02. Lalbero

download 02. Lalbero

of 66

description

caratteristiche dell'albero

Transcript of 02. Lalbero

  • 04/10/2013

    1

    LALBERO:

    caratteristiche della chioma, del

    fusto e degli apparati radicali

    Piante legnose ed alberi

    Per piante legnose si intendono quelle in cui il fusto lignificato

    Con alberi si indicano le piante legnose con fusto indiviso fino ad una certa altezza

  • 04/10/2013

    2

    Albero

    Pianta legnosa perenne con un

    singolo fusto o, nel

    caso dei cedui, con

    diversi fusti dotati di

    una chioma pi o

    meno distinta (European Forest Institute)

    Dal punto di vista biologico, lalbero una pianta legnosa dotata di accrescimento

    acrotono

    Negli arbusti laccrescimento basitono

  • 04/10/2013

    3

    La struttura spaziale dellecosistema forestale e le varie caratteristiche dei processi che lo

    caratterizzano derivano dalle dimensioni, dal

    portamento e dalla posizione reciproca dei

    singoli alberi

    Le dimensioni sono il risultato del processo di accrescimento (longitudinale e diametrale)

    Un elemento determinante l'altezza

    Questo carattere rappresenta un vantaggio nei riguardi della competizione e della predazione

    ma comporta un costo per lalbero che deve investire una elevata quantit delle sostanze

    fissate con la fotosintesi nella costruzione di

    tessuti legnosi di sostegno e di conduzione che,

    per, non fotosintetizzano

  • 04/10/2013

    4

    Sequoia sempervirens (D. Don)

    Endlicher con 122 m

    Il portamento e le dimensioni degli alberi vengono interpretati come un compromesso tra

    la tendenza a raggiungere altezze sempre

    maggiori per affermarsi di fronte ad altri alberi e

    lostacolo costituito dalla forza di gravit che rende progressivamente pi arduo il trasporto

    dellacqua (McDowell et al. 2002; Ryan e Yoder 1997)

    Il limite allaccrescimento longitudinale viene per anche interpretato come il punto in cui i

    prodotti della fotosintesi vengono spesi

    totalmente per la respirazione di foglie e radici

  • 04/10/2013

    5

    Forma degli alberi

    Il portamento dellalbero (fenotipo) pu essere considerato la realizzazione di un modello

    architetturale, di tipo ereditario e comune a

    tutti gli individui di una specie (genotipo), che

    possiede uno specifico significato adattativo

    filtrato attraverso l'azione dell'ambiente

  • 04/10/2013

    6

    Modello di crescita aperto risultante dall'attivit continua dei centri di crescita meristematici

    Gli alberi sono caratterizzati da una struttura modulare (Harper, 1977)

    il modulo elementare (o fitomero) rappresentato da una foglia, dalla sua gemma ascellare e

    dall'internodo sottostante

    Il modello si realizza una volta conclusasi la fase di semenzale, ossia quando ha inizio la formazione di

    rami che segue uno schema ereditario. In questo

    senso, sono stati descritti (Hall et al., 1978) vari

    modelli caratteristici di singole specie o gruppi di

    specie

  • 04/10/2013

    7

    Il termine "modello" non ha un significato matematico

    Il portamento non descrive solo il modo con cui lalbero occupa lo spazio ma anche come stabilisce un rapporto con lambiente fisico circostante e con gli organismi che crescono

    nelle sue vicinanze

    La fase di conformit al modello pu essere brevissima o durare tutta la vita

    La forma tipica si

    osserva negli alberi

    cresciuti isolati

  • 04/10/2013

    8

    La forma reale influenzata dalle condizioni ambientali e di concorrenza

    In bosco quindi si parla di forma forestale

  • 04/10/2013

    9

    Piante legnose

    Gli organi vegetativi delle piante superiori sono:

    Le radici

    Il fusto

    Le foglie

  • 04/10/2013

    10

    Le radici

    Funzioni delle radici:

    ancoraggio meccanico

    assorbimento (radichette concentrate normalmente nei primi 15-30 cm di terreno)

    escrezione di metaboliti

    accumulo di sostanze di riserva

    propagazione vegetativa (alcune specie)

    Costituiscono circa il 15-30% della biomassa totale dellalbero (di pi nelle zone aride)

    Il portamento dell'apparato radicale determinato dalle due direzioni di accrescimento degli assi

    principali:

    una direzione verticale (geotropismo positivo

    una direzione orizzontale, in genere quasi superficiale (Drenou 2006)

    Per quanto riguarda la profondit raggiunta dalle radici, si sono rinvenute radici di picea a 3-4 m di

    profondit (Vater 1927 in Susmel 1968) ed il pino

    silvestre a 5-6 m (Hilf, 1927, in Susmel 1968)

  • 04/10/2013

    11

    Le radici

    A seconda della loro morfologia ed orientamento, le radici assumono varie

    denominazioni:

    radici a fittone (la radice principale permane per tutta la vita della pianta ed ha un

    andamento verticale)

    radici fascicolate o afastellate (radici laterali molto sviluppate)

    Tipi di apparato radicale

  • 04/10/2013

    12

    Nelle specie arboree della foresta temperata la maggior parte delle radici compresa entro i primi

    50-60 cm di profondit.

    Le radici assorbenti si concentrano, nella quasi totalit, nei primi 15 cm

    Le radichette di 2-3 mm di diametro, che costituiscono il 14-60% della biomassa e l' 85-90%

    dello sviluppo in lunghezza, sono caratterizzate

    spesso da una vita breve

  • 04/10/2013

    13

    Radici colonnari Ficus magnolioides

    Radici colonnari sono radici avventizie che partono

    da un ramo e scendono sul terreno formando una

    specie di colonna.

    Pneumatofori Taxodium distichum

    Radici respiratorie o pneumatofori, proprie dei terreni fangosi e acquitrinosi,

    asfittici con penuria di ossigeno, che per poter rifornire di ossigeno le cellule

    radicali hanno dovuto fornirsi di particolari organi, e risalire dal substrato, con

    geotropismo negativo, verso le ramificazioni aeree della pianta. (Taxodium -

    Mangrovie)

  • 04/10/2013

    14

    Ricacci radicali

  • 04/10/2013

    15

    Simbiosi radicali

    Micorrize (simbiosi con funghi del terreno): favoriscono lassorbimento del fosforo, dello zinco, del rame e del manganese e di sostanze organiche

    complesse

    Simbiosi con batteri azotofissatori (leguminose, ma non solo [ per es.,

    Alnus]) in particolare in specie

    colonizzatrici

  • 04/10/2013

    16

    Ceppaia e colletto

    Linsieme dellapparato radicale di un albero

    detto ceppaia

    Il limite tra ceppaia e fusto prende il nome di

    colletto

    La chioma

    La chioma comprende le ramificazioni primarie e quelle di ordine superiore su cui

    si innestano le foglie

    La ramificazione monopodiale quando il fusto di sviluppa in altezza

    La ramificazione simpodiale quando il fusto cessa di accrescersi ed favorito

    laccrescimento dei rami di primo ordine

  • 04/10/2013

    17

    CONIFERA (monopodiale)

    LATIFOGLIA (simpodiale)

    Forme della chioma monopodiale

    Chioma colonnare: rami brevi, di piccolo

    diametro inseriti ad

    angolo molto aperto

    (> 90) rispetto

    allasse del cimale

    Araucaria cookii

  • 04/10/2013

    18

    Forme della chioma monopodiale

    Chioma fastigiata: rami di diametro

    variabile sono

    inseriti con un

    angolo molto acuto

    rispetto al cimale

    Cupressus sempervirens var. stricta

    Forme della chioma monopodiale

    Chioma conica a palchi: i rami si

    susseguono in

    verticilli regolari

    formando dei palchi.

    Langolo di inserzione prossimo

    o supera I 90.

    Larix decidua

  • 04/10/2013

    19

    Forme della chioma monopodiale

    Chioma subconica a distribuzione irregolare:

    i rami, pur essendo pi

    lunghi e di maggior

    diametro, non

    determinano un

    aspetto regolare come

    il caso precedente

    Cupressus sempervirens var.

    horizontalis

    Forme della chioma simpodiale

    Chioma espansa o globosa: due o pi rami

    di 1 ordine

    raggiungono notevoli

    dimensioni e da essi se

    ne dipartono molti di

    ordine superiore

    Fagus sylvatica

  • 04/10/2013

    20

    Forme della chioma simpodiale

    Chioma tabulare: i rami costituiscono una

    piramide rovesciata la

    cui base, rivolta verso

    lalto, ha uniforme altezza. Le inserzioni

    dei rami sono

    prevalentemente ad

    angolo acuto Araucana angustifolia

    Forme della chioma simpodiale

    Chioma ricadente: rami di non grande

    dimensione, inseriti con

    angoli molto aperti e

    ricadenti verso il basso

    Salix babylonica (Salice piangente)

  • 04/10/2013

    21

    Forme della chioma

    Pur essendo la forma della chioma un carattere peculiare di ogni specie legnosa,

    sono notevoli le influenze dellambiente esterno e dellintervento antropico

    Forma della chioma

    Fattori genetici Genotipo

    Accrescimento longitudinale

    Fattori ambientali Densit soprassuolo

    Fattori climatici

    Fattori topografici

  • 04/10/2013

    22

    Azione del vento e degli eventi atmosferici

    Potature

  • 04/10/2013

    23

    I rami

    possibile distinguere due tipi di rami:

    Macroblasti: (rami lunghi) presentano un internodo in genere allungato e le cui gemme

    laterali possono dare origine ad altri rami e

    foglie

    Brachiblasti: (rami corti) hanno internodi ravvicinati, non producono rami laterali e solo

    la gemma terminale visibile. Su di essi le

    foglie sono inserite per lo pi a rosetta.

  • 04/10/2013

    24

    Le foglie

    Nella chioma possibile distinguere due zone:

    la zona superiore ed esterna, occupata dalla chioma viva, fotosintetizzante, con foglie

    prevalentemente di luce allesterno e foglie dombra (se presenti) in basso e verso linterno

    la zona inferiore ed interna, occupata dalla parte pi interna dei rami vivi e da rami ormai

    secchi

    Morfologia delle foglie

  • 04/10/2013

    25

    Ik = punto di compensazione

    Is = punto di saturazione

    Foglie ed attivit fotosintetica

    Light saturation point

    Attivit fotosintetica:

    foglie di luce e foglie dombra

  • 04/10/2013

    26

    Foglie di luce

    valori alti di Ik e Is

    dimensioni pi piccole con pi carotenoidi

    disposizione spesso spiralata

    maggiore respirazione e traspirazione

    Foglie dombra

    bassi valori di Ik e Is

    sono pi sottili

    hanno disposizione spesso distica su un medesimo piano

  • 04/10/2013

    27

    Ik Is

    fattori

    genetici condizioni

    ambientali

    et della

    pianta

    et delle

    foglie

    le piante sciafile hanno sia foglie di luce che foglie dombra

    le piante eliofile hanno solo foglie di luce

    i semenzali hanno o solo foglie di luce o solo foglie dombra

    fototemperamenti intermedi e variabilit con let

    Alcune caratteristiche:

  • 04/10/2013

    28

    IL FUSTO

    la porzione legnosa dellalbero derivante dallaccrescimento del getto principale, esclusi i rami

    La forma varia da specie a specie

    spesso il principale obiettivo della coltivazione forestale

    Diverse funzioni:

    Meccanica

    Fisiologica

  • 04/10/2013

    29

    Forma del fusto

    Si possono identificare tre zone lungo il fusto:

    la parte basale (colletto): il fusto tende ad allargarsi, formando delle costolature

    la parte mediana: il fusto tende ad essere cilindrico

    la parte terminale: si rastrema rapidamente (conifere) o si divide in branche (latifoglie)

  • 04/10/2013

    30

    Le principali caratteristiche geometriche del fusto sono:

    Altezza

    Diametro alla base (1,30)

    Rastremazione (riduzione del diametro al crescere dellaltezza)

    Forma della sezione

    Asimmetria rispetto allasse verticale

    Calcolo del

    volume

    Qualit del

    legname

    ASIMMETRIA RISPETTTO ALLASSE VERTICALE

  • 04/10/2013

    31

  • 04/10/2013

    32

    Il legno

    Il legno linsieme dei tessuti conduttori, di sostegno e meristematici del fusto e dei rami

    Il cambio cribrovascolare si trova sotto la corteccia e produce verso lesterno i tessuti conduttori della linfa elaborata (elementi cribrosi costituiti da cellule vive la cui funzionalit dura 1 o pochi anni) e verso linterno i tessuti conduttori della linfa grezza (vasi o trachee e tracheidi)

    La porzione interna al cambio detta legno o xilema, quella esterna libro o floema

    Esternamente al libro vi un altro tessuto meristematico (cambio suberofellodermico) che

    produce il ritidoma (tessuto suberificato di

    protezione della pianta)

    Tutto ci che esterno al cambio cribrovascolare detto corteccia e viene scartato nelle utilizzazioni

    legnose

    La corteccia viene spinta allesterno durante la crescita e spesso si lacera

  • 04/10/2013

    33

  • 04/10/2013

    34

    Durame ed alburno

    Lalburno la parte dello xilema costituito sia da cellule lignificate e morte che da cellule ancora

    vive (parenchimatiche)

    Il durame costituito da cellule lignificate e morte che hanno subito un processo di

    duramificazione (accumulo di sostanze quali olii,

    gomme, resine, tannini e chiusura dei vasi

    attraverso tille) che ne aumenta la resistenza e

    durabilit

    DURAME

    ALBURNO

  • 04/10/2013

    35

    Le sezioni fondamentali

    Lo xilema

    Costituisce la gran parte del volume del fusto

    Gli anelli sono spesso visibili a causa della differenza dimensionale tra gli elementi conduttori

    del legno primaticcio e del legno tardivo

    Radialmente vi sono dei tessuti parenchimatici (raggi midollari) che collegano le diverse cerchie

    annuali ed il floema, con funzione di riserva e

    traslocazione di sostanze e di acqua

  • 04/10/2013

    36

    Terminologia

    Fibratura: disposizione delle cellule del tessuto meccanico fondamentale nella loro successione spaziale. La fibratura normale quella diritta e parallela allasse del fusto.

    Tessitura: grandezza degli elementi cellulari che costituiscono i tessuti

    Venatura: aspetto con cui appaiono sulle sezioni longitudinali gli anelli di accrescimento

    VENATURA

  • 04/10/2013

    37

    Elementi costituenti il legno

    Vasi o trachee (cellule morte con funzione di trasporto)

    Tracheidi (cellule morte con funzione di trasporto e sostegno)

    Fibre (cellule morte con funzione di sostegno)

    Cellule parenchimatiche (cellule vive con funzione di riserva, trasporto e duramificazione)

    Cellule secretrici (cellule vive con funzione di secrezione di resine, gomme, ecc.)

    Accrescimento

    Laccrescimento primario o longitudinale provoca l'allungamento del fusto e dei rami ed

    determinato dai meristemi apicali

    L'accrescimento secondario o diametrale provoca l'ingrossamento del fusto e deriva dallattivit del cambio

    L'accrescimento negli alberi un fenomeno che si protrae durante tutta la vita della pianta

  • 04/10/2013

    38

    Accrescimento longitudinale

    Molti alberi completano l'accrescimento longitudinale in corrispondenza di giorni lunghi, quando le condizioni di temperatura e di rifornimento idrico sono

    favorevoli

    E' pure importante l'influenza esercitata dall'et mentre non chiaro l'effetto della concorrenza

    L'accrescimento anche funzione

    dellorigine della pianta: nei polloni massimo durante il

    primo anno di vita e decresce

    negli anni successivi. Ci

    presumibilmente dovuto al fatto

    che in quel momento sono

    disponibili in maggior misura le

    riserve di carboidrati accumulate

    nel sistema radicale ed il

    rapporto tra parte aerea e radici

    molto favorevole per il

    rifornimento idrico

    nelle piante da seme minimo allinizio e poi aumenta con let

  • 04/10/2013

    39

    corteccia

    Sezione trasversale di un fusto

    di conifera

    floema

    Cambio

    cribrovascolare

    Anello

    annuale

    Legno

    tardivo

    Legno

    primaverile

    Midollo

    Accrescimento

    diametrale:

    cosa sono gli anelli

    legnosi e come si

    formano?

    Gli anelli legnosi

    Le diversit strutturali derivanti dai cicli stagionali appaiono nelle sezioni

    trasversali come una successione di anelli

    Lesame di questi anelli consente di determinare, sulla sezione di base, let e come si accresciuta la pianta

    Esistono correlazioni tra clima ed accrescimento

  • 04/10/2013

    40

    struttura relativamente semplice ( chiamato omoxilo), poich costituito essenzialmente da

    tracheidi (fino al 90-95 % del volume) con

    cellule parenchimatiche per il 7-8 %.

    Il lume delle tracheidi diverso tra legno primaverile e legno tardivo.

    Le conifere presentano cellule secretrici di resina.

    Legno delle conifere

  • 04/10/2013

    41

    Legno primaverile

    Legno tardivo

  • 04/10/2013

    42

    legno pi complesso, formato da vasi, fibre, cellule parenchimatiche (per oltre il 20 % del

    volume) e cellule secretrici.

    I vasi per alcune specie possiedono una fortissima differenza dimensionale (anello

    poroso).

    Di solito nelle latifoglie la porosit diffusa rende difficile distinguere gli anelli ad occhio

    nudo.

    Legno delle latifoglie

  • 04/10/2013

    43

  • 04/10/2013

    44

    Perch lo spessore degli anelli varia

    nel tempo ?

    Et della pianta

    Concorrenza intra- ed inter-specifica

    Fattori ambientali (pioggia, temperatura,

    eruzioni vulcaniche,

    terremoti, ecc.)

    Fattori biologici (insetti, attacchi fungini, ecc.)

    Attivit antropiche (selvicoltura)

    Effetto della concorrenza tra le piante e

    delle attivit umane

  • 04/10/2013

    45

    Effetto della competizione

    Oldeman, 1990

    Let reale o fisica o anagrafica rappresentata dall'effettivo numero di anni

    intercorsi dalla nascita

    Let stadiale rappresentata dalla fase di sviluppo in cui una pianta si trova

  • 04/10/2013

    46

    Effetto delle condizioni climatiche

    Relationships between regional tree

    growth and climate. Simple correlations

    between regional growth pattern (PC1)

    and monthly temperature (red bars)

    and precipitation (blue bars) from

    October of previous year to September

    of current year during 19332005 are shown in (A).

    The relationship of regional basal area

    increment (BAIregion) and Palmer

    drought severity index (PDSI) of early

    spring during 19332005

    Wu et al, 2013, Environ. Research Letters

    Effetto della posizione lungo il fusto

    Gli accrescimenti diametrali non sono uguali alle varie altezze

    lungo il fusto: in genere, i valori

    maggiori si hanno in prossimit

    della base e al di sopra del

    punto in cui si registra il

    diametro massimo della chioma

    Spessore degli anelli (1) ed area basimetrica (2) alle diverse

    altezze del fusto di un albero. La lunghezza dei tratti orizzontali (-o)

    proporzionale allentit della massa fogliare presente

  • 04/10/2013

    47

    Costituenti chimici del legno

    CELLULOSA (40-50%), polissaccaride con forte resistenza alla trazione longitudinale, forma

    lossatura delle pareti cellulari

    LIGNINA (18-25% nelle latifoglie, 25-30% nelle conifere), polimero di origine fenolica con elevata

    resistenza a compressione, impregna le pareti

    cellulari

    ALTRE SOSTANZE (olii, resine, gomme, tannini )

  • 04/10/2013

    48

    LIGNINA

    Propriet del legno

    Il legno un materiale:

    Igroscopico e poroso, cio presenta una forte affinit per lacqua

    Anisotropo, cio presenta caratteristiche diverse nelle tre direzioni fondamentali

  • 04/10/2013

    49

    Caratteristiche fisiche del legno

    Colore: dipende dalle caratteristiche intrinseche della specie legnosa (colore

    pareti cellulari, estrattivi, ecc.) e

    dallumidit del legno. Attacchi fungini possono modificare il colore del legno

    FAGGIO

    ABETE ROSSO PINO CEMBRO

  • 04/10/2013

    50

    Caratteristiche fisiche del legno

    Odore e sapore: le cellule legnose non hanno odore e sapore. La presenza di

    particolari estrattivi (resine, olii, zuccheri,

    ecc.) pu dar luogo ad odori o sapori

    particolari.

    Rapporti massa/volume

    Ampia variabilit nella massa a causa dei costituenti del legno stesso

    Variazioni di massa e di volume in funzione dellumidit del legno

    Il volume misurato attraverso le dimensioni esterne non tutto costituito da legno

    (volume apparente)

  • 04/10/2013

    51

    Rapporti massa/volume

    La massa volumica della sostanza legnosa che costituisce le pareti cellulari pressoch

    la stessa per tutte le specie ed pari a 1530

    kg m-3

    Nessun legno pu raggiungere tale densit.

    Il legno pi leggero la Balsa (Ochroma lagopus) 50 kg m-3

    Il legno pi pesante il legno di ferro (Krugiodendron ferreum) 1350 kg m-3

    Ochroma lagopus

    50 kg m-3

    Krugiodendron ferreum

    1350 kg m-3

  • 04/10/2013

    52

    Rapporti massa/volume

    Nei manuali tecnici, la massa volumica espressa allo stato fresco (>30%), ad

    umidit normale (12%) ed allo stato anidro

    La massa volumica varia con lumidit e con i fattori ambientali (clima, esposizione,

    pendenza, ecc.)

    Densit basale: rapporto tra massa anidra e volume fresco (u>30%)

    Umidit del legno

    o

    f

    P

    PPU

    0(%)

    Tronchi appena tagliati u>50%

    Legno stagionato a 20C e 65% UR 12%

  • 04/10/2013

    53

    Lacqua nel legno

    Acqua di imbibizione: acqua libera nelle cellule (u>30%)

    Acqua di saturazione: acqua legata ai costituenti le pareti cellulari

    Acqua chimica: acqua facente parte dei costituenti della cellula

    Microfibrille di cellulosa

  • 04/10/2013

    54

    Legno: materiale igroscopico

    Umidit del legno 30%

    Vo

    lum

    e

    SOLO VARIAZIONE PESO

    PUNTO DI SATURAZIONE DELLE PARETI CELLULARI

    Adsorbimento

    L'adsorbimento consiste nell'attrazione di molecole d'acqua da parte di gruppi ossidrilici OH presenti nelle catene di cellulosa ed emicellulosa.

    L'attrazione ed il bloccaggio avviene grazie a legami "a ponte di idrogeno

    Si forma dapprima uno strato monomolecolare d'acqua che va a saturare tutti gli ossidrili OH disponibili con un allontanamento reciproco delle catene cellulosiche

    Il maggiore spazio disponibile permette l'adsorbimento di altre molecole d'acqua fmo a formare strati plurimolecolari ed un conseguente ulteriore rigonfiamento della struttura

  • 04/10/2013

    55

    Desorbimento

    Il desorbimento il processo inverso dell'adsorbimento e si verifica ogni volta che legno relativamente umido permane in aria relativamente asciutta

    La perdita netta di acqua negli strati superficiali del legno porta alla formazione di un gradiente che induce l'umidit a muoversi dagli strati pi interni verso la superficie

    La natura polare del legame idrogeno rende facilmente reversibili i meccanismi igroscopici del legno

    possibile portare il materiale ad equilibrarsi all'umidit desiderata controllando l'umidit relativa e la temperatura dell'aria

    Adsorbimento,

    desorbimento ed

    isteresi igroscopica

  • 04/10/2013

    56

    Valori di umidit di

    equilibrio tipiche del legno

    in funzione dell'umidit

    relativa e della temperatura

    dell'aria

    Ritiri

    I ritiri sono diversi nelle tre direzioni fondamentali:

    Ritiro assiale: 1%

    Ritiro radiale: 3-6%

    Ritiro tangenziale: 5-12%

    Il legno in equilibrio igrometrico con laria ambiente non mai allo stato anidro

    I fenomeni di ritiro non sono irreversibili

  • 04/10/2013

    57

    Fattori che influenzano i ritiri

    la massa volumica: pi un legno denso e pesante, e pi elevato sar tendenzialmente il suo ritiro

    gli estrattivi duramificanti insolubili in acqua: mantengono la parete in stato di parziale rigonfiamento anche allo stato anidro inserendosi tra una microfibrilla e l'altra, dall'altro incrostano le pareti cellulari ed occupano una parte dei gruppi OH, i quali non possono perci contribuire a legare molecole di acqua di saturazione;

  • 04/10/2013

    58

    Fattori che influenzano i ritiri

    la composizione chimica percentuale della sostanza legnosa: gi stato ricordato che ad un incremento percentuale di lignina corrisponde una riduzione del ritiro e viceversa;

    la presenza di sollecitazioni meccaniche, sia dovute a tensioni interne, sia dovute a forze esterne applicate al legno pu indurre nelle cellule deformazioni permanenti, tali da sommarsi e sottrarsi ai ritiri/rigonfiamenti di origine igroscopica.

    Conseguenze dei ritiri

    variazioni dimensionali;

    deformazioni;

    sviluppo di tensioni interne al materiale;

  • 04/10/2013

    59

    Conseguenze dei ritiri

    falcatura: su un bordo della tavola si trova una striscia di legno di reazione, che con il suo abnorme ritiro assiale tende ad incurvare longitudinalmente la tavola a "lama di falce" (la curvatura contenuta in un piano longitudinale parallelo alle facce delle tavole); la concavit rivolta verso la zona anomala se il legno in fase di desorbimento, oppure in direzione opposta se il legno sta assorbendo umidit

    svergolamento: corrisponde ad una torsione dell'intera tavola intorno al suo asse longitudinale e si manifesta in seguito al ritiro quando una striscia di legno di reazione occupa la zona centrale della tavola, oppure quando la tavola proviene da un tronco con fibratura elicoidale;

    arcuatura: si tratta di una deformazione causata dalla presenza di legno di reazione su una delle due facce della tavola, con conseguente incurvamento del semilavorato a "doga di botte" (la curvatura contenuta in un piano perpendicolare alla faccia della tavola).

    Conseguenze dei ritiri: tavole

  • 04/10/2013

    60

    Principali difetti del legno

    Tutte le anomalie di accrescimento, della struttura e del colore che diminuiscono il

    valore commerciale e la qualit del legno,

    ricadono nella denominazione di difetti del

    legname:

    Difetti strutturali

    Lesioni

    Attacchi parassitari o fungini

    Legno con struttura anomala:

    legno di reazione

    Si forma quando il fusto cresce inclinato

    La sezione trasversale eccentrica

    Nelle conifere si forma nella zona sottoposta a compressione (legno di compressione o canastro) ed

    ha un colore rossiccio scuro

    Nelle latifoglie si forma nella zona sottoposta a trazione (legno di tensione) ed ha un aspetto bianco

    sericeo

    Dal punto di vista meccanico, a causa della diversa disposizione delle fibre di cellulosa nella parete

    cellulare si ha un maggiore ritiro longitudinale

  • 04/10/2013

    61

  • 04/10/2013

    62

  • 04/10/2013

    63

    Legno con struttura anomala:

    midollo e legno giovanile

    E la parte centrale del tronco intorno alla quale si accresce la pianta;

    riduce sensibilmente il pregio dei semilavorati, in quanto nella zona del midollo si concentrano

    numerosi difetti quali nodi, fessurazioni,

    marciumi, tensioni interne ecc.

    Il midollo formato da cellule aventi modesta resistenza e durabilit.

  • 04/10/2013

    64

    Anomalie di forma

    Fusto non rettilineo

    Sezione irregolare

    Eccessiva rastremazione

    Nodi

    Tensioni

    interne

  • 04/10/2013

    65

    Deviazione della fibratura

    Anomalie dovute a lesioni

    Cretti da gelo Fulmini

  • 04/10/2013

    66

    Anomalie dovute esseri viventi

    Funghi

    Insetti