1 · Mentre balli nel cuore della ... ma anche l'addestratore e colui che si occupava della salute...

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Transcript of 1 · Mentre balli nel cuore della ... ma anche l'addestratore e colui che si occupava della salute...

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“Chapiteau” la rivista del Circus News

4° Numero - Anno 2 – 2011

Da leggere online in modo completamente gratuito

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1. Evviva il Circo con gli animali

Pag. 4

2. Il Circo Coupon’s: tra storia e spettacolo

Pag. 8

3. Intervista a Rony Vassallo

Pag. 13

4. La meravigliosa favola dell’Aladinn Circus

Pag. 17

5. La mia passione e i miei ricordi

Pag. 20

6. Mentre balli nel cuore della festa

Pag. 23

7. Clown Fiorino Bizzarro: esperienza e passione

Pag. 27

8. Circo Acquatico Frimer

Pag. 31

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Foto di Andrea Pedicini

Animali sì o animali no?

Questo è il problema.

È forse, giustamente o meno,

l'argomento più dibattuto, più

ampiamente discusso, più pregante

nella vita del circo dei giorni nostri.

E così, noi amiamo i nostri animali,

gli animalisti amano i nostri animali

più di noi, così dicono.

Questo articolo non vuole aprire le porte a nuovi dibattiti, non vuole accendere micce

polemiche inesistenti, vuole essere semplicemente un quadro della situazione super

partes, vuole essere uno spaccato di vita quotidiana.

Perché, fermiamoci un attimo a riflettere sulle origini del circo.

Un'arte antichissima, che risale alla notte dei tempi: già gli antichi romani erano soliti

adibire le arene per spettacoli di questo tipo, ma il circo nella sua forma più classica,

per come lo conosciamo oggi anche se rivisitato e, naturalmente, modernizzato risale

addirittura alla fine dell'800, ma soprattutto, alle prime decadi del secolo scorso,

quando ancora i circhi non viaggiavano costituiti da carovane di attrezzature

strepitose, pulite, luccicanti, macchinari

ultratecnologici e bilici americani di dimensioni

cosmiche e arredati di tutto punto.

Un tempo, i primi circhi viaggiavano alla bell'e

meglio su rotaia, in carrozzoni, in treno, ed erano

prevalentemente circhi equestri. Già, è proprio così

che è nato il circo, come uno spettacolo incentrato

prevalentemente sui cavalli, la loro bellezza e

l'abilità dei loro addestratori.

Tant'è, la figura più famosa era il direttore equestre,

non a caso, quello che oggi potrebbe essere sì

l'annunciatore, ma anche l'addestratore e colui che

si occupava della salute dei propri animali. La

differenza è che, ai giorni nostri, quest'unica figura

è sostituita da uno staff intero, ma il principio è lo

stesso.

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Un tempo dunque gli animali appunto erano le vere star; salvo qualche funambolo o

comico, equilibristi al filo e pochi giocolieri, il circo era fatto prevalentemente di

animali, cavalli per la maggiore, talvolta qualche animale esotico, per i circhi che

avevano più possibilità di permetterseli naturalmente. E si parla dei grandi nomi di

una volta, italiani e americani.

E volete mettere l'emozione, che non è mai cambiata, nei bambini e negli adulti, di

vedere cavalli dal mantello lucente e dalla bellissima criniera in début o trovarsi a due

passi da una parata di cammelli, come in una favola, come in Aladino? Non ci sono

eguali, sebbene oggi lo spettacolo sia più sviluppato e più variegato.

Dunque, se si tratta invero dello spettacolo più bello del mondo, perché sempre tutte

queste polemiche?

Chi è dentro l'ambiente, inevitabilmente è di parte, chi ne è esterno come pubblico

può decidere da sé da che “parte” schierarsi, chi è esterno ed estremista è già

irremovibilmente sulle proprie

posizioni.

Ma perché di tutto ciò?

Piazza che vai, sorpresa che

trovi...dall'affetto che più scalda

il cuore alla protesta più accesa,

che è solo in grado di scaldare

gli animi sul piede di guerra.

Accuse, battute e controbattute,

una sorta di battaglia in tribunale

ma a cielo aperto e mediatica.

Perché dunque tutto ciò?

Riflettiamo, riflettiamo su tutti i

punti di vista, anche se non ci

aiuterà a capire né a risolvere una questione perennemente in sospeso.

Qualche tempo fa, su un noto telegiornale di un‟altrettanto nota rete televisiva, dove

normalmente tra due primi piani di culi (vanno sul tg a ora di pranzo, quindi non

credo nessuno protesti per questa citazione) della velina\letterina di turno, un

servizio sul gattino che canta le canzoni di natale e un fatto di cronaca (naturalmente

meglio se con un titolo sensazionalistico), ho rivisto le ennesime immagini del circo

“X” dove un addestratore (?) o chi per lui era impegnato a colpire in modo

particolarmente duro un elefante.

Il servizio, presentato come uno scoop in anteprima svelato da un indignatissimo

super reporter probabilmente imparentato con Peter Parker, si concludeva con la frase

“Nel circo queste pratiche sono all’ordine del giorno. Genitori, questo Natale non

portate i vostri bambini al circo”.

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Il noto tg poneva in evidenza i

metodi brutali, basandosi su

luoghi comuni, rafforzati dalle

immagini del filmato

indipendentemente dalla

provenienza e dalla data del

filmato, tra l‟altro reperibile in

rete con una semplicissima

ricerca, senza il benché minimo

sforzo di indagine.

Nessuno, ne la giornalista che ha

effettuato lo “Scoop” , ne la sua

redazione hanno cercato di

sforzarsi a cercare di verificare

almeno il filmato, che tra l‟altro

come il 99% di quelli presenti in

rete si riferisce a circhi

d‟oltreoceano o dell‟est, o

provando ad avere un confronto

con l‟altra parte.

Il cuore della notizia era:

“guardate questo video, questi si

comportano da bestie! Tutti

quelli del circo, dal Clown al

presentatore sono così evitateli

come la peste.” (naturalmente

estremizzo ma nella sua cattiveria nel colpire indistintamente e senza ne fonti ne

riscontri tutta la categoria poteva quasi essere visto come una forma tragicomica di

odio razziale).

Dunque seguendo il ragionamento proposto da questo tg, visto il servizio successivo,

e mi permetto di ripetere SUCCESSIVO, dove si parlava degli abusi subiti da una

ragazzina dal padre, tutti i padri si comportano in questo modo, quindi, tutti i padri

dovrebbero essere privati dei propri figli.

Abbastanza logico no? Giusto?

Potrebbe. Se non fosse per il fatto che mio Padre non mi ha mai maltrattato. Ma

potrebbe essere un caso.

Ho chiesto allora ad un mio amico. Strano, neppure lui è stato maltrattato.

Non credo si possa fare di poche mele marce lo stereotipo di una categoria, e

inneggiare a una crociata contro una professione che è viva da secoli e nei secoli si è

evoluta.

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Si chiedano i signori, a quanti controlli sanitari/veterinari, i circhi vengano

mediamente sottoposti durante un anno di tournée e spettacoli, o quanti sono gli

addestratori, quelli veri, che dedicano la loro vita ai loro animali, passano le notti

svegli a vegliarli perché stanno male, o piangono quando muoiono a causa della

vecchiaia o di qualche malattia.

Allora forse avrebbero una risposta, o quantomeno potrebbero avere voglia di

indagare, andare a vedere le prove

degli animali, quelle vere stavolta,

e magari di qualche circo italiano,

e darsi una risposta.

Gli estremisti poi diranno che gli

animali dovrebbero morire liberi,

indipendentemente da come

trattati, preferendo come poco

tempo fa mi disse un vecchio

amico ora rinato vegano, il

“meglio morti che al circo”.

Ma la storia è piena di

dimostrazioni che gli estremismi

abbiano sempre portato solo male.

Ci sono i buoni circhi con i loro animali tenuti nel pieno rispetto delle norme vigenti

(molto spesso anche meglio di quello che è imposto dai regolamenti dello stato), e le

mele marce che esattamente come il genitore che maltratta la figlia vanno isolati e

puniti. Senza però penalizzare chi, per passione, fa il suo lavoro, non solo nel pieno

rispetto delle leggi, ma soprattutto degli

animali per cui vive (e da cui molto spesso

dipende) .

Poi ognuno ha le sue idee, ma l‟analizzare la

situazione in modo un poco più obbiettivo,

porterebbe giovamento a tutte le parti. Ai

circhi che potrebbero fare il loro lavoro senza

essere apostrofati come macellai ambulanti,

agli animalisti, quelli veri e non i “black

block” della categoria, che vedrebbero gli

animali nelle condizioni ottimali che cercano.

E soprattutto ai diretti interessati. Gli animali.

Quindi il mio incoraggiamento è:

Genitori non solo portate i bambini al circo,

ma portateli anche a vedere come vivono, e

come vengono addestrati. Così forse potrete

farvi un idea con la vostra testa.

Buon Natale

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Il Circo Coupon‟s nasce nel lontano 1960 con un‟unione tra circo e teatro… infatti il

signor Mietitore era un artista affermato del teatro italiano, mentre sua moglie

proveniva da una importante famiglia circense; dalla loro unione sia sentimentale

che artistica si diede vita al Circo Coupon‟s, che però in principio, per alcuni anni,ha

anche portato il nome di Circo Napoli.

Per molti anni questa famiglia circense ha girato nelle varie città del centro e sud

Italia con i loro spettacoli, portando in giro le loro arti e le loro abilità.

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Gli anni passano, la famiglia si evolve

ed il circo passa sotto la gestione dei

figli del signor Mietitore. Il circo si

ingrandisce ed avviene anche un

cambio del tendone, infatti si passa da

un tendone bianco e giallo ad uno

bianco e azzurro, sempre a due

antenne.

Dopo diversi anni però la società si scioglie

ed uno dei due figli, Gerardo Mietitore,

decide di mettersi in proprio dando vita al

Coupon‟s Show. Questo show avveniva

sotto uno chapiteau a due antenne con

palco, e si parlava appunto di show e non di

circo vero e proprio, in quanto le esibizioni

avvenivano su pista a palco e non circolare.

La famiglia Mietitore ha portato in giro il loro show, fino al 2008 quando ha deciso di

chiudere momentaneamente e ha collaborato per alcuni anni con i vari circhi italiani.

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Agli inizi del 2011 però Antonio Mietitore, figlio di Gerardo, insieme al fratello,

decidono di ritornare alle loro origini e di riaprire il loro amato Circo Coupon‟s

acquistando un nuovo chapiteau completamente diverso dal precedente, questa volta

con pista circolare.

Con il loro nuovo Circo Coupon‟s stanno attualmente girando la regione Campania

portando uno spettacolo carino e coinvolgente, basato molto sulla comicità, sulla

magia e su alcuni numeri con animali.

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Lo spettacolo dura all‟incirca un‟ora e mezza e si divide in due parti separate da un

piccolo intervallo.

La prima parte si apre con:

Kevin il giocoliere, che si esibisce con prove di abilità con palline, cerchi,

clave …continuando con una partita a basket tascabile, in cui è molto abile a

prendere le palline con un marsupio che ha addosso e terminando con le

fiaccole infuocate che fa roteare al buio;

Il simpaticissimo clown Eddy che intrattiene grandi e piccini;

Le bravissime Michelle e Henny con i loro hula hoop che con la loro bravura

sono capaci di usare innumerevoli hula hop contemporaneamente;

Abbiamo una ripresa comica con il rientro del clown;

I magnifici piatti cinesi di Kevin capace di far ruotare in equilibrio su fili

sottilissimi diversi piatti di ceramica;

Il clown Eddy ci dà prova della sua bravura con un numero di equilibrismo,

con il rullo gigante, su cui si destreggia giocoliere con palline, cerchi e clave;

inoltre sempre sul rullo gigante sfida la gravità con scalini ad aumentare.

A questo punto abbiamo un intervallo per dare la possibilità agli spettatori di servirsi

al fornito bar del circo.

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La seconda parte inizia e prosegue con:

Un‟esibizione con un magnifico esemplare di cavallo che calca la pista e dà

prova della sua bravura;

Abbiamo poi “Los gaucho”, le cosiddette corde con cui i fratelli Mietitore si

esibiscono a suon di musica;

Ecco lo “stallone italiano” che in realtà è un bellissimo pony;

Un numero di magia e illusionismo con il mago Emilian che affascina il

pubblico con i suoi vari numeri;

Ripresa comica;

Una carrellata di animali esotici con il varano australiano, l‟iguana

californiana, il pitone reginus, il pitone albino, l‟anaconda gialla, il pitone

indiano e il raro pitone bianco;

Spettacolare sarcofago della morte con Sissì che in una teca di vetro si fa

ricoprire di rettili;

E per finire la carrellata di tutti gli artisti.

Nel loro piccolo, uno spettacolo di qualità, molto piacevole e allegro, il tutto esaltato

ancor di più dalla cortesia e dalla gentilezza che ho riscontrato nella famiglia

Mietitore, infatti Li ringrazio per essersi messi a disposizione e per avermi dimostrato

di essere delle persone uniche e disponibili.

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Andrea: Rony ci racconti la storia della famiglia Vassallo?

Rony: La mia famiglia è una delle più grandi famiglie circensi ,a partire dal mio

bisnonno fino ad arrivare alla famiglia di mio padre, composta da cinque fratelli e due

sorelle. Mio nonno Francesco Vassallo era conosciuto nell‟ambiente circense come

“Ciccillo” (nome da Clown). Mio padre Edoardo lavorava al trapezio, mia madre

Anna Maria Perris (altra grande Famiglia circense) lavorava come contorsionista,

disciplina circense che mia madre ha tramandato a mia sorella Daniela la quale oggi

si occupa delle pubbliche relazioni del nostro circo. Suo figlio Aris dimostra di aver

talento nonostante i suoi tredici anni si cimenta in diverse discipline circensi

(Trapezio, Giocoleria, Equilibrismo, Verticalismo, Addestramento degli animali).

Mio fratello Alberto, soprannominato nell‟ambiente circense Albertino, oltre ad

essere il Clown dello spettacolo si occupa della parte logistica, e poi ci sono io

sposato con Alessia Dell‟acqua con la quale abbiamo due splendidi bambini Megan

ed Edoardo junior.

Andrea: Com‟è nato il nome Rony Roller?

Rony: Mio padre con i miei zii a cavallo degli anni 70-80 lo avevano chiamato il

circo Roller divenuto poi circo di Vienna Roller. Nell‟anno 1991 abbiamo deciso di

aprire un circo per conto nostro, mio padre ha pensato di riproporre l‟insegna circo

Roller, io all‟epoca ero ragazzino mio zio Achille Perris fratello di mia mamma per

scherzare mi chiamava Rony Roller, il nome a noi tutti è piaciuto e abbiamo deciso

di chiamare il nostro circo “Rony Roller Circus”.

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Andrea: Rony che fai quando non c‟è lo spettacolo?

Rony: Sai la mia giornata inizia la mattina presto, controllo gli animali, si fanno le

prove e a volte nel tempo che rimane faccio manutenzione al materiale. Andrea al

circo c‟è sempre da fare.

Andrea: Quanti anni avevi quando sei entrato in pista per la prima volta?

Rony: A soli otto anni con un numero di verticalismo: “era il 19 agosto del 1984 lo

stesso giorno ha debuttato anche mia cugina Emi Vassallo a soli 6 anni con il numero

di equilibrismo sul filo d‟acciaio”.

Andrea: Qual è stato il primo animale che hai portato in pista?

Rony: Il mitico ippopotamo “ Pippo” icona del circo Rony roller e avevo 15 anni.

Andrea: Dopo le innumerevoli performance con gli animali adesso ho visto che

presenti un numero con i leoni.

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Rony: Si per me è una passione che coltivo da quando ero piccolo, adesso anche

grazie al mio amico Emanuele Farina che mi ha preparato questi splendidi

esemplari finalmente sono riuscito ad esaudire questo mio desiderio.

Andrea: Ti abbiamo visto come ospite all‟ultima edizione del festival

Internazionale del circo Città di Latina mi racconti che cosa hai provato a

partecipare ad una kermesse così importante?

Rony: Beh! Quella del festival è stata un‟esperienza meravigliosa, è stata

un‟emozione indescrivibile visto che in quell‟occasione ho rappresentato la mia

famiglia Vassallo e ho ricevuto due riconoscimenti!

Andrea: Hai ricevuto due

riconoscimenti dei quali sei

orgoglioso, che cosa hai provato?

Rony: Sinceramente non mi

aspettavo di essere premiato;

pensa Andrea, che prima della

parata finale dietro i camerini

c‟era un tavolo con tutti i premi

ed io vedendoli ho pensato:

“Quanto sarebbe bello ricevere il premio!”

Quando alla presentazione del premio “Giulio Montico” il presentatore ha chiamato

il mio nome ho pensato che si avverava il mio sogno, ed è stata un‟emozione

indescrivibile!

Successivamente il presentatore ha comunicato che stavano per assegnare il Premio

“Medaglia del Presidente della Repubblica” c‟è stato un attimo di attesa....poi mi

sono sentito nominare per la seconda volta ho pensato che si era confuso invece …..

ancora una volta ho provato un emozione grandissima nel sentirmi chiamare Rony

Vassallo!!! Questi due premi mi hanno ripagato per tutta la passione e l‟amore che

dedico al mio lavoro!

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Andrea: Rony siamo arrivati al termine di questa piacevolissima chiacchierata

permettimi di salutare tutta la Famiglia Vassallo, gli amici che ho nel tuo circo,

Antonio Burrone,Willy Ingrassia, Luigi Gisondi, tutti gli artisti e tutto il personale.

Vi ringrazio di tutto e vi Auguro buon natale e un felicissimo 2012 ricco di

soddisfazioni da Andrea Pedicini.

Rony: Grazie Andrea anche per me è stata una bellissima chiacchierata ti ringrazio e

auguro buon Natale e felice anno nuovo a te e a tutti gli amici della rivista Chapiteau

e a tutto lo staff di Circusnews da Rony Vassallo.

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La magia della favola di ALADINN, come d‟incanto comincia in questa grande arena

viaggiante, grazie all‟idea dei bravissimi Divier D'Amico e Naike Errani. Questo circo

ideato proprio da loro nella mia amata terra la “Calabria” è pubblicizzato dall‟amico

calabrese Luigi. Divier D'Amico ci racconta della sua famiglia che è di origine

siciliana, la sua storia nel circo

parte tantissimi anni fa, quando il

bisnonno, un nomade ungherese

incontra una giovane circense di

cognome “Sali” e s‟innamora di

lei. Si sposano e iniziano insieme

la loro carriera nel mondo del

circo, fondando il circo

“D' Amico”. Nascono 5 figli:

Mario, Pino, Angelo, Marina e

Katia, tutti attualmente circensi.

Dopo un po‟ di tempo, a causa di

una malattia decide di chiudere il

circo, i figli comunque,

continuano ognuno nella propria strada da artisti in vari circhi. Angelo D'Amico papà

di Divier sposa la figlia di Claudio Carbonari del “circo di Spagna”, ed insieme

aprono il “circo Folgore” divenuto poi “circo di Montecarlo” (D' Amico). Nascono i

figli e il circo s‟ingrandisce sempre più. Divier nel circo insieme al fratello fà il

trampolino elastico, il padre invece, la “scala bilancia”. Arriva nel suo circo un giorno

per lavorare come artista la bellissima Naike Errani, anche lei una famosa circense,

figlia di Leandro Errani, anche loro una famiglia di circo da sempre, dai tempi della

guerra mondiale,quando il

nonno faceva il circo con

delle bandiere. Aveva 7 figli:

Lidia, Laura, Iolanda,

Silvano, Guido, Lauro e

Leandro (padre di Naike),

quest‟ultimo si sposa e

diventa padre di 7 figli e

sono: Elvis, Elder, Evelina,

Elena, Denise, Daina e Naike,

solo Elder (che ha il famoso

“circo acquatico Errani”) e

Naike fanno circo, gli altri

hanno intrapreso strade

diverse.

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Divier e Naike lasciano il “circo di Montecarlo” (D'Amico) e intraprendono una strada

propria. Prima fanno gli artisti in vari circhi italiani, tra cui: “Rony Roller”, “Weber”,

“Città di Roma”, “Circo Storico Truzzi”. Poi decidono insieme di aprire questa nuova

arena viaggiante: “La favola di Aladinn”. L‟arena nasce grazie all‟idea della famosa

favola, dove Naike interpreta la bella Jasmine, che col suo cavallo (Spirit) entra in

pista per iniziare la favola, che continua poi con la giocoleria, sempre presentata da

lei, che con la sua

grande maestrìa circense

riesce a far volare anche

5 clave o 5 cerchi in una

sola volta. E‟ la volta del

grande clown del circo

“Tichetta”, ovvero

Divier D‟Amico, che

con la sua grande

comicità fa ridere grandi

e bambini. Lo spettacolo

continua con in pista di

nuovo Naike e i suoi

hula hoop, che fa girare

vertiginosamente attorno

al suo ventre come se

fossero delle trottole.

Entra in pista la magia presentata da Naike e Divier, dove lei viene rinchiusa in una

minuscola cassa e dove lui introduce delle spade affilatissime, ma quando la cassa

viene aperta lei sparisce come per incanto, per poi ricomparire sana e salva. E‟ il

momento della pausa di circa 10 minuti, dove il pubblico potrà gustare i famosi pop

corn e varie bibite al bar del circo. Lo spettacolo riprende con il fachirismo della bella

Naike, che mostra al pubblico come

si può fare un bel pranzetto a base di

palline di fuoco o camminare a piedi

nudi su dei chiodi appuntiti, senza

farsi alcun male. E‟ di nuovo il

momento di ridere, ritorna in pista

“Tichetta” coinvolgendo i bambini

del pubblico con divertenti giochi.

Ora vengono portati in pista vari

oggetti per una lotteria. Arriva il

gran finale, eccoli, entrano in pista i

figli dei circensi… Gli animali e in

particolare 3 esemplari di cammelli,

mamma, papà e il loro piccolo

presentati dal grande ammaestratore

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Divier D'Amico che mostra al pubblico la bravura e la maestria di questi fantastici

animali, che sono così docili, tanto che i bambini per la loro gioia possono salirci

sopra per fare un bel giretto.

Così anche questa sera la favola si conclude qui, si cala il sipario, si spengono le luci,

ma non di certo la bravura e la meravigliosità di queste 2, anzi 3 persone: il grande

Divier D‟Amico, la bellissima Naike Errani e la loro piccola e dolcissima bimba

Engel. Io ringrazio di cuore questa grande famiglia di amici che porterò sempre del

mio cuore.

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CIRCO…cinque semplici lettere per indicare un mondo di luci, suoni, colori…emozioni.

Cos‟è il circo? Il circo è un “mondo nel mondo”, si può dire che è sempre esistito, le

discipline circensi esistono da quando è nato l‟uomo; addirittura le prime prove sono

state trovate nei geroglifici egizi e già al tempo dei Romani c‟erano spettacoli

circensi, roba da non credere! Si può dire che il circo è nato con l‟uomo, ed è

cresciuto e si è evoluto così come si è evoluto tutto il resto, fino ad arrivare a circa

150 anni fa quando in Inghilterra nacque il circo come lo conosciamo adesso.

Come abbiamo visto il circo ha sempre fatto parte della vita di noi umani, forse

perché porta con sé un‟atmosfera magica, allegra e coinvolgente che non può non

appassionare la gente…

Quando penso al circo una delle

cose che per prima visualizzo, è la

classica arena circolare in cui sono

eseguite le acrobazie con i cavalli,

chi di noi non ne ha mai visto una?

Sfido chiunque…beh sarà anche

perché proprio quest‟arena

circolare per i cavalli ha dato

inizio al circo con il tendone dei

giorni nostri.

Il circo è una forma d‟arte autentica e completa, include una serie innumerevole di

esibizioni, una più spettacolare delle altre: numeri aerei, acrobazia ed equilibrismo al

suolo, giocoleria, comicità eccentrica e arte del clown, addestramento di animali e

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arte equestre e come non ricordare le esibizioni di rischio. Anima di tutto ciò è di

certo il presentatore, colui che ti guida e ti accompagna nello spettacolo…voce forte e

brillante…inconfondibile! Ma il circo non è solo questo…è anche l‟inconfondibile

profumo di pop corn nell‟aria… l‟atmosfera resa magica dalla musica circense…la

polvere che risalta nelle luci colorate… il chiasso della gente che entra…lo stupore

dei bambini…tutto ciò fa in modo che già all‟entrata una brezza di fantasia ti entra

nelle vene…

Dopo l‟entrata, una volta accomodati si è affascinati dagli artisti che con il loro trucco

forte e quasi eccessivo e i loro abiti scintillanti pongono l‟accento ancora di più sul

clima di festa che contraddistingue

proprio il mio amato circo…non si può

essere tristi mentre si guarda uno

spettacolo…non te lo permettono…il

mondo di tutti i giorni resta fuori, non

può varcare la soglia del tendone…si

ritorna bambini e quando arriva, la

parata finale di tutti gli artisti è quasi

un peccato tornare alla quotidianità.

La mia passione per il circo nasce fin

da piccolo, quando assillavo mio padre affinché mi accompagnasse a ogni circo che

veniva in zona; ne sono sempre stato affascinato…un mondo magico, spettacoli

coinvolgenti che affascinano da sempre grandi e piccini…E ora, anche se non sono

più un bambino, l‟amore per il circo c‟è sempre…la frenesia inizia già quando scorgo

un manifesto o un volantino circense…a quel punto so che questa magica esibizione

mi verrà a trovare… mi ritrovo a vivere le stesse emozioni che provavo anche da

bambino per l‟arrivo del circo… in più adesso mi precipito anche a scattare foto:

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tendone,interni, mezzi della carovana...e a cercare di conoscere qualcuno prima di

godermi lo spettacolo.

Le due ore di esibizione ti catapultano nell‟altro mondo…un susseguirsi di

artisti…dagli acrobati e trapezisti all‟immancabile clown…persone indescrivibili,

capaci di fare cose sensazionali e di creare un turbine di emozioni in ognuno di noi,

enfatizzate ancor di più dalla sapiente miscela di giochi di luci e colori, mixate da

suoni e musiche… immancabili gli applausi estasiati del pubblico, degli spettatori.

Per non parlare dei numeri con gli animali, i preferiti dei bambini ma apprezzatissimi

anche dai grandi… Per me i preferiti restano i felini: tigri, leoni, pantere…ma mi

affascinano molto anche gli elefanti, le giraffe, i rinoceronti e gli ippopotami e gli

immancabili cavalli.

Per non parlare dell‟adrenalina provocata dai numeri di rischio che i bravissimi artisti

del circo eseguono alla perfezione.

In Italia ci sono moltissimi circhi, dai più grandi e famosi a quelli più piccolini…ho

avuto modo di vedere entrambe le tipologie di spettacolo ed anche quelli più

piccolini, a modo loro, riescono comunque a presentare al pubblico uno spettacolo di

qualità. Voglio ricordare che il circo non è solo quello fin ora detto, ma anche spirito

di squadra e sacrificio per mettersi al servizio di noi spettatori. All‟infuori dello

spettacolo troviamo persone normali, ragazzi come me che girano il mondo portando

avanti le loro passioni, le loro abilità…sono persone uniche…dal cuore grande,

disponibili, gentili, abituati a vivere con la gente. Ho avuto l‟onore di conoscere

alcuni artisti del circo personalmente, e sono stato sempre ben accolto e con alcuni di

loro continuo ad avere dei contatti…mi sento un vero amico del circo e proprio il

mio amato circo rimane nei miei ricordi come lo fa anche oggi e rimarrà per

sempre una mia grande passione.

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“Sogno o son desta?”…la domanda nasce spontanea perché, insomma, ero convinta

di trovarmi in Italia, invece ho davanti a me una panoramica sulla Piazza Rossa del

Cremlino…credo dunque di essere finita a Mosca!

O forse no?

Sarà un‟allucinazione?

Viaggio di fantasia, con il cuore, nella terra dei cosacchi, delle “mille balalaike”,

della steppa… eppure no: la musica è reale, viene proprio dal cuore dello chapiteau, il

profumo inconfondibile di pop-corn e zucchero filato riportano all‟immediata realtà.

Sto sognando sì, ma è il mio sogno, quello di trovarmi al Circo di Mosca!

Il sogno, mio e vostro, se solo lo vedeste!, inizia sulla passerella rossa, di fronte al

camion della biglietteria, le grandi insegne luminose, invitanti e colorate, stanno

quasi ad indicare che la magia è lì a due passi, giusto il tempo di fare il biglietto, un

caloroso invito ad entrare, come ospite vip della serata, della grande festa.

Inizia dunque tutto alla biglietteria, con il sorriso della bionda signora che ci accoglie

con simpatia e ci lascia il biglietto, la garanzia di un posto tutto nostro per assistere ad

uno spettacolo “fantastico”, proprio come scritto sui manifesti.

Lucine colorate, profumi, tendoni, questa è la via che conduce attorno alla pista,

palchi, poltrone e tribune, rigorosamente rosse, accolgono la folla in trepidante attesa.

E poi, puntualissimo, ha inizio lo spettacolo ed un favoloso istrione ci incanta con la

sua bella voce, narrandoci i protagonisti di questa storia che si sta scrivendo sotto lo

chapiteau e così ci accompagna in un vortice di arte pura, bellezza e perfezione:

artisti bravissimi e bellissimi, chi ci fa ridere e chi ci lascia col fiato sospeso, chi ci fa

stupire della spettacolarità del corpo umano e chi ci lascia letteralmente senza parole.

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Acrobati dell‟aria e non, giocolieri, clown,

equilibristi…non faccio nomi ma, cavoli, uno

più bravo dell‟altro e ogni anno che passa

nuovi successi, nuove emozioni, sempre però

di altissimo livello. E che dire poi delle parate

degli animali, nobili ed eleganti in pista con i

loro fieri addestratori al fianco. Ora, giusto

per dimostrarvi che non sono vaneggiamenti

di una grande ammiratrice, ma vogliamo

parlare dei numerosi premi vinti dagli artisti

internazionali che sono parte del cast

artistico?

Arte fisica, ma non solo: coreografie,

scenografie e musiche degne davvero della

migliore tradizione russa, costumi così reali,

così perfetti, così curati nel dettaglio da far

invidia alla migliore tradizione teatrale,

oserei dire.

Forse sarò di parte, lo ammetto, ma il Circo

di Mosca è stato il primo circo che ho avuto modo di vedere dopo parecchio tempo ed

è stata una rivelazione totalmente positiva, che mi ha conquistata semplicemente per

tutto. Non c‟è una sola parte, un solo dettaglio lasciati al caso; non c‟è un solo

numero che non mi abbia entusiasmata; non c‟è stato nulla che non mi abbia fatto

venire voglia di dire “Ci voglio provare, ma lo voglio fare per davvero!”…”mentre

balli nel cuore della festa, il tuo cuore forte batterà”. Questo è un estratto dalla

canzone di chiusura dello spettacolo e, mamma mia se è realistico! Il cuore batte

forte, all‟impazzata, quasi a voler scoppiare, per tutto il tempo dello spettacolo e poi

ancora dopo, al ricordo.

Quando lo spettacolo finisce, infatti, resta un dono immenso nel cuore e nella mente,

un motivo per voler tornare, un motivo per decidere di far parte di questo mondo.

Ed è così che ti ritrovi, da un

giorno all‟altro, a desiderare di

voler partire, intraprendere viaggi

magari lunghi, magari estenuanti,

giorni difficili in piazze fangose,

montaggi e smontaggi repentini,

magari non hai il tempo di tirare il

fiato, magari ne hai fin troppo, ma

hai comunque la voglia di restare e

vivere a pieno ogni attimo,

respirare ogni singolo istante di

questa possibilità che ti viene

offerta.

~ 25 ~

In fondo, sappiamo tutti che la vita al circo non è facile, l‟ho visto in prima persona,

non direttamente su di me, ma testimonianze che ho ricevuto me lo hanno

confermato. È frenetica e poi è un tipo di vita particolare, anche poi per la tipologia di

lavoro; e parlo dell‟impatto che uno spettacolo ha sul pubblico: non tutti riescono ad

essere travolti dallo stesso entusiasmo che ha travolto me. Però quello che ho visto,

quello che ho vissuto, quello che ho adorato ed apprezzato ogni singolo istante, mi ha

fatto capire che in questo mondo c‟è molta semplicità, gioia ed amore per il proprio

lavoro, onestà da parte di tutti e poi, davvero, c‟è sempre un sorriso per tutti.

Capisco allora l‟entusiasmo dei

bambini e capisco anche la

voglia che questi ragazzi, che

ogni giorno portano avanti il

loro lavoro con passione, hanno

di dare sempre il meglio, per noi

o, quanto meno, per il proprio

pubblico. Perché ci saranno

sempre delle difficoltà, vero,

come però nella vita quotidiana

e nei lavori comuni, è solo un

diverso atteggiamento verso la

vita che fa la differenza.

Ammettiamolo, e parlo per esperienza personale: quando la sera, prima dello

spettacolo, si accendono tutte le luci c‟è fermento nell‟aria, tensione, vibrazioni

elettriche, adrenalina; ci si prepara in montura, ci si trucca e sale pure un po‟ di

agitazione. E quanto fa piacere però ricevere un sorriso da persone del pubblico che ti

guardano, magari ti fanno i complimenti, o quando, per il debutto c‟è lo chapiteau

pieno!

Ed alla fine dello spettacolo, quando il pubblico va via, ti siedi sulle scale della

biglietteria, guardi il cielo stellato sopra di te, guardi le luci che pian piano si

spengono, i generatori che smettono di funzionare e nella piazza, così animata fino a

due ore prima, cala il silenzio. Ed entri nello chapiteau, tutto per te, ti guardi intorno,

verso il tuo pubblico immaginario e ringrazi che stia capitando proprio a te.

Ed a più di un anno di distanza ora, dopo vita vissuta nel mezzo, dopo eventi, dopo

altri spettacoli visti ed apprezzati, uno solo però mi è rimasto davvero nel cuore per

tutto, che è quello del Circo di Mosca. Certo la competizione è grande, ho visto molti

spettacoli, visitato vari circhi, grandi e maestosi ma anche più piccolini e non solo

uno mi ha lasciata delusa, anzi!

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Ma la mia “passione russa” è qualcosa di totalmente unico, di totalmente oltre gli

schemi e, appunto, dopo due anni dalla mia primissima esperienza, sono ancora qui

con il cuore gonfio di emozione e trepidante attesa di poter rivivere il tutto e potermi

ancora chiedere: “Sogno o son desta?”

Ordunque, la domanda non è cambiata, perché ho sognato per due ore…e mi è

rimasta in testa quella canzone…come faceva?: “Circo di Mosca l’inverno passa in

fretta, vieni vieni e balla insieme a noi!”

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Fiorino Bizzarro nasce a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) in Sicilia durante l‟estate

del 1986. Sin da piccolo dimostrò grande passione verso il mondo del circo e verso la

vita da clown. Durante la sua carriera, nel 2009, è stato vincitore del Clown d‟Oro al

Festival del Clown d‟Oro che si tiene a Siracusa. Oggi è il clown del Circo Orfei di

proprietà di Darix Martini.

Riportiamo qui di seguito la breve intervista rilasciata da Fiorino Bizzarro.

1. Da dove proviene la tua passione per il clown?

La mia passione nasce da quando avevo 3 anni di

età. Ero li in circo che mi vedevo lo spettacolo e

ogni giorno mi appassionava sempre di più il

mondo dei clown e un bel giorno mi venne l‟idea di

entrare in pista anche senza le vesti da clown e lo

feci senza nessun motivo solo per la voglia di farlo.

Immediatamente mi hanno fatto uscire perché non

sembravo un vero clown sia dai vestiti sia perché

non avevo un giusto scopo. Successivamente presi

delle scarpe e un abito e provai a far ridere così poi

giorno per giorno aumentava in me quella voglia di

far divertire gli altri e mi piaceva sempre di più

regalandomi la passione che fino ad oggi amo più

di ogni cosa.

2. Quindi già da piccolo, vivendo con il circo, hai preferito fare il clown più di

ogni altro numero? Chi ti ha sostenuto ed insegnato a diventare quello che sei

ora, un vero clown che lavora per passione?

Io sinceramente avevo intrapreso altre strade come il giocoliere, l‟addestratore di

cavallini pony ma quello del clown mi appassionava sempre di più, mi dava fiducia e

mi dava la voglia di entrare in pista a far ridere il pubblico così ho continuato a fare

quello che credevo da solo senza l‟aiuto di nessuno e senza esperienza. A volte i miei

cugini mi prendevano in giro dicendo che facevo schifo ed ero un clown scandaloso

ma io con la mia passione cercavo di ignorarli anzi con i loro commenti mi davano la

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forza ad impegnarmi sempre di più. Comunque tutto ciò che ho creato l‟ho fatto solo

da me con il mio amore e la mia passione per il clown.

3. A che età e dove hai iniziato ad esibirti ufficialmente?

Ho iniziato ad esibirmi ufficialmente all‟età di 11 anni a casa mia al Circo Città di

Roma che era in tournée nella mia terra, in Sicilia.

4. Ormai sei un clown di spessore nazionale, hai iniziato con i circhi della tua

famiglia ma ora ti trovi con il circo di Darix Martini. E‟ sicuramente un grande

traguardo, come commenti tutto ciò?

Io posso solo dire che nella vita bisogna andare avanti sempre

e bisogna credere in quello che si ama. Io amo il mio lavoro e

mi soddisfa molto portare la mia passione in una grande

famiglia come quella degli Orfei e dei Martini. Il mio lavoro

mi soddisfa sempre di più ma non voglio mai arrendermi o

fermarmi qui anche se è già un bel traguardo ma ho ancora

parecchia strada da proseguire sperando sempre di piacere a

tutti. Posso solo aggiungere che la vita ti regala emozioni forti

e belle ma il mio lavoro a me personalmente mi da molto di

più di una carica che non potrei mai spiegare a nessuno,

possiamo solamente trovarla dentro noi stessi.

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5. Un numero che ti ha colpito di più e che faresti al posto del clown?

Farei volentieri il giocoliere ma continuerò sempre a fare il numero della vita, ad

amare il prossimo e a dare quello di cui tutti abbiamo bisogno: la felicità!!!

6. Parla un po‟ della tua famiglia Bizzarro che è meno nota dalle più famose

Orfei, Togni e via dicendo…

La mia famiglia fa circo da generazioni con amore e passione anche se non sono

molto conosciuti hanno sempre fatto grandi circhi con grandi spettacoli come molti

sanno solo che purtroppo non giravano molto come gli Orfei o i Togni, tutto qua.

Oggi la famiglia bizzarro è in giro per l‟Italia con il Circo Città di Roma, il Circo

Viviana Orfei e il Motor Show.

7. Il settore circense non è più come una volta ma oggi ha molti problemi come

altri settori. Oltre alla crisi ci sono altro problemi?

Purtroppo la crisi ha colpito anche il mondo circense che ne sta risentendo molto,

speriamo che vada meglio! Un altro problema sono gli animalisti che non riescono a

capire il nostro amore verso i nostri animali. Non facciamo quello che gira attraverso

televisione, internet e giornali! Molta gente critica perché non capisce la nostra

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passione che è giudicata in modo negativo. I circensi danno la vita per il lavoro ma

soprattutto per il loro pubblico. Quindi voglio solo dire che non bisogna criticare

senza motivo!

8. Se decidi di cambiare circo, dove vorresti andare?

Sicuramente in un circo estero che mi da nuove importanti emozioni perché sono a un

livello superiore del circo italiano. In Italia il circo è tradizione anche se ci sono

ostacoli.

Concludo salutando i miei fan dicendogli che donare l‟amore e l‟allegria è la cosa che

amo di più di me stesso.

www.fiorinobizzarro.it

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Sono circa 5 anni che non arriva un circo nel mio piccolo paese, così quando vengo a

sapere che questo circo stava arrivando in un paese vicino al mio, parto con la

macchina e vado per cercare di conoscere il proprietario, sia per riuscire a fargli

un‟ intervista e per cercare di convincerlo a

venire nel mio paese. Per fortuna trovo una

persona disponibilissima e riesco a

raggiungere i miei 2 obiettivi, così guardo il

bellissimo spettacolo e poi mi metto d‟accordo

per l‟intervista. Di lì a pochi giorni il circo

arriva da me, io ero contentissimo vado subito

a trovarli nella piazza dove si sono sistemati e

mi accordo per l‟orario dell‟intervista,

rimaniamo per le 19:00, così mi munisco di

registratore e vado all‟appuntamento. Eccolo

lui è già arrivato, ci accomodiamo e così il

fantastico PINO PERRETTI inizia a

raccontarmi la sua storia dicendo che lui è già

di famiglia circense, infatti il padre è un

Torregrossa, invece il bisnonno da parte della

mamma un Zavatta. Lui ha vissuto tanti anni con i suoi genitori e i suoi 6 fratelli e

una sorella nel circo di suo padre, alla morte di esso il circo chiude e lui va a lavorare

nel circo di LIDIA TOGNI e AMERICANO come amministratore, però lui insieme a

2 fratelli aveva sempre in mente di aprire un proprio circo, così nel Settembre del

1999 in provincia di Treviso insieme a Renzo ed Enrico aprono “CIRCO

ACQUATICO FRIMER” (nome d„arte del padre). Il circo inizia la sua avventura

senza tante pretese, però con una bella organizzazione, andando in: Veneto, Emilia

Romagna provincia di Ancona, riviera adriatica, poi Puglia e Calabria fino al 2000.

Nel 2001 parte per la Sicilia e lì rimangono circa un anno, ritornano in Calabria e

fanno anche la Campania, fino al 2004 quando poi lui si divide con i 2 fratelli, che

lasciano il circo per andare a lavorare come artisti altrove, lui così rimane solo e

ritorna indietro andando di nuovo in Sicilia e stavolta anche in Sardegna, dove rimane

per 2 anni riscuotendo un enorme successo, poi esce dalla Sardegna per andare nel

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Lazio, ma lì rimane poco perché gli

piace molto lavorare al sud e quindi

ritorna in Calabria. Intanto si sposa

con Fabiola Littoni, anche lei di

famiglia circense di origini laziali, il

nonno di lei era un bravissimo

artista rumeno conosciuto come

Stamati, la nonna era una Zavatta.

Lei nel circo è una bravissima

artista, infatti esegue un‟attrazione

molto rara “LA DONNA

ELETTRICA”, cioè lei si siede su una sedia dove viene inserita della corrente e con

la sua lingua accende neon e fiaccole intinte di benzina, ma rimanendo magicamente

immune a tutto. Pino mi racconta le origini di questa attrazione, dicendo che è molto

antica e che non c‟è più nessuno che ce l‟ha, magari simile ma come questa no. Lui

l‟acquistò da un lontano parente di nome Pierantoni, un bravissimo clown

proprietario appunto del circo “PIERANTONI” (morto da poco), lui a sua volta la

comprò da un‟artista straniero, un ungherese, tenendola con sé circa 20 anni. Quando

Pino era in Sardegna lo chiamò, lui era già anziano e stava anche male, quindi gli

propose se volesse acquistarla e Pino accettò, ora sono circa 3 anni che ce l‟ha e che è

diventata l‟attrazione principale del suo circo. Nel circo sono circa 18 persone, di cui

2 famiglie di artisti: una bulgara e l‟altra italiana, i famosi Errani,cioè Marco il

famoso clown, (Fiacca) la moglie, e i suoi 2 figli Jessica bravissima antipodista e

Douglas un formidabile giocoliere e musicista, nonché un grande amico che stimo

molto.

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Lo spettacolo:

Apertura con il clown alla tromba: Douglas Errani

Esibizione sul globo con giocoliere: Aleksandra Bogdanova

Ripresa comica: Clown Fiacca

Antipodismo: Jessica Errani

Numero comico: Anton Petrov e Aleksandra Bogdanova

Fachiro: Dima

Ripresa comica: Clown Fiacca

Piranha: Donald Papis

-Intervallo-

Giocoliere: Douglas Errani

Ripresa comica: Clown Fiacca

Numero di spade e pugnali: Antov

Petrov e Aleksandra Bugdanova

Donna Elettrica: Zaira

Animali particolari: Armadillo,

Pipistrello vampiro,…,serpenti: Fabiola

Lotta con l‟anaconda: Donald Papis

Clown Musicali: Fam. Errani

Presenta: Pino Perretti

Ricordiamo però che attualmente la famiglia Errani non fa parte piu‟ di questo circo,

poiché lavora al circo (Wigliams), invece questo circo si è unito con “De Paris” e per

le feste Natalizie saranno a Cercola in provincia di Napoli.

Un ringraziamento particolare da parte

mia va al gentilissimo Pino Perretti per la

sua disponibilità e cortesia e alla famiglia

Errani, in particolare a Douglas.

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Vai su www.circusnews.info/la-rivista-chapiteau

per leggere tutti i numeri della Rivista Chapiteau

N. 1

N.2

N. 3

N. 4

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“CHAPITEAU” La Rivista online del Circus News

Il Circus News ringrazia i lettori di questo numero e ringrazia

tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del 4°

numero della Rivista:

Debora Cavagnino

Daniel Bizzarro

Andrea Pedicini

Mario Palladino

Diego Iovino

-Foto copertina di Andrea Pedicini -Impaginato da Simone Cimino

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