084 Concentrato di potenza - Armi Magazine · 2017. 9. 8. · ARMI CORTE 085 “Quando si elencano...

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084 Q uando si elencano le caratteristiche che una semiautomatica da difesa deve possedere è ovvio che l’affidabi- lità si trova al primo posto, seguono control- labilità, puntabilità istintiva, maneggevo- lezza, volume di fuoco. Da non dimenticare la tolleranza all’incuria e il funzionamento corretto anche in condizioni limite (non tutti trattano le pistole come dovrebbero), la resistenza agli agenti aggressivi quali sudore e umidità; da non dimenticare la durata nel lungo periodo e la godibilità dell’uso, due fattori che sono sempre di grande impor- tanza perché con una pistola da difesa è bene sparare di frequente in modo che ci ri- manga conosciuta e familiare come la stretta di mano di un vecchio amico. Tutti questi parametri (ed altri) sono “condizionati” dalla scelta del calibro perché una cartuccia più potente porterà, a parità di tutte le altre condizioni, ad un minor numero di colpi a disposizione e a un’inferiore controllabi- lità. Altro fattore condizionante sarà l’uso della pistola perché è intuitivo che se la tengo in un cassetto non ho bisogno che sia leggera e occultabile quel tanto che è opportuno per una pistola da portare sul- la persona, c’è anche chi si porta addosso armi ingombranti e pesanti, accettandone le penalizzazioni in cambio di volume di fuoco più elevato, migliore controllabilità, maggiore potenza, superiore affidabilità in situazioni limite (le chiusure di un’ar- ma “grossa” sono, a parità di calibro, me- glio regolate ed è, inoltre, garantita una corsa più lunga del carrello), ma portarsi al seguito un “pistolone” è fonte anche d’inconvenienti e ci vincola nell’abbiglia- mento e nella confortevolezza. Un ottimo compromesso Dalle note che precedono è evidente che l’ar- ma da difesa ideale buona per tutti gli usi e per qualsiasi utente non esiste; esistono però eccellenti “compromessi” che senza nulla sacrificare per quello che riguarda i parametri fondamentali ci consentono di avere una semiautomatica valida e confortevole per il porto ma allo stesso tempo ben controllabile e nella sostanza capace di garantire un insie- me di prestazioni che sono del tutto com- parabili con quelle delle pistole di maggiori dimensioni. La Beretta Px4 Compact è senza alcun dubbio una delle migliori pistole com- patte da difesa, totalmente affidabile e con una gamma di prestazioni che sono del tutto favorevolmente comparabili con quelle delle pistole “full-size”. Queste note ripropongono ai lettori la Compact (l’arma è già stata tratta- ta sulla rivista nel numero di dicembre 2010) non dopo una prova più o meno esaustiva ma alla luce di un uso continuato per diversi mesi, si tratta infatti di un’arma personale acquistata non appena possibile perché fin dal primo contatto avuto con quella pistola (nel 2010) è stata forte l’impressione di tro- varsi davanti a una semiautomatica da difesa che potrebbe essere definita come ottimale. Prima però di “raccontare” l’esperienza avuta con la Compact è necessario soffermarsi su quello che definirei il fattore più condizio- nante di tutti: la scelta del calibro. BERETTA PX4 STORM COMPACT Concentrato di potenza Leggera, precisa, compatta, maneggevole e completamente affida- bile. È la Beretta Px4 Storm Compact, variante accorciata e ridotta in altezza della bifilare polimerica con canna rototraslante che è stata e resta uno dei best-seller nel panorama mondiale di Vittorio Balzi Grilletto, slide stop, sicura e pulsante di sgancio caricatore sono ben raggiungibili dalle dita della mano che impugna l’ar- ma. Sopra la radice anteriore della guardia si vede uno dei pulsanti (uno per lato) da tirare contemporaneamente verso il basso (dopo aver leggermente arretrato il carrello) per svi- colare il gruppo canna-carrello dal fusto. Sopra al pulsante la scritta (necessaria per il mercato USA) warning fires without magazine (“attenzione spara senza caricatore”) che indica come la Px4 sia giustamente priva di sicura al caricatore

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    Quando si elencano le caratteristiche che una semiautomatica da difesa deve possedere è ovvio che l’affidabi-lità si trova al primo posto, seguono control-labilità, puntabilità istintiva, maneggevo-lezza, volume di fuoco. Da non dimenticare la tolleranza all’incuria e il funzionamento corretto anche in condizioni limite (non tutti trattano le pistole come dovrebbero), la resistenza agli agenti aggressivi quali sudore e umidità; da non dimenticare la durata nel lungo periodo e la godibilità dell’uso, due fattori che sono sempre di grande impor-tanza perché con una pistola da difesa è bene sparare di frequente in modo che ci ri-manga conosciuta e familiare come la stretta di mano di un vecchio amico. Tutti questi

    parametri (ed altri) sono “condizionati” dalla scelta del calibro perché una cartuccia più potente porterà, a parità di tutte le altre condizioni, ad un minor numero di colpi a disposizione e a un’inferiore controllabi-lità. Altro fattore condizionante sarà l’uso della pistola perché è intuitivo che se la tengo in un cassetto non ho bisogno che sia leggera e occultabile quel tanto che è opportuno per una pistola da portare sul-

    la persona, c’è anche chi si porta addosso armi ingombranti e pesanti, accettandone le penalizzazioni in cambio di volume di fuoco più elevato, migliore controllabilità, maggiore potenza, superiore affidabilità in situazioni limite (le chiusure di un’ar-ma “grossa” sono, a parità di calibro, me-glio regolate ed è, inoltre, garantita una corsa più lunga del carrello), ma portarsi al seguito un “pistolone” è fonte anche d’inconvenienti e ci vincola nell’abbiglia-mento e nella confortevolezza.

    Un ottimo compromessoDalle note che precedono è evidente che l’ar-ma da difesa ideale buona per tutti gli usi e per qualsiasi utente non esiste; esistono però eccellenti “compromessi” che senza nulla sacrificare per quello che riguarda i parametri fondamentali ci consentono di avere una semiautomatica valida e confortevole per il porto ma allo stesso tempo ben controllabile e nella sostanza capace di garantire un insie-me di prestazioni che sono del tutto com-parabili con quelle delle pistole di maggiori dimensioni. La Beretta Px4 Compact è senza alcun dubbio una delle migliori pistole com-patte da difesa, totalmente affidabile e con una gamma di prestazioni che sono del tutto favorevolmente comparabili con quelle delle pistole “full-size”. Queste note ripropongono ai lettori la Compact (l’arma è già stata tratta-ta sulla rivista nel numero di dicembre 2010) non dopo una prova più o meno esaustiva ma alla luce di un uso continuato per diversi mesi, si tratta infatti di un’arma personale acquistata non appena possibile perché fin dal primo contatto avuto con quella pistola (nel 2010) è stata forte l’impressione di tro-varsi davanti a una semiautomatica da difesa che potrebbe essere definita come ottimale. Prima però di “raccontare” l’esperienza avuta con la Compact è necessario soffermarsi su quello che definirei il fattore più condizio-nante di tutti: la scelta del calibro.

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    Concentrato di potenzaLeggera, precisa, compatta, maneggevole e completamente affida-bile. È la Beretta Px4 Storm Compact, variante accorciata e ridotta in altezza della bifilare polimerica con canna rototraslante che è stata e resta uno dei best-seller nel panorama mondiale

    di Vittorio Balzi

    Grilletto, slide stop, sicura e pulsante di sgancio caricatore sono ben raggiungibili dalle dita della mano che impugna l’ar-ma. Sopra la radice anteriore della guardia si vede uno dei pulsanti (uno per lato) da tirare contemporaneamente verso il basso (dopo aver leggermente arretrato il carrello) per svi-colare il gruppo canna-carrello dal fusto. Sopra al pulsante la scritta (necessaria per il mercato USA) warning fires without magazine (“attenzione spara senza caricatore”) che indica come la Px4 sia giustamente priva di sicura al caricatore

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    “Quando si elencano le caratteristiche che una semiautomatica da difesa deve possedere è ovvio

    che l’affidabilità si trova al primo posto, seguono controllabilità, puntabilità istintiva, maneggevolezza,

    volume di fuoco, la tolleranza all’incuria e il funzionamento corretto anche in condizioni limite, la resistenza agli agenti

    aggressivi quali sudore e umidità, senza trascurare la durata nel lungo periodo e la godibilità dell’uso”

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    precedente 8000. In realtà la chiusura Px è frutto di una completa riprogettazione, che ha portato a un aumento dell’affida-bilità anche in condizioni critiche, quali ad esempio quelle che si hanno con arma fortemente imbrattata e munizioni di po-tenza contenuta. La Px4 e la sua variante Compact digeriscono tranquillamente qualsiasi caricamento commerciale anche ad arma molto sporca, con temperature basse e cartucce sub-standard. Questo non significa che in condizioni ottimali e con munizionamento particolarmente brillante il funzionamento della Px diventi violento: la chiusura ha, infatti, una notevole capacità di autoregolazione e le velocità delle masse in movimento restano entro i limiti di pro-getto quale che sia la cartuccia impiegata. Sembra una considerazione banale ma, per rendersi conto di quanto è importante, basta

    Il calibro giustoSi può stare molto a discutere sul pote-

    re invalidante di una munizione o dell’altra ma alla fine dei giochi, viste anche le limita-zioni imposte dalla normativa nazionale in materia di proiettili, le differenze di potere invalidante sono ridotte al minimo. E ci so-no tanti altri parametri da tenere in conto: rinculo (soprattutto in funzione del livello di addestramento dell’operatore), costi di esercizio (con una pistola da difesa ci si deve allenare molto al tiro), stress a carico dell’ar-ma, affidabilità, facile disponibilità, e in quest’ottica il 9x21 vince a man bassa, non a caso si tratta della munizione di gran lunga più diffusa per le pistole da difesa e per uso generale. Chi scrive ritiene che il 9x21 sia quanto di meglio oggi disponibile sul mer-cato per la maggior parte degli utenti, so-prattutto quando abbinato ad armi di totale affidabilità come la Px4 Compact. L’arma viene proposta anche in 40 S&W per gli aficionados del grosso calibro (se poi volete una 45 ACP c’è la più grossa Special Duty) ma l’abbinamento Px4 Compact-9x21 è quello meglio gestibile e controllabile, come pure di gestione economica meno onerosa.

    Chiusura rototraslanteCuore della Px4 Compact è la chiusura geometrica con canna rototraslante della Px4 e della Special Duty, mutuata da quella della Beretta 8000, prima arma, dai tempi della Steyr 1911, a fare uso di una chiusura così congegnata. La chiusura della 8000 era diversa da quella della Steyr mentre quella delle Px sembra molto simile a quella della

    pensare al fatto che il ciclo di alimentazione è regolato per un preciso range di velocità del carrello e un carrello più lento o troppo veloce porta invariabilmente a criticità in fase di alimentazione. La chiusura Px ha il vantaggio di avere una canna con un solo grado di libertà, aspetto che, a parità di tutti gli altri fattori, la rende migliore sotto il parametro della ricerca della precisione del tiro rispetto alle chiusure geometriche di tipo Colt-Browning e derivate che hanno canna con due gradi di libertà. Ma i vantaggi della chiusura con canna rototraslante della Px sono anche altri e ben più importanti. Vediamoli insieme descrivendone rapida-mente il funzionamento.Sulle armi della serie Px abbiamo una canna con due massicce alette di chiusura fra le quali, inferiormente, è ricavata una pista a camme che interagisce con una camma

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    La Civilian Ghost con pad-dle è un’ottima fondina: confortevole anche nel porto prolungato, proteg-ge e trattiene la pistola ma consente un’estrazione ra-pida. Se però ne avete una per la Px4 non pensate di poterla utilizzare per la Compact perché questa variante, che è un poco più robusta nella zona del dust cover, richiede una fondina dedicata. Lo stesso dovrebbe valere anche per altre fondine rigide in po-limero se, come la Ghost, copiano molto fedelmente il profilo dell’arma

    La sicura manuale funge da abbatticane e di-spone di due levette di comando, una per lato. Può essere inserita tanto a cane armato che disarmato, ma quando carichiamo l’arma la procedura corretta prevede l’inserimento del-la sicura prima della manovra del carrello: in questo modo la pistola non può assolutamente sparare. Le levette della sicura hanno un basso indice d’impigliamento e la loro forma è tale da aumentare la presa della mano sul carrello e da impedire l’inserimento involontario della sicura manuale anche in caso di manovre ra-pide; peccato soltanto che abbiano gli spigoli un po’ troppo vivi

  • riguarda la precisione del tiro.Per sua natura, la canna rototraslante non può essere dotata di rampa di alimentazione integrale ma ha una “rampa” in due pezzi costituita da uno smusso nel fusto e un in-vito della camera di cartuccia. Si tratta di un arrangiamento simile a quello della 1911 e ci si potrebbe chiedere se questa soluzione non comporti rischi d’impuntamenti in fase di alimentazione oppure la necessità di avere l’invito della camera troppo profondo così da non supportare completamente il bos-solo. Sulle Px4 questi rischi sono del tutto inesistenti perché seguendo l’ottima abitu-dine delle bifilari Beretta il caricatore ha una presentazione alta: con la cartuccia

    macchinata in un blocchetto di acciaio alloggiato nel fusto. Allo sparo, il gruppo canna-carrello inizia a rinculare, con le due parti fra loro vincolate dalle alette che alloggiano entro recessi nel carrel-lo. Dopo un primo tratto di moto retrogrado solidale, la camma nel blocchetto provoca la rotazione della canna, con fuoriuscita delle alette dalle relative sedi. A questo punto la canna arresta il suo moto retrogrado, contrastata dal bloc-chetto, mentre il carrello continua ad arre-trare fino al suo punto morto posteriore, comprimendo la molla di recupero.

    Un sistema robusto e sicuroLa chiusura con canna rototraslante ga-rantisce un’eccezionale robustezza del complesso unita a lunga durata nel tempo: non solo perché consente di avere una su-periore superficie di contrasto, ma perché la resistenza offerta dalla chiusura risulta in asse con la forza che tende a far arretrare l’otturatore. Inoltre, le massicce alette sono indubbiamente più robuste rispetto alle altre soluzioni adottate sulle varie chiusure a corto rinculo. Da sottolineare come la chiusura con canna rotante, dissipi una maggiore quantità dell’energia posseduta dalle masse in movimento in quanto deve essere vinta la resistenza del moto di rotazio-ne della canna a causa dell’attrito delle alette entro le sedi. Infine, rispetto ad altri sistemi, lo sblocco della chiusura avviene in modo meno repentino perché ritardato dal moto di rotazione della canna. Questo piccolo ral-lentamento non è solo garanzia di apertura dopo che le pressioni residue sono scese a livello di sicurezza, ma serve anche a rendere il funzionamento più elastico, ad attenuare urti e vibrazioni tra i pezzi, a frazionare

    maggiormente nel tempo la spinta del rin-culo sulla mano del tiratore. Da ricordare che l’urto della canna viene ricevuto dal blocchetto di acciaio, che a sua volta lo tra-smette al fusto, che riceve una sollecitazione ridotta (sia pure in piccola parte) grazie all’inerzia del blocchetto, ma che, soprattut-to, riceve l’urto di quest’ultimo distribuita su un’ampia superficie, e quindi con un mi-nor carico unitario. Da ricordare anche che la canna della Px ha un diametro esterno inferiore a quello del suo canale di passaggio nel carrello (così da ridurre le possibilità di malfunzionamento per accumulo di corpi estranei), ma nella parte distale presenta un minimo aumento di diametro che consente l’accoppiamento di precisione col canale di passaggio. In questo modo, a carrello in chiusura, la canna è supportata e vincolata su due punti, con ovvi vantaggi per quanto

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    maggiormente nel tempo la spinta del rin-culo sulla mano del tiratore. Da ricordare che l’urto della canna viene ricevuto dal blocchetto di acciaio che a sua volta lo tra-

    Le linee raccolte della Compact la fanno apparire come un po’ tozza, ma ben vengano le linee rac-colte quando il risultato è un’arma dalle ottime caratteristiche dinamiche, ben controllabile e al-trettanto ben portabile anche con fondina inside

    Mirino e tacca di mira sono innestati a coda di rondine e portano tre riferimenti circolari bianchi per il tiro con luce ridotta. Ben rego-late, ben eseguite (e quindi anche ben de-finite), non impicciosa, le mire sono ottime per l’impiego previsto, per il tiro di precisio-ne dovrebbero avere la tacca più chiusa ed essere prive dei riferimenti colorati (quelli presenti hanno di buono che non disturba-no) ma questa non è una pistola da tiro bensì un’arma da difesa personale. Le mire della Compact vanno molto bene così come sono e per avere qualche cosa di veramente miglio-re ci vorrebbero gli inserti di trizio

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    destinata ad essere camerata quasi alline-ata con la camera in cui entrerà seguendo una traiettoria quasi orizzontale. Sulla Px4 Compact si è comunque andati oltre, dotando la canna di una piccola rampa di alimentazione che facilita ulteriormente l’ingresso in camera della cartuccia (ovvia-mente si è intervenuti anche sulla parte di rampa che fa parte del fusto e che, tanto sul-la Px4 come sulla variante Compact è realiz-zata tramite un inserto metallico per fare in modo che le ogive dei proiettili non vadano a sfregare sul polimero) e rende impensabile anche il solo sospetto che possa essere stato necessario realizzare un invito nella parte posteriore della camera di cartuccia.

    Ricariche “ad hoc”La prova del budino consiste nel mangiar-selo e per dimostrare l’impossibilità che si presentino i problemi prima ricordati sono state assemblate delle ricariche con pro-iettili tronco conici, in piombo, JSP e JHP di vario peso, così da avere anche cartucce di lunghezza inferiore a quella standard. Inutile dire che la pistola non ha fatto una piega e si è digerita cartucce fatte apposta per incepparla. L’altro test condotto è stato quello di caricare 10 cartucce con dosi che erogano pressioni assimilabili a quelle delle cariche forzate, e quindi un 30% in più della pressione massima ammessa che è pari a 235,00 MPa (2.350 bar - 34,084 PSI). Queste cartucce sono state sparate senza caricatore perché in caso ci fossero state fessurazioni dei bossoli i gas sarebbero sfo-gati nella sede caricatore senza danni: pre-cauzione inutile perché non solo non ci so-no stati rigonfiamenti ma le deformazioni anelastiche a carico dei bossoli (in prossi-

    mità del fondello) sono state entro la norma, esattamente come per i bossoli delle car-tucce in commercio che non portano alcuna traccia visi-bile derivante da impronte in negativo da parte della camera di cartuccia.

    Attenzione per i manciniLa Px4 Compact può essere fornita sia con hold open su entrambi i lati sia, come tra-dizione, solo sul lato sinistro. La leva dello slide stop dupli-cata sulla destra può apparire essere un utile accessorio per i mancini che, grazie alla duplicazione dei comandi della sicura e al pulsante sgancio caricatore reversibile, hanno una pistola con

    tutti i comandi nella posizione “giusta”. Per i destrimani è senza dubbio meglio acquistare la variante con una sola leva dell’hold-open:

    la leva sulla destra è inutile e po-trebbe essere una fonte aggiuntiva di “impicci” e di problemi, inoltre non sono in pochi quelli che sugge-riscono, per lo sgancio del carrello dopo l’inserimento di un caricatore pieno, di non usare lo slide-top ma di arretrare leggermente il carrello (che così si sgancia dell’hold-open) e lasciarlo andare. Questo perché in tal modo il carrello ha un’extra corsa e acquista maggiore velocità garantendo, soprattutto con le armi compatte, una più sicura alimenta-zione del primo colpo.

    Dimensioni ridotteA colpo d’occhio la Compact non si differenzia molto dalla full-size,

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    Sei righe, anima cro-mata e volata molto ben eseguita, la canna della Compact, come quella della versione standard, contribuisce alla preci-sione di tiro dell’arma. Dato il tipo di chiusura, la canna della Px4 ha un solo grado di libertà e ciò, come noto, favorisce la precisione intrinseca dell’arma. Sulla canna della Compact è sta-ta ricavata una piccola rampa di alimentazione

    I bossoli di ri-sulta della Com-pact. La percus-sione è centrata e decisa, sono assenti defor-mazioni anela-stiche signifi-cative e tracce impresse dalla camera di car-tuccia. L’espul-sione è sicura e costante

    Fiocchi Blak Mamba 100 JTC Colpo più lento: 1206 Colpo più veloce: 1239 Velocità Media: 1221Tra colpo più lento e colpo più veloce: 33Deviazione standard: 15 Ec calcolata sulla velocità media: kgm 45,6 (J 447) Fiocchi 123 JTC Colpo più lento: 1048 Colpo più veloce: 1080 Velocità Media: 1046Tra colpo più lento e colpo più veloce: 32Deviazione standard: 12 Ec calcolata sulla velocità media: kgm 41,1 (J 403)

    Fiocchi 124 Top Target Colpo più lento: 1016 Colpo più veloce: 1046 Velocità Media :1035Tra colpo più lento e colpo più veloce: 30Deviazione standard: 14 Ec calcolata sulla velocità media: kgm 40,5 (J 397)Fiocchi 123 JRN Colpo più lento: 1063 Colpo più veloce: 1087 Velocità Media: 1075Tra colpo più lento e colpo più veloce: 24Deviazione standard: 11 Ec calcolata sulla velocità media: kgm 43,4 (J 426)

    Fiocchi Blak Mamba 100 JTC Fiocchi 124 TopTT TargetTT

    Beretta Px4 Compact – Velocità (in piedi al secondo) ed energie – serie di 5 colpi

  • rispetto alla quale ha canna e carrello più cor-ti di 15 mm (83 contro 102 mm per la canna) e impugnatura accorciata di 10 mm. La Px4 standard è già un’arma con dimensioni abba-stanza contenute e si potrebbe credere che la riduzione dimensionale garantita dalla Com-pact non faccia poi una grande differenza. Così è in effetti se portiamo la pistola con un cinturone oppure la teniamo nel cassetto, ma se dobbiamo “nasconderla” sotto a una ma-glia, una giacca o una camicia tenuta fuori dai pantaloni il discorso cambia e non di poco. È, inoltre, da ricordare che non tutte le fondine in polimero nate per la Px4 sono in grado di alloggiare la Compact (il problema non si pone per le fondine di cuoio), forse perché su quest’arma la rail per il montaggio di ottiche e laser è un’ombra più alta. Chi scrive non è certo un fanatico della rail (al contrario) ma le esigenze del mercato sembrano imporre la presenza di questa base per accessori che, qualora non si usino torce o laser, serve solo a rendere più brutta e impacciosa l’arma. Beh, forse hanno anche un altro ruolo: quello di irrigidire il fusto migliorando l’affidabilità dell’arma e la sua durata. Sia come sia, per la mia Compact volevo (an-che) una fondina esterna Civilian Ghost con paddle e pensavo di utilizzare quella della Px4 che però “fatica” a contenere la Compact. Una chiamata alla Ghost ha chiarito il mistero: per la Compact sono necessarie fondine ad hoc… e io me ne sono subito fatta arrivare una.

    maglie e le fodere delle giac-che e non fanno “impuntare” le camicie ma garantiscono una presa salda anche con mani sudate o unte senza per questo essere fastidiosi sulla mano e consentendo il facile riassetto della presa. La cavità sotto all’elsa e l’inclinazione e morfologia dell’impugnatura sono tali da risultare comode e piacevoli fin da subito e nello stesso tempo favorire il puntamento istintivo. La presa della mano è alta e la ridotta distanza con l’asse della canna riduce l’impen-namento al fuoco.L’impugnatura della Px4 Compact si merita un bel 10 anche perché tutti i comandi

    sono a portata di dito mentre l’indice va a disporsi naturalmente sul grilletto. La di-sponibilità di dorsalini intercambiabili (tre misure), permette di adattare il trigger reach a mani ti varia taglia ma a meno di non ave-re dita molto lunghe (e non è certo il caso di chi scrive) il dorsalino di serie va più che be-ne. L’unico neo dell’insieme è costituito dal-le levette della sicura che sono sì ben azio-nabili, di basso profilo e non sono inseribili inavvertitamente manovrando il carrello in velocità, ma hanno gli spigoli troppo vivi tanto da essere fastidiosi. E a proposito del carrello, mette conto di sottolineare come gli intagli di presa posteriori siano confor-tevoli al tatto ma allo stesso tempo in grado di agevolare la presa anche se con mani sudate stiamo agendo in velocità. Gli intagli anteriori sono stati ridotti di numero ma avrebbero benissimo potuto essere del tutto eliminati perché su una pistola da difesa servono a poco, su una compatta diventano

    inutili e un tantino pericolosi.

    Sicurezza al topSia nella versione standard sia in quella compatta, la Px4 è una del-le pistole più sicure in assoluto. È sicura come tenuta delle chiusure anche in casi estremi (ad esempio sparare un colpo con un proiet-tile bloccato in canna), è sicura contro spari accidentali in seguito a caduta (anche a cane armato), è sicura come maneggio e nel rendere più difficile lo sparo in-volontario da parte di un opera-tore troppo nervoso. L’arma

    Ottima impugnaturaImpugnando la Compact non si avverte la mancanza del centimetro di impugnatura e anche una mano media trova il necessario appoggio per il mignolo (solo per le mani veramente grandi “manca” un pezzo di impugnatura) si avverte però un miglior equilibrio nella distribuzione dei pesi che, almeno per chi scrive, fanno della Compact un’arma con caratteristiche dinamiche migliori di quelle, già più che buone, della versione standard. Confrontando con atten-zione la versione standard con quella com-patta si nota che anche la parte terminale dell’elsa è stata ridotta per favorire il porto sotto agli abiti. Si tratta solo di 3 mm ma con abbigliamento leggero la cosa si nota e la riduzione non compromette in alcun modo la protezione dell’eminenza tenar da parte dell’elsa. L’impugnatura porta pad zigrinati sulla faccia anteriore e su quella posteriore, questi pad non “mangiano” le

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    Ben fatto e ben pensato il massiccio estrattore contribuisce all’affidabi-lità della pistola. È superiormente laccato di rosso in modo che col colpo in camera possa fungere da avviso di colpo in canna, ma la lac-catura si vede ben poco e in breve è destinata comunque a sparire, inol-tre non si può discernere al tatto se il colpo è o meno in canna. La Px4 Compact deve essere considerata come priva di avviso di colpo ca-merato e non a caso per il mercato americano è prevista la scritta che vediamo sul fusto sotto alla finestra di espulsione e che avverte di ar-retrare il carrello per verificare se l’arma ha il colpo camerato

    Ecco uno dei motivi della totale affidabilità della Px4 Compact: cartuccia presentata “alta” e che non deve compiere traiettorie “strane” per entrare in camera

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    ha una catena di scatto a singola e doppia azione incentrata su una barra di trasmissione, con funzione accessoria di disconnettere, che, premendo il grilletto in doppia azione, aggancia il cane e lo fa ruotare vincendo la resistenza della mol-la cinetica, collegata al cane da una biella su cui è investita. Quando il cane è giun-to al punto più arretrato della sua corsa in doppia azione, l’appendice della barra di trasmissione lo abbandona lascian-dolo così libero di cadere sotto la spinta della molla cinetica. In singola azione è il carrello a far armare il cane, che descri-ve un arco più ampio che non in doppia azione, fino ad avere la sua monta di sparo intercettata dalla leva di scatto (o controcane). Mentre il carrello torna in avanti, il cane resta bloccato dalla leva di scatto, che verrà sottratta alla monta del cane quando premeremo il grilletto. Se il carrello della Px non è perfettamente in chiusura, la faccia del cane non può andare a colpire il percussore; è quindi impossibile sparare ad arma aperta o con chiusura incompleta; ciò anche se il carrello è solo di pochissimo scostato rispetto alla posizione di chiusura com-pleta; quando lo scostamento del carrello è di maggiore entità, è il disconnettere a lasciare in folle la catena di scatto pre-cludendo l’abbattimento del cane. La catena di scatto viene messa in folle an-

    che quando è inserita la sicura manuale costituita da un barilotto sul carrello con due levette di comando, una per parte.

    Scatto super-sicuroLo scatto garantisce assoluta sicurezza, affida-bilità, durata nel tempo, unite a pulizia dello sgancio dei piani di contrasto e omogeneità delle corse, sia in singola che in doppia azio-ne, con una transizione fra doppia e singola facile da gestire e una elevata velocità di ritor-no in avanti del grilletto. La doppia azione è semplicemente ottima e ben prevedibile, la singola è pulita e netta ma volutamente non leggerissima; richiede un minimo di assue-fazione ma dopo pochi colpi tutto fila liscio come l’olio. Il gruppo di scatto è montato su un telaio separato che può essere facilmente e rapidamente estratto dalla pistola come una singola unità, una volta sganciata la leva di trasmissione e rimossi i perni che vincolano il gruppo di scatto al fusto. La Px è una pistola “sicura” ed è sempre immediatamente pronta al fuoco. La catena di scatto è concepita in modo da evitare lo sparo a raffica e di preclu-dere la partenza del colpo se il carrello non è completamente in chiusura, il percussore è sempre bloccato salvo che allo sparo, l’inse-rimento della sicura manuale provoca l’ab-battimento del cane e la messa in folle della catena di scatto. Il percussore è diviso in due parti, una anteriore che è il percussore

    vero e proprio e una posteriore che funge da impulsore e che trasmette al percussore l’impulso ricevuto con la battuta del cane. A meno che il grilletto non sia premuto, il percussore è sempre bloccato da un chiavi-stello costituito da due cilindretti disassati, con quello inferiore che funge da blocco vero e proprio e quello superiore che serve da avviso di corretto funzionamento (e di sicura automatica disinserita) e che viene realizzato disassato col primo per impedire

    B E R E T T A P X 4 S T O R M C O M P A C T

    La Px4 Com-pact scomposta nelle sue parti essenziali. Lo smontaggio è facile e rapido e non si rischia di perdere niente. Il rimontaggio è ancora più rapi-do dello smon-taggio

    I primi 12 colpi mai sparati con la Px4 Com-pact sono stati tirati, a coppie, contro un ber-saglio posto a 7 metri; per ciascuna coppia il primo tiro era in doppia azione e il secondo in singola: tempo tra un colpo e l’altro quello minimo indispensabile, tutti i colpi nella zona A. La pistola fa molto di meglio ma questo test tutt’altro che scientifico serviva per verificare la “risposta” dell’arma a fronte di una situazione che non dovreb-be mai verificarsi e che invece nella realtà si verifi-ca anche troppo spesso: l’uso per difesa senza aver mai sparato con quell’arma. Inutile aggiungere che la Px4 Compact è decisamente user friendly anche sotto questo aspetto

    Le dimensioni compatte, il tipo di catena di scatto, l’essenza di spigoli e il basso indice di im-pigliamento consen-tono il porto della Px4 Compact anche nei tasconi. Questa modalità di porto non è cool e viene considerata con degnazione da molti, che eviden-temente hanno poca confidenza con la vita reale.

  • allo stesso quei moti di “avvitamento”, tipici delle sicure automatiche cilindriche quan-do sono sollevate, che porterebbero a un aumento del carico necessario per il suo di-sinserimento, che avviene vincendo la forza di una molla antagonista, grazie alla spinta di una levetta collegata al meccanismo di scatto e tale da sollevare completamente la sicura solo quando il grilletto è in posizione arretrata e il cane sta per essere sganciato. La parte posteriore del percussore, l’impulso-

    re, scorre all’interno del barilotto della sicura ed è vincolato allo stesso, pur mantenendo nei suoi confronti un grado di libertà. Quan-do la sicura manuale viene inserita il barilotto ruota e con esso ruota l’impulsore che non può così essere raggiunto dalla faccia del cane, che va a battere contro il carrello perché a si-cura inserita una levetta attivata dal barilotto allontana la leva di scatto dalla monta lascian-do così il cane “in folle” sotto la spinta della molla cinetica. Quando carichiamo l’arma,

    la procedura corretta prevede l’inserimento della sicura prima della manovra del carrello. In questo modo la pistola non può assoluta-mente sparare. Tolta la sicura, l’arma è pronta al fuoco e sparerà ogni volta che premerete il grilletto, sparerà senza esitazioni e con mo-notona regolarità perché alla fine dei giochi è proprio questo che deve fare una pistola da difesa. E la Px4 Compact è un’eccellente pi-stola da difesa anche per chi non sa la porta a spasso ma la tiene in casa.

    CM

    A R M I C O R T E

    091

    Beretta Px4 Compact cal. 9x21 IMI

    Produttore: Fabbrica d’Armi P. Beretta, tel. 030 83411, www.beretta.itTipo: pistola semiautomatica con chiusura stabile a corto rinculo, canna rototraslante a un grado di libertà, catena di scatto a singola e doppia azioneCalibro: 9x21 IMI (40 S&W)Caricatore: bifilare da 15 colpiCanna: 83 mm; cromata internamente; 6 righe destrorse

    Mire: mirino e tacca innestati a coda di rondine con riferimenti circolari bianchi per il tiro con luce ridotta; lunghezza linea di mira 130 mmSicure: sicura abbatticane con comandi sui due fianchi del carrello; monta di sicurezza; sicura automatica al percussore; disconnettore; sicura che previene lo sparo se il carrello non è in chiusuraScatto: catena di scatto a

    singola e doppia azione (SA: peso 1.900 g; DA: peso 4.500 g)Estrattore: a gancio, imperniato al carrello-otturatorePeso: 670 g senza caricatore; 920 g con caricatore e 15+1 colpi di Fiocchi Black MambaDimensioni: lunghezza totale 160 mm, altezza 125 mm (sommità tacca, fondo suola caricatore); spessore impugnatura 30 mm; spessore carrello 29 mm

    Materiali e lavorazioni: carrello, cane, grilletto lavorati all’utensile partendo da trafilato; canna martellata e lavorata all’utensile; fusto in tecnopolimero injection molded caricato con fibra di vetroFinitura: trattamento superficiale Bruniton applicato su superfici metalliche dopo fosfatazione

    ¤ PREZZO 839 euro

    Stabile, veloce nella ripetizione del colpo, adeguatamente precisa, manegge-vole, user friendly e assolutamente affidabile; se a questo aggiungiamo che si tratta di una delle armi corte più robuste e sicure in assoluto abbiamo un quadro quasi completo di quella che è una delle migliori pistole da difesa al mondo

    Cinque colpi in appoggio a 15 metri con le 9x21 Fiocchi Black Mamba da 100 grani: la distanza massima tra i centri è di 40 mm. Con altre cartucce, come ad esempio le Fiocchi JTRC da 124 grani, la precisione può ancora migliorare ma quella rilevata con le Black Mamba (e un cattivo tiratore) è più che adeguata per difesa personale e anche nelle corte canne della Compact le Black Mamba

    rompono il muro dei 1.200 piedi al secondo

    Nell’attesa della Civilian Ghost è stata utilizzata questa De Santis nata per una SIG-Sauer ma con un po’ di alcool è stato facile adattarla alla Compact che ora entra nella fondina co-me una mano nel guanto. Non impicciosa e non spigolosa, la Compact si porta benissimo e questo anche grazie al peso di 920 grammi che raggiunge con 16 colpi di 9x21. Una cintura adeguata e una buona fondina sono un must per il porto continuato in sicurezza e senza fastidio