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Corso On Line di Programmazione Neuro Linguistica

• Avete mai desiderato conoscere maggiormente voi stessi e le vostre potenzialità?

• Imparare ad utilizzare la comunicazione efficacemente?

• Creare relazioni soddisfacenti?

Esistono tecniche che vi possono aiutare in tale percorso.

Comincia qui il nostro viaggio nella Comunicazione, nella PNL e nelle nuove materie. Progressivamente riceverete delle email di modo che anche semplicemente leggendole progressivamente, vi avvicinerete di più a questo mondo nuovo.

Questo corso vi vuole guidare a conoscere nuove tecniche per migliorare voi stessi e la vostra comunicazione.

Buona lettura!

INTRODUZIONE AL MAGICO MONDO DELLA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA

Questa guida ha come obiettivo far conoscere un sapere che potrà accompagnarvi per sempre, un'esperienza personale per rinforzare il corpo e la mente.Ognuno di noi merita il meglio; ed è importante che effettuiamo delle scelte in tal senso. La cosa straordinaria è che possiamo scegliere tra vivere veramente o semplicemente esistere lasciandoci portare dagli avvenimenti. E le discipline presentate qui, sono nate per aiutarvi a diventare la persona che avreste sempre voluto essere, a raggiungere i vostri risultati, ed a capire il vostro voi stessi più profondo!

"Quello che sono oggi è indice di quello che ho imparato, non di quello che è il mio potenziale"

(Virginia Satir)

Vi è mai capitato di essere sicuri di voi stessi, fino al punto di essere felice perché vi sentite padroni della vostra vita ed artefici delle situazioni di successo che create intorno a voi?

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Questo è uno stato di eccellenza, che siete voi stessi a crearvi, anche se non sapete ancora come.

Quello che è insegnata nella nostra scuola rappresenta una metodologia per poter scoprire la struttura dietro quest'esperienza, e poterla ricreare.E' possibile creare un'ingegneria degli stati emozionali, di modo in ogni momento di poter utilizzare lo stato più opportuno.Scopo della PNL e discipline correlate è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita stupefacente delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace di fronte alle situazioni della vita di ogni giorno. Sono tutte cose che già possedete. Rafforzare il coraggio e la volontà di trovare la fiducia nel vostro sentire ed essere interiore, e imparare a seguirlo.

Vivere "realmente" può in tale prospettiva essere una scelta e non un caso.C'e un elevato numero di persone che lascia correre il proprio cervello all'impazzata, trascorrendo molto tempo ad avere esperienze che preferirebbe evitare. E' necessario rendersi conto che il cervello diviene così una "stanza" talmente piena di "chiaccherio" che le soluzioni hanno difficoltà ad entrare per mancanza di spazio. E' sicuramente utile pensare ai problemi per risolverli, ma al contempo è anche utile iniziare a formare delle strategie alternative per riuscire ad evitare che si riformino.

"Le difficoltà sono il fuoco" che formano il nostro carattere"(Anthony Robbins)

La frase precedente può significare che ogni volta che ci troviamo di fronte ad un problema, possiamo individuare la strategia più efficace per affrontare la situazione.

Quelle che prima chiamavamo "difficoltà" diventano allora un'opportunità per modellarci, migliorarci, un invito ad agire!

In ogni momento di difficoltà poniamoci la domanda: come questo momento potrà aiutarmi a crescere maggiormente? Questa domanda è la strada per incominciare ad utilizzare nuovi modi di comportamento ed imparare ad interagire meglio con le nostre emozioni.

Quanto siamo padroni del nostro pensare?

Molte persone sono prigioniere del loro stesso cervello ed è come se fossero incatenate all'ultimo sedile dell'"Autobus", con qualcun altro al volante. Ma chi è questo qualcun altro? Sono le nostre reazioni e programmi inconsci. Dobbiamo essere noi a guidare il nostro "Autobus personale". Se non diamo qualche indicazione corriamo il rischio che, o

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viaggerà a casaccio per conto proprio oppure altre persone troveranno il modo di dirigerlo al posto vostro. La PNL e le altre discipline da noi presentate sono un'opportunità unica per imparare ad utilizzare il cervello in modo più funzionale, perché la programmazione neurolinguistica non è altro che un processo educativo, mentre le altre discipline possono aprire la via al contatto con quello che poi ci rendiamo conto essere uno "stato naturale".Un'altra interessante metafora è la seguente:Immaginiamo ora che il nostro cervello sia una macchina alla quale manchi un interruttore con la posizione di spento. Se non gli si da qualcosa da fare continua a girare e alla fine si annoia!!!!! Quanti di voi sono ossessionati da qualche pensiero o da situazioni che vorrebbero risolvere? Dite a voi stessi: "Vorrei riuscire a scacciarlo dalla testa". Riflettete sulla straordinaria capacità che avete avuto nel riuscire a mettercelo! Il nostro punto di vista è che il nostro cervello è qualcosa di fenomenale, riesce a fare cose stupefacenti, ed il problema è spesso non che non possa imparare ma che impara bene e troppo in fretta. Ad esempio, un singolo avvenimento traumatico rischia di condizionarci per anni; in altre parole una singola esperienza può lasciare una traccia indelebile.

Ma in realtà si può andare oltre ed essere liberi da questi condizionamenti automatici: e le nostre capacità possono essere educate ad andare verso uno stato che ci arrechi soddisfazioni. Le discipline sulle quali è basato questo corso sono il frutto delle più recenti ricerche sull'animo umano, e possono portarvi utili elementi per andare oltre al momento attuale...

BISOGNI E DOVE TROVARE LE RISORSE ADEGUATE

Se interroghiamo varie persone scopriamo che i bisogni diffusi sono:

• Necessità di conoscersi meglio e migliorare il rapporto con se stessi • Necessità di aprirsi agli altri e farsi capire

• Voglia di sicurezza personale

• Voglia di positività

• Voglia di sbloccarsi • Voglia di autostima

• Etc…

E' importante realizzare che tutto quello che è necessario per soddisfare questi bisogni ed essere delle persone di successo è DENTRO DI NOI. Quello che stiamo dicendo qui è la PNL 3 e le altre discipline sono l'opportunità per acquisire le metodologie giuste per portar tutto fuori.C'è solo una persona che può decidere di iniziare la strada: voi!Se riflettete sulla frase che "il pensiero è l'antenato dell'azione" arriverete alla

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piacevole conclusione, che......... la qualità della vostra vita dipende esclusivamente da voi!

"La vita può essere un'audace avventura oppure il niente!!!!!!!"(Helen Keller)

ESERCIZIO ESPERIENZIALE NR. 1 – RECUPERO RISORSE

Pensate ad una volta nella quale siete stati eccellenti.

Cercate di rimemorare come sentivate il corpo, come respiravate, come vedevate le cose, che cosa vi dicevate.

Questi sono elementi che possono essere utili per costruire sensazioni di eccellenza anche nel presente.

Il nostro modo di sentire è fatto da quello che ci diciamo, che sentiamo, che pensiamo, dai nostri sensi.

Provate a recuperare alcuni di questi elementi; ad esempio come respiravate, o cosa vi dicevate e di proiettarli nella situazione attuale; quindi cercherete di respirare come allora, guardare alle cose come allora etc.. Man mano il vostro recupero sarà migliore e diverrete capaci di evocare agevolmente stati di eccellenza dentro di voi!

COS’E’ LA PNL?

La PNL e i suoi sviluppi e le tecniche orientate sulla soluzione, sono tecniche per sviluppare le potenzialità umane. Potremmo iniziare con il dare una spiegazione tecnica della programmazione neurolinguistica; è opportuno dire innanzitutto che la PNL originaria nasce come esigenza per organizzare il nostro pensiero, per scoprire e ottimizzare le strategie che utilizziamo per lavorare, conoscere, amare...........vivere! Se diventiamo consapevoli dei nostri modelli comportamentali e dei nostri programmi inconsci, siamo anche in condizione di modificarli come desideriamo. La PNL originaria fornisce dei metodi che vi mostrano il “come” del lavoro di trasformazione.

“Il problema non è il problema, ma il modo con cui ci rapportiamo ad esso!”

Parlare di PNL equivale a parlare di creatività...........imparare un nuovo modo di affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature, diventarne

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protagonisti e artefici!Il termine può dare l’impressione di qualcosa di freddo e tecnico, invece tutto ciò che c’e dietro queste 3 semplicissimi iniziali da un significato e una corposità alla nostra esistenza che può diventare un susseguirsi di conquiste, successi, emozioni autentiche e soprattutto ci da l’opportunità di vivere senza la necessità di identificarci con quello che c’e al di fuori di noi e che non ci appartiene.Quello che vi proponiamo è un viaggio guidato all’interno di noi stessi, per sfruttare effettivamente ed al massimo il potenziale che possediamo. Vivere con gioia, di creatività, esperienze e conoscenze.La PNL è attiva in Italia dall’inizio degli anni 80, ha sviluppato modelli ed interventi usati nelle aziende, nelle scuole, nei centri di formazione e oltretutto utilizzati anche dai terapeuti.Negli ultimi anno si è avuta inoltre una crescita di nuovi modelli e paradigmi, che portano a parlare di PNL 3 (letto all’inglese anche come NLP free) che significa un approccio costantemente evolventesi oltre i precursori e nella ricerca di nuovi orizzonti. Il nostro istituto è riconosciuto internazionalmente come uno tra quelli che facilitano tale slancio.

Cosa significa PNL

Letteralmente sta per programmazione neurolinguistica. Scomponendo il nome possiamo individuarne le tre componenti principali.

• Programmazione, ossia lavoro mentale che avviene nell’individuo nel momento in cui riceve un informazione.

• Neuro, perché l’esperienza è filtrata ed elaborata dal nostro sistema nervoso attraverso i cinque sensi.

• Linguistica, ovvero risposta agli stimoli ricevuti o affiorati internamente, per cui avviene la relazione con l’esterno in modo verbale e non verbale.

E’ quindi evidente che percependo il mondo attraverso i cinque sensi, ogni persona percepisce ed elaborare le cose in modo diverso da un’altra. Una volta ottenute tutte le informazioni si attua un processo interno di elaborazione mentale che è composto dalle rappresentazioni mentali di quello che si è percepito.Queste rappresentazioni mentali influenzeranno valori e convinzioni che a loro volta innescheranno uno stato interno strutturato da emozioni, sentimenti, sensazioni che formano i programmi mentali (metaprogrammi) ossia strategie delle persone ancora sotto forma di rappresentazioni mentali.

A seguito di questo lavoro interno ognuno di noi risponde agli stimoli con un proprio linguaggio che può essere di due tipi: verbale e non verbale. Il

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linguaggio non verbale essendo immediato, inconscio, automatico e simbolico ha molta importanza e rappresenta spesso la strada per giungere ad un’effettiva e vera comunicazione.

“Il segreto per arrivare ad una vita riuscita è dentro di te!”

STORIA DELLA PNL

La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) è nata negli Stati Uniti nei primi anni '70. Richard Bandler, allora studente in matematica all'Università di Santa Cruz in California e John Grinder, linguista, professore in quella stessa Università, i cui lavori sulla linguistica includono libri quali: "Guide to Transformational Grammar" (scritto con Suzette Elgin, Holt, Rinehart e Winston, Inc., 1973) e "On Deletion Phenomena in English" (Mouton & Co., 1976), incominciarono a studiare le caratteristiche della comunicazione utilizzata da alcuni psicoterapeuti eccellenti, capaci di produrre cambiamenti e guarigioni in modo efficace e con continuità. Il loro primo progetto fu quello di analizzare i modelli linguistici utilizzati da Fritz Perls (fondatore della Gestalt Therapy), per il quale Bandler, ancora studente di matematica, aveva riordinato appunti e trascrizioni per la pubblicazione del libro "Eyewitness To Therapy" (1973). Bandler e Grinder incontrarono Perls nel Centro di Esalen in California. Dopo averlo modellato, i due iniziarono ad analizzare la comunicazione utilizzata da Virginia Satir nella terapia della famiglia. La grande capacità di empatia della Satir e il suo peculiare stile terapeutico portò i due a studiare con grande attenzione il linguaggio utilizzato da Virginia, da cui furono tratti molti modelli linguistici. Nello stesso periodo l'antropologo Gregory Bateson che, alla fine degli anni 50 e inizio 60, fu a capo del gruppo di ricerca dell’Università di Palo Alto in California, nel quale operava anche un giovane di nome Paul Watzlawick, che sviluppò il lavoro sulla “Pragmatica della comunicazione umana”(ed.Astrolabio), consigliò a Bandler, suo grande amico, di analizzare il lavoro di Milton H.Erickson, un medico noto come uno dei maggiori e più efficaci esperti in ipnosi clinica. Anche da Erickson furono estratti modelli di comunicazione di straordinaria efficacia in psicoterapia. Il risultato del modellamento di questi tre grandi terapeuti fu la pubblicazione di due libri fondamentali per la PNL: "La struttura della

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magia" e "I modelli della tecnica ipnotica di Milton H. Erickson"(editi in Italia da Astrolabio). Verso la metà degli anni 70 un allievo particolarmente brillante di Bandler, Robert Dilts, incominciò a sviluppare con lui la PNL. All'interno del modo della PNL, Robert Dilts è riconosciuto come colui che ha iniziato a sviluppare la PNL in modo scientifico. Ancora oggi Dilts (uno dei suoi lavori più interessanti è "Strategie dei Geni" nel quale Dilts analizza i processi di personaggi storici come: Aristotele, Sherlock Holmes, Disney, Mozart, Einstein, Freud, Leonardo da Vinci e Nikola Tesla) è noto per i suoi lavori di ricerca e sviluppo della PNL in svariati campi, che spaziano dalle applicazioni aziendali alla cura di malattie ritenute incurabili e che, attualmente, continuano nel suo centro di studi in California. Nel 1982, Dilts ha fondato il Dynamic Learning Center, e nel 1991 la NLP University, presso l'Università di Santa Cruz(CA), dove tiene corsi di PNL e dove continua il suo lavoro di ricerca. Agli inizi degli anni 80,dopo la pubblicazione di tre libri importantissimi:"La Metamorfosi Terapeutica", "Ipnosi e Trasformazione" e "La Ristrutturazione"(ed. italiana: Astrolabio), la diffusione della PNL crebbe considerevolmente. Altri ricercatori si aggiunsero agli sviluppatori iniziali della PNL: Leslie Cameron Bandler(coautrice con Bandler,Grinder e Dilts di "Programmazione Neuro Linguistica" Ed. Astrolabio), David Gordon (autore del libro "Metafore terapeutiche"), Stephen Gilligan,allievo di Erickson, Steve e Connirae Andreas (autori dei libri "Cambiare la mente" e "I nuclei profondi del sé", ed.italiana Astrolabio), Steve Lankton ("Magia pratica" ed Astrolabio) a cui si devono degli approfondimenti sulla "lateralizzione". Una citazione a parte va Tad James che ha avuto il merito di sviluppare il concetto e l’utilizzo della "time-line", cioè il modo che le persone usano per organizzare mentalmente il tempo, descritto nel suo libro "Timeline Teraphy". A metà anni 80 un giovane promettente, Anthony Robbins, partecipò ai corsi di PNL di Bandler e Grinder capendone l'importanza e la straordinarietà della metodica. All'età di 24 anni, Robbins scrisse il libro "Come ottenere il meglio da sé

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e da gli altri" (edito in Italia da Bompiani), divenuto poi un best selller mondiale che di fatto ha divulgato la PNL e l'ha resa accessibile a tutti. Tony è stato consulente del Premio Nobel Michael Gorbaciov e del tennista Andrè Agassi. Formatore e divulgatore eccellente della PNL, i suoi corsi sono sempre più frequentati da migliaia di persone in tutto il mondo, di recente si è esibito anche come attore interpretando se stesso nel film "Amore a prima svista". E se vi capitasse di passare dalle parti S.Diego (CA), potrebbe anche accadervi di incontrarlo per strada o vedervelo svolazzare sulla testa mentre è ai comandi del suo elicottero. All'inizio degli anni 90 Richard Bandler incominciò ad essere sempre più impegnato nei corsi di specializzazione in PNL aperti al pubblico, salvo poi scomparire dalla scena per un po’ di tempo verso la seconda metà degli stessi. John Grinder si ritirò dalla carriera accademica per dedicarsi prevalentemente alla formazione in grandi aziende e in grandi organizzazioni. Dilts rimase a Santa Cruz, dove fondò la "NLP University" e dove, a tutt'oggi tiene corsi assieme a Judith De Lozier e Todd Epstein. Gli Andreas si trasferirono in Colorado dove vivono e lavorano tutt'ora. Tad James si distaccò da Bandler per trasferirsi a lavorare alle Hawaii sviluppando ulteriormente le suo lavoro sulla time-line. Recentemente, Richard Bandler ha ripreso a lavorare affiancato da John La Valle, un newyorkese di origine italiana, specializzato nelle più avanzate applicazioni della PNL al business e allo sviluppo personale, coautore con Bandler del libro "Persuasion Engineering" (Meta Publications). Continuando la sua opera, di sviluppo degli studi sulle submodalità, ha creato delle tecniche denominate DHE™ (Design Human Engineering™). Assieme all'amico compositore Denver Clay ha inciso una serie di CD che combinano modelli linguistici con musica e suoni,chiamata "Neuro-Sonics". Recentemente ha anche presentato il suo ultimo lavoro: NHR™ (Neuro Hypnotic Repattering™) un insieme di metodologie principalmente basate sull'utilizzo di sofisticati modelli linguistici per indurre rapidamente il cambiamento.

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Oggi la ricerca continua grazie al lavoro di Bandler, di Dilts, di James e di tanti altri studiosi e trainer di PNL sparsi in tutto il mondo. Le applicazioni della PNL si ampliano sempre di più in nuovi campi. Dalla psicoterapia alla comunicazione efficace, all'apprendimento rapido, alla vendita e al business, al comunicare in pubblico, alla leadership, alle prestazioni sportive, al benessere e alla salute, e così via. Essendo basata sul principio del "modellamento" di persone eccellenti, dove per eccellenza si intende il processo che consente a qualsiasi persona di raggiungere i propri obiettivi meglio e più in fretta, la PNL è oggi la scienza più all'avanguardia ed in evoluzione, offrendo modelli, risorse e tecniche utilizzabili da chiunque voglia avanzare e migliorare in ogni attività umana.

ATTITUDINI PER INTERESSARSI ALLA PNL

Nel momento in cui ci si avvicina alla PNL è necessario essere spinti da un forte desiderio di partecipazione alla vita e curiosità verso l’esplorazione del nuovo, avere la voglia di cimentarsi in qualcosa di inesplorato per raggiungere e vivere i nostri sogni. Quanti di voi hanno dei progetti e sono bloccati dalla paura del fallimento di non riuscire pensando subito a tutte le difficoltà che incontrerebbero?Questo atteggiamento rischia di essere controproducente............. Noi siamo la prima difficoltà che dobbiamo superare.

Dovete focalizzarvi sul risultato che volete ottenere e dedicare ai vostri progetti tutta l’energia che potete espandere. Molti pensano che la PNL sia semplicemente un insieme di tecniche, invece è lo studio e il modellamento delle strategie di successo animate da un pensiero positivo vincente delle persone che hanno raggiunto grandi traguardi in tutti gli ambiti della loro vita.

SIAMO PIU’ GRANDI DI QUANTO PENSIAMO DI ESSERE!!!!!!!!!!

Un esempio di questa grandezza è stato lo psichiatra americano Milton Erickson che, nonostante il suo handicap, riuscì a potenziare la poca sensibilità sana per aver maggiore capacità di contatto con gli altri, arrivando ad essere il miglior comunicatore del suo tempo, benché avesse

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difficoltà anche a parlare. Egli credeva nella vita, nell’amore visto da lui come un grande valore che unito a passione e positività sono le condizioni massime per imparare nel modo migliore la PNL. Le menti che lavorano bene sono quelle che producono risultati soddisfacenti anche ben visibili agli altri!!!!!!

Milton Erickson era un inno alla vita!

Per poter superare la sua difficoltà si trovò di fronte ad una sfida, ed il risultato della sua sfida è la programmazione neurolinguistica.

Infatti la prima PNL nasce soprattutto dalla comprensione condotta ad opera di un gruppo di studio presso l’università di Santa Cruz (California) delle strategie utilizzate da molti comunicatori di successo, ed il modellamento di M. Erickson ha in questo sviluppo un ruolo fondamentale.Siamo noi che, essendo cresciuti e nati in una cultura che considera la vita una “valle di lacrime”, pensiamo che nel momento in cui ci capita qualcosa di piacevole è merito della fortuna. La vita piatta, senza emozioni o avvenimenti da ricordare è considerata quella normale e con questa convinzione così diffusa diventa logico che l’esistenza trascorra in questo “piattume”, perché il cervello è una macchina per imparare e l’energia segue i pensieri. Oppure alternativamente, ci facciamo condurre tra l’euforia e la tristezza quando in realtà siamo noi i padroni del nostro modo di pensare.

Mettete pensieri positivi ed eccitanti se volete avere una vita gioiosa e stimolante! Mettete pensieri negativi nella vostra testa e avrete una vita piena di guai e lamentele;

La PNL è anche un’attitudine: un modo di vivere positivo, ottimista, vincente..........insegna a trasformare ciò che ci impedisce di progredire, trasformando le difficoltà in opportunità per avanzare. Aiuta a concentrarsi sugli obiettivi e trovare la giusta via per raggiungerli, aumentare l’autostima volgendo in positivo le immagini interiori e le sensazioni. Dispiega in tutta la sua forza il potenziale che è in ognuno di noi ma che spesso ignoriamo. Aiuta a migliorare il nostro rapporto con gli altri perché ci mette nelle condizioni di osservare meglio e capire profondamente il nostro interlocutore. Nata in America (anni 70) ci mette a disposizione una serie di metodologie di successo per raggiungere i nostri obiettivi in tutte quelle aree in cui la comunicazione è fondamentale: sentimentale; professionale; vendita; armonia in famiglia etc. etc.

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INSTANT RAPPORT

“La capacità di vivere rapporti magici comincia e finisce in voi” (W.W.Dyer)

Continuiamo il nostro viaggio meraviglioso nelle potenzialità umane e, prima di addentrarci appieno nella PNL approdiamo alla nuova tecnologia dell’”instant rapport”.

Il rapport è il processo attraverso il quale si stabilisce e si mantiene un buon rapporto interpersonale di reciproca fiducia e accordo. Al contempo è un momento responsabile e delicato di considerazione. Ogni giorno ci troviamo in situazioni nelle quali instauriamo rapport con chi ci circonda.

Chiamiamo “Instant Rapport” una tecnica che raccoglie metodologie ed approcci utili per creare tale stato mentale. L’Instant Rapport analizza inoltre anche le cause per le quali il rapport può non essere a volte facile: credenze ed attitudini limitativi.

Le applicazioni dell’”Instant Rapport” sono anche terapeutiche, in quanto molti problemi derivano da problemi di relazione.

In alcuni casi il rapport avviene spontaneamente, si crea quella sintonia, quel feeling quasi misterioso. Gli studi, condotti su di una serie di videoregistrazioni, hanno dimostrato che in realtà si sono attivati dei meccanismi inconsci che hanno a livello subliminale creato quel rapport immediato. Ad esempio, sicuramente vi sarà capitato di conoscere una persona e, pur senza sapere niente di lei, avete fatto affermazioni del tipo: “A livello epidermico mi è simpatica” oppure “anche se la conosco da poco ci sto bene”.

Questo avviene quando il rapport si innesca spontaneamente e quindi ci troveremo di fronte a due persone che inconsciamente eseguiranno gli stessi movimenti del corpo, stessa gestualità, stessa andatura durante una camminata, quello che in PNL prende il nome di “ Rispecchiamento” tecnica che si utilizza quando il rapport lo si vuole creare.

Il rispecchiamento è una delle tecniche più semplici ed al contempo il punto di partenza per mettersi sulla stessa frequenza del nostro interlocutore ed entrare in un rapporto positivo con lui.

Non tutti sono aperti caratterialmente o mentalmente per accettare subito di entrare in sintonia con uno sconosciuto, questo a causa magari di

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esperienze passate, di stati d’animo del momento e ciò a volte porta tempi lunghi per accettare un dialogo sereno con un’altra persona. Possiamo quindi decidere di accelerare questi tempi utilizzando la tecnica del rispecchiamento e creare un rapport empatico positivo.

“E’ importante entrare nel mondo dell’altro, se lo si vuole portare

nel nostro!!!!!!!!!”

Quando si stabilisce quella speciale intesa tra due perone, l’uno sarà portato inconsciamente e più facilmente a rispondere in modo positivo agli stimoli dell’altro.

Attraverso il rispecchiamento rimandiamo all’interlocutore, con il nostro atteggiamento, lo stesso comportamento che appartiene al suo modello del mondo.

Si diventa uno lo specchio dell’altro, ad esempio: le gambe accavallate durante un discorso; le dita delle mani intrecciate tra loro, fino ad arrivare al tono di voce e alla respirazione che è uno dei rispecchiamenti più potenti, basti pensare al neonato che si addormenta fra le braccia della madre perché il suo respiro lo rassicura. Tutto ciò verrà percepito dall’inconscio del nostro interlocutore come somiglianza, affinità. E’ impressionante come possano essere abbattuti i “muri di freddezza” se si impara ad ascoltare, osservare e sentire l’altro.

Rispecchiare vuol dire entrare in sintonia con rispetto e delicatezza senza cadere nell’invadenza o infastidire.

Questa tecnica ha il vantaggio di creare rapport, senza necessariamente conoscere il vissuto dell’individuo nè condividerlo. La padronanza di quest’abilità potrà ad esempio incidere positivamente su un colloquio clinico, su un’interrogazione scolastica, una vendita o una semplice discussione.

Alcuni esempi di elementi da rispecchiare sono:

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Ø La postura: E’ rigido o rilassato? Il corpo è in avanti o in dietro? Come sono disposte le mani, le braccia e le gambe?

Ø Respirazione: La sua respirazione è toracica o addominale? Il ritmo è lento veloce o tranquillo? Con che intensità respira? (profondi o leggeri?)

Ø Movimenti: Qual è la sua gestualità? Come tiene le mani? Come muove la testa? ( ad esempio: annuisce mentre parla?)

Ø Il modo di parlare: il tono è basso o squillante? Che ritmo di voce ha? Gergo. Con che velocità parla?

Nel caso si volesse instaurare un rapport a lungo termine bisognerà individuare le cose importanti per una persona, ossia i suoi valori.

Una cosa da tener presente è quella di evitare di affrontare discorsi che possano portare divergenze di opinioni prima di aver instaurato un buon rapport, altrimenti la rottura del rapport sarà inevitabile. Altra cosa importante è che nel momento in cui subentra la conversazione e quindi la comunicazione verbale bisogna eliminare i termini negativi o meglio dette negazioni, perché rischiamo di mandare il messaggio contrario a quello che si vorrebbe (vedi anche quanto spiegato nel paragrafo sulla comunicazione di rapport). Questo sia che si tratti di una conversazione normale che durante sedute di terapia.

Esempio: Non voglio perderti! Il nostro cervello decodificherà il messaggio come “voglio perderti!

Una volta stabilito il rapport con la CNV è necessario stare attenti al nostro linguaggio che normalmente è molto confusionale, di modo da raffinarlo e renderlo congruente a quello che vogliamo trasmettere.

Un successivo livello consiste anche nel cercare di comprendere quale è il tipo di cambiamento interiore che ci può più aiutare a mantenere “rapport”. Infatti, ad una conoscenza delle gestualità esteriori è necessario

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aggiungere una conoscenza della propria realtà interiore, di modo da rendere l’acquisizione di queste più facile.

PRIMA REGOLA: OSSERVARE

Se voglio comunicare efficacemente devo innanzitutto comprendere qual è la mappa della realtà che appartiene al mio interlocutore: per capire l’altro è preferibile incontrarlo sul suo terreno.

La persona mi offrirà una serie notevole di informazioni, quasi del tutto inconsciamente e lo farà attraverso le parole ma soprattutto attraverso il tono, il timbro e il volume della voce e attraverso le componenti non verbali (gesti, postura, colorito della pelle, ecc.). La prima cosa da fare è dunque imparare ad osservare.

Per raccogliere e decodificare le informazioni, quindi per costruire la propria mappa, l’uomo si serve dei suoi cinque sensi: si guarda in giro, osserva, si crea delle immagini, ascolta ed discorsi, suoni e rumori, tocca le cose, avverte delle sensazioni dentro di sé, sente profumi ed odori, gusta dei sapori. Vista, udito, tatto, gusto e olfatto sono i nostri punti di contatto con l’esterno, le porte della percezione come le definisce Huxley: servono per ricevere gli innumerevoli segnali dall’esterno ma servono anche per l’elaborazione la propria esperienza interna e, in un secondo momento, esprimerla.

La PNL ha scoperto il legame stretto tra le modalità di raccolta ed elaborazione da parte dei sensi, le modalità sensoriali, e il modo in “pensiamo” il mondo. «Ciò che percepiamo esternamente (consciamente o inconsciamente) - scrive Lankton - lo traduciamo in rappresentazioni interne che, alternativamente, condizionano il nostro comportamento… ogni volta che un essere umano interagisce con il mondo circostante, lo fa tramite rappresentazioni sensoriali.» Sebbene ciascuno utilizzi tutte le modalità a disposizione, ci sarà un canale che la persona utilizzerà in modo preferenziale a seconda di quanto richiesto dal contesto (canale auditivo per l’ascolto di un concerto, ad esempio). Invece, quando pensiamo o rielaboriamo informazioni, tenderemo a preferire uno di questi canali, senza tener in considerazione l’oggetto del nostro agire o dei nostri pensieri. Possediamo dunque un sistema rappresentazionale preferenziale (o primario).

Individuare e gestire i sistemi rappresentazionali permette di:

sintonizzarsi con l’interlocutore e rendere quindi più efficace la comunicazione, utilizzando consapevolmente il suo sistema rappresentazionale

individuare le strategie di comportamento che la persona utilizza nelle diverse situazioni (cioè il processo di elaborazione del suo comportamento attraverso una sequenza ordinata di rappresentazioni) per riprodurre modelli di comportamento o per migliorare l’interazione con la persona.

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I Sistemi rappresentazionali sono tre:

Visivo

Esterno: osservazione della realtà

Interno: visualizzazione, creazione di immagini interiori

Auditivo

Esterno: ascolto di suoni e rumori

Interno: si creano suoni e discorsi interni

Cenestesico

Esterno: sensazioni tattili

Interno: sensazioni ricordate, emozioni, rapporto con il proprio corpo

Nel cenestesico vengono accorpati anche il gusto e l’olfatto

Ogni persona utilizza, è stato detto, un canale primario. Si serve poi in misura minore un secondo canale mentre mantiene per lo più inutilizzato il terzo.

Esistono molti elementi che manifestano i sistemi rappresentazionali utilizzati: i movimenti delle mani, la postura del corpo ed il tono muscolare, i movimenti degli occhi, la respirazione, le caratteristiche della voce, i movimenti del capo. Spesso poi la persona tocca direttamente gli organi di senso corrispondenti al sistema. Anche il linguaggio, la scelta delle parole è una fonte importante che fornisce indicazioni chiare.

SISTEMA VISIVO

Le caratteristiche indicate di seguito sono tipiche dei tipi visivi, o delle persone che accedono al canale Visivo

Postura del corpo e tono muscolare

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Portamento eretto (testa tra le nuvole). Le spalle sono alzate ed il collo proteso.

Tensione muscolare nelle spalle, nel collo e spesso nell’addome.

Posizione del capo

In alto.

Gestualità

Movimenti ampi e lontani dal corpo (gestualità centrifuga) e in genere rivolti verso l’alto.

La persona può toccarsi gli occhi dicendo frasi del tipo «ho notato la tua delusione» oppure strofinarsi gli occhi e il dorso del naso pronunciando frasi come «fammi un po’ vedere».

Movimenti oculari

Gli occhi si spostano verso l’alto.

Se si spostano verso sinistra, la persona sta visualizzando un’immagine conosciuta o un’esperienza vissuta nel passato (visivo ricordato). Se si spostano verso destra, sta costruendo un’immagine mentale (visivo costruito).

Caratteristiche della voce

Tono alto, nasale e/o sforzato. Timbro acuto. Ritmo veloce del discorso. Improvvisi scoppi di parole.

Tipo di respirazione

Alta (toracica) e poco profonda, di petto. Brevi arresti.

Colorito della pelle

Pallore

SISTEMA AUDITIVO

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Postura del corpo e tono muscolare

Tendenza a portare il corpo a lato, mentre le spalle vanno indietro, sia pure un po’ incurvate. Tensione muscolare leggera e pressoché uniforme. Movimenti ritmici

Posizione del capo

Movimenti del capo in orizzontale.

Gestualità

Movimenti braccia in orizzontale. Posizione “del telefono” (testa inclinata su un lato) A volte può esserci un movimento circolare del dito all’interno dell’orecchio, un tamburellare o mordicchiarsi delle dita, uno schioccare della lingua, un canticchiare o fischiare.

Lisciarsi il mento oppure portare le mani a contatto con la zona della bocca, del naso e delle mascelle indica dialogo interno.

Movimenti oculari

A sinistra orizzontalmente significa che la persona sta “ascoltando” suoni ricordati. A destra orizzontalmente sta ascoltando suoni creati, sta pensando alle cose da dire e al come dirle. A sinistra in basso, la persona sta parlando a se stessa, porta avanti un dialogo interno.

Caratteristiche della voce

Tono medio, né alto né basso. Modo di parlare uniforme, a volte ritmico. Parole ben enunciate. Timbro chiaro, squillante. Musicalità, armonia.

Tipo di respirazione

Respirazione uniforme a livello addominale o con tutto il torace. L’espirazione un po’ prolungata indica dialogo interno.

SISTEMA CENESTESICO

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Il sistema cenestesico è relativo alle emozioni. L'analisi di questo sistema completa l'analisi dei differenti tipi sensoriali.

Postura del corpo e tono muscolare

Spalle ricurve e testa bassa. Rilassamento generale dei muscoli. Se le sensazioni sono particolarmente intense ci sarà anche una respirazione addominale molto marcata, accompagnata da gesti espressivi.

Quando il canale è rivolto all’esterno (tattile/ motorio) le spalle saranno più aperte.

Posizione del capo

In basso

Gestualità

Centripeta e limitata.

Palme rivolte verso l’alto. Braccia piegate e rilassate. Le mani tendono a fermarsi sul piano mediano del corpo.

Movimenti oculari

A destra in basso

Caratteristiche della voce

Tono basso, profondo. Timbro pastoso, grave. Ritmo lento con lunghe e frequenti pause. Volume basso.

Tipo di respirazione

Profonda e piena, lenta, con la parte bassa dello stomaco.

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Colorito della pelle

Colorito più evidente, più intenso.

NOTE SUI SISTEMI RAPPRESENTAZIONALI ED ESERCIZI POSSIBILI

Qualche precisazione va fatta, prima di proseguire, a proposito dei movimenti oculari. Lo schema proposto è infatti sempre valido ad eccezione di una parte dei mancini, per i quali il rapporto tra direzione e significato andrà invertito: quindi con i movimenti verso destra l’individuo accede alla sfera del ricordo, con i movimenti verso sinistra a quella della creazione di immagini, di suoni o alle sensazioni cenestesiche.

Detto questo è bene aggiungere che conviene darsi un metodo per osservare tutte quelle caratteristiche elencate precedentemente. Quando si osserva una persona e si vuole individuare qual è il suo canale sensoriale primario conviene seguire un certo ordine: prima il movimento delle mani, poi il linguaggio, quindi i movimenti oculari, cercando di coordinare via via con la pratica i diversi livelli.

Può essere utile darsi un programma, in modo da acquisire con ordine le diverse conoscenze. Ecco il suggerimento di un possibile percorso.

1° giorno

Soffermarsi con tre persone diverse con cui si ha un dialogo di almeno cinque minuti e osservarne il movimento delle mani e delle braccia, individuando i diversi gesti e riferendoli di volta in volta alla sfera visiva, auditiva o cenestesica. Provare quindi a capire quale canale sensoriale la persona utilizza di più.

2° giorno

Osservare la postura generale di tre persone diverse: quali tratti rivela? Osservare poi la gestualità delle mani. Che tipo di rapporto c’è tra quest’ultima e la postura?

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3° giorno

Oggetto di attenzione può essere la voce: che velocità ha? com’è il suo timbro? ed il suo volume? La persona fa numerose pause?

Queste sono alcune utili precisazioni a proposito della voce:

VOLUME: grado di elevazione della voce o del suono : da basso a molto forte

TIMBRO: qualità del suono che permette di distinguere suoni identici emessi da sorgenti diverse (es. voce maschile o femminile; timbro metallico, sgradevole, dolce…)

RITMO: da fluido a molto irregolare

VELOCITA’: quantità di fonemi emessi in una base di tempo: da estremamente rapido a lento

4° giorno

I movimenti oculari. Osservare i movimenti degli occhi verso l’alto, a destra ed a sinistra e ogni volta che si notano si identificano come accessi visivi. Si potrà notare che l’utilizzo di questi movimenti, così come la durata variano molto da persona a persona. I movimenti oculari possono essere spontanei o provocati da domande.

5° giorno

Stesso esercizio del giorno precedente. Si noteranno però i movimenti orizzontali, identificandoli come accessi uditivi.

6° giorno

Stessa cosa, questa volta con i movimenti verso il basso che andranno collegati a sensazioni cenestesiche oppure a dialogo interno

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La pratica proseguirà quindi mettendo assieme tutte queste componenti e imparando ad individuare sempre più agilmente i canali sensoriali utilizzati dagli interlocutori.

I PREDICATI

La nostra raccolta di informazioni sul mondo, il nostro contatto con la realtà, come abbiamo visto, passa attraverso i cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto, olfatto.

Il linguaggio aderisce ed esprime questa nostra esperienza del mondo. Quando parliamo scegliamo inconsciamente delle parole che indicano quali sono le parti del mondo dell’esperienza disponibile, sia interna che esterna, alla quale abbiamo accesso in quel specifico momento.

I predicati sono l’insieme di sostantivi, verbi, aggettivi ed avverbi attraverso il quale la persona rispecchia all’esterno il sistema rappresentazionale utilizzato.

Ecco un elenco di possibili esempi. Termini ed espressioni legate al canale gustativo e a quello olfattivo possono essere riportate alla sfera cenestesica.

CANALE VISIVO

Verbi: vedere, immaginare, apparire, scomparire, sembrare, illuminare, colorare, arrossire, sbiancare, intravedere, scorgere, adocchiare, nascondere, visualizzare, rischiarare, focalizzare, ammirare, scrutare, guardare, chiarire, eclissare…

Sostantivi: vista, visione, visuale, panorama, occhio, occhiata, sguardo, luce, luminosità, oscurità, buio, colore, focalizzazione, tinta, tono, apparizione, immagine, figura, aspetto, immaginazione, impressione, apparenza, splendore, prospettiva, flash, immaginazione…

Aggettivi: luminoso, scuro, chiaro, brillante, lucente, opaco, colorato, ombreggiato, ombroso, intravisto, visto, scomparso, ammirato, ammirabile, osservato, pallido, candido, rigato, abbellito, configurato, trasparente, limpido, dorato, fosco, splendente, roseo, inimmaginabile…

Avverbi e locuzioni avverbiali: chiaramente, apparentemente, oscuramente, brillantemente, limpidamente, evidentemente, visibilmente, palesemente, candidamente, ad occhio, a prima vista…

Espressioni: Vedere tutto rosa, avere un punto di vista, senza ombra di dubbio, un approccio miope, un progetto nebuloso, vedere allo stesso modo, mettere a fuoco, essere di umor nero, dare un’occhiata, mettere nero su bianco, condurre una vita grigia, combinarne di tutti i colori…

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CANALE AUDITIVO

Verbi : sentire, ascoltare, udire, bisbigliare, parlare, urlare, chiacchierare, ronzare, sussurrare, scricchiolare, spettegolare, chiedere, domandare, rispondere, replicare, interrogare, raccontare, narrare, suonare, amplificare, origliare, divulgare, confidare, riferire…

Sostantivi: udito, dialogo, ascolto, orecchio, suono, rumore, parola, discorso, musica, melodia, canto, domanda, risposta, chiacchiericcio, brusio, urlo, relatore, rombo, rimprovero, grido, botto, sussurro, sviolinata, silenzio, canzone, ritmo, tonalità, nota, eco…

Aggettivi:, ripetuto, detto, affermato, chiesto, ritmato, scandito, parlante, melodioso, armonico, disarmonico, stonato, silenzioso, rumoroso, armonioso, dissonante, amplificato…

Avverbi e locuzioni avverbiali: musicalmente, verbalmente, a parole, a orecchio, silenziosamente, rumorosamente…

Espressioni: mettere la pulce nell’orecchio, fare orecchi da mercante, avere voce in capitolo, correre voce, fare appello a, parola chiave, prestare orecchio, essere sulla stessa linea d’onda…

CANALE CENESTESICO

Verbi: toccare, tastare, grattare, afferrare, accarezzare, manipolare, fare, forgiare, plasmare, usare, impastare, pungere, premere, lisciare, modellare, solleticare, premere, urtare, muovere, stringere, scaldare…

Sostantivi: concretezza, presa, tocco, manipolazione, spigolosità, ruvidità, morbidezza, mollezza, pesantezza, brivido, calore, freddo, gelo, pelle, mano, spessore, materia, peso…

Aggettivi: concreto, morbido, spesso, ruvido, caldo, freddo, pesante, leggero, liscio, vellutato, duro, avvolgente, rimescolato, impastato, baciato, appiccicoso, fresco, levigato, increspato, indurito, raffreddato, scaldato, palpabile…

Avverbi e locuzioni avverbiali: concretamente, caldamente, gelidamente, freddamente, impercettibilmente, duramente, sofficemente, ruvidamente, teneramente, pesantemente, leggermente,

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Espressioni: toccare con mano, mettersi in contatto, la pelle d’oca, avere un peso sullo stomaco, avere i piedi per terra, avere tatto, avere modi ruvidi, fare il duro, afferrare il concetto…

CANALE GUSTATIVO

Verbi: amareggiare, addolcire, gustare, assaporare, condire, degustare, mangiare, inasprire, digiunare, dissetare, saziare, pregustare, inacidire, salivare, stuzzicare...

Sostantivi: asprezza, dolcezza, gusto, bontà, delicatezza, acidità, zuccherino, sapore, amarezza, lingua, palato, saliva, acquolina, appetito, sazietà …

Aggettivi: dolce, amaro, aspro, salato, amarognolo, acido, stucchevole, stomachevole, dolciastro, appetibile, disgustoso, nauseante, cremoso, piccante, gustoso, appetitoso, prelibato, frizzante, insipido, rancido, succoso, appetibile, zuccherato…

Avverbi: dolcemente, amaramente, saporitamente, aspramente, gustosamente..

Espressioni: scherzi di cattivo gusto, rimanere a bocca asciutta, avere il dente avvelenato, essere di bocca buona, non avere peli sulla lingua, un conto salato…

CANALE OLFATTIVO

Verbi: odorare, annusare, profumare, puzzare, fiutare, subodorare, aromatizzare…

Sostantivi: naso, fiuto, odore, profumo, fragranza, sentore, esalazioni…

Aggettivi: profumato, acre, inebriante, fragrante, odoroso, speziato, puzzolente, aromatico, soave, vanigliato, balsamico…

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Avverbi e locuzioni avverbiali: profumatamente, a naso, soavemente, a fiuto, fragrantemente…

Espressioni : avere la puzza sotto il naso, avere buon naso, montare la mosca al naso, giudicare a naso, avere fiuto, fiutare l’inganno…

Dimmi come muovi le mani… e ti dirò chi sei

Osservando il modo in cui le persone gesticolano con le proprie mani permette di capire molto del loro carattere, del loro modo di porsi e delle modalità seguite nel loro comportamento comunicativo.

Si possono individuare tre tipologie, connesse ciascuna tra l’altro ad un ben determinato canale sensoriale.

Modalità indicatoria

Chi utilizza come canale primario quello visivo fa uso di una modalità indicatoria. I gesti della mano tenderanno perciò ad “indicare”, dunque indice puntato oppure mano tagliente.

Questa persona tende a fornire istruzioni precise, ad avere un tono di voce che sembra a volte mettere sotto accusa gli altri. Tende spesso a toccare il proprio interlocutore con la punta del dito. A livello linguistico utilizzerà quantificatori universali: tutto, ogni, qualunque, ogni volta… Nelle sue risposte tenderà a far uso di numerosi “no”.

Modalità superlogica

Questa modalità è tipica di chi utilizza, come canale primario, quello auditivo. Tende a mettere le dita a cerchio o a muoverle con piccolissimi movimenti.

La sua indole lo porta ad analizzare le situazioni in maniera logica, a far largo uso del “perché”, a ragionare sulle cose, a dare molta importanza ai dati e alle spiegazioni strettamente logiche.

Questa modalità può essere però suddivisa in tre sottotipi. Avremo perciò il tipo politico che utilizza logica e dialettica per coinvolgere e per ottenere qualcosa; i suoi gesti saranno più ampi e più caldi. Comportamento più freddo avrà invece il magistrato: per lui la logica va usata per dimostrare;

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i suoi micromovimenti sono più frequenti. Terzo sottotipo è il retorico che usa la comunicazione come elemento fine a se stesso.

Modalità propiziatrice

La persona cenestesica (tendenzialmente o in un particolare momento) è propiziatrice, vive ed esprime la sua emozionalità, ricerca un contatto fisico con l’interlocutore, tende ad esordire con un “si” ed utilizza molto termini come “se, solo, proprio, perfino”.

Anche in questo caso abbiamo due sottotipi: l’ empatico-riconfortante che mostra grande interesse all’emozionalità dell’altro e su quella tende a modellare se stesso, adeguandosi ai sentimenti e alle sensazioni dell’altro, a sostenerlo. Tipico di questa modalità è tenere le mani a triangolo.

Rispetto all’empatico, il secondo sottotipo, espressivo, ha gesti più ampi e tiene il palmo della mano aperto e rivolto verso l’alto. La sua voce è di solito espressiva, esprime la propria emozionalità in maniera coinvolgente, cercando di trasferirla sull’altro.

Rispecchiamento, ricalco e guida

Le nozioni fin qui esposte rappresentano la base della PNL. Imparare ad osservare è il primo passo, come già è stato detto, necessario per poter poi comunicare efficacemente, qualsiasi cosa intendiate per comunicare: convincere, farsi capire, far acquistare, condividere, chiarire, esprimere, stabilire un buon rapporto, fare buona impressione…

Quando io so quale canale utilizza principalmente il mio interlocutore, qual è il suo modello di realtà, allora modificherò il mio modo di esprimermi per incontrarlo sul suo stesso terreno: se il mio interlocutore rispecchia i parametri che abbiamo identificato come visivi, cercherò di adattare il mio linguaggio utilizzando predicati verbali legati al campo visivo. Così facendo mi metto in sintonia con quella persona, creo rapport, per usare uno dei termini fondamentali della PNL. Attraverso il rapport stabilisco un’affinità conscia e, ancor più importante, inconscia con l’altro.

Tale processo si chiama rispecchiamento e può utilizzare tanto i parametri verbali quanto quelli non verbali: quanto più rispecchiamo il comportamento verbale e non di una persona tanto più rispecchiamo la sua esperienza, gli inviamo tutta una serie di messaggi nei quali può riconoscersi.

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Oltre ai canali verbali dunque ci sono quelli non verbali: la postura, la gestualità, la voce, il respiro, i micro-movimenti del viso.

Non occorre rispecchiare tutti i parametri, ne bastano due o tre e basta farlo nei momenti iniziali di un incontro o di un colloquio perché poi, una volta stabilito, il rapport tenderà a mantenersi. Anzi, se eseguito bene, sarà l’altra persona poi a seguirci nei gesti, nella postura o negli altri parametri: in questo caso avremo assunto una posizione di guida.

Ma come si realizza nel concreto il rispecchiamento? Lo dice la parola stessa: occorre comportarsi come se si fosse l’immagine dell’altro riflessa in uno specchio: se tiene le spalle incurvate, incurvare le spalle; se alza il braccio destro, alzare quello sinistro; se accavalla le gambe, seguirlo nel suo gesto.

Naturalmente bisogna stare attenti a non scimmiottare l’altro: si può aspettare che l’altro termini il suo discorso e poi, quando si inizia a parlare, spostarsi nella sua stessa postura; si possono rispecchiarne i movimenti in maniera più trattenuta; si può infine ricorrere ad un mezzo molto elegante: la sincronizzazione incrociata. Se l’interlocutore ha le gambe incrociate io posso incrociare le braccia, e viceversa; se muove la testa io posso seguire il suo movimento con piccoli (ma sincronizzati) gesti della mano.

Diverso ma ugualmente efficace è il ricalco: in questo caso se l’altro alza il braccio destro, anch’io alzerò il mio braccio destro (non più dunque in maniera speculare); in questo caso mi sarà possibile comprendere lo stato interno nel quale si trova l’interlocutore.

Una volta stabilita la giusta sintonia, il rapport, potrò guidare l’altra persona nel mio mondo e, come io ho dimostrato di accettare il suo, questa sarà spinta ad accettare, consciamente o inconsciamente, il mio. Se non c’è rapport la comunicazione ha pochissime probabilità di risultare efficace.

Il modo migliore per far propri questi concetti è quello di metterli in pratica. Ad esempio provare ad osservare il modo di respirare di una persona, quindi ricalcarla (stessa altezza, stessa frequenza, stessa profondità); una volta che questo è stato fatto si può provare a modificarla e notare se la persona modifica la sua. Tra l’altro, il ricalco della respirazione è uno dei mezzi più potenti per creare rapport.

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Un altro ottimo esercizio è osservare altre persone: fidanzati, amici e in generale persone che intrattengono una relazione positiva tenderanno a rispecchiarsi a vicenda, a creare rapport in maniera del tutto naturale e spontanea

I segni che manifestano attenzione, interesse, gradimento

Una volta stabilito rapport posso andare a comunicare ciò che mi interessa. Ma come capire se, dopo aver creato questa sintonia, sto procedendo in maniera corretta? Una comunicazione efficace dovrebbe suscitare dapprima attenzione, poi interesse, quindi gradimento.

Comprendo se sto ottenendo questi passaggi se guido il mio interlocutore e dunque questo mi rispecchia a sua volta per quanto riguarda l’atteggiamento verbale e non. Ma ci sono specifici gesti inconsci che possono rivelarmi moltissimo a questo proposito. Naturalmente tutti questi gesti sono indizi che andranno valutati con un po’ di prudenza, prendendoli in considerazione non singolarmente e facendo attenzione alla persona e al contesto che ho di fronte.

Intanto possiamo dire che ad ognuno di questi livelli è collegata una parte del viso.

L’attenzione può esprimersi all’altezza di occhi (attenzione visiva) o di orecchi (ad esempio porgere l’orecchio).

L’interesse è legato al senso dell’olfatto, dunque al naso.

Il gradimento è maggiormente legato al gusto, dunque alla zona della bocca, alle labbra, alla lingua. Spesso anche nel linguaggio verbale, il gradimento si esprime con termini che fanno riferimento alla sfera del gusto.

C’è poi da evidenziare una differenza tra parte destra e parte sinistra del corpo: la prima indica se stessi; la seconda fa riferimento all’ambiente esterno.

Certamente non solo il viso, ma tutto il corpo manifesta i pensieri interni della persona.

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Ecco una lista di possibili indizi.

Gli occhi

Grattarsi o massaggiarsi l’occhio sinistro o gli angoli indica che la persona non ha capito bene l’argomento trattato poiché chi parlava è stato poco chiaro. Se invece gratta o massaggia l’occhio destro non capisce il tema del discorso per motivi che sono legati a se stesso.

La zona della bocca

Bacio analogico: la persona arriccia leggermente le labbra, imitando inconsapevolmente il gesto di un bacio: ciò indica gradimento verso il tema del discorso o la persona che parla. Un alto gradimento viene espresso dall’accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano così come dal linguino: la rotazione della lingua sulle labbra o la sua semplice esposizione. Stesso valore, con una sfumatura anche sessuale, può darsi nella suzione del dito o di un oggetto. Gradimento indica anche il mordicchiamento delle labbra, con una differenza però tra labbro inferiore e quello superiore: il primo indica una carenza di tipo affettivo nella persona che comunica come l’altro potrebbe potenzialmente compensarla; lo stesso gesto sul labbro superiore invece denota una carenza di tipo sessuale: la persona che parla o l’argomento trattato suscita pulsioni sessuali.

Il naso

Sfregare con le dita la punta del naso indica rifiuto. Grattarsi o massaggiarsi il lato destro del naso esprime insicurezza derivante da sé; l’insicurezza derivante dall’ambiente esterno è invece legata al lato sinistro del naso. Toccarsi semplicemente la punta del naso manifesta invece interesse.

La collana

Giocare con la collana manifesta una carenza di tipo affettivo-sessuale, messaggio più intenso se la persona succhia e “mordicchia” il pendaglio della stessa collana.

I piedi

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La punta del piede sinistro alzata (con tallone a terra) indica che l’interlocutore preferisce far parlare noi. Stesso gesto con il piede destro manifesta invece volontà di prendere la parola. Il piede destro puntato verso una persona esprime interesse per quella. Se il piede non è puntato verso nessuno oppure viene puntato verso la porta della stanza, allora il soggetto ha molto probabilmente una gran voglia di andarsene.

Il busto

Busto e corpo in avanti manifestano interesse per l’argomento trattato. Il corpo spostato all’indietro è invece un modo per prendere le distanze dall’argomento o dalla persona.

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