana Salwa Bakr),con Pedrag Matvejevic - che mo-

strerà la nuova edizione del suo“Breviario Mediterraneo” tra-dotto in 25 lingue -, quindi, unconvegno internazionale sui te-mi dell’informazione a cura diAnsamed. Temi messi in luce daCarlo Gambalonga, vicediretto-re Ansa: “Da tre anni - evidenziaGambalonga - Ansamed cerca diproporre uno spaccato sulla cul-tura nell’ambito di Galassia Gu-tenberg. Quest’edizione punteràfortemente al ruolo primario del-la scuola nella creazione di unnuovo e corretto dialogo tra ipaesi del Mediterraneo”.

Cultura del libroE sull’importanza della diffusio-ne della cultura e del libro tra igiovani interviene anche RosaD’Amelio, assessore alle Politi-che Sociali della Regione Cam-pania: “La Regione - sottolineaD’Amelio - sostiene fortementela manifestazione di Galassia Gu-tenberg per partecipare a una sfi-da importante: quella di rendereNapoli capitale del Mediterra-neo.

Camper itineranteNei prossimi mesi – aggiunge

l’assessore - un camper itineran-te della Regione Campania por-terà “il sapere” tra i giovani del-la periferia di Napoli e della pro-vincia. Attiveremo una sorta dibiblioteca ambulante per dar mo-do ai ragazzi di avvicinarsi allacultura e alla lettura”. Ma nonsolo. Una “parte” di Galassia Gu-tenberg rappresenterà un filo con-tinuatore anche con la Civiltà del-le Donne, “concentrandosi” sui

saperi e sul linguaggio dell’uni-verso femminile, e delle pari op-portunità. Altra iniziativa origi-nale di Galassia 2007, poi, il“bookcruising”, in partnershipcon Msc Crociere e con l’Istitutoper il Libro-Ministero per i benie le attività culturali. Una “ver-sione marina” del più famoso“bookcrossing” , che porterà i li-bri tra le grandi navi, i traghettie gli aliscafi attraccati nel portodi Napoli. Ogni passeggero dellenavi Msc potrà prendere un libromesso a disposizione dai lettorinella “biblioteca dell’imbarco” elasciarlo poi in giro in una delletante tappe del Mediterrraneo.“Non a caso il tema di quest’an-no è “navigare” - spiega FrancoLiguori, presidente dell’Associa-zione “Galassia Gutenberg” – untermine da intendere nella sua ac-cezione più ampia. Come movi-mento. Nel tempo, nello spazio fi-sico e virtuale e anche nel sé”. E,per restare in tema di sposta-mento, tra le novità di questa edi-zione quella

Treno speciale“Un treno di libri per Napoli”,promosso dalla rivista “Legge-re”. “Sabato 17- continua Li-guori - partirà da Roma, con de-stinazione Galassia, un treno“speciale”. con a bordo 800 pas-seggeri, tra scrittori e lettori, ov-vero i principali protagonisti del“pianeta” libro”. In un’ottica discambio e di contatto culturaletra la Capitale e il capoluogocampano, i viaggiatori giunge-ranno sabato mattina alla sta-zione Marittima dove avranno

luogo incontri, dibattiti e rea-ding”. Presente all’incontro ancheMaria Adinolfi, coordinatriceArea generale 17 Regione Cam-pania e responsabile del FondoSociale europeo (che organizza lamanifestazione assieme a Regio-ne, Provincia e Comune di Na-poli). Adinolfi si sofferma sullanecessità, attuale, della “naviga-zione del libro”, oltre che di quel-la “in rete, multimediale” e ag-giunge: “la prossima program-mazione dei fondi sociali euro-pei è incentrata interamente sul-la crescita della cultura e dellapersona umana, sulla competen-za e la conoscenza.

Volumi in navigazioneA dimostrazione che essa rap-presenta la premessa imprescin-dibile per ogni forma di svilup-po del territorio”. La stazione delMare, “struttura moderna e al-l’avanguardia, situata al centrodella città”, è per Nicola Coccia,presidente Terminal Napoli, lalocation più appropriata per ospi-tare la diciottesima edizione del-la fiera del Libro: “Siamo lieti- af-ferma Coccia- di ospitare que-st’anno Galassia Gutenberg neglispazi, restaurati, della StazioneMarittima. Il mare e il golfo so-no elementi da sempre caratte-rizzanti la città partenopea. L’am-pio specchio d’acqua sovrastatodal Vesuvio – conclude - regalaai nostri ospiti un panoramamozzafiato e che rappresenta Na-poli in tutto il mondo”.

FIERE. 1

Galassia Gutemberg porta i libri in crocieraSarà lo scrittore egiziano Ala Al-Aswani, autore del best seller“Palazzo Yacoubin” ad inaugura-re domani la diciottesima edizio-ne di Galassia Gutenberg, la fieradel libro e della multimedialitàche si tiene alla Stazione Maritti-ma fino a lunedì19 marzo.“Navi-gare”(sull’acqua, nel tempo,nello spazio fisico e virtuale e nelproprio sé) il tema scelto perquest’anno, in affinità con lanuova sede della kermesseculturale. Che porterà i libri tragrandi navi da crociera, traghettie aliscafi e dedicherà particolareattenzione a due temi: quello delMediterraneo e dei giovani. “È’indispensabile sollecitare estimolare l’impegno dei ragazzialla cultura – spiega Rosa D’A-melio, assessore regionale allePolitiche Sociali - . Per questo,nei mesi prossimi, un camperitinerante della Regione Campa-nia distribuirà i libri lungo leperiferie di Napoli. Attiveremouna sorta di biblioteca ambulan-te per dare ai giovani concreteopportunità di lettura e diconfronto culturale”.

Rosa D’Amelio

>>> Altro servizio a pagina 10

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1348 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1349

“Il Denaro” 17 marzo 2007

Domanda. Qual è il ruolo della letteraturanell’interazione culturale delle diverse so-cietà e culture?

Risposta. La letteratura è lo specchio dellacoscienza di una società. Quando leggiamo,per esempio, la letteratura russa, vediamoche vi sono vicende umane. Non dobbiamodimenticare che l’uomo ha sempre un “cuo-re umano” e, per questo, una visione “uma-na” della letteratura può contribuire ad av-vicinare uomini e donne anche se di diffe-renti culture.

D. Quali sono le cause dei conflitti interreli-giosi?

R. Uno dei problemi principali è la politi-cizzazione della religione. Ho letto I libri del-le tre grandi religioni monoteistiche (Cri-stianesimo, Ebraismo e Islam): sono simili,venerano lo stesso Dio e sostengono, in mas-sima parte, gli stessi valori e principi. Il pro-blema è l’interpretazione delle religioni. Cipuò essere una “interpretazione aperta” checi rende più umani e capaci di comprende-re e di aiutare l’altro, specialmente se nonappartiene alla nostra stessa religione o se èaddirittura un non credente. Il grave pro-blema è quando vi è un’interpretazionechiusa della religione che conduce a posi-zione di estremismo e fondamentalismo,causando i gravi danni che sono sotto gli oc-chi di tutti noi.

D. Cosa pensa dello scontro tra le civiltà?R. Non amo questo termine e concordo pie-namente con la posizione della FondazioneMediterraneo: bisogna piuttosto parlaredelle cause che ci allontanano dall’altro pro-ducendo ostilità ed odio. Da scrittore, pos-so testimoniare il rapporto di amicizia e didialogo che si è instaurato nella letteraturatra noi scrittori e poeti: credo sia un esem-pioda seguire ed imitare.

D. In sintesi quali sono le cause di questa re-crudescenze ostilità tra i popoli e le religio-ni?

R. In primo luogo, lo ripeto, la lettura “chiu-sa” delle religioni. La seconda causa è il co-lonialismo che ha prodotto una ferita diffi-cilmente rimarginabile. Per uscire da questocircolo vizioso occorre sostenere la lettera-tura e la mutua conoscenza. Per questoplaudoal Premio istituito dalla FondazioneMediterraneo perchè, agevolando la tradu-zione di opere dalla lingua araba e vicever-sa, aiuta la comprensione, la conoscenza egli scambi. Dobbiamo essere in grado ditrattare gli altri in modo personale, senzaporci il quesito della loro appartenenza: ilrapporto umano, quello autentico, garanti-sce l’integrità e l’autenticità.

D. Perché ha scritto la prefazione al libro diMichele Capasso “Nostro Mare Nostro”?

R. E’ un libro che racconta la storia di unuomo in cerca di giustizia che, ad un certomomento della sua vita normale, abbando-na la professione per dedicarsi al bene co- mune. “Nostro Mare Nostro” è scritto per

il pubblico arabo ed e una testimonianza im-portante per far conoscere l’esperienza di unuomo del mondo occidentale che non solodifende il mondo arabo-musulmano masconfigge gli stereotipi su “l’Occidente ne-mico” dell’Islàm e degli arabi. Il libro rac-conta l’esperienza di 15 anni attraverso levicende del Mediterraneo contemporaneotra tradizione, globalizzazione, passione, fa-

to e razionalità; sono vicende quotidianeche attraverso la voce dell’autore descrivo-no ben più complesse interazioni relaziona-li, sociali e politiche. Michele Capasso è in-terprete di quella tradizione che, attraversola narrazione delle vicende umane, esprimela complessità dell’appartenenza e della so-litudine, del desiderio e della capacità di co-municare aldilà delle barriere. Sarà un libromolto apprezzato dal mondo arabo”.

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Sabato 17 marzo 2007 26IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

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Ad Ala al-Aswani il premio per la CulturaIl Premio Mediterraneo di Cultura promosso dalla Fondazione Mediterraneo è statoconsegnato stamattina allo scrittore egiziano Ala Al-Aswani, autore del bestseller'Palazzo Yacoubian' e del recente 'Chicago'. "Sono orgoglioso e felice per questo pre-mio", ha dichiarato Al-Aswani prima della consegna del premio. "Questo premio -continua Al-Aswani - ha per me un valore speciale perché si inserisce in una prospettivamediterranea che opera per la convivenza pacifica tra il mondo arabo e l'Occidente".Per Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo, Al-Aswani è senzadubbio "l'erede naturale del premio Nobel egiziano recentemente scomparso NaguibMahfouz". Caterina Arcidiacono, vicepresidente della Fondazione, ha raccontato isegreti del successo di Al-Aswani che "parla di persone e problemi comuni a tutti noi,non solo riguardanti la realtà egiziana, senza mai giudicare ma sforzandosi di compren-dere l'umanità che si cela dietro le vicende raccontate nei suoi romanzi". In conclusioneè intervenuto anche Franco Liguori, presidente dell'Associazione Galassia Gutenberg,ricordano che "attraverso il libro e la lettura si possono superare tanti conflitti attuali"."'Chicago'", l'ultimo libro di Ala Al-Aswani", ha detto Ahmed El Zayady, il suo editoreegiziano, "ha venduto 25.000 copie in cinque settimane nel mondo arabo, un recordassoluto per il panorama editoriale dell'area". Lo scrittore egiziano è autore dellaprefazione dell’edizione araba del libro di Michele Capasso “Nostro Mare Nostro” chesarà edito dall’editore Dar El Shorouk e presentato a Galassia Gutenberg domani alleore 17.00 (sala Cristoforo Colombo).

� Ada Saverio

Gli appuntamenti a Galassia Gutenberg 2007

Gli eventi organizzati dalla Fondazione Mediterra-neo per sabato 17 e domenica 18 marzo nell’ambi-to di Galassia Gutenberg:

Sabato 17 marzo, ore 17 – Sala FerdinandoMagellanoIl libro strumento per la conoscenza, il dialogo e lapaceIntervengono: Dounia Abourachid, Isabella Camerad’Afflitto, Giuseppe Conte, ‘Ala Al Aswani, Maria IdaGaeta, Alessandro Gallo, Ahmed El Zayady.Coordina: Antonio Badini.Sabato 17 marzo, ore 18 – Sala FerdinandoMagellanoCerimonia di attribuzione del “Premio Mediterra-neo del Libro”Intervengono: Dounia Abourachid, Antonio Badini,Michele Capasso, Maria Ida Gaeta.Saranno presenti i premiati Giuseppe Conte¸ perTiziano Terzani l’editore Longanesi e GalassiaGutenberg.Domenica 18 marzo, ore 10,30 – Sala AmerigoVespucciPresentazione del libro “Lineamenti per unrinnovato dialogo tra le culture” di Antonio Badini.Intervengono con l’autore Claudio Azzolini eMichele Capasso.

Domenica 18 marzo, ore 17 – Sala CristoforoColomboPresentazione dell’edizione araba del libro “NostroMare Nostro” di Michele Capasso con la prefazionedi ‘Ala Al-Aswani.Intervengono con l’autore ‘Ala Al-Aswani, CaterinaArcidiacono e Ahmed El Zayady (Ibrahim AlMoallim)In questa occasione saranno lette alcune paginedel libro.Domenica 18 marzo, ore 18.30 – Sala CristoforoColombo“Anche gli angeli preferiscono il tè. Napoli:appartenenza e spaesamento”.Incontro con l’autore Giusi Fioretti.Intervengono Caterina Arcidiacono, GabriellaFerrari Bravo, Leonardo Impegno, Paolo Macry,Giovanna Mozzillo.Lunedì 19 marzo, ore 12 – Sala Amerigo VespucciBreviario Mediterraneo: un libro, una storia.Presentazione della nuova edizione del libro“Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejevic’.(Garzanti editore).Intervengono con l’autore Michele Capasso eCaterina Arcidiacono.In questa occasione saranno illustrate le edizioni in25 lingue in cui il volume è stato tradotto.

1) Da sinistra: Claudio Azzolini, ‘AlaAl-Aswani, Michele Capasso eAhmed El Zayady2) Un momento della consegna delpremio: da sinistra CaterinaArcidiacono, Michele Capasso, ‘AlaAl-Aswani, Franco Liguori, NulloMinissi e Claudio Azzolini3) Michele Capasso e ‘Ala Al-Aswani4) Caterina Arcidiacono e ‘Ala Al-Aswani

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1350 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1351

“Il Denaro” 21 marzo 2007

La Stazione marittima è pia-ciuta proprio a tutti. L'edificiodel 1936, ben restaurato, si èdimostrata una sede adatta edaffascinante per la fiera. Ilpubblico ha risposto. Le pre-senze sono aumentate del 20per cento rispetto all'annoscorso, arrivando ad una me-dia di 11.000 persone al gior-no. Molti erano studenti dellescuole, portati lì dagli inse-gnanti: ma la cosa è stata vistacome un successo, come unmodo per portare i ragazzi frai libri. I convegni sono statinumerosi, nelle tante sale con-vegni ben attrezzate. Il temaera il "navigare", in modo rea-le e metaforico, fra i popoli ele culture del Mediterraneo.Sul dialogo, la fiera non ha de-luso. Fra i tanti dibattiti (fra i qua-li quello di Ansamed sull'edu-cazione alla pace in MedioOriente) si sono sentite le vo-ci migliori delle sponde delmare nostrum, quelle più co-raggiose e aperte: dall'egizianoal-Aswany al croato PredragMatvejevic, dallo storico Fran-co Cardini allo scrittore libicoIbrahim al Koni, dalla scrittri-

ce femminista egiziana SalwaBakr all'editorialista di Haa-retz Daniel Ben Simon. In mez-zo a queste voci di dialogo,l'ex-brigatista Renato Curcio,che a Galassia ha presentatocome editore un libro sui ter-roristi nelle carceri speciali, hafinito per sembrare un reducefuori posto (come pure i mili-tanti di An che lo hanno ru-morosamente contestato). Al di là del futuro di Galassia,ai convegni della fiera é emer-sa un'altra preoccupazione,questa volta riguardante l'in-tera città di Napoli: la paura diperdere il treno della crescitanel Mediterraneo e nel per-corso globale. Il lamento è sta-to generale. "L'indecisione po-litica - ha cominciato l'asses-sore comunale alla Cultura,Nicola Oddati - è oggi uno deiprincipali ostacoli che la cittàdeve superare per assumere,anche a livello mediterraneo,quel ruolo guida che potrebbee dovrebbe svolgere".

"Napoli non è dentro i pro-cessi di integrazione - ha rin-carato la dose l'ex-ambascia-tore d'Italia al Cairo, AntonioBadini – e non presenta pro-getti adeguati, appare paraliz-zata in una dimensione pro-vinciale e chiusa in se stessa.La gente non risponde agli ap-pelli". Per l'assessore regiona-le ai Trasporti, Ennio Cascet-ta, "il Mezzogiorno è ancorain ritardo nei collegamenti conla sponda sud del mediterra-neo", mentre per il presidentedella Fondazione Mediterra-neo, Michele Capasso, "Na-poli è una città asfittica. Po-trebbe pensare europeo e re-spirare mediterraneo, e invececontinua ad essere preda dipiccole invidie, piccole gelosielocali". I quarantacinquemila bigliettistaccati, con un incrementodelle presenze del 20 per cen-to, la nuova location della Sta-zione del Mare promossa apieni voti da visitatori ed espo-sitori fanno ben sperare: "Unsuccesso di pubblico che si èavvertito tangibilmente pas-seggiando tra gli stand sempreaffollati - ha detto Franco Li-guori, presidente dell'Associa-zione Galassia Gutenberg cheorganizza la kermesse lettera-ria sin dalla sua prima edizio-ne - e che si evince anche dalsignificativo incremento divendite di libri". Superata lacrisi d'identità degli ultimi an-ni e trovata la sua sede defini-tiva, Galassia ha rilanciato an-che quest'anno la sua voca-zione mediterranea grazie allapartnership, tra gli altri, con laFondazione Mediterraneo cheha svolto iniziative di qualità.Significativa la presenza deigiovani e le loro esperienze.DaNapoli ai campi profughi pa-

lestinesi, in Giordania.Da una realtà in cui si lottacontro il fenomeno della di-spersione scolastica a unarealtà in cui la scuola è consi-derata l'unica possibilità disalvarsi da un destino di po-vertà e abbandono. E' questo,per esempio, il percorso com-piuto dai ragazzi di due liceicampani, il 'Pansin' di Napolie il 'Tilgher' di Ercolano, chelo scorso ottobre si sono reca-ti con i loro inseganti nel cam-po di Wihdat, ad Amman, gra-zie ad un progetto finanziatodalla Regione Campania e dal-la Fondazione Banco di Na-poli per l'Assistenza all'Infan-zia. Ospitati dalle famiglie pa-lestinesi che vivono nel campo- circa 100mila persone in tut-to per uno spazio che avrebbedovuto accoglierne 5mila - iragazzi hanno vissuto per duesettimane a stretto contattocon i loro coetanei palestinesi."La mamma di Gahida mi da-

va il bacio della buona notte -ha raccontato la studentessaFrancesca nel corso dell'in-contro 'I minori e la guerra'organizzato nell'ultima gior-nata della XVIII edizione diGalassia Gutenberg, a cui hapartecipato tra gli altri ancheil commissario regionale dellaFondazione, Pier Luigi Lo Pre-sti. "La famiglia di Saly non mifaceva mancare nulla, mi sen-tivo davvero a casa", le fa ecoValeria. Piacevolmente stupitidall'enorme calore con cui so-no stati accolti dalle famigliedi profughi palestinesi, i ra-gazzi campani hanno notatol'importanza che gli affetti fa-miliari e la religione rivestononella loro vita di tutti i giorni."Sempre molto affettuosa conla mamma e con la sorella - haraccontato ancora Valeria -Saly trovava sempre il tempoper pregare cinque volte algiorno".

Mercoledì 21 marzo 2007 8IL DENARO

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"Ho visto davvero tanta gente in giro, soprattutto tanti ragazze e ra-gazzi - ha commentato Bassolino al termine della visita a GalassiaGutenberg, nella quale è stato accompagnato dal presidente di Ga-lassia, Franco Liguori, e dal presidente della Fondazione Mediter-raneo Michele Capasso. “Un successo molto forte. Personalmente mifa piacere, anche perché sono stato io a consigliare l'anno scorso divenire qui nel porto". "Come si è visto prima con 'Civilita' delle donné,e adesso con Galassia Gutenberg - ha aggiunto il governatore - que-sto è uno spazio veramente straordinario, e sta diventando un nuo-

vo punto di riferimento di tante iniziative. E' anche un luogo che vie-ne scoperto da tanti napoletani. Cominciammo tanti anni fa ad ab-battere quello che io chiamavo Muro di Berlino, cioé la separazionedel porto dalla città, con quell'orribile muro che abbiamo buttato aterra. Però tutto quello che era dentro il porto, questa bellissima Sta-zione marittima (che poi migliorerà sempre di più, con nuove strut-ture) viene scoperto ora". "Oltre alla meritoria iniziativa degli am-ministratori di Galassia Gutenberg - ha proseguito Bassolino - cre-do che anche la scelta del luogo abbia funzionato. Questo sarà d'au-spicio per i prossimi anni, per edizioni sempre più grandi". Sulle cri-tiche a Galassia (pochi espositori, bassa qualità), il presidente ha det-to: "Siamo in una fase di passaggio. Ci sono state diverse edizioni.Ora è la prima volta che si viene qui nel porto. Nei prossimi mesi, gliorganizzatori e le istituzioni che sono interessati al libro, e al fattoche attorno al libro si muovono tante iniziative, hanno il dovere difare una riflessione attenta, per rilanciare sempre di più Galassia Gu-tenberg". "Penso che questo sia un ottimo luogo - ha aggiunto il presidente -e penso che nei prossimi mesi bisognerà lavorare per attrarre più ca-se editrici ancora, per rafforzare i rapporti. Mi pare che, come in tut-te le fasi di passaggio, vi siano aspetti positivi e punti critici". Allalamentela emersa in diversi convegni, sul fatto che Galassia sia unodei pochi momenti in Campania in cui si parla di libri, Bassolino harisposto: "Proprio perché è uno dei pochi momenti, a maggior ra-gione bisogna fare di tutto per rafforzarlo e rilanciarlo". "Il rappor-to con le scuole per me è di enorme importanze - ha concluso il go-vernatore -. Qui, girando, si trovano migliaia di ragazze e ragazzi ditante scuole di Napoli, di tutta la Campania. Questo è molto impor-tante. Il consolidamento del rapporto di Galassia Gutenberg con ilmondo della scuola penso sia uno degli assi fondamentali per leprossime edizioni".

Antonio Bassolino: La città ha scoperto la Stazione marittimaSi è conclusa la diciottesimaedizione della fiera del librodi Napoli "Galassia Guten-berg", quest'anno dedicata altema del "navigare" e ospita-ta per la prima volta allaStazione marittima ristruttu-rata, di fronte al MaschioAngioino. Vi è stato un au-mento del 20 per cento deivisitatori, la partecipazionedi scrittori illustri, da Alaa al-Aswany a Predrag Matveje-vic, una nuova location cheha restituito ai napoletani unpezzo del loro porto. Soprat-tutto vi è stato l'allarmelanciato da politici e intellet-tuali napoletani per l'occasio-ne che Napoli rischia diperdere: quella di diventareuna capitale del Mediterra-neo, di intercettare la crescitaeconomica e culturale dellasponda sud, del mondoarabo.

Da sinistra il governatore Antonio Bassolino accompagnato da MicheleCapasso e Franco Liguori

Da sinistra: Leonardo Impegno, Paolo Macry, Caterina Arcidiacono, Giusi Fiorettie Giovanna Mozzillo presentano il libro “Anche gli angeli prendono il tè”.

� Gaia di Michele

FONDAZONE MEDITERRANEO. 1

Galassia Gutenberg: inizia una nuova rotta

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“Il Denaro” 21 marzo 2007

Mercoledì 21 marzo 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 2

Recuperiamo il valore della cultura umana

In questi giorni è emersa la ne-cessità che Napoli faccia me-glio e di più per assumersi unruolo guida nell'area mediter-ranea, lo scrittore Matvejevic’lamenta un'assenza da partedelle istituzione europee neiconfronti della sponda sud."L'Europa si allarga ad Est madimentica il Sud - ha detto loscrittore presentando la se-conda versione in arabo delsuo libro già tradotto in 25 lin-gue - L'abisso che si sta crean-do tra la sponda Nord e quel-la Sud è molto pericoloso.Viaggiando in Francia, adesempio, ho potuto constatarel'abbandono e il degrado in cuisono finite le città di Marsi-glia e Tolone, un tempo gran-di capitali del Mediterraneo".Il Sud deve difendersi con leforze del Sud, ha detto ancoraMatvejevic, che con il suo'Breviario', la cui prima edi-zione è stata pubblicata a Za-gabria nel 1987, prova a for-nire uno strumento in più diconoscenza della complicata evariegata realtà mediterranea.E su questo tema s i sonoespressi anche i relatori all’i-naugurazione di Galassia Gu-tenberg: "Credo fortemente inuna cultura del Mediterraneo- ha detto El Aswany - La let-

teratura è uno strumento im-portante, che ci insegna ad es-sere più tolleranti, a conside-rare gli altri degli esseri uma-ni, non degli stereotipi. Lacittà di Napoli è un campio-nario di umanità. Tornerò quiper scrivere un libro tra i suoivicoli, la sua gente". "Con le merci e i viaggiatoriviaggiano anche le culture - hadetto il presidente della Fon-dazione, Michele Capasso -Solo attraverso il dialogo sipuò assicurare la pace e Na-poli ha potenzialità enormi intermini di capacità di convi-

venza e reciproco rispetto". Il rettore dell'Università L'O-rientale di Napoli, PasqualeCir ie l lo, ha r ibadito che"quando comprenderemo checi sono altre culture al mondooltre alla nostra, avremo fattoun grande passo in avanti". Il caporedattore di Ansamed,Enrico Tibuzzi, ha infine evo-cato lo "spirito di Toledo", ov-vero la grande apertura cultu-rale della città spagnola nelMedioevo, quando era gover-nata da arabi che traducevanoil Corano insieme a cristianied ebrei.

Un 'diario di bordo' mediterraneoche si sviluppa tra l'Intifada, ilProcesso di Barcellona, le migra-zioni, i turismi, il dialogo tra leculture, l'Alleanza di Civiltà. Que-sto l'obiettivo del libro 'NostroMare nostro', di Michele Capas-so, la cui versione in arabo è diprossima uscita e che è stata pre-sentata nell'ambito della XVIIIedizione di Galassia Gutenbergin corso a Napoli. "Il libro è frut-to di un lavoro di 15 anni realiz-zato dalla Fondazione Mediter-raneo - ha detto Caterina Arci-diacono vicepresidente dellaFondazione Mediterraneo, coor-dinando l’incontro e ricevendol’apprezzamento di Al Aswani -un lavoro nato da una visione delMediterraneo che non è quelladel Club Med, né quella degli ar-cheologici tedeschi che scopriro-no i resti di Troia. Il nostro è unMediterraneo di contraddizioni,di fatica, di lavoro, ma anche digioia. La gioia della comunica-zione e della comprensione". Unviaggio, attraverso la geografia,la storia, le tradizioni, la politica

del bacino mediterraneo, che haattratto l'attenzione dello scrit-tore egiziano Alaa Al Aswani, au-tore del bestseller 'Palazzo Ya-coubian', che ne ha curato la pre-fazione, "un libro nel libro". Letrecento storie raccolte da Ca-passo in 'Nostro mare nostro' so-no, secondo Al Aswani, un patri-monio unico e legate da un unicoobiettivo finale: non sulle cultu-re ma sugli uomini, di più su un"nuovo umanesimo", sul quale bi-sogna puntare per realizzare unfuturo di pace e rispetto recipro-co in tutta l'area del Mediterra-neo, seppellendo stereotipi e in-comprensioni. Alla presentazio-ne del libro era presente anchel'editore arabo Ahmed El Zayady,della casa editrice Dar El Shorouk,tra le più importanti del Cairo,che pubblica e diffonde l’edizio-ne araba di “Nostro Mare Nostro”.Il libro si presenta già come un“caso editoriale” perché è la pri-ma volta che uno scrittore “occi-dentale” decide di pubblicare unsuo libro prima in lingua araba epoi nelle altre lingue.

“Nostro Mare Nostro” in versione araba

Il libro rafforza le difese immuni-tarie contro semplificazioni e slo-gan che fomentano le tensioni in-terculturali tra la sponda sud e lasponda nord del Mediterraneo. E'quanto è emerso dal dibattito inoccasione della consegna dei“Premi Mediterraneo del Libro”nell'ambito della XVIII edizione diGalassia Gutenberg. E’ stata sottolineata l'importan-za della "letteratura come fontedi conoscenza". "Il libro più del ci-nema – è stato detto dai relatori- aiuta ad immaginare luoghi e vi-cende umane che facilmente pos-siamo sentire nostre. Leggendo

Mahfouz non si ha alcuna diffi-coltà a immaginare le sue storieambientate nel quartiere Borgoa Roma, oppure tra i vicoli di Na-poli e Palermo". Sulla vicinanzatra le due sponde del Mediterra-neo, vicinanza spesso veicolatadal libro e dalla letteratura, èd'accordo lo scrittore egizianoAlaa El Aswany, autore del best-seller 'Palazzo Yacoubian' e mem-bro della Fondazione Mediterra-neo. "Per me non esiste la divisione traarabi e occidentali - ha detto - esi-ste la divisioni tra esseri umanied esseri non umani. Tra i non

umani metto gli estremisti di en-trambe lo sponde, i dittatori, gliimperialisti che uccidono gli in-nocenti. Noi esseri umani dob-biamo restare uniti e lavorare perrendere questo mondo migliore".Ma il dialogo tra le due spondedel Mediterraneo rischia di rima-nere lettere morta se non si met-tono in atto azioni concrete. Inquesto senso il Premio Mediter-raneo del Libro, istituito dallaFondazione Mediterraneo ed as-segnato a Giuseppe Conte, pre-sente alla consegna, e alla me-moria di Tiziano Terzani (presen-te l’editore Longanesi) si proponedi contribuire allo sviluppo di tra-duzioni di opere arabe e alla dif-fusione di quelle già tradotte, at-traverso il sostegno alle case edi-trici."Troppo spesso la sponda nord

del Mediterraneo - ha detto l'ara-bista egiziana Dounia Abourachidche ha coordinato il premio -ignora la varietà di letterature edi pensiero presente nel mondoarabo". Alla consegna del premioerano presenti anche il presiden-te della Fondazione MediterraneoMichele Capasso, l'arabista Isa-bella Camera d'Afflitto e Maria IdaGaeta, presidente della giuria edirettrice artistica del Festival In-ternazionale delle Letterature'Massenzio' di Roma. Un premiospeciale è stato attribuito a “Ga-lassia Gutenberg” per la sua azio-ne a favore del dialogo tra le cul-ture e civiltà che si affacciano sulMediterraneo.

Consegnati i Premi Mediterraneo del Libro

Claudio Azzolini ha presentato il libro di Antonio Badini 'Lineamentiper un rinnovato dialogo tra le culture', ora tradotto anche in inglesee arabo. E senza mezzi termini ha lanciato un grido d'allarme: "dob-biamo prendere coscienza, come popoli mediterranei, di essere vit-time di strategie esterne ed estranee" alle nostre culture che stan-no portando avanti, in questa regione, una "desertificazione" poli-tica, sociale e culturale molto pericolosa. Basta con le mediazioni cul-turali: non devono essere più solo gli studiosi e i professionisti a "in-terpretare e filtrare" i fenomeni delle società arabo-islamiche per poiraccontarle agli occidentali. Occorre evitare la diffusione di luoghicomuni e di pericolosi stereotipie, per questo, è necessario che le so-cietà euromediterranee raccontino direttamente se stesse ancheattraverso le opere dei loro intellettuali. Questi principi caratteriz-zeranno la prossima settimana l’impegno di Azzolini nell’ambito del-la commissione dell’Assemblea Parlamentare Mediterranea che sisvolgerà a Ginevra e per la quale lo stesso Azzolini è portatore diun’apposita mozione sul tema.

Azzolini: il libro è l’unico strumento per vincere pregiudizi e tensioni

"Napoli è una città asfittica. Potrebbe pensareeuropeo e respirare mediterraneo e invececontinua ad essere preda di piccole invidie,piccole gelosie locali. Un’antica capitale che, con uno sforzo dicoralità, potrebbe assumere un ruolo di primopiano nell’interazione culturale e sociale delGrande Mediterraneo. Recuperiamo il valoredella cultura umana e facciamo di Napoli ilcentro di questa azione". Questo è l’appellolanciato da Michele Capasso, presidente dellaFondazione Mediterraneo nel corso della

XVIII edizione di Galassia Gutenberg. "Napoliha una grande responsabilita rispetto ai Paesidella sponda sud'", ha aggiunto Capasso amargine della presentazione della nuovaedizione del 'Breviario Mediterraneo' diPredrag Matvejevic nella giornata conclusivadella fiera del Libro, "ma occorre una sinergiatra politica, istituzioni ed attori della culturae della società civile per condurre questa cittàe l’intera regione in prima linea nella compe-tizione sia a livello euromediterraneo che suscala globale”.

Dounia Abourachid e Maria Ida Gaeta consegnano il Premio a Franco Liguori

Michele Capasso e Predrag Matvejevic’ presentano le 25 edizioni del “Breviariomediterraneo”.

Da sinistra: l’editore egiziano Ahmed El Zayady, Michele Capasso, Alaa AlAswani e Claudio Azzolini.

Da sinistra: il direttore generale per i beni librari del ministero per i Beniculturali Luciano Scala, lo scrittore Alaa Al Aswani e Michele Capasso

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1352 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1353

“Consiglio d’Europa” 29 marzo 2007

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Xxxxxxx“Ansamed” 29 marzo 2007

“Il Denaro” 30 marzo 2007

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“Il Denaro” 31 marzo 2007

Si è svolta ieri presso la Sala Vesuviodella Fondazione Mediterraneo, lacerimonia di assegnazione del “Pre-mio Mediterraneo Istituzioni2007” a René van der Linden, pre-sidente dell’Assemblea Parlamen-tare del Consiglio d’Europa. Negliinterventi di Michele Capasso,Claudio Azzolini e Nullo Minissi èstato sottolineato il ruolo-chiavesvolto dal Consiglio d’Europa e davan der Linden nel promuovere unsistema di valori che è alla base del-la stessa nascita dell’Europa e cheha garantito, negli ultimi 50 anni, lapace nell’area.Van der Linden ha ri-chiamato l’attenzione, proprio inquesti giorni in cui si celebrano i 50anni dei trattati di Roma, sul ruoloche può svolgere una città comeNapoli quale cerniera naturale traEuropa e Mediterraneo. “La Fon-dazione Mediterraneo – affermavan der Linden - è un esempio pertanti politici e tante organizzazioni:ha saputo trasformare i sogni didieci anni fa in una realtà unica perla promozione della comprensionee della tolleranza tra diverse culturee religioni del Mediterraneo. Gli in-dividui costituiscono la vera moti-vazione per l’azione, e la motivazio-ne per movimenti idealistici e con-vincenti. Il sogno di oggi – aggiunge- deve diventare la realtà di domani.Abbiamo bisogno di sogni e di lea-ders per riunire le genti e costruire

ponti dove ci sono divisioni. Il con-tributo della Fondazione, sotto laguida ispirata, creativa e attiva diMichele Capasso è indispensabileper un Mediterraneo più ampio eper tutta l’Europa”.

Il presidente van der Linden haavuto ieri in mattinata un incontroistituzionale con il Cardinale Cre-scenzio Sepe, al quale ha sottolinea-to, tra l’altro, il ruolo svolto dallaFondazione Mediterraneo negli ul-timi 15 anni, anche quale istituzio-ne con Statuto partecipativo alConsiglio d’Europa, ed il significa-tivo contributo che potrà dare almeeting sul dialogo tra le religioni

dedicato al Mediterraneo ed in pro-gramma a Napoli il prossimo otto-bre. Van der Linden incontrerà do-mani a Roma il Segretario di StatoVaticano Cardinale Tarcisio Berto-ne al quale confermerà la coinci-denza di una visione comune – siada parte della Chiesa che del Consi-glio d’Europa e della stessa Fonda-zione Mediterraneo – basata sulrafforzamento di un sistema di va-lori che abbia al centro “il nuovoumanesimo”: azioni, cioè, rivoltealla risoluzione dei bisogni degli uo-mini e delle donne, indipendente-mente da stereotipi, appartenenze,categorie e status sociali.

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Sabato 31 marzo 2007 28IL DENARO

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Napoli cerniera tra Ue e Mediterraneo

Da sinistra Claudio Azzolini, René van der Linden, Michele Capasso e NulloMinissi. Nella foto a fianco, il cardinale Crescenzio Sepe al centro con a sinistraRené van der Linden e a destra Claudio Azzolini

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Decreto Dirigenziale n. 161 - BURC n. 2 dell’8 gennaio 2007.

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1354 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1355

“Il Denaro” 31 marzo 2007

Sabato 31 marzo 2007 29MEDITERRANEOIL DENARO

Van der Linden: Più dialogo con gli arabi

Domanda. Lo scorso an-no, il premio Mediter-raneo Istituzioni è sta-to conferito al premierturco Recep Tayyip Er-dogan. Ci sono segnalidi maggiore integrazio-ne e di dialogo con laRepubblica di Turchia?

Risposta. Certamente. LaTurchia è un importantemembro del Consigliod’Europa. La mia spe-ranza è che diventinoquanto prima membridell’Ue. Prima, però, de-vono risolvere i loro pro-blemi: le relazioni delica-te tra il mondo islamicoe quello cattolico sonodeterminanti per l’interocontinente. Le incom-prensioni tra i popoli,possono fomentare nuo-vi conflitti e danneggiarel’intera popolazione del-l’Unione.

D. Napoli, per la sua sto-ria e la sua collocazionegeografica, che ruolopuò svolgere nel rap-porto tra Europa e Me-diterraneo?

R. Grazie alla sua posi-zione favorevole, Napo-li è in condizione di di-ventare il simbolo dellariunificazione dei popolidel nord Europa conquelli del Mediterraneo.Per questa ragione lacittà deve promuovereiniziative per l’unifica-zione di tutte le culture,le religioni e le dottrinepolitiche. Su queste basiNapoli può trasformarsinell’emblema di una nuo-va cooperazione euro-mediterranea, come è av-venuto per Strasburgo,oggi simbolo della nuovaEuropa.

D. Qual è il contributo

della Chiesa cattolicanello sviluppo del dia-logo interreligioso enell’integrazione tra lediverse fedi in Europa enel Mediterraneo?

R. Un ruolo fondamen-tale. Nella riconciliazionetra le religioni, la Chiesasvolge un compito moltoimportante, in particola-re per la Turichia. Perpromuovere il dialogo in-terreligioso, ho invitatoPapa Benedetto XVI, ilPatriarca di Costantino-poli, il Patriarca di Mo-sca e il segretario gene-rale della ConferenzaIslamica a parlare all’As-semblea parlamentaredel Consiglio d’Europa.Lo scopo è mostrare atutti i politici che la reli-gione riveste un ruoloimportante nell’ambitodei valori comuni da con-dividere per promuovereil dialogo tra i popoli.

D. Qual’è il contributoche la Fondazione Me-diterraneo può fornireai processi di promozio-ne del dialogo tra cul-ture e religioni diverse?

R. La Fondazione ha unruolo centrale perchènon si occupa di fondi efinanziamenti, ma di per-sone. Il Consiglio è mol-to vicino alla gente: l’o-biettivo è far capire allapopolazione che il nostroè un futuro che ci vedeprotagonisti tutti insie-me.

� Claudio Azzolini*

La missionedi ciascunpolitico do-vrebbe poterdisporre del-lo strumentodel Dialogoe della Co-noscenza per il conseguimen-to del fine ultimo che è quellodella Pace e dello Sviluppocondiviso tra i Popoli. Sonoparticolarmente lieto dell’at-tribuzione del “Premio Medi-terraneo Istituzioni 2007” almio amico e collega René vander Linden, perché sono statodiretto testimone del viaticoche ha caratterizzato il suoimpegno politico-istituziona-le in seno all’Assemblea Par-lamentare del Consigliod’Europa. Quale Presidentedel Gruppo del Partito Popo-lare Europeo in seno all’As-semblea di Strasburgo prima,e successivamente, quale Pre-sidente della medesima As-semblea del Consiglio d’Eu-ropa, René van der Linden hasempre utilizzato lo strumen-to del Dialogo e prima ancoradell’ascolto dell’Altro per poiarrivare con convinzione e

determinazione, alla sintesipolitica che ha rappresentatoe rappresenta il risultato posi-tivo di ogni azione da lui in-trapresa. La motivazione delconferimento del “PremioMediterraneo Istituzioni2007” racchiude in estremasintesi, la particolare ragionedella mia soddisfazione, es-sendo stato io, non soltantoun amico della “prima ora”,ma un convinto sostenitoredell’elezione di René Van DerLinden alla Presidenza delConsiglio d’Europa. L’8 set-tembre del 2003, se questacittà ha potuto registrare lapresenza del Bureau e dellaCommissione Permanentedell’Assemblea Parlamentaredel Consiglio d’Europa –ospitata dalla FondazioneMediterraneo - come se fossela Capitale di uno dei 46 Statimembri che compongono ilConsiglio d’Europa, lo deveanche al convinto sostegnoche il Presidente del Gruppodel Partito Popolare Europeodell’epoca diede alla candida-tura da me proposta in qua-lità di Vice Presidente dell’As-semblea di Strasburgo. Oggila città di Napoli, “attraversola Fondazione Mediterra-

neo”, ringrazia René van derLinden per averla riconside-rata – in quella circostanza –quale antica Capitale euro-pea di profondo respiro me-diterraneo. Sono fiducioso,da membro del Bureau delPartito Popolare Europeo,che la contestualità di un“poker” di Popolari alla Pre-sidenza di Istituzioni quali laCommissione Europea con ilportoghese Barroso, il Parla-mento Europeo con il tedescoHans Gaert Poettering, ilConsiglio d’Europa con il no-stro “olandese volante” RenéVan Der Linden e l’UnioneInterparlamentare (Uip) conl’italiano Pierferdinando Ca-sini, possa rappresentare, allaboa dei cinquant’anni del-l’Europa unita, un’occasioneirripetibile per costituireun’asse portante volta a riaf-fermare e rilanciare, in favoredelle future generazioni, queiValori fondanti che hannoconsentito al Vecchio Conti-nente pace, stabilità e prospe-rità.

*deputato di Forza Italia e componente

della commissione Affariesteri della Camera

INTERVENTO

La conoscenza come motoreper alimentare il processo di pace

“Napoli può diventare il simbolo della riunifica-zione tra Europa e Mediterraneo”. René Van derLinden, presidente dell’Assemblea parlamentareal Consiglio d’Europa, che riceve il Premio Medi-terraneo Istituzioni 2007, sottolinea in un’intervi-sta a Denaro Tv il ruolo di Strasburgo nel processodi integrazione europea e nel mantenimentodella pace nel mondo. “Il Consiglio d’Europa –spiega René Van der Linden - ha una profondaesperienza in ambito di regole di democrazia, chemette in pratica per garantire pace, stabilità eprosperità ai popoli dell’Unione. L’obiettivo delConsiglio è di conservare questi principi utilizzan-do tutti gli strumenti diplomatici possibili. Nonsolo. Strasburgo rappresenta il più grande forumeuropeo per la costruzione di ponti di comunica-zione tra i popoli, la legislazione e il dialogointerculturale”.

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1356 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1357

“Il Denaro” 5 maggio 2007

Si è conclusa ieri a Napoli, presso laFondazione Mediterraneo, la riunio-ne del gruppo tematico “Riva Est delMediterraneo” dell’associazione ArcoLatino, costituita da 70 amminisrta-zioni provinciali di Francia, Spagna eItalia. Accolto dal presidente della Pro-vincia di Napoli Dino Di Palma, il pre-sidente dell’associazione, AntoninoSaitta – presidente della Provincia diTorino – ha illustrato l’opportunità diallargare lo spazio d’azione dell’asso-ciazione alla riva Est del Mediterra-neo, in sinergia con gli organismi e glistrumenti già esistenti. Nei loro inter-venti i rappresentanti delle Province diNapoli, Barcellona, Nuoro e Alessan-dria hanno sottolineato il ruolo dellecollettività locali nel dialogo tra le cul-ture e nell’integrazione socio-econo-mica della regione.

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Riva Est, conclusa la missione di Arco Latino

Promuovere le opportunità di investimento e di collaborazione industriale a favore dellafiliera dell'agroindustria tra imprese italiane ed egiziane. Questo l'obiettivo del workshopdedicato alla filiera dell'agroindustria, che si svolgerà al Cairo, dal 26 al 28 maggio, organizza-to dall'Istituto per il commercio estero italiano (Ice), in collaborazione con l'ambasciataitaliana al Cairo e con gli organismi istituzionali egiziani per la promozione e attrazione degliinvestimenti esteri (Gafi). L'iniziativa intende promuovere attività di cooperazione e collabo-razione industriale per il trasferimento di macchinari e tecnologia, la creazione di jointventures, il trasferimento di know how dei vari sistemi di produzione, accordi di attivitàproduttive ed esportazioni in paesi terzi. I settori ritenuti prioritari sono i macchinari inerentila coltura, raccolta, trasformazione e confezionamento dei prodotti agroalimentari.

Agroindustria, workshop al Cairo dal 26 al 28 maggioEGITTO

La Banca centrale israeliana ha pubblicato recentemente le sue stime sul tasso d'inflazioneprevisto per il 2007. Dal documento pubblicato emerge che il 2007 dovrebbe essere caratte-rizzato da un tasso inflattivo contenuto nella misura del 2 per cento, che permetterà allaBanca Centrale di utilizzare lo strumento del tasso ufficiale di sconto per sostenere la crescita.Si indica inoltre che il 2006 si è concluso con un tasso d'inflazione negativo pari allo 0,1 percento, non corrispondente al target prefissato dagli organi governativi responsabili. La BancaCentrale israeliana aveva infatti stabilito come obiettivo per il 2006 il raggiungimento di unlivello di inflazione contenuto nella fascia tra l'1 e il 3 per cento. Il fenomeno deflattivo mani-festatosi nel 2006 è invece da attribuire in gran parte alla forte svalutazione del dollaroamericano sui mercati valutari.

Inflazione 2007: il tetto del 2% favorisce la crescitaISRAELE

I rappresentanti dell’Arco Latino presso la sede della FondazioneMediterraneo

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la Tavola Rotonda

“OPPORTUNITÀ DI AFFARI E DI INVESTIMENTO IN MACEDONIA”

Incontro con il Ministro per gli Investimenti Esteri della Macedonia Gligor TaskovicMercoledì 9 maggio 2007, ore 10.30

Sede Api Napoli(Centro Direzionale di Napoli Isola C2/B)

Interverranno:

Gligor Taskovic, ministro per gli Investimenti Esteri della Macedonia;Valentina Sanfelice di Bagnoli, presidente Gruppo Giovani Imprenditori dell’Api Napoli;Francesco Iannaccone, consigliere Gruppo Giovani Imprenditori dell’Api Napoli;Edoardo Imperiale, direttore Sprint Campania.

Nel corso dell’incontro il ministro per gli Investimenti Esteri della Macedonia illustrerà le oppor-tunità economico-commerciali offerte dal Paese, la normativa macedone per gli investimenti este-ri ed i finanziamenti europei ed internazionali alle PMI.

L’evento è rivolto alle aziende operanti nei seguenti settori:

- ICT ed elettronico - Automobilistico (auto-bus-camion e accessori) - Agroindustria- Farmaceutico - Aeronautico - Società di call center

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli imprenditori interessati. Informazioni e/o adesioni Api Napoli 081.562.90.85 – www.api.napoli.it

Gruppo Territoriale di Napoli e provin-

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“Il Denaro” 9 maggio 2007

Mercoledì 9 maggio 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Khatami a Napoli: Sì al dialogo tra le culture� Michele Capasso

Una splendida giornata disole accoglie l’hojatoleslamSeyyed Mohammad Kha-tami, presidente dell’Irandal 1997 al 2005.

E’ in visita in Italia con ildesiderio di conoscere il no-stro Paese: dopo Roma eNapoli sarà a Palermo, Ba-ri, Forlì, Udine ed altre città.A Napoli dedica una partedella giornata domenicalevisitando il Museo di Ca-podimonte, il Palazzo Rea-le ed il Maschio Angioino.Ho incontrato la prima vol-ta Khatami nel 1999: en-trambi avevamo, allora, lebarbe meno bianche e mol-to ottimismo in più. Ricor-do l’espressione che usò al-la fine del suo primo viag-gio in Italia: “è una giorna-ta bellissima perché abbia-mo gettato le basi per unsolido dialogo ed una veracooperazione tra Occiden-te e Mondo islamico”.

Fu, quella, una delle oc-casioni importanti perdutedall’Italia e dall’Europa.Non potrò mai dimentica-re la mano tesa che Khata-mi rivolse proprio all’Italia,scegliendo il nostro Paesecome prima tappa dei suoiviaggi da neo-presidente ecome primo Stato con cuiinstaurare relazioni diplo-matiche in Europa. Allorapresentò un piano di reci-proca intesa e collabora-zione, un programma lun-gimirante per addivenire ad

un “dialogo graduale” traOccidente e Mondo islami-co evitando lo “scontro traciviltà e culture”. L’Italia,allora, per la sua posizionegeografica e per antichi so-lidi legami con l’Iran ed ilMediterraneo in generale fuconsiderata dal presidenteiraniano l’interlocutoreprincipale e la porta di ac-cesso ad una cooperazionesolida e duratura con l’Eu-ropa. Quella proposta erapromittente per le implica-zioni future e per il ruoloche Italia ed Europa avreb-bero potuto assumere perla stabilità nella regione: ungrande patto di amicizia traIran e Italia quale base fon-dante per la risoluzione deiproblemi nell’area, tra iquali l’Iraq.

Uscii da quell’incontrocarico di energia e di spe-

ranza. Mi colpì non solo laqualità di Khatami ma, so-prattutto, la sua aperturaverso altre culture e la suaalta considerazione per ladimensione laica.

Quella proposta di “Dia-logo a tre” – Italia, Iran edEuropa – ebbe poca vitaperché gli Stati Uniti d’A-merica intervennero forte-mente sostenendo che oc-correva “abbassare i livelli”ed influenzando, in questomodo, la già tiepida reazio-ne dell’Europa. Il ministrodegli affari esteri italianodell’epoca, Lamberto Dini,riuscì a resistere poco tem-po e dovette capitolare difronte all’opposizione diStati Uniti ed Europa. Horicordato questo episodio aMohammad Khatami du-rante il nostro incontro na-poletano, raccogliendo il

suo rimpianto per un’occa-sione perduta ma anche lasperanza di poter ripropor-re quella strategia a livellodelle società civili di Italia,Iran ed Europa.

Khatami è una voce im-portante per affermare, spe-cialmente oggi, il dialogo edil reciproco rispetto nel mo-mento in cui si contrastanole tensioni tra Occidente eMondo islamico. Per que-sto la Fondazione Mediter-raneo gli ha attribuito il“Premio Mediterraneo”che verrà ritirato nel corsodi una conferenza “ad hoc”nel mese di ottobre di que-st’anno. Il presidente Kha-tami ha molto apprezzato ilprogramma “Mediterra-neo, Europa, Islam: attori indialogo” che la Fondazionepromuove da alcuni annicon la convinzione che so-lo un’alleanza tra i grandimovimenti religiosi e laicisul tema dei diritti fonda-mentali e dei valori condi-visi potrà controllare lamodernizzazione assicu-rando sviluppo condiviso epace nella regione. Su que-sti temi la Fondazione Me-diterraneo è impegnata da15 anni e già da tempo è inprogramma a Napoli un fo-rum internazionale di sin-tesi del lavoro svolto sul te-ma “Grande Mediterraneo:religioni, società civile e va-lori condivisi” che si svol-gerà a Napoli nella secondametà di ottobre proprio al-la vigilia del “XXI incontro

internazionale interreligio-so”.

“I rapporti tra gli Statinon devono essere fondatisulla forza delle armi. Percostruire la pace occorre eli-minare il terrorismo chenon è solo quello praticatodai terroristi tradizionali maanche quello che alimentaguerre che, con l’inganno,tentano di sminuire e na-scondere crudeltà e barba-rie con la scusa di dovercombattere il terrorismo.La società civile ha un ruo-lo essenziale da svolgere econfido in un ruolo pacifi-catore dell’Italia e dell’Eu-ropa che sia in grado di te-nere la situazione sotto con-trollo. Non si può usare ilnome di Dio per giustifica-re la guerra e l’odio”.

Con queste paroleMohammad Khatami sicongeda dandoci reciprocoappuntamento per il pros-simo ottobre. Ancora unavolta, otto anni dopo, Kha-tami riesce ad iniettare spe-ranza e fiducia. Questa vol-ta, però, l’Italia e l’Europanon devono perdere nuo-vamente l’occasione di es-sere i protagonisti di unastrategia ancora attuale.Non è più tollerabile che lestrategie per il “GrandeMediterraneo” vengonodecise “fuori” del Mediter-raneo: occorre che i Paesidella regione attuino pro-prie strategie secondo i bi-sogni reali di ciascun popo-lo. I movimenti laici e reli-

giosi che hanno contribuitoe contribuiscono alla for-mazione dell’identità delMediterraneo hanno un in-teresse vitale a seguire unaltro cammino da quellodell’imposizione di formedi Governo dall’esterno edel ricorso al terrorismo e alsovvertimento violento. Lavia della collaborazione,della mutua comprensionee della solidarietà è l’unicavia possibile. Non dobbia-mo dimenticare che la ci-viltà europea ha verso l’I-slam un grande debito poi-ché l’Europa occidentale hadovuto il suo risveglio ingran parte alla civiltà isla-mica. È giunto il momentodi pagare quel debito.

E’ tempo di riconoscereil ruolo fondamentale cheha avuto la cultura musul-mana e la civiltà dell’Islàmnello sviluppo dell’univer-salismo e anche se si sotto-valuta questo apporto tut-te le nostre società dovreb-bero maggiormente accen-tuare iniziative in grado dirisolvere questo occulta-mento della memoria. Ri-conoscere che Occidente eIslàm nascono dalla stessaculla non è un atto di su-bordinazione, ma il ricono-scimento della verità su cuifondare “Alleanze tra le Ci-viltà”, in cui il Mediterra-neo, l’Europa, i movimen-ti laici, l’Islàm e tutte le al-tre fedi costituiscono i pi-lastri fondamentali su cuicostruire il nostro futuro.

Da sinistra Mohammad Khatami e Michele Capasso

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“Ansamed” 16 maggio 2007

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“Adnkronos” 17 maggio 2007

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“Il Denaro” 18 maggio 2007

Venerdì 18 maggio 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Palestina, pace e mai più apartheid� Caterina Arcidiacono

Un incontro con FeliciaLanger sconvolge gli ste-reotipi delle appartenen-ze. E’ facile e semplicisti-co riconoscersi nel per-corso di Magdi Allam,editorialista del Corrieredella Sera, testimone dagiovane dal Cairo delladifficile interazione diIsraele con il mondo ara-bo ( E’ questo oggi il temadel suo ultimo volume”vi-va Isreale). Felicia Langerinvece, è una ebrea sco-moda che rompe i nostriimmaginari dove israelia-ni e palestinesi sono inguerra. La sua storia testi-monia che esistono citta-dini israeliani palestinesi,ma anche ebrei israeliani,e sono molti, che combat-tono per i diritti dei pale-stinesi e non condividonola politica dell’ attuale go-verno israeliano. Langer,ebrea, cittadina israelia-na,originaria della Polo-nia, rifugiata in UnioneSovietica ai primi sentoridel nazismo è poi immi-grata negli anni ‘50 congrandi speranze in Israele.Avvocato, dopo la guerradei sei giorni del 1967 hainiziato a difendere i cit-tadini usurpati dei territo-ri occupati: una battagliaper i diritti umani control’esproprio delle case, laconfisca dei terreni, il ri-fiuto dei documenti la de-portazione degli insedia-menti abitativi.

Oggi vive in Germaniae combatte per diritti deiPalestinesi, senza più of-frire alibi di legittimazio-ne al sistema giudiziarioisraeliano. E’una testimo-ne scomoda delle vicendemediorientali che fa riflet-tere come le oppressionisubite da un popolo nonpossono giustificare la ne-gazione dei diritti di un al-tro. Il senso di colpa dell’Europa per non avere vi-sto e sentito quanto avve-niva agli ebrei non può

giustificare il silenzio at-tuale: è caduto il muro diBerlino, la muraglia cine-se è archeologia, ma icheck point e il muro so-no una vergognosa realtàdel III millennio. Felicia

Langer, israeliana è tra lenumerose voci di Israeleche combattono in difesadei diritti dei Palestinesi, ilcui eco tuttavia non trovariscontro nell’universomediatico, affamato distupide e facili contrappo-sizioni. Felicia, è nota nelmondo internazionale: haricevuto la cittadinanzaonoraria di Nazareth, le èstato attribuito tra l’altroil premio nobel parallelo“Right LivelihoodAward), è autrice di nu-

merosi volumi. La sua po-sizione, ci conforta cheMagdi Allam, non è Israe-le. Infatti, le battaglie perla vita si possono fare so-lo a condizione di noncontrapporre la vita diuno a sfavore di un altro.Tuttavia è facile dareascolto ad una visionesemplificata e unilateraledelle vicende umane, cosìcome Allam propone,esaltando le differenze eincitando di fatto alloscontro. La strada cheporta alla ricerca e allascoperta delle dimensioniche portano alla convi-venza è meno facile per igrandi media che per rag-giungere più facilmentel’utneti semplificano imessaggi. Il messaggio diFelicia Langer è tuttaviamolto semplice: La me-moria dell’olocausto nongiustifica le politiche diIsraele nel medio Orientee l’apartheid nei confron-ti del popolo Palestinese; idiritti umani sono un be-ne inalienabile. Se le storiedei Paesi si costruisconosulle vicende dei suoi abi-tanti, quella di Felicia Lan-ger e del marito Mieciu,

rompono le più tradizio-nali rappresentazioni del-le vicende attuali di Israe-le. Una famiglia vittimadei campi di sterminio te-deschi che si impegna, inIsraele per i diritti dei Pa-

lestinesi contro i soprusidel governo israeliano, èuna testimonianza scomo-da. Mieciu, ha nel nome ilsegno della sua volontà divita. Mieciu diminutivo,vezzeggiativo polacco diun nome di difficile pro-nuncia, è diventato Mo-sheh, nel passaporto israe-liano, ed ora in tarda età,è testimone degli affetti edel calore di un infanziapersa nei tempi: prima del-la shoa, prima dell’emi-grazione in Israele, prima

dell’apartheid palestinese.E’ un nome che riporta alregistro degli affetti quo-tidiani, che tuttavia è pos-sibile coltivare solo quan-do i diritti fondamentalisono rispettati. Felicia eMieciu sono una coppiache esprime voce di spe-ranza che ancora credenella possibilità di puntidi accordo. La domandedelle domande, che abbia-mo loro rivolto: è cosa sipuò fare? Come si puòuscire dalla situazione at-tuale. La risposta non la-scia dubbi: “Il dialogo in-terculturale, lo scambiodei giovani, la crescita del-l’ascolto reciproco a par-

tire dai singoli cittadini so-no azioni legittime ed op-portune; tuttavia del tuttoinefficaci. Il supportoamericano all’attuale go-verno israeliano, il silenziodell’Europa e l’indifferen-za della società civile in-ternazionale ai problemidella Palestina e di Israeleconcorrono alla impossi-bilità di una soluzione perl’intero territorio.

Necessità informaresulle reali vicende e pro-muovere l’impegno politi-co dell’Europa e della co-munità internazionale perporre fine all’ apartheiddel popolo palestinese neiterritori.

Una scomoda testimone Felicia Langer, avvocato, giuristaisraeliana che combatte per i di-ritti dei palestinesi; è stata insi-gnita del Right Livelihood Award(premio Nobel alternativo), e delpremio Bruno-Kreisky per il suoservizio nel campo dei diritti uma-ni. In italiano ha pubblicato: La re-pressione di Israele contro i pale-stinesi, Teti editore).L’ultimo suo libro, presentato inanteprima ieri nel corso della con-ferenza di Napoli, nell’edizione inlingua tedesca, si intitola “L’e-sproprio della Palestina. 40 anni di occupazione di Israele”. È lastoria puntuale dell’occupazione israeliana attraverso gli occhidell’autrice che testimonia – con l’inconfutabilità della giurista– la sofferenza del popolo palestinese e l’imposizione da partedi Israele di un vero e proprio sistema di apartheid nei territorioccupati. Felicia Langer ritiene possibile la pace a condizione cheIsraele non si opponga. Felicia Langer ha espresso parole di ap-prezzamento per l’importante lavoro e gli sforzi fatti dalla Fon-dazione Mediterraneo per promuovere la pace e la giustizia. Fe-licia Langer è accompagnata nella sua visita alla Fondazione Me-diterraneo dal marito Mieciu Langer, uno dei pochi sopravvis-suti a 5 campi di concentramento: Kz-Plaszow, Czestichowa(Hassag), Buchenwald, Rehmsdorf Bei Zeitz, Teresienstadt. “Sonpassato da 38 ad 83 chili – afferma sornione Mieciu – ma si trat-ta solo dell’inversione di 2 numeri. Nella mia memoria restanoindelebili le morti di milioni di ebrei innocenti. Le settimane amangiare erba fetida, l’annullamento totale della dignità uma-na. Per questo motivo sostengo con mia moglie la causa pale-stinese. Non è più possibile tollerare sistemi di apartheid e la si-stematica distruzione di un popolo. La prepotenza ed i sopru-si vanno combattuti indipendentemente dalle appartenenze edalle ideologie”.

RITRATTO

Felicia Langer

Da sinistra Michele Capasso, Felicia Langer e il marito Mieciu

Da sinistra Felica Langer e Caterina Arcidiacono

Un avvocatoche combattein difesa dei dirittidei palestinesiE’ cittadina onorariadi Nazareth

Felicia e Mieciusono una coppiache esprime la vocedi speranzadi chi vuole crederealla pacificazione

� Michele Capasso

Felicia Langer è accompagnata nella suavisita alla Fondazione Mediterraneo dalmarito Mieciu Langer, uno dei pochi so-pravvissuti a 5 campi di concentramen-to: Kz-Plaszow, Czestichowa (Hassag),Buchenwald, Rehmsdorf Bei Zeitz, Te-resienstadt.“Son passato da 38 ad 83 chili – affer-ma Mieciu – ma si tratta solo dell’in-versione di 2 numeri. Nella mia memo-ria restano indelebili le morti di milionidi ebrei innocenti: settimane intere amangiare erba fetida, l’annullamento to-tale della dignità umana. Per questo mo-tivo sostengo con mia moglie la causa pa-lestinese. Non è più possibile tollerare si-stemi di apartheid e la sistematica di-struzione di un popolo. La prepotenza edi soprusi vanno combattuti indipenden-temente dalle appartenenze e dalle ideo-logie e lo stato di Israele oggi ha grandiresponsabilità. In un territorio occupa-to una donna israeliana, già ministrodell’educazione, ha visto un palestinese

in macchina bloccato da alcuni militari.Questi ultimi in malo modo gli hanno ri-sposto “Questa è una strada solo perisraeliani. Di qui non si passa”. Questecose fanno male a me e a tutto il mondocivile”.La testimonianza di Mieciu e Felicia Lan-ger arricchiscono dal punto di vista sto-rico perché confermano ancora una vol-ta che la pace si può fondare solo sullaverità ma, ancor di più, confermano lanecessità di incidere a livello politico af-finché si metta fine ad una occupazioneingiusta consentendo a due popoli in duestati di vivere sulla stessa terra.E’ questa la sintesi di un dibattito riccoche ha visto negli interventi, tra gli altri, di Adriana Buffardi e Diana Pezza Bor-relli una convergenza di opinioni e distrategie che individuano nel dialogoconcreto e nell’assunzione di specificheresponsabilità la premessa per la solu-zione del conflitto tra Israele e Palestinama, specialmente, la fine di un’occupa-zione che sta distruggendo un intero po-polo.

Mieciu, un sopravvissuto a cinque campi di sterminio

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“Il Denaro” 24 maggio 2007

Giovedì 24 maggio 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

L’incontro sui diritti delle don-ne nel mondo arabo, ospitatopresso la Fondazione Medi-terraneo il 22 maggio scorso,ha visto la partecipazione diesperti, movimenti e associa-zioni att ivi in Campania.Adriana Buffardi ha enfatiz-zato l’importanza di lavorareper una società interculturale,superando la semplice convi-venza “multiculturale” di cul-ture diverse, prive di interre-lazione reciproca. L’interventodi Maria Abdalla della comu-nità islamica di Napoli ha ri-badito le parole di AdrianaBuffardi. Le sue parole, timi-damente espresse in inglesehanno affermato la volontà didialogo della comunità islami-ca napoletana e l’importanzache, al suo interno, ha il ri-spetto dei diritti delle donne ela lotta contro ogni forma diviolenza. Massimo Campanini dell’ Uni-versità Orientale ha riportatol’esperienza di donne che nelmondo islamico combattonoper i diritti delle donne all’in-terno di una cornice coranica.Una realtà emergente partico-larmente emblematica all’in-terno del mondo mussulmanocontemporaneo è la presenzadi donne che combattono indifesa dei propri diritti; traqueste le sorelle mussulmane,le donne che rivendicano il di-ritto a condurre la preghieranella moschea, così come quel-le che rivendicano l’evoluzio-ne della società a partire del-l’Islam.

In qualità di vicepresidentedella Fondazione Mediterra-neo (attiva in diverse organiz-zazioni di base del Mediterra-neo e capofila dell’Anne LindhFoundation per l’ Italia) ho ri-chiamato figure altrettanto

emblematiche, quale ad esem-pio Wassyla Tamzali del co-mitato scientifico della mede-sima Fondazione. Per Tamzali non si può pensa-re ad un mondo a due velo-cità, dove nel nome del rispet-to delle differenze, si combat-te in forma diversa, a secondoil Paese, per i diritti umani dibase. Per la scrittrice la vo-lontà delle donne mussulmanedi combattere per la democra-zia e l’affermazione dei dirittinon può prescindere dalle re-sponsabilità dell’Islam, chenelle sue voci più conservative,inducono alla chiusura delledonne all’interno della fami-glia e la inscrivono nella su-bordinazione alla autorità ma-

schile. Wassyla. che sta pub-blicando con Gallimard la sto-ria delle donne all’interno del-le vicende algerine dell’ultimosecolo dalla colonizzazione al-la post-indipendenza, dà di ciò

una sofferta testimonianza. La consapevolezza che dall’11settembre si è sviluppato inOccidente un discorso isla-mofobico, rende più difficilelavorare per una società di di-ritti condivisa. Il mondo arabo, afferma infi-ne Campanini, è nell’Occiden-te, e l’Illuminismo è il meglioche questa cultura ha prodot-to, ma purtroppo il rispettodei diritti individuali, non go-de oggi di buona salute.

*vicepresidente della Fondazione

Mediterraneoe docente diPsicologia

sociale all’Università Federico II

Donne apripista del dialogo con l’IslamFONDAZIONE MEDITERRANEO

Il Comitato permanente per la Pa-ce ed i diritti umani della RegioneCampania, in esecuzione della L.R.12 del 2000 si è insediato ufficial-mente nel febbraio 2007. I suoicomponenti che resteranno in ca-rica fino al 2010 sono:• Adriana Buffardi – presidente • Luisa Bossa- consigliera regiona-le DS• Luca Colasanto – consigliere re-gionale FI• Elisa Ramponi• Romolo Capurro• Saviano Panico Roberto Malinco-nico• Vincenzo Federico• Maria Grazia TafuriL’obiettivo è dare un maggioreprotagonismo al Forum delle as-sociazioni per la pace ed i dirittiumani; la realizzazione di una retetra le associazioni, i comuni e le

scuole della regione; rafforzare glistrumenti di riferimento per le at-tività del comitato stesso: il pre-mio regionale alla Pace, l’archivioper la pace ed il sito internet.. I percorsi previsti riguardano: lamia scuola per la pace; riorganiz-zare il Forum delle associazioni;co-struire un coordinamento concre-to dei comuni sul tema della Pace. Ulteriore obiettivo è la formazio-ne, ed in particolare il progetto direalizzare un momento struttura-to e stabile di formazione deglioperatori per la pace: una vera epropria università della pace e deidiritti.Il Comitato promuove inoltre, ilpremio per la pace per una signi-ficativa esperienza campana e unaautorevole figura nazionale o in-ternazionale. Tra le prime iniziati-ve del 2007: Il seminario “Diritti e

donne nel mondo arabo” organiz-zato in collaborazione con l’Uni-

versità “l’Orientale” di Napoli svol-tosi il 22 maggio a Napoli.

Comitato regionale campano per la pace e i diritti umani, al via i lavori

Da sinistra Adriana Buffardi e Luisa Bossa

Presentato il 22 maggio scorsoil rapportodelle Nazioni Unitesullo sviluppo umanonel mondo arabo

Obiettivo dell’incontro è sradicare ogni formadi islamofobiache si è venutaa creare in Occidentedopo l’11 settembre

� Caterina Arcidiacono

Non ci può essere progresso nei Paesiarabi senza le donne, senza un miglio-ramento della loro condizione. Que-sta condizione oggi non è certo facile,fra arretratezza culturale ed economi-ca, guerre, tirannie. Ma non è facile indicare le strade perla crescita sociale delle donne arabe,per le diversità fra paese e paese, masoprattutto per la difficoltà di defini-re concetti che possano essere accetta-ti e condivisi. Sono stati questi i temie i problemi emersi oggi a Napoli ad unseminario all'università L'Orientale sulrapporto del Programma di sviluppodell'Onu (Undp) sui diritti delle don-ne nel mondo, seminario organizzatoinsieme al Comitato regionale pace ediritti umani. “Se volete conoscere il li-vello del progresso di un paese, anda-te a vedere qual è la condizione delladonna”, ha detto aprendo i lavori ilrettore dell'Orientale, Pasquale Ciriel-lo, citando lo scrittore marocchinoTahar Ben Jelloun, mentre il vicepre-sidente della giunta regionale dellaCampania, Antonio Valiante, ha sot-

tolineato che “la battaglia per la paritànon si è ancora conclusa neanche danoi”. La sociologa algerina Samia Kouiderha illustrato i punti centrali del rap-porto, secondo il quale le donne arabe

dimostrano attivismo in tutti i campi,ma rimangono ancora frenate da cul-tura patriarcale, povertà, regimi tota-litari, guerre. Nessuna riforma dellasocietà è possibile senza il progressodella condizione della donna, è l'as-

sunto centrale del rapporto, redatto dauna sessantina di studiosi arabi (so-prattutto maschi) e finanziato dal Fon-do monetario arabo e dal Fondo ara-bo per lo sviluppo. Lo studio è statocriticato da molti esperti di Maghrebe Mashreq perché, come ha spiegato laKouider, “per accontentare tutti cercadi armonizzare le definizioni di con-cetti come identità, cultura, religione,che non si possono armonizzare. Nonesiste un mondo arabo da un punto divista culturale, esistono tanti paesi cheaderiscono alla Lega araba, ciascunocon le sue caratteristiche”. Il presidentedel Comitato regionale pace e dirittiumani, Adriana Buffardi, si è posta ilproblema del rapporto fra diritti e ri-spetto delle culture: “L'universalità deidiritti non può essere relativizzata”,ha detto, animando il seminario cheha visto anche l'intervento dell'asses-sore comunale di Napoli alle Pari op-portunità, Valeria Valente, per la qua-le “anche in Europa la partecipazionedelle donne alle istituzioni é proble-matica”.

Non c’è progresso se manca la parità tra i sessi

Antonella Tarquini, caporedattrice di Ansamed a Napoli che ha a lungo lavorato co-me corrispondente da molti Paesi mediterranei parla delle donne giornaliste nel mon-do arabo: in Marocco i due terzi dei giornalisti sono donne, soprattutto nell’audiovi-sivo; in Tunisia sono un terzo e hanno gli stessi diritti dei colleghi maschi. Anche in Li-bia e Algeria sono numerosissime. Le cifre sono imponenti, ma nascondono l’assenzaquasi totale di libertà d’espressione, il che è ahimè equamente distribuito tra maschie femmine. Tuttavia, come sottolinea l’associazione algerina Sos donne in difficoltà,il potere mediatico è fermamente nelle mani degli uomini. Nel mondo arabo è diffi-cile essere giornaliste e poter lavorare per i diritti delle donne. Nella lotta per la rifor-ma del diritto di famiglia in Marocco, alcune emissioni del Katar davano voce solo arappresentanti islamiste contrarie alla riforma; in Tunisia le giornaliste troppo impe-gnate nella difesa dei diritti fondamentali sono aggredite anche fisicamente dalla po-lizia e, nel migliore dei casi accusate di avere una moralità leggera. Spesso, in gene-re, i media del Magreb danno un’ immagine stereotipata della donna, glorificando lemadri e le spose. Urge, come già sottolineato nell’ incontro di Tunisi su la donna e imedia , mettere in campo una rete d’informazione che trascenda i confini e le frontieree la censura dei poteri locali.

Maghreb, cresce l’informazione in rosa

Denaro Tv è disponibile anche: • in chiaro sulle frequenze di "Rete+Italia" nelle fasce orarie 08.00 - 08.40,

14.30 - 15.00, 18.30 - 19.00• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder 5 frequenza 11296 pol. X (orizz.)

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“Ansamed” 1 giugno 2007

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“Ansamed” 4 giugno 2007

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“Il Denaro” 5 giugno 2007

L'attesa prima seduta dell'Emyp, ilParlamento dei giovani euromedi-terranei, è avvenuta il 1 giugnoall'Abgeordnetehaus di Berlino, lasede del parlamento regionaledella capitale tedesca. La sede delsegretariato del neonato Parla-mento potrebbe essere a Napoli el'Italia nel 2008 - anno europeoper il Dialogo tra le culture -potrebbe accogliere la secondaAssemblea del 'ParlamentoEuromediterraneo dei Giovani': èquesta la proposta ufficiale formu-lata dal presidente della Fonda-zione Mediterraneo, MicheleCapasso. La Fondazione Mediter-raneo, con il sostegno del Ministe-ro degli Affari Esteri italiano,offrirà ospitalità all'Emyp e allesue segreterie. L'Emyp avrà inoltreun contatto diretto con l'Assem-blea parlamentare euro-mediter-ranea (Empa) allo scopo di unire igiovani tra le due sponde. MicheleCapasso, nel suo intervento edurante gli incontri di lavoro con i102 Giovani provenienti da 38Paesi, ha riassunto le attività chela Fondazione ha svolto in favoredei giovani euromediterranei edei Paesi arabi fin dal 1994 e, inparticolare, gli ultimi due 'Work-shop dei Giovani Euromediterra-nei e dei Paesi Arabi' svoltisi aNapoli nel dicembre 2005 e neldicembre 2006, in collaborazionecon la Fondazione Anna Lindh, ilministero degli Esteri italiano e laRegione Campania. Questi ultimidue eventi hanno gettato le basiper la creazione del Parlamentodei Giovani a Berlino. I partecipan-ti hanno ben accolto l'offerta dellaFondazione Mediterraneo chesarà trasmessa alle Istituzionieuropee per la decisione finale.

“Giovani che parlano arabo, ebrai-co e greco si sono riuniti a un ta-volo e hanno discusso di dialogointerculturale con un dibattitoaperto e rispetto reciproco. E’ unevento storico e di fondamentaleimportanza. Il dialogo che voi giovani pro-muovete è vitale ed importanteper tre ragioni: è un’esigenza del-la ragione e del buon senso; è unanecessità per onorare e compren-dere la vita; è una sfida per vive-re nel sistema globale" ha detto ilprofessore Mustafà Chérif, già

ministro dell’educazione dell’Al-geria ed uno dei relatori che haaperto la seduta plenaria cui hapartecipato anche il ministro de-gli Esteri tedesco Frank-WalterSteinmeier e la vice presidente delParlamento europeo Luisa Mor-gantini. “Sono molto importanti le riso-luzioni prodotte dai giovani suvarie tematiche – diritti umani,migrazioni, ambiente, politichegiovanili, dialogo tra le culture -ed è ancor più importante sotto-porle al Parlamento europeo, do-ve le commissioni dei giovani po-tranno riunirsi e presentare le lo-ro proposte", ha detto la signoraMorgantini, che si augura anchel'adozione di un programma Era-smus per studenti arabi e del Me-diterraneo. La seduta si è svoltanello stesso giorno in cui il Parla-mento europeo ha proclamato il2008 "Anno europeo del dialogointerculturale". "Il dialogo non è solo una bellaconferenza ma anche la costru-zione di istituzioni permanenti co-me questa che conferma l’impor-tanza dell’unità nella diversità, ilprincipio posto a base dell’Unio-ne europea" ha affermato PierreMairesse, direttore "Sport e poli-tiche per la gioventù" presso laCommissione europea, all'aper-tura della sessione plenaria dellEmyp a Berlino. Per Sara Mourad, giovane liba-nese che ha aperto i lavori, "daoggi tutto ciò che succede nel Me-

dio oriente è più vicino a ognunodi noi. Da oggi tutto succede allaporta accanto. La strada, il bar, lenostre classi a scuola saranno ilParlamento". All'apertura dei la-vori parlamentari e ragazzi arabidella commissione "Impiego"hanno discusso con israeliani edeuropei di soluzioni contro il la-voro illegale; "un importante pun-to di collegamento fra politica eu-ropea e giovani, un aiuto a supe-rare gli ostacoli burocratici", af-fermano i delegati dei Paesi dellariva Sud.“In questa sala una volta c’era unmuro – ha affermato il ministrodegli esteri tedesco Steinmeier –oggi ci siete voi giovani: la nostrasperanza”. Gli fa eco presidentedel parlamento greco, ed attualepresidente dell’Assemblea parla-mentare euro-mediterranea, af-fermando che occorre rafforzareil dialogo interculturale per la pa-ce, utilizzando gli strumenti di-sponibili quali la Fondazione An-na Lindh e le reti nazionali.Luisa Morgantini, vicepresidentedel Parlamento europeo ha esor-tato: “non imitare i vecchi: siatevoi stessi e affrontate i problemidi voi giovani sia nello scenarioglobale che a livello locale”.Michele Capasso durante gli in-contri con i giovani ha espresso lapropria soddisfazione per esseregiunti, dopo anni di lavoro, allacreazione del Parlamento euro-med dei giovani: “non è solo unatto simbolico, deve costituire uno

strumento libero per incontri ma,soprattutto, per il rispetto reci-proco. Siamo tutti, a modo no-stro, un mix di Oriente e Occi-dente, di Nord e Sud: le sfide cheabbiamo dinnanzi a noi, special-

mente quelle culturali, sono ugua-li per tutti e dobbiamo essere, in-sieme, capaci di vivere la mon-dialità senza perdere, o dimenti-care, le nostre identità e le nostreradici”.

EUROMED. 1

Martedì 5 giugno 2007 8IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEO

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e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

La parola passa al Parlamento dei giovani

A margine dei lavori del Parlamento euromediterraneo dei giovani, è sta-to sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Fondazione Mediterraneo e l’U-niversità di Tartu per la creazione di una sede della Fondazione Mediterra-neo in Estonia che sarà operativa dal prossimo ottobre. “L’Estonia ha un’an-tica tradizione di alti studi mediterranei – ha affermato il professor ThomasKammerer dell’Università di Tartu – e tutti noi siamo molto felici del soda-lizio con la Fondazione Mediterraneo perché ci darà la passibilità di costi-tuire un “Centro mediterranei di studi” attraverso il quale saranno imple-mentate ricerche concernenti i rapporti tra l’Europa dell’Est ed il Mediter-raneo negli ambiti delle culture classiche, dell’archeologia e delle scienzeumane”. “E’ molto importante ‘ancorare’ sempre di più l’Europa al Medi-terraneo – ha affermato Michele Capasso, presidente della Fondazione Me-diterraneo – ed in tale contesto si inserisce la politica della Fondazione che,dopo la sede in Estonia, inaugurerà per fine anno un’altra “sede baltica” aTampere, in Finlandia, che sarà di riferimento per l’intera regione sul temadella “Pace e gestione delle crisi e dei conflitti”.

La Fondazione apre in Estonia

Simultaneamente alla Riunione dei Capofila delle retinazionali della Fondazione Anna Lindh, si è riunito aBerlino il Consiglio d’amministrazione della stessa Fon-dazione, composto da alti funzionari dei ministeri de-gli affari esteri di 37 Paesi (27 dell’UE e 10 partner me-diterranei).Il capo della delegazione italiana, ministroplenipotenziario Cosimo Risi, ha affermato che il Con-siglio ha ascoltato la relazione del direttore esecutivodella Fondazione Anna Lindh, ambasciatore LucioGuerrato, sullo stato della Fondazione ed apprezzatol’opera di rilancio che ha avviato incoraggiandolo apromuovere azioni finalizzate alla valorizzazione del-le reti nazionali in quanto “la Fondazione Anna Lindhdeve caratterizzarsi come rete delle reti: questà è lasua specificità”.Il Consiglio ha poi preso atto di un documento presen-tato da una rappresentanza delle reti nazionali – tra cuil’Italia – con cui si chiede un rafforzamento delle reti an-che attraverso l’identificazione di specifici strumentifinanziari. Il Consiglio ha preso nota del desiderio del

neonato Parlamento dei giovani euromediterranei dicostituire stabilmente il segretariato a Napoli, pressola Fondazione Mediterraneo.

Fondazione Anna Lindh: il board si incontra a Berlino

La cerimonia di apertura del Parlamento euromed dei giovani

Michele Capasso e Thomas Kammerer sottoscrivono l'accordo per la sede diTartu

1)La vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini con MicheleCapasso 2) Caterina Arcidiacono con la delegazione italiana al Parlamento dei giovani

La riunione del Consiglio d'amministrazione dellaFondazione Anna Lindh

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“Il Denaro” 5 giugno 2007

Martedì 5 giugno 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

EUROMED. 2

Berlino: memoria e speranza dell’EuropaCittà del domani, emblemadelle ferite, delle contraddi-zioni e delle ricchezze del-l’Occidente. Da sempre col-ta: ricca di teatri, orchestre,oltre 300 musei. Capitaledel Reich, centro di deci-sione del nazionalsociali-smo tedesco. Da lì, daWannsee, è partito nel 1942l’ordine della soluzione to-tale per la deportazione de-gli ebrei. Questa memoria si iscrivetragicamente nella città. Un centro di raffinata cul-tura musicale, alla ricercadi arte e perfezione delleforme, che pertanto nella ri-cerca del bello si fa prota-gonista del peggio di quan-to ha prodotto la culturaoccidentale. Tale fatto nonè tuttavia una mera coinci-denza. Agli studiosi dellehumanities il compito dicomprendere i motivi diquesta aberrante contrad-dizione. La grande capitale prussia-na è ormai viva solo nei suoimanufatti architettonici;Gestapo, SS e il Reich sonostati sconfitti. La Stasi nonc è più e la DDR è nel ri-cordo dei suoi abitantiiscritta nell’edilizia di inte-re zone. A Berlino, oggi, lacultura ebraica è di monitoal nostro domani, grazie al-l’architetto Daniel Libe-skind che nel museo dellamemoria ebraica ci fa per-correre la “banalità del ma-le” che si esplica nelle edu-cate e composte prescrizio-ni che hanno portato aicampi di sterminio. Berlino è nella più pienacontemporaneità : non è piùquella del muro e di Hitler.In essa si coagulano le con-traddizioni, le sofferenze, isogni e i miti di un intero se-colo, ma oggi essa si costi-tuisce come monito e spe-

ranza. Da quasi venti anni,grazie alla possibilità di al-loggi convenienti, accessi-bili servizi pubblici e bassocosto della vita, nella cittàsono confluiti ragazzi e ra-gazze che sperimentanol’innovazione e la creativitàartistica.Berlino è oggi città giovane,sede di chi vuole dare vocealla creatività. Lo stile di vi-ta è sobrio: si cammina apiedi, si prende la metro-politana, si usa la biciclettae la si porta anche in Ubahn. Il risparmio energetico è unfattore ideologico, ed unapratica quotidiana. Berlino ha molte facce checonvivono l’ una affiancoall’altra, talvolta senza al-

cuna continuità: L’isola deimusei porta con sé la vocedel Mediterraneo; in essasono “forzosamente custo-diti” l’altare di Pergamo, laporta di Babilonia, la portadel mercato di Mileto, ecc.I capolavori del Mediorien-te che - come afferma il di-rettore del museo di Perga-mo- “solo grazie alle sa-pienti cure dei laboratori te-deschi sono oggi recupera-ti” in Germania. L’afferma-zione è pur tuttavia, ahime,priva di ironia!. Nella Posdamer platz le ar-chitetture di Renzo Piano,Kenzo Tange, Richard Ro-gers, Josè, Rafael Moneo,Arata Isozaki, Ulrike Lau-ber, Hans-Jurgen Ahlbrechttestimoniano, poco distan-

te, l’abuso autoreferenzialedell’architettura mondialecontemporanea, dove l’ori-ginalità dei materiali e del-le strutture poco hanno ache vedere con i bisogni de-gli abitanti. Una grandepiazza, emblema della rico-struzione, che permette adogni grande architetto dimostrare la propria narcisi-stica distintività!Le diversità sono moltoparticolari, direi uniche: glispazi delle memorie: museoe memoriale ebraico, pa-lazzi del Reichstag, percor-si dell’oppressione e delconfine (resti del muro echeck point charlie) si uni-scono ai quartieri dell’in-tercultura (Kreuzberg) e aidistretti di monocultura tur-

ca, grazie alla composizio-ne degli abitanti e alle loroabitudini sociali (Neuköl-ln).Sperimentazioni innovativenella gestione partecipativadei quartieri, attraverso iprogetti di città sociale equartier management co-stituiscono la creazione dinuova vivibilità all’internodello spazio urbano; il risa-namento dei quartieri se-condo ottiche partecipative

è un obiettivo condiviso, acui lavorano ingegneri e psi-cologi quali Heiner Legewieche con la Fondazione Me-diterraneo ha organizzatoal Willy Brandt Haus lamostra “Napoli –Berlino-Firenze nel vortice della glo-balizzazione”.Ovunque verde, verde, ver-de, con predominanza di ti-gli (unter den Linden ) cheaccompagnano il pedone eil ciclista. Una città a misura umanadove per fortuna la fortememoria del passato, che simostra attraverso le suepeggiori ferite, offre un ter-ritorio abitato da cittadini ecittadine del mondo. Alle sei del mattino, ragaz-ze e ragazzi sulla via del ri-torno a casa, sostituisconol’ultima birra con il primocappuccino della giornata.Una città dove oggi il signorLehmann (Feltrinelli2003)si muove leggero nel-la quotidianita' guardandocon ironia alla tragica co-micita' della vita.E’ questa la Berlino che ac-coglie i giovani provenientida 38 paesi euromediterra-nei ed i rappresentanti del-la Fondazione Anna Lindh:un simbolo ed al tempostesso un esempio sull’indi-spensabilità di una vera in-terazione culturale e socia-le su cui costruire il futurodei giovani. Che è poi il no-stro futuro.

*vice presidente della Fondazione

Mediterraneo- docente di Psicologia sociale

Università Federico II

� Caterina Arcidicono*

I capofila delle 37 reti nazionali - 27Paesi europei e 10 mediterranei - del-la “Fondazione euromediterranea An-na Lindh per il dialogo tra le culture” sisono riuniti a Berlino, in concomitanzacon la prima Assemblea del 'Parlamen-to Euromediterraneo dei Giovani', perdiscutere le iniziative da lanciare nel2008. Il nuovo direttore, l'Ambasciatore LucioGuerrato, ha tracciato le linee princi-pali della nuova strategia della Fonda-

zione, finalizzata a marcare la presen-za nell'area mediterranea e in Europadei 1.400 membri delle 37 reti. Tra iprogetti previsti, la programmazionedi una giornata da dedicare ogni annoal tema del Dialogo ed in cui ciascunodei membri svolga una specifica atti-vità. Nel 2008, anno dedicato dall'UnioneEuropea al Dialogo Interculturale, suproposta della rete italiana, è previstoun forum con la partecipazione dei rap-

presentanti di diverse reti. La Fonda-zione Mediterraneo, capofila della re-te italiana ha partecipato alla riunionerappresentata dal presidente MicheleCapasso e dalla vicepresidente Cateri-na Arcidiacono: quella italiana, con 152membri, è la rete più numerosa ed haun ruolo specifico – attribuitole dallaConferenza euromediterranea di Du-blino del maggio 2004 – nel sostenerel’azione di rilancio della FondazioneAnna Lindh.

Anna Lindh: in preparazione le iniziative per il 2008

1) I capofila delle 37 reti nazionali della Fondazione Anna Lindh 2) Steve Green, Michele Capasso e Lucio Guerrato alla prima assemblea del parlamento euromed dei giovani

Da sinistra Setareh Khalilian, Caterina Arcidiacono, Cosimo Risi, Lucio Guerrato e Michele Capasso

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1. Algeria -The National Library of Algeria 2. Austria - Ministry of Foreign Affairs 3. Belgium - King Baudouin Foundation 4. Bulgarie - Association International Initiatives for Cooperation5. Cyprus - Research and Development Centre-Intercollege 6. Czech Republic - Institute of International Relations 7. Denmark - Danish Center for Culture and Development DCCD 8. Egypt - The Alexandria and Mediterranean Research Centre - Alex-

Med 9. Estonia - Department for Ancient Near Eastern Studies – Faculty of

Theology – University of Tartu 10. Finland - TAPRI, Tampere Peace Research Institute 11. France - Fondation René Seydoux pour le monde méditerranéen 12. Germany - Goethe-Institut 13. Greece - Hellenic Foundation for Culture 14. Hungary - Ministry of Cultural Heritage

Teleki László Institute 15. Ireland - Centre for International Studies 16. Israel - The Van Leer Jerusalem Institute 17. Italy - Fondazione Mediterraneo 18. Jordan - Jordanian Institute of Diplomacy 19. Latvia - Latvian Academy of Culture 20. Lebanon- Lebanese National Commission for UNESCO 21. Lithuania - Lithuanian Institute 22. Luxembourg - Cultural Meeting Centre Abbaye de Neumünster

Ministry for Culture, Higher Education and Research 23. Malta The Mediterranean Institute at the University of Malta 24. Morocco - Groupement d'études et de recherches sur la Méditer-

ranée (GERM) 25. Netherlands - European Cultural Foundation 26. Palestine - Palestinian National Commission for UNESCO 27. Poland - International Cultural Centre 28. Portugal - CAM – Archeological Camp of Mertola MULTICULTI,

Culturas do Mediterrâneo,Associação 29. Romania - Black Sea University Foundation30. Slovak Republic - National Trust of Slovakia 31. Slovenia - Peace institute, Institute for Contemporary Social and

Political Studies 32. Spain - Institut Europeu de la Mediterrània (IEMed) 33. Sweden - National Museum of World Culture 34. Syria - Arab Academy – Damascus 35. Tunisia - Centre de Carthage pour le Dialogue des Civilisations 36. Turkey - Istanbul Foundation for Culture and Art 37. United Kingdom - British Council

I capofila delle 37 reti nazionali

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“Il Denaro” 8 giugno 2007

Venerdì 8 giugno 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Telerilevamento, superesperti al Marsec

� Michele Capasso

Nella Bascheer Abuelaish èun giovane palestineseproveniente dalla strisciadi Gaza. E’ tra i parteci-panti ai corsi di alta for-mazione che si svolgono aBenevento in questi giorni,frutto di un accordo tra laProvincia di Benevento, ilMarsec, l’Università delWisconsin e la Fondazio-ne Mediterraneo. Ha ri-schiato di non poter par-tecipare, Bacheer, a causadel rilascio del visto e deicontrolli alle frontiere in-finite che separano Gazada Benevento. Grazie aduna sinergia con il mini-stero degli Affari esteri –direzione del Mediterra-neo e del Medio Oriente –il giovane palestinese è tranoi. Dopo aver trascorso,però, tre giorni e tre nottial confine. Un frustrazio-ne infinita mitigata solodall’ospitalità calorosa diFederica Rossi e degli altrirappresentanti del Marsece dalla qualità dei corsicoordinati da Paul Menzeldell’università americanadel Wisconsin.

Il Mediterraneo conti-nua ad avere “la febbrealta” e, se vogliamo dav-vero curarla, occorre agi-re in fretta con cure ap-propriate evitando il peg-gio: bisogna essere “mili-tanti”. Come lo è il presi-dente della provincia di

Benevento Carmine Nar-done con tutti coloro chehanno reso possibile que-sti corsi: da Ludovico Ba-rone, Federica Rossi, Pao-lo Antonelli, e RobertoTartaglia Polcini del Mar-sec fino ai funzionari del-la Provincia di BeneventoLuigi Vellica e Luigi Pisci-telli che hanno curato conprofessionalità la proget-tazione amministrativa.L’importanza del coinvol-gimento della cultura, del-la tecnica e della scienza,con al centro i giovani, alfine di aumentare la sensi-bilità sui grandi problemidell’area euromediterra-nea, quali il telerileva-mento e la tutela e salva-guardia delle risorse natu-rali è fondamentale e gliincontri beneventani loriaffermano ancora unavolta.

Il dialogo, quello vero,si basa su scambi tecnico-scientifici e su esempi dibuona pratica che non co-noscono confini e, dun-que, deve ritrovare unnuovo ritmo soprattuttoverso i giovani che deside-rano solo guardare avan-ti ed avere certezze sul lo-ro futuro.

Ed i giovani di tantipaesi presenti a Beneven-to in questi giorni – cito,per tutti, la turca UtkanKolat ed il senegaleseAlassane Guirane – chie-dono proprio di ricevere

altaformazione per esserein grado di risolvere, neipropri Paesi, le moltepliciproblematiche che condi-zionano la vita e lo svi-luppo. Unanime la delu-sione per la difficile situa-zione della mobilità nel-l’area euromediterranea (il rilascio dei visti, ancheper motivi di studio, di-venta sempre di più com-plicato generando frustra-zioni e angosce tra i gio-vani), e la mancanza di in-terazione tra i titoli di stu-di ed il mercato: in questomodo problemi minori di-ventano enormi, come peresempio il rilascio di tito-li di studio inadeguati almercato per un’assenza dicultura dell’economia; ec-co quindi aumentare il nu-mero di disoccupati tra igiovani della riva Sud che,in gran parte, alimentanopoi i flussi migratori clan-destini. Come dare un’eti-ca al mercato? Come

riformare il sistema edu-cativo del mondo arabo?Come adeguare la forma-zione professionale nellariva Sud, riducendo l’im-migrazione clandestina èuna crescente ostilità ver-so l’Occidente? Queste ledomande che i parteci-panti egiziani, palestinesi,turchi e – in generale – del-la riva sud del Mediterra-neo hanno posto a chiscrive. Le risposte a questiquesiti si ritrovano in unarinnovata azione che coin-volga soprattutto la for-mazione, l’educazione el’istruzione.

Di qui l’opportunitàprimaria di svolgere lamaggior parte delle inizia-tive di internazionalizza-zione – di qualunque tipo– specialmente con i Paesi

della riva Sud ed i Paesiafricani che ne hanno piùbisogno: trovare il sistemadi attuare un dialogo seriosignifica apportare contri-buti concreti a proprio aquesti Paesi. Lo strumen-to principale per coinvol-gere i giovani nell’alta for-mazione di qualità sonogli scambi di esperienze, icorsi di alta formazionecongiuntamente ai nuovisistemi di comunicazione:internet, sms, televisioni.Creare un blog sui princi-pali portali dedicato aldialogo tecnico e scientifi-co tra i giovani delle dueRive, alimentare attraver-so newsletter semplici e se-lettive le informazioniprincipali per i giovani ,specialmente quelle ine-renti le loro scelte di stu-

dio e professionali : questigli strumenti che la Fon-dazione, specialmente conla sede di Benevento, at-tuerà nei prossimi mesianche in attuazione alleraccomandazioni che re-centemente i giovani riu-nitisi nel Parlamento eu-romed dei giovani, hannoformulato a Berlino. I cor-si che si svolgono a Bene-vento in questi giorni di-mostrano che questa è l’u-nica strada da seguire conl’aiuto della politica vera,che, quando persegue unavisione e non semplici in-teressi particolari, assumeun ruolo significativo perla pace e lo sviluppo con-diviso nella tormentata re-gione mediterranea.

Dal 3 al 13 giugno si svolgono a Benevento, presso ilMarsec (il sistema di rilevamento satellitare realizza-to dalla provincia di Benevento, che è anche sededella Fondazione Mediterraneo sui temi della sicu-rezza alimentare e della biodiversità) corsi di altaformazione nel telerilevamento. Organizzati dallaprovincia di Benevento – settore politiche del lavoro,dall’università del Wisconsin (Usa), dal Marsec ed incollaborazione con la Fondazione Mediterraneo, icorsi sono destinati a studenti post-dottorato prove-nienti dai Paesi euromediterranei. Questo primociclo vede la presenza di 40 giovani provenienti dallaPalestina, dal Sudan, dalla Mauritania, dal Kamerun,dall’Iraq, dal Senegal, dall’Italia, dalla Turchia,dall’Ungheria, dal Kenia, dall’Egitto, dall’Ecuador.“Questa cooperazione tecnica e scientifica tra diver-se culture e i tecnici del Marsec di Benevento, delWisconsin e di tanti Paesi euromediterranei edafricani costituisce - afferma il presidente dellaProvincia di Benevento Carmine Nardone - un con-fronto straordinario ed è l’aspetto più importante diquesti incontri”.

Da sinistra: Michele Capasso e Carmine Nardone Da sinistra: Baasheed Abuela con Michele Capasso

Foto di gruppo dei partecipanti al corso di alta formazione sul telerilevamento

A Beneventonascerà la scuoladi diagnosticaambientaleper le tecnologiesatellitari

>>> altro servizio a pagina 29

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“Il Denaro” 29 giugno 2007

La pace nel Mediterraneo, a duepassi dall’angolo della nostra ca-sa, può venire dalle nuove tecno-logie? A questa domanda di Daniel Del-la Seta, giornalista e moderatoredel dibattito di “Futurity” su“Prove tecniche di pace”, la ri-sposta è stata positiva, sia purecon alcuni distinguo.“Sì, la tecnologia aiuta” – ha det-to Federica Rossi del Marsec: po-chi giorni fa a Benevento circa 30giovani scienziati di diverse etniehanno lavorato insieme a noi inpace e amicizia”.Sostanzialmente d’accordo si so-no dichiarati Elazar Coen, viceambasciatore in Italia di Israele,e Hamdi Dardiri, ministro pleni-

potenziario per gli affari com-merciali dell’Ambasciata d’Egit-to in Italia. Il primo ha sottoli-neato come proprio il Sannio, uti-lizzando tecnologie militari - co-me quelle satellitari - per scopicivili abbia dimostrato come que-ste possano migliorare la qualità della vita. Ilministro egiziano, pur eviden-ziando gli sforzi del suo Paese pergarantire anche ai più poveri l’ac-cesso alle conoscenze tecnologi-che, ha detto che è urgente ri-prendere il dialogo tra palestine-si e tra questi e gli israeliani. In-ternet, però, ha ammonito Car-men Maffeo, presidente Comita-to provinciale Unicef Benevento,può essere pericolosissima per i

bambini, vittime dei pedofili nelmondo; mentre Pasquale Gri-maldi vice presidente della Pro-vincia ha parlato di una nuova re-te di solidarietà internazionale. Michele Capasso, presidente del-la Fondazione Mediterraneo, hainvocato dall’Europa maggioreconsiderazione per i Paesi che siaffacciano sul Mediterraneo, il-lustrando i programmi futuri del-la Fondazione e sottolineandol´urgenza di allargare il confron-to ad altri attori della scenarioglobale, quali India e Cina.Caterina Arcidiacono, vice-pre-sidente della Fondazione Medi-terraneo, ha sottolineato l´im-portante incontro di Beneventoche evidenzia la “tecnologia buo-

na”, capace di rispondere ai bi-sogni della gente: per questo laFondazione realizza Master diformazione in “Mediatore di co-munità”. Wassyla Tamzali, mem-bro del Consiglio Scientifico del-la Fondazione, ha analizzato ilrapporto tra tecnologia e pace,sottolineando la necessità di unmutamento politico nel rapportoNord-Sud e concludendo con unanota ottimistica: “Se un giorno,nel mio Paese - l´Algeria - ci sa-ranno manifestazioni come quel-la di Benevento, mi sento di af-fermare che siamo tutti salvi epossiamo vivere in pace”.

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Venerdì 29 giugno 2007 9IL DENARO

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TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

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e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Possono le nuove tecnologiemigliorare la qualità dellavita, dell’ambiente e il benes-sere delle persone? “Futu-rity”, la “settimana dell’inno-vazione utile all’uomo eall’ambiente”, organizzatadalla Provincia di Beneventodal 21 al 28 giugno, ha rap-presentato un’opportunitàper riflettere sul binomiotecnologia e ricerca scientificaapplicato allo sviluppo soste-nibile ed eco-compatibile delterritorio. Ha offerto altresìspunti di riflessione sullatutela dei nuovi diritti el’equità sociale. Nell’ambitodi tale manifestazione sonostati proposti specifici percor-si di innovazione: dalla sicu-rezza, l’information andcommunication technology,lo spazio e osservazione dellaterra, all’ energia, le biotecno-logie, la biodiversità e l’ali-mentazione, l’ambiente e ilterritorio. La sfida-obiettivodella manifestazione è statainfatti quella di dare visibilitàai settori di intervento chehanno apportato in questianni contributi significativisul territorio di Benevento edi promuovere innovazioniche coinvolgano l’interosistema istituzionale, scienti-fico e produttivo nell’ottica diun percorso continuo struttu-rato su più tappe.

Innovazione e pace, binomio possibile

Lo stand della FondazioneMediterraneo all’interno di"Futurity", la settimanadell´innovazione utileall´uomo e all´ambiente,organizzata dalla Provin-cia di Benevento dal 21 al28 giugno, è il segno di co-me, attraverso l’innova-zione e la tecnologia, il dia-logo interculturale e i va-lori del benessere collettivoe dello sviluppo umano sia-no intrinsecamente con-nessi. Nel Mezzogiorno e nel-l’intero Mediterraneo darevalore a quei processi ditrasformazione che attiva-no competenze e tradizio-ni della cultura del Sudunitamente allo sviluppodi tecnologie per il benes-sere e per la salvaguardiadelle risorse naturali, è lostrumento, scelto dallaProvincia di Benevento esostenuto dalla Fondazio-ne Mediterraneo, per pro-muovere partecipazione esviluppo sociale. A tal fine la FondazioneMediterraneo ha volutoportare la testimonianzadelle sue attività per il dia-logo interculturale e la tra-sformazione sociale, riba-dendo che una “tecnologia

buona”, capace di rispon-dere ai bisogni della gente,deve essere etica, solidale,condivisa e condivisibile.A tal fine la Fondazione harealizzato il master di for-mazione in “progettazio-ne partecipata e mediazio-ne di comunità”, finaliz-zato a formare risorseumane capaci di promuo-vere l´affiancamento eticodella cultura alla tecnolo-gia.Si tratta di un esperienzadiretta da Caterina Arci-diacono, vicepresidentedella Fondazione Mediter-raneo, psicologa dell’ Uni-versità Federico II, con lacollaborazione del profes-sor Legewie dell ’IstitutoNexus di Berlino, finan-ziata dal Miur, che ha vistoprotagonista insieme allaFondazione Mediterraneo,il Dipartimento di scienzerelazionali della FedericoII e la scuola d’alta forma-zione della Università Cat-tolica.Il Master ha voluto offrireuna risposta competente intermini formativi, a giova-ni laureati nell’ambito del-le scienze umane attraver-so la creazione di gruppidi operatori specializzati

che, formati allo studio ealla rilevazione degli affet-ti e delle emozioni, fosserocapaci di intervenire pro-gettualmente ed operativa-mente nell’ambito dellosviluppo comunitario, nelrispetto della complessitàdello stesso.Il master in progettazionepartecipata ha inteso for-mare una figura che sia ca-pace di leggere i bisogni diuna comunità, dando lorovoce ed espressione; ingrado di mediare tra biso-gni e interessi differenti.Che sappia dialogare con

le rappresentanze socialiintermedie dei cittadini;che sappia tenere conto deidiversi soggetti politici edia visibilità alle forze piùnuove dei diversi ambitisociali. La sua azione è fi-nalizzata a:- ottimizzare o talvolta

creare la relazione tra cit-tadino e Amministrazio-ne e viceversa e favorirela realizzazione di inizia-tive in grado di cogliereed elaborare i suggeri-menti “di chi vive il ter-ritorio”.

- far vivere forme di dialo-

go diretto con i cittadiniattraverso i media, maanche attraverso formeorganizzate di consulta-zione: tavoli di lavoro,consulte, ecc. In breve, unesperto di communitymanagement che sappiafungere da catalizzatoredi risorse. Un esperto confunzioni di mediazione esostegno alle iniziativeche vedono come prota-gonisti i cittadini, siabambini che adulti; cheabbia la funzione di brid-ging tra i diversi corpi so-ciali.

L'intento è stato pertantoquello di formare operato-ri capaci di potenziare lerisorse della cultura e del-la ricerca delle aree meri-dionali d’Italia accrescen-do le competenze per il go-verno del territorio attra-verso la partecipazione at-tiva dei cittadini. La for-mazioni di operatori cul-turali nell’area dello svi-luppo di comunità soddi-sfa infatti, l’esigenza di for-nire le associazioni, le isti-tuzioni della società civilee gli enti locali di operato-ri il cui compito istituzio-nale deve essere appuntoquello di coniugare, inno-

vazione e tradizione,risor-se e interventi organizza-tivi e sistemici.La novità èconsistita nel fornire a gio-vani laureati in scienzeumane, strumenti di inda-gine e intervento a livellodelle comunità locali perpromuovere partecipazio-ne e processi di democra-zia, forme di cittadinanzaattiva; potenziare le for-mazioni di base educandoal lavoro interdisciplinaree promuovendo l'attiva-zione di gruppo.La finalitàe il sistema di organizza-zione del corso definisco-no, per loro stessa natura,un interesse predominantedi intervento sul territorioe quindi la necessità di col-legamenti intrinseci e so-stanziali con le offerte pro-prie della politica occupa-zionale. Le competenze de-scritte si configurano difatto come elemento di ra-zionalizzazione delle orga-nizzazioni della società ci-vile, empowerment orga-nizzativo della stessa e oc-casione di nuove possibi-lità operative dei diversiservizi.www.euromedi.org/ [email protected]

A Futurity il master in progettazione partecipata

Un momento della tavola rotonda su “Prove tecniche di pace”

Da sinistra: Caterina Arcidiacono, Wassyla Tamzali e MicheleCapasso

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“Il Denaro” 29 giugno 2007

AFFARI REGIONALI

BENEVENTO

� Filippo Panza

La tutela del brevetto come stru-mento fondamentale per unosviluppo competitivo ed effica-ce della governance dell’inno-vazione. E’ il concetto fonda-mentale che è emerso nel corsodel seminario sulla proprietà in-tellettuale, organizzato dal Di-partimento di Ingegneria del-l’Università del Sannio in colla-borazione con Sannio Europa,l’Agenzia in house providingdella Provincia di Benevento,nell’ambito della giornata con-clusiva di “Futurity - Settimanadell’innovazione utile all’uomoe all’ambiente”. “La questionealla base di questo tema nascecome equo scambio tra Univer-sità ed imprese da un lato e laconoscenza della comunità so-ciale dall’altro – spiega la rap-presentante dell’Ufficio ItalianoBrevetti e marchi, Daniela Ca-rosi – : il nostro obiettivo è pro-

muovere l’uso del brevetto comemedia tecnologico, cioè comestrumento di innovazione edinformazione per la società”. Inmolte realtà europea dove sem-pre più si abbandona il para-digma della scienza aperta avantaggio di un modello di co-

noscenza legato al contesto di ri-ferimento, anche la legislazioneè stata recentemente aggiornata.“Si è attribuito valore al conte-sto organizzativo in cui la co-noscenza ha luogo, oltre che alsingolo che apporta innovazio-ne – aggiunge Carosi – mancaancora la figura specifica del

professionista del trasferimentotecnologico e, per questo, il no-stro Ufficio sta realizzando unprogetto di valutazione econo-mica prima che il brevetto siaportato sul mercato e un siste-ma di banche dati della compe-tenza”. La proprietà intellettuale è unargomento che tocca soprattut-to le piccole e medie imprese checostituiscono la quasi totalitàdel tessuto economico italiano.In questo senso è rilevante l’im-pegno dell’Istituto GuglielmoTagliacarne che da oltre ventianni realizza studi statistici su-gli indicatori di sviluppo dellerealtà provinciali e comunali.“L’imprenditore è essenzial-mente un innovatore ed è fon-damentale la sinergia istituzio-nale per fare in modo che le au-tonomie locali lavorino benecon le autonomie funzionali co-me l’Università e la Camera diCommercio – osserva il diretto-re Alfonso Feleppa – da questopunto di vista il Sannio può es-sere un esempio di società rura-le che diventa direttamente po-st-industriale”. Vede un futuropositivo per Benevento e la suaprovincia anche il direttore ge-nerale di Sannio Europa, Luigi

Diego Perifano. “Si sono modi-ficate le modalità della compe-tizione territoriale per l’attra-zione di risorse, imprese e capi-tali finanziari – afferma – il pro-cesso innovativo si muove sulmodello della tripla elica, Uni-versità, impresa ed enti locali.Stiamo investendo sui flussi im-materiali ed il nostro progetto diuno sportello brevetti a suppor-to delle imprese private e pub-bliche va in questa direzione”. Isuccessi dell’Ateneo sannita, chefanno ben sperare per l’impe-gno sul fronte dell’innovazione,

hanno indubbiamente bisognodi un maggiore know-how sul-la tutela del brevetto. “E’ im-portante offrire ai giovani stu-denti di Ingegneria una prospet-tiva giuridica riguardo alla ma-teria – spiega il professore LuigiGlielmo, ordinario di Automa-tica e direttore del Dipartimen-

to di Ingegneria – bisognadiffondere la conoscenza delleprocedure necessarie alla bre-vettazione per non incorrere inun mancato riconoscimento delproprio lavoro”.Nell’ambito della giornata con-clusiva di “Futurity”, che hatrattato anche il tema delle “Ap-plicazioni e tecnologie satellita-ri” con tecnici ed esperti del set-tore, ha avuto il suo spazio l’a-gricoltura che recepisce l’esigen-za di usare tecnologie eco-com-patibili, a basso impatto energe-tico e a basso consumo di risor-se naturali. A corollario è statoconsegnato il Premio Musa(Museo della tecnica e del lavo-ro in agricoltura). Dopo il di-scorso di chiusura affidato alpresidente della Provincia di Be-nevento, Carmine Nardone, l’at-to finale della manifestazione,che per una settimana ha ani-mato il capoluogo sannita condibattiti, incontri sui temi dellasicurezza, dell’Ict, dello spazio edell’energia e dimostrazioni tec-nico-scientifici, è stato il con-certo dell’Orchestra SinfonicaRussa di Udmurtia, diretta dalMaestro Leonardo Quadrini.

Futurity, in campo per tutelare i brevettiINNOVAZIONE

La “Settimana dell’innovazione utile all’uomo e all’ambiente”, lamanifestazione, organizzata dalla provincia di Benevento, che haanimato il capoluogo sannita con dibattiti sui temi della sicurezza,dell’Ict, dello spazio e dell’energia e dimostrazioni tecnico-scientifici,ha chiuso ieri sera i battenti. L’ultima giornata, conclusa dal discorsodel presidente Carmine Nardone, è stata dedicata alla governancedell’innovazione e alla proprietà intellettuale.

Venerdì 29 giugno 2007 37IL DENARO

E’ Benevento la città scelta per ospitare,a novembre, il VII forum aerospazialeitaliano. Lo annuncia il numero uno del-l’ente provinciale sannita, Carmine Nar-done.Quello di “Futurity, settimana dell’in-novazione utile all’uomo e all’ambiente”è un bilancio importante e la notizia cheil capoluogo sannita ospiterà il forum ae-rospaziale lo corona degnamente. “In sette giorni- spiega Nardone- ab-biamo avuto ospiti qualificati, anchedall’estero, molti di questi hanno mani-festato la loro intenzione ad investireproprio nel Sannio. L’aspetto - aggiun-ge il presidente - che più mi ha stupito,nel corso di Futurity, è la forte parteci-pazione dei giovani, sia imprenditori chericercatori, o semplicemente visitatori”.Il bilancio complessivo delle giornatevede la presenza di numerose autoritànazionali ed internazionali. Hanno visi-tato gli stand allestiti dai 66 espositorie testato le molteplici innovazioni pre-sentate. Tra queste rientra il Sistema per la Vi-sione in Realtà Aumentata di SpinVec-tor. Grazie ad un visore particolare e adun software consente di inserire imma-gini virtuali nel mondo reale: in altri ter-mini, si può vedere un oggetto inesi-stente sul tavolo da cucina per verifica-re se sia compatibile il colore nel conte-sto. E ancora, la pensilina fotovoltaicadi Energy House che consente di rica-ricare i mezzi da trasporto azionati damotori elettrici, come la bicicletta adesempio assistita da un motorino: l’i-deale per consentire la mobilità nellecittà senza inquinare.Proprio il risparmio energetico e l’usodelle fonti rinnovabili è la bese fonda-mentale di tutta la progettazione della

Provincia. In particolare, secondo quan-to sottolinea Nardone: “Siamo una del-le poche realtà territoriali ad aver adot-tato il “Piano Energetico ed Ambienta-le Provinciale” e nella valutazione deiprogetti Por 2007-2013 daremo un pun-teggio più alto per l’uso delle energierinnovabili e al risparmio energetico”.Nei padiglioni di Futurity, spazio anchealla motomedica per la rianimazionecardiopolmonare, grazie a tutte le at-trezzature utili per prestare il primo soc-corso agli infartuati in tempi più rapididi quelli di una ambulanza.Il Sannio, da sempre zona ad elevato ri-schio sismico, ospita inoltre anche lapresentazione del “Ragno”, robot delGruppo Merlino: ha la capacità di muo-versi dappertutto, anche dove l’uomonon può arrivare. Una telecamerina con-sente poi, di vedere che cosa c’è dietrouna parete crollata o in un’area a ri-schio. “Arrivederci al futuro, dunque -conclude Nardone - arrivederci a quan-ti hanno lavorato sotto il sole per que-sta Settimana intensa e faticosa, agliespositori, ai ricercatori e agli scienzia-ti che hanno visitato il Sannio, restandosbalorditi dal caldo, ma anche dalla bel-lezza della città; agli amici venuti dal-l’America, dall’Inghilterra, dalla Dani-marca e da tanti altri Paesi”.

Cecilia Del Gaudio

Nardone: Bilancio positivoA novembre forum aerospaziale

Nasce nel castello di Mon-tesarchio il museo Ar-cheologico Nazionale delSannio Caudino, che saràinaugurato domani. L'al-lestimento, curato dallaSoprintendenza per i BeniArcheologici delle provin-ce di Salerno, Avellino eBenevento, giunge a con-clusione di un primo lottodi lavori di restauro e ade-guamento funzionale fi-nanziati dal Ministero peri Beni e le Attività Cultu-rali con il contribuito e lapartecipazione della Re-gione Campania, che hareso fruibili i prestigiosispazi del Castello di Mon-tesarchio, il monumentosimbolo della cittadina

caudina. Il museo, che oc-cupa il primo piano delCastello, raccoglie le testi-monianze più significativedei principali insediamen-ti delle valli caudina e te-lesina, Caudium (Monte-sarchio), Saticula (S. Aga-ta dé Goti) e Telesia (S.Salvatore Telesino) docu-mentate soprattutto dairicchi corredi funerari chene attestano la frequenta-zione dalla Prima Età delFerro all'epoca della ro-manizzazione. Il nucleoprincipale dell'esposizioneattuale è costituito dai cor-redi funerari della necro-poli di Montesarchio da-tabili tra l'età del Ferro el'epoca sannitica. In occa-

sione della inaugurazionesarà inoltre esposto, suconcessione della Direzio-ne Generale per i Beni Ar-cheologici del ministeroper i Beni e le Attività Cul-turali, il cratere a figurerosse di fabbrica pestana,attribuito ad Assteas, raf-figurante il mito di Euro-pa sul toro, recentementeesposto alla mostra "Ca-polavori dell'arte euro-pea" al Palazzo del Quiri-nale, proveniente da untomba della necropoli diS. Agata dé Goti e recupe-rato grazie ad una brillan-te operazione dei Carabi-nieri del Nucleo Tutela Pa-trimonio Culturale di Ro-ma.

BENI CULTURALI

Sannio Caudino, nasce il museoSede nel castello di Montesarchio

Questa sera al via l’undicesima edizionedel Sannio FilmFest, il festival europeointeramente dedicato al “cinema in costu-me”, in programma a S. Agata de’ Gotifino all’8 luglio.Il festival, diretto da Remigio Truocchio epresieduto da Giulia Mafai, rende omag-gio alla categoria dei costumisti e degliscenografi attraverso un percorso temati-co costituito da proiezioni, mostre, incon-tri, seminari, premiazioni e stage.Il programma di questa sera prevede, coninizio alle ore 20, presso il cortile di Palaz-

zo Mustilli, il party di presentazione delfestival.Nel corso del party il presidente dellaProvincia di Benevento, Carmine Nardone,consegnerà il premio “Il Gladiatore Sanni-ta” all’attrice Maria Grazia Cucinotta.A seguire, presso la Sala Ostieri, ci sarà laproiezione del film in concorso “Nuovo-mondo” del regista Emanuele Crialese. Nel cast del film gli attori Vincenzo Amato,Francesco Casisa, Charlotte Gainsbourg,Filippo Pucillo, Aurora Quattrocchi.

re. be.

Sannio Film Fest: stasera il party inauguraleEVENTI

La manifestazionesi è conclusa ieri seracon un concertodiretto da Quadrini

I sette giorni di eventihanno attirato l’attenzionedelle istituzioni scientificheanche all’estero

Evidenziatoil ruolo dell’Ateneo Sannitacome elementopropulsore

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“Il Denaro” 4 luglio 2007

La città di Napoli ospiterà per laprima volta la Conferenza delleAssemblee Legislative RegionaliEuropee (Calre) e si candida a di-ventare capitale del Mediterra-neo. “La Cooperazione parla-mentare euromediterranea nelloscenario mondiale: il ruolo delleAssemblee Regionali”, è questo iltema che verrà affrontato il 5 e 6luglio nella storica e prestigiosasede di Castel dell’ Ovo, su ini-ziativa del Consiglio Regionaledella Campania presieduto daSandra Lonardo, dai presidentidelle Regioni Europee apparte-nenti al Calre: l’associazione in-teristituzionale che raggruppa leAssemblee Legislative Regionalidell’Unione Europea nata con l’o-biettivo di rafforzare i meccani-smi di cooperazione legislativatra le regioni europee, esaltandoil ruolo del cittadino nell’ambitodella democrazia rappresentati-va, insieme ai valori di libertà,capacità ed uguaglianza, aprendonuove forme di democrazia par-tecipativa.

Nel corso della due giorni vie-ne affrontato il tema della coo-perazione legislativa euromedi-terranea dal punto di vista dei di-ritti umani, di quelli socio-cultu-rali e di quelli economici ed in-tende fare di questi tre aspetti unasintesi emblematica per il pro-

gresso intercontinentale, per lapace internazionale e per la giu-stizia globale. I lavori sarannoaperti dal presidente Lonardo.Nella I Sessione, dedicata al pro-cesso di democratizzazione, saràriservata particolare attenzioneal ruolo delle Assemblee Regio-nali, a quello della società civilee a quello del partenariato nellaprospettiva euromediterranea: atale Sessione parteciperanno illu-stri cattedratici esponenti delmondo associativo economico epolitico, sia a livello nazionale siaa livello internazionale; le con-clusioni della Sessione sarannoriservate al presidente degli Affa-ri esteri della Camera dei Depu-tati, Umberto Ranieri.

Nella II Sessione, dedicata al-l’integrazione sociale e culturale

del Mediterraneo, si approfondi-ranno i temi del dialogo intercul-turale per l’individuazione dei va-lori condivisi e la dimensione cul-turale del partenariato eurome-diterraneo nelle Amministrazioniregionali e locali e si concentreràl’attenzione sullo scambio diesperienza per la definizione diun’identità euromediterranea ten-denzialmente unitaria: a tale ses-sione parteciperanno esponentiuniversitari e del mondo della ri-cerca e illustri politici di partico-lare rilievo, espressione delle di-verse anime coinvolte nell’inizia-tiva. Le conclusioni sono affida-te al presidente del Senato Fran-co Marini. Nella III Sessione, de-dicata all’integrazione economi-ca, si approfondiranno gli spun-ti delle sessioni precedenti e sianalizzeranno, più nel dettaglio,le questioni imprenditoriali equelle dello sviluppo e della sicu-rezza nell’ottica della globalizza-zione: a tale sessione partecipe-ranno tecnici dei massimi livelliistituzionali e politici fortementeimpegnati sui temi oggetto dellasessione; di particolare rilievo l’in-tervento del vice presidente dellaCommissione Europea FrancoFrattini.

A conclusione della Sessione,tenuta dal presidente della Con-ferenza delle Assemblee Regio-

nali, Alessandro Tesini, sarà pre-sentata la Carta delle AssembleeRegionali. Le conclusioni dellaConferenza sono riservate al pre-sidente Lonardo. Ciascuna Ses-sione sarà presieduta da un pre-sidente di Consiglio Regionaleitaliano.

L’obiettivo ultimo della Confe-renza promossa dalla presidenteè quello di garantire la continuitàdel dialogo e l’istituzione di unaConferenza permanente tra le As-semblee legislative regionali e gliorganismi istituzionali omologhi

nella riva sud del Mediterraneo.Per iniziativa della Presidente Lo-nardo è stata scelta la città di Na-poli per ospitare la conferenzadella Calre.

La Città di Napoli si candidaad essere all’interno di un sistemadi forti contrapposizioni nord-sud, il luogo naturale per un rie-quilibrio territoriale e per una ri-composizione dei conflitti inter-nazionali: città diplomatica e ca-pitale del Mediterraneo, nella tri-plice accezione politica, socio-cul-turale ed economica.

AREA MED. 1

Mercoledì 4 luglio 2007 8IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia nelle ore 08.00 - 08.40, 14.30 - 15.00, 18.30 - 19.00• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder 5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4• in diretta on line web live streaming 24 ore su 24 su www.denarotv.it

In onda dal lunedì al sabato su Denaro tv, il Tg Med è uno spazio di informa-zione e di approfondimento sugli eventi e sugli scenari politici, sociali, econo-mici e culturali dell’Area Med. Realizzato in collaborazione tra Denaro tv e ilquotidiano Il Denaro, il notiziario rappresenta per imprenditori e istituzioniun’opportunità di sviluppo e di cooperazione. Il Tg Med va in onda dal lunedìal sabato alle ore 16.20 e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo.

TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

La TV del Denaro

878DISKYALLE ORE 16.20

e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Cooperazione, Napoli ospita il vertice Calre

Sandra Lonardo

Trasmissione televisiva condotta da

Gaetano Cerrito e Olga Balan

Tutte

le Domeniche

e i Lunedì

ore 19.00

R.A. 0823 930324-977

www.centropat.tv

Canale 929

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“Il Denaro” 4 luglio 2007

Mercoledì 4 luglio 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

AREA MED. 2

A Milano la “settimana mediterranea”Per preparare la quinta edizionedella Conferenza annuale del La-boratorio euromediterraneo, inprogramma il 16 e 17 luglio pros-simi, Milano sarà per sei giorni ca-pitale della cultura mediterranea.

Prima della Conferenza vera epropria il capoluogo lombardoospiterà la “Settimana mediterra-nea”, una trentina di appuntamen-ti di “immagini, arti e sapori traOccidente e Oriente”. “La manife-stazione - spiega la Camera di com-mercio di Milano, promotrice del-la sei giorni in programma dal 9 al15 luglio prossimi - si propone diapprofondire diversi spunti dellacultura mediterranea tra arte, tra-dizioni e attualità politica”.

Questo il programma completo.lunedì 9 luglio: Teatro e cultura nelMediterraneo a cura di MartinaTreu, responsabile dei progetti tea-trali per Fondazione UniversitàIulm; Conferenza “Un anno in Pa-lestina: una volontaria di Medicisenza frontiere racconta”' a cura diSilvia Cauzzi, psicologa; “L'Ham-mam: cultura del benessere medi-terraneo fra tradizione e attualità“a cura di Stefania Scarpa, archi-tetto e fondatrice dell'Hammamdella Rosa di Milano; “La sinfoniadei 5 sensi: esperienza sensorialedella tradizione orientale” a cura diHammam della Rosa; “Il centro delcerchio danzante”, spettacolo a cu-ra di Marina Hauer e dell'Associa-zione Ananda Ashram; Kikiensem-ble in concerto: musica e danze ber-bere dalla Kabilià. Martedì 10 lu-glio conferenza su: “Le due spon-de del Mediterraneo, tra relazionicommerciali e politiche di sicurez-za”; conferenza “Tra attrazione ediffidenza, come i giovani medio-

rientali percepiscono l'Occidenté,a cura di Karim Metref, educatoree giornalista algerino; “Tunisia:emozione mediterranea!”, a curadell'Ente del Turismo della Tuni-sia; Conferenza “Fra corpo velatoe corpo esibito”, a cura di Giulia-na Kantzà, psicanalista; conferen-za “Il pane italiano e i piatti delMediterraneo”, con Antonio Ma-rinoni, presidente Associazione pa-nificatori di Milano e Provincia;Spettacolo “Viaggio attraverso ilMedioriente” di danza orientaleclassica (raqs sharqui), a cura del-l'Associazione Zagharid.

Mercoledì 11 luglio: Conferen-za “Verso un patrimonio intercul-turale”, a cura di Simona Bodo, ri-cercatrice Fondazione Ismu; Ga-briele Del Grande presenta il suo li-bro “Mamadou va a morire”, re-portage che racconta le vittime del-l'immigrazione clandestina attra-verso il Mediterraneo; Conferenza“L'arte della religione, la religionedell'arte, come la cultura contem-poranea dell'arte attraversa e ma-nipola il patrimonio teologico del-le grandi religioni, a cura di An-drea Del Guercio, docente di Storiadell'Arte Moderna e Contempora-nea dell'Accademia di Belle Arti diBrera. Giovedì 12 luglio: Confe-renza “Il dialogo come strumentodi pace fra i popoli del Mediterra-neo” con don Gianfranco Bottoni,responsabile sezione per l'ecume-nismo e il dialogo Chiesa di Mila-no, Abdullah Tchina Dahmane del-la Casa della Cultura islamica diMilano e Alfonso Arbib, rabbinocapo della Comunità ebraica di Mi-lano; Conferenza “Mediterraneo,un mare in mutamento”, a cura diRiccardo Redaelli, docente di Sto-

ria delle Civiltà e delle Culture po-litiche dell'Università Cattolica diMilano; conferenza “Le bellezze diCipro”, Christos Tsiakas, direttoredell'Ente del Turismo di Cipro;Conferenza “L'olio extravergine dioliva: viaggio nel Mediterraneo al-la scoperta di uno degli alimentipiù antichi e preziosì. Venerdì 13 lu-glio: Seminario “Dall'InconscioMediterraneo all'Orestea di Gibel-lina con un Seme d'Arancia, a cu-ra di Emilio Isgrò, poeta visivo, pit-tore e scrittore; conferenza su “Icanti liturgici delle Chiese latine ele tradizioni musicali del Mediter-raneo”, a cura di Angelo Rusconi,professore di Paleografia musicalepresso il Pontificio Istituto Ambro-siano di Musica Sacra; Conferenza-spettacolo su “La danza egiziana, ilmito dell'orientalismo e il futuro, acura di Sabina Todaro, dell'Asso-ciazione il Mosaico di Milano. Sa-bato 14 luglio: “Il re dormiva 4 vol-te al giorno”, racconto animato diuna favola israeliana a cura del-l'associazione Perlaluna; spettaco-lo “Danze e ritmi del deserto”, a cu-ra dell'Associazione Cheope.

Durante la settimana sarannoinoltre allestite diverse mostre per-manenti focalizzate sulle tradizionimediterranee: “Caleidoscopio del-l'Arte sacra contemporanea, a cu-ra degli allievi del dipartimento Ar-ti e Antropologia del Sacro del-l'Accademia di Brera; “VideoFesti-val del Mediterraneo” a cura delPiccolo Teatro Milano; “Quelli chece l'hanno fatta: nuove cittadinan-ze realizzate, una rassegna delleesperienze di immigrati da Paesimediterranei che hanno realizzatoil proprio progetto non solo lavo-rativo in Italia.

Il Marocco, anche grazie al processo di riforme che staportando avanti, è “un partner privilegiato nella poli-tica di vicinato dell'Unione Europea”, afferma il com-missario europeo per gli Affari Esteri e la Politica di Vi-cinato (Pev), Benita Ferrero Waldner. In dichiarazionidiffuse dalla televisione nazionale marocchina, la re-sponsabile europea ha sottolineato che l'obiettivo Ueè quello di creare “una regione di stabilità, prosperitàe sicurezza atterno al territorio dei paesi Ue”. In que-sto senso, ha aggiunto, il Marocco contribuisce in mo-do importante a questo processo, attraverso “i nume-rosi cambiamenti e le riforme che sono state varate”negli ultimi anni, ed è dunque “legittimo” che aspiri auno status privilegiato: al prossimo Consiglio Europeo,ha precisato, sarà adottato un pacchetto di misure perrafforzare la Pev, puntando nella direzione di una co-munità economica di vicinato. In quanto all'idea di unaUnione Mediterranea, lanciata dal presidente france-se Nicolas Sarkozy, Ferrero Waldner l'ha definita “mol-to interessante” da un punto di vista “complementa-re”, ossia in aggiunta ai meccanismi di cooperazionegià messi in atto fra le due rive del Mediterraneo, siadi tipo bilaterale o multilaterale come il processo di Bar-cellona. Intanto gli operatori del settore tessile maroc-chino hanno firmato un accordo con il gigante spagnolodella distribuzione Inditex, in base al quale saranno cer-tificate le garanzie sociali dei lavoratori che fornisco-no capi di abbigliamento per le sue reti di vendita,compresa quelle dei negozi Zara. “Abbiamo creatol'etichetta “fibra civica”, perché siamo convinti che ri-spettare le norme e i valori sociali rappresenti non so-lo una priorità di giustizia, ma anche un vantaggiocomparativo”, afferma Karim Tazi, presidente dell'as-sociazione marocchina degli operatori dell'industriatessile. Da parte sua, Antonio Abril, direttore genera-le del gruppo Inditex, ha sottolineato che l'aziendaspagnola “ha un codice di comportamento sociale, chesi applica a tutti i nostri fornitori nel mondo, con i qua-li rompiano ogni rapporto se non, viene applicato”.

MAROCCO

Euromed, Waldner:Partner privilegiato Ue

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“Il Denaro” 4 luglio 2007

Mercoledì 4 luglio 2007 10MEDITERRANEOIL DENARO

ALGERIA. 1

Il sogno di Tamazali nel paese azzurro“Cest pas gravé”, “Non fa nien-te”. Reagì così il contadino al-gerino a cui, trent'anni fa, Was-syla Tamzali spiegò che al loroprossimo appuntamento non cisarebbe stato suo marito, per-ché l'avvocato era, a tutti gli ef-fetti, lei. Capelli corti brizzolati,occhi azzuri, sguardo fiero, Was-syla Tamzali, classe 1941, da ol-tre vent'anni impegnata pressol'Unesco nella difesa dei dirittidelle donne arabe, è l'espres-sione dell'Algeria laica e demo-cratica che è sopravvissuta allaguerra, al '68, agli anni bui delterrorismo e a quegli uominimarxisti “che erano marxisti fi-no alla soglia di casa”.

“Fino a che sono rimasta infamiglia", racconta ad Ansa-med, “non ho percepito la di-scriminazione di cui erano vitti-ma le donne in Algeria. Io hopotuto studiare, andare all'uni-versità, scegliere una professio-ne”.

Figlia di una famiglia bor-ghese del sud, madre spagnola,padre algerino, Wassyla ha avu-to più possibilità di altre suecoetanee per via della sua classesociale. "Tuttavia la mia era unalibertà condizionata. Potevo stu-diare, ma non avevo il control-lo della mi vita privata, intima.

Della mia sessualità. Negli an-ni '70, la mia famiglia aveva gliusi e i costumi di una famiglia si-ciliana degli anni '50 o di una ro-mana degli anni '20”, dice Was-syla che ha dedicato una vita al-l'impegno politico e civile, nonsi è mai sposata e al sogno del“prince charmant” (il principe

azzurro) ha preferito quello del“pays charmant” (il Paese az-zurro). “Ma l'Algeria mi ha de-luso. Quando nel '62 ci prepa-ravamo alla rivoluzione comu-nista abbiamo fatto l'errore dicredere che la condizione delladonna sarebbe stata investita dalcambiamento generale.

Invece perdevamo il nostrotempo e intanto i fautori dell'I-slam radicale si organizzavano”.Sfumato il sogno rivoluzionarioWassyla, che ha raccontato lasua storia nel libro “Une educa-tion algerienne. De la Revolu-tion a la decennie noir' (in usci-ta per Gallimard a settembre),ha deciso di abbracciare la cau-sa femminista. “La questionedelle donne nel mondo arabonon è religiosa, ma politica”.

Critica verso l'interpretazionefemminista del Corano di Fati-ma Mernissi (“il Corano diceche uomini e donne sono ugua-li davanti a dio, ma non nellasocietà”), Tamzali ritiene che“sia necessario emanare leggiche proteggano le donne e i lo-ro diritti e, contemporanea-mente, mettere in atto una gran-de mobilitazione civile”. Ma lavia delle legge è un percorso pie-no di ostacoli per via di un pre-sente paradossale e un futurodoloroso. “Oggi da un parte cisono i governi autoritari”, dice,“dall'altra i fondamentalisti isla-mici come unica forma di oppo-sizione politica ai poteri conso-lidati.

Schiacciati tra queste due for-ze ci siamo noi, i democratici,che lottiamo per imporre una vi-

sione laica dello stato. Le donne,attirate da ideali politici in teo-ria giusti, spesso abbracciano lacausa degli estremisti e riman-gono schiacciate da un mecca-nismo perverso che le costringead indossare il velo”.

In questo contesto, la comu-nità internazionale e l'Europapossono dare un contributo co-struttivo. “Invece di sganciarebombe, i Paesi occidentali do-vrebbero venire sulla sponda suda spiegarci come hanno fattoloro trent'anni fa a conquistarei diritti umani e civili”, spiegaWassyla che in alcuni momentidella sua vita ha rimpianto l'Al-geria del periodo coloniale per ilgrande fermento culturale chegli intellettuali francesi avevanostimolato (“fu una grande sta-gione soprattutto per il cine-ma”).

Gli anni a venire saranno dif-ficili perché, dice Wassyla men-tre per la prima volta lo sguar-do si fa più preoccupato che ag-guerrito, “non c'è trasformazio-ne senza conflitto e dolore”.

Nonostante la condizione del-la donna non sia migliorata ri-spetto agli anni '70, oggi le ra-gazze hanno una coscienza fem-minista che alla generazione diWassyla mancava.”Le giovanidonne oggi urlano ‘lasciateci vi-vere’, noi invece siamo state pre-da della ‘martirologia’, la guer-ra d'indipendenza è stata troppodolorosa. E noi abbiamo lascia-to che l'ideologia prendesse ilsopravvento. Abbiamo lasciatoche i morti governassero le no-stre vite”.

E' in continuo aumento il numero dei lavoratori stranieri in Algeria.Se nel 1999 solo 543 lavoratori stranieri erano presenti nel paese ma-ghrebino, nel 2006 l'Agenzia nazionale del lavoro ha registrato ol-tre 32mila persone proveniente da diversi paesi. “Nel 2005 erano po-co più di 18mila”, afferma Bouzid Bachir, del ministero del lavoroe della sicurezza sociale, sottolineando che “in nove anni il numerodei lavoratori stranieri si è moltplicato di quasi 60 volte”. “Questoè il segno non soltanto di una notevole crescita economica ma anchedel ritorno della pace e delle sicurezza nel Paese”. I cinesi rappre-sentanto il 45 per cento degli immigrati impiegati in Algeria, seguonogli egiziani (11 per cento), gli italiani (3,5 per cento), gli americani,i francesi e i filippini (3 per cento). Gli stranieri, in particolare cine-si, lavorano principalmente nel settore delle costruzioni edili (51 percento), degli idrocarburi e dell'industria, e risiedono in gran partenella zona di Algeri, Orano (400 chilometri ovest della capitale), Ouar-gla (600 chilometri a sud) e Adrar (1000 chilometri a sud-ovest). So-lo lo 0,75 per cento degli stranieri non ha qualifiche, il 27 per centosono tecnici, più del 25 per cento operai specializzati e il 23 per cen-to quadri.

Agenzia nazionale del lavoro:aumenta l’impiego di stranieri

ALGERIA. 2

Nei primi tre mesi del 2007 l'Italia ha esportato verso Cipro prodotti per204,3 milioni di euro, con un incremento del 33,7 per cento rispetto allostesso periodo dell'anno precedente. Lo rende noto l'Ice, facendo riferi-mento a recenti dati Istat. La composizione merceologica delle esporta-zioni italiane non ha subito particolari variazioni rispetto al 2006: leprime cinque voci restano i prodotti petroliferi raffinati (+60,26 percento rispetto al primo trimestre del 2006), gli articoli di abbigliamento intessuto ed accessori (+11,2 per cento), i mobili (+27,1 per cento), altremacchine di impiego generale (+75,1 per cento) e prodotti della siderur-gia (+90,3 per cento). ). Tra le prime dieci voci dell'export italiano, cresco-no anche le altre macchine per impieghi speciali (+108,8 per cento), lepiastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti (+12,5 per cento).

Export Italia: +33,7% nei primi 3 mesiCIPRO

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“Il Denaro” 5 luglio 2007

Giovedì 5 luglio 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

Napoli capitale per due giorni della coopera-zione euromediterranea. A partire dalle 14 di og-gi a Castel dell’Ovo, si apre la conferenza delleassemblee legislative regionali europee (Calre).L’iniziativa è del Consiglio regionale della Cam-pania presieduto da Sandra Lonardo e dai pre-sidenti delle Regioni europee appartenenti alCalre. Obiettivo dichiarato il rafforzamento deimeccanismi di cooperazione legislativa tra leregioni europee, esaltando il ruolo del cittadi-no nell’ambito della democrazia rappresentati-va, insieme ai valori di libertà, capacità ed egua-glianza, aprendo nuove forme di partecipazio-ne. Apertura dei lavori del presidente Lonardocon la prima sessione di oggi dedicata al pro-cesso di democratizzazione. Prevista la parteci-pazione di Umberto Ranieri, presidente dellaCommissione Affari esteri della Camera. La se-conda sessione invece, è dedicata all’integra-zione sociale e culturale del Mediterraneo e siapprofondiranno i temi del dialogo intercultu-rale per l’individuazione dei valori condivisi ela dimensione culturale del partenariato euro-mediterraneo nelle amministrazioni regionali elocali e si concentrerà l’attenzione sullo scam-bio di esperienza per la definizione di un’iden-tità euromediterranea tendenzialmente unita-ria: a tale sessione parteciperanno esponentiuniversitari e del mondo della ricerca e illustripolitici di particolare rilievo, espressione dellediverse anime coinvolte nell’iniziativa. Un assessorato per lo sviluppo del Mediterra-neo nelle Regioni dei Paesi che affacciano sulMare Nostrum. E' la proposta del consigliere re-gionale, Felice Iossa, presidente regionale di Al-leanza che sarà lanciata nel corso della due gior-ni. “La politica per lo sviluppo del Mediterra-neo non ha brillato, finora, per i risultati rag-giunti - spiega Iossa - L'idea di far nascere unsoggetto politico nuovo ed autorevole come ilcoordinamento delle assemblee regionali puòrappresentare una svolta nella politica europeadei prossimi anni. Non basta però auspicare lanascita di un soggetto nuovo per ottenere unarisposta efficace alla soluzione dei tanti proble-mi aperti - aggiunge - Occorre pensare a dota-re le assemblee regionali di strumenti e di risorseper la politica che si vuole mettere in campo.Una misura essenziale - sottolinea Iossa - perrendere efficace il coordinamento delle assem-blee regionali, sarebbe la individuazione di unafigura istituzionale da responsabilizzare in ogniPaese, per interloquire sui problemi che riguar-dano le relazioni e gli scambi internazionali ri-guardanti la propria Regione. La soluzione piùlogica - conclude il presidente regionale di Al-leanza Riformista - sarebbe l'adozione di unprovvedimento che impegni tutti i Paesi del ba-cino a dotarsi di un assessorato regionale allosviluppo del Mediterraneo. Un provvedimentoche potrebbe essere assunto già in questa occa-sione con l'approvazione di un ordine del gior-no politicamente vincolante per tutti i Paesi ade-renti all'iniziativa”.

Non ci saranno tesori sommersi,ma il fascino è assicurato. Unodei nuovi paradisi per gli amantidelle vacanze con bombole e mu-ta è la regione di Antalya, con ilsuo ampio golfo che fa da “por-ta” al braccio di mare compresotra la Turchia e l'isola di Cipro.Una regione già amata dai turistiinternazionali scopre ora i suoitesori sommersi adagiati sul fon-do del mare dopo essere statisconfitti da tempeste e guerre.

L'itinerario subaqueo diventaben presto un viaggio nel tempoche parte dal 1942, dalle canno-nate della Seconda Guerra Mon-diale che colarono a picco unanave da guerra francese proprio allargo della costa di Antalya. Il re-litto giace a 20-30 metri di profon-dità ed è stato scoperto in due di-versi scavi sottomarini, il primo

nel 1946 e il secondo nel 1974che hanno portato alla luce il re-litto e hanno consentito il recu-pero della maggior parte degli ar-mamenti che erano a bordo del-la nave.

Molti anche gli apparecchi me-dici per uno scafo che lavoravaanche da ospedale galleggiante esupporto medico per la flotta.

Per gli abitanti della zona è no-ta come “la nave sommersa del-l'alta società”, perché si raccontache i marinai francesi vestisseroabiti borghesi per non farsi rico-noscere e sbarcarono sulle costedopo aver salvato i loro beni per-sonali. Grande interesse anche peri fondali della zona di Lara eKonyaalti che offrono formazio-ni rocciose di grande fasicno e unafauna marina ricchissima. Meta diimmersioni anche la caverna som-

mersa al largo dell'isolotto di Si-can. A est di Antalya, al largo del-la località di Manavgat, il turistasubaqueo si può invece imbatte-re in un B-24 i bombardieri del-l'aeronautica americana duranteil secondo conflitto mondiale.

L'aereo inabissato si chiamaHadley's Harem e giace sui fon-dali a 200 metri dalla costa dal1944: dopo aver bombardato laRomania atterrò a Cipro, ma pre-cipitò al primo decollo dall'isola.

L'equipaggio sopravvisse (tredei soldati americani sono vivitutt'ora) e venne salvato dagli abi-tanti del villaggio di Cengel Koy,mentre l'abitacolo è stato recupe-rato ed esposto in un museo diIstanbul. Ma i relitti sui fondalidella regione sono anche moltopiù antichi: ad ovest di Antalya,nella baia di Gelidonya, ci sono

infatti i resti sommersi di una na-ve mercantile che naufragò dopoaver sbattuto contro le rocce del-la località oggi nota come Taslik.Durante le ricerche portate avan-ti negli anni '60 fu stabilito che lanave risaliva al XIII secolo d.C. eveniva da popolazioni medio-rientali.

Un secolo dopo, un'altra navedi mercanti si inabissò a 60 metridalla costa di Uluburun, cittadinaa sudest di Kas. I reperti a bordosono stati recuperati da una spe-dizione del 1984, ma lo scafo, co-struito con legno di cedro e lun-go 15 metri, giace ancora sul fon-do, in mezzo alle tartarughe chepopolano le acque della zona.

E il viaggio nel tempo tra letragedie custodite dal mare ri-porta il sub alla seconda guerramondiale quando nuota nelle ac-

que di Meis, isolotto greco a untiro di schioppo dalla costa turcadi Kas. Lì giace infatti un aereo daguerra italiano abbattuto: a 57metri di profondità diventa visi-bile il motore del velivolo mentreosservare l'intera carlinga, checonserva ancora armamenti ine-splosi, bisogna scendere a 70 me-tri di profondità.

Ma intorno ai reperti di guer-ra fioriscono la flora marina e lafauna, così come nelle splendidegrotte di Gok, vicino Finike, unadelle caverne più profonde del-l'Asia. Al loro interno, al di sottodei quindici metri di profondità,si mescola l'acqua dolce delle sor-genti sulla terraferma con l'acquasalata del mare, il tutto in mezzoa stalattiti che testimoniano comeuna volta la caverna fosse all'a-sciutto.

TURCHIA

Antalya: alla scoperta di un paradiso per i sub

La cooperazione parlamentare euromediterranea nello scenario mondialeIl ruolo delle Assemblee regionali - Napoli - Castel dell’Ovo

OGGIOre 14,30 SalutiAntonio Bassolino presidene della Giunta Re-gionale della CampaniaDino Di Palmapresidente della Provincia di Na-poliRosa Russo Iervolino sindaco di NapoliPeter Straub presidente della Conferenza del-le Assemblee Legislative Regionali EuropeeAlessandro Tesini presidente della Conferen-za delle Assemblee Regionali e dell’AssembleaRegionale Friuli Venezia GiuliaIntroduzione dei lavoriAlessandra Lonardo presidente del ConsiglioRegionale della Campania

Ore 15 - Prima SessioneIl Ruolo delle Assemblee Regionali nel processo di DemocratizzazionePresiedeRiccardo Perlingeri presidente del ConsiglioRegionale della Toscana

Ore 15,20 - Democratizzazione e società Civilenell’area Euro-MediterraneaRenzo Guolo docente di Sociologia dell’Islam presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’uni-versità di Torino

Ore 15,40 - Parlamenti e Società Civile nellaPartnership Euro-MediterraneaMichele Capasso presidente della FondazioneMediterraneo

Ore 16,15 - Possibilità di una Cooperazione Eco-nomica e Commerciale Euromediterranea con Paesi Ter-ziIoannis Tzen plenipotenziale del Consiglio diamministrazione Kedr Bank Grecia

Ore 16,30 - Il contributo parlamentare alla sta-bilità politica ed alla pace nella regione Euro-MediterraneaAbdelwahad Radi presidente dell’AssembleaParlamentare Mediterranea (Uip) presidente dell’Assemblea Parlamentare delMarocco

Ore 16,45 - Il rilancio della Partnership Euro-Me-diterraneaUmberto Ranieri presidente della Commissio-ne Affari Esteri Camera dei Deputati

Ore 17 - L’estensione del dialogo parlamentare Euro-Mediterranea alla dimensione regionaleErnest Benach presidente del Parlamento diCatalunya

DOMANI

Seconda SessioneIl ruolo delle Assemblee Regionali per l’intera-zione sociale e culturale del Grande MediterraneoPresiedeMario Pietracupa presidente del Consiglio Re-gionale del Molise

Ore 10 - Dal dialogo tra le culture all’individua-zione di valori condivisiPasquale Ciriello presidente del Comitato diCoordinamento Regionale delle università Campane

Ore 10,30 - Il rapporto sulle Economie del Me-diterraneo dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterra-neo Cnr: Uno strumento per le politiche economichePaolo Malanima direttore Istituto di Studi sul-le Società del Mediterraneo - Cnr Napoli

Ore 11,15 - La dimensione culturale del Parte-nariato Euro-Mediterraneo nelle amministrazioni re-gionali e localiTana de Zulueta presidente della Commissio-ne Cultura dell’Assemblea Parlamentare Euro-Mediterra-nea (Apem)

Ore 11,30 Il dialogo fra le due sponde del Medi-terraneo: necessità e urgenzaKhaled Fouad Allam membro della Commis-sione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati

Ore 11,45 - Il ruolo delle Assemblee Regionalinell’interazione sociale e culturale del Grande MediterraneoAbdel Hadi Majali presidente della Camera deiDeputati del Parlamento di Giordania

Ore 12 - Il Mediterraneo: una prospettiva atlan-tica e insulareAntonio Angel Castro Condobez presidentedel Parlamento delle Isole Canarie12,20 - Cantiere Mediterraneo

Felice Iossa già presidente della Commissione Speciale Mediterraneo del Consiglio Regionaledella Campania

12,40 conclusione della SessioneFranco Marini presidente del Senato

Terza Sessione«Il ruolo delle Assemblee Regionali per l’intera-zione economica del Grande Mediterraneo»PresiedeEnzo Lucchinivice presidente del Consiglio Re-gionale della Lombardia

Ore 14,30 - Le imprese come motore dell’inte-grazione Euro-MediterraneaEttore Artioli vice presidente di Confindustriaper il MezzogiornoOre 14,50 - Convergenza economica e socialeNord-Sud e “Push Regionale”: quale ruolo per gli attori re-gionali nella Regione Euro-Mediterranea?Abdelkader Sid Ahemd fondatore dellaConférence des petites et villes historiques de la Méditer-ranée

Ore 15,10 - Traffici marittimi e Mediterrranei: lenuove sfideIda Simonella consulente Istituto Adriano Oli-vetti di Studi per la Gestione dell’Economia e delle Aziende(Istao)

Ore 15,45 - Lo sviluppo economico dei PaesiMediterranei in rapporto alla globalizzazioneMohammed Kabbaj governatore di Casablan-ca

Ore 16 - Il Mediterraneo come luogo di pace,stabilità e sicurezza: il ruolo dell’EuropaFranco Frattini vice presidente della Commis-sione europea commissario europeo alla Li-bertà Sicurezza e Giustizia

Ore 16,15 - Conclusioni della SessioneAlessandro Tesini presidente della Conferen-za delle Assemblee Regionali e dell’AssembleaRegionale Friuli Venezia Giulia

Ore 16,30 - Presentazione della “Carta delle As-semblee Regionali”

Ore 17 - Conclusioni della conferenzaAlessandra Lonardo presidente del ConsiglioRegionale della Campania

AREA MED. 2

Cooperazione: oggi la due giorni del Carle

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“Il Denaro” 6 luglio 2007

� Giovanni Romito

Domanda. Presidente quanto èimportante il dialogo per lo svi-luppo delle relazioni tra Europae Mediterraneo?Risposta. Penso che il dialogo

ed il rispetto reciproco dell’altrosiano alla base della conoscenzanon occasionale, e quindi dellavera cooperazione e dello svilup-po in un area tanto importante co-me quella mediterranea. Sonoquesti i temi sui quali abbiamoaperto il confronto qui a Napoli.

Ma attenzione: il compito dei le-gislatori è anche quello di smuo-vere le coscienze ad esaltare il co-raggio silenzioso delle azioni col-lettive e dei valori che esse condi-vidono per una piena contestua-lizzazione delle idee. Il nostro po-polo, non parla una sola linguama molte lingue. Non rivendicaun solo obiettivo ma molti tra-guardi.

D. L’Unione Europea è in crisi.Quali sono i vantaggi derivanti

da una maggiore cooperazionenel Mediterraneo?R. Partiamo dall’assunto però

che non possono essere i soli cit-tadini europei a dover svolgereuna funzione promozionale del-l’identità culturale. Il continenteeuropeo, senza le tradizioni e imodelli culturali asiatici e africa-ni, sarebbe comunque monco diuna parte importante della pro-pria storia e del suo futuro. An-che Platone imparò dagli egizia-ni. Questo significa che se la po-litica è l’arte delle decisioni e del-la responsabilità in un dato con-testo storico, il compito di tutti noiè di smuovere le coscienze ed esal-tare il coraggio silenzioso delleazioni collettive e dei valori dacondividere.

D. Quindi si tratta di stabilirenuovi modelli di sviluppo?R. Non si tratta di imporre un

modello di sviluppo, quello euro-peo, a soggetti ad esso estranei.Ma dare un senso, un’anima, al-la storia di cui tutti noi siamo pro-tagonisti. Noi lanciamo la sfidasulla cooperazione euromediter-ranea per una convergenza, nonsolo di strumenti di tecnica legi-slativa, quanto e soprattutto dicontenuti da mettere in comune.

D. Come possono essere coin-volti i n questo processo i singo-li cittadini?R. Attraverso un’adeguata

azione legislativa. In tal senso, leassemblee legislative, tra cui quel-le regionali, possono pruomove-re la semplificazione delle leggi,migliorandone l’interpretabilità eavvicinandole alla dimensione delsingolo cittadino. La possibilitàdi comprendere a fondo il vero si-gnificato delle azioni di chi go-verna e amministra è il prerequi-sito per partecipare attivamente econsapevolmente al governo del-la società. A riguardo, il Calre,coordinando l’azione degli orga-ni legislativi regionali, ha fattomolto.

D. Felice Jossa, presidente re-

gionale di Alleanza Riformista,ha rilanciato l’idea di dotare leregioni di un assessorato allo svi-luppo del Mediterraneo. E’ d’ac-cordo?R. L’idea di dotare le assem-

blee regionali di nuovi strumentie risorse per la politica di coope-razione che si vuole mettere incampo è interessante, e resta unaproposta aperta alla discussionedell’assemblea. Non penso sia tut-tavia il caso di appesantire il bi-lancio e la stessa macchina politi-ca con ulteriori commissioni o or-gani ad hoc che porterebbero viaeccessive risorse.

AREA MED. 1

Venerdì 6 luglio 2007 8IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia nelle ore 08.00 - 08.40, 14.30 - 15.00, 18.30 - 19.00• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder 5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4• in diretta on line web live streaming 24 ore su 24 su www.denarotv.it

In onda dal lunedì al sabato su Denaro tv, il Tg Med è uno spazio di informa-zione e di approfondimento sugli eventi e sugli scenari politici, sociali, econo-mici e culturali dell’Area Med. Realizzato in collaborazione tra Denaro tv e ilquotidiano Il Denaro, il notiziario rappresenta per imprenditori e istituzioniun’opportunità di sviluppo e di cooperazione. Il Tg Med va in onda dal lunedìal sabato alle ore 16.20 e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo.

TGMED

DAL LUNEDÌ AL SABATO

La TV del Denaro

878DISKYALLE ORE 16.20

e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Lonardo: Leggi comuni per la Sponda Sud“Lanciamo da Napoli la sfidasulla legislazione euromedi-terranea puntando sullaconvergenza di contenuticomuni e sulle tradizioniculturali di ogni Paese”. Loafferma Sandra Lonardo,presidente del Consiglioregionale della Campaniaaprendo, nella giornata di ieria Castel dell’Ovo, i lavoridell’assemblea del Calre, laconferenza delle assembleelegislative delle Regioni edelle Province autonome.“L’integrazione europea nonpuò fare a meno di Asia eAfrica – afferma la Lonardo –ma attenzione a non imporreun modello di sviluppo, qualequello europeo, a chi è estra-neo ad esso”.

Sandra Lonardo

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“Il Denaro” 6 luglio 2007

Venerdì 6 luglio 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

AREA MED. 2

“I parlamenti sono il cuore dellademocrazia: se si fermano tuttosi ferma. Anche se mal eletti, an-che se mal funzionanti sono l’u-nica espressione della democra-zia”. Parla con convinzione edumanità Abdelwahad Radi, pre-sidente dell’Assemblea Parla-mentare del Marocco dal 1997,co-presidente dell’Assembleaparlamentare euro-mediterraneadal 1998 al 2004, presidente del-l’Unione Parlamentare dell’Ocidal 2001 al 2004, presidente del-l’Assemblea Parlamentare Medi-terranea dal 2006, presidente delGruppo di Lavoro per la pace esicurezza in Medio Oriente. In-somma una delle personalità dispicco del mondo arabo che hasaputo coniugare politica e nuo-vo umanesimo, grazie soprattut-to alla lunga esperienza interna-zionale ed agli studi di psicolo-gia sociale all’università la Sor-bona di Parigi; un’esperienza nonteorica ma maturata sul campoanche quale fondatore dell’U-nione Nazionale delle Forze Po-polari (attualmente Unione So-cialista delle Forze Popolari) cheha consentito in Marocco unnuovo sviluppo favorendo l’al-ternanza democratica, caso uni-co in un paese arabo e musul-mano. E’ a Napoli ospite dellaFondazione Mediterraneo, dellaquale è da lungo tempo sosteni-tore, e per ricevere la cittadinan-za onoraria dal comune di SanSebastiano al Vesuvio all’inter-no del progetto “Gruppo dei Sag-gi del Grande Mediterraneo” (ve-di box nella pagina).

“In Europa – afferma Radi –vi sono valori importanti. Peresempio la valorizzazione del

cambiamento, il dubbio – intesocome valorizzazione della ricer-ca della verità, l’idea che si puòvivere sempre meglio di prima e,per finire, il concetto di indivi-dualismo. Ebbene, tutti questivalori hanno consentito all’Eu-ropa di superare momenti buidella sua storia che, non dimen-tichiamolo, è stata funestata dalunghe guerre nel secolo scorso.Questi valori, nella giusta misu-ra, sono positivi. Per esempiol’individualismo è l’idea fonda-mentale delle società: tutto si fon-da sull’individuo, anche la de-mocrazia: il voto segreto e diret-to, i diritti di base e via dicendo.Il problema è la degenerazione;onorare l’individuo è un bene,esagerare no”. E continua in unasorta di intervista che è ancheuna riflessione profonda del-l’uomo di cultura prima del po-litico: “Favorire il progresso persoddisfare i bisogni concreti de-gli individui è un diritto e un do-vere: se invece significa asservir-

si al commercio ed alle logichedel mercato e dei mercanti que-sti valori degenerano e causanoconflitti sociali che, nello scena-rio globale, possono avere con-seguenze catastrofiche”.

E’ innamorato della Campa-nia il presidente Radi ed è gratoall’amico Michele Capasso peraverlo accompagnato, durantegli incontri istituzionali presso laFondazione Mediterraneo, a vi-sitare le bellezze della regione: ilVesuvio, Ercolano, Pompei. “LeAssemblee parlamentari – con-clude – hanno un ruolo insosti-tuibile nel processo di dialogo edi pace specialmente nel Medi-terraneo. Società Civile e Parla-menti devono cooperare per af-fermare un nuovo sistema di va-lori basato sulla solidarietà e sul-la sostenibilità dello sviluppo”.

Il presidente della FondazioneMediterraneo Michele Capassonel suo intervento ha ringrazia-to i membri della Fondazionepartecipanti alla Conferenza: i

presidenti Radi e Majali, Um-berto Ranieri, il governatore diCasablanca Mohammed Kabbaj.

“La Fondazione Mediterra-neo – sottolinea Capasso - sindalla sua costituzione, nel 1994,ha strutturato un rapporto par-ticolare con il Parlamento Italia-no, il Parlamento Europeo, ilConsiglio d’Europa, con le As-semblee Regionali euromediter-ranee e, in generale, con tutte leAssemblee di rappresentanti de-mocraticamente eletti in quantoespressione legittima dei popolidel Grande Mediterraneo e deiloro bisogni. La Fondazione haaccompagnato la nascita del-l’Assemblea Parlamentare Euro-mediterranea – della quale il Pre-sidente Radi è stato il primo co-presidente insieme all’allora pre-sidente del Parlamento europeoe membro della Fondazione PatCox - ospitandone a Napoli l’as-semblea costitutiva e sostiene,inoltre, la nuova Assemblea Par-lamentare Mediterranea, nata re-

centemente all’interno dell’U-nione Interparlamentare”.

“Sin dal 1997 – continua Ca-passo - organizzando a Napoliil II Forum Civile Euromed edospitando molti Presidenti deiParlamenti dell’area, la Fonda-zione ha sviluppato un’azione disinergia con queste istituzioni chesono fondamentali per la crea-zione di una vera interazione po-litica, sociale e culturale nell’areadel Grande Mediterraneo. Per-ché parliamo di “Grande Medi-terraneo”, proponendo questaterminologia anche nei titoli del-le sessioni di questa Conferenza?E’ necessario allargare i confinidel Partenariato euromediterra-neo includendo Paesi che, percontiguità geografica e tradizio-ne storica, hanno interessi co-muni ed influenza in tutta le re-gione.

Il “Grande Mediterraneo” –conclude Capasso – deve costi-tuirsi come soggetto storico estrategico in grado di agire e svi-lupparsi in connessione ed inter-dipendenza con i Paesi del MedioOriente, del Golfo e del Mar Ne-ro promuovendo la comprensio-ne internazionale attraverso ladiffusione della conoscenza del-le realtà identitarie, sociali e cul-turali che costituiscono il Gran-de Mediterraneo: per questo èindispensabile un’interazione so-lida in grado di strutturare unacoalizione di valori e di interessicondivisi nel rispetto dei dirittifondamentali della persona uma-na e dell’uguaglianza di genere,sviluppando una cooperazioneintellettuale e la formazione dirisorse umane nei vari contestimultidisciplinari”.

Si conclude oggi a Napoli la conferenza internazio-nale dal tema “La cooperazione parlamentareeuromediterranea nello scenario mondiale: il ruolodelle Assemblee Regionali”. Organizzata dallaConferenza delle Assemblee Legislative RegionaliEuropee, dalla Conferenza dei Presidenti delleAssemblee Legislative delle Regioni e delle ProvinceAutonome italiane, dal Consiglio Regionale dellaCampania ed in collaborazione con la FondazioneMediterraneo, l’evento intende sottolineare l’im-portanza di una cooperazione euromediterraneache coinvolga anche attori della società civile e dellapolitica, con sforzi per consolidare la dimensioneparlamentare. In questo scenario è importante cheda parte dei Parlamenti Regionali europei si segnalila disponibilità ad una più compiuta e coesa parteci-pazione che ponga la politica ed i parlamenti alcentro delle relazioni con i Paesi mediterranei e che

conduca ad una transizione da un partenariato adun vero cosviluppo. Tra gli interventi della sessioneinaugurale si segnalano quelli del presidente del-l’Assemblea Parlamentare Mediterranea e delParlamento del Marocco Abdelwahad Radi, delpresidente del Parlamento della Catalogna ErnestBenach, del presidente della Commissione Esteridella Camera Umberto Ranieri, del presidente dellaCare Peter Straub, del presidente dell’AssembleaRegionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesinie del presidente della Fondazione MediterraneoMichele Capasso. Oggi le conclusioni affidate alpresidente del Consiglio Regionale della CampaniaAlessandra Lonardo, dopo gli interventi, tra gli altri,del presidente del Parlamento della GiordaniaAbdel Hadi Majali, del presidente del Senato FrancoMarini e del vicepresidente della Commissioneeuropea Franco Frattini.

Carle: oggi confronto con Frattini e Marini

La cooperazione parlamentare euromediterranea nello scenario mondiale

Il ruolo delle Assemblee regionali - Napoli - Castel dell’Ovo

OGGISeconda SessioneIl ruolo delle Assemblee Regionali per l’interazionesociale e culturale del Grande Mediterraneo PresiedeMario Pietracupa presidente del Consiglio Regio-nale del Molise

Ore 10 - Dal dialogo tra le culture all’individuazionedi valori condivisiPasquale Ciriello presidente del Comitato di Coor-dinamento Regionale delle università Campane

Ore 10,30 - Il rapporto sulle Economie del Mediter-raneo dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediter-raneo Cnr: Uno strumento per le politiche economichePaolo Malanima direttore Istituto di Studi sulle So-cietà del Mediterraneo - Cnr Napoli

Ore 11,15 - La dimensione culturale del Partenaria-to Euro-Mediterraneo nelle amministrazioni regio-nali e localiTana de Zulueta presidente della CommissioneCultura dell’Assemblea Parlamentare Euro-Medi-terranea (Apem)

Ore 11,30 Il dialogo fra le due sponde del Mediter-raneo: necessità e urgenzaKhaled Fouad Allam membro della CommissioneAffari Costituzionali della Camera dei Deputati

Ore 11,45 - Il ruolo delle Assemblee Regionali nel-l’interazione sociale e culturale del Grande Mediter-raneoAbdel Hadi Majali presidente della Camera dei De-putati del Parlamento di Giordania

Ore 12 - Il Mediterraneo: una prospettiva atlantica einsulareAntonio Angel Castro Condobez presidente delParlamento delle Isole Canarie 12,20 - Cantiere Me-diterraneoFelice Iossa già presidente della Commissione Speciale Mediterraneo del Consiglio Regionale del-la Campania

12,40 conclusione della Sessione

Franco Marini presidente del Senato

Terza Sessione«Il ruolo delle Assemblee Regionali per l’interazione economica del Grande Mediterraneo» PresiedeEnzo Lucchini vice presidente del Consiglio Regio-nale della Lombardia

Ore 14,30 - Le imprese come motore dell’integra-zione Euro-MediterraneaEttore Artioli vice presidente di Confindustria per ilMezzogiorno

Ore 14,50 - Convergenza economica e sociale Nord-Sud e “Push Regionale”: quale ruolo per gli attori re-gionali nella Regione Euro-Mediterranea?Abdelkader Sid Ahemd fondatore della Conféren-ce des petites et villes historiques de la Méditer-ranée

Ore 15,10 - Traffici marittimi e Mediterrranei: le nuo-ve sfideIda Simonella consulente Istituto Adriano Olivettidi Studi per la Gestione dell’Economia e delle Azien-de (Istao)

Ore 15,45 - Lo sviluppo economico dei Paesi Medi-terranei in rapporto alla globalizzazioneMohammed Kabbaj governatore di Casablanca

Ore 16 - Il Mediterraneo come luogo di pace, stabi-lità e sicurezza: il ruolo dell’EuropaFranco Frattini vice presidente della Commissioneeuropea commissario europeo alla Libertà Sicurez-za e Giustizia

Ore 16,15 - Conclusioni della SessioneAlessandro Tesini presidente della Conferenza del-le Assemblee Regionali e dell’Assemblea RegionaleFriuli Venezia Giulia

Ore 16,30 - Presentazione della “Carta delle Assem-blee Regionali”

Ore 17 - Conclusioni della conferenzaAlessandra Lonardo presidente del Consiglio Re-gionale della Campania

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1374 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1375

“Il Denaro” 7 luglio 2007

� Gabriella Calò

Integrazione, cooperazione, svi-luppo. Sono i temi di una colla-borazione politica ed economicapiù stretta tra l’Europa e i paesidel Mediterraneo che secondoFranco Frattini, vice presidente

della Commissione europea, pos-sono essere realizzati attraverso ilpatto euromediterraneo, un pro-getto a cui personalmente si de-dicherà per poterlo presentare asettembre in Portogallo, alla Con-ferenza dei ministri europei al-l’Immigrazione e a novembre al-la conferenza ministeriale euro-mediterranea.

“L’intenzione è passare da unareciproca tolleranza al partena-riato, alla collaborazione, allacooperazione tra i paesi dellasponda Sud d’Europa e della ri-va Sud del Mediterraneo”, spie-ga Frattini nel corso della sessio-ne conclusiva del convegno “LaCooperazione Parlamentare Eu-romediterranea nello ScenarioMondiale: il ruolo delle Assem-blee Regionali”, ieri a Napoli. L’i-dea del vice presidente si basa suaccordi riguardanti il fenomenomigratorio, la formazione, il so-stegno all’innovazione e allo svi-luppo sostenuto con fondi euro-pei. Ricordando la politica dei vi-sti adottata tempo fa per i paesidei Balcani, Frattini sostiene lanecessità di un progetto di age-volazione della circolazione per igiovani, i ricercatori, gli operato-ri commerciali dei paesi arabi;inoltre, contro l’immigrazioneclandestina, propone una buonapratica già sperimentata, l’avviocioè di corsi di formazione e dilingua per chi voglia tentare la

carta del lavoro all’estero per unamaggiore integrazione.

Infine, nel bilancio comunita-rio di gennaio, sono state previ-ste ingenti somme per sostenereprogetti di sicurezza delle reti, in-frastrutture, innovazione e ricer-ca, in modo da rendere il nordAfrica un territorio di collabora-zione e investimenti esteri. “Tre-dici anni dopo Barcellona – pro-segue Frattini – dobbiamo dareuna spinta maggiore. Non sem-pre abbiamo avuto i risultati spe-rati, soprattutto per quanto ri-guarda il credito: bisogna creareuna Banca euromediterranea”.

Di coesione parla anche la pa-drona di casa, il presidente delConsiglio regionale della Cam-pania, Sandra Lonardo. “Il mo-dello di integrazione europeo av-venuto di recente con l’allarga-mento – spiega – può essere uti-lizzato su scala più ampia. Oggila politica deve dare più spazio albacino del mediterraneo, soprat-tutto attraverso il dialogo conti-nuo tra attori che, seppur diver-si, sono posti su un piano di pa-rità”. Sul ruolo centrale che le as-semblee regionali possono averenel processo di integrazione, con-corda anche il presidente del Se-nato Franco Marini. “Una poli-tica per la valorizzazione dell'area del Mediterraneo è urgente-dichiara richiamandosi all’idea diUnione mediterranea lanciata dal

presidente francese NicolasSarkozy nei giorni scorsi - ma ilprocesso deve muoversi anche dalbasso, attraverso la cooperazionedei poteri locali, delle Regioni edelle città che si affacciano sullesponde questo mare".

Oltre alla proposta di Frattini,parte da Napoli e verrà ufficia-lizzato a Lisbona anche il pro-getto di un Consiglio euromedi-terraneo, lanciata da Tana DeZulueta, presidente della Com-missione Cultura del parlamentoeuromediterraneo, e Khaled FuadAllam, della commissione AffariCostituzionali della Camera. Unospazio permanente di confronto

politico che possa davvero se-gnare un passo in avanti nellacomprensione reciproca e nelriavvicinamento. “L'Apem -so-stiene Fuad Allam - è assoluta-mente insufficiente, allo stato at-tuale. Per questo credo che sia ilmomento per pensare a un con-siglio Euromediterraneo: ora civuole una terapia più forte”.Concorda la De Zulueta: “L'as-semblea ha un potenziale enormeche si fa però fatica a sfruttare. E'necessario uno scatto in avantida un punto di vista culturale epolitico, trovando una base cul-turale comune da applicare allapolitica”.

AREA MED. 1

Sabato 7 luglio 2007 22IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

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e in replica alle 20.20 e alle 11 del giorno successivo

Frattini: Serve un patto euromediterraneoUn patto euromediterraneo perrilanciare il programma diBarcellona. Parte da FrancoFrattini, vice presidente dellaCommissione europea, l’ideauna maggiore interazionepolitica ed economica tra i paesidelle sponde Sud d’Europa eSud Mediterraneo. Un’altraproposta per rafforzare gliaccordi di Barcellona, vienelanciata alla tre giorni di Napolisul ruolo delle assemblee regio-nali nel processo di cooperazio-ne parlamentare euromediterra-nea da Tana De Zulueta, presi-dente della commissione Cultu-ra del Parlamento euromediter-raneo, e da Khaled Fuad Allam,della commissione Affari Costi-tuzionali della Camera: unprogetto di un Consiglio Euro-mediterraneo. All’incontropartecipa anche il presidentedel Senato Franco Marini, chedefinisce urgente la valorizza-zione dell' area del Mediterra-neo, affiancando il processo giàesistente di integrazione euro-pea.

“Un'area ricca di criti-cità, ma anche di poten-zialità. Così il presiden-te della Conferenza del-le Assemblee regionali, epresidente dell'Assem-blea regionale del FriuliVenezia Giulia, Alessan-dro Tesini, definisce l'a-rea del Mediterraneo, aconclusione della confe-renza napoletana sullacooperazione parlamen-tare euromediterranea."I problemi di conviven-za e di dialogo ci sono -afferma Tesini - e la duegiorni di incontri sonostati un banco di provaper verificare a che pun-to siamo rispetto a quan-to deciso a Barcellonadodici anni fa”.

Il fatto che sia tra-scorso più di un decen-nio dalla firma del Par-tenariato euromediterra-neo non sembra preoc-cupare il presidente del-

la Conferenza delle As-semblee regionali. “Do-dici anni sono tanti - ag-giunge - ma non sononiente rispetto ai tempidi cui questi processi

hanno bisogno. Proba-bilmente le aspettativeerano troppo ambiziose.Ma bisogna considerareche ha pesato molto ne-gativamente la situazio-ne mediorientale.

Il progetto euromedi-terraneo è l'unico dopol'Onu in cui siedono in-sieme Israele e i Paesi chenon lo riconoscono”.

Ora, sottolinea Tesiniai relatori della confe-renza, “è il caso di fare ilpunto. Io credo - ag-giunge - che si sia apertauna stagione per un ruo-lo nuovo delle Regioni,che non sostituisconogoverni e parlamenti nel-la politica estera, ma cheapplicano la cosiddettapolitica estera minore,ossia quella fatta di ac-cordi di collaborazionepuntuali nei campi dellasicurezza, della stabilità,della pace, dell'economiae della cultura”.

“Queste giornate diNapoli - ha concluso Te-sini - sono un'occasioneindispensabile per trarreun bilancio di questi an-ni e per riprogrammare ilfuturo".

Tesini, nel corso di unincontro con i presiden-te dei parlamenti e delleassemblee regionali svol-tosi alla Fondazione Me-diterraneo, ha ringrazia-to questa istituzione pertre motivi “per tuttoquello che ha realizzatoin questi anni, racco-gliendo consensi, amici-

zie ed apprezzamenti econquistandosi sul cam-po una credibilità unicanei Paesi euromediterra-nei: con le istituzioni,con l’opinione pubblica econ gli attori della so-cietà civile; per aver col-laborato alla conferenzagarantendo la presenzadi personalità quali ilpresidenti delle assem-blee parlamentari delMarocco e della Giorda-nia e per i contributi con-creti ed operativi appor-tati alla carta delle as-semblee regionali dalpresidente Capasso nelsuo intervento”.

La Carta delle Assem-blee regionali si basa sualcuni elementi sostan-ziali: 1 – E’ indispensabile co-

stituire un coordina-mento tra le Assembleeregionali europee perstrutturare una piùproficua collaborazio-ne nell’ambito dellacooperazione con le re-gioni e i Paesi delGrande Mediterraneo.

2 – Le regioni europeemediterranee, per tra-dizione storica e conti-guità geografica, devo-no sviluppare sinergiecomuni e scambi diesempi di buona prati-

ca con le regioni ed iPaesi del Grande Me-diterraneo, considera-to che molte regionihanno caratteristiche eproblematiche simili econdivisibili a moltipaesi della riva sud(numero di abitanti,trasporti, migrazioni,tutela dell’ambiente,ecc.). Ciò a maggiorragione se si considerache dodici anni di par-tenariato euromediter-raneo hanno messo inevidenza – tra le variedifficoltà – lo squili-

brio nei rapporti trapaesi distanti e conproblematiche diverse.

3 – Le Assemblee regio-nali hanno un ruolodecisivo nei rapporticon la società civile e,

specialmente, nella co-struzione di una so-cietà civile attiva nellariva sud del Mediter-raneo che potrà costi-tuirsi come elementofondante del processodi democratizzazione edi pace. In tale ambito,un coordinamento deiprovvedimenti legisla-tivi in materia di so-stegno alla società ci-vile ed ai problemi piùurgenti – sostenibilitàdello sviluppo, tuteladelle risorse, difesa deidiritti umani, egua-glianza di genere, ecc– può assegnare alleAssemblee regionali unruolo significativo nelprocesso di coopera-zione regionale attra-verso la valorizzaionepuntuale delle risorselocali, sia pure nelloscenario globale.

4. – Le Assemblee regio-nali devono operare inarmonia con quantorealizzato dal parte-nariato euromediter-raneo e da altri orga-nismi quali l’Assem-blea parlamentare eu-romediterranea e l’As-semblea parlamentaremediterranea, evitan-do duplicazioni espreco di risorse.

Da Napoli una carta per lo sviluppo condiviso

Sono quattroi punti chiavedel documentoelaboratodalla FondazioneMediterraneo

Previsto ancheun coordinamentotra le Assembleeregionali e europeeper avviarela cooperazione

Gli elementi portanti per l’adozione di una Carta delleAssemblee regionali devono essere collegati ai biso-gni reali dei territori, considerato che le dimensionidella maggior parte delle regioni europee mediterra-nee coincidono con quelle di molti paesi della rivasud. Inoltre vi sono situazioni di contiguità geograficae legami storici come il Friuli, la Slovenia, l’Andalusiae il Marocco che suggeriscono una politica comune intermini di cooperazione tra le Assemblee regionali diqueste regioni ed i Parlamenti dei paesi della rivasud.

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“Il Denaro” 7 luglio 2007

Una forte spinta alla coo-perazione tra l'Unione Eu-ropea e i paesi della spon-da sud del Mediterraneopuò arrivare anche attra-verso le regioni dei diver-si paesi europei. E' questoil tema del convegno "LaCooperazione Parlamen-tare Euromediterraneanello scenario mondiale: ilruolo della assemblee re-gionali" conclusosi iericon gli interventi del pre-sidente del Senato Marinie del vicepresidente dellaCommissione europeaFrattini. Un tema forte cuiha fatto riferimento PeterStraub, presidente dellaConferenza delle Assem-blee Legislative RegionaliEuropee: "Le nostre re-gioni possono e devonoavere una voce forte e au-tonoma nell'ambito dellepolitiche dell'Unione Eu-ropea.

Uno dei temi caldi è ov-viamente quello dell'im-migrazione - aggiunge ilpresidente - ed è molto im-portante che si parli diquesto a Napoli, città im-portante per il suo ruoloverso il Mediterraneo.Straub ha fatto poi riferi-mento ad una cooperazio-ne che tenga conto dellespecificità e delle tradizio-ni di vicinanza geograficae culturale: “Abbiamo l'e-sempio di tanti paesi delNordeuropa, che hanno

intensificato negli ultimianni la collaborazione conpaesi come la Bulgaria o laRomania. Allo stesso mo-do noi sosteniamo le ini-ziative che vedono coin-volti paesi come Spagna eItalia nei confronti delMarocco o della Tunisiaad esempio”. Il convegnonapoletano, organizzatodal Consiglio Regionaledella Campania in colla-borazione con il Calre(Conferenza delle Assem-blee Legislative RegionaliEuropee) e la FondazioneMediterraneo, si conclusocon la proposta di una“Carta delle AssembleeRegionali”.

Diversità, intrecci dicultura, ma un terrenoprofondamente comunesu cui impegnarsi e lavo-rare per risolvere gli enor-mi problemi che frenanola regione.

E' su questo doppio bi-nario che sta lavorando laregione della Catalogna,ed è questa l'opera che haillustrato il presidente delparlamento della regionespagnola, Ernest Beachche, nel suo intervento(pronunciato in catalanodopo una breve introdu-zione in italiano) ha sot-tolineato l'importanza del-le specificità regionali nel-l'ambito dei singoli Stati edelle strutture sovranazio-nali come l'Unione Euro-

pea: proprio in quest'otti-ca ha scelto il catalano,sottolineando polemica-mente che la lingua "purparlata da dieci milioni dieuropei in Catalogna, nel-le Baleari, nel sud-est del-la Francia, ad Alghero inSardegna e ad Andorra,non è riconosciuta piena-mente dall'Ue come linguaufficiale e ci è quindi vie-

tata usarla al ParlamentoEuropeo".

Proprio sulla forte iden-tità regionale della Cata-logna si sofferma Benach,per spiegare invece l'aper-tura del suo governo ver-so la cooperazione inter-nazionale: "Il nostro pre-sente e ancora di più il no-stro futuro si devono ali-mentare attraverso la di-versità che costituisce unvalore aggiunto nell'epocadella globalizzazione. E'questo il nostro punto di

partenza: un'identità for-te che ci permette di col-loquiare con le altre realtàculturali e politiche".

Un sistema di dialogo ecooperazione tra i Paesidel Mediterraneo non puòfunzionare bene se un se-rio coordinamento nonavviene anche tra le Re-gioni italiane.

E' quanto sostiene ilpresidente del consiglio re-gionale della Toscana Ric-cardo Nencini: “Con leRegioni talvolta ci trovia-mo a perseguire obiettivisenza coordinarli - dice amargine della conferenza -. Questo è normale e ri-specchia l'autonomia pre-vista dalla Costituzione,ma se riuscissimo anche acoordinare i parlamentiregionali tra loro avrem-mo politiche più efficaci".

Un coordinamento a li-vello regionale e non cen-trale la cui esigenza èemersa al termine delladue giorni napoletana.“La proposta di Carta del-le Assemblee regionali -aggiunge Nencini – scatu-rita dalla duegiorni napo-letana può consentire alleRegioni che vi aderisconodi poter combattere inquesta direzione”.

Una delle sfide in talsenso non poteva che es-sere il Mediterraneo. MaNencini avverte: “Se nonrisolviamo prima le tre

grandi questioni politichedel conflitto israelo-pale-stinese, dell'allargamentodell'Unione europea allaTurchia e del consolida-mento della democrazia inNord Africa per debellareil fondamentalismo isla-mico, qualsiasi accordo dinatura commerciale edeconomica non avrà maivalore”.

"Una delle condizionifondamentali per lo svi-luppo economico, la cre-scita civile e sociale e lastabilità dei paesi del Me-diterraneo è quella di fa-vorire i processi di conso-lidamento delle loro isti-tuzioni democratiche, an-che attraverso una strettacooperazione con le as-semblee legislative regio-nali europee”. Lo affermail presidente del ConsiglioRegionale del Lazio Mas-simo Pineschi intervenen-do a Napoli alla Confe-renza parlamentare euro-mediterranea.

“Il contributo delle As-semblee legislative del no-stro Paese e di quelle del-l'Ue può essere di granderilievo - sottolinea Pine-schi - poiché rappresenta-no un modello di parteci-pazione dei cittadini allavita politica e di aggrega-zione del consenso dellasocietà civile intorno alledecisioni delle istituzionipolitiche". L'incontro dei

Consigli regionali è statal'occasione per il rilanciodi una politica nazionaleed internazionale che ab-bia al centro il Mediterra-neo. Lo sostiene il presi-dente del Consiglio regio-nale della Puglia, PietroPepe nel suo intervento:“Per le regioni meridiona-li, a partire dalla Puglia,si apre un nuovo scenarioricco di potenzialità, an-che in vista dell'attuazio-ne dell'area di libero scam-bio - spiega Pepe - occor-re un nuovo ruolo socialee culturale per collabora-re con i Paesi che condivi-dono, con l'Italia, storia,tradizioni e civiltà”.

“In qualsiasi Paese delMediterraneo si ritrova-no le tracce di una storiacomune e su questa vafondata una politica dipace e di relazioni umanee politiche - aggiunge ilpresidente dell'assembleapugliese - La Puglia sta fa-cendo la sua parte con l'i-stituzione di un assesso-rato specifico per costrui-re politiche di collabora-zione culturale, scientificae produttiva con i Paesidel Mediterraneo”. “Il ri-schio da evitare è che l'U-nione Europea, a seguitodei nuovi ingressi, sposti ilsuo asse verso il Nord-Est,dimenticando il suo cuo-re mediterraneo”, conclu-de Pepe.

AREA MED. 2

Le assemblee regionali insieme per la pace

Sabato 7 luglio 2007 23MEDITERRANEOIL DENARO

La cooperazionedeve tener contodelle specificitàe delle tradizioniUno dei temi caldi è l’immigrazione

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“Il Denaro” 18 luglio 2007

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“Comunicato stampa” 6 settembre 2007

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“Il Denaro” 8 settembre 2007

Sabato 8 settembre 2007 23MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Premio Euromed per il Dialogo tra cultureRodi Kratsa Tsagaropoulou (primo vi-ce presidente del Parlamento Europeo)e Jan Willems (direttore artistico delTheater Day Productions) sono i vin-citori ex aequo della seconda edizionedel Premio Euro-Med per il Dialogo trale Culture 2007.Nel 1997 la Fondazione Mediterraneoha istituito il Premio Mediterraneo(con le sezioni Pace, Cultura, Arte, Di-plomazia, Istituzioni, Promozione so-ciale, Informazione, Letteratura, Ci-nema, Creatività, Architettura e Delfi-no d´Argento) che annualmente vieneassegnato a personalità del mondo po-litico, culturale e artistico che hannocontribuito, con la loro azione, a ri-durre le tensioni e ad avviare un pro-cesso di valorizzazione delle differen-ze culturali e dei valori condivisinell´area del Grande Mediterraneo.

Oggi questo premio è considerato unodei più prestigiosi riconoscimenti a li-vello mondiale.Nel 2005 la Fondazione Mediterraneoha poi deciso di lanciare, congiunta-mente alla Fondazione Euromediter-ranea "Anna Lindh" per il dialogo trale culture - della quale è Capofila del-la Rete italiana - una sezione speciale

del Premio Mediterraneo intitolatoPremio Euro-Mediterraneo per il Dia-logo tra le Culture. Quest anno il premio è stato dedicatoal tema "Donne e uomini mano nellamano per l’uguaglianza di genere". Tra i numerosi candidati proposti daiCapofila delle 37 Reti Nazionali dellaFondazione Anna Lindh sono risulta-ti vincitori ex aequo di questa edizio-ne Rodi Kratsa Tsagaropoulou e JanWillems, per il loro contributo allapromozione, seppur a livelli differen-ti, del ruolo della donna nella societàcontemporanea. Jan Willems tramite lesue attività artistiche e Rodi Kratsa alivello istituzionale, incoraggiano l’a-dozione di politiche che rispettino l’u-guaglianza dei generi all’interno delParlamento Europeo e dell’AssembleaParlamentare Euro-Mediterranea. Una

“menzione speciale”, quali modelli dibuona pratica nella promozione del-l’uguaglianza di genere è stata attri-buita agli altri 3 finalisti:- Wassyla Tamzali, scrittrice ed attivi-sta per i diritti delle donne (Algeria); -Hanna Herzog, ricercatrice in que-stioni di uguaglianza di genere, reli-gione e politica e docente di sociologiaall’Università di Tel Aviv (Israele); - Mahassen El Emam, direttrice e fon-datrice del Arab Women Media R&SCenter (Giordania).Il premio sarà consegnato in occasio-ne di una cerimonia ufficiale che vedràpartecipare i premiati a diverse atti-vità organizzate dalla Fondazione Me-diterraneo e dalle Reti Nazionali del-l’Alf sia in Europa che nei paesi part-ner mediterranei.

Gaia di Michele

La prima edizionenel 1997, poi nel 2005l’intesa con la FondazioneEuromediterranea“Anna Lindh”

Ogni anno il Premio Euro-Med viene dedi-cato ad un nuovo tema, che si ispira ai va-lori della Dichiarazione di Barcellona. Nelnovembre 2006, durante il meeting dei Ca-pofila delle Reti Nazionali dell’Alf che si èsvolto a Tampere, la Giuria ha scelto il te-ma Donne e uomini mano nella mano perl´uguaglianza di genere. La decisione è sta-ta presa tenendo conto che nel 2007 si ce-lebra l’Anno Europeo dell’Uguaglianza traUomini e Donne. L’intento è stato quello di aumentare lapresa di coscienza e di informare i cittadi-ni del loro diritto alla non-discriminazionee contemporaneamente alla celebrazionedei benefici della diversità. I 4 temi chiaveproposti dalla Commissione Europea percelebrare il 2007 quale Anno dell’Ugua-glianza tra i Generi sono: Diritti – presa di coscienza del diritto di

uguaglianza e di non-discriminazione. Rappresentazione – simulazione di un di-battito sulle metodologie per accrescere lapartecipazione dei gruppi poco rappre-sentati nella società. Identificazione – ce-lebrare la diversità. Rispetto e tolleranza –promuovere una società unita e coesa.Inoltre la celebrazione dell’Anno Europeo2007 coincide con il 50mo Anniversario del-la firma del Trattato di Roma, testo fonda-tore dell’Unione Europea, il cui primo pun-to è dedicato alla necessità di eliminare ledisuguaglianze di genere. Il 2007 coincideanche con il 10mo Anniversario della crea-zione del fondo della Nazioni Unite per l’e-liminazione della violenza contro le donne.Sfortunatamente, nonostante l’ugua-glianza tra i generi sia uno dei principi chia-ve dell’Unione Europea, c’è ancora moltoda fare.

Mano nella mano per l´uguaglianza di genereRodi Kratsa Tsagaropoulou, di originegreca, occupa attualmente il posto diPrimo Vice Presidente del ParlamentoEuropeo ed è membro della Commis-sione Euro-Parlamentare sui Diritti del-le Donne e l’Uguaglianza di Genere. Sioccupa della promozione del dialogonell’arena politica euromediterranea,della partecipazione delle donne alla vi-ta politica per una società sempre piùdemocratica e per le uguali opportunitàtra uomini e donne. Crede che i valori,le capacità e le prospettive delle donnesiano cruciali nel raggiungimento diquesti obbiettivi. Jan Willems, di origi-ne olandese, occupa attualmente il posto di Direttore Artistico del Theater Day Production e la-vora ad Hebron e a Gaza. Insegna a donne e uomini adulti a diventare insegnanti e attori di tea-tro con l’obiettivo di creare un teatro professionale giovanile in queste regioni. Ha trascorso gliultimi due anni della sua vita in Palestina (soprattutto nella Striscia di Gaza e ad Hebron) dove hainsegnato e lavorato con uomini e donne in molteplici forme di opere sociali e teatrali.

Vince il confronto tra diplomazia e spettacolo

Rodi Kratsa Tsagaropoulou Jan Willems

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“Il Denaro” 15 settembre 2007

Sabato 15 settembre 2007 64IL DENARO CULTURA � SCAFFALE

� Rosario Diana

Proviamo ad immaginare che unprofessore di letteratura italianadi estrema sinistra, una commer-cialista simpatizzante per Fini,un'astrofisica seriamente interes-sata alle vicende del neonato Par-tito Democratico ed un medicomilitante nella Lega facciano par-te dello stesso raffinato club digiocatori di scacchi. Pur con le lo-ro marcate distinzioni professio-nali e le loro pressoché inconci-liabili divergenze politiche, essituttavia troveranno nella passio-ne per gli scacchi un'affiliazionecondivisa che, superando le lorodifferenze, li unirà in un'identitàcomune. Così come noi li abbia-mo immaginati, ognuno di questinostri fantasticati personaggi saràportatore di tre diverse identità (enaturalmente noi abbiamo aper-to solo una piccola finestra sullaloro ipotetica vita): 1) quella as-sunta in virtù dell'esercizio pro-fessionale; 2) quella provenientedalla fede politica; 3) quella ri-sultante dall'amore per gli scac-chi. Sicché, se dal punto di vistaformale l'identità (secondo la no-ta formuletta di matrice aristote-lica: A = A) è unica per tutte le di-verse tipologie identitarie e le uni-fica in una pura (vogliamo dire“vuota”?) forma, sul piano dellaeffettività storica non possiamoparlare “della” identità di un in-dividuo, quanto piuttosto “delle”

identità molteplici che in lui con-vivono e primeggiano nelle diver-se situazioni concrete. Nel corsodella nostra navigazione esisten-tiva, per così dire, noi veniamoaccumulando un numero ampioquanto imprecisato di affiliazioni-identità che di volta in volta pos-siamo mettere in campo nelle di-verse circostanze della vita per en-trare in dialogo o in contrasto coni nostri interlocutori.Come ci si orienterà in questo ma-re magnum rappresentato dallamolteplicità e varietà delle identitàche ci accompagnano nel corsodella nostra vita? A tale doman-da Sen in un suo notevole librodell'anno scorso (“Identità e vio-lenza”, Laterza) risponde conestrema chiarezza: noi abbiamosempre un'affiliazione identitariaprevalente che facciamo valeresulla base di una libera scelta ra-zionale che risponde alla solleci-tazione del contesto storico-so-ciale circoscritto nel quale, a se-conda dei casi, ci troviamo a vi-vere e ad operare. “Ad esempio -scrive Sen -, se si va a una cena,la propria identità di vegetarianopotrebbe avere maggiore impor-tanza della propria identità di lin-guista, mentre quest'ultima po-trebbe essere rilevante se si pen-sasse di andare a una conferenzadi studi linguistici”. Se sulla no-stra scelta razionale dell'identitàgrava naturalmente il peso dellacultura, delle tradizioni e dei co-

stumi del luogo nel quale viviamo,ciò non toglie - osserva l'econo-mista e filosofo angloindiano -che tutti noi “siamo in grado, inquanto esseri umani adulti e com-petenti, di mettere in discussionee iniziare a contestare ciò che ci èstato insegnato”. NaturalmenteSen è consapevole che in certe si-tuazioni caratterizzate da un con-flitto in cui le forze in campo ri-sultino manifestamente sbilancia-te (pensiamo ai nazisti contro gliebrei), l'identità prevalente non è“scelta” ma “imposta” all'op-presso dall'oppressore, che in talmodo viola quello che lo stessoSen ritiene essere “uno dei più im-portanti diritti umani”, vale a di-re “il diritto alla scelta delle no-stre affiliazioni e identità” . Ma,se con questo libro Sen si battecontro ogni identità imposta, sem-bra però un po' troppo ottimistanel ritenere l'identità prevalentefrutto di una scelta razionale, diun ragionamento: non è necessa-rio scomodare Pirandello, per ri-conoscere che il più delle volte,nella vita quotidiana sperimen-tiamo che, lungi dall'essere sceltada noi, l'identità è piuttosto unamaschera, una “marsina stretta”,che circostanze, contro le quali èpressoché impossibile o troppocompromettente ribellarsi aper-tamente, ci obbligano ad indos-sare.

(1 - continua)

LIBRI. 1

La grande battaglia di Sen contro le identità violate

� Francesco Postiglione

Il monumentale libro (piùdi cinquecento pagine) chelo scrittore e giornalista in-diano Sukhetu Metha de-dica alla sua città nataleBombay, in traduzione ita-liana dall'edizione ameri-cana a cura della Einaudi,non è tanto un libro sul-l'India, quanto prima ditutto un libro su Bombay,continente a parte all'inter-no del continente indiano.14 milioni di abitanti, ladensità di popolazione frale più alte del mondo, Bom-bay è presentata qui dal-l'autore come un conden-sato dell'intero universoumano: la scelta di raccon-tare una città,i suoi proble-mi, il suo cuore che pulsa,è seguita da Metha non conuno svolgimento saggisti-co, ma con una narrazionea metà tra l'autobiografia,e il romanzo incentrato sualcuni ben focalizzati per-sonaggi, simbolo della vitafrenetica e assurda dellacittà. Il libro non è un rac-conto di storie: serve piut-tosto a illustrare una cittàin cui il livello di vivibilitàè ormai ampiamente al disotto di tutti i canoni ac-cettabili, la violenza quoti-diana è senza controllo, e la

divisione indù-musulmanafa solo da cornice a con-flitti tribali e banditisticimolto più subdoli e nasco-sti.Bombay è il vero perso-naggio del libro: autenticaGomorra dei nostri tempi,è raccontata qui senza com-piacimento per l'ecceziona-lità dei suoi primati negati-vi (inquinamento, so-vraffollamento, mancanzad'acqua, sporcizia, crimi-nalità), ma anche senza in-vettive apocalittiche, conl'occhio disincantato e fred-do (a volte anche troppo)del giornalista d'inchiestache torna dopo 15 anni nel-la sua città per narrarla alresto del mondo.

LIBRI. 2

Reportage dall’infernoA Bombay si vive ai confini della realtà

Sukhetnu Metha Maximum CityEinaudiPagine 544 Prezzo: 19,50 euro

� Michele Capasso*

La scomparsa di GaetanoArfé richiama ricordi le-gati alla mia giovinezzache ritengo giusto testi-moniare per avvalorare,qualora ve ne fosse anco-ra bisogno, la figura di unuomo semplice che ha la-sciato un segno indelebilenella storia del socialismoe del nostro Paese.“Arfé, una vita nel segnodel socialismo” è il titolocon cui il presidente Na-politano ha ricordato ierisu “Il Mattino” l’amico edil compagno di una vita,sottolineando la condivi-sione di comuni valorimorali e sociali, nono-stante ogni distinzione ediversità di posizioni.Con un analogo titolo –“Capasso, una vita nel se-gno del socialismo” – di-ciassette anni fa FrancescoDe Martino commemorò,sullo stesso giornale, laprematura scomparsa dimio padre Raffaele, sin-daco, per quasi 40 anni,di San Sebastiano al Vesu-vio, definendolo “vero so-cialista dalla grande uma-nità”.Non solo due titoli analo-ghi, ma radici comuni ed

una profonda amicizia le-garono mio padre ed ilsottoscritto a GaetanoArfé, che fu candidato piùvolte negli anni ’70 al Se-nato della Repubblicaproprio nel collegio Na-poli VI, con il suo centrooperativo nel Comune diSan Sebastiano al Vesuvio.Il suo avversario in piùtornate elettorali fu Ge-rardo Chiaromonte. Gliincontri - e le successivecene - a casa mia, in quelperiodo, avevano spessocome ospiti Gaetano, Ge-rardo ed un sarto di nomeErnesto, che aveva un bas-so nei vicoli a monte diPiazza Trieste e Trento.Il quartetto – Gaetano,Gerardo, il sarto Ernesto emio padre Raffaele – an-ziché parlare delle elezio-ni ed alimentare una sanacompetizione, amava ri-cordare i tempi passati.Come quello delle elezio-ni politiche del 1946 per ilreferendum istituzionale el’Assemblea Costituente.Arfé ricordava il ruolo diNapoli quale “prima li-nea” nella battaglia per laRepubblica, per il prolife-rare dei movimenti qua-lunquistici e monarchiciche preannunciavano ri-

torsioni ed attentati ed ilverificarsi di situazioni in-candescenti con minacce,aggressioni e ferimenti co-me quelli capitati al Vo-mero ai socialisti AntonioGuida e Ferdinando Cilia. Mio padre ricordava agliamici: “Dormivamo nelbasso di Ernesto ed io erococcolato da voi compa-gni perché portavo le uo-va e le soppressate” e con-tinuava sottolineando conorgoglio l’attività di vigi-lanza democratica e l’a-zione per contrastare gliavversari in occasioni qua-li lo scoppio dei moti diVia Medina: “Nel 1946Lelio Porzio venne a sape-re che per i referendumquelli avrebbero fatto co-se ‘e pazzi e quindi anda-vano controllati e contra-stati”.Gaetano Arfé sottolinea-va come i moti di Via Me-dina fossero stati la rispo-sta violenta che i monar-chici avevano preparatoper condizionare lo svol-gimento delle elezioni peril referendum istituziona-le ed il ruolo essenziale diSandro Pertini che capeg-giava la lista del partitosocialista a Napoli, coa-diuvato da mio padre Raf-

fele, da Lelio Porzio e daaltri esponenti del sociali-smo napoletano. E poi ri-cordava episodi della pro-pria vita, come quando siarruolò volontario con ipartigiani della Valtellina.Il discorso continuava conriflessioni sulla scissionedi Palazzo Barberini del1947, sul ruolo di Saragate Nenni e, successivamen-te, di Francesco De Mar-tino, con il quale lo stessoArfé ebbe un lungo soda-lizio.Una sera Gaetano, dopocena, ascoltava con gran-de attenzione mia madreche gli raccontava i sacri-fici fatti per aiutare duezii, gravemente malati, diSomma Vesuviana - com-paesani dei genitori diArfé, Raffaele e Maddale-na Maffezzoli - e si diver-tiva molto ascoltando imiei racconti sulle rela-zioni sociali della mia fa-miglia.“Sin dagli anni ’50 - gli di-cevo - queste relazioniconsistevano essenzial-mente in una complessaattività di aiuto, assisten-za e sostegno morale amolte famiglie, per lo piùcontadine, bisognose diessere risollevate dai disa-

gi dovuti alla distruzionedel paese”.E mio padre concludevaquesti racconti sottoli-neando come la gestionedi una famiglia così allar-gata - che comprendevatutti gli abitanti di San Se-bastiano al Vesuvio - nonfosse una cosa semplice;ricordava a Gaetano, conmolta freschezza, i simpa-ticissimi baratti, di saporequasi tribale, che avveni-vano durante le festivitànatalizie e pasquali ed al-le ricorrenze degli onoma-stici: all’inizio era una ve-ra e propria invasione dipolli, capretti, verdure,scarole, finocchi, vino, uo-va, frutta e quanto altrola terra produce. “Ma tut-ta questa merce - sottoli-neava con orgoglio miopadre - era solo di passag-gio per casa nostra, pron-ta ad essere trasferita aicittadini più bisognosi chesi vedevano così, propor-zionalmente al loro biso-gno, recapitare derratealimentari o capi di abbi-gliamento essenziali per laloro sussistenza.”Altri tempi, lontani anniluce dallo squallore e dal-la sterilità etica che carat-terizzano la politica di

questi ultimi anni, allon-tanandola dalla gente. Lalevatura morale ed etica diuomini come GaetanoArfé dava, allora, proprioalla politica, una dignitàalta ed un rispetto che og-gi sembrano sepolti persempre. Ho voluto affian-care ai tanti riconosci-menti sullo studioso, sul-lo storico e sull’europei-sta, questo modesto ricor-do personale su un uomosensibile, colto, curiosodel mondo, ma attento al-le piccole testimonianze diun’Italia minima che, co-me lui stesso affermava,costituiscono i pilastriportanti della storia. Inqueste ore è stato ricorda-to il desiderio di GaetanoArfé di donare parte dellasua biblioteca ai giovaninapoletani: la FondazioneMediterraneo potrebbeimmediatamente ospitarequesti libri dedicando adArfé un’apposita sezionedella Biblioteca del Medi-terraneo. Oltre al riconoscimento,sarebbe questo un contri-buto concreto per ricor-dare la sua figura.

*presidente FondazioneLaboratorio

Mediterraneo

INTERVENTO

Arfé: quando la semplicità passa alla storia

buona

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“Ansamed” 2 ottobre 2007

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“Il Denaro” 9 ottobre 2007

Martedì 9 ottobre 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

� Michele Capasso*

Napoli, 5 ottobre 2007.Ospedale Cardarelli. Padi-glione “D”, lato sud, se-condo piano.

Nel lindore di una stan-za d’attesa, dove, oltre allesedie, campeggiano alcunidistributori di bibite e unamiriade di statue della Ma-donna e di San Pio da Pie-trelcina - contornate da co-roncine del rosario e da ri-chieste di grazia – stanno,appoggiati al muro, Muine Abdel Hamid Al-Farra.Sono due fratelli palestine-si provenienti dalla cittadi-na di Khan Yunis, nellastriscia di Gaza. Li ho giàincontrati alcune volte, inquesti ultimi mesi, durantei quali - per motivi familia-ri - ho praticamente vissutogran parte delle giornateproprio in questo repartodel padiglione “D”.

Durante i nostri collo-qui, in italiano e in arabo, ifratelli Al-Farra mi raccon-tano la loro storia.

Abdel Hamid ha venti-quattro anni ed è laureatoin Informatica, Muin ne hadiciannove ed è diplomato.“Due anni fa - mi diceMuin - ho scoperto di ave-re una gravissima malattiaal fegato. I miei genitori -continua con orgoglio ecommozione - mi hannofatto ricoverare varie voltein Egitto, considerata lamancanza di strutture spe-cializzate in Palestina. Ungiorno in cui l’afa non ti fa-ceva respirare, un medico,parlandomi velocemente,mi diagnosticò una cirrosimolto grave che rendevaindispensabile ed urgenteun trapianto di fegato”.Abdel Hamid, il fratellomaggiore, lo interrompeabbracciandolo, quasi perevitare che si affatichi trop-po. E continua lui il rac-conto: “La nostra famiglianon poteva permettersi disborsare la cifra astrono-mica che ci chiedevano alCairo per il trapianto. Inpreda alla disperazione riu-scii a contattare MustafaBarghouti, coordinatoredel Medical Relief palesti-nese a Ramallah; da alcunianni questo centro ha si-glato alcuni protocollid’intesa con strutture sani-tarie di eccellenza della Re-gione Campania, tra cuiquesto reparto di chirurgialaparoscopica e trapianti difegato del Cardarelli, diret-to dal professor Oreste. E’lui, con la sua equipe, chealcuni mesi fa ha trapianta-to parte del mio fegato amio fratello Muin: così hasalvato la vita a lui e dato

senso alla mia. Voi napole-tani dovreste essere fieri diquesto ospedale e di questoreparto”.

La fermezza con cui ilpalestinese ha concluso ilsuo racconto mi induce arompere la naturale riser-vatezza su fatti privati perriaffermare, ancora unavolta, l’esistenza di struttu-re di assoluta eccellenzaproprio a Napoli e in Cam-pania e proprio in quell’o-spedale Cardarelli troppevolte oggetto di discreditispesso non giustificati.

Oreste è il nome di bat-tesimo del professor Cuo-mo: dirige uno dei due re-parti di eccellenza per tra-pianti di fegato esistenti al-l’ospedale Cardarelli. L’al-tro è diretto dal professorFulvio Calise.

I medici di questo repar-to si chiamano per nome:Oreste, Massimo, Loren-zo, Antonio, Aristide, Ales-sandro, Giuseppe. Comepure il personale parame-dico: Nicoletta, Bruna,Francesca, Linda, Nardo,Ciro, Bruno, Gino, Albino,Enzo, Salvatore, Castrese,Vincenzo. Una grande fa-miglia al servizio di malatipiù o meno gravi che devo-no, spesso, la loro vita aquesto insostituibile mix diprofessionalità, rigore eumanità. Chi scrive - primadi dedicarsi, da quasi quat-tordici anni, ai problemidella regione euromediter-ranea - ha svolto per quasiun ventennio il mestiere diarchitetto e ingegnere, rea-lizzando, tra gli altri, pro-getti di ospedali e strutturesanitarie in varie parti delmondo, cercando di coniu-gare l’alta tecnologia con il“capitale sociale e uma-no”, elemento indispensa-bile per il funzionamentodi luoghi complessi per lacura. Molte volte questoobiettivo non è stato rag-giunto. E’ il caso degli StatiUniti d’America, dove unapolitica mercantile dellasanità ne impedisce l’acces-so ai più bisognosi; è il casodella Francia, dove una bu-rocrazia radicatasi dai tem-pi della rivoluzione france-se annienta ogni briciolo diumanità nel nome dellafredda professionalità; è ilcaso della Germania, dovele certezze professionali ediagnostiche spesso vengo-no sconfitte da carenze disolidarietà e carità umana.

Per questi motivi, ho po-tuto apprezzare ancor dipiù non solo la professio-nalità e l’efficienza di tuttal’equipe del reparto direttoda Oreste Cuomo, ma,specialmente, la grande

umanità che si identifica,appunto, nella solidarietàe nel rigore. Molti gliesempi che ho potuto ri-scontrare. In una stanza delreparto - sembra di esserein Svizzera per la pulizia el’ordine - una paziente pro-veniente da un Paese del-l’Est, afflitta da una gravemalattia, piange. Un addet-to alla consegna del cibo vaoltre il suo compito: la im-bocca, l’accarezza e leasciuga le lacrime.

In una delle salette del-l’accettazione - sono in filaper istruire la cartella clini-ca - c’è davanti a me un’an-ziana signora ammalataproveniente da Benevento;chiede una visita speciali-stica urgente. Il computerla prenota per due mesi do-po: troppi, viste le condi-zioni della donna; improv-visamente scatta una garadi solidarietà degli impie-gati e, attraverso il prontosoccorso, la donna riceve leprime cure. Molte sono leeccellenze dell’ospedaleCardarelli - come, sonocerto, ve ne sono tante altreed equivalenti nelle altrestrutture sanitarie pubbli-che della Campania e delresto d’Italia - che ho potu-to sperimentare personal-mente in questo periodo:dal reparto di radiologia echirurgia vascolare, abil-mente diretto dal professorFranco Maglione, a quellodi medicina e cura dell’i-pertensione diretto dalprofessor Mimmo Carusoe coadiuvato dalla dotto-ressa Maria D’Avino.Esempi da segnalare, per-ché se è vero che si verifica-no casi di “mala sanità” -l’errore è dietro l’angolo,viste anche le dimensioni ele complessità di aziendeospedaliere di rilievo na-zionale qual è il Cardarelli -è ancor più vero che ognigiorno, in silenzio, quellagrande ricchezza costituitadal “capitale umano dimedici e paramedici” cheopera in queste strutture,allevia le sofferenze e salvala vita di centinaia di esseriumani. Di questo dobbia-mo essere fieri e orgogliosi.

Ed è sempre l’amico pa-lestinese Abdel Hamid aconfermarmelo ancorauna volta, congedandosiper un’ennesima visita dicontrollo: “Signor Michele- mi dice - i veri problemisono giunti dopo il succes-so dell’operazione. Per visi-te di controllo e terapie siaio che mio fratello doveva-mo restare qui a Napoli permolti mesi: non sapevamocome fare, non avendo ri-sorse e per tutti i problemi

che vi sono a Gaza. In ag-giunta a ciò vi era uno sta-to di conflitto nella mia fa-miglia, perché alcuni eranocon Al Fatah e altri conHamas. Grazie alla gene-rosità di un altro trapianta-to, il signor Coppola di S.Antonio Abate - che ciospita nella sua famiglia -sia io che mio fratello pos-siamo continuare a curarci.E anche nella mia famigliaora non pensano più a con-trastarsi ma a farci guari-re”. Quando - più di dodicianni fa - cominciai a scrive-re sulle pagine di questogiornale il mio “diario me-diterraneo”, esordii affer-mando che il viaggio chemi accingevo a intrapren-dere nel Mediterraneo nonera solo attraverso la sto-ria, la geografia, le culture,le tradizioni, le religioni, lapolitica e via dicendo, ma,soprattutto, un viaggio at-traverso il destino.

Ed è proprio il destinoche, facendomi approdarein questi luoghi di sofferen-za, mi ha dato la prova - ca-somai ve ne fosse ancorabisogno - dell’importanzadel potere dell’amore che,attraverso l’umanità e laprofessionalità di medici eparamedici, costituisce lacura più importante peraiutare i malati a guarire o,comunque, a sorridere dinuovo alla vita con sere-nità.

*presidente FondazioneMediterraneo

Gat Rooms, catena alberghiera spagnola, investirà 30 mi-lioni di euro nella costruzione di alberghi a Tangeri eMarrakech, in Marocco, e a Lisbona, Parigi e Berlino,che saranno inaugurati fra il 2008 e il 2009. Lo annunciaieri il direttore di espansione della compagnia, Ivan Sal-dana. Il primo dei nuovi hotel della catena, un tre stel-le con 73 camere, sarà inaugurato nel novembre del2008 a Lisbona, nel quartiere del Rossio. Entro il 2008sarà aperto anche il Gat Folle, a Parigi; mentre, per gliinizi del 2009, sono previste le inaugurazioni dei due al-berghi a Tangeri e Marrakech, rispettivamente con 27e 40 camere. Il primo avrà fra i servizi offerti, anche unhammam, un bagno turco, mentre il secondo sarà rea-lizzato in un “riad” ristrutturato. Il “Gat Point Char-lie”, che sarà costruito a Berlino nei pressi dell’anticoposto di controllo fra la parte est e quella ovest della città(“Check point Charlie”, appunto), avrà 150 stanze e saràinaugurato alla fine del 2009. Nel piano di sviluppo del-la compagnia, secondo le fonti, c’è l’obiettivo di aprirenuovi hotel anche a Roma, Amsterdam e Londra.

Intanto, l’Ente nazionale marocchino dell’Elettricità(One) e la Banca Islamica per lo Sviluppo (Bid) firma-no il contratto di finanziamento per la costruzione di unacentrale elettrica a Mohammedia (circa trenta chilome-tri da Casablanca) per un ammontare di circa 140 mi-lioni di euro. Secondo un comunicato dell’One il pro-getto, che rientra nel piano d’urgenza di rifornimentodi energia elettrica lanciato dall’ente stesso nel 2006per rispondere alla domanda sempre più crescente dienergia nel Paese, è stato assegnato al consorzio com-posto dalla General Electric e la società spagnola Socoin.La centrale che, precisa la stessa fonte, avrà una capa-cità di produzione di 300 megawatt, sarà operativa nelgiugno 2009. Con la firma di questo accordo e grazieanche al contribuito finanziario versato dalla Bid a fa-vore della realizzazione del programma nazionale dielettrificazione rurale (Perg), la Banca Islamica per lo Svi-luppo conferma il suo posto di partner strategico del-l’One.

MAROCCO

Nuovo albergo a Marrakech:progetto della spagnola Gat

AREA MED. 2

Un contributo che ammonta a 835 milaeuro è stanziato dalla Giunta regionaledella Campania a favore di soggetti pro-motori di manifestazioni che promuove-ranno lo sviluppo della collaborazione edella cooperazione euromediterranea. Abeneficiarne saranno soggetti la cui atti-vità spazieranno negli ambiti culturale,gastronomico, convegnistica e delle mani-

festazioni di beneficenza. L’approvazionedel provvedimento rientra nell’attuazionedel “Programma di massima degli inter-venti afferenti i rapporti con i Paesi delMediterraneo”, in cui la Giunta ha indivi-duato le tipologie di iniziative e i settorid’intervento per la promozione e la diffu-sione del progresso sociale ed economicodell’area euromediterranea.

Cooperazione, dalla Campania aiuti per 835 mila €

AREA MED. 1

Cardarelli, salvavita per giovani palestinesi

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“Ansamed” 10 settembre 2007

“Ansamed” 17 settembre 2007

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“Il Denaro” 18 ottobre 2007

“Il Denaro” 18 ottobre 2007

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“Ansamed” 19 settembre 2007

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ANNO XVII - N° 195 SABATO 20 OTTOBRE 2007 2 EURO

IL DENAROdenaro.it

Giornale dell’Europa MediterraneaPOSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB (NA)

Notizie dal Mediterraneo alle pagine 18 e 19

Napoli. Slitta il termine per il condono:prorogato al 31 dicembre >>> 30

Avellino. Borgo Terminio Cervialto:presentata “Bord card” >>> 41

Benevento. Consorzio Sannio Tech:accordo pubblico-privato >>> 42

Caserta. Formazione, Confindustria:Un corso per tecnici edili >>> 43

Salerno. Brumar Consulting:aperta una sede a Baronissi >>> 45

Credito d’imposta al Sudper le aziende agricole

INCENTIVI

Olimpia verso cessionePirelli corre sul listino

TELECOM ITALIA

Di Pietro rimprovera l’AnceCotroneo: Non c’è tutela

INFRASTRUTTURE

Borsa

>>> da pagina 70 a 75

Italia (S&P/Mib) -2,96% da inizio anno -3,73%Area euro -1,45% da inizio anno 7,07%Stati Uniti (ore 20) -3,08% da inizio anno 9,59%Giappone -2,98% da inizio anno -2,39%Euro/dollaro 1,4288 da inizio anno 8,49%

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La TV del Denaro

IN ONDA SU

IMPRESE & MERCATI

Missione Bulgariaper i costruttori campani

RIFLETTORI SU

>>> ALLE ORE 16,40 E 20,00

Il palinsesto completo è a pagina 6Denaro Tv è disponibile anche:• in chiaro sulle frequenze di Rete+Italia nelle ore

08.00 - 08.40, 14.30 - 15.00, 18.30 - 19.00• sul satellite Hot Bird 7 A Transponder

5 frequenza 11296 pol. X (orizz.) SR 27,5 FEC 3/4

Ogni sabato una sezione a cura dello sportel-lo regionale Sprint Campania, dedicata ai te-mi dell’internazionalizzazione delle imprese.

>>> 17

In diretta dal satellite24 ore su 24 anche on line su

www.denarotv.it>>> 56

>>> segue a pagina 8

Arriva il decreto attuativo del credi-to d’imposta per le imprese agricoleche operano nelle Regioni del SudItalia. Il tetto massimo di accesso perciascuna azienda è di 200 mila euro. Destinatari della misura sono gli agri-coltori che hanno acquistato benistrumentali, nuove macchine e at-trezzature. Le domande devovo es-sere presentate all’Agenzia delle En-trate.

Sadas: il database che scova gli evasori

>>> 20

Regioni del Mezzogiorno,Di Lello: Subito un patto

TURISMO

>>> 22

>>> da pagina 70

� Crescenzio Sepe

Benedetto colui che viene nel nome delSignore (Mt 21,9). Arrivava da lonta-no il ritmo della gioia che accolse inGerusalemme il Figlio di Dio. I bam-bini fecero festa al suo ingresso gri-dando l’osanna, mentre uomini e don-ne intrecciarono rami di ulivo e palmeper accogliere il Maestro di Galilea. Ilsuo ingresso, una festa: Vogliamo ve-dere Gesù! (Gv 12,21). Era il deside-rio di chi aspettava di vedere (...)

>>> 28

L’appello per il dialogoTra culture e religioni

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Arriva l’uomo della pacenella metropoli in guerra

LA VISITA DEL PONTEFICE. 1

Le associazioni: Ripartiredal volontariato >>> 27

LA VISITA DEL PONTEFICE. 2

Adesso la cittàè pronta a risorgere

La sortita di Papa Ratzinger sui rischi del lavoro precario alla vigilia dell’attesa visitaa Napoli, con una fitta serie d’impegni domenica 21 ottobre, assume un significato par-ticolare per la specifica condizione di questa città, assillata da un malessere sociale alquale non si riesce a trovare rimedio. In che modo reagiscono gli esponenti dell’im-prenditoria cattolica e della politica alle parole di Benedetto XVI ? Come restituire fi-ducia a una generazione di giovani che ha imparato a soddisfare all’estero le proprieambizioni crescita? Quale rimedio all’indebolimento dell’istituto familiare che, paro-le del Santo Padre, “compromette lo sviluppo autentico e completo della società”?

LAVORO BENEDETTO

Il Papa a Napoli

CULTURA • RICERCA & TECNOLOGIA

Le imprese, il dirittoe il capitale di rischio

FINANZA

>>> segue a pagina 6

� Luisa Sciandra*

Nonostante la crescita sostenuta regi-strata negli ultimi anni, l’industria delventure capital in Italia rimane in ri-tardo rispetto ai principali paesi euro-pei. I dati mostrano con chiarezza cheil finanziamento alle prime fasi di vitae sviluppo dell’impresa (il cosiddetto"early stage") è marginale ed è pari-menti contenuta la destinazione dei fon-di ai settori innovativi ad alta tecnolo-gia, mentre prevalgono gli investimen-ti nei comparti tradizionali: nel 2006solo il 7 per cento dell’ammontare de-gli interventi ha interessato imprese hi-gh tech. La ripartizione per origine del-le risorse raccolte ne evidenzia, inoltre,la matrice prevalentemente bancaria eil limitato apporto dei fondi pensionerispetto alla media europea e statuni-tense. Esistono, pertanto, ampi margi-ni di miglioramento.

*membro dell’Isae- Ente pubbliconon governativo di ricerca legato

al Ministero del Tesoro

Vertis investe sulle ideecon un fondo di 25 mlnIl primo nel MeridioneUn fondo di venture capital da 25 mi-lioni di euro per le imprese meridiona-li di nuova costituzione, il primo del ge-nere nel Mezzogiorno. Ad annunciar-lo è Amedeo Giurazza, amministrato-re delegato di Vertis Sgr, che raddop-pia così l’offerta per le Pmi del Sud do-po il fondo di private equity da 75 mi-lioni, attualmente in rampa di lancio.

>>> 24

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RASSEGNA STAMPA 1389

“Il Denaro” 20 ottobre 2007

La visita, domani, di PapaRatzinger a Napoli, la quinta inItalia del suo pontificato, sipresenta come un importanteappuntamento religioso,umano, e politico, dai tantisignificati: ai temi legati allesofferenze e ai disagi dellacittà - spiegano in Vaticano - siintrecceranno infatti quelli deldialogo interreligioso, e dellacollaborazione tra culture epopoli differenti. In tal modo, sifa notare, Benedetto XVI ren-derà omaggio al capoluogocampano nella sua complessità,senza dimenticare i drammidella cronaca cittadina, manemmeno l'orgoglio e la vogliadi riscatto di Napoli .Ci sarannomigliaia di immigrati che, inmarce notturne organizzate daiparroci, raggiungerannopiazza del Plebiscito; fedeli deiquartieri alti e devoti dei rionipiù poveri e degradati, doveviolenza e camorra spadroneg-giano; autorità nazionali elocali, dal premier RomanoProdi al sindaco Rosa RussoIervolino.

� Elisa Pinna

Ci saranno migliaia di immi-grati che, in marce notturne or-ganizzate dai parroci, rag-giungeranno piazza del Plebi-scito; fedeli dei quartieri alti edevoti dei rioni più poveri e de-gradati, dove violenza e ca-morra spadroneggiano; auto-rità nazionali e locali, dal pre-mier Romano Prodi al sindacoRosa Russo Iervolino.

E poi patriarchi ortodossid'Oriente, pastori protestantidell'Occidente cristiano, rab-bini e imam, bonzi e monacibuddhisti, convenuti nel capo-luogo campano per un incon-tro di pace tra le diverse fedi,organizzato dalla comunità diSant'Egidio. La visita di domenica 21 otto-bre di Papa Ratzinger a Napo-li, la quinta in Italia del suopontificato, si presenta comeun importante appuntamentoreligioso, umano, e politico,dai tanti significati: ai temi le-gati alle sofferenze e ai disagidella città - spiegano in Vati-cano - si intrecceranno infattiquelli del dialogo interreligio-so, e della collaborazione traculture e popoli differenti. Intal modo, si fa notare, Bene-detto XVI renderà omaggio alcapoluogo campano nella suacomplessità, senza dimentica-re i drammi della cronaca cit-tadina, ma nemmeno l'orgo-glio e la voglia di riscatto diNapoli e la sua aspirazione adivenire il simbolo dell' "Eu-ropa aperta al Mediterraneo,all'Africa, al mondò, per dirlacon le parole del cardinaleCrescenzio Sepe.

La visita di Ratzinger du-rerà circa otto ore, con tre mo-menti forti: la messa mattutinanella storica piazza del Plebi-scito, l'incontro e il pranzo con200 leader religiosi di tutto ilmondo, la preghiera privata

pomeridiana in cattedrale nel-la cappella di San Gennaro.

Benedetto XVI atterrerà inelicottero nel piazzale dellaStazione Marittima, attorno al-le 9 del mattino.

Sarà un ingresso solenne dalcielo e dal mare: prima dell'ar-rivo , sotto gli occhi del Papapasseranno il Vesuvio, il golfocon le sue isole, la penisolasorrentina, infine la metropolicon la sua storia, le sue cupo-le, i suoi campanili ed anche lasua urbanizzazione selvaggia.Ad accoglierlo troverà Prodi ele autorità politiche e religio-se locali.

Il tempo dei saluti e di in-dossare i paramenti sacri e avrà

inizio, alle 10, la messa solen-ne in piazza del Plebiscito: già80 mila persone hanno fattorichiesta di un posto ed è pro-babile che la cifra sia destina-ta a salire: in prima fila la cit-tadinanza, ma anche immi-grati (in tremila hanno an-nunciato il loro arrivo da Ca-serta) e i rappresentanti delleChiese "sorelle" cristiane (or-todosse e protestanti). Dall'o-melia si attende un discorso dirilievo sociale e religioso.

Dopo la celebrazione, Rat-zinger si trasferirà nel semina-rio di Capodimonte, dove in-contrerà i leader religiosi; è laprima volta, nel suo pontifi-cato, che Benedetto XVI si tro-

verà insieme a circa 200 espo-nenti cristiani, musulmani edebrei: tra i nomi di spicco il pa-triarca ortodosso di Costanti-nopoli, Bartolomeo, il rabbi-no capo di Israele, Yona Metz-ger, il primate anglicanoRowan D.Williams, il metro-polita russo Kirill, il rettoredell'Università egiziana di AlAzhar, Ahmad Al Tayyed. Al-cuni di loro si fermeranno an-che a pranzo con il pontefice.

Nel pomeriggio infine la pre-ghiera nella cappella di SanGennaro. Un momento defini-to dal protocollo "privato",ma altamente simbolico, datoil legame quasi passionale chelega la città di Napoli al suopatrono.Sulla facciata dellacattedrale, é stata calata unagigantografia del volto di Be-nedetto XVI, uno dei tantiomaggi, insieme a pizze gigan-ti e presepi interreligiosi, che inapoletani hanno già predi-sposto per festeggiare degna-mente la visita del Papa. Quan-do in città venne Wojtyla, nel1979 e nel 1990, ci furono co-ri di fedeli che non esitaronoad intonargli "O Sole mio".Chissà se ciò si ripeterà ancheper papa Ratzinger.

Sabato 20 ottobre 2007 26AFFARI REGIONALI

NAPOLIIL DENARO

LA VISITA DEL PAPA. 1

Via Chiaia 143-144 Napolitel. 081.414758

Via Chiaia 143-144 Napolitel. 081.414758

L’uomo della pace nella città senza pace

Crescenzio Sepe

Ore 8,15 Partenza in elicottero dall’ eliportovaticano (con il Papa ci saranno il cardinaleTarcisio Bertone, i monsignori FernandoFiloni, James M. Harvey, Paolo De Nicolò,Georg Gaenswein, Paolo Buzzonetti, PaoloGabriele, Leonardo Sapienza)

Ore 9,15 L’elicottero con il Papa atterra nelPorto di Napoli, davanti alla Stazione Maritti-ma. Il Papa è accolto da Crescenzio Sepe(Arcivescovo di Napoli), dal presidente delConsiglio, Romano Prodi, Antonio ZanardiLandi (ambasciatore italiano presso la SantaSede), monsignor Giuseppe Bertello (NunzioApostolico in Italia), Antonio Bassolino(presidente della Regione), Alessandro Pansa(Prefetto di Napoli), Rosa Russo Jervolino(sindaco di Napoli), Dino Di Palma (presidentedella Provincia ), Francesco Nerli (presidenteAutorità portuale di Napoli), contrammiraglioAlberto Stefanini (Direttore Marittimo Campa-nia e Comandante del Porto di Napoli)Trasferimento in auto panoramica a PiazzaPlebiscitoPercorso: Stazione Marittima - Piazza Munici-pio - Via Vittorio Emanuele III - Via San Carlo -Piazza Trieste e Trento - Piazza del Plebiscito

Ore 9.45 Il Santo padre arriva in Piazza delPlebiscito ed entra nella Basilica di S. France-sco di Paola per rivestire i paramenti liturgiciper la celebrazione eucaristica

Ore 10 celebrazione Santa Messa presiedutadal PapaAngelus recitato dal Papa

Ore 12,15 Il Papa, al termine della SantaMessa, dopo aver lasciato la Basilica di SanFrancesco di Paola, raggiunge il SeminarioArcivescovile Percorso: Piazza del Plebiscito - Piazza Trieste eTrento - Via Toledo - Piazza Carità - Via Toledo- Piazza Sette Settembre/Spirito Santo - PiazzaDante - Via Pessina - Via Santa Teresa degliScalz i- Corso Amedeo di Savoia – Tondo diCapodimonte - Via Capodimonte - Via Miano -Viale Colli Aminei - Seminario Arcivescovile

Ore 12,45: Breve sosta di riposoOre 13 (Salone del Seminario) Incontro coicapi delle delegazioni che partecipano all’incontro promosso dalla comunità di Sant’Egi-dioOre 13,30 Pranzo coi capi delle delegazioni ele autoritàOre 14,30 Sosta di riposoOre 16 Il Santo Padre lascia il Seminario e inauto panoramica raggiunge il DuomoPercorso: Viale Colli Aminei - Via Miano - ViaCapodimonte – Tondo di Capodimonte –Corso Amedeo di Savoia – Via Santa Teresadegli Scalzi – Piazza Museo Nazionale – PiazzaCavour – Via Foria – Via Duomo

Ore 16,30 Duomo (Chiuso al pubblico) Il Papa è accolto dai Vescovi Ausiliari, daimembri del Capitolo, del Consiglio Presbitera-le e della Deputazione di San Gennaro.Nella Cappella del Tesoro: momento diadorazione del SS. Sacramento e venerazionedi San Gennaro.Ore 17 Il Santo Padre lascia il Duomo eraggiunge in auto il piazzale della StazioneMarittima.

Percorso: Via Duomo – Piazza Nicola Amore –Via Duomo – Via Marina – Stazione MarittimaOre 17,15 Alla scaletta dell’ elicottero il SantoPadre si congeda della Autorità che lo hannoaccolto all’arrivoOre 17,30 Partenza in elicottero per il VaticanoOre 18,30 Arrivo in Vaticano

Il programma

La Santa Messa e l’ Angelus saranno trasmessiin diretta televisiva da Raiuno e Sat2000

I precedenti viaggi pastorali delPapa sono stati

Bari 2005Manoppello (Pescara) 2006 Verona 2006 Vigevano e Pavia 2007 Assisi 2007 Loreto 2007 Velletri 200

I viaggi pastorali

1992-1997-2004 Visite a Capriper il ritiro del Premio Capri-SanMichele. Tali visite sono stateprecedute da brevi soste a Napoliper salutare il cardinale MicheleGiordano. In particolare nelgiugno 1997 il cardinale Ratzin-ger era accompagnato da suofratello monsignor Georg.

18 gennaio 1995: Il CardinaleRatzinger tiene, nel Teatro diCorte di Palazzo Reale, la Lectio diinaugurazione dell’ Anno Accade-mico della Università Federico II edella Pontificia Facoltà teologicadell’ Italia meridionale

18 giugno 2002 Il CardinaleRatzinger tiene la Lectio Magi-stralis presso l’Istituto Universita-rio Suor Orsola Benincasa

8 settembre 2004 Il CardinaleRatzinger ha presieduto inCattedrale la celebrazione eucari-stica in cui ha ordinato Vescovomonsignor Bruno Forte, arcive-scovo di Chieti-Vasto, originariodel clero di Napoli, noto teologo ecollaboratore di Ratzinger nellaCommissione Teologica Interna-zionale

Le altre volte a Napoli

La visita compiuta da Papa Benedetto XVI è la terzavisita pastorale di un Papa a Napoli21 ottobre 1979 Giovanni Paolo II si ferma una sera aPiazza Plebiscito per salutare Napoli. Il Papa era diritorno ddl Santuario di Pompei. La visita di BenedettoXVIè nel 28° anniversario della prima visita di Giovan-ni Paolo II11 novembre 1990 Papa Wojtyla incontrò il 9 i fedeliin Piazza Plebiscito e il mondo della cultura al TeatroSan Carlo. Il 10 celebrò la Santa Messa al SeminarioArcivescovile a cui seguirono gli incontri con gli

imprenditori allo stabilimento Ansaldo, con i giovaniallo Stadio S. Paolo e alla Mostra d’ Oltremare, con gliabitanti di Scampia, con gli amministratori dellaCampania a Capodimonte, con i sacerdoti i religiosi e iseminaristi in Cattedrale. L’ 11 ci furono gli appunta-menti coi detenuti a Poggioreale e la visita al CentroDirezionale. Seguirono la Messa e l’Angelus a PiazzaPlebiscito. Al pomeriggio il Papa visitò gli ammalati alCardarelli e gli imprenditori alla Facoltà Teologica diCapodimonte. In serata effettuò una visita a Torre delGreco per venerare il Beato Vincenzo Romano

Solo Wojtyla prima di lui

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1388 RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 1389

Xxxxxxx“Il Denaro” 20 ottobre 2007

Recupero della centralità dellafamiglia, lotta al lavoro precario,ridare prospettive ai giovani:sono temi sui quali il Pontefice siè più volte espresso, anchenell’immediata vigilia della suavisita a Napoli. E la società diispirazione cattolica si ritrova insintonia col pensiero del succes-sore di Pietro. Una forte idealitàcristiana, unita a una tenacevolontà di agire concretamentepuò essere la miscela giusta perpromuovere la rinascita di Napolie del Mezzogiorno. Alcuni segnalipositivi, in questo senso, già sisono visti.

� Paola Villani

Piccoli gesti ma significativi. For-tunato D’Angelo sceglie tra i ra-gazzi della Sanità il cast per lapubblicità della sua azienda Ci-tel e offre ad alcuni dei giovanidi lavorare nel suo call center.Sempre in favore della Sanità,quartiere simbolo del degrado edelle difficolta dell’inserimentogiovanile, si muovono le azionidi Bruno Scuotto e Enzo Grecodi Confindustria Napoli direttea fornire strumenti alle parroc-chie.

•Grazia Bottiglieri, neo Cava-

liere del lavoro ed armatrice, nelconsiglio direttivo della Fonda-zione Vaticano Centesimus An-nus Pro Pontifice, è molto at-tenta al dettato della dottrina so-ciale della chiesa e adotta inazienda una politica di assun-zione e affermazione dei giova-ni “perchè possano al più prestofarsi una famiglia e affrontare lavita con serenità”.

•Secondo Felice Siciliano, di-

rettore regionale della Compa-gnia delle opere, il Santo Padre,nel lanciare l’allarme sul lavoroprecario e sui rischi che essocomporta per il futuro della fa-miglia ha “centrato il punto del-la questione. Non c’è sviluppo –osserva – se non costruendo unfuturo per i giovani e agendo atutela della famiglia”. Il primonodo da affrontare, a giudiziodi Siciliano, è quello dell’educa-zione, “che si raccorda agli in-terventi per la formazione e poiper l’occupazione. Il tutto inun’ottica non confessionale, maavendo ben presente il criterioche il lavoro rappresenta la mas-sima espressione”. In questo sen-so “la Compagnia delle Opere èuna realtà che cerca di interpre-tare una missione sia sul versan-te educativo, che su quello for-mativo, nonché su quello occu-pazionale, promuovendo lo svi-luppo di imprese calate nel so-ciale e di realtà che creano op-portunità di lavoro”. La Com-pagnia delle opere, inoltre, ri-corda Siciliano, attua anche ini-ziative in favore delle realtà fa-miliari e sociali più deboli, comeil “Banco Alimentare” e il “Ban-co Farmaceutico” (raccolta di ci-bi e di medicinali da distribuireai bisognosi).

•Claudio Azzolini, cattolico e

parlamentare di Forza Italia, in-signito all’avvento di questoPontefice della Commenda del-l’Ordine di San Gregorio Ma-gno, onorificenza pontificia ot-tenuta a seguito della battagliavinta in seno al Consiglio d’Eu-ropa contro l’eutanasia, plaudeall’inziativa del Cardinale Cre-

scenzio Sepe che ha avuto ilgrande merito di aver ottenuto lapresenza del Santo Padre in unmomento in cui la città di Napoliaveva ed ha bisogno, come hadetto lo stesso Sepe, di una for-te scossa. Una scossa necessariaper riprendere un cammino chedeve vedere tutti uniti, cattolicie laici, a perseguire il bene co-mune quale esigenza primariaper il riscatto della città: pace, si-curezza e prosperità”.

•Emilio Campanile, manager,

presiede la sezione provincialenapoletana dell’Ucid (Unionecristiana imprenditori dirigenti):“Sono sempre stato dell’avvisoche il precariato occupazionaleabbia effetti devastanti sull’isti-tuto familiare e bene ha fatto ilPontefice a segnalare i rischi diquesta situazione lavorativa”.La flessibilità aiuta certamentelo sviluppo economico, “ma unuso distorto di questo strumen-to – osserva Campanile – sta por-tando ad effetti devastanti. Chiha davanti un futuro incerto, disicuro non pensa a costruirsi unafamiglia”. C’è anche il problema

della “fuga dei cervelli”: chi, ma-gari dopo anni e anni di studio,non riesce a trovare lavoro qui alSud è costretto ad emigrare perspendere altrove le sue capacità.

•Anche i giornalisti di area cat-

tolica sottolineano la valenza delmessaggio di Papa Ratzinger. “IlPapa ci ricorda che occorre unapolitica di sostegno alla famiglia– afferma Massimo Milone, pre-sidente dell’Unione cattolicastampa italiana - : il ruolo del vo-lontariato è meritorio e prezio-so, ma non basta. Quanto allanecessità di ridare una speranzaai giovani questo obiettivo si rag-giunge soprattutto raccordandoin modo più efficace il mondodell’istruzione e della formazio-ne con quello del lavoro. Si è maifatto un reale sondaggio, del fab-bisogno di laureati espresso dalnostro territorio? Un’iniziativadel genere, concreta e pragmati-ca, sarebbe sicuramente indi-spensabile”.

•E Donatella Trotta, presiden-

te regionale dell’Ucsi aggiunge:“E’ importante recuperare il ruo-

lo della ‘comunità’ educante, fat-ta da famiglia, scuola, parroc-chie. Solo così si sconfigge la se-duzione perversa del sistema ma-lavitoso che, in maniera distor-ta, offre oggi a tanti giovani delSud accoglienza, riconoscimen-to, risorse per vivere. Solo in-tervenendo sull’educazione siscardina questo sistema e si ri-sponde all’appello che ci formu-la il Santo Padre”.

•Le parole di Papa Ratzinger

sul lavoro precario “non posso-no essere che condivise” secon-do Pietro Cerrito, segretario re-gionale della Cisl, “e non di-mentichiamo – aggiunge il sin-dacalista - che al Sud c’è ancheun’altra piaga, quella del lavoronero. Bisogna stabilizzare i la-voratori precari e combattere ilsommerso. In ogni caso - prose-gue Cerrito - credo che le paro-le del Pontefice siano un segna-le soprattutto per i giovani: ave-re dalla propria parte la massi-ma autorità morale della Chie-sa può farli sentire un po’ piùprotetti. Purtroppo resta moltoaltro da fare: nel Mezzogiornoabbiamo il problema di famiglienumerose a fronte di un’elevatadisoccupazione e bassi salari; pernon parlare dei numerosissiminuclei che si fanno carico di pa-renti anziani non autosufficien-ti. Il rimedio all’indebolimentodell’istituto della famiglia? Bi-sogna creare lavoro, aumentarei salari, fornire servizi di assi-stenza adeguati e concederesgravi e penso innanzitutto al-l’Ici".

•Per Giuseppe Scalera, senato-

re dell’Ulivo “l’arrivo del Papa èun messaggio di speranza im-portante per una città solcata dainquietudini profonde e ancheda problemi di ordine pubblico.In un momento delicato comequesto, il messaggio di Ratzinger– sottolinea Scalera - è rivoltonon solo ai giovani ma anche al-l’intera società napoletana, cheè chiamata ad alzare la testa e aritrovare le ragioni di una pre-senza forte anche nell’ambito delrespiro nazionale che Napoli hasempre avuto. E’ un messaggioche richiama anche gli intellet-tuali a un impegno nuovo e di-verso. A Napoli – osserva Scale-ra - si può uscire da questa stasisolo grazie a un impegno collet-tivo”.

•Sulla stessa linea Riccardo Vil-

lari, deputato dell’Ulivo: “Il pa-pa – dice - ha messo la precarietàal centro dei problemi che af-fliggono la società moderna. Chiè precario non può immaginareil proprio futuro e una societàche non riesce a immaginare ilproprio futuro non ha speranza.Il primo nostro obiettivo deveessere proprio quello di riorga-nizzare la speranza con la buo-na politica e con la cultura del-la solidarietà”.

•D’accordo solo in parte con

Papa Ratzinger è Raffaele Cala-brò, già assessore regionale allasanità, quindi presidente delConsiglio campano e ora, lonta-no dalla politica, presidente del-l’Ipe (Istituto per ricerche ed at-tività educative), un ente di for-mazione cattolico, che si occupadi alta formazione e gestisce re-sidenze universitarie per studen-ti fuori sede. “Senza dubbio -

commenta Calabrò è apprezza-bile che il Papa intervenga con-tro il precariato. Credo anche,però, che la questione vada po-sta in diversi termini. La societàattuale infatti, il nuovo mercatodel lavoro, non permettono diimmaginare un futuro fatto diuna carriera sempre certa e defi-nita, invariabile e solida. I gio-vani devono quindi puntare aqualificarsi, a raggiungere un al-to livello di crescita in terminiprofessionali ed umani. Conquesto bagaglio di competenze equalità devono imporsi ad unmercato del lavoro che sarà sem-pre più meritocratico”. Quantopoi all’indebolimento della fa-miglia commenta ancora Cala-brò: il problema non è solo soloil precariato del lavoro, piutto-sto la una precarietà di valori ela forse scarsa attitudine al ri-schio e all’avventura. La nostragenerazione spesso si sposavaavendo molte meno certezze emolte meno possibilità econo-miche. Si affrontava insieme unanuova avventura, senza alcunacertezza. Certo il mercato del la-voro era meno asfittico. Vero èanche però che, almeno in par-te, molti giovani non hanno vo-glia di rischiare”.

•Perfettamente d’accordo col

pontefice è invece Giovanna Del-fino, già direttrice della Esi e oraa capo di una casa editrice perragazzi, “L’isola dei ragazzi”.“Mi sembra assurdo – commen-ta – che debba pensarci il Papaa ricordarci di risolvere il pro-blema del precariato. Assurdoche la nostra classe dirigentedebba essere redarguita dal Pon-tefice e non sappia invece, o nonvoglia, affrontare questa emer-genza. Solo il lavoro è garanziadi futuro, anche per la famiglia.I fondamenti della società sonoinfatti, pari grado, famiglia e la-voro. E’ di pochi giorni fa la no-tizia di un operaio che si è suici-dato per problemi economici. Laprecarietà e la indigenza minanoalle fondamenta l’istituto fami-liare, che naturalmente si fondasull’amore reciproco, ma certonon può prescindere da solidecertezze anche materiali e pro-fessionali”.

•Di diversa opinione Antonio

Ricciardi, aziendalista e dirigen-te nel settore dell’alta formazio-ne aziendale. “è chiaro – spiegaRicciardi – che la precarietà, intutti i settori, genera incertezza einstabilità. Attenzione però a nondemonizzare: i contratti a tempodeterminato a volte costituisco-no una occasione per entrare nelmondo del lavoro per molti gio-vani che altrimenti ne sarebberoesclusi. Un giovane laureato, fer-mo senza lavoro per anni, rischiadi rendere obsolete le sue com-petenze. Se invece inizia a lavo-rare anche con un lavoro non sta-bile ha comunque occasione dirinnovare e aggiornare le proprieprofessionalità. Certo, ci sono ca-si limiti da combattere. Pensiamoai call center. In quel caso è giu-sto rendere obbligatoria l’assun-zione a tempo indeterminato do-po un periodo di prova. Per man-sioni più alte la flessibilità può es-sere un motivo di sviluppo o unincentivo. Senza dimenticare chein molti settori dell’economia,dal bancario all’assicurativo, ilcontratto a termine è davvero an-ticamera di una assunzione”.

LA VISITA DEL PAPA. 2

Le Associazioni: Ripartire dal volontariato

Sabato 20 ottobre 2007 27AFFARI REGIONALI � NAPOLIIL DENARO

Felice Siciliano

Maria GraziaBottiglieri

PietroCerrito

Il Rotary, come espressione della società civile e come sodalizio laico, sipreoccupa anche di interventi in favore dei minori a rischio e in un orga-nizzazione di matrice cattolica ha trovato un nuovo strumento operativosu questo versante. Il sodalizio della ruota dentata entra infatti nel consi-glio di “’A voce d’e creature” realtà voluta da padre Luigi Merola di For-cella con contributo di 9mila euro (mille euro per club). La fondazione “Avoce d’e creature” ha finalità formative per i minori a rischio. Per sostenerela promozione di iniziative volte a garantire ai minori una vita “normale”,lontano dalle strade della criminalità e dall’emarginazione sociale, i Ro-tary club partenopei si sono impegnati a fornire non solo un contributofinanziario, ma anche la partecipazione attiva all'organizzazione e la con-duzione delle attività della fondazione, alla quale concorrono sponsorquali l'Acen (l’associazione dei costruttori edili di Napoli, guidata da Am-brogio Prezioso) e l’Unione industriali (presieduta da Giovanni Lettieri).

GiuseppeScalera

RiccardoVillari

RaffaeleCalabrò

BrunoScuotto

ClaudioAzzolini

FortunatoD’Angelo

PresidenteEmilio Campanile

Vice PresidenteAnnalisa Mignogna

ConsiglieriMaria Grazia BottiglieriGennaro CorsicatoFabrizio AmatoFulvio MerlinoPasquale D’Errico

SegretarioGiovanni Farmaco

TesoriereGiuseppe GaddiGianantonio GarzilliDelegato per il Consiglio RegionaleCampanoMaurizio Ramirez - Delegato per ilConsiglio Regionale CampanoAndrea ReaAurelio Fedele - Presidente regionale

Il Consiglio dell’Ucid

Il Rotary per i minori a rischio

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1390 RASSEGNA STAMPA

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RASSEGNA STAMPA 1391

“Il Denaro” 20 ottobre 2007

� Velia De Sanctis

Napoli è pronta ad acco-gliere i due imminentigrandi eventi cittadini: lavisita del Pontefice, doma-ni, e il forum inter-religio-so per la pace: quattrogiornate - da domani a lu-nedì 22 ottobre - che ve-dranno la presenza nel ca-poluogo partenopeo deimassimi esponenti delle di-verse comunità religiosemonoteiste. Gennaro Mo-la, assessore alla Mobilità,assicura che il divieto ditransito (e di sosta) previ-sto per domenica, sarà li-mitato e interesserà esclu-sivamente l’area centraledella città, quella cioè per-corsa dal Pontefice. Nellacosiddetta “zona rossa”sarà però incrementato iltrasporto pubblico, sia de-gli autobus che dei mezzisu ferro. Questo, in sinte-si, il dispositivo di circola-zione attuato dal Comuneper la giornata di domani.Stop alle auto in diversezone. Dall’una alle 13 nonsi potrà circolare a piazzaMunicipio, via VittorioEmanuele III, via san Car-lo, piazza Trieste e Trenti-no, piazza Plebiscito. Dal-le ore 8 alle ore 16.30 lostop riguarderà via Tole-

do, piazza Carità, piazzaVII settembre, piazza Dan-te, via Pessina, santa Tere-sa degli Scalzi, corso Ame-deo di Savoia, via Capodi-monte, e l’uscita/ingressodella tangenziale di Capo-dimonte. Dalle ore 12 alleore 18 circolazione inter-

detta al Museo Nazionale,piazza Cavour, via Foria, evia Duomo. Nelle stessestrade percorse dal Ponte-fice, dalle ore 8 di sabato20 alle ore 19 di domeni-ca 21, vigerà anche il di-vieto di fermata e di sosta.Per l’imminente visita pa-storale di Benedetto XVIsaranno impegnati 1200agenti di polizia locale e650 volontari della Prote-zione civile regionale, pro-vinciale e comunale. In oc-casione del grande evento,dal 20 al 23 ottobre, pres-so Palazzo San Giacomo –Sala Pignatiello, sarà an-che aperta la Sala Situa-zioni, in cui sarà monito-rato il corso degli eventi ecoordinati eventuali inter-venti di emergenza.

Sabato 20 ottobre 2007 28AFFARI REGIONALI � NAPOLIIL DENARO

LA VISITA DEL PAPA. 3

Così Napoli si è preparata per il PonteficeOttomila sedie, 69 bagni chimici, due maxischermo eun megapalco in piazza Plebiscito. Sono i numeri delcomune di Napoli per la visita del Papa in città. Eancora 1200 agenti di polizia municipale che presie-deranno tutte le zone interdette al traffico urbano.Le strade non saranno totalmente interdette ma

chiuse solamente negli orari previsti dal passaggiodel pontefice pertanto saranno creati percorsi alter-nativi in quelle ore precise. Nella zona degli alberghi,davanti a Castel dell'Ovo, il traffico sarà ridotto aduna sola corsia per consentire anche lo svolgimentodel seminario con i prelati giunti da tutto il mondo.

(…) concretamente i lprincipio europeo (…) ilvolto della misericordia,la luce che rischiarava letenebre, la speranza chesi schiudeva sulle attesedegli ultimi e degli ab-bandonati della storia. Èla gioia che si ripete nelcorso di ogni celebrazio-ne eucaristica, quandocantiamo il “Sanctus”dopo aver detto: “I cielie la terra sono pieni dellatua gloria”.

Vogliamo vedere Gesù,il Benedetto dal Padre,per raccontargli la no-stra storia, per misurarecon Lui la lunghezza deinostri passi, il camminodei nostri giorni e conse-gnargli le tappe guada-gnate, gli obiettivi rag-giunti insieme alle dolo-

rose cadute. Vogliamo vedere Gesù

anche noi, lo vogliamovedere ancora oggi perriascoltare il ritmo dellagioia e ripetere quellostesso grido che, mai so-pito da allora, consegne-remo nelle mani del Vica-rio del Maestro, Cefa, lapietra su cui poggia la suaChiesa, riconoscendo inlui il volto benedetto dicolui che viene nel nomedel Signore.

Il Santo Padre, Bene-detto XVI, viene nella no-stra terra per confortarcinella fede, per sostenercinell’esaltante e faticosolavoro del Vangelo, perincoraggiare gli sforzi diuna Chiesa, la nostraadorata Chiesa di Napo-li, bella di storia e di co-

raggio, che cerca conogni mezzo e instancabiletenacia di rendere ragio-ne della fede che è in lei.

Il Papa viene tra noi,nella nostra amata città,per rilanciare il percorsodella speranza che è virtùdei giusti, di tutti gli uo-mini di buona volontà,dei credenti diversi per fe-de e anche di chi la fede lacerca o ancora non la tro-va.

L’imperativo speranzanon può che diventare laparola d’ordine per risol-levare le sorti di un popo-lo meraviglioso, di unacomunità civile ed econo-mica, spesso costretta dalpessimismo e dalla sfidu-cia di una collettività an-cora ripiegata su se stes-sa, ad essere prigioniera

solo dei suoi fallimenti,più che essere consapevo-le delle sue enormi risor-se. Speranza che mai di-venta illusione se è coniu-gata con la verità, di cuisiamo discepoli, e testi-moni. Una verità che ren-de liberi e provoca impe-gno fino alla donazionedella vita, forte di unapromessa che ha cambia-to il mondo: “Non abbia-te paura! Io sono convoi” (Cf Gv14).

Il Santo Padre Benedet-to XVI viene in mezzo anoi per rafforzare il no-stro desiderio di essereChiesa missionaria, aper-ta alla novità dei figli diDio, incarnata nei diversiterritori della nostra Dio-cesi. La Diocesi di Napolivuol parlare al cuore del-l’uomo contemporaneoche chiede, e ne ha pienodiritto, di ricevere il Van-gelo con parole compren-sibili, così da farlo diven-

tare cibo quotidiano, vitavissuta.

Benedetto colui che vie-ne nel nome del Signore!(Mt 21,9). Il Santo Padresarà l’icona di questa be-nedizione, auspicio diquella pace, che sarà og-getto dell’incontro: Perun mondo senza violen-za, che vedrà uomini edonne, rappresentanti didiverse religioni e cultu-re, dialogare e pregare in-sieme perché finalmenteci sia la pace. Tra le tantee diverse opinioni sul va-lore e sulla centralità delmessaggio cristiano, fracristiani e non cristiani,credenti e non, c’è unpunto d’incontro sor-prendete: tutti sono d’ac-cordo nel ritenere che icristiani sono obbligatiad essere uomini di pace,messaggeri della riconci-liazione. Chi si dice cri-stiano dà agli altri il dirit-to di aspettarsi che pren-

da posizione a favore del-la riconciliazione tra gliuomini.Una speranza,questa, che dà vita a quelritmo di gioia che da Na-poli, capitale ritrovata, siespanderà alle mille e dif-ferenti sponde del Medi-terraneo, bagnate da que-sto unico mare che ci ve-de fratelli.

Il Santo Padre Benedet-to XVI viene a Napoliperché Napoli, accoglien-do Pietro, accolga in luiCristo che lo ha inviato.Noi tutti siamo pronti arinnovare la nostra fe-deltà al Signore e la no-stra passione per una vitatrasformata da Cristo.

Napoli è pronta a rice-vere il Papa; Napoli èpronta finalmente a ri-sorgere.

Crescenzio SepeCardinale

Arcivescovo di Napoli

Adesso la città è pronta

SEGUE DALLA PRIMA

L’Autorità Portuale: Per riceverloabbiasmo speso solo 2 mila euroL'Autorità Portuale di Napoli ha speso duemila

euro per la visita del Papa. Lo si afferma in una nota,in relazione a notizie di stampa, sottolineando chetali spese riguardano "la sistemazione delle tran-senne e dei bagni chimici sul Piazzale Angioino,nonché le spese straordinarie per il personaleimpegnato per la giornata festiva, così come stabili-to dal Comitato organizzatore in sede di Prefettura".

In Piazza del Plebiscitoci saranno 14mila fioriPAPA A NAPOLI: 14 MILA FIORI IN PIAZZA DELPLEBISCITO (ANSA) - NAPOLI, 19 OTT - 14 milaorchidee, gerbere e crisantemi accoglieranno ilPapa domenica in piazza Plebiscito. Sono stateselezionate da 15 florovivaisti campani che allesti-ranno il palco papale nella notte di domani. L'allestimento floreale è stato curato da "Fiori dellaCampania", marchio del programma di marketingterritoriale "Costiera dei Fiori" dell' Assessoratoregionale alle Attività Produttive.

Venerdì 26 ottobreun’edizione speciale del TG3Una edizione speciale Tgr Campania sulla visita delPapa a Napoli e sul forum delle culture religiosepromosso dalla Comunità di Sant'Egidio andrà inonda oggi venerdì 26 ottobre ore 13,10 su Rai Tre.Lo speciale, curato dalla redazione Rai della Campa-nia, coordinato da Massimo Milone, durerà 40minuti. Ampia copertura intanto in questi giorni sianei Tg regionali, con collegamenti in diretta, sia ne"Il Settimanale" in onda domani alle 12,25 sempresu Rai Tre con, tra l'altro, una intervista sull'avveni-mento con il cardinale Crescenzio Sepe, Arcivesco-vo di Napoli. Reportage sugli incontri nel numerode "Il Settimanale" in onda il 27 ottobre.

Un blog per Benedetto XVI:I cittadini possono intervenireE' stata presentata oggi a Napoli l'iniziativa "10

domande a Benedetto XVI", il blog del sitowww.Destrae.it, ideato per la visita del Pontefice didomenica prossima a Napoli. "Tutti i cittadini chevoglio fare delle domande, considerazioni e anchelasciare messaggi - hanno spiegato i promotori -posso interagire sul blog ideato per l'occasione dalportale". L'iniziativa , ha sottolineato Rosario Lopa diNuova Italia, "sarà lo strumento per conoscere leconsiderazioni,il pensiero e dare voce ai cittadinipartenopei che non avranno l'opportunità di viveredirettamente l'evento"

» FATTI & INIZIATIVE

In occasione della visita del Pa-pa a Napoli, in programma do-mani, la Croce Rossa Italianaimpiegherà 150 uomini,, 6 am-bulanze di cui 1 di tipo militare(del Corpo Militare Cri X Cen-tro di Mobilitazione), 2 Pma(posto medico avanzato) per gliinterventi medici da attuarsi sulposto, una unità nautica di pron-to intervento in mare con per-sonale specializzato Opsa (ope-ratore polivalente di salvataggioin acqua) in grado di interveni-re ed affrontare ogni situazionedi pericolo che dovesse verifi-carsi in mare.

La sala operativa della Prefet-tura, inoltre, si legge in una no-ta, sarà in continuo contatto conla sala operativa della Cripercoordinare al meglio gli inter-venti delle ambulanze oltre chea doppio filo con il 118. Perquanto riguarda l'aspetto tecni-co tutte le ambulanze sarannomedicalizzate e fornite di appa-recchi cd defibrillatori.

Inoltre sono state predisposte20 pattuglie appiedate da di-stribuire fra i fedeli col compitodi attuare un primo interventonell'attesa dell'arrivo dell'ambu-lanze. Una particolare struttu-ra di pronto intervento medicosarà collocata anche all'internodella Prefettura in piazza del Ple-biscito a pochi metri dal palcodove Sua Santità Benedetto XVIpresiederà al celebrazione litur-gica, mentre altri presidi e po-stazioni sono stati a Capodi-monte dove il Papa accoglierà icapi di Strato e in via Duomodove il Papa si recherà in visitaprivata nella Cappella di S. Gen-naro.

r. d.

Saranno in azione150 uominidella Croce rossa

1200 agenti di polizia municipale14 kilometri di transenne che delimiteranno i percorsi pedo-nali e automobilistici8 mila sedie posizionate in piazza Plebiscito per i fedeli cheassisteranno alla Santa Messa 69 bagni chimici, di cui 46 per uomini e donne e 23 per disabili2 maxi schermi di 18 mq. E 1 maxi schermo di 32 mq., entram-bi installati in piazza Plebiscito per permettere la visione dellaMessa23 metri di lunghezza 10,5 metri di profondita: è il palco dacui il Papa celebrerà la Messa

I numeri

Una marcia di 28 chilometri da Caserta a Na-poli, con partenzadomani notte e arrivo nelcapoluogo campano la mattina della visita incittà del Papa, Benedetto XVI. Protagonistigli immigrati, con l'appoggio di associazio-ni e di esponenti politici per chiedere una sa-natoria ed il rispetto dei diritti. Secondoquanto riferiscono i promotori del Movi-mento Immigrati e Rifugiati di Caserta "lalegge Bossi-Fini è ancora in vigore e conti-nua a provocare il peggioramento delle con-

dizioni di vita e di lavoro dei migranti ag-gravando la condizione di irregolarità e laperenne invisibilità dovuta all'aspetto re-pressivo dell'impianto legislativo e all'inesi-stenza di una legge organica in materia di asi-lo politico. I migranti non sono consideratiuomini, donne e bambini in carne ed ossa,soggetti che vogliono vedere riconosciuti ipropri diritti di cittadinanza sociali e politicima solo braccia, forza lavoro precaria e sot-topagata".

E domani immigrati in marcia da Caserta

Gennaro Mola

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Sabato 20 ottobre 2007 37SPECIALEIL DENARO

FONDAZIONEMEDITERRANEO

Defne Gursoy, Hiba Zoa-bi, Marwa Abdalla ElSayed, Mohamed Abdel-Kader, Maryam Touzani,Mayssaloun Nassar, Re-biha Akriche, Salwa Ele-nat, Samira KhiariKchaou, Wahiba Labre-che, Yasmina Medani,Yeliz Kizilarsian e la re-sponsabile di AnsaMedAntonella Tarquini han-no sottoscritto l’Appelloper il Grande Mediterra-neo aggiungendosi ai58.760 firmatari in rap-presentanza di 42 paesi. La cerimonia di sotto-scrizione si è svolta ieri,venerdì 19 ottobre, pres-so la sala conferenze delDenaro dopo un intensodibattito al quale hannopartecipato il direttoredel Denaro AlfonsoRuffo, il presidente dellaFondazione Mediterra-neo Michele Capasso el’onorevole Claudio Az-zolini.Il gruppo di donne gior-naliste, giunte a Napolisu invito della Fondazio-ne Mediterraneo dai pae-si della Riva Sud del Ma-re Nostro, ha aderito al-l’invito del presidente Ca-passo di sottoscriverel’Appello proprio alla vi-gilia del XXI° IncontroInternazionale Interreli-gioso che si svolgerà aNapoli a partire da do-mani con la presenza diS.S. Benedetto XVI°.In particolare è stata sot-tolineata l’importanza deldocumento come stru-mento di condivisione diprincipi fondamentaliquali giustizia sociale, di-ritti umani, sviluppo con-diviso e democrazia.

Il testo - riportato inte-gralmente in italiano e ininglese nelle pagine se-guenti - è frutto di molte-plici incontri durante iquali i nuovi firmataripropongono integrazioniin funzione dei continuimutamenti dello scenarioglobale e in particolare diquello della regione delGrande Mediterraneo.

In questa occasione legiornaliste - provenientida Israele, Territori Anp,Marocco, Algeria, Tuni-sia, Egitto, Libano e Tur-chia – condividono l’ideadel manifesto come ele-mento di coesione e didialogo, come ha sottoli-neato la libanese Mays-saloun Nassar, e propon-gono di integrare il testo.In particolare Defne Gur-soy chiede di introdurre,tra le varie culture citate,un chiaro riferimento an-che alla cultura ottomanae di aggiornare tutti i ri-ferimenti all’Islam.

La giornalista israelianaMerav Yudilovitch sug-gerisce di menzionare

esplicitamente la culturaebraica e Israele.

La palestinese SalwaElenat e la libanese Mays-saloun Nassar sottolinea-no l’importanza del do-

cumento perchè ricono-sce le minorità del mondomusulmano.

Il direttore Ruffo riaf-ferma il ruolo delle don-ne nel mondo dei media edell’informazione spe-

cialmente a conclusionedell’anno per l’eguaglian-za di genere. “E’ signifi-cativo - afferma il diret-tore della testata - chequesto incontro si svolgaalla vigilia della visita delPontefice che ha richia-mato sull’importanza dellavoro come sostegno del-la famiglia e della so-cietà”. “L’atto simbolicodi sottoscrizione del do-cumento della Fondazio-ne Mediterraneo - prose-gue - si inquadra nella po-litica editoriale del Grup-po Denaro che si propo-ne come piattaforma mul-timediale al servizio deldialogo e del confrontoper contribuire a realiz-zare un mondo dove alposto della guerra si af-

fermino le ragioni delcommercio, della colla-borazione imprenditoria-le e della crescita econo-mica”.

Claudio Azzolini, mem-

bro della CommissioneAffari esteri e presidentedella Associazione Euro-pa Mediterranea, sottoli-nea l’importanza politicadel testo - sottoscritto tragli altri anche dal presi-

dente della CommissioneAffari esteri della Came-ra Umberto Ranieri - in-quanto allarga lo spaziodi azione dai paesi euro-mediterranei (i 27 dellU-nione Europea e i 10 del-la Riva Sud) alla Libia, aiBalcani, ai Paesi del MarNero e del Golfo com-preso Iran e Iraq.

Il presidente Capassoesprime il proprio com-piacimento per il dibatti-to perchè dimostra chesolo partendo dal basso,coinvolgendo tutti i sog-getti della società civile sipotrà addivenire ad unavera interazione sociale,culturale ed economicadella Regione del GrandeMediterraneo.

“Le religioni - conclude

Capasso - costituisconoun pilastro fondamentaleper un effettivo dialogotra culture e civiltà. Perquesto motivo l’incontrointerreligioso che si apredomani a Napoli, rap-presenta un momento im-portante a condizione chesi recuperino tutte leistanze per un effettivodialogo - culture, civiltà,religioni, laicità ecc. - inmodo da concentrare tut-ti gli sforzi per risolvere igrandi problemi della Re-gione: conflitti, difesa del-l’ambiente, equo utilizzodelle risorse, tutela dei di-ritti della persona e delleclassi sociali più deboli,giustizioa sociale e demo-crazia”.

Gaia di Michele

L’INCONTRO

Informazione strumento di dialogo e pace

Le giornaliste partecipanti all’incontro presso la redazione del Denaro

Michele Capasso, Alfonso Ruffo e Claudio Azzolini raccolgono le adesionidelle giornaliste

Il documento sottoscritto

Le minoranzesono garanzia per lo sviluppocondiviso

La collaborazionee la crescitaeconomicasono fondamentali

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IL DOCUMENTO

L’Appello per il Grande Mediterraneo

Sabato 20 ottobre 2007 38SPECIALE � FONDAZIONE MEDITERRANEOIL DENARO

In occasione del XXI IncontroInternazionale Interreligioso perla Pace - che inizia domani aNapoli con la presenza di S.S.Benedetto XVI, del Presidentedella Repubblica italiana GiorgioNapolitano e che riunisce rap-presentanti di tutte le religioni,Capi di Stato e di Governo,responsabili di organismi inter-nazionali - la Fondazione Medi-terraneo ripropone una sintesidell’Appello per il Grande Medi-terraneo, quale riflessione per iconvenuti per un effettivodialogo tra culture, religioni elaicità e quale fondamento per lapace ed il progresso condivisonella regione. Superando leprecedenti proposte, occorreuna visione che prenda in contonon gli interessi internazionalidelle maggiori potenze, maquelli reali d’un’area a cui l’Occi-dente deve le origini della suacultura materiale (neolitico),intellettuale (ellenismo), ereligiosa (Ebraismo, Cristianesi-mo, Islam). Quest’area sempre èstata inseparabile dal MedioOriente e questa unità va ricon-siderata al di sopra e al di fuoridegli interessi economici estrategici delle grandi potenze.

1. La Fondazione Mediterra-neo ha come obiettivo prin-cipale la costituzione di unaCoalizione di Valori e d’in-teressi condivisi tra i Paesiche attraverso i secoli hannogravitato o gravitano sulMediterraneo in continuitàstorica con le grandi sintesiculturali e politiche del pas-sato - rappresentate dall’El-lenismo, dall’Impero di Ro-ma, dall’Impero di Bisanzioe dall’Islam - e che oggi - percontiguità geografica, reci-proche influenze socio-cul-turali ed intensità di scambiumani - rappresentano l’a-rea solidale del Grande Me-diterraneo: una tradizione disinergie, anche turbolente edinquiete, ma dalle quali èsorta un’indissolubile inter-dipendenza più forte di tut-ti i contrasti, le opposizionie le guerre.

2. La Fondazione Mediterra-neo, che nel corso degli ulti-mi 14 anni ha valorizzatoqueste sinergie dando lorospessore, intende ora conti-nuare ad operare nello spi-rito della pace e collabora-zione tra i popoli e nel ri-spetto dei diritti fondamen-tali che hanno la loro gran-de espressione nella cartadell’Onu. Per questo, ripro-pone l’Appello per il Gran-de Mediterraneo in occasio-ne del XXI Incontro Inter-nazionale Interreligioso perla Pace, al fine di individua-re obiettivi percorribili emezzi efficaci per costruireun Dialogo tra le Società e laCulture le cui fondamentasono costituite dall’armoniae dalla collaborazione tra re-ligioni e laicità.

3. Per la costruzione del dialo-go tra uomini e donne dellediverse culture del GrandeMediterraneo - soggetto sto-rico e strategico che agisce esi sviluppa anche in connes-sione ed interdipendenzacon i Paesi del Medio Orien-

te, del Golfo e del Mar Ne-ro - occorre promuovere lacomprensione internaziona-le mediante la promozionedella conoscenza delle realtàidentitarie, sociali e cultura-li che compongono il Gran-de Mediterraneo incorag-giando una loro più strettainterazione, al fine di raffor-zare i Valori e gli interessicondivisi nel rispetto dei di-ritti fondamentali della per-sona umana, sviluppandospecialmente la cooperazio-

ne intellettuale e la forma-zione di risorse umane inambiti multidisciplinari.

4. Il Mediterraneo, da troppolungo tempo, è percorso datensioni, crisi e conflitti chehanno lacerato il tessuto diuna convivenza pacifica eprosperosa. La recrudescen-za del terrorismo e il rischiodi una frattura fra chi credenel dialogo e chi va drittoallo scontro di civiltà impo-ne un accresciuto impegno

di Governi e istanze della So-cietà Civile per promuovereuna Coalizione di Valori ed’interessi condivisi.

5. La Coalizione dovrà agiresul terreno dei fatti svilup-pando modelli e programmidi crescita morale e mate-riale nella regione basati sul-la pari dignità e il rispetto re-ciproco di identità originariediverse, portatrici di princi-pi e Valori autonomamenteprescelti e definiti, ma aper-

te allo scambio e al con-fronto. Specificità, ricchez-za delle tradizioni e al tem-po stesso comunanza di in-teressi e azioni: lo spartiac-que tra specificità e comu-nanza di Valori troverà lasua ragione nel rispetto deidiritti fondamentali dellapersona umana e costituiràl’impegno a far fronte allenuove sfide comuni, quale ildiritto all’eguaglianza trauomo e donna. Tutto que-sto lavoro è basato sul prin-cipio della eguaglianza di so-vranità e delle pari dignitàdei popoli e sul rispetto delpluralismo, delle diversitàculturali, dei diritti fonda-mentali della persona e del-la democrazia.

6. La riconciliazione nel Gran-de Mediterraneo impone in-nanzitutto una ricerca dellasolidarietà e dello sviluppo.Occorre offrire ai giovaniuna educazione e una pre-parazione professionale cheriducano gli handicap dipartenza. Un grande sforzoper permettere un equo in-serimento dei giovani diplo-mati e laureati nel mondodel lavoro: un’apposita azio-ne deve essere rivolta a tal fi-ne da tutti i soggetti deputa-ti per individuare specificibisogni formativi in relazio-ne a nuove possibilità delmercato del lavoro che la di-mensione del Grande Medi-terraneo può offrire.

7. Il riconoscimento della co-noscenza universale nonsarà a scapito del radica-mento delle culture a livellolocale e dovrà mettere insie-me tradizione, modernità einnovazione. L’impegno perla costruzione di “Alleanzetra le Civiltà” si inscrive nel-la necessità di nuove politi-che dove il rispetto per lacultura dell’altro permettala difesa fondamentale dellapersona e dei suoi diritti. _questa, infatti, la nuovafrontiera di sperimentazio-ne sociale nelle realtà doveintensi processi migratorihanno portato alla convi-venza di gruppi diversi perreligioni e culture.

8. La diffusione del benesserecomporta la promozione dinuove divisioni del lavoro elo sviluppo della produtti-vità comparata. E’ questo ilclima per favorire gli inve-stimenti. La tutela dei dirit-ti della persona, delle classisociali più deboli, delle areemeno favorite dovrà tutta-via contemperare le regoledi funzionamento del mer-cato, coniugando efficienzae solidarietà.

9. La costruzione di una so-cietà mediterranea salda neiprincipi e nei Valori condi-visi è incompatibile con loscontro tra le civiltà, l’usodella forza e il sovvertimen-to violento dell’ordine poli-tico e sociale internazionale.Chi predica l’ideologia delmale, chi istiga alla divisio-

>>> segue a pagina 39

Napoli 19 ottobre 2007: Le giornaliste dei Paesi della Riva Sud, in visita alla sede della Fondazione Mediterraneo,promuovono l’appello per il dialogo tra culture e religioni

Palermo 1998: Juan Carlos di Spagna sostiene l’azionedella Fondazione Mediterraneo

Amman 2000: L’apertura della sede della Fondazioneper il Medio Oriente

Napoli 1997: Duemilatrecento rappresentanti ditrentasei paesi pertecipano al Forum Civile Euromed

Napoli 1998: Il Presidente della Repubblica diMacedonia Gligorov aderisce alla Fondazione

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ne, chi incita alla sopraffa-zione dovrà essere moral-mente isolato specialmentese si riusciranno a sradicarele radici della discordia.

10. In certe parti del mondomusulmano, nel Vicino eMedio Oriente la Globa-lizzazione genera reazionedi ostilità, in alcuni casiviolenti.Si assiste così aduna generalizzazione diquesta visione dell’Islam,dando libero corso a tuttigli stereotipi sull’Islam ac-cumulati nell’immaginariodell’Occidente lungo i se-coli. Noi sottolineiamo lasterilità di questa visionedel mondo, di questa co-siddetta irriducibilità dellecose fra un Islam antiteticoalla modernità e un Euro-pa simbolo di una moder-nità compiuta. Noi insi-stiamo sulla necessità di su-perare questa visione peri-colosa e far di tutto per rea-lizzare oggi una modernitàcondivisa dallo stessoMondo islamico come dal-l’Occidente. Il risultatoodierno è lo sviluppo diuna contrapposizione fral’idea di una società mu-sulmana strutturalmentelegata alle regole dell’Islamincapace di adattarsi alcambiamento del mondo edall’altra una modernitàappannaggio del solo Oc-cidente.

11. L’Islam e la modernità nondevono essere consideraticome due antagonisti e nonbisogna a priori contrap-porre Islam e Occidente.Per questo è necessaria unapolitica di solidarietà permuovere insieme in un’e-voluzione parallela e con-corde verso uno stesso fine:una collaborazione neces-saria non solo nell’interes-se dell’Islam ma anche inquello dell’Occidente.

12. Questa collaborazione èl’elemento fondante per co-struire dialogo tra uominie donne delle diverse cul-ture del Grande Mediter-raneo ed individua nellaSocietà Civile – in primoluogo le Comunità locali,le Università, le Organiz-zazioni imprenditoriali, gliOrdini professionali, i Sin-dacati, le Ong, le reti di as-sociazioni, i media, ecc. – ilfattore chiave per progre-dire nei diritti fondamen-tali, nella sicurezza politi-ca, nella cultura, nell’eco-nomia, nella scienza, nellosviluppo sostenibile, nellacomunicazione e nel-l’informazione.

13. Il Grande Mediterraneo èun antico spazio geografi-co e politico, ma costituisceanche la rappresentazioneche oggi racchiude il biso-gno di dialogo tra le cultu-re, di pace, di integrazionetra innovazione e tradizio-ne, di diritti individuali edi solidarietà sociale. Lenumerose iniziative per lapacificazione e lo svilupponell’area intraprese sinorahanno prodotto progressiparziali. Le stagioni dellasperanza che la regione haconosciuto istituzional-mente nel Partenariato eu-romediterraneo (attivato

nel 1995 dall’Unione Eu-ropea con il Processo diBarcellona) ed in altre ini-ziative, oggi si trovano inuna fase di stallo. Il Gran-de Mediterraneo non devepiù essere oggetto di pro-grammi politici decisi al-trove, ma soggetto di stra-tegie che siano espressionediretta dei bisogni reali diciascun popolo: è per que-sto che occorre prenderecoscienza dei rischi di de-strutturazione e margina-lizzazione della regione eu-romediterranea ed impe-gnarsi per la costruzionedel dialogo tra uomini e

donne delle diverse culturedel Grande Mediterraneo,anche al fine di rimuoverele barriere artificiali nelmondo arabo, separando iPaesi mediterranei da quel-li del Golfo.

14. Il Grande Mediterraneonon intende allargare il mi-to della Mediterraneità aduno spazio più ampio, maè la contestazione della re-torica di uno spazio men-tale dove le differenze e lecomuni visioni vengonoannullate da una rappre-sentazione artificiale e su-perficiale. Il nostro Grande

Mediterraneo è fatto didonne e di uomini diversi eanche in conflitto, ma chevogliono giustizia sociale edemocrazia. E’ per questoche parlando di GrandeMediterraneo non parlia-mo di un’entità astratta chesi colloca in antichità re-mote, ma di donne e uo-mini del XXI secolo alleprese con la necessità di go-vernare i processi globaliper non esserne sopraffat-ti e subordinati.

15. Riconoscere che Occidentee Islam nascono dalla stes-sa culla non è un atto di re-

ciproca subordinazione,ma il riconoscimento dellaverità su cui fondare unsincero dialogo, in cui Me-diterraneo, Europa e Islamcostituiscono i pilastri fon-damentali su cui costruireil nostro futuro solo a con-dizione di trasformare lemolteplici “Identità del-l’Essere” in “Identità delfare” e solo se, tutti insie-me, saremo in grado di tra-sformare “l’Amore per ilPotere” – presente ormaidovunque – nel “Poteredell’Amore”: elemento in-dispensabile per assicurarelo sviluppo condiviso e lapace non solo nel GrandeMediterraneo ma su scalamondiale.

Napoli, 21 ottobre 2007

Primi firmatari:Michele Capasso, CaterinaArcidiacono, Predrag Mat-vejevic’, Shirin Ebadi, John

L. Esposito, Antonio Badini,Walter Schwimmer, Umberto

Ranieri, Claudio Azzolini,Rita Allamprese, Wijdan Ali,

Nullo Minissi, Ignacio Ra-monet, Alfonso Ruffo, Cosi-mo Risi, Gamal Al Ghitani,Isabella Camera d’Afflitto,

Khaled Fouad Allam, RashidDaif, Alia Mamduh, Fu’adAl-Takarli, Franco Liguori,

Mario Rosso, Dunia Aboura-chid, Giovanni Buttieg,

Riccardo Allevato, MarioOliverio, Luigi De Luca,

Gino Pisanò, AbdelmaksoudRachidi, Fifi Benaboud, Toni

Popovski, Miguel ÁngelCámara Botía, Saaad Khiari,Beriza Khiari, Sebaa Mabeh,Jean Pierre Leleux, Antonio

Ferrari, Samir Amir, Vincen-zo Zottola.

Firmatari:Paul Balta, Vito La Fata,

Thomas R. Kämmerer, JeanCasta, Lev Kreft, IzaroukenArab, Kamal Bollata, Rudy

Capparini, Malia Abdelaziz,Morena Campani, SaharTalaat, Simon Mercieca,

Malia Embarek Lopez, Ma-ria Amata Garito, SamiAouadi, Astragli Teatro

Eufonia, Nagy László, Fran-cesco Amodei, Furieri Gra-

zia, Emanuele Amodei, ElenaAmodei, Fakhry Abu Shake-ra, Oraib Al Rantawi, Enric

Olivé Serret, Humam B.Ghassib, Andrea Cozzolino,

Gisella Di Felice, SalwaSaniora Baassiri, Filippo

Tomasello, Giulio Martucci,Irma Vincelli, Luciana Mar-

tucci, Valeria Martucci,Mohsen Boudagga, Roberto

Lancellotti, Eleonora Manci-ni, Rita Saraò, Marilena

Rossano, Baya Tidjani, BayaHachemi, Lotfi Amine Ha-

chemi, Amina Djeddar, SaraHachemi, Taha El Amiri,

Okba Naouel, RedaLaghouati, Touzene Sham-seddine, Amimar Boulissia,

Tidjan Faiçal, Tidjani Ryad,Hadj Nacer Mohamed et

Yasmine, Mohamed Bechar,Kamal Cherigui, Boudria

Amar, Aida Guechoud, Aka-cha Mahfoud, Mohamed

Djedar, Bahia Rachidi, Hou-da Nemmar, Luisa Acerbi,Fulgida Barattoli, RobertoCaselli, Pietro Paolo Avo-

rio…

(seguono altre 58.760 firmeal 21.10.2007)

>>> segue da pagina 38

Atene 2004: La Fondazione sostiene la nascita dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea

Il Cairo 2003: Il Premio Nobel Naguib Mahfouz sostienela Fondazione come strumento di dialogo e pace

Lussemburgo 2004: Abdullah II° di Giordania inaugurala mostra Stracciando i veli promossa dalla Fondazione

Napoli 2005: La Fondazione pubblica l’edizione in arabo del libro “L’assedio della Natività” di Padre Ibrahim Faltas,Giuseppe Buonavolontà e Marc Innaro

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Sabato 20 ottobre 2007 40SPECIALE � FONDAZIONE MEDITERRANEOIL DENARO

THE DOCUMENT

Appeal for the Greater MediterraneanOn the occasion of the 21stInternational Inter-religiousMeeting for Peace, startingtomorrow in Naples in the presen-ce of H.H. Benedict XVI, of Presi-dent of the Italian RepublicGiorgio Napolitano, and with theparticipation of representativesof all religions, Heads of Govern-ments and representatives ofinternational institutions, theFondazione Mediterraneo propo-ses again the Appeal for theGreater Mediterranean as amatter for reflection for theparticipants in view of truedialogue between cultures,religions and laity and as founda-tion for peace and shared pro-gress within the region. Overco-ming any previous proposals weneed to have a vision not takinginto account the internationalinterests of great Powers, butrather the real interests of an areawhere took its origin the westernculture both material (Neolithic),intellectual (Hellenism) andreligious (Hebraism, Christianity,Islam). This area has always beeninseparable from Middle East andits unity is to be reconsideredbeyond the economic and strate-gic interests of the great Powers

1. The Fondazione Mediterra-neo has as its main objectivethe institution of a Coalitionof Shared Values and Intere-sts among the countries whi-ch, through the centuries, ha-ve acted around the Medi-terranean – such as the Hel-lenic, Roman, Byzantine,and Islamic civilisations –and which today, due to geo-graphical contiguity, to theirsocial and cultural recipro-cal influences and to nume-rous human exchanges, re-presents the solidarity areaof the “Greater Mediterra-nean”: a tradition of syner-gies, sometimes even tumul-tuous and troubled, but fromwhich an indissoluble inter-dependence arose, strongerthan all contrasts, hostilities,and wars.

2. The Fondazione Mediterra-neo, which during the lastfourteen years has made the-se synergies valuable, givingthem importance, wishesnow to go on in the name ofpeace and cooperationamong the populations andin respect of the fundamen-tal rights set forth in the Uncharter. It is for this reasonthat it proposes again the“Appeal for the Greater Me-diterranean” on the occasionof the 21st International In-ter-religious Meeting for Pea-ce, in order to set commontargets and effective meansto build up a “Dialogueamong Societies and Cultu-res ” based on harmony andcooperation between reli-gions and laity.

3. In order to realize a real dia-logue between men and wo-men of the different culturesof the Greater Mediterra-nean – a strategic and histo-rical subject which works incooperation with the coun-tries of the Middle East, theGulf and the Black Sea – it isnecessary promote interna-tional understanding throu-

gh the promotion of aware-ness of the identity, socialand cultural reality of theGreater Mediterranean. It isalso necessary to encouragea closer interaction amongthese realities in order tostrengthen shared values andinterests, respecting the fun-damental human rights andto develop human resourcesand intellectual cooperationand human resources inmultidisciplinary fields.

4. The Mediterranean has longbeen fraught with tensions,crises and conflicts that ha-ve torn the fabric of a pea-ceful and prosperous coha-bitation. Fresh outbreaks ofterrorism and the risk of adivision between those whobelieve in dialogue and tho-se who favour a ‘clash of ci-vilisations’ make it necessaryan increased engagement bygovernments and Civil So-ciety in order to promote aCoalition of shared Valuesand interests.

5. The Coalition should act ina concrete way by develo-ping models and program-mes for cultural and mate-rial growth within the re-gion, based on the conceptsof equal dignity and mutualrespect among different cul-tural identities – having theirown principles and values,but at the same time beingopen to exchange and di-scussion. Specificity, tradi-tions and at the same timeshared interests and actions:the watershed between thespecificity and shared va-lues will find its reason inthe respect of the funda-mental human rights andwill be the engagement tomeet the new common chal-lenges, such as the right toequality of men and womenAll this work is based on theprinciples of equality, sove-reignty, and dignity of peo-ples, as well as on the re-spect of pluralism, of cultu-ral diversity, of the person’sfundamental rights and ofdemocracy.

6. The reconciliation in theGreater Mediterraneanneeds a search for Solidarityand Development. Youngpeople must receive educa-tion and professional trai-ning in order to reduce ob-stacles to their personal de-velopment. A great effort isnecessary to permit theequal inclusion of younggraduates into the workingforce: to this end it is neces-sary to start a specific actionaiming at identifying indivi-dual formative needs in re-lation to new opportunitiesin the labour market of theGreater Mediterranean.

7. Openness to global know-ledge should not damage lo-cal cultures and instead willmerge tradition, modernity,and innovation. The enga-gement to create “Alliancesamong Civilizations” requi-res new policies where mu-tual cultural respect sup-ports the defence of indivi-

dual human rights. This is,in fact, the new frontier ofsocial experimentation,wherever intensive migra-tory processes have broughtabout a co-habitation of dif-ferent religious and culturalgroups.

8. The diffusion of prosperityrequires the promotion anew labour division and thedevelopment of comparativeproductivity. This is the cli-mate to support the invest-ments. The protection ofpeople’s rights, of theweaker social classes, and ofless-favoured areas, must beundertaken in considerationof market rules, combiningefficiency and solidarity.

9. The construction of a Medi-terranean society, solid inshared principles and values,is incompatible with the so-called “clash of civiliza-tions”, the use of force, andthe violent subversion of in-ternational political and so-cial order. Those who pro-claim evil ideology, thosewho instigate division, tho-se who incite to overpowe-ring must be morally isola-ted, especially if we are toeliminate future conflict.

10. In some parts of the Mu-slim world and in theMiddle East, globalizationgenerates hostility, and insome cases violence. In thisway, all the negative ste-reotypes of Islam that ha-ve been accumulated in theWestern imagination th-roughout the centuries arereinforced, creating a ge-neralized vision of Islam.We underscore the sterilityof this vision of the world,of this over-simplified vi-sion of an Islam antitheticalto modernity and a Europethat symbolizes a comple-ted modernity. We insiston the necessity to overco-me this dangerous visionand to do everything tocreate a vision of moder-nity shared both by Islamand by the West. The resulttoday is the development ofa contraposition between,on the one hand, the idea ofa Muslim society structu-rally attached to the rules ofan Islam unable to adapt it-self to the changing world,and, on the other, the ideathat modernity is a privile-ge only of the West.

11. Islam and modernity mustnot be considered to be twoantagonistic ideas and Isla-mic and Western world mu-st not be considered a prio-ri as opposed. This requiresa policy of solidarity tomove together in parallelevolution and in accor-dance toward the same end:a necessary collaboration isnot only in the interest ofIslam but also in that of theWest.

12. This collaboration is thefounding element to con-struct the dialogue betweenmen and women of the dif-ferent cultures of the Grea-

ter Mediterranean. Further,it recognises that civil so-ciety – including local com-munities, universities, en-trepreneurial organizations,professional orders, unions,NGOs, network associa-tions, the media, etc. – isthe key factor to progressregarding human rights,political security, culture,economy, science, sustaina-ble development, commu-nication and information.

13. The Greater Mediterraneanis an ancient geographicand political space, withinwhich are found the needsfor inter-cultural dialogue,peace, integration betweeninnovation and tradition,and individual rights andsocial solidarity. Until now,numerous initiatives un-dertaken for the pacifica-tion and development ofthe area have producedonly partial progress. Thefeeling of hope that the re-gion experienced with theEuro-Mediterranean Part-nership (activated by theEuropean Union in 1995 aspart of the Barcelona Pro-cess) and with other initia-tives today are in a stale-mate. The Greater Medi-terranean must cease to bethe object of political pro-grams designed elsewhereand instead formulate itsown strategies as direct ex-pressions of the needs of itspeoples: therefore, it is ne-cessary to remain aware ofthe risks of altering struc-ture and of marginalisingthe Euro-Mediterranean re-gion, and to undertake thecreation of a dialoguebetween men and womenof the different cultures ofthe Greater Mediterranean,even to remove artificialbarriers in the Arab world,separating the Mediterra-nean countries from thoseof the Gulf.

14. The Greater Mediterraneandoes not mean to extendthe myth of “Mediterra-neanness” to a larger area,but it is the contestation ofthe rhetoric of a mentalspace in which the diffe-rences and common visionsbecome annulled by a su-perficial and artificial re-presentation. Our GreaterMediterranean is made upof different women andmen who may even be inconflict but who nonethe-less want social justice anddemocracy. This is whatthe Greater Mediterraneanis about; it is not about anabstract entity stuck in an-tiquity, but about womenand men of the 21st Cen-tury who want to governglobal processes in ordernot to be overwhelmed andsubordinated.

15. Recognizing that the Westand Islam are born from thesame cradle is not an act ofmutual subordination butthe recognition of the truthas a base for a sincere dia-logue, where the Mediter-ranean, Europe, and the

Islamic World constitutefundamental pillars on whi-ch they may construct theirfuture, only if they can tran-sform the “Identity ofBeing” into an “Identity ofDoing”, and only if, all to-gether, we are in the posi-tion to transform “Love ofPower” – an omnipresentidea – into “Power of Lo-ve”: an indispensable ele-ment to secure shared de-velopment and peace notonly in the Greater Medi-terranean but on a globalscale.

Naples, 21st October 2007

First Signatories:Michele Capasso, Caterina

Arcidiacono, Predrag Mat-vejevic’, Shirin Ebadi, John L.

Esposito, Antonio Badini,Walter Schwimmer, Umberto

Ranieri, Claudio Azzolini,Rita Allamprese, Wijdan Ali,

Nullo Minissi, Ignacio Ramo-net, Alfonso Ruffo, Cosimo

Risi, Gamal Al Ghitani,Isabella Camera d’Afflitto,

Khaled Fouad Allam, RashidDaif, Alia Mamduh, Fu’ad Al-

Takarli, Franco Liguori,Mario Rosso, Dunia Aboura-

chid, Giovanni Buttieg, Ric-cardo Allevato, Mario Olive-

rio, Luigi De Luca, GinoPisanò, Abdelmaksoud Rachi-

di, Fifi Benaboud, Toni Po-povski, Miguel Ángel Cámara

Botía, Saaad Khiari, BerizaKhiari, Sebaa Mabeh, Jean

Pierre Leleux, Antonio Ferra-ri, Samir Amir, Vincenzo

Zottola.

Signatories:Paul Balta, Vito La Fata,

Thomas R. Kämmerer, JeanCasta, Lev Kreft, IzaroukenArab, Kamal Bollata, Rudy

Capparini, Malia Abdelaziz,Morena Campani, SaharTalaat, Simon Mercieca,

Malia Embarek Lopez, MariaAmata Garito, Sami Aouadi,

Astragli Teatro Eufonia,Nagy László, FrancescoAmodei, Furieri Grazia,

Emanuele Amodei, ElenaAmodei, Fakhry Abu Shake-ra, Oraib Al Rantawi, Enric

Olivé Serret, Humam B.Ghassib, Andrea Cozzolino,

Gisella Di Felice, SalwaSaniora Baassiri, Filippo

Tomasello, Giulio Martucci,Irma Vincelli, Luciana Mar-

tucci, Valeria Martucci,Mohsen Boudagga, Roberto

Lancellotti, Eleonora Manci-ni, Rita Saraò, Marilena

Rossano, Baya Tidjani, BayaHachemi, Lotfi Amine Ha-

chemi, Amina Djeddar, SaraHachemi, Taha El Amiri,

Okba Naouel, RedaLaghouati, Touzene Sham-seddine, Amimar Boulissia,

Tidjan Faiçal, Tidjani Ryad,Hadj Nacer Mohamed et

Yasmine, Mohamed Bechar,Kamal Cherigui, Boudria

Amar, Aida Guechoud, Aka-cha Mahfoud, Mohamed

Djedar, Bahia Rachidi, Hou-da Nemmar, Luisa Acerbi,Fulgida Barattoli, RobertoCaselli, Pietro Paolo Avo-

rio…

(and 58.760 more signaturesuntil 20.10.2007)

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Xxxxxxx“Corriere del Mezzogiorno” 21 ottobre 2007

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“Il Denaro” 21 ottobre 2007

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“Il Denaro” 23 ottobre 2007

Gaeta, 20 ottobre 2007.“Per la pace tra i popo-li”; “per un Mediterra-neo unito e solidale”;“per realizzare la nostravisione di pace e solida-rietà”; “guardiamo tuttiverso l’unica direzionedella pace”; “consideria-mo le nostre diversità co-me una ricchezza per tut-ti”; “lavoriamo insiemeper evitare i conflitti trapopoli dalle stesse origi-ni”; “salviamo la Pale-stina dalla fame e dallamiseria”……

Sono queste alcunedelle frasi che le giorna-liste provenienti dai Pae-si della riva Sud hannoscritto in calce all’Appel-lo per il Grande Medi-terraneo prima che il do-cumento fosse chiuso inuna bottiglia e gettato inmare a Gaeta in un fred-do pomeriggio autunna-le.

L’Appello è stato ri-proposto alle giornaliste– venute a Napoli per unworkshop di alta forma-zione organizzato dallaFondazione Mediterra-neo in collaborazionecon la Fondazione euro-mediterranea AnnaLindh per il dialogo tra leculture - nel corso di unincontro svoltosi nellasala conferenze de “IlDenaro” venerdì 19 ot-tobre e durante il qualela giornalista israelianaMerav Yudilovitch hacontestato il testo per lamancanza di Israele edel la cultura ebraicaquando si parla, riferen-dosi al Mediterraneo di“grandi sintesi culturali epolitiche del passato”(vedere box a lato).

La cerimonia di Gaetasi è svolta su un’imbar-cazione resa disponibiledalle autorità del luogo,presenti il sindaco Anto-nio Raimondi, autorità

civili, militari e religiosedella città e della Regio-ne e rappresentanti dellasocietà civile.

In precedenza il sinda-co e numerosi consiglie-ri comunali, sia dellamaggioranza che del-l’opposizione, hanno ri-

cevuto le giornaliste ed irappresentanti della Fon-dazione Mediterraneonell’aula consiliare delPalazzo di Città.

In questa occasione ilsindaco Raimondi hasottolineato l’importan-za del protocollo sotto-

scritto con la FondazioneMediterraneo per lacreazione delle sedi diLatina e Gaeta ed il ruo-lo della città per raffor-zare la cooperazione e lapace tra i popoli del Me-diterraneo: “Con questospirito e con questo Ap-

pello mi recherò a Be-t lemme nei pross imigiorni per proporre azio-ni di solidarietà e parte-nariato.

La cerimonia di oggiassume un significatosimbolico perché si svol-ge alla vigilia del XXI

Incontro InternazionaleInterreligioso per la Paceche si terrà a Napoli dal21 al 23 ottobre”.Il sin-daco ha ricordato il ruo-lo svolto dal Presidentedella Confcommercio

Martedì 23 ottobre 2007 8IL DENARO

in collaborazione con Ansamed

MEDITERRANEOIL MENSILE DEL DENARO IL MENSILE DEL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

L’Appello per la pace riparte da Gaeta

1) Un momento dellacerimonia nell’aulaconsiliare del Comune diGaeta2) Le giornaliste dei Paesidella Riva Sud, in visita allasede della FondazioneMediterraneo lo scorso 19ottobre.3) Le giornaliste salgono abordo del battello da cuilanceranno l’Appello4) Il sindaco AntonioRaimondi lancia la bottigliacon l’Appello nel mare diGaeta

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“Ansamed” 12 novembre 2007

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Xxxxxxx“Il Denaro” 13 novembre 2007

Martedì 13 novembre 2007 9MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Il seminario “Psicologia di co-munità e azione sociale”, or-ganizzato dal Dipartimento diScienze Relazionali della Uni-versità Federico II, la Fonda-zione Mediterraneo e il Consi-glio Nazionale dell’Ordine de-gli psicologi, il 9 e 10 novem-bre, è stato un occasione di di-battito sugli strumenti per ildialogo interculturale e la pro-mozione di cittadinanza atti-va, delle metodologie per pro-muovere la partecipazione, eagire da catalizzatori di cam-biamento e trasformazione so-ciale. La Sipco, Società italia-na di psicologia di comunità, el’Ecpa, European CommunityPsychology Association insie-me alla Regione Campania eal Polo delle Scienze Umane esociali dell’Università Federi-co II hanno patrocinato l’ini-ziativa. Piero Amerio, acuto studiosodei fenomeni sociali, e DonataFrancescato, che ha introdottoin Italia la psicologia di comu-nità ideandone le principalimetodologie d’intervento, in-sieme con Bianca Gelli, dell’U-niversità del Salento, GiuseppePalma Presidente del Consiglionazionale dell’Ordine degli psi-cologi e Lello Felaco vice pre-sidente del consiglio dellaCampania discutono su comeoggi la psicologia è di aiuto al-l’individuo e agli organismi so-ciali. Nell’ autunno del 1977,l‘editore Feltrinelli pubblicavail primo volume di Psicologiadi Comunità di Donata Fran-cescato. Oggi a trentanni, il vo-lume International CommunityPsychology offre una rassegnaragionata delle esperienze edelle teorie di comunità neiquattro continenti, e dà contodella complessa e articolataesperienza italiana e di comeessa si inscriva nel panoramainternazionale. Tra le indicazioni di buone

pratiche realizzate in Italia eall’estero, quella della Fonda-zione Mediterraneo, a Napoli,che descrive metodologie e ac-quisizioni relative all’esperien-za di formazione online e di ri-cerca intervento sul campo perla progettazione partecipatarealizzata per incarico delMiur. La psicologia di comu-nità agisce nell’interazione tral’individuo e il contesto ed hacome obiettivo di migliorare lerisorse degli individui, dei con-testi vita e delle organizzazio-ni. Vediamo così che si tratta diuna psicologia strettamenteconnessa ai modi con cui è ge-stito il sociale, l’ambiente e lecomunità locali. Sua peculia-rità è avere studiato e svilup-pato delle metodologie di ana-lisi ed intervento mirate allaindividuazione dei problemi(diagnosi di comunità, profilidi comunità, analisi organiz-zativa), alla promozione diprocessi trasformativi parteci-pati ( ricerca-azione, media-zione, fotodialogo). Sue fina-lità è l’ empowerment intesocome accrescimento delle ri-sorse individuali e collettive; isuoi ambiti di intervento sononella prevenzione, promozio-ne dell’inclusione sociale, svi-luppo di cittadinanza. Di re-cente si è sviluppata una linead’azione tesa alla promozioneattiva di partecipazione socia-le e all’intervento nei contesti

collettivi quali Comuni, con-domini, aree dimesse e degra-date dove sono in corso pro-cessi di trasformazione sociale.I suoi strumenti sono il lavoroper l’attivazioni di gruppi dipari, l’educazione alla salute,interviste individuali e di grup-po, sostegno alla interazione,negoziazione e mediazione so-ciale. Le sue modalità d’inter-vento sono tese alla promozio-ne della partecipazione attiva,a dar voce ai senza voce. Esi-ste un bisogno di psicologia eancor più precisamente di unapsicologia che si radica neicontesti di vita, organizzativie locali? Qual è il possibile uti-lizzo delle competenze e meto-dologie della psicologia di co-munità nella formazione deglioperatori e nella prefigurazio-ne dell’organizzazione dei ser-vizi sociali, sanitari e culturalidi enti locali e del terzo setto-re? Quali figure professionaliper la sanità e il terzo settoreElena Marta, Caterina Arci-diacono, Gioacchino Lavanco,docenti di psicologia di comu-nità nelle Università italianedel Nord, del Centro e del Sud,hanno affrontato il tema conAntonello Scialdone (Dirigen-te aree politiche sociali e pari

opportunità dell’Isfol). Il biso-gno di dare valore ai legamispontanei, di essere presenticon una figura di psicologo dibase che affianca il cittadinonelle vicende di vita emerge in-fine da una ricerca effettuata inLombardia. Giuseppe Palma,presidente del Consiglio Na-zionale dell’ ordine degli psi-cologi, unitamente a quello delconsiglio regionale ClaudioZullo, riconoscono il ruolo chela psicologia può svolgere nelrispondere ai bisogni di vivibi-lità delle città e delle organiz-zazioni. Michele Presutti (re-sponsabile formazione conti-nua della Regione Piemonte) eSalvatore Esposito (coordina-tore politiche sociali RegioneCampania), entrambi psicolo-gi, ‘assunti’ a funzioni di go-vernance regionale invitano lapsicologia italiana a farsi pro-motrice di una politica di dirittisia per il sociale che nella sa-nità; Salvatore Esposito illu-stra i nuovi dispostivi ed inve-stimenti della Regione Cam-pania che finalmente consen-tono carattere di dignità a pre-stazioni e servizi finanziati perla gestione domestica dell’ han-dicap e degli anziani. I processi sociali determinano

nella società contemporaneal’istaurarsi di nuove esigenzeche ineriscono la vita degli in-dividui, delle famiglie e dellecollettività rendendo necessa-rio sviluppare, ad ogni livello,una funzione di decodifica del-la domanda di servizi e la ca-pacità di attivare e promuove-re risorse. Non si tratta di con-siderare la conoscenza dei ser-vizi da parte dell’utenza, nédell’utenza potenziale, quantopiuttosto di attivare forme dicoinvolgimento degli attori so-ciali e d’individuazione delledomande da loro espresse. Sitratta di porre in essere i pre-supposti per una politica di go-vernance delle risorse localidando corpo a forme di pro-gettazione e d’azione sociale fi-nalizzate al benessere median-te la promozione del dialogo edella comunicazione L’attiva-zione di tale funzione è di pri-maria importanza. Nelle conclusioni Bruna Zani,preside della facoltà di psico-logia di Bologna ha delineato lepotenzialità operative, meto-

dologiche e trasformative del-la psicologia di comunità nelsuo agire per promuovere cit-tadinanza e inclusione socialecreando ipotesi di connessionitra la formazione, le profes-sionalità attivate e gli inter-venti realizzati. Infine Caterina Arcidiacono,anche nel ruolo di vicepresi-dente della Fondazione Medi-terraneo sottolinea come gli in-terventi per il dialogo intercul-turale hanno bisogno di ido-nee capacità progettualità; èinfatti necessario sviluppareiniziative che favoriscono loscambio di esperienze tra grup-pi di pari in tempi non troppostrozzati. Pertanto vanno pro-mosse iniziative di incontro digiovani, professionisti, pertempi sufficientemente lunghi aindividuare gli elementi di con-divisione e di interesse comu-ne. Questa è oggi, la vera sfi-da mediterranea: convegni sulmediterraneo, relazioni di eme-riti professori di illustri uni-versità, ecc, ecc, hanno ormaisegnato il loro tempo.

Psicologia di comunità: una via di dialogo

Si è conclusa ieri a Madrid l’AssembleaGenerale della Piattaforma Ong Euromed.All’ordine del giorno il rapporto morale delPresidente; il rapporto finanziario 2005-2006; la riforma dello Statuto e l’elezionedel nuovo consiglio d’Amministrazione; ilpiano d’azione per il 2008. La delegazione italiana - composta daAndrea Amato, presidente dell’Imed; Miche-le Capasso, presidente della FondazioneMediterraneo; Antonio Longo,presidente

del Movimento Difesa del Cittadino e LauraPagliaro, presidente Agci Solidarietà hafornito un contributo concreto per la modi-fica dello statuto successivamente adottato.Nel nuovo statuto sono stati affermatinuovi criteri per la democraticità dei mem-bri e, specialmente, per un maggiore equili-brio nella rappresentatività in generale eper quanto concerne la parità di genere.In margine ai lavori dell’Assemblea, si èsvolta una riunione della Rete Euromed

Migrazioni che aderirà entro breve tempoalla piattaforma. La Fondazione Mediterraneo è tra i fondato-ri della Piattaforma, nata proprio grazie alForum Civile Euromed voluto e organizzatoa Napoli dalla Fondazione nel dicembre2003.Questo organismo internazionale ècostituito da piattaforme nazionali di asso-ciazioni e reti di organismi della Societàcivile che operano in vari settori: dirittiumani, sindacati, eguaglianza di genere,tutela dell’ambiente, tutela dei consumato-ri, dialogo interculturale, tutela del patri-monio artistico, ecc. Si compone di quattro categorie di membri:1. Reti tematiche costituite da organismiinternazionali con sedi nei vari Paesi2. Reti locali3. Fondazioni e Ong4. Associazioni. L’obiettivo principale è rafforzare gli attoridella Società civile dei paesi partner delProcesso di Barcellona, nella loro pluralità ediversità – a livello locale, nazionale eregionale – promuovendo il loro ruolo nellesfide della regione euromediterranea.Dopo l’approvazione del nuovo statuto, laFondazione Mediterraneo - che fa partedella categoria delle reti tematiche interna-zionali – è stata eletta membro del nuovoConsiglio d’Amministrazione, quale ricono-scimento di un impegno interculturale afavore del dialogo tra le Società civili.

Assemblea di Madrid: un posto nel board della Piattaforma Ong Euromed

La Fondazione Mediterraneo di Napoli ha attivato attraverso un finan-ziamento Miur un Master per la formazione di esperti di progettazionepartecipata, realizzato attraverso il supporto di una piattaformaondine, rivolto a studiosi di diverse aree disciplinari (psicologi, archi-tetti sociologi, antropologi ed esperti in scienze politiche) il cui scopofosse l’acquisizione di competenze finalizzate. I moduli previsti com-prendevano strumenti e metodologie per la conoscenza dei contestisociali quali l’intervista, il fotodialogo ed il profilo di comunità; essierano integrati da moduli finalizzati alla autoconsapevolizzazione ealla acquisizione di tecniche di mediazione di comunità e di lavoro digruppo. Il lavoro è stato infine completato attraverso la realizzazionedi tre ricerche intervento partecipate realizzate in aree degradatedella periferia napoletana ed ha costituito un esempio di formazionesul campo interdisciplinare. www.euromedi.org ( Master in Manage-ment di comunità e progettazione partecipata). Un percorso formativoche si caratterizza come esperienza di buona pratica, in cui la formazio-ne a distanza, il lavoro d’aula e di gruppo e l’intervento sul campo siintegrano sinergicamente; essi sono la testimonianza che la costruzio-ne di dialogo non può essere improvvisate, e richiede bensì, compe-tenze specifiche di organismi ed attori sociali.

Formazione: un Master per esperti in progettazione partecipata

Il tavolo dei relatori del seminario “Psicologia di comunità e azione sociale”

Un momento dell’Assemblea: sulla destra i rappresentanti della delegazione italiana

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“Il Denaro” 13 novembre 2007

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“Il Denaro” 14 novembre 2007

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“Ansamed” 14 novembre 2007

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“Ansamed” 20 novembre 2007

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Sabato 1° dicembre 2007 22MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO

Si è svolta al Cairo la cerimoniadi consegna del “Premio Euro-mediterraneo per il Dialogo tra leCulture” (Euromed Award).Nato come “sezione” del PremioMediterraneo - costituito dallaFondazione Mediterraneo nel1997 - questo riconoscimento èassegnato ogni anno congiunta-mente dalla Fondazione eurome-diterranea “Anna Lindh” per ilDialogo tra le Culture (ALF) edalla stessa Fondazione Mediter-raneo, capofila della rete italianaAlf. Il tema di quest’anno – scel-to dalla giuria composta da ca-pofila delle reti nazionali Alf del-la riva Nord e della riva Sud – è'Donne e uomini mano nella ma-no per l'uguaglianza di genere’. I due vincitori ex aequo sono Ro-di Kratsa Tsagaropoulou, primovice presidente del Parlamento eu-ropeo e vice presidente del Comi-tato ad hoc per i diritti delle don-ne nell'Assemblea parlamentareeuro-mediterranea, e Jan Willems,direttore artistico e programmedesigner della Theatre Days Pro-duction. La cerimonia di premiazione, cheha inteso onorare i loro successi eil loro impegno a favore dell'u-guaglianza di genere, si è svoltanell'ambito dell'incontro annua-le Sixth Heads of NationalNetwork, tenutosi al Cairo dal26 al 29 novembre. L'incontroriunisce i capofila delle reti na-zionali della Fondazione AnnaLindh, al fine di mettere a puntola fase 2008-2010 della Fonda-zione, soprattutto in vista del lan-cio della Campagna culturale'1001 Azioni per il dialogo', percelebrare il 2008, designato “an-no euromediterraneo del dialogointerculturale”. Menzione d’Onore è stata asse-gnata ai tre finalisti del Premio:Wassyla Tamzali , scrittrice alge-rina ed attivista per i diritti delledonne; Hanna Herzog, israelianae professore di sociologia eMahassen El Emam, giordana efondatrice dell’Arab Women Me-dia R&S Center.La cerimonia è stata presentatadalla star egiziana Samir Sabry,ed ha visto la partecipazione dinumerosi intellettuali e politici,dei capofila delle 37 reti naziona-li Euro-Med, oltre a figure pro-minenti di organizzazioni inter-nazionali che si occupano di dif-ferenze di genere.Nei rispettivi interventi, il presi-dente della Fondazione Mediter-raneo Michele Capasso ed il Di-rettore Esecutivo dell´Alf LucioGuerrato hanno sottolineato l’im-portanza del Premio non comesemplice manifestazione retoricama quale strumento per promuo-vere una concreta interazione cul-turale e sociale nella regione conil coinvolgimento degli oltre 1500organismi aderenti alle 37 reti na-zionali dell’Alf.In particolare il presidente Ca-passo ha ricordato le tappe del“Premio Mediterraneo”, di cuil’Euromed Award fa parte, e letante personalità che lo hanno ri-cevuto: dal presidente macedoneKiro Gligorov al premio NobelShirin Ebadi, da Leah Rabin a Su-zanne Mubarak, dal premier tur-co Recep Tayyp Erdogan al de-funto re di Giordania Hussein binTalal, dal ministro degli esteri al-gerino Mohamed Bedjaoui al mi-nistro degli esteri spagnolo Mo-ratinos, dal defunto re del Ma-rocco Hassan II al re di SpagnaJuan Carlos I, dal presidente del

Parlamento europeo Pat Cox alpresidente del Parlamento del Ma-rocco Abdelwahad Radi, dall re-gina Rania di Giordania agli scrit-tori Alla Al Aswani, Manuel Va-sques Montalban, Raffaele La Ca-pria, dal presidente dell’assembleaparlamentare del Consiglio d’Eu-ropa René van der Linden al se-gretario generale della Lega degliStati Arabi Amr Moussa, dal Car-dinale Roger Etcegaray al premioNobel Naguib Mahfouz: “Ed èproprio quest’ultimo - concludoCapasso – che ci ha lasciato un te-stamento forte. Mahfouz ha ri-fiutato di ritirare il Premio Nobelma ha voluto ritirare personal-mente, nonostante l’età avanzatae gli acciacchi, il Premio Mediter-raneo perché ‘ assegnato da uo-mini e donne che operano per tra-sformare l’Amore per il Potere nelPotere dell’Amore, indispensabi-le per promuovere pace e svilup-po condiviso”.La vicepresidente del ParlamentoEgiziano Zeinab Radvan ha con-segnato il premio a Jan Willemsevidenziando l’impegno dell’Egit-to a favore del dialogo tra cultu-re e civilizzazioni, mentre RodiKratsa è stata premiata da Bou-tros Boutros Ghali, già SegretarioGenerale delle Nazioni Unite.Quest’ultimo, nel suo intervento,ha espresso compiacimento per ipremiati e riconoscimento per laFondazione Mediterraneo, ricor-dando la propria partecipazionealla conferenza di Skopje "I Bal-cani nel Nuovo Millennio" nelmaggio 2001, organizzata pro-prio dalla Fondazione Mediter-raneo e dalla sua sede in Mace-donia.

Gaia di Michele

Consegnati al Cairo gli Euromed Award

Da sinistra 1)Boutros Boutros Ghalipremia Rodi Kratsa Tsagaropoulou;

2)Boutros Boutros Ghali, CaterinaArcidiacono, Rodi Kratsa

Tsagaropoulou e Jan Willems3) Michele Capasso tra BoutrosBoutros Ghali e Zeinab Radvan

Nel corso di un incontro svoltosiil 29 novembre al Museo Egiziodel Cairo, sono stati definiti i pun-ti operativi per la nascita dell’Of-ficina Egizio - Italiana del restau-ro: un programma di formazioneper restauratori frutto di un pro-tocollo di cooperazione tra laFondazione Mediterraneo e ilMuseo Egizio. Il presidente dellaFondazione Mediterraneo Mi-chele Capasso ha illustrato alladirettrice generale del Museo,Wafaa El Saddik, ed alla direttri-ce generale della conservazione erestauro, Abla Abd El Salam, leazioni essenziali dell’Officina. Icorsi di alta specializzazione an-nuali - per una durata di 4 mesi –

sono destinati a venti membri delSupreme Council of Antiquities:l’obiettivo è far si che i restaura-tori egiziani acquisscano una pre-parazione scientifica sufficiente acondurre ricerche relative aglioggetti che vengono restaurati.Base della loro preparazionescientifica è la petrografia dei be-ni culturali: nel corso di varie ses-sioni di lavoro – geologia, pig-menti, malte, leganti, tecniche dipittura, storia, ecc. – i docentiuniversitari e professionist iesperti negli specifici campiavranno il compito di formare al-la ricerca i restauratori egizianiin modo da costituirli come strut-tura autonoma d’eccellenza per il

Medio Oriente. I corsi saranno di-retti da Corrado Gratziu, membrodella Fondazione, già docente delcorso di petrografia all’Universitàdi Pisa, sotto il coordinamentogenerale di Michele Capasso.Tra le opere oggetto di restauro,un raro affresco del II secolo d.C.che descrive il mito di Edipo: suquesto tema Caterina Arcidiaco-no, vicepresidente della Fonda-zione e docente di Psicologia so-ciale e di comunità , realizzerà unincontro di esperti internaziona-li al Cairo per analizzare il signi-ficato ed il simbolismo dell’ope-ra alla luce delle recenti ricerchein materia .

g.d.m.

Nasce l’Officina egizio-italiana per il restauro

Abla Abd El Salam , Caterina Arcidiacono, Michele Capasso e Wafaa El Saddik.

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“Il Denaro” 5 dicembre 2007

Mercoledì 5 dicembre 2007 4PRIMO PIANOIL DENARO

IL SUMMIT ITALIA-SPAGNA. 3

Si svolge oggi a Napoli il sum-mit Italia-Spagna che, periodi-camente, vede confrontarsi i duePaesi sulle principali questioni,quale il processo di pace nella re-gione euromediterranea.La Fondazione Mediterraneo,sin dalla sua costituzione, ha in-staurato un rapporto privilegia-to con la Spagna attuando azio-ni significative nell’ambito delpartenariato euromediterraneo,come testimoniano le immaginidi queste pagine.Le principali azioni svolte nel-l’ambito del partenariato Italia-Spagna dalla Fondazione sono:

• 29-30 novembre 1995 – Par-tecipazione alla Prima Confe-renza Euromediterranea diBarcellona;

• 1-2 dicembre 1995 - Coorga-nizzazione, con l’Istituto Ca-talano del Mediterraneo delPrimo Forum Civile Euromedin cui oltre 1500 rappresen-tanti di vari Paesi si sono con-frontati su varie tematiche;

• 1995-2007 – Svolgimento diseminari e conferenze a Na-poli di molti membri spagno-li della Fondazione. Tra tutti sicitano Juan Arias, FernandoSavater, Juan Goytisolo, Ma-nuel Vasques Montalban ecc.;

• 16 dicembre 1996 – Presenta-zione a Madrid del II ForumCivile Euromed di Napoli conla partecipazione dell’alloraPresidente della Regione Cam-pania Rastrelli, del presidentedella Catalogna Pujol e del mi-nistro degli Esteri SpagnoloMatutes;

• 2-12 dicembre 1997 – La Fon-dazione organizza a Napoli ilSecondo Forum Civile Euro-med. 2300 rappresentanti ditrentasei Paesi propongonoazioni concrete di partenaria-to che ancora oggi costitui-scono la base fondamentale diquesto processo. Il principe Fe-lipe di Borbone inaugurandotale assise espresse parole diampio compiacimento neiconfronti della FondazioneMediterraneo e della città diNapoli;(vedi pagina seguente)

• 30 settembre 1998 - Conse-gna del “Premio Mediterra-neo” al Re Juan Carlos I diSpagna;

• 22 Maggio 1999 - Inaugura-zione della sede di Siviglia del-la Fondazione Mediterraneo;

• 18 Settembre 2000 – Coorga-nizzazione del 5° anniversariodel Processo di Barcellona;

• 2002-2006 - Realizzazione dimostre internazionali e di se-minari in Spagna curati dallaFondazione Mediterraneo;

• 26 maggio 2006 - Aperturadella sede di Murcia della Fon-dazione Mediterraneo, dedi-cata allo sviluppo dell’integra-zione tra diverse identità nellecittà euromediterranee ed allarisoluzione dei conflitti.

• 31 dicembre 2006 - Attribu-zione del “Premio Mediterra-neo Diplomazia” al Ministrodegli affari esteri spagnolo Mi-guel Angels Moratinos

• 27 novembre 2007 - La Fon-dazione Mediterraneo e l’Ie-med (Istituto europeo del Me-diterraneo), capofila rispetti-vamente della Rete Italiana edella Rete Spagnola della Fon-dazione Anna Lindh - lancia-no la campagna per il 2008“Milleuno azioni per il Dialo-go”.

Dieci anni con la Fondazione Mediterraneo

1) Michele Capasso e Fernando Savater presentano nel 1995 il libro La ragione appassionata

2) Si apre a Barcellona nel dicembre 1995 il Primo Forum Civile Euromed3) Il presidente Rastrelli e l’onorevole Azzolini e il presidente Capasso alla

presentazione del II° Forum Civile Euromed a Madrid nel dicembre 19964) Manuel Vasquez Montalban a Napoli nel 1996 con Michele Capasso

5) Michele Capasso, Antonio Rastrelli e Claudio Azzolini in visita nella sede di El Pais con il direttore Ceberio nel dicembre 1996

6)Il presidente della Catalogna Jordi Pujol e il ministro degli eEsteri Abdel Matutes presentano il Forum Civile Euromed di Napoli a Madid nel 1996

7) L’allora sindaco di Napoli Antonio Bassolino con Baltasar Porcel e il presidente catalano Jordi Pujol al II° Forum Civile Euromed il 10 dicembre 1997

8) L’apertura della sede di Murcia della Fondazione nel maggio 20069) Inaugurazione della mostra Stracciando i veli a Ourense nel 2006

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Xxxxxxx“Il Denaro” 5 dicembre 2007

5Mercoledì 5 dicembre 2007PRIMO PIANOIL DENARO

IL SUMMIT ITALIA-SPAGNA. 4

Signor Presidente della Repub-blica, autorità, signore e signo-ri, è per me un grande onore eduna profonda soddisfazione par-tecipare all'inaugurazione del IIForum Civile Euromed e lo è perdue motivi: per quello che signi-fica in quanto continuità diun'impresa necessaria e nobile eperché si celebra in Italia, a Na-poli, una delle città che più han-no contribuito alla storia delMediterraneo e che meglio lohanno rappresentato.Fu in Spagna, a Barcellona, chegrazie all'Istituto Catalano delMediterraneo ed alla Fondazio-ne Mediterraneo, e con il con-tributo del governo della Regio-ne Catalogna, fu organizzato ilI Forum Civile del Mediterra-neo, alla cui inaugurazione hoavuto l'onore di partecipare, co-sì come di assistere successiva-mente alle sessioni di lavoro cuihanno partecipato 1200 espertiprovenienti da 34 Paesi del Me-diterraneo e dell'Unione Euro-pea.Quel Forum è stato l'avvio delpiù ampio movimento della So-cietà Civile del Mediterraneo fi-no ad oggi mai registrato. Sonostate analizzate in maniera esau-stiva sia le questioni mediterra-nee più urgenti sia quelle a piùlungo termine. C'è stata una vi-

gorosa chiamata all'associazio-nismo, nell'ambito di una nuo-va autonomia che cancella le dif-ferenze che esistono tra il Norde il Sud e considera il Mediter-raneo come una globalità.Sembra un'ironia, ma continuainsistente la necessità di reinter-pretare il Mediterraneo, che siaccusa di essere diventato unospazio caotico perché non formauna unità e per i conflitti che cisono. In effetti non c'è unità seconsideriamo questo concettocome sinonimo di uniformità equindi neanche risulterebbero

unitarie l'Unione Europea o ilMondo arabo che debbono tut-ta la loro ricchezza al particola-rismo. Il Mediterraneo costitui-sce forzosamente un'unità im-posta dalla geografia, potenzia-ta come nessuna altra regioneplanetaria dalla storia, caratte-rizzata dalla pluralità, dall'ef-fervescenza, dalla creazione, chene costituiscono l'essenza.Tutti i popoli desiderano oggi lademocrazia, tutte le personechiedono il rispetto dei dirittiumani, lo Stato di benessere.Tutto questo ha in parte originenelle rivoluzioni francese e ame-ricana, nella filosofia del XVIIIsecolo o nel pensiero politico delXIX secolo. Però il tutto nascemolto prima ed esattamente dauna congiuntura complessa chesi verifica in Grecia nel V seco-lo a.C.; quella della democraziaesaltata da Pericle, quella di unpensiero filosofico che, come di-ceva Protagora, considera l'uo-mo come misura di tutte le co-se.Il Mediterraneo è la culla delletre grandi religioni monoteisti-che, la cui mutua implicazioneha tanta voce in questo Forum eche nasce dal fertile albero israe-liano, una piccola creazione cheracchiudeva, più di qualsiasi im-pero, il sentimento della dimen-

sione metafisica.Si tenga conto del fatto che ri-cordando questo significativopassato non faccio appello allafacile retorica, ma al contrario:credo sia necessario lasciare trac-cia di quel che spesso si dimen-tica e che consiste nello splendi-do contributo della pluralità delMediterraneo al mondo di oggi,alle sue più grandi illusioni, alsuo stretto senso della giustizia,all'uguaglianza. Più precisa-mente la pluralità è quella che ri-chiede l'attenzione all'altro, ilcontributo dell'altro; è quellache deve necessariamente rico-noscere l'entità dell'altro con tut-ti i suoi diritti.Senza dubbio non possiamo ca-dere in nessuna forma di trion-falismo: se la pace è avanzata inaltri paesi, in altri è retrocessa;se l'espansione economica con-tinua, il processo politico sembrabloccato. Noi che apparteniamoall'Unione Europea non possia-mo dimenticare che spetta pro-prio a noi il dovere di lavoraresenza tregua e con efficacia af-finché il Mediterraneo si avvici-ni il più possibile a questa tota-lità di cui ha goduto nella storiae che gli è propria.Quindi, signore e signori, lo di-ciamo molte volte e non ci stan-cheremo mai di ripeterlo: il pro-

cesso di pace nel Mediterraneoe il progresso che ne conseguiràverranno sempre attraverso l'al-tro, attraverso il dialogo tra gliuni e gli altri, un dialogo re-sponsabile e promettente e nonfine a se stesso. Ed è per questoche il II Forum Civile Euromedè molto importante, come lo fuil primo, per far sì che la SocietàCivile abbia voce, cooperi ed in-troduca la sua enorme capacitàdi impeto nella vita collettiva al-lo stesso modo in cui lo fannol'azione politica e la solidità isti-tuzionale.Questo Forum, al quale parteci-pano più di 2000 persone di 36Paesi, esamina inoltre il movi-mento mediterraneo che già esi-ste nella stessa Italia e nello stes-so tempo lo straordinario ruoloche questa penisola rappresentanel Mediterraneo centrale. Que-sta iniziativa precisamente ap-partiene all'Italia, la più medi-terranea del vecchio Mare No-strum latino, a Napoli e allaCampania, una costa che è sta-ta mitizzata da Omero e i pae-saggi che tanto decantò Virgilio.In questa occasione gli organiz-zatori hanno invitato uno straor-dinario numero di giovani pro-venienti da tutta Italia, che giàhanno presentato le loro idee eistanze, come quella di organiz-zare un futuro primo Forum acura dei giovani mediterranei perl'anno 1999; domenica prossi-ma, in questa stessa sala, si di-scuterà sul tema I giovani pro-tagonisti della Società Civile. IlForum si apre in questo modo,proiettato verso il futuro, versoil XXI secolo che, sono sicuro,tenderà al rinnovamento dina-mico. Mi compiaccio con la Fon-dazione Mediterraneo per l'ini-ziativa, per la sua fede, per lasua visione del futuro e per ave-re organizzato questo Forum cuila Spagna ha voluto parteciparecon tutto il suo entusiasmo.Italia e Spagna, Napoli e Bar-cellona, ma anche tutti gli altripaesi e le città mediterranee, nel-la speranza che questo II ForumCivile Euromed possa offrire lostimolo per organizzare un IIIForum. Uno scrittore catalano,Eugenio d'Ors, uno dei grandipensatori della Spagna e filosofodel Mediterraneo, parlò dellaSanta Continuità: questa conti-nuità è quella che rafforza, uni-sce ed eleva i popoli. Come l’I-talia e la Spagna.

Discorso ufficialedi S.A.R. Felipe di Borbone

in occasione del II ForumCivile Euromed. Napoli,

10 dicembre 1997.

Lavorare uniti per costruire valori comuni1 2

In questi giorni cade il decimoanniversario del II Forum CivileEuromed: un evento importan-te al quale il giornale Il Denaroha collaborato conferendovisibilità e giusta informazione.In quell’occasione, 2.300rappresentanti di trentaseiPaesi – tra i quali capi di Stato edi Governo, sindaci di città,presidenti di regioni e provin-ce, rettori di università, rappre-sentanti delle fedi religiose e diorganismi di volontariato, ecc. -si confrontarono in cinquantasessioni di lavoro producendopiù di ottanta progetti concreti,gran parte dei quali realizzatigrazie alla cooperazione Italia-Spagna e che, ancora oggi,costituiscono lo strumentofonfante del partenariatoeuromed. A quell’eventoparteciparono, tra gli altri,l’allora Presidente della Repub-blica italiana Oscar Luigi Scalfa-ro e, in rappresentanza del reJuan Carlos I di Spagna, ilprincipe Felipe di Borbone. Diseguito si riporta uno stralciodel suo intervento di allora, cheancora oggi è attuale e sottoli-nea gli antichi rapporti tral’Italia e la Spagna e, special-mente, con la città di Napoli.

1) Michele Capasso consegna il Premio Mediterraneo al re Juan Carlos il 30 settemre 1998 (nel box in pagina la motivazione)2) Michele Capasso e il principe Felipe di Borbone inaugurano il II° Forum Civile Euromed a Napoli il 10 dicembre 1997

Premio Mediterraneo a re JuanCarlos I: le motivazioni della giuria:Ha saputo fare della Monarchia lo

strumento di una transizione sicurae fiorente. Con discrezione e

fermezza ha sostenuto il difficilereintegro della Spagna nel concerto

d’un rinnovato Occidente, di cui èora parte essenziale, suggerendo

nelle diversità delle politiche l’unitàdel fine e nell’equilibrio delle

autonomie e nel rispetto delledifferenti culture iberiche la

solidarietà di popoli legati nel corsodei secoli attraverso comuni

vicende in unione storica(Napoli 30 settembre 1998)

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“Il Denaro” 7 dicembre 2007