1p5 - i fontanari torremaggioresi...ISEDI; 1976; di Gino Loria "Storia delle Matematiche". Ed....

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nel quinto secolo d.C. vi aggiunse- ro la "cifra", cioè lo "zero", scono- sciuto nella numerazione greca ed in quella romana. Nell'ottavo seco- lo d.C. jl matematico Arabo di Bagdad Muhmad ibn Musa, detto "Al Kuwarizmi" la codificò in un trat- tato in seguito conosciuto dall'Oc- cidente Cristiano come "Codice di Algoritmo" introducendo in Occi- dente l'Algebra ed il sistema deci- male posizionale per cui venne fat- ta oggetto di studio da parte dei matematici occidentali, anche se due secoli dopo. Il Monaco francese Gerberto d'Aurillafl; cheFù precettore del fu- turo Imperatore del Sacro Roma- no Impero Ottone Terzo, trascorse parte della sua vita in Spagna dove venne a contatto con alcuni mate- matici moreschi apprendendo da costoro le loro scoperte in fatto di numerazione ed in seguito ne fece una comparazione tra questa e la greco - romana allora in auge nel- l'Occidente cristianizzato. In seguito Gerberto d'Aurillac venne nominato da Ottone terzo, prima Arcivescovo di Reims e, dopo, Arcivescovo di Ravenna e da queste importanti cattedre vescovili divulgò la propria conoscenza in fatto di matematica e numerazione araba appresa dai Mori. Alla morte di Papa Gregorio Quinto, Gerberto di Aurillad sempre per volontà dell'Imperatore Ottone» Terzo, salì sul Soglio Pontificio di- ventando Papa con il nome di Sil- vestre Secondo e mantenne tale carica dall'anno novecentonovanta- nove all'anno milletre, l'anno della sua morte. Nulla toglie, perciò, che Papa sprovvisti di mura. In quella occasione Torremaggiore venne recintata da una cinta muraria al- l'interno della quale, aggregata alla "Ter- ra Vecchia", venne edificata la "Terra Nuova" che ospitò gli abitatori provenien- ti da Fiorentino, da Dragonara e da Cantigliano fatti trasmigrare dalle auto- rità e dalle Leggi del tempo. Già nel 1548, durante il Vicereame di Revertera, il ter- ritorio di Casigliano era stato accorpato a quello di Torremaggiore ragion per cui, dopo l'esodo degli abitatori, il sito urba- no venne abbandonato a se stesso e a distanza di oltre cinque secoli se ne ac- corgono ancora i ruderi dove esso era edificato, in contrada "Pinchitilli" a ridosso della Masseria Petrofani. Nei loro scritti sugli ultimi Saraceni di Lucera sia Antonio Del Duca e sia Jean - Marie Martin parlano della Chiesa di Santa Maria di Plantilleanum i cui terre- ni, di proprietà della Chiesa della trinità di Venosa, erano tenuti in fitto da un pos- sidente Saraceno in seguito convertito- si al Cristianesimo. Ma dov'era ubicata la Chiesa?. Poiché la nostra Parrocchia di Santa Maria è aggettivata "della Strada", come quella della diruta Cantigliano e la "stra- da" in questione è quella che anticamen- te collegava Troia a Lesina passando per Lucera, Fiorentino, Cantigliano e Civita- te si evince che Santa Maria di Plantille- anum era ubicata presso questa strada e che una volta sconsacrata e diruta da essa venne traslata nella Nostra Santa Maria della Strada quella pietra che ora funge da piedistallo della Fonte Battesi- male, traslata, s'intende, con tutto il con- testo lapideo e la data. Affinchè non si "arrossisca" sul con- testo di quanto sopra riportato si legga- no: di Cari B. Boyer "Storia della Mate- matica". Ed. ISEDI; 1976; di Gino Loria "Storia delle Matematiche". Ed. Cisalpino - Goliardica. 1^g2; di Montanelli - Gervaso "Storia d'Itala di tipe nato. gior p luppo Pu dell'A smo, i e dei di un nel se piano città. 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Valoriz- zazione dei Centro Storico: Migliorare l'aspetto estetico del Centro Storico in- centivando con fondi specifici il rifaci- mento delle facciate o la sostiti mrvn» Hi IVICIIG lanu i unvu a nuli presentarsi nei banchi dell'oppo- sizione dell'aula consiliare. I consiglieri regionali socialisti autonomisti Poti e Tedesco sono stati i primi a capire che l'assen- za dal dibattito non cacava. pani non aimenucnino ia loro sto- ria che è storia di opposizione ed anche di governo ma sempre una storia importante. Roberto Paolucci- segreta- ria Nlinvft PKI rii r.anltanata Gerberto d.'Aurillac,Papa dal 99S) al 1003 con il nome di .Silvestre Secondo, era"" a tal punto colto per il periodo in cui viveva,che di lui si disse che avesse frequentato le scuole degli Arabi a Còrdoba,allora le più avanzate. Questo die- de origine,dopo la sua morte,ali'accula di eresia. E poiché il suo sapere spazia- va anche in campo scientifico,fu addirittura considerato- un mago. ( Da " La Settimana Enigmistica " 3677 dei I4/09/2002,pagina 4.)

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nel quinto secolo d.C. vi aggiunse-ro la "cifra", cioè lo "zero", scono-sciuto nella numerazione greca edin quella romana. Nell'ottavo seco-lo d.C. jl matematico Arabo diBagdad Muhmad ibn Musa, detto"Al Kuwarizmi" la codificò in un trat-tato in seguito conosciuto dall'Oc-cidente Cristiano come "Codice diAlgoritmo" introducendo in Occi-dente l'Algebra ed il sistema deci-male posizionale per cui venne fat-ta oggetto di studio da parte deimatematici occidentali, anche sedue secoli dopo.

Il Monaco francese Gerbertod'Aurillafl; cheFù precettore del fu-turo Imperatore del Sacro Roma-no Impero Ottone Terzo, trascorseparte della sua vita in Spagna dovevenne a contatto con alcuni mate-matici moreschi apprendendo dacostoro le loro scoperte in fatto dinumerazione ed in seguito ne feceuna comparazione tra questa e lagreco - romana allora in auge nel-l'Occidente cristianizzato.

In seguito Gerberto d'Aurillacvenne nominato da Ottone terzo,prima Arcivescovo di Reims e,dopo, Arcivescovo di Ravenna e daqueste importanti cattedre vescovilidivulgò la propria conoscenza infatto di matematica e numerazionearaba appresa dai Mori.

Alla morte di Papa GregorioQuinto, Gerberto di Aurillad sempreper volontà dell'Imperatore Ottone»Terzo, salì sul Soglio Pontificio di-ventando Papa con il nome di Sil-vestre Secondo e mantenne talecarica dall'anno novecentonovanta-nove all'anno milletre, l'anno dellasua morte.

Nulla toglie, perciò, che Papa

sprovvisti di mura.

In quella occasione Torremaggiorevenne recintata da una cinta muraria al-l'interno della quale, aggregata alla "Ter-ra Vecchia", venne edificata la "TerraNuova" che ospitò gli abitatori provenien-ti da Fiorentino, da Dragonara e daCantigliano fatti trasmigrare dalle auto-rità e dalle Leggi del tempo. Già nel 1548,durante il Vicereame di Revertera, il ter-ritorio di Casigliano era stato accorpatoa quello di Torremaggiore ragion per cui,dopo l'esodo degli abitatori, il sito urba-no venne abbandonato a se stesso e adistanza di oltre cinque secoli se ne ac-corgono ancora i ruderi dove esso eraedificato, in contrada "Pinchitilli" aridosso della Masseria Petrofani.

Nei loro scritti sugli ultimi Saraceni diLucera sia Antonio Del Duca e sia Jean- Marie Martin parlano della Chiesa diSanta Maria di Plantilleanum i cui terre-ni, di proprietà della Chiesa della trinitàdi Venosa, erano tenuti in fitto da un pos-sidente Saraceno in seguito convertito-si al Cristianesimo. Ma dov'era ubicatala Chiesa?.

Poiché la nostra Parrocchia di SantaMaria è aggettivata "della Strada", comequella della diruta Cantigliano e la "stra-da" in questione è quella che anticamen-te collegava Troia a Lesina passando perLucera, Fiorentino, Cantigliano e Civita-te si evince che Santa Maria di Plantille-anum era ubicata presso questa stradae che una volta sconsacrata e diruta daessa venne traslata nella Nostra SantaMaria della Strada quella pietra che orafunge da piedistallo della Fonte Battesi-male, traslata, s'intende, con tutto il con-testo lapideo e la data.

Affinchè non si "arrossisca" sul con-testo di quanto sopra riportato si legga-no: di Cari B. Boyer "Storia della Mate-matica". Ed. ISEDI; 1976; di Gino Loria"Storia delle Matematiche". Ed. Cisalpino- Goliardica. 1^g2; di Montanelli -Gervaso "Storia d'Itala

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terraneo, mostra annuale dell'artigiana-to dei paesi che si affacciano sul Medi-terraneo, per promuovere l'immagine diLucera come città multietnica. Valoriz-zazione dei Centro Storico: Migliorarel'aspetto estetico del Centro Storico in-centivando con fondi specifici il rifaci-mento delle facciate o la sostiti mrvn» Hi

IVICIIG uà lanu i unvu a nuli

presentarsi nei banchi dell'oppo-

sizione dell'aula consiliare.

I consiglieri regionali socialisti

autonomisti Poti e Tedesco sono

stati i primi a capire che l'assen-

za dal dibattito non cacava.

pani non aimenucnino ia loro sto-

ria che è storia di opposizione ed

anche di governo ma sempre una

storia importante.

Roberto Paolucci- segreta-ria Nlinvft PKI rii r.anltanata

Gerberto d.'Aurillac,Papa dal 99S) al 1003 con il nome di .Silvestre Secondo, era""

a tal punto colto per il periodo in cui viveva,che di lui si disse che avesse

frequentato le scuole degli Arabi a Còrdoba,allora le più avanzate. Questo die-

de origine,dopo la sua morte,ali'accula di eresia. E poiché il suo sapere spazia-

va anche in campo scientifico,fu addirittura considerato- un mago.

( Da " La Settimana Enigmistica " N° 3677 dei I4/09/2002,pagina 4.)

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MINISTERO DELIA, DIFESAQWAÌ1TIRA

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"ALLA MEMORIA,,

"""Nel corso di uno scontro a fuoco con una autocolonna nemicaassali trice, partecipava attivamente all'azione di .difesa edi contrattacco, terminata con la cattura dell'autocolonna,dimostrando abnegazione, aggressività e coraggio .Nonostantefosse ferito, persisteva nel combattimento fino a quando unaraffica ne stroncava la giovane vita,,,,,,

- Borgata SS. Filippo e Giacomo (Ascoli Piceno), 12 settembre1043 -

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I-re-Aviere Giuseppe Faienza. Medaglia d'Argento arValor Kilitare

operative: Approvazione dei nuovo oo-cumento programmatico preliminare

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_ _ ..,,. ^ ....._,...i.. u uivuiuxi*-iprivalo attraverso la costitu-

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IL 12 SETTEMBRE 1943PER LA LIBERTÀ E PER LA PATRIAIN DIFESA DEL POPOLO CONTRO 'i

L'INVASORE QUI CADDERO COMBATTENDO '

GIOVANNI VERTALE

ilonluli

BASILE

ANTONIO DURSOGIUSEPPE FAENZA

- 'GAETANOlarelun;

luenti danni che ne derivano peronomia e lo sviluppo della città. Noino convinti che Lucéra meriti una

lifìcazione territoriale di alto livello

urale e tecnico che vada incontro

esigenze della intera collettività.

L PIANO REGOLATORE GE-:RAI

ra: lavonre gli insediamenti abitativi, leattività di trasformazione dei prodotti,pianificare-la viabilità .rurale. Turismo:prevedere insediamenti turistici, alber-ghieri, attrezzature connesse al turismo,impianti per lo sport ed il tempo libero,regolamentare l'agriturismo, migliorare laviabilità per l'accesso ai monumenti, pre-vedere parcheggi, aree di sosta e di ser-vizio per i turisti. Artigianato: prevederelo sviluppo della zona artigianale cori

Uj.2.

N.16 del 26.9.2002

di Severino CarlucciE' trascorso ancora un anno,

il 59°, da quel lontano dodici set-tembre 1943, da quando, cioè,in Ascoli Piceno un battaglionedi reclute dell'Aeronautica Mili-tare resistette all'attacco di unacolonna motorizzata tedesca perpoi costringerla alla resa, dopoessere passato al contrattacco,durato circa cinque ore. La bat-taglia provocò un centinaio tramorti, feriti e prigionieri.

Erano le undici di domenica enelle Casermette Funzionali sul-la via Salaria si stava distribuen-do il rancio, quando suonò l'al-larme. Capitani e Tenenti, co-mandanti di Compagnia, si tro-vavano in quel momento a rap-porto presso il Comando di Pre-sidio, per cui i vari reparti di pre-avieri agirono sotto il comandodei Sottotenenti di fanteria, chefungevano da loro istruttori.

Il reparto d'assalto tedescotentò una sortita contro la caser-ma del 49° Reggimento senzariuscirvi, perdendo anche il co-mandante, Tenente Hoffmann. Itedeschi si rivolsero allora con-tro l'ospedale militare e contro ildistretto, presieduti da anzianisoldati italiani; che furono in granparte catturati. Poi concentraro-no tutti i loro sforzi contro leCasermette Funzionali, presidia-te da Pre-Avieri, tutti giovaniventenni foggiani e molisani, inservizio da una cinquantina digiorni. I combattimenti si svolse-ro presso il cavalcavia ferrovia-rio che sovrasta la strada chedalla via Salaria scavalca il fiu-me Trento sul ponte dei SantiGiacomo e Filippo.

Verso le ore 16 di quella do-menica un Maggiore tedescocon la bandiera bianca chiese edottenne dai sottotenenti italiani

il "cessate il fuoco" e lo scambiodi feriti e prigionieri. Questo ac-cadeva ad Ascoli Piceno, men-tre a Cefalonia stava iniziandola famosa tragedia ai danni deisoldati della Divisione "Acqui".

Tra quei circa mille avieri chesconfissero i tedeschi c'eranouna sessantina di torremaggio-resi delle classi 1923 e 1924.Quattro furono gli avieri uccisiquel giorno: Giovanni Vertale,Gaetano Basile, Antonio D'Ursoe il torremaggiorese GiuseppeFAIENZA. I loro nomi sono incisisulla lapide che ricorda l'eventopresso il cavalcavia ferroviario.

In data 24 agosto 1954 il Pre-sidente della Repubblica Italia-na, su proposta del Ministro del-la Difesa, conferiva la medagliad'argento al valor militare allamemoria dell'aviere GiuseppeFaienza con la seguente moti-vazione: "Nel corso di uno scon-tro a fuoco con un'autocolonnanemica assalitrice partecipavaattivamente all'azione di difesae di contrattacco, terminato conla cattura dell'autocolonna, di-mostrando abnegazione, ag-gressività e coraggio. Nonostan-te fosse ferito, persisteva nelcombattimento fino a quandouna raffica ne stroncava la gio-vane vita".

Dopo circa 60 anni il corpo diGiuseppe Faienza giace sepolronel cimitero di Ascoli Piceno esopra il tumulo c'è una croce dipietra con sopra scritto "AviereSconosciuto", malgrado i com-paesani, suoi commilitoni aves-sero accertata l'identità al mo-mento del decesso.

Perché il Comune di Torre-maggiore non provvede alla tra-slazione dei resti di questo no-stro concittadino, rendendogli ildovuto onore9

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PAG. 2 N.17 del 10.102002

Disponibilità diL'amministrazior

Lucera negli ultimi (fondo alle cospicuivano di Lucera unoni d'Italia, nonostansviluppo assai pre1

di notevoli difficoltàprossimi anni ci appe a questa situaziiyropte attuando un ecombattendo il fenoicontenendo la speszione alle effettive rin maniera produtti'munale, utilizzandoziamento regionale,tario.

Punti program..._.._.Istituzione di una contabilità econo-

miro nor ! singoli servizi che attraversoi

C'era una volta aTorremaggiori

'y.

di Severino CaduceiTorremaggiore. C'erano una

volta a Torremaggiore l'Ufficio delRegistro, la Pretura ed il Pubbli-co Macello ed ora non ci sonopiù perché i primi due sono statitrasferiti altrove per disposizioniimpartite dall'altro ed il terzo per-ché in contrasto con le precedentidisposizioni comunitarie.

C'era una volta la sirena impian-tata sull'edificio scolastico "S.Giovanni Bosco" dal ComandoOperativo dell'armata aerea degli

Stati Unifi d'America durante laseconda guerra mondiale che di-rigeva la base aerea di Foggia chesuonava alle otto del mattino peravvisare gli scolari che era tem-po di recarsi a scuola, suonavaper tutti a mezzogiorno e allequattro del pomeriggio per avvi-sare quelli che erano a lavorareche era tempo di rientrare a casa.Ora il sibilo emesso da questanon lo si sente più.

C'è ancora l'Ospedale civile"S. Giacomo" che nei decenni

continua in 2a

NTfi

azione dei risultati

lenco di fornitori disndiconto annualeste e delle forniture

oemocranui e inscenze necessarie

appalto di fornituracheda informativaD stato dell'appaltoio tali dati con lenento e recuperoi evase mediante3 privati.ntenimento dei fìttijpazione di immo-'utilizzo di immobilii. Inventario dèi pa-a mobiliare che im-ipo di poter proce-

,,-trazione produttivadello stesso. Vendita dei patrimonio co-

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méfal-lùnà-vòlta aTorremaggiore

scorsi era considerato come ilpiù importante nosocomio delcomprensorio e che attualmen-te è stato ridimensionato nellesue funzioni in base al riordinoospedaliere operato di recentedalla Regione Puglia.

C'è ancora la Pineta ma..."O benestanti foggiani che vi

illudete di riacquistare la salutee giacendo nei letti dell'ospeda-le della vostra città, venite a re-spirare l'aria del Piano comuna-le di Torremaggiore e torneretesani". Cosi si esprimeva il Pa-dre Provinciale dei CappucciniMichelangelo Manicone nellasua "Fisica Appula" del 1750.

Era, è tuttora balsamica l'ariache si respira alla periferia norddi Torremaggiore perché vienecostantemente rigenerata dallacorrente che spira dalla vallata del"Funnone" che inonda tutta quel-l'area che una volta costituivaquella del Piano.

Il nostro Piano Comunale chesul finire del diciannovesimo se-colo, che il reverendo LuigiCardillo stimò in settanta versuredi estensione, subì un forte ridi-mensionamento nei Quindici anni

me", di una quarantina di metriquadrati ciascuna, per dare untetto a quelle famiglie disastrate,che per tutto il periodo bellicooccupavano lo scantinato del ca-stello, il macello nuovo e l'ex con-vento di S. Sabino. Un progettoche prevedeva la costruzione diun nuovo quartiere cittadino, constrade, piazza, e servizi, delimi-tato dall'ospedale , dal viale delCimitero e dal nuovo giro esternonord, ma che si dovette accan-tonare perché, venne fatto notaredalle autorità superiori, per copri-re i costi ogni famiglia alloggiatain queste "casette" doveva sbor-sare come fitto la somma diquattordicimila lire mensili. Erauna cifra esorbitante per quei tem-pi considerato che un braccianteagricolo percepiva quattrocentolire per una giornata di lavoro,quando la trovava.

Nella primavera del 1 950 ven-nero messi a dimora quei pinisull'angolo che fiancheggia l'Edi-ficio scolastico ed in quella pub-blica cerimonia il Corpo Forestalepropose ai pubblici amministra-tori di trasformare in una pinetaquell'area che doveva ospitare //ni in\/O ni l

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LA POLITICA SOCIALEE' nostra intenzione operare per af-

fermare un modello di "stato sociale" noninteso come strumento di elargizionisporadiche e clientelari, ma puntandosu interventi mirati specifici e continuiche rispondano ai bisogni effettivi deiciti

rnterve'TiTr"arrriSftimTIflzTolriqualificazione dei patrimonio immobi-liare scolastico dei comune che portinoalla definitiva risoluzione dei problemi.Assegnazione di finanziamenti diretta-mente ai capi d'istituto per fare frontead opere di modesta entità.

Punti programmaticiAssunzione completa dei personale

cosi come previsto dalla pianta organi-ca. Potenziamento dei controllo e dellasicurezza nei luoghi di ritrovo dei giova-ni e delle famiglie (Centro storico, villacomunale, viale Castello). Istituzionedella figura dei "Vigile di quartiere" per

ell'oboligò dì certificazione dei bilancioZÌODG tj M iCei HI va*ciui iti u Faiìi vTia~pTo pó-ste dai giovani. Promozione di attività di (CONTINUA)

^, io ocyun ui iu la HI le uena primaguerra mondiale. Sulla sua areavenne edificato il rione "Vittoria"o delle "Sante Croci", il camposportivo, gli uffici i depositi e imagazzini nonché i binari dellatranvia elettrica "Siec" che ci col-legava con la stazione ferroviariadi S. Severo e l'edificio scolasti-co di "S. Giovanni Bosco inaugu-rato nel dicembre del 1933.

Così ridotto in estensione, ilPiano Comunale aveva un'areapiccola presso la Chiesa delleSante Croci o di S. Matteo, eun'area grande racchiusa tral'ospedale, il campo sportivo e lalinea tranviaria, suddivisa però indue sezioni di quattro filari di pinidel viale del cimitero, messi a di-mora nel marzo del 1926. Entram-be le sezioni erano adibite d'esta-te ad area pubblica e d'inverno,affittate come pascolo.

Nel 1941 venne edificata conmateriale "autarchico" la "Casadel Mietitore" con l'annesso uffi-cio di collocamento. Dal gennaio1944 e fino a settembre dell'an-no successivo i soliti americanitrasformarono tutta l'area in unatendopoli militare.

Con il ritorno delle Istituzionidemocratiche l'amministrazionesocialcomunista, eletta nel 1947e riconfermata nel 1952, presen-tò alle autorità competenti un pro-getto per la costruzione di uncentinaio di case "popolarissi-

Si discusse della proposta, lasi accettò e iniziarono le praticheburocratiche permetterla in pra-tica. Fu un gennaio nevoso quel-lo del 1955 ma dopo che il solesciolse la neve abbondantemen-te caduta, la gente si riversò apasseggiare per l'ultima voltacanticchiando: " Aprite le finestreal nuovo sole, è primavera, è pri-mavera", la canzone cha avevavinto nel Festival di Sanremo qual-che giorno prima". Venne costru-ito un cantiere di lavoro con i brac-cianti agricoli disoccupati e siprocedette alla messa a dimoradei pini messi a disposizione delCorpo Forestale. A lavoro ultima-to ci fu una cerimonia di inaugu-razione con l'immancabile discor-so delle Autorità e la foto-ricor-do.

E la nostra Pineta crebbe rigo-gliosa. Con il trascorre degli annisi provvide a sistemarla convialetti, panchine ed illuminazio-ne fino a diventare una splendidaattrattiva per indigeni e forestieri.Ora non lo è più. Lo spettacoloche la Pineta offre alla vista èdesolante: i suoi aghi emanantiprofumo silvestre da verdi tendo-no al rossiccio. Ancora più deso-lante è vedere la pala che estirpadalle radici le piante malate inun'operazione "in extremis" disfoltimento affinchè non si possadire in un prossimo futuro: "c'erauna volta la Pineta, ora non c'èpiù".

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PAG. 4 N.18 del 24.10.2002

re delCapo-tto chefonda-chirur-ia e gi-secon-

con-ia inve-

luseppeForte e di Andreivoluto tratteggiare accuratamen-f . . '.: .-./-intorni Halle» nrawo

fi Torremaggiorcdegrado storico

di Severino CarlucciTorremaggiore. E' stata ogget-

to di azioni vandaliche la Masse-ria "Nuova" delle Cisterne situata

;a meno di un chilometro dellanuova periferia Est dell'abitato.

Questo imponente fabbricatovenne fatto edificare nel lontano192.5 dal Professore AvvocatoVincenzo Lamedica ed era con-siderato quale l'ultimo ed il piùmoderno complesso massarialedell'Agro.

Quando, dopo la fine dellaGrapde Guerra, si trattò di alie-nare a favore dei nostri contadi-ni il vasto territorio della vecchiamasseria di proprietà degli ere-di dell'ultimo principe de Sangroil territorio venne rilevato da unasocietà composta dal Lamedica,da Vincenzo Pesante, da Salva-tore De Vito e da Felice Calassiche come frutto di questa com-pravendita restò proprietaria di81 versure delle quali 41 furonoal Pesante, 18 al Lamedica, al-tre 18 (comprensive della "chiu-sa e della vignale!1 prìncipe" ele altre quattro a don FeliciottoCalassi, cassiere del Banco diTorremaggiore, per ricompen-sarlo della fiducia dimostrata aloro tre per il prestito in danaro

che dimostrano che nei suoi pressiha sempre palpitato di vita.

Quando, nella prima metà delsecolo XI, il "Castella" di San Seve-2|(Y/&

Sé, sotto la minaccia della sottostan-te falda freatica, venne abbandona-to dagli abitanti che poi diedero vitaalle prime case di San Severo edopo che i Frati Benedettini si tra-sferirono nella Badia di San Pietrosorse sul luogo un casale intitolatoa Santa Maria in Arco, un casalecosi povero che per la ricostruzio-ne di Lucera nel 1300 venne tassa-to "secundum facoltam suam". Unaventina di anni fa, presso questofabbricato, durante i lavori di scas-so vennero alla luce le tombe checustodivano le tombe dei Frati ed ifori fossilizzati delle palafitte nellequali trovavano rifugio parte di co-loro che cercavano protezione du-rante il susseguirsi delle invasionibarbariche succedw8i*hei secolicosiddetti "bui".

Quando nel XV secolo il territo-rio delle Cisterne divenne di pro-prietà del feudatario de Sangro la"strada di servizio" dell'antico Ac-quedotto Teanense venne dirotta-ta in altra direzione e l'Immagineapparsa sopra una murgia di quellache in seguito divenne Maria San-tissima della Fontana venne sot-tratta alla vista degli adoratori.

Al tempo della Mena delle Pe-core i de Sangro grossissimi ar-(8*mentari vennero obbliaati a m-

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___ fLA BOTTE DI DIVISIONE DELL ' AGCJUEDOTTO COSTRUITO 2000 ANSI FAI

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Ma caricaci I HUDBRI DI TOA :^ILlAE-MàS3ARICIAE " ROMANA.

scorge la inteiguire nel senso ai consolidamentoe ammodernamento della Cassa

I VJOIVJCI IIG

della Cassa Edile di Capitanata,mi fa felice dal punto di vista

len-lerìte

"èTlonQ" statiDvicomponen-

ui Gestione imembri del Collegio Sindacale edel Consiglio Generale.

compromesso.Con il nuovo frazionamento l'ex

territorio delle Cisterne venne ser-vito da due tratturelli trasversalidalla provinciale per San Severoa quella per Foggia che, collega-ti a tutta una serie di "trasondole"

.. ,, ., fiat,garantivano I accesso ai foei del-le altre trecento versure venduteai contadini.

L'avvocato Larnedica, buon co-noscitore delle Leggi dello Statoaltri vigenti, fece edificare il fabbri-cato della "villa - masseria" aven-do cura di salvaguardare la "Bottedi divisione" dell'Acquedotto fattocostruire dai Magistrati cittadini diTeano Appulo ai tempi di GiulioCesare, di salvaguardare le "cister-ne", tuttora riportate nella vigenteCarta Ufficiale dello Stato, di salva-guardare i ruderi di un preesistente" villae — massariciae" romana non-ché una rustica casetta sul cui in-tonaco era raffigurata una "meridia-na" edificata fin dal tempo in cui lazona era sottoposta alle Leggi del-la Dogana della Mena delle Peco-re, tutti reperti di natura storico -archeologica che ricordano le ori-gini di Torremaggiore. E non solo.

Quando, sul finire del primo mil-lennio l'imperatore di Bisanzio scris-se all'Abate di Montecassino invitan-dolo a "perquirere" tutta la "Longo-bardia Minore" alla ricerca dell'ere-dità di San Benedetto da Norcia sulterritorio, alcuni Frati Benedettinidiedero vita alla formazione di una"Cella Monastica che che in segui-to divenne il "Monasterium TerraeMaioris".

Ed attorno al fabbricato dellaMasseria "Nuova" delle Cisterne lanostra Storia conserva altri reperti

loro armenti e per i pastori che lecustodivano per cui fecero costrui-re la masseria fortificata V stata tra-sformata in Villa - masseria dalcompianto Professore SalvatoreGiaccia mentre la "Nuova", il gio-iello delle masserie del nostroagro, è attualmente sottoposto aldegrado.

Durante la seconda guerramondiale il fabbricato della mas-seria Nuova venne sfruttato comeacquartieramento, prima da alcunireparti tedeschi dei paracadutistidell'Africa Korps e poi dai repartidi supporto dell'Aviazione Militaredella Quinta Armata degli Stati Unitid'America che gestiva i campi diaviazione militare di Foggia.

In quel periodo questo fabbrica-to non subì alcun guasto ma unadecina di anni fa, diventato ricetta-colo di drogati e di donne di malaf-fare la proprietà provvide ad elimi-nare questa sconcezza facendoabbattere con la ruspa la vaccarec-cia, la stazione di monta e la caset-ta con la meridiana lasciando incu-stodito il fabbricato ospitante la parteospitante la villa.

Ed è appunto questo fabbricatoche ha subito in questi giorni l'ulti-mo atto vandalico perpetrato daisoliti ignoti che stanno depredan-do tutto il territorio. Il tetto di questavilla è stato scoperchiato dai solitiignoti che vi hanno esportato le te-gole rosse che lo ricoprivano.

Su questo fabbricato ci sareb-be ancora altro da dire oltre che aldegrado a cui è sottoposto attual-mente. Questo servizio giornalisti-co serve a segnalarne il degradoalle competenti Autorità ed allaSovrintendenza alle Antichità ed a|iBeni Archeologici.

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IL CAMPANILE pag. 5

Palazzo Dogana: incontro interregionale sul tema•

m pubb l i co per t u t t iTacpedot to pug l i e s i

RISPONDE

(Severino Carlucci senior) -Si è svolto in Foggia, loscorso 6 dicembre, nel sa-lone delle udienze consiliaridi Palazzo Dogana un in-contro interregionale tra lepersonalità politiche del Par-tito della Rifondazione Co-munista per un dibattito sultema L'acqua come benepubblico per tutti e l'Ac-quedotto Pugliese, un in-contro-dibattito al quale han-no partecipato, oltre che iConsiglieri Regionali di Ri-fondazione Comunista diPuglia , Basilicata, Cam-pania, Abruzzo e Molise,alcuni ambientalisti dellestesse Regioni, gli onorevoliNielli Vendola e PietroPolena ed il Presidentedella Provincia di Foggiaprof. Antonio Pellegrino.Dalle affermazioni dei nu-merosi invitati intervenutinel dibattito è-emerso chel'Italia è il paese dove siconsuma più acqua an-che se un terzo della po-polazione ne ha poca adisposizione. Nel nostroPaese, dove manca unapolitica dell'acqua, si ten-ta di supplire a questa

mancanza con le varieprivatizzazioni contro lequali si sono mossi an-che un centinaio di sin-dacì leghisti dimostran-do che il problema noninveste soltanto le co-munità meridionali.Ora che le scorte mon-diali di idrocarburi van-no esaurendosi gli ac-caparratori di ognibene di consumo cerca-no di accaparrarsi l'ac-qua per sfruttarla aproprio vantaggio, siaper scopo di lucro e siaper scopo elettorale.Il 2003 sarà dichiaratoANNO MONDIALEDELL'ACQUA.Molto polemico contro iltentativo in atto di priva-tizzare l'Acquedotto Pu-gliese è stato l'interventodel Consigliere Regionaledi Ri fondaz ione , avv.Arcangelo Sannicandro,che, in contrapposizione aidiessini dice: Ci siamo di-menticati che quandochiedevamo, appenaqualche lustro fa, lastatalizzazione di alcunienti venivamo qualificati

come sovversivi e siamoconsiderati ancora tali orache contestiamo le privatiz-zazioni; tutto ciò è deriva-to dalla modifica al TitoloV della Costituzione edall'ari. 35 della Finqn-ziaria del 2001 che han-no permesso il passaggiodi svariati miliardi di vèc-chie lire dal pubblico aiprivati. Riacquistiamo lanostra dignità, racco-gliamo le bandiere cheabbiamo lasciato cadereper terra e lottiamo uniticontro le privatizzazioni.Il Presidente Pellegrino,dopo aver elogiato l'iniziati-va intrapresa da Ri fonda-zione Comunista, dice cheora si tenta di mercifi-care l'acqua, l'aria, Dioe la libertà a favore delprofitto e che il proble-ma dell'acqua va af-frontato in maniera de-finitiva dalle Regioni edal Sud d'Italia.Nel suo intervento l'on. Pie-tro Polena sintetizza in'al-cuni punti il proprio pensie-ro in merito al problemadell'acqua, rimarcando ite-stualmente il concetto che

Caro Direttore, i • • $f ;r :::.;• /.••-'• :;i":-;'; -\ '•: ••'. • • •; • • . / ' . . . •• . : ;il suo giornale ha parlato poco della nuova Dotazione Organica che ha imposto ilsig.Caposiena, senza che le poche voci, che appartengono a coloro che veramentehanno dato incondizionatamente la loro opera all'Ente, siano state ascoltate. Lanuòva dotazione organica è senza paternità in quanto non è stata curata da nessu-na figura professionale, ma solo da politicanti ciarlatani e sindacalisti dozzinali.Cito solo qualche esempio per chiarire il concetto.E' sparita la funzione istituzionale propria di una Dotazione Organica: ogniassetto formulato è finalizzato all'interesse del singolo amministratore e dellacontingenza politica, mai per l'interesse della funzionalità.Chi scrive, ha dato tanto alla funzionalità della macchina amministrativa ed ora,

: conamàrezza, deve ammettere che quanto è stato fatto è risultato vano.La stampa di regime, come la definisce lei, concetto per altro da molti, ine

; compreso, àmpiamente condiviso, ha osannato questo strumento di gestione,• che, nella fattispecie, è diventato strumento di regime., Lo sanno gli scribacchini di quei giornali che il nostro Comune ha abbattuto una, Dotazione Organica, ben articolata e che prevedeva 630 unità lavorative, e che, con-; seguentemente, si sono perdute di fatto circa 150 unità lavorative?'. Ed i lavoratori chiamati ad approvarla, mi dirà, cosa hanno fatto?

Nulla! I dipendenti comunali al 99,99% sono dei menefreghisti. Fanno il loroi comodo, aspettano il 27 del mese e spesso sono marito e moglie a lavorare....\ grazie ai partiti. Mi scusi e la ringrazio. Lettera firmata

* Nessun commento, in quanto lo scritto si commenta da sé! Ciripromettiamo, però, di dare seguito con un nostro servizio al giusto sfogo.

la politica dell'acqua vie-ne sfruttata come emer-genza per costituire la for-tuna elettorale di qualcu-no; le chiacchiere sull'ac-qua fatte dal sottosegreta-rio Viceconte non hannoapprodato a nulla; finan-ziare quegli industriali chericonvertiscono l'acqua;istituire la water tassa sul-le acque minerali; racco-gliere tutte le forze politi-che sul territorio per con-

L'INGEGNERECIRO MATARANTE

i! Caro Direttore,: le premetto che mi sono affezionato al suo gior-[nale da quando ha incominciato a porre all'at-tenzione non sólo dei dipendenti delle FdG, ma

\ dei suoi lettori e della pubblica opinione (spe-\ riamo anche della Magistratura n.d.r.), l'allegra'amministrazione di un Ente che, per i soldi rìce-l'VUtì fialiriStrìtn x7o-ii••»*./.- '

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TOLITICA ANTISCOLASTICA....(continua dalla 1A pag.)

di bloccare la riforma deicicli scolastici per sosti-tuirla con un insieme diprovvedimenti atti a cre-are una scuola che, sucriteri classisti, punta sul-l'individualismo comecollante di una società incui non vi sono più mar-gini per la solidarietà e idiritti delle persone.E' un vero attacco allascuola pubblica, reso anco-ra più esplicito dall'uso delbuono scuola fatto da di-versi Governatori regionalidel centro destra, non perconsentire la realizzazionedel diritto allo studio di ognipersona, ma per dare im-pulso alla domanda di unaformazione privata.QUESTO GOVERNO IN-VESTE NEL PRIVATO ENON NEL PUBBLICO.In questo contesto si svi-luppa un vero e proprio at-tacco alle riforme che in-terviene enormemente suldiritto allo studio.Il centro sinistra deveCONTRASTARE ADOGNI LIVELLO questodisegno, dal momento che

è convinto che all'esigen-za di libertà e di pari op-portunità tra le persone, allanecessità di favorire un si-stema produttivo legato adun percorso di com-petenze e di qualità si ri-sponde prima di tutto affer-mando, come diritto gene-rale, l'apprendimento e laformazione per tutto l'arcodella vita, in continuità conun percorso scolastico chedeve assicurare a ciascu-no un'opportunità di suc-cesso formativo innalzan-do l'obbligo formativo, co-struendo fino a 18 anni per-corsi formativi diversifica-ti e integrati, garantendouna concezione pubblicadei luoghi del sapere.QUESTA DESTRA E'CONTRO I VALORIDEL SAPERE E DEIDIRITTI.La Moratti, proprio in unmomento in cui serve chetutti siano più ricchi disapere, è per una scuoladi meno istruzione, dimeno partecipazione, dimeno autonomia e dimeno collegialità.

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Le stesse scelte della Fin m-ziaria mirano a risparmiaresulla scuola (e la giusta pro-testa innescata dai Rettoridelle Università ne è la pro-va lampante n.d.r.), dal mo-mento che non c'è traccia diinvestimento; anzi l'istruzio-ne", la formazione e la ricer-ca diventano occasione dicontenimento della spesa, in-somma di risparmio.C'è un netto distacco rispet-to all'impegno precedentedel Governo di centro sini-stra che di fatto aveva dimo-strato di saper investire nel-la formazione, come condi-zione per la qualità dello svi-luppo nel nostro Paese.Insomma questa Finanzia-ria risparmia sui dirittj ditutti, poi chi potrà, si paghe-rà una istruzione di qualità.Riduce le risorse per ilcontratto degli insegnan-ti, riduce il sostegno peril diritto allo studio.Dal prossimo anno anchequida noi in città (e non solo aTorremaggiore n.d.r.) le fa-sce svantaggiate di studèntivedranno ridursi IL BONUSPER I LIBRI SCOLASTI-CI che aveva istituito il Go-verno di centro sinistra.Come dire alla beffa si ag-giunge il danno, ovvero oltrealle promesse non mantenu-te si ottiene che, riducendo ilsostegno, si intacca uno deidiritti fondamentali della Co-stituzione, quello allo studio.

dell'Acquedotto Puglieseche il Presidente Fitto in-tende dibattere in una riu-nione da luì convocataper i prossimi giorni.Dal canto suo, l'on. NichiVendola, dopo aver ricor-dato la convergenza di li-nee tra DS e PRC sullaemergenza acqua in Puglia,ha sostenuto che questoproblema necessita dellacollaborazione fattiva ditutte le forze sane qualil'Università, i Sindacatied il Volontariato.O siamo allagati dalle in-temperie oppure siamo as-setati per la cattiva distri-buzione dell'acqua.Il terremoto che ha colpi-to il Molise ed il Subap-pennino Danno compro-mette anche la irrigazionedei campi del Tavoliere.Bisogna allargare la tra-sversalità nel capovolge-re lo sciagurato tentativo diprivatizzare l'AcquedottoPugliese facendo della que-stione acqua una vertenzavera, convogliando, altresì,su di essa tutte le energie etutte le volontà.Le conclusioni del convegnosono state tratte da Rober-to Musacchio, Responsa-bile Nazionale per l'Ambien-te del PRC che ha invitatotutti a lottare insieme perrisolvere la vertenza dellagestione acqua. .

* Un solo rammarico:non essere s ta t i pre-senti alla manifestazio-ne perché non invi ta t i .

^ Nello scorso numero l'articolista, nel par-lare del funzionario Ciro Maturante, haomesso di aggiungere alle sue generali-tà anche il titolo accademico.

; Sento, infatti, che sono in tanti che lo chiamanoingegnere quando si rivolgono a lui ed egli, in cotalguisa - come benevolmente spesso lo stesso artico-

j lista si bea di aggettivizzare un modo di operare -gaudiosamente rìsponde...senza fare una piega.

\ In avvenire, la prego, di usare i titoli accademi-ci di competenza, così come, vedo, lo fate conoltri, ad eccezione di un tale che chiamate ilsesquipedale, che purtroppo ancora non riesco

, ancora ad identificare forse perché sono unneofita del giornale.

|{ Un'altra cosa mi preme sottolinearle: i perso-naggi squallidi dei quali lei continuamente tes-

: se le malefatte, si giustificano dicendo che sonocifre gonfiate e, comunque, sono chiacchiere diun giornaletto pettegolo in cerca di pubblicità.La ringrazio per l'attenzione, ma anche e so-prattutto per la chiarezza con la quale tratta ilproblema Ferrovie del Gargano.f.to NdG

j* Carissimo amico,innanzi tutto grazie per essere diventato unlettore del nostro giornale, ma anche per aver- 5

Jmi segnalato la scorrettezza in cui involonta-! riamente saremmo incorsi.In verità riteniamo di usare i titoli accademici

I quando l'interessato li possiede, altrimenti non3 ce li inventiamo per accattivarci la simpatia di•quanti si ritengono potenti.Ciro Maturante è forse ingegnere solo per via

' dello stipendio che è superiore anche a qual-che ingegnere vero che lavora alle dipenden-ze delle Ferrovie del Gargano.| In quanto alle nostre presunte cifre gonfiate

ed alle nostre chiacchiere, gli interessati han-3 no un'arma che la legge sulla stampa gli ga-

rantisce: la smentita, ma anche la querela perdiffamazione a mezzo stampa.A noi la facoltà dell'ampia facoltà di prova.Finora non è stata richiesta alcuna smentita, néci risulta che sia stata presentata una qualchequerela per le chiacchiere pubblicate. Aspettia-mo che lo facciano per farci delle belle risate!' • • ' " ' • ' 'V'•;,'•. : -'• • . . . ". ' •;• , . •" ; ;'.•:.':;.-.. •;•.'>•': ";' '••

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PAG. 2 MERIDIANO 16 N.22 del 19.12.2002

CRONACA DI UNA SERATA DIPACHE

\Ii

ili'di Leonardo P. AucelloS. Marco in Lamis. E' rimasto

poggiato sul trumeau di patrimo-nio avito il denso opuscolo pub-blicato per l'occasione e riguar-dante il "Primo Raduno Naziona-le dei donatori Avis" a San Gio-vanni Rotondo, a ridosso di scro-sci intermittenti e piogge battentiin un'estate all'insegna di dilu-vianti acquazzoni da protezionecivile.

Il centro della copertina colpi-sce l'immagine del logotipo, an-ch'esso ideato per l'occasione,che ritrae il volto meditabondodel Santo di Pietrelcina benedi-cente, solcato da un segno sti-lizzato che richiama la perime-trazione geografica della Puglia,come simbolo di una ricercatacommistione di santità e volon-tariato, ossia Padre Pio e l'Avis,che trova il suo abbrivio di pro-tezione celeste nella serata difine agosto lungo le vie princi-pali sangiovannesi tra il luccichiosfavillante di centinaia di fiacco-le, quali luci di faci in cerca dipace e di una concordia duratu-

cerca di salvezza. Il monumen-to, situato nell'omonima piazza,da cui si dirada una piccola rag-gerà di strade, benedice con ilsuo sguardo maestoso tutti ipartecipanti, che sono iltre due-mila, ognuno dei quali impugnala lingua fiammeggiante di unmiscuglio di resina che incomin-cia ad ardere in piena ora dicompieta, sollecitato dalla vocedi un frate (Padre GiammariaCocomazzi, Superiore del Con-vento ospitante), che dal mega-fono di un'automobile invita i pre-senti alla recita di alcune pre-ghiere.

A ogni orazione viene interpo-sta una marcetta della bandamusicale di San Giovanni Roton-do, in casacca azzurro - mare,in attinenza con l'attuale stagio-ne, che stamperà gli animidefatigati e un tantino snervati dellungo viaggio viaggio in pullman.

Il corteo, tra inni e invocazio-ni, si snoda come una schiera dicrociati che sfilano impugnangole torce, in cammino nel cuoredella sera verso una nuova Ge-

no di "Stelle e strisce", forse an-che per rinnovare il ricordo del-l'atroce martirio nelle torri gemelledi cui la ricorrenza del primo an-niversario.

Mentre sul palco allestitogiustapposto al Santuario, lostesso Supeiore del Convento rin-grazia i partecipanti e gli organiz-zatori della calorosa manifesta-zione di solidarietà, con l'augurioche il Sant'Ufficio possa valuta-re e accettare di buona fede laproposta pervenuta della famigliaavisina: poter cioè riconoscere

On Ospedale"Rfiigiosò"

di Severino CarlucciSan Giovanni Rotondo. Con la

riforma ospedaliera praticata re-centemente dalla RegionePuglia, oltre al ridimensionamen-to dei posti-letto di alcuni presìdi,è avvenuto anche l'abolizione dialcuni reparti alcuni dei quali tra-sferiti di sana pianta in altri ospe-dali della Regione.

Non così per la Casa Sollievodella Sofferenza di San Giovan-ni'Rotondo che mantiene tuttoratutti i Suoi reparti.

Questo imponente complesso

co ci resteranno soltanto le pie-tre".

In quella occasione, il Profes-sore Franco Antonicelli, di Tori-no, in un servizio _giornalisticopubblicato da " L'Unità sostene-va che agli inizi della guerra fred-da tra il blocco sovietico ed ilblocco occidentale.dopo la defe-zione della lugoslavia di Tito dalblocco sovietico, da parte del-l'URSS venne deciso di costrui-re delle postazioni missilistichesul territorio albanese, decisioneche provocò la reazione degli oc-

Padre Pio da PieTrelcina Patro-no dell'Avis.

Un saluto di cordialità e sin-

ospedaliero fu edificato a ridossodel monte che sovrasta questapopolosa cittadina garganica e

cidentali che a loro volta decise-ro di impiantare le loro postazionimissilistiche nel Salente per cui,

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—cniTnTDretto compilativo, es-senzialmente di tipo parenetico,destinato a lettori devoti del San-to, quasi un breviario dossologi-co, soprattutto nella secondaparte, con un breve ed esaurien-te profilo bografico nella prima.Gli autori sono anch'essi due fra-ti del medesimo Ordine: PadreGerardo Di Flumeri, vicepostu-latore delle virtù eroiche del ne-osanto, il promotore vero delnascente connubio tre i donato-ri di sangue e Padre Pio; e Pa-dre Luciano Totti, che ha servitosull'altare, come si apprende daun articolo apparso sul numerodel giugno scorso del "Garganonuovo", nella veste di chierichet-to all'ultima messa del Frate diPietrelcina la mattina del 22 set-tembre, e ha smentito, durantela celebrazione, alla crisi bradi-cardica del Santo, che lo porte-rà alla sua dipartita, nella nottesuccessiva, dall'immane compi-to missionario su questa terra.

La manifestazione del 31 ago-sto a sera prevedeva come siaccennava, l'inaugurazione delRaduno con la fiaccolata deigruppi dei donatori giunti da ogniangolo della Penisola, accompa-gnati dai labari della sede di ap-partenenza. Le suddette rappre-sentanze hanno dato luogo allacerimonia partendo, insieme alleautorità religiose, civili, oltre aidirigenti avisini locali, dalla mo-numentale statuadi Pericle Faz-zini, che riproduce un Padre Pioin totale estasi che quesi si in-vola verso il cielo, con in manol'ostensorio, quale vittima volon-taria per l'uomo peccatore in

presentante dalla dimora terre-na del Santo di Pietrelcina, comelo è stato appunto per ben mez-zo secolo il Convento francesca-no ubicato fuori dai margini delcentro abitato del paese garga-nico. Davanti alla lunghissimafila di donatori svettano circa uncentinaio di labari alla streguadelle insegne di antiche legioni,simboli di altruismo e di volonta-riato attivo. E la gente dalle fine-stre, sui balconi, o ai marginidelle strade, sotto i lampioni vo-lutamente illanguiditi o addirittu-ra intelligentemente fatti spegne-re di proposito dall'amministra-zione comunale per rendere piùviva ed efficace la luce delle fiac-cole in processione, guarda at-tonita ed assiste estasiata, comein un sonnambulismo di faccia-ta, il passaggio delle milizie digenerosità.

E man mano che si sale ver-so il Convento una strana dol-cezza sale dal cuore e dolce-mente ricopre il cervello e unalacrima di gioia, quasi invisibilenel breve chiarore delle torce,cade dagli occhi inebriati di unafede rigenerativa che si adden-sa nel'anima nel lungo ma pia-cevole percorso.

La clemenza del tempo dietrol'egida del Santo, almeno questavolta ci ha risparmiato la corsaverso una smobilitizzazione ge-nerale, salvandoci così dalla rid-da della gente in fuga. E nell'ulti-mo tratto, quasi per accomiatar-si in maniera placida e seree labanda intona un inno melodica-mente sornione, quello america-

a fiaccole spente e a fari riacce-si, dal Presidente provincialedell'Avis di Foggia, Michele Te-nace, l'artefice, insieme al suoenturage di questo primo Radu-no nazionale, sia ai Frati Cap-puccini sia ai Dirigenti dell'Ospe-dale Casa Sollievo della Soffe-renza, insieme ai soci donatorigiunti per l'occasione per offriredisinteressatamente il proprioassenso. Il presidente Tenace,rievocando una celebre frase diPapa Giovanni XXIII, del bacio,cioè all'innocente purizia, an-ch'egli sollecita i presenti a ripe-terlo a familiari amici affinchèinvochino il Dio Creatore cheassecondi l'unanime desideriodegli organizzatori e soci avisi-ni.

Canti di giubilo, infine, interval-lati da brevi quanto coinvolgentiflash con il pubblico davanti alsagrato del Santuario, chiudonola serata, quasi un happening inun'allegra brigata di amici, ese-guiti da un frate osservante, pa-dre Leonardo Civitavecchia,giullare dell'età tecnologica, checelebra in versi e in musica lagloria di Dio; insieme al fecondoed energico cantastorie ToniSantagata, oriundo pugliese cheha eseguito, tra l'altro, tra frizzie riverberi folclorici, una canzo-ne dedicata al cappuccino delleStimmate.

E infine scoppi di mortarettiscintillanti nel cielo plumbeo masereno dell'incontro di soci do-natroi impegnati nel volontaria-to con il cuore rivolto agli uomo-ni e con la mente a Dio.

Leonardo P. Aucello

Santa Maria delle Grazie chenella sua cripta conserva le spo-glie di Padre Pio da Pietrelcinaelevato agli onori degli altari nel-lo scorso giugno che dello stes-so complesso ne fu il promotoreagli inizi degli anni cinquanta.

Inaugurato il cinque maggio1956 questa Opera voluta daPadre Pio è passata in ereditàalla Santa Sede nel 1968 dopola morte del suo Fondatore.

Riconosciuto giuridicamentecome Fondazione di Religione edi Culto, classificato come Ospe-dale Provinciale e successiva-mente regionale è convenziona-to con il Servizio Sanitario Na-zionale e con i suoi 1200 posti-letto e i suoi dieci Dipartimentisanitari costituisce la massimarealtà ospedaliera della nostraProvincia.

Ad onor del vero e "secondoscienza e coscienza" è utile ap-portare questa precisazione: neiprimi anni del Pontificato di PapaRoncalli, mentre la Sacra Con-gregazione dei Riti affermavache negli archivi vaticani nonesisteva nessun documento checomprovasse l'apparizione del-l'Arcangelo Mlichele sul MonteGargano e nessun altro checomprovasse l'esistenza di unasanta di nome Filomena, PadreGemelli, nell'intento di risolverele diatribe sorte tra la Curia e ilConvento, disporeva II trasferi-mento di Padre Pio presso il con-vento dei Cappuccini di Palermo,trasferimento che venne impedi-to a furor di popolo perché, dice-vano i sagiovannesi "Hannochiusa la miniera di bauxite, seci tolgono anche questo Mona-

luto da Padre Pio si sarebbe ri-trovato nelle immediate retroviedel fronte.

Venne costituito un comitatocon sede in Foggia presieduto daun Deputato per amministrare leofferte in denaro, molte dellequali da parte di privati cittadinistatunitensi, per la costruzionedell'Ospedale ed anche se lepostazioni missilistiche non ven-nero costruite sulle due spondedell'Adriatico a causa della de-fezione dell'Albania dal bloccosovietico verso la RepubblicaPopolare Cinese la costruzionedella Casa Sollievo della Soffe-renza giunse in porto ed in essasi lavora facendo proprio il mes-saggio rivolto dal suo Fondatorea Medici e Paramedici: "Voi ave-te la missione di curare il malato; ma se al letto del malato nonportate l'amore, non credo che itarmaci serviranno a molto".

E' superfluo riportare in que-sto articolo la religiosità, l'ordine,l'igiene e le cure che regnano inquesta struttura ospedaliera; ba-sta provare per riscontrare la pro-fessionalità di chi opera al suointerno qualunque sia la mansio-ne che svolge.

Recentemente la Casa Sol-lievo è balzata agli onori dellacronaca in seguito all'ap-propriazione indebita di derratealimentari da parte di qualchemela marcia eliminata la qualela Fondazione voluta da San Pioda Pietrelcina prosegue verso unradioso avvenire nell'interessedella Religione, della Scienza edell'Ammalato.

(Nella foto: l'Ospedale di S.Giovanni Rotondo)