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Il sistema Aziendae

il contesto regionale:

ATTO SECONDO

Settembre 2011

Sergio Cortopassi - 2011

nazionale

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Stiamo attenti, dare fiducia non significa alimentare illusioni;non si da’ fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie, minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno. Dell'impegno operoso e sapiente, fatto di spirito di sacrificio e di massimo slancio creativo e innovativo.

Giorgio Napolitano

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Nel 2009 abbiamo discusso di:

1. del sistema sanitario regionale e della sua evoluzione;2. del Piano Sanitario Regionale 2008 – 2010;

3. della situazione finanziaria del SSN ;

4. del budget aziendale e regionale;

5. delle 4 parole chiave del PSR 2008 – 2010;

Franco Del Chiaro vi ha intrattenuto sul sistema di valutazione toscano: … dalle origini fino ai giorni nostri.

In realtà….. sono trascorsi appena 7 anni !

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Oggi, invece, parleremo di:

CONTESTO

a) NAZIONALE

b) REGIONALE

SOCIETA’ della SALUTE

a) LINEE GUIDA REGIONALI

b) RAPPORTO con la ASL

SISTEMA di VALUTAZIONE

b) AZIENDALE

a) REGIONALE

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c) ZONALE/SdS

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L’evoluzione del Servizio Sanitario in Toscana:

dalla competizione alla cooperazione.

1995 2008

Regione

Aziende sanitarie TerritorialiAziende sanitarie Ospedaliere

Zona

Distretto

Regione

AREA VASTAESTAV

Aziende sanitarie TerritorialiAziende sanitarie Ospedaliere

ZONA/DISTRETTOSocietà della Salute

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L’evoluzione del Servizio Sanitario in Toscana:dalla competizione (tra aziende) alla cooperazione (di sistema).

1995

Rapporto direttoRegione/Aziende

Fortissima riduzionedel numero delle aziende.

Aziende autosufficienti.

Estrema articolazione delterritorio per la ridottadimensione dei distretti

2008

Rapporto Regione/Aziende mediatodall’Area Vasta

Inalterato il numero delle Aziende con perdita di funzioni a vantaggio del livello di Area

Vasta e Zona/Distretto

Ricompattazione del territoriocon coincidenza Zona/Distretto:i Comuni possono rientrare nel

Governo dei servizi socio-Sanitari integrati

2005

Il valore della mobilità

infraregionaledovrà essere mantenuto

pari a quello iscritto nel Bilancio di

esercizio 2005

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PSR 2008/2010:I cardini del Sistema Sanitario Toscano

la SOSTENIBILITA’ ECONOMICA

l’ APPROPRIATEZZA

del Sistema nella sua interezza

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Art. 09- La programmazione di area vasta3. In ciascuna area vasta è costituito un comitato, composto dai direttori generali delle aziende sanitarie facenti parte dell'area e dal direttore dell'ente per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta di cui all’ articolo 100 .4. Il comitato è presieduto da un coordinatore, individuato dal Presidente della Giunta regionale tra i direttori generali delle aziende sanitarie dell'area vasta.

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Art. 71 septies - Giunta esecutiva (della SdS) 1.La giunta esecutiva è composta di tre componenti, salva diversa composizione stabilita dallo statuto; ne fanno parte il presidente ed il direttore generale dell’azienda unità sanitaria locale o suo delegato; i restanti componenti sono eletti dalla assemblea dei soci al proprio interno.

Art. 104- Consiglio direttivo (dell’ESTAV)1. Il consiglio direttivo è composto dai direttori generali delle aziende sanitarie incluse nella corrispondente area vasta.

L’ASL quale elemento di stabilità del sistema

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Che cosa è cambiato in questi due anni?

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In peggio il contesto di finanza pubblica: nazionale; regionale; comunale.

Ciò significa minori risorse per: REGIONI COMUNIper il SSN e le attività sociali

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Quell'autentica svolta che oggi s'impone passa, naturalmente, attraverso il sentiero stretto di un recupero di affidabilità dell'Italia, in primo luogo del suo debito pubblico. E qui non si tratta di obbedire al ricatto dei mercati finanziari, o alle invadenze e alle improprie pretese delle autorità europee, come dicono alcuni, forse troppi. Si tratta di fare i conti con noi stessi, finalmente e in modo sistematico e risolutivo.

Giorgio NapolitanoHo detto e ripeto che lasciare quell'abnorme fardello del debito pubblico sulle spalle delle generazioni più giovani e di quelle future significherebbe macchiarci di una vera e propria colpa storica e morale.

Giorgio Napolitano

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E’ IN QUESTO CONTESTO CHE …..

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OCCORRE VALUTARE L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA SANITARIO TOSCANO

“Chiaramente dobbiamo riflettere nella prospettiva di dover rinunciare l’anno prossimo a 350 milioni di euro, che equivalgono ai servizi di una Asl di media dimensione. In questo contesto è importante pensare a una riorganizzazione dei servizi sanitari e in particolare degli ospedali.La sanità cambia di continuo: serve una rete di ospedali e non tanti ospedali fotocopia a poca distanza l’uno dall’altro. (….) In questo quadro, non escludo neppure una riflessione sui servizi sociali e socio-sanitari.”

D.Scaramuccia, Assessore regionale al Diritto alla SaluteIl Tirreno, 01.08.2011

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Tagli alla sanità per 7 miliardi. Piani di rientro per tutti14 luglio 2011

ROMA – Giornata di fuoco ieri nella capitale per i presidenti delle Regioni e per gli assessori al bilancio chiamati a discutere della manovra finanziaria nella Conferenza straordinaria convocata dal presidente Vasco Errani. Dopo una prima riunione mattutina nella quale le Regioni pur condividendo la necessità di una manovra correttiva da approvarsi in tempi ristrettissimi per rispondere in termini autorevoli alla speculazione finanziaria, hanno chiesto un incontro con il ministro Tremonti per fare il punto sulla situazione in vista degli enormi tagli all’orizzonte. ‘’La manovra approvata – si afferma – pone il peso maggiore dei tagli alla spesa pubblica sulle Regioni. Il concorso alla manovra delle autonomie locali è di 21.692 miliardi di euro (tra il 2011 e il 2014) di cui in termini strutturali ben 16.372 miliardi sono a carico delle sole Regioni’’.

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Condividiamo il senso di responsabilità e che la manovra venga approvata perché occorre bloccare un attacco al Paese. Per questo abbiamo presentato pochi emendamenti. Ma sul merito il nostro giudizio resta chiaro: la manovra porta le regioni a non essere in grado di svolgere le loro funzioni perché il taglio pesa 47% sulle regioni stesse. Il taglio di oltre sette miliardi, per il 2013-2014, alla sanità, porterà tutte le Regioni a dover fare piani di rientro e metterà in discussione i livelli essenziali di assistenza. Abbiamo proposto – ha spiegato – di istituire una Commissione sugli sprechi. Le Regioni sono pronte a decidere insieme quali sono i servizi che la Repubblica è in grado di fornire, non si può andare avanti in una situazione in cui tutto questo non è chiaro. Con questa manovra il federalismo fiscale non è attuabile – ha concluso Errani – Serve una verifica complessiva sui decreti attuativi del federalismo e sulla legge delega. Non si può parlare di federalismo ed essere, al tempo stesso, in una situazione così critica’’. Intanto proprio sul tema della sanità, così duramente colpita, le organizzazioni sindacali dei medici dirigenti dipendenti, dei medici convenzionati, dei pediatri di libera scelta, dei medici dell’ospedalità privata e dei dirigenti sanitari, veterinari e amministrativi del Ssn hanno confermato lo stato di agitazione

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Ok dal Cdm al "Premi e Sanzioni". Se la Sanità è in rosso gli amministratori vanno a casa28 Luglio 2011

Se i conti della sanità sono in dissesto gli amministratori locali vanno a casa: dal Presidente regionale fino al management delle Asl. Questa una delle novità più importanti del decreto “Premi e sanzioni”, compreso nel pacchetto sul Federalismo fiscale, approvato oggi in Cdm. Sanzioni, fino alla sfiducia, per i ministri che non rispettano i cosi standard. Premi invece per gli enti locali virtuosi e che adottano politiche di contrasto all’evasione fiscale.

“Il provvedimento – si legge nel comunicato del Governo dopo l’approvazione in Cdm – è diretto a rafforzare la responsabilizzazione, la trasparenza e l’effettività del governo delle autonomie territoriali ed introduce fra l’altro la relazione di fine legislatura, o mandato, che costituisce un rendiconto finale dell’attività svolta, vero e proprio strumento pubblico di controllo democratico nei confronti degli amministratori regionali e locali, in vista delle successive elezioni”.

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Il decreto legislativo n.149 del 6 settembre 2011 introduce nel nostro ordinamento i meccanismi sanzionatori  e premiali per Regioni, Province e Comuni.

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Alcuni punti del decreto Premi e Sanzioni.

Incandidabilità per 10 anni a qualsiasi carica pubblica e rimozione “per responsabilità politica” dall’incarico per i governatori la cui Regione ha i conti sanitari in dissesto. La rimozione dei presidenti potrebbe scattare qualora si verificassero tre fattispecie: qualora il governatore-commissario non avesse redatto o non applicato il Piano di rientro; qualora la verifica annuale del piano non dovesse raggiungere gli obiettivi; qualora per due anni di seguito dovessero essere applicate le maggiorazioni delle addizionali Irpef e Irap a causa dell’insuccesso dell'azione di risanamento.Decadenza automatica dei direttori generali e, previa verifica delle rispettive responsabilità del dissesto, dei direttori amministrativi e sanitari degli enti del Servizio sanitario regionale, del dirigente responsabile dell'assessorato regionale competente, nonché dei componenti del collegio dei revisori di conti. Prevista anche per  queste figure l’interdizione per 10 anni da qualsiasi carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici.

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In questo contesto, due domande obbligate:

1. L’attuale modello organizzativo èadeguato per fronteggiare il contesto

di finanza pubblica delineatosi in questi ultimi mesi?

Abbiamo già visto una prima risposta dell’Ass. Regionale, avremo tra poco l’occasione di valutare una considerazione di un Sindaco.

2. Con i vincoli di bilancio che abbiamo e con i nostri andamenti demografici, può l’Italia permettersi una sanità pubblica incondizionatamente gratuità?

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Oltre alle categorie esenti, restano esclusi dal pagamento tutti coloro con reddito inferiore a 36.151,98 euro (autocertificato o ISEE). Le fasce e il ticket corrispondente:da 36.151,98 a 70.000 euro: 1 euro a confezione, fino a un massimo di 2 euro per ricetta;da 70.001 a 100.000 euro: 2 euro a confezione, fino a un massimo di 4 euro per ricetta;oltre 100.000 euro: 3 euro a confezione, fino a un massimo di 6 euro per ricetta.

Ticket sui farmaci

Da martedì 23 agosto 2011 aumenta il costo dei ticket sui farmaci e

delle visite specialistiche ambulatoriali

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Da domani parte la revisione parziale del nomenclatore tariffario, fermo dal ’97, per avvicinarlo alla media italiana. Le visite generali passeranno da 18,60 a 22 euro, quelle di controllo da 12,90 a 20 euro. Il costo di tutte le prestazioni specialistiche di ambulatorio subirà un arrotondamento all’unità superiore (per esempio, se l’importo da pagare è di da 18,20 euro si pagheranno 19 euro). Come per i farmaci restano esclusi dal pagamento tutti coloro con reddito inferiore a 36.151,98 euro (autocertificato o ISEE). L’esclusione riguarda inoltre le ricette di valore non superiore ai 10 euro e gli esenti per le prestazioni specialistiche. Le fasce e il ticket da pagare per ricetta (tutte le prestazioni escluse Risonanza magnetica e TAC):da 36.151,98-70.000 euro: 5 euro;da 70.001-100.000 euro: 10 euro;oltre 100.000 euro: 15 euro.Le fasce e il ticket da pagare per ricetta per Risonanza magnetica e TAC:da 36.151,98-70.000 euro: 10 euro;da 70.001-100.000 euro: 24 euro;oltre 100.000 euro: 34 euro.

Per la libera professione (intramoenia) è previsto un contributo aggiuntivo sulle prestazioni modulato a seconda del valore della prestazione stessa.

Niente cambia per il Pronto soccorso, per il quale continuerà ad essere applicata la delibera della giunta regionale 534 del 2007, che prevede un ticket di 25 euro per i codici bianchi e azzurri. 

Visite specialistiche

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Lettera di Budget 2011

1. Il contesto regionale: il Bilancio di previsione 2011

1.1 Gli accordi Governo - Regioni La Manovra Finanziaria del Governo che ha già interessato la Sanità nel 2010 con un impatto di riduzione sul Fondo pari a 35 M€ fa prevedere per il 2011 una riduzione pari 40 M€ cui si aggiunge la riduzione della quota statale sul fondo per la non autosufficienza pari a circa 27M€

1.2 Le disposizioni regionali in tema di Bilancio di previsioneIl Documento regionale che detta le linee guida per la predisposizione del Bilancio 2011 indica complessivamente obiettivi di snellimento dei costi di funzionamento, e ritiene opportuno impegnare anche le Aziende Sanitarie al rispetto del blocco assunzione personale amministrativo, ovvero alla riassunzione di un numero pari a 2 su 10 cessati, alla riduzione del 10% delle spese generali di funzionamento degli Enti, nonché alla presentazione di un piano occupazionale per la garanzia delle assunzioni necessarie a mantenere i livelli essenziali di assistenza. In relazione alle specificità del settore e alla rilevanza in esso della formazione, ritiene di mantenere indenne la Sanità da tagli disposti dalla manovra in materia di Formazione.La giunta ritiene di non applicare la riduzione della quota statale sul fondo per la non autosufficienza e si impegna inoltre a mantenere gli investimenti in Sanità in una misura di 100 milioni al netto del Patto di Stabilità.

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Lettera di Budget 2011

2. Il contesto aziendale

2.1 Le risorse assegnateIn attesa delle linee guida regionali per la redazione del bilancio 2011 si ritiene di programmare le attività sulla base dei vincoli economici 2010.

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La legge regionale del 24 febbraio 2005, n.40 che disciplina il servizio sanitario della Toscana, è stata recentemente modificata. I due oggetti fondamentali di tale revisione sono le Società della salute ed il nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale, che costituiscono l'attuazione e lo sviluppo di previsioni già presenti nella riforma del 2005. L'art.18, comma 3, infatti, impegnava la Regione alla unificazione dei due strumenti principali della programmazione socio-sanitaria in Toscana, il piano sanitario regionale (Psr) ed il piano integrato sociale regionale (Pirs), mentre l'art. 65, rubricato "Modelli sperimentali per la gestione dei servizi sanitari territoriali – Società della salute" offriva una prima copertura legislativa alla sperimentazione delle società della salute, avviata con la deliberazione del Consiglio regionale n. 155 del 24.9.2003.

La previsione, a partire dalla prossima legislatura, di un unico piano sanitario e sociale integrato, in luogo dei due precedenti piano sanitario regionali  e piano integrato sociale regionale e la disciplina puntuale della società della salute, sia degli aspetti organizzativi interni che di quelli relativi alla interazione/integrazione con le aziende unità sanitarie locali (e con i comuni), hanno imposto, per ragioni di coerenza, la revisione e l'aggiustamento, operata con la LR 60 del 10 novembre 2008 "Modifiche alla legge LR 40/2005", di numerosissimi articoli (62 su 135, norme transitorie escluse), anche se si è trattato spesso di modifiche ed integrazioni molto parziali e circoscritte.

Disciplina del servizio sanitario regionale – LR 40/2005

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Art. 02- Definizioni1. Ai fini della presente legge si intende: a) per area vasta, la dimensione operativa a scala interaziendale, individuata come livello ottimale per la programmazione integrata dei servizi e per la gestione in forma unitaria di specifiche attività tecnico amministrative delle aziende sanitarie;

f) per budget, il sistema di obiettivi e risorse attribuite al responsabile di una struttura organizzativa o di un livello gestionale, il quale è tenuto a rendicontare il raggiungimento degli obiettivi ed il corretto utilizzo delle risorse;

o bis) per piano sanitario e sociale integrato regionale, l’atto unico di programmazione regionale che comprende l’assistenza sanitaria, sociale e socio-sanitaria integrata;

s bis) per società della salute, la modalità organizzativa di un ambito territoriale di zona-distretto costituita in forma di consorzio tra l’azienda unità sanitaria locale ed i comuni per l’esercizio associato delle attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali integrate;

u bis) per valutazione, il complesso degli strumenti che la Regione e i soggetti del sistema adottano per verificare il raggiungimento degli obiettivi della programmazione, ossia i risultati conseguiti misurabili in termini di livelli di salute della popolazione, efficacia e qualità delle cure, appropriatezza ed efficienza dei servizi erogati;

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Art. 21 - Piani integrati di salute 1. Il piano integrato di salute, di seguito denominato PIS, è lo strumento di programmazione integrata delle politiche sanitarie e sociali a livello di zona-distretto.

Capo III bis- Società della salute Art. 71 bis - Società della salute: finalità e funzioni 1. I comuni, compresi negli ambiti territoriali della medesima zona-distretto, e le aziende unità sanitarie locali, fermo restando il rispetto dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza ed il libero accesso alle cure, costituiscono, con le modalità di cui all’articolo 71 quater, comma 1, appositi organismi consortili denominati società della salute, al fine di:a) consentire la piena integrazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie con le attività assistenziali di competenza degli enti locali, evitando duplicazioni di funzioni tra gli enti associati;b) assicurare il governo dei servizi territoriali e le soluzioni organizzative adeguate per assicurare la presa in carico integrata del bisogno sanitario e sociale e la continuità del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale;c) rendere la programmazione delle attività territoriali coerente con i bisogni di salute della popolazione;d) promuovere l’innovazione organizzativa, tecnica e gestionale nel settore dei servizi territoriali di zona-distretto.e) sviluppare l’attività e il controllo sia sui determinanti di salute che sul contrasto delle disuguaglianze, anche attraverso la promozione delle attività di prevenzione, lo sviluppo della sanità di iniziativa, il potenziamento del ruolo della medicina generale e delle cure primarie.

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Art. 09- La programmazione di area vasta1. Le aziende unità sanitarie locali e le aziende ospedaliero-universitarie concorrono, nella specificità propria del ruolo e dei compiti di ciascuna, allo sviluppo a rete del sistema sanitario attraverso la programmazione interaziendale di area vasta; i contenuti e gli obiettivi principali della programmazione di area vasta sono definiti dal piano sanitario e sociale integrato regionale del quale assumono i riferimenti temporali.

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2. La società della salute è costituita in forma di consorzio, ai sensi della vigente normativa in materia di enti locali, tra l’azienda unità sanitaria locale ed i comuni per l’esercizio delle attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali integrate.

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a) indirizzo e programmazione strategica delle attività ricomprese nel livello essenziale di assistenza territoriale previsto dal piano sanitario e sociale integrato nonché di quelle del sistema integrato di interventi e servizi sociali di competenza degli enti locali;

b) programmazione operativa e attuativa annuale delle attività di cui alla lettera a), inclusi la regolazione e il governo della domanda mediante accordi con le aziende sanitarie in riferimento ai presidi ospedalieri e con i medici prescrittori che afferiscono alla rete delle cure primarie;

c) organizzazione e gestione delle attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e delle altre prestazioni sanitarie a rilevanza sociale di cui all’articolo 3 septies, comma 3 del decreto delegato, individuate dal piano sanitario e sociale integrato regionale;

d) organizzazione e gestione delle attività di assistenza sociale individuate ai sensi degli indirizzi contenuti nel piano sanitario e sociale integrato regionale;e) controllo, monitoraggio e valutazione in rapporto agli obiettivi programmati.

3. La società della salute esercita funzioni di:

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Art. 71 quinquies - Organi della società della salute1. Sono organi della società della salute:a) l’assemblea dei soci;b) la giunta esecutiva;c) il presidente;d) il direttore;e) il collegio sindacale.

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Capo IV - Enti per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta Art. 100- Istituzione e natura giuridica1. Per l'esercizio delle funzioni tecniche, amministrative e di supporto delle aziende sanitarie sono istituiti gli Enti per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta (ESTAV): a) ESTAV dell'Area vasta nord-ovest;b) ESTAV dell'Area vasta centro;c) ESTAV dell'Area vasta sud-est. Sergio Cortopassi - 2011

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Art. 101- Competenze e attribuzioni1.Gli ESTAV sono competenti in materia di:

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a) approvvigionamento di beni e servizi;

b) gestione dei magazzini e della logistica;

c) gestione delle reti informative e delle tecnologie informatiche, con particolare riguardo alla integrazione ed alla organizzazione del Centro unificato di prenotazione (CUP);

d) gestione del patrimonio per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, appalti e alienazioni;

e) organizzazione e gestione delle attività di formazione continua del personale;f) gestione delle procedure concorsuali e selettive in materia di personale;g) gestione delle procedure per il pagamento delle competenze del personale.

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Quote di partecipazione nella SdS:

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Asl – 1/3Comuni – 2/3

Vincolo per tutti i soggetti partecipanti alla SdS:PAREGGIO DI BILANCIO

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Le parole chiave della SdS:

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1 - INTEGRAZIONE

tra Sociale e Sanitario

nella SOCIETA’ della SALUTE

nel PIANO SANITARIO e SOCIALE INTEGRATO

nel PIANO INTEGRATO di SALUTE

Strumenti diprogrammazionea livello regionale e locale

Organizzazione a livelloterritoriale

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Le parole chiave della SdS:

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2 - COORDINAMENTO

delle risorse rese disponibili dai Comuni e dalle Aziende Sanitarie

dei Comuni e delle Aziende Sanitarie nel governo delle attività

sanitarie e sociali territoriali Orizzonte di governo che superala dimensione comunale per spostarsi sul livello di area sovracomunale

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Le parole chiave della SdS:

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3. NON DUPLICAMENTO DELLE FUNZIONI

4. CONTENIMENTO DEI COSTI

Taglio dellaspesa pubblica

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D.Scaramuccia:”Quello dell’ESTAV è un ruolo cruciale”

“L’ESTAV è un organismo di grande importanza , garanzia di QUALITA’,

INNOVAZIONE, RISPARMIO.

E’ la dimostrazione della nostra capacità di fare SISTEMA.

ESTAV Centro, nel 2010 un risparmio di 81 milioni sulle gare

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“MENO POLTRONE NELLA SANITA’”

Il Sindaco Berti vuol risparmiare: dimezziamo le Società della Salute.

“Si è parlato di dimezzamento, ma in realtà se le Società della Salute fossero una per Asl, sarebbero in tutto 13. E in ogni Asl ci sarebbe un’unica zona distretto,con un unico direttore e un unico staff, contro i cinque attuali di Firenze o i tre diLivorno e Pisa o i due che abbiamo a Pistoia. Ci sarebbero ricadute organizzative acascata sull’organizzazione delle zone, che consentirebbero dei risparmi all’internoDelle singole Asl. Ma quello che mi sta a cuore è soprattutto un’altra considerazione…”

La necessità di equilibrare il sistema?

“Esatto. Nella sanità di oggi è fondamentale il dialogo tra l’ospedale, dove ci si cura nellafase acuta della malattia, e le strutture sanitarie del territorio, che si occupa di prevenzione e assistenza. Il territorio assorbe oltre la metà delle risorse sanitarie complessive ma è governato a livello di zone-distretto; l’ospedale fa riferimento invece a un governo di area vasta, che addirittura accorpa più Asl. Sono realtà molto diverse, l’ospedale è molto più forte del territorio. Invece, riducendo le Società della Salute, i pesi sarebbero più equilibrati”

Il Tirreno, 30 luglio 2011

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La deliberazione GRT n.243/2011

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Approvazione disposizioni operative per il funzionamento delle Società della Salute in Toscana.Modifica DGRT n.1265 del 28 dicembre 2009.

Precisato che, nell’ambito di tale processo di stabilizzazione, occorre tenere conto del principio di non duplicazione delle funzioni e di contenimento dei costi a carico dei soggetti del sistema sanitario regionale;

Visto il documento di cui all’allegato A), parte integrante e sostanziale del presente atto,“Disposizioni operative per il funzionamento delle Società della Salute in Toscana”, che dàindicazioni in ordine a:a. Funzioni e risorseb. Programmazione delle Società della Salutec. Sistemi informativid. Formazionee. Comunicazione e informazionef. Partecipazioneg. Coordinamento tecnico delle Società della Salute

h. Valutazione delle performance delle Società della Salute e incentivazione dei direttori;

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Allegato A):

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2011 Che faremo?47Sergio Cortopassi - 2011

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La Sanità è stata interessata dalla Manovra Finanziaria del Governo con un impatto di riduzione sul Fondo pari a 35 M€ per il 2010 e 40 per il 2011 cui si aggiunge la riduzione della quota statale sul fondo per la non autosufficienza pari a circa 27M€ già dal 2011.

Ciò a fronte di un trend di crescita che nel precedente triennio si è assestato sul 3% annuo. Nonostante ciò, gli importanti processi riorganizzativi, che già nel 2010 hanno impegnato i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, consentiranno di chiudere i bilanci del corrente anno in pareggio e di prevedere analoghi risultati anche per il 2011.

Verso il

2011

Documento preliminare alla legge di bilancio di previsione per l'anno 2011 e pluriennale 2011/2013 e documento preliminare alla legge finanziaria 2011, ai sensi dell’art. 48 dello statuto della regione toscana. ( delibera 17 del 27/09/2010)

Tuttavia, anche al fine di favorire il raggiungimento di tali risultati, in sintonia con gli obiettivi di snellimento dei costi di funzionamento complessivamente perseguiti, la Giunta ritiene opportuno impegnare anche le Aziende Sanitarie al rispetto del blocco assunzione personale amministrativo, ovvero alla riassunzione di un numero pari a 2 su 10 cessati, alla riduzione del 10% delle spese generali di funzionamento degli Enti, nonché alla presentazione di un piano occupazionale per la garanzia delle assunzioni necessarie a mantenere i livelli essenziali di assistenza. In relazione alle specificità del settore e alla rilevanza in esso della formazione, si ritiene di mantenere indenne la Sanità da tagli disposti dalla manovra in materia di Formazione. La Giunta si impegna inoltre a mantenere gli investimenti in Sanità in una misura di 100 milioni al netto del Patto di Stabilità.

(2.8 L’equilibrio dei conti sanitari regionali)Sergio Cortopassi - 2011

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DI RETTO R E SANI TAR I O DI RETTO R E AMM I NI STR ATI VO R ESPO NSAB I LI D I ZO NA / DI STRETTODI R ETTO R I SDSPI SA - VDE- AVC

STAFF U N I FI CATO DELLA DI R EZI O NEAZI EN DALE E DELLA DI R EZI O NE SAN I TAR I A

D I R ETTOR E GEN ER ALE CO LLEG I O SI N DACALE

L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

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Uff. Analisi Econom iche eContabilità Analitiche

U .O . Contro llo di G estione( * )

U .O . Sistem a di G estioneper la qua lità

e l'accreditam ento

Am bito de l Contro llo D ireziona le

U .O . O rganizzazione ePo litiche de l Persona le

U .O . F ormazione( * )

U .O . Prevenzione eProtezione da i R ischi

U .O . MedicinaO ccupaziona le

Uff. R elazioni con il Pubblico

U .O .Com unicazione

Am bito de lla G estione de lleR isorse U mane de lla

Va lorizzazione de l Clima I nterno ed Esterno

U .O . P rogram mazione e R evisione processi organizzativi

a ttività sanitarie( * )

U .O . G overno Clinicoe G estione de l R ischio

Coordinam entoI nferm ieristico / O stetrico

Coordinam entode i T ecnici Sanitari

Uff. R apporti I stituzionaliGestione Associata

U .O . Coordinam entoT ecnico de i Servizi

Socia li

Am bito de llePo litiche Socio - Sanitarie e de l

G overno Clin ico

STAFF UNI FI CATO D I REZI ONE AZI ENDALE E D I REZI ONE SANI TAR I A

(*) Struttura Semplice (§) ad esaurimento

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U ffi cio tecn ico P isa U ffi cio tecnico VDE

U ffi cio tecn ico A VC U ff . Supp. am m .vo se tto re tecnico

U.O. Pianifi cazioneNuove Opere

e M anutenzioniim m obili

U ff .Pr ivacy U ff . Gestione sinistr i e contra tti a ss.vi

U ff . Supp. am m.vo organi e re lazioni ist. li

U.O. Aff ari Legalie Contenzioso

U ff . L ibe ra pro fessione U ff . Gestione g iur id ica pe rs.

U ff . P resenze/ Assenze U ff . T ra ttam ento pens. e prev. le e gestioni ec. residua li

U.O. Am m .nedel Personale

U ff . Stran ier i prest. este ro e anagra fe ass. ti U ff . Convenzioni U n iche

U ffi cio Rapporti con AO UP e strutture accredita te

U.O. Acq.Servizi

Sanitari

U ff . Gestione b ilancio e problematiche fisca li U ff . Controllo inte rno contab ilità fo rn ito ri

U ff . Gestione ricavi U ff . Gestione inventa r io

U.O. G estioniEconomichee Finanziarie

U ff . Progr .ne m onit. Acq funzioni res. U ff . Gestione attività econ. e cassa econom a le

U ff . Acq. se rvizi socio san. e d i a lta in tegr .ne ( § )

U.O. Prog.neAcq. beni e serv.

non sanitari

U .O . Supp.Am m .vo

D ip. P revenzione( * )

U ff.Continuità ass.le

ed Emerg.territo ria le (§ )

AREA AM M I N I STRATI VA e TECNI CA

(*) Struttura Semplice (§) ad esaurimento

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U ff . Suppo rto A m m inistra tivoA ttività T e rr ito r ia li

U ff . Co o rd inam ento AttivitàA m m in istrative Se tto re

Socio - San ita r io

U ff . Co o rdinamentoA ttività A m m inistra tive

F a rmaceutica T err itor ia le

U ffi cio Funzio niGene ra li

P isa

U .O . D irezion e Am m in istra t ivaZon a D istre tto Pisana

U ff . Suppo rto A m m inistra tivoA ttività T e rr ito r ia li

U ff . Co o rd inam ento AttivitàA m m in istrative Se tto re

Socio - San ita r io

U ffi cio Funzio niGenera li V DE

U .O . D irezion e Am m in istra t ivaZon a D istre tto Va ldera

U ff . Suppo rto A m m inistra tivoA ttività T e rr ito r ia li

U ff . Co o rd inam ento AttivitàA m m in istrative Se tto re

Socio - San ita r io

U ff . Suppo rto A m m inistra tivoA ttività Ospeda lie re

U ffi cio F unzio n i Genera liA VC

U .O . D irezion e Am m in istra t ivaZon a D istre tto A lta Va l di C ec ina

UU.OO D I REZI ONI AM M I NI STRATI VE DI ZONA

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U .F . Hospice ( * )

Sez. SPD C P isa( * * )

U .F . Sa lute M enta le Adulti P isa( § )

U .F . Sa lute M entale I nfanzia e AdolescenzaP isa( * )

U .F . Cure P rimarie P isa( * )

U .F . Ser.T P isa( § )

U ff . Servizi di D om icilia rità U ff . Servizi Sem i residenzia li

U ff . Servizi a lle persone D isabili

U .F . Assistenza Socia le T errito ria le P isa( * )

U .F . Consulto ria le P isa( * )

U .O . Assistenza Socia le P isa( * )

U .F . I nferm ieristica T errito ria leP isa( * )

U .O . I nferm ieristica T errito ria leP isa( * )

U .O . D irezione Am m inistra ivaZona D istretto P isana ( * * * )

Zona P isana / SD S

Sez. SPD C VD E

U .F . Sa lute M enta le Adulti VDE( * )

U .F . Sa lute M entale I nfanzia e AdolescenzaVD E( * )

U .F . Cure Prim arie VDE( * )

U .F . Ser.T VDE( * )

U ff . Servizi R esidenzia lie Semiresidenzia li

U .F . Assistenza Socia le T errito ria le VDE( * )

U .F . Consulto ria le VDE( * )

U .O . Assistenza Socia leVD E( * )

U .O . I nferm ieristica T errito ria leVD E( * )

U .F . I nferm ieristica T errito ria leVD E( * )

U .O . D irezione Am m inistra tivaZona D istretto Va ldera ( * * * )

Zona Valdera / SD S

U .F . Sa lute M enta le Adulti AVC( * )

U .F . Sa lute M entale I nfanzia e AdolescenzaAV C( * )

U .F . Cure Prim arie AVC( * )

U .F . Ser.T AVC( * )

U ff . Servizi R esidenzia lie Semi residenzia li

U .F . Assistenza Socia le T errito ria le AVC( * )

U .F . Consulto ria le e parto fisio logico AVC( * )

U .O . Assistenza Socia leAVC ( * )

U .F . I nferm ieristica T errito ria leAVC ( * )

U .O . I nferm ieristica T errito ria leAVC ( * )

U .O . D irezione Am m inistra ivaZona D istretto A lta Va l di Cecina ( * * * )

Zona A lta Val di Cecina/ SD S

ZO N A / DI STR ETTO

(*) Struttura Semplice (§) Struttura complessa ad esaurimento (**) da attivare c/o AOUP (***) Fa riferimento professionale alla Direzione Amministrativa

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U .O . de llepro fessioni de lla

P revenzione( * )

U .O . Assistenza infermieristicaterrito ria le

P RO I EZI O N E ZO N A LE

U ffi cio Segreteria Certificazionee Q ua lità

U .O . Educazione alla Sa lutee Bioetica

( * )

U .O .M edicina Lega le

U .F.M edicina Lega le

( * )

U .F . Sanità pubblicaveterinaria P isa

( § )

U .O . Sanità anim ale

U .F . Sanità pubblicaveterinaria VDE

( * )

U .O . I giene deglia llevamenti e

produzioni zootecnich e

U .F . Sanità pubblicaveterinaria AVC

( * )

U .O . T ecnici de llaP revenzione in

am bito veterinario( * )

U .O . I giene deglia lim enti di o rigine

animale

SettoreSanita' Pubblica Veterinaria

U .F . Sanità pubblicaAlim enti eN utrizione

P isa ( * )

U .O . I giene deglia lim enti

U .F . Sanità pubblicaAlim enti eN utrizioneVD E ( * )

U .O . I giene e sanitàpubblica

U .F.M edicina de llo Sport

( * )

U .F . Sanità pubblicaAlim enti eN utrizione

AVC ( * )

U .O . T ecnici de llaP revenzione in

am bito sanità pubblica ( * )

SettoreI giene Sanità PubblicaAlim enti e Nutrizionee M edicina dello sport

U .F . Prevenzione eSicurezza nei

luoghi di lavoroP isa ( * )

U .O . M edicina de l lavoro( di cui 2 § )

U .F . Prevenzione eSicurezza nei

luoghi di lavoroVD E ( * )

U .O . T ecnici de llaP revenzione in

in am bito luoghi di lavoro ( * )

U .F . Prevenzione eSicurezza nei

luoghi di lavoroAVC ( * )

U .O . Prevenzione eSicurezza

SettorePrevenzione e Sicurezza

nei Luoghi di Lavoro(1)

DI PAR TI M ENTO D I PR EVEN ZI O NE

(*) Struttura Semplice (§) Struttura Complessa ad esaurimento (1) Dipende direttamente dal DS

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E’ costituto Dipartimento coordinamento tecnico delle funzioni amministrative a supporto delle Direzioni Amministrative di Zona. Competenze: - Messa a punto di procedure omogenee per la gestione delle attività di supporto amministrativo alle funzioni di alta integrazione (assistenza sociale, sert, salute mentale, assistenza anziani e minori) nonché la definizione di criteri omogenei per la rilevazione contabile di tutte le attività ad elevato contenuto socio sanitario. •Gestione delle procedure relative all’anagrafe assistiti •Gestione della normativa relativa all’esenzioni tickets •Gestione delle procedure relative all’assistenza protesica, integrativa e riabilitazione, sulla base della normativa vigente •Gestione delle procedure relative al CUP •Iscrizione, scelta e revoca del medico convenzionato•Altre procedure amministrative

Art. 42 Dipartimento di coordinamento tecnico delle funzioni amministrative

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Sistema di Valutazione della Performance del Sistema Sanitario Toscano .

Il contesto sanitario è per sua natura complesso. Per valutare correttamente i risultati ottenuti rispetto alle risorse disponibili è necessario disporre di un sistema multidimensionale di valutazione, capace di evidenziare le performances ottenute dai soggetti del sistema considerando diverse prospettive. I risultati economico finanziari evidenziano solo la capacità di spesa ma non la qualità dei servizi resi, l'efficienza e l'efficacia delle attività svolte. Con queste premesse è stato implementato nel sistema sanitario regionale un sistema per la valutazione della performance multidimensionale, capace di:

misurare i risultati ottenuti dalle aziende operanti nel sistema; superare l'autoreferenzialità dei singoli soggetti facilitando il confronto ;attivare processi di miglioramento per apprendere e innovare.

Il sistema di valutazione della performance è adottato da tutte le Aziende Sanitarie della Toscana e supporta i processi di programmazione strategica e di controllo della Regione.

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Il sistema di valutazione è stato avviato nel 2004, e dopo un periodo di rodaggio, la prima presentazione dei dati conseguiti dalle aziende nel 2006 è stata fatta nel 2007. Da allora, il Report è diventato uno strumento fondamentale per valutare la capacità delle aziende di perseguire gli obiettivi indicati dalla Regione, e, in sostanza, uno strumento insostituibile di governo della sanità.Nel 2010, la performance complessiva della sanità toscana è stata molto positiva, si sono attenuate le differenze tra le diverse aziende, con un avvicinamento a una sostanziale equità, e negli ultimi tre anni si è registrato un progressivo miglioramento su oltre il 60%

degli indicatori monitorati. “Il sistema di valutazione della performance della sanità toscana, giunto alla sua quinta edizione, si conferma un punto di riferimento consolidato del sistema che, nel tempo, si è esteso anche fuori dai confini regionali – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Il monitoraggio e il confronto delle performance, la valorizzazione dei risultati migliori e la programmazione basata sui bisogni reali delle persone sono fondamentali per il nostro sistema sanitario pubblico. La cultura della misurazione dei risultati, il miglioramento continuo dei processi organizzativi e del servizio finale dovranno sempre più consapevolmente  caratterizzare l’attività di una pubblica amministrazione evoluta e al servizio dei cittadini. L’opportunità, che ci viene dal nuovo Piano sanitario e sociale integrato, di una programmazione unica fra sanitario e sociale, permetterà di affrontare congiuntamente problemi di salute determinati da fattori diversi”.

UNA BUONA NOTIZIA:

La sanità toscana centra il bersaglio anche nel 2010

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Il sistema di valutazione della performance delle Società della Salute/zone-distretto della sanità toscana Report 2009

Per le SdS/zone-distretto le dimensioni di valutazione coincidono in buona parte con quelle aziendali e sono:

a) Valutazione della salute della popolazione e caratteristiche socio-demografiche:b) Valutazione della capacità di perseguimento delle strategie regionali:

c) Valutazione socio-sanitaria:

d) Valutazione esterna:

e) Valutazione interna:

f) Valutazione economico-finanziaria e di efficienza operativa:

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3. Gli obiettivi annuali dell’Azienda USL di PisaSono il risultato di:•declinazione di indicatori di performance MeS con particolare riferimento alla valutazione sanitaria e alle strategie regionali cui si aggiungono gli specifici obiettivi del Direttore Generale•Obiettivi di contenimento della spesa derivanti da vincoli regionali, accordi d’area vasta e in parte da obiettivi MeS •Obiettivi strategici dell’azienda•Obiettivi di Qualità

4. La verifica dei risultati di budgetTutte le strutture aziendali, sanitarie, sociali, tecnico-amministrative e dello staff, sono titolari di scheda di budget e, di conseguenza, inserite nel processo di valutazione dei risultati.

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4.1 Le modalità di valutazione ed i risultati attesi4.1.1 Obiettivi MeS (A)Hanno un peso relativo indicativo del 40 % Per la valutazione del risultato si percentualizza il peso in ragione del grado di raggiungimento dell’obiettivo.

4.1.2 Costi (B)Hanno un peso relativo indicativo del 30 %Lo scostamento dell’1% in più dal budget assegnato non comporta alcuna penalizzazione.Per gli scostamenti da budget superiori all’1 % e fino ad un massimo del 10 % la penalizzazione è proporzionata al grado di scostamento. Oltre il 10 % di scostamento dal budget il peso diviene uguale a 0.

4.1.3 Strategie aziendali (C) Hanno un peso relativo indicativo del 10 %

4.1.4 Qualità (D)Hanno un peso relativo indicativo del 20 %Il risultato conseguito da ogni struttura relativamente ad ogni singolo obiettivo. I valori, derivanti dalla somma dei risultati dei singoli obiettivi, sopra il 93 % sono considerati come risultato pieno, ovvero 100 %. Le valutazioni tra il 92 % ed il 50 % sono percentualizzate sul peso, sotto il 50 % di risultato il peso diviene 0.

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4.1.5 Verifiche e valutazione complessivaLe verifiche degli obiettivi A e B avvengono mediante i flussi informativi aziendali e sono periodicamente aggiornate e disponibili nella intranet aziendaleLe verifiche degli obiettivi C e D sono affidate ai Gruppi Interni di Verifica.Per le UO/UF ospedaliere, territoriali e del Dipartimento di Prevenzione il risultato finale è dato dalla somma di A + B + C + D

Per le UO di Staff, dell’AF Amministrativa e Tecnica il risultato finale corrisponde alla valutazione D.

4.2 Il monitoraggio degli obiettivi L’andamento di tutti gli obiettivi di budget viene verificato:•a livello aziendale: mediante reportistica periodica trasmessa dall’UO Controllo di Gestione e due verifiche intermedie effettuate dalla Direzione nei mesi di maggio/giugno e settembre/ottobre;•a livello di struttura: mediante riunioni periodiche, almeno quattro nel corso dell’anno, con gli operatori per la condivisione degli obiettivi, la verifica dell’andamento e la valutazione dei risultati finali. Anche quest’anno lo stile di direzione viene valutato anche dai comportamenti organizzativi, specificatamente indicati nelle schede di budget all’interno della scheda Obiettivi Qualità

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MES

Obiettivi Aziendali e Regionali

Accreditamento Istituzionale (1-10)

Valutazione Interna ed Esterna

(16-19)

La Sicurezza (20-22)

Progetti Speciali (43-45)

La valutazione della mia struttura:La SCHEDA

Gruppo Nro

ObiettivoResp.l

eRisorse Indicatore Standard Peso

I grupp

i

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