03_REGOLAZIONE GENICA EUCARIOTI

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 Ogni cellula differenziata contiene proteine necessarie per il mantenimento delle fu nzioni metaboliche generali e pro teine specif ic he per quel parti co lare stato di ff erenziato. Poiché le cellule di un organismo mantengono, anche se differenziate, tutta l’informazione genetica della specie e qui ndi la stessa infor mazion e genetic a dello zigo te, la sint esi di proteine caratteristiche per ogni tipo cellulare differenziato dipende da attivazione differenziale di geni specifici. Questo comporta un controllo dell’espressione dell’informazione genetica. Per il raggiungimento dello stato differenziato (durante lo sviluppo) è necessario che alcuni geni siano espressi secon do precisi rapporti spazio-temporali. REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA NEGLI EUCARIOTI

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Ogni cellula differenziata contiene proteine necessarie per ilmantenimento delle funzioni metaboliche generali e proteinespecifiche per quel particolare stato differenziato.Poiché le cellule di un organismo mantengono, anche sedifferenziate, tutta l’informazione genetica della specie equindi la stessa informazione genetica dello zigote, la sintesidi proteine caratteristiche per ogni tipo cellularedifferenziato dipende da attivazione differenziale di genispecifici. Questo comporta un controllo dell’espressionedell’informazione genetica.Per il raggiungimento dello stato differenziato (durante losviluppo) è necessario che alcuni geni siano espressi

secondo precisi rapporti spazio-temporali.

REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA

NEGLI EUCARIOTI

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Dopo il raggiungimento dello stato differenziato, nei vari tipi dicellule sono in funzione geni: 1) che vengono continuamentetrascritti perché codificano per proteine necessarie per ilmantenimento di funzioni generali ( es.: il gene per l’actina, igeni per enzimi, quali la glucoso-6-fosfato deidrogenasi, ecc.) e2) geni espressi solo in un particolare tipo di cellule e inmomenti ben precisi, in risposta a determinati stimoli.

I primi sono chiamati “housekeeping genes ”: “geni domestici” esono riconosciuti da attivatori ubiquitari, cioè presenti in tutte lecellule. Vengono considerati “geni costitutivi”.

I secondi sono “geni regolati” e nel promotore contengonoelementi (sequenze nucleotidiche) riconosciuti solo da attivatoripresenti in quel tipo di cellula e in quel determinato momento.

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Il nucleo di cellule differenziate contiene tuttal’informazione genetica dello zigote

Per i dettaglisi rimanda a

Karp J. :Biologia

cellulare emolecolare

EdiSES

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Negli organismi eucarioti

• La regolazione dell’espressione genica avvieneprincipalmente su tre livelli:

• Controllo a livello della trascrizione: determinaquando e quanto spesso un gene deve essere trascritto.

• Controllo a livello della maturazione: determina la via

attraverso la quale il trascritto primario di RNA diventaun RNA messaggero maturo.

• Controllo a livello della traduzione: determina quando,

quanto frequentemente e per quanto tempo un mRNAdeve essere tradotto.

• A questi si aggiunge un controllo post-traduzionale:determina la maturazione funzionale delle proteine.

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Il controllo della trascrizione rappresenta un livellocruciale per la regolazione dell’espressione genica

perché con esso le cellule eucarioti determinanoquali geni devono essere attivati o spenti e diconseguenza quali proteine devono essere

sintetizzate in ogni preciso momento della vitacellulare.

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Controllo a livello della trascrizione

• Il controllo trascrizionale è regolato dall’azione di molteproteine: i fattori di trascrizione.

• Questi possono essere distinti in due classi funzionali:• fattori di trascrizione generali , che si legano agli elementi della

regione fondamentale e prossimale del promotore in associazionecon la RNA polimerasi;

• fattori di trascrizione specifici , che si legano con diversi sitiregolatori (elementi distali) di numerosi geni e ne stimolano o

inibiscono la trascrizione.• Un singolo gene può essere controllato da molti siti regolatori,

capaci di legare differenti proteine di regolazione, in risposta adifferenti stimolatori (che agiscono su quel determinato gene).

• Mentre, una singola proteina di legame al DNA può legarsi anumerosi siti nel genoma, controllando l’espressione di diversi geni.

 

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• La regolazione della trascrizione dei geni eucariotici è complessa einfluenzata da vari fattori, tra i quali: l’affinità dei fattori di trascrizioneper particolari sequenze del DNA e la capacità da parte dei fattori ditrascrizione, legati a sequenze vicine, di agire in manieracooperativa

• Cellule esposte a diversi stimoli rispondono sintetizzando diversifattori di trascrizione, che si legano a differenti siti del DNA.

• Il grado di trascrizione dipende dalla particolare combinazione concui i fattori di trascrizione si legano ad elementi di regolazione amonte.

Modulazione della trascrizione• Il DNA che contiene promotori intatti è in grado di permettere unlivello basale di trascrizione in vitro  in presenza di RNA polimerasiseconda

• Questo livello è modulato da fattori specifici di trascrizione legati

ad altri siti del DNA che possono stimolare (attivatori) o inibire(repressori) la trascrizione

• Bisogna fare rilevare che nei sistemi eucariotici viene regolatal’efficienza della trascrizione, che può aumentare o diminuire tradue stati estremi “on”,”off”.

 

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Individuazione della funzione di sequenze di DNA

Mappatura per delezione

La individuazione della funzione di sequenze di DNA coinvolte con laregolazione della trascrizione sono state eseguite mediante diversetecniche, tra le quali la mappatura per delezione. In breve: vengono

preparate molecole di DNA con delezioni in diversi punti delpromotore del gene. Le molecole modificate di DNA vengonoinserite(trasfezione) nelle cellule che lo inglobano nel loro DNA. Sideterminerà poi la capacità e l’efficienza della trascrizione del DNA

trasfettato nella cellule. La fig sottostante rappresenta i risultati diquesti esperimenti; l’attività della trascrizione è indicata come %rispetto alle sequenze non modificate (100%).Fig. sottostante:

 

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Identificazione delle sequenze promotore necessarie per latrascrizione

Per i dettagli si rimanda ai testi 

 

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DNA footprinting

La individuazione della funzione di sequenze di DNA coinvolte con la

regolazione della trascrizione e dei fattori di trascrizione (FT) legatipossono essere eseguite mediante la tecnica del footprinting . Quando unFT si lega ad una sequenza di DNA protegge la sequenza dalladigestione con nucleasi (es., DNAasi I). La digestione con nucleasidegrada il DNA non protetto da FT legati. Dopo che la DNAasi hadigerito la cromatina estratta dalla cellula, la proteina legata al DNAviene rimossa. Possono essere analizzati sia I frammenti di DNA isolatosia le proteine. ( per la descrizione della tecnica si rimanda ai testi).

Le sequenza funzionali del promotore si distinguono in 1) nucleo delpromotore (comprendente il TATA box) e 2) elementi prossimali(CAAT box e GC box). Tutti questi siti sono riconosciuti dai fattori ditrascrizione generali (GTF).

Altre sequenze regolatrici in cis del DNA si trovano più a monte e sonoriconosciuti dal fattori di trascrizione specifici attivati da determinatistimoli (ormoni, fattori di crescita,ecc). Queste sequenze sono indicatecome sequenze (elementi) distali del promotore.

 

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Struttura dei fattori di trascrizione

I Fattori di Trascrizione contengono in genere due domini: undominio di legame al DNA, che lega una specifica sequenza, e un

dominio di attivazione attraverso il quale interagisce con le altreproteine per attivare la trascrizione. Molti FT contengono anche unterzo dominio per legare una proteina simile o diversa, per laformazione di dimeri.

Il legame al DNA è reso possibile da domini strutturali delle proteinecapaci di riconoscere sequenze di basi nei solchi della doppia elica.

Le Figure che seguono presentano i vari motivi strutturali dei FT. Per idettagli si rimanda ai libri di testo.

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Interazioni tra fattori di trascrizione e DNAMotivo “zinc finger”

Interazioni tra ilrecettore per i

glucocorticoidi(GR)

dimerizzato el’elemento di

risposta (GRE)sul DNA. In

rosso le partiche

interagiscono.

5’-AGAACAnnnTGTTCT-3’

3’-TCTTCTnnnACAAGA-5’

 

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Il motivo Zinc-finger

(inserto) è coordinatoda un atomo di zinco

che lega due residui dicisteina, facente parte

di un foglietto beta, edue residui di istidina,facenti parte di un’alfa-

elica situata sul latoopposto.

Per i dettagli sirimanda al Karp.

 

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Motivo Zinc-finger: Modello del legame tra il TFIIIA al DNA del gene perl’RNA 5s.

TFIIIA è necessario per la trascrizione del gene da parte della RNApolimerasi III

 

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Motivo “heliz-loop-helix (bHLH)Fattore di trascrizione MyoD dimerico che avvia il

differenziamento delle cellule muscolari

 

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Motivo HLH - La dimerizzazione dei FT fa aumentare la

specificità di legame al DNA. L’associazione di due o piùsubunità in combinazione può formare diversi FT che

riconoscono sequenze diverse di DNA

 

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Le proteine HMG piegano il DNA. Fattore

UBF della RNA polimerasi I

 

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Descrizione del gene per la

fosfoenolpiruvato carbossichinasi (PEPCK).• La PEPCK è uno degli enzimi chiave della

gluconeogenesi, la via metabolica che converte il

piruvato in glucosio. L’enzima viene sintetizzato nelfegato quando i livelli di glucosio sono bassi, per es.,dopo un prolungato digiuno.

• Le regioni più importanti del promotore sono TATA box,che definisce il sito preciso in cui inizia la trascrizione,CAAT box e CG box, localizzate a monte, riconosciute

da fattori come NF1 ed SP1 e che regolano lafrequenza(l’efficienza) con cui la RNA polimerasi IItrascrive il gene.

 

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Regolazione della trascrizione del gene PEPCK Elementi di risposta del promotore a vari fattori di trascrizione 

 

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Esempi di stimolatori del gene PEPCK

• Tra i diversi ormoni che influenzano l’espressione delgene PEPCK vi sono l’insulina, l’ormone tiroideo, ilglucagone, i glucocorticoidi. Tutti questi ormoni svolgonola loro azione attraverso fattori di trascrizione specificiche legano il DNA in corrispondenza di sequenzespecifiche chiamate elementi di risposta in cis .

• Nella figura sovrastante son evidenziati i siti di legame

sul DNA: per un recettore per l’ormone tiroideo (IRE),l’elemento di risposta ai glucocorticoidi (GRE), per unaproteina che lega l’AMP ciclico (CRE-1) e per vari altrifattori che attivano la trascrizione da parte della RNApolimerasi II. Tutti questi elementi di risposta in cis ( cioèsulla stessa molecola del DNA) esemplificano glielementi distali del promotore.

 

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Stimolazione genica da parte di ormonisteroidei, quali i glucocorticoidi.

• Sono ormoni sintetizzati dalla corteccia surrenale inrisposta a stati di stress.

• I glucocorticoidi stimolano l’espressione del genePEPCK interagendo, attraverso un recettorecitoplasmatico, con un elemento di risposta ai

glucorticoidi GRE. Descrizione delle tappedell’attivazione del gene Fig.

• Tutti gli elementi di risposta come GRE ed altresequenze del DNA a monte del gene sono chiamati

elementi distali del promotore.

 

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Tappe dell’attivazione di un gene da parte di unormone steroideo come il glucocorticoide cortisolo

 

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Enhancer

• L’espressione della maggior parte dei geni può essere controllataanche dagli enhancer  (intensificatori ). Sono sequenze del DNAposte anche a molta distanza dal promotore, possono esserespostate ed anche ruotate di 180° senza che ciò interferisca con lacapacità dei fattori di trascrizione ad esse legate di stimolare latrascrizione. Questi fattori proteici hanno la capacità di legare i fattoriproteici del promotore piegando ad ansa il filamento di DNA.

• Un gene di mammiferi può contenere diversi enhancer nella zona diDNA che controlla quel gene. Ogni enhancer lega gruppi di fattori ditrascrizione diversi che rispondono a stimoli diversi, e che possonoagire indipendentemente.

• Si ritiene che, poiché gli ehnancer agiscono a distanza sul gene da

essi controllato, per evitare interazioni errate con altri geni, ognisistema promotore/enhancer sia isolato da sequenze di confinespecifiche chiamate insulator (isolatori), alle quali si legherebberoproteine della matrice nucleare, individuando i domini ad ansa dellacromatina (vedi livelli di super-elicatura della fibrilla nucleo.istonica).

 

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Fattori di trascrizione legati in siti distali possonoinfluenzare l’espressione del gene

 

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Si ritiene che gli enhancer  stimolino la trascrizione

influenzando eventi che si attuano nel core del promotore.

Lo schema della Fig. 12.45 mostra le possibili interazionitra un enhancer e 1) la RNA polimerasi, 2) alcuni dei fattori

di trascrizione generali, 3) il complesso di modificazionedegli istoni, 4) il complesso di rimodellamento dellacromatina.

Alcuni coattivatori agiscono con l’apparato basale di

trascrizione. Alcune interazioni avverrebbero con subunitàTAF del fattore generale TFIID. Altre attraverso uncoattivatore chiamato “mediatore”.

Altri coattivatori agiscono sulla struttura della cromatina

 

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Per i dettaglisi rimanda

al testo

 

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Coattivatori che alterano la struttura della cromatina

Nei cromosomi eucariotici il DNA è strettamente associato con gli istonidei nucleosomi e evidenze sperimentali dimostrano che queste interazioniimpediscono l’accesso al DNA dei fattori della trascrizione.

La molecola di ciascun istone del nucleosoma presenta un’estremità n-terminale flessibile che si estende fuori dall’elica del DNA. Modificazionichimiche di queste code hanno un importante impatto sulla struttura efunzione della cromatina. Per es., la metilazione dell’istone H3 è capace dicausare il compattamento della cromatina e il silenziamento della

trascrizione. L’aggiunta di gruppi acetile a specifici residui di lisina degliistoni del core produce effetti opposti. L’acetilazione degli istoni agirebbesu due livelli molecolari: 1) impedendo la compattazione della cromatina efavorendo lo stato di attività delle regioni eucromatiche; 2) incrementando

l’accessibilità delle proteine alle regioni del DNA stampo e promuovendol’attivazione della trascrizione.

I gruppi acetile vengono aggiunti a specifici residui di lisina da enzimichiamati istone acetiltrasferasi (HAT).

 

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Complesso di modificazione degli istoni – 

L’Attività Istone-acetil-trasferasica HAT:• Trasferisce gruppi acetile sui residui di lisina alla

estremità N-terminale degli istoni, determinando:

• La neutralizzazione della carica positiva delresiduo di lisina, con conseguente riduzione

della forza d’interazione col DNA• La destabilizzazione delle interazioni dell’istone

con altre proteine coinvolte nel mantenimento

della struttura del nucleosoma.• E’ stato osservato che i coattivatori e alcunesubunità dei FT generali, es. TFIID presentanoattività HAT

 

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Quando il

recettore deiglucocorticoidi(GR) si lega al suo

elemento di

risposta al DNA(GRE), recluta uncoattivatore (es.CBP). Questo

inizia la suaattività HAT esuccessivamente

recluta un

complesso dirimodellamentodella cromatinacome, per es.

SW1/SNF

 

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I complessi di rimodellamento della cromatina

Agiscono secondo i seguenti modelli:

• Promuovendo la mobilità dell’ottamero istonico, chescorre sul filamento di DNA lasciando libero il sito diattivazione della trascrizione TATA box (sul promotore)

• Inducendo un’ansa transiente del DNA, e facendosporgere dall’ottamero un sito che diventa disponibile allegame con le proteine regolatrici

• Facilitando la sostituzione di un istone standard del coredell’ottamero, con un altro che favorisce la trascrizione(H2A/H2B con H2AZ/H2B).

• Dislocando completamente l’ottamero dal DNA.

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La repressione della trascrizione negli

eucarioti• Ruolo dei FT negativi ( es. Il recettore

per i glucocorticoidi GR può legareelementi del DNA chiamati GRE negativi einibire la trascrizione del gene associato.

• La metilazione del DNA. Avvieneattraverso un gruppo di enzimi chiamatometiltrasferasi  che trasferiscono gruppimetile al carbonio 5’ di una citosina. (Per idettagli si rimanda al testo).

 

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Ladescrizioneè riportatasul testo

 

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Metilazione del DNA – a) sequenze nucleotidiche metilate.B) isole ricche di CG nelle regioni dei propotori di tre geni di

mammiferi

 

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Metilazione del DNA

• La metilazione del DNA promotore è fortemente correlata con la repressionegenica. (Esempio: il livello di metilazione a monte del gene γ-globina fetalenel fegato è ridotto rispetto al livello di metilazione dello stesso gene in altritessuti fetali, dove non è trascritto).

• Evidenze sperimentali dimostrano che la metilazione serve a mantenere un

gene in stato inattivo piuttosto che agire come un meccanismo iniziale diinattivazione• Sono stati dimostrati cambiamenti dei livelli di metilazione durante lo sviluppo

nei mammiferi a partire dalla segmentazione.• La metilazione non è irreversibile. Prime fasi dello sviluppo: annullamento

delle etichette con la demetilazione del DNA; successive onde di metilazione(Fig. )• La metilazione del DNA è stata messa in relazione con il fenomeno

dell’imprinting genomico. Durante lo sviluppo precoce determinati geni sonomantenuti attivi in base al fatto che siano stati trasmessi dallo spermatozoo o

dall’oocita. ( es. il gene per il fattore di crescita fetale insulino-simile 2, IGF2,è attivo solo nel cromosoma trasmesso dal padre; il gene che codifica per uncanale specifico per il potassio KVLQT1è attiva nel cromosoma trasmessodalla madre).

• L’imprinting genomico è un fenomeno epigenetico. Si ritiene che i genidiventino” imprinted ” come risultato di una metilazione selettiva di uno deidue alleli

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Per iparticolari sirimanda al

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Controllo della maturazione

• Ruolo degli enhancers dello splicing

• Processo dello splicing alternativo

Consultare il testo

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Controllo a livello della traduzione

Comprende una grande varietà di meccanismi regolatoriche agiscono sulla traduzione degli mRNA trasportati nelcitoplasma. In questo tipo di controllo sono compresi:

• La localizzazione del mRNA in determinati siti dellacellula

• La capacità di una cellula di controllare se un mRNA

deve essere tradotto e quanto frequentemente.• La longevità dell’mRNA, che stabilisce per quanto

tempo deve essere tradotto (emivita del mRNA)

• Questi meccanismi di controllo agiscono attraversol’interazione tra gli mRNA e specifiche proteine presentinel citoplasma

(L’approfondimento si questo argomento è facoltativo).

 

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Controllo della traduzione

• Gli mRNA accumulati rappresentano stampi per leproteine che verranno sintetizzate duranti le prime fasi

della segmentazione dell’uovo Fig. 12.54• Proteine mascherate

• L’attivazione di queste proteine è descritto nella

Fig.12.55• Altri meccanismi di controllo prevedono l’intervento di

fattori generali di traduzione, eIF2 (viene fosforilato einibito), eIF4 viene inibito nel riconoscimento del 5’-cap(durante la mitosi)

• Meccanismi specifici, es. Controllo della traduzione delmRNA della ferritina (Fig. 12.56)

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Controllo della stabilità degli mRNA

• Degradazione dell’mRNA

• Coda poli-A Fig. 12.57• Regioni 3-UTR

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• Controllo post-traduzionale:

Controllo della stabilità delle proteineRegolazione dell’emivita delle proteine

Fosforilazione di alcuni residui di aa (es.fattori del ciclo cellulare)

Degradazione da proteasoma (Fig 12.58)

( per quest’ultimo, vedi testo)

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