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• Prima parte– Presentazione– Mercato a Economia

Aperta– Lo scenario del settore

Tessile in Puglia

(dal punto di vista dell’imprenditore)

– Quali le figure che le aziende del III Millennio stanno cercando

• Seconda parte– Perché i consorzi– Problematiche

• Vision• Mission• Organigramma

– Il Made in Italy– A domanda Risponde

Programma giornate 10 e 11 Novembre 04

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1. Perché la sua attività si ispira a principi di mutualità, non ha fini di lucro ed è costituito per assistere le imprese consorziate.

2. Per contribuire allo sviluppo Qualitativo e Produttivo dei prodotti 3. Per ottimizzare ed economizzare i servizi diretti alle imprese 4. Per favorire informazioni, assistenza e consulenza5. Per il reperimento e l’utilizzazione delle fonti creditizie e di

finanziamento6. Per la formazione e l’Innovazione7. Per promuovere e sostenere la realizzazione di workshop e fiere di

settore in Italia e all'estero.8. Per trovare nuovi spazi e occasioni di incontro con:

• le amministrazioni • le associazioni di categoria • gli organi istituzionali nazionali e regionali

Perché i consorziPerché i consorzi

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Problematiche:Problematiche:

Tre le condizioni base per dar vita ad un Consorzio1. La condivisione dei progetti tra i soci fondatori (min. 5)

2. Le innegabili sinergie tra le imprese del settore e la possibilità di economie di scala

Ma soprattutto: 3. “Quando è evidente la necessità di

sviluppo e risanamento del comparto di riferimento.”

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Possiamo quindi affermare chePossiamo quindi affermare che::

• L‘’imprenditore dà il meglio di sé solo:

– Quando perde la sicurezza del mercato,

– Quando avverte la paura dell'insuccesso

– Quando percepisce l’opportunità di creare sinergie in un gruppo di imprese al fine di ripartire i costi di Sviluppo e Ricerca.

Problematiche

Così come il Manager, Direttore, Quadro o Dipendente ha oggi più che mai la necessità di avere una “Bussola”………

Anche l’imprenditore attraverso la costituzione dei CONSORZI può cogliere l’obiettivo e raggiungerlo attraverso la condivisione della “Rotta” con le altre Aziende

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Problematiche

Non ci si può chiudere a “riccio” nel

proprio feudo

È necessario passare da un mercato

Locale

ad uno

Globale

condividendo le proprie esperienze fra tutte le aziende

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a) Quindi è necessario definire la Vision del consorzio– La “Vision” riassume l’interpretazione che il Consorzio dà dello scenario in cui

presume di andare a muoversi, essa è la corretta formulazione della strategia che definisce i mercati in cui il Consorzio intende operare; con l’obiettivo di valorizzare i punti di forza per acquisire vantaggi competitivi difendibili nel tempo.

b) Definire Area Affari – la definizione di un’area d’affari in chiave di mercato è superiore a quella in chiave

di prodotto (Fonte:Miopia di Marketing, Levitt )

“missione d’impresa = soddisfacimento dei bisogni” Tutti gli uomini d’affari dovrebbero tener conto del fatto che un’azienda è innanzitutto un processo rivolto alla soddisfazione del cliente e non una mera produzione di merce”

c) Definire i Desideri o Mission delle aziende consorziate– Realizzare un piano a medio/lungo termine, dello sviluppo delle imprese

consorziate sul territorio nazionale ed internazionale attraverso anche le occasioni di incontro con le amministrazioni, le associazioni di categoria, gli organi istituzionali nazionali e regionali

Problematiche

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• Mission del consorzio:(Per condividere una Mission è necessario rispondere alle seguenti

domande:)

– Perchè un Consorzio e quali sono i suoi obiettivi– Qual è il nostro mercato obiettivo– Qual è il nostro sistema di offerte– Quali sono le nostre competenze distintive– Quali sono i nostri programmi di sviluppo futuri– Quali sono in futuro le caratteristiche del nostro

settore

Problematiche

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Consorziati Soci

Presidente

ConsulenteSuper Partes

Comitato Direttivo

Segreterio

Organigramma

Quanto più precisa è la strategia proposta dal Direttivo, tanto più vivace e brillante potrà essere l’esecuzione dell’oggetto sociale

Il Consulente Super Partes svolge la propria attività nell'esclusivo interesse dei Consorziati.(Non essendo legato ad alcuna società, è parte integrante del Comitato Direttivo partecipando alla vita consortile con funzioni di garantire in egual misura tutti i Consorziati)

Problematiche

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Problematiche

Obiettivi

Analisi

Programmazione

Attuazione

Verifica

Se gli Obiettivi e l’Analisi possono sicuramente

essere condivisi in fase di costituzione

Le prime difficoltà sorgono sui punti:

• Programmazione

• Attuazione

La strategia proposta dal Direttivosi basa su:

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I. Attitudine e capacità commerciale delle AziendeII. Il rapporto tra l’Immagine/Prodotto e le AziendeIII. Segmentazione del Target/Clienti in portafoglioIV. Organizzazione Aziendale a livello di managementV. Mercati di riferimento VI. La non consapevolezza che l’uso condiviso delle

competenze può accrescere la competitività delle aziende consorziate.

Problematiche

Quali sono le difficoltà nel Programmare ed Attuare la Mission del consorzio?

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Forse….. possiamo parlare di una non Cultura Aziendale!Forse….. possiamo parlare di una non Cultura Aziendale!

"La cultura è il perseguimento della perfezione totale, attraverso la conoscenza di quanto di meglio si è detto e pensato nel mondo su tutte le questioni che più ci interessano." Matthew Arnold (1822-1888), filosofo e poeta inglese.

IL “KAIZEN” parola giapponese che significa letteralmente "miglioramento". “Non deve trascorrere neanche un giorno senza che un qualche tipo di miglioramento venga apportato a se stessi e alla Azienda”

Il Benchmarking è “il processo continuo di misurazione di prodotti, servizi e prassi aziendali mediante il confronto con i concorrenti più forti, o con le imprese riconosciute leader in un settore".

Problematiche

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• Quindi diventa necessario puntare su:– Knowledge hub (mozzo portabobine di conoscenza)

• Università

• Associazioni

• Enti Istituzioni

• Consorzi territoriali » Riproduttori di capitale umano che attualmente è concentrato e

parcellizzato nelle singole imprese, garantendo al territorio e all’impresa la necessaria apertura verso Nuovi Mercati, attraverso i nodi di scambio fra la cultura locale e quella internazionale

– Tecnologia, in una logica di networking; – Talento, fatto di capitale individuale, di competenze e di

propensione all’innovazione dell’imprenditoriale

Problematiche

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- - M a d e i n I t a l y -M a d e i n I t a l y -

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• Il Made in Italy aiuta la crescita dell'Italia e dell'industria italiana?

- Il Made in Italy -

Di cosa abbiamo Di cosa abbiamo bisogno?.......bisogno?.......

Se la risposta è “SI”…Se la risposta è “SI”…Si o No?

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i. Sicuramente di una chiara presa di posizione, che risulti, in modo forte ed inequivocabile, a favore del lavoro italiano e a tutela della buona fede dei consumatori italiani ed esteri.

ii. Cambio della normativa doganale vigente, che per la denominazione di “origine commerciale”, consente di definire “Made in Italy” un prodotto anche se gran parte della sua lavorazione e delle sue componenti non sia stata frutto di lavoro e di produzione all’interno del nostro Paese;

iii. È quindi: esercitare ogni possibile pressione perché venga effettivamente tutelato il lavoro italiano nonché difeso il diritto dei consumatori ad una corretta informazione.

- Il Made in Italy -

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•È quindi necessario condividere i principi generali su

cui si basa il “Sistema Moda” italiano con le:– Aziende manifatturiere – Associazioni – Organizzazioni sindacali dei lavoratori– Rappresentanze dei consumatori – Gli enti pubblici e privati – Organizzazioni di distribuzione – Consorzi

- Il Made in Italy -

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1. RISCONTRARE l’alta stima e considerazione che i prodotti italiani esprimono attraverso la felice sintesi tra creatività, innovazione, tradizione, tecnologia e stile, che hanno saputo conquistarsi nel mondo;

2. RICONOSCERE le capacità imprenditoriali e creative, tecnologiche ed artigianali, degli imprenditori, degli artigiani e dei lavoratori italiani; Sottolineare come soltanto la presenza dei fattori sopra evidenziati e peculiari del cosiddetto “sistema Italia” può garantire al consumatore i “contenuti” tipici che hanno reso celebre il “MADE in ITALY” nel mondo;

3. CONSTATARE come la tutela della qualità del prodotto e del consumatore siano sotto ogni profilo coerenti e conformi rispetto al fine di mantenere saldo il tessuto produttivo e di garantire l’occupazione;

4. RILEVARE la necessità improrogabile nell’ambito di una società globalizzata, che sempre maggior affidamento ripone nel “Brand”, di adottare una marchiatura d’origine che possa garantire al consumatore l’avvenuto svolgimento sul territorio italiano del processo produttivo relativo alla merce acquistata.

- Il Made in Italy -

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• È quindi NECESSARIO PROPORRE l’adozione di un disciplinare che certifichi e garantisca:

– Il marchio “Made in Italy” attraverso l’indicazione della tracciabilità e dell’individuazione delle singole fasi produttive; utile per contraddistinguere i prodotti il cui ciclo produttivo sia stato realizzato completamente in Italia. –

Quindi, non una semplice etichetta, ma un certificato d’originalità garantita, che ci salvaguardi dagli effetti negativi delle pratiche commerciali sleali nei nostri confronti.

- Il Made in Italy -

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Le persone raramente raggiungono il successo, a meno che non si divertano nel fare quello che stanno facendo. (Dale Carnegie)

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I cambiamenti cominciano proprio quando osate pensare l’impensabile

C’è tutto un mondo fuori (W.Shakespeare)

Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa. (Albert Einstein)

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. (Seneca)

Le persone raramente raggiungono il successo, a meno che non si divertano nel fare quello che stanno facendo. (Dale Carnegie)

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