118 ° ESERCIZIO Bilancio e Relazion i 2014 · indice organizzazione territoriale pag. 2 cariche...

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Bilancio e Relazioni 2014 118° ESERCIZIO

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Bilancio e Relazioni 2014 118° ESERCIZIO

Bilancio e Relazioni 2014118° ESERCIZIO

TreportiCavallino

Venezia

ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE

Veneto

PROVINCIA DI TREVISO

Cessalto · Via Roma, 77

Motta di Livenza · Viale Madonna, 16/17

PROVINCIA DI VENEZIA

Bibione · Corso del Sole, 104/A

Caorle · Via Pretoriana, 15/C

Ceggia · Via Guglielmo Marconi, 84

Cesarolo · Via Conciliazione, 75

Fossalta di Portogruaro · Viale Venezia, 1

Gruaro · Borgo del Castello Medioevale, 1

Jesolo Lido · Via Altinate, 48

Lugugnana di Portogruaro · Via Fausta, 112

Mussetta · Via Concilio, 2

Portogruaro · Via F. Baracca, 2

San Donà di Piave · Viale della Libertà, 29

Teglio Veneto · Via Ponte Nuovo, 3

Friuli

PROVINCIA DI UDINE

Latisana · Piazza Indipendenza, 32

Lignano Sabbiadoro · Viale Europa, 25

Pertegada di Latisana · Via del Molo, 1/A

2 BILANCIO E RELAZIONI

CARICHE SOCIALI

Consiglio di amministrazione

PRESIDENTE De Luca Luca

VICE PRESIDENTE * Arreghini Gigliola

CONSIGLIERI * Battiston Marco

Benatelli Mario

Bozzetto Tiziano Massimo

Covre Giuseppe

* Faggion Alberto

Faloppa Angelo

Re Paolo

* Scodellaro Gianni

* Striuli Giovanni

* Membro del Comitato Esecutivo

Collegio Sindacale

PRESIDENTE Bandolin Piergiorgio

SINDACI EFFETTIVI Cicuto Roberto

Cremasco Pietro Antonio

Direzione

DIRETTORE Canciani Battain Vittorio

CONDIRETTORE Franco Valter

3 BILANCIO E RELAZIONI

INDICE

ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE pag. 2

CARICHE SOCIALI pag. 3

AVVISO DI CONVOCAZIONE pag. 5

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE pag. 7

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014 pag. 85

NOTA INTEGRATIVA pag. 95

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE pag. 309

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE pag. 315

5 BILANCIO E RELAZIONI

L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI è convocata in Fossalta di Portogruaro presso la SedeSociale mercoledì 29 aprile 2015 alle ore 9.30 ed, in mancanza del numero legale, in secondaconvocazione presso la fiera di Pordenone, viale Treviso, 1

SABATO 2 MAGGIO 2015 · ORE 15.30

Si ha modo di ritenere che l’Assemblea possa essere ritenuta valida in seconda convocazioneper sabato 2 maggio 2015.

per trattare il seguente

Ordine del giorno

1. Bilancio al 31 dicembre 2014: deliberazioni inerenti e conseguenti.

2. Politiche di remunerazione. Informativa all’Assemblea. Delibere conseguenti.

3. Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di amministrazione, delComitato esecutivo, degli Amministratori Indipendenti, del Collegio Sindacale, e per i com-ponenti l’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/01, e delle modalità di determinazione deirimborsi di spese sostenute per l’espletamento del mandato.

Fossalta di Portogruaro, 10 aprile 2015IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

AVVISO DI CONVOCAZIONE

Relazione del Consiglio di amministrazione 2014

8 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Cari Soci,

all’inizio di quest’anno, con il Decreto Legge 24 gennaio 2015 n. 3, il Governo è intervenutoriformando profondamente il settore delle banche cooperative. In particolare, è stato previ-sto per le Banche Popolari con attivi sopra gli 8 miliardi l’obbligo di trasformarsi nell’arco di18 mesi in SpA con conseguente abolizione del voto capitario.Le Banche di Credito Cooperativo non sono state toccate da quel provvedimento, ma unprogetto di riforma riguardante le BCC è oggetto di attenzione delle Autorità italiane edeuropee. Il Credito Cooperativo, componente indispensabile dell’industria bancaria e dell’economia ita-liane, è al lavoro da tempo per riformare la propria struttura organizzativa con concreti risul-tati. Oggi, con l’entrata in vigore dell’Unione Bancaria (1 gennaio 2014) e della VigilanzaUnica accentrata (4 novembre 2014) è evidente la necessità di procedere con determinazio-ne e tempestività nell’attuazione di cambiamenti che ne rafforzino la sostenibilità nel tempo erispondano a nuove esigenze di conformità normativa e di vigilanza europea. Solo tali cam-biamenti garantiranno lo sviluppo di una formula originale e preziosa di intermediazione alservizio delle comunità. Un progetto di autoriforma in linea con le peculiarità mutualistiche edi vitale indipendenza del Credito Cooperativo italiano e che tenga conto di obiettivi e vincolifinalmente espressi chiaramente dalle Autorità (ridurre la frammentazione del sistema BCC,accrescerne l’integrazione, rispondere alle esigenze, anche rapide, di rafforzamento patrimo-niale del Credito Cooperativo attraverso l’afflusso di capitali dall’esterno) è, al momento (gen-naio 2015) in via di definizione e di verifica.Anche la nostra BCC sente particolarmente la responsabilità – che è di tutto il CreditoCooperativo italiano - di difendere una porzione rilevante del risparmio del nostro Paese ele considerevoli quote di mercato conquistate che si traducono nella possibilità di accesso alcredito per milioni di famiglie e imprenditori Anche negli anni più difficili della crisi, le BCChanno infatti accresciuto il numero dei Soci e dei clienti, il patrimonio, la capacità di servizioall’economia reale.Il modello del Credito Cooperativo ha dimostrato di essere attuale ed efficace.Ma il contesto complessivo nel quale opera la nostra cooperativa bancaria è oggi molto diver-so da quello di un anno fa. Come già accennato, l’entrata in vigore del Meccanismo diVigilanza Unico che assegna la responsabilità finale della supervisione su tutte le quasi 4 milabanche europee alla Banca Centrale Europea apre una fase del tutto nuova nella storia ban-caria del nostro continente. Inevitabile, e in linea di principio positiva, ma preoccupante per iltaglio che regole primarie, standard tecnici e princìpi di vigilanza hanno assunto.Esistono rischi concreti che la normativa in fase di implementazione non consideri le finalitàe la specificità tecnico-normativa ed organizzativa delle banche mutualistiche come le BCC,non adottando la dovuta attenzione per salvaguardare quella «biodiversità bancaria» che èun interesse comune, anche per il buon funzionamento del mercato e della concorrenza. Un mercato complesso, come quello che si è definito in questi anni di prolungata recessio-ne, ha bisogno sia di grandi players sia di istituti medi e piccoli. Non a caso, la cooperazio-ne di credito in Europa copre oltre il 20 per cento del mercato – e il 30% dei finanziamentialle PMI – rappresentando una forza imponente e diffusa sul territorio. E le BCC, banche amutualità prevalente, vocate al sostegno all’economia reale, che destinano nei fatti circa l’80per cento degli utili a patrimonio, costituiscono un’esperienza ultracentenaria che tanto hadato allo sviluppo dell’Italia. Sia in termini economici, di concreta fiducia a famiglie ed impre-se, anche in tempo di crisi, sia di educazione alla partecipazione ed alla democrazia.

9 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

IL CONTESTO GLOBALE E IL CREDITO COOPERATIVO

Lo scenario macroeconomico di riferimento

Nel 2014 l’economia mondiale ha proseguito gradualmente il suo percorso di ripresa. La cre-scita a livello aggregato è apparsa più sostenuta nella seconda metà dell’anno, ma hamostrato una certa disomogeneità nell’andamento delle principali economie avanzate. Da unlato, infatti, è continuata la fase espansiva che ha caratterizzato l’economia degli Stati Unitie si è irrobustita la ripresa del Regno Unito; dall’altro lato, il Giappone ha sperimentato nelterzo trimestre dell’anno una ulteriore contrazione del Prodotto Interno Lordo (PIL), mentrel’attività economica della Cina ha mostrato segnali di rallentamento, a causa della fase didebolezza dagli investimenti. Tale divergenza appare legata principalmente a fattori di natu-ra strutturale piuttosto che a dinamiche cicliche. Anche le più recenti indagini congiunturalihanno confermato tale disomogeneità. Gli indicatori compositi dell’OCSE, concepiti per anti-cipare i punti di svolta dell’attività economica rispetto al trend, hanno segnalato prospettiveeterogenee tra le maggiori economie, caratterizzate da un indebolimento della congiunturain Giappone, una crescita stabile per Stati Uniti, Brasile e Cina, una certa attenuazione delritmo di crescita nel Regno Unito, seppur da livelli elevati, e un rafforzamento dello slancioespansivo in India.

Negli Stati Uniti la crescita si è mantenuta robusta lungo tutto il 2014. Nel terzo trimestre del-l’anno in questione, il prodotto interno lordo statunitense è aumentato del 5,0% su base annua-le. I fattori che hanno trainato l’attività economica sono stati di natura sia interna che esterna.

L’inflazione al consumo nella parte finale dell’anno si è ridotta, dopo aver sperimentato unpicco nel mese di maggio (2,2%). Il tasso d’inflazione al consumo a novembre è stato pariall’1,3%, inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto al dato di ottobre, grazie soprattutto al nettocalo registrato dai prezzi dei beni energetici. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, a dicembre il tasso di disoccupazione è sceso ulte-riormente, arrivando al 5,6%, risultato migliore rispetto alle aspettative degli operatori econo-mici (5,7%), grazie soprattutto alla creazione dei posti di lavoro nei settori non agricoli.

Nella Zona Euro il prodotto interno lordo ha fatto registrare nel terzo trimestre del 2014 unacrescita dello 0,2%, guidata dal contenuto rialzo dei consumi sia delle famiglie (0,5%) chedelle Amministrazioni Pubbliche (0,3%), a fronte, tuttavia, di una flessione degli investimentifissi lordi (-0,3%) e di una crescita nulla delle scorte. I principali indicatori congiunturali hannoevidenziato ancora una situazione di stallo.In chiusura d’anno, il tasso d’inflazione al consumo della zona Euro è sceso sotto lo zero (-0,2%), trascinato dal crollo dei prezzi dell’energia. Il tasso d’inflazione di fondo, al netto dellecomponenti più volatili si è mantenuto positivo (0,8%), mentre è proseguita la diminuzione subase annua dei prezzi alla produzione (-1,3% la variazione nel mese di dicembre).

In Italia, si è assistito ad un nuovo rallentamento della congiuntura, dopo i deboli segnali diripresa registrati nella parte finale del 2013. Nel terzo trimestre del 2014 il PIL è sceso su basetrimestrale dello 0,1%, dopo la contrazione dello 0,2% del trimestre precedente, a causa delladecisa caduta degli investimenti fissi lordi (-1,0%). La produzione industriale nel corso del

10 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

2014 ha registrato valori altalenanti, mentre la situazione del mercato del lavoro rimane criti-ca, con il tasso di disoccupazione che nel mese di novembre ha raggiunto il 13,4%. Nellostesso mese il tasso di disoccupazione giovanile (calcolato tenendo in considerazione lafascia di popolazione di età compresa tra i 15 ed i 24 anni) ha toccato il 43,9%.Ad agosto del 2014, per la prima volta dal 1959, il tasso di inflazione al consumo ha registra-to un valore negativo e l’Italia è entrata in deflazione. Il tasso è tornato ad evidenziare valoripositivi nei mesi di ottobre e novembre, per poi segnalare una nuova decrescita dei prezzi subase annua a dicembre (-0,1%).

La politica monetaria nell’area Euro e negli USA

Il Consiglio direttivo della BCE, nella riunione del 22 gennaio del 2015, ha deciso di lascia-re invariati i tassi di interesse di riferimento. Ma contestualmente, ha lanciato un nuovo pro-gramma di acquisto di titoli (il cosiddetto Quantitative Easing) per un importo complessivo dioltre 1,1 miliardi di euro (con un ritmo di circa 60 miliardi al mese), nel tentativo di rilanciarel’economia dell’Eurozona. Il programma parte da marzo 2015 e dovrebbe concludersi a set-tembre 2016, ma non è escluso un prolungamento qualora non venga raggiunto l’obiettivodi un tasso di inflazione al 2%; ciò ha contribuito a mantenere i tassi su valori decisamentecontenuti. Il valore puntuale di inizio anno del tasso euribor a 3 mesi si è attestato allo 0,05%(0,15% il tasso euribor a 6 mesi). Il Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve alla fine di ottobre 2014ha annunciato la decisione di concludere il suo programma di acquisto di titoli. Si è mante-nuto inoltre invariato in un intervallo compreso tra lo 0% e lo 0,25% l’obiettivo per il tassoufficiale sui Federal Funds. I futuri aumenti terranno conto dalla dinamica occupazionale einflazionistica.

La recente evoluzione dell’industria bancaria europea

Il sistema finanziario europeo si sta lentamente riprendendo dalla crisi e le banche hannomostrato, nell’ultimo triennio, progressi nel rafforzamento dei propri bilanci, sebbene a ritmidiversi a seconda dei paesi considerati. La tendenza alla contrazione dell’attivo del settore bancario avviata nel 2012 sembra essersiarrestata a partire dai primi mesi del 2014. Il Totale Attivo Consolidato infatti è risalito a 25.130miliardi di euro alla fine del II trimestre del 2014, per poi sperimentare un ulteriore incremen-to nel trimestre successivo del 2,1% e raggiungere, nell’ultima rilevazione disponibile, circa25.696 miliardi di euro. Gran parte dell’aumento è attribuibile principalmente all’incrementoregistrato dai titoli non azionari ed altre attività, contrariamente ai prestiti verso i residenti, cheda dicembre 2013 hanno registrato una marginale riduzione delle consistenze.

Dal lato degli impieghi, è proseguita la contrazione degli impieghi alle società non finanziare,una riduzione che ha interessato quasi tutti i paesi della Zona Euro, a fronte di tassi d’inte-resse pressoché invariati.Per quanto riguarda la raccolta, i depositi delle istituzioni bancarie europee hanno conferma-to il trend positivo registrato 2013 anche nei primi tre trimestri del 2014.I depositi delle famiglie sono cresciuti del 2,4 per cento nel 2013 e del 2,2 per cento su baseannua nel III° trimestre 2014.

11 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L’evoluzione dell’intermediazione creditizia nell’industria bancaria italiana

Nel corso del 2014 è proseguita, con una lieve moderazione rispetto all’esercizio preceden-te, la contrazione dei prestiti alle imprese, che ha continuato a risentire, dal lato della doman-da, della debolezza degli investimenti e, dal lato dell’offerta, della persistente rischiosità deiprenditori di fondi. Sul fronte del funding tra la fine di agosto e quella di novembre la raccolta al dettaglio dellebanche italiane presso le famiglie residenti è lievemente aumentata, riflettendo principalmen-te l’accelerazione dei depositi in conto corrente (cresciuti su base annua del 7,7%, dal 6,1%di agosto). Nello stesso periodo sono diminuiti i collocamenti netti di obbligazioni allo sportel-lo e la raccolta interbancaria all’estero.

Il taglio dei tassi ufficiali operato dalla BCE lo scorso settembre ha contribuito a ridurre il costodel credito. Tra agosto e novembre il tasso medio sui nuovi mutui alle famiglie e quello suinuovi prestiti alle imprese sono scesi rispettivamente di due e quattro decimi di punto per-centuale, collocandosi al 2,9% e 2,6%.Con riguardo alla qualità del credito erogato, nel terzo trimestre il flusso di nuove sofferen-ze rettificate in rapporto ai prestiti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, è rima-sto stabile al 2,6%.

L’andamento delle Banche di Credito Cooperativo nel contesto dell’industria bancaria

Nell’ultimo anno si è consolidata la ripresa della raccolta da clientela delle BCC-CR già evi-denziatasi nell’anno precedente e si è ulteriormente ampliata la capillarità della categoria intermini di presenza territoriale. Con riguardo all’attività di finanziamento, nonostante il perdurare della crisi economica, si èassistito ad una leggera attenuazione del trend negativo rilevato nell’anno precedente a testi-monianza del forte impegno delle BCC-CR nel finanziare la clientela, soprattutto le piccoleimprese e le famiglie, in un periodo particolarmente difficile.

Gli assetti strutturali

Nel corso dell’ultimo anno il sistema del Credito Cooperativo ha ulteriormente ampliato lacopertura territoriale in controtendenza rispetto alla media del resto dell’industria bancaria.Nel corso degli ultimi dodici mesi (settembre 2013-settembre 2014) gli sportelli delle BCC-CRsono aumentati di 4 unità (+0,1% a fronte di una diminuzione del 2,4% registrata nel sistemabancario complessivo), fino a raggiungere a settembre 2014 quota 4.459 filiali, pari al 14,3%del sistema bancario.Alla fine del III trimestre dell’anno le BCC-CR risultano presenti in 101 province e in 2.705comuni. In 578 comuni le BCC-CR rappresentano l’unica presenza bancaria, mentre in 540comuni operano in concorrenza con un solo intermediario. Nel 70,6% dei comuni bancatidalla categoria sono presenti sportelli di una sola BCC.Tra i canali distributivi, la quota delle BCC-CR è rilevante anche nei terminali POS e negli ATM(oltre il 12% del mercato).I dipendenti delle BCC-CR sono pari alla fine del III trimestre 2013 a 31.751 unità, in sostan-ziale stazionarietà rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,2%); alla stessa datanella media dell’industria bancaria si registra una contrazione degli organici (-1,4%). I dipen-

12 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

denti complessivi del Credito Cooperativo, compresi quelli delle Società del sistema, supera-no le 37.000 unità.Il numero totale dei Soci è pari a 1.199.096 unità, con un incremento del 3,3% su base d’an-no. Tale dinamica è il risultato della crescita del 2,2% del numero dei Soci affidati, cheammontano a 472.759 unità e della crescita più sostenuta (+4%) dei numero di Soci non affi-dati, che ammontano a 726.337 unità.

Lo sviluppo dell’intermediazione

Nel quadro congiunturale particolarmente negativo di cui si è detto, nel corso del 2014 è pro-seguita anche per le BCC-CR la contrazione dei finanziamenti erogati, pur se di intensità infe-riore rispetto all’esercizio 2013 e rispetto alla diminuzione registrata mediamente nell’industriabancaria.Sul fronte del funding, si è consolidato il trend di crescita della raccolta da clientela già evi-denziatosi nel corso dell’anno precedente.In considerazione di tali dinamiche, la quota delle BCC-CR nel mercato degli impieghi e inquello della raccolta diretta è cresciuta nel corso del 2014 e si è attestato alla fine dell’annorispettivamente al 7,3% e al 7,9%.

Attività di impiego

Gli impieghi lordi a clientela delle BCC-CR sono pari, a ottobre 2014, a 134,4 miliardi di euro,con una contrazione su base d’anno dell’1% contro il -2,1% registrato nell’industria bancaria(rispettivamente -2,1% e -4,2% a fine 2013). La contrazione negli impieghi è comune a tuttele aree geografiche ad eccezione del Centro dove si segnala uno sviluppo positivo dei finan-ziamenti a clientela delle BCC-CR (+1,3%).

Qualità del credito

Nel corso del 2014 la qualità del credito erogato dalle banche della categoria ha continuato asubire gli effetti della perdurante crisi economica.I crediti in sofferenza delle BCC sono cresciuti, anche se ad un ritmo inferiore rispetto al pre-cedente esercizio. Il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto, a ottobre 2014, il 10,1%,dall’8,6% di fine 2013.

Nel corso dell’anno è proseguita - a ritmo sensibilmente attenuato - la crescita degli incagli.Le partite incagliate delle BCC-CR hanno infatti registrato una crescita del 7,7%, inferiore allamedia dell’industria.

Copertura dei crediti deteriorati

Con riguardo al coverage dei crediti deteriorati, la semestrale 2014 evidenzia un tasso dicopertura delle sofferenze delle BCC-CR in sensibile aumento rispetto allo scorso anno e parial 50,4%; il tasso di copertura degli incagli, in crescita significativa rispetto a giugno 2013, èpari mediamente al 19,9%.

13 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Attività di funding

Nel corso del 2014 si è consolidata, come già accennato, la ripresa della raccolta da cliente-la già evidenziatasi nell’anno precedente.Le informazioni riferite ad ottobre 2014 indicano una crescita della raccolta da clientela, paria 162,8 miliardi, del 2,5% (-0,2% nel sistema bancario).

Posizione patrimoniale

La dotazione patrimoniale delle banche della categoria permane un asset strategico: l’aggre-gato «capitale e riserve» delle BCC-CR supera a fine anno i 20 miliardi di euro e presentauna crescita su base d’anno dello 0,3%.Il tier1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC, calcolati secondo le nuove regole sulcapitale delle banche (Basilea 3) definite in ambito europeo dal pacchetto legislativo CRD4-CRR, sono pari a settembre 2014 rispettivamente al 15,6% ed al 16,2%.

Aspetti reddituali

Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, la combinazione di debole domanda di credito,ridotti spread e crescenti tassi di default delle imprese, continua a penalizzare la redditivitàdelle nostre banche.

Alcune realizzazioni del 2014

In condivisione con la Banca d’Italia, si è realizzata:– la modifica del Testo Unico Bancario che ha introdotto nell’ordinamento nazionale rela-

tivo alle BCC la figura del «Socio finanziatore». La nuova norma amplia le possibilità diazione del sistema quando una banca è sottocapitalizzata, attraverso interventi diretti nelcapitale da parte dei propri Fondi di garanzia o del Fondo mutualistico al quale contribui-sce. A tali soggetti istituzionali ma dotati esclusivamente di capitali privati sono riservatialcuni poteri di nomina negli Organi Sociali;

– la modifica, sempre con riferimento al TUB, che ha reso obbligatoria per le BCC l’ade-sione al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, come strumentoessenziale di intervento in fase preventiva nel sostegno di banche in situazioni di difficoltà;

– la riforma della regolamentazione sull’emissione dei covered bond, che ha accolto la richie-sta del Credito Cooperativo di abbassare la soglia patrimoniale per l’emissione, consenten-do alle BCC di poter disporre di una forma di provvista meno costosa e a più lunga durata.

Sempre con riferimento alle attività realizzate nel corso del 2014, un impegno particolare èstato dedicato al delicato tema delle relazioni industriali.Nel corso di tutto il 2014 ha assunto particolare rilevanza la vertenza per il rinnovo del con-tratto nazionale di lavoro del nostro settore. Scaduto alla fine del 2013, il contratto è stato dis-dettato, sin dal mese di novembre dello stesso anno, per decisione unanime del ComitatoEsecutivo di Federcasse, con il preciso obiettivo di realizzare una profonda revisione dei con-tenuti, a fronte della crescente ed ormai insostenibile incidenza del costo del lavoro, nonchéuna necessaria semplificazione ed ammodernamento dell’impianto normativo per renderlocoerente con il mutato scenario esterno.

14 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Va evidenziato come la dinamica dei livelli occupazionali del nostro sistema, in crescitacostante sino al 2012 e in sostanziale tenuta sino allo scorso anno, si discosti in modo nettocon il settore delle banche ordinarie, dove la riduzione degli organici è stata di oltre il 15%negli ultimi cinque anni, rappresentando la leva più efficace per il contenimento del costo dellavoro. Il nostro sistema è invece chiamato a realizzare una maggiore sostenibilità propriodalla revisione dei contenuti della contrattazione. In questo senso è necessario che il nostro contratto rafforzi ulteriormente il profilo di autono-mia dal contratto ABI, per consentire norme e soluzioni che siano utili e coerenti con le pecu-liarità del nostro sistema. Il percorso di revisione normativa riguarda anche la contrattazionedi secondo livello, per la quale è urgente una revisione e razionalizzazione dei contenuti, chein molti casi duplicano interventi e materie già trattate dal contratto nazionale, accrescendocosì ulteriormente il costo del lavoro.

Scenario economico in Veneto

L’economia regionale nel 2014 presenta ancora risultati nel complesso modesti, pur eviden-ziando segnali di ripresa. Il prodotto interno lordo del Veneto dovrebbe registrare una varia-zione migliore rispetto al dato nazionale ma sostanzialmente nulla (+0,2%), rispetto al -1,6%del 2013. L’attività economica in Veneto è stata particolarmente deludente rispetto alladomanda interna, mentre un impulso positivo sarebbe arrivato dalla domanda estera.Le esportazioni segnano nei primi tre trimestri del 2014 una variazione pari al +2,5% rispet-to allo stesso periodo del 2013. In riferimento ai diversi mercati di sbocco delle merci regio-nali si può tuttavia rilevare un andamento differenziato in relazione alla congiuntura dellediverse aree economiche. L’andamento dell’export verso Stati Uniti e Regno Unito, rispetti-vamente terzo e quarto mercato di sbocco per i prodotti regionali, ha nettamente accelerato(+10,7% e +12,0%), beneficiando della ripresa delle due economie e di un certo indeboli-mento dell’Euro rispetto alle rispettive valute nazionali. In contrazione invece le esportazio-ni verso alcune economie emergenti, quali Russia, Cina e Turchia (rispettivamente -7,7%, -8,3% e -10,6%), penalizzate da un certo rallentamento dei consumi e degli investimenti diret-ti verso quelle economie. Le esportazioni verso l’Area Euro risultano infine debolmente posi-tive, per effetto della stagnazione della domanda interna che caratterizza molti paesi. Ancherispetto alle branche di attività economica si è registrata una certa differenziazione, con leesportazioni nei primi tre trimestri del 2014 di alcuni settori caratterizzanti la produzioneregionale in crescita rispetto allo stesso periodo del 2013: macchinari ed apparecchi n. c. a.(+4,3%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,1%), prodotti alimentari, bevan-de e tabacco (+3,3%). Le importazioni, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periododell’anno precedente (+0,3%), sono state influenzate dalla pesante contrazione dei prezzidelle materie prime, e del petrolio in particolare, oltre che da una domanda più contenuta. Ilsaldo commerciale nei primi tre trimestri del 2014 risulta positivo (10,5 miliardi di Euro) esuperiore a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+9,1%). Il settore manifatturiero nel 2014 ha confermato i segnali di ripresa evidenziati nella partefinale del 2013, con i livelli produttivi contraddistinti da un incremento medio annuo pari al+1,8% (rispetto al -0,8% del 2013). Tale andamento risulta peraltro positivo per tutti i princi-pali comparti. Anche il fatturato ha fatto registrare una variazione media annua positiva(+1,9% rispetto al -0,3% medio annuo del 2013). Il settore dell’edilizia ha invece fatto regi-strare, nei primi tre trimestri del 2014, ancora una diminuzione del fatturato, seppur più con-

15 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

tenuta rispetto agli anni precedenti (-0,5% rispetto al -4,5% dello stesso periodo del 2013),probabilmente a motivo di un certo slancio al mercato dato della proroga degli incentivi sta-tali destinati alla detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico e per le ristrutturazioni. Idati disponibili relativi al 2014 evidenziano infatti un’inversione di tendenza nel numero ditransazione del comparto residenziale (+5,0% rispetto al -12% dello stesso periodo del2013), mentre le transazioni in quello non residenziale risultano ancora in contrazione, sep-pur più contenuta (-1,9% rispetto al -7%). Il settore dei servizi ha fatto registrare complessivamente un andamento negativo anche nel2014. In particolare il commercio al dettaglio ha visto segnali di difficoltà, registrando unanuova flessione delle vendite pari al -1% medio (era -2,2% nel 2013), ad evidenza delladebolezza dei consumi interni. Il turismo ha fatto registrare 55,6 milioni di presenze nei primitre trimestri del 2014, periodo che generalmente pesa per circa il 90% delle presenze annua-li in regione, in aumento del +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. L’aumento degliarrivi a quasi 14 milioni nei primi tre trimestri del 2014 (+1,6% rispetto allo stesso periodo del2013) ha determinato un’ulteriormente diminuzione del numero medio di giorni di perma-nenza degli stessi (4 da 4,1 giorni). Opposte le dinamiche rispetto alla provenienza, con ituristi connazionali che fanno registrare una diminuzione delle presenze (-0,9%) e una dimi-nuzione della permanenza media (3,9 da 4 giorni), a fronte dei turisti stranieri che continua-no a far registrare un aumento delle presenze (+1,1%) ed una permanenza media sostan-zialmente stabile su valori superiori a quelli dei conterranei (4,1 giorni). A fine 2014 si rilevano in Veneto 490.902 imprese registrate, di cui 439.307 attive, in dimi-nuzione rispetto a fine 2013 (-0,7%). Il tasso di crescita annuo del numero di imprese, cal-colato sulla base del saldo tra imprese nuove iscritte e imprese cessate nell’anno, risultanegativo a -0,4% anche se in aumento dal -1,5% del 2013. Tale andamento è stato deter-minato da una diminuzione del numero di nuove imprese (-4%). A dicembre 2014 la compo-nente artigiana contava 133.396 imprese attive, pari al 30,4% del totale, in diminuzione del-1,4% su base annua. Considerando il profilo giuridico, si può tuttavia osservare come nel2014 le società di capitali siano aumentate numericamente (+1,0%), evidenziando una certavivacità del tessuto produttivo, mentre ha continuato a diminuire in modo significativo ilnumero di ditte individuali e società di persone (rispettivamente -0,9% e -1,5%).Per quanto riguarda il mercato del lavoro in Veneto, il tasso di disoccupazione si è attestatoal 7,5% nel 2014, in leggera diminuzione rispetto al 7,6% del 2013. Il numero di occupati èdebolmente aumentato (+1,1%), in linea con quanto registrato dalle forze di lavoro (+0,9).L’aumento del numero di occupati interessa prevalentemente i lavoratori a termine e quelliimpiegati a tempo parziale, senza peraltro risultare omogeneo rispetto ai settori economiciregionali. In particolare, i comparti dei servizi e, soprattutto, dell’industria in senso strettoevidenziano un aumento degli occupati (rispettivamente +0,7% e +3,6%), soprattutto nellacomponente dipendente, a fronte della diminuzione particolarmente significativa registratanei settori delle costruzioni e dell’agricoltura (rispettivamente -4,3% e -1,7%). Nel 2014 èproseguito il ricorso agli ammortizzatori sociali, con le ore autorizzate CIG concesse, pari a89 milioni, in contrazione del -17,7% rispetto al 2013, ma ancora molto superiore ai valoriregistrati nel 2011. Il numero di inserimenti in lista di mobilità in seguito a licenziamenti col-lettivi risulta nel 2014 pari a 15.383 unità, presentando un aumento significativo rispetto al2013 (+20,5%).L’inflazione in regione, calcolata considerando i prezzi al consumo per l’intera collettività, èrisultata sostanzialmente invariata (era +1,0% nel 2013), anche se, nel corso del 2014, il

16 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Veneto ha sperimentato un periodo di deflazione. Molti comparti hanno in particolare fatto regi-strare delle contrazioni dei prezzi, tra cui comunicazioni (-6,7%), abitazioni, acqua elettricità ecombustibili (-0,8%), abbigliamento e calzature (-0,7%), alimentare e bevande (-0,5%).

Settore del Credito in Veneto

Nel corso del 2014 il numero di sportelli presenti in Veneto è diminuito, secondo una tenden-za ormai in essere da alcuni anni. Il numero complessivo di sportelli operativi in regione adicembre 2014 era pari a 3.289, in diminuzione di 122 unità (-3,6%) rispetto a dicembre 2013. A dicembre 2014 gli impieghi concessi alla clientela residente erano pari a 162.916 milioni diEuro, in leggero aumento su base annua (+1,34%), e in ripresa rispetto alla consistente dimi-nuzione registrata nel corso del 2013 (-4,02%). Gli impieghi vivi alle imprese, che costituiva-no poco meno del 60% del totale a dicembre 2014, sono risultati in contrazione su baseannua del -4,46%, in recupero rispetto al -6,94% registrato nel 2013. Complessivamente nel-l’ultimo triennio lo stock di impieghi al settore produttivo è diminuito di circa 15,3 miliardi dieuro, ad evidenza sia della minore domanda di credito sia dei criteri maggiormente restritti-vi adottati dal sistema bancario in regione. Particolarmente significativa la contrazione degliimpieghi vivi a controparti artigiane, diminuiti del -8,36% a dicembre 2014 rispetto a dicem-bre 2013, e di quelli alle imprese con meno di 20 addetti, diminuiti del -6,39%. Gli impieghivivi alle società non finanziarie con almeno 20 addetti sono diminuiti del -4,12% nello stes-so periodo.Rispetto alle principali branche di attività economica si può evidenziare una situazione diffe-renziata, con alcuni settori che fanno registrare una consistente contrazione degli impieghivivi, quali le costruzioni e le attività immobiliari (rispettivamente -14,93% e -7,67% a dicembre2014 rispetto a dicembre 2013), ma anche comparti che presentano un aumento dei prestiti,quali il commercio, l’agricoltura e il manifatturiero (rispettivamente +3,54%, +0,97% e +0,28%a dicembre 2014 rispetto a dicembre 2013).Il credito bancario alle famiglie consumatrici residenti in regione è diminuito del -0,45% nel2014, dopo la contrazione del -1,47% registrata nel 2013. In particolare, i crediti rappresen-tati da mutui, che pesano per circa l’83% del totale verso queste controparti, sono diminuitidel -1,88% nonostante i tassi di interesse sui nuovi finanziamenti per l’acquisto di abitazionisiano diminuiti nel quarto trimestre del 2014 al 2,93%, valore minimo dal 2010, portando lamedia del 2014 al 3,37% dal 3,70% del 2013, ad evidenza della contenuta propensione all’in-vestimento immobiliare da parte delle famiglie. La qualità del credito nel 2014 appare in peggioramento. Le sofferenze nei confronti di pren-ditori regionali a dicembre 2014 ammontavano a 17.681 milioni di euro, con una variazionedel +18,80% annuo, dopo il già significativo aumento registrato nel 2013 (+21,96%). A dicem-bre 2014 la consistenza dei crediti in sofferenza in rapporto al totale degli impieghi era pari al10,85%, manifestando, soprattutto per il settore produttivo, persistenti segnali di difficoltànella restituzione dei prestiti (14,97% rispetto al 12,25% di dicembre 2013). Particolarmenteimportante il peggioramento della qualità del credito concesso alle imprese dell’edilizia(26,97% di dicembre 2014 rispetto al 19,49% di dicembre 2013) e alle imprese artigiane(21,54% di dicembre 2014 rispetto al 14,47% di dicembre 2013). Con riferimento alle famiglieconsumatrici si conferma la minore rischiosità (6,60% il rapporto sofferenze/impieghi, pur increscita rispetto a dicembre 2013, quando risultava pari a 6,13%). A dicembre 2014 il rapportopartite deteriorate/impieghi era pari al 19,98%, in crescita rispetto al 16,72% di fine 2013. Il

17 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

tasso di decadimento del credito in regione nella media dei tre trimestri del 2014 è passato al0,589 dal 0,529 degli stessi trimestri del 2013. La raccolta diretta del sistema bancario da residenti regionali a dicembre 2014 era pari a124.420 milioni di Euro, in leggera diminuzione rispetto a dicembre del 2013 (-1,20%). Le fami-glie consumatrici rappresentano la controparte più importante, con il 76,7% della raccolta diret-ta totale (-2,49% rispetto a dicembre 2013). Le principali forme di raccolta di tali contropartirimangono i conti correnti passivi e le obbligazioni, pari rispettivamente al 43,1% e al 21,7% deltotale. La raccolta di mercato continua a diminuire in modo significativo (-19,76% a dicembre2014 rispetto a dicembre 2013), solo parzialmente compensata dall’aumento della componentedei conti correnti (+10,19% a dicembre 2014 rispetto a dicembre 2013). La raccolta diretta pres-so il settore produttivo a dicembre 2014 è risultata in aumento del +3,63% su base annua, esclu-sivamente per la dinamica sostenuta da parte delle imprese di dimensione maggiore (+5,89% adicembre 2014 rispetto a dicembre 2013). I titoli in deposito, quale componente rilevante dellaraccolta indiretta, detenuti presso il sistema bancario da residenti regionali risultano pari a68.650 milioni di Euro, sostanzialmente stabili rispetto a dicembre del 2013 (-0,90%). Le fami-glie consumatrici rappresentano la controparte più importante, con l’85,7% dei titoli in depositototali (+2,23% rispetto a dicembre 2013). Rispetto a questa controparte risultano particolarmen-te dinamiche nello stesso periodo le componenti rappresentate da quote di OICR (+26,19%) egestioni patrimoniali (+5,95%), mentre risultano in forte contrazione i titoli di debito diversi daquelli emessi da banche, per effetto della diminuzione dei rendimenti.

Banche di Credito Cooperativo del Veneto

Al 31 dicembre 2014, le Bcc/Cra con sede in regione erano 32, da 36 del 2013, a seguito ditre fusioni. Gli sportelli operativi a dicembre 2014 erano 628 (di cui 610 situati all’interno deiconfini regionali, pari a oltre il 18% del sistema bancario in Veneto), in diminuzione di 4 unitàrispetto a dicembre 2013. Anche il numero complessivo di dipendenti a dicembre 2014 risul-tava pari a 4.657, in leggera diminuzione rispetto a fine 2013. Il numero dei Soci a dicembreera di 137.371 unità, in aumento del +2,86% su base annua.Gli impieghi del Credito Cooperativo Veneto ammontavano a dicembre 2014 a 19.832 milionidi euro, per una quota di mercato in regione pari all’11,3%. Tale valore, superiore alla quotadelle Bcc/Cra nazionali, si conferma, a dicembre 2014, elevato per le controparti che rappre-sentano tradizionali interlocutori delle banche di credito cooperativo, quali le famiglie consu-matrici (13,7%), le istituzioni senza scopo di lucro (19,3%) e, rispetto al settore produttivo, lecontroparti artigiane (29,3%), le imprese con meno di 20 addetti (24,5%) e dell’agricoltura(22,5%). A fine 2014 le famiglie consumatrici rappresentano, con il 31,97% del credito, la con-troparte più importante per le Bcc/Cra del Veneto, pur essendo lo stock di impieghi in diminu-zione del -1,21% su base annua. Gli impieghi alle controparti del settore produttivo, che rap-presentano con il 63,09% una componente rilevante degli impieghi complessivi, hanno fattoregistrare a dicembre 2014 una contrazione sia per le famiglie produttrici (-3,84% rispetto adicembre 2013), che per le imprese non finanziarie (-4,18% rispetto a dicembre 2013). Conriferimento invece alle forme tecniche di impiego, a dicembre 2014 i mutui rappresentano laforma tecnica più importante con il 58,32% del totale degli impieghi concessi, pur presentan-do una diminuzione in termini di stock, pari al -3,79%, rispetto a dicembre 2013.Con riferimento all’andamento degli impieghi per branca di attività economica, nel corso del2014 una variazione positiva c’è stata nei comparti alimentari, bevande e tabacco (+3,66%),

18 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

mentre una contrazione significativa si è registrata per gli impieghi a taluni comparti manifat-turieri, quali legno e mobili (-5,23%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-3,08%). Gli impieghi alle controparti dei comparti delle costruzioni e delle attività immobiliarisono in diminuzione (rispettivamente -6,25% e -4,43%), rimanendo peraltro importante la loroincidenza sul totale (complessivamente il 23,36% a dicembre 2014). L’indice sofferenze / impieghi a dicembre 2014 risulta in aumento al 13,76%, dall’11,03% didicembre 2013, per effetto di un’accentuata dinamica delle sofferenze. Particolarmente signi-ficativo il profilo di rischiosità del settore produttivo, con un indice sofferenze su impieghi chepassa al 18,87% dal 14,85% del 2013, mentre nei confronti delle famiglie consumatrici è piùcontenuto (5,40% rispetto al 4,41% di dicembre 2013) e su valori inferiori di quelli registratidall’intero sistema bancario in Veneto. A fine 2014 il rapporto partite deteriorate/impieghi erapari al 29,62%, in crescita rispetto al 25,87% di fine 2013.La raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo Veneto a dicembre 2014 era pari a22.659 milioni di euro, in aumento rispetto ai valori dell’anno precedente (+2,06%). Le princi-pali forme di raccolta risultavano i conti correnti passivi, che a dicembre 2014 pesavano il47,26% della raccolta diretta delle Bcc/Cra del Veneto, consolidando la crescita rispetto adicembre 2013, su valori superiori al sistema bancario nel suo complesso (+11,43% rispettoal +10,19% del totale del sistema bancario in Veneto). La raccolta di mercato, che rappre-senta il 30,07% del totale, risultava in diminuzione su base annua (-13,42%). Le famiglie con-sumatrici rappresentano la controparte più importante, con il 71,29% della raccolta direttatotale, in contrazione del -2,41%. La raccolta diretta presso il sistema produttivo risulta in con-trazione per le famiglie produttrici del -0,90%, mentre per le imprese non finanziarie si regi-stra un aumento del +14,19%. A dicembre 2014 l’indicatore impieghi/raccolta diretta si attestava all’87,52%, in diminuzionedal 90,98% di dicembre 2013. La raccolta indiretta a dicembre 2014 risultava pari a 6.600 milioni di euro a valori di merca-to, facendo registrare un aumento annuo del +14,04%. Particolarmente dinamica la compo-nente di risparmio gestito (+44,21% su base annua), a fronte dell’andamento negativo dellaraccolta amministrata (-5,43% su base annua).I fondi propri a dicembre 2014 risultavano pari 2.469 milioni di euro. I coefficienti di patrimo-nializzazione, nella media delle Bcc/Cra del Veneto, risultavano pari al 14,75% il total capitalratio e al 13,87% il tier one capital ratio, valori ben al di sopra di quelli regolamentari.

19 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il bilancio al 31 dicembre 2014 è redatto in conformità ai criteri di valutazione e di misurazio-ne stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli InternationalAccounting Standard (IAS) – emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) edadottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (CE)n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 – e secondo le dis-posizioni della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 «Il bilancio bancario:schemi e regole di compilazione».

Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D. Lgs. 28 feb-braio 2005 n. 38, entrato in vigore il 22 marzo 2005, il quale – tra l’altro – ha previsto l’ap-plicazione obbligatoria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche apartire dal 2006.

Nell’ambito di tale contesto normativo, la Banca ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2014 inossequio ai nominati standard internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle citate disposizioniche la Banca d’Italia ha emanato nell’ambito dei poteri regolamentari ad essa attribuiti in mate-ria di «forme tecniche» dei bilanci bancari.

Formazione dei margini reddituali

L’utile di fine esercizio è pari a 3,4 milioni di euro e risulta allineato al dato del precedente anno.Il risultato conseguito può considerarsi soddisfacente, considerato il perdurare della crisi eco-nomica, ed assume un connotato ancora più positivo se associato ai livelli raggiunti di coper-tura dei crediti deteriorati e di solidità patrimoniale.

Il margine di interesse presenta una contrazione di 0,5 milioni di euro. La struttura dei tassidella Banca è influenzata dalle politiche monetarie poste in essere nell’Eurosistema.Le ingenti immissioni di liquidità della BCE hanno contribuito alla riduzione del rendimento delportafoglio titoli di proprietà, connesso all’abbassamento della percezione del rischio Italia, edhanno favorito la riduzione del costo della raccolta. Il contenimento del tasso medio pagato sul funding e la sostanziale stabilità del tasso medioattivo praticato sugli impieghi concorrono al miglioramento della forbice creditizia da clientela.La crescita del margine di interesse primario da clientela, compensa, solo in parte la riduzionedel rendimento del portafoglio titoli di proprietà; il margine di interesse complessivo, quindi, sicontrae del 3,25%.Le commissioni nette si decrementano di 0,3 milioni di euro per effetto del contenimento, inlinea con le previsioni, dei proventi da clientela sugli affidamenti concessi.Il margine di intermediazione si incrementa di 1,7 milioni di euro grazie all’attività di negozia-zione sul portafoglio titoli di proprietà che beneficia della ripresa di valore delle obbligazioni ita-liane governative e può, così, assorbire le maggiori svalutazioni dei crediti.Il saldo a conto economico delle rettifiche di valore per il deterioramento dei crediti sfiora i 10

I RISULTATI DELL’ESERCIZIO

ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATIPATRIMONIALI, FINANZIARI ED ECONOMICI

20 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

milioni di euro; sono livelli elevati, mai visti nella storia della Banca, basti pensare che rispet-to al 2011, anno in cui la crisi era già iniziata anche se non si era ancora manifestata, risulta-no quintuplicate.La qualità del credito permane buona, l’ammontare delle esposizioni deteriorate lorde si man-tiene sui valori dello scorso esercizio, le esposizioni deteriorate nette, in conseguenza delleimportanti svalutazione rilevate, si riducono; i principali indicatori riferiti al deterioramento delcredito si collocano sensibilmente al di sotto della media regionale e nazionale.I costi operativi segnano un incremento di 0,6 milioni di euro e risentono di spese non ricor-renti, non previste nei futuri esercizi.Il risultato lordo finale si conferma a 4,55 milioni di euro, in riduzione di 310 mila euro rispettoal dato del precedente esercizio e del 6,37 in valore percentuale.

In miglioramento l’andamento degli indicatori di produttività che beneficiano della riduzionedell’organico. L’incidenza del margine di intermediazione sul numero dei dipendenti si collocaa 232 mila euro, valore ben oltre la media regionale.

Permane buono il livello degli indici di redditività. Il ROE, che è il rapporto tra l’utile netto edil capitale e le riserve, si porta al 3,68%, in leggero decremento rispetto allo scorso annoquando risultava pari a 3,99%; il ROA che è il rapporto tra l’utile dell’operatività corrente allordo delle imposte ed il totale attivo, si colloca allo 0,48% rispetto allo 0,53% dell’esercizioprecedente.

L’indicatore Cost Income, calcolato come rapporto tra i costi operativi ed il margine di inter-mediazione, si conferma al 54,20%, valore inferiore al dato del precedente esercizio quandorisultava pari al 55,44%; l’andamento di questo rapporto viene a dipendere dalla buona tenu-ta del margine di intermediazione, al numeratore, che può cosi compensare la variazione posi-tiva, al denominatore, dei costi operativi.

Alla data del 31.12.2014 la posizione patrimoniale della Banca continua a rafforzarsi. Il rap-porto tra il patrimonio di elevata qualità ed il complesso delle attività di rischio ponderate è sali-to al 16,49%, rispetto al 13,99% del precedente esercizio.

Nei commenti che seguono viene proposta una analisi delle principali componenti reddituali.

Margine di interesse

Il margine di interesse è pari a 16,22 milioni di euro, rispetto al dato dello scorso esercizio regi-stra un decremento di 545 mila euro e del 3,25 in valore percentuale.La voce comprende il margine di interesse primario, da clientela, il contributo da parte dellatesoreria aziendale ed il rendimento derivante dalla gestione del portafoglio titoli di proprietà.

La variazione della voce è ascrivibile alla componente interessi percepiti su titoli, in riduzionedi 918 mila euro, pari al 14,4%. La discesa dei rendimenti dei titoli pubblici, con il rendimentodel titolo di stato decennale che è passato dal 4,13 di fine 2013 al 1,8 di fine 2014, determina,a seguito dei riacquisti, in conseguenza ai realizzi avvenuti, la riduzione del rendimento delportafoglio titoli di proprietà.

21 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Sebbene i tassi passivi siano più vischiosi e meno reattivi alle variazioni al ribasso del merca-to, l’andamento dei tassi di mercato incide positivamente sulla forbice creditizia. Il tasso medio passivo riconosciuto alla clientela si riduce a fine anno di 14 punti base a fron-te di una sostanziale stabilità del tasso medio attivo. Il rafforzamento della forbice creditizia daclientela compensa il minore contributo riconducibile alla riduzione degli impieghi. Il margine diinteresse primario si presenta quindi in crescita di 292 mila euro, pari al 3,2%.La liquidità a basso costo riveniente dalla Banca Centrale Europea incide favorevolmente sulrendimento dei rapporti interbancari. Il margine di interesse interbancario risulta in crescita di81 mila euro, pari al 6,1% nonostante il livello di indebitamento sia aumentato.

Gli interessi attivi sono pari a 28,20 milioni di euro, in riduzione di 2,3 milioni di euro rispettoall’anno precedente. Sono così composti:– 21,05 milioni derivano da finanziamenti a clientela ordinaria (+3,76%)– 5,46 milioni da investimenti finanziari (-14,4%)– 1,68 milioni di euro da crediti verso istituzioni creditizie (-26,10%).

Il costo complessivo per interessi passivi sulla raccolta onerosa è di 11,98 milioni di euro, indecremento di 1,79 milioni euro rispetto al dato precedente. Gli interessi passivi sono cosìcomposti:– 6,51 milioni sono rappresentati dal costo delle obbligazioni emesse (-6,60%)– 5,18 milioni dagli interessi riconosciuti alla clientela ordinaria (-11,30%)– 0,29 milioni da interessi su esposizioni verso banche centrali e istituzioni creditizie (-69,79%).

Commissioni nette

Le commissioni nette ammontano a complessivi 6,48 milioni di euro e segnano un decremen-to rispetto al saldo 2013 di 258 mila euro.L’aggregato comprende le commissioni percepite sui servizi e prodotti offerti e le commissionisugli affidamenti di conto corrente e anticipo di portafoglio. La variazione della voce è ascrivibi-le alla riduzione della componente riferita agli affidamenti concessi, in conseguenza sia alladebolezza della domanda sia alla selettività usata dalla Banca nell’erogazione dei finanziamenti.

La Banca riveste particolare attenzione alla componente commissionale derivante dai servizie prodotti offerti e si pone come obiettivo quello di ricercare prodotti che rispondano ai bisognidel cliente, evidenziati anche dall’indagine di «customer satisfaction». A tal fine la Banca hamigliorato il catalogo d’offerta ed ha cercato di aumentare il numero medio dei prodotti posse-duti dalla clientela, per consolidare il rapporto «attivo» con il cliente.Con riferimento al prodotto conto corrente è proseguito il collocamento di «IoConto» che per-mette di differenziare il prezzo del servizio in relazione al canale prescelto dal cliente (sportel-lo, area self, internet banking). La medesima attività è stata completata per la clientela impre-se, con una gamma di prodotti studiata per le diverse esigenze collegate all’attività imprendi-toriale svolta, la cui distribuzione è in corso.Particolare attenzione è stata prestata allo sviluppo dell’offerta di prodotti di banca assicura-zione e risparmio gestito. È stata intrapresa un’attività di sensibilizzazione nei confronti dellaclientela per stimolare la conoscenza delle coperture offerte dalle polizze assicurative danni,relative alla protezione delle persone e cose. Sono state proposte soluzioni di investimento di

22 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

liquidità e di risparmio nell’esclusivo interesse del cliente e tenuto conto della relativa propen-sione al rischio e degli obiettivi di investimento.È stato sviluppato con soddisfazione il servizio di consulenza di investimenti finanziari «perasset», realizzato con professionisti dedicati, sia per stimolare la clientela con soluzioni di inve-stimento coerenti alle esigenze ed alla propensione al rischio, ma anche come elemento distin-tivo d’offerta della Banca. Si riporta il dettaglio della voce e la variazione registrata rispetto al precedente esercizio:– 3.847 mila euro per gestione e tenuta conti correnti, per messa a disposizione fondi e altri

servizi (-9,24%)– 707 mila euro per distribuzione di servizi di terzi, assicurativi e factoring (+5,42)– 521 mila euro per servizi di intermediazione e consulenza finanziaria (+9,58)– 1.406 mila euro per servizi di incasso e pagamento (+3,79).

Utile/perdite da cessione o riacquisto

L’utile derivante dalla cessione/riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita è paria 8,6 milioni di euro. Questo risultato, che rappresenta il contributo ascrivibile alle scelte diinvestimento compiute nell’area finanza, ha beneficiato della ripresa di valore avvenuta nell’e-sercizio delle obbligazioni italiane governative.

Margine di intermediazione

Il margine di intermediazione risulta rafforzato e pari a 31,44 milioni di euro, in incrementoin valore assoluto di 1,73 milioni di euro rispetto al saldo del 2013 e del 5,83 in valore per-centuale.

Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti

Con riferimento alla qualità del credito, il perdurare della congiuntura economica negativa e l’e-levata incertezza sulle prospettive di ripresa hanno indotto la Banca ad adottare una politicaestremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati, soprattutto in riferimento allegaranzie immobiliari e all’allungamento dei tempi di recupero attesi. Si è pertanto reso necessario aggiornare i criteri di determinazione delle rettifiche di valore alfine di tener conto del mutato contesto economico e finanziario ed evitare così possibili rifles-si sulla redditività futura, in linea con le disposizioni emanate dall’Organo di Vigilanza.

Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti ammontano a 9,86 milioni dieuro, in incremento di 1,47 milioni di euro rispetto allo scorso esercizio.La voce risulta così composta:– -9,14 milioni di euro per svalutazioni analitiche e massive su crediti deteriorati al netto delle

riprese– -1,03 milioni di euro per passaggi a perdite– +55 mila euro riferiti a incassi su posizioni estinte– -132 mila euro relativi a svalutazioni collettive sui crediti non deteriorati

23 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

– +700 mila euro per la ripresa di fondi rettificativi crediti di firma– -306 mila euro per i contributi al Fondo di garanzia dei depositanti per sostenere il risana-

mento di alcune BCC in difficoltà.

L’entità delle rettifiche effettuate ha consentito l’innalzamento del tasso di copertura delle espo-sizioni deteriorate di quasi 9 punti percentuali dal 26,7% al 35,5%.Per la dinamica delle esposizioni deteriorate si rimanda al successivo paragrafo «Informazioniqualitative sui rischi di credito» ed alla parte E della nota integrativa «Informazioni sui rischi esulle relative politiche di copertura».

Risultato netto della gestione finanziaria

Le rettifiche su crediti riportano il risultato netto della gestione finanziaria a 21,59 milioni dieuro, in incremento di 259 mila euro rispetto al dato del 2013.

Costi di struttura

a. spese per il personaleIl costo del personale è pari a 10,45 milioni di euro e pur in presenza di una riduzione del-l’organico, registra l’incremento di 248 mila euro rispetto allo scorso esercizio.La variazione è ascrivibile all’aumento della componente retribuzione lorde, a seguito del-l’adeguamento contrattuale avvenuto sotto forma di elemento distinto della retribuzione(EDR); è inoltre ascrivibile al premio di risultato riferito al bilancio 2013 erogato a favore deidipendenti appartenenti alle aree professionali e quadri direttivi che è risultato superiorerispetto all’importo stanziato nel precedente esercizio.Il saldo accoglie i compensi per il Consiglio di amministrazione, pari a 216 mila euro ed icompensi a sindaci per 107 mila euro. La voce comprende inoltre l’importo di 281 mila eurorelativi ad accantonamenti a favore del personale per premi ed incentivi, (comprensivo dellastima del Premio di Risultato) di competenza dell’esercizio che verranno pagati nel 2015.

b. altre spese amministrativeLe altre spese amministrative ammontano a 7,79 milioni di euro, in incremento di 479 milaeuro rispetto al dato dello scorso esercizio. La voce comprende l’accantonamento perimposte indirette a carico della clientela, in incremento di 169 mila euro rispetto allo scor-so esercizio. Escludendo tale componente, che non riveste natura di costo per la Banca,l’incremento della voce è riconducibile a spese di consulenza non ricorrenti e non previstenei futuri esercizi.Il risultato ottenuto è frutto di una attenta politica di razionalizzazione e contenimento deicosti applicando il principio dell’inevitabilità sull’assunzione degli stessi, con un costantemonitoraggio dell’aggregato complessivo.

c. accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneriGli accantonamenti a fondi rischi ed oneri sono pari a 180 mila euro e fanno riferimento asituazioni di potenziale contenzioso legale, non risolte entro la fine dell’anno.

24 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

d. rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immaterialiGli ammortamenti su immobilizzazioni materiali ed immateriali sono pari a 926 mila euro,in incremento di 61 mila euro rispetto al precedente esercizio. La variazione è ascrivibileagli investimenti effettuati. In particolare nell’esercizio è stato acquistato l’immobile stru-mentale di Lignano, precedentemente in locazione, e sono state allestite con area self lefiliali di Fossalta, Gruaro e Pertegada.

e. altri oneri/proventi di gestioneIl saldo, che ha segno positivo, ammonta a 2,31 milioni di euro e presenta un decrementodi 195 mila euro rispetto all’esercizio precedente; l’aggregato accoglie i recuperi da clien-tela per imposte indirette, la commissione di istruttoria veloce, gli ammortamenti di miglio-rie su beni di terzi e le componenti straordinarie. La dinamica della voce risente del mino-re apporto riferito alla commissione di istruttoria veloce a seguito delle nuove condizionicontrattuali introdotte già a partire da fine 2013.

Utile della operatività corrente al lordo delle imposte

L’utile dell’operatività corrente, prima delle imposte, è pari a 4,55 milioni di euro, in decremen-to del 6,37% sul 2013.

Risultato netto dell’esercizio

Le imposte sul reddito di esercizio sono pari a 1,14 milioni di euro rispettivamente per IRES(con aliquota al 27,50%) 483 mila euro e per IRAP (con aliquota al 5,57%) 661 mila euro.L’incidenza delle imposte sul reddito sull’utile lordo risulta pari al 25,15%, minore rispetto alloscorso esercizio quando risultava pari al 30,01%.Il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, è pari a 3.404 mila euro, sostanzialmente in lineacon il dato del precedente esercizio.

29,71

16,76

4,86

3,40

25 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

UTILE NETTO

UTILE ANTE IMPOSTE

MARGINE INTERESSE

MARGINE INTERMEDIAZIONE

UTILE ANTE IMPOSTE

0

5.000

10.000

15.000

20.000

UTILE NETTO

MARGINE INTERMEDIAZIONE

MARGINE INTERESSE

UTILE ANTE IMPOSTE

UTILE NETTO

2013 2014

MARGINE INTERMEDIAZIONE

MARGINE INTERESSE

2012

25.000

30.000

35.000

27,22

17,59

4,623,49

Dinamica reddituale nel triennio 2013–2015

La tabella che segue evidenzia l’andamento dei principali aggregati di conto economico riferi-ti agli ultimi 3 esercizi.

31,44

16,22

4,553,40

26 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fon-damentale nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel con-testo attuale, in virtù dell’importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per lacrescita dimensionale e il rispetto dei vincoli e requisiti di vigilanza.Per tale motivo la Banca persegue politiche di incremento della base sociale; le risorse patri-moniali continuano a collocarsi ben al di sopra dei vincoli regolamentari previsti.

Il patrimonio netto alla data del 31 dicembre 2014 inclusivo del risultato d’esercizio ammonta a95,90 milioni di euro e registra, rispetto alla fine dell’esercizio precedente, un incremento di7,28 milioni in valore assoluto e del 8,22 in valore percentuale, secondo la dinamica di segui-to illustrata:

Patrimonio netto al 31 dicembre 2013 88.618

Variazioni di capitale sociale esclusa la rivalutazione delle azioni -50

Aumento della riserva sovrapprezzo, al netto dei relativi rimborsi 17

Destinazione dell’utile dell’esercizio 2013 ai fondi mutualistici, alla beneficenza e per dividendi ai Soci -722

Variazione riserve da valutazione 4.633

Variazione Azioni Proprie -1

Utile netto dell’esercizio 2014 3.404

Patrimonio netto al 31 dicembre 2014 95.900

dati in migliaia di euro

L’incremento del patrimonio netto a fine esercizio è determinato, oltre che dall’apporto dell’uti-le di periodo, dalle variazioni di prezzo degli strumenti finanziari classificati tra le «attività finan-ziarie disponibili per la vendita» ed ascrivibile ai titoli di Stato Italiani, pari a 4.633 mila euro.

Il primo gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e perle imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CapitalRequirements Regulation, c.d. CRR), contenente riferimenti direttamente applicabili all’internodi ciascuno stato membro e nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements Directive, c.d.CRD IV), che hanno trasposto nell’ordinamento dell’Unione Europea gli standard definiti dalComitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria (il c.d. framework di Basilea 3). CRR e CRD IV sono integrati da norme tecniche di regolamentazione o attuazione approvatedalla Commissione europea su proposta delle autorità europee di supervisione nonché dalledisposizioni emanate dalle autorità nazionali e dagli stati membri per il recepimento della disci-plina comunitaria. A tale riguardo, con la pubblicazione della Circolare 285/13 «Disposizioni divigilanza prudenziale per le banche», sono state recepite nella regolamentazione nazionale lenorme della CRD IV e indicate le modalità attuative della disciplina contenuta nel CRR, deli-neando un quadro normativo in materia di vigilanza prudenziale integrato con le disposizionicomunitarie di diretta applicazione.

PATRIMONIO E ADEGUATEZZA PATRIMONIALE

27 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

In tale ambito la Banca d’Italia ha fissato il termine del 31 gennaio 2014 per l’esercizio delladeroga concernente la non inclusione in alcun elemento dei fondi propri dei profitti e delleperdite non realizzate relative alle esposizioni verso le Amministrazioni centrali classificatenel portafoglio delle «Attività finanziarie disponibili per la vendita», trattamento applicabilesino all’adozione del nuovo International Financial Reporting Standard 9 in sostituzionedello IAS 39.

La Banca, in continuità con le analoghe determinazioni assunte in passato, si è avvalsa dellacitata facoltà, applicata a partire dal calcolo dei fondi propri riferito al 31 marzo 2014. Con riguardo ai principali impatti del nuovo framework prudenziale si richiamano in estremasintesi:– l’innalzamento dei livelli di qualità e quantità del capitale minimo che le banche sono chia-

mate a detenere a fronte dei rischi assunti; – l’introduzione di buffer di capitale, che si configurano come riserve di capitale aggiuntive

rispetto ai requisiti patrimoniali minimi, dirette a perseguire obiettivi di stabilità micro e/omacro prudenziale;

– l’estensione della copertura dei rischi complessivi, in particolare attraverso il rafforzamen-to dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di controparte;

– l’introduzione di regole quantitative per contenere il rischio di liquidità, volte a preservarel’equilibrio di bilancio sia di breve sia di medio-lungo termine;

– il contenimento del grado di leva finanziaria mediante l’introduzione di un indicatore chevincola l’espansione delle attività finanziarie complessive alla disponibilità di un’adeguatabase patrimoniale;

– il rafforzamento della qualità del governo aziendale e della gestione dei rischi.

Con riferimento al processo di controllo prudenziale, è stato integrato l’elenco dei rischi da con-siderare includendo, tra l’altro, le seguenti fattispecie:– rischio paese: il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso

dall’Italia;– rischio di trasferimento: rischio che una banca, esposta nei confronti di un soggetto che si

finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito,realizzi perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valutain cui è denominata l’esposizione;

– rischio base: nell’ambito del rischio di mercato, il rischio di perdite causate da variazioni nonallineate dei valori di posizioni di segno opposto, simili ma non identiche;

– rischio di leva finanziaria eccessiva: il rischio connesso all’elevata vulnerabilità derivante daun livello di indebitamento elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri, che potrebbecomportare per la Banca la necessità di adottare misure correttive al proprio piano indu-striale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero deter-minare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.

Alla data del 31.12.2014, il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) dellaBanca, determinato in applicazione della nuova regolamentazione prudenziale, includendoanche l’utile dell’esercizio 2014, ammonta a 88,47 milioni di euro. Il capitale di classe 2 (Tier2) è pari a 150 mila euro.

28 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

I Fondi propri totali si sono attestati, pertanto, a 88,62 milioni di euro.

Le attività di rischio ponderate (RWA) sono scese da 614,83 milioni di inizio anno a 536,5milioni di euro di fine 2014. La variazione delle RWA è principalmente riconducibile allenuove regole di ponderazione previste per il rischio di credito, in vigore a partire dal1.01.2014, e solo marginalmente alla flessione degli impieghi.La nuova regolamentazione infatti ha introdotto lo «sconto» di ponderazione sulle esposi-zioni verso piccole e medie imprese al fine di favorirne l’erogazione del credito. In particola-re è prevista l’applicazione del fattore di sostegno (SMESF) alle esposizioni verso impresecon fatturato inferiore ai 50 milioni di euro che rispettano i requisiti previsti dall’articolo 501del CRR.A fine periodo i coefficienti patrimoniali della Banca mostrano un Common Equity Tier 1 ratioed un Tier 1 ratio al 16,49% nonché un Total capital ratio pari al 16,52%, in incremento dicirca 2,5 punti percentuali rispetto ai valori di fine 2013.Il miglioramento dei ratios patrimoniali rispetto all’esercizio precedente è da attribuirsi oltreche alla riduzione delle attività di rischio ponderate all’incremento dei Fondi Propri a segui-to della destinazione di una percentuale pari al 77% dell’utile di esercizio.Il mantenimento di un’adeguata eccedenza patrimoniale rispetto ai requisiti patrimoniali divigilanza costituisce oggetto di costanti analisi e verifiche, in termini sia consuntivi, sia pro-spettici. A riguardo si evidenzia che l’eccedenza patrimoniale complessiva al 31 dicembre2014 si attesta a 45,7 milioni Euro.Risulta, inoltre, rispettato il requisito combinato di riserva di capitale in quanto l’importo com-plessivo del capitale primario di classe 1, oltre ai livelli minimi prescritti in materia di fondipropri, soddisfa anche l’obbligo di detenere una riserva di conservazione del capitale pari al2,5% dell’esposizione complessiva al rischio della Banca.

Risultano rispettati anche tutti i vincoli, propri delle Banche di Credito Cooperativo, di operativi-tà prevalente nei confronti dei Soci e di operatività fuori della zona di competenza territoriale.Si evidenzia inoltre che Banca detiene azioni proprie in portafoglio alla data di fine dell’e-sercizio per l’importo di 99.658 euro.

Per le dinamiche del patrimonio, la complessiva esposizione ai rischi di credito e di merca-to si rimanda alla Parte F della Nota Integrativa «Informazioni sul Patrimonio», in cui sonodiffusamente trattate, così come si rinvia alla Parte E «Informazioni sui rischi e sulle relativepolitiche di copertura» per l’analisi dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi presentinella Banca.

Voci 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Capitale primario di classe 1 (CET 1) 88.467 85.997 2.470 2,87%

Capitale primario (Tier 1)

Capitale di classe 2 (Tier 2) 150 71 79 111,27%

Totale Fondi Propri 88.617 86.068 2.549 2,96%

29 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Indici patrimoniali

2014 2013

Raccolta diretta/Totale passivo 68,89% 70,71%

Crediti verso clientela/Totale attivo 61,54% 65,91%

Crediti verso clientela/Raccolta diretta 89,34% 93,21%

Capitale e riserve/raccolta diretta 14,12% 13,25%

Capitale e riserve/Crediti verso clientela 15,82% 14,22%

Tier 1 Capital Ratio (Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate) 16,49% 13,99%

Coefficiente di solvibilità individuale(Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate) 16,51% 14,00%

Dati Patrimoniali ed economici

2014 2013

Raccolta diretta complessiva 654,90 642,99

Crediti verso clientela 585,07 599,33

Crediti lordi verso clientela 610,82 619,01

Capitale e riserve 92,50 85,22

Totale attivo 950,69 909,29

Patrimonio Netto 95,90 88,62

Utile di esercizio 3,40 3,40

Utile al lordo imposte 4,54 4,86

Costi operativi 17,04 16,66

Spese del personale 10,45 10,21

Sofferenze lorde 31,44 28,67

Sofferenze nette 15,28 16,08

Incagliate lorde 24,85 15,08

Rettifiche complessive su sofferenze 16,16 12,59

Rettifiche complessive crediti non performing 22,81 16,87

Rettifiche complessive crediti performing 2,94 2,81

Rettifiche di valore su crediti (voce 130 CE) 9,86 8,38

dati in milioni di euro

Principali indicatori di operatività

Nel presente paragrafo sono riepilogati sinteticamente gli indicatori fondamentali dell’operati-vità e della performance della Banca, riferiti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 e con-frontati con quelli dell’esercizio precedente.

30 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Indici di efficienza

2014 2013

Margine di intermediazione/n. medio dipendenti (in migliaia di euro) 232 214

Utile d’esercizio/n. medio dipendenti (in migliaia di euro) 25,1 24,4

(Crediti verso clientela+raccolta)/n. medio dipendenti (in migliaia di euro) 9.131 8.938

Commissioni nette/Margine intermediazione 20,61% 22,68%

Margine di Interesse/Margine intermediazione 51,58% 56,42%

Spese personale/margine intermediazione 33,25% 34,35%

Spese personale/Costi operativi 61,34% 61,96%

Costi operativi/Risultato netto della gestione finanziaria 78,95% 77,22%

Costi operativi/margine intermediazione 54,20% 55,44%

Qualità del credito

2014 2013

Crediti netti in sofferenza/Crediti verso clientela netti 2,61% 2,68%

Crediti netti in sofferenza/Capitale e Riserve 16,52% 18,87%

Crediti non performing netti/Crediti verso clientela 7,08% 7,74%

Rettifiche su sofferenze/Sofferenze lorde 51,39% 43,91%

Rettifiche su incagli/Incagli lordi 25,48% 16,06%

Rettifiche collettive su crediti Bonis/Crediti in Bonis 0,54% 0,51%

Rettifiche nette su crediti (voce 130 C.E.)/Margine di intermediazione 31,35% 28,21%

Indici di redditività

2014 2013

Risultato netto gestione finanziaria/Totale attivo 2,27% 2,35%

Utile d’esercizio/capitale e riserve (ROE) 3,68% 3,99%

Utile operatività corrente al lordo imposte/totale attivo (ROA) 0,48% 0,53%

31 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La posizione interbancaria e le attività finanziarie

Al 31 dicembre 2014 l’indebitamento interbancario netto della Banca si presenta pari a 82,6milioni di euro, in incremento di 36,2 milioni di euro rispetto al dato del precedente esercizio.

L’esposizione interbancaria netta include le operazioni di rifinanziamento presso la BCE, pari a169 milioni, a cui la Banca ha partecipato attraverso la costituzione di attivi eligibili a garanzia.In tale ambito rientrano i finanziamenti assunti in modalità diretta del T-LTRO per un ammon-tare complessivo pari a 30 milioni di euro. La Banca, nel mese di dicembre, ha infatti aderitoal programma di operazioni di rifinanziamento mirato a lungo termine (Targeted Long TermRefinancing Operation - TLTRO) e varato dalla BCE. Il ricorso a tali operazioni, vincolate allaconcessione di crediti a famiglie e imprese, ha comportato l’assunzione da parte della Bancadell’impegno a porre in essere azioni volte a conseguire le finalità perseguite dal programmae utili al raggiungimento di un indicatore operativo nel corso dello sviluppo dell’operazione posi-tivo rispetto al benchmark individuale definito all’avvio del programma, nonché l’attivazione deiflussi segnaletici a riguardo definiti dalla BCE.

La liquidità generata dal ricorso alle operazioni di rifinanziamento presso la BCE, supportatadalla dinamica degli impieghi e della raccolta, ha consentito l’incremento dello stock di attivitàfinanziarie detenute. La Banca monitora costantemente il fabbisogno di liquidità ed assicura lacopertura dei deflussi conseguenti al rimborso delle operazioni di rifinanziamento a scadenzasia con le disponibilità liquide depositate presso banche corrispondenti sia con i titoli in sca-denza o di prossima scadenza del portafoglio di proprietà.

Il portafoglio di proprietà della Banca alla data di fine esercizio sale a 267 milioni di euro ed evi-denzia un incremento di 67,4 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente.

Posizione interbancaria netta 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Crediti verso Banche 86.129 98.698 -12.569 -12,73%

Debiti verso Banche -168.703 -145.091 -23.612 +16,27%

Totale -82.574 -46.393 -36.181 +77,99%

Portafoglio contabile 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Attività disponibili per la vendita 247.440 180.164 +67.276 +37,34%

Finanziamenti e Crediti 19.555 19.462 +93 +0,48%

Totale 266.995 199.626 67.369 33,75%

32 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Le attività finanziarie disponibili per la vendita riferite a titoli dello stato italiano sono pari a 227milioni di euro e rappresentano circa il 92% del portafoglio complessivo, in crescita rispetto aldato del precedente esercizio quando rappresentavano l’80% del totale.Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita risulta complessivamente plu-svalente alla data di fine esercizio; la vendita dei titoli detenuti in proprietà alla data del31.12.2014 avrebbe comportato il realizzo di utile da negoziazione per l’importo di 6,65 milio-ni di euro.Le plusvalenze derivanti dalla valutazione dei titoli al prezzo di mercato sono contabilizzate inbilancio nella specifica riserva di patrimonio.Le attività finanziarie impegnate nelle operazioni di rifinanziamento della Banca CentraleEuropea assorbono, a valore di bilancio, circa il 54,28% delle attività disponibili per la vendita.

Il portafoglio «Finanziamenti e crediti» comprende le obbligazioni bancarie allocate in bilan-cio nei crediti verso banche e le polizze di ricapitalizzazione ricomprese nei crediti verso laclientela.

Alla fine dell’esercizio la Banca non deteneva attività finanziarie emesse da «paesi emergenti».

La composizione delle attività finanziare, nonché la dinamica delle variazioni intervenute, sonoampiamente illustrate nelle relative tabelle della Nota Integrativa.

33 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Raccolta diretta complessiva

La raccolta diretta complessiva (voci 20 e 30 del passivo), escluse le passività verso la socie-tà veicolo per cartolarizzazioni, i fondi di terzi in amministrazione ed i fondi raccolti da CassaDepositi e Prestiti, ammonta a 644,6 milioni di euro e presenta un incremento di 16 milionirispetto al dato dell’esercizio precedente.Comprende la raccolta da clientela ordinaria e da clientela istituzionale di seguito evidenziate:

Controparte 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Raccolta clientela ordinaria 624.022 608.001 +16.021 +2,64%

Raccolta clientela istituzionale 20.624 20.629 -5 -0,02%

Totale 644.646 628.630 +16.016 +2,55%

dati in migliaia di euro

Forma tecnica 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Conti correnti 355.060 336.302 +18.758 +5,58%

Conti deposito 40.712 46.257 -5.545 -11,99%

Depositi a risparmio 15.288 15.842 -554 -3,50%

Certificati di deposito 2.644 3.948 -1.304 -33,03%

Obbligazioni 206.256 202.909 +3.347 +1,65%

Altra raccolta 4.062 2.743 +1.319 +48%

Totale 624.022 608.001 16.021 +2,64%

dati in migliaia di euro

La clientela ordinaria rappresenta per la Banca la controparte tradizionale tipica. La Bancamantiene da sempre prioritario il rapporto di fiducia acquisito con i propri Soci e la clientela.La variazione registrata è interamente riconducibile alla clientela ordinaria, la componente isti-tuzionale si mantiene a 20,6 milioni di euro, sui valori dello scorso esercizio.

Raccolta diretta da clientela ordinaria

La raccolta diretta con la clientela ordinaria è pari a 624 milioni di euro e presenta un incre-mento rispetto al dato del precedente esercizio di 16 milioni in valore assoluto e del 2,64% invalore percentuale.

Si riporta la ripartizione per forma tecnica:

34 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La crescita dell’aggregato si è sviluppata essenzialmente nella forma tecnica del conto corren-te che presenta un incremento di 18,8 milioni di euro. In crescita, con andamento in controten-denza rispetto al sistema bancario, anche il comparto obbligazionario per 3,3 milioni di euro.Per contro, si evidenzia il calo dei conti deposito, dei depositi a risparmio e dei certificati dideposito, in riduzione complessivamente di 7,4 milioni di euro.

L’osservazione delle diverse componenti mostra la preferenza da parte della clientela della rac-colta a breve rispetto a quella di medio e lungo termine. A spiegare tale andamento concorro-no il quadro macroeconomico di persistente incertezza e l’andamento dei tassi di mercato.

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

CONTI CORRENTI

CONTI DEPOSITO

DEPOSITI A RISPAR

MIO

CERTIFICATI DI DEPOSITO

OBBLIGAZIONI

ALTRA RACCOLTA

2014

2013

35 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La tabella a seguire evidenzia la ripartizione della raccolta da clientela ordinaria per setto-re economico.

Settore 2014 2013 Variazione%

Agricoltura 1,87% 2,99% -1,12

Industria 10,26% 7,28% +2,97

Edilizia 2,65% 3,01% -0,36

Commercio 2,66% 2,30% +0,36

Alberghi e pubb. esercizi 0,94% 0,90% +0,04

Servizi 9,25% 8,86% +0,39

Clientela non settorizzata 72,37% 74,66% -2,29

Totale raccolta 100,00% 100,00% 0,000

Forma tecnica 2014 2013 Variazione%

primaria (cc-dr-cd) 1,15% 1,33% -0,18

di mercato 3,00% 3,01% -0,01

Totale 1,75% 1,89% -0,14

Anche per l’esercizio 2014 le «famiglie» si confermano il principale fornitore di risparmio, segui-to dal settore industria che riporta un’incidenza del 10,26%.

Il costo medio della raccolta con clientela si è attestato al 1,75%, in riduzione di 14 punti baserispetto all’esercizio precedente.

Raccolta diretta da clientela istituzionale

La raccolta diretta sottoscritta da investitori istituzionali si mantiene a 20,6 milioni di euro.

Rappresenta il 3,2% del totale della raccolta diretta ed è costituita da raccolta collocata pres-so le controparti bancarie di riferimento.

36 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Tipologia 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Titoli obbligazionari di terzi 86.627 89.363 -2.736 -3,06%

Titoli azionari 334.528 327.364 7.164 2,19%

Totale risparmio amministrato 421.155 416.727 4.428 1,06%

Fondi comuni di investimento 33.488 24.643 8.845 35,89%

G.P.M./G.P.F. 282 267 15 5,62%

Prodotti finanziari assicurativi 44.615 36.074 8.541 23,68%

Totale risparmio in amministrazione gestito 78.385 60.984 17.401 28,53%

Totale raccolta indiretta 499.540 477.711 21.829 4,57%

dati in migliaia di euro

Evoluzione della raccolta indiretta

Tipologia 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Comm.ni gest.amm.ne titoli 41 51 -10 -19,18%

Totale comm.ni gestione amm.ne 41 51 -10 -19,18%

Fondi comuni di investimentoComm.ni sottoscrizione e mantenimento 269 210 59 27,97%

G.P.M./G.P.F. - comm.ni gestione 2 2 - -

Prodotti finanziari assicurativi 339 281 58 20,62%

Totale comm.ni compartoin amministrazione gestito 610 493 117 23,63%

Totale 651 544 107 19,65%

dati in migliaia di euro

Risparmio amministrato – la redditività

Raccolta indiretta

Al 31/12/2014 la raccolta indiretta con la clientela sfiora i 500 milioni di euro ed evidenzia unincremento rispetto al precedente esercizio di 21,83 milioni in valore assoluto e del 4,57 invalore percentuale. Si riporta nelle tabelle che seguono la composizione e la redditività del-l’aggregato.

37 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il comparto tradizionale dei titoli di terzi in deposito ed amministrazione, obbligazionari ed azio-nari, evidenzia un incremento di 4,43 milioni di euro rispetto all’anno precedente. L’incrementoè riconducibile al positivo andamento del mercato che ha innalzato il corso dei titoli. Il compar-to ha generato commissioni di gestione ed amministrazione pari a circa 41 mila euro, in leg-gero decremento rispetto allo scorso esercizio.

Il comparto cosiddetto gestito, che comprende le quote di organismi collettivi di gestione delrisparmio, le gestioni individuali curate da terzi e le polizze vita tradizionali, si porta a 78,4 milio-ni di euro facendo registrare un significativo incremento di 17,4 milioni di euro rispetto al pre-cedente esercizio. Questo andamento è frutto delle attività di sviluppo e di diversificazione deiportafogli della clientela.L’apporto commissionale del comparto è pari a 610 mila euro e presenta una crescita rispettoal 2013 di 117 mila euro, corrispondente al 23,63 in valore percentuale.

Bancassicurazione

Dal punto di vista commerciale è proseguita e si è rafforzata l’attività di Bancassicurazione. Ilsettore si conferma in fase di forte crescita con prospettive positive anche per i prossimi anni. Le polizze infortuni e malattie e le polizze per gli autoveicoli hanno incontrato un particolare gra-dimento da parte della clientela privati mentre la clientela imprese ha manifestato maggioreinteresse alle polizze multi rischi ed alle polizze legate ad operazioni di finanziamento.

Complessivamente i premi incassati del comparto «Danni» sono stati pari a 2,23 milioni dieuro, in crescita rispetto all’esercizio precedente del 20,02%. La redditività del comparto pari a317 mila euro registra un incremento rispetto all’esercizio 2013 di 54 mila euro.

Evoluzione dei premi incassati polizze assicurative

Redditività del portafoglio polizze assicurative

Tipologia 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Polizze Danni 2.225 1.853 372 20,02%

dati in migliaia di euro

Tipologia 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Polizze Danni 317 263 54 20,53%

dati in migliaia di euro

Forme tecniche 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Conti correnti 97.076 106.840 -9.764 -9,14%

Finanziamenti per anticipi SBF 44.810 48.913 -4.103 -8,39%

Impieghi in valuta 4.063 3.980 83 2,09%

Mutui e finanziamenti a rientro 402.547 403.059 -512 -0,13%

– di cui attività cedute non cancellate* 117.341 136.898 -19.557 -14,29%

Altre operazioni 13.282 12.745 537 4,21%

Sofferenze 15.280 16.078 -798 -4,96%

Polizze di capitalizzazione 8.011 7.714 297 3,85%

Totale impieghi 585.069 599.329 -14.260 -2,38%

Crediti di firma 40.662 46.084 -5.422 -11,77%

Totale impieghi e crediti di firma 625.731 645.413 -19.682 -3,05%

38 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Impieghi

Al 31 dicembre 2014 i crediti per cassa con clientela al netto delle rettifiche di valore (voce 70dell’attivo) si attestano a 585,07 milioni di euro, segnando un decremento del 2,38% rispetto alprecedente esercizio.

L’erogazione del credito avuto riguardo al merito creditizio, è l’obiettivo tradizionale e principa-le della Banca. A fine esercizio il rapporto impieghi sulla raccolta, che misura il grado di utiliz-zo della raccolta diretta, è pari al 89,34; il livello di questo indicatore si conferma ben più ele-vato rispetto al dato medio del sistema bancario e delle banche di credito cooperativo, a con-ferma del perseguimento di una politica di sviluppo degli impieghi e di sostegno del territorio.

La composizione degli impieghi è sintetizzata come segue:

La riduzione complessiva degli impieghi, pari a 14,3 milioni di euro, pur di intensità inferiorerispetto al 2013 quando registrava i 35,6 milioni di euro ed il -5,61 in valore percentuale, riflet-te la debolezza della domanda di prestiti da parte sia dei privati che delle imprese. La spesa per investimenti da parte delle imprese continua a risentire del basso utilizzo di capa-cità produttiva e di prospettive della domanda ancora incerte. Sulla spesa delle famiglie pesaancora il clima di sfiducia connesso con l’incertezza sulla situazione economica.

Lo sviluppo degli impieghi nell’esercizio si è concentrato sul comparto a medio lungo termine,sia nei confronti di famiglie e che di imprese.

dati in migliaia di euro

*L’importo indicato tra le «attività cedute non cancellate» si riferisce per 10,26 milioni a crediti cartolarizzati nell’esercizio 2005,per 8,43 milioni a crediti ceduti negli esercizi 2007 e 2008 e per 98,65 milioni a crediti autocartolarizzati nel 2013.

39 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

0

100.000

200.000

300.000

400.000

50.000

150.000

250.000

350.000

450.000

CONTI CORRENTI

FINANZIAMENTI PER ANTICIPI SB

F

IMPIEGHI IN VALU

TA

MUTUI E F

INANZIAMENTI A RIE

NTRO

ALTRE OPERAZIONI

SOFFE

RENZE

2014

2013

– DI CU

I ATTIVITÀ CEDUTE NON CANCELLATE

I Mutui e finanziamenti a rientro si mantengono sostanzialmente allineati sui valori del prece-dente esercizio; il saldo è determinato da nuove erogazioni per 65 milioni e rimborsi ed estin-zioni per circa lo stesso importo.

Le forme tecniche a breve flettono e determinano la riduzione dell’aggregato. Gli affidamenti diconto corrente e gli anticipi sulla presentazione del portafoglio commerciale evidenziano uncalo rispettivamente di 9,76 milioni di euro e di 4,10 milioni di euro, corrispondente al 8,9 in per-centuale. Tale dinamica è conseguente alla contrazione dei prestiti alle imprese, risentendo,dal lato della domanda, di un eccesso di capacità produttiva e, dal lato dell’offerta, della persi-stente rischiosità dei prenditori di fondi.

40 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Le sofferenze nette, pari alle sofferenze lorde meno le rettifiche di valore già spesate a contoeconomico, si portano a 15,28 milioni di euro, in leggera riduzione di 0,8 milioni di euro rispet-to al dato dell’esercizio precedente. L’incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi scendequindi al 2,61% rispetto al 2,68% dello scorso anno, valore ben al di sotto del dato medio disistema; per la dinamica delle esposizioni deteriorate si rimanda al paragrafo successivo«Informazioni qualitative sui rischi di credito».

L’aggregato impieghi comprende l’importo di 386 mila euro riferito a quattro anticipazioni ero-gate al Fondo di Garanzia dei depositanti nell’ambito di interventi realizzati nel corso del 2012per la risoluzione della crisi di banche di credito cooperativo poste in liquidazione. Tali antici-pazioni, tutte infruttifere e ripartite pro-quota tra le consorziate al Fondo, sono state finalizzateall’acquisto da parte del Fondo stesso di portafogli crediti in contenzioso e delle attività perimposte differite connesse alle rettifiche di valore su crediti delle banche oggetto di intervento. Il piano di rimborso relativo alle anticipazioni finalizzate all’acquisto di crediti è ancorato alledinamiche di rientro degli stessi; il credito riferito alle attività per imposte differite potrà essererecuperato a chiusura del bilancio della gestione commissariale, a seguito della conversionein credito di imposta ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e dei successivi chiarimentidell’Agenzia delle Entrate.

Con riguardo ai settori di destinazione del credito si registra una crescita dei finanziamenti allefamiglie consumatrici (+0,59%) che rappresentano il maggiore settore di destinazione econo-mica (28,37%).In coerenza alla dinamica del credito, coerentemente al quadro di debolezza degli investi-menti, si riscontra la riduzione dei settori produttivi industria (-0,26%) e commercio (-1,31%).Si rileva un debole sviluppo dei finanziamenti all’agricoltura (+0,32%) ed agli alberghi e pub-blici esercizi (+0,09%).I finanziamenti utilizzati da soggetti operanti nell’ambito dell’edilizia rappresentano il 10% deltotale, valore lievemente in aumento rispetto al dato del precedente esercizio (+0,57%).

Settore 2014 2013 Variazione%

Industrie 13,88% 14,14% -0,26%

Edilizia e opere pubbliche 10,00% 9,43% 0,57%

Commercio 10,35% 11,66% -1,31%

Alberghi e pubblici esercizi 14,02% 13,93% 0,09%

Altri servizi 18,72% 18,73% -0,01%

Famiglie 28,37% 27,77% 0,59%

Agricoltura 4,66% 4,34% 0,32%

Totale impieghi 100,00% 100,00% 0,00%

41 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Gli impieghi accordati a clientela «Privati» e «Imprese»

Gli impieghi per cassa al lordo delle rettifiche su crediti ed esclusi i fondi di terzi in amministra-zione, i titoli di debito, le polizze di capitalizzazione e le sofferenze ammontano a 563 milioni dieuro e risultano così ripartiti:

Forma tecnica 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Mutui e finanziamenti a rientro 140.790 141.082 -292 -0,21%

Conti correnti 7.805 6.637 1.168 17,60%

Totale 148.595 147.719 876 0,59%

dati in migliaia di euro

Tipo clientela 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Privati 148.595 147.719 876 0,59%

Imprese 414.355 427.781 -13.426 -3,14%

Totale 562.950 575.500 -12.550 -2,18%

dati in migliaia di euro

Impieghi accordati a Clientela «Privati»

Gli impieghi accordati a «privati» evidenziano un incremento di 0,9 milioni di euro in valoreassoluto e dello 0,59 in valore percentuale. Risultano così ripartiti per forma tecnica.

42 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Natura 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Chirografi 10.807 9.572 1.235 12,90%

Ipotecari 129.983 131.510 -1.527 -1,16%

Totale 140.790 141.082 -292 -0,21%

dati in migliaia di euro

Al fine di sostenere i privati residenti nel territorio di competenza nell’acquisto della prima casa,è stato aggiornato, con condizioni particolarmente vantaggiose, il prodotto di mutuo fondiariodenominato «IO MUTUO».Anche per il 2014, facendo seguito al D.L. 63/2013, c.d. Decreto Energia, emanato per pro-muovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici nonché per «favorire lo svi-luppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici», d’intesa con laConfartigianato del Veneto Orientale, la Banca ha promosso uno specifico prodotto da offrirealla clientela Privati per l’anticipazione del beneficio fiscale spettante per le spese sostenuteper gli interventi di riqualificazione energetica e per gli interventi sul patrimonio edilizio, com-preso l’acquisto di mobili.

Tipo tasso 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Fisso 11.502 9.427 2.075 22,01%

Indicizzato 129.288 131.655 -2.367 -1,80%

Totale 140.790 141.082 -292 -0,21%

dati in migliaia di euro

Operazioni a medio e lungo termine – Privati

La Banca ha evaso le richieste di mutuo fondiario/ipotecario avanzate da soggetti privati condurata fino a 360 mesi.Si evidenzia nelle tabelle che seguono la suddivisione della forma tecnica Mutui e finanzia-menti a rientro per tasso e natura.

43 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Impieghi accordati a Clientela «Imprese»

Gli impieghi accordati a «imprese» evidenziano un decremento di 13,43 milioni di euro in valo-re assoluto e del 3,14 in valore percentuale e risultano così ripartiti:

Suddivisione impieghi a imprese per forma tecnica

Forma tecnica 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Mutui e finanziamenti a rientro 263.901 262.759 1.142 0,43%

Sconto di ptf 49 918 -869 -94,66%

Anticipi sbf 45.196 49.300 -4.104 -8,32%

Conti correnti (inclusi c/unici SBF) 101.110 110.798 -9.688 -8,74%

Impieghi in valuta 4.099 4.007 92 2,30%

Totale 414.355 427.782 -13.427 -3,14%

dati in migliaia di euro

Operazioni a medio e lungo termine – Imprese

La Banca ha evaso direttamente le richieste di mutuo fondiario e ipotecario avanzate dalleimprese con durata fino ai 240 mesi.

Si evidenzia nelle tabelle che seguono la suddivisione della forma tecnica Mutui e finanzia-menti a rientro erogati a imprese per tasso e natura.

Tipo tasso 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Fisso 11.850 14.148 -2.298 -16,24%

Indicizzato 252.051 248.611 3.440 1,38%

Totale 263.901 262.759 1.142 0,43%

dati in migliaia di euro

Natura 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Chirografi 71.777 72.427 -650 -0,90%

Ipotecari 192.124 190.332 1.792 0,94%

Totale 263.901 262.759 1.142 0,43%

dati in migliaia di euro

44 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Al 31.12.2014 risultano in essere n. 720 posizioni assistite dai consorzi di garanzia collettivafidi per un utilizzo totale di 66,8 milioni di Euro.Alla stessa data gli affidamenti accordati in base alle agevolazioni nazionali (Artigiancassa) eRegionali (MediocreditoFriuli, Veneto Sviluppo) sono pari a 7,9 milioni di Euro, per un totale di96 posizioni.

A fine esercizio, con riferimento all’accordo denominato Nuove Misure per il Credito alle PMI2013 e successive proroghe, a cui la Banca ha aderito in data 18.09.2013, risultano in corso43 sospensioni di quote capitale per complessivi 1,5 milioni di euro.

La Banca ha, inoltre, consolidato il rapporto di collaborazione con il Consorzio nazionale per loSviluppo delle Garanzie, denominato Co.Svi.G., società consortile a responsabilità limitata, perla gestione delle richieste di ammissione alla garanzia diretta del Fondo di Garanzia per le PMILg. 662/96 istituito da Mediocredito Centrale.Nel corso dell’anno sono state perfezionate 24 linee di credito assistite dalla garanzia del sud-detto Fondo, per un accordato complessivo di 2,3 milioni di euro.

Operazioni di Finanza Straordinaria, Estero e Leasing

È proseguita l’attività di supporto della clientela operante con l’estero proponendo l’interagamma dei servizi del comparto ed affiancando le aziende interessate a programmi di interna-zionalizzazione e di penetrazione sui mercati esteri.

I volumi intermediati nel comparto estero si sono attestati a 141 milioni di euro, su valori sostan-zialmente in linea con l’anno precedente.

In collaborazione con le società del movimento e partner convenzionati sono state concluseoperazioni di leasing, per transato complessivo pari a 5 milioni di euro, ed operazioni di credi-ti ordinari in pool a medio e lungo termine, per complessivi 5 milioni di euro.

Informazioni qualitative sui rischi di credito

La Banca ha confermato i rigorosi criteri di selettività degli affidamenti in fase di proposta, istrut-toria ed erogazione mantenendo elevato il controllo del credito, in particolare sulle posizioni chepresentano segnali di anomalia.

Il controllo andamentale è svolto da una unità dedicata. I controlli di secondo livello sul com-parto del credito si estendono alla verifica dell’esercizio delle deleghe, alla completezza degliiter istruttori e alla corretta classificazione delle posizioni anomale.

I criteri di classificazione delle posizioni di credito sono determinati in funzione delle caratteri-stiche andamentali delle posizioni, nonché dell’intensità di rischio ad esse corrispondente nelrispetto delle disposizioni dell’Organo di Vigilanza e delle regole interne da ultimo aggiornate inuno con le modalità di determinazione del valore di recupero dei crediti deteriorati e in bonis.

I crediti in osservazione al 31.12.2014 ammontano a 9,69 milioni di euro e sono rappresentatida n. 91 posizioni che, per anomalie gestionali delle linee di credito, sono soggette ad un atten-

45 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

to monitoraggio, nelle more di verificare una completa regolarizzazione, ovvero di provvederead una allocazione più severa. Le posizioni in osservazione sono gestite dai gestori delle sin-gole posizioni, in collaborazione con l’unità Controllo andamentale.

A causa del protrarsi dell’andamento negativo della congiuntura economica i crediti deteriora-ti si incrementano seppure leggermente sul dato dell’esercizio precedente.

Le esposizioni deteriorate lorde comprendono:– sofferenze: n. 168 posizioni per un importo di 31,44 milioni di euro; in aumento del 9,66%;– crediti ristrutturati: n. 9 posizioni per un importo di 626 euro; in riduzione del 89,37%;– crediti incagliati: n. 104 posizioni per un importo di 24,85 milioni di euro; in aumento del 64,72%;– crediti scaduti: n. 85 posizioni per l’importo di 7,3 milioni di euro; in diminuzione del 45,99%.

Complessivamente i crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore ammontano a 41,45milioni di euro, in riduzione di circa 5 milioni di euro rispetto al precedente esercizio. L’incidenzadei crediti deteriorati netti sugli impieghi netti si porta al 7,08%, in decremento rispetto al 7,74%del precedente esercizio.

La tabella a seguire espone il dettaglio dei crediti deteriorati con evidenza della relativa sva-lutazione.

2014

voci Esposizione Rettifiche Esposizione Rettifiche/lorda di valore netta Esposizione

lorda

Sofferenze 31.436 16.155 15.281 51,39%

Incagli 24.845 6.330 18.515 25,48%

Esposizioni ristrutturate 626 107 519 17,09%

Esposizioni scadute 7.349 219 7.130 2,98%

Totale crediti deteriorati 64.256 22.811 41.445 35,50%

Crediti in bonis 546.564 2.940 543.624 0,54%

Totale crediti verso la clientela 610.820 25.751 585.069 4,22%

2013

voci Esposizione Rettifiche Esposizione Rettifiche/lorda di valore netta Esposizione

lorda

Sofferenze 28.666 12.588 16.078 43,91%

Incagli 15.083 2.422 12.661 16,06%

Esposizioni ristrutturate 5.890 1.482 4.408 25,16%

Esposizioni scadute 13.607 377 13.230 2,77%

Totale crediti deteriorati 63.246 16.869 46.377 26,67%

Crediti in bonis 555.759 2.807 552.952 0,51%

Totale crediti verso la clientela 619.005 19.676 599.329 3,18%

Con riferimento al tasso di copertura complessiva delle esposizioni deteriorate, ovvero al rap-porto tra le relative rettifiche di valore e l’esposizione lorda, si evidenzia un aumento dell’indi-catore che passa dal 26,67% del 2013 al 35,50% del 2014. Per le sofferenze, l’incidenza dellesvalutazioni rispetto al valore dell’esposizione lorda sale al 51,39% rispetto al 43,91% del pre-cedente esercizio pur avendo, la Banca, spesato ed estinto posizioni ritenute non più recupe-rabili per l’importo di 2,7 milioni di euro. Per le incagliate il tasso di copertura si porta al 25,48%rispetto al 16,06% del 2013.

Anche per i crediti in bonis il livello di copertura è lievemente salito allo 0,54% rispetto allo0,51% del 2013; complessivamente gli impieghi risultano svalutati per il 4,22%, quasi un puntopercentuale in più rispetto allo scorso anno.

Il costo del credito, pari al rapporto tra le rettifiche nette su crediti per cassa verso la clientelae la relativa esposizione lorda, passa dallo 1,35% dell’esercizio precedente al 1,61% del 31dicembre 2014. Tale incremento risente in particolare dell’aumento delle rettifiche di valore suicrediti dell’esercizio, pari a 1,47 milioni di euro.

46 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

A dicembre 2014 le esposizioni assistite da garanzie reali e personali rappresentano il 77,98%degli impieghi lordi, valore lievemente in aumento rispetto al dato dell’esercizio precedente,pari al 76,94%.

Le garanzie reali sono costituite principalmente da garanzie ipotecarie su beni immobili e resi-denziali. Alla data del 31.12.2014 rappresentano il 58,82% e si confermano in aumento rispet-to al 57,42% del 2013.

2014 2013

Tipologia crediti ammontare incidenza ammontare incidenza

Non garantiti 134.535 22,02% 142.794 23,07%

Garanzie reali 359.260 58,82% 355.412 57,42%

Garanzie personali 117.026 19,16% 120.800 19,52%

Totale 610.821 100% 619.005 100%

47 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

2014 Incidenza 2013 Incidenza

Primi 10 clienti 47.162 7,54% 50.221 7,78%

Primi 20 clienti 78.174 12,49% 82.687 12,81%

Primi 30 clienti 100.235 16,02% 105.381 16,33%

Primi 40 clienti 118.413 18,92% 123.833 19,19%

Concentrazione dei rischi

A seguire viene riportata una tabella relativa al peso dei primi clienti della Banca per consi-stenza degli impieghi.

La Banca nel corso dell’esercizio ha soddisfatto le richieste della clientela perseguendo unapolitica di contenimento nella concentrazione del credito.Gli impieghi si sono principalmente indirizzati sui segmenti famiglie e piccole imprese, a testi-monianza di come la Banca continui a sostenere il territorio di elezione pur in un contestooggettivamente difficile a causa, tra l’altro, dell’accresciuta rischiosità degli attivi connessa alpeggioramento delle condizioni dell’economia reale.

Grandi rischi

Alla data del 31.12.2014 le esposizioni che rientrano nei «grandi rischi» secondo la normativaprudenziale sono 8 e comprendono l’esposizione verso lo Stato Italiano, l’esposizione verso 4intermediari vigilati e l’esposizione verso 3 clienti e gruppi di clienti connessi. Il valore com-plessivo delle attività di rischio relative è 383,57 milioni di euro.Le attività di rischio riferire ai clienti e gruppi di clienti connessi, nominali e ponderate, ammon-tano rispettivamente a 43,84 ed a 31,92 milioni di euro; al 31.12.2013 erano presenti 7 gruppidi rischio per nominali 81,28 milioni di euro e ponderati 63,08 milioni di euro.In tale ambito non rientrano esposizioni in default.Nessuna posizione eccede i limiti prudenziali posti dalla disciplina vigente.

Esposizioni verso parti correlate

Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei con-fronti di soggetti collegati, si evidenzia che al 31 dicembre 2014 non sono presenti posizioni dirischio verso soggetti collegati che eccedono i limiti prudenziali di riferimento.Alla data di riferimento sono presenti 5 posizioni di rischio. Le attività di rischio complessiveverso soggetti collegati, nominali e ponderate, ammontano, rispettivamente, a 9,45 milioni dieuro e a 7,27 milioni di euro.

48 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

ATTIVITÀ E STRUTTURA OPERATIVA

POLITICHE COMMERCIALI

La struttura commerciale della Banca è orientata allo sviluppo della relazione con i clienti edalla soddisfazione dei loro bisogni.Al fine di ottimizzare la realizzazione delle linee strategiche, esplicitate nel documento di pia-nificazione operativa anno 2014, sono state riunite in un’unica struttura le funzioni «Marketinge Customer Service» e «Commerciale», avvicinando la fase di creazione/modifica dei prodot-ti ed il collocamento degli stessi presso la clientela. Le attività presso la rete vengono seguite da due Responsabili dei gestori («Responsabilegestore imprese» e «Responsabile gestori privati»). A completamento delle figure che opera-no nel mercato di riferimento è presente il «Responsabile Corporate», con il compito di assi-stere le aziende di maggior standing e sovraintendere al comparto estero, leasing e factoring.

È stata consolidata l’attività di cross-selling su specifici prodotti, in particolare, del compartogestito, assicurativo e di banca virtuale nonché l’attività di cross-market tra clientela privataed imprese.

Si è provveduto ad aggiornare il catalogo prodotti al fine di ampliare la gamma di offerta, cer-cando di proporre i prodotti più adeguati alle necessità delle diverse fasce di clientela. Per la clien-tela aziende, sulla scorta di quanto già realizzato per i privati, è stata razionalizzata l’offerta delprodotto di conto corrente, con la distribuzione di «IoConto Impresa» che permette di scegliere ilcanale con il quale effettuare le operazioni, sulla base di fasce di prezzo differenziate.L’attività è stata finalizzata alla creazione di una gamma di prodotti studiata per le diverse esi-genze collegate all’attività imprenditoriale svolta, sia sul lato degli impieghi sia dei servizi offerti.

Lo sviluppo dei canali telematici e del self banking è stato oggetto di particolare attenzione, alfine di offrire canali distributivi alternativi allo sportello tradizionale nonché servizi evoluti, il tuttoa costi significativamente contenuti.

Il modello distributivo, per quanto attiene lo sportello, è stato orientato allo sviluppo della parteconsulenziale nei confronti del cliente, a fronte della riduzione della componente operativa.

La clientela è stata segmentata e portafogliata in modo da coinvolgere tutto il personale direte nell’attività consulenziale. Il nuovo modello, che applica le tecniche di C.R.M. (customerrelationship management) utilizza un’apposita procedura informatica integrata nel sistemaoperativo in uso.

I risultati della nuova strategia commerciale sono in fase di sviluppo e vengono monitorati alfine del continuo miglioramento dell’offerta a favore della clientela. In tale ottica, annualmenteviene svolta la consueta indagine di customer satisfaction con la quale viene misurato il gradodi soddisfazione del servizio offerto e che costituisce un prezioso stimolo per ottimizzare larelazione con la clientela.

Nel corso del 2014 è stata effettuata una modifica unilaterale dei tassi creditori comunicata aisensi dell’art. 118 Testo Unico Bancario.

49 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

POLITICHE DISTRIBUTIVE

I canali utilizzati per la distribuzione dei prodotti e per la somministrazione dei servizi sono rap-presentati da:– filiali: la rete è composta da 17 sportelli;– ATM: principalmente coesistenti con le filiali;– self banking «IoBanca»: nove postazioni operative (Fossalta di P.ro, Teglio, Portogruaro,

Pertegada, Bibione, Motta di Livenza, Caorle, San Donà di Piave e Gruaro); nei primi mesidel corrente anno è stata resa operativa la nuova area self presso la filiale di Lignano edun’ulteriore è in corso di avanzata realizzazione presso la filiale di Lugugnana.

– internet banking;– phone banking.

Al fine di migliorare ulteriormente la qualità del servizio offerto tramite le «aree self» è statorealizzato un nuovo lay-out che garantisce una maggiore riservatezza e comodità nella frui-zione dei servizi, utilizzato per la realizzazione dell’area self di Lignano, Gruaro, Pertegada,per il restyling di quella di Fossalta di Portogruaro e precedentemente per la filiale di SanDonà di Piave.

Filiali

Le filiali tradizionali hanno un ruolo fondamentale e centrale nell’offerta dei prodotti e servizidella Banca.Il numero delle dipendenze è rimasto invariato; sono distribuite nella provincia di Udine (n. 3),nella provincia di Venezia (n. 12) e nella provincia di Treviso (n. 2) e presidiano adeguatamenteil territorio di competenza ancorché non ci sia continuità tra il territorio «storico» e il territorio dipiù recente insediamento di San Donà di Piave e Motta di Livenza.

CANALI INTERNET E REMOTE BANKING

I servizi di E-banking sono ormai una realtà consolidata che vede sempre più utenti ricorrerealle opportunità offerte dai canali alternativi allo sportello, in particolare il canale Internet, perla gestione del proprio conto.Sempre più diffusi ed utilizzati dalla clientela «Imprese» e da quella «Privati» risultano i servi-zi forniti dai canali innovativi.

Il 76,5% della clientela «Imprese» (4.022 conti correnti su un totale di 5.259) è servito dal cana-le (Internet/Remote Banking) e lo utilizza in modo significativo (88,2%).Il 47,8% della clientela «Privati» (6.058 conti correnti su un totale di 12.673) ha aperto il mede-simo canale e lo utilizza in modo molto soddisfacente (64,3%).

Corporate Banking «Aziende» 2014 2013 Variazione %

Stazioni 1.143 887 + 28,86

Disposizioni 442.884 449.706 -1,51%

Internet Banking «Famiglie» 2014 2013 Variazione %

Stazioni 6.582 5.560 + 18,38

Disposizioni 67.152 62.758 +7,00%

L’accesso al servizio, oltre alla password, prevede l’utilizzo di un apposito dispositivo denomi-nato «token», in grado di assicurare un livello di sicurezza ottimale.L’utente ha, inoltre, la possibilità di essere informato, tramite SMS, ad ogni accesso al servizioe ad ogni disposizione di pagamento superiore ad una soglia stabilita, nonché di bloccare l’o-peratività dispositiva (bonifici Italia, stipendi e bonifici esteri).

Self Banking – «io Banca»

Nel corso del 2014 è stata realizzata un’ulteriore area Self Banking, per cui il servizio «Io Bancanon stop» è ora operativo su nove filiali, in ognuna delle quali opera un addetto con l’incarico diassistere la clientela nelle funzionalità e promuovere gli strumenti di monetica. Le apparecchiatu-re ivi posizionate permettono infatti di effettuare facilmente ed in completa autonomia, con l’utiliz-zo della carta Bancomat, prelevamenti di contante, disposizioni di pagamento, la stampa dell’e-stratto conto, la visualizzazione della posizione titoli e versamenti di contanti ed assegni, in qual-siasi momento della giornata, con notevole risparmio di tempo ed evitando la coda allo sportello.Inoltre, è stato reso disponibile un canale Internet che, attraverso InBank, consente di visua-lizzare e stampare le condizioni, la corrispondenza, nonché ogni ulteriore informazione relati-va ai rapporti collegati.Nelle filiali già attrezzate è stato raggiunto un livello di operatività più che soddisfacente, con-siderato che un versamento su due ed il 90% dei prelievi per contanti inferiori ad euro 500,00dei nostri clienti vengono effettuati nell’area self.

50 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

51 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

LA COMUNICAZIONE E LE RELAZIONI ESTERNE

La Banca ha mantenuto un canale privilegiato di comunicazione con i Soci con la pubblicazio-ne della rivista «Noi e Voi», ulteriormente innovata ed ampliata nel corso dell’anno, inviata aiSoci anche via e-mail e disponibile nel sito internet e presso la rete filiali.

Dal mese di dicembre è stato attivato un servizio di mailing, con cadenza bimestrale, che rag-giunge tutta la clientela che ha fornito la propria mail e con il quale vengono fornite informa-zioni relative ad attività della Banca e di carattere commerciale.

Sono stati sviluppati anche nuovi strumenti di comunicazione, in linea con le tendenze di oggi,che permettono di interagire tramite strumenti tecnologici quali smartphone e tablet.In particolare, è stata attivata un’apposita «app» per tablet tramite la quale si accede ad uninsieme articolato di informazioni riguardanti la Banca ed al virtual banking.

Il sito internet costituisce una fonte informativa ampia sia in termini di prodotti sia di notizie rela-tive alle iniziative in corso. È stato implementato con un’apposita sezione dedicata alle news-letter, alla quale si può iscrivere qualsiasi soggetto.

La redazione del bilancio di coerenza permette di sviluppare delle importanti riflessioni sul rap-porto in essere con il territorio e i suoi principali attori: nel campo dell’associazionismo, dellosport, del volontariato e della cultura. Il bilancio viene, poi, presentato ai principali soggetti concui la Banca collabora in un apposito incontro di approfondimento e confronto al fine di coglie-re le nuove istanze del territorio servito.

Ai fini promozionali la Banca sponsorizza diversi eventi che si svolgono nel territorio nonchéspecifiche pubblicazioni a carattere locale.Tutte le iniziative si contraddistinguono e si indirizzano nel campo del sociale, sottolineando ilruolo di Banca del territorio al servizio della comunità di riferimento.

52 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA

Intermediazione titoli

Nel 2014 si è più che dimezzato il rendimento dei titoli di stato italiani a 10 anni. La discesa èstata regolare durante tutto l’anno. Più che dimezzati anche i rendimenti dei Btp a 2 ed a 5anni. Grande motore nella discesa dei tassi nella zona euro è stata la BCE, che nel 2014 hatagliato due volte il costo del denaro (in giugno e in settembre) e ha annunciato varie nuovemisure di sostegno espansivo. Negli ultimi mesi dell’anno, inoltre, si è intensificata la specula-zione sul lancio da parte di Francoforte del programma di quantitative easing. Tutto ciò ha con-tribuito alla riduzione dei tassi di interesse, inoltre le attese di politiche monetarie espansivehanno sostenuto le quotazioni obbligazionarie.Grande protagonista dei mercati finanziari è stata la borsa americana, spinta al rialzo da una cre-scita economica che nell’ultimo trimestre ha stupito tutti gli osservatori (pil +5%). L’indice S&P500chiude l’anno con un rialzo in dollari del 13%, che per l’investitore della zona euro diventa +28%.Con riferimento all’Europa le borse di Milano e Parigi chiudono in sostanziale pareggio,Francoforte +2,6%, Madrid +3,5% e Londra +3,1%.

Complessivamente i volumi intermediati dalla Banca ammontano a 168,5 milioni di euro ed evi-denziano un decremento di 73,5 milioni di euro, corrispondente al 30,37 in percentuale. Lavariazione registrata è ascrivibile all’ammontare dei rimborsi di titoli giunti a scadenza che risul-tano dimezzati nel 2014 rispetto al 2013.Inoltre, nel corso dell’esercizio, le attività di arbitraggio sono state inferiori a quelle registratenel 2013, per la preferenza riscontrata dalla clientela verso altri prodotti di investimento quali ifondi comuni di investimento.

Descrizione 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Negoziazione c/proprio con clientela 20,77 34,54 -13,78 -39,87%

Raccolta ordini 147,73 207,44 -59,71 -28,78%

Totale 168,49 241,98 -73,49 -30,37%

dati in milioni di euroVolumi intermediati totali

dati in migliaia di euro

Descrizione 2014 2013 Variazione Variazioneassoluta %

Raccolta ordini (forma tradizionale)commissioni percepite 228,88 255,21 -26,33 -10,32%

Raccolta ordini (Trading on-line)commissioni percepite 40,34 36,84 3,50 9,51%

Totale 269,22 292,05 -22,82 -7,81%

Intermediazione titoli – la redditività

La redditività del comparto si porta a 269 mila euro registrando un decremento di 23 mila eurorispetto al precedente esercizio.

53 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Prodotto 2014 2013 Variazione %

Carte di Debito 14.223 13.368 +6,40

Carte di Credito – «a Saldo» 5.149 4.929 +4,46

Carte di Credito – «Revolving» 834 924 -9,74

Carte Prepagate 2.160 1.822 +18,55

Servizio di Pagamento 2014 2013 Variazione %

Pagamento Effetti – Canale Telematico 109.575 109.061 +0,47

Pagamento Effetti – Canale tradizionale 327.933 324.003 +1,21

Presentazione effetti elettronici da clienti 130.447 132.184 -1,31

Presentazione R.I.D. da clienti 46.776 42.444 +10,21

Presentazione RI.BA, R.I.D., R.IA.,M.A.V. da Banche. 434.950 438.003 -0,70

Pagamento tributi Internet/H.B. 63.338 62.197 +1,83

Descrizione 2014 2013 Variazione %

Nr. transazioni su ATM nostra Clientela 388.591 384.055 +1,18

Nr. transazioni su POS nostra Clientela 570.029 527.604 +8,04

Nr. Transazioni autostradali 14.933 15.915 -6,17

MONETICA E SERVIZI DI INCASSO E PAGAMENTO

Nel 2014 è proseguita l’azione tendente a sviluppare il comparto dei servizi di pagamento.L’utilizzo dei sistemi di pagamento, incasso e trasferimento fondi in via telematica ed elettroni-ca, registra le seguenti variazioni.

Per quanto attiene la moneta elettronica si registrano ulteriori passi in avanti nella gestionedelle transazioni finanziarie, raggiungendo un livello di diffusione che ne ha fatto lo strumentodi pagamento preferito dalla clientela.

54 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Descrizione 2014 2013 Variazione %

Stazioni 914 823 +11,06

Esercenti 737 647 +13,91

Nr. transazioni su POS 621.474 588.284 +5,64

Importo transazioni su POS 74.135.544 71.223.187 +4,09

Il comparto moneta elettronica rileva, nel 2014, un costante aumento delle operazioni auto-matizzate con carte di credito e debito, segnando un incremento degli utilizzi.

La Banca, nel corso del 2014, ha continuato ad investire in risorse tecnologiche per consoli-dare l’efficienza operativa. Le nuove misure di sicurezza degli strumenti crittografici, dotati dichip che riducono al minimo possibili truffe, sono presenti sulla totalità delle carte di Debito eCredito, permettendo al cliente di operare in assoluta tranquillità.

Sempre più diffuso, tramite la carta prepagata «ricaricabile», il cosiddetto «commercio elet-tronico», cioè la possibilità di acquistare beni e servizi on-line con una spendibilità control-lata, in particolare via internet. Le nuove carte si sono arricchite di ulteriori funzionalità qualil’accredito dello stipendio/bonifici oltre alla possibilità di effettuare ricariche direttamentedallo sportello ATM.

55 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

LE RISORSE UMANE, LA STRUTTURA ORGANIZZATIVAE L’ORGANIZZAZIONE

LE RISORSE UMANE

La strategia gestionale della Banca riserva primaria attenzione alle risorse umane che ope-rano in azienda, nella consapevolezza che solo garantendo alla clientela un servizio qualifi-cato, fornito da personale preparato, si ottengono e rafforzano vantaggi competitivi e risul-tati di rilievo.

L’andamento dell’organico

Alla data del 31/12/2014 la Banca occupava 134 persone, 5 in meno rispetto al 31/12/2013.

La rete distributiva occupa 76 risorse, pari al 56,72% dell’organico.L’azione commerciale è svolta con il supporto dei 33 specialisti di sede appartenenti alle UnitàOperations e Crediti.Il rimanente personale dislocato centralmente è pari a 25 unità.

Le tabelle seguenti evidenziano la distribuzione del personale per sesso, per tipologia contrat-tuale, per dislocazione, per classi di età.

Personale in organico al 31.12

2013 % 2014 %

Maschile 83 59,71% 78 58,21%

Femminile 56 40,29% 56 41,79%

Personale con contratto a tempo parziale

2013 % 2014 %

Unità 6 4,32% 6 4,48%

Dislocazione

2013 % 2014 %

Dipendenti in sede centrale 60 43,17% 58 43,28%

Dipendenti presso le filiali 79 56,83% 76 56,72%

56 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Suddivisione per fasce d’età al 31.12.2014

Uomini Donne Totale

Inferiore ad anni 30 8 3 11

Da anni 30 a 39 20 17 37

Da anni 40 a 49 18 30 48

Da anni 50 a 55 19 5 24

Oltre anni 55 13 1 14

La formazione

Nel 2014 l’attività formativa ha interessato prevalentemente i seguenti temi:– sicurezza e antiriciclaggio;– aggiornamento in tema di prodotti assicurativi ai sensi del regolamento ISVAP;– aggiornamento per il mantenimento della certificazione di European Financial Advisor;– strumenti e metodi di lavoro per la consulenza finanziaria.Inoltre, nel continuo, è stato garantito l’aggiornamento degli specialisti di sede, ricorrendo pre-valentemente all’offerta formativa della Federazione locale.

Oltre al mantenimento dell’aggiornamento sui principali obblighi formativi (antiriciclaggio, pri-vacy, sicurezza, etc.), la disponibilità, sotto forma di mappatura di tutti i processi aziendali,contribuisce nel continuo ad arricchire le conoscenze tecnico - giuridiche del personale,garantendo uniformità, standardizzazione ed efficacia nelle attività di erogazione dei servizialla clientela.

La formazione è stata affidata principalmente a docenti esterni. Al personale interno sono statiassegnati gli incontri di approfondimento sulle problematiche operative più ricorrenti, oltre, inalcuni casi, la formazione su argomenti di particolare specificità (es. antiriciclaggio, adeguataverifica, etc.).Per il tema Antiriciclaggio esiste apposita convenzione con uno studio legale per l’erogazionedi ulteriore formazione specifica sull’argomento.

La tabella che segue evidenzia le attività d’aula ed autoformazione certificata, i temi trattati e iruoli formati.

Formazione anno 2014 Ruoli coinvolti ore/dipendente

Prodotti e servizi assicurativi Tutto il personale di rete 2.738

European Financial Advisor Gestori Personal 112,50

Sicurezza, Antiriciclaggio Tutto il personale 542

Consulenza Finanziaria: strumenti e metodi Gestori Top Classic e Classic 900

Corsi vari Responsabili e/o addetti di sede e di rete 1.235,50

Totale 5.528

57 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La comunicazione interna

La comunicazione interna ha il compito di diffondere le informazioni all’interno della struttura edi dare risalto a tutte le iniziative aziendali che impattano sulla vita professionale dei dipendenti.

La piattaforma S.I.O. (Sistema Informativo di Organizzazione) rappresenta il canale con ilquale vengono resi disponibili al personale i processi operativi e pubblicate le principali notizieinerenti l’operatività della Banca. Tale ambiente consente la consultazione immediata di tuttele circolari, manuali operativi, processi, normative, compendi, redatti dalla Banca, con la pos-sibilità di visionarne le correlazioni.La piattaforma contiene inoltre tutta la modulistica in uso presso la Banca, non presente nelsistema informativo aziendale, con conseguente possibilità di compilazione on-line.Nel corso del 2014 la piattaforma è stata implementata con l’evidenziazione, all’interno dellesingole mappature di processo, delle attività rilevanti rispetto ai rischi precedentemente indivi-duati come da normativa di Vigilanza.

Momenti di incontro significativi sono le riunioni periodiche (di cui due annue riservate a tutti idipendenti).

Gli strumenti di incentivazione

Adeguati sistemi di remunerazione e di incentivazione sono una condizione essenziale sia perassicurare e mantenere in azienda le migliori professionalità, in un’ottica di sana e prudentegestione, sia per assicurare stabilità all’azienda.

Il Sistema è disegnato sulla base di indici di sostenibilità che tengono conto, fra l’altro, dellasoddisfazione della clientela.In particolare, nella definizione del sistema incentivante per l’anno 2015, si terrà debitamenteconto delle ultime previsioni introdotte dalla Circolare Bankit in materia, garantendo così larispondenza della normativa interna in tema di remunerazione-incentivazione del personale edei dirigenti alle linee di indirizzo introdotte dalla Banca d’Italia, ed attinenti, soprattutto, allacomponente variabile della remunerazione.

Le relazioni sindacali

Le relazioni sindacali si sono mantenute su canoni di reciproca collaborazione.

58 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

La Banca adotta il sistema di amministrazione e controllo tradizionale che prevede la pre-senza del Consiglio di amministrazione con funzioni di supervisione strategica e di gestionee del Collegio Sindacale con funzioni di controllo, entrambi di nomina assembleare.Al Collegio Sindacale rimangono affidate le attività di cui all’Organismo di Vigilanza 231/01.

Al Direttore Generale, nominato dal Consiglio di amministrazione, sono attribuite le funzioniesecutive per la gestione operativa della Banca.

Nell’ambito del più ampio Sistema dei Controlli Interni, la Banca ha istituito/confermato leseguenti Funzioni di Controllo:– Funzione Internal Audit, svolge attività di revisione interna, affidata, come noto alla

Federazione Veneta;– Funzione Risk Management, svolge attività di controllo dei rischi;– Funzione Conformità, svolge attività di compliance alle norme;– Funzione Antiriciclaggio, svolge attività di presidio della normativa in materia di riciclag-

gio e di finanziamento del terrorismo. – Funzione Ispettorato.Il personale che partecipa alle Funzioni di Controllo non è coinvolto in attività che tali fun-zioni sono chiamate a controllare.

Il modello di servizio è incentrato sulle Filiali e sugli altri Canali Diretti distributivi per l’esecu-zione delle operazioni e sui Gestori per la consulenza e l’attività commerciale, quest’ultimicoordinati da Responsabili Imprese e Privati per lo sviluppo delle relazioni e supportati daglispecialisti dell’Unità Operations e dell’Unità Crediti nel collocamento dei prodotti e servizi.Tali sinergie consentono un’offerta personalizzata di qualità.

Allo stato la struttura della Banca si compone di due macro strutture:A) Direzione Generale, Comitati ed Uffici di Staff.B) Direzioni Operative ed Unità Organizzative.

La Direzione Generale è supportata da Comitati con funzione consultiva nei confronti delDirettore Generale ed Uffici di Staff che comprendono le unità organizzative dedicate ai con-trolli ed altre con compiti di supporto e consulenza.

Le Direzioni Operative sono unità organizzative di coordinamento che hanno il compito diassicurare, il raggiungimento di obiettivi qualitativi, quantitativi e di rischio. Sono general-mente articolate in ulteriori unità organizzative. Rispondono ad un componente dellaDirezione Generale, tempo per tempo individuato dal Direttore Generale. Possono essereassegnate ad un componente della Direzione Generale.

59 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Le Unità Organizzative sono unità specialistiche alle quali è affidata la gestione operativadelle attività di competenza. Possono essere articolate in ulteriori unità/ruoli operative/i dipiù elevata specializzazione. Rispondono al Responsabile della Direzione Operativa diappartenenza.

Nel corso dell’esercizio si è svolta e conclusa l’intensa attività di adeguamento della normati-va interna e della struttura alle previsioni contenute nel 15° agg.to, capitolo 7° (Sistema deiControlli Interni) e capitolo 9° (Continuità Operativa) alla Circolare Bankit 263/06, con, fra l’al-tro, l’aggiornamento del Regolamento Interno, integrato e completato da specifica Policy sulSistema dei Controlli Interni.Nel corso del 2015 si concluderà l’attività di adeguamento della struttura organizzativa e dellanormativa interna alla previsioni dell’8° capitolo (Sistema Informativo) di cui alle previsionidella circolare Bankit sopracitata.

60 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L’ORGANIZZAZIONE

Nuovo quadro regolamentare in materia di vigilanza prudenziale

Lo scorso 1° gennaio è divenuta applicabile la nuova disciplina contenuta nel pacchetto legis-lativo con il quale, tra l’altro, sono stati trasposti nell’ordinamento dell’Unione europea le rego-le contenute negli accordi approvati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d.Basilea 3).In particolare, tali raccomandazioni sono introdotte attraverso:– il regolamento (UE) 26.6.2013 n. 575 («Capital Requirement Regulation» - CRR), che detta

le norme in materia di fondi propri, requisiti patrimoniali sui rischi (1° pilastro), grandi espo-sizioni, rischio di liquidità, leva finanziaria, informativa al pubblico (3° pilastro);

– la direttiva (UE) 26.6.2013 n. 36 («Capital Requirement Directive» - CRD IV), che contie-ne, tra le altre, le disposizioni in materia di processo di controllo prudenziale (2° pilastro) eriserve di capitale;

– le collegate disposizioni di carattere tecnico-applicativo («Regulatory Technical Standard»- RTS e "Implementing Technical Standard» - ITS) definite dall’Autorità Bancaria Europea(ABE), adottate o in via di adozione da parte della CE;

– le collegate disposizioni di vigilanza e segnaletiche emanate dalla Banca d’Italia con laCircolare n. 285/2013 -«Disposizioni di vigilanza per le banche» - e con la Circolare n.286/2013 -«Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e lesocietà di intermediazione mobiliare»;

– la collegata documentazione tecnica Puma2 prodotta dal Gruppo Interbancario per l’appli-cazione delle suddette disposizioni segnaletiche della Banca d’Italia.

Con riguardo al conseguente nuovo impianto segnaletico, lo scorso 16 aprile la CommissioneEuropea ha adottato il regolamento sulle segnalazioni di vigilanza prudenziale che detta lenorme tecniche di attuazione vincolanti in materia di segnalazioni prudenziali armonizzate dellebanche e delle imprese di investimento (cd. schemi COREP).Ai sensi del citato regolamento le banche devono trasmettere alle autorità nazionali competentile informazioni richieste nelle seguenti date di riferimento:– segnalazioni mensili (aventi per oggetto le informazioni riguardanti il Requisito in materia di

Copertura della Liquidità), ultimo giorno di ogni mese;– segnalazioni trimestrali (relative, in particolare, alle informazioni in materia di (i) fondi pro-

pri e requisiti di fondi propri a fronte dei rischi di I pilastro, (ii) grandi esposizioni verso clien-ti e gruppi di clienti connessi, (iii) coefficiente di leva finanziaria, (iv) Finanziamento Stabile,31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 31 dicembre;

– segnalazioni semestrali, 30 giugno e 31 dicembre;– segnalazioni annuali, 31 dicembre.Il regolamento stabilisce, inoltre, le seguenti date d’invio:– segnalazioni mensili, quindicesimo giorno di calendario successivo alla data di riferimento

per le segnalazioni;– segnalazioni trimestrali 12 maggio, 11 agosto, 11 novembre e 11 febbraio;– segnalazioni semestrali: 11 agosto e 11 febbraio;– segnalazioni annuali: 11 febbraio.

61 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Sebbene il pacchetto della CRR/CRD IV e i relativi provvedimenti della Banca d’Italia sianoentrati in vigore il 1° gennaio 2014, il processo di definizione della regolamentazione in argo-mento non può considerarsi del tutto concluso in quanto, al fine di permettere la corretta imple-mentazione delle nuove disposizioni prudenziali, la CE, l’ABE e la Banca d’Italia, nell’ambitodelle rispettive competenze, dovranno emanare ulteriori provvedimenti di attuazione. Alla luce del nuovo quadro di riferimento di vigilanza prudenziale, la Banca ha pianificato edattuato i necessari interventi, formativi, organizzativi e procedurali volti sia ad una adeguataapplicazione dei nuovi riferimenti, sia alla puntuale produzione delle segnalazioni di vigilanza,implementando a riguardo gli opportuni correttivi al sistema di registrazione e reporting dei datiper continuare ad assicurarne integrità, completezza e correttezza.In tale ambito, rileva la definizione del modello metodologico sottostante la periodica determi-nazione degli indicatori di liquidità e degli aggregati patrimoniali nei quali si articolano i fondipropri ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza.La Banca ha inoltre rivisto il processo di predisposizione dell’informativa segnaletica in lineacon le nuove scadenze di invio, già ai fini della scadenza inerente la data di riferimento del 31dicembre 2014.

Segnalazione delle perdite storicamente accertate ex Circolare 284 della Banca d’Italia

In prospettiva della transizione dal principio contabile IAS 39 all’IFRS 9, la Banca d’Italia haprevisto la costruzione di un archivio per il calcolo dei tassi di perdita mediante l’introduzionedi un nuova segnalazione di vigilanza.La nuova segnalazione ha come ambito di applicazione la rilevazione delle perdite subite sulleposizioni:– derivanti da attività di rischio, in bilancio e «fuori bilancio», classificate come deteriorate per

le segnalazioni di vigilanza (sofferenze, incagli, ristrutturati, scaduti e sconfinanti deteriora-ti) nei confronti di soggetti residenti;

– la cui procedura di recupero viene considerata chiusa (posizioni chiuse nel periodo di rife-rimento della segnalazione).

La Banca ha implementato i presidi organizzativi e procedurali funzionali al rispetto del nuovoadempimento segnaletico ai sensi delle citate disposizioni. La prima segnalazione, che decor-re a marzo 2015, fa riferimento ai dati al 31 dicembre 2014.

Governo e gestione dei rischi – risk appetite framework

La Banca si è conformata alle nuove disposizioni in tema di governo e controllo dei rischi perla definizione del quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio (RiskAppetite Statement – RAF) che fissi ex ante gli obiettivi di rischio/rendimento ed i conseguen-ti limiti operativi.A tal fine la Banca ha adottato le soluzioni organizzative e le procedure operative ritenute piùopportune per assicurare efficacia ed efficienza al processo di definizione del RAF.Il percorso seguito si è sviluppato lungo tre principali linee di intervento:– organizzativo, mediante la definizione dei compiti degli organi e delle funzioni aziendali

coinvolte nel RAF in un quadro di complessiva coerenza, nonchè la definizione dei flussiinformativi inerenti;

– metodologico, mediante la definizione delle modalità di selezione e calibrazione degli indi-

62 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

catori e di fissazione delle soglie inerenti e la declinazione degli obiettivi nel sistema deilimiti operativi;

– applicativo, mediante la ricognizione degli ambiti di intervento sugli esistenti supporti appli-cativi per la gestione dei rischi e dei processi di vigilanza.

In tale ambito si evidenzia come, con riferimento ai rischi quantificabili, la declinazione deglielementi costituenti del RAF sia stata impostata sulle medesime metodologie di misurazionedei rischi utilizzate ai fini della valutazione aziendale dell’adeguatezza (ICAAP), scelta questache si ritiene agevoli il conseguimento dei necessari gradi di coerenza tra i due ambiti.

Sepa End Date

Come noto, in base a quanto stabilito dal Regolamento UE n.260/2012 e dal Provvedimento diBanca d’Italia recante istruzioni applicative dello stesso, dal 1° febbraio 2014 i servizi di bonifi-co e di addebito diretto nazionali sono stati sostituiti con gli analoghi servizi attivi in ambito euro-peo - rispettivamente SCT e SDD - creati per la realizzazione dell’area unica dei pagamenti inEuro, la Single Euro Payments Area - SEPA.Al fine di minimizzare i possibili rischi di interruzione dei pagamenti per i consumatori e le impre-se, il Parlamento e il Consiglio europei hanno approvato, a febbraio 2014, con validità 1° feb-braio 2014, la modifica del Regolamento (UE) 260/2012 proposta dalla Commissione Europeae concernente l’introduzione di un periodo transitorio di sei mesi durante il quale potevano esse-re accettate le operazioni di bonifico e di addebito diretto disposte nei formati nazionali.La modifica introdotta non ha comportato una variazione del termine per la migrazione allaSEPA, fermo al 1° febbraio 2014, ma la previsione di un «grace period», sino al 1° agosto 2014(cd. Periodo Transitorio), finalizzato alla migliore gestione di casi eccezionali o di emergenza.Entro il citato termine, la Banca in stretto raccordo e costante allineamento per le attività di diret-ta pertinenza con Phoenix Informatica Bancaria S.p.A. in qualità di struttura tecnica delegata eCassa Centrale Banca S.p.A. in qualità di tramite operativo/contabile da e verso i circuiti inter-bancari, ha completato la migrazione dei servizi di bonifico e di addebito diretto nazionali aglianaloghi servizi attivi in ambito europeo.L’adeguamento ai requisiti generali imposti dal Regolamento citato ha richiesto significativi inter-venti di adeguamento dei profili organizzativi e procedurali interni - in particolare con riguardo aiprocessi di trattamento/elaborazione delle operazioni - delle infrastrutture preposte, degli stru-menti di conferimento degli ordini e di relativa rendicontazione a disposizione della clientela suidiversi canali.Sono state declinate e adottate le modifiche conseguenti nei regolamenti e nelle disposizioniattuative attinenti, definiti e implementati in conformità i presidi di controllo, condotti i necessarimomenti di allineamento informativo e formazione delle strutture aziendali preposte all’operati-vità in ambito.

EMIR

In qualità di controparte finanziaria soggetta agli obblighi dell’EMIR, la Banca ha completatonel corso dell’esercizio l’adozione e implementazione dei presidi necessari per le segnalazio-ni ai «repertori di dati» e l’applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio previste dallevigenti disposizioni.

63 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Nuove Disposizioni di Vigilanza in materia di Sistema dei Controlli Interni,Sistema Informativo, Continuità Operativa

Con il 15° aggiornamento alla Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006,«Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche», è stato definito il nuovo quadroregolamentare in materia di «Sistema dei controlli interni», «Sistema informativo», «Continuitàoperativa». Le citate disposizioni, pur ponendosi in linea di continuità con la cornice normativae regolamentare precedente, hanno introdotto una serie di rilevanti novità che hanno impe-gnato la Banca – e ancora in prospettiva - a una serie di articolati interventi sull’organizzazio-ne, i processi, i dispositivi interni aziendali.Le perduranti tensioni prodotte dalla crisi congiunturale hanno imposto, peraltro, una ancorapiù attenta riflessione sulla capacità di realizzare il percorso di adeguamento contemperandol’obiettivo della conformità normativa con la salvaguardia dell’efficienza e dell’economicità dellagestione, in considerazione della significatività degli impatti delle citate disposizioni . Ciò premesso, il principio ispiratore delle scelte aziendali in materia si è basato su due assun-ti fondamentali:– la consapevolezza che un efficace Sistema dei Controlli costituisce condizione essenziale

per il perseguimento degli obiettivi aziendali e che gli assetti organizzativi e i processi deb-bano costantemente risultare atti a supportare la realizzazione degli interessi dell’impresae, al contempo, contribuire ad assicurare condizioni di sana e prudente gestione e stabili-tà aziendale. Funzioni di controllo autorevoli e adeguate contribuiscono, infatti, a guidaregli organi di vertice verso scelte strategiche coerenti con il quadro normativo e con le poten-zialità aziendali, agevolano lo sviluppo di una cultura aziendale orientata alla correttezzadei comportamenti e all’affidabilità operativa, permettono di accrescere la fiducia degli ope-ratori e dei clienti;

– il rilievo strategico del ruolo della rete del Credito Cooperativo, grazie alla quale la Bancapuò offrire alla propria clientela una gamma completa di servizi bancari e finanziari, coeren-ti con il quadro operativo e regolamentare di riferimento. L’articolazione della rete assumeulteriore rilievo in quanto ambito di concreta attuazione del principio di proporzionalità nellesoluzioni che la stessa offre per supportare la compliance a un quadro normativo in cre-scente evoluzione, agevolando il conseguimento di più elevati gradi di efficienza operativae contribuendo al contenimento dei costi connessi.

All’insegna di tali riflessioni e nel contesto di un percorso comune che ha coinvolto le altre con-sorelle e le strutture di secondo livello del network, il processo di adeguamento ha fatto riferi-mento agli indirizzi interpretativi e alle linee guida applicative elaborate nel progetto diCategoria, promosso a livello nazionale da Federcasse, cui la Banca ha partecipato per il tra-mite della Federazione di appartenenza.

Di seguito si riportano i riferimenti attinenti alcuni tra i principali interventi di modifica dell’organiz-zazione dei processi adottati nel corso dell’esercizio per l’adeguamento alle nuove disposizioni.

Profili attinenti l’esternalizzazione di funzioni aziendali

Nelle scelte di esternalizzazione la Banca ricorre alla Federazione Locale, alle banche disecondo livello, ad altre società/enti appartenenti al Sistema del Credito Cooperativo nonchéad altri outsourcer bancari positivamente sperimentati nel tempo.

64 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Tali strutture forniscono prevalentemente, se non esclusivamente, attività di supporto all’ope-ratività delle Banche di Credito Cooperativo e sono costituite e operano nella logica di servizioalle stesse, offrendo soluzioni coerenti con le loro caratteristiche e maggiori garanzie rispettoa soggetti terzi presenti sul mercato.I servizi offerti sono sviluppati e forniti sulla base di standard metodologici e interpretativi comu-ni, basati su riferimenti elaborati nell’ambito di tavoli di lavoro nazionali cui partecipano i refe-renti tecnici, competenti sulle tematiche volta per volta rilevanti, delle strutture associative,delle banche di secondo livello e dei centri servizi.Queste circostanze hanno costituito la base per la costruzione degli interventi necessari perrafforzare il presidio dei rischi sottesi alle funzioni e attività esternalizzate e conseguire il pro-gressivo innalzamento del livello di qualità delle stesse, nell’interesse di tutte le entità delCredito Cooperativo.In tale presupposto, la Banca ha partecipato e fatto riferimento alle iniziative progettuali avvia-te a livello di Categoria nel Cantiere «Esternalizzazione» sulla base dei cui riferimenti ha prov-veduto, tra l’altro, a:– definire la mappa delle attività esternalizzate e in, tale ambito, individuare quelle qualifica-

bili come funzioni operative importanti (FOI);– definire e adottare la politica di esternalizzazione nella quale sono disciplinati i criteri gene-

rali per l’affidamento delle funzioni e la definizione di piani di continuità operativa in caso dinon corretto svolgimento delle attività esternalizzate;

– identificare il referente per le funzioni operative importanti esternalizzate e adottare il rego-lamento relativo;

– definire e implementare i processi di previa valutazione, monitoraggio e verifica funzionalial governo delle attività esternalizzate con individuazione, per ogni segmento di attività,delle modalità e criteri di valutazione del fornitore, dei requisiti minimi contrattuali, dei livel-li di servizio attesi, degli indicatori di misurazione e valutazione delle performance, dellemodalità di gestione dei flussi informativi, dei processi e presidi che devono essere assi-curati a cura del fornitore, etc;

– definire i flussi informativi, i sistemi di reporting, le strutture di comunicazione e relazionealle autorità competenti, con evidenza delle strutture coinvolte e delle tempistiche di scam-bio informazioni, presa visione e convalida.

Profili ICT e di Continuità Operativa

La Banca opera in regime full outsourcing avvalendosi delle attività assicurate da PhoenixInformatica Bancaria S.p.A. di seguito, alternativamente per brevità, Centro Servizi.Ciò premesso, la Banca partecipa all’iniziativa progettuale di Categoria che, con riguardo aiProfili ICT e di Continuità Operativa, ha avuto tra i principali obiettivi la declinazione delle rica-dute applicative e lo sviluppo di riferimenti metodologici e standard documentali per le BCC ei Centri Servizi a supporto della realizzazione dei principali interventi di adeguamento a coper-tura delle non conformità identificate durante la fase di autovalutazione (gap analysis) richie-sta dalla Banca d’Italia.Le attività progettuali si sono focalizzate sullo sviluppo dei riferimenti necessari a supportare lebanche nell’individuazione e pianificazione degli interventi necessari per la conformità allenorme e nella redazione dei documenti la cui adozione è espressamente o implicitamenterichiesta dalle Disposizioni.

65 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Nella consapevolezza che accanto a tali interventi – e, spesso, propedeuticamente agli stes-si – fosse necessario lo sviluppo di attività tecniche o di definizione documentale in capo aiCentri Servizi, questi sono stati attivamente coinvolti nello sviluppo del progetto e costante-mente richiamati in merito alla necessità di pianificare ed eseguire per tempo le attività di lorocompetenza per assicurare la conformità normativa delle banche clienti.Nel più ampio contesto dei gap da colmare rispetto ai nuovi requisiti, i principali interventi diadeguamento in corso riguardano:– la messa in opera dei presidi per la predisposizione, con la stessa frequenza del piano stra-

tegico, del documento di indirizzo strategico dell’IT;– la definizione e istituzione della funzione ICT e della funzione di sicurezza informatica, l’a-

dozione dei pertinenti regolamenti e la nomina dei relativi responsabili;– la nomina dei «data owner» per i diversi ambiti di applicazione;– la predisposizione dei riferimenti e processi per la redazione annuale di un rapporto sull’a-

deguatezza e i costi dell’ICT della Banca;– la definizione delle responsabilità in merito allo svolgimento dei compiti di controllo di

secondo livello per il controllo del rischio informatico e il rispetto dei regolamenti interni edelle disposizioni esterne in materia di sistema informativo;

– la predisposizione e adozione di una metodologia di analisi del rischio informatico e l’inte-grazione del rischio informatico nel framework di gestione dei rischi operativi, reputaziona-li e strategici della Banca; la predisposizione dei presidi per la redazione annuale di un rap-porto sintetico sulla situazione del rischio informatico;

– la predisposizione di una Policy di Sicurezza Informatica che contiene i principi, gli obietti-vi, i ruoli e le responsabilità definiti riguardo la sicurezza informatica;

– la predisposizione di una procedura di gestione dei cambiamenti che regolamenta tutti icambiamenti che avvengono sul sistema informativo della Banca e di una procedura digestione degli incidenti di sicurezza informatica;

– la predisposizione di una Policy per la sicurezza dei Pagamenti via Internet, conforme alleindicazioni della BCE;

– la predisposizione di uno Standard di Data Governance che descrive i ruoli e le responsa-bilità assegnati in ambito, nonché i principi e i principali processi inerenti;

– la definizione dei criteri e dei processi per la valutazione dei rischi introdotti dall’esternaliz-zazione, considerando anche la criticità delle risorse ICT esternalizzate e dei rischi con-nessi al potenziale fornitore, funzione anche del grado di «dipendenza tecnologica» adesso associato.

Le attività di adeguamento sono tuttora in corso, in particolare con riferimento alla declinazio-ne dei profili organizzativi e procedurali atti a rendere operativi i contenuti delle politiche e rego-lamenti adottati; alla messa in opera della metodologia di analisi del rischio ed esecuzione delprimo assessment; all’individuazione delle soluzioni metodologiche e applicative ritenute piùidonee ad assicurare l’implementazione del processo di gestione del rischio informatico e lasua integrazione nella gestione dei rischi operativi della Banca; all’individuazione delle solu-zioni metodologiche ed applicative per i principi e modelli identificati nello standard di datagovernance.

66 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche

In relazione alle disposizioni di Vigilanza in materia di organizzazione e governo societario, laBanca ha recepito alcune tra le più significative modifiche introdotte, tra le quali si segnalano:

1. al ruolo di Presidente del Comitato esecutivo è stato designato un soggetto diverso dalPresidente del Consiglio di amministrazione, al quale non sono state assegnate deleghee/o incarichi operativi;

2. il processo di autovalutazione degli organi collegiali è stato effettuato utilizzando un sup-porto indipendente esterno, secondo il progetto proposto dalla Federazione Veneta;

3. a tutti i componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio Sindacale nonché aiDirigenti e al Responsabile della Funzione di Controllo, che partecipano alle riunioni colle-giali, vengono invitati, con congruo anticipo (4 giorni prima rispetto alla data di riunione) eutilizzando sistemi che garantiscono la riservatezza, tutta la documentazione inerente ipunti posti all’ordine del giorno. Tale documentazione resta nella disponibilità dei cennatisoggetti nel giorno successivo alla riunione;

4. è in corso di formalizzazione un piano di formazione per tutti i componenti gli organi socia-li;

5. la pubblicazione sul sito web delle obbligatorie informazioni al pubblico;6. la formalizzazione di un calendario delle riunioni del Consiglio di amministrazione entro la

fine dell’esercizio in corso a valere per l’esercizio successivo.

La Banca resta impegnata a completare le attività disposte dalla Vigilanza secondo il calen-dario e il progetto di categoria in fase di rilascio (al momento della redazione della presenterelazione).

Linee Guida Interassociative per l’applicazione delle misure Consob di livello 3 in temadi Prodotti Finanziari Illiquidi

Nel corso del 2014 è proseguita, in maniera sistematica, la raccolta del questionario c.d. «mul-tivariato» per gli investitori che non avevano ancora fornito tali informazioni e l’aggiornamentodella contrattualistica a seguito dell’estensione della consulenza a tutta la clientela.Al 31/12 il citato questionario è presente sul 94,33% dei dossier in regime amministrato.

Outsourcing

Nel corso dell’esercizio 2014 l’attività di sviluppo e manutenzione evolutiva che ha interessatoil sistema informatico SIB2000 e i sistemi informativi direzionale, organizzazione e controlli, èstata rilevante.Per quanto concerne il sistema informatico SIB2000, vanno evidenziati gli interventi realizzatiper recepire le novità introdotte dalla Banca d’Italia in merito all’Adeguata Verifica, di adegua-mento al provvedimento del Garante recante «Prescrizioni in materia di circolazione delle infor-

67 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

mazioni in ambito bancario e di tracciamento delle operazioni bancarie» e all’introduzione dinuove normative fiscali (progetto fiscalità – FATCA).È stato rilasciata ed attivata la razionalizzazione dei recapiti utilizzabili a qualsiasi titolo e pertutti i servizi gestiti all’interno del sistema, compresi i servizi di Banca Virtuale.Sono state adeguate tutte le funzioni che impattano sul trattamento degli assegni a frontedella revisione del layout conseguente all’adozione di nuove misure per contrastare le frodi.

Il sistema documentale, che raccoglie e rende disponibile alla struttura, tramite il sistemainformatico SIB2000, tutta la documentazione digitalizzata della Banca, prevede la scansio-ne in filiale e la fase di indicizzazione esternalizzata ad outsourcer bancari.Nel corso dell’esercizio sono state affinate le procedure di trattamento e verifica della sud-detta documentazione con l’obiettivo di rendere il processo più snello ed efficace; con risul-tati soddisfacenti.

Sicurezza negli ambienti di lavoro

Nel corso dell’esercizio, sono stati realizzati gli interventi finalizzati al miglioramento e consoli-damento della sicurezza negli ambienti di lavoro ed effettuati i controlli sanitari previsti nei con-fronti del personale.È stato regolarmente svolto nei confronti del personale l’aggiornamento formativo in materia.È stata altresì aggiornata la valutazione dello stress lavoro correlato e donne in gravidanza.

68 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le informazioni sui rapporti con parti correlate, come definite dallo IAS24, sono riportate nella«parte H – Operazioni con parti correlate» della nota integrativa, cui si fa rinvio.

Non sono state compiute operazioni di maggior rilevanza, ai sensi della normativa di riferi-mento con soggetti collegati, né, conseguentemente, sono state compiute operazioni con sog-getti collegati, a fronte delle quali l’Amministratore Indipendente abbia reso parere negativo oformulato rilievi.

Si evidenzia che al 31 dicembre 2014 non sono presenti posizioni di rischio verso soggetti col-legati che eccedono i limiti prudenziali di riferimento.

69 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO

Le attività di ricerca e sviluppo si sono sviluppate nell’ambito del Marketing, della comunica-zione commerciale, delle iniziative ed azioni commerciali, ed hanno proseguito, e in parte con-cluso, processi iniziati negli anni precedenti.

Nell’esercizio è iniziata la distribuzione del conto corrente «Io Conto Impresa», che lascia libe-ro il cliente di scegliere il canale con il quale effettuare le operazioni, sulla base di fasce di prez-zo differenziate.Il conto era già in distribuzione per il clienti privati, i quali avevano dimostrato di apprezzarnele caratteristiche e soprattutto la multicanalità a prezzi differenziati.

È proseguito il restyling delle filiali secondo il piano stabilito, con la realizzazione di Aree Selfoperative 24 ore per tutti i servizi, compreso il collegamento ai prodotti accessibili attraversoIn-Bank (internet).

È stata sviluppata una apposita «App» per tablet, dalla quale si può accedere ad un insiemearticolato di informazioni.

La App completa il sito rinnovato nel 2013 ed arricchito nel 2014 di ulteriori apprezzate funzio-nalità, tra cui il «configuratore» («Trova il servizio adatto a te») per una pronta informativa deicosti dei conti.

Nel corso del 2015 è prevista una App per smartphone.Da fine anno è stato attivato un servizio di mailing, con cadenza bimestrale, diretto a tutta laclientela che a fornito la propria mail, per illustrare le iniziative più importanti.

Le attività di ricerca e sviluppo si accompagnano a quelle svolte dagli Organismi Centrali dicategoria, ai quali la Banca fa riferimento.

70 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE PER IL CONSEGUIMENTODELLO SCOPO MUTUALISTICO (ART. 2 L. 59/92 E ART. 2545 DEL C.C.)

Il conseguimento dello scopo mutualistico è stato perseguito con le seguenti iniziative.

San Biagio per noi

La società è stata costituita nel 2007 per offrire servizi ai Soci, clienti e dipendenti.Il numero dei Soci è cresciuto in maniera significativa: nell’anno 2014 i Soci sono passati da2.061 unità a 2.145.

Nel corso dell’anno sono state erogate n. 1.536 prestazioni (anno 2013: 1.363) per un contro-valore di euro 47.486,17 (anno 2013: euro 46.608,86).

Grazie alle convenzioni sottoscritte con centri medici specializzati sono stati inoltre erogati iseguenti screening specialistici: cardiologico, ginecologico, oculistico, otorinolaringoiatrico,prostatico, mappatura dei nevi ed ematochimico.Complessivamente sono stati effettuati 210 screening per un controvalore pari a euro 13.815,00.

Le risorse necessarie per il sostegno alle attività svolte sono acquisite mediante le quote deiSoci ed il significativo contributo messo a disposizione dalla Banca.

Ai fini della prevenzione, nel corso dell’anno è stata sviluppata un’iniziativa a favore dei figli dei Socifino a 14 anni, erogando un contributo di euro 50,00 sul costo della visita odontoiatrica effettuata.

La mutualità

La Banca assicura ai propri Soci due tipi di vantaggi:

– il primo, di natura bancaria, che si concretizza nell’offerta di prodotti dedicati ai Soci, priva-ti ed imprese, a condizioni vantaggiose su un’ampia gamma di servizi;

– il secondo, di natura extrabancaria che si concretizza in diversi interventi, tra i quali, leborse di studio (n. 30 nel 2014) a favore degli studenti più meritevoli che hanno consegui-to il diploma di scuola media inferiore, la maturità e la laurea con votazione eccellente.

Nel mese di novembre è partito il progetto per la creazione del «Club Giovani Soci», indirizza-to ai Soci fino a 35 anni, che la lo scopo di avvicinare i giovani Soci alla vita della banca, adestendere la cultura della mutualità ed a creare iniziative che facilitino il passaggio dal mondodella scuola a quello del lavoro.A febbraio è stato eletto il Comitato Direttivo, composto di 13 membri, presentato ai Soci duran-te un evento svoltosi presso il Teatro «Russolo» di Portogruaro.

La socialità

La Banca ha mantenuto e ulteriormente consolidato il legame con il territorio servito ed hacontinuato a sostenere le parrocchie, le scuole, l’università, le associazioni sportive, ricreati-ve e culturali.

71 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Tra le diverse iniziative ricordiamo il contributo a favore del Polo Universitario di Portogruaro edell’Associazione Musicale Santa Cecilia per la stagione del teatro «Russolo», nonché le spon-sorizzazioni in campo sportivo, tra le quali quella a favore del Basket Santa Margherita di Caorle.Nell’anno 2014 è stata erogata una prima tranche di un contributo straordinario a favore dellaParrocchia «San Zenone» di Fossalta di Portogruaro per la ristrutturazione della Chiesa.Nell’anno appena trascorso non è mancato l’impegno della Banca nei confronti dei soggetti indifficoltà economica con l’adesione alla moratoria e all’allungamento della durata delle opera-zioni di mutuo a favore delle imprese ed alla moratoria, su iniziativa della Banca, sui mutui afavore di privati.

La customer satisfaction

Nell’anno 2014 si è ripetuta l’indagine di customer satisfaction verso la clientela privata.L’incarico è stato affidato ad una società esterna che ha effettuato le interviste telefoniche suun campione predefinito di clientela.

I risultati hanno confermato l’elevata soddisfazione della clientela nei confronti dei servizi e pro-dotti offerti dalla Banca, attestandosi ad un valore pari ad 8,12 su una scala da 1 a 10. La clien-tela ha individuato nel «personale» l’elemento di maggior peso fra quelli rilevanti ai fini dellasoddisfazione.

Nell’occasione si rivolge un ringraziamento ai Soci e clienti che si sono resi disponibili a forni-re le informazioni richieste.

il modello cooperativo a servizio del territorio

I principi di mutualità e cooperazione sono stati i principi ispiratori nella gestione della Banca inuna fase congiunturale difficile, quale quella che stiamo attraversando oramai da lungo tempo.

Il modello cooperativo, infatti, si incentra sulla propria capacità di cooperare, di unire gli sforzie le risorse per raggiungere lo sviluppo ed il benessere del territorio.

La prossimità al territorio servito, la conoscenza degli operatori commerciali e delle caratteri-stiche economiche permettono di instaurare una relazione duratura con i Soci e i clienti.Si è cercato di mettere al centro dell’azione della Banca il «conoscere il cliente» ed la soddi-sfazione dei bisogni.

In questi ultimi anni è diventato più complesso «far banca»: il quadro normativo è oggetto dicontinue e profonde modifiche, è aumentata la pressione competitiva, la volatilità dei mercatifinanziari, la rischiosità degli impieghi ed i margini reddituali si sono assottigliati.

Di fronte a tali scenari la Banca è stata vicina alla propria clientela, ampliando la gamma di pro-dotti e servizi offerti, cercando di soddisfare al meglio le esigenze dei Soci e della clientela.

Tale ricerca di un continuo rinnovamento e miglioramento prosegue anche nell’anno in corsoed è finalizzata a mantenere il carattere di diversità rispetto al sistema.

72 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

INFORMAZIONI SULLE RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTECON RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DEI NUOVI SOCI (ART. 2528 c.c.)

Alla fine dell’esercizio i Soci si sono attestati a 9.438 unità a fronte di 513 nuove entrate e n.430 uscite.Le persone fisiche rappresentano il 94,19% della compagine sociale; le imprese ammonta-no a 548 unità.

L’espansione della base sociale è un obiettivo perseguito con costanza, come dimostra l’au-mento costante dei Soci registrato negli ultimi anni.

L’ingresso di nuovi Soci viene facilitato dall’assenza di specifici vincoli se non quelli previsti dalloStatuto consistenti nell’obbligo di operare con la Banca e di utilizzare i suoi prodotti e servizi.

73 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

CONTROLLI INTERNI E GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI

Evoluzione del quadro regolamentare

Con il 15° aggiornamento alla Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006,«Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche», è stato definito il nuovo quadroregolamentare in materia di «Sistema dei controlli interni» (di seguito anche «SCI»), «Sistemainformativo», «Continuità operativa».

La Banca si è prontamente adeguata, nei termini, alle disposizioni in materia di sistema deicontrolli interni, di cui al Capitolo 7, e di continuità operativa, di cui al Capitolo 9.Con riferimento all’esternalizzazione di funzioni aziendali (Capitolo 7, Sezioni IV e V), perma-ne l’obbligo di adeguare i contratti di esternalizzazione in essere alla data di entrata in vigoredelle disposizioni alla prima scadenza contrattuale e, comunque, entro tre anni dall’entrata invigore (1° luglio 2016). Non risultano essere stati conclusi contratti di esternalizzazione dopol’entrata in vigore della nuova disciplina che dovessero essere adeguati alle nuove disposizio-ni. È stata inviata, nei termini, alla Banca d’Italia una comunicazione riportante tutti i contrattistipulati nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore delle disposizioni e la data dellaloro efficacia.

La Banca ha pianificato l’attività di adeguamento della struttura organizzativa e della normati-va interna, alle disposizioni in materia di sistema informativo, di cui al Capitolo 8, nell’esercizio2015. I contratti di esternalizzazione del sistema informativo in essere alla data di entrata invigore delle disposizioni devono essere adeguati alla prima scadenza contrattuale e, comun-que, entro tre anni dall’entrata in vigore delle disposizioni (1° luglio 2016).Lo scorso gennaio, la Banca ha trasmesso alla Banca d’Italia la propria relazione sugli esiti del-l’autovalutazione nella quale sono state individuate le misure da adottare per assicurare ilrispetto delle disposizioni e la relativa tempificazione, definita in coerenza con le date di effi-cacia delle disposizioni di riferimento e tenuto conto anche delle linee progettuali di Categoriaper il necessario adeguamento individuato nel corso della stesura del piano di migrazione.Sulla base di quanto emerso nel corso delle attività sviluppate nell’ambito dell’autovalutazione,la Banca ha individuato le seguenti principali aree di adeguamento:

1. Ruolo e responsabilità degli organi aziendali.Revisione e integrazione – in stretta coerenza, laddove necessario, con le attività in corsodi revisione dello statuto tipo – dei regolamenti della Banca al fine di allineare ruoli, compi-ti e responsabilità degli Organi aziendali a quanto stabilito dalle disposizioni di vigilanza.

2. Attuazione/integrazione dei processi di governo e gestione dei rischi.3. Profili attinenti l’esternalizzazione di funzioni aziendali con riferimento alle disposizioni

riportate nei capitoli 7 e 8. In tale ambito: – definizione e adozione della politica in materia di esternalizzazione nella quale vengano

regolamentati i processi e i presidi in grado di garantire l’adeguato governo delle attivitàoggetto di esternalizzazione, finalizzati anche a valutare e attivare, se necessario, soluzio-ni di switch o di contingency;

– adeguamento dei contratti in essere con i fornitori tenuto anche conto dei riferimenti defi-niti a livello di Categoria con particolare, ma non esclusivo, riguardo a indicatori, Service

74 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Level Agreement e logiche di misurazione e valutazione delle soglie individuate per tipolo-gia di servizio.

4. Nell’ambito delle attività finalizzate per la definizione e adozione del documento di coordi-namento delle funzioni e organi di controllo:

– revisione dei compiti e delle responsabilità delle Funzioni di controllo, dei relativi flussi infor-mativi e delle modalità di coordinamento e collaborazione ai sensi delle nuove disposizio-ni;

– definizione dei processi in grado di garantire una maggiore collaborazione e un più fre-quente interscambio fra le differenti Funzioni e tra queste e gli Organi aziendali, coinvoltenell’iter di misurazione, valutazione e mitigazione dei rischi,

– adeguamento della Funzione di Compliance, secondo un approccio risk based, in misuraproporzionale al rilievo che le singole norme hanno per l’attività svolta e alle conseguenzedella loro violazione.

5. Adeguamento rispetto alle nuove previsioni in materia di Sistemi Informativi, con particola-re riguardo agli aspetti attinenti la governance ICT, la gestione della sicurezza informatica,il sistema di gestione dei dati, la gestione del rischio informatico.

Le attività previste sono state condotte a termine o risultano in corso di adeguamento.

Il presidio dei rischi e il Sistema dei Controlli Interni

Il complesso dei rischi aziendali è presidiato nell’ambito di un preciso modello organizzativoimpostato sulla piena separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, che integrametodologie e presidi di controllo a diversi livelli, tutti convergenti con gli obiettivi di assicurareefficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità del patrimonio azienda-le, tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e verificare il cor-retto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna.Coerentemente con il proprio modello di business e operativo, la banca è esposta a diversetipologie di rischio che attengono principalmente alla tipica operatività di intermediazione cre-ditizia e finanziaria. Per l’illustrazione dell’assetto organizzativo e delle procedure operative poste a presidio dellediverse aree di rischio e delle metodologie utilizzate per la misurazione e la prevenzione deirischi medesimi si rinvia all’informativa qualitativa e quantitativa riportata nella parte E dellanota Integrativa – informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

Di seguito si riporta una sintetica descrizione del complessivo Sistema dei Controlli Interni, ilcui corretto ed efficiente funzionamento è garantito dalle seguenti Funzioni Aziendali diControllo:– Funzione di Revisione Interna (Internal Audit);– Funzione di Controllo dei rischi (Risk Management);– Funzione di Conformità alle norme (Compliance);– Funzione Antiriciclaggio;– Funzione Ispettorato, il cui personale addetto non risulta coinvolto nelle attività che tali funzioni sono chiamate acontrollare.

75 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Funzione di Internal Audit

La Funzione di Internal Audit, svolge la propria attività sulla base del piano annuale delle atti-vità di auditing approvato dal Consiglio di amministrazione, verificando il regolare andamentodell’operatività e l’evoluzione dei rischi e valutando la completezza, l’adeguatezza, la funzio-nalità e l’affidabilità della struttura organizzativa e degli altri componenti dello SCI. La Banca, avvalendosi della facoltà prevista nelle istruzioni di vigilanza, valutata l’adeguatez-za ai requisiti richiesti dalle disposizioni in materia della struttura all’uopo costituita presso laFederazione Veneta, ha deciso l’esternalizzazione alla stessa della funzione di Internal Audit esottoscritto un apposito contratto, dandone preventiva comunicazione all’Organo di Vigilanzacome previsto dalle relative istruzioni.

Funzione di Risk Management

La Funzione di Risk Management supporta il Consiglio di amministrazione assicurando unadeguato processo di gestione dei rischi.La Funzione ha, infatti, il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, sviluppa-re e manutenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valutazione ed il moni-toraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, controllare lacoerenza dell’operatività delle singole aree/unità di business con gli obiettivi di rischio/rendi-mento, quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi.

Funzione di Compliance

La Funzione di Compliance presiede alla gestione del rischio di non conformità con riguardoa tutta l’attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a preveniretale rischio.

Funzione Antiriciclaggio

La Funzione Antiriciclaggio verifica nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti conl’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione della normativa in materia di riciclaggio efinanziamento del terrorismo.

Funzione Ispettorato

La Funzione Ispettorato è un’unità organizzativa di controllo – posta in staff al Consiglio diamministrazione – responsabile delle verifiche, presso tutte le unità della Banca, del rispettodella normativa interna e, per quanto attiene la correttezza operativa dell’adeguatezza del pre-sidio dei rischi, in particolare con riferimento ai rischi di frode e malversazione dei dipendenti.Garantisce un presidio nel continuo sulle attività di verifica quotidiana e sul sistema dei con-trolli di linea.La Funzione Ispettorato risulta inoltre Referente per le Funzioni di controllo esternalizzate (FdC).garantendo la completezza e la puntualità dei flussi dalle stesse diretti agli Organi Aziendali.

76 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Alle citate Funzioni Aziendali di Controllo si affiancano inoltre, nell’ambito del complessivo SCI,i seguenti presidi di controllo:– i Controlli di linea;– l’Organismo di Vigilanza ai sensi del D. Lgs. 231/2001;– il Revisore Legale dei conti;– i Presidi Specialistici;– il Responsabile delle Segnalazioni di Operazioni Sospette;– il Referente delle Funzioni Operative Importanti;– la Funzione ICT;– la Funzione di Sicurezza Informatica.

Controlli di linea

La Banca ha attivato i controlli di primo livello demandando alle strutture preposte ai singoliprocessi aziendali la responsabilità di attivarsi affinché le attività operative di competenza ven-gano espletate con efficacia ed efficienza, nel rispetto dei limiti operativi loro assegnati e con-formemente al vigente sistema di deleghe, in coerenza con gli obiettivi di rischio e con le pro-cedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi.I controlli di linea sono disciplinati nell’ambito delle disposizioni interne (politiche, regolamenti,mappature di processo, manuali operativi, circolari, altre disposizioni, ecc.) dove sono declinatiin termini di responsabilità, obiettivi, modalità operative, tempistiche di realizzazione e modali-tà di tracciamento.

L’Organismo di Vigilanza ai sensi del D. Lgs.231/2001

La Banca ha adottato il Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. n.231/01 (di seguito, per brevità, anche il «Decreto») attraverso la predisposizione di un sistemastrutturato ed organico di procedure ed attività di controllo per la consapevole gestione delrischio di commissione dei reati. Il Modello adottato si integra nel Sistema dei Controlli Interniin essere ed oltre a consentire di beneficiare dell’esimente prevista dal Decreto, è volto amigliorare la corporate governance della Banca, limitando il rischio di commissione dei reati ei relativi risvolti reputazionali ed economici.Il ruolo è stato attribuito al Collegio Sindacale della Banca.

Il Revisore Legale dei conti

Il soggetto incaricato della revisione legale dei conti, nell’ambito delle competenze e respon-sabilità previste dalla normativa vigente, ha il compito di controllare la regolare tenuta dellacontabilità sociale e la corretta registrazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, non-ché quello di verificare che il Bilancio d’esercizio corrisponda alle risultanze delle scritture con-tabili e sia conforme alle norme che lo disciplinano.La Banca ha incaricato della revisione legale la società Deloitte & Touche SpA.

77 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidi Specialistici

Nell’ambito del processo di gestione del rischio di non conformità sono stati individuati specifi-ci presidi specialistici con il compito di presidiare il rischio di non conformità con riferimento allenormative non rientranti nel perimetro di diretta competenza della funzione di conformità allenorme.I presidi specialistici si configurano come strutture organizzative interne alla Banca dotate dicompetenze «esclusive» per l’espletamento dei compiti previsti da normative che richiedonoun’elevata specializzazione con riferimento alle attività disciplinate.I suddetti presidi derivano da una richiesta legislativa di identificare specifiche strutture azien-dali a tutela del rispetto della normativa, ovvero dall’organizzazione formale e/o dalle compe-tenze interne maturate dalle strutture che le rendono owners aziendali dei presidi richiesti dallanormativa.Ciascun presidio specialistico assicura la gestione del rischio di non conformità limitatamenteagli ambiti normativi di propria competenza. Il coinvolgimento della Funzione di Compliance nello svolgimento delle attività di pertinenza deipresidi è graduato in funzione della valutazione degli stessi.

Responsabile delle operazioni sospette

Il Responsabile delle operazioni sospette, a questo delegato dal legale rappresentante dellaBanca, è soggetto in possesso dei necessari requisiti di indipendenza, autorevolezza e pro-fessionalità e non ha responsabilità dirette in aree operative né è gerarchicamente dipenden-te da soggetti di dette aree.Il Responsabile delle operazioni sospette è stato individuato nel Responsabile della FunzioneAntiriciclaggio.

Referente delle Funzioni Operative Importanti

Laddove esternalizzate, la Banca ha mantenuto internamente la competenza richiesta percontrollare efficacemente le funzioni operative importanti (FOI) e per gestire i rischi connessicon l’esternalizzazione, inclusi quelli derivanti da potenziali conflitti di interessi del fornitore diservizi.In tale ambito, è stato individuato all’interno dell’organizzazione, un referente interno (referen-te interno per le attività esternalizzate) dotato di adeguati requisiti di professionalità.La principale responsabilità attribuita al suddetto referente riguarda il controllo del livello deiservizi prestati dall’outsourcer e sanciti nei rispettivi contratti di esternalizzazione.

La Funzione ICT

La Funzione ICT esercita il ruolo di controllo sulle componenti del sistema informativo ester-nalizzate, verificando l’adeguatezza dei livelli di servizio erogati dal fornitore e valutandone glieventuali risvolti sul livello di soddisfazione dei clienti della Banca, nonché l’efficienza opera-tiva e la disponibilità delle infrastrutture IT, in coerenza con il framework di rischio IT definito.

78 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La Funzione di Sicurezza Informatica

La Funzione di Sicurezza Informatica è deputata allo svolgimento dei compiti in materia di sicu-rezza delle risorse ICT della Banca, con il supporto del Centro Servizi di riferimento e deglieventuali fornitori terzi attivi in tale ambito.Principale finalità della Funzione è quella di assicurare che il livello di sicurezza offerto sullerisorse ICT sia allineato agli obiettivi di sicurezza che la Banca si è posta.Tenuto conto della realtà aziendale la Funzione di Sicurezza Informatica, anche nell’ottica di otti-mizzazione delle competenze tecniche presenti, è stata collocata all’interno della Funzione ICT.

Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzionedi valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime

Con riferimento ai documenti Banca d’Italia, Consob e Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n.4 del3 marzo 2010, relativi alle informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulle prospettiveaziendali, con particolare riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verificheper riduzione di valore delle attività (impairment test) e alle incertezze nell’utilizzo delle stime,il Consiglio di amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa che la Bancapossa continuare la propria operatività in un futuro prevedibile e attesta pertanto che il bilan-cio dell’esercizio è stato predisposto in tale prospettiva di continuità. Nella struttura patrimoniale e finanziaria della Banca e nell’andamento operativo non sussisto-no elementi o segnali che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività ealle incertezze nell’utilizzo di stime si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione, acommento degli andamenti gestionali, e/o nelle specifiche sezioni della Nota Integrativa.

79 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO

CONDIRETTORE GENERALE

In data 31 marzo 2015 giunge a scadenza il rapporto di lavoro con il Condirettore GeneraleFranco Valter.

È intenzione del Consiglio di amministrazione, tenuto conto della qualità e quantità delle pre-stazioni fornite in tutti questi anni dal Condirettore Generale, di instaurare con lo stesso unavolta che il rapporto di lavoro si sia estinto, un nuovo rapporto di lavoro subordinato a tempodeterminato.

La retribuzione sarà esclusivamente fissa, e, per quanto non previsto, il rapporto sarà regola-to dal CCNL tempo per tempo vigente.

STATUTO SOCIALE

Il Consiglio di amministrazione, visto l’art. 35 dello Statuto Sociale, con propria deliberazioneprovvederà ad apportare al medesimo statuto alcune modifiche di mero adeguamento a dis-posizioni normative di cui si darà adeguata informativa nel corso dell’Assemblea.

80 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

In Italia le proiezioni della Banca d’Italia per il 2015 prefigurano un graduale ritorno alla cresci-ta. L’attività economica verrebbe sostenuta dall’orientamento espansivo della politica moneta-ria e dalle misure disposte nella legge di stabilità, che riducono il cuneo fiscale; beneficerebbeinoltre della graduale accelerazione degli scambi internazionali, del deprezzamento del cam-bio e della flessione del prezzo del petrolio.La ripresa sarebbe tuttavia frenata da un andamento ancora debole degli investimenti e pre-senterebbe elementi di fragilità, connessi con le prospettive di crescita tuttora modeste nell’a-rea dell’euro e in alcune economie emergenti, con le possibili turbolenze sui mercati finanzia-ri e valutari e con il perdurare di condizioni di incertezza e bassa fiducia.Ciò premesso, per l’esercizio in corso, Banca San Biagio si attende un moderato incrementodegli impieghi e della raccolta da clientela e un buon sviluppo dei servizi e prodotti offerti neicomparti assicurativo, risparmio gestito, monetica e canali alternativi.Il contributo del margine di interesse al margine di intermediazione è previsto in leggera fles-sione, pur in presenza di un miglioramento della forbice creditizia da clientela, mentre le com-missioni nette sono previste in aumento, grazie allo sviluppo dei servizi e prodotti offerti. Con riferimento ai crediti deteriorati proseguirà, da parte della Banca, il rigore nelle politiche dicopertura.Sul versante dei costi non sono previste sostanziali variazioni e continuerà l’impegno nell’at-tuare politiche di contenimento. Saranno realizzati recuperi di efficienza sfruttando appieno latecnologia disponibile; le risorse umane così liberate potranno sostenere il processo di svilup-po dei servizi offerti alla clientela. L’innovazione dei servizi sarà accompagnata dagli investi-menti sul piano organizzativo e tecnologico.I coefficienti patrimoniali sono previsti sui livelli attuali, l’aumento del patrimonio di vigilanza aseguito dell’apporto dell’utile di esercizio, coprirà l’aumento delle attività di rischio conseguen-ti all’incremento degli impieghi.

Il risultato economico è previsto positivo, in modesta riduzione rispetto al dato del 2014.

81 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PROGETTO DI DESTINAZIONE DELL’UTILE D’ESERCIZIO

Signori Soci, il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 si chiude con un utile netto di euro3.403.787 che Vi proponiamo di ripartire come segue:

alla riserva legale (pari al 77,19% dell’utile netto annuale) euro 2.627.548

ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione euro 102.114(pari al 3% dell’utile netto, ai sensi dell’art. 11 L. 31.1.92 n. 59)

ai fini di beneficenza e mutualità euro 350.000

a distribuzione di dividendi ai Soci (in ragione del 3% rapportato al periodo di possesso) euro 324.125

82 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

CONSIDERAZIONI FINALI E CONCLUSIONI

Cari Soci,

vi abbiamo proposto un’analisi puntuale di quanto realizzato nel corso dell’esercizio e qualisiano stati i risultati raggiunti.Guardando al futuro ci interroghiamo su quale sarà il volto delle BCC nel 2016.Quanto dipenderà da noi e quanto sarà invece imposto in modo non negoziabile dalle Autoritàche non sono più solo e prevalentemente italiane?È questo un tema centrale per il futuro del Credito Cooperativo.

Da un lato, se il contesto regolamentare in cui tutte le banche operano è profondamentemutato – sono cambiati gli attori della Vigilanza e le procedure - non sembra essere profon-damente mutato il contesto all’origine della crisi: l’89% delle transazioni finanziarie continua,infatti, ancora a concentrarsi sugli strumenti derivati. Inoltre, i criteri della supervisione sem-brano penalizzare le banche che investono nel credito all’economia reale piuttosto che in atti-vità finanziarie. Ne abbiamo avuto un saggio anche nell’esercizio del comprehensive asses-sment (la «valutazione approfondita») i cui criteri hanno penalizzato la banca commercialevocata al credito all’economia rispetto alla banca di investimento che indirizza i propri attiviprevalentemente sul trading.

È di tutta evidenza che l’economia dei nostri territori ha ancora bisogno, e sempre più biso-gno, di Credito Cooperativo. Perché le Banche di Credito Cooperativo sono un presente, nonun futuro, sono l’esigenza di nuovo welfare, di nuova occupazione, di un nuovo modo di fareimpresa e di fare credito.Siamo ben coscienti dei cambiamenti che le BCC ed il loro sistema dovranno attuare. Occorre una filiera del Credito Cooperativo più integrata e razionalizzata, evitando duplicazionie dispersione di energie. La mutualità, che significa relazione di lungo periodo e di reciprocitàcon le comunità locali, deve essere tutelata e valorizzata. E questo è un impegno per tutti noi.

Con la nostra attività all’interno dei territori, continueremo ad essere una risorsa per l’Italia.Anche per i regolatori ed i cittadini, rappresenta un vantaggio avere banche di diversa dimen-sione e attive in segmenti diversi del mercato bancario, piuttosto che poche singole superbanche sovranazionali capaci, da sole, di avere impatti sui bilanci pubblici di una intera areamonetaria.

La sfida nella sfida sta nel modernizzare senza perdere cura e attenzione per i Soci e lecomunità locali. Ma c’è bisogno anche di un quadro regolamentare e di supervisione coeren-te, che ci consenta di essere quello che la nostra identità afferma le BCC debbano essere.Un grande economista di cui è ricorso qualche mese fa il centenario della nascita, FedericoCaffè, affermava: «siate sempre vigili… non cedete mai agli idoli del momento». È per noi un monito. Ci auguriamo sia anche un messaggio per tutti coloro che hanno respon-sabilità sulle attività bancarie.

83 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Signori Soci,

concludiamo la nostra relazione con un ringraziamento che rivolgiamo innanzitutto al nostropersonale, che non ha fatto mancare prestazioni adeguate al contesto instabile e complica-to, con impegno e passione.

Un saluto e un ringraziamento per la collaborazione avuta va all’Organo di Vigilanza, alCollegio Sindacale e a tutti coloro che si sono impegnati nell’interesse della Banca.

A Voi Soci un affettuoso ringraziamento per la fiducia che sempre più accordate alla nostraCooperativa.

Fossalta di Portogruaro, 24 marzo 2015

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Bilancio al 31 dicembre 2014

86 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014

VOCI DELL’ATTIVO Esercizio 2014 Esercizio 2013

10 Cassa e disponibilità liquide 3.090.313 3.483.454

20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 204.321 53.126

30 Attività finanziarie valutate al fair value 27.501 42.811

40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 247.440.065 180.164.172

60 Crediti verso banche 97.672.954 110.447.379

70 Crediti verso clientela 585.069.115 599.328.837

110 Attività materiali 7.218.384 7.021.429

120 Attività immateriali 4.699 6.227

130 Attività fiscali 7.158.051 5.112.740a) correnti 1.053.499 731.648b) anticipate 6.104.552 4.381.092

di cui:– alla L. 214/2011 5.488.689 3.351.943

150 Altre attività 2.801.372 3.630.941

Totale dell’attivo 950.686.775 909.291.116

STATO PATRIMONIALE

Dati espressi in euro.

87 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014

STATO PATRIMONIALE

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO Esercizio 2014 Esercizio 2013(*)

10 Debiti verso banche 177.243.082 155.564.418

20 Debiti verso clientela 425.373.800 415.501.825

30 Titoli in circolazione 229.523.720 227.486.829

40 Passività finanziarie di negoziazione 121.443 33.270

80 Passività fiscali 3.335.174 1.463.293a) correnti – 281.885b) differite 3.335.174 1.181.408

100 Altre passività 16.039.774 17.132.096

110 Trattamento di fine rapporto del personale 2.232.774 2.117.146

120 Fondi per rischi e oneri: 917.445 1.374.174b) altri fondi 917.445 1.374.174

130 Riserve da valutazione 6.408.231 1.774.835

160 Riserve 74.341.906 71.768.745

170 Sovrapprezzi di emissione 780.107 763.162

180 Capitale 11.065.190 11.012.782

190 Azioni proprie (-) (99.658) (98.192)

200 Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 3.403.787 3.396.733

Totale del passivo e del patrimonio netto 950.686.775 909.291.116

Dati espressi in euro.

(*) I dati relativi all’esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

88 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014

CONTO ECONOMICO

VOCI Esercizio 2014 Esercizio 2013(*)

10 Interessi attivi e proventi assimilati 28.196.456 30.531.458

20 Interessi passivi e oneri assimilati (11.980.190) (13.770.094)

30 Margine di interesse 16.216.266 16.761.364

40 Commissioni attive 7.439.918 7.901.934

50 Commissioni passive (959.806) (1.163.483)

60 Commissioni nette 6.480.112 6.738.451

70 Dividendi e proventi simili 25.282 44.366

80 Risultato netto dell’attività di negoziazione 69.535 6.062

100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 8.647.353 6.153.922a) crediti – (219)b) attività finanziarie disponibili per la vendita 8.610.136 6.061.801d) passività finanziarie 37.217 92.340

110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 3.206 5.590

120 Margine di intermediazione 31.441.754 29.709.755

130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (9.855.457) (8.382.129)a) crediti (10.249.541) (7.957.732)d) altre operazioni finanziarie 394.084 (424.397)

140 Risultato netto della gestione finanziaria 21.586.297 21.327.626

150 Spese amministrative: (18.242.234) (17.515.094)a) spese per il personale (10.453.107) (10.205.092)b) altre spese amministrative (7.789.127) (7.310.002)

160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (180.348) (591.381)

170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (919.632) (852.710)

180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (5.982) (11.729)

190 Altri oneri/proventi di gestione 2.306.094 2.500.849

200 Costi operativi (17.042.102) (16.470.065)

240 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 3.320 (455)

250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.547.515 4.857.106

260 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (1.143.728) (1.460.373)

270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.403.787 3.396.733

290 Utile (Perdita) d’esercizio 3.403.787 3.396.733

Dati espressi in euro.

(*) I dati relativi all’esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

89 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014

VOCI Esercizio 2014 Esercizio 2013

10 Utile (Perdita) d’esercizio 3.403.787 3.396.733

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

40 Piani a benefici definiti (134.158) 14.652

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

100 Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.767.554 842.743

130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 4.633.396 857.395

140 Redditività complessiva (Voce 10+130) 8.037.183 4.254.128

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Nella voce «utile (perdita) d’esercizio» figura il medesimo importo indicato nella voce 290 delconto economico.

Nelle voci relative alle «altre componenti reddituali al netto delle imposte» figurano le varia-zioni di valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazio-ne (al netto delle imposte).

Esistenze

Modifica

Esistenze

Riserve

Dividendi

Variazioni

Emissione

Acquisto

Acconti

Distribuzione

Variazione

Derivati

Stock

Redditività

Patrimonio

al 31.12.2013

saldi

all’1.1.2014

e altre

di riserve

nuove

azioni

su dividendi

straordinaria

strumenti

su proprie

options

complessiva

netto al

apertura

destinazioni

azioni

proprie

dividendi

di capitale

azioni

esercizio 31.12.2014

31.12.2014

Prospetto delle variazioni del Patrim

onio netto al 31.12.2014

Allocazione risultato

esercizio precedente

Operazioni sul patrimonio netto

Variazioni dell’esercizio

Capitale

11.012.782

11.012.782

102.289

291.526

(341.407)

11.065.190

a) azioni ordinarie

11.012.782

11.012.782

102.289

291.526

(341.407)

11.065.190

b) altre azioni

Sovrapprezzi di emissione

763.162

763.162

58.758

(41.813)

780.107

Riserve

71.768.745

71.768.745

2.572.560

601

74.341.906

a) di utili

72.242.700

72.242.700

2.572.560

601

74.815.860

b) altre

(473.955)

(473.955)

(473.955)

Riserve da valutazione

1.774.835

1.774.835

4.633.396

6.408.231

Strumenti di capitale

Azioni proprie

(98.192)

(98.192)

194.325

(195.791)

(99.658)

Utile (Perdita) di esercizio

3.396.733

3.396.733

(2.572.560)

(824.173)

3.403.787

3.403.787

Patrimonio netto

88.618.065

88.618.065

(721.884)

601

544.608

(579.010)

8.037.183

95.899.562

Esistenze

Modifica

Esistenze

Riserve

Dividendi

Variazioni

Emissione

Acquisto

Acconti

Distribuzione

Variazione

Derivati

Stock

Redditività

Patrimonio

al 31.12.2012

saldi

all’1.1.2013

e altre

di riserve

nuove

azioni

su dividendi

straordinaria

strumenti

su proprie

options

complessiva

netto al

apertura

destinazioni

azioni

proprie

dividendi

di capitale

azioni

esercizio 31.12.2013

31.12.2013

Prospetto delle variazioni del Patrim

onio netto al 31.12.2013

Allocazione risultato

esercizio precedente

Operazioni sul patrimonio netto

Variazioni dell’esercizio

Capitale

10.697.552

10.697.552

168.201

300.709

(153.680)

11.012.782

a) azioni ordinarie

10.697.552

10.697.552

168.201

300.709

(153.680)

11.012.782

b) altre azioni

Sovrapprezzi di emissione

724.917

724.917

53.199

(14.955)

763.162

Riserve

69.113.724

69.113.724

2.653.758

1.263

71.768.745

a) di utili

69.587.678

69.587.678

2.653.758

1.263

72.242.700

b) altre

(473.955)

(473.955)

(473.955)

Riserve da valutazione

917.440

917.440

857.394

1.774.835

Strumenti di capitale

Azioni proprie

(45.251)

(45.251)

132.685

(185.626)

(98.192)

Utile (Perdita) di esercizio

3.491.898

3.491.898

(2.653.758)

(838.140)

3.396.733

3.396.733

Patrimonio netto

84.900.280

84.900.280

(669.939)

1.263

486.594

(354.260)

4.254.128

88.618.065

A. ATTIVITÀ OPERATIVA

1. Gestione 15.581.373 14.074.901– risultato d’esercizio (+/-) 3.403.787 3.396.733– plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su (3.206) (5.590)attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)

– plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)– rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 10.249.541 7.957.732– rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 925.614 864.439– accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 600.097 1.062.936– imposte, tasse e crediti d’imposta non liquidati (+/-) 1.143.728 1.460.373– rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissioneal netto dell’effetto fiscale (+/-)

– altri aggiustamenti (+/-) (738.188) (661.722)

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (42.043.191) 34.271.358– attività finanziarie detenute per la negoziazione (146.474) (6.173)– attività finanziarie valutate al fair value 13.795 12.967– attività finanziarie disponibili per la vendita (62.508.339) (7.426.618)– crediti verso banche: a vista 16.452.538 6.165.205– crediti verso banche: altri crediti (3.062.244) 6.641.903– crediti verso clientela 6.537.721 29.811.368– altre attività 669.812 (927.294)

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 27.645.403 (46.148.945)– debiti verso banche: a vista (12.161) (220.993)– debiti verso banche: altri debiti 21.679.293 (11.751.454)– debiti verso clientela 9.528.154 21.756.337– titoli in circolazione 280.028 (51.034.490)– passività finanziarie di negoziazione 88.173 8.277– passività finanziarie valutate al fair value– altre passività (3.918.084) (4.906.622)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 1.183.585 2.197.314

B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da– vendite di partecipazioni– dividendi incassati su partecipazioni– vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza– vendite di attività materiali – vendite di attività immateriali – vendite di rami d’azienda

2. Liquidità assorbita da (1.121.041) (2.166.617)– acquisti di partecipazioni– acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza– acquisti di attività materiali (1.116.587) (2.166.363)– acquisti di attività immateriali (4.454) (254)– acquisti di rami d’azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (1.121.041) (2.166.617)

C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA

– emissioni/acquisti di azioni proprie 67.887 300.534– emissioni/acquisti di strumenti di capitale– distribuzione dividendi e altre finalità (523.572) (586.877)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista (455.685) (286.343)

LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (393.141) (255.646)

Metodo indiretto

RENDICONTO FINANZIARIO

Legenda (+) generata; (-) assorbita

Importo 2014 Importo 2013

92 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014

93 BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2014

RICONCILIAZIONE

Importo 2014 Importo 2013

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 3.483.454 3.739.100

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (393.141) (255.646)

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 3.090.313 3.483.454

VOCI DI BILANCIO

Nota Integrativa 2014

NOTA INTEGRATIVA

PARTE A Politiche contabili

A.1 – Parte generale

A.2 – Parte relativa alle principali voci di Bilancio

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

A.4 – Informativa sul fair value

A.5 – Informativa sul c.d. «day one profit/loss»

PARTE B Informazioni sullo Stato Patrimoniale

Attivo

Passivo

Altre informazioni

PARTE C Informazioni sul Conto Economico

PARTE D Redditività complessiva

PARTE E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PARTE F Informazioni sul patrimonio

PARTE G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

PARTE H Operazioni con parti correlate

PARTE I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

PARTE L Informativa di settore

ALLEGATO 1

ALLEGATO 2

I dati contenuti nelle tabelle di Nota Integrativa sono espressi in migliaia di euro.

98 NOTA INTEGRATIVA

A.1 · PARTE GENERALE

Sezione 1 · Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio è redatto in conformità ai principi contabili internazionali – InternationalAccounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) – emanatidall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell’Inter na -tional Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla CommissioneEuropea e in vigore alla data di riferimento del bilancio.L’applicazione degli IAS/IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al «quadro siste-matico per la preparazione e presentazione del bilancio» (c.d. framework), con particolareriguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, non-ché al concetto della rilevanza e significatività dell’informazione.Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005«Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione» 3° aggiornamento del 22 dicembre2014, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IAS/IFRSin Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.).

Sezione 2 · Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della reddi-tività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario,redatto secondo il metodo indiretto, e dalla nota integrativa; è corredato dalla relazione degliamministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della Banca.

I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale.

Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferi-mento ai principi generali di redazione di seguito elencati:– competenza economica;– continuità aziendale;– comprensibilità dell’informazione;– significatività dell’informazione (rilevanza);– attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza

economica sulla forma giuridica, neutralità dell’informazione, completezza dell’informazio-ne, prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare costi/passività);

– comparabilità nel tempo.

Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di com-pilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22/12/2005, 3° aggiornamento del22 dicembre 2014.Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rap-presentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa.Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva,il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unitàdi euro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia

PARTE A · POLITICHE CONTABILI

99 NOTA INTEGRATIVA

di euro. A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrati-va riportano anche i dati relativi all’esercizio precedente.

I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto aquelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente.

Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la noncomparabilità, l’adattamento o l’impossibilità di procedere a questo sono specificamente indi-cati nella Nota integrativa.

Informazioni sulla continuità aziendale

Per quanto concerne la prospettiva della continuità aziendale si segnala che, nel rispetto delleindicazioni fornite nell’ambito del Documento n. 2 del 6 febbraio 2009 «Informazioni da fornirenelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per ridu-zione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime» emanato congiuntamenteda Banca d’Italia, Consob e Isvap, la Banca ha la ragionevole aspettativa di continuare con lasua esistenza operativa in un futuro prevedibile ed ha, pertanto, redatto il bilancio nel presup-posto della continuità aziendale. Un’informativa più dettagliata in merito alle principali problematiche e variabili esistenti sul mer-cato è contenuta nell’ambito della Relazione sulla Gestione degli Amministratori.

Sezione 3 · Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazioneda parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il 24 marzo 2015, non sono intervenuti fattiche comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rile-vanza tale da richiedere un’integrazione all’informativa fornita.

Sezione 4 · Altri aspetti

Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione contabile della società Deloitte & ToucheS.p.A. alla quale è stato conferito l’incarico per i nove esercizi 2011-2019.

Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio

La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che pos-sono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto eco-nomico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valu-tazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione diassunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.Per loro natura, le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; nonpuò quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno

100 NOTA INTEGRATIVA

differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettiveutilizzate.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggetti-ve da parte del Consiglio di amministrazione sono:– la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre atti-

vità finanziarie;– la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informati-

va di bilancio;– l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non

quotati in mercati attivi;– la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;– la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;– le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce idettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni sogget-tive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio.Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizionedelle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni dinota integrativa.

Informativa sulla variazione di principio contabile

Per la predisposizione del bilancio sono stati adottati i medesimi principi e metodi contabili uti-lizzati per la redazione del medesimo documento al 31 dicembre 2013, a cui si fa rinvio per mag-giori dettagli, integrati dalle informazioni seguenti, che si riferiscono ai principi contabili interna-zionali IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati dalla Commissione Europea finoalla data di redazione, la cui applicazione è obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2014.L’introduzione dei nuovi principi, emendamenti ed interpretazioni, che di seguito sinteticamen-te si elenca, non ha comunque comportato effetti sul bilancio stesso.

IFRS 10 «Bilancio consolidato», IFRS 11 «Accordi a controllo congiunto» eIFRS 12 «Informativa sulle partecipazioni in altre entità»

In data 11 dicembre 2012 la Commissione Europea con il Regolamento (UE) 1254/2012 haomologato i nuovi principi IFRS 10 «Bilancio consolidato», IFRS 11 «Accordi a controllo con-giunto» e IFRS 12 «Informativa sulle partecipazioni in altre entità», emessi dallo IASB il 12maggio 2011. L’obiettivo dell’IFRS 10 è quello di fornire un unico modello per il bilancio con-solidato che prevede il controllo come base per il consolidamento di tutti i tipi di entità. Il nuovoprincipio sostituisce quindi lo IAS 27 «Bilancio consolidato e separato» e il SIC 12 «Società adestinazione specifica (società veicolo)».L’IFRS 11 invece stabilisce i principi di rendicontazione contabile per le entità che sono parti diaccordi a controllo congiunto e sostituisce lo IAS 31 «Partecipazioni in joint venture» e il SIC13 «Entità a controllo congiunto – Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo».Infine, l’IFRS 12 combina, rafforza e sostituisce gli obblighi di informativa per le controllate, gli

101 NOTA INTEGRATIVA

accordi per un controllo congiunto, le società collegate e le entità strutturate non consolidate.A seguito di questi nuovi IFRS, lo IASB ha conseguentemente emanato anche lo IAS 27 modi-ficato «Bilancio consolidato e separato» e lo IAS 28 modificato «Partecipazioni in società col-legate e joint venture».Le citate modifiche non hanno comportato alcun impatto per la Banca.

IAS 32 «Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio»

In data 13 dicembre 2012 la Commissione Europea con il Regolamento (UE) 1256/2012 haomologato l’emendamento del principio IAS 32 «Strumenti finanziari: esposizione nel bilan-cio», approvato dallo IASB in data 16 dicembre 2011. Tale emendamento introduce nella guida applicativa del principio alcuni paragrafi aventi l’o-biettivo di meglio precisare le modalità di applicazione delle vigenti regole in tema di compen-sazione nello stato patrimoniale delle attività e delle passività finanziarie, in base alle quali larappresentazione a saldo netto è possibile solo quando l’entità abbia correntemente il dirittolegale di compensare gli importi rilevati contabilmente ed intenda estinguere per il residuo nettoo realizzare l’attività e contemporaneamente estinguere la passività. In particolare, viene chiarito che il diritto di compensazione non deve essere sottoposto ad unacondizione sospensiva futura e deve essere legalmente esercitabile sia nel normale corso del-l’attività di impresa sia in caso di inadempimento, fallimento o qualsiasi altra procedura con-corsuale che riguarda l’entità e tutte le controparti.

Considerata la corrente operatività della Banca in strumenti finanziari e relativi accordi con-trattuali, l’applicazione del Regolamento in esame non ha comportato variazioni rispetto alleprecedenti modalità espositive dei saldi patrimoniali.

Ulteriori altri Regolamenti comunitari di omologazione e/o di revisione di principi contabili inter-nazionali intervenuti nel periodo considerato non hanno influenzato la predisposizione delbilancio.

102 NOTA INTEGRATIVA

A.2 · PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di eserci-zio. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione,iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così come per lemodalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1 · Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari chesono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni deiprezzi degli stessi. La Banca ha iscritto tra le «attività finanziarie detenute per la negoziazione» laddove presentititoli obbligazionari quotati, titoli di capitale quotati, quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investi-mento o SICAV).Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair value option(definita dal principio contabile IFRS 13), gestionalmente collegati con attività e passività valu-tate al fair value.Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche:a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno

strumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi,del merito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite;

b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferio-re a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti di cui ci si aspetterebbe una rispo-sta simile a cambiamenti di fattori di mercato;

c) è regolato a data futura.Tra i derivati finanziari rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i con-tratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di interesse,a indici o ad altre attività e contratti derivati su valute.La Banca non possiede e non ha operato in derivati creditizi.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debi-to, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengonorilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecu-zione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allostrumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazio-ne sono valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto eco-nomico.

103 NOTA INTEGRATIVA

Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come unapassività finanziaria di negoziazione.Il fair value è definito dal principio IFRS 13 come «Il prezzo che si percepirebbe per la venditadi un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare ope-razione tra operatori di mercato alla data di misurazione». Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazio-ni di mercato (prezzi «bid» o, in assenza, prezzi medi) rilevati alla data di riferimento del bilancio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, sianoprontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazio-ni di mercato. In assenza di un mercato attivo, sono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengo-no conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono fondati su dati rilevabili sulmercato. Sono in particolare utilizzati: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati chepresentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determina-zione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili ed altre tecnichecomunemente utilizzate dagli operatori di mercato.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finan-ziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzial-mente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquistonon vengono stornati dal bilancio.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventiassimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di riferi-mento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute perla negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fairvalue (cosiddetta fair value option).Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzatiderivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel contoeconomico nel «Risultato netto dell’attività di negoziazione», così come l’effetto delle valuta-zioni al cambio di fine periodo delle attività e passività monetarie in valuta.I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passivitàvalutate al fair value sono invece rilevati nel «Risultato netto delle attività e passività finanzia-rie valutate al fair value».

2 · Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente clas-sificate come tra le «Attività detenute per la negoziazione» o «Valutate al fair value», attivitàfinanziarie «detenute fino a scadenza» o i «Crediti e finanziamenti».

104 NOTA INTEGRATIVA

Gli investimenti «disponibili per la vendita» sono attività finanziarie che si intende mantenereper un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità,variazioni nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie:– i titoli di debito quotati e non quotati;– i titoli azionari quotati e non quotati;– le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV);– le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo con-

giunto (c.d. partecipazioni di minoranza).

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di rego-lamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), altrimentialla data di sottoscrizione. Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla data di regola-mento, gli utili e le perdite rilevati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sonoimputati a patrimonio netto.All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rileva-te al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzionedella transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili. L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da riclassifica-zione dal comparto «Attività finanziarie detenute fino alla scadenza» oppure, solo e soltanto inrare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderlao riacquistarla a breve, dal comparto «Attività finanziarie detenute per la negoziazione»; in tali cir-costanze il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del trasferimento.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano adessere valutate al fair value.Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non puòessere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione aconto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli.Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifichenote in merito di cui al successivo punto 17 «Altre informazioni».Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di col-legamento, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possanoricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39.In sede di chiusura di bilancio, le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiet-tive evidenze di riduzione di valore non temporanea (impairment test). L’importo della perditaviene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attualedei flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario.Se un’attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore,la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornatadal patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico «rettifiche/riprese di valo-re nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita». Per l’accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e ladeterminazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizioneche si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione.

105 NOTA INTEGRATIVA

In relazione ai titoli di debito, le informazioni che si considerano principalmente rilevanti ai finidell’accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti:− esistenza di significative difficoltà finanziarie dell’emittente, derivanti da inadempimenti o

mancati pagamenti di interessi o capitale;− probabilità di apertura di procedure concorsuali;− scomparsa di un mercato attivo sugli strumenti finanziari;− peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari dell’emittente;− declassamento del merito di credito dell’emittente, quando accompagnato da altre notizie

negative sulla situazione finanziaria di quest’ultimo.Con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini dell’eviden-ziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti intervenuti nel-l’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capi-tale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di valore.Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi suc-cessivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto econo-mico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale.L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo stru-mento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata aogni chiusura di bilancio.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finan-ziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzial-mente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati:− a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che

tiene conto sia dell’ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costoe il valore di rimborso;

− a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi e glioneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l’attività finanziaria nonviene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore.

Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riservarelativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono rilevati a conto economico nellavoce «utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita».

3 · Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi odeterminabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello 1), che la Banca ha ogget-tiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza.La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.

106 NOTA INTEGRATIVA

4 · Crediti

Criteri di classificazione

I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci «60 Crediti verso banche» e «70 Crediti versoclientela».I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotatein un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili.Essi includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sonostati classificati all’origine tra le «Attività finanziarie valutate al fair value».L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto «Attivitàfinanziarie disponibili per la vendita» oppure, solo e soltanto in rare circostanze, qualora l’atti-vità non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle «Attività finanziariedetenute per la negoziazione».Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento deltrasferimento è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normal-mente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario.Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri direttamente ricon-ducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati inun momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sonooggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costiinterni di carattere amministrativo.Nel caso di titoli di debito, l’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di rego-lamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato, altrimenti alla data di sot-toscrizione.Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazio-ne iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mer-cato. L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata nel contoeconomico al momento dell’iscrizione iniziale.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari alvalore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/ripresedi valore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo.Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l’ammontare erogatoe quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati diretta-mente al singolo credito.Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito,per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ricondotti alcredito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residuaattesa del credito.Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita oa revoca.

107 NOTA INTEGRATIVA

Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività finanzia-ria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricor-re quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sullabase delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza:a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli

interessi o del capitale;c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria

del beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbealtrimenti preso in considerazione;

d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie;f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finan-

ziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazioneiniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata conle singole attività finanziarie nel gruppo.

Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (credi-ti non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa ema-nata dalla Banca d’Italia, riportata nel punto 17 «Altre informazioni» ed alle disposizioni inter-ne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle diverse categorie dirischio:– sofferenze;– esposizioni incagliate;– esposizioni ristrutturate;– esposizioni scadute.I crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica, assieme agli altricrediti individualmente significativi; l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è parialla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammor-tizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di inte-resse effettivo originario.I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore direalizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recu-pero dell’esposizione creditizia.Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al finedi determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accor-do con il contratto.La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibileall’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismodel tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.I crediti non performing che sono stati valutati individualmente e per i quali non sono stateriscontrate evidenze oggettive di perdite di valore sono sottoposti ad un processo di valutazio-ne analitica determinata con metodologia forfetaria. Tale valutazione viene differenziata in basealla categoria di rischio (incaglio, scaduto o ristrutturato); le relative percentuali di perdita sonostimate tenendo conto di serie storiche che consentono di apprezzare il relativo valore di per-dita latente. La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa sui parametri di «probabilità di insol-venza» (PD – probability of default) e di «perdita in caso di insolvenza» (LGD – loss givendefault); i flussi così calcolati non sono attualizzati nel caso in cui si preveda l’integrale riscos-

108 NOTA INTEGRATIVA

sione di quanto dovuto in termini contrattuali (capitale e interessi comunque maturati sino all’e-stinzione o rimessa in bonis della posizione).La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costoammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le riprese di valo-re sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto attualizzazione derivantedalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito oggetto di svalutazione.Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui ven-gono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggetti-vamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. I crediti in bonis, per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di per-dita, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avvie-ne per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito; le relative percentuali diperdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, che consentono di apprezzare il valoredella perdita in ciascuna categoria di crediti. La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa su differenziati parametri di «probabilità di insol-venza» (PD – probability of default) e di «perdita in caso di insolvenza» (LGD – loss givendefault) differenziati per codice di attività economica e garanzie prestate; i flussi così calcolatisono attualizzati sulla base dei tempi medi di recupero, determinati su base storico statistica.La rettifica di valore è iscritta a conto economico.Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore ven-gono ricalcolate in modo differenziale rispetto alla consistenza delle svalutazioni collettive del-l’esercizio precedente.

Criteri di cancellazione

I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa èestinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischie benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irre-cuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano adessere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effet-tivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi derivanti da «Crediti verso banche e clientela» sono iscritti tra gli «Interessi attivie proventi assimilati» del conto economico in base al principio della competenza temporalesulla base del tasso di interesse effettivo.Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce 130 «rettifiche/ripre-se di valore nette per deterioramento di a) crediti» così come i recuperi di parte o tutti gli impor-ti oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una miglio-rata qualità del credito, tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivodel capitale secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venirmeno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengonoricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio dei crediti.Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto eco-nomico «Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti».

109 NOTA INTEGRATIVA

5 · Attività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value con i risul-tati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della fair value option prevista dal princi-pio IAS 39 par. 9.In particolare, la fair value option è utilizzata quando consente di eliminare o di ridurre signifi-cativamente lo sbilancio contabile derivante dalla contabilizzazione non coerente di strumentifinanziari correlati tra loro (natural hedge), ovvero coperti da contratti derivati per i quali l’ap-plicazione dell’hedge accounting risulta complessa e difficoltosa.La fair value option è inoltre impiegata in presenza di uno strumento contenente un deri-vato implicito che soddisfa determinate condizioni, al fine di non procedere allo scorporodello stesso dallo strumento ospite, valutando al fair value lo strumento finanziario nel suocomplesso.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da titoli di debito e di capitale avvie-ne alla data di regolamento se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato, altri-menti alla data di sottoscrizione.L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da finanziamenti avviene alla data dierogazione.All’atto della rilevazione iniziale, le attività vengono rilevate al fair value, che corrispondegeneralmente al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o proventi di transazione adesse riferiti ed attribuibili agli strumenti stessi, in quanto rilevati direttamente nel conto eco-nomico.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato per le attivitàfinanziarie detenute per la negoziazione e nelle specifiche note in merito di cui al successivopunto 17 «Altre informazioni».

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finan-ziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzial-mente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sono iscritte, per compe-tenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzatiderivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nel «Risultato netto delleattività e passività finanziarie valutate al fair value» di conto economico.

110 NOTA INTEGRATIVA

6 · Operazioni di copertura

La Banca a fine esercizio non ha in corso operazioni con derivati classificabili fra i derivati dicopertura.

7 · Partecipazioni

La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di control-lo congiunto, così come definite e previste dai principi IFRS10, IFRS11 e IAS28.

8 · Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopodi investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.Si definiscono «immobili ad uso funzionale» quelli posseduti per essere impiegati nella forni-tura di servizi oppure per scopi amministrativi. Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relativead attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentinoautonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, sono iscrittitra le «altre attività» e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibilecapacità di utilizzo delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizio-ne e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancoraoggetto di ammortamento.

Criteri d’iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensi-vo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in fun-zione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comporta-no un incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferisconoed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario funzionamen-to dei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenute.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo quan-to di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati edi eventuali perdite di valore accumulate.

111 NOTA INTEGRATIVA

Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della lorovita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento viene periodicamente sottopo-sta a verifica; in caso di rettifica delle stime iniziali viene conseguentemente modificata anchela relativa quota di ammortamento.Non sono soggetti ad ammortamento:– i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in

quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nelvalore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valo-re del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendentiper i soli immobili detenuti «cielo-terra»;

– le opere d’arte, la cui la vita utile non può essere stimata ed essendo il relativo valore gene-ralmente destinato ad aumentare nel tempo.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso.

Ad ogni chiusura di bilancio, si procede alla verifica dell’eventuale esistenza di indicazioni chedimostrino la perdita di valore subita da un’attività. La perdita risulta dal confronto tra il valoredi carico dell’attività materiale ed il minor valore di recupero. Quest’ultimo è il maggior valoretra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inte-so come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono impu-tate a conto economico alla voce «rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali».Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevatauna ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degliammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono eliminate dallo stato patrimoniale al momento della dismissione oquando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi beneficieconomici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce «Rettifiche/ripresedi valore nette su attività materiali».Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva dispo-nibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio, l’ammortamen-to è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attivitàmateriali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore con-tabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminatedalla contabilità.Nella voce di conto economico «Utili (Perdite) da cessione di investimenti» sono oggetto di rile-vazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti materiali.

112 NOTA INTEGRATIVA

9 · Attività immateriali

Criteri di classificazione

La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per esse-re utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche: – identificabilità;– l’azienda ne detiene il controllo;– è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azienda;– il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente.In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessainternamente è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta.Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenutiper predisporre l’utilizzo dell’attività.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita «definita» sono iscritte al costo, al nettodell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate.Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando sitrova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nelmomento in cui l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale deibeni in base alla vita utile stimata.Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva dispo-nibilità del bene. Per le attività cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio, l’ammortamento ècalcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stimadel valore di recupero dell’attività.L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore con-tabile dell’attività ed il suo valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione oquando non siano attesi benefici economici futuri.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attivitàimmateriali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce«Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali». Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un’attivitàimmateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valorecontabile del bene ed iscritte al conto economico.

113 NOTA INTEGRATIVA

Nella voce «Utili (Perdite) da cessione di investimenti», formano oggetto di rilevazione il saldo,positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti.

10 · Attività non correnti in via di dismissione

In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attivitàe le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall’IFRS5.La Banca, alla data di bilancio, non presenta attività che rientrano in tale categoria.

11 · Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione e di iscrizione

Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazionedello IAS12.Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a vociaddebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto.L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsio-ne dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d’imposta recuperabili (compresi gli acconti versa-ti); le passività fiscali correnti accolgono le imposte correnti non ancora pagate alla data delbilancio.Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balancesheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra ilvalore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. L’iscrizione di «attività per imposte anticipate» è effettuata quando il loro recupero è ritenutoprobabile. Tuttavia la probabilità del recupero delle imposte anticipate relative ad avviamenti,altre attività immateriali e rettifiche su crediti svalutazioni di crediti, è da ritenersi automatica-mente soddisfatta per effetto delle disposizioni di legge che ne prevedono la trasformazione incredito d’imposta in presenza di perdita d’esercizio civilistica e/o fiscale. In particolare, in pre-senza di una perdita civilistica d’esercizio, la fiscalità anticipata relativa agli avviamenti, allealtre attività immateriali e alle svalutazioni di crediti sarà oggetto di parziale trasformazione incredito d’imposta per effetto delle disposizioni di cui all’art. 2, comma 55, del Decreto Legge 29dicembre 2010, n. 225, convertito con modificazioni dalla Legge 26 febbraio 2011, n. 10 ecome modificato dal c. 167 e seguenti art. 1 L. 27 dicembre 2013 n. 147.La trasformazione ha effetto a decorrere dalla data di approvazione, da parte dell’assembleadei soci, del bilancio individuale in cui è stata rilevata la perdita, come previsto dall’art. 2,comma 56, del citato D.L. 225/2010.L’iscrizione di «attività per imposte anticipate» è effettuata quando il loro recupero è ritenutoprobabile. Le «passività per imposte differite» vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabileche insorga il relativo debito.Le «attività per imposte anticipate» indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fron-te di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica, mentrele «passività per imposte differite» indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale, deter-minando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

114 NOTA INTEGRATIVA

Criteri di valutazione

Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazionefiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazio-ne in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti.Le imposte correnti sono compensate, a livello di singola imposta: gli acconti versati e il relati-vo debito di imposta sono esposti al netto tra le «Attività fiscali a) correnti» o tra le «Passivitàfiscali a) correnti» a seconda del segno.Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzandole aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscaleanticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta.Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenutenelle norme o nelle aliquote.Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi apertie senza compensazioni, nella voce «Attività fiscali b) anticipate» e nella voce «Passività fisca-li b) differite»; esse non vengono attualizzate.

Criteri di rilevazione delle componenti economiche

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interes-sato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessatodirettamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valu-tazioni degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contro-partita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva.

Criteri di cancellazione

Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono cancellate nell’esercizio in cui:– la differenza temporanea che le ha originate diventa imponibile con riferimento alle passi-

vità fiscali differite o deducibile con riferimento alle attività fiscali anticipate;– la differenza temporanea che le ha originate perde rilevanza fiscale.

12 · Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali oimplicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse econo-miche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata unastima attendibile del relativo ammontare.A fronte di passività solo potenziali e non probabili non viene rilevato alcun accantonamento,ma viene fornita informativa in nota integrativa, salvo i casi in cui la probabilità di impiegarerisorse sia remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

Criteri di iscrizione

Nella sottovoce «altri fondi» del Passivo dello stato patrimoniale figurano i fondi per rischi e onericostituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione delle sva-lutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle «Altre passività».

115 NOTA INTEGRATIVA

Criteri di valutazione

L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiestaper adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio.Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utiliz-zando i tassi correnti di mercato.I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere lamiglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene impro-babile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai dipen-denti si rimanda al successivo punto 17 «Altre informazioni».

Criteri di cancellazione

Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici eco-nomici per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un accanto-namento deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è statoiscritto.

Criteri di rilevazione delle componenti economiche

L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce «Accantonamenti netti ai fondi perrischi e oneri». Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le even-tuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti.Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione,nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interes-si impliciti nell'attualizzazione).Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di anzia-nità indicati al successivo punto 17 «Altre informazioni», la voce di conto economico interes-sata è «Spese amministrative a) spese per il personale».

13 · Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

Le voci «Debiti verso banche», «Debiti verso clientela» e «Titoli in circolazione» comprendonole varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certifi-cati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le «Passività finanziarievalutate al fair value»; le voci sono al netto dell’eventuale ammontare riacquistato, sono inclusii titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati.Nelle voci «Debiti verso banche» e «Debiti verso clientela» sono ricomprese le passività a fron-te di attività cedute non cancellate dal bilancio, che rappresentano il debito connesso nell’am-bito delle operazioni di cartolarizzazione e cessione che non rispettano i requisiti posti dal prin-cipio IAS 39 per la loro integrale cancellazione dal bilancio.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme rac-colte o dell’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all’ammontareincassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi diret-

116 NOTA INTEGRATIVA

tamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dallacontroparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sonooggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi dicarattere amministrativo.Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle dimercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è impu-tata direttamente a conto economico.Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, èconsiderato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senzaeffetti a conto economico.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utiliz-zando il metodo del tasso di interesse effettivo.Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, cherimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all’o-perazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazio-ne avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per com-petenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispon-dente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce «Utili/perditeda cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie».

14 · Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività dibilancio, rientranti nell’ambito di applicazione della c.d. «fair value option».

Criteri di iscrizione

I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fair value.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value.Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito, dicui al successivo punto 17 «Altre informazioni».

117 NOTA INTEGRATIVA

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati classificati come pas-sività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate dai differenziali e dai mar-gini maturati sino alla data di riferimento del bilancio; esse sono iscritte per competenza nellevoci di conto economico relative agli interessi.Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumentiderivati sono contabilizzati nel conto economico alla voce «Risultato netto delle attività e pas-sività finanziarie valutate al fair value» di conto economico.

15 · Passività finanziarie valutate al fair value

Sono classificate nella presente voce le passività finanziarie che si intende valutare al fair value(sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 par. 9) con i risultati valutativiiscritti a conto economico quando:– la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni

nella rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale degli strumentifinanziari;

– si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modosignificativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato.

La Banca alla data di bilancio non ha in essere passività classificate in questa voce.

16 · Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valu-ta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate altasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivi-se tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra leposte non correnti).Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevereo pagare, in ammontari di denaro fissi o determinabili.Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di un’obbli-gazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro,applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

118 NOTA INTEGRATIVA

Criteri di valutazione

Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sonovalorizzati in euro come segue:– le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo;– le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in esse-

re alla data della operazione;– le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla

data di chiusura del periodo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo paga-mento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’eserci-zio in cui sorgono, alla voce «Risultato netto della attività di negoziazione»; alla medesimavoce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassidiversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio pre-cedente.Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonionetto, le differenze di cambio relative a tale elemento sono rilevate anch’esse a patrimonio netto.

17 · Altre informazioni

Ratei e Risconti

I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su atti-vità e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. Inassenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le «Altre attività» o «Altre passività».

Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine)

I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziariimpegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a reim-pegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche, altridepositi o depositi della clientela.I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamen-ti o anticipi ad altre banche o a clientela. La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzata come interesse eregistrata per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di rendi-mento.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il T.F.R. è assimilabile ad un «beneficio successivo al rapporto di lavoro» (post employmentbenefit) del tipo «Prestazioni Definite» (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base alloIAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale.Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei beneficimaturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).

119 NOTA INTEGRATIVA

Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistichee probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche.Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuen-do l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non piùcome onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio.La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipen-dente in conformità alla metodologia sopra indicata.

A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs.252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azien-da, mentre le quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipen-dente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria dell’INPS.Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogniesercizio; la Banca non ha proceduto all’attualizzazione finanziaria dell’obbligazione verso ilfondo previdenziale o l’INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi.Le quote maturate e riversate ai fondi integrativi di previdenza complementare sono contabi-lizzate alla sottovoce di conto economico 150 a), come specificato nella Sezione 9 della ParteC della Nota integrativa.Tali quote si configurano come un piano a contribuzione definita, poiché l’obbligazione del-l’impresa nei confronti del dipendente cessa con il versamento delle quote maturate. Per talefattispecie, pertanto, nel passivo della Banca potrà essere stata iscritta solo la quota di debito(tra le «altre passività») per i versamenti ancora da effettuare all’INPS ovvero ai fondi di pre-videnza complementare alla data di chiusura del bilancio.

Premio di fedeltà

Fra gli «altri benefici a lungo termine», rientrano nell’operatività della Banca anche i premi difedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS 19.La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i «fondi rischi e oneri» del Passivo.L’accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dellospecifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto eco-nomico fra le «spese del personale».Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente.

Impegni riferiti al Fondo di Garanzia dei Depositanti

Gli oneri complessivi a carico della Banca per gli impegni per interventi deliberati entro la chiu-sura dell’esercizio dal Fondo di garanzia dei depositanti sono stati contabilizzati a partire dal2014 nella voce 130 di conto economico «rettifiche di valore e riprese di valore per deteriora-mento» – sottovoce «d) altre operazioni finanziarie», in contropartita della voce 100 di statopatrimoniale «Altre passività».Conseguentemente sono stati riclassificati tra le «Altre passività» gli oneri accantonati fino al2013 ad apposito fondo rischi ed oneri del passivo con contropartita alla voce di conto econo-mico 160 «Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri».Gli schemi di conto economico e stato patrimoniale sono stati opportunamente riclassificati perl’esercizio t-1 per tener conto di tale nuova classificazione contabile.Anche nelle tabelle di nota integrativa, come indicato in calce alle stesse è stata data eviden-za degli effetti della riclassificazione anche per il periodo T-1.

120 NOTA INTEGRATIVA

Azioni proprie

Le eventuali azioni proprie detenute sono portate in riduzione del Patrimonio Netto.Analogamente, il costo originario delle stesse derivante dalla loro successiva vendita è rileva-to come movimento del Patrimonio Netto.

Valutazione garanzie rilasciate

Gli accantonamenti su base analitica relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all’as-sunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sonodeterminati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti.Tali accantonamenti sono eventualmente rilevati nella voce «Altre passività», in contropartitaalla voce di conto economico «Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altreoperazioni finanziarie».

Conto economico

I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quan-do sono ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile.I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.I costi che non possono essere associati ai ricavi sono rilevati immediatamente nel conto eco-nomico.In particolare:– i costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammor-

tizzato e determinabili sin dall’origine indipendentemente dal momento in cui vengono liqui-dati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

– i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la dis-tribuzione

– i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinatidalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono rico-nosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è deter-minabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercatonel quale lo strumento è negoziato;

– le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica.

I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e deter-minabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono aconto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo per la definizione delquale si rinvia al paragrafo «Crediti e Finanziamenti».Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto eco-nomico solo al momento del loro effettivo incasso.Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari

La Commissione Europea ha omologato nel mese di dicembre 2012, con Regolamento (UE)n. 1255/2012, il nuovo principio IFRS 13 «Fair Value Measurement», in vigore dal 1° gen-naio 2013.

121 NOTA INTEGRATIVA

L’IFRS 13 definisce il fair value come: «il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’atti-vità ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazionetra operatori di mercato alla data di valutazione». Si tratta di una definizione di fair value cheper gli strumenti finanziari sostituisce la precedente versione nello IAS 39 Strumenti finanzia-ri: rilevazione e valutazione.Nel caso delle passività finanziarie la nuova definizione di fair value prevista dall’IFRS 13richiede, quindi, di individuare come tale quel valore che si pagherebbe per il trasferimentodella stessa passività (exit price), anziché come il valore necessario a estinguere la stessa(definizione contemplata dallo IAS 39). Ne discende un rafforzamento del tema della rilevazio-ne degli aggiustamenti al fair value delle passività finanziarie, rispetto a quanto già disciplina-to in materia dallo IAS 39. In particolare, con riguardo alla determinazione del fair value deiderivati OTC dell’attivo dello Stato Patrimoniale, l’IFRS 13 ha confermato la regola di applica-re l’aggiustamento relativo al rischio di controparte (Credit Valuation Adjustment – CVA).Relativamente alle passività finanziarie rappresentate da derivati OTC, l’IFRS 13 introduce ilcd. Debit Valuation Adjustment (DVA), ossia un aggiustamento di fair value volto a riflettere ilproprio rischio di default su tali strumenti, tematica non esplicitamente trattata dallo IAS 39.Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quota-zioni di mercato (prezzi «bid» o, in assenza, prezzi medi) rilevate l’ultimo giorno di riferimentodell’esercizio.Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basa-ta sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggiorvolume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo gior-no di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano nor-mali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prez-zo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risul-ti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più van-taggioso a cui l’impresa ha accesso.Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valu-tazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercatoalla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali.La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recentitransazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime carat-teristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni;tecniche di calcolo del valore attuale – discounted cash flow analysis; modelli di pricing gene-ralmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi prati-cati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano model-li di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse chetengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittentee della classe di rating, ove disponibile.In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è deter-minato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto dipossibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimbor-so effettiva.I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determina-bile in misura attendibile – secondo le metodologie più diffuse (in primo luogo la discountedcash flow analysis) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzio-ni significative di valore.

122 NOTA INTEGRATIVA

Per gli impieghi e la raccolta a vista/revoca si è assunta una scadenza immediata delleobbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value èapprossimato al valore contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto ilvalore contabile.Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecnichedi valutazione attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportu-namente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentatodalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default).Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value.Per il debito a medio-lungo termine, rappresentato da titoli e per i quali si è optato per l’ap-plicazione della fair value option, il fair value è determinato prendendo a riferimento la curvadei rendimenti ritenuta rappresentativa del merito di credito della Banca. Il calcolo della cor-rezione per il proprio merito creditizio del fair value dello strumento oggetto di valutazione(OCA) potrà conseguentemente essere effettuato come la differenza tra il fair value cosìdeterminato e il valore dei flussi di cassa residui dello stesso strumento attualizzati in baseai tassi risk free. Per il debito a medio-lungo termine rappresentato da titoli valutati al costo ammortizzato edoggetto di copertura per il rischio di tasso, il valore di bilancio è adeguato per effetto dellacopertura al fair value attribuibile al rischio coperto attualizzandone i relativi flussi. Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzodi mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio.I contratti derivati over the counter sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, infunzione dei fattori di input (tassi di interesse, volatilità, azioni, tassi di cambio, ecc.) che neinfluenzano la relativa valutazione e tenuto conto degli aggiustamenti per il rischio di contro-parte, di terzi o proprio (CVA/DVA).La Banca non procede al calcolo ed alla rilevazione delle correzioni del fair value dei deriva-ti per CVA e DVA qualora siano stati formalizzati e resi operativi accordi di collateralizzazionedelle posizioni in derivati che abbiano le seguenti caratteristiche:– scambio bilaterale della garanzia con elevata frequenza (giornaliera o al massimo infra-

settimanale);– tipo di garanzia rappresentato da contanti o titoli governativi di elevata liquidità e qualità

creditizia, soggetti ad adeguato scarto prudenziale;– assenza di una soglia (cd. threshold) del valore del fair value del derivato al di sotto della

quale non è previsto lo scambio di garanzia oppure fissazione di un livello di tale sogliaadeguato a consentire una effettiva e significativa mitigazione del rischio di controparte;

– MTA – Minimum Transfer Amount (ossia differenza tra il fair value del contratto ed il valo-re della garanzia) – al di sotto del quale non si procede all’adeguamento della collatera-lizzazione delle posizioni, individuato contrattualmente ad un livello che consenta unasostanziale mitigazione del rischio di controparte.

Viceversa, per i derivati non collateralizzati la Banca ha sviluppato una metodologia di calco-lo del CVA/DVA al fine di aggiustare il calcolo del fair value dei derivati in modo tale da tene-re conto del rischio di controparte, di terzi o proprio.Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criterisopra descritti, si articola sui seguenti livelli conformemente a quanto previsto dal principio Ifrs13 e in funzione delle caratteristiche e della significatività degli input utilizzati nel processo divalutazione.

123 NOTA INTEGRATIVA

Gerarchia del fair value

La gerarchia del fair value, in base a quanto stabilito dall’IFRS 13, deve essere applicata a tuttigli strumenti finanziari per i quali la valutazione al fair value è rilevata nello stato patrimoniale.A tal riguardo per tali strumenti viene attribuita massima priorità ai prezzi ufficiali disponibili sumercati attivi e priorità più bassa all’utilizzo di input non osservabili, in quanto maggiormentediscrezionali. Il fair value, conseguentemente, viene determinato attraverso l’utilizzo di prezziacquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l’uti-lizzo, per gli altri strumenti finanziari, di tecniche di valutazione aventi l’obiettivo di stimare il fairvalue (exit price). I livelli utilizzati per le classificazioni riportate nel seguito delle presenti noteillustrative sono i seguenti: – «Livello 1»: il fair value degli strumenti finanziari è determinato in base a prezzi di quota-

zione osservabili su mercati attivi (non rettificati) ai quali si può accedere alla data di valu-tazione;

– «Livello 2»: il fair value degli strumenti finanziari è determinato in base a input quotatiosservabili direttamente o indirettamente per l’attività o per la passività, utilizzando anchetecniche di valutazione;

– «Livello 3» : il fair value degli strumenti finanziari è determinato in base a input non osser-vabili per l’attività o per la passività, utilizzando anche tecniche di valutazione.

Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value e, quan-do disponibile, deve essere utilizzato senza alcuna rettifica per valutare il fair value. In assenza di prezzi quotati in mercati attivi gli strumenti finanziari devono essere classificatinei livelli 2 o 3.La classificazione nel Livello 2 piuttosto che nel Livello 3 è determinata in base all’osservabi-lità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value.Gli input di Livello 2 comprendono: – prezzi quotati per attività o passività similari in mercati attivi; – prezzi quotati per attività o passività identiche o similari in mercati non attivi; – dati diversi dai prezzi quotati osservabili per l’attività o passività (per esempio tassi di inte-

resse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente quotati, volatilità implici-te e spread creditizi);

– input corroborati dal mercato.Non sono considerate osservabili tutte le altre variabili impiegate nelle tecniche valutative chenon possono essere corroborate sulla base di dati osservabili di mercato.Qualora il fair value di uno strumento finanziario non sia determinato attraverso il prezzo rileva-to in un mercato attivo («Livello 1»), il complessivo fair value può presentare, al suo interno, Livellidifferenti in considerazione dell’impatto generato dagli input osservabili o non osservabili utilizzatinelle valutazioni (per impatto si intende il contributo, in termini di significatività, che ciascun inpututilizzato per la valutazione ha rispetto al complessivo fair value dello strumento). Tuttavia ilLivello attribuito deve essere unico e per questo riferito al totale del fair value dello strumento nelsuo complesso; il Livello unico attribuito riflette così il livello più basso di input con un effetto signi-ficativo nella determinazione del fair value complessivo dello strumento.Affinché dati non osservabili di mercato abbiano un effetto significativo nella determinazionecomplessiva del fair value dello strumento, il loro complessivo impatto è valutato tale da ren-derne incerta (ovvero non riscontrabile attraverso dati di mercato) la complessiva valutazione;nei casi in cui il peso dei dati non osservabili sia prevalente rispetto alla complessiva valuta-zione, il Livello attribuito è «3».

124 NOTA INTEGRATIVA

Tra le principali regole applicate per la determinazione dei Livelli di fair value si segnala chesono ritenuti di «Livello 1» i titoli di debito governativi, i titoli di debito corporate, i titoli di capi-tale, i fondi aperti, gli strumenti finanziari derivati e le passività finanziarie emesse il cui fairvalue corrisponde, alla data di valutazione, al prezzo quotato in un mercato attivo.Sono considerati di «Livello 2»: – i titoli di debito governativi, i titoli di debito corporate, i titoli di capitale e le passività finan-

ziarie emessi da emittenti di valenza nazionale e internazionale, non quotati su di un mer-cato attivo e valutati in via prevalente attraverso dati osservabili di mercato;

– i derivati finanziari OTC (Over the counter) conclusi con controparti istituzionali e valutati invia prevalente attraverso dati osservabili di mercato;

– fondi il cui fair value corrisponda al relativo NAV pubblicato con frequenza settimanale e/omensile, in quanto considerato la stima più attendibile del fair value dello strumento trat-tandosi del «valore di uscita» (exit value) in caso di dismissione dell’investimento.

Infine, sono classificati di «Livello 3»: – i titoli di capitale e le passività finanziarie emesse per le quali non esistono, alla data di valu-

tazione, prezzi quotati sui mercati attivi e che sono valutati in via prevalente secondo unatecnica basata su dati non osservabili di mercato;

– i derivati finanziari OTC (Over the counter) conclusi con controparti istituzionali, la cui valu-tazione avviene sulla base di modelli di pricing del tutto analoghi a quelli utilizzati per levalutazioni di Livello 2 e dai quali si differenziano per il grado di osservabilità dei dati di inpututilizzati nelle tecniche di pricing (si fa riferimento principalmente a correlazioni e volatilitàimplicite);

– gli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela per cui la quota di aggiustamento delfair value che tiene conto del rischio di inadempimento è significativa rispetto al valore com-plessivo dello strumento finanziario;

– fondi chiusi il cui fair value corrisponda al relativo NAV; – i titoli di capitale classificati nel portafoglio AFS valutati al costo.Il principio contabile IFRS 13 richiede inoltre, per le attività finanziarie classificate al Livello 3,di fornire un’informativa in merito alla sensitività dei risultati economici a seguito del cambia-mento di uno o più parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegatenella determinazione del fair value.

Attività deteriorate

Si riportano di seguito le definizioni delle attività finanziarie classificate come deteriorate nellediverse categorie di rischio secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni diVigilanza e alle disposizioni interne, che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambi-to delle seguenti categorie di rischio: – sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei

confronti di soggetti in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situa-zioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perditaformulate dalla Banca;

– partite incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.)nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibilepossa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Inoltre vi rientrano i crediti scadutie/o sconfinanti in via continuativa (c.d. «incagli oggettivi»);

– esposizioni ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, deri-

125 NOTA INTEGRATIVA

vati, etc.) per le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento dellecondizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie con-dizioni contrattuali (ad esempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debitoe/o degli interessi) che diano luogo a una perdita;

– esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: esposizioni per cassa e fuori bilancio(finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o frale esposizioni ristrutturate, che, alla data di chiusura del periodo, sono scadute o sconfi-nanti da oltre 90 giorni.

Sono escluse le esposizioni la cui situazione di anomalia sia riconducibile a profili attinenti alrischio paese.Per le attività deteriorate, il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value.

Modalità di determinazione del costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata allaiscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamentocomplessivo, determinato in applicazione del metodo dell’interesse effettivo, delle differenzetra valore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore.Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passivitàfinanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla suc-cessiva data di rideterminazione del tasso.Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri ven-gono determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento.Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futu-ri è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si proce-de al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vitautile dello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza. ll costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza,quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione.Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevateal loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensi-vo dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momen-to di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela.Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività,incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso diinteresse contrattuale.Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le com-ponenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumentofinanziario.Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbesostenere indipendentemente dall’operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, dicomunicazione.

126 NOTA INTEGRATIVA

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLIDI ATTIVITÀ FINANZIARIE

La Banca non ha operato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra iportafogli degli strumenti finanziari.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per le attività e passività valutate al fair value su base ricorrente in bilancio, in assenza di quo-tazioni su mercati attivi, la Banca utilizza metodi di valutazione in linea con le metodologiegeneralmente accettate e utilizzate dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull’attualizzazione dei flussi di cassa futurie sulla stima della volatilità. Si evidenzia che le uniche poste valutate al fair value in bilanciosono su base ricorrente e sono rappresentate da attività e passività finanziarie.In particolare, in assenza di quotazioni su mercati attivi, si procede a valutare gli strumentifinanziari con le seguenti modalità. In molti casi il fair value delle attività e passività, nel rispet-to delle seguenti modalità, è stato calcolato in outsourcing da soggetti terzi.Titoli di debito: sono valutati mediante un modello di attualizzazione dei flussi di cassa attesi(Discounted Cash Flow Model), opportunamente corretti per tener conto del rischio di creditodell’emittente. In presenza di titoli strutturati il modello sopra descritto incorpora valutazioniderivanti da modelli di option pricing. Gli input utilizzati sono le curve dei tassi di interesse, icredit spread riferiti all’emittente e parametri di volatilità riferiti al sottostante nel caso di titolistrutturati.Titoli di capitale non quotati: sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stessotitolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazio-ne, oppure facendo riferimento ad altri modelli di pricing riconosciuti. In particolare, gli investi-menti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può esseredeterminato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a conto

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

Per una disamina delle modalità seguite dalla Banca per la misurazione del fair value delle atti-vità e passività, ai fini sia delle valutazioni di bilancio, sia dell’informativa da fornite nella notaintegrativa per talune attività/passività valutate al costo ammortizzato/costo, si rinvia ai para-grafi relativi alle diverse categorie contabili contenuti nella parte «A.1 Parte generale» e, in par-ticolare, al paragrafo «Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari» conte-nuto nella parte A.2 «Parte relativa alle principali voci di bilancio», 17 – Altre informazioni».

127 NOTA INTEGRATIVA

economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli.Impieghi a clientela a medio-lungo termine: sono valutati attraverso tecniche di valutazioneattualizzando i flussi di cassa attesi (Discounted Cash Flow Model) ai tassi di interesse cor-renti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori, rap-presentato dalla «Probabilità di insolvenza (Probability of Default – PD)» e dalla «Perdita incaso di insolvenza (Loss Given Default - LGD)».OICR (diversi da quelli aperti armonizzati): sono generalmente valutati sulla base dei NAVmessi a disposizione dalla società di gestione.Derivati su tassi di interesse: sono valutati mediante un modello di attualizzazione dei flussicassa attesi (Discounted Cash Flow Model) nel caso di strumenti plain vanilla. Nel caso diopzioni su tassi di interesse si utilizza il Log-Normal Forward Model. Gli input utilizzati sono lecurve dei tassi di interesse e i parametri di volatilità e di correlazione.Derivati su cambi: sono valutati mediante un modello di attualizzazione dei flussi di cassaattesi (Discounted Cash Flow Model) nel caso di contratti plain-vanilla. I dati di input utilizzatisono i cambi spot e la curva dei cambi forward.Non ci sono variazioni significative rispetto all’esercizio precedente con riferimento alle tecni-che valutative.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Con riferimento al bilancio alla data del 31.12.2014 la Banca non ha provveduto a svolgerel'analisi di sensitività degli input non osservabili in quanto per:

– gli impieghi a medio-lungo termine designati in bilancio al fair value sono di importo nonsignificativo inoltre il fair value stesso è stato calcolato da soggetti terzi secondo le moda-lità sopra riportate;

– gli investimenti in strumenti di capitale (non quotati in mercati attivi) è stata mantenuta lavalutazione al costo in quanto il fair value non può essere determinato in modo attendibile.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Per una disamina delle modalità seguite dalla Banca per la determinazione dei livelli di fairvalue delle attività e passività si rinvia al paragrafo «Gerarchia del fair value» contenuto nellaparte A.2 «Parte relativa alle principali voci di bilancio», 17 – Altre informazioni».

128 NOTA INTEGRATIVA

A.4.4 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2014 non si hanno informazioni da riportare ai sensi dell’IFRS 13, paragrafo 93(i).

Attività/Passività misurate al fair value Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

L 1 L 2 L 3 L 1 L 2 L 3 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 204 53 2. Attività finanziarie valutate al fair value 28 43 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 228.521 12.808 6.111 160.038 14.015 6.111 4. Derivati di copertura 5. Attività materiali 6. Attività immateriali Totale 228.521 13.013 6.139 160.038 14.068 6.154 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 121 33 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale 121 33

Legenda: VB = valore di Bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livellidi fair value

A.4.5 – Gerarchia del fair value

Informativa di natura quantitativa

129 NOTA INTEGRATIVA

Attività finanziarie

detenute per la negoziazione

Attività finanziarie valutate al fair

value

Attività finanziarie disponibili per la

vendita Derivati di copertura Attività materiali Attività immateriali

1. Esistenze iniziali 43 6.111 2. Aumenti 2.1 Acquisti 2.2 Profitti imputati a: 2.2.1 Conto Economico - di cui plusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto X X 2.3 Trasferimenti da altri livelli 2.4 Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 15 3.1 Vendite 3.2 Rimborsi 14 3.3 Perdite imputate a: 3.3.1 Conto Economico - di cui minusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto X X 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in diminuzione 2 4. Rimanenze finali 28 6.111

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono compresi titoli di capitale «valutati alcosto», classificati convenzionalmente nel livello 3, riferibili ad interessenze azionarie in socie-tà promosse dal Movimento del Credito Cooperativo o strumentali, per le quali il fair value nonrisulta determinabile in modo attendibile o verificabile.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Alla data di bilancio non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value di livello 3 comepure nel precedente esercizio.

130 NOTA INTEGRATIVA

Attività e passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

VB L 1 L 2 L 3 VB L 1 L 2 L 3 1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 2. Crediti verso banche 97.673 11.544 86.128 110.447 11.890 98.699 3. Crediti verso clientela 585.069 637.650 599.329 640.071 4. Attività materiali detenute a scopo di investimento 5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Totale 682.742 11.544 723.778 709.777 11.890 738.770 1. Debiti verso banche 177.243 177.243 155.564 155.564 2. Debiti verso clientela 425.374 425.374 415.502 415.502 3. Titoli in circolazione 229.524 226.880 2.644 227.487 223.538 3.949 4. Passività associate ad attività in via di dismissione Totale 832.141 226.880 605.261 798.553 223.538 575.015

Legenda: VB = valore di Bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su basenon ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

A.5 – INFORMATIVA SUL C.D. «DAY ONE PROFIT/LOSS»

La Banca non presenta operazioni per le quali, all'atto dell'iscrizione iniziale degli strumentifinanziari non quotati in mercati attivi, sia stata rilevata la c.d. «day one profit/loss».Conseguentemente, non viene fornita l’informativa prevista dal principio IFRS 7, par. 28.

131 NOTA INTEGRATIVA

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

a) Cassa 3.090 3.483 b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale 3.090 3.483

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese lebanconote e le monete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d’Italia.

La sottovoce «cassa» comprende valute estere per un controvalore pari a 73 mila euro.

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, derivatiecc.) detenuti per la negoziazione al fine di generare profitti dalle fluttuazioni dei relativi prezzinel breve termine.

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 A Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri Totale A B Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 204 53 1.1 di negoziazione 115 22 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 90 31 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B 204 53 Totale (A+B) 204 53

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

132 NOTA INTEGRATIVA

L’importo di cui alla lettera B) sottovoce 1.1 «Derivati finanziari di negoziazione» si riferisce acontratti derivati relativi ad operazioni a termine in valuta contratte dalla Banca con la propriaclientela. Detti strumenti finanziari sono volti a realizzare operazioni di negoziazione pareg-giata, in ragione della corrispondente copertura in essere con le controparti di sistema.

L’importo di cui alla lettera B) sottovoce 1.3 «Derivati finanziari altri» si riferisce alla valoriz-zazione delle opzioni floor implicite sui contratti di mutuo con la clientela.

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

A. ATTIVITÀ PER CASSA 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche 115 b) Clientela 90 53 Totale B 204 53 Totale (A+B) 204 53

133 NOTA INTEGRATIVA

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizioneper debitori/emittenti

Le operazioni in derivati sopra descritte sono state effettuate assumendo, in qualità di contro-parte, gli Istituti Centrali di categoria.

Titoli di debito Titoli di capitale Quote O.I.C.R. Finanziamenti Totale

A. Esistenze iniziali B. Aumenti 1.051 1.051 B1. Acquisti 1.049 1.049 B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni 2 2 C. Diminuzioni 1.051 1.051 C1. Vendite 1.051 1.051 C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di fair value C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni D. Rimanenze finali

134 NOTA INTEGRATIVA

2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30

Nella presente voce figurano le attività finanziarie, quali i titoli di debito con derivati incorpora-ti nonché i finanziamenti alla clientela e i titoli di debito entrambi oggetto di copertura, designateal fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà ricono-sciuta alle imprese (c.d. «fair value option») di cui allo IAS39.

135 NOTA INTEGRATIVA

Voci/Valori Totale al 31.12.2014 Totale al 31.12.2013

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 28 43 4.1 Strutturati 4.2 Altri 28 43 Totale 28 43 Costo 26 40

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Gli importi indicati quali «costo» corrispondono al costo storico di acquisto delle attività finan-ziarie in rimanenza alla data di riferimento del bilancio.

L’applicazione della fair value option sugli strumenti finanziari dell’Attivo è stata ritenuta fun-zionale al raggiungimento dell’obiettivo di una migliore rappresentazione contabile dell’opera-tività aziendale, nonchè della semplificazione amministrativa.

Nella sottovoce 4.2 «Finanziamenti Altri» sono compresi i finanziamenti erogati alla clientelaper 28 mila euro.

136 NOTA INTEGRATIVA

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale

A. Esistenze iniziali 43 43 B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni 15 15 C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di fair value C4. Altre variazioni 15 15 D. Rimanenze finali 28 28

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 28 43 a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 28 43 Totale 28 43

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue

137 NOTA INTEGRATIVA

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito 227.511 11.166 159.057 12.443 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 227.511 11.166 159.057 12.443 2. Titoli di capitale 6.111 6.111 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 6.111 6.111 3. Quote di O.I.C.R. 1.009 1.642 981 1.571 4. Finanziamenti Totale 228.520 12.808 6.111 160.038 14.015 6.111

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, complessivamente pari a247.440 mila euro, accoglie:– la quota parte di portafoglio obbligazionario (banking book) non destinata a finalità di

negoziazione; – le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipa-

zioni di controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS28.

Si evidenzia che sono state rilevate nell’esercizio variazioni positive di fair value, imputate trale riserve da valutazione del patrimonio netto. Alla data del 31.12.2014 complessivamente ilportafoglio risulta plusvalente per l’importo di 6.651 mila euro; quale fair value è stato assun-to il prezzo di mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio.

Nei titoli di capitale sono ricomprese essenzialmente le partecipazioni detenute in società pro-mosse dal movimento del Credito Cooperativo o strumentali, che non rientrano in tale defini-zione in base ai principi contabili internazionali. Esse vengono elencate come di seguito.

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classi-ficate nel portafoglio «disponibile per la vendita».

138 NOTA INTEGRATIVA

Società partecipata Valore Valore(caratteristiche nominali dei titoli) nominale di bilancio

ICCREA HOLDING Spa - Roma( n. 96.566 azioni - valore nominale Euro 51,65) 4.988 5.048

FEDERAZIONE VENETA DELLE BANCHE DI CREDITOCOOPERATIVO - Soc.Coop. -( n. 6.492 azioni - valore nominale Euro 25,82) 168 168

FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITOCOOPERATIVO - Consorzio fra le Casse Rurali - BCC - Roma(n. 3 quote da Euro 258,23) 1 1

CASSA CENTRALE BANCA Cred. Coop. del NORD EST Spa( n. 10 azioni - valore nominale Euro 52,00) 1 1

CENTRALE FINANZIARIA DEL NORD EST Spa - Trento(n. 631.197 azioni - valore nominale Euro 1,00) 631 631

SCOUTING SPA( n. 419 quote da Euro 100) 42 51

CESVE SPA(n. 3.681 quote da Euro 51,65) 190 190

ASSI.CRA SRL(n. 20.851 quote da Euro 1,00) 21 21

BANCA ETICA(n. 30 quote da Euro 51,64) 2 2

Totale 6.042 6.111

139 NOTA INTEGRATIVA

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, la banca non detiene attività finanziarie disponibili per lavendita oggetto di copertura specifica.

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Titoli di debito 238.678 171.501 a) Governi e Banche Centrali 226.459 158.096 b) Altri enti pubblici c) Banche 12.219 13.405 d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale 6.111 6.111 a) Banche 2 2 b) Altri emittenti 6.109 6.109 - imprese di assicurazione - società finanziarie 5.867 5.867 - imprese non finanziarie 241 241 - altri 1 1 3. Quote di O.I.C.R. 2.651 2.552 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale 247.440 180.164

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitorio degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.

I titoli di debito di cui al punto 1. comprendono titoli emessi dallo stato italiano per 226.459 milaeuro, corrispondente al 91,52% del totale.

La Banca non detiene titoli governativi emessi da Portogallo, Irlanda, Grecia o Spagna.

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale

A. Esistenze iniziali 171.501 6.111 2.552 180.164 B. Aumenti 277.620 2.127 100 279.848 B1. Acquisti 262.011 262.011 B2. Variazioni positive di FV 8.057 100 8.157 B3. Riprese di valore − Imputate al conto economico X − Imputate al patrimonio netto B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni 7.553 2.127 9.680 C. Diminuzioni 210.443 2.127 1 212.572 C1. Vendite 208.810 208.810 C2. Rimborsi 1.550 1.550 C3. Variazioni negative di FV 40 1 42 C4. Svalutazioni da deterioramento − Imputate al conto economico − Imputate al patrimonio netto C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni 43 2.127 2.170 D. Rimanenze finali 238.678 6.111 2.651 247.440

140 NOTA INTEGRATIVA

4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo delrelativo effetto fiscale, registrate a patrimonio netto alla voce 130. «riserve da valutazione»dello stato patrimoniale passivo.

Nelle «altre variazioni» delle sottovoci B5 e C6 sono rispettivamente indicati gli utili e le per-dite derivanti dal rimborso/cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita iscritte allavoce 100. b) «utili (perdite) da cessione/riacquisto» del conto economico, unitamente al rigi-ro a conto economico delle relative «riserve da valutazione» del patrimonio netto preceden-temente costituite.

Tra le «altre variazioni in aumento/diminuzione» dei titoli di debito è altresì ricompreso il dif-ferenziale tra i ratei iniziali e finali.

Nell’esercizio non sono state rilevate rettifiche per perdite durevoli di valore.

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio, la banca non detiene attività finanziarie classificate nellacategoria in esame e pertanto la presente sezione non viene compilata.

141 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia operazioni/Valori Totale al 31.12.2014 Totale al 31.12.2013

VB FV VB FV

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati X X X X X X 2. Riserva obbligatoria X X X X X X 3. Pronti contro termine X X X X X X 4. Altri X X X X X X B. Crediti verso banche 97.673 11.544 86.128

110.447 11.890 98.699

1. Finanziamenti 86.128 98.699 98.699 1.1 Conti correnti e depositi liberi 42.413 X X X 58.581 X X X 1.2 Depositi vincolati 43.715 X X X 40.117 X X X 1.3 Altri finanziamenti: X X X 1 X X X - Pronti contro termine attivi X X X X X X - Leasing finanziario X X X X X X - Altri X X X 1 X X X 2 Titoli di debito 11.544 11.544 11.749 11.890 2.1 Titoli strutturati X X X X X X 2.2 Altri titoli di debito 11.544 X X X 11.749 X X X Totale 97.673 11.544 86.128 110.447 11.890 98.699

Legenda FV= Fair value VB= valore di bilancio

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso banche classificate nelportafoglio «crediti».Sono inclusi anche i crediti verso Banca d’Italia, diversi dai depositi liberi, tra cui quelli perriserva obbligatoria.

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

I crediti verso banche non sono stati svalutati in quanto ritenuti interamente recuperabili.

Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di 2.116 mila euro.

I depositi vincolati di cui al punto B. comprendono la riserva obbligatoria, assolta in via indi-retta, pari a 4.384 mila euro, detenuta presso ICCREA Banca Spa.

Nella sottovoce B.2.2 sono ricompresi i prestiti subordinati per 1.203 mila euro che la Bancaha in essere con altre Banche di Credito Cooperativo.A tal fine si precisa che hanno carattere subordinato le attività il cui diritto al rimborso, nel casodi liquidazione dell’ente emittente o di sua sottoposizione ad altra procedura concorsuale, puòessere esercitato da parte del creditore solo dopo quelli degli altri creditori non egualmentesubordinati.

142 NOTA INTEGRATIVA

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di coper-tura specifica.

6.3 Leasing finanziario

Alla data di bilancio non vi sono crediti verso banche derivanti da operazioni di locazionefinanziaria.

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso clientela allocate nel por-tafoglio «crediti».

I crediti verso clientela sono esposti in bilancio al costo ammortizzato, al netto delle rettifiche

di valore derivanti da svalutazioni analitiche e collettive.

Nella voce mutui sono comprese «attività cedute non cancellate» che, non presentando i

requisiti previsti dallo IAS n. 39 per la c.d. derecognition, debbono essere mantenute nell’at-

tivo del bilancio. La voce comprende l’importo di 10.264 mila euro riferiti a mutui cartolarizzati

nell’ambito delle operazioni denominate Credico Finance 4 e Credico Finance 5, l’importo di

8.431 mila euro per mutui ceduti pro soluto a banche e l’importo di 103.466 mila euro riferito

a crediti autocartolarizzati nel 2012 e nel 2013.

Dette operazioni sono oggetto di illustrazione nella parte E –Sezione 1 –rischio di credito sotto-

sezione C e per le autocartolarizzazioni in calce alla tabella della sezione 3, rischio di liquidità.

Le attività deteriorate comprendono le sofferenze, le patrite incagliate, i crediti ristrutturati e le

esposizioni scadute deteriorate secondo le definizioni della Banca d’Italia. Il dettaglio di tali

esposizioni, nonchè quello relativo all’ammontare ed alla ripartizione delle rettifiche di valore,

viene evidenziato nella parte E della Nota Integratuiva –qualità del credito.

Tip

olog

ia o

pera

zion

i/Val

ori

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ale

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2.20

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Tot

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31.1

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552.

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0.07

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X

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.720

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2.

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4.

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5.

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6.

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2.95

2

46.3

76

640.

071

7.1 Crediti verso clientela: com

posizione merceologica

144 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia operazioni/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Bonis Deteriorati Bonis Deteriorati

Acquistati Altri Acquistati Altri 1. Titoli di debito: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: 543.625 41.444 552.952 46.376 a) Governi b) Altri Enti pubblici 686 775 c) Altri soggetti 542.939 41.444 552.177 46.376 - imprese non finanziarie 371.018 34.717 383.505 38.852 - imprese finanziarie 12.407 11.251 - assicurazioni 8.011 7.714 - altri 151.502 6.727 149.708 7.525 Totale 543.625 41.444 552.952 46.376

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitorio degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Finanziamenti per anticipi SBF 17.866 17.951 Rischio di portafoglio 55 918 Altre sovvenzioni non regolate in conto corrente - sovvenzioni diverse 23.344 18.556 Riserve di liquidità operazioni di cartolarizzazione 5.501 5.487 Finanziamenti per anticipi import/export 2.559 2.442 Crediti con fondi di terzi in amministrazione 2.850 2.494 Altri investimenti finanziari 8.011 7.714 Altri 1 1 Totale 60.188 55.563

Non sono presenti crediti verso clientela con vincolo di subordinazione.

I crediti erogati con fondi di terzi in amministrazione sono disciplinati da apposite leggi.

I saldi dei «conti correnti debitori» con la clientela includono le relative operazioni «viaggian-ti» e «sospese» a loro attribuibili alla fine del periodo in quanto liquide.

Sottovoce 7 «Altri finanziamenti»

145 NOTA INTEGRATIVA

7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene crediti verso la clientela oggetto dicopertura specifica.

7.4 Leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono crediti derivanti da operazioni di locazionefinanziaria.

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggettodi copertura generica - voce 90

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica.

Sezione 10 - Le partecipazioni - voce 100

La Banca non detiene partecipazione in società controllate, controllate in modo congiunto osottoposte ad influenza notevole, di cui al principio IAS 27 e IAS 28.

Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80

La Banca non ha posto in essere derivati di copertura. Non si procede di conseguenza allacompilazione della presente sezione.

Attività/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Attività di proprietà 7.218 7.021 a) terreni 168 168 b) fabbricati 4.980 4.653 c) mobili 1.154 1.098 d) impianti elettronici 85 106 e) altre 832 997 2. Attività acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale 7.218 7.021

146 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110

Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attivitàmateriali ad uso funzionale disciplinate dallo IAS 16 e gli investimenti immobiliari – terreni efabbricati – disciplinati dallo IAS 40.

Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, come indicato nella parte Adella Nota Integrativa.

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attivitàvalutate al costo

Alla data di riferimento del bilancio, la banca non detiene attività materiali detenute a scopodi investimento, pertanto la presente tabella non viene compilata.

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Non sono presenti attività materiali funzionali rivalutate; pertanto si omette la compilazionedella relativa tabella.

147 NOTA INTEGRATIVA

Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale

A. Esistenze iniziali lorde 168 7.796 5.408 1.360 5.270 20.002 A.1 Riduzioni di valore totali nette 3.143 4.310 1.254 4.273 12.981 A.2 Esistenze iniziali nette 168 4.653 1.098 106 997 7.021 B. Aumenti: 550 298 44 319 1.211 B.1 Acquisti 550 298 44 319 1.211 B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni: 223 243 65 484 1.014 C.1 Vendite 58 58 C.2 Ammortamenti 223 242 65 390 920 C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni 1 35 36 D. Rimanenze finali nette 168 4.980 1.154 85 832 7.218 D.1 Riduzioni di valore totali nette 3.366 4.383 1.284 4.336 13.369 D.2 Rimanenze finali lorde 168 8.346 5.537 1.369 5.167 20.587 E. Valutazione al costo

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Alle sottovoci A.1 e D.1 «Riduzioni di valore totali nette» è riportato il totale del fondo ammor-tamento.

La voce E. «Valutazione al costo» non è valorizzata in quanto la sua compilazione è previ-sta solo per le attività materiali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca.

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attivitàvalutate al fair value

Non sono presenti attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al fair value;pertanto si omette la compilazione della relativa tabella.

148 NOTA INTEGRATIVA

Classe di attività % ammortamento

Terreni e opere d’arte 0,00% Fabbricati 3% Arredi, macchinari, apparecchi e attrezzature varie 15% Mobili e macchine ordinarie d’ufficio 12% Impianti di ripresa fotografica / allarme 30% Macchine elettroniche e computers 33% Automezzi 25%

Percentuali di ammortamento utilizzate

Di seguito viene riportata una tabella di sintesi delle vite utili delle varie immobilizzazioni materiali.

Con riferimento alle variazioni indicate e relativamente ai terreni e ai fabbricati, si precisaquanto segue:la sottovoce B.1 «acquisti» si riferisce all’unità immobiliare di Lignano Sabbiadoro (UD).

Le «altre variazioni» di cui alle sottovoci B.7 e C.7 si riferiscono, rispettivamente agli utili ealle perdite derivanti dalla cessione e dismissione di alcuni cespiti ad uso strumentale ediscritte alla voce 240. Utile (Perdite) da cessione di investimenti nel conto economico.

In particolare alle sottovoci C.1 e C.7 sono evidenziati gli importi relativi alle dismissioni degliATM completamente danneggiati delle filiali oggetto di furto nel corso del 2014 (Pertegada,Motta di Livenza e Cessalto).

Tra i mobili sono compresi:– mobili per 383 mila euro– arredi per 760 mila euro– opere d’arte per 11 mila euro.

Tra gli impianti elettronici sono ricompresi:– impianti di allarme e ripresa televisiva per 71 mila euro– impianti di comunicazione per 14 mila euro.

Tra le altre attività materiali sono compresi:– macchine e attrezzature generiche per 465 mila euro– casseforti per 174 mila euro– macchine ordinarie d’ufficio per 103 mila euro– automezzi per 89 mila euro– impianti e macchine non strumentali per 2 mila euro.

149 NOTA INTEGRATIVA

Classe di attività Vite utili in anni

Terreni e opere d’arte indefinita Fabbricati 34 Arredi, macchinari, apparecchi ed attrezzature varie 7 Mobili e macchine ordinarie d’ufficio 9 Impianti di ripresa fotografica / allarme 4 Macchine elettroniche e computers 3 Automezzi 4

Vita utile delle immobilizzazioni materiali

11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

La Banca non detiene attività materiali a scopo di investimento.

11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)

Gli impegni contrattuali per l’acquisto di attività materiali alla data di riferimento del bilancioammontano a 355 mila euro e sono riferiti all’allestimento delle aree self delle filiali di Li gna -no Sabbiadoro e Lugugnana.

Attività/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita A.1 Avviamento X X A.2 Altre attività immateriali 5 6 A.2.1 Attività valutate al costo: 5 6 a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività 5 6 A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale 5 6

150 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120

Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38.

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Tutte le attività immateriali della Banca sono valutate al costo.

La altre attività immateriali di cui alla voce A.2, a durata limitata, sono costituite prevalente-mente da software aziendale in licenza d’uso e sono state ammortizzate, con il metodo dellequote costanti in ragione della loro vita utile, stimata in 3 anni.

Non sono iscritte attività immateriali generate internamente.

151 NOTA INTEGRATIVA

Avviamento Altre attività

immateriali:generate internamente

Altre attività immateriali: altre Totale

DEF INDEF DEF INDEF A. Esistenze iniziali 792 792 A.1 Riduzioni di valore totali nette 786 786 A.2 Esistenze iniziali nette 6 6 B. Aumenti 4 4 B.1 Acquisti 4 4 B.2 Incrementi di attività immateriali interne X B.3 Riprese di valore X B.4 Variazioni positive di fair value: - a patrimonio netto X - a conto economico X B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni 6 6 C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore 6 6 - Ammortamenti X 6 6 - Svalutazioni: + patrimonio netto X + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value: - a patrimonio netto X - a conto economico X C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette 5 5 D.1 Rettifiche di valore totali nette 792 792 E. Rimanenze finali lorde 796 796 F. Valutazione al costo

Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno esono valutate al costo.

Tra le esistenze iniziali delle «Altre attività immateriali» non sono comprese quelle che alla datadi chiusura del precedente esercizio risultano completamente ammortizzate.

La sottovoce F. «Valutazione al costo» non è valorizzata in quanto la sua compilazione è previ-sta solo per le attività immateriali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca.

152 NOTA INTEGRATIVA

12.3 Altre informazioni

In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124, si precisa che la Banca non ha:

– costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti;– assunto impegni alla data del bilancio per l’acquisto di attività immateriali;– acquisito attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa;– acquisito attività immateriali tramite concessione governativa;– attività immateriali rivalutate iscritte a fair value.

Descrizione IRES IRAP Totale

1)Attività per imposte anticipate rilevate in contropartita del conto economico: 5.320 735 6.055 a) DTA di cui alla Legge 214/2011 4.758 731 5.489 Svalutazione crediti verso clientela 4.758 731 5.489 b) Altre 563 4 567 Fondo per rischi e oneri 244 244 Altre voci 318 4 322 2) Attività per imposte anticipate rilevate in contropartita del patrimonio netto: 48 2 50 Riserve da valutazione: 48 2 50 Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita 48 2 50 Totale sottovoce 130 b) attività fiscali anticipate 5.369 737 6.106

Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivoe Voce 80 del passivo

Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (cor-renti e differite) rilevate, rispettivamente, nella voce 130 dell’attivo e 80 del passivo.Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all’iscrizione di «attività per imposteanticipate» riguardano:

Alla voce Rettifiche di valore su crediti si evidenzia la fiscalità attiva per svalutazioni e perdi-te su crediti. Dette eccedenze risulteranno deducibili nei prossimi esercizi secondo il mecca-nismo della rateizzazione per quota costante in diciottesimi o in quinti.

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

153 NOTA INTEGRATIVA

Altre attività per imposte anticipate

Nella precedente tabella sono dettagliate anche le altre attività per imposte anticipate diverseda quelle di cui alla L.214/2011. Tali «attività« vengono iscritte in bilancio nella misura in cuiesiste la probabilità del loro recupero sulla base della capacità di generare con continuità red-diti imponibili positivi. La valutazione della probabilità di recupero delle altre attività per impo-ste anticipate tradizionali è stata condotta sulla base delle informazioni disponibili rappresen-tate dalla stima dei redditi imponibili attesi . Per la valorizzazione delle imposte anticipate ai finiIRES e IRAP sono state applicate rispettivamente le aliquote del 27,50% e del 5,57%.

Le attività per imposte anticipate si ritengono interamente recuperabili, tenuto conto delle pre-visioni di conseguimento di redditi imponibili tassabili nei successivi periodi.

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all’iscrizione di «passività per impo-ste differite» riguardano:

Descrizione IRES IRAP Totale 1) Passività per imposte differite in contropartita del conto economico 31 6 38 - rettifiche di valore su crediti verso la clientela dedotte extracontabilmente - differenze positive tra valori fiscali e valori di bilancio delle attività materiali e immateriali 31 6 38 - altre voci 2) Passività per imposte differite in contropartita del patrimonio netto 2.742 555 3.298 Riserve da valutazione: - variazioni positive di FV su attività finanziarie disponibili per la vendita 2.742 555 3.298 - rivalutazione immobili - altre voci Totale sottovoce 80 b) passività fiscali differite 2.773 562 3.335

13.2 Passività per imposte differite: composizione

154 NOTA INTEGRATIVA

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Importo iniziale 4.168 1.814 2. Aumenti 3.097 2.749 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 3.097 2.749 a) relative a precedenti esercizi 26 170 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 3.071 2.579 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 1.211 394 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 1.211 394 a) rigiri 1.211 394 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni a) trasformazione in crediti d’imposta di cui alla legge n.214/2011 b) altre 4. Importo finale 6.054 4.168

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Importo iniziale 3.352 1.130 2. Aumenti 2.766 2.298 3. Diminuzioni 629 76 3.1 Rigiri 629 76 3.2 Trasformazione in crediti d’imposta a) derivante da perdite d’esercizio b) derivante da perdite fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 5.489 3.352

13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011(in contropartita del conto economico)

Nella Tabella sono indicate le imposte anticipate e le relative variazioni, computate a frontedelle rettifiche su crediti per svalutazione, per quanto derivante dalla eccedenza rispetto allaquota deducibile nei diversi esercizi di cui all’art. 106 comma 3 Tuir.

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Importo iniziale 38 39 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 1 1 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio 1 1 a) rigiri 1 1 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 38 38

155 NOTA INTEGRATIVA

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di unaattività o di una passività e il suo valore fiscale, che saranno recuperate sotto forma di beneficieconomici che la Banca otterrà negli esercizi successivi. Tale rilevazione è stata effettuata inbase alla legislazione fiscale vigente; le aliquote utilizzate per la rilevazione delle imposte diffe-rite attive e passive ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 5,57%.

Lo sbilancio delle imposte anticipate e delle imposte differite è stato iscritto a conto economicoalla voce 260 «imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente», rispettivamente, per1.886 mila euro e per mille euro.

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Importo iniziale 213 791 2. Aumenti 50 213 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 50 213 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 50 213 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 213 791 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 213 791 a) rigiri 213 791 b) svalutazioni per sopravvenute irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 50 213

156 NOTA INTEGRATIVA

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Importo iniziale 1.143 1.305 2. Aumenti 3.298 1.143 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio 3.298 1.143 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.298 1.143 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 1.143 1.305 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio 1.143 1.305 a) rigiri 1.143 1.305 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 3.298 1.143

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni dititoli disponibili per la vendita.Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto.

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

157 NOTA INTEGRATIVA

Composizione della fiscalità corrente

13.7 Altre informazioni

IRES IRAP Altre TOTALE

Passività fiscali correnti (-) (1.970) (1.046) (3.016) Acconti versati (+) 2.452 1.088 3.540 Altri crediti di imposta (+) 35 35 Crediti d’imposta di cui alla L. 214/2011 (+) Ritenute d’acconto subite (+) Saldo a debito della voce 80 a) del passivo Saldo a credito 517 41 558 Crediti di imposta non compensabili: quota capitale 477 477 Crediti di imposta non compensabili: quota interessi 15 3 18 Saldo dei crediti di imposta non compensabili 492 3 495 Saldo a credito della voce 130 a) dell’attivo 1.009 41 3 1.053

Nella voce «Crediti d’imposta non compensabili» è compreso l’importo di 463 mila euro riferitia crediti di imposta per i periodo 2007-2011, sorti in virtù del riconscimento della integrale dedu-zione a fini Ires dell’Irap sul costo del lavoro, come da previsioni dell’art. 2 comma 1quater DL201/2011 conv. L. 214/2011 e successivamente integrato dall’art. 4 comma 12 DL 16/2012.

Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissionee passività associate - Voce 140 dell’attivo e voce 90 del passivo

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attivitàin via di dismissione e relative passività associate.

Voci Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili 36 66 Altre attività 2.765 3.565 Crediti verso Erario per acconti su imposte indirette e altre partite fiscali 1.501 1.391 Valori diversi e valori bollati 1 2 Partite in corso di lavorazione 18 244 Commissioni, provvigioni da percepire da banche 534 521 Anticipi e crediti verso fornitori 155 150 Risconti attivi non riconducibili a voce propria 32 32 Ammanchi, malversazioni, rapine ed altre insussistenze 156 Fatture da emettere e da incassare 98 137 Anticipi tesoreria per conto terzi 2 2 Altre partite attive 122 99 Ritenute subite da recuperare 6 10 Transato giornaliero su spending carte di credito BCC 140 977 Totale 2.801 3.631

158 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 15 - Altre attività - Voce 150

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dellostato patrimoniale.

15.1 Altre attività: composizione

I crediti verso Erario comprendono:– credito imposta di bollo per 1.268 mila euro;– altre partite per 233 mila euro.

Le «commissioni, provvigioni da percepire da banche» comprendono commissioni per serviziresi e commissioni assicurative.Le «fatture da emettere e da incassare» comprendono commissioni di leasing e di interme-diazione creditizia.Alla voce «Ammanchi, malversazioni, rapine e altre insussistenze» sono indicati i crediti versole compagnie assicurative per i risarcimenti dei danni subiti per i furti delle filiali di Motta di Li -ven za e Cessalto.

159 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia operazioni/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Debiti verso banche centrali 154.681 25.013 2. Debiti verso banche 22.563 130.552 2.1 Conti correnti e depositi liberi 22 34 2.2 Depositi vincolati 6.000 2.3 Finanziamenti 14.001 114.044 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 14.001 114.044 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti 8.540 10.473 Totale 177.243 155.564 Fair value – livello 1 Fair value – livello 2 Fair value – livello 3 177.243 155.564 Totale fair value 177.243 155.564

PASSIVO

Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10

Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica diver-si da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessicon la presentazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B e dal T.U.F.

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

In considerazione della prevalente durata a breve termine dei debiti verso banche il relativo fairvalue è stato assunto pari al valore di bilancio.

Tra i debiti verso banche centrali figurano le operazioni di rifinanziamento presso la BancaCentrale Europea per 154.681 mila euro.

La sottovoce 2.3.2 «Finanziamenti - Altri» comprende le operazioni di finanziamento con le con-troparti di riferimento per l’importo di 14.001 mila euro.

La sottovoce 2.5 «Altri debiti» è esposto il debito connesso con le operazioni di cessione di atti-vità finanziarie che non rispettano i requisiti posti dallo IAS 39 per la loro integrale cancellazio-ne dal bilancio.

160 NOTA INTEGRATIVA

1.2 Dettaglio della voce 10 «Debiti verso banche»: debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso banche.

1.3 Dettaglio della voce 10 «Debiti verso banche»: debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati verso banche.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, non vi sono debiti verso banche oggetto di coperturaspecifica.

1.5 Debiti per leasing finanziario

La Banca non ha in essere debiti per leasing finanziario.

Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20

Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diver-si da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi conla prestazione prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B e dal T.U.F.

161 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia operazioni/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Conti correnti e depositi liberi 370.349 352.143 2. Depositi vincolati 40.711 46.257 3. Finanziamenti 511 1.878 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 511 1.878 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti 13.803 15.223 Totale 425.374 415.502 Fair value – livello 1 Fair value – livello 2 Fair value – livello 3 425.374 415.502 Fair value 425.374 415.502

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tra i debiti verso clienti figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 1.675 mila euro.

La sottovoce 3.2 «Finanziamenti Altri» esprime il debito verso la Cassa Depositi e Prestiti per ifinanziamenti ricevuti in applicazione della Convenzione ABI-CDP a favore delle P.M.I alla rea-lizzazione di investimenti ovvero per esigenze di incremento del capitale circolante.

La sottovoce 5 «altri debiti» risulta così composta:– fondi di terzi in amministrazione di enti pubblici per 2.904 mila euro;– altre passività a fronte di attività cedute non cancellate che non rispettano i requisiti posti

dallo IAS 39 per la loro integrale cancellazione dal bilancio pari a 6.837 mila euro;– debiti verso le società veicolo con riferimento alle operazioni di autocartolarizzazione per

4.062 mila euro.

2.3 Dettaglio della voce 20 «Debiti verso clientela»: debiti strutturati

Non sono presenti debiti strutturati verso clientela.

2.2 Dettaglio della voce 20 «Debiti verso clientela»: debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela.

162 NOTA INTEGRATIVA

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto dicopertura specifica.

Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30

2.5 Debiti per leasing finanziario

La Banca non ha in essere debiti per leasing finanziario verso la clientela.

Nella presente voce figurano i titoli emessi valutati al costo ammortizzato. Sono ricompresi ititoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. Èesclusa la quota dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocata presso terzi.

163 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia titoli/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Valore bilancio Fair value Valore bilancio Fair value

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 A. Titoli 1. Obbligazioni 226.880 226.880 223.538 223.538 1.1 strutturate 1.2 altre 226.880 226.880 223.538 223.538 2. Altri titoli 2.644 2.644 3.949 3.949 2.1 strutturati 2.2 altri 2.644 2.644 3.949 3.949 Totale 229.524 226.880 2.644 227.487 223.538 3.949

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politichecontabili.

Il valore delle obbligazioni emesse è al netto di quelle riacquistate, per un importo nominale di224.987 mila euro.

La sottovoce A.2.2 «Titoli - altri titoli - altri» si riferisce a certificati di deposito di cui 54 mila euroscaduti e non ancora rimborsati. Poichè tali strumenti sono principalmente a breve termine, illoro valore contabile è una approssimazione ragionevole del fair value. Tali strumenti sono clas-sificati a livello 3.

3.2 Dettaglio della voce 30 «Titoli in circolazione»: titoli subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere titoli subordinati..

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere titoli in circolazione oggetto dicopertura specifica.

Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie, qualunque sia laloro forma tecnica, classificate nel portafoglio di negoziazione.

Tipologia operazioni/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

VN FV FV * VN FV

FV * L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 Strutturate X X 3.1.2 Altre obbligazioni X X 3.2 Altri titoli 3.2.1 Strutturati X X 3.2.2 Altri X X Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 121 33 1.1 Di negoziazione X 115 X X 22 X 1.2 Connessi con la fair value option X 7 X X 12 X 1.3 Altri X X X X 2. Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione X X X X 2.2 Connessi con la fair value option X X X X 2.3 Altri X X X X Totale B X 121 X 33 Totale (A+B) X 121 X 33

Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale o nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

164 NOTA INTEGRATIVA

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

L’importo di cui al punto B.1.1.«Derivati Finanziari di negoziazione» si riferisce a contratti deri-vati relativi ad operazioni a termine in valuta contratte dalla Banca con la propria clientela. Dettistrumenti finanziari sono volti a realizzare operazione di negoziazione pareggiata, in ragionedella corrispondente copertura in essere con le controparti di sistema.

L’importo di cui al punto B.1.2 «Derivati Finanziari connessi con la fair value option» si riferiscea contratti derivati con valore negativo negoziati a copertura di finanziamenti erogati a tassofisso in fase di transizione ai principi contabili internazionali. Le poste patrimoniali coperte sonoclassificate tra le attività finanziarie valutate al fair value.

165 NOTA INTEGRATIVA

4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi «scoperti tecnici») di negoziazione:variazioni annue

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione.

4.3 Dettaglio della voce 40 «Passività finanziarie di negoziazione»: debiti strutturati

Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati.

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio la banca non detiene passività finanziarie valutate al fairvalue; non si procede, di conseguenza, alla compilazione della presente Sezione.

Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere derivati con finalità di copertu-ra; non si procede, di conseguenza, alla compilazione della presente Sezione.

4.2 Dettaglio della voce 40 «Passività finanziarie di negoziazione»: passività subordinate

Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate.

166 NOTA INTEGRATIVA

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere passività finanziarie oggetto dicopertura generica.

Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto dicopertura generica - voce 70

Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80

Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto espostonella Sezione 13 dell’Attivo.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90

Non si registrano passività associate ad attività in via di dismissione.

167 NOTA INTEGRATIVA

Voci Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Debiti a fronte del deterioramento di: 700 crediti di firma 700 Altre passività 16.040 16.432 Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni 526 585 Debiti verso fornitori per beni e servizi non finanziari 934 1.045 Debiti verso dipendenti 373 416 Debiti verso l’Erario e altri enti impositori per imposte indirette dell’azienda 18 15 Debiti verso l’Erario per l’attività di riscossione imposte e/o come sostituto d’imposta 1.160 1.049 Debiti verso terzi per incassi e/o trattenute 23 11 Partite in corso di lavorazione 238 188 Risconti passivi non riconducibili a voce propria 8 8 Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 7.737 8.152 Somme a disposizione di terzi 4.294 4.389 Somme da riversare al MEF 67 Fondo di Garanzia dei Depositanti del Cred.Coop. 469 176 Contributi incassati in attesa di imputazione 4 178 Altre partite passive 190 219 Totale 16.040 17.132

10.1 Altre passività: composizione

Le «Rettifiche per partite illiquide di portafoglio» rappresentano lo sbilancio tra le rettifiche«dare» e le rettifiche «avere» del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglioè indicato nell’apposita Tabella delle Altre informazioni della parte B della presente Nota inte-grativa.

I «debiti verso dipendenti», complessivamente di 373 mila euro, comprendono:– 91 mila euro per il debito per ferie maturate e non godute alla data di fine esercizio;– 281 mila per accantonamenti a favore del personale per premi ed incentivi.

Le «somme a disposizione della clientela o di terzi», complessivamente pari a 4.294 milaeuro, comprendono le pensioni da accreditare alla clientela per 3.825.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dellostato patrimoniale.

168 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

Nella presente voce figura il Fondo di Trattamento di fine rapporto rilevato con la metodo-logia prevista dallo IAS 19.

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

A. Esistenze iniziali 2.117 2.120 B. Aumenti 250 47 B.1 Accantonamento dell’esercizio 250 47 B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni 134 50 C.1 Liquidazioni effettuate 134 50 C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali 2.233 2.117

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Alla data di bilancio, la Banca ha rilevato il fondo TFR secondo quanto previsto dai principio con-tabile Ias 19, pertanto la Voce D. «Rimanenze finali» del fondo inscritto coincide con il suoValore Attuariale (Defined Benefit Obligation – DBO).

La sottovoce B.1 «Accantonamento dell’esercizio» è cosi composta:1) ammontare delle prestazioni di lavoro correnti (Service Cost – SC) - nullo;2) onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a 65 mila euro;3) utile attuariale (Actuarial Gains – AG), pari a 185 mila euro.

Gli ammontari di cui ai punti sub 1) e sub 2) sono ricompresi nel conto economico tabella «9.1Spese per il personale: composizione», sottovoce e) «accantonamento al trattamento di finerapporto del personale dipendente»; mentre l’importo di cui al punto sub 3) è stato ricondottonella «Riserva da valutazione: Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti» (cfr ProspettoAnalitico della Redditività Complessiva).

169 NOTA INTEGRATIVA

Altre informazioni

Le ipotesi attuariali adottate per la valutazione del fondo alla data di riferimento del bilancio sonole seguenti:– tasso di attualizzazione: 1,49%;– tasso atteso di inflazione: 0,6% per il 2015, 1,2% per il 2016, 1,5% per il 2017 e 2018, 2,00%

dal 2019 in poi;– tasso annuo di incremento TFR: 1,95% per il 2015, 2,4% per il 2016, 2,625% per il 2017 e

2018, 3% dal 2019 in poi;– incremento annuo retribuzioni impiegati e quadri: 1%– incremento auuo retribuzione dirigenti: 2,5%.

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sullabase della metodologia dei «benefici maturati» mediante il criterio «Projected Unit Credit»,come previsto dallo IAS 19.La valutazione ex IAS19 del trattamento di fine rapporto al 31.12.2014 è stata effettuata utiliz-zando quale tasso di attualizzazione l’indice Iboxx Eurozone Corporate di rating AA. A fini comparativi il valore del DBO al 31.12.2014 in base al tasso annuo di attualizzazionedesunto dall’indice Iboxx Corporate A con duration 10+ è pari a 2.170 mila euro.

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un’analisi di sensitività dell’obbligazio-ne relativa al trattamento di fine rapporto rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative,finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioniragionevolmente possibili delle ipotesi assunte. In particolare, nella seguente tabella viene for-nita evidenza della variazione del fondo di trattamento di fine rapporto, nell’ipotesi di aumenta-re o diminuire il tasso di attualizzazione o di inflazione di 25 punti nonché di ipotizzare un mag-giore tasso di turnover, pari all’1%, rispetto ai parametri effettivamente utilizzati.

Parametro Variazione ipotizzata Valore passività

Tasso attualizzazione -0,25% 2.277

Tasso attualizzazione +0,25% 2.190

Tasso inflazione -0,25% 2.206

Tasso inflazione +0,25% 2.260

Turnover +1% 2.223

Turnover -1% 2.244

Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto calcolatoai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo diTesoreria Inps, ammonta a 2.091 mila euro e risulta essere stato movimentato nell’eserciziocome di seguito:

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1 Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri 917 1.374 2.1 controversie legali 570 500 2.2 oneri per il personale 318 800 2.3 altri 30 74 Totale 917 1.374

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Fondo iniziale 2.197 2.209 Variazioni in aumento 29 38 Variazioni in diminuzione 134 50 Fondo finale 2.091 2.197

170 NOTA INTEGRATIVA

11.2 Altre informazioni

Nel corso dell’esercizio sono state destinate al fondo di previdenza di categoria quote di tratta-mento di fine rapporto per 412 mila euro.Inoltre, sono state rilevate quote di trattamento di fine rapporto destinate al conto di TesoreriaINPS pari a 54 mila euro.

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120

Nelle presenti voci figurano le passività relative agli «Altri benefici a lungo termine», riconosciuticontrattualmente al personale in servizio, ai sensi dello IAS 19 e le obbligazioni in essere, perle quali la Banca ritiene probabile un esborso futuro di risorse ai sensi dello IAS 37.

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

In conformità a quanto esposto nella Parte A della Nota integrativa, si evidenzia che il Fondoconnesso agli impegni verso il Fondo di Garanzia dei Depositanti al 31.12.2013, pari a 176 milaeuro è stato oggetto di riclassificazione nella sezione 10 «Altre Passività».

171 NOTA INTEGRATIVA

Fondi di quiescenza Altri fondi Totale

A. Esistenze iniziali 1.374 1.374 B. Aumenti 554 554 B.1 Accantonamento dell’esercizio 254 254 B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni 300 300 C. Diminuzioni 1.011 1.011 C.1 Utilizzo nell’esercizio 666 666 C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni 344 344 D. Rimanenze finali 917 917

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

La sottovoce B.1 – Accantonamento dell’esercizio – accoglie l’incremento del debito futuro sti-mato, relativo sia a fondi già esistenti che costituiti nell’esercizio.

La sottovoce B.4 – Altre variazioni in aumento – accoglie la quota parte dell’utile del prece-dente esercizio destinata ad accantonamento al fondo per beneficenza e mutualità mentre irelativi utilizzi sono indicati tra le Altre variazioni in diminuzione della sottovoce C3.

La sottovoce C.1 – Utilizzo nell’esercizio – si riferisce ai pagamenti effettuati.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

La banca non ha iscritto nel Bilancio fondi della specie.

172 NOTA INTEGRATIVA

12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi

La voce «Altri fondi per rischi e oneri» è costituita da:

Fondo oneri futuri per controversie legali, pari a 570 mila euro.Il «Fondo oneri futuri per controversie legali» tutela la Banca da probabili esiti negativi deri-vanti dalle cause passive e dai reclami in corso; si riferisce principalmente alle revocatorie edalle controversie legali.

Oneri per il personale, per 318 mila euro.L’importo esposto nella sottovoce 2.2 «oneri per il personale» della Tabella 12.1, si riferisceper 209 a premi di anzianità/fedeltà relativi all’onere finanziario, determinato in base a valu-tazione attuariale, che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri, in favore del personaledipendente in relazione all’anzianità di servizio.La voce comprende inoltre 109 mila euro relativi all’indennità di fine contratto maturata incapo alla Direzione.

Altri - Fondo beneficienza e mutualità, per 30 mila euro.Nell’ambito degli altri fondi è compreso il fondo di beneficenza e mutualità che trae originedallo statuto sociale (art. 49). Lo stanziamento viene annualmente determinato, in sede didestinazione di utili, dall’Assemblea dei soci; il relativo utilizzo viene deciso dal Consiglio diAmministrazione.

Le valutazioni condotte hanno portato a ritenere che la definizione delle passività indicatepossa realizzarsi nell’arco dei prossimi diciotto mesi; conseguentemente non si è procedutoall’attualizzazione dell’onere connesso a dette passività in quanto ritenuto non significativo.

Sezione 13 - Azioni rimborsabili - voce 140

La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.

173 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 14 - Patrimonio dell’impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al capitale e alle riserve della Banca.

Voci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio 340.953 - interamente liberate 340.953 - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) 3.040 A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 337.913 B. Aumenti 9.361 B.1 Nuove emissioni 3.378 - a pagamento: 3.378 - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre 3.378 - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie 5.983 B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni 10.908 C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie 6.000 C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni 4.908 D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 336.366 D.1 Azioni proprie (+) 3.057 D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio 339.423 - interamente liberate 339.423 - non interamente liberate

14.1 «Capitale» e «Azioni proprie»: composizione

La Banca ha emesso esclusivamente azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sotto-scritto pari a 11.065 mila euro. Non vi sono azioni sottoscritte e non ancora liberate.

La Banca ha riacquistato azioni proprie per 100 mila euro.

14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Le informazioni si riferiscono al numero di azioni movimentate nel corso dell’esercizio.Il valore nominale della singola azione espresso al centesimo di euro è pari a 32,60.

174 NOTA INTEGRATIVA

14.3 Capitale: altre informazioni

Valori

Numero soci al 31.12.2013 9.355 Numero soci: ingressi 513 Numero soci: uscite 430 Numero soci al 31.12.2014 9.438

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l’art.49 dello Statuto prevedonola costituzione obbligatoria della riserva legale.

Essa risulta destinatatria di almeno il 70% degli utili netti annuali.

La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell’utilizzo perla copertura di perdite di esercizio, al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, inragione dei vincoli di legge e di Statuto.

Alla riserva legale è stata inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altredestinazioni previste dalla legge, dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberatedall’Assemblea.

Per un maggiore dettaglio delle Riserve di Utili della banca, si rinvia alle informazioni conte-nute della Parte F «Informazioni sul Patrimonio», sezione 1 «Il patrimonio dell’impresa» tabel-la B.1 «Patrimonio dell’impresa: composizione».

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.

175 NOTA INTEGRATIVA

Importo Possibilità di utilizzazione

Utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi

Importo per copertura perdite

Importo per altre ragioni

Capitale sociale: 11.065 per copertura perdite e per rimborso del

valore nominale delle azioni

921

Riserve di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni 780 per copertura

perdite e per rimborso del

sovrapprezzo versato

83

Altre riserve: Riserva legale 74.181 per copertura

perdite non ammessi in quanto indivisibile

Riserve di rivalutazione monetaria per copertura perdite non ammessi in

quanto indivisibile Altre riserve per copertura

perdite non ammessi in quanto indivisibile

Riserva di transizione agli IAS/IFRS per copertura perdite non ammessi

Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita 6.651 per quanto previsto dallo IAS

39

Riserva da valutazione: utili/perdite attuariali su piani a benefici definiti (243) per quanto previsto dallo IAS

39

Riserva azioni proprie (quota non disponibile) 100 = Riserva azioni proprie (quota disponibile) 61 per copertura

perdite Totale 92.595 1.004

In ottemperanza all’articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della com-posizione del patrimonio netto della Banca, escluso l’utile di esercizio, con l’evidenziazionedell’origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste.

La «Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita» può essere movi-mentata esclusivamente secondo le prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla valuta-zione di strumenti finanziari e non può essere utilizzata nè per aumenti di capitale sociale, nèper distribuzione ai soci, nè per coperture di perdite. Le eventuali variazioni negative di taleriserva possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o perl’applicazione di imposte correnti o differite.

Analoghe considerazioni, valgono per la Riserva da valutazione: utili/perdite attuariali su piania benefici definiti.

14.6 Altre informazioni

Non sussistono altre informazioni su strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dalcapitale e dalle riserve.

Art. 2427 - n. 7 bis cod. civ.

Operazioni Importo

31.12.2014 Importo

31.12.2013 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 24.488 27.557 a) Banche 4.807 3.904 b) Clientela 19.681 23.653 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 21.172 22.340 a) Banche b) Clientela 21.172 22.340 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 11.905 11.501 a) Banche 2 2 i) a utilizzo certo 2 2 ii) a utilizzo incerto b) Clientela 11.903 11.499 i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 11.903 11.499 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale 57.565 61.398

176 NOTA INTEGRATIVA

1. Garanzie rilasciate e impegni

Tra le garanzie rilasciate di natura finanziaria sono comprese le garanzie personali che assi-stono il regolare assolvimento del servizio del debito da parte del soggetto ordinante.

Il punto 1. a) «Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche» comprende:– impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo per 3.383 mila

euro;– impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del Credito Cooperativo per 1.424

mila euro.

Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanziepersonali che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti.

Gli «impegni irrevocabili a erogare fondi b) clientela – a utilizzo incerto» fanno riferimento aimargini utilizzabili su linee di credito concesse per 11.903 mila euro.

ALTRE INFORMAZIONI

177 NOTA INTEGRATIVA

Portafogli Importo

31.12.2014 Importo

31.12.2013 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 134.303 70.493 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

In corrispondenza della voce «Attività finanziarie disponibili per la vendita» sono stati iscritti ivalori dei titoli utilizzati nell’ambito delle operazioni di finanziamento con la Banca CentraleEuropea.

3. Informazioni sul leasing operativo

La banca non ha in essere operazioni di leasing operativo alla data di bilancio.

Tipologia servizi Importo

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 298.028 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 213.477 2. altri titoli 84.551 c) titoli di terzi depositati presso terzi 298.028 d) titoli di proprietà depositati presso terzi 367.981 4. Altre operazioni 214.510

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Gli importi del punto 3. si riferiscono al valore nominale dei titoli.

178 NOTA INTEGRATIVA

Importo

1. Attività di ricezione e trasmissione di ordini: 102.637 a) acquisti 54.706 b) vendite 47.931 2. Attività di collocamento e offerta di servizi di terzi: 78.385 a) gestioni patrimoniali 282 b) prodotti assicurativi a contenuto finanziario c) prodotti assicurativi a contenuto previdenziale 44.615 d) altre quote di Oicr 33.488 3. Altre operazioni 33.488 Totale 214.510

Gli importi, di cui al punto 1, si riferiscono ai dati di flusso dell’esercizio relativi alle operazionidi raccolta e trasmissione ordini per conto della clientela.

Gli importi di cui al punto 2, si riferiscono invece alle consistenze di fine esercizio dei prodotticollocati. Le gestioni patrimoniali e gli OICR sono esposti al valore corrente; i prodotti assicu-rativi sono invece esposti al valore di sottoscrizione.

Le altre operazioni di cui al punto 4. comprendono:

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggettead accordi quadro di compensazione o ad accordi similari

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene attività finanziarie oggetto di com-pensazione in bilancio oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari.

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggettead accordi quadro di compensazione o ad accordi similari

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene passività finanziarie oggetto di com-pensazione oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari.

179 NOTA INTEGRATIVA

7. Operazioni di prestito titoli

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere operazioni di prestito titoli.

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

a) Rettifiche "dare": 81.674 87.527 1. conti correnti 2. portafoglio centrale 80.808 85.814 3. cassa 55 136 4. altri conti 810 1.576 b) Rettifiche "avere" 89.410 95.679 1. conti correnti 2. cedenti effetti e documenti 88.715 94.941 3. altri conti 696 738

9. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere

La Tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economicheapplicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relativeall’accredito e all’addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso, la cui data di rego-lamento è successiva alla chiusura del bilancio.

La differenza tra le rettifiche «dare» e le rettifiche «avere», pari a 7.737 mila euro, trova evi-denza tra le «Altre passività» - voce 100 del Passivo.

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti accordi a controllo congiunto.

180 NOTA INTEGRATIVA

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.037 5.037 5.895 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 424 1.566 1.990 2.627 5. Crediti verso clientela 55 21.113 21.168 22.006 6. Attività finanziarie valutate al fair value 2 2 3 7. Derivati di copertura X X 8. Altre attività X X Totale 5.516 22.681 28.196 30.531

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

La sottovoce 4 «Crediti verso Banche», colonna «Finanziamenti» risulta così dettagliata:– conti correnti e depositi per 653 mila euro;– depositi vincolati per 906 mila euro;– interessi connessi con la riserva obbligatoria per 7 mila euro.

La sottovoce 5 «Crediti verso Clientela», colonna «Finanziamenti» comprende:– conti correnti e depositi per 6.490 mila euro;– mutui per 11.209 mila euro;– altri finanziamenti per 3.293 mila euro;– interessi su sofferenze per 121 mila euro.

Nella colonna «finanziamenti» in corrispondenza della sottovoce 5 «crediti verso la clientela»sono stati ricondotti anche gli interessi attivi e proventi assimilati maturati e contabilizzati nel-l’esercizio riferiti alle esposizioni deteriorate per 1.607 mila euro.

Nelle presenti voci sono iscritti gli interessi attivi e passivi, i proventi e gli oneri assimilati relati-vi, rispettivamente, a disponibilità liquide, attività finanziarie detenute per la negoziazione, attivi-tà finanziarie disponibili per la vendita, attività finanziarie detenute sino alla scadenza, crediti,attività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50, 60 e 70 dell’attivo) e a debiti, tito-li in circolazione, passività finanziarie di negoziazione, passività finanziarie valutate al fair value(voci 10, 20, 30, 40, 50 del passivo) nonché eventuali altri interessi maturati nell’esercizio.Fra gli interessi attivi e passivi figurano anche i differenziali o i margini, positivi o negativi, matu-rati sino alla data di riferimento del bilancio e scaduti o chiusi entro la data di riferimento relativia contratti derivati.

181 NOTA INTEGRATIVA

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato differenziali attivi relativi alle ope-razioni di copertura.

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a 7 mila euro.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere operazioni attive di leasing finanziario.

182 NOTA INTEGRATIVA

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1.Debiti verso banche centrali (56) X (56) (137) 2.Debiti verso banche (229) X (229) (823) 3.Debiti verso clientela (5.101) X (5.101) (5.716) 4.Titoli in circolazione X (6.577) (6.577) (7.061) 5.Passività finanziarie di negoziazione (6) (6) (8) 6.Passività finanziarie valutate al fair value 7.Altre passività e fondi X X (13) (13) (24) 8.Derivati di copertura X X Totale (5.385) (6.577) (18) (11.980) (13.770)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Nella sottovoce 2 «Debiti verso Banche», colonna «Debiti» sono compresi interessi su finan-ziamenti accesi presso le controparti bancarie di riferimento.

Nella sottovoce 3 «Debiti verso Clientela», colonna «Debiti» sono compresi interessi su:– conti correnti e depositi a risparmio per 3.817 mila euro;– depositi vincolati per 941 mila euro;– operazioni di cartolarizzazione per 342 mila euro.

Nella sottovoce 4 «Titoli in circolazione», colonna «Titoli» sono compresi interessi su:– obbligazioni emesse per 6.515 mila euro;– certificati di deposito per 62 mila euro.

Nella sottovoce 7 «Altre passività e fondi», colonna «Altre operazioni» sono compresi gli inte-ressi riferiti ai finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti per 13 mila euro.

183 NOTA INTEGRATIVA

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha rilevato differenziali passivi relativi alleoperazioni di copertura.

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a 6 mila euro.

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere operazioni della specie.

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

Nelle presenti voci figurano i proventi e gli oneri relativi, rispettivamente, ai servizi prestati e aquelli ricevuti dalla Banca sulla base di specifiche previsioni contrattuali (garanzie, incassi epagamenti, gestione e intermediazione ecc).Sono esclusi i proventi e gli oneri considerati nella determinazione del tasso effettivo di inte-resse (in quanto ricondotti nelle voci 10 «interessi attivi e proventi assimilati» e 20 «interessipassivi e oneri assimilati» del conto economico) delle attività e passività finanziarie.

Tipologia servizi/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

a) garanzie rilasciate 213 265 b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1.329 1.243 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 25 21 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 41 51 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 272 220 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 266 282 8. attività di consulenza 19 8.1. in materia di investimenti 19 8.2. in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 705 669 9.1. gestioni di portafogli 2 2 9.1.1. individuali 2 2 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 656 544 9.3. altri prodotti 47 123 d) servizi di incasso e pagamento 1.987 1.958 e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 90 116 f) servizi per operazioni di factoring 1 1 g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio i) tenuta e gestione dei conti correnti 3.766 4.217 j) altri servizi 55 102 Totale 7.440 7.902

184 NOTA INTEGRATIVA

2.1 Commissioni attive: composizione

Nella sottovoce i) «tenuta e gestione dei conti correnti» confluisce la commissione per laremunerazione dell’affidamento introdotta in base all’art. 2-bis del DL 29/11/2008 n. 185,conv. L. 28/1/2009 n. 2.

185 NOTA INTEGRATIVA

Servizi/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

a) garanzie ricevute (207) (336) b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: (102) (98) 1. negoziazione di strumenti finanziari (59) (61) 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: (44) (37) 3.1 proprie (44) (37) 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento (432) (455) e) altri servizi (218) (274) Totale (960) (1.163)

2.3 Commissioni passive: composizione

Le commissioni corrisposte comprendono quelle per garanzie ricevute riferite all’acquisizionedella garanzia dello Stato italiano su nuove emissioni obbligazionarie interamente riacquista-te utilizzate come sottostanti per operazioni di finanziamento con la BCE ai sensi dell’art. 8DL n. 201/2011 conv, L. n. 214/2011. Nel mese di agosto la passività e la relativa garanziasono state estinte anticipatamnete rispetto alla scadenza originariamente prevista.

L’importo di cui alla sottovoce e) «altri servizi» comprende commissioni riferite a:– rapporti con banche per 117 mila euro;– operazioni di autocartolarizzazione per 101 mila euro.

Canali/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

a) presso propri sportelli: 977 890 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 272 220 3. servizi e prodotti di terzi 705 669 b) offerta fuori sede: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

186 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

Nella presente voce figurano i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio diver-se da quelle valutate in base al metodo del patrimonio netto. Sono esclusi i dividendi relativia partecipazioni che rientrano in (o costituiscono) gruppi di attività in via di dismissione, daricondurre nella voce 280 «utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al nettodelle imposte».Sono compresi anche i dividendi e gli altri proventi di quote di O.I.C.R. (organismi di investi-mento collettivo del risparmio).

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Sezione 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80

Voci/Proventi Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi Proventi da quote

di O.I.C.R. A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 25 44 C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni X X Totale 25 44

Nella voce figurano per «sbilancio» complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle suc-cessive lettere a) e b)):a) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni classificate nelle «attività finanziarie dete-

nute per la negoziazione» e nelle «passività finanziarie di negoziazione», inclusi i risultatidelle valutazioni di tali operazioni. Sono esclusi i profitti e le perdite relativi a contratti deri-vati connessi con la fair value option, da ricondurre in parte fra gli interessi di cui alle voci10. e 20., e in parte nel «risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fairvalue», di cui alla voce 110. del Conto Economico.

b) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni finanziarie, diverse da quelle designate alfair value e da quelle di copertura, denominate in valuta, inclusi i risultati delle valutazionidi tali operazioni.

I risultati della negoziazione e della valutazione delle attività e delle passività finanziarie percassa in valuta sono separati da quelli relativi all’attività in cambi.

187 NOTA INTEGRATIVA

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da

negoziazione (B) Minusvalenze (C) Perdite da negoziazione (D)

Risultato netto [(A+B) - (C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione 2 2 1.1 Titoli di debito 2 2 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 39 4. Strumenti derivati 155 (126) 29 4.1 Derivati finanziari: 155 (126) 29 - Su titoli di debito e tassi di interesse 155 (126) 29 - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro X X X X - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale 155 2 (126) 70

4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione

Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono espo-sti a saldi aperti per tipologie di strumenti finanziari.

Nel «risultato netto» delle «Attività e passività finanziarie: differenze di cambio» è riportato ilsaldo, positivo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie denominatein valuta; in esso sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute.

Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90

La Banca ha posto in essere derivati eslcusivamente con finalità di copertura; essi tuttavia tro-vano rappresentazione nella successiva Sezione 7, sulla base della facoltà riconosciuta alleimprese di applicare la c.d. fair value option di cui allo IAS 39. Non si procede, di conse-guenza, alla compilazione della presente Sezione.

188 NOTA INTEGRATIVA

Voci/Componenti reddituali Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie 1.Crediti verso banche 2.Crediti verso clientela 3.Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.610 8.610 6.062 6.062 3.1 Titoli di debito 8.610 8.610 6.062 6.062 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività 8.610 8.610 6.062 6.062 Passività finanziarie 1.Debiti verso banche 2.Debiti verso clientela 3.Titoli in circolazione 45 (8) 37 93 (1) 92 Totale passività 45 (8) 37 93 (1) 92

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Per quanto riguarda le passività finanziarie i principi contabili internazionali prevedono che ilriacquisto delle proprie passività debba essere rappresentato alla stregua di un’estinzioneanticipata con la cancellazione dello strumento finanziario ed il conseguente realizzo di per-dite o di utili.

Con riferimento alla sottovoce 3. «Attività finanziarie disponibili per la vendita» l’utile/perditaè rappresentato dal saldo di due componenti:– «rigiro» nel conto economico della riserva da valutazione per 1.083 mila euro;– differenza fra prezzi di cessione e valore di libro delle attività cedute per 7.527 mila euro.

Alla sottovoce 3. delle Passività finanziarie «Titoli in circolazione» sono iscritti utili / perdite dariacquisto di titoli obbligazionari di propria emissione collocati presso la clientela.

Figurano i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite realizzati con la vendita della attivitào passività finanziare diverse da quelle di negoziazione e da quelle designate al fair value.

189 NOTA INTEGRATIVA

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo

(B) Minusvalenze

(C) Perdite da realizzo (D)

Risultato netto [(A+B)-(C+D)]

1. Attività finanziarie (2) (2) 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti (2) (2) 2. Passività finanziarie 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti verso banche 2.3 Debiti verso clientela 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 4. Derivati creditizi e finanziari 5 5 Totale 5 (2) 3

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarievalutate al fair value - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value:composizione

Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono espo-sti a saldi aperti per tipologie di strumenti finanziari.

Nella sezione sono rappresentati i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite delle attivi-tà/passività finanziarie valutate al fair value e degli strumenti derivati gestionalmente collega-ti per i quali è stata esercitata la c.d. fair value option, inclusi i risultati delle valutazioni al fairvalue di tali strumenti.

190 NOTA INTEGRATIVA

Operazioni/ Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valore

Totale 31.12.2014

Totale 31.12.2013

Specifiche

Di portafoglio

Specifiche Di portafoglio

Can

cella

zion

i

Altr

e

A B A B

A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di debito B. Crediti verso clientela (1.031) (11.634) (132) 1.185 1.363 (10.250) (7.958) Crediti deteriorati acquistati - Finanziamenti X X X - Titoli di debito X X X Altri Crediti (1.031) (11.634) (132) 1.185 1.363 (10.250) (7.958) - Finanziamenti (1.031) (11.634) (132) 1.185 1.363 (10.250) (7.958) - Titoli di debito C. Totale (1.031) (11.634) (132) 1.185 1.363 (10.250) (7.958)

Legenda A = da interessi B = altre riprese

Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramentoVoce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna «Specifiche – Altre», si riferiscono allesvalutazioni analitiche dei crediti, mentre quelle riportate nella colonna «Specifiche –Cancellazioni», derivano da eventi estintivi.Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna «Di portafoglio» corrispondono alla sva-lutazioni collettive.

Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna « Specifiche – A», si riferiscono ai ripri-stini di valore sulle posizioni deteriorate corrispondenti al rilascio degli interessi maturati nel-l’esercizio sulla base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato percalcolare le rettifiche di valore, nonché quelle relative all’incasso di sofferenze cancellate inte-gralmente dal bilancio in precedenti esercizi pari a 56 mila euro.

Figurano i saldi, positivi o negativi, delle rettifiche di valore e delle riprese di valore connessecon il deterioramento dei crediti verso clientela e verso banche, delle attività finanziarie dis-ponibili per la vendita, delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e delle altre opera-zioni finanziarie.

191 NOTA INTEGRATIVA

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibiliper la vendita: composizione

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valo-re su attività finanziarie disponibili per la vendita.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sinoalla scadenza: composizione

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziariotra le attività finanziarie detenute sino a scadenza.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie:composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

Totale 31.12.2014

Totale 31.12.2013

Specifiche

Di portafoglio

Specifiche Di portafoglio

Can

cella

zion

i

Altr

e

A B A B

A. Garanzie rilasciate (13) (293) 700 394 (424) B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni E. Totale (13) (293) 700 394 (424)

Legenda A = da interessi B = altre riprese

Le rettifiche di valore di cui alla sottovoce A. Garanzie rilasciate si riferiscono per 293 mila euroagli accantonamenti effettuati a fronte delle passività derivanti dagli interventi di sostegno giàdeliberati dal Fondo di Garanzie dei Depositanti a favore delle BCC in difficoltà e per 13 milaeuro agli importi addebitati nel corso dell’esercizio.

Le riprese di valore di cui alla stessa sottovoce derivano dall’escussione di garanzie per lequali, l’importo escusso è stato rilevato ad incremento dell’esposizione «per cassa» cui si rife-rivano.

192 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia di spese/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1) Personale dipendente (10.130) (9.932) a) salari e stipendi (6.850) (6.697) b) oneri sociali (1.711) (1.656) c) indennità di fine rapporto (467) (468) d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (69) (72) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (312) (313) - a contribuzione definita (312) (313) - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti (722) (725) 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci (323) (284) 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 10 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale (10.453) (10.205)

9.1 Spese per il personale: composizione

Nella sottovoce c) «indennità di fine rapporto» sono ricomprese le quote relative al trattamen-to di fine rapporto maturato nell’esercizio e destinate al Fondo di previdenza di categoria, per412 mila euro.Detta sottovoce comprende anche le somme destinate al fondo di Tesoreria Inps, in applica-zione delle disposizioni introdotte dalla riforma previdenziale di cui al DLgs. 252/2005 e allaLegge n. 296/2006, per 54 mila euro.

La sottovoce «e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale dipendente» ècosì composta:– onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a 65 mila euro;– altri oneri pari a 3 mila euro.

Nella voce 3) «Amministratori e sindaci» sono compresi i compensi degli amministratori e sin-daci rispettivamente pari a 207 e 107 mila euro e i costi sostenuti per le coperture assicurati-ve pari a 9 mila euro.

Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

Nella presente sezione sono dettagliate le «spese per il personale» e le «altre spese ammi-nistrative» registrate nell’esercizio.

193 NOTA INTEGRATIVA

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Personale dipendente 136 139 a) dirigenti 4 4 b) quadri direttivi 41 44 c) restante personale dipendente 91 91 Altro personale

Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dalnumero di mesi lavorati sull’anno.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

In Banca non sono previsti fondi di quiescienza aziendale a benefici definiti.

9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

La sottovoce i) «Altri benefici a favore dei dipendenti - Personale dipendente» è così composta:– accantonamenti per premi a favore dei dipendenti per 281 mila euro;– premi di anzianità per 74 mila euro;– oneri previdenziali a favore del personale (Cassa Mutua) per 110 mila euro;– buoni pasto per 198 mila euro;– corsi di formazione per 22 mila euro;– premi assicurativi per 20 mila euro;– rimborsi spese per 17 mila euro.

194 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

(1) Spese di amministrazione (6.234) (5.962) Spese informatiche (1.625) (1.607) - elaborazione e trasmissione dati (1.517) (1.525) - manutenzione ed assistenza EAD (108) (83) Spese per beni immobili e mobili (678) (784) - fitti e canoni passivi (372) (468) - spese di manutenzione (306) (316) Spese per l’acquisto di beni e servizi non professionali (1.274) (1.278)

- rimborsi spese viaggi e soggiorni analitici e documentati (5) (8) - rimborsi chilometrici analitici e documentati (70) (73) - pulizia (148) (144) - vigilanza (25) (22) - trasporto (127) (118) - stampati, cancelleria, materiale EDP (100) (86) - giornali, riviste e pubblicazioni (25) (25) - telefoniche (82) (91) - postali (217) (207) - energia elettrica, acqua, gas (261) (263) - servizio archivio (46) (72) - lavorazione e gestione contante (48) (61) - altre (120) (107) Prestazioni professionali (1.863) (1.519) - legali e notarili (538) (464) - consulenze (380) (142) - certificazione e revisione di bilancio (59) (41) - altre (886) (871) Premi assicurativi (128) (140) Spese pubblicitarie (133) (150) Altre spese (532) (485) - contributi associativi/altri (239) (198) - rappresentanza (126) (122) - altre (167) (165) (2) Imposte indirette e tasse (1.555) (1.348) Imposta unica comunale (IMU/TASI/TARI) (59) (55) Imposta di bollo (1.293) (1.173) Imposta sostitutiva (161) (81) Altre imposte (42) (40) TOTALE (7.789) (7.310)

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Nelle altre spese sono ricomprese le spese sostenute per l’allestimento dell’assemblea dei sociper l’importo di 112 mila euro.

195 NOTA INTEGRATIVA

Controversie legali Revocatorie Altre Totale al 31.12.2014

A. Aumenti (178) (2) (180) A.1 Accantonamento dell’esercizio (178) (2) (180) A.2 Variazioni dovute al passare del tempo A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto A.4 Altre variazioni in aumento B. Diminuzioni B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.2 Altre variazioni in diminuzione Accantonamento netto (178) (2) (180)

Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Nella presente voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventualiriattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti, relativamente ai fondi di cui allasottovoce b) («altri fondi») della voce 120 («fondi per rischi e oneri») del passivo dello statopatrimoniale.Gli accantonamenti includono anche gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo(maturazione degli interessi impliciti nell’attualizzazione).

Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materialiVoce 170

Nella Sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle atti-vità materiali detenute ad uso funzionale o a scopo di investimento, incluse quelle relative adattività acquisite in locazione finanziaria e ad attività concesse in leasing operativo.

196 NOTA INTEGRATIVA

Attività/Componente reddituale Ammortamento

(a) Rettifiche di valore per

deterioramento (b) Riprese di valore

(c) Risultato netto

(a + b - c) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà (6) (6) - Generate internamente dall’azienda - Altre (6) (6) A.2 Acquisite in leasing finanziario Totale (6) (6)

Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immaterialiVoce 180

Nella Sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle atti-vità immateriali, diverse dall’avviamento, incluse quelle relative ad attività acquisite in loca-zione finanziaria e ad attività concesse in leasing operativo.

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immaterialicon vita utile definita ed acquisite all’esterno.

Le attività immateriali sono descritte nella sezione 12 parte B della Nota Integrativa.

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto (a + b - c)

A. Attività materiali A.1 Di proprietà (920) (920) - Ad uso funzionale (920) (920) - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Totale (920) (920)

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

La colonna «Ammortamento» evidenzia gli importi degli ammortamenti di competenza del-l’esercizio.

197 NOTA INTEGRATIVA

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Recupero imposte e tasse 1.441 1.233 Rimborso spese legali per recupero crediti 61 80 Risarcimenti assicurativi 316 Canoni attivi in/on bank 57 63 Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria 50 90 Commissioni di istruttoria veloce 647 927 Recuperi di spese 256 250 Altri proventi di gestione 2 2 Totale 2.831 2.645

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria (95) (53) Transazioni per cause passive (59) (61) Oneri per malversazioni e rapine (340) Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili (29) (31) Totale (525) (144)

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Nella Sezione sono illustrati i costi e i ricavi non imputabili alle altre voci, che concorrono alladeterminazione della voce 270 »Utili (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte».

I recuperi di imposte sono riconducibili prevalentemente all’imposta di bollo sui conti corren-ti, sui libretti di risparmio e sui prodotti finanziari per 1.280 mila euro ed all’imposta sostituti-va sui finanziamenti a medio/lungo termine per 161 mila euro.Alla voce «Risarcimenti assicurativi» sono indicati gli indennizi ricevuti dalle assicurazioni perle filiali indicate alla tabella precedente.

Alla voce «Oneri per malversazioni e rapine» sono indicati i costi di ripristino e gli amman-chi di cassa per i furti subiti sugli ATM di Pertegada, Motta di Livenza, Cessalto e Cesarolo.

198 NOTA INTEGRATIVA

Componente reddituale/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività 3 - Utili da cessione 6 3 - Perdite da cessione (3) (3) Risultato netto 3

Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Sezione 16 - Rettifiche di valore dell’avviamento - Voce 230

La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento.

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attivitàmateriali e immateriali - Voce 220

Alla data di riferimento del bilancio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attivitàmateriali o immateriali.

Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210

Alla data di riferimento del bilancio, la banca non detiene partecipazioni in società controlla-te, controllate congiuntamente e sottoposte ad influenza notevole.

199 NOTA INTEGRATIVA

Componenti reddituali/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

IRES (483) (773) IRAP (661) (687) Altre imposte Totale (1.144) (1.460)

Componenti reddituali/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Imposte correnti (-) (3.028) (3.691) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (2) (125) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 3.bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla L n.214/2011 (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 1.886 2.355 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1 1 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (1.144) (1.460)

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operativitàcorrente - Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione

Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente. Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previsteper le società cooperative a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004.

Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella diffe-rita – relativo al reddito dell’esercizio.

Riepilogo delle imposte sul reddito di competenza dell’esercizio, per tipologia di imposta

IRES Imponibile Imposta

Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (Voce 250 del conto economico) 4.548 Onere fiscale teorico (27,50%) (1.251) Maggiore onere fiscale per variazioni in aumento 10.874 (2.990) Temporanee - Variazioni manifestatesi nell’esercizio 8.731 Definitive - Annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti - Variazioni manifestatesi nell’esercizio 2.142 Minore onere fiscale per variazioni in diminuzione 8.215 2.259 Temporanee - Variazioni manifestatesi nell’esercizio Definitive - Annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti 2.861 - Variazioni manifestatesi nell’esercizio 5.354 - Deduzioni fino a concorrenza dell’imponibile fiscale Imponibile (Perdita) fiscale 7.207 Imposta corrente lorda (1.982) Addizionale all’IRES 8,5% Detrazioni Imposta corrente netta a C.E. (1.981) Variazioni delle imposte anticipate / differite / correnti +/- 1.498 Imposta di competenza dell’esercizio (483)

IRAP Imponibile Imposta

Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (Voce 250 del conto economico) 4.548 Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 4,65%) (211) Voci non rilevanti nella determinazione dell’imponibile: 19.040 (885) - Ricavi e proventi (-) (2.423) - Costi e oneri (+) 21.463 Maggiore onere fiscale per variazioni in aumento 877 (41) Temporanee - Variazioni manifestatesi nell’esercizio (1.593) Definitive - Annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti - Variazioni manifestatesi nell’esercizio 2.470 Minore onere fiscale per variazioni in diminuzione 5.678 264 Temporanee - Variazioni manifestatesi nell’esercizio 2.071 Definitive - Annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti 20 - Variazioni manifestatesi nell’esercizio 3.587 Valore della produzione 18.786 Imposta corrente (874) Effetto di maggiorazioni / agevolazioni regionali di aliquota +/- (173) Imposta corrente effettiva a C.E. (1.046) Variazioni delle imposte anticipate / differite / correnti +/- 386 Imposta di competenza dell’esercizio (661)

200 NOTA INTEGRATIVA

18.2 (IRES) Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

18.2 (IRAP) Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

201 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissioneal netto delle imposte - Voce 280

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività.

Sezione 20 - Altre informazioni

Mutualità prevalente

Si attesta che sussistono e permangono le condizioni di mutualità prevalente.A tal fine, ai sensi del disposto dell’art. 2512 del Codice Civile e dell’art. 35 del D.Lgs. n. 385del 1993 e delle correlate Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell’esercizio la Banca ha rispetta-to i requisiti previsti in tema di operatività prevalente con i Soci.In particolare, per quanto richiesto dall’art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazio-ni periodiche inviate all’Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinateai Soci o ad attività a ponderazione zero sono state superiori al 50% del totale delle stessenel corso dell’anno. Tale percentuale è pari al 68,91% ed è calcolata come media degli indicidi operatività prevalente rilevati alla fine di ciascun trimestre solare. L’indice di ciascun trime-stre è calcolato come rapporto tra le attività di rischio a favore dei soci e a ponderazione zerosul totale delle attività di rischio. Tale criterio è in linea con quanto chiarito dall’Agenzia delleEntrate con la consulenza giuridica del 6 dicembre 2011, resa pubblica con l’emanazionedella risoluzione n. 45/E del 7 maggio 2012.

Si attesta inoltre che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall’art. 2514 CodiceCivile e che tali clausole sono state rispettate nell’esercizio.

Sezione 21 - Utile per azione

La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza nonsignificative dette informazioni, tenuto conto della natura della Società.

202 NOTA INTEGRATIVA

Voci Importo Lordo Imposte sul

reddito Importo Netto 10.Utile (Perdita) d’esercizio X X 3.404 Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 20. Attività materiali 30. Attività immateriali 40 . Piani a benefici definiti (185) (51) (134) 50. Attività non correnti in via di dismissione 60 . Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 70. Copertura di investimenti esteri: a) variazione di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 80. Differenze di cambio: a) variazione di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 90. Copertura dei flussi finanziari: a) variazione di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 100. Attività finanziare disponibili per la vendita: 7.123 2.356 4.768 a) variazioni di fair value 8.116 2.684 b) rigiro a conto economico (1.618) (535) - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo (1.618) (535) c) altre variazioni 626 207 110. Attività non correnti in via di dismissione: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni 130. Totale altre componenti reddituali 6.938 2.305 4.633 140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 6.938 2.305 8.037

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

203 NOTA INTEGRATIVA

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHIE SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Sezione 1 – Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Le strategie e le politiche creditizie della Banca sono essenzialmente legate alle sue specifici-tà -«mutualità» e «localismo»- definite per legge e dallo statuto sociale e caratterizzate da unamoderata propensione al rischio di credito che trova espressione:– nella prudente selezione delle singole controparti, attraverso una completa ed accurata

analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente assunti, finaliz-zata a contenere il rischio di credito;

– nella diversificazione del rischio stesso, individuando nei crediti di importo contenuto il natu-rale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle esposi-zioni su gruppi di clienti connessi o su singoli rami di attività economica;

– nel controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica,sia con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano delle anomalie.

La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è orientata alsostegno finanziario dell’economia locale e si caratterizza per un’elevata propensione ad intrat-tenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutti gli operatori del proprio territorio di rife-rimento (famiglie, micro e piccole imprese, artigiani), nonché per una particolare vocazioneoperativa a favore dei clienti-soci. Peraltro, non meno rilevante è la funzione etica svolta dallaBanca a favore di determinate categorie di clientela, ad esempio quella dei giovani, anche tra-mite l’applicazione di condizioni economiche più vantaggiose.L’importante quota degli impieghi rappresentata dai mutui residenziali, offerti secondo diversetipologie di prodotti, testimonia l’attenzione particolare della Banca nei confronti del compartodelle famiglie.Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta un altro settore diparticolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a instau-rare relazioni creditizie e di servizio di medio-lungo periodo attraverso l’offerta di prodotti e ser-vizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela.In tale ottica, si collocano anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti condiversi Confidi e varie associazioni di categoria.La Banca è altresì uno dei partner finanziari di riferimento di enti territoriali, nonché di altri entilocali e di strutture alle stesse riconducibili. L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia nel-l’offerta di forme particolari di finanziamento finalizzate alla realizzazione di specifici progettioppure al soddisfacimento di fabbisogni finanziari di breve periodo.

Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di contropartecon riferimento, rispettivamente, all’operatività in titoli ed in derivati OTC non speculativa.L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione inquanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (prevalentementegoverni centrali) di elevato standing creditizio.L’esposizione al rischio di controparte dell’operatività in derivati OTC non speculativa è moltocontenuta poiché assunta esclusivamente nei confronti degli Istituti Centrali di Categoria(Iccrea Banca/Cassa Centrale Banca).

204 NOTA INTEGRATIVA

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il rischio di credito continua a rappresentare la componente preponderante dei rischi com-plessivi cui è esposta la Banca, considerato che gli impieghi creditizi costituiscono circa il 62%dell’attivo patrimoniale.

La Banca si è dotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento di un efficien-te ed efficace processo di gestione e controllo del rischio di credito. Sono state comunque intra-prese specifiche iniziative di carattere organizzativo ed operativo con riguardo al processo digestione e controllo del rischio di credito, in considerazione dell’emanazione del 15° aggiorna-mento della Circolare 263/06.Tenuto conto di quanto indicato nel Capitolo 7 della circ. 263/06 (cfr. Allegato A – Par. 2), si ritie-ne che gli ambiti di intervento volti a rendere pienamente conforme il presidio del rischio airequisiti normativi attengano al grado di formalizzazione delle politiche di valutazione dei cre-diti deteriorati, nonché allo sviluppo di controlli di secondo livello più approfonditi sulle singoleesposizioni, avuto particolare riguardo a quelle deteriorate.

L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato nel Regolamento del Credito,le attività rinvenienti sono esplicitate in specifiche «Mappature di Processo» e «Normative» chehanno lo scopo di assicurare la corretta applicazione del modello organizzativo per la gestio-ne del rischio di credito e di controparte adottato dalla Banca. In particolare esse:– definiscono i criteri per la valutazione del merito creditizio;– definiscono le metodologie per la concessione e revisione degli affidamenti;– definiscono le metodologie di monitoraggio e recupero del credito, nonché le tipologie di

interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie.– individuano le deleghe ed i poteri di firma in materia di erogazione del credito.

In tale ambito, nel corso del 2012, con riferimento alle operazioni con soggetti collegati, laBanca si è dotata di apposite Procedure deliberative volte a presidiare il rischio che la vici-nanza di taluni soggetti ai centri decisionali della stessa possa compromettere l’imparzialità el’oggettività delle decisioni relative alla concessione, tra l’altro, di finanziamenti. In tale pro-spettiva, la Banca si è dotata anche di strumenti ricognitivi e di una procedura informatica voltia supportare il corretto e completo censimento dei soggetti collegati. Tali riferimenti sono statiintegrati, attraverso l’adozione di specifiche politiche, con assetti organizzativi e controlli inter-ni volti a definire i ruoli e le responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali in tema di pre-venzione e gestione dei conflitti d’interesse, ad assicurare l’accurato censimento dei soggetticollegati, a monitorare l’andamento delle relative esposizioni e il costante rispetto dei limiti defi-niti, ad assicurare la tempestiva e corretta attivazione delle procedure deliberative disciplinate.

Attualmente la struttura commerciale della Banca è articolata in 17 agenzie di rete, raggrup-pate in 3 zone territoriali.L’unità Crediti è l’organismo centrale delegato al governo dell’intero processo del credito (con-cessione, revisione, monitoraggio e gestione del contenzioso). La ripartizione dei compiti eresponsabilità all’interno di tale unità è volta a realizzare la segregazione di attività in conflittodi interesse. L’Ufficio Controllo Andamentale è delegato al monitoraggio sistematico delle posizioni ed alla

205 NOTA INTEGRATIVA

rilevazione delle posizioni «problematiche», nonché al coordinamento e alla verifica del moni-toraggio delle posizioni svolto dai preposti di filiale. La gestione del contenzioso è affidata all’u-nità Recupero Crediti.

La Funzione Risk Management effettua controlli finalizzati ad accertare, su base periodica, che ilmonitoraggio sulle esposizioni creditizie, la classificazione delle esposizioni, gli accantonamentisi svolgano nel rispetto delle procedure interne e che le stesse procedure risultino efficaci ed affi-dabili, con riferimento alla capacità di segnalare tempestivamente l’insorgere di anomalie nonchédi assicurare l’adeguatezza delle rettifiche di valore e dei relativi passaggi a perdita.

Inoltre, la Funzione Risk Management sottopone a monitoraggio periodico e verifica il rispettodegli obiettivi di rischio, dei limiti operativi e degli indicatori di rischio definiti dal Consiglio diamministrazione, secondo le modalità e la tempistica definiti nel Regolamento RAF e nei pro-cessi di gestione dei rischi. Verifica l’adeguatezza del RAF, avvalendosi anche degli esiti del-l’attività di monitoraggio sugli obiettivi di rischio, sui limiti, sugli indicatori di rischio e sulle metri-che di rilevazione/misurazione utilizzate.La Funzione fornisce, inoltre, pareri preventivi sulla coerenza con il RAF delle operazioni dimaggiore rilievo (c.d. OMR) eventualmente acquisendo, in funzione della natura dell’operazio-ne, il parere di altre funzioni coinvolte nel processo di gestione dei rischi. A tali fini, individua irischi ai quali la Banca potrebbe esporsi nell’intraprendere l’operazione; quantifica/valuta, sullabase dei dati acquisiti dalle competenti Funzioni aziendali coinvolte, gli impatti dell’operazionesugli obiettivi di rischio, sulle soglie di tolleranza e sui limiti operativi; valuta, sulla base dei sud-detti impatti, la sostenibilità e la coerenza delle operazioni con la propensione al rischio pre-ventivamente definita dal Consiglio di amministrazione; individua gli interventi da adottare perl’adeguamento del complessivo sistema di governo e gestione dei rischi, ivi compreso, lanecessità di aggiornare la propensione al rischio e/o il sistema dei limiti operativi.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedurespecifiche per le fasi di istruttoria, revisione e delibera delle linee di credito e monitoraggio delrischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di valu-tazione del merito creditizio della controparte, supportate da procedure informatiche sottopo-ste a periodica verifica e manutenzione.

I momenti di istruttoria, revisione e delibera delle linee di credito sono regolamentati da un iterin cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle strutture cen-trali che a quelle di rete, nel rispetto dei livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate,anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura elettronica difido che consente, in ogni momento, la verifica dello stato di ogni posizione in fase di affida-mento, nonché di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditiziodell’affidato.In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche pro-spettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi, oltreche sulla conoscenza personale e sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della controparte e dei suoi garanti. Con riferimento alla revisione, al fine di dare snellezza alle procedure, sono previste due tipo-logie di revisione per gli affidamenti alle imprese: una di tipo semplificato con formalità ridotte

206 NOTA INTEGRATIVA

all’essenziale, riservata a fidi di importo limitato che hanno un andamento regolare; l’altra ditipo ordinario, per la restante tipologia di soggetti.

La definizione delle metodologie per il monitoraggio del credito ha come obiettivo l’attivazionedi una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate da parte dell’Ufficio ControlloAndamentale e dei referenti di rete.In particolare, l’Ufficio Controllo Andamentale ha a disposizione una molteplicità di elementiinformativi, tra cui le informazioni fornite dalle Centrali Rischi, che permettono di verificare leposizioni per le quali emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati.La procedura informatica adottata dalla Banca consente di estrapolare periodicamente tutti irapporti che possono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante monitoraggiodelle segnalazioni fornite dalla procedura consente, quindi, di intervenire tempestivamenteall’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti nei casi di creditiproblematici.Gli indicatori di riferimento della qualità del credito, il cui controllo è assicurato dalla FunzioneRisk Management, sono confrontate con i benchmark, le statistiche e le rilevazioni prodottidalla competente struttura della Federazione Veneta delle Banche di Credito cooperativo.La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiorna-mento costante.

Si conferma l’adesione della Banca al progetto nazionale del Credito Cooperativo per la defi-nizione di un sistema gestionale di classificazione «ordinale» del merito creditizio delle impre-se «Sistema di classificazione del rischio di credito CRC». Coerentemente con le specificitàoperative e di governance del processo del credito delle BCC-CR, il Sistema CRC è stato dise-gnato nell’ottica di realizzare un’adeguata integrazione tra le informazioni quantitative(Bilancio; Centrale dei Rischi; Andamento Rapporto e Settore merceologico) e quelle qualita-tive accumulate in virtù del peculiare rapporto con la clientela e del radicamento sul territorio.Tale Sistema, in uso alla Banca dal 2013 per la concessione di affidamenti a tutta la clientelaimprese, consente di attribuire una classe di merito all’impresa cliente mediante il calcolo di unpunteggio sintetico (scoring). Pertanto, risponde all’esigenza di conferire maggiore efficacia edefficienza al processo di gestione del credito, e si inquadra nell’attività di pricing del creditobasato sul rischio della singola posizione.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale minimo per il rischio di credito la Bancaadotta la metodologia standardizzata e, in tale ambito, ai fini della determinazione dei fattori diponderazione delle esposizioni comprese nel portafoglio «Amministrazioni centrali e banchecentrali», nonché – indirettamente – di quelle rientranti nei portafogli «Intermediari vigilati»,«Enti del settore pubblico» ed «Enti territoriali», il Consiglio di amministrazione della Bancanella seduta del 26/03/2013 ha deliberato l’utilizzo delle valutazioni del merito di credito rila-sciate dalla ECAI DBRS Ratings Limited. La scelta effettuata consente di apprezzare la diffe-renza di rischio tra intermediari vigilati autorizzati da Banca d’Italia rispetto alle imprese ed altrisoggetti non vigilati che prevedono ponderazione 100%.

Per la quantificazione del capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole con-troparti o gruppi di clienti connessi, la Banca utilizza l’algoritmo semplificato cd. GranularityAdjustment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 285/13).

La Banca inoltre calcola e computa nel complessivo il rischio di concentrazione geo-settoriale.

207 NOTA INTEGRATIVA

Con riferimento alla determinazione del capitale interno a fronte del rischio di credito e contro-parte, incidono le seguenti principali modifiche introdotte dal nuovo framework prudenzialeapplicato dal 1° gennaio 2014:– trattamento delle attività fiscali differite che non si basano sulla redditività futura ovvero le

attività fiscali anticipate ex legge n.214/2011, cui si applica la ponderazione del 100%;– trattamento delle attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da

differenze temporanee, diverse dalle precedenti, non dedotte, cui si applica la ponderazio-ne del 250%;

– rimodulazione dei portafogli «esposizioni verso imprese» e «esposizioni al dettaglio», prin-cipalmente per effetto dell’applicazione della diversa soglia di fatturato di riferimento (50milioni, anziché 5 milioni di euro);

– applicazione del fattore di sostegno (SMESF) alle esposizioni verso PMI, ovvero alle espo-sizioni verso imprese con fatturato inferiore ai 50 milioni di euro che rispettano i requisitiprevisti dall’articolo 501 del CRR, allocate nei portafogli «esposizioni verso imprese»,«esposizioni al dettaglio», «esposizioni garantite da immobili»;

– migrazione nel portafoglio delle esposizioni in strumenti di capitale delle esposizioni relati-ve agli investimenti significativi e non significativi in soggetti del settore finanziario;

– migrazione delle esposizioni verso enti senza scopo di lucro nel portafoglio delle «esposi-zioni verso imprese»;

– applicazione della ponderazione del 100% alle esposizioni scadute garantite da immobiliresidenziali (che nella precedente disciplina beneficiavano della ponderazione al 50%);

– stima del requisito aggiuntivo sul rischio di controparte inerente l’aggiustamento della valu-tazione del credito (CVA) applicabile all’operatività in derivati OTC, sulla base della meto-dologia standardizzata di cui all’articolo 384 del CRR.

La Banca esegue periodicamente prove di stress con riferimento ai rischi di credito e di con-centrazione citati attraverso analisi di sensibilità che si estrinsecano nel valutare gli effetti suglistessi rischi di eventi specifici. Con riferimento allo stress del rischio di credito viene calcolatoil livello del capitale interno necessario per far fronte al nuovo livello di rischiosità del portafo-glio bancario, ridefinito sulla base dell’incremento dell’incidenza delle esposizioni deterioratesugli impieghi aziendali e dovuto al peggioramento della qualità del credito della Banca.L’impatto patrimoniale viene misurato come maggiore assorbimento patrimoniale a fronte delrischio di credito in relazione all’aumento delle ponderazioni applicate. Viene inoltre determi-nato l’impatto sul capitale complessivo, derivante dalla riduzione dell’utile atteso per effetto del-l’incremento delle svalutazioni dei crediti.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal Consiglio di amministrazio-ne, le tecniche di mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nel-l’acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, finanziarie e non finanziarie, e persona-li.Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione delmerito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa.

A dicembre 2014 le esposizioni assistite da garanzie reali e personali, rappresentano circa il78% del totale dei crediti verso la clientela. Peraltro una parte significativa delle esposizioni è assistita da garanzie fideiussorie principal-mente rilasciate, a seconda dei casi, dai soci delle società o dai congiunti degli affidati.

208 NOTA INTEGRATIVA

Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del portafo-glio è orientata verso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste almomento particolari forme di mitigazione del rischio di credito.

Garanzie reali

Le garanzie reali sono costituite principalmente da garanzie ipotecarie su beni immobili resi-denziali e commerciali e in misura minore da pegni su titoli. Alla data del 31.12.2014 i creditiassistiti da garanzie reali rappresentano circa il 59% del totale dei crediti verso la clientela.

Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato digestione delle garanzie reali condividendone quindi tutte le fasi in cui è composto.

Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale,la Banca ha definito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il soddisfaci-mento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali almomento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa.

In particolare:– sono predisposte politiche e procedure documentate con riferimento alle tipologie di stru-

menti di CRM utilizzati a fini prudenziali, al loro importo, all’interazione con la gestione delprofilo di rischio complessivo;

– sono adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste a pro-tezione del credito;

– sono affidati a strutture centralizzate i compiti di controllo sui profili di certezza giuridica;– le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono chiara-

mente documentate e divulgate.È inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vitadella garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo).Le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanziereali sono differenziate per tipologia di garanzia.

La Banca ha definito specifiche procedure interne volte a verificare:– che il valore dell’immobile non dipenda in misura rilevante dal merito di credito del debitore;– che la capacità di rimborso del debitore non dipenda in misura rilevante dai flussi finanzia-

ri generati dall’immobile che funge da garanzia;– che l’immobile sia stimato da un perito indipendente rispetto al processo di decisione e

monitoraggio del credito, ad un valore non superiore al valore di mercato;– che la garanzia sia opponibile in tutte le giurisdizioni pertinenti e può essere escussa in

tempi ragionevoli;– che il bene oggetto della garanzia sia adeguatamente assicurato contro il rischio danni;– la destinazione d’uso dell’immobile;– che vi sia un’adeguata sorveglianza sul valore dell’immobile, al fine di verificare la sussi-

stenza nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor assorbimento patri-moniale sulle esposizioni garantite.

Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l’u-tilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l’attività di valutazione è effettuata:

209 NOTA INTEGRATIVA

– ogni 3 anni per gli immobili residenziali; – ogni anno per gli immobili di natura non residenziale.

Per le esposizioni rilevanti, ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento delpatrimonio di vigilanza della Banca, la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipen-dente almeno ogni 3 anni.

Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per lagestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione dellestesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda è in gradodi calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elemen-ti che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value stesso).

La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguentiaspetti rilevanti per l’ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento:– assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il

merito creditizio del debitore;– specifici presidi a garanzia della separatezza esterna, tra patrimonio del depositario e bene

oggetto di garanzia, e della separatezza interna, tra i beni appartenenti a soggetti diversi edepositati presso i terzi, qualora l’attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi;

– durata residua della garanzia in relazione a quella dell’esposizione.

Garanzie personali

I crediti assistiti esclusivamente da garanzie personali, alla data del 31.12.2014, rappresenta-no circa il 19% dei crediti verso la clientela.Le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori e partner societari correlati aldebitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individuali e/o persone fisi-che, anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coper-to da garanzie fideiussorie fornite da altre società, generalmente appartenenti allo stesso gruppoeconomico del debitore, oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative.

Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (arti-giani, commercianti, etc.) la Banca può acquisire specifiche garanzie (sussidiarie o a primarichiesta) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza.

Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria siestende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed all’im-porto, si sottopone a verifica e analisi:– la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle

apposite banche dati;– l’esposizione verso il sistema bancario;– le informazioni presenti nel sistema informativo della banca;– l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva.

Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’attenuazione delrischio di credito in quanto prestate da soggetti «non ammessi» ai fini della nuova normativaprudenziale.

210 NOTA INTEGRATIVA

Accordi di compensazione

La Banca intende adottare accordi di compensazione bilaterale di contratti aventi ad oggetto iderivati OTC e le operazioni con regolamento a lungo termine stipulate con le controparti ban-carie che, pur non dando luogo a novazione, prevedono la formazione di un’unica obbligazio-ne, corrispondente al saldo netto di tutte le operazioni incluse nell’accordo stesso, di modoche, nel caso di inadempimento della controparte per insolvenza, bancarotta, liquidazione oper qualsiasi altra circostanza, la banca ha il diritto di ricevere o l’obbligo di versare soltantol’importo netto dei valori postivi e negativi ai prezzi correnti di mercato delle singole operazio-ni compensate.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la classifica-zione e il controllo dei crediti.Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancioviene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni stru-mento finanziario ovvero gruppo di strumenti finanziari.La metodologia di valutazione delle posizioni deteriorate segue un approccio analitico commi-surato all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo proces-so di monitoraggio.Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie dirischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato diinsolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni inuna situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruoperiodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le quali la Banca acconsente, acausa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modificadelle condizioni contrattuali originarie. Sono incluse tra i crediti deteriorati anche le posizioniscadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni (past due).In vista delle nuove regole in tema di impairment che saranno introdotte dall’IFRS 9, la cuiapplicazione seguirà le tempistiche previste dallo IASB e che sostituirà l’attuale IAS 39, laBanca prende parte alle iniziative avviate a livello di Categoria finalizzate a supportare le BCC-CR alle modifiche alla disciplina contabile e di bilancio. Secondo il nuovo modello di impairment previsto dall’IFRS 9 la rettifica di valore sarà calcola-ta non più sulla perdita registrata ma sulla perdita attesa. Pertanto nel progetto di Categoriasono state avviate le analisi propedeutiche all’individuazione degli interventi sulle procedure esui sistemi informativi e gestionali, necessari per l’implementazione. Tali attività progettuali con-sentono l’individuazione e condivisione delle informazioni utili ai fini della valutazione degliaspetti metodologici legati alla stima dei parametri di rischio per le svalutazioni del portafogliocrediti sulla base del nuovo modello. In tale ambito si è tenuto conto delle esigenze connessecon l’impianto della nuova segnalazione richiesta dalla Banca d’Italia relativamente alle perdi-te storicamente registrate sulle posizioni in default (Circolare 284/13).

211 NOTA INTEGRATIVA

Portafogli/qualità Sofferenze Incagli Esposizioni

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1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 204 204 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 238.678 238.678 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 97.673 97.673 5. Crediti verso clientela 15.280 18.515 519 7.130 17.731 525.894 585.069 6. Attività finanziarie valutate al fair value 28 28 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale al 31.12.2014 15.280 18.515 519 7.130 17.731 862.476 921.652 Totale al 31.12.2013 16.078 12.661 4.408 13.230 29.907 805.090 881.373

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche divalore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenzae per qualità creditizia (valori di bilancio)

Informazioni di natura quantitativa

Con il termine esposizione creditizie si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

Portafogli/qualità Attività deteriorate In bonis Totale

(esposizione netta) Esposizione

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1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione X X 204 204 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 238.678 238.678 238.678 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 97.673 97.673 97.673 5. Crediti verso clientela 64.255 22.811 41.444 546.564 2.940 543.625 585.069 6. Attività finanziarie valutate al fair value X X 28 28 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura X X Totale al 31.12.2014 64.255 22.811 41.444 882.915 2.940 880.208 921.652 Totale al 31.12.2013 63.245 16.869 46.376 837.708 2.807 834.997 881.373

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenzae per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Le esposizioni deteriorate lorde (sofferenze, incagliate, ristrutturate e scadute sconfinanti)ammontano a 64.255 mila euro e sono pari a 41.444 mila euro al netto dei relativi fondi svaluta-zione. Le rettifiche di portafoglio su crediti «in bonis» sono pari a 2.940 mila euro.Complessivamente i fondi rettificativi ammontano a 25.751 mila euro e rappresentano circa il4,22% dei crediti lordi verso la clientela.

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A.1.2.1 Dettaglio del portafoglio crediti verso la clientela delle esposizioni in bonis

oggetto di rinegoziazione nell’ambito di accordi collettivi e delle altre esposizioni

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213 NOTA INTEGRATIVA

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore

specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta

A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze X b) Incagli X c) Esposizioni ristrutturate X d) Esposizioni scadute deteriorate X e) Altre attività 109.892 X 109.892 TOTALE A 109.892 109.892 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate X b) Altre 4.924 X 4.924 TOTALE B 4.924 4.924 TOTALE A + B 114.816 114.816

L’esposizione per cassa comprende i crediti verso banche esposti alla voce 60 nonchè le altreattività finanziarie costituite da titoli bancari comprese nella voce 40 dell’attivo patrimoniale,esclusi i titoli di capitale. L’esposizione fuori bilancio è rappresentata da garanzie prestate,impegni e derivati.

A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizionideteriorate lorde

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene esposizioni deteriorate verso banche.

A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifichedi valore complessive

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene esposizioni deteriorate verso banche.

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di

portafoglio Esposizione netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze 31.436 16.155 X 15.280 b) Incagli 24.845 6.330 X 18.515 c) Esposizioni ristrutturate 626 107 X 519 d) Esposizioni scadute deteriorate 7.349 219 X 7.130 e) Altre attività 773.051 X 2.940 770.111 TOTALE A 837.306 22.811 2.940 811.556 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate 9.636 X 9.636 b) Altre 43.269 X 43.269 TOTALE B 52.905 52.905

214 NOTA INTEGRATIVA

L’esposizione per cassa comprende i crediti verso clientela esposti alla voce 70 dell’attivononchè le altre attività finanziarie costituite da titoli non bancari comprese nella voce 30 e 40dell’attivo patrimoniale, eslcusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.L’esposizione fuori bilancio è rappresentata da garanzie prestate, impegni e derivati.

Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni

ristrutturate Esposizioni scadute A. Esposizione lorda iniziale 28.666 15.083 5.890 13.607 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 184 315 B. Variazioni in aumento 6.717 15.711 723 5.891 B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 3.794 4.758 507 5.636 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.761 10.452 216 B.3 altre variazioni in aumento 162 501 255 C. Variazioni in diminuzione 3.946 5.949 5.987 12.149 C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis 1.277 105 4.189 C.2 cancellazioni 3.050 C.3 incassi 897 1.762 1.020 2.107 C.4 realizzi per cessioni C.4 bis perdite da cessione C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 2.713 4.863 5.853 C.6 altre variazioni in diminuzione 198 D. Esposizione lorda finale 31.436 24.845 626 7.349 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 186 117 707

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizionideteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni

ristrutturate Esposizioni scadute A. Rettifiche complessive iniziali 12.588 2.422 1.482 377 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 40 37 B. Variazioni in aumento 8.184 5.099 108 144 B.1 rettifiche di valore 7.664 3.581 102 138 B.1.bis perdite da cessione B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 520 1.507 6 B.3 altre variazioni in aumento 11 6 C. Variazioni in diminuzione 4.617 1.191 1.484 302 C.1 riprese di valore da valutazione 1.481 474 13 88 C.2 riprese di valore da incasso 86 176 118 51 C.2.bis utili da cessione C.3 cancellazioni 3.050 C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 518 1.352 163 C.5 altre variazioni in diminuzione 23 D. Rettifiche complessive finali 16.155 6.330 107 219 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 18 21

215 NOTA INTEGRATIVA

A.2 Classificazione delle esposizioni in base a rating esterni ed interni

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifichedi valore complessive

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e «fuori bilancio» per classidi rating esterni

La Banca svolge attività creditizia eminentemente nei confronti di micro e piccole impreseunrated.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e «fuori bilancio» per classidi rating interni

La Banca non adotta nessun sistema di rating.

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A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite

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468

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e «fuori bilancio» verso clientela (valore di bilancio)

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e «fuori bilancio»verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

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Rettifiche valore

compless. Esposiz.

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Esposiz. netta

Rettifiche valore

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Esposiz. netta

Rettifiche valore

compless. A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 15.280 16.155 A.2 Incagli 18.515 6.330 A.3 Esposizioni ristrutturate 519 107 A.4 Esposizioni scadute 7.130 219 A.5 Altre esposizioni 768.973 2.940 1.088 50 Totale A 810.417 25.751 1.088 50 B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze 5.180 B.2 Incagli 3.579 B.3 Altre attività deteriorate 877 B.4 Altre esposizioni 43.249 20 Totale B 52.885 20 Totale (A+B) al 31.12.2014 863.302 25.751 1.108 50 Totale (A+B) al 31.12.2013 814.474 20.375 486 1 53

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo Esposiz.

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valore compless.

A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni 109.340 552 Totale A 109.340 552 B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 4.924 Totale B 4.924 Totale (A+B) al 31.12.2014 114.264 552 Totale (A+B) al 31.12.2013 127.285 473

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e «fuori bilancio»verso banche (valore di bilancio)

218 NOTA INTEGRATIVA

219 NOTA INTEGRATIVA

Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

a) Ammontare - Valore di Bilancio 383.572 359.217 b) Ammontare - Valore Ponderato 142.638 182.919 c) Numero 8 13

B.4 Grandi esposizioni

Alla data del 31.12.2014 le esposizioni verso clienti e gruppi di clienti connessi che rientranonei «grandi rischi» secondo la normativa prudenziale sono 8 e comprendono l’esposizioneverso lo Stato Italiano e l’esposizione nei confronti di 4 intermediari vigilati.

In particolare, l’ammontare di 383.572 mila euro, pari al valore di bilancio, comprende:– l’esposizione verso lo Stato Italiano per 235.118 mila euro;– l’esposizione verso banche per 104.612 mila euro;– l’esposizione verso clienti e gruppi di clienti connessi per 43.843 mila euro.

L’ammontare ponderato, pari a 142.638 mila euro, comprende l’esposizione verso banche per104.612 mila euro e l’esposizione verso clienti e gruppi di clienti connessi per 31.922 mila euro.

220 NOTA INTEGRATIVA

C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività

C. 1 Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nella presente Sezione è riportata l’informativa riguardante le caratteristiche delle operazionidi cartolarizzazione poste in essere dalla Banca ai sensi della L. 130/1999. La normativa richia-mata regola la cessione «in blocco» di crediti da parte di una società (originator) ad un’altrasocietà appositamente costituita (Special Purpose Vehicle – SPV), la quale a sua volta emet-te titoli collocabili sul mercato (Asset Backed Securities - ABS) al fine di finanziare l’acquistodei crediti stessi. Di seguito sono specificate le caratteristiche delle operazioni della specie, concluse nell’eser-cizio 2005, 2012 e 2013.Trattasi di operazioni di cartolarizzazione ed autocartolarizzazione di crediti performing.

Finalità

La cartolarizzazione dei crediti permette l’approvvigionamento di rilevanti masse finanziarie inalternativa all’indebitamento diretto, con possibilità di riduzione delle attività di rischio ai fini deicoefficienti di solvibilità, senza estromettere l’originator dalla gestione del rapporto con il cliente.L’operazione, pertanto, si connota come il ricorso ad uno strumento innovativo di raccolta suimercati internazionali per finanziare l’economia locale e si inquadra nell’ambito delle aspetta-tive di una ulteriore espansione dei volumi inerenti al comparto dei crediti o più in generaledegli impieghi coerentemente con le linee strategiche aziendali.

Operazioni poste in essereLa Banca ha partecipato alle seguenti operazioni di cartolarizzazione effettuate nell’esercizio 2005:– Credico Finance 4– Credico Finance 5Nell’esercizio 2012 la Banca ha partecipato a due operazioni di auto-cartolarizzazione:– Credico Finance 10– BCC SmeInoltre nell’esercizio 2013 ha partecipato all’operazione di auto-cartolarizzazione CredicoFinance 12.

Credico Finance 4

Informazioni generali

Nel mese di aprile del 2005 la Banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione dicrediti ai sensi della L.130/1999, avente per oggetto crediti performing costituiti da mutui ipo-tecari concessi a clientela residente in Italia. L’operazione, realizzata con l’assistenza di IccreaBanca Spa (in qualità di Co-arranger), ha visto la cessione pro-soluto di portafogli di crediti

221 NOTA INTEGRATIVA

nascenti da mutui «in bonis» assistiti da garanzia ipotecaria, erogati dalla Banca e inizialmen-te da altre 15 B.C.C. consorelle a clienti residenti nel territorio nazionale, per un valore nomi-nale complessivo lordo di 400.796 mila euro di cui circa 39.885 mila euro relativi alla Banca. Soggetti arrangers sono stati Sociètè Gènèrale, London Branch ed Iccrea Banca Spa con ilcoinvolgimento, per le necessarie valutazioni di rating, delle Agenzie Moody’s Investors Servicee Standard and Poor’s.Per l’operazione ci si è avvalsi di una Società veicolo appositamente costituita e omologatacome previsto dalla L.130/99 denominata Credico Finance 4 Srl, nella quale la Banca nondetiene interessenze né i suoi dipendenti rivestono ruoli societari.L’operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è diseguito rappresentato:a) cessione pro-soluto, da parte degli originators, di un portafoglio di crediti individuati in

«blocco»; b) acquisizione dei crediti, da parte del cessionario/emittente, società veicolo, ed emissione da

parte di quest’ultimo di «notes» caratterizzate da un diverso grado di rimborsabilità al finedi reperire mezzi finanziari;

c) sottoscrizione delle «notes» Senior e Mezzanine, da parte di intermediari collocatori;d) sottoscrizione da parte dei singoli originators delle notes Serie C – Junior.

I debitori ceduti sono tutti operanti nel territorio nazionale.Il prezzo di cessione del portafoglio crediti è stato definito pari al valore contabile dei crediti inlinea capitale alla data del 21 marzo 2005. Non c’è overcollateralisation: l’outstanding value deicrediti é uguale all’ammontare dell’emissione e l’operazione di cessione non ha comportatoconseguentemente la rilevazione né di utili né di perdite.

B.C.C. Ammontare Classe AAA Classe A Classe C

Centropadana 28.298 26.600 1.120 578

Monastier 52.028 48.958 2.064 1.006

Crediveneto 25.533 24.001 1.031 501

Maremma 15.008 14.107 590 310

Monteriggioni 28.007 26.326 1.109 571

Cassa Padana 9.514 8.943 361 210

San Giorgio Valle Agno 24.865 23.373 983 509

Mediocrati 15.477 14.549 609 320

Trevigiano 40.218 37.805 1.654 759

Brendola 37.459 35.211 1.477 771

San Biagio del Veneto Orientale 39.885 37.492 1.595 798

Prealpi 30.607 28.770 1.241 595

Signa 8.051 7.568 312 171

Friulovest 29.116 27.369 1.185 562

Romagna 16.730 15.726 669 335

TOTALE 400.796 376.800 16.000 7.996

222 NOTA INTEGRATIVA

La Società veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di titoli obbligazionarisuddivisi in tre classi.Le caratteristiche delle tre tipologie di titoli emessi sono le seguenti:

Titoli di classe A (titoli senior) – IT/0003845689:– Valore complessivo 376.800 mila euro– Obbligazioni a tasso variabile cui è stato attribuito rating AAA; rating al 31/12/2014 BBB– Data emissione 29/04/05 – data scadenza 01/12/2032

Titoli di classe B (titoli mezzanine) – IT/0003845697:– Valore complessivo 16.000 mila euro– Obbligazioni a tasso variabile cui è stato attribuito rating A; rating al 31/12/2014 BBB– Data emissione 29/04/05 – data scadenza 01/12/2032

Titoli di classe C (titoli junior):– Obbligazioni «unrated» per un valore complessivo di 7.996 mila euro – Data emissione 29/04/05 – data scadenza 01/12/2032

La tranche A è stata collocata con una cedola trimestrale pari al tasso Euribor 3m maggioratodi 14 punti base, mentre la tranche B ha la cedola che prevede un rendimento pari al tassoEuribor 3m maggiorato di 32 punti base.I titoli di classe A e B sono stati interamente collocati presso primari investitori istituzionali.I titoli di classe C sono stati suddivisi in 16 serie, ciascuna di importo proporzionale all’am-montare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole BCC. Le BCC cedenti hanno intera-mente sottoscritto i titoli di classe C; ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la seriedi titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo «alla pari».

Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella defini-zione delle priorità nei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi.Ad ogni scadenza prevista, le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese edelle cedole sui titoli di classe A e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli prio-ritari. In particolare i titoli di classe A hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di classe B.La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C) é sprovvista di rating e sub-ordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predetermi-nata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese diperiodo.Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia in casodi rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.

Descrizione delle politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

A copertura del rischio di interesse, il Veicolo ha sottoscritto con Ixis-Corporate & InvestmentBank un contratto di Swap a copertura del portafoglio a tasso indicizzato.Ciascun Cedente aveva originariamente fornito al Veicolo una linea di liquidità proporzionaleall’ammontare ceduto, da attivarsi nel caso in cui ad una data di pagamento i fondi disponibilirivenienti dagli incassi non fossero sufficienti per remunerare i portafogli dei titoli secondo l’or-dine di priorità della cascata dei pagamenti; la nostra Banca aveva messo a disposizione delVeicolo una linea di liquidità di 1.543 mila euro (pari al 3,87% del portafoglio ceduto).

223 NOTA INTEGRATIVA

I Cedenti avevano inoltre assunto il ruolo di Limited Recourse Loan providers: ciascuna BCCaveva messo a disposizione del Veicolo titoli di Stato (o altri titoli, secondo quanto previsto con-trattualmente) con la funzione di fornire una forma di supporto di liquidità, integrativa al sup-porto già fornito con la Linea di Liquidità (quindi escutibile solo nell’impossibilità di poter utiliz-zare la linea di liquidità medesima ed attivabile solo fino al completo utilizzo della linea stes-sa), per consentire al Veicolo di far fronte tempestivamente al pagamento delle somme dovu-te ai portatori dei Titoli Senior, a titolo di interessi e capitale, ai sensi del Regolamento delleNotes, nonché ai costi dell’Operazione di Cartolarizzazione.

Nel corso dell’esercizio 2011 il perdurante stato di crisi economica unitamente alle turbolenzedei mercati finanziari che hanno visto, tra l’altro, il downgrade del merito creditizio dello StatoItaliano, hanno reso opportuna una rivisitazione delle forme collaterali di garanzia originaria-mente previste. In particolare sono state apportate alcune modifiche al Contratto diFinanziamento della Liquidità ed al Contratto di Mutuo a Ricorso Limitato. Per effetto di talimodifiche, la BCC, previa comunicazione all’ SPV, ha sostituito il Mutuo a Ricorso Limitato intitoli di stato con una Riserva di liquidità («cash reserve»), costituita attraverso il «tiraggio»completo, da parte della società veicolo, della Linea di liquidità. La liquidità è stata versata suun apposito conto corrente intestato alla società veicolo (Conto Riserva di Liquidità). A frontedi tali versamenti la Società Veicolo ha rimborsato alla BCC il Mutuo a Ricorso Limitato, trami-te restituzione dei titoli di stato. L’ammontare trasferito sul Conto Riserva di Liquidità è statopari al valore della Linea di liquidità, dedotte le somme già a credito della BCC per effetto del-l’utilizzo della Linea di Liquidità stessa in corso al momento della sostituzione.Stante la struttura finanziaria dell’operazione, il rischio che rimane in capo alla Banca è deter-minato dalla somma tra l’ammontare dei titoli C sottoscritti (798 mila euro) ed il valore dellaRiserva di liquidità concessa alla SPV (1.543 mila euro).

Nel 2013 sono stati restituiti 76 mila euro e nel 2014 29 mila euro della cash reserve, qualerestituzione dell’1% della liquidità a credito del conto riserva aperto su Deutsche Bank SpA,così come previsto del contratto di liquidità. Pertanto al 31/12/2014 il valore della Riserva diLiquidità ammonta a 1.439 mila euro.

Per quanto concerne le procedure per il monitoraggio dei relativi rischi la Banca continua adutilizzare gli strumenti di controllo già esistenti per i crediti in portafoglio.

Gli approfondimenti condotti dalla Banca hanno evidenziato il significativo trasferimento delrischio. L’operazione è stata posta in essere prima del 30 settembre 2005 e risulta riconosci-bile ai fini prudenziali.Relativamente alle posizioni detenute, per il calcolo del requisito patrimoniale si utilizza il meto-do standardizzato ai sensi dei paragrafi 251-258 del regolamento (UE) n. 575/2013.

Credico Finance 5

Informazioni generali

Nel mese di dicembre del 2005 la Banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazionedi crediti ai sensi della L.130/1999, avente per oggetto crediti performing costituiti da mutui ipo-tecari concessi a clientela residente in Italia. Il progetto, realizzato con l’assistenza di Iccrea

224 NOTA INTEGRATIVA

Banca Spa (in qualità di Co-arranger), ha visto la cessione pro-soluto di portafogli di creditinascenti da mutui fondiari ed ipotecari «in bonis» assistiti da garanzie reali, erogati dalla bancae da altre 14 B.C.C. consorelle a clienti residenti nel territorio nazionale, per un valore nomi-nale complessivo lordo di 465.346 mila euro di cui circa 25.370 mila euro relativi alla Banca. Soggetti arrangers sono stati IXIS Corporate & Investment Banking ed Iccrea Banca Spa, perle necessarie valutazioni di rating, delle Agenzie Moody’s Investors Service e Standard andPoor’s.Per l’operazione ci si è avvalsi di una Società veicolo appositamente costituita e omologatacome previsto dalla L.130/1999 denominata Credico Finance 5 Srl, nella quale la Banca nondetiene interessenze né suoi dipendenti rivestono ruoli societari.L’operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è diseguito rappresentato:a) cessione pro-soluto, da parte degli originators, di un portafoglio di crediti individuati in

«blocco»; b) acquisizione dei crediti, da parte del cessionario/emittente, società veicolo, ed emissione

da parte di quest’ultimo di «notes» caratterizzate da un diverso grado di rimborsabilità alfine di reperire mezzi finanziari;

c) sottoscrizione delle «notes» Senior e Mezzanine, da parte di intermediari collocatori;d) sottoscrizione da parte dei singoli originators delle notes Serie C – Junior.

I debitori ceduti sono tutti operanti nel territorio nazionale.Il prezzo di cessione del portafoglio crediti è stato definito pari al valore contabile dei crediti, inlinea capitale, alla data del 18 novembre 2005. Non c’è overcollateralisation: l’outstandingvalue dei crediti é uguale all’ammontare dell’emissione, l’operazione di cessione non ha com-portato conseguentemente la rilevazione né di utili né di perdite.

B.C.C. Ammontare Classe AAA Classe A Classe C

Alba 81.294 76.412 3.249 1.633

Anghiari e Stia 23.661 22.240 946 475

Centroveneto 52.044 48.918 2.080 1.045

Colli Euganei 16.083 15.117 643 323

Della Marca 90.750 85.300 3.627 1.823

Doberdo e Savogna 9.711 9.128 388 195

Marcon-Venezia 22.881 21.507 915 460

Maremma 7.123 6.695 285 143

Treviglio 10.177 9.566 407 204

Pordenonese 50.606 47.566 2.023 1.016

Suasa 10.409 9.784 416 209

San Biagio Veneto Orientale 25.370 23.847 1.014 510

Udine 19.743 18.558 789 397

Valdarno 14.516 13.645 580 292

Vignole 30.977 29.117 1.238 622

TOTALE 465.346 437.400 18.600 9.346

225 NOTA INTEGRATIVA

La Società veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di titoli obbligaziona-ri suddivisi in tre classi.Le caratteristiche delle tre tipologie di titoli emessi sono le seguenti:

Titoli di classe A (titoli senior) – IT/0003976708:– Valore complessivo 437.400 mila euro– Obbligazioni a tasso variabile cui è stato attribuito rating AAA; rating al 31/12/2014 BBB– Data emissione 19/12/05 – data scadenza 04/2033

Titoli di classe B (titoli mezzanine) – IT/0003976732:– Valore complessivo 18.600 mila euro– Obbligazioni a tasso variabile cui è stato attribuito rating A; rating al 31/12/2014 BBB– Data emissione 19/12/05 – data scadenza 04/2033

Titoli di classe C (titoli junior):– Obbligazioni «unrated» per un valore complessivo di 9.346 mila euro – Data emissione 19/12/05 – data scadenza 04/2033

La tranche A è stata collocata con una cedola trimestrale pari al tasso Euribor 3m maggioratodi 13,75 punti base, mentre la tranche B ha la cedola che prevede un rendimento pari al tassoEuribor 3m maggiorato di 60 punti base.I titoli di classe A e B sono stati interamente collocati presso primari investitori istituzionali.I titoli di classe C sono stati suddivisi in 15 serie, ciascuna di importo proporzionale all’am-montare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole BCC. Le BCC cedenti hanno intera-mente sottoscritto i titoli di classe C; ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la seriedi titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo «alla pari».

Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella defini-zione delle priorità nei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi.Ad ogni scadenza prevista, le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese edelle cedole sui titoli di classe A e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli prio-ritari. In particolare i titoli di classe A hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di classe B.La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C) é sprovvista di rating e sub-ordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predetermi-nata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese diperiodo.Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia in casodi rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.

Descrizione delle politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

A copertura del rischio di interesse, il Veicolo ha sottoscritto un contratto di Swap a coperturadel portafoglio a tasso indicizzato.Ciascun Cedente aveva originariamente fornito al Veicolo una linea di liquidità proporzionaleall’ammontare ceduto, da attivarsi nel caso in cui ad una data di pagamento i fondi disponibilirivenienti dagli incassi non fossero sufficienti per remunerare i portafogli dei titoli secondo l’or-dine di priorità della cascata dei pagamenti; la nostra Banca aveva messo a disposizione delVeicolo una linea di liquidità di di 964 mila euro (pari al 3,80% del portafoglio ceduto).

226 NOTA INTEGRATIVA

I Cedenti avevano inoltre assunto il ruolo di Limited Recourse Loan providers: ciascuna BCCaveva messo a disposizione del Veicolo titoli di Stato (o altri titoli, secondo quanto previstocontrattualmente) con la funzione di fornire una forma di supporto di liquidità, integrativa alsupporto già fornito con la Linea di Liquidità (quindi escutibile solo nell’impossibilità di poter uti-lizzare la linea di liquidità medesima ed attivabile solo fino al completo utilizzo della linea stes-sa), per consentire al Veicolo di far fronte tempestivamente al pagamento delle somme dovu-te ai portatori dei Titoli Senior, a titolo di interessi e capitale, ai sensi del Regolamento delleNotes, nonché ai costi dell’Operazione di Cartolarizzazione.Nel corso dell’esercizio 2011 il perdurante stato di crisi economica unitamente alle turbolenzedei mercati finanziari che hanno visto, tra l’altro, il downgrade del merito creditizio dello StatoItaliano, hanno reso opportuna una rivisitazione delle forme collaterali di garanzia originaria-mente previste. In particolare sono state apportate alcune modifiche al Contratto diFinanziamento della Liquidità ed al Contratto di Mutuo a Ricorso Limitato. Per effetto di talimodifiche, la BCC, previa comunicazione all’ SPV, ha sostituito il Mutuo a Ricorso Limitato intitoli di stato con una Riserva di liquidità («cash reserve»), costituita attraverso il «tiraggio»completo, da parte della società veicolo, della Linea di liquidità. La liquidità è stata versata suun apposito conto corrente intestato alla società veicolo (Conto Riserva di Liquidità). A frontedi tali versamenti la Società Veicolo ha rimborsato alla BCC il Mutuo a Ricorso Limitato, tra-mite restituzione dei titoli di stato. L’ammontare trasferito sul Conto Riserva di Liquidità è statopari al valore della Linea di liquidità, dedotte le somme già a credito della BCC per effetto del-l’utilizzo della Linea di Liquidità stessa in corso al momento della sostituzione.Stante la struttura finanziaria dell’operazione, il rischio che rimane in capo alla Banca è deter-minato dalla somma tra l’ammontare dei titoli C sottoscritti (510 mila euro) ed il valore dellaRiserva di liquidità concessa alla SPV (964 mila euro).

Nel 2013 sono stati restituiti 38 mila euro e nel 2014 9 mila euro della cash reserve, quale resti-tuzione dell’1% della liquidità a credito del conto riserva aperto su Deutsche Bank SpA, cosìcome previsto del contratto di liquidità. Pertanto al 31/12/2014 il valore della Riserva diLiquidità ammonta a 917 mila euro.

Per quanto concerne le procedure per il monitoraggio dei relativi rischi la Banca continua adutilizzare gli strumenti di controllo già esistenti per i crediti in portafoglio.

Relativamente alle posizioni detenute dalla Banca, per il calcolo del requisito patrimoniale siutilizza il metodo standardizzato ai sensi dei paragrafi 251-258 del regolamento (UE) n.575/2013. Gli approfondimenti condotti dalla Banca in merito alla verifica del requisito dell’effettivo signi-ficativo trasferimento del rischio (effettuata comparando il requisito ante cartolarizzazione e ilrequisito delle posizioni detenute verso la cartolarizzazione) hanno evidenziato il mancatosignificativo trasferimento del rischio.L’operazione, quindi, non è riconosciuta ai fini prudenziali. Il requisito prudenziale è, pertanto,pari all’8% del valore ponderato delle attività cartolarizzate, quest’ultimo ovviamente calcolatoin base all’approccio utilizzato dalla Banca per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte delrischio di credito (metodologia standardizzata).

227 NOTA INTEGRATIVA

Aspetti comuni alle operazioni di cartolarizzazione

Politiche contabili adottate

Per quanto attiene alla rappresentazione dell’operazione dal punto di vista contabile, la carto-larizzazione nel bilancio della Banca è stata riflessa come segue:1) i mutui cartolarizzati sono allocati, nell’ambito dei crediti verso clientela, alla sottovoce

«mutui», generando a conto economico corrispondenti interessi attivi;2) il debito per il finanziamento ricevuto dal Veicolo è iscritto tra i debiti verso clientela, nella

sottovoce «altri debiti», rilevando a conto economico i corrispondenti interessi passivi.

La non cancellazione dei mutui cartolarizzati e la rappresentazione dei medesimi è avvenutaper il loro importo integrale, in quanto la Banca ha mantenuto tutti i rischi ed i benefici, nonessendosi modificata sostanzialmente l’esposizione alla variabilità ed alle tempistiche dei flus-si finanziari netti delle attività trasferite.

Informativa sui risultati economici connessi con le operazioni di cartolarizzazione

L’economicità complessiva dell’operazione dipende sia dai differenziali economici strettamen-te connessi alle operazioni medesime (costo della provvista, rendimento della nuova liquiditàottenuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo tecnico della Banca che incidonosul suo standing.In particolare, dall’operazione di cartolarizzazione la banca ha ottenuto (contestualmente allacessione) il regolamento del prezzo dei mutui ceduti in misura pari alla somma algebrica tra ilcorrispettivo per i mutui cartolarizzati, la sottoscrizione della tranche del titolo C di propria com-petenza ed i costi di strutturazione. Beneficia inoltre delle commissioni percepite per l’attività diservicing svolta per conto dell’emittente, del rendimento sotto forma di excess spread del tito-lo junior sottoscritto (funzione della performance dei crediti ceduti) nonché di un risultato con-nesso con il reimpiego della liquidità generata dall’operazione.

Con riferimento all’operazione Credico Finance 4, nel corso dell’esercizio la Banca ha incas-sato interessi maturati sul titolo junior per complessivi 21 mila euro ed ha percepito commis-sioni per l’attività di servicing per 30 mila euro.

Con riferimento all’operazione Credico Finance 5, nel corso dell’esercizio la Banca ha incas-sato interessi maturati sul titolo junior per complessivi 35 mila euro ed ha percepito commis-sioni per l’attività di servicing per 20 mila euro.

Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessicon l’operatività in cartolarizzazioni

Tenuto conto della complessità delle operazioni di cartolarizzazione nonché del loro impattosulla struttura finanziaria-patrimoniale della Banca, sono state coinvolte, sia nella fase di ana-lisi che nella fase di realizzazione, tutte le unità operative competenti sugli aspetti rilevanti delleoperazioni stesse.I risultati di tali analisi sono stati oggetto di rendicontazione all’organo amministrativo.

228 NOTA INTEGRATIVA

Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico porta-foglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l’amministrazione e l’incasso dei crediti nonchéla gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel contratto di servicing. Pertale attività, disciplinata da una procedura che permette il coordinamento di tutte le attività ine-renti avvalendosi delle competenti strutture aziendali, la Banca riceve una commissione pari al0,40% annuo sull’outstanding e al 6% annuo sugli incassi relativi a posizioni in default.In adempimento a quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia inmateria, la Banca verifica inoltre che l’operazione nel suo complesso sia gestita in conformitàalla legge e al prospetto informativo (Offering Circular). Il portafoglio di ciascuna cartolarizza-zione è sottoposto a monitoraggio continuo sulla base del quale sono predisposti report men-sili e trimestrali verso la società veicolo e le controparti dell’operazione, così come previsti dalladocumentazione contrattuale, con evidenze dello status dei crediti e dell’andamento degliincassi.

Credico Finance 10

Informazioni generali

L’operazione, realizzata con l’assistenza di Iccrea Banca, ha visto, in data 23 aprile 2012, lacessione pro-soluto di portafogli di crediti nascenti da mutui ipotecari «in bonis» assistiti da ipo-teca di 1° grado economico, erogati dalla Banca e da altre 29 BCC-CR consorelle (attualmen-te 28, seguito fusione), a clienti, per un valore nominale complessivo lordo di 1.582.456 milaeuro, di cui 65.114 mila euro ascrivibili alla Banca.Per l’operazione ci si è avvalsi di una Società Veicolo appositamente costituita e omologatacome previsto dalla L.130/99, denominata «Credico Finance 10 srl», nella quale la Banca nondetiene interessenze, né suoi dipendenti rivestono ruoli societari e con il coinvolgimento, perle necessarie valutazioni di rating, delle Agenzie Moody’s Investors Service Inc. e DBRSRatings Limited.L’operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è diseguito rappresentato:– cessione pro-soluto, da parte degli originators, di un portafoglio di crediti individuati in

«blocco»;– acquisizione dei crediti da parte del cessionario/emittente - Società Veicolo - ed emissione

da parte di quest’ultimo di due tranche di titoli ABS, titoli Senior di classe A e titoli Junior diclasse B, questi ultimi emessi in pari numero delle BCC partecipanti e collegati ai rendi-menti dei singoli portafogli delle BCC stesse;

– sottoscrizione pro-quota da parte delle BCC di tutti i titoli.

I Titoli di Classe A sottoscritti dalla Banca possono essere utilizzati per operazioni di finanzia-mento dell’Eurosistema ed ICCREA si è dichiarata disponibile ad effettuare con la Banca ope-razioni di finanziamento aventi ad oggetto i titoli di Classe A a condizioni di volta in volta para-metrate al prezzo delle aste BCE per i medesimi titoli.Nell’ambito dell’operazione le banche originators hanno assunto l’incarico di servicer gesten-do l’incasso dei crediti.

229 NOTA INTEGRATIVA

Caratteristiche delle emissioni

Come indicato, la Società Veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di tito-li obbligazionari suddivisi in due classi.Le caratteristiche delle due tipologie di titoli emessi sono le seguenti:

Titoli di classe A (titoli Senior)Obbligazioni quotate presso la Borsa Valori di Dublino (Irlanda), a tasso variabile Euribor 3M,maggiorato di uno spread pari allo 0.3% annuo, scadenza 11/2050, per un valore complessi-vo di 1.333.200 mila di euro, a cui è stato attribuito all’emissione rating Aa2 da parte di Moody’sInvestors Service (rating al 31/12/2014 A3). La Banca ha sottoscritto pro-quota la tranche dititolo senior per un valore nominale pari a 54.900 mila euro.

Intestazione Debito Residuo Debito Residuo Class A Class A Classe Balla cessione 31/12/2014 Iniziale 31/12/2014

RomagnaCoop 36.669 27.484 30.900 23.030 5.769

Forlì 38.441 29.015 32.400 24.148 6.041

Marca 143.116 110.580 120.600 89.885 22.516

Trevigiano 112.511 83.483 94.800 70.656 17.711

Centromarca 47.550 37.099 40.100 29.887 7.450

Anghiari e Stia 25.908 18.762 21.800 16.248 4.108

Valdarno 21.113 16.843 17.800 13.267 3.313

Vicentino Pojano 29.532 22.178 24.900 18.558 4.632

Brendola 84.563 67.252 71.200 53.067 13.363

Alba 92.577 73.280 78.000 58.135 14.577

Pistoia 30.085 20.567 25.300 18.857 4.785

Crediveneto 34.276 23.047 28.900 21.540 5.376

Crediumbria 33.451 23.618 28.200 21.018 5.251

Pompiano e Franciacorta 104.604 77.398 88.100 65.663 16.504

Banca Adria 18.775 13.967 15.800 11.776 2.975

Ancona 15.583 12.300 13.100 9.764 2.483

Bedizzole 18.508 15.100 15.600 11.627 2.908

Ostra e Morro 9.886 8.261 8.300 6.186 1.586

Adda e Cremasco 33.051 27.867 27.800 20.720 5.251

Banca San Biagio 65.114 50.597 54.900 40.918 10.214

Gatteo 23.672 17.542 19.900 14.832 3.772

Romagna est 46.161 33.451 38.900 28.993 7.261

Camerano 16.690 11.934 14.100 10.509 2.590

Monastier Del Sile 158.277 119.971 133.300 99.351 24.977

Rovigo 50.096 38.508 42.200 31.452 7.896

San Giorgio VA 75.345 59.128 63.500 47.328 11.845

Valdinievole 35.575 20.590 30.000 22.360 5.575

Carate Brianza 98.241 69.352 82.800 61.712 15.441

Malatestiana 83.086 65.555 70.000 52.172 13.086

TOTALE 1.582.456 1.194.730 1.333.200 993.659 249.256

230 NOTA INTEGRATIVA

Titoli di classe B (titoli Junior)Obbligazioni a tasso variabile (unrated), scadenza 11/2050, suddivise in 30 serie, ciascuna diimporto proporzionale all’ammontare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole bancheche hanno provveduto a sottoscriverle interamente. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusi-vamente la serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo «allapari». Per la Banca l’importo sottoscritto è stato di 10.214 mila euro.Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella defini-zione delle priorità nei pagamenti, sia per il capitale che per gli interessi.Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità trimestrale; ad ogni scadenza, le somme ricevu-te dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e delle cedole sui titoli di classe A, vengono inte-gralmente destinate al rimborso dei titoli Junior. La seconda tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche B), sprovvista di rating, èsubordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predeter-minata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese diperiodo (Senior costs, Interessi Classe A, etc.).Il rimborso del capitale dei titoli di classe B è quindi ultimo nella gerarchia dei pagamenti, siain caso di rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.

Descrizione delle politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Ciascun Cedente ha dovuto garantire una riserva di cassa depositando presso Deutsche BankMilano un importo pari a circa il 5% dei mutui ceduti. Questa liquidità potrà essere utilizzatadalla Società Veicolo nel caso in cui, ad una data di pagamento, i fondi disponibili rivenientidagli incassi non siano sufficienti per remunerare i portafogli dei titoli secondo l’ordine di prio-rità predefinito dei pagamenti. Al fine di depositare questa liquidità e per permettere alla socie-tà veicolo di pagare le spese di strutturazione nonché di costituire un fondo di riserva per ipagamenti non rimandabili alle date di pagamento (prevalentemente tasse) ogni cedente haconcesso alla SPV un Mutuo a Ricorso Limitato che le sarà restituito dopo il completo rimbor-so dei titoli senior.La riserva di cassa concessa dalla Banca è pari a 3.200 mila euro.

BCC SME

Informazioni generali

L’operazione, realizzata con l’assistenza dell’Istituto Centrale di Categoria Cassa CentraleBanca spa, ha visto in data 7 agosto 2012, la cessione pro-soluto di portafogli di crediti nascen-ti da mutui ipotecari «in bonis» assistiti da ipoteca di 1° grado economico, erogati dalla Bancae inizialmente da altre 27 Banche di Credito Cooperativo e di Mediocredito Trentino Alto AdigeSpa, a clienti, per un valore nominale complessivo lordo di 2.189.666 mila euro, di cui 46.807mila euro ascrivibili alla Banca.Per l’operazione ci si è avvalsi di una Società Veicolo appositamente costituita e omologatacome previsto dalla L.130/99, denominata «BCC SME Finance 1 Srl», nella quale la Bancanon detiene interessenze, né suoi dipendenti rivestono ruoli societari e con il coinvolgimento,per le necessarie valutazioni di rating, delle Agenzie Moody’s Investors Service Inc. e DBRSRatings Limited.L’operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è diseguito rappresentato:

231 NOTA INTEGRATIVA

– cessione pro-soluto, da parte degli originators, di un portafoglio di crediti individuati in«blocco»;

– acquisizione dei crediti da parte del cessionario/emittente - Società Veicolo - ed emissioneda parte di quest’ultimo di due tranche di titoli ABS, titoli Senior di classe A e titoli Junior diclasse B, questi ultimi emessi in pari numero delle BCC partecipanti e collegati ai rendi-menti dei singoli portafogli delle BCC stesse;

– sottoscrizione pro-quota da parte delle BCC di tutti i titoli. I Titoli di Classe A sottoscritti dalla Banca possono essere utilizzati per operazioni di finanzia-mento dell’Eurosistema ed ICCREA si è dichiarata disponibile ad effettuare con la Banca ope-razioni di finanziamento aventi ad oggetto i titoli di Classe A a condizioni di volta in volta para-metrate al prezzo delle aste BCE per i medesimi titoli.Nell’ambito dell’operazione le banche originators hanno assunto l’incarico di servicer gesten-do l’incasso dei crediti.

Intestazione Debito Residuo Debito Residuo Class A Class A Classe Balla cessione 31/12/2014 iniziale 31/12/2014

Cassa Rurale Bassa Vallagarina 63.848 39.272 44.700 19.501 19.148

Cassa Rurale Aldeno e Cadine 50.312 32.501 35.200 16.769 15.112

Cassa Rurale Alto Garda 94.459 71.338 66.100 42.273 28.359

Cassa Rurale Adamello Brenta 53.049 34.091 37.100 18.651 15.949

Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella 69.289 45.660 48.500 25.160 20.789

Cassa Raiffeisen Bolzano 58.576 33.712 41.000 15.582 17.576

Cassa Rurale Lavis Valle di Cembra 61.812 37.166 43.300 18.429 18.513

Cassa Rurale Valle dei Laghi 35.810 20.788 25.100 10.003 10.711

Cassa Rurale Val di Fassa Agordino 54.275 36.911 38.000 19.581 16.276

Cassa Rurale Alta Val di Sole 38.957 23.998 27.300 12.012 11.657

Cassa Rurale Pergine 50.546 29.656 35.400 14.552 15.146

Cassa Rurale Rovereto 49.116 26.419 34.400 12.215 14.717

Cassa Rurale Tuenno Val di Non 39.634 23.115 27.700 10.881 11.935

Cassa Rurale Trento 83.358 54.151 58.400 28.170 24.958

BCC Romano e S. Caterina 41.463 24.026 29.000 11.134 12.463

BCC di Caraglio 94.170 55.005 65.900 26.177 28.270

BCC di Cherasco 175.974 111.159 123.200 56.717 52.774

Banca d'Alba 394.305 224.189 276.000 103.138 118.306

BCC di Gatteo 56.210 38.997 39.400 21.468 16.811

Banco Emiliano 69.340 38.852 48.500 17.522 20.840

Banca Alto Vicentino 40.091 21.676 28.100 9.152 11.992

Centromarca Banca 53.184 29.168 37.200 12.676 15.985

BCC di Pianfei e Rocca dè Baldi 52.788 34.421 37.000 18.510 15.789

BCC di Sala Cesenatico 41.220 22.595 28.900 9.720 12.320

Banca S. Giorgio e Valle Agno 108.352 54.673 75.900 21.640 32.452

Banca San Biagio 46.807 30.156 32.800 16.685 14.008

Banca S. Stefano Martellago 62.448 29.054 43.700 9.647 18.749

Mediocredito T.A.A. 150.274 82.984 105.200 39.254 45.075

TOTALE 2.189.666 1.305.734 1.533.000 637.222 656.680

232 NOTA INTEGRATIVA

Caratteristiche delle emissioni

Come indicato, la Società Veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di tito-li obbligazionari suddivisi in due classi.Le caratteristiche delle due tipologie di titoli emessi sono le seguenti:

Titoli di classe A (titoli Senior)Obbligazioni a tasso variabile Euribor 6M, maggiorato di uno spread pari al 20 bps, annuo, sca-denza 05/2060, per un valore complessivo di 1.533.000 mila euro, a cui è stato attribuito all’e-missione rating «A2» da parte di Moody’s Investors Service e «A+» da parte di DBRS RatingsLimited. Il Rating al 31/12/2014 è uguale a quello di partenza. La Banca ha sottoscritto pro-quota la tranche di titolo senior per un valore nominale pari a 32.800 mila euro.

Titoli di classe B (titoli Junior)Obbligazioni a tasso variabile (unrated) per un valore complessivo di 656.680 mila euro sca-denza 05/2060, suddivise in 28 serie, ciascuna di importo proporzionale all’ammontare dei cre-diti rispettivamente ceduti dalle singole banche che hanno provveduto a sottoscriverle intera-mente. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la serie di titoli subordinati di perti-nenza, con pagamento del relativo prezzo «alla pari». Per la Banca l’importo sottoscritto èstato di euro 14.008 mila euro.

Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella defini-zione delle priorità nei pagamenti, sia per il capitale che per gli interessi.Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità semestrale; ad ogni scadenza, le somme rice-vute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e delle cedole sui titoli di classe A, vengonointegralmente destinate al rimborso dei titoli Junior. La seconda tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche B), sprovvista di rating, èsubordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predeter-minata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese diperiodo (Senior costs, Interessi Classe A, etc.).Il rimborso del capitale dei titoli di classe B è quindi ultimo nella gerarchia dei pagamenti, siain caso di rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.

Descrizione delle politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Fino al raggiungimento di un 3% del valore ceduto, gli interessi sui titoli junior (l’excess spreaddell’operazione) saranno utilizzati per rimborsare i titoli Senior. Superato quindi l’importo di65.690 mila euro la società veicolo tornerà a pagare gli interessi sui titoli Junior. Si prevede ilrimborso completo dell’importo per la Payment Date di maggio 2015. Tuttavia per la logica deiSingle Portfolio Available Funds con il report del 29 maggio 2014 la banca ha gia’ comincia-to a percepire l’excess spread.Le Agenzie di Rating per queste operazioni, le cui passività beneficiano di un rating miglioredello Stato presso cui sono localizzati i sottostanti, richiedono degli ulteriori strumenti digaranzia a sostegno delle Notes emesse. A copertura del rischio di tasso di interesse, laSocietà Veicolo ha sottoscritto quindi con JP Morgan Securities Ltd, London due un contrattidi Interest rate swap.Ciascun Cedente ha poi dovuto garantire una riserva di cassa depositando presso DeutscheBank Milano un importo pari a circa il 3% dei mutui ceduti. Questa liquidità potrà essere uti-

233 NOTA INTEGRATIVA

lizzata dalla Società Veicolo nel caso in cui, ad una data di pagamento, i fondi disponibili rive-nienti dagli incassi non siano sufficienti per remunerare i portafogli dei titoli secondo l’ordinedi priorità predefinito dei pagamenti. Al fine di depositare questa liquidità e per permettere allasocietà veicolo di pagare le spese di strutturazione nonché di costituire un fondo di riserva peri pagamenti non rimandabili alle date di pagamento (prevalentemente tasse) ogni cedente haconcesso alla SPV un Mutuo a Ricorso Limitato che le sarà restituito dopo il completo rim-borso dei titoli senior.La riserva di cassa concessa dalla Banca è pari a 1.409 mila euro.

CREDICO FINANCE 12

Informazioni generali

L’operazione, realizzata con l’assistenza di Iccrea Banca, ha visto, in data 7 agosto 2013, lacessione pro-soluto di portafogli di crediti nascenti da mutui ipotecari «in bonis» assistiti da ipo-teca di 1° grado economico, erogati dalla Banca e da altre 34 BCC-CR consorelle, a clienti, perun valore nominale complessivo lordo di 1.041.410 mila euro, di cui 21.466 mila euro ascrivi-bili alla Banca.Per l’operazione ci si è avvalsi di una Società Veicolo appositamente costituita e omologatacome previsto dalla L.130/99, denominata «Credico Finance 12 Srl», nella quale la Banca nondetiene interessenze, né suoi dipendenti rivestono ruoli societari e con il coinvolgimento, perle necessarie valutazioni di rating, delle Agenzie Standard & Poor’s Credit Market ServicesItaly S.r.l. e DBRS Ratings Limited.L’operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è diseguito rappresentato:– cessione pro-soluto, da parte degli originators, di un portafoglio di crediti individuati in

«blocco»;– acquisizione dei crediti da parte del cessionario/emittente - Società Veicolo - ed emissione

da parte di quest’ultimo di due tranche di titoli ABS, titoli Senior di classe A e titoli Junior diclasse B, questi ultimi emessi in pari numero delle BCC partecipanti e collegati ai rendi-menti dei singoli portafogli delle BCC stesse;

– sottoscrizione pro-quota da parte delle BCC di tutti i titoli. I Titoli di Classe A sottoscritti dalla Banca possono essere utilizzati per operazioni di finanzia-mento dell’Eurosistema ed ICCREA si è dichiarata disponibile ad effettuare con la Banca ope-razioni di finanziamento aventi ad oggetto i titoli di Classe A a condizioni di volta in volta para-metrate al prezzo delle aste BCE per i medesimi titoli.Nell’ambito dell’operazione le banche originators hanno assunto l’incarico di servicer gesten-do l’incasso dei crediti.

234 NOTA INTEGRATIVA

Intestazione Debito Residuo Debito Residuo Class A Class A Classe Balla cessione 31/12/2014 iniziale 31/12/2014

Adriatico Teramano 7.360 6.276 6.500 5.599 861

Arborea 12.227 10.622 10.800 9.304 1.428

Area Pratese 32.177 27.792 28.300 24.379 3.878

Bancasciano 21.164 18.978 18.600 16.023 2.564

Banca di Ancona 13.490 12.669 11.900 10.251 1.591

Brendola 61.836 52.556 54.400 46.862 7.436

Busto Garolfo 74.867 65.018 65.900 56.769 8.968

Caravaggio 78.172 67.857 68.800 59.267 9.372

Banca di Cascina 23.765 20.367 20.900 18.004 2.866

Castiglione MR 52.845 43.825 46.500 40.057 6.345

Centromarca 23.870 19.107 21.000 18.090 2.871

Civitanova e Montecosaro 49.395 41.494 43.500 37.473 5.896

Corinaldo 17.846 15.902 15.700 13.525 2.147

Credifriuli 53.975 46.554 47.500 40.918 6.476

Formello 22.219 18.521 19.600 16.884 2.620

Toniolo 28.650 25.525 25.200 21.708 3.451

Banca di Mantignana 27.057 22.327 23.800 20.502 3.258

Manzano 27.436 23.978 24.100 20.761 3.336

Mediocrati 22.174 19.178 19.500 16.798 2.674

Ostra e Morro d'Alba 7.032 6.054 6.200 5.341 832

Ostra Vetere 15.542 13.141 13.700 11.802 1.842

Piove di Sacco 24.918 21.076 21.900 18.865 3.019

Annia 19.909 16.876 17.500 15.075 2.410

Pratola Peligna 29.269 25.959 25.800 22.225 3.469

Recanati 32.764 28.610 28.800 24.809 3.964

Riano 17.856 15.234 15.700 13.525 2.157

Banca Santo Stefano 56.969 51.801 50.100 43.158 6.869

Banca San Biagio 21.466 18.153 18.900 16.281 2.567

San Giorgio e Valle Agno 21.657 18.258 19.100 16.453 2.557

Sorisole e Lepreno 35.808 31.626 31.500 27.135 4.308

Banca di Teramo 9.249 7.519 8.100 6.978 1.149

Valdarno Fiorentino 19.874 16.812 17.500 15.075 2.375

Valle del Trigno 10.842 8.895 9.500 8.184 1.343

Vignole 46.930 40.783 41.300 35.577 5.630

Abruzzese 20.799 17.297 18.300 15.764 2.500

TOTALE 1.041.410 896.635 916.400 789.421 125.029

235 NOTA INTEGRATIVA

Caratteristiche delle emissioni

Come indicato, la Società Veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di tito-li obbligazionari suddivisi in due classi.Le caratteristiche delle due tipologie di titoli emessi sono le seguenti:

Titoli di classe A (titoli Senior)Obbligazioni quotate presso la Borsa Valori di Dublino (Irlanda), a tasso variabile Euribor 3M,maggiorato di uno spread pari allo 0.2% annuo, scadenza 08/2052, per un valore complessi-vo di 916.400 mila di euro, a cui è stato attribuito all’emissione rating A da parte di Standard &Poor’s Credit Market Services Italy S.r.l. e A da parte di DBRS Ratings Limited (rating al31/12/2014 A). La Banca ha sottoscritto pro-quota la tranche di titolo senior per un valore nomi-nale pari a 18.900 mila euro.

Titoli di classe B (titoli Junior)Obbligazioni a tasso variabile (unrated) per un importo complessivo di 125.029 mila euro, sca-denza 08/2052, suddivise in 35 serie, ciascuna di importo proporzionale all’ammontare dei cre-diti rispettivamente ceduti dalle singole banche che hanno provveduto a sottoscriverle intera-mente. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la serie di titoli subordinati di perti-nenza, con pagamento del relativo prezzo «alla pari». Per la Banca l’importo sottoscritto èstato di 2.567 mila euro.Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella defini-zione delle priorità nei pagamenti, sia per il capitale che per gli interessi.Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità trimestrale; ad ogni scadenza, le somme ricevu-te dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e delle cedole sui titoli di classe A, vengono inte-gralmente destinate al rimborso dei titoli Junior. La seconda tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche B), sprovvista di rating, èsubordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predeter-minata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese diperiodo (Senior costs, Interessi Classe A, etc.).Il rimborso del capitale dei titoli di classe B è quindi ultimo nella gerarchia dei pagamenti, siain caso di rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.

Descrizione delle politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Ciascun Cedente ha dovuto garantire una riserva di cassa depositando presso BNP ParibasSecurities Services Milano un importo pari a circa il 4% dei mutui ceduti. Questa liquidità potràessere utilizzata dalla Società Veicolo nel caso in cui, ad una data di pagamento, i fondi dis-ponibili rivenienti dagli incassi non siano sufficienti per remunerare i portafogli dei titoli secon-do l’ordine di priorità predefinito dei pagamenti. Al fine di depositare questa liquidità e per per-mettere alla società veicolo di pagare le spese di strutturazione nonché di costituire un fondodi riserva per i pagamenti non rimandabili alle date di pagamento (prevalentemente tasse) ognicedente ha concesso alla SPV un Mutuo a Ricorso Limitato che le sarà restituito dopo il com-pleto rimborso dei titoli senior.La riserva di cassa concessa dalla Banca è pari a 859 mila euro. A dicembre 2014 è in corsoun utilizzo di 1 mila euro.

236 NOTA INTEGRATIVA

Aspetti comuni alle operazioni di autocartolarizzazione

Sintesi delle politiche contabili adottate per le operazioni di auto-cartolarizzazione

Le operazioni di cartolarizzazione effettuate in data successiva al 1° gennaio 2004, non si con-figurano come una concessione «pro soluto» in quanto la Banca trattiene i rischi e i beneficidell’operazione e quindi non si qualificano per la «derecognition» ai sensi dello IAS 39. Le atti-vità cedute sono pertanto iscritte nel presente bilancio tra i «Crediti verso la clientela» sullabase della relativa forma tecnica, in contropartita alla rilevazione di un finanziamento ottenutoda parte della Società Veicolo.Con riferimento alle auto-cartolarizzazioni non si è proceduto ad iscrivere in bilancio alcunapassività verso la Società Veicolo ed è stata, quindi, adottata la medesima rappresentazioneprevista in Matrice dei Conti ossia «a saldi chiusi».Il Credito per la riserva di Liquidità è esposto in bilancio insieme al «credito per trasferimentoincassi» tra i «Crediti verso la clientela».

Informativa sui risultati economici connessi con le operazioni di auto-cartolarizzazione

L’economicità complessiva dell’operazione dipende sia dai differenziali economici strettamen-te connessi alle operazioni medesime (costo della provvista, rendimento della nuova liquiditàottenuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo tecnico della Banca che incidonosul suo standing.In ogni periodo, la Banca beneficia inoltre delle commissioni percepite per l’attività di servicingsvolta per conto dell’emittente delle notes, del rendimento sotto forma di excess spread delTitolo Junior sottoscritto (in funzione della performance dei crediti ceduti), nonché di un risul-tato connesso con il reimpiego della liquidità generata dall’operazione.

Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessicon l’operatività in auto-cartolarizzazioni

Tenuto conto della complessità delle operazioni di autocartolarizzazione nonché del loro impat-to sulla struttura finanziaria-patrimoniale della Banca, sono state coinvolte, sia nella fase dianalisi che nella fase di realizzazione, tutte le unità operative competenti sugli aspetti rilevantidelle operazioni stesse.I risultati di tali analisi sono stati oggetto di rendicontazione all’organo amministrativo.Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico porta-foglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l’amministrazione e l’incasso dei crediti nonchéla gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel contratto di servicing.Per quanto concerne le procedure per il monitoraggio dei relativi rischi, la banca continua adutilizzare gli strumenti di controllo già esistenti per i crediti in portafoglio.In adempimento a quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italiain materia, la Banca verifica inoltre che l’operazione nel suo complesso sia gestita in confor-mità alla legge e al prospetto informativo (Offering Circular). Il portafoglio di ciascuna carto-larizzazione è sottoposto a monitoraggio continuo sulla base del quale sono predisposti reportmensili e trimestrali verso la società veicolo e le controparti dell’operazione, così come previ-sti dalla documentazione contrattuale, con evidenze dello status dei crediti e dell’andamentodegli incassi.

C.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti

Informazioni di natura quantitativa

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73

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione «proprie» ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

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1.

353

C.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione «di terzi» ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

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239 NOTA INTEGRATIVA

C.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartiteper portafoglio e per tipologia

Alla data di riferimento del bilancio, la banca non detiene in bilancio esposizioni derivanti dacartolarizzazioni e pertanto la presente tabella non viene compilata.

Attività/Valori Cartolarizzazioni tradizionali Cartolarizzazioni sintetiche

A. Attività sottostanti proprie: 853 A.1 Oggetto di integrale cancellazione 1. Sofferenze X 2. Incagli X 3. Esposizioni ristrutturate X 4. Esposizioni scadute X 5. Altre attività X A.2 Oggetto di parziale cancellazione 1. Sofferenze X 2. Incagli X 3. Esposizioni ristrutturate X 4. Esposizioni scadute X 5. Altre attività X A.3 Non cancellate 853 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività 853 B. Attività sottostanti di terzi: 9.796 B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Esposizioni ristrutturate B.4 Esposizioni scadute B.5 Altre attività 9.796

C.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junioro ad altre forme di sostegno creditizio

La tavola espone la ripartizione del portafoglio oggetto di cartolarizzazione alla data di bilan-cio suddiviso in funzione al peso delle attività cartolarizzate della Banca in qualità di «origina-tor» rispetto al portafoglio complessivo di cartolarizzazione.

Nome cartolarizzazione/ Denominazione società veicolo Portafogli contabili dell'attivo Totale attività

(A) Portafogli contabili

del passivo Totale passività

(B) Valore contabile netto (C=A-B)

Esposizione massima al

rischio di perdita (D)

Differenza tra esposizione al rischio di

perdita e valore contabile (E=D-C)

CF4/Credico Finance 4 S.r.l. Voce 70 - crediti vs. clientela 6.261 4.031 2.229 2.236 7 CF5/Credico Finance 5 S.r.l. Voce 70 - crediti vs. clientela 4.189 2.806 1.384 1.426 43

Nome Cartolarizzazione/Denominazione

società veicolo Sede legale Consolidamento Attività Passività

Crediti Titoli di debito Altre Senior Mezzanine Junior

CF4/Credico Finance 4 S.r.l. Via Barberini, 47 032003 Roma

No 62.213 36.602 16.000 7.996

CF5/Credico Finance 5 S.r.l. Via Barberini, 47 032003 Roma

No 81.488 57.104 18.600 9.346

240 NOTA INTEGRATIVA

C.7 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

C.6 Società veicolo per la cartolarizzazione

La tabella espone il totale del debito residuo dei soli mutui erogati al 31/12/2014 e il valorenominale dei titoli in circolazione alla stessa data.

241 NOTA INTEGRATIVA

Società veicolo

Attività cartolarizzate (dato

di fine periodo) Incassi crediti

realizzati nell’anno Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)

Deteriorate In bonis Deteriorate In

bonis senior mezzanine junior

attività deteriorate

attività in bonis

attività deteriorate

attività in bonis

attività deteriorate

attività in bonis

Credico Finance 4 Srl 149 6.112 28 1.550 0% 0% 0% 0% 0% 0% Credico Finance 5 Srl 186 4.006 1.537 0% 0% 0% 0% 0% 0%

C.8 Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessidalla società veicolo

Voci di bilancio/Tipologia di entità

strutturata Portafogli contabili

dell'attivo Totale

attività (A) Portafogli

contabili del passivo

Totale passività (B)

Valore contabile

netto (C=A-B)

Esposizione massima al rischio

di perdita (D)

Differenza tra esposizione al rischio di perdita e

valore contabile (E=D-C) 1. Società veicolo 2. OICR 2.651 2.651 2.539 (112) MC2 Impresa Available for Sale 54 54 56 2 Numeria Salute 2 Available for Sale 500 500 500 Numeria Geminus Priv Available for Sale 1.088 1.088 986 (102) Nef Cedola R Available for Sale 1.009 1.009 997 (12)

D.1 Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente(diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

242 NOTA INTEGRATIVA

E Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Nella presente Sezione è riportata l’informativa riguardante le caratteristiche delle operazioni dicessione delle attività poste in essere dalla Banca nel corso degli esercizi 2007 e 2008.La cessione delle attività ha riguardato la cessione di crediti garantiti da ipoteca su immobili nonresidenziali allo scopo di reperire masse finanziarie alternative all’indebitamento diretto.

Finalità

La cessione a terzi di crediti con garanzia ipotecaria permette l’approvvigionamento di rilevantimasse finanziarie in alternativa all’indebitamento diretto.L’operazione, pertanto, si connota come il ricorso ad uno strumento di raccolta sul mercato inter-no per finanziare l’economia locale e si inquadra nell’ambito delle aspettative di una ulterioreespansione dei volumi inerenti al comparto dei crediti o più in generale degli impieghi coeren-temente con le linee strategiche aziendali.

Informazioni generali

La Banca ha provveduto, negli esercizi 2007 e 2008, a cedere singolarmente e «pro-soluto» adIccrea Banca SpA e a Banca Agrileasing SpA n. 30 crediti performing costituiti da mutui ipote-cari, per complessivi 24.237 mila euro.Diversamente da quanto previsto per le operazioni di cartolarizzazione, alla Banca Cedente nonviene delegata l’attività di servicing.

Informativa sui risultati economici connessi con le operazioni di cessione delle attività

L’economicità complessiva dell’operazione dipende sia dai differenziali economici strettamenteconnessi alle operazioni medesime (costo della provvista, rendimento della nuova liquidità otte-nuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo tecnico della Banca (riequilibrio del por-tafoglio impieghi, allineamento delle scadenze delle poste dello stato patrimoniale, ecc.) cheincidono sul suo standing.In particolare, dall’operazione di cessione, la Banca ha ottenuto il regolamento del prezzo deimutui ceduti in misura pari al capitale residuo degli stessi alla data del rogito di cessione.La Banca beneficia inoltre delle commissioni percepite per il rilascio di una fidejussione specifi-ca (in relazione ad ogni attività ceduta) a favore della controparte pari all’ammontare del capi-tale residuo, escutibile a prima richiesta.Tali commissioni, percepite annualmente con riferimento all’importo garantito ad ogni fine eser-cizio per tutta la durata del mutuo, risultano variabili in dipendenza dei diversi fattori (tasso, dura-ta residua, periodicità dell’ammortamento) caratterizzanti i mutui ceduti.L’impegno fidejussorio a favore della Banca cessionaria non consente il miglioramento dei«ratios» di Vigilanza, stante l’effettivo mancato trasferimento del rischio e ferma comunque lapossibilità di surroga in caso di inadempienza del debitore ceduto.

243 NOTA INTEGRATIVA

Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessicon l’operatività relativa a cessione delle attività

Tenuto conto dell’impatto delle operazioni di cessione di attività sulla struttura finanziaria-patri-moniale della Banca, sono state coinvolte, sia nella fase di analisi che nella fase di realizzazio-ne, tutte le unità operative competenti sugli aspetti rilevanti delle operazioni stesse.Le posizioni riferite a ciascuna singola cessione vengono comunque sottoposte a monitoraggiocontinuo e le fidejussioni rilasciate sono periodicamente aggiornate nell’importo a seguito delprogressivo ammortamento del sottostante mutuo garantito.

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E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero

Informazioni di natura quantitativa

245 NOTA INTEGRATIVA

Passività/Portafoglio attività Attività

finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie

valutate al fair value

Attività finanziarie

disponibili per la vendita

Attività finanziarie

detenute sino alla scadenza

Crediti verso banche

Crediti verso clientela Totale

1. Debiti verso clientela 6.837 6.837 a) a fronte di attività rilevate per intero 6.837 6.837 b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche 8.540 8.540 a) a fronte di attività rilevate per intero 8.540 8.540 b) a fronte di attività rilevate parzialmente Totale al 31.12.2014 15.376 15.376 Totale al 31.12.2013 20.394 20.394

E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate:valore di bilancio

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Non vengono utilizzati modelli interni per la misurazione del rischio di credito in quanto vieneadottata la metodologia standard.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attivitàcedute: fair value

La Banca non ha posto in essere operazioni della specie e pertanto la presente tabella nonviene compilata.

E.4 Operazioni di Covered Bond

La Banca non ha effettuato operazioni di Covered Bond.

246 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 – Rischi di mercato

Ai fini della compilazione della presente Sezione, le informazioni quali-quantitative sono ripor-tate con riferimento al «portafoglio di negoziazione» e al «portafoglio bancario» come definitinella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza. In particolare, il portafoglio di negozia-zione è dato dall’insieme degli strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischidi mercato. Da esso sono quindi escluse eventuali operazioni allocate in bilancio nel portafoglio di nego-ziazione (Held for Trading) quali i derivati a copertura gestionale di strumenti del portafogliobancario, ma non rientranti nell’anzidetta definizione di vigilanza. Queste operazioni sono com-prese nell’informativa relativa al portafoglio bancario, che pertanto, in modo residuale, vienedefinito come il complesso delle posizioni diverse da quelle ricomprese nel portafoglio di nego-ziazione.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischo di prezzo – Portafoglio di negoziazionedi vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

La strategia sottostante alla negoziazione di strumenti finanziari risponde sia ad esigenze ditesoreria, sia all’obiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti diportafoglio in termini di rischio di tasso di interesse e di rischio di prezzo.La Banca può investire disponibilità limitate di liquidità nel portafoglio di negoziazione con pre-stabiliti limiti di composizione e di Value at Risk (V.a.R.). Le posizioni detenute a fini di nego-ziazione sono quelle intenzionalmente destinata ad una successiva dismissione a breve ter-mine e/o allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e divendita con un opportuna diversificazione degli investimenti.Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione rappresenta il rischio di possibili perdite lega-te a movimenti avversi dei corsi azionari. Con riferimento all’esercizio 2014 tali rischi non rilevano per la Banca, in quanto la Banca nonha svolto attività di negoziazione di strumenti finanziari classificati nel portafoglio di negozia-zione di vigilanza. La Banca, inoltre, non assume posizioni speculative in strumenti derivati come previsto dallaIstruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia e dallo statuto.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse

Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

La gestione del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione viene effettuata in base a limitie deleghe definiti direttamente dal Consiglio di amministrazione, mentre le attività di misura-zione, controllo e verifica del rischio di tasso sono effettuate in due momenti, sia da parte degliuffici Finanza Istituto e Finanza Retail che da parte della Funzione Risk Management.

247 NOTA INTEGRATIVA

Le suddette deleghe limitano l’esposizione al rischio di tasso del portafoglio di negoziazione intermini di nozionale, di tipologia di emittente e di strumento finanziario, di valore massimo diminusvalenze (stop loss) e di limite di V.a.R..In particolare: – il limite di V.a.R. è definito con un intervallo di confidenza pari al 99% e un periodo di deten-

zione (holding period) di dieci giorni lavorativi; – il limite di «Stop Loss» è calcolato come somma degli utili e delle perdite, delle plusvalen-

ze e delle minusvalenze relativi alle posizioni residenti nel portafoglio di negoziazione. Il modello di misurazione sopra descritto rappresenta uno strumento interno a supporto dellagestione e del controllo del rischio di tasso, ma non è utilizzato per la determinazione dei requi-siti patrimoniali. Ai fini di vigilanza la Banca adotta l’approccio standard previsto dalRegolamento UE n. 575/2013 (CRR); in particolare, per i titoli di debito, il «rischio di posizionegenerico» è misurato secondo il «metodo basato sulla scadenza».Tale metodo prevede la distribuzione, distintamente per ciascuna valuta, delle posizioni infasce temporali di vita residua di riprezzamento del tasso di interesse; le posizioni così alloca-te sono opportunamente compensate per emissione, fascia temporale e gruppi di fasce tem-porali. Il requisito è dato dalla somma dei valori delle posizioni residue e delle posizioni pon-derate compensate.

I derivati e le altre operazioni «fuori bilancio» del portafoglio di negoziazione di vigilanza chedipendono in misura prevalente dai tassi di interesse sono convertiti in posizioni nel sottostan-te attraverso il cd. »metodo della doppia entrata» che consiste nell’esprimere le posizioni, pervita residua, come combinazione di una attività e di una passività a pronti e di uguale importo.

Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è monitorato tramite l’analisi giornaliera delleesposizioni.La gestione del rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione viene effettuata dalla Bancasulla base dei limiti e delle deleghe definiti direttamente dal Consiglio di amministrazione che necircoscrivono l’esposizione in termini di emittente, di ammontare massimo investito, di tipologiadi strumenti finanziari ritenuti ammissibili e di valore massimo di perdita ritenuta accettabile.L’Ufficio Finanza Retail verifica la performance del portafoglio e, in caso di raggiungimento dellimite massimo di rischio consentito (95%), procede immediatamente con il disinvestimento ditutti gli strumenti finanziari presenti nel portafoglio. La funzione di Risk Management monitora il rischio del portafoglio, nel rispetto dei limiti e dellemetodologie previste e predispone specifici report per il Consiglio di amministrazione.

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a 10

anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 128 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante 128 - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati 128 + posizioni lunghe 132 359 843 + posizioni corte 4 359 843

248 NOTA INTEGRATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua(data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivatifinanziari (242 EURO)

Informazioni di natura quantitativa

Alla voce «Derivati finanziari - senza titolo sottostante» sono rilevati gli impegni derivanti dalleoperazioni di compravendita a termine di divisa con la clientela. Per le stesse operazioni laBanca si rivolge al sistema bancario a sostanziale pareggiamento del rischio di cambio.

249 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a 10

anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari (132) 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante (132) - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati (132) + posizioni lunghe 412 906 + posizioni corte 132 412 906

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (datadi riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari(001 DOLLARO USA)

250 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a 10

anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 4 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante 4 - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati 4 + posizioni lunghe 4 + posizioni corte

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (datadi riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari(002 STERLINA GB)

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titolidi capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

La Banca non detiene nel portafoglio di negoziazione di vigilanza esposizioni in titoli di capitalee indici azionari.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologiedi «analisi della sensitività»

Alla data del 31.12.2014 risultano in essere solo operazioni fuori bilancio la cui compensazionetra posizioni lunghe e corte rende praticamente nulla l’esposizione ponderata. In considerazione,pertanto, delle ridotte dimensioni del portafoglio di negoziazione, l’effetto derivante da una varia-zione dei tassi di interesse di +/- 100 punti base è irrilevante.

251 NOTA INTEGRATIVA

2.2 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischiodi tasso di Interesse

Rischio di tasso di interesse – Portafoglio Bancario

Principali fonti del rischio di tasso di interesse

Le fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili principal-mente nei processi del credito, della raccolta e nella composizione del portafoglio titoli.In particolare, il rischio di tasso di interesse da «fair value» trae origine dalle poste a tassofisso, mentre il rischio di tasso di interesse da «flussi finanziari» trae origine dalle poste a tassovariabile.Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti asimme-trici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le prime,essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio da«fair value», le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono riconducibili al rischio da«flussi finanziari».

Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso

La Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finalizzate ad evitarela possibilità che vengano assunte posizioni eccedenti un determinato livello di rischio obiettivo. A tale proposito sono state definite le soglie di attenzione, i limiti operativi e le procedure inter-ne volte al mantenimento dell’esposizione entro livelli coerenti con la politica di gestione deirischi prevista dalla Banca. Dal punto di vista organizzativo la Banca ha individuato nell’unità Amministrazione, Finanza,Pianificazione e Controllo la struttura deputata a presidiare il processo di gestione del rischiodi tasso di interesse sul portafoglio bancario; il monitoraggio avviene su base trimestrale.Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del corri-spondente capitale interno, il Consiglio di amministrazione della Banca ha deciso di utilizzarel’algoritmo semplificato descritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap.1 della Circolare n. 285/13 dellaBanca d’Italia.Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafogliobancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a 200 punti base.L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici:1) Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e passività non

rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.2) Determinazione delle «valute rilevanti», le valute cioè il cui peso misurato come quota sul

totale attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascunavaluta rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al 5%sono aggregate fra loro.

3) Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce tempora-li. Le attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quellea tasso variabile sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse. Salvo spe-

252 NOTA INTEGRATIVA

cifiche regole di classificazione previste per alcune attività e passività, le attività e le passi-vità sono inserite nello scadenziere secondo i criteri previsti nella Circolare 272 «Manualeper la compilazione della Matrice dei Conti». Le posizioni in sofferenza, incagliate e sca-dute e/o sconfinanti deteriorate sono ricondotte nelle pertinenti fasce di vita residua sullabase delle previsioni di recupero dei flussi di cassa. Le esposizioni deteriorate per le qualinon si dispone di previsioni di recupero dei flussi di cassa sono convenzionalmente, allo-cate nelle differenti fasce temporali sulla base di una ripartizione proporzionale, utilizzandocome base di riparto la distribuzione nelle varie fasce di vita residua (a parità di tipologia dideterioramento) delle previsioni di recupero effettuate sulle altre posizioni deteriorate.

4) Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni atti-ve e passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta perfascia è moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazioneper fascia sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificatarelativa alla fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a 200 punti base per tutte lefasce).

5) Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione ponderatanetta dei singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denomi-nate nella valuta dell’aggregato nell’eventualità dello shock di tasso ipotizzato.

6) Aggregazione nelle diverse valute: le esposizioni positive relative alle singole «valute rile-vanti» e all’aggregato delle «valute non rilevanti» sono sommate tra loro. Il valore ottenutorappresenta la variazione di valore economico aziendale a fronte dello scenario ipotizzato.

Le disposizioni della normativa prudenziale che disciplinano il processo di auto-valutazionedell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) defi-niscono una soglia di attenzione del cennato indicatore di rischiosità ad un valore pari al 20%del patrimonio di vigilanza. Nel caso in cui tale indicatore assuma valori superiori alla soglia diattenzione, la Banca d’Italia approfondisce con la Banca i risultati e si riserva di adottare oppor-tuni interventi.La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e considerando unincremento di 100 punti base dello shock di tasso.Accanto all’attività di monitoraggio sopra esposta, la Banca si avvale di tecniche e modelli diAsset & Liability Management (ALM) che consentono di monitorare, con frequenza mensile, ipotenziali effetti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interesse.Nell’ambito dell’analisi di ALM Statico viene effettuata la valutazione dell’impatto sul patrimo-nio conseguente a diverse ipotesi di shock di tasso per effetto dello spostamento parallelo dellacurva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base. Tale impatto è ulteriormente scompostoper singole forme tecniche di attivo e passivo al fine di evidenziarne il contributo alla sensitivi-tà complessiva e di cogliere la diversa reattività delle poste a tasso fisso, variabile e misto.Nell’ambito delle analisi di ALM Dinamico viene analizzata la variabilità sia del margine di inte-resse che del patrimonio netto e della forbice creditizia in diversi scenari di cambiamento deitassi di interesse e di evoluzione della Banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La simulazione impiega un’ipotesi di costanza delle masse della Banca all’interno dell’orizzon-te di analisi dei 12 mesi, in contesti di spostamento graduale del livello di tassi pari a +/-100punti base, andando a isolare la variabilità di margine e patrimonio nei diversi contesti. Le analisi di ALM vengono valutate mensilmente dall’unità Amministrazione, Finanza,Pianificazione e Controllo, mentre le attività di controllo e verifica del rischio di tasso sonodemandate alla funzione di Risk Management.

253 NOTA INTEGRATIVA

La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà, costi-tuito in prevalenza da titoli classificati nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per lavendita, viene supportata da tecniche e modelli di Value at Risk, Modified Duration e diMassima Perdita Accettabile (Stop Loss) che consentono di determinare, con frequenza gior-naliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore delportafoglio titoli.In particolare, il limite di Value at Risk è definito con intervallo di confidenza pari al 99% e perio-do di detenzione (holding period) di dieci giorni lavorativi, il limite di Effective Duration, calco-lato in base ad un’ipotesi di variazione della curva di +/-100 bp, è definito in relazione alla tipo-logia di emittente, mentre il limite di «Stop Loss» è calcolato come somma degli utili e delleperdite, delle plusvalenze e delle minusvalenze relativi alle posizioni residenti nel portafogliobancario maturate durante l’esercizio in corso ovvero rispetto al prezzo di carico delle posizionistesse.

Rischio di prezzo – Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale aventi lafinalità di perseguire determinati obiettivi strategici di medio-lungo periodo. In particolare, nelportafoglio bancario sono presenti per lo piu’ partecipazioni che costituiscono cointeressenzein società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo o in società o enti strumentali allosviluppo dell’attività della Banca. Ad oggi, vista l’attuale operatività non sono poste in essere operazioni di copertura del rischiodi prezzo.

B. Attività di copertura del fair value

La Banca ha posto in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, perla cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla cd Fair Value Option. Lastrategia adottata dalla Banca mira a contenere il rischio tasso e a stabilizzare il margine di inte-resse. I derivati utilizzati sono rappresentati da interest rate swap (IRS) del tipo «plain vanilla». Alla data di fine esercizio le attività finanziarie in regime di Fair Value Option ammontano a28 mila euro.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell’espo-sizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso variabile.

254 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 202.012 356.590 145.959 25.760 50.404 105.711 29.988 1.1 Titoli di debito 42.643 46.655 7.724 26.107 101.793 25.299 - con opzione di rimborso anticipato 500 - altri 42.143 46.655 7.724 26.107 101.793 25.299 1.2 Finanziamenti a banche 40.297 14.427 29.287 1.3 Finanziamenti a clientela 161.714 299.520 70.016 18.036 24.297 3.917 4.689 - c/c 122.004 649 616 931 4.577 - altri finanziamenti 39.710 298.871 69.400 17.105 19.720 3.917 4.689 - con opzione di rimborso anticipato 6.473 131.252 51.885 13.297 4.833 3.308 4.478 - altri 33.237 167.619 17.515 3.807 14.887 610 210 2. Passività per cassa 379.306 237.019 41.860 69.127 97.132 3.113 2.1 Debiti verso clientela 379.173 4.777 6.246 24.834 5.764 - c/c 352.985 136 64 200 - altri debiti 26.187 4.641 6.183 24.634 5.764 - con opzione di rimborso anticipato - altri 26.187 4.641 6.183 24.634 5.764 2.2 Debiti verso banche 79 176.441 720 - c/c 19 - altri debiti 60 176.441 720 2.3 Titoli di debito 54 55.800 34.894 44.293 91.368 3.113 - con opzione di rimborso anticipato - altri 54 55.800 34.894 44.293 91.368 3.113 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 162 (7.133) (3.494) 309 6.243 2.613 1.300 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante 162 (7.133) (3.494) 309 6.243 2.613 1.300 - Opzioni 162 (7.204) (3.494) 309 6.314 2.613 1.300 + posizioni lunghe 162 234 473 810 6.314 2.613 1.300 + posizioni corte 7.438 3.967 502 - Altri derivati 71 (71) + posizioni lunghe 4.184 6.649 + posizioni corte 4.184 6.578 71 4. Altre operazioni fuori bilancio (10.224) 2.019 4.517 3.395 293 1 + posizioni lunghe 1.683 2.019 4.517 3.395 293 1 + posizioni corte 11.907

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento)delle attività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (242 EURO)

Informazioni di natura quantitativa

La tabella sopra esposta, con riferimento alla valuta euro e quelle successive con riferimentoalle altre valute, riportano la distribuzione temporale delle attività, delle passività e dei derivatifinanziari in base alla durata residua per data di riprezzamento.

255 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 1.824 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.824 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 1.644 2.1 Debiti verso clientela 1.644 - c/c 1.644 - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento)delle attività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (001 DOLLARO USA)

256 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 28 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 28 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento)delle attività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (002 STERLINA GB)

257 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 8 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 8 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento)delle attività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (071 YEN GIAPPONESE)

258 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 34 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 34 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 1 2.1 Debiti verso clientela 1 - c/c 1 - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delleattività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (012 DOLLARO CANADA)

259 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 209 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 209 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 30 2.1 Debiti verso clientela 30 - c/c 30 - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delleattività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (003 FRANCO SVIZZERA)

260 NOTA INTEGRATIVA

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno da oltre 1

anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a

10 anni oltre 10 anni durata

indeterminata 1. Attività per cassa 14 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 14 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 3 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche 3 - c/c 3 - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento)delle attività e delle passività finanziarie – Valuta di denominazione: (ALTRE VALUTE)

261 NOTA INTEGRATIVA

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

Analisi ALM

Sulla base delle analisi ALM al 31 dicembre 2014, emerge che, in ipotesi di volumi costanti,una variazione istantanea di +100 punti base avrebbe un impatto negativo sul patrimonio di -14.732 mila euro e positivo sul margine di interesse pari a 459 mila euro.Una variazione negativa di -100 punti base avrebbe un effetto positivo sul patrimonio pari a+13.844 mila euro e pure positivo sul margine di interesse di 244 mila euro.L’impatto complessivo rispetto allo scenario di tassi costanti ammonterebbe quindi a -14.273mila euro in presenza di una variazione di +100 punti base ed a +14.088 mila euro a frontedi una variazione di -100 punti base.

Portafoglio di investimento

Con riferimento al portafoglio titoli di proprietà classificato alle voci 40 «Attività finanziarie dispo-nibili per la vendita» e 60 «Finanziamenti e Crediti» della attivo patrimoniale, il VAR alla data difine esericio è risultato pari a 3.895 mila euro in valore assoluto e pari al 1,521 in percentuale.

Value at RISK (Portafoglio di Investimento)

VAR al 31.12.2014

VAR sul portafoglio complessivo (%) 1,521 %VAR assoluto (In migliaia di euro) 3.895

VAR sul portafoglio complessivo (%)VAR Minimo 0,881 %VAR Massimo 2,533 %

VAR assoluto (In migliaia di euro)VAR Minimo 1.450VAR Massimo 6.645

262 NOTA INTEGRATIVA

2.3 Rischio di cambio

Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite sulle operazioni in valuta per effet-to di avverse variazioni dei corsi delle divise estere.

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia le banche di cre-dito cooperativo, nell’esercizio dell’attività in cambi, non possono assumere posizioni specu-lative e devono contenere l’eventuale posizione netta aperta in cambi entro il 2% del patri-monio di vigilanza (Cfr. Circ. 229/99 Titolo VII, Cap. 1). Inoltre, per effetto di tale vincolo nor-mativo, sono escluse – anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale – dalla disci-plina relativa al calcolo dei requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio (Cfr. Circ. 229/99Titolo IV, Cap.3).

La Banca è marginalmente esposta al rischio di cambio alla luce dei richiamati vincoli normativi.L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quan-to previsto dalla normativa di Vigilanza in materia.La sua misurazione si fonda sul calcolo della «posizione netta in cambi», cioè del saldo ditutte le attività e le passività (in bilancio e «fuori bilancio») relative a ciascuna valuta.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L’attività di copertura del rischio di cambio avviene attraverso un’attenta politica di sostanzia-le pareggiamento delle posizioni in valuta rilevate.

263 NOTA INTEGRATIVA

Voci Valute

Dollari USA Sterline Yen Dollari canadesi Franchi svizzeri Altre valute A. Attività finanziarie 1.824 28 8 34 209 14 A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche 1.824 28 8 34 209 14 A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività 19 6 1 7 8 31 C. Passività finanziarie 1.644 1 30 3 C.1 Debiti verso banche 3 C.2 Debiti verso clientela 1.644 1 30 C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari (132) 4 - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati (132) 4 + posizioni lunghe 1.318 4 + posizioni corte 1.450 Totale attività 3.161 38 10 41 216 45 Totale passività 3.094 1 30 3 Sbilancio (+/-) 68 38 10 40 187 41

2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

La Banca non utilizza modelli interni per l’analisi di sensitività.

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Informazioni di natura quantitativa

264 NOTA INTEGRATIVA

Attività sottostanti/Tipologie derivati Totale al 31.12.2014 Totale al 31.12.2013

Over the counter Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro 2.636 2.538 a) Opzioni b) Swap c) Forward 2.636 2.538 d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale 2.636 2.538 Valori medi 2.982 1.641

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi

A. Derivati finanziari

2.4 Gli strumenti derivati

Alla riga «Valute e oro c) Forward» è esposto il valore nozionale delle operazioni di compra-vendita a termine di valute effettuate per conto della clientela.

Attività sottostanti/Tipologie derivati Totale al 31.12.2014 Totale al 31.12.2013

Over the counter Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 1. Titoli di debito e tassi d’interesse 1.679 1.241 a) Opzioni 1.596 1.116 b) Swap 82 126 c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale 1.679 1.241 Valori medi 1.507 1.108

A.2.2 Altri derivati

265 NOTA INTEGRATIVA

Alla sottovoce «Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni» è esposto il valore nozionale deifinanziamenti con opzione floor attiva al momento dell’erogazione.Alla sottovoce «Titoli di debito e tassi d’interesse b) Swap» è esposto il valore nominale deiderivati finanziari rappresentati da contratti Interest Rate Swap a copertura dei finanziamentierogati alla clientela.

A.2.1 Di copertura

La Banca non detiene derivati di copertura inclusi nel portafoglio bancario.

266 NOTA INTEGRATIVA

Portafogli/Tipologie derivati Fair Value positivo

Totale al 31.12.2014 Totale al 31.12.2013 Over the counter Controparti centrali Over the counter Controparti centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 115 22 a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward 115 22 f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati 90 31 a) Opzioni 90 31 b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 204 53

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Alla riga «Portafoglio di negoziazione di vigilanza e) Forward» è evidenziato il valore positivodei derivati connessi alle operazioni di compravendita a termine in valuta per conto dellaclientela.Alla riga «Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni» è esposto il valore positivo delleopzioni floor su finanziamenti.

267 NOTA INTEGRATIVA

Portafogli/Tipologie derivati Fair Value negativo

Totale al 31.12.2014 Totale al 31.12.2013 Over the counter Controparti centrali Over the counter Controparti centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 115 22 a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward 115 22 f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati 7 12 a) Opzioni b) Interest rate swap 7 12 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 121 33

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Alla riga «Portafoglio di negoziazione di vigilanza e) Forward» è evidenziato il valore negativo deiderivati connessi alle operazioni di compravendita a termine in valuta per conto della clientela.Alla riga «Portafoglio bancario – altri derivati a) Interest Rate Swap» è esposto il valore negativodei contratti derivati a copertura dei finanziamenti.

Contratti non rientranti in accordi di compensazione

Gov

erni

e b

anch

e ce

ntra

li

Altr

i ent

i pub

blic

i

Ban

che

Soc

ietà

fina

nzia

rie

Soc

ietà

di

assi

cura

zion

e

Impr

ese

non

finan

ziar

ie

Altr

i sog

getti

1) Titoli di debito e tassi d’interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3) Valute e oro - valore nozionale 1.318 1.318 - fair value positivo 115 - fair value negativo 115 - esposizione futura 12 12 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura

La tabella espone il valore nozionale, il fair value e l’esposizione futura con riferimento alleoperazioni a termine in divisa per conto della clientela.

268 NOTA INTEGRATIVA

A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali,fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordidi compensazione

A.6 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali,fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordidi compensazione

La Banca non detiene contratti derivati rientranti in accordi di compensazione.

269 NOTA INTEGRATIVA

Contratti non rientranti in accordi di compensazione

Gov

erni

e b

anch

e ce

ntra

li

Altr

i ent

i pub

blic

i

Ban

che

Soc

ietà

fina

nzia

rie

Soc

ietà

di

assi

cura

zion

e

Impr

ese

non

finan

ziar

ie

Altr

i sog

getti

1) Titoli di debito e tassi d’interesse - valore nozionale 82 1.596 - fair value positivo 90 - fair value negativo 7 - esposizione futura 22 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3) Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura

A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordipositivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

La tabella evidenzia il valore nozionale, il fair value e l’esposizione futura dei contratti derivatinegoziati a copertura dei finanziamenti e delle opzioni floor su mutui.

A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordipositivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Alla data di riferimento del bilancio, la banca non detiene contratti derivati rientranti in accordidi compensazione.

270 NOTA INTEGRATIVA

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5

anni Oltre 5 anni Totale A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 2.636 2.636 A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 2.636 2.636 A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario 13 307 1.359 1.679 B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse 13 307 1.359 1.679 B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale al 31.12.2014 2.648 307 1.359 4.314 Totale al 31.12.2013 2.584 265 930 3.779

B. Derivati creditizi

La Banca non detiene derivati creditizi pertanto la presente sezione non viene compilata.

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario - Modelli interni

La Banca non utilizza modelli interni.

C. Derivati finanziari e creditizi

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futuraper controparti

La Banca non detiene derivati finanziari e creditizi OTC.

271 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 3 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Si definisce rischio di liquidità la possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impe-gni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) e/o divendere attività sul mercato (asset liquidity risk) per far fronte allo sbilancio da finanziare ovve-ro del fatto di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte ai propri impegni. Il funding liquidity risk, a sua volta, può essere distinto tra: i) mismatching liquidity risk, consi-stente nel rischio connesso al disallineamento delle scadenze delle entrate/uscite di cassadelle attività/passività finanziarie di/fuori bilancio ii) contingency liquidity risk, ossia il rischio cheeventi inattesi possano richiedere un ammontare di disponibilità liquide maggiore di quello sti-mato come necessario.Le fonti del rischio di liquidità a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente neiprocessi della Finanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito.La composizione del portafoglio di proprietà della Banca, formato prevalentemente da stru-menti finanziari di alta qualità, e le linee di credito attivate con le controparti bancarie di riferi-mento per soddisfare inattese esigenze di liquidità rappresentano i principali strumenti di miti-gazione del rischio di liquidità.La Banca adotta un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità che, in conformità allaregolamentazione prudenziale in materia, persegue gli obiettivi di:– disporre di liquidità in qualsiasi momento e, quindi, di rimanere nella condizione di far fron-

te ai propri impegni di pagamento in situazioni sia di normale corso degli affari, sia di crisi;– finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di mercato correnti e prospettiche.Nella sua funzione di organo di supervisione strategia, il Consiglio di amministrazione dellaBanca definisce le strategie, politiche, responsabilità, processi, obiettivi di rischio, soglie di tol-leranza e limiti all’esposizione al rischio di liquidità (operativa e strutturale), nonché gli stru-menti per la gestione, in condizioni sia di normale corso degli affari, sia di crisi di liquidità, for-malizzando la «Policy per il governo e la gestione del rischio di liquidità» della Banca stessa.L’attività di programmazione e verifica periodica dello sviluppo degli impieghi e della raccolta èeffettuata dal Comitato Crediti e Finanza, di recente costituzione.La gestione della liquidità è affidata, per specifiche competenze, all’ufficio Finanza Istituto chea tal fine si avvale delle previsioni di impegno e, in particolare, dei flussi di cassa in scadenzarilevati tramite lo scadenzario.Il controllo del rischio di liquidità è in capo alla funzione Risk Management ed è finalizzato agarantire la disponibilità di riserve di liquidità sufficienti ad assicurare la solvibilità nel breve ter-mine ed, al tempo stesso, il mantenimento di un sostanziale equilibrio fra le scadenze mediedi impieghi e raccolta nel medio/lungo termine.La Banca intende perseguire un duplice obiettivo:1. la gestione della liquidità operativa finalizzata a garantire la capacità di far fronte agli impe-

gni di pagamento per cassa, previsti e imprevisti, di breve termine (fino a 12 mesi);2. la gestione della liquidità strutturale volta a mantenere un adeguato rapporto tra passività

complessive e attività a medio/lungo termine.La Banca misura e monitora la propria esposizione al rischio di liquidità operativa attraverso:– l’indicatore «Liquidity Coverage Ratio» costituito dal rapporto fra le attività liquide e i flussi di

cassa netti calcolati in condizioni di stress. L’indicatore è stato definito sulla base delle segna-

272 NOTA INTEGRATIVA

lazioni di vigilanza sul «Requisito in materia di Copertura della Liquidità» che, in ottemperan-za a quanto previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013, le banche sono tenute ad effettua-re su base mensile a partire dalla data di riferimento del 31 marzo 2014 oppure l’indicatore«Liquidity Coverage Ratio in condizioni di normalità (LCRN)» costituito dal rapporto fra le atti-vità liquide e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di moderato stress;

– la costante verifica della maturity ladder alimentata mensilmente con dati estratti dai dipar-timentali della Banca. Tale schema, attraverso la costruzione degli sbilanci (gap) periodalie cumulati, consente di determinare e valutare il fabbisogno (o surplus) finanziario dellaBanca nell’orizzonte temporale considerato. L’analisi è di tipo statico/deterministico inquanto evidenzia il fabbisogno o la disponibilità di liquidità su un orizzonte temporale di 12mesi a partire dallo sviluppo dei flussi generati/assorbiti dalle operazioni presenti in bilan-cio alla data di riferimento dell’osservazione;

– l’analisi degli indicatori di sorveglianza/monitoraggio, ivi compresi gli indicatori sulla con-centrazione della raccolta per singole controparti, per forme tecniche e per scadenze.

Per la misurazione e il monitoraggio della liquidità strutturale la Banca adotta degli indicatoriche consentono di monitorare durate medie e masse di impieghi a clientela, raccolta da clien-tela a scadenza e mezzi patrimoniali disponibili, al fine di poter valutare la coerenza e la soste-nibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca. Inoltre, la Banca utilizza l’indicatore«Net Stable Funding Ratio» costituito dal rapporto fra le fonti di provvista stabili e le attività amedio-lungo termine. L’indicatore è stato definito sulla base delle segnalazioni di vigilanza sul«Finanziamento Stabile» che, in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (UE) n.575/2013, le banche sono tenute ad effettuare su base trimestrale a partire dalla data di riferi-mento del 31 marzo 2014.La Banca ha definito anche un set di indicatori di allerta/crisi, specifica/sistemica, ossia un insie-me di rilevazioni di natura quali-quantitativa utili per l’individuazione di segnali che evidenzinoun potenziale incremento dell’esposizione al rischio di liquidità. Tali indicatori rappresentano unelemento informativo importante per l’attivazione delle misure di attenuazione del rischio di liqui-dità previste dal Contingency Funding Plan. Quest’ultimo attiene alla gestione delle emergenzee contiene le procedure organizzative ed operative che individuano le modalità di intervento perla gestione ed il superamento di situazioni di allerta o di crisi di liquidità.Ai fini di valutare la propria vulnerabilità alle situazioni di tensione di liquidità eccezionali maplausibili, periodicamente sono condotte delle prove di stress in termini di analisi di sensitivitàe/o di «scenario». Questi ultimi, condotti secondo un approccio qualitativo basato sull’esperien-za aziendale e sulle indicazioni fornite dalla normativa e dalle linee guida di vigilanza, contem-plano due «scenari» di crisi di liquidità, di mercato/sistemica e specifica della singola banca. Sono in corso le attività di approfondimento volte a rivisitare la normativa interna sulla gestio-ne del rischio di liquidità, in particolare alla luce delle nuove disposizioni di vigilanza in materiadi RAF e delle soluzioni organizzative che la Banca intende adottare per il recepimento dellacitata nuova regolamentazione, nonché della necessità di garantire la coerenza tra le misura-zioni gestionali e quelle regolamentari.La liquidità della Banca si mantiene su livelli discreti. Al 31 dicembre 2014 l’importo delle riser-ve di liquidità stanziabili presso la Banca Centrale Europea è pari a 287 milioni di euro, di cui97 milioni di euro non impegnati.Il ricorso alla BCE ammonta a 169 milioni di euro e comprende 30 milioni di euro relativi aifinanziamenti assunti nell’ambito del programma delle operazioni di rifinanziamento mirato alungo termine T-LTRO (Targed Long Term Refinancing Operation).Coerentemente con le linee guida dei piani operativo e strategico e considerati gli impegni dirimborso delle operazioni eseguite con la BCE, particolare e crescente attenzione è data allaposizione di liquidità della Banca.

273 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie – Valuta di denominazione: (242 EURO)

Informazioni di natura quantitativa

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi fino a 6

mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni

Oltre 5 anni

Durata indeterminata

Attività per cassa 156.565 12.188 3.821 11.410 39.081 54.000 51.763 233.230 339.544 4.383 A.1 Titoli di Stato 2.751 760 3.517 65.000 127.500 A.2 Altri titoli di debito 10.092 513 23 7.913 4.179 948 A.3 Quote O.I.C.R. 2.651 A.4 Finanziamenti 153.915 2.095 3.821 11.410 35.817 53.217 40.333 164.050 211.096 4.383 - banche 40.013 10.044 29.287 4.383 - clientela 113.902 2.095 3.821 11.410 25.773 23.929 40.333 164.050 211.096 Passività per cassa 372.971 9.593 552 89.656 79.298 21.390 56.414 185.429 17.280 B.1 Depositi e conti correnti 368.766 20 336 1.693 2.810 5.944 25.448 5.728 - banche 19 - clientela 368.747 20 336 1.693 2.810 5.944 25.448 5.728 B.2 Titoli di debito 82 9.573 216 12.889 12.462 15.345 30.923 148.366 3.345 B.3 Altre passività 4.122 75.074 64.026 102 43 31.335 13.935 Operazioni "fuori bilancio" (671) 128 67 27 133 439 4.598 12.228 2.859 C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 128 - posizioni lunghe 132 359 843 - posizioni corte 4 359 843 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale (1) - posizioni lunghe - posizioni corte 1 C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi (737) 737 - posizioni lunghe 737 - posizioni corte 737 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 65 67 28 133 439 4.598 11.491 2.859 C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

La tabella sopra esposta, con riferimento alla valuta euro e quelle successive riferite alle altrevalute, riportano la distribuzione temporale delle attività, delle passività e dei derivati finanziari,sia per le operazioni a tasso fisso sia per quelle a tasso indicizzato, in base alla durata residuacontrattuale. Con il proposito di incrementare l’ammontare di attività finanziarie elegibili per leoperazioni di rifinanziamento con la BCE e quindi, rafforzare la propria posizione di liquidità, laBanca ha posto in essere nel corso del 2012 e nel 2013 delle operazioni di autocartolarizza-zione di crediti in bonis:

274 NOTA INTEGRATIVA

– un’operazione di autocartolarizzazione con controparte Iccrea Banca Spa, denominata«Credico Finance 10» effettuata nell’esercizio 2012. L’operazione ha previsto l’emissione dititoli senior in un’unica tranche da parte della società veicolo per un importo complessivo di1.333.200 mila euro, l’emissione di titoli junior in corrispondenza di ciascuna banca ade-rente ed il contestuale riacquisto da parte delle banche originator del complesso delle pas-sività emesse dalla società veicolo. La Banca ha, pertanto, sottoscritto il 100% di tali passi-vità, pari a 54.900 mila euro valore nominale del titolo senior e a 10.214 mila euro valorenominale del titolo junior;

– un’operazione di autocartolarizzazione con controparte Cassa Centrale Banca Spa, deno-minata «BCC SME Finance 1 Srl» effettuata nell’esercizio 2012. L’operazione ha previstol’emissione di titoli senior in un’unica tranche da parte della società veicolo per un importocomplessivo di 1.533.000 mila euro, l’emissione di titoli junior in corrispondenza di ciascunabanca aderente ed il contestuale riacquisto da parte delle banche originator del complessodelle passività emesse dalla società veicolo. La Banca ha, pertanto, sottoscritto il 100% ditali passività, pari a 32.800 mila euro valore nominale del titolo senior e a 14.008 mila eurovalore nominale del titolo junior;

– un’operazione di autocartolarizzazione con controparte Iccrea Banca Spa, denominata«Credico Finance 12» effettuata nell’esercizio 2013. L’operazione ha previsto l’emissione dititoli senior in un’unica tranche da parte della società veicolo per un importo complessivo di916.400 mila euro, l’emissione di titoli junior in corrispondenza di ciascuna banca aderenteed il contestuale riacquisto da parte delle banche originator del complesso delle passivitàemesse dalla società veicolo. La Banca ha, pertanto, sottoscritto il 100% di tali passività,pari a 18.900 mila euro valore nominale del titolo senior e a 2.567 mila euro valore nominaledel titolo junior.

Per ulteriori specifiche delle due operazioni sopracitate si rimanda alla presente Parte E –Sezione 1 – Rischio di credito, «C. Operazioni di cartolarizzazione e cessione delle attività».

275 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie – Valuta di denominazione: (001 DOLLARO USA)

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi fino a 6

mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni Oltre 5

anni Durata

indeterminata

Attività per cassa 1.824 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 1.824 - banche 1.824 - clientela Passività per cassa 1.644 B.1 Depositi e conti correnti 1.644 - banche - clientela 1.644 B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" (132) C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale (132) - posizioni lunghe 412 906 - posizioni corte 132 412 906 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

276 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie - Valuta di denominazione: (002 STERLINA GB)

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni a

15 giorni da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese

fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni

Oltre 5 anni

Durata indeterminata

Attività per cassa 28 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 28 - banche 28 - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" 4 C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 4 - posizioni lunghe 4 - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

277 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie - Valuta di denominazione: (071 YEN GIAPPONESE)

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni a

15 giorni da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese

fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni

Oltre 5 anni

Durata indeterminata

Attività per cassa 8 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 8 - banche 8 - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

278 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie - Valuta di denominazione: (012 DOLLARO CANADA)

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi fino a 6

mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni Oltre 5

anni Durata

indeterminata

Attività per cassa 34 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 34 - banche 34 - clientela Passività per cassa 1 B.1 Depositi e conti correnti 1 - banche - clientela 1 B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizione corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

279 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie - Valuta di denominazione: (003 FRANCO SVIZZERA)

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi fino a 6

mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni Oltre 5

anni Durata

indeterminata

Attività per cassa 209 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 209 - banche 209 - clientela Passività per cassa 30 B.1 Depositi e conti correnti 30 - banche - clientela 30 B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

280 NOTA INTEGRATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passivitàfinanziarie - Valuta di denominazione: (ALTRE VALUTE)

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi fino a 6

mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni Oltre 5

anni Durata

indeterminata

Attività per cassa 14 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 14 - banche 14 - clientela Passività per cassa 3 B.1 Depositi e conti correnti 3 - banche 3 - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte

281 NOTA INTEGRATIVA

Forme tecniche Impegnate Non impegnate

Totale 2014 Totale 2013 VB FV VB FV

1. Cassa e disponibilità liquide X 3.090 X 3.090 3.483 2. Titoli di debito 134.303 134.303 115.919 115.919 250.222 183.250 3. Titoli di capitale 6.111 6.111 6.111 6.111 4. Finanziamenti 117.526 X 553.699 X 671.225 698.070 5. Altre attività finanziarie X 2.855 X 2.855 2.605 6. Attività non finanziarie X 17.182 X 17.182 15.771 Totale al 31.12.2014 251.829 134.303 698.857 122.030 950.686 X Totale al 31.12.2013 207.535 70.493 701.756 118.868 X 909.290

Legenda: VB = valore di bilancio FV = fair value

2. Informativa sulle attività impegnate iscritte in bilancio

Forme tecniche Impegnate Non Impegnate Totale al 2014 Totale al 2013

1. Attività finanziarie 66.517 39.393 105.911 160.084 - Titoli 66.517 39.393 105.911 160.084 - Altre 2. Attività non finanziarie Totale al 31.12.2014 66.517 39.393 105.911 X Totale al 31.12.2013 117.948 42.136 X 160.084

3. Informativa sulle attività di proprietà impegnate non iscritte in bilancio

Sezione 4 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio operativo

Il rischio operativo, così come definito dalla regolamentazione prudenziale, è il rischio di sub-ire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane esistemi interni, oppure da eventi esogeni. Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo manife-stazioni negative dell’evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all’attività dellaBanca e riguardano l’intera struttura della stessa (governo, business e supporto).

Principali fonti di manifestazione

Il rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato trasversalmen-te da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio ope-rativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezzasul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei pro-dotti, ai danni da eventi esterni, alla disfunzione dei sistemi informatici e all’esecuzione, con-segna e gestione dei processi. Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alle funzioni azienda-li importanti in outsourcing.

Struttura organizzativa preposta al controllo del rischio

La Banca ha provveduto alla definizione di responsabilità ed attribuzioni organizzative artico-late sia sugli Organi di Vertice che sulle unità organizzative aziendali, finalizzate al presidio delrischio in esame.In particolare, il Consiglio di amministrazione è responsabile dell’istituzione e del manteni-mento di un efficace Sistema di Misurazione e Controllo del Rischio Operativo. Il DirettoreGenerale, in coerenza con il modello di business ed il grado di esposizione ai rischi definito dalConsiglio di amministrazione, predispone le misure necessarie ad assicurare l’attuazione ed ilcorretto funzionamento del sistema di monitoraggio e gestione del Rischio Operativo, assicu-rando che siano stati stabiliti canali di comunicazione efficaci, al fine di garantire che tutto il per-sonale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure rilevanti relative al sistema di gestio-ne del Rischio Operativo. In tale ambito, il Direttore Generale gestisce le problematiche e lecriticità relative agli aspetti organizzativi ed operativi dell’attività di gestione del RischioOperativo. Il Collegio sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali di sorveglianza,vigila sul grado di adeguatezza del sistema di gestione e controllo del rischio adottato, sul suoconcreto funzionamento e sulla rispondenza ai requisiti stabiliti dalla normativa.Nella gestione e controllo dei Rischi Operativi sono poi coinvolte le unità organizzative, cia-scuna delle quali è destinataria dell’attribuzione di specifiche responsabilità coerenti con la tito-larità delle attività dei processi nei quali il rischio in argomento si può manifestare. Tra queste,la funzione Risk Management è responsabile dell’analisi e valutazione dei Rischi Operativi,garantendo un’efficace e puntuale valutazione dei profili di manifestazione relativi, nel rispettodelle modalità operative di propria competenza.

282 NOTA INTEGRATIVA

283 NOTA INTEGRATIVA

La revisione interna, altresì, nel più ampio ambito delle attività di controllo di propria compe-tenza, effettua sui rischi operativi specifiche e mirate verifiche. Sempre con riferimento ai presidi organizzativi, assume rilevanza anche la funzione diConformità, deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme, che fornisce un sup-porto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministra-tive, di riportare perdite rilevanti conseguenti alla violazione di normativa esterna (leggi o rego-lamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici di autodisciplina).

Sistemi interni di misurazione, gestione e controllo del rischio operativo e valutazionedelle performance di gestione

Con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fronte dei rischioperativi, la Banca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie avan-zate individuate dalla Vigilanza e in considerazione dei propri profili organizzativi, operativi edimensionali, ha deliberato l’applicazione del metodo base (Basic Indicator Approach – BIA).Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene misu-rato applicando il coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre osservazionisu base annuale di un indicatore del volume di operatività aziendale (c.d. «indicatore rilevan-te», riferite alla situazione di fine esercizio).Qualora da una delle osservazioni risulti che l’indicatore rilevante è negativo o nullo, non sitiene conto di questo dato nel calcolo della media triennale. Il sistema dei controlli interni costituisce il presidio principale per la prevenzione e il conteni-mento dei rischi operativi.Per la gestione ed il controllo del rischio operativo, la Banca monitora l’esposizione a determi-nati profili di insorgenza di tale rischio anche attraverso l’analisi ed il monitoraggio di un insie-me di «indicatori di rilevanza». La Funzione Risk Management per la conduzione della propria attività di valutazione, si avva-le anche delle metodologie e degli strumenti utilizzati dall’Internal Auditing. Le metodologie in argomento si basano sul censimento delle fasi e delle attività in cui si arti-colano tutti i processi operativi standard relativamente ai quali vengono individuati i rischipotenziali e i contenuti di controllo «ideali», sia di primo sia di secondo livello; la verifica del-l’esistenza e dell’effettiva applicazione di tali contenuti permette di misurare l’adeguatezza deipresidi organizzativi e di processo ai fini della mitigazione e del contenimento delle diverse fat-tispecie di manifestazione del rischio entro i limiti definiti dal Consiglio di amministrazione. Per una più articolata valutazione dei rischi operativi la Banca ha avviato l’impostazione di unsistema di raccolta e conservazione dei dati relativi a eventi e perdite operative più significati-vi così da poterlo utilizzare, in affiancamento alle metodologie quantitative previste, come sup-porto maggiormente strutturato dei relativi monitoraggi.Con riguardo al governo dei rischi operativi rilevano, anche, i presidi adottati nel contesto del-l’adeguamento alla nuova disciplina in materia di esternalizzazione di funzionali aziendali,introdotte con il 15° aggiornamento alla Circolare 263/06 (Titolo V, Capitolo 7, Sezione IV), chedefiniscono un quadro organico dei principi e delle regole cui attenersi per procedere all’ester-nalizzazione di funzioni aziendali e richiedono l’attivazione di specifici presidi a fronte dei rischiconnessi, nonché il mantenimento della capacità di controllo dell’operato del fornitore e dellecompetenze necessarie all’eventuale re-internalizzazione, in caso di necessità, delle attivitàesternalizzate.A riguardo si precisa che la Banca, in via prevalente, si avvale dei servizi offerti da società/entiappartenenti al Sistema del Credito Cooperativo, costituite e operanti nella logica di servizio

284 NOTA INTEGRATIVA

Pubblicazione dell’informativa al pubblico

La Banca svolge le necessarie attività per rispondere ai requisiti normativi in tema di«Informativa al Pubblico» richiesti dal c.d. «Pillar III» di Basilea 2. Le previste tavole informa-tive (risk report), ed i relativi aggiornamenti, sono pubblicate sul sito internet della Bancawww.bancasanbiagio.it

prevalente alle BCC-CR, offrendo soluzioni mirate, coerenti con le caratteristiche delle stesse.Queste circostanze costituiscono, già in quanto tali, una mitigazione dei rischi assunti dallaBanca nell’esternalizzazione di funzioni di controllo od operative importanti. Con riguardo a tutti i profili di esternalizzazione in essere, sono state attivate le modalità attead accertare il corretto svolgimento delle attività da parte del fornitore predisponendo, in fun-zione delle diverse tipologie, differenti livelli di protezione contrattuale e di controllo. Gli accordi di esternalizzazione formalizzati in un apposito contratto sono in corso di revisioneper assicurare che riportino le attività oggetto di esternalizzazione; il perimetro di applicazionecon i rispettivi diritti, obblighi, responsabilità; le modalità di svolgimento del servizio; le condi-zioni al verificarsi delle quali possono essere apportate modifiche; la durata; le modalità di rin-novo e di interruzione; le condizioni economiche; le clausole di protezione dei dati personali,dei dati personali sensibili, delle informazioni riservate di proprietà della Banca.Con riferimento all’esternalizzazione di funzioni operative importanti e di funzioni aziendali dicontrollo sono in corso di definizione i livelli di servizio assicurati in caso di emergenza e le col-legate soluzioni di continuità; è stato richiesto di contemplare contrattualmente (i) il diritto diaccesso, per l’Autorità di Vigilanza, ai locali in cui opera il fornitore di servizi; (ii) la presenza dispecifiche clausole risolutive per porre fine all’accordo di esternalizzazione in caso di partico-lari eventi che impediscano al Fornitore di garantire il servizio o in caso di mancato rispetto dellivello di servizio concordato.Con riguardo, all’esternalizzazione del contante, oltre a quelli sopra richiamati, sono già attivi ipresidi ulteriori richiesti dalla specifica normativa di riferimento, legati alla particolare operatività. Anche con riguardo all’esternalizzazione del sistema informativo sono in corso di revisione iriferimenti contrattuali alla luce degli ulteriori obblighi a carico del fornitore, legati alla gestionedei dati e alla sicurezza logica degli applicativi.Nell’ambito delle azioni intraprese nella prospettiva di garantire la piena conformità alla nuovaregolamentazione introdotta da Banca d’Italia attraverso il già citato 15° aggiornamento dellaCircolare 263/06, rilevano le iniziative collegate al completamento delle attività di recepimentonei profili organizzativi e nelle disposizioni interne dei riferimenti di cui ai capitoli 8 (sistemiinformativi) e 9 (continuità operativa) della nuova disciplina.In tale ambito la Banca, riconoscendo il valore della gestione del rischio informatico qualestrumento a garanzia dell’efficacia ed efficienza delle misure di protezione del proprio siste-ma informativo, intende definire una metodologia per l’analisi del rischio informatico e delrelativo processo di gestione che si incardinerà nel più ampio sistema di gestione dei rischidella Banca.

285 NOTA INTEGRATIVA

PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 – Il patrimonio dell’impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

Una delle consolidate priorità strategiche della Banca è rappresentata dalla consistenza edalla dinamica dei mezzi patrimoniali. Il patrimonio costituisce il primo presidio a fronte deirischi connessi con la complessiva attività bancaria e il principale parametro di riferimento perle valutazioni dell’autorità di vigilanza sulla solidità delle banche. Esso contribuisce positiva-mente anche alla formazione del reddito di esercizio e fronteggia adeguatamente tutte leimmobilizzazioni tecniche e finanziarie della Banca.L’evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimen-sionale, ma rappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una corret-ta dinamica patrimoniale in condizioni di ordinaria operatività, la Banca ricorre soprattutto all’au-tofinanziamento, ovvero al rafforzamento delle riserve attraverso la destinazione degli utili netti.La Banca destina infatti alla riserva indivisibile la quasi totalità degli utili netti di esercizio.Il patrimonio netto della Banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riservasovrapprezzo azioni, delle riserve di utili, delle riserve da valutazione e dall’utile di esercizio,per la quota da destinare a riserva, così come indicato nella Parte B della presente Sezione. La nozione di patrimonio che la Banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente ricon-ducibile alla nozione di «fondi propri» come stabilita dal Regolamento (UE) n. 575/2013(CRR), nelle tre componenti del capitale primario di classe 1 (CET 1), del capitale di classe 1(Tier 1) e del capitale di classe 2 (Tier 2). Il patrimonio così definito rappresenta il miglior rife-rimento per una efficace gestione in chiave sia strategica sia di operatività corrente. Essocostituisce il presidio principale dei rischi aziendali secondo le disposizioni di vigilanza pru-denziale, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall’e-sposizione della Banca ai rischi predetti, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti deidepositanti e dei creditori in generale.Per i requisiti patrimoniali minimi si fa riferimento ai parametri obbligatori stabiliti dalle richia-mate disposizioni di vigilanza, in base alle quali il capitale primario di classe 1 della Bancadeve ragguagliarsi almeno al 4,5% del totale delle attività di rischio ponderate («CET1 capi-tal ratio»), il capitale di classe 1 deve rappresentare almeno il 5,5% nel 2014 e il 6% a parti-re dal 2015 del totale delle predette attività ponderate («tier 1 capital ratio») e il complessodei fondi propri della banca deve attestarsi almeno all’8% del totale delle attività ponderate(«total capital ratio»). Le menzionate attività di rischio ponderate vengono determinate in rela-zione ai profili di rischio del cosiddetto «primo pilastro» rappresentati dai rischi di credito e dicontroparte (misurati in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata e tipologiadelle operazioni e alle garanzie personali e reali ricevute), dai rischi di mercato sul portafogliodi negoziazione e dal rischio operativo.Le disposizioni di vigilanza richiedono inoltre che siano detenute risorse patrimoniali aggiun-tive di capitale primario di classe 1 rispetto ai citati requisiti minimi obbligatori, destinate aessere utilizzate nelle fasi avverse di mercato per preservare il livello minimo di capitale rego-lamentare («riserva di conservazione del capitale», pari al 2,5% delle complessive attività dirischio ponderate).Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previsti ulteriori limiti prudenziali all’operati-vità aziendale quali:– il vincolo dell’attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle

attività di rischio deve essere destinato a soci o ad attività prive di rischio;

286 NOTA INTEGRATIVA

– il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle pro-prie attività al di fuori della zona di competenza territoriale, identificata generalmente neicomuni ove la banca ha le proprie succursali ed in quelli limitrofi.

Accanto al rispetto dei richiamati coefficienti patrimoniali minimi obbligatori a fronte dei rischidi «primo pilastro», la normativa di vigilanza richiede anche di misurare, con l’utilizzo di meto-dologie interne, la complessiva adeguatezza patrimoniale della Banca sia in via attuale sia invia prospettica e in ipotesi di «stress», l’insieme dei rischi aziendali che comprendono, oltrea quelli del «primo pilastro» (credito, controparte, mercato, operativo), ulteriori fattori di rischioche insistono sull’attività aziendale come, in particolare, i rischi di concentrazione, di tasso diinteresse, di liquidità, di leva finanziaria eccessiva ecc. («secondo pilastro»). L’esistenza,accanto ai coefficienti minimi obbligatori, del «secondo pilastro» di fatto amplia il concetto diadeguatezza patrimoniale, che assume una connotazione più globale e tesa alla verifica com-plessiva dei fabbisogni patrimoniali e delle fonti effettivamente disponibili, in coerenza con gliobiettivi strategici e di sviluppo della Banca stessa. La Banca si è dotata di processi e strumenti (Internal Capital Adequacy Process, ICAAP) perdeterminare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, nel-l’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale, prospettica e in situazione di «stress»,che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. Obiettivo della Banca è quindi quello di mantenere un’adeguata copertura patrimoniale a fron-te dei requisiti richiesti dalle norme di vigilanza; nell’ambito del processo ICAAP la loro evo-luzione viene pertanto stimata in sede di attività di pianificazione sulla base degli obiettivi sta-biliti dal Consiglio di amministrazione. La verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della conseguente adeguatezza del patri-monio avviene trimestralmente. Gli aspetti oggetto di verifica sono principalmente i «ratios»rispetto alla struttura finanziaria della Banca (impieghi, crediti anomali, immobilizzazioni, tota-le attivo) e il grado di copertura dei rischi.L’attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale pre-viste per tutte le banche, nonché quelle specifiche dettate per le banche di credito cooperativo.

287 NOTA INTEGRATIVA

Voci/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

1. Capitale 11.065 11.013 2. Sovrapprezzi di emissione 780 763 3. Riserve 74.342 71.769 - di utili 74.342 71.769 a) legale 74.698 72.136 b) statutaria c) azioni proprie 161 151 d) altre (517) (517) - altre 4. Strumenti di capitale 5. (Azioni proprie) (100) (98) 6. Riserve da valutazione 6.408 1.775 - Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.651 1.884 - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura dei flussi finanziari - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (243) (109) - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (Perdita) d’esercizio 3.404 3.397 Totale 95.900 88.618

B. Informazioni di natura quantitativa

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca.

B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione

Il capitale della Banca è costituito da 336.366 azioni ordinarie del valore nominale di 32,60 euro(valore al centesimo di euro).Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presentedocumento.

Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili (riserva legale), nonché le riserve positivee negative connesse agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs.

Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, comprese nel punto6, sono dettagliate nella successiva tabella B.2.

Attività/Valori Totale 31.12.2014 Totale 31.12.2013

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa 1. Titoli di debito 6.597 21 1.875 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 77 1 9 4. Finanziamenti Totale 6.674 23 1.884

288 NOTA INTEGRATIVA

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:composizione

Nella colonna «riserva positiva» è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazionerelative agli strumenti finanziari, che nell’ambito della categoria considerata, presentano alladata di riferimento del bilancio un fair value superiore al costo ammortizzato (attività finanzia-rie plusvalenti).Nella colonna «riserva negativa» è indicato, per converso, l’importo cumulato delle riserve davalutazione relative agli strumenti finanziari che, nell’ambito della categoria considerata, pre-sentano alla data di riferimento del bilancio un fair value inferiore al costo ammortizzato (atti-vità finanziarie minusvalenti).Gli importi indicati sono riportati al netto del relativo effetto fiscale.

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti

1. Esistenze iniziali 1.875 9 2. Variazioni positive 10.246 105 2.1 Incrementi di fair value 8.057 100 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 417 - da deterioramento - da realizzo 417 2.3 Altre variazioni 1.772 5 3. Variazioni negative 5.544 39 3.1 Riduzioni di fair value 40 1 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive : da realizzo 2.035 3.4 Altre variazioni 3.469 38 4. Rimanenze finali 6.576 75

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:variazioni annue

289 NOTA INTEGRATIVA

Riserva 1. Esistenze iniziale (109) 2. Variazioni positive 2.1 Utili attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti 2.2 Altre variazioni 51

2.3 Operazioni di aggregazione aziendale 3. Variazioni negative 185 3.1 Perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti 185 3.2 Altre variazioni 3.3 Operazioni di aggregazione aziendale 4. Rimanenze finale (243)

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazione annue

Si ricorda che lo scorso 16 Giugno 2011 lo IASB ha approvato una recente revisione del prin-cipio contabile internazionale IAS 19 «Benefici ai dipendenti» entrato in vigore dal 1° gennaio2013. Il nuovo emendamento dello IAS 19 ha prodotto un impatto sul costo da riconoscere inbilancio e sulla struttura dello stato patrimoniale. In particolare, i cosiddetti utili o perdite attua-riali, sono stati riconosciuti in una apposita riserva di valutazione e sono confluiti nel prospettodella Redditività Complessiva in qualità di rettifiche del patrimonio netto.Nel punto 2.2 della tabella, «Altre variazioni», vengono riportate le imposte calcolate sullavariazione attuariale realizzata nel 2014.Nel punto 3.1 della tabella, «Perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti»sono compresi gli effetti patrimoniali derivanti dalle stime attuariali sul trattamento di fine rap-porto con il personale della Banca.

290 NOTA INTEGRATIVA

Sezione 2 – Il patrimonio e i coefficienti prudenziali

I fondi propri e i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali edel risultato economico determinati con l’applicazione della normativa di bilancio prevista daiprincipi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della nuova disciplina sui fondi pro-pri e sui coefficienti prudenziali introdotta con l’emanazione del Regolamento (UE) n. 575/2013(CRR) e della Direttiva (UE) n. 36/2013 (CRD IV), nonché delle correlate disposizioni di carat-tere tecnico-applicativo dell’EBA, oggetto di specifici regolamenti delegati della CommissioneEuropea.

A. Informazioni di natura qualitativa

I fondi propri derivano dalla somma delle componenti positive e negative, in base alla loro quali-tà patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della Banca, al finedi poterle utilizzare per fronteggiare il complesso dei requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.Il totale dei fondi propri, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanzaprudenziale, è costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1) e dal capitale di classe 2 (Tier 2 – T2);a sua volta, il capitale di classe 1 risulta dalla somma del capitale primario di classe 1(Common Equity Tier 1 - CET 1) e del capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1).I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando algebricamente gli ele-menti positivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione dei c.d. «filtriprudenziali». Con tale espressione si intendono tutti quegli elementi rettificativi, positivi e nega-tivi, del capitale primario di classe 1, introdotti dalle autorità di vigilanza con il fine esplicito diridurre la potenziale volatilità del patrimonio. Relativamente ai filtri prudenziali si fa presente che, in sede di emanazione della Circolare n.285 del 17 dicembre 2013 «Disposizioni di vigilanza per le banche», la Banca d’Italia ha fis-sato per le banche il termine del 31 gennaio 2014 per l’eventuale esercizio della deroga con-cernente l’esclusione temporanea dal CET1 delle plusvalenze/minusvalenze non realizzate afronte dei titoli, detenuti dalle banche nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per lavendita, emessi dalle Amministrazioni centrali classificate nel portafoglio delle «Attività finan-ziarie disponibili per la vendita». Tale deroga si applicherà sino a che la Commissione Europeanon abbia adottato, conformemente al regolamento (UE) n. 1606/2002, lo specifico regola-mento di omologazione dell’IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39.La Banca, comunicando la propria scelta alla Banca d’Italia nel mese di Gennaio dello scorsoanno si è avvalsa della citata facoltà.La nuova disciplina di vigilanza sui fondi propri e sui requisiti patrimoniali è anche oggetto diun regime transitorio, il quale prevede in particolare:- l’introduzione graduale («phase-in») di alcune di tali nuove regole lungo un periodo gene-ralmente di 4 anni (2014-2017);- regole di «grandfathering» che consentono la computabilità parziale, con graduale esclu-sione entro il 2021, dei pregressi strumenti di capitale del patrimonio di base e del patrimoniosupplementare che non soddisfano tutti i requisiti prescritti dal citato Regolamento (UE) n.575/2013 per gli strumenti patrimoniali del CET1, AT1 e T2.Una parte delle disposizioni che regolano il predetto regime transitorio sono state dettate dallaBanca d’Italia, con la menzionata circolare n. 285/2013, nell’ambito delle opzioni nazionali con-sentite dal Regolamento (UE) n. 575/2013 alle competenti autorità di vigilanza nazionali.

291 NOTA INTEGRATIVA

Di seguito si illustrano gli elementi che compongono, rispettivamente, il capitale primario diclasse 1, il capitale aggiuntivo di classe 1 ed il capitale di classe 2, in particolare:

Capitale primario di classe 1 (CET 1)

Il capitale primario di classe 1, che rappresenta l’insieme delle componenti patrimoniali di qua-lità più pregiata, è costituito dai seguenti elementi: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione,riserve di utili e di capitale, riserve da valutazione, «filtri prudenziali», deduzioni (perdite infran-nuali, avviamento ed altre attività immateriali, azioni proprie detenute anche indirettamente e/osinteticamente e impegni al riacquisto delle stesse, partecipazioni significative e non nel capi-tale di altri soggetti del settore finanziario detenute anche indirettamente e/o sinteticamente,attività fiscali differite, esposizioni verso cartolarizzazioni e altre esposizioni ponderabili al1250% e dedotte dal capitale primario). Nella quantificazione degli anzidetti elementi devetenersi conto anche degli effetti derivanti dal «regime transitorio».

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT 1)

Gli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e i relativi eventuali sovrapprezzi costituisconogli elementi patrimoniali del capitale aggiuntivo di classe 1. Da tali elementi devono essere por-tati in deduzione gli eventuali strumenti di AT 1 propri detenuti anche indirettamente e/o sinte-ticamente e gli impegni al riacquisto degli stessi, nonché gli strumenti di capitale aggiuntivo,detenuti anche indirettamente e/o sinteticamente, emessi da altri soggetti del settore finanzia-rio nei confronti dei quali si detengono o meno partecipazioni significative. Nella quantificazio-ne degli anzidetti elementi deve tenersi conto anche degli effetti del «regime transitorio». Tale aggregato non rileva per la Banca, in quanto la stessa non ha emesso strumenti di capi-tale le cui caratteristiche contrattuali ne consentano l’inquadramento tra gli strumenti di AT 1.

Capitale di classe 2 (T 2)

Le passività subordinate le cui caratteristiche contrattuali ne consentono l’inquadramento nelT2, inclusi i relativi eventuali sovrapprezzi di emissione, costituiscono gli elementi patrimonialidel capitale di classe 2. Da tali elementi devono essere portati in deduzione le eventuali pas-sività subordinate proprie detenute anche indirettamente e/o sinteticamente e gli impegni alriacquisto delle stesse, nonché gli strumenti di T2, detenuti anche indirettamente e/o sintetica-mente, emessi da altri soggetti del settore finanziario nei confronti dei quali si detengono omeno partecipazioni significative. Nella quantificazione degli anzidetti elementi deve tenersiconto anche degli effetti del «regime transitorio».

292 NOTA INTEGRATIVA

Totale

31.12.2014 Totale

31.12.2013 A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 95.123 87.886 di cui: strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 95.123 87.886 D. Elementi da dedurre dal CET1 5 6 E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-) (6.651) (1.884) F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C–D+/-E) 88.467 85.996 G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui: strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie H. Elementi da dedurre dall’AT1 I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui: strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie N. Elementi da dedurre dal T2 O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-) 150 71 P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 150 71 Q. Totale fondi propri (F+L+P) 88.617 86.067

B. Informazioni di natura quantitativa

La Banca si avvale della facoltà di non includere nei Fondi Propri profitti e perdite non realiz-zati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria «atti-vità finanziarie disponibili per la vendita». Dall’applicazione di tale deroga ne deriva un impattonegativo sul Capitale primario di classe 1 (CET1) e sul totale dei Fondi Propri pari a 6.651migliaia di euro. Tale importo è compreso nella voce A della tabella di cui sopra e viene neu-tralizzato con il segno contrario nella voce «E. Regime transitorio - Impatto su CET1».

293 NOTA INTEGRATIVA

2.2. Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

A far data dal 1 gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata per lebanche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) enella direttiva (UE) n. 36/2013 (CRD IV) del 26 giugno 2013, che traspongono nell’Unioneeuropea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. frameworkBasilea 3).Il quadro normativo è in fase di completamento attraverso l’emanazione delle misure di ese-cuzione, contenute in norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (rispettivamente«Regulatory Technical Standard – RTS» e «Implementing Technical Standard – ITS») adotta-te dalla Commissione europea su proposta dell’Autorità Bancaria Europea (ABE) e, in alcunicasi, delle altre Autorità europee di supervisione (ESA).Per dare attuazione e agevolare l’applicazione della nuova disciplina comunitaria e per realiz-zare una complessiva revisione e semplificazione della disciplina di vigilanza delle banche, laBanca d’Italia ha emanato la circolare n. 285/2013 «Disposizioni di vigilanza per le banche»,la quale recepisce le norme della CRD IV, indica le modalità con cui sono state esercitate lediscrezionalità nazionali attribuite dalla disciplina comunitaria del regolamento CRR alle auto-rità nazionali e delinea un quadro normativo completo, organico, razionale e integrato con ledisposizioni comunitarie di diretta applicazione.La nuova normativa si basa, in linea con il passato, su tre Pilastri: – il primo pilastro attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, preve-

dendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare le principali tipologie di rischio del-l’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativo). Sono inol-tre previsti:– l’obbligo di detenere riserve patrimoniali addizionali in funzione di conservazione del capi-tale e in funzione anticiclica nonché per le istituzioni a rilevanza sistemica; – nuovi requisiti e sistemi di supervisione del rischio di liquidità, sia in termini di liquidità abreve termine (Liquidity Coverage Ratio – LCR) sia di regola di equilibrio strutturale a piùlungo termine (Net Stable Funding Ratio – NSFR);– un coefficiente di «leva finanziaria» («leverage ratio»), che consiste nel rapporto percen-tuale tra il patrimonio costituito dal capitale di classe 1 e l’ammontare totale delle esposi-zioni non ponderate per cassa e fuori bilancio, senza peraltro che sia fissato per il momen-to un limite minimo obbligatorio da rispettare;

– il secondo pilastro richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un processo dicontrollo dell’adeguatezza patrimoniale (cosiddetto «Internal Capital AdequacyAssessment Process» - ICAAP), in via attuale e prospettica e in ipostesi di «stress», a fron-te di tutti i rischi rilevanti per l’attività bancaria (credito, controparte, mercato, operativo, diconcentrazione, di tasso di interesse, di liquidità ecc.) e di un robusto sistema organizzati-vo, di governo societario e dei controlli interni; inoltre, nel quadro del secondo pilastro vatenuto sotto controllo anche il rischio di leva finanziaria eccessiva. All’Organo di Vigilanzaè rimessa la supervisione sulle condizioni di stabilità, efficienza, sana e prudente gestionedelle banche e la verifica dell’affidabilità e della coerenza dei risultati delle loro valutazioniinterne (cosiddetto «Supervisory Review and Evaluation Process» - SREP), al fine di adot-tare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive;

– il terzo pilastro prevede specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatez-za patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi digestione, misurazione e controllo.

I coefficienti prudenziali obbligatori alla data di chiusura del presente bilancio sono determina-ti secondo le metodologie previste dal Regolamento (UE) n. 575/2013, adottando:i) il metodo «standardizzato», per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito e di

controparte (inclusi, per i contratti derivati, il metodo del valore corrente e, in tale ambito, lamisurazione del rischio di aggiustamento della valutazione del credito «CVA» per i deriva-ti OTC diversi da quelli stipulati con controparti centrali qualificate);

ii) il metodo «standardizzato», per il computo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato(per il portafoglio di negoziazione, rischio di posizione su titoli di debito e di capitale e rischidi regolamento e di concentrazione; con riferimento all’intero bilancio, rischio di cambio erischio di posizione su merci);

iii) il metodo «base», per la misurazione del rischio operativo.In base alle citate disposizioni, le banche devono mantenere costantemente a fronte del com-plesso dei rischi del primo pilastro (credito, controparte, mercato, operativo): − un ammontare di capitale primario di classe 1 (CET 1) pari ad almeno il 4,5 per cento delle

attività di rischio ponderate («CET1 capital ratio»);− un ammontare di capitale di classe 1 (T1) pari ad almeno il 6 per cento (5,5 per cento per

il solo 2014) delle attività di rischio ponderate («tier 1 capital ratio») ;− un ammontare di fondi propri pari ad almeno l’8 per cento delle attività di rischio pondera-

te («total capital ratio»).È infine previsto un obbligo a carico delle banche di detenere un ulteriore «buffer» di capitale,nella forma di riserva aggiuntiva di capitale, atta a fronteggiare eventuali situazioni di tensione(riserva di conservazione del capitale), il cui ammontare si ragguaglia al 2,5% delle esposizio-ni ponderate per il rischio totali e che deve essere alimentata esclusivamente con capitale pri-mario di classe 1 non impiegato per la copertura dei requisiti patrimoniali obbligatori (ivi inclu-si quelli specifici).

294 NOTA INTEGRATIVA

295 NOTA INTEGRATIVA

Categorie/Valori Importi non ponderati

31.12.2014 Importi non ponderati

31.12.2013 Importi

ponderati/requisiti 31.12.2014

Importi ponderati/requisiti

31.12.2013 A. ATTIVITA’ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 973.865 932.339 487.404 564.574 1. Metodologia standardizzata 971.629 930.074 484.510 536.254 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni 2.236 2.266 2.894 28.321 B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte 38.992 45.166 B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 18 B.3 Rischio di regolamento B.4 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.5 Rischio operativo 3.910 4.020 1. Modello base 3.910 4.020 2. Modello standardizzato 3. Modello avanzato B.6 Altri elementi del calcolo B.7 Totale requisiti prudenziali 42.920 49.186 C. ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate 536.500 614.828 C.2 Capitale primario di classe 1 /Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 16,49% 13,99% C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 16,49% 13,99% C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 16,52% 14%

B. Informazioni di natura quantitativa

Le attività di rischio ponderate (RWA) sono scese da 614,83 milioni di inizio anno a 536,5milioni di euro di fine 2014. La variazione delle RWA è principalmente riconducibile alle nuoveregole di ponderazione previste per il rischio di credito, in vigore a partire dal 1.01.2014, e solomarginalmente alla flessione degli impieghi.La nuova regolamentazione infatti ha introdotto lo «sconto» di ponderazione sulle esposizioniverso piccole e medie imprese al fine di favorirne l’erogazione del credito. In particolare è pre-vista l’applicazione del fattore di sostegno (SMESF) alle esposizioni verso imprese con fattu-rato inferiore ai 50 milioni di euro che rispettano i requisiti previsti dall’articolo 501 del CRR.A fine periodo i coefficienti patrimoniali della Banca mostrano un Common Equity Tier 1 ratioed un Tier 1 ratio al 16,49% nonché un Total capital ratio pari al 16,52%, in incremento di circa2,5 punti percentuali rispetto ai valori di fine 2013.

296 NOTA INTEGRATIVA

PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTIIMPRESE O RAMI D’AZIENDA

Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni di aggregazione di imprese orami d’azienda.

Dopo la chiusura dell’esercizio e fino all’approvazione del progetto di bilancio da parte delConsiglio di amministrazione la Banca non ha perfezionato operazioni di aggregazione diimprese o rami di attività.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l’esercizio

La Banca nell’esercizio precedente non ha posto in essere operazioni di aggregazione diimprese e rami di attività e pertanto la presente sezione non viene compilata.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

297 NOTA INTEGRATIVA

PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

La tabella che segue, così come richiesto dallo IAS 24 par. 16, riporta l’ammontare dei com-pensi di competenza dell’esercizio ai Dirigenti con responsabilità strategica, intendendosi pertali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllodelle attività della Banca , compresi gli Amministratori e i Sindaci della Banca stessa.

Compensi ai dirigenti con responsabilità strategiche (compresi gli Amministratorie i Sindaci)

La voce «Stipendi e altri benefici a breve termine» comprende le competenze maturate daamministratori e sindaci rispettivamente pari a 216 e 107 mila euro.

La voce «Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro» comprende i contributi INPS, icontributi FNP, l’accantonamento annuo per il TFR.

La voce «Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro» è relativa all’indennità straordi-naria di fine contratto maturata in capo alla Direzione a partire dall’esercizio 2008; tale inden-nità è esposta in Stato Patrimoniale alla voce «Altri Fondi rischi ed oneri»; l’importo di compe-tenza dell’esercizio è pari a 2 mila euro.

Importi

- Stipendi e altri benefici a breve termine, compresi compensi e benefits agli amministratori e sindaci 1.094 - Benefici successivi al rapporto di lavoro 216 - Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro 109 - Altri benefici a lungo termine

298 NOTA INTEGRATIVA

Attivo Passivo Garanzie rilasciate

Garanzie ricevute Ricavi Costi

Controllate Collegate Amministratori, Sindaci e Dirigenti 3.367 1.536 587 3.914 125 38 Altri parti correlate 4.612 1.124 389 770 170 11 Totale 7.979 2.660 976 4.684 295 50

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Rapporti con parti correlate

Le altre parti correlate includono gli stretti familiari degli Amministratori, dei Sindaci e degli altriDirigenti con responsabilità strategica, nonché le società controllate dai medesimi soggetti odai loro stretti familiari.

Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione,direzione e controllo della Banca trova applicazione l’art. 136 del D.Lgs. 385/1993 e l’art. 2391del codice civile.

Più in generale, per le operazioni con parti correlate, così come definite dallo IAS 24, trovanoanche applicazione le disposizioni di vigilanza prudenziale di cui al Titolo V, capitolo 5, dellacircolare della Banca d’Italia n. 263/2006 («Attività di rischio e conflitti di interesse nei confrontidi soggetti collegati»), salvo alcune limitate casistiche dovute alla non perfetta coincidenza tragli ambiti applicativi delle due normative.

Per quanto sopra la Banca si è dotata di un apposito «Regolamento in materia di interessi degliamministratori, obbligazioni degli esponenti aziendali e attività di rischio e conflitti d’intere neiconfronti di soggetti collegati alla Banca» disciplinante le procedure deliberative e i limiti quan-titativi prudenziali e di propensione al richio per tali operazioni, nonché gli assetti organizzativie il sistema dei controlli interni atti ad assicurare il rispetto di tali regole.

Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato ecomunque sulla base di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della nor-mativa vigente, dando adeguata motivazione delle ragioni e della convenienza per la conclu-sione delle stesse.

Le operazioni con parti correlate non hanno una incidenza significativa sulla situazione patri-moniale e finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari della Banca.

Nel bilancio non risultano svalutazioni analitiche o perdite per crediti dubbi verso parti correla-te. Sui crediti verso parti correlate viene pertanto applicata solo la svalutazione collettiva.

299 NOTA INTEGRATIVA

Rapporti con la società di revisione

In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 2427, 1° comma del codice civile si indicano i cor-rispettivi contrattualmente stabiliti per l’esercizio 2014 con la Società di Revisione per l’inca-rico di revisione legale e per la prestazione di altri servizi resi alla Banca.A riguardo si fa presente che la Società di Revisione incaricata per l’esercizio 2014 è laDeloitte & Touche S.p.A., e che i servizi prestati attengono alla:– revisione dei conti (revisione contabile bilancio di esercizio, revisione contabile limitata dei

prospetti contabili semestrali e controllo contabile) il cui corrispettivo, al netto di iva espese, ammonta a 28 mila euro;

– attestazione delle dichiarazioni fiscali e verifica degli aggregati di riferimento ai fini del cal-colo del contributo da versare al Fondo Nazionale di Garanzia il cui corrispettivo, al nettodi iva e spese, ammonta a 3 mila euro.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi

in Euro

Revisione contabile bilancio d’esercizio e verifica regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili

Deloitte & Touche S.p.A. 22

Revisione contabile limitata della relazione semestrale

Deloitte & Touche S.p.A. 6

Servizi di revisione

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi

in Euro

Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 3

Supporto area controlli Deloitte ERS S.r.l. 48

Altri servizi

300 NOTA INTEGRATIVA

PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATISU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Informazione Qualitativa

La Banca non ha posto in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.

301 NOTA INTEGRATIVA

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

La Banca non è tenuta a compilare la parte in quanto intermediario non quotato.

302 NOTA INTEGRATIVA

IAS 1 Presentazione del bilancio 1274/2008, 53/2009, 70/2009,

494/2009, 243/2010, 149/2011,

1205/2011, 475/12, 1254/12, 1255/12,

301/13

IAS 2 Rimanenze 1126/200, 1255/12

IAS 7 Rendiconto finanziario 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

494/2009, 243/2010, 1254/12

IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

contabili ed errori 1255/12

IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

del bilancio 1142/2009, 1255/12

IAS 11 Lavori su ordinazione 1126/2008, 1274/2008, 495/09,

475/12, 1254/12, 1255/12

IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008, 1274/2008, 495/2009,

475/12, 1254/12, 1255/12

IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

495/2009, 1255/12, 301/13

IAS 17 Leasing 1126/2008, 243/2010, 1255/12

IAS 18 Ricavi 1126/2008, 69/2009, 1254/12, 1255/12

IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

475/2012, 1255/12

IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

e informativa sull’assistenza pubblica 475/12, 1255/12

IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi 1126/2008, 1274/2008, 69/2009,

delle valute estere 494/2009, 149/2011, 475/12, 1254/12,

1255/12

IAS 23 Oneri finanziari 1260/2008, 70/2009

IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni 632/2010, 475/12, 1254/12

con parti correlate

IAS 26 Rilevazione e rappresentazione 1126/2008

in bilancio dei fondi pensione

ALLEGATO 1

IAS/IFRS Regolamento di omologazione

303 NOTA INTEGRATIVA

IAS 27 Bilancio consolidato e separato 494/2009, 1254/12, 1174/13

IAS 28 Partecipazioni in società collegate 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

494/2009, 495/2009, 149/2011,

1254/12

IAS 29 Rendicontazione contabile 1126/2008, 1274/2008, 70/2009

in economie iperinflazionate

IAS 31 Partecipazioni in joint venture 1126/2008, 70/2009, 494/2009,

149/2011, 1255/12

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008, 1274/2008, 53/2009,

70/2009, 495/2009, 1293/2009,

49/2011, 475/12, 1254/12, 1255/12,

1256/12, 301/13

IAS 33 Utile per azione 1126/2008, 1274/2008, 495/2009,

475/12, 1254/12, 1255/12

IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

495/2009, 149/2011, 475/12, 1255/12,

301/13

IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1126/2008, 1274/2008, 69/2009,

70/2009, 495/2009, 243/2010,

1254/12, 1255/12, 1354/2013

IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1126/2008, 1274/2008, 495/2009

IAS 38 Attività immateriali 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

495/2009, 243/2010, 1254/12, 1255/12

IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione 1126/2008, 1274/2008, 53/2009,

70/2009, 494/2009, 495/2009,

824/2009, 839/2009, 1171/2009,

243/2010, 149/2011, 1254/12,

1255/12, 1355/2013

IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

1255/12

IAS 41 Agricoltura 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

1255/12

IAS/IFRS Regolamento di omologazione

304 NOTA INTEGRATIVA

IFRS 1 Prima adozione degli International 1126/2009, 1164/2009, 550/2010,

Financial Reporting Standard 574/2010, 662/2010, 149/2011,

475/12, 1254/12, 1255/12, 183/2013,

301/13, 313/13

IFRS 2 Pagamenti basati su azioni 1126/2008, 1261/2008, 495/2009,

243/2010, 244/2010, 1254/12,

1255/12

IFRS 3 Aggregazioni aziendali 495/2009, 149/2011, 1254/12,

1255/12

IFRS 4 Contratti assicurativi 1126/2008, 1274/2008, 1165/2009,

1255/12

IFRS 5 Attività non correnti possedute 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

per la vendita e attività operative cessate 494/2009, 1142/2009, 243/2010,

475/12, 1254/12, 1255/12

IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008

IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008, 1274/2008, 53/2009,

70/2009, 495/2009, 824/2009,

1165/2009, 574/2010, 149/2011,

1205/2011, 475/12, 1254/12, 1255/12,

1256/12

IFRS 8 Settori operativi 1126/2008, 1274/2008, 243/2010,

632/2010, 475/12

IFRS 10 Bilancio consolidato 1254/2012, 1174/2013

IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/2012

IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/2012, 1174/2013

IFRS 13 Fair Value Measurement 1255/12

SIC 7 Introduzione dell’euro 1126/2008, 1274/2008, 494/2009

SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica 1126/2008, 1274/2008

relazione alle attività operative

SIC 12 Consolidamento – Società a destinazione 1126/2008

specifica (società veicolo)

IAS/IFRS Regolamento di omologazione

305 NOTA INTEGRATIVA

SIC 13 Imprese a controllo congiunto – Conferimenti 1126/2008, 1274/2008

in natura da parte dei partecipanti al controllo

SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1126/2008, 1274/2008

SIC 21 Imposte sul reddito – Recupero delle attività 1126/2008

rivalutate non ammortizzabili

SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti 1126/2008, 1274/2008

di condizione fiscale di un’impresa

o dei suoi azionisti

SIC 27 La valutazione della sostanza 1126/2008

delle operazioni nella forma legale del leasing

SIC 29 Accordi per servizi in concessione: 1126/2008, 1274/2008, 70/2009

informazioni integrative

SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto 1126/2008

comprendenti attività pubblicitaria

SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1126/2008, 1274/2008

IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte 1126/2008, 1274/2008

per smantellamenti, ripristini, e passività similari

IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative 1126/2008, 53/2009, 1255/12, 301/13

e strumenti simili

IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing 1126/2008, 70/2009, 1126/08, 70/09,

1255/12

IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi 1126/2008, 1254/12

per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali

IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione 1126/2008

ad un mercato specifico – Rifiuti di

apparecchiature elettriche ed elettroniche

IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione 1126/2008, 1274/2008

del valore secondo lo IAS 29 –

Informazioni contabili in economie iperinflazionate

IFRIC 9 Rideterminazione del valore 1126/2008, 495/2009, 1171/2009,

dei derivati incorporati 243/2010, 1254/12

IAS/IFRS Regolamento di omologazione

306 NOTA INTEGRATIVA

IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione 1126/2008, 1274/2008

durevole di valore

IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009

IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela 1262/2008, 149/2011, 1255/12

IFRIC 14 IAS 19 Il limite relativo a una attività 1263/2008, 1274/2008, 633/2010,

a servizio di un piano a benefici definiti, 475/12

le previsioni di contribuzione minima

e la loro interazione

IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili 636/2009

IFRIC 16 Coperture di un investimento netto 460/2009, 243/2010, 1254/12

in una gestione estera

IFRIC 17 Distribuzioni ai soci di attività 1142/2009, 1254/12, 1255/12

non rappresentate da disponibilità liquide

IAS/IFRS Regolamento di omologazione

307 NOTA INTEGRATIVA

ALLEGATO 2

INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO(COUNTRY BY COUNTRY REPORTING) CON RIFERIMENTO ALLA SITUAZIONEAL 31 DICEMBRE 2014AI SENSI DELLE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE

CIRCOLARE BANCA D’ITALIA N. 285/2013 – PARTE PRIMA – TITOLO III – CAPITOLO 2

a) DENOMINAZIONE DELLA SOCIETÀ E NATURA DELL’ATTIVITÀ: Banca San Biagio del VenetoOrientale di Cesarolo, Fossalta di Portogruaro e Pertegada – Banca di Credito Cooperativo – S.C.Ai sensi dell’art. 16 dello Statuto Sociale: La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi ban-cari finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al rag-giungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. La Società svolge le proprie attività anche nei confronti dei terzi non soci. La Società può emettere obbligazioni e altri strumenti finanziari conformemente alle vigenti dispo-sizioni normative. La Società, con le autorizzazioni di legge, può svolgere l’attività di negoziazione di strumenti finan-ziari per conto terzi, a condizione che il committente anticipi il prezzo, in caso di acquisto, o con-segni preventivamente i titoli, in caso di vendita. Nell’esercizio dell’attività in cambi e nell’utilizzo dicontratti a termine e di altri prodotti derivati, la Società non assume posizioni speculative e con-tiene la propria posizione netta complessiva in cambi entro i limiti fissati dall’Autorità di Vigilanza. Essa può inoltre offrire alla clientela contratti a termine, su titoli e valute, e altri prodotti derivati serealizzano una copertura dei rischi derivanti da altre operazioni. La Società può assumere partecipazioni nei limiti determinati dall’Autorità di Vigilanza.

b) FATTURATO: euro 31.441.754

c) NUMERO DI DIPENDENTI SU BASE EQUIVALENTE A TEMPO PIENO: 134

d) UTILE O PERDITA PRIMA DELLE IMPOSTE euro 4.547.515

e) IMPOSTE SULL’UTILE O SULLA PERDITA euro 1.143.728di cui:imposte correnti – euro 3.030.081imposte anticipate + euro 1.885.760imposte differite + euro 593

f) CONTRIBUTI PUBBLICI RICEVUTI La Banca non ha ricevuto contributi dalle Amministrazione Pubbliche nell’esercizio 2014 o in pre-cedenti esercizi.

Relazione del Collegio Sindacale 2014

Signori Soci,

il Consiglio di amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31dicembre 2014 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.

Il progetto di bilancio 2014, redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRSattualmente in vigore e predisposto sulla base delle istruzioni emanate dalla Banca d’Italia con lacircolare n. 262/2005 (3° aggiornamento del 22/12/2014), è composto da sei distinti documenti:lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il pro-spetto della redditività complessiva, il rendiconto finanziario redatto secondo il metodo indiretto ela nota integrativa ed è stato sottoposto alla revisione legale dei conti dalla Società Deloitte & Tou-che Spa e può essere riassunto nelle seguenti risultanze:

1) Stato patrimoniale

Attivo 950.686.775Passivo 854.787.212Patrimonio netto (escluso utile d’esercizio) 92.495.776Utile dell’esercizio 3.403.787

2) Conto economico

Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 4.547.515Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente 1.143.728

Utile dell’esercizio 3.403.787

La nota integrativa contiene le ulteriori informazioni ritenute utili per una rappresentazione piùcompleta degli accadimenti aziendali e per una migliore comprensione dei dati di bilancio ed èaltresì integrata con appositi dati anche con riferimento a specifiche previsioni di legge. In tale ot-tica, la stessa fornisce le informazioni richieste da altre norme del codice civile e dalla regola-mentazione secondaria cui la Vostra Banca è soggetta.La nota integrativa, oltre alle indicazioni dei criteri di valutazione, fornisce informazioni dettaglia-te sulle voci di stato patrimoniale e di conto economico e le altre informazioni richieste al fine diesporre in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economicoed i flussi di cassa della Banca; inoltre, contiene indicazioni e notizie in ordine alle operazioni conparti correlate.

La relazione sulla gestione predisposta dal Consiglio di amministrazione contiene un’analisi fede-le, equilibrata ed esauriente della situazione della Banca e dell’andamento e del risultato dell’atti-vità; fornisce una descrizione dei principali rischi ed incertezze cui la Banca è esposta; è comples-sivamente redatta nel rispetto di quanto disposto dall’art. 2428 del cod.civ. e delle disposizionicontenute nella Circolare n. 262/2005 della Banca d’Italia.

Unitamente al bilancio 2014 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicem-bre 2013.

Sul bilancio nel suo complesso è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla Società di revisionelegale dei conti che ha emesso, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010, una relazione in data09.04.2015 per la funzione di revisione legale dei conti.

Nel corso delle verifiche eseguite il Collegio Sindacale ha proceduto ad incontri con gli esponentidella Società di Revisione Deloitte & Touche Spa, cui è affidata la verifica della regolare tenuta del-

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEADI APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO CHIUSO IL 31.12.2014(ai sensi dell’art. 2429, comma 2 del Codice Civile)

la contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, riceven-do le informazioni e gli approfondimenti richiesti. Da tali incontri non sono emersi dati ed informa-zioni rilevanti che debbano essere evidenziate nella presente relazione.Per quanto concerne le voci del bilancio presentato alla Vostra attenzione il Collegio sindacaleha effettuato i controlli necessari per poter formulare le conseguenti osservazioni, così come ri-chiesto anche dai principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dal ConsiglioNazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.Tali controlli hanno interessato, in particolare, i principi di redazione e i criteri di valutazione, conattenzione specifica al tema degli accantonamenti e l’osservanza del principio di prudenza. Il Collegio ha, altresì, accertato che il bilancio d’esercizio al 31.12.2014 contiene informazioni inmerito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, sui rischi finanziari e sulla «ge-rarchia del fair value».

Nel corso dell’esercizio 2014 abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di amministrazione edel Comitato Esecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti Orga-ni sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca.

Nel corso dell’anno 2014 l’attività svolta dal Collegio risulta riportata in n. 35 verbali.

Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione del-la struttura dei controlli interni e dell’ufficio contabilità generale della Banca. Il nostro esame è sta-to svolto secondo i citati principi di comportamento del Collegio Sindacale.

Durante le attività di verifica non sono emerse disfunzioni, inefficienze, irregolarità di rilievo o fat-ti significativi tali da richiederne specifica menzione in questa relazione o comunicazione agli Or-gani di vigilanza.

Le informazioni sui rapporti con parti correlate, nel corso del 2014, sono state descritte nella Par-te H della Nota integrativa al bilancio mentre per ulteriori informazioni si fa rinvio alla relazionesulla gestione.

A decorrere dal 1^ gennaio 2014, in seguito alla modifica del Regolamento Interno conseguentealle nuove disposizioni di Vigilanza in tema di Sistemi di Controllo Interni (15° aggiornamento del-la circolare n. 263/06 della Banca d’Italia), al Collegio Sindacale spettano pure le attività di cui al-l’Organismo di Vigilanza.Al riguardo, nessuna segnalazione di fatti rilevanti ai sensi del citato decreto è pervenuta da par-te delle funzioni di controllo della Banca, né da parte di altri soggetti.

In ossequio all’art. 2403 del codice civile e alla regolamentazione secondaria cui la Vostra Ban-ca è soggetta, il Collegio:1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sul-

la sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanzia-rio e patrimoniale e su quelle svolte con parti correlate;

2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in es-sere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestamente im-prudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni as-sunte dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio;

3) ha vigilato sull’osservanza della legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di cor-retta amministrazione;

4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di sua competenza, sull’adeguatezza dell’as-setto organizzativo della Banca. A tal fine il Collegio ha operato, sia tramite la raccolta di in-

312 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

313 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

formazioni dai responsabili delle diverse funzioni, sia con incontri ricorrenti con i responsabilistessi, che con riscontri diretti in merito agli adempimenti ripetitivi, nonché con l’esame dei re-port rilasciati dalla funzione di Internal Audit in ordine all’attività dalla medesima svolta. A talriguardo, non ha osservazioni particolari da riferire;

5) ha vigilato sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlliinterni e del quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della ban-ca (Risk Appetite Framework), affinché gli stessi risultino coerenti con lo sviluppo e le dimen-sioni dell’attività sociale, nonché ai particolari obblighi e vincoli ai quali la Vostra Banca è sog-getta; in proposito è stata posta attenzione all’attività di analisi sulle diverse tipologie di rischioed alle modalità adottate per la loro gestione e controllo, con specifica attenzione al proces-so interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) ed al processo di gestio-ne del rischio di liquidità e di credito. E’ stata inoltre verificata la corretta allocazione gerarchi-co – funzionale delle funzioni aziendali di controllo. Nello svolgimento e nell’indirizzo delleproprie verifiche ed accertamenti si è avvalso delle strutture e delle funzioni di controllo inter-ne alla Banca ed ha ricevuto dalle stesse adeguati flussi informativi;

6) ha vigilato, alla luce di quanto disposto dalle Autorità competenti in tema di sistemi di remu-nerazione e incentivazione, sull’adeguatezza e sulla rispondenza al quadro normativo dellepolitiche e delle prassi di remunerazione adottate dalla Banca;

7) ha vigilato sull’osservanza degli obblighi previsti dalla legge n. 231/2007 e delle relative dispo-sizioni di vigilanza in materia antiriciclaggio e sul continuo e costante processo di adeguatezzaalla normativa stessa, in ottemperanza alle specifiche direttive emanate dalla Banca d’Italia.

Il Collegio Sindacale ha poi esaminato la Relazione sull’indipendenza del revisore legale dei con-ti di cui all’art. 17 del D.Lgs 39/2010, rilasciata dalla Società di revisione Deloitte & Touche Spain data 09.04.2015, che non evidenzia situazioni che ne abbiano compromesso l’indipendenza ocause di incompatibilità, ai sensi degli articoli 10 e 17 dello stesso decreto e delle relative dispo-sizioni di attuazione.Infine il Collegio ha esaminato la Relazione di cui all’art. 19 del D.Lgs 39/2010, rilasciata dallaSocietà di revisione Deloitte & Touche Spa in data 09.04.2015, da cui si evince l’assenza di ca-renze significative del sistema di controllo interno inerente al processo di informativa finanziaria.

Con riferimento al disposto dell’art. 2408 del codice civile, si comunica infine che nel corso del-l’esercizio 2014 non abbiamo ricevuto, da parte di Soci, segnalazioni o denunce per irregolaritànella gestione della Banca, né per altri fatti censurabili.

Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 2 Legge n. 59/1992 e dell’art.2545 cod. civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di amministrazione nella ge-stione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperati-vo della Banca e dettagliati nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori.In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bi-lancio dell’esercizio 2014 e concorda con la proposta di destinazione del risultato di esercizio for-mulata dal Consiglio di Amministrazione.

Fossalta di Portogruaro, 13 aprile 2015

I Sindaci

Relazione della Società di Revisione 2014

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