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Lezione quadro sul
RISORGIMENTO ITALIANO
Silvana Citterio, Cristina Cocilovo, Marina Medi, Antonella Olivieri
L’Italia dal 1815 all’unità
Per arrivare all’unità e all’indipendenza
• Moti insurrezionali dal 1820 al 1867:– in diverse città nei vari stati della penisola contro i propri sovrani– nel Sud contro i Borboni, sovrani del Regno delle Due Sicilie
– a Roma contro il papa e la Francia che lo sostiene
• Spedizione dei Mille (1860):– Spedizione dei volontari garibaldini dalla Sicilia a Napoli (Regno delle Due Sicilie)– Spedizione dell’esercito sabaudo dalla Romagna a Napoli (Regno pontificio e Regno delle
Due Sicilie)
• Tre guerre condotte dal Piemonte contro l’Austria:– 1848-1849 con volontari di tutti gli stati italiani– 1859 con la Francia– 1866 con la Prussia
Undici anni decisivi
• Tra il 1859 e il 1870 si arriva all’unificazione politica della penisola e alla proclamazione del Regno d’Italia grazie a:– l’azione militare di volontari e dell’esercito sabaudo– abili e fortunate manovre diplomatiche– la pressione di un’opinione pubblica nazional-patriottica
• Dietro ai generali, agli uomini politici, ai pensatori c’erano uomini e donne in carne e ossa
• Non sono solo i grandi uomini a fare la storia, ma tutta l’umanità che vi partecipa in un modo o nell’altro
• Proviamo a scoprire le scelte di vita di personaggi meno noti o neppure citati nei libri di scuola
Ma chi furono i protagonisti del Risorgimento?
I patrioti: “italiani” prima dell’Italia
• Giovani… ma appoggiati spesso dai veterani napoleonici v. in Signora Ava di Francesco Jovine (Donzelli, 2010) le figure di Don Giovannino detto il Colonnello, il maestro, e dello studente Stefano Leone
• Maschi… ma sostenuti e incoraggiati da madri, sorelle, mogli e fidanzateEs. Cristina Trivulzio di Belgioso, Adelaide Cairoli, Jessie White Mario
• Di ceto medio: intellettuali, ufficiali, funzionari, via via raggiunti da artigiani, borghesi, basso clero, alcuni nobili
Giuseppe BandiLuciano Manara
Daniele Manin Nino Bixio
I patrioti: “italiani” prima dell’Italia
INTELLETTUALI– Artisti– Letterati – Universitari– Basso clero
• Adesione ideale alle idee europee di liberalismo
• Adesione “romantica” alle idee di libertà e di indipendenza
• Esperienza dell’esilio• Coinvolgimento nelle società
segrete e nella Giovane Italia• Speranza in una maggiore giustizia
sociale• Speranza di un futuro con maggiori
prospettive anche professionali
Stefano Türrr9
Goffredo Mameli
Giovanni Pantaleo
Ippolito Nievo
Anita Garibaldi
Cristina di Belgioioso
Clara Maffei
Contessa di Castiglione
Jessie White
LE PATRIOTE
Quale Italia?
1861Nasce l’
ITALIA INDIPENDENTE
UNIFICATA
MONARCHIA LIBERALE COSTITUZIONALE
ACCENTRATA
Molti patrioti accettano compromessi sull’assetto
della PATRIA che contribuiscono a costruire.
Quali sacrifici e delusioni comportano questi
compromessi?
Lo scontro politico-ideologico• Quattro progetti politicamente alternativi per un’Italia
indipendente:– repubblicano centralista (Mazzini)– repubblicano federalista (Cattaneo)– monarchico centralista (Cavour)– monarchico federalista (Gioberti)
• Due modelli della società: moderato e democratico– a volte con momenti di azione comune o almeno parallela – in genere fortemente conflittuali
=Durante il processo: divisione e ostilità
In chi perde: risentimento, delusione, estraneità
Cavour - Mazzini
Consiglio di lettura: De Cataldo, I traditori, Einaudi, Torino 2010
Lo scontro militare• I conflitti armati hanno nemici diversi:
– l’Austria– i governi degli stati italiani legittimisti, compreso lo Stato Pontificio– la Francia di Napoleone III (1849 – Repubblica Romana)– gli “insurrezionalisti” (mazziniani e altri democratici)– i “briganti”
• Nei conflitti armati ci sono alleati e sostenitori diversi: – la Francia di Napoleone III (1859 – Seconda guerra d’indipendenza) – Il Regno di Prussia (1866 – Terza guerra d’indipendenza) – l’Inghilterra e volontari italiani, europei e sudamericani• Gli scopi sono diversi, a seconda dei protagonisti:
• conquiste territoriali• indipendenza dallo straniero• Costituzione• maggiore giustizia sociale• unificazione politica ed economica• abolizione del potere temporale della Chiesa• mantenimento dell’ordine sociale
Un Risorgimento difficile Due tendenze politiche contrapposte
• Monarchici e moderati
• Repubblicani e democratici
Come finisce?
• Vincono – i monarchici– i borghesi
• Perdono– i repubblicani– i sovrani degli stati preunitari– il papa– la popolazione meridionale– i contadini
Quale fu il risultato?
• Ampliamento territoriale del Regno di Sardegna che cambiò nome, diventando Regno d’Italia, ma– mantenne tutte le sue istituzioni – scelse una linea di rigida centralizzazione (azzurro: colore dei Savoia)
• Affermazione del principio della separazione tra Stato e Chiesa• Scomunica papale contro lo Stato italiano e chi lo appoggiava
• Lunga lotta nel Meridione contro il nuovo Stato: brigantaggio • Delusione e risentimento sia tra i patrioti repubblicani sia tra i
seguaci dei sovrani precedenti
Necessità di costruire il consenso
• Fatta l’unità, bisognava fare gli italiani
• Il Risorgimento diventò un mito per cementare l’identità nazionale
• Insegnanti e artisti vennero chiamati a costruire questo mito
Altri strumenti per la costruzione del mito
• Inno e bandiera• Feste civili e pellegrinaggi,
specie alle tombe dei patrioti• Musei • Monumenti, nomi delle vie,
dediche di spazi urbani e istituzioni
• Sussidiari e manuali scolastici• Giornali, riviste, cartoline,
francobolli• Si nascondono i contrasti tra
patrioti: anche alcuni democratici sono messi tra i padri della Patria
I PADRI DELLA PATRIA
Vittorio Emanuele II• 1878: alla sua morte improvvisa, grande partecipazione
popolare al lutto• Diventa simbolo del processo di unificazione• Presentato come coraggioso, saggio, abile nell’arte di governo,
paterno, caritatevole• Figura positiva da contrapporre a Garibaldi e Pio IX
Vittorio Emanuele II
Ma il processo lascia anche molti “vinti”
• I sovrani legittimisti e chi è rimasto a loro fedele– per loro: esilio, prigionia, isolamento
• Il papa e la Chiesa cattolica– perdita del potere temporale ed esproprio dei beni della Chiesa
• Le popolazioni contadine, specie del Sud– nessun beneficio, nessuna promessa mantenuta– meno carità per la soppressione dei beni ecclesiastici– nuove tasse, coscrizione obbligatoria, proprietari più esigenti– governo estraneo, repressione armata
I vinti: sovrani e contadini
Pio IXFrancesco II di Borbone
La fotografia mostra una tipica usanza contadina, quella del “filò”: durante le sere d’inverno, nelle stalle, si chiacchierava e si raccontavano storie e fiabe
Il Risorgimento è stato una guerra civile?
Tra il 1815 e il 1870 le azioni armate sono di italiani contro altri italiani:
– lombardi e veneti nell’esercito austriaco– eserciti degli stati legittimisti– insorti mazziniani e garibaldini– “briganti”
• Identificarsi nella nuova realtà nazionale sarà stato difficile per molti? Per chi?
• Quali conseguenze avrà portato questa difficoltà?• Ogni processo di unificazione nazionale è in qualche misura
una guerra civile?
Un processo incompiuto
Nel Risorgimento l’idea romantica di nazione (comunità di sangue, terra, cultura, storia, religione, destino) Una d’arme, di lingua, d’altare / di memorie, di sangue e di cor (Manzoni)
• assume valenza di rivoluzione liberale contro il legittimismo (Coleridge, bottom wind)
• convive con pratiche di internazionalismo per la libertà e l’indipendenza di tutti i popoli oppressi
• non riesce però a concepire l’inclusione dei ceti sociali poveri e delle donne
Altri aspetti del processo ostacolano la formazione del “senso dello Stato”
• Unificazione come conquista sabauda:– piemontesizzazione degli apparati statali– incameramento brutale del patrimonio degli stati vinti
• Gattopardismo: gruppi possidenti e di potere saltano sul carro dei vincitori per difendere i loro privilegi
• Appoggio chiesto alla mafia (conquista della Sicilia) e alla camorra (ordine a Napoli): inizio della collusione tra Stato e criminalità organizzata
• Corsa a trovare vantaggi personali nella fase di transizione. Poi lottizzazione clientelare del potere
• Interessi all’esproprio dei beni ecclesiastici: radicalizzazione dello scontro tra Stato e Chiesa
• Sistema elettorale censitario ristretto che esclude donne, poveri e analfabeti
Perché studiare il Risorgimento? 1
MOTIVAZIONI OGGETTIVE È vero che ci sono molti altri temi di grande importanza e urgenza, eredità del Novecento,
maIl processo risorgimentale• porta alla formazione dell’Italia e condiziona la sua storia
successiva• ha lasciato tracce simboliche nel territorio• è presente nel dibattito e nelle polemiche politiche del
presente• mette a disposizione fonti diverse su cui lavorare come in
un’“officina dello storico”
Perché studiare il Risorgimento? 2
MOTIVAZIONI SOGGETTIVEPer gli studenti italiani:
– ma come siamo arrivati all’Italia e agli/alle italiani/e di oggi? – in che cosa mi sento (o non) italiano/a?– sono orgoglioso/a di esserlo? O no?– si potrebbe essere qualcosa di diverso? – che cosa fare a questo scopo?
Per gli studenti stranieri:– qual è la storia del paese dove sono arrivato?– quali aspetti di somiglianza ha con quella del paese di origine della mia
famiglia?
Il Risorgimento nei manuali scolastici
La storia del canone scolastico come “biografia della nazione”• I fatti che portano all’unità sono trattati rapidamente come un
processo organico e coerente
• I protagonisti sono presentati come “padri della Patria” ed è facile trovare il loro nome nelle vie e nei monumenti
• Sono smussati gli aspri conflitti sia tra i “vincitori” sia con i vinti
• Sono censurati gli episodi che possono gettare ombra sulla positività del processo. Per esempio:– nel 1860 l’ordine pubblico a Napoli affidato alla camorra– nel settembre 1866 il bombardamento di Palermo