18 - 22 Febbraio 2008 - Esteri · “Lontane Americhe”, la storia di milioni di emigrati...

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________ RASSEGNA STAMPA N° 8 18 - 22 Febbraio 2008 DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG. 18/02 Italia Lavoro ITES:30 borse di studio per giovani italo-brasiliani nel settore turistico-alberghiero 4 18/02 Pronto Italia Made in Italy: Un’offerta d’eccellenza per gli investitori arabi 5 18/02 Inform Accordo tra l’Istituto Italiano Fernando Santi e la Municipalità di Sao Leopoldo (Brasile) 6 18/02 Inform A Mar del Plata tirocini formativi per 50 giovani italo- argentini 7 18/02 GRTV La nuova detrazione ICI è stata estesa anche agli Italiani all’estero 9 18/02 News Italia Press Regione Toscana e Università di Pisa insieme per i toscani all’estero 10 19/02 Italia Estera CGIE: La relazione di Santellocco alla Commissione Continentale del CGIE Europa e Africa del Nord avvenuta a Marrakech nei giorni dal 14 al 16 febbraio u.s. 11 19/02 Maremma News Formazione: in arrivo per la provincia di Grosseto 4 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo 17 19/02 ItalPlanet Marocco, terra d’affari per le imprese italiane 19 20/02 Italia Estera Cooperazione economica e culturale: La Toscana punta sull’Australia 20 1

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RASSEGNA STAMPA N° 8

18 - 22 Febbraio 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

18/02 Italia Lavoro

ITES:30 borse di studio per giovani italo-brasiliani nel settore turistico-alberghiero 4

18/02 Pronto Italia

Made in Italy: Un’offerta d’eccellenza per gli investitori arabi 5

18/02 Inform Accordo tra l’Istituto Italiano Fernando Santi e la Municipalità di Sao Leopoldo (Brasile) 6

18/02 Inform A Mar del Plata tirocini formativi per 50 giovani italo-argentini 7

18/02 GRTV La nuova detrazione ICI è stata estesa anche agli Italiani all’estero 9

18/02 News Italia Press

Regione Toscana e Università di Pisa insieme per i toscani all’estero 10

19/02 Italia Estera

CGIE: La relazione di Santellocco alla Commissione Continentale del CGIE Europa e Africa del Nord avvenuta a Marrakech nei giorni dal 14 al 16 febbraio u.s.

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19/02 Maremma News

Formazione: in arrivo per la provincia di Grosseto 4 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo 17

19/02 ItalPlanet Marocco, terra d’affari per le imprese italiane 19

20/02 Italia Estera

Cooperazione economica e culturale: La Toscana punta sull’Australia 20

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20/02 Inform CGIE: La riunione della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord ( Marrakech 14 -16 febbraio). 21

20/02 AISE Firmato in Argentina l’accordo tra “Italia Lavoro” e “Fondazione Banca Credicoop” 23

20/02 AISE Conferenza a Tlaxcala : i Documenti Finali su contratto etico e riforma della 153 24

20/02 ItalPlanet Messico: polizze di assicurazione sanitaria per gli Italiani indigenti 26

20/02 AISE Istituito un Premio per i Lucani illustri in Italia e nel Mondo 27

20/02 AISE “2008: Italy’s Focus on Africa” – ICE e Farnesina presentano agli Ambasciatori Africani le opportunità della nostra internazionalizzazione

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20/02 ItalPlanet

Un Premio all’imprenditoria italo-canadese – Consegnati i CIIM Awards 2007, riconoscimenti destinati agli imprenditori d’eccellenza che hanno permesso lo sviluppo di un network tra le comunità imprenditoriali italo-canadesi e l’Italia

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20/02 Farnesina Italiani Residenti all’Estero : Elezioni del Parlamento italiano 32

21/02 AISE L’Emilia Romagna si presenta in brochure: l’iniziativa illustrata oggi ai lavori della consulta emiliano-romagnoli nel mondo

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21/02 AISE CGIE: Convocata dal 5 al 7 marzo alla Farnesina l’Assemblea Plenaria del CGIE – Nove i punti all’ordine del giorno

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21/02 AISE Per i visti degli studenti italiani negli USA vengono seguite le procedure standard: il Vice Ministro Danieli risponde all’interrogazione dell’On. Cassola

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21/02 News Italia Press

Gli Italiani continuano a emigrare. International Migration Outlook 2007, studio dell’OCSE sul fenomeno migratorio

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21/02 Inform In Romania nasce l’associazione “Impresa Italia” 38

22/02 AISE Le imprese pugliesi guardano alla Germania: a Bari un seminario sulle opportunità d’affari nei settori chiave di sviluppo e collaborazione

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18 - 22 Febbraio 2008

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22/02 News Italia Press

Rivedere la procedura per la concessione delle onorificenze agli Italiani residenti all’estero 41

22/02 Inform L’associazione Donne Pugliesi d’America si presenta

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22/02 Blogosfere “Lontane Americhe”, la storia di milioni di emigrati illustrata all’Unione del Commercio 45

22/02 News Italia Press

Italia – Messico, “Un’alleanza per il futuro”46

22/02 Migranti Press

Rio Grande:uno spaccato dell’emigrazione italiana in Brasile 48

Osservatorio sulla Formazione e sul Lavoro degli Italiani all’Estero Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina 1 00198 - Roma Tel. +39 06 3691 4091 Fax +39 06 3691 5250 E- mail : [email protected]

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18 Febbraio 2008 ITES: 30 borse di studio per giovani italo–brasiliani nel settore turistico-alberghiero

Rimarranno aperte fino al 22 febbraio le iscrizioni al programma di tirocini remunerati del progetto ITES “Occupazione e Sviluppo della Comunità degli Italiani all’Estero”, rivolto ai giovani italo–brasiliani. Il programma è frutto della collaborazione tra Italia Lavoro e l’Abresi, concretizzatasi nella firma di una convezione tra Nelson de Abreu Pinto, Presidente di Abresi e Natale Forlani, amministratore Delegato di Italia Lavoro.

L’Abresi è una struttura sindacale che opera dal 1988 su tutto il territorio brasiliano e associa migliaia di aziende del settore turistico.

L’iniziativa del programma ITES offre 30 borse di studio per lo svolgimento di attività di apprendistato presso aziende del settore turistico-alberghiero e della ristorazione, settori in cui è maggiormente presente il lavoro informale ed è scarsa la formazione professionalizzante. Il percorso formativo rappresenta una concreta possibilità per entrare nel mercato del lavoro, oltre ad essere un’offerta formativa gratuita e sicura; per partecipare al programma, è necessario aver un’età compresa tra 14 e 24 anni, essere residenti nello Stato di San Paulo, avere la cittadinanza italiana o aver avviato le pratiche per conseguirla, aver concluso le scuole di Ensino Fundamental o Médio.

La domanda di iscrizione al Programma di apprendistato è disponibile sul sito dell’Abresi (http://www.abresi.com.br).

Fonte : http://cat.mag-news.it/nl/a.cfm?RW.2.0.cD.Hhh.DG.y.Wq8c

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18 febbraio 2008

MADE IN ITALY:

UN'OFFERTA D'ECCELLENZA PER GLI INVESTITORI ARABI

Roma, 18 feb. - (Adnkronos) - Qatar, Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti: sono questi i Paesi in cui, fino al 22 febbraio, farà tappa il roadshow ''Business Oppurtunities in Italy'' promosso dal Ministero per gli Affari Esteri in collaborazione con l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. Il roadshow, si legge in una nota, fa oggi la sua prima tappa a Doha in Qatar. Sono promossi i punti di eccellenza del sistema Italia e presentati progetti di investimento immediatamente finanziabili. Il nostro Paese, si rileva, e' infatti in grado di proporre un mix di cultura e altissime professionalità che, abbinato alla rete dei nuovi strumenti agevolativi, esprime un'offerta capace di invogliare chi intenda fare investimenti qualificati sui mercati internazionali. L'Agenzia ha selezionato una serie di opportunità di investimento nel turismo e nella logistica, settori ritenuti appetibili dagli investitori arabi e considerati strategici per attirare capitali esteri in Italia. Nei prossimi giorni il roadshow toccherà le città di Kuwait City in Kuwait, Riad in Arabia Saudita e Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Le possibilità di business sono state presentate a imprenditori, istituzioni economiche, agenzie per l'attrazione degli investimenti esteri e istituti bancari. In particolare, con incontri one-to-one sono stati illustrati nel dettaglio i punti di forza delle iniziative e i servizi offerti dall'agenzia per semplificare l'iter e accelerare i tempi d'insediamento. La delegazione della Farnesina è guidata dal consigliere d'ambasciata Fabrizio Romano, Capo Ufficio III della Direzione Generale per il Mediterraneo e il Medio Oriente e dal consigliere di legazione Mauro Battocchi, Capo Ufficio III della Direzione Generale per la cooperazione economica, mentre a capo di quella dell'Agenzia c'e' l'amministratore delegato Domenico Arcuri. Il roadshow si inquadra nella rinnovata mission dell'Agenzia che punta a qualificarsi come interlocutore governativo nel campo dell'attrazione degli investimenti. Una linea che prevede azioni mirate in grado di innescare, su progetti concreti, lo sviluppo di attività finanziate con capitali esteri e funzionali alle esigenze di crescita dell'economia e della competitività del Paese.

Fonte : http://www.adnkronos.com/ProntoItalia/Notizie/2008/Settimana08-Notizie/arabi.html

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INFORM - N. 35 - 18 febbraio 2008

ASSOCIAZIONI

Accordo tra l’Istituto Italiano Fernando Santi

e la Municipalità di Sao Leopoldo (Brasile)

Protocollo di intenti per promuovere azioni di interscambio culturale, sociale ed economico

SAO LEOPOLDO - A chiusura dei lavori dell’Istituto Italiano Fernando Santi nell’ambito della Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Urbano organizzata dalla Municipalità di Porto Alegre, in collaborazione con il Governo dello Stato di Rio Grande do Sul, il Comune di Roma, il Ministero per la Città del Governo Federale del Brasile e la Confederazione Nazionale dei Comuni del Brasile, si è tenuto un incontro tra il Presidente Luciano Luciani e la rappresentanza della Municipalità di Sao Leopoldo, nello Stato di Rio Grande do Sul.

Le due istituzioni hanno stabilito, nell’occasione, la stipula di un Protocollo di Intenti con l’obiettivo di promuovere azioni di interscambio culturale, sociale ed economico che riguarda, in particolare, i seguenti settori: cultura e arti applicate, sanità, promozione sociale, educazione e formazione professionale, turismo, imprenditorialità e internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.

L’Istituto Italiano Fernando Santi e la Municipalità di Sao Leopoldo hanno individuato come interlocutori indispensabili l’Assemblea Legislativa, il Governo dello Stato di Rio Grande do Sul e il Ministero per gli Affari Esteri e le Relazioni Internazionali, con l’obiettivo immediato di realizzare almeno due iniziative concrete.

La prima riguarda un’azione pilota realizzata, con una o più, scuole della città di Sao Leopoldo per l’inclusione nei programmi didattici dello studio della lingua italiana.

La seconda, finalizzata all’inclusione sociale dei giovani a rischio di emarginazione, riguarda un servizio (sperimentale per il territorio) di Sportello Multifunzionale di orientamento, da implementare in una o più scuole locali.

Le parti hanno, infine, individuato nei programmi comunitari UrbAl, ENPI 2007 – 2013 e nelle iniziative di cooperazione e sviluppo portate avanti nell’ambito del Consiglio Italo-Brasiliano di Cooperazione Economica, Industriale e Finanziaria, gli strumenti da utilizzare per la realizzazione congiunta di iniziative significative per il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n03533.htm

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INFORM - N. 36 - 19 febbraio 2008

FORMAZIONE

A Mar Del Plata tirocini formativi per 50 giovani italo-argentini

Grazie all’impegno di Fedelazio sono già partiti i contratti di formazione promossi da Italia lavoro per gli italo- argentini tra i 18 e i 35 anni

MAR DEL PLATA - Il gruppo di Italia lavoro di Mar del Plata ha avviato la sperimentazione dei progetti di tirocinio formativo rivolti ai giovani italo argentini di età compresa tra i 18 e i 35 anni presso le aziende locali.

Si tratta di un programma che intende migliorare le possibilità di occupazione delle giovani generazioni, attraverso uno specifico inserimento aziendale volto ad aumentare le competenze e le qualificazioni degli utenti, nell’ambito di ITES, “Occupazione e sviluppo delle comunità degli italiani all’estero”. Un’iniziativa concertata tra l’Agenzia del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e del Ministero della Solidarietà Sociale con i patronati e le associazioni dei connazionali all’estero.

A Mar Del Plata, nello specifico, la Fedelazio, federazione di Associazioni laziali dell'Argentina, guidata dal presidente Gustavo Velis, l'Ital Uil e l'Inas hanno già informato le proprie imprese associate del programma formativo, che si è concretizzato per 50 giovani tirocinanti che già sono attivi in 50 delle 65 aziende che hanno aderito al progetto.

La Fedelazio, in convenzione con la sede di Mar Del Plata dell'Istituto di Pianificazione Federale, ha inviato a circa 40 imprese una proposta informativa finalizzata ad illustrare in dettaglio il programma ed a raccoglierne la disponibilità delle stesse a partecipare all’iniziativa.

A queste ultime è stata inviata una scheda tecnica da compilare per individuare il profilo professionale desiderato, per poi essere diffusa con la pubblicazione del bando online sul sito di progetto www.italiani-estero.it.

I giovani partecipanti sono stati coinvolti attraverso la spedizione di una newsletter agli indirizzi presenti nella banca dati della gioventù laziale della Fedelazio e dell'Associazione dei Giovani Italo Argenini di Mar del Plata (Agim), oltre che alle camere di commercio, al consolato, ai patronati, e alle istituzioni locali e associazioni italiane. I curriculum ricevuti sono stati quindi incrociati con i profili professionali delle aziende e, una volta verificato il possesso dei requisiti da parte dei candidati – oltre il curriculum, il possesso di un documento comprovante la cittadinanza italiana - per ciascuna richiesta professionale è stata individuata una lista di candidati da sottoporre all'azienda.

I candidati sono stati scelti direttamente dalle aziende, attraverso un colloquio in base ai nominati forniti. I tirocinanti hanno concordato compiti, tempi e stipendio, per poi firmare un contratto di formazione della durata di 6 mesi. Svariate le aree professionali in cui rientrano le professionalità richieste: comunicazione e pubblicità, marketing, commercio, amministrazione, call-center, costruzione, controllo e ispezione prodotti, risorse umane, ed altre che possono essere consultate nel sito web del progetto.

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In particolare, i profili dei giovani che sono stati firmatari di questa tipologia di contratto corrispondono al momento a: ausiliare amministrativo; consulente di mercato; assistente di campo; cassiere/commesso; operatore di Call center; apprendista e aiuto cuoco; amministrativo; assistente laboratorio ottico; assistente di produzione apistica.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n03608.htm

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18 febbraio 2008

La detrazione è applicabile dall’anno in corso

LA NUOVA DETRAZIONE ICI E’ STATA ESTESA ANCHE AGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Bucchino, Fedi, Narducci e Farina annunciano che il Ministero delle Finanze ha finalmente accolto la loro richiesta di concedere l’ulteriore detrazione ICI anche agli italiani residenti all’estero. Si tratta di una decisione che premia la costanza ed il lavoro svolto negli ultimi mesi dai quattro parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero i quali avevano invocato il rispetto della Carta costituzionale e la parità di trattamento in materia di detrazioni fiscali tra gli italiani residenti in Italia e le nostre collettività all’estero. Con la risoluzione n. 5 il Dipartimento delle Politiche Fiscali del MEF, in seguito al quesito posto dai Parlamentari, ha chiarito l’ambito di applicazione della normativa introdotta dall’art. 1, comma 5, della legge finanziaria per il 2008 che prevede di aggiungere alla detrazione base di 103 euro dall’imposta comunale sugli immobili adibiti ad abitazione principale, una ulteriore detrazione fino ad un massimo complessivo di 300 euro. Tale ulteriore detrazione quindi viene concessa anche alle unità immobiliari possedute dagli italiani residenti all’estero a condizione che non risultino locate. La detrazione è applicabile dall’anno in corso. Si riconosce in tal modo l’impegno profuso dai quattro parlamentari che attraverso una serie di iniziative politiche e legislative avevano portato avanti una grande battaglia di giustizia e riconoscimento dei diritti degli italiani nel mondo, ancor prima dell’approvazione della legge finanziaria 2008.

Fonte : http://news.grtv.it

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 34 Anno XV,

18 febbraio 2008

Regione Toscana e Universita' di Siena insieme per i toscani all’estero TOSCANI NEL MONDO Firmata convenzione con l’ateneo per stranieri della citta' del palio

Firenze - Diffondere l’italiano, approfondire la cultura dell’Italia ed in particolare della Toscana e con essa i suoi valori civili e sociali. Quella di conoscere meglio la lingua e la cultura della terra d’origine dei propri nonni o bisnonni era una precisa richiesta dei giovani toscani che vivono all’estero: l’avevano chiesto durante la convention tenuta a San Rossore nell’estate 2007 e l’avevano ribadito durante la riunione del Consiglio dei Toscani all’estero svoltasi a settembre ad Anghiari. La richiesta è stata accolta e ora c’è uno strumento in più, che si aggiunge agli altri già attivati dalla Regione e dal Consiglio dei Toscani all’estero, per diffondere di più e meglio la cultura della Toscana e la lingua italiana. Si tratta di una convenzione firmata dal vicepresidente vicario del Consiglio dei Toscani all’estero, Lorenzo Murgia e dal rettore dell&! rsquo;Un iversità per stranieri di Siena, Massimo Vedovelli. La convenzione, oltre a “promuovere azioni, progetti e intenti comuni” per diffondere la lingua e la cultura dell’Italia e in particolare della Toscana “nelle zone che vedono la presenza di comunità toscane nel mondo” prevede che l’Università per stranieri di Siena promuova l’inserimento di insegnanti di italiano come seconda lingua nelle strutture scolastiche all’estero. La firma della convenzione è stata sottolineata positivamente sia da parte del rettore dell’Università di Siena, sia da parte del vicepresidente del Consiglio dei Toscani all’estero perché risponde alle richieste delle giovani generazioni e contribuisce a mantenere stretto il legame dei toscani all’estero con la terra d’origine.

Fonte: http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=5514

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19 Febbraio 2007

CGIE :

La relazione di Santellocco alla Commmissione Continentale

MARRAKECH, 19 FEB. (Italia Estera) - La Commissione Continentale del CGIE Europa e Africa del Nord nei giorni scorsi si è riunita a Marrakech dal 14 al16 febbraio. Franco Santellocco ha sviluppato una relazione estremamente interessante in quanto sono stati toccati temi sensibili ad ampio raggio non dimenticando le linee direttrici della futura attività del CGIE su : LA CENTRALITA’ DEGLI ITALIANI NEL MONDO PER LA POLITICA ESTERA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA REGIONE EUROMEDITERRANEA.

Questo il testo completo della relazione: 1. Il contesto nel quale si svolge la riunione della Commissione Continentale Quest’anno 2008 si è aperto all’insegna di nuovi impegni del Governo e delle istituzioni per gli italiani all’estero. Sono impegni che convergono verso importanti riforme di sistema che potrebbero giungere a svolte decisive anche grazie alle risorse destinate dalla Legge Finanziaria varata nel mese di dicembre 2007 e che prescindono dall’attuale fase politica e dai suoi sbocchi:

• Il rafforzamento delle risorse per l’assistenza per le persone in difficoltà; • La razionalizzazione dei servizi della rete consolare e potenziamento degli uffici con

maggior carico di lavoro; • L’informatizzazione ed l’integrazione dei servizi consolari; • L’attuazione di una migliore programmazione dei canali televisivi a seguito della

revisione della Convenzione con RAI International; • La riforma della legge sull’editoria; • La riforma della legge 153/71 sulla scuola e cultura italiana all’estero; • La riforma della Legge sulla cittadinanza; • La riforma della Legge sull’Associazionismo 383 del 2000 per renderla più coerente con i

bisogni delle nuove generazioni di italiani nel mondo. Accanto a questi interventi strutturali si collocano iniziative attese da molto tempo:

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• La realizzazione del Museo dell’emigrazione italiana; • La realizzazione della Prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo.

La Prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo rappresenta senza dubbio uno dei maggiori impegni del CGIE rivolto a rafforzare il legame tra le ultime generazioni di italiani nel mondo e le loro radici alla riscoperta di una nuova identità di cittadini protagonisti del destino dell’Italia nel mondo. Dopo l’approvazione del Documento propositivo avvenuta durante l’Assemblea plenaria del novembre 2007, è iniziato un articolato percorso di preparazione della Conferenza a tutti i livelli associativi di base con la partecipazione dei Comites : incontri (l’ultimo si è tenuto il 25 gennaio ad Algeri) e conferenze (nazionali e continentali) che hanno permesso ai giovani di confrontarsi con le principali tematiche scelte per la Conferenza: l’informazione, l’identità italiana, la interculturalità, l’interscambio, la formazione professionale ed il mondo del lavoro. Quest’ultimo aspetto si collega alle riflessioni ed al programma d’azione nati nell’ambito della partecipazione del CGIE alla preparazione del nuovo Bando per la formazione degli italiani all’estero e che riguarda la

• Riforma della formazione professionale destinata agli italiani residenti in Paesi non appartenenti all’Unione Europea.

La riforma della formazione professionale degli italiani all’estero ha particolare significato per i Paesi dell’Africa del nord dove gli italiani residenti costituiscono un bacino di risorse umane che non è significativo per il proprio numero, ma per il potenziale appoggio che può dare alla politica estera italiana nell’area. Agli italiani residenti va poi aggiunta la moltitudine di persone italiane, in gran parte giovani, le quali non sono adeguatamente rappresentate nelle statistiche ufficiali che utilizzano categorie e parametri ispirati dall’emigrazione storica (fortemente legati al dato della residenza anagrafica), ma che fanno parte di un universo transnazionale di persone italiane che condizioneranno il futuro dello sviluppo delle relazioni economiche e sociali dell’Italia con questi Paesi. Questo mondo italiano va sostenuto dalle istituzioni non solo con le politiche di investimento di beni e di capitali, ma anche attraverso l’intervento formativo che valorizzi e renda produttivo il potenziale umano incorporato nei flussi di competenze, di conoscenze e di lavoro generati da lavoratori, esperti, tecnici, imprenditori, studenti e ricercatori che continuamente si spostano dall’Italia verso le sponde meridionali del Mediterraneo. Nel programma di riforme e di nuove iniziative appena descritto, il CGIE ed i Comites sono, dunque, in prima linea alimentando i dibattiti e le riflessioni, ascoltando le associazioni di base, raccordando ipotesi e proposte, monitorando l’azione del Governo, del MAE e delle altre istituzioni coinvolte, supportando e promuovendo l’azione dei Parlamentari eletti. Appaiono completamente fuori luogo, quindi, le voci di coloro che ritengono ormai esaurita la funzione del CGIE e delle altre forme di rappresentanza degli italiani all’estero all’indomani della elezione dei 18 parlamentari della Circoscrizione estero. Occorrerà, invece, porre mano ad una riforma della legge istitutiva del CGIE che possa adeguarla ai tempi nella consapevolezza che mentre la rappresentanza politica riguarda il diritto degli emigrati di esprimersi, nella qualità di cittadini, sulle questioni che riguardano il loro Paese, il CGIE ed i Comites costituiscono il luogo in cui si manifesta la domanda di democrazia che proviene dalle associazioni, ma anche dalle persone italiane che vivono nel mondo, le quali, pur non avendo lo status di “emigrato” rappresentano l’Italia nel mondo. Pensiamo a coloro che si muovono per lavoro, per costruire nuove imprese, per studio o per attività scientifiche e culturali, molti dei quali sono giovani, a coloro, infine che abbiamo cominciato a chiamare “italici” ovvero quelle persone che pur non rispondendo a realtà nazionali precise, formano una comunità globale tenuta unita da un insieme di valori, da una storia comune da uno stesso fondamento culturale, da quello stile di vita che riconosciamo come italiano. Tutto questo universo di italiani nel mondo costituisce una straordinaria risorsa non solo per l’economia italiana, ma anche per l’intera politica estera dell’Italia in tutto il mondo, anche in quelle aree in cui il dato numerico dell’emigrazione non è significativo, ma in cui gli italiani svolgono un ruolo importante. Al CGIE ed ai Comites spetta dunque il ruolo di rappresentare questi italiani nel mondo valorizzandone la funzione di ambasciatori non formali ma sostanziali della nostra politica estera, gettando un ponte tra

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vecchia e nuova emigrazione, tra comunità italiane ormai radicate nelle nuove realtà e persone che si mobilitano, tra generazioni diverse di migranti italiani, intercettando quel mondo nuovo di laureati, ricercatori, tecnici ed imprenditori che si spingono verso l’Europa, l’America ed i Paesi emergenti. In una visione moderna del fenomeno migratorio italiano, assumono particolare rilevanza contesti geografici e circuiti globali di sviluppo e di competizione economica dove sono presenti gli interessi del nostro Paese e per i quali diventa essenziale non solo la presenza quantitativa di italiani residenti all’estero ma anche la qualità del loro inserimento locale per il potenziale contributo che essi possono dare alla crescita del “sistema Italia” ed all’attuazione della politica estera dell’Italia. La Regione Euromediterranea è un chiaro esempio di questi nuovi scenari. 2. La Regione Euromediterranea fondamentale scenario della politica estera italiana E’ ben noto che il rafforzamento dei rapporti con i Paesi dell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente è una delle principali direttrici della Politica estera italiana dal secondo dopo guerra in poi, insieme all’integrazione con l’Europa, al consolidamento delle relazioni atlantiche ed all’adesione al sistema politico e di sicurezza multilaterale (ONU e NATO). Gli indirizzi di politica estera italiana che riconoscono al Mediterraneo un interesse strategico – commerciale di primaria importanza dovuto alla vicinanza geografica ed alla sempre crescente internazionalizzazione economica e territoriale, stanno alla base della convinta adesione dell’Italia alla Dichiarazione di Barcellona che nel novembre del 1995 ha promosso il Partenariato Euromediterraneo fra gli Stati membri dell’Unione Europea ed i Paesi della sponda sud del Mediterraneo con l’obiettivo di costruire un’area di pace e di stabilità. Nel novembre del 2005, con il nuovo vertice di Barcellona si è fatto il bilancio dei dieci anni di vita del processo euro-mediterraneo con risultati buoni anche se inferiori alle aspettative. Dal punto di vista della bilancia commerciale dell’Italia con i Paesi dell’area mediterranea si registra un saldo in disavanzo a causa dell’andamento del prezzo dei prodotti energetici. Negli ultimi anni, però, si assiste ad una ripresa delle esportazioni italiane nei Paesi dell’Africa del nord in alcuni settori in cui l’Italia è competitiva con il mercato asiatico: il sistema casa, il sistema moda, la meccanica ed i mezzi di trasporto, il comparto alimentare. I Paesi africani che si affacciano al Mediterraneo costituiscono, inoltre, uno dei principali poli di attrazione per gli investimenti produttivi italiani all’estero. Nella graduatoria elaborata da Assocamerestero nel 2007, Egitto e Tunisia si trovano tra i primi 10 Paesi al mondo nei quali le imprese italiane trovano conveniente investire insieme alla Cina, all’India, ad alcuni Paesi dell’Europa Orientale ed all’America Latina. L’Africa mediterranea si presenta, infatti, come un interessante approdo per le imprese non solo per i costi del personale, ma anche per i prezzi di altri fattori come l’energia elettrica, l’acqua ed i prodotti petroliferi. Numerosi sono i settori in cui l’imprenditoria italiana è presente nell’area, basta citare i programmi di sviluppo delle infrastrutture per la realizzazione di autostrade, ferrovie, porti ed acquedotti, ai quali si aggiunge anche il settore turistico. I Paesi del Mediterraneo rivestono, inoltre, una valenza strategica anche nel quadro dei mercati globali e dell’intero sistema geopolitico mondiale. Essi costituiscono non solo una piattaforma commerciale per i Paesi vicini ( nella veste di Paesi – ponte) ma anche il punto di collegamento dell’Europa verso l’Asia Centrale, della Cina verso l’Europa, ponendosi anche al centro delle direttrici geopolitiche e commerciali della Federazione Russa e degli Stati Uniti. A ciò occorre aggiungere che i Paesi dell’Africa del nord costituiscono anche le aree di transito da e per l’intera Africa Subsahariana. Ma il destino dei rapporti commerciali ed economici è fortemente condizionato alla realizzazione di un processo di integrazione dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo con l’Italia e l’Europa sul piano più ampio delle politiche pubbliche, legislative, sociali, educative e di sicurezza che possano costituire un ambiente favorevole agli investimenti economici e possano infine creare, secondo gli obiettivi di Barcellona, un’area euro-mediterranea di libero scambio entro il 2010. Al processo di integrazione territoriale euromediterranea è dedicata la politica di co-sviluppo del Mediterraneo che l’Italia persegue anche nell’ambito della nuova Politica di Vicinato dell’Unione Europea avviata nel 2007 che è finalizzata alla definizione di nuovi strumenti di cooperazione, al rafforzamento della capacità di programmazione degli enti e degli attori locali nell’ambito di processi di partenariato territoriale. Si tratta di una nuova “politica estera di ispirazione civile” attraverso la quale le Regioni e gli Enti locali vengono incentivati a costituire partenariati territoriali per una ricerca di mutui vantaggi per i territori di

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riferimento. Tali partenariati coprono l’intera politica del territorio approfondendo le relazioni di cooperazione economica e sociale, attivando soggetti pubblici, operatori privati, enti strumentali, centri di eccellenza, mondo della formazione tecnica e superiore, associazionismo, in una logica di sussidiarietà rispetto alle politiche del governo nazionale. 3. Le prospettive degli italiani all’estero nella Regione Euromediterranea e ruolo del CGIE e dei Comites Le statistiche ufficiali ci dicono che sono poche migliaia gli italiani che risiedono stabilmente nell’Africa del nord, una piccola percentuale (lo 0,2 % circa) di tutti gli italiani all’estero, ma questo dato deve essere legato all’importanza che questi Paesi del Mediterraneo hanno per la nostra politica estera e per gli interessi italiani nell’area che abbiamo appena descritto. In questo senso, la presenza di questi italiani è estremamente rilevante e ne va riconosciuto il valore indipendentemente dalla dimensione numerica. Ma non è tutto, esiste, infatti, in questa parte del mondo una presenza di italiani “invisibile” alle statistiche eppure assai determinante per l’apporto che danno e potrebbero ancora di più dare allo sviluppo ed al benessere di tutta l’area. La Regione Euromediterranea, infatti, si è caratterizzata sempre più come ambito di mobilità transnazionale di persone (non solo imprenditori e tecnici) fortemente dinamico stimolato dal movimento degli investimenti economici, dalle attività commerciali e da quelle indotte dai processi di integrazione territoriale che riguardano il mondo delle istituzioni, della formazione della ricerca. Guardiamo, quindi, ad un universo di italiani che sfugge alle statistiche dell’emigrazione in quanto operano sia nei Paesi di destinazione sia nella terra d’origine e che tendono a costituire network professionali o imprenditoriali, vere e proprie comunità transnazionali. Questi nostri connazionali rappresentano le forze più vive e giovani dell’emigrazione di oggi nell’area euromediterranea, essi costituiscono la diplomazia dell’Italia che produce, creano rapporti economici e sociali che legano il territorio di origine( la regione, la città, la comunità locale) con quello di destinazione, provocano la positiva contaminazione tra culture gettando le basi della pace, della sicurezza e del benessere in tutta l’area, creano, infine, il clima più favorevole per il positivo svolgersi dell’azione delle nostre istituzioni all’estero rafforzandone la capacità operativa. Per questi italiani che con risorse insufficienti gettano i ponti verso Paesi che, seppure geograficamente vicini, spesso non offrono ancora garanzie di pace e di stabilità, occorre creare nuove forme di sostegno, di rappresentanza e di mediazione con le istituzioni regionali e nazionali comprese quelle di natura parlamentare. Occorre, ancora, predisporre misure di analisi dello scenario migratorio italiano nei Paesi mediterranei, ed in particolare, dell’Africa del nord, che non siano inclini a considerare il dato quantitativo come indice prevalente di riferimento e che, invece, possano valutare la rilevanza della presenza degli italiani nel contesto in cui vivono, il loro potenziale contributo all’affermazione delle linee di politica estera, non solo commerciale, che l’Italia persegue nell’ambito del quadro europeo e comunitario. Il CGIE ed i Comites sono, così, chiamati a svolgere una insostituibile missione di valorizzazione di tutti i capitali umani, sociali, economici, professionali costituiti dagli italiani che risiedono nei Paesi del Mediterraneo e di quelli che vi si recano come lavoratori, imprenditori o studenti perché possano collaborare al processo di integrazione territoriale euromediterraneo. Nelle nuove prospettive dell’azione del CGIE e dei Comites per la Regione Euromediterranea può, inoltre, collocarsi l’affermazione di una funzione essenziale di questi organismi per il miglioramento e le conseguenti riforme di tutta l’azione pubblica. Basti pensare, a questo proposito, alla necessità di razionalizzare la spesa pubblica verso quei Paesi del Mediterraneo, nell’Africa del nord per esempio, che sono destinatari di risorse anche nazionali oltre che comunitarie, come quelle della Cooperazione allo sviluppo. Le politiche di partenariato e di co-sviluppo finanziate dall’Unione Europea e da fondi nazionali, infatti, dovrebbero attuarsi secondo criteri di complementarietà e di coerenza rispetto agli interventi di cooperazione per lo sviluppo che rispondono ad altri fini di aiuto e di lotta alla povertà, ma che spesso si sovrappongono creando evidenti sperperi di risorse. Comites e CGIE possono, in collaborazione con il mondo associazionistico locale, contribuire a trasformare gli interventi pubblici nell’area in vere e proprie azioni di sistema rispondenti ai reali bisogni del territorio. Tutto ciò ha particolare significato anche per i livelli regionali e locali dell’Amministrazione pubblica che intervengono nell’area mediterranea. Qui, infatti, le migrazioni assumono le caratteristiche del fenomeno, ormai sempre più diffuso nel mondo, della “glocalizzazione”,

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ovvero del fatto che i migranti italiani (ma anche di altri Paesi) interagiscono essenzialmente con le città e ed i territori specifici di origine creando catene e legami tra luoghi precisi di destinazione e di provenienza. Di qui si aprono nuove considerazioni sul ruolo delle istituzioni territoriali locali, le Regioni in primo luogo, il mondo associazionistico locale, le Consulte regionali per l’emigrazione. Il radicamento territoriale dell’emigrazione deve diventare un fattore importante delle future politiche per gli italiani nel mondo recuperando il dato sensibile del profondo rapporto tra emigrati e luoghi di origine, rafforzando e promuovendo il ruolo delle istituzioni locali che possono meglio interpretare bisogni, aspettative e potenzialità degli emigrati. Istituzioni nazionali ed istituzioni regionali dovranno ricercare nuovi equilibri di cooperazione tra le loro politiche e i loro programmi per l’emigrazione cogliendo anche in questo settore le opportunità offerte dalle trasformazioni costituzionali, dal decentramento amministrativo e dalle spinte dell’Unione Europea verso un modello di “Governace” multilivello della nostra democrazia. Anche questa è una innovazione e costituisce una sfida che potrà essere vinta con la collaborazione del CGIE e dei Comites che potranno svolgere una funzione positiva nel processo complessivo di governance del sistema italiano attivando, per esempio, i propri collegamenti con le regioni di origine e le consulte regionali per l’emigrazione. Cogliamo, dunque, l’occasione offerta da questa Commissione Continentale per lanciare un programma d’azione per il CGIE che, recuperando il ruolo di consulenza istituzionale ad esso assegnato dalla Legge: a) predisponga griglie e modelli di analisi dei bisogni e delle potenzialità dei connazionali che operano tra l’Italia, l’Europa e i Paesi dell’Africa del Nord, dei networks e delle reti immateriali da loro costituite tra territori di destinazione e luoghi di origine; b) sostenga nel senso di promuovere un nuovo associazionismo qualificato non solo per azioni di rappresentanza ma anche di offerta di servizi verso le istituzioni locali, regionali e nazionali impegnate in progetti e programmi di partenariato territoriale e in azioni di co-sviluppo; c) individui il potenziale di sviluppo costituito dalle comunità o dalle famiglie che discendono dall’emigrazione storica e che hanno raggiunto posizioni importanti nel Paese di residenza; d) promuova una formazione professionale adeguata alla specificità del contesto e perciò integrata nelle linee strategiche di politica estera e nelle prospettive di sviluppo dell’intera regione euromediterranea; e) sviluppi, infine, un ruolo dei Comites per il monitoraggio delle politiche pubbliche italiane nei territori esteri che sono spesso indebolite dalla mancanza di coordinamento tra i diversi settori e livelli dell’amministrazione, dalla frammentarietà programmatica ed organizzativa. Nel programma appena tracciato, non può mancare, infine, l’azione del CGIE nel sostenere gli interventi assistenziali per quegli italiani che non appartengono alla fascia attiva della popolazione ma che non per questo devono essere dimenticati. Tra questi ci sono i pensionati che vorrebbero vedere riconosciuto il diritto al ricongiungimento delle diverse posizioni pensionistiche maturate in Italia ed all’estero. Gli accordi bilaterali tra l’Italia e i Paesi dell’Africa del nord in materia pensionistica vanno considerati all’interno dell’intero sistema di cooperazione sociale ed economica messo in atto che ricomprende problematiche di reciprocità sull’immigrazione in Italia e sulla condizione dei lavoratori che provengono dall’Africa spesso solo transitando dai Paesi mediterranei. Anche in questo contesto di politiche assistenziali e sociali, il CGIE svolge un ruolo di collegamento tra la realtà dell’emigrazione e le istituzioni contribuendo, attraverso l’azione mediatrice dei Comites e delle associazioni italiane, a facilitare presso le autorità estere la positiva conclusione dei negoziati in corso e l’effettiva attuazione di quelli già formalizzati. 4. Conclusioni I Paesi dell’Africa del nord interagiscono con l’Italia e l’Europa attraverso una fitta rete di relazioni economiche, sociali e culturali interessate da diverse linee politiche locali, regionali,

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nazionali e comunitarie che riguardano l’internazionalizzazione economica, il commercio e gli investimenti produttivi, la politica di co-sviluppo del partenariato euromediterraneo inaugurata a Barcellona nel 1995, la nuova Politica di Vicinato dell’Unione Uropea avviata nel 2007, la Cooperazione allo sviluppo. In questo quadro, il CGIE ed i Comites, in collaborazione con le Consulte regionali per l’emigrazione, svolgono il compito insostituibile di orientare l’azione pubblica verso i nuovi bisogni dell’emigrazione sempre più caratterizzata dalla mobilità transnazionale e verso la valorizzazione degli italiani all’estero quali mediatori ed operatori di partenariati territoriali sociali, economici e culturali. L’impegno del CGIE e dei Comites si estende su due versanti: da un lato verso il rafforzamento della capacità delle istituzioni di svolgere azioni coordinate tra politiche di cosviluppo e politiche di aiuto (Cooperazione allo sviluppo) anche al fine di migliorare il livello di integrazione tra Regioni, Enti Locali e Amministrazioni Centrali, dall’altro verso una migliore efficacia degli interventi assistenziali, come quelli pensionistici, integrandoli nell’intero contesto delle relazioni tra l’Italia e gli altri Paesi. Al centro dell’azione futura del CGIE sarà la valorizzazione del capitale umano costituito dai giovani italiani che sono protagonisti dell’interscambio economico, sociale e culturale tra il territorio di provenienza, le città, le regioni e quello di destinazione. Questi giovani, non solo lavoratori ed imprenditori, ma anche tecnici, ricercatori e studenti, possono contribuire, purchè adeguatamente sostenuti dalle istituzioni, al raggiungimento di tutti gli obiettivi della politica di sviluppo economico, di pace e di stabilità della Regione euromediterranea attraverso una partecipazione più consapevole e motivata al futuro del “sistema“italiano nel mondo. La Commissione continentale del CGIE Europa e Africa del Nord ha consentito, quindi, di fare il punto sul legame esistente tra la politica estera dell’Italia e l’emigrazione italiana in un contesto altamente strategico come quello del Mediterraneo, offrendo un modello di analisi che sicuramente si adatta ad altri contesti geografici. In questo senso, la regione euromediterranea può essere considerata un laboratorio di idee, di ricerca, di innovazione politica e strategica per il ruolo che il CGIE e i Comites svolgeranno nel futuro. Franco Santellocco

Commissione Continentale CGIE – Europa e Africa del nord/ Italia Estera

Fonte : http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=4489

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19 Febbraio 2008

Formazione: in arrivo per la provincia di Grosseto 4 milioni di euro dal fondo sociale europeo Grosseto: Ammonta a circa 4 milioni di euro la cifra destinata dalla Provincia, attraverso le risorse del Fondo sociale europeo (Fse) alla formazione, per le annualità 2007-2008. Risorse che verranno assegnate nell’anno in corso. Si tratta di un primo sostanzioso intervento a sostegno della formazione in provincia di Grosseto, previsto dalla programmazione 2007-2013 dell’Fse obiettivo 2, che è uno dei Fondo strutturali dell’Unione europea, istituito per favorire l’occupazione e l’integrazione sociale. La Provincia erogherà queste risorse attraverso dei bandi, alcuni dei quali usciranno a breve, rivolti in parte alle Agenzie formative che dovranno presentare dei progetti, in parte direttamente ai cittadini, attraverso la formula dei “voucher”. Ricordiamo che il voucher è una sorta di finanziamento individuale che la Provincia eroga al cittadino per accedere a particolari corsi, previsti nelle “misure” del Fondo sociale europeo. Un’opportunità in più, rivolta sia ai lavoratori che a chi è in cerca di una occupazione, per personalizzare la formazione e renderla maggiormente rispondente alle esigenze di ogni singolo individuo. Al riguardo, la Provincia, proprio in questi giorni, ha organizzato un incontro a Palazzo Aldobrandeschi con le Agenzie formative, per illustrare le linee guida, comunitarie e regionali e parlare degli obiettivi della nuova programmazione 2007-2013. “La Provincia – spiega l’assessore Anna Nativi – continua a distinguersi nel panorama regionale per la grande attenzione che pone alla qualità della formazione e per i risultati raggiunti nell’erogazione dei servizi. Proseguendo su questa strada, puntiamo adesso insieme agli operatori del settore, a fare un ulteriore salto di qualità, alla base del quale c’è un lungo lavoro preparatorio. Mi riferisco, in particolare, al progetto ‘Follow up’ che la Provincia ha commissionato all’Università di Pisa e che l’anno scorso ci ha fornito dei risultati importanti sui quali andare a lavorare. Un’indagine interessante che ci ha permesso di avere un quadro completo ed esaustivo delle caratteristiche del sistema locale della formazione, del mondo economico e della forza lavoro. Un’indagine in grado di mettere in luce i nodi critici e punti di forza, per programmare interventi mirati e più rispondenti alle esigenze formative della provincia. Fondamentale al riguardo è stato il confronto costante con tutti gli operatori del settore e con le istituzioni locali. Il salto di qualità sarà garantito anche dal percorso di formazione che la Provincia ha destinato agli operatori delle Agenzie formative, che partirà a breve. Gli obiettivi della Provincia per la nuova programmazione continueranno ad andare quindi nella direzione della qualità. Intesa come maggiore integrazione tra istruzione, formazione e lavoro per avere un’effettiva rispondenza tra domanda e offerta. Puntiamo alla riduzione della disoccupazione e all’incentivazione della formazione lungo tutto l’arco della vita.” “Attraverso gli avvisi pubblici – conclude l’assessore Nativi - la Provincia individuerà le attività formative più urgenti. Gli assi di intervento sono numerosi, solo per fare qualche esempio, vanno dall’agroalimentare, al turismo, all’economia del mare, alle professioni dello spettacolo. Ci sarà poi una particolare attenzione per le donne, che secondo lo studio della

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Provincia, risultano ancora oggi essere maggiormente penalizzate, in ambito lavorativo, rispetto agli uomini. E infatti le Pari opportunità rimangono una priorità, nelle misure del programma europeo. Il primo bando uscirà intorno alla fine del mese”. Fonte : http://www.maremmanews.tv/it1012/index.php?option=com_content&task=view&id=4665&Itemid=54 Torna all’indice

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19 febbraio 2008

Marocco, terra d’affari per le imprese italiane Missione a Casablanca dal 2 al 4 marzo organizzata dalla Camera di commercio di Milano e Unioncamere. Macchinari e prodotti finiti i prodotti italiani più esportati

Un export di oltre un miliardo di euro che cresce del 21,6% in un anno e un import di quasi 500 milioni (+15,6%): è questo il valore positivo degli affari italiani con il Marocco nei primi nove mesi del 2007.

E per approfondire la conoscenza delle opportunità di business in Marocco, Promos, Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali, insieme al sistema delle Camere di commercio italiane e con il patrocinio di Unioncamere nazionale, organizza una missione imprenditoriale in Marocco, a Casablanca, dal 2 al 4 marzo . La missione prevede agende personalizzate di lavoro e incontri d'affari con i più importanti operatori locali definiti in base alle esigenze dei partecipanti.

Come ha tenuto a sottolineare il Presidente di Promos, Bruno Ermolli, "la Camera di commercio di Milano è da tempo attenta e sensibile allo sviluppo dei rapporti con i Paesi dell'area mediterranea. E il Marocco rappresenta un interlocutore interessante per le nostre imprese. È importante quindi moltiplicare le occasioni come queste che mirano ad approfondire la conoscenza del mercato marocchino e le opportunità che esso offre".

Ad oggi, la Lombardia è la regione italiana che contribuisce maggiormente all'export nazionale verso il Marocco : in percentuale, il 26%, per un totale di oltre 275 milioni di euro; segue il Piemonte con il 13,1% e più di 138 milioni; terzo il Veneto con il 12,1% e quasi 128 milioni. Macchinari e materiale da trasporto sono i prodotti italiani più apprezzati in Marocco, con il 47,7% sul totale delle esportazioni; seguono i prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima (30% delle esportazioni italiane in Marocco). Tra i prodotti più importati in Italia, prodotti finiti diversi (27,7% delle importazioni dal Marocco), prodotti alimentari ed animali vivi (22,7%).

Per ulteriori informazioni sull'iniziativa, è possibile contattare Promos/CCIAA di Milano, tel. 02.8515.5219 e-mail: [email protected] Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=109&info=10834

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20 Febbraio 2008 Cooperazione economica e culturale: la Toscana punta sull’Australia Parte oggi la missione istituzionale guidata dal presidente della Regione. Perth, Adelaide, Melbourne, Brisbane e Sidney le tappe del viaggio di Alessandro Federigi

FIRENZE, 20 FEB. (Italia Estera) - Uno stato grande come un continente, con un’economia che cresce ininterrottamente da almeno quindici anni e che guarda con interesse all’Europa e ai suoi territori. La Toscana ha da tempo deciso di puntare su rapporti importanti con l’Australia – con lo Stato del Western Australia, in particolare, è stato firmato nel 2005 un protocollo di intesa – e dare nuovo slancio e nuove opportunità a questa rete di relazioni è l’obiettivo della missione istituzionale ed economica guidata dal presidente della Regione che parte oggi alla volta di Perth, prima tappa del viaggio. Il rientro, dopo un intenso calendario di incontri con i vertici politici degli Stati della Federazione visitati – Western

Australia, South Australia, Victoria, New South Wales e Queensland -, con operatori economici e rappresentanti del mondo della ricerca e delle università e! con gli esponenti della comunità toscana locale, &egra! ve; previsto per il 3 marzo prossimo. La prima parte della missione – a Perth e Adelaide – vedrà soprattutto incontri di carattere istituzionale con i premier di Western e South Australia, i rappresentanti consolari italiani e le associazioni dei toscani. Il 25 febbraio, a Melbourne, via anche agli incontri di carattere economico - curati insieme a Toscana Promozione - con l’arrivo della delegazione di sei imprese toscane dei settori della moda, delle calzature, dell’agroalimentare e dell’arredo. Le esportazioni e le importazioni toscane con l’Australia corrispondono rispettivamente al 9,2 e al 9,8 per cento del totale italiano. Nel 2006 la Toscana ha esportato merci per un valore complessivo di oltre 234 milioni di euro, il 60 per cento in più del 2005 (in prevalenza prodotti trasformati e manufatti: macchinari, gioielli, prodotti tessili e alimentari ecc.). La missione si propone di far crescere ulteriormente questi rapporti di interscambio. Sempre nella capitale del Victoria, è previsto un incontro con il rettore della Monash University, che ha dal 2001 una sua sede a Prato. Rapporti istituzionali, cooperazione economica e culturale al centro anche delle tappe a Sidney e a Brisbane. Tra gli appuntamenti in programma, la partecipazione del presidente della Regione alla riunione del Coordinamento continentale delle associazioni toscane in Australia (sabato 1 marzo, a Sidney), l’organismo che raccoglie le otto associazioni presenti nel paese (5 di adulti e 3 di giovani ). Fonte : http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=4497

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INFORM - N. 37 - 20 febbraio 2008

CGIE

La riunione della Commissione continentale Europa/Africa del Nord a Marrakesh

MARRAKESH - Dal 14 al 16 febbraio si è svolta a Marrakesh la riunione della Commissione Continentale Europa/Africa del Nord.

L’assemblea ha sviluppato in maniera completa ed approfondita i numerosi punti all’ordine del giorno, tutti di rilevante interesse in relazione alla particolare situazione che stanno vivendo le comunità italiane all’estero.

Le elezioni legislative sono infatti alle porte e, passato, in parte, l’effetto entusiasmo e volontarismo, che aveva in qualche modo caratterizzato la prima manifestazione del voto per corrispondenza degli italiani all’estero, con il bagaglio di errori politici e di disavventure di natura organizzativa e logistica, sono state proposte alcune migliorie da adottare per un più ordinato svolgimento dell’evento elettorale.

Merita una particolare citazione la accoglienza calorosa con la quale la locale comunità italiana ha voluto salutare i delegati. Vi è stata infatti una significativa partecipazione degli italiani alle riunioni pubbliche previste, per sottolineare la rilevanza della loro presenza, indipendentemente dalla dimensione numerica. Hanno voluto essere presenti, nell’occasione anche quegli italiani “invisibili” alle statistiche eppure determinanti per l’apporto allo sviluppo ed al benessere di tutta l’area.

Si tratta di gruppi e persone (non solo imprenditori e tecnici) fortemente dinamiche, stimolate dal movimento degli investimenti economici, dalle attività commerciali e da quelle indotte dai processi di integrazione territoriale che riguardano il mondo delle istituzioni, della formazione, della ricerca.

Questo mondo, che sfugge alle statistiche dell’emigrazione in quanto opera sia nei Paesi di destinazione sia nella terra d’origine e tende a costituire network professionali o imprenditoriali, vere e proprie comunità transnazionali, ha voluto essere presente poiché rappresenta le forze più vive e giovani dell’emigrazione di oggi nell’area euromediterranea, costituisce la diplomazia dell’Italia che produce, crea rapporti economici e sociali che legano il territorio di origine( la regione, la città, la comunità locale) con quello di destinazione, provoca la positiva contaminazione tra culture gettando le basi della pace, della sicurezza e del benessere in tutta l’area, crea, infine, il clima più favorevole per il positivo svolgersi dell’azione delle nostre istituzioni all’estero rafforzandone la capacità operativa.

Questi italiani che con risorse insufficienti gettano i ponti verso Paesi che, seppure geograficamente vicini, spesso non offrono ancora garanzie di pace e di stabilità, hanno voluto essere presenti per chiedere nuove forme di sostegno, di rappresentanza e di mediazione con le istituzioni regionali e nazionali comprese quelle di natura parlamentare.

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La Commissione continentale del CGIE Europa e Africa del Nord ha consentito, in definitiva, di fare il punto sul legame esistente tra la politica estera dell’Italia e l’emigrazione italiana in un contesto altamente strategico come quello del Mediterraneo, offrendo un modello di analisi, un laboratorio di idee, di ricerca, di innovazione politica e strategica per il ruolo che il CGIE e i Comites svolgeranno nel futuro. (Franco Santellocco*-Inform)

* Presidente della V Commissione del CGIE, consigliere in rappresentanza delle comunità di Algeria, Marocco, Etiopia, Kenya

Fonte: http://www.mclink.it/com/inform/art/08n03730.htm Torna all’indice

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SERVIZI DEL GIORNO 20 Febbraio 2008 ore 18.22 Italiani nel Mondo FIRMATO IN ARGENTINA L’ACCORDO TRA "ITALIA LAVORO" E FONDAZIONE BANCA CREDICOOP BUENOS AIRES\ aise\ - Il 13 febbraio scorso è stato firmato il protocollo d’intesa tra Italia Lavoro e la Fondazione della Banca Credicoop, rappresentate rispettivamente da Adriana Bernardotti, coordinatrice del Progetto ITES Argentina e Rubén N. Bozzo, direttore della Fondazione. La Fondazione, ente creato dalla Banca argentina Credicoop nel gennaio 1999, intende promuovere lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese (PyMEs) e incrementarne la competitività, attraverso la realizzazione di attività finalizzate ad offrire Servizi d’Informazione, Consulenza, Formazione e Assistenza Tecnica. Vale a dire: servizi non finanziari sviluppati in relazione ai bisogni attuali e futuri delle imprese socie e che hanno fatto scaturire grande interesse da parte della Fondazione nei confronti delle attività legate al Programma ITES di Italia Lavoro, ed in particolar modo al Programma di tirocini che si sta svolgendo nella Provincia di Buenos Aires. "Questo programma – ha spiegato il Coordinatore del Programma DIVERPIMEX della Fondazione Credicoop Gustavo G. Marino – risponde all’importante necessità delle imprese argentine di assumere personale qualificato in un Paese in cui vi sono varie generazioni senza lavoro. Il Progetto ITES con il Programma di tirocini di formazione-lavoro viene giustamente a risolvere quest’annoso problema. In questa maniera - ha concluso il Coordinatore - le possibilità d’impiego create dal Programma diventano sostenibili sotto ogni punto di vista". Con la firma del protocollo entrambe le istituzioni hanno così espresso la necessità e la volontà di realizzare azioni coordinate per la promozione e lo sviluppo del programma e quindi per rafforzare la capacità della comunità nel promuovere e sostenere i servizi nel campo del mercato del lavoro, dell’informazione e della formazione per il lavoro destinati ai cittadini italiani e ai loro discendenti residenti in Argentina. Fonte: http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53620

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SERVIZI DEL GIORNO 20 Febbraio 2008 ore 17.30 Italiani nel Mondo CONFERENZA A TLAXCALA: I DOCUMENTI FINALI SU CONTRATTO ETICO E RIFORMA DELLA 153 CITTÀ DEL MESSICO\ aise\ - Il 26 e 27 gennaio scorsi, ha avuto luogo a Tlaxcala la Conferenza Nazionale sul Contratto Etico dei Professori d’Italiano in Messico e sulla riforma della Legge 153. Convocata dal Comites, la conferenza ha visto le rappresentanze dei docenti e quelle dei loro datori di lavoro sedersi allo stesso tavolo per raggiungere un accordo sui principi base del trattamento contrattuale di quanti operano sul territorio per la diffusione della Lingua e della Cultura italiana(vedi AISE del 20 febbraio h.17.24). Presenti ai lavori anche i deputati eletti all’estero Gino Bucchino e Franco Narducci. Due i documenti prodotti dalla Conferenza, frutto del lavoro intenso e partecipativo delle due commissioni tematiche: uno sul "Contratto Etico", l’altro sulla riforma della Legge 153 del 1971. Li pubblichiamo integralmente di seguito. "Riforma Legge 153/71: documento finale Questa assemblea esprime un pieno riconoscimento dei principi enunciati nella proposta di riforma alla Legge 153/71 presentata in questa sede dall’On. Franco Narducci, Presidente del Comitato permanente sugli Italiani all’Estero della Camera dei Deputati, e ne assume le linee guida per elaborare una serie di proposte ed iniziative attuabili sin d’ora in risposta alle esigenze proprie delle varie realtà locali del Messico. L’assemblea ha enunciato le seguenti proposte: 1. Elaborazione di un Piano Paese con la collaborazione dei vari attori nella diffusione della lingua e cultura italiana su tutto il territorio della Repubblica Messicana, in base a linee guida unitarie e concordate previamente; il Piano Paese dovrà riflettere l’eterogeneità delle diverse realtà locali e mettere in luce le reali esigenze della comunità. 2. Istituzione di un coordinamento permanente a livello nazionale che si occupi di integrare e di articolare le azioni e le proposte legate alla diffusione ed alla promozione della lingua e cultura italiana in Messico. a. il coordinamento avrà come punto di riferimento l’Istituto Italiano di Cultura. b. nel coordinamento si intende far confluire le espressioni delle diverse realtà associative e istituzionali sulla base di principi di collegialità, pluralità e dialogo. c. il funzionamento del coordinamento sarà oggetto di prossime riunioni tese a definirne l’organizzazione, la struttura, le competenze e le modalità di azione. 3. Riconoscendo l’importanza di garantire che le attività di diffusione e promozione della lingua e cultura italiana in Messico rispondano a criteri di qualità e rispetto di principi etici comunemente accordati, si propone l’istituzione di un meccanismo di verifica dei processi di

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gestione delle professionalità dei docenti, riaffermando la centralità del ruolo di questi ultimi. 4. Si riafferma l’importanza della creazione ed il mantenimento di una rete di collaborazione tra i diversi attori. 5. Si insiste sulla necessità della formazione e dell’aggiornamento constante degli operatori e dei formatori a partire preferibilmente dalle risorse in loco, favorendo e stimolando proposte plurali e garantendo l’accesso delle stesse da parte di tutti gli interessati. 6. Si propone di continuare ed ampliare i lavori di questa commissione in tempi brevi con una riunione da tenersi presso l’Istituto italiano di Cultura nella quale si stabilirà il calendario da seguire per i successivi incontri". "Contratto etico: documento finale Accordo etico per la regolamentazione dei rapporti tra istituzioni educative, culturali e il loro personale i) Trasparenza nelle prassi di assunzione, retribuzione, promozione e gestione del personale. ii) Rispetto integrale della legislazione messicana sul lavoro e in particolare del "Acuerdo 279/2003", emesso dal "Consejo Técnico del IMSS (Instituto Mexicano del Seguro Social)" in cui vengono disciplinati i doveri del datore di lavoro relativi al regime delle prestazioni assicurative e previdenziali a favore del prestatore. iii) Promozione della formazione e dell’aggiornamento del personale docente. iv) Istituzione di un organo collegiale (composto da una rappresentanza liberamente eletta dal corpo docente e dai rappresentanti dell’istituzione) preposto ai diversi aspetti della didattica. v) Garanzia di un salario equo, adeguato alla professionalità, alle esperienze, alle competenze, alla preparazione specifica e al lavoro svolto dal docente che tenga conto del costo della vita e dell’anzianità di servizio. vi) I firmatari del presente accordo si impegnano a fare riferimento al suo contenuto nella stipula dei contratti di lavoro". Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53615 Torna all’indice

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20 Febbraio 2008 Messico: polizze di assicurazione sanitaria per gli Italiani indigenti Anche per il Messico è stata autorizzata la firma del contratto con la Banorte-Generali, che consentirà l'assistenza a 50 indigenti, per un costo complessivo di 25.000 euro l'anno

Prosegue il piano di ampliamento della lista

dei Paesi con cui vengono stipulate polizze di

assicurazione sanitaria a favore dei

connazionali indigenti. È stato infatti annunciato

che anche per il Messico è stata autorizzata la

firma del contratto con la Banorte-Generali, che

consentirà l'assistenza a 50 indigenti, per un

costo complessivo di 25.000 euro l'anno.

La durata del contratto di assicurazione sarà limitata al semestre 1 luglio 2008 - 31

dicembre 2008 e potrà essere operativo a partire dal 1 luglio prossimo.

La durata semestrale consentirà di valutare la funzionalità del nuovo sistema rispetto

alle esigenze dei beneficiari e di apportare tempestivamente correzioni o modifiche

per il prossimo anno , prevedendo eventualmente l'aumento del numero delle polizze.

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=115&info=10832

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SERVIZI DEL GIORNO 20 Febbraio 2008 ore 17.11 Italiani nel Mondo ISTITUITO UN PREMIO PER I LUCANI ILLUSTRI IN ITALIA E NEL MONDO POTENZA\ aise\ - Nell’ambito delle iniziative che si svolgeranno quest’anno, tra le quali la

Conferenza Triennale della Commissione Regionale dei Lucani all’Estero, il Forum dei giovani,

l’attuazione delle misure formative relative ai corsi di formazione per Italiano 2, per gli

operatori degli Sportelli Basilicata nel mondo e del master Euromediterraneo, saranno premiati

i lucani che vivono in Italia o all’estero, che si siano distinti per meriti raggiunti in campo

sociale, scientifico, artistico e letterario o per aver contribuito alla diffusione nel mondo

dell’identità e della cultura lucana.

Le domande di candidatura possono essere presentate, tra gli altri, anche dalle Federazioni e

dalle Associazioni dei Lucani nel mondo, e devono essere corredate da un dettagliato

curriculum vitae e professionale della personalità designata.

Le domande per l’anno 2008 devono essere presentate entro e non oltre il 31 Marzo prossimo

presso la Segreteria dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale di Potenza.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53613

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SERVIZI DEL GIORNO 20 Febbraio 2008 ore 11.00 Commercio Estero "2008: ITALY'S FOCUS ON AFRICA": ICE E FARNESINA PRESENTANO AGLI AMBASCIATORI AFRICANI LE OPPORTUNITÀ DELLA NOSTRA INTERNAZIONALIZZAZIONE ROMA\ aise\ - Si è svolto ieri, 19 febbraio, a Roma, nella splendida cornice di Villa Aurelia,

l'incontro "2008: Italy's focus on Africa" organizzato dall'Istituto nazionale per il Commercio

Estero e dalla Sace, in collaborazione con la Simest e con il Ministero degli Affari Esteri.

L'incontro ha avuto come obiettivo quello di fornire a tutti i rappresentanti diplomatici africani

accreditati a Roma una presentazione delle istituzioni impegnate nei processi di

internazionalizzazione delle imprese italiane.

Dopo i saluti di apertura dei presidenti dell'Ice, Umberto Vattani, e della Sace, Ignazio

Angeloni, le relazioni introduttive sono state affidate all'ambasciatore Armando Sanguini,

direttore generale per l'Africa Sub-Sahariana della Farnesina, ed al ministro plenipotenziario

Claudio Spinedi, vice direttore generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria del

Ministero.

Successivamente Raoul Ascari, chief operating officer della Sace, Massimo D'Aiuto, direttore

generale della Simest, e Marinella Loddo, responsabile dell'Area Collaborazione Industriale e

Relazioni con gli Organismi Internazionali dell'Ice, hanno illustrato agli Ambasciatori e agli

addetti commerciali intervenuti gli strumenti che le istituzioni mettono a disposizione delle

aziende italiane interessate a cogliere le numerose opportunità di business offerte dal

continente Africano.

I rappresentanti diplomatici presenti all'incontro hanno seguito con grande attenzione la

presentazione dei servizi e delle attività di Ice, Sace e Simest, prova tangibile del reciproco

interesse tra Italia e Africa, che è condizione indispensabile per l'avvio di nuove di partnership

economiche e commerciali tra imprese italiane e africane.

In particolare, il mondo delle istituzioni è stato unanime nel riconoscere la straordinaria vitalità

dei Paesi africani caratterizzati, negli ultimi cinque anni, da una crescita economica sostenuta,

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bassi livelli di inflazione e una corposa riduzione del deficit fiscale.

Un'opportunità che il nostro Sistema Paese è pronto a cogliere e che si colloca lungo il solco

degli storici legami tra l'Italia e i Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, brillante

esempio di partenariato economico, finanziario, demografico, che potrebbe risultare vincente

anche in altre realtà economiche del continente.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53576

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20 Febbraio 2008

Un premio all’imprenditoria italo-canadese Consegnati i CIIM Awards 2007, riconoscimenti destinati agli imprenditori d'eccellenza che hanno permesso lo sviluppo di un network tra le comunità imprenditoriali italo-canadesi e l'Italia.

Serata di premiazioni per la CIIM Canada. La locale Confederazione degli Imprenditori

Italiani del Mondo ha infatti consegnato lo scorso 19 febbraio i CIIM Awards 2007,

riconoscimenti destinati agli imprenditori d'eccellenza che hanno permesso lo sviluppo di un

network globale di affari in grado di mettere in sinergia le comunità imprenditoriali italo-

canadesi con le attività operanti in Italia.

Tra i premiati di quest'anno, Teresa Cascioli, CEO di Lakeport Brewery, che è stata

nominata "Imprenditrice donna d'eccellenza 2007", e Mario Cortellucci, Chairman della

Cortellucci Group, "Uomo d'eccellenza 2007".

Il "CIIM Canada Ambassador Award" è invece stato conferito ad Andrea Bargnani,

giocatore italiano di basket dei Toronto Raptors, per aver "giocato" un ruolo importante

come ambasciatore dello sport italiano nella comunità italo-canadese.

A Frances Tibollo, della Oaklands Foundation, organizzazione no profit per l'educazione e

lo sviluppo delle nazioni più povere, è invece andato il "2007 CIIM Canada Giovanni Caboto

Award" per aver rappresentato la visione della CIIM legata alla figura dell'esploratore italiano

Caboto. A premiarlo, Jeff Bradley, Direttore del Field Services McDonald dell'Ontario.

Nomi di primo piano anche tra gli ospiti della serata: il Primo Ministro dell'Ontario On.

Dalton McGuinty, il Ministro delle Finanze del Canada On. Jim Flaherty, il Commissario della

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Polizia Provinciale dell'Ontario Julian Fantino, il Vice Presidente ed Assistente Gm Toronto

Raptors Maurizio Gherardini.

Ad intrattenere gli ospiti, il pianista italiano Michelangelo Carbonara, straordinario

talento musicale che ha debuttato alla Carnegie Hall la scorsa estate e che si è distinto sulla

scena internazionale per le sue notevoli qualità performative e per il suo prediligere un

repertorio di rara esecuzione.

La serata è stata inoltre l'occasione per raccogliere fondi a favore della Fondazione

Universal Youth, organizzazione che opera nell'intento di assicurare assistenza

educativa a bambini e ragazzi in stato di bisogno raccogliendo fondi per scuole ed

insegnanti.

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=105&info=10822 Torna all’indice

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20 Febbraio 2008

Italiani Residenti all’Estero

Elezioni del parlamento italiano

Con Decreto del Presidente della Repubblica in data 6 febbraio 2008 sono state indette per il 13 e 14 aprile 2008 le votazioni per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. In Italia le votazioni si svolgono presso i seggi istituiti nei Comuni di residenza nei giorni di domenica 13 aprile ( dalle ore 8,00 alle ore22,00 ) e di lunedì 14 aprile (dalle ore 7,00 alle ore 15,00)

All’estero, i cittadini italiani ivi stabilmente residenti, iscritti nelle liste elettorali della Circoscrizione estero, possono partecipare alle elezioni votando PER CORRISPONDENZA. Essi votano per le liste di candidati presentate nella rispettiva ripartizione della Circoscrizione Estero.

A ciascun elettore residente all’estero, che non abbia optato per il voto in Italia entro il 16 febbraio, il Consolato competente invia per posta, entro il 26 marzo, un PLICO contenente: un foglio informativo che spiega come votare, il certificato elettorale, la scheda elettorale (due per chi, avendo compiuto 25 anni, può votare anche per il Senato), una busta completamente bianca, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, le liste dei candidati della propria ripartizione.

L’elettore, utilizzando la busta già affrancata e seguendo attentamente le istruzioni contenute nel foglio informativo, dovrà spedire SENZA RITARDO le schede elettorali votate, in modo che arrivino al proprio Consolato entro - e non oltre - le ore 16 ora locale del 10 aprile. Il voto è personale e segreto ed è fatto divieto di votare più volte e inoltrare schede per conto di altre persone. Chiunque violi le disposizioni in materia elettorale, sarà punito a norma di legge.

L’elettore che alla data del 30 marzo non avesse ancora ricevuto il plico elettorale, potrà rivolgersi al proprio Consolato per verificare la propria posizione elettorale e chiedere eventualmente un duplicato.

Fonte : http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/PrincipaliAttivita/Voto_Italiani/Elezioni_parlamento.htm

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SERVIZI DEL GIORNO 21 Febbraio 2008 ore 18.51 Italiani nel Mondo L’EMILIA ROMAGNA SI PRESENTA IN BROCHURE: L’INIZIATIVA ILLUSTRATA OGGI AI LAVORI DELLA CONSULTA EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO ROMA\ aise\ - L’Emilia Romagna si presenta in brochure. L’iniziativa è stata illustrata oggi, 21 febbraio, alla Consulta regionale per l’emigrazione, riunita a Roveleto di Cadeo, in provincia di Piacenza (vedi aise del 21 febbraio 2008 h.18.29), dalla presidente Silvia Bartolini, coadiuvata dai tecnici che hanno lavorato al progetto, i giornalisti Di Bernardo e Bacilieri e la consultrice Buttini. Si tratta di una brochure in quattro schede, in cui si è cercato di riassumere la realtà dell’Emilia Romagna vista da quattro diverse angolazioni. La brochure, nelle intenzioni dei promotori del progetto, diventerà il "bigliettino da visita" della Regione che consultori, amministratori regionali ed enti locali potranno o, per meglio dire, dovranno esibire nei loro incontri istituzionali all’estero. La prima delle quattro schede "Terra d’origine" racconta quando, come e perché è nata l’emigrazione emiliano-romagnola, facendo riferimento ai suoi periodi storici, ai Paesi di destinazione, alle comunità e ai personaggi che si sono distinti in modo particolare. "Terre d’eccellenze" è il titolo della seconda scheda, in cui, com’è facile intuire, vengono ricordati prodotti come la Ferrari, la Ducati o i tortellini, l’ambiente, per gli alti livelli di qualità della vita, e gli uomini, un solo nome per tutti quello di Guglielmo Marconi. La terza scheda si intitola "La nostra Consulta" e parla di donne e uomini dell’organismo regionale di rappresentanza degli emiliano-romagnoli all’estero, degli strumenti a disposizione della Consulta e delle sue iniziative per adempiere alla sua "mission": la promozione della lingua italiana, del lavoro, dell’economia e della cultura tra gli emiliano-romagnoli nel mondo. Infine, la quarta scheda, "Lavori in corso", parla di obiettivi e progetti specifici a cui sta lavorando la Consulta in alcuni settori particolari, tra cui il multiculturalismo e l’emigrazione al femminile. Numerosi gli interventi che oggi hanno portato contributi di arricchimento al progetto iniziale, dando così anche la misura del grande interesse suscitato dall’iniziativa, che al termine ha avuto un unanime disco verde. Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53670 33

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SERVIZI DEL GIORNO 21 Febbraio 2008 ore 13.37 Italiani nel Mondo CGIE: CONVOCATA DAL 5 AL 7 MARZO ALLA FARNESINA L’ASSEMBLEA PLENARIA DEL CGIE ROMA\ aise\ - Si terrà dal 5 al 7 marzo prossimi alla Farnesina la prima Assemblea Plenaria del Cgie di

questo 2008. La convocazione è stata annunciata dal segretario generale Elio Carozza, in seguito a

quanto deciso nel corso dell’ultimo Comitato di Presidenza del Cgie.

Ai lavori, che inizieranno alle ore 09.30 del 5 marzo e saranno preceduti dalle riunioni delle Commissioni

tematiche e continentali, parteciperanno tra gli altri i rappresentanti delle Consulte Nazionali

dell'Emigrazione.

Nove i punti all’ordine del giorno della Plenaria:

1. Relazione del Governo;

2. Relazione del Comitato di Presidenza;

3. Interventi del Presidente del Comitato per gli Italiani all'estero della Camera dei Deputati e del

Presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato

Dibattito Interventi dei Vice-Segretari Generali e dei Presidenti delle seguenti Commissioni tematiche: V

Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione, VI Stato/Regioni/Province autonome/Cgie, VII Nuove

Migrazioni e Generazioni nuove, VIII Tutela Sanitaria;

4. Consultazione elettorale nella circoscrizione estero con proposte e suggerimenti del Cgie: Informazione

Istituzionale (introduce il Presidente della I Commissione, Francesco Siddi), Aspetti legati alle modalità

operative per l'espletamento delle procedure amministrative, tecniche e logistiche (introduce il Presidente

della III Commissione, Mario Tommasi);

5. Creazione gruppo di lavoro ad hoc su "Associazionismo italiano all'estero", designazione dei

componenti e indicazione obiettivi ricercati (invitati ai lavori i rappresentanti della Cne e delle Consulte

Regionali);

6. Anziani italiani all'estero: presentazione del documento predisposto dalla Commissione tematica

"Sicurezza e tutela Sociale " (introduce il Presidente della II Commissione, Maria Rosa Arona)

7. Circolare n.13 relativa all'erogazione dei contributi in favore degli Enti gestori dei corsi di lingua e

cultura italiana: proposte del Cgie per un aggiornamento della circolare (introduce il Presidente della IV

Commissione, Padre Graziano Tassello);

8. Funzionamento del Cgie;

9. Varie ed eventuali.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53641

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SERVIZI DEL GIORNO 21 Febbraio 2008 ore 12.28 Italiani nel Mondo PER I VISTI DEGLI STUDENTI ITALIANI NEGLI USA VENGONO SEGUITE LE PROCEDURE STANDARD: IL VICE MINISTRO DANIELI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DELL’ON. CASSOLA ROMA\ aise\ - Nel giugno dello scorso anno Arnold Cassola presentò una interrogazione al

Ministero degli esteri per sottoporre all’attenzione della Farnesina il caso di un gruppo di

studenti italiani che, vincitori di una borsa di studio (Summer students) al Fermi National

Laboratory Accelerator di Chicago, si stavano scontrando con le lungaggini burocratiche

imposte dagli Stati Uniti per i visti. Gli studenti, in particolare, lamentavano, oltre alla lentezze

burocratiche, anche la necessità, imposta dalle procedure, di dover fissare un appuntamento al

Consolato statunitense tramite la chiamata di un numero a pagamento "899". Per questo, il

parlamentare eletto all’estero chiedeva al Ministro D’Alema "se non ritenesse utile stabilire

degli accordi con il Governo statunitense al fine di istituire dei numeri verdi o nazionali per

effettuare le chiamate al Consolato statunitense e prevedere delle procedure semplificate nel

caso di soggiorni legati allo studio".

Ora, con gli studenti tornati da tempo dal loro viaggio negli Usa, la Farnesina ha risposto a

Cassola attraverso il Vice Ministro Franco Danieli che ha ricordato: "tra Italia e Stati Uniti

vige un sistema di libera circolazione dei rispettivi cittadini fino a novanta giorni di

soggiorno, previa disponibilità di un passaporto conforme alle vigenti normative

statunitensi, per turismo e affari. Per tutte le altre ipotesi di visto, incluso lo studio –

ha precisato il Vice Ministro – sentite le Autorità statunitensi a Roma, si rende noto che

la procedura di rilascio visti è considerata standard dalle predette Autorità, così

come l'impiego del servizio telefonico a pagamento per informazioni in materia di

visti. Più in generale – ha concluso Danieli – le Autorità consolari statunitensi non ritengono

che un eventuale accordo bilaterale fornirebbe una soluzione per facilitare le richieste e il

rilascio dei visti per gli studenti universitari".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53635

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 37 Anno XV,

21 febbraio 2008

International Migration Outlook 2007, studio dell'Ocse sul fenomeno miratorio.

Gli italiani continuano a emigrare

Una migrazione fatta da persone colte, ma non priva di problemi. L'Italia si conferma come un popolo di migranti, risultando fra i primi in Europa. Sono circa 4 milioni gli Italiani che risiedono all'estero, mentre gli oriundi sfiorano i 60 milioni

Parigi – E’ stato presentato oggi a Parigi l’International Migration Outlook

2007, il rapporto annuale che l’Organizzazione per la Cooperazione e lo

Sviluppo Economico (Ocse) produce sul tema dell’immigrazione e delle

relative politiche. Questo studio ha cercato di tracciare “un profilo della

popolazione immigrata nel 21/mo secolo” da cui si può notare come i

flussi migratori non siano un retaggio del passato nemmeno per quei paesi

industrializzati come lo è l’Italia. I dati sono stati presi dalla banca dati del Dioc (Database on

immigrants in Ocse) e riguardano solamente l’emigrazione regolare, tralasciando quindi il

vasto e complesso fenomeno di quella clandestina, per cui è ovviamente difficile avere dati

precisi. I Paesi presi in considerazione sono 30, la maggior parte dei quali europei, ma è sono

state analizzati anche i tre Stati del Nord America così come Giappone, Corea e Turchia,

Australia e Nuova Zelanda. Ovviamente è risultato che il flusso migratorio si origina in

prevalenza dai Paesi meno sviluppati economicamente verso quelli industrializzati,

con i vari problemi connessi, come la scarsità di dottori ed infermieri in vari Stati africani e

caraibici. Non va però sottovalutato il fenomeno migratorio fra Paesi industrializzati.

L’Italia, insieme alla Germania ed alla Turchia è risultato fra i primi Paesi dell’area euro

in quanto a numero di persone che decidono di andare all’estero. Da un altro studio

condotto dalla fondazione Migrantes e presentato in questi giorni a Roma ed in altere città

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italiane, "Rapporto italiani nel mondo 2007", è risultato che dal 1861 ad oggi sono stati 28

milioni i cittadini italiani che hanno deciso di abbandonare la terra natale. Attualmente sono

3,5 milioni gli stranieri presenti in Italia, comunque meno rispetto agli Italiani che

risiedono all’estero. Se poi si considerano gli oriundi di origine italiana si può parlare di una

vera e propria Italia sparsa nel mondo visto che il loro numero si aggira sui 60 milioni. E’ forse

per questo che l’Italiano si posiziona al quarto posto fra le lingue più studiate al

mondo con 600 mila persone che ogni anno si iscrivono ai corsi di lingua italiana.

Un altro importante dato emerso da entrambi gli studi è che sono in prevalenza i giovani coloro

che abbandonano il proprio Paese. Spesso lo fanno per motivi di studio, ed infatti l’Italia è

risultato uno degli Stati con il maggior numero di studenti iscritti ad università

straniere, altre volte per cercare lavoro. A differenza del passato, dove ad emigrare erano le

fasce più deboli della popolazione oggi, invece, questo fenomeno si applica maggiormente

a liberi professionisti ed a figure di alto livello. Sono infatti il 23,6% gli immigrati che

hanno conseguito il diploma di laurea, mentre si attesta al 19,1% il dato dei laureati che

rimangono in patria. Le aspirazioni dei migranti vengono però spesso frustrate visto che sono

molto numerosi coloro che si devono adattare a svolgere all’estero un lavoro di livello inferiore

rispetto alla qualifica scolastica ottenuta. Anche la disoccupazione continua ad essere un

problema aperto.

Una migrante più istruito rispetto al passato, con molte aspettative, ma che si trova a dover

affrontare ancora diversi problemi, questo l’identikit di chi lascia l’Italia ai giorni nostri. Ciò è

quanto emerge dallo studio dell’Ocse e dalle parole di alcuni Italiani residenti all’estero.

Calogero Rubino, presidente dell’associazione “Collettività Italiana” di Grenoble, ha

infatti spiegato che “sebbene il fenomeno migratorio si possa dividere in due fasi, una

terminata negli anni ’60 circa, che interessava prevalentemente le regioni del sud Italia e

persone con basso livello di istruzione, mentre quella successiva ha avuto ed ha tuttora come

protagonisti ricercatori, scienziati e figure di alto livello, i motivi della partenza sono più o

meno gli stessi, ovvero la necessità di cercare posti di lavoro che in patria languono.

Il fatto che l’Europa ed in particolare l’Italia trascurino la ricerca è uno dei principali motivi che

spingono ad emigrare”. Anche Nneka Stefania Achapu, presidente dell’Associazione

Giovani Italiani nel Mondo con sede a Huston, ha affermato che “il problema del lavoro

riveste ancora un ruolo importante, nonostante attualmente la decisione di migrare possa

essere maggiormente vista come una scelta rispetto al passato”. Fra i problemi è stato

confermato che spesso non si ottiene una occupazione conforme ai propri studi. Achapu ha

infatti spiegato che “negli Stati Uniti sorge spesso il problema dell’equipollenza dei titoli di

studio, così che non vengono riconosciuti come adeguati i corsi effettuati in Italia e devono

essere integrati da esami, corsi di aggiornamento o seminari svolti negli USA. Ovviamente

dopo qualche anno di permanenza all’estero questo scoglio viene superato, ma inizialmente

rappresenta una notevole difficoltà”. Forse è proprio per questo che l’emigrazione italiana si

concentra in Europa (57,3%), dove il consolidamento dell’Unione europea ha in parte risolto

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tale problema. Va infine notato che gli stessi migranti credono che l’Italia dovrebbe fare di più

per dare la possibilità ai propri cittadini di scegliere se rimanere oppure partire e, secondo

Achapu, “questo si può ottenere solo tramite un processo di crescita e rinnovamento

che consenta di creare nuovi posti di lavoro”. L’obiettivo finale sarebbe quindi quello di

una migrazione come pura scelta.

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=5714 Torna all’indice

INFORM - N. 38 - 21 febbraio 2008

INTERNAZIONALIZZAZIONE

In Romania nasce l’associazione “Impresa Italia”

SATU MARE (Romania) – Costituita a Satu Mare, in Transilvania, l'associazione Impresa Italia. Il sodalizio, presieduto da Dino Tucci, è nato “con la finalità di accorpare la comunità degli imprenditori italiani che operano in zona in tutti i settori dell'economia e delle attività sociali” spiega il vice presidente Adolfo Lazzari. Che comunica: “hanno già aderito all'Associazione 41 imprenditori italiani, che si prevede saranno oltre 70 entro il corrente anno”.

L’associazione di punta a “promuovere la collaborazione fra le aziende associate; fornire servizi ed informazioni di interesse comune; favorire il maggior radicamento delle aziende associate nel tessuto locale ed in tutta la zona Transcarpatica dell'Europa Centro-Orientale; assistere e tutelare le aziende associate nelle problematitiche che le possono riguardare; promuovere forme di collaborazione con le istituzioni, le organizzazioni economiche, politiche, sociali e culturali della Romania, della zona Transcarpatica e della Comunità Europea; assistere i soci nel processo di internazionalizzazione”. (Indirizzi: Strada Decebal,5 Satu Mare Romania, tel. 0040261712771, fax 0040261750364, e-mail: [email protected] )

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n03833.htm

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SERVIZI DEL GIORNO 22 Febbraio 2008 ore 19.08 Commercio Estero LE IMPRESE PUGLIESI GUARDANO ALLA GERMANIA: A BARI UN SEMINARIO SULLE OPPORTUNITÀ D’AFFARI NEI SETTORI CHIAVE DI SVILUPPO E COLLABORAZIONE BARI\ aise\ - Si è svolto questa mattina, 22 febbraio, a Bari, presso la Fiera del Levante, il Seminario

Paese "Germania: opportunità d’affari per le imprese pugliesi nei settori chiave di sviluppo e

collaborazione".

L’incontro, organizzato dall’assessorato allo Sviluppo Economico e Innovazione Tecnologica della Regione

Puglia, si inserisce nel quadro delle iniziative regionali volte a sensibilizzare le imprese pugliesi sulle

principali tendenze ed opportunità di sviluppo in ambito internazionale.

Il seminario ha rappresentato un importante momento d’incontro con istituzioni e rappresentanti del

mondo economico ed imprenditoriale tedesco, al fine di fornire informazioni utili sulle opportunità d’affari

e di collaborazione per le imprese pugliesi che intendono orientare il proprio sviluppo verso l’ampio

mercato tedesco.

"Avverto le opportunità che non sono colte", ha osservato l’assessore regionale Sandro Frisullo, "vedo

un’internazionalizzazione da condominio che è ancora un limite che persiste. Nel Protocollo d’Intesa c’era

l’intento di uniformare gli sforzi del sistema d’imprese. Nelle politiche di internazionalizzazione dobbiamo

guardare all’Europa che avanza e questo lo stiamo facendo con i Paesi del Mediterraneo accompagnandoli

nella modernizzazione".

"Parallelamente", ha aggiunto Frisullo, "dobbiamo guardare ai mercati più ricchi come la Germania. In

questo momento, ad esempio, importiamo più di quanto esportiamo, ma la Germania rimane comunque

un partner importante. Il calo c’è stato ed è preoccupante e conferma la necessità di questo tipo

d’intervento. La presenza di un Desk Puglia rappresenta un punto d’azione per le nostre imprese cui

dobbiamo dare delle opportunità di fare business".

"L’Italia ha perso quote come Paese fornitore, passando dal 3° posto del 2000 al 5° di oggi", ha

sottolineato Francesca Regina della Camera di Commercio Italiana per la Germania. "Dobbiamo fare i

conti con le nuove economie come, per esempio, la Cina. La Germania offre però ancora molte

opportunità per le imprese italiane e l’intesa firmata potrà aiutare la Regione Puglia ad inserirsi".

La Germania è tradizionalmente uno dei partner commerciali più consolidati della Puglia se consideriamo

che il valore complessivo dell’interscambio, nel periodo gennaio-settembre 2007, ha superato 1.231

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milioni di euro, con un trend positivo dell’export pugliese (+5,7% rispetto allo stesso periodo del 2006),

posizionando la Germania al terzo posto, dopo Francia e Spagna, tra i Paesi in cui la Puglia esporta

maggiormente.

"Riteniamo che la Germania sia un Paese molto importante per le imprese", ha spiegato Claudia Schimpf,

segretario generale della Camera di Commercio Italiana per la Germania, illustrando gli aspetti legali e

fiscali in Germania, "e per la Regione Puglia può essere considerato un banco di prova. Grazie al

Protocollo d’Intesa firmato ad ottobre", ha proseguito, "sono stati istituiti 3 Desk Puglia per l’assistenza

quotidiana alle imprese. Gli obiettivi sono incentrati a favorire l’ingresso nel mercato tedesco delle

aziende pugliesi a cui offriremo una serie di utili servizi".

L’evento costituisce il primo di una serie di incontri ed iniziative promozionali che si svilupperanno nel

quadro del Protocollo di Intesa, sottoscritto lo scorso mese di ottobre, tra la Regione Puglia e la Camera

di Commercio Italiana per la Germania, e finalizzato ad incrementare gli scambi e le opportunità di

collaborazione in vari settori.

I principali campi d’interesse sono l’ICT, l’industria agroalimentare, la logistica, il sistema arredo-mobile e

la moda, oltre a nuovi scenari per quanto riguarda l’aerospazio, i sistemi meccanici e l’energie

rinnovabile.

"L’obiettivo del Protocollo d’Intesa è quello di far conoscere la Regione Puglia e le sue eccellenze nel

mondo", ha evidenziato Theresa Mulloy, responsabile dello Sportello Sprint Puglia. "L’intesa ha già fatto

nascere 3 Desk Puglia a Berlino, Lipsia e Francoforte che serviranno alle imprese italiane per farsi

conoscere meglio in Germania. Il programma di internazionalizzazione si sviluppa in una serie di azioni

che verranno ripetute nel tempo per promuovere la Puglia".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=53723

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 38 Anno XV,

22 febbraio 2008

Rivedere la procedura per la concessione delle onorificenze agli italiani residenti all’estero

Il Console Nazionale Estero e Regionale dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia per la Puglia,

Cav.Dr.Antonio Peragine, con una nota anticipata via mail al Senatore Franco Danieli, Vice

Ministro degli Esteri, con la delega per gli Italiani all’estero, ha chiesto il Suo autorevole

intervento al fine di accelerare la procedura prevista per la concessione delle onorificenze

cavalleresche da parte del Capo dello Stato.

Infatti, l’attuale procedura prevede tempi lunghi per la concessione delle onorificenze

cavalleresche conferite dal Capo dello Stato ai nostri connazionali residenti sia all’estero che in

Italia.

Il Cav.,Dr.Antonio Peragine, fa notare che molti dei nostri connazionali sono in attesa di

ricevere il riconoscimento da parte dello Stato Italiano, per la meritevole opera che svolgono

nelle attività produttive, sociali, culturali, militari ed altre attività sia in Italia che nel Paese di

attuale residenza, e non chiedono nulla che non sia meritato, le lungaggini previste non

sempre appare come un’onorificenza degna di merito.

In considerazione che il riconoscimento è proposto dagli organi autorizzati, il Console Estero

dell’UNCI per la Puglia chiede l’intervento del Vice Ministro Danieli di voler intervenire presso i

Consolati ed il competente Segretariato Generale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

per ridurre i tempi di attesa per la prescritta istruttoria. per la concessione dell’onorificenza ai

nostri connazionali residenti all’estero.

Il Console Nazionale Estero dell’UNCI fa notare che l‘Unione Nazionale Cavalieri d’Italia – UNCI-

annovera migliaia di aderenti sparsi su tutto il territorio nazionale organizzati in Sezioni,

Delegazioni provinciali e Consolati regionali, oltre che rappresentanze in Spagna e Isole

Canarie, Principato di Monaco, Francia, Svizzera, USA, Canada, Sud America, Australia,

Austria, Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Polonia, Gran Bretagna, Brasile, Argentina e

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Venezuela.

Lo scopo dell'Unione è:

• mantenere alto il sentimento morale;

• tutelare in relazione alle leggi vigenti il diritto ed il rispetto delle Istituzioni cavalleresche;

• rendere gli Insigniti stessi esempio di correttezza civica e morale;

• stabilire fraterni rapporti fra tutti gli Insigniti d' Italia;

• favorire la promozione e lo sviluppo di attività benefiche e filantropiche, umanitarie, culturali

e turistiche;

• promuovere fra i Soci possibili ed adeguate forme di solidarietà ed assistenza secondo i

principi della mutualità e della libertà, di spontanea e reciproca collaborazione, aiutare con

borse di studio od altre iniziative i figli degli Insigniti bisognosi;

• prendere parte alla vita sociale partecipando al processo di animazione e rinnovamento della

nostra società in una concezione pluralistica e democratica.

Il Cav.Antonio Peragine è a disposizione degli italiani all’estero che desiderano avere maggiore

informazioni in merito a:

e-mail: [email protected] - [email protected] - www.unci-cavalieriitalia.org

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=5722 Torna all’indice

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INFORM - N. 39 - 22 febbraio 2008

ITALIANI ALL’ESTERO

L'Associazione Donne Pugliesi d'America si presenta

NEW YORK - Si è tenuta domenica scorsa una importante riunione dell'Associazione "Donne Pugliesi d'America" per far conoscere la propria esistenza e divulgare alla comunità gli obiettivi dell'associazione, nonché per programmare le proprie attività per il resto del 2008. lo riferisce il quotidiano “America oggi” on line

Il direttivo dell’associazione, fondata nel 2005, è composto da Betty Minervini (presidente), Maria Petrosino (vice presidente), Maria Gigante (segretario generale), e Lena La Forgia (tesoriere); insieme con i consiglieri presenti, hanno confermato gli aspetti più significativi dell'organizzazione e stilato i programmi immediati.

Sono stati confermati – riferisce la testata italiana - gli obiettivi principali dell'Associazione, che sono: 1) Promuovere il benessere e il miglioramento della comunità femminile pugliese ed italiana d'America, in ogni campo di attività; 2) Affrontare e cercare soluzioni alle problematiche tipiche delle donne emigrate italiane nella USA; 3) Instillare, promuovere, e perpetuare i più alti ideali di pugliesità, italianità, ed americanismo nella comunità femminile italiana d'America; 4) Promuovere e favorire, fra le donne italiane d'America e loro discendenti, la cultura, le tradizioni, gli usi e costumi della Puglia e dell'Italia nella U.S.A; 5) Promuovere la lingua italiana ed i dialetti pugliesi in terra d'America.

Dal dibattito dei soci è emersa prorompente – scrive il giornale la constatazione che le donne pugliesi, ed italiane in genere, sono state le grandi protagoniste dimenticate dalla "storia ufficiale" dell'emigrazione italiana. Nel caso specifico delle donne di questa associazione, la maggior parte delle quali sono sono di prima e seconda generazione, esse si sono adoperate in terra d'America, attraverso gli anni, per favorire l'inserimento del nucleo familiare nella nuova società di accoglienza e rafforzare l'identità culturale dei figli. Le donne dell'Associazione Donne Pugliesi d'America sono attivamente, impegnate, ed ormai da anni, ad organizzare programmi socio-culturali a favore della collettività pugliese ed italiana della zona. La lista delle attività organizzate sono numerose, fra queste: 1) dimostrazione ed insegnamento alle giovani donne pugliesi dalla zona di come fare a mano le orecchiette baresi, i famosi "strascenete"; 2) allestimento delle processioni della Settimana Santa, con statue (con persone dal vivo) di San Pietro, San Giovanni, della Veronima, di Maria Salomè, della Pietà; 3) allestimento di spettacoli teatrali in dialetto pugliese, fra cui "Pote Capetà Pur a "Tteiche", "U Ricche Cu Vressidde, U Proveidde Cu Cerveidde", "Nè Morte alla ‘Mbreivaise"; 4) organizzazione di corsi di lingua Italiana per i giovanissimi figli di emigrati pugliesi ed italiani della zona; 5) organizzazione di mostre di prodotti pugliesi; 6) organizzazione di stand con articoli che rappresentano il retaggio e la cultura pugliese ed italiana.

Lo statuto di questa associazione specifica che l'adesione è libera, che il funzionamento della stessa è basato sulla volontà democraticamente espressa dai soci, che le cariche sociali sono elettive e che è assolutamente escluso ogni scopo di lucro.

A conclusione della riunione del 17 febbraio, il direttivo dell'Associazione ha presentato il programma delle attività per il resto del 2008, approvato all'unanimità dai soci, programma che include, nell'immediato, una dimostrazione di come confezionare il tipico dolce tradizionale

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pasquale della "scarcella" (un dolce fatto di pasta frolla decorata con uova sode e confettini colorati e farcita con un morbido cuore di pasta di mandorle e confettura), nonchè la visione delle processioni del Venerdì e Sabato Santo, e dell'ascolto delle più famose Marce Funebri pugliesi, fra cui "Ù Conza Seigge" di Vincenzo Valente, lo "Stabat Mater" di Gioacchino Rossini, "Dolor" di Saverio Calò, "Patetica" di Francesco Peruzzi, ed altre.

La prossima riunione dell'Associazione Donne Pugliesi d'America – riferisce il giornale - è programmata per la prima settimana di marzo 2008: a tale riunione possono partecipare donne pugliesi ed italiane della zona (per informazioni, contattare il presidente Betty Minervini (201-4607038) oppure il segretario Maria Gigante (201-8664643).

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n03907.htm Torna all’indice

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BLOGOSFERE

22 Febbraio 2008

"Lontane americhe", la storia di milioni di emigrati illustrata all'Unione del Commercio

Un percorso storico per raccontare, attraverso oggetti originali, la storia di milioni di persone che emigrarono nel secolo scorso in America. Un focus sulle traversate oceaniche e le difficoltà d’inserimento, fino ai successi di oggi. Il tutto testimoniato da immagini dell’America del Nord, il periodo della prima guerra mondiale, le lotte sindacali, la crisi economica del 1929, il fascismo e il secondo conflitto bellico, fino all’11 settembre.

Così la Fondazione “I sud del mondo” onlus presenta la mostra “Lontane americhe”, aperta al pubblico il 21 febbraio, proseguirà fino al 21 marzo presso la sede dell’Unione del Commercio di Milano in corso Venezia 47. L'esposizione

attraverso foto d’epoca, poster, giornali, pubblicità, dipinti, spartiti musicali e altri rari documenti ed oggetti, è la ricostruzione dell’epopea degli emigrati italiani nelle Americhe. Uno spazio consistente della rassegna è poi dedicato all’emigrazione italiana nell’America del Sud.

All’inizio del diciannovesivo secolo erano poche centinaia gli emigrati che da ogni regione salpavano per il nuovo mondo dai porti italiani. Gradualmente, il sogno americano cominciò ad attirare masse di diseredati e il flusso divenne inarrestabile. Dal 1899 al 1931, oltre tre milioni e mezzo di italiani sbarcarono a New York, dopo aver superato umilianti prove di ingresso a Ellis Island.

La rassegna inizia con preziose e toccanti immagini riguardanti l’America del Nord, per poi articolarsi in un percorso che tocca i periodi complessi fino al secondo conflitto bellico. La parte finale comprende una serie di drammatiche foto dell’11 settembre. Nella tragedia di New York persero la vita oltre quattrocento tra vigili del fuoco e poliziotti, molti dei quali di origine italiana. Questa rassegna è dedicata anche a loro. Uno spazio consistente della rassegna è dedicato all’emigrazione italiana nell’America del Sud e, in particolare, in Argentina. Stessi addii strazianti, analoghe e interminabili traversate oceaniche, difficili lotte per l’inserimento in realtà tanto diverse. Una storia piena di luci e ombre raccontata anche da molte struggenti canzoni del tango, firmate da autori italiani.

Fonte : http://milano.blogosfere.it/2008/02/lontane-americhe-la-storia-di-milioni-di-emigrati-illustrata-allunione-del-commercio.html

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 38 Anno XV,

22 febbraio 2008

Italia-Messico, "Un'Alleanza per il Futuro" Il Direttore dell’ICE di Citta' del Messico, Andrea Ferrari: "La situazione attuale dei rapporti economici tra il Messico e l’Italia e' di forte avvicinamento, e questa rappresenta un’occasione preziosa per accrescere ulteriormente la presenza delle imprese italiane in Messico”

Città del Messico - Si svolgerà dal 26 ed il 29 Febbraio prossimi, una missione di imprenditori italiani organizzata dall'Istituto per il Commercio Estero (ICE), Confindustria, Abi, Unioncamere, e la Camera di Commercio italiana di Città del Messico, in occasione della visita ufficiale del Presidente del Consiglio, Romano Prodi e del Ministro del Commercio Estero, Emma Bonino in Messico. Alla missione saranno presenti circa cento aziende italiane, dodici associazioni industriali e 8 gruppi bancari in rappresentanza di un totale di 180 aziende italiane, che parteciperanno ai quattro giorni di incontri e seminari nella consueta formula delle missioni di sistema italiane. I quattro giorni di visite, tra Città del Messico e Monterey, saranno dedicati ai seminari formativi, agli incontri one-to-one e visite guidate. Le imprese con investimenti italiani (pari al 2,6% del totale delle imprese straniere presenti in Messico) sono quasi un migliaio. L’80% circa di queste società è a capitale italiano maggioritario. Tra il gennaio 1999 ed il settembre 2007 le imprese con capitale italiano hanno realizzato investimenti in Messico per 339,7 milioni di US$ pari allo 0,3% degli IDE affluiti nel Paese nel periodo considerato e pari allo all’1,0% degli IDE realizzati dai paesi dell’UE (l’Italia figura al nono posto tra gli investitori europei). Va tuttavia osservato che una parte non trascurabile degli investimenti italiani viene usualmente effettuata da filiali all’estero, risultando così dal punto di vista statistico come investimenti provenienti da altri Paesi. Da un punto di vista geografico, gli Stati che presentano una maggiore concentrazione di investimenti italiani sono: il Distrito Federal (60,9% degli investimenti e 25% delle imprese), Chihuahua (6,5% degli investimenti), San Luis Potosí (4,7% degli investimenti), Nuevo León (4,5% degli investimenti), Stato del Messico (4,2% degli investimenti), Puebla (4,2% degli investimenti); da rilevare, infine, la cospicua presenza di imprese italiane nello Stato del Quintana Roo (27% delle aziende italiane investitrici in Messico). Per quanto riguarda i settori di investimento, gli investimenti di capitale italiano si concentrano nel settore dei servizi, nella produzione di macchinari e prodotti metalliferi ed elettronici (16,8%), nei servizi professionali e tecnici (9,3%), nelle altre industrie manifatturiere (7,0%). Le imprese principali che hanno realizzato investimenti produttivi in Messico sono il gruppo Techint-Tenaris, Zoppas, Barilla, Brembo, La Perla ed Ermenegildo Zegna. Olivetti e Parmalat hanno recentemente dismesso le attività produttive, vendendo a controparti locali. Altre grandi aziende italiane presenti a vario titolo in Messico sono: Armani, Assicurazioni

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Generali, Finmeccanica-Agusta-Westland, Calzedonia, Danieli, ENI, Fata, Ferragamo, Ferrero, Fiat (con un impianto della Magneti Marelli, con joint-ventures della New Holland e della Teksid), Luxottica, Max Mara, Maccaferri, Metecno, Merloni, Pirelli, Saipem, Snam Progetti, e Zoppas. I seminari, organizzati dalle aziende messicane per illustrare il sistema industriale del paese e le opportunità di investimento, saranno suddivisi per aree tematiche e saranno incentrati su tre settori, dalle alte tecnologie, all’agroindustria ed i beni di consumo alta gamma. “Sarà questa l’occasione per le aziende italiane di conoscere in modo più approfondito un mercato che già ci vede al secondo posto nella graduatoria degli esportatori europei”. A dichiararlo è il Direttore dell’ICE di Città del Messico, Andrea Ferrari, che prosegue: "La situazione attuale dei rapporti economici tra il Messico e l’Italia è di forte avvicinamento, e questa rappresenta un’occasione preziosa per accrescere ulteriormente la presenza delle imprese italiane in Messico”. Il paese ospitante, che è secondo per valore di merce importata dall’Italia, metterà poi in vetrina le sue migliori imprese negli incontri One-to-one previsti nel corso della visita. Quattrocento aziende messicane infatti saranno a disposizione per incontri business to business. Ma la visita della delegazione industriale italiana sarà anche l’occasione per l’inaugurazione del Forum Economico "Italia-Messico: Un'Alleanza per il Futuro", alla presenza del Presidente del Consiglio Prodi e del Presidente della Repubblica del Messico Calderòn. Si rafforza dunque la collaborazione istituzionale tra i due paesi, dopo la firma di giugno del Protocollo d’Intesa tra il Ministro Bonino ed il Presidente Calderon, nato con lo scopo di favorire l’internazionalizzazione delle PMI italiane. Il Messico rappresenta una piattaforma industriale di importanza strategica, in quanto grazie ai numerosi accordi di libero scambio siglati con tutte le importanti aree economiche mondiali, offre alle imprese che realizzano investimenti in stabilimenti produttivi in questo Paese la possibilità di esportare i propri manufatti a dazi molto ridotti ed in molti casi prossimi allo zero. Il Messico gode inoltre di una posizione logistica strategica rispetto agli Stati Uniti, il che comporta che molte imprese straniere decidano di stabilirsi in Messico per la vicinanza geografica al grande mercato nord-americano. Risulta quindi interessante promuovere verso il Messico una maggiore presenza di imprese italiane che operino investimenti preoduttivi ed alleanze strategiche con imprese messicane. I singoli Stati messicani sono molto attivi nel promuovere i propri parchi industriali e sarebbe opportuno presentare alle imprese italiane i vantaggi offerti da ognuno di essi. Le aree di maggiore interesse per gli investimenti riguardano imprese italiane che realizzano componenti per l’industria dell’auto, delle auto-parti, degli elettrodomestici, del settore aeronautico e ferroviario. Per quanto concerne il settore dell’aeronautica vi è un interesse specifico da parte di diverse imprese italiane che hanno visitato il Messico con una missione organizzata da Bancomext. Negli ultimi anni si è potuto infine riscontrare uno sviluppo interessante di presenze italiane nella componentisitica per auto e per elettrodomestici. Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=5772&titolo=Italia-Messico,%20'Un'Alleanza%20per%20il%20Futuro' Torna all’indice

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FONDAZIONE MIGRANTES

22 Febbraio 2008 RIO GRANDE: UNO SPACCATO DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA IN BRASILE PORTO ALEGRE (Migranti-press) – Sembra fare una declamazione retorica quando si dice che le migrazioni sono risorsa, potenziale ricchezza per l’oggi o per il domani. La realtà storica però non è una opinione, non è retorica, e fa piacere che L’Osservatore Romano (7 febbraio) dedichi un paginone a raccontare come gli emigrati italiani di un secolo fa abbiano segnato il futuro di Rio Grande del Sud, facendolo diventare il giardino del Brasile anche sotto il profilo religioso. Riportiamo qualcosa dell’interessante articolo di Giampaolo Romanata. “Quando il Brasile divenne indipendente, nel 1822, era un immenso territorio spopolato, con enormi problemi da risolvere: la colonizzazione delle terre incolte; le rivolte indipendentiste che scoppiavano in tutte le province periferiche; il declino dell’economia schiavista, dopo che la comunità internazionale aveva posto fuori legge la tratta. L’immigrazione parve il rimedio appropriato. I coloni stranieri avrebbero occupato le zone vuote, sostituito la manodopera schiava, arginato le ribellioni, riequilibrata la popolazione dalla parte dei bianchi, dato che ancora nel 1860 la maggioranza dei brasiliani risultava composta di neri o mulatti. La politica immigratoria fu una precisa scelta politica volta a rifare il Paese, a partire dal sud, cioè dal Rio Grande, esteso poco meno dell’Italia ma disabitato. Dopo l’immigrazione di alcune migliaia di coloni tedeschi, che si accaparrarono le terre migliori, sulla costa, poco a nord di Porto Alegre, il governo favorì l’arrivo degli italiani, che cominciarono ad affluire, stando ai documenti di immigrazione, a partire dal 1875. Per l’Italia, appena giunta ad unità, fu l’inizio dell’emigrazione di massa; per il Rio Grande, l’avvio della grande trasformazione, della sua definitiva incorporazione nello Stato brasiliano. Man mano che arrivavano in Brasile, gli italiani venivano indirizzati o a San Paolo o nel Minas Gerais o nell’Espirito Santo o, appunto, nel Rio Grande. L’insediamento più caratterizzato è quest’ultimo. Per le ragioni appena esposte, il governo vi aveva infatti delimitato una zona amplissima, più della Val Padana, totalmente incolta, lontana da tutto, montuosa, destinandola a loro. Vincendo la disperazione, adattandosi a fare ogni cosa, mantenendo una straordinaria coesione interna, con un tasso di prolificità incredibile (almeno una dozzina di figli per famiglia), il gruppo italiano non solo vince la sfida ma creò nell’area che gli era stata assegnata, la serra gaúcha, l’embrione di un altro Brasile, ben diverso da quello tradizionale. Quali sono state le caratteristiche di questa comunità? Innanzitutto la solidità della struttura famigliare. L’unica forza sulla quale potevano contare i coloni era la coesione della famiglia, la sua capacità lavorativa, l’energia morale che ne derivava. La seconda caratteristica è rappresentata dall’attaccamento al sentimento religioso. Gli emigranti provenivano da regioni italiane nelle quali la Chiesa era il solo elemento di

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aggregazione, l’unico concreto luogo di appartenenza. La solitudine e l’abbandono in cui vennero a trovarsi nel nuovo mondo accrebbe questa religiosità, materializzatasi nelle Chiese e nelle cappelle rurali, che fungevano da luogo di preghiera e di riunione, nelle edicole costruite nella foresta, molte delle quali ancora esistenti, nelle pratiche pie, nelle orazioni in comune, nella venerazione dei santi. Ma la cronica carenza di clero favorì la crescita di una religiosità molto autonoma, guidata nei primi anni della colonizzazione da laici, che dirigevano alla domenica i momenti di culto, seppellivano i morti, consigliavano la gente. C’è chi sostiene, probabilmente non a torto, che le comunità di base a carattere laicale cresciute negli anni recenti in tutto il Brasile, debbano molto all’organizzazione religiosa delle vecchie comunità di emigranti. Una terza caratteristica è costituita da quella che possiamo chiamare “etica del lavoro”. Il lavoro fu la salvezza della prima generazione di coloni. Se non avessero lavorato a ritmi inimmaginabili, disboscando la foresta, costruendosi le case, prima in legno e poi in muratura, fabbricando gli strumenti essenziali, coltivando i campi e traendone il sostentamento, aprendo le strade, avviando l’indispensabile struttura commerciale di scambio, per loro ci sarebbe stata soltanto la sconfitta. E la sconfitta equivaleva a morire. Così la capacità lavorativa del Brasile italiano, se è stata all’inizio la salvezza degli emigrati, è diventata successivamente una straordinaria risorsa per il Paese, sorretta da uno spirito imprenditoriale, un’autonomia, una capacità innovativa e un senso del rischio che hanno enormemente arricchito l’economia nazionale. Si calcola che nel Rio Grande i discendenti di italiani siano oggi più di due milioni, un quinto della popolazione dello Stato. Questa comunità, inizialmente di contadini e lavoratori generici, produce ormai l’élite dell’imprenditoria locale e poi intellettuali, giornalisti, professionisti, professori d’università, politici al massimo livello. Cinque governatori dello Stato nell’ultimo cinquantennio vantano un’ascendenza italiana”. Fonte : http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new/bd_edit_doc.edit_documento?p_id=13420 Torna all’indice

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