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A.A. 2010-2011 Scrivere la bibliografia e le note. Alle prese con saggi, articoli e siti Laboratorio Tesi di laurea e orientamento al lavoro Prof.ssa Valentina Martino

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come scrivere bibliografia

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A.A. 2010-2011

Scrivere la bibliografia e le note.Alle prese con saggi, articoli e siti

Laboratorio Tesi di laurea e orientamento al lavoro

Prof.ssa Valentina Martino

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L’apparato bibliografico

La bibliografia: è l’elenco finale di tutti i documenti e i materiali (libri,

saggi, articoli, rapporti, siti, “letteratura grigia” etc.) citati nella tesi o altro testo scientifico;

rappresenta l’impianto teorico e metodologico sul quale si basa l’intero lavoro;

Le note bibliografiche: sono la mappa dei riferimenti - esterni e interni - che

corredano la tesi; consentono di richiamare le fonti di volta in volta

citate/utilizzate a fondo pagina/fine capitolo, oppurenel corpo del testo.

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L’apparato bibliografico:requisiti di qualità

Fra i prerequisiti di una bibliografia di qualità:

esaustività rispetto allo stato della letteratura critica (“classici” e “fonti minori” autorevoli);

impostazione mirata rispetto al tema specifico di approfondimento;

aggiornamento rispetto all’evoluzione del dibattito;

respiro internazionale dei contributi;

trasparenza nella “rappresentazione” del percorso di documentazione e ricerca realizzato.

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I criteri di stesura della bibliografia finale

a) Elencazione secondo criteri convenzionali, che vanno rispettati sistematicamente:

a) ordine alfabetico, per cognome degli autori;

b) ordine tematico, attribuendo una titolazione a ciascun sotto-gruppo di testi (es.: testi sulla pubblicità; testi sulle sponsorizzazioni etc.);

c) suddivisione per tipologia di opere, classificando ciascun sotto-gruppo di testi (es.: libri/saggi, articoli su quotidiani/riviste, rapporti di ricerca, atti di convegni, siti e pagine web, fonti normative etc.).

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La bibliografia “ragionata”

Selezione dei testi e dei contributi di riferimento più rilevanti sul tema approfondito nella tesi;

Stesura di brevi abstract, in cui si procede a una sintetica descrizione dei contenuti del documento, corredata da un altrettanto breve commento critico.

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La bibliografia: informazioni standard

Nella fattispecie più comune di testi citati, e cioèquella dei libri:

nome dell’autore/i o curatore/i; titolo (e sottotitolo) dell’opera; casa editrice; luogo di edizione; anno di edizione.

L’importante è seguire sempre una stessasequenza di informazioni, nel rispetto delle convenzioni di base (specifiche in base al sistema bibliografico prescelto) e della punteggiatura.

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I libri: informazioni standard

Autore, Autore, Titolo e sottotitolo in corsivoTitolo e sottotitolo in corsivo, , casa editrice, luogo di edizione, anno casa editrice, luogo di edizione, anno di edizione.di edizione.

Es.: Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano, 1985.

oppure:

Wolf Mauro, 1985, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano.

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Opere collettanee

Se l’opera è frutto del lavoro di più autori:

Morcellini Mario, Fatelli Giovambattista, Le scienze della comunicazione, Carocci, Roma, 1997.

Se hanno collaborato alla realizzazione del testo più autori, ma solo uno di essi ne ha curato l’edizione, è opportuno citare quest’ultimo specificandone il ruolo di curatore:

Morcellini Mario (a cura di), La cultura della tesi. Guida alla tesi di laurea e alla redazione-testi, La Biblioteca di Pensa, Lecce, 2008.

Evitare rigorosamente di far riferimento a misteriosi “autori vari” (AA.VV.)!

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Saggi in miscellanee

Autore, Autore, ““titolo del saggio fra virgolettetitolo del saggio fra virgolette””, , in curatore/i (a cura di), in curatore/i (a cura di), titolo e titolo e sottotitolo dellsottotitolo dell’’opera in corsivoopera in corsivo, casa , casa editrice, luogo di edizione, anno di editrice, luogo di edizione, anno di edizione, pp. edizione, pp. dada--aa..

Es.:

Barthes Roland, “Società, immaginazione, pubblicità”, in Codeluppi Vanni (a cura di), La sfida della pubblicità, Franco Angeli, Milano, 1995, pp. 81-95.

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Articoli su riviste e quotidiani

Autore, Autore, titolo delltitolo dell’’articolo in corsivoarticolo in corsivo, , ““nome nome rivistarivista””, annata, n., mese/anno, pp. , annata, n., mese/anno, pp. dada--aa..

Morcellini Mario, Non solo media. I giovani tra realtà e rappresentazione, “Technology Review”, a. XVI, n. 5, ottobre 2004, pp. 44-45.

Autore, Autore, titolo delltitolo dell’’articolo in corsivoarticolo in corsivo, , ““nome nome quotidianoquotidiano””, data, p. X., data, p. X.

Morcellini Mario, I giovani non si lasciano incantare, “Il Messaggero”, 29 marzo 2005, p. 1.

N.B.: in alternativa, è possibile invertire l’uso segnaletico di virgolette (“titolo dell’articolo”) e

corsivo (nome rivista/quotidiano).

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Testi stranieri e traduzioni1) In caso di opere non tradotte, il riferimento è per

esteso all’edizione in lingua originale:Bourdieu Pierre, “The forms of capital”, in Richardson John G. (eds.), Handbook of theory and research for the sociology of education, Greenwood Press, New York, 1986, pp. 241-258.

2) Se esiste una traduzione italiana del testo, essa va specificata accanto alla citazione dell’edizione originale (“tr. it.” o “trad. it.”):

Crane Diana, The Production of Culture. Media and the Urban Arts, Sage, Newbury Park - Calif., 1992 (trad. it. diMarco Santoro, La produzione culturale, Il Mulino, Bologna, 1997).Featherstone Mike, Consumer culture and postmodernism, Sage, London, 1990 (tr. it. Cultura del consumo e postmodernismo, Seam, Roma, 1994).

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Testi stranieri e traduzioni

3) In alternativa alla citazione estesa dell’opera originale, accanto alla traduzione è necessario riportare almeno l’anno di prima edizione:

Bourdieu Pierre, La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna, 1983 (1979).

oppure:Colbert François, 1994, Marketing delle arti e dellacultura, Etas, Milano, 2000.

N.B.: Nella citazione secondo il sistema autore-data: (Bourdieu, 1979), (Colbert, 1994).

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Siti e pagine web1) Riportare l’indirizzo completo, possibilmente fra

virgolette acute: <http://...>;

2) Specificare nella bibliografia finale la “data di ultima consultazione”, volta per volta o in un’unica nota iniziale alla webgrafia.

Bertani P., Indagine sulle imprese che investono in cultura: risultati economici e analisi dei comportamenti aziendali, “Tafter Journal”, n. 16, 2009, <http://www.tafterjournal.com> (ultima consultazione: 2 marzo 2010).

Istat: <http://www.istat.it>(data di ultima consultazione: 23 marzo 2006)

Sito web dell’Istituto Nazionale di Statistica, fonte ufficiale anche nell’ambito delle statistiche culturali. A seguito della nuova politica editoriale adottata dall’Istat, dal sito istituzionale sono scaricabili gratuitamente e in versione integrale tutti i rapporti statistici, suddivisi per sezioni e archivi tematici.

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Scrivere la bibliografia e le note

Occorre scegliere fra due sistemi alternativi di citazione bibliografica:

a) Sistema standardb) Sistema autore-data

L’importante è applicare sempre e con coerenza uno stesso sistema convenzionale di regole!

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Due sistemi a confronto

a) Sistema standard (italiano)

In bibliografia:Morcellini Mario, Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano, 1997.

In nota a piè di p./fine capitolo:1 M. Morcellini, Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano, 1997.

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La gestione delle note nel sistema “standard”

Le note – ivi incluse quelle bibliografiche - vanno numerate in ordine progressivo all’interno di ogni capitolo della tesi ( dal menu “Inserisci”: “Interruzione di Sezione”);

Vanno redatte in corpo minore rispetto al testo;

Se il richiamo a uno stesso testo ricorre in piùoccasioni, occorre utilizzare formule di citazione abbreviata per evitare inutili ridondanze.

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Il sistema “standard”: formule di citazione abbreviata

A seconda dei casi, ricorso alle seguenti diciture:- Ibidem- Ivi- Op. cit.- Cit.

N.B.: Al di là delle specifiche convenzioni utilizzate, il criterio resta quello di richiamare senza ambiguitàun precedente riferimento bibliografico.

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“Ibidem” e “Ivi”

Nel caso di ripetizioni in note successive:

Ibidem:quando la citazione si ripete identica nella nota immediatamente successiva, senza quindi alcuna variazione e frapposizione di altri testi in nota:

1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003.2 Ibidem.

Ivi, a cui segue l’indicazione del numero di p./pp.: quando la citazione di un testo si ripete nella nota immediatamente successiva, ma con riferimento a pagine differenti da quelle appena citate:

1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003.2 Ivi, p. 135.

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“Op. cit.” e “Cit.”

Quando si richiama nuovamente (ma non nella nota successiva) un testo precedentemente citato, occorre indicare nuovamente l’autore, a cui segue l’indicazione:

Op. cit. (e, se necessario, il numero di pagina), se si tratta della sola opera dell’autore citata nel testo:

1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12.2 M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996.3 M. Morcellini, op. cit, p. 125.

Se nel testo è citata più di un opera dell’autore, occorre ripetere il titolo dell’opera (o una parte riconoscibile di esso), seguito dall’abbreviazione cit.:

1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12.2 M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996.3 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, cit., p. 125.

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Due sistemi a confronto

b) Sistema autore-data (americano)

In bibliografia:Morcellini Mario,2004, La scuola della modernità. Per un manifesto della

media education, Franco Angeli, Milano.

Nel corpo del testo:

in alternativa: (M. Morcellini, 2004), (Morcellini, 2004), (M. Morcellini: 2004), (Morcellini: 2004) etc.

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Sistema autore-data:casi particolari

In bibliografia:Morcellini Mario,2004a, La scuola della modernità. Per un manifesto della

media education, Franco Angeli, Milano.2004b, Non solo media. I giovani tra realtà e

rappresentazione, “Technology Review”, anno XVI, n. 5, pp. 44-45.

2004c, ….

Nel corpo del testo:(Morcellini, 2004a) (Morcellini, 2004b)

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La citazione: diretta e indiretta

La citazione indiretta: è il riferimento a concetti elaborati da un autore, di cui

occorre riportare l’esatto riferimento bibliografico; introdotta da Cfr. (“confronta”) quando il brano cui ci

si riferisce è stato rielaborato, oppure si è presa liberamente ispirazione;

La citazione diretta: quando si riporta letteralmente e per esteso un

brano tratto dall’opera di un autore; in nota, richiede di specificare anche il numero

della/e pagina/e citata/e.

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La citazione diretta

1. Se breve, va riportata fra virgolette (senza corsivo) nel corpo del testo;

2. Se lunga (superiore a tre righe circa), va incidentata:

carattere in corpo tipografico minore(-1 o -2 pt);

allineamento del paragrafo rientratorispetto al corpo del testo.

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La citazione diretta

1. La citazione può iniziare con puntini sospensivi tra parentesi tonde (…) o quadre […], che indicano l’elisione di parte del brano: ovvero, si riporta parte del suddetto non iniziando da un punto fermo presente nel testo originale;

2. Puntini tra parentesi tonde (…) o quadre […]: se il periodo citato ha subito una riduzione, e cioèl’eliminazione di parti ritenute superflue ai fini della citazione;

3. Parentesi quadre [ad esempio]: quando la citazione èintegrata con una o più parole non presenti nel testo originale, ma necessarie per collegare parti di testo citate.

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Un esempio di citazione diretta

Se si passa dall’analisi funzionale dei media valutati indipendentemente dal loro essere parte della struttura sociale ed economica, all’analisi funzionale dell’assetto istituzionale e proprietario dei mezzi stessi, si individuano altre funzioni: per esempio quella di contribuire al conformismo:

[…] la spinta verso il conformismo esercitata da mezzi di comunicazione di massa deriva non solo da quanto viene detto, ma ancor più da quanto viene taciuto. […] I mezzi commercializzati ignorano gli obiettivi sociali quando questi siscontrano col profitto economico […]. La pressione economica[dunque, tende ad] ignorare gli aspetti controversi della società(Lazarsfeld e Merton, 1948, p. 86).

Un’altra funzione esplicitata è la capacità di resistenza dei media di fronte agli attacchi, alle critiche e ai tentativi di elevare la bassa qualità culturale ed estetica della produzione di comunicazione di massa.