059 - Le scoperte e gli errori del Buddha Gotana Siddhartha
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LE SCOPERTE E GLI ERRORI DEL BUDDHA GOTAMA SIDDHARTHA
Sommario
1. Introduzione Pagina 2
2. La prima scoperta del futuro Buddha: vide un vecchio, un malato e un corteo
funebre. E dopo un asceta errante (samana) “ 3
3. Siddhartha scoprì errori di maestri Indù del Brahamanesimo “ 4
4. L’efficacia e l’importanza dell’io e l’enigma del Sé e del sé di cui parla la Bhavagad
Gita “ 7
5. Una definizione di peccato “ 10
6. La seconda scoperta del Buddha: scoprì un errore di Alàra Kàlàma “ 10
7. La terza scoperta del Buddha: scoprì un errore di Uddaka Ràmaputta “ 11
8. La quarta scoperta del Buddha:scoprì che le auto mortificazioni e le privazioni
erano dannose e inutili “ 12
9. Esagerazioni e errori Buddhisti “ 14
10. Il risveglio di Gotama Siddhattha, il futuro Buddha “ 16
11. La quinta scoperta del Buddha: La Prima Nobile Verità ” 17
12. La sesta scoperta del Buddha: La Seconda Nobile Verità “ 21
13. La settima scoperta del Buddha: La Terza Nobile Verità “ 22
14. L’ottava scoperta del Buddha: La Quarta Nobile Verità “ 25
15. Le Quattro Nobili Verità “ 26
16. Significati di alcuni termini della Vita “ 33
17. La Redenzione di Gesù Cristo e il Signore Dio “ 35
18. La nona scoperta del Buddha: la Via di Mezzo, cioè lo stile di vita alternativo
il quale fà parte della dottrina del Buddha “ 38
19. La meditazione “ 41
20. Le risposte di Dio alle domande degli uomini “ 47
21. Gli otto errori fondamentali del Buddha “ 48
22. I Buddhisti che si convertiranno al Padre-Madre-Dio di tutto il genere umano
onoreranno il Signore unico Dio nei loro templi con Gesù Cristo e la Madonna;
i Buddhisti onoreranno Buddha in un altare secondario come un santo.
Quando si convertiranno la stessa cosa faranno nei loro templi gli altri popoli
e/o religioni che ancora non adorano l’unico vero Dio, il Padre con lo Spirito Santo
di cui ci parla Gesù ” 60
23. Il Sangha ; cosa fare per diventare buoni Cristiani ? “ 62
24. Il Signore Dio e Gesù, il Cristo “ 65
25. Amore e compassione “ 67
26. Il Nirvana “ 68
26 bis. Dove si trova ora il Buddha Gotama Siddhattha pagina 69
1
27. I Maestri del Cerchio Firenze 77 insegnano riguardo ai Paradisi delle Religioni “ 69
27 bis. L’uomo avrà la Coscienza Assoluta “ 71
28. San Francesco D’Assisi scrisse di Dio Altissimo “ 71
29. Il Signore Dio ha detto nel XX secolo della vita spirituale “ 71
30. Il Signore Dio non si impone mai a nessuno, ma ad ogni uomo dice (.) “ 72
31. Il Buddha autolimitò le sue possibilità di conoscere le verità della vita ( e in tal
modo limitò anche quelle dei Buddhisti ) “ 72
32. La Coscienza o Corpo Akasico “ 73
32 bis. Esortazione ai fratelli Buddhisti “ 73
33. Suggerimento ai Buddhisti ancora dubbiosi sul Cristo Signore “ 74
1. Introduzione
Sappiamo che il Buddha Gotama Siddharta era un Indù della casta guerriera dei Sakya,
che a circa trent’anni aveva lasciato genitori, moglie e un figlio, per diventare un asceta errante e
mendicante. Scelse la vita ascetica e errabonda per scoprire le verità della vita in quanto
fortemente preoccupato delle sofferenze derivanti dalla nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia
e dalla morte. Secondo la leggenda il giovane Siddhartha aveva scoperto improvvisamente gli
aspetti negativi della vita dato che il Padre, molto ricco, gli aveva nascosto tali aspetti negativi della
vita. Il Padre voleva che il figlio godesse degli agi che procurava la ricchezza con le feste, le donne
e il lusso senza pensare al dolore, alla malattia, alla vecchiaia e alla morte. Il figlio Siddhattha finì
per vedere della vita solo la gioventù e gli altri aspetti belli come il padre aveva voluto poiché nel
palazzo che aveva assegnato al figlio c’era soltanto gente giovane spensierata e sana. Ma poi il
futuro Buddha uscì dal suo palazzo in strada e vide in tre differenti volteun ammalato, un vecchio
e un funerale e così scoprì la malattia, la vecchiaia e la morte: poi vide un monaco, vecchio
emaciato, ma sorridente 1.
Su queste scoperte Siddhartha fece le prime riflessioni sulla sofferenza; ne rimase molto
impressionato e per combatterla decise di diventare un samana, cioè un asceta errante
abbandonando la moglie e il figlio.
Non si sa esattamente quando il futuro Buddha nacque, ma si ritiene che vide la luce del
sole nel quarto o quinto secolo avanti Cristo in una città prossima a Benares a sud dell’Himalaya.
Siddharta da asceta errante face vita errabonda durante la quale incontrò alcuni maestri da
ognuno dei quali imparò qualcosa, ma di ogni dottrina scoprì i punti deboli, poiché lui cercava la
liberazione dai quattro flagelli che affliggevano la vita di tutti gli uomini e che per lui erano diventati
una vera e propria ossessione: la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte .
Ciascun maestro Indù fondava la sua dottrina sulla meditazione, così come era prescritto
dalla religione dei Veda; la meditazione dunque non fu una scoperta del Buddha, che però, mise a
1 I. M. Italia Missionaria, Le grandi religioni, Buddhismo, a cura Carlo Ghislandi e Angelo Campagnoli, pagina 10, Bologna
2
punto un suo metodo, quello dei Quattro Assorbimenti e su un unico fatto: la meditazione
sull’origine e l’estinzione delle sofferenze dell’uomo 2.
Siddhartha si rese conto rapidamente che l’ascesi - fino alla flagellazione ed al quasi totale
digiuno - era priva di valore ai fini della agognata liberazione dalle sofferenze.
Si ritiene che Siddharta scoprì che con la meditazione, l’uomo entrava in un altro stato
d’essere o mondo che non sa giudicare e del quale sostanzialmente non può dire nulla se non
quello che ha transitoriamente provato o visto ( talvolta si può trattare di visioni del Piano astrale,
mentale o Akasico del Cosmo 3 ).
Non si ha l’intenzione di scrivere una biografia del Buddha Gotama Siddhartha, tanto più
perché non si conosce né la lingua Pali né il Sanscrito, le antiche lingue indù. Lo scopo del nostro
dire è un altro: illustrare le scoperte del Buddha, i Suoi errori, i limiti e i pregi della sua dottrina. Si
vogliono illustrare errori, limiti e pregi della Sua dottrina anche alla luce di alcune delle Rivelazioni
su cui si fonda il magistero dell’ Ordine Gesù Redentore e precisamente: l’Antico Testamento, i
Vangeli antichi e moderni del Signore Gesù Cristo, le due Rivelazioni di Findhorn – in particolare
quella del “Dio interiore” a Eileen Caddy – e la Rivelazione dei Maestri filosofi disincarnati fatta a
Firenze nel XX secolo per mezzo del medium Roberto Setti.
Si aggiunge anche che il Canone buddhista, il canone Theravada della Pali Text Society,
non risulta tradotto in italiano. Quindi si farà riferimento ad alcune biografie e ad altri testi sul
Buddha e sui Buddismi che citeremo diligentemente man mano che ce ne avvarremo.
2. La prima scoperta di Gotama Siddhartha, il futuro Buddha
Siddharta vide un vecchio, un malato e un corteo funebre; e dopo un asceta errante
(samana) sorridente.
Tale scoperta avvenne fuori dalla casa paterna, dopo che ebbe modo di constatare che la
vita materiale che vi conduceva non lo soddisfaceva. Forse Siddhartha cominciò a intuire
vagamente che i piaceri che gli offriva la vita in famiglia erano la causa delle rinascite e quindi del
dolore che deriva dalla nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte. Allora, per quanto
avversato da Suo padre lasciò la casa dopo aver visto in sequenza fuori della proprietà paterna:
<< (.) un uomo dalla schiena incurvata, che incede a fatica. A quel punto, gli viene rivelato
che si tratta d’un vecchio; secondo la leggenda, per non rattristare il figlio Suddhodana aveva
ammesso a corte soltanto persone giovani e sane. Siddhattha chiede all’auriga se potrà sfuggire
ad un simile destino, e riceve una risposta negativa.
Qualche tempo dopo, varcando un’altra porta della città, il giovane si imbatte in uno strano
individuo che respira a fatica. Il solito auriga lo informa che si tratta di un malato: è una sorte che
potrebbe, prima o poi colpire lo stesso Siddhattha.
2 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35-44, Einaudi Tascabili 3 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee
3
Ma il terzo incontro è, se possibile, ancora più sconcertante: il figlio del ràja si imbatte in un
corteo funebre. L’auriga gli spiega che sta accompagnando un morto: qualcuno che per sempre si
è separato dalla vita. Anche in questo caso Siddhattha apprende che un giorno spetterà a lui
stesso un simile destino.
Infine, nell’ultimo incontro della serie il giovane si imbatte in un uomo dalla testa rasata: è
un rinunciatario, un religioso errante che ha abbandonato il mondo. A quel punto Siddhattha
intuisce che forse le sorti dei precedenti incontri, cioè la vecchiaia, la malattia e la morte, si
possono evitare: probabilmente una vita di rinuncia consente di attingere la liberazione ( nibbàna;
sanscrito; nirvàna ) (.) una fonte narrativa più attendibile, espone un altro punto di vista. Qui
Siddharta, che nel frattempo è divenuto un Buddha, riferisce ai discepoli un evento della propria
giovinezza: un giorno, fu assalito dall’idea della vecchiaia e della malattia; all’improvviso qualsiasi
pensiero felice svanì dalla sua mente, e si trovò in preda ad una indicibile tristezza: da qui la
volontà di abbracciare la vita del religioso errante.
In un’altra narrazione invece, tramandata in varie versioni, mentre era andato a fare
un’escursione in compagnia della moglie e dello scudiero Channa, Siddhattha avrebbe trovato un
uomo steso al suolo. Sarebbe stata la prima volta che vedeva un morto. Anche in questo caso
un’esperienza sconcertante gli avrebbe indicato la necessità di abbandonare una vita di piaceri per
votarsi alla rinuncia e al vagabondaggio.
Nelle diverse narrazioni è sottolineato lo stesso assunto: si deve optare per l’ascesi, a
causa degli aspetti dolorosi e sgradevoli dell’esistenza. E non è forse strano che nella mente di un
giovane dedito ai lussi e agli agi potesse attecchire un pensiero del genere, determinando una
conversione ?
Siddhattha capì anche che la vita familiare ostacolava qualsiasi realizzazione autentica
della ricerca spirituale. Doveva andarsene, dunque, al più presto (.).
In base alle varie narrazioni, gli eventi si possono riassumere così: per motivazioni poco
chiare e in preda ad una vaga crisi esistenziale, il figlio del ràja di un piccolo Stato abbandonò, ad
un certo punto della vita e di propria, contrastata iniziativa, la casa paterna per impegnarsi in una
ricerca spirituale. Sono i pochi dati “certi” di una narrazione ricca di spunti immaginari e simbolici:
si pensi alla fuga di Siddhattha nella notte, una semplice metafora del viaggio dalle tenebre alla
luce .
Allora il giovane avrebbe avuto ventinove anni. Suddhodana gli fece notare che, di solito, si
partiva molto più anziani per viaggi di quel genere 4 >>.
3. Siddharta scopre errori di maestri Indù del Brahmanesimo
Alla scuola bràhamanica del Suo primo maestro Alàra Kàlàma Siddharta imparò concetti
erronei del Brahamanesimo che poi si portò dietro tutta vita a cominciare dalla negatività dell’Io.
. << (.)Alàra predicava la negatività dell’Io. A suo avviso era la convinzione di costituire una
4 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 13- 15, Tascabili Economici Newton
4
un’individualità separata nei confronti delle creature a determinare le sofferenze dell’uomo. L’Io era
un concetto erroneo cui non corrispondeva nulla di reale (mia nota: questo è un errore; infatti, non
soltanto la Scintilla Divina o Sé è una Realtà come vedremo e si già detto in altro documento di
questo nostro Catechismo trattando del Buddha, ma anche il piccolo sé o io umano è una realtà
relativa del mondo mentale del Cosmo in cui viviamo ) : è un altro spunto cui il Buddha può
essersi ispirato. Si doveva bandire ogni egoismo, annullando la distinzione tra l’Io e gli altri: questa
concezione , per grandi linee si richiamava alle Upanishad, i testi basilari del pensiero indiano (.) 5
>>. Secondo Alàra, infine, il saggio aveva accesso alla sfera della “ non esistenza”, dove la
materia non esiste più . Siddhattha intuì subito i punti deboli della dottrina. In primo luogo, essa
non mirava alla liberazione, né all’assenza delle passioni , né al distacco dal mondo. Inoltre Alàra,
in conformità all’insegnamento upanishadico, riconosceva l’esistenza dell’attà ( sanscrito: àtman ),
il sé interiore separato dal corpo, come supporto delle varie reincarnazioni ; quindi credeva
ancora, erroneamente (mia nota: secondo il Buddha), in un centro individuale della personalità 6
>> .
Nel resoconto autobiografico Siddhattha aggiunse comunque di aver attinto la sfera della
non esistenza , a cui le pratiche meditative di Alàra permettevano l’accesso (.) (mi nota: la sfera:
della non esistenza non esiste ) (.) Tale risultato, secondo alcune fonti, sarebbe stato ottenuto
soltanto in tre giorni! 7 >>
Si ritiene opportuno fare presente che in questa epoca, secondo l’insegnamento dei filosofi
disincarnati del Cerchio Firenze 77 si deve distinguere bene tra il Sé ( Goccia-Scintilla Divina o
Spirito ) e l’io umano o piccolo sé o sé inferiore. Perciò quando si parla del Sé con la esse
maiuscola si deve intendere lo Spirito dell’uomo, cioè la Sua Scintilla o Goccia divina, cioè una
frazione virtuale dello Spirito di Dio 8 che gli Occidentali chiamano Anima. Invece, quando si parla
dell’io con la i minuscola si intende l’io umano nato nella nostra mente 9, soggetto egoistico e
egocentrico in continuo contrasto con l’Ego formato da Scintilla Divina e dalla Coscienza 10 .
I due sé sono stati così definiti dagli stessi Maestri di filosofia:
a. La :<< Goccia o Scintilla divina – Spirito – Sé – Fulcro dell’esistenza individuale non
soggetto ad evoluzione. Emanazione Divina che determina l’individualità e la vita
dell’individuo o del microcosmo 11 >>;
b. L’io, ovvero l’io umano o piccolo sé è stato definito: << (.) Egoistico concetto di sé
stessi creato dalla mente individuale la quale, travisando l’intimo senso di individualità
5 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 17 ,Tascabili Economici Newton6 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 17, Tascabili Economici Newton7 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 17-18, Tascabili Economici Newton 8 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 122 (La frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee9 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee10 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee11 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207 (Goccia o Scintilla Divina – Spirito – Sé), Mediterranee
5
proveniente dalla più alta natura dell’individuo, fa sentire questi separato e distinto dal
Cosmo 12 >>;
c. Sia in Occidente che in Oriente si deve convenire che in se stesso l’uomo ha anche
un’altro “soggetto” o essenza, la coscienza (vinnana). Quindi nell’uomo ci sono il Sé, il
sé e la coscienza, così definita dai Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77: <<
CORPO AKASICO – ( Uguale coscienza) Ciò che riceve e trascrive, facendolo
diventare natura medesima dell’individuo, le Realtà che lo stesso individuo, esistendo,
scopre ed acquisisce. Non viene mai abbandonato dall’individuo nel corso delle
molteplici incarnazioni, ma si costituisce man mano che l’individuo evolve 13 >>;
d. I Maestri del Cerchio Firenze 77 hanno così definito l’Ego: << “ (.) parte più elevata
dell’individuo soggetta ad evoluzione. È chiamato Ego l’insieme della Scintilla Divina e
della <<coscienza individuale>>. L’Ego è quindi ciò che permane dell’individuo quando
questi ha terminato l’evoluzione come uomo 14 >>;
Tali entità ( Scintilla Divina o Sé, l’Ego e l’io umano ) non sono le sole cose che ha l’uomo;
infatti l’uomo ha anche una personalità, un carattere, una coscienza e una psiche, come sappiamo
e sanno anche in Oriente; tuttavia il nostro vero essere è il Sé o Scintilla Divina, cioè il soggetto
che nell’uomo ama, che non deve essere mai confuso con il sé o io umano 15. Se a ciò si
aggiunge la complessità e le funzioni del corpo umano ce n’è più che abbastanza per affermare
che l’uomo è un insieme meraviglioso che ha un ancor infinitamente più meraviglioso Dio che è
stato capace di ideare e realizzare una vita sulla Terra per salvare Satana e gli altri Demoni per
mezzo dell’uomo piuttosto che annientarli, come avrebbe potuto 16 .
Ciò posto l’uomo è un insieme costituito da Spirito o Sé o Goccia-Scintilla Divina, dalla
Coscienza o Corpo akasico ( due corpi eterni), dal corpo mentale con il sé o io umano, dal corpo
astrale e dal corpo fisico ( questi ultimi tre corpi sono destinati a disfarsi nei piani omonimi 17 ).
Invece tutti i corpi sopradescritti, il carattere e la personalità che ne derivano fanno di ogni uomo
un soggetto diverso da qualsiasi altro; per completezza si aggiunge che l’uomo ha un altro corpo, il
corpo eterico ( << (.) che serve quale intermediario tra il corpo fisico denso e il corpo astrale (.) 18
);
Ciò premesso posso ora dire che l’Io di cui trattava Alàra era il Sé o l’Io divino e non il sé o
io umano che nasce nella mente dell’uomo, che è egoista ed egocentrico come tutti sappiamo.
Stando così le cose, dopo circa duemilacinquecento anni l’uomo di questa epoca può riferire che il
Sé o Scintilla Divina o Spirito è un soggetto increato e perciò ha natura divina e quindi è perfetto e
eterno.
12 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee13 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo akasico uguale coscienza) , Mediterranee14 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee15 Sri aurobindo, Lo Yoga della Bhavagad Gita, Canto VI° 4-10, Mediterranee16 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 157-163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia17 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 58-60 (Corpi) e pagine 140-141 (Individuo), Mediterranee18 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 59 (Corpo eterico), Mediterranee
6
Il Sé è costituito di Spirito, Spirito che è solo virtualmente diviso da Dio 19 . Essendo tale il
Sé non può ritenersi separato da nessuno in quanto è ben consapevole di far parte del Tutto – Uno
– Assoluto 20 che è Dio.
Vien detto talvolta che l’io umano o il sé è negativo, ma con gli insegnamenti che gli uomini
di questa epoca hanno ricevuto nel frattempo si può affermare che tale io non è del tutto negativo,
tutt’altro; infatti è un propulsore dell’Evoluzione dell’uomo poiché nella vita nulla è casuale o
inutile 21 .
Nei tempi antichi ( inclusi quelli del Buddha Gotama Siddhattha ) gli uomini erano
molto svantaggiati rispetto agli uomini del XX secolo come me; a quel tempo all’uomo non
era stato insegnato ( in quanto le Rivelazioni sono graduali secondo lo sviluppo delle conoscenze
e possibilità umane ) a cercare il meglio in ogni cosa, anche in quelle apparentemente negative
come il sé inferiore o io umano. Oppure i Veggenti - o coloro che raccolsero le conoscenze che i
Veggenti stessi avevano acquisito in meditazione - non apprezzarono l’importanza dell’io
umano o piccolo sé nelle esistenze in cui l’uomo è schiavo dei suoi vizi o passioni,
nonostante che tale piccolo sé sia un motore per condurre le esperienze necessarie a superare
uno stato d’essere contrassegnato da una scarsa coscienza.
Tale stato d’essere umano è però destinato ad essere superato in quanto egoistico e
egocentrico 22 in forza della misericordiosa legge dell’Evoluzione 23 , in base alla quale, solo che
lo voglia, l’uomo si riunisce consapevolmente con il Padre-Madre-Dio quando avrà portato a
termine la sua evoluzione come uomo.
In questa epoca abbiamo saputo dai Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 ( una
delle straordinarie Rivelazioni del XX secolo, quella cui ci ispiriamo sotto l’aspetto filosofico ), che
l’io umano è molto efficace per fare irrobustire spiritualmente l’uomo, ma fino al punto in cui la sua
coscienza, che è altruismo, non si è abbastanza formata nel corso di diverse esistenze vissute
nel pianeta Terra 24 .
4. L’efficacia e l’importanza dell’io umano e l’enigma del Sé o del sé della Bhagavad Gita
L’efficacia e l’importanza dell’io umano, egoista e egocentrico, è tale da spingere l’uomo ad
agire, a scoprire e a realizzare molte iniziative per il tornaconto suo e poi della sua famiglia, fino al
punto in cui l’uomo stesso è pronto per la metamorfosi, ovvero per trasformarsi ed essere
trasformato allo stesso tempo ( gradualmente ) da Dio in un essere spirituale, per mezzo del Cristo25 . Con tale rinnovamento l’uomo da un essere materiale e egoista si trasforma ed è trasformato
19 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 122 (La frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee20 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 71-72 (Dio) e pagine 296-297 (Tutto ; Tutto è perfetto; Tutto-Uno-Assoluto), Mediterranee21 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 27 Agosto e del 29 Agosto, Amrita22 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 150-151 (io), Mediterranee 23 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 206 (Evoluzione) e 210 (Legge di evoluzione, Mediterranee24 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 214 (Reincarnazione), Mediterranee 25 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee
7
in un essere altruista ( che pensa, progetta, agisce e realizza per il bene comune senza sperare in
alcuna ricompensa, né nella vita terrena né nell’Aldilà ).
La redenzione dell’uomo avviene ad opera dell’uomo stesso e della Coscienza assoluta di
Dio, tramite la persona del Cristo, la Presenza Divina nell’uomo 26 . Questo processo si chiama
evoluzione che è stata così definita dai Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77:
a. Evoluzione: << Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre più
organizzate esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 27 >>;
b. <<La legge di evoluzione: “ Legge per la quale ogni elemento del Cosmo
sviluppa; ciò che è «in» si manifesta; ciò che è «in potenza» si traduce «in atto»;
ciò che è in «germe» nasce, passando da innumerevoli stadi intermedi. Il Cosmo
evolve nel senso che vive, ma non nel senso che divenga perfetto, in quanto è –
come emanazione di Dio – già perfetto. L’evoluzione cosmica si può
convenzionalmente suddividere, secondo la natura degli elementi evolventesi, in:
evoluzione della materia, evoluzione della forma, evoluzione dell’autocoscienza28;
c. “L’evoluzione ha un ritmo naturale: così - volente o nolente – l’individuo deve
evolvere. Se oppone resistenza questo ritmo naturale (che non ha la stessa
cadenza perché all’inizio è di una certa lentezza e successivamente diventa di
una certa rapidità) incontra sofferenze. La sofferenza l’individuo se la causa da
se stesso opponendosi a questo naturale svolgersi e procedere dell’evoluzione
(.) 29. [ mia nota: Ciò significa che il sublime destino dell’uomo è assicurato,
purché osservi le leggi morali ( quelle fondate sul Decalogo 30 e sui
Comandamenti dell’amore 31 ) ; altrimenti la sua evoluzione sarà ritardata
dall’avvento indispensabile delle tribolazioni karmiche 32 , vita dopo vita,
conseguenti ai suoi peccati, i quali derivano dal non voler osservare i
Comandamenti di Dio (Decalogo e Comandamenti dell’amore ] .
Tornando ai primi maestri del Buddha: è possibile che a quel tempo né Alàra Kàlàma, né
Siddhartha abbiano conosciuto la Bhavagad Gita la quale - nel canto VI° quarta, quinta, sesta,
settima, ottava, nona e decima norma che così recitano:
4. << (.) Di colui che non ha più attaccamento né per gli oggetti sensibili, né per le opere, e
che ha rinunciato alla volontà desiderio, si dice che ha raggiunto la sommità dello yoga>>;
26 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee27 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee28 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 210 (Legge di evoluzione), e Dai mondi invisibili, pagine 155-182 (Evoluzione), Mediterranee 29 Cerchio Firenze 77, Dai mondi invisibili, pagine 153 (Radici della sofferenza), Mediterranee30 Esodo 20, 1-2131 Levitico 19, 17-18 ; Deuteronomio 6, 4-9 ; Vangelo di Matteo 22, 34-4032 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 75-78 (Dolore) e Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee
8
5. << Mediante il Sé libera il sé e non degrada sé stesso, poiché in verità solo il sé è amico
del sé e solo il sé è nemico del sé >>;
6. << Il sé è l’amico del sé per colui il cui sé è stato vinto dal Sé, ma per colui il cui sé non è
stato conquistato, in verità il sé gli è ostile e può anche agire da nemico >>;
7. << Il supremo Sé è concentrato in colui il cui sé è stato conquistato e pacificato, e che
rimane indifferente davanti al freddo o al caldo, al piacere o al dolore, all’onore o al
disonore >>.
8. << Dello yogi che trova la propria soddisfazione nella conoscenza perfetta [ del
Brahman], e che, imperturbabile e padrone dei sensi, non vede differenza fra la zolla di
terra, la pietra e l’oro, si dice che è unito [ al Sé, al Brahman ]>>.
9. << Eccelle colui la cui intelligenza rimane imperturbabile davanti all’amico benevolente, al
nemico, all’indifferente, a colui che odia, allo straniero, o a quelli che gli sono vicini, al
peccatore e al santo >> .
10. << Che lo yogi si tenga in un luogo isolato e, solo, dominando pienamente sé stesso e i
suoi pensieri, libero dal desiderio e dall’idea di possedere qualcosa, si dedichi
costantemente all’unione [ col Sé ] 33 >>.
A parer mio per comprendere bene queste sette norme della Bhagavad Gita, nel testo di Sri
Aurobindo, bisogna correggere la norma quinta e sesta del sesto Canto; infatti, essendo Dio amore34 , la Scintilla Divina o Sé o Spirito dell’uomo è anch’essa amore, mentre il sé o io umano alle
prime incarnazioni 35, se non arriva ad odiare è certo che ama solo se stesso e al massimo i suoi
familiari. Le cronache di questi tempi ci insegnano che molti uomini, anche in Europa, nella stessa
Italia, amano soltanto se stessi se arrivano ad uccidere in vari modi i propri figli, anche mediante
l’aborto. Si riscrivono le norme quinta e sesta del canto VI della Gita e così l’enigma della Gita di
cui parla Sri Aurobindo si scioglie se si riscrivono le norme 5 e 6, così:
riscrittura della norma 5 del predetto Canto VI : << Mediante il Sé libera il sé e non
degrada sé stesso, poiché in verità solo il Sé è amico del sé e solo il sé è nemico del Sé >>;
riscrittura della norma 6 del predetto Canto VI : << Il Sé è l’amico del sé per colui il cui sé
è stato vinto dal Sé, ma per colui il cui sé non è stato conquistato, in verità il sé gli è ostile e può
anche agire da suo nemico >>.
I versetti della Bhagavad Gita così riscritti confermano una Verità chiarissima:
l’esistenza della Scintilla Divina o Spirito o Sé dell’uomo che è una frazione virtuale dello Spirito di
Dio, il Brahman, che anima l’uomo 36 . Il Signore Dio ama anche l’uomo che ha un egoismo
violento che si manifesta in forme violente (il furto, l’omicidio e altre violenze) per venire in
33 Sri Aurobindo, Lo Yoga della Bhagavad Gita, pagine 160-162, Mediterranee34 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee ; Si veda anche Eileen Caddy, Findhorn, il sentiero interiore, pagine 129-131, Mediterranee35 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 228 (Prime incarnazioni umane), Mediterranee36 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee
9
possesso di quanto è oggetto del suo desiderio 37 poiché Dio è amore 38 . La creazione con
l’uomo è stata ideata e realizzata da Dio per salvare i Demoni che si erano ribellati a Dio stesso;
perciò, almeno alla prima incarnazione, tutti gli uomini hanno la coscienza di un Demonio.
5. Una definizione di peccato
Il peccato è stato così definito dai Maestri del Cerchio Firenze 77: “Il peccato è ignoranza,
in quanto, chi pecca, non ha ancora assimilato l’insegnamento che lo porterà a non commettere
più quel determinato errore. Possiamo anche dire che il peccato è debolezza quando non si è
saputo far valere la volontà: che è una causa alla quale deve seguire un effetto. Questo effetto è di
triplice natura: effetto immediato, in quanto colui che pecca per legge non progredisce, poiché
significa che non ha acquisito quella esperienza; effetto che si ha dopo il trapasso, dato dal
rimorso per non essersi adoperati, con ogni forza, allo scopo di migliorarci; effetto che ha una sua
azione nelle prossime esistenze in quanto chi pecca, per giustizia, rimane vincolato alla legge
karmica. La legge karmica non è la manifestazione della malvagità del Divino; ma è, come dice la
stessa parola, legge. Per cui, come chi tocca una fiamma si scotta, così chi pecca subisce questo
triplice effetto. Ma come diminuire la possibilità di sbagliare? Conoscendo cosa è errore, ed ecco
anche un altro aspetto della concezione di peccato; infine peccato è tutto ciò che danneggia noi e
altre creature (.) 39.
L’Evoluzione degli esseri umani avviene anche e per effetto delle attività delle religioni, che
portano gli individui fino ad un certo punto di tale procedimento evolutivo; poi l’opera redentiva
viene ampliata e perfezionata per tutti gli uomini, a qualunque popolo o religione appartengano 40
dal Signore Gesù, la Presenza Divina nell’uomo 41 . A quel punto l’uomo comprende che il suo io,
così egoista e così egocentrico, che ha prevaricato il suo Ego 42 ; perciò l’io umano o piccolo sé
può e deve essere dominato perché ogni uomo, ad un certo punto della sua evoluzione umana,
ascolta la voce della sua coscienza sempre più spesso. Questa voce proviene da Dio all’uomo
attraverso il suo Angelo Custode 43 .
6. La seconda scoperta del Buddha
Questa scoperta riguarda un errore di Alàra Kàlàma. Le esperienze che Siddhattha fece
presso la scuola di Alàra gli fecero scoprire che l’insegnamento della meditazione che lo portava
alla sfera della “Non esistenza” o del “Nulla” non lo soddisfaceva. Si osserva che la sfera della
“Non esistenza” o del “Nulla” in realtà non può esistere perché tutto è Vita nel Cosmo e nel Piano
37 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 228 (Prime incarnazioni umane), Mediterranee38 Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee39 Cerchio Firenze 77, Dai mondi invisibili, pagina 164, Mediterranee40 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee41 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Armenia 42 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee43 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 28 (Angelo custode), Mediterranee
10
Divino. La meditazione insegnata da Alara - oltre che transitoria come tutte le trance - non portava
Siddhattha a risolvere la questione della liberazione dell’uomo dalle sofferenze causate dalla
nascita, dalla vecchiaia, dalla malattia e dalla morte, ma neppure lui ci riuscì perché il dolore è
uno dei tre motori del’evoluzione; gli altri due sono le lotte e le tentazioni della vita 44 , ma con
l’Ottuplice sentiero Siddhattha insegnava ai suoi discepoli a vivere una vita etica e saggia.
In ogni caso, la sfera della Non esistenza di Alàra Kàlàma “dove la materia non esiste più” è
una fandonia perché nel Cosmo tutto è materia e energia 45 ; la “Non esistenza” o “Il Nulla” di
Alàra e del Buddha era il silenzio della meditazione.
E ancora: tutto nel Cosmo [ Terra, piano fisico e altri mondi ( astrale, mentale e Akasico 46) ]
è vita e perciò non può esistervi una “Non vita”. Chi sostiene la sfera di una Non esistenza o del
Nulla sbaglia perché anche nella meditazione, in ogni meditazione c’è vita, quantomeno di ascolto,
in quanto l’uomo svolge un’attività mentale o comunque interiore indirizzata a conoscere ciò che
esiste anche nel piano ultrafisico.
7. La terza scoperta del Buddha
Questa scoperta riguarda un errore di Uddaka Ràmaputta.
Esaurita l’esperienza con Alàra Kàlàma il Buddha Siddharta si scelse un altro maestro <<
(.) molto rinomato, un certo Uddaka Ràmaputta. Decise pertanto di frequentarne il centro
principale della scuola (.).tuttavia si ripeté la situazione precedente: neanche questo personaggio,
al pari di Alàra, avrebbe soddisfatto il giovane ricercatore. Anche in questo caso le notizie dottrinali
sono piuttosto lacunose. Sappiamo soltanto che Uddaka aveva appreso la propria “visione” dal
padre, enfatizzando la necessità di accedere a una dimensione intermedia, posta tra la coscienza
e la non coscienza (.) 47 >> . [ mia nota: I Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 insegnano
che il Cosmo è composto solo di due zone. Nella prima, che esiste in funzione della seconda, ci
sono tre piani: fisico, astrale e mentale, nella seconda zona c’è il piano Akasico o della Coscienza48 che, a parere mio, è eterno. Perciò, Anche la dimensione intermedia posta tra la coscienza e la
non coscienza di Uddaka è una fantasia. Al massimo questa dimensione potrebbe essere in una
zona del mondo mentale che fa parte di quella chiamata i Paradisi delle religioni creati dal pensiero
dell’uomo 49 ; tale dimensione non può fare parte del piano della Coscienza perché tutto è
Coscienza nel piano akasico o della Coscienza 50 . A maggior ragione, detta dimensione non può
far parte del Piano Divino. Inoltre se esistesse la dimensione di cui parlava Uddaka Ràmaputta, se
44 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia45 Paul G. Hewitt, Fisica per concetti, pagine 101-116 (Energia), Zanichelli46 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 ( Cosmo), MEDITERRANEE47 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 19, Tascabili Economici Newton48 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee49 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175 -180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 140-141 (Come l’uomo pensa così sarà), Mediterranee50 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 217-218 (Piano akasico o della Coscienza), Mediterranee
11
esistesse e fosse nel piano mentale del Cosmo sarebbe destinata a sparire a seguito del
riassorbimento della Manifestazione cosmica 51 ].
<< (.) Probabilmente questi ( mia nota: cioè Uddaka ) si prefiggeva di attingere un
particolare stato di coscienza in parte estraneo all’esercizio delle abituali modalità percettive, ma
anche in parte dipendente: di più non ci è dato di sapere. Anche in questo caso, comunque, il
discepolo si impadronì in breve tempo della dottrina del maestro, raggiungendone gli stessi
traguardi. Si dice che Siddhattha ebbe accesso alla cosiddetta dimensione “né coscienza, né non
coscienza”, reputandola però insoddisfacente. A suo avviso una simili prospettiva non avrebbe
consentito di superare definitivamente la sofferenza mondana, per attingere, cioè, la liberazione (.)52 >> ”, ma la dottrina del Buddha non conduce alla liberazione perché è cercata con scopi egoistici
(liberazione personale dalla sofferenza e spegnimento dei karma negativi sospesi 53 [Si veda il
paragrafo 11 (La dottrina del Buddha nel nostro documento “ Fratelli Buddhisti la vita con tutti gli
esseri viventi è il capolavoro di Dio .
La liberazione fu una fissazione di Siddhartha, il futuro Buddha, ma Siddharta non la
realizzò mai perché è opera Divina realizzata da Dio nella persona di Gesù Cristo 54 .
Alla scuola di Uddaka Siddhartha scoprì che anche la cosiddetta sfera “Né coscienza, né
non coscienza “ era simile, a parere mio, alla sfera del Nulla della quale ho parlato in precedenza e
nel documento “La Meditazione”, messo tra gli Approfondimenti, nella parte riservata a Mente e
Pensiero.
Sinteticamente posso dire che al termine di una trance il meditante Siddhattha, della scuola
di Uddaka, potrebbe avere continuato a meditare, ma da un certo punto in poi non gli è accadde
più nulla per la fine della meditazione. Oppure il meditante, avendo il suo pensiero fisso
sull’occhio spirituale, stava in silenzio in attesa che succedesse qualcosa. Questo “stato d’essere”
è stato a parere mio chiamato da Uddaka, o da altri prima di lui, “Né coscienza, né non coscienza”,
in quanto il meditante si trovava in uno stato d’attesa nel quale non succedeva nulla di cui il
meditante fosse consapevole, mentre rimaneva in silenzio.
8. La Quarta scoperta del Buddha riguarda l’automortificazione e le privazioni eccessive
che erano dannose e inutili
<< Ascesi e flagellazione. A quel punto Siddhattha si sentì insoddisfatto delle tecniche
meditative e delle dottrine altrui: Era tempo di cercare una propria via di accesso al sentiero della
liberazione. Poiché un certo tipo di conoscenza non gli aveva dischiuso alcuna prospettiva, il
giovane avvertì che doveva rivolgersi all’ascesi. Iniziò così un lungo periodo di mortificazioni
fisiche, che sarebbe durato addirittura sei anni. Siddhattha si prefiggeva di padroneggiare
completamente i desideri del corpo, il che comportava persino la totale inibizione delle funzione
51 Cerchio Firenze 77, Dai mondi invisibili, pagine 230 -231 (Riassorbimento e fine della forma), Mediterranee52 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 19, Tascabili Economici Newton53 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee54 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita
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fisiologiche . All’inizio il giovane rimaneva seduto a lungo, i denti stretti e la lingua premuta sul
palato. E tratteneva il respiro fino allo spasimo, al punto di percepire assordanti rumori nelle
orecchie (.) .Per qualche tempo un boschetto costituì la sua dimora. Tuttavia certi metodi non gli
diedero risultati positivi. Siddhattha allora decise di abbandonarli, rivolgendosi ad altro. Cominciò a
mendicare accettando esclusivamente offerte di cibi vegetali. E se ne andò in giro nudo, proprio
come i Giaina, infliggendosi le più atroci macerazioni e torture. Infine accantonò la benché minima
misura di igiene personale, giungendo persino a nutrirsi delle sue proprie feci . Il suo corpo, di
una magrezza impressionante dimagrì sempre di più (.) . Nel frattempo il giovane samana era
immerso in profonde riflessioni, e stava per imprimere una svolta determinante alla sua vita. Si
accorse che non stava ottenendo nulla: non aveva compiuto alcun progresso con quel rigorismo
estremo. Capì allora che la liberazione non poteva derivare dalla fortificazione del corpo. Così
accettò una scodella di riso bollito per ritemprarsi un pò. L’offerta gli sarebbe stata recata da
Sujatà una ragazza tredicenne. Costei, capitata casualmente in riva al fiume, lo aveva visto in
gravi condizioni e, preoccupata, gli avrebbe dato una ciotola di riso, o di latte secondo altre
versioni. A quel punto Siddhattha si sentì subito rinfrancato, e le forze gli tornarono: la sua ricerca
poteva continuare (.) 55 >>.
Ne deriva che gli Orientali non dovrebbero insegnare che si può ottenere la Liberazione con
lo yoga classico o con la dottrina di Gotama Siddhattha; non con lo yoga classico poiché il Buddha,
uno di loro, ne ha dimostrato l’impossibilità, ma nemmeno con la dottrina buddhica, poiché senza
l’aiuto di Dio – con la redenzione del Cristo, la Presenza Divina nell’uomo 56 - non ci può essere né
Salvezza, né Liberazione 57 ; nel caso dei Buddhisti essi la ricercano con scopi egoistici
(liberazione dalla sofferenza ed eliminazione dei karma negativi sospesi e perciò non la
raggiungeranno mai 58 ; il Buddha – per quanto grande tra gli uomini - non ha nemmeno la forza di
benedire la Terra, senza l’aiuto del Signore Gesù, così com’è dimostrato da molti secoli nella valle
dell’Himalaya durante la cerimonia del Wesak 59 .
La liberazione è trattata in modo semplice, ma esauriente dai Maestri disincarnati del
Cerchio Firenze 77:
a. << Voi dovete studiare voi stessi, conoscere voi stessi, come ben chiaramente dice e ha
sempre detto Claudio, e constatare “fino a che punto l’ “io” vi spinge ad agire. Questo continuo
riflettere, questo continuo riconoscere l’ ”io”, i vostri limiti, porterà ad una liberazione, ma
unicamente per essere consapevoli di voi stessi, 32c, (Vedi Fatalismo), 68c. “La liberazione può
avvenire anche in questo momento” purché lo vogliate, purché abbiate sincerità con voi stessi, per
poter realizzare quella costante consapevolezza che è liberazione, 69c. Chi credesse di poter
trovare nel mondo la felicità (vedi) e si sentisse dire, venendo qua da noi, “questa felicità non sarà55 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 19-20. Tascabili Economici Newton56 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, page 144, Mediterranee57 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e del 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee58 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee59 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14-18, L’Ariete
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mai raggiunta nel mondo”, o “questa felicità è irraggiungibile perché la causa dell’infelicità è in te” ;
e da queste nostre parole restasse deluso costui non dovrebbe dare la colpa della sua delusione
al nostro insegnamento; perché è molto più vicino alla liberazione colui che sa, piuttosto di colui
che non sa, 149d (.) .
b. La liberazione insegnata da varie scuole a cominciare dallo yoga (vedi), è prospettata in
senso egoistico, cioè si dice che raggiungendo tale liberazione ci si libera della sofferenza, si
spengono i segni dei karma negativi, e così via. E questa non è che una variante del paradiso
(vedi) indicato dalla religione cattolica. Ciò è profondamente errato. Colui che cerca di raggiungere
la liberazione con questo fine, non la raggiungerà mai. Lo scopo per il quale l’uomo deve
migliorarsi è quello di instaurare nel suo mondo, e da questo al mondo degli altri, l’ordine, la
giustizia e la rettitudine: questo e basta. Non deve aspettarsi nessuna forma di ricompensa, né
spirituale, né materiale. E colui che con volontà ricerca la liberazione a questo fine, è senz’altro
aiutato, 243g.
Il volersi cambiare deve avere il solo e unico scopo – lo ripeto ancora una volta - di
migliorare il mondo attraverso il miglioramento di se stessi, senza attendersi alcuna ricompensa.
Quando l’uomo meditando su se stesso, scopre in sé una serie di difetti, non deve cercare di
violentarsi per non avere più difetti, ma deve prendere atto delle sue limitazioni, e, attraverso il
meccanismo del porre attenzione e del capire, giungere al comprendere e al superare, 244g 60
>>.
9. Esagerazioni e errori Buddhisti
I Buddhisti esagerano moltissimo i frutti e i benefici che si possono ottenere con la dottrina
delle Quattro Nobili Verità ( Si veda il paragrafo 11 del nostro documento “Fratelli Buddhisti, La vita
con tutti gli esseri viventi è il capolavoro di Dio” e fanno credere vero ciò che non lo è,
assolutamente, perché l’uomo, anche se bravo come Siddhattha, non può cambiare le leggi divine
della vita. Si riferisce e si commenta insieme:
<< La notte del risveglio :
<< (.) Nel resoconto autobiografico Siddhattha ammette di aver conosciuto, per l’occasione,
le proprie vite precedenti. Egli mostra così di aderire alla teoria della reincarnazione, in base alla
quale esiste un ciclo di nascite e di morti ( Samsàra ), che la liberazione ( nibbàna) ha il potere di
sospendere . Siddhattha dichiara di essersi ricordato dei suoi nomi precedenti, nonché delle
famiglie, delle caste e dei modi di esistenza in cui aveva vissuto. E la reminiscenza si sarebbe
spostata molto indietro nel tempo, al punto da coprire l’arco di ben centomila nascite (!). Egli
avrebbe recuperato certi ricordi nella prima parte della notte. In seguito, come è riferito in varie
narrazioni, avrebbe attinto la conoscenza delle leggi kammiche che determinano la vita e la morte
degli esseri senzienti. Questi rinascono in base alla condotta: a seconda delle azioni compiute,
riceveranno una sorte peggiore o migliore e la rinascita nei mondi più infimi o elevati . Con questa
60 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee
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concezione viene tracciata una netta linea di demarcazione tra il bene e il male. La conoscenza
della legge del kamma ( sanscrito: karma; letteralmente: “azione” ) consente di orientare il proprio
comportamento, in modo da sottrarsi, per quant’è possibile, ai condizionamenti negativi delle
esistenze precedenti. Siddhattha sostiene che tali cognizioni gli sono state rivelate nella seconda
parte della notte del risveglio. In realtà la legge del kamma era abbondantemente nota nella
cultura indiana, e Siddhattha stesso deve averne sentito dire, non foss’altro che dai suoi maestri:
quasi certamente da Alàra, e probabilmente da Uddaka (.) .
(.) L’ultima parte della notte rappresenta il contributo originale di Siddhattha alla
speculazione indiana, come frutto di una riflessione abbastanza personale. Vi si accenna alla
teoria delle “quattro nobili verità” uno dei capisaldi del Buddismo. Siddhattha dichiara di aver
“conosciuto” queste quattro realtà: il dolore ( dukkha ) ( mia nota : non fu una scoperta di
Siddhartha perché il dolore era noto a tutti gli uomini del mondo ), l’origine del dolore
( ducckasamudaya ) ( mia nota: il dolore ebbe origine dalla ribellione di Lucifero e nella decisione
di Dio di salvare lui e gli altri Angeli ribelli con la vita che conosciamo, la cessazione del dolore
( dukkhanirodha ) ( mia nota: il dolore non cessa nella vita, è soltanto ridotto o sospeso dalla
Divina legge del Karma a chi si comporta bene come il Buddha o altri maestri) e la via che
conduce alla cessazione del dolore ( dukkhagàminipatipadà ) (mia nota: c’è una sola via che
faccia cessare il dolore, perché Tutto è perfetto 61 ; l’unica via è quella di vivere evangelicamente
amando Dio e i fratelli uomini, così come insegna il Signore Gesù; le sofferenze con le lotte e le
tentazioni sono le fondamenta della vita ideata e realizzata da Dio per fare crescere gli uomini in
sapienza e Coscienza (.) 62 ) .
(.) È soltanto un abbozzo di ciò che egli stesso avrebbe esposto più compiutamente ai suoi
primi discepoli poco tempo dopo. Nonostante l’originalità della formulazione, va osservato che le
“quattro verità” ( o realtà) si conformano agli schemi della medicina indiana dell’epoca. Qualsiasi
sintomo andava, in primo luogo, individuato; in secondo luogo, se ne constatava la causa; in terzo
luogo, la possibilità di debellarlo; e, infine, il modo specifico per farlo. Diagnosi, eziologia,prognosi
e terapia erano le quattro fasi dell’intervento clinico, corrispondenti alle quattro verità buddhiste(.)
(mia nota: le quattro nobili verità del Buddha sono incomplete o sbagliate).(.) Infine, durante la sua
decisiva esperienza dell’Illuminazione, il giovane samana avrebbe soppresso i quattro àsava
( sanscrito: asrava ). Questo termine, approssimativamente traducibile con “influsso”, caratterizza i
seguenti elementi: kàma ovvero il desiderio sensuale, bhava ovvero la voglia di esistere, avijja
ovvero l’ignoranza ( mia nota: il Buddha non si sbarazzò dell’ignoranza, tantovero che continuò ad
ignorare l’esistenza di Dio e della Scintilla Divina o Sé o Spirito nell’uomo ), ditthi ovvero l’opinione
( mia nota:Il Buddha non si sbarazzò dell’opinione tantovero che ideò la teoria del Non Sé o Anatta
e quella dei Cinque fattori ambedue sbagliate, così come abbiano indicato nei punti 15 e 16 del
documento “Il Buddha e i Buddhisti”. Ma la stessa teoria delle Quattro Nobili Verità è
61 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 296 (Tutto è perfetto), Mediterranee62 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia
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sostanzialmente sbagliata, soprattutto per quanto riguarda la cessazione del dolore e le rinascite
sulla Terra ) . La caratteristica del santo buddista, cioè dell’arahat ( sanscrito: arhat ) consiste per
l’appunto nell’essersi completamente sbarazzato di questi quattro condizionamenti 63 >> .
10. Il Risveglio di Gotama Siddhattha, il futuro Buddha
Nella notte del risveglio o dell’illuminazione Siddhattha - dopo sei anni di intenso lavoro su
se stesso e di insuccessi per debellare le sofferenze della nascita, della vecchiaia, della malattia e
della morte – credette di potere fare cessare il dolore e le rinascite sulla Terra, ma sbagliò così
come ho già detto. Invece aveva ragione nel sostenere che la rinascita sulla Terra era legata
anche alla sete o bramosia (tanha) per il godimento dei piaceri del mondo e della carne, i quali
originano le passioni per i piaceri e quindi concorrono a determinare le rinascite sulla Terra.
La dottrina delle Quattro Nobili Verità è fondamentalmente errata perché il dolore, con le
lotte e le tentazioni, sono le condizioni di vita 64 per fare crescere i demoni umani 65 in sapienza e
coscienza, mentre le rinascite sulla Terra sono indispensabili finché l’uomo non diventa un santo,
cioè un essere capace di amare. Tuttavia lo scoprire che l’origine della sofferenza era anche
l’attaccamento o la bramosia per i piaceri del mondo e della carne fu una scoperta molto
importante del Buddha.
Si ritiene che Siddhartha intuisse anche che l’amoralità, la cattiveria, la bramosia,
l’egoismo, la sete di godere dei piaceri della Vita e le passioni erano le cause principali delle
sofferenze e delle rinascite nel pianeta Terra e perciò mise la rinuncia ad esse a fondamento della
propria dottrina (Seconda nobile verità fondata sulla Divina legge del karma).
Siddhattha intuì anche i benefici della legge del karma secondo la quale il bene è
compensato con pace e tranquillità ( e riduzione o sospensione del dolore ), mentre il Male è
corretto con pene e angosce 66 “.
Con il tempo Siddharta si rese conto che la rinuncia ai piaceri del mondo e della carne unita
alla meditazione, al rispetto degli altri, ai comportamenti saggi e morali e ad un ascetismo
moderato, avrebbero formato una dottrina - che è stata chiamata Dharma ( che è un metodo ) -
che avrebbe potuto lenire le sofferenze dell’uomo osservando l’Ottuplice sentiero (Quarta nobile
verità anch’essa fondata sulla divina legge del karma come la Seconda e la Terza nobile verità).
Non può essere ritenuto verosimile quindi che le sue scoperte siano avvenute in una sola
notte; è molto più probabile invece che siano il frutto di sei anni di riflessioni, meditazioni, prove,
sacrifici e insuccessi e di vita in comune con altri maestri e monaci.
11. La quinta scoperta del Buddha è la Prima Nobile Verità della sofferenza, la quale è
sbagliata e giusta contemporaneamente; è sbagliata perché nella vita dell’uomo ci sono anche gli
63 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 22-23, Tascabili Economici Newton64 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia65 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia66 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee
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amori, le amicizie, le gioie, i piaceri, le soddisfazioni, i giochi e simili. È giusta perché è vero che
nella vita ci sono le sofferenze causate dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte, ma chi muore
vivrà una vita migliore nell’aldilà 67 .Siddhattha non si rese conto che il Signore Dio aveva affidato
al dolore, alle lotte e alle tentazioni uno scopo nobile: salvare i Demoni per mezzo della vita e
degli uomini 68 .
Si riferisce che Siddhartha disse: << Che cosa è, monaci, la nobile verità della sofferenza ?
La nascita è sofferenza, la malattia è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza.
Il dolore, l’afflizione, il rammarico, il dispiacere, la disperazione sono sofferenza. L’unione con ciò
che non si ama è sofferenza, la separazione da ciò che è piacevole è sofferenza. Non ottenere ciò
che si vuole è sofferenza. In breve i cinque fattori dell’individualità sono sofferenza 69 >> . ( mia
nota: Si veda il paragrafo 11 del nostro documento “Fratelli Buddhisti, la vita con tutti gli esseri
viventi è il capolavoro di Dio ) .
Come già si è detto la Prima nobile verità non è una verità perché il Buddha ignorò che nella
vita ci sono amori, amicizie, gioie, piaceri, soddisfazioni, giochi e simili per giovani e adulti e la
fece apparire come se fosse soltanto sofferenza.
<< (.) I cinque fattori dell’individualità sono secondo Buddha: il corpo fisico (rupa), le sensazioni
(vedana), le cognizioni (sanna), i tratti e le inclinazioni del carattere (sankhara) e la Coscienza
(vinnana). Non è necessario analizzare nei particolari ognuno di questi cinque fattori, perché di
questo elenco ci interessa non tanto ciò che è incluso quanto ciò che è escluso. In particolare la
dottrina non fa alcun riferimento a un’anima o un “sé”, quale eterna e immutabile essenza
spirituale. Assumendo questa posizione, Buddha si pose al di fuori della tradizione ortodossa
indiana, il Brahmanesimo, secondo cui ogni individuo possiede un’anima eterna (Atman) che fa
parte o si identifica con un assoluto metafisico chiamato Brahman (una sorta di entità divina
impersonale (.) 70 ) >>.
<< (.) Buddha affermava di non aver trovato nessuna prova dell’esistenza di un’anima
impersonale (Atman) o del suo equivalente cosmico ( il Brahman ) (.) 71 .
Il Buddha non seppe intuire lo scopo nobile del dolore, né cercò il Brahman dove poteva
trovarlo, cioè nel suo stesso cuore 72 . Lo scopo nobile della vita e quindi anche del dolore era
la Salvezza o Liberazione dei Demoni capitanati da Lucifero - che poi divenne Satana - per
mezzo degli uomini.
Il Signore Gesù ha detto a proposito di Lucifero e degli altri Angeli ribelli nonché della
decisione di Dio di salvarli:<< (.) Gli spiriti caduti, che si erano volontariamente allontanati da Me e
67 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee ; Agnese Moneta, Noi figli di luce, pagine 136-138, Edizioni FAGUA srl, Genova ; Paola Giovetti, I Messaggi della speranza, pagine 90-91 e 154-157, Mediterranee68 Jakob Lorber, Il Signore parla, page 162, Armenia69 Damien Keown, Buddhismo, pagina 48, Einaudi Tascabili70 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-50, Einaudi Tascabili71 Damien Keown; Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili72 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita
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avevano intrapreso la via sbagliata, non potevano e non volevano saper niente di progresso, di
perfezionamento; tuttavia, per non sbarrare loro completamente la strada, furono posti in
condizioni in cui, ferma restando la loro libertà personale, possono tornare indietro quando
vogliono.
Per questo fu ora creato il mondo materiale, l’intero universo, l’uomo. In lui, a seconda del
grado della loro malvagità gli spiriti furono rivestiti di materia, esposti a lotte, tentazioni e dolori;
in primo luogo per portarli gradualmente, attraverso queste condizioni di vita,alla comprensione dei
loro errori, e in secondo luogo per dare inizio in questo modo anche al loro volontario ritorno:
perché ovunque per prima cosa c’è il principio di libertà e il principio di perfezionamento viene
come secondo… ….Tutta la Terra e gli innumerevoli altri corpi celesti sono formati dalla grande
anima di Satana: tutta la creazione visibile consiste solo di particole del grande spirito di Lucifero e
del suo seguito bandito e caduto nella materia. Dio, che è eterno amore e compassione, non
avrebbe mai potuto annientare Lucifero, perché ciò che Dio ha chiamato una volta alla vita può sì
cambiare forma e passare da una meno nobile ad una più nobile o viceversa, ma non può mai
essere annientato 73 >>.
Ciò posto, credere di poter vivere senza l’aiuto del Padre-Madre-Dio 74 in quei
labirinti che sono le nostre molteplici vite sulla Terra e negli altri piani del Cosmo (astrale, mentale
e akasico o della coscienza) 75 , più che un’illusione è una esagerata valutazione delle capacità
dell’uomo e dei suoi valori.
Credere di poter vivere nel Cosmo senza la guida di uno Spirito individuale eterno 76 ,
un’Anima o un Sé che coordina le esistenze dei diversi individui durante le loro molteplici
incarnazioni sulla Terra e nell’Aldilà è un’altra illusione o un’altra esagerata valutazione delle
capacità dell’uomo e dei suoi scarsi valori.
Sulla Terra l’uomo segue ogni volta un programma di studi adatto alla crescita della sua
Coscienza, programma che Dio fà predisporre per ognuno di noi dai Signori o Maestri del Karma77 affinché si possa ampliare la nostra coscienza per mezzo degli l’insegnamenti del dolore (effetti)
causati dai nostri pregressi comportamenti malevoli (cause) 78 ; le scuole dell’Aldilà servono per
ampliare la nostra coscienza dopo il trapasso 79 sulla base delle esperienze da noi fatte durante
l’incarnazione sulla Terra.
La dottrina Buddhica delle Quattro Nobili Verità è semplicistica e prevalentemente
sbagliata; è meglio esaminarla verità per verità come faccio io. Tale dottrina è anche complicata
dai mille sofismi delle Sette buddhiste.
73 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 162-163, Armenia74 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee75 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee76 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207 (Goccia o Scintilla Divina – Spirito – Sé), Mediterranee77 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 215 (Signori del karma), Mediterranee78 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 157-150 (Legge di causa e di effetto o legge karmica), Mediterranee79 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione oltre il trapasso), Mediterranee
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Il Buddhismo è come un uomo che nascesse con una gamba sola: avrebbe bisogno
sempre di una gruccia per camminare; qual’è la gruccia che il Buddha dette all’uomo? Una dottrina
sostanzialmente sbagliata, anche l’insegnamento del Conoscere per se stessi ( A I 189 ) 80 . Per
colpa del Buddha ai Buddhisti mancano le Illuminazioni e le risposte di Dio 81 . L’uomo è o
sarebbe, una misera cosa senza Dio e la Scintilla Divina o il Sé o Spirito, di fronte alle complessità
della vita e della nostra stessa natura; perciò il Buddha ha una grandissima colpa insieme ai
Buddhismi: l’aver fondato una religione o uno stile di vita senza Dio.
È una grandissima fortuna per tutti gli uomini, inclusi Buddhisti e Atei ad esempio, che
abbiamo un Dio amore-vita come Padre e Madre che fa programmare per noi anche le sofferenze
necessarie a darci la coscienza che ci mancava esistenza per esistenza perché la vita sulla Terra
è una ottima scuola 82 come quelle nell’Aldilà 83 .
L’uomo ha anche un’altra grandissima fortuna: non viene giudicato da Dio nella persona
di Gesù Cristo per i suoi peccati, ma soltanto per le sue buone azioni 84 ; perciò dopo ogni
esistenza terrestre si amplia sempre la nostra coscienza; il Giudizio di Dio è questo perché Dio
è amore 85. Per quanto riguarda il Buddha penso che sia nel Nirvana (piano o mondo mentale)
come essere di Luce e non all’Inferno per aver fondato o contribuito a fondare una religione o uno
stile di vita senza Dio.
I Buddhisti possono ignorare Dio, ma il Dio dell’amore e della vita conosce le debolezze dei
Suoi figli e perciò non li lascia mai soli, anche se non impone mai la Sua volontà a loro per la
libertà che ci ha dato 86.
Dio è il Maestro interiore 87 instancabile che propone ai Suoi figli sempre nuove lezioni per
mezzo delle riflessioni che le lotte, le tentazioni e il dolore inducono l’uomo a fare. È riflettendo sul
perché delle sofferenze che l’uomo cresce sempre in conoscenza e coscienza; è vero che si
cresce lentamente, ma si cresce sempre qui e nell’Aldilà 88 anche per merito delle Guide che Dio ci
dà 89. Ma non soltanto: l’uomo cresce sempre in conoscenza e coscienza perché nella vita del Dio
80 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili81 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee ; Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita82 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 185, Armenia83 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 170-178 (L’anima nell’aldilà), Armenia ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee84 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 181-184 (Il giorno del giudizio e la resurrezione della carne), Armenia85 Salmo di Davide 103 (102) ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita86 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 161 (Libero arbitrio) e pagina 161-162 (Libertà), Mediterranee87 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 e 28 Gennaio, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio e del 21 Ottobre, Amrita ; La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee88 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee89 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 178, Armenia
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dell’Amore nulla è casuale e dietro ogni vita esistono un disegno e un piano 90 ; inoltre si trae
beneficio dai nostri sbagli e nulla accade invano 91 .
Siddhattha ha il merito di avere intuito una correlazione tra i comportamenti umani (buoni o
cattivi) e la legge karmica o legge di causa e di effetto 92 . Ma il Buddha continuò – e forse
continua - ad ignorare Dio e la sua personale Scintilla Divina – Spirito – Sé che Dio gli ha
assegnato.
Il Buddha intuì anche che la vita offriva ad ogni momento la possibilità di scegliere tra il
Bene e il Male ( Seconda, Terza e Quarta nobili verità ) e che anche da questa serie di scelte
attimo per attimo dipendeva la rinascita dell’uomo sulla Terra .
Siddhattha pensò e insegnò che la scelta morale o virtuosa era il comportamento corretto,
mentre la scelta amorale o cattiva dell’uomo dava origine alle sue future rinascite sul pianeta Terra,
ancora una volta assoggettato alle sofferenze della nascita, della malattia, della vecchiaia e della
morte sulla Terra.
Io non so se il Buddha sapeva che l’io con la esse minuscola - ovvero il piccolo sé o sé
inferiore - nasce e ha sede nella mente dell’uomo 93 e che perciò tutte le scelte umane sono
condizionate dall’io finché l’Ego 94 non l’ha dominato.
È possibile che il Buddha abbia intuito che nel mondo interiore dell’uomo si svolgeva una
lotta momento per momento, cioè scelta per scelta tra la possibilità buona, morale o virtuosa che
offre la vita - sostenuta dall’Ego ( formato da Scintilla Divina, o Sé con la esse maiuscola e la
Coscienza dell’uomo ) - e la possibilità cattiva, materiale, bramosa, viziosa o amorale che il
Buddha definisce “bramosia ” o sete di vita 95 sostenuta dall’io o sé con la esse minuscola
creato dalla mente dell’uomo 96 .
Non tutte le persone sono al corrente di questa lotta ultraterrena che si svolge momento per
momento nel nostro mondo interiore, perciò non tutti ne siamo consapevoli finché non lo si scopre
o lo si viene a sapere, ma le possibilità offerte continuamente dalle vicende quotidiane sono
sempre due, perché la vita è duale ( si sceglie tra i contrari 97 ).
È stato detto che la Dualità << È uno dei tre aspetti del Logos, quello legislativo; è la legge
cosmica che regola il Cosmo stesso. È L’orditura del Cosmo, o matrice di tutte le forme, sulla base
della quale il Cosmo, sviluppandosi, si intesse, 206c. 98 >>. Ne deriva che la Dualità è insita nella
90 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 27 Agosto, Amrita91 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Amrita92 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 209 (Legge di causa e di effetto) e pagina 210 ( Legge karmica), Mediterranee93 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee 94 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee95 Damien Keown, Buddhismo, pagine 51-54 (Seconda nobile verità), Einaudi Tascabili96 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee97 Eileen Caddy, La Fonte Preziosa, pagine 266-267, Mediterranee ; Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 136-137 (Dualità), Mediterranee98 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 81 (Dualità), Mediterranee
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vita. Considerati gli scopi della vita dell’uomo non resta che concludere che la Dualità è una cosa
buona, molto buona, se i nostri comportamenti sono buoni!
Il Cosmo è stato così definito dai Maestri spirituali del Cerchio Firenze 77 : << Totale
risultanza di un processo di manifestazione ( o emanazione ) di Dio, in continuo movimento. È
limitata nella esistenza da un inizio ed una fine nel tempo e nello spazio 99 >>.
12. La sesta scoperta del Buddha è la Seconda Nobile Verità dell’origine (samudaya) della
sofferenza
Il Buddha disse: << Questa, monaci, è la verità dell’origine della sofferenza. È questa sete,
o bramosia (tanha), che dà origine alla rinascita, che è legata al godimento delle passioni, che
cerca sempre nuovi piaceri ovunque, sotto forma di 1) sete di piacere dei sensi, 2) sete di
esistenza e 3) sete di non esistenza 100 >>.
Questa verità è corretta e sbagliata allo stesso tempo:
- è sbagliata perché l’origine della sofferenza risiede nella ribellione di Satana e degli altri
Demoni e nell’amore di Dio il Quale, per salvarli, ideò la vita con le cose e tutti gli esseri viventi,
incluso l’uomo.
- è corretta perché la sete di vita o bramosia coopera con i karma negativi sospesi a
determinare le rinascite sulla Terra. Ma sarebbe sbagliato credere che i karma negativi sospesi ad
una determinata incarnazione di un individuo siano azzerati per la rinuncia alla sete e alla
bramosia per il godimento delle passioni in una determinata esistenza, perché ciò sarebbe
contrario alla giustizia e alle necessità dell’uomo di ricevere le lezioni karmiche sospese le quali gli
doneranno la coscienza che gli mancava.
Siddhattha intuì che le seti o bramosie predette erano la causa della sofferenze e quindi
anche di rinascite per la creazione di nuovi karma negativi. Questa fu una grande scoperta, ma
in realtà le seti e le bramosie per i godimento delle passioni e dei piaceri sono una concausa delle
rinascite insieme ai karma negativi sospesi ad una determinata incarnazione, ad esempio da
Buddhista.
Siddhartha intuì anche che la bramosia o sete per il godimento dei piaceri del mondo e
della carne era alimentata dall’ignoranza (A V 116) 101 .
Il Buddha scoprì che la sofferenza viene ridotta o sospesa dalla legge del Karma quando
l’uomo comincia a vivere virtuosamente, ma credette erroneamente che si trattasse della
cessazione della sofferenza, mentre lui stesso soffrì almeno nella vecchiaia 102 .
99 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Cosmo), Mediterranee100 Damien Keown, Buddhismo, pagina 51, Einaudi Tascabili101 Michael Carrithers, Buddha, pagina 72, Einaudi Tascabili102 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili economici Newton ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili
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Secondo Siddhattha odio, ignoranza e bramosia formano il triplice fuoco che conduce alla
rinascita 103 . A causa della bramosia di avere, prevalere e godere l’uomo mantiene in essere la
spirale delle sofferenze e delle rinascite sulla Terra, ma il Signore Dio scoprì il rimedio per le
passioni dell’uomo: una vita intessuta di “lotte, tentazioni e dolori” che donano comprensione dei
propri errori, vita vissuta liberalmente dall’uomo stesso 104 ;purtroppo il Buddha non lo scoprì
perché non meditò mai nel suo cuore; se l’avesse fatto avrebbe trovato Dio e conseguentemente
la Sua Sapienza che avrebbe illuminato Siddharta; perciò il Buddha, con la Luce Divina, in lui non
avrebbe commesso errori dei quali tratteremo anche nel paragrafo 21 di questo documento.
In particolare il dolore è uno dei sommi beni dell’uomo, un balsamo per l’Anima perché fà
scoprire all’uomo i suoi errori e le verità della vita 105 .
E prima o poi, cioè dopo molteplici rinascite sulla Terra, l’uomo lo scopre e allora
comprende lo splendore dell’esistenza che consiste nel donare se stessi per amore 106 senza
richiedere nulla in cambio, ma il premio arriva ugualmente: la gioia perché si è donato tutto 107 .
13. La settima scoperta del Buddha: La Terza nobile verità della cessazione della
sofferenza, ma questa fu un errore
Nella Terza nobile verità c’è un errore gravissimo: assicura la cessazione (nirodha) della
sofferenza, mentre la legge Divina del Karma prevede e dà soltanto l’attenuazione, riduzione o
sospensione del dolore, ma finché l’uomo si comporterà bene. Io penso che Siddhartha si
comportasse bene con i suoi fratelli uomini, ma non si comportò bene con il Signore Dio,
ignorandoLo e non parlando di Lui ai suoi discepoli fino a tarda età; perciò – ad un certo punto
della sua vita - i Signori o Maestri del Karma 108 disposero la ripresa del dolore a carico del
Buddha per correggerlo. Infatti Siddharta soffrì atrocemente nella sua vecchiaia 109 .
Il Buddha disse:<< Questa, monaci, è la verità della cessazione della sofferenza. È la
totale cessazione della bramosia (tanha), uscirne, rinunciarvi, rifiutarla, liberarsene, porre fine
all’attaccamento 110 >>.
La verità della cessazione delle sofferenze (Nirodha) non è una verità, ma un errore
giovanile del Buddha, il quale scambiò la sospensione karmica delle sue sofferenze per la
cessazione delle sofferenze. Tanto vero che il Buddha stesso soffrì in vecchiaia di atroci
sofferenze così come si è detto sopra. Non mi risulta niente delle sofferenze di Siddhattha da
103 Damien Keown, Buddhismo, pagina 55, Einaudi Tascabili104 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 133-137 ( IL significato della miseria, della malattia e del dolore) e pagina 162, Armenia105 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 75-77 (Dolore), Mediterranee106 Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 77 e 147, Mediterranee107 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 17 Febbraio, del 27 Agosto e del 22 Dicembre, Amrita108 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 266 (I Signori del karma), Mediterranee109 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton ; Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili110 Damien Keown, Buddhismo, pagina 54, Einaudi Tascabili
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trent’anni a sessanta/ottanta anni, ma penso che ne ebbe almeno un poco ogni tanto, perché
perseverava nell’ignorare il Signore Dio.
È vero però che per non creare nuovi motivi di sofferenza (effetti) per le future incarnazioni
è necessario superare la bramosia e l’attaccamento per i piaceri del mondo e della carne (cause
che generano sofferenze future); perciò per ottenere la riduzione o la sospensione delle
sofferenze, la pace e la serenità si deve rinunciare alla bramosia e all’attaccamento per i piaceri
del mondo e della carne la quale cosa non è affatto facile; però, la cessazione della bramosia o
sete per i piaceri del mondo e della carne è possibile perché quando l’uomo si impegna per
migliorarsi Dio lo aiuta 111 , anche se l’uomo non crede in Lui, ma evidentemente Buddha non si
impegnò abbastanza e commise grossi errori come abbiamo già detto. La cessazione della
sofferenza non è una verità, ma un errore gravissimo del Buddha; oppure fu una illusione o una
pietosa bugia per indurre i suoi discepoli a comportarsi bene. Non è possibile fare cessare le
sofferenze perché il dolore è insito nella vita dell’uomo, poiché il dolore è uno dei tre motori
dell’evoluzione del genere umano insieme alle lotte e alle tentazioni 112 . Le riflessioni, che
l’uomo stesso fà a seguito delle sofferenze che patisce, lo inducono a scoprire le ragioni degli
errori che fece comportandosi male nel tempo passato verso l’ambiente e le altre creature, inclusi
– naturalmente - i fratelli uomini mentre è vero che la bramosia e l’attaccamento per il godimento
dei piaceri del mondo e della carne cooperano – con i karma negativi sospesi - a dare origine alle
rinascite sulla Terra.
Perché la vita è così? Perché all’onniscienza di Dio il dolore, insieme alle lotte e alle
tentazioni, si rivelò l’unico modo per far crescere l’uomo in sapienza e Coscienza; l’uomo è stato
creato insieme alla vita come la conosciamo per redimere e salvare i Demoni 113 . Ecco perché
esistono le Leggi dell’Evoluzione, con la reincarnazione e il karma ed ecco perché non è vero che
un uomo possa avere o scoprire la possibilità di fare cessare la sua sofferenza; però per la legge
del karma - e non per merito del Buddha - chi sceglie di fare il Bene è compensato con pace,
tranquillità e con la riduzione, attenuazione o sospensione delle sofferenze. Invece, chi si
comporta Male riceve pene e angosce come correzione/insegnamento 114 . Le sofferenze fanno
parte quindi della perfezione finalistica del tutto 115 .
Nel Buddhismo si dice che quando l’uomo ha posto fine all’attaccamento per le passioni del
mondo e della carne realizza il Nirvana, che “ è la fine di bramosia, odio e ignoranza ( S.I. 38 ) 116 “
Il Nirvana è uno stato d’essere che consegue alla rinuncia alla bramosia e all’attaccamento
ai piaceri del mondo e della carne ed è premiato dalla legge del karma con pace e tranquillità e chi
111 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 18 Maggio e del 29 Agosto, Amrita112 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia113 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia114 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee115 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 296 (Tutto è perfetto)116 Damien Keown, Buddhismo, pagina 55, Einaudi Tascabili
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si comporta bene è compensato anche con attenuazione, riduzione o sospensione delle
sofferenze, ma soltanto finché l’uomo si comporterà bene 117 .
Il Nirvana non è un annientamento o un annullamento di se stessi; consiste, invece,
nell’estinzione del triplice fuoco della bramosia, dell’odio e dell’ignoranza che conduce alla
rinascita (.) (S.I. 38) 118, ma i karma negativi sospesi - effetti di cause mosse precedentemente
dall’uomo - sono ineluttabili 119 .
Non può esistere il Nirvana come un annientamento o un annullamento dell’uomo, poiché
il suo Spirito o Sé è eterno, essendo un virtuale frazionamento dello Spirito di Dio,
l’Assoluto 120 .
Il Nirvana dunque non è frutto soltanto della rinuncia ai piaceri del mondo e della carne, ma
anche del premio che dà la legge del karma a chi fa tale rinuncia; è dunque un misto, da una parte
se lo merita l’uomo, dall’altra interviene la legge di Dio, quella del karma, per compensare l’uomo
virtuoso .
Il Buddha scoprì gli effetti dei buoni comportamenti dell’uomo sulla sua vita così come sono
previsti dalla Legge del Karma 121 .
A causa della bramosia di avere, prevalere e godere l’uomo mantiene in essere la spirale
delle sofferenze e delle rinascite sulla Terra, ma siccome niente è casuale nella vita dell’uomo122
anche il dolore ha uno scopo: è uno dei tre strumenti di Dio per l’evoluzione dell’uomo sulla Terra,
insieme alle lotte e alle tentazioni 123 .
<< Il Rimedio alla sofferenza . La Terza Nobile Verità, o Verità della Cessazione della
Sofferenza, stabilisce che il malanno della sofferenza è curabile (.) (mia nota: Le sofferenze per i
karma negativi sospesi non possono cessare perché sono indispensabili all’ampliamento della
coscienza degli uomini, ma la Legge del Karma prevede la riduzione o sospensione del dolore
quando l’uomo si comporta virtuosamente aiutando i suoi fratelli uomini come fece il Buddha
Gotama Siddhattha. Quindi, il dolore non è un Male, ma un Bene che fa parte della perfezione del
tutto: “(.) è una perfezione finalistica che ha uno scopo ed è proprio tenendo presente lo scopo,
l’ordine, che la disposizione di ciò che è diventa perfetta (.) 124 ! ). (.) Sebbene non esista un
individuo virtuoso in permanenza, il processo impersonale si può correggere. È possibile ottenere
la liberazione (.) (mia nota:la liberazione promessa dai Buddhisti non si verifica; perché la
liberazione buddhista è fondata sull’egoismo 125 [ il liberarsi dalla sofferenza con l’annullamento
dei karma negativi sospesi (effetti) per il male commesso in precedenza (cause) ] la liberazione è
117 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee118 Damien Keown, Buddhismo, pagina 55, Einaudi Tascabili119 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 209 (Karma), Mediterranee120 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagine 266-267, Mediterranee ; Dizionario del Cerchio, pagina 122 (Frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee121 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee122 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 27 Agosto, Amrita123 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia124 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 296 (Perfezione del tutto), Mediterranee125 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee
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opera di Dio nella persona di Gesù Cristo 126 ) . (.) Nell’ambito delle Quattro Nobili Verità
questa è una dottrina abbastanza neutra, che segue la struttura della diagnosi medica. Tuttavia
essa si attiene ad un importante corpus di opinioni accreditate all’epoca del Buddha ed espresse
principalmente dagli Ajivika. Essi sostengono che il criterio della rinascita è automatico e
meccanico :ciascun essere, non importa cosa faccia, ha l’obbligo di rinascere in ogni possibile
condizione e alla fine è destinato a conquistare la salvezza (mia nota: ma soltanto per la
redenzione del Signore Gesù 127 ) , per cui non ha senso compiere particolari sacrifici . Un
Ajivika avrebbe potuto chiedere tranquillamente al Buddha se la sua dottrina dell’origine
interdipendente non giungesse proprio a tale conclusione. Non è forse vero che queste cause e
condizioni, per quanto complesse, finiscono per avere un esito meccanicamente predestinato, un
pò come un complicato dispositivo che si carica e si mette in moto ? La risposta del Buddha a
questa domanda è che, per quanto le nostre qualità e le nostre doti siano forgiate dalle circostanze
nel corso delle vite precedenti, ci resta tuttavia la facoltà di modificare volontariamente il nostro
comportamento – seppure nei limiti della vita attuale. Possiamo sconfiggere l’ignoranza
contemplando il mondo per quello che è, ossia per com’è rappresentato nelle Quattro Nobili Verità
( mia nota: Le Quattro nobili Verità non rappresentano il mondo, cioè la vita sulla Terra come già si
è detto perché ignorano gli amori, le amicizie, le gioie, i piaceri, i giochi e le soddisfazioni della vita.
Il Signore Gesù ha spiegato l’origine del mondo e le finalità della vita 128 ) . E possiamo dominare
la bramosia ricorrendo all’equilibrata disciplina concepita, e promulgata, dal Buddha per chi ha
compiuto la rinuncia 129 (mia nota: questo è vero! ).
Tuttavia, c’è un comportamento umano - peraltro sottoposto a condizione - che ci
suggerisce il Fratello Orientale, uno dei Maestri del Cerchio Firenze 77 – che ci libera dal dolore,
ma purché si diventi e si continui ad essere giorno per giorno “ giusti, misericordiosi e puri “ 130 .
Solo a queste condizioni il dolore non ci seguirà più, salvo quello dei karma negativi sospesi
(effetti) di comportamenti malevoli del passato (cause) per deficienza di coscienza; il diventare
“giusti, misericordiosi e puri” suggerito dal Fratello Orientale è un comportamento tutt’altro che
facile da tenere, non solo, ma anche per mantenersi tali nel tempo ; ciò è valido per tutti gli uomini.
Non è pertanto necessario aderire al Buddhismo per beneficiare di questi premi karmici anche
perché la via spirituale principale per la Salvezza o Liberazione è quella di Gesù Cristo e della
Sua Dottrina 131.
14. L’ottava scoperta del Buddha: La Quarta nobile verità della cessazione della sofferenza
(magga); anche questa non è una verità perché non tiene conto dei karma negativi sospesi
prima dell’incarnazione da Buddhisti 126 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre,m Amrita127 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita128 Jakob Lorber, Il Signore parla pagina 157-163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia129 Michael Carrithers, Buddha, pagina 77, Einaudi Tascabili130 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee131 Vangeli antichi e moderni
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In questa Quarta nobile verità c’è la ripetizione di un errore gravissimo contenuto nella
Terza verità: quello della cessazione delle sofferenze perché non è vero che avvenga la
liberazione con i comportamenti dell’ottuplice sentiero perché tali comportamenti sono tenuti per
scopi egoistici e per questi scopi non raggiungeranno mai la liberazione 132 anche perché non
tengono conto dei karma negativi sospesi prima dell’incarnazione da Buddhisti.
Questa non è una verità, ma un errore del Buddha o una sua pietosa bugia per stimolare i
suoi discepoli a vivere secondo virtù, etica e saggezza; la verità della via (magga) che conduce
alla cessazione della sofferenza non esiste, perché la vita dell’uomo sulla Terra continuerà, anche
per i Buddhisti, finché non avranno capito gli errori che fecero cioè il Male) in precedenti esistenze
sulla Terra per mezzo degli insegnamenti/correzioni karmiche per i karma negativi sospesi.
La vita dell’uomo sulla Terra deve essere esposta a lotte, tentazioni e dolori 133 perché in
tal modo l’uomo amplia la sua coscienza finché decide di tornare volontariamente da Dio che però
non è lontano da noi perché è presente nelle profondità del nostro cuore 134 . Ma per quanto
riguarda i dolori essi sono mitigati dalla Divina Legge del Karma a chi si comporta virtuosamente
come il Buddha suggerì ai suoi discepoli.
Come si è già detto nella Terza Nobile Verità c’è, però, un comportamento umano
condizionato - ce lo suggerisce il Fratello Orientale, uno dei Maestri del Cerchio Firenze 77 – che
ci libera dal dolore, ma a condizione che si diventi e si continui ad essere giorno per giorno “
giusti, misericordiosi e puri “. Solo a queste condizioni il dolore non ci seguirà più, ma è un
comportamento tutt’altro che facile da tenere non solo per diventare giusti, misericordiosi e puri,
ma per mantenersi tali nel tempo . Non è pertanto necessario aderire al Buddhismo per
beneficiare di questi premi karmici, perché la principale via spirituale è quella di seguire
Gesù Cristo e la Sua Dottrina 135 .
Il Buddha suggerì il comportamento etico e saggio dell’ottuplice sentiero con tre elementi:
virtù morale o etica, meditazione e saggezza (sila, samadhi, panna) 136 .
Come ho già detto diverse volte non c’è però cessazione delle sofferenze per chi si
comporta bene, ma riduzione, attenuazione o sospensione delle sofferenze in una determinata
esistenza (da Buddhista, ad esempio) in forza della legge del karma le cui regole il Buddha
scoprì. Il dolore è necessario perché quando soffre l’uomo capisce che la sofferenza è un
insegnamento/ correzione necessaria che gli fà intuire i suoi errori di comportamento del passato e
in forza di tale comprensione l’uomo amplia la sua coscienza. Nemmeno con l’osservanza
dell’Ottuplice sentiero cessano le sofferenze; infatti anche il Buddha soffrì nella sua vecchiaia, così
come si è già detto 137 .
132 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee133 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia134 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e del 4 Settembre, Amrita135 I Vangeli antichi e moderni (Vangeli antichi: Matteo, Marco, Luca, Giovanni e Tommaso ; Vangeli moderni: Jakob Lorber e Maria Valtorta) 136 Michael Carrithers, Buddha, pagina 78, Einaudi Tascabili
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La cessazione delle sofferenze con il sentiero morale, o etico, la meditazione e la
saggezza è una millanteria perché il dolore fà parte della vita ideata e realizzata da Dio in quanto
aiuta l’uomo a comprendere i suoi errori e quindi a crescere in sapienza e Coscienza.
Con i comportamenti della Quarta Nobile Verità non sono azzerati neppure i karma negativi
sospesi e le rinascite sulla Terra e negli altri tre piani del Cosmo; ne deriva che i Buddhisti si
devono reincarnare per imparare le lezioni karmiche negative sospese prima dell’ultima
incarnazione, anche se nell’Aldilà andranno nel Nirvana, il Paradiso dei Buddhisti del mondo
mentale 138 .
15. Le Quattro Nobili Verità
La dottrina del Buddha delle Quattro nobili verità va esaminata verità per verità, ma
esaminando ogni singola verità non dobbiamo mai dimenticare l’insieme perché solo così si
comprendono bene gli errori e i meriti del Buddha.
Non aver pensato che le sofferenze dell’uomo avessero uno scopo sublime è stata una
mancanza gravissima in un maestro come era il Buddha venuto sulla Terra per correggere gli errori
del Brahmanesimo 139 . Probabilmente alcuni errori del Buddha furono fatti dai suoi discepoli, i quali
attribuirono a lui tali errori; in questo caso la verità si perde nella notte dei tempi e all’uomo di
questa epoca non resta che attenersi ai testi che sono disponibili in libreria: tutti attribuiscono al
Buddha la teoria delle Quattro nobili verità, quella dei Cinque fattori, quella del Non Sé o Anatta,
nonché la teoria più pericolosa, quella di conoscere per se stessi (A I 189) 140 perché non insegnò
ai suoi discepoli a meditare dentro il loro cuore dove avrebbero trovato Dio, le Sue illuminazioni e
risposte 141 .
Trovare il rimedio alle sofferenze e alle rinascite sulla Terra fu l‘aspirazione più forte di
Siddhattha, ma il Buddha riuscì ad avere soltanto un sollievo alla sofferenza perché Il dolore fà
parte della vita che devono vivere gli spiriti caduti, cioè i Demoni sulla Terra, incarnandosi in
uomini. Contro la sofferenza o la rinascita nessun Buddha o altri uomini possono fare nulla perché
Dio è onnipotente e tiene tutto nelle Sue mani 142 ; perciò anche l’educazione e la vita degli
uomini nei quali si incarnano i Demoni sono nelle Sue mani; gli uomini sono esposti a lotte,
137 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton ; Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili138 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 193 (Nirvana); Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee ; Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 170-181 (L’anima nell’Aldilà), Armenia139 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91(Religione buddhista), Mediterranee140 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili141 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee ; Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’ 8 Aprile, del 29 Maggio, del 21Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita142 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 20 Marzo, del 14 Novembre e del 14 Dicembre, Amrita
27
tentazioni e dolori 143 , ma con le mitigazioni previste dalla legge del karma o legge di causa
e di effetto 144 .
Le Quattro nobili verità non sono poi tanto nobili perché sono il fondamento di una dottrina
o stile di vita che ignora Dio, il Brahman degli Orientali, e nega l’esistenza della Scintilla Divina o
Sé, l’Anima degli Occidentali e l’Atman degli Orientali.
Le quattro nobili verità del Buddha si fondano su una rappresentazione parziale
della vita umana (Prima nobile verità) alla base della quale c’è il suo pessimismo e la sua paura /
ossessione per le sofferenze e le rinascite sulla Terra nonché una presunzione eccessiva delle sue
capacità di scoprire le realtà e i misteri della vita, che è disciplinata da Leggi divine eterne quali le
leggi sull’evoluzione sulla reincarnazione e di causa ad effetto o legge karmica non modificabili
dagli uomini. Queste leggi hanno lo scopo di trasformare gli uomini da esseri materiali in esseri
spirituali per mezzo delle citate leggi dell’evoluzione.
Il merito principale del Buddha è stato quello di avere scoperto le regole di funzionamento
della divina legge del karma, una delle leggi fondamentali della vita che ha per scopo la Salvezza
degli Angeli ribelli, i demoni, per mezzo della vita ideata e realizzata da Dio e per merito dell’uomo,
strumento di tale salvezza.
Qui di seguito alcune note sulle singole Quattro nobili verità già commentate in precedenza
le quali sono utili per ampliare l’analisi degli errori e delle insufficienze del Buddha che attribuì alle
Quattro nobili verità i meriti della divina legge del karma. Il Buddha erroneamente credette che le
rinascite potessero essere eliminate semplicemente con una buona condotta degli uomini senza
tenere conto dei karma negativi sospesi di ogni Buddhista:
Le Quattro nobili verità sono collegate tra di loro e si fondano:
a. La prima nobile verità si fonda sulle sofferenze della vita, ma la vita non è fatta soltanto di
sofferenze, ma anche di amori, amicizie, gioie, piaceri, soddisfazioni, giochi e simili per tutti,
giovani e adulti;
b. La seconda nobile verità si fonda sulla scoperta che la sete e la bramosia per i piaceri del
mondo e della carne coopera a dare origine alle rinascite sulla Terra, ma la ribellione di Satana r
degli altri demoni è lìorigine delle rinascite sulla Terra. Il Buddha scoprì le regole del
funzionamento della Divina legge del karma che compensa con pace e tranquillità i comportamenti
virtuosi dell’uomo che mette fine al godimento dei piaceri della vita, mentre il male che viene fatto
è corretto con pene e angosce 145 ;
c. La terza nobile verità si fonda sulla scoperta che la bramosia e l’attaccamento ai piaceri del
mondo e dei sensi producono sofferenze per le esistenze future, ma il Buddha credette che le
sofferenze cessassero; le sofferenze non cessano anche a causa d i karma negativi sospesi
prima dell’incarnazione da Buddhisti perché tali karma sono necessari per fare acquisire ai
143 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia144 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 157-159 (Leggi), Mediterranee145 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee
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Buddhisti la coscienza che mancava loro nelle incarnazioni precedenti quando ebbero
comportamenti malevoli verso l’ambiente e le sue creature, uomini inclusi. Anche questa terza
nobile verità si fonda sulla scoperta da parte del Buddha delle norme della Divina legge del karma;
d. La quarta nobile verità indica la via per fare cessare le sofferenze per merito dell’Ottuplice
sentiero; ma questa non è una verità come già si è detto, tanto vero che anche il Buddha nella
vecchiaia soffrì di atroci dolori 146 . Ciò che c’è di vero nella Quarta nobile verità è ciò che dona
l’osservanza del sentiero etico e saggio, osservando il quale non si produrranno più karma negativi
per chi lo osserva in quanto Buddha scoprì le regole del funzionamento della divina legge del
karma come si è già detto più volte; l’Ottuplice sentiero dona riduzione o sospensione delle
sofferenze a chi lo osserva , ma questo è un dono previsto dalla legge karmica e allo stesso
tempo è una conseguenza dell’osservanza delle regole della Divina legge del karma 147 .
Alla base delle Quattro nobili verità ci sono le osservazioni di Siddhattha sulla vita sua e dei
suoi simili prima di aver lasciato il suo palazzo; dopo, da samana, Siddhatta fece altre riflessioni ed
esperienze che gli fecero maturare il convincimento che il comportamento virtuoso era da
diffondere tra gli uomini per diminuirne le sofferenze; perciò insegnò ai suoi amici e poi ai suoi
discepoli a comportarsi bene perché aveva esperimentato su se stesso che il Bene era
compensato con pace, tranquillità e riduzione o sospensione del dolore dalla Divina legge del
karma 148 , una delle leggi dell’Evoluzione 149 con la reincarnazione 150 .
Alla base delle esperienze di Siddharta c’è sempre anche l’acuta osservazione di quando
uscito dal suo palazzo 151 vide: un vecchio, un malato, un funerale e infine un mendicante religioso
(samana), calmo e sorridente, anche se magro.
Siddhattha rifletté su quelle persone che vide fuori dal suo palazzo, sui suoi cortigiani e
anche su se stesso e allora si rese conto che gli uomini erano tutti soggetti a pene e angosce e
quindi a sofferenze; solo l’asceta errante ne sembrò immune e perciò il Buddha decise di seguirne
l’esempio.
La dottrina buddhica sull’annientamento o annullamento dell’uomo che conseguirebbe al
Nirvana è infondata soprattutto perché Dio esiste ed è presente in tutte le cose e in ognuno di noi
per mezzo di una cellula virtuale del Suo Spirito immortale 152 che noi Occidentali chiamiamo
Anima.
146 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili economici Newton ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili147 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 153-156 (Karma), Mediterranee148 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 153-156 (Karma), Mediterranee149 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 206 (Evoluzione) e 210 (Legge di evoluzione), Mediterranee150 Cerchio Furenze77, Per un mondo migliore, pagina 214 (Reincarnazione), Mediterranee151 Damien Keown, Buddhismo, pagina 22, Einaudi Tascabili152 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita ; Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267 ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 122 (La frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee
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La Scintilla Divina, il Sé, è nell’uomo quale virtuale frazionamento dello Spirito del Dio
assoluto che ci è Padre e Madre 153 . La Scintilla Divina o Individualità è anche il Fulcro delle
esistenze individuali 154 in tutte le incarnazioni nei quattro piani o mondi del Cosmo: mondo fisico -
con la Terra – e mondi astrale, mentale e akasico o della coscienza. La Scintilla Divina che anima
gli uomini consente loro di ampliare la loro Coscienza nelle diverse incarnazioni cosmiche.
Ciò posto al Buddha va dato merito per avere scoperto le regole del funzionamento
della Divina Legge di causa e di effetto o legge karmica per realizzare l’Evoluzione degli uomini nel
pianeta Terra e negli altri tre piano o mondi del Cosmo e che la sete o bramosia per i piaceri del
mondo e della carne cooperano nel determinare le rinascite dell’uomo sulla Terra (insieme ai
Karma negativi sospesi).
Al Buddha si deve dare merito anche per aver fondato uno stile di vita non violento,
pacifico, etico, saggio e compassionevole, ma Siddhartha non ha alcun merito per la riduzione o
la sospensione delle sofferenze tranne quello di aver scoperto i premi Divini previsti dalla legge
karmica o di causa e di effetto per i comportamenti virtuosi che il Buddha stesso insegnò ai suoi
discepoli.
Ai Buddhisti che si credono senza Scintilla Divina e senza Dio deve essere attribuito anche
il demerito di fare del Buddha un idolo e di loro stessi degli idolatri155 ; tali comportamenti saranno
corretti in future incarnazioni terrestri con nuove sofferenze in base alle disposizioni che daranno i
Signori o Maestri del karma 156 .
Ciononostante, siccome il Dio degli uomini, degli altri esseri viventi e di tutte le cose è il Dio
dell’amore 157 , i Buddhisti non sprecheranno le loro esistenze sulla Terra perché il Creatore ha
previsto che tutti i Suoi figli traggano beneficio anche dai loro errori e che nulla nella loro vita
accada invano 158 , a qualunque religione o popolo appartengano . Ma i Buddhisti non potranno
evitare una o più reincarnazioni sulla Terra, perché la dottrina Buddhista non libera l’uomo dalle
incarnazioni necessarie per conseguire l’Evoluzione ancora mancante per i karma negativi sospesi
ad una determinata incarnazione.
Ne deriva che la liberazione promessa dai Buddhismi non è possibile sia perché ha scopi
egoistici 159 , sia perché la liberazione è opera di Dio che redime gli uomini nella persona di Gesù
Cristo 160 .
In proposito i Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 hanno detto:
<< Voi dovete studiare voi stessi, conoscere voi stessi, come ben chiaramente dice ed ha
sempre detto Claudio, e constatare “fino a che punto” l’ ” io “ vi spinge ad agire. Questo continuo
153 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee154 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 (Individualità e Individuo), Mediterranee155 Esodo 20, 2-6156 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 266 (Signori del Karma), Mediterranee157 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee158 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 27 e del 29 Agosto Amrita159 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee160 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita
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riflettere, questo continuo riconoscere l’ ”io”, i vostri limiti, porterà “ad una liberazione, ma
unicamente per essere consapevoli di voi stessi, 32c, (vedi Fatalismo), 68 (.). La liberazione
insegnata da varie scuole a cominciare dallo yoga (vedi), è prospettata in senso egoistico, cioè si
dice che raggiungendo tale liberazione ci si libera della sofferenza, si spengono i segni dei karma
negativi, e così via. E questa non è che una variante del paradiso (vedi) indicato dalla religione
cattolica. Ciò è profondamente errato. Colui che cerca di raggiungere la liberazione con
questo fine, non la raggiungerà mai. Lo scopo per il quale l’uomo deve migliorarsi è quello di
instaurare nel suo mondo, e da questo al mondo degli altri, l’ordine, la giustizia e la rettitudine:
questo e basta. Non deve aspettarsi nessuna forma di ricompensa, né spirituale, né materiale. E
colui che con volontà ricerca la liberazione a questo fine, è senz’altro aiutato, 243g .
Il volersi cambiare deve avere il solo e unico scopo – lo ripeto ancora una volta - di
migliorare il mondo attraverso il miglioramento di se stessi, senza attendersi alcuna ricompensa.
Quando l’uomo meditando su se stesso, scopre in sé una serie di difetti, non deve cercare di
violentarsi per non avere più difetti, ma deve prendere atto delle sue limitazioni, e, attraverso il
meccanismo del porre attenzione e del capire, giungere al comprendere e al superare, 244g 161
>>.
Colui che rinuncia a godere dei piaceri del mondo e della carne rinunciando alla bramosia,
alla sete o all’attaccamento per i piaceri (e aiutando gli altri) non solo non produce più karma
negativi, ma ne produce di positivi e ciò migliora il proprio stato d’essere, a qualunque religione o
dottrina l’uomo appartenga (e lo stesso vale per gli Atei), poiché il sentirsi in pace con gli altri e
con se stessi è uno dei frutti della rinuncia ai piaceri del mondo e della carne previsti dalle
legge karmica 162 e scoperti dal Buddha.
Mi posso esprimere con una similitudine paragonando la vita quotidiana - che consiste in
una serie di situazioni cosmiche o fotogrammi 163 , ad esempio, uno ogni minuto. Tali situazioni
invece che nel nostro ambiente mi immagino che si svolgano su di un camino ai lati del quale ci
siano, da una parte una pila di pezzi di legno secchi, stagionati, da ardere e dall’altra una pila di
pezzi di legno verde per seccare, legno che fà poco fuoco e molto fumo (il fumo facendo male agli
occhi simbolizza il dolore e l’antipatica situazione ). La legna buona da ardere si paragona a buoni
pensieri, buone intenzioni, buone azioni e buoni desideri. Se io metto sul fuoco legna da ardere
ottengo un bel fuoco allegro con molto calore e pochissimo fumo e così che posso riscaldarmi
bene insieme all’ambiente e alle creature che sono con me.
La legna verde, umida tagliata da poco, invece, può essere paragonata a cattivi pensieri,
cattive intenzioni, cattive azioni e cattivi desideri. Se metto pezzi di legna verde sul fuoco avrò
poco calore e molto fumo e starò male e con me staranno male le altre creature.
161 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee162 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee163 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 268 ( situazioni cosmiche) o pagine 120-122 (fotogrammi), Mediterranee
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La scelta della legna, disponibile ai lati del camino, dipende soltanto da me e ciò significa
che io sono l’artefice del mio destino in base ai pensieri e all’intenzioni che ho, alle azioni che
faccio e ai desideri che nutro mentalmente 164 . Se i comportamenti sono buoni essi genereranno
per me karma buoni, ma se sono cattivi genereranno karma cattivi.
Il fuoco si accende comunque nel camino, sia con legna verde che con legna secca . Il
calore e l’allegria sono frutti del karma positivo, il fumo e gli occhi che frizzano sono frutti del karma
negativo, ma in tutti e due i casi è l’uomo l’artefice del suo karma.
Siccome la vita, come si è detto è duale, tutto dipende dalla scelta che si fà in ogni
situazione cosmica del giorno.
Dal giorno in cui si rinuncia ai piaceri del mondo e della carne la nostra vita non genererà
più karma negativi, ma non si potranno evitare i karma negativi sospesi previsti dai Signori o
Maestri del Karma 165 per le esistenze terrestri successive.
Nonostante la rinuncia ai piaceri del mondo e della carne in una determinata esistenza si
continuerà a ricevere lezioni karmiche e man mano si imparerà sempre qualcosa di più sia in
questa che in successive esistenze terrene, ma intanto si cresce sempre alla ottima scuola della
vita sulla Terra 166 e nell’Aldilà 167 .
E le lezioni karmiche arrivano – per amore divino - solo quando l’uomo diviene in grado di
comprenderle 168 e perciò anche in una vita successiva a quella in cui ha fatto la rinuncia ai piaceri
del mondo e della carne.
Mi sembra ora che sia più facile convincersi che la liberazione promessa dalle religioni
orientali, incluso quella Buddhista 169 non è detto che possa aver luogo nella vita della rinuncia ai
piaceri del mondo e della carne, sia perché manca la indispensabile redenzione del Signore
Gesù 170 , sia perché normalmente (anche i Buddhisti) abbiamo lezioni karmiche da
ricevere in esistenze terrestri successive quando saremo pronti per comprenderle 171 .
Il Buddha era un uomo, un maestro, ma per quanto grande potesse essere non aveva
alcuna possibilità di modificare le leggi divine, ma ebbe il grande merito di intuire il funzionamento
della legge karmica, in base alla quale il Bene viene compensato con pace, tranquillità e
diminuizione o sospensione della sofferenza e il Male con pene e angosce 172 . Non è però il
Buddha che dà agli uomini le carte karmiche della vita umana, ma Dio, anzi le Persone da Lui
delegate, definiti i Signori o Maestri del karma 173 .
164 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 139-141 (Come l’uomo pensa così sarà), Mediterranee165 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 266 (Signori del Karma), Mediterranee166 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Mediterranee167 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee168 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 46 (n°7) e 158, Mediterranee169 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee170 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee171 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 46 (numeri 6 e 7) e pagina 158, Mediterranee172 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee173 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 215 (I Signori del karma), Mediterranee
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Il Buddha fece una grande scoperta, ma non insegnò ai suoi discepoli ad amare Dio
e gli altri esseri umani e l’ambiente con tutte le sue creature. O almeno così non mi risulta.
Siddhattha fece un altro grandissimo errore: non credette che l’uomo avesse uno Spirito
immortale o Sé o Scintilla Divina 174 e così lasciò l’uomo in balia di se stesso e di Satana
con la teoria del conoscere solo per se stessi (A I 189) 175 perché non meditò nel suo cuore e
non sapendo farlo, o non avendo pensato a farlo, non lo insegnò nemmeno ai suoi
discepoli. Per questa ragione Buddha non trovò Dio e lo stesso dicasi per i suoi discepoli
prigionieri dell’insegnamento buddhico di conoscere solo per se stessi.
Il Buddha da buon Maestro Indù insegnò certamente ai suoi discepoli gli insegnamenti
fondamentali del Brahmanesimo, da lui purificato perché scartò ignoranti aggiunte, in modo
che l’antica sapienza rifulgesse nella sua vera luce (.) La Trinità non è insegnata così
unanimemente, ma questo dipende da una degenerazione e non dall’insegnamento di Buddha.
Invece, evoluzione, reincarnazione e legge di causa e di effetto o legge karmica sono la base
fondamentale di tutto il Buddhismo 176 .
Dopo circa cinque secoli la morte di Siddhartha, visto che gli uomini, sia in Oriente, che in
Occidente, nel Nord come nel Sud del mondo non trovavano il modo di liberarsi dai vincoli della
materia, il Signore Dio decise di incarnarsi nell’uomo Gesù 177 - figlio di Maria di Nazareth e dello
Spirito Santo - straordinario evento evangelico 178 confermato dal Corano 179 e dalla Rivelazione di
Findhorn 180 - per salvare l’uomo dalla schiavitù della materia insegnandogli ad amare e quindi a
vivere altruisticamente.
Le religioni più evolute sono quelle che insegnano l’amore. L’amore può distruggere il
karma negativo perché il Karma non è una punizione, ma una correzione che dona comprensione181 ; perciò, se l’uomo comprende vivendo evangelicamente alla sequela del Signore Gesù e
impara ad amare Dio e il prossimo servendo gli altri 182, gli sarà detto nel giorno del suo Giudizio
individuale 183 : “Hai molto amato e molto ti è perdonato”. E non lo faranno reincarnare più.
Sappiamo che il Male consiste nel vivere egoisticamente, mentre il Bene è altruismo e dono
di sé. Il Signore Gesù disse:
<< In che modo però Lucifero, la cui caduta era avvenuta solo a causa di un errore, si
sarebbe in seguito conquistata la possibilità di rimediare a questo errore ? Per quale motivo gli
spiriti rimasti fedeli avrebbero meritato l’annientamento ? E infine: dove sarebbe la Mia saggezza
se Io non avessi riconosciuto e previsto fin dall’inizio la possibilità di una caduta ? E soprattutto:
174 Michael Carrithers, Buddha, pagine 44-51 (La conoscenza del Sé), Einaudi Tascabili175 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili176 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91 (Religione Buddhista), Mediterranee177 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25-4-1988, MIR178 Vangelo di Luca capitoli 1 e 2179 Il Corano, trad. L. Bonelli, sura III 40 e 52-53, Ulrico Hoepli180 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 109, Mediterranee181 Cerchio Firenze 77, Maestro perché, pagina 75, Mediterranee182 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 77 e 147, Mediterranee183 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 181-184 (Il giorno del giudizio e la resurrezione della carne), Armenia
33
dove sarebbe il Mio amore, se esso non avesse rinunciato alla distruzione, trovando anzi nella
saggezza un mezzo per ricondurre gli esseri perduti alla luce della conoscenza e farli rimanere nel
giusto equilibrio delle qualità polari ? Non rimaneva dunque che la seconda via, quella che voi
vedete realizzata nella creazione materiale (.) . Ora vi sarà anche chiaro come mai Lucifero creda
di aver dovuto agire come ha agito, affinché la Materia potesse essere creata; un errore in ogni
caso, perché il fine della mia creazione non è la materia, bensì soltanto la libera conoscenza,
l’amore e la comprensione della Divinità da parte degli esseri usciti da Me: la materia è stata
soltanto un mezzo. Lucifero insistette in questo suo secondo errore e si perse negli estremi delle
sue qualità polari, ingannando se stesso nell’idea di dover conservare la materia. Egli volle
regnare facendosi principe della materia, che egli considerava sua proprietà e oscurò quindi
sempre più gli esseri umani che andavano formandosi, poiché la lotta con Dio gli sembrava
grande, magnifica e conservatrice della vita. Questo spiega anche il mistero della Mia
incarnazione, che doveva infrangere la materia, che altrimenti, perdendosi Lucifero sempre più
nelle asperità del polo opposto, sarebbe divenuta via via più dura. La mia incarnazione significò
quindi una sosta e mostrò come ci si poteva liberare dall’idolatria e dall’adorazione delle qualità
polari; doveva dimostrare (e questo era il fine primo) come la morte che lega gli uomini alla
materia e ai suoi piaceri possa essere superata e vinta, e anche che la vita non si svolge
nella materia, ma nello spirito e che quella è solo una prigione di questo.
Gli spiriti caduti che si erano volontariamente allontanati da Me e avevano intrapreso la via
sbagliata, non potevano e non volevano saper niente di progresso, di perfezionamento; tuttavia,
per non sbarrare loro completamente la strada, furono posti in condizioni in cui, ferma restando la
loro libertà personale, possono tornare indietro quando vogliono.
Per questo fu ora creato il mondo materiale, l’intero universo, l’uomo. In lui, a
seconda del grado della loro malvagità, gli spiriti furono rivestiti di materia, esposti a lotte,
tentazioni e dolori; in primo luogo per portarli gradualmente, attraverso queste condizioni di vita,
alla comprensione dei loro errori, e in secondo luogo per dare inizio in questo modo anche al loro
volontario ritorno: perché ovunque per prima cosa c’è il principio di libertà 184 , e il principio
del perfezionamento viene come secondo (.) .
Tutta la terra e gli innumerevoli altri corpi celesti sono formati dalla grande anima di Satana:
tutta la creazione visibile consiste solo di particole del grande spirito di Lucifero e del suo seguito
bandito e caduto nella materia. Dio, che è eterno amore e compassione, non avrebbe mai potuto
annientare Lucifero, perché ciò che Dio ha chiamato una volta alla vita può si cambiare forma e
passare da una meno nobile a una più nobile, o viceversa, ma non può mai essere annientato 185.
>>.
Da tale insegnamento deriva, che ogni Demonio, o Angelo caduto, per salvarsi, deve
incarnarsi numerose volte in uomini differenti in luoghi differenti della Terra in base alla legge
184 Siracide 15, 14-20185 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 161-163, Armenia
34
dell’Evoluzione, chiamata legge della Salvezza, che è stata ideata e realizzata da Dio con il
concorso della libera scelta dell’uomo, quando acquisisce sapienza, altruismo e poi amore, buon
senso e equilibrio per le lezioni del dolore che la vita gli infligge per indurlo a comprendere e a
amare, ma scegliendo liberamente di obbedire alle leggi di Dio ( Decalogo 186 e Comandamenti
dell’amore 187 ), anche se non le conosce, ma le intuisce per coscienza conseguita durante le
molteplice incarnazioni che ha precedentemente vissute sulla Terra, incluso l’ultima.
16. Qui di seguito trascriviamo il significato di alcuni termini della vita che sono utili alla
comprensione di ciò che si cerca di dire:
1. DIO – Causa delle cause. Prima causa increata. Inizio e fine del Tutto che non ebbe
inizio né avrà fine. Origine e finalità di ogni emanazione. UNO eguale ASSOLUTO. Essere e
Esistenza Unica che comprende ogni essere ed ogni esistenza essendo questi in Lui. Presente in
ogni cosa, pur trascendendo la totalità delle cose, è di queste origine nei Cosmi per Sua natura:
interna = amore, ed esterna = Vita. “ È Colui che È ” ) 188 .
2. GOCCIA O SCINTILLA DIVINA – SPIRITO – SÉ – Fulcro dell’esistenza individuale
non soggetto ad evoluzione. Emanazione Divina che determina l’individualità e la vita dell’individuo
o del microcosmo 189 .
3. IO – Egoistico concetto di se stessi creato dalla mente individuale la quale,
travisando l’intimo senso di individualità proveniente dalla più alta natura dell’individuo, fa sentire
questi separato e distinto dal Cosmo 190 .
4. EVOLUZIONE - << Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre più
organizzate, esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 191 >>; ( mia nota: si ritiene che
per Spirito si debba intendere la coscienza, in quanto lo Spirito è increato e eterno. Questo è un
argomento del quale non possiamo parlare, poiché non si sa che cosa sia lo Spirito del Dio che è
sempre oltre la materia e il Tutto, per effetto della trascendenza 192 ; poiché la Scintilla o Goccia
Divina o Sé non entra nel Cosmo, ne rimane fuori ed <<…è – se potessimo definirla – identica,
nella natura, nell’essenza e nella sostanza, all’Assoluto; ed è quindi identica ad altra Goccia o
Scintilla Divina. Non v’è diversità. Eppure, poiché a ciascuna Goccia o Scintilla Divina fà capo il
resto di quello che voi siete abituati a chiamare “individualità”, ecco che ciascuna Goccia o Scintilla
Divina può ancora virtualmente essere considerata, in questo insieme, un mondo a sé stante. È un
microcosmo, considerata con i suoi “sentire 193 ” individuali facenti capo ad essa. È come un sole,
questo sole è l’Assoluto comprendente il virtuale frazionamento in tante, infinite cellule: le Gocce,
186 Deuteronomio 5, 6-22187 Levitico 19, 17-18 ; Deuteronomio 6, 4-9 e Vangelo di Matteo 22, 34-40188 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 205-206, Mediterranee189 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207, Mediterranee190 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee191 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee192 Cerchio Firenze 77, Dai mondi invisibili, pagina 234 e Dizionario del Cerchio, pagina 294, Mediterranee193 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 257 – 263 (Sentire), Mediterranee
35
le Scintille divine. È come se da questo sole si partissero in infiniti raggi le individualità, che hanno
appunto l’espressione massima del “ sentire” in comune, le Gocce o Scintille divine; e poi i raggi,
invece, distinti gli uni dagli altri, che sono le teorie dei vari sentire individuali. Un sole con tanti
raggi. In questo sole tante Gocce o Scintille divine; a ciascuna Goccia o Scintilla divina fà capo un
raggio, e ciascun raggio è una teoria di “sentire” individuali che va da un “sentire” detto in potenza
sino ad un “sentire” definito in atto 194 >> ).
5. << CORPO AKASICO- (Uguale “coscienza”). Ciò che riceve e trascrive, facendolo
diventare natura medesima dell’individuo, le Realtà che lo stesso individuo, esistendo, scopre ed
acquisisce. Non viene mai abbandonato dall’individuo nel corso delle molteplici incarnazioni, ma si
costituisce man mano che l’individuo evolve 195 >>. ( mia nota:L’uomo contribuisce con la sue
molteplici esistenze terrene a fare evolvere la sua Coscienza o Corpo Akasico, anche per mezzo
degli errori che commette e che lo aiutano, poi a comprendere 196 . La coscienza è il secondo
corpo immortale dell’uomo e con la Scintilla Divina forma l’Ego, cioè la << Parte più elevata
dell’individuo soggetta a evoluzione. È chiamato “Ego” l’insieme della Scintilla Divina e della
“coscienza individuale”. L’Ego è quindi ciò che permane dell’individuo quando questi ha terminato
l’evoluzione come uomo 197 ).
6. << LEGGE DI EVOLUZIONE - Legge per la quale ogni elemento del Cosmo
sviluppa; ciò che è “in” si manifesta; ciò che è “in potenza” si traduce “in atto”; ciò che è in germe
nasce, passando da innumerevoli stadi intermedi. Il Cosmo evolve nel senso che vive, ma non nel
senso che divenga perfetto, in quanto è – come emanazione di Dio – già perfetto. L’evoluzione
cosmica si può convenzionalmente suddividere, secondo la natura degli elementi evolventesi, in:
evoluzione della materia, evoluzione della forma, evoluzione dell’autocoscienza ( vedi suddette
voci) 198 >>.
7. << EVOLUZIONE DELL’AUTOCOSCIENZA – riguardante gli individui o microcosmi199 >>.
8. << EVOLUZIONE DELLA FORMA – Riguardante i corpi, i veicoli, della vita
individuale ( vedasi corpo fisico, corpo astrale, corpo mentale e corpo akasico o della coscienza )200 >>.
9. << EVOLUZIONE DELLA MATERIA – Riguardante le materie di ciascun piano di
esistenza 201 >> .
194 Cerchio Firenze 77, Oltre l’Illusione, pagina 209, Mediterranee195 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205, Mediterranee196 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Mediterranee197 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee198 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee199 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee200 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee201 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee
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10. << CORPO MENTALE – Materia mentale organizzata in veicolo della
manifestazione individuale, capace di dare all’individuo tutte le facoltà proprie della mente ( vedi
mente individuale ) 202 >>.
11. << CORPO ASTRALE – È quel veicolo che convenzionalmente si distingue
appunto con questo nome, il quale serve a rivelare, a dare corpo, a concretizzare certe vibrazioni
che l’individuo percepisce nel piano fisico, e a trasformare queste vibrazioni in “sensazioni”, se le
vibrazioni sono di lieve intensità, o in “emozioni” se queste vibrazioni sono di intensità superiore, o
di grande intensità. Inoltre il corpo astrale è sede dei desideri, in quanto appunto origina quelli che
gli uomini definiscono “desideri”, che sono catalogati e riconosciuti della mente 203 >>
12. << CORPO FISICO – Veicolo costituito di materia fisica che manifesta sul piano
fisico una vita individuale. È “ veicolo fisico” qualsiasi organismo, semplice o complesso,
nomenclato dalle scienza naturali, appartenente alla flora od alla fauna di questo o di altri pianeti204 >>.
17. La Redenzione di Gesù Cristo e il Signore Dio
Il Signore Padre-Madre-Dio 205 ha confermato a Findhorn nel XX secolo la Redenzione
Cristica con due Messaggi e con tale Redenzione la Storia biblica della Salvezza:
a. del 24 Dicembre: << (.) Le anime che sono consapevoli della coscienza di Cristo si
sentono ora attratte reciprocamente come il ferro verso la calamita; può accadere che esse non ne
siano consce al momento, ma lo saranno nei giorni a venire. È questa coscienza che fà sì che
sempre più anime si attraggano reciprocamente, affinché tutti voi possiate diventare consapevoli
del Cristo interiore e possiate rendere eternamente grazie per questa consapevolezza 206 >>.
b. del 25 Dicembre: << Giorno dopo giorno, ti riempi e ti impregni sempre più della
coscienza del Cristo. Sei in grado di camminare nella luce e di diventare tutt’uno con essa, finché
in te non ci saranno più tenebre; e quando tale processo si instaurerà riuscirai a portare più luce
nel mondo. Devi renderTi conto che tutto questo ha inizio in te. Comincia a mettere ordine in casa
tua, abbi fede e fiducia nelle tue possibilità e poi fallo. È quanto è racchiuso in te, che si riflette
all’esterno: non si tratta di qualcosa per cui è necessario lottare, bensì di qualcosa che accade non
appena glielo consenti e colmi il tuo cuore e la tua mente di amore e comprensione. Questo
elevato stato di coscienza è nell’aria stessa che respiri. Inspiralo profondamente e lascia che tutto
il tuo essere se ne impregni. È così grande che non puoi contenerlo; perciò espiralo e così
facendo mantienilo in espansione 207 >> . (mia nota: i Demoni si incarnano in uomini per essere
salvati con la vita ideata e realizzata dal Dio dell’amore e della vita; questa è la ragione per cui
negli uomini ci sono tenebre: tenebre fitte alle prime incarnazioni, che si diradano man mano che202 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205, Mediterranee203 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205, Mediterranee204 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205, Mediterranee205 Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee206 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Dicembre, Amrita207 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 25 Dicembre, Amrita
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gli uomini crescono in conoscenza e altruismo mediante molteplici incarnazioni terrene in uomini o
donne differenti, con personalità differenti, ma che hanno la stessa Goccia o Scintilla Divina con la
Coscienza o Corpo Akasico accumulata, ma corpi fisico, astrale, e mentale differenti. Quindi si
tratta di individui, uomini o donne, differenti, tutti animati dalla stessa Individualità o Scintilla Divina
o Spirito o Sé superiore; la Scintilla Divina è il Fulcro di ogni individuo 208 , ma con personalità
sempre differenti l’una dall’altra.
Il fine della trasmigrazione delle Scintille Divine o Individualità in individui differenti ha lo
scopo di ampliare la loro coscienza per mezzo dell’espressione di gradi sempre maggiori di Mente
e di Spirito 209 ( per Spirito si intenda la Coscienza, che è il secondo corpo immortale dell’uomo ); la
coscienza è altruismo che poi diventa amore per gli altri 210 .
Il Signore Dio ha anche confermato che il Signore Gesù è Suo figlio e che è l’Emmanuele,
cioè il Dio con noi profetato da Isaia 211 :
a. “ Sta per venire il tempo in cui diverranno realtà queste parole: << Il figlio di Dio
apparirà in tutta la sua gloria perché tutti possano vederlo >>. Sii pronta, perché nessuno conosce
il giorno e l’ora. Sii pronta in ogni momento per vedere Lui. Ti dico di non sorprenderti di nulla 212 “.
b. “ IO SONO sempre con te. Divieni consapevole di Me in ogni momento. Noi
siamo Uno, Uno nel cuore, nella mente e nello Spirito. Tu sei perfettamente consapevole della
Presenza Divina, il Cristo in te 213 .
La Salvezza o la Riunione in Dio di tutti gli uomini e quindi di tutti i Demoni è cosa certa, in
quanto già avvenuta nel non tempo 214 , ovvero nell’Eternità,ovvero nell’Eterno Presente del Piano
Divino, poiché eternità non significa tempo senza fine ma senza tempo, così come infinito non
significa “ spazio senza fine, ma senza spazio “; si può dire che nel Piano Divino c’è uno stato
d’essere in cui non c’è né spazio, né tempo, ma che tutto è presente in un medesimo istante
eterno 215.
Il Signore Dio, l’Assoluto, ha detto a Eileen Caddy: << (.) Riverso le Mie benedizioni su
ciascuno di voi. Sentiti circondata da un cerchio di amore e di pace. Grida “ Sia Gloria, alleluia “
poiché tutti sono risorti ! Tutti sono Uno 216 >>.
I Filosofi disincarnati del Cerchio Firenze 77 hanno detto:<< (.) Nessuno può essere
staccato, al di fuori di Dio, altrimenti Dio non sarebbe completo, come più volte abbiamo detto.
Tuttavia gli esseri pur essendo in Dio possono non averne coscienza, e voi ben lo sapete per
esperienza diretta. Si tratta, perciò, di capire se il senso di separatività 217 ( che evidentemente è
illusorio) è destinato a rimanere sempre, oppure no. Se non avesse fine costituirebbe la vera
208 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 (Individualità), Mediterranee209 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee210 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 24 (Altruismo), Mediterranee211 Isaia 7, 7 – 14 e nota 7, 7- 14212 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 109, Mediterranee213 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee214 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 31 (Alleluia tutti sono risorti), Mediterranee215 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 103- 104 (Eterno presente), Mediterranee216 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 103 (Pensa alla grande), Mediterranee
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qualità e condizione di ogni essere, perciò sarebbe reale ed essendo tale farebbe degli esseri
degli enti che si collegherebbero sul piano assoluto staccati da Dio, pregiudicando in tal modo la
completezza di Dio. Inoltre eternità significherebbe tempo senza fine ( e non invece senza tempo )
e il divenire dei mondi sarebbe realtà. Ma se così fosse, poiché come abbiamo visto Dio per
essere completo deve contenere in Sé tutto quanto esiste, ne discenderebbe che comprendendo
in Sé i mondi in continuo, reale divenire sarebbe un Dio anch’Egli in reale divenire e perciò mai
uguale a Sé stesso.
L’unica concezione che può conciliare l’assolutezza di Dio con la relatività della
molteplicità dei mondi e degli esseri è quella che pone la Realtà quale solo tutto
inscindibile, e la vera finale identità degli esseri in un unico essere che tutto contiene, ma al
tempo stesso tutto trascende; concezione che fa del tempo, del divenire, della molteplicità,
un’apparenza, uno stato d’essere relativo, illusorio, transitorio. Tale stato d’essere origina “ la
coscienza di esistere “, prima quale “io” distinto e separato che sente in termini di soggetto-oggetto
e poi, in un progressivo rivelarsi ed effondersi del sentire 218, attraverso il superamento della
condizione relativa, quale suprema condizione d’esistenza in cui si ha coscienza della interezza
del Tutto, cioè della Realtà assoluta, vera identità di ogni essere 219 .
È stato quindi spiegato che l’uomo, vivendo, acquisisce la consapevolezza di essere parte
di un Tutto chiamato Dio e che il suo Spirito è una cellula virtuale dello Spirito Divino 220 che è
immortale; il Signore Dio stesso ha spiegato, tramite i Maestri spirituali del Cerchio Firenze 77,
come questo prodigio è divenuto Realtà: << Dunque Io sono la sostanza che ti costituisce e lo
Spirito che ti anima, poiché tu sei in me e ed io sono in te, figlio mio. Ma non mi fermo solo a
questo, perché rendo partecipe di me stesso ogni essere ed a ciascuno mi dono interamente
senza riserve, fino al punto che ogni distinzione io e te, ogni separazione, sono solo illusorie, e lo
sono quel tanto necessario a farti esistere, a donare all’essere la coscienza assoluta. Questo io
sono 221 >>.
Per la spiegazione dell’origine della vita, della natura e del Destino dell’uomo si veda il
nostro Elaborato n°1 con quasi lo stesso titolo (Contributo alla conoscenza, all’origine della vita,
della natura e della vita dell’uomo) negli Approfondimenti di questo Catechismo.
18. La nona scoperta del Buddha: la Via di Mezzo, cioè lo stile di vita monastico alternativo
che fà parte della dottrina del Buddha.
217 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita e Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 215, Mediterranee218 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 257-263 (Sentire), Mediterranee219 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 189, Mediterranee220 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 122 (Frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee221 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee
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La Via di Mezzo consiste nell’ascetismo moderato “ (.) che eviti gli estremi della
dissolutezza sensuale e dell’auto mortificazione (.) 222 ” . Sulla Via di Mezzo si è innestata poi tutta
la dottrina del Buddha con le Quattro Nobili Verità e gli altri insegnamenti di Siddharta.
La dottrina del Buddha include il comportamento etico e saggio con la meditazione sugli
oggetti, sui colori, sul respiro e sull’origine ed estinzione della sofferenza; tale dottrina ha alcuni
punti forti come la non violenza, ma è una dottrina di tenebra, perché non possiamo ignorare due
tra i suoi gravissimi errori quelli di ignorare il Signore Dio e di negare l’esistenza del corpo eterno
dell’uomo, il Sé o la Scintilla Divinacon la teoria del Non Sé o Anatta .
La Via di Mezzo con l’etica, la saggezza ( “ (.) cioè una condotta di vita pacifica, onesta,
retta e perfettamente disciplinata, concepita per non nuocere a se stessi e agli altri (.) 223 e la
meditazione prevede per i monaci anche la rinuncia ai piaceri del mondo e della carne; la scelta
dei monaci buddhisti è una scelta virtuosa che li porta a rinunciare alla sete o alla bramosia dei
piaceri secondo il precetto della Terza Nobile Verità: porre fine alla bramosia e all’attaccamento 224
per ottenere la cessazione delle sofferenze, ma si è già detto che ciò non è possibile perché il
dolore, insieme alle lotte e alle tentazioni, è il motore dell’evoluzione dell’uomo ; inoltre la vita
ideata e realizzata da Dio ha uno scopo nobile la rieducazione e la salvezza dei demoni per mezzo
della vita e dell’uomo, ma il Buddha non lo capì e per questo ebbe una opinione negativa della
vita225.
La dottrina del Buddha fà crescere gli uomini in moralità e saggezza, ma i Buddhisti si
separano mentalmente da Dio ( anche se non effettivamente, perché il Signore non si separa mai
da loro 226 ) e non considerano che la loro Scintilla Divina e la loro Coscienza sono corpi destinati a
vivere in eterno in Dio.
La separazione da Dio è morte e tenebra.
Fà parte della leggenda Buddhista affermare che la Via di mezzo è stata concepita in una
sola notte, ma preferisco dire che è stata concepita durante i primi sei anni della sua vita da
samana e poi fu conclusa in una notte.
I Buddhismi e quindi i Buddhisti nonostante la compassione hanno una componente
ragguardevole di egoismo perché per scopo primario della loro Fede hanno la loro liberazione
personale dalla sofferenza e dai Karma negativi sospesi e perciò non potranno mai ottenere detta
liberazione perché << Lo scopo per il quale l’uomo deve migliorarsi è quello di instaurare nel suo
mondo e da questo al mondo degli altri, l’ordine, la giustizia e la rettitudine; questo e basta senza
aspettarsi nessuna forma di ricompensa, né spirituale, né materiale 227 >>. Inoltre – a quanto mi
risulta - mentre da una parte c’è un ordine esplicito per ogni monaco buddhista di mendicare il cibo
222 Michael Carrithers, Buddha, pagina 54, Einaudi Tascabili223 Michael Carrithers, Buddha, pagina 78, Einaudi Tascabili224 Damien Keown, Buddhismo, pagina 54, Einaudi Tascabili225 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 161- 163, Armenia226 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita227 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee
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non c’è, o non l’ho trovato, quello corrispettivo di dare al popolo un servizio per il cibo ottenuto, ma
si può dire che era implicito perché il Buddha insegnò tutta la vita.
Tornando alla Via di Mezzo 228 è stato detto:
Dal racconto tradizionale risulta che il Buddha capisse << (.) quanto sia insensato
l’ascetismo estremo, accetta un pasto regolare e si dispone a cercare quell’altra via. In effetti cioè,
egli accetta un ascetismo opportunamente regolato, che eviti gli estremi della dissolutezza
sensuale e dell’automortificazione. Di lì a poco egli battezzerà questa forma di ascetismo più
moderato con il nome di “ Via di mezzo” .
Poi gli viene in mente quando, da bambino, si era seduto sotto una pianta di melarosa
mentre suo padre lavorava nei campi. In quell’occasione aveva esperimentato il primo
Assorbimento, “accompagnato da una riflessione insieme involontaria e concreta, dal benessere
del corpo e dall’appagamento mentale che scaturisce dall’isolamento” E riconosce che questa
potrebbe essere benissimo la via che conduce all’illuminazione” ( M I 246 ). Il racconto accenna
solo indirettamente ai risultati che il Buddha inizialmente ottiene con la meditazione prima che
l’illuminazione abbia luogo. Da un lato essi si fondano sulla sua sperimentata consuetudine al
pragmatismo meditativo e al suo concentrarsi su ciò che è in grado di confermare da Sé e dentro
di sé . Dall’altro lato c’è la sua ormai consolidata vocazione all’analisi e alla critica. Infatti, pur
avendo rifiutato la dottrina degli yogin, egli continua a coltivare la consapevolezza degli stati fisici e
mentali, consapevolezza che deriva dalla competenza psichica degli yogin. Se è impossibile
rintracciare un’entità immutabile, un sé con la esse maiuscola, (.) ( mia nota: Siddhattha non trovò
il Sé o Scintilla Divina o il suo equivalente cosmico, il Brahman, cioè Dio, perché non meditò nel
suo cuore, ma nei mondi astrale e mentale ) (.) attraverso e dietro queste mutevoli esperienze, si
può almeno riuscire a penetrare a fondo la natura di questi stessi effimeri processi psico-fisici.
Sono fatti di cui è possibile avere testimonianza e conoscenza diretta, ed è su tali processi che il
Buddha concentra tutto il proprio interesse e la propria insaziabile curiosità. Se non può trovare un
Sé, può almeno trovare un sollievo 229 >>
<< (.)L’originalità del Buddha è frutto della sua scrupolosa analisi dell’esperienza
individuale, ma la sua importanza deriva dall’aver accettato la fede nella rinascita, che è comune a
tutti gli indiani.
Nel caso del Buddha, questa fede si risolve in un’assoluta integrità morale. In altri
insegnamenti la dottrina della trasmigrazione si affianca ad una macchinosa rappresentazione
dell’universo spirituale nell’ambito del quale essa si verifica. Ci si sposta in alto e in basso
trasformandosi ora in animale, ora in divinità, ora nell’abitante di qualche inferno, e poi ancora in
Guerriero o Brahman, in schiavo o in re ( il buddhismo stesso avrebbe in seguito creato miriadi di
simili concezioni (.) 230 ). ( mia nota: Il Brahmanesimo commise un grandissimo errore in quanto
228 Michael Carrithers, Buddha, pagine 53-57 (La Via di mezzo), Einaudi Tascabili229 Michael Carrithers, Buddha, pagine 54 e 55, Einaudi Tascabili230 Michael Carrithers, Buddha, pagina 59. Einaudi Tascabili
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non è vero che gli uomini si reincarnano in esseri inferiori essendo vero il contrario in base alle
legge dell’evoluzione che così è stata definita: << Processo per il quale la vita, attraverso a forme
sempre più organizzate, esprime gradi sempre maggiori di mente e di Spirito 231 >>.
<< Della coscienza o corpo akasico dell’uomo è stato detto: - ( Corpo akasico uguale
coscienza ) Ciò che riceve e trascrive , facendolo diventare natura medesima dell’individuo, le
Realtà che lo stesso individuo scopre ed acquisisce. Non viene mai abbandonato dall’individuo nel
corso delle molteplici incarnazioni, ma si costituisce man mano che l’individuo evolve 232 >>. E
dell’Ego è stato detto: << Parte più elevata dell’individuo soggetta ad evoluzione. È chiamato
“Ego” l’insieme della Scintilla Divina e della “coscienza individuale”. L’Ego è quindi ciò che
permane dell’individuo quando questi ha terminato l’evoluzione come uomo 233>>
<< (.) Per il Buddha, però, le circostanze precise della trasmigrazione non sono mai vitali
quanto il principio che sta alla base di essa: l’azione umana ha conseguenze morali, inevitabili,
che si ripercuotono sull’individuo sia in questa sia in un'altra vita . Esiste un ordine morale
fondamentale. Non si può rubare, mentire, commettere adulterio o “andarsene lungo le rive del
Gange a picchiare, uccidere, mutilare o ordinare ad altri di mutilare, opprimere e ordinare ad altri di
opprimere “ ( D I 52 ), senza poi subirne le conseguenze. Esiste una legge generica di causa ad
effetto morale alla quale tutti sono soggetti. I crimini portano all’infelicità in questa vita così come in
vite successive. L’insegnamento del Buddha tende al fine in apparenza egoistico della liberazione
personale e si rivolge agli esseri senzienti nella misura in cui essi sono capaci di soffrire e di
affrancarsi una volta per tutte dall’infelicità . Esso, tuttavia riguarda anche gli esseri senzienti in
quanto agenti morali, capaci di influire non solo sul proprio benessere, ma anche su quello altrui.
Alcune delle sue dottrine si occupano in apparenza solo di liberazione personale, e altre invece
di principi etici, ma i due temi sono sempre intimamente e inevitabilmente correlati 234 >>.
È stato detto: << (.) I monaci del Buddha non devono riflettere sul futuro o sul passato, né
su questioni superate come l’inizio o la fine del mondo. devono concentrare interesse e
impegno su un unico fatto, ossia l’origine e l’estinzione della sofferenza all’interno di
“questa carcassa lunga un braccio marino 235 ”. (mia nota:L’uomo deve concentrare il suo
impegno e il suo interesse nella ricerca di Dio dentro di sé; dopo l’ascesi il Signore Dio fa liberare
ogni persona dalla catena delle nascite e delle morti mediante la redenzione quando l’uomo
capisce quali sono i suoi doveri verso Dio ed il prossimo) . Per il Buddha possono esistere molti
generi di conoscenza, ma solo quelli che riguardano questa esperienza immediata hanno valore
per i suoi discepoli impegnati a cercare la liberazione . Nell’ambito della sua personale ricerca,
tuttavia, questo rigido pragmatismo non si riduce a una cieca adesione del Buddha alle sole
pratiche meditative (.) ( mia nota: ai Buddhisti il Buddha ha fatto mancare la meditazione sul cuore
231 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee232 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo akasico uguale coscienza), Mediterranee233 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee234 Michael Carrithers, Buddha, pagina 59, Einaudi Tascabili235 Michael Carrithers, Buddha, pagine 43-44, Einaudi Tascabili
42
ed è perciò che anch’essi non trovano Dio ) . (.) Esso lo induce a rinnegare decisamente quel
genere di teorie che devono aver accompagnato le pratiche dei suoi maestri yoga. Il che non
sorprende, dal momento che, dopo tutto, la meditazione va realizzata avendo in mente una certa
idea del suo scopo, dell’indole umana e del suo retroterra spirituale. E se le tecniche vengono
meno, occorre mettere in discussione le teorie stesse. Naturalmente, non sappiamo con
precisione in che cosa consistessero le teorie dei suoi maestri, ma possiamo affermare con
ragionevole certezza che gravitavano nell’orbita di stampo yoga/Upanisad . Oltretutto, dai
discorsi in cui il Buddha contraddice queste teorie risulta evidente che a suo avviso esse
possedevano alcune caratteristiche comuni. Erano tutte teorie del Sé (atman in sanscrito), anche
se probabilmente il termine adottato per esprimere questo principio individuale innato non era
unico per tutti i sistemi 236 >> .
19. La Meditazione
La meditazione è una profonda riflessione della mente mentre l’uomo considera attentamente e
accuratamente qualcosa.
Il corpo mentale 237 dell’uomo non deve essere confuso con il suo cervello che fà parte del
suo corpo fisico 238 ; il corpo astrale e il corpo mentale sono al di fuori del corpo fisico dell’uomo 239 ,
ma sono collegati a quest’ultimo corpo 240 ; chi medita fuori di sé medita nei mondi astrale e
mentale dell’Aldilà.
L’uomo può meditare sulle sue esperienze di vita e di pensiero dentro se stesso anche
fissando il proprio pensiero nel proprio intimo dove si trova il nostro cuore (primo metodo:
meditazione interiore), per trovare Dio e con Lui le verità della vita 241 , oppure l’uomo può
meditare al di fuori di se stesso, nei mondi astrale e mentale ( secondo metodo: meditazione
esteriore), sulle cose, sulle sensazioni, sulle emozioni, sugli stati d’animo o su altri fatti, oggetti o
situazioni che sono accadute a chi medita e così via, perché in teoria si può meditare su tutto. Ma
noi consigliamo di meditare soltanto nel nostro intimo dove c’è il nostro cuore – dove ci aspetta
Dio 242 con le Sue illuminazioni e risposte 243 - e sulle verità della Fede Cristiana dell’Ordine
Gesù Redentore tra cui i Misteri del Rosario, ma per non più di quindici minuti come suggerì
la Madonna il 10-12-1925 a Lucia di Fatima 244 . Il Buddha, invece, consigliò ai suoi discepoli di
236 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43-44 . Si veda anche La conoscenza del Sé, pagina 44 - 51, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 96-100 (La meditazione introspettiva – “vipassana”), Einaudi Tascabili237 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 60 (Corpo mentale), Mediterranee238 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 59-60 (Corpo fisico), Mediterranee239 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 47 (Cervello), pagine 58-59 (Corpo astrale) e pagina 60 (Corpo mentale), Mediterranee240 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 47 (Cervello), Mediterranee241 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee242 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 Gennaio, del 28 Marzo, del 29 Maggio, del 17 e 21Luglio, del 19 e 30 Agosto e del 4 Settembre Amrita243 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 8 aprile, del 21 Luglio, del 19 e 30 Agosto e del 24 Novembre, Amrita244 AA.VV. Pregate, Pregate, Pregate, pagina 248, MIR
43
meditare su un unico fatto l’origine e la cessazione delle sofferenze 245 nell’uomo, ma consigliò loro
di fare anche lunghe meditazioni in particolare una profonda analisi riflessiva del proprio stato
mentale 246 .
Per sapere ciò che non sa l’uomo può cercare nelle biblioteche, oppure può fare domande
ad altri; ma è dentro se stesso che l’uomo può trovare le risposte sulle verità e sui misteri
della vita; non lo dico io, lo dice il Signore Dio:
a. << Perché cercare la guida in qualcun altro? Perché non venire direttamente da me?
Non sai che IO SONO dentro di te ? Non sai che se solo Me lo permetti IO SONO qui per
rispondere a tutte le domande, per aiutare a risolvere i problemi e per guidare e dirigere i tuoi
passi? Non mi impongo mai a nessuno. Devi scegliere di cercare e di trovarmi, e quando lo fai IO
SONO lì pronto a prendere le redini, a riversare l’amore su di te e attraverso di te, pronto a
mostrarti il cammino. Una volta che hai fatto la tua scelta e Mi hai permesso di tenere il timone,
puoi rilassarti e semplicemente seguire passo a passo le Mie istruzioni; assisterai al dispiegarsi
delle Mie meraviglie e della Mia gloria, vedrai accadere nella tua vita un miracolo dopo l’altro.
Scoprirai che quando qualcosa è giusta e ha la Mia piena benedizione, niente e nessuno può
ostacolarlo, poiché tutto avverrà al momento giusto in una perfezione autentica 247 >>;
b. << Perché non cominciare fin d’ora a ricevere la tua ispirazione spirituale facendoti
guidare direttamente, anziché attraverso qualcun altro? Non ti rendi conto di possedere dentro di
te saggezza, conoscenza e comprensione ? Non hai bisogno di cercarli al di fuori, ma devi invece
fermarti in tutta tranquillità per trovarli nel profondo del tuo cuore. Non vi è nulla di più splendido o
che valga di più del contatto diretto con Me, sorgente di tutto il creato. Ciò significa che devi
dedicarvi del tempo e, se necessario, procurartene per trovare questo contatto. Devi raggiungere
lo stadio in cui diventi davvero conscio di Me e della Mia divina e costante presenza, in cui desideri
condurmi nella totalità della tua vita, lo stadio in cui vuoi camminare e parlare con Me,
condividendo ogni cosa con Me, sia i tuoi successi che i tuoi fallimenti . Quando l’amore scorre e
tu sei tutt’uno con Me, più di ogni altra cosa desideri spartire ciò che hai con Me 248 >>.
c. << Le risposte interiori: Quando si cerca si trovano le risposte dentro di se. È
qualcosa che va sottolineato molto spesso e con molta forza. Si perde molto tempo indagando i
misteri della vita fuori di sé, quando sono invece all’interno del proprio essere. Quando ti renderai
pienamente conto che IO SONO dentro di te e che IO SONO tutto il sapere, tutta la saggezza,
tutta la comprensione, smetterai di perdere tempo.
Prova ad immaginare di avere una sorgente perenne di acqua spumeggiante che sale
dentro di te. Tutta la conoscenza, tutta la saggezza, tutta la comprensione, tutto l’Amore si trovano
proprio alla sorgente di questa fonte, in attesa di venire fuori, in attesa di manifestarsi, quando tu li
riconosca e li accetti.
245 Michael Carrithers, Buddha, pagine 43-44, Einaudi Tascabili246 Damien Keown, Buddhismo, pagina 97, Einaudi Tascabili247 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita248 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 19 Agosto, Amrita
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Non hai bisogno di alcun maestro, di alcun guru. Tutto quello di cui tu hai bisogno è
un’espansione di consapevolezza, in modo di poter accettare queste verità. Esse esistono perché
tutti possano accettarle, quando sono pronti a farlo 249 >>.
Ne deriva che le meditazioni devono essere sempre interiori e mai esteriori, cioè fuori
dell’uomo come quelle del Buddha, dei Buddhisti e di altri uomini Orientali e Occidentali.
Le risposte interiori, cioè quelle di Dio, sono sempre esatte perché Egli è “ (.)tutto il sapere,
tutta la saggezza, tutta la comprensione e tutto l’amore (.) 250 ” .
Purtroppo gli uomini, come ad esempio i Buddhisti, cercano quasi sempre fuori di loro e
perciò non trovano le risposte che invece hanno dentro di loro anche quelle sulle sofferenze.
Le meditazioni sono così differenti negli uomini che è impossibile catalogarle con
l’eccezione delle meditazioni dei fedeli delle singole religioni, ad esempio dei Cristiani
specialmente quelle sui Misteri del Rosario ( Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi ).
La Madonna dona “ Le Grazie necessarie alla Salvezza a tutti coloro che mediteranno sui
Misteri del Rosario per cinque mesi, al primo Sabato, si confesseranno, riceveranno la Santa
Eucarestia e mediteranno i Misteri per quindici minuti con l’intenzione di offrirLe riparazioni per i
torti subiti da Lei o da Suo Figlio Gesù 251 “. Questa promessa della Madonna dimostra quanto
siano importanti le meditazioni dell’uomo e in particolare quelle sui Misteri del Rosario e quelle per
scoprire i Misteri della vita, ma dimostra anche la potenza spirituale della Madonna stessa.
Il Buddha meditò e insegnò a meditare fuori se ed è per questo che non trovò Dio e non Lo
fece trovare, non Lo fa trovare e non Lo farà trovare ai suoi discepoli che osservano il suo metodo
di meditazione.
Il modello di meditazione buddhista sugli oggetti è chiamato dei Quattro Assorbimenti
( Jhana); in questi modelli i livelli meditativi sono di crescente intensità 252 , ma tutti e quattro
insegnano a meditare fuori di sé, mentre Dio, con la Sua onniscienza e potenza, si trova nel
cuore dell’uomo 253 . Buddha prescrisse ai suoi discepoli che loro dovevano meditare su di
un unico fatto, l’origine e l’estinzione della sofferenza nell’uomo 254 ; tutti questi tipi di
meditazione Buddhista sono al di fuori dell’uomo, nei mondi astrale e mentale; perciò la
meditazione insegnata dal Buddha impedisce la meditazione nel cuore, dove ci aspetta Dio;
perciò il sapere del Buddha e dei Buddhisti sarà sempre un limitato sapere umano, del tutto
inadeguato senza la Sapienza di Dio !
Gotama Siddhattha, da giovane, come figlio di un ricco o di un nobile uomo, ebbe
personali esperienze di vita come figlio, marito e padre di un bambino e come amico prima di
249 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee250 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee251 AA.VV. Pregate, Pregate, Pregate, pagina 248, MIR252 Michael Carrithers, Buddha, pagine 37, Einaudi Tascabili253 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn,pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’ 8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 19 e del 30Agosto e del 4 Settembre, Amrita254 Michael Carrithers, Buddha, pages 43-44 , Einaudi Tascabili
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scoprire all’esterno del suo palazzo: in un vecchio, la vecchiaia, in un malato, la malattia e in un
funerale, la morte. Alla fine vide un religioso errante, un samana, sereno e calmo, che aveva
rinunciato ai piaceri del mondo e della carne, e in tal modo capì che quella era la via per scoprire
come sconfiggere il dolore dalla vita, se ciò fosse stato possibile.
Le esperienze dirette della vita possono essere di due tipi: intime ( sensazioni,
emozioni, gioie, sentimenti e stati d’animo ) oppure esterne a noi, sulle azioni che abbiamo fatto,
sulle omissioni, sulle cose, sui fatti, sulle situazioni o sulle sofferenze e le gioie degli umani.
In teoria si può meditare su tutto. Ma noi suggeriamo di meditare soltanto sulle Verità
della Fede Cristiana dell’Ordine Gesù Redentore; tuttavia la meditazione più importante è quella
nel cuore dove ci aspetta il Signore Dio per essere riconosciuto e fatto emergere 255 anche per
rispondere alle nostre domande 256 !
Il Conoscere del Buddha solo per sé stessi impedisce all’uomo, cioè ai Buddhisti, di
beneficiare della onniscienza di Dio, perché Siddharta ignorò l’Assoluto dato che non trovò alcuna
prova dell’esistenza di un’anima personale (Atman) o del suo equivalente cosmico (Brahman) 257,
nonostante che il Signore Dio fosse anche suo cuore 258 . Siddharta non trovò Dio perché non
meditò nel suo intimo, dove aveva il cuore e fu per questo che commise errori gravissimi
perché fu ingannato da Satana 259 . Si veda l’errore n*8 del paragrafo 21 di questo documento.
La meditazione è un profonda riflessione dell’uomo per capire le verità della vita, le ragioni
e il senso della vita stessa o per altri scopi, ma il miglior modo per trovare le citate verità e ragioni
è quello di fare domande direttamente a Dio che ci aspetta nel nostro cuore 260 .
Noi Cristiani dell’Ordine Gesù Redentore concentriamo il nostro pensiero nel nostro intimo
dove c’è il cuore e chiediamo al Signore Dio la spiegazione dei misteri della Vita e delle verità della
Fede Cristiana.
Quindi, come ci sono due metodi di meditazione, uno interiore e l’altro esteriore 261 , ci sono
anche due luoghi per la meditazione:
a. Il primo luogo per la meditazione è dentro di noi, nel nostro intimo, dov’è il nostro
cuore ( meditazione interiore); è il luogo più importante dove meditare, perché è lì che ci aspetta
il Signore Dio 262 , se siamo capaci di fare silenzio dentro di noi perché è nella quiete che Dio ci
255 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio , Amrita256 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61, Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Marzo, dell’8 Aprile e del 21 Luglio, Amrita257 Damien Keown, Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili258 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita259 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggi del 25 Dicembre 1991, del 25 Febbraio 1992 e del 25 Marzo 1992260 Deuteronomio 30, 11- 14 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e del 4 Settembre, Amrita261 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee262 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita
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parla 263 e che riceviamo le risposte del Signore alle nostre domande o le Sue illuminazioni sui
nostri dubbi 264 .
Lo stesso Signore Dio disse :
a. << Smetti di cercare aiuto negli altri , cercalo dentro di te e lo troverai (.) .265 >>;
b. << Scopri che il Regno dei Cieli è dentro di te; puoi cessare la tua ricerca e guardare in
te:vi troverai tutto ciò che cerchi (.) 266 >>;
c. << (.) << (.) Quindi, quando un dubbio qualsiasi ti assale, volgi lo sguardo dentro di te,
ricerca la verità e io te la rivelerò; indi prosegui in pace e fiducioso per la tua strada 267
>> ;
d. << Perché cercare la guida in qualcun altro? Perché non venire direttamente da me?
Non sai che, se solo me lo permetti, IO SONO qui per rispondere a tutte le domande,
per aiutare a risolvere i problemi e per guidare e dirigere i tuoi passi? Non mi impongo
mai a nessuno (.) 268 >>;
e. << Guarda dentro di te e il tuo cuore ti parlerà. Fai il tuo esame e non prestare ascolto
a tutto ciò che c’è fuori, perché se ascolti i tanti sussurri e brusii esterni, ti troverai in un
tal dilemma da non sapere più distinguere il vero dal falso e smarrirai la strada. Tutte le
anime possono trovare la verità dentro di loro, ma ciò significa che esse devono
dedicare del tempo all’interiorizzazione (.) 269 >>.
La meditazione interiore è importantissima, ma anche le riflessioni sui nostri pensieri, sulle
nostre azioni o omissioni sono molto importanti perché nel nostro intimo mondo c’è anche la verità
di noi stessi; questa verità dobbiamo cercare per capire le vere ragioni del nostro agire perché <<
vivere spiritualmente significa conoscere se stessi 270 >>.
In materia i Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 insegnano che è fondamentale
conoscere noi stessi per la nostra crescita spirituale; sull’argomento essi dicono: “ nell’intimo
di noi stessi dobbiamo esercitare una costante consapevolezza del nostro essere per conoscersi,
cioè per sapere come siamo veramente. È necessario cercare la verità del nostro essere perché -
per modificare l’Umanità - dobbiamo modificare i singoli individui, le cui limitazioni cadono << (.) a
seguito di intime riflessioni, di un’attenta analisi, appunto, nella quale si comprende che la propria
responsabilità, la propria esistenza, deve essere più sentita, più volta gli altri. Quindi un duplice
rendersi consapevoli dei propri limiti e della possibilità di essere diversi. Esercitate la costante
consapevolezza, perché essa può allargarsi e abbracciare quella parte di voi che oggi è
inconscia; senza fermarsi, continuando continuamente in questo esame; e la verità di voi stessi
263 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 143-144 (Stai nella quiete e ascolta. Non ti chiedo nulla di più), Mediterranee264 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi dell’8 Aprile e del 30 Agosto, Amrita265 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Gennaio, Amrita266 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita267 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’8 Aprile, Amrita268 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita269 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 del Novembre, Amrita270 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagina 127 (Il significato di vivere spiritualmente), Mediterranee
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verrà alla superficie, sarà una vostra conquista. E nella conquista di questa verità individuale – che
poi corrisponde alla realtà di voi stessi – voi sottoporrete voi stessi ad un trattamento di
psicoanalisi, di psicoterapia. Non si tratta di trovare attenuanti al proprio modo di agire, ma di
cercare di comprendere come veramente noi siamo, 121g. Vivere spiritualmente significa
conoscere se stessi; tendere con tutto se stessi a quegli ideali di altruismo, di amore al prossimo,
di spiritualità portati dai maestri, ma ciò inteso nel giusto senso. Quelli sono gli ideali morali che la
vostra coscienza deve avere e quelli dovete perseguire. L’uomo deve conoscere se stesso,
conoscere i propri limiti, capire fino a che punto è del mondo e fino a che punto è dello spirito.
Questo significa vivere una vita spirituale, 127g. La costante, vigile consapevolezza(vedi) di se
stessi, il costante vigile esame del proprio ragionamento – nella massima sincerità di se stessi –
deve fare comprendere i motivi per i quali quel pensiero sussiste, senza preoccuparsi se possono
apparire motivi egoistici. L’egoismo (vedi) è stato, fino a questo momento dell’evoluzione, la
spinta che vi ha fatto progredire, che ha sviluppato i vostri veicoli, le vostre facoltà, la
vostra vita interiore possiamo dire. È da ora in poi, quando comincia a rivelarsi la possibilità di
un sentire che fluisca liberamente, che l’egoismo non ha più ragioni di esistere. Il pensiero che
siete voi, o il pensatore, che siete voi, può sperimentare il reale, solo se il suo pensiero trascende
se stesso, cioè trascende ogni moto egoistico, l’io. E questo trascendere si realizza ora, o forse fra
mille anni, solo e sempre nella costante consapevolezza di voi stessi. Il tempo non ha importanza.
La vostra meditazione può durare anni, forse vite: ma ciò non vuol dire che voi dobbiate
rimandare, che non c’è fretta di giungere ad una conclusione 271 >> .
b. Il secondo luogo per la meditazione, è al di fuori dell’uomo ( meditazione
esteriore), fuori di noi stessi, nei mondi o piani astrale e mentale 272 con il pensiero 273 ; così
meditano la maggior parte degli Orientali, Buddhisti inclusi.
Il pensiero è un’attività consapevole della mente; la mente è un corpo diverso dal corpo
fisico e quindi è separata dal cervello, ma è collegata con esso; si veda Cerchio Firenze 77,
Dizionario del Cerchio, pagine 47 (cervello), 60 (corpo mentale) 113 (facoltà psichiche), 210
(pensiero), Mediterranee ; tuttavia << Il pensiero, considerato come idea, come significato, come
attività del pensatore-pensiero, è analogo all’attributo, alla condizione, alla qualità, allo stato delle
cose; cioè non esiste in sé ma è strettamente connesso al pensatore-pensiero in quanto tutto uno
con quello: tutto quanto l’uomo considera astratto. Cioè esistente solo come pensato, in sé ha la
natura dell’idea, ma come tale è indissolubilmente legato al supporto, al substrato di “sostanza”: il
pensatore-pensiero 274 >>.
Nei piani o mondi astrale e mentale il Signore Dio non si lascia fare trovare da noi perché ci
sono troppi dilemmi e troppa confusione in tali piani o mondi 275 . Nel piano astrale o mentale può
271 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 54-55 (Conoscere se stessi), Mediterranee272 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 219-221 (Piani astrale e mentale), Mediterranee273 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 210 (Pensiero), Mediterranee274 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 202, Mediterranee275 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Novembre, Amrita
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accadere all’uomo un evento molto spiacevole: essere ingannati da Satana come accadde a me,
ma poi capii l’inganno e perciò smisi di meditare fuori di me.
Io penso che in tale “secondo luogo ” Siddhattha abbia indirizzato la sua attenzione per
trovare le verità della vita , (.) il significato e il senso di qualcosa o per chiarire i suoi dubbi su
argomenti specifici. Ma in questo modo egli fece grossi errori e perse il suo tempo meditativo
perché non meditò dentro se stesso, ma al di fuori di se stesso ; purtroppo per lui e per i suoi
discepoli non si possono trovare fuori di noi le spiegazioni dei Misteri della vita perché tali
spiegazioni si trovano soltanto all’interno del proprio essere dove ci aspetta Dio (.) con tutta la
conoscenza, tutta la saggezza, tutta la comprensione e tutto l’amore (.) 276 . Quando i discepoli del
Buddha se ne renderanno conto smetteranno di perdere tempo con le loro meditazioni fuori di se277.
Probabilmente questo secondo luogo per la meditazione fu insegnato a Siddhattha dai
suoi maestri Alàra Kàlàma e Uddaka Ramaputta ed è su questa base che il Buddha sviluppò il
suo metodo di meditazione 278 . Ma i due maestri di Siddhattha, Alàra e Uddaka, avrebbero dovuto
sapere che le Upanisad raccomandavano la meditazione sul Sé o Scintilla Divina che si trova nel
cuore dell’uomo 279 .
Siddhattha non sapeva che il Signore Dio era dentro lui stesso nel suo stesso cuore 280 e
da solo non riuscì a scoprirlo perché se avesse scoperto questo primo luogo per la meditazione
egli avrebbe trovato Dio con le Sue illuminazioni e risposte 281 e in tal modo non avrebbe
commesso errori nella sua dottrina.
Conseguentemente Siddhattha - non avendo imparato a meditare dentro se stesso ( anche
nel suo cuore ), primo metodo o primo luogo di meditazione - ma, avendo scelto di meditare
soltanto fuori da se stesso (secondo metodo o secondo luogo di meditazione) - non poté
insegnare ai suoi discepoli il primo metodo di meditazione, ma soltanto il secondo, nel secondo
posto, quello di meditare al di fuori di se stessi; perciò i Buddhisti, come il Buddha si trovano nelle
Tenebre 282 , della lontananza da Dio e dal Suo Cristo; perciò i Buddhisti non possono avere la
sapienza e la saggezza di Dio.
A causa del suo errato metodo di meditazione e modo di scoprire le verità della vita, il
Buddha non scoprì l’esistenza di Dio e della Scintilla Divina o Sé dentro se stesso, nel suo stesso
cuore 283 , e perciò ignorò che l’uomo potesse acquisire direttamente dal Signore, nel suo cuore,
276 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee277 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee278 Damien Keown, Buddismo, pagine 87-100 (La meditazione), Einaudi Tascabili279 Michael Carrithers, Buddha, pagina 35, Einaudi Tascabili280 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 Gennaio, 28 Marzo, del 29 Maggio, del 21 Luglio e del 4 Settembre, Amrita281 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Gennaio, del 28 Marzo, del 19 e del 30 Agosto e del 24 Novembre, Amrita ; La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee282 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 25 Dicembre, Amrita283 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e del 4 Settembre, Amrita
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per mezzo dell’Illuminazione Divina le verità della vita 284 ( udendo la voce di Dio come Eileen
Caddy, donna inglese, nel 20° secolo o la voce del Signore Gesù Cristo, come accadde a Jakob
Lorber, austriaco, nel 19° secolo. Nel 20° secolo a Maria Valtorta, italiana, fu concesso di rivivere
gli episodi evangelici come se vi avesse partecipato duemila anni fa durante la vita di Gesù in
Palestina ).
Siddhattha erroneamente credette che l’uomo potesse acquisire la conoscenza soltanto
con la mente, cioè fuori da se stesso, in particolare con la meditazione su di un solo fatto:
l’origine e l’estinzione della sofferenza nell’uomo 285; perciò il Buddha ignorò la possibilità che il
Signore Dio stesso parlasse ai Suoi figli, ma ignorò anche la relazione d’amore che unisce tutti
gli esseri umani e il loro Dio 286 .
Questa ignoranza causò una separazione del Buddha da Dio a livello mentale, ma
limitatamente allo stesso Siddhattha dato che Dio è sempre presente nel cuore di tutti i Suoi figli 287
chiunque essi siano, anche dei Buddhisti e di altri uomini che non credono in Dio, ma Dio è anche
nel cuore dei malvagi.
Gli uomini sono uniti da una relazione d’amore tra loro e il loro Dio, ma moltissimi uomini
non ne conoscono l’esistenza o non la accettano; purtroppo, però, tale separazione da Dio e dagli
altri esseri umani è all’origine di tutte le sofferenze del mondo, dei conflitti e delle guerre 288 >> .
Perciò dei Buddhisti è molto apprezzata la Non violenza.
20. Le risposte di Dio alle domande dell’uomo
Il Signore Dio disse a Findhorn: << Non appoggiarti a nessuno. Non hai bisogno di alcun
sostegno esterno né di essere rassicurato, perché tutto ciò di cui hai bisogno è racchiuso dentro di
te. È alla pace interiore che ciascuno aspira, ed essa giunge ogniqualvolta ti soffermi a cercarla. Ti
soffermi ad esaminare la verità, oppure accetti senza discernimento tutto ciò che vedi, senti o
leggi? Quando conosci qualcosa dal di dentro, niente e nessuno dall’esterno può scuotere questa
tua conoscenza. Diventa per te così reale che non t’importerebbe neppure se il mondo intero
dovesse opporvisi dicendoti che hai torto: potresti tranquillamente proseguire il tuo cammino senza
esserne minimamente turbato o sbilanciato. Ecco la gioia e la forza della conoscenza interiore, ed
è quanto può conferirti la pace che va oltre ogni intendimento.
Allora, quando un dubbio qualsiasi ti assale, volgi lo sguardo dentro di te, ricerca la
verità ed io te la rivelerò; indi, prosegui in pace e fiducioso per la tua strada 289 >> .
Dopo avere fatto le sue domande a Dio l’uomo deve aspettare le Sue risposte e perciò fà
silenzio dentro di se mentre rimane in ascolto per la risposta di Dio che giunge rapidamente. Per
284 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 Gennaio, del 28 Marzo, del 29 Maggio, del 19 e 30 Agosto e del 24 Novembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, page 61 (Le risposte interiori), Mediterranee285 Michael Carrithers, Buddha, pagine 43-44, Einaudi Tascabili286 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 12 Settembre, Amrita287 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio e 4 Settembre, Amrita.288 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 12 Settembre, Amrita289 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’8 Aprile, Amrita
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esempio: io non capivo come il Signore potesse essere Uno e Trino nella Santissima Trinità. Allora
feci una domanda a Dio: come è possibile che ciò possa accadere considerando che Voi, l’Unico
Dio, non siete una persona 290 ?
La risposta del Signore mi venne subito per mezzo di luminose immagini spirituali ( è uno
dei modi con i quali il Signore ci risponde): io vidi nella mia vista interiore un attaccapanni con tre
cappelli, cioè tre bombette identiche, stile Inglese, appese all’attaccapanni. Dopodiché intuii
immediatamente che il Padre, la Madre e il Figlio Gesù erano tre Manifestazioni dell’Unico Dio per
rendersi visibile e comprensibile agli uomini 291 . Lo Spirito Santo, cioè Dio 292, usa la
Manifestazione del Padre, della Madre Spirito Santo o del Figlio Gesù in dipendenza delle
circostanze.
Io credo che il Signore Dio, come Padre, apparisca agli uomini in molti casi sino
dall’antichità per rendersi visibile e comprensibile agli uomini, come è accaduto a me. Il Signore
Dio Padre apparve a me il 18 Novembre 2009, su di un trono sfavillante di luci multicolori nel cielo
a circa 30-40 metri dal mio corpo spirituale. Io non vidi il Signore di fronte, perché vidi la parte
posteriore del Suo trono da sinistra e perciò non potei vedere il Suo viso. Mi ricordo anche che in
questa o in un’altra occasione il Signore Dio mi disse “Io ti conosco” ( ma come conosce me, il
Signore conosce ogni altro uomo per mezzo della Scintilla Divina o Sé che il Signore stesso dona
a ciascun uomo ).
21. Gli otto errori fondamentali del Buddha
Gli errori fatti dal Buddha dimostrano che egli meditò soltanto nei mondi astrale e mentale,
cioè fuori di lui, ed ignorò il suo intimo, cioè il suo cuore, dove l’uomo può trovare il suo Dio 293 .
Conseguentemente Siddharta non trovò Dio e le Sue illuminazioni e le Sue risposte ai suoi dubbi.
Mi risulta che per i Buddhismi il Buddha coincide con l’Assoluto ( si veda enciclopedia
L’Universale, Volume 30, Gerhard Bellinger, page 105, Garzanti, Italia); se fosse così Siddharta
sarebbe anche onnisciente. È una millanteria perché il Signore Dio, l’Assoluto è il Tutto e il Tutto
trascende, mentre il Buddha senza Dio fu, è e sarà , soltanto un uomo, al massimo un santo, ma
privo della sintonia con Dio perché penso che anche nel Nirvana il Buddha continui ad ignorare Dio
. Il Buddha fece grossi sbagli e perciò non fu onnisciente né onnipotente perché era privo
della sintonia con Dio, penso che il Buddha anche nel Nirvana continui ad ignorare Dio; infatti per
benedire la Terra ogni anno Siddhattha ha bisogno dell’aiuto del Signore Gesù Cristo ( Si veda
Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14-18, L’Ariete ). Anche per il Buddha il Signore
Gesù è la via per Dio; perciò il Buddha deve passare attraverso Lui 294 per arrivare a Dio.
290 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 71-72 (Dio), Mediterranee291 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 40, Armenia292 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita293 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 17 Luglio, del 30 Agosto e del 4 Settembre, Amrita294 Vangelo di Giovanni 14, 6-7
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Il Cristo disse: << Ve lo assicuro: chi ha fede in me farà anche lui le opere che faccio io, e
ne farà di più grandi perché io ritorno al Padre. E tutto quello che domanderete nel mio nome, io lo
farò, perché la Gloria del Padre sia manifestata nel Figlio. Se mi chiederete qualcosa nel mio
nome io la farò 295 >>. Così, considerando che Gesù deve venire ogni anno nella valle del Wesak
per ricevere e potenziare la Benedizione del Buddha alla Terra 296 , ciò significa – per me – che il
Buddha non ha ancora eletto Gesù Cristo a suo Maestro e Signore; perciò il Cristo non abita
ancora nel Buddha con il Padre; se il Signore Gesù abitasse con il Padre nel Buddha non ci
sarebbe bisogno che il Signore Gesù potenziasse ogni anno la Benedizione del Buddha alla Terra
nella valle del Wesak come ho già detto.
Non mi risulta che il Buddha abbia mai parlato ai suoi discepoli o ad altri di Dio, l’Assoluto297 . Questo silenzio, insieme alla rigida regola della esperienza diretta - attraverso la meditazione
sugli oggetti, i colori, il respiro e su un solo fatto: la meditazione sull’origine e l’estinzione delle
sofferenze dell’uomo 298 - impedisce ai Buddhisti di diventare sapienti per mezzo degli
insegnamenti del Signore Dio.
Il Buddha avendo insegnato ai suoi discepoli a meditare soltanto fuori di se stessi è la
causa delle Tenebre della ignoranza di Dio e della Sua Sapienza nei Buddhisti.
Sottolineo che il Buddha fu un maestro, ma come tale doveva sapere che il Signore Dio è
Spirito 299 e che Egli è assoluto 300, è, cioè, in ogni cosa e in ognuno 301 ed è il Tutto e perciò, Egli è
indefinibile 302 , ma onnipresente con il Suo Spirito 303 .
Inoltre il Buddha, come maestro, avrebbe dovuto sapere che Satana – Mara è presente nei
piani o mondi astrale e mentale e che egli inganna gli uomini con il pensiero anche quando essi
meditano; conseguentemente Buddha doveva considerare questi due fatti anche per le sue
meditazioni per quanto riguarda il Diavolo, l’Antagonista del Signore Dio, che è anche il nostro
nemico.
Questi otto errori del Buddha determinano la separazione virtuale dei Buddhisti dal Signore
Dio e cooperano anche a fare restare i Buddhisti nelle Tenebre dell’ignoranza, che consistono nella
separazione da Dio:
Errore N°1: Buddha non meditò dentro se stesso e perciò non trovò o non scoprì il
Signore Dio che lo aspettava come ogni altro uomo nel suo cuore 304 ; Siddhattha non
295 Vangelo di Giovanni 14, 12-14296 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14-18, L’Ariete297 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio. Pagine 71-72 (Dio), Mediterranee298 Michael Carrithers, Buddha, pages 35-42 (La meditazione e il Rifiuto della meditazione), Einaudi Tascabili299 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita300 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 33-34 (Assoluto), pagine 71-72 (Dio) e pagine 296-297 ( Tutto; Tutto è perfetto, ; Tutto-Uno-Assoluto ), Mediterranee301 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita 302 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, page 266, Mediterranee303 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita304 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi dell’8 Aprile,del 29 Maggio, del 17 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita
52
avendo trovato il Signore, Lo ignorò e in tal modo egli perse le Sue illuminazioni e le Sue
risposte 305 .
Il Buddha ignorò la possibilità che Dio parlasse ai Suoi figli, ma soprattutto ignorò la
relazione d’amore che unisce tutti gli esseri umani al loro Dio 306. Ciò originò una separazione del
Buddha da Dio a livello mentale, ma limitatamente al Buddha, poiché Dio è sempre presente nei
Suoi figli 307 . La separazione da Dio e dagli altri esseri umani è all’origine ed è la causa di tutte le
sofferenze, i conflitti e le guerre del mondo 308 .
Mi risulta che il Buddha non rispose mai a domande sull’esistenza di Dio “non
considerandola fondamentale ai fini della Salvezza 309 “ . Tuttavia siccome so che Siddhattha fece
grossi sbagli devo concludere che egli non abbia mai avuto una relazione con Dio 310 , che non
pose mai domande a Dio e perciò egli non poté avere le Sue risposte e illuminazioni 311 .
Fortunatamente per i Buddhisti il Padre-Madre-Dio 312 li ama ugualmente di un amore
paterno e materno insieme, fermo il principio della loro libertà di credere o meno in Dio, così come
abbiamo già riferito 313 , perciò il Signore li farà reincarnare sulla Terra – come tutti gli altri peccatori
– una o più volte, per correggerli secondo le regole della legge dell’evoluzione, della
reincarnazione e della legge del karma 314 .
Io spero che i Buddhisti vogliano rendersi conto, con le sole osservazioni sulla perfezione
della Natura e delle creature che esiste un Essere Supremo, origine della vita e di ogni cosa che
non è un principio, ma un Essere Divino assoluto, eterno e infinito 315 .
Il Signore Dio ha ideato, realizzato ed organizzato la Vita come noi la conosciamo con le
leggi che la disciplinano con millesimale precisione, a cominciare dalle leggi dell’Evoluzione, della
Reincarnazione e del Karma ( o legge di causa e di effetto).
Ma i Buddhisti ignorando che anche loro sono uno con Dio e sentendosi loro stessi separati
dal Signore non Gli permettono di emergere nei loro cuori 316 , perché il Signore Dio rispetta la
libertà dell’uomo e il libero arbitrio che gli ha donato 317 ; il Signore non si impone mai a nessuno318 . I Buddhisti debbono essere soddisfatti dei frutti karmici della loro rinuncia alla sete o bramosia
305 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’ 8 Aprile, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita306 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 12 Settembre, Amrita307 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita308 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 12 Settembre, Amrita309 Enciclopedia L’Universale, Religioni, Gerhard J. Bellinger, Volume 30, pagina 104, Garzanti, Italy.310 Damien Keown, Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili311 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Gennaio, dell’8 Aprile, del 16 Maggio, del 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita312 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee313 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia314 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), pagina 209 (Karma) e pagina 214 (Reincarnazione), Mediterranee315 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 33-34 (Assoluto), pagine 71-72 (Dio), pagine 296-297 ( Tutto, Tutto è perfetto, Tutto-Uno-Assoluto), Mediterranee316 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita317 Siracide 15, 14-20318 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita
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o attaccamento per i piaceri del mondo e della carne; questi frutti sono la pace, la serenità e la
riduzione o sospensione del dolore 319 , ma non la cessazione del dolore come abbiamo già
detto;tali frutti non comprendono la Filiazione Divina 320 .
Ciò posto, i Buddhisti dovrebbero rendersi conto che anche la formula di adesione al
Buddhismo è sbagliata: “ Io prendo rifugio nel Buddha, nella dottrina (Dhamma) e nella Comunità
(Sangha) 321 “ ; anche questo è un grosso errore 322 , che ha indotto i Buddhisti a deificare il
Buddha, onorato come se fosse Dio nei loro templi, ed in tal modo diventano idolatri 323 . La prima
persona responsabile di questo grosso errore è il Buddha stesso, il quale – nonostante che fosse
un maestro inviato sulla Terra per correggere gli errori del Brahmanesimo e non per fondare una
nuova religione 324 - egli non parlò ai suoi discepoli del Dio assoluto che ci è Padre e Madre 325 .
perché non riuscì ad avere una prova di Lui in meditazione 326 in quanto cercò il Signore fuori da se
stesso, nei mondi astrale e mentale, e non dove Dio era: dentro lui stesso ( nel cuore del
Buddha ).
Il non parlare di Dio ai suoi discepoli da parte del Buddha ha fatto sì che loro, cioè i suoi
discepoli, commettessero il secondo errore più grande deificare il Buddha perché gli uomini hanno
un innato bisogno di Dio, anche i Buddhisti ( ed è per tale bisogno che essi hanno deificato lo
stesso Buddha ).
I Buddhismi non riconoscono il Signore Dio, l’Assoluto, che nel XX secolo ha detto a Eileen
Caddy: << (.) IO SONO in te, celato nelle tue profondità e aspetto che tu mi riconosca e mi faccia
emergere 327 >>. Perciò il Buddha non avendo parlato di Dio ai suoi discepoli per loro Dio
non c’è e quindi per loro non esiste.
Errore n°2: Buddha non riuscì a trovare, o scoprire, l’esistenza dell’Atman ( o Spirito, o
Scintilla Divina, o Sé che anima l’uomo 328 .
Gli uomini possono vedere il Sé o la Scintilla Divina d’argento o d’oro, specialmente coloro
che hanno il terzo occhio aperto come credo che avesse il Buddha Gotama Siddhattha; che
Siddhattha avesse aperto l’occhio spirituale lo deduco dalla seguente frase del Buddha: << (.)
questa [ dottrina del Sé eterno ] è una mera sensazione, un dibattersi nello sconforto da parte di
quei venerabili asceti e Brahman che non conoscono né vedono, e sono caduti vittima del
desiderio [ di tale Sé] ( D I 40-41) 329 .
319 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee320 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia321 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 28, Tascabili Economici Newton322 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi dell’8 Aprile e del 21 Luglio, Amrita 323 Esodo 20, 2 - 6324 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91 (La religione Buddhista), Mediterranee325 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee326 Damien Keown, Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili327 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita328 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee ; Per un mondo migliore, pagina 207 (Goccia o Scintilla Divina – Spirito – Sé), Mediterranee329 Michael Carrithers, Buddha, pageina51, Einaudi Tascabili
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Il comandamento del Buddha “ (.) conoscete invece per voi stessi ( A I 189 ) 330 senza
l’insegnamento intimo di Dio unito all’errore del Buddha stesso di meditare soltanto al di fuori di
se stessi sugli oggetti, i colori, sul respiro e sull’origine e l’estinzione delle sofferenze nell’uomo 331
non consentì a Siddharta stesso e ai suoi discepoli di conoscere i misteri della vita; Dio è anche
dentro ognuno di noi con una cellula del Suo Spirito infinito, cioè il Sé o Scintilla Divina 332 .
Dio, che è Spirito 333 ci riconosce il diritto alla libertà di obbedire o meno ai Suo
Comandamenti 334 , libertà che mai ci viene meno per il libero arbitrio 335 . Il Buddha impedisce di
fatto ai suoi discepoli la ricerca del Sé o Scintilla Divina o Spirito; fanno eccezione i Buddhisti
della Setta Pudgalavada 336.
Mi risulta che il Buddha << Dichiarò di non aver trovato nessuna prova dell’esistenza di
un’anima personale ( atman) o del suo equivalente cosmico ; tutto ciò perché il Buddha non meditò
nell’intimo di se stesso, cioè nel suo stesso cuore come insegnano le Upanisad 337 .
Il precetto erroneo di conoscere solo per se stessi senza gli insegnamenti di Dio, unito al
modo errato di meditare ( soltanto la meditazione fuori di se stessi: sugli oggetti, sui colori, sul
respiro e su di un solo fatto: l’origine e sulla cessazione delle sofferenze nell’uomo 338 ) indusse il
Buddha a commettere due altri grossi errori: l’erronea teoria dell’assenza del Sé o del Non Sé o
Anatta 339 alla quale unì quella dei Cinque Fattori 340, ugualmente sbagliata perché non considera la
Scintilla Divina o Sé dell’uomo.
Non so perché Siddhattha non vide le Scintille Divine o Sé nella sua vista spirituale. Non lo
capisco, considerato che le Scintille Divine possono essere viste frequentemente. Gli Indù
dell’epoca del Buddha praticavano la meditazione sulla Scintilla Divina o Sé sino dall’Antichità: “ In
una versione ispirata alle Upanisad, ci si può ad esempio concentrare sul Sé che dimora nel cuore
<< più piccolo di un granello di senape, e color dell’oro>> ( C III 14 ) (.) 341 “.
Vi cito due esempi di persone che hanno visto una o più Scintille Divine or Sé:
1. operazione chirurgica ad un occhio del Signor Mario Mancigotti, Italia ( Marzo 1987 ):
L’operazione fu fatta il 7 Marzo 1987 e per una strana coincidenza era il quarto anniversario
della morte di Daniela, figlia di Mario, morta sulla Terra, ma vivente in Cielo:<< Un pò sofferente,
Mario si riposa sul letto con l’occhio bendato; all’improvviso una scintilla vivissima di luce argentea
attraversa il suo campo visivo “ come un frammento di fuoco d’artificio che si sposta da sinistra
330 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili331 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35-42 (La meditazione e il rifiuto della meditazione), Einaudi Tascabili332 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 122 (La Frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee ; Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee 333 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita334 Siracide 15, 14-20335 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 161-162 (Libertà e Libero arbitrio), Mediterranee336 Valerio Zecchini, Buddhismo sentiero di luce, pagina 100, Demetra337 Michael Carrithers, Buddha, pagina 35, Einaudi Tascabili338 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35-42 (La meditazione e il rifiuto della meditazione), Einaudi Tascabili339 Michael Carrithers, Buddha, page 51, Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, La Filosofia Indiana, pagina 23, Tascabili Economici Newton340 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-51, Einaudi Tascabili341 Michael Carrithers, Buddha, page 35, Einaudi Tascabili
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verso destra”. Mario Mancigotti teme che sia successo qualcosa al suo occhio, ha paura di
qualche inconveniente; subito però Luisa ( mia nota: sua moglie e madre di Daniela ) gli comunica
di aver visto una strana cosa, una sorta di stellina luminosa fermarsi al di sopra del cuscino dalla
parte dell’occhio destro operato, e poi dileguarsi. La conferma arrivò solo in seguito, in Giugno (.).
In un messaggio Daniela ( mia nota:figlia di Luisa e Mario Mancigotti ), dice rivolta ai genitori e a
tutti i congressisti: << Con me dunque vi ringraziano tante creature come me lucenti di una
candida evanescente luce di cui siamo finalmente proprietari; perché sapeste quale conquista è il
passaggio da una luce riflessa ad una luce propria. Ne hai avuto conferma, papà, il giorno della
tua pena! 342 >> .
2. Quinto Incontro degli Amici di Findhorn a Montebello (Perugia), dal 1 al 4 Ottobre 1993 .
In uno dei seminari di questo Incontro, quello del Gioco della Trasformazione avvenne quanto
segue:
Il Gioco fu guidato da Isabella Popani ed è chiamato anche Gioco degli Angeli; è ispirato
all’insegnamento di Findhorn. Al seminario erano presenti, oltre alla guida Isabella Popani: Silvana,
Anna, Paola, Gianfelice ed io. Una delle visioni che ebbi in questo seminario fu un raggio di luce
rossa che ebbe origine da una Stellina nella mia vista interiore; presumo che la Stellina fosse la
mia Scintilla Divina o Sé; il raggio rosso era diretto verso il lato destro della mia vista interiore dove
c’era un’altra Stellina, O Scintilla Divina o Sé; forse era quella di Silvana, che era seduta alla mia
destra.
Tutti gli uomini dovrebbero credere nel Signore Dio e nel Signore Gesù; gli uomini
dovrebbero credere anche nelle Rivelazioni del nostro insegnamento; infine i Buddhisti dovrebbero
controllare e credere almeno alla Bhagavad Gita, che tratta del Sé e del sé; il sé con la esse
minuscola è il sé non duraturo che cambia ad ogni esistenza terrena dell’uomo con il cambiare dei
suoi corpi fisico, astrale e mentale ( il sé o io nasce nel corpo mentale dell’uomo 343 ), mentre la
Scintilla Divina o Sé e la Coscienza sono corpi eterni.
Il Buddha combatté le teorie, ma nel caso dell’Assenza del Sé e dei Cinque Fattori ne
formulò due lui stesso, sfortunatamente per i Buddhisti e per l’Umanità. La teoria dell’Assenza del
Sé o della Scintilla Divina è molto pericolosa perché, praticamente, essa nega la natura spirituale
dell’uomo. Chiunque può rendersi conto – solo se lo vuole – qui o nell’Aldilà che il comandamento
buddhico di “ conoscere solo per se stessi “ha fatto più danni di quelli che la grandine fà alle uve o
alle olive, dato che almeno i Buddhisti – non credendo in Dio e perciò nel loro Sé spirituale – si
sentono separati dallo Spirito di Dio e quindi Lo ignorano.
Dall’errore di ignorare l’esistenza del Dio assoluto, ne derivò il secondo quello di
negare l’esistenza del Sé, lo Spirito immortale dell’uomo. Ma è probabile che i primi due errori
siano stati causati dall’errore N°3, perché l’illuminazione viene dall’intimo dell’uomo 344 .
342 Paola Giovetti, I Messaggi della Speranza, pages 155-156, Mediterranee343 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee344 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio,del 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina
56
Errore n°3: il precetto del Buddha di conoscere solo per stessi 345 condanna i
Buddhisti alle tenebre dell’ignoranza della Sapienza di Dio, che era anche dentro
Siddhattha, nel suo stesso cuore; Dio ha detto che è tutto il sapere, tutta la saggezza, tutta
la comprensione e tutto l’amore; Dio ha detto anche di non perdere tempo (.) 346 :
Anche il terzo errore è gravissimo, quello di credere che l’uomo potesse scoprire i segreti
della vita senza rivolgersi a Dio, il Creatore della vita stessa e degli esseri viventi, il Dio
onnisciente che ci aspetta dentro di noi nel nostro stesso cuore per rispondere anche ai nostri
dubbi 347 ; anzi questo errore è la madre di tutti gli errori del Buddha, perché è nell’intimo, nel
cuore, che l’uomo riceve le illuminazioni, così come risulta dalla citata Rivelazione di Findhorn. Ma
per poter ricevere l’illuminazione dal di dentro occorre un determinato stato d’animo fondato sulla
Fede e sulla Fiducia in Dio, che il Buddha evidentemente non riuscì ad avere. Evidentemente
Siddharta non sapeva che Dio lo aspettava nel suo stesso cuore 348 e nemmeno lo intuì.
Il Comandamento del Buddha di conoscere per voi stessi senza considerare la presenza
del Signore Dio dentro di noi - unito alla meditazione sugli oggetti, sui colori, sul respiro e,
soprattutto, sull’origine e la cessazione della sofferenza nell’uomo e quindi il meditare soltanto al
di fuori di loro stessi, priva i Buddhisti della possibilità di avere un rapporto diretto con il loro
Padre-Madre-Dio meditando nel loro cuore 349, cioè dentro loro stessi .
Dio parla all’uomo direttamente o attraverso l’Angelo Custode, che è chiamato anche la
Voce della coscienza dell’uomo 350 .
Penso che per avere un rapporto con Dio, bisogna almeno riconoscerLo, poi avere fede e
fiducia in Lui 351 e infine occorre vivere evangelicamente in modo da farLo emergere dentro di noi352.
Il Buddha cercò Dio con certezza, ma nel modo sbagliato, evidentemente, perché cercò
Dio al di fuori di se stesso, invece che cercarlo nel suo stesso cuore; ritengo che Siddharta abbia
cercato con tutte le sue grandi forze mentali un rapporto intimo con Dio, ma non Lo trovò ( poiché
cercò il Signore fuori di se, invece che nel suo intimo e ne pretese la prova).
Questo errore del Buddha di credere solo all’esperienza personale diretta, il “conoscere
solo per se stessi “(A I 189 353 ) senza considerare la possibilità di errori fatti da Siddharta stesso
e dai suoi discepoli e senza considerare gli inganni di Satana fu un altro errore del Buddha dato
che Siddharta insegnò ai suoi discepoli a cercare nel posto sbagliato le verità della vita.
61 (Le risposte interiori), Mediterranee345 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili346 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee347 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita348 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e del 4 Settembre, Amrita349 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Febbraio, dell’8 Aprile, del 17 Luglio, del 30 Agosto e del 4 Settembre, Amrita 350 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 28, Mediterranee351 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 22 Luglio, Amrita352 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita353 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili
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Questo erroneo insegnamento, insieme con la meditazione fuori di se sugli oggetti, sui
colori, sul respiro e su di un solo fatto “ l’origine e l’estinzione della sofferenze nell’uomo “ , cioè
fuori da se stessi limitano la conoscenza dell’uomo e, quindi, dei Buddhisti, alla mente e alla
meditazione fuori di se stessi nei piani o mondi astrale e mentale, mentre c’è anche – ed è molto
superiore – la meditazione nel cuore dove ci aspetta il Signore Dio 354 dotato della Sua
onniscienza e di tutte le altre Sue qualità per rispondere alle nostre domande e per darci le Sue
illuminazioni 355 .
Il Non valore del precetto di conoscere solo per se stessi è chiaro perché senza gli
insegnamenti di Dio il Buddha commise tutti i suoi errori.
Il conoscere solo per se stessi è come un cancello che impedisce ai Buddhisti di trovare
Dio e il loro Sé o Scintilla Divina.
<< Il valore dell’esperienza diretta 356: nessuno conosce quanti satanici inganni il Buddha
subì vivendo senza l’aiuto di Dio meditando ( e insegnando a meditare ) fuori da se stesso soltanto
nei mondi astrale e mentale. Perciò le dirette esperienze del Buddha e dei Buddhisti senza
l’aiuto degli insegnamenti di Dio - che possono essere ottenuti soltanto cercando dentro di
noi 357 - sono un disvalore; ma possono diventare un doppio disvalore con gli inganni di
Satana.
La dottrina del Buddha e le sue dirette esperienze non sono le verità della vita, ma sono
verità incomplete e/o sbagliate. Per quanto concerne le verità della vita il Signore Dio disse a
Findhorn: “<< (.) Tutte le anime possono trovare la verità dentro di loro, ma ciò significa che esse
devono dedicare del tempo all’interiorizzazione (.) . Nella tranquillità conoscerai la verità; e la
verità ti renderà libero 358 >>.
Errore N°4: Buddha credette di essere capace di liberare se stesso e i suoi discepoli
dalle rinascite sulla Terra 359 senza l’aiuto di Dio e del Suo Cristo 360
La fase finale della Liberazione o Salvezza dell’uomo dalle rinascite sulla Terra è un’opera
di Dio per mezzo del Suo Cristo. Questo errore del Buddha di essere capace di liberare se stesso
e i suoi discepoli con la sua dottrina è figlio del conoscere solo per se stessi (Errore n° 3 del
Buddha senza l’aiuto di Dio e perciò del non riconoscere l’esistenza di Dio ( Errore N°1 del
Buddha) e del credere di essere capace di acquisire la Sapienza meditando fuori da se stessi nei
354 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 17 Luglio, 30 Agosto e 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita ; La voce di Dio a Findhorn, pagina 61, Mediterranee355 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 ;Le porte interiori, Messaggi del 23 e28 Gennaio, dell’8 Aprile, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita356 Michael Carrithers, Buddha, pagine 42-44 (IL valore dell’esperienza diretta), Einaudi Tascabili357 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto e del 24 Novembre, Amrita358 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 e 24 Novembre, Amrita359 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee360 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee
58
piani o mondi astrale e mentale ignorando le illuminazioni che ci pervengono dal Signore Dio, il
Quale ci aspetta nel nostro cuore 361 .
Errore n° 5: Buddha assicurò la cessazione della sofferenza come se fosse vera e
come se fosse merito suo e della sua dottrina; ciò non è vero perché il dolore non cessa,
ma è ridotto o sospeso dalle regole della Divina Legge del Karma agli uomini di tutti i popoli
e di tutte le religioni che vivono virtuosamente 362 , specialmente se dedicano la loro vita al
bene dei loro fratelli uomini:
Il dolore fà parte delle leggi della vita perché si è rivelato indispensabile all’onniscienza di
Dio, con le lotte e le tentazioni, per salvare i Demoni mediante l’incarnazione in uomini 363 per
vivere sulla Terra la complessa vita che conosciamo tutti .
Il Buddha non capì lo scopo nobile del dolore; forse non lo capì nemmeno da vecchio
quando il dolore lo colpì di nuovo 364 , perché fu ingiusto verso Dio; il Buddha soffrì di nuovo perché
il dolore viene sospeso, ma non cessa perché così dispone la legge di causa e di effetto o legge
karmica 365.
Il Buddha non capì che le sofferenze sono importantissime nella vita dell’uomo insieme alle
lotte e alle tentazioni per farlo crescere in sapienza e Coscienza ( secondo la Legge
dell’Evoluzione 366 ); è per tale Evoluzione che si nasce, si vive e si muore sulla Terra e poi negli
altri tre piani del Cosmo ( astrale, mentale e akasico 367 ) ; il dolore è quindi ineliminabile per le
ragioni che ho spiegato anche nel documento intitolato Gotama Siddhattha tra successi e
insuccessi e che qui sinteticamente riassumo: le lotte, le tentazioni e i dolori – e quindi nascita,
vita, malattia, vecchiaia, morte e sofferenze che ne derivano - furono inventate dal Signore Dio, il
Brahman, per consentire ai Demoni di redimersi con tali condizioni di vita, ferma restando la loro
libera volontà di farlo 368 .
Errore N°6: il Buddha credette che il dolore fosse un Male, mentre invece è un Bene
perché induce l’uomo alla riflessione e quindi alla comprensione del suo stato d’essere con
la scoperta dei suoi vizi, difetti e povertà (limiti) e dei suoi errori se impara a conoscere se
stesso:
Il Buddha non capì che il dolore aiuta l’uomo a scoprire i suoi vizi, difetti e povertà (limiti) e
anche gli sbagli che fa se impara a conoscere se stesso 369 .
361 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, dell’8 Aprile, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto , del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita362 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee363 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia364 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton ; Michael Carrithers, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili365 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 157-159 (Legge di causa e di effetto e legge karmica, Mediterranee366 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 206 (Evoluzione) e 210 ( Legge di Evoluzione), Mediterranee367 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo) e pagine 216-221 (Piani), Mediterranee368 Siracide 15, 14- 20 ; Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia369 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 54-55 (Conoscere se stessi) ; La voce dell’ignoto, pagine 45-50, Mediterranee
59
Il Signore Gesù disse della povertà, della malattia e del dolore:
<< Io permetto che miseria e sventure di tutti i generi vengano tra gli uomini quando essi si
allontanano completamente da me e diventano servi del mondo. Poiché miseria e avversità
costringono gli uomini a pensare alla causa della loro miseria, li rendono più acuti e intuitivi e in
questo modo dal popolo sorgono uomini saggi e intelligenti, che aprono gli occhi agli altri e
mostrano loro le cause della loro comune miseria, e così molti rinunciano alla loro pigrizia e si
apprestano a combattere contro quegli sfaccendati divenuti potenti che comandano sui popoli e
sono le cause della comune miseria. Costoro vengono allora sovente vinti oppure costretti a dare
ai popoli leggi tali che consentono loro di sopravvivere. E in questo modo felicità e benessere
ritornano fra gli uomini, nella misura in cui gli uomini si sono nuovamente rivolti all’unico
vero Dio.
Non si può certo dare la colpa a Dio se gli uomini si procurano da soli malattie e
dolori di tutti i generi. Dio ha continuamente destato per gli uomini di questa Terra veggenti e
profeti, che hanno insegnato agli uomini, divenuti sempre più ciechi e sordi, la volontà di Dio.
L’uomo quindi non può certo dire che nessuno gli ha insegnato come deve vivere in base alla
volontà di Dio. Ma gli uomini sovente hanno deriso e dileggiato i veggenti destati da Dio, e non
hanno badato al senso dei loro discorsi (.) 370 .
Errore n°7: il Buddha e i suoi discepoli fondarono una nuova religione o stile di vita
senza Dio, il Dio assoluto nostro Padre e Madre, con la formula di adesione al Buddhismo371 :
La formula di adesione al Buddhismo “ Prendo rifugio nel Buddha, nella Dottrina
(Dhamma), nella Comunità (Sangha)” crea degli idolatri 372 .
Cosa è stato capace di fare il Buddha, forse involontariamente? Una religione o uno stile di
vita senza Dio; i Buddhisti, incluso il Buddha, rimarranno confinati nel Nirvana a non arriveranno
alla filiazione divina se essi non ascolteranno le Guide che vengono date a quelle persone che
sulla Terra non ebbero la possibilità di conoscere la Dottrina di Gesù Cristo sulla Terra. In proposito
il Signore Gesù disse: quelle persone se “ (.) però testardamente permangono nelle loro
convinzioni, saranno sempre valutate in base alla loro dottrina e alla conseguente condotta di vita,
e non giungeranno alla filiazione divina (.) 373 “.
Aggiungo, come un altro fatto, che Satana è il nemico di Dio e dell’uomo e che il
Diavolo fu il solo che poté ottenere vantaggi da una religione senza Dio come quella
fondata dal Buddha e dai suoi discepoli. Per questa ragione penso che Satana, il Demonio,
abbia indotto Siddhattha e qualche suo discepolo a fondare la nuova religione o stile di vita senza
Dio: il Buddhismo
370 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 133-137 (Il significato della miseria, della malattia e del dolore), Armenia371 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 28, Tascabili Economici Newton372 Esodo 20, 2-6373 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia
60
In proposito il Signore Dio disse a Findhorn nel XX secolo: << Perché cercare la guida di
qualcun altro? Perché non venire direttamente da Me. Non sai che IO Sono dentro di te? Non sai
che, se solo Me lo permetti, IO SONO qui per rispondere a tutte le domande, per aiutare a
risolvere i problemi e per guidare e dirigere i tuoi passi ? Non mi impongo mai a nessuno. Devi
scegliere di cercare si trovarmi, e quando lo fai IO SONO lì pronto a prendere le redini, a riversare
l’amore su di te e attraverso di te, pronto a mostrarti il cammino. Una volta che hai fatto la tua
scelta e Mi hai permesso di tenere il timone, puoi rilassarti e semplicemente seguire passo a
passo le Mie istruzioni: assisterai al dispiegarsi delle Mie meraviglie e della Mia gloria, vedrai
accadere nella tua vita un miracolo dopo l’altro. Scoprirai che quando qualcosa è giusto e ha la
Mia piena benedizione, niente e nessuno può ostacolarlo, poiché tutto verrà al momento giusto in
una perfezione autentica 374 >>.
Errore N°8: Buddha scambiò le pressioni di Satana Mara, il Diavolo, per le pressioni
del Signore Dio, il Brahman
È un fatto che il Signore Dio non si imponga mai a nessuno così come disse nel Messaggio
del 21 Luglio ad Eileen Caddy, trascritto nella spiegazione dell’errore N°7.
Al massimo il Signore fà una o più proposte ai suoi figli e niente di più perché Egli rispetta il
libero arbitrio che ha donato all’uomo, perché la libertà 375 è il primo principio della vita e il principio
di miglioramento viene come secondo 376 . Perciò, dopo la Sua proposta il Signore Dio lascia
l’uomo libero di accettarla o meno.
Sono testimone di quattro proposte Divine, una di Dio o del Cristo, la seconda di qualcun
altro e la terza e la quarta del Signore Gesù:
- la prima proposta fatta a me avvenne nel 2002; il Signore mi fece pervenire tre
parole scritte nella mia vista interiore, una dopo l’altra: “ Ordine Gesù Redentore
“. Io non sapevo come fondare tale Ordine, ma chiesi informazioni al Vescovo
Alberto Ablondi e dopo un pò fondai l’Ordine senza sollecitazioni, pressioni e
tantomeno esortazioni da parte della Divinità perché Dio rispetta il libero arbitrio
che ci ha donato;
- la seconda proposta fu quella di pubblicare su Internet il Catechismo dell’Ordine
Gesù Redentore che stavo scrivendo, la qual cosa iniziai a fare circa un anno o
due dopo, ma non ricevetti alcuna sollecitazione;
- la terza proposta credo che venne da Gesù che mi disse semplicemente: <<
Illustra Buddha >>. Per prima cosa studiai la vita e la dottrina del Buddha su alcuni
libri, tutti quelli in vendita nelle librerie della mia città e dopo circa due anni iniziai a
illustrare Buddha in sei documenti dei quali l’ultimo, questo, è sotto traduzione ora,
Febbraio 2011;
374 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita375 Siracide 15, 14-20376 Jakob Lorber, il Signore parla, pagina 162, Armenia
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- la quarta proposta è un pò strana e credo mi sia stata fatta dal Signore Gesù; mi
disse << Non riuscirai ad aiutare l’America >>; la frase mi fu detta l’11 Dicembre
2008 e la presi come uno stimolo per tradurre in inglese il Catechismo dell’Ordine
Gesù Redentore ed ora, Febbraio 2011, ne ho già tradotto circa l’ottanta per cento,
del quale il sessanta per cento è già su Internet; spero di pubblicare entro il mese
di Maggio 2015 l’ultimo venti per cento del Catechismo dell’Ordine Gesù
Redentore, pubblicando gli ultimi documenti ancora da tradurre. Poi lo tradurrò
anche in spagnolo, in portoghese e in francese se Dio mi darà vita e salute
In questi nove anni nessuno ha fatto pressioni su di me dopo le quattro proposte,
perciò penso che fu Satana a fare pressioni / esortazioni sul Buddhas.
Esaminate ora che cosa accadde a Siddharta dopo l’esperienza dell’illuminazione per capire se fu
Satana o no ad imporsi su Siddharta stesso:
<< Perplessità del Buddha: << La nottata si conclude con una importante presa di coscienza: la
serie delle nascite si è esaurita, mentre l’intento è stato realizzato. Da questo momento Siddhattha
merita di essere definito “Buddha”, cioè un “Illuminato”o un “Risvegliato”.
Allo stato di esaltazione connesso a questa notevole esperienza, fà però subito seguito una
forte esitazione. Il Buddha, rendendosi conto che la dottrina di cui si è impadronito è molto
complessa e difficile, non si sente di divulgarla, nel timore di possibili fraintendimenti. In effetti si
tratta di un insegnamento che va contro corrente, inadatto agli stolti e agli uomini di scarsa
comprensione: da ciò il proposito di astenersi dalla predicazione.
A quel punto, però, entra in campo il Dio Brahma, sovrano dell’universo, per convincere il
Buddha a superare certe perplessità . Denunciando l’attuale condizione di declino del mondo, il
Dio supplica l’Illuminato (.) (mia nota: fu Satana a supplicare il Buddha) (.) di trasmettere la propria
dottrina alle creature : solo così la catastrofe verrà scongiurata. Alla fine, dopo ripetute insistenze
e ulteriori esitazioni, l’accalorata esortazione di Brahmà verrà accolta : il Buddha è pronto a
comunicare il frutto delle proprie esperienze; è stata la sua immensa compassione nei confronti di
tutti gli esseri viventi a motivarne la decisione risolutiva (.) 377 >>. ( mia nota: Il Buddha ebbe la
prova che cercava riguardo all’esistenza di Dio, anche se falsa, ma lui non se ne accorse; perciò,
da allora in poi (per più di quaranta anni), Siddharta avrebbe dovuto parlare del Signore Dio ai suoi
discepoli e avrebbe dovuto modificare / integrare la sua dottrina. Ma non fece nulla di tutto ciò
perché, sicuramente, Satana lo ingannò altre volte in quanto l’ex Arcangelo Lucifero è intelligente
come un Arcangelo ed astuto come il Demonio. Satana ha ingannato anche me per due volte, ma
io non gliene detti più occasione perché smisi di meditare fuori di me; non sono però più bravo del
Buddha, tutt’altro, ma io avevo letto la Rivelazione di Findhorn ad Eileen Caddy del XX secolo: “ (.)
niente e nessuno dall’esterno può scuotere questa tua conoscenza (.)” ; nessuno può interferire
nel rapporto dell’uomo con il suo Dio. Si veda Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’8
Aprile, Amrita ).377 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 23, Tascabili Economici Newton
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22. I Buddhisti che si convertiranno al Padre-Madre-Dio di tutto il genere umano 378
onoreranno il Signore unico Dio 379 nei loro templi, con Gesù Cristo e la Madonna. Quando
si convertiranno la stessa cosa faranno gli altri popoli o religioni che non adorano ancora
l’unico vero Dio, il Padre con lo Spirito Santo 380 di cui ci parla il Signore Gesù 381 .
Nei loro templi i Buddhisti che si convertiranno a Dio potranno onorare il Buddha soltanto
come un santo e in un altare secondario; auguro loro di farlo al più presto possibile.
Negli stessi Templi essi onoreranno Dio sotto forma di un Sole dai raggi puntiformi. Il Sole
sarà pitturato nella parete dietro l’altare maggiore o ricamandolo, sempre con i raggi puntiformi, in
un arazzo grande quanto detta parete; tale Sole simbolizzerà il Signore Dio mentre i punti
simbolizzeranno noi uomini.
Sull’altare principale, davanti alla parete predetta, sarà posta una statua del Signore Gesù
vivente, a misura d’uomo, che indosserà una tunica; Gesù avrà le braccia aperte a simbolizzare il
Suo abbraccio al genere umano; alla destra di Gesù sarà posta una statua della Madonna che
appare a Medjugorje dal 1981, mentre oggi è il 7 Novembre 2014.
Gli uomini che si convertiranno a Dio, Buddhisti inclusi, debbono essere tranquilli e sereni
come bimbi svezzati in braccio alla loro madre 382 , perché il Signore Dio è anche la loro Madre e
da Lei saranno consolati 383 e amati 384 .
Chi si convertirà a Dio abbracciando il Cristianesimo deve sapere che il cammino di un
Cristiano è difficile, perché difficilissima è l’imitazione di Cristo 385 che donò volontariamente agli
uomini la Sua stessa vita.
Per imitare Cristo è necessario vivere i Vangeli e ciò è tutt’altro che facile, almeno per me;
per vivere i Vangeli è necessario conoscerli; perciò tutti devono procurarseli, leggerli e meditarli per
non più di quindici minuti al giorno, come suggerì la Madonna a Lucia di Fatima il 10 Dicembre
1925. Si imita Cristo anche credendo che la vita continua oltre la morte; chi medita sulla morte
pensi gioiosamente alla vita eterna in Cristo e con Cristo in Dio 386 .
Chi non può acquistare i Vangeli potrà scaricarseli da Internet.
Chi non può acquistare i Vangeli né può scaricarseli da Internet, deve osservare il
Decalogo 387 e i Comandamenti dell’amore 388 .
Il Decalogo è questo:
378 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pages 103-104, Mediterranee379 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pages 296-297 (Tutto; Tutto è perfetto ; Tutto-Uno-Assoluto), Mediterranee380 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Marzo e del 17 Luglio, Amrita381 Vangelo di Giovanni, capitoli 14-15-17382 Salmo 131 (130) Canto delle ascensioni di Davide383 Isaia 66, 13384 Isaia 49, 15385 Tommaso da Kempis, L’Imitazione di Cristo, San Paolo386 Vangelo di Giovanni 17, 20-21387 Deuteronomio 5, 6-22 388 Vangelo di Matteo 22, 37-40
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1. << Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori di me. Solo al Tuo Dio Ti
prostrerai, lui solo adorerai. Non avrai altri Dei di fronte a me (.) 389 .
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste 390 ;
4. Onora il padre e la madre;
5. Non uccidere;
6. Non commettere adulterio;
7. Non rubare;
8. Non pronunciare falsa testimonianza;
9. Non desiderare la donna d’altri;
10. Non desiderare la roba d’altri >>.
I Comandamenti dell’amore sono questi:
1. << Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua
mente;
2. Ama il tuo prossimo come te stesso ( Tutta la Legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei
Profeti dipendono da questi due Comandamenti ) >>.
I Buddhisti che si convertiranno al Cristianesimo dovranno smettere di meditare sugli
oggetti, i colori il respiro e su un unico fatto l’origine e l’estinzione della sofferenza dell’uomo 391 ;
essi mediteranno sulle verità della Fede Cristiana e se non le conoscono meditino sulle Verità dei
Vangeli. Se non conoscono nemmeno quelli meditino sulla nascita, vita, morte, resurrezione e
ascensione al Cielo del Signore Gesù Cristo, sui Comandamenti del Decalogo e su quelli
dell’Amore che ho sopra elencato.
Le preghiere Cristiane sono importanti, ma senza le azioni, cioè le opere non sono nulla (.)392 .
La prima opera spirituale del Cristiano è combattere la buona battaglia per conoscere se
stesso 393 .
I Vangeli contengono la dottrina di Cristo e sono la spiegazione del Decalogo 394 .
Ciò che si consiglia di fare ai Buddhisti si consiglia anche ai fedeli delle altre
religioni o popoli che ancora non adorano ancora l’unico vero Dio del Quale indegnamente vi
parlo e del Quale vi segnalo solo una piccola parte di ciò che il Signore stesso ci insegna nella
Bibbia e nella Rivelazione di Findhorn, in Scozia, ad Eileen Caddy.
389 Nemmeno il Buddha Gotama Siddhattha390 Le feste principali dei Cristiani sono tutte le Domeniche, il Santo Natale ( 25 Dicembre), la Santa Pasqua, l’Epifania del Signore ( 6 Gennaio), la Pentecoste ( 12 Giugno) e l’Immacolata Concezione della Vergine Maria, la mamma del Signore Gesù ( 8 Dicembre)391 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35-44, Einaudi Tascabili392 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, paginae100, Mediterranee ; Le porte interiori, Messaggio del 31 Agosto, Mediterranee393 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 54-55 (Conoscere se stessi), Mediterranee394 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. VII, pagine 123-124, CEV srl, 03036 Isola del Liri (FR), Italia
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L’unico vero Dio, il Padre-Madre di tutti gli uomini ha manifestato tre Esseri Divini - il Padre
( il Padre del Cristo ), la Grande Madre 395 che apparve a La Salette, in Francia, a due pastorelli,
Melania e Massimino il 19 Settembre 1846 396 e il Figlio Gesù Cristo ( la Santissima Trinità ) – per
rendersi visibile e comprensibile agli uomini 397 .
23. Il Sangha ; cosa fare per diventare buoni Cristiani ?
I Sangha hanno una grande importanza nel Buddismo, pur avendo i limiti di cui
diremo dopo, a cominciare dal difetto nella formula di adesione al Buddismo che è sbagliata poiché
l’uomo non può fare a meno di Dio, essendo Egli la sostanza che ci costituisce e lo Spirito che ci
anima 398 .
Durante gli anni della mIssione il Buddha fondò alcuni monasteri chiamati Sangha il cui
principale frutto, più che agevolare la vita monacale dei discepoli, fu quello di fare capire agli Indù
quanto fosse artificiosa e crudele la suddivisione degli uomini nelle caste, almeno così come
furono organizzate dai preti indù, i Brahmani. Un altro autorevole oppositore della suddivisione del
popolo in caste fu Il Mahatma Gandhi nel ventesimo secolo.
Non sapendo quali possano essere state le direttive del Buddha sul Sangha non mi rimane
che fare presente ciò che risulta dopo 2500 anni. Perciò non sapendo che cosa disse
effettivamente il Buddha ai suoi primi discepoli mi limito a confermare che la formula di adesione
al Sangha è fondamentalmente errata: << Prendo rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nella
Comunità 399 >>. E che sia una formula errata non dipende solo dalle mie opinioni, ma discende
dall’insegnamento del Dio Creatore che a Findhorn ha detto:
a. << Non appoggiarti a nessuno. Non hai bisogno di alcun sostegno esterno né di
essere rassicurato, perché tutto ciò di cui hai bisogno è racchiuso dentro di te. È
alla pace interiore che ciascuno aspira, ed essa giunge ogniqualvolta ti soffermi a
cercarla. Ti soffermi ad esaminare la verità, oppure accetti senza discernimento
tutto ciò che senti, vedi e leggi ? (.) 400 . >> ;
b. << Pensa in termini di totalità, sii il Tutto e manifestalo nella tua vita! Per essere
una persona completa hai bisogno di conoscerti, di sapere dove stai andando e
cosa stai facendo; dopodiché vai avanti fiducioso e vivi una vita completa,
splendida e piena. Non dubitare mai di te e della tua capacità di essere completo.
Sono i dubbi, le paure e le inquietudini che ti impediscono di rendere stabile
questa completezza; smetti dunque di preoccuparti e bandisci timori e dubbi,
395 Tommaso apostolo, Il Quinto Vangelo, trad. Mario Pincherle, pagine 101-105, Macroedizioni396 Giuseppe Barbero, La Vergine a La Salette, pagine 18-27, San Paolo397 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 40, Armenia398 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee399 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 28, Tascabili Economici Newton400 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’ 8 Aprile, Amrita
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nella certezza che IO SONO con te, sempre, e che con Me tutto è possibile. Ma
ricorda riponi sempre la tua fede e la tua fiducia in Me, il Signore tuo Dio, la
Divinità in te. Cammina mano nella mano con Me; rivolgiti a Me in qualsiasi
momento e lascia che sia Io a guidarti e dirigerti. IO SONO dentro di te, nulla di
esterno può quindi interferire con il nostro contatto diretto. Che ciò ti rassicuri. Se
la tua sicurezza è riposta in Me, va davvero tutto bene, molto bene 401 >> .
c. << Perché non cercare di ascoltare quegli intangibili suoni interiori che possono
essere uditi solo nella tranquillità assoluta, allorquando sei in armonia con le vie
dello Spirito ? In questo stato di pace perfetta tutta la tua vita cambia, mentre una
calma e una serenità interiori si irradiano dal profondo. Diventi tutt’uno con la
totalità della vita, ti senti elevato, ispirato ed illuminato, poiché tutto il tuo essere è
colmo della Mia luce divina. La comprensione non ti giunge attraverso la mente ,
bensì attraverso la coscienza superiore ed il cuore. Non vivi più per te stesso.
L’ego viene completamente dimenticato, la tua diventa una vita di dono d’amore
e di servizio per il prossimo. Solo nel donare scoprirai la meraviglia della gioia e
della felicità interiori che niente e nessuno potrà sottrarti. La gioia viene con il
servizio e il servizio viene con la devozione: dedicati a Me ed al Mio servizio
adesso, e così facendo sentiti crescere 402 >>.
Mi pare evidente che chi prende rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nella Comunità si
separa da Dio, il massimo bene e si prende un idolo, il Buddha. Ho già detto e confermo che nella
ricerca della loro liberazione nei Buddhisti c’è il germe dell’egoismo, poiché il loro scopo principale
è la liberazione personale e lo spegnimento dei loro karma negativi sospesi 403 , mentre i
Comandamenti del Cristo sono gli stessi che Dio Padre personalmente dette a Mosè ed hanno per
oggetto l’amore:
a. << Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
tua mente. Questo è il comandamento più grande e più importante. Il secondo è
ugualmente importante:
b. Ama il tuo prossimo come te stesso. Tutta la legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei
profeti dipendono da questi due comandamenti 404 >> .
Se un Buddhista o un altro religioso Indù vuol diventare Cristiano deve unirsi a noi ?
No, l’unica cosa importante che deve fare è che si decida a cambiare vita vivendo come il
Signore Gesù prescrive nei Vangeli, osservando il Decalogo 405 e i Comandamenti
dell’amore che sono stati appena citati; per il resto può rimanere a casa sua o nel suo
monastero. Ma deve però fare alcune cose:
401 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 5 Marzo, Amrita402 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Gennaio, Amrita403 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pages 160-161 (Liberazione), Mediterranee404 Vangelo di Matteo 22, 34-40405 Deuteronomio 5, 6-22
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a. Il Buddhista o altro religioso Indù deve riporre sempre la sua fede e fiducia soltanto in
Dio 406 e onorarLo come Padre-Madre Dio 407 , la Divinità in noi 408 ;
b. camminare mano nella mano con Dio;
c. rivolgersi a Lui in qualsiasi momento con fede e fiducia lasciandosi guidare da Dio 409 ;
d. eleggere nel suo cuore il Signore Gesù, la Presenza Divina, il Cristo nell’uomo 410 a suo
Maestro e Redentore. C’è un’altra cosa che deve fare l’aspirante Cristiano nel suo
personale interesse: può rivolgersi devotamente alla Madonna, Maria di Nazareth, la
Mamma del Signore Gesù per dirLe nel segreto della casa o all’aperto in mezzo alla
Natura, o altrove: Madre accoglimi come Tuo figlio. Tutti gli uomini lo possono fare
poiché Maria di Nazareth è la Corredentrice e la Madre del genere umano rinato a Dio411 . Quindi la Madonna è la Madre spirituale di ciascun uomo a qualunque religione o
popolo appartenga. Nessuno si stupisca nel sapere che non sono indispensabili delle
formalità per diventare Cristiani, poiché basta chiederlo nel silenzio della preghiera a
Dio, a Gesù o alla Madonna con l’intenzione di diventarlo. E poi, naturalmente, si deve
vivere evangelicamente prendendo parte all’Eucarestia ogni domenica e nelle Feste
consacrate.
Fratelli Indù e Buddhisti di tutto il mondo chi ama Dio e il prossimo suo come se stesso
è un cristiano di nome e di fatto. In proposito è stato detto: << (.) Cristo sorgerà nell’intimo di ogni
uomo, appartenga all’una o all’altra religione, all’una o all’altra fede politica. L’uomo si chiama
cristiano quando ama il prossimo suo. Credere di cambiare l’uomo bagnandolo o circoncidendolo
equivale a credere di poterlo mutare cambiandogli l’abito. Ma l’opera del Cristo non è fallita. Cristo
– la Carità, l’amore fraterno – sorgerà nell’intimo di ogni uomo e non già per riconoscimento di una
qualsiasi organizzazione religiosa che porti o non porti il suo nome (.) 412 >>.
24. Il Signore Dio e Gesù, il Cristo
Nella Rivelazione all’inglese Eileen Caddy - avvenuta nel ventesimo secolo a Findhorn, in
Scozia - l’Altissimo confermò che il Cristo Messia è Suo Figlio con queste parole:
“Sta per venire il tempo quando diverranno realtà queste parole: << Il figlio di Dio apparirà
in tutta la sua gloria perché tutti possano vederlo >>. Sii pronta perché nessuno conosce il giorno
e l’ora. Sii pronta in ogni momento per vedere Lui. Ti dico di non sorprenderti di nulla 413 “.
Il Signore Dio confermò ad Eileen Caddy anche la natura divina del Messia con queste
parole:
406 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 5 Marzo e del 31 Agosto, Amrita407 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee408 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 101-102 (All’interno del tuo essere), Mediterranee409 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 5 Marzo e del 21 Luglio, Amrita410 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee411 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Volume I°, pagina 246, CEV srl, 03036 Isola del Liri (FR), Italia412 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee ; 413 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 109, Mediterranee
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<< IO SONO sempre con te. Divieni consapevole di Me in ogni momento. Noi siamo Uno,
Uno nel cuore, nella mente e nello Spirito. Tu sei perfettamente consapevole della Presenza
Divina, il Cristo in te 414 >>.
In tal modo il Signore Dio confermò:
a. l’esistenza del Corpo Mistico del Signore Gesù, nel quale tutti gli uomini e tutte le cose
sono ricapitolate 415 e nello stesso tempo che non ci può salvare senza di Lui 416.
b. che il Signore Gesù è un Essere Divino che fa parte della Santissima Trinità Padre, Figlio
Gesù e Madre Spirito Santo 417 .
Il Signore Dio disse anche ad Eileen Caddy, riguardo a Gesù Salvatore e Redentore che il
Cristo sorge nella coscienza di ogni uomo a qualunque razza, popolo o religione appartenga per
Grazia divina e quindi senza bisogno dell’intervento di alcuna religione:
a. << (.) Le anime che sono consapevoli della coscienza di Cristo si sentono ora attratte
reciprocamente come il ferro verso la calamita; può accadere ch’esse non ne siano consce al
momento, ma lo saranno nei giorni a venire. È questa coscienza che fà si che sempre più anime si
attraggano reciprocamente, affinché tutti voi possiate diventare consapevoli del Cristo interiore e
possiate rendere eternamente grazie per questa consapevolezza (.) 418 >>; (mia nota: da
cinquanta anni circa è arrivata la primavera, la Nuova Era 419, quella della redenzione di un
sempre maggior numero di anime di viventi in Terra che diventano consapevoli della coscienza del
Cristo interiore e che perciò si sentono attratte reciprocamente ).
b. << Giorno dopo giorno, ti riempi e ti impregni sempre più della coscienza del Cristo. Sei
in grado di camminare nella luce e di diventare tutt’uno con essa, finché in te non vi saranno più
tenebre; e quando tale processo si instaurerà riuscirai a portare più luce nel mondo. Devi renderti
conto che tutto questo ha inizio in te. Comincia con il mettere ordine in casa tua, abbi fede e
fiducia nelle tue capacità e poi fallo (.) 420 >> (mia nota: la salvezza è opera di Dio; l'uomo si limita a
fare, molto lentamente, la sua parte, vita dopo vita 421) e le religioni lo aiutano particolarmente
nella prima fase, ma a quella della redenzione finale provvede personalmente il Cristo, la
Presenza di Dio nell’uomo.
E così il Signore Dio confermò che per tutti gli uomini di qualunque epoca c’è un solo
Pastore e che loro formano un solo gregge a qualunque razza, popolo o religione
appartengano. Il Signore Gesù confermò a Jakob Lorber che è il Buon Pastore, così come disse
Lui stesso duemila anni fa in Palestina 422 . Il Cristo dà la vita eterna a ciascun uomo (pecora) a
414 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee415 Vangelo di Giovanni, capitoli 1, 14, 15 e 17416 Vangelo di Giovanni, 12, 30-32 ; 14, 6 ; 15, 1-17 ; 16, 33 417 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 36- 45 Dio: unità o trinità Armenia418 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Dicembre, Amrita419 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Marzo, Amrita420 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 25 Dicembre, Amrita421 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’11 Novembre, Amrita422 Vangelo di Giovanni 10, 1- 2
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qualunque epoca, razza, popolo o religione appartenga; il Signore Gesù ritornerà sulla Terra, ma
non in corpo di donna, bensì nell’intimo di ogni uomo 423.
In proposito i Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 insegnano: << (.) Si teme di
perdere proseliti, quando si dà valore all’organizzazione, e si dà valore all’organizzazione per
esercitare un’autorità che, comunque si chiami, è sempre di natura temporale, perché quella
spirituale non si conferisce certo con una investitura né è subordinata all’appartenenza ad una
qualsiasi religione. Cristo sorgerà nell’intimo di ogni uomo, appartenga all’una o all’altra religione,
all’una o all’altra fede politica. L’uomo si chiama cristiano quando ama il prossimo suo. Credere di
cambiare l’uomo bagnandolo o circoncidendolo equivale a credere di poterlo mutare cambiandogli
d’abito. Ma l’opera del Cristo non è fallita. Cristo – la Carità, l’amore fraterno – sorgerà
nell’intimo di ogni uomo e non già per riconoscimento di una qualsiasi organizzazione
religiosa che porti o non porti il suo nome (.) 424 .>> .
Dopo le conferme del Signore Dio a Findhorn e dei Maestri disincarnati del Cerchio Firenze
nel XX secolo nessuna persona in buona fede potrà più mettere in dubbio la natura Divina del
Signore Gesù e sul Suo essere l’Emmanuele, cioè il Dio con noi profetato da Isaia 425 e Colui che
redime e salva tutti gli uomini 426 . La Sua Parola è la stessa Parola di Dio; ciò è stato confermato
da Dio stesso nel Corano 427 .
Coloro che vogliono saperne di più su Maria di Nazareth, la Madonna Madre del
Signore Gesù, possono andare a vedersi oppure scaricarsi un documento dal nostro sito Internet
www.ordinegesuredentore.it con il titolo Maria di Nazareth, la SuperEva che troverete tra gli
Approfondimenti nella parte dedicata al ruolo di Gesù Redentore.
Fratelli, un vero Cristiano, a qualunque popolo o religione appartenga, diventa una luce nel
popolo di Dio se vive come è prescritto nei Vangeli che sono la spiegazione del Decalogo 428 .
I Vangeli possono essere trovati gratuitamente su Internet.
25. L’amore e la compassione
Qualcuno può domandarsi, ma come faccio ad amare Dio, il Brahman se non lo posso
vedere ? Anche questo si può fare anche se non è facile perché l’amore non è una persona; però il
Signore Dio ha manifestato il Padre, la Madre Spirito Santo e il Figlio Gesù per rendersi visibile e
comprensibile agli uomini 429 !
La compassione del Buddha è molto meglio dell’indifferenza, ma la compassione non è
abbastanza ; abbiamo bisogno dell’amore.
423 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 192-194 (Il ritorno del Signore), Armenia ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee424 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, paginae160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee425 Isaia 7, 14 e nota 7, 14426 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita427 Il Corano, trad. L. Bonelli, sura III 40, Ulrico Hoepli428 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. VII, pagine 123-124, CEV srl, 03036 Isola del Liri (Frosinone)429 Jakob Lorber, Il Signore parla, page 40, Armenia
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Sull’amore il Signore Dio ha detto anche a Findhorn:
a. << Molte persone attraversano la vita senza conoscere il significato dell’amore. Quanto
sei benedetta tu che conosci l’amore e che sei amata! L’amore è la chiave che apre tutte le porte,
abbatte tutte le barriere. C’è da stupirsi che Io continui a dirvi di aprire il cuore e amarvi l’un l’altro?
La compassione verso i tuoi simili non è sufficiente; è necessario l’amore. Dove c’è l’amore,
lì IO SONO, perché IO SONO amore. Conosci il significato dell’amore divino e la perfetta
comprensione riempirà la totalità del tuo essere 430 >>;
b. << (.) Lascia che il tuo cuore si espanda continuamente. L’amore è necessario
dappertutto. Ricordati che amore è servizio, amore è azione. L’amore non è una confusa, vaga
emozione di cui parlare. Impara a dimostrarlo con tutto ciò che fai 431 >>;
c. << Amare è vivere e vivere è amare. Non puoi dire di amare Me e non amare gli esseri
umani. Come ami gli altri, così tu ami Me, perché tutti sono Uno. Accetta questa unità in ogni
momento. Quando non c’è divisione c’è grande pace di cuore e di mente. Accetta sempre la
vittoria e la disfatta svanirà nel nulla. Espansione è sinonimo di esseri umani e ciò significa
occuparsene ed amarli, vedendo le loro necessità e soddisfacendole. Significa una espansione del
potere del cuore. Apri il tuo cuore e mantienilo aperto, e non permettere che nulla lo chiuda.
Quanto più Mi ami tanto più amerai coloro con cui entri in contatto e tanto più vorrai esser loro di
aiuto. Cerca la Scintilla Divina in ogni individuo. Può non essere sempre facile trovarla ma
sappi che c’è e poiché la cerchi la troverai. Entra in armonia con chi ti sta intorno; l’amore porta
armonia perciò ama, ama, ama. Quanto più amore scorre tra voi tutti, tanto maggiore saranno la
pace e l’armonia avvertite e sentite da chi vi sta intorno e da chi vi si avvicina. Se, in qualsiasi
momento, ti senti in disarmonia con il tutto, ricorda che il cambiamento può avvenire in un batter
d’occhio. Cambia il tuo atteggiamento, cambia il tuo modo di pensare e il nero diverrà
automaticamente bianco. Quando una luce brillante è portata in una stanza buia, il buio scompare
in un raggio di luce e non esiste più. Le cateratte sono spalancate e le Mie benedizioni si stanno
riversando su di te continuamente 432 >>.
Si aggiunge per completezza di ragionamento che dopo che vi siete rivolti al Cristo Signore,
il Buddha, per voi, sarà un santo al quale, se volete, potete chiedere di intercedere per voi presso
Dio, ma Dio stesso ha detto che ciò non è necessario perché possiamo rivolgersi direttamente a
Lui come Lui stesso ci chiede 433 .
26. Il Nirvana
Al Nirvana si è gia accennato. Il Nirvana è uno stato d’essere conseguente alla rinuncia alla
sete, alla bramosia e all’attaccamento ai piaceri del mondo e della carne. Il Nirvana è uno stato
d’essere per il quale si ottiene dal Signore Dio il dono della pace e della tranquillità che il Signore
430 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 145, Mediterranee431 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 77, Mediterranee432 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 147-148, Mediterranee433 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita
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dà tramite la legge del karma a chi si comporta bene perché “ (.) il Bene è compensato con pace
e tranquillità, con pene e angosce il Male (.) 434 ”. La Divina Legge del Karma compensa chi si
comporta bene anche con la sospensione del dolore, ma la sospensione del dolore dura
soltanto fino a quando l’uomo continuerà a comportarsi così. Infatti il Fratello Orientale, uno
dei Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 ha detto nel mantra del karma: “ (.) Abbi dunque la
forza di sopportare ogni pena per pagare ogni tuo debito; compensa con tanto bene e amore il
male che ti è fatto; sii giorno per giorno giusto misericordioso e puro e il dolore non ti seguirà più .
Ricorda sempre che ciò che farai (mia nota: di bene o di male) a te sarà fatto. I frutti ti seguiranno
nel cammino 435 “ .
Il Nirvana, come stato d’essere, può essere ottenuto anche in questa vita ed è un dono di
Dio per l’ascetismo moderato ( ma non è indispensabile diventare monaco per conseguire la pace,
la serenità e la riduzione o sospensione del dolore ).
Invece, se per Nirvana si intende un Paradiso allora si conferma ciò che si è detto e cioè
che il Nirvana non è la destinazione finale del Buddhista. Infatti il Destino dell’uomo è molto più
bello: consiste in una riunione consapevole con il Signore Dio anche sulla Terra, ma dobbiamo
prima riconoscerLo come Padre-Madre-Dio 436 ed avere fede e fiducia in Lui 437 .
Il Nirvana, come Paradiso, fà parte del “ mondo degli ideali sognati” o pensati dagli uomini,
creati dagli stessi uomini in forza della creatività del pensiero 438 .
26bis. Dove si trova ora (Settembre 2014) il Buddha Gotama Siddhattha?
Io penso che il Buddha – dopo circa 2500 anni – non si sia ancora reso conto degli errori
della sua dottrina, né che abbia ascoltato i consigli delle Guide spirituali le Quali hanno cercato di
insegnargli la Dottrina del Signore Gesù Cristo 439 ; perciò io penso che il Buddha si trovi ancora
nel Nirvana, cioè del mondo mentale 440 perché “ (.) è rimasto testardamente nelle sue convinzioni
e perciò è ancora valutato in base alla sua dottrina e alla conseguente condotta di vita e quindi
non è ancora giunto alla filiazione divina 441 “ . Aggiungo, però, che il Buddha sta benissimo nel
Nirvana, uno dei Cieli delle religioni; non lo dico io, lo dicono i Maestri disincarnati del Cerchio
Firenze 77: << Un uomo che avesse vissuto per meritarsi un premio eterno o che avesse dedicato
la sua vita ad un ideale, dopo il trapasso, nel piano mentale, per karma, vede ed esperimenta
l’ideale sognato. Questo stato corrisponde ad un senso di appagamento, di beatitudine. Molte
entità che si presentano in certi incontri medianici provengono appunto da questa regione del
434 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 ( Mantra del karma ), Mediterranee435 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee436 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee437 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 5 Marzo e del 31 Agosto, Amrita438 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 139-141 (Come l’uomo pensa così egli sarà), Mediterranee439 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia 440 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 176-180 - Mediterranee441 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia
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mondo mentale: ecco perché descrivono un aldilà simile a quello che credevano esistesse mentre
erano in vita, perché lo stanno esperimentando e, per esse, è una cosa reale, non un sogno (.)442 .
Se il Buddha avesse ascoltato le Guide spirituali dell’Aldilà sopracitate e si fosse identificato
in Dio, l’Assoluto, non avrebbe avuto bisogna che la sua benedizione annuale alla Terra fosse
potenziata dal Signore Gesù durante la cerimonia del Wesak, una valle dell’Himalaya 443 .
27. I Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77, insegnano riguardo ai Paradisi delle
religioni:
<< Un accenno a quella regione del “mondo mentale” corrispondente ai Cieli descritti dalle
religioni. Una creatura, la quale fosse in questi cieli, non è divisa dalle altre se non da un
particolare stato di coscienza.
Tutto è attorno a voi.
Un uomo che avesse dedicato la sua vita ad un ideale, dopo il trapasso, nel piano mentale,
per karma, vede ed esperimenta l’ideale sognato .
Questo stato corrisponde ad un senso di appagamento, di beatitudine.
Molte entità che si presentano in certi incontri medianici provengono appunto da questa
regione del “mondo mentale”: ecco perché descrivono un aldilà simile a quello che credevano non
un sogno .
Una volta che l’individuo, non abbastanza evoluto, abbia cessato questo sogno, si
riposa, rivede con chiarezza e con tranquillità tutte le passate esistenze, ma non è conscio di
quanto avviene intorno a lui perché è entrato nel “piano” successivo a quello mentale , ha
abbandonato il suo corpo mentale e si trova sulle soglie di un piano nel quale vivrà un’immensa,
indescrivibile beatitudine 444 >>.
Il sublime destino dell’uomo è il piano spirituale, cioè il Regno dei Cieli o di Dio; il Destino di
ogni uomo è il vivere consapevolmente insieme con Dio, come un Essere solo perché non c’è
divisione né separazione 445 . Ciò significa identificarci in Dio, il Padre e Madre della Vita, dal quale,
peraltro, la nostra Scintilla Divina o Sé non si è mai allontanata, nemmeno quando credevamo di
essere soli al mondo 446 .
27 bis L’uomo avrà la Coscienza assoluta
<< Dio ha detto in proposito: (.)Per ampliare la tua coscienza non esito ad edificare una
civiltà o a distruggerla. Tutto io faccio in funzione di te, del tuo vero bene.
442 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 179-180 (Il mondo degli ideali sognati), Mediterranee443 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14-18, L’Ariete444 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 179-180 (Il mondo degli ideali sognati), Mediterranee445 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 101-102 (All’interno del tuo essere), Mediterranee446 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita
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Vedi coloro che ti circondano ? Gioiscono, soffrono, si muovono, vivono e ciò che tu
vedi di loro avviene per te. Vedi che accade nel mondo ? Accade per te. Anche ciò di cui hai avuto
solo una scarna notizia, sentito una lontana eco è avvenuto per te figlio mio.
Il sole sorge e tramonta, le stagioni si susseguono, i pianeti percorrono le loro
orbite, gli universi nascono e periscono e tutto ciò io lo faccio accadere per te, figlio mio.
Dunque io sono la sostanza che ti costituisce e lo spirito che ti anima, poiché tu sei
in me ed io sono in te figlio mio.
Ma non mi fermo solo a questo, perché rendo partecipe di me stesso ogni essere
ed a ciascuno mi dono interamente senza riserve, fino al punto che ogni distinzione io e te, ogni
separazione, sono solo illusorie, e lo sono quel tanto necessario a farti esistere, a donare
all’essere la coscienza assoluta.
Questo IO SONO 447 >>. (mia nota: questo è il sublime destino dell’uomo! )
28. San Francesco D’Assisi scrisse nelle Lodi di Dio Altissimo: << (.) Tu sei carità, amore. Tu
sei sapienza, umiltà,Tu sei pazienza, Tu sei Bellezza, Tu sei mansuetudine, Tu sei sicurezza, Tu
sei quiete, Tu sei gaudio, Tu sei la nostra speranza e letizia. Tu sei giustizia, Tu sei temperanza, Tu
sei ogni nostra ricchezza in sovrabbondanza (.) 448 >>.
Questo scrisse di Dio il grande Santo del Cristianesimo meditando nel suo cuore.
29. Il Signore Dio ha detto nel XX secolo della vita spirituale:
<< In questa vita spirituale devi compiere il tuo lavoro. IO SONO sempre qui per aiutare le anime
che si aiutano da sole, ma devi fare il primo passo. Non imparerai mai la lezione se altri faranno le
cose per te. Non puoi allevare un bambino facendo tutto al suo posto; devi lasciarlo fare da solo.
Non importa quanto lente ed esitanti saranno inizialmente le sue azioni, devi tirarti indietro ed
essere molto paziente . Con grande pazienza e amore, devo stare in disparte ad osservarti mentre
lavori e commetti degli errori, ma ricorda sempre che trarrai beneficio dai tuoi sbagli, e che nulla
accade invano. Tu impari senza sosta nuove lezioni ed avanzi lungo il cammino spirituale: ogni
passo, anche il più piccolo ti avvicina alla Meta, la realizzazione della tua unità con Me, finché alla
fine ti renderai conto che non esiste separazione, che Tutto è Uno, e che sei parte di questa vita
unica e splendida 449 >>. (mia nota : mentre per il Buddha la vita era soltanto sofferenza ) .
30. Il Signore Dio non si impone mai a nessuno, ma ad ogni uomo dice (.)
<< Perché cercare la guida di qualcun altro? Perché non venire direttamente da Me? Non sai che
IO SONO dentro di te? Non sai che, se solo Me lo permetti, IO SONO qui per rispondere a tutte le
domande, per aiutare a risolvere i problemi e per guidare e dirigere i tuoi passi? Non mi impongo
447 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee 448 Samuele Duranti, Preghiere di San Francesco, pagina 115, Edizioni Porziuncola, Assisi449 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Amrita
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mai a nessuno. Devi scegliere di cercare e di trovarmi, e quando lo fai IO SONO lì pronto a
prendere le redini, a riversare l’amore su di te e attraverso di te, pronto a mostrarti il cammino. Una
volta che hai fatto la tua scelta e Mi hai permesso di tenere il timone, puoi rilassarti e
semplicemente seguire passo a passo le Mie istruzioni: assisterai al dispiegarsi delle Mie
meraviglie e della Mia gloria, vedrai accadere nella tua vita un miracolo dietro l’altro. Scoprirai che
quando qualcosa è giusto ed ha la Mia piena benedizione, niente e nessuno può ostacolarlo,
poiché tutto avverrà al momento giusto in una perfezione autentica 450 >>.
31. Il Buddha autolimitò le sue possibilità di conoscere le verità della vita ( e in tal modo
limitò anche i Buddhisti )
Il Buddha non avendo cercato Dio nel suo cuore rinunciò agli insegnamenti del Signore
comprese le intuizioni o le illuminazioni interiori 451 .
Il Buddha - avendo posto a fondamento della sua dottrina la conoscenza personale 452
acquisita soltanto con la meditazione fuori di se - autolimitò il suo sapere e quello dei suoi
discepoli ad un sapere umano.
Il Buddha non ebbe fede e fiducia in Dio e così non scavò nel profondo del suo cuore 453 ,
dove avrebbe trovato il Signore Dio e anche “ tutto il sapere, tutta la saggezza, tutta la
comprensione e tutto l’amore 454 “ ; così smetterai di perdere tempo cercando fuori di stesso.
Il Signore Dio ha detto:<< Ti chiedi talvolta perché sei qui, a fare ciò che stai facendo ? I
dubbi assalgono forse la tua mente ? Scava nel profondo del tuo cuore e rispondi onestamente a
queste domande. Poi, se senti di essere ancora un incredulo San Tommaso, soffermati in tutta
tranquillità a cercare l’illuminazione che viene dal di dentro, e scopri qual’è il tuo giusto posto
all’interno di questo vasto schema. Posso assicurarti che non sei lì per caso. La vita può essere
stata molto dura con te, e forse hai dovuto superare molte prove o sei stato gettato addirittura in
una fornace ardente.
Puoi essere certo che vi è una ragione per tutto ciò: bruciare tutte le scorie, affinché non
resti che l’oro puro, quell’”IO SONO dentro di te”, ed Io possa servirmene per realizzare le Mie
meraviglie e la Mia gloria davanti a tutti 455 >>.
Il Signore Dio dice anche a ognuno di noi:
<< Io non ti ho la vita nel mondo perché tu portassi la morte.
Non ti ho dato il desiderio perché tu divenissi avido.
Non ti ho dato la mente perché ti rendessi schiavo dei suoi tranelli.
Né ti ho dato la tranquillità perché tu vegetassi, e il progresso perché ti circondassi di cose
inutili o perdessi la tua vita nella ricerca di quelle.450 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio Amrita451 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 30 Agosto, Amrita452 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili 453 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 e 30 Agosto, Amrita454 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee 455 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 30 Agosto, Amrita
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Non ti ho dato la grandezza perché tu disprezzassi gli umili.
Né ti ho dato il potere perché tu opprimessi e operassi ingiustizie.
Non ti ho dato la pace perché tu la distruggessi.
E se ho permesso la guerra, è perché tu apprezzassi l’intesa.
Se ho permesso il dolore che viene dall’egoismo dei tuoi simili e dal tuo, è perché tu
comprendessi lo splendore dell’altruismo.
Se ho permesso l’intolleranza, l’offesa, la schiavitù, è perché tu perseguissi le virtù
contrarie.
E se ho permesso che tu fosse umiliato, sfruttato, incompreso, è perché tu imparassi a non
umiliare, a non sfruttare, a comprendere, imperciocché una vita felice ma sterile non è
tanto preziosa come una che doni comprensione.
Ma io ti ho dato la vita nel mondo perché tu lo rendessi più bello. Ti ho dato l’abbondanza
perché ti fosse più facile donare. Ti ho dato il benessere perché tu avessi pietà di chi
soffre. Ti ho dato la sapienza perché tu creassi.
Ti ho dato il desiderio perché tu desiderassi il bene dei tuoi simili, e la mente perché tu
comprendessi che una sola cosa è necessaria, e quella tu scegliessi: quella cosa che ti
conduce al di là degli opposti, laddove non v’è separazione, dove causa ed effetto sono
una sola Realtà 456 >>.
32. La Coscienza o Corpo Akasico dell’uomo
Il Buddha non parlò, o almeno non mi risulta che abbia parlato della coscienza come
secondo corpo eterno dell’uomo; disse soltanto che la coscienza fa parte dell’uomo
trattando della teoria dei Cinque fattori, ma anch’essa è incompleta e sbagliata perché
mancante anche del Sé o Atman 457 come già si è detto.
La Coscienza o Corpo akasico si forma progressivamente mentre l’uomo vive nel Cosmo
le sue molteplici incarnazioni 458 .
La Coscienza con la Scintilla Divina forma l’Ego, così come ho già riferito in questo scritto.
“ L’Ego è quindi ciò che permane dell’individuo quando questi ha terminato l’evoluzione come
uomo 459 .
32 bis. Esortazione ai fratelli Buddhisti
Fratelli Buddhisti, ho fatto tante citazioni - specialmente quelle del Dio amore-vita, che ci è
Padre e Madre 460 - al solo scopo di aiutarvi ad abbandonare la credenza che siete voi
stessi gli autori della vostra trasformazione da essere carnali in esseri spirituali, mentre tale456 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 230, Mediterranee 457 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-51, Einaudi Tascabili458 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo akasico uguale Coscienza) e Dizionario del Cerchio, pagina 101-102 (Essere), Mediterranee459 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee460 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee
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trasformazione, perlomeno nella parte finale, è opera del Cristo Redentore e Salvatore 461 . Perciò
vi auguro che vi decidiate di smettere di prendere rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha
( monastero ), poiché il Buddhismo è soltanto una tappa del vostro cammino nella vita sulla Terra.
Perciò è indispensabile che prendiate rifugio in Dio o nel Suo Figlio Gesù, la Presenza
Divina nell’uomo 462 se volete ottenere la filiazione divina come conferma il Signore Gesù stesso463 .
Inoltre Dio stesso, per mezzo di una Sua scrivana inglese, Eileen Caddy, con i Messaggi
( del 24 e 25 Dicembre ) che ho già citato più volte ci informa che il Signore Gesù Cristo completa
anche la nostra Coscienza.
Per il bene vostro e dell’umanità decidetevi per il Signore Gesù Cristo che redime e salva
anche i Buddhisti che lo eleggono a loro Redentore e Salvatore - così come ogni altro uomo della
Terra, appartenga o meno ad una religione 464 - perché la fase finale della trasformazione
dell’uomo da essere carnale ad essere spirituale è opera di Dio nella persona di Gesù Cristo.
Rivolgetevi al Signore Gesù con fede e fiducia perché è il nostro Redentore e Salvatore, ma se
preferite una Mamma rivolgetevi con la stessa fiducia a Maria di Nazareth, la Corredentrice,
perché è anche vostra Madre 465. Lei, la Madonna è UNA con il Figlio Gesù 466 .
33. Suggerimento ai Buddhisti ancora dubbiosi sul Cristo Signore:
riflettete sulla Festa del Wesak; è un’altra prova che potrete controllare di persona e che
testimonia la potenza Divina del Signore Gesù: durante la Festa del Wesak che si svolge ogni
anno in una valle dell’Himalaya il Signore Gesù potenzia la benedizione del Buddha alla Terra :
“ I pellegrini dell’Himalaya
All’approssimarsi della data prevista, migliaia di pellegrini s’incamminano verso questa
valle. Per alcuni il viaggio durerà molte settimane, giungono da Ceylon, dal Tibet, dal Nepal da
luoghi sperduti, attratti dal sacro richiamo. Chi sono ? Sono guide spirituali, sono discepoli e
Maestri di ogni ordine e grado appartenenti alla più svariate correnti religiose, filosofiche o
esoteriche. Sono Lama, guru, sadhu, uomini santi che, con la loro parola contribuiscono alla
crescita spirituale di milioni di uomini. Raggiunto il luogo, si collocano nella posizione che è
consona al loro grado; ciascuno conosce esattamente quale è il suo posto, senza prevaricazione,
né discussioni. Pur appartenendo a gruppi etnici radicalmente diversi, a religioni differenti, tutti i
partecipanti sono ben consci dell’importanza della funzione unificatrice della cerimonia, poiché la
radice della conoscenza è unica, come unica è la Divinità. Qui non esistono barriere, né pregiudizi
di nessun tipo, tutti lavorano dedicando la vita ad un obiettivo comune: l’evoluzione spirituale del
461 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee462 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee463 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia464 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee465 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Volume I pagina 246. CEV srl, 03036 Isola del Liri (FR), Italia466 Maria Valtorta, L’Evangelo come m,i è stato rivelato, Volume I, pagina 119, CEV srl, 03036 Isola del Liri (FR), Italia
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Genere Umano. Quando il momento del plenilunio si avvicina, sull’altare di pietra viene posta una
grande coppa di cristallo piena d’acqua. I pellegrini cantano e pregano nell’attesa del grande
Evento che sta per verificarsi.
L’arrivo dei Maestri
Quando tutto è pronto, arrivano i Grandi Iniziati della Gerarchia. Presenziano alla cerimonia
nel loro Corpo di Luce, sono anche Loro Maestri Perfetti come il Buddha, sono i Grandi Esseri
che nel volgere dei secoli hanno accompagnato la crescita degli esseri umani ed ora, concluso il
ciclo di incarnazioni sulla Terra guidano l’Umanità dai piani Superiori dell’esistenza. Prendono
posto attorno all’altare di pietra, nello spazio che è stato loro riservato e intonano canti rituali,
accompagnati dalla moltitudine dei presenti. Mentre il momento si avvicina, la moltitudine intona il
canto della << OM>>, il suono primigenio attraverso cui avvenne la Creazione, l’ineffabile nome di
Dio.
Accanto all’altare, al centro del gruppo dei Maestri, si materializza nel suo Corpo di
Luce il Cristo, venuto ad accogliere il Suo Grande Fratello. Riceverà la benedizione del
Buddha e, potenziandola, la riverserà sulla Terra.
L’Apparizione del Buddha - Al momento convenuto, sui presenti scende una grande
quiete, tutti guardano verso il nord- est. Nel cielo si manifesta un punto luminoso che lentamente si
avvicina acquistando nitidezza di contorni. Gradualmente, al suo interno si rende visibile il Buddha,
risplendente di luce, seduto nella posizione del loto, avvolto nella veste color zafferano. Con la
mano destra alzata in segno di benedizione, si ferma librato sulla roccia sacra. I Maestri intonano
un potente mantra, usato per l’occasione una sola volta all’anno. Tutti i presenti sono in ginocchio,
l’intensità del momento genera un’energia palpabile. Questa vibrazione instaura una grande
corrente di pensiero a cui fa risposta una altrettanto poderosa energia di benedizione. Dalla
moltitudine si levano potenti preghiere che culminano con la grande invocazione. Il Buddha
sorridente ascolta; la sua presenza benedicente è portatrice di una poderosa energia. Durante la
sua apparizione, lungo la valle corre come un fremito che fa sbocciare gli iris viola, fiori di pace e
di guarigione, simboli del Wesak. Il Buddha rimane manifesto nel suo corpo di luce per otto minuti,
poi lentamente come è venuto, scompare. I partecipanti rimangono ancora in profondo
raccoglimento e meditazione, poi lentamente si avvicinano alla roccia-altare. Qui riceveranno dalle
mani dei Maestri un sorso d’acqua attinto dalla coppa di cristallo. L’acqua, che a quelle quote è
così limpida e pura, rappresenta la continuità dell’unione fra Maestri, discepoli ed esseri umani.
Fortemente magnetizzata dall’avvenimento, infonderà nuova energia e determinazione a ciascuno
(.) 467.”
Fratelli Buddhisti, imparate anche voi a fare la volontà di Dio perché ciò che facciamo di
nostra volontà è pieno di errori, anche a causa degli inganni di Satana / Mara; ciò che facciamo si
fonda anche su miseri interessi umani; cercate Dio meditando nel Vostro cuore, il vostro intimo
mondo, e dateGli tutta la Vostra fiducia. Il resto lo farà il Signore.
467 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14 - 18, L’Ariete
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