18 - Blaise Pascal [modalità compatibilità] Pascal 1 Cenni sulla vita: fra scienza e fede il...

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Blaise Pascal 1623 - 1662 1 Spende buona parte della sua vita intellettuale contro alcuni aspetti del 2 Anche Pascal è un grande intellettuale contro alcuni aspetti del pensiero di Cartesio Anche Pascal è un grande scienziato , eppure egli tende a limitare la sfera d’azione del razionalismo cartesiano razionalismo cartesiano. 3 La ragione è di per sé incapace di 4 Quella di Pascal è una sottile analisi della condizione esistenziale umana che mette in La ragione è di per sé incapace di comprendere la realtà e il senso della vita. Solo il Cristianesimo rende condizione esistenziale umana, che mette in evidenza caratteri permanenti quali: l’inquietudine, la brama insoddisfatta della felicità lincombere della morte il senso del Solo il Cristianesimo rende comprensibile quel “mostro incomprensibile” che è l’uomo. felicità, l incombere della morte, il senso del mistero, la ricerca di Dio...

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Blaise Pascal1623 - 1662

1Spende buona parte della sua vita 

intellettuale contro alcuni aspetti del2

Anche Pascal è un grandeintellettuale contro alcuni aspetti del pensiero di Cartesio

Anche Pascal è un grande scienziato, eppure egli tende a limitare la sfera d’azione del razionalismo cartesianorazionalismo cartesiano.

3La ragione è di per sé incapace di

4Quella di Pascal è una sottile analisi dellacondizione esistenziale umana che mette in

‐ La ragione è di per sé incapace di comprendere la realtà e il senso della vita. ‐ Solo il Cristianesimo rende condizione esistenziale umana, che mette in

evidenza caratteri permanenti quali:l’inquietudine, la brama insoddisfatta dellafelicità l’incombere della morte il senso del

Solo il Cristianesimo rende comprensibile quel “mostro incomprensibile” che è l’uomo.

felicità, l incombere della morte, il senso delmistero, la ricerca di Dio...

Blaise Pascal2

Cenni sulla vita: fra scienza e fede

1A sedici anni, dopo aver riscoperto daautodidatta buona parte della

t i lid i T tt t

2Anche quando la vocazione religiosa, nel 1654, divenne chiara, l’interesse per le scienze non lo abbandonò: il calcolo dellegeometria euclidea, scrisse un Trattato

delle sezioni coniche; a diciotto inventòuna macchina calcolatrice (“pascalina”)e in seguito compì numerose

scienze non lo abbandonò: il calcolo delle probabilità e altre invenzioni lo tennero occupato anche nei brevi anni della sua piena maturità.e, in seguito, compì numerose

esperienze sulla pressione dell’aria esul vuoto.

p

4I giansenisti intendevano riformare laChiesa tramite alcune tesi di Agostino: ilpeccato originale ha tolto all’uomo lalibertà, lo ha reso incapace del bene, e3inclinandolo al male. La salvezza è concessasolo agli eletti per i meriti di Cristo. Questetesi sono contrapposte da Giansenio allail d ll l l i i

Dal 1654 Pascal entrò a far parte dei solitari dell’abbazia di Port‐Royal.

rilassatezza della morale ecclesiastica,specialmente gesuitica.

Blaise Pascal1

Cenni sulla vita: fra scienza e fede

1il giansenismo prospettava un ferreorigorismo morale e religioso, alieno adogni compromesso

2Dopo qualche anno la disputa fu ripresa davanti alla facoltà teologica di Parigi e inogni compromesso.

La salvezza dipende solo dall’azionedella grazia divina ed è riservata apochi

davanti alla facoltà teologica di Parigi e in essa Pascal intervenne con le famose Lettere provinciali (diciotto lettere).

pochi.

Nel 1653 Innocenzo X condannò cinqueproposizioni giansenisteproposizioni gianseniste.

3Bisogna, dice Pascal, riconoscere che le azioni sono nostre a causa del libero arbitrio e di Dio a causa della grazia, la quale fa sì che il nostro arbitrio le produca. Dio ci fa fare ciò che gli piace facendoci volere ciò che, in virtù del solo libero arbitrio, potremmo non volere affatto. In questa dottrina Pascal vede la vera tradizione della Chiesa.

Anche nel pieno di queste dispute, Pascal porta avanti il suo lavoro scientifico...

Blaise Pascal1

Il senso della vita

1Secondo Pascal la questione piùimportante e decisiva per l’uomo è ladomanda sul senso della vita del cuidomanda sul senso della vita, del cuimistero egli ebbe sempre unacoscienza tormentosa ed esasperata.

“ Non so chi mi abbia messo al mondo, né cosa sia il mondo, né che cosa io stesso. Sono in un’ignoranza spaventosa di tutto Vedo quegli spaventosi spazi dell’universo che miin un ignoranza spaventosa di tutto... Vedo quegli spaventosi spazi dell universo, che mi rinchiudono; e mi trovo confinato in un angolo di questa immensa distesa, senza sapere perché sono collocato qui piuttosto che altrove, né perché questo po’ di tempo mi è dato... Da ogni parte vedo soltanto infiniti che mi assorbono come un atomo e come un’ombraDa ogni parte vedo soltanto infiniti, che mi assorbono come un atomo e come un ombrache dura un istante, e scompare poi per sempre. Tutto quel che so è che debbo presto morire; ma quel che ignoro di più è, appunto, questa stessa morte, che non posso evitare

Blaise PascalIl senso della vita

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2Le tematiche esistenziali “c’interessano talmente, ci riguardano così 

f d h bi1È “mostruoso” che gli uomini possanomanifestare indifferenza verso questoproblema, eppure questo è ciò che

profondamente, che bisogna aver smarrito ogni sentimento per trascurare di venirne in chiaro”. 

p , pp qaccade.

4Nello stesso tempo, pascal ritiene che solo

3Lo studio di maggiore importanza è  Nello stesso tempo, pascal ritiene che solo

la fede religiosa possa fornire validerisposte...

quello relativo all’uomo, all’anima, a Dio (ricordate Agostino). Rispetto a ciò, ogni altra cosa è “svago”.

Blaise PascalI limiti della mentalità comune

2È lo “stordimento di sé”, la “fuga da sé”

ll l li i à d ll i i1L’atteggiamento comune nei confronti del problema esistenziale è quello del di ti t

nella molteplicità delle occupazioni quotidiane e degli intrattenimenti sociali.

divertissement.

4Il pregio fondamentale di tutte le

è ll d d

3“Gli uomini non avendo potuto occupazioni è proprio quello di distrarre

l’uomo dalla considerazione di sé e dellasua condizione.

Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno creduto meglio,

f li i di i”per essere felici, di non pensarci

Blaise PascalI limiti della mentalità comune

“ Il t è i il t fi il t il t i t i i Il presente non è mai il nostro fine; il passato e il presente sono i nostri mezzi; solo l’avvenire è il nostro fine. Così, non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e,

preparandoci sempre ad esser felici, è inevitabile che non siamo mai tali ”

3La dignità dell’uomo sta tutta nel pensare 

2Il divertissement ci distrae e ci fa  g p

ed egli deve pensare rettamente.Ma il corretto ordine del pensiero, ritiene Pascal, esige che si cominci da sé...

trascorrere la vita in modo “anestetizzato”, ma non si tratta di una opzione degna della dignità 

umana.

Blaise PascalI limiti della scienza

1La scienza presenta due limiti

2Il primo limite è l’esperienza: essa è di 

d ffi i i i bilLa scienza presenta due limiti strutturali insuperabili. 

grande efficacia, ma inevitabilmente limita il potere della ragione.

44Nozioni base come “spazio, “tempo”,“movimento” sono indimostrabili: lo spiritodi geometria ossia la ragione scientifica3 di geometria, ossia la ragione scientifica,non riesce a render conto della loroesistenza.

Il secondo limite è costituito dalla non dimostrabilità dei suoi principi primi. 

Blaise PascalI limiti della scienza dimostrativa

1

2Lo spirito di finezza ha per oggetto l’uomo e si fonda sul cuore sul sentimento1

Alla ragione scientifica e dimostrativa, Pascal oppone la comprensione istintiva lo spirito di finezza o come

e si fonda sul cuore, sul sentimento, sull’intuito. Esso riguarda ciò che “si sente”, ma “non si vede” ciò che mai si può dimostrareistintiva, lo spirito di finezza o, come 

egli la chiama spesso, “il cuore”. si vede , ciò che mai si può dimostrare.

4“ Quando cominciai lo studio dell’uomo, capii che quelle scienze esatte non si

3Anche i primi principi della scienza  capii che quelle scienze esatte non si

addicono all’uomo, e che mi sviavo di più dalla mia condizione con l’approfondire lo

di h li l i l’i l ”

sono intuiti: noi, dice Pascal, sentiamo che lo spazio ha tre dimensioni, intuiamo che i numeri 

studio che gli altri con l’ignorarlo... sono infiniti, ecc. 

Blaise Pascal2

I limiti della filosofia

1

2I filosofi hanno vanamente indagato intorno all’uomo e all’essere ed hanno sterilmente cercato di dimostrareA differenza della mentalità comune e 

della scienza, la filosofia è capace di porsi i massimi problemi esistenziali – e 

sterilmente cercato di dimostrare l’esistenza di Dio.

in ciò risiede la sua nobiltà – però non riesce a risolverli.

4Per Pascal l’esistenza del Creatore, 3razionalmente parlando, non è né chiara né certa, ma almeno altrettanto oscura e problematica è la sua inesistenza. 

La natura non prova di per sé l’esistenza di Dio: essa appare opera divina solo agli occhi di chi già crede!

Blaise PascalI limiti della filosofia

1“ Dio esiste o non esiste, ma da quale Dio esiste o non esiste, ma da quale parte inclineremo? La ragione qui non può determinare nulla: c’è di mezzo un caos infinito ”caos infinito

2“ Il Dio dei Cristiani non è semplicemente un Dio autore delle verità matematiche e dell’ordine cosmico: come quello dei pagani e degli epicurei... Il Dio di Abramo è undell ordine cosmico: come quello dei pagani e degli epicurei... Il Dio di Abramo è un Dio d’amore e di consolazione: un Dio che riempie l’anima e il cuore di coloro che possiede...”

Blaise Pascal2

I limiti della filosofia

1Essendo incapace di risolvere la

2Il centro dell’analisi esistenziale di Pascal è la tesi della posizione mediana dell’uomo nell’ordine delle coseEssendo incapace di risolvere la 

questione di Dio, la filosofia è altrettanto inabile a  spiegare la specifica condizione umana nel mondo

dell uomo nell ordine delle cose.A metà strada fra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, l’uomo è nulla di fronte al tutto e tutto di fronte al nulla,specifica condizione umana nel mondo, 

il nodo di grandezza e di miseria che la costituisce. 

fronte al tutto e tutto di fronte al nulla, un misto di essere e non essere.

4L’uomo non fa che proporsi il bene e 

3È in una via di mezzo fra la sapienza 

l t l’i l t inseguire la felicità totale, ma nello stesso tempo è inetto a realizzare il bene e ad ottenere la felicità.

assoluta e l’ignoranza assoluta. L’uomo non può conoscere il principio e il fine delle cose, ma deve accontentarsi di sapere qualche cosaaccontentarsi di sapere qualche cosa della zona mediana dell’universo.

Blaise PascalI limiti della filosofia

“ L’uomo vuole essere felice, e vuole solo essere felice, e non può non voler essere tale … la felicità è il movente di tutti gli uomini, anche di quelli che si impiccano” eppure “Non occorre un’anima molto elevata per comprendere che quaggiù non cieppure Non occorre un anima molto elevata per comprendere che quaggiù non ci sono soddisfazioni veraci e durature; che tutti i nostri piaceri sono vani e i nostri mali senza numero ”

“ Desideriamo la verità e non troviamo in noi se non incertezza. Cerchiamo la felicità, e non troviamo se non miseria e morte. Siamo incapaci di non aspirare alla verità e alla felicità, e siamo incapaci di certezza e felicità… Noi bruciamo dal desiderio di trovare un assetto stabile e un’ultima base sicura per edificarci una torre che s’innalzi all’infinito; ma ogni nostro fondamento scricchiola, e la terra si apre sino agli abissi ”p g

Blaise PascalI limiti della filosofia

Dall’altro lato, se nell’uomo vi è la spinta verso la verità assoluta, la nostalgia di un bene totale, vuol dire che vi è in lui la vocazione naturale verso un ordine superiore di essere e di valore, ossia un barlume di grandezza e di nobiltà. La stessa coscienza di essere e di valore, ossia un barlume di grandezza e di nobiltà. La stessa coscienza della propria miseria è, in fondo, segno di grandezza.

“ L’uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma è una canna che pensa... un vapore una goccia bastano a ucciderlo Ma quand’anche l’universo loun vapore, una goccia bastano a ucciderlo. Ma, quand anche l universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe pur sempre più nobile di quel che lo uccide, perché sa di morire, e conosce la superiorità che l’universo ha su di lui, mentre l’universo non ne sa nulla Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero ”ne sa nulla. Tutta la nostra dignità sta, dunque, nel pensiero

È pericoloso far vedere all’uomo dice Pascal troppo la sua miseria senza laÈ pericoloso far vedere all uomo, dice Pascal, troppo la sua miseria senza la grandezza, o viceversa.

Blaise PascalI limiti della filosofia

La filosofia fallisce anche in un altro settore fondamentale: quello dei principi pratico‐morali e politici.

“ N ll i d di i t di i i t h ti lità il t d l li Nulla si vede di giusto o di ingiusto che non muti qualità con il mutar del clima. Tre gradi di latitudine sovvertono tutta la giurisprudenza... nel giro di pochi anni le leggi fondamentali cambiano ”

P li i i i il b t ll i h ll t lPer gli uomini comuni il bene sta nelle ricchezze, nelle cose esterne e nel divertimento. I filosofi, pur contestando in genere queste cose, differiscono fra loro nel dire cosa sia il bene. L’uno dice virtù, l’altro piacere, l’uno ragione e l’altro natura l’uno dice vita attiva l’altro contemplazionenatura, l uno dice vita attiva, l altro contemplazione...

Blaise PascalLa “meta-filosofia”

I limiti di cui abbiamo detto appaiono insuperabili: che fare?

L’unica vera filosofia è una sorta di meta‐filosofia (l’espressione, però, non è di L unica vera filosofia è una sorta di meta filosofia (l espressione, però, non è di Pascal!), che sia consapevole dei limiti della filosofia.

“ beffarsi della filosofia è filosofare davvero ”Ma questo cosa significa? Eccolo spiegato:

“ il supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c’è un’infinità di cose che

la sorpassano ”

Blaise PascalLa filosofia pur essendo di per sé “inconcludente” funge però da stimolo a cercare

La “meta-filosofia”

La filosofia, pur essendo di per sé  inconcludente , funge però da stimolo a cercare altrove le risposte. 

Dove?

In quella superiore forma di conoscenza che è, secondo Pascal, la rivelazione religiosa. Pascal ritiene che l’uomo sia un problema la cui soluzione si trova solo in Dio e nella religione, nella “vera” religione, cioè il Cristianesimo.

Come abbiamo visto, l’uomo accoglie in sé due opposti – grandezza e miseria – e ciò significa che egli non è come dovrebbe essere. Detto altrimenti: l’uomo di oggi è privo di qualcosa che, una volta, possedeva.

Solo il Cristianesimo, parlando della caduta dell’uomo, spiega tale situazione esistenziale. 

Dopo Adamo l’uomo ha perduto il Bene, la Verità, la Felicità, ma ne sente la mancanza e li brama.mancanza e li brama.

“ Chi si sente infelice di non essere re, se non un re spodestato? ”

Blaise PascalLa “meta-filosofia”

M il i ti i i d l hi li ti d l i t d ll’ i ifiMa se il cristianesimo possiede la chiave esplicativa del mistero dell’uomo significa che esso, pur non essendo un corpo razionale, è tuttavia ragionevole, conforme a ragione.

Per Pascal la fede non è un “salto nell’irrazionale”, secondo l’interpretazione che sarà cara ai romantici, ma è un credere in qualcosa di meta‐razionale, qualcosa che spiega ciò che la ragione non spiega.

Blaise PascalLa “scommessa”

CREDERE OPPURE NO?L’uomo deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se non ciL uomo deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se non ci fosse. Non scegliere è già la scelta negativa.Visto che la ragione non aiuta nella scelta, si tratta di una sorta di “scommessa”...g ,

Chi “scommette” su Dio, se vince, guadagna tutto, se perde, non perde nulla...La vincita possibile è infinitamente superiore alla posta!

Questa dottrina, per quella sorta di cinismo matematico e utilitaristico con cui è espressa, non è piaciuta alla cultura e alla filosofia moderna.

Blaise PascalCome si fa a credere?

Pascal riconosce che non si può credere a comando: anche ammettendo le considerazioni sulla ragionevolezza del Cristianesimo ci si può comunque sentireconsiderazioni sulla ragionevolezza del Cristianesimo, ci si può comunque sentire incapaci di credere. 

Egli, curiosamente, dice che bisogna lavorare a convincersi diminuendo le passioniEgli, curiosamente, dice che bisogna lavorare a convincersi diminuendo le passioni che ostacolano la fede. Bisogna cominciare a far tutto come se si credesse.

Blaise PascalAncora su ragione e fede

Che il Cristianesimo sia conforme alla ragione, cioè che sia “ragionevole”, NON significa che esso: 

1) sia completamente riportabile alla ragione e giustificabile del tutto con essa; 

2) Si f di ll i2) Si fondi sulla ragione.

Lo dimostra il fatto che per ciò che riguarda il peccato originale Pascal dichiara leLo dimostra il fatto che, per ciò che riguarda il peccato originale, Pascal dichiara le difficoltà e persino le “offese alla ragione” che sono implicite in tale dottrina.

La “trasmissione” del peccato dal primo uomo a noi sembra non solo impossibileLa  trasmissione  del peccato dal primo uomo a noi sembra non solo impossibile, ma anche ingiusta. Eppure, senza questo mistero, noi siamo incomprensibili a noi stessi.

Blaise PascalAncora su ragione e fede

Poiché la fede nonostante la sua ragionevolezza di base rimane fondamentalmentePoiché la fede, nonostante la sua ragionevolezza di base, rimane fondamentalmente extra‐razionale, il suo organo autentico è il cuore. 

““ Il cuore e non la ragione sente Dio. Ecco cos’è la fede: Dio è sensibile al cuore, e non alla ragione ”

Ora, sebbene il “cuore” di Pascal non sia caratterizzato in termini puramente emotivi e sentimentali, si tratta pur sempre qualcosa di ben diverso dalla ragione, qualcosa che decisamente oltrepassa il suo orizzontequalcosa che decisamente oltrepassa il suo orizzonte.

Blaise PascalContraddizioni?

“ La fede è un dono di Dio. Non crediate che diciamo che è un dono del ragionamento ”

“ La fede è differente dalla dimostrazione: questa è umana, quella è un dono di Dio ”

Ma allora la fede è un dono o è qualcosa di acquisibile?

Da un lato, Pascal sembra dare grande importanza alla ragione, dall’altra sembra negarle rilievo...Tutto ciò si connette, e in fondo discende, dalla sua ambigua concezione del , , gconcetto di grazia. Pascal, sulla scia del modello agostiniano, afferma che le azioni dell’uomo da un lato sono sue, in virtù del libero arbitrio che le produce, ma dall’altro sono anche di Dio, che, in virtù della grazia, fa sì che la nostra volontà le generi.

Blaise PascalContraddizioni?

Questo si mostra emblematicamente nella dottrina del Deus absconditus: Dio si manifesta e si nasconde al tempo stesso! 

“ Quel che in esso [nel mondo] appare non indica né un’esclusione totale né una presenza manifesta della divinità, ma la presenza di un Dio che si nasconde ”

“ C’è abbastanza luce per coloro che desiderano solo di vedere, e abbastanza ”oscurità per coloro che si trovano nella disposizione opposta ”